La rappresentazione della Giustizia e i tarocchi - semioticadelvisibile
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<strong>La</strong> <strong>Giustizia</strong> e la sua<br />
<strong>rappresentazione</strong><br />
<strong>La</strong> <strong>Giustizia</strong>, nel corso <strong>della</strong> storia, ha attraversato diverse rappresentazioni.<br />
Fin dai tempi antichi ad essa sono legati determinati miti e precisi attributi, che,<br />
col tempo, si sono trasformati a seconda dell’idea che si avesse <strong>della</strong> <strong>Giustizia</strong>.<br />
Dall’inizio essa è quasi sempre accompagnata da un attributo, la bilancia; in<br />
antico Egitto, la dea Ma’at, addetta alla pesa delle anime, era rappresentata a<br />
fianco di una bilancia e con una piuma di struzzo sulla testa.<br />
In antica Grecia le dee <strong>della</strong> <strong>Giustizia</strong> erano diverse, rappresentavano diverse declinazioni:<br />
Temi, prima moglie di Zeus, era la dea delle leggi naturali e vigilava su ciò che era lecito e<br />
non; Astrea o Dike, figlia di Zeus e Temi, era la dea <strong>della</strong> <strong>Giustizia</strong> e il fondamento <strong>della</strong><br />
società civile; il mito racconta che dopo la fine dell’età dell’oro si trasferì in cielo indignata dal<br />
comportamento degli uomini; Nemesi, in ultimo, era la dea <strong>della</strong> <strong>Giustizia</strong> e <strong>della</strong> vendetta e<br />
puniva chiunque infrangeva le regole o utilizzava in modo scorretto i doni <strong>della</strong> sorte.<br />
In antica Roma, con gli imperatori Tito e Vespasiano inizia a comparire sulle monete l’effige<br />
<strong>della</strong> <strong>Giustizia</strong> legata all’equità; entrambi i concetti venivano spesso attribuiti alle spose degli<br />
imperatori o agli imperatori stessi.