La rappresentazione della Giustizia e i tarocchi - semioticadelvisibile
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Tarocchi Anonimi Parigini<br />
I primi mazzi di <strong>tarocchi</strong> francesi sono databili tra il 1645 e il 1660.<br />
Questo mazzo, di autore ignoto, (di solito il nome dell’autore si legge<br />
sul due di denari, ma per questo mazzo si pensa sia stato cancellato<br />
direttamente sulla matrice), è pervenuto completo di tutte le 78 carte,<br />
ma rappresenta un’eccezione nella storia dei mazzi.<br />
Sembrerebbe un mazzo ibrido: le figure sono disegnate molto<br />
accuratamente e rappresentano molte figure importanti del passato;<br />
al contrario, il colore è stato dato molto velocemente. I nomi dei<br />
diversi arcani presentano molte imprecisioni (molto spesso sembra un<br />
italiano francesizzato); riguardo, invece, ai nomi dei semi (coppe,<br />
bastoni, denari, spade) e alle figure (fante, cavallo, regina, re) le carte<br />
portano le iniziali italiane e non francesi.<br />
Le anomalie del mazzo, tuttavia, non si fermano qui: le influenze riguardanti le mani che<br />
hanno creato il mazzo fanno pensare all’Italia (per quanto riguarda la fattura arcani maggiori<br />
e la presenza del bordo a scacchi, proprio del retro di alcune carte italiane, e la presenza di<br />
insegne araldiche, nel seme di denari, dei Gonzaga e degli Strozzi), alla Germania e alla<br />
Spagna (per quanto riguarda la presenza di animali fantastici e la fattura del seme di spade).