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Serena Musante, Jules Verne tra fantascienza ... - Arbor scientiarum

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<strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong><br />

<strong>tra</strong> <strong>fantascienza</strong> ed esoterismo<br />

<strong>Serena</strong> <strong>Musante</strong><br />

<strong>Jules</strong> Gabriel <strong>Verne</strong>, nato a Nantes nel 1828 e morto ad Amiens nel 1905, fu autore di romanzi<br />

d’avventura ispirati al progresso tecnologico, raccolti nella serie Viaggi s<strong>tra</strong>ordinari at<strong>tra</strong>verso i mondi<br />

conosciuti e sconosciuti - <strong>tra</strong> i più noti Viaggio al centro della terra (1864), Dalla terra alla luna (1865), I<br />

figli del Capitano Grant (1867-68), Ventimila leghe sotto i mari (1869-70), Il giro del mondo in ottanta<br />

giorni (1873), L’isola misteriosa (1874) – che riscossero successo internazionale come letteratura per ragazzi<br />

e, per molti versi, rappresentarono e rappresentano un antecedente del genere moderno della <strong>fantascienza</strong>.<br />

<strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong>, al pari di F. Bacone, oltre ad aver dato fiducia al progresso tecnologico, che può dar vita a<br />

risultati notevoli, tuttavia affrontò una riflessione sulla tecnica, ne analizzò il suo lato oscuro. Bacone,<br />

nell’opera Dedalo costruttore di macchine, riprese il mito greco per avvertirci di quanto può essere dannoso<br />

uno sfruttamento eccessivo della tecnica che può arrecare la distruzione dell’uomo e della sua libertà e della<br />

società. Proprio come successe a Dedalo, che, giocando troppo sulla sua abilità di costruttore generò la<br />

macchina distruttrice rappresentata dal minotauro. <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong> invece, fornì la sua riflessione pessimistica<br />

nell’opera Paris au XX siècle (1863) 1 : l’eccessivo progresso non avrebbe garantito il benessere psicologico,<br />

culturale e spirituale dell’uomo. Nel XX secolo saranno Einstein e Schweitzer a lanciare la loro<br />

preoccupazione circa la bomba atomica, frutto di studi e progressi scientifici 2 e Hannah Arendt vedendo,<br />

nelle società totalitarie, i risultati apocalittici di tali scoperte. Gli scritti di questi filosofi, letterati e pensatori<br />

non sono <strong>tra</strong>montati e chiusi in un archivio del passato, ma ci sono utili perchè riguardano la nos<strong>tra</strong> società<br />

odierna e sono tematiche – quelle da loro <strong>tra</strong>ttate - che ci toccano molto da vicino. La tecnologia, oramai alla<br />

portata di tutti, ha cambiato il modo di pensare degli individui: velocità, efficientismo e mercificazione sono<br />

le parole d’ordine.<br />

Chi non ha mai letto <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong>? Tutti abbiamo avuto l’occasione di pene<strong>tra</strong>re nei mondi s<strong>tra</strong>vaganti<br />

raccontati nei suoi romanzi; la fiducia nel progresso scientifico, l’ provato meraviglia, stupore, entusiasmo<br />

per la scoperta, la suspence, il fascino per il mistero e il tenebroso, l’aver condiviso conquiste e disavventure<br />

dei suoi personaggi, uomini coraggiosi, talvolta colti e geniali, capaci di sfidare i propri limiti, curiosi,<br />

amanti della scoperta e di morire per essa: tutto ciò affascina ancora.<br />

Ricordo, alla fine della lettura de Il giro del mondo in ottanta giorni e, poi, in Viaggio al centro della<br />

terra, oltre ad aver avuto la sensazione di essere stata risucchiata <strong>tra</strong> una riga e l’al<strong>tra</strong> del racconto con la<br />

fantasia come in un vortice potente di una macchina del tempo che ci <strong>tra</strong>sporta da un mondo all’altro senza<br />

sosta, di aver assaporato l’avventura, di aver provato fascino e at<strong>tra</strong>zione; peraltro, ho provato turbamento e<br />

perplessità, che mi hanno stimolato una riflessione come se <strong>Verne</strong> avesse tenuto nascosto un segreto e fosse<br />

reticente nel rivelarci qualcosa di molto più profondo, benché alla superficie poteva farne <strong>tra</strong>pelare qualche<br />

indizio, a cominciare dalle personalità e dalle azioni dei protagonisti delle vicende, come se ci fosse qualcosa<br />

di catartico nelle loro imprese. In effetti non avevo proprio tutti i torti.. A chiarirmi le idee in merito è stata la<br />

lettura del saggio di Michel Lamy <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong> e l’esoterismo (2005).<br />

Come si evince dalle ricerche del Lamy, emergono le vicende e gli intrecci di una complessa struttura<br />

esoterica dietro l’apparente facciata della science finction. All’interno delle opere dello scrittore si celarono<br />

codici e indizi di tipo esoterico che ricostruirono un messaggio segreto identificando luoghi e persone<br />

at<strong>tra</strong>verso anagrammi, cosicché <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong> avrebbe fatto parte di una società segreta, la Societé Angelique,<br />

alla quale sarebbero stati legati altri letterati come Gérald de Nerval, George Sand, Victor Hugo, Anatole<br />

France, vincolati da un comune segreto e coordinati dalla personalità controversa e ambigua dell’editore<br />

Hetzel. E ancora correlazioni con La Massoneria, i Rosa+Croce, gli Illuminati di Baviera e altri esponenti<br />

chiave dell’occultismo, il mistero del villaggio di Rennes-le-Chateau, legato al ritorno del Grande Monarca<br />

profetizzato da Nos<strong>tra</strong>damus e al segreto dei tesori dei Re di Francia contenuto nell’opera Clovis Dardentor,<br />

1 Gianfranco de Turris, Il drago in bottiglia, Ibiskos editrice, Empoli, 2007, op. cit. pp. 20.<br />

2 Cfr. A. Guglielmi Manzoni, Pace e pericolo atomico- Le lettere <strong>tra</strong> Albert Schweitzer e Alber Einstein -,<br />

Claudiana, Torino, 2011.<br />

1


nome, quest’ultimo, che evoca il re Merovongio Clodoveo e l’oro ad esso legato (dardentor- d’ardent or- di<br />

oro ardente) 3 .<br />

Rennes-le-Chateau: una vicenda che vide protagonista l’abate Saunière, povero e modesto, che durante<br />

i lavori di strutturazione della chiesa di Santa Maddalena nel 1891, scoprì la presenza di alcune insolite<br />

pergamene. At<strong>tra</strong>verso l’abate Bieil, a Parigi, nella cappella a Saint-Sulpice, venne a contatto con numerosi<br />

occultisti e membri di società segrete per poi ritornare a Rennes e scoprire, scavando al di sotto della lapide<br />

collocata davanti all’altare principale, un tesoro legato alla storia della dinastia merovingia e alla figura di<br />

Goffredo di Buglione, discendente dei Merovingi, che, nel 1099, fondò una società segreta sul monte di Sion<br />

per restaurarne la regalità. A legare la vicenda di Bèrenger Saunière e Saint-Sulpice a <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong> è Emma<br />

Calvé, cantante lirica, assidua frequentatrice degli ambienti occultisti, specialmente quello di Saint-Sulpice.<br />

Qui conobbe Saunière con il quale ebbe una relazione. Poco prima della sua morte, Emma Calvé vendette il<br />

castello di Cabrières alla sua amica Madame Hurbin, che per più di dieci anni fu la precettrice dei bambini di<br />

casa reale d’Asburgo, a loro volta rivendicatori dell’eredità dei Merovingi e del trono d’Europa legati per<br />

perseguire i loro scopi a società segrete 4 . Per esempio Francesco III di Lorena, sposo a Maria Teresa<br />

d’Asburgo nel 1736, fu massone, alchimista, affiliato alla Rosa+Croce d’oro. Anche <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong> conobbe i<br />

reali d’Asburgo quando, durante un suo viaggio nel 1884, si fermò a Venezia dove ricevette la visita di Luigi<br />

Salvatore di Toscana, arciduca d’Austria, nipote dell’imperatore Francesco Giuseppe con il quale ebbe<br />

frequenti rapporti epistolari nei quali si fece menzione di Johann Orth 5 , arciduca d’Asburgo, che abdicò per<br />

rispetto verso i propri ideali in favore di una vita che non limitasse le libertà degli esseri umani; di lui <strong>Verne</strong><br />

scrisse la vita nel romanzo I naufraghi di Jonathan.<br />

Il linguaggio codificato e allegorico (trobar clus 6 ) della scrittura di <strong>Verne</strong>, composto da combinazioni<br />

di numeri, associazioni di parole (anagramma o crittogrammi), i giochi di parole, la farsa, proprio come nel<br />

medioevo il linguaggio apparentemente di scherzo dei giullari, mascherava un doppio significato e quindi<br />

tendeva a dissimulare importanti segreti che rappresentarono la chiave del romanzo. Questi rebus e la<br />

struttura particolare del testo costruirono la struttura del cerchio, tema onnipresente nei Viaggi S<strong>tra</strong>ordinari.<br />

At<strong>tra</strong>verso il cerchio si cercò di conferire una spiegazione di tipo storico in cui l’uomo ha il libero arbitrio sul<br />

controllo del ciclo nel mondo: può accelerarne o ritardare il corso degli eventi. L’uomo può decidere della<br />

sorte della sfera terrestre, preparare l’avvento di un nuovo regno, quello del Puro Spirito 7 . Lo scopo è dunque<br />

arrivare alla spiritualità. L’esploratore partirà per ritornare sia che faccia il giro del mondo come Phileas<br />

Fogg o, come Lindenbrock, faccia il giro passando dal centro della terra prima di ritornare a casa. La storia<br />

non termina se lo scopritore di nuove terre non torna per raccontare le sue scoperte. Il protagonista non può<br />

rimanere statico ed è importante il viaggio in sé perché rappresenta una rottura con il quotidiano in cui<br />

l’esperienza (quella iniziatica) si fa possibile. Appropriarsi del cerchio (rappresentato dalla figura dell’isola)<br />

per esplorarlo, visitarlo per scoprire il luogo arcano e trovare la soluzione all’enigma: il segreto nascosto nel<br />

centro assoluto del cerchio di tutti i cerchi. Quindi la ricerca di un tesoro di cui <strong>Verne</strong> non manca di fornire<br />

indicazioni, anche at<strong>tra</strong>verso l’uso di meridiani e paralleli, <strong>tra</strong>ttandosi di opere geografiche.<br />

Analizzando il romanzo Viaggio al centro della terra, vi si possono incon<strong>tra</strong>re i temi e le<br />

caratteristiche del viaggio immaginario: Axel sposerà la bella Grauben, la quale rappresenta il premio al<br />

coraggio e all’audacia dimos<strong>tra</strong>ti nell’avventura. Essa è collegata all’avventura ma soltanto nella funzione di<br />

stimolo e punto di arrivo. Axel rappresenta il metallo che deve essere lavorato nel fuoco della terra (il<br />

vulcano), purificato dall’acqua dell’oceano sotterraneo; l’avventura gli fornirà il suo vero essere. Il viaggio<br />

appare come una discesa agli inferi, una ricerca del centro che è la stessa di tutte le religione misteriche:<br />

l’eroe acquista nuova vita dopo una rinascita (Axel pene<strong>tra</strong> nella terra at<strong>tra</strong>verso un vulcano spento per poi<br />

riemergere all’esterno durante l’eruzione di un vulcano). Se Axel è il novizio, il sacerdote o saggio che lo<br />

accompagna nell’impresa (iniziatica) è rappresentato dal Professor Lidenbrock (colui che apre gli occhi 8 ).<br />

La scoperta del luogo avviene in un momento sacro, il solstizio estivo. Il novizio viene separato dal<br />

proprio universo e subisce delle prove preparatorie: incontro con l’abisso, i lebbrosi 9 e la morte, la scalata<br />

dello Sneffels. Il percorso iniziatico vero e proprio incomincia con la discesa nel cratere. L’en<strong>tra</strong>ta nel<br />

dominio della morte si accompagna a riti di purificazione: mancanza di acqua, viaggio at<strong>tra</strong>verso il diamante<br />

3 Michel Lamy, <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong> e l’esoterismo, Mediterranee edizioni, Roma, 2005, op. cit. pp. 73.<br />

4 M. Lamy, op. cit. pp. 100.<br />

5 M. Lamy, op. cit. pp. 101.<br />

6 M. Lamy, op. cit. pp. 22.<br />

7 M. Lamy, op. cit. pp. 30.<br />

8 M. Lamy, op. cit. pp. 36.<br />

9 J. <strong>Verne</strong>, op. cit. pp. 80.<br />

2


e smarrimento nel labirinto. Il novizio perde conoscenza e la riacquista all’interno dello spazio sacro. Axel si<br />

bagna nelle acque primordiali prima di in<strong>tra</strong>prendere la <strong>tra</strong>versata. Viene inviato in sogno alle origini del<br />

mondo. Egli contempla la fonte di vita rappresentata dal geyser. Durante la tempesta riceve il battesimo del<br />

fuoco, infine ritorna al mondo profano at<strong>tra</strong>verso il fuoco. Ora è in grado di contemplare le cose altre.<br />

Tuttavia il viaggio iniziatico non è una soluzione sufficiente per spiegare i legami di <strong>Verne</strong> con l’esoterismo<br />

di fine secolo.<br />

Egli prese in considerazione il modello dei rituali massonici, soprattutto per la composizione<br />

dell’opera le Indie nere, ispirata al Flauto magico 10 di Mozart, anch’egli massone, per esprimere la propria<br />

appartenenza alla Massoneria di rito scozzese. Uno dei principali protagonisti della storia (che si svolge in<br />

Scozia) si chiama James Starr, che riporterà alla vita la miniera dopo lunghi anni di chiusura. Evoca il nome<br />

di Sarastro (Sole Nero), ma anche quello di James Stuart, il re che risvegliò la Massoneria, sospesa dopo il<br />

processo ai Templari. Starr abita ad Edimburgo nel borgo di Canongate, che un tempo ospitò i massoni della<br />

nobiltà scozzese e all’estremità del quale si trova il palazzo reale di Scozia: Holyrood. Egli fa parte di<br />

un’associazione di antiquari scozzesi di cui fu nominato presidente. L’allusione alla sua appartenenza alla<br />

massoneria viene sottolineata nelle incisioni del romanzo quando viene mos<strong>tra</strong>to con una riga a T, che<br />

sostituisce la squadra appoggiata accanto ad un compasso 11 , la sua appartenenza all’Istituzione regale –<br />

quella della Massoneria istituita da J. Stuart -, il Presidente Elphiston (figlio della pie<strong>tra</strong> 12 ) che James Starr<br />

avvertirà quando non potrà recarsi a una riunione, proprio come in alcuni casi il massone è tenuto ad avvisare<br />

il venerabile della loggia cui appartiene. La miniera stessa appare come una loggia soggetta ad una nuova<br />

rinascita, la purificazione è compiuta at<strong>tra</strong>verso i quattro elementi di terra, aria, acqua e fuoco. Ed infine il<br />

personaggio di Harry Ford, che rappresenta un tipico lowlander (terre basse) <strong>tra</strong>sformato in landsdown,<br />

termine che rimanda alle antiche Costituzioni massoniche del XVI secolo 13 .<br />

La Via Crucis della chiesa di Santa Maddalena a Rennes-le-Chateau è anch’essa legata alla massoneria<br />

scozzese. Basti pensare al legame <strong>tra</strong> il diciottesimo grado di Rosa+Croce della Massoneria scozzese e le<br />

decorazioni: rose e croci ornarono tutte le stazioni della Via Crucis. Del mistero di Rennes <strong>Verne</strong> venne a<br />

conoscenza grazie all’editore Hetzel, per il quale diresse la rivista Magasin d’education et de Récréation 14 , e<br />

lo stesso lo mise a contatto con George Sand, scrittrice appassionata di scienze occulte e delle idee<br />

filosofiche di Leroux 15 e amica del pittore Delacroix, il quale, a sua volta, decorò la cappella degli angeli e la<br />

chiesa di Saint-Sulpice, dove l’abate Saunière chiese chiarimenti circa le pergamene trovate ai piedi<br />

dell’altare della sua chiesa di Santa Maddalena.<br />

L’influenza letteraria ed esoterica della scrittrice Sand su <strong>Verne</strong> fu enorme. Nell’opera della scrittrice,<br />

Laura ou le voyage dans le cristal, si trova la teoria esoterica della terra cava 16 secondo cui i Poli Nord e<br />

Sud rappresenterebbero delle aperture alle sue estremità per poter accedere ad un interno abitabile. Questa<br />

teoria, oltre ad essere presente nell’opera Viaggio al centro della terra quando Axel ricorda che “la teoria di<br />

un capitano inglese, che assimilava la terra a una sfera cava, all’interno della quale l’aria si mantiene<br />

luminosa a causa della propria pressione, mentre due astri, Plutone e Proserpina, vi <strong>tra</strong>cciano le loro<br />

misteriose orbite” 17 , la si può trovare in altri romanzi quali Le avventure del capitano Hatteras, testamento di<br />

uno s<strong>tra</strong>vagante, mentre nelle Indie nere si richiamano antiche leggende riguardanti popoli antichi<br />

sprofondati sotto terra e mai più ricomparsi. E’ opportuno citare le opere di Saint-Yves d’Alveydre Mission<br />

de l’Inde (1910), e Betes, hommes et dieux, di Fernand Ossendowsky, in cui nel regno sotterraneo<br />

dell’Argatha regnerebbe un misterioso re del mondo i cui inviati, i superiori sconosciuti, agirebbero sui<br />

governanti dei paesi di superficie. Il re del mondo potrebbe essere legato alla magia 18 . Ossendowski lega<br />

l’Agartha al problema dell’immortalità e nella frase di Leroux è: il re del mondo che il re della terra è<br />

collegato al vampirismo 19 . Vampirismo e teoria dell’immortalità legata alla figura di Bram Stoker, autore<br />

della celebre opera Dracula, composta nel 1830, stesso anno in cui <strong>Verne</strong> compose Il castello dei Carpazi<br />

10 M. Lamy, op. cit. pp. 45.<br />

11 Cfr. Viaggio al centro della terra.<br />

12 M. Lamy, op. cit. pp. 51.<br />

13 M. Lamy, op. cit. pp. 52.<br />

14 M. Lamy, op. cit. pp. 92.<br />

15 (1797- 1871), filosofo, giornalista, politico francese. Costruì il neologismo del socialismo in seguito<br />

all’esperienza nella Carboneria e sansimoniana. Libertà e organizzazione economica e sociale rigidamente pianificata.<br />

16 M. Lamy, op. cit. pp. 151.<br />

17 M. Lamy op. cit. pp. 152 e cfr. Viaggio al centro della terra.<br />

18 M. Lamy, op. cit. pp. 155.<br />

19 M. Lamy. Op. cit. pp. 156.<br />

3


legato al tema del vampirismo. Stoker fece parte dell’élite del movimento neo-rosicruciano della Golden<br />

Down, nato a Londra nel 1865 da Robert Wentworth Little, inizialmente sotto il nome di Societas<br />

Rosicrociana in Anglia (SRIA) per poi mutare in Hermetic Brotherwood of the Golden Dawn in Outer 20<br />

sotto la direzione di Anna Sprengel, adepta tedesca. Brotherwood “fratelli della foresta”, “fratelli della<br />

quercia” quindi Spaccalegna 21 , è la loggia massonica nata a Parigi nel XVIII secolo sotto la direzione del<br />

cavaliere Beauchesne. Gli adepti si attribuirono nomi di alberi <strong>tra</strong> cui Loups o Lupins. Arsenio Lupin, il<br />

protagonista dell’opera di Leblanc, influenzato dagli scritti di <strong>Verne</strong>, è il re degli spaccalegna, il re della<br />

quercia. Nel romanzo di <strong>Verne</strong> Robur, il conquistatore, Robur è termine che indica energia e un tipo di<br />

quercia.<br />

Arsenio Lupin rappresenta una caratteristica comune a numerosi personaggi di <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong>, ovvero<br />

quella dell’anarchismo aristocratico. Robur, Fogg, Lidenbrock rappresentano Lucifero, l’angelo ribelle,<br />

portatore di luce, che lancia una sfida con Dio, detentore di una sapienza inaccessibile all’uomo comune.<br />

Notare il collegamento con l’opera di Anatole France, La revolte des anges, con la cappella di Santi Angeli<br />

nella chiesa di Saint-Sulpice nella quale, restaurate, compaiono le opere di Delacroix: La cacciata di<br />

Eliodoro dal tempio e La lotta di Giacobbe con l’angelo 22 .<br />

Quindi, quali erano le sue idee politiche e religiose? Di certo, suscitarono la sua simpatia personaggi<br />

che apparirono degli anarchici aristocratici, come nel caso di Johann Orth di cui sopra. Tuttavia si<br />

riscon<strong>tra</strong>rono ambiguità nelle posizioni politiche da parte dello scrittore: realismo e idealismo vanno di pari<br />

passo nella persona di <strong>Verne</strong>. Il primo ne fece un uomo d’ordine, il secondo un anarchico idealista.<br />

Rivoluzionario è un termine che si può accettare, ma nel caso dello scrittore francese bisogna prenderlo con<br />

le pinze e dosarlo poiché non bisogna intenderlo nella nos<strong>tra</strong> accezione odierna: da una parte si vede un<br />

<strong>Verne</strong> che difende le minoranze etniche irlandesi e franco-canadesi, anticolonialista e dall’al<strong>tra</strong> dà prova di<br />

razzismo soprattutto verso ebrei e neri. Sul piano religioso è cattolico, ma nel momento in cui venne a<br />

contatto con la società segreta di Hetzel sembrò averne condiviso le idee dei massoni teisti: i suoi personaggi<br />

sembrano angeli neri pronti a sfidare Dio da un momento all’altro ma per certi aspetti possiamo scorgerne un<br />

pensiero religioso di fondo 23 . Quindi è anarchico conservatore o anarchico sotterraneo? Forse le etichette<br />

vanno messe da parte.<br />

Troppa libertà porterebbe gli uomini verso una catastrofe e la maggior parte degli uomini non avrebbe<br />

le capacità e la libertà di autogovernarsi, quindi ha bisogno di una guida con leggi e regole a cui aggrapparsi.<br />

Sembrerebbe un difensore dell’ordine e della libertà. Tuttavia, si possono distinguere due periodi in cui si<br />

manifestarono opinioni politiche differenti: il primo alle dipendenze di Hetzel; qui <strong>Verne</strong> fu il riflesso del<br />

suo datore di lavoro (si veda il rifiuto di Dio) 24 , nel secondo, alla morte dell’editore, egli si evolse e cambiò<br />

opinioni, come anche l’impostazione dei suoi scritti. Il sentimento anarchico è certo da prendere in<br />

considerazione, in quanto <strong>tra</strong>mite l’editore Hetzel lo scrittore venne a contatto con personaggi anarchici<br />

importanti, <strong>tra</strong> cui Elisée Reclus e poi venne difeso dagli ambienti rosicruciani dell’Ottocento, specialmente<br />

da quelle società segrete che a loro volta influenzarono la Golden Dawn. 25<br />

Come già anticipato all’inizio, <strong>Verne</strong> fece parte de La Società Angelica (Societé Angelique), insieme a<br />

Delaroix, Dumas, Sand, le cui origini vanno ricercate nel tipografo lionese Gryphe, il cui vero nome era<br />

Sebastian Greif, nel XVI secolo. Egli adottò questo pseudonimo non solo perché si legò foneticamente al suo<br />

cognome, ma anche prendendolo in prestito da una società greca, Nèphès, che significa Nebbia 26 . Non solo<br />

esprime l’ignoto, ma anche il caos legato all’età dell’oro. La società segreta possedette un’opera cifrata: Il<br />

Sogno di Polifilo. L’opera fu stampata da Aldo Manuzio a Venezia nel dicembre del 1499. L'opera è<br />

anonima, ma la prima lettera, decorata in modo elaborato, di ogni capitolo della versione originale italiana<br />

forma un acrostico: POLIAM FRATER FRANCISCVS COLVMNA PERAMAVIT (fratello Francesco<br />

Colonna amò intensamente Polia) 27 . Molti studiosi però hanno attribuito il libro a Leon Battista Alberti e a<br />

Lorenzo de Medici. Altri attribuiscono il libro ad Aldo Manuzio e a Francesco Colonna, ricco governatore<br />

20 M. Lamy, op. cit. pp. 133.<br />

21 M. Lamy, op. cit. pp. 122.<br />

22 M. Lamy, op. cit. pp. 96.<br />

23 Cfr. Viaggio al centro e Il giro del mondo in 80 giorni. “Fogg […] tuttavia non era un avaro: ovunque ci fosse<br />

bisogno di soldi, per qualche nobile causa, era pronto ad elargire […]. La preoccupazione di Lidenbrock quando Axel<br />

si smarrisce nel sottosuolo. Cfr.pp. 153.<br />

24 M. Lamy, op. cit. pp. 205.<br />

25 <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong>, Il giro del mondo in 80 giorni, Piemme, Casale Monferrato, 1996, op. cit. pp. 8<br />

26 M. Lamy op. cit. pp. 170.<br />

27 M. Lamy op. cit. pp. 171.<br />

4


omano, esoterista e poligrafo. Si sa ancora meno circa l'autore delle illus<strong>tra</strong>zioni, ma i contemporanei<br />

ritenevano che fosse Benedetto Bordon. Il tema <strong>tra</strong>ttato dal libro si colloca nella <strong>tra</strong>dizione del romanzo<br />

cavalleresco, secondo le convenzioni dell'amore cortese, un tema caro anche agli aristocratici del<br />

Quattrocento. Il testo del libro è scritto in una lingua volutamente difficile, un misto di italiano e latino, ricco<br />

di parole coniate da radici greche e latine, oltre a termini ebraici e arabi presenti nelle illus<strong>tra</strong>zioni. L’opera<br />

comincia con Polifilo insonne perché la sua amata, Polia, si è allontanata da lui. Polifilo viene <strong>tra</strong>sportato in<br />

una foresta selvaggia 28 , dove si perde, incon<strong>tra</strong> draghi, lupi e fanciulle e meravigliose architetture, fugge e si<br />

riaddormenta di nuovo. Poi si sveglia in un secondo sogno, sognato all'interno del primo. Nel sogno alcune<br />

ninfe lo conducono dalla loro regina e lì gli chiedono di dichiarare il suo amore per Polia. Polifilo dichiara il<br />

suo amore e poi due ninfe lo conducono davanti a tre porte. Polifilo sceglie la terza e lì scopre la sua amata. I<br />

due sono condotti da altre ninfe in un tempio per la cerimonia del fidanzamento. Lungo la s<strong>tra</strong>da passano<br />

at<strong>tra</strong>verso cinque processioni trionfali che celebrano l'unione degli amanti. Poi Polifilo e Polia sono<br />

<strong>tra</strong>sportati all'isola di Citèra su un'imbarcazione il cui nocchiero è Cupido; lì vedono un'al<strong>tra</strong> processione<br />

trionfale che celebra la loro unione. La narrazione è ininterrotta, ma qui si inserisce una seconda voce, Polia<br />

che descrive l'erotomachia dal suo punto di vista. Polifilo riprende la narrazione. Polia respinge Polifilo, ma<br />

Cupido le appare in sogno e la costringe a tornare da Polifilo, svenuto come morto ai suoi piedi, e riportarlo<br />

in vita con un bacio. Venere benedice il loro amore e gli amanti finalmente sono uniti. Quando Polifilo sta<br />

per prendere Polia <strong>tra</strong> le sue braccia, Polia si dissolve nell'aria e Polifilo si sveglia.<br />

Simbolo della <strong>tra</strong>sformazione interiore verso un amore platonico e di viaggio iniziatico, il tema ci porta<br />

alla questione del mistero di Rennes-le-Chateau legata al tesoro dei Templari a Girors 29 . Nel Giro del mondo<br />

in ottanta giorni il nome del protagonista è Phileas Fogg. Phileas che corrisponde a Polifilo e Fogg significa<br />

nebbia in inglese, nome assunto in certi periodi dalla Società Angelica. Alla fine del romanzo Phileas Fogg<br />

conquista e sposa la dama Auda con l’aiuta del suo domestico Passpartout che rappresenta il carbonaro, e<br />

quindi questo indizio ci rimanda alla società segreta degli Spaccalegna. Fogg rappresenta il Sole Nero , il che<br />

lo collega a Saturno, è descritto con i piedi a squadra, la mano des<strong>tra</strong> sul cuore, la sinis<strong>tra</strong> appoggiata sulla<br />

des<strong>tra</strong>, vicino a un drappo le cui pieghe disegnano una falce 30 . Egli dovrà lottare contro i Thug, adoratori<br />

della dea Kali, che rappresentano l’aspetto vampirico dei Rosa+Croce 31 . Lo stesso personaggio è un<br />

Rosa+Croce: non ha età 32 , non si conosce né la sua fortuna né il suo passato.<br />

Le dottrine alle quali si può collegare l’opera di <strong>Jules</strong> <strong>Verne</strong> sfociarono tanto nel socialismo quanto nel<br />

nazismo più occulto. Nel 1918 in Germania (Baviera) nacque la lega Spartacus, comunista, che doveva la<br />

sua denominazione al soprannome di Adam Weishaupt, Maestro degli Illuminati di Baviera e, la Thule-<br />

Gesellschaf 33 – società segreta nazionalsocialista - che avrebbe lottato contro i comunisti, imperniata di<br />

teosofia, paganesimo nordico e antisemitismo.<br />

Alla fine della vita, <strong>Verne</strong> fu colto da dubbi, si chiuse in se stesso disinteressandosi alla sua stessa<br />

esistenza e a quella altrui, chiedendosi se non aveva altro che negare l’uomo e l’amore; fece marcia indietro,<br />

non credette più nei valori della società segreta e rinnegò Hetzel. Prima di morire distrusse i taccuini e i<br />

metodi di decifrazione dell’opera degli Illuminati di Baviera, come in cerca di redenzione.<br />

28 Cfr. La loggia degli Spaccalegna.<br />

29 Nelle regioni di Rennes-les-Bains, Alet e Campagne, fin in epoca romana esistono miniere d’oro, d’argento<br />

sfruttate dai Templari dove si celerebbe l’oro di Salomone. Costoro sarebbero stati l'emanazione di un'ipotetica<br />

organizzazione segreta chiamata Priorato di Sion, fondata da Goffredo di Buglione nel 1099.<br />

30 M. Lamy op. cit. pp.183.<br />

31 M. Lamy, op. cit. pp. 137.<br />

32 J. <strong>Verne</strong>, op. cit pp. 7.<br />

33 M. Lamy, op cit. pp. 194.<br />

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