Il Trauma grave nella Regione Marche – Anno 2006 - Agenzia ...
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REGIONE<br />
M A R C H E<br />
IL SISTEMA INTEGRATO<br />
DI ASSISTENZA<br />
AL TRAUMA GRAVE<br />
NELLA REGIONE MARCHE<br />
DOCUMENTO GUIDA<br />
Commissione regionale:<br />
AFFUSO CARMELA (DEA I° LIVELLO FABRIANO)<br />
BINI GIOVANNI (DEA II° LIVELLO ANCONA)<br />
D’ANGELO ELIO (C.O. 118 ASCOLI PICENO)<br />
DE CRISTOFARO ANNA (DEA I° LIVELLO PESARO)<br />
DI TIZIO SOFIA (AGENZIA SANITARIA REGIONALE)<br />
ELISEI LUIGI (DEA I° LIVELLO CIVITANOVA)<br />
GENNARI NICOLETTA (Emergenza Territoriale Pesaro)<br />
GIUSTI MARIO (DEA II° LIVELLO ANCONA)<br />
MARCHETTI BRUNO (EMERGENZA TERRITORIALE PESARO)<br />
MONTECCHIANI GIUDITTA (DEA I°LIVELLO FANO)<br />
PAGNI RAFFAELLA (DEA II° LIVELLO ANCONA)<br />
SEBASTIANELLI CARLA (EMERGENZA TERRITORIALE SENIGALLIA)<br />
RICCARDO SESTILI (C.O. 118 ANCONA)<br />
ZAMPONI ERMANNO (DEA I° LIVELLO MACERATA)<br />
Novembre <strong>2006</strong>
IL SISTEMA INTEGRATO<br />
DI ASSISTENZA AL TRAUMA GRAVE<br />
NELLA REGIONE MARCHE<br />
DOCUMENTO GUIDA<br />
INDICE:<br />
• IL SISTEMA DEL TRAUMA NELLA REGIONE MARCHE<br />
• RISORSE SUL TERRITORIO DEL SISTEMA REGIONALE DEL TRAUMA<br />
• DEFINIZIONE DI TRAUMA MAGGIORE<br />
• FASE PRE-OSPEDALIERA:<br />
• CENTRALE OPERATIVA<br />
• Dispatch - Gestione della chiamata<br />
• Codici d’invio - Schede Dispatch<br />
• Attivazione elisoccorso<br />
• SOCCORSO SULLA SCENA:<br />
• Sicurezza<br />
• Triage pre-ospedaliero<br />
• TRAUMA SULLA SCENA:<br />
• Sequenza intervento<br />
• VALUTAZIONE PRIMARIA<br />
• VALUTAZIONE SECONDARIA<br />
• SCELTA DESTINAZIONE<br />
• Criteri clinici di centralizzazione in urgenza per l’adulto<br />
• Criteri clinici di centralizzazione in urgenza per il bambino<br />
• Allertamento della struttura di destinazione<br />
• FORMAZIONE: Personale preospedaliero<br />
• FASE OSPEDALIERA:<br />
• TRAUMA TEAM<br />
• Obiettivi<br />
• Composizione<br />
• Attivazione<br />
• Funzioni e compiti<br />
• RISORSE (DEA 1° livello e DEA 2° livello)<br />
• ITER CLINICO DEL PAZIENTE CON TRAUMA MAGGIORE<br />
• TRASFERIMANTO PAZIENTI CRITICI<br />
• Criteri clinici di centralizzazione<br />
• FORMAZIONE: Personale ospedaliero<br />
• CRITICITÀ E PROPOSTE OPERATIVE<br />
• BIBLIOGRAFIA PER APPROFONDIMENTO<br />
ALLEGATI<br />
1) Indici di gravità<br />
2) Registro trauma maggiore <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />
3) Scheda informatizzata intervento pre-ospedaliero<br />
4) Scheda clinica sala emergenza<br />
5) Schema procedure diagnostiche<br />
6) Check-list sala emergenza<br />
7) Protocollo di trasferimento dei pazieti critici periferia-centro/centro-periferia
IL SISTEMA INTEGRATO DI ASSISTENZA<br />
AL TRAUMA GRAVE ( S I A T )<br />
NELLA REGIONE MARCHE<br />
La principale causa di morte nelle persone giovani è il trauma <strong>grave</strong>. In più dei 2/3 dei casi la<br />
causa è l’incidente stradale; anche gli incidenti sul lavoro sono responsabili di traumi gravi e in minor<br />
misura le attività sportive.<br />
I decessi per trauma maggiore costituiscono , nelle diverse casistiche, dal 6 al 10% dei decessi<br />
totali e i costi di queste morti e delle sequele invalidanti sono molto elevati.<br />
- il 50% (morte immediata) avviene entro i primi minuti dall’incidente ed è considerato ”inevitabile”<br />
se non con la prevenzione.<br />
- il 30% (morte precoce) avviene entro le prime ore: la stima delle “morti evitabili” in questa<br />
fase è del 20-40% (shock emorragico, trauma toracico, trauma cranico).<br />
La prevenzione di queste “morti evitabili” dipende strettamente dalla qualità e dall’organizzazione<br />
del sistema di cura del traumatizzato, ciò dall’assistenza prestata durante una successione integrata<br />
di fasi operative che comprende:<br />
• il primo soccorso<br />
• il trasporto primario<br />
• la diagnosi e il trattamento nel DEA<br />
• l’eventuale trasporto secondario<br />
• il trattamento definitivo<br />
- il 20% (morte tardiva) si verifica dopo qualche giorno o settimana (sepsi, insufficienza multiorgano).<br />
Un corretto inquadramento e trattamento <strong>nella</strong> fase di primo soccorso e <strong>nella</strong> fase intraospedaliera<br />
precoce è importante anche per ridurre la gravità e la frequenza delle complicanze<br />
responsabili di queste morti.<br />
È stato valutato che la perdita di anni di vita dovuta ai traumi gravi è superiore a quella provocata<br />
dalle neoplasie e dalle cardiopatie sommate insieme.<br />
Di grande peso sociale ed economico sono gli esiti invalidanti che hanno un incidenza elevata<br />
(circa 2 disabili ogni decesso per trauma maggiore) soprattutto nelle aree in cui non esiste ancora<br />
un’organizzazione che valorizza l’approccio clinico strutturato.<br />
I pazienti disabili reduci da trattamenti intensivi sono curati nei reparti di riabilitazione per<br />
tempi molto lunghi con impiego vistoso di risorse e gravi conseguenze per la persona e per le<br />
famiglie.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Trauma</strong> è la causa principale di perdita di anni di lavoro nei giovani, la categoria potenzialmente<br />
più produttiva.<br />
Nella nostra regione è iniziata da un anno la raccolta dei dati dalla fase preospedaliera alla<br />
fase di follow up ( registro traumi), ma ancora le schede complete sono circa un terzo del previsto.<br />
È quindi ancora difficile individuare l’incidenza di traumi gravi e i punti critici del sistema su<br />
cui intervenire per migliorare i livelli di cura e quindi i risultati.<br />
Estrapolando i dati di studi epidemiologici italiani (Friuli-Venezia Giulia <strong>–</strong> 627 casi/anno/1.200.000<br />
abitanti, Emilia-Romagna 2000-2500 casi/anno/3.900.000 ab.) si può ragionevolmente pensare<br />
che <strong>nella</strong> regione <strong>Marche</strong> si verifichino 600/700 casi di trauma <strong>grave</strong> /anno.<br />
Tra i traumi gravi l’incidenza del trauma cranico rappresenta la percentuale più alta (50% ),<br />
seguito da trauma addominale, toracico e lesioni mieliche del rachide.<br />
È chiaro che in futuro dovremmo saperne di più sui traumi <strong>nella</strong> nostra regione e quindi pos-
siamo considerare, tra gli obiettivi importanti del SIAT regionale, l’implementazione dell’osservatorio<br />
epidemiologico regionale con un maggiore impegno delle direzioni e adesione degli operatori<br />
per la corretta compilazione delle schede del registro regionale del trauma <strong>grave</strong>, iniziato nel<br />
Settembre 2005.<br />
Creare un Sistema del <strong>Trauma</strong><br />
La gestione del paziente con trauma <strong>grave</strong> è impegnativa fin dai primi minuti di trattamento<br />
a causa di :<br />
- lesioni contemporanee che interessano diversi organi ed apparati che richiedono competenze<br />
polispecialistiche<br />
- quadro clinico ad elevata possibilità di evoluzione verso l’aggravamento delle condizioni<br />
e quindi necessità di osservazione attenta e tempestività nell’avvio dell’iter diagnostico<br />
terapeutico appropriato.<br />
Una buona percentuale di esiti invalidanti e di morti da trauma può essere evitata migliorando<br />
la qualità del soccorso preospedaliero e dell’iter diagnostico terapeutico intra ospedaliero.<br />
Strutturare l’approccio clinico al trauma <strong>grave</strong> significa organizzare e gestire la continuità<br />
delle cure dalla strada ai dipartimenti di emergenza, il contenimento dei tempi diagnostico terapeutici,<br />
l’appropriatezza delle cure.<br />
Gli esiti da trauma <strong>grave</strong> (sia come mortalità che come morbilità) risentono in modo significativo<br />
di fattori organizzativi ed in particolare dell’organizzazione di un “Sistema Regionale Integrato<br />
del <strong>Trauma</strong>” che preveda criteri di centralizzazione chiari e un metodo di approccio basato<br />
sui “trauma teams” (equipes multidisciplinari e multiprofessionali).<br />
In molte regioni italiane il trattamento del trauma <strong>grave</strong> si attua ancora in assenza di linee<br />
guida condivise tra gli specialisti coinvolti e di un’organizzazione di rete : questo approccio è causa<br />
di inevitabili e spesso catastrofici ritardi.<br />
Un’esperienza italiana di applicazione di un modello di gestione integrato dei pazienti con<br />
trauma <strong>grave</strong> ha visto ridurre la mortalità ospedaliera dal 41 al 20.8% in 3 anni.<br />
<strong>Il</strong> passaggio da un modello tradizionale di gestione del paziente traumatizzato da parte di<br />
diverse equipes nelle diverse fasi del percorso di cura a una gestione integrata tra emergenza<br />
preospedaliera e rete ospedaliera (<strong>Trauma</strong> System) richiede tempo, consenso tra gli specialisti,<br />
impegno costante, ma anche chiaro indirizzo e sostegno a livello regionale.<br />
Vale la pena sottolineare in modo schematico gli aspetti più salienti di questa<br />
riorganizzazione:<br />
• creazione di una cultura uniforme attraverso programmi omogenei di formazione per gli<br />
operatori coinvolti e applicazione di linee guida condivise<br />
• definizione della tipologia dei trauma teams e dei trauma centers di diverso livello e<br />
ottimizzazione delle risorse<br />
• chiari protocolli di triage preospedaliero per la centralizzazione<br />
• trasporti protetti<br />
• chiari protocolli di comunicazione interospedaliera compreso un sistema di trasmissione<br />
delle immagini in tempo reale<br />
• registro del trauma maggiore che includa anche la fase preospedaliera<br />
• riunioni periodiche di audit clinico fra le varie componenti della rete e del centro compresi<br />
gli operatori delle Riabilitazioni<br />
• sorveglianza costante da parte di un gruppo di Miglioramento Qualità dedicato al <strong>Trauma</strong><br />
System
• osservatorio dei costi<br />
Al SIAT <strong>Marche</strong> concorrono tutti gli Ospedali per acuti esistenti purchè dotati di elementari<br />
requisiti specifici; questo significa che, nel rispetto della programmazione regionale sanitaria e<br />
compatibilmente con il principio dell’ottimizzazione delle risorse, gli ospedali sede di DEA di 1° livello<br />
possono farsi carico, completamente o in parte, del percorso assistenziale che comprende<br />
la fase acuta, la fase postacuta e le fasi di riabilitazione.<br />
Per la <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong> si individua, considerate l le competenze professionali esistenti e la casistica<br />
da trattare, un solo Centro Traumi presso il DEA di 2°liv. degli Ospedali Riuniti di Ancona.<br />
<strong>Il</strong> Documento<br />
Questo documento è la seconda edizione aggiornata e arricchita della fase preospedaliera;<br />
costituisce una guida per tutti gli operatori sanitari e non sanitari coinvolti nell’organizzazione e<br />
<strong>nella</strong> cura dei pazienti con trauma maggiore .<br />
È stato redatto dalla Commissione <strong>Trauma</strong> Regionale cui si sono aggiunti Medici che lavorano<br />
nel Soccorso Territoriale e Referenti della Formazione in Emergenza.<br />
È il risultato di consenso all’interno della Commissione e tra la commissione e i Direttori delle<br />
Centrali Operative . I percorsi sono stati disegnati tenendo conto di linee guida internazionali consolidate,<br />
della medicina basata sull’evidenza e delle risorse esistenti <strong>nella</strong> nostra <strong>Regione</strong>.<br />
I contenuti concordati sono da considerare il punto di partenza per una migliore organizzazione<br />
e gestione integrata dei pazienti con <strong>Trauma</strong> <strong>grave</strong> <strong>nella</strong> nostra <strong>Regione</strong>.
RISORSE SUL TERRITORIO DEL SISTEMA REGIONALE<br />
DEL TRAUMA<br />
CENTRALI OPERATIVE 118 REGIONE MARCHE
Novafeltria<br />
SISTEMA 118 REGIONE MARCHE<br />
4 Centrali Operative 118: Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno<br />
29 PoTES:<br />
Pesaro,<br />
Novafeltria,<br />
Urbino,<br />
Sassocorvaro,<br />
Urbania, Cagli,<br />
Fano,<br />
Cagli,<br />
Fano,<br />
Pergola,<br />
Fossombrone,<br />
Senigallia,<br />
Sasso Corvaro<br />
Urbania<br />
Urbino<br />
Cagli<br />
PESARO<br />
Fossombrone<br />
Pergola<br />
Arcevia<br />
Sassoferrato<br />
Fabriano<br />
Fossombrone, Arcevia<br />
Senigallia, Ancona,<br />
Arcevia, Falconara, Ancona,<br />
Falconara, Osimo/Loreto,<br />
Osimo/Loreto, Fabriano,<br />
Fabriano,<br />
Jesi,<br />
Cingoli,<br />
Macerata,<br />
Tolentino,<br />
Civitanova M.,<br />
Fano<br />
Matelica<br />
Camerino<br />
10<br />
Marotta<br />
Senigallia<br />
Falconara<br />
ANCONA<br />
Jesi Osimo/Loreto<br />
Cingoli<br />
Tolentino<br />
Amandola<br />
MACERATA<br />
ASCOLI<br />
PICENO<br />
Recanati<br />
Montegiorgio<br />
Offida<br />
Civitanova<br />
<strong>Marche</strong><br />
Fermo<br />
San Benedetto<br />
del Tronto<br />
Sassoferrato, Recanati, Jesi, Matelica, Ascoli<br />
Cingoli, Macerata, Camerino, Piceno, Amandola,<br />
Tolentino, Matelica, Offida, Fermo,<br />
Civitanova M, Ascoli Piceno, Montegiorgio,<br />
Recanati, Amandola, S.Benedetto T.<br />
Camerino,<br />
Offida,<br />
Fermo,<br />
Montegiorgio,<br />
S. Benedetto T.
OSPEDALI SEDE DI DEA REGIONE MARCHE<br />
Superfice: 9.964<br />
Capoluogo: Ancona<br />
Province: Ancona - Ascoli Piceno - Macerata - Pesaro e Urbino -<br />
Abitanti: 1.400.000<br />
Ospedale DEA 2° livello: Ancona<br />
Ospedale DEA 1° livello:<br />
Pesaro,<br />
Urbino,<br />
Fano,<br />
Senigallia,<br />
11<br />
Jesi,<br />
Fabriano,<br />
Civitanova,<br />
Macerata,<br />
Camerino,<br />
AscoliPiceno<br />
S.Benedetto,<br />
Fermo
Novafeltria<br />
DEA E POTES REGIONE MARCHE<br />
Sasso Corvaro<br />
Urbania<br />
Urbino<br />
Cagli<br />
PESARO<br />
Fossombrone<br />
Pergola<br />
Arcevia<br />
Fabriano<br />
Fano<br />
Matelica<br />
Camerino<br />
12<br />
Marotta<br />
Senigallia<br />
Falconara<br />
ANCONA<br />
Jesi Osimo/Loreto<br />
Cingoli<br />
Tolentino<br />
Amandola<br />
MACERATA<br />
ASCOLI<br />
PICENO<br />
Recanati<br />
Montegiorgio<br />
Offida<br />
Civitanova<br />
<strong>Marche</strong><br />
Fermo<br />
San Benedetto<br />
del Tronto
DEFINIZIONE DI “TRAUMA MAGGIORE”<br />
Si definisce “trauma maggiore” una condizione caratterizzata da uno o più dei seguenti criteri<br />
clinici o situazionali. Tali criteri individuano una classe di pazienti che hanno una alta probabilità<br />
di presentare lesioni configurabili come trauma <strong>grave</strong> (cioè pazienti con un Injury Severity<br />
Score > 15).<br />
Criteri clinici<br />
A. Glasgow Coma Scale < 13<br />
B. PA < 90 mm Hg (adulto)<br />
C. Frequenza Respiratoria < 10 o > 29<br />
D. RTS < 11 o PTS < 9<br />
E. Ferite penetranti a torace, addome, collo, pelvi<br />
F. <strong>Trauma</strong> da schiacciamento torace/addome<br />
G. Lembo mobile costale<br />
H. Frattura di 2 o più ossa lunghe prossimali<br />
I. <strong>Trauma</strong> associato ad ustioni di 2°-3° grado > 15% superficie corporea<br />
J. Ustioni 2°-3° grado > 30% superficie corporea<br />
K. Ustioni di qualsiasi grado interessanti le vie aeree<br />
L. <strong>Trauma</strong> al rachide con deficit neurologico (anche sospetto)<br />
M. Amputazione prossimale<br />
Criteri situazionali<br />
N. Caduta da > 5 metri<br />
O. Pedone urtato da veicolo e proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto<br />
P. Arrotamento<br />
Q. Deformazione lamiere veicolo > 50 cm.<br />
R. Intrusione lamiere nell’abitacolo > 30 cm. (lato paziente) o 40 cm. (lato opposto)<br />
S. Precipitazione veicolo > 3 m.<br />
T. Cappottamento autoveicolo<br />
U. Occupante del veicolo proiettato all’esterno<br />
V. Ciclista/motociclista proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto<br />
W. Presenza di soggetto deceduto per l’impatto nello stesso veicolo<br />
X. Necessità di estricazione prolungata<br />
13
Fase<br />
Pre-ospedaliera
CENTRALE OPERATIVA<br />
Gestione della chiamata:<br />
Dispatch<br />
1
NOTA: nelle pagine seguenti sono riportate le schede dispatch 0 - 1 - 2 relative al<br />
TRAUMA GRAVE<br />
1
VAI A<br />
SCHEDA<br />
SPECIFICA<br />
SI<br />
Scheda 0. Valutazioni funzionali vitali<br />
SI<br />
VAI A<br />
SCHEDA (1)<br />
(TRAUMA)<br />
VAI A<br />
SCHEDA (2)<br />
(INCIDENTE)<br />
IN QUESTO MOMENTO,<br />
SE LO CHIAMA, RISPONDE O IN<br />
QUALCHE MODO REAGISCE?<br />
IN QUESTO MOMENTO,<br />
SE LO CHIAMA, RISPONDE O IN<br />
QUALCHE MODO REAGISCE?<br />
SI<br />
PROVI A<br />
TOCCARLO<br />
LO CHIAMI,<br />
CONTROLLI<br />
SE REAGISCE<br />
Patologia<br />
traumatica<br />
NON SO<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
DIMINUITO<br />
È cosciente?<br />
NON SO<br />
0.3<br />
NO<br />
Assicurati di avere i<br />
dati indispensabili per<br />
la localizzazione<br />
NON CHIUDA; VADA<br />
A VEDERE SE<br />
LO CHIAMA<br />
CONTROLLI ANCHE<br />
SE RESPIRA; POI<br />
TORNI A RIFERIRMI<br />
Patologia<br />
non traumatica<br />
20<br />
NO<br />
NO<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
DIMINUITO<br />
SI<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
AVANZATO<br />
RESPIRA?<br />
Più di 2 ore<br />
MI SPIEGHI<br />
CHE COSA È<br />
SUCCESSO<br />
0.4<br />
NON SO<br />
SI<br />
VAI A<br />
SCHEDA<br />
SPECIFICA<br />
0.1<br />
Proponi<br />
IPA per BLS<br />
o BLS o<br />
Soffocamento<br />
IC (*)<br />
Codice Rosso<br />
DA QUANTO TEMPO<br />
NON REAGISCE<br />
AGLI STIMOLI?<br />
Meno di 2 ore<br />
ROSSO 0.2<br />
ALFA<br />
IC (*)<br />
Codice Rosso<br />
IPA specifiche<br />
in caso di<br />
trauma<br />
ISTRUZIONI PRE-ARRIVO<br />
PER ARRIVI (IPA) PER CODICE ROSSO E ROSSO DIMINUITO<br />
Patologia NON traumatica: sistemare il paziente disteso su un fianco, controllare che continui a respirare.<br />
Patologia traumatica: se non vi sono ulteriori rischi, lasci il paziente <strong>nella</strong> posizione in cui si trova, controllare che<br />
continui a respirare.<br />
(*) INFORMAZIONI CONCLUSIVE (IC) PER CODICE ROSSO, ROSSO AVANZATO E ROSSO DIMINUITO<br />
Qualcuno attenda in strada l’arrivo dell’ambulanza. Aprire porte e cancelli. Preparare ascensore se occorre.<br />
Lasciare libera la linea telefonica. Preparare documentazione sanitaria. Se notte accendere luci esterne.<br />
Legare i cani, se ne avete. Mi richiami se c’è qualche cambiamento nelle condizioni del paziente.
2.1<br />
2.2<br />
2.3<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
2.4<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
2.5<br />
ROSSO ALFA<br />
DIMINUITO<br />
GIALLO<br />
ALFA<br />
Scheda 1. TRAUMA<br />
(se non già abbastanza chiesto) MI SPIEGHI MEGLIO COSA È SUCCESSO<br />
È PRESENTE ALMENO UNA DELLE SEGUENTI CONDIDIONI?<br />
1.1 SINDROME D’ANNEGAMENTO<br />
1.2 ELETTROCUZIONE O FOLGORAZIONE<br />
1.3 USTIONI ESTESE O COMUNQUE INTERESSANTI VISO, COLLO, TORACE<br />
1.4 USTIONI CHIMICHE/DA RADIAZIONI. INGESTIONE/INALAZIONE CAUSTICI<br />
1.5 INTRAPPOLAMENTO IN MACCHINARI O AMPUTAZIONE<br />
1.6 SINDROME DA SCHISCCIAMENTO (ESCLUSO ARTO ISOLATO)<br />
1.7 CADUTA DA PIÙ DI 3 METRI<br />
1.8 IMPICCAMENTO<br />
1,9 STUPRO O VIOLENZA SESSUALE<br />
1.10 ESPLOSIONE<br />
1.11 ASSIDERAMENTO O IPOTERMIA<br />
NO<br />
SI<br />
SI<br />
SI<br />
SI<br />
TRAUMA CHIUSO<br />
HA DIFFICOLTÀ A<br />
RESPIRARE?<br />
ERA SVENUTO O<br />
HA DIFFICOLTÀ A<br />
PARLARE O È CONFUSO<br />
È PALLIDO E SUDATO,<br />
O SI SENTE SVENIRE?<br />
HA DIFFICOLTÀ A<br />
MUOVERE<br />
GLI ARTI O FORMICOLIO?<br />
HA DOLORE O LESIONI A<br />
CAPO, TORACE O ADDOME?<br />
Gravida o bambino (meno 6 anni)<br />
o trauma avvenuto da meno di 2 ore<br />
GIALLO<br />
GAMMA<br />
GIALLO<br />
BETA<br />
21<br />
LESIONI DA ARMA DA<br />
FUOCO O ARMA DA TAGLIO?<br />
LE LESIONI SONO MULTIPLE?<br />
ERA SVENUTO O HA DIFFICOLTÀ<br />
A PARLARE O È CONFUSO?<br />
VERDE<br />
BETA<br />
QUALE PARTE DEL CORPO<br />
È INTERESSATA?<br />
Dita, mano avambraccio,<br />
gambe, piede<br />
È PALLIDO E SUDATO,<br />
O SI SENTE SVENIRE?<br />
<strong>Trauma</strong> avvenuto da più di 2 ore<br />
(esclusi bambini < 5 anni o grande)<br />
IN CASO DI INCIDENTE STRADALE<br />
PASSA A SCHEDA 2<br />
TRAUMA PENETRANTE<br />
(O USTIONI NON ESTESE)<br />
VERDE<br />
GAMMA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
2.6 NO<br />
3.5<br />
SI<br />
NO<br />
NON SO<br />
SI<br />
NON SO<br />
NON SO<br />
4<br />
NO NON SO<br />
NO<br />
NON SO<br />
considera attivazione<br />
Forze di Polizia<br />
NO<br />
NO<br />
NON SO<br />
NON SO<br />
NO<br />
NO<br />
SI<br />
PA<br />
PA<br />
PA<br />
PA<br />
PA<br />
PA<br />
PA<br />
PA<br />
PA<br />
PA<br />
PA<br />
NON SO<br />
SI<br />
5<br />
SI<br />
NON SO<br />
SI<br />
NO<br />
SI<br />
NON SO<br />
3.1<br />
1.0<br />
3.3<br />
3.4<br />
ROSSO ALFA<br />
DIMINUITO<br />
3.2
Scheda 2. INCIDENTE STRADALE<br />
QUALI MEZZI SONO COINVOLTI?<br />
1.1 Camion, auto corriera, autocisterna, mezzi di soccorso<br />
1.2 Almeno tre mezzi di qualsiasi tipo<br />
1.3 Frontale su strada extraurbana<br />
1.4 Auto contro pedone/ciclomotore su strada extraurbana<br />
SI<br />
NO<br />
NON SO<br />
QUAL È LA SITUAZIONE DEI MEZZI?<br />
2.1 Ribaltamento veicolo a tre o più ruote<br />
2.2 Uscita di strada in scarpata profonda più di 2 metri<br />
2.3 Caduta in acqua<br />
2.4 Incendio, fumo, esplosione, trasporto di esplosivi<br />
NO<br />
NON SO<br />
QUAL È LA SITUAZIONE DEI FERITI?<br />
3.1 Incastrato<br />
3.2 Proiettato<br />
3.3 Arrotato o schiacciato<br />
3.4 Più di due persone coinvolte<br />
3.5 Presenza di bambino (< 5 anni) o gravida<br />
NO<br />
HA DIFFICOLTÀ A RESPIRARE?<br />
NO<br />
NON SO<br />
VI SONO SANGUINAMENTO IN ATTO,<br />
AMPUTAZIONI, USTIONI?<br />
NO<br />
È PALLIDO O SUDATO<br />
E SI SENTE SVENIRE?<br />
NO<br />
NON SO<br />
NON SO<br />
È IN PIEDI E RIESCE A CAMMINARE?<br />
NON SO<br />
HA LESIONI O DOLORE A TESTA,<br />
COLLO, TORACE, ADDOME?<br />
NO<br />
GIALLO<br />
BETA<br />
NO<br />
GIALLO<br />
GAMMA<br />
22<br />
SI<br />
SI<br />
SI<br />
SI<br />
NON SO<br />
SI<br />
SI<br />
SI<br />
NON SO<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
2.3.2<br />
ROSSO ALFA<br />
DIMINUITO<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO<br />
ALFA<br />
ROSSO ALFA<br />
DIMINUITO<br />
2.9<br />
2.1<br />
2.2<br />
2.3.1<br />
2.4<br />
2.5<br />
2.6<br />
2.7<br />
ROSSO ALFA<br />
DIMINUITO<br />
criteri per<br />
eliambulanza<br />
criteri per VV. FF.<br />
criteri per supporto<br />
altri mezzi<br />
Se la situazione è<br />
dubbia ed hai a<br />
disposizione un<br />
equipaggio gamma<br />
molto vicino all’incidente,<br />
puoi inviare tale<br />
equipaggio in R I.<br />
mentre l’ambulanza con<br />
equipaggio alfa procede<br />
in Giallo fino ad<br />
eventuale nuova<br />
comunicazione<br />
2.8
Attivazione elisoccorso<br />
Modalità di attivazione:<br />
<strong>Il</strong> servizio può essere attivato esclusivamente dal personale delle Centrali Operative 118.<br />
Criteri di attivazione:<br />
Le Centrali Operative 118 della <strong>Regione</strong> attivano l’elisoccorso in caso di:<br />
1. Rosso clinico - Codice rosso e tempo di intervento ALS via terra (anche mediante rendez-vous<br />
o trasporto del paziente da parte dell’equipaggio BLS presso il più vicino ospedale)<br />
superiore a quello di intervento da parte dell’elicottero di soccorso.<br />
2. Rosso traumatico - Codice rosso per assenza di informazioni cliniche o situazionali in<br />
evento traumatico e tempo di intervento ALS via terra superiore a quello di intervento da<br />
parte dell’elicottero di soccorso.<br />
3. Rosso situazionale - Presenza di criteri situazionali (vedi allegato B) con tempo di ricovero<br />
presso l’ospedale di riferimento (calcolato dalla partenza dell’equipaggio fino all’arrivo<br />
in ospedale = tempo di intervento sul posto + tempo di ricovero in ospedale): a. superiore<br />
a quello di intervento dell’elicottero di soccorso, b. difficilmente valutabile (ad es. paziente<br />
incarcerato o da recuperare) c. non determinabile (è il caso in cui il luogo di intervento di<br />
un equipaggio BLS è prossimo ad un ospedale non di riferimento presso il quale verrà trasportato<br />
il paziente). I criteri situazionali individuano quelle situazioni che rendono statisticamente<br />
significativa (>30%) l’evenienza di un trauma maggiore e l’esigenza di competenze<br />
specialistiche di tipo rianimatorio. Tali competenze sono fornite dall’equipaggio dell’elicottero<br />
di soccorso o dall’ospedale dotato di unità di Rianimazione che, per tali motivi, costituisce<br />
ospedale di riferimento.<br />
4. Rosso medico - Richiesta del medico dell’emergenza territoriale in caso di patologia con<br />
tempo di trasporto via terra presso l’ospedale di riferimento superiore a quello di intervento<br />
da parte dell’elicottero di soccorso.<br />
5. Rosso centrale - Richiesta del personale operatore di Centrale Operativa, sentito li medico<br />
di appoggio, sulla base di informazioni fornite dagli equipaggi di soccorso BLS intervenuti<br />
sul luogo dell’evento.<br />
6. Rosso maxi - Maxiemergenza/disastro.<br />
7. Rosso altro - In casi non previsti dal presente protocollo su attivazione del medico di appoggio<br />
di una centrale sentito il medico di turno dell’Elisoccorso.<br />
23
SOCCORSO SULLA SCENA<br />
LA SICUREZZA<br />
L’aspetto della sicurezza è un fattore fondamentale per iniziare un soccorso, è implicito che<br />
qualora non sussistano le condizioni per operare in sicurezza il soccorso non deve nemmeno<br />
essere iniziato.<br />
Gli aspetti da considerare sono molteplici, tra essi ricordiamo:<br />
1. sicurezza personale;<br />
2. sicurezza del mezzo;<br />
3. sicurezza ambientale;<br />
4. sicurezza dell’equipaggio;<br />
5. sicurezza del paziente;<br />
6. sicurezza degli astanti.<br />
SICUREZZA PERSONALE:<br />
La sicurezza personale è garantita da un perfetto stato psicofisico del soccorritore che<br />
deve essere in sufficiente forma fisica, non deve aver mangiato troppo né bevuto alcolici, non<br />
deve aver assunto droghe né sostanze psicoattive che ne possano compromettere le prestazioni.<br />
Si ricorda, infatti, che alcuni interventi sono pericolosi in sé e pertanto una risposta rallentata<br />
o esagerata, possono ulteriormente compromettere il buon esito.<br />
L’abbigliamento deve essere adeguato alla situazione e comunque rispondere alla normativa<br />
vigente. <strong>Il</strong> soccorso va effettuato con la divisa data in dotazione composta di scarpe antinfortunistiche,<br />
pantaloni con due bande catarifrangenti, giubbotto a norma, guanti, occhiali ed eventualmente<br />
giacca a vento a norma e casco antinfortunistico; le maniche del giubbotto vanno<br />
tenute ai polsi (rif. Norma INI EN 471).<br />
Si ricorda inoltre che il responsabile dell’equipaggio, oltre che di sé stesso, è il Medico che è<br />
tenuto ad allontanare dal servizio chi non sia dotato di abbigliamento adeguato.<br />
La normativa prevede che le cinture di sicurezza possano non essere indossate in caso di servizio<br />
con luci e sirene accese, mentre in tutti gli altri casi vanno indossate. <strong>Il</strong> consiglio è quello di<br />
indossarle sempre.<br />
I soccorsi in mare non devono essere effettuati in nessun caso a meno di non essere esperti<br />
soccorritori od essere in possesso del brevetto di bagnino di salvataggio oppure che gli organi<br />
preposti non siano presenti e/o non sia immediato il loro arrivo e inoltre che la vittima sia in immediato<br />
pericolo di vita. E’ ovvio che in tal caso non ci si getterà in acqua con la divisa ma con un<br />
abbigliamento molto più leggero .<br />
<strong>Il</strong> personale dell’equipaggio può essere chiamato ad effettuare un soccorso in una situazione<br />
difficile del tipo scavalcare una finestra o arrampicarsi o scendere da un dirupo: le persone che<br />
non se la sentono non sono obbligate a farlo. Si ricorda comunque che è molto facile incorrere<br />
nel reato di omissione di soccorso se si dimostra che quella situazione non era così pericolosa<br />
come si è affermato.<br />
2
SICUREZZA DELL’EQUIPAGGIO:<br />
Come già accennato sopra il Medico è responsabile della sicurezza dell’ equipaggio ed è sua<br />
cura accertarsi che il personale sia dotato di divise a norma.<br />
È una prassi assolutamente errata mandare avanti un membro dell’equipaggio prima del medico<br />
(magari l’autista perchè è maschio e il medico è la Dottoressa in servizio); in caso di pericolo<br />
semplicemente non va effettuato il servizio.<br />
Qualora ci si trovasse in presenza di un soggetto violento o pericoloso per se o per gli altri,<br />
sarà necessario allertare precocemente le forze dell’ ordine.Se la situazione è di una urgenza tale<br />
da non permettere l’ attesa, una valutazione attenta dell’immediatezza del pericolo, consentirà<br />
di agire <strong>nella</strong> maniera migliore. Un esempio chiarificatore: ci troviamo di fronte ad un soggetto<br />
armato di un coltello od altro che minaccia di gettarsi dalla finestra: che fare? Se si interviene<br />
non si ottempera alla sicurezza, ma se non si interviene e costui si lancia nel vuoto, potremmo<br />
essere accusati di omissione di soccorso. ..va da se che la situazione è delicata e contraddittoria;<br />
sta al buon senso di ciascuno valutare al meglio ed agire di conseguenza.(buona fortuna).<br />
Se si ritiene che il paziente da trasportare abbia un peso superiore a quello che l’ equipaggio<br />
è in grado di trasportare o, comunque superiore a 25 kg. a testa, in teoria non si dovrebbe<br />
procedere al trasporto ( non si fa mai. ..lo si carica in ogni caso: se pesa veramente tanto vanno<br />
chiamati i VV FF).<br />
Limiti massimi di carico dei vari presidi in dotazione: .<br />
• Barella autocaricante = 181 Kg. .<br />
• Sedia da cardiopatico = 159 Kg. .<br />
• Barella a cucchiaio = 165 Kg. .<br />
• Tavola spinale = 159 Kg.<br />
SICUREZZA DEL MEZZO:<br />
<strong>Il</strong> mezzo col quale si effettua il servizio deve essere omologato secondo il codice della strada,<br />
non possono salire in ambulanza più persone di quante siano previste dal libretto di circolazione.<br />
Sarà compito dell’ autista informare sullo stato del mezzo e sulla sua efficienza; qualora il<br />
medico avesse dubbi, l’ autista rilascerà una dichiarazione scritta sul funzionamento del mezzo<br />
(oltre ad aver firmato la check list dell’ambulanza).<br />
Tutti i presidi in dotazione al mezzo, devono essere ancorati e ben assicurati in base alla normativa<br />
vigente (bombole, monitor ecc.) .<br />
Non vanno caricati sull’ambulanza materiali pericolosi o animali.<br />
Possono invece essere caricati i familiari del paziente e devono sempre salite i tutori legali di<br />
un minore; qualora non vogliano salire, dovranno rilasciarci una dichiarazione scritta che, per il<br />
periodo del trasporto, i tutori legali sono momentaneamente i medici.<br />
Se la situazione clinica o situazionale non permette che i genitori di un bambino possano salire<br />
sull’ambulanza, neanche sul sedile davanti, il medico se ne assume la responsabilità e provvede<br />
in ogni caso al trasporto.<br />
In caso di incidente stradale, l’autista parcheggerà il mezzo in modo da prevenire un sovraincidente.<br />
2
SICUREZZA AMBIENTALE:<br />
Non si accede ad un paziente se l’ambiente in cui si va ad intervenire non è sicuro, bisogna<br />
attendere che gli organi preposti a farlo ci dichiarino che la sicurezza è ripristinata.<br />
<strong>Il</strong> capo-squadra dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri, la Polizia, i Vigili Urbani ecc. sono preposti al<br />
caso, ed è compito loro mettere lo scenario in sicurezza. Solo allora l’equipaggio può accedere<br />
alla vittima.<br />
Costituiscono motivo di allarme, in modo particolare, liquidi che fuoriescono da automobili,<br />
fiamme, calcinacci vicino alla vittima (guardare sempre anche in alto), odori strani, la presenza di<br />
più persone che mostrano gli stessi sintomi o la presenza di animali morti o in evidente stato di<br />
malattia vicino al o ai pazienti.<br />
Se si sospetta che il paziente sia stato colpito da un’arma da fuoco, si cerca con un rapido<br />
sguardo, se non la si vede ci potrebbero essere gli estremi per non accedere alla vittima; se si<br />
vede e si ritiene che possa essere ancora pericolosa, non ci si avvicina alla vittima: ci penseranno<br />
le forze dell‘ordine a scovarla ed a renderla inoffensiva.<br />
SICUREZZA DEL PAZIENTE:<br />
È evidente che se per soccorrere il paziente lo si espone ad un pericolo maggiore, c’è qualcosa<br />
di errato nel comportamento dell’equipaggio. E’ necessario valutare il rapporto rischio-beneficio<br />
e agire di conseguenza.<br />
I pazienti vanno ben assicurati ai presidi di caricamento e trasporto in base alla normativa<br />
vigente.<br />
SICUREZZA DEGLI ASTANTI:<br />
Una volta soccorso il paziente, od anche prima se è necessario, bisogna assicurasi che non<br />
sussitano pericoli per gli astanti; è necessario allontanarli con cortese fermezza ricorrendo anche<br />
alle forze dell’ordine.<br />
In caso di incidente stradale si forma immancabilmente un gruppo di curiosi che vanno allontanati;<br />
un mezzo efficace per fare ciò è quello di incaricare uno di loro, il più affidabile a prima<br />
vista, di allontanare gli altri.<br />
2
Triage Pre-ospedaliero<br />
DEFINIZIONE ED OBIETTIVI<br />
<strong>Il</strong> triage e’ una procedura di valutazione ed ordinamento dei pazienti in base alle loro necessita’<br />
di cure e alle risorse disponibili per la somministrazione di tali cure, finalizzata a determinarne la<br />
priorita’ di trattamento,di trasporto e di destinazione.<br />
È importante che ogni paziente venga correttamente destinato alla struttura ospedaliera appropriata,<br />
che sia in grado di completare l’iter diagnostico-terapeutico iniziato nel territorio,secondo<br />
una strategia di centralizzazione che prevede il trasporto dei pazienti più compromessi al DEA di<br />
II livello(v. criteri di centralizzazione), nell’ottica della riduzione del tempo globale di trattamento<br />
e conseguente riduzione della mortalità da trauma.<br />
In ambito pre-ospedaliero possono esistere due diverse situazioni di triage:<br />
A.INFORTUNI CON NUMERO LIMITATO DI FERITI<br />
<strong>Il</strong> numero e la gravità delle lesioni dei pazienti non supera la capacità di trattamento da parte<br />
delle risorse disponibili; in questo caso l’obiettivo degli operatori e’ quello di trattare per primi<br />
quei pazienti che versano in immediato pericolo di vita.<br />
B.INFORTUNI DI MASSA(MAXI-EMERGENZE-CATASTROFI)<br />
<strong>Il</strong> numero di pazienti e la gravità delle loro lesioni eccede la possibilità di trattamento da parte<br />
delle risorse in campo; in questo caso l’obiettivo degli operatori è quello di trattare per primi quei<br />
pazienti che hanno le maggiori probabilita’ di sopravvivenza utilizzando il minimo delle risorse<br />
disponibili.<br />
METODI<br />
In caso di infortuni coinvolgenti un numero limitato di feriti, comunque non superiore<br />
alle capacita’ di trattamento, l’approccio sarà quello dello schema ABCD delle linee guida ATLS<br />
dell’American College of Surgeons; tale metodo consiste in una rapida valutazione delle funzioni<br />
vitali del paziente,secondo un ordine ben definito:<br />
A: mantenimento pervietà delle vie aeree con protezione del rachide cervicale.<br />
B: respirazione e ventilazione<br />
C: circolo con controllo delle emorragie<br />
D: disabilità, stato neurologico<br />
Durante tale procedura, l’identificazione di situazioni a rischio di vita ed il loro trattamento sono<br />
contemporanei ed il paziente che deve essere trattato per primo è quello che presenta problemi<br />
più precocemente nel corso della valutazione ABCD.<br />
In caso di infortuni di massa, il protocollo di triage dovrà corrispondere in modo particolare<br />
anche a caratteristiche di rapidità di esecuzione, per poter esaminare il maggior numero di<br />
pazienti nel minor tempo possibile, e di semplicità di comprensione e di esecuzione, per poter<br />
essere fruibile anche da soccorritori non sanitari eventualmente delegati a tale compito; in tali<br />
evenienze verrà utilizzato il sistema S.T.A.R.T.( Simple Triage and Rapid Treatment) (V. Tav.<br />
n. 1) che prevede un’osservazione delle funzioni vitali del paziente, in un ordine prestabilito, secondo<br />
un procedimento step by step della durata di circa 60 secondi, che determina l’assegnazione<br />
di un codice colore ad ogni situazione verificata:<br />
2
1. se il paziente può camminare ,viene classificato come codice VERDE, quindi con bassa<br />
priorità di trattamento;<br />
2. se la frequenza respiratoria e’ assente, si eseguono le manovre di disostruzione delle<br />
vie aeree,si rivaluta il paziente e gli si assegna codice BLU (non salvabile) se l’attività respiratoria<br />
non ricompare;se invece il paziente riprende a respirare viene classificato come<br />
codice ROSSO.<br />
Se la frequenza respiratoria è > di 30 atti/min, il paziente viene classificato come<br />
codice ROSSO;<br />
Se la frequenza respiratoria è < a 30 atti/min, si passa allo step successivo<br />
3. se il polso radiale è assente, il paziente viene classificato come codice ROSSO;si tamponano<br />
eventuali emorragie esterne;<br />
se il polso radiale è presente, si passa all’ultimo step;<br />
4. se il paziente non risponde ad ordini semplici viene classificato come codice ROSSO;<br />
se il paziente risponde ad ordini semplici viene classificato come codice GIALLO.<br />
<strong>Il</strong> metodo S.T.A.R.T. trova la sua applicazione nel paziente adulto; in caso di pazienti pediatrici,<br />
viene utilizzato il metodo JUMP S.T.A.R.T. (V. Tav. n.2).<br />
CODICE COLORE<br />
ROSSO: paziente che presenta lesioni immediatamente a rischio di vita, ma che possono essere<br />
trattate.<br />
GIALLO: paziente che presenta lesioni potenzialmente evolutive.<br />
VERDE: paziente che presenta lesioni non gravi, trattamento dilazionabile.<br />
BLU: paziente che presenta lesioni talmente gravi da avere scarsa probabilita’ di sopravvivenza<br />
anche dopo trattamento adeguato.<br />
NERO: paziente deceduto.<br />
PRESIDI<br />
A. mezzi di comunicazione con la C.O.: radio veicolare, radio portatile, telefono cellulare;<br />
B. cartellini triage;<br />
C. nastri colorati;<br />
D. materiale per disostruzione vie aeree;<br />
E. materiale per tamponamento emorragie esterne.<br />
.<br />
30
Tav. n. 1<br />
ROSSO<br />
S.T.A.R.T. (Simple Triage And Rapid Treatment)<br />
FREQUENZA<br />
RESP.>30<br />
GIALLO<br />
IL PAZIENTE<br />
CAMMINA?<br />
NO<br />
31<br />
SI<br />
RESPIRA? NO<br />
SI<br />
IL POLSO<br />
RADIALE<br />
SI<br />
FREQUENZA<br />
RESP.
Tav. n. 2<br />
ROSSO<br />
ROSSO<br />
IL PAZIENTES.T.A.R.T.<br />
(Simple SI Triage And VERDE Rapid Treatment)<br />
CAMMINA?<br />
IL PAZIENTE<br />
SI<br />
VERDE<br />
NO<br />
NO<br />
CAMMINA?<br />
Apertura<br />
vie aeree<br />
NO<br />
RESPIRA? SI ROSSO<br />
RESPIRA?<br />
NO<br />
SI<br />
FREQUENZA<br />
RESP.<br />
F.R.<br />
45<br />
GIALLO<br />
GIALLO<br />
RESPIRA? IL POLSO NO<br />
RADIALE<br />
SI<br />
JumpSTART<br />
IL POLSO<br />
RADIALE<br />
FORNIRE<br />
5 VENTILAZIONI<br />
FREQUENZA<br />
RESP.<br />
SI<br />
F.R.<br />
fra 15 e 45 a/m<br />
ESEGUE<br />
ORDINI<br />
IL POLSO<br />
RADIALE<br />
SI<br />
SI<br />
STATO MENTALE<br />
(AVPU)<br />
APPROPRIATO?<br />
SI<br />
In caso il triage fosse eseguito da personale non Medico il codice nero va classificato come Blu<br />
32<br />
SI<br />
ROSSO<br />
SI<br />
NO<br />
NO<br />
NO<br />
NO<br />
Apertura NO<br />
vie aeree<br />
RESPIRA?<br />
NO<br />
NERO<br />
ROSSO<br />
ROSSO<br />
ROSSO<br />
ROSSO<br />
BLU<br />
RESPIRA? NO BLU<br />
SI<br />
ROSSO
Chiamata<br />
al 118<br />
Allertamento<br />
Equipe ALS<br />
Giunti<br />
nel luogo<br />
evento<br />
La scena è<br />
sicura?<br />
<strong>Trauma</strong> chiuso<br />
stabile instabile<br />
_<br />
VALUTAZIONE<br />
SECONDARIA<br />
Criteri di<br />
2<br />
centralizzazione_<br />
NO<br />
Criteri clinici di<br />
3<br />
trauma maggiore_<br />
NO<br />
Criteri dinamicosituazionali<br />
di<br />
trauma 4<br />
maggiore 5<br />
NO<br />
SI<br />
SI<br />
SI<br />
TRAUMA SULLA SCENA<br />
Sequenza intervento<br />
SOCCORSO SULLA SCENA<br />
C.O.<br />
Dispatch<br />
ANTICIPAZIONE:<br />
• Attribuzione dei ruoli<br />
• Verifica materiali ed attrezzature<br />
• Analisi rischi potenziali ed impiego presidi di autoprotezione<br />
33<br />
• Valutazione sicurezza scena e rischio evolutivo<br />
• Prevenzione sovraincidente<br />
• Valutazione a colpo d’occhio della cinematica dell’incidente<br />
• Attivazione dei soccorsi non sanitari necessari<br />
TRIAGE (se più vittime)<br />
Singola vittima<br />
VALUTAZIONE<br />
PRIMARIA<br />
Tratta secondo priorità<br />
A-B-C-D-E<br />
DEA II° livello 5, 6<br />
SI DEA I° livello<br />
1<br />
• Attendere la messa in sicurezza della scena<br />
• Valutare possibilità di estricazione rapida<br />
Stabilizzato?<br />
SI<br />
Valutare sempre tempi<br />
e mezzo di trasporto 6<br />
NO<br />
<strong>Trauma</strong> penetrante 7<br />
DEA I° o II° livello<br />
secondo mappa SIAT<br />
<strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />
più rapidamente<br />
raggiungibile
NOTA 1:<br />
<strong>Il</strong> paziente è considerato instabile quando una delle funzioni vitali (respiratoria, cardiocircolatoria,<br />
neurologica) necessita di osservazione e/o supporto continuo per il mantenimento di una buona<br />
autonomia.<br />
NOTA 2:<br />
Criteri di centralizzazione dal territorio:<br />
vedi pagine 41 <strong>–</strong> 42 documento guida SIAT <strong>Marche</strong>.<br />
NOTA 3:<br />
Criteri clinici di trauma maggiore<br />
A. Glasgow Coma Scale < 13<br />
B. PA < 90 mm Hg (adulto)<br />
C. Frequenza Respiratoria < 10 o > 29<br />
D. RTS < 11 o PTS < 9<br />
E. Ferite penetranti a torace, addome, collo, pelvi<br />
F. <strong>Trauma</strong> da schiacciamento torace/addome<br />
G. Lembo mobile costale<br />
H. Frattura di 2 o più ossa lunghe prossimali<br />
I. <strong>Trauma</strong> associato ad ustioni di 2°-3° grado > 15% superficie corporea<br />
J. Ustioni 2°-3° grado > 30% superficie corporea<br />
K. Ustioni di qualsiasi grado interessanti le vie aeree<br />
L. <strong>Trauma</strong> al rachide con deficit neurologico (anche sospetto)<br />
M. Amputazione prossimale<br />
NOTA 4:<br />
Criteri situazionali di trauma Maggiore<br />
N. Caduta da > 5 metri<br />
O. Pedone urtato da veicolo e proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto<br />
P. Arrotamento<br />
Q. Deformazione lamiere veicolo > 50 cm.<br />
R. Intrusione lamiere nell’abitacolo > 30 cm. (lato paziente) o 40 cm. (lato opposto)<br />
S. Precipitazione veicolo > 3 m.<br />
T. Cappottamento autoveicolo<br />
U. Occupante del veicolo proiettato all’esterno<br />
V. Ciclista/motociclista proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto<br />
W. Presenza di soggetto deceduto per l’impatto nello stesso veicolo<br />
X. Necessità di estricazione prolungata<br />
34
NOTA 5:<br />
DEA 2° LIVELLO Specificità :<br />
• guardia attiva 24 ore del trauma team <strong>–</strong> A composto da:<br />
• Medico anestesista-rianimatore (team leader)<br />
• Medico di Pronto Soccorso (team leader)<br />
• Chirurgo generale<br />
• Medico Radiologo<br />
• I.P. di sala emergenza (o di rianimazione)<br />
• I.P. di Pronto Soccorso<br />
• Tecnico di radiologia<br />
• equipe di Chirurgia d’urgenza in guardia attiva 24 ore<br />
• laboratorio analisi e centro trasfusionale con personale laureato in guardia attiva per 24 ore<br />
• professionisti di varie specialità (Neurochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Maxillo-Facciale,<br />
Ortopedia, ORL, Oculistica, Urologia, Chirurgia Vascolare, Radiologia Interventistica, Neuroradiologia,<br />
Chirurgia Plastica, Cardio-Chirurgia, Neuroriabilitazione )<br />
NOTA 6:<br />
In caso di instabilità emodinamica (classe di shock 3 o 4) l’indicazione alla centralizzazione dal territorio<br />
al DEA di 2° livello si pone se il tempo di trasporto al DEA di 1° livello non è sensibilmente<br />
minore. La possibilità di decidere la centralizzazione subito al DEA di 2° livello, soprattutto in<br />
questi pazienti instabili, si rende più concreta se è disponibile in poco tempo il trasporto in eliambulanza,<br />
se cioè l’invio dell’elicottero di soccorso sulla scena del trauma avviene contemporaneamente<br />
a quella degli equipaggi di soccorso via terra, sulla base di criteri situazionali.<br />
NOTA 7:<br />
Lesioni penetranti che interessano il capo, il collo,il tronco o le radici degli arti.<br />
3
A:<br />
APERTURA VIE AEREE<br />
E PROTEZIONE RACHIDE<br />
CERVICALE<br />
• Mantieni immobilizzazione rachide<br />
• Ossigenoterapia ad alti flussi<br />
B:<br />
RESPIRAZIONE<br />
valuta il torace: ispezione,<br />
palpazione, auscultazione,<br />
Freq. Resp., saturimetria, 2<br />
Valuta il torace:<br />
ispezione, palpazione,<br />
auscultazione, Freq.Resp,<br />
saturimetria._<br />
C:<br />
(TRATTA EMORRAGIE)<br />
CIRCOLAZIONE<br />
VALUTAZIONE PRIMARIA<br />
SI<br />
• Posizione neutra del capo,<br />
• immobilizzazione manuale del capo,<br />
• ispezione regione del collo<br />
• posizionamento del collare cervicale;<br />
Chiama il paziente,<br />
risponde?<br />
3<br />
NO<br />
Valuta segni<br />
segni ostruzione<br />
ostruzione vie aeree_<br />
e apnea<br />
• Ispezione cavo orale<br />
• Sub-lussazione mandibola<br />
• Aspirazione<br />
• Disostruzione vie aeree<br />
Persiste ostruzione<br />
o Apnea<br />
• Intubazione Tracheale ed adeguata<br />
ventilazione.<br />
• Se insuccesso Cricotiroidotomia<br />
Ferita<br />
penetrante Scoop and run<br />
vie aeree e apnea 1<br />
se non c’è polso<br />
• applica algoritmo dell’ Arresto Cardiaco<br />
PNX aperto • Medicazione impermeabile su 3 lati<br />
sospetto Sospetto PNX<br />
iperteso, iperteso_ 3<br />
• Puntura esplorativa (se positiva),<br />
Decompressione PNX<br />
• Rivaluta i parametri vitali
NOTA 1:<br />
Segni di OSTRUZIONE della VIA AEREA sono:<br />
• ridotto livello di coscienza<br />
• tirage cervicale ed intercostale<br />
• stridore inspiratorio<br />
• diminuito movimento di aria<br />
• difficoltà a parlare, disfagia<br />
• deviazione della trachea<br />
• cianosi (segno tardivo)<br />
NOTA 2:<br />
Segni di inadeguata VENTILAZIONE sono:<br />
• anormale FR o pattern respiratorio<br />
• asimmetria dei movimenti della parete<br />
• enfisema sottocutaneo<br />
• shift della trachea<br />
• riduzione dei rumori polmonari<br />
• iperfonesi o ipofonesi<br />
• segni di ipossia (tachicardia, agitazione, confusione, cianosi)<br />
• Sat O2 < 90% nonostante alti flussi di O2<br />
NOTA 3:<br />
Segni di SOSPETTO PNEUMOTORACE IPERTESO<br />
• Crepitii alla palpazione da enfisema sottocutaneo<br />
• Ipossia severa (sat O2 < 90%)<br />
• Dispnea con vie aeree pervie<br />
• Ipoventilazione monolaterale , timpanismo alla percussione<br />
• Volet costale<br />
• Turgore delle giugulari con ipotensione<br />
• Deviazione trachea<br />
3
C:<br />
(TRATTA EMORRAGIE)<br />
CIRCOLAZIONE<br />
Ricerca focolai<br />
emorragici<br />
Valuta il circolo:<br />
Polso, FC, PA, Cute<br />
• 2 accessi venosi di grosso calibro<br />
D:<br />
SISTEMA NERVOSO<br />
CENTRALE<br />
Glasgow Glasgow Coma Coma Scale, 3<br />
_<br />
E:<br />
ESPOSIZIONE E<br />
TERMOPROTEZIONE<br />
Ferita<br />
penetrante<br />
segni Segni e sintomi<br />
di ipotensione, di 1<br />
ipotensione_<br />
GCS: < 9<br />
Sat: < 90%<br />
• Rimuovi vestiti (se possibile)<br />
• Garantisci termoprotezione<br />
• Monitoraggio ecg<br />
• Rivaluta i parametri vitali (FR, Sat.O2; FC, PA)<br />
SI<br />
Paziente è<br />
stabile?<br />
VALUTAZIONE SECONDARIA<br />
(Esame testa-piedi)<br />
NO<br />
38<br />
Scoop and run<br />
• Medicazione compressiva, Tamponamento<br />
(quando possibile),<br />
• Torniquet, laccio emostatico<br />
• Reintegro Volemico_ 2<br />
• Rivaluta i parametri vitali<br />
• Intubazione Tracheale<br />
• Rivaluta i parametri vitali<br />
• Immobilizzazione<br />
• Monitoraggio parametri vitali<br />
• Rivalutazione e trattamento<br />
secondo priorità<br />
AVVISA CO-118<br />
PER CENTRALIZZAZIONE:<br />
• Scelta mezzo di trasporto<br />
• Destinazione vittima
NOTA 1:<br />
Segni di INADEGUATA PERFUSIONE TESSUTALE sono:<br />
• riduzione della PAs e della differenziale<br />
• tachipnea<br />
• tachicardia<br />
• confusione o ridotto livello di coscienza<br />
• segni di ipoperfusione periferica<br />
• cute pallida, sudata, fredda<br />
NOTA 2:<br />
CLASSI EMODINAMICHE DELLO SHOCK EMORRAGICO<br />
( Stima del sangue e dei liquidi persi basati sulla presentazione iniziale del paziente)<br />
CLASSE 1° 2° 3° 4°<br />
Volemia persa % < 15% < 30% < 40% > 40%<br />
NOTA 3:<br />
Perdite ml. 750 800-1500 1500-2000 > 2000<br />
F.C. < 100 100-120 120-140 >140<br />
Polso radiale normale piccolo filiforme assente<br />
F.R. normale > 20 > 30 > 40<br />
P.A.S. normale<br />
Riduzione<br />
differenziale < 90
VALUTAZIONE<br />
SECONDARIA<br />
(Esame testa-piedi)<br />
TESTA:<br />
• Strutture scheletriche, (Cranio, Base, Massiccio facciale<br />
• Cute, Mucose e Tessuti molli<br />
• Encefalo: Pupille (diametro, simmetria, reattività luce)<br />
• GCS<br />
COLLO:<br />
• Deviazione Trachea<br />
• Turgore giugulari<br />
• Lesioni penetranti<br />
• Ematomi pulsanti<br />
• Es.Ob.Neurologico Periferico (motorio e sensitivo)<br />
TORACE:<br />
• FR<br />
• SatO2<br />
• Enfisema sottocutaneo<br />
• Volet costale<br />
• Auscultazione 6 foci<br />
ADDOME:<br />
• Ispezione<br />
• Palpazione<br />
MONITORAGGIO PARAMETRI VITALI<br />
BACINO, PELVI, GENITALI ESTERNI:<br />
• Ispezione per lesioni, priapismo<br />
• Compressione creste iliache anteriori<br />
ARTI:<br />
• Strutture scheletriche ed articolari<br />
• Cute, Tessuti molli<br />
• Polsi periferici<br />
ANAMNESI<br />
• Interventi chirurgici recenti<br />
• Farmaci anticoagulanti, _-bloccanti,<br />
• Allergie a farmaci,<br />
• Patologie concomitanti e pregresse<br />
e DINAMICA EVENTO<br />
40<br />
Identifica<br />
i criteri clinici di<br />
trauma maggiore<br />
o i criteri di<br />
centralizzazione<br />
IMMOBILIZZAZIONE<br />
• Rachide in toto ‡ tavola spinale<br />
‡ materasso depressione<br />
• Sospette fratture ‡ split<br />
controllo polsi prima e dopo<br />
Ricerca i criteri<br />
dinamico-situazionali<br />
di trauma maggiore
CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE DAL TERRITORIO PER L’ADULTO<br />
<strong>Trauma</strong> cranico<br />
• GCS < 9 o perdita di 2 o più punti tra due valutazioni;<br />
• trauma penetrante;<br />
<strong>Trauma</strong> volto o collo<br />
• trauma penetrante con lesioni vascolari maggiori e/o vie aeree a rischio;<br />
<strong>Trauma</strong> vertebrale<br />
• trauma midollare (paraparesi/plegia o tetraparesi/plegia);<br />
<strong>Trauma</strong> toracico<br />
• trauma penetrante ;<br />
• trauma chiuso con stato di shock (escluso PNX iperteso),<br />
<strong>Trauma</strong> pelvico<br />
• trauma penetrante ;<br />
• trauma chiuso con stato di shock,<br />
<strong>Trauma</strong> degli arti<br />
• lesione vascolare altamente probabile o <strong>grave</strong> compromissione dei tessuti molli;<br />
• amputazione suscettibile di reimpianto;<br />
Politrauma<br />
• RTS < 11.<br />
SCELTA DESTINAZIONE<br />
In caso di instabilità emodinamica (classe di shock 3 o 4) l’indicazione alla<br />
centralizzazione dal territorio al DEA di 2° livello si pone se il tempo di trasporto al<br />
DEA di 1° livello non è sensibilmente minore.<br />
41
CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE DAL TERRITORIO PER IL BAMBINO<br />
<strong>Trauma</strong> cranico<br />
• GCS < 9 o perdita di 2 o più punti tra due valutazioni;<br />
• trauma penetrante,<br />
<strong>Trauma</strong> volto o collo<br />
• trauma penetrante con lesioni vascolari maggiori e/o vie aeree a rischio;<br />
<strong>Trauma</strong> vertebrale<br />
• trauma midollare (paraparesi/plegia o tetraparesi/plegia);<br />
<strong>Trauma</strong> toracico<br />
• trauma penetrante ;<br />
• trauma chiuso con stato di shock (escluso PNX iperteso);<br />
<strong>Trauma</strong> pelvico<br />
• trauma penetrante ;<br />
• trauma chiuso con stato di shock,<br />
<strong>Trauma</strong> degli arti<br />
• lesione vascolare altamente probabile o <strong>grave</strong> compromissione dei tessuti molli;<br />
• amputazione suscettibile di reimpianto;<br />
Politrauma<br />
• PTS < 10 ;<br />
• politrauma e/o presenza di criteri dinamici se al di sotto del 1° anno di vita.<br />
In attesa della attivazione della TAC all’ospedale Salesi, il bambino viene centralizzato<br />
all’ospedale di Torrette. In tutti i casi, prima della centralizzazione, la Centrale Operativa 118<br />
provvederà a preallertare il team del Salesi (rianimatore e chirurgo pediatrici).<br />
NB: Per il bambino con trauma cranico, sotto i due anni di età, si consiglia un consulto<br />
telefonico con il “<strong>Trauma</strong> leader” dell’Ospedale Salesi.<br />
42
ALLERTAMENTO DELLA STRUTTURA DI DESTINAZIONE<br />
Comunicazioni dai mezzi di soccorso: VALUTAZIONE SANITARIA<br />
<strong>Il</strong> DPR 15/05/92, quando tratta di VALUTAZIONE SANITARIA, non specifica:<br />
- se si riferisce alle condizioni dell’assistito all’arrivo sul posto dell’equipaggio o dopo trattamento<br />
e trasporto in ambulanza<br />
- quali sono i criteri per definire una condizione morbosa lieve o <strong>grave</strong>, lasciando pertanto<br />
molto spazio alla soggettività degli operatori.<br />
Ciò comporta che, così come definita nel decreto, la valutazione sanitaria ha scarso impatto<br />
operativo sia in relazione al giudizio sull’adeguatezza del dispatch che per l’indicazione al Pronto<br />
Soccorso delle risorse assistenziali occorrenti.<br />
Si è pertanto stabilito di sviluppare la valutazione sanitaria in due diversi indicazioni:<br />
- indice di gravità<br />
- codice di rientro<br />
Oggettivo e confrontabile fra diverse località.<br />
Classifica le condizioni del paziente all'arrivo sul posto del primo equipaggio.<br />
In genere NON viene trasmesso al Pronto Soccorso<br />
(ma ci sono e ccezioni: ad e semp io i casi di trauma magg iore).<br />
Ha lo scopo, fra l’altro, di valutar e l’ adeguatezza del dispatch effettuato<br />
Viene codificato tramite l’assegnazione di un “colore”<br />
I criteri generali di assegnazione del “colore” sono i seguenti:<br />
Bianco: patologia non acuta, stabile<br />
Verde: funzioni vitali non compromesse; soggetto stabile; disturbo insorto di recente<br />
Giallo: funzioni vitali attualmente non compromesse, ma con possibilità di peggioramento<br />
Rosso: compromissione funzioni vitali in atto (anche solo sospetta).<br />
Serve ad allertare il Pronto Soccorso di destinazione perché prepari le risorse ritenute<br />
adeguate alle necessità assistenziali, determinate in base alla criticità delle condizioni del<br />
paziente in ambulanza, dopo trattamento in loco, e ad eventuali altri fattori (esempio criteri<br />
situazionali nel trauma, stato di gravidanza…) che modificano modalità di accesso al triage.<br />
Espresso con una cifra fra 0 e 4 (DM Sanità 1 /0 / 2) cui viene associata la comunicazione<br />
“s igma” nel caso il rientro avvenga con lampeggianti e sirene accesi<br />
43
Con il codice di rientro cerchiamo di indicare in modo esplicito al Pronto Soccorso, quali sono, a<br />
nostro parere, le necessità di assistenza del paziente. Eccetto i casi in cui sono presenti protocolli<br />
concordati specifici, si tratta di un suggerimento e non di un obbligo per il Pronto Soccorso,<br />
che mantiene la propria autonomia ed, ovviamente, si assume la responsabilità del proprio<br />
comportamento.<br />
<strong>Il</strong> codice di rientro, in generale, va pertanto interpretato come segue:<br />
0. soggetto che non necessita di intervento<br />
1. soggetto che può attendere in lista; non è necessario che il medico di Pronto Soccorso venga<br />
preallertato (in alcune zone la Centrale non comunica neppure al Pronto Soccorso che sta<br />
rientrando un codice 1)<br />
2. soggetto che necessita di essere visitato al più presto; allertare il medico all’arrivo<br />
dell’ambulanza<br />
3. soggetto da trasportare direttamente in sala di emergenza dove è atteso dal medico per il<br />
passaggio delle consegne da parte dell’equipaggio di soccorso; eventuali risorse di supporto<br />
attivate in base a profili regionali e/o protocolli locali concordati<br />
4. soggetto deceduto<br />
N.B.: In genere l’indice di gravità NON viene comunicato al Pronto Soccorso di<br />
destinazione.<br />
Fra le eccezioni ricordiamo i casi di trauma maggiore.<br />
Secondo le principali linee guida gli eventi con criteri di trauma maggiore andrebbero<br />
sempre trasportati alla shock room di un trauma center. Nella nostra codifica ciò<br />
significa che tutti i traumi maggiori avranno codice di rientro “3”.<br />
Se si tratta di trauma maggiore per almeno un criterio clinico sarà senz’altro un<br />
“rosso 3”,<br />
mentre se sono presenti solo criteri situazionali si tratterà di un “giallo 3”.<br />
In questo caso l’informazione è significativa per il Pronto Soccorso, per cui la Centrale<br />
trasmetterà anche l’indice di gravità.<br />
Negli ospedali in cui ciò ha rilevanza assistenziale, in presenza di protocolli specifici,<br />
può essere trasmesso al Pronto Soccorso anche indicazione sui criteri clinici e/o<br />
situazionali di trauma maggiore.<br />
44
Parametri vitali ed indice di gravità nell’adulto (almeno 12 anni)<br />
< 13, (insorgenza acuta) (A)<br />
13, (insorgenza acuta) (A)<br />
> 13<br />
stato di coma cronico (A)<br />
alterazioni del linguaggio (B)<br />
GLASGOW COMA SCALE<br />
< 10 atti/min<br />
> 30 atti/min<br />
fra 21 e 30 atti/min<br />
(escluse cause funzionali) (D)<br />
fra 10 e 20 atti/min<br />
FREQUENZA RESPIRATORIA<br />
< 85%, acuta (C)<br />
fra 85 ed 89%, acuta (C)<br />
> 89%<br />
ipossia cronica (C)<br />
SATURAZIONE DI OSSIGENO<br />
rilevata prima di somministrare<br />
ossigeno,<br />
< 40 battiti/min<br />
> 130 battiti/min (D) (E)<br />
fra 40 e 59 battiti/min<br />
fra 101 e 130 battiti/min (E)<br />
(escluse cause funzionali) (D)<br />
fra 60 e 100 battiti/min<br />
FREQUENZA CARDIACA<br />
sistolica < 90 mmHg (F)<br />
sistolica > 89 mmHg<br />
diastolica < 121 mmHg<br />
PRESSIONE ARTERIOSA<br />
diastolica > 120 mmHg<br />
4<br />
Quando anche solo un parametro vitale<br />
rientra nel range indicato in questa terza<br />
colonna le funzioni vitali vanno<br />
considerate compromesse<br />
indipendentemente dalla associazione<br />
con altri segni o sintomi:<br />
l’indice di gravità sarà ROSSO<br />
Quando uno o più parametri vitali<br />
rientrano nel range di questa colonna<br />
(ma nessuno raggiunge la<br />
compromissione della terza colonna)<br />
l’indice di gravità è almeno GIALLO.<br />
Quando tutti i parametri sono normali, (o<br />
le alterazioni sono croniche) assegna:<br />
VERDE se si possono escludere<br />
peggioramenti nelle prossime ore<br />
GIALLO se la patologia non fa escludere<br />
un peggioramento a breve termine<br />
<strong>Il</strong> codice BIANCO si usa per patologie<br />
croniche con parametri normali e stabili.<br />
Pertanto in un codice bianco:<br />
- i parametri vitali sono normali<br />
- la patologia è insorta da più di 24 ore<br />
- non si prevede compromissione funzioni<br />
vitali nelle ore immediatamente successive<br />
Se respiro spontaneo e/o circolo<br />
sono assenti codifica<br />
ROSSO AVANZATO<br />
Diventa ROSSO se si associano uno o<br />
più dei seguenti segni, in genere<br />
indicatori di disagio emodinamico:<br />
- pallore associato a sudorazione fredda<br />
- cianosi diffusa<br />
- sincopi recidivanti o impossibilità a<br />
mantenere la posizione eretta a causa<br />
della tendenza a svenire<br />
- stridore laringeo o altri segni di<br />
ostruzione parziale delle vie aeree<br />
Cosa è scritto nelle<br />
LINEE GUIDA REGIONALI<br />
BIANCO: patologia non acuta, stabile<br />
VERDE: funzioni vitali non<br />
compromesse; soggetto stabile;<br />
disturbo insorto di recente<br />
GIALLO: funzioni vitali attualmente<br />
non compromesse, ma con possibilità<br />
di peggioramento<br />
ROSSO: compromissione funzioni<br />
vitali (anche solo sospetta).<br />
<strong>Il</strong> segno clinico che ha portato a<br />
codificare rosso un soggetto con<br />
parametri vitali border-line, va indicato<br />
esplicitamente sulla scheda di intervento<br />
NOTE: A) un GCS < 14 presente, invariato, da almeno 24 ore non è sufficiente per<br />
codificare rosso<br />
B) in presenza di afasia, disartria o altri impedimenti alla fonazione il GCS non è<br />
attendibile; il paziente può essere perfettamente lucido ma avere un punteggio basso<br />
solo per la componente “linguaggio”; in questi casi un GCS < 14 non è sufficiente per<br />
codificare rosso<br />
C) in caso di ipossia sostanzialmente invariata (o addirittura migliore) rispetto a controlli<br />
precedenti (desumibili da documentazione clinica o da anamnesi) una SaO2 < 90% non<br />
è sufficiente per codificare rosso<br />
D) se sospetti che tachipnea o tachicardia siano dovute ad emotività, paura, o altri fattori<br />
psicologici, ricontrolla frequenza respiratoria e cardiaca dopo avere tranquillizzato<br />
verbalmente il paziente; assegna l’indice di gravità in base ai dati del controllo, ignorando<br />
quelli della prima rilevazione<br />
E) in caso di fibrillazione atriale senza segni di disagio emodinamico prendi in<br />
considerazione la frequenza ventricolare media (e non quella di picco)<br />
F) escluso i soggetti che documentano di avere sempre la sistolica < 90 mmHg
Formazione del personale<br />
della fase preospedaliera del SIAT<br />
Nel Programma Formativo proposto dal C.R.E.S. (Comitato Regionale per l’Emergenza<br />
Sanitaria), ed approvato dalla Giunta regionale con delibera 1405 del 19/06/2001, sono indicati<br />
gli obiettivi educativi specifici e le competenze da acquisire per ciascuna figura professionale<br />
che opera nel Sistema dell’ Emergenza della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong>.<br />
<strong>Il</strong> documento della conferenza stato-regioni sulle “Linee guida su formazione ,aggiornamento<br />
ed addestramento permanente del personale operante nel sistema di emergenza/urgenza<br />
“ (Repertorio Atti n. 1711 del 22/5/2003) rafforza l’esigenza di una formazione specialistica<br />
specifica sull’emergenza come avviene per altre specialità, invitando le regioni ad uniformare<br />
i percorsi formativi con l’obiettivo generale di perseguire un miglioramento della qualità delle<br />
cure erogate mediante l’integrazione funzionale di ogni settore del sistema dell’emergenzaurgenza<br />
sanitaria (centrali operative, mezzi di soccorso, punti di primo intervento, DEA di 1° e<br />
2° livello).<br />
In riferimento al sistema integrato di assistenza al trauma <strong>grave</strong> le figure professionali<br />
coinvolte nell’ambito preospedaliero sono:<br />
-operatori di C.O.<br />
-medici di emergenza territoriale<br />
-infermieri professionali del soccorso territoriale<br />
-autisti soccorritori<br />
-volontari soccorritori<br />
Per ciascuna di queste figure è prevista una formazione di base specifica ed una formazione<br />
permanente<br />
Formazione di base specifica per medico ed infermiere professionale del sistema di<br />
emergenza in relazione alla gestione del trauma <strong>grave</strong>:<br />
obiettivi clinico assistenziali<br />
• Conoscenza e gestione delle procedure di triage extraospedaliero<br />
• Trattamento di base ed avanzato <strong>nella</strong> fase pre-ospedaliera del paziente traumatizzato<br />
nell’età adulta e pediatrica secondo linee guida di riferimento internazionali<br />
• Conoscenza e capacità di attuare i percorsi clinici che garantiscano la continuità delle cure<br />
nel trauma <strong>grave</strong> (documento regionale SIAT, percorsi trauma <strong>grave</strong> dei DEA della rete del<br />
SIAT)<br />
obiettivi organizzativi:<br />
• Conoscenza dell’organizzazione del sistema di emergenza della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong> (L.R.<br />
36/98)<br />
• Conoscenza dell’organizzazione del sistema territoriale di soccorso della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />
(C.O. ,POTES, Elisoccorso)<br />
• Conoscenza delle modalità complessive del trasporto sanitario della rete regionale<br />
dell’emergenza in riferimento al trauma <strong>grave</strong> (Documento regionale SIAT, Percorsi<br />
trauma <strong>grave</strong> DEA , Libro giallo: linee guida 2005)<br />
• Acquisizione delle capacità di predisporre ed utilizzare i protocolli operativi clinici ed<br />
4
organizzativi territoriali riferiti al trauma <strong>grave</strong> (Documento regionale SIAT, Percorsi<br />
trauma <strong>grave</strong> DEA, Libro giallo: linee guida 2005)<br />
• Conoscenza e capacità di utilizzo della rete informatica regionale (scheda ambulanza<br />
informatizzata-registro trauma maggiore)<br />
• Conoscenza dei sistemi di autoprotezione e sicurezza.<br />
Formazione di base specifica per soccorritori volontari ed autisti:in relazione alla<br />
gestione del trauma <strong>grave</strong> obiettivi assistenziali ed organizzativi:<br />
• Conoscenza dei sistemi di autoprotezione e sicurezza<br />
• Conoscenza delle procedure di triage extra-ospedaliero<br />
• Nozioni di organizzazione del sistema di emergenza sanitaria<br />
• Conoscenza ed abilità delle manovre di immobilizzazione e gestione del paziente<br />
traumatizzato<br />
• Conoscenza dei protocolli attivati all’interno della C.O. e sui mezzi di soccorso<br />
• Conoscenza e capacità di controllo di attrezzature di competenza presenti sui mezzi di<br />
soccorso e degli strumenti di radiocomunicazione<br />
La formazione di base specifica per i medici dell’emergenza territoriale è raggiunta attraverso<br />
il conseguimento dell’idoneità regionale tramite corso specifico bandito periodicamente dalla<br />
<strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong>; è auspicabile che, per una migliore integrazione con la fase ospedaliera del<br />
trauma, i medici dell’emergenza territoriale seguano corsi ATLS.<br />
Per gli altri operatori (infermieri professionali, autisti soccorritori, volontari) la formazione<br />
di base specifica deve essere raggiunta attraverso la partecipazione a corsi di formazione di<br />
assistenza preospedaliera al trauma basati su linee guida internazionali (PHTLS, PTC di base ed<br />
avanzato) , e periodo di tirocinio pratico di affiancamento ad operatori esperti.<br />
La formazione permanente e l’aggiornamento del personale dell’emergenza territoriale deve<br />
prevedere corsi di retraining periodici delle competenze di base acquisite, audit clinici , e<br />
diffusione periodica con analisi dei dati del registro traumi forniti dall’OMES .<br />
Nella legge regionale 36/98 (allegato A) è affidato al medico responsabile della centrale il<br />
compito di definire linee di indirizzo e dei programmi per la formazione e l’aggiornamento<br />
del personale impiegato nel sistema dell’emergenza in accordo con i responsabili dei DEA del<br />
territorio provinciale interessato. È auspicabile che per ogni C.O. sia a disposizione una griglia<br />
con aggiornamento dei curriculum formativi di tutto il personale operante nel proprio ambito<br />
territoriale con possibilità di programmazione e verifica annuale della formazione specifica.<br />
Indicatori del percorso formativo :<br />
N° medici ed infermieri PHTLS o PTC esecutori (80% operatori)<br />
N° soccorritori autisti e volontari PTC di base esecutori (80%operatori)<br />
N° di schede ambulanza informatizzate compilate.<br />
4
Fase<br />
Ospedaliera<br />
4
TRAUMA TEAM<br />
Le linee guida e i protocolli ATLS di management del paziente <strong>grave</strong>mente traumatizzato<br />
prevedono una sequenza di procedure diagnostico-terapeutiche in “organizzazione verticale”,<br />
la sola possibile quando un solo medico o altro operatore sanitario è presente. Ma quando più<br />
operatori sono prontamente disponibili un approccio in team , con “organizzazione orizzontale”,<br />
è solitamente adottato con significativa riduzione dei tempi assistenziali e miglioramento della<br />
prognosi.<br />
La continuità assistenziale e la tempestività dell’intervento, oltre al coinvolgimento di esperti,<br />
sono le variabili che hanno dimostrato una riduzione significativa della mortalità e della morbilità<br />
di questi pazienti (Melio Fr.- Emerg Med Clin North Am1998; Konvolinka CW <strong>–</strong> Am J Surg 1995;<br />
American College of Surgeons Committee on <strong>Trauma</strong> <strong>–</strong> ChicagoIII 1990; Jurkovich J <strong>–</strong> Lancet<br />
2000; Cohen MM <strong>–</strong> Journal of <strong>Trauma</strong> 1999; Nardi G <strong>–</strong> 15° Simposio APICE 2000).<br />
Idealmente il trauma team è composto da un insieme di figure professionali che<br />
quotidianamente assistono pazienti con trauma maggiore; il nucleo di questo team include<br />
necessariamente i professionisti delle specialità più frequentemente coinvolti nel processo<br />
assistenziale del traumatizzato: pronto soccorso, anestesia e rianimazione, chirurgia generale,<br />
radiologia. <strong>Il</strong> coinvolgimento delle chirurgie specialistiche può avvenire contemporaneamente (<br />
es. identificazione sulla strada di lesione d’organo specifica, trauma cranico e midollare, trasporto<br />
secondario concordato ) oppure successivamente, in presenza di lesioni altamente instabili per le<br />
quali il ritardo dell’intervento chirurgico od invasivo è esiziale per la vita del paziente.<br />
Obiettivi<br />
• Identificare e trattare nel minor tempo possibile le lesioni minacciose per la vita<br />
• Determinare la natura e gravità delle altre lesioni secondo un ordine di priorità<br />
(considerando la caratteristica “evolutività” delle lesioni traumatiche) e provvedere<br />
all’eventuale trattamento urgente<br />
• Individuare l’ambiente di ricovero più congruo per il paziente<br />
• Rivalutare continuamente il paziente fino al posto di trattamento definitivo (all’interno<br />
dell’ospedale o ad altro ospedale)<br />
• Comunicare con i familiari appena possibile<br />
• Compilare la cartella clinica di emergenza<br />
Composizione<br />
Per un’appropriata utilizzazione delle risorse umane sono stati individuati 2 team assistenziali<br />
secondo due ipotesi di gestione del caso clinico:<br />
<strong>Il</strong> <strong>Trauma</strong> Team <strong>–</strong>A è composto da:<br />
• Medico anestesista-rianimatore (team leader)<br />
• Medico di Pronto Soccorso (team leader)<br />
• Chirurgo generale<br />
• Medico Radiologo<br />
• I.P. di sala emergenza (o di rianimazione)<br />
• I.P. di Pronto Soccorso<br />
• Tecnico di radiologia<br />
• Ausiliario del DEA<br />
0
<strong>Il</strong> <strong>Trauma</strong> Team <strong>–</strong> B è composto da:<br />
• Medico di Pronto Soccorso (team leader)<br />
• Medico Radiologo<br />
• I.P. di Pronto Soccorso<br />
• Tecnico di radiologia<br />
• Ausiliario del DEA<br />
ognuna delle figure professionali sopra indicate deve essere riconoscibile ed immediatamente<br />
reperibile con cercapersone o cordless.<br />
Criteri e modalità di attivazione<br />
• Attivazione Team <strong>–</strong>A : per pazienti con instabilità emodinamica e/o respiratoria e/o<br />
neurologica, o già intubati<br />
1. dal territorio (tramite Centrale Operativa 118 o direttamente dall’equipaggio di<br />
soccorso intervenuto)<br />
2. dal medico del Pronto Soccorso (se non effettuata attivazione dal territorio)<br />
• Attivazione Team <strong>–</strong> B: per pazienti stabili<br />
1. dal territorio (tramite Centrale Operativa 118 o direttamente dall’equipaggio di<br />
soccorso intervenuto)<br />
<strong>Il</strong> paziente è considerato instabile quando una delle funzioni vitali (respiratoria, cardiocircolatoria,<br />
neurologica) necessita di osservazione e/o supporto continuo per il mantenimento<br />
di una buona autonomia.<br />
Funzioni e compiti<br />
Team Leader (medico del Pronto Soccorso o anestesista-rianimatore)<br />
Le sue responsabilità sono:<br />
- coordina la stabilizzazione delle funzioni vitali, in collaborazione con le altre professionalità<br />
coinvolte<br />
- stabilisce le priorità di diagnosi e trattamento, tenendo conto dei tempi<br />
1. tempo del trauma<br />
2. tempo di arrivo in Pronto Soccorso<br />
3. tempo dell’iter diagnostico<br />
4. tempo di definitivo trattamento<br />
- dirige le azioni dei componenti della squadra<br />
- segue tutto il percorso diagnostico-terapeutico (in collaborazione con i professionisti<br />
coinvolti) e tiene conto del paziente nel suo insieme<br />
- riceve ed interpreta i risultati delle indagini, in collaborazione con gli altri specialisti<br />
- raccoglie la storia clinica del paziente<br />
- comunica con il paziente e/o con i suoi familiari<br />
- redige la scheda clinica d’emergenza e quella di trasferimento<br />
- aggiorna il “registro traumi maggiori”, compilando l’ Injury Severity Score<br />
1
<strong>Il</strong> Team Leader deve essere individuato nominativamente per ogni turno (da parte del<br />
responsabile del DEA) tra i medici delle U.O. di Pronto Soccorso o di Anestesia e Rianimazione che,<br />
per esperienza e preparazione, sono in grado di ricoprire tale compito. Deve essere prontamente<br />
reperibile con cordless da parte della C.O. 118 o da parte del medico di Pronto Soccorso.<br />
Anestesista - Rianimatore<br />
• Esegue la valutazione primaria e secondaria del paziente, in collaborazione con il medico di<br />
pronto soccorso; insieme si accordano per suddividersi tempestivamente i primi compiti<br />
e le manovre assistenziali.<br />
• Mette in atto le manovre di stabilizzazione delle funzioni vitali (con particolare riguardo<br />
alle fasi A, B e D).<br />
• Segue il paziente anche durante la fase diagnostica fuori della sala emergenza, provvedendo<br />
e verificando monitoraggio, ventilazione, infusioni, somministrazione di farmaci.<br />
• Assiste il paziente instabile o intubato nell’eventuale trasferimento presso altro<br />
ospedale.<br />
Medico di Pronto Soccorso<br />
• Esegue la valutazione primaria e secondaria del paziente nel caso di attivazione del team<br />
B.<br />
• Collabora con l’anestesista rianimatore nel caso di attivazione del team A (con particolare<br />
riguardo alla fase C ed E).<br />
• Si occupa della attivazione dei consulenti e dei rapporti con i vari servizi di diagnosi e cura<br />
(laboratorio analisi, centro trasfusionale, radiologia, sala operatoria, ecc.), provvedendo<br />
a richieste esami, raccolta referti, controllo emoderivati, refertazione a scopo medicolegale,<br />
comunicazione con l’autorità giudiziaria, coordinamento del personale ausiliario e<br />
infermieristico in pronto soccorso.<br />
• Provvede alla sutura di eventuali ferite non suscettibili di intervento chirurgico ed alla<br />
terapia antitetanica.<br />
Può allontanarsi dal paziente nel caso in cui questo venga accompagnato dall’anestesistarianimatore<br />
fuori della sala emergenza per l’iter diagnostico e non vi siano elementi di criticità<br />
che impongano la contemporanea presenza di entrambi anche in questa fase.<br />
Chirurgo d’urgenza<br />
Partecipa all’A.B.C.D.E. del paziente con particolare attenzione al distretto toraco-addominale,<br />
vascolare, urogenitale<br />
• Esegue le manovre chirurgiche necessarie in sala emergenza<br />
• Segue e valuta le indagini diagnostiche fondamentali del trauma<br />
• Attiva la sala operatoria<br />
Deve essere individuato nominativamente tra i medici della U.O. di Chirurgia Generale presenti in<br />
servizio ad ogni turno; è attivabile con cordless dal medico di Pronto Soccorso o dall’anestesistarianimatore.<br />
Di notte e durante i giorni festivi, deve rendersi disponibile in sala emergenza nel più<br />
breve tempo possibile.<br />
Medico Radiologo<br />
• Esegue l’ecografia dell’addome se non già eseguita dal medico di P.S.<br />
• Referta rapidamente le immagini Rx fondamentali, informando immediatamente il team<br />
leader su lesioni riscontrate<br />
• Concorda con il trauma leader gli esami diagnostici aggiuntivi più appropriati in funzione<br />
2
delle lesioni riscontrate e da studiare meglio<br />
Deve essere individuato nominativamente e viene avvertito dal medico di pronto soccorso<br />
tramite cordless. Disponibilità come per il chirurgo.<br />
IP sala emergenza<br />
• E’ di norma un infermiere del DEA designato dalla Caposala<br />
• Predispone la sala emergenza all’accoglimento del paziente (controllo giornaliero checklist<br />
e ripristino dei materiali una volta terminata l’urgenza)<br />
• Nel caso di attivazione del Team <strong>–</strong>A “si stacca” dalla propria U.O. (o dall’ambulatorio di<br />
pronto soccorso) e si reca in sala emergenza insieme al medico Rianimatore<br />
• Lavora “a fianco” del Rianimatore e segue il paziente anche durante il trasferimento<br />
Anch’egli è individuato nominativamente ad ogni turno ed è attivato dall’Anestesista-<br />
Rianimatore.<br />
IP di Pronto Soccorso<br />
• Lavora “a fianco” del medico di Pronto Soccorso<br />
• Attiva il tecnico di Radiologia<br />
• Attiva l’ausiliario del DEA<br />
Anch’egli è individuato nominalmente ad ogni turno.<br />
Tecnico di Radiologia<br />
• Esegue gli esami radiologici secondo linee guida ATLS ed altri esami su richiesta del team<br />
leader<br />
• Provvede allo sviluppo immediato ed alla visualizzazione delle immagini al medico<br />
radiologo<br />
• Ritira il referto scritto e lo consegna al team leader<br />
Individuato nominalmente ad ogni turno, è attivato dall’I.P. di Pronto Soccorso. Disponibilità come<br />
per il medico radiologo.<br />
Ausiliario<br />
• Collabora con gli infermieri della sala emergenza per il reperimento o il trasporto di<br />
materiali, per la consegna degli esami di laboratorio, per le richieste, per il ritiro delle unità<br />
di sangue e/o plasma, per il trasporto del paziente all’interno dell’ospedale<br />
• Prende in consegna e cataloga gli effetti personali del paziente<br />
• Collabora con l’IP di sala emergenza al ripristino della stessa<br />
È attivabile con cordless e dovrebbe essere presente in disponibilità attiva per 24 ore.<br />
N.B.: Si sottolinea l’importanza che ogni ruolo professionale lavori in sintonia<br />
con il coordinamento organizzativo del medico di Pronto Soccorso.<br />
3
RISORSE<br />
All’arrivo del paziente nel DEA 1° livello sono necessari:<br />
• medico del Pronto Soccorso<br />
• anestesista-rianimatore<br />
• medico radiologo<br />
• chirurgo generale<br />
• 2 IP dell’ emergenza (Pronto Soccorso/Rianimazione)<br />
• tecnico di radiologia<br />
• ausiliario<br />
inoltre<br />
• sala emergenza attrezzata (vedi check-list allegata)<br />
• laboratorio analisi<br />
• emoteca<br />
• apparecchio radiologico portatile ed ecografo in Pronto Soccorso<br />
• TAC disponibile nello stesso Ospedale<br />
• sala operatoria attivabile in pochi minuti<br />
Specificità del DEA 2° livello<br />
¸ guardia attiva 24 ore del trauma team <strong>–</strong> A<br />
¸ equipe di Chirurgia d’urgenza in guardia attiva 24 ore<br />
¸ laboratorio analisi e centro trasfusionale con personale laureato in guardia attiva<br />
per 24 ore<br />
¸ professionisti di varie specialità (Neurochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia<br />
Maxillo-Facciale, Ortopedia, ORL, Oculistica, Urologia, Chirurgia Vascolare,<br />
Radiologia Interventistica, Neuroradiologia, Chirurgia Plastica, Cardio-Chirurgia,<br />
Neuroriabilitazione )<br />
4
ITER CLINICO DEL PAZIENTE CON TRAUMA MAGGIORE<br />
NEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA<br />
Cose da fare “prima”dell’arrivo del paziente<br />
• Raccogliere le informazioni essenziali dal 118:<br />
• la natura dell’incidente<br />
• numero,sesso,età delle vittime<br />
• le lesioni evidenti, il codice di rientro<br />
• la necessità di attivare il Team-A o B<br />
• il tempo stimato di arrivo<br />
• Preparare la stanza d’emergenza<br />
• Chiamare i componenti del trauma team<br />
• Valutare il rapporto numero di feriti/risorse disponibili<br />
Cose da fare “all’arrivo” in ospedale<br />
• Valutare e trattare il paziente secondo la metodologia di approccio dell’ATLS 1 (vedi<br />
algoritmo alle pag. successive):<br />
• A - vie aeree con protezione rachide cervicale<br />
• B - respirazione<br />
• C - circolazione con controllo emorragie esterne<br />
• D - stato neurologico<br />
• E - esposizione e controllo temperatura<br />
in modo tale che si garantisca:<br />
• l’allineamento del paziente su tavola spinale durante il cambio barella e la<br />
svestizione essenziale<br />
• O 2 ad alti flussi<br />
• 2 vie venose (14-16 G) con prelievo di sangue per esami di laboratorio e<br />
trasfusionale, glicemia su striscia reattiva, EGA 2<br />
• monitoraggio continuo dei parametri vitali, ECG, pulso-ossimetria<br />
• Pensare alle possibili lesioni in base alla dinamica del trauma<br />
• Allertare <strong>–</strong> se necessario <strong>–</strong> reperibili, sala operatoria, rianimazione<br />
Le cose da fare “dopo aver stabilizzato” il paziente<br />
• Valutazione secondaria: “esame testa-piedi”<br />
• AMPLE storia clinica 15<br />
• Catetere vescicale e sondino naso-gastrico 16<br />
• Considerare precocemente l’uso di analgesici<br />
• Decidere l’ulteriore iter diagnostico-terapeutico in base alla valutazione secondaria<br />
• Garantire il monitoraggio e la continuità della cura nel trasferimento intra- ed interospedaliero<br />
• Comunicare ai familiari<br />
• Registrare i dati e compilare accuratamente la scheda clinica<br />
• Preparare per eventuale trasferimento ad altro ospedale
Paziente in respiro spontaneo<br />
Via aerea pervia<br />
Diagramma PRIMARY SURVEY SURVEY (1) (1)<br />
A Valuta per segni di ostruzione della via aerea 3<br />
Mantenere la protezione del rachide cervicale<br />
Compromissione della via aerea ed<br />
inadeguata ventilazione<br />
O2 ad alti flussi Intervento immediato sulla via aerea 4-5<br />
NO<br />
continua O2 ad alti flussi<br />
ECOGRAFIA ADDOME in P. S. (con<br />
metodica FAST) 10<br />
( medico competente ) valuta per:<br />
Emoperitoneo o Lesione maggiore<br />
dei parenchimi<br />
Tamponamento cardiaco<br />
Emotorace<br />
Trattamento chirurgico<br />
B Valuta per segni di inadeguata ventilazione 6<br />
associati o meno a segni di instabilità emodinamica 7<br />
SEVERO DISTRESS RESPIRATORIO ? SI<br />
Rx TORACE in P. S. - valuta per:<br />
Posizione drenaggio/tubo ET<br />
PNX<br />
Lembo toracico mobile<br />
Emotorace<br />
Allargamento del mediastino<br />
Anormalità del diaframma<br />
Enfisema sottocutaneoe/o mediastinico<br />
Contusione/lacerazione polmonare<br />
Trattamento: vedi algoritmi specifici<br />
C comprimere EMORRAGIE ESTERNE<br />
Valuta per segni di inadeguata perfusione<br />
tessutale 8<br />
Fai il bilancio dei liquidi già infusi, considera<br />
la risposta emodinamica ed assegna la classe<br />
di SHOCK 9<br />
IL PAZIENTE E’ EMODINAMICAMENTE STABILE?<br />
SI<br />
NO<br />
Paziente arrivato intubato<br />
Auscultare il torace:<br />
tubo malposizionato?<br />
escludi subito e/ o tratta immediatamente PNX IPERTESO<br />
se PNX APERTO: medicazione impermeabile a tenuta su 3<br />
lati + drenaggio toracico<br />
Rx BACINO in P. S. - valuta i segni Rx di<br />
instabilità:<br />
diastasi pubica > 2,5 cm.<br />
frattura bilaterale dei rami pubici<br />
significativo ampliamento delle<br />
sacroiliache<br />
frattura dell’anello pelvico con fratt.<br />
del processo traverso di L5<br />
Manovre di stabilizzazione
SI<br />
Completa valutazione<br />
D <strong>–</strong> Disability<br />
E <strong>–</strong> Exposure _<br />
D DISABILITY 5<br />
valuta GCS<br />
pupille e segni di lato<br />
COMA con SEGNI FOCALI<br />
TAC cranio+cervicale immed. 12<br />
Trasferimento NCH<br />
E EXPOSURE<br />
valuta lussazioni, fratture, amputazioni,<br />
tumefazioni,ecchimosi anche sul dorso<br />
previeni ipotermia<br />
Diagramma PRIMARY SURVEY (2)<br />
IL PAZIENTE E’ EMODINAMICAMENTE STABILE?<br />
NO<br />
Emorragie esterne già controllate<br />
Rivaluta A B C<br />
Considera emotrasfusioni<br />
Riconsidera necessità di intervento<br />
chirurgico d’urgenza 13-14<br />
Completamento del trattamento nel PAZIENTE<br />
CON EMODINAMICA INSTABILE<br />
Se: EMOTORACE MASSIVO<br />
(> 1500 ml alla 1^ evacuazione o<br />
> 200 ml/h per più di 3 ore)<br />
o Emotrasfusioni<br />
o Consulenza urgente chirurgo toracico<br />
Se: TAMPONAMENTO CARDIACO<br />
o Ecocardiografia<br />
o Pericardiocentesi eco-guidata<br />
o Trasferimento a DEA 2° livello<br />
Se: ALLARGAMENTO DEL MEDIASTINO<br />
o TAC spirale 12<br />
o Trasferimento a DEA 2° livello<br />
Se: EMOPERITONEO / LESIONE<br />
MAGGIORE PARENCHIMI<br />
o Laparotomia<br />
o “Damage Control Laparotomy” 13 ed<br />
eventuale trasferimento a DEA 2° livello<br />
Se: FRATTURA INSTABILE BACINO<br />
o Riduzione del volume pelvico (con varie<br />
modalità)<br />
o Consulenza ortopedica per eventuale<br />
fissatore esterno<br />
o Considerare DPL 11 in sala operatoria (vedi<br />
algoritmo specifico)<br />
o Considerare trasferimento per angiografia<br />
con eventuale embolizzazione<br />
Se: ancora persistente IPOTENSIONE<br />
o Ricercare altre cause di perdita di sangue 9<br />
o Considerare altre cause di shock 9
In conclusione ogni paziente con criteri clinici di TRAUMA MAGGIORE deve essere sottoposto<br />
<strong>nella</strong> sala emergenza del Pronto Soccorso a :<br />
• Rx Torace<br />
• Ecografia Addome (FAST)<br />
• Rx bacino<br />
• Esami di laboratorio (compreso emogruppo e prove di compatibilità)<br />
nel paziente che permane o che diviene EMODINAMICAMENTE INSTABILE<br />
• procedure invasive diagnostico-terapeutiche in urgenza/emergenza (come in<br />
algoritmo)<br />
oppure<br />
• trasferimento al DEA 2° livello<br />
nel paziente STABILE EMODINAMICAMENTE, e/o INTUBATO, e/o GCS < 15<br />
• completamento diagnostico con esami TAC<br />
• eventuale trasferimento per competenza al Centro Regionale<br />
Completata la valutazione primaria, con le manovre di rianimazione resesi necessarie, e a<br />
paziente con funzioni vitali stabili, le condizioni generali debbono essere rivalutate e le priorità<br />
di trattamento devono essere stabilite in base alla valutazione secondaria. Questa, con le<br />
eventuali indagini diagnostiche aggiuntive ad essa connesse, andrà completata purchè non ritardi<br />
i tempi di un eventuale trasferimento d’urgenza.<br />
SECONDARY SURVEY:<br />
completamento diagnostico<br />
nel paziente con EMODINAMICA STABILE<br />
Gli obbiettivi della valutazione secondaria sono:<br />
• esaminare completamente il paziente per determinare l’insieme delle lesioni (“esame testapiedi”)<br />
• raccogliere l’anamnesi del paziente (AMPLE 15 ) e dell’evento traumatico<br />
• valutare tutte le informazioni cliniche, gli esami di laboratorio e quelli radiologici<br />
• formulare un piano di management successivo del paziente che può prevedere:<br />
1. la diagnosi e il trattamento specifico (vedi algoritmi Linee-guida DEA)<br />
2. il trasferimento per competenza al centro Regionale<br />
Esame obiettivo<br />
TESTA<br />
• osservare e palpare lo scalpo (rigonfiamenti, depressioni, ferite); se c’è un importante<br />
sanguinamento la compressione manuale può controllarlo ma una rapida sutura deve essere<br />
effettuata. Nei bambini può essere sufficiente a provocare ipovolemia<br />
• ripetere GCS, rivalutare pupille e segni di lato; se si verifica un deterioramento neurologico,<br />
bisogna escludere ipossia ed ipovolemia prima di considerare una lesione intracranica<br />
• ricercare i segni di frattura della base cranica<br />
8
OCCHI<br />
• esaminarli prima che l’edema/ematoma periorbitario lo renda difficoltoso<br />
• nel paziente cosciente valutare l’acuità visiva e i movimenti oculari<br />
• nel paziente incosciente valutare il riflesso pupillare e corneale<br />
• inoltre considerare la presenza di emorragia, corpi estranei, lesioni penetranti del globo oculare<br />
FACCIA<br />
• palpare simmetricamente per deformità e dolorabilità<br />
• valutare la stabilità della mascella tirando in avanti gli ultimi denti per vedere se il terzo medio<br />
della faccia è stabile (queste fratture possono associarsi ad ostruzione della via aerea e/o<br />
frattura della base cranica)<br />
• anche le fratture della mandibola possono causare ostruzione della via aerea per perdita di<br />
stabilità della lingua<br />
COLLO<br />
• togliere il collare ed esaminare attentamente il collo mentre un infermiere mantiene la stabilizzazione<br />
in linea: palpare ogni apofisi spinosa per dolorabilità o deformità<br />
• il paziente cosciente può indicare dolore o dolorabilità localizzata<br />
• le ferite debbono essere soltanto ispezionate, mai sondate con strumenti metallici o dita<br />
• se c’è una lacerazione del platisma bisogna allertare il chirurgo<br />
TORACE<br />
• palpare le clavicole, lo sterno e ogni costa: valutare la presenza di crepitio, enfisema sottocutaneo,<br />
dolorabilità<br />
• percussione ed auscultazione per determinare ogni asimmetria tra i 2 lati<br />
• mantenere un alto indice di sospetto per lesioni potenzialmente minacciose per la vita quali:<br />
contusione cardiaca, polmonare, rottura contenuta dell’aorta, rottura del diaframma, perforazione<br />
dell’esofago<br />
ADDOME<br />
• esaminare completamente l’addome, compresa la pelvi e il perineo<br />
• eseguire l’esplorazione rettale e vaginale<br />
• se non c’è evidenza di lesione uretrale posizionare un catetere vescicale 16<br />
• il sondino N-G dovrebbe essere sempre inserito per evitare una distensione gastrica acuta,<br />
valutare un eventuale sanguinamento, ridurre il rischio di aspirazione, facilitare l’esame obiettivo<br />
addominale 16<br />
ESTREMITÀ<br />
• se il paziente è cosciente fargli muovere ogni arto<br />
• valutare ogni danno ai tessuti molli, deformità, anormalità neurovascolari, s. compartimentale<br />
• ridurre subito ogni lussazione di grosse articolazioni e rivalutare in seguito lo stato neurovascolare<br />
dell’arto<br />
• “splintare” ogni evidente frattura valutando prima e dopo la manovra la presenza del polso<br />
distale
MIDOLLO SPINALE<br />
• eseguire un dettagliato esame neurologico per valutare se c’è un danno del sistema nervoso<br />
periferico<br />
• per lesioni sopra T 7 è probabile la presenza di shock neurogenico<br />
DORSO<br />
• usando la tecnica del log-roll esaminare l’intero “di dietro” del paziente, dall’occipite ai talloni<br />
• palpare l’intera colonna vertebrale, auscultare i polmoni posteriormente, ispezionare il perineo<br />
ed eseguire l’esplorazione rettale<br />
Radiologia<br />
A questo punto, il paziente avrebbe già dovuto essere stato sottoposto a Rx Torace, Rx bacino,<br />
ECO Addome. Gli ulteriori esami radiografici saranno dettati dalla valutazione secondaria.<br />
È bene comunque considerare che tutti gli esami radiologici e strumentali che permettano<br />
l’inquadramento diagnostico completo e definitivo vanno effettuati prima del ricovero nell’unità<br />
di degenza definitiva. La letteratura recente ha inoltre evidenziato la notevole superiorità in<br />
termini di specificità e sensibilità della diagnostica TAC rispetto a quella convenzionale. Nel<br />
paziente con alterato stato della coscienza, in particolare, è necessaria, se le condizioni cliniche<br />
lo consentono, dopo la TAC del cranio e del rachide cervicale, l’esecuzione di una TAC toracoaddominale<br />
(con studio della colonna dorso-lombare compreso).<br />
Per quanto riguarda la Radiografia della colonna cervicale che, in passato, <strong>nella</strong> proiezione laterale,<br />
veniva considerata esame fondamentale da acquisire rapidamente durante o subito dopo la<br />
valutazione primaria, viene attualmente sempre meno utilizzata in favore della TAC cervicale<br />
fino a T 1 .<br />
0
Note<br />
1. <strong>Il</strong> programma ATLS è la metodologia di approccio al trauma dell’American College of Surgeons: esso sottolinea che le lesioni<br />
traumatiche uccidono secondo schemi temporali riproducibili. Viene utilizzato l’acronimo ABCDE per definire l’ordine di<br />
priorità <strong>nella</strong> valutazione e nel trattamento che andrebbe seguito in tutti i pazienti traumatizzati.<br />
2. La GLICEMIA su striscia reattiva va fatta immediatamente in ogni paziente con perdita di coscienza; gli esami di laboratorio,<br />
eccetto l’EMOCROMO, non sono essenziali nel trattamento iniziale o per indicare la necessità di un intervento chirurgico e la<br />
loro valutazione non deve quindi ritardare l’iter diagnostico-terapeutico. E’ peraltro opportuno un unico e precoce prelievo<br />
per la determinazione dei principali parametri emato-chimici.<br />
3. Segni di OSTRUZIONE della VIA AEREA sono:<br />
• ridotto livello di coscienza<br />
• tirage cervicale ed intercostale<br />
• stridore inspiratorio<br />
• diminuito movimento di aria<br />
• difficoltà a parlare, disfagia<br />
• deviazione della trachea<br />
• cianosi (segno tardivo)<br />
4. INTERVENTO IMMEDIATO SULLA VIA AEREA<br />
• Nel paziente con sforzi respiratori ed inadeguata ventilazione:<br />
• apertura della bocca<br />
• sollevamento del mento e sublussazione anteriore della mandibola<br />
• rimozione manuale o con aspiratore a catetere rigido di ogni corpo estraneo<br />
• posizionamento di una cannula oro-faringea ------> presenza di gag reflex (= riflessi protettivi delle vie aeree presenti)<br />
------> il paziente può mantenere pervia la via aerea. Attenzione al vomito! Inoltre può causare movimenti del<br />
collo ed aumentare la pressione intracranica. Pertanto è meglio usare una cannula naso-faringea sempre che<br />
non si sospetti una frattura della base cranica. Attenzione: può indurre sanguinamento!<br />
• O 2 con maschera e reservoir, ad un flusso tra 10 e 15 l/min., aggiustato per mantenere insufflato il pallone reservoir.<br />
Questo sistema permette una FiO 2 > 85%.<br />
• Se tali manovre non assicurano la pervietà della via aerea ------> IOT con stabilizzazione manuale della colonna cervicale<br />
• In assenza di riflessi protettivi della via aerea e di attività respiratoria ------> IOT<br />
• Se intubazione impossibile ------> cricotiroidotomia con ago (la sola indicata nei bambini < 12 anni) o con set chirurgico<br />
(di scelta negli adulti). Prevedere comunque, in sala emergenza, la presenza di dispositivi non chirurgici per l’intubazione<br />
difficile<br />
5. ALTRE INDICAZIONI comuni per una INTUBAZIONE ENDOTRACHEALE PRECOCE nel POLITRAUMATIZZATO<br />
• quando deve essere assicurata e mantenuta la pervietà continua della via aerea per la presenza di lesioni evolutive (es.<br />
ustioni delle vie aeree superiori, <strong>grave</strong> trauma maxillo-facciale, ematoma che si sviluppi nel collo, …..)<br />
• quando la ventilazione è inadeguata e/o l’ossigenazione insufficiente (es: lembo toracico mobile, severa contusione<br />
polmonare, problema medico coesistente come asma, …..)<br />
• diminuito livello di coscienza (GCS < 9)<br />
• nei trasferimenti in elicottero, quando è probabile un deterioramento clinico in breve tempo.<br />
6. Segni di inadeguata VENTILAZIONE sono:<br />
• anormale FR o pattern respiratorio<br />
• asimmetria dei movimenti della parete<br />
• enfisema sottocutaneo<br />
• shift della trachea<br />
• riduzione dei rumori polmonari<br />
• iperfonesi o ipofonesi<br />
• segni di ipossia (tachicardia, agitazione, confusione, cianosi)<br />
• Sat O 2 < 90% nonostante alti flussi di O 2<br />
1
7. Si intende per INSTABILITÀ EMODINAMICA la presenza di ipotensione (PAs < 90 mm Hg) persistente nonostante un<br />
significativo carico di liquidi (classe 3 e 4 dello shock emorragico) e/o inspiegata caduta della Hb.<br />
8. Segni di INADEGUATA PERFUSIONE TESSUTALE sono:<br />
• riduzione della PAs e della differenziale<br />
• tachipnea<br />
• tachicardia<br />
• confusione o ridotto livello di coscienza<br />
• segni di ipoperfusione periferica<br />
• oliguria<br />
• acidosi lattica<br />
9. Classi emodinamiche dello SHOCK EMORRAGICO <strong>–</strong> bilancio liquidi infusi ed opzioni terapeutiche<br />
9. Classi emodinamiche dello SHOCK EMORRAGICO <strong>–</strong> bilancio liquidi infusi ed opzioni terapeutiche<br />
PAs FC FR Riempimento Stato mentale Perdita stimata Classe emodin. Terapia<br />
Capillare<br />
normale lieve normale < 2” ansioso < 750 ml I^ cristalloidi<br />
tachicardia<br />
normale 100-120 > 20 > 2” ansioso/agitato 750-1500 ml II^ cristalloidi+<br />
(diast. risalita) colloidi<br />
< 90 120-140 > 30 >> 2” agitato/confuso 1500-2000 ml III^ crist.+coll.+<br />
sonnolento sangue<br />
140 > 40 assente letargico > 2000 ml IV^ come sopra+<br />
solo polsi centrali chirurgia<br />
SHOCK EMORRAGICO: risposta emodinamica<br />
Ringer L 2000 ml adulto ( 20 ml/Kg bambino) + Emagel 500 ml<br />
I segni vitali ritornano inizialmente migliorano non migliorano<br />
normali e restano stabili ma poi peggiorano affatto<br />
classe I -II^ III^ IV^<br />
il pz. ha perso < di 1L. la perdita è > di 1 L. - emorragia massiva<br />
e l’emorragia è cessata e il paz. sta ancora - altre fonti emorrag<br />
sanguinando - lo shock non è ipov.<br />
manten. 150-200 ml/h<br />
rivalutazione trasfusioni, chirurgia<br />
2<br />
4-6 unità di sangue urgentissimo<br />
plasma fresco congelato<br />
valutare la necessità di intervento chirurgico o<br />
di embolizzazione radiologica<br />
se emorragia gravissima: O-(negli uomini e<br />
nelle pensare donne in età a: non più fertile, che non<br />
abbiano pnx mai ricevuto ipertesotrasfusioni,<br />
anche O+)<br />
tamponamento cardiaco<br />
pensare a:<br />
pnx iperteso<br />
tamponamento cardiaco<br />
infarto miocardico<br />
distensione gastrica acuta<br />
liquidi che non vanno in circolo<br />
shock neurogenico misconosciuto<br />
Considerare<br />
Considerare<br />
che:<br />
che:<br />
♦ La<br />
♦<br />
rapida<br />
La rapida<br />
perdita<br />
perdita<br />
di sangue<br />
di sangue<br />
può<br />
può<br />
provocare<br />
provocare bradicardia<br />
bradicardia<br />
riflessa<br />
riflessa<br />
♦ Negli anziani la tachicardia può non essere presente (limitata risposta cardiaca alle catecolamine, terapia con b-bloccanti)<br />
♦ Negli anziani la tachicardia può non essere presente (limitata risposta cardiaca alle catecolamine, terapia con b-bloccanti)<br />
♦ Nei giovani i meccanismi di compenso possono prevenire la caduta della PAs fino a che non sia stato perso 1,5 L. di sangue<br />
♦ Nei giovani i meccanismi di compenso possono prevenire la caduta della PAs fino a che non sia stato perso 1,5 L. di<br />
♦ L’Ht è un segno inattendibile di shock: un primo valore pressoché normale non esclude una significativa perdita di sangue<br />
sangue<br />
♦ Una emorragia occulta può dipendere da:<br />
♦ L’Ht è un segno inattendibile di shock: un primo valore pressoché normale non esclude una significativa perdita di sangue<br />
o Emoperitoneo<br />
♦ Una emorragia occulta o Emotorace può dipendere da:<br />
o oEmoperitoneo Ematoma retroperitoneale<br />
o oEmotorace Frattura del bacino ( da 500 a > 2000 ml di sangue)<br />
o oEmatoma Fratture retroperitoneale<br />
multiple di ossa lunghe (femore --- 1000-1500 ml di sangue)<br />
o oFrattura Sangue del perso bacino sulla ( strada da 500 a > 2000 ml di sangue)<br />
♦ La rapida trasfusione o Fratture di sangue multiple può causare: di ossa lunghe (femore ---‡ 1000-1500 ml di sangue)<br />
o Sangue perso coagulopatia sulla strada<br />
♦ La rapida trasfusione di sangue può ipocalcemia causare:<br />
ipotermia<br />
• coagulopatia<br />
10. Le Radiografie vanno richieste • ed<br />
ipocalcemia<br />
esaminate secondo un ordine di priorità dettato dalle condizioni cliniche del paziente; sempre<br />
necessarie, e da fare in Pronto Soccorso, sono la radiografia del torace, la radiografia del bacino e l’ecografia addominale eseguita da<br />
medico competente ed esperto. •La metodica ipotermia FAST (Focused Abdominal Sonography in <strong>Trauma</strong>) prevede 4 scansioni principali:<br />
la proiezione subxifoidea che permette di visualizzare un versamento pericardio e confermare quindi la diagnosi clinica di<br />
10. Le radiografie vanno tamponamento richieste cardiaco ed esaminate secondo un ordine di priorità dettato dalle condizioni cliniche del paziente;<br />
la scansione del quadrante superiore destro che acquisisce l’interfaccia rene destro-fegato (spazio di Morison)<br />
la scansione del quadrante superiore sinistro che rappresenta l’interfaccia tra la milza e il rene sinistro (recesso<br />
splenorenale)<br />
la scansione sovrapubica a vescica piena<br />
11. <strong>Il</strong> Lavaggio Peritoneale Diagnostico (DPL) è forse più sensibile dell’ecografia (può scoprire un piccolo emoperitoneo) ed inoltre può<br />
permettere la diagnosi di perforazione intestinale. <strong>Il</strong> tempo necessario per definire la diagnosi è invece mediamente maggiore (10-20 min.<br />
contro i 2-5 min. dell’ecografia); ci sono limitazioni e controindicazioni al suo impiego. <strong>Il</strong> limite diagnostico più importante è
sempre necessarie, e da fare in Pronto Soccorso, sono la radiografia del torace, la radiografia del bacino e l’ecografia addominale<br />
eseguita da medico competente ed esperto. La metodica FAST (Focused Abdominal Sonography in <strong>Trauma</strong>) prevede 4 scansioni<br />
principali:<br />
• la proiezione subxifoidea che permette di visualizzare un versamento pericardio e confermare quindi la diagnosi<br />
clinica di tamponamento cardiaco<br />
• la scansione del quadrante superiore destro che acquisisce l’interfaccia rene destro-fegato (spazio di Morison)<br />
• la scansione del quadrante superiore sinistro che rappresenta l’interfaccia tra la milza e il rene sinistro (recesso<br />
splenorenale)<br />
• la scansione sovrapubica a vescica piena<br />
11. <strong>Il</strong> Lavaggio Peritoneale Diagnostico (DPL) è forse più sensibile dell’ecografia (può scoprire un piccolo emoperitoneo) ed<br />
inoltre può permettere la diagnosi di perforazione intestinale. <strong>Il</strong> tempo necessario per definire la diagnosi è invece mediamente<br />
maggiore (10-20 min. contro i 2-5 min. dell’ecografia); ci sono limitazioni e controindicazioni al suo impiego. <strong>Il</strong> limite diagnostico<br />
più importante è rappresentato dalle lesioni retroperitoneali e da quelle del diaframma. <strong>Il</strong> risultato è interpretato come<br />
sicuramente positivo per:<br />
• Aspirazione di 5 ml di sangue ------> laparotomia<br />
• Conta g.r. > 100.00/ml ------> laparotomia<br />
• Fuoriuscita del liquido di lavaggio dal drenaggio toracico, dal catetere vescicale o dal sondino naso-gastrico<br />
• g. r. tra 50 <strong>–</strong>75.000/ml = non diagnostico ------> ulteriori indagini diagnostiche<br />
• Conta g. b. > 500/ml, batteri (colorazione Gram)<br />
• Presenza di bile, materiale fecale ------> laparotomia<br />
• Fosfatasi alcalina > 10 U/l = probabile lesione del tenue ------> laparotomia<br />
• Amilasi > 200 U/dl, bilirubina > valori plasmatici<br />
12. Ogni esame TAC richiede almeno 15-30 minuti totali di esecuzione; per questo motivo deve essere eseguito a paziente stabile<br />
o stabilizzato. La sola eccezione è il paziente con trauma cranico maggiore (GCS
TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI CRITICI<br />
I pazienti critici, sia a causa di malattia o intervento chirurgico o trauma, tendono a diventare<br />
instabili durante il movimento: per questo il primo principio per un trasferimento in sicurezza è:<br />
1. l’accurata stabilizzazione del paziente 1<br />
ed inoltre:<br />
2. valutazione completa prima del trasferimento<br />
3. completo monitoraggio<br />
4. continua cura e rivalutazione durante il trasporto<br />
5. equipe competente<br />
6. appropriato equipaggiamento<br />
7. completa documentazione clinica<br />
La decisione di trasferire un paziente dovrebbe essere presa dopo una completa valutazione e<br />
discussione tra i medici che hanno in cura il paziente con il/i medici che riceveranno il paziente. La<br />
principale responsabilità del medico che trasferisce è quella di assicurare la massima<br />
stabilizzazione del paziente in base alle disponibilità del suo ospedale. Infatti il completamento<br />
diagnostico e la meticolosa stabilizzazione clinica del malato è la chiave per evitare complicazioni<br />
durante il viaggio. Le considerazioni seguenti rappresentano alcuni punti critici di ogni procedura<br />
di trasferimento:<br />
• intubare un paziente in viaggio è difficoltoso: se c’è la possibilità per un paziente di poter<br />
avere una via aerea a rischio o di sviluppare una insufficienza respiratoria, allora dovrebbe<br />
essere intubato prima della partenza<br />
• un drenaggio toracico (se necessario) dovrebbe essere sempre inserito prima<br />
• i pazienti ipovolemici tollerano male il viaggio: il volume circolante dovrebbe essere<br />
normale o lievemente sopranormale prima del trasferimento 1<br />
• ogni frattura instabile dovrebbe essere adeguatamente immobilizzata con sicura<br />
funzionalità neurovascolare<br />
• proteggere con cura il paziente dall’ipotermia<br />
• sondino naso-gastrico e catetere vescicale dovrebbero essere posizionati prima della<br />
partenza, così come sicure vie venose dovrebbero essere mantenute<br />
• comunicare ai familiari ogni dettaglio<br />
Le domande da porsi “PRIMA” del trasferimento<br />
RESPIRAZIONE<br />
1. la via aerea è sicura?<br />
2. è necessario intubare e ventilare il paziente?<br />
3. la sedazione/analgesia/paralisi è adeguata?<br />
4. la PaO 2 è > 100 mm Hg sotto apporto di ossigeno? e la Sat O 2 è > 95%?<br />
5. la PaCO 2 è nel range di normalità?<br />
6. se pnx, il drenaggio toracico è stato inserito ed è sicuro?<br />
CIRCOLAZIONE<br />
1. la PAs è nel range di normalità per quel paziente?<br />
2. la FC è < 120 battiti/min.?<br />
3. la perfusione è OK?<br />
4. le vie venose sono sicure?<br />
5. il sangue è necessario?<br />
6. il paziente sta continuando a sanguinare?<br />
I PREPARATIVI<br />
1. i familiari sono stati avvertiti?<br />
2. tutti gli esami diagnostici sono stati presi?<br />
3. il medico che riceverà il paziente è stato avvertito, con l’ora presunta di<br />
arrivo?<br />
4. i farmaci, le pompe (batterie!), il monitor, la sacca a pressione, la valigetta<br />
termica sono OK?<br />
5. la ceck-list dell’ambulanza è stata effettuata?(in particolare riserva<br />
bombole ossigeno e funzionamento del ventilatore)<br />
6. è stato inserito il sondino naso-gastrico?<br />
7. e il catetere vescicale?<br />
4
La principale responsabilità del medico che riceve il paziente è quella di fornire consigli<br />
riguardo le indicazioni specifiche del trasferimento e valutazioni sulle modalità più opportune<br />
del trasferimento, oltre a quella di assicurarsi delle risorse disponibili ( es. posto letto ) nel suo<br />
ospedale.<br />
La principale responsabilità del medico che accompagna il paziente è quella di<br />
mantenere il livello di cura ricevuto dal paziente prima di partire, perché durante il viaggio è<br />
difficile se non impossibile intervenire. Tutto questo può essere ottenuto attraverso:<br />
• monitoraggio continuo preferibilmente con sistema di allarmi inseriti per Sat O 2, EtCO 2 , P.A.,<br />
ritmo cardiaco<br />
• rivalutazione clinica<br />
• capacità di supportare le funzioni vitali (ventilazione, emodinamica, protezione cerebrale,<br />
scheletrica e termica)<br />
• sedazione ed analgesia<br />
Nota 1<br />
Un paziente persistentemente ipovolemico non dovrebbe essere mosso fino a che tutte le<br />
possibili cause di continua perdita di sangue non siano state identificate e controllate. Questa<br />
regola ha però 2 importanti eccezioni:<br />
a. quando la completa stabilizzazione emodinamica necessita di un intervento chirurgico<br />
d’urgenza o di altro intervento invasivo non immediatamente disponibile;<br />
b. quando è opportuno che il paziente venga mantenuto in condizione di “ipotensione<br />
controllata” ( es.: trauma vascolare degli arti, rottura di AAA, dissecazione aortica)<br />
CRITICITA’ NELLA PROCEDURA DI TRASFERIMENTO<br />
1. E’ essenziale identificare un singolo medico quale referente unico presso l’ospedale<br />
ricevente. Tale figura è il Medico di Pronto Soccorso per ogni patologia non traumatica<br />
ed il Team-leader del TRAUMA CENTER nel caso di paziente con trauma maggiore.<br />
2. In ogni caso, una volta concordata tra medico periferico e medico dell’ospedale di<br />
riferimento la necessità del trasferimento, questo avverrà indipendentemente dalle<br />
possibilità di ricezione del momento.<br />
3. La scheda di trasferimento costituisce parte integrante della documentazione clinica<br />
del paziente e deve, necessariamente, essere sottoscritta dai 3 medici responsabili del<br />
trasferimento.
CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE<br />
DAL DEA 1° LIVELLO PER L’ADULTO<br />
<strong>Trauma</strong> cranico<br />
• lesioni focali chirurgiche o potenzialmente chirurgiche in paziente stabile<br />
emodinamicamente;<br />
• lesioni cerebrali diffuse e GCS < 9 in paziente stabile emodinamicamente;<br />
<strong>Trauma</strong> volto o collo<br />
• trauma facciale con emorragia non arrestabile;<br />
<strong>Trauma</strong> vertebrale<br />
• lesione mielica, in<strong>grave</strong>scente o completa ab initio, in paziente stabile<br />
emodinamicamente;<br />
• lesione vertebrale instabile amielica, in paziente stabile emodinamicamente;<br />
<strong>Trauma</strong> toracico<br />
• trauma penetrante con lesione parenchima polmonare;<br />
• emotorace massivo;<br />
• lesione trachea/bronchi;<br />
• lesioni mediastiniche con interessamento di cuore/grossi vasi;<br />
<strong>Trauma</strong> addominale<br />
• lesioni non altrimenti trattabili dal chirurgo del DEA I° livello , comunque<br />
dopo aver provveduto, in presenza di instabilità emodinamica, all’arresto<br />
dell’emorragia o all’emostasi provvisoria;<br />
<strong>Trauma</strong> pelvico<br />
• fratture complesse con instabilità dell’anello pelvico o interessamento<br />
acetabolare o con lesioni associate;<br />
• fratture con instabilità emodinamica all’ingresso e sospetto di lesioni<br />
vascolari pelviche (in assenza di altre lesioni sanguinanti);<br />
• fratture esposte;<br />
<strong>Trauma</strong> degli arti<br />
• amputazioni con possibilità di reimpianto (in pazienti con stabilità<br />
emodinamica);<br />
• lesione arteriosa accertata/necessità di angiografia (dopo riduzione di<br />
eventuale frattura);<br />
• trauma complesso della mano;<br />
• gravi lesioni dei tessuti molli, comunque dopo aver effettuato l’emostasi;<br />
Ustioni<br />
• secondo il caso specifico (concordando il trasferimanto con un Centro<br />
Grandi Ustionati);<br />
Politrauma<br />
• considerare la centralizzazione dei pazienti con ISS > 15.
Note<br />
Centralizzazione dal DEA di 1° livello<br />
<strong>Il</strong> paziente emodinamicamente instabile può essere centralizzato solo quando la competenza del DEA di<br />
2° livello costituisce l’unica soluzione alla causa dell’instabilità emodinamica. Si può valutare, in qualche<br />
caso particolare, la possibilità alternativa di invio dell’equipe chirurgica dal DEA di 2° livello all’ospedale di<br />
rete, anche tramite eliambulanza.<br />
Procedura di trasferimento:<br />
1) Contatto telefonico con la Centrale Operativa 118 di Ancona<br />
2) La Centrale Operativa mette in contatto il “trauma leader” del DEA di 1° livello con il “trauma leader”<br />
del DEA di 2° livello<br />
3) <strong>Il</strong> “trauma-leader” del DEA di 2° livello concorda con lo specialista chirurgo le indicazioni al trasferimento,<br />
anche attraverso l’acquisizione di tutti gli elementi di valutazione (immagini diagnostiche<br />
innanzitutto)<br />
4) In orario di operatività dell’elisoccorso, il “trauma-leader” concorda con il rianimatore dell’eliambulanza<br />
la trasportabilità del paziente<br />
5) Invio del paziente alla Sala Emergenza del DEA di 2° livello, insieme con la scheda di trasferimento<br />
e tutte le indagini diagnostiche effettuate secondo schema<br />
6) Protocollo di sicurezza per il trasferimento<br />
7) Durante il trasferimento il “trauma-leader” attiva o fa attivare gli altri componenti del “traumateam”<br />
e gli specialisti eventualmente coinvolti<br />
8) Trasmissione completa delle notizie cliniche tra il “trauma-leader” del DEA di 1° livello ed il “traumaleader”<br />
del DEA di 2° livello<br />
Qualora insorgano difficoltà in qualsiasi fase della procedura di trasferimento è responsabilità dei due<br />
medici (trasferente e ricevente) motivare <strong>nella</strong> cartella clinica e <strong>nella</strong> documentazione di Centrale Operativa<br />
le cause di non trasferibilità, ad esempio:<br />
- assenza di posto letto ed impossibilità scambio pazienti<br />
- non concordanza sulle indicazioni al trasferimento o sulla trasportabilità<br />
- diagnostica non completata<br />
- lesioni che richiedono una valutazione specialistica possibile anche in loco<br />
- altro
CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE<br />
DAL DEA 1° LIVELLO PER IL BAMBINO<br />
<strong>Trauma</strong> cranico<br />
• lesioni focali chirurgiche o potenzialmente chirurgiche in paziente stabile<br />
emodinamicamente;<br />
• lesioni cerebrali diffuse e GCS < 9 in paziente stabile emodinamicamente;<br />
• convulsioni post-traumatiche;<br />
• GCS > 9 o 1° TAC negativa al persistere oltre le 6 ore di alterazioni della coscienza,<br />
vomito, amnesia, cefalea;<br />
<strong>Trauma</strong> volto o collo<br />
• trauma facciale con emorragia non arrestabile;<br />
• fratture senza emorragia in atto in pazienti che necessitano di controllo delle vie aeree;<br />
<strong>Trauma</strong> vertebrale<br />
• lesione mielica, in<strong>grave</strong>scente o completa ab initio, in paziente stabile<br />
emodinamicamente;<br />
• lesione vertebrale instabile amielica, in paziente stabile emodinamicamente;<br />
<strong>Trauma</strong> toracico<br />
• trauma chiuso con o senza stato di shock;<br />
• trauma penetrante;<br />
• emotorace massivo;<br />
• lesione trachea/bronchi;<br />
• lesioni mediastiniche con interessamento di cuore/grossi vasi (anche di non immediato<br />
interesse chirurgico);<br />
<strong>Trauma</strong> addominale<br />
• lesioni non altrimenti trattabili dal chirurgo del DEA I° livello , comunque dopo<br />
aver provveduto, in presenza di instabilità emodinamica, all’arresto dell’emorragia o<br />
all’emostasi provvisoria;<br />
• trauma parenchimale non suscettibile di trattamento chirurgico immediato, dopo<br />
stabilizzazione;<br />
<strong>Trauma</strong> pelvico<br />
• fratture complesse, con instabilità dell’anello pelvico o interessamento acetabolare o con<br />
lesioni associate;<br />
• fratture con instabilità emodinamica all’ingresso e sospetto di lesioni vascolari pelviche<br />
(in assenza di altre lesioni sanguinanti);<br />
• fratture esposte;<br />
<strong>Trauma</strong> degli arti<br />
• amputazioni con possibilità di reimpianto (in pazienti con stabilità emodinamica);<br />
• lesione arteriosa accertata/necessità di angiografia (dopo riduzione di eventuale frattura);<br />
• trauma complesso della mano;<br />
• gravi lesioni dei tessuti molli, comunque dopo aver effettuato l’emostasi;<br />
• al di sotto dei 2 anni di età anche fratture isolate degli arti;<br />
Ustioni<br />
• secondo il caso specifico (concordando il trasferimanto con un Centro Grandi Ustionati);<br />
• se vi sono difficoltà <strong>nella</strong> stabilizzazione considera la possibilità di coinvolgimento del<br />
DEA 2° liv. Pediatrico;<br />
Politrauma<br />
• ISS > 15.<br />
8
Note<br />
Centralizzazione dal DEA di 1° livello<br />
Considerare la possibilità di richiedere trasporto protetto (elicottero/ambulanza) con equipe di rianimazione<br />
pediatrica del Salesi. <strong>Il</strong> paziente emodinamicamente instabile può essere centralizzato solo quando<br />
la competenza del DEA di 2° livello costituisce l’unica soluzione alla causa dell’instabilità emodinamica. Si<br />
può valutare, in qualche caso particolare, la possibilità alternativa di invio dell’equipe chirurgica dal DEA di<br />
2° livello all’ospedale di rete, anche tramite eliambulanza.<br />
Procedura di trasferimento:<br />
1) Contatto telefonico con la Centrale Operativa 118 di Ancona<br />
2) La Centrale Operativa mette in contatto il “trauma leader” del DEA di 1° livello con il “trauma leader”<br />
del DEA di 2° livello pediatrico<br />
3) <strong>Il</strong> “trauma-leader” del DEA di 2° livello concorda con lo specialista chirurgo le indicazioni al trasferimento,<br />
anche attraverso l’acquisizione di tutti gi elementi di valutazione (immagini diagnostiche<br />
innanzitutto)<br />
4) In orario di operatività dell’elisoccorso, il “trauma-leader” concorda con il rianimatore dell’eliambulanza<br />
il trasporto del paziente (prendendosi carico, eventualmente, della organizzazione dell’equipe<br />
pediatrica per il trasporto)<br />
5) Invio del paziente alla Sala Emergenza del DEA di 2° livello (Salesi/Torrette ?), insieme con la scheda<br />
di trasferimento e tutte le indagini diagnostiche effettuate secondo schema<br />
6) Protocollo di sicurezza per il trasferimento<br />
7) Durante il trasferimento il “trauma-leader” attiva o fa attivare gli altri componenti del “traumateam”<br />
e gli specialisti eventualmente coinvolti<br />
8) Trasmissione completa delle notizie cliniche tra il “trauma-leader” del DEA di 1° livello ed il “traumaleader”<br />
del DEA di 2° livello pediatrico<br />
Qualora insorgano difficoltà in qualsiasi fase della procedura di trasferimento è responsabilità dei due<br />
medici (trasferente e ricevente) motivare <strong>nella</strong> cartella clinica e <strong>nella</strong> documentazione di Centrale Operativa<br />
le cause di non trasferibilità, ad esempio:<br />
- assenza di posto letto ed impossibilità scambio pazienti<br />
- non concordanza sulle indicazioni al trasferimento o sulla trasportabilità<br />
- diagnostica non completata<br />
- lesioni che richiedono una valutazione specialistica possibile anche in loco<br />
- altro<br />
N.B.: Per il bambino con trauma cranico, sotto i due anni di età, si consiglia comunque un<br />
consulto telefonico con il “<strong>Trauma</strong> leader” dell’Ospedale Salesi.
FORMAZIONE DEL PERSONALE OSPEDALIERO<br />
Al fine di garantire una risposta appropriata ed uniforme, tutto il personale attivo nel<br />
Sistema Integrato di Assistenza-Cura al <strong>Trauma</strong> Grave deve acquisire competenze cognitivopratiche<br />
attraverso moduli di apprendimento attivo predefiniti da scuole nazionali, europee o<br />
internazionali accreditate, che adottino una metodologia formativa pertinente agli obiettivi e<br />
meccanismi di valutazione espliciti.<br />
I Riferimenti sono:<br />
- i percorsi formativi per le figure professionali sanitarie del Sistema di Emergenza<br />
Sanitaria della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong> approvato dalla Giunta regionale con delibera 1405 del<br />
19/06/2001.<br />
- il documento della Conferenza Stato-Regioni “Linee guida su formazione ,aggiornamento<br />
ed addestramento permanente del personale operante nel sistema di emergenza/<br />
urgenza “ (Repertorio Atti n. 1711 del 22/5/2003)<br />
COME FORMARE I COMPONENTI DEI TRAUMA-TEAMS<br />
FIGURA PROFESSIONALE FORMAZIONE SPECIFICA<br />
Medici trauma team<br />
(medici di Pronto Soccorso,<br />
di Anestesia-Rianimazione,<br />
delle Chirurgie, e Radiologi<br />
dedicati)<br />
Infermieri Professionali<br />
<strong>Trauma</strong> Team<br />
Tecnici delle U.O. di<br />
Radiologia<br />
• Progetto <strong>2006</strong>/2007: Corso di sostegno avanzato del<br />
paziente traumatizzato secondo linee guida ATLS e<br />
Refresher course con acquisizione di relativo Titolo<br />
• Conoscenza dei percorsi diagnostico- terapeutici regionali<br />
• Formazione interna continua con discussione ed analisi dei<br />
casi clinici (audit clinico interno)<br />
• Audit Clinici esterni( teams 2° liv. con teams 1°liv.)<br />
• Acquisizione delle modalità di raccolta e di analisi dei dati<br />
(assistenziali, epidemiologici, outcome, etc.)<br />
• Partecipazione come auditori corso ATLS e tirocinio<br />
pratico per l’uso delle apparecchiature specifiche<br />
• Conoscenza dei percorsi diagnostico - terapeutici regionali<br />
• Formazione interna continua con discussione ed analisi dei<br />
casi clinici (audit clinico interno )<br />
• Audit Clinici esterni( teams 2° liv. con teams 1°liv. )<br />
• Acquisizione delle modalità di raccolta e di analisi dei dati<br />
(assistenziali, epidemiologici, outcome, etc.)<br />
• Corso di base supporto funzioni vitali<br />
• Corso su tecniche di immobilizzazione paziente<br />
politraumatizzato<br />
N.B.La responsabilità della realizzazione del piano di formazione è del Capo Dipartimento di Emergenza che insieme<br />
al Referente regionale della formazione aziendale per l’ emergenza ed in collaborazione con gli Uffici Formazione<br />
Aziendale, pianifica il piano formativo specificando indicatori e punti di controllo (es indicatori : n° patentini ATLS,<br />
n° schede politrauma compilate).L’efficacia del percorso formativo dovrà essere valutata attraverso indicatori clinici<br />
quantificabili (tempi dell’iter diagnostico-terapeutico, outcome dei pazienti, etc.).<br />
0
CRITICITÀ E PROPOSTE OPERATIVE<br />
CRITICITA' e PROPOSTE OPERATIVE<br />
SISTEMA INTEGRATO REGIONALE del TRAUMA<br />
Coordinatore del progetto : Sofia Di Tizio<br />
AZIONE DA SVOLGERE CRITICITA' PROPOSTA OPERATIVA RESPONSABILE TEMPO ATTIVAZIONE<br />
SISTEMA PRE-OSPEDALIERO<br />
entro marzo 2007<br />
Responsabili centrali operative 118<br />
, servizio informatica reg., OMES<br />
Continuità <strong>nella</strong> formazione rivolta<br />
agli equipaggi per la compilazione<br />
delle schede , presenza di operatori<br />
informatici dedicati al registro<br />
trauma<br />
Poche schede compilate da parte<br />
degli equipaggi di soccorso,<br />
discontinuità degli operatori addetti<br />
al monitoraggio regionale<br />
Garantire una costante ed uniforme<br />
raccolta dati nel RegistroTraumi<br />
Maggiori della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />
entro marzo 2007<br />
Referenti aziendali per la<br />
formazione nell'emergenza, centrali<br />
operative 118<br />
Realizzare una mappa delle<br />
competenze acquisite dal<br />
personale e confrontarla con le<br />
competenze attese<br />
Formazione non uniforme e<br />
incompleta<br />
Verifica capacità acquisite dal<br />
personale degli equipaggi ALS e<br />
BLS secondo il documento CRES<br />
1<br />
entro giugno 2007<br />
Referenti aziendali per la<br />
formazione nell'emergenza, centrali<br />
operative 118<br />
Corsi -<strong>Trauma</strong> per completare la<br />
Formazione del Personale<br />
Formazione non uniforme e<br />
incompleta<br />
Far apprendere le capacità per<br />
l'assistenza-cura al Paziente<br />
traumatizzato <strong>grave</strong><br />
entro Novembre <strong>2006</strong><br />
ARS e Commissione <strong>Trauma</strong><br />
regionale<br />
integrare il documento esistente e<br />
ripresentarlo ai Dipartimenti<br />
interessati<br />
Consenso commissone <strong>Trauma</strong> e<br />
C. O.<br />
Completare il documento guida<br />
regionale 2004 con la parte<br />
preospedaliera<br />
entro dicembre <strong>2006</strong><br />
Responsabili centrali operative 118<br />
, responsabili DEA, agenzia<br />
sanitaria regionale<br />
realizzazione di una mappatura<br />
regionale dei percorsi assistenziali<br />
del trauma maggiore<br />
Integrazione dei percorsi<br />
assistenziali del trauma maggiore<br />
DEA /C.O./ sistema territoriale<br />
Uniformare e migliorare l'assistenza<br />
pre-ospedaliera al <strong>Trauma</strong><br />
Maggiore
AZIONE DA SVOLGERE CRITICITA' PROPOSTA OPERATIVA RESPONSABILE TEMPO ATTIVAZIONE<br />
SISTEMA INTRA-OSPEDALIERO<br />
Direttore ASUR , Responsabili DEA entro marzo 2007<br />
completamento delle attrezzature<br />
(secondo check list doc. trauma)<br />
Difformità dotazione nelle sale<br />
emergenza dei DEA 1° livello<br />
Garantire in ogni DEA una<br />
dotazione omogenea di dispositivi e<br />
attrezzature nelle Sale Emergenza<br />
entro dicembre <strong>2006</strong><br />
ARS, responsabili centrali operative<br />
, responsabili DEA,<br />
mappatura regionale dei percorsi<br />
assistenziali del trauma <strong>grave</strong><br />
Costituzione di un pool di chirurghi<br />
dedicati (unità funzionale di<br />
chirurgia d'urgenza)<br />
Ottimizzazione delle procedure di<br />
attivazione dal territorio delle figure<br />
specialistiche del trauma-team (in<br />
reperibilità)<br />
Attivazione di guardie attive delle<br />
figure professionali previste ed<br />
acquisizione di risorse umane<br />
Verifica bisogni e corsi mirati al<br />
completamento delle competenze<br />
previste<br />
Realizzazione di calendari<br />
semestrali di "audit clinici strutturati"<br />
in ogni DEA<br />
Applicazione difforme dei criteri di<br />
centralizzazione<br />
entro marzo 2007<br />
Direzione Aziendale Ospedaliera<br />
DEA 2°liv.<br />
Mancanza di una Chirurgia<br />
d'Urgenza presso l'ospedale Hub<br />
Centralizzazione pazienti secondo i<br />
criteri di trauma <strong>grave</strong><br />
Fornire un percorso chirurgico<br />
ottimale nei pazienti con trauma<br />
<strong>grave</strong> centralizzati<br />
entro marzo 2007<br />
Responsabili DEA e Direzioni<br />
Sanitarie e ARS<br />
Non disponibilità di tutte le figure<br />
professionali nei tempi previsti e<br />
Garantire la presenza delle figure<br />
professionali previste per il <strong>Trauma</strong><br />
carenza di organici<br />
Team nei DEA 1° liv.<br />
Direzioni Aziendali entro dicembre 2008<br />
Non disponibilità di tutte le figure<br />
professionali nei tempi previsti e<br />
carenza di organici<br />
Carenza di formazione specifica ed<br />
uniforme sulla gestione del trauma<br />
Garantire la presenza delle figure<br />
professionali previste per il <strong>Trauma</strong><br />
Team nei DEA 1° liv.<br />
Garantire la formazione delle figure<br />
professionali previste per il <strong>Trauma</strong><br />
Referenti aziendali per la<br />
formazione nell'emergenza e<br />
direttori DEA<br />
Referenti aziendali per la<br />
formazione nell'emergenza e<br />
responsabili DEA<br />
2<br />
entro giugno 2007<br />
<strong>grave</strong><br />
Team<br />
entro gennaio 2007<br />
Mancanza di abitudine al lavoro di<br />
squadra<br />
Migliorare la qualità del lavoro in<br />
equipe dei <strong>Trauma</strong> Team<br />
ARS e Responsabili DEA entro gennaio 2007<br />
Realizzazione del calendari per gli<br />
incontri di audit<br />
Carenza di rapporti tra teams dei<br />
DEA 1° e DEA 2° livello<br />
Promuovere il confronto e la<br />
comunicazione tra DEA di 1° e DEA<br />
di 2° livello<br />
entro dicembre <strong>2006</strong><br />
Responsabili centrali operative 118<br />
e responsabili DEA<br />
Adottare i criteri di centralizzazione<br />
temporaneamente definiti dal<br />
documento regionale sul Sistema<br />
<strong>Trauma</strong><br />
Promuovere l'attivazione della<br />
diagnostica TAC al Salesi<br />
Migliorare l'assistenza dei bambini<br />
con trauma <strong>grave</strong><br />
entro marzo 2007<br />
direttore DEA 2° liv., Direzione<br />
Aziendale<br />
Risorse per riorganizzazione postiletto<br />
di semi-intensiva<br />
Stop di funzionamento delle unità<br />
intensive intermedie presso il DEA<br />
Garantire l'osservazione "semiintensiva"<br />
di pazienti che non<br />
necessitano di assistenza<br />
di 2° liv.<br />
rianimatoria<br />
entro marzo 2007<br />
Referenti regionali ed aziendali per<br />
l'informatica e le telecomunicazioni<br />
Attivazione teleconsulto tra DEA 1°<br />
e DEA 2° livello<br />
Carenza di una rete informatica<br />
funzionante tra gli ospedali sede di<br />
DEA<br />
Realizzare la trasmissione di<br />
immagini per via telematica
entro giugno 2007<br />
<strong>Agenzia</strong> Sanitaria Regionale ,<br />
direttori PS<br />
Implementazione RTM e<br />
formazione del personale dei PS<br />
alla compilazione della scheda<br />
informatizzata<br />
Mancata attivazione del Registro<br />
nei Pronto Soccorso<br />
Garantire una costante raccolta<br />
dati nel sistema informatizzato del<br />
RegistroTraumi Maggiori<br />
entro gennaio 2007<br />
ARS,direttori DEA e direttori<br />
Rianimazione<br />
Individuazione di responsabili<br />
afferenti al registro traumi regionale<br />
per raccolta dati e ISS<br />
Mancanza di coordinamento <strong>nella</strong><br />
gestione del registro traumi nei<br />
DEA/RTI<br />
Garantire una costante raccolta<br />
dati nel sistema informatizzato del<br />
RTM e calcolare Injurity Severity<br />
Score (ISS)<br />
entro Dicembre <strong>2006</strong><br />
Direzioni ASUR/A.Ospedaliere -<br />
Sanità Regionale<br />
Remunerazione ore per progetto<br />
regionale RTM<br />
Poche ore disponibili da parte del<br />
personale infermieristico DEA/RTI<br />
Garantire una costante ed uniforme<br />
raccolta dati nel sistema<br />
informatizzato del RegistroTraumi<br />
Maggiori<br />
Servizio informatico <strong>Regione</strong><br />
<strong>Marche</strong><br />
entro Dicembre 2007<br />
Adeguamento sistema informatico<br />
Registro traumi con programma di<br />
elaborazione dati<br />
Impossibilità di utilizzare i dati<br />
raccolti per una verifica dei percorsi<br />
assistenziali<br />
Garantire una costante ed uniforme<br />
raccolta dati nel sistema<br />
informatizzato del RegistroTraumi<br />
Maggiori <strong>nella</strong> <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />
3
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1998/99<br />
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• Accademia Nazionale di Medicina <strong>–</strong> M.T.Fiandri, S. Badiali- Inquadramento diagnostico<br />
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didattico corso pratico aprile 1999<br />
• F.E.E.A.: A. Gullo <strong>–</strong> TRAUMA : dal primo soccorso alle cure intensive. Testo del Corso di<br />
perfezionamento n.7 (2°ciclo) postuniversitario in anestesiologia, aprile 2001<br />
• DECIDERE IN MEDICINA <strong>–</strong> Febbraio 2002<br />
• EMERGENCY MEDICINE PRACTICE <strong>–</strong> numeri di Agosto 2001 e Gennaio 2002<br />
8
1) Indici di gravità<br />
ALLEGATI<br />
2) Registro trauma maggiore <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />
3) Scheda informatizzata di intervento preospedaliero<br />
4) Scheda clinica sala emergenza<br />
5) Scheda procedure diagnostiche<br />
6) Check-list sala emergenza<br />
7) Aspetti organizzativi per trasferimento<br />
(documento ottimizzazione p. l. rianimazione hubspoke)
Indici di Triage<br />
INDICI DI GRAVITÀ<br />
Revised <strong>Trauma</strong> Score<br />
PARAMETRO DATO CLINICO PUNTEGGIO<br />
Frequenza respiratoria 10 <strong>–</strong> 29 4<br />
(atti/minuto) >29 3<br />
6 <strong>–</strong> 9 2<br />
1 <strong>–</strong> 5 1<br />
0 0<br />
Pressione sistolica > 89 4<br />
(mm Hg) 76 <strong>–</strong> 89 3<br />
50 <strong>–</strong> 75 2<br />
1 - 49 1<br />
polso carotideo assente 0<br />
Glascow Coma Scale 13 <strong>–</strong> 15 4<br />
9 <strong>–</strong> 12 3<br />
6 <strong>–</strong> 8 2<br />
4 - 5 1<br />
3 0<br />
Pediatric <strong>Trauma</strong> Score<br />
Peso > 20 +2<br />
(kg) 10 <strong>–</strong> 20 +1<br />
< 10 - 1<br />
Vie aeree spontaneamente pervie +2<br />
mantenute pervie +1<br />
ostruite -1<br />
Pressione sistolica > 90 +2<br />
(mm Hg) 50 <strong>–</strong> 90 +1<br />
< 50 -1<br />
Sensorio integro +2<br />
compromesso +1<br />
coma -1<br />
Ferite assenti +2<br />
minori +1<br />
estese -1<br />
Fratture assenti +2<br />
chiuse +1<br />
esposte o multiple -1<br />
81
Indice prognostico<br />
Injury Severity Score<br />
L’ISS stabilisce statisticamente una prognosi del rischio di decesso.<br />
Può essere calcolato solo dopo aver effettuato una diagnosi completa delle lesioni determinate<br />
dal trauma.<br />
1) Assegnazione di un punteggio di gravità per ogni lesione.<br />
I punteggi di gravità AIS(Abbreviated Injury Scale) di ogni lesione anatomica sono :<br />
1 = lieve<br />
2 = moderata<br />
3 = severa, ma senza compromissione della prognosi di sopravvivenza<br />
4 = <strong>grave</strong>, con peggioramento della prognosi vitale, ma con elevata probabilità di<br />
sopravvivenza<br />
5 = critica, con poche probabilità di sopravvivenza<br />
6 = lesione al di fuori di ogni possibilità terapeutica, con la quale la sopravvivenza è “a priori”<br />
impossibile<br />
2) Calcolo dell’ISS sommando il quadrato del punteggio AIS più alto delle tre regioni corporee<br />
più colpite.<br />
Si considerano 6 regioni corporee:<br />
• Testa e collo<br />
• Volto<br />
• Torace<br />
• Addome e organi pelvici<br />
• Arti e cingolo pelvico<br />
• Area esterna<br />
<strong>Il</strong> punteggio minimo è di 1 punto, il punteggio massimo è di 75 (3 x 25 punti, o per convenzione,<br />
una sola lesione valutata 6 punti).<br />
82
REGISTRO TRAUMI MAGGIORI<br />
Allo scopo di verificare e migliorare il processo di assistenza al “trauma <strong>grave</strong>”, viene istituito il<br />
REGISTRO TRAUMI MAGGIORI (RTM) della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong>.<br />
<strong>Il</strong> registro, elaborato seguendo gli indicatori dell’Utstein style, e contenente più di 200 puntidati,<br />
si compone delle seguenti sezioni:<br />
A) Scheda Ambulanza (intervento preospedaliero)<br />
Permette la visualizzazione dei dati relativi all’evento traumatico ricavati dalla base dati<br />
esterna (dati paziente, dati evento, dati sanitari).<br />
B) Scheda Pronto Soccorso<br />
Consente la gestione dei dati e dei tempi inerenti le procedure e le rilevazioni effettuate<br />
nell’ambito del pronto soccorso : dati paziente, dati principali, movimento ingresso, parametri<br />
clinici ingresso, tipologia evento traumatico , procedure diagnostiche principali,<br />
altre procedure diagnostiche , esami ematici , risultati eco-addome, procedure drenaggio<br />
toracico, rilevazione pneumotorace iperteso, procedure invasive principali, altre procedure<br />
invasive principali, parametri clinici uscita e movimento uscita.<br />
C) Scheda Sala Operatoria<br />
Scheda per la gestione dei dati inerenti gli interventi d’urgenza eseguiti in sala operatoria<br />
comprendente: movimento ingresso, tipologia intervento d’urgenza e durata, movimento<br />
uscita.<br />
D) Scheda Rianimazione<br />
Visualizzazione e modifica delle informazioni riguardanti il reparto di rianimazione, cioè<br />
movimento ingresso, parametri clinici ingresso, complicanze, indagini diagnostiche, interventi<br />
non urgenti, parametri clinici di uscita e movimento uscita.<br />
E) Scheda Reparto<br />
Permette la registrazione dei dati di reparto attraverso le seguenti sezioni:<br />
movimento ingresso, parametri clinici ingresso, lista complicanze, interventi non d’urgenza,<br />
movimento uscita .<br />
F) Scheda Follow up<br />
Prospetto delle informazioni sull’esito del ricovero e sul follow up del paziente.<br />
dati esito , dati follow up (con valutazione dell’outcome attraverso le scale GOS ed EQ-<br />
5D).<br />
<strong>Il</strong> Registro regionale si avvale di:<br />
• un software, parte integrante del Sistema Informativo Regionale per l’Emergenza Sanitaria,<br />
sviluppato in java adottando il pattern Model-View-Control (MVC), e utilizzando pagine<br />
JSP, per il livello di presentazione e con un lato server costituito dal classi java. <strong>Il</strong> registro si<br />
avvale poi del database Oracle 8.1.6 Enterprise Edition a 64 bit;<br />
• 95 work-stations presso i Dea e le Postazioni territoriali dell’Emergenza, collegate in 15<br />
aree di sicurezza (fire-wall);<br />
• operatori sanitari (medici ed infermieri) dei Dipartimenti di Emergenza dei diversi ospedali<br />
della <strong>Regione</strong>, abilitati alla immissione dei dati nel RTM e possessori di password personale<br />
per l’ingresso nel sistema di registrazione, appositamente formati a cura della <strong>Agenzia</strong><br />
Regionale Sanitaria con un percorso formativo di complessive 55 ore, costituito da formazione<br />
residenziale interattiva e formazione sul campo (raccolta ed elaborazione dati).<br />
I pazienti arruolati nel Registro sono i Traumi Maggiori identificati dagli equipaggi sanitari 118<br />
83
mediante l’individuazione dei criteri situazionali o clinici di trauma maggiore.<br />
La registrazione dei dati di intervento sanitario avviene direttamente dalle postazioni territoriali<br />
attraverso la compilazione in tempo reale della scheda informatizzata di intervento<br />
preospedaliero. Alcuni dati di questa scheda vanno a popolare il data-base previsto nel registro.<br />
L’OMES (Osservatorio Marchigiano dell’Emergenza Sanitaria) analizza ogni giorno i dati delle schede<br />
118 ed “assegna” la registrazione del paziente ai diversi DEA di competenza. Per il paziente<br />
gestito per la prima volta dall’applicazione, il sistema rintraccia le informazioni associate all’evento<br />
“trauma maggiore” memorizzate sulla base-dati esterna (scheda di intervento preospedaliero<br />
degli equipaggi sanitari), ne effettua la copia <strong>nella</strong> base-dati RTM ed inizializza la Scheda Pronto<br />
Soccorso relativa al paziente.<br />
La compilazione di tutta la parte intraospedaliera del registro è svolta dagli operatori sanitari<br />
degli ospedali sedi di DEA, che, seguendo il decorso del paziente in Pronto Soccorso, in Sala Operatoria,<br />
in Rianimazione e/o nei Reparti ed attingendo alle fonti-dati disponibili (quali la scheda<br />
di sala emergenza, la descrizione intervento ed il cartellino anestesiologico, il diario clinico della<br />
cartella di reparto, ecc.) potranno ottenere le informazioni necessarie per la compilazione dei<br />
relativi campi del RTM, fino all’uscita del paziente dall’ospedale. In caso di trasferimento ad altro<br />
ospedale, il responsabile della raccolta dati nel DEA dell’ospedale di provenienza avvisa telefonicamente<br />
o via fax il responsabile della raccolta dati nel DEA dell’ospedale di destinazione.<br />
In ogni DEA uno o più medici che rivestono ruolo di team-leader, appositamente formati, si<br />
occupano della valutazione del punteggio ISS, che viene poi trasmesso all’OMES e annotato nel<br />
Registro.<br />
Appena le condizioni lo consentono, viene consegnata al paziente o ai parenti una richiesta di<br />
effettuare interviste cliniche a distanza di tempo, anche telefonicamente. Nel momento in cui il<br />
paziente viene trasferito dall’ospedale in una struttura di lungodegenza, riabilitazione o a domicilio,<br />
il responsabile del RTM nel DEA di competenza avvisa l’OMES, che si occuperà di effettuare<br />
il follow-up a 3 e a 6 mesi.<br />
84
P.F. INFORMATICA<br />
REGIONE MARCHE<br />
SCHEDA INTERVENTO PREOSPEDALIERO<br />
SCHEDA AMBULANZA<br />
8
P.F. INFORMATICA<br />
REGIONE MARCHE<br />
8
P.F. INFORMATICA<br />
REGIONE MARCHE<br />
8
P.F. INFORMATICA<br />
REGIONE MARCHE<br />
88
P.F. INFORMATICA<br />
REGIONE MARCHE<br />
8
P.F. INFORMATICA<br />
REGIONE MARCHE<br />
0
REGIONE<br />
MARCHE<br />
OSPEDALE<br />
.................................<br />
<strong>Trauma</strong> Maggiore<br />
Scheda Clinica<br />
Sala Emergenza/Trasferimento<br />
1
Cognome Nome Sesso Età<br />
Medico 1 Infermiere 1 Data codice<br />
Medico 2 Infermiere 2 Ora<br />
Provenienza: dal territorio da altro Ospedale Modalità di arrivo: 118 C.O. di<br />
A<br />
VIE AEREE<br />
B<br />
RESPIRO<br />
C<br />
CIRCOLO<br />
D<br />
NEURO<br />
VALUTAZIONE SECONDARIA<br />
pervie si no ossigeno si no ##<br />
lesioni massiccio facciale no si IOT si no ##<br />
lesioni collo no si crico con ago si no ##<br />
si no collare cervicale si no 118 crico con tubo si no<br />
si no barella spinale si no 118 si no ##<br />
ventila bilateralmente si no drenaggio con ago si no ##<br />
alterazioni toraciche no si drenaggio con tubo si no<br />
si no medicazione si no ##<br />
si no SO2 FR Rx torace si no<br />
alterazioni addominali no si accessi venosi si no ##<br />
ferite sanguinanti no si prelievi si no ##<br />
stabilità bacino si no eco addome si no h.<br />
risposta motoria<br />
si no liquidi già infusi rx bacino si no h.<br />
si no cat vescic sondino NG sangue 0 neg si no h.<br />
obbedisce ai<br />
localizza il<br />
flessione<br />
flessione<br />
6 5 4 3 2 estensione 1<br />
comandi<br />
dolore<br />
normale<br />
anormale<br />
parole<br />
suoni<br />
GCS risposta verbale 5 orientata 4 confusa 3 2 1 nessuna risposta<br />
inappropriate incomprensibili<br />
pupille<br />
isocoriche<br />
allo stimolo<br />
allo stimolo<br />
si no apertura occhi 4 spontanea 3 2 1 assente<br />
verbale<br />
doloroso<br />
Allergie_________________________________________ Farmaci (Medication) assunti__________________________<br />
Malattie Pregresse (Past)___________________________ Ultimo (Last) pasto__________________________________<br />
Accaduto (Event)___________________________________________________________________________________<br />
INTOSSICAZIONE: certa probabile possibile GRAVIDANZA SI NO<br />
TESTA negativo<br />
ematoma/ferite<br />
avvallamento teca cranica<br />
anisocoria pupillare/midriasi/miosi<br />
riflesso fortomotore presente<br />
ecchimosi periorbitale bilaterale<br />
emotimpano/rinoliquorrea<br />
FACCIA negativo<br />
ematoma/ferite<br />
lesioni oculari<br />
emorragia sottocongiuntivale<br />
paralisi movimenti oculari<br />
epistassi<br />
lesioni dentarie/malaocclusione<br />
COLLO negativo<br />
ematoma/ferite<br />
deviazione tracheale<br />
giugulari distese<br />
enfisema sottocutaneo<br />
dolore alla digitopressione/movimento<br />
dolorabilità punti vertebrali<br />
TORACE negativo<br />
movimento paradosso<br />
lesioni superficiali/deformità<br />
dolorabilità<br />
enfisema sottocutaneo<br />
rumori respiratori ridotti<br />
sibili/rantoli<br />
toni cardiaci ridotti<br />
ADDOME negativo<br />
lesioni superficiali/ deformità<br />
dolorabilità/ difesa / Blumberg<br />
peristalsi assente<br />
ernie/ masse/ organomegalie<br />
DORSO negativo<br />
dolorabilità punti vertebrali<br />
deformità/ lacerazioni/ ecchimosi<br />
2<br />
altro<br />
nessuna risposta<br />
PELVI - GENITALI - RETTO negativo<br />
pelvi instabile<br />
sangue nel meato urinario<br />
ematoma perineale<br />
esplorazione rettale /pos<br />
tono sfinteriale anale /pos<br />
esplorazione vaginale<br />
dolorabilità<br />
ESTREMITA' negativo<br />
dolorabilità___________________<br />
limitazioni articolari____________<br />
deformmità articolari___________<br />
deficit polsi arteriosi___________<br />
deficit sensibilità______________<br />
livello sensitivo________________<br />
risparmio sacrale<br />
deficit motilità_________________<br />
lesioni tendinee_______________<br />
ALTRE LESIONI PRESUNTE<br />
_______________________________________________________________<br />
_______________________________________________________________<br />
__________________________
SCHEDA CLINICA SALA EMERGENZA<br />
ORA ARRIVO h.<br />
FREQUENZA RESPIRATORIA<br />
MODALITA' RESPIRATORIA<br />
SATURAZIONE O2<br />
RITMO CARDIACO<br />
PRESSIONE ARTERIOSA<br />
FREQUENZA CARDIACA<br />
DIURESI<br />
GCS<br />
TEMPERATURA<br />
FIO2- VOL/MIN<br />
FARMACI<br />
FLUIDI/SANGUE<br />
3<br />
MANOVRE ASSISTENZIALI<br />
PROCEDURE DIAGNOSTICHE<br />
SPECIALISTICA/CONSULENZE<br />
Destinazione Paziente<br />
Ricovero in altro Ospedale................................<br />
Unità Operativa................................................<br />
Ricovero stesso Ospedale<br />
Unità Operativa................................................<br />
Trasferimento Inizio h. ……………. fine h………….....<br />
Medico che accompagna…………….........................<br />
Medico che riceve…………………….........................<br />
Problemi durante il trasporto<br />
.......……………………………………………………………<br />
………………………............................................................<br />
.............................................................................................<br />
.............................................................................................<br />
.........<br />
Firma<br />
.<br />
del Medico<br />
Note cliniche durante la diagnostica Note cliniche alla fine della diagnostica<br />
Orario di uscita Decesso<br />
h.<br />
3
SCHEMA PROCEDURE DIAGNOSTICHE<br />
ITER DIAGNOSTICO del <strong>Trauma</strong> Maggiore nel DEA di 1° o di 2° livello<br />
Paziente stabile e<br />
sveglio (solo<br />
criteri dinamici di<br />
tr. Maggiore)<br />
Paziente stabile e<br />
GCS 15 (con criteri<br />
clinici di tr.<br />
Maggiore)<br />
Paziente<br />
stabile, intubato<br />
e/o con GCS <<br />
14<br />
Paziente instabile<br />
(shock 3a/4a classe;<br />
satO2
CHECK-LIST “SALA EMERGENZA”<br />
DOTAZIONE POSTO LETTO<br />
Letto articolato, trasportabile, con testiera removibile, piano radio-trasparente, sponde<br />
laterali,supporto per flebo,per il monitor e il respiratore portatile, supporto per la bombola O2<br />
Monitor multiparametrico portatile e accessori (ECG, SaO2, PA cruenta ed incruenta)<br />
2 pompe - siringa<br />
Ventilatore-PEEP-ventilazione assistita<br />
Aspiratore<br />
Faretto / scialitica<br />
Flussimetro O2<br />
Sistema CPAP/casco<br />
Carrello emergenza<br />
Carrello servitore<br />
Spremisacca<br />
Cronometro a muro<br />
MATERIALE DEL CARRELLO DI EMERGENZA<br />
Vie aeree:<br />
Ventimask con reservoir.<br />
Cannule faringee, cannule nasofaringee<br />
Ambu con reservoir,va e vieni monouso, maschere<br />
Laringoscopio, 4 lame, mandrini, Magill, tubi OT (6-9), mount, filtri<br />
Linea e.v.<br />
lacci emostatici<br />
aghi cannula dal 14 G al 20 G<br />
cateteri venosi per vena femorale<br />
cateteri venosi per infusione rapida<br />
cateteri arteriosi<br />
c.v.c.monolume, bilume, trilume<br />
deflussori<br />
rubinetti 3 vie<br />
prolunga con 3 vie<br />
dial-flo<br />
siringhe 2.5-5-10-20-insulina<br />
siringhe per pompa con deflussore<br />
siringhe emogas<br />
siringhe per gavage<br />
Materiale vario<br />
fonendoscopio<br />
provette per esami ematici<br />
garze sterili e non, telini sterili<br />
fixomull, elastomull, cerotti<br />
steristreep<br />
lame da bisturi, lancette<br />
punti per sutura ago retto e curvo (intrecciato e monofilamento)<br />
set di ferri chirurgici (forbici, pinze anatomiche, chirurgiche, klemmer, kocher, portaghi,<br />
fermateli)
SNG e sistema di raccolta<br />
Cateteri vescicali e sistema di raccolta<br />
Flebo: 3 sol.fisiologica da 500 in sacca, 3 emagel,<br />
mascherine<br />
guanti<br />
APPARECCHIATURE COMUNI<br />
Apparecchio rx portatile di radiologia<br />
Ecografo<br />
elettrocardiografo 12 derivazioni<br />
defibrillatore<br />
sfigmomanometro<br />
glucotest<br />
infusore rapido<br />
sistema di riscaldamento delle infusioni<br />
diafanoscopio<br />
cassaforte per stupefacenti<br />
respiratore portatile<br />
CARRELLO EMERGENZA PEDIATRICO<br />
ARMADIO COMUNE<br />
Materiale per I.O.T difficile:<br />
tubi armati ( lume 7-8)<br />
Maschera laringea<br />
Minitrach/quicktrach<br />
Set tracheotomia, filtro e tubo di connessione O2<br />
Combitube o simili<br />
Fast-trac<br />
transilluminazione<br />
Cateteri Vescicali rigidi (Mercier da12 a 20 Fr Couvelair 18-20 Fr)<br />
Set per drenaggio toracico:<br />
-drenaggi<br />
-pleuroevac<br />
-pleurocath<br />
Set per pericardiocentesi<br />
Set per ustionato<br />
Set per linea venosa e spremisacca<br />
Camici sterili<br />
SCAFFALE per mezzi di protezione dell’operatore:<br />
camici e grembiuli non sterili<br />
mascherine<br />
occhiali<br />
cappelli<br />
visiere<br />
manicotti<br />
ARMADIO DEI FARMACI E INFUSIONI<br />
FARMACI DA FRIGO
HUB and SPOKE R.T.I.<br />
REGIONE MARCHE<br />
PROTOCOLLO DI TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI CRITICI<br />
PERIFERIA <strong>–</strong> CENTRO/ CENTRO <strong>–</strong> PERIFERIA<br />
5 SETTEMBRE <strong>2006</strong><br />
RIUNIONE DI CONSENSO<br />
R.T.I. REGIONE MARCHE<br />
PELAIA <strong>–</strong>TESTASECCA<br />
VALENTE <strong>–</strong>TAPPATA’<br />
FERMANI <strong>–</strong> MARTINELLI<br />
BALDASSARRI <strong>–</strong> CINGOLANI<br />
TARDIOLI <strong>–</strong> CECCACCI<br />
MICELI <strong>–</strong> MARINELLI<br />
NARCISI <strong>–</strong> MUNCH<br />
DIREZIONE A.O.U TORRETTE<br />
L. INCICHITTI<br />
COORDINAMENTO A.R.S. REGIONE MARCHE<br />
S. DI TIZIO<br />
O. CORAZZI
Premessa<br />
Le seguenti indicazioni costituiscono un protocollo condiviso da tutti i direttori delle Rianimazioni<br />
Terapie Intensive (R.T.I.) elaborato allo scopo di facilitare la miglior centralizzazione possibile dei<br />
pazienti critici adulti. Per “paziente critico” si intende un paziente con funzioni vitali che necessitano<br />
di osservazione e/o di supporto continuo per il raggiungimento di condizioni di stabilità.<br />
Si specifica che per le patologie cardiache rimane in atto il protocollo della rete cardiologica regionale.<br />
MODALITÀ OPERATIVE<br />
1. Chi deve chiamare per il trasferimento :<br />
. medico di reparto<br />
. medico di Pronto Soccorso<br />
. rianimatore<br />
(comunque chi in quel determinato momento “gestisce” il paziente ed è in grado di fornire tutte<br />
le informazioni cliniche dettagliate).<br />
2. Perché chiamare:<br />
il medico responsabile della gestione clinica del paziente critico ritiene il trasferimento<br />
necessario per garantire:<br />
un trattamento chirurgico e/o una adeguata assistenza specialistica e/o una diagnostica<br />
di 2° livello.<br />
3. Dove chiamare:<br />
presso la Centrale Operativa 118 di Ancona al numero 071/219153 (chiedendo di essere messo<br />
in contatto con il “team-leader”, in caso di paziente traumatizzato, o con il Rianimatore DEA, in<br />
tutti gli altri casi).<br />
4. Chi valuta la richiesta:<br />
il “team-leader” od il Rianimatore DEA assieme con lo specialista interessato (da loro contattato),<br />
avvertendo inoltre il medico di Pronto Soccorso dell’ arrivo di un paziente critico.<br />
5. Come valutare la richiesta:<br />
riconoscere nel paziente in questione la presenza o meno dei criteri per la centralizzazione (vedi<br />
allegati), preventivamente definiti per ogni principale patologia (condivisi e diffusi presso i Dipartimenti<br />
di Emergenza di l ° livello della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong>).<br />
N.B. a tale scopo risulta indispensabile attivare su tutto il territorio regionale il sistema di teleconsulto,<br />
cioè un metodo informatico per la trasmissione di immagini che supera la “pericolosità<br />
clinica” e le possibili problematiche medico-legali del metodo attuale di trasmissione.<br />
6. Quali azioni intraprendere nel caso di indicazione alla<br />
centralizzazione :<br />
a) il “team-leader” o il Rianimatore DEA dell’Ospedale di Torrette provvede ad attivare la RTI di II livello<br />
di riferimento e comunque dispone l’accoglienza, dopo avere chiarito al medico inviante che<br />
il paziente, terminata la fase di trattamento specialistico, sarà ritrasferito nell’ ospedale di provenienza<br />
(vedi anche paragrafo del trasferimento da Ancona); valuta inoltre con il Rianimatore<br />
del Servizio di Elisoccorso, la rispondenza del trasporto del paziente ai criteri di centralizzazione<br />
8
tramite eliambulanza (in caso positivo la Centrale Operativa di Ancona prenderà accordi con il<br />
medico inviante);<br />
b) lo Specialista interessato attiva la Sala Operatoria o la Sala Diagnostica corrispondente alla<br />
disciplina coinvolta.<br />
7. Accettazione paziente in Rianimazione :<br />
al momento della accettazione del paziente in rianimazione viene chiarito ai familiari che, terminata<br />
la fase di trattamento specialistico, il paziente sarà trasferito nell’ Ospedale di provenienza<br />
(o della zona di appartenenza, se trasportato direttamente dal territorio).<br />
8. Trasferimento dei pazienti critici stabilizzati<br />
da Ancona agli altri ospedali della <strong>Regione</strong>:<br />
Ad avvenuta stabilizzazione delle condizioni cliniche il paziente già proveniente da Zona Territoriale<br />
diversa da Ancona, nel momento in cui non sia più necessario il trattamento specialistico<br />
proprio del DEA di II livello è trasferito nell’ospedale di provenienza o limitrofo con un preavviso<br />
di almeno 24 ore. Le zone territoriali si impegnano a recepire la richiesta dando priorità all’accoglienza<br />
del paziente e a mettere in atto le azioni organizzative necessarie anche spostando interventi<br />
o ricoveri programmati per facilitare le RTI a rendere disponibile il posto letto necessario.<br />
Data:5/09/06