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LA GRANDE GUIDA DEL MONDO - Verobuddismo.ru

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Scritti di Nichiren Daishonin<br />

volume 5<br />

<strong>LA</strong> <strong>GRANDE</strong> <strong>GUIDA</strong> <strong>DEL</strong> <strong>MONDO</strong><br />

Dopo aver letto la tua lettera, mi sento sollevato come se finalmente fosse<br />

spuntato il giorno dopo una lunga notte, o come se fossi tornato a casa dopo un lungo<br />

viaggio. La legge del Budda decide la vittoria o la sconfitta, mentre la legge del re si<br />

basa su ricompense o punizioni. Per questa ragione un Budda ha il titolo di "grande<br />

guida del mondo" 1 , il re è "colui che governa a suo arbitrio".<br />

L'India è chiamata paese della Luna 2 , il nostro paese è chiamato paese del Sole.<br />

Fra gli ottantamila paesi del continente di Jambudvipa 3 , l'India è il più grande, il<br />

Giappone il più piccolo, ma per il felice auspicio dei loro nomi, l'India viene seconda, il<br />

Giappone è il primo. Il Buddismo è originato<br />

= = =<br />

1. Grande guida del mondo: titolo del Budda, così chiamato perché valorosamente affronta ogni<br />

sofferenza e guida tutti gli esseri all'illuminazione. Nel capitolo Kejoyu (7) del sutra del Loto è descritto<br />

come "grande guida del mondo, senza eguali, adorno di centinaia di meriti, che ha raggiunto la suprema<br />

saggezza".<br />

2. Paese della Luna (Chin Yueh-chih): nome dato dai cinesi e dai giapponesi all'India. Verso la fine<br />

del terzo secolo a.C., la tribù Yueh-chih (tribù della luna) dominava parte dell'India e, siccome il Buddismo<br />

fu introdotto in Cina dall'India attraverso il loro territorio, I cinesi considerarono tutta l'India come paese<br />

della Luna.<br />

3. Jambudvipa: il continente situato a sud del monte Sume<strong>ru</strong>, nel quale vivono gli esseri umani e<br />

nel quale appare il Budda.<br />

113<br />

dal paese della Luna, ma risiederà nel paese del Sole. Che la luna spunti a occidente e<br />

si diriga verso est 4 , mentre il sole viaggia da oriente a occidente, è un fenomeno<br />

naturale, come la magnetite attrae il ferro o la pianta zoge 5 si nutre del <strong>ru</strong>more del<br />

tuono. Chi potrebbe negare queste verità?<br />

Esaminiamo adesso come il Buddismo è arrivato in Giappone. Dopo le sette<br />

generazioni di divinità celesti e le cinque generazioni di divinità terrene 6 , venne<br />

l'epoca dei governanti umani, il primo dei quali fu l'imperatore Jimmu, il trentesimo<br />

l'imperatore Kimmei che regnò per trentadue anni. A quel tempo, a ovest del nostro<br />

paese, c'era uno stato chiamato Paekche 7 che era vassallo dell'imperatore del Giappone<br />

e il cui re si chiamava Songmyong. Il 30 ottobre del tredicesimo anno di regno di


Kimmei (552), questo re inviò al Giappone il tributo annuo insieme a una statua di<br />

bronzo dorato del Budda Shakyamuni, varie scritture buddiste e anche monaci e<br />

monache.<br />

L'imperatore ne fu molto contento e chiese ai suoi ministri se si dovesse<br />

venerare o no il Budda delle regioni occidentali. Il ministro Iname no Sukune 8 della<br />

famiglia Soga disse:<br />

= = =<br />

4. La luna appare a ovest: si riferisce al fatto che la luna nuova comincia ad apparire a ovest verso<br />

il tramonto. Nelle notti successive, a mano a mano che diventa piena, sembra spostarsi verso est.<br />

5. Zoge: pianta chiamata zoge (avorio) per il colore dei suoi pelali. Nel sutra del Nirvana si afferma<br />

che cresce con il suono dei tuoni.<br />

6. Sette generazioni di dèi celesti: si dice che il Giappone, creato dagli dèi, sia stato governato da<br />

sette generazioni di divinità celesti, poi da cinque generazioni di divinità terrene la prima delle quali era<br />

Tensho Daijin, la Dea del sole, riverita come progenitrice della stirpe imperiale<br />

7. Paekche (Kudara in giapponese): uno degli antichi regni coreani. Nel IV secolo il Giappone<br />

fondò lo stato di Kaya nel sud della Corea per controllare tutta la penisola, Paekche, alleata con il<br />

Giappone, ebbe un <strong>ru</strong>olo importante per l'introduzione della cultura cinese in Giappone.<br />

8. Iname no Sukune (?-570): Soga no Iname, funzionario di corte nel periodo Yamato (300-710).<br />

Sukune era un titolo onorifico dei ministri e alti funzionari. Le sue figlie divennero mogli dell'imperatore<br />

Kimmei e una di esse generò l'imperatore Yomei, padre del principe Shotoku.<br />

114<br />

«Tutti i paesi dell'occidente venerano questo Budda. Perché solo il Giappone dovrebbe<br />

rifiutarlo?» Okoshi, un altro ministro della famiglia Mononobe, Nakatomi no Kamako 9<br />

e altri dissero: «I sovrani che regnano sul nostro paese hanno sempre onorato il cielo e<br />

la terra, e tutte le numerose divinità della terra e delle messi con i riti prescritti nelle<br />

quattro stagioni. Se ora cambiamo questo costume e veneriamo la divinità di un paese<br />

occidentale, certamente le divinità del nostro paese si arrabbieranno». Incapace di<br />

decidere, l'imperatore decretò che, per prova, solo Soga no Sukune dovesse venerare [il<br />

Budda], e nessun altro. Soga no Sukune fu felicissimo di ricevere questo ordine, portò<br />

l'immagine del Budda Shakyamuni nella sua residenza e la collocò in un luogo<br />

chiamato Ohada 10 . Mononobe no Okoshi si sdegnò dicendo che era una cosa<br />

inconcepibile e in Giappone scoppiò una terribile epidemia che uccise più di metà<br />

della popolazione. Poiché sembrava che l'intera nazione dovesse perire, Mononobe no<br />

Okoshi approfittò dell'occasione per dichiarare che la statua del Budda doveva essere<br />

dist<strong>ru</strong>tta. L'imperatore decretò che il Buddismo, questa religione straniera, venisse<br />

immediatamente abbandonato. Mononobe no Okoshi, agendo in nome<br />

dell'imperatore, prese la statua, la gettò in un fuoco di cartone e la colpì a martellate.<br />

Appiccò il fuoco al santuario del Budda e fustigò i monaci e le monache. Allora,<br />

benché non ci fosse una nuvola in cielo, si alzò un gran vento e piovve. Il palazzo


imperiale fu completamente dist<strong>ru</strong>tto da un fuoco celeste. L'imperatore, il ministro<br />

Mononobe e Soga no Sukune caddero tutti e tre vittime dell'epidemia e soffrirono<br />

come se venissero fatti a pezzi o b<strong>ru</strong>ciati vivi. Alla fine Mononobe no Okoshi morì,<br />

mentre l'imperatore e Soga no Sukune riuscirono<br />

= = =<br />

9. Nakatomi no Kamako: non si hanno informazioni sulla sua vita. (Non ha niente a che vedere<br />

con il suo omonimo citato nella nota 29).<br />

10. Ohada: località nel villaggio di Asuka, nei pressi di Nara.<br />

115<br />

a stento a guarire. Da allora passarono diciannove anni senza che nessuno<br />

abbracciasse il Buddismo.<br />

Il trentunesimo imperatore, Bidatsu, secondo figlio di Kimmei, regnò per<br />

quattordici anni assistito dai ministri della sinistra e della destra. Uno di questi era<br />

figlio di Mononobe no Okoshi, Yuge no Moriya 11 , che era succeduto al padre, l'altro era<br />

Soga no Umako 12 , figlio di Soga no Sukune. Durante il regno di questo imperatore<br />

nacque il principe Shotoku 13 , figlio dell'imperatore Yomei e nipote di Bidatsu. Un<br />

giorno di febbraio, quando aveva due anni, il principe si rivolse a oriente, tese il dito<br />

medio, recitò «Namu Budda» e le ceneri del Budda apparvero nel palmo della sua<br />

mano. Questa fu la prima volta che in Giappone qualcuno invocò il nome del Budda<br />

Shakyamuni.<br />

Quando aveva solo otto anni, il principe disse: «Chi nell'ultima epoca adorerà<br />

l'immagine del saggio d'occidente, il Budda Shakyamuni, preverrà le disgrazie e<br />

riceverà fortuna; chi la disprezzerà, attirerà le disgrazie e accorcerà la propria vita».<br />

Mononobe no Moriya e altri si adirarono e dissero: «I Soga venerano il dio straniero, in<br />

violazione del decreto imperiale». Le<br />

= = =<br />

11. Yuge no Moriya (?-587): Mononobe no Moriya. Funzionario di corte del periodo Yamato,<br />

osteggiò a lungo il Buddismo e fu infine ucciso da Soga no Umako.<br />

12. Soga no Umako (?-626): funzionario del periodo Yamato e sostenitore del Buddismo. Nel 587,<br />

alla morte dell'imperatore Yomei, vi furono dissensi per la successione fra il principe sostenuto da<br />

Mononobe no Moriya e quello sostenuto da Soga no Umako. Umako uccise Moriya e mise sul trono il suo<br />

protetto, l'imperatore Sushun. In seguito, saputo che Sushun l'odiava, lo fece uccidere e mise sul trono sua<br />

nipote, vedova dell'imperatore Bidatsu, l'imperatrice Suiko e nominò reggente il principe Shotoku.<br />

13. Principe Shotoku (574-622): secondo figlio dell'imperatore Yomei Come reggente<br />

dell'imperatrice Suiko (regnante dal 592 al 628), realizzò varie riforme e divenne famoso per aver applicato<br />

lo spirito buddista agli affari di stato. Promulgò i diciassette articoli della Costituzione e stabilì relazioni<br />

diplomatiche con la Cina Sui. È anche apprezzato per i commenti ai sutra Shrimala, Vimalakirti e al sutra<br />

del Loto.


116<br />

epidemie continuarono a divampare e stavano per annientare l'intera popolazione.<br />

Mononobe no Moriya lo riferì all'imperatore che emise un decreto: «Soga no Umako<br />

ha continuato a praticare il Buddismo, deve smettere!». Al che, Moriya e Nakatomi no<br />

Katsumi 14 , si diressero al tempio, demolirono la sala e la pagoda, b<strong>ru</strong>ciarono e<br />

dist<strong>ru</strong>ssero l'immagine del Budda e dettero fuoco al tempio. Spogliarono i monaci e le<br />

monache delle loro tonache e li punirono f<strong>ru</strong>standoli. Di nuovo l'imperatore insieme a<br />

Moriya e a Umako caddero malati e si dissero: «È come essere b<strong>ru</strong>ciati vivi o fatti a<br />

pezzi». Si ricoprirono inoltre di vesciche chiamate vaiolo. Umako, fra i lamenti, disse:<br />

«Eppure, dobbiamo venerare i tre Tesori», L'imperatore decretò: «Solo tu puoi farlo,<br />

agli altri non è permesso», Umako felicissimo cost<strong>ru</strong>ì un tempio e vi venerò i tre<br />

Tesori.<br />

Alla fine l'imperatore morì il 15 agosto, quando il principe Shotoku aveva<br />

quattordici anni. Yomei divenne il trentaduesimo imperatore e regnò due anni. Egli<br />

era figlio di Kimmei e padre del principe Shotoku. Il quarto mese del secondo anno di<br />

regno (587), cadde ammalato e disse che voleva abbracciare i tre Tesori. Soga no<br />

Umako sostenne che si doveva esaudire il desiderio dell'imperatore e finalmente<br />

condusse nel palazzo imperiale un prete chiamato Toyokuni 15 . Mononobe no Moriya e<br />

altri si infuriarono e minacciarono di scagliare una maledizione sull'imperatore, il<br />

quale infine morì.<br />

Nel quinto mese di quell'anno, Mononobe no Moriya e il suo clan si<br />

asserragliarono nella residenza di Shibukawa e radunarono un gran numero di t<strong>ru</strong>ppe.<br />

Il principe Shotoku e Umako mossero ad attaccarli. Nel quinto, sesto e settimo mese si<br />

combatterono quattro battaglie: nelle prime tre il principe fu sconfitto, ma prima della<br />

quarta egli fece un voto: «Cost<strong>ru</strong>irò uno stupa per conservare le ceneri del Budda<br />

Shakyamuni<br />

= = =<br />

14. Nakatomi no Katsumi (?-587): capo militare, oppositore del Buddismo fu ucciso da Tomi no<br />

Ichihi, vassallo del principe Shotoku.<br />

15. Toyokuni: prete di Paekche, naturalizzato giapponese.<br />

117<br />

e innalzerò il tempio Shitenno-ji» 16 . Umako fece questo voto: «Erigerò un tempio in<br />

cui venerare l'immagine del Budda Shakyamuni inviata da Paekche», Yuge no Moriya<br />

gridò: «Questa freccia non la scaglio io, è scagliata dal dio dei miei antenati, la grande<br />

divinità di Futsu» 17 . La freccia volò lontano e colpì l'armatura del principe. Il principe<br />

gridò: «Non sono io, ma i quattro Re Celesti che scagliano questa freccia» e fece


scagliare la freccia a un cortigiano di nome Tomi no Ichihi. La freccia volò lontano e<br />

colpì Moriya nel petto. Hata no Kawakatsu 18 si affrettò sul posto e gli tagliò la testa.<br />

Questa battaglia ebbe luogo nell'intervallo fra la morte dell'imperatore Yomei e<br />

l'ascesa al trono dell'imperatore Sushun.<br />

Salito al trono Sushun, il principe Shotoku eresse il tempio Shitenno e vi pose le<br />

ceneri del Budda Shakyamuni. Umako eresse un tempio chiamato Gango-ji 19 dove<br />

venerò l'immagine del Budda Shakyamuni inviata da Paekche. A questo proposito, la<br />

più stupefacente frode del mondo è la statua del Budda Amida del tempio Zenko-ji 20 .<br />

A causa del loro odio per il Budda Shakyamuni, tre imperatori e i membri del clan<br />

Monobe<br />

= = =<br />

16. Shitenno-ji: il più antico tempio buddista in Giappone, ancora esistente. Eretto dal principe<br />

Shotoku nel 587, nella zona dell'attuale Osaka, contiene le statue degli Shitenno (quattro Re Celesti).<br />

17. Grande divinità: la divinità del tempio Isonokami a Futsu, nei pressi di Nara.<br />

18. Hata no Kawakatsu: servitore fedele del principe Shotoku. Dopo la morte di questi, eresse in<br />

sua memoria il tempio Hachioka-dera (chiamato anche Koryu-ji).<br />

19. Gango-ji: tempio della setta Kegon, uno dei sette maggiori templi di Nara. La cost<strong>ru</strong>zione,<br />

iniziata nel 588, fu completata nel 596.<br />

20. Zenko-ji: tempio affiliato alle sette Tendai e Jodo, si trova nella prefettura di Nagano. Secondo i<br />

documenti in esso conservati, la statua che contiene è quella inviata dal re Songmyong all'imperatore<br />

Kimmei, portata a Nagano da Honda Zenko e innalzata nel 642 in quello che sarebbe diventato il tempio<br />

Zenko-ji. Tuttavia, il Nihon Shoki (Cronache giapponesi) sostiene che quella mandata dal re era una<br />

statua di Shakyamuni. Si suppone che con il sorgere della setta Jodo, la statua originale sia stata<br />

rimpiazzata da un statua del Budda Amida.<br />

118<br />

morirono. Il principe Shotoku fece fare una statua del fondatore Shakyamuni e la<br />

collocò nel tempio Gango-ji. Ora è l'oggetto di culto del tempio Tachibana-dera 21 . Essa<br />

è la prima immagine del Budda Shakyamuni fatta in Giappone.<br />

In Cina, nel settimo anno di Yung-p'ing (64 d.C.), il secondo sovrano dell'ultima<br />

dinastia Han, l'imperatore Ming, avendo visto in sogno un uomo dorato, inviò diciotto<br />

messaggeri, fra i quali i saggi Ts'ai Yin e Wang Tsun, a ricercare il Buddismo in India.<br />

Nel decimo anno di Yung-p'ing, due saggi dell'India centrale, Kashyapa Matanga e<br />

Chu-fa-lan 22 , vennero in Cina e furono accolti con gran rispetto. Migliaia di aderenti al<br />

Confucianesimo e al Taoismo, che avevano sempre presieduto ai riti imperiali, si<br />

risentirono e presentarono una lagnanza all'imperatore. L'imperatore decretò che si<br />

tenesse un dibattito il 15 gennaio del quattordicesimo anno di Yung-p'ing. I taoisti<br />

cinesi si rallegrarono ed eressero un altare per un centinaio di divinità cinesi. I due<br />

saggi indiani avevano come oggetto di culto le ceneri del Budda, un dipinto del Budda<br />

Shakyamuni e i cinque sutra 23 .


Come era costume nei riti in presenza dell'imperatore, i taoisti portarono le loro<br />

scritture, le Tre cronache, i Cinque canoni 24 e gli scritti dei due saggi 25 e dei tre re 26 .<br />

Messi sopra<br />

= = =<br />

21. Tachibana-dera: tempio della setta Tendai che sorge nel villaggio di Asuka, nei pressi di Nara.<br />

Sarebbe stato eretto dal principe Shotoku.<br />

22. Kashyapa Matanga e Chu-fa-lan: i primi monaci indiani che introdussero il Buddismo in Cina.<br />

23. Cinque sutra: il sutra Shijunisho e altri quattro tradotti da Kashyapa Matanga e Chu-fa-lan.<br />

24. Tre cronache e Cinque canoni: le prime riguardano le gesta dei tre leggendari governanti<br />

dell'antica Cina (Fu hai, Shen Nung e Huang Ti) che realizzarono governi ideali. I Cinque canoni sono gli<br />

scritti dei cinque imperatori che regnarono dopo i tre governanti (Shao Hao, Chuan Hsu, Ti Kao, T'ang<br />

Yao e Yu Shun).<br />

25. Due saggi: T'ang Yao e Yu Shun, due dei cinque imperatori.<br />

26. Tre re: il re Yu della dinastia Hsia, il re Tang della dinastia Yin e il re Wen della dinastia Chou.<br />

Regnarono dopo i cinque imperatori.<br />

119<br />

fascine a cui veniva dato fuoco, in passato i libri non si erano mai incendiati, ma<br />

questa volta si ridussero in cenere. Gettandoli nell'acqua, prima galleggiavano, questa<br />

volta andarono a fondo. Si fece appello ai demoni, ma invano. I taoisti si sentirono così<br />

umiliati che Ch'u Shan-hsin, Fei Shu-ts'ai e altri morirono di vergogna. Quando i due<br />

saggi indiani predicarono la Legge, le ceneri del Budda salirono al cielo e emisero una<br />

luce più forte di quella del sole; l'immagine del Budda emise raggi di luce dal centro<br />

della fronte. Più di seicento taoisti, fra cui Lu Hui-t'ung 27 , si convertirono e divennero<br />

monaci buddisti. In trenta giorni si cost<strong>ru</strong>irono dieci templi.<br />

Shakyamuni è un Budda che premia e punisce giustamente. I tre imperatori dei<br />

quali ho parlato prima e i loro due sudditi 28 , essendo diventati nemici di Shakyamuni,<br />

persero la vita e caddero nei cattivi sentieri nell'esistenza successiva.<br />

La nostra epoca non è dissimile dalla loro. I taoisti Ch'u e Fei in Cina e Moriya<br />

in Giappone credettero nelle divinità maggiori e minori dei rispettivi paesi e divennero<br />

nemici del fondatore Shakyamuni, ma poiché anche le divinità sono seguaci del<br />

Budda, perirono tutti. I nostri tempi sono uguali. Il Budda inviato da Paekche è<br />

Shakyamuni, ma [i preti di altre sette] hanno ingannato il paese dandogli il nome di<br />

Budda Amida: hanno sostituito Shakyamuni con un altro Budda. C'è una differenza<br />

[fra i taoisti e i preti giapponesi] in quanto i primi preferivano gli dèi al Budda, mentre<br />

i secondi hanno sostituito un Budda con un altro Budda, ma lo spirito di rifiutare il<br />

Budda Shakyamuni è lo stesso. Non c'è alcun dubbio quindi che il nostro paese perirà.<br />

Questo è un insegnamento che non è stato ancora rivelato, tienilo strettamente per te.<br />

= = =


27. Lu Hui-t'ung: taoista della tarda dinastia Han. Secondo il Busso Toki si convertì al Buddismo<br />

dopo la sconfitta in un dibattito alla presenza dell'imperatore.<br />

28. Tre imperatori e due sudditi: gli imperatori Kimmei, Bidatsu, Yomei e Mononobe no Moriya e<br />

Nakatomi no Katsumi.<br />

120<br />

Anche fra i miei seguaci, se c'è qualcuno con una fede debole o che va contro<br />

quello che io, Nichiren, dico, avrà lo stesso destino dei Soga. La ragione di ciò è che<br />

Soga no Sukune e Umako, padre e figlio, introdussero il Buddismo in Giappone e<br />

perciò sono paragonabili a Bonten e Taishaku al tempo della comparsa in questo<br />

mondo del Budda Shakyamuni. Avendo eliminato Mononobe no Okoshi e suo figlio<br />

Moriya, divennero il clan più influente, salirono di rango, controllarono la nazione e la<br />

loro famiglia prosperò. Di conseguenza divennero così arroganti che Umako fece<br />

assassinare l'imperatore Sushun e uccidere molti principi; suo nipote I<strong>ru</strong>ka 29 fece<br />

uccidere dai suoi servitori ventitré figli del principe Shotoku. L'imperatrice Kogyoku,<br />

seguendo il consiglio di Nakatomi no Kamako, fece erigere una statua del Budda<br />

Shakyamuni e la venerò fervidamente: I<strong>ru</strong>ka, suo padre e l'intera famiglia Soga<br />

morirono all'istante.<br />

Trai le tue conclusioni da ciò che ho detto. Anche fra i miei seguaci, quelli che<br />

non mantengono la fede fino in fondo incorreranno in punizioni. E non dovranno<br />

rimproverare Nichiren. Ricorda quello che è successo a Shofu-bo e a Noto-bo 30 .<br />

Per il momento sii estremamente cauto e non sottoscrivere un giuramento, di<br />

qualsiasi cosa si tratti. Un fuoco, per quanto<br />

= = =<br />

29. I<strong>ru</strong>ka (?-645): Soga no I<strong>ru</strong>ka. Tenne le redini del governo durante il regno dell'imperatrice<br />

Kogyoku, dal 642 al 645, perpetrando varie atrocità. Nel 643 costrinse Yamashiro no Oe, figlio del principe<br />

Shotoku, a suicidarsi e potè condurre gli affari di stato a suo piacimento. Fu infine ucciso da Naka no Oe<br />

che in seguito divenne l'imperatore Tenji, e da Nakatomi no Kamako (Fujiwara no Kamatari). Suo padre<br />

dette fuoco alla propria casa lasciandosi morire nell'incendio.<br />

30. Shofu-bo e Noto-bo: discepoli del Daishonin che abbandonarono la fede. Pare che Shofu-bo<br />

abbia cominciato a dubitare del Daishonin all' epoca dell'esilio a Izu nel 1261. Noto-bo, che difese il<br />

Daishonin nell'attentato di Matsubagayatsu rimanendo ferito, abbandonò la fede intorno al 1271 e Nagoeno<br />

Ama, moglie di Hojo Tomotoki, fratello minore del reggente Yasutoki, durante la persecuzione di<br />

Tatsunokuchi.<br />

121<br />

divampi furioso, dopo qualche tempo si spegne. L'acqua, per quanto scorra lenta, non<br />

si arresta facilmente. Dato che tu hai un temperamento ir<strong>ru</strong>ente, sei come il fuoco e


certamente sarai ingannato dagli altri. Se il tuo signore ti circuisse con parole gentili,<br />

sono sicuro che ti convincerebbe facilmente come se gettasse acqua sul fuoco. Se<br />

messo su un gran fuoco, il ferro non temprato fonde rapidamente come ghiaccio<br />

nell'acqua bollente. Ma una spada, anche se posta su un gran fuoco, resiste al calore<br />

per qualche tempo, perché è stata temprata. Ti ho parlato in questo modo per<br />

temprarti.<br />

Buddismo è ragione e la ragione vincerà sul tuo signore. Per quanto possa<br />

amare tua moglie e non voglia separarti da lei, quando morirai questo desiderio sarà<br />

vano. Per quanto sia attaccato al tuo feudo, alla tua morte esso passerà comunque<br />

nelle mani di altri. Per tutti questi anni hai conosciuto la prosperità, ma non devi<br />

preoccuparti di queste cose. Come ti ho ripetuto più volte, devi essere centomila volte<br />

più p<strong>ru</strong>dente di prima.<br />

Sin dalla fanciullezza, io non ho mai pregato per cose di questa vita terrena, ma<br />

ho soltanto desiderato diventare un Budda. Tuttavia, di recente ho pregato<br />

incessantemente il sutra del Loto, il Budda Shakyamuni e il dio del sole per il tuo bene,<br />

perché credo che tu sia la persona che può ereditare lo spirito del sutra del Loto. Sii<br />

estremamente cauto a non entrare in conflitto con gli altri e non incontrare nessuno se<br />

non nella tua casa. Nessuno dei guardiani notturni 31 è abbastanza affidabile, ma poiché<br />

le loro case sono state confiscate a causa della loro fede nel sutra del Loto, mantieni<br />

sempre buoni rapporti con loro ed essi ti proteggeranno con maggior cura nelle loro<br />

ronde notturne. Anche se le persone che stanno dalla tua parte commettono qualche<br />

errore, fingi di non vedere<br />

= = =<br />

31. Guardiani notturni: si pensa fossero guardie del corpo di Shijo Kingo, che vivevano nella sua<br />

residenza.<br />

122<br />

e non udire. Se il tuo signore ti chiedesse di parlargli della dottrina buddista, non<br />

gioirne, ma rispondigli gentilmente che non sei sicuro di poterlo accontentare e che<br />

desideri consultarti con qualche discepolo. Se il tuo volto tradisce la gioia e ti lasci<br />

ingannare dal suo apparente desiderio di ascoltare gli insegnamenti, rovinerai tutto,<br />

sicuramente come il fuoco consuma quello che b<strong>ru</strong>cia e come la pioggia cade dal cielo.<br />

Se si presenta l'occasione, sottoponi al tuo signore la petizione 32 che ho scritto<br />

in tuo nome. Dato che tratta questioni di grande importanza, causerà sicuramente una<br />

reazione.<br />

Rispettosamente, Nichiren


= = =<br />

32. Petizione: Yorimoto chinjo (Lettera di petizione di Yorimoto) al signore di Ema, scritta dal Daishonin<br />

per conto di Shijo Kingo, dimostra la falsità delle accuse rivolte contro di lui. Secondo le ist<strong>ru</strong>zioni, Shijo<br />

Kingo la conservò, ma non ebbe necessità di consegnarla.<br />

Shijo Kingo Dono Gohenji (Seoo Gosho - Kokkai sho)<br />

Gosho Zenshu, pag. 1165<br />

Scritto nel 1277, a 56 anni, da Minobu<br />

Destinato a Shijo Kingo<br />

123<br />

CENNI STORICI - Quando fu scritta questa lettera, nel 1277, Shijo Kingo attraversava<br />

un periodo di gravi difficoltà. Ema Chikatoki, il signore feudale presso il quale prestava<br />

servizio, era un fervente seguace di Ryokan della setta Shingon-ritsu e dopo un<br />

dibattito religioso svoltosi fra Sammi-bo, discepolo del Daishonin, e un prete chiamato<br />

Ryuzo-bo, il signore di Ema era in collera con il suo vassallo.<br />

Ryuzo-bo, in origine un prete della setta Tendai, era stato espulso dal tempio<br />

Enryaku-ji perché accusato di mangiare carne umana. Si era quindi rifugiato a<br />

Kamakura sotto la protezione di Ryokan, rettore del Gokuraku-ji, e si era fatto un<br />

nome tenendo dei sermoni a Kuwagayatsu. Nel giugno del 1277, Sammi-bo si recò a<br />

Kuwagayatsu e lo sconfisse in un dibattito di fronte ai suoi stessi discepoli. Umiliato,<br />

Ryuzo-bo insieme a Ryokan cercò di vendicarsi riferendo a Ema che Shijo Kingo era<br />

intervenuto coi suoi uomini armati per disturbare il dibattito. I samurai, gelosi di Shijo<br />

Kingo, approfittarono dell'occasione per screditarlo ulteriormente. Ema, infuriato, gli<br />

ordinò di giurare per iscritto che avrebbe abbandonato la sua fede, pena la perdita del<br />

feudo.<br />

Shijo Kingo informò il Daishonin di quanto stava accadendo e gli assicurò che<br />

non avrebbe mai sottoscritto tale giuramento. Il Daishonin si rallegrò della sua<br />

decisione e gli inviò una istanza da presentare a Ema al momento opportuno; in essa<br />

descriveva come si erano svolti i fatti, dimostrando che le accuse erano false,<br />

denunciando il vergognoso comportamento di Ryuzo e di Ryokan e asserendo inoltre<br />

che un leale vassallo ha il dovere di avvertire il suo signore, quando questi è in errore.<br />

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