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AggiornAmenti in riAnimAzione e terApiA intensivA - Pacini Editore

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Circa una su 200 gravidanze f<strong>in</strong>isce <strong>in</strong> aborto come risultato di cause differenti. I difetti trombofilici ereditati dalla madre sono<br />

riconosciuti, con pareri discordanti, come fattori di rischio di complicazioni durante la gravidanza come la pre-eclampsia, la<br />

rottura di placenta, restrizioni nella crescita ed aborto; anche i fattori trombofilici paterni possono essere trasferiti al feto e<br />

alla placenta 1-4 . Molti studi si sono orientati verso l’associazione fra deficienze ereditate trombofiliche e perdita fetale tardiva<br />

<strong>in</strong> famiglie con deficienze ereditate, anche se studi di coorte e di caso controllo hanno osservato sistematicamente donne<br />

con perdita del feto che erano state testate per trombofilia dopo il parto. In alcune revisioni critiche, un più alto rischio di<br />

perdita fetale è stato segnalato per deficienza di antitromb<strong>in</strong>a e prote<strong>in</strong>a S, fattore V Leiden, mutazione protromb<strong>in</strong>a 20210A<br />

e anticorpi anticardiolip<strong>in</strong>a 5-7 . La patofisiologia della perdita fetale tardiva associata con trombofilia ereditaria si presume si<br />

possa spiegare con una trombosi placentare o nella circolazione materna o nella circolazione fetale della placenta che porta<br />

ad <strong>in</strong>farto placentare ed <strong>in</strong>sufficienza placentare 8 . È stato difficile provare questa ipotesi a causa dei piccoli numeri co<strong>in</strong>volti<br />

negli studi precedenti, ed anche perché la <strong>in</strong>sufficienza placentare era spesso non ben def<strong>in</strong>ita e non ben correlata alla causa<br />

di morte 9-12 . La gravidanza è di per sé uno stato ipercoagulabile che risulta da difetti trombofilici acquisiti che espongono la<br />

donna ad un più alto rischio di trombosi 13 . In comb<strong>in</strong>azione con i preesistenti difetti trombofilici ereditati, esso può aumentare<br />

il rischio di morte fetale. Si conosce molto poco circa il contributo dei difetti trombofilici acquisiti allo stato di ipercoagulazione<br />

e alla morte fetale, perché le donne nei precedenti studi erano testate per la trombofilia solo parecchie settimane dopo il<br />

parto. L’obiettivo di questo studio multidiscipl<strong>in</strong>are olandese, è quello di stimare se <strong>in</strong> una coorte di donne con morte fetale<br />

<strong>in</strong>trauter<strong>in</strong>a i difetti trombofilici – acquisiti durante la gravidanza o ereditati – e i difetti ereditati nei padri erano più prevalenti<br />

rispetto alla normale popolazione. Inoltre gli autori dello studio hanno cercato di stimare quale fosse l’associazione fra questi<br />

difetti trombofilici e le varie cause di morte fetale all’<strong>in</strong>terno della coorte.<br />

In questo studio più donne che avevano presentato morte fetale avevano un’antitromb<strong>in</strong>a ed una prote<strong>in</strong>a C dim<strong>in</strong>uite ed un<br />

livello plasmatico di vWF aumentato rispetto alle donne gravide sane. Tuttavia, facendo il paragone con gli <strong>in</strong>tervalli normali<br />

nella popolazione non gravida, è stato osservato solamente un maggior numero di donne con un aumentato vWF. Più padri<br />

avevano una prote<strong>in</strong>a S libera dim<strong>in</strong>uita ed un elevato vWF rispetto agli uom<strong>in</strong>i sani. La prevalenza delle trombofilie ereditarie<br />

non era più alta nelle coppie con morte fetale che nella normale popolazione. Né i difetti trombofilici materni o paterni ereditati<br />

o acquisiti erano associati con la pr<strong>in</strong>cipale causa di morte. Delle cause placentari la rottura e l’<strong>in</strong>farto erano associate<br />

con difetti materni acquisiti. La necessità di effettuare test di rout<strong>in</strong>e dei difetti trombofilici dopo morte fetale non è sostenuta<br />

dai risultati di questo studio, eccetto che nelle donne con storia familiare di trombofilia ereditaria o una storia personale di<br />

tromboembolismo venoso e morte fetale <strong>in</strong>trauter<strong>in</strong>a, nelle quali il fare test orientati potrebbe aiutare a prevenire un ulteriore<br />

tromboembolismo venoso materno. Può anche essere preso <strong>in</strong> considerazione effettuare test orientati a donne con una morte<br />

fetale causata da rottura o <strong>in</strong>farto placentare. Tuttavia, lo screen<strong>in</strong>g della trombofilia dovrebbe essere effettuato solo nei casi<br />

<strong>in</strong> cui possa essere offerto poi un appropriato trattamento ed una appropriata assistenza. F<strong>in</strong>o a quando non ci saranno trial<br />

controllati randomizzati che dimostr<strong>in</strong>o il reale beneficio della terapia anticoagulante <strong>in</strong> casi con ben riconosciuti fattori trombofilici<br />

<strong>in</strong> relazione a perdita fetale tardiva, dobbiamo essere prudenti nell’implementazione di un <strong>in</strong>tervento potenzialmente<br />

dannoso per la donna gravida. Nello studio, se si fa eccezione per il vWF e la prote<strong>in</strong>a libera S paterna, i difetti acquisiti ed<br />

ereditati non erano più prevalenti dopo morte fetale. Il fare test di rout<strong>in</strong>e della trombofilia dopo morte fetale non è dunque<br />

consigliato. Testare livelli anormali di antitromb<strong>in</strong>a, attività della prote<strong>in</strong>a C, antigene totale della prote<strong>in</strong>a S o vWF potrebbe<br />

solo far identificare dei predittori per un sub-gruppo a rischio di morte fetale causata da rottura o <strong>in</strong>farto placentari.<br />

Letteratura da consultare<br />

1 Silver RM. Fetal death. Ostet Gynecol 2007;109:153-67.<br />

2 Infante-Rivard C, Rivard GE, Yotov WV, et al. Absence of association of thrombophilia polymorphisms with <strong>in</strong>trauter<strong>in</strong>e<br />

growth restriction. N Engl J Med 2002;347;19-25.<br />

3 Kupferm<strong>in</strong>c MJ, Eldor A, Ste<strong>in</strong>man N, et al. Increased frequency of genetic thrombophilia <strong>in</strong> women with complications of<br />

pregnancy. N Engl J Med 1999;340:9-13.<br />

4 Khong TY, Hague WM. Biparental contribution to fetal thrombophilia <strong>in</strong> discordant tw<strong>in</strong> <strong>in</strong>trauter<strong>in</strong>e growth restriction.<br />

Am J Obstet Gynecol 2001;185:244-5.<br />

5 Middeldorp S. Thrombophilia and pregnancy complications: cause or association? J Thromb Haemost 2007;5(Suppl 1):276-<br />

82.<br />

6 Rey E, Kahn SR, David M, et al. Thrombophilic disorders and fetal loss: a meta-analysis. Lancet 2003;361:1-8.<br />

7 Robertson L, Wu O, Langhorne P, et al. Thrombophilia <strong>in</strong> pregnancy: a systematic review. Br J Haematol 2006;132:171-<br />

96.<br />

8 Redl<strong>in</strong>e RW. Thrombophilia and placental pathology. Cl<strong>in</strong> Obstet Gynecol 2006;49:885-94.<br />

9 Alonso A, Soto I, Urgellés MF, et al. Acquired and <strong>in</strong>herited thrombophilia <strong>in</strong> women with unexpla<strong>in</strong>ed fetal losses. Am J<br />

Obstet Gynecol 2002;187:1337-42.<br />

10 Arias F, Romero R, Joist H, et al. Thrombophilia: a mechanism of disease <strong>in</strong> women with adverse pregnancy outcome and<br />

thrombotic lesions <strong>in</strong> the placenta. J Matern Fetal Med 1998;7:277-86.<br />

11 Morss<strong>in</strong>k LP, Santema JG, Willemse F. Thrombophilia is not associated with an <strong>in</strong>crease <strong>in</strong> placental abnormalities <strong>in</strong><br />

women with <strong>in</strong>tra-uter<strong>in</strong>e fetal death. Acta Obstet Gynecol Scand 2004;83:348-50.<br />

12 Mousa HA, Alfirevic Z. Do placental lesions reflect thrombophilia state <strong>in</strong> women with adverse pregnancy outcome? Hum<br />

Reprod 2000;15:1830-3.<br />

13 Stirl<strong>in</strong>g Y, Woolf L, North WR, et al. Haemostasis <strong>in</strong> normal pregnancy. Thromb Haemost 1984;52:176-82.<br />

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