Petronio: Satiricon
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avessi insultato e mi fossi macchiato di un omicidio! Eccovi qua due belle<br />
monete d'oro, che ci potete comprare anche gli dèi insieme alle oche».<br />
Appena Enotea vide la grana, disse: «Scusami tanto, ragazzo mio: è per te<br />
che mi preoccupo, non lo faccio mica per cattiveria, ma solo perché ti<br />
voglio bene. Vedrai, sistemeremo tutto, che nessuno lo venga a sapere. Tu<br />
però prega solo gli dèi che ti perdonino per la bella impresa che hai<br />
fatto.<br />
Veleggi col vento in poppa chi ha denaro,<br />
e regoli la sorte secondo il suo piacere.<br />
Se in moglie prende Danae, ad Acrisio persino<br />
farà credere quel che Danae ha creduto.<br />
Scriva versi, declami e lo applaudano tutti,<br />
e se cause discute, superi anche Catone.<br />
Se fa il giudice, abbia il "consta" e il "non consta",<br />
e sia almeno alla pari di Servio e Labeone.<br />
Ne ho già dette abbastanza: coi contanti ciò che vuoi<br />
te lo danno. Ogni scrigno ha dentro il suo Giove».<br />
*<br />
Mi mise in mano una ciotola piena di vino e, dopo avermi pulito con porri<br />
e prezzemolo le dita della mano distese in avanti, immerse pregando delle<br />
nocciole nel vino. E a seconda che tornassero o meno a galla, lei tirava<br />
fuori il pronostico. Ma io capivo benissimo che a galla rimanevano le<br />
nocciole vuote e senza midollo (perché dentro non avevano niente), mentre<br />
quelle piene e con il frutto intatto andavano giù.<br />
*<br />
Dopo aver squartato l'oca, ne tirò fuori un fegato robustissimo, che le<br />
servì per predirmi il futuro. Anzi, per evitare che rimanessero tracce del<br />
mio delitto, fece a pezzi tutta la bestia e, dopo averli infilati su<br />
spiedi, organizzò una cenetta non male, in onore proprio di quello che, a<br />
sentire lei, fino a un attimo prima era a un passo dal patibolo. Nel<br />
frattempo fioccavano uno dietro l'altro dei bei bicchieri di vino puro.<br />
*<br />
138 Enotea tira fuori un fallo di cuoio e, dopo averlo cosparso ben bene<br />
di olio, pepe in polvere e semi di ortica tritati, incomincia lentamente a<br />
infilarmelo nel didietro.<br />
Un attimo dopo la dannata vecchiaccia mi versa quello stesso intruglio tra<br />
le cosce.<br />
*<br />
Poi mescola succo di nasturzio con abrotono e, dopo avermi lavato i<br />
genitali con quella mistura, prende un fascio di ortiche verdi e comincia<br />
a frustarmi a ritmo lento dall'ombelico in giù.<br />
*<br />
Le due vecchiette, belle che andate com'erano per il vino e la foia, mi si<br />
slanciano dietro e, inseguendomi giù per un vicolo, gridavano: «Al ladro!<br />
Al ladro!». Per fortuna riuscii a seminarle, non senza però essermi fatto<br />
venire le vesciche ai piedi per tutto quel correre a rompicollo.<br />
*<br />
«Criside, che prima ti detestava per la condizione in cui versavi, ora che<br />
sei così ha deciso di averti anche a costo della vita».<br />
*<br />
«Ma Arianna e Leda che cosa ebbero di simile a questa bellezza? Che cosa