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GLI ADDITIVI E LE AGGIUNTE PER IL CALCESTRUZZO Dott. LUIGI ...

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In genere un effetto ritardante è più comune di un effetto accelerante soprattutto nel caso del<br />

calcestruzzo superfluido.<br />

I superfluidificanti a base di naftalensolfonato hanno tendenza a provocare la coalescenza<br />

delle microbolle d’aria occluse negli impasti formando delle macrobolle. Questo fenomeno che<br />

interessa particolarmente i calcestruzzi superiluidi può provocare, soprattutto su pareti<br />

verticali, la formazione di antiestetici vacuoli. Questo effetto può essere in parte attenuato con<br />

il ricorso ad opportuni disarmanti o riducendo al minimo necessario la vibrazione.<br />

Esistono, comunque, in commercio formulati a base naftalensolfonato aventi un diverso grado<br />

di condensazione, una particolare distribuzione di peso molecolare e contenenti additivi<br />

antibolla che minimizzano il problema.<br />

Impiegando i superfluidificanti si possono ottenere calcestruzzi lavorabili con rapporti A/C <<br />

0,40 dotati di eccellenti resistenze meccaniche.<br />

Il loro impiego diventa necessario quando si richiedono resistenze a breve termine (24 ore)<br />

nell’ordine di 30-40 N/mm2.<br />

I dati della figura 26 mostrano che la resistenza a compressione a un giorno del calcestruzzo<br />

additivato con un superfluidificante può aumentare di tre volte rispetto al calcestruzzo di<br />

riferimento di uguale lavorabilità.<br />

La messa in opera con facilità di calcestruzzi aventi rapporto A/C < 0,40 garantisce non solo<br />

elevati livelli qualitativi sotto il profilo delle resistenza, ma anche un’ottima durabilità.<br />

Con questo rapporto A/C infatti, la porosità capillare della matrice cementizia è praticamente<br />

interrotta e quindi il calcestruzzo è altamente impermeabile e perciò resistente alle aggressioni<br />

chimico-fisiche. I risultati riportati nella figura 27 mostrano ad esempio come la diffusità degli<br />

ioni cloruro all’interno del calcestruzzo additivato con superfluidificante sia inferiore di due<br />

ordini di grandezza rispetto al riferimento già dopo tre giorni di stagionatura.<br />

Tra le applicazioni dei superfluidificanti le principali sono:<br />

- raggiungere una resistenza sufficiente per movimentare il manufatto con un ciclo di<br />

maturazione a vapore più breve e a temperatura più bassa;<br />

- facilitare la messa in opera e la compattazione del calcestruzzo;<br />

- migliorare la qualità dei manufatti.<br />

È noto che in prefabbricazione viene utilizzato ampiamente, per accelerare i ritmi produttivi,<br />

l’effetto incrementante delle resistenze iniziali del calcestruzzo svolto dalle alte temperature di<br />

maturazione.<br />

È stato ormai accertato che i correnti trattamenti termici a 60/80°C hanno ii vantaggio di<br />

accelerare notevolmente il processo di idratazione del cemento ma abbassano la resistenza<br />

meccanica finale della struttura.<br />

La maturazione a temperatura elevata peggiora infatti le caratteristiche leganti della pasta<br />

cementizia a causa delle modifiche che provoca sulla strutturata chimico-fisica dei prodotti di<br />

idratazione e sulla tessitura porosa della pasta (zone con porosità più elevata).<br />

Accanto a queste conseguenze negative sul processo di idratazione del cemento, il<br />

riscaldamento rapido del calcestruzzo può provocare stati tensionali nella struttura, dovuti ai<br />

differenti coefficienti di dilatazione temmica dei componenti, che danno origine a fenomeni di<br />

microfessurazione tanto più numerosi ed estesi quanto minore è il tempo di prestagionatura e<br />

tanto più levato il rapporto A/C.<br />

La microfessurazione è un fenomeno molto dannoso non solo per le caratteristiche<br />

meccaniche dell’elemento, ma soprattutto per la minore durabilità del manufatto in ambienti<br />

aggressivi.

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