ELEMENTI DI CALCOLO COMBINATORIO - Ivan Cervesato
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§1. FUNZIONE FATTORIALE E PERMUTAZIONI<br />
Cominciamo col dare la seguente<br />
Prof. <strong>Ivan</strong> <strong>Cervesato</strong> - L. S. Einstein 3<br />
Definizione 1.1 Assegnato un numero intero n > 0, la funzione che ad n associa il prodotto<br />
n(n − 1)(n − 2) · . . . · 3 · 2 · 1<br />
è detta funzione fattoriale di n (o, semplicemente, fattoriale di n) ed è indicata con n!; per definizione si pone<br />
inoltre 0! = 1.<br />
Pertanto, in definitiva<br />
Evidentemente, si ha<br />
n! =<br />
n(n − 1)(n − 2) · . . . · 3 · 2 · 1 se n > 0<br />
1 se n = 0<br />
(1.1)<br />
n! = n(n − 1)! con n ≥ 1 (1.2)<br />
Tale relazione, insieme alla condizione 0! = 1, definisce quindi il fattoriale per ricorrenza.<br />
Definizione 1.2 Assegnati n oggetti tutti distinti fra loro, chiamiamo permutazioni semplici degli n oggetti<br />
tutti i diversi modi possibili di allineare (ossia di “mettere in fila”) gli n oggetti stessi.<br />
Teorema 1.1 Indicato con Pn il numero di permutazioni di n oggetti tutti distinti tra loro, si ha che<br />
Pn = n! (1.3)<br />
Dim.: la dimostrazione è immediata: il primo oggetto può essere scelto in n modi diversi; il secondo oggetto<br />
nei rimanenti (n − 1) modi (ossia tra i restanti (n − 1) oggetti), per un numero totale di modi di scelta dei<br />
primi due oggetti pari a n(n−1). Il terzo oggetto può essere scelto in (n−2) modi (ossia tra i restanti (n−2)<br />
oggetti), e così via sino all’ultimo oggetto, l’ n-esimo, che può essere scelto in un solo modo. <br />
Esempio 1.1 Quanti sono gli anagrammi (anche privi di senso) che si possono formare dalla parola SOLE?<br />
Si tratta evidentemente di determinare il numero di permutazioni semplici ottenibili con 4 oggetti (le 4 lettere<br />
S, O, L, E): gli anagrammi sono quindi in numero di 4! = 4 · 3 · 2 · 1 = 24.<br />
Definizione 1.3 Le permutazioni di n oggetti, di cui r1 tutti uguali tra loro (e distinti dagli altri), r2 tutti<br />
uguali tra loro (e distinti dagli altri), . . . rm tutti uguali tra loro (e distinti dagli altri), sono dette permutazioni<br />
.<br />
con ripetizione; il numero di tali permutazioni è indicato con la scrittura P (r1,r2,...,rm)<br />
n<br />
Teorema 1.2 Risulta<br />
P (r1,r2,...,rm)<br />
n<br />
=<br />
n!<br />
r1!r2! . . . rm!<br />
Di tale semplice teorema non diamo una dimostrazione “formale”: questa peraltro può essere facilmente<br />
ricavata generalizzando il seguente<br />
Esempio 1.2 Data la parola ALA, i suoi anagrammi sono solo 3: ALA, AAL, LAA. La lettera A risulta infatti<br />
ripetuta due volte: se per comodità distinguessimo le due A scrivendone una maiuscola ed una minuscola (in<br />
tal modo le due A diventano distinguibili), gli anagrammi sarebbero 6, come previsto dalla (1.3): ALa, aLA,<br />
AaL, aAL, LAa, LaA. Se le due A sono indistinguibili (sono scritte entrambe in maiuscolo) gli anagrammi ALa<br />
e aLA danno l’unico anagramma ALA e, analogamente, gli anagrammi AaL e aAL danno l’unico anagramma<br />
AAL, ecc. Pertanto, gli anagrammi di una parola di n = 3 lettere, di cui una lettera è ripetuta r1 = 2 volte,<br />
sono in numero di n!/r1! = 3!/2! = 3.<br />
(1.4)