Angelo Poliziano L'apparizione di Simonetta - Palumbo Editore
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parte quarta L’età delle corti: la prima fase<br />
della civiltà umanistico-rinascimentale (1380-1492)<br />
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<strong>Angelo</strong> <strong>Poliziano</strong> ~ L’apparizione <strong>di</strong> <strong>Simonetta</strong><br />
INTERPRETAZIONE DEL TESTO<br />
Il paesaggio e la bellezza femminile Natura fiorita e<br />
grazia femminile s’incontrano, sino a coincidere. La sensibilità figurativa<br />
richiama, anche in questo caso, l’arte <strong>di</strong> Botticelli. La<br />
donna è colta in varie movenze, sempre eleganti, sinuose, leggere:<br />
seduta, in pie<strong>di</strong> con il grembo pieno <strong>di</strong> fiori, nell’atto <strong>di</strong> andarsene<br />
lentamente e <strong>di</strong> voltarsi all’in<strong>di</strong>etro per rispondere a Iulio.<br />
Sempre l’elemento naturale ne sottolinea la dolcezza dei tratti,<br />
la primaverile gentilezza. La donna viene così trasfigurata in un<br />
mito laico e moderno: non è più trasformata in angelo o in una<br />
I<strong>di</strong>llio e propaganda, poesia e potere L’episo<strong>di</strong>o dell’apparizione<br />
<strong>di</strong> <strong>Simonetta</strong> ci trasporta in un mondo rarefatto, in cui<br />
la stilizzazione letteraria sembra incompatibile con la realtà materiale.<br />
Ma si tratta davvero <strong>di</strong> un eden poetico, separato dalle vicende storiche?<br />
Proponiamo una riflessione <strong>di</strong> Mario Luzi, massimo rappresentante<br />
dell’ermetismo italiano, come antidoto all’idea – e alla tentazione<br />
– ricorrenti <strong>di</strong> collocare la poesia in un cielo felicemente<br />
ignaro della storia, della politica, della economia, <strong>di</strong> tutto ciò con<br />
cui gli uomini comuni giorno dopo giorno debbono faticosamente fare<br />
i conti.<br />
«In definitiva il <strong>Poliziano</strong> avrebbe espresso congenialmente la primavera<br />
dell’Umanesimo confortata dalla festosità della potenza me<strong>di</strong>cea<br />
nel momento della sua espansione. […] In ogni caso quel-<br />
ESERCIZI<br />
Analizzare e interpretare<br />
Una dea pagana<br />
<strong>Simonetta</strong> è qui paragonata a una «ninfa», non più a un<br />
angelo. Cogli i nuovi attributi della figura femminile.<br />
La donna e la natura<br />
Che funzione ha la natura nella rappresentazione della<br />
bellezza della donna?<br />
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Luperini, Catal<strong>di</strong>, Marchiani, Marchese, La letteratura come <strong>di</strong>alogo [G.B. <strong>Palumbo</strong> E<strong>di</strong>tore]<br />
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capitolo III<br />
Firenze nell’età <strong>di</strong> Lorenzo<br />
Beatrice, come in Dante, né è più vissuta come motivo <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zione<br />
e <strong>di</strong> turbamento morale, come in Petrarca; <strong>di</strong>venta<br />
una ninfa o una dea pagana, secondo il gusto classicistico dell’Umanesimo.<br />
È la donna della corte rinascimentale, in cui naturalismo<br />
pagano ed eleganza cortese, culto classico della bellezza<br />
e grazia stilizzata si fondono in un sogno <strong>di</strong> perfezione, in quell’utopia,<br />
nutrita da un bisogno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanziazione e <strong>di</strong> superiore<br />
equilibrio, in cui il ceto intellettuale umanistico proiettava la propria<br />
stessa ragione d’esistere.<br />
l’i<strong>di</strong>llio è quasi tutto nella astratta e trepida finzione polizianesca e<br />
ben poco nella realtà profonda dell’Umanesimo – e non parliamo<br />
nemmeno della sostanza politica manipolata da Lorenzo <strong>di</strong>etro il<br />
sorriso suo e l’amenità del palazzo. Eppure proprio per quella sua i<strong>di</strong>llica<br />
astrazione e evanescenza la poesia del <strong>Poliziano</strong> si prestava –<br />
non voglio <strong>di</strong>re come instrumentum regni o motivo <strong>di</strong> propaganda –<br />
a rappresentare ufficialmente l’immagine che il Magnifico desiderava<br />
dare del suo tempo e del suo governo. Viva, fresca e insieme assorta<br />
nel rito culturale che sa <strong>di</strong> celebrare nell’ambiente più idoneo<br />
e consenziente, essa poteva essere la <strong>di</strong>visa della stagione fiduciosa<br />
e raffinata che il politico amava credere e soprattutto far credere<br />
<strong>di</strong> avere inaugurato» (M. Luzi, Introduzione a A. <strong>Poliziano</strong>, Poesie<br />
italiane, Rizzoli, Milano 1976, p. 6).<br />
Identikit <strong>di</strong> <strong>Simonetta</strong><br />
Distingui, nella descrizione della fanciulla, quali elementi<br />
riecheggiano moduli stilnovistici e quali riflettono una visione<br />
nuova della donna.<br />
Un mito laico<br />
Perché la donna, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto avviene in Petrarca,<br />
non è più fonte <strong>di</strong> turbamento morale?<br />
Confronta questo passo con La Primavera <strong>di</strong> Botticelli (cfr.<br />
Parte Quarta, cap. III, S1, p. 424) e rilevane le affinità tematiche.