maggio 2009 - Società Filosofica Italiana
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LA DONNA TRA POSITIVISMO E IRRAZIONALISMO<br />
NEL PASSAGGIO DAL XIX AL XX SECOLO:<br />
SCIENZA, LETTERATURA E IMMAGINARIO SOCIALE.<br />
IL CONTRIBUTO DEL CINEMA<br />
(Progetto FORMEZ “Diversamente uguali”).<br />
Luciano Aprile<br />
Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” – Cassano delle Murge, <strong>2009</strong><br />
“La vera storia di Jack lo Squartatore”.<br />
(From hell di Allen e Albert Hughes, U.S.A. 2001)<br />
“Un giorno l’umanità si guarderà indietro e dirà che io ho dato inizio al XX secolo”.<br />
(da uno dei biglietti spediti alla polizia da Jack lo Squartatore)<br />
“A un livello profondo, arcaico, di esperienza, il sangue è una sostanza molto<br />
particolare. Quasi dovunque è diventato simbolo di vita e di forza vitale, una delle<br />
tre sostanze sacre emanate dal corpo. Le altre due sono lo sperma e il latte. Lo<br />
sperma è l’espressione della creatività maschile, mentre il latte esprime quella<br />
femminile, materna, ed entrambi sono stati considerati sacri in molti culti e rituali.<br />
Il sangue trascende la differenza tra maschile e femminile. Negli strati più profondi<br />
dell’esperienza, spargendo sangue, ci si impadronisce magicamente della stessa<br />
forza vitale”. (Erick Fromm Anatomia della distruttività umana, Mondadori, p.339)<br />
Per incominciare, questa perentoria affermazione di carattere antropologico<br />
potrebbe contribuire a rendere conto del perché le storie di delitti efferati, sanguinosi,<br />
raccapriccianti affascinino e catturino morbosamente la curiosità umana, forse<br />
dai tempi della tragedia greca e certamente fino ai nostri giorni, accompagnati quasi<br />
come da una colonna sonora, dal clamore vischioso di crimini terribili (da Novi Ligure<br />
a Garlasco, da Cogne a Perugia).<br />
Fra l’autunno e l’inverno dell’anno 1888 Londra venne funestata da alcuni delitti<br />
particolarmente efferati: fra le stradine dell’East End, una fra le zone più antiche<br />
di Londra ma certamente anche il quartiere più povero e marcescente, vennero<br />
trovate morte, in sequenza, cinque donne. Erano tutte in qualche modo dedite alla<br />
prostituzione; erano vedove o comunque sole, alcune in età non più giovane; tutte<br />
erano in una condizione di miseria tale da dover far ricorso alla prostituzione anche<br />
solo per raggranellare qualche scellino per pagarsi l’affitto di un letto per una notte.<br />
In un crescendo parossistico di clamore, alimentato da una stampa che cominciava<br />
proprio allora a nutrirsi vampirescamente di simili storie, la vicenda movimentava<br />
persino la vita politica della capitale e non solo.<br />
Ministri e capi di Scotland Yard venivano attaccati dall’opinione pubblica per la<br />
loro inefficienza; trattandosi di donne del sottoproletariato urbano, le forze politiche<br />
e le associazioni dei lavoratori accusavano il governo di non adoperarsi con la dovuta<br />
solerzia per risolvere il caso; l’opinione pubblica borghese poteva tranquillizzarsi<br />
per la lontananza del proprio mondo sociale da quello dei tuguri dell’East End, a