Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
€ 0.52 - copia omaggio<br />
per il territorio dal 1991<br />
febbraio duemilatredici numero 2 periodico mensile anno XIX
Prossimamente la nostra casa editrice editerà un volume<br />
sui Mitrei di Ostia Antica per ricordare Mario<br />
Sordi che teneva particolarmente all’edizione di quest’opera<br />
e che ne ha curato i testi insieme alla giornalista<br />
Lucia Battaglia. Di questi luoghi di culto si parla raramente,<br />
eppure sono presenti agli scavi: se ne contano 18, ma forse<br />
ancora sepolti ce ne sono molti altri. Dedicati al dio Mitra<br />
questi sacelli hanno un loro fascino, circondati come sono<br />
dal mistero. Il mitraismo era una religione che aveva saputo<br />
assorbire e rielaborare molti elementi propri del mondo antico<br />
orientale e mediterraneo, creando un pensiero originale<br />
che ebbe ampia diffusione. Una religione di cui si conoscono<br />
i principi su cui era fondata solo attraverso i mosaici<br />
e le immagini ritrovate nei Mitrei, dal momento che non esistono<br />
testi scritti. Nel libro sono descritti tutti i Mitrei ritrovati<br />
ad Ostia Antica, corredati da una piantina che permette<br />
al visitatore di localizzarli e da numerose immagini che meglio<br />
illustrano questo percorso rituale.<br />
Mario Sordi e Lucia Battaglia<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
1
Chi è nato o vive<br />
da tanto tempo<br />
nel nostro municipio<br />
può testimoniare<br />
quali e quanti cambiamenti<br />
hanno caratterizzato<br />
Ostia e tutto il suo<br />
entroterra. Una trasformazione<br />
talmente evidente<br />
da non sfuggire<br />
neanche a chi nel XIII<br />
Municipio risiede comunque<br />
da meno<br />
tempo. Il nostro litorale ha vissuto il rilancio e la<br />
ripresa del dopoguerra, con i fantastici anni cinquanta<br />
e sessanta. Si parla oggi di mare di Roma,<br />
ma già in quel periodo la nostra spiaggia era rinomata<br />
e frequentata. Dai fagottari, che la colorivano<br />
con indimenticabili immagini e siparietti, ma<br />
anche da diversi vip che nel nostro territorio arrivavano<br />
per un caffè, un aperitivo o un pasto in riva<br />
al mare. Dalla Dolce vita, poi, alla decadenza.<br />
Negli anni settanta parlare di Ostia significava descrivere<br />
una borgata. L’arrivo di quelli che oggi<br />
chiameremmo sfollati, l’aumento di traffici illeciti,<br />
episodi di cronaca forte come l’omicidio di<br />
Pierpaolo Pasolini. Dopo la transizione degli anni<br />
ottanta il progressivo rilancio, con la consapevolezza<br />
della forza e della capacità di un territorio,<br />
sostanziatasi con il doppio tentativo referendario<br />
di distacco da Roma. Ed infine, forse, chissà, proprio<br />
in seguito a tale ultima sollecitazione, la<br />
grande attenzione progettuale da parte della capitale.<br />
Una lunga storia che, oltre che dai fatti, dagli<br />
avvenimenti e dalle persone, è stata testimoniata<br />
anche dal mondo virtuale del cinema. Sono innumerevoli<br />
i film che nel corso di questo considere-<br />
vole periodo di tempo hanno scelto il territorio del<br />
XIII Municipio come ambientazione sia di singole<br />
scene che di intere trame. Segno che Ostia e<br />
l’entroterra erano ieri come oggi luoghi non certo<br />
ordinari ed “indifferenti”. Ci è sembrato quindi<br />
non soltanto interessante ma anche giusto, aprire<br />
con il dossier di questo mese una finestra sul cinema.<br />
Visto però, come di consueto, con i nostri<br />
occhi, quelli che hanno attenzione per il territorio<br />
e ad esso danno rilevanza. E la sempre ribadita vitalità<br />
del XIII Municipio è stata confermata anche<br />
in questo ambito. Con un viaggio che ci ha fatto<br />
esplorare e scoprire….un affascinante set.<br />
Caterina Dini<br />
Ciao Mario<br />
Ci sono cose che non si vorrebbero mai dover vivere,<br />
raccontare o scrivere. E quella che ci è accaduta<br />
il 27 gennaio scorso è purtroppo una di<br />
queste. Ad appena 32 anni, infatti, stroncato da un<br />
arresto cardiaco, ci ha lasciati Mario Sordi. Insegnante<br />
dell’Istituto Giovanni Paolo II, storico e<br />
nostro collaboratore. Ma per noi tutti, aldilà di<br />
ruoli e qualifiche, una persona di grandi capacità<br />
e sensibilità profonda. Al nostro collega ed amico<br />
Mario abbiamo dedicato in questo numero sia un<br />
nostro ricordo che, in due specifiche pagine,<br />
quello dei suoi ragazzi, gli alunni ai quali tanto teneva.<br />
La sua scomparsa è avvenuta in concomitanza<br />
con la preparazione del nostro dossier sul<br />
cinema. Quel cinema che con le sue rappresentazioni<br />
racconta eventi, sensazioni, storie, persone,<br />
vite ma anche morti. Come quella di Mario, magnifico<br />
ma alla fine sfortunato interprete di quel<br />
film chiamato esistenza.<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
3<br />
w w w . p u b l i d e a 9 5 . c o m<br />
Mensile di attualità e cultura- Anno XIX<br />
Numero 2 - <strong>Febbraio</strong> 2013<br />
copia omaggio<br />
Reg. Trib. di Roma n° 550 del 12/12/94<br />
Editore<br />
<strong>Publidea</strong> <strong>95</strong> s.r.l.<br />
via Giovanni Beccati, 1 - Roma<br />
www.publidea<strong>95</strong>.com<br />
redazione@publidea<strong>95</strong>.com<br />
Direttore responsabile<br />
Caterina Dini<br />
Redazione, grafica e impaginazione<br />
Sergio Stati<br />
Tel. 06.5652465 (ore 9.00/13.00)<br />
Fax 06.56352860 - Cell. 335.1404496<br />
Fotografia<br />
Carola Chiarlitti, Francesco Graziani<br />
Hanno collaborato ai testi<br />
Lucia Battaglia, Carola Chiarlitti, Donatella<br />
Franchini, Augusto Gallo, Claudia Gambellini,<br />
Silvia Grassi, Giulia Martella, Silvia Rossetto,<br />
Ludovica Cesari<br />
STAMPA: Gescom S.p.a. - Strada Teverina Km. 7<br />
Loc. Acquarossa - 01100 Viterbo<br />
Questo periodico è associato alla<br />
Unione StampaPeriodica Italiana<br />
L’editore garantisce la riservatezza dei dati con possibilità<br />
di rettifica ai sensi dell’art.7 del DL 196/2003.<br />
Il materiale inviato, di cui non viene garantita la pubblicazione,<br />
diventa di esclusiva proprietà del giornale che si riserva<br />
di effettuare tutti gli opportuni tagli redazionali.<br />
La collaborazione è da ritenersi gratuita salvo diversi accordi.
4<br />
Dall’Istituto Giovanni Paolo II<br />
Arrivederci Prof<br />
Abbiamo creduto opportuno pubblicare le testimonianze di affetto inviateci dagli studenti del Professor<br />
Mario Sordi. Le abbiamo inserite nelle due pagine che egli occupava con i suoi articoli storici, quando<br />
si spogliava della veste di insegnante per diventare giornalista. E’ difficile dire quale dei due ruoli gli fosse<br />
più congeniale vista la bravura e l’entusiasmo che metteva in ogni sua attività.<br />
Grazie per esserci stato in ogni momento<br />
per me.<br />
Martina Norcia<br />
“Per sempre nel mio cuore, per sempre<br />
accanto a me! Ciao Prof”<br />
Domitilla Menna<br />
“Grande Prof. fisicamente ci ha lasciati,<br />
ma spiritualmente è sempre con<br />
noi”.<br />
Chiara<br />
“Carpe Diem”, diceva sempre. Seguirò<br />
il suo esempio. “Grazie per tutte le<br />
volte che è riuscito ad aiutarmi. Mi dispiace<br />
di non avere mai detto con il<br />
cuore ciò che sentivo. Di non aver mai<br />
detto GRAZIE a sufficienza”.<br />
Rita Serena Lodice<br />
“Non ti ho mai considerato un professore.<br />
Per me sei stato un vero maestro<br />
di vita. Il mio “Papà Mario”. Ma non<br />
sarò triste… perché sei tanto lontano<br />
quanto vicino e questo mondo è ancora<br />
pieno di cravatte. Ti voglio bene.”<br />
Polidori Martina<br />
”La mia Stella sarà per te una delle<br />
Stelle.<br />
Allora, tutte le stelle, ti piacerà guardarle.<br />
Tutte saranno tue amiche.”<br />
Il Piccolo Principe<br />
”Ci ha uniti tutti, Prof. Annodati insieme<br />
come annodava le sue cravatte.”<br />
Il gruppo “Il nodo della cravatta”<br />
”Caro professore, se n’è andato uno<br />
dei migliori, persona buona di cuore,<br />
umile, onesta e saggia; sono convinto<br />
che ora lei sia lassù, che ora ci guardi e<br />
ci protegge, a quanto pare se lei ci ha<br />
lasciato così improvvisamente e se n’è<br />
andato è perché c’era un grande bisogno<br />
di lei anche lassù, perché in questo<br />
mondo persone come lei sono poche ed<br />
è raro incontrarle…<br />
Ora la saluto professore, ma non con<br />
un addio ma con un semplice arrivederci,<br />
perché sono sicuro che ci rivedremo<br />
in futuro in una vita migliore di<br />
questa, quella che lei sta già vivendo!”<br />
Uberto di Folco<br />
”Ci considerava suoi figli, come noi la<br />
consideravamo un gran padre. Molta<br />
ammirazione, troppa mancanza.<br />
Era molto di più di un professore. Arrivederci<br />
prof!”<br />
Francesco Misischia<br />
”Attraverso i suoi insegnamenti di coraggio,<br />
bellezza e verità cammineremo<br />
per le strade del mondo, riscoprendolo<br />
nelle bellezze della vita. Con noi e per<br />
noi e noi per lei.”<br />
Camilla Palermo<br />
”Se è vero che ci rivedremo in un’altra<br />
vita, allora spero che questo sia solo un<br />
arrivederci, come alla fine di una lezione<br />
qualsiasi in un giorno qualsiasi,<br />
arrivederci prof.”<br />
Valerio De Santis<br />
”Grazie per aver creduto in me più di<br />
quanto io abbia mai fatto con me<br />
stessa. Grazie per la forza che mi ha<br />
trasmesso. Grazie Prof.”<br />
Cecilia Bianchi Cagliesi<br />
Duilio Litorale<br />
”Da quando se ne è andato è come se il<br />
mio mondo è caduto di un metro, grazie<br />
di tutto mi manca tanto. La ragazza<br />
dalla volontà ferrea la pensa sempre.”<br />
Giulia Giachè<br />
”Quando l’ho conosciuta, ho capito subito<br />
che era una persona speciale,<br />
molto più di un professore. Grazie di<br />
tutto.”<br />
Dora Manchiani<br />
”Mi ricorderò sempre di lei, mi auguro<br />
di rincontrarla dall’altro lato del cammino.<br />
Mi mancherà costantemente.”<br />
Priscilla Vigano<br />
”Era una grande persona ma soprattutto<br />
un grande professore. Grazie per<br />
i grandi insegnamenti che porterò sempre<br />
con me. Ho il suo sorriso impresso<br />
nella mente e tutto ora sarà per quel<br />
sorriso. Mi mancherà, ciao grande<br />
Prof.”<br />
Nicole Altissimi<br />
”Accompagnerò ogni mio sorriso al<br />
suo ricordo. Grazie di tutto Angelo la<br />
porterò per sempre nel mio cuore.”<br />
Benedetta Brega<br />
”Non potrò mai scordarmi di lei, anche<br />
se la ho conosciuta solo per pochi mesi,<br />
questi sono bastati a farmi capire che è<br />
stata la persona più bella che io abbia<br />
mai incontrato.”<br />
Annalaura Serpico<br />
”Sono sempre stata cinica e apatica e<br />
ho sempre consolato le persone più deboli.<br />
Questa volta la più debole sono io<br />
perché lei era la colonna portante del<br />
mio tempio”.<br />
Valentina Spano<br />
FEBBRAIO2013
”Prof l’unica cosa che posso dire in<br />
questo momento è che era una persona<br />
bellissima, piena di vita. Mi manca<br />
tanto e spero che ci guardi sempre dall’alto.”<br />
Gargiulo Pasquale<br />
”Sei e sarai per sempre un professore<br />
eccezionale…ci mancherai molto!”<br />
Ludovica Bruzzese<br />
”Sicurezza, indipendenza, forza<br />
d’animo e di volontà era ciò che la contraddistingueva<br />
e ciò che voleva comunicare<br />
a tutti noi. Rimarrà l’unico con<br />
cui avrò superato quel cunicolo. Fiera<br />
ed orgogliosa di averlo passato stretta<br />
al suo braccio.”<br />
Federica Tosetto<br />
”Grande uomo, sicuro, deciso e sempre<br />
pronto ad aiutare ognuno di noi. Ci ha<br />
insegnato molto, ma quello che ricorderò<br />
per sempre sarà la voglia che<br />
aveva di vivere e l’allegria con la quale<br />
affrontava ogni giornata. Ciao super<br />
prof.”<br />
Martina Serantoni<br />
”Caro professore, grazie di averci guidato<br />
in questo cammino, nel migliore<br />
dei modi , grazie per esserci stato. Per<br />
noi rimarrà sempre vivo nel nostro<br />
cuore e nella nostra memoria.”<br />
Greta Marselli<br />
”Questo non è un addio, il suo ricordo<br />
mi accompagnerà in ogni momento del<br />
mio percorso e quando avrò realizzato<br />
i miei sogni, potrò dire di esserci riuscita<br />
grazie ai suoi insegnamenti.<br />
Ci sarà sempre un posto nel mio cuore<br />
per lei. Grazie grande Prof.”<br />
Nicole Foley<br />
”Per me sei stato il Fratellino quello<br />
piccolino che avrei sempre voluto<br />
avere, grazie per i 5 mesi che mi ha regalato.”<br />
Vittoria Pesce<br />
”Un giorno ci rincontreremo , quindi il<br />
nostro non è un addio, ma solo un arrivederci.”<br />
Laura Tiburzi<br />
”Con il suo esempio ho imparato<br />
tanto…Grazie!”<br />
Arianna Lapresa<br />
”Il conoscerti è stato un piacere. Il perderti<br />
è stato un dolore.”<br />
M. Z<br />
”GRAZIE”<br />
Manfred Aliotti<br />
”Di certo una frase non basta.”<br />
Luca Mercurio<br />
”Prima che un professore, lei per noi è<br />
stato un padre. Non serve vederla per<br />
sapere che è sempre presente, sappiamo<br />
benissimo che, come ha sempre<br />
fatto, continuerà ad accompagnarci<br />
lungo il nostro cammino. Sono orgogliosa<br />
di averla conosciuta, sempre il<br />
più grande, arrivederci prof!”<br />
Flaminia Bucarelli<br />
”La bellezza salverà il mondo” (Mario<br />
Sordi)<br />
Giulia D’amico<br />
”Amor vincit omnia”<br />
Sophia Inzalaco<br />
”E’ stato sempre presente per noi, presente<br />
in qualsiasi momento, è per questo<br />
che rimarrà nei nostri cuori. Ci<br />
mancherà professore!”<br />
Erika Innocenzi<br />
”Grazie! L’unica parola che sono in<br />
grado di dirle. Grazie di aver sempre<br />
creduto in me, grazie di avermi sempre<br />
aiutata nei momenti in cui pensavo di<br />
non farcela.<br />
Semplicemente la ringrazio e ringrazio<br />
Dio di avermi fatto conoscere un professore<br />
come lei…vorrei solo dirle un<br />
semplice e banale grazie…Grazie di<br />
tutto e di questi bellissimi 3 anni trascorsi<br />
insieme. Ciao prof.”<br />
Giulia Pedetti<br />
”Non dimenticherò mai il suo volto, le<br />
camice che indossava con le sue iniziali<br />
ricamate in corsivo: M. S.<br />
Le sue espressioni compiaciute, le sue<br />
mani così terribilmente perfette. Soprattutto<br />
non dimenticherò mai le sue<br />
infinite cravatte.<br />
Lei è un angelo prof, troppo perfetto<br />
per questo mondo.<br />
Le voglio bene!”<br />
Federica Macellari<br />
Continueremo il nostro cammino, ancora<br />
più forti, grazie a lei professore...<br />
Ci ha aiutato ed insegnato a non arrenderci<br />
mai, e non smetteremo di renderla<br />
orgoglioso di noi, sempre!<br />
Sabrina Trione<br />
Prof., lei è ancora per noi, proprio perché<br />
ci ha sempre tenuti ancorati alla<br />
realtà e alla letteratura. In attesa del<br />
giorno che fosse arrivato il vento, quel<br />
vento con cui avremmo salpato con lei,<br />
lì pronto ad aiutarci in caso di qualcosa<br />
di intoppo.<br />
Isabel Moretti<br />
”Dato il dolore, non riesco ad esprimere<br />
molte parole, sicuramente non eri<br />
solo un professore, eri un maestro di<br />
vita, un grande amico, un uomo che ha<br />
lasciato il segno in tutti noi. Per me e<br />
per tutti è stato un onore conoscerla, ci<br />
ha insegnato la “retta via” per avverare<br />
i nostri sogni e credere in noi<br />
stessi, grazie a lei diventeremo grandi e<br />
sarà per merito suo. E’ vero professore,<br />
la vita va avanti, ma andiamo avanti<br />
perché siamo consapevoli che lei è qui<br />
accanto a noi.<br />
Arrivederci professore, nostro grande<br />
amico.”<br />
Dario Genualdo<br />
”Lei diceva che secondo Machiavelli,<br />
Cesare Borgia era il perfetto Principe,<br />
solo che mancava di fortuna. Machiavelli<br />
aveva ragione Prof! Solo che il<br />
Principe era, è e sarà sempre lei Prof!”<br />
Edoardo Fanfani<br />
IV Linguistico<br />
”Aveva sempre una parola buona e<br />
giusta per tutti. E come si dice “Se ne<br />
vanno sempre i migliori” e lei lo era.<br />
Lungimiranza.”<br />
Giorgia Capito - IV L<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
5
D O S S I E R<br />
6<br />
Il cinema è spesso ricorso al nostro territorio per ambientare diverse pellicole. La<br />
spiaggia, il lungomare e la pineta i luoghi maggiormente scelti dai registi. Si va<br />
dai film degli anni 50 e 60 di Nanni Loi e Federico Fellini, ai lavori di Citti, Pasolini<br />
e Moretti, fino ai più recenti Romanzo Criminale di Michele Placido e addirittura<br />
From Rome to love di Woody Allen. Per non parlare degli ultimissimi<br />
di Giovannesi “Fratelli d’Italia” ed “Alì ha gli occhi azzurri” e dell’alternativo<br />
Fatum, di Fabrizio Azzellini, girato interamente sull’autobus 07<br />
Un set<br />
chiamato Ostia<br />
testo// Silvia Grassi<br />
Già alcuni anni fa, secondo<br />
i dati diffusi<br />
dal Comune di<br />
Roma, il XIII Municipio<br />
si collocava al quinto posto<br />
nella graduatoria dei Municipi<br />
della città eterna che avevano<br />
maggior numero di giornate occupate<br />
da riprese di film o di fiction,<br />
tendenza che, a quanto pare,<br />
non ha subito arresti. Tra le locations<br />
più gettonate Castel Porziano,<br />
Idroscalo, Capocotta,<br />
Lungomare Duilio, via Capo<br />
Due Rami, ristorante Porto di<br />
Enea, ma anche molte altre<br />
strade e scorci. Il mare, la pineta,<br />
le spiagge il porto offrono infatti<br />
uno scenario ideale per le riprese.<br />
Erano luoghi molto amati<br />
dal cinema già negli anni ’50 e<br />
’60 quando arrivò nelle sale una<br />
serie di pellicole del filone “balneare”:<br />
da Domenica d’agosto<br />
di Luciano Emmer a Il marito<br />
ed Il padre di famiglia di Nanni<br />
Loy. Il nostro territorio fu prediletto<br />
anche dal grande Fellini che<br />
vi ritrovava atmosfere e suggestioni<br />
della sua Romagna. Ricordiamo<br />
molte opere eccelse da lui<br />
girate in questi luoghi: I Vitelloni,<br />
Lo Sceicco Bianco, Le<br />
notti di Cabiria, La strada,<br />
Amarcord, La voce della Luna.<br />
Qualche anno più avanti è la<br />
volta di Sergio Citti con Ostia e<br />
Casotto e del film Ecce Bombo,<br />
di Nanni Moretti che tornerà in<br />
seguito a riprendere Ostia, in un<br />
asciutto e lirico omaggio a Pier<br />
Duilio Litorale<br />
Alec Baldwin e Jesse Eisenberg sul set di “From Rome to love” di Woody Allen<br />
Paolo Pasolini nell’episodio In<br />
vespa del film Caro Diario. Parlando<br />
di capolavori assoluti dobbiamo<br />
ricordare Nuovo Cinema<br />
Paradiso, di Giuseppe Tornatore,<br />
mentre, spostandoci in<br />
tempi più vicini, troviamo Romanzo<br />
Criminale, di Michele<br />
Placido e From Rome to love,<br />
di Woody Allen.<br />
Ma Ostia è stata anche scenario<br />
di film denuncia come Amore<br />
Tossico di Claudio Caligari o di<br />
piacevoli commedie all’italiana<br />
come Camere da letto di Simona<br />
Izzo o Manuale d’amore<br />
di Giovanni Veronesi. L’elenco<br />
potrebbe essere lunghissimo e<br />
c’è anche chi ha provato a stilarlo,<br />
come Roberto Gruppo che<br />
ne ha stampato una copia sulle<br />
tovagliette del suo ristorante. In<br />
esso vediamo citate opere che<br />
hanno fatto la storia del cinema,<br />
interpretate da attori del calibro<br />
di Alberto Sordi e Anna Ma-<br />
FEBBRAIO2013
gnani, un omaggio offerto alla<br />
memoria e ai nostri luoghi, che<br />
suona anche come un invito a osservarli<br />
meglio, con un occhio<br />
meno distratto e più consapevole<br />
della loro bellezza e della loro<br />
particolarità. Ma in questa breve<br />
rassegna è giusto porre l’accento<br />
sulle nuove promesse del nostro<br />
cinema, che non trovano pur-<br />
troppo ancora la giusta risonanza<br />
nei programmi commerciali<br />
delle nostre sale. Mi riferisco soprattutto<br />
al film di Giovannesi,<br />
Fratelli d’Italia girato interamente<br />
nell’Istituto Tecnico” Toscanelli”<br />
di Ostia; un lavoro che<br />
si inoltra in una tematica forte ed<br />
attuale come l’integrazione, attraverso<br />
la storia di tre adole-<br />
scenti di origine straniera che<br />
frequentano la stessa scuola.<br />
Altro importante contributo alla<br />
cinematografia e alla realtà di<br />
Ostia, da parte dello stesso autore,<br />
é il film premiato al festival<br />
di Roma: Alì ha gli occhi azzurri,<br />
imperniato sul tema del<br />
confronto-conflitto tra diverse<br />
culture, in cui lo sguardo partecipe<br />
del regista Giovannesi non<br />
si concentra solo sul protagonista<br />
Nader, ma su tutti i personaggi<br />
minori del film, con<br />
pennellate che incidono in profondità.<br />
Un film che non dà soluzioni,<br />
non offre spiegazioni,<br />
ma pone mille interrogativi, così<br />
come deve fare il cinema “impegnato”<br />
di oggi, teso ad evidenziare<br />
le sfide che la nostra società<br />
deve e dovrà affrontare. Altro<br />
importante lavoro è Fatum di<br />
Fabrizio Azzellini, regista appena<br />
trentenne, nato ad Ostia,<br />
che proprio qui lo ha girato interamente<br />
con la collaborazione di<br />
artisti emergenti del territorio. Il<br />
mare di Roma torna sulla scena<br />
del cinema mondiale grazie non<br />
solo alla sua pellicola, ma anche<br />
ai talenti coinvolti nel progetto<br />
(attori, musicisti, cast tecnico)<br />
che si misurano con un’opera corale<br />
a diverse chiavi di lettura,<br />
nel solco della fiction americana<br />
moderna. Prodotto con il patrocinio<br />
del XIII Municipio e con la<br />
collaborazione di Atac, il film si<br />
sviluppa sulla linea narrativa di<br />
un misterioso viaggio sul Bus<br />
07. Vecchi e nuovi film insomma<br />
ci raccontano la storia della nostra<br />
società e del mondo che<br />
cambia, con toni e linguaggi diversi;<br />
ci mostrano il nostro territorio<br />
secondo varie angolature,<br />
rivelando pezzi di realtà mutevoli<br />
e mutate, consentendoci di<br />
spaziare dalle allegre domeniche<br />
del dopoguerra ai miti consumistici,<br />
dalle dolenti realtà del degrado<br />
periferico fino alle nuove<br />
attuali sfide di un mondo multirazziale.<br />
Tutti insieme sono<br />
un’occasione ulteriore per riflettere<br />
e comprendere meglio i luoghi<br />
in cui viviamo.<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
7<br />
D
D O S S I E R<br />
8<br />
Faccia a faccia con il regista Umberto Lenzi, che da anni ha stabilito la sua dimora ad Ostia.<br />
Autore in carriera di oltre 60 pellicole, ha sperimentato un po’ tutti i generi, passando però alla<br />
storia come l’inventore del “poliziottesco”, nel quale lanciò Tomas Milian “Er Monnezza”. Un<br />
tipo di film che ha ispirato anche vari registi americani, primo fra tutti Quentin Tarantino. Ed<br />
ora, abbandonata la macchina da presa, si è dedicato all’attività di scrittore, nella quale ha riversato<br />
la sua passione per la ricerca storica ed il noir<br />
A lezione<br />
di cinema<br />
testo// Silvia Rossetto<br />
cinema deve<br />
essere bello, al<br />
di là dei generi. “Il<br />
Come diceva il<br />
mio amico e collega Sergio<br />
Corbucci, non esiste cinema<br />
di serie A o B, ma solo film<br />
belli o film brutti”. Ore 15 di<br />
un giorno qualunque: un uggioso<br />
pomeriggio ostiense si<br />
trasforma in una piccola lezione<br />
di cinema del Novecento.<br />
A tenerla è Umberto<br />
Lenzi, regista, sceneggiatore<br />
e scrittore di 81 anni grintosamente<br />
e ironicamente portati.<br />
Una leggenda vivente<br />
per i cinefili, che abita da tempo<br />
nel nostro territorio per stare vicino<br />
a sua figlia, ci apre le porte<br />
del suo studio: dentro ci trovi<br />
esattamente ciò che ti aspetti,<br />
ossia scaffali traboccanti libri,<br />
dvd, cassette, e locandine dei<br />
suoi film appese al muro. Pochissimi<br />
metri quadrati contengono<br />
uno spaccato della sua<br />
lunga e prolifica attività da artigiano<br />
del cinema: “Artigiano e<br />
non artista -ci tiene a precisare–<br />
perché ho fatto film per il pubblico<br />
e non per la critica. Il mio<br />
è un cinema di genere”. E i generi,<br />
in effetti, Umberto Lenzi li<br />
ha sperimentati quasi tutti: dalle<br />
pellicole di cappa e spada degli<br />
esordi fino al giallo erotico-psicologico,<br />
al thriller, al cinema di<br />
guerra, all’horror. Nonostante<br />
abbia girato più di 60 pellicole,<br />
per il grande pubblico il suo<br />
nome è associato soprattutto al<br />
genere “poliziottesco” degli<br />
Anni ‘70: etichettato frettolosamente<br />
all’epoca come sottogenere<br />
“di destra”, da qualche anno<br />
è stato giustamente rivalutato ed<br />
Duilio Litorale<br />
è fonte inesauribile di ispirazione<br />
per registi hollywoodiani come<br />
Quentin Tarantino, Joe Dante e<br />
Tim Burton. Sono tutti di Lenzi<br />
titoli come “Milano odia: la polizia<br />
non può sparare”, “Roma a<br />
mano armata”, “Napoli violenta”,<br />
“La banda del gobbo”, “Il<br />
trucido e lo sbirro” in cui compare<br />
per la prima volta il personaggio<br />
“Er Monnezza”<br />
interpretato da un intenso Tomas<br />
Milian molto prima della sua deriva<br />
comica volgare degli Anni<br />
‘80: “Lo hanno definito genere<br />
poliziottesco, nemmeno poliziesco.<br />
Ma che differenza<br />
c’e’ tra i film che facevamo<br />
noi italiani in quegli anni e<br />
le osannate pellicole statunitensi<br />
di oggi? Cambia il<br />
contesto, le automobili, i vestiti,<br />
ma i contenuti sono<br />
molto simili. Le sparatorie,<br />
gli scontri tra buoni e cattivi<br />
in film come “Heat-la<br />
sfida” e in tanti altri polizieschi<br />
americani -continua<br />
Lenzi- non sono una novità<br />
per me. La critica degli anni<br />
‘70 era manichea, e profondamente<br />
ideologizzata. Se la<br />
polizia sparava al delinquente di<br />
turno, la pellicola veniva subito<br />
accusata di essere fascista. Un<br />
vecchio film di Howard Hawks,<br />
il primo “Scarface”, in cui c’è<br />
una scena in cui si sparano 800<br />
colpi di mitra, invece e’ giustamente<br />
considerato un capolavoro…<br />
In America i generi<br />
hanno sempre avuto fortuna, in<br />
Italia fino a non moltissimo<br />
tempo fa sul dizionario del Cinema<br />
Mereghetti venivo indicato<br />
come regista di film “trash”.<br />
Poi, con l’avvento di Internet e<br />
FEBBRAIO2013
del digitale, tantissimi giovani<br />
che non hanno mai visto passare<br />
i miei film sulla TV generalista,<br />
li hanno potuti vedere in DVD e<br />
apprezzarli. E’ cambiato lo spirito<br />
dei tempi. Adesso il Mereghetti<br />
mi considera autore di<br />
culto”. Ospite d’onore in varie<br />
manifestazioni cinematografiche<br />
internazionali nel corso degli<br />
anni, Lenzi è stato applaudito e<br />
abbracciato dallo stesso Tarantino<br />
in più di un’occasione: “I<br />
produttori vorrebbero che facessimo<br />
qualcosa insieme, ma ora<br />
sono anziano, e il cinema è un<br />
mestiere troppo pesante. Sui set<br />
ero un duro, le troupe non mi<br />
hanno mai amato molto perché<br />
pretendevo il massimo da tutti.<br />
Ma i duri sono bravi” -chiosa<br />
senza falsa modestia. Di tutti i<br />
film che ha girato, quali ama di<br />
più? “Ho fatto anche cinema western<br />
e cinema horror – “Incubo<br />
sulla citta’ contaminata” e<br />
“Cannibal Ferox” in particolare,<br />
sono ormai veri e propri<br />
cult movies soprattutto in Ame-<br />
Nella pagina precedente:<br />
Umberto Lenzi alla macchina da presa e, in basso, con<br />
Henry Fonda a Los Angeles<br />
In questa pagina, dall’alto:<br />
Lenzi con Thomas Milian per “Milano odia” nel 1974.<br />
Mentre gira “Così dolce, così perversa” nel giugno 1969.<br />
Ancora Umberto Lenzi insieme a Quentin Tarantino.<br />
rica – ma non li amo particolarmente<br />
-ci confida Lenzi. Li ho<br />
fatti perche’ mi pagavano. Il cinema<br />
si fa perche’ si guadagnano<br />
i soldi, inutile raccontare<br />
frottole come hanno fatto spesso<br />
tanti “grandi” registi italiani –<br />
sottolinea con lucida onesta’ il<br />
nostro, senza peli sulla lingua.<br />
Questo non significa che non si<br />
faccia anche per autentica passione.<br />
Accanto a film che mi<br />
sono stati commissionati, ce ne<br />
sono stati altri che ho voluto fortemente<br />
io e che sono stati ac-<br />
cettati dai produttori. Sono quasi<br />
sempre stato o l’autore del<br />
soggetto o il coautore della<br />
sceneggiatura dei miei film.<br />
Ad esempio “Orgasmo”, che<br />
considero il mio film migliore nel<br />
genere “thriller”, l’ho scritto io.<br />
Ho amato molto anche “Corleone<br />
a Brooklyn”, il mio ultimo<br />
film poliziesco, e il film bellico<br />
“Attentato ai tre grandi”, basato<br />
su fatti storicamente accertati.<br />
Non tutti sanno che nel tentativo<br />
dei tedeschi di uccidere Churchill,<br />
che è il tema alla base del<br />
film, perse la vita, tra gli altri,<br />
l’attore Leslie Howard<br />
(l’Ashley di “Via col vento”)<br />
che era sullo stesso aereo su cui<br />
viaggiava il sosia dello statista<br />
inglese”. L’amore di Lenzi per<br />
la ricerca storica traspare ampiamente<br />
dalla sua recente attività<br />
di scrittore di gialli “storici”<br />
e dalla nutrita bibliografia che<br />
compare all’interno di ognuno.<br />
Il noir è sempre stata la sua passione,<br />
come si evince dai nomi<br />
dei suoi maestri: “Mi sono abbeverato<br />
alla filmografia di registi<br />
statunitensi “noir”degli<br />
Anni ’30 e ’40 come Raoul<br />
Walsh, Samuel Fuller, Robert<br />
Siodmak”. E degli italiani chi<br />
apprezza? “Molti miei colleghi<br />
del genere poliziesco come Fernando<br />
Di Leo. E in generale i<br />
registi del film-inchiesta come<br />
Elio Petri, Francesco Rosi. Per<br />
la commedia direi Monicelli. Mi<br />
piacciono anche alcuni film di<br />
Pasolini come “Accattone”. Invece<br />
non mi piacciono Antonioni,<br />
Bertolucci e Fellini.<br />
Noiosi. Anche se ho apprezzato<br />
molto “I Vitelloni”. Molto ci sarebbe<br />
ancora da dire, ma lo spazio<br />
è poco e 81 anni impregnati<br />
di cinema sono decisamente difficili<br />
da riassumere…<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
9<br />
D
D O S S I E R<br />
10<br />
Enzo Salvi è stato per quasi tre lustri uno dei protagonisti, accanto a Boldi e De Sica, dei divertenti<br />
film di Natale. Il comico di Ostia, passato alla storia per il personaggio di “Er Cipolla”,<br />
spiega il successo di questo particolare filone, interrottosi nel 2012. Poi, parlando del suo futuro,<br />
svela un progetto molto accattivante per i giovani….<br />
I cinepanettoni<br />
testo// Silvia Rossetto<br />
Boldi e De Sica chi è il<br />
più bravo? Io!” ci rivela “Er<br />
Cipolla”, al secolo Enzo<br />
“Tra<br />
Salvi, noto comico ostiense<br />
DOC. Vive con la sua famiglia a Ostia Ponente,<br />
zona popolare per eccellenza, storicamente<br />
dotata di una fama poco lusinghiera.<br />
Ma nonostante il successo, Salvi non traslocherà<br />
a Casal Palocco o ai Parioli: “Andarmene<br />
da qui? Non ci penso proprio. Qui si sta<br />
benissimo, e trovo tantissimi spunti per il mio<br />
lavoro”. Parla a raffica, il nostro. Velocissimo.<br />
Come fa, in genere, chi è timido e vuole<br />
esorcizzare l’ansia. Per sua stessa ammissione,<br />
dietro la maschera dei suoi personaggi<br />
“romanacci” dalla lingua affilata e dalle smorfie<br />
eloquenti, si cela ben altro: “In realtà io<br />
sono diverso da come appaio davanti al pubblico.<br />
Sono misurato, tranquillo, rilassato. Mi<br />
vergogno persino ad andare alle riunioni di<br />
condominio. Certo, in gruppo non mi tiro indietro<br />
se c’è da fare una battuta, ma non sono<br />
un mattatore. Lo divento sul palcoscenico o<br />
davanti a una cinepresa. I miei personaggi<br />
sono maschere dietro cui mi nascondo e che<br />
mi danno forza”. Ma come nasce questo “animale<br />
da palcoscenico” dall’animo insicuro?<br />
Nel ’91 insieme a Mariano D’Angelo, Enzo<br />
Salvi fonda il duo comico “Mammamia che<br />
impressione!”, con il quale nel 1996 vince il<br />
“Festival dei nuovi comici” presieduto dai<br />
giudici Maurizio Costanzo e Gigi Proietti.<br />
Da lì inizia un tour in giro per l’Italia fino<br />
all’incontro, nel ’99, con Aurelio De Laurentiis<br />
che lo vede in azione al teatro dei<br />
Satiri e lo vuole nei suoi “cinepanettoni”<br />
come caratterista comico. Da quel momento<br />
alterna cinema e teatro: “Il teatro ti<br />
dà un grande appagamento legato al contatto<br />
diretto col pubblico. Ma rappresenta<br />
un grande sforzo economico –ci confida.<br />
Invece il cinema ovviamente ti dà un ritorno<br />
economico differente. E ha il dono<br />
dell’ubiquità. Ti esibisci una volta sola e<br />
puoi essere rivisto in mille posti diversi.<br />
Raggiunge una platea molto più vasta”.<br />
Una platea affezionata al suo storico personaggio<br />
del “Cipolla”: “Un comico deve essere<br />
un grande osservatore della quotidianità e<br />
della gente. Il Cipolla esiste e io l’ho conosciuto<br />
una sera alla Stazione della metro Lido<br />
Centro. Mi si è avvicinato un ragazzetto che<br />
mi ha chiesto 4 volte “due spicci per il biglietto<br />
del treno”. Alla quarta volta gli ho<br />
chiesto quanto costasse questo benedetto biglietto,<br />
e lui mi ha risposto: “ma quale bi-<br />
Duilio Litorale<br />
FEBBRAIO2013<br />
Enzo Salvi
glietto, io il treno me vojo comprà!!”. Da lì è scattata l’ispirazione<br />
ed è nato il personaggio demenziale del tossico di borgata.<br />
Ho affrontato un tema grave come la droga - continua<br />
Salvi– in maniera esilarante, trasformando il drogato in un<br />
fumetto, un cartoon vivente con movenze del corpo e una mimica<br />
facciale inconfondibili e tormentoni verbali ormai arcinoti”.<br />
A chi critica i tuoi personaggi di borgata, il tossico o il<br />
coatto, cosa rispondi? “Non è la singola parolaccia detta da<br />
un cabarettista a creare problemi. Pensiamo invece ai tanti<br />
esempi negativi che ogni giorno ci propina la televisione, che<br />
senza chiedere permesso entra nelle nostre case a tutte le ore<br />
offrendo spesso spettacoli degradanti. Risse, volgarità, scenate,<br />
lì sono la normalità”. E il cinepanettone, con le sue battutacce<br />
e i contenuti labili? “Il cinepanettone è stato un filone<br />
di grande successo. Certo, non ha mai preteso di insegnare<br />
nulla. Voleva solo offrire un momento di svago, evasione, intrattenimento<br />
puro. Secondo me erano prodotti di buona qualità,<br />
nel loro genere. E poi si sceglie di andare a vederli,<br />
nessuno ti obbliga – puntualizza Salvi. Se in tanti anni tantissimi<br />
italiani hanno deciso di andare a vederli, vuol dire che<br />
non erano fatti male e ti davano ciò che promettevano. La critica<br />
li ha sempre stroncati, dando così indirettamente degli<br />
stupidi a chi li apprezzava. Invece così facendo ha contribuito,<br />
di volta in volta, a creare interesse attorno al film”. Un interesse<br />
che però di recente si è affievolito, al punto tale che De<br />
Laurentiis per la prima volta dopo 25 anni non ne ha presentato<br />
uno lo scorso Natale. Come mai il filone dei film comici<br />
natalizi si è esaurito? “C’erano anni in cui il cinepanettone<br />
era l’unica commedia comico-brillante in uscita sotto le feste.<br />
Invece ultimamente c’è tantissima concorrenza e il ritorno<br />
economico è stato insoddisfacente”. Beh, verrebbe da pensare,<br />
quindi si andava a vedere il cinepanettone per scarsità di alternative…<br />
Accantoniamo il pensiero malizioso e chiediamo<br />
al nostro se ha progetti in cantiere per il futuro. E qui Salvi ci<br />
regala un piccolo scoop: “A maggio inizierò a girare il mio<br />
primo film da regista, in uscita a novembre 2013. Si intitola<br />
“Bella di papà” e l’ho anche scritto io, come faccio con tutti<br />
i testi che interpreto. E’ una bella storia in cui si ride ma ci<br />
sono anche i sentimenti. A febbraio inizierò il casting, perché<br />
voglio inserire anche attori sconosciuti. A breve lo comunicherò<br />
sul mio sito”. Sentito? Giovani attori e aspiranti tali, visitate<br />
il sito di Enzo Salvi e cogliete la vostra occasione al<br />
volo!<br />
L’esperienza scolastico formativa ideata da<br />
Franco Daddi, che per due anni ha preparato ragazzi<br />
e giovanissimi nelle attività indispensabili<br />
per lavorare sul grande schermo<br />
A scuola di cinema<br />
testo// Augusto Gallo<br />
Correva l’anno 2010 e<br />
presso la palestra<br />
della Scuola Media<br />
“Caio Duilio” Franco<br />
Daddi, attore e stuntman, dava il<br />
via ad una esperienza formativa<br />
per ventiquattro ragazzi ed una<br />
decina di bambini. Insegnava<br />
loro a fare il “generico” o anche il<br />
“figurante” nel mondo del cinema.<br />
Le materie del corso erano<br />
tecnica cinematografica di macchina,<br />
regia, scrittura filmica, dizione,<br />
recitazione, scherma<br />
cinematografica e scuola acrobatica.<br />
Queste ultime due erano obbligatorie,<br />
poi ciascun corsista<br />
approfondiva le materie per cui<br />
era più portato o che lo interessava<br />
di più. “C’era tanto entusiasmo<br />
ed i giovani si avvicinavano<br />
a questa esperienza con tanto interesse<br />
–ricorda Daddi. In particolare<br />
erano le ragazze ad<br />
impegnarsi maggioramente, sentivano<br />
di più il senso della partecipazione<br />
e dell’apprendimento<br />
ed erano più disposte a sacrificarsi<br />
per imparare e per perfezionarsi”.<br />
Conosciuto ad Ostia<br />
per essere stato tra i protagonisti<br />
sia della sfilata storica dedicata a<br />
Sant’Agostino che e del primo<br />
torneo dedicato a Giulio II nel<br />
2006, Daddi spiega per quale motivo<br />
questa sua attività formativa<br />
si è interrotta dopo soli due anni.<br />
”Il territorio ha dimostrato<br />
scarsa sensibilità. I politici non<br />
hanno compreso appieno il mio<br />
progetto e molti studenti credevano<br />
che il corso fosse un semplice<br />
passatempo e non un primo<br />
passo verso il mondo del lavoro.<br />
Consideri che moltissime fiction<br />
girano su Ostia e sono costrette a<br />
portarsi i figuranti da Roma. Essere<br />
figurante o generico avrebbe<br />
significato per loro lavoro, ed<br />
anche….sotto casa!. Il corso, tra<br />
l’altro, costava circa mille euro,<br />
un prezzo più che accettabile<br />
considerando i costi delle altre<br />
scuole che esistono a Roma”.<br />
Archiviata questa esperienza,<br />
Franco Daddi getta lo sguardo<br />
verso il futuro. “Parteciperò attivamente<br />
alla scuola di Scola e<br />
vorrei aprire un grande set cinematografico<br />
fisso sul territorio<br />
dove esiste la scuola che, nel contempo,<br />
fosse un centro di aggregazione<br />
culturale e sociale per<br />
tutti i cittadini”.<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
11<br />
D
D O S S I E R<br />
12<br />
Chi vuole andare al cinema ad Ostia ha ora la possibilità di accedere al<br />
multiplex di via dei Romagnoli. Un tempo, però, sul territorio esistevano<br />
diverse sale: Superga e Cucciolo e poi il Sisto. Senza contare, in estate, le<br />
arene all’aperto. E, a Casal Palocco, il Metro Drive In, il cinema aperto<br />
alle auto più grande d’Europa<br />
Cineland e dintorni<br />
testo// Giulia Martella<br />
Cineland, un tempo fabbrica<br />
nata durante il periodo<br />
di Mussolini per<br />
costituire il nucleo originario di<br />
una grande area industriale servita<br />
dalla ferrovia Roma-Ostia,<br />
oggi ospita attività di svago e di<br />
cultura: un multiplex di 14 sale<br />
cinematografiche, una grande<br />
area per la ristorazione, una zona<br />
commerciale e aree per giochi<br />
virtuali e bowling. La ex Meccanica<br />
Romana, inaugurata a settembre<br />
del 1999, è situata in via<br />
dei Romagnoli 515, a<br />
p o c h e<br />
centinaia di metri dal parco archeologico<br />
di Ostia Antica. Le<br />
quattordici sale hanno una capienza<br />
di tremila posti, realizzate<br />
con la tecnica a gradoni e dotate<br />
di maxischermi ricurvi. Cineland<br />
è diventato uno dei più importanti<br />
poli cinematografici della<br />
capitale ed alle anteprime presentate<br />
in questi quasi quattordici<br />
anni di attività hanno preso<br />
parte personaggi del calibro,<br />
tanto per citarne qualcuno, di<br />
Massimo Boldi, Enzo Salvi, Riccardo<br />
Scamarcio, i fratelli Vanzina.<br />
Oggi, insomma, un cittadino<br />
di Ostia e non solo, se<br />
decide di trascorrere una giornata<br />
al cinema non ha che da pensare<br />
a Cineland. Ma un<br />
Duilio Litorale<br />
tempo le cose erano un po’ diverse…<br />
molti ricordano altre sale<br />
che hanno fatto storia nel XIII<br />
Municipio. Erano i cinema di una<br />
volta, quelli in cui i nostri nonni<br />
andavano il sabato e la domenica,<br />
quelli<br />
che oggi molti di noi non ricordano<br />
più, perché di essi è rimasto<br />
solo un grande prato o qualche<br />
costruzione antica. Tutti ricordano<br />
il Superga, in viale della<br />
Marina, ed il Cucciolo, in via dei<br />
Pallottini. Ed a metà degli anni<br />
FEBBRAIO2013
A fianco: l’ex Drive-In<br />
di Casalpalocco<br />
A destra: l’ex cinema<br />
Superga su viale della<br />
Marina<br />
In basso: Cineland<br />
settanta, in via dei Romagnoli,<br />
fu aperto il Sisto. La vita di tali<br />
cinema, che con l’apertura di Cineland<br />
sono stati chiusi, e’ stata<br />
segnata da ripetuti record d’ incassi.<br />
In coincidenza dell’ apertura<br />
di “Cineland”, sono state<br />
chiuse definitivamente entrambe.<br />
Il Sisto è ora una sala Bingo<br />
mentre sull’area del Superga,<br />
coinvolta nei cosiddetti progetti<br />
di riqualificazione ambientale,<br />
sorge una nuova costruzione.<br />
Sorte diversa, invece, per il Cucciolo.<br />
L‘architetto Beniamino<br />
Lavorato e l’ingegner Attilio De’<br />
Rossi lo hanno ristrutturato tra-<br />
sformandolo nell’attuale Teatro<br />
Nino Manfredi, struttura di<br />
grande qualità. Ma Ostia, località<br />
balneare, si caratterizzava durante<br />
l’estate per il cosiddetto cinema<br />
all’aperto. L’Arena Mare<br />
e l’Arena Lido, situate alle spalle<br />
del Luna Park dove oggi c’è un<br />
parcheggio e nello spazio all’aperto<br />
compreso tra l’ex Cucciolo<br />
e i locali della parrocchia<br />
Regina Pacis, montavano<br />
schermi all’aperto che consentivano<br />
a residenti e bagnanti di godere<br />
della frescura serale gustando<br />
i capolavori del tempo.<br />
Un modo suggestivo di vivere il<br />
CI.ME. Grandi Impianti s.r.l.<br />
Via dei Romagnoli, 515<br />
00121 Lido di Ostia RM<br />
tel. 06.561841 - fax 06/56184204<br />
web: www.cineland.it • e-mail: info@cineland.it<br />
orario: tutti i giorni dalle ore 14.30<br />
area intrattenimento con negozi e ristoranti<br />
cinema, rappresentato anche dal<br />
Drive In di Casal Palocco. Il<br />
grande schermo di 540 mq, ubicato<br />
in Piazza Fonte degli Acilii,<br />
per anni ha costituito una delle<br />
attrazioni più peculiari del Municipio<br />
XIII e della capitale.<br />
Inaugurato nel lontano 1<strong>95</strong>7, ha<br />
vissuto il suo periodo d’oro negli<br />
anni ‘60, quando schiere di romani<br />
e turisti di ritorno dal litorale<br />
si fermavano affascinate ad<br />
assistere alle proiezioni. Il Metro<br />
Drive In, il più grande tra i cinema<br />
all’aperto per auto sorti in<br />
Europa, rappresentava veramente<br />
il fiore all’occhiello della<br />
zona. Nato dall’entusiasmo<br />
d’imprenditori locali contagiati<br />
dalla moda statunitense,<br />
è clamorosamente caduto in<br />
disuso nella seconda metà degli<br />
anni ‘80. L’area ospitante la<br />
struttura è stata lasciata abbandonata<br />
a se stessa, ritrovo per<br />
derelitti e senza tetto, per ben<br />
undici anni. Tante sono state in<br />
quel periodo le proposte di recupero<br />
della zona. Si parlava di<br />
nuovi progetti, mai però realizzati.<br />
Poi finalmente nel 1997, ad<br />
oltre 40 anni dalla prima apertura,<br />
un gruppo di ragazzi dell’associazione<br />
culturale Reservoir<br />
Dogs (promotori del cinema<br />
come mezzo di socializzazione e<br />
diffusione della cultura) è riuscito<br />
nell’impresa di ridar vita<br />
al Metro Drive In. Per qualche<br />
tempo sono anche riprese le proiezioni.<br />
Ma il cinema all’aperto<br />
ha avuto vita breve. Attualmente<br />
la struttura è diventata un grande<br />
centro di ritrovo con ristoranti,<br />
bar-discoteca, parco giochi per<br />
bambini, terrazza panoramica,<br />
pista di pattinaggio, per mini<br />
moto e per go-kart. Shermo ed<br />
attrezzature per le proiezioni, invece,<br />
sono desolatamente abbandonate.<br />
Segno di un’epoca<br />
che non ce’è più.<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
13<br />
D
D O S S I E R<br />
14<br />
Caratteristi e stuntmen sono componenti essenziali di ogni tipo di pellicola cinematografica. Ed<br />
Ostia può in questo senso vantare una grossa tradizione. Il mito di “Nellone” Pazzafini nel ricordo<br />
della figlia Laura. Dai western trash all’ultimo film girato con Fellini. E poi Rick Boyd,<br />
l’antagonista ed il “cattivo”, che ha lavorato con i più grandi registi italiani ed internazionali,<br />
ma che ha iniziato la sua carriera con Totò. Infine Pino D’Aloja “er mostro”. Per tutti, però,<br />
“Troppo forte” e non solo per il film girato con Carlo Verdone<br />
I magnifici tre<br />
testo// Carola Chiarlitti<br />
Tre nomi, tre generazioni<br />
di cinema<br />
legate<br />
indissolubilmente<br />
al nostro territorio:<br />
Giovanni Pazzafini, Federico<br />
Boido e Giuseppe<br />
D’Aloja. Ma la storia li<br />
conosce rispettivamente<br />
come Nellone, Rick<br />
Boyd e Pino “er mostro<br />
der quadraro, Via dei<br />
Quintili”. Tre uomini che<br />
nella loro vita non solo<br />
hanno fatto cinema ma<br />
hanno fatto del cinema la<br />
loro vita. Tre uomini che a sentire<br />
le loro storie capisci che per<br />
descriverli ci vorrebbe un caratterista,<br />
un narratore, forse un<br />
film. Di Nellone, che ci ha lasciato<br />
nel 1996, oltre al materiale<br />
sconfinato sul web, abbiamo soprattutto<br />
i ricordi e le parole preziose<br />
della figlia Laura. Attore,<br />
caratterista e stuntman viene<br />
spesso associato al solo “western<br />
trash”, popolarissimo e molto in<br />
voga all’epoca, ma in realtà<br />
Nello fu un attore a tutto tondo,<br />
che spaziò sui generi più diversi,<br />
che collezionò un bagaglio di in-<br />
numerevoli produzioni accanto a<br />
grandi facce e grandi nomi, fra<br />
cui Fellini, il suo ultimo film. Fu<br />
girato ad Ostia l’ultimo film<br />
della carriera di Nellone, proprio<br />
là dove oggi troviamo Cineland,<br />
il nostro multisala, e la figlia<br />
Laura ricorda quei giorni, così<br />
come ricorda l’amicizia fra i due,<br />
come Nello scherzava con bonario<br />
affetto sul collega quando<br />
rientrando a casa la sera parlava<br />
di Federico come di uno “un po’<br />
rincoglionito”. Ma Laura ricorda<br />
anche il principio, gli esordi<br />
quando suo padre agli occhi<br />
Duilio Litorale<br />
degli amici spettatori era “quello<br />
che prendeva la sveja” e quando<br />
in sala, in occasione della prima<br />
visione del papà sul grande<br />
schermo, Laura bambina si è alzata<br />
di scatto dalla poltrona del<br />
Cucciolo (oggi Teatro Manfredi)<br />
e si è messa a inveire contro gli<br />
attori: “Tu a mi padre non je devi<br />
menà!”. Frammenti di vita che<br />
raccontano più di quanto qualunque<br />
pagina di Wikipedia possa<br />
raccontare. Eppure anche sul<br />
web continua a vivere il mito di<br />
Nellone, foto da tutte le parti del<br />
mondo vengono inviate a Laura<br />
sulla sua pagina Facebook che ritraggono<br />
il padre nelle diverse<br />
location, sui set dei tanti film girati.<br />
Per esempio fra questi Laura<br />
menziona “Django” western oggetto<br />
proprio quest’anno di un<br />
revival del regista americano<br />
Quentin Tarantino. “Ah Tarantino!<br />
Copia oggi cose che noi abbiamo<br />
fatto ieri con la povertà!”<br />
ci dice Rick Boyd mentre ci racconta<br />
come era diverso il cinema:<br />
“Noi italiani siamo degli<br />
artigiani”. O almeno lo eravamo<br />
perché oggi ci spiega l’amarezza<br />
di un cinema che non esiste più,<br />
FEBBRAIO2013
Giuseppe D’Aloja (Pino er mostro) Federico Boido (Rick Boyd) Giovanni Pazzafini (Nellone)<br />
dove la formazione degli attori è<br />
assente e la qualità del prodotto<br />
cinematografico scarsa. E richiamando<br />
la significativa immagine<br />
della cotica con i fagioli<br />
con cui si sfamava la troupe durante<br />
le riprese con Sergio<br />
Leone sintetizza l’età dell’oro<br />
del cinema italiano con una<br />
frase: “Siamo diventati i primi<br />
al mondo con poco, ma dando<br />
tutto”. Rick è un’altra pietra miliare<br />
della scena nazionale e internazionale,<br />
con quasi 300 film<br />
alle spalle e qualcuno ancora in<br />
programmazione; attore di cinema<br />
e teatro, miniaturista, sceneggiatore,<br />
regista, capocomico,<br />
scrittore di una quindicina di<br />
libri, porta ancora addosso i<br />
panni de “l’eterno antagonista”,<br />
di quello che nel film era sempre<br />
“il cattivo”. La sua carriera d’attore<br />
cinematografico è punteggiata<br />
di stelle quali Vittorio De<br />
Sica, Francis Ford Coppola,<br />
Franco Zeffirelli, Mario Monicelli,<br />
come pure fuori dai confini<br />
Martin Scorsese, Steven Sodenberg,<br />
Mel Gibson e tanti altri.<br />
Ma nessuna è come “la prima<br />
volta”. Nessuno di questi grandi<br />
nomi colpisce al cuore come<br />
quello del primo che ha incrociato<br />
la sua strada: Totò, che recitava<br />
a Porto Vecchio “Totò<br />
terzo uomo” quando un “’uaglioncello”,<br />
figlio di un rilegatore<br />
di libri, gli si è avvicinato<br />
con un mazzo di fiori; “Il principe<br />
della risata” che porgendogli<br />
la mano affinché il ragazzo<br />
“baciasse la mano all’attore” ha<br />
ricevuto un secco e dignitoso rifiuto<br />
in risposta; un ragazzino<br />
che mentre correva via impu-<br />
dente si sentiva richiamare<br />
“Fermate un po’ quello! È<br />
quello il personaggio!”. E’ così<br />
che ha inizio l’amicizia di una<br />
vita: “Io avevo 9 anni, e quello è<br />
stato il mio primo film”. E’ cominciata<br />
nel 1983, invece, la<br />
carriera di Pino d’Aloja. “In<br />
quell’anno –ricorda- mi comprai<br />
una California bianca con i cofani<br />
neri”. Ma è nell’85 che<br />
nasce “il coatto”, quel personaggio<br />
costruito da sé, con le fasce,<br />
gli occhiali a specchio, i cinturoni,<br />
gli orecchini al lobo e gli<br />
stivaletti alla cowboy, che si reca<br />
quotidianamente a Cinecittà alla<br />
ricerca di quella chance di fare<br />
dell’amore della sua vita, l’attore,<br />
il suo mestiere. Se ve lo<br />
state chiedendo, non sono affatto<br />
casuali le assonanze fra la storia<br />
di Pino e la trama di uno dei suoi<br />
primi film: “Troppo forte” di<br />
Carlo Verdone. “Troppo forte”<br />
fu il soprannome che il suo<br />
amico e collega stuntman Marcello<br />
Venditti gli dedicò, una<br />
fama che da allora lo precede e<br />
che presto è finita sulla sedia del<br />
regista di quello che Pino stesso<br />
ricorda come il film più bello<br />
della sua vita. Ma Pino D’Aloja<br />
non è soltanto “Il coatto”, è un<br />
attore di arte drammatica, che sa<br />
piangere con le sue lacrime, è<br />
quello grande e grosso con cui<br />
Tomas Millian non ha mai voluto<br />
lavorare perché “er mostro”<br />
era più grande di lui. Pino predilige<br />
le parti piccole ma intense<br />
ed è un personaggio che “spacca<br />
l’immagine” al punto da venire<br />
spesso e volentieri “tagliato”<br />
perché quella scena è, per rimanere<br />
in tema, troppo forte, dice<br />
più di quanto un personaggio secondario<br />
dovrebbe dire; perché<br />
in quella scena c’è un po’ troppa<br />
luce, Pino è alto e proietta<br />
un’ombra lunga su chi gli sta attorno.<br />
Ma le incoerenze e le<br />
prime donne del mondo del cinema<br />
non gli hanno impedito di<br />
continuare a viverlo con gioia e<br />
passione: “Far sorridere le persone<br />
non è cosa semplice.<br />
Quando loro sorridono, il mio<br />
cuore si apre. La vita è un<br />
sogno, io sogno ogni giorno di<br />
sognare. Io oggi sto vivendo<br />
l’ultimo giorno della mia vita ed<br />
è bellissimo”. Anche per lui<br />
grandi nomi quali Paolo Poeti,<br />
Jerry Calà, Franco Nero, Terence<br />
Hill, Federico Fellini, Sergio<br />
Leone, Remo Capitani. Ha<br />
avuto lo stesso maestro d’armi<br />
di Nellone, Sergio Mioni altro<br />
grande personaggio di Ostia e<br />
forse il più importante stuntman<br />
d’Italia. È legato da profondo rispetto,<br />
stima e affetto a Rick<br />
Boyd, il suo “angelo custode”<br />
che “mi ha addirittura fatto parlare<br />
italiano, sto disgraziato!”.<br />
Sul mondo del cinema oggi<br />
spara a zero e, breve e conciso,<br />
dice una grande verità: “Il<br />
mondo del cinema oggi? È fatto<br />
di droga, di froci, di figli dei figli<br />
dei figli dell’amante, eccetera,<br />
eccetera” e subito aggiunge:<br />
“Scrivi pure tutto quello che<br />
dico, io non ho peli sulla lingua,<br />
in galera ci sono stato cinque<br />
volte quindi non ho problemi.<br />
Da innocente. Purtroppo siamo<br />
tutti innocenti”. Poi ci spiega in<br />
modo altrettanto efficace il mestiere<br />
rischioso dello stuntman:<br />
“È colui che serve all’attore,<br />
perché se si rompe l’attore devono<br />
fermare il film e ci sono i<br />
contratti firmati da pagare, se si<br />
rompe uno stuntman ci pensa<br />
l’assicurazione a pagare e se ne<br />
prende un altro finché la scena<br />
viene buona”. È schietto quest’uomo<br />
che “nella sua maturità<br />
conserva il cuore di un bambino”,<br />
è vero come nei suoi<br />
film. Così come sembra tanto<br />
vera, nel rivolgere il pensiero a<br />
questi nostri tre personaggi, la<br />
frase che il regista Enrico Maria<br />
Salerno ha detto una volta a<br />
Pino: “L’attore non è mai vecchio.<br />
L’attore non muore mai”.<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
15<br />
D
D O S S I E R<br />
16<br />
Attori in erba<br />
Molti i ragazzi del nostro territorio protagonisti del grande<br />
schermo. Sara Girolami, Flavia Roberto e Laura Adriani raccontano<br />
le loro partecipazioni ai film Baciami ancora, Amore 14<br />
e Piazza Giochi. E spiegano emozioni e fascino del cinema rispetto<br />
a televisione e teatro<br />
testo// Ludovica Cesari<br />
Tantissimi sono i giovani<br />
che recitano sul<br />
grande schermo, piccoli<br />
nell’età ma bravi<br />
almeno quanto gli attori più maturi.<br />
Anche il nostro territorio lidense<br />
e’ patria di giovani talenti:<br />
alcuni di questi ragazzi hanno<br />
esperienze televisive o nel<br />
mondo del teatro alle spalle, altri<br />
hanno invece iniziato proprio dal<br />
cinema come ad esempio la bellissima<br />
dodicenne Sara Girolami,<br />
protagonista nel film<br />
“Baciami ancora“. ”Lavorare<br />
nel cinema –dice- e’ stato bellissimo,<br />
mi sono divertita molto: divertentissima<br />
e’ stata la scena<br />
nella quale Stefano Accorsi mi<br />
portava la cioccolata dalla<br />
Francia, perché poi l’abbiamo<br />
mangiata davvero! Il cinema mi<br />
piace perché posso cambiare<br />
personaggio ed esserne uno che<br />
non sono. Mi sento molto soddisfatta<br />
quando vedo il risultato finale,<br />
anche se per ora prendo<br />
tutto come un gioco perché” con<br />
una dolcissima vocina “ancora<br />
sono piccola” “. Attrice invece<br />
con esperienza teatrale e’ la diciottenne<br />
Flavia Roberto protagonista<br />
nel film di Moccia<br />
“Amore 14” che qualche anno fa<br />
spopolo’ tra i ragazzi. Come e’<br />
cambiata la tua quotidianità<br />
dopo il successo? “Mi aggiungevano<br />
su Facebook, mi scrive-<br />
vano e mi scrivono tuttora: ho<br />
infatti mantenuto un rapporto di<br />
sincera amicizia con i fan perché<br />
ti danno la forza facendoti capire<br />
che il tuo lavoro e’ servito, che<br />
hai trasmesso qualcosa! La mia<br />
vita da adolescente non è’ poi<br />
cambiata così tanto nonostante<br />
sia stata un’esperienza formativa<br />
indimenticabile, non mi è<br />
mai interessata la fama ma piuttosto<br />
sentirmi viva su un set “.<br />
Cinema o teatro? “Non si può’<br />
scegliere, sono completamente<br />
diversi in tutto: dal modo di recitare<br />
a ciò che trasmetti, teatro<br />
e’ sicuramente più improvvisazione.<br />
Cinema e’ emozione, e’ es-<br />
Duilio Litorale<br />
Laura Adriani<br />
sere e sognare...forse essere<br />
più che sognare perché diventi<br />
personaggi diversi che trasmettono<br />
emozioni diverse, ma cinema<br />
e’ anche studio, lavoro e<br />
arte”. Programmi futuri? “Diciamo<br />
di si’ ma non approfondisco<br />
per scaramanzia, ci<br />
risentiamo quando ho certezze!<br />
Mi manca il set e la sua aria”.<br />
Ne parla con trasporto e passione<br />
la simpatica Flavia e noi non<br />
possiamo che augurarle il meglio<br />
aspettando belle notizie. Coetanea<br />
di Flavia e’ la celebre Laura<br />
Adriani, attrice che negli ultimi<br />
anni ha conquistato lo schermo<br />
soprattutto televisivo e non solo.<br />
Flavia Roberto<br />
Sara Girolami<br />
Ha infatti recitato anche lei come<br />
protagonista nel film “Piazza<br />
Giochi”, uscito due anni fa e con<br />
protagonisti tutti ragazzi. Laura,<br />
preferisci il cinema o la televisione?<br />
“Il cinema perché il lavoro<br />
e’ più curato, viene<br />
dedicato molto più tempo alla<br />
scena e i personaggi vengono<br />
più approfonditi psicologicamente...<br />
Poi vedersi nel grande<br />
schermo fa un effetto diverso!<br />
Certo, con la tv ottieni più notorietà<br />
perché è più popolare e diffusa<br />
ma non è questo che mi<br />
interessa”. I tuoi attori di riferimento?<br />
“Ce ne sono molti, a<br />
seconda del ruolo da interpretare,<br />
sicuramente più americani<br />
che italiani, prima tra tutte Julia<br />
Roberts”. Cosa ne pensi del cinema<br />
italiano? “Penso che la<br />
gente dovrebbe investirci di più,<br />
l’Italia una volta era la patria<br />
del grande cinema mentre<br />
adesso abbiamo perso questo<br />
ruolo e dobbiamo assolutamente<br />
riprendercelo! Ci vorrebbero più<br />
film impegnati degni di tale<br />
nome. Il cinema e’ vita e gli italiani<br />
dovrebbero dargli la giusta<br />
importanza”.<br />
FEBBRAIO2013
Ostia e cinema sono un binomio consolidato negli anni. L’ultima rilevante produzione realizzata<br />
nel nostro territorio è il film del giovane regista Claudio Giovannesi. Ispirato al documentario<br />
“Fratelli d’Italia”, narra l’adolescenza di Nader, proponendo attori e scenari presi dalla realtà.<br />
Tra i vari luoghi anche l’Istituto Paolo Baffi di Fiumicino, con un’esperienza formativa per gli<br />
alunni raccontata dall’insegnante Monica Picca<br />
testo// Giulia Martella<br />
ha gli occhi azzurri”,<br />
del giovanissimo regista<br />
Claudio Giovannesi, film<br />
“Alì<br />
molto apprezzato ed accolto<br />
dal pubblico con entusiasmo e calore,<br />
ha vinto al recente Festival di Roma sia il<br />
Premio Speciale della Giuria che il Premio<br />
alla migliore Opera Prima e Seconda. Una<br />
doppietta niente male per un regista così giovane.<br />
Dal documentario al film, potrebbe essere<br />
definita la storia di questa pellicola.<br />
Nasce infatti dopo “Fratelli d’Italia”, girato<br />
ad Ostia e presentato nel 2009 al Festival di<br />
Roma. Il regista racconta l’appassionante<br />
storia di Nader, che non poteva certo esaurirsi<br />
nei 35 minuti di montaggio dell’episodio<br />
di “Fratelli d’Italia”. Nader è un<br />
adolescente musulmano innamorato di una<br />
ragazza italiana e contrastato continuamente<br />
dalla sua famiglia a causa di questo amore.<br />
La famiglia di Nader vuole invece categoricamente<br />
per il figlio un matrimonio islamico.<br />
Nulla può far perdere a Nader la propria cultura.<br />
Nulla, neanche l’amore! Questa storia<br />
d’amore contrastata è vissuta nell’Italia dei<br />
nostri giorni. Un’Italia che non ha ancora<br />
un’identità multiculturale. “Raccontando<br />
Alì<br />
hA glI oCChI<br />
Azzurri<br />
l’adolescenza di Nader osservavo da vicino,<br />
nel privilegio della quotidianità, un aspetto<br />
del futuro del mio paese -spiega Giovannesi.<br />
Il regista rimase molto colpito dalla vitalità<br />
del ragazzo e dal suo talento nell’essere tranquillo<br />
ed inconsapevole di fronte alle telecamere.<br />
“Durante la lavorazione del<br />
documentario, a Nader chiedevo solo di non<br />
guardare la macchina e di comportarsi come<br />
se le telecamere non ci fossero, senza esasperare<br />
alcun atteggiamento o comportamento”.<br />
È così che il regista decise di<br />
approfondire la storia di Nader. Da qui la richiesta<br />
al ragazzo di interpretare un vero e<br />
proprio personaggio, identico a lui, al suo<br />
modo di vivere, alle sue esperienze ed alla<br />
sua cultura. Dall’inconsapevolezza del documentario<br />
alla consapevolezza del proprio vissuto,<br />
Nader mette in scena la sua vita durante<br />
le riprese. “Alì ha gli occhi azzurri” racconta<br />
una settimana della vita dell’adolescente che<br />
tenta in tutti i modi di disubbidire ai valori<br />
ed alla religione dei suoi genitori. Nader, durante<br />
la ricerca della sua vera identità, sopporterà<br />
la solitudine, la paura, la fuga dai<br />
nemici e la perdita degli amici. In bilico tra il<br />
mondo arabo ed il mondo occidentale, il gio-<br />
vane, che nel film indossa delle lenti a contatto<br />
azzurre, proprio a conferma della sua<br />
estraneità rispetto al mondo ed alla cultura da<br />
cui proviene, è in cerca di una vita scelta da<br />
lui, ma alla resa dei conti non riesce a perseguire<br />
la “rivoluzione” che desiderava per se<br />
stesso. Un vero e proprio film, ma comunque<br />
capace di fotografare la realtà. L’obiettivo:<br />
raccontare una generazione di adolescenti<br />
appartenenti ad un luogo preciso, un territorio<br />
periferico che comprende Tor Di Valle,<br />
Acilia, Ostia Antica, Ostia, che prosegue<br />
lungo la litoranea, parallelamente alla spiaggia,<br />
e arriva a Fiumicino. Questi sono i luoghi<br />
in cui si doveva svolgere il film. La scelta<br />
è stata motivata anche dall’intento dell’istituto<br />
Paolo Baffi di Fiumicino, che ha voluto<br />
offrire ai propri studenti l’opportunità di avvicinarsi<br />
ad un mondo di cui a scuola si parla<br />
poco: il cinema. Il lavoro di scrittura è partito<br />
Segue a pagina 18<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
17<br />
D
D O S S I E R<br />
18<br />
Segue da pagina 17<br />
proprio dal racconto delle giornate dei ragazzi, dei<br />
loro aneddoti, delle loro esperienze, positive e non.<br />
Un vero e proprio lavoro di ricerca. Nessuna invenzione<br />
o messa in scena. Nessun luogo che non appartenesse<br />
alla vita di tutti i giorni dei ragazzi. La<br />
madre ed il padre dei protagonisti, Nader e la sua ragazza,<br />
sono i loro reali genitori. Ed anche la loro professoressa,<br />
Monica Picca, che riguardo alla sua<br />
esperienza afferma: “E’ stato un momento di grande<br />
condivisione, che ha aiutato l’attività didattico-culturale<br />
anche nei mesi successivi. L’impegno che<br />
hanno profuso in questa avventura è servito loro per<br />
capire che la scuola non è solo contenuti da apprendere,<br />
ma anche interazione”. I ragazzi sono rimasti<br />
affascinati da questa esperienza, che allo<br />
stesso tempo li ha avvicinati al mondo del cinema, e<br />
alla vita del set, partendo dal backstage e arrivando<br />
al sospirato “Ciak, si Gira!”. In diciotto anni di insegnamento<br />
la Professoressa Picca, oggi anche presidente<br />
della Commissione Cultura del XIII<br />
Municipio, ha conosciuto e vissuto umanamente situazioni<br />
di forte disagio sociale. Questo film in alcuni<br />
casi l’ha portata indietro nel tempo,<br />
riproponendo storie complicate. “Compito di un<br />
buon insegnante è far conoscere i veri valori della<br />
vita, che non sono cose così grandi, ma sentimenti<br />
che ci ritroviamo da piccoli: l’amicizia, il rispetto e<br />
il senso di altruismo verso gli altri -sostiene Monica<br />
Picca. Considerata la tematica, così impegnativa e,<br />
talvolta cruda, c’è da precisare che non tutti i ragazzi<br />
si rispecchiano in questo film. Il lavoro è stato anche<br />
quello di togliere le cosiddette “etichette”. La periferia<br />
di Roma, simile a tanti quartieri lontani dalle<br />
città, non è sinonimo solo di storie ai margini. Ci<br />
sono tante belle realtà e tanti altri protagonisti buoni<br />
di questo mondo!<br />
Per tre anni si è svolto nel nostro territorio l’Ostia-<br />
FilmFest. Organizzata dai cinefili Francesco Cinquemani<br />
e Luca Lianza, la rassegna ha proposto<br />
proiezioni, eventi e premiazioni trasformando il nostro<br />
municipio in una piccola Venezia o Cannes. E<br />
presenze illustri come quelle di Raul Bova, Umberto<br />
Lenzi, Pupi Avati e Claudio Santamaria<br />
C’era una volta<br />
il Festival<br />
Il litorale romano è stato la location,<br />
dal 2009 al 2012, dell’Ostia-<br />
FilmFest. La manifestazione<br />
cinematografica, nata dall’idea di<br />
Francesco Cinquemani e Luca Lianza,<br />
due appassionati cinefili, ha promosso<br />
le migliori pellicole italiane e internazionali,<br />
senza dimenticare di valorizzare<br />
la creatività di giovani artisti emergenti.<br />
Un evento di grande richiamo popolare<br />
che ha ospitato grandi star del cinema e<br />
una serie di attività parallele dedicate<br />
alla settima arte. La caratteristica della<br />
kermesse cinematografica è stata per la<br />
sua doppia anima, manifestazione di carattere<br />
internazionale e punto di riferi-<br />
Duilio Litorale<br />
testo// Claudia Gambellini<br />
mento per il litorale laziale, con il patrocinio<br />
del Ministero per i Beni e le Attività<br />
Culturali, della Regione Lazio del<br />
Comune di Roma e del XIII Municipio,<br />
della Provincia di Roma, ed infine<br />
Roma e Lazio Film Commission. E’<br />
stato, per tre edizioni, un appuntamento<br />
imperdibile per i cinefili e appassionati<br />
di film d’autore e prevedeva anteprime<br />
assolute, pellicole indipendenti, corti e<br />
documentari, articolati in quattro categorie:<br />
Anteprima, opere italiane e internazionali<br />
in uscita; Italiana, opere di<br />
registi nazionali e pellicole indipendenti<br />
che sviluppano tematiche sociali; Ultravisioni,<br />
originali cortometraggi; Derive,<br />
FEBBRAIO2013
documentari di recente produzione e di durata<br />
variabile che affrontano tematiche sociali<br />
e territoriali. La prima edizione del<br />
2009, ha avuto al suo attivo più di 12.000<br />
spettatori e 130.000 presenze con la proiezione<br />
di 23 lungometraggi, una miniserie, un<br />
film in progress ed oltre 15 cortometraggi.<br />
Prestigiose le location: il Village che ha accolse<br />
tutti i vip con luculliana cena e ospitò il<br />
Party più esclusivo del Festival, ed il Meteor,<br />
storica nave del 1939 di un conte danese, sequestrata<br />
da Hitler per le sue gite nel Mediterraneo<br />
e fresca di restauro, ormeggiata al<br />
Porto di Ostia. Tra le presenze illustri quella<br />
di Raul Bova, chiamato a premiare il grande<br />
regista Umberto Lenzi. Grandi nomi anche<br />
nella seconda edizione del Festival, svoltasi<br />
a Cineland. Alla rassegna parteciparono, tra<br />
gli altri, Pupi Avati, Mimmo Calopresti e Sabrina<br />
Impacciatore. Non solo film, ma anche<br />
iniziative legate all’ambiente nella terza edizione,<br />
svoltasi nel 2012. OstiaFilmFest è il<br />
primo Festival Smoking Free, che ha promosso<br />
una raccolta di cicche di sigarette all’interno<br />
della Pineta di Castelfusano con il<br />
supporto dell’AMA, in sostegno di un<br />
mondo più vivibile. Momento clou della serata<br />
fu la premiazione di Claudio Santamaria<br />
per l’interpretazione nel film Diaz, che<br />
dichiarò tra l’altro di essersi allenato sulle<br />
spiagge di Ostia per raggiungere la prestanza<br />
fisica richiesta per l’interpretazione del ruolo<br />
di celerino nel film. L’OstiaFilmFest è stato<br />
un evento che ha permesso a tutti di partecipare,<br />
senza limiti di età e soprattutto… di<br />
fantasia e creatività, dando inoltre la possibilità<br />
di emergere a giovani talenti, spesso<br />
ignorati dalla grande industria cinematografica.<br />
Un evento che ha permesso di far vivere<br />
a residenti e non, grandi momenti di aggregazione<br />
all’insegna della cultura e del divertimento,<br />
confrontandosi<br />
direttamente con gli<br />
artisti. “L’Ostia-<br />
FilmFest ha fatto<br />
per tre anni vivere<br />
al territorio<br />
emozioni,<br />
che, troppo<br />
spesso,<br />
A sinistra: Paolo Virzì<br />
e Micaela Ramazzotti<br />
In basso: Pupi Avati<br />
premiato nel 2010 da<br />
Salvatore Colloca<br />
Pagina precedente:<br />
Raul Bova<br />
sono riservate solo ad altre città –hanno dichiarato<br />
Francesco Cinquemani e Luca<br />
Lianza , organizzatori e, rispettivamente, Direttore<br />
Artistico e Direttore organizzativo del<br />
Festival. Anche realizzare un Festival può essere<br />
considerato un viaggio d’esplorazione,<br />
un cammino tortuoso all’interno di una miniera<br />
alla ricerca di qualche diamante: a<br />
volte, se si è fortunati, può avvenire anche un<br />
piccolo miracolo”. Noi, cittadini di Ostia,<br />
non possiamo far altro che augurarci che<br />
questo miracolo avvenga di nuovo e che sia<br />
solo l’inizio per una lunga serie d’attività culturali<br />
che abbiano<br />
come sede il nostro<br />
splendido,<br />
ma spesso dimenticato,territorio.<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
19<br />
D
Mario Sordi,<br />
sorridente<br />
insieme<br />
agli studenti<br />
Ciao Mario<br />
Il giorno 24-1-2013 è venuto<br />
a mancare all’improvviso<br />
Mario Sordi,<br />
una persona speciale che<br />
lascia un vuoto incolmabile<br />
sia per la sua preparazione<br />
culturale che per la sua capacità<br />
di relazionarsi con gli altri. E’<br />
stato per la <strong>Publidea</strong><strong>95</strong> e per la<br />
rivista Duilio un collaboratore<br />
eccezionale che sapeva coniugare<br />
le sue profonde conoscenze<br />
con la disponibilità. I suoi interessi<br />
erano molteplici, amava<br />
molto anche la musica alla quale<br />
avrebbe voluto dedicare più<br />
tempo, riprendendo lo studio del<br />
pianoforte. Era molto attivo, collaborava<br />
a giornali e riviste,<br />
avrebbe dovuto fare una trasmissione<br />
su Canale 10 con noi (Passeggiate<br />
nella storia), ma non<br />
abbiamo potuto per mancanza di<br />
sponsor, ma trovava anche il<br />
tempo per trascorrere delle ore<br />
con gli amici. La ricerca lo appassionava<br />
e lo coinvolgeva totalmente.<br />
Per le pubblicazioni<br />
della <strong>Publidea</strong><strong>95</strong>, soprattutto per<br />
il libro su Sant’Aurea, aveva<br />
fatto ricerche anche all’estero<br />
dove aveva trovato documenti<br />
preziosi ed inediti. La cultura in<br />
lui non era qualcosa di arido e di<br />
sovrapposto, era la sua vita. Socievole,<br />
allegro, profondo conoscitore<br />
dell’arte che amava e che<br />
era parte di sé. Elargiva queste<br />
sue conoscenze con generosità<br />
sia nel campo del giornalismo<br />
che nell’insegnamento. I suoi<br />
studenti del liceo seguivano le<br />
sue lezioni affascinati dall’eloquio<br />
del loro professore, dalla<br />
preparazione e dalla seria professionalità;<br />
studiavano anche<br />
più volentieri, perché non volevano<br />
deludere una persona che<br />
non si risparmiava, che intendeva<br />
l’insegnamento come infor-<br />
mazione e come formazione. Per<br />
questo Mario conduceva spesso<br />
i suoi studenti in visite guidate<br />
che si trasformavano in vere e<br />
proprie conferenze che catturavano<br />
l’attenzione e l’interesse.<br />
Cosa che succedeva anche<br />
quando espletava la sua attività<br />
di guida turistica particolare, perché<br />
era uno storico dell’arte dalle<br />
profonde conoscenze. Ha insegnato<br />
ed è stata guida turistica<br />
anche all’UNI 3 di Ostia Antica<br />
dove con le sue conferenze affascinava<br />
i numerosi studenti, persone<br />
di tutte le età che lo<br />
stimavano e lo ammiravano. Lavorare<br />
con lui era un piacere,<br />
perché era sempre affabile, gentile<br />
e una fonte inesauribile di sapere.<br />
Da lui c’era sempre da<br />
imparare qualcosa. Una persona<br />
eccezionale che dedicava la vita<br />
all’arte e alla sua divulgazione<br />
senza risparmiarsi, con umiltà,<br />
dote che solo le “grandi” persone<br />
hanno, e semplicità. Ci mancherà<br />
Mario, mancherà alla cultura<br />
tutta che aveva in lui uno strenuo<br />
difensore anche su Facebook<br />
dove denunciava gli scempi che<br />
si compiono continuamente in<br />
questo nostro bel paese.<br />
Tutti i giornalisti che hanno lavorato<br />
con lui lo salutano e ne<br />
piangono la mancanza e si rammaricano<br />
che una giovane vita<br />
sia stata stroncata così crudelmente.<br />
Dalla redazione<br />
Caterina Dini, Alberto Tabbì,<br />
Donatella Franchini, Sergio<br />
Stati, Lucia Battaglia, Silvia<br />
Grassi, Simona Romanelli, Greta<br />
D’Angiolella, Mirko Polisano,<br />
Augusto Gallo, Tommaso Valerio<br />
Ghiglione, Carola Chiarlitti,<br />
Francesco Graziani, Gregorio<br />
Marasco, Marialba Maiorana.<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
21
A R T E<br />
Arte secondo D.E.G.A.S.<br />
Programma Mostre 2013 Galleria D.E.G.A.S.<br />
Dal 09/02/13 Al 23/02/13 – MOSTRA DI CARNEVALE (COLLETTIVA)<br />
02/03/13 16/03/13 – PREMIO DI FOTOGRAFIA<br />
23/03/13 06/04/13– MOSTRA DI PASQUA (COLLETTIVA)<br />
13/04/13 27/04/13 – PERSONALE DI “GALEONI”<br />
04/05/13 18/05/13 – MOSTRA GIOVANI FIRME COLLETTIVA)<br />
25/05/13 08/06/13 – PERSONALE DI “SERRA”<br />
15/06/13 28/06/13 - MOSTRA D’ESTATE (COLLETTIVA)<br />
06/07/13 20/07/13 – PREMIO DI SOMMA (collettiva concorrenti)<br />
01/08/13 25/08/13 - “FERIE”<br />
31/08/13 14/09/13 – MOSTRA GIOVANI FIRME (COLLETTIVA)<br />
21/09/13 05/10/13 - PERSONALE DI “ FICARA”<br />
12/10/13 26/10/13 – MOSTRA D’AUTUNNO (COLLETTIVA )<br />
02/11/13 16/11/13 – PERSONALE DI “ SCAPPATICCI”<br />
07/12/13 06/01/2014 - MOSTRA DI NATALE (COLLETTIVA )<br />
Dipingere Esporre Generare Arte Servizi<br />
Si è appena conclusa l’eco delle festività<br />
natalizie con il mese di gennaio e gia<br />
siamo in pieno periodo carnevalizio e la<br />
galleria infatti il 9 febbraio ha innaugurato la<br />
mostra collettiva di carnevale con l’ormai<br />
consueto successo per quanto riguarda gli artisti<br />
espositori con circa 30 partecipanti e sia<br />
come affluenza di pubblico all’inaugurazione.<br />
Quindi quindi prosegue il programma 2013<br />
con una variazione riguardo alla preparazione<br />
del prossimo evento che sarà una mostra di<br />
fotografia a cui è legato un premio in denaro<br />
per i primi artisti classificati dei 3 temi del<br />
concorso che, in primis, era stato previsto per<br />
il 19 gennaio mentre, attualmente è programmato<br />
dal 3 al 16 marzo, data di chiusura mostra<br />
e della premiazione dei vincitori.<br />
CONCORSO FOTOGRAFICO<br />
“D.E.G.A.S. PER LA FOTOGRAFIA”<br />
1° Edizione 2013<br />
Regolamento:<br />
1. Le fotografie in concorso verranno esposte<br />
nella Galleria d’Arte D.E.G.A.S. di Ostia ( in<br />
via della Stazione del Lido, 32) dal 03 al 16<br />
MARZO 2013 con vernissage di apertura.<br />
2. I temi per le foto sono tre:<br />
-L’Italia al tempo della crisi (B/N)<br />
-Il corpo, espressioni ed emozioni<br />
-Una natura da Amare<br />
3. Ogni fotografo parteciperà con un’opera per<br />
1. Scorcio luminoso - Orietta Evangelisti<br />
2. Amore materno - Mirella Sacchi<br />
3. Viaggio oltre la terra - Nazario Serra<br />
1<br />
ogni titolo con una quota<br />
di iscrizione di 55,00 Euro.<br />
4. Verrà premiata una foto<br />
per ogni tema e i premi saranno<br />
in denaro (da comunicare).<br />
5. L’autore è personalmente<br />
responsabile delle opere presentate,<br />
solleva gli organizzatori da qualsiasi responsabilità<br />
riguardo ad azioni di terzi e autorizza<br />
la pubblicazione, senza fini di lucro unitamente<br />
al nome dell’autore, per iniziative culturali<br />
organizzate dalla Galleria.<br />
6. Le misure da rispettare sono 30x40/30x45<br />
7. Tutte le foto devono essere dignitosamente<br />
incorniciate (possibilmente cornicetta nera)<br />
8. Il verdetto della giuria è inappellabile.<br />
L’evento sarà pubblicizzato presso tutti i canali<br />
di comunicazione. Per l’adesione inviare<br />
4 5<br />
la scheda con i propri dati a galleria@artedegas.com<br />
o consegnarla direttamente in galleria;<br />
Via della Stazione del Lido, 32 Ostia,<br />
Roma.<br />
Il pagamento della quota di partecipazione si<br />
può effettuare direttamente in galleria o con<br />
Bonifico Bancario.<br />
Per info 0645543278 - 3392115367<br />
mail: galleria@artedegas.com<br />
4. Onde - Alessia Notari<br />
5. Studio di figure - Antonino Casavecchia<br />
Antonino Casavecchia<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
23<br />
2<br />
3<br />
A
Bellezza<br />
Salute<br />
Sasan Nazarieh<br />
Fisioterapista<br />
Maria Stallone<br />
Alborghetti<br />
Psicoterapeuta<br />
Debora Giannini<br />
Endocrinologa<br />
Riccardo Sansoni<br />
Farmacista<br />
Gianfranco Panarello<br />
Oculista<br />
Giovanni Massimo<br />
Orchi<br />
Odontostomatologo<br />
Sabrina Artale<br />
Chirurgo<br />
Sistemi informativi<br />
Oggi tutti sanno quanto sia importante,<br />
nel prevenire atti terroristici,<br />
un sistema integrato di<br />
raccolta di informazioni (dalle<br />
riprese con il satellite, alle immagini<br />
fornite dalle telecamere<br />
nei luoghi pubblici, alle intercettazioni<br />
telefoniche e ambientali,<br />
agli agenti infiltrati ecc.).<br />
Ebbene, è proprio su un formidabile<br />
sistema di raccolta di informazioni<br />
che si basa il<br />
controllo del movimento e della<br />
postura. In particolare sono tre<br />
i canali informativi più importanti<br />
coinvolti nel controllo<br />
della postura e del movimento:<br />
• il sistema propriocettivo rappresenta<br />
un capillare servizio di<br />
spionaggio, con sensori presenti<br />
in muscoli, tendini e articolazioni;<br />
in grado di informare<br />
ad altissima velocità i centri<br />
nervosi (potremmo considerarli<br />
come microspie che informano<br />
istantaneamente i centri di<br />
ascolto). Al tempo stesso questo<br />
sistema è coinvolto nella risposta<br />
meccanica perché su di<br />
esso si basa la possibilità di<br />
modulare la risposta muscolare;<br />
• il sistema visivo è un vero e<br />
proprio meccanismo di puntamento<br />
in gradi di “ancorare” il<br />
corpo a punti di fissazione ambientali,<br />
migliorando la precisione<br />
del controllo posturale<br />
basato sulle sole informazioni<br />
propriocettive. In pratica se alle<br />
informazioni propriocettive si<br />
aggiungono quelle visive il<br />
soggetto diventa più stabile. A<br />
occhi chiusi, infatti, le oscillazioni<br />
del corpo aumentano in<br />
ampiezza e frequenza, rispetto<br />
alla situazione ad occhi aperti.<br />
Migliore è la stabilità posturale<br />
basata sulle sole informazioni<br />
propriocettive, senza che la<br />
vista debba intervenire come<br />
stabilizzatore, più raffinati,<br />
complessi e precisi saranno i<br />
compiti motori che il soggetto<br />
è in grado di svolgere. I movimenti<br />
abituali (come camminare,<br />
salire o scendere da uno<br />
scalino, …) avverranno allora<br />
in condizioni di massima sicurezza,<br />
minimizzando il rischio<br />
di caduta;<br />
• il sistema visuo-propriocettivo<br />
(sistema di precisione):<br />
l’azione congiunta dei due precedenti<br />
sistemi consente il massimo<br />
livello di espressione<br />
motoria e l’esecuzione dei movimenti<br />
più complessi e veloci;<br />
• il sistema vestibolare (sistema<br />
di emergenza) è il meccanismo<br />
Sasan Nazarieh<br />
Terapista, specialista<br />
della riabilitazione<br />
Affamati di segnali<br />
più tardivo a entrare in gioco,<br />
perché presenta una soglia di<br />
attivazione più elevata. La<br />
maggior latenza del sistema<br />
meno preciso e più violento è<br />
un fattore positivo, perché consente<br />
all’azione congiunta degli<br />
altri due sistemi (sistema di<br />
precisione) di gestire gran parte<br />
delle situazioni posturali in<br />
modo più raffinato. Rappresenta<br />
pertanto un mezzo di<br />
emergenza che sovrasta gli altri<br />
due sistemi, quando la destabilizzazione<br />
del capo supera una<br />
certa ampiezza e accelerazione.<br />
Il sistema vestibolare è invece<br />
continuamente ed istantaneamente<br />
attivo nell’informare i<br />
centri nervosi sulla posizione<br />
della testa rispetto alla forza di<br />
gravità.<br />
Studio: Via Polinesia, 7<br />
00121 Ostia Lido - Roma<br />
Tel. 06.5600749<br />
cell. 393.9186651<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
25
L A B E L L E Z Z A D E L L A S A L U T E<br />
26<br />
Dalla negazione<br />
del diritto di desiderare<br />
alla sua affermazione<br />
La capacità di sentire e<br />
manifestare il diritto di<br />
desiderare e di perseguire<br />
la soddisfazione di questo<br />
fondamentale bisogno è<br />
un’espressione che manifesta<br />
la sintonia tra mente e corpo.<br />
L’armonia della totalità dell’essere<br />
si forma dal momento<br />
del concepimento fino ai tre -<br />
quattro anni, quando l’embrione<br />
si è sentito soddisfatto<br />
della piena accoglienza genitoriale.<br />
La madre che ha uno<br />
sguardo pieno di amore mentre<br />
allatta è pronta a stabilire<br />
una relazione intima ed esclusiva<br />
con il figlio, donando<br />
gioia e autostima che si protrae<br />
per tutta la vita. La sicurezza<br />
acquisita nella relazione<br />
materna si proietta sul mondo<br />
esterno percepito come affettuoso<br />
e rassicurante, stimolando<br />
energie circolanti che<br />
spingono verso la realizzazione<br />
dei suoi desideri trasformati<br />
da eccitazione in gioco e<br />
tenerezza. Le espressioni affettuose<br />
e creative vengono<br />
incoraggiate dal flusso di eccitazione<br />
che scorre dalla<br />
parte frontale del corpo verso<br />
la parte posteriore, fluendo<br />
lungo il sistema muscolare<br />
della colonna vertebrale, delle<br />
braccia, delle mani, delle<br />
gambe e nei piedi fino alle dita. Il movimento<br />
della corrente continua che sgorga<br />
tra la parte posteriore e quella anteriore,<br />
nell’incontrarsi confluisce nel corpo per<br />
sempre, offrendo la forza stimolante alla<br />
totalità mente-corpo che in sintonia tra<br />
loro sentono istintivamente il diritto di desiderare<br />
e soddisfare i propri bisogni. Nel<br />
periodo in cui il bambino si protende verso<br />
il genitore dell’altro sesso con richiesta di<br />
Blocchi energetici da cui liberarsi<br />
Prendo forza dal suolo e dal cielo Affermo il mio diritto a desiderare<br />
gioco e coccole, le risposte ambientali positive<br />
diventano essenziali, divenendo le fondamenta<br />
dell’espressione adulta del desiderio<br />
creativo di espansione della vita e di relazione<br />
intima, ove amore e sesso coincidono<br />
in pieno ritmo interiore ed esteriore. La<br />
piena soddisfazione del desiderio è l’acme<br />
orgastico, in cui la componente aggressiva<br />
che fluisce dalla colonna vertebrale e la tenerezza<br />
che scorre dal cuore nel riunirsi<br />
Duilio Litorale<br />
A colloquio con...<br />
Dott.ssa Maria Stallone Alborghetti<br />
Psicoterapeuta, supervisore<br />
e terapeuta didatta in analisi<br />
Bioenergetica presso la Siab.<br />
Psicologa analista di formazione<br />
junghiana e training autogeno.<br />
stimolano un movimento<br />
pelvico che fonde all’unisono<br />
amore e aggressività<br />
per giungere al piacere<br />
della conoscenza, del lavoro<br />
creativo e dell’orgasmo<br />
che sono le sorgenti<br />
della vita. Le risposte parentali<br />
negative creano<br />
un’armatura muscolare cronica<br />
e forza limitante che<br />
non permettendo il fluire<br />
dell’eccitazione, inducono a<br />
congelare e non sentire più<br />
alcun desiderio a ricasco negativo<br />
della salute, del lavoro<br />
e delle relazioni. Le proibizioni<br />
vengono incastonate nelle cellule tanto che<br />
spingono a negare inconsciamente a se<br />
stessi ogni tipo di diritto senza mai accorgersi<br />
della frustrazione che ne deriva. Il<br />
grave disagio non solo impedisce di avvertire<br />
alcun bisogno, si manifesta anche<br />
con malattie e/o allergie molteplici facendo<br />
sentire l’individuo debole ma in dovere<br />
di lavorare indefessamente per donare<br />
a chi gli sta vicino più di quanto sia in<br />
grado di dare. Solo con gli incontri di psicoterapia<br />
Bioenergetica i ricordi traumatizzanti<br />
emergono lentamente<br />
attraverso l’analisi dei sogni e il movimento<br />
psicofisico Bioenergetico in cui si<br />
rivive nel corpo il trauma e l’espulsione<br />
della comunicazione negativa introiettata;<br />
il corpo e la mente liberi dai condizionamenti<br />
limitanti generano una forza<br />
stimolante che permette comportamenti<br />
efficaci per realizzare i propri obiettivi di<br />
benessere sentimentale e lavorativo.<br />
Dott. Maria Stallone Alborghetti<br />
V.le dei Promontori,<br />
00122 Ostia Lido - Roma,<br />
Tel. 06.8600922 / 338.543.8008<br />
www.bioenergeticaonline.it.<br />
FEBBRAIO2013
Dalla primavera all’estate:<br />
come mettersi<br />
in forma<br />
pensandoci<br />
per tempo<br />
Dott.ssa Giannini come affrontare<br />
le stagioni più calde e rimettersi<br />
in forma, dopo il<br />
“letargo” invernale?<br />
Dopo i mesi invernali è molto<br />
frequente accorgersi di aver<br />
preso qualche chilogrammo ed è<br />
importante porvi rimedio subito.<br />
Senza seguire regimi drastici, di<br />
cui spesso si sente parlare, è opportuno<br />
ridurre le dosi di pane e<br />
pasta, dosare con il cucchiaio<br />
l’olio di oliva ed utilizzarlo principalmente<br />
crudo, evitando altri<br />
tipi di condimenti grassi, utilizzare<br />
con moderazione il sale.<br />
Evitare carni grasse o formaggi<br />
stagionati, mangiare sia a pranzo<br />
che a cena vegetali e non eccedere<br />
con la frutta, un paio di porzioni<br />
sono sufficienti. Per<br />
dolcificare il tè o il caffè possiamo<br />
macchiarli con una goccia<br />
di latte o utilizzare un dolcificante<br />
naturale, che si può acquistare<br />
in erboristeria o al<br />
supermercato(ma non zucchero<br />
di canna). Evitare alcolici in<br />
quanto molto calorici ed assumere<br />
qualche calda tisana drenante.<br />
Cosa ne pensa dello sport?<br />
Lo sport è per tutti un ottimo alleato,<br />
sia durante che dopo l’inverno.<br />
Per chi non ama le<br />
palestre o le piscine, la primavera<br />
offre giornate più calde e<br />
più lunghe e quindi è sufficiente<br />
camminare a passo svelto per 30<br />
minuti, 4 giorni a settimana.<br />
L’attività fisica deve essere fatta<br />
in maniera costante e moderata<br />
per avere i massimi benefici sul<br />
peso e sulla salute.<br />
Dott.ssa Giannini quali malattie<br />
possono essere causate dal<br />
soprappeso e dall’ obesità?<br />
Le patologie secondarie sono legate<br />
soprattutto all’obesità di<br />
tipo centrale/addominale (a<br />
mela), mentre quella periferica/gluteofemorale<br />
(a pera)<br />
espone solo a problematiche distrettuali<br />
e non sistemiche quali:<br />
cardiovascolari (aterosclerosi,<br />
ipertensione, infarto, ictus, ostruzione<br />
di arterie importanti,dissecazione<br />
di aneurismi)<br />
metaboliche: diabete mellito,<br />
ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia,<br />
iperuricemia che comportano<br />
uno stato infiammatorio<br />
dell’endotelio (rivestimento interno<br />
delle arterie) con incremento<br />
degli indici di<br />
infiammazione in particolare<br />
della PCR, che configura la Sindrome<br />
Metabolica detta dagli inglesi<br />
quartetto mortale,<br />
caratterizzata da 4 dei seguenti<br />
parametri: circonferenza vita<br />
>80 cm nella donna e di <strong>95</strong> nell’uomo;<br />
diabete mellito; iperco-<br />
lesterolemia; ipertensione; iperuricemia;<br />
incremento della PCR;<br />
ipertrasaminasemia correlata a<br />
statosi epatica)<br />
osteoarticolari<br />
OSAS Sindrome ostruttiva da<br />
apnee notturne, fino ad arrivare<br />
alla Sindrome di Pickwick<br />
Tale condizione è socialmente<br />
pericolosa, perché tali soggetti,<br />
con un numero di apnee notturno<br />
significativo, si addormentano<br />
improvvisamente spesso durante<br />
il giorno anche alla guida di autoveicoli,<br />
con le relative conseguenze<br />
E cosa ne pensa dei trattamenti<br />
medico-estetici?<br />
Premesso che non si può prescindere<br />
da una sana alimentazione<br />
e da una costante attività<br />
fisica, che restano l’ approccio<br />
fondamentale al calo di peso,<br />
anche perché costituiscono un<br />
investimento per il futuro della<br />
nostra salute, ritengo che pos-<br />
A colloquio con...<br />
Dott.ssa Debora Giannini<br />
Specialista in Endocrinologia e<br />
Malattie del Ricambio Medico<br />
Endocrinologo e Diabetologo<br />
presso la Asl RmD<br />
L’inverno si sta per concludere, il prossimo mese entra la primavera<br />
sano essere un valido ausilio<br />
soprattutto per le adiposità localizzate,<br />
che sono le più difficili<br />
da rimuovere e che alcune volte<br />
restano, così strutturate, anche<br />
dopo aver raggiunto il peso<br />
forma, in tal caso la cavitazione,<br />
la radiofrequenza e la mesoterapia,<br />
possono essere la strategia<br />
vincente. Inoltre se il calo di<br />
peso, a cui si va incontro, è<br />
molto significativo, come conseguenza<br />
ci potrebbe essere una<br />
lassità dei tessuti, soprattutto<br />
cute e sottocutaneo, che quindi<br />
risentirebbero positivamente di<br />
trattamenti come la radiofrequenza.<br />
Chiaramente il tipo di trattamento<br />
deve essere scelto sulla<br />
base di una valutazione clinicometabolica<br />
e vanno valutate<br />
anche le controindicazioni, caso<br />
per caso e non empiricamente<br />
come potrebbe essere il suggerimento<br />
di un’ amica…<br />
Dott.ssa Giannini, i trattamenti<br />
medico-estetici, possono<br />
essere una corsia preferenziale?<br />
Assolutamente no! La mia ventennale<br />
esperienza e la letteratura<br />
internazionale, mi dicono che<br />
solo un approccio olistico, che<br />
preveda tutto quanto detto sopra,<br />
può dare dei risultati consistenti,<br />
migliorando la nostra qualità di<br />
vita e la nostra salute e soprattutto<br />
permettendo di conservare<br />
i risultati nel tempo.<br />
Dott.ssa Debora Giannini<br />
Endocrinologo - Diabetologo<br />
ASL Rm D<br />
Via Poggio di Venaco, 28<br />
0656305040 - 3493403141<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
27<br />
B
L A B E L L E Z Z A D E L L A S A L U T E<br />
28<br />
Il bello<br />
dell’omeopatia<br />
All’epoca del mia tesi di diploma aa<br />
2000 l’Italia, purtroppo come spesso<br />
accade; era in ritardo rispetto al resto<br />
dell’Europa. A quei tempi solo circa il 2% dei<br />
nostri connazionali affermavano di utilizzare<br />
questo tipo di cure. Oggi le cose sono cambiate<br />
anche se, ovviamente, siamo ben lontani<br />
da altri paesi europei. Nel 1947 il dr Peter Fischer<br />
diventava direttore del London Homeopathic<br />
Hospital in convenzione con il<br />
Servizio Sanitario Nazionale e medico per-<br />
L’OMEOPATIA IN CIFRE<br />
IN EUROPA<br />
• 1.300 miliardi di lire (fatturato<br />
industria 1998)<br />
• 100.000 medici prescrittori<br />
• 50.000 farmacie<br />
• 50 milioni di pazienti<br />
In Francia, Germania ed Inghilterra<br />
quasi un terzo dei professioniosti<br />
dichiarano di prescrivere<br />
regolarmente omeopatia, mentre<br />
tra i consumatori quasi il 40% afferma<br />
di usarla.<br />
(fonte tesi di diploma: “Il mercato italiano<br />
ed europeo del medicinale omeopatico”.<br />
Istituto Superiore di Medicina Olistica e di<br />
Ecologia Università degli Studi di Urbino<br />
aa 2000 Dr. Riccardo Sansoni.<br />
sonale della Regina nel 2001.<br />
Al di fuori delle cifre la cosa che salta agli occhi<br />
è che una percentuale significativamente<br />
rilevante dei paesi culturalmente evoluti cerca<br />
soluzioni alternative per curare e/o risolvere<br />
problemi legati all’avanzare dell’età con la<br />
speranza di riuscire a vivere la propria vita nel<br />
miglior modo possibile rispettando il proprio<br />
organismo mantenendolo nel più alto grado di<br />
efficienza possibile.<br />
La validità della medicina omeopatica non sta<br />
tanto nel curare la febbre con aconitum o<br />
belladonna invece che con del paracetamolo,<br />
ma quanto nella capacità di riuscire ad ottenere<br />
una caratterizzazione dell’individuo tale<br />
da poterne prevedere e conoscere tendenze,<br />
attitudini e predisposizioni comportamentali,<br />
patologiche e caratteriali.<br />
Recenti studi dimostrano come la cellula primordiale<br />
dell’uovo fecondato mostra tre foglietti<br />
embrionali che danno origine in base<br />
alla loro prevalenza a tre tipi costituzionali<br />
entoblastico, mesoblastico, ectoblastico ed<br />
in ultimo il cordoblastico che rappresenta<br />
l’equilibrio dei tre precedenti.<br />
Dall’entoblasto derivano l’apparato digerente,<br />
il fegato il pancreas, la tiroide etc. La<br />
corporatura di questi individui sarà tendente<br />
all’aumento di peso corporeo dovuto al suo<br />
aspetto neuroendocrino (ipopituarico, iposurrenalico<br />
e iperpancreatico) ed anche all’eccessivo<br />
sviluppo dell’apparato digerente.<br />
Soggetti con cute pallida, derma spesso e<br />
molle con un frequente accumulo di tessuto<br />
adiposo localizzato su addome, fianchi, bacino<br />
e sottomentoniero. Sono soggetti brevilinei<br />
astenici, la mano è larga con dita corte<br />
e gonfie, con bassi livelli di attività motorie.<br />
Secondo Ippocrate (IV a.C.) è il linfatico.<br />
Dal mesoblasto derivano la muscolatura liscia<br />
e striata, le ossa, l’apparato cardiocircolatorio,<br />
quello urogenitale, la milza ed il corticosurrene.<br />
Soggetti brevilinei stenici con buon sviluppo<br />
osteomusco-lare con torace largo e vil-<br />
Duilio Litorale<br />
A colloquio con...<br />
Dott. Riccardo Sansoni<br />
Farmacista con specializzazione in<br />
scienza e tecnologia farmaceutiche<br />
omeopatiche.<br />
loso. Questi individui hanno alti livelli di attività<br />
psicomotoria con una emotività in sintonia<br />
con l’ambiente ed una tendenza alla socializzazione.<br />
Secondo Ippocrate (IV a.C.) è<br />
il sanguigno.<br />
Dall’ectoblasta derivano il SNC e periferico,<br />
la midollare surrenale, la cute ed i suoi annessi.<br />
Soggetti magri con uno scarso tono<br />
muscolare. La mano è lunga magra e poco<br />
muscolosa, la cute marmorizzata, possono<br />
tendere ad un deficit respiratorio per scarso<br />
sviluppo della gabbia toracica. Sono soggetti<br />
che tendono ad una lassità legamentosa<br />
quindi molto slogati ed inclini alla danza.<br />
Hanno alti livelli di frequenze agli stimoli accompagnati<br />
ad una iperemotività. Sono individui<br />
dove la funzione mentale ha una dominanza<br />
della funzione recettività. Secondo<br />
Ippocrate (IV a.C.) è il bilioso<br />
Ho voluto brevemente accennare a questi<br />
concetti per far comprendere come una conoscenza<br />
atten-ta e profonda di ogni individuo<br />
può portare a prevederne tendenze comportamentali,<br />
attitudinali, emozionali e<br />
patologiche. Ecco il bello dell’omeopatia.<br />
Dr Riccardo Sansoni<br />
Gli articoli precedentemente pubblicati<br />
sono consultabili sul sito:<br />
www.farmaciaaxamadonnetta.it<br />
e-mail: farmacia.axamadonnetta@<br />
farmacia360.com<br />
FEBBRAIO2013
Sono Sergio L., 64 anni, di<br />
Ostia; in seguito ad un’ischemia<br />
cerebrale ho ora una deviazione<br />
dell’occhio sinistro con<br />
conseguente fastidiosa visione<br />
doppia, detta diplopia. Esiste un<br />
rimedio rapido che possa permettermi<br />
di riprendere una regolare<br />
attività?<br />
Il suo problema è di tipo<br />
prettamente vascolare, nel<br />
senso che l’ischemia ha<br />
colpito una zona del cervello<br />
in cui originano o decorrono<br />
i nervi oculomotori,<br />
deputati cioè al movimento degli<br />
occhi, provocando l’inattività di<br />
uno di essi. Generalmente, con<br />
un’adeguata terapia volta al miglioramento<br />
circolatorio ed al<br />
trofismo dei tessuti nervosi, queste<br />
fibre nervose riprendono a<br />
funzionare almeno parzialmente,<br />
consentendo il ripristino più o<br />
meno soddisfacente della visione<br />
binoculare, purché l’ischemia<br />
non sia troppo estesa. In questi<br />
casi i tempi di recupero sono<br />
molto lenti e vanno dai sei mesi<br />
(nei casi più favorevoli) ad anche<br />
due anni, e purtroppo non esiste<br />
un modo di accelerare il decorso,<br />
così come per tutti gli esiti non<br />
oculari di ischemia cerebrale.<br />
A colloquio con...<br />
Dott. Gianfranco<br />
Panarello Muscolino<br />
Specialista in clinica Oculistica<br />
e Chirurgia Oculare<br />
Per quanto riguarda la gestione<br />
dell’oculista di tale patologia gli<br />
esami da effettuare sono: una<br />
precisa determinazione del visus,<br />
il controllo del fundus oculi per<br />
una valutazione della papilla ottica<br />
e dei vasi arteriosi e venosi<br />
retinici, un controllo ortottico,<br />
ovvero lo studio della motilità<br />
DIPLOPIA<br />
cioè visione doppia<br />
ED ISCHEMIA<br />
oculare, uno schermo di Hess<br />
che ci fa individuare il muscolo<br />
alterato e l’entità del danno di<br />
tale muscolo.<br />
Per cercare di attenuare la diplopia<br />
si possono utilizzare delle<br />
lenti particolari, le lenti prismatiche,<br />
che spesso riescono a minimizzare<br />
la diplopia e bisogna<br />
sottoporsi a frequenti controlli<br />
oculistici perché la situazione si<br />
modifica gradualmente nel<br />
tempo.<br />
Studio:<br />
Viale Vasco de Gama, 58 Ostia<br />
Tel. 06.56337435<br />
Cell. 335.5214614<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
29<br />
B
L A B E L L E Z Z A D E L L A S A L U T E<br />
30<br />
Salve, amici di Duilio. É iniziato il<br />
nuovo anno con la speranza che tutti<br />
abbiamo che sia migliore dell’anno<br />
appena trascorso. Lo so, si dice sempre così,<br />
però questa volta credo che tutti abbiano veramente<br />
bisogno di un anno migliore. La<br />
situazione economica, in Italia, ma anche nel<br />
resto del mondo occidentale non è delle più<br />
rosee, la disoccupazione aumenta, viviamo<br />
quotidianamente esperienze di vita di<br />
conoscenti, amici, parenti a cui la crisi ha<br />
tolto quel poco di agiatezza e di sicurezza nel<br />
domani, conosciamo pensionati che anziché<br />
riposare in tranquillità al termine di una vita<br />
di lavoro sono costretti a quasi mendicare,<br />
tanti cittadini a fare rinunce per sé e per i propri<br />
figli. Però la speranza, il credere in un domani<br />
migliore non deve mai abbandonarci.<br />
Anche in virtù di ciò noi della Dental Sinergy,<br />
in accordo in accordo con le aziende<br />
che ci fornicono i materiali, con i nostri laboratori<br />
odontotecnici, con il nostro personale,<br />
abbiamo chiesto, e noi per primi, di fare<br />
tutti un passetto indietro, di stringere all’osso<br />
i costi, così da poter offrire ai cittadini che<br />
vogliono curarsi, ma per i suddetti motivi<br />
non possono per ragioni economiche, potersi<br />
continuare a curare però a costi molto molto<br />
contenuti. Siamo stati così bravi da poterci<br />
oggi vantare di essere competitivi come costi<br />
con i cosiddetti “viaggi della speranza” nei<br />
paesi dell’Est (Croazia, Romania): ad es. da<br />
noi un dente completo su impianto endosseo<br />
(perciò l’impianto, il moncone pilastro, il<br />
dente provvisorio ed il dente definitivo in ceramica)<br />
viene a costare 1.000,00€ (se volete<br />
controllare su internet vedrete che è il costo<br />
di trattamento delle cliniche dell’Est Europa:<br />
non fatevi ingannare, a volte loro indicano<br />
solo il costo dell’impianto (es 450/500 euro)<br />
senza dire che a ciò và aggiunto tutto il resto<br />
per riavere il dente; solo con l’impianto nell’osso<br />
non ci si fa niente, non ci si mangia!!!<br />
Chiaramente ciò non deve comportare un abbassamento<br />
anche della qualità dei materiali<br />
né tantomeno della nostra professionalità,<br />
anzi, devo dire che, avendo la possibilità di<br />
lavorare di più, e pertanto di acquistare materiali<br />
in maggiori quantità, possiamo ottenere<br />
anche prezzi migliori e/o qualità di<br />
fascia più alta spendendo meno!!Controllate<br />
pure il nostro tariffario pubblicato su questa<br />
pagina, che comunque resta sempre nell’ambito<br />
del tariffario minimo dell’Ordine dei<br />
Medici e confrontate....rimarrete sbalorditi.<br />
Ed inoltre, il paziente, se vuole, può ottenere<br />
da società finanziarie note, attraverso una<br />
nostra convenzione stipulata, un finanziamento<br />
dell’importo dell’onorario a VERO<br />
costo zero di interessi, fino a 60 mesi (perciò<br />
con rate di 100/200 euro mensili può ottenere<br />
le cure richieste).<br />
È stata questa un’iniziativa da noi voluta<br />
basata sulla nostra quotidiana esperienza nei<br />
Duilio Litorale<br />
A colloquio con...<br />
Gruppo Dental Sinergy<br />
Dott. Giovanni Massimo Orchi<br />
Medico chirurgo<br />
Specialista in odontostomatologia<br />
Il coraggio della trasparenza<br />
nostri centri: eravamo stufi, e tristi, nel<br />
vedere nostri pazienti rinunciare ad una cura,<br />
ad un trattamento ortodontico per un proprio<br />
figlio, in quanto non si poteva spendere, perchè<br />
non potevano permetterselo. Ed allora è<br />
nata questa iniziativa per una odontoiatria più<br />
solidale, sociale, che vada incontro alla gente<br />
in questo momento di difficoltà. Sperando e<br />
credendo, di aver fatto qualcosa di buono, vi<br />
do appuntamento al prossimo mese augurando<br />
a tutti buona salute.<br />
Dott. Giovanni Massimo Orchi<br />
Studio dentistico associato<br />
Via delle Baleniere, 78 - Ostia Lido<br />
Tel 06.5610234<br />
gmoh@hotmail.com<br />
FEBBRAIO2013
Dimagrire con il massimo guadagno<br />
estetico.<br />
Nonostante si possa riuscire a<br />
perdere qualche chilo con la<br />
dieta del “fai da te”, dimagrire<br />
nei punti giusti è ben altra questione<br />
e non si può prescindere<br />
dalle indicazioni di un professionista<br />
del settore.<br />
Il tessuto adiposo, in alcuni distretti<br />
corporei, funge da riserva<br />
energetica dell’organismo. Le<br />
aree di adiposità localizzata ne<br />
sono l’esempio lampante e sono<br />
le ultime, durante il dimagrimento,<br />
ad essere mobilizzate.<br />
Ogni uomo che abbia tentato di<br />
dimagrire sa che nonostante la<br />
bilancia indichi qualche chilo in<br />
meno e il volume corporeo sia in<br />
generale diminuito, le adiposità<br />
sui fianchi e l’addome (le così<br />
dette maniglie dell’amore) sono<br />
ferme lì come se fossero ancorate.<br />
Così la donna sa bene che<br />
pur dimagrendo e facendo grandi<br />
sacrifici, mentre viso e seno si<br />
Dott.ssa Sabrina Artale<br />
Medico chirurgo, Master<br />
nutrizione clinica e dietoterapia<br />
svuotano, le zone più critiche dei<br />
fianchi e delle cosce stanno lì indisturbate.<br />
Nel caso della donna,<br />
peraltro, è molto frequente che la<br />
parte superiore del corpo indossi<br />
una taglia diversa da quella inferiore.<br />
Il limite delle diete tradizionali<br />
Nei pazienti con una distribuzione<br />
adiposa particolarmente<br />
localizzata bisogna garantire che<br />
il dimagrimento avvenga in maniera<br />
da armonizzare le sue<br />
forme e non, così come quasi<br />
sempre accade, accentuarne le<br />
disarmonie. Con una dieta ipocalorica<br />
tradizionale questo è impossibile,<br />
poiché il<br />
dimagrimento avviene prevalentemente<br />
a carico dei distretti più<br />
magri con scarso guadagno estetico<br />
per il paziente.<br />
La dieta lipolitica<br />
Da qualche anno è stato protocollato<br />
un sistema alimentare che<br />
LA LIPOSCULTURA<br />
ALIMENTARE...<br />
CON LA DIETA LIPOLITICA<br />
aggredisce e riduce selettivamente<br />
il grasso resistente alle<br />
diete tradizionali. Questa terapia<br />
alimentare, chiamata dieta lipolitica,<br />
è di pertinenza esclusivamente<br />
medica e, come tutti i<br />
trattamenti medici, necessita una<br />
visita accurata, un controllo degli<br />
esami del sangue e la ricerca di<br />
eventuali controindicazioni.<br />
Il trattamento<br />
Sulla base di calcoli specifici, assolutamente<br />
individuali, il paziente<br />
deve assumere una certa<br />
quantità di proteine sotto forma<br />
di integratore e di alimenti, in assenza<br />
quasi totale di zuccheri e<br />
grassi per un periodo molto limitato<br />
di tempo. Successivamente<br />
e gradualmente, vengono reintrodotti<br />
tutti gli alimenti. L’integratore<br />
in questione è un<br />
concentrato di proteine naturali e<br />
sali minerali e non contiene<br />
alcun farmaco.<br />
I vantaggi rispetto alla dieta<br />
ipocalorica tradizionale<br />
Una liposcultura alimentare:<br />
non esiste schema alimentare che<br />
produca un maggior vantaggio<br />
estetico della dieta lipolitica.<br />
Questo tipo di alimentazione, infatti,<br />
riduce il tessuto adiposo favorendo<br />
il rimodellamento della<br />
silhouette corporea con una notevole<br />
diminuzione della massa<br />
grassa, senza ridurre il tono dei<br />
muscoli e della pelle.<br />
Una dieta senza fame e senza<br />
stanchezza: il consumo dei<br />
grassi di riserva determina la<br />
produzione di sostanze che, dopo<br />
qualche giorno, fanno scomparire<br />
la spiacevole sensazione di fame,<br />
costante in tutte le diete. Il sistema<br />
nervoso centrale, inoltre,<br />
viene stimolato<br />
positivamente, tanto che quasi<br />
sempre viene riferita una sensazione<br />
di benessere, mai presente<br />
negli altri regimi alimentari.<br />
È motivante: se la dieta tradizionale,<br />
per non essere dannosa,<br />
deve ridurre il peso massimo di<br />
un chilo a settimana, nella dieta lipolitica<br />
i risultati sono molto più<br />
veloci. La perdita di massa grassa<br />
varia tra 1,5 e 2 Kg la settimana<br />
ed avviene prevalentemente nelle<br />
zone più critiche. Ciò incentiva<br />
molto il paziente che facilmente<br />
si scoraggia durante un dimagrimento<br />
troppo lento.<br />
È pratica: lo schema alimentare<br />
è molto semplice e permette di<br />
non pesare costantemente gli alimenti.<br />
Se si mangia fuori casa, il<br />
pasto può essere sostituito con<br />
un integratore, senza troppi sacrifici<br />
e perdite di tempo.<br />
È una dieta medica: la dieta lipolitica<br />
è un protocollo che può<br />
essere prescritto solo dal medico<br />
e che non può essere prolungato<br />
o ripetuto nel tempo senza il suo<br />
consenso. Al raggiungimento del<br />
peso e del massimo risultato<br />
estetico desiderabile, seguirà un<br />
mantenimento con periodici controlli,<br />
sino alla stabilizzazione<br />
del risultato. Un controllo medico<br />
periodico, d’altra parte,<br />
evita le cosiddette diete “fai da<br />
te” che tanti guai possono procurare<br />
all’organismo e alla psiche<br />
del paziente.<br />
Studio Medico Med&Tech<br />
Via delle Baleniere, 91 - Ostia Lido<br />
Tel. 06.5640488<br />
www.med-tech.it - info@med-tech.it<br />
Studio Medico<br />
Viale Mazzini, 73 - Roma<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
31<br />
B
R E C E N S I O N I<br />
32<br />
Oscar Zorzi<br />
Il ragazzo di Afragola. Metempsicosi di una vita<br />
Vertigo Edizioni<br />
Nella bella prefazione al libro Francesco<br />
Facciolo scrive: “Dalla lettura di<br />
questo “diario” di Oscar Zorzi mi restano<br />
alcuni click: racconti di formazione,<br />
cronache di un’epoca, ricordi, passioni e<br />
grandi emozioni…E’ un diario caldo, scritto<br />
col sangue e giunge intero al cuore del lettore”.<br />
E’ una narrazione appassionata, spesso<br />
dolorosa, del percorso di una vita, ricca di<br />
esperienze che hanno formato un individuo,<br />
trasformato un adolescente timido e chiuso<br />
in un uomo capace di sinceri e profondi affetti,<br />
rigorosamente onesto e amante della libertà.<br />
Il libro è diviso in cinque parti nelle<br />
quali si evocano le tappe salienti di una vita<br />
e di un contesto storico e sociale: da una infanzia<br />
problematica e segnata profondamente<br />
dalla guerra con i disagi dello sfollamento e<br />
la mancanza di cibo agli anni difficili della<br />
scuola che spingono lo scrittore a scegliere<br />
di lavorare: incominciano le sue esperienze<br />
lavorative negli alberghi e nei ristoranti, interrotte<br />
da vari tentativi di riprendere gli studi<br />
ai quali in quel periodo era difficile accedere.<br />
Quindi il colpo di fortuna con l’assunzione<br />
all’Alitalia con la prospettiva di girare il<br />
mondo, di conoscere usi e costumi di genti<br />
diverse e località di estrema bellezza; di questo<br />
lavoro Oscar ricorda anche i numerosi lati<br />
negativi dovuti ad una corruzione dilagante<br />
in tutti i settori. Alla fine Oscar abbandona<br />
l’Alitalia per dedicarsi ad una forma particolare<br />
di arte: la vetrosilarte, la realizzazione di<br />
una tecnica vetraria che lo porterà al successo.<br />
Una vita intensa la cui peculiarità è il<br />
viaggio: Oscar si sposta continuamente,<br />
prima in Italia, poi all’estero. Il viaggio ha<br />
una forte valenza formativa; ne è testimone il<br />
timido ragazzo di Afragola che nel tempo si<br />
è trasformato nel valente artista che tutti conoscono<br />
e che ha saputo concretizzare le sue<br />
emozioni, creando una famiglia coesa e serena.<br />
Nell’autobiografia di Zorzi si alternano<br />
e si intrecciano passato e presente, la narrazione<br />
si fa a volte concitata e incalzante, si<br />
sovrappongono ricordi ed emozioni in una<br />
Duilio Litorale<br />
Presentando<br />
questo coupon<br />
sconto 10%<br />
Libreria Meucci<br />
ridda confusa e appassionata. E’ la vita che<br />
parla, che si esprime in tutte le sue sfaccettature,<br />
nel bene e nel male.<br />
FEBBRAIO2013
Avvincente libro di accurata ricerca storica di Anna Maria Casavola<br />
2000 Carabinieri di roma<br />
furono deportati nei lager nazisti<br />
Anna Maria Casavola è docente<br />
di storia e collaboratrice del<br />
L’autrice,<br />
Museo storico della Liberazione di<br />
via Tasso e dell’ Associazione ex internati nei<br />
Lager Nazisti non strizza l’occhio alle mode<br />
correnti del “noir” storico e del “documentar<br />
narrando”, ma con una ricerca appassionata,<br />
e al tempo stesso rigorosa, riesce a riproporre<br />
alI’ attenzione morale e civile un evento del<br />
tutto dimenticato come quello della deportazione<br />
nazista di circa duemila carabinieri<br />
delle caserme e stazioni di Roma, pregiudiziale<br />
e funzionale per il gen. Kappler — sapeva<br />
bene che i Carabinieri romani,<br />
responsabili dell’ordine pubblico in città, non<br />
l’avrebbero mai consentita – alla (poi più<br />
nota) deportazione degli oltre mille ebrei residenti<br />
nella Capitale.<br />
Il motivo di questa scelta lo illustra la stessa<br />
autrice: “Oggi si parla tanto di crisi dei valori,<br />
ma si dimentica che essi non nascono<br />
dal nulla, non si improvvisano né si cambiano<br />
dall’oggi al domani. Essi possono solo<br />
scaturire dalla lezione del passato, ma se questo<br />
passato non lo si riconosce (…) non abbiamo<br />
alcuno strumento per costruire la<br />
nostra identità di persona e di popolo”.<br />
Dunque il segno di un serio impegno di documentazione<br />
storica tratta da materiale in<br />
gran parte inedito, ma anche di forte umanità<br />
che fa leggere il libro tutto d’un fiato. Le sofferenze<br />
fisiche e morali dei carabinieri e<br />
degli altri militari italiani internati nei lager<br />
vi trovano una sublimazione comune nel ricevere<br />
la giusta luce su di una serie di vicende<br />
e di voci che realizzano – “una storia<br />
dal basso contro l’arroganza della forza in<br />
nome della coscienza e della dignità da parte<br />
di militari senza nome”.<br />
Dunque non solo l’episodio di Salvo d’Acquisto,<br />
come si de sume dal paragrafo introduttivo<br />
del primo capitolo; ma da quel 7<br />
ottobre 1943, che vide il disarmo e la cattura<br />
dei 2000 carabinieri romani, I ‘analisi di<br />
Anna Maria Casavola<br />
(sempre più documentata<br />
ed anche sofferta al punto<br />
da coinvolgere totalmente<br />
il lettore) si sofferma sulla<br />
scelta del “no” dei militi<br />
alla Repubblica Sociale<br />
Italiana, sopratutto nel<br />
nome del giuramento di<br />
fedeltà al Re e alla Patria.<br />
E la parte dolorosa: gli eccidi,<br />
le sofferenze, ma<br />
anche la grave delusione<br />
deI ‘‘Paese che non comprende”<br />
i reduci militari<br />
dei lager ed i cui governanti,<br />
presi dai problemi<br />
occupazionali e d’ordine<br />
pubblico del momento,<br />
nemmeno sollecitano il<br />
loro rientro in Patria dopo<br />
oltre un anno dalla fine<br />
della guerra.<br />
E poi la “ chicca” : l’indagine<br />
storica rigorosa e<br />
senza orpelli fa emergere<br />
la fondatezza di quello che<br />
gli studiosi dei fatti del<br />
1943 era rimasto sempre<br />
un mistero: la liberazione<br />
di Mussolini dalla prigione sul Gran Sasso<br />
non come è stata raccontata dai tedeschi (la<br />
grande impresa di Otto Skortzeny e dei suoi<br />
paracadutisti) ma sotto la luce più penetrante,<br />
e per gli italiani più inquietante, di un probabile<br />
tacito accordo di vertice fra gli staff del<br />
Re e del Fascio: Vittorio Emanuele III da<br />
Roma se ne va in corteo d’auto ad Ortona,<br />
per poi imbarcarsi per Brindisi, senza incontrare<br />
blocchi stradali di sorta, mentre Mussolini<br />
viene “liberato” dai tedeschi senza che i<br />
carabinieri, costretti in tal senso da disposizioni<br />
superiori, oppongano resistenza armata.<br />
Dunque una ricerca attenta e meditata dei do-<br />
cumenti riguardanti i Carabinieri rimasti soli<br />
nella bufera dell’8 settembre, vedendo però<br />
quel giorno non tanto o non solo come data<br />
infausta alla storia militare e civile del Paese,<br />
quanto come l’ora della verità per l’attitudine<br />
etica degli italiani in genere di fronte ad un<br />
tale sconvolgimento.<br />
Il tutto con la prosa giusta della ricercatrice<br />
precisa che sa essere anche narratrice coinvolgente.<br />
Lino D’Orta<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
33
34<br />
Prossimamente in libreria il nuovo trattato scientifico della<br />
dott.ssa Maria Stallone Alborghetti sulla Bioenergetica<br />
La Bioenergetica si pone come obiettivo la comprensione della personalità e la salute dell’individuo<br />
attraverso l’energia che fluisce liberamente nel corpo. E’ inoltre un ulteriore contributo alla psicoanalisi.<br />
Duilio Litorale<br />
FEBBRAIO2013
36<br />
Sall’associazione “Sostegno”<br />
un corso gratuito<br />
per assistenti domiciliari<br />
testo// Silvia Grassi<br />
Assistenza... e non solo<br />
il 19 gennaio e proseguirà<br />
fino al 16 marzo con cadenza bi-<br />
E’iniziato<br />
settimanale, il corso gratuito per<br />
assistenti domiciliari pensato, progettato e<br />
realizzato dalla psicologa dott. Patrizia Salis,<br />
fondatrice dell’Associazione Sostegno. Ben<br />
48 ore di incontri incentrati sul sapere, saper<br />
fare e saper essere , in altre parole: conoscere,<br />
avere capacità, diventare competenti, in una<br />
delle attività più richieste nell’attuale panorama<br />
, spesso poco fertile, del mondo del lavoro.<br />
Quella delle badanti è una realtà nuova nella<br />
quale si intrecciano modelli antichi e recenti<br />
di attività, comportamenti, relazioni. Per questo<br />
è necessario, secondo Patrizia Salis disegnare<br />
una nuova figura professionale e anche<br />
riempire di contenuti un modo di essere che<br />
in passato si è basato molto spesso sull’improvvisazione.<br />
L’assistenza agli anziani e ai disabili costituisce<br />
infatti un problema specifico dei nostri<br />
tempi, frutto di modelli familiari e lavorativi<br />
che non consentono più di occuparsi delle<br />
persone più deboli.<br />
Quello di assistere gli anziani invalidi e<br />
spesso malati che fino a una generazione fa<br />
era considerato un dovere morale e un assolvimento<br />
spontaneo di compiti all’interno<br />
della famiglia è divenuto oggi fonte di problemi<br />
e preoccupazioni, immersi come siamo<br />
in occupazioni a tempo pieno. Di qui la necessità<br />
di persone specificatamente addette<br />
alla cura dei più deboli. Ma ciò non è tutto.<br />
La presenza sempre più massiccia di tecnologie<br />
nell’assistenza , unita a conoscenze sempre<br />
più specialistiche in questo campo, rende<br />
inevitabile la richiesta che tale personale sia<br />
adeguato, preparato e competente.<br />
Il corso organizzato da Patrizia Salis prevede<br />
quindi incontri di formazione con professionisti<br />
specializzati in vari settori. Dal medico<br />
di famiglia, al neurologo, al rianimatore, allo<br />
psicologo. Esperti di fisioterapia, logopedia,<br />
igiene e alimentazione, ma anche incontri di<br />
filosofia , arte e musica terapia.<br />
E’ infatti impensabile, nella prospettiva di<br />
questo corso, fare riferimento esclusivamente<br />
ad un sapere tecnico pratico, slegato da una<br />
prospettiva umanistica, che ponga invece al<br />
centro l’individuo come essere umano.<br />
L’assistenza solleva questioni filosofiche che<br />
non investono solo l’etica professionale o la<br />
deontologia, ma l’intero universo spirituale,<br />
morale ed etico, non solo dell’assistente , ma<br />
anche dell’assistito.<br />
Uno dei momenti cruciali del rapporto sta<br />
proprio nel confronto di mondi, spesso diversi<br />
e lontani anche nelle usanze, nelle credenze<br />
negli atteggiamenti di vita .Di qui la<br />
necessità di una riflessione che aiuti a recu-<br />
Duilio Litorale<br />
perare i valori della diversità senza far perdere<br />
identità.<br />
L’attività dell’associazione Sostegno oltre<br />
alla formazione per gli assistenti domiciliari,<br />
per andare incontro alle esigenze dei pazienti<br />
e di chi se ne prende cura, fornisce sostegno<br />
psicologico ai pazienti oncologici, ma anche<br />
a pazienti con patologie degenerative e ai<br />
loro famigliari.<br />
Per informazioni sui corsi e sul Consultorio<br />
psicologico contattare l’associazione sostegno<br />
al numero 338.5705875 o scrivere una<br />
mail a: associazionesostegno@tiscali.it<br />
www.associazionesostegno.altervista.org<br />
Il corso si terrà presso il teatro Affabulazione in piazza Agrippa 7 ad Ostia Lido.<br />
Orari: Sabato dalle 15 alle 17 (2 ore), domenica dalle 9 alle 13 (4 ore)<br />
Totale ore: 46<br />
IL CORSO SI TERRA’ PRESSO AFFABULAZIONE P.ZZA AGRIPPA 7 OSTIA LIDO<br />
ORARI: SABATO DALLE 15 ALLE 17 (2 ORE) DOMENICA DALLE 9 ALLE 13 (4 ORE )<br />
TOTALE ORE 46<br />
19 gennaio sabato ore 9/13 INTRODUZIONE AL CORSO PSICOLOGIA<br />
NEUROLOGO MOSTARDINI<br />
+ PINA CITARELLA alimentazione igiene<br />
la profilassi, Decubiti<br />
20 gennaio domenica ore 15/17 OSS GIALLUSSI<br />
26 gennaio sabato ore 15/17 SILVIA GRASSI ETICA<br />
27 gennaio domenica 9/13 MEDICO RICCARDO ARMIDA +<br />
PATRIZIA SALIS PSICOLOGIA<br />
2 febbraio sabato ore 15/17 LOGOPEDISTA Grattarola Chiara<br />
3 febbraio domenica ore 9/13 LOGOPEDISTA Grattarola Chiara<br />
9 febbraio sabato ore 15/17 FISIOTERAPIA CRISTIANO PARISI<br />
10 febbraio domenica ore 9/ 13 FISIOTERAPIA CRISTIANO PARISI<br />
16 febbraio sabato ore 15/17 Arteterapia TOPINO ILARIA<br />
17 febbraio domenica ore 9/ 13 ARTE TERAPIA TOPINO ILARIA<br />
PAOLA GUIA MUCCIOLI<br />
23 febbraio sabato 15/17 OSS GIALUSSI<br />
24 febbraio domenica ore 9/13 MEDICO RICCARDO ARMIDA<br />
24 febbraio domenica ore 15/17 OSS GIALLUSSI<br />
9 marzo sabato ore 15/17 MEDICO DI FAMIGLIA MARIO FALCONI<br />
10 marzo domenica ore 15/17 OSS GIALLUSSI<br />
16 marzo sabato ore 15/17 OSS GIALLUSSI<br />
ESAME FINALE IN DATA DA STABILIRE<br />
FEBBRAIO2013
...dal mondo della scuola<br />
la Scienza e la Tecnica<br />
nell’evoluzione del rapporto Uomo-Natura<br />
testo// Silvia Rossetto<br />
il titolo del secondo<br />
seminario di<br />
E’questo<br />
approfondimento del<br />
concorso di filosofia per i Licei<br />
del XIII Municipio, nell’anno<br />
scolastico 2012/2013, tenuto il 24<br />
gennaio u.s. nell’aula magna del<br />
Liceo Democrito di Casal Palocco.<br />
Relatori Gianluca Cavino<br />
e la nostra giornalista Silvia<br />
Grassi.<br />
Giunto ormai alla terza edizione,<br />
il concorso si propone quest’anno<br />
di far cimentare gli allievi sul<br />
tema, L’uomo tra scienza e tecnica:<br />
quale futuro?<br />
Secondo i due relatori, le domande<br />
sul futuro sono domande<br />
sulle scelte e sui percorsi da compiere,<br />
per cui è necessario conoscere<br />
la propria storia e porsi<br />
criticamente in rapporto al presente.<br />
La visione meccanicistica e deterministica<br />
della realtà, che si è<br />
imposta con lo sviluppo della<br />
scienza nell’età dell’Illuminismo,<br />
ha contribuito a creare alcune<br />
convinzioni, che incidono profondamente<br />
sul nostro rapporto<br />
con la Natura.<br />
Innanzi tutto la convinzione che<br />
essa sia qualcosa di cui si possono<br />
svelare i segreti, comprendere<br />
le leggi che la governano e<br />
quindi, attraverso la tecnica, manipolare<br />
i processi. Accanto a<br />
questa anche l’idea che la Natura<br />
sia un enorme ed inesauribile serbatoio<br />
di risorse a cui attingere<br />
indefinitamente e che comunque<br />
resta sempre uguale a se stesso.<br />
Infine l’idea che il progresso,<br />
grazie alla scienza e alla tecnica,<br />
sia un processo indefinito di crescita<br />
e di benessere, che ha in sé<br />
anche gli strumenti per correg-<br />
gere e superare eventuali danni<br />
che esso stesso ha provocato.<br />
In questa visione la Natura perde<br />
ovviamente quanto di sacro e di<br />
divino manteneva nelle culture<br />
del passato, diventando facile<br />
preda di strumentalizzazioni e asservimento<br />
alle leggi dell’economia<br />
e del profitto. Gli uomini e le<br />
donne dell’antichità, infatti - sottolineano<br />
Gianluca Cavino e Silvia<br />
Grassi - si muovevano<br />
idealmente tra la consapevolezza<br />
di essere parte della Natura in un<br />
unico universo e il senso del rispetto<br />
sacro e religioso per essa.<br />
Erano consapevoli che esisteva<br />
un’unità in cui ogni elemento e<br />
ogni momento della vita del singolo<br />
rientrava in un tutto armonico;<br />
l’uomo pur intervenendo<br />
sulla Natura non poteva farlo che<br />
all’interno di un ordine in cui si<br />
realizzava la legge divina. Questo<br />
senso di appartenenza oggi –<br />
evidenziano i relatori- sopravvive<br />
in noi solo come sentimento romantico.<br />
Si riconosce talvolta la<br />
forza e la perfezione della Natura,<br />
ma con la consapevolezza<br />
che quel mondo di bellezza e armonia<br />
è per noi ormai precluso.<br />
Oltre a ciò essa ha perso per<br />
sempre per l’uomo ogni senso di<br />
sacralità. Nei miti delle popolazioni<br />
antiche e primitive, infatti<br />
quasi universalmente si nota<br />
come gli elementi della natura<br />
venissero identificati con divinità<br />
primordiali, come la terra e l’aria,<br />
o con doni divini, come ad esempio<br />
il fuoco e l’acqua.<br />
Anche l’indagine filosofica –<br />
proseguono- nell’età antica e medievale<br />
riservava alla Natura un<br />
posto privilegiato. Per i filosofi<br />
presocratici era proprio negli elementi<br />
come l’acqua o l’aria che<br />
si trovava il principio della realtà.<br />
Ma anche le filosofie più complesse,<br />
come quella di Platone e<br />
di Aristotele, consegnavano alla<br />
Natura un fine superiore; per i<br />
più importanti filosofi cristiani,<br />
essa era, addirittura, immagine<br />
di Dio.<br />
E’ alle soglie dell’età moderna,<br />
con l’alchimia, che il rapporto sacrale<br />
comincia ad incrinarsi. La<br />
Natura diventa un oggetto da indagare,<br />
che ha leggi proprie e segreti<br />
custoditi da svelare così da<br />
poterla manipolare. Convinzione<br />
questa che la scienza confermerà<br />
Da sinistra : il prof. Di<br />
Siena, il prof. Campagna,<br />
il dott. Fiaschi, la Dirigente<br />
Scolastica del Labriola,<br />
prof. Benincasa, la dirigente<br />
del Democrito prof.<br />
Bisegna, Silvia Grassi, la<br />
prof. Rigatuso, Gianluca<br />
Cavino<br />
in pieno, fino a far prevalere nell’età<br />
illuministica, una visione<br />
materialistica della realtà, regolata<br />
da rapporti di causa ed effetto,<br />
tutta da utilizzare e da<br />
sfruttare.<br />
Forte di questa convinzione e<br />
dello sviluppo della tecnologia,<br />
l’uomo si è sempre più allontanato<br />
dalla Natura, così come la<br />
filosofia della natura si è totalmente<br />
separata dalla scienza<br />
della natura. Ma - concludono i<br />
due relatori - oggi appare evidente<br />
la necessità di risaldare<br />
queste alleanze spezzate. Su questa<br />
linea si muove appunto l’Ecologia,<br />
che diventa il momento in<br />
cui la scienza e la tecnica ripensano<br />
a se stesse, ai loro obiettivi<br />
e ai loro strumenti e possono indicare<br />
all’uomo una nuova prospettiva<br />
per il futuro.<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
37
38<br />
Da Brignano<br />
agli studenti della sua scuola<br />
testo// Lucia Battaglia<br />
Ho conosciuto un personaggio dai<br />
molteplici interessi: poeta, autore di<br />
testi teatrali, di canzoni per bambini<br />
e da sempre a fianco di giovani talenti a cui<br />
è prodigo di consigli e di aiuto. Sto parlando<br />
di Nazzareno Mattei che, tra l’altro, sta completando<br />
una ricca raccolta di stornelli che i<br />
contadini cantavano in passato durante i lavori<br />
agricoli, libro che lo ha tenuto occupato<br />
in ricerche sul campo per due anni. Nazzareno<br />
considera la rivista Duilio, pubblicata<br />
dalla casa editrice <strong>Publidea</strong> <strong>95</strong>, un portafortuna,<br />
perché negli anni ’90 si era rivolto alla<br />
responsabile per avere un articolo su Enrico<br />
Brignano, un giovane attore ancora poco<br />
noto che in seguito ha fatto una brillante carriera,<br />
ha creato a Pomezia ARTES, una<br />
scuola di danza, musica, teatro, frequentata<br />
da molti giovani. Alcuni di questi hanno<br />
scritto insieme a Nazzareno una commedia,<br />
ironica e didascalica allo stesso tempo, dal titolo<br />
“Anche i santi giocano a poker” dove si<br />
parla di un accanito giocatore di poker che fa<br />
una brutta fine, monito per tutti coloro che<br />
sono troppo presi dal gioco; tra colpi di scena<br />
esilaranti e battute ironiche la commedia cattura<br />
l’attenzione dello spettatore che si diverte,<br />
ma è anche portato a riflettere su un<br />
vizio che può essere devastante. Questo lavoro<br />
è già stato rappresentato all’interno<br />
della scuola, verrà replicato il 14 febbraio ad<br />
Ardea e in seguito al teatro Tirso. Nazzareno<br />
Caro Municipio…<br />
Con il nuovo anno, la cittadinanza<br />
del XIII Municipio<br />
ha avuto per così dire<br />
una “sorpresa”.<br />
L’aula consiliare Massimo Di<br />
Somma che, oltre ad ospitare<br />
le sedute politiche del XIII Municipio,<br />
ha dato da sempre<br />
spazio gratuitamente a cittadini<br />
si è servito nella compilazione dell’opera<br />
della collaborazione di tre allievi della scuola<br />
di Brignano: Alessio Moneta, Enrico Patella<br />
e Pasquale Bertucci che sono anche gli attori<br />
della performance insieme a Lorenzo De<br />
Luca, Mattia Pallante, Marco Todisco e Michele<br />
Marra, regista Maria Letizia Gorga e<br />
tecnico di scena Salvatore Ballone; la direzione<br />
artistica è di Enrico Brignano. La<br />
scuola di teatro, magistralmente diretta da<br />
Valentina Pacilli e Bianca Pazzaglia, annovera<br />
tra i propri studenti due che si sono di-<br />
ed associazioni per presentare<br />
iniziative ed eventi, è ora disponibile<br />
ma a pagamento (€ 50).<br />
Una circostanza che da una<br />
parte rende perplessi, dal momento<br />
che l’apertura del Municipio<br />
al pubblico è stato un<br />
principio asserito con fermezza<br />
e convinzione da tutte le<br />
amministrazioni succedutesi.<br />
Ma dall’altra, visto il contesto<br />
storico ed economico attuale,<br />
Duilio Litorale<br />
in cui tutto si riconduce alla<br />
spending revew ed alla razionalizzazione<br />
delle spese, può<br />
trovare giustificazione ed in<br />
qualche modo anche condivisione.<br />
Senza voler plaudire o criticare<br />
quanto accaduto, noi vogliamo<br />
invece esprimere una<br />
proposta.<br />
Dal momento che la maggior<br />
parte delle iniziative per le<br />
stinti in modo particolare: Marco D’Angelo e<br />
Manuel Prini a testimonianza della validità<br />
dell’insegnamento e della serietà della<br />
scuola. La commedia sta ottenendo in buon<br />
successo; Nazzareno desidera come sempre<br />
aiutare questi giovani, per questo ha chiesto<br />
un articolo da pubblicare su quella rivista che<br />
già era stata un predellino di lancio per Enrico<br />
Brignano, sperando che possa esserlo<br />
anche per questi ragazzi. Da Brignano agli<br />
allievi della sua scuola, un augurio per futuri<br />
successi.<br />
quali viene utilizzata l’aula<br />
sono di carattere culturale,<br />
auspichiamo che le somme incassate<br />
dal Municipio possano<br />
in qualche modo essere destinate<br />
alla Commissione Cultura.<br />
Al fine di essere reinvestite<br />
proprio in questo settore<br />
che spesso spending revew e<br />
principi di pura economia mettono<br />
purtroppo in secondo<br />
piano.<br />
FEBBRAIO2013
40<br />
I nostri<br />
professionisti<br />
prematrimoniale è un<br />
contratto con il quale due persone<br />
che vogliono contrarre<br />
L’accordo<br />
matrimonio decidono le sorti<br />
del patrimonio di ciascuno in caso di divorzio<br />
regolandone l’intero assetto economico tra i<br />
coniugi o un profilo rilevante (come la corresponsione<br />
di assegno), con possibili arricchimenti<br />
e impoverimenti.<br />
Questi accordi prematrimoniali (prenuptial<br />
agreements), consentiti e di prassi negli<br />
USA, diffusi anche in altri paesi quali la Grecia,<br />
la Spagna, l’Australia, per citarne alcuni,<br />
specialmente nel caso di matrimoni tra persone<br />
aventi grandi patrimoni.<br />
sono e restano assolutamente nulli (e quindi<br />
inefficaci, non produttivi di effetti giuridicamente<br />
vincolanti) in Italia sia se assunti<br />
prima del matrimonio o magari in sede di separazione<br />
consensuale e in vista del futuro<br />
divorzio, per illiceità della causa, perché in<br />
contrasto con i principi di indisponibilità<br />
degli status ,(Cass. n. 6857 del 1992), dell’indisponibilità<br />
preventiva dell’assegno di<br />
divorzio (con predeterminazione dei criteri<br />
per stabilirne l’ammontare) e perché la sottoscrizione<br />
di un simile accordo, limitando la<br />
libertà dei componenti della coppia di sciogliere<br />
l'unione, ponesse delle condizioni dissuasive.<br />
(art. 161 c.c.) Con la sentenza n.<br />
3777 del 1981, in particolare, la Cassazione,<br />
ha asserito che la ragione della nullità degli<br />
accordi preventivi in vista del divorzio ri-<br />
Duilio Litorale<br />
siede nel fatto che essi condizionano la volontà<br />
del coniuge distogliendolo dal contestare<br />
la domanda di divorzio e influenzando<br />
così le sue scelte personali in tema di status<br />
Sebbene la stampa non specializzata abbia<br />
proclamato che con la Sentenza n.23713 del<br />
21.12.2012, la Corte di Cassazione ha finalmente<br />
aperto, anche in Italia, la strada per il<br />
riconoscimento degli accordi prematrimoniali<br />
tra futuri coniugi, dall’esame della sentenza<br />
e del caso specifico questa ipotesi non<br />
risulta veritiera.<br />
Nel caso in questione uno dei fidanzati aveva<br />
provveduto a pagare le spese di ristrutturazione<br />
della casa che sarebbe stata adibita a<br />
residenza familiare e l’altro, a titolo di rimborso<br />
delle spese sostenute, si impegnava, in<br />
caso di fallimento dell’unione a trasferire all’altro<br />
la proprietà di un immobile.<br />
Secondo la Corte di Cassazione la pattuizione<br />
non costituisce un accordo prematrimoniale<br />
(che sarebbe stato nullo per illiceità<br />
della causa), ma una “datio in solutum, (prestazione<br />
in luogo dell’adempimento di cui all’art.<br />
1197 cod.civ.) in cui l’impegno<br />
negoziale assunto è collegato alle spese affrontate,<br />
e il fallimento del matrimonio non<br />
rappresenta la causa genetica dell’accordo,<br />
ma è degradato a mero evento condizionale”.<br />
Come è noto, ai sensi dell’art. 1197 c.c. il debitore<br />
non può liberarsi eseguendo una prestazione<br />
diversa da quella dovuta, salvo che<br />
il creditore vi consenta; l’obbligazione si<br />
Duilio Litorale<br />
Elisabetta Gualandri<br />
Avvocato<br />
gli accordi<br />
prematrimoniali<br />
in Italia<br />
Corte di Cassazione sentenza n.23713 del 21.12.2012<br />
estingue quando la diversa prestazione è eseguita.<br />
Nella specie, il trasferimento di immobile<br />
può sicuramente costituire<br />
adempimento, con l’accordo del creditore, rispetto<br />
all’obbligo di restituzione delle<br />
somme spese per la sistemazione di altro immobile,<br />
adibito a casa coniugale.<br />
Il Supremo Collegio, pertanto, ritenuta la validità<br />
dell’accordo, ha imposto alla donna<br />
soccombente nel giudizio che sosteneva la<br />
nullità dell accordo prematrimoniale e quindi<br />
l’inefficacia dello stesso, di trasferire l’immobile<br />
al suo ex marito, così come stabilito<br />
con la scrittura pre-matrimoniale, essendo la<br />
stessa“un modo come un altro per prevedere<br />
contrattualmente le modalità attraverso le<br />
quali stabilire un equilibrio nei rapporti economici<br />
tra gli ex coniugi”.Secondo la Cassazione,<br />
quindi, rientra nel concetto di<br />
meritevolezza di cui all’art. 1322 cod.civ.<br />
anche la possibilità di regolare rapporti patrimoniali<br />
intrafamiliari.<br />
Avv. Elisabetta Gualandri<br />
Via delle Gondole 13<br />
00121 Ostia Lido Roma<br />
Orari studio lun-giov 9/17 ven 9/14<br />
Si riceve per appuntamento<br />
0656339711 - 065694688<br />
FEBBRAIO2013
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
41
a cura di// Carola Chiarlitti<br />
Dal 5 al 17 marzo 2013<br />
BRAVA!<br />
Regia:<br />
Tommaso PAOLUCCI<br />
Con Anna MAZZAMAURO<br />
Autore: Gino LANDI,<br />
Anna MAZZAMAURO e<br />
Tommaso PAOLUCCI<br />
Brava! è un tributo a tutto il<br />
teatro italiano, dai classici<br />
alla rivista, al varietà, al musical<br />
fino al mondo di Garinei<br />
& Giovannini, veri<br />
maestri del genere.<br />
Dal 19 al 24 marzo 2013<br />
DIANA E LA TUDA<br />
Regia<br />
Andrea BIZZARRI<br />
Con: Alida SACOOR, Roberto<br />
BAGAGLI, Andrea<br />
ALESIO, Stefano DALLA<br />
COSTA, Flavia FALOPPA.<br />
TEATRI XIII<br />
Sirio Dossi, giovane scultore,<br />
è alle prese con quella<br />
che, presumibilmente, sarà<br />
la sua ultima opera. La scultura<br />
si ispira alla Diana del<br />
Bernini e, per portarla a termine,<br />
Dossi "dispone" della<br />
Tuda, una giovanissima modella<br />
molto accreditata, che<br />
ha deciso di prestare il suo<br />
corpo per la composizione.<br />
Da questo primissimo antefatto<br />
si dipana una fitta<br />
trama fatta di cinismo, di invidie<br />
e passioni, di violenze<br />
carnali e morali, di pazzie, di<br />
un diffuso abbattimento sociale,<br />
insomma, che sfocia<br />
in una forte regressione psicologica.<br />
In questo grigio<br />
universo agiscono, oltre a<br />
Sirio e la Tuda, la coppia, si<br />
direbbe, “infernale”, formata<br />
da Caravani e Sara Mendel,<br />
e la grande moralità di Giuncano.<br />
Ed è proprio da questa<br />
melodia di sottofondo<br />
che l'indagine pirandelliana<br />
su l'arte e la vita trova la sua<br />
ragione d'esistere, tanto da<br />
portare la vicenda a continue<br />
virate emotive con un finale<br />
del tutto inatteso.<br />
Teatro Nino Manfredi<br />
Via dei Pallottini, 10<br />
Tel. 06.56324849<br />
dal 07 al 10 <strong>Febbraio</strong> 2013<br />
CHE CI FAI NEL MIO<br />
LETTO?<br />
(commedia degli equivoci)<br />
regia di S. Mazzei<br />
di V. Zanazzo<br />
Teatro Dafne1<br />
Via Mar Rosso, 327<br />
Tel. 06.5667824<br />
dal 14 al 17 <strong>Febbraio</strong> 2013<br />
OSPEDALE DEGLI<br />
INFERMI SCALZI<br />
(stanza 327)<br />
(commedia napoletana)<br />
regia di E. Volpicelli<br />
di D. e M. Canzano<br />
Ass. C. "L'improvvisata<br />
compagnia" di Latina<br />
Teatro Dafne1<br />
Via Mar Rosso, 327<br />
Tel. 06.5667824<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
43
44<br />
MOSTRE ROMA<br />
Scuderie del Quirinale<br />
1 febbraio 2013 - 30 giugno 2013<br />
Arti moderne (dal XV al XIX sec.)<br />
TIZIANO<br />
Tiziano esordisce a Venezia all’inizio del Cinquecento con<br />
una pittura straordinaria, incurante delle norme già scritte.<br />
E’ la saturazione del colore a suggerire la profondità e le distanze<br />
che si ricostruiscono come un mosaico, a piccole<br />
macchie o per tocchi e sfregature di pennellate, impercettibili<br />
segni in grado di riverberare le emozioni dei personaggi.<br />
Sono le “crespe delicate e volanti, bruciature, liquefazioni<br />
lievi, tocchi brulicanti, che rammentano le dolorose cicatrici<br />
del Cézanne quando cercava di “réaliser”; ciò che a Tiziano<br />
riusciva senza pena”, nelle parole del grande critico Roberto<br />
Longhi. Con il passare degli anni le tinte si smorzano,<br />
i colori si velano e calano sempre più le tenebre per giungere<br />
a un Tiziano che, alla fine della vita, dipinge per lo più<br />
con le dita, mescolando i colori sul supporto, in composizioni<br />
caratterizzate da una struggente spiritualità e da una<br />
spiccata teatralità.<br />
Indifferente alle mode e ai movimenti artistici, attento soprattutto<br />
alla verità emotiva delle sue figurazioni, Tiziano<br />
sarà consacrato agli occhi del mondo come il pittore sommo<br />
del suo tempo e il ritrattista di tutti i potenti del mondo. Si<br />
tratterà di una grande mostra, quindi, posta a suggello del<br />
decennale percorso dedicato dalle Scuderie del Quirinale ai<br />
protagonisti veneti della rivoluzione pittorica moderna – da<br />
Antonello da Messina a Giovanni Bellini, da Lorenzo Lotto<br />
a Tintoretto – che ha consentito di riportare all’attenzione<br />
Chiostro del Bramante<br />
fino al 2 giugno 2013<br />
BRUEGHEL<br />
MERAVIGLIE DELL’ARTE<br />
FIAMMINGA<br />
Il Chiostro del Bramante ospita<br />
fino al 2 giugno 2013 una grande<br />
mostra sui capolavori della dinastia<br />
Brueghel che ripercorre la storia<br />
e l’eccezionale talento della più<br />
importante stirpe di artisti fiamminghi<br />
attivi tra il XVI e il XVII secolo,<br />
attraverso oltre 100 opere tra dipinti,<br />
disegni e grafiche. Le opere, provenienti<br />
da importanti collezioni private<br />
e musei italiani e stranieri - tra cui il<br />
Kunsthistorisches Museum di Vienna,<br />
il Tel Aviv Museum of Art, il la Pinacoteca<br />
Ambrosiana di Milano e il Museo<br />
di Capodimonte di Napoli - presentano<br />
al pubblico le relazioni e il percorso artistico<br />
di quattro generazioni di pittori<br />
Duilio Litorale<br />
degli studi e del grande pubblico il ruolo cardine di Venezia<br />
per il rinnovamento della cultura italiana ed europea. Una<br />
mostra che coronerà la restituzione del ruolo primario della<br />
città veneta nella sua centralità sul piano geografico, economico<br />
e culturale tra Oriente e Occidente e che, come<br />
sempre alle Scuderie del Quirinale, recupererà un altro<br />
brano esemplare della nostra storia dell’arte.<br />
Orario di apertura:<br />
Martedì, mercoledì, giovedì: 10.00 - 20.00<br />
Venerdì, sabato: 10.00 - 22.30<br />
Domenica: 10.00 - 20.00<br />
Biglietto: € 12,50<br />
Info: 06 39967500<br />
info.pde@palaexpo.it<br />
www.palazzoesposizioni.it<br />
della nobile stirpe. La dinastia dei<br />
Brueghel ha segnato con il suo talento<br />
e la sua visione dell’umanità - a volte<br />
grottesca - la storia dell’arte europea<br />
dei secoli a venire. La vita a tratti misteriosa<br />
e la scarsità di notizie certe<br />
sulla biografia del capostipite Pieter<br />
Brueghel il Vecchio, sono i presupposti<br />
narrativi dell’esposizione che inizia con<br />
Scuderie del Quirinale - Via Nazionale, 194 - 00184 Roma<br />
la relazione tra Brueghel il Vecchio<br />
e Hieronymus Bosch. Un<br />
altro presupposto storico della<br />
mostra è presentare le visioni allegoriche,<br />
moralistiche e fantastiche<br />
prima d’ora inimmaginabili ma<br />
paradossalmente diventate concrete<br />
grazie alle conquiste della<br />
pittura del cinquecento.<br />
Orario apertura:<br />
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00<br />
Sabato e domenica dalle 10.00<br />
alle 21.00<br />
Biglietto: Intero € 12,00<br />
Info: Tel +39 06 / 916508451<br />
06 / 68809035 - Fax +39 06 / 68213516<br />
info@chiostrodelbramante.it<br />
www.brueghelroma.it<br />
Chiostro del Bramante:<br />
Via Arco della Pace, 5, 00186 Roma<br />
FEBBRAIO2013
L E V I L L E D I R O M A E D I N T O R N I<br />
VIA PINDARO, 36 - ROMA - Tel. 06.50915266 - www.casalieville.com<br />
AMELIA: Proprietà composta<br />
da 2 casali, rispettivamente di<br />
600 mq ca e 550 mq ca, vendibili<br />
insieme o separatamente.<br />
Terreno di ha 24: seminativo,<br />
bosco, uliveto. Piscina. Ideale<br />
per agriturismo. In attesa di<br />
ACE.<br />
R/58<br />
INFERNETTO: Villa monofamiliare<br />
di alta rappresentanza,<br />
2 livelli fuori terra di mq 350 ca:<br />
salone doppio, cucina, tinello,<br />
4 camere, 4 bagni, taverna, appartamento<br />
per domestici. Area<br />
scoperta di mq 800 ca. In attesa<br />
di ACE.<br />
R/45<br />
CASAL PALOCCO: Villa in bifamiliare<br />
tipologia Gemini composta<br />
da: salone, cucina tinello,<br />
4 camere, 3 bagni; mansarda<br />
con bagno e solarium; locale<br />
seminterrato sbancato. Giardino<br />
di mq 400 ca. In attesa di<br />
ACE.<br />
R/10<br />
ROMA (Vic. Nuova Fiera di<br />
Roma): Villa monofamiliare 2<br />
livelli mq 890 ca con terreno<br />
circostante di mq 10.000 e piscina.<br />
Salone triplo, 2 cucine, 9<br />
camere, 7 bagni. Ideale per più<br />
famiglie, catering o casa di riposo.<br />
In attesa di ACE.<br />
R/226<br />
TRIGORIA: Splendida villa<br />
monofamiliare: salone triplo, 5<br />
camere, studio, 5 bagni, mansarda,<br />
sala hobby. Parco mq<br />
27.500, dependance da ristrutturare<br />
mq 135 ca. In attesa di<br />
ACE.<br />
R/218<br />
TRIGORIA ALTA: Villa monofamiliare<br />
di alta rappresentanza<br />
3 livelli fuori terra: salone<br />
triplo, cucina tinello, 8 camere,<br />
6 bagni, appartamento per domestici,<br />
ascensore interno.<br />
Parco circostante di mq 12.000<br />
ca. In attesa di ACE.<br />
R/70<br />
R<br />
CASAL PALOCCO: Villa su<br />
tre livelli finemente ristrutturata:<br />
salone doppio, sala pranzo, 5<br />
camere, 5 bagni, zona lavanderia.<br />
Giardino mq 400 ca, garage<br />
per 2 auto. Tennis e<br />
piscina condominiali. In attesa<br />
di ACE.<br />
R/08<br />
INFERNETTO: Villa monofamiliare<br />
stile casale su 2 livelli<br />
composta da: salone, cucina tinello,<br />
3 camere, studio, 3<br />
bagni. Giardino di mq 2.000 ca<br />
con dependance. In attesa di<br />
ACE.<br />
R/52<br />
CASAL PALOCCO: Villa monofamiliare<br />
unico livello mq 450<br />
ca. Parco di mq 5.000, 2 dependances<br />
di mq 115 e 100, piscina,<br />
campo da tennis. In<br />
attesa di ACE.<br />
R/01<br />
ROMA (Via della Camilluccia):<br />
Palazzetto da cielo a terra<br />
in categoria A/10 di mq 1.050<br />
con area esterna di mq 2.000 e<br />
ampio parcheggio per 30 posti<br />
auto. In attesa di ACE.<br />
R/48<br />
INFERNETTO: Villa monofamiliare<br />
di mq 420 su tre livelli<br />
da ristrutturare con parco di mq<br />
5.000 ca. Volendo ulteriori mq<br />
5.000 di prossima edificabilità.<br />
In attesa di ACE.<br />
R/212<br />
MORLUPO: In posizione panoramica<br />
villa di mq 500 ca divisibile<br />
in 2 unità + dependance di<br />
mq 250 ca. Parco di mq 5.000<br />
con 2 piscine + 15.000 mq di<br />
uliveto, vigneto, frutteto. Ideale<br />
per agriturismo. Ottimo affare.<br />
ACE D.<br />
R/200