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Il Trauma grave nella Regione Marche – Anno 2006 - Agenzia ...

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siamo considerare, tra gli obiettivi importanti del SIAT regionale, l’implementazione dell’osservatorio<br />

epidemiologico regionale con un maggiore impegno delle direzioni e adesione degli operatori<br />

per la corretta compilazione delle schede del registro regionale del trauma <strong>grave</strong>, iniziato nel<br />

Settembre 2005.<br />

Creare un Sistema del <strong>Trauma</strong><br />

La gestione del paziente con trauma <strong>grave</strong> è impegnativa fin dai primi minuti di trattamento<br />

a causa di :<br />

- lesioni contemporanee che interessano diversi organi ed apparati che richiedono competenze<br />

polispecialistiche<br />

- quadro clinico ad elevata possibilità di evoluzione verso l’aggravamento delle condizioni<br />

e quindi necessità di osservazione attenta e tempestività nell’avvio dell’iter diagnostico<br />

terapeutico appropriato.<br />

Una buona percentuale di esiti invalidanti e di morti da trauma può essere evitata migliorando<br />

la qualità del soccorso preospedaliero e dell’iter diagnostico terapeutico intra ospedaliero.<br />

Strutturare l’approccio clinico al trauma <strong>grave</strong> significa organizzare e gestire la continuità<br />

delle cure dalla strada ai dipartimenti di emergenza, il contenimento dei tempi diagnostico terapeutici,<br />

l’appropriatezza delle cure.<br />

Gli esiti da trauma <strong>grave</strong> (sia come mortalità che come morbilità) risentono in modo significativo<br />

di fattori organizzativi ed in particolare dell’organizzazione di un “Sistema Regionale Integrato<br />

del <strong>Trauma</strong>” che preveda criteri di centralizzazione chiari e un metodo di approccio basato<br />

sui “trauma teams” (equipes multidisciplinari e multiprofessionali).<br />

In molte regioni italiane il trattamento del trauma <strong>grave</strong> si attua ancora in assenza di linee<br />

guida condivise tra gli specialisti coinvolti e di un’organizzazione di rete : questo approccio è causa<br />

di inevitabili e spesso catastrofici ritardi.<br />

Un’esperienza italiana di applicazione di un modello di gestione integrato dei pazienti con<br />

trauma <strong>grave</strong> ha visto ridurre la mortalità ospedaliera dal 41 al 20.8% in 3 anni.<br />

<strong>Il</strong> passaggio da un modello tradizionale di gestione del paziente traumatizzato da parte di<br />

diverse equipes nelle diverse fasi del percorso di cura a una gestione integrata tra emergenza<br />

preospedaliera e rete ospedaliera (<strong>Trauma</strong> System) richiede tempo, consenso tra gli specialisti,<br />

impegno costante, ma anche chiaro indirizzo e sostegno a livello regionale.<br />

Vale la pena sottolineare in modo schematico gli aspetti più salienti di questa<br />

riorganizzazione:<br />

• creazione di una cultura uniforme attraverso programmi omogenei di formazione per gli<br />

operatori coinvolti e applicazione di linee guida condivise<br />

• definizione della tipologia dei trauma teams e dei trauma centers di diverso livello e<br />

ottimizzazione delle risorse<br />

• chiari protocolli di triage preospedaliero per la centralizzazione<br />

• trasporti protetti<br />

• chiari protocolli di comunicazione interospedaliera compreso un sistema di trasmissione<br />

delle immagini in tempo reale<br />

• registro del trauma maggiore che includa anche la fase preospedaliera<br />

• riunioni periodiche di audit clinico fra le varie componenti della rete e del centro compresi<br />

gli operatori delle Riabilitazioni<br />

• sorveglianza costante da parte di un gruppo di Miglioramento Qualità dedicato al <strong>Trauma</strong><br />

System

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