27.05.2013 Views

Sul reddito di cittadinanza di Andrea Fumagalli Il ... - Exclusion.net

Sul reddito di cittadinanza di Andrea Fumagalli Il ... - Exclusion.net

Sul reddito di cittadinanza di Andrea Fumagalli Il ... - Exclusion.net

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

effetto sul bilancio pubblico: riduzione degli oneri della <strong>di</strong>soccupazione (soprattutto<br />

in<strong>di</strong>retti, in termini <strong>di</strong> cassa integrazione, lista <strong>di</strong> mobilità, prepensionamenti,<br />

agevolazioni alle imprese - cfr. rottamazione - ecc.), oggi ammontanti a circa<br />

24.000 miliar<strong>di</strong> all'anno in modo <strong>di</strong>retto e a circa 100.000 miliar<strong>di</strong> in modo in<strong>di</strong>retto<br />

(fiscalizzazioni, prepensionamenti calcolati sull'arco della durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> vita, ecc.)<br />

e quin<strong>di</strong> riduzione dei costi del settore pubblico (gli unici costi che i padroni si<br />

guardano bene dal citare), da un lato, e incremento delle entrate fiscali, in seguito<br />

all'accresciuta domanda interna, dall'altro (un aumento <strong>di</strong> un punto percentuale <strong>di</strong><br />

domanda, significa un aumento dell'1,3% del Pil - a parità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni - e un<br />

incremento fiscale dello 0,6%, pari a circa 15.000 miliar<strong>di</strong> all'anno).<br />

3. Da un punto <strong>di</strong> vista empirico, i problemi sono rilevanti ma non insormontabili; i<br />

margini <strong>di</strong> finanziamento esistono: occorre lavorarci sopra e non lasciarsi sopraffare<br />

dal pessimismo. Certo occorre controbattere una vulgata economica molto <strong>di</strong>ffusa<br />

sull'impossibilità a sostenere qualsiasi tipo <strong>di</strong> spesa sociale e pubblica che non vada<br />

in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una presunta razionalizzazione economica e del contenimento del<br />

deficit: è questo forse l'aspetto più <strong>di</strong>fficile più che la presunta non praticabilità<br />

dell'obiettivo della <strong>di</strong>stribuzione sociale del <strong>red<strong>di</strong>to</strong>. Al riguardo due sono gli ostacoli<br />

da affrontare:<br />

o i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>red<strong>di</strong>to</strong> <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza e <strong>di</strong> riduzione d'orario <strong>di</strong> lavoro<br />

sono due facce della stessa medaglia che si complementano a vicenda e non<br />

si autoescludono come troppo spesso a torto si sostiene negli ambienti<br />

dell'antagonismo politico e sociale (ve<strong>di</strong> PRC) dove l'etica del lavoro è ancora<br />

molto presente. Non vi è infatti riduzione d'orario senza sostegno al <strong>red<strong>di</strong>to</strong> e<br />

molti lavoratori guardano con dubbio la riduzione d'orario non solo perchè<br />

applicabile ad una categoria ristretta <strong>di</strong> lavoratori (i salariati <strong>di</strong> imprese con<br />

più <strong>di</strong> 15 addetti, circa 8,4 milioni pari a 1/3 della forza-lavoro complessiva<br />

dell'Italia) ma soprattutto perchè temono che venga loro a mancare una<br />

entrata suppletiva <strong>di</strong> <strong>red<strong>di</strong>to</strong> in seguito al possibile venire meno degli<br />

straor<strong>di</strong>nari (ammesso ma non ancora concesso che la riduzione avvenga a<br />

parità <strong>di</strong> salario).<br />

o Certo chiedere contemporaneamente riduzione d'orario e <strong>red<strong>di</strong>to</strong> <strong>di</strong><br />

citta<strong>di</strong>nanza può sembrare politicamente esagerato considerato il livello<br />

estremamente penoso del <strong>di</strong>battito politico ed economico italiano. Tuttavia,<br />

occorre considerare che qualunque richiesta, seppur minimale, che vada<br />

contro alle compatibilità <strong>di</strong> breve periodo che regolano la profittabilità<br />

imme<strong>di</strong>ata delle imprese viene valutata come irrealistica, seppur all'interno <strong>di</strong><br />

un processo <strong>di</strong> riformismo economico, che non mo<strong>di</strong>ficano le caratteristiche<br />

strutturali dell'impresa. Ma proprio per questo è necessario alzare il tiro,<br />

proprio tenendo conto che non viene messo in <strong>di</strong>scussione il rapporto<br />

capitale-lavoro (non si tratta cioè <strong>di</strong> richieste rivoluzionarie, nel senso vero<br />

del termine), ma solo <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarne l'essenza senza intervenire<br />

strutturalmente. Non abbiamo nulla da perdere; si tratta, in definitiva, <strong>di</strong><br />

proposte e obiettivi minimali, che in presenza <strong>di</strong> concertazione subalterna<br />

sindacale, crisi <strong>di</strong> rappresentanza sindacale, assenza totale <strong>di</strong> conflittualità,<br />

subalternità culturale e complicità economica del centro-sinistra e del<br />

sindacato confederale con le esigenze del capitale appaiono formalmente<br />

rivoluzionarie.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!