AggiornAmenti in riAnimAzione e terApiA intensivA - Pacini Editore
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La lesione renale acuta (Acute Kidney Injury, AKI) si associa ad una significativa morbilità e mortalità nei pazienti critici che presentano<br />
fattori di rischio che <strong>in</strong>cludono l’età, l’<strong>in</strong>dice di massa corporea, la funzione renale basale, l’<strong>in</strong>sufficienza circolatoria<br />
o respiratoria acuta, la malattia epatica, l’<strong>in</strong>fezione, la malattia occlusiva vascolare periferica, la malattia polmonare ostruttiva<br />
cronica, l’<strong>in</strong>sufficienza cardiaca cronica, il l<strong>in</strong>foma o la leucemia, le procedure <strong>in</strong>vasive e la chirurgia ad alto rischio.<br />
L’ipoalbum<strong>in</strong>emia è un fattore di rischio <strong>in</strong> alcune condizioni mediche acute, che <strong>in</strong>cludono l’ALI/ARDS 1 2 .<br />
Wiedermann et al. hanno cercato, mediante l’uso di una meta-analisi su studi cl<strong>in</strong>ici osservazionali, di determ<strong>in</strong>are la relazione<br />
tra livello sierico di album<strong>in</strong>a ed AKI.<br />
In 17 studi cl<strong>in</strong>ici che co<strong>in</strong>volgevano 3917 pazienti, il livello sierico di album<strong>in</strong>a più basso si dimostrava essere un predittore<br />
<strong>in</strong>dipendente sia di AKI che di morte dopo lo sviluppo dell’AKI stessa, con, per ogni g/dl di decremento della album<strong>in</strong>a serica,<br />
un <strong>in</strong>cremento della probabilità di AKI del 134%. Nei pazienti <strong>in</strong> cui si era già sviluppata l’AKI, la probabilità della morte saliva<br />
al 147% per ciascun g/dl di decremento della album<strong>in</strong>a serica. Questi autori concludono che l’ipoalbum<strong>in</strong>emia è un predittore<br />
<strong>in</strong>dipendente significativo sia di AKI che di mortalità a seguito di AKI, e che la misura dell’album<strong>in</strong>a serica può identificare i<br />
pazienti ad aumentato rischio di AKI o di morte dopo AKI.<br />
Questa meta-analisi suggerisce una nuova “tendenza” sulla patogenesi dell’AKI: che l’album<strong>in</strong>a serica possa giocare un ruolo<br />
diretto nello sviluppo e nell’outcome dell’AKI piuttosto che essere semplicemente un marker o un semplice spettatore associato<br />
alla malattia. Nonostante il fatto che l’ipoalbum<strong>in</strong>emia possa essere <strong>in</strong>dipendentemente associata all’AKI ed alla morte<br />
dopo AKI, l’associazione non prova una relazione causa-effetto. La relazione è <strong>in</strong>dipendente da altri fattori che sono stati riconosciuti,<br />
misurati e tenuti <strong>in</strong> conto (aggiustati) per la statistica, e per queste ragioni è robusta. Tuttavia gli studi osservazionali,<br />
<strong>in</strong>cludendo le grandi revisioni sistematiche come questa, non possono provare il rapporto causa-effetto.<br />
Con questo “caveat” <strong>in</strong> testa, è <strong>in</strong>teressante speculare se l’ipoalbum<strong>in</strong>emia potrebbe attualmente contribuire allo sviluppo di<br />
AKI, e se così fosse, <strong>in</strong> che modo? Se un rapporto potesse essere determ<strong>in</strong>ato, esso aprirebbe una nuova comprensione della<br />
patogenesi della malattia e offrirebbe anche una opportunità allo sviluppo di nuovi trattamenti. Potenziali considerazioni sono<br />
i cambiamenti nella nefrotossicità da farmaci, la renoprotezione diretta (attraverso le proprietà antiossidanti e di scaveng<strong>in</strong>g<br />
dei radicali liberi, fra molte altre proprietà) o la preservazione delle cellule tubulari e vascolari renali 3-5 .<br />
Riassumendo, la conclusione f<strong>in</strong>ale degli Autori, che le misure dell’album<strong>in</strong>a serica possano aiutare nel prognosticare l’AKI, è<br />
valida. Sfortunatamente poche terapie si possono ottenere solo sulla base del pronostico medico.<br />
Letteratura da consultare<br />
1 V<strong>in</strong>cent JL, Dubois MJ, Navickis RJ, et al. Hypoalbum<strong>in</strong>emia <strong>in</strong> acute illness: is there a rationale for <strong>in</strong>tervention? A metaanalysis<br />
of cohort studies and controlled trials. Ann Surg 2003;237:319-34.<br />
2 Mangialardi RJ, Mart<strong>in</strong> GS, Bernard GR, et al. Hypoprote<strong>in</strong>emia predicts acute respiratory distress syndrome development,<br />
weight ga<strong>in</strong>, and death <strong>in</strong> patients with sepsis. Ibuprofen <strong>in</strong> Sepsis Study Group. Crit Care Med 2000;28:3137-45.<br />
3 Contreras AM, Ramírez M, Cueva L, et al. Low serum album<strong>in</strong> and the <strong>in</strong>creased risk of amikac<strong>in</strong> nephrotoxicity. Rev Invest<br />
Cl<strong>in</strong> 1994;46:37-43.<br />
4 Iglesias J, Abernethy VE, Wang Z, et al. Album<strong>in</strong> is a major serum survival factor for renal tubular cells and macrophages<br />
through scaveng<strong>in</strong>g of ROS. Am J Physiol 1999;277:F711-22.<br />
5 Lee YJ, Han HJ. Album<strong>in</strong>-stimulated DNA synthesis is mediated by Ca2+/PKC as well as EGF receptor-dependent p44/42<br />
MAPK and NF-kappaB signal pathways <strong>in</strong> renal proximal tubule cells. Am J Physiol Renal Physiol 2008;294:F534-41.<br />
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