ICP-OES - IRSA
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6.1 Acido nitrico concentrato (d=1,40)<br />
6.2 Soluzioni di riferimento<br />
METALLI E SPECIE METALLICHE<br />
Utilizzare soluzioni di riferimento a titolo noto (es. 1000 mg/L). Esistono in commercio soluzioni<br />
di riferimento multielementari che possono essere convenientemente utilizzate per<br />
l’analisi di più analiti. Preparare per diluizione dalle soluzioni madre le soluzioni di riferimento<br />
alla concentrazione desiderata, avendo cura di aggiungere 0,5 mL di HNO 3 concentrato<br />
prima di portare a volume con acqua demineralizzata in matracci tarati da 100<br />
mL. Queste soluzioni sono stabili per parecchie settimane. In funzione delle esigenze analitiche<br />
è possibile utilizzare soluzioni di taratura monoelementari o multielementari. In quest’ultimo<br />
caso verificare che la miscelazione degli elementi considerati non dia luogo a interferenze<br />
di tipo spettrale o chimico (es. coprecipitazione). Alcuni esempi di possibili soluzioni<br />
di riferimento multielementari che tengono conto delle compatibilità interelementari<br />
sono riportate in Tab. 3. Come bianco per la taratura analitica si utilizza una soluzione di<br />
acqua demineralizzata allo 0,5% di HNO 3. Per la conservazione delle soluzioni di riferimento<br />
attenersi alle indicazioni riguardanti le modalità di conservazione del campione riportate<br />
al Capitolo 4 precedente.<br />
6.3 Soluzioni per la verifica e l’ottimizzazione delle condizioni strumentali<br />
6.3.1 Soluzione di riferimento di Na (1000 mg/L) per la verifica del flusso di aspirazione<br />
al nebulizzatore.<br />
6.3.2 Soluzione di Mn (10 mg/L allo 0,5% HNO 3 ) o in alternativa<br />
6.3.3 Soluzione di As, Ba, Mn, Sr e Zn (10 mg/L di ciascun elemento allo 0,5% HNO 3) per<br />
la verifica della concentrazione equivalente al fondo (BEC), del limite di rivelabilità (LR) e della<br />
precisione delle determinazioni (CV%).<br />
6.3.4 Soluzione di riferimento di Al (1000 mg/L) per la verifica della linearità della curva<br />
di taratura. In funzione di esigenze analitiche specifiche, è sempre possibile utilizzare una soluzione<br />
multielementare contenente gli analiti di interesse ad una concentrazione almeno 100<br />
volte maggiore del limite di rivelabilità tipico per quell’elemento.<br />
Tabella 3: Preparazione delle soluzioni di taratura multielementari<br />
7. Procedimento<br />
Soluzione mista 1 Ba, Cu, Co, Fe, V<br />
Soluzione mista 2 Be, Cd, Mn, Pb, Se, Zn<br />
Soluzione mista 3 As, Li, Mo, Si, Sr<br />
Soluzione mista 4 Al, Ca, Cr, K, Na, Ni<br />
Soluzione mista 5 Ag, B, Mg, Sb, Tl<br />
7.1 Ottimizzazione dei parametri strumentali<br />
Per migliorare le prestazioni analitiche dell’apparecchiatura e per minimizzare eventuali interferenze,<br />
è indispensabile procedere alla ottimizzazione dei parametri strumentali. Nelle<br />
normali condizioni operative si tende infatti a raggiungere un compromesso tra i vari parametri<br />
allo scopo di assicurare un adeguato potere di rivelabilità per tutti gli analiti che devono<br />
essere determinati nel campione in esame. I parametri dello strumento sui quali è possibile<br />
intervenire sono quelli relativi alla sorgente, all’unità per l’introduzione del campione,<br />
all’interfaccia torcia/spettrometro e allo spettrometro. I citati parametri vengono ottimizzati<br />
uno alla volta allo scopo di ottenere il miglior rapporto segnale analitico/segnale di fondo.<br />
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