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Il Trauma grave nella Regione Marche – Anno 2006 - Agenzia ...

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REGIONE<br />

M A R C H E<br />

IL SISTEMA INTEGRATO<br />

DI ASSISTENZA<br />

AL TRAUMA GRAVE<br />

NELLA REGIONE MARCHE<br />

DOCUMENTO GUIDA<br />

Commissione regionale:<br />

AFFUSO CARMELA (DEA I° LIVELLO FABRIANO)<br />

BINI GIOVANNI (DEA II° LIVELLO ANCONA)<br />

D’ANGELO ELIO (C.O. 118 ASCOLI PICENO)<br />

DE CRISTOFARO ANNA (DEA I° LIVELLO PESARO)<br />

DI TIZIO SOFIA (AGENZIA SANITARIA REGIONALE)<br />

ELISEI LUIGI (DEA I° LIVELLO CIVITANOVA)<br />

GENNARI NICOLETTA (Emergenza Territoriale Pesaro)<br />

GIUSTI MARIO (DEA II° LIVELLO ANCONA)<br />

MARCHETTI BRUNO (EMERGENZA TERRITORIALE PESARO)<br />

MONTECCHIANI GIUDITTA (DEA I°LIVELLO FANO)<br />

PAGNI RAFFAELLA (DEA II° LIVELLO ANCONA)<br />

SEBASTIANELLI CARLA (EMERGENZA TERRITORIALE SENIGALLIA)<br />

RICCARDO SESTILI (C.O. 118 ANCONA)<br />

ZAMPONI ERMANNO (DEA I° LIVELLO MACERATA)<br />

Novembre <strong>2006</strong>


IL SISTEMA INTEGRATO<br />

DI ASSISTENZA AL TRAUMA GRAVE<br />

NELLA REGIONE MARCHE<br />

DOCUMENTO GUIDA<br />

INDICE:<br />

• IL SISTEMA DEL TRAUMA NELLA REGIONE MARCHE<br />

• RISORSE SUL TERRITORIO DEL SISTEMA REGIONALE DEL TRAUMA<br />

• DEFINIZIONE DI TRAUMA MAGGIORE<br />

• FASE PRE-OSPEDALIERA:<br />

• CENTRALE OPERATIVA<br />

• Dispatch - Gestione della chiamata<br />

• Codici d’invio - Schede Dispatch<br />

• Attivazione elisoccorso<br />

• SOCCORSO SULLA SCENA:<br />

• Sicurezza<br />

• Triage pre-ospedaliero<br />

• TRAUMA SULLA SCENA:<br />

• Sequenza intervento<br />

• VALUTAZIONE PRIMARIA<br />

• VALUTAZIONE SECONDARIA<br />

• SCELTA DESTINAZIONE<br />

• Criteri clinici di centralizzazione in urgenza per l’adulto<br />

• Criteri clinici di centralizzazione in urgenza per il bambino<br />

• Allertamento della struttura di destinazione<br />

• FORMAZIONE: Personale preospedaliero<br />

• FASE OSPEDALIERA:<br />

• TRAUMA TEAM<br />

• Obiettivi<br />

• Composizione<br />

• Attivazione<br />

• Funzioni e compiti<br />

• RISORSE (DEA 1° livello e DEA 2° livello)<br />

• ITER CLINICO DEL PAZIENTE CON TRAUMA MAGGIORE<br />

• TRASFERIMANTO PAZIENTI CRITICI<br />

• Criteri clinici di centralizzazione<br />

• FORMAZIONE: Personale ospedaliero<br />

• CRITICITÀ E PROPOSTE OPERATIVE<br />

• BIBLIOGRAFIA PER APPROFONDIMENTO<br />

ALLEGATI<br />

1) Indici di gravità<br />

2) Registro trauma maggiore <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />

3) Scheda informatizzata intervento pre-ospedaliero<br />

4) Scheda clinica sala emergenza<br />

5) Schema procedure diagnostiche<br />

6) Check-list sala emergenza<br />

7) Protocollo di trasferimento dei pazieti critici periferia-centro/centro-periferia


IL SISTEMA INTEGRATO DI ASSISTENZA<br />

AL TRAUMA GRAVE ( S I A T )<br />

NELLA REGIONE MARCHE<br />

La principale causa di morte nelle persone giovani è il trauma <strong>grave</strong>. In più dei 2/3 dei casi la<br />

causa è l’incidente stradale; anche gli incidenti sul lavoro sono responsabili di traumi gravi e in minor<br />

misura le attività sportive.<br />

I decessi per trauma maggiore costituiscono , nelle diverse casistiche, dal 6 al 10% dei decessi<br />

totali e i costi di queste morti e delle sequele invalidanti sono molto elevati.<br />

- il 50% (morte immediata) avviene entro i primi minuti dall’incidente ed è considerato ”inevitabile”<br />

se non con la prevenzione.<br />

- il 30% (morte precoce) avviene entro le prime ore: la stima delle “morti evitabili” in questa<br />

fase è del 20-40% (shock emorragico, trauma toracico, trauma cranico).<br />

La prevenzione di queste “morti evitabili” dipende strettamente dalla qualità e dall’organizzazione<br />

del sistema di cura del traumatizzato, ciò dall’assistenza prestata durante una successione integrata<br />

di fasi operative che comprende:<br />

• il primo soccorso<br />

• il trasporto primario<br />

• la diagnosi e il trattamento nel DEA<br />

• l’eventuale trasporto secondario<br />

• il trattamento definitivo<br />

- il 20% (morte tardiva) si verifica dopo qualche giorno o settimana (sepsi, insufficienza multiorgano).<br />

Un corretto inquadramento e trattamento <strong>nella</strong> fase di primo soccorso e <strong>nella</strong> fase intraospedaliera<br />

precoce è importante anche per ridurre la gravità e la frequenza delle complicanze<br />

responsabili di queste morti.<br />

È stato valutato che la perdita di anni di vita dovuta ai traumi gravi è superiore a quella provocata<br />

dalle neoplasie e dalle cardiopatie sommate insieme.<br />

Di grande peso sociale ed economico sono gli esiti invalidanti che hanno un incidenza elevata<br />

(circa 2 disabili ogni decesso per trauma maggiore) soprattutto nelle aree in cui non esiste ancora<br />

un’organizzazione che valorizza l’approccio clinico strutturato.<br />

I pazienti disabili reduci da trattamenti intensivi sono curati nei reparti di riabilitazione per<br />

tempi molto lunghi con impiego vistoso di risorse e gravi conseguenze per la persona e per le<br />

famiglie.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Trauma</strong> è la causa principale di perdita di anni di lavoro nei giovani, la categoria potenzialmente<br />

più produttiva.<br />

Nella nostra regione è iniziata da un anno la raccolta dei dati dalla fase preospedaliera alla<br />

fase di follow up ( registro traumi), ma ancora le schede complete sono circa un terzo del previsto.<br />

È quindi ancora difficile individuare l’incidenza di traumi gravi e i punti critici del sistema su<br />

cui intervenire per migliorare i livelli di cura e quindi i risultati.<br />

Estrapolando i dati di studi epidemiologici italiani (Friuli-Venezia Giulia <strong>–</strong> 627 casi/anno/1.200.000<br />

abitanti, Emilia-Romagna 2000-2500 casi/anno/3.900.000 ab.) si può ragionevolmente pensare<br />

che <strong>nella</strong> regione <strong>Marche</strong> si verifichino 600/700 casi di trauma <strong>grave</strong> /anno.<br />

Tra i traumi gravi l’incidenza del trauma cranico rappresenta la percentuale più alta (50% ),<br />

seguito da trauma addominale, toracico e lesioni mieliche del rachide.<br />

È chiaro che in futuro dovremmo saperne di più sui traumi <strong>nella</strong> nostra regione e quindi pos-


siamo considerare, tra gli obiettivi importanti del SIAT regionale, l’implementazione dell’osservatorio<br />

epidemiologico regionale con un maggiore impegno delle direzioni e adesione degli operatori<br />

per la corretta compilazione delle schede del registro regionale del trauma <strong>grave</strong>, iniziato nel<br />

Settembre 2005.<br />

Creare un Sistema del <strong>Trauma</strong><br />

La gestione del paziente con trauma <strong>grave</strong> è impegnativa fin dai primi minuti di trattamento<br />

a causa di :<br />

- lesioni contemporanee che interessano diversi organi ed apparati che richiedono competenze<br />

polispecialistiche<br />

- quadro clinico ad elevata possibilità di evoluzione verso l’aggravamento delle condizioni<br />

e quindi necessità di osservazione attenta e tempestività nell’avvio dell’iter diagnostico<br />

terapeutico appropriato.<br />

Una buona percentuale di esiti invalidanti e di morti da trauma può essere evitata migliorando<br />

la qualità del soccorso preospedaliero e dell’iter diagnostico terapeutico intra ospedaliero.<br />

Strutturare l’approccio clinico al trauma <strong>grave</strong> significa organizzare e gestire la continuità<br />

delle cure dalla strada ai dipartimenti di emergenza, il contenimento dei tempi diagnostico terapeutici,<br />

l’appropriatezza delle cure.<br />

Gli esiti da trauma <strong>grave</strong> (sia come mortalità che come morbilità) risentono in modo significativo<br />

di fattori organizzativi ed in particolare dell’organizzazione di un “Sistema Regionale Integrato<br />

del <strong>Trauma</strong>” che preveda criteri di centralizzazione chiari e un metodo di approccio basato<br />

sui “trauma teams” (equipes multidisciplinari e multiprofessionali).<br />

In molte regioni italiane il trattamento del trauma <strong>grave</strong> si attua ancora in assenza di linee<br />

guida condivise tra gli specialisti coinvolti e di un’organizzazione di rete : questo approccio è causa<br />

di inevitabili e spesso catastrofici ritardi.<br />

Un’esperienza italiana di applicazione di un modello di gestione integrato dei pazienti con<br />

trauma <strong>grave</strong> ha visto ridurre la mortalità ospedaliera dal 41 al 20.8% in 3 anni.<br />

<strong>Il</strong> passaggio da un modello tradizionale di gestione del paziente traumatizzato da parte di<br />

diverse equipes nelle diverse fasi del percorso di cura a una gestione integrata tra emergenza<br />

preospedaliera e rete ospedaliera (<strong>Trauma</strong> System) richiede tempo, consenso tra gli specialisti,<br />

impegno costante, ma anche chiaro indirizzo e sostegno a livello regionale.<br />

Vale la pena sottolineare in modo schematico gli aspetti più salienti di questa<br />

riorganizzazione:<br />

• creazione di una cultura uniforme attraverso programmi omogenei di formazione per gli<br />

operatori coinvolti e applicazione di linee guida condivise<br />

• definizione della tipologia dei trauma teams e dei trauma centers di diverso livello e<br />

ottimizzazione delle risorse<br />

• chiari protocolli di triage preospedaliero per la centralizzazione<br />

• trasporti protetti<br />

• chiari protocolli di comunicazione interospedaliera compreso un sistema di trasmissione<br />

delle immagini in tempo reale<br />

• registro del trauma maggiore che includa anche la fase preospedaliera<br />

• riunioni periodiche di audit clinico fra le varie componenti della rete e del centro compresi<br />

gli operatori delle Riabilitazioni<br />

• sorveglianza costante da parte di un gruppo di Miglioramento Qualità dedicato al <strong>Trauma</strong><br />

System


• osservatorio dei costi<br />

Al SIAT <strong>Marche</strong> concorrono tutti gli Ospedali per acuti esistenti purchè dotati di elementari<br />

requisiti specifici; questo significa che, nel rispetto della programmazione regionale sanitaria e<br />

compatibilmente con il principio dell’ottimizzazione delle risorse, gli ospedali sede di DEA di 1° livello<br />

possono farsi carico, completamente o in parte, del percorso assistenziale che comprende<br />

la fase acuta, la fase postacuta e le fasi di riabilitazione.<br />

Per la <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong> si individua, considerate l le competenze professionali esistenti e la casistica<br />

da trattare, un solo Centro Traumi presso il DEA di 2°liv. degli Ospedali Riuniti di Ancona.<br />

<strong>Il</strong> Documento<br />

Questo documento è la seconda edizione aggiornata e arricchita della fase preospedaliera;<br />

costituisce una guida per tutti gli operatori sanitari e non sanitari coinvolti nell’organizzazione e<br />

<strong>nella</strong> cura dei pazienti con trauma maggiore .<br />

È stato redatto dalla Commissione <strong>Trauma</strong> Regionale cui si sono aggiunti Medici che lavorano<br />

nel Soccorso Territoriale e Referenti della Formazione in Emergenza.<br />

È il risultato di consenso all’interno della Commissione e tra la commissione e i Direttori delle<br />

Centrali Operative . I percorsi sono stati disegnati tenendo conto di linee guida internazionali consolidate,<br />

della medicina basata sull’evidenza e delle risorse esistenti <strong>nella</strong> nostra <strong>Regione</strong>.<br />

I contenuti concordati sono da considerare il punto di partenza per una migliore organizzazione<br />

e gestione integrata dei pazienti con <strong>Trauma</strong> <strong>grave</strong> <strong>nella</strong> nostra <strong>Regione</strong>.


RISORSE SUL TERRITORIO DEL SISTEMA REGIONALE<br />

DEL TRAUMA<br />

CENTRALI OPERATIVE 118 REGIONE MARCHE


Novafeltria<br />

SISTEMA 118 REGIONE MARCHE<br />

4 Centrali Operative 118: Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno<br />

29 PoTES:<br />

Pesaro,<br />

Novafeltria,<br />

Urbino,<br />

Sassocorvaro,<br />

Urbania, Cagli,<br />

Fano,<br />

Cagli,<br />

Fano,<br />

Pergola,<br />

Fossombrone,<br />

Senigallia,<br />

Sasso Corvaro<br />

Urbania<br />

Urbino<br />

Cagli<br />

PESARO<br />

Fossombrone<br />

Pergola<br />

Arcevia<br />

Sassoferrato<br />

Fabriano<br />

Fossombrone, Arcevia<br />

Senigallia, Ancona,<br />

Arcevia, Falconara, Ancona,<br />

Falconara, Osimo/Loreto,<br />

Osimo/Loreto, Fabriano,<br />

Fabriano,<br />

Jesi,<br />

Cingoli,<br />

Macerata,<br />

Tolentino,<br />

Civitanova M.,<br />

Fano<br />

Matelica<br />

Camerino<br />

10<br />

Marotta<br />

Senigallia<br />

Falconara<br />

ANCONA<br />

Jesi Osimo/Loreto<br />

Cingoli<br />

Tolentino<br />

Amandola<br />

MACERATA<br />

ASCOLI<br />

PICENO<br />

Recanati<br />

Montegiorgio<br />

Offida<br />

Civitanova<br />

<strong>Marche</strong><br />

Fermo<br />

San Benedetto<br />

del Tronto<br />

Sassoferrato, Recanati, Jesi, Matelica, Ascoli<br />

Cingoli, Macerata, Camerino, Piceno, Amandola,<br />

Tolentino, Matelica, Offida, Fermo,<br />

Civitanova M, Ascoli Piceno, Montegiorgio,<br />

Recanati, Amandola, S.Benedetto T.<br />

Camerino,<br />

Offida,<br />

Fermo,<br />

Montegiorgio,<br />

S. Benedetto T.


OSPEDALI SEDE DI DEA REGIONE MARCHE<br />

Superfice: 9.964<br />

Capoluogo: Ancona<br />

Province: Ancona - Ascoli Piceno - Macerata - Pesaro e Urbino -<br />

Abitanti: 1.400.000<br />

Ospedale DEA 2° livello: Ancona<br />

Ospedale DEA 1° livello:<br />

Pesaro,<br />

Urbino,<br />

Fano,<br />

Senigallia,<br />

11<br />

Jesi,<br />

Fabriano,<br />

Civitanova,<br />

Macerata,<br />

Camerino,<br />

AscoliPiceno<br />

S.Benedetto,<br />

Fermo


Novafeltria<br />

DEA E POTES REGIONE MARCHE<br />

Sasso Corvaro<br />

Urbania<br />

Urbino<br />

Cagli<br />

PESARO<br />

Fossombrone<br />

Pergola<br />

Arcevia<br />

Fabriano<br />

Fano<br />

Matelica<br />

Camerino<br />

12<br />

Marotta<br />

Senigallia<br />

Falconara<br />

ANCONA<br />

Jesi Osimo/Loreto<br />

Cingoli<br />

Tolentino<br />

Amandola<br />

MACERATA<br />

ASCOLI<br />

PICENO<br />

Recanati<br />

Montegiorgio<br />

Offida<br />

Civitanova<br />

<strong>Marche</strong><br />

Fermo<br />

San Benedetto<br />

del Tronto


DEFINIZIONE DI “TRAUMA MAGGIORE”<br />

Si definisce “trauma maggiore” una condizione caratterizzata da uno o più dei seguenti criteri<br />

clinici o situazionali. Tali criteri individuano una classe di pazienti che hanno una alta probabilità<br />

di presentare lesioni configurabili come trauma <strong>grave</strong> (cioè pazienti con un Injury Severity<br />

Score > 15).<br />

Criteri clinici<br />

A. Glasgow Coma Scale < 13<br />

B. PA < 90 mm Hg (adulto)<br />

C. Frequenza Respiratoria < 10 o > 29<br />

D. RTS < 11 o PTS < 9<br />

E. Ferite penetranti a torace, addome, collo, pelvi<br />

F. <strong>Trauma</strong> da schiacciamento torace/addome<br />

G. Lembo mobile costale<br />

H. Frattura di 2 o più ossa lunghe prossimali<br />

I. <strong>Trauma</strong> associato ad ustioni di 2°-3° grado > 15% superficie corporea<br />

J. Ustioni 2°-3° grado > 30% superficie corporea<br />

K. Ustioni di qualsiasi grado interessanti le vie aeree<br />

L. <strong>Trauma</strong> al rachide con deficit neurologico (anche sospetto)<br />

M. Amputazione prossimale<br />

Criteri situazionali<br />

N. Caduta da > 5 metri<br />

O. Pedone urtato da veicolo e proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto<br />

P. Arrotamento<br />

Q. Deformazione lamiere veicolo > 50 cm.<br />

R. Intrusione lamiere nell’abitacolo > 30 cm. (lato paziente) o 40 cm. (lato opposto)<br />

S. Precipitazione veicolo > 3 m.<br />

T. Cappottamento autoveicolo<br />

U. Occupante del veicolo proiettato all’esterno<br />

V. Ciclista/motociclista proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto<br />

W. Presenza di soggetto deceduto per l’impatto nello stesso veicolo<br />

X. Necessità di estricazione prolungata<br />

13


Fase<br />

Pre-ospedaliera


CENTRALE OPERATIVA<br />

Gestione della chiamata:<br />

Dispatch<br />

1


NOTA: nelle pagine seguenti sono riportate le schede dispatch 0 - 1 - 2 relative al<br />

TRAUMA GRAVE<br />

1


VAI A<br />

SCHEDA<br />

SPECIFICA<br />

SI<br />

Scheda 0. Valutazioni funzionali vitali<br />

SI<br />

VAI A<br />

SCHEDA (1)<br />

(TRAUMA)<br />

VAI A<br />

SCHEDA (2)<br />

(INCIDENTE)<br />

IN QUESTO MOMENTO,<br />

SE LO CHIAMA, RISPONDE O IN<br />

QUALCHE MODO REAGISCE?<br />

IN QUESTO MOMENTO,<br />

SE LO CHIAMA, RISPONDE O IN<br />

QUALCHE MODO REAGISCE?<br />

SI<br />

PROVI A<br />

TOCCARLO<br />

LO CHIAMI,<br />

CONTROLLI<br />

SE REAGISCE<br />

Patologia<br />

traumatica<br />

NON SO<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

DIMINUITO<br />

È cosciente?<br />

NON SO<br />

0.3<br />

NO<br />

Assicurati di avere i<br />

dati indispensabili per<br />

la localizzazione<br />

NON CHIUDA; VADA<br />

A VEDERE SE<br />

LO CHIAMA<br />

CONTROLLI ANCHE<br />

SE RESPIRA; POI<br />

TORNI A RIFERIRMI<br />

Patologia<br />

non traumatica<br />

20<br />

NO<br />

NO<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

DIMINUITO<br />

SI<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

AVANZATO<br />

RESPIRA?<br />

Più di 2 ore<br />

MI SPIEGHI<br />

CHE COSA È<br />

SUCCESSO<br />

0.4<br />

NON SO<br />

SI<br />

VAI A<br />

SCHEDA<br />

SPECIFICA<br />

0.1<br />

Proponi<br />

IPA per BLS<br />

o BLS o<br />

Soffocamento<br />

IC (*)<br />

Codice Rosso<br />

DA QUANTO TEMPO<br />

NON REAGISCE<br />

AGLI STIMOLI?<br />

Meno di 2 ore<br />

ROSSO 0.2<br />

ALFA<br />

IC (*)<br />

Codice Rosso<br />

IPA specifiche<br />

in caso di<br />

trauma<br />

ISTRUZIONI PRE-ARRIVO<br />

PER ARRIVI (IPA) PER CODICE ROSSO E ROSSO DIMINUITO<br />

Patologia NON traumatica: sistemare il paziente disteso su un fianco, controllare che continui a respirare.<br />

Patologia traumatica: se non vi sono ulteriori rischi, lasci il paziente <strong>nella</strong> posizione in cui si trova, controllare che<br />

continui a respirare.<br />

(*) INFORMAZIONI CONCLUSIVE (IC) PER CODICE ROSSO, ROSSO AVANZATO E ROSSO DIMINUITO<br />

Qualcuno attenda in strada l’arrivo dell’ambulanza. Aprire porte e cancelli. Preparare ascensore se occorre.<br />

Lasciare libera la linea telefonica. Preparare documentazione sanitaria. Se notte accendere luci esterne.<br />

Legare i cani, se ne avete. Mi richiami se c’è qualche cambiamento nelle condizioni del paziente.


2.1<br />

2.2<br />

2.3<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

2.4<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

2.5<br />

ROSSO ALFA<br />

DIMINUITO<br />

GIALLO<br />

ALFA<br />

Scheda 1. TRAUMA<br />

(se non già abbastanza chiesto) MI SPIEGHI MEGLIO COSA È SUCCESSO<br />

È PRESENTE ALMENO UNA DELLE SEGUENTI CONDIDIONI?<br />

1.1 SINDROME D’ANNEGAMENTO<br />

1.2 ELETTROCUZIONE O FOLGORAZIONE<br />

1.3 USTIONI ESTESE O COMUNQUE INTERESSANTI VISO, COLLO, TORACE<br />

1.4 USTIONI CHIMICHE/DA RADIAZIONI. INGESTIONE/INALAZIONE CAUSTICI<br />

1.5 INTRAPPOLAMENTO IN MACCHINARI O AMPUTAZIONE<br />

1.6 SINDROME DA SCHISCCIAMENTO (ESCLUSO ARTO ISOLATO)<br />

1.7 CADUTA DA PIÙ DI 3 METRI<br />

1.8 IMPICCAMENTO<br />

1,9 STUPRO O VIOLENZA SESSUALE<br />

1.10 ESPLOSIONE<br />

1.11 ASSIDERAMENTO O IPOTERMIA<br />

NO<br />

SI<br />

SI<br />

SI<br />

SI<br />

TRAUMA CHIUSO<br />

HA DIFFICOLTÀ A<br />

RESPIRARE?<br />

ERA SVENUTO O<br />

HA DIFFICOLTÀ A<br />

PARLARE O È CONFUSO<br />

È PALLIDO E SUDATO,<br />

O SI SENTE SVENIRE?<br />

HA DIFFICOLTÀ A<br />

MUOVERE<br />

GLI ARTI O FORMICOLIO?<br />

HA DOLORE O LESIONI A<br />

CAPO, TORACE O ADDOME?<br />

Gravida o bambino (meno 6 anni)<br />

o trauma avvenuto da meno di 2 ore<br />

GIALLO<br />

GAMMA<br />

GIALLO<br />

BETA<br />

21<br />

LESIONI DA ARMA DA<br />

FUOCO O ARMA DA TAGLIO?<br />

LE LESIONI SONO MULTIPLE?<br />

ERA SVENUTO O HA DIFFICOLTÀ<br />

A PARLARE O È CONFUSO?<br />

VERDE<br />

BETA<br />

QUALE PARTE DEL CORPO<br />

È INTERESSATA?<br />

Dita, mano avambraccio,<br />

gambe, piede<br />

È PALLIDO E SUDATO,<br />

O SI SENTE SVENIRE?<br />

<strong>Trauma</strong> avvenuto da più di 2 ore<br />

(esclusi bambini < 5 anni o grande)<br />

IN CASO DI INCIDENTE STRADALE<br />

PASSA A SCHEDA 2<br />

TRAUMA PENETRANTE<br />

(O USTIONI NON ESTESE)<br />

VERDE<br />

GAMMA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

2.6 NO<br />

3.5<br />

SI<br />

NO<br />

NON SO<br />

SI<br />

NON SO<br />

NON SO<br />

4<br />

NO NON SO<br />

NO<br />

NON SO<br />

considera attivazione<br />

Forze di Polizia<br />

NO<br />

NO<br />

NON SO<br />

NON SO<br />

NO<br />

NO<br />

SI<br />

PA<br />

PA<br />

PA<br />

PA<br />

PA<br />

PA<br />

PA<br />

PA<br />

PA<br />

PA<br />

PA<br />

NON SO<br />

SI<br />

5<br />

SI<br />

NON SO<br />

SI<br />

NO<br />

SI<br />

NON SO<br />

3.1<br />

1.0<br />

3.3<br />

3.4<br />

ROSSO ALFA<br />

DIMINUITO<br />

3.2


Scheda 2. INCIDENTE STRADALE<br />

QUALI MEZZI SONO COINVOLTI?<br />

1.1 Camion, auto corriera, autocisterna, mezzi di soccorso<br />

1.2 Almeno tre mezzi di qualsiasi tipo<br />

1.3 Frontale su strada extraurbana<br />

1.4 Auto contro pedone/ciclomotore su strada extraurbana<br />

SI<br />

NO<br />

NON SO<br />

QUAL È LA SITUAZIONE DEI MEZZI?<br />

2.1 Ribaltamento veicolo a tre o più ruote<br />

2.2 Uscita di strada in scarpata profonda più di 2 metri<br />

2.3 Caduta in acqua<br />

2.4 Incendio, fumo, esplosione, trasporto di esplosivi<br />

NO<br />

NON SO<br />

QUAL È LA SITUAZIONE DEI FERITI?<br />

3.1 Incastrato<br />

3.2 Proiettato<br />

3.3 Arrotato o schiacciato<br />

3.4 Più di due persone coinvolte<br />

3.5 Presenza di bambino (< 5 anni) o gravida<br />

NO<br />

HA DIFFICOLTÀ A RESPIRARE?<br />

NO<br />

NON SO<br />

VI SONO SANGUINAMENTO IN ATTO,<br />

AMPUTAZIONI, USTIONI?<br />

NO<br />

È PALLIDO O SUDATO<br />

E SI SENTE SVENIRE?<br />

NO<br />

NON SO<br />

NON SO<br />

È IN PIEDI E RIESCE A CAMMINARE?<br />

NON SO<br />

HA LESIONI O DOLORE A TESTA,<br />

COLLO, TORACE, ADDOME?<br />

NO<br />

GIALLO<br />

BETA<br />

NO<br />

GIALLO<br />

GAMMA<br />

22<br />

SI<br />

SI<br />

SI<br />

SI<br />

NON SO<br />

SI<br />

SI<br />

SI<br />

NON SO<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

2.3.2<br />

ROSSO ALFA<br />

DIMINUITO<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO<br />

ALFA<br />

ROSSO ALFA<br />

DIMINUITO<br />

2.9<br />

2.1<br />

2.2<br />

2.3.1<br />

2.4<br />

2.5<br />

2.6<br />

2.7<br />

ROSSO ALFA<br />

DIMINUITO<br />

criteri per<br />

eliambulanza<br />

criteri per VV. FF.<br />

criteri per supporto<br />

altri mezzi<br />

Se la situazione è<br />

dubbia ed hai a<br />

disposizione un<br />

equipaggio gamma<br />

molto vicino all’incidente,<br />

puoi inviare tale<br />

equipaggio in R I.<br />

mentre l’ambulanza con<br />

equipaggio alfa procede<br />

in Giallo fino ad<br />

eventuale nuova<br />

comunicazione<br />

2.8


Attivazione elisoccorso<br />

Modalità di attivazione:<br />

<strong>Il</strong> servizio può essere attivato esclusivamente dal personale delle Centrali Operative 118.<br />

Criteri di attivazione:<br />

Le Centrali Operative 118 della <strong>Regione</strong> attivano l’elisoccorso in caso di:<br />

1. Rosso clinico - Codice rosso e tempo di intervento ALS via terra (anche mediante rendez-vous<br />

o trasporto del paziente da parte dell’equipaggio BLS presso il più vicino ospedale)<br />

superiore a quello di intervento da parte dell’elicottero di soccorso.<br />

2. Rosso traumatico - Codice rosso per assenza di informazioni cliniche o situazionali in<br />

evento traumatico e tempo di intervento ALS via terra superiore a quello di intervento da<br />

parte dell’elicottero di soccorso.<br />

3. Rosso situazionale - Presenza di criteri situazionali (vedi allegato B) con tempo di ricovero<br />

presso l’ospedale di riferimento (calcolato dalla partenza dell’equipaggio fino all’arrivo<br />

in ospedale = tempo di intervento sul posto + tempo di ricovero in ospedale): a. superiore<br />

a quello di intervento dell’elicottero di soccorso, b. difficilmente valutabile (ad es. paziente<br />

incarcerato o da recuperare) c. non determinabile (è il caso in cui il luogo di intervento di<br />

un equipaggio BLS è prossimo ad un ospedale non di riferimento presso il quale verrà trasportato<br />

il paziente). I criteri situazionali individuano quelle situazioni che rendono statisticamente<br />

significativa (>30%) l’evenienza di un trauma maggiore e l’esigenza di competenze<br />

specialistiche di tipo rianimatorio. Tali competenze sono fornite dall’equipaggio dell’elicottero<br />

di soccorso o dall’ospedale dotato di unità di Rianimazione che, per tali motivi, costituisce<br />

ospedale di riferimento.<br />

4. Rosso medico - Richiesta del medico dell’emergenza territoriale in caso di patologia con<br />

tempo di trasporto via terra presso l’ospedale di riferimento superiore a quello di intervento<br />

da parte dell’elicottero di soccorso.<br />

5. Rosso centrale - Richiesta del personale operatore di Centrale Operativa, sentito li medico<br />

di appoggio, sulla base di informazioni fornite dagli equipaggi di soccorso BLS intervenuti<br />

sul luogo dell’evento.<br />

6. Rosso maxi - Maxiemergenza/disastro.<br />

7. Rosso altro - In casi non previsti dal presente protocollo su attivazione del medico di appoggio<br />

di una centrale sentito il medico di turno dell’Elisoccorso.<br />

23


SOCCORSO SULLA SCENA<br />

LA SICUREZZA<br />

L’aspetto della sicurezza è un fattore fondamentale per iniziare un soccorso, è implicito che<br />

qualora non sussistano le condizioni per operare in sicurezza il soccorso non deve nemmeno<br />

essere iniziato.<br />

Gli aspetti da considerare sono molteplici, tra essi ricordiamo:<br />

1. sicurezza personale;<br />

2. sicurezza del mezzo;<br />

3. sicurezza ambientale;<br />

4. sicurezza dell’equipaggio;<br />

5. sicurezza del paziente;<br />

6. sicurezza degli astanti.<br />

SICUREZZA PERSONALE:<br />

La sicurezza personale è garantita da un perfetto stato psicofisico del soccorritore che<br />

deve essere in sufficiente forma fisica, non deve aver mangiato troppo né bevuto alcolici, non<br />

deve aver assunto droghe né sostanze psicoattive che ne possano compromettere le prestazioni.<br />

Si ricorda, infatti, che alcuni interventi sono pericolosi in sé e pertanto una risposta rallentata<br />

o esagerata, possono ulteriormente compromettere il buon esito.<br />

L’abbigliamento deve essere adeguato alla situazione e comunque rispondere alla normativa<br />

vigente. <strong>Il</strong> soccorso va effettuato con la divisa data in dotazione composta di scarpe antinfortunistiche,<br />

pantaloni con due bande catarifrangenti, giubbotto a norma, guanti, occhiali ed eventualmente<br />

giacca a vento a norma e casco antinfortunistico; le maniche del giubbotto vanno<br />

tenute ai polsi (rif. Norma INI EN 471).<br />

Si ricorda inoltre che il responsabile dell’equipaggio, oltre che di sé stesso, è il Medico che è<br />

tenuto ad allontanare dal servizio chi non sia dotato di abbigliamento adeguato.<br />

La normativa prevede che le cinture di sicurezza possano non essere indossate in caso di servizio<br />

con luci e sirene accese, mentre in tutti gli altri casi vanno indossate. <strong>Il</strong> consiglio è quello di<br />

indossarle sempre.<br />

I soccorsi in mare non devono essere effettuati in nessun caso a meno di non essere esperti<br />

soccorritori od essere in possesso del brevetto di bagnino di salvataggio oppure che gli organi<br />

preposti non siano presenti e/o non sia immediato il loro arrivo e inoltre che la vittima sia in immediato<br />

pericolo di vita. E’ ovvio che in tal caso non ci si getterà in acqua con la divisa ma con un<br />

abbigliamento molto più leggero .<br />

<strong>Il</strong> personale dell’equipaggio può essere chiamato ad effettuare un soccorso in una situazione<br />

difficile del tipo scavalcare una finestra o arrampicarsi o scendere da un dirupo: le persone che<br />

non se la sentono non sono obbligate a farlo. Si ricorda comunque che è molto facile incorrere<br />

nel reato di omissione di soccorso se si dimostra che quella situazione non era così pericolosa<br />

come si è affermato.<br />

2


SICUREZZA DELL’EQUIPAGGIO:<br />

Come già accennato sopra il Medico è responsabile della sicurezza dell’ equipaggio ed è sua<br />

cura accertarsi che il personale sia dotato di divise a norma.<br />

È una prassi assolutamente errata mandare avanti un membro dell’equipaggio prima del medico<br />

(magari l’autista perchè è maschio e il medico è la Dottoressa in servizio); in caso di pericolo<br />

semplicemente non va effettuato il servizio.<br />

Qualora ci si trovasse in presenza di un soggetto violento o pericoloso per se o per gli altri,<br />

sarà necessario allertare precocemente le forze dell’ ordine.Se la situazione è di una urgenza tale<br />

da non permettere l’ attesa, una valutazione attenta dell’immediatezza del pericolo, consentirà<br />

di agire <strong>nella</strong> maniera migliore. Un esempio chiarificatore: ci troviamo di fronte ad un soggetto<br />

armato di un coltello od altro che minaccia di gettarsi dalla finestra: che fare? Se si interviene<br />

non si ottempera alla sicurezza, ma se non si interviene e costui si lancia nel vuoto, potremmo<br />

essere accusati di omissione di soccorso. ..va da se che la situazione è delicata e contraddittoria;<br />

sta al buon senso di ciascuno valutare al meglio ed agire di conseguenza.(buona fortuna).<br />

Se si ritiene che il paziente da trasportare abbia un peso superiore a quello che l’ equipaggio<br />

è in grado di trasportare o, comunque superiore a 25 kg. a testa, in teoria non si dovrebbe<br />

procedere al trasporto ( non si fa mai. ..lo si carica in ogni caso: se pesa veramente tanto vanno<br />

chiamati i VV FF).<br />

Limiti massimi di carico dei vari presidi in dotazione: .<br />

• Barella autocaricante = 181 Kg. .<br />

• Sedia da cardiopatico = 159 Kg. .<br />

• Barella a cucchiaio = 165 Kg. .<br />

• Tavola spinale = 159 Kg.<br />

SICUREZZA DEL MEZZO:<br />

<strong>Il</strong> mezzo col quale si effettua il servizio deve essere omologato secondo il codice della strada,<br />

non possono salire in ambulanza più persone di quante siano previste dal libretto di circolazione.<br />

Sarà compito dell’ autista informare sullo stato del mezzo e sulla sua efficienza; qualora il<br />

medico avesse dubbi, l’ autista rilascerà una dichiarazione scritta sul funzionamento del mezzo<br />

(oltre ad aver firmato la check list dell’ambulanza).<br />

Tutti i presidi in dotazione al mezzo, devono essere ancorati e ben assicurati in base alla normativa<br />

vigente (bombole, monitor ecc.) .<br />

Non vanno caricati sull’ambulanza materiali pericolosi o animali.<br />

Possono invece essere caricati i familiari del paziente e devono sempre salite i tutori legali di<br />

un minore; qualora non vogliano salire, dovranno rilasciarci una dichiarazione scritta che, per il<br />

periodo del trasporto, i tutori legali sono momentaneamente i medici.<br />

Se la situazione clinica o situazionale non permette che i genitori di un bambino possano salire<br />

sull’ambulanza, neanche sul sedile davanti, il medico se ne assume la responsabilità e provvede<br />

in ogni caso al trasporto.<br />

In caso di incidente stradale, l’autista parcheggerà il mezzo in modo da prevenire un sovraincidente.<br />

2


SICUREZZA AMBIENTALE:<br />

Non si accede ad un paziente se l’ambiente in cui si va ad intervenire non è sicuro, bisogna<br />

attendere che gli organi preposti a farlo ci dichiarino che la sicurezza è ripristinata.<br />

<strong>Il</strong> capo-squadra dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri, la Polizia, i Vigili Urbani ecc. sono preposti al<br />

caso, ed è compito loro mettere lo scenario in sicurezza. Solo allora l’equipaggio può accedere<br />

alla vittima.<br />

Costituiscono motivo di allarme, in modo particolare, liquidi che fuoriescono da automobili,<br />

fiamme, calcinacci vicino alla vittima (guardare sempre anche in alto), odori strani, la presenza di<br />

più persone che mostrano gli stessi sintomi o la presenza di animali morti o in evidente stato di<br />

malattia vicino al o ai pazienti.<br />

Se si sospetta che il paziente sia stato colpito da un’arma da fuoco, si cerca con un rapido<br />

sguardo, se non la si vede ci potrebbero essere gli estremi per non accedere alla vittima; se si<br />

vede e si ritiene che possa essere ancora pericolosa, non ci si avvicina alla vittima: ci penseranno<br />

le forze dell‘ordine a scovarla ed a renderla inoffensiva.<br />

SICUREZZA DEL PAZIENTE:<br />

È evidente che se per soccorrere il paziente lo si espone ad un pericolo maggiore, c’è qualcosa<br />

di errato nel comportamento dell’equipaggio. E’ necessario valutare il rapporto rischio-beneficio<br />

e agire di conseguenza.<br />

I pazienti vanno ben assicurati ai presidi di caricamento e trasporto in base alla normativa<br />

vigente.<br />

SICUREZZA DEGLI ASTANTI:<br />

Una volta soccorso il paziente, od anche prima se è necessario, bisogna assicurasi che non<br />

sussitano pericoli per gli astanti; è necessario allontanarli con cortese fermezza ricorrendo anche<br />

alle forze dell’ordine.<br />

In caso di incidente stradale si forma immancabilmente un gruppo di curiosi che vanno allontanati;<br />

un mezzo efficace per fare ciò è quello di incaricare uno di loro, il più affidabile a prima<br />

vista, di allontanare gli altri.<br />

2


Triage Pre-ospedaliero<br />

DEFINIZIONE ED OBIETTIVI<br />

<strong>Il</strong> triage e’ una procedura di valutazione ed ordinamento dei pazienti in base alle loro necessita’<br />

di cure e alle risorse disponibili per la somministrazione di tali cure, finalizzata a determinarne la<br />

priorita’ di trattamento,di trasporto e di destinazione.<br />

È importante che ogni paziente venga correttamente destinato alla struttura ospedaliera appropriata,<br />

che sia in grado di completare l’iter diagnostico-terapeutico iniziato nel territorio,secondo<br />

una strategia di centralizzazione che prevede il trasporto dei pazienti più compromessi al DEA di<br />

II livello(v. criteri di centralizzazione), nell’ottica della riduzione del tempo globale di trattamento<br />

e conseguente riduzione della mortalità da trauma.<br />

In ambito pre-ospedaliero possono esistere due diverse situazioni di triage:<br />

A.INFORTUNI CON NUMERO LIMITATO DI FERITI<br />

<strong>Il</strong> numero e la gravità delle lesioni dei pazienti non supera la capacità di trattamento da parte<br />

delle risorse disponibili; in questo caso l’obiettivo degli operatori e’ quello di trattare per primi<br />

quei pazienti che versano in immediato pericolo di vita.<br />

B.INFORTUNI DI MASSA(MAXI-EMERGENZE-CATASTROFI)<br />

<strong>Il</strong> numero di pazienti e la gravità delle loro lesioni eccede la possibilità di trattamento da parte<br />

delle risorse in campo; in questo caso l’obiettivo degli operatori è quello di trattare per primi quei<br />

pazienti che hanno le maggiori probabilita’ di sopravvivenza utilizzando il minimo delle risorse<br />

disponibili.<br />

METODI<br />

In caso di infortuni coinvolgenti un numero limitato di feriti, comunque non superiore<br />

alle capacita’ di trattamento, l’approccio sarà quello dello schema ABCD delle linee guida ATLS<br />

dell’American College of Surgeons; tale metodo consiste in una rapida valutazione delle funzioni<br />

vitali del paziente,secondo un ordine ben definito:<br />

A: mantenimento pervietà delle vie aeree con protezione del rachide cervicale.<br />

B: respirazione e ventilazione<br />

C: circolo con controllo delle emorragie<br />

D: disabilità, stato neurologico<br />

Durante tale procedura, l’identificazione di situazioni a rischio di vita ed il loro trattamento sono<br />

contemporanei ed il paziente che deve essere trattato per primo è quello che presenta problemi<br />

più precocemente nel corso della valutazione ABCD.<br />

In caso di infortuni di massa, il protocollo di triage dovrà corrispondere in modo particolare<br />

anche a caratteristiche di rapidità di esecuzione, per poter esaminare il maggior numero di<br />

pazienti nel minor tempo possibile, e di semplicità di comprensione e di esecuzione, per poter<br />

essere fruibile anche da soccorritori non sanitari eventualmente delegati a tale compito; in tali<br />

evenienze verrà utilizzato il sistema S.T.A.R.T.( Simple Triage and Rapid Treatment) (V. Tav.<br />

n. 1) che prevede un’osservazione delle funzioni vitali del paziente, in un ordine prestabilito, secondo<br />

un procedimento step by step della durata di circa 60 secondi, che determina l’assegnazione<br />

di un codice colore ad ogni situazione verificata:<br />

2


1. se il paziente può camminare ,viene classificato come codice VERDE, quindi con bassa<br />

priorità di trattamento;<br />

2. se la frequenza respiratoria e’ assente, si eseguono le manovre di disostruzione delle<br />

vie aeree,si rivaluta il paziente e gli si assegna codice BLU (non salvabile) se l’attività respiratoria<br />

non ricompare;se invece il paziente riprende a respirare viene classificato come<br />

codice ROSSO.<br />

Se la frequenza respiratoria è > di 30 atti/min, il paziente viene classificato come<br />

codice ROSSO;<br />

Se la frequenza respiratoria è < a 30 atti/min, si passa allo step successivo<br />

3. se il polso radiale è assente, il paziente viene classificato come codice ROSSO;si tamponano<br />

eventuali emorragie esterne;<br />

se il polso radiale è presente, si passa all’ultimo step;<br />

4. se il paziente non risponde ad ordini semplici viene classificato come codice ROSSO;<br />

se il paziente risponde ad ordini semplici viene classificato come codice GIALLO.<br />

<strong>Il</strong> metodo S.T.A.R.T. trova la sua applicazione nel paziente adulto; in caso di pazienti pediatrici,<br />

viene utilizzato il metodo JUMP S.T.A.R.T. (V. Tav. n.2).<br />

CODICE COLORE<br />

ROSSO: paziente che presenta lesioni immediatamente a rischio di vita, ma che possono essere<br />

trattate.<br />

GIALLO: paziente che presenta lesioni potenzialmente evolutive.<br />

VERDE: paziente che presenta lesioni non gravi, trattamento dilazionabile.<br />

BLU: paziente che presenta lesioni talmente gravi da avere scarsa probabilita’ di sopravvivenza<br />

anche dopo trattamento adeguato.<br />

NERO: paziente deceduto.<br />

PRESIDI<br />

A. mezzi di comunicazione con la C.O.: radio veicolare, radio portatile, telefono cellulare;<br />

B. cartellini triage;<br />

C. nastri colorati;<br />

D. materiale per disostruzione vie aeree;<br />

E. materiale per tamponamento emorragie esterne.<br />

.<br />

30


Tav. n. 1<br />

ROSSO<br />

S.T.A.R.T. (Simple Triage And Rapid Treatment)<br />

FREQUENZA<br />

RESP.>30<br />

GIALLO<br />

IL PAZIENTE<br />

CAMMINA?<br />

NO<br />

31<br />

SI<br />

RESPIRA? NO<br />

SI<br />

IL POLSO<br />

RADIALE<br />

SI<br />

FREQUENZA<br />

RESP.


Tav. n. 2<br />

ROSSO<br />

ROSSO<br />

IL PAZIENTES.T.A.R.T.<br />

(Simple SI Triage And VERDE Rapid Treatment)<br />

CAMMINA?<br />

IL PAZIENTE<br />

SI<br />

VERDE<br />

NO<br />

NO<br />

CAMMINA?<br />

Apertura<br />

vie aeree<br />

NO<br />

RESPIRA? SI ROSSO<br />

RESPIRA?<br />

NO<br />

SI<br />

FREQUENZA<br />

RESP.<br />

F.R.<br />

45<br />

GIALLO<br />

GIALLO<br />

RESPIRA? IL POLSO NO<br />

RADIALE<br />

SI<br />

JumpSTART<br />

IL POLSO<br />

RADIALE<br />

FORNIRE<br />

5 VENTILAZIONI<br />

FREQUENZA<br />

RESP.<br />

SI<br />

F.R.<br />

fra 15 e 45 a/m<br />

ESEGUE<br />

ORDINI<br />

IL POLSO<br />

RADIALE<br />

SI<br />

SI<br />

STATO MENTALE<br />

(AVPU)<br />

APPROPRIATO?<br />

SI<br />

In caso il triage fosse eseguito da personale non Medico il codice nero va classificato come Blu<br />

32<br />

SI<br />

ROSSO<br />

SI<br />

NO<br />

NO<br />

NO<br />

NO<br />

Apertura NO<br />

vie aeree<br />

RESPIRA?<br />

NO<br />

NERO<br />

ROSSO<br />

ROSSO<br />

ROSSO<br />

ROSSO<br />

BLU<br />

RESPIRA? NO BLU<br />

SI<br />

ROSSO


Chiamata<br />

al 118<br />

Allertamento<br />

Equipe ALS<br />

Giunti<br />

nel luogo<br />

evento<br />

La scena è<br />

sicura?<br />

<strong>Trauma</strong> chiuso<br />

stabile instabile<br />

_<br />

VALUTAZIONE<br />

SECONDARIA<br />

Criteri di<br />

2<br />

centralizzazione_<br />

NO<br />

Criteri clinici di<br />

3<br />

trauma maggiore_<br />

NO<br />

Criteri dinamicosituazionali<br />

di<br />

trauma 4<br />

maggiore 5<br />

NO<br />

SI<br />

SI<br />

SI<br />

TRAUMA SULLA SCENA<br />

Sequenza intervento<br />

SOCCORSO SULLA SCENA<br />

C.O.<br />

Dispatch<br />

ANTICIPAZIONE:<br />

• Attribuzione dei ruoli<br />

• Verifica materiali ed attrezzature<br />

• Analisi rischi potenziali ed impiego presidi di autoprotezione<br />

33<br />

• Valutazione sicurezza scena e rischio evolutivo<br />

• Prevenzione sovraincidente<br />

• Valutazione a colpo d’occhio della cinematica dell’incidente<br />

• Attivazione dei soccorsi non sanitari necessari<br />

TRIAGE (se più vittime)<br />

Singola vittima<br />

VALUTAZIONE<br />

PRIMARIA<br />

Tratta secondo priorità<br />

A-B-C-D-E<br />

DEA II° livello 5, 6<br />

SI DEA I° livello<br />

1<br />

• Attendere la messa in sicurezza della scena<br />

• Valutare possibilità di estricazione rapida<br />

Stabilizzato?<br />

SI<br />

Valutare sempre tempi<br />

e mezzo di trasporto 6<br />

NO<br />

<strong>Trauma</strong> penetrante 7<br />

DEA I° o II° livello<br />

secondo mappa SIAT<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />

più rapidamente<br />

raggiungibile


NOTA 1:<br />

<strong>Il</strong> paziente è considerato instabile quando una delle funzioni vitali (respiratoria, cardiocircolatoria,<br />

neurologica) necessita di osservazione e/o supporto continuo per il mantenimento di una buona<br />

autonomia.<br />

NOTA 2:<br />

Criteri di centralizzazione dal territorio:<br />

vedi pagine 41 <strong>–</strong> 42 documento guida SIAT <strong>Marche</strong>.<br />

NOTA 3:<br />

Criteri clinici di trauma maggiore<br />

A. Glasgow Coma Scale < 13<br />

B. PA < 90 mm Hg (adulto)<br />

C. Frequenza Respiratoria < 10 o > 29<br />

D. RTS < 11 o PTS < 9<br />

E. Ferite penetranti a torace, addome, collo, pelvi<br />

F. <strong>Trauma</strong> da schiacciamento torace/addome<br />

G. Lembo mobile costale<br />

H. Frattura di 2 o più ossa lunghe prossimali<br />

I. <strong>Trauma</strong> associato ad ustioni di 2°-3° grado > 15% superficie corporea<br />

J. Ustioni 2°-3° grado > 30% superficie corporea<br />

K. Ustioni di qualsiasi grado interessanti le vie aeree<br />

L. <strong>Trauma</strong> al rachide con deficit neurologico (anche sospetto)<br />

M. Amputazione prossimale<br />

NOTA 4:<br />

Criteri situazionali di trauma Maggiore<br />

N. Caduta da > 5 metri<br />

O. Pedone urtato da veicolo e proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto<br />

P. Arrotamento<br />

Q. Deformazione lamiere veicolo > 50 cm.<br />

R. Intrusione lamiere nell’abitacolo > 30 cm. (lato paziente) o 40 cm. (lato opposto)<br />

S. Precipitazione veicolo > 3 m.<br />

T. Cappottamento autoveicolo<br />

U. Occupante del veicolo proiettato all’esterno<br />

V. Ciclista/motociclista proiettato a > 3 m. dal punto d’impatto<br />

W. Presenza di soggetto deceduto per l’impatto nello stesso veicolo<br />

X. Necessità di estricazione prolungata<br />

34


NOTA 5:<br />

DEA 2° LIVELLO Specificità :<br />

• guardia attiva 24 ore del trauma team <strong>–</strong> A composto da:<br />

• Medico anestesista-rianimatore (team leader)<br />

• Medico di Pronto Soccorso (team leader)<br />

• Chirurgo generale<br />

• Medico Radiologo<br />

• I.P. di sala emergenza (o di rianimazione)<br />

• I.P. di Pronto Soccorso<br />

• Tecnico di radiologia<br />

• equipe di Chirurgia d’urgenza in guardia attiva 24 ore<br />

• laboratorio analisi e centro trasfusionale con personale laureato in guardia attiva per 24 ore<br />

• professionisti di varie specialità (Neurochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Maxillo-Facciale,<br />

Ortopedia, ORL, Oculistica, Urologia, Chirurgia Vascolare, Radiologia Interventistica, Neuroradiologia,<br />

Chirurgia Plastica, Cardio-Chirurgia, Neuroriabilitazione )<br />

NOTA 6:<br />

In caso di instabilità emodinamica (classe di shock 3 o 4) l’indicazione alla centralizzazione dal territorio<br />

al DEA di 2° livello si pone se il tempo di trasporto al DEA di 1° livello non è sensibilmente<br />

minore. La possibilità di decidere la centralizzazione subito al DEA di 2° livello, soprattutto in<br />

questi pazienti instabili, si rende più concreta se è disponibile in poco tempo il trasporto in eliambulanza,<br />

se cioè l’invio dell’elicottero di soccorso sulla scena del trauma avviene contemporaneamente<br />

a quella degli equipaggi di soccorso via terra, sulla base di criteri situazionali.<br />

NOTA 7:<br />

Lesioni penetranti che interessano il capo, il collo,il tronco o le radici degli arti.<br />

3


A:<br />

APERTURA VIE AEREE<br />

E PROTEZIONE RACHIDE<br />

CERVICALE<br />

• Mantieni immobilizzazione rachide<br />

• Ossigenoterapia ad alti flussi<br />

B:<br />

RESPIRAZIONE<br />

valuta il torace: ispezione,<br />

palpazione, auscultazione,<br />

Freq. Resp., saturimetria, 2<br />

Valuta il torace:<br />

ispezione, palpazione,<br />

auscultazione, Freq.Resp,<br />

saturimetria._<br />

C:<br />

(TRATTA EMORRAGIE)<br />

CIRCOLAZIONE<br />

VALUTAZIONE PRIMARIA<br />

SI<br />

• Posizione neutra del capo,<br />

• immobilizzazione manuale del capo,<br />

• ispezione regione del collo<br />

• posizionamento del collare cervicale;<br />

Chiama il paziente,<br />

risponde?<br />

3<br />

NO<br />

Valuta segni<br />

segni ostruzione<br />

ostruzione vie aeree_<br />

e apnea<br />

• Ispezione cavo orale<br />

• Sub-lussazione mandibola<br />

• Aspirazione<br />

• Disostruzione vie aeree<br />

Persiste ostruzione<br />

o Apnea<br />

• Intubazione Tracheale ed adeguata<br />

ventilazione.<br />

• Se insuccesso Cricotiroidotomia<br />

Ferita<br />

penetrante Scoop and run<br />

vie aeree e apnea 1<br />

se non c’è polso<br />

• applica algoritmo dell’ Arresto Cardiaco<br />

PNX aperto • Medicazione impermeabile su 3 lati<br />

sospetto Sospetto PNX<br />

iperteso, iperteso_ 3<br />

• Puntura esplorativa (se positiva),<br />

Decompressione PNX<br />

• Rivaluta i parametri vitali


NOTA 1:<br />

Segni di OSTRUZIONE della VIA AEREA sono:<br />

• ridotto livello di coscienza<br />

• tirage cervicale ed intercostale<br />

• stridore inspiratorio<br />

• diminuito movimento di aria<br />

• difficoltà a parlare, disfagia<br />

• deviazione della trachea<br />

• cianosi (segno tardivo)<br />

NOTA 2:<br />

Segni di inadeguata VENTILAZIONE sono:<br />

• anormale FR o pattern respiratorio<br />

• asimmetria dei movimenti della parete<br />

• enfisema sottocutaneo<br />

• shift della trachea<br />

• riduzione dei rumori polmonari<br />

• iperfonesi o ipofonesi<br />

• segni di ipossia (tachicardia, agitazione, confusione, cianosi)<br />

• Sat O2 < 90% nonostante alti flussi di O2<br />

NOTA 3:<br />

Segni di SOSPETTO PNEUMOTORACE IPERTESO<br />

• Crepitii alla palpazione da enfisema sottocutaneo<br />

• Ipossia severa (sat O2 < 90%)<br />

• Dispnea con vie aeree pervie<br />

• Ipoventilazione monolaterale , timpanismo alla percussione<br />

• Volet costale<br />

• Turgore delle giugulari con ipotensione<br />

• Deviazione trachea<br />

3


C:<br />

(TRATTA EMORRAGIE)<br />

CIRCOLAZIONE<br />

Ricerca focolai<br />

emorragici<br />

Valuta il circolo:<br />

Polso, FC, PA, Cute<br />

• 2 accessi venosi di grosso calibro<br />

D:<br />

SISTEMA NERVOSO<br />

CENTRALE<br />

Glasgow Glasgow Coma Coma Scale, 3<br />

_<br />

E:<br />

ESPOSIZIONE E<br />

TERMOPROTEZIONE<br />

Ferita<br />

penetrante<br />

segni Segni e sintomi<br />

di ipotensione, di 1<br />

ipotensione_<br />

GCS: < 9<br />

Sat: < 90%<br />

• Rimuovi vestiti (se possibile)<br />

• Garantisci termoprotezione<br />

• Monitoraggio ecg<br />

• Rivaluta i parametri vitali (FR, Sat.O2; FC, PA)<br />

SI<br />

Paziente è<br />

stabile?<br />

VALUTAZIONE SECONDARIA<br />

(Esame testa-piedi)<br />

NO<br />

38<br />

Scoop and run<br />

• Medicazione compressiva, Tamponamento<br />

(quando possibile),<br />

• Torniquet, laccio emostatico<br />

• Reintegro Volemico_ 2<br />

• Rivaluta i parametri vitali<br />

• Intubazione Tracheale<br />

• Rivaluta i parametri vitali<br />

• Immobilizzazione<br />

• Monitoraggio parametri vitali<br />

• Rivalutazione e trattamento<br />

secondo priorità<br />

AVVISA CO-118<br />

PER CENTRALIZZAZIONE:<br />

• Scelta mezzo di trasporto<br />

• Destinazione vittima


NOTA 1:<br />

Segni di INADEGUATA PERFUSIONE TESSUTALE sono:<br />

• riduzione della PAs e della differenziale<br />

• tachipnea<br />

• tachicardia<br />

• confusione o ridotto livello di coscienza<br />

• segni di ipoperfusione periferica<br />

• cute pallida, sudata, fredda<br />

NOTA 2:<br />

CLASSI EMODINAMICHE DELLO SHOCK EMORRAGICO<br />

( Stima del sangue e dei liquidi persi basati sulla presentazione iniziale del paziente)<br />

CLASSE 1° 2° 3° 4°<br />

Volemia persa % < 15% < 30% < 40% > 40%<br />

NOTA 3:<br />

Perdite ml. 750 800-1500 1500-2000 > 2000<br />

F.C. < 100 100-120 120-140 >140<br />

Polso radiale normale piccolo filiforme assente<br />

F.R. normale > 20 > 30 > 40<br />

P.A.S. normale<br />

Riduzione<br />

differenziale < 90


VALUTAZIONE<br />

SECONDARIA<br />

(Esame testa-piedi)<br />

TESTA:<br />

• Strutture scheletriche, (Cranio, Base, Massiccio facciale<br />

• Cute, Mucose e Tessuti molli<br />

• Encefalo: Pupille (diametro, simmetria, reattività luce)<br />

• GCS<br />

COLLO:<br />

• Deviazione Trachea<br />

• Turgore giugulari<br />

• Lesioni penetranti<br />

• Ematomi pulsanti<br />

• Es.Ob.Neurologico Periferico (motorio e sensitivo)<br />

TORACE:<br />

• FR<br />

• SatO2<br />

• Enfisema sottocutaneo<br />

• Volet costale<br />

• Auscultazione 6 foci<br />

ADDOME:<br />

• Ispezione<br />

• Palpazione<br />

MONITORAGGIO PARAMETRI VITALI<br />

BACINO, PELVI, GENITALI ESTERNI:<br />

• Ispezione per lesioni, priapismo<br />

• Compressione creste iliache anteriori<br />

ARTI:<br />

• Strutture scheletriche ed articolari<br />

• Cute, Tessuti molli<br />

• Polsi periferici<br />

ANAMNESI<br />

• Interventi chirurgici recenti<br />

• Farmaci anticoagulanti, _-bloccanti,<br />

• Allergie a farmaci,<br />

• Patologie concomitanti e pregresse<br />

e DINAMICA EVENTO<br />

40<br />

Identifica<br />

i criteri clinici di<br />

trauma maggiore<br />

o i criteri di<br />

centralizzazione<br />

IMMOBILIZZAZIONE<br />

• Rachide in toto ‡ tavola spinale<br />

‡ materasso depressione<br />

• Sospette fratture ‡ split<br />

controllo polsi prima e dopo<br />

Ricerca i criteri<br />

dinamico-situazionali<br />

di trauma maggiore


CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE DAL TERRITORIO PER L’ADULTO<br />

<strong>Trauma</strong> cranico<br />

• GCS < 9 o perdita di 2 o più punti tra due valutazioni;<br />

• trauma penetrante;<br />

<strong>Trauma</strong> volto o collo<br />

• trauma penetrante con lesioni vascolari maggiori e/o vie aeree a rischio;<br />

<strong>Trauma</strong> vertebrale<br />

• trauma midollare (paraparesi/plegia o tetraparesi/plegia);<br />

<strong>Trauma</strong> toracico<br />

• trauma penetrante ;<br />

• trauma chiuso con stato di shock (escluso PNX iperteso),<br />

<strong>Trauma</strong> pelvico<br />

• trauma penetrante ;<br />

• trauma chiuso con stato di shock,<br />

<strong>Trauma</strong> degli arti<br />

• lesione vascolare altamente probabile o <strong>grave</strong> compromissione dei tessuti molli;<br />

• amputazione suscettibile di reimpianto;<br />

Politrauma<br />

• RTS < 11.<br />

SCELTA DESTINAZIONE<br />

In caso di instabilità emodinamica (classe di shock 3 o 4) l’indicazione alla<br />

centralizzazione dal territorio al DEA di 2° livello si pone se il tempo di trasporto al<br />

DEA di 1° livello non è sensibilmente minore.<br />

41


CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE DAL TERRITORIO PER IL BAMBINO<br />

<strong>Trauma</strong> cranico<br />

• GCS < 9 o perdita di 2 o più punti tra due valutazioni;<br />

• trauma penetrante,<br />

<strong>Trauma</strong> volto o collo<br />

• trauma penetrante con lesioni vascolari maggiori e/o vie aeree a rischio;<br />

<strong>Trauma</strong> vertebrale<br />

• trauma midollare (paraparesi/plegia o tetraparesi/plegia);<br />

<strong>Trauma</strong> toracico<br />

• trauma penetrante ;<br />

• trauma chiuso con stato di shock (escluso PNX iperteso);<br />

<strong>Trauma</strong> pelvico<br />

• trauma penetrante ;<br />

• trauma chiuso con stato di shock,<br />

<strong>Trauma</strong> degli arti<br />

• lesione vascolare altamente probabile o <strong>grave</strong> compromissione dei tessuti molli;<br />

• amputazione suscettibile di reimpianto;<br />

Politrauma<br />

• PTS < 10 ;<br />

• politrauma e/o presenza di criteri dinamici se al di sotto del 1° anno di vita.<br />

In attesa della attivazione della TAC all’ospedale Salesi, il bambino viene centralizzato<br />

all’ospedale di Torrette. In tutti i casi, prima della centralizzazione, la Centrale Operativa 118<br />

provvederà a preallertare il team del Salesi (rianimatore e chirurgo pediatrici).<br />

NB: Per il bambino con trauma cranico, sotto i due anni di età, si consiglia un consulto<br />

telefonico con il “<strong>Trauma</strong> leader” dell’Ospedale Salesi.<br />

42


ALLERTAMENTO DELLA STRUTTURA DI DESTINAZIONE<br />

Comunicazioni dai mezzi di soccorso: VALUTAZIONE SANITARIA<br />

<strong>Il</strong> DPR 15/05/92, quando tratta di VALUTAZIONE SANITARIA, non specifica:<br />

- se si riferisce alle condizioni dell’assistito all’arrivo sul posto dell’equipaggio o dopo trattamento<br />

e trasporto in ambulanza<br />

- quali sono i criteri per definire una condizione morbosa lieve o <strong>grave</strong>, lasciando pertanto<br />

molto spazio alla soggettività degli operatori.<br />

Ciò comporta che, così come definita nel decreto, la valutazione sanitaria ha scarso impatto<br />

operativo sia in relazione al giudizio sull’adeguatezza del dispatch che per l’indicazione al Pronto<br />

Soccorso delle risorse assistenziali occorrenti.<br />

Si è pertanto stabilito di sviluppare la valutazione sanitaria in due diversi indicazioni:<br />

- indice di gravità<br />

- codice di rientro<br />

Oggettivo e confrontabile fra diverse località.<br />

Classifica le condizioni del paziente all'arrivo sul posto del primo equipaggio.<br />

In genere NON viene trasmesso al Pronto Soccorso<br />

(ma ci sono e ccezioni: ad e semp io i casi di trauma magg iore).<br />

Ha lo scopo, fra l’altro, di valutar e l’ adeguatezza del dispatch effettuato<br />

Viene codificato tramite l’assegnazione di un “colore”<br />

I criteri generali di assegnazione del “colore” sono i seguenti:<br />

Bianco: patologia non acuta, stabile<br />

Verde: funzioni vitali non compromesse; soggetto stabile; disturbo insorto di recente<br />

Giallo: funzioni vitali attualmente non compromesse, ma con possibilità di peggioramento<br />

Rosso: compromissione funzioni vitali in atto (anche solo sospetta).<br />

Serve ad allertare il Pronto Soccorso di destinazione perché prepari le risorse ritenute<br />

adeguate alle necessità assistenziali, determinate in base alla criticità delle condizioni del<br />

paziente in ambulanza, dopo trattamento in loco, e ad eventuali altri fattori (esempio criteri<br />

situazionali nel trauma, stato di gravidanza…) che modificano modalità di accesso al triage.<br />

Espresso con una cifra fra 0 e 4 (DM Sanità 1 /0 / 2) cui viene associata la comunicazione<br />

“s igma” nel caso il rientro avvenga con lampeggianti e sirene accesi<br />

43


Con il codice di rientro cerchiamo di indicare in modo esplicito al Pronto Soccorso, quali sono, a<br />

nostro parere, le necessità di assistenza del paziente. Eccetto i casi in cui sono presenti protocolli<br />

concordati specifici, si tratta di un suggerimento e non di un obbligo per il Pronto Soccorso,<br />

che mantiene la propria autonomia ed, ovviamente, si assume la responsabilità del proprio<br />

comportamento.<br />

<strong>Il</strong> codice di rientro, in generale, va pertanto interpretato come segue:<br />

0. soggetto che non necessita di intervento<br />

1. soggetto che può attendere in lista; non è necessario che il medico di Pronto Soccorso venga<br />

preallertato (in alcune zone la Centrale non comunica neppure al Pronto Soccorso che sta<br />

rientrando un codice 1)<br />

2. soggetto che necessita di essere visitato al più presto; allertare il medico all’arrivo<br />

dell’ambulanza<br />

3. soggetto da trasportare direttamente in sala di emergenza dove è atteso dal medico per il<br />

passaggio delle consegne da parte dell’equipaggio di soccorso; eventuali risorse di supporto<br />

attivate in base a profili regionali e/o protocolli locali concordati<br />

4. soggetto deceduto<br />

N.B.: In genere l’indice di gravità NON viene comunicato al Pronto Soccorso di<br />

destinazione.<br />

Fra le eccezioni ricordiamo i casi di trauma maggiore.<br />

Secondo le principali linee guida gli eventi con criteri di trauma maggiore andrebbero<br />

sempre trasportati alla shock room di un trauma center. Nella nostra codifica ciò<br />

significa che tutti i traumi maggiori avranno codice di rientro “3”.<br />

Se si tratta di trauma maggiore per almeno un criterio clinico sarà senz’altro un<br />

“rosso 3”,<br />

mentre se sono presenti solo criteri situazionali si tratterà di un “giallo 3”.<br />

In questo caso l’informazione è significativa per il Pronto Soccorso, per cui la Centrale<br />

trasmetterà anche l’indice di gravità.<br />

Negli ospedali in cui ciò ha rilevanza assistenziale, in presenza di protocolli specifici,<br />

può essere trasmesso al Pronto Soccorso anche indicazione sui criteri clinici e/o<br />

situazionali di trauma maggiore.<br />

44


Parametri vitali ed indice di gravità nell’adulto (almeno 12 anni)<br />

< 13, (insorgenza acuta) (A)<br />

13, (insorgenza acuta) (A)<br />

> 13<br />

stato di coma cronico (A)<br />

alterazioni del linguaggio (B)<br />

GLASGOW COMA SCALE<br />

< 10 atti/min<br />

> 30 atti/min<br />

fra 21 e 30 atti/min<br />

(escluse cause funzionali) (D)<br />

fra 10 e 20 atti/min<br />

FREQUENZA RESPIRATORIA<br />

< 85%, acuta (C)<br />

fra 85 ed 89%, acuta (C)<br />

> 89%<br />

ipossia cronica (C)<br />

SATURAZIONE DI OSSIGENO<br />

rilevata prima di somministrare<br />

ossigeno,<br />

< 40 battiti/min<br />

> 130 battiti/min (D) (E)<br />

fra 40 e 59 battiti/min<br />

fra 101 e 130 battiti/min (E)<br />

(escluse cause funzionali) (D)<br />

fra 60 e 100 battiti/min<br />

FREQUENZA CARDIACA<br />

sistolica < 90 mmHg (F)<br />

sistolica > 89 mmHg<br />

diastolica < 121 mmHg<br />

PRESSIONE ARTERIOSA<br />

diastolica > 120 mmHg<br />

4<br />

Quando anche solo un parametro vitale<br />

rientra nel range indicato in questa terza<br />

colonna le funzioni vitali vanno<br />

considerate compromesse<br />

indipendentemente dalla associazione<br />

con altri segni o sintomi:<br />

l’indice di gravità sarà ROSSO<br />

Quando uno o più parametri vitali<br />

rientrano nel range di questa colonna<br />

(ma nessuno raggiunge la<br />

compromissione della terza colonna)<br />

l’indice di gravità è almeno GIALLO.<br />

Quando tutti i parametri sono normali, (o<br />

le alterazioni sono croniche) assegna:<br />

VERDE se si possono escludere<br />

peggioramenti nelle prossime ore<br />

GIALLO se la patologia non fa escludere<br />

un peggioramento a breve termine<br />

<strong>Il</strong> codice BIANCO si usa per patologie<br />

croniche con parametri normali e stabili.<br />

Pertanto in un codice bianco:<br />

- i parametri vitali sono normali<br />

- la patologia è insorta da più di 24 ore<br />

- non si prevede compromissione funzioni<br />

vitali nelle ore immediatamente successive<br />

Se respiro spontaneo e/o circolo<br />

sono assenti codifica<br />

ROSSO AVANZATO<br />

Diventa ROSSO se si associano uno o<br />

più dei seguenti segni, in genere<br />

indicatori di disagio emodinamico:<br />

- pallore associato a sudorazione fredda<br />

- cianosi diffusa<br />

- sincopi recidivanti o impossibilità a<br />

mantenere la posizione eretta a causa<br />

della tendenza a svenire<br />

- stridore laringeo o altri segni di<br />

ostruzione parziale delle vie aeree<br />

Cosa è scritto nelle<br />

LINEE GUIDA REGIONALI<br />

BIANCO: patologia non acuta, stabile<br />

VERDE: funzioni vitali non<br />

compromesse; soggetto stabile;<br />

disturbo insorto di recente<br />

GIALLO: funzioni vitali attualmente<br />

non compromesse, ma con possibilità<br />

di peggioramento<br />

ROSSO: compromissione funzioni<br />

vitali (anche solo sospetta).<br />

<strong>Il</strong> segno clinico che ha portato a<br />

codificare rosso un soggetto con<br />

parametri vitali border-line, va indicato<br />

esplicitamente sulla scheda di intervento<br />

NOTE: A) un GCS < 14 presente, invariato, da almeno 24 ore non è sufficiente per<br />

codificare rosso<br />

B) in presenza di afasia, disartria o altri impedimenti alla fonazione il GCS non è<br />

attendibile; il paziente può essere perfettamente lucido ma avere un punteggio basso<br />

solo per la componente “linguaggio”; in questi casi un GCS < 14 non è sufficiente per<br />

codificare rosso<br />

C) in caso di ipossia sostanzialmente invariata (o addirittura migliore) rispetto a controlli<br />

precedenti (desumibili da documentazione clinica o da anamnesi) una SaO2 < 90% non<br />

è sufficiente per codificare rosso<br />

D) se sospetti che tachipnea o tachicardia siano dovute ad emotività, paura, o altri fattori<br />

psicologici, ricontrolla frequenza respiratoria e cardiaca dopo avere tranquillizzato<br />

verbalmente il paziente; assegna l’indice di gravità in base ai dati del controllo, ignorando<br />

quelli della prima rilevazione<br />

E) in caso di fibrillazione atriale senza segni di disagio emodinamico prendi in<br />

considerazione la frequenza ventricolare media (e non quella di picco)<br />

F) escluso i soggetti che documentano di avere sempre la sistolica < 90 mmHg


Formazione del personale<br />

della fase preospedaliera del SIAT<br />

Nel Programma Formativo proposto dal C.R.E.S. (Comitato Regionale per l’Emergenza<br />

Sanitaria), ed approvato dalla Giunta regionale con delibera 1405 del 19/06/2001, sono indicati<br />

gli obiettivi educativi specifici e le competenze da acquisire per ciascuna figura professionale<br />

che opera nel Sistema dell’ Emergenza della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong>.<br />

<strong>Il</strong> documento della conferenza stato-regioni sulle “Linee guida su formazione ,aggiornamento<br />

ed addestramento permanente del personale operante nel sistema di emergenza/urgenza<br />

“ (Repertorio Atti n. 1711 del 22/5/2003) rafforza l’esigenza di una formazione specialistica<br />

specifica sull’emergenza come avviene per altre specialità, invitando le regioni ad uniformare<br />

i percorsi formativi con l’obiettivo generale di perseguire un miglioramento della qualità delle<br />

cure erogate mediante l’integrazione funzionale di ogni settore del sistema dell’emergenzaurgenza<br />

sanitaria (centrali operative, mezzi di soccorso, punti di primo intervento, DEA di 1° e<br />

2° livello).<br />

In riferimento al sistema integrato di assistenza al trauma <strong>grave</strong> le figure professionali<br />

coinvolte nell’ambito preospedaliero sono:<br />

-operatori di C.O.<br />

-medici di emergenza territoriale<br />

-infermieri professionali del soccorso territoriale<br />

-autisti soccorritori<br />

-volontari soccorritori<br />

Per ciascuna di queste figure è prevista una formazione di base specifica ed una formazione<br />

permanente<br />

Formazione di base specifica per medico ed infermiere professionale del sistema di<br />

emergenza in relazione alla gestione del trauma <strong>grave</strong>:<br />

obiettivi clinico assistenziali<br />

• Conoscenza e gestione delle procedure di triage extraospedaliero<br />

• Trattamento di base ed avanzato <strong>nella</strong> fase pre-ospedaliera del paziente traumatizzato<br />

nell’età adulta e pediatrica secondo linee guida di riferimento internazionali<br />

• Conoscenza e capacità di attuare i percorsi clinici che garantiscano la continuità delle cure<br />

nel trauma <strong>grave</strong> (documento regionale SIAT, percorsi trauma <strong>grave</strong> dei DEA della rete del<br />

SIAT)<br />

obiettivi organizzativi:<br />

• Conoscenza dell’organizzazione del sistema di emergenza della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong> (L.R.<br />

36/98)<br />

• Conoscenza dell’organizzazione del sistema territoriale di soccorso della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />

(C.O. ,POTES, Elisoccorso)<br />

• Conoscenza delle modalità complessive del trasporto sanitario della rete regionale<br />

dell’emergenza in riferimento al trauma <strong>grave</strong> (Documento regionale SIAT, Percorsi<br />

trauma <strong>grave</strong> DEA , Libro giallo: linee guida 2005)<br />

• Acquisizione delle capacità di predisporre ed utilizzare i protocolli operativi clinici ed<br />

4


organizzativi territoriali riferiti al trauma <strong>grave</strong> (Documento regionale SIAT, Percorsi<br />

trauma <strong>grave</strong> DEA, Libro giallo: linee guida 2005)<br />

• Conoscenza e capacità di utilizzo della rete informatica regionale (scheda ambulanza<br />

informatizzata-registro trauma maggiore)<br />

• Conoscenza dei sistemi di autoprotezione e sicurezza.<br />

Formazione di base specifica per soccorritori volontari ed autisti:in relazione alla<br />

gestione del trauma <strong>grave</strong> obiettivi assistenziali ed organizzativi:<br />

• Conoscenza dei sistemi di autoprotezione e sicurezza<br />

• Conoscenza delle procedure di triage extra-ospedaliero<br />

• Nozioni di organizzazione del sistema di emergenza sanitaria<br />

• Conoscenza ed abilità delle manovre di immobilizzazione e gestione del paziente<br />

traumatizzato<br />

• Conoscenza dei protocolli attivati all’interno della C.O. e sui mezzi di soccorso<br />

• Conoscenza e capacità di controllo di attrezzature di competenza presenti sui mezzi di<br />

soccorso e degli strumenti di radiocomunicazione<br />

La formazione di base specifica per i medici dell’emergenza territoriale è raggiunta attraverso<br />

il conseguimento dell’idoneità regionale tramite corso specifico bandito periodicamente dalla<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong>; è auspicabile che, per una migliore integrazione con la fase ospedaliera del<br />

trauma, i medici dell’emergenza territoriale seguano corsi ATLS.<br />

Per gli altri operatori (infermieri professionali, autisti soccorritori, volontari) la formazione<br />

di base specifica deve essere raggiunta attraverso la partecipazione a corsi di formazione di<br />

assistenza preospedaliera al trauma basati su linee guida internazionali (PHTLS, PTC di base ed<br />

avanzato) , e periodo di tirocinio pratico di affiancamento ad operatori esperti.<br />

La formazione permanente e l’aggiornamento del personale dell’emergenza territoriale deve<br />

prevedere corsi di retraining periodici delle competenze di base acquisite, audit clinici , e<br />

diffusione periodica con analisi dei dati del registro traumi forniti dall’OMES .<br />

Nella legge regionale 36/98 (allegato A) è affidato al medico responsabile della centrale il<br />

compito di definire linee di indirizzo e dei programmi per la formazione e l’aggiornamento<br />

del personale impiegato nel sistema dell’emergenza in accordo con i responsabili dei DEA del<br />

territorio provinciale interessato. È auspicabile che per ogni C.O. sia a disposizione una griglia<br />

con aggiornamento dei curriculum formativi di tutto il personale operante nel proprio ambito<br />

territoriale con possibilità di programmazione e verifica annuale della formazione specifica.<br />

Indicatori del percorso formativo :<br />

N° medici ed infermieri PHTLS o PTC esecutori (80% operatori)<br />

N° soccorritori autisti e volontari PTC di base esecutori (80%operatori)<br />

N° di schede ambulanza informatizzate compilate.<br />

4


Fase<br />

Ospedaliera<br />

4


TRAUMA TEAM<br />

Le linee guida e i protocolli ATLS di management del paziente <strong>grave</strong>mente traumatizzato<br />

prevedono una sequenza di procedure diagnostico-terapeutiche in “organizzazione verticale”,<br />

la sola possibile quando un solo medico o altro operatore sanitario è presente. Ma quando più<br />

operatori sono prontamente disponibili un approccio in team , con “organizzazione orizzontale”,<br />

è solitamente adottato con significativa riduzione dei tempi assistenziali e miglioramento della<br />

prognosi.<br />

La continuità assistenziale e la tempestività dell’intervento, oltre al coinvolgimento di esperti,<br />

sono le variabili che hanno dimostrato una riduzione significativa della mortalità e della morbilità<br />

di questi pazienti (Melio Fr.- Emerg Med Clin North Am1998; Konvolinka CW <strong>–</strong> Am J Surg 1995;<br />

American College of Surgeons Committee on <strong>Trauma</strong> <strong>–</strong> ChicagoIII 1990; Jurkovich J <strong>–</strong> Lancet<br />

2000; Cohen MM <strong>–</strong> Journal of <strong>Trauma</strong> 1999; Nardi G <strong>–</strong> 15° Simposio APICE 2000).<br />

Idealmente il trauma team è composto da un insieme di figure professionali che<br />

quotidianamente assistono pazienti con trauma maggiore; il nucleo di questo team include<br />

necessariamente i professionisti delle specialità più frequentemente coinvolti nel processo<br />

assistenziale del traumatizzato: pronto soccorso, anestesia e rianimazione, chirurgia generale,<br />

radiologia. <strong>Il</strong> coinvolgimento delle chirurgie specialistiche può avvenire contemporaneamente (<br />

es. identificazione sulla strada di lesione d’organo specifica, trauma cranico e midollare, trasporto<br />

secondario concordato ) oppure successivamente, in presenza di lesioni altamente instabili per le<br />

quali il ritardo dell’intervento chirurgico od invasivo è esiziale per la vita del paziente.<br />

Obiettivi<br />

• Identificare e trattare nel minor tempo possibile le lesioni minacciose per la vita<br />

• Determinare la natura e gravità delle altre lesioni secondo un ordine di priorità<br />

(considerando la caratteristica “evolutività” delle lesioni traumatiche) e provvedere<br />

all’eventuale trattamento urgente<br />

• Individuare l’ambiente di ricovero più congruo per il paziente<br />

• Rivalutare continuamente il paziente fino al posto di trattamento definitivo (all’interno<br />

dell’ospedale o ad altro ospedale)<br />

• Comunicare con i familiari appena possibile<br />

• Compilare la cartella clinica di emergenza<br />

Composizione<br />

Per un’appropriata utilizzazione delle risorse umane sono stati individuati 2 team assistenziali<br />

secondo due ipotesi di gestione del caso clinico:<br />

<strong>Il</strong> <strong>Trauma</strong> Team <strong>–</strong>A è composto da:<br />

• Medico anestesista-rianimatore (team leader)<br />

• Medico di Pronto Soccorso (team leader)<br />

• Chirurgo generale<br />

• Medico Radiologo<br />

• I.P. di sala emergenza (o di rianimazione)<br />

• I.P. di Pronto Soccorso<br />

• Tecnico di radiologia<br />

• Ausiliario del DEA<br />

0


<strong>Il</strong> <strong>Trauma</strong> Team <strong>–</strong> B è composto da:<br />

• Medico di Pronto Soccorso (team leader)<br />

• Medico Radiologo<br />

• I.P. di Pronto Soccorso<br />

• Tecnico di radiologia<br />

• Ausiliario del DEA<br />

ognuna delle figure professionali sopra indicate deve essere riconoscibile ed immediatamente<br />

reperibile con cercapersone o cordless.<br />

Criteri e modalità di attivazione<br />

• Attivazione Team <strong>–</strong>A : per pazienti con instabilità emodinamica e/o respiratoria e/o<br />

neurologica, o già intubati<br />

1. dal territorio (tramite Centrale Operativa 118 o direttamente dall’equipaggio di<br />

soccorso intervenuto)<br />

2. dal medico del Pronto Soccorso (se non effettuata attivazione dal territorio)<br />

• Attivazione Team <strong>–</strong> B: per pazienti stabili<br />

1. dal territorio (tramite Centrale Operativa 118 o direttamente dall’equipaggio di<br />

soccorso intervenuto)<br />

<strong>Il</strong> paziente è considerato instabile quando una delle funzioni vitali (respiratoria, cardiocircolatoria,<br />

neurologica) necessita di osservazione e/o supporto continuo per il mantenimento<br />

di una buona autonomia.<br />

Funzioni e compiti<br />

Team Leader (medico del Pronto Soccorso o anestesista-rianimatore)<br />

Le sue responsabilità sono:<br />

- coordina la stabilizzazione delle funzioni vitali, in collaborazione con le altre professionalità<br />

coinvolte<br />

- stabilisce le priorità di diagnosi e trattamento, tenendo conto dei tempi<br />

1. tempo del trauma<br />

2. tempo di arrivo in Pronto Soccorso<br />

3. tempo dell’iter diagnostico<br />

4. tempo di definitivo trattamento<br />

- dirige le azioni dei componenti della squadra<br />

- segue tutto il percorso diagnostico-terapeutico (in collaborazione con i professionisti<br />

coinvolti) e tiene conto del paziente nel suo insieme<br />

- riceve ed interpreta i risultati delle indagini, in collaborazione con gli altri specialisti<br />

- raccoglie la storia clinica del paziente<br />

- comunica con il paziente e/o con i suoi familiari<br />

- redige la scheda clinica d’emergenza e quella di trasferimento<br />

- aggiorna il “registro traumi maggiori”, compilando l’ Injury Severity Score<br />

1


<strong>Il</strong> Team Leader deve essere individuato nominativamente per ogni turno (da parte del<br />

responsabile del DEA) tra i medici delle U.O. di Pronto Soccorso o di Anestesia e Rianimazione che,<br />

per esperienza e preparazione, sono in grado di ricoprire tale compito. Deve essere prontamente<br />

reperibile con cordless da parte della C.O. 118 o da parte del medico di Pronto Soccorso.<br />

Anestesista - Rianimatore<br />

• Esegue la valutazione primaria e secondaria del paziente, in collaborazione con il medico di<br />

pronto soccorso; insieme si accordano per suddividersi tempestivamente i primi compiti<br />

e le manovre assistenziali.<br />

• Mette in atto le manovre di stabilizzazione delle funzioni vitali (con particolare riguardo<br />

alle fasi A, B e D).<br />

• Segue il paziente anche durante la fase diagnostica fuori della sala emergenza, provvedendo<br />

e verificando monitoraggio, ventilazione, infusioni, somministrazione di farmaci.<br />

• Assiste il paziente instabile o intubato nell’eventuale trasferimento presso altro<br />

ospedale.<br />

Medico di Pronto Soccorso<br />

• Esegue la valutazione primaria e secondaria del paziente nel caso di attivazione del team<br />

B.<br />

• Collabora con l’anestesista rianimatore nel caso di attivazione del team A (con particolare<br />

riguardo alla fase C ed E).<br />

• Si occupa della attivazione dei consulenti e dei rapporti con i vari servizi di diagnosi e cura<br />

(laboratorio analisi, centro trasfusionale, radiologia, sala operatoria, ecc.), provvedendo<br />

a richieste esami, raccolta referti, controllo emoderivati, refertazione a scopo medicolegale,<br />

comunicazione con l’autorità giudiziaria, coordinamento del personale ausiliario e<br />

infermieristico in pronto soccorso.<br />

• Provvede alla sutura di eventuali ferite non suscettibili di intervento chirurgico ed alla<br />

terapia antitetanica.<br />

Può allontanarsi dal paziente nel caso in cui questo venga accompagnato dall’anestesistarianimatore<br />

fuori della sala emergenza per l’iter diagnostico e non vi siano elementi di criticità<br />

che impongano la contemporanea presenza di entrambi anche in questa fase.<br />

Chirurgo d’urgenza<br />

Partecipa all’A.B.C.D.E. del paziente con particolare attenzione al distretto toraco-addominale,<br />

vascolare, urogenitale<br />

• Esegue le manovre chirurgiche necessarie in sala emergenza<br />

• Segue e valuta le indagini diagnostiche fondamentali del trauma<br />

• Attiva la sala operatoria<br />

Deve essere individuato nominativamente tra i medici della U.O. di Chirurgia Generale presenti in<br />

servizio ad ogni turno; è attivabile con cordless dal medico di Pronto Soccorso o dall’anestesistarianimatore.<br />

Di notte e durante i giorni festivi, deve rendersi disponibile in sala emergenza nel più<br />

breve tempo possibile.<br />

Medico Radiologo<br />

• Esegue l’ecografia dell’addome se non già eseguita dal medico di P.S.<br />

• Referta rapidamente le immagini Rx fondamentali, informando immediatamente il team<br />

leader su lesioni riscontrate<br />

• Concorda con il trauma leader gli esami diagnostici aggiuntivi più appropriati in funzione<br />

2


delle lesioni riscontrate e da studiare meglio<br />

Deve essere individuato nominativamente e viene avvertito dal medico di pronto soccorso<br />

tramite cordless. Disponibilità come per il chirurgo.<br />

IP sala emergenza<br />

• E’ di norma un infermiere del DEA designato dalla Caposala<br />

• Predispone la sala emergenza all’accoglimento del paziente (controllo giornaliero checklist<br />

e ripristino dei materiali una volta terminata l’urgenza)<br />

• Nel caso di attivazione del Team <strong>–</strong>A “si stacca” dalla propria U.O. (o dall’ambulatorio di<br />

pronto soccorso) e si reca in sala emergenza insieme al medico Rianimatore<br />

• Lavora “a fianco” del Rianimatore e segue il paziente anche durante il trasferimento<br />

Anch’egli è individuato nominativamente ad ogni turno ed è attivato dall’Anestesista-<br />

Rianimatore.<br />

IP di Pronto Soccorso<br />

• Lavora “a fianco” del medico di Pronto Soccorso<br />

• Attiva il tecnico di Radiologia<br />

• Attiva l’ausiliario del DEA<br />

Anch’egli è individuato nominalmente ad ogni turno.<br />

Tecnico di Radiologia<br />

• Esegue gli esami radiologici secondo linee guida ATLS ed altri esami su richiesta del team<br />

leader<br />

• Provvede allo sviluppo immediato ed alla visualizzazione delle immagini al medico<br />

radiologo<br />

• Ritira il referto scritto e lo consegna al team leader<br />

Individuato nominalmente ad ogni turno, è attivato dall’I.P. di Pronto Soccorso. Disponibilità come<br />

per il medico radiologo.<br />

Ausiliario<br />

• Collabora con gli infermieri della sala emergenza per il reperimento o il trasporto di<br />

materiali, per la consegna degli esami di laboratorio, per le richieste, per il ritiro delle unità<br />

di sangue e/o plasma, per il trasporto del paziente all’interno dell’ospedale<br />

• Prende in consegna e cataloga gli effetti personali del paziente<br />

• Collabora con l’IP di sala emergenza al ripristino della stessa<br />

È attivabile con cordless e dovrebbe essere presente in disponibilità attiva per 24 ore.<br />

N.B.: Si sottolinea l’importanza che ogni ruolo professionale lavori in sintonia<br />

con il coordinamento organizzativo del medico di Pronto Soccorso.<br />

3


RISORSE<br />

All’arrivo del paziente nel DEA 1° livello sono necessari:<br />

• medico del Pronto Soccorso<br />

• anestesista-rianimatore<br />

• medico radiologo<br />

• chirurgo generale<br />

• 2 IP dell’ emergenza (Pronto Soccorso/Rianimazione)<br />

• tecnico di radiologia<br />

• ausiliario<br />

inoltre<br />

• sala emergenza attrezzata (vedi check-list allegata)<br />

• laboratorio analisi<br />

• emoteca<br />

• apparecchio radiologico portatile ed ecografo in Pronto Soccorso<br />

• TAC disponibile nello stesso Ospedale<br />

• sala operatoria attivabile in pochi minuti<br />

Specificità del DEA 2° livello<br />

¸ guardia attiva 24 ore del trauma team <strong>–</strong> A<br />

¸ equipe di Chirurgia d’urgenza in guardia attiva 24 ore<br />

¸ laboratorio analisi e centro trasfusionale con personale laureato in guardia attiva<br />

per 24 ore<br />

¸ professionisti di varie specialità (Neurochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia<br />

Maxillo-Facciale, Ortopedia, ORL, Oculistica, Urologia, Chirurgia Vascolare,<br />

Radiologia Interventistica, Neuroradiologia, Chirurgia Plastica, Cardio-Chirurgia,<br />

Neuroriabilitazione )<br />

4


ITER CLINICO DEL PAZIENTE CON TRAUMA MAGGIORE<br />

NEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA<br />

Cose da fare “prima”dell’arrivo del paziente<br />

• Raccogliere le informazioni essenziali dal 118:<br />

• la natura dell’incidente<br />

• numero,sesso,età delle vittime<br />

• le lesioni evidenti, il codice di rientro<br />

• la necessità di attivare il Team-A o B<br />

• il tempo stimato di arrivo<br />

• Preparare la stanza d’emergenza<br />

• Chiamare i componenti del trauma team<br />

• Valutare il rapporto numero di feriti/risorse disponibili<br />

Cose da fare “all’arrivo” in ospedale<br />

• Valutare e trattare il paziente secondo la metodologia di approccio dell’ATLS 1 (vedi<br />

algoritmo alle pag. successive):<br />

• A - vie aeree con protezione rachide cervicale<br />

• B - respirazione<br />

• C - circolazione con controllo emorragie esterne<br />

• D - stato neurologico<br />

• E - esposizione e controllo temperatura<br />

in modo tale che si garantisca:<br />

• l’allineamento del paziente su tavola spinale durante il cambio barella e la<br />

svestizione essenziale<br />

• O 2 ad alti flussi<br />

• 2 vie venose (14-16 G) con prelievo di sangue per esami di laboratorio e<br />

trasfusionale, glicemia su striscia reattiva, EGA 2<br />

• monitoraggio continuo dei parametri vitali, ECG, pulso-ossimetria<br />

• Pensare alle possibili lesioni in base alla dinamica del trauma<br />

• Allertare <strong>–</strong> se necessario <strong>–</strong> reperibili, sala operatoria, rianimazione<br />

Le cose da fare “dopo aver stabilizzato” il paziente<br />

• Valutazione secondaria: “esame testa-piedi”<br />

• AMPLE storia clinica 15<br />

• Catetere vescicale e sondino naso-gastrico 16<br />

• Considerare precocemente l’uso di analgesici<br />

• Decidere l’ulteriore iter diagnostico-terapeutico in base alla valutazione secondaria<br />

• Garantire il monitoraggio e la continuità della cura nel trasferimento intra- ed interospedaliero<br />

• Comunicare ai familiari<br />

• Registrare i dati e compilare accuratamente la scheda clinica<br />

• Preparare per eventuale trasferimento ad altro ospedale


Paziente in respiro spontaneo<br />

Via aerea pervia<br />

Diagramma PRIMARY SURVEY SURVEY (1) (1)<br />

A Valuta per segni di ostruzione della via aerea 3<br />

Mantenere la protezione del rachide cervicale<br />

Compromissione della via aerea ed<br />

inadeguata ventilazione<br />

O2 ad alti flussi Intervento immediato sulla via aerea 4-5<br />

NO<br />

continua O2 ad alti flussi<br />

ECOGRAFIA ADDOME in P. S. (con<br />

metodica FAST) 10<br />

( medico competente ) valuta per:<br />

Emoperitoneo o Lesione maggiore<br />

dei parenchimi<br />

Tamponamento cardiaco<br />

Emotorace<br />

Trattamento chirurgico<br />

B Valuta per segni di inadeguata ventilazione 6<br />

associati o meno a segni di instabilità emodinamica 7<br />

SEVERO DISTRESS RESPIRATORIO ? SI<br />

Rx TORACE in P. S. - valuta per:<br />

Posizione drenaggio/tubo ET<br />

PNX<br />

Lembo toracico mobile<br />

Emotorace<br />

Allargamento del mediastino<br />

Anormalità del diaframma<br />

Enfisema sottocutaneoe/o mediastinico<br />

Contusione/lacerazione polmonare<br />

Trattamento: vedi algoritmi specifici<br />

C comprimere EMORRAGIE ESTERNE<br />

Valuta per segni di inadeguata perfusione<br />

tessutale 8<br />

Fai il bilancio dei liquidi già infusi, considera<br />

la risposta emodinamica ed assegna la classe<br />

di SHOCK 9<br />

IL PAZIENTE E’ EMODINAMICAMENTE STABILE?<br />

SI<br />

NO<br />

Paziente arrivato intubato<br />

Auscultare il torace:<br />

tubo malposizionato?<br />

escludi subito e/ o tratta immediatamente PNX IPERTESO<br />

se PNX APERTO: medicazione impermeabile a tenuta su 3<br />

lati + drenaggio toracico<br />

Rx BACINO in P. S. - valuta i segni Rx di<br />

instabilità:<br />

diastasi pubica > 2,5 cm.<br />

frattura bilaterale dei rami pubici<br />

significativo ampliamento delle<br />

sacroiliache<br />

frattura dell’anello pelvico con fratt.<br />

del processo traverso di L5<br />

Manovre di stabilizzazione


SI<br />

Completa valutazione<br />

D <strong>–</strong> Disability<br />

E <strong>–</strong> Exposure _<br />

D DISABILITY 5<br />

valuta GCS<br />

pupille e segni di lato<br />

COMA con SEGNI FOCALI<br />

TAC cranio+cervicale immed. 12<br />

Trasferimento NCH<br />

E EXPOSURE<br />

valuta lussazioni, fratture, amputazioni,<br />

tumefazioni,ecchimosi anche sul dorso<br />

previeni ipotermia<br />

Diagramma PRIMARY SURVEY (2)<br />

IL PAZIENTE E’ EMODINAMICAMENTE STABILE?<br />

NO<br />

Emorragie esterne già controllate<br />

Rivaluta A B C<br />

Considera emotrasfusioni<br />

Riconsidera necessità di intervento<br />

chirurgico d’urgenza 13-14<br />

Completamento del trattamento nel PAZIENTE<br />

CON EMODINAMICA INSTABILE<br />

Se: EMOTORACE MASSIVO<br />

(> 1500 ml alla 1^ evacuazione o<br />

> 200 ml/h per più di 3 ore)<br />

o Emotrasfusioni<br />

o Consulenza urgente chirurgo toracico<br />

Se: TAMPONAMENTO CARDIACO<br />

o Ecocardiografia<br />

o Pericardiocentesi eco-guidata<br />

o Trasferimento a DEA 2° livello<br />

Se: ALLARGAMENTO DEL MEDIASTINO<br />

o TAC spirale 12<br />

o Trasferimento a DEA 2° livello<br />

Se: EMOPERITONEO / LESIONE<br />

MAGGIORE PARENCHIMI<br />

o Laparotomia<br />

o “Damage Control Laparotomy” 13 ed<br />

eventuale trasferimento a DEA 2° livello<br />

Se: FRATTURA INSTABILE BACINO<br />

o Riduzione del volume pelvico (con varie<br />

modalità)<br />

o Consulenza ortopedica per eventuale<br />

fissatore esterno<br />

o Considerare DPL 11 in sala operatoria (vedi<br />

algoritmo specifico)<br />

o Considerare trasferimento per angiografia<br />

con eventuale embolizzazione<br />

Se: ancora persistente IPOTENSIONE<br />

o Ricercare altre cause di perdita di sangue 9<br />

o Considerare altre cause di shock 9


In conclusione ogni paziente con criteri clinici di TRAUMA MAGGIORE deve essere sottoposto<br />

<strong>nella</strong> sala emergenza del Pronto Soccorso a :<br />

• Rx Torace<br />

• Ecografia Addome (FAST)<br />

• Rx bacino<br />

• Esami di laboratorio (compreso emogruppo e prove di compatibilità)<br />

nel paziente che permane o che diviene EMODINAMICAMENTE INSTABILE<br />

• procedure invasive diagnostico-terapeutiche in urgenza/emergenza (come in<br />

algoritmo)<br />

oppure<br />

• trasferimento al DEA 2° livello<br />

nel paziente STABILE EMODINAMICAMENTE, e/o INTUBATO, e/o GCS < 15<br />

• completamento diagnostico con esami TAC<br />

• eventuale trasferimento per competenza al Centro Regionale<br />

Completata la valutazione primaria, con le manovre di rianimazione resesi necessarie, e a<br />

paziente con funzioni vitali stabili, le condizioni generali debbono essere rivalutate e le priorità<br />

di trattamento devono essere stabilite in base alla valutazione secondaria. Questa, con le<br />

eventuali indagini diagnostiche aggiuntive ad essa connesse, andrà completata purchè non ritardi<br />

i tempi di un eventuale trasferimento d’urgenza.<br />

SECONDARY SURVEY:<br />

completamento diagnostico<br />

nel paziente con EMODINAMICA STABILE<br />

Gli obbiettivi della valutazione secondaria sono:<br />

• esaminare completamente il paziente per determinare l’insieme delle lesioni (“esame testapiedi”)<br />

• raccogliere l’anamnesi del paziente (AMPLE 15 ) e dell’evento traumatico<br />

• valutare tutte le informazioni cliniche, gli esami di laboratorio e quelli radiologici<br />

• formulare un piano di management successivo del paziente che può prevedere:<br />

1. la diagnosi e il trattamento specifico (vedi algoritmi Linee-guida DEA)<br />

2. il trasferimento per competenza al centro Regionale<br />

Esame obiettivo<br />

TESTA<br />

• osservare e palpare lo scalpo (rigonfiamenti, depressioni, ferite); se c’è un importante<br />

sanguinamento la compressione manuale può controllarlo ma una rapida sutura deve essere<br />

effettuata. Nei bambini può essere sufficiente a provocare ipovolemia<br />

• ripetere GCS, rivalutare pupille e segni di lato; se si verifica un deterioramento neurologico,<br />

bisogna escludere ipossia ed ipovolemia prima di considerare una lesione intracranica<br />

• ricercare i segni di frattura della base cranica<br />

8


OCCHI<br />

• esaminarli prima che l’edema/ematoma periorbitario lo renda difficoltoso<br />

• nel paziente cosciente valutare l’acuità visiva e i movimenti oculari<br />

• nel paziente incosciente valutare il riflesso pupillare e corneale<br />

• inoltre considerare la presenza di emorragia, corpi estranei, lesioni penetranti del globo oculare<br />

FACCIA<br />

• palpare simmetricamente per deformità e dolorabilità<br />

• valutare la stabilità della mascella tirando in avanti gli ultimi denti per vedere se il terzo medio<br />

della faccia è stabile (queste fratture possono associarsi ad ostruzione della via aerea e/o<br />

frattura della base cranica)<br />

• anche le fratture della mandibola possono causare ostruzione della via aerea per perdita di<br />

stabilità della lingua<br />

COLLO<br />

• togliere il collare ed esaminare attentamente il collo mentre un infermiere mantiene la stabilizzazione<br />

in linea: palpare ogni apofisi spinosa per dolorabilità o deformità<br />

• il paziente cosciente può indicare dolore o dolorabilità localizzata<br />

• le ferite debbono essere soltanto ispezionate, mai sondate con strumenti metallici o dita<br />

• se c’è una lacerazione del platisma bisogna allertare il chirurgo<br />

TORACE<br />

• palpare le clavicole, lo sterno e ogni costa: valutare la presenza di crepitio, enfisema sottocutaneo,<br />

dolorabilità<br />

• percussione ed auscultazione per determinare ogni asimmetria tra i 2 lati<br />

• mantenere un alto indice di sospetto per lesioni potenzialmente minacciose per la vita quali:<br />

contusione cardiaca, polmonare, rottura contenuta dell’aorta, rottura del diaframma, perforazione<br />

dell’esofago<br />

ADDOME<br />

• esaminare completamente l’addome, compresa la pelvi e il perineo<br />

• eseguire l’esplorazione rettale e vaginale<br />

• se non c’è evidenza di lesione uretrale posizionare un catetere vescicale 16<br />

• il sondino N-G dovrebbe essere sempre inserito per evitare una distensione gastrica acuta,<br />

valutare un eventuale sanguinamento, ridurre il rischio di aspirazione, facilitare l’esame obiettivo<br />

addominale 16<br />

ESTREMITÀ<br />

• se il paziente è cosciente fargli muovere ogni arto<br />

• valutare ogni danno ai tessuti molli, deformità, anormalità neurovascolari, s. compartimentale<br />

• ridurre subito ogni lussazione di grosse articolazioni e rivalutare in seguito lo stato neurovascolare<br />

dell’arto<br />

• “splintare” ogni evidente frattura valutando prima e dopo la manovra la presenza del polso<br />

distale


MIDOLLO SPINALE<br />

• eseguire un dettagliato esame neurologico per valutare se c’è un danno del sistema nervoso<br />

periferico<br />

• per lesioni sopra T 7 è probabile la presenza di shock neurogenico<br />

DORSO<br />

• usando la tecnica del log-roll esaminare l’intero “di dietro” del paziente, dall’occipite ai talloni<br />

• palpare l’intera colonna vertebrale, auscultare i polmoni posteriormente, ispezionare il perineo<br />

ed eseguire l’esplorazione rettale<br />

Radiologia<br />

A questo punto, il paziente avrebbe già dovuto essere stato sottoposto a Rx Torace, Rx bacino,<br />

ECO Addome. Gli ulteriori esami radiografici saranno dettati dalla valutazione secondaria.<br />

È bene comunque considerare che tutti gli esami radiologici e strumentali che permettano<br />

l’inquadramento diagnostico completo e definitivo vanno effettuati prima del ricovero nell’unità<br />

di degenza definitiva. La letteratura recente ha inoltre evidenziato la notevole superiorità in<br />

termini di specificità e sensibilità della diagnostica TAC rispetto a quella convenzionale. Nel<br />

paziente con alterato stato della coscienza, in particolare, è necessaria, se le condizioni cliniche<br />

lo consentono, dopo la TAC del cranio e del rachide cervicale, l’esecuzione di una TAC toracoaddominale<br />

(con studio della colonna dorso-lombare compreso).<br />

Per quanto riguarda la Radiografia della colonna cervicale che, in passato, <strong>nella</strong> proiezione laterale,<br />

veniva considerata esame fondamentale da acquisire rapidamente durante o subito dopo la<br />

valutazione primaria, viene attualmente sempre meno utilizzata in favore della TAC cervicale<br />

fino a T 1 .<br />

0


Note<br />

1. <strong>Il</strong> programma ATLS è la metodologia di approccio al trauma dell’American College of Surgeons: esso sottolinea che le lesioni<br />

traumatiche uccidono secondo schemi temporali riproducibili. Viene utilizzato l’acronimo ABCDE per definire l’ordine di<br />

priorità <strong>nella</strong> valutazione e nel trattamento che andrebbe seguito in tutti i pazienti traumatizzati.<br />

2. La GLICEMIA su striscia reattiva va fatta immediatamente in ogni paziente con perdita di coscienza; gli esami di laboratorio,<br />

eccetto l’EMOCROMO, non sono essenziali nel trattamento iniziale o per indicare la necessità di un intervento chirurgico e la<br />

loro valutazione non deve quindi ritardare l’iter diagnostico-terapeutico. E’ peraltro opportuno un unico e precoce prelievo<br />

per la determinazione dei principali parametri emato-chimici.<br />

3. Segni di OSTRUZIONE della VIA AEREA sono:<br />

• ridotto livello di coscienza<br />

• tirage cervicale ed intercostale<br />

• stridore inspiratorio<br />

• diminuito movimento di aria<br />

• difficoltà a parlare, disfagia<br />

• deviazione della trachea<br />

• cianosi (segno tardivo)<br />

4. INTERVENTO IMMEDIATO SULLA VIA AEREA<br />

• Nel paziente con sforzi respiratori ed inadeguata ventilazione:<br />

• apertura della bocca<br />

• sollevamento del mento e sublussazione anteriore della mandibola<br />

• rimozione manuale o con aspiratore a catetere rigido di ogni corpo estraneo<br />

• posizionamento di una cannula oro-faringea ------> presenza di gag reflex (= riflessi protettivi delle vie aeree presenti)<br />

------> il paziente può mantenere pervia la via aerea. Attenzione al vomito! Inoltre può causare movimenti del<br />

collo ed aumentare la pressione intracranica. Pertanto è meglio usare una cannula naso-faringea sempre che<br />

non si sospetti una frattura della base cranica. Attenzione: può indurre sanguinamento!<br />

• O 2 con maschera e reservoir, ad un flusso tra 10 e 15 l/min., aggiustato per mantenere insufflato il pallone reservoir.<br />

Questo sistema permette una FiO 2 > 85%.<br />

• Se tali manovre non assicurano la pervietà della via aerea ------> IOT con stabilizzazione manuale della colonna cervicale<br />

• In assenza di riflessi protettivi della via aerea e di attività respiratoria ------> IOT<br />

• Se intubazione impossibile ------> cricotiroidotomia con ago (la sola indicata nei bambini < 12 anni) o con set chirurgico<br />

(di scelta negli adulti). Prevedere comunque, in sala emergenza, la presenza di dispositivi non chirurgici per l’intubazione<br />

difficile<br />

5. ALTRE INDICAZIONI comuni per una INTUBAZIONE ENDOTRACHEALE PRECOCE nel POLITRAUMATIZZATO<br />

• quando deve essere assicurata e mantenuta la pervietà continua della via aerea per la presenza di lesioni evolutive (es.<br />

ustioni delle vie aeree superiori, <strong>grave</strong> trauma maxillo-facciale, ematoma che si sviluppi nel collo, …..)<br />

• quando la ventilazione è inadeguata e/o l’ossigenazione insufficiente (es: lembo toracico mobile, severa contusione<br />

polmonare, problema medico coesistente come asma, …..)<br />

• diminuito livello di coscienza (GCS < 9)<br />

• nei trasferimenti in elicottero, quando è probabile un deterioramento clinico in breve tempo.<br />

6. Segni di inadeguata VENTILAZIONE sono:<br />

• anormale FR o pattern respiratorio<br />

• asimmetria dei movimenti della parete<br />

• enfisema sottocutaneo<br />

• shift della trachea<br />

• riduzione dei rumori polmonari<br />

• iperfonesi o ipofonesi<br />

• segni di ipossia (tachicardia, agitazione, confusione, cianosi)<br />

• Sat O 2 < 90% nonostante alti flussi di O 2<br />

1


7. Si intende per INSTABILITÀ EMODINAMICA la presenza di ipotensione (PAs < 90 mm Hg) persistente nonostante un<br />

significativo carico di liquidi (classe 3 e 4 dello shock emorragico) e/o inspiegata caduta della Hb.<br />

8. Segni di INADEGUATA PERFUSIONE TESSUTALE sono:<br />

• riduzione della PAs e della differenziale<br />

• tachipnea<br />

• tachicardia<br />

• confusione o ridotto livello di coscienza<br />

• segni di ipoperfusione periferica<br />

• oliguria<br />

• acidosi lattica<br />

9. Classi emodinamiche dello SHOCK EMORRAGICO <strong>–</strong> bilancio liquidi infusi ed opzioni terapeutiche<br />

9. Classi emodinamiche dello SHOCK EMORRAGICO <strong>–</strong> bilancio liquidi infusi ed opzioni terapeutiche<br />

PAs FC FR Riempimento Stato mentale Perdita stimata Classe emodin. Terapia<br />

Capillare<br />

normale lieve normale < 2” ansioso < 750 ml I^ cristalloidi<br />

tachicardia<br />

normale 100-120 > 20 > 2” ansioso/agitato 750-1500 ml II^ cristalloidi+<br />

(diast. risalita) colloidi<br />

< 90 120-140 > 30 >> 2” agitato/confuso 1500-2000 ml III^ crist.+coll.+<br />

sonnolento sangue<br />

140 > 40 assente letargico > 2000 ml IV^ come sopra+<br />

solo polsi centrali chirurgia<br />

SHOCK EMORRAGICO: risposta emodinamica<br />

Ringer L 2000 ml adulto ( 20 ml/Kg bambino) + Emagel 500 ml<br />

I segni vitali ritornano inizialmente migliorano non migliorano<br />

normali e restano stabili ma poi peggiorano affatto<br />

classe I -II^ III^ IV^<br />

il pz. ha perso < di 1L. la perdita è > di 1 L. - emorragia massiva<br />

e l’emorragia è cessata e il paz. sta ancora - altre fonti emorrag<br />

sanguinando - lo shock non è ipov.<br />

manten. 150-200 ml/h<br />

rivalutazione trasfusioni, chirurgia<br />

2<br />

4-6 unità di sangue urgentissimo<br />

plasma fresco congelato<br />

valutare la necessità di intervento chirurgico o<br />

di embolizzazione radiologica<br />

se emorragia gravissima: O-(negli uomini e<br />

nelle pensare donne in età a: non più fertile, che non<br />

abbiano pnx mai ricevuto ipertesotrasfusioni,<br />

anche O+)<br />

tamponamento cardiaco<br />

pensare a:<br />

pnx iperteso<br />

tamponamento cardiaco<br />

infarto miocardico<br />

distensione gastrica acuta<br />

liquidi che non vanno in circolo<br />

shock neurogenico misconosciuto<br />

Considerare<br />

Considerare<br />

che:<br />

che:<br />

♦ La<br />

♦<br />

rapida<br />

La rapida<br />

perdita<br />

perdita<br />

di sangue<br />

di sangue<br />

può<br />

può<br />

provocare<br />

provocare bradicardia<br />

bradicardia<br />

riflessa<br />

riflessa<br />

♦ Negli anziani la tachicardia può non essere presente (limitata risposta cardiaca alle catecolamine, terapia con b-bloccanti)<br />

♦ Negli anziani la tachicardia può non essere presente (limitata risposta cardiaca alle catecolamine, terapia con b-bloccanti)<br />

♦ Nei giovani i meccanismi di compenso possono prevenire la caduta della PAs fino a che non sia stato perso 1,5 L. di sangue<br />

♦ Nei giovani i meccanismi di compenso possono prevenire la caduta della PAs fino a che non sia stato perso 1,5 L. di<br />

♦ L’Ht è un segno inattendibile di shock: un primo valore pressoché normale non esclude una significativa perdita di sangue<br />

sangue<br />

♦ Una emorragia occulta può dipendere da:<br />

♦ L’Ht è un segno inattendibile di shock: un primo valore pressoché normale non esclude una significativa perdita di sangue<br />

o Emoperitoneo<br />

♦ Una emorragia occulta o Emotorace può dipendere da:<br />

o oEmoperitoneo Ematoma retroperitoneale<br />

o oEmotorace Frattura del bacino ( da 500 a > 2000 ml di sangue)<br />

o oEmatoma Fratture retroperitoneale<br />

multiple di ossa lunghe (femore --- 1000-1500 ml di sangue)<br />

o oFrattura Sangue del perso bacino sulla ( strada da 500 a > 2000 ml di sangue)<br />

♦ La rapida trasfusione o Fratture di sangue multiple può causare: di ossa lunghe (femore ---‡ 1000-1500 ml di sangue)<br />

o Sangue perso coagulopatia sulla strada<br />

♦ La rapida trasfusione di sangue può ipocalcemia causare:<br />

ipotermia<br />

• coagulopatia<br />

10. Le Radiografie vanno richieste • ed<br />

ipocalcemia<br />

esaminate secondo un ordine di priorità dettato dalle condizioni cliniche del paziente; sempre<br />

necessarie, e da fare in Pronto Soccorso, sono la radiografia del torace, la radiografia del bacino e l’ecografia addominale eseguita da<br />

medico competente ed esperto. •La metodica ipotermia FAST (Focused Abdominal Sonography in <strong>Trauma</strong>) prevede 4 scansioni principali:<br />

la proiezione subxifoidea che permette di visualizzare un versamento pericardio e confermare quindi la diagnosi clinica di<br />

10. Le radiografie vanno tamponamento richieste cardiaco ed esaminate secondo un ordine di priorità dettato dalle condizioni cliniche del paziente;<br />

la scansione del quadrante superiore destro che acquisisce l’interfaccia rene destro-fegato (spazio di Morison)<br />

la scansione del quadrante superiore sinistro che rappresenta l’interfaccia tra la milza e il rene sinistro (recesso<br />

splenorenale)<br />

la scansione sovrapubica a vescica piena<br />

11. <strong>Il</strong> Lavaggio Peritoneale Diagnostico (DPL) è forse più sensibile dell’ecografia (può scoprire un piccolo emoperitoneo) ed inoltre può<br />

permettere la diagnosi di perforazione intestinale. <strong>Il</strong> tempo necessario per definire la diagnosi è invece mediamente maggiore (10-20 min.<br />

contro i 2-5 min. dell’ecografia); ci sono limitazioni e controindicazioni al suo impiego. <strong>Il</strong> limite diagnostico più importante è


sempre necessarie, e da fare in Pronto Soccorso, sono la radiografia del torace, la radiografia del bacino e l’ecografia addominale<br />

eseguita da medico competente ed esperto. La metodica FAST (Focused Abdominal Sonography in <strong>Trauma</strong>) prevede 4 scansioni<br />

principali:<br />

• la proiezione subxifoidea che permette di visualizzare un versamento pericardio e confermare quindi la diagnosi<br />

clinica di tamponamento cardiaco<br />

• la scansione del quadrante superiore destro che acquisisce l’interfaccia rene destro-fegato (spazio di Morison)<br />

• la scansione del quadrante superiore sinistro che rappresenta l’interfaccia tra la milza e il rene sinistro (recesso<br />

splenorenale)<br />

• la scansione sovrapubica a vescica piena<br />

11. <strong>Il</strong> Lavaggio Peritoneale Diagnostico (DPL) è forse più sensibile dell’ecografia (può scoprire un piccolo emoperitoneo) ed<br />

inoltre può permettere la diagnosi di perforazione intestinale. <strong>Il</strong> tempo necessario per definire la diagnosi è invece mediamente<br />

maggiore (10-20 min. contro i 2-5 min. dell’ecografia); ci sono limitazioni e controindicazioni al suo impiego. <strong>Il</strong> limite diagnostico<br />

più importante è rappresentato dalle lesioni retroperitoneali e da quelle del diaframma. <strong>Il</strong> risultato è interpretato come<br />

sicuramente positivo per:<br />

• Aspirazione di 5 ml di sangue ------> laparotomia<br />

• Conta g.r. > 100.00/ml ------> laparotomia<br />

• Fuoriuscita del liquido di lavaggio dal drenaggio toracico, dal catetere vescicale o dal sondino naso-gastrico<br />

• g. r. tra 50 <strong>–</strong>75.000/ml = non diagnostico ------> ulteriori indagini diagnostiche<br />

• Conta g. b. > 500/ml, batteri (colorazione Gram)<br />

• Presenza di bile, materiale fecale ------> laparotomia<br />

• Fosfatasi alcalina > 10 U/l = probabile lesione del tenue ------> laparotomia<br />

• Amilasi > 200 U/dl, bilirubina > valori plasmatici<br />

12. Ogni esame TAC richiede almeno 15-30 minuti totali di esecuzione; per questo motivo deve essere eseguito a paziente stabile<br />

o stabilizzato. La sola eccezione è il paziente con trauma cranico maggiore (GCS


TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI CRITICI<br />

I pazienti critici, sia a causa di malattia o intervento chirurgico o trauma, tendono a diventare<br />

instabili durante il movimento: per questo il primo principio per un trasferimento in sicurezza è:<br />

1. l’accurata stabilizzazione del paziente 1<br />

ed inoltre:<br />

2. valutazione completa prima del trasferimento<br />

3. completo monitoraggio<br />

4. continua cura e rivalutazione durante il trasporto<br />

5. equipe competente<br />

6. appropriato equipaggiamento<br />

7. completa documentazione clinica<br />

La decisione di trasferire un paziente dovrebbe essere presa dopo una completa valutazione e<br />

discussione tra i medici che hanno in cura il paziente con il/i medici che riceveranno il paziente. La<br />

principale responsabilità del medico che trasferisce è quella di assicurare la massima<br />

stabilizzazione del paziente in base alle disponibilità del suo ospedale. Infatti il completamento<br />

diagnostico e la meticolosa stabilizzazione clinica del malato è la chiave per evitare complicazioni<br />

durante il viaggio. Le considerazioni seguenti rappresentano alcuni punti critici di ogni procedura<br />

di trasferimento:<br />

• intubare un paziente in viaggio è difficoltoso: se c’è la possibilità per un paziente di poter<br />

avere una via aerea a rischio o di sviluppare una insufficienza respiratoria, allora dovrebbe<br />

essere intubato prima della partenza<br />

• un drenaggio toracico (se necessario) dovrebbe essere sempre inserito prima<br />

• i pazienti ipovolemici tollerano male il viaggio: il volume circolante dovrebbe essere<br />

normale o lievemente sopranormale prima del trasferimento 1<br />

• ogni frattura instabile dovrebbe essere adeguatamente immobilizzata con sicura<br />

funzionalità neurovascolare<br />

• proteggere con cura il paziente dall’ipotermia<br />

• sondino naso-gastrico e catetere vescicale dovrebbero essere posizionati prima della<br />

partenza, così come sicure vie venose dovrebbero essere mantenute<br />

• comunicare ai familiari ogni dettaglio<br />

Le domande da porsi “PRIMA” del trasferimento<br />

RESPIRAZIONE<br />

1. la via aerea è sicura?<br />

2. è necessario intubare e ventilare il paziente?<br />

3. la sedazione/analgesia/paralisi è adeguata?<br />

4. la PaO 2 è > 100 mm Hg sotto apporto di ossigeno? e la Sat O 2 è > 95%?<br />

5. la PaCO 2 è nel range di normalità?<br />

6. se pnx, il drenaggio toracico è stato inserito ed è sicuro?<br />

CIRCOLAZIONE<br />

1. la PAs è nel range di normalità per quel paziente?<br />

2. la FC è < 120 battiti/min.?<br />

3. la perfusione è OK?<br />

4. le vie venose sono sicure?<br />

5. il sangue è necessario?<br />

6. il paziente sta continuando a sanguinare?<br />

I PREPARATIVI<br />

1. i familiari sono stati avvertiti?<br />

2. tutti gli esami diagnostici sono stati presi?<br />

3. il medico che riceverà il paziente è stato avvertito, con l’ora presunta di<br />

arrivo?<br />

4. i farmaci, le pompe (batterie!), il monitor, la sacca a pressione, la valigetta<br />

termica sono OK?<br />

5. la ceck-list dell’ambulanza è stata effettuata?(in particolare riserva<br />

bombole ossigeno e funzionamento del ventilatore)<br />

6. è stato inserito il sondino naso-gastrico?<br />

7. e il catetere vescicale?<br />

4


La principale responsabilità del medico che riceve il paziente è quella di fornire consigli<br />

riguardo le indicazioni specifiche del trasferimento e valutazioni sulle modalità più opportune<br />

del trasferimento, oltre a quella di assicurarsi delle risorse disponibili ( es. posto letto ) nel suo<br />

ospedale.<br />

La principale responsabilità del medico che accompagna il paziente è quella di<br />

mantenere il livello di cura ricevuto dal paziente prima di partire, perché durante il viaggio è<br />

difficile se non impossibile intervenire. Tutto questo può essere ottenuto attraverso:<br />

• monitoraggio continuo preferibilmente con sistema di allarmi inseriti per Sat O 2, EtCO 2 , P.A.,<br />

ritmo cardiaco<br />

• rivalutazione clinica<br />

• capacità di supportare le funzioni vitali (ventilazione, emodinamica, protezione cerebrale,<br />

scheletrica e termica)<br />

• sedazione ed analgesia<br />

Nota 1<br />

Un paziente persistentemente ipovolemico non dovrebbe essere mosso fino a che tutte le<br />

possibili cause di continua perdita di sangue non siano state identificate e controllate. Questa<br />

regola ha però 2 importanti eccezioni:<br />

a. quando la completa stabilizzazione emodinamica necessita di un intervento chirurgico<br />

d’urgenza o di altro intervento invasivo non immediatamente disponibile;<br />

b. quando è opportuno che il paziente venga mantenuto in condizione di “ipotensione<br />

controllata” ( es.: trauma vascolare degli arti, rottura di AAA, dissecazione aortica)<br />

CRITICITA’ NELLA PROCEDURA DI TRASFERIMENTO<br />

1. E’ essenziale identificare un singolo medico quale referente unico presso l’ospedale<br />

ricevente. Tale figura è il Medico di Pronto Soccorso per ogni patologia non traumatica<br />

ed il Team-leader del TRAUMA CENTER nel caso di paziente con trauma maggiore.<br />

2. In ogni caso, una volta concordata tra medico periferico e medico dell’ospedale di<br />

riferimento la necessità del trasferimento, questo avverrà indipendentemente dalle<br />

possibilità di ricezione del momento.<br />

3. La scheda di trasferimento costituisce parte integrante della documentazione clinica<br />

del paziente e deve, necessariamente, essere sottoscritta dai 3 medici responsabili del<br />

trasferimento.


CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE<br />

DAL DEA 1° LIVELLO PER L’ADULTO<br />

<strong>Trauma</strong> cranico<br />

• lesioni focali chirurgiche o potenzialmente chirurgiche in paziente stabile<br />

emodinamicamente;<br />

• lesioni cerebrali diffuse e GCS < 9 in paziente stabile emodinamicamente;<br />

<strong>Trauma</strong> volto o collo<br />

• trauma facciale con emorragia non arrestabile;<br />

<strong>Trauma</strong> vertebrale<br />

• lesione mielica, in<strong>grave</strong>scente o completa ab initio, in paziente stabile<br />

emodinamicamente;<br />

• lesione vertebrale instabile amielica, in paziente stabile emodinamicamente;<br />

<strong>Trauma</strong> toracico<br />

• trauma penetrante con lesione parenchima polmonare;<br />

• emotorace massivo;<br />

• lesione trachea/bronchi;<br />

• lesioni mediastiniche con interessamento di cuore/grossi vasi;<br />

<strong>Trauma</strong> addominale<br />

• lesioni non altrimenti trattabili dal chirurgo del DEA I° livello , comunque<br />

dopo aver provveduto, in presenza di instabilità emodinamica, all’arresto<br />

dell’emorragia o all’emostasi provvisoria;<br />

<strong>Trauma</strong> pelvico<br />

• fratture complesse con instabilità dell’anello pelvico o interessamento<br />

acetabolare o con lesioni associate;<br />

• fratture con instabilità emodinamica all’ingresso e sospetto di lesioni<br />

vascolari pelviche (in assenza di altre lesioni sanguinanti);<br />

• fratture esposte;<br />

<strong>Trauma</strong> degli arti<br />

• amputazioni con possibilità di reimpianto (in pazienti con stabilità<br />

emodinamica);<br />

• lesione arteriosa accertata/necessità di angiografia (dopo riduzione di<br />

eventuale frattura);<br />

• trauma complesso della mano;<br />

• gravi lesioni dei tessuti molli, comunque dopo aver effettuato l’emostasi;<br />

Ustioni<br />

• secondo il caso specifico (concordando il trasferimanto con un Centro<br />

Grandi Ustionati);<br />

Politrauma<br />

• considerare la centralizzazione dei pazienti con ISS > 15.


Note<br />

Centralizzazione dal DEA di 1° livello<br />

<strong>Il</strong> paziente emodinamicamente instabile può essere centralizzato solo quando la competenza del DEA di<br />

2° livello costituisce l’unica soluzione alla causa dell’instabilità emodinamica. Si può valutare, in qualche<br />

caso particolare, la possibilità alternativa di invio dell’equipe chirurgica dal DEA di 2° livello all’ospedale di<br />

rete, anche tramite eliambulanza.<br />

Procedura di trasferimento:<br />

1) Contatto telefonico con la Centrale Operativa 118 di Ancona<br />

2) La Centrale Operativa mette in contatto il “trauma leader” del DEA di 1° livello con il “trauma leader”<br />

del DEA di 2° livello<br />

3) <strong>Il</strong> “trauma-leader” del DEA di 2° livello concorda con lo specialista chirurgo le indicazioni al trasferimento,<br />

anche attraverso l’acquisizione di tutti gli elementi di valutazione (immagini diagnostiche<br />

innanzitutto)<br />

4) In orario di operatività dell’elisoccorso, il “trauma-leader” concorda con il rianimatore dell’eliambulanza<br />

la trasportabilità del paziente<br />

5) Invio del paziente alla Sala Emergenza del DEA di 2° livello, insieme con la scheda di trasferimento<br />

e tutte le indagini diagnostiche effettuate secondo schema<br />

6) Protocollo di sicurezza per il trasferimento<br />

7) Durante il trasferimento il “trauma-leader” attiva o fa attivare gli altri componenti del “traumateam”<br />

e gli specialisti eventualmente coinvolti<br />

8) Trasmissione completa delle notizie cliniche tra il “trauma-leader” del DEA di 1° livello ed il “traumaleader”<br />

del DEA di 2° livello<br />

Qualora insorgano difficoltà in qualsiasi fase della procedura di trasferimento è responsabilità dei due<br />

medici (trasferente e ricevente) motivare <strong>nella</strong> cartella clinica e <strong>nella</strong> documentazione di Centrale Operativa<br />

le cause di non trasferibilità, ad esempio:<br />

- assenza di posto letto ed impossibilità scambio pazienti<br />

- non concordanza sulle indicazioni al trasferimento o sulla trasportabilità<br />

- diagnostica non completata<br />

- lesioni che richiedono una valutazione specialistica possibile anche in loco<br />

- altro


CRITERI CLINICI DI CENTRALIZZAZIONE<br />

DAL DEA 1° LIVELLO PER IL BAMBINO<br />

<strong>Trauma</strong> cranico<br />

• lesioni focali chirurgiche o potenzialmente chirurgiche in paziente stabile<br />

emodinamicamente;<br />

• lesioni cerebrali diffuse e GCS < 9 in paziente stabile emodinamicamente;<br />

• convulsioni post-traumatiche;<br />

• GCS > 9 o 1° TAC negativa al persistere oltre le 6 ore di alterazioni della coscienza,<br />

vomito, amnesia, cefalea;<br />

<strong>Trauma</strong> volto o collo<br />

• trauma facciale con emorragia non arrestabile;<br />

• fratture senza emorragia in atto in pazienti che necessitano di controllo delle vie aeree;<br />

<strong>Trauma</strong> vertebrale<br />

• lesione mielica, in<strong>grave</strong>scente o completa ab initio, in paziente stabile<br />

emodinamicamente;<br />

• lesione vertebrale instabile amielica, in paziente stabile emodinamicamente;<br />

<strong>Trauma</strong> toracico<br />

• trauma chiuso con o senza stato di shock;<br />

• trauma penetrante;<br />

• emotorace massivo;<br />

• lesione trachea/bronchi;<br />

• lesioni mediastiniche con interessamento di cuore/grossi vasi (anche di non immediato<br />

interesse chirurgico);<br />

<strong>Trauma</strong> addominale<br />

• lesioni non altrimenti trattabili dal chirurgo del DEA I° livello , comunque dopo<br />

aver provveduto, in presenza di instabilità emodinamica, all’arresto dell’emorragia o<br />

all’emostasi provvisoria;<br />

• trauma parenchimale non suscettibile di trattamento chirurgico immediato, dopo<br />

stabilizzazione;<br />

<strong>Trauma</strong> pelvico<br />

• fratture complesse, con instabilità dell’anello pelvico o interessamento acetabolare o con<br />

lesioni associate;<br />

• fratture con instabilità emodinamica all’ingresso e sospetto di lesioni vascolari pelviche<br />

(in assenza di altre lesioni sanguinanti);<br />

• fratture esposte;<br />

<strong>Trauma</strong> degli arti<br />

• amputazioni con possibilità di reimpianto (in pazienti con stabilità emodinamica);<br />

• lesione arteriosa accertata/necessità di angiografia (dopo riduzione di eventuale frattura);<br />

• trauma complesso della mano;<br />

• gravi lesioni dei tessuti molli, comunque dopo aver effettuato l’emostasi;<br />

• al di sotto dei 2 anni di età anche fratture isolate degli arti;<br />

Ustioni<br />

• secondo il caso specifico (concordando il trasferimanto con un Centro Grandi Ustionati);<br />

• se vi sono difficoltà <strong>nella</strong> stabilizzazione considera la possibilità di coinvolgimento del<br />

DEA 2° liv. Pediatrico;<br />

Politrauma<br />

• ISS > 15.<br />

8


Note<br />

Centralizzazione dal DEA di 1° livello<br />

Considerare la possibilità di richiedere trasporto protetto (elicottero/ambulanza) con equipe di rianimazione<br />

pediatrica del Salesi. <strong>Il</strong> paziente emodinamicamente instabile può essere centralizzato solo quando<br />

la competenza del DEA di 2° livello costituisce l’unica soluzione alla causa dell’instabilità emodinamica. Si<br />

può valutare, in qualche caso particolare, la possibilità alternativa di invio dell’equipe chirurgica dal DEA di<br />

2° livello all’ospedale di rete, anche tramite eliambulanza.<br />

Procedura di trasferimento:<br />

1) Contatto telefonico con la Centrale Operativa 118 di Ancona<br />

2) La Centrale Operativa mette in contatto il “trauma leader” del DEA di 1° livello con il “trauma leader”<br />

del DEA di 2° livello pediatrico<br />

3) <strong>Il</strong> “trauma-leader” del DEA di 2° livello concorda con lo specialista chirurgo le indicazioni al trasferimento,<br />

anche attraverso l’acquisizione di tutti gi elementi di valutazione (immagini diagnostiche<br />

innanzitutto)<br />

4) In orario di operatività dell’elisoccorso, il “trauma-leader” concorda con il rianimatore dell’eliambulanza<br />

il trasporto del paziente (prendendosi carico, eventualmente, della organizzazione dell’equipe<br />

pediatrica per il trasporto)<br />

5) Invio del paziente alla Sala Emergenza del DEA di 2° livello (Salesi/Torrette ?), insieme con la scheda<br />

di trasferimento e tutte le indagini diagnostiche effettuate secondo schema<br />

6) Protocollo di sicurezza per il trasferimento<br />

7) Durante il trasferimento il “trauma-leader” attiva o fa attivare gli altri componenti del “traumateam”<br />

e gli specialisti eventualmente coinvolti<br />

8) Trasmissione completa delle notizie cliniche tra il “trauma-leader” del DEA di 1° livello ed il “traumaleader”<br />

del DEA di 2° livello pediatrico<br />

Qualora insorgano difficoltà in qualsiasi fase della procedura di trasferimento è responsabilità dei due<br />

medici (trasferente e ricevente) motivare <strong>nella</strong> cartella clinica e <strong>nella</strong> documentazione di Centrale Operativa<br />

le cause di non trasferibilità, ad esempio:<br />

- assenza di posto letto ed impossibilità scambio pazienti<br />

- non concordanza sulle indicazioni al trasferimento o sulla trasportabilità<br />

- diagnostica non completata<br />

- lesioni che richiedono una valutazione specialistica possibile anche in loco<br />

- altro<br />

N.B.: Per il bambino con trauma cranico, sotto i due anni di età, si consiglia comunque un<br />

consulto telefonico con il “<strong>Trauma</strong> leader” dell’Ospedale Salesi.


FORMAZIONE DEL PERSONALE OSPEDALIERO<br />

Al fine di garantire una risposta appropriata ed uniforme, tutto il personale attivo nel<br />

Sistema Integrato di Assistenza-Cura al <strong>Trauma</strong> Grave deve acquisire competenze cognitivopratiche<br />

attraverso moduli di apprendimento attivo predefiniti da scuole nazionali, europee o<br />

internazionali accreditate, che adottino una metodologia formativa pertinente agli obiettivi e<br />

meccanismi di valutazione espliciti.<br />

I Riferimenti sono:<br />

- i percorsi formativi per le figure professionali sanitarie del Sistema di Emergenza<br />

Sanitaria della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong> approvato dalla Giunta regionale con delibera 1405 del<br />

19/06/2001.<br />

- il documento della Conferenza Stato-Regioni “Linee guida su formazione ,aggiornamento<br />

ed addestramento permanente del personale operante nel sistema di emergenza/<br />

urgenza “ (Repertorio Atti n. 1711 del 22/5/2003)<br />

COME FORMARE I COMPONENTI DEI TRAUMA-TEAMS<br />

FIGURA PROFESSIONALE FORMAZIONE SPECIFICA<br />

Medici trauma team<br />

(medici di Pronto Soccorso,<br />

di Anestesia-Rianimazione,<br />

delle Chirurgie, e Radiologi<br />

dedicati)<br />

Infermieri Professionali<br />

<strong>Trauma</strong> Team<br />

Tecnici delle U.O. di<br />

Radiologia<br />

• Progetto <strong>2006</strong>/2007: Corso di sostegno avanzato del<br />

paziente traumatizzato secondo linee guida ATLS e<br />

Refresher course con acquisizione di relativo Titolo<br />

• Conoscenza dei percorsi diagnostico- terapeutici regionali<br />

• Formazione interna continua con discussione ed analisi dei<br />

casi clinici (audit clinico interno)<br />

• Audit Clinici esterni( teams 2° liv. con teams 1°liv.)<br />

• Acquisizione delle modalità di raccolta e di analisi dei dati<br />

(assistenziali, epidemiologici, outcome, etc.)<br />

• Partecipazione come auditori corso ATLS e tirocinio<br />

pratico per l’uso delle apparecchiature specifiche<br />

• Conoscenza dei percorsi diagnostico - terapeutici regionali<br />

• Formazione interna continua con discussione ed analisi dei<br />

casi clinici (audit clinico interno )<br />

• Audit Clinici esterni( teams 2° liv. con teams 1°liv. )<br />

• Acquisizione delle modalità di raccolta e di analisi dei dati<br />

(assistenziali, epidemiologici, outcome, etc.)<br />

• Corso di base supporto funzioni vitali<br />

• Corso su tecniche di immobilizzazione paziente<br />

politraumatizzato<br />

N.B.La responsabilità della realizzazione del piano di formazione è del Capo Dipartimento di Emergenza che insieme<br />

al Referente regionale della formazione aziendale per l’ emergenza ed in collaborazione con gli Uffici Formazione<br />

Aziendale, pianifica il piano formativo specificando indicatori e punti di controllo (es indicatori : n° patentini ATLS,<br />

n° schede politrauma compilate).L’efficacia del percorso formativo dovrà essere valutata attraverso indicatori clinici<br />

quantificabili (tempi dell’iter diagnostico-terapeutico, outcome dei pazienti, etc.).<br />

0


CRITICITÀ E PROPOSTE OPERATIVE<br />

CRITICITA' e PROPOSTE OPERATIVE<br />

SISTEMA INTEGRATO REGIONALE del TRAUMA<br />

Coordinatore del progetto : Sofia Di Tizio<br />

AZIONE DA SVOLGERE CRITICITA' PROPOSTA OPERATIVA RESPONSABILE TEMPO ATTIVAZIONE<br />

SISTEMA PRE-OSPEDALIERO<br />

entro marzo 2007<br />

Responsabili centrali operative 118<br />

, servizio informatica reg., OMES<br />

Continuità <strong>nella</strong> formazione rivolta<br />

agli equipaggi per la compilazione<br />

delle schede , presenza di operatori<br />

informatici dedicati al registro<br />

trauma<br />

Poche schede compilate da parte<br />

degli equipaggi di soccorso,<br />

discontinuità degli operatori addetti<br />

al monitoraggio regionale<br />

Garantire una costante ed uniforme<br />

raccolta dati nel RegistroTraumi<br />

Maggiori della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />

entro marzo 2007<br />

Referenti aziendali per la<br />

formazione nell'emergenza, centrali<br />

operative 118<br />

Realizzare una mappa delle<br />

competenze acquisite dal<br />

personale e confrontarla con le<br />

competenze attese<br />

Formazione non uniforme e<br />

incompleta<br />

Verifica capacità acquisite dal<br />

personale degli equipaggi ALS e<br />

BLS secondo il documento CRES<br />

1<br />

entro giugno 2007<br />

Referenti aziendali per la<br />

formazione nell'emergenza, centrali<br />

operative 118<br />

Corsi -<strong>Trauma</strong> per completare la<br />

Formazione del Personale<br />

Formazione non uniforme e<br />

incompleta<br />

Far apprendere le capacità per<br />

l'assistenza-cura al Paziente<br />

traumatizzato <strong>grave</strong><br />

entro Novembre <strong>2006</strong><br />

ARS e Commissione <strong>Trauma</strong><br />

regionale<br />

integrare il documento esistente e<br />

ripresentarlo ai Dipartimenti<br />

interessati<br />

Consenso commissone <strong>Trauma</strong> e<br />

C. O.<br />

Completare il documento guida<br />

regionale 2004 con la parte<br />

preospedaliera<br />

entro dicembre <strong>2006</strong><br />

Responsabili centrali operative 118<br />

, responsabili DEA, agenzia<br />

sanitaria regionale<br />

realizzazione di una mappatura<br />

regionale dei percorsi assistenziali<br />

del trauma maggiore<br />

Integrazione dei percorsi<br />

assistenziali del trauma maggiore<br />

DEA /C.O./ sistema territoriale<br />

Uniformare e migliorare l'assistenza<br />

pre-ospedaliera al <strong>Trauma</strong><br />

Maggiore


AZIONE DA SVOLGERE CRITICITA' PROPOSTA OPERATIVA RESPONSABILE TEMPO ATTIVAZIONE<br />

SISTEMA INTRA-OSPEDALIERO<br />

Direttore ASUR , Responsabili DEA entro marzo 2007<br />

completamento delle attrezzature<br />

(secondo check list doc. trauma)<br />

Difformità dotazione nelle sale<br />

emergenza dei DEA 1° livello<br />

Garantire in ogni DEA una<br />

dotazione omogenea di dispositivi e<br />

attrezzature nelle Sale Emergenza<br />

entro dicembre <strong>2006</strong><br />

ARS, responsabili centrali operative<br />

, responsabili DEA,<br />

mappatura regionale dei percorsi<br />

assistenziali del trauma <strong>grave</strong><br />

Costituzione di un pool di chirurghi<br />

dedicati (unità funzionale di<br />

chirurgia d'urgenza)<br />

Ottimizzazione delle procedure di<br />

attivazione dal territorio delle figure<br />

specialistiche del trauma-team (in<br />

reperibilità)<br />

Attivazione di guardie attive delle<br />

figure professionali previste ed<br />

acquisizione di risorse umane<br />

Verifica bisogni e corsi mirati al<br />

completamento delle competenze<br />

previste<br />

Realizzazione di calendari<br />

semestrali di "audit clinici strutturati"<br />

in ogni DEA<br />

Applicazione difforme dei criteri di<br />

centralizzazione<br />

entro marzo 2007<br />

Direzione Aziendale Ospedaliera<br />

DEA 2°liv.<br />

Mancanza di una Chirurgia<br />

d'Urgenza presso l'ospedale Hub<br />

Centralizzazione pazienti secondo i<br />

criteri di trauma <strong>grave</strong><br />

Fornire un percorso chirurgico<br />

ottimale nei pazienti con trauma<br />

<strong>grave</strong> centralizzati<br />

entro marzo 2007<br />

Responsabili DEA e Direzioni<br />

Sanitarie e ARS<br />

Non disponibilità di tutte le figure<br />

professionali nei tempi previsti e<br />

Garantire la presenza delle figure<br />

professionali previste per il <strong>Trauma</strong><br />

carenza di organici<br />

Team nei DEA 1° liv.<br />

Direzioni Aziendali entro dicembre 2008<br />

Non disponibilità di tutte le figure<br />

professionali nei tempi previsti e<br />

carenza di organici<br />

Carenza di formazione specifica ed<br />

uniforme sulla gestione del trauma<br />

Garantire la presenza delle figure<br />

professionali previste per il <strong>Trauma</strong><br />

Team nei DEA 1° liv.<br />

Garantire la formazione delle figure<br />

professionali previste per il <strong>Trauma</strong><br />

Referenti aziendali per la<br />

formazione nell'emergenza e<br />

direttori DEA<br />

Referenti aziendali per la<br />

formazione nell'emergenza e<br />

responsabili DEA<br />

2<br />

entro giugno 2007<br />

<strong>grave</strong><br />

Team<br />

entro gennaio 2007<br />

Mancanza di abitudine al lavoro di<br />

squadra<br />

Migliorare la qualità del lavoro in<br />

equipe dei <strong>Trauma</strong> Team<br />

ARS e Responsabili DEA entro gennaio 2007<br />

Realizzazione del calendari per gli<br />

incontri di audit<br />

Carenza di rapporti tra teams dei<br />

DEA 1° e DEA 2° livello<br />

Promuovere il confronto e la<br />

comunicazione tra DEA di 1° e DEA<br />

di 2° livello<br />

entro dicembre <strong>2006</strong><br />

Responsabili centrali operative 118<br />

e responsabili DEA<br />

Adottare i criteri di centralizzazione<br />

temporaneamente definiti dal<br />

documento regionale sul Sistema<br />

<strong>Trauma</strong><br />

Promuovere l'attivazione della<br />

diagnostica TAC al Salesi<br />

Migliorare l'assistenza dei bambini<br />

con trauma <strong>grave</strong><br />

entro marzo 2007<br />

direttore DEA 2° liv., Direzione<br />

Aziendale<br />

Risorse per riorganizzazione postiletto<br />

di semi-intensiva<br />

Stop di funzionamento delle unità<br />

intensive intermedie presso il DEA<br />

Garantire l'osservazione "semiintensiva"<br />

di pazienti che non<br />

necessitano di assistenza<br />

di 2° liv.<br />

rianimatoria<br />

entro marzo 2007<br />

Referenti regionali ed aziendali per<br />

l'informatica e le telecomunicazioni<br />

Attivazione teleconsulto tra DEA 1°<br />

e DEA 2° livello<br />

Carenza di una rete informatica<br />

funzionante tra gli ospedali sede di<br />

DEA<br />

Realizzare la trasmissione di<br />

immagini per via telematica


entro giugno 2007<br />

<strong>Agenzia</strong> Sanitaria Regionale ,<br />

direttori PS<br />

Implementazione RTM e<br />

formazione del personale dei PS<br />

alla compilazione della scheda<br />

informatizzata<br />

Mancata attivazione del Registro<br />

nei Pronto Soccorso<br />

Garantire una costante raccolta<br />

dati nel sistema informatizzato del<br />

RegistroTraumi Maggiori<br />

entro gennaio 2007<br />

ARS,direttori DEA e direttori<br />

Rianimazione<br />

Individuazione di responsabili<br />

afferenti al registro traumi regionale<br />

per raccolta dati e ISS<br />

Mancanza di coordinamento <strong>nella</strong><br />

gestione del registro traumi nei<br />

DEA/RTI<br />

Garantire una costante raccolta<br />

dati nel sistema informatizzato del<br />

RTM e calcolare Injurity Severity<br />

Score (ISS)<br />

entro Dicembre <strong>2006</strong><br />

Direzioni ASUR/A.Ospedaliere -<br />

Sanità Regionale<br />

Remunerazione ore per progetto<br />

regionale RTM<br />

Poche ore disponibili da parte del<br />

personale infermieristico DEA/RTI<br />

Garantire una costante ed uniforme<br />

raccolta dati nel sistema<br />

informatizzato del RegistroTraumi<br />

Maggiori<br />

Servizio informatico <strong>Regione</strong><br />

<strong>Marche</strong><br />

entro Dicembre 2007<br />

Adeguamento sistema informatico<br />

Registro traumi con programma di<br />

elaborazione dati<br />

Impossibilità di utilizzare i dati<br />

raccolti per una verifica dei percorsi<br />

assistenziali<br />

Garantire una costante ed uniforme<br />

raccolta dati nel sistema<br />

informatizzato del RegistroTraumi<br />

Maggiori <strong>nella</strong> <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />

3


BIBLIOGRAFIA PER APPROFONDIMENTO<br />

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• <strong>Regione</strong> Emilia Romagna . Piano sanitario regionale 1999 /2001 <strong>–</strong> Approvazione di linee<br />

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perfezionamento n.7 (2°ciclo) postuniversitario in anestesiologia, aprile 2001<br />

• DECIDERE IN MEDICINA <strong>–</strong> Febbraio 2002<br />

• EMERGENCY MEDICINE PRACTICE <strong>–</strong> numeri di Agosto 2001 e Gennaio 2002<br />

8


1) Indici di gravità<br />

ALLEGATI<br />

2) Registro trauma maggiore <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong><br />

3) Scheda informatizzata di intervento preospedaliero<br />

4) Scheda clinica sala emergenza<br />

5) Scheda procedure diagnostiche<br />

6) Check-list sala emergenza<br />

7) Aspetti organizzativi per trasferimento<br />

(documento ottimizzazione p. l. rianimazione hubspoke)


Indici di Triage<br />

INDICI DI GRAVITÀ<br />

Revised <strong>Trauma</strong> Score<br />

PARAMETRO DATO CLINICO PUNTEGGIO<br />

Frequenza respiratoria 10 <strong>–</strong> 29 4<br />

(atti/minuto) >29 3<br />

6 <strong>–</strong> 9 2<br />

1 <strong>–</strong> 5 1<br />

0 0<br />

Pressione sistolica > 89 4<br />

(mm Hg) 76 <strong>–</strong> 89 3<br />

50 <strong>–</strong> 75 2<br />

1 - 49 1<br />

polso carotideo assente 0<br />

Glascow Coma Scale 13 <strong>–</strong> 15 4<br />

9 <strong>–</strong> 12 3<br />

6 <strong>–</strong> 8 2<br />

4 - 5 1<br />

3 0<br />

Pediatric <strong>Trauma</strong> Score<br />

Peso > 20 +2<br />

(kg) 10 <strong>–</strong> 20 +1<br />

< 10 - 1<br />

Vie aeree spontaneamente pervie +2<br />

mantenute pervie +1<br />

ostruite -1<br />

Pressione sistolica > 90 +2<br />

(mm Hg) 50 <strong>–</strong> 90 +1<br />

< 50 -1<br />

Sensorio integro +2<br />

compromesso +1<br />

coma -1<br />

Ferite assenti +2<br />

minori +1<br />

estese -1<br />

Fratture assenti +2<br />

chiuse +1<br />

esposte o multiple -1<br />

81


Indice prognostico<br />

Injury Severity Score<br />

L’ISS stabilisce statisticamente una prognosi del rischio di decesso.<br />

Può essere calcolato solo dopo aver effettuato una diagnosi completa delle lesioni determinate<br />

dal trauma.<br />

1) Assegnazione di un punteggio di gravità per ogni lesione.<br />

I punteggi di gravità AIS(Abbreviated Injury Scale) di ogni lesione anatomica sono :<br />

1 = lieve<br />

2 = moderata<br />

3 = severa, ma senza compromissione della prognosi di sopravvivenza<br />

4 = <strong>grave</strong>, con peggioramento della prognosi vitale, ma con elevata probabilità di<br />

sopravvivenza<br />

5 = critica, con poche probabilità di sopravvivenza<br />

6 = lesione al di fuori di ogni possibilità terapeutica, con la quale la sopravvivenza è “a priori”<br />

impossibile<br />

2) Calcolo dell’ISS sommando il quadrato del punteggio AIS più alto delle tre regioni corporee<br />

più colpite.<br />

Si considerano 6 regioni corporee:<br />

• Testa e collo<br />

• Volto<br />

• Torace<br />

• Addome e organi pelvici<br />

• Arti e cingolo pelvico<br />

• Area esterna<br />

<strong>Il</strong> punteggio minimo è di 1 punto, il punteggio massimo è di 75 (3 x 25 punti, o per convenzione,<br />

una sola lesione valutata 6 punti).<br />

82


REGISTRO TRAUMI MAGGIORI<br />

Allo scopo di verificare e migliorare il processo di assistenza al “trauma <strong>grave</strong>”, viene istituito il<br />

REGISTRO TRAUMI MAGGIORI (RTM) della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong>.<br />

<strong>Il</strong> registro, elaborato seguendo gli indicatori dell’Utstein style, e contenente più di 200 puntidati,<br />

si compone delle seguenti sezioni:<br />

A) Scheda Ambulanza (intervento preospedaliero)<br />

Permette la visualizzazione dei dati relativi all’evento traumatico ricavati dalla base dati<br />

esterna (dati paziente, dati evento, dati sanitari).<br />

B) Scheda Pronto Soccorso<br />

Consente la gestione dei dati e dei tempi inerenti le procedure e le rilevazioni effettuate<br />

nell’ambito del pronto soccorso : dati paziente, dati principali, movimento ingresso, parametri<br />

clinici ingresso, tipologia evento traumatico , procedure diagnostiche principali,<br />

altre procedure diagnostiche , esami ematici , risultati eco-addome, procedure drenaggio<br />

toracico, rilevazione pneumotorace iperteso, procedure invasive principali, altre procedure<br />

invasive principali, parametri clinici uscita e movimento uscita.<br />

C) Scheda Sala Operatoria<br />

Scheda per la gestione dei dati inerenti gli interventi d’urgenza eseguiti in sala operatoria<br />

comprendente: movimento ingresso, tipologia intervento d’urgenza e durata, movimento<br />

uscita.<br />

D) Scheda Rianimazione<br />

Visualizzazione e modifica delle informazioni riguardanti il reparto di rianimazione, cioè<br />

movimento ingresso, parametri clinici ingresso, complicanze, indagini diagnostiche, interventi<br />

non urgenti, parametri clinici di uscita e movimento uscita.<br />

E) Scheda Reparto<br />

Permette la registrazione dei dati di reparto attraverso le seguenti sezioni:<br />

movimento ingresso, parametri clinici ingresso, lista complicanze, interventi non d’urgenza,<br />

movimento uscita .<br />

F) Scheda Follow up<br />

Prospetto delle informazioni sull’esito del ricovero e sul follow up del paziente.<br />

dati esito , dati follow up (con valutazione dell’outcome attraverso le scale GOS ed EQ-<br />

5D).<br />

<strong>Il</strong> Registro regionale si avvale di:<br />

• un software, parte integrante del Sistema Informativo Regionale per l’Emergenza Sanitaria,<br />

sviluppato in java adottando il pattern Model-View-Control (MVC), e utilizzando pagine<br />

JSP, per il livello di presentazione e con un lato server costituito dal classi java. <strong>Il</strong> registro si<br />

avvale poi del database Oracle 8.1.6 Enterprise Edition a 64 bit;<br />

• 95 work-stations presso i Dea e le Postazioni territoriali dell’Emergenza, collegate in 15<br />

aree di sicurezza (fire-wall);<br />

• operatori sanitari (medici ed infermieri) dei Dipartimenti di Emergenza dei diversi ospedali<br />

della <strong>Regione</strong>, abilitati alla immissione dei dati nel RTM e possessori di password personale<br />

per l’ingresso nel sistema di registrazione, appositamente formati a cura della <strong>Agenzia</strong><br />

Regionale Sanitaria con un percorso formativo di complessive 55 ore, costituito da formazione<br />

residenziale interattiva e formazione sul campo (raccolta ed elaborazione dati).<br />

I pazienti arruolati nel Registro sono i Traumi Maggiori identificati dagli equipaggi sanitari 118<br />

83


mediante l’individuazione dei criteri situazionali o clinici di trauma maggiore.<br />

La registrazione dei dati di intervento sanitario avviene direttamente dalle postazioni territoriali<br />

attraverso la compilazione in tempo reale della scheda informatizzata di intervento<br />

preospedaliero. Alcuni dati di questa scheda vanno a popolare il data-base previsto nel registro.<br />

L’OMES (Osservatorio Marchigiano dell’Emergenza Sanitaria) analizza ogni giorno i dati delle schede<br />

118 ed “assegna” la registrazione del paziente ai diversi DEA di competenza. Per il paziente<br />

gestito per la prima volta dall’applicazione, il sistema rintraccia le informazioni associate all’evento<br />

“trauma maggiore” memorizzate sulla base-dati esterna (scheda di intervento preospedaliero<br />

degli equipaggi sanitari), ne effettua la copia <strong>nella</strong> base-dati RTM ed inizializza la Scheda Pronto<br />

Soccorso relativa al paziente.<br />

La compilazione di tutta la parte intraospedaliera del registro è svolta dagli operatori sanitari<br />

degli ospedali sedi di DEA, che, seguendo il decorso del paziente in Pronto Soccorso, in Sala Operatoria,<br />

in Rianimazione e/o nei Reparti ed attingendo alle fonti-dati disponibili (quali la scheda<br />

di sala emergenza, la descrizione intervento ed il cartellino anestesiologico, il diario clinico della<br />

cartella di reparto, ecc.) potranno ottenere le informazioni necessarie per la compilazione dei<br />

relativi campi del RTM, fino all’uscita del paziente dall’ospedale. In caso di trasferimento ad altro<br />

ospedale, il responsabile della raccolta dati nel DEA dell’ospedale di provenienza avvisa telefonicamente<br />

o via fax il responsabile della raccolta dati nel DEA dell’ospedale di destinazione.<br />

In ogni DEA uno o più medici che rivestono ruolo di team-leader, appositamente formati, si<br />

occupano della valutazione del punteggio ISS, che viene poi trasmesso all’OMES e annotato nel<br />

Registro.<br />

Appena le condizioni lo consentono, viene consegnata al paziente o ai parenti una richiesta di<br />

effettuare interviste cliniche a distanza di tempo, anche telefonicamente. Nel momento in cui il<br />

paziente viene trasferito dall’ospedale in una struttura di lungodegenza, riabilitazione o a domicilio,<br />

il responsabile del RTM nel DEA di competenza avvisa l’OMES, che si occuperà di effettuare<br />

il follow-up a 3 e a 6 mesi.<br />

84


P.F. INFORMATICA<br />

REGIONE MARCHE<br />

SCHEDA INTERVENTO PREOSPEDALIERO<br />

SCHEDA AMBULANZA<br />

8


P.F. INFORMATICA<br />

REGIONE MARCHE<br />

8


P.F. INFORMATICA<br />

REGIONE MARCHE<br />

8


P.F. INFORMATICA<br />

REGIONE MARCHE<br />

88


P.F. INFORMATICA<br />

REGIONE MARCHE<br />

8


P.F. INFORMATICA<br />

REGIONE MARCHE<br />

0


REGIONE<br />

MARCHE<br />

OSPEDALE<br />

.................................<br />

<strong>Trauma</strong> Maggiore<br />

Scheda Clinica<br />

Sala Emergenza/Trasferimento<br />

1


Cognome Nome Sesso Età<br />

Medico 1 Infermiere 1 Data codice<br />

Medico 2 Infermiere 2 Ora<br />

Provenienza: dal territorio da altro Ospedale Modalità di arrivo: 118 C.O. di<br />

A<br />

VIE AEREE<br />

B<br />

RESPIRO<br />

C<br />

CIRCOLO<br />

D<br />

NEURO<br />

VALUTAZIONE SECONDARIA<br />

pervie si no ossigeno si no ##<br />

lesioni massiccio facciale no si IOT si no ##<br />

lesioni collo no si crico con ago si no ##<br />

si no collare cervicale si no 118 crico con tubo si no<br />

si no barella spinale si no 118 si no ##<br />

ventila bilateralmente si no drenaggio con ago si no ##<br />

alterazioni toraciche no si drenaggio con tubo si no<br />

si no medicazione si no ##<br />

si no SO2 FR Rx torace si no<br />

alterazioni addominali no si accessi venosi si no ##<br />

ferite sanguinanti no si prelievi si no ##<br />

stabilità bacino si no eco addome si no h.<br />

risposta motoria<br />

si no liquidi già infusi rx bacino si no h.<br />

si no cat vescic sondino NG sangue 0 neg si no h.<br />

obbedisce ai<br />

localizza il<br />

flessione<br />

flessione<br />

6 5 4 3 2 estensione 1<br />

comandi<br />

dolore<br />

normale<br />

anormale<br />

parole<br />

suoni<br />

GCS risposta verbale 5 orientata 4 confusa 3 2 1 nessuna risposta<br />

inappropriate incomprensibili<br />

pupille<br />

isocoriche<br />

allo stimolo<br />

allo stimolo<br />

si no apertura occhi 4 spontanea 3 2 1 assente<br />

verbale<br />

doloroso<br />

Allergie_________________________________________ Farmaci (Medication) assunti__________________________<br />

Malattie Pregresse (Past)___________________________ Ultimo (Last) pasto__________________________________<br />

Accaduto (Event)___________________________________________________________________________________<br />

INTOSSICAZIONE: certa probabile possibile GRAVIDANZA SI NO<br />

TESTA negativo<br />

ematoma/ferite<br />

avvallamento teca cranica<br />

anisocoria pupillare/midriasi/miosi<br />

riflesso fortomotore presente<br />

ecchimosi periorbitale bilaterale<br />

emotimpano/rinoliquorrea<br />

FACCIA negativo<br />

ematoma/ferite<br />

lesioni oculari<br />

emorragia sottocongiuntivale<br />

paralisi movimenti oculari<br />

epistassi<br />

lesioni dentarie/malaocclusione<br />

COLLO negativo<br />

ematoma/ferite<br />

deviazione tracheale<br />

giugulari distese<br />

enfisema sottocutaneo<br />

dolore alla digitopressione/movimento<br />

dolorabilità punti vertebrali<br />

TORACE negativo<br />

movimento paradosso<br />

lesioni superficiali/deformità<br />

dolorabilità<br />

enfisema sottocutaneo<br />

rumori respiratori ridotti<br />

sibili/rantoli<br />

toni cardiaci ridotti<br />

ADDOME negativo<br />

lesioni superficiali/ deformità<br />

dolorabilità/ difesa / Blumberg<br />

peristalsi assente<br />

ernie/ masse/ organomegalie<br />

DORSO negativo<br />

dolorabilità punti vertebrali<br />

deformità/ lacerazioni/ ecchimosi<br />

2<br />

altro<br />

nessuna risposta<br />

PELVI - GENITALI - RETTO negativo<br />

pelvi instabile<br />

sangue nel meato urinario<br />

ematoma perineale<br />

esplorazione rettale /pos<br />

tono sfinteriale anale /pos<br />

esplorazione vaginale<br />

dolorabilità<br />

ESTREMITA' negativo<br />

dolorabilità___________________<br />

limitazioni articolari____________<br />

deformmità articolari___________<br />

deficit polsi arteriosi___________<br />

deficit sensibilità______________<br />

livello sensitivo________________<br />

risparmio sacrale<br />

deficit motilità_________________<br />

lesioni tendinee_______________<br />

ALTRE LESIONI PRESUNTE<br />

_______________________________________________________________<br />

_______________________________________________________________<br />

__________________________


SCHEDA CLINICA SALA EMERGENZA<br />

ORA ARRIVO h.<br />

FREQUENZA RESPIRATORIA<br />

MODALITA' RESPIRATORIA<br />

SATURAZIONE O2<br />

RITMO CARDIACO<br />

PRESSIONE ARTERIOSA<br />

FREQUENZA CARDIACA<br />

DIURESI<br />

GCS<br />

TEMPERATURA<br />

FIO2- VOL/MIN<br />

FARMACI<br />

FLUIDI/SANGUE<br />

3<br />

MANOVRE ASSISTENZIALI<br />

PROCEDURE DIAGNOSTICHE<br />

SPECIALISTICA/CONSULENZE<br />

Destinazione Paziente<br />

Ricovero in altro Ospedale................................<br />

Unità Operativa................................................<br />

Ricovero stesso Ospedale<br />

Unità Operativa................................................<br />

Trasferimento Inizio h. ……………. fine h………….....<br />

Medico che accompagna…………….........................<br />

Medico che riceve…………………….........................<br />

Problemi durante il trasporto<br />

.......……………………………………………………………<br />

………………………............................................................<br />

.............................................................................................<br />

.............................................................................................<br />

.........<br />

Firma<br />

.<br />

del Medico<br />

Note cliniche durante la diagnostica Note cliniche alla fine della diagnostica<br />

Orario di uscita Decesso<br />

h.<br />

3


SCHEMA PROCEDURE DIAGNOSTICHE<br />

ITER DIAGNOSTICO del <strong>Trauma</strong> Maggiore nel DEA di 1° o di 2° livello<br />

Paziente stabile e<br />

sveglio (solo<br />

criteri dinamici di<br />

tr. Maggiore)<br />

Paziente stabile e<br />

GCS 15 (con criteri<br />

clinici di tr.<br />

Maggiore)<br />

Paziente<br />

stabile, intubato<br />

e/o con GCS <<br />

14<br />

Paziente instabile<br />

(shock 3a/4a classe;<br />

satO2


CHECK-LIST “SALA EMERGENZA”<br />

DOTAZIONE POSTO LETTO<br />

Letto articolato, trasportabile, con testiera removibile, piano radio-trasparente, sponde<br />

laterali,supporto per flebo,per il monitor e il respiratore portatile, supporto per la bombola O2<br />

Monitor multiparametrico portatile e accessori (ECG, SaO2, PA cruenta ed incruenta)<br />

2 pompe - siringa<br />

Ventilatore-PEEP-ventilazione assistita<br />

Aspiratore<br />

Faretto / scialitica<br />

Flussimetro O2<br />

Sistema CPAP/casco<br />

Carrello emergenza<br />

Carrello servitore<br />

Spremisacca<br />

Cronometro a muro<br />

MATERIALE DEL CARRELLO DI EMERGENZA<br />

Vie aeree:<br />

Ventimask con reservoir.<br />

Cannule faringee, cannule nasofaringee<br />

Ambu con reservoir,va e vieni monouso, maschere<br />

Laringoscopio, 4 lame, mandrini, Magill, tubi OT (6-9), mount, filtri<br />

Linea e.v.<br />

lacci emostatici<br />

aghi cannula dal 14 G al 20 G<br />

cateteri venosi per vena femorale<br />

cateteri venosi per infusione rapida<br />

cateteri arteriosi<br />

c.v.c.monolume, bilume, trilume<br />

deflussori<br />

rubinetti 3 vie<br />

prolunga con 3 vie<br />

dial-flo<br />

siringhe 2.5-5-10-20-insulina<br />

siringhe per pompa con deflussore<br />

siringhe emogas<br />

siringhe per gavage<br />

Materiale vario<br />

fonendoscopio<br />

provette per esami ematici<br />

garze sterili e non, telini sterili<br />

fixomull, elastomull, cerotti<br />

steristreep<br />

lame da bisturi, lancette<br />

punti per sutura ago retto e curvo (intrecciato e monofilamento)<br />

set di ferri chirurgici (forbici, pinze anatomiche, chirurgiche, klemmer, kocher, portaghi,<br />

fermateli)


SNG e sistema di raccolta<br />

Cateteri vescicali e sistema di raccolta<br />

Flebo: 3 sol.fisiologica da 500 in sacca, 3 emagel,<br />

mascherine<br />

guanti<br />

APPARECCHIATURE COMUNI<br />

Apparecchio rx portatile di radiologia<br />

Ecografo<br />

elettrocardiografo 12 derivazioni<br />

defibrillatore<br />

sfigmomanometro<br />

glucotest<br />

infusore rapido<br />

sistema di riscaldamento delle infusioni<br />

diafanoscopio<br />

cassaforte per stupefacenti<br />

respiratore portatile<br />

CARRELLO EMERGENZA PEDIATRICO<br />

ARMADIO COMUNE<br />

Materiale per I.O.T difficile:<br />

tubi armati ( lume 7-8)<br />

Maschera laringea<br />

Minitrach/quicktrach<br />

Set tracheotomia, filtro e tubo di connessione O2<br />

Combitube o simili<br />

Fast-trac<br />

transilluminazione<br />

Cateteri Vescicali rigidi (Mercier da12 a 20 Fr Couvelair 18-20 Fr)<br />

Set per drenaggio toracico:<br />

-drenaggi<br />

-pleuroevac<br />

-pleurocath<br />

Set per pericardiocentesi<br />

Set per ustionato<br />

Set per linea venosa e spremisacca<br />

Camici sterili<br />

SCAFFALE per mezzi di protezione dell’operatore:<br />

camici e grembiuli non sterili<br />

mascherine<br />

occhiali<br />

cappelli<br />

visiere<br />

manicotti<br />

ARMADIO DEI FARMACI E INFUSIONI<br />

FARMACI DA FRIGO


HUB and SPOKE R.T.I.<br />

REGIONE MARCHE<br />

PROTOCOLLO DI TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI CRITICI<br />

PERIFERIA <strong>–</strong> CENTRO/ CENTRO <strong>–</strong> PERIFERIA<br />

5 SETTEMBRE <strong>2006</strong><br />

RIUNIONE DI CONSENSO<br />

R.T.I. REGIONE MARCHE<br />

PELAIA <strong>–</strong>TESTASECCA<br />

VALENTE <strong>–</strong>TAPPATA’<br />

FERMANI <strong>–</strong> MARTINELLI<br />

BALDASSARRI <strong>–</strong> CINGOLANI<br />

TARDIOLI <strong>–</strong> CECCACCI<br />

MICELI <strong>–</strong> MARINELLI<br />

NARCISI <strong>–</strong> MUNCH<br />

DIREZIONE A.O.U TORRETTE<br />

L. INCICHITTI<br />

COORDINAMENTO A.R.S. REGIONE MARCHE<br />

S. DI TIZIO<br />

O. CORAZZI


Premessa<br />

Le seguenti indicazioni costituiscono un protocollo condiviso da tutti i direttori delle Rianimazioni<br />

Terapie Intensive (R.T.I.) elaborato allo scopo di facilitare la miglior centralizzazione possibile dei<br />

pazienti critici adulti. Per “paziente critico” si intende un paziente con funzioni vitali che necessitano<br />

di osservazione e/o di supporto continuo per il raggiungimento di condizioni di stabilità.<br />

Si specifica che per le patologie cardiache rimane in atto il protocollo della rete cardiologica regionale.<br />

MODALITÀ OPERATIVE<br />

1. Chi deve chiamare per il trasferimento :<br />

. medico di reparto<br />

. medico di Pronto Soccorso<br />

. rianimatore<br />

(comunque chi in quel determinato momento “gestisce” il paziente ed è in grado di fornire tutte<br />

le informazioni cliniche dettagliate).<br />

2. Perché chiamare:<br />

il medico responsabile della gestione clinica del paziente critico ritiene il trasferimento<br />

necessario per garantire:<br />

un trattamento chirurgico e/o una adeguata assistenza specialistica e/o una diagnostica<br />

di 2° livello.<br />

3. Dove chiamare:<br />

presso la Centrale Operativa 118 di Ancona al numero 071/219153 (chiedendo di essere messo<br />

in contatto con il “team-leader”, in caso di paziente traumatizzato, o con il Rianimatore DEA, in<br />

tutti gli altri casi).<br />

4. Chi valuta la richiesta:<br />

il “team-leader” od il Rianimatore DEA assieme con lo specialista interessato (da loro contattato),<br />

avvertendo inoltre il medico di Pronto Soccorso dell’ arrivo di un paziente critico.<br />

5. Come valutare la richiesta:<br />

riconoscere nel paziente in questione la presenza o meno dei criteri per la centralizzazione (vedi<br />

allegati), preventivamente definiti per ogni principale patologia (condivisi e diffusi presso i Dipartimenti<br />

di Emergenza di l ° livello della <strong>Regione</strong> <strong>Marche</strong>).<br />

N.B. a tale scopo risulta indispensabile attivare su tutto il territorio regionale il sistema di teleconsulto,<br />

cioè un metodo informatico per la trasmissione di immagini che supera la “pericolosità<br />

clinica” e le possibili problematiche medico-legali del metodo attuale di trasmissione.<br />

6. Quali azioni intraprendere nel caso di indicazione alla<br />

centralizzazione :<br />

a) il “team-leader” o il Rianimatore DEA dell’Ospedale di Torrette provvede ad attivare la RTI di II livello<br />

di riferimento e comunque dispone l’accoglienza, dopo avere chiarito al medico inviante che<br />

il paziente, terminata la fase di trattamento specialistico, sarà ritrasferito nell’ ospedale di provenienza<br />

(vedi anche paragrafo del trasferimento da Ancona); valuta inoltre con il Rianimatore<br />

del Servizio di Elisoccorso, la rispondenza del trasporto del paziente ai criteri di centralizzazione<br />

8


tramite eliambulanza (in caso positivo la Centrale Operativa di Ancona prenderà accordi con il<br />

medico inviante);<br />

b) lo Specialista interessato attiva la Sala Operatoria o la Sala Diagnostica corrispondente alla<br />

disciplina coinvolta.<br />

7. Accettazione paziente in Rianimazione :<br />

al momento della accettazione del paziente in rianimazione viene chiarito ai familiari che, terminata<br />

la fase di trattamento specialistico, il paziente sarà trasferito nell’ Ospedale di provenienza<br />

(o della zona di appartenenza, se trasportato direttamente dal territorio).<br />

8. Trasferimento dei pazienti critici stabilizzati<br />

da Ancona agli altri ospedali della <strong>Regione</strong>:<br />

Ad avvenuta stabilizzazione delle condizioni cliniche il paziente già proveniente da Zona Territoriale<br />

diversa da Ancona, nel momento in cui non sia più necessario il trattamento specialistico<br />

proprio del DEA di II livello è trasferito nell’ospedale di provenienza o limitrofo con un preavviso<br />

di almeno 24 ore. Le zone territoriali si impegnano a recepire la richiesta dando priorità all’accoglienza<br />

del paziente e a mettere in atto le azioni organizzative necessarie anche spostando interventi<br />

o ricoveri programmati per facilitare le RTI a rendere disponibile il posto letto necessario.<br />

Data:5/09/06

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