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DOCUMENTAZIONE ARCHEOLOGICA, STANDARD E ... - Epoch

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A. D’Andrea<br />

rifl essione metodologica e teorica sugli strumenti computazionali adoperati rispetto a quella<br />

esclusivamente pratica e operativa rivolta all’analisi del solo lato informatico.<br />

Il libro è diviso in due parti: la prima sul metodo e la teoria in campo archeoinformatico<br />

e la seconda sulle applicazioni. Chiudono il volume cinque appendici: la prima dedicata<br />

alla illustrazione dei più diffusi standard in campo archeologico; la seconda e la terza, alle<br />

principali charter e recommendation edite dall’UNESCO e dall’ICOMOS per la protezione<br />

dei siti archeologici; la quarta, alla recente normativa italiana nel settore della valutazione<br />

dell’impatto archeologico, la quinta, infi ne, alla London Charter.<br />

L’analisi sulla metodologia muove da una breve storia dell’archeologia computazionale,<br />

fi nalizzata a fornire il confronto parallelo tra progresso tecnologico e orizzonti teorici<br />

dell’archeologia, dalla New Archaeology fi no alla Post-Processual Archaeology. Il discorso<br />

prosegue poi con l’approfondimento della natura del dato archeologico partendo da una<br />

analisi storica fi no alle più recenti osservazioni di I. Hodder direttamente infl uenzate dalle<br />

nuove acquisizioni nel campo della Fisica, in particolar modo della Meccanica Quantistica.<br />

Proprio questo nuovo fi lone consente di esaminare il quadro italiano che sembra<br />

contraddistinto da una visione “applicativa” che riduce l’approccio teorico e metodologico a<br />

vantaggio di un uso “neutrale e oggettivo” del computer. Il quarto capitolo è invece dedicato<br />

ai nuovi formalismi matematici che ben si adattano, per la loro fl essibilità, alle problematiche<br />

della codifi ca e normalizzazione delle fonti archeologiche. I successivi capitoli 5 e 6 descrivono<br />

l’introduzione nel campo della documentazione archeologica degli standard sia sotto forma<br />

di tracciati catalografi ci che di thesauri per la compilazione delle schede. Il settimo è dedicato<br />

alle ontologie ed al recentissimo standard ISO21127 CIDOC-CRM.<br />

La seconda parte del libro, dedicata alle applicazioni nel campo dei GIS, esamina dapprima<br />

il rapporto tra soluzioni informatiche e teoria archeologica e poi illustra le esperienze<br />

realizzate per gli scavi di Pontecagnano e Cuma.<br />

Desidero ringraziare il prof. Alessandro de Maigret, Presidente del Centro<br />

Interdipartimentale di Servizi di Archeologia (CISA) dell’Università degli Studi di Napoli<br />

“L’Orientale” che mi ha costantemente incoraggiato in questa impresa consentendomi di fruire<br />

di alcuni soggiorni di studio presso strutture pubbliche e private, nazionali e internazionali.<br />

Questo libro non poteva estendersi alle questioni di metodo senza un lungo periodo<br />

di ricerca di cui ho potuto benefi ciare presso il PIN Scarl di Prato, un consorzio pubblico<br />

coinvolto nelle rete di eccellenza europea EPOCH (www.epoch.eu) che raggruppa oltre 100<br />

istituzioni (pubbliche e private) competenti nel settore delle Applicazioni Informatiche nei<br />

Beni Culturali.<br />

La rete, fi nanziata nell’ambito del VI programma quadro, è coordinata da un gruppo<br />

di docenti universitari che include anche l’amico Franco Niccolucci, dell’Università degli<br />

Studi di Firenze. É a Franco Niccolucci che devo questa splendida occasione che mi ha<br />

permesso di avere un costante confronto con i più avanzati laboratori di ricerca europei e<br />

internazionali. Grazie a questa opportunità ho potuto verifi care il progresso costante delle<br />

tecniche e delle metodologie in campo informatico fi no ai più recenti approdi della Computer<br />

Graphics e dell’intelligenza artifi ciale applicata ai Beni Culturali. Senza la lungimiranza di<br />

Franco Niccolucci, che mi ha voluto con sé in questo progetto europeo, il mio osservatorio<br />

sulle problematiche dell’archeologia computazionale sarebbe stato certamente più ristretto.<br />

Pertanto il debito di riconoscenza e di gratitudine che ho nei suoi confronti è grande.<br />

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