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Aspetti igienico-sanitari in apicoltura - Istituto Zooprofilattico ...

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te la sciamatura, il saccheggio, la deriva, il materiale apistico contam<strong>in</strong>ato. Particolarmente a rischio l’importazione<br />

di api da Paesi Terzi.<br />

Manifestazioni cl<strong>in</strong>iche: ali deformate e atrofizzate; zampe deformi. Covata a mosaico con alterato sviluppo<br />

e progressiva riduzione della famiglia f<strong>in</strong>o alla morte. La parassitosi determ<strong>in</strong>a una maggiore propensione<br />

alla sciamatura (che a sua volta favorisce la diffusione dell’acaro).<br />

Terapia: la terapia non è autorizzata data l’assenza della malattia sul territorio nazionale.<br />

Profilassi: buone pratiche apistiche, controllo rigoroso delle fonti di approvvigionamento di reg<strong>in</strong>e e sciami.<br />

Controlli rigorosi sulle attività di importazione di api reg<strong>in</strong>e e api dai paesi dove è presente la parassitosi.<br />

5. Varroatosi<br />

Agente eziologico: Varroa destructor (acaro).<br />

Epidemiologia: malattia endemica, presente su tutto il territorio nazionale. Massima <strong>in</strong>cidenza nei mesi di<br />

settembre-ottobre, con morie autunno-<strong>in</strong>vernali. Si trasmette tramite sciamatura, saccheggio/deriva, favi,<br />

arnie/tela<strong>in</strong>i/materiale apistico.<br />

Manifestazioni cl<strong>in</strong>iche: ali deformate, addome più corto, irrequietezza e aggressività. La malattia può progredire<br />

con progressiva riduzione della forza della famiglia e la sua totale est<strong>in</strong>zione. In caso di <strong>in</strong>adeguati<br />

trattamenti antivarroa, è tipica la moria di <strong>in</strong>teri apiari. Possibile associazione con altre malattie: virosi (DWV,<br />

ABPV, CBPV) e covata calcificata (Ascosphera apis).<br />

Terapia: utilizzo razionale dei presidi farmacologici (trattamenti acaricidi), rotazione dei pr<strong>in</strong>cipi attivi.<br />

Possibili fenomeni di acaro-resistenza e residui nei prodotti dell’alveare.<br />

Profilassi: adozione delle buone pratiche apistiche (es. lotta <strong>in</strong>tegrata con <strong>in</strong>gabbiamento della reg<strong>in</strong>a,<br />

distruzione della covata maschile).<br />

II. MALATTIE PROTOZOARIE<br />

Amebiasi<br />

Agente eziologico: Malpighamoeba mellificae (protozoo).<br />

Epidemiologia: diffusione non nota, massima <strong>in</strong>cidenza da marzo a maggio. Si trasmette tramite<br />

la sciamatura, il saccheggio, la deriva ed i favi e materiale apistico contam<strong>in</strong>ato.<br />

Manifestazioni cl<strong>in</strong>iche: diarrea, forti <strong>in</strong>festazioni possono provocare il collasso della famiglia. Spesso<br />

associata a Nosemiasi.<br />

Terapia: attualmente non esistono antibiotici autorizzati.<br />

Profilassi: buone pratiche apistiche, dis<strong>in</strong>fezione del materiale apistico.<br />

III. MALATTIE INFETTIVE<br />

1. Peste americana<br />

Agente eziologico: Paenibacillus larvae (batterio sporigeno), malattia denunciabile (D.P.R. 320/1954).<br />

Epidemiologia: l’<strong>in</strong>fezione è presente su tutto il territorio nazionale. Massima <strong>in</strong>cidenza <strong>in</strong> primavera/estate.<br />

Si trasmette da famiglie malate a famiglie sane tramite la sciamatura, il saccheggio, la deriva, il trasferimento<br />

di favi ed altro materiale apistico contam<strong>in</strong>ato e la somm<strong>in</strong>istrazione di miele <strong>in</strong>fetto come alimentazione.<br />

Manifestazioni cl<strong>in</strong>iche: moria delle larve dopo opercolatura delle cellette. Covata irregolare con opercoli<br />

depressi e forati; odore caratteristico di colla di falegname. Favi anneriti. Larve percolate colliquate, di consistenza<br />

vischiosa e filanti (prova dello stecch<strong>in</strong>o positiva); formazione di scaglie tenacemente adese alle pare-<br />

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