DOSSIER METES Residui negli alimenti: i rischi per la salute umana
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I • PESTICIDI<br />
cloropicrina un fumigante molto nocivo utilizzato non lontano dal<strong>la</strong> zona abitata<br />
(Mansour, 2004).<br />
Le sostanze chimiche utilizzate in agricoltura possono essere suddivise in pesticidi e fertilizzanti.<br />
I fertilizzanti (azoto, fosforo, potassio) vengono definiti come sostanze chimiche<br />
che favoriscono <strong>la</strong> crescita delle piante; vengono definiti pesticidi, secondo l’Environment<br />
Protection Agency (EPA), l’organismo governativo statunitense che si occupa del<strong>la</strong> salvaguardia<br />
dell’ambiente, tutti quei materiali preparati o formu<strong>la</strong>ti <strong>per</strong> uccidere un f<strong>la</strong>gello<br />
naturale. Questo significa che gli erbicidi, i fungicidi, gli insetticidi, i <strong>la</strong>rvicidi, i battericidi,<br />
i nematocidi, i molluschicidi e i rodenticidi, possono essere considerati pesticidi. Ciascuno<br />
dei quali, come è intuibile dal nome, è diretto verso un partico<strong>la</strong>re tipo di organismo.<br />
Secondo <strong>la</strong> definizione dell’OMS, i pesticidi sono prodotti attivi contro le varie specie di<br />
animali,di microrganismi e di piante,che possono arrecare danno in campo agricolo e civile.<br />
I fertilizzanti sono, invece, prodotti minerali, organici o organo-minerali, utilizzati <strong>per</strong><br />
migliorare lo sviluppo delle colture.<br />
In Italia, il Ministero del<strong>la</strong> Salute (DPR n. 290 23/4/2001), definisce gli antiparassitari o fitofarmaci<br />
o prodotti fitosanitari come quei preparati contenenti una o più sostanze attive<br />
destinati a:<br />
1. proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi<br />
o a prevenirne gli effetti<br />
2. favorire o rego<strong>la</strong>re i processi vitali dei vegetali, con esclusione dei fertilizzanti<br />
3. conservare i prodotti vegetali, con esclusione dei conservanti<br />
4. eliminare le piante indesiderate<br />
5. eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento.<br />
Quindi possiamo dire che i pesticidi rappresentano un vasto gruppo di sostanze chimiche<br />
eterogenee che vengono utilizzate <strong>per</strong> prevenire o distruggere diverse specie di animali,<br />
di microrganismi e di piante che rappresentano un danno nel settore agricolo o un <strong>per</strong>icolo<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>salute</strong> <strong>umana</strong>. Numerose c<strong>la</strong>ssi di composti vengono utilizzate a tale scopo.<br />
Infatti, più di 20.000 pesticidi con circa 900 principi attivi diversi sono registrati come<br />
insetticidi, acaricidi, erbicidi, rodenticidi, nematocidi, fungicidi, fumiganti e fitorego<strong>la</strong>tori<br />
(Weiss, 2004).Tutte queste sostanze hanno un grosso impatto sull’economia, sull’ambiente<br />
e sul<strong>la</strong> <strong>salute</strong>. Infatti, l’impiego di fitofarmaci aiuta a migliorare <strong>la</strong> nutrizione <strong>umana</strong> consentendo<br />
una elevata disponibilità, una maggiore durata di stoccaggio e una riduzione dei<br />
costi degli <strong>alimenti</strong>. Inoltre, l’uso di tali sostanze chimiche control<strong>la</strong> il propagarsi di ma<strong>la</strong>ttie<br />
trasmesse da vettori che colpiscono milioni di bambini e adulti nel mondo. Comunque,<br />
anche se notevoli sono i benefici che i fitofarmaci portano sul piano alimentare, queste<br />
sostanze possono rappresentare dei fattori di <strong>rischi</strong>o <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>salute</strong> <strong>umana</strong>.Tali <strong>rischi</strong> dipendono<br />
dal fatto che i pesticidi sono sostanze tossiche che vengono ri<strong>la</strong>sciate nell’ambiente<br />
o ritrovate come residui nell’acqua e nei cibi che ingeriamo (Weiss, 2004).<br />
Prima di addentrarci nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssificazione dei fitofarmaci e nell’analisi dei <strong>rischi</strong> alimentari<br />
che possono derivare da un utilizzo non appropriato, cerchiamo brevemente di analizzare<br />
20<br />
come e <strong>per</strong>ché i pesticidi rappresentano un <strong>rischi</strong>o <strong>per</strong> il consumatore.<br />
Lasciando da parte le immissioni accidentali di pesticidi nell’ambiente derivanti, essenzialmente,da<br />
incidenti agli impianti di fabbricazione,occupiamoci invece del <strong>per</strong>corso che<br />
un prodotto antiparassitario compie successivamente al suo impiego agricolo. Il trattamento<br />
con pesticidi può avvenire direttamente sul campo o in un momento successivo<br />
al<strong>la</strong> raccolta.Le differenze di intenti sono chiare:nel primo caso,l’antiparassitario viene utilizzato<br />
<strong>per</strong> distruggere le forme viventi che potrebbero rallentare o compromettere <strong>la</strong><br />
riuscita del raccolto; nel secondo, il trattamento viene effettuato <strong>per</strong> preservare il raccolto<br />
e mantenerlo integro fino al momento del<strong>la</strong> vendita.A questo punto è lecito chiedersi che<br />
fine fanno le sostanze chimiche utilizzate a scopo antiparassitario. Sicuramente non vengono<br />
distrutte, ma piuttosto penetrano nell’ambiente e quindi raggiungono l’uomo attraverso<br />
varie vie: in primo luogo, possono rimanere nei terreni e contaminare così le falde<br />
acquifere; in secondo luogo, i residui dei pesticidi possono contaminare le derrate alimentari,<br />
sia quelle destinate ai consumatori che quelle costituenti i foraggi e i mangimi degli<br />
animali da reddito. In entrambi i casi, <strong>la</strong> contaminazione chimica degli <strong>alimenti</strong> arriva<br />
all’uomo, che è l’utilizzatore ultimo sia dei prodotti vegetali che di quelli derivanti dal<strong>la</strong><br />
produzione zootecnica come carne, <strong>la</strong>tte e derivati.<br />
Non va, comunque, dimenticato che l’impiego di fertilizzanti e pesticidi ha <strong>per</strong>messo un<br />
incremento notevole del<strong>la</strong> produzione agrico<strong>la</strong>, in risposta al<strong>la</strong> continua e rapida richiesta<br />
alimentare dovuta al<strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione mondiale. Nonostante questo, una <strong>la</strong>rga<br />
<strong>per</strong>centuale del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione dei cosiddetti paesi in via di sviluppo, non ha un’alimentazione<br />
quantitativamente e qualitativamente adeguata. Da una stima effettuata<br />
dall’International Labour Office di Ginevra (ILO, 1998), nei prossimi vent’anni si verificherà<br />
un incremento su<strong>per</strong>iore al 36% nel<strong>la</strong> richiesta di cibo,di prodotti agricoli e di acqua<br />
potabile, semplicemente <strong>per</strong> controbi<strong>la</strong>nciare l’incremento demografico. La pressione sull’agricoltura<br />
e sul<strong>la</strong> produzione di cibo graverà ovviamente sull’ambiente. Infatti, si assisterà<br />
ad un sempre maggior sfruttamento dei terreni già utilizzati, che ne determinerà un<br />
inevitabile impoverimento organico. Contemporaneamente sarà necessario ottenere<br />
nuove su<strong>per</strong>fici coltivabili tra quelle oggi non utilizzabili, mediante l’impiego di sostanze<br />
chimiche come gli erbicidi, che inevitabilmente entreranno nell’ambiente e, quindi, nel<strong>la</strong><br />
catena alimentare. Possiamo, <strong>per</strong>ciò, affermare che saranno necessari interventi concertati<br />
sia a livello locale che internazionale <strong>per</strong> affrontare questa situazione.<br />
USO DI PESTICIDI IN ITALIA<br />
I • PESTICIDI<br />
Per quanto riguarda l’Italia, il consumo degli antiparassitari mostra delle variazioni significative<br />
nel corso degli anni.Valutazioni statistiche effettuate dall’Istat riportano oscil<strong>la</strong>zioni<br />
significative nell’impiego di pesticidi in agricoltura nel <strong>per</strong>iodo 2000-2004, come illustrato<br />
in tabel<strong>la</strong> 1. Per quanto riguarda gli anni 2003-2004 si evidenzia una riduzione del 2,3%<br />
del<strong>la</strong> quantità complessiva di antiparassitari utilizzati in Italia (Tab.1) mentre se analizzia-<br />
RESIDUI NEGLI ALIMENTI: I RISCHI PER LA SALUTE UMANA. 21