Pratiche di replicabilità
Pratiche di replicabilità
Pratiche di replicabilità
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filosofica come in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> " nuovi mo<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> vivere e <strong>di</strong> pensare l’univocità dell'essere<br />
come con<strong>di</strong>zione per pensare l'infinita pluralità<br />
delle <strong>di</strong>fferenze. 8 ” In questa nuova visione la<br />
ripetizione non cambia l’oggetto ripetuto, ma<br />
muta lo spirito <strong>di</strong> chi contempla.<br />
Anche Barthes 9 sottolinea l’importanza<br />
della ripetizione come tratto comune alle<br />
culture popolari ma rifiutato dalla cultura<br />
dell’Arte Propria (così definita da lui). Barthes<br />
in<strong>di</strong>vidua nella Pop Art alcuni tratti<br />
fondamentali che ritroviamo in forma <strong>di</strong>ffusa<br />
nelle forme contemporanee: l’origine si perde<br />
a vantaggio della citazione, le espressioni <strong>di</strong><br />
massa riappaiono nell’opera come materiali, si<br />
affermano l’imagerie e la copia.<br />
Nella Pop Art, probabilmente per la<br />
prima volta, l’oggetto ripetuto appare, non<br />
<strong>di</strong>etro, né sopra, ma accanto all’oggetto<br />
originale. La ripetizione, la moltiplicazione si<br />
sostituisce all’in<strong>di</strong>vidualità unica e irripetibile.<br />
2. Nella’analisi <strong>di</strong> un testo bisogna<br />
tener presente due <strong>di</strong>verse classi <strong>di</strong><br />
manifestazioni, la prima fa riferimento a<br />
prodotti finiti, testi chiusi, la seconda si<br />
riferisce a quei testi che sono in <strong>di</strong>venire,<br />
considerabili quin<strong>di</strong> come processi, riferibili<br />
anche a quei testi definibili collettivi,<br />
appartenenti alla società, continuamente in<br />
<strong>di</strong>venire.<br />
Nell’analisi <strong>di</strong> un testo, remix e remake<br />
possono essere considerati da un lato<br />
modalità testuali chiuse, finite, dall’altro entità<br />
in <strong>di</strong>venire. Il fatto che i testi siano sempre più<br />
testi collettivi porta altresì alla conclusione che<br />
i remake e i remix altro non siano che la<br />
rilettura collettiva <strong>di</strong> testi costantemente in<br />
<strong>di</strong>venire.<br />
I testi rielaborati come ripetizione<br />
possono quin<strong>di</strong> essere analizzati come testi<br />
attestati, chiusi, oppure possono essere<br />
considerati pratiche <strong>di</strong> lettura nel sociale dei<br />
testi stessi, o ancora come pratiche <strong>di</strong> uso e<br />
riuso del sociale.<br />
2.1 Una delle pratiche <strong>di</strong> <strong>replicabilità</strong>,<br />
applicabile a materiali testuali au<strong>di</strong>ovisivi, è il<br />
Found Footage. Con questo trermine si<br />
intende circoscrivere sia l’oggetto (il materiale<br />
filmico ritrovato, una sequenza), sia una vera<br />
e propria pratica che consiste nel realizzare<br />
film riappropriandosi dei materiali trovati,<br />
prelevati, spesso girati da un altro cineasta.<br />
Sono in gioco <strong>di</strong>verse operazioni<br />
filmiche 10 : film <strong>di</strong> compilazione, film che sono<br />
vere e proprie citazioni, oppure film dal<br />
carattere più personale costruiti a partire dal<br />
materiale ritrovato, che viene mo<strong>di</strong>ficato,<br />
alterato. Brevi film delle origini vengono ri-<br />
fotografati fotogramma per fotogramma, estesi<br />
e rallentati: la macchina da presa opera una<br />
sorta <strong>di</strong> messa in dettaglio all’interno del<br />
fotogramma. E poi détournement, glossa,<br />
rimontaggio lirico… Una <strong>di</strong>mensione<br />
proteiforme che ha subito ai nostri giorni<br />
un’accelerazione: con il ricorso alla<br />
<strong>di</strong>gitalizzazione, sono i dati a venire<br />
manipolati, non più la pellicola, e l’abbandono