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Giorn De Pace magazzini 11.pdf - Istituto Professionale A. De Pace

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4<br />

L’ultimo libro che ho letto è “Oceano mare”<br />

di Alessandro Baricco. Vi invito a leggerlo,<br />

ne vale la pena!<br />

“Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline<br />

e il mare - il mare – nell’aria fredda di un<br />

pomeriggio quasi passato, e benedetto dal<br />

vento che sempre soffia dal nord. La spiaggia.<br />

E il mare. Potrebbe essere la perfezione<br />

– immagine per occhi divini – mondo che<br />

accade e basta, il muto esistere di acqua e<br />

terra, opera finita ed esatta, verità – verità –<br />

ma ancora una volta è il salvifico granello<br />

dell’uomo che inceppa il meccanismo di<br />

quel paradiso, un’inezia che basta da sola a<br />

sorprendere tutto il grande apparato d’inesorabile<br />

verità, una cosa da nulla, ma piantata<br />

nella sabbia, impercettibile strappo<br />

della superficie di quella santa icona, minuscola<br />

eccezione posatasi sulla perfezione<br />

della spiaggia.”<br />

Così ha inizio il romanzo di Baricco“Oceano<br />

mare”, uscito per la prima volta nel 1993. Il<br />

tema è il mare, nelle sue sfaccettature e nei<br />

suoi valori. Nella prima parte del libro il<br />

Abiti d’epoca in mostra<br />

Così è stato per il Teatro Romano di Lecce<br />

ritornato in attività con l’allestimento di una<br />

mostra al suo interno che raccoglie una<br />

serie di documenti di Storia Greco-Roma,<br />

curata dalla Fondazione Memmo.Ma non<br />

basta perchè in esso sono presenti due<br />

abiti d’ecopa realizzati dalla classe IV B settore<br />

moda, oltre a disegni di abiti e acconciature<br />

che riproducono iconografie d’epoca.<br />

La mostra è aperta ogni giorno.<br />

luogo principale della vicenda è la locanda<br />

Almayer, dove vengono ambientate le storie<br />

dei singoli personaggi: Elisewin, malata di<br />

ipersensibilità e guarita dal mare e dall’amore;<br />

il professor Bartleboom e le sue teorie<br />

sulla vita; il pittore Plasson, che cerca gli<br />

occhi del mare, raffigurando vedute oceani-<br />

Foto ricordo dalla gita in Costa Azzurra, un’esperienza indimenticabile e formativa che ha attraversato le città<br />

di Nizza, Cannes, Grasse, Genova e Sanremo.<br />

Per non diventare maleducati ...<br />

In una società multietnica e multiculturale come la nostra avere savoir-faire significa<br />

sapersi rapportare agli altri, connettersi a stili di vita diversi dai nostri e rispettare il loro<br />

punto di vista.<br />

L’etichetta cambia da paese a paese col modo di vivere e così ci sono gesti abituali per<br />

alcuni che sono per altri segno di cattiva educazione.<br />

Mai accarezzare la testa ad un bambino indiano,ad esempio può essere impuro, mai<br />

ordinare due birre con un cenno delle dita nei paesi anglosassoni, è un’offesa; un brindisi<br />

con un cin-cin di fronte ad un giapponese? Rischia di diventare un’offesa imperdonabile<br />

perché cin-cin è il diminutivo dell’organo maschile.<br />

Per non essere scortesi e rischiare una figuraccia non presentare a tavola la carne del<br />

maiale quando l’ invitato è un musulmano, versetti molto chiari del Corano ne decretano<br />

il divieto né carne di vitello ad un Indù, perché la mucca è un animale sacro. Se siete<br />

appassionati di caccia ed avete portato con voi un buddista, non preparategli la carne<br />

dell’animale che ha ammazzato, non la può mangiare. Non chiedete una mano in cucina<br />

ad un tailandese virtuoso, non potrebbe mangiare le uova che ha rotto ed allora in<br />

Tailandia come fanno? Per mangiarle nei negozi espongono il seguente cartello “Le<br />

uova sono state rotte accidentalmente” così il problema è risolto.<br />

La Redazione<br />

ATTUALITÀ<br />

INVITO ALLA LETTURA<br />

Piercing e Body Art<br />

Essere giovani vuol dire contravvenire alla<br />

moda tradizionale, essere a volte stravaganti,<br />

come, ad esempio usare il proprio<br />

corpo come fosse una tela, dove poter scrivere<br />

simboli significativi della nostra età,<br />

con i tatoo e i piercing che riescono ad attirare<br />

l’attenzione è spesso le critiche di chi li<br />

guarda.<br />

Il piercing è praticato dal 20,5% degli adolescenti<br />

tra i 15 e i 19<br />

anni, per il 27,5% femmine,<br />

14% maschi. La<br />

parte del corpo più utilizzata<br />

è l’orecchio<br />

(89%), seguita dal naso<br />

(56%) e dall’ ombelico,<br />

adornato, quest’ultimo<br />

con brillantini e anellini<br />

utilizzati soprattutto<br />

dalle ragazze. Il termine<br />

“tatuaggio” è di origine<br />

polinesiana e deriva da<br />

“tatu”, che significa “marcare con segni”,<br />

“scrivere (sul corpo)”. La cultura del tatuaggio<br />

nasce per motivi diversi, nel mondo, tra<br />

popolazioni primitive, distanti tra loro. Per<br />

secoli è stato simbolo di marginalità e trasgressione,<br />

malvisto dalla società benpensante,<br />

oggi, invece, incontra un consenso<br />

diffuso: è apprezzato da persone comuni e<br />

da vip, soprattutto giovani. All’ inizio il<br />

tatuaggio ebbe valore protettivo, ma nel<br />

corso dei secoli cambiò la sua funzione<br />

diventando simbolo di riconoscimento, per<br />

controllare le origini delle popolazioni che si<br />

mescolavano.<br />

Il popolo dei Maori era conosciuto per le<br />

sue creazioni bellissime sul corpo, esse<br />

indicavano con precisione la casta di<br />

che su tele che restano ostinatamente bianche;<br />

Madamé <strong>De</strong>verià, bellissima donna<br />

che cerca di guarire dall’adulterio e Padre<br />

Pluche, un sacerdote.<br />

Nella seconda parte intitolata “Il ventre del<br />

mare” si fa riferimento ad un naufragio francese<br />

di 147 uomini che cercano salvezza su<br />

una zattera dove uno scenario di morte<br />

porterà al cannibalismo ed il mare viene<br />

visto come terribile essere mostruoso che<br />

distrugge. La suddivisione del romanzo,<br />

corrisponde a due punti di vista differenti.<br />

Nell’ultima parte viene mostrato il destino<br />

dei personaggi che alloggiano alla locanda.<br />

Buona lettura a tutti!<br />

Ilaria Pinto - II A Moda<br />

Il popolo delle due ruote chiede<br />

sicurezza sulla strada<br />

‘’SI devono insegnare ai ragazzi le regole della strada. Guidano i motori senza disciplina.<br />

Sono un pericolo pubblico ’’, queste le solite frasi con cui gli adulti ci apostrofano. Ma<br />

siamo poi sicuri che sia proprio cosi? E se provassimo a vedere il traffico dal punto di<br />

vista degli scooter? La precedenza che ci<br />

tocca è un optional: non siamo mai presi<br />

nella giusta considerazione dalle auto che<br />

dimostrano la loro prepotenza in modo<br />

direttamente proporzionale alla loro mole e<br />

cosi più sono grosse, maggiore è la loro tracotanza.<br />

A volte ci sembra che gli automobilisti<br />

siano affetti da impazienza cronica e<br />

dimostrino chiari sintomi d’intolleranza se<br />

siamo in pole position davanti ai semafori.<br />

Che dire poi di quelli che hanno in barba il<br />

divieto del telefonino mentre guidano ….. sono distratti e incuranti della nostra presenza;<br />

ci superano da destra sfiorandoci e spesso non si accorgono della nostra freccia.<br />

Insomma, per noi motorizzati su due ruote, la vita non è facile; sì, capita anche a noi di<br />

fare delle infrazioni ….. ma l’errore di un automobilista può essere veramente grave. Per<br />

fortuna col casco la vita è più sicura, ma varrebbe la pena fare la pace sulle strade e iniziare<br />

una collaborazione fruttuosa e costruttiva a vantaggio di tutti ….. pedoni compresi<br />

che spesso sono le altre vittime dell’impazienza, della distrazione e della superficialità.<br />

Giorgia Rizzo IV A TM<br />

appartenenza di ognuno, l’origine sia<br />

materna che paterna o anche il raggiungimento<br />

di un rango superiore a<br />

quello di nascita, infine il mestiere.<br />

Erano motivo di orgoglio e, per la<br />

donna, elementi di attrazione anche se<br />

ciò comportava dolore nel farle.<br />

Infatti, i tatuaggi, presso i maori, venivano<br />

eseguiti con scalpelli ed altri strumenti<br />

taglienti per “scolpire” la pelle. Le ferite<br />

ottenute venivano successivamente riempite<br />

di cenere colorata o altra sostanza tale<br />

da far rimanere il disegno a rilievo. Il tatuaggio<br />

è stato praticato anche in Giappone, in<br />

India, in Nord-Africa, a volte con significato<br />

religioso o magico, o per certi popoli, simbolo<br />

di passaggio all’età adulta. Tracce di<br />

tatuaggi sono stati trovati nell’antica civiltà<br />

egizia e romana, ma in quest’ultima ne fu<br />

vietata l’usanza dall’imperatore Costantino.<br />

Oggi, body-art, richiamo tribale, lungi dall’essere<br />

un obbligo è segno di anticonformismo,<br />

lo si fa per differenziarsi dagli altri, per<br />

il bisogno di imporre la propria unicità.<br />

Todorka Atanasova - II B OM

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