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La consulenza del linguaggio grafico nel campo psicoeducativo

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Isabella Zucchi<br />

<strong>La</strong> <strong>consulenza</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong><br />

<strong>nel</strong> <strong>campo</strong> <strong>psicoeducativo</strong>


Isabella Zucchi<br />

<strong>La</strong> <strong>consulenza</strong> <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> <strong>nel</strong> <strong>campo</strong> <strong>psicoeducativo</strong><br />

©2007 Edizioni Scientifiche Ma.Gi. srl<br />

Via G. Marchi, 4 – 00161 Roma<br />

tel. 06/8542256 – 8542072 fax 06/85356274<br />

redazione@magiedizioni.com<br />

www.magiedizioni.com<br />

ISBN: 978-88-7487-233-6


Indice<br />

Premessa 5<br />

Presentazione 13<br />

(alla prima edizione di Sistema familiare e grafologia)<br />

Fermino Giacometti<br />

Presentazione 15<br />

(alla seconda edizione di Sistema familiare e grafologia)<br />

Fermino Giacometti<br />

Introduzione 17<br />

I CONSULENZA GRAFOLOGICA FAMILIARE<br />

E DI COPPIA 27<br />

II AMORE, SESSUALITÀ E SCRITTURA 49<br />

III GRAFOLOGIA DELLA FAMIGLIA<br />

E DELL’ETÀ EVOLUTIVA 53<br />

Conclusioni 65<br />

Bibliografia 67<br />

3


Premessa<br />

«Scrivere» è stata una conquista che ha segnato una tappa importante<br />

<strong>del</strong>la società umana, rappresentando un salto di qualità a livello<br />

di comunicazione, infatti saper scrivere è tra le operazioni più<br />

complesse che l’uomo può compiere.<br />

Negli ultimi decenni l’antica materia conosciuta con il nome di<br />

«grafologia» ha avuto uno sviluppo presso centri di studio anche<br />

universitari e ciò ha aumentato l’interesse verso quella forma<br />

espressiva che dagli albori <strong>del</strong>la civiltà umana ha attirato l’attenzione<br />

<strong>del</strong>l’uomo. Quest’attenzione anticamente si è fusa con il bisogno<br />

di capire la persona, favorendo una connessione con strategie<br />

magiche, relegando progressivamente questo importante prodotto<br />

motorio a qualcosa che si prestava per indovinare l’uomo. Ne<br />

è conseguita una denigrazione di questo accesso alla realtà psicosomatica<br />

individuale a divertente gioco da salotto, o a una <strong>del</strong>le<br />

tante arti divinatorie, con le quali non ha nulla in comune da un<br />

punto di vista epistemologico e metodologico. E ancora oggi, nonostante<br />

la storia attuale annoveri la lunga presenza di un corso<br />

di grafologia a livello universitario, i problemi non sono finiti, infatti<br />

numerosi fattori hanno stretto in una morsa una parte <strong>del</strong>la grafologia<br />

accademica.<br />

Peraltro, il corso di laurea triennale in tecniche grafologiche,<br />

presente in due realtà accademiche (Università di Urbino e Lumsa<br />

di Roma), è stato chiuso per far posto a Master Universitari di<br />

un anno: fattori di origine diversa hanno portato a questa situazione,<br />

da questioni puramente burocratiche, a conflittualità interdisciplinari,<br />

anche a tensioni interne spesso prodotte dal timore di<br />

rendersi disponibili a confronti, a possibili cambiamenti, da oggettive<br />

carenze e difetti <strong>del</strong>l’impianto teorico e metodologico, a<br />

ostruzionismo da parte di chi giudica e non conosce la materia, in-<br />

5


sistendo a verificare l’attendibilità e la validità <strong>del</strong>la grafologia attraverso<br />

sistemi di comparazione errati, anche perché la grafologia<br />

viene considerata un «test», ma non lo è, in quanto prodotto motorio<br />

naturale <strong>del</strong>l’uomo (Zucchi, 2000; Bohm, 1969).<br />

Proprio su quest’ultimo punto vorrei far presente che di recente<br />

è uscito un articolo su «Psicologia contemporanea» (Dazzi, Pedrabissi,<br />

2006, pp. 52 e sgg.) in cui si afferma che «la grafologia<br />

non è attendibile e neppure valida», comparando con un noto test<br />

(BFQ) <strong>del</strong>le analisi grafologiche realizzate da esperti diversi: il problema<br />

è che il sistema dimostrativo che è stato utilizzato non è metodologicamente<br />

ed epistemologicamente corretto. Un test come il<br />

BFQ non può essere utilizzato come «test criterio di validazione <strong>del</strong>le<br />

analisi grafologiche» (ibidem, p. 55), perché non si può comparare<br />

un <strong>linguaggio</strong> che è espressione <strong>del</strong>l’intero sistema di un individuo<br />

con un test che, per quanto articolato in numerosi item,<br />

misura cinque fattori, seppure fondamentali di personalità: l’espressione<br />

grafica è un <strong>linguaggio</strong> e quindi richiede un approccio<br />

differente. D’altro canto, bisogna considerare che alcune questioni<br />

vanno di fatto risolte relativamente alla grafologia, cominciando<br />

dallo stesso termine che non risulta essere il più appropriato e che<br />

continua a destare perplessità, in parte giustificabili. Questioni che<br />

riguardano l’oggetto di studio, l’impianto epistemologico e di conseguenza<br />

la stessa metodologia.<br />

<strong>La</strong> dimostrazione scientifica <strong>del</strong> valore <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> richiede<br />

procedure di altro genere, connesse alla dimensione psicomotoria,<br />

simbolica, linguistica. <strong>La</strong> grafomotricità è una forma di<br />

espressione, un’azione motoria, un <strong>linguaggio</strong>.<br />

Si sta comunque <strong>del</strong>ineando un settore professionale, con specifiche<br />

competenze e requisiti, attraverso: a) studi recenti anche interdisciplinari,<br />

b) l’avvio di ricerche che sono sottese da un impianto<br />

che sta curando quegli aspetti fondamentali per ogni disciplina<br />

che necessiti di validità scientifica (Gresta, 2001) e c) il riscontro<br />

operativo che si ha con l’utilizzo <strong>del</strong>l’osservazione <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong><br />

<strong>grafico</strong> soprattutto in <strong>campo</strong> <strong>psicoeducativo</strong> (Zucchi, 2004, 2005).<br />

Più in particolare, negli ultimi anni attraverso pazienti e attente<br />

ricerche c’è chi ha portato avanti il discorso, al di là <strong>del</strong>le vicende<br />

sopra accennate, giungendo a risultati che alcuni studiosi hanno<br />

ritenuto interessanti (Gresta, 2002). E, accanto a queste ricerche,<br />

c’è l’altra realtà, quella applicativa che propone i dati di una<br />

lunga esperienza professionale (quasi trentennale) sul territorio im-<br />

6


postata a livello operativo sull’uso <strong>del</strong>l’osservazione <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong><br />

<strong>grafico</strong>. Entrambe queste prospettive, quella <strong>del</strong>la ricerca epistemologica,<br />

tecnica e metodologica e quella applicativa, stanno acquistando<br />

una loro configurazione, pur riconoscendo il valore <strong>del</strong>l’opera<br />

che Moretti ha svolto in Italia. Anche in Europa non sono<br />

mancati altri studiosi <strong>del</strong> settore (quali Crépieux Jamin, Pophal,<br />

Pulver, Klages, Vels, ecc.) che hanno consegnato <strong>del</strong>le preziose<br />

eredità culturali ed esperienziali.<br />

Ma, il riconoscimento <strong>del</strong> valore di studiosi <strong>del</strong> passato non può<br />

ostacolare l’evoluzione di questa nuova prospettiva di ricerca, di<br />

studio e di intervento operativo che sta dando impulso, di fatto, a<br />

una nuova competenza, quella <strong>del</strong> consulente <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong>,<br />

che rappresenta un’opportunità di arricchimento professionale<br />

per chi già lavora o intende lavorare <strong>nel</strong> <strong>campo</strong> educativo e psicosociale.<br />

Personalmente, sono impegnata, insieme ad altri esperti <strong>del</strong> settore,<br />

<strong>nel</strong> promuovere questa competenza professionale attraverso<br />

l’attività <strong>del</strong>l’associazione culturale SSICoLG (Società Scientifica Italiana<br />

Consulenti <strong>del</strong> Linguaggio Grafico) con conferenze, convegni,<br />

corsi di formazione, dibattiti e confronti interdisciplinari e altre iniziative<br />

di tipo divulgativo e di sensibilizzazione. <strong>La</strong> SSICoLG è aderente<br />

alla FISSP (Federazione Italiana Società Scientifiche di Psicologia) ed<br />

è aperta a dialoghi interdisciplinari (www.ssicolg.it).<br />

Il mo<strong>del</strong>lo psicografodinamico<br />

Rispettivamente a un piano operativo, la <strong>consulenza</strong> <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong><br />

<strong>grafico</strong> (per inciso, <strong>grafico</strong> è equivalente <strong>nel</strong> significato a grafomotorio),<br />

è impostata secondo i criteri <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo psicografodinamico<br />

(Zucchi, 2002), un mo<strong>del</strong>lo integrato che è applicabile sia con<br />

un gruppo di persone, sia individualmente. Questo mo<strong>del</strong>lo permette<br />

di operare <strong>nel</strong> settore <strong>del</strong>la relazione di aiuto come helper, fino<br />

a proporsi come mo<strong>del</strong>lo funzionale per gli ambiti <strong>del</strong> counseling,<br />

ovviamente acquisendo competenze specifiche, sia psicologiche<br />

che grafodinamiche.<br />

Il vantaggio di poter dedurre dal movimento <strong>grafico</strong> il movimento<br />

comportamentale, essendo l’espressione grafica un’attività motoria,<br />

un’azione carica di significati simbolici, permette di compenetrare<br />

la dimensione dinamica degli atteggiamenti e di fornire al-<br />

7


la persona informazioni mirate su determinati problemi e di discuterne,<br />

focalizzando quali risorse ha a disposizione per gestire le<br />

proprie spinte istintive. Più precisamente, osservare come si comporta<br />

graficamente una persona, ovvero osservare la sua scrittura,<br />

porta, secondo me, un rinforzo <strong>del</strong>la fase di ascolto e facilita il processo<br />

per sollecitare la persona all’autoesplorazione, comportando<br />

un aumento di informazione e una riduzione <strong>del</strong> rischio di disorientamento.<br />

Il counseling psicografodinamico di gruppo si propone come<br />

un’esperienza per educatori, genitori o insegnanti, che aiuta a<br />

comprendere il significato <strong>del</strong> proprio vissuto, a individuare le caratteristiche<br />

e le tendenze <strong>del</strong>la propria e altrui personalità, a valutare<br />

le competenze comunicativo-relazionali, aiuta a considerare<br />

i fatti in un’ottica costruttiva e in relazione al proprio temperamento,<br />

a mobilitare le risorse utili per avviare un valido processo<br />

evolutivo e promuovere cambiamenti positivi per la relazione con<br />

se stessi e con gli altri.<br />

L’approccio psicografodinamico si rivela funzionale anche <strong>nel</strong><br />

counseling individuale, in quanto potenzia l’effetto di accoglienza<br />

e suscita <strong>nel</strong>la persona la sensazione di «essere capita»; parimenti<br />

efficace <strong>nel</strong>le relazioni di aiuto educativo a genitori e insegnanti, <strong>nel</strong><br />

cui contesto è importante non solo considerare le grafie degli educatori,<br />

ma in modo particolare i prodotti grafici (scrittura, disegni<br />

e scarabocchi) di figli o alunni, dei quali si desidera capire meglio<br />

le tendenze temperamentali e l’organizzazione comportamentale<br />

(Zucchi, 2004a), con il vantaggio che non è d’obbligo il loro diretto<br />

coinvolgimento.<br />

Più precisamente, il <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> esprime la persona che lo<br />

produce, che lo manifesta, per questo si parla anche di espressione<br />

grafica, quindi comprendere, seguendo idonei criteri, questa forma<br />

espressiva porta a focalizzare l’autenticità temperamentale di<br />

un individuo per riconoscere e usare correttamente i punti di forza,<br />

motivando il lato critico, i punti di debolezza, cogliendo le dinamiche<br />

affettivo-emozionali e cognitivo-intellettive.<br />

Un processo di sintesi mirata che, intervenendo <strong>nel</strong>l’ambito di un<br />

contesto di gruppo o individuale, permette al consulente <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong><br />

<strong>grafico</strong> di porre in evidenza la positività <strong>del</strong>la persona, per<br />

rinforzarla e per renderla più costruttiva allo scopo di portare la persona<br />

a capire e gestire le tendenze problematiche, attraverso la<br />

comprensione <strong>del</strong>la propria realtà osservata <strong>nel</strong> grafismo: è come os-<br />

8


servare una fotografia particolare di se stessi e imparare a guardarsi.<br />

Ecco, dunque, perché tengo, in primo luogo, a sensibilizzare l’attenzione<br />

verso il <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> come fonte di informazioni importanti<br />

per il lavoro di osservazione <strong>del</strong>la persona e, in secondo<br />

luogo, a comunicare che questo approccio offre a chi ne usufruisce<br />

una funzionale opportunità di ricevere <strong>del</strong>le indicazioni sulle proprie<br />

tendenze e modalità comunicative, per facilitare l’applicazione a livello<br />

pratico <strong>del</strong>le notizie teoriche e l’approfondimento <strong>del</strong>la conoscenza<br />

<strong>del</strong>la propria persona.<br />

Riassumendo, la valutazione interpretativa <strong>del</strong>la grafomotricità<br />

permette di:<br />

– diagnosticare il temperamento <strong>nel</strong>la sua individualità strutturale<br />

e dinamica;<br />

– valutare il tipo di influenza <strong>del</strong>le tendenze temperamentali sul<br />

modo di comunicare e individuare i punti di forza e di debolezza;<br />

– precisare il rapporto motivazioni-difese che incide <strong>nel</strong>le relazioni<br />

interpersonali e <strong>nel</strong>le dinamiche educative;<br />

– individuare le risorse a favore di un cambiamento positivo, fornendo<br />

elementi utili per impostare gli interventi educativi.<br />

In breve, si sottolinea il valore che l’osservazione valutativa<br />

<strong>del</strong>l’espressione grafica rappresenta per chi opera <strong>nel</strong> settore <strong>del</strong>l’educazione,<br />

per cui la <strong>consulenza</strong> <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> si pone<br />

come una chance innovativa per chi opera <strong>nel</strong> settore educativoformativo<br />

e si rivela particolarmente produttiva come strategia per<br />

aiutare la crescita personale di insegnanti e genitori <strong>nel</strong>l’ambito <strong>del</strong><br />

loro ruolo di educatori.<br />

Obiettivo e percorso formativo<br />

Il cammino scientifico di una materia non può mai fermarsi e anche<br />

se oggi la maggioranza degli autori parla <strong>del</strong>lo studio <strong>del</strong>l’espressione<br />

grafica come di uno studio scientifico, ciò non significa che è stato<br />

detto e fatto tutto, ma che, se molto è stato prodotto, c’è ancora<br />

molto da fare. L’approfondimento <strong>del</strong>lo studio <strong>del</strong>la grafomotricità, da<br />

diverse angolature e <strong>nel</strong>l’ambito dei suoi molteplici livelli e aspetti,<br />

apre vasti orizzonti che richiedono impegno e favoriscono l’insorgenza<br />

spesso imprevedibile di nuove sollecitazioni. Dunque, si ha:<br />

– un ramo scientifico che si <strong>del</strong>inea, che è quello <strong>del</strong> counseling<br />

fondato sul mo<strong>del</strong>lo psicografodinamico, caratterizzato da auto-<br />

9


nomia e integrato con altre scienze che si occupano <strong>del</strong>l’uomo;<br />

– una nuova professionalità che si configura, in grado di offrire prestazioni<br />

e servizi di ampia utilità psicosociale, in particolare nei<br />

programmi non solo a favore <strong>del</strong>la prevenzione e <strong>del</strong> trattamento<br />

<strong>del</strong> disagio evolutivo, ma anche a favore <strong>del</strong>la promozione <strong>del</strong>l’agio<br />

<strong>nel</strong>la persona, in tutto l’arco <strong>del</strong> suo ciclo di vita e nei diversi<br />

ambiti, scuola, famiglia, coppia, azienda, ecc., dando nuove opportunità<br />

per i neo-laureati <strong>del</strong> settore psicologico ed educativo;<br />

– una professionalità che coinvolge più tipologie professionali, in<br />

particolare quella <strong>del</strong>la laurea di psicologia e <strong>del</strong>la laurea in tecniche<br />

grafologiche o similari, oltre a interessare tutti coloro che<br />

operano <strong>nel</strong> settore formativo-educativo, in diversi contesti (scuola,<br />

consultori familiari, istituzioni sociosanitarie, rieducative,<br />

azienda, ecc.);<br />

– una professionalità che potrebbe prevedere diversi livelli operativi,<br />

da un piano più tecnico di base, a uno più avanzato;<br />

– un vasto ambito di utilizzazione di questa competenza professionale,<br />

che permette di valutare, formare e orientare i soggetti, interessa<br />

l’area educativa, consulenziale e organizzativa;<br />

– un’ipotesi concreta di prevedere un livello formativo di maggiore<br />

complessità, che andrebbe finalizzato ad acquisire, oltre alla<br />

competenza di formulare <strong>del</strong>le grafodiagnosi temperamentali, la<br />

capacità di identificare i fenomeni grafopatologici espressivi di situazioni<br />

disadattive di un individuo e fornendo importanti informazioni<br />

per rimuovere i disturbi e promuovere modificazioni<br />

positive-adattive <strong>nel</strong>la persona.<br />

Rimandando ad altre sedi i dettagli <strong>del</strong>la formazione (Zucchi,<br />

2002), vorrei mettere in evidenza che questa professionalità nasce<br />

come conseguenza diretta di esperienze professionali e progetti pilota<br />

già realizzati a livello territoriale, in particolare con la Comunità<br />

montana Alto e Medio Metauro <strong>del</strong>la provincia di Pesaro-Urbino, impostati<br />

secondo il mo<strong>del</strong>lo psicografodinamico. Gli operatori che<br />

hanno fatto parte di questi progetti, cominciando da chi scrive che,<br />

psicologa, psicoterapeuta e consulente grafologa, ha elaborato e<br />

sperimentato il mo<strong>del</strong>lo per diversi anni e in differenti contesti (dalla<br />

scuola all’ambito penitenziario), hanno svolto la loro opera professionale<br />

avvalendosi <strong>del</strong>l’osservazione <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong>.<br />

Per quanto riguarda i risultati si è avuta una risposta positiva,<br />

dall’utenza e anche da parte di diverse figure professionali, in particolare<br />

psicologi, che hanno sollecitato l’avvio di percorsi di for-<br />

10


mazione che preparino sul piano pratico e possano facilitare la conoscenza<br />

dei soggetti, attraverso la comprensione <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong><br />

<strong>grafico</strong>.<br />

I risultati di questo mo<strong>del</strong>lo operativo vanno a favore <strong>del</strong>la maturazione<br />

professionale, <strong>del</strong>la formazione individuale e socio-familiare,<br />

oggi sentita in diversi contesti, soprattutto educativi.<br />

In questa sede, ripropongo le presentazioni <strong>del</strong>le edizioni e alcune<br />

parti tratte o sintetizzate relative al libro Sistema familiare e<br />

grafologia (Città di Castello, CTS Grafica, 1998 2 ), attualmente esaurito,<br />

che scrissi per far comprendere l’importanza <strong>del</strong>l’osservazione<br />

<strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> <strong>nel</strong> settore educativo, in particolare quello<br />

familiare.<br />

Vorrei evidenziare di nuovo che anche il termine stesso di grafologia<br />

è stato messo in discussione, in tempi successivi alla pubblicazione<br />

<strong>del</strong> testo sopra citato, da altre pubblicazioni che progressivamente<br />

hanno testimoniato il lavoro di studio e ricerca che<br />

ha portato a parlare di <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> o grafomotorio: lavoro che<br />

a tutt’oggi è in via di sviluppo.<br />

Mi si potrebbe chiedere perché propongo brani di un testo che<br />

utilizza il termine grafologia: la risposta è che per scrivere questo<br />

testo ho avuto l’occasione di approfondire dei concetti, di verificare<br />

degli obiettivi attraverso esperienze particolari sul <strong>campo</strong>, fino<br />

all’elaborazione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo psicografodinamico (Zucchi, 2002) e<br />

quindi è stata una tappa <strong>del</strong> mio percorso professionale che desidero<br />

condividere, mediante questa opportunità data dalle Edizioni<br />

Magi, sperando di sollecitare dei contatti interdisciplinari.<br />

Chiuderei questa introduzione precisando che quanto ripreso<br />

dal citato libro, aggiornato con qualche inserto che ho messo in forma<br />

evidenziata, è qui proposto in maniera molto sintetica, con il<br />

solo intento di sensibilizzare l’attenzione verso le possibilità applicative<br />

<strong>del</strong>l’osservazione <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> <strong>nel</strong> settore educativo-familiare.<br />

I.Z.<br />

11


Presentazione<br />

(alla prima edizione di Sistema familiare e grafologia)<br />

È interessante notare come uno dei settori maggiormente in evoluzione<br />

<strong>del</strong>la grafologia italiana, quello <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> familiare<br />

e di coppia, non disponesse ancora di una trattazione appropriata<br />

e disposta con metodo.<br />

Crediamo di non sbagliare quando affermiamo che ciò ci sembra<br />

dovuto non tanto alla pigrizia degli studiosi quanto alla complessità<br />

<strong>del</strong> tema che si è imposto all’attenzione dei grafologi, come<br />

tema specifico, soltanto in questi ultimi anni.<br />

È facile osservare come in un passato, neanche molto lontano,<br />

la <strong>consulenza</strong> grafologica familiare utilizzasse mo<strong>del</strong>li operativi comuni<br />

ad altri settori <strong>del</strong>la grafologia, con tutti i limiti connessi a<br />

una generalizzazione metodologica che rischiava di lasciare fuori<br />

dall’indagine proprio la particolarità dei sistemi coppia e famiglia,<br />

cui la grafologia veniva applicata.<br />

È stata necessaria l’istituzione <strong>del</strong>la Scuola Superiore di Studi<br />

Grafologici di Urbino per richiamare l’attenzione sull’esigenza di<br />

elaborare nuovi criteri di approccio teorico e metodologico alla<br />

grafologia <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> familiare, di verificarne la consistenza<br />

e sperimentarne la validità di utilizzazione operativa.<br />

In questa intensa attività l’impegno di Isabella Zucchi si è orientato<br />

su due direzioni molto precise: l’approfondimento e l’esplicitazione<br />

<strong>del</strong>la ricchezza teorica e pratica <strong>del</strong>la grafologia di «G. Moretti»<br />

in relazione proprio alla specificità <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> familiare<br />

e un interessante confronto interdisciplinare rivolto alla enucleazione<br />

di criteri di indagine idonei a tradurre in operatività le potenzialità<br />

diagnostiche e pedagogiche <strong>del</strong>la grafologia morettiana<br />

per l’aiuto alle problematiche <strong>del</strong>la famiglia di oggi.<br />

In ciò ha coniugato egregiamente la sua formazione di psicologa,<br />

specializzata in psicologia clinica e in dinamiche familiari, e la<br />

13


competenza grafologica, acquisita prima come allieva e consolidata<br />

poi come docente di grafologia <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> familiare presso<br />

la Scuola Superiore e successivamente presso la Scuola diretta<br />

a fini speciali di Studi Grafologici <strong>del</strong>l’Università urbinate.<br />

Il primo risultato proposto al pubblico e agli studiosi di scienze<br />

umane è questo volume che unisce due pregi molto importanti. Il<br />

primo è la fe<strong>del</strong>tà alla dottrina grafologica di Moretti unita a un’attenta<br />

dialettica interdisciplinare che valorizza, se ve ne fosse bisogno,<br />

la prima e la propone come disciplina umana aperta accanto<br />

e in collaborazione alle altre discipline <strong>del</strong>l’uomo.<br />

Il secondo è la misura <strong>del</strong>la trattazione che, proprio perché da<br />

sviluppare ulteriormente, si concentra soprattutto sul metodo di<br />

utilizzazione <strong>del</strong>la grafologia in <strong>campo</strong> familiare, metodo che viene<br />

applicato ai grandi temi inerenti le problematiche <strong>del</strong> settore.<br />

Non quindi una trattazione sistematica e articolata <strong>del</strong>la grafologia<br />

familiare ma indicazione dei criteri da adottare <strong>nel</strong>l’indagine<br />

di cui le tematiche considerate rappresentano sia degli esempi che<br />

dei punti focali.<br />

È una modalità di esposizione che, a nostro parere, non rappresenta<br />

un limite ma un pregio <strong>del</strong> testo, dal momento che richiama<br />

costantemente l’attenzione su un presupposto <strong>del</strong>la grafologia<br />

familiare: ogni sistema esaminato è unico in se stesso ed esige<br />

un approccio grafologico esclusivo, clinico, che può essere realizzato<br />

solo se si hanno chiari i criteri teorici e metodologici sui quali<br />

si fonda e dai quali trae la forza di intervento diagnostico, come<br />

premessa all’azione pedagogica a favore <strong>del</strong>la persona, <strong>del</strong>la coppia<br />

e <strong>del</strong>la famiglia, per un servizio alla società.<br />

Ancona, 24 agosto 1993<br />

14<br />

Fermino Giacometti<br />

Presidente <strong>del</strong>l’Istituto Grafologico<br />

«G. Moretti», Urbino


Presentazione<br />

(alla seconda edizione di Sistema familiare e grafologia)<br />

<strong>La</strong> prima edizione <strong>del</strong> libro Sistema familiare e grafologia di Isabella<br />

Zucchi ha costituito un contributo nuovo <strong>nel</strong>l’ambito degli studi<br />

grafologici, in quanto ha applicato l’impostazione grafologica derivata<br />

dalla Scuola di P. Moretti al mondo <strong>del</strong>le relazioni familiari e<br />

di coppia, in una prospettiva multidisciplinare che ha fatto riferimento<br />

agli studi e alle ricerche di altre ottiche di studio, in particolare<br />

<strong>del</strong>la psicologia. Ne è risultato un lavoro che ha dato un approccio<br />

integrato alla famiglia, intesa come sistema complesso, in<br />

cui viene considerata la realtà <strong>del</strong> singolo, la dimensione <strong>del</strong>la<br />

coppia e la realtà dei soggetti in età evolutiva: un impegno interessante<br />

dal punto di vista interdisciplinare, in quanto si coglie l’intento<br />

di non confondere le diverse ottiche e di presentare con chiarezza<br />

il metodo grafologico applicato al sistema familiare.<br />

Questa edizione, riproponendo l’approccio di studio grafologico al<br />

sistema familiare e di coppia, fornisce alcuni ampliamenti che sono il<br />

risultato di una lunga esperienza clinica e di un impegno costante di<br />

Isabella Zucchi, allo scopo di precisare in che modo e con quali obiettivi<br />

la grafologia può contribuire ai programmi educativi e di prevenzione<br />

<strong>del</strong> disagio <strong>del</strong>la personalità in evoluzione. Quindi, coglierei nettamente<br />

un messaggio che sollecita a intensificare gli studi e le ricerche<br />

per valutare l’inserimento <strong>del</strong>la grafologia nei servizi educativi <strong>del</strong>le<br />

strutture territoriali, in particolare <strong>nel</strong>le attività di prevenzione.<br />

È noto che le varie tappe <strong>del</strong> processo evolutivo dovrebbero portare<br />

un individuo all’autonomia dalla sua famiglia di origine per integrarsi<br />

<strong>nel</strong> tessuto sociale e per compiere scelte costruttive <strong>nel</strong>l’ambito<br />

<strong>del</strong> rapporto Io-Tu, favorendo un movimento di adattamento:<br />

queste tappe, che tendono a inserirsi <strong>nel</strong>la realtà psicomentale<br />

di ogni soggetto e a sviluppare <strong>del</strong>le radici <strong>nel</strong>l’inconscio,<br />

vengono modulate dalle esperienze che un soggetto, con la sua costituzione<br />

psicosomatica, sperimenta in relazione al contesto familiare.<br />

15


Quanto appena detto conferma l’importanza di dedicarsi allo<br />

studio <strong>del</strong>le relazioni familiari e <strong>del</strong> ciclo vitale dei suoi componenti<br />

e riconosce che, tra i diversi approcci di studio, la grafologia è in<br />

grado di collocarsi come una concreta via di indagine che permette<br />

di disporre di dati osservativi, il cui valore sta <strong>nel</strong>la specificità di<br />

definire dal grafismo le modalità strutturali e i dinamismi propri<br />

<strong>del</strong>la costituzione individuale, <strong>nel</strong> descrivere le configurazioni che<br />

indicano le linee tendenziali di auto-realizzazione <strong>del</strong>la persona e<br />

<strong>nel</strong>l’ampiezza applicativa in diversi contesti territoriali.<br />

Di fatto, la grafologia rivela una <strong>del</strong>le sue più interessanti applicazioni<br />

proprio per lo studio <strong>del</strong>la personalità umana e <strong>del</strong>le sue<br />

relazioni interpersonali, in quanto, partendo dalla conoscenza <strong>del</strong>l’individualità<br />

<strong>del</strong> singolo soggetto, giunge a precisarne le modalità<br />

comportamentali <strong>nel</strong> sistema di coppia e familiare, analizzando la<br />

situazione esperienziale corrispondente al periodo <strong>del</strong>lo scritto e<br />

<strong>del</strong>ineando la prospettiva relazionale <strong>del</strong> sistema.<br />

<strong>La</strong> scienza grafologica si distingue <strong>nel</strong> contributo che è in grado<br />

di dare per il tipo di operatività che è insito <strong>nel</strong> suo metodo di<br />

indagine, fondato sullo studio <strong>del</strong>l’uomo in base alle caratteristiche<br />

e alle dinamiche <strong>del</strong> suo comportamento <strong>grafico</strong>. Studio che porta<br />

a cogliere la costituzione psicosomatica individuale e a indicarne le<br />

tendenze evolutive e predisposizionali.<br />

Quindi, la grafologia si pone come una chiave interpretativa<br />

che, sul piano operativo, può essere utilizzata in fase di diagnosi,<br />

di progettazione educativa, di verifica e di riorganizzazione dei processi<br />

formativi, ma il contributo specifico <strong>del</strong>la grafologia necessita<br />

<strong>del</strong>la cooperazione integrata con le altre discipline, per avviare<br />

interventi che siano concretamente al servizio <strong>del</strong>la persona.<br />

Le precedenti osservazioni portano a scorgere <strong>nel</strong>la seconda edizione<br />

di Sistema familiare e grafologia un rinnovato invito che viene<br />

rivolto da Isabella Zucchi a coloro che, da diversi punti di vista, si interessano<br />

<strong>del</strong>l’area socio-familiare, affinché considerino la possibilità<br />

di avvalersi, <strong>nel</strong> programmare gli interventi, <strong>del</strong>la cooperazione con la<br />

grafologia <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> familiare, a favore <strong>del</strong>le strategie psicopedagogiche,<br />

dei servizi sociali e, soprattutto, a favore di un’espressione<br />

ottimale <strong>del</strong> progetto-uomo, che individualizza ogni soggetto.<br />

Ancona, 2 febbraio 1998<br />

16<br />

Fermino Giacometti<br />

Presidente <strong>del</strong>l’Istituto Grafologico<br />

«G. Moretti» – Urbino


Introduzione<br />

Con la prima edizione <strong>del</strong> libro di Sistema familiare e grafologia intendevo<br />

affrontare il settore <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> familiare e di coppia<br />

attraverso la metodologia grafologica, fornendo <strong>nel</strong> contempo <strong>del</strong>le<br />

osservazioni interdisciplinari, per cui pensai di riportare alcune<br />

notizie e concetti di altre discipline, quali fonti di sollecitazioni per<br />

allargare la trattazione dei temi affrontati, per promuovere scambi<br />

e per cercare di utilizzare in un’ampia prospettiva i principi, le<br />

leggi e le regole grafologiche <strong>del</strong>la Scuola Italiana di Grafologia che<br />

fa capo a Padre Girolamo Moretti*, applicandole all’ambito familiare.<br />

Il citato libro ha affrontato i seguenti argomenti, trattandoli in<br />

una visione interdisciplinare:<br />

• Significato <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> grafologica familiare e di coppia.<br />

• Comunicazione e movimento <strong>grafico</strong>.<br />

• Innamoramento, coppia e grafologia.<br />

• Amore ed espressione grafica.<br />

• <strong>La</strong> sessualità <strong>nel</strong>la grafologia di Moretti.<br />

• Il mondo <strong>del</strong>la famiglia.<br />

• Grafologia e mondo familiare.<br />

* Girolamo Moretti nasce il 18 aprile 1879 a Recanati (Macerata), muore il<br />

26 luglio 1963 ad Ancona e viene sepolto a Mondolfo (Pesaro), dove ha vissuto<br />

per oltre vent’anni. Francescano <strong>del</strong>l’Ordine dei Frati Minori<br />

Conventuali è considerato il fondatore <strong>del</strong>la grafologia italiana e l’Istituto<br />

Grafologico di Ancona, che porta il suo nome e ne continua l’attività, ha promosso<br />

l’istituzione <strong>del</strong>la Scuola Grafologica presso l’Università di Urbino.<br />

Dalla prima edizione <strong>del</strong> Trattato di Grafologia <strong>nel</strong> 1914 ha inizio una fertile<br />

letteratura grafologica che Moretti si è impegnato a rendere trasmissibile,<br />

verificabile e ricca di stimoli per continuare ulteriori studi.<br />

17


18<br />

• L’espressione grafica in età evolutiva e grafologia <strong>del</strong>la famiglia.<br />

• Grafologia <strong>del</strong>la famiglia: applicazioni e prospettive.<br />

Questi capitoli sono stati articolati in diversi aspetti che hanno<br />

toccato, sia in un’ottica psicologica che grafologica, la comunicazione,<br />

il rapporto tra comunicazione, aggressività e temperamento,<br />

la dimensione e il vissuto emozionale in relazione all’innamoramento,<br />

al processo affettivo, il rapporto sessualità, personalità e<br />

grafomotricità, l’identità psicosessuale e alcune forme devianti, la<br />

famiglia e il suo rapporto con il contesto sociale, la psicosomatica<br />

familiare, l’evoluzione <strong>del</strong> grafismo e lo sviluppo <strong>del</strong>la personalità,<br />

presentando durante la trattazione numerosi esempi.<br />

Nel testo le letture interdisciplinari dei temi sono state finalizzate<br />

a stimolare ricerche e lavori integrati, auspicando un cammino di<br />

studio che, sostenuto dalla collaborazione tra le diverse discipline,<br />

possa servirsi a livello applicativo dei contributi <strong>del</strong>la grafologia, presentata<br />

da Moretti come «scienza sperimentale che dal solo gesto<br />

<strong>grafico</strong> di uno scritto umano rileva le tendenze sortite da natura o<br />

innate» (Moretti, 1980, p. 3), <strong>nel</strong> loro dinamismo psicosomatico.<br />

<strong>La</strong> grafologia di Moretti ha come obiettivo principale quello di<br />

«diagnosticare» l’individuo analizzandone la scrittura, ma non vuole<br />

ridurre l’indagine grafologica <strong>del</strong>la personalità in classificazioni e<br />

definizioni rigide che vanno contro – e qui vorrei usare le parole <strong>del</strong><br />

professor Aldo Carotenuto (1992, p. 1) – quel «polimorfo “oggetto”<br />

che è la personalità umana».<br />

Dalla grafologia la natura innata è resa completamente nuda<br />

all’occhio <strong>del</strong> grafologo, il quale, per questo, è il solo che<br />

possa condurre a termine la diagnosi pedagogica <strong>del</strong>l’esaminando<br />

e indicare i mezzi adatti per la cura preventiva e<br />

per la cura dopo che qualche male ha intaccato o bacato<br />

l’individuo (Moretti, 1974, p. 9).<br />

Parole chiare che fanno comprendere come la grafologia costituisca<br />

un approccio utile per la conoscenza di un individuo e la grafologia<br />

familiare, la cui applicazione pratica principale è proprio l’aspetto<br />

pedagogico <strong>del</strong>la grafologia, costituisce un settore particolarmente<br />

finalizzato a orientare l’educazione in modo tale che possa<br />

favorire la salute individuale, intesa in senso globale, <strong>nel</strong> rispetto<br />

<strong>del</strong>le differenze individuali.<br />

<strong>La</strong> scrittura spontanea (come anche scarabocchi e disegni


spontanei, da collocare come forme e livelli diversi <strong>del</strong>l’espressione<br />

grafica) è un gesto, un’azione motoria, un <strong>linguaggio</strong> grafomotorio<br />

e quindi è un prodotto espressivo steso dalla mano di un uomo,<br />

è un gesto non verbale come il sorriso, come un’espressione<br />

<strong>del</strong> viso, come un movimento corporeo, ma di maggiore complessità<br />

e significati intrinseci profondi. <strong>La</strong> scrittura fa parte <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong><br />

e ne è il livello più complesso, infatti richiede un lungo processo<br />

di apprendimento durante il quale il gesto progressivamente<br />

si automatizza, in relazione al rapporto tra la struttura innata<br />

individuale e le esperienze di un soggetto, fino a divenire un meccanismo<br />

che dispone di un programma d’azione che va dagli aspetti<br />

ideo-simbolici agli aspetti motorio-percettivi, fino alla concreta<br />

trasformazione dei simboli verbali in simboli grafici.<br />

Per capire la natura <strong>del</strong> fenomeno <strong>del</strong> movimento <strong>grafico</strong> è importante<br />

conoscerne le basi psicomotorie, perché la psicomotricità<br />

sottende e individualizza il gesto <strong>grafico</strong>.<br />

<strong>La</strong> dinamica <strong>del</strong> gesto <strong>grafico</strong><br />

<strong>La</strong> psicomotricità caratterizza il gesto <strong>grafico</strong> che esprime l’individuo,<br />

poiché ogni singolo tratto <strong>grafico</strong>, cioè ogni prassia (funzione<br />

che permette il compimento di gesti coordinati ed efficaci) si realizza<br />

in rapporto all’individualità <strong>del</strong> sistema neuro-fisio-psicologico.<br />

Il gesto <strong>grafico</strong> si modula sulla base <strong>del</strong>l’intensità e <strong>del</strong>la frequenza<br />

<strong>del</strong>l’impulso nervoso, <strong>del</strong>la sensibilità nervosa, <strong>del</strong>le modalità<br />

ricettive e reattivo-motorie, <strong>del</strong>le tendenze energetiche <strong>del</strong>la<br />

costituzione, dei vari aspetti <strong>del</strong>la personalità, cioè sulla base di<br />

tutti gli aspetti psicofisiologici di un individuo, per cui influiscono<br />

anche esperienze e apprendimenti, ma l’innato, come afferma Moretti<br />

(1980), non viene mai «soppiantato».<br />

Il grafismo si modifica perché si evolve in relazione ai movimenti<br />

organizzativi <strong>del</strong>la personalità, intesa come un insieme dinamico<br />

degli aspetti intellettivo-cognitivi, affettivi, emotivi, conativi cioè<br />

istintivo-pulsionali, fisiologici e morfologici di un individuo, ma<br />

pur trasformandosi non perde mai le caratteristiche che compongono<br />

l’individualità umana, perché radica <strong>nel</strong>la natura innata.<br />

Il gesto <strong>grafico</strong> è quindi una <strong>del</strong>le forme di espressione <strong>del</strong> tipo<br />

di individualità di cui ogni essere umano è portatore e, quindi, è<br />

una <strong>del</strong>le possibilità <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>nel</strong>l’uomo.<br />

19


Ogni cervello umano è sede di un’individualità umana, per cui<br />

ogni prodotto espressivo spontaneo che coinvolga il cervello, come<br />

la motricità grafica, è individualizzato da determinati segni e fenomeni.<br />

Poiché non esistono due individui uguali, non esistono due<br />

scritture uguali: ogni individuo ha il suo movimento <strong>grafico</strong>, ha il<br />

suo <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> (Zucchi, 2000).<br />

Il gesto <strong>grafico</strong> è la modalità personalizzata <strong>del</strong>l’esecuzione,<br />

correlato alla psicomotricità individuale e appartiene, come l’atto<br />

<strong>grafico</strong> (alfabeto, cultura), al livello strutturale <strong>del</strong> segno <strong>grafico</strong> (inteso<br />

in senso generale), mentre il segno <strong>grafico</strong> quale singolo dato<br />

e il segno grafologico quale elaborazione simbolico-concettuale <strong>del</strong><br />

dato appartengono al livello simbolico (Zucchi, 1990, p. 150).<br />

Dal momento in cui parte l’ordine di scrivere dalla volontà e dalla<br />

coscienza di un individuo, si innesca un’ampia attività (Zucchi,<br />

1990): entrano in funzione il sistema piramidale per la motricità volontaria<br />

e il sistema extrapiramidale per regolare l’intensità e la successione<br />

di tutti i movimenti necessari, insieme all’importante intervento<br />

<strong>del</strong> cervelletto, al quale fanno capo fondamentali funzioni<br />

di regolazione <strong>del</strong>la postura, <strong>del</strong>la direzione <strong>del</strong> movimento <strong>grafico</strong>,<br />

<strong>del</strong>l’adattamento <strong>del</strong>l’intensità degli impulsi motori agli organi effettori<br />

e al coordinamento dei movimenti elementari costitutivi <strong>del</strong><br />

movimento <strong>grafico</strong>, controllandone la precisione e la velocità. Il<br />

processo <strong>grafico</strong> coinvolge il midollo spinale, il tronco cerebrale, il<br />

mesencefalo, il diencefalo, gli emisferi cerebrali, la corteccia motoria<br />

e sensitiva, i circuiti <strong>del</strong>la memoria, <strong>del</strong>l’apprendimento, le aree<br />

e i centri <strong>del</strong>l’emozione, i centri <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong>.<br />

Sono importanti anche le vie <strong>del</strong>la sensibilità tattile epicritica e<br />

propriocettiva in quanto forniscono le informazioni sensoriali alla<br />

corteccia circa le modalità oggettive per l’esecuzione <strong>del</strong>la traduzione<br />

scritta dei simboli verbali, che sono ideati dai sistemi associativi<br />

e mnemonici corticali. Infatti, per scrivere entrano in gioco<br />

i settori <strong>del</strong>la corteccia temporale (acustici), quelli post-centrali<br />

(cinestesici), occipito-parietali (ottico-spaziali) e premotori (dinamici).<br />

Si verifica quindi uno scambio circolare di informazioni grazie<br />

all’interazione senso-motoria tra:<br />

a. la periferia con gli effettori muscolari (muscoli scheletrici o volontari)<br />

e i recettori sensoriali (muscolo-tendinei e cutanei);<br />

b. i centri <strong>del</strong>la corteccia senso-motoria e cerebellare;<br />

c. l’interscambio tra gli stessi centri nervosi, cioè fra le aree sen-<br />

20


sitive e motorie e tra queste aree, i centri sottocorticali e il cervelletto.<br />

Questi scambi fanno sì che avvenga la modulazione <strong>del</strong>l’intensità<br />

e <strong>del</strong>la frequenza degli impulsi nervosi, la coordinazione di tutti<br />

i movimenti automatici e semi-automatici, regolandone la successione<br />

spazio-temporale e calibrando i vari segmenti muscolari<br />

<strong>del</strong>l’arto superiore, in modo tale da permettere una crescente complessità<br />

e finezza di movimento dall’omero alle dita <strong>del</strong>la mano.<br />

Infatti, è proprio la mano, in cui le coppie muscolari (agonistaantagonista)<br />

sono in attività continua, a compiere quella serie di<br />

movimenti che danno luogo al manifestarsi <strong>del</strong> gesto <strong>grafico</strong>. I movimenti<br />

basilari <strong>del</strong> gesto <strong>grafico</strong> sono la flessione con antagonista<br />

l’estensione e l’abduzione con antagonista l’adduzione: questi movimenti<br />

danno luogo rispettivamente alla dimensione verticale (altezza<br />

grafica) e alla dimensione orizzontale (larghezza) <strong>del</strong> tracciato<br />

<strong>grafico</strong>. Un’altra dimensione è la profondità, cioè la pressione<br />

(meglio denominarla forza d’incisione) con cui si intende «la forza<br />

di tracciato <strong>del</strong> grafismo e con questo anche la profondità <strong>del</strong> solco<br />

che la punta <strong>del</strong>la penna scava <strong>nel</strong>la carta e lo spessore dei singoli<br />

tratti» (Palaferri, 1986, p. 32).<br />

<strong>La</strong> forza d’incisione (o pressione grafica) è il primo aspetto <strong>del</strong>la<br />

scrittura che viene considerato, poiché è alla base <strong>del</strong>la personalità,<br />

essendo relativa alla «capacità di produrre e consumare dinamicamente<br />

energia, la cui intensità e varietà provengono direttamente<br />

dalla sfera vitale <strong>del</strong>l’individuo, al grado di forza e di profondità degli<br />

istinti, <strong>del</strong>le tendenze, <strong>del</strong>la volontà, <strong>del</strong>l’impulso creativo e, in genere,<br />

anche <strong>del</strong>lo stesso sentimento» (Palaferri, 1986, p. 32). Naturalmente,<br />

questa categoria grafica va sempre messa in relazione al<br />

ritmo <strong>grafico</strong>, che in grafologia è un’altra categoria particolarmente<br />

complessa, implicando molteplici aspetti da considerare.<br />

Si coglie l’occasione per far presente che tutto ciò che evidenzia<br />

il tracciato grafomotorio è interrelato, anche se per comodità didattica<br />

si affrontano in modo separato le diverse categorie grafiche,<br />

bisogna tener presente che è un evento motorio globale, un risultato<br />

dinamico complesso.<br />

<strong>La</strong> tridimensionalità grafica è direttamente connessa con la costituzione<br />

innata individuale e il suo movimento segue ed esprime<br />

la dinamica evolutiva <strong>del</strong>l’individuo. Nell’espressione grafomotoria,<br />

in altri termini, il soggetto organizza non solo l’idea, l’immagine, le<br />

parole pensate, il contenuto da comunicare integrando tutto in un<br />

21


contesto psichico di comprensione, ma vi sintetizza dinamicamente<br />

e automaticamente se stesso.<br />

<strong>La</strong> scrittura viene ad essere individualizzata progressivamente<br />

dal processo di automatizzazione che, in relazione alla maturazione<br />

psicofisiologica e al rapporto tra corpo, schema corporeo e senso<br />

di sé (fondamentale per la formazione <strong>del</strong>l’identità), si sviluppa<br />

attraverso la graduale accelerazione dei movimenti originati dai<br />

meccanismi nervosi che sottendono l’apprendimento e l’esecuzione<br />

<strong>del</strong>la scrittura.<br />

Anche prima <strong>del</strong>l’apprendimento <strong>del</strong>la scrittura la traccia grafica<br />

è espressione <strong>del</strong>la psicomotricità <strong>del</strong> bambino: il modo di scarabocchiare<br />

<strong>del</strong> bambino, pur attraversando fasi comuni e proponendo<br />

modalità tipiche <strong>del</strong>l’evoluzione <strong>del</strong> comportamento <strong>grafico</strong>,<br />

è ricco <strong>del</strong>la sua individualità umana. Scarabocchiare, disegnare,<br />

scrivere sono da considerare comportamenti grafici, linguaggi, e <strong>nel</strong><br />

loro manifestarsi spontaneo comunicano caratteristiche e tendenze<br />

<strong>del</strong> temperamento di un individuo, <strong>nel</strong>l’ambito <strong>del</strong>l’organizzazione<br />

dinamica <strong>del</strong> loro momento evolutivo.<br />

Durante il periodo evolutivo, la scrittura riflette le tappe e le modalità<br />

<strong>del</strong>la realizzazione <strong>del</strong>lo schema corporeo da parte <strong>del</strong> bambino,<br />

segue i progressi di autocoscienza e di sperimentazione corporea,<br />

riflette il tipo di mappa mentale che il bambino va costruendosi,<br />

comunica le tendenze innate <strong>nel</strong> loro movimento organizzativo<br />

che è in relazione all’educazione ricevuta dall’ambiente.<br />

L’automatizzazione <strong>del</strong>la scrittura avviene, quindi, <strong>nel</strong>l’ambito di<br />

funzioni basilari quali la funzione di adattamento attivo (motricità), la<br />

lateralizzazione, la coordinazione oculo-manuale, la conoscenza e la<br />

percezione <strong>del</strong> proprio corpo, la percezione spaziale e temporale, l’organizzazione<br />

psico-sensoriale. Tutte funzioni che sono correlate a<br />

tante variabili che influiscono sullo sviluppo, di tipo motorio, fisico,<br />

biologico, socio-affettivo, cognitivo, comunicativo, relazionale.<br />

Dunque, il segno grafologico che indica particolari gesti grafici<br />

non è mai casuale, è sempre legato alla struttura innata e alla sua<br />

storia.<br />

Il segno grafologico viene misurato attraverso tecniche specifiche,<br />

ma non va dimenticato che è una sintesi psicologica da intendere in<br />

senso dinamico, da valutare <strong>nel</strong> suo movimento e in relazione al contesto<br />

grafomotorio, infatti, se consideriamo la gramotricità un <strong>linguaggio</strong><br />

non possiamo rischiare di ridurne la portata dei suoi significati<br />

in quadri meccanicistici e rigidamente impostati sulla grafo-<br />

22


metria, bensì occorre capire il <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> osservando il tracciato<br />

grafomotorio attraverso una comprensione psicomotoria e simbolica,<br />

tenendo presente che i linguaggi vanno «ascoltati» e «intesi»,<br />

per poter instaurare un dialogo, per entrare in comunicazione.<br />

I concetti alla base <strong>del</strong>la grafologia<br />

L’impostazione <strong>del</strong>la metodologia grafologica di Moretti, e quindi<br />

<strong>del</strong>le sue leggi e principi, poggia su due movimenti che riflettono<br />

due fondamentali spinte energetiche che animano la dinamica psicofisiologica<br />

<strong>del</strong>l’Uomo considerato come un sistema. Nella terminologia<br />

di Moretti, queste due spinte vengono rispettivamente chiamate<br />

(Moretti, 1974, p. 113):<br />

– la spinta extrotensiva (che esprimerebbe la tensione <strong>del</strong>l’Io sociale);<br />

– la spinta introversiva (che esprimerebbe la tensione <strong>del</strong>l’Io individuale).<br />

Queste due spinte, o tensioni, sono inscindibilmente presenti<br />

<strong>nel</strong>la costituzione psicofisica individuale e il loro processo evolutivo<br />

è in relazione alle esperienze ambientali, al cosiddetto vissuto.<br />

Per capire meglio questo movimento energetico, può essere utile<br />

la cibernetica, scienza che con i suoi rivoluzionari concetti ha dato<br />

una svolta essenziale allo studio dei sistemi e che si fonda su<br />

due principi:<br />

a. sulla tendenza alla conservazione intesa come principio che<br />

mantiene la stabilità, che conserva;<br />

b. sulla tendenza alla trasformazione intesa come principio che<br />

promuove il cambiamento, che trasforma.<br />

Ebbene, per avere condizioni di equilibrio adattivo e attivo serve<br />

che le due tendenze siano in un rapporto tale da non permettere<br />

l’eccessività di una <strong>del</strong>le due, pur dando la prevalenza alla tendenza<br />

alla trasformazione. Troppa trasformazione porta alla rottura<br />

<strong>del</strong> sistema, troppa stabilità porta alla rigidità.<br />

Tornando alle due spinte, direi che il rapporto fra extrotensione<br />

e introversione dipende da come le due tendenze basilari si trovano<br />

ad essere dinamicamente in relazione. E qui subentrano molti<br />

aspetti da affrontare, cominciando dalla struttura o costituzione<br />

individuale <strong>nel</strong>la sua impostazione di partenza (dal momento <strong>del</strong><br />

concepimento in poi), dalle modalità percettivo-sensoriali, dai mec-<br />

23


canismi di memorizzazione, di apprendimento e di stato-dipendenza<br />

(memorizzazione <strong>del</strong>lo stato emotivo di un evento e sua successiva<br />

generalizzazione), dall’organizzazione evolutiva dei sistemi<br />

di controllo, dallo sviluppo dei meccanismi di difesa, dalla dinamica<br />

motivazione, e così via.<br />

Le due spinte indicate da Moretti possono essere considerate<br />

due principi energetici, due tensioni che sottendono lo sviluppo<br />

<strong>del</strong>l’uomo, quindi serve qualificarne gli effetti sull’organizzazione<br />

dinamica <strong>del</strong>la personalità.<br />

A livello operativo, bisogna cogliere la costituzione psicosomatica<br />

per comprendere il temperamento <strong>nel</strong> suo movimento evolutivo<br />

e per guidare correttamente la formazione <strong>del</strong> carattere, attraverso<br />

l’indagine grafologica <strong>del</strong>la scrittura che registra, ripropone<br />

e descrive lo sviluppo <strong>del</strong>la personalità, lasciando la possibilità di<br />

osservare le in<strong>del</strong>ebili caratteristiche e tendenze <strong>del</strong>l’innato di un<br />

individuo. Nella scrittura, spinta extrotensiva e introversiva corrispondono<br />

rispettivamente:<br />

– al movimento curvo (altruistico), sotteso dall’istinto di «identificazione»<br />

con il Tu, significativo di espansione, di collegamento,<br />

di adattamento sintonico;<br />

– al movimento angoloso (egoistico), sotteso <strong>del</strong>l’istinto di «sopravvivenza»<br />

o «conservazione» (da non confondere con lo stesso termine<br />

<strong>del</strong>la cibernetica) <strong>del</strong>l’Io, significativo <strong>del</strong>l’attivazione <strong>del</strong>la<br />

coscienza <strong>del</strong>l’Io, <strong>del</strong> bisogno di distinguersi dal Tu.<br />

Tutti i segni grafologici fanno capo a questi due movimenti, classificandosi<br />

in segni con movimento curvo, con movimento angoloso<br />

e segni con movimento curvo o angoloso a seconda <strong>del</strong> loro grado,<br />

che <strong>nel</strong> metodo morettiano va da un minimo di 1 ⁄10 a un massimo di<br />

10 ⁄10 (Moretti, 1980, 1961).<br />

Per Moretti, egoismo e altruismo costituiscono entrambi una<br />

«tendenza o spinta» che «procede dalla natura lasciata libera a se<br />

stessa», partecipando alla caratterizzazione <strong>del</strong>le tendenze innate di<br />

un soggetto, sulla cui organizzazione interviene il processo di educazione<br />

e la storia individuale. Sulle due spinte <strong>del</strong>l’egoismo e <strong>del</strong>l’altruismo<br />

Moretti ha poggiato la sua teoria dei temperamenti, che<br />

esprimono qualitativamente e quantitativamente come scattano,<br />

come si muovono le tendenze <strong>del</strong>la natura innata. Il movimento <strong>del</strong>le<br />

tendenze caratterizza il movimento <strong>grafico</strong> che perciò esprime la<br />

modulazione e l’evoluzione <strong>del</strong>le energie.<br />

Quindi, si ha che dalle due spinte energetiche di base (extro-<br />

24


tensiva-introversiva), si individuano due dimensioni fondamentali<br />

(egoismo-altruismo) che sottendono la dinamica <strong>del</strong>le tendenze innate<br />

di un individuo e tali tendenze sono inquadrabili in una quadruplice<br />

direzione <strong>del</strong>le stesse tendenze, che dà luogo alla quadruplice<br />

impostazione dei quattro temperamenti (Moretti, 1974, p. 16):<br />

Primo temperamento: tendenza a cedere<br />

Secondo temperamento: tendenza a resistere<br />

Terzo temperamento: tendenza ad assaltare<br />

Quarto temperamento: tendenza ad attendere<br />

Stabilite queste quattro tendenze, Moretti ricava rispettivamente:<br />

– il temperamento <strong>del</strong>la Cessione;<br />

– il temperamento <strong>del</strong>la Resistenza;<br />

– il temperamento <strong>del</strong>l’Assalto;<br />

– il temperamento <strong>del</strong>l’Attesa.<br />

Davanti a una minaccia si può cedere o resistere, assaltare o<br />

aspettare organizzandosi, dipende dalla prevalenza temperamentale<br />

di un soggetto, ma anche da come, fondandosi sul temperamento<br />

(immodificabile), si è sviluppato il carattere, che risente molto <strong>del</strong>le<br />

influenze ambientali, <strong>del</strong>l’intervento dei sistemi di vigilanza e di<br />

controllo elaborati dal soggetto e che, quindi, può essere modificato.<br />

Da tener presente che i quattro temperamenti sono sempre inscindibilmente<br />

presenti <strong>nel</strong>l’uomo, ma variano all’infinito <strong>nel</strong>le loro<br />

prevalenze di disposizione. In base ai quattro temperamenti Moretti<br />

quindi giunge alla quadruplice impostazione dei caratteri che dà<br />

quattro specie universali, che però hanno <strong>del</strong>le sottospecie, indicate<br />

da specifici segni grafologici suddivisi in base ai quattro caratteri:<br />

tutto ciò indica la base per procedere a un lavoro di combinazione<br />

tra il segno grafologico principale che impronta il carattere con<br />

gli altri segni grafologici, portando a comprendere l’individualità <strong>del</strong><br />

soggetto, di cui si esamina la scrittura.<br />

I temperamenti vanno dunque considerati <strong>nel</strong>la loro crasi (combinazione<br />

variata) e indicano come e con quanta intensità fluisce<br />

l’energia vitale di un individuo, aiutando a cogliere le sue tendenze<br />

e modalità comunicative: il rapporto Io-Tu è spiegato dalla struttura<br />

e dalle dinamiche <strong>del</strong> sistema temperamentale, dove è in gioco<br />

l’egoismo (attivazione <strong>del</strong>la coscienza <strong>del</strong>l’Io) e l’altruismo (identificazione<br />

con il Tu), dove troviamo in primo piano l’aggressività,<br />

25


che è alla base <strong>del</strong>la vita, <strong>del</strong> processo comunicativo, <strong>del</strong>l’affermazione<br />

<strong>del</strong>l’Io <strong>nel</strong>l’incontro con il Tu.<br />

L’aggressività comprende due momenti fondamentali, l’espansione<br />

e la difesa, ma in un soggetto esiste anche la non-aggressività,<br />

per cui i quattro temperamenti rendono conto efficacemente <strong>del</strong>la<br />

dimensione aggressiva che sintetizza il rapporto tra spinta extrotensiva<br />

e spinta introversiva. Principalmente (ma non solo) si ha che<br />

la spinta extrotensiva si trova nei caratteri <strong>del</strong>la cessione, quella introversiva<br />

nei caratteri <strong>del</strong>la resistenza e assalto, mentre l’attesa si<br />

divide tra le due spinte.<br />

Dunque, quanto finora precisato è il punto di partenza per arrivare<br />

a un altro concetto chiave <strong>del</strong>la teoria grafologica morettiana:<br />

il concetto di istinto (Moretti, 1962). Moretti ha individuato tre istinti<br />

di base <strong>nel</strong>l’uomo: l’istinto vitale (che spinge alla vita), l’istinto sessuale<br />

(che spinge a far vivere la propria specie) e l’istinto psichico<br />

(che porta l’uomo a muoversi intellettivamente). Gli istinti radicano<br />

infatti nei temperamenti, per poi tendere a unificarsi producendo<br />

un risultato complesso, dinamicamente unificato.<br />

Da precisare che gli istinti sono considerati «sistemi di informazione»,<br />

essendo estinta «la concezione energetica degli istinti» degli<br />

anni Cinquanta (Jervis, 1997, pp. 62-63) e <strong>nel</strong>l’ottica morettiana, di<br />

fatto, sono movimenti che caratterizzano il grafismo e informano<br />

sulle tendenze.<br />

<strong>La</strong> dinamica istintuale comprende anche il livello emozionale<br />

e l’emozione implica in maniera e misura variabile il senso,<br />

quindi focalizzando gli istinti si chiarisce l’organizzazione sensoriale<br />

di un individuo. Le disarmonie istintuali portano anche<br />

allo stabilizzarsi abituale in un soggetto di stati disordinati <strong>nel</strong><br />

senso e <strong>nel</strong> sentimento (Moretti, 1962a), cioè porta all’instaurarsi<br />

in un individuo di situazioni «a rischio» di disagio. Ne consegue<br />

che l’educazione è una variabile di primaria importanza,<br />

per poter passare attraverso l’educazione che riceviamo dagli altri,<br />

alla capacità di continuare a educarci.<br />

Ebbene, l’osservazione <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> aiuta a comprendere<br />

il temperamento <strong>nel</strong>la sua crasi e <strong>nel</strong>le sue predisposizioni, a<br />

cogliere le dinamiche istintuali e motivazionali, a focalizzare aspetti<br />

critici e incongruenti, a valorizzare le risorse e le abilità <strong>del</strong>la persona,<br />

insomma a raccogliere dati e informazioni la cui utilità a livello<br />

operativo per chi lavora <strong>nel</strong> settore <strong>psicoeducativo</strong> è concreta<br />

ed evidente.<br />

26


I<br />

CONSULENZA GRAFOLOGICA<br />

FAMILIARE E DI COPPIA<br />

<strong>La</strong> famiglia, oggetto di studio di tale ambito di <strong>consulenza</strong> grafologica,<br />

è considerata un mondo educativo i cui componenti sono sistemi<br />

individuali interattivi che presentano un insieme di parti e di<br />

processi che riguardano la personalità profonda (istinti, bisogni,<br />

tendenze, emozioni), la percezione, l’azione volontaria e le attività<br />

simboliche proprie <strong>del</strong>l’uomo.<br />

Da quanto appena detto, si può facilmente dedurre che la famiglia<br />

costituisce un punto di riferimento stabile per l’individuo che,<br />

in seno ad essa, sviluppa i suoi mo<strong>del</strong>li comportamentali e motivazionali.<br />

<strong>La</strong> famiglia è un sistema di dinamismi, in cui la comunicazione<br />

è relativa ai seguenti elementi, che una <strong>consulenza</strong> grafologica ha<br />

bisogno di tener presente, in particolare <strong>nel</strong> momento in cui si considera<br />

il gruppo familiare <strong>nel</strong>la sua globalità interattiva, allo scopo<br />

di cogliere il mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>la famiglia esaminata e di fornire funzionali<br />

suggerimenti operativi:<br />

– alla trasmissione di informazione tra i componenti (ogni componente<br />

è emittente e ricevente di informazione);<br />

– alla stimolazione alla scoperta/riscoperta <strong>del</strong>le informazioni (ogni<br />

volta che si riscopre un’informazione si passa a una rappresentazione<br />

più complessa <strong>del</strong>la stessa);<br />

– all’induzione/risveglio di interessi (l’interesse nasce dal dinamismo<br />

<strong>del</strong>le motivazioni);<br />

– alla promozione di feedback per lo sviluppo <strong>del</strong>l’autocritica (punto<br />

molto importante per il processo di coscientizzazione);<br />

– all’avviamento di operazioni di consolidamento intellettuale (formazione<br />

di capacità cognitive, strutturazione di concetti chiave,<br />

guida alle sintesi intellettivo-cognitive);<br />

– al mo<strong>del</strong>lamento degli atteggiamenti e <strong>del</strong>la climatizzazione af-<br />

27


fettiva (motivazioni, disposizioni temperamentali, tono emotivo,<br />

atteggiamenti istintivi, educazione sensoriale).<br />

Considerando il mondo <strong>del</strong>la coppia, si osserva innanzitutto che<br />

il primo momento <strong>del</strong>l’indagine grafologica prevede l’approfondimento<br />

dei quadri individuali dei membri <strong>del</strong>la coppia, per cui va individuata<br />

la base biotipologica, il temperamento e il carattere dei due<br />

partner per capire le motivazioni che coinvolgono i due soggetti.<br />

Da questo primo esame si passa ad approfondire le due personalità<br />

in chiave dinamica per cogliere le tendenze <strong>del</strong> loro processo<br />

evolutivo e poterle poi valutare in prospettiva di una fusione integrativa<br />

<strong>del</strong>le stesse per uguaglianza o complementarità, oppure<br />

<strong>del</strong> rischio di un’involuzione <strong>del</strong> rapporto che potrebbe sfociare <strong>nel</strong>l’incomprensione,<br />

<strong>nel</strong>la rottura.<br />

Valutare le tendenze evolutive di una coppia richiede innanzitutto<br />

di individuare le premesse <strong>del</strong> rapporto che scaturiscono dalle strutture<br />

temperamentali <strong>del</strong>le personalità dei due partner, per poter<br />

poi chiarire agli interessati quali possono essere:<br />

a. i fattori di disturbo, cioè quegli elementi, connessi alla realtà individuale<br />

e di coppia, che possono interferire in modo disfunzionale;<br />

b. i fattori utili, cioè quegli elementi che i soggetti hanno per poter<br />

costruire una progettualità di coppia fondata sulla reciproca<br />

conoscenza, sull’aiuto vicendevole, ma anche sull’autodeterminazione,<br />

con cui si intende la consapevolezza <strong>del</strong> senso di sé unita<br />

alla capacità di impegnarsi per la propria realizzazione.<br />

Nell’eseguire un’analisi grafologica di coppia serve valutare con<br />

precisione il grado e le modalità <strong>del</strong> livello emozionale, perché è direttamente<br />

connesso alla struttura psicofisica e anche al modo con<br />

cui si è stati educati verso le proprie manifestazioni emotive, costituendo<br />

una variabile fondamentale <strong>del</strong> fenomeno innamoramento.<br />

Parlare di livello emozionale porta al concetto di emotività con<br />

cui si intende la capacità di avvertire le emozioni, cioè di provare<br />

una reazione affettiva di intensità elevata, dipendente dai centri<br />

diencefalici e comportante manifestazioni di ordine vegetativo. Ne<br />

consegue che se c’è una particolare suscettibilità alle emozioni si<br />

parla di iperemotività e questa può portare un soggetto particolarmente<br />

instabile e istintivo, quindi poco evoluto sul piano <strong>del</strong>la coscienza<br />

di se stesso, a restare coinvolto confusamente nei suoi vissuti<br />

affettivi.<br />

In termini grafologici, per valutare l’emotività è fondamentale la<br />

28


valutazione <strong>del</strong>la forza d’incisione, <strong>nel</strong>le sue modalità, <strong>nel</strong>le sue<br />

sfumature, marcature e altri fenomeni che si verificano mentre il<br />

movimento <strong>grafico</strong> procede, quindi in rapporto alla complessità <strong>del</strong><br />

ritmo grafomotorio.<br />

Per esempio, uno dei fenomeni più rappresentativi <strong>del</strong>l’emotività<br />

(conosciuto <strong>nel</strong>la semeiotica morettiana con il nome di Intozzata II<br />

modo) è quando si rileva una tendenza <strong>del</strong> movimento <strong>grafico</strong> a evidenziare<br />

dei tratti con improvvisi e variabili aumenti e diminuzioni<br />

di spessore, la cui intensità e profondità è in relazione all’organizzazione<br />

<strong>del</strong>la dinamica psicomotoria individuale: questi fenomeni,<br />

repentini <strong>nel</strong>la loro dimensione spazio-temporale, sono da valutare<br />

quantitativamente e qualitativamente. Riflettono una tendenza intrinseca<br />

a reagire con atteggiamenti che variano in modo accentuato<br />

rispetto al tono disposizionale generale, pervasi da spiccata<br />

emozionabilità, fino a ripercussioni di tipo psicosomatico.<br />

Un esempio di scrittura emotiva è la seguente: il contesto <strong>grafico</strong><br />

presenta non omogeneità negli aspetti formali e ritmici.<br />

Le modalità con cui emotività e sensibilità incidono sull’innamoramento<br />

sono molto importanti per capire e discriminare le spinte di<br />

investimento affettivo e la dinamica sensoriale tra due persone. <strong>La</strong><br />

grafologia, dall’analisi <strong>del</strong>le personalità dei partner, ottiene i dati per<br />

procedere al profilo <strong>del</strong>l’ambito relazionale <strong>del</strong>la coppia, la quale non<br />

viene vista solo <strong>nel</strong>la sua momentaneità attuale, ma anche <strong>nel</strong>la sua<br />

prospettiva interazionale e <strong>nel</strong>la sua continuità, che vengono valutate<br />

in base a come gli aspetti temperamentali dei soggetti tendono<br />

a interagire tra loro, tenendo conto che non tutti gli elementi evocatori<br />

iniziali sono quelli che poi garantiscono la riuscita di un progetto<br />

di vita comune, anzi in seguito possono tradursi in motivi di<br />

attrito e insofferenza reciproca.<br />

29


Quindi, una <strong>consulenza</strong> grafologica mirerà a evidenziare tutto<br />

ciò che è utile ai partner, non solo a seconda dei bisogni <strong>del</strong> momento<br />

precisati dagli interessati, ma anche a seconda <strong>del</strong>le tendenze<br />

interattive che emergono dalle scritture.<br />

Spostando l’attenzione sulla famiglia, si osserva che anche per<br />

questo contesto occorre comprendere i singoli componenti <strong>nel</strong>la loro<br />

individualità e <strong>nel</strong>la loro reciprocità relazionale per cogliere il<br />

mo<strong>del</strong>lo comunicativo di quella famiglia. Tra gli elementi principali<br />

da valutare ricordo: le identità e i ruoli genitoriali, i meccanismi<br />

di identificazione, le regole in relazione alle motivazioni dei componenti<br />

familiari, lo stile educativo, le relazioni intrafamiliari, il clima<br />

motivazionale, il livello <strong>del</strong>le aspettative, i bisogni legati alla<br />

struttura innata, l’apertura sociale <strong>del</strong> nucleo familiare, il ruolo dei<br />

figli, i modi comunicativi, le caratteristiche <strong>del</strong> gruppo familiare.<br />

Nel caso <strong>del</strong> bambino, in particolare, bisogna tener conto che i<br />

soggetti in età evolutiva sono in continua trasformazione e serve focalizzare<br />

il temperamento in nuce per cogliere l’andamento organizzativo<br />

<strong>del</strong>la personalità e <strong>del</strong>ineare previsioni comportamentali<br />

calibrate, per regolare la linea educativa e impostare programmi di<br />

prevenzione <strong>del</strong> disagio.<br />

Dall’individuo singolo, alla coppia, alla famiglia, i concetti grafologici<br />

fondamentali per svilupparne i diversi aspetti sono connessi<br />

al rapporto tra movimento curvo e angoloso che costituiscono due<br />

dimensioni opposte in relazione di reciprocità che caratterizzano la<br />

grafomotricità. Curvilineità e angolosità aprono interessanti orizzonti<br />

e possono stimolare numerose riflessioni sull’uomo (Zucchi,<br />

1989-90, 1991), peraltro sono concetti complessi che riguardano il<br />

ritmo grafomotorio, la forza d’incisione, la dimensione <strong>del</strong> grafismo,<br />

i collegamenti e altre categorie grafiche, in quanto non si<br />

esauriscono nei tratti curvi o diritti, angolosi, ma per esempio la larghezza<br />

tra le lettere è un movimento curvo, mentre la strettezza è un<br />

movimento angoloso.<br />

Il <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong>, <strong>nel</strong>la complessità dei suoi fenomeni strutturali,<br />

dinamici e simbolici, in quanto prodotto diretto <strong>del</strong>l’uomo,<br />

fornendo <strong>del</strong>le utili indicazioni su come un sistema umano sviluppa<br />

la sua autoregolazione in relazione al continuo processo adattivo<br />

fra corredo di informazioni possedute (l’innato) e mutevoli<br />

condizioni d’esistenza (il contesto, la storia), permettendo di precisare<br />

gli elementi che costituiscono la base temperamentale e diversi<br />

aspetti coinvolti <strong>nel</strong>l’organizzazione <strong>del</strong>la personalità.<br />

30


Si fa presente che la grafologia <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> familiare non dispone<br />

di una letteratura ricca di approfondimenti, di ricerche e di<br />

accertati orientamenti, anche se negli ultimi anni, mediante vari lavori<br />

e iniziative di studio, il <strong>campo</strong> si va progressivamente <strong>del</strong>ineando,<br />

specie per quanto riguarda i tipi di servizi che è in grado di<br />

offrire (Zucchi, 1994, 1995, 1996, 1997, 2005).<br />

Questo settore ha la necessità di incrementi e apporti anche di<br />

derivazione interdisciplinare, dato che questo specifico orientamento<br />

non può prescindere, nonostante l’autonomia operativa sul<br />

piano <strong>del</strong>la specificità professionale, da ottiche quali la psicologia,<br />

la psicoanalisi, la teoria <strong>del</strong>la comunicazione, la sociologia. Naturalmente,<br />

accostandosi a un fenomeno come quello <strong>del</strong>la famiglia<br />

è importante mantenere distinti gli aspetti di studio generale, da<br />

quelli relativi a situazioni patogene e patologiche.<br />

Vorrei ricordare che la grafologia applicata al settore familiare<br />

può svolgere un servizio di prevenzione <strong>del</strong> disagio evolutivo (Zucchi,<br />

2005) e può interessare anche il settore psicosomatico (Zucchi,<br />

1992). Ne consegue che l’educazione è una forma fondamentale di<br />

prevenzione e la famiglia (in particolare la coppia di genitori) è il<br />

primo agente che affronta l’educazione <strong>del</strong>le tendenze temperamentali,<br />

operando un servizio preventivo sia per la collettività che<br />

per l’individuo stesso: ecco perché strumenti che possono aiutare<br />

la famiglia (e anche altri enti educativi come la scuola) in questa<br />

missione vanno valutati con attenzione e sperimentati.<br />

Ogni essere umano nasce in famiglia e quindi è lì che la sua individualità<br />

temperamentale si sviluppa e viene educata <strong>nel</strong>le sue<br />

tendenze, per cui la realtà familiare costituisce un vasto settore in<br />

cui occorre operare con la grafologia, proponendo specifici servizi<br />

di <strong>consulenza</strong> e collaborando a livello interdisciplinare. Infatti, mediante<br />

il metodo grafologico è possibile cogliere la struttura biotipologica<br />

<strong>del</strong>l’uomo <strong>nel</strong> suo movimento organizzativo, in relazione<br />

all’ambiente, precisando il movimento, la modulazione e l’intensità<br />

<strong>del</strong>le energie di base in relazione al quadro temperamentale, da cui<br />

radicano le principali tendenze <strong>del</strong>l’individuo. Ciò porta a comprendere<br />

il contesto costituzionale individuale da cui derivano stati<br />

di scompenso psicofisico e di eccessività comportamentali.<br />

Più sopra si parlava di prevenzione <strong>del</strong> disagio evolutivo, perché<br />

il grafismo ha valore fin dall’inizio <strong>del</strong> suo manifestarsi, per cui<br />

comprendere la traccia grafica <strong>nel</strong> suo divenire significa poter mirare<br />

la linea educativa in modo tale da rispettare l’autenticità tem-<br />

31


peramentale <strong>del</strong> soggetto da educare, da favorire le sue risorse naturali<br />

e aiutarlo ad apprendere come usare le sue risorse per gestire<br />

le sue irregolarità costituzionali.<br />

Poiché il nucleo temperamentale inizia a rivelarsi fin dalle primissime<br />

espressioni grafiche <strong>del</strong> bambino, anche se è ancora assente<br />

la capacità di scrivere, il tracciato <strong>grafico</strong> offre informazioni<br />

sulle qualità principali <strong>del</strong>le categorie orientative grafologiche quali<br />

il ritmo, la forza d’incisione (comunemente chiamata pressione<br />

grafica), la curvilineità o angolosità.<br />

Quindi, il grafismo, fin dalle prime fasi <strong>del</strong>la sua comparsa, comunica<br />

i segni individualizzanti <strong>del</strong>la personalità che si va strutturando<br />

e organizzando <strong>nel</strong>l’ambito <strong>del</strong>la base innata e in rapporto<br />

alla sua storia. Poi quando gradualmente, con il processo di automatizzazione<br />

<strong>del</strong> gesto <strong>grafico</strong>, emergerà la scrittura, che è tra le<br />

attività più complesse <strong>del</strong>l’uomo, anche i criteri <strong>del</strong>l’indagine grafologica<br />

implicheranno ulteriori complessità metodologiche.<br />

È possibile affermare che la scrittura è la registrazione viva <strong>del</strong>la<br />

persona e in linea generale il grafologo compie il processo inverso<br />

ossia ricostruisce la persona viva dalla scrittura, mediante rigorosi<br />

procedimenti metodologici, che richiedono specifiche conoscenze<br />

<strong>del</strong>le leggi psicomotorie che sottendono la grafomotricità, <strong>del</strong><br />

simbolismo <strong>grafico</strong> e di altri peculiarità connesse al <strong>linguaggio</strong><br />

grafomotorio, giungendo a cogliere <strong>nel</strong> dinamismo <strong>grafico</strong> l’elemento<br />

unitario e originale che è la risultante <strong>del</strong>l’incontro <strong>del</strong>le proprietà<br />

o dei segni.<br />

<strong>La</strong> scrittura è un fenomeno concreto, osservabile ma dinamico,<br />

per cui cambia <strong>nel</strong> tempo seguendo le trasformazioni <strong>del</strong>la personalità,<br />

ma mantenendo inalterati i tratti innati. Ne consegue che è<br />

utile quanto indispensabile poter disporre di più scritti di un individuo,<br />

specie se il soggetto è in età evolutiva (periodo in cui le trasformazioni<br />

sono più rapide), allo scopo di capire meglio il momento<br />

attuale sulla fase dei movimenti organizzativi precedenti. È<br />

molto interessante vedere come dal mondo <strong>del</strong>lo scarabocchio<br />

compaiano rappresentazioni sempre più strutturate e come emerga<br />

e si evolva la scrittura, rivelando uno stile, un’impronta carica<br />

<strong>del</strong>l’originalità umana di chi scrive.<br />

Dunque, in una prospettiva interdisciplinare, la grafologia <strong>del</strong>la<br />

<strong>consulenza</strong> familiare e di coppia può validamente e rigorosamente<br />

inserirsi in diversi contesti territoriali, da quelli consultoriali,<br />

a quelli scolastici, alle strutture giudiziarie (adozioni, affidamen-<br />

32


ti, problemi di devianza minorile, ecc.), a enti educativi di varia impostazione<br />

(centri di formazione, strutture penitenziarie, ecc.), oltre<br />

che far parte di équipe di ricerca e di intervento in campi educativi<br />

e rieducativi specifici.<br />

<strong>La</strong> crasi temperamentale è un risultato dinamico<br />

che caratterizza la grafomotricità<br />

Sul piano pratico un singolo segno non è significativo, lo diviene invece<br />

se considerato in un’ottica dinamica, in cui ogni fenomeno<br />

grafomotorio è in relazione con gli altri (Torbidoni, Zanin, 1986;<br />

Zucchi, 2000), quindi la rilevazione dei dati grafomotori è una premessa<br />

per individuare i rapporti tra i fenomeni e giungere alla loro<br />

interpretazione.<br />

Ricordiamo che stiamo parlando di <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong>, quindi<br />

bisogna analogicamente comprendere il «discorso» che emerge dall’osservazione<br />

<strong>del</strong> tracciato grafomotorio, secondo un corretto punto<br />

di vista metodologico: fare una valutazione interpretativa <strong>del</strong><br />

grafismo non equivale a una sommatoria di significati, altrimenti<br />

si rischia di scivolare in inutili e sterili misurazioni.<br />

Ovviamente, un fenomeno grafomotorio va considerato <strong>nel</strong>l’intensità<br />

<strong>del</strong>la sua presenza, <strong>nel</strong>la sua dinamica, ma con un criterio<br />

che di certo non è quello con cui si pone un valore numerico, per<br />

esempio, come in un test psicometrico, che notoriamente è una<br />

prova definita, che pone un compito uguale per tutti da svolgere,<br />

con una tecnica precisa per valutare il risultato, con un metodo di<br />

misura specifico. Ecco perché non si può dimostrare la validità <strong>del</strong>la<br />

«grafologia» comparandola a un test, con sistemi utilizzati <strong>nel</strong>la<br />

psicometria.<br />

Per comprendere il <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> bisogna conoscere la psicomotricità,<br />

sapere cosa «accade» quando una persona scrive, tener<br />

conto e conoscere i significati <strong>del</strong>la dimensione simbolica e seguire<br />

le regole <strong>del</strong> mondo dei linguaggi, individuare i codici interpretativi<br />

per comprenderlo (Gresta, 2002; Zucchi, 2000).<br />

Mediante la focalizzazione <strong>del</strong>la crasi temperamentale in base all’analisi<br />

<strong>del</strong> tracciato <strong>grafico</strong> (che è ciò che oggettivamente l’esperto<br />

osserva, valuta e interpreta) si giunge a individuare la base biopsichica<br />

che per ogni persona si esprime in modo originale attraverso<br />

le varie manifestazioni <strong>del</strong>l’attività conscia e inconscia <strong>del</strong> compor-<br />

33


tamento intellettivo e temperamentale. <strong>La</strong> sintesi tipologica precisa<br />

le strutture portanti <strong>del</strong> temperamento e <strong>del</strong> carattere: la tipologia<br />

dei temperamenti morettiani <strong>nel</strong>la sua crasi (combinazione<br />

variata) definisce l’individualità, aiutando a comprendere e precisare<br />

le caratteristiche costituzionali (tratti psicofisici), le motivazioni<br />

e le tendenze di base.<br />

L’individuazione dei singoli segni che compongono uno scritto<br />

<strong>nel</strong> loro grado specifico costituisce un momento indispensabile<br />

per un esame completo e obiettivo, naturalmente i segni saranno<br />

valutati <strong>nel</strong>le loro combinazioni, <strong>nel</strong>la loro interattività. <strong>La</strong> scrittura<br />

è una comunicazione sia con noi stessi, sia con gli altri: si scrive<br />

e si comunica ciò che abbiamo dentro. Inoltre, la scrittura comunica<br />

chi siamo e come funzioniamo, come è stato già precisato:<br />

<strong>nel</strong>la scrittura è sintetizzato l’uomo.<br />

<strong>La</strong> scrittura richiede apprendimento<br />

<strong>La</strong> scrittura non impegna solo mano e dita, ma richiede la partecipazione<br />

di tutta la persona che vi canalizza le proprie energie coscienti<br />

e inconsce.<br />

Il gesto <strong>grafico</strong> si situa <strong>nel</strong>l’ambito <strong>del</strong>le forme di comportamento<br />

apprese e rese automatiche dall’esercizio, forme che <strong>nel</strong>l’uomo<br />

costituiscono la maggior parte <strong>del</strong>le manifestazioni cosiddette volontarie,<br />

perché fondamentalmente dipendono dalla volontà, quanto<br />

alla decisione esecutiva, mentre le modalità di esecuzione pur essendo<br />

inizialmente controllate dalla coscienza, diventano inconsce<br />

gradualmente.<br />

Nell’apprendimento <strong>del</strong>la scrittura intervengono più sistemi di<br />

ricezione (vedi la coordinazione complessa occhio-mano) ed è noto<br />

che il pieno automatismo <strong>del</strong>la scrittura è legato alla maturazione<br />

fisiologica e psicologica <strong>del</strong>l’individuo e il processo di automatizzazione<br />

si sviluppa attraverso la graduale accelerazione dei movimenti<br />

originati dai meccanismi nervosi che determinano e guidano<br />

l’apprendimento e l’esecuzione <strong>del</strong>la scrittura.<br />

L’espressione grafica è un comportamento simbolico, in cui una<br />

lettera è una realtà, un’altra lettera è un’altra realtà ma la prima<br />

realtà è l’Io e la successiva è il Tu, perciò si può cercare di capire come<br />

lo scrivente si muove <strong>nel</strong>la vita osservando come si muove in un<br />

<strong>campo</strong>, <strong>nel</strong> foglio.<br />

34


Dunque, il processo di individualizzazione <strong>del</strong> gesto scrittorio si<br />

compie e si manifesta gradualmente fino a raggiungere la piena<br />

espressione quando il movimento viene eseguito <strong>del</strong> tutto automaticamente<br />

e l’analisi dei dinamismi che lo sottendono riporta alle<br />

componenti biologiche e fisio-psichiche <strong>del</strong>la persona.<br />

Ogni essere umano ha segni che lo individualizzano<br />

<strong>La</strong> dotazione differenziata in <strong>campo</strong> genetico situa gli esseri umani<br />

lungo una scala di graduazioni tipologico-temperamentali praticamente<br />

illimitate e li pone in condizioni di reagire in maniera altrettanto<br />

differenziata agli stimoli <strong>del</strong>l’ambiente <strong>nel</strong> quale maturano<br />

e si sviluppano.<br />

L’ambiente, sia prenatale che post-natale è molto importante <strong>nel</strong><br />

determinare lo sviluppo <strong>del</strong>l’individuo: ereditarietà e ambiente, innato<br />

e acquisito, contribuiscono in maniera interdipendente alla<br />

strutturazione <strong>del</strong>la personalità. Quindi, se durante le fasi evolutive,<br />

in cui avviene anche l’apprendimento <strong>del</strong>la scrittura, accade<br />

qualcosa che provoca disturbi al soggetto, la scrittura <strong>nel</strong>la sua attualità<br />

descriverà, comunicherà lo stato psicoemozionale non solo<br />

<strong>del</strong> momento, ma anche «descriverà» gli effetti di sofferenze evolutive<br />

precedenti, precisando il tipo di sviluppo, in quanto è il cervello,<br />

mediatore <strong>del</strong>l’individualità umana e depositario <strong>del</strong>le esperienze<br />

vissute, a muovere la mano che scrive.<br />

Considerare l’arco evolutivo <strong>del</strong> grafismo serve per individuare<br />

i processi dinamici ed evolutivi <strong>del</strong>la personalità, allo scopo di capire<br />

l’evoluzione in relazione alle caratteristiche <strong>del</strong>la struttura costituzionale<br />

e <strong>del</strong>le tendenze temperamentali, sfumando così l’interpretazione<br />

per quel soggetto di cui si analizza la scrittura.<br />

Un caso esemplificativo<br />

Essendo il sistema familiare un gruppo costituito da singole parti<br />

legate da determinate relazioni, il primo momento sarà dedicato all’analisi<br />

grafologica dei singoli componenti, per poi successivamente<br />

considerare l’insieme, le interazioni, giungendo a definire il<br />

mo<strong>del</strong>lo dinamico <strong>del</strong>la famiglia considerata. Più precisamente,<br />

dopo l’esame individuale degli scritti dei vari membri costituenti la<br />

35


famiglia, si procede alla rilevazione <strong>del</strong>la dinamica familiare che risulterà<br />

dal confronto e dal tipo di integrazione dei quadri grafologici<br />

di tutti i componenti familiari.<br />

Focalizzare i processi interattivi e comunicazionali richiede<br />

competenza e attenzione oltre che <strong>del</strong>icatezza, però seguendo <strong>del</strong>le<br />

linee precise e dei quadri di orientamento è possibile stabilire lo<br />

stile familiare, l’atmosfera relazionale, la qualità <strong>del</strong>le identificazioni,<br />

le modalità dei meccanismi difensivi, l’eventuale figura genitoriale<br />

prevalente e altri aspetti da dedurre dall’osservazione dei<br />

prodotti grafici.<br />

A questo punto, passerei a proporre un caso esemplificativo<br />

che riguarda una famiglia: si precisa che l’analisi è stata compiuta<br />

su più scritti dei suoi componenti, ma in questa sede si presenta un<br />

campione <strong>grafico</strong> per soggetto, inoltre, tra parentesi, sono accennati<br />

alcuni fenomeni e segni grafici per dare un’idea di che cosa si osserva,<br />

ma volutamente, in questo spazio di sensibilizzazione informativa,<br />

si evita di inserire una scheda tecnica per i rilievi sulla<br />

grafomotricità dei soggetti, perché richiederebbe conoscenze specifiche<br />

per essere compresa.<br />

Una famiglia, uno stile<br />

Dati sui componenti <strong>del</strong> nucleo familiare:<br />

– padre (42 aa.), istruzione universitaria, biologo;<br />

– madre (40 aa.), istruzione superiore, casalinga;<br />

– figlia (18 aa.), studentessa liceale;<br />

– fidanzato <strong>del</strong>la figlia (26 aa.), studente di giurisprudenza.<br />

Premessa<br />

<strong>La</strong> richiesta è stata avanzata dalla figlia, d’accordo con i genitori,<br />

per conoscere la compatibilità con il fidanzato, anche lui favorevole:<br />

il servizio grafologico consiste <strong>nel</strong> dare una valutazione <strong>del</strong>la relazione<br />

di coppia in rapporto ai quadri temperamentali, considerando<br />

anche le grafie dei genitori di lei. <strong>La</strong> situazione familiare di<br />

origine <strong>del</strong>la richiedente ha presentato periodi difficili a livello comunicativo,<br />

peraltro i genitori, dopo diversi anni di tensione, irrequietezza<br />

e instabilità affettivo-sentimentale, si sono definitivamente<br />

separati. Ciò che è interessante notare in questa famiglia,<br />

qui sintetizzata nei suoi aspetti principali, è il tipo di incidenza <strong>del</strong>-<br />

36


lo stile educativo dei genitori, <strong>del</strong> clima familiare che comunque<br />

continua a trasmettere uno «stile» comportamentale e a incentivare<br />

determinate motivazioni.<br />

Uno stile caratterizzato da spiccati bisogni aspirazionali: infatti,<br />

tutte le grafie presentano le righe orientate verso l’alto, ma la forza<br />

d’incisione e il ritmo variano, combinandosi peraltro con una serie<br />

di altri fenomeni grafomotori, producendo un risultato dinamico<br />

che porta diversi contesti e, di conseguenza, esprime diverse<br />

condizioni rispettivamente alle energie vitali, alle modalità <strong>del</strong>l’emotività,<br />

alle spinte motivazionali e ad altri aspetti e tendenze <strong>del</strong>la<br />

personalità per ogni componente <strong>del</strong> gruppo considerato.<br />

Padre<br />

Lo scrivente possiede in generale un buon quadro intellettivo, caratterizzato<br />

qualitativamente da vivacità mentale, predisposizione<br />

all’azione, assimilazione, capacità di affrontare le cose con spirito<br />

critico e con padronanza di sé, senso analitico e capacità osservative<br />

(forza d’incisione media, ritmo spigliato, pendente cioè inclinazione<br />

verso destra, dimensione piccola, larghezza tra parole, media<br />

larghezza di lettere), ma non è esente da disturbi di origine psicoemozionale.<br />

Si tratta di una persona con indubbie capacità intellettive, attiva<br />

e bisognosa di concretizzare le sue idee, per cui sul piano professionale<br />

raggiunge livelli soddisfacenti, ma potrebbe incrementare<br />

ulteriormente le sue possibilità se conquistasse più stabilità<br />

interiore.<br />

Infatti, bisogna precisare che lo scrivente ha un temperamento<br />

irrequieto, iperemotivo, suscettibile (alcuni tratti più marcati,<br />

non omogeneità <strong>nel</strong>le larghezze, ritmo impulsivo e impaziente) che<br />

lo porta ad essere sul piano comportamentale istintivo ed eccitabile,<br />

tendenzialmente impaziente e poco conciliante.<br />

37


Particolarmente preso dalla sensazioni <strong>del</strong> momento, spesso<br />

non riesce a valutare le cose oggettivamente, pur avendo capacità<br />

critiche potenziali, e tende a mancare di coerenza nei suoi atteggiamenti.<br />

Va specificato che questi suoi limiti sono più evidenti <strong>nel</strong><br />

settore affettivo, perché la variabilità <strong>nel</strong> modo di orientare i sentimenti<br />

associata a un eccesso di emotività porta il soggetto verso<br />

esperienze non <strong>del</strong> tutto valutate. Diminuisce la capacità di discriminare<br />

ciò che può aiutarlo maggiormente ad essere più impegnato<br />

e costante affettivamente e piuttosto aumenta la vulnerabilità<br />

a gettarsi in tutto ciò che lo stimola e lo interessa sul piano<br />

<strong>del</strong>l’istintività e <strong>del</strong>la sensorialità (contesto dei segni).<br />

Nell’ambito di queste spinte pulsionali, lo scrivente però non si<br />

rivela sempre con le stesse modalità, perché alterna fasi di espansione<br />

a fasi di chiusura (non omogeneità <strong>del</strong> ritmo <strong>grafico</strong>, larghezza<br />

tra lettere irregolare): ciò deriva proprio da una carenza di stabilità<br />

a livello psicoemozionale che incide sulla gestione <strong>del</strong>la propria<br />

vita affettiva. Così, appare ragionevole o irrazionale, acritico o<br />

pignolo, aperto o resistivo, a seconda <strong>del</strong> momento emozionale.<br />

Ne consegue che diventa una persona alquanto complicata da<br />

capire e non sempre di totale affidamento, in particolare sul piano<br />

dei legami affettivi; anzi, emerge una precisa difficoltà a mantenere<br />

costanti i rapporti che intraprende, mentre tende a pretendere<br />

di impostare le regole <strong>del</strong> rapporto (non omogeneità <strong>del</strong>la forza<br />

d’incisione, con la presenza di tratti grafici marcati e tesi). D’altro<br />

canto, ha bisogno di contatti e cerca gli altri per trovare una corresponsione<br />

affettiva (inclinazione <strong>del</strong>la grafia verso destra), soltanto<br />

che la sua irrequietezza interiore disturba la stabilità <strong>del</strong>le relazioni<br />

interpersonali.<br />

Si nota una sensibile prevalenza <strong>del</strong>la pulsionalità e <strong>del</strong>la passione<br />

sulla ragione, con l’implicita tendenza a difettare di autodominio<br />

<strong>nel</strong> comportamento specie sul piano erotico-sentimentale (grafismo<br />

impulsivo associato ad alcuni fenomeni <strong>del</strong> temperamento <strong>del</strong>la cessione,<br />

tra cui l’inclinazione verso destra, ondeggiamenti <strong>del</strong>le righe).<br />

Se a livello professionale riesce a utilizzare in maniera decisamente<br />

più funzionale la forza decisionale (presenza di aste rette: vedi il tratto<br />

verticale <strong>del</strong>le t) è perché tiene molto alla sua affermazione <strong>nel</strong> contesto<br />

(righe orientate verso l’alto, cioè con movimento ascendente, lettere<br />

maiuscole ampollose e accurate, firma ascendente), però rischia<br />

di accumulare <strong>del</strong>le tensioni per lo sforzo da sostenere che chiaramente<br />

possono trovare una successiva e non ottimale via di scarico.<br />

38


Per esempio, l’instabilità diffusa può provocare insofferenza;<br />

scarsa pazienza <strong>nel</strong> curare quei compiti che richiedono moderazione<br />

e sensatezza, irriflessione nei giudizi per la precipitosità e sul piano<br />

degli atteggiamenti lo scrivente può essere portato a stati d’animo<br />

inquieti ed eccitati. Difficilmente vive la positività di momenti<br />

calmi, improntati al rilassamento totale, a ritmi interiori ben cadenzati<br />

e orientati verso l’acquisizione graduale di una cosciente padronanza<br />

di sé (contesto dei segni).<br />

È importante anche che l’autocritica sia operata dal soggetto<br />

con serenità e non con un atteggiamento pervaso da risentimenti,<br />

rabbie e scontenti.<br />

Sarebbe, perciò, opportuno che lo scrivente impiegando al massimo<br />

le sue non poche risorse intellettive e le sue energie, operasse<br />

una progressiva canalizzazione <strong>del</strong>le varie tendenze, per esempio<br />

facendosi dei programmi a breve scadenza e cercare di rispettarli<br />

con ordine, proprio per maturare <strong>nel</strong>l’ambito <strong>del</strong>la sua personalità<br />

un grado più ottimale di stabilità e di controllo spontaneo<br />

degli stimoli e <strong>del</strong>le risposte.<br />

Madre<br />

Presenta un’intelligenza dotata di un apprezzabile intuito, di vivacità<br />

mentale e acutezza osservativa (ritmo vivace con tratti fluidi,<br />

movimento <strong>grafico</strong> scattante, dimensione piccola). Si tratta di una<br />

persona che comprende le cose e cerca di arrivare con buoni risultati<br />

alle conclusioni (v.andamento <strong>del</strong>le righe ascendenti e senza<br />

ondeggiamenti, spigolosità <strong>del</strong>le lettere, accuratezza grafica),<br />

però non raggiunge sempre i suoi obiettivi, perché è disturbata dall’emotività<br />

e anche da un’irrequietezza generalizzata per eccessiva<br />

vibratilità e facile tendenza a risentirsi (non omogeneità <strong>del</strong>la pressione<br />

grafica, filiformità <strong>del</strong> tratto, angolosità).<br />

Ne consegue che potenzialmente sarebbe in grado di approfon-<br />

39


dire le varie questioni più accuratamente, invece generalmente intervengono<br />

quelle influenze tipiche <strong>del</strong>la variabilità d’umore, <strong>del</strong>l’impazienza<br />

e di una scarsa tenuta psicofisica a ostacolarla nei<br />

suoi procedimenti e anche <strong>nel</strong>le sue mete aspirazionali, provocando<br />

insoddisfazione.<br />

A tal proposito, si riscontra una discrepanza tra il mo<strong>del</strong>lo ideale<br />

<strong>del</strong> suo Io (la sua firma presenta lettere ampollose e gesti spavaldi),<br />

sostenuto da un fervore aspirazionale (direzione ascendente<br />

<strong>del</strong>le righe) spesso poco aderente alla realtà, e le possibilità concrete<br />

di forza, combattività e sicurezza. Questi tre ultimi aspetti, infatti,<br />

non appartengono al bagaglio <strong>del</strong>le risorse <strong>del</strong>la scrivente, la quale<br />

pur avendo altre qualità tipo la <strong>del</strong>icatezza d’animo e la vivacità<br />

intellettiva, non dispone di potenza critica oggettiva (piuttosto può<br />

essere ipercritica), di forza espressiva e scioltezza serena <strong>nel</strong> comportamento,<br />

né di ampia capacità di comprensione che sappia<br />

compenetrare l’animo altrui e infondere calore umano.<br />

Le motivazioni di queste caratteristiche derivano da uno stato<br />

di preoccupazione legato alla percezione e all’accettazione <strong>del</strong> proprio<br />

sé, cioè ha un’identità che non riesce a integrarsi spontaneamente<br />

e armonicamente con l’altro (v. tratti finali <strong>del</strong>le parole, modalità<br />

<strong>del</strong>la firma, strettezza di lettere, non omogeneità <strong>nel</strong>le larghezze),<br />

tenendo conto anche di una cautela istintiva e di un pensiero<br />

non esente da autosuggestionabilità.<br />

Per cercare di curare la propria immagine, la scrivente tende a<br />

trascurare le esigenze altrui, inoltre così facendo impoverisce il piano<br />

dei sentimenti che così appare carente di spontaneità e ricchezza<br />

affettiva, anche se la scrivente è dotata di sensibilità.<br />

Più dettagliatamente, infatti, il bisogno degli altri (inclinazione<br />

verso destra) non è attivato da motivazioni socializzate, bensì è una<br />

ricerca egoistica <strong>del</strong> Tu (contesto dei segni grafici) che rivela un’affettività<br />

complessa e di non facile accontentamento. Si comprende,<br />

quindi, che questo rappresenta il lato più sofferente <strong>del</strong>la scrivente,<br />

la quale dovrebbe essere aiutata a maturare un tipo di adattamento<br />

all’altro, fondato sull’esperienza <strong>del</strong>l’amore spontaneo, disinteressato.<br />

In altre parole, alla luce <strong>del</strong>la presa di coscienza <strong>del</strong>le motivazioni<br />

che provocano certe tendenze non equilibrate, cominciare a<br />

osservare se stessa per poter man mano scoprire i lati migliori, per<br />

esempio la sensibilità, la ricettività potenziale, la relativa disponibilità<br />

(filiformità <strong>del</strong> tracciato, larghezza tra lettere, anche se irre-<br />

40


golare), per svilupparli e utilizzarli in modo più funzionale e sistematizzato,<br />

facendo appello a tutta la sua possibilità di essere continuativa<br />

e lineare (vedi le aste <strong>del</strong>le lettere, per esempio la t, diritte;<br />

vedi la tenuta <strong>del</strong>la direzione <strong>del</strong> rigo).<br />

Per riuscire in questo cammino, sarà fondamentale che si ponga<br />

chiaramente i punti da raggiungere, affrontandoli uno alla volta,<br />

per non incorrere <strong>nel</strong> rischio di disperdere le sue energie, vivaci,<br />

ma quantitativamente non eccezionali.<br />

Affettivamente, infine, è utile che stia attenta a raccogliere non<br />

tanto il negativo (per la qual cosa è più sensibilizzata), quanto il positivo<br />

<strong>del</strong>le relazioni umane, apprezzando ciò che riceve e coscientizzando<br />

ciò che dà: questo esercizio comportamentale migliorerà indubbiamente<br />

la comunicazione interpersonale, specie con la figlia<br />

che ha particolarmente bisogno di un dialogo sereno con la madre<br />

per la definizione <strong>del</strong> suo ruolo di donna.<br />

Dirigendosi verso una maggior coscientizzazione dei suoi atteggiamenti,<br />

potrà rendersi conto che le problematiche comunicative<br />

che ha con la figlia sono connesse alle dinamiche <strong>del</strong> contesto<br />

familiare.<br />

Figlia<br />

<strong>La</strong> scrivente è dotata di una buona intelligenza qualitativamente<br />

caratterizzata da intuito, immediatezza, rapidità <strong>nel</strong>le associazioni,<br />

disponibilità, bisogno di chiarezza, vivacità immaginativa, assimilazione,<br />

un discreto grado di intraprendenza ed esuberanza<br />

(grafomotricità vivace, impulsiva, con fasi di disordine, alternate a<br />

fasi più fluide, andamento scattante, movimenti curvilinei, righe<br />

ascendenti, grafia inclinata verso destra).<br />

Coltiva numerose curiosità e si sente attirata per tutto ciò che<br />

investe il <strong>campo</strong> umano, rischiando però di disperdere le proprie<br />

energie e risultare, involontariamente, un po’ superficiale (non omo-<br />

41


genea <strong>nel</strong> ritmo, tracciato filiforme, alcune disarmonie grafiche). Per<br />

approfondire le cose con metodo occorre scegliere un settore in<br />

particolare, anche se naturalmente si possono nutrire come cultura<br />

generale altri interessi.<br />

Professionalmente rivela <strong>del</strong>le attitudini per ciò che non sia<br />

troppo astratto e teorico, bensì offra la possibilità di realizzare risultati<br />

o che comunque le dia l’opportunità di sfruttare le doti intuitive.<br />

L’orientamento di studi verso le scienze naturali può rispondere<br />

in gran parte a queste esigenze, fermo restando che la<br />

scrivente comprenda l’importanza di dedicarsi con sistematicità<br />

agli impegni, qualsiasi ramo intraprenda, imparando a selezionare.<br />

Sul piano comunicativo non manca di simpatia, cordialità, affabilità<br />

(movimento curvo con accuratezza non studiata), anche se<br />

spesso incontra <strong>del</strong>le difficoltà dovute a una preoccupazione di fondo<br />

che deriva da un’identità non ancora salda (instabilità <strong>del</strong> tracciato,<br />

direzione assiale <strong>del</strong>le lettere che varia a gruppi, alcune lettere<br />

che si addossano tra loro), ma non priva di ambizioni e voglia<br />

di emergere (lettere con ampollosità, righe orientate verso l’alto,<br />

cioè ascendenti, t con taglio trasversale sopraelevato).<br />

<strong>La</strong> grafia evidenzia diversi elementi significativi di instabilità,<br />

impulsività, che a livello comportamentale provocano variabilità di<br />

pensiero e di atteggiamenti, labilità, disordine, conflitti sul piano<br />

<strong>del</strong> sentimento, improvvisi cambiamenti di umore, imprevedibilità.<br />

Di conseguenza, la scrivente risente molto <strong>del</strong>le impressioni <strong>del</strong><br />

momento e agisce sotto la spinta <strong>del</strong>l’emotività, risultando spesso<br />

influenzabile e inquieta (non omogeneità <strong>del</strong>le varie categorie grafiche,<br />

chiaroscuri <strong>nel</strong> tracciato <strong>del</strong>le lettere in un contesto caratterizzato<br />

da filiformità). Tali disorientamenti, accentuati dall’insicurezza,<br />

sono connessi sia alla sua natura emotiva e ansiosa, che alle<br />

esperienze ambientali e familiari non rassicuranti.<br />

In ogni caso, data la giovane età, è possibile intervenire per guidare<br />

la scrivente verso una maggior coerenza e sicurezza interiore,<br />

per esempio, incoraggiandola con comprensione a concentrarsi su<br />

un certo tipo di interesse, mettendola in guardia circa il rischio di<br />

cadere in atteggiamenti denotanti irriflessione e scarso discernimento,<br />

aiutandola a rapportare bene le sue capacità con le sue<br />

aspirazioni (contesto dei segni citati).<br />

Va inoltre sostenuta ad agire con costanza, evitando inutili dispersioni<br />

e imparando a dominarsi con efficacia, allo scopo di consolidare<br />

le risorse positive <strong>del</strong>la sua personalità e di sviluppare la<br />

42


capacità di osservare (e osservarsi) in modo più attento e oggettivo,<br />

superando momenti di cessione che espongono al disimpegno, alla<br />

rinuncia (trattini finali <strong>del</strong>le parole che scendono sotto la lettera).<br />

Ritornando all’affettività, la scrivente ha buone doti quali la<br />

sensibilità, la disponibilità, la tenerezza, il bisogno degli altri, la <strong>del</strong>icatezza<br />

(movimento curvo, inclinazione verso destra, filiformità),<br />

però le caratteristiche precedenti comportano <strong>del</strong>le complicatezze.<br />

Per esempio, se da un lato la scrivente è portata a cercare un appoggio,<br />

un punto di riferimento, dall’altro non sopporta di buon grado<br />

giudizi, suggerimenti e conosce poco una remissività ragionata.<br />

Sarebbe utile che gradatamente si allenasse a prendere maggiore<br />

consapevolezza <strong>del</strong>le sue spinte istintive e <strong>del</strong>le sue motivazioni,<br />

cercando di mettere a fuoco le sue qualità, di rinforzare il suo<br />

carattere per affrontare con meno timore e indecisione le responsabilità<br />

e di chiarire a se stessa i suoi bisogni e le sue mete. Va aggiunto<br />

che imparare a impegnarsi per crescere interiormente potrebbe<br />

aiutarla a maturare un pensiero più autonomo e una comunicativa<br />

più ricca e chiara. È importante che si lasci guidare<br />

mantenendo un livello critico verso ciò che le viene proposto, valutando<br />

le cose da diversi punti di vista per eliminare il rischio <strong>del</strong>la<br />

non obiettività e sfruttando al massimo doti quali l’intuito, la vivacità<br />

mentale, il bisogno di adattamento, la disponibilità.<br />

Infine, si sottolinea ancora che le sue apprezzabili risorse, se sostenute<br />

da un valido equilibrio tra i vari aspetti <strong>del</strong>la personalità,<br />

potrebbero essere incrementate, raggiungendo così più serenità interiore,<br />

un controllo più adeguato <strong>del</strong>la vita istintiva e affettiva, più<br />

coscienza e stabilità <strong>del</strong> carattere.<br />

Fidanzato <strong>del</strong>la figlia<br />

Lo scrivente presenta <strong>nel</strong> complesso una personalità ben dotata,<br />

specie se matura una maggior competenza <strong>nel</strong> gestire le tendenze<br />

istintive.<br />

Dal punto di vista intellettivo presenta un’intelligenza buona,<br />

43


qualitativamente dotata di logica, memoria, comprensione, capacità<br />

di astrazione, ordine, intuito, metodo, essenzialità, immediatezza<br />

associativa (buon rapporto <strong>nel</strong>la larghezza di lettere in relazione<br />

alla larghezza tra parole, gesto curato con spontaneità, fluidità<br />

<strong>del</strong> tracciato).<br />

Nelle sue espressioni è generalmente coerente e sincero, affronta<br />

con energia le cose cercando di tradurre in pratica le idee<br />

che ha in mente; è orientato verso l’azione, verso il miglioramento<br />

<strong>del</strong>la sua posizione sociale e si impegna per svolgere le sue attività<br />

con precisione, spirito analitico, autocontrollo, continuità e decisione<br />

(forza d’incisione netta, caratterizzata da profondità <strong>del</strong> solco<br />

<strong>grafico</strong>, presenza di angoli smussati, di aste rette, dimensione<br />

<strong>del</strong>la grafia medio-piccola, orientamento <strong>del</strong>le righe verso l’alto).<br />

Disponendo di capacità organizzative e avendo una buona intensità<br />

<strong>del</strong>l’energia vitale, è in grado di affrontare le lotte <strong>del</strong>la vita<br />

e di affermare la propria personalità, anche per realizzare le sue<br />

spinte aspirazionali. In effetti, lo scrivente ha uno spiccato bisogno<br />

di indipendenza, un desiderio di tradurre fattivamente gli obiettivi<br />

che si è prefissato con fermezza e intraprendenza.<br />

Professionalmente, è indicato per la professione forense, dove<br />

può valorizzare al meglio quelle caratteristiche. Rapido <strong>nel</strong>le esecuzioni,<br />

attivo e organizzato, sul piano professionale può quindi<br />

raggiungere ammirevoli traguardi: è importante, però, che stia attento<br />

alla tendenza ad assumere atteggiamenti un po’ troppo impositivi,<br />

intolleranti e improntati a una forza resistiva che tocca<br />

l’inflessibilità (assi letterali diritti, tratti discendenti <strong>del</strong>le lettere più<br />

marcati degli ascendenti, per esempio il modo di fare la p, la f; tratti<br />

recisi, ritmo rapido, scattante, con fasi di maggior impazienza).<br />

Del resto, se vuole, non gli mancano le possibilità di capire e individuare<br />

certe sue eccessività comportamentali, cercando di moderarsi<br />

quando va verso un’irremovibilità nei giudizi, verso una rettitudine<br />

che diventa rigidezza, verso un’irreprensibilità un po’ troppo severa e<br />

intollerante: ciò sia nei confronti di se stesso che verso gli altri. Sarebbe<br />

quindi opportuno che temperasse eccessive sostenutezze con<br />

uno spirito di maggior adattamento, ricorrendo a quella disponibilità<br />

presente <strong>nel</strong> soggetto, ma che talvolta va stimolata e riscoperta.<br />

Sul piano comunicativo è capace di comprensione, di vivacità,<br />

di ricchezza emotiva (larghezza tra lettere sopramedia, seppure irregolare,<br />

curvilineità, fluidità): alcuni problemi possono derivare<br />

quando la sua essenzialità, in certe occasioni tocca la sbrigatività,<br />

44


l’impazienza, l’insofferenza. In realtà, il soggetto ha una natura impulsiva<br />

che lo espone al rischio di reazioni un po’ troppo aggressive,<br />

specie se colpito <strong>nel</strong>la sua dignità personale. È importante che<br />

per smussare queste punte occasionali di intrattabilità, comprenda<br />

a fondo i meccanismi difensivi <strong>del</strong>la sua personalità per gestire<br />

meglio le sue reazioni e vivere relazioni più serene.<br />

Affettivamente, presenta un temperamento dotato di controllo e<br />

di un’apprezzabile apertura, capace di slanci, di ricettività ed entusiasmo,<br />

per cui se incontra persone che sollecitano queste sue caratteristiche<br />

e se allenta il freno di un orgoglio che lo rende tendenzialmente<br />

sostenuto, sa rispondere con sincerità, dedizione e affetto<br />

e sa mantenere gli impegni affettivi (contesto dei segni citati).<br />

A livello <strong>del</strong>le relazioni interpersonali è utile che abbia più attenzione<br />

alle esigenze degli altri, che non si vergogni <strong>del</strong> suo lato<br />

sentimentale, che coltivi la sua ricchezza interiore per parteciparla<br />

al prossimo, imparando a collaborare e a condividere. Va precisato,<br />

infatti, che il suo spiccato bisogno di indipendenza lo porta ad<br />

agire preferibilmente da solo, trascurando seppure involontariamente<br />

il valore che la solidarietà ha in tutti i campi.<br />

Dunque, per evitare che trascuri le qualità <strong>del</strong>la sua affettività<br />

e per avviare rapporti più armonici, è utile che il soggetto dedichi<br />

più spazio al rapporto con se stesso e con gli altri, facendo attenzione<br />

alla sua personale esperienza <strong>nel</strong>l’area emozionale, per allenarsi<br />

a mettere in relazione i suoi stati d’animo, i suoi sentimenti<br />

ai suoi pensieri, per lasciar spazio alle manifestazioni affettive, all’effusione<br />

<strong>del</strong> sentimento, <strong>nel</strong>l’intimità <strong>del</strong>la sua vita di coppia e<br />

comprendere il valore <strong>del</strong> dialogo, <strong>del</strong>la comunicazione, a livello<br />

verbale e non verbale.<br />

Valutazione <strong>del</strong>l’interazione di coppia dei due giovani<br />

Esaminando i due giovani soggetti in ordine a una compatibilità<br />

matrimoniale, si rileva che le relative personalità possono avere elementi<br />

di integrazione, se naturalmente il rapporto viene impostato<br />

bene da entrambi, sin dall’inizio.<br />

Dal punto di vista intellettivo, esistono fattori di compensazione<br />

perché lui può sostenere lei indirizzandola e conducendola poco<br />

per volta ad essere più produttiva, a sviluppare la sua attività e<br />

a diventare più sistematica.<br />

Lei può apportare alle qualità di lui maggiori tinte di sensibilità.<br />

Avendo modalità comportamentali e reattive differenti, per esempio<br />

45


lui più controllato e lei più istintiva, occorre che i due soggetti intraprendano<br />

un dialogo improntato alla comunicazione di tutto ciò<br />

che caratterizza i loro bisogni, le reciproche aspettative, le aspirazioni<br />

intime per cercare di conoscersi con costanza e costruttività.<br />

È fondamentale che i due soggetti intraprendano un cammino<br />

di coppia senza la pretesa di cambiare l’altro, piuttosto aperti a conoscere<br />

le rispettive modalità comunicative, attraverso un lavoro di<br />

reciproca attenzione di accettazione.<br />

Sul piano sentimentale va osservato che i due soggetti possono<br />

trovare elementi di stimolazione: lui è capace di maggior stabilità e<br />

controllo affettivo, quindi può dare un contributo positivo all’instabilità<br />

di lei, la quale, d’altra parte, può aiutare lui ad essere più <strong>del</strong>icato<br />

e a manifestare senza preoccupazione espressioni di tenerezza.<br />

In effetti lei, anche se è insicura e ansiosa, ha sviluppato maggiormente<br />

il bisogno di contatti umani e di calore affettivo, per cui necessita<br />

di una corresponsione che saturi questa sua esigenza e che,<br />

contemporaneamente, le dia forza e sostegno per autorealizzarsi.<br />

Lui, se smussa alcune esagerazioni impositive, potrebbe andarle incontro<br />

rivalutando e rinforzando le sue doti e, soprattutto, donandole<br />

tutto il sentimento di cui è capace, affinché man mano si crei un processo<br />

di scambio che rispecchi un fertile equilibrio psicoaffettivo.<br />

Naturalmente, se i due soggetti si fanno prendere troppo dalle<br />

proprie esigenze e preoccupazioni, se riducono la spontaneità <strong>nel</strong>la<br />

loro relazione e la reciproca disponibilità, faticherebbero a sviluppare<br />

un’unione caratterizzata da generosità, partecipazione e<br />

duttilità. È opportuno, quindi, che entrambi riflettano prima su se<br />

stessi, considerando la loro individualità, poi valutino l’intensità<br />

dei sentimenti per comprendere se stessi in rapporto all’altro, focalizzando<br />

tutto ciò che può condurre a incomprensione.<br />

Per esempio, a lungo andare lui potrebbe sopportare a fatica la<br />

variabilità di lei, che potrebbe non accettare i modi tendenzialmente<br />

direttivi di lui. In altre parole, se decidono per una vita in comune<br />

non possono non tener conto che certi aspetti tollerati inizialmente,<br />

se non vengono esplicitati e affrontati sul piano relazionale,<br />

possono condurre al contrasto quotidiano, a ripicche e polemiche,<br />

oltre che produrre equivoci <strong>nel</strong>la percezione <strong>del</strong> partner.<br />

Dopo un bilancio <strong>del</strong>la situazione in tal senso, entrambi possono<br />

sperimentare una forma più impegnata di relazione per capire<br />

con più coscienza e responsabilità le motivazioni che hanno suscitato<br />

il reciproco interesse.<br />

46


In generale, cercare di chiarire le premesse ed essere trasparenti<br />

<strong>nel</strong> rapportarsi è una <strong>del</strong>le regole comunicative che aiutano<br />

ad abbassare il rischio di equivoci e future <strong>del</strong>usioni.<br />

Osservazioni sintetiche sul gruppo familiare<br />

Appare evidente in questo quadro familiare l’influenza <strong>del</strong>lo stile<br />

educativo. Per esempio, madre e padre presentano il segno Ascendente<br />

(righe che vanno verso l’alto) in un contesto <strong>grafico</strong> in cui si<br />

riscontrano <strong>del</strong>le ambizioni, anche la scrittura <strong>del</strong>la figlia mostra<br />

il segno Ascendente in grado medio-sopramedio, ma in un contesto<br />

più povero di energia vitale e ciò la espone a vulnerabilità <strong>nel</strong>l’azione,<br />

perché difetta di tenuta. Inoltre, <strong>nel</strong>la figlia, molto sensibile<br />

ed eccitabile, possono verificarsi vissuti di frustrazione perché<br />

punta in alto, con l’immaginazione rincorre obiettivi «grandi», ma<br />

fatica a organizzarsi perché disperde le sue <strong>del</strong>icate energie, disturbata<br />

dall’instabilità <strong>del</strong>le sue emozioni: ma proprio questo denota<br />

che ha assimilato un preciso schema comportamentale, quello<br />

offerto dal contesto educativo familiare, che la porta ad affrontare<br />

la realtà in un modo che esalta il livello aspirazionale. Non solo,<br />

la figlia ha scelto un partner che presenta il segno Ascendente<br />

confermando ulteriormente questa ricerca aspirazionale <strong>nel</strong>l’ambito<br />

<strong>del</strong>la nuova coppia.<br />

Ciò che diversifica tutti è la base costituzionale e il gioco <strong>del</strong>le<br />

combinazioni che accompagnano il segno Ascendente:<br />

1. il padre dispone di vitalità e di vivacità, desidera il miglioramento<br />

<strong>del</strong>le sue condizioni, ma è disturbato dall’istintività, dalle<br />

tensioni e dall’instabilità;<br />

2. la madre ha sviluppato un Io ideale per crearsi un’immagine migliore,<br />

ma si trova in parte ostacolata <strong>nel</strong> processo di autorealizzazione<br />

da contrasti, da insicurezze non <strong>del</strong> tutto riconosciute<br />

e dallo scontento;<br />

3. la figlia, per natura vivace ed esuberante, vive un contrasto tra<br />

aspirazioni e possibilità concrete, con il rischio di accumuli di<br />

insoddisfazione, per cui può tendere a compensare le frustrazioni<br />

<strong>del</strong> suo animo con la fantasia;<br />

4. il fidanzato <strong>del</strong>la figlia, attivo e organizzato, appare la persona<br />

che legittimamente può desiderare livelli di espressione di sé più<br />

gratificanti e positivamente complessi, se smussa certe sue eccessività<br />

comportamentali.<br />

Dunque, la scelta tra i giovani partner può dar luogo a una cop-<br />

47


pia produttiva: può essere utile a lei per superare le ansie che disturbano<br />

il suo bisogno di affermazione e per conquistare più chiarezza<br />

decisionale e autonomia; può essere utile a lui perché ha<br />

l’occasione di crescere sul piano dei sentimenti e <strong>del</strong>la sensibilità.<br />

48


II<br />

AMORE, SESSUALITÀ E SCRITTURA<br />

Due argomenti che riguardano sia la coppia che la famiglia sono sicuramente<br />

la dimensione affettiva, l’amore, e la dimensione psicosessuale.<br />

Questi argomenti costituivano <strong>nel</strong> libro due capitoli che<br />

erano stati mirati a mettere in rilievo come dalla grafia si ricavano<br />

indicazioni significative e cosa si osserva per giungere a disporre di<br />

elementi informativi concreti. Ecco alcune parti di questi capitoli.<br />

<strong>La</strong> grafologia si pone come un mezzo per avvicinare la dimensione<br />

<strong>del</strong>l’amore <strong>nel</strong>l’individuo e <strong>nel</strong>le relazioni tra individui. Attraverso<br />

i due principi energetici di base, all’origine <strong>del</strong> movimento<br />

curvo e di quello angoloso, la grafologia dà la possibilità di valutare<br />

l’equilibrio tra l’Io individuale e l’Io sociale, per cui si può giungere<br />

a comprendere la dimensione <strong>del</strong>l’amore di sé e <strong>del</strong>l’altro in un<br />

soggetto, in relazione alla sua struttura costituzionale e al suo<br />

vissuto emozionale.<br />

Per meglio chiarire questo aspetto, serve ritornare su ciò che<br />

Moretti (1980) intende per Io individuale e Io sociale. All’origine Moretti<br />

pone come principi sostanziali l’egoismo e l’altruismo che<br />

danno luogo in quanto spinte energetiche rispettivamente al movimento<br />

angoloso e curvo: il circolo è il segno totalmente curvo, ma<br />

non può verificarsi <strong>nel</strong>la scrittura spontanea di un individuo, perché<br />

l’altruismo, che sottende l’Io sociale, non può arrivare al grado<br />

massimo, data la presenza <strong>del</strong>l’Io individuale (Zucchi, 1991).<br />

L’Io sociale per Moretti è un terzo Io che è inscindibilmente in<br />

rapporto con l’Io individuale, la cui duplice struttura comprende<br />

l’Io corporeo e l’Io psichico, in rapporto di reciprocità.<br />

L’Io individuale è naturalmente attivato dall’istinto di conservazione<br />

<strong>del</strong>l’io e l’Io sociale dall’istinto di identificazione con il tu,<br />

per cui il gesto <strong>grafico</strong> che li comprende entrambi inscindibilmen-<br />

49


te e dinamicamente riflette la dialettica che esiste tra queste due<br />

spinte e descriverà il modo affettivo di un soggetto.<br />

L’Io sociale assolutizzato sarebbe contro natura, in quanto non<br />

comprenderebbe l’individuo, per questo non esiste il segno Curva<br />

di grado massimo. Curva non ha sottospecie, perché Moretti precisa<br />

che come si allontana dal «circolo» subentra l’egoismo, mentre<br />

quest’ultimo ha <strong>del</strong>le sottospecie. Ne deriva che l’Io individuale<br />

(materiale per le esigenze fisiche e spirituale per le esigenze psichiche)<br />

implica l’Io sociale e quindi entrambi sono presenti <strong>nel</strong>l’uomo<br />

legati da un rapporto inscindibile, per cui egoismo e altruismo<br />

sono i principi sostanziali che improntano il carattere.<br />

A questo punto, è giusto dire che amore è puro altruismo? In<br />

base alle precedenti osservazioni, la risposta è no: dalla grafologia<br />

di Moretti emerge che l’amore è uno stato di equilibrio tra Io individuale<br />

e Io sociale, proprio perché ipotizzando una totale identificazione<br />

con il Tu, questa non esprimerebbe una dimensione di<br />

amore, ma un fenomeno abnorme, in cui l’Io non si può neanche<br />

accorgere di amare.<br />

Altruismo ed egoismo sono principi il cui dinamismo sottende e<br />

permea l’espressione grafomotoria, per cui la scrittura evidenzia la<br />

dialettica fra Io individuale e Io sociale, <strong>nel</strong>l’ambito <strong>del</strong>le caratteristiche<br />

e tendenze innate di un soggetto e in relazione alle esperienze<br />

<strong>del</strong> vissuto storico. Dunque, la scrittura informa sulla capacità<br />

di amare e di ricevere amore di un individuo, in relazione alla costituzione<br />

psicofisica innata e a come un soggetto è stato educato.<br />

<strong>La</strong> grafologia permette di avvicinarsi alla dimensione <strong>del</strong>l’amore<br />

di un soggetto mediante l’analisi <strong>del</strong>la sua scrittura, in particolare<br />

valutando la complessità dei fenomeni espressi dal rapporto<br />

tra movimento curvo e angoloso, che viene precisato a seconda dei<br />

segni grafologici <strong>del</strong> contesto grafomotorio.<br />

<strong>La</strong> dimensione <strong>del</strong>la sessualità rappresenta un aspetto fondamentale<br />

per lo studio <strong>del</strong>la personalità <strong>nel</strong>la grafologia di Moretti.<br />

Dal punto di vista grafologico Moretti parla di sessualità nei<br />

comportamenti quando si riferisce, per esempio, all’intenerimento<br />

sessuale, alla disponibilità <strong>del</strong> sentimento, all’eccitazione, a un’ipersensibilità<br />

nei confronti <strong>del</strong>le sollecitazioni erotico-sentimentali,<br />

cioè <strong>nel</strong>l’ambito dei significati di determinati segni grafologici si<br />

ricavano puntualizzazioni su questo aspetto.<br />

Ma i riferimenti al comportamento sessuale non si esauriscono<br />

<strong>nel</strong>l’ambito descrittivo di certi segni grafologici, perché Moretti ha<br />

50


compreso l’importanza <strong>del</strong>la sessualità e ha collocato l’istinto sessuale<br />

tra i tre istinti di base che muovono il comportamento umano,<br />

oltre al vitale e a quello psichico.<br />

Però, riterrei che <strong>nel</strong>la grafologia morettiana il concetto di sessualità<br />

e di istinto sessuale non coincidono, in quanto <strong>nel</strong>l’espressione<br />

<strong>del</strong>la sessualità interviene la totalità <strong>del</strong>la personalità di un individuo,<br />

mentre l’istinto sessuale è «la spinta di far vivere la propria<br />

specie» (Moretti, 1962, p. 30), da armonizzare con gli altri due istinti,<br />

quello vitale e psichico. D’altro canto è fuori di dubbio che individuare<br />

la dinamica e l’intensità <strong>del</strong>l’istinto sessuale in una scrittura<br />

è indispensabile per comprendere le espressioni <strong>del</strong>la sessualità<br />

di un soggetto. Se l’istinto vitale, da cui in qualche modo si originano<br />

gli altri due, non offre una base valida perché carente di<br />

energie o povero o comunque abnorme, anche gli altri due istinti<br />

non si svilupperanno in modo equilibrato. Infatti, la situazione ottimale<br />

sta in un’armonia tra i tre istinti: qualsiasi lacuna, assenza,<br />

carenza o esagerazione porta a un andamento psichico che può generare<br />

conflitti e sofferenze.<br />

L’attività intellettiva può, se elevata, comandare, strumentalizzare,<br />

inibire, congelare la sessualità, ma non sopprimerla per cui<br />

poi ne derivano scompensi energetici; oppure, un’incontrollata<br />

pulsione sessuale può prendere il sopravvento a discapito <strong>del</strong>le altre<br />

due, portando verso situazioni in cui l’istinto sessuale risponde<br />

a un’impellenza indiscriminata e rende schiavo l’intelletto, sfruttando<br />

le energie smodatamente.<br />

Talvolta, l’istinto sessuale è principalmente impegnato ma, osserva<br />

Moretti, si affida a quello psichico per riuscire a soddisfare<br />

le proprie pretese: in tal caso,<br />

non si consideri, qui, l’istinto sessuale <strong>nel</strong>la sua materialità<br />

propriamente detta, ma lo si consideri come sfociamento<br />

concupiscibile che invade principalmente la parte intellettiva<br />

<strong>del</strong> soggetto per cui il soggetto medesimo, preso dalla<br />

preoccupazione e dalla pretesa di essere notato e celebrato,<br />

può ridurre al silenzio o a un certo silenzio l’istinto prettamente<br />

sessuale (Moretti, 1962, p. 86).<br />

È quindi determinante la realtà psichica globale <strong>del</strong> soggetto che,<br />

a seconda <strong>del</strong> grado di organizzazione, di equilibrata o meno integrazione<br />

tra i vari aspetti, <strong>del</strong> tipo di adattamento sviluppato nei<br />

confronti <strong>del</strong>l’ambiente, comporterà particolari caratteristiche <strong>nel</strong>le<br />

manifestazioni <strong>del</strong>la sessualità.<br />

51


Il tipo di adattamento di ogni singolo individuo è in relazione all’interazione<br />

fra struttura innata individuale ed esperienza (cioè il<br />

vissuto, la storia) ed evolvendosi sviluppa una serie di stato-dipendenze<br />

che consistono <strong>nel</strong>la memorizzazione <strong>del</strong>lo stato emotivo<br />

<strong>nel</strong> momento degli eventi con conseguente dipendenza e generalizzazione<br />

degli eventi emotivi vissuti.<br />

Ne consegue che fin dal prenatale ogni individuo memorizza,<br />

apprende e il suo Io, all’inizio indifferenziato, comincia l’avventura<br />

per conoscersi e riconoscersi attraverso il Tu: le situazioni di difficile<br />

adattamento relazionale si originano in seguito ai meccanismi<br />

attivati da stato-dipendenze disadattive.<br />

Ebbene, la scrittura comunica il tipo di adattamento che influisce<br />

sull’identità di un soggetto, sul modo di percepire se stesso e il Tu, sul<br />

modo di comportarsi come uomo o come donna. Poiché ogni essere<br />

umano presenta una configurazione grafomotoria che è unica, uniche<br />

sono le espressioni sul piano comportamentale, per cui anche la sessualità<br />

si esprime in relazione all’individualità <strong>del</strong> soggetto.<br />

52


III<br />

GRAFOLOGIA DELLA FAMIGLIA<br />

E DELL’ETÀ EVOLUTIVA<br />

Accostarsi al mondo umano evolutivo richiede la considerazione di<br />

diversi aspetti che caratterizzano il processo di crescita, da quelli<br />

neurofisiologici, biologici, a quelli emozionali, affettivi, comunicativi,<br />

cognitivi e linguistici. Ebbene, l’espressione grafomotoria in età<br />

evolutiva, interpretata in una prospettiva grafologica e psicografodinamica,<br />

ha un valore intrinseco come fonte di informazione per<br />

impostare le strategie educative, aiutando genitori e insegnanti<br />

<strong>nel</strong>la loro opera.<br />

Lo scopo <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> grafologica nei confronti di un essere<br />

umano che cresce è principalmente quello di capire le possibilità<br />

potenziali <strong>del</strong> bambino, considerate in relazione alla sua costituzione<br />

e al contesto socio-affettivo, per fornire ai genitori, agli educatori,<br />

informazioni da tradurre in pratica sul piano pedagogico.<br />

Crescere è apprendere, comunicare, condividere, sbagliare, riprovare,<br />

ricordare; crescere è l’evolversi di un soggetto <strong>nel</strong>la sua<br />

globalità e complessità e <strong>nel</strong> periodo <strong>del</strong>lo sviluppo la crescita <strong>del</strong>la<br />

personalità avviene con ritmi rapidi e manifestazioni evidenti: l’educazione,<br />

soprattutto familiare, è la variabile principale <strong>del</strong>la crescita,<br />

perché fornisce quelle esperienze che incidono su come l’individuo<br />

si sviluppa. Il grafismo riflette tutto ciò.<br />

<strong>La</strong> maturità, che non ha mete fisse, è un processo, un andare<br />

verso condizioni di progressiva integrazione e armonia, ha la sua<br />

premessa <strong>nel</strong>l’infanzia, per continuare a modularsi <strong>nel</strong>l’adolescenza<br />

e a perfezionarsi durante la vita. <strong>La</strong> maturità di un uomo dipende<br />

anche dagli strumenti che ha imparato ad adoperare e dalla disponibilità<br />

a imparare cose nuove, ad apprendere. C’è la necessità<br />

di curare l’organizzazione <strong>del</strong>le conoscenze: quando noi siamo promotori<br />

di esperienza e ci collochiamo in una realtà educativa, abbiamo<br />

il compito di guidare il bambino <strong>nel</strong>l’organizzazione <strong>del</strong>le<br />

53


sue conoscenze giorno dopo giorno, portandolo a metterle in relazione,<br />

elaborandole e anche facendole proprie, per poter andare<br />

avanti <strong>nel</strong>le diverse aree di sviluppo. Questo lavoro ci mette di fronte<br />

anche alla necessità di stimolare, di sollecitare il lato proiettivo<br />

<strong>del</strong> bambino a esplorare e vedere le cose con curiosità, realizzando<br />

di più di quello che intuitivamente percepisce.<br />

In questo contesto di sviluppo apprendimentale, osservare il <strong>linguaggio</strong><br />

<strong>grafico</strong> <strong>del</strong> bambino aiuta gli educatori <strong>nel</strong>la loro opera di<br />

guida e di stimolo, mostrando attraverso le immagini grafiche come<br />

il bambino matura il rapporto con il proprio schema corporeo, come<br />

vive la propria persona in evoluzione e come la personalità tende a<br />

organizzarsi <strong>nel</strong>la complessità dei suoi aspetti e caratteristiche.<br />

Tutto questo considerando che il <strong>linguaggio</strong> è in generale visto<br />

come quello strumento che l’uomo ha per poter manifestare se<br />

stesso, per esprimere <strong>del</strong>le notizie, utilizzando in particolare diversi<br />

tipi di <strong>linguaggio</strong>: non solo le parole, cioè la comunicazione verbale,<br />

ma anche la comunicazione non-verbale che comprende vari<br />

schemi comportamentali, dal sorriso al pianto, dal riso alla gestualità,<br />

al tono <strong>del</strong>la voce, fino al comportamento <strong>grafico</strong> o, più precisamente,<br />

al <strong>linguaggio</strong> grafomotorio che assume un valore comunicativo<br />

particolarmente forte.<br />

<strong>La</strong> grafologia contribuisce ad avvicinarsi correttamente al mondo<br />

intellettivo e affettivo di un bambino e il suo esprimersi attraverso<br />

il <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> è un evento significativo, che è agevolmente<br />

osservabile per comprendere le tendenze evolutive e la struttura<br />

temperamentale.<br />

È logico che bisogna tener conto <strong>del</strong>la maturazione neuro-psicofisiologica<br />

<strong>del</strong> bambino e <strong>del</strong>le tappe <strong>del</strong>lo sviluppo grafomotorio.<br />

È noto che lo sviluppo <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong>, <strong>del</strong>le varie competenze e modalità<br />

comunicative, compresa la scrittura, è in relazione al mondo<br />

<strong>del</strong>l’organizzazione senso-motoria, in relazione alla percezione, alla<br />

capacità di attenzione, ai ritmi vitali, all’intensità <strong>del</strong>le reazioni emotive<br />

e ad altri aspetti <strong>del</strong>la personalità.<br />

Il tracciato <strong>grafico</strong> ha, quindi, valore come oggetto da osservare,<br />

in quanto dinamicamente esprime l’attività psicofisica <strong>del</strong>la personalità<br />

globale <strong>del</strong> bambino, riflettendone il movimento evolutivo e fornendo<br />

informazioni che riguardano le tendenze <strong>del</strong>la sua crescita in<br />

prospettiva, in altre parole, fornendo elementi utili per individuare le<br />

predisposizioni temperamentali, le tendenze comportamentali, per<br />

impostare programmi di prevenzione <strong>del</strong> disagio evolutivo.<br />

54


All’inizio la traccia grafica consiste in un’esperienza prevalentemente<br />

motoria (colpire il foglio, impatto alla cieca, sperimentazione<br />

occasionale) che però porta a conoscere il foglio, uno spazio,<br />

in relazione agli effetti visivi che uno strumento, come la matita, tenuto<br />

in mano provoca se appoggiato e fatto muovere sul foglio: è un<br />

impatto sensomotorio che porta alla scoperta di una traccia e al<br />

piacere di riprodurla.<br />

Tutto ciò che lascia una traccia incuriosisce il bambino: la traccia<br />

sonora, la pipì, la bava, e la traccia grafica che, quando viene scoperta<br />

(in genere dopo il primo anno di vita) dà una forte esperienza.<br />

Questa traccia agisce da feedback di ritorno che progressivamente<br />

mette in atto il meccanismo di coordinazione visuo-motoria, occhiomano,<br />

che fa parte <strong>del</strong>la complessa dinamica neurofisiologica che<br />

aziona il braccio, <strong>nel</strong>l’ambito di un’orchestrazione di impulsi che ha<br />

un suo ritmo, che dà il via a un andamento, che fa scattare le premesse<br />

<strong>del</strong> processo di automatizzazione <strong>del</strong>la scrittura.<br />

<strong>La</strong> grafomotricità, evolvendosi, descrive gli aspetti motori, percettivi<br />

e simbolici, quindi esprime le caratteristiche e le tendenze<br />

<strong>del</strong>la costituzione, gli atteggiamenti, i modi di fare, le motivazioni,<br />

<strong>nel</strong> loro andamento organizzativo, per cui si può capire come un<br />

bambino tende a crescere e questo per un genitore è una possibilità<br />

preziosa sul piano educativo.<br />

Scarabocchi di un bambino di 2 anni e 11 mesi. Prevale l’angolosità e i<br />

punti esprimono scariche emotive. I tratti sono non omogenei<br />

55


Scarabocchi di una bambina di 2 anni e 9 mesi. Prevale la curvilineità, con<br />

fasi di tensione grafomotoria. Prevalgono tratti netti e decisi<br />

Prime raffigurazioni <strong>del</strong>l’omino fatte da una bambina di 2 anni e 8 mesi.<br />

Il tratto è leggero, con non omogeneità. È elevato il livello formale<br />

56


Infanzia, preadolescenza, adolescenza sono periodi evolutivi<br />

che scarabocchi, disegni e scrittura «raccontano» relativamente a<br />

un soggetto e l’educatore, attraverso le informazioni fornite da un<br />

esperto <strong>del</strong> settore, può seguire il movimento di crescita e intervenire<br />

adeguatamente. In queste pagine vediamo alcuni esempi.<br />

Da bambina a donna: una storia raccontata da immagini<br />

Con questo esempio si comprende che il grafismo in età evolutiva si<br />

trasforma velocemente, in corrispondenza con le fasi di crescita, in<br />

particolare <strong>nel</strong>l’epoca adolescenziale si può assistere a vistosi mutamenti<br />

<strong>del</strong> grafismo; naturalmente, i ritmi dei cambiamenti psicofisici<br />

sono anche correlati alla stessa costituzione <strong>del</strong> fanciullo.<br />

Mentre l’interazione fra individuo e ambiente scattata dall’inizio<br />

<strong>del</strong>la vita va avanti, le esperienze man mano vi si depositano e, in<br />

adolescenza, le esperienze relative alla ricerca <strong>del</strong>la propria identità<br />

costituiscono un bagaglio importante <strong>del</strong>la storia di un individuo.<br />

Passerei quindi a commentare questo esempio che riguarda<br />

l’evoluzione di Lisa: sono considerati diversi scritti rappresentativi<br />

di diversi periodi, in cui si evidenzia il cambiamento <strong>del</strong>le motivazioni<br />

che sottendono le sue modalità comunicative. Nella figura<br />

n. 1 si osserva la scrittura di una bambina che chiameremo Lisa<br />

a sette anni e <strong>nel</strong>la fig. 2 un disegno <strong>del</strong>lo stesso periodo.<br />

Fig. 1 – Grafia di Lisa a sette anni (II elementare)<br />

57


Fig. 2 – Disegno di Lisa, sette anni (II elementare)<br />

Il movimento grafomotorio <strong>del</strong>la scrittura è accurato, controllato,<br />

ma vi sono evidenti segni che quest’attenzione richiede uno sforzo<br />

di controllo motorio da parte di Lisa, che ha una struttura psicofisica<br />

vivace ed emotiva. Infatti si osservano dei tratti più lanciati, <strong>del</strong>le<br />

lettere scattanti (saltano verso l’alto rispetto al rigo di base) trattini<br />

finali <strong>del</strong>le parole orientati verso l’alto che indicano un andare<br />

verso la fantasia, inoltre si osserva una maggior dilatazione <strong>del</strong> calibro<br />

e <strong>del</strong>le larghezze all’inizio <strong>del</strong>la parola e poi un progressivo trattenimento,<br />

indicativo <strong>del</strong>l’aumento <strong>del</strong> controllo corticale.<br />

58


Il gesto <strong>grafico</strong> <strong>del</strong> disegno è particolarmente evoluto, agile e<br />

movimentato, produce numerose sfumature pressorie, con momenti<br />

di spiccata angolosità e altri di curvilineità (v. maniche <strong>del</strong><br />

vestito): il disegno spontaneo permette una maggior liberazione degli<br />

impulsi emozionali, rispetto alla scrittura, specie nei bambini.<br />

A otto anni (fig. 3), terza elementare, Lisa presenta un grafismo<br />

che rivela agilità motoria, specie nei gesti fuggitivi, ritmo scattante,<br />

ma risulta coartato dall’accuratezza.<br />

Fig. 3 – Grafia di Lisa, 8 anni (III elem.)<br />

A nove anni (fig. 4) c’è un forte cambiamento <strong>del</strong> calibro che si riduce<br />

molto, ma conserva le amplificazioni <strong>nel</strong>le maiuscole e l’andamento<br />

scattante sul rigo associato a una precoce variabilità armonica<br />

<strong>del</strong> calibro. Ho osservato in numerosi altri casi che questa<br />

riduzione forte <strong>del</strong> calibro spesso precede l’inizio <strong>del</strong>la preadolescenza.<br />

Ciò esprimerebbe il bisogno di concentrarsi su se stessi, di<br />

prendere un contatto maggiore con la propria interiorità, con i<br />

movimenti pulsionali che accadono dentro di sé, per poi ritornare<br />

verso gli altri alla ricerca di risposte, di saturazione per i nuovi bisogni,<br />

alla ricerca di nuove esperienze comunicative.<br />

Fig. 4 – Grafia di Lisa, 9 anni (IV elementare)<br />

59


A dieci anni (fig. 5) Lisa ha un grafismo più personalizzato e il movimento<br />

si proietta verso gli altri. Ma si osserva un cambiamento che<br />

mette in rilievo la dinamica istintuale e immaginativa, associata alla<br />

preoccupazione di non piacere, di non essere accettata: osservare le<br />

aste inferiori estese, le gonfiature (vedi le g) e l’accuratezza vezzosa di<br />

alcune lettere, oltre al movimento ritorto <strong>del</strong>le aste (vedi freccette) che<br />

spesso (ma non sempre) compare durante il periodo pubertario.<br />

Fig. 5 – Grafia di Lisa, 10 anni (V elementare)<br />

Da questo periodo la comunicazione diviene più complessa e<br />

avrebbe bisogno di essere aiutata a superare inutili preoccupazioni<br />

circa la percezione di se stessa.<br />

Propongo <strong>nel</strong>la pagina che segue alcuni campioni <strong>del</strong> periodo<br />

adolescenziale (figg. 6, 7, 8, 9):<br />

Ma se, per ipotesi, il suo ambiente comunicativo richiede e si<br />

aspetta comportamenti non consoni alla sua struttura temperamentale,<br />

forzando la sua natura, provoca dei conflitti <strong>nel</strong>la dinamica<br />

<strong>del</strong>la personalità di Lisa che cresce, aumentando il rischio di<br />

preoccupazioni estetiche, di insicurezza soggettiva e di ansia, oltre<br />

a promuovere risentimenti eccessivi che peserebbero sul suo futuro<br />

relazionale. In effetti, <strong>nel</strong>le figure nn. 6 (quattordici anni), 7<br />

(sedici anni), 8 (diciotto anni) Lisa mostra un grafismo molto variabile<br />

nei gesti fuggitivi e <strong>nel</strong>le diverse categorie grafologiche: pressione,<br />

larghezze, rapidità, inclinazione, dimensione. Un grafismo<br />

che è significativo di tensioni emotive, di incertezze, di disorientamento<br />

affettivo, di incostanza e ambivalenza negli atteggiamenti. È<br />

scattato in pieno il movimento istintuale e di ricerca di identità, tipico<br />

<strong>del</strong> periodo adolescenziale.<br />

Il disegno <strong>del</strong>la fig. 9 (diciotto anni) rivela la potenzialità creativa,<br />

con attitudini artistiche di Lisa, eseguito con un gesto <strong>grafico</strong><br />

molto vivace ed espressivo di sensibilità.<br />

60


Fig. 6 – Grafia di Lisa a 14 anni (III media)<br />

Fig. 7 – Grafia di Lisa a 16 anni<br />

Fig. 8 – Grafia di Lisa a 18 anni<br />

Fig. 9 – Disegno e grafia di Lisa a 18 anni<br />

61


Nella fase postadolescenziale, la struttura vivace, dinamica e<br />

ricca di risorse intellettive e affettive promuove impulsi di azione<br />

che trovano maggiore coordinazione e progressivamente <strong>nel</strong>la scrittura<br />

si traducono in gesti psicomotori personalizzati, sempre più<br />

scorrevoli e netti (fig. 10).<br />

Fig. 10 – Grafia di Lisa a 25 anni<br />

Fig. 11 – Grafia di Lisa a 30 anni<br />

Gesti che <strong>nel</strong> loro insieme originano un contesto dove gli effetti <strong>del</strong>l’impulsività,<br />

<strong>del</strong>l’instabilità emozionale e <strong>del</strong>la reattività vengono<br />

ad essere progressivamente meglio dominati e coscientemente organizzati<br />

da Lisa, verso i suoi trent’anni (fig. 11); per esempio le<br />

modalità di concatenamento <strong>del</strong>le lettere, il rapporto tra le categorie<br />

curva e angolosa e quindi l’espressione energetica <strong>del</strong>la dinamica<br />

temperamentale-istintuale mostrano un aumento <strong>del</strong>l’essenzialità<br />

(vedi la diminuzione dei ricci), <strong>del</strong>la capacità di compiere legami<br />

sciolti e dinamici in un orientamento di tipo progressivo.<br />

Tratti da educare meglio restano l’impulsività, l’eccitabilità, l’emotività<br />

che possono indurre Lisa a reazioni eccessive.<br />

Nel complesso un movimento <strong>grafico</strong> spontaneo e ben articola-<br />

62


to, dove i tratti <strong>del</strong>le irregolarità costituzionali <strong>del</strong>la sua individualità<br />

umana, pur continuando a fluire, trovano, rispetto ai periodi<br />

passati, migliori condizioni di integrazione, mentre è più spontanea<br />

la liberazione <strong>del</strong>le tendenze affettive e l’attività espressiva <strong>del</strong> pensiero.<br />

Riassumendo, questi scritti di Lisa, che partono dall’epoca infantile<br />

per arrivare ai trent’anni, visualizzano come la sua personalità<br />

<strong>nel</strong> tempo tende a organizzarsi, sperimentando diverse strategie,<br />

senza mai perdere i tratti psicofisici dati dalla sua costituzione.<br />

63


Conclusioni<br />

Nello studio <strong>del</strong>la dinamica <strong>del</strong>la personalità, il supporto pedagogico<br />

dato dalla grafologia acquista un sensibile valore, perché è in<br />

grado di dare indicazioni specifiche su come trattare il carattere<br />

presentato da ogni singolo individuo. Peraltro, il grafismo resta osservabile<br />

<strong>nel</strong> tempo, dando la possibilità di essere confrontato con<br />

produzioni di altri periodi, permettendo di compenetrare il vissuto<br />

storico di un individuo.<br />

Ciò permette di considerare la grafologia una scienza utile <strong>nel</strong>l’educazione,<br />

<strong>nel</strong>la prevenzione e <strong>nel</strong>l’impostazione dei trattamenti<br />

rieducativi, in quanto se la natura innata è equivocata, soffocata,<br />

ostacolata, se non viene riconosciuta <strong>nel</strong>la sua autenticità temperamentale,<br />

se non viene aiutata a svilupparsi tendendo verso<br />

l’autoperfezionamento, possono scattare con maggior probabilità<br />

risposte disfunzionali da parte <strong>del</strong> soggetto.<br />

Tra le discipline <strong>del</strong> settore educativo, la scienza grafologica si<br />

colloca con la sua possibilità di cogliere la specificità <strong>del</strong>l’uomo e di<br />

guidare il processo pedagogico per mirarlo e calibrarlo all’individuo di<br />

cui ci si occupa, e <strong>nel</strong> contempo può aiutare lo stesso educatore a cogliere<br />

aspetti di sé che tendono a proiettarsi o ad attivare dei particolari<br />

coinvolgimenti e difese <strong>nel</strong> soggetto con cui è in rapporto. Poiché<br />

il compito <strong>del</strong>la pedagogia per Moretti consiste <strong>nel</strong> diagnosticare,<br />

egli afferma che «la diagnosi è la cosa più difficile», ma sta proprio<br />

in questo il valore <strong>del</strong>la grafologia pedagogica: «diagnosticare<br />

l’individuo allo scopo pedagogico».<br />

<strong>La</strong> grafologia applicata alla <strong>consulenza</strong> familiare e di coppia, per<br />

i fenomeni che tocca, segue un criterio che, utilizzando il metodo<br />

grafologico, arriva a definire l’impostazione costituzionale innata <strong>nel</strong><br />

suo movimento evolutivo, a comprendere sia l’aspetto percettivo-motivazionale<br />

che relazionale degli individui e a elaborare mo<strong>del</strong>li in-<br />

65


terpretativi <strong>del</strong>la realtà osservata in un’ottica dinamica e olistica.<br />

Anche le tecniche riabilitative in certi casi potrebbero avvalersene,<br />

in quanto lo studio <strong>del</strong>la grafomotricità dà la possibilità di<br />

sfumare la tipologia temperamentale di un soggetto che presenti<br />

<strong>del</strong>le problematiche di apprendimento o di carattere, o anche in alcuni<br />

casi di handicap, qualora il soggetto riesca a produrre un’attività<br />

grafica, aiutando ad approfondire quelle tendenze che inevitabilmente<br />

individualizzano l’handicap. Esperienze di collaborazione<br />

interdisciplinare, in particolare tra grafologia, psicologia e<br />

medicina, specie <strong>nel</strong> settore <strong>del</strong>la pediatria, hanno prodotto in determinate<br />

occasioni interessanti risultati operativi e promosso<br />

nuove sollecitazioni.<br />

Sono molteplici gli ambiti nei quali il contributo pedagogico di<br />

questo settore grafologico si rivelerebbe utile: <strong>nel</strong> contesto scolastico<br />

può svolgere un’opera educativa molto efficace e si dispongono<br />

già di dati di esperienze compiute; presso il Tribunale dei Minorenni<br />

può contribuire ad affrontare le problematiche <strong>del</strong> disadattamento,<br />

<strong>del</strong>l’abbandono, <strong>del</strong>l’affidamento e <strong>del</strong>l’adozione, <strong>del</strong>la<br />

devianza (Zucchi, 2004, 2004a). Insomma, quando serve un<br />

aiuto per comprendere la «persona», questo approccio offre risposte<br />

significative.<br />

<strong>La</strong> grafologia <strong>del</strong>la <strong>consulenza</strong> familiare dà quindi servizi di interesse<br />

interdisciplinare in diversi ambiti territoriali per rispondere<br />

alle necessità educative, formative e relazionali, e permette di<br />

approfondire la conoscenza <strong>del</strong>la personalità da un punto di vista<br />

originale, costituendo un efficace contributo pratico.<br />

Chiuderei qui questo spazio, sperando di aver offerto alcuni<br />

spunti interessanti, di aver sollecitato l’attenzione verso il settore<br />

grafologico – che merita di trovare una collocazione adeguata tra le<br />

altre scienze umane – e di aver sensibilizzato il lettore a comprendere<br />

che la professionalità <strong>del</strong> consulente <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong> <strong>grafico</strong> (o<br />

grafomotorio) è di fatto una realtà che è derivata da studi, ricerche<br />

e da esperienze sul <strong>campo</strong>, rese possibili da un’evoluzione applicativa<br />

<strong>del</strong>la grafologia.<br />

66


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