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Giorn De Pace magazzini 11.pdf - Istituto Professionale A. De Pace

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2<br />

dalla prima pagina<br />

Welfare to work<br />

Qual è lo stato occupazionale dei giovani<br />

nella nostra provincia?<br />

In un territorio in cui il problema della disoccupazione<br />

si fa sentire in tutta la sua gravità<br />

vi sono quasi 150.000 iscritti. Per fortuna vi<br />

sono delle istituzioni che hanno posto in<br />

essere interventi utili a combattere la disoccupazione:<br />

pensiamo ad esempio alla creazione<br />

di tavoli presso l’ assessorato provinciale<br />

delle politiche del lavoro per fronteggiare<br />

le singole emergenze occupazionali,<br />

alle varie crisi che si sono aperte negli ultimi<br />

mesi relativamente a grandi aziende del<br />

nostro territorio o anche ai tirocini informativi<br />

finanziati dalla provincia di Lecce. I<br />

Centri per l’ Impiego si avvalgono, oltre che<br />

del personale amministrativo, dell’operato<br />

di qualificati professionisti, orientatori come<br />

la dott.ssa Patrizia Verardo, di specialisti di<br />

comprensione professionale e di assistenti<br />

sociali.<br />

I giovani non trovano lavoro e avvertono<br />

un senso di disorientamento, di sfiducia<br />

nei confronti delle istituzioni. Cosa fare?<br />

Vi è una grande presenza dei cosiddetti<br />

“scoraggiati”: sono quelle persone che non<br />

cercano lavoro e che non possono neanche<br />

essere definiti “disoccupati” nel senso proprio<br />

della parola. Nei paesi anglosassoni gli<br />

“scoraggiati” sono definiti con il cosiddetto<br />

“NET”.<br />

Ci dia alcuni suggerimenti utili per trovare<br />

un lavoro.<br />

L’importante è avere un progetto e le competenze<br />

necessarie per realizzarlo. Quindi la<br />

competenza è fondamentale: si deve passare<br />

dalla cultura della dipendenza a quella<br />

dell’intraprendenza. Il lavoro autonomo<br />

dalla prima pagina<br />

Volontariato<br />

sfuggire a violenze e persecuzioni o semplicemente<br />

per coltivare la speranza di un<br />

futuro possibile. Nonostante gli avvenimenti<br />

lasciassero presagire un’ondata<br />

migratoria eccezionale, l’Italia e l’Europa si<br />

sono lasciati sorprendere non solo dinnanzi<br />

alla grave violazione di dignità umana di<br />

cui sono vittime i migranti, ma anche nel<br />

trovare delle adeguate e comuni risposte<br />

politiche internazionali alla tragedia umanitaria.<br />

Né poteva essere sufficiente la generosa<br />

accoglienza dei lampedusani, presto sommersa<br />

e schiacciata dagli sbarchi; né potevano<br />

le parole di solidarietà che pure si<br />

sono levate fra l’indifferenza e l’intolleranza<br />

generale, segno di debolezza e incultura;<br />

né poteva l’intervento dell’esercito posto a<br />

garantire la sicurezza attorno al Centro di<br />

prima accoglienza e controllare qualche<br />

migliaio di tunisini costretti a vivere in<br />

baracche strapiene e sporche, a bivaccare<br />

in attesa del pasto, di una doccia, di una<br />

visita medica, mentre tanti scappavano<br />

diventa una possibile soluzione, ma bisogna<br />

lavorare su un progetto preciso.<br />

I recenti report della Confartigianato<br />

hanno evidenziato la presenza in Italia di<br />

oltre 100.000 posti di lavoro che non ven-<br />

gono ricoperti a causa della mancanza di<br />

aspiranti. Le risulta che anche nella<br />

nostra provincia ci siano situazioni analoghe?<br />

Nel 2008 fu pubblicato sulla rivista “Salento<br />

Economia” il risultato di un lavoro d’indagine<br />

che aveva esaminato le offerte di lavoro<br />

diffuse sul portale della provincia “Puglia<br />

Impiego”. Era emerso come determinate<br />

fosse il possesso di specifiche professionalità.<br />

Pensiamo ad esempio ai manutentori<br />

elettrici, ai meccanici motoristi, agli addetti<br />

alle vendite. Nelle azioni di sistema “welfa-<br />

fuori dai recinti invadendo le stradine dell’isola;<br />

né poteva la Protezione Civile se<br />

non a sistemare nelle tendopoli i migranti e<br />

trasformare Lampedusa in un recinto, in un<br />

lager dove far marcire gli sventurati e<br />

impedire ogni possibilità di riscatto all’economia<br />

e al turismo di quest’isola allo stremo.<br />

Ma non tutto è andato male.<br />

Grazie alle tante organizzazioni<br />

di volontariato<br />

presenti in Italia,<br />

associazioni libere e<br />

gratuite per la solidarietà,<br />

la giustizia sociale<br />

e l’altruismo, si è riusciti<br />

a sostenere i profughi<br />

nei loro primi difficili<br />

giorni in Italia dopo<br />

gli sbarchi; grazie ai<br />

volontari medici, infermieri,<br />

operatori e assistenti,<br />

che si sono<br />

mobilitati per garantire<br />

il soccorso sul molo<br />

durante le operazioni di<br />

sbarco, a fornire le cure<br />

necessarie ai migranti<br />

che si presentavano al posto medico per<br />

sindromi da raffreddamento o ipertermia, a<br />

decongestionare le strutture sanitarie locali,<br />

evitandone il sovraffollamento; grazie ai<br />

tanti giovani giunti da ogni parte d’Italia,<br />

dal Trentino come dalla vicina Sicilia, che<br />

hanno svolto un ruolo essenziale, assistendo<br />

i migranti e assicurando loro il rispetto<br />

delle convenzioni sui diritti umani.<br />

Nella confusione con cui gli Stati europei<br />

hanno gestito l’emergenza sociale e umanitaria,<br />

il Volontariato ha saputo dare<br />

“umane” soluzioni mostrando ai responsabili<br />

della politica e della vita sociale il grande<br />

valore della solidarietà che, nelle parole<br />

di papa Giovanni Paolo II, è “la condizione<br />

per essere e dirci cristiani”, un impegno<br />

irrinunciabile di umanità e civiltà.<br />

Paola Koila<br />

Classe 1 AOA<br />

ATTUALITÀ<br />

re to work”, vale a dire una politica attiva del<br />

lavoro di carattere sia collettivo che individuale<br />

(ad esempio: i colloqui di orientamento,<br />

i piani di azione individuale o i bilanci di<br />

competenza), sono state individuate agenzie<br />

e inviato a formazione il personale da<br />

ricollocare, con percorsi qualificativi nel<br />

campo della conoscenza dell’inglese o dell’informatica.<br />

L’istruzione professionale è particolarmente<br />

attenta ai nuovi profili di competenza<br />

richiesti dalle filiere produttive.<br />

La “catena di Sant’Antonio” ha un passato<br />

che ci riporta a vecchie credenze di anziani<br />

che narravano di come bisognava passare<br />

avanti una certa ricetta miracolosa se si<br />

voleva sposare un buon partito. Prendeva<br />

vita così la famosa “catena” con la quale si<br />

riceveva fortuna e, per obbligo, si passava<br />

avanti per far beneficiare anche gli altri di<br />

tanta buona sorte.<br />

Ora quest’usanza, tutt’altro che caduta in<br />

disuso, si è tecnologizzata, viaggia con gli<br />

sms e le mail e sicuramente qualcuno aderisce<br />

al gioco sia pure per motivi scaramantici,<br />

benché sia stata vietata dalla legge. Il<br />

punto è che non sempre si parla di fortuna,<br />

altre volte sono minacce, alle quali, però,<br />

segue l’antidodo.<br />

Negli ultimi anni con l’invenzione di internet<br />

e dei social network, i giovani sono in<br />

contatto con gruppi sempre più vasti,<br />

attraverso la rete, ma i giudizi su questo<br />

mezzo, divide.<br />

A favore dei<br />

New Media si<br />

potrebbe dire<br />

che tramite<br />

alcune chat<br />

c o m e<br />

Facebook,<br />

Msn, Yahoo<br />

ecc. ci si può<br />

conoscere,<br />

confrontarsi e ciò può contribuire<br />

all’arricchimento e alla crescita di<br />

ciascuno di noi. Ci sono storie di<br />

ragazzi che, dopo la conoscenza in chat,<br />

si sono fidanzati e magari anche sposati.<br />

<strong>De</strong>rrick <strong>De</strong> Kerckhove in “Alla ricerca dell’intelligenza<br />

connettiva” afferma che<br />

“oggi con la tecnologia cellulare è possibile<br />

controllare chiunque, sapere con chi<br />

parla, dove si trova, come si sposta […] il<br />

Quali saranno le figure professionali più<br />

richieste nella nostra regione?<br />

I risultati emersi dall’esame delle offerte di<br />

lavoro pubblicate sul portale “Puglia<br />

Impiego” e gli studi dei consulenti del raggruppamento<br />

temporaneo di imprese<br />

“Salento al lavoro” evidenziano forti richieste<br />

nei profili professionali specializzati nelle<br />

nuove tecnologie. A questo proposito Il<br />

piano regionale del lavoro presentato recentemente<br />

dalla Regione Puglia, ha coinvolto<br />

non a caso i distretti tecnologici pugliesi,<br />

veri motori si sviluppo.<br />

Davide Stippelli e Federica Freuli<br />

III AOA<br />

Bufale sul Web : la catena di Sant’Antonio<br />

Secondo l’AIIP (Associazione italiana degli<br />

Internet provider) i coinvolti in questo genere<br />

di cose sarebbero oltre 400mila. Il bello (o<br />

meglio l’assurdo) è che molti ci credono<br />

veramente e così pur di allontanare dalla<br />

propria famiglia, o da se stessa, la malasorte,<br />

sono disposti ad un certo invio di denaro<br />

che a volte è richiesto. Nel “Lessico di<br />

Alberoni”, si definisce la catena di<br />

Sant’Antonio come “uno dei più vecchi<br />

imbrogli da quando è stata inventata la<br />

scrittura” ed ancora miete le sue vittime<br />

perché l’essere umano non sempre ha<br />

voglia di costruire la propria fortuna sulle<br />

sue forze, meglio affidarsi agli altri.<br />

Vanessa Morello IV A T.M.<br />

Social network, internet e new media:<br />

la rete della nuova generazione<br />

grande pericolo insito nella tecnologia, è<br />

quello di creare un grande occhio che<br />

seppellisca l’uomo e la sua creatività sotto<br />

il suo controllo”. E<br />

questo, chi si connette,<br />

lo deve<br />

ammettere. Penso<br />

che Facebook sia<br />

un bel modo per<br />

trascorrere il<br />

tempo, però è qualcosa<br />

che va<br />

presa a piccole<br />

dosi, il rischio è<br />

la dipendenza<br />

da essi, tant’è<br />

che molti uffici<br />

hanno deciso di<br />

oscurare il sito.<br />

È importante l’utilizzo di internet e saper<br />

sfruttare ogni opportunità che offre, ma<br />

senza superare quel limite di buon senso<br />

che deve sempre accompagnare le nostre<br />

scelte.<br />

Andrea Mancarella IV A TM

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