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Sul reddito di cittadinanza di Andrea Fumagalli Il ... - Exclusion.net

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con una figura (soggettività) lavorativa dominante. In secondo luogo, il ricatto del bisogno<br />

e la subalternità <strong>di</strong>retta del lavoro che non viene me<strong>di</strong>ata da forme <strong>di</strong> rappresentatività<br />

interme<strong>di</strong>a (crisi del sindacato) soprattutto in un ambito <strong>di</strong> contrattazione in<strong>di</strong>viduale, non<br />

consente che generici e demagogici richiami alla solidarietà <strong>di</strong> classe (quale classe, o<br />

meglio quale segmento <strong>di</strong> classe?) possano essere ascoltati. Un processo <strong>di</strong> ricomposizione<br />

sociale in questa fase così magmatica può avvenire lungo coor<strong>di</strong>nate esterne alle modalità<br />

del processo produttivo ma che comunque lo delimitano e ne sono conseguenti: il <strong>red<strong>di</strong>to</strong><br />

ed il tempo. Permettere una maggior <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> <strong>red<strong>di</strong>to</strong> in un ambito <strong>di</strong> contrattazione<br />

in<strong>di</strong>viduale porta ad un maggior potere contrattuale perché meno <strong>di</strong>pendenti dal ricatto del<br />

bisogno e quin<strong>di</strong> con più possibilità <strong>di</strong> incidere almeno parzialmente sulle proprie con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> lavoro (in primo luogo, il tempo <strong>di</strong> lavoro). La questione viene dunque rovesciata. Non è<br />

il <strong>red<strong>di</strong>to</strong> <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza a favorire il processo <strong>di</strong> "in<strong>di</strong>vidualizzazione" dei rapporti sociali e<br />

<strong>di</strong> produzione, bensì l'opposto. La possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un <strong>red<strong>di</strong>to</strong> maturato al <strong>di</strong> fuori<br />

dei rapporti <strong>di</strong> lavoro e quin<strong>di</strong> sganciato dal "ricatto del bisogno" potrebbe, almeno da un<br />

punto <strong>di</strong> vista teorico, favorire lo sviluppo <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> resistenza e <strong>di</strong> conflittualità<br />

antagonista in quanto possibile elemento <strong>di</strong> ricomposizione sociale delle <strong>di</strong>verse<br />

soggettività oggi sparpagliate e impossibilitate a tradurre in lotta e conflitto sociale le<br />

proprie frustrazioni e alienazioni lavorative.<br />

A livello pratico, l'obiezione fondamentale riguarda le forme <strong>di</strong> finanziamento <strong>di</strong> un<br />

processo <strong>di</strong> re<strong>di</strong>stribuzione sociale del <strong>red<strong>di</strong>to</strong> che sia complementare e parallelo al<br />

mantenimento del principio del "welfare state". Al riguardo sviluppiamo le seguenti<br />

osservazioni:<br />

1. La proposta <strong>di</strong> <strong>red<strong>di</strong>to</strong> <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza si inserisce in un processo <strong>di</strong> riforma fiscale<br />

dello stato, basato sui seguenti punti principali:<br />

o tassazione <strong>di</strong> tutti i red<strong>di</strong>ti in<strong>di</strong>pendentemente dai cespiti tramite un'unica<br />

imposizione fortemente progressiva sui red<strong>di</strong>ti ma con aliquote minori <strong>di</strong><br />

quelle attuali (da lavoro, da impresa, da capitale => salari, profitti (utili),<br />

ren<strong>di</strong>te finanziarie private e pubbliche);<br />

o eliminazione dell'Irpeg e sua sostituzione con una patrimoniale delle imprese<br />

(tassa sul capitale): riforma della contribuzione sociale, procedendo<br />

all'eliminazione della fiscalizzazione degli oneri sociali in cambio <strong>di</strong> una<br />

riduzione dei versamenti ed equiparazione tra lavoro salariato e lavoro<br />

autonomo etero<strong>di</strong>retto, con obbligo <strong>di</strong> partecipazione anche dei committenti:<br />

o prevalenza dell'imposizione <strong>di</strong>retta su quella in<strong>di</strong>retta;<br />

o semplificazione del sistema fiscale e controlli incrociati per quanto riguarda i<br />

servizi al consumo onde minimizzare l'evasione fiscale.<br />

o introduzione <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> tobin-tax sulle transazioni finanziarie <strong>di</strong> tipo<br />

speculative interme<strong>di</strong>ate dalle istituzioni finanziarie (banche e Sim), sia<br />

nazionali che internazionali;<br />

o mantenimento e/o introduzione <strong>di</strong> una patrimoniale sulle ricchezze mobiliari<br />

e immobiliari (con l'esclusione della prima casa).<br />

2. <strong>Sul</strong> lato delle spese è necessario procedere ad una semplificazione del bilancio<br />

pubblico: mantenimento ed allargamento delle spese sociali, riduzione delle spese<br />

militari e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico (l'unica voce in forte crescita negli ultimi<br />

anni), eliminazione dei sostegni ed agevolazioni economiche alle imprese. Occorre<br />

tenere presente che una seria politica <strong>di</strong> riduzione della <strong>di</strong>soccupazione (tramite<br />

riduzione d'orario) e una politica <strong>di</strong> sostegno della domanda (<strong>red<strong>di</strong>to</strong> <strong>di</strong><br />

citta<strong>di</strong>nanza), pur rivelandosi strumenti <strong>di</strong> riformismo ra<strong>di</strong>cale, hanno un duplice

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