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DOSSIER METES Residui negli alimenti: i rischi per la salute umana

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INTRODUZIONE<br />

ne animale che, nel caso in questione, erano contaminate dall’agente eziologico (prione)<br />

dell’Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE). Il consumo umano di carne contaminata ha<br />

determinato il passaggio del prione dai bovini all’uomo.Dal 1995 l’UE ha vietato l’uso delle<br />

farine di carne nel<strong>la</strong> dieta dei ruminanti, consentendone l’utilizzo solo nei mangimi <strong>per</strong><br />

polli, pesci e suini.<br />

Queste emergenze hanno messo in luce i limiti del<strong>la</strong> normativa comunitaria e hanno<br />

determinato una forte reazione da parte dei poteri pubblici. Inoltre, è stato constatato che<br />

l’adozione di direttive specifiche diverse <strong>per</strong> ogni settore aveva portato a differenze di valutazione<br />

e di applicazione nei diversi Stati membri.A volte sono stati <strong>per</strong>fino rilevati vuoti<br />

giuridici.<br />

Al fine di rivedere <strong>la</strong> normativa, <strong>la</strong> Commissione europea ha pubblicato, nel 1997, il Libro<br />

verde sui principi generali del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione alimentare nell’UE. Questo è stato il punto di<br />

partenza di una vasta riflessione sul<strong>la</strong> normativa vigente e sulle possibilità di migliorar<strong>la</strong>.<br />

La riforma del<strong>la</strong> PAC, nel quadro dell’Agenda 2000, ha costituito un’evoluzione importante<br />

in quanto pone come suoi principali obiettivi, <strong>la</strong> sicurezza e <strong>la</strong> qualità alimentare.A supporto<br />

di tale riforma è stata introdotta <strong>la</strong> politica dello “sviluppo rurale” a sostegno degli<br />

agricoltori, che sono al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> filiera produttiva, <strong>per</strong> consentire loro l’applicazione<br />

del<strong>la</strong> riforma del<strong>la</strong> PAC.<br />

Il dibattito pubblico avviato con il Libro verde ha portato, nel gennaio del 2000 al<strong>la</strong> pubblicazione<br />

del Libro bianco sul<strong>la</strong> sicurezza alimentare, e allo sviluppo di un quadro giuridico<br />

comprendente l’insieme del<strong>la</strong> catena alimentare, “dal<strong>la</strong> fattoria al<strong>la</strong> tavo<strong>la</strong>”, secondo<br />

un approccio globale ed integrato. La Commissione europea ha inoltre istituito l’Autorità<br />

Europea responsabile del<strong>la</strong> sicurezza dei prodotti alimentari. Il Libro bianco sottolinea <strong>la</strong><br />

necessità di progredire nell’armonizzazione dei sistemi nazionali di controllo e di estendere<br />

questi stessi controlli alle frontiere esterne all’Unione in vista dei futuri al<strong>la</strong>rgamenti.<br />

Questo testo mette in evidenza che il cittadino europeo ha diritto ad un’alimentazione<br />

sana, variata e di qualità.Ogni tipo d’informazione sul<strong>la</strong> composizione, sul processo di fabbricazione<br />

e sull’impiego dei prodotti alimentari deve risultare chiara e precisa. Con oltre<br />

370 milioni di consumatori, il mercato europeo è uno dei più vasti del mondo e, con l’al<strong>la</strong>rgamento<br />

verso i paesi dell’Europa centrale ed orientale, sarà ulteriormente potenziato.<br />

Meglio informati e meglio organizzati, i consumatori hanno esigenze crescenti in materia<br />

di sicurezza e di qualità alimentare che i responsabili del settore non possono ignorare.<br />

Il rego<strong>la</strong>mento (CE) n. 178/2002, adottato al<strong>la</strong> fine del 2002, costituisce il testo fondatore<br />

del<strong>la</strong> nuova legis<strong>la</strong>zione in materia di sicurezza alimentare.Viene istituita L’Autorità europea<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> sicurezza degli <strong>alimenti</strong>, insieme al<strong>la</strong> formazione di un Comitato <strong>per</strong>manente<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> catena alimentare e <strong>per</strong> <strong>la</strong> sanità animale, in sostituzione degli otto comitati scientifici<br />

<strong>per</strong>manenti preesistenti. Con il rego<strong>la</strong>mento è stato potenziato il sistema di al<strong>la</strong>rme<br />

rapido <strong>per</strong> <strong>la</strong> salvaguardia del<strong>la</strong> sicurezza dell’alimentazione <strong>umana</strong> ed animale. La<br />

Commissione dispone di poteri speciali che consentono di adottare provvedimenti urgenti<br />

nel momento in cui gli Stati membri non sono in grado di circoscrivere da soli un <strong>rischi</strong>o<br />

serio <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>salute</strong> <strong>umana</strong>, animale e <strong>per</strong> l’ambiente.<br />

12<br />

INTRODUZIONE<br />

Il rego<strong>la</strong>mento comunitario stabilisce cinque principi generali che prevalgono ormai su<br />

tutte le disposizioni degli altri testi in questo settore:<br />

• E’ fondamentale garantire un livello elevato di sicurezza alimentare in corrispondenza di<br />

tutte le tappe del<strong>la</strong> catena alimentare, dal produttore al consumatore.<br />

• L’analisi del <strong>rischi</strong>o è un elemento essenziale del<strong>la</strong> politica del<strong>la</strong> sicurezza alimentare<br />

(valutazioni del <strong>rischi</strong>o tramite pareri scientifici, gestione del <strong>rischi</strong>o tramite l’intervento<br />

dei poteri pubblici, comunicazione del <strong>rischi</strong>o al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione. Se i dati scientifici a disposizione<br />

non consentono una completa valutazione del <strong>rischi</strong>o, è applicato il principio<br />

di precauzione).<br />

• Ogni o<strong>per</strong>atore del settore è responsabile del<strong>la</strong> sicurezza dei prodotti che importa, e<strong>la</strong>bora,<br />

trasforma, commercializza o distribuisce. In caso di emergenza dovuta al <strong>rischi</strong>o,<br />

ogni responsabile deve adottare tempestivamente le misure restrittive necessarie ed avvertire<br />

le autorità competenti.<br />

• La tracciabilità dei prodotti viene stabilita in corrispondenza di tutte le tappe del<strong>la</strong> catena<br />

alimentare.<br />

• I cittadini hanno diritto ad un’informazione chiara e precisa da parte dei poteri pubblici.<br />

La <strong>salute</strong> delle piante e dei vegetali utilizzati nell’alimentazione è oggetto di partico<strong>la</strong>re<br />

attenzione e quindi, i controlli fitosanitari rientrano tra i settori di attività rego<strong>la</strong>ti dal<br />

rego<strong>la</strong>mento (CE) n. 178/2002. Le tre aree di competenza del<strong>la</strong> Comunità europea sono:<br />

• l’autorizzazione, l’utilizzazione ed il controllo dei prodotti fitofarmaceutici (insetticidi,<br />

anticrittogamici, erbicidi);<br />

• <strong>la</strong> sorveglianza del<strong>la</strong> presenza di pesticidi nei prodotti alimentari;<br />

• <strong>la</strong> protezione contro organismi nocivi ai vegetali (insetti, piante, virus, micop<strong>la</strong>smi o altri<br />

agenti patogeni).<br />

Ovviamente, non bisogna negare l’importanza che l’impiego dei fitofarmaci ha avuto nel<br />

migliorare <strong>la</strong> produttività agrico<strong>la</strong>, soprattutto nei paesi occidentali, rendendo disponibili<br />

quantità sempre crescenti di prodotti, fino a consentirne l’esportazione. Non è un caso,<br />

infatti, che tra gli indicatori economici dello stato di benessere di una nazione, vengano<br />

considerate le tonnel<strong>la</strong>te di fertilizzante utilizzate <strong>per</strong> ettaro di terreno coltivato. L’impiego<br />

massiccio di prodotti fitosanitari, deve essere strettamente control<strong>la</strong>to <strong>per</strong> i danni diretti che<br />

può arrecare all’ambiente e <strong>per</strong> i danni indiretti che può produrre, nel caso in cui <strong>per</strong>mangano<br />

come residui <strong>negli</strong> <strong>alimenti</strong>.<br />

La contaminazione dei pesticidi è ubiquitaria ed i residui dei trattamenti si ritrovano, oltre<br />

che sui prodotti vegetali, anche come contaminanti delle acque e dei suoli. Questo significa<br />

che anche gli animali da allevamento possono entrare in contatto con queste sostanze e<br />

costituire, di conseguenza, un problema <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>salute</strong> <strong>umana</strong>. Molti composti con attività<br />

fitoiatrica si accumu<strong>la</strong>no nei tessuti e <strong>negli</strong> organi degli animali (tessuto adiposo, fegato e<br />

reni). Il consumo di questi prodotti può rappresentare <strong>per</strong> l’uomo un <strong>per</strong>icoloso veicolo di<br />

intossicazione cronica da fitofarmaci; nei paesi sviluppati, i prodotti di origine animale,<br />

come carne <strong>la</strong>tte e uova, costituiscono una parte preponderante dell’alimentazione <strong>umana</strong>.<br />

Con lo sviluppo economico avvenuto intorno agli anni ’50 abbiamo assistito ad un incre-<br />

RESIDUI NEGLI ALIMENTI: I RISCHI PER LA SALUTE UMANA. 13

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