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patologie del ginocchio - Federazione Italiana Tennis

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2.3 Fratture <strong>del</strong>la rotula<br />

La rotula va incontro a frattura quando la sua resistenza intrinseca, sommata a<br />

quella <strong>del</strong>l’espansione quadricipitale, viene superata dalla trazione esercitata dal<br />

muscolo quadricipite. Le fratture sono solitamente causate da traumi indiretti,<br />

soprattutto nei casi in cui il quadricipite si contrae violentemente nel tentativo di<br />

estendere il <strong>ginocchio</strong> che si trova in flessione forzata. Il paziente inciampa, avverte il<br />

dolore di rottura, sente uno scroscio e cade allorché si verifica la frattura <strong>del</strong>la rotula.<br />

Immediatamente dopo la frattura, se il quadricipite continua a contrarsi e il <strong>ginocchio</strong><br />

a flettersi, si verifica la lacerazione dei legamenti alari mediale e laterale. Il grado<br />

<strong>del</strong>la loro lacerazione condiziona l’entità <strong>del</strong>la diastasi dei frammenti rotulei. Le<br />

fratture da trauma indiretto hanno solitamente decorso trasversale e talvolta sono<br />

comminute.<br />

La rotula, osso sesamoide, è inoltre esposta alle lesioni derivanti da traumi diretti.<br />

L’urto <strong>del</strong> <strong>ginocchio</strong> contro il cruscotto di un’automobile o una caduta a terra spesso<br />

determinano fratture gravemente comminute. Si tratta per lo più di fratture composte:<br />

se la sintomatologia dolorosa non è eccessiva, il paziente è in grado di estendere<br />

attivamente il <strong>ginocchio</strong>. Le fratture verticali sono rare e solitamente la loro<br />

scomposizione è minima.<br />

Le fratture composte vengono trattate immobilizzando il <strong>ginocchio</strong> in estensione<br />

completa con una ginocchiera o con una doccia gessata. La consolidazione richiede<br />

circa sei settimane; trascorso tale periodo è possibile iniziare la mobilizzazione attiva<br />

e cauti esercizi di mobilizzazione passiva. Le fratture trasversali con diastasi superiore<br />

a qualche millimetro richiedono il trattamento chirurgico; i frammenti devono essere<br />

ridotti in posizione anatomica. I retinacula mediale e laterale vengono ricostruiti e i<br />

frammenti ossei vengono sintetizzati con cerchiaggio dinamico “a 8” attorno a due<br />

chiodi di Steinmann paralleli. L’estensione completa <strong>del</strong> <strong>ginocchio</strong> non deve essere<br />

consentita prima <strong>del</strong>la consolidazione completa.<br />

Nelle fratture <strong>del</strong> polo prossimale o distale con grave comminuzione viene eseguita<br />

una patellectomia parziale allo scopo di conservare almeno una metà <strong>del</strong>la superficie<br />

articolare. Il tendine quadricipitale o il legamento rotuleo vengono reinseriti alla<br />

porzione residua <strong>del</strong>la rotula e i retinacula mediale e laterale vengono ricostruiti. Il<br />

<strong>ginocchio</strong> viene quindi immobilizzato in estensione completa con una ginocchiera o<br />

con una doccia gessata per sei settimane; successivamente è possibile iniziare la<br />

mobilizzazione protetta e il carico diretto. La patellectomia viene presa in<br />

considerazione solo nel caso di fratture severamente comminute, dato che<br />

l’asportazione <strong>del</strong>la rotula compromette gravemente la biomeccanica <strong>del</strong>l’apparato<br />

estensore.<br />

Le fratture osteocondrali sono causate da un meccanismo completamente diverso.<br />

Durante una manovra forzata di riduzione di lussazione laterale <strong>del</strong>la rotula, dalla sua<br />

faccetta mediale ( e più raramente dal condilo femorale laterale) può distaccarsi un<br />

frammento osseo. La sintomatologia clinica è allora caratterizzata dal dolore lungo il<br />

versante anteromediale <strong>del</strong> <strong>ginocchio</strong>, da spiccata tumefazione dovuta a emartro, da<br />

blocco meccanico e da scroscio articolare. I frammenti possono essere interamente<br />

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