Agenda Liturgica - Provincia di San Michele Arcangelo
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Castellaneta<br />
Monastero<br />
<strong>San</strong>ta Chiara<br />
Nel 1619 un nobile Castellanetano Nicolò D’Angri, fece il testamento lasciando beni<br />
immobili ed in denaro con 1,400 ducati, da destinare alla fondazione del primo Monastero <strong>di</strong><br />
Clausura in Castellaneta. Qui esisteva già un conservatorio per fanciulle povere però era suo<br />
desiderio che si trasformasse in un monastero sotto la Regola <strong>di</strong> S. Chiara D’Assisi. Essendosi<br />
indebitato con un certo Ottaviano De Raho e non potendo pagare, fù costretto a cedere a<br />
costui tutti i suoi beni. Il Signor De Raho a sua volta, devolse questi beni per provvedere alla<br />
Fondazione del Monastero.<br />
Furono fatte le pratiche necessarie e chiesto i permessi e così, si giunse alla Fondazione il 30<br />
novembre 1633. In quel giorno si fece gran festa, insieme al Vescovo De Mattheis, Autorità e<br />
gran folla <strong>di</strong> popolo si riversò in cattedrale per partecipare alla cerimonia <strong>di</strong> apertura. Erano<br />
presenti 12 giovanette, la cui prima era Orsola Bastante <strong>di</strong> Laterza che dovevano iniziare la<br />
nuova Forma <strong>di</strong> vita.<br />
Dal Monastero <strong>di</strong> S. Chiara <strong>di</strong> Putignano, erano state chiamate due monache che<br />
momentaneamente dovevano guidare la fraternità. Sr. Chiara Pugliese come abbadessa<br />
e Sr. Agnese Filomena come vicaria e formatrice. La vita si trascorreva serenamente, nella<br />
preghiera, nel lavoro e nella penitenza.<br />
Nel frattempo si attendeva la decisione della Sacra Congregazione perché il Monastero<br />
fosse riconosciuto <strong>di</strong> Clausura Papale sotto la Regola <strong>di</strong> S. Chiara D’Assisi. E finalmente il<br />
7 gennaio 1640, la Congregazione <strong>di</strong>ede autorità al Vescovo Mons. Assenzio Guerrieri <strong>di</strong><br />
imporre la Clausura. Il 15 aprile 1640 Domenica in Albis, la comunità si recò in Cattedrale per<br />
il Pontificale e dopo il Vescovo le accompagno al Monastero, si chiuserò le porte ed iniziò<br />
la vera Clausura sotto la Regola <strong>di</strong> S. Chiara secondo le costituzioni <strong>di</strong> Papa Urbano IV. Ci<br />
furono le prime Professioni e la fioritura delle vocazioni, apportò al Monastero un ingente<br />
patrimonio <strong>di</strong> immobili.<br />
Nel 1866 avvenne la soppressione ma il Monastero non fu toccato, però le entrate<br />
delle giovanette per monacarsi furono impe<strong>di</strong>te. In questo periodo Mons. Bartolomeo<br />
D’Avanzo aiutò le monache a vivere con devozione la loro consacrazione. Col tempo la<br />
vita comunitaria andò <strong>di</strong>sgregandosi a causa <strong>di</strong> alcune uscite e decessi.<br />
Nel 1882 erano rimaste sette monache anziane che non vivevano più la vita comune tra<br />
loro. Nonostante questa <strong>di</strong>fficoltà, entro in Monastero Antonietta <strong>San</strong>nelli <strong>di</strong> Ginosa, all’età <strong>di</strong><br />
25 anni che era stata già prima come educanda (dato che l’educandato era stato annesso sin<br />
dai primor<strong>di</strong> del Monastero), con essa il noviziato riprese quota. Il Vescovo Mons. Bacile dei<br />
Baroni <strong>di</strong> Castiglione chiese ad Antonietta <strong>di</strong> scrivere una <strong>di</strong>chiarazione che era <strong>di</strong>sposta ad<br />
abbracciare questo stile <strong>di</strong> vita, riprendendo la vita comunitaria ed essere così <strong>di</strong> esempio a<br />
chiunque volesse professare la Regola <strong>di</strong> S. Chiara D’Assisi. Essa accettò liberamente; era il 10<br />
aprile 1882 e così si riebbe la ripresa della osservanza regolare. Antonietta prese il nome <strong>di</strong> Sr.<br />
M. Chiara della Croce. Dopo alcuni anni <strong>di</strong> impoverimento del Carisma, la sua vita esemplare<br />
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