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maggio 2009 - Società Filosofica Italiana

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tica che ricompone le discordanze nel racconto, rifigurazione, in quanto torna al<br />

mondo dell’agire e del patire riordinando l’esperienza pratica nel quale trova effettivo<br />

compimento l’intero processo rappresentativo.» 82<br />

La proposta di cercare forme di sinergia tra arte e filosofia a scuola, quindi,<br />

non si inserisce in una dimensione retorica, sul piano della ricerca di forza persuasiva<br />

esterna alla filosofia stessa. La retorica strumentalizza aspetti del sentire al fine<br />

di ottenere consenso su qualcosa. L’arte in qualche modo trasforma lo stesso mondo<br />

delle passioni per esprimere o ridescrivere un mondo possibile di senso, un modo<br />

di porre o di rispondere ad un interrogativo, un modo di vivere, per elaborare<br />

posizioni personali. È sicuramente forza di approfondimento e di trasformazione, un<br />

veicolo di radicalità dello sguardo e di implicazione di senso, di critica e di trasformazione.<br />

L’esperienza d’arte promuove una dimensione costruttiva di conoscenza<br />

all’altezza dei bisogni formativi indotti dalle trasformazioni provocate da una parte<br />

dagli sviluppi della tecnica e dei media, delle relazioni e dei modi di vita dei giovani,<br />

dall’altra dalle trasformazioni indotte dall’evoluzione delle forme di produzione e di<br />

fruizione dell’arte nell’età della riproducibilità tecnica dell’opera d’arte. Sulla strada<br />

di Husserl si tratta di valorizzare nell’insegnamento della filosofia il mondo della vita<br />

dei giovani; promuovere un processo che faccia emergere la molteplicità dei modi<br />

di rappresentazioni e di strutture intenzionali che sono alla base del senso comune,<br />

che “in prima istanza è una concordanza della percezione complessiva del mondo,<br />

radicato nei processi stessi della costituzione intenzionale” 83 , che costituisce poi<br />

una intersoggettività, in cui vi è una implicazione dei flussi di vita e di esperienza<br />

intuitiva dei singoli soggetti, un terreno comune di formazione della natura umana<br />

storicamente caratterizzata. In un mondo dominato dalle rappresentazioni e dai<br />

flussi di informazioni, dalle immagini e dalle provocazioni emozionali, non deve meravigliare<br />

se una parte di questo processo di formazione di un comune sentire spontaneo<br />

e naturale tra i giovani avvenga prevalentemente su un terreno sentimentale,<br />

estetico, empatico. L’insegnamento filosofico a scuola è una delle occasioni, attraverso<br />

l’attivazione di esperienze di filosofia aperte alla ricerca vivente sul presente,<br />

per “mettere tra parentesi” l’atteggiamento naturale, di tematizzare i suoi contenuti<br />

e le sue forme, di implicarle di senso, di problematizzarle, di trasformarle attraverso<br />

esperienze di ricerca che si avvalgono della mimesis provocata sia dal confilosofare<br />

sia dell’esperienza estetica.<br />

14. Il bellissimo gioco della filosofia e i bei giochi che si occupano delle cose<br />

importanti della vita<br />

82 P. Montani, Arte e verità dall’antichità alla filosofia contemporanea, cit., p..377<br />

84 «La certezza d’essere, che include anche la certezza preliminare di poter portare, nel corso della<br />

percezione e in un libero orientamento delle cinestesi, le inerenti molteplicità a un decorso concorde,<br />

spesso scade, e tuttavia si mantiene sempre, attraverso una rettifica che funge implicitamente e costantemente,<br />

una concordanza della percezione complessiva del mondo… In questo accomunamento,<br />

attraverso rettifiche vicendevoli, ha luogo anche una costante evoluzione delle validità. Nella reciproca<br />

comprensione, le mie esperienze e i risultati delle mie esperienze si connettono con quelle<br />

degli altri, entrano in una connessione analoga a quella che si produce tra le varie serie di esperienze<br />

nell’ambito della mia, oppure dell’altrui vita d’esperienza. Quindi anche qui, di fronte alla singolarità<br />

normale, si produce la concordanza intersoggettiva della validità, e perciò un’unità intersoggettiva<br />

nella molteplicità delle validità e di ciò che in esse è valido».E.Husserl, La crisi delle scienze europee<br />

e la fenomenologia trascendentale, Il saggiatore-NET, Milano 200, p.190-191. a proposito vedi<br />

le pagine di E. Franzini, Filosofia dei sentimenti, cit., pp.270 ssgg.

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