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LETTERA DA TERADOMARI - Verobuddismo.ru

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Scritti di Nichiren Daishonin<br />

volume 6<br />

<strong>LETTERA</strong> <strong>DA</strong> <strong>TERADOMARI</strong><br />

Ho ricevuto il kan di monete 1 che mi hai mandato. Tutti coloro che aspirano<br />

alla Via dovrebbero riunirsi insieme e ascoltare il contenuto di questa lettera.<br />

Il decimo giorno del corrente mese di ottobre abbiamo lasciato il villaggio di<br />

Echi nel distretto di Aiko della provincia di Sagami, abbiamo sostato a Kumegawa<br />

nella provincia di Musashi e, dopo aver viaggiato per dodici giorni, siamo arrivati al<br />

porto di Teradomari nella provincia di Echigo. Da qui dobbiamo salpare per l'isola di<br />

Sado, ma poiché i venti non sono favorevoli, non so quando partiremo.<br />

Le difficoltà lungo la strada sono state maggiori di quanto pensassi e impossibili<br />

da descrivere. Ti lascio immaginare che cosa ho dovuto sopportare. Ma poiché ero<br />

preparato fin dalla partenza a tali difficoltà, non vedo perché debba cominciare a<br />

lamentarmi adesso. Perciò non ne parlerò.<br />

Il quarto volume del Sutra del Loto afferma: «Odio e gelosia verso questo sutra<br />

abbondano già durante la vita del Budda,<br />

= = =<br />

1. Kan di monete: monete legate insieme da uno spago. A quel tempo le monete avevano un buco<br />

quadrato nel centro ed erano di solito legate insieme in centinaia o migliaia.<br />

75<br />

molto maggiori saranno dopo la sua morte» 2 . Il quinto volume dice: «La società sarà<br />

piena di ostilità, e sarà molto difficile credere in esso» 3 . E il trentottesimo volume 4 del<br />

Sutra del Nirvana afferma: «A quel tempo, tutti i brahmani [si rivolsero al re<br />

Ajatashat<strong>ru</strong> e] parlarono così: "Oh grande re, in questo momento c'è un uomo di<br />

incomparabile malvagità, il monaco chiamato Gautama 5 . Tutti gli uomini malvagi,<br />

sperando di trarne profitto ed elemosine, si sono riuniti intorno a lui e sono diventati<br />

suoi seguaci. Essi non praticano il bene, ma usano incantesimi per attirare uomini<br />

come Mahakashyapa, Shariputra e Maudgalyayana"».<br />

Questo brano del Sutra del Nirvana riporta gli insulti lanciati da molti<br />

brahmani contro il Budda Shakyamuni che refutava le scritture predicate dai loro<br />

antichi maestri, le due divinità 6 e i tre asceti 7 .<br />

I brani citati del Sutra del Loto non esprimono odio contro il Budda [ma contro<br />

il Sutra del Loto]. Come spiega T'ien-t'ai, «I vari Shravaka 8 , i Pratyekabudda 9 e i<br />

Bodhisattva che riconoscevano solamente il Budda illuminato in quella<br />

2. Sutra del Loto, cap.10.<br />

= = =


3. Ibid., cap.14.<br />

4. Trentottesimo volume: questo passo in realtà appare nel trentanovesimo volume della versione<br />

attualmente esistente del Sutra del Nirvana.<br />

5. Gautama: "la migliore mucca", il nome della famiglia di Shakyamuni. Nelle prime scritture e nei<br />

paesi dove è diffuso il Buddismo Theravada, Shakyamuni è spesso indicato come il Budda Gautama.<br />

6. Le due divinità: Shiva e Vishnu.<br />

7. I tre asceti: Kapila, Uluka e Rishabha. Kapila è una figura leggendaria che avrebbe fondato la<br />

scuola Samkhya; Uluka (o Kanada) fondò 11 scuola Vaisheshika e Rishabha avrebbe preparato la strada al<br />

Giainismo.<br />

8. Shravaka: chiamati Shomon in giapponese, sono uomini di studio o ascoltatori. All'origine<br />

erano i discepoli del Budda che ascoltavano le sue prediche e aspiravano all'Illuminazione. In seguito servì<br />

a indicare i monaci e le monache hinayana che ascoltavano gli insegnamenti delle quattro nobili verità e<br />

che miravano a ottenere lo stato di Arhat.<br />

9. Pratyekabudda: in giapponese Engaku. Coloro che hanno percepito la verità della dodecupla<br />

catena di causalità o che hanno compreso legge dell'impermanenza di tutte le cose dall'osservazione dei<br />

fenomeni.<br />

76<br />

esistenza 10 » 11 , cioè coloro che non desiderano ascoltare il Sutra del Loto, o non<br />

desiderano credere in esso, o che dicono che non si accorda alle loro capacità, anche se<br />

non lo insultano a parole, sono tutti da considerarsi suoi nemici. Osservando la<br />

situazione dopo la scomparsa del Budda alla luce di quella esistente mentre egli era in<br />

vita, gli studiosi delle varie sette sono tutti come quei brahmani: il grande malvagio di<br />

cui essi parlano è Nichiren, e tutti gli uomini malvagi radunati attorno a lui, sono i<br />

miei discepoli e seguaci.<br />

Quei brahmani, avendo erroneamente interpretato e trasmesso gli<br />

insegnamenti dei Budda precedenti, dimostrarono ostilità per l'ultimo Budda,<br />

Shakyamuni. Oggi gli studiosi delle varie sette stanno facendo lo stesso errore. In<br />

conclusione, dall'insegnamento buddista hanno tratto opinioni eretiche. Sono come<br />

persone a cui gira la testa, che pensano che sia la montagna a girare intorno a loro. E<br />

così noi adesso abbiamo otto sette 12 o dieci sette 13 che disputano l'una con l'altra a<br />

causa delle loro varie dottrine.<br />

Il diciottesimo volume del Sutra del Nirvana espone la dottrina dei "gioielli<br />

preziosi che riscattano la vita" 14 . Il Gran Maestro<br />

= = =<br />

10. Budda illuminato in quell'esistenza: Shakyamuni nella sua veste provvisoria di Budda<br />

illuminatosi in India sotto l'albero di Bodhi.<br />

11. Citazione, riformulata dal Daishonin, dello Hokke mongu ki, vol. 8, nel quale Miao-lo<br />

interpreta la spiegazione dello Hokke mongu di T'ien- t'ai delle parole del capitolo Hosshi: «Odio e gelosia<br />

verso questo sutra abbondano già durante la vita del Budda, molto maggiori saranno dopo la sua morte».<br />

12. Otto sette: le sette Kusha, Jojitsu, Ritsu, Hosso, Sanron e Kegon, fiorite nell'era di Nara<br />

(710-794), e le sette Tendai e Shingon introdotte nell'era Heian (794-1185).<br />

13. Dieci sette: le otto sette più la Jodo (Pura Terra) e la Zen, che fiorirono nel periodo di<br />

Kamakura (1185-1333).<br />

14. L'espressione "gioielli preziosi che riscattano la vita" appare effettivamente nel secondo volume<br />

dello Hokke gengi che riporta il passo del Sutra del Nirvana in cui si afferma che tenendo sette gemme di<br />

riserva si può salvare la vita quando è minacciata dalla carestia, dai banditi o da un re malvagio.<br />

77


T'ien-t'ai meditando su questo passo concluse che la "vita" è il Sutra del Loto, e che i<br />

"gioielli preziosi" sono i primi tre dei quattro insegnamenti 15 esposti nel Sutra del<br />

Nirvana. Ma in che consiste il perfetto insegnamento esposto dal Sutra del Nirvana? È<br />

la dottrina dell'eterna innata natura di Budda già esposta dal Sutra del Loto, e che<br />

viene predicata di nuovo per ricondurre la gente all'origine. Il perfetto insegnamento<br />

dell'eterna innata natura di Budda del Sutra del Nirvana appartiene in realtà al Sutra<br />

del Loto. Il merito spettante al Sutra del Nirvana si limita perciò ai primi tre<br />

insegnamenti.<br />

Il terzo volume 16 dello Hokke gengi di T'ien-t'ai afferma: «Il Sutra del Nirvana<br />

offre i gioielli preziosi che riscattano la vita [del Sutra del Loto]; non fa che ripetere e<br />

concludere». Il terzo volume dello Hokke gengi shakusen spiega: «Per la nostra scuola<br />

questa metafora significa che il contenuto del Sutra del Nirvana va considerato come i<br />

gioielli preziosi (che riscattano la vita del Sutra del Loto)».<br />

Il Gran Maestro T'ien-t'ai nella sua opera intitolala Shi'nenjo, citando il brano<br />

del Sutra del Loto che dice: "Sebbene espongano diverse strade.. .» 17 , dichiara che i<br />

quattro<br />

= = =<br />

15. Quattro insegnamenti: una classificazione degli insegnamenti di Shakyamuni in base al<br />

contenuto. Il quarto o perfetto insegnamento espone la correlazione fra la verità ultima e tutti i fenomeni.<br />

T'ien-t'ai distingue due categorie di perfetto insegnamento: quello esposto in altri sutra e quello esposto<br />

nel Sutra del Loto. Ambedue affermano che tutti i comuni mortali possono ottenere la Buddità, ma il<br />

primo lo espone solo teoricamente, senza dare alcun esempio pratico, o fa varie distinzioni od eccezioni.<br />

16. Questa citazione appare nel secondo volume dello Hokke gengi. Nichiren Daishonin può aver<br />

usato una versione differente del testo. Significa che Shakyamuni, dopo aver esposto il perfetto<br />

insegnamento nel Sutra del Loto, lo ripeté nel Sutra del Nirvana per ribadirlo.<br />

17. Lo Shi'nenjo (Quattro meditazioni) non cita questo brano ma un altro, tratto anch'esso dal<br />

capitolo Hoben, che afferma, «Usando gli hoben (mezzi per salvare la gente) ho predicato ai cinque<br />

asceti». Siccome entrambi i brani concordano nella sostanza, il Daishonin può aver citato l'uno piuttosto<br />

che l'altro.<br />

78<br />

gusti 18 sono anch'essi da considerare gioielli preziosi. Se è così, tutti i sutra predicati<br />

prima e dopo il Sutra del Loto, devono essere considerati come gioielli preziosi per il<br />

bene del Sutra del Loto.<br />

Ma gli studiosi buddisti di oggi sono dell'opinione che questa sia<br />

un'interpretazione della sola setta T'ien-t'ai, non accettata da nessuna delle altre sette.<br />

Io, Nichiren, ho riflettuto sull'argomento e sostengo che le otto o dieci sette sono<br />

emerse tutte dopo la morte del Budda e che non dobbiamo valutare i sutra predicati<br />

dal Budda in base alle dottrine delle sette fondate dopo la sua morte dai vari studiosi e<br />

maestri. I giudizi di T'ien-t'ai si accordano con gli insegnamenti dei vari sutra ed è<br />

sbagliato rifiutarli come l'opinione di una singola setta. Gli studiosi delle varie sette,<br />

aderendo strettamente alle opinioni errate dei loro maestri, dichiarano che la dottrina<br />

deve essere adatta alla capacità delle persone 19 , oppure si rifanno alle opinioni dei loro<br />

fondatori, oppure persuadono i saggi governanti [ad allearsi con loro]. Il risultato è che


alla fine regna la malevolenza, sorgono dispute e contrasti e ci si compiace di nuocere<br />

a persone innocenti.<br />

Fra le varie sette, le dottrine della Shingon sono particolarmente distorte. I suoi<br />

fondatori, Shan-wu-wei e Chin-kang- chih, sostenevano che ichinen sanzen è il più<br />

importante di tutti i principi di T'ien-t'ai ed è il cuore degli insegnamenti<br />

= = =<br />

18. Quattro gusti: i primi quattro dei cinque gusti del latte: latte fresco, panna, latte cagliato,<br />

burro e ghee (burro raffinato) - le cinque fasi del processo mediante il quale il latte diventa burro raffinato.<br />

T'ien-t'ai usa questa metafora per classificare gli insegnamenti dei cinque periodi di Kegon, Agon, Hodo,<br />

Hannya e Hokke-Nehan. I quattro gusti indicano tutti i sutra esposti prima del Sutra del Loto.<br />

19. Questa opinione fu sostenuta in particolare dalla setta della Pura Terra: poiché le persone<br />

dell'Ultimo giorno hanno minori capacità, non possono praticare un insegnamento profondo come il Sutra<br />

del Loto, ma devono abbracciare la "Via della pratica facile", affidandosi al potere del Budda Amida.<br />

79<br />

esposti dal Budda nel corso della sua esistenza, ma, lasciando da parte i "tremila regni<br />

contenuti nella mente", il fondamento degli insegnamenti esoterici ed essoterici,<br />

l'elemento essenziale del Buddismo sono i mudra e mantra 20 . Da allora in poi, i maestri<br />

della setta Shingon aderiscono a questo principio e sostengono che tutti i sutra che<br />

mancano di mudra e mantra sono inferiori, sono come insegnamenti non buddisti.<br />

Alcuni affermano che il Sutra Dainichi fu predicato da un Budda diverso da<br />

Shakyamuni, altri dichiarano che è il più alto di tutti gli insegnamenti esposti dal<br />

Signore della dottrina Shakyamuni, mentre altri ancora dicono che lo stesso Budda<br />

predicò i sutra essoterici manifestandosi come Shakyamuni e predicò i sutra esoterici<br />

manifestandosi come Dainichi. Non comprendendo la verità, hanno avanzato<br />

un'infinità di teorie errate. Sono come coloro che, ignari del colore del latte, fanno<br />

varie congetture sbagliate, ma non indovinano il suo vero colore 21 , oppure come i<br />

ciechi che cercavano di indovinare la forma di un elefante 22 . Ora dovete tutti capire<br />

che il Sutra Dainichi, se predicato prima del Sutra del Loto, è come il Sutra Kegon e, se<br />

predicato dopo, è come il Sutra del Nirvana,<br />

= = =<br />

20. Mudra e mantra: mudra (o sigilli) sono atteggiamenti delle mani simboleggiami particolari<br />

proprietà dei vari Budda, mantra sono sillabe o frasi dotate di poteri mistici.<br />

21. Il Sutra del Nirvana, vol. 14, afferma che i brahmani, ignorando<br />

l'insegnamento di Shakyamuni dell'eternità, felicità, vero io e purezza, nutrono opinioni distorte, come<br />

uomini ciechi che non conoscono il vero colore del latte.<br />

22. Questa parabola appare nel Sutra del Nirvana, vol. 32. Un re ordinò al suo primo ministro di<br />

portare un elefante davanti a un g<strong>ru</strong>ppo di ciechi dicendo loro di toccarlo e di descriverlo. Uno dei ciechi,<br />

ponendo le mani sullo stomaco dell'elefante, disse che sembrava un vaso; un altro toccò la coda e disse che<br />

somigliava a una corda; un altro ancora urtando la proboscide affermò che l'animale somigliava a un<br />

pestello, e cosi via. In questa parabola, Shakyamuni paragonava il re che conosce la verità alla saggezza<br />

del Budda, il ministro al Sutra del Nirvana, l'elefante alla natura di Budda e i ciechi ai comuni mortali<br />

illusi.<br />

80


(tutti sono "preziosi gioielli" per riscattare la vita del Sutra del Loto).<br />

Non può essere che il Sutra del Loto come esisteva in India contenesse mudra e<br />

mantra, ma che nella sua versione intitolata Myoho-renge-kyo Kumarajiva li abbia<br />

omessi? Oppure che Shan-wu-wei abbia aggiunto i mudra e i mantra intitolando la sua<br />

versione Dainichi-kyo? Per esempio, c'erano altre versioni del Sutra del Loto,<br />

Sho-hokke-kyo, Tembon-hoke-kyo, Hokke-zammai-kyo e Satsuun fundari-kyo 23 .<br />

In India, dopo la morte del Budda, il Bodhisattva Nagarjuna fu il solo che<br />

comprese [la relazione tra il Sutra del Loto e gli altri sutra], in Cina il primo a<br />

comprendere fu il Gran Maestro T'ien-t'ai Chih-che. Shan-wu-wei della scuola<br />

Shingon, Ch'eng-kuan" della scuola Kegon, Chia-hsiang 25 della scuola Sanron e Tz'u-en<br />

della scuola Hosso, benché aderissero di nome alla propria scuola, in cuor loro erano<br />

convinti degli insegnamenti della scuola T'ien-t'ai. Ma i loro discepoli che sono<br />

inconsapevoli di questo fatto, come possono evitare la colpa di offendere la Legge?<br />

Alcune persone mi criticano dicendo: «Nichiren non comprende la capacità<br />

delle persone e propone teorie assurde; perciò incontra persecuzioni». Altre persone<br />

dicono: «La pratica<br />

= = =<br />

23. Lo Sho-hokke-kyo e il Tembon-hoke-kyo sono due delle tre traduzioni cinesi del Sutra del Loto<br />

esistenti, fatte rispettivamente da Dharmaraksha nel 286 e da Jnanagupta e Dharmagupta nel 601. Lo<br />

Hokke-zammai-kyo fu tradotto da Chih-yen nel 427. Il traduttore del Satsuun fundari-kyo, chiamato<br />

anche Satsudon fundari-kyo, è sconosciuto. Queste due ultime versioni sono andate perdute.<br />

24. Ch'eng-kuan (738-839): quarto patriarca della scuola Kegon nella Cina T'ang. Praticò la<br />

meditazione T'ien-t'ai sotto Miao-lo, quindi studiò sotto maestri di varie altre scuole. Successe a Fa-tsang,<br />

terzo patriarca Kegon, e propagò le dottrine Kegon. Scrisse numerosi trattati, fra i quali il Kegongyo sho.<br />

25. Chia-hsiang (549-623): chiamato anche Chi-tsang. Studiò i Tre trattati (cinese: Sanlun,<br />

giapponese: Sanron) sui Sutra Hannya e fondò la scuola Sanron.<br />

81<br />

[di shakubuku] del capitolo Kanji 26 è per Bodhisattva a uno stadio avanzato, in<br />

disaccordo con quella [di shoju] del capitolo Anrakugyo 11 . Altri dicono: «Anch'io so che<br />

è giusto, ma non lo dico». Altri ancora dicono che mi limito agli insegnamenti<br />

dottrinali [e non dico nulla sull'osservazione della mente 28 ].<br />

Sono pienamente consapevole di queste critiche, ma ricordo il caso di Pien Ho 29<br />

cui amputarono i piedi e di Kiyomaro 30 (Uomo puro) che fu soprannominato<br />

Kegaremaro (Uomo impuro)<br />

= = =<br />

26. Capitolo Kanji. il tredicesimo capitolo del Sutra del Loto, nel quale otto miriadi di milioni di<br />

nayuta di Bodhisattva giurano di insegnare il sutra nell'epoca corrotta successiva alla morte del Budda. Il<br />

loro giuramento si trova nei famosi venti versi che enumerano le persecuzioni che avrebbero incontrato<br />

propagando il Sutra del Loto nella temuta epoca dell'Ultimo giorno. Miao-lo in seguito sintetizzò queste<br />

persecuzioni nel concetto dei tre potenti nemici. La pratica che suscita questi nemici è quella di<br />

shakubuku.


27. Capitolo Anrakugyo: il quattordicesimo capitolo del Sutra del Loto, che descrive le quattro vie<br />

pacifiche della pratica, con azioni, parole, pensieri e voti. Queste "pratiche pacifiche" sono di solito<br />

identificate con shoju.<br />

28. Osservazione della mente: la percezione, attraverso la meditazione, della realtà ultima<br />

inerente alla propria vita. Insieme allo studio dottrinale dei sutra, è parte integrante della pratica della<br />

setta Tendai. Sebbene il Daishonin chiarisca nei suoi scritti che la recitazione di Nam-myoho- renge-kyo<br />

costituisce la pratica per l'osservazione della mente nell'Ultimo giorno della Legge, questa critica gli veniva<br />

mossa in quanto, nel fare shakubuku, egli dava grande importanza al confronto delle scritture per stabilire<br />

la superiorità del Sutra del Loto.<br />

29. Pien Ho: nato a Ch'u in Cina durante la dinastia Chou. Secondo quanto dice il capitolo He shih<br />

dello Han Fei Tzu, trovò una gemma sul monte Ch'u e la donò al re Li. Il re la fece stimare e, quando lo<br />

stimatore disse che era una comune pietra, fece amputare il piede sinistro a Pien Ho. Dopo la morte del re,<br />

Pien Ho donò la pietra preziosa al re Wu, ma venne di nuovo accusato di frode e gli fu amputato il piede<br />

destro. In seguito, quando il re Wen ascese al trono, Pien Ho pianse per tre giorni ai piedi del monte Ch'u<br />

con in mano la pietra preziosa, finché versò lacrime di sangue. Saputo ciò, il re Wen si fece dare la pietra<br />

da Pien Ho e la lucidò. Venne allora riconosciuto il suo vero valore e da allora fu venerata dall'intera<br />

popolazione.<br />

30. Kiyomaro (733-799): Wake no Kiyomaro. Un alto funzionario di corte che fu esiliato per<br />

aver ostacolato i tentativi di ascendere al trono del prete Dokyo, favorito dell'imperatrice Shotoku. Dopo la<br />

morte dell'imperatrice, Dokyo fu allontanato e Kiyomaro fu richiamato in servizio a corte.<br />

82<br />

e fu sul punto di essere condannato a morte. I contemporanei risero di questi due<br />

uomini, ma di loro non è rimasto un buon nome. Lo stesso accadrà a chi mi critica<br />

ingiustamente.<br />

Il capitolo Kanji dice: «Ci saranno molte persone ignoranti che ci malediranno e<br />

parleranno male di noi». Questo brano corrisponde perfettamente a me, perché non si<br />

dovrebbe applicare anche a tutti voi? «Ci attaccheranno con spade e bastoni»,<br />

continua il brano, lo ho sperimentato personalmente questo brano del sutra. Perché i<br />

miei discepoli non dovrebbero fare lo stesso? Più avanti afferma: «Essi andranno<br />

sempre tra la gente per calunniarci», E ancora: «Si rivolgeranno ai sovrani, ai ministri,<br />

ai brahmani e ai grandi protettori del Buddismo [...calunniandoci e parlando male di<br />

noi]». Inoltre: «Saremo disapprovati e ingiuriati; saremo esiliati ripetutamente».<br />

Ripetutamente significa più volte. E io, Nichiren, sono stato ripetutamente scacciato e<br />

due volte sono stato condannato all'esilio 31 .<br />

Il Sutra del Loto è la cerimonia della predicazione della Legge dei Budda delle<br />

tre esistenze 32 . Il passato del capitolo Fukyo 33 corrisponde al presente predetto nel<br />

capitolo Kanji, il<br />

= = =<br />

31. Il Daishonin era stato esiliato a Izu dal maggio 1261 al febbraio 1263 e all'isola di Sado<br />

dall'ottobre 1271 al marzo 1274.<br />

32. Questa affermazione deriva da un brano del capitolo Hoben del Sutra del Loto in cui si legge:<br />

«Nello stesso modo in cui tutti i Budda delle tre esistenze predicano la Legge, così anch'io adesso predico<br />

la Legge senza distinzioni». Le cinque categorie di Budda - tutti i Budda in generale, i Budda passati, i<br />

Budda presenti, i Budda futuri e Shakyamuni Budda - seguono invariabilmente lo stesso metodo di<br />

predicazione, esponendo i loro vari insegnamenti al fine di condurre le persone all'Unico veicolo del Budda,<br />

o Sutra del Loto.


33. Capitolo Fukyo: il ventesimo capitolo del Sutra del Loto, in cui sono descritte le pratiche del<br />

Bodhisattva Fukyo. Vissuto nel Medio giorno della Legge del Budda Ionno, egli perseverò a predicare la<br />

Legge affrontando molte persecuzioni.<br />

83<br />

presente predetto nel capitolo Kanji corrisponde al passato del capitolo Fukyo. Il<br />

capitolo Kanji di oggi, nel futuro sarà il capitolo Fukyo e a quel tempo Nichiren sarà il<br />

Bodhisattva Fukyo.<br />

Il Sutra del Loto consiste di una singola opera in otto volumi e ventotto capitoli,<br />

ma si dice che questo sutra in India fosse lungo un intero yojana 34 . Certamente doveva<br />

contenere molti più capitoli. La versione in ventotto capitoli oggi usata in Cina e in<br />

Giappone rappresenta la parte più essenziale di una versione abbreviata.<br />

Lasciamo da parte la sezione della rivelazione 35 . Nella sezione della<br />

trasmissione, le tre esortazioni 36 del capitolo Hoto furono rivolte all'assemblea riunita<br />

sul Picco dell'Aquila nella Cerimonia nell'Aria. In quanto al voto pronunciato nel<br />

capitolo Kanji dai ventimila, ottantamila, otto miriadi di milioni di nayuta 37 di grandi<br />

Bodhisattva, è al di là della comprensione di un uomo di poca saggezza come me, ma<br />

la frase "in un'epoca di paura e di malvagità" allude all'inizio dell'Ultimo giorno della<br />

Legge. La stessa frase "in un'epoca di paura e di malvagità" è poi resa nel capitolo<br />

Anrakugyo con l'espressione "nell'ultima epoca". E, guardando ad altre traduzioni<br />

dello<br />

= = =<br />

34. Yojana: antica unità di misura indiana, equivalente alla distanza che l'esercito reale poteva<br />

ricoprire in un giorno di marcia. Poteva variare da 9,6 a 18 o a 24 km.<br />

35. Sezione della rivelazione: una delle tre divisioni di un sutra - preparazione, rivelazione e<br />

trasmissione- usate nell'interpretazione degli insegnamenti buddisti. Qui il Daishonin applica queste<br />

divisioni unicamente allo Shakumon (la prima metà) del Sutra del Loto. Da questo punto di vista, la<br />

preparazione consiste del Sutra Muryogi e del primo capitolo (Jo); la rivelazione va dal secondo (Hoben) al<br />

nono (Ninki) e la trasmissione dal decimo capitolo (Hosshi) al quattordicesimo (Anrakugyo).<br />

36. Le tre esortazioni: esortazioni a propagare il Sutra del Loto nel futuro, rivolte all'assemblea da<br />

Shakyamuni nel capitolo Hoto (undicesimo).<br />

37. Nayuta: unità numerica indiana, variamente intesa secondo la fonte. Il Kusha ron la definisce<br />

come cento miliardi (10 11 ).<br />

84<br />

stesso testo, troviamo che nello Sho-hokke-kyo essa appare come "nell'ultima era"<br />

oppure "nell'ultima era a venire", mentre nel Tembon-hoke-kyo appare come "in<br />

un'epoca di paura e di malvagità".<br />

In questa "ultima epoca" che corrisponde al nostro tempo, sono apparsi i tre tipi<br />

di nemici 38 , ma non è apparso uno solo degli ottanta miriadi di milioni di nayuta di<br />

Bodhisattva. Un lago prosciugato non è colmo d'acqua e una luna calante non è tonda.<br />

Se l'acqua è limpida, l'immagine della luna vi si rifletterà e, se verranno piantati degli<br />

alberi, gli uccelli potranno farvi il nido. Perciò io, Nichiren, propago questo sutra al<br />

posto degli ottanta miriadi di milioni di nayuta di Bodhisattva. Io prego quei<br />

Bodhisattva di darmi aiuto e protezione.


Il prete laico 39 che porta questa lettera dice che gli hai ordinato di<br />

accompagnarmi a Sado. Ma, in vista delle spese del viaggio e delle altre difficoltà, lo<br />

rimando indietro. Io conosco già la tua sincerità. Per favore spiega agli altri quello che<br />

ho scritto qui. Sono assai preoccupato per i preti che sono in prigione 40 e spero che mi<br />

informerai sulla loro situazione al più presto.<br />

Rispettosamente, Nichiren<br />

L'ora del gallo (fra le cinque e le sette di mattina), il 22 ottobre<br />

= = =<br />

38. I tre tipi di nemici: chiamati anche i tre potenti nemici. Sono le persone che perseguiteranno<br />

chi propaga il Sutra del Loto dopo la morte di Shakyamuni. Esse sono: 1) laici ignoranti, 2) preti arroganti<br />

e 3) preti influenti che, per timore di perdere onori e profitto, indurranno le autorità a perseguitare i devoti<br />

del Sutra del Loto.<br />

39. Prete laico: uno che ha preso gli ordini ma continua a vivere in famiglia come un laico. In<br />

Giappone, dal periodo Heian (794-1185) in poi, veniva fatta una distinzione tra preti laici (nyudo) e coloro<br />

che avevano rinunciato formalmente al mondo e vivevano nei templi.<br />

40. Dopo la persecuzione di Tatsunokuchi, cinque discepoli del Daishonin furono arrestati e<br />

confinati in celle scavate nel terreno.<br />

Teradomari Gosho<br />

Gosho Zenshu, pag. 951<br />

Scritto il 2 ottobre 1271 a 50 anni, da Teradomari<br />

Destinato a Toki Jonin<br />

85<br />

CENNI STORICI - Dopo il fallito tentativo di uccidere Nichiren Daishonin a<br />

Tatsunokuchi il 12 settembre 1271, Hei no Saemon, capo dell'Ufficio degli Affari Politici<br />

e Militari, dovette eseguire gli ordini impartiti dal governo e consegnò il Daishonin<br />

alla custodia di Homma Rokuro Zaemon Shigetsura, vice governatore di Sado. Il<br />

Daishonin rimase per quasi un mese nella residenza di Homma, a Echi, ad attendere le<br />

decisioni sul suo destino da parte del governo.<br />

Nel frattempo, alcuni disordini si erano verificati nella residenza del reggente e,<br />

quando un indovino disse a Hojo Tokimune che erano dovuti al tentativo di<br />

esecuzione, Tokimune ordinò che il Daishonin venisse rilasciato. Ma una serie di<br />

incendi dolosi e di omicidi colpirono Kamakura e si diffuse la voce che i responsabili<br />

fossero i seguaci del Daishonin. Il governo allora ordinò l'esilio del Daishonin.


Il 10 ottobre Nichiren Daishonin lasciò Echi, scortato dai guerrieri di Homma.<br />

Quando il g<strong>ru</strong>ppo raggiunse la costa del Mar del Giappone il giorno 21, nevicò<br />

abbondantemente e il mare era in tempesta. Furono costretti a fermarsi per diversi<br />

giorni in un porto chiamato Teradomari a Echigo (nella prefettura di Niigata) e<br />

aspettare che i venti si calmassero.<br />

Il giorno dopo l'arrivo a Teradomari, Nichiren Daishonin scrisse questa lettera e<br />

l'affidò a un prete laico che Toki Jonin aveva mandato ad accompagnarlo. Toki Jonin,<br />

uno dei principali seguaci del Daishonin, era al servizio di un certo signor Chiba nella<br />

provincia di Shimosa. Si era convertito intorno al 1254. Uomo di notevole cultura,<br />

ricevette numerose opere importanti dal Daishonin, incluso Il vero Oggetto di culto.<br />

Il g<strong>ru</strong>ppo raggiunse Sado il 28 ottobre e arrivò il primo<br />

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novembre a Tsukahara, il posto assegnato al Daishonin per l'esilio.<br />

La comunità dei credenti a Kamakura era stata gravemente scossa dalla<br />

persecuzione di Tatsunokuchi e dall'esilio a Sado, e molti tra i discepoli e seguaci del<br />

Daishonin cedettero alle pressioni del governo e abbandonarono la fede, o<br />

cominciarono a nutrire dubbi e a perdere fiducia nell'insegnamento del maestro.<br />

Alcuni cominciarono anche a criticare il Daishonin dicendo che egli si attirava le<br />

persecuzioni perché era troppo rigido nel suo metodo di propagazione, o che non era<br />

possibile che fosse il devoto del Sutra del Loto perché non era stato protetto dalle<br />

divinità buddiste. Per aiutare i suoi seguaci a sciogliere i dubbi e perseverare nella<br />

fede, Nichiren Daishonin a Sado scrisse vari Gosho, L 'apertura degli occhi, Lettera da<br />

Sado, La pratica dell'insegnamento del Budda e questa lettera, spiegando perché i<br />

seguaci del vero Buddismo subivano persecuzioni, perché le divinità celesti<br />

apparentemente non li proteggevano e perché shakubuku è il metodo di propagazione<br />

adatto all'Ultimo giorno della Legge.<br />

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