acta ordinis fratrum minorum - OFM
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ACTA ORDINIS<br />
FRATRUM MINORUM<br />
VEL AD ORDINEM QUOQUO MODO PERTINENTIA<br />
IUSSU ET AUCTORITATE<br />
Fr. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO<br />
TOTIUS ORD. FR. MIN. MINISTRI GENERALIS<br />
IN COMMODUM PRAESERTIM RELIGIOSORUM SIBI SUBDITORUM<br />
IN LUCEM AEDITA<br />
Veritatem facientes in caritate (Eph. 4,15).<br />
Peculiari prorsus laude dignum putavimus,<br />
dilecte Fili, consilium quo horum Actorum<br />
collectio atque editio suscepta est.<br />
(Ex Epist. LEONIS PP. XIII ad Min. Gen.)<br />
ROMA<br />
CURIA GENERALIS ORDINIS
CUM APPROBATIONE ECCLESIASTICA<br />
FR. JOSÉ R. CARBALLO, ofm, Min. Gen.<br />
Fr. LUIGI PERUGINI<br />
Director<br />
Fr. GINO CONCETTI<br />
Director responsabilis<br />
Autoriz. N. 10240 del Trib. di Roma, 8-3-1965<br />
Impaginazione e grafica<br />
Ufficio Comunicazioni <strong>OFM</strong> – Roma<br />
Stampato dalla<br />
TIPOGRAFIA MANCINI S.A.S. – Tivoli (Roma)<br />
nel mese di gennaio dell’anno 2008
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
1. Carta a todos los Ministros y Custodios<br />
CAPÍTULO GENERAL DEL 2009<br />
Queridos Hnos. Ministros y Custodios.<br />
A cuantos comenzáis ahora un nuevo<br />
curso, después de un merecido descanso, os<br />
deseo un nuevo curso lleno de la bendición<br />
del Señor. A cuantos continuáis con el trabajo<br />
iniciado hace meses, os deseo buena<br />
continuación en el servicio que el Señor y<br />
los hermanos os han confiado. A todos os<br />
saludo fraternamente: El Señor os dé la paz.<br />
Os escribo para daros algunas informaciones<br />
que considero importantes relacionadas<br />
con el Capítulo general del 2009. El<br />
Definitorio general, durante el tiempo fuerte<br />
de septiembre, ha decidido que el Capítulo<br />
se celebrará del 23 de mayo al 21 de junio<br />
2009, por Pentecostés. Os pido que tengáis<br />
presentes estas fechas en vuestras agendas,<br />
ya desde ahora. Así mismo, después de escuchar<br />
a los Presidentes de las Conferencias<br />
en la reunión del pasado mes de mayo, y teniendo<br />
en cuenta su parecer, ha decidido<br />
que se celebrará en Santa María de los Ángeles<br />
(Asís), y que el tema capitular sea el<br />
de la misión-evangelización-diálogo con el<br />
mundo, además de los otros temas que se<br />
deberán tratar en el Capítulo, tal y como<br />
prevé nuestra legislación.<br />
El Definitorio ha acordado también pediros<br />
sugerencias sobre el tema para poder<br />
preparar mejor el Capítulo. Al mismo tiempo<br />
os pedimos que enviéis vuestras sugerencias<br />
para posibles cambio en los Estatutos<br />
Generales. El límite para recibir dichas<br />
sugerencias será el próximo mes de mayo<br />
del 2008, de este modo tendremos tiempo<br />
suficiente para su estudio y presentación a<br />
los participantes al Capítulo y luego al Capítulo<br />
mismo. Tanto las sugerencias sobre<br />
el tema, como posibles cambios de los Estatutos,<br />
deberán ser enviados a la Secretaría<br />
general de la Orden.<br />
Con sentimientos de profunda fraternidad,<br />
os saludo en el seráfico Padre.<br />
Roma, 8 de septiembre, fiesta de la natividad<br />
de la B.V.María, 2008<br />
Prot. 098322<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro general<br />
___________________________<br />
A todos los Ministros y Custodios<br />
Sus sedes<br />
2. Omelia in occasione della Festa dell’impressione<br />
delle Stimmate<br />
Verna, 17 settembre 2007<br />
LA SCELTA DI CRISTO<br />
Carissimi fratelli e sorelle,<br />
la festa dell’impressione delle stigmate<br />
nel corpo di san Francesco, ci ha riuniti anche<br />
quest’anno su questo santo monte. Ancora<br />
una volta siamo saliti fin qui per fare<br />
una sosta nella nostra vita e contemplare<br />
nella pace di questo luogo il mistero di<br />
quell’amore che ha trasformato, come dice<br />
san Bonaventura, l’amante nell’immagine<br />
stessa dell’amato (cf LM 13,5). Qui Cristo,<br />
infatti, ha reso Francesco simile a sé anche<br />
nel corpo; qui il Crocifisso, espressione dell’eccesso<br />
d’amore di Dio e della sua infinita<br />
compassione per l’uomo, si è impresso<br />
nella stessa carne di Francesco, trasformandolo<br />
definitivamente nell’immagine di colui<br />
che contemplava. Qui l’Amore non<br />
amato, come amava ripetere Francesco vagando<br />
nelle selve, ha trovato un amante appassionato,<br />
che in tutto si è lasciato plasmare<br />
dall’amore.<br />
La parola che abbiamo ora ascoltato nel<br />
Vangelo ha trovato per Francesco, qui sulla<br />
Verna, il suo compimento: «Se qualcuno
432 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,<br />
prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.<br />
Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà,<br />
ma chi perderà la propria vita per me, la salverà».<br />
Dal momento dell’incontro con il<br />
Crocifisso, da quando ricevette quella prima<br />
chiamata nella chiesetta di san Damiano<br />
– «Va Francesco, ripara la mia chiesa che<br />
come vedi è tutta in rovina» – nella vita del<br />
figlio di Pietro di Bernardone non ci fu altro<br />
scopo che obbedire a quella voce, a quella<br />
parola divina, che lo aveva così profondamente<br />
conquistato, seguendo le orme del<br />
Signore Gesù Cristo. Francesco fece di questo<br />
invito alla sequela il senso della propria<br />
esistenza e ad essa sacrificò ogni altra cosa.<br />
Francesco seppe perdere la propria vita dietro<br />
a Cristo, perché non guardò più a se stesso,<br />
ma solo a colui che seguiva e contemplava,<br />
cioè il suo Signore, colui che per lui<br />
era diventato «il bene, tutto il bene, ogni<br />
ricchezza a sufficienza». All’inizio della<br />
sua vocazione, davanti a suo padre e ai suoi<br />
concittadini, nella piazza di Assisi Francesco<br />
seppe abbandonare ogni ricchezza per<br />
seguire Cristo. Ma su questo santo monte,<br />
quasi al termine della sua vita, egli seppe<br />
abbandonare tutto se stesso per divenire in<br />
tutto conforme al suo Signore crocifisso.<br />
Qui sta il segreto del fascino di Francesco.<br />
Ce lo ha ricordato il Santo Padre nella<br />
sua visita ad Assisi, quando diceva che «i<br />
cristiani del nostro tempo si ritrovano sempre<br />
più spesso a fronteggiare la tendenza ad<br />
accettare un Cristo diminuito, ammirato<br />
nella sua umanità straordinaria, ma respinto<br />
nel mistero profondo della sua divinità. Lo<br />
stesso Francesco subisce una sorta di mutilazione,<br />
quando lo si tira in gioco come testimone<br />
di valori pur importanti, apprezzati<br />
dall’odierna cultura, ma dimenticando<br />
che la scelta profonda, potremmo dire il<br />
cuore della sua vita, è la scelta di Cristo».<br />
Quell’eccesso d’amore che Francesco<br />
aveva scoperto nel Cristo, infatti, giorno<br />
dopo giorno, era sempre più diventato il suo<br />
stesso modo di amare, così come la compassione<br />
del Crocifisso per l’umanità si era<br />
via via trasformata nella compassione di<br />
Francesco per ogni uomo e per ogni creatura.<br />
Francesco si era lasciato invadere da<br />
questo amore, fino al punto da scomparire<br />
in esso, divenendo lui stesso «come gli spiriti<br />
angelici sulla scala di Giacobbe» – dice<br />
sempre di lui san Bonaventura – perché «o<br />
saliva verso Dio o discendeva verso il prossimo»<br />
(LM 13,1). Francesco in questo modo<br />
fu, per gli uomini del suo tempo, quello<br />
che gli antichi patriarchi furono per il popolo<br />
di Israele, perché, col suo cuore traboccante<br />
d’amore, saliva continuamente a Dio,<br />
portando con sé le preghiere del suo popolo,<br />
e da Dio discendeva riversando, su quanti lo<br />
incontravano, la misericordia divina.<br />
Ringraziamo, allora, insieme il Signore<br />
per averci donato un fratello e un santo come<br />
Francesco d’Assisi, che seppe essere nel<br />
suo tempo, e continua ad essere oggi per<br />
noi, un vero dono d’amore, perché dono<br />
dell’amore di Dio. Se la vita di san Francesco,<br />
infatti, seppe attirare fin dall’inizio così<br />
tanti uomini e donne e se ancora oggi, dopo<br />
800 anni, tanti sono affascinati da lui, il<br />
motivo sta nel suo essere divenuto in tutto<br />
una cosa sola con Gesù Cristo. Francesco<br />
conquistò e conquista i cuori, perché ama<br />
gli uomini e le creature dell’amore di Dio:<br />
un amore indifeso, perché non si impossessa<br />
di chi si ama, ma sa guardare al bene dell’altro<br />
e alla sua libertà. Il fatto, però, che<br />
questo amore sia indifeso, non significa che<br />
sia debole. Si tratta, al contrario, di un amore<br />
forte e tenace anche di fronte alla debolezza<br />
dell’altro, di un amore capace di fedeltà<br />
anche quando l’altro è infedele, di un<br />
amore che si offre senza chiedere niente in<br />
cambio.<br />
Di fronte a un simile amore è impossibile<br />
rimanere indifferenti. Come Francesco,<br />
così anche noi siamo chiamati ad una risposta.<br />
Ecco, Dio oggi si fa incontro a ciascuno<br />
di noi. Anche oggi l’Onnipotente, il Dio degli<br />
dei, mostra il suo infinito amore per noi<br />
facendosi piccolo e indifeso; come diceva lo<br />
stesso Francesco: «Ecco, ogni giorno egli si<br />
umilia, come quando dalla sede regale discese<br />
nel grembo della Vergine; ogni giorno<br />
egli stesso viene a noi in apparenza umile;<br />
ogni giorno discende dal senso del Padre<br />
sull’altare nelle mani del sacerdote» (Am<br />
1,16-18).Accostiamoci al suo corpo e al suo<br />
sangue con il cuore aperto e disponibile, la-
sciandoci ferire dal suo amore e dalla sua<br />
misericordia, senza paura di donarci e senza<br />
paura che chieda troppo alla nostra vita, perché,<br />
se glielo permetteremo, sarà ancora una<br />
volta lui a farsi carico delle nostre fatiche e<br />
a guidarci sulla via della salvezza.<br />
Lasciamoci avvolgere dal tenero amore di<br />
Dio. Lasciamo che questo amore, giorno dopo<br />
giorno, riempia tutta la nostra esistenza e<br />
arriveremo anche noi a dire con l’apostolo<br />
Paolo di non aver altro vanto che nella croce<br />
del Signore nostro Gesù Cristo (cf Gal 6,14),<br />
perché solo chi segue le orme del Signore,<br />
chi obbedisce alla sua Parola, chi accoglie la<br />
logica della croce, può davvero rinascere come<br />
una nuova creatura (cf Gal 6,15).<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 433<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
3. Lettera del Ministro e Definitorio generale<br />
per la Festa di san Francesco<br />
2007<br />
VIVERE ED ANNUNCIARE IL<br />
VANGELO<br />
Cari Fratelli e Sorelle,<br />
il signore vi dia Pace.<br />
È con speciale gioia e gratitudine che ci<br />
apprestiamo a celebrare quest’anno la festa<br />
di san Francesco di Assisi. La festa del<br />
2007, infatti, acquista un particolare significato<br />
a motivo della celebrazione della<br />
grazia delle origini, che, ripercorrendo<br />
l’itinerario della conversione del nostro padre<br />
san Francesco, ci aiuta a vivere la nostra<br />
vocazione e missione oggi «con lucidità ed<br />
audacia». Come è ormai costume, ogni anno<br />
noi, vostri Fratelli del Definitorio generale,<br />
scegliamo una priorità del sessennio<br />
per condividere considerazioni e riflessioni.<br />
Quest’anno la priorità è l’evangelizzazione<br />
e la missione.<br />
Nel contesto dell’VIII Centenario, il<br />
2007 ci stimola ad osare di vivere il Vangelo,<br />
facendo memoria di due episodi, che resero<br />
il nostro padre san Francesco consapevole<br />
di essere stato chiamato dal Signore a<br />
vivere secondo il Vangelo di nostro Signore<br />
Gesù Cristo: l’incontro con il Crocifisso di<br />
San Damiano e quello con il Vangelo della<br />
missione.<br />
Partire da Cristo per la missione nella<br />
Chiesa e nel mondo<br />
L’incontro con il Crocifisso di San Damiano<br />
fa parte dell’origine della missione<br />
ecclesiale di Francesco. L’invito del Signore,<br />
«va’, ripara la mia casa, che, come vedi,<br />
è tutta in rovina» (2Cel 10), san Francesco<br />
l’ha inteso come missione ecclesiale e profetica,<br />
contribuendo così al rinnovamento<br />
della vita della Chiesa. San Bonaventura,<br />
riassume ed interpreta la missione ecclesiale<br />
di Francesco: «così come furono riparati<br />
i tre edifici, sotto la guida di quest’uomo<br />
santo si sarebbe rinnovata la Chiesa in tre<br />
modi: secondo la forma di vita, secondo la<br />
Regola e secondo la dottrina di Cristo da lui<br />
proposte» (LegM II,8).<br />
Il secondo episodio, che vogliamo ricordare,<br />
è l’incontro di Francesco con il Vangelo<br />
dell’invio missionario, da lui ascoltato<br />
durante la santa Messa nella Porziuncola.<br />
Francesco si sentì toccato dal brano evangelico<br />
dell’invio dei discepoli a due a due,<br />
senza portare nulla, per annunciare la pace,<br />
il regno di Dio e la penitenza. Trovando una<br />
chiara risposta alla sua ricerca, il Poverello<br />
dichiara: «questo voglio, questo chiedo,<br />
questo bramo di fare con tutto il cuore»<br />
(1Cel 22). Francesco, colmo di gioia, si affretta,<br />
vincendo ogni remora, a mettere in<br />
pratica fedelmente quanto ascoltato. Nell’incontro<br />
con la Parola, egli scopre la vocazione<br />
di messaggero del Vangelo, la sete<br />
di evangelizzare, di andare in missione. Lasciatosi<br />
evangelizzare, convertire al Vangelo,<br />
cambia l’abito e il modo di vivere, si<br />
sente inviato nel mondo per condividere<br />
con tutti ciò che per grazia aveva ricevuto.<br />
Come Gesù ha inviato i suoi discepoli in<br />
tutte le direzione, così Francesco, accolti i<br />
suoi primi compagni, li invia a due a due ai<br />
quattro punti cardinali del mondo. Convinto<br />
di essere stato chiamato per una missione<br />
universale, non pone limiti alla testimonianza<br />
e all’annuncio del Regno di Dio.<br />
Nella sua lettera a tutti i Frati, Francesco<br />
esplicita questa consapevolezza della voca-
434 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
zione missionaria universale: «Inclinate<br />
l’orecchio del vostro cuore e obbedite alla<br />
voce alla voce del Figlio di Dio... che vi<br />
mandò nel mondo intero, affinché rendiate<br />
testimonianza alla voce di lui con la parola<br />
e le opere e facciate conoscere a tutti che<br />
non c’è nessuno onnipotente eccetto lui»<br />
(LOrd 6-9).<br />
Ricordare con gratitudine e rinnovare<br />
oggi il nostro entusiasmo<br />
Nel celebrare la grazia delle origini, desideriamo<br />
ricordare con immensa riconoscenza<br />
la ricchissima storia delle missioni e<br />
dell’evangelizzazione dei Frati lungo i nostri<br />
otto secoli di vita. Siamo grati ai Frati<br />
che lasciarono le loro terre, iniziando dal<br />
nostro padre e fratello Francesco, e si resero<br />
prossimi agli altri – altri popoli, altre lingue<br />
e culture – per predicare la penitenza,<br />
per testimoniare Gesù Cristo, annunciare la<br />
pace e il regno di Dio con le parole e le opere.<br />
Siamo riconoscenti a quei Frati che, sull’esempio<br />
di Francesco nel suo incontro con<br />
il Sultano, fecero della semplice presenza,<br />
dell’incontro e della testimonianza silenziosa<br />
la prima forma di evangelizzazione, gettando<br />
così le basi per la missione ad gentes.<br />
Siamo grati a tutti quei Frati che furono<br />
creativi nell’evangelizzazione e diedero un<br />
contributo originale, nelle varie zone, di<br />
fronte alle necessità delle persone e dei popoli,<br />
affrontando senza paura situazioni di<br />
usura, di violenza, di infermità, di mancanza<br />
di educazione. Rendiamo lode, soprattutto,<br />
al Signore per tutti coloro che diedero la<br />
loro vita per l’annuncio della Buona Notizia.<br />
Tutti questi nostri Frati, in otto secoli di<br />
storia, ci hanno lasciato un’eredità ricca e<br />
colma di insegnamenti per la nostra missione<br />
evangelizzatrice di oggi. Invitiamo, pertanto,<br />
tutti i Frati a fare memoria della storia<br />
delle missioni e dell’evangelizzazione nella<br />
propria Entità, in atteggiamento di rendimento<br />
di grazie e di riconoscenza per la testimonianza<br />
dei missionari e lasciandosi interpellare<br />
per rinnovare il proprio slancio<br />
missionario.<br />
Sentiamo il bisogno, in modo particolare,<br />
di rivivere l’entusiasmo iniziale e<br />
l’ardore missionario di Francesco e dei suoi<br />
compagni; di «rinnovare la nostra vita personale<br />
e fraterna secondo il Vangelo, nel<br />
contesto vitale del nostro tempo» (La grazia<br />
delle origini, p. 18); di ricuperare la coscienza<br />
missionaria di essere inviati al mondo<br />
intero per testimoniare ed annunciare il<br />
Regno di Dio. Desideriamo accogliere ed<br />
attuare il mandato della Chiesa, espresso da<br />
Giovanni Paolo II nel suo messaggio al Capitolo<br />
generale del 1991, quando, rifacendosi<br />
all’episodio di Innocenzo III, ci disse<br />
che la ragion d’essere del nostro Ordine sta<br />
nell’essere inviati in missione (cf Messaggio<br />
al Capitolo generale 1991, 5).<br />
Quell’affermazione ci ha sollecitato ulteriormente<br />
a riflettere, come Frati Minori e<br />
in sintonia con la Chiesa, sulla nostra missione<br />
e ad evidenziare le caratteristiche essenziali<br />
dell’evangelizzazione francescana<br />
nel mondo di oggi. Ci siamo impegnati a<br />
leggere e ad interpretare i segni dei tempi.<br />
Abbiamo cercato di vivere in modo rinnovato<br />
la nostra vocazione. Ci siamo definiti<br />
Fraternità-contemplativa-in-missione (cf<br />
CPO 2001), in un mondo che cambia, sottolineando<br />
così la peculiarità del nostro carisma<br />
e la sua ragion d’essere. Abbiamo<br />
scelto, mediante il discernimento fraterno,<br />
alcune priorità per esprimere ed orientare la<br />
nostra vita e la nostra attività. Siamo convinti<br />
che per rinnovare il nostro entusiasmo<br />
per la missione sono necessari la gioia della<br />
fede, la santità in Fraternità, il Vangelo<br />
vissuto ed annunciato con parole ed opere.<br />
Questo nuovo slancio ci ha spinto e ci spinge<br />
sulle vie del dialogo con il Signore, tra di<br />
noi, con la gente, con i credenti di ogni religione<br />
e cultura, e verso i chiostri dimenticati,<br />
dove la vita e la pace sono minacciate.<br />
Rivedere le nostre presenze e forme di<br />
evangelizzazione<br />
Nell’arco dei suoi ottocento anni di storia<br />
l’Ordine ha espresso la sua vocazione<br />
evangelizzatrice con una grandissima varietà<br />
di presenze e di forme nelle missioni<br />
ad gentes, come nell’ambito dei ministeri<br />
pastorali nella Chiesa e nelle attività di promozione<br />
umana. Nell’itinerario dell’ottavo<br />
centenario siamo invitati, in quest’anno<br />
2007, a valutare la vita e la missione, le pre-
senze e le forme di evangelizzazione in vista<br />
di un progetto provinciale che porti a<br />
scelte concrete e profetiche, alla luce della<br />
lettura della realtà in cui viviamo, del Vangelo,<br />
della Regola, delle Costituzioni e Statuti<br />
generali e delle priorità dell’Ordine.<br />
Tutto ciò dovrà aprirci a nuove forme di<br />
evangelizzazione; ad una nuova disponibilità<br />
per le missioni ad gentes; a scelte concrete<br />
in favore della giustizia, della pace e<br />
dell’integrità del creato; ad iniziative a favore<br />
del dialogo ecumenico, interreligioso<br />
ed interculturale. È giunto il momento di un<br />
serio e profondo discernimento delle nostre<br />
presenze e attività ministeriali per verificare<br />
se rispecchiano la nostra vocazione profetica<br />
di religiosi e la nostra identità specifica<br />
di Frati Minori nelle nuove situazioni<br />
della Chiesa e del mondo.<br />
Nel Capitolo generale straordinario del<br />
2006, cercando di rispondere alla domanda:<br />
«Signore, che vuoi che facciamo, come Frati<br />
Minori, oggi?», abbiamo visto che la nostra<br />
vocazione è essere una Fraternità di minori,<br />
costituita da Frati laici e chierici, inviata<br />
ad evangelizzare. Sull’esempio dei<br />
discepoli di Emmaus, abbiamo fatto un<br />
cammino di condivisione tra noi, in compagnia<br />
del Signore risorto, per scoprire i segni<br />
di vita e le sfide che ci chiamano alla conversione<br />
e alla rifondazione della nostra vita<br />
e missione. Prendiamo coscienza che la<br />
nostra evangelizzazione deve superare il carattere<br />
di “conservazione” in vista di una<br />
nuova evangelizzazione, ricuperando la<br />
centralità della fede, guardando la moltitudine<br />
dei battezzati e non evangelizzati, occupandoci<br />
della grande mobilità dei popoli<br />
e dello straordinario fenomeno dei migranti,<br />
lasciandoci sfidare dalle grandi concentrazioni<br />
urbane. Come il Pastore ricerca la<br />
pecora smarrita, siamo sollecitati ad andare<br />
incontro alle persone nelle loro differenti<br />
realtà personali, familiari e sociali.<br />
Rinnovare la qualità di vita a partire dallo<br />
slancio missionario<br />
Non possiamo perdere di vista che la centralità<br />
della nostra missione di evangelizzazione<br />
sta nella testimonianza della vita evangelica.<br />
Più che confidare nelle strategie e nel-<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
435<br />
le tecniche, abbiamo bisogno di essere vangelo<br />
vivo, comunicare esperienza di incontro<br />
vitale con il Vangelo, con il Cristo crocifisso<br />
e risorto. In questo senso, un rinnovato slancio<br />
missionario potrà aiutare ogni Frate e le<br />
Fraternità dell’Ordine a rinnovare la loro<br />
qualità di vita. Francesco, alla Porziuncola,<br />
appena ha scoperto che il vero discepolo di<br />
Gesù è anche il suo testimone, il suo “missionario”,<br />
cambiò immediatamente abbigliamento<br />
e maniera di vivere per poter partire e<br />
annunciare la conversione del cuore e<br />
l’amore di Dio. E ciò diede alla sua parola<br />
una trasparenza così cristallina che toccava<br />
direttamente i cuori della gente.<br />
Le nostre parole saranno recepite come<br />
semplici suoni se non sono accompagnate<br />
dalla coerenza della nostra vita, e ogni vera<br />
missione francescana ha bisogno di uno stile<br />
di vita consono. Anche perché – ed è ancora<br />
Francesco che ce lo insegna – l’inviato<br />
è l’espressione stessa del messaggio, la sua<br />
vita è il primo contenuto della sua missione.<br />
La testimonianza, anche silenziosa, ma autentica,<br />
è il nostro primo modo di essere<br />
missionari in ogni regione del mondo. Francesco<br />
poté vivere con tanta immediatezza<br />
tale vita evangelica ed apostolica, perché<br />
aveva incontrato personalmente il Cristo,<br />
nella Parola alla Porziuncola e nel Crocifisso<br />
a San Damiano, e da Lui si era sentito<br />
“inviato” al mondo come i primi discepoli.<br />
L’intimità continua e coltivata con il Signore<br />
è la radice e la forza del nostro vivere<br />
la missione. Più Dio abita nei nostri cuori,<br />
più possiamo condividerlo con gli altri.<br />
Giovanni Paolo II, infatti, ha detto che la<br />
missione è la misura della nostra fede! E<br />
quel Signore che è già nel cuore non cessa<br />
di ripetere a ciascuno: «Va’, ripara la mia<br />
casa». Come non rispondere con prontezza<br />
e con entusiasmo al rinnovato invio da parte<br />
di Gesù?<br />
Cari Fratelli e Sorelle, per ridare qualità<br />
alla nostra vita e nuovo slancio alla nostra<br />
missione, in occasione della festa del padre<br />
nostro san Francesco, fissiamo gli occhi negli<br />
occhi del Crocifisso di San Damiano,<br />
per ascoltare l’ammonimento, questa volta<br />
rivolto a ciascuno di noi: «va’, ripara la mia<br />
casa». Va’, “restaura” la tua vita; va’, e fat
436 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
ti servo premuroso del popolo di Dio e di<br />
tutta l’umanità.<br />
Dopo la sosta ai piedi del Crocifisso di<br />
San Damiano, davanti al quale, come Francesco,<br />
possiamo apprendere anche gli itinerari<br />
e lo stile della missione, rechiamoci alla<br />
Porziuncola per lasciarci coinvolgere dal<br />
mandato evangelico della missione e, senza<br />
indugi e con fervore, sottoscrivere: «questo<br />
voglio, questo chiedo, questo bramo fare».<br />
Che il Signore benedica i nostri propositi<br />
e desideri. La Madre della misericordia, la<br />
Vergine fatta Chiesa, ci ottenga di concepire<br />
e partorire lo spirito della verità evangelica.<br />
San Francesco ci aiuti a conseguire la<br />
sapienza per discernere e la volontà per attuare<br />
«il santo e verace comandamento» del<br />
Signore.<br />
Roma, 17 settembre 2007<br />
Festa delle Stigmate di san Francesco<br />
FR. AMARAL BERNARDO AMARAL, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. AMBROGIO NGUYEN VAN SI, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. FINIAN MCGINN, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. JAKAB VÁRNAI, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. MIGUEL J. VALLECILLO MARTÍN, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. SIME SAMAC, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. MARIO FAVRETTO, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. LUIS G. CABRERA HERRERA, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. JUAN IGNACIO MURO ARÉCHIGA, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. FRANCESCO BRAVI, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong> (Min. Gen.)<br />
FR. SEÁN COLLINS, <strong>OFM</strong> (Seg. Gen.)<br />
Prot. 097972<br />
4. Celebrazione in onore della Beata<br />
Maria della Passione<br />
Roma, Aracoeli, 1 ottobre 2007<br />
ENTRATA DI MARIA DELLA PASSIONE<br />
NEL TERZ’ORDINE FRANCESCANO<br />
Ef 3, 13-19; Sal 33, 1-2, 4-5, 11-12, 18-19;<br />
Lc 10, 21-22<br />
Cari fratelli e sorelle,<br />
il Signore vi dia Pace!<br />
Con grande gioia siamo saliti sul colle<br />
del Campidoglio per celebrare l’Eucaristia<br />
in questa bellissima e storica Basilica di S.<br />
Maria in Ara Coeli, Curia Generale dei Frati<br />
Minori per secoli e dove fu ammessa al<br />
Terz’Ordine Francescano la Beata Maria<br />
della Passione, il 4 ottobre 1882, dall’allora<br />
Ministro generale dei Frati Minori, Fr. Bernardino<br />
da Portogruaro.<br />
Con immensa gioia e affetto fraterno saluto<br />
tutti voi che partecipate a questa Eucaristia,<br />
particolarmente Suor Christiane, Superiora<br />
Generale delle Suore Francescane<br />
Missionarie di Maria (FMM), le nuove Superiore<br />
Provinciali FMM, riunite a Grottaferrata<br />
e le sorelle FMM della Provincia<br />
d’Italia e delle case di Roma. L’Eucaristia<br />
che stiamo celebrando vuole essere innanzitutto<br />
un’azione di grazie per il dono della<br />
Beata Maria della Passione e della sua vocazione<br />
francescana.<br />
Il percorso della vocazione francescana<br />
di Maria della Passione fu assai lungo. Il<br />
primo momento di questo percorso lo possiamo<br />
situare nel 1860, quando entra nel<br />
Monastero delle Clarisse di Nantes, all’età<br />
di 21 anni. Seppur breve sia stata la sua permanenza<br />
in quel Monastero, poiché lo dovette<br />
abbandonare a causa di una grave malattia,<br />
senza alcun dubbio sarà tra le Sorelle<br />
Povere di Santa Chiara che avrà una forte<br />
esperienza di Dio, che segnerà tutta la sua<br />
vita di offerta al Signore e alla missione. Un<br />
altro momento importante fu il pellegrinaggio<br />
ad Assisi nel 1880. Sul suo passaggio da<br />
quella città scriverà qualche anno più tardi:<br />
“Cara Assisi, non potrei descrivere tutta<br />
l’attrazione che esercitavano su di me i suoi<br />
muri, il campo…! Ora sento che era<br />
l’ombra serafica che mi seguiva”. E ancora<br />
al momento dell’affiliazione canonica alla<br />
Famiglia Francescana nel 1885, quando<br />
Maria della Passione riceverà il decreto ufficiale<br />
della Santa Sede, affiliando il nuovo<br />
Istituto al Terz’Ordine di San Francesco e<br />
mettendo le sue figlie sotto la dipendenza<br />
diretta del Ministro generale dell’Ordine<br />
francescano. Senza alcun dubbio, però, il<br />
momento decisivo per la vocazione francescana<br />
di Maria della Passione fu nel giugno<br />
1882, quando, durante la sua permanenza<br />
nella città eterna, la divina provvidenza la<br />
trae all’Aracoeli ed entra in contatto in un
primo momento con il P. Rafael Delarbre,<br />
allora Definitore Generale, poi con il Ministro<br />
generale, P. Bernardino da Portogruaro.<br />
Costui, con un gesto paterno e insieme profetico,<br />
la coprì con il suo mantello, adottandola<br />
come sua figlia spirituale. Ricordando<br />
quel momento scriverà Maria della Passione:<br />
“In quel giorno… il nuovo tronco venuto<br />
da oriente è stato innestato nell’antico<br />
tronco serafico; le figlie di Maria venute<br />
dall’India, sarebbero state per sempre le figlie<br />
di Francesco”. Da allora, il cuore di<br />
Maria della Passione, ardentemente missionario<br />
e mariano, sarà, nello stesso tempo,<br />
appassionatamente francescano.<br />
Ma Aracoeli, definita da Maria della<br />
Passione come “tabernacolo di grazia”,<br />
“luogo dei suoi dolori e delle sue gioie”,<br />
sarà significativo nella vita della Beata Maria<br />
della Passione non solo all’inizio del suo<br />
itinerario come membro del Terz’Ordine<br />
Francescano, ma anche nei momenti difficili<br />
del suo cammino di purificazione spirituale.<br />
Quando nel 1883 Maria della Passione<br />
viene deposta dal Papa il 16 marzo, Aracoeli<br />
sarà il luogo della sua consolazione e<br />
rifugio spirituale, il luogo in cui incontrerà<br />
le braccia alzate e il cuore aperto di P. Bernardino<br />
e di P. Rafael. Al Bambino di Aracoeli,<br />
che la vide “entrare nell’Ordine nel<br />
settimo centenario del nostro Serafico Padre”,<br />
professava grande devozione e lo circondava<br />
d’infinita tenerezza, chiamandolo<br />
“il mio Bambino”, “caro Bambino mio”,<br />
“amabile Bambino”. A lui affiderà nel 1896<br />
i risultati del Capitolo appena celebrato.<br />
Con ragione potrà scrivere: “Io non ce la<br />
faccio all’idea di perdere l’Aracoeli: io amo<br />
questo vecchio nido, io non so come dirlo,<br />
ma mi sembra di essere nata alla vita proprio<br />
in quel luogo lì”.<br />
Con ragione, care sorelle, avete voluto<br />
venire in pellegrinaggio in questo luogo tanto<br />
amato dalla vostra santa Fondatrice, per<br />
rinnovare la vostra identità francescana ed il<br />
vostro profondo legame, mai venuto meno,<br />
all’Ordine dei Frati Minori. Ricordando e<br />
rinnovando il gesto del P. Bernardino da<br />
Portogruaro, anch’io oggi vi accolgo e vi benedico<br />
di tutto cuore affinché questa vostra<br />
identità francescana, insieme missionaria e<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
437<br />
mariana, non venga mai meno. Ché il Santo<br />
Bambino sia testimone di questo momento<br />
di grazia e di emozione, come lo è stato in<br />
quel memorabile 4 ottobre 1882, e che Maria,<br />
ara coeli, vi indichi il cammino per seguire<br />
Gesù “più da vicino”, in ogni momento<br />
e in costante fedeltà creativa. Però in questo<br />
momento desidero a nome personale e di<br />
tutto l’Ordine francescano, ringraziarvi per<br />
la vostra vicinanza fraterna. Quanti gesti di<br />
fraternità ho sperimentato e sperimentano i<br />
miei fratelli da parte delle Sorelle nel mondo<br />
intero! Molto è ciò che l’Ordine francescano<br />
vi ha dato, molto è ciò che l’Ordine riceve<br />
da voi. Grazie per questo scambio di affetto.<br />
Camminiamo uniti nella reciprocità e<br />
nella comunione fraterna.<br />
Alla nostra festa si viene oggi ad aggiungere<br />
quella del Figlio amato del Padre, nostro<br />
Signore Gesù Cristo. Il testo del Vangelo<br />
che abbiamo ascoltato è un canto, una<br />
eucaristia – stavo per dire una danza – del<br />
Figlio davanti al Padre, signore del cielo e<br />
della terra, per aver reso partecipi i suoi discepoli,<br />
i più piccoli, del dono della conoscenza<br />
profonda del Regno, che invece è<br />
stato nascosto ai saggi e ai sapienti di questo<br />
mondo (cf. Lc 10, 21). Una conoscenza<br />
che porta coloro che ricevono questa grazia<br />
alla donazione totale e incondizionata, a vivere<br />
la logica del dono senza alcuna riserva,<br />
vivendo interamente per il Signore e interamente<br />
per gli altri. Questa è l’esperienza<br />
vissuta da Gesù in rapporto al Padre e agli<br />
altri. Questa è l’esperienza vissuta da ogni<br />
discepolo, fra i quali Francesco e Maria della<br />
Passione. Dalla contemplazione del Padre,<br />
eterno dono di sé, e del Figlio, che si<br />
dona sino alla fine, il discepolo, vigorosamente<br />
rafforzato dall’azione dello Spirito<br />
(cf. Ef 3, 16), riceve la forza necessaria per<br />
affrontare tutte le difficoltà che comporta la<br />
costruzione del Regno, donandosi senza<br />
misura alla missione, attraverso un movimento<br />
di dono, simile al costante donarsi di<br />
Dio, poiché sa che niente gli appartiene, che<br />
tutto è un bene ricevuto, destinato ad essere<br />
condiviso e restituito.<br />
Care sorelle, il vostro carisma è missionario,<br />
mariano e francescano. In quanto<br />
missionario, la vostra forma di vita è com
438 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
prensibile soltanto da questa logica del dono,<br />
che, partendo da una profonda comunione<br />
d’amore con il Padre e il Figlio nello<br />
Spirito Santo, vi porta ad uscire da voi stesse<br />
per andare incontro agli altri, particolarmente<br />
agli ultimi e agli esclusi. Il vostro carisma<br />
è anche mariano. In quanto tali siete<br />
chiamate a vivere la vostra vocazione e missione<br />
con un’apertura incondizionata, come<br />
Maria, alla volontà del Padre, in modo tale<br />
che, custodendo nel più profondo del vostro<br />
cuore la parola del Signore (cf. Lc 2, 51) e<br />
mettendo in pratica quello che lui vi dirà<br />
(cf. Gv 2, 5), lo possiate portare agli altri<br />
(cf. Lc 1, 39ss). Finalmente, in quanto francescano,<br />
il vostro carisma esige da parte vostra<br />
che viviate sine proprio, un’espressione<br />
molto familiare a Francesco, spogliate di<br />
tutto per possedere colui che è tutto: il bene,<br />
tutto il bene, il sommo bene (cf. LodAl); e,<br />
in questo modo, radicate e cementate nell’amore<br />
(cf. Ef 3, 17), possiate arricchire<br />
con la vostra povertà gli altri. E in ogni momento,<br />
per essere Francescane Missionarie<br />
di Maria, non dimenticate che sarete testimoni<br />
e missionarie nella misura in cui, con<br />
una vita orientata verso il Signore, come<br />
quella dell’apostolo Paolo, vi lascerete abitare<br />
da Lui (cf. Ef 3, 17).<br />
I discepoli furono chiamati per stare con<br />
lui e per essere inviati in missione (cf. Mc 3,<br />
14). In quanto discepole, anche voi siete<br />
state chiamate, prima di tutto, per stare con<br />
Cristo, conoscerlo più profondamente ed<br />
essere partecipi del suo mistero d’amore.<br />
Che niente, care Sorelle, vi separi da Lui e<br />
niente vi separi dagli altri. Date tempo nella<br />
vostra vita al Signore e troverete tempo<br />
per gli altri. Siate contemplative del mistero<br />
eucaristico, contemplazione che forma<br />
parte della vostra spiritualità missionaria, e<br />
vi troverete sensibili alle necessità degli altri.<br />
Siate delle donne di preghiera e diventerete<br />
donne di azione. Parafrasando le parole<br />
di San Gregorio Magno possiamo ben dire<br />
che l’orazione e la contemplazione<br />
educano all’amore e aprono il cuore al dono<br />
senza limiti. La vostra fecondità missionaria<br />
dipenderà dall’intensità dell’unione con<br />
il Signore. Soltanto da una comunione<br />
profonda con il Signore incontrerete la for-<br />
za, la luce e la consolazione necessarie per<br />
una missione mariana e francescana autentica.<br />
Cari fratelli e sorelle, come ci invitava il<br />
salmo responsoriale (Sal 33), rendiamo grazie<br />
al Signore per il dono di Francesco e di<br />
Maria della Passione. Cantiamo al Signore<br />
un canto nuovo, perché oggi come ieri il Signore<br />
continua a mostrarci il suo amore e a<br />
realizzare grandi cose nella nostra Famiglia.<br />
E in ogni momento e in qualunque luogo,<br />
unendoci alla lode di Gesù al Padre, facciamo<br />
della nostra vita una continua eucaristia<br />
gradita al Signore. Temiamo il Signore<br />
ed il suo sguardo ci sosterrà nel momento<br />
della prova. Beati noi che il Signore ha scelto<br />
come eredità! Pace e Bene!<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
5. Omelia in occasione della Festa di san<br />
Francesco<br />
Santa Maria degli Angeli, 4 ottobre 2007<br />
BRILLÒ COME STELLA TRA LE NUBI<br />
Cari fratelli e sorelle,<br />
il Signore vi dia pace!<br />
Rallegriamoci tutti nel Signore nella solennità<br />
del Serafico Padre san Francesco;<br />
con noi gioiscono gli Angeli e lodano in coro<br />
il Figlio di Dio (Antifona di ingresso).<br />
Oggi i nostri occhi, pieni di stupore, sono<br />
rivolti a Francesco di Assisi. Ma oltre la<br />
sua figura, certamente attraente; la sua cultura,<br />
certamente notevole; il suo carattere,<br />
senza alcun dubbio gioioso e comunicativo;<br />
le sue qualità e le circostanze, che ruotano<br />
intorno alla sua esperienza, vogliamo contemplare<br />
le meraviglie che Dio ha compiuto<br />
nel suo servo: l’amore con cui il Padre lo<br />
ha chiamato alla sequela del suo Figlio Gesù<br />
Cristo; la grazia con cui lo ha trasformato<br />
in immagine viva di Cristo povero e crocifisso;<br />
l’ispirazione con cui lo spinse a vivere<br />
nella Chiesa secondo la forma del<br />
santo Vangelo. Non possiamo, inoltre,<br />
smettere di ammirare la fedeltà con cui Frate<br />
Francesco rispose alla vocazione ricevu-
ta. Una fedeltà che desiderano fare propria<br />
quanti si sentono chiamati con una vocazione<br />
simile alla sua, o sono attratti dalla sua<br />
persona.<br />
Dobbiamo considerare in primo luogo la<br />
grazia di Dio in Francesco. Può essere che,<br />
accostandoci alla sua vita, si abbia la tentazione<br />
di ammirare la grazia di Dio che si<br />
manifesta nelle virtù eroiche, nei segni e nei<br />
prodigi, nel mistero delle stigmate. Frate<br />
Francesco, però, non percorrerebbe con noi<br />
questo cammino.<br />
Egli sapeva che la grazia di Dio lo aveva<br />
portato tra i lebbrosi e che l’amarezza provata<br />
nel vederli si era trasformata in dolcezza<br />
di anima e di corpo, quando usò loro misericordia.<br />
Sapeva che questa era per lui la<br />
vera e salvifica penitenza, che lo allontanò<br />
da un mondo pieno di menzogna e lo avvicinò<br />
alla verità dell’uomo, all’uomo vero,<br />
all’uomo che soffre, a quello che, imprigionato<br />
dall’emarginazione, rischia di non conoscere<br />
la comunione, che è Dio; a quello<br />
che, imprigionato dal disprezzo, rischia di<br />
non conoscere la carità, che è Dio; a quello<br />
che, imprigionato dall’amarezza, rischia di<br />
non conoscere la dolcezza del Signore, la<br />
dolcezza della misericordia.<br />
Frate Francesco sapeva che il Signore gli<br />
diede “fede nelle chiese”. Una fede semplice,<br />
limpida, umile e luminosa, che gli permise<br />
di effondere la sua anima nell’adorazione<br />
davanti all’Eucaristia, sacramento<br />
della presenza di Cristo e memoriale della<br />
sua passione redentrice.<br />
Frate Francesco confessa che il Signore<br />
gli diede una grande fede nei sacerdoti che<br />
vivono secondo la forma della santa Chiesa<br />
di Roma, nei sacerdoti poverelli di questo<br />
mondo, che voleva temerli, amarli e onorarli<br />
come suoi signori, perché in loro vedeva<br />
il Figlio di Dio.<br />
Frate Francesco nel suo Testamento ci<br />
dice con grande semplicità che il Dio Altissimo<br />
lo portò con la sua grazia ad amare<br />
Gesù Cristo, suo Figlio, lì dov’era più dimenticato<br />
e disprezzato: tra i lebbrosi, le<br />
chiese abbandonate e i sacerdoti poverelli.<br />
Colui che nei lebbrosi seppe tanto amare<br />
Cristo, desiderò con tutta la sua anima onorare<br />
e venerare il suo Signore nei santissimi<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
439<br />
misteri del suo Corpo e del suo Sangue,<br />
amarlo nei Nomi e le parole scritte, perché<br />
tutto era presenza di Colui che amava.<br />
Frate Francesco sapeva che il Signore gli<br />
aveva dato dei Fratelli e con il dono di Fratelli<br />
gli era stata anche data la conoscenza<br />
della forma di vita che dovevano condurre,<br />
secondo l’insegnamento del santo Vangelo.<br />
Amando Cristo nei poveri, nella Chiesa<br />
e nei Fratelli, Francesco si andava trasformando,<br />
per grazia di Dio, nell’immagine viva<br />
di Cristo umile, povero e crocifisso, fino<br />
a portare nel suo corpo le piaghe di Gesù.<br />
Amando Cristo nei poveri, nella Chiesa<br />
e nei Fratelli, Francesco riparò il tempio e<br />
rinforzò il santuario, protesse il suo popolo<br />
e fortificò la città, per brillare nella casa di<br />
Dio come stella splendente tra le nubi, come<br />
una luna piena nel giorno di festa, come<br />
un sole rifulgente sulla vita dei fedeli.<br />
Oggi facciamo nostre le parole di Gesù<br />
nel Vangelo e rendiamo grazie al Padre, al<br />
Signore del cielo e della terra, per aver dato<br />
a Francesco un’anima da povero, innamorata<br />
di Cristo, povero e crocifisso, e per<br />
avergli dato un cuore limpido, capace di vedere<br />
Cristo, amarlo e abbracciarlo in tutti i<br />
poveri.<br />
Oggi rendiamo grazie a Dio per Frate<br />
Francesco, contemplando le meraviglie<br />
operate dall’Altissimo in lui e per mezzo di<br />
lui; leviamo al cielo gli occhi e le mani supplici,<br />
umili e grati, guardando la nostra vita<br />
di credenti in Cristo Gesù, perché anche noi<br />
cerchiamo, desideriamo e vogliamo, anche<br />
se non lo meritiamo, di entrare con Francesco<br />
nei segreti del Regno di Dio.<br />
Grati ricordiamo, per tenerla fissa nella<br />
memoria e nel cuore, la beatitudine dei poveri;<br />
dobbiamo però umilmente confessare<br />
che non abbiamo ancora imparato ad essere<br />
veramente poveri, così da essere veramente<br />
beati. Padre Francesco, insegnaci ad essere<br />
poveri!<br />
Umili e grati, desideriamo e chiediamo<br />
per noi peccatori, che contempliamo ammirati<br />
il serafico padre Francesco di Assisi, di<br />
farci piccoli e servi di tutti; di non pretendere<br />
nulla se non di essere piccoli e di servire;<br />
di dare la vita per il Regno di Dio; di<br />
non esigere altro che di espropriarci della
440 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
vita, di spenderla, di perderla, perché riconosciamo<br />
che il padre Francesco la guadagnò<br />
offrendola, mentre rischiamo di perderla<br />
per non averla offerta.<br />
Umili e grati, desideriamo e chiediamo<br />
di non incontrare nella nostra esistenza altro<br />
motivo di gloria che la croce di nostro<br />
Signore Gesù Cristo, perché da essa viene<br />
per noi la riconciliazione e la grazia, la redenzione<br />
e la vita, e in essa si rivela l’amore<br />
assoluto e incondizionato di Dio per noi.<br />
Umili e grati leviamo al cielo i nostri<br />
cuori per trovare misericordia, per ricevere<br />
da Dio Padre la conoscenza del Figlio e dal<br />
Figlio la rivelazione del Padre, perché tutto<br />
il nostro essere è inquieto e non troverà pace,<br />
finché non riposerà nell’intimità di Dio.<br />
Desideriamo amarlo, abbracciarlo e seguirlo<br />
in Gesù di Nazareth. Vogliamo ascoltarlo<br />
e contemplarlo nelle sante e profumate parole<br />
della Sacra Scrittura. Desideriamo<br />
amarlo, abbracciarlo e seguirlo, ascoltarlo e<br />
contemplarlo nella divina Eucaristia, dove<br />
gli occhi limpidi della fede semplice vedono<br />
il Corpo e il Sangue del Signore. Desideriamo<br />
amarlo, abbracciarlo e seguirlo,<br />
ascoltarlo e contemplarlo in tutti i sacramenti<br />
della sua presenza e della sua grazia.<br />
Umili e grati, chiediamo di incontrare<br />
Cristo e di riconoscerlo in tutti i lebbrosi, in<br />
coloro che la nostra ripugnanza desidera<br />
isolare; chiediamo di baciarlo in essi e di<br />
rompere con la forza della carità le barriere<br />
di solitudine che abbiamo innalzato tra noi e<br />
i loro corpi feriti, tra noi e quelli che non<br />
contano niente, tra noi e il corpo di Cristo.<br />
Insegnaci, Frate Francesco, ad ascoltare<br />
Cristo nella santa Chiesa, ad obbedirle nel<br />
signor papa e in tutti i vescovi e i sacerdoti<br />
che sono in comunione con il signor papa.<br />
Insegnaci a vivere nella fede della Chiesa il<br />
santo Vangelo, totalmente dedicati a Dio<br />
Padre, sommamente amato, seguendo da<br />
vicino Gesù Cristo, docili all’azione dello<br />
Spirito di Cristo nelle nostre vite.<br />
Oggi, in questa Eucaristia che stiamo celebrando,<br />
nella pasqua di Cristo di cui facciamo<br />
memoria, nella comunione sacramentale<br />
che stiamo per ricevere, conosciamo,<br />
facendone esperienza, la totale<br />
consegna dell’Altissimo Figlio di Dio alla<br />
comunità ecclesiale e a ciascuno di noi. Oggi<br />
manifestiamo, con l’umiltà dei nostri<br />
passi verso l’altare di Dio, la volontà di essere<br />
totalmente di Colui che in tutto volle<br />
essere nostro.<br />
Che tutti noi si possa, con la grazia del<br />
Signore, per l’intercessione della Vergine<br />
Immacolata e del nostro padre san Francesco,<br />
e con l’aiuto di tutti, perfezionare il dono<br />
della nostra vita al servizio di Dio e per<br />
il bene degli uomini.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
6. Relazione del Ministro generale all’Assemblea<br />
dell’UFME<br />
Sarajevo, Bosnia/Erzegovina,<br />
11.10.2007<br />
EUROPA, SII TE STESSA<br />
La nostra vecchia e cara Europa<br />
L’Europa è una realtà pluriculturale e<br />
multireligiosa. La pluriculturalità è chiara.<br />
Basta guardare i componenti di questa assemblea<br />
dell’UFME. D’altra parte, se è certo<br />
che l’Europa non è stata mai monolitica<br />
dal punto di vista religioso, oggi lo è anche<br />
meno. Il suo carattere multireligioso cresce<br />
di giorno in giorno. In Europa, oggi come<br />
ieri, convivono cristiani (cattolici, ortodossi<br />
e protestanti), ebrei e musulmani, per citare<br />
le tre grandi religioni. Però qualcosa sta<br />
cambiando. Da una parte aumentano coloro<br />
che si dichiarano membri di quella che potremmo<br />
chiamare religione laicista, professando<br />
come credo il relativismo morale e il<br />
laicismo. D’altra parte, l’Islam si presenta<br />
come una forza e una riserva spirituale valida,<br />
di fronte alla mentalità meramente politica<br />
ed economica della nostra Europa. Anche<br />
le grandi tradizioni religiose dell’Asia<br />
s’innalzano come potenze spirituali contro<br />
un’Europa che rinnega le sue fondamenta e<br />
radici religiose e morali. Il dominio di una<br />
cultura europea cimentata solo sulla tecnica,<br />
la scienza e il commercio è sfociato su<br />
una cosmovisione tecnico-secolare che ha<br />
dimenticato la sua ricchezza interiore: il
mondo dei valori (pensiamo a quello della<br />
famiglia o della vita stessa) e della sua fede.<br />
L’Europa è stata definita «non solo come<br />
un concetto geografico, ma anche come una<br />
grandezza storica e morale» (Cardinal J.<br />
Ratzinger), frutto del contributo dei diversi<br />
popoli e culture: Grecia, Roma, i popoli germanici<br />
e i popoli slavi. Però, tra tutti, quello<br />
che ha contribuito maggiormente è stato<br />
senza alcun dubbio il cristianesimo: «Non<br />
c’è dubbio che, nella complessa storia dell’Europa,<br />
il cristianesimo rappresenta un<br />
elemento centrale e determinante, che si è<br />
consolidato sulla base stabile dell’eredità<br />
classica e dei numerosi contributi che hanno<br />
dato i diversi flussi etnici e culturali che si<br />
sono succeduti lungo i secoli. La fede cristiana<br />
che ha plasmato la cultura del Continente<br />
si è intrecciata indissolubilmente con<br />
la sua storia» (Ecclesia in Europa, EiE, 24).<br />
L’Europa non sarebbe Europa senza il cristianesimo:<br />
«Il cristianesimo è stato nel nostro<br />
continente un fattore primario di unità<br />
tra i popoli e le culture, e di promozione integrale<br />
dell’uomo e dei suoi diritti. Non si<br />
può dubitare che la fede cristiana è parte, in<br />
maniera radicale e determinante, delle fondamenta<br />
della cultura europea… il cristianesimo<br />
ha dato forma all’Europa» (EiE,<br />
108).<br />
Però l’Europa vive oggi una profonda<br />
crisi d’identità, «una profonda crisi di valori»<br />
(EiE 108). Per un osservatore attento<br />
non mancano segni di speranza, però non<br />
mancano nemmeno ombre che oscurano il<br />
futuro del nostro continente.<br />
In questa situazione, impensabile in alcuni<br />
nostri Paesi fino a pochi anni fa, i valori<br />
evangelici già non sono un punto di riferimento<br />
nel comportamento degli europei,<br />
né un punto di riferimento per la<br />
legislazione dei nostri popoli. Con tutti i<br />
mezzi si pretende che la fede si riduca ad<br />
una questione privata, e ogni volta con<br />
maggior frequenza «si nega ai cristiani il diritto<br />
stesso ad intervenire come cristiani nel<br />
dibattito pubblico, e comunque si squalifica<br />
il loro contributo con l’accusa che cercano<br />
di difendere privilegi ingiustificati» (BENE-<br />
DETTO XVI, I cinquant’anni dei trattati di<br />
Roma, 24 marzo 2007). In questa situazio-<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
441<br />
ne, non c’è da stupirsi che molti cristiani e<br />
la stessa Chiesa si sentano ospiti e pellegrini,<br />
come stranieri, in questa società in cui si<br />
cerca di sottrarre loro l’autorità e di emarginare<br />
tutto ciò che è possibile.<br />
Europa: luogo di missione<br />
L’Europa, ha ripetuto molte volte Benedetto<br />
XVI, non può rinnegare le sue radici<br />
cristiane. La “casa Europa”, ha detto recentemente<br />
l’attuale Pontefice, «sarà per tutti<br />
un luogo piacevole da abitare solo se si costruisce<br />
sopra un solido fondamento culturale<br />
e morale di valori comuni precedenti<br />
della nostra storia, delle nostre tradizioni<br />
[…] il cristianesimo ha modellato profondamente<br />
questo continente» (BENEDETTO<br />
XVI, Discorso alle Autorità e Corpo Diplomatico<br />
in Austria, 7 settembre 2007).<br />
Che fare perché l’Europa sia un luogo<br />
piacevole da abitare e non rinneghi le sue<br />
radici cristiane? La Chiesa, già da tempo, ha<br />
indicato il cammino: l’Europa ha bisogno di<br />
essere evangelizzata. Una evangelizzazione<br />
che in varie parti d’Europa comporterà «un<br />
primo annuncio del Vangelo» (EiE 46); una<br />
evangelizzazione che ovunque comporta<br />
«un nuovo annuncio inclusi i battezzati»<br />
(EiE 47). In ogni caso, l’Europa oggi è un<br />
Paese di missione e, in molti casi, di “missione<br />
ad gentes” (EiE 46).<br />
I Frati Minori in missione<br />
In questo compito, in cui tutta la Chiesa<br />
è inviata in missione e che è «un impegno e<br />
una responsabilità di tutti» (EiE 43), i circa<br />
9.000 Frati Minori che vivono e lavorano in<br />
Europa non possono restare al margine o<br />
guardare i problemi con distacco. L’Europa<br />
ci chiama e aspetta da noi che ci sentiamo<br />
protagonisti/fermento nel bel compito della<br />
evangelizzazione della cultura e dell’inculturazione<br />
del vangelo nel nostro vecchio<br />
continente (cf EiE 58-65); l’Europa ci chiama<br />
e aspetta da noi che rispondiamo annunciando<br />
il Vangelo della speranza, il Vangelo<br />
della riconciliazione; l’Europa ci chiama e<br />
aspetta da noi un progetto alternativo a<br />
quello che offre la nostra società.<br />
In questo servizio di evangelizzazione,<br />
non partiamo da zero. In effetti, Francesco
442 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
visse in una società non tanto diversa dalla<br />
nostra. In una società molto religiosa, ma<br />
che era molto lontana dal vivere i valori<br />
evangelici; Francesco fu testimone di un<br />
Dio vicino, di un Dio amore, di un Dio misericordia,<br />
perdono e riconciliazione; in una<br />
società profondamente divisa, propose un<br />
progetto di vita in fraternità, dove tutti si<br />
sentivano fratelli e uguali; in una società<br />
violenta, propose un progetto di pace e di riconciliazione;<br />
in una società ferita dalle disuguaglianze,<br />
propose e visse un progetto<br />
di vita in minorità dove tutti si sentivano<br />
“servi” di tutti, inclusi i nemici di allora, i<br />
saraceni e gli altri infedeli.<br />
Sono passati quasi ottocento anni da<br />
quando il Penitente di Assisi, Francesco di<br />
Bernardone, rispose alla chiamata del Signore<br />
e alle sfide che presentava la società<br />
di allora, percorrendo, scalzo e in atteggiamento<br />
di radicale povertà e di profonda<br />
umiltà, le strade di quell’Europa divisa e in<br />
processo di profonda trasformazione, portando<br />
nel suo corpo e nella sua anima le inquietudini<br />
e le speranze degli uomini e delle<br />
donne del suo tempo e portando un progetto<br />
di vangelo, un progetto di fraternità, un progetto<br />
di pace, un progetto di uguaglianza a<br />
partire dalla minorità e dal sine proprio.<br />
L’amore che mise in cammino i discepoli<br />
di Gesù e li condusse ad annunciare il<br />
Vangelo al mondo intero e ad ogni creatura,<br />
ci sta spingendo ad annunciare a tutti<br />
«che non c’è altro onnipotente che lui»<br />
(LOrd 9). L’amore che spinse Francesco<br />
sulle strade d’Europa, questo stesso amore<br />
ci sta chiamando ad uscire dalle nostre paure<br />
(motivate spesso dal calo numerico e dall’invecchiamento<br />
progressivo), dalle nostre<br />
vigliaccherie (motivate spesso dalla nostra<br />
poca fede), dai nostri chiostri ristretti (il<br />
provincialismo, la comodità del proprio lavoro,<br />
l’imborghesimento…) per denunciare<br />
che l’amore non è amato e perché con la<br />
parola e l’opera diamo testimonianza di lui<br />
come «Dio unico…, il bene, tutto il bene, il<br />
sommo bene…, la bellezza…, la sicurezza…,<br />
nostro gaudio, nostra speranza e letizia…,<br />
ogni nostra ricchezza» (LodAl 1ss).<br />
Per rispondere a questa chiamata dell’Europa,<br />
è importante che, come France-<br />
sco, ci prendiamo il tempo per chiedere al<br />
Signore: Signore, che vuoi che facciamo<br />
noi, Frati Minori che viviamo e lavoriamo<br />
in questo vecchio Continente? e che, al<br />
tempo stesso, ci chiediamo gli uni gli altri:<br />
Fratelli, che dobbiamo fare? Queste<br />
due domande che ci accompagnarono durante<br />
l’anno 2006, primo anno di preparazione<br />
all’VIII Centenario della fondazione<br />
del nostro Ordine, non possono cessare<br />
di accompagnarci in questi momenti critici<br />
per l’Europa e per la nostra vita in Europa.<br />
Non misconosco la difficoltà di tale impresa,<br />
ma personalmente sono convinto che<br />
il messaggio di Francesco del quale noi<br />
dobbiamo essere i primi portavoce, potrebbe<br />
aiutare perché l’Europa non perda la sua<br />
anima cristiana. È il momento non solo di<br />
proclamare che l’Europa ha bisogno di essere<br />
evangelizzata, ma anche di sentirci in<br />
permanente stato di missione, o se si preferisce:<br />
è il momento di rinnovare l’ardore<br />
missionario che caratterizzò i cristiani e più<br />
concretamente i francescani di questo vecchio<br />
continente, fino a poco tempo fa. È<br />
suonata l’ora di uscire dalle nostre sacrestie,<br />
è l’ora della missione.<br />
La missione, come ben sappiamo, è la<br />
nostra ragione d’essere: siamo stati chiamati<br />
per essere inviati, per essere missionari<br />
(cf CCGG 1,2; 83). La missione fa parte<br />
della nostra identità (cf. F. URIBE, El<br />
proyecto apostolico de Francisco de Asís en<br />
la Legenda maior de S. Buenaventura, Roma<br />
2003, 139-184). La missione è<br />
l’elemento chiave per comprendere e ridimensionare<br />
la vita religiosa nei suoi diversi<br />
aspetti: spiritualità, vita comunitaria, segni<br />
dei tempi, governo e autorità, formazione e<br />
teologia. La missione è la dimensione che<br />
unifica tutti gli altri valori e aspetti della vita<br />
francescana: contemplazione, fraternità,<br />
minorità e povertà, formazione e studi,<br />
strutture ed economia. Solo la missione ci<br />
aiuterà a superare le tentazioni e le tendenze<br />
egocentriche che si esprimono nel provincialismo,<br />
nell’imborghesimento di tanti<br />
Frati, e nella “mondanizzazione” della nostra<br />
vita. Il dinamismo missionario è una terapia<br />
per i problemi interni che nascono in
seno alle nostre fraternità. Quando la tensione<br />
missionaria s’indebolisce, aumentano<br />
le altre tensioni.<br />
Per questi e molti altri motivi, noi Frati<br />
Minori d’Europa siamo chiamati a metterci<br />
in attitudine di missione. È urgente, non<br />
possiamo lasciarlo per “domani”.<br />
Ciò che lo Spirito dice ai Frati Minori<br />
d’Europa<br />
In atteggiamento di discernimento, noi<br />
francescani d’Europa dobbiamo domandarci:<br />
che cosa ci chiede lo Spirito in questa situazione<br />
del vecchio continente? Il discernimento<br />
è la chiave per il nostro futuro e la<br />
nostra missione in Europa. Così si comprende<br />
ciò che ci chiese il Capitolo generale<br />
straordinario: una permanente e costante<br />
attitudine di discernimento (cf Il Signore ci<br />
parla lungo il cammino, Spc, 35).<br />
Tenendo conto delle sfide che ci arrivano<br />
dalla situazione dell’Europa, segnalo alcune<br />
piste che credo dobbiamo tenere presenti<br />
in questi momenti, noi francescani europei,<br />
per dare una risposta adeguata a partire<br />
dal Vangelo e dalla nostra forma di vita.<br />
1. Assumere l’Europa come un “segno dei<br />
tempi”<br />
L’Europa, per noi Frati Minori, deve essere<br />
considerata un segno dei tempi, un<br />
luogo per la professione di fede. Il Capitolo<br />
ci ha invitato a scrutare i segni dei tempi,<br />
a riconoscerli, leggerli e interpretarli alla<br />
luce del Vangelo (cf Il Signore ti dia pace,<br />
Sdp, 6). Questa attitudine, che<br />
certamente esige occhi grandi, come gli occhi<br />
del gufo, che gli permettono di vedere<br />
nella notte, ci porta a scoprire che, contro<br />
ogni apparenza, il Padre continua a lavorare<br />
e ad operare nell’oggi e nel qui della nostra<br />
storia e della storia dei nostri contemporanei<br />
europei, e quando più sfigurato appaia<br />
il suo volto e meno visibile si faccia la<br />
sua presenza, più noi dobbiamo sentirci interpellati<br />
da lui e chiamati a dare una risposta<br />
evangelica.<br />
Leggere i segni dei tempi e interpretarli<br />
convenientemente ci permetterà di «essere<br />
noi stessi segni leggibili di vita per un mondo<br />
assetato [anche quello europeo] di nuovi<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
443<br />
cieli e nuova terra» (Sdp 7); il contrario, invece,<br />
ci farebbe correre il pericolo di installarci,<br />
di ripeterci, di annullare i sogni più<br />
profondi, di perdere poco a poco la gioia<br />
contagiosa della nostra fede (cf Sdp 6).<br />
Non è, qualche volta, in questa incapacità<br />
di leggere i segni dei tempi, nell’incapacità<br />
di ascoltare la voce del Signore negli<br />
avvenimenti della storia e individuare la sua<br />
presenza sempre operante la ragione di tanto<br />
pessimismo tra di noi?<br />
2. Essere custodi della speranza<br />
Il Continente Europeo, anche le Chiese<br />
di Europa, si sente colpito spesso da un<br />
oscuramento della speranza. In questa nostra<br />
Europa «tanti uomini e donne sembrano<br />
disorientati, insicuri, senza speranza, e<br />
molti cristiani [anche non pochi francescani]<br />
sono sprofondati in questo stato<br />
d’animo» (EiE 7). In questo contesto, lo<br />
Spirito del Signore ci chiede di essere “custodi<br />
della speranza”. Ma come rispondere<br />
a questa vocazione se noi non ci sentiamo<br />
abitati da colui che è nostra speranza? (cf<br />
EiE 19). Come trasmettere ai nostri fratelli<br />
di Europa i valori che hanno perso se noi<br />
non saremmo capaci di «aprire gli occhi<br />
della fede e della speranza per individuare,<br />
in mezzo alla crisi, i sogni emergenti» dei<br />
nostri fratelli in Europa, e «dare loro spazio<br />
nella nostra vita e anticipare così il Regno<br />
di Dio proclamato e vissuto da Gesù Cristo»<br />
(Sdp 7).<br />
Desideriamo essere molto realisti, ma<br />
non possiamo consentire di essere vittime di<br />
un realismo che ci impedisca di respirare e<br />
di vedere nuove possibilità; desideriamo tenere<br />
ben aperti gli occhi per non cadere nelle<br />
false utopie, ma non possiamo rinunciare<br />
a custodire la speranza in noi stessi e a contagiare<br />
gli altri di questa stessa speranza; desideriamo<br />
calpestare la terra ferma, ma non<br />
possiamo rinunciare ad annunciare un cielo<br />
nuovo e una terra nuova iniziati e consolidati<br />
laddove un uomo o una donna, laddove un<br />
frate minore annuncia «con chiarezza la<br />
possibilità di un mondo accogliente, giusto,<br />
tollerante e pacificato» (Sdp 40).<br />
Nell’Europa francescana vi sono molti<br />
problemi; alcuni sono sotto gli occhi di tut
444 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
ti: diminuzione del numero dei frati, aumento<br />
dell’età media, poche vocazioni, poca<br />
perseveranza… Questo ci deve sicuramente<br />
preoccupare, e molto. Anche a me.<br />
Ma ciò che più ci deve preoccupare è la rinuncia<br />
all’utopia, a pensare al futuro e prepararlo<br />
con fiducia, a vivere con vera passione<br />
il presente.<br />
Certamente, e non c’è bisogno di essere<br />
indovini o profeti, in futuro la nostra presenza<br />
in Europa diminuirà di numero. Però<br />
ciò che nulla e nessuno deve togliere è la fiducia<br />
assoluta nel Signore, lo stesso «ieri,<br />
oggi e sempre» (Eb 13,8). L’Europa francescana<br />
si vedrà ridotta nei prossimi anni in<br />
quanto al numero di frati, ma non possiamo<br />
rinunciare a manifestare «la bellezza della<br />
sequela del Signore» (Vita consecrata, VC,<br />
66). Saremo meno e, con tutta certezza, più<br />
avanzati negli anni, ma non può venir meno<br />
l’impegno a cercare e amare Dio «con tutto<br />
il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze»<br />
(Dt 6,5) e gli altri come noi stessi (cf.<br />
Mt 22, 37-39). Continueremo diminuendo e<br />
invecchiando, però non possiamo rinunciare<br />
a iniziare sempre e con rinnovato entusiasmo,<br />
in qualsiasi tappa della vita che incontreremo,<br />
il cammino della crescita e della<br />
fedeltà dinamica e creativa a Cristo, alla<br />
Chiesa, al nostro Ordine e all’uomo del nostro<br />
tempo (cf VC 37.71.110).<br />
Per questo non c’è bisogno di essere<br />
molti né di essere giovani. C’è solo bisogno<br />
di desiderarlo e crederlo: desiderarlo, benché<br />
ci costa e dobbiamo rinunciare a certe<br />
comodità acquisite; e credere che vale pena,<br />
credere realmente che il Signore non ci ha<br />
ingannato quando ci ha invitato a seguirlo<br />
più da vicino (cf CCGG 5,2). Se iniziassimo<br />
a credere! Se osassimo! Quante cose<br />
cambierebbero nella vita di ciascuno di noi<br />
e nella vita delle nostre Province! Quanti<br />
miracoli continuerebbe ad operare il Signore<br />
in noi e attraverso di noi!<br />
Cari fratelli, è il momento – e non possiamo<br />
lasciarlo per domani, poiché sarebbe<br />
troppo tardi – di gettare le reti (cf Lc 5,4);<br />
non sembra essere il momento più propizio<br />
per la pesca, ma sappiamo che Pietro e i<br />
suoi compagni, essendosi fidati della parola<br />
del Signore, «raccolsero una grande<br />
quantità di pesci» (Lc 5,6). Siamo disposti?<br />
Siamo disposti a rinunciare alle nostre sicurezze,<br />
e certe evidenze, per fidarci un po’ di<br />
più del Signore?<br />
Essere custodi della speranza: ecco una<br />
missione bella e urgente per tutti noi, Frati<br />
Minori di Europa. Ma per questo la prima<br />
cosa che s’impone è di rinunciare alla logica<br />
del fattibile: «Hai ciò che hai e niente altro»,<br />
si sente dire; oppure: «Siamo tanti e tali»,<br />
come rispose il portinaio di cattivo<br />
umore a Francesco, secondo il racconto del<br />
frammento sulla Perfetta letizia. Credo,<br />
magari mi sbaglio, che tra di noi sta regnando<br />
l’esaltazione dell’istituito e<br />
l’accettazione acritica della pura operatività;<br />
tante volte, coscientemente o no, siamo<br />
vittime di un radicato scetticismo che ci<br />
impermeabilizza davanti a qualsiasi proposta<br />
nuova; spesso siamo vittime di una allergia<br />
dichiarata alle grandi parole che ci<br />
impedisce di sognare, e quando un uomo è<br />
incapace di sognare, la cosa è più grave di<br />
quanto appare; non raramente siamo anche<br />
vittime di una risentita delusione per le<br />
grandi promesse che finiscono per discreditare<br />
le proposte che possono suonare come<br />
utopiche. Ci manca l’audacia e la capacità<br />
profetica per non lasciarci intrappolare da<br />
programmazioni a corta portata, per non<br />
addomesticare le esigenze della nostra vocazione<br />
e missione come se fossero un<br />
qualsiasi ordine del giorno.<br />
È il momento di recuperare una certa auto-stima<br />
per saper “vendere” le nostre tele<br />
migliori e non convertirle in semplici ritagli;<br />
è il momento di recuperare un ottimismo<br />
sano e realista, se non nelle nostre proprie<br />
forze, almeno nel Signore e in tanti fratelli<br />
che continuano cercando nuove<br />
risposte ai nuovi tempi che stiamo vivendo.<br />
È innegabile che la santità e la miseria si<br />
danno la mano, come è innegabile che a<br />
fianco dei frati che cercano di preparare con<br />
tutte le loro forze un futuro diverso vi sono<br />
frati profondamente toccati dallo scoraggiamento<br />
e scavati dalle termiti della mancanza<br />
di prospettiva. Chiedo ai primi che non si<br />
scoraggino anche quando sono incompresi<br />
e, a volte, criticati; chiedo ai secondi che<br />
ascoltino l’esortazione di Francesco: «Co-
minciamo, fratelli»; oppure, ancor meglio,<br />
che ascoltino il Signore che in questa situazione<br />
concreta in cui viviamo ci invita a<br />
«andare al largo» e a «gettare di nuovo le<br />
reti».<br />
Avremo un futuro nella misura in cui tutti<br />
i frati, ciascuno secondo le sue possibilità,<br />
ci sentiamo in ricerca e in cammino; avremo<br />
un futuro nella misura in cui saremo capaci<br />
di chiamare le sfide per il loro nome,<br />
affrontarle con profondità e intelligenza e<br />
dare risposte adeguate. Sottolineo il “tutti”,<br />
senza escludere nessuno. Nessuno ha il diritto<br />
di restare fuori del recinto per guardare<br />
gli altri da una certa distanza, per paura<br />
che risulti ferito dentro il recinto. Meno ancora<br />
si giustificherebbe lo stare in agguato<br />
per vedere come gli altri si sbagliano. Tutti<br />
dobbiamo sentirci coinvolti in questo compito<br />
e a tutti si deve dare l’opportunità di<br />
cercare nuovi campi di riflessione, nuove<br />
modalità di relazionarsi, nuove occasioni di<br />
vita francescana, nuove sfide alle quali rispondere.<br />
3. “Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è<br />
buono (1 Ts 5,21)”<br />
Viviamo in un momento di ricerca e, per<br />
molti, di incertezza e disorientamento (cf<br />
EiE 7). In questa situazione ci sentiamo<br />
«mendicanti di senso» (Spc 6).<br />
Davanti all’instabilità che ciò comporta,<br />
corriamo il rischio di cercare la stabilità,<br />
l’accomodamento. E questo, dobbiamo riconoscerlo,<br />
non va con la forma di vita che<br />
abbiamo abbracciato. È nel cammino che<br />
comprenderemo meglio la nostra vocazione<br />
(cf Spc 10), che esige di uscire da noi stessi<br />
per andare incontro all’altro, particolarmente<br />
colui che è diverso (cf Spc 22), abbracciare<br />
i luoghi di frontiera e abitare la<br />
marginalità (cf Spc 33), «come minori tra i<br />
minori della terra» (Spc 30). Nei luoghi di<br />
“frattura”, per dare una risposta a partire<br />
dalla fede e trasmettere un messaggio che<br />
sia alternativo a qualsiasi tipo di frattura (cf.<br />
Sdp 20). In questo senso, è necessario recuperare<br />
la itineranza, soprattutto l’itineranza<br />
interiore, ma non solo essa, come espressione<br />
di una disponibilità assoluta a metterci in<br />
cammino (cf Sdp 33).<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
445<br />
In questo contesto, vedo come una sfida<br />
urgente per la nostra presenza in Europa il<br />
discernimento delle nuove situazioni che si<br />
avvicinano o che già stiamo vivendo. Discernere<br />
e cercare sono la nuova forma di<br />
fedeltà che ci chiedono la Chiesa e<br />
l’Ordine, la fedeltà creativa. Dobbiamo optare<br />
per Province in cammino, per Entità in<br />
discernimento.<br />
4. Autenticità<br />
Siamo in una società del “cellofan”, dell’immagine,<br />
dell’apparenza, della esteriorità.<br />
Come si cura l’involucro! La cultura<br />
dell’immagine e dell’apparenza rafforza il<br />
fenomeno dell’immediatezza. Non c’è tempo<br />
per scavare, non c’è posto per i grandi<br />
valori. Dall’ingresso, buono è ciò che appare<br />
come buono. Ciò provoca con frequenza<br />
una forte crisi di verità: si dice e si predica<br />
una cosa e si pensa e si fa un’altra che non<br />
ha niente o poco a vedere con ciò che si dice<br />
o si difende.<br />
La nostra vita francescana, invece, non<br />
appartiene alla cultura dell’apparenza, ma a<br />
quella della profondità. Benché il Frate Minore<br />
non debba giudicare né disprezzare<br />
questa cultura del cellofan (cf. Rb 2,17), la<br />
sua vocazione e missione lo situa sempre<br />
molto al di là delle apparenze, nel profondo<br />
della vita, dove sono in gioco i valori. È urgente<br />
scommettere per l’autenticità, che<br />
non significa essere perfetti quanto cercare<br />
con tutte le nostre forze di adeguare la nostra<br />
vita di ogni giorno alla forma di vita abbracciata<br />
con la professione religiosa. E’urgente<br />
«non addomesticare le parole profetiche<br />
del Vangelo per adattarle a uno stile di<br />
vita comodo»; al contrario, è imprescindibile<br />
«sentire l’urgenza evangelica interiore<br />
di “nascere di nuovo”, tanto a livello personale<br />
come istituzionale». È urgente «tornare<br />
all’essenziale della nostra esperienza di<br />
fede e della nostra spiritualità per nutrire,<br />
mediante l’offerta liberatrice del vangelo, il<br />
nostro mondo diviso, disuguale e affamato<br />
di senso, così come fecero nel loro tempo<br />
Francesco e Chiara d’Assisi» ( Sdp 2). È necessario,<br />
come ci ha ricordato il Capitolo<br />
generale straordinario, lasciare il necessario<br />
per tornare all’essenziale.
446 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Come fare perché gli uomini ci sentano<br />
vicini e impegnati con la loro causa, ma<br />
senza che questa prossimità e impegno ci<br />
facciano cadere nelle loro contraddizioni?<br />
Come superare la crisi di verità nella quale<br />
tante volte viviamo? Come essere segni<br />
profetici in questa società del cellofan e del<br />
culto dell’esteriorità, senza allontanare gli<br />
uomini e senza sentirsi lontani da essi? Sono<br />
le domande che dovremo farci costantemente<br />
se non vogliamo finire in un vicolo<br />
cieco.<br />
5. Testimoni di Dio in una società senza<br />
Dio<br />
Viviamo in un mondo che si gloria di<br />
aver “deificato” il presente, i beni, ciò che<br />
si tocca. Come religiosi e come francescani,<br />
stiamo offrendo molti e buoni servizi ai<br />
nostri fratelli. Ma non possiamo dimenticare<br />
che ciò che di più prezioso possiamo regalare<br />
agli uomini e donne del nostro tempo<br />
è un supplemento di spiritualità, di trascendenza.<br />
Il resto lo possono comprare: tutto si<br />
vende e tutto si compra; la spiritualità e la<br />
trascendenza, no.<br />
Come Francesco, dobbiamo essere uomini<br />
appassionati e catturati da Dio (bene,<br />
bontà, ricchezza, sicurezza…: cf. LodAl).<br />
Godere della visione di Dio: questa è la nostra<br />
mèta; far partecipare gli uomini alle<br />
promesse di Dio: questa è la nostra missione;<br />
adorare, lodare, pregare, consegnare il<br />
cuore e la mente a Dio: questa è la vocazione<br />
e il compito fondamentale del Frate Minore.<br />
Niente ci deve distrarre dall’unico necessario;<br />
niente, nemmeno il lavoro apostolico<br />
più lodevole, può giustificare che Dio<br />
passi in secondo ordine. Solo la sete dissetata<br />
può trasformarsi in messaggio, come<br />
nel caso della Samaritana (cf Spc 17). Senza<br />
cessare di essere Marta, impegnati a servire<br />
a tempo e contro-tempo, dobbiamo<br />
sentirci ugualmente Maria, ai piedi di Gesù,<br />
e questo non per facilità, quanto perché è<br />
ciò di cui hanno più bisogno gli uomini di<br />
oggi e ciò che realmente ci viene richiesto.<br />
Se le nostre fraternità non si trasformano in<br />
“scuole” della ricerca di Dio, in “mense”<br />
dove quotidianamente si condivide il pane<br />
della Parola, in “luoghi privilegiati” di spi-<br />
ritualità, di preghiera e di adorazione, non<br />
saremo dei riferimenti per il mondo.<br />
Cari Ministri provinciali d’Europa, che<br />
cosa ci si chiede di cambiare a livello personale<br />
e fraterno, per essere testimoni di<br />
Dio in una società che ha eclissato Dio? Come<br />
invocare il nome di Dio se l’uomo postmoderno<br />
sa invocare solo la sua immanenza,<br />
la terra, ciò che si tocca e si palpa? Noi<br />
Frati minori d’Europa non possiamo misconoscere<br />
domande tanto stimolanti.<br />
6. Uomini di dialogo<br />
La situazione in Europa, il suo carattere<br />
pluriculturale e multireligoso, stanno esigendo<br />
da noi, Frati Minori, che siamo uomini<br />
di dialogo. Il dialogo deve essere considerato<br />
come un valore trasversale nella<br />
nostra vita e missione. In quanto tale, il dialogo<br />
non è una semplice “attività” o “strategia”<br />
per conquistare l’ “altro”, quanto deve<br />
essere un’attitudine costante, un modo di<br />
fare missione, di andare incontro all’ “altro”,<br />
missione che parte dal nostro sentirci<br />
“fratelli” di tutti e che comporta: chiarezza<br />
nella propria identità, mansuetudine, capacità<br />
di affrontare i conflitti e fiducia, per<br />
esprimerci con libertà e familiarità davanti<br />
agli altri.<br />
Nella nostra missione non si tratta di situarci<br />
“a lato” di, “accanto” a, tanto meno<br />
“contro”. Situarci francescanamente richiede<br />
realismo, ma al tempo stesso richiede di<br />
“vedere” e “amare” l’altro come fratello e<br />
sorella. Il realismo ci condurrà ad essere coscienti<br />
della situazione, molte volte per nulla<br />
facile, soprattutto nei Paesi dove i cristiani<br />
sono una minoranza. Il realismo ci condurrà<br />
a condannare apertamente e senza<br />
palliativi il terrorismo e la violenza, specialmente<br />
quando si tratta di giustificarli in<br />
nome di Dio. Realismo sì, però anche vedere<br />
l’ “altro” come fratello. Non possiamo<br />
essere dei semplici consumatori di una opinione<br />
che generalizza e, spesso giudica e<br />
condanna l’ “altro” come nemico semplicemente.<br />
L’episodio del lupo di Gubbio e<br />
quello dei “ladroni” di Montecasale ci mostrano<br />
l’attitudine di Francesco e, pertanto,<br />
la nostra attitudine davanti all’“altro”. Qualunque<br />
sia il volto del lupo e dei ladroni, de-
vono essere sempre visti e amati come fratelli.<br />
D’altra parte, questa è la metodologia<br />
da seguire davanti all’“altro” e più particolarmente<br />
davanti ai musulmani, che sono<br />
sempre più numerosi tra di noi.<br />
Per arrivare ad essere uomini di dialogo,<br />
abbiamo bisogno di una formazione adeguata,<br />
tanto nelle tappe di formazione iniziale<br />
che durante tutto il processo di formazione<br />
permanente. Questa formazione, tra<br />
gli altri aspetti, dovrà tener presenti i nuclei<br />
seguenti:<br />
• L’antropologia della reciprocità che<br />
ponga chiaramente il significato dell’apertura<br />
all’altro, del riconoscimento e<br />
del rispetto dell’altro, del cammino e<br />
dell’incontro con l’altro; che ci interroghi<br />
per la presenza di molti “volti nuovi”,<br />
che diventano nostri “prossimi” e<br />
che sono “te stesso”, secondo<br />
l’intuizione di Lévinas; che ci interroghi<br />
fino al punto di farci carico dell’altro,<br />
per il quale si esige di uscire da noi stessi,<br />
dal nostro egoismo e dal nostro egocentrismo,<br />
dalla nostra indifferenza e<br />
dalle eventuali ostilità in relazione con il<br />
diverso, con l’altro.<br />
• La multiculturalità. Una formazione che<br />
tenga presente questo nucleo ci aiuterà a<br />
conoscere, comunicare e convivere con<br />
la diversità, per la interdipendenza reciproca<br />
della comune appartenenza; ci aiuterà<br />
a valorizzare la persona umana, a<br />
credere nelle persone. Questa è, a mio<br />
modo di vedere, la sfida più grande nel<br />
mondo di oggi, crocifisso dalle guerre<br />
fratricide, etniche e religiose, provocate<br />
dall’egoismo e dalla violenza organizzata.<br />
Da qui l’urgenza d’imparare a vivere<br />
insieme: è uno dei quattro pilastri della<br />
educazione indicato dal Rapporto della<br />
Commissione Internazionale per<br />
l’educazione nel secolo XXI dell’UNE-<br />
SCO (1996). In questo contesto mi sembrano<br />
molto opportune le raccomandazioni<br />
del noto ebreo Nazim Hikmet a suo<br />
figlio Mchmet: “Non vivi come ospite in<br />
questo mondo, né come turista della natura;<br />
vivi nel mondo come nella tua casa<br />
paterna. Credi nel grano, nella terra, nel<br />
mare, ma soprattutto credi nell’uomo.<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
447<br />
Sii attento che ti dolgano i rami che si<br />
seccano, le stelle che cadono, la tristezza<br />
di un animale ferito che vagabonda, ma<br />
soprattutto che ti dolga la tristezza dell’uomo.<br />
Desidero che tu gioisca di ogni<br />
bene della terra: la luce, le ombre, le<br />
quattro stagioni; però desidero soprattutto<br />
che sia l’uomo che ti dia la gioia maggiore”.<br />
Mi sembra ogni volta più urgente<br />
avere la passione per la causa della persona<br />
umana che merita tutto il rispetto,<br />
tutta la nostra attenzione, e, soprattutto,<br />
tutto il nostro amore. A che vale cercare<br />
di salvare la natura minacciata da tutte le<br />
parti se non salviamo l’uomo, ugualmente<br />
minacciato? Una formazione in chiave<br />
multiculturale ci aiuterà a passare dall’<br />
“io” al “noi”. In una cultura dominata dal<br />
“soggettivismo” vedo necessario lottare<br />
apertamente contro il soggettivismo esacerbato<br />
e tutto ciò che porta con sé: egoismo,<br />
etnocentrismo, particolarismi che<br />
fomentano la percezione negativa dell’altro,<br />
la quale alla lunga può provocare<br />
attitudini di paura, indifferenza, intolleranza<br />
e razzismo nelle sue diverse forme.<br />
L’assolutizzazione della propria identità<br />
e l’attaccamento alle proprie particolarità<br />
portano al disprezzo degli altri e dell’altro.<br />
La soluzione? La soluzione sta nel riconoscimento<br />
dell’altro, nel riconoscimento<br />
della stessa dignità dell’altro.<br />
L’altro esiste con me, vive con me e uniti<br />
formiamo la “famiglia umana”, come<br />
appare nella dichiarazione universale dei<br />
diritti umani, e quindi è degno di quel rispetto<br />
che io desidero per me.<br />
Un’educazione in chiave di multiculturalità<br />
ci aiuterà a camminare verso<br />
l’altro, è come dire lasciarci educare<br />
dall’altro, dal diverso, in un’attitudine<br />
di apertura, umiltà, gratitudine, cooperazione,<br />
solidarietà. Camminare verso<br />
l’altro, è come dire che l’altro sia il criterio<br />
e la misura delle mie azioni. Ciò<br />
porta all’ascolto, al rispetto, all’amore…<br />
• Formazione nella cultura dell’accoglienza<br />
e dell’ospitalità. Con ciò considero<br />
necessario superare i modelli formativi<br />
basati sul concetto di perfezione
448 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
individuale e di oggettività sacrale, in favore<br />
di modelli fondati sul concetto di<br />
incontro e di dialogo. A mio modo di vedere,<br />
ciò comporta: uscire dalla propria<br />
cerchia sociale, lasciare le sicurezze dalla<br />
propria tradizione culturale, per poter<br />
incontrare il diverso da se stesso e al medesimo<br />
tempo mostrare come giustamente<br />
in questo abbandono di se stesso,<br />
in questo continuo cammino di kénosis<br />
verso lo “straniero”, la persona si realizza<br />
e realizza la sua vocazione. Trovare<br />
parole capaci di creare comunione con<br />
le persone che sono differenti. È indispensabile<br />
formarci e formare al rispetto<br />
per il “differente”, con la capacità di<br />
ascoltare e di tener in conto i punti di vista<br />
di coloro che sono diversi. È prioritario<br />
formarci e formare ad “abbracciare”<br />
e non solo a “sopportare” le differenze<br />
etniche, culturali e teologiche, anche<br />
nelle nostre fraternità.<br />
• Nell’èra della “relazione virtuale” è fondamentale<br />
educarci a vivere in una relazione<br />
che sia insieme profonda, libera e<br />
liberante. Solo in questo tipo di relazione<br />
si potrà ascoltare l’altro nella sua “alterità”,<br />
senza cadere nella tentazione di<br />
ridurlo ai nostri schemi, fino ad arrivare<br />
ad eliminarlo. Si tratta, poi, di un cammino<br />
di crescita nella libertà, intesa come<br />
controllo sopra se stesso che porta alla<br />
consegna di sé.<br />
Conclusione<br />
Al termine di queste riflessioni desidero<br />
riaffermare una profonda convinzione: è<br />
vero che stiamo in un momento di crisi, il<br />
momento che ci è toccato di vivere in Europa<br />
non è facile, però se desideriamo rispondere<br />
ad alcune delle molte sfide che ci presenta<br />
l’Europa in questi momenti e se cerchiamo<br />
una rivitalizzazione-rifondazione<br />
delle nostre Entità e della nostra vita e missione,<br />
non possiamo rinunciare alla missione<br />
che, per altro lato, è essenziale alla nostra<br />
forma di vita. Noi Frati Minori<br />
d’Europa ci troviamo davanti ad un kairos<br />
che non possiamo non utilizzare. Sono convinto<br />
che al francescanesimo europeo restano<br />
ancora tempo e forze per lasciarci muo-<br />
vere dalla fantasia missionaria e per introdurre<br />
importanti innovazioni nella nostra<br />
vita e missione. Basta che non ci addormentiamo<br />
sugli allori. Un carisma, anche il<br />
francescano, senza fantasia missionaria<br />
perde la sua ragione di essere.<br />
Lo Spirito ci sussurra: “non aver paura,<br />
piccolo gregge”. “I vostri anziani avranno<br />
sogni, e i vostri giovani avranno visioni”.<br />
Per questo la speranza abita in noi, nonostante<br />
la precarietà.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
7. Discorso ai Frati della Provincia “San<br />
Leopoldo”<br />
Puping, 21 ottobre 2007<br />
Cari Fratelli,<br />
il Signore vi dia pace!<br />
La presenza tra voi di Fr. Jakab, Definitore<br />
generale, e la mia vogliono essere oggi<br />
segno della viva partecipazione del Governo<br />
generale e di tutto l’Ordine a questo momento,<br />
insieme storico e solenne, che vede<br />
la nascita della nuova Provincia “San Leopoldo”.<br />
Desidero, anzitutto, ringraziare ufficialmente<br />
FR. CLAUDIO GROß, Visitatore generale,<br />
che vi ha accompagnato in questi mesi<br />
ha permesso al Definitorio generale di seguire<br />
da vicino il cammino che stavate<br />
compiendo. Ma desidero dire il mio sentito<br />
grazie anche ai Ministri della Provincia<br />
“Beato Engelberto Kolland” e della Provincia<br />
“San Bernardino da Siena”, ai rispettivi<br />
Definitori e a tutti i Frati di queste Entità,<br />
perché, ciò di cui oggi siamo testimoni, è<br />
frutto dell’impegno profuso da ciascuno.<br />
In un tempo in cui noi, Frati Minori, siamo<br />
chiamati ad un rinnovamento radicale<br />
della nostra vita e missione, e in cui<br />
l’Ordine si è impegnato in un cammino di<br />
profonda conversione, la nascita di una<br />
nuova Provincia costituisce per tutti un forte<br />
richiamo alla necessità di non lasciarsi intrappolare<br />
dal passato, per poter continuare<br />
ad abbracciare il futuro con speranza. Sappiamo<br />
bene quanto tutto questo richieda co-
aggio, ma sappiamo anche che è questa la<br />
direzione verso cui lo Spirito ci spinge. Si<br />
tratta per voi di un cammino iniziato ormai<br />
diversi anni fa con l’unione della due Province<br />
del Tirolo nella Provincia “Beato Engelberto<br />
Kolland” e che ora si compie con<br />
la fusione di questa con la Provincia “San<br />
Bernardino da Siena”. Ma quanto stiamo<br />
vivendo non rappresenta solo il felice esito<br />
dei tanti sforzi compiuti in questi anni, ma è<br />
un vero kairós. A voi, cari Fratelli, è stato<br />
donato di vivere questo particolare momento<br />
di grazia, perché grazie a questo nuovo<br />
inizio, siate sempre più fedeli alla forma di<br />
vita che avete abbracciato, qualificando la<br />
presenza francescana in questa terra, rispondendo<br />
alle sempre nuove attese della<br />
gente tra cui vivete e annunciando a tutti il<br />
Vangelo di Gesù Cristo.<br />
Voglio, quindi, ringraziare i Frati che<br />
hanno accettato di farsi carico in prima persona<br />
di questa responsabilità e si sono impegnati<br />
ad essere promotori e animatori di<br />
questa missione, il nuovo Governo della<br />
Provincia: il Ministro provinciale, Fr. Rupert<br />
Schwarzl, il Vicario provinciale, Fr.<br />
Gottfried Wegleitner, e i Definitori, Fr. Willibald<br />
Hopfgartner, Fr. Alexander Puchberger,<br />
Fr. Matthias Maier, Fr. Ulrich Zankanella<br />
e Fr. Fritz Wenigwieser.<br />
Saranno loro a portare principalmente la<br />
responsabilità di questa nuova casa che andate<br />
ad edificare, ma ciascun Frate della<br />
Provincia è tenuto ad offrire la propria totale<br />
disponibilità ad una piena collaborazione<br />
con il nuovo Governo. Una collaborazione<br />
che vede coinvolti i Guardiani, i Formatori,<br />
i Frati che saranno nominati responsabili dei<br />
vari settori della vita della Provincia, ma che<br />
si deve estendere a tutti, dal Frate più anziano<br />
al più giovane. Nessuno può sentirsi esonerato<br />
dall’offrire il proprio contributo. Solo<br />
in questo modo gli sforzi fin qui fatti non<br />
saranno resi vani e procederete insieme in<br />
quella comunione che, come voleva il nostro<br />
padre san Francesco, è la prima forma<br />
della nostra testimonianza evangelica.<br />
Nella misura in cui vi impegnerete in<br />
questo cammino, crescerete in quel senso di<br />
appartenenza reciproca, in cui ciascuno ritrova<br />
se stesso e si sente al proprio posto. La<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
449<br />
Provincia diventerà così lo spazio dell’accoglienza<br />
del Fratello, dell’unità, dell’amicizia<br />
e della tenerezza. Il luogo in cui si è disposti<br />
ad accettare la correzione fraterna e<br />
dove si vive la gioia della riconciliazione.<br />
Ma camminare insieme, per una Fraternità<br />
provinciale, significherà anche, e prima di<br />
tutto, condividere la ricerca di Dio, testimoniandola<br />
con un’intensa vita di preghiera<br />
personale e comunitaria, che si trasforma<br />
misteriosamente in luce per la vita di fede<br />
dei Fratelli, rinsalda i vincoli della comunione<br />
e diventa motore di ogni attività.<br />
Vi sarà allora posto per i diversi carismi,<br />
per i diversi caratteri e anche per le diverse<br />
storie, perché tutto contribuirà ad arricchire<br />
l’unico corpo, a cui tutti appartenete. Nella<br />
ricerca del progetto che Dio ha per questa<br />
nuova Entità che oggi si costituisce, siete<br />
chiamati a convertirvi e a diventare, con la<br />
parola e la vita, Vangelo vivente per tutti,<br />
ma soprattutto per coloro da cui nessuno<br />
vuole andare, per gli ultimi, gli esclusi, coloro<br />
che la nostra società allontana. Minori<br />
tra i minori siete chiamati a «proteggere la<br />
dignità dell’altro a partire da una minorità<br />
assunta personalmente come sentiero di salvezza<br />
comunitaria» (Spc 33).<br />
Ma, come fece con i primi discepoli, il<br />
Signore invita anche voi a varcare i confini<br />
della vostra terra e a farvi sedurre dall’annuncio<br />
alle genti, soprattutto in quei luoghi<br />
dove già l’Ordine si è impegnato con diversi<br />
progetti. Quella missionaria è una dimensione<br />
costitutiva della nostra vocazione.<br />
Francesco non è rimasto legato ad Assisi,<br />
ma fin da subito ha voluto portare il Vangelo<br />
che aveva ascoltato fuori dalla sua terra.<br />
Le Entità da cui provenite, inoltre, sono<br />
sempre state ricche di Frati che hanno dedicato<br />
la loro vita per l’annuncio del Vangelo<br />
ai lontani. La Provincia “San Leopoldo”<br />
non può che nascere nel solco di questa<br />
grande tradizione missionaria, che già vi accomuna.<br />
È la vostra storia che vi ha condotto qui<br />
oggi. La storia dei Frati Minori che in questa<br />
terra, lungo i secoli, hanno sempre saputo<br />
adattarsi e trasformarsi, per rispondere<br />
nel migliore dei modi ai continui cambiamenti<br />
della società. Se nasce questa nuova
450 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Entità, quindi, è proprio perché il vostro vivere<br />
la vocazione francescana ha saputo<br />
evolversi e dare risposte concrete ai segni<br />
dei tempi. Dovete, dunque, oltre che custodire<br />
gelosamente la vostra storia, anche narrarla,<br />
perché in essa tutti possano leggere le<br />
grandi opere che il Signore ha compiuto in<br />
coloro che vi hanno preceduto. Continuate<br />
ad essere uomini di dialogo, che sanno attraversare<br />
le frontiere per costruire comunione;<br />
in una Chiesa a volte sofferente e sfigurata,<br />
in un mondo che ci appare sempre<br />
più lacerato, come veri francescani siate<br />
nella vostra Chiesa costruttori di unità e per<br />
tutti un dono di pace.<br />
La passione per il Vangelo e per<br />
l’umanità, che vi ha fatto giungere fino ad<br />
oggi, continui ad animarvi anche per il futuro.<br />
Per questo è necessario che vi lasciate<br />
continuamente plasmare dalla Parola di vita<br />
e interrogare dal mondo in cui vivete. Ciò significa<br />
proseguire sul cammino di conversione<br />
che avete intrapreso, per andare incontro<br />
all’altro e, con lui, aprirsi alla possibilità<br />
di nuovi inizi. Solo in un contesto di conversione-formazione<br />
è possibile accogliere con<br />
gioia e vivere con passione le nuove situazioni<br />
che il Signore continuamente pone sulla<br />
strada di ciascuno. Credo che ciò sia valido<br />
sempre, ma sia vitale per voi che state per<br />
iniziare questa nuova esperienza.<br />
Da ultimo, anche se possono essere molte<br />
le difficoltà e i dubbi che si presentano,<br />
tuttavia non dobbiamo avere paura. Il Signore<br />
è con noi e tutto è possibile in Colui<br />
che dà la forza. Questa fede è la sola vera<br />
possibilità che abbiamo per continuare a<br />
camminare. Il Signore è fedele e non abbandonerà<br />
ora il suo servo, così come non<br />
lo ha mai abbandonato. Non possiamo avere<br />
paura di fronte a quanto ci attende. Non<br />
dobbiamo guardare alla fragilità delle forze.<br />
Francesco con pochi compagni e senza<br />
grandi strutture ha saputo diffondere<br />
l’amore per Gesù Cristo per tutta l’Europa<br />
e oltre. Il Celano dice che lo stesso Francesco<br />
non si curava minimamente del numero<br />
dei suoi figli, anzi quando vide che erano<br />
aumentati disse: «Oh potesse venire, dico,<br />
venga il giorno in cui il mondo vedendo i<br />
frati minori assai di rado ne abbia stima per<br />
il loro piccolo numero». Chiediamo allora<br />
al nostro serafico Padre, prima ancora del<br />
dono delle vocazioni, che ci ottenga dal Signore<br />
il dono di una fede simile alla sua, di<br />
un amore altrettanto ardente, di una speranza<br />
che non si estingue.<br />
Cari Fratelli, che Maria, vergine fatta<br />
Chiesa, e san Leopoldo, patrono della nuova<br />
Provincia, intercedano per voi presso il<br />
suo Figlio e vi ottengano il dono di una fedeltà<br />
creativa alla forma di vita che avete<br />
promesso al Signore di osservare.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
8. Incontro con le Suore francescane<br />
Roma, Aracoeli, 3 novembre 2007<br />
CELEBRANDO IL DONO<br />
DELLA NOSTRA COMUNE VOCAZIONE<br />
Rm 11, 2-2ª. 11-12. 25-29;<br />
Sal 93, 12-13ª. 14-15. 17-18; Lc 14, 1. 7-11<br />
Carissime Sorelle,<br />
carissimi Fratelli,<br />
il Signore vi dia pace!<br />
Alla soglia delle celebrazioni del giubileo<br />
della fondazione dell’Ordine dei Frati<br />
Minori con l’approvazione della cosiddetta<br />
proto-Regola da parte del “signor Papa”,<br />
Inocenzo III, il Definitorio generale dell’Ordine<br />
dei Frati Minori, insieme al Ministro<br />
provinciale della Provincia di Roma,<br />
abbiamo pensato di fare un incontro con<br />
tutte voi, carissime Sorelle, proprio qui a<br />
Aracoeli, culla di tanti Istituti femminili legati<br />
al nostro Ordine, particolarmente durante<br />
il generalato di Fr. Bernardino da Portogruaro.<br />
In questa circostanza, così bella e particolare,<br />
la mia prima parola è di gratitudine<br />
a tutte voi per avere accolto l’invito a partecipare<br />
a questo incontro di famiglia. Ma vedendovi<br />
così numerose, e pensando a tanti<br />
altri Istituti associati a noi – sono più di 400<br />
questi Istituti –, non posso non ringraziare<br />
ancora di più il “Padre delle misericordie”,<br />
perché ci ha donato Francesco e Chiara, e,<br />
con loro, tanti uomini e donne che, ispiran-
dosi al loro esempio, in questi otto secoli di<br />
storia francescana, con fede salda e volontà<br />
decisa, hanno seguito e seguono più da vicino<br />
il Signore nostro Gesu Cristo.<br />
Apriamo, allora, il nostro cuore alla lode<br />
ed esaltiamo il Signore, nostra forza, nostra<br />
roccia, nostra fortezza, nostro liberatore e<br />
nostro riparo (cf Sal 18,1), confessando con<br />
il salmista che la nostra eredità, il dono della<br />
vocazione, è bella e ci piace davvero (cf<br />
Sal 16,6).<br />
Guardiamo in questo momento la nostra<br />
storia personale, la storia del nostro Ordine<br />
e dei vostri Istituti e pieni di stupore, per<br />
quanto il Signore ha fatto in noi e nelle nostre<br />
Fraternità, confessiamo ad alta voce: «o<br />
Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo<br />
nome su tutta la terra!» (Sal 8,1). Sì, quanto<br />
grande è il tuo amore e la tua misericordia<br />
per noi, o Signore! Nei momenti difficili ti<br />
abbiamo invocato (cf Sal 18,7) e sei diventato<br />
il nostro scudo (cf Sal 3,4). Quando i<br />
nostri piedi hanno vacillato, la tua grazia,<br />
Signore, ci ha sostenuto (cf. Sal 93,18). Anche<br />
se l’infedeltà e il peccato si sono fatti<br />
presenti nella nostra vita e nella nostra storia,<br />
tu, o Signore, non ci hai respinto né abbandonato<br />
(cf. Sal 93,14). Nei momenti<br />
d’angoscia ci hai steso la tua mano e ci hai<br />
preso; ci hai tratto fuori delle acque profonde,<br />
ci hai liberato e sei diventato il nostro<br />
sostegno (cf Sal 18,17-19). E oggi, con il<br />
cuore pieno di riconoscenza, vogliamo cantare<br />
le tue gesta, rallegrarci, esaltare e cantare<br />
il tuo nome (cf Sal 9,2-3).<br />
Sí, cari Sorelle e Fratelli, apriamo il nostro<br />
cuore alla lode e alla gratitudine, cantiamo<br />
al Signore, celebriamo il suo santo<br />
nome (cf Sal 30,5). In Lui non vacilleremo,<br />
per sua grazia e bontà resteremo sempre fedeli<br />
(cf Sal 30,8). Che la nostra celebrazione<br />
sia una vera eucaristia perché, anche se<br />
la nostra fedeltà venisse meno, «i doni e la<br />
chiamata di Dio sono irrevocabili» (Rm<br />
11,29). Ed è proprio questo che ci dà speranza,<br />
non soltanto per guardare il passato<br />
con gratitudine, la nostra storia non è soltanto<br />
nostra, ma è soprattutto storia del Signore,<br />
ma anche per abbracciare il futuro<br />
con speranza e vivere il presente con passione<br />
(cf NMI 1).<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
451<br />
In questi momenti di calo numerico dei<br />
nostri Istituti a causa della scarsità di vocazioni,<br />
è importante leggere la prima lettura<br />
riferendola a noi: Dio non ci ha ripudiato,<br />
come magari si può pensare vedendo le nostra<br />
statistiche. È impossibile, dice Paolo riferendosi<br />
a Israele (cf Rm 11,1). È impossibile,<br />
possiamo dire anche noi se guardiamo<br />
la nostra storia con occhi di fede. Anche<br />
noi, come Israele, siamo stati scelti e la sua<br />
fedeltà non viene meno. Non ci sta indicando<br />
il Signore, con queste prove che stanno<br />
attraversando la nostra vita, che dobbiamo<br />
essere meno presuntuosi e vivere un po’più<br />
da minori? Non dovremmo leggere la nostra<br />
storia attuale, come quella del passato,<br />
come una storia d’amore da parte di Dio e<br />
una chiamata ad essere più fiduciosi nella<br />
sua potenza che continua a scegliere la debolezza<br />
per confondere i forti?<br />
«Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi<br />
si umilia sarà esaltato» (Lc 14,11). Di fronte<br />
alla “struttura del mondo” (cf 1Gv 2,16),<br />
basata sulla ricchezza, vanagloria, e superbia,<br />
i tre gradini che conducono alla perdizione,<br />
Gesù ci propone la sua struttura basata<br />
sull’umiltà, la povertà, l’umiliazione.<br />
All’ultimo posto troviamo il Signore Gesù<br />
Cristo, che sta in mezzo a noi come colui<br />
che serve (cf Lc 22,25-27). Chi desidera seguire<br />
Gesù, lo trova lì, all’ultimo posto. È il<br />
capovolgimento della logica dell’uomo già<br />
cantato nel Magnificat. Evangelicamente<br />
parlando, non contano più i nostri numeri –<br />
cavalli e cavalieri –, ma la forza che ci viene<br />
dal Signore, che viene in aiuto del povero<br />
e dell’umile.<br />
In questo contesto sono convinto che il<br />
Signore ci chiede di tornare all’essenziale,<br />
anche se per questo dovremo, tante volte, rinunciare<br />
al necessario. «Tornare all’essenziale<br />
della nostra esperienza di fede e della<br />
nostra spiritualità»: per dare autenticità alla<br />
nostra sequela di Cristo, per contribuire a<br />
«far sorgere una nuova epoca» e «suscitare<br />
una nuova visione della vita e delle relazioni»<br />
(cf Il Signore ti dia pace, Doc. Capitolo<br />
generale 2003, 2). Questa è la “chiave” per<br />
comprendere e rispondere come membri<br />
della Famiglia francescana alle attese della<br />
Chiesa e del mondo. Ma non basta tornare
452 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
all’essenziale: è indispensabile creare le<br />
possibilità per vivere l’essenziale e per offrire<br />
risposte secondo il nostro carisma. Tra<br />
le varie scelte o “strategie” per rendere concrete<br />
tali possibilità, vedo necessaria la collaborazione<br />
tra noi. Anzi, sono convinto che<br />
da questa dipende in gran parte il futuro della<br />
nostra famiglia. È una esigenza che ci<br />
viene dal nostro essere famiglia.<br />
Si tratta, allora, di acquisire una cultura<br />
della solidarietà e della collaborazione al<br />
servizio del futuro comune. È vero che in<br />
questo, come in altri aspetti della nostra vita,<br />
abbiamo fatto un lungo cammino, ma è<br />
anche vero che la cultura della collaborazione<br />
e della solidarietà deve trovare sempre<br />
più spazi, particolarmente in questo momento<br />
in cui stiamo per celebrare gli 800<br />
anni della nascita del carisma francescano.<br />
In un mondo diventato un unico “villaggio”,<br />
il rischio di pensare, di progettare, di<br />
occuparsi e preoccuparsi dei “propri luoghi”<br />
è ancora molto forte, all’interno della<br />
nostra famiglia.<br />
La nostra ragion d’essere francescani e<br />
francescane ha la possibilità di essere vissuta<br />
senza acquisire la mentalità dell’andare<br />
all’incontro dell’altro e senza la disponibilità<br />
a condividere le nostre ricchezze e le<br />
nostre povertà? Il “modo francescano” di<br />
essere operai nella “Vigna” è possibile senza<br />
il concorso di varie esperienze e il “sentire<br />
comune” sui valori della spiritualità<br />
francescana?<br />
La cultura della collaborazione, però,<br />
non è importante soltanto per avere la possibilità<br />
di realizzare aspetti essenziali del<br />
nostro carisma, ma per essere: signum fraternitatis;<br />
per vivere la nostra vocazione<br />
nella Chiesa e nel mondo: «far conoscere la<br />
spiritualità della comunione, prima di tutto<br />
al proprio interno e poi nella stessa comunità<br />
ecclesiale ed oltre i suoi confini, aprendo<br />
e riaprendo costantemente il dialogo della<br />
carità, soprattutto dove il mondo di oggi<br />
è lacerato dall’odio etnico e dalle follie<br />
omicide» (VC 51).<br />
Una collaborazione, pertanto, che coinvolge<br />
tutti noi, nessuno escluso, dovuta all’indole<br />
pluriculturale e internazionale del<br />
nostro Ordine e dei vostri Istituti, diventa<br />
testimonianza di «comunione tra i popoli, le<br />
razze e le culture», annunzia «la possibilità<br />
di un mondo accogliente, giusto, tollerante<br />
e pacificato» (SdP 40; cf VC 51). Questo è<br />
uno degli aspetti essenziali della nostra missione<br />
in un mondo frammentato, diviso e<br />
tante volte in scontro aperto.<br />
Che la celebrazione dell’VIII Centenario<br />
della fondazione dell’<strong>OFM</strong>, e quindi della<br />
nascita del carisma francescano, ci aiuti a<br />
vivere più da Sorelle e Fratelli, non soltanto<br />
in profonda comunione, che già esiste,<br />
ma anche in aperta collaborazione. È un<br />
modo concreto di celebrare il dono della nostra<br />
comune vocazione e di testimoniare al<br />
mondo che siamo contenti di essere francescani<br />
e francescane, come è previsto della<br />
terza tappa del cammino giubilare che noi<br />
Frati Minori abbiamo appena iniziato per<br />
commemorare gli 800 anni della grazia degli<br />
origini. Maria Immacolata e il padre san<br />
Francesco, insieme alle vostre Fondatrici e<br />
ai vostri Fondatori, ci accompagnino in<br />
questo cammino bello e appassionante.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
9. Omelia per la festa del beato Giovanni<br />
Duns Scoto<br />
Roma, Curia generale, 8 novembre 2007<br />
GIOVANNI DUNS SCOTO<br />
MAESTRO DI PENSIERO E DI VITA<br />
1Cor 13, 1-10; Mt 25, 31- 46<br />
Carissimi,<br />
il Signore vi dia pace.<br />
Celebriamo oggi la festa del nostro confratello<br />
il Beato Giovanni Duns Scoto, nato<br />
in Scozia verso il 1265 e morto a Colonia<br />
l’8 novembre 1308. Il 6 luglio 1991 Giovanni<br />
Paolo II confermò solennemente il<br />
culto pubblico e il titolo di Beato, che, a<br />
partire dal giorno della sua morte, gli furono<br />
attribuiti, oltre che nell’ambito dell’Ordine<br />
francescano, anche a Colonia, a Edimburgo<br />
e, particolarmente, a Nola. Lo stesso<br />
Papa il 20 marzo 1993, nella Basilica di S.<br />
Pietro, gli rese solenni onori liturgici, con la
partecipazione numerosa ed esultante della<br />
Famiglia Francescana.<br />
In Giovanni Duns Scoto, secondo le parole<br />
di Giovanni Paolo II, contempliamo un<br />
vero «maestro di pensiero e di vita». In lui<br />
riconosciamo, a dire di Paolo VI, il «rappresentante<br />
più qualificato» della Scuola<br />
francescana, la cui dottrina «edifica vigorosamente<br />
la Chiesa, sostenendola nella sua<br />
urgente missione di nuova evangelizzazione<br />
dei popoli della terra» (Giovanni Paolo<br />
II). Ricercatore instancabile dell’unità della<br />
Chiesa, si presenta ancora oggi come modello<br />
di dialogo, mosso «non dalla contenziosa<br />
singolarità di vincere, ma dall’umiltà<br />
di trovare un accordo» (Giovanni de Gerson,<br />
Lections duae Poenitemini, in AAS<br />
58[1966]614).<br />
In questo momento in cui sentiamo<br />
«l’urgenza di tornare all’esenziale della nostra<br />
spiritualità per nutrire mediante<br />
l’offerta liberatrice de Vangelo, il nostro<br />
mondo diviso, disuguale e affamato di senso»<br />
(Spc 2), per non «essere facile preda del<br />
fondamentalismo e delle tendenze emotive<br />
del presente», e non cadere nella tentazione<br />
«di smarrire il nostro contributo specifico,<br />
con interpretazioni scorrete che lo rendono<br />
funzionale ad altri ‘padroni’ del pensiero e<br />
dell’azione» (Spc 13), è urgente ricuperare<br />
il patrimonio filosofico e teologico del nostro<br />
Ordine; è necessaria una conoscenza<br />
più profonda dei nostri maestri, e particolarmente<br />
di Giovanni Duns Scoto, di cui oggi<br />
iniziamo le celebrazioni del VII Centenario<br />
della sua morte.<br />
Scoto, il cantore della Vergine Immacolata,<br />
non è soltanto l’ultimo degli oltre cinquanta<br />
dottori francescani che formano la<br />
cosiddetta Scuola francescana, ma è «il rappresentante<br />
più qualificato» di detta Scuola<br />
(Paolo VI, Alma Parens = AP 8) e il «perfezionatore»<br />
di San Bonaventura (AP 6). Nelle<br />
sue opere alita «lo spirito serafico del Patriarca<br />
Assisiate, subordinando il sapere al<br />
ben vivere», e asserendo «l’eccellenza della<br />
carità sopra ogni scienza» (AP 9). In<br />
quanto tale, Scoto fa parte del «patrimonio<br />
perennemente valido» (AP 7) che ci porta a<br />
una «una solida e armonica conoscenza dell’uomo,<br />
del mondo e di Dio» (De institutio-<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
453<br />
ne sacerdotali).<br />
Come è attuale la dottrina di Scoto! Se<br />
fosse ben conosciuta, quanto ci aiuterebbe<br />
nell’opera dell’evangelizzazione la sua dottrina<br />
sul primato di Cristo, che egli chiama<br />
«l’oceano d’ogni perfezione», «il primo che<br />
è fine d’ogni cosa» (AP 12)! Quanto ci può<br />
aiutare nel campo del dialogo ecumenico la<br />
dottrina del Dottore Sottile, particolarmente<br />
con la ChiesaAnglicana, dal momento che la<br />
sua dottrina per ben tre secoli, prima della separazione,<br />
è stata materia di studio nelle<br />
Scuole britanniche (cf. AP 14)! Quanto insegna<br />
a tutti, particolarmente agli studiosi!<br />
Egli, infatti, fu uno studioso critico e ricercatore<br />
costante della verità, in profonda riverenza<br />
e comunione con il magistero della<br />
Chiesa (cf AP 16), un teologo che «assegna<br />
alla carità una funzione egemonica» (AP 15)<br />
e che «costruisce perché ama, ed ama di un<br />
amore concreto che è praxis» (AP 14).<br />
Ma l’amore è un’esigenza di vita: ci definisce<br />
e ci rivela come discepoli e missionari<br />
di Colui che ci ha amato fino alla fine.<br />
Un amore che ha come note caratteristiche<br />
la magnanimità e la benignità. Un amore<br />
che non è invidioso, geloso, non si vanta,<br />
non si gonfia, non è interessato, non tiene<br />
conto del male ricevuto... Un amore così ci<br />
fa ci fa diventare immagine e somiglianza<br />
di Colui che è l’amore (1Gv 4, 8). Un amore<br />
concreto, un amore che, perché è praxis,<br />
diventa vita e si rivela nella vita di ogni<br />
giorno: visitando i malati, dando da mangiare<br />
a chi ha fame e da bere a chi ha sete,<br />
vestendo chi è nudo: «ogni volta cha avete<br />
fatto queste cose a uno solo di questi miei<br />
fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt<br />
25, 36.40). Che cosa sarebbe la nostra vita<br />
senza amore? Paolo lo ha detto chiaramente:<br />
non sarebbe niente, sarebbe “come un<br />
bronzo sonante o un cembalo squillante”<br />
(cf. 1Cor 13,1ss). Dall’altra parte, il Vangelo<br />
ci dice che sarebbe una vita, senza senso,<br />
sprecata. Nel confronto “faccia a faccia”<br />
con il Dio amore, noi credenti sentiamo<br />
l’esigenza impellente di trasformare in servizio<br />
degli altri tutta la nostra vita.<br />
«Nei santi diventa ovvio: chi va verso<br />
Dio non si allontana dagli uomini, ma si<br />
rende invece ad essi veramente vicino»
454 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
(Deus Caritas est = DC 42). Chi assimila la<br />
dottrina di Scoto non può non essere vicino<br />
a coloro che Dio ama. «I santi sono i veri<br />
portatori di luce all’interno della storia, perché<br />
sono uomini e donne di fede, di speranza<br />
e di amore» (DC 40). Ci illumini Scoto<br />
nella nostra vita, particolarmente in questo<br />
anno in cui celebriamo il VII Centenario<br />
della sua morte.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
10. Saluto all’atto accademico per il 60°<br />
della Pontificia Accademia Mariana<br />
Internazionale<br />
Roma, PUA, 10.11.2007<br />
Eminenza Reverendissima, Cardinale<br />
Zenon Grocholewski, le porgo i miei più<br />
distinti saluti e le esprimo la mia gratitudine<br />
per aver accettato di presiedere questo<br />
atto accademico con cui la Pontificia Accademia<br />
Mariana Internazionale ha voluto<br />
onorare la memoria del Servo di Dio Giovanni<br />
Paolo II nel 60° anniversario della<br />
sua fondazione. Profitto di questa circostanza<br />
per esprimerle il mio grazie anche<br />
per l’attenzione e la stima con cui segue<br />
l’attività della nostra Pontificia Università<br />
Antonianum.<br />
Saluto e ringrazio cordialmente anche<br />
Fr. Vincenzo Battaglia, Presidente della<br />
Pontificia Accademia Mariana Internazionale,<br />
e il Segretario della medesima, Fr. Stefano<br />
Cecchin, Mons. Sławomir Oder, Postulatore<br />
della causa di beatificazione di<br />
Giovanni Paolo II, Mons. Marcello Bordoni,<br />
Presidente della Pontificia Accademia di<br />
Teologia. Mons. Teofil Siudy, Presidente<br />
dell’Associazione Mariologica Polacca e<br />
Fr. Manuel Blanco, Vice Rettore della Pontificia<br />
Università Antonianum, in rappresentanza<br />
del Rettore Magnifico. Un saluto<br />
cordiale a tutti voi qui presenti, studiosi e<br />
cultori di mariologia, soci della PAMI e delle<br />
Società Mariologiche Nazionali, professori,<br />
studenti e cortesi ospiti.<br />
La Pontificia Academia Mariana Internationalis<br />
celebra quest’anno il 60° anni-<br />
versario della sua fondazione, avvenuta nel<br />
1947. Rivisitandone la storia, vanno menzionati<br />
innanzitutto due fatti che ne hanno<br />
determinato la nascita.<br />
Innanzitutto, la “caratteristica mariana”<br />
dell’Ordine dei Frati Minori che ha promosso,<br />
fin dalle origini, lo sviluppo della<br />
dottrina mariologica e la pratica della pietà<br />
mariana, specialmente attraverso l’insegnamento<br />
e l’opera dei grandi maestri della<br />
scuola francescana e dei predicatori.<br />
Si deve ricordare poi il grande “movimento<br />
mariano” che, dopo la proclamazione<br />
dell’Immacolata Concezione (1854), si<br />
dedicò alla definizione del dogma dell’Assunta.<br />
In secondo luogo, desidero ricordare alcune<br />
date tra le più significative.<br />
Il 27 luglio 1946 il Definitorio Generale<br />
dell’Ordine dei Frati Minori (ARCHIVIO PA-<br />
MI, Lettera prot. 70/46) nominava una<br />
Commissio Marialis Franciscana con sede<br />
all’Antonianum, assegnandole il compito di<br />
organizzare e dirigere le iniziative che<br />
l’Ordine avrebbe intrapreso nell’ambito degli<br />
studi mariologici e della pietà mariana.<br />
Con lettera del Ministro Generale dell’Ordine<br />
dei Frati Minori, in data 30 aprile<br />
1947, venivano approvate ufficialmente dal<br />
Definitorio Generale le “Ordinationes peculiares”<br />
di questa Commissio Marialis<br />
Franciscana (ARCHIVIO PAMI, Lettera<br />
prot. 13/47). Nell’art. 15 si disponeva che il<br />
Consiglio Centrale della Commissio costituisse<br />
quanto prima in Roma una Academia<br />
Mariana, con lo scopo di organizzare conferenze<br />
scientifiche e di curare le edizioni<br />
della “Bibliotheca Mariana”.<br />
L’Academia fu presentata ufficialmente<br />
all’Ordine il 29 aprile 1947 dal Ministro<br />
Generale Pacifico Perantoni durante il “Primo<br />
Congresso Mariologico dei Frati Minori<br />
d’Italia”; al riguardo egli disse: «Mi è<br />
inoltre sommamente gradito annunciare che<br />
nel nostro Collegio di S. Antonio è istituita<br />
l’Accademia Mariana per illustrare con<br />
conferenze scientifiche e discussioni i privilegi<br />
mariani» (AAVV., Atti del Congresso<br />
nazionale mariano dei Frati Minori<br />
d’Italia, Commissio Marialis Franciscana,<br />
Roma 1947, p. 16).
A tale riguardo Fr. Carlo Balić dichiarò:<br />
«la principale benemerenza che si è acquistato<br />
l’attuale Ministro Generale (Perantoni)<br />
nel campo mariano sta nell’aver legato<br />
indissolubilmente il suo nome all’istituzione<br />
della Commissione Mariana Francescana<br />
e dell’Accademia Mariana» (C. BA-<br />
LIĆ, Il contributo dei Frati Minori al movimento<br />
mariologico moderno, in Marianum<br />
11 (1949) p. 447).<br />
A Fr. Balić – che ricordiamo nel trentesimo<br />
anniversario del suo ritorno alla casa del<br />
Padre – va riconosciuto il grande merito di essere<br />
stato non solo il primo presidente dell’Accademia,<br />
ma anche e soprattutto un continuatore<br />
degli studi e delle ricerche in campo<br />
mariologico che l’Ordine francescano ha promosso<br />
fin dalle origini. Il Balić è stato uno<br />
studioso di grande valore, apprezzato in campo<br />
internazionale. Notevole è stato il contributo<br />
scientifico che ha dato sia alla definizione<br />
del dogma dell’Assunta, sia alla stesura<br />
del capitolo VIII della Lumen Gentium.<br />
Nell’ambito delle iniziative messe in atto<br />
per celebrare il 60° anniversario della<br />
fondazione dell’Accademia Mariana, la<br />
presentazione del libro della Società Mariologica<br />
Polacca dedicato al magistero mariano<br />
di Giovanni Paolo II assume un rilievo<br />
del tutto particolare, in quanto rappresenta<br />
un segno concreto e un frutto prezioso della<br />
fattiva collaborazione tra l’Accademia e<br />
le Società mariologiche nazionali.<br />
Inoltre, va sottolineato che questa pubblicazione,<br />
insieme ad altre iniziative scientifiche,<br />
come la celebrazione dei Congressi<br />
Mariologico-Mariani Internazionali, la traduzione<br />
in varie lingue del testo della PAMI<br />
La Madre del Signore (francese, polacco,<br />
ceco, sloveno, inglese), stanno ad attestare<br />
la feconda opera di coordinamento e di animazione<br />
che l’Accademia svolge nell’ambito<br />
internazionale.<br />
Il libro che oggi viene presentato è un<br />
omaggio che l’Accademia Mariana ha voluto<br />
dedicare al Pontefice Giovanni Paolo II<br />
sia per il notevole contributo da lui dato alla<br />
mariologia con il suo magistero e la testimonianza<br />
della sua profonda devozione alla<br />
Vergine Maria, sia per la speciale attenzione<br />
verso la nostra Accademia, mani-<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
455<br />
festata soprattutto in occasione dei Congressi<br />
Mariologico Mariani Internazionali<br />
di Czestochowa (nel 1996), e di Roma (nel<br />
2000 e nel 2004).<br />
In questo 60° anniversario della fondazione<br />
della PAMI, mentre ringrazio Fr. Vincenzo<br />
Battaglia <strong>OFM</strong> e Fr. Stefano Cecchin<br />
<strong>OFM</strong> per il lavoro che svolgono come Presidente<br />
e Segretario della PAMI, formulo i<br />
migliori auguri alla Pontificia Accademia<br />
Mariana Internazionale per un’attività sempre<br />
più proficua nel campo degli studi mariologici<br />
e della devozione mariana, svolta<br />
al servizio della Chiesa, delle istituzioni accademiche<br />
e dei centri di studio, dell’Ordine<br />
dei Frati Minori, per la crescita umana e<br />
spirituale dell’umanità che affidiamo ancora<br />
una volta all’amorosa e materna protezione<br />
della beata Vergine Maria.<br />
Termino questo mio intervento facendo<br />
mie le parole del Beato Giovanni XXIII, al<br />
quale la nostra Accademia deve il titolo di<br />
Pontificia: «È nostro desiderio che questa<br />
nostra Accademia come ha fatto sino ad oggi,<br />
così abbia premura di adoperarsi per<br />
l’avvenire in modo amichevole unendo le<br />
forze e gli intenti con tutte le altre Accademie<br />
e Società Mariane che esistono in tutto<br />
il mondo per contribuire a dare lode ed onore<br />
alla Vergine Maria» (Motu Proprio Malora<br />
in dies, 8 dicembre 1959).<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
11. Omelia in occasione del 60° anniversario<br />
della Pontificia Accademia Mariana<br />
Roma, PUA, 10.11.2007<br />
2Mac 7, 1-2, 9-14; Sal 16<br />
2Ts 2, 16-3, 5; Lc 20, 27-38<br />
Carissimi fratelli e carissime sorelle,<br />
le parole di Gesù che chiudono il brano<br />
evangelico appena letto rappresentano per<br />
tutti noi un annuncio apportatore di gioia e<br />
di speranza: «Dio non è dio dei morti, ma<br />
dei vivi; perché tutti vivono per lui». Questo<br />
“Vangelo della speranza cristiana” risuona<br />
anche nel brano che è stato procla-
456 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
mato come seconda lettura, dove l’apostolo<br />
Paolo ci ricorda che Dio Padre nostro «ci ha<br />
amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione<br />
eterna e una buona speranza».<br />
La liturgia della parola ci annuncia oggi,<br />
ancora una volta, la nostra speranza, che si<br />
concentra sia nel desiderio di contemplare<br />
un giorno, dopo la morte, il volto di Dio, sia<br />
nell’attesa della Parusia del Signore Gesù.<br />
Questo messaggio, come ben sappiamo, accompagna<br />
e caratterizza le ultime domeniche<br />
dell’anno liturgico, che si concluderà<br />
fra due settimane con la solennità di Gesù<br />
Cristo Re dell’universo.<br />
«Ci sazieremo, Signore, contemplando il<br />
tuo volto». Il versetto del salmo responsoriale<br />
ci insegna a riprendere, in forma di preghiera,<br />
la confessione di fede fatta da uno dei<br />
sette fratelli martiri, di cui fa memoria la prima<br />
lettura: «È bello morire a causa degli uomini,<br />
per attendere da Dio l’adempimento<br />
delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati».<br />
Dio dona ai giusti che vivono nella<br />
piena fedeltà a Lui di contemplare il suo volto,<br />
ma questo dono è e sarà così sovrabbondante,<br />
così incessante che davvero «ci sazieremo»,<br />
anche se, nello stesso tempo, non ci<br />
sazieremo mai di godere, in eterno, la vita ricolma<br />
di gioia di cui Dio è la fonte inesauribile.<br />
Con il Credo fra poco proclameremo<br />
«Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del<br />
mondo che verrà». In questa affermazione ritroviamo,<br />
trasfigurate, le parole dell’ultima<br />
strofa del salmo responsoriale: «Al risveglio<br />
mi sazierò della tua presenza». Contemplare<br />
il volto di Dio Uno e Trino, godere in pienezza<br />
la sua presenza nell’intimità della comunione<br />
eterna con Lui insieme alla beta Vergine<br />
Maria, agli angeli e ai santi…. Essere partecipi,<br />
con tutta la nostra persona, del mistero<br />
pasquale del Signore Gesù Cristo, della sua<br />
vittoria sul peccato e sulla morte. Quanto è<br />
meraviglioso dissetarci, quest’oggi, alla fonte<br />
della Parola di Dio. «O Dio, è in te la sorgente<br />
della vita, alla tua luce vediamo la luce»,<br />
ci insegna a pregare il libro dei Salmi.<br />
La riflessione sulla speranza si nutre anche<br />
della testimonianza che ci viene dalle<br />
opere meravigliose che Dio ha compiuto<br />
nella beata Vergine Maria, glorificata in cielo<br />
in corpo e anima, alla quale rivolgiamo<br />
quest’oggi in modo speciale il nostro sguardo.<br />
Il prefazio della solennità dell’Assunzione<br />
ci fa pregare Dio con queste stupende<br />
frasi: «In lei, primizia e immagine della<br />
Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero<br />
di salvezza e hai fatto risplendere per il<br />
tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno<br />
di consolazione e di sicura speranza».<br />
La memoria della beata Vergine Maria<br />
assume questa sera un rilievo del tutto speciale,<br />
perché ci siamo radunati per celebrare<br />
l’Eucaristia per una motivazione speciale:<br />
la Pontificia Accademia Mariana Internazionale,<br />
affidata da Sommi Pontefici<br />
all’Ordine dei Frati Minori, e la cui sede<br />
operativa si trova qui, nel Collegio internazionale<br />
di Sant’Antonio, celebra il 60° anniversario<br />
della sua fondazione.<br />
L’Accademia ha come compito precipuo<br />
quello di promuovere gli studi e le ricerche<br />
scientifiche nell’ambito della mariologia, e<br />
di favorire l’incremento dell’autentica devozione<br />
mariana presso il popolo di Dio.<br />
Coloro che si dedicano agli studi mariologici<br />
sono impegnati a trarre sempre «cose<br />
nuove» dalla storia di Maria di Nazaret,<br />
l’Immacolata, la Madre del Figlio di Dio, la<br />
Tutta Santa e la Sempre Vergine. Una storia<br />
– «tesoro» di inestimabile valore – voluta,<br />
creata dalla santa Trinità e consegnata alla<br />
Chiesa come patrimonio da custodire e da<br />
trasmettere. La Vergine Maria è la «Donna»<br />
glorificata da contemplare e accogliere quale<br />
figura, immagine e modello della Chiesa.<br />
È una verità luminosa che Giovanni Paolo<br />
II menziona fin dalle prime battute dell’enciclica<br />
Redemptoris Mater; dopo aver spiegato<br />
come si deve intendere la «pienezza<br />
del tempo» richiamata da Paolo in Gal 4,4,<br />
conclude in questi termini: «Nella liturgia<br />
la Chiesa saluta Maria quale suo esordio,<br />
poiché nell’evento della concezione immacolata<br />
vede proiettarsi, anticipata nel suo<br />
membro più nobile, la grazia salvatrice della<br />
Pasqua, e soprattutto perché nell’evento<br />
dell’incarnazione incontra indissolubilmente<br />
congiunti Cristo e Maria: colui che è suo<br />
Signore e suo capo e colei che, pronunciando<br />
il primo fiat della Nuova Alleanza, prefigura<br />
la sua condizione di sposa e di madre»<br />
(RM 1).
«Ti saluto, Signora santa, regina santissima,<br />
Madre di Dio» (SalV 1). Questa sera vogliamo<br />
rivolgere a Maria il nostro saluto, riprendendo<br />
le parole del Serafico Padre San<br />
Francesco. In verità, il movimento francescano<br />
ha avuto da sempre un legame del tutto<br />
speciale con la Beata Vergine Maria, legame<br />
avvalorato dal riferimento alla dimensione<br />
mariana dell’esperienza spirituale di<br />
san Francesco. Come riferisce Tommaso da<br />
Celano, il Serafico Padre «circondava di un<br />
amore indicibile la Madre di Gesù, perché<br />
aveva reso nostro fratello il Signore della<br />
maestà.Asuo onore cantava lodi particolari,<br />
innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali<br />
che lingua umana non potrebbe esprimere.<br />
Ma ciò che maggiormente riempie di<br />
gioia, la costituì avvocata dell’Ordine e pose<br />
sotto le sue ali i figli, che egli stava per lasciare,<br />
perché vi trovassero calore e protezione<br />
sino alla fine» (2Cel 198).<br />
Sul fondamento dell’esperienza spirituale<br />
e dell’insegnamento di San Francesco - e<br />
sulla scia di Santa Chiara - i francescani<br />
hanno meditato, studiato, contemplato la<br />
persona e il ruolo della Vergine Maria nella<br />
storia della salvezza, alla luce del mistero<br />
del suo Figlio Gesù Cristo, e, più in generale,<br />
del mistero della santa Trinità, producendo<br />
– nel corso dei secoli – una mariologia<br />
di grande spessore dottrinale e spirituale.<br />
Ne è prova il fatto che la scuola<br />
francescana ha contribuito in misura rilevante<br />
alla definizione degli ultimi due dogmi<br />
mariani: quello dell’Immacolata Concezione<br />
– oggetto dell’attuale Congresso – e<br />
quello dell’Assunzione.<br />
Ringraziando insieme a voi Dio Uno e<br />
Trino per i tanti doni concessi alla Pontificia<br />
Accademia Mariana Internazionale grazie<br />
alla materna intercessione della beata<br />
Vergine Maria. L’Accademia, come espressione<br />
dell’Ordine dei Fati Minori, è al servizio<br />
della Santa Sede e della Chiesa, come<br />
pure opera in collaborazione con le Società<br />
Mariologiche nazionali, con altre istituzioni<br />
accademiche e con la nostra Pontificia<br />
Università Antonianum.<br />
Pertanto, desidero incoraggiare i responsabili<br />
e quanti vi prestano la loro opera a<br />
proseguire nella ricerca e nella promozione<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
degli studi mariologici, mentre raccomando<br />
loro di prestare una particolare attenzione al<br />
dialogo con le culture e all’evangelizzazione,<br />
impegni che qualificano il carisma francescano<br />
e la presenza dell’Ordine francescano<br />
nel mondo di oggi.<br />
In questo momento, mentre celebriamo<br />
la solenne liturgia eucaristia, desidero ricordare<br />
Fr. Carlo Balić, al quale va riconosciuto<br />
il grande merito di essere stato non<br />
solo il primo presidente dell’Accademia,<br />
ma anche e soprattutto un continuatore degli<br />
studi e delle ricerche in campo mariologico<br />
che l’Ordine francescano ha promosso<br />
fin dalle origini. Insieme al Balić vogliamo<br />
ricordare nella nostra preghiera anche il suo<br />
successore Fr. Paolo Melada, tornato alla<br />
casa del Padre nel 2003. Melada ha dedicato<br />
tutta la sua vita all’Accademia: dopo essere<br />
stato collaboratore e segretario di Balić,<br />
ha guidato questa benemerita istituzione<br />
per circa vent’anni.<br />
Facendo nostre le parole che concludono<br />
la preghiera eucaristia, vogliamo rendere<br />
grazie a Dio, Padre Onnipotente, per Cristo,<br />
con Cristo e in Cristo, nell’unità dello Spirito<br />
Santo. A Dio Uno e Trino rendiamo<br />
ogni onore e gloria per tutti i benefici che ci<br />
ha concesso e ci concede ogni giorno, mentre<br />
rinnoviamo il nostro impegno per servirlo<br />
con fedeltà e con amore per tutti i giorni<br />
della nostra via, mentre aspettiamo di poter<br />
godere in eterno, al termine della nostra vita,<br />
la gioia della contemplazione del suo<br />
volto e di essere saziati dalla sua Presenza e<br />
dal suo Amore.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
12. Carta con ocasión de la solemnidad<br />
del Nacimiento de nuestro Señor Jesucristo<br />
LA PALABRA SE HIZO CARNE<br />
457<br />
A todos los Hermanos:<br />
Paz y Bien!<br />
En la Noche Santa del Nacimiento de Jesús<br />
el Cristo, la belleza de Dios se aposentó
458 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
en un establo, la gracia de Dios se llegó hasta<br />
la carne y la sangre del hombre, el Hijo de<br />
Dios, para despojarse de sí mismo (Flp<br />
2,7), eligió el corazón de una noche, y la<br />
que era signo de tristeza y de muerte, se<br />
transformó para todos en una luminosa Noche<br />
Buena; porque el Verbo se hizo carne y<br />
habitó entre nosotros (Jn 1, 14). El silencio<br />
se rompió para siempre y la Palabra, descendiendo<br />
del seno del Padre (cfr. Adm 1,<br />
18), dio comienzo al canto nuevo de la Nueva<br />
Humanidad.<br />
Alegraos, hermanos, porque nos ha nacido<br />
un niño, que es el Mesías prometido, el<br />
Señor, de quien esperábamos la salvación.<br />
Pero alegraos aún más porque ese Niño que<br />
ha nacido para nosotros es el Hijo de Dios.<br />
Alegraos, los que creéis, porque en esta noche<br />
sucedió lo que esperabais, y multiplica<br />
el gozo su llegada inesperada: Dios se hizo<br />
uno de tantos, quiso habitar en medio de su<br />
pueblo, tomó nuestra condición humana<br />
(cfr. Flp 2, 1-7). Esta no es la noche del silencio<br />
sino de la Palabra. Tal fue la comunicación<br />
de Dios con el hombre, que este<br />
Hombre Nuevo es Dios de Dios y Luz de<br />
Luz, sin dejar de ser verdadero hombre.<br />
En esta noche bendita, unido a todos los<br />
hermanos y a todos los pobres de la tierra,<br />
quiero acercarme con respeto y reverencia<br />
al misterio de Belén, a aquel pobre Pesebre<br />
donde Dios mismo se nos comunica y se hace<br />
Buena Noticia para todos; y al Altísimo,<br />
omnipotente y Buen Señor, pido con humildad<br />
que nos conceda a todos, junto con la<br />
alegría y el recogimiento interior, la gracia<br />
de contemplar admirados este misterio de<br />
amor, de balbucir asombrados una plegaria<br />
de agradecimiento, y de cantar con los ángeles<br />
un pregón de gloria y paz para todos<br />
los hombres que ama el Señor.<br />
1. “Al principio era el Verbo...” (Jn 1, 1)<br />
En la noche santa de Navidad, la Sabiduría<br />
de Dios se ha hecho para nosotros Palabra<br />
de vida. Desde el principio, ella, como<br />
colaboradora del Padre en la obra de la creación,<br />
fue guiando a los hombres, para que<br />
comprendieran el gran misterio de la salvación.<br />
Dios fue educando a sus hijos a través<br />
del tiempo, y fue hablándoles desde siem-<br />
pre, como un Amigo a sus amigos (cfr. Dei<br />
Verbum 2), con distintos lenguajes y distintos<br />
signos, para que los hombres fueran entendiendo<br />
que Dios es el Dios con nosotros...<br />
el Emmanuel (Mt 1,23).<br />
Al principio Dios creó todo para que todo<br />
hablase de Él, pues el mundo fue hecho por<br />
la Palabra, todo fue creado por Él y para Él<br />
(Col 1, 16). A la orden de Dios, con la fuerza<br />
de su Palabra, los seres cobraron existencia y<br />
se hicieron realidad; hasta llegar al ser humano,<br />
corona de la creación. Terminada la<br />
obra de la creación, el hombre quedaba preparado<br />
para leer en las criaturas, como en un<br />
libro, el mensaje dejado por su Criador.<br />
Pero Dios nos habló también en la historia,<br />
una historia de salvación hecha de acontecimientos<br />
de gracia y experiencias de pecado,<br />
para que los creyentes vislumbrasen<br />
que era en la vida de su pueblo donde Dios se<br />
había hecho compañero de camino para todos.<br />
Estableció con el hombre una Alianza,<br />
una palabra dada en forma de pacto, en la<br />
que Dios garantizaba su asistencia y compañía.<br />
Y cuando el pueblo olvidaba la alianza<br />
con su Dios, la voz de los profetas, eco de la<br />
voz divina, reclamaría fidelidad al Dios creador,<br />
al Dios de la historia: Volved a mí de todo<br />
corazón... pues de ti sacaré al que ha de<br />
ser soberano de Israel (Jl 2,12 y Miq 5,1).<br />
2. “La Palabra se hizo carne...”(Jn 1, 14)<br />
Al llegar la plenitud de los tiempos, toda<br />
la creación se estremeció como una parturienta,<br />
pues el tiempo y las criaturas cobraron<br />
su plenitud y madurez. En el seno de la<br />
pobrecilla Virgen María Inmaculada, Dios<br />
hizo su nido, para darnos la Vida que engendra<br />
toda vida. La Palabra era la vida y la vida<br />
era la luz de los hombres (Jn 1, 4). Y en el<br />
silencio de las cosas, la Palabra vino a su casa;<br />
en la oscuridad del universo, brilló la luz<br />
verdadera que ilumina a todo hombre (cfr. Jn<br />
1,9); y en el frío de la noche, Dios caldeó el<br />
corazón de la humanidad toda entera.<br />
A partir de entonces, el lenguaje de Dios<br />
había de ser la debilidad y la pobreza, la pequeñez<br />
y la fragilidad. A partir de entonces,<br />
los hombres verían sólo un Niño indefenso<br />
envuelto en pañales, un pesebre, unos pastores<br />
que creyeron por encima de las apa-
iencias, una estrella, verían a María ofreciéndonos<br />
al Niño en sus brazos, y a José,<br />
como nuevo Abraham, custodiando al pequeño.<br />
Fe humilde que contempla, adora,<br />
reflexiona, vive y celebra. Lo simple, hablaría,<br />
lo que no cuenta, sería enaltecido para<br />
confundir a los que cuentan; lo cotidiano<br />
tendría fuerza para humanizar el corazón de<br />
piedra, porque la Palabra se hizo carne y<br />
Dios se hizo Evangelio.<br />
En Jesús, Dios ya no habla en figuras, sino<br />
por medio del Hijo; ya no salva por intermediarios,<br />
sino en persona, pues Jesús es<br />
la única Mediación, presencia personal y<br />
tangible del Dios tres veces santo. Jesús es<br />
alguien con quien podemos relacionarnos,<br />
alguien a quien escuchar, alguien a quien<br />
seguir, alguien a quien amar, pues la Palabra<br />
la tocaron nuestras manos y la contemplaron<br />
nuestros ojos, la hemos oído,... el<br />
Verbo de la vida (1Jn 1, 1).<br />
En este tiempo de gracia contemplamos<br />
su gloria, y vemos un Dios tan humano que,<br />
en el niño de Belén, nos sentimos invitados<br />
a ser “como Dios”. Y en la contemplación<br />
de la Palabra divina, aprendemos a escuchar<br />
las múltiples palabras del hombre (cfr.<br />
El sabor de la Palabra, p.5), pues también<br />
en los hombres Dios nos habla hoy. En efecto,<br />
Dios habla sobre todo en los pobres, en<br />
la humanidad debilitada y necesitada, en los<br />
que sufren, en el rostro desfigurado de todos<br />
los leprosos, pues el Hijo de Dios, no<br />
sólo quiso hacerse hombre entre los hombres,<br />
sino que se ha hecho pobre entre los<br />
pobres, débil y necesitado, siervo sufriente<br />
y desfigurado. La pobreza de Cristo aparece<br />
bajo un aspecto maravillosamente humano,<br />
ella es signo de su amistad, de su parentela<br />
con la humanidad. Y los hermanos somos<br />
presencia de este Dios que se ha hecho<br />
uno de tantos entre los pobres del mundo.<br />
Puesto que la Gloria de Dios es el hombre<br />
que vive (cfr. San Ireneo, Contra las herejías,<br />
Libro 4, 20,5-7), no descansemos hasta<br />
que el hombre viva para Dios y encuentre<br />
en la Palabra el sentido y la Vida.<br />
3. Dios ha hablado en el Hijo... el “silencio<br />
de Dios” (Heb 1, 1)<br />
En esta noche, clara como el día, Dios<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
459<br />
Padre nos ha hablado en el “Hijo”. La Palabra<br />
de Dios, hecha carne en la plenitud de<br />
los tiempos, es revelación admirable de la<br />
paternidad divina, a la que sólo se puede<br />
responder aceptando en la fe la gracia de la<br />
filiación en Cristo Jesús. El Divino Niño de<br />
Belén no es uno más entre los profetas o los<br />
maestros, es el “Hijo muy amado”, es la Palabra<br />
hecha Buena Noticia. Por esto podemos<br />
comprender por qué Dios se ha quedado<br />
mudo y no tiene más que decirnos, porque<br />
todo nos lo ha dicho junto y de una vez<br />
en esta sola Palabra que es el Hijo (cfr. S.<br />
JUAN DE LA CRUZ, Subida al Monte Carmelo,<br />
Libro 2, cap. 22).<br />
Dios calla y habla en el recién nacido,<br />
Dios se esconde y se manifiesta en la pequeñez;<br />
cuando parece que todo se queda<br />
en silencio, quizás podamos escuchar el<br />
balbuceo de un Niño que nos habla en la intimidad<br />
de la vida, en el corazón; cuando<br />
parece que todo pierde sentido, la Palabra<br />
de Vida puede resonar con mayor fuerza,<br />
ayudándonos a encontrar el Camino y la<br />
Verdad; y si buscamos una palabra que decir,<br />
primero hemos de escuchar, perseverantes<br />
en la oración, a la Palabra hecha carne,<br />
al Dios hecho Evangelio. Entonces el silencio<br />
se rompe en mil pedazos, y el<br />
sin-sentido también, y vuelven a sonar las<br />
voces del cielo que cantan: “Gloria a Dios”<br />
(cfr. Lc 2, 14), porque ha nacido para nosotros<br />
el Salvador, el Mesías, el Señor.<br />
¡Qué importante, hermanos míos, es<br />
acercarse diariamente a la escucha atenta y<br />
orante de la Palabra! ¡Cuánta fuerza se recibe<br />
de este Dios que se hace tangible y humano!<br />
¡Qué gran misterio el de la Palabra!<br />
Pongamos los ojos y la vida sólo en el Niño<br />
de Belén, en la Palabra de Dios que nos visita,<br />
y hallaremos allí mucho más de lo que<br />
pedimos o deseamos. Combinemos el agradecimiento<br />
profundo para con un Dios que<br />
nos ama así, tan humanamente, con la práctica<br />
del amor que se acerca y comparte: entonces<br />
brillará tu luz como aurora y tus heridas<br />
sanarán enseguida (Is 58,8).<br />
4. “De continuo traía en sus labios la conversación<br />
sobre Jesús...” (1 Cel 115)<br />
Bien sabemos el cariño particular que
460<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
nuestro Hermano Francisco tenía por esta<br />
fiesta del Nacimiento del Hijo de Dios. Era<br />
para él la Fiesta de las Fiestas, en la que<br />
Dios hecho pequeñuelo se crió a los pechos<br />
de madre humana (2Cel 199). Profesaba a<br />
las letras del Santo Evangelio, que son espíritu<br />
y vida, y al nombre del niño de Belén<br />
(cfr. 1Cel 86), un gusto y cariño especial. La<br />
vida de nuestro seráfico Padre fue para los<br />
hombres de su tiempo una epifanía del<br />
Evangelio. Francisco fue un imitador fidelísimo<br />
de Cristo, un heraldo animoso del<br />
gran Rey, un enamorado de Jesús, de quien<br />
a todos hablaba y a quien en todo veía.<br />
Francisco se hizo hombre evangélico (cfr.<br />
1Cel 86), y las palabras de la Buena Noticia<br />
fueron por él vividas y practicadas aún en<br />
los detalles más pequeños. ¿Hermanos, qué<br />
decimos nosotros al mundo de la Palabra<br />
que ha nacido en la humildad de nuestra<br />
carne? ¿Qué decimos nosotros de aquel a<br />
quien amamos?<br />
Tú, como Francisco, ¿has contemplado<br />
con tus ojos a Cristo, nacido de la Virgen<br />
María y hecho Evangelio para los pobres?<br />
Entonces para ti ha brillado la luz verdadera<br />
que ilumina la vida; entonces has recibido<br />
gracia sobre gracia, pues te has acercado<br />
al que es la plenitud de la gracia. Si te has<br />
acercado a Cristo, te has acercado al templo<br />
de la santidad de Dios; y, si le has acogido<br />
por la fe, entonces también tú has nacido esta<br />
noche con Cristo, pues no has nacido ni<br />
de carne ni de sangre, sino de Dios (cfr. Jn<br />
1, 13-16). Tú, hermano mío, alaba y bendice<br />
conmigo al Señor que ha bajado del cielo,<br />
a la Palabra que se hecho carne, pues ha<br />
querido compartir con nosotros nuestra<br />
condición débil y mortal, porque eres de<br />
Cristo y vives en Cristo. Tú alaba al Señor,<br />
porque has conocido su amor. ¿Qué decimos<br />
de Dios? ¿Es nuestra vida una bendición,<br />
un bien decir de Dios?<br />
Si los hombres quieren silenciar a Dios,<br />
habrá que elevar un canto de alabanza para<br />
romper este silencio. Si algunos desean que<br />
Dios no sea adorado en este niño de Belén,<br />
tendremos que repetir incansables que no<br />
hay Omnipotente sino Dios (cfr. CtaO 6-9).<br />
El Evangelio no se puede callar; Jesús recién<br />
nacido en esta noche, hace brotar den-<br />
tro de nosotros los creyentes una fuerza de<br />
fe que nos empuja a vivir el Evangelio, a<br />
guardarlo en el corazón, a anunciarlo también<br />
con la palabra.<br />
Conclusión<br />
Queridos hermanos, ha llegado la plenitud<br />
del tiempo con el nacimiento de la Palabra<br />
encarnada. La creación entera ha entrado<br />
en fiesta, pues ha nacido el Primogénito<br />
de toda criatura y ahora todas las cosas se<br />
hacen nuevas en Cristo. Las voces de los<br />
hombres que tenían un mensaje de parte de<br />
Dios han gritado vislumbrando este momento<br />
del nacimiento del Dios que se hace<br />
hombre. Y si el silencio se hace arduo, Dios<br />
nacerá cada día para invitarte con su Palabra<br />
a seguirle, y para que tu vida encuentre<br />
la lógica del don que se te ha regalado.<br />
Os invito en esta noche santa a no dormir,<br />
a romper el silencio sobre Dios, con<br />
gozo y con capacidad de atraer a otros a este<br />
Dios que es amor, que tanto nos ha amado,<br />
y que nos ha revelado ese amor en el Hijo<br />
que nos ha nacido; os invito a romper el<br />
silencio y a dar una respuesta ardiente de<br />
amor a quien así nos ha amado. Os invito a<br />
que nuestra vida bendiga siempre al Señor.<br />
Os invito a clamar con el pueblo los cantos<br />
de nuestra tierra que hablan del nacimiento<br />
de la Palabra; o a rezar con la Iglesia, que no<br />
se cansa de cantar la gloria de esta noche:<br />
¡Oh admirable intercambio! El Creador del<br />
género humano, tomando cuerpo y alma,<br />
nace de una Virgen, y hecho hombre sin<br />
concurso de varón, nos da parte en su divinidad<br />
(Liturgia de las Horas, antífona de la<br />
octava de Navidad ) .<br />
Alegrémonos y felicitémonos mutuamente<br />
hermanos. Os deseo de corazón una<br />
feliz fiesta de Navidad y que nos acompañe<br />
siempre la bendición del Seráfico Padre.<br />
Roma, 8 de diciembre de 2007,<br />
Solemnidad de la Inmaculada Concepción<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro General<br />
Prot. N. 098445
E SECRETARIA GENERALI<br />
1. Electio extra Capitulum Prov. ss. Petri<br />
et Pauli de Michoacán in Mexico<br />
El Congreso Definitorial de nuestra Provincia<br />
San Pedro y San Pablo de Michoacán,<br />
en México, convocado y celebrado conforme<br />
a Derecho en la Casa Santísima Cruz<br />
de los Milagros, de Santiago de Querétaro,<br />
Qro., y presidido por GÓMEZ MARTÍNEZ FR.<br />
EULALIO, Ministro provincial, el día 15 de<br />
junio de 2007 eligió fuera de Capítulo<br />
para el oficio de Definidor provincial:<br />
RESÉNDIZ REYES FR. ALFONSO<br />
por la renuncia, aceptada, de su predecesor,<br />
Muñoz Gutiérrez Fr. Enrique.<br />
El Definitorio general, en la Sesión del<br />
día 19 de julio de 2007, después de examinar<br />
el Acta auténtica, aprobó esta elección.<br />
Prot. 098120/S273-07<br />
2. Capitulum Intermedium Prov. Assumptionis<br />
BMV in Polonia<br />
Nel Capitolo intermedio della Provincia<br />
dell’Assunzione della Beata Vergine Maria,<br />
in Polonia, regolarmente celebrato secondo<br />
le disposizioni del Diritto, nella Casa di Katowice-Panewniki,<br />
sotto la presidenza di<br />
BIERSOK FR. EZDRASZ, Ministro provinciale,<br />
il giorno 20 giugno sono statti eletti i Definitori<br />
Provinciali:<br />
BAŁDYGA FR. SERGIUSZ<br />
CZURA FR. JÓSEF<br />
GRUBER FR. MANFRED<br />
KAHLERT FR. FILIP<br />
MAJEWSKI FR. KSAWERY.<br />
Queste elezioni sono state ratificate dal<br />
Definitorio generale il 19 luglio 2007.<br />
Prot. 098117/S272-07<br />
3. Electio extra Capitulum Cust. Aut.<br />
Christis Regis in Helvetia<br />
The General Definitory, during its session<br />
of the 19th of July 2007, examined and<br />
approved the Acts of the extra-capitular<br />
elections by the Definitory of the Custody<br />
of Christ the King, in the Switzerland, on<br />
the 2st of July 2007, under the presidency of<br />
ZAHNER BR. PAUL, Custos of the said Custody,<br />
and ratified, in accordance with the<br />
prescriptions of art. 189 of the General<br />
Statutes of the Order the election of JO-<br />
SURAN MARIA BR. MICHAEL as Counselor of<br />
the Custody.<br />
Given in Rome, at the General Curia of<br />
the Order of Friars Minor, on the 19th of July<br />
2007.<br />
Prot. 098128/S279-07<br />
4. Capitulum Prov. S. Michaëlis Arcangeli<br />
in Ucraina<br />
Nel Capitolo della Provincia di San Michele<br />
Arcangelo, in Ucraina, regolarmente<br />
celebrato secondo le disposizioni del Diritto,<br />
presso il Centro Diocesano di Caristas-<br />
Spes, a Zarichany-Zhytomyr, sotto la presidenza<br />
di MAZGAJ FR. STANISŁAW, Visitatore<br />
generale, il giorno 23 maggio 2007 sono<br />
statti eletti<br />
per l’ Ufficio di Ministro provinciale:<br />
KOPYSTERYNSKYY FR. DOBROSLAV<br />
per l’ufficio di Vicario Provinciale:<br />
SHYROKORADIUK FR. SYMON<br />
per l’ufficio di Definitori della Provincia:<br />
BAHINSKYI FR. MYKHAILO<br />
GORAI FR. MYLOSLAV<br />
KHODANISTSKYI FR. RADOSLAV<br />
ZAJĄC FR. NATANAEL.<br />
Queste elezioni sono state ratificate dal<br />
Definitorio generale il 19 luglio 2007.<br />
Prot. 098139 / S285-07<br />
5. Capitulum Prov. Christis Regins in<br />
Canada
462<br />
In the Provincial Chapter of our<br />
Province of Christ the King, in Canada, regularly<br />
celebrated according to the norms of<br />
Canon Law, in the House of Mount St.<br />
Francis Retreat Centre, under the presidency<br />
of the Visitator General, MCLELLAN BR.<br />
DANIEL, the following were elected on the<br />
30th of May 2007<br />
for the office of Minister Provincial:<br />
VAVREK BR. DENNIS<br />
for the office of Vicar Provincial:<br />
LYNCH BR. KEVIN<br />
and for the office of Provincial Definitors:<br />
BURNS FR. BRIAN<br />
CLYNE BR. GERRY<br />
GONSALVES BR. ANTHONY<br />
SMITH BR. PAUL.<br />
The General Definitorium, during its<br />
session of the 20th of July 2007, carefully<br />
examined and approved the election.<br />
Prot. 098158 / S290-07<br />
6. Fund. Thailandiæ electio<br />
The General Definitorium, during its<br />
session of the 18th. July 2007, carefully<br />
studied the results of the consultative vote<br />
of the Friars concerned as well as the report<br />
of the General Delegate, SYUKUR BR.<br />
PASKALIS BRUNO, <strong>OFM</strong>, and elected the<br />
government of the Foundation of Thailand.<br />
Those elected are as follows:<br />
President of the Foundation<br />
MANIPADATH V BR. JOHNSON<br />
Vicar and First Counsellor<br />
CWILKA BR. HONORAT PIOTR<br />
Second Counsellor<br />
PONTUS BR. GREGORIUS.<br />
Therefore, in virtue of this Decree, we<br />
declare the above mentioned elections valid<br />
and ratified.<br />
Prot. 098070/070-07M<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
7. Capitulum intermedium Cust. Terræ<br />
Sanctæ in Israel<br />
Il Capitolo custodiale intermedio della<br />
Custodia di Terra Santa, regolarmente cele-<br />
brato secondo le disposizioni del Diritto,<br />
presieduto da PIZZABALLA FR. PIERBATTI-<br />
STA, Custode di Terra Santa, nel giorno 9<br />
giugno 2007, ha eletto come Discreti:<br />
GEISER FR. GREGOR<br />
JASZTAL FR. DOBROMIR<br />
MACORA FR. ATHANASIUS<br />
MÁRQUEZ FR. NICOLÁS<br />
MISTRIH FR. RASHID<br />
MUSCAT FR. NOEL.<br />
Queste elezioni sono state ratificate dal<br />
Definitorio generale il 4 settembre 2007.<br />
Prot. 098189/081/07M<br />
8. Capitulum Intermedium Prov. Salernitano-Lucanæ<br />
Immaculatæ Conceptionis<br />
BMV in Italia<br />
Nel Capitolo intermedio della Provincia<br />
Salernitano-Lucana dell’Immacolata Concezione,<br />
in Italia, regolarmente celebrato<br />
secondo le disposizioni del Diritto, nel Convento<br />
SS. Trinità in Barinissi, sotto la presidenza<br />
di DI FRANCO FR. MANLIO, Ministro<br />
Provinciale, il giorno 29 giugno 2007 sono<br />
statti eletti i cinque Definitori Provinciali:<br />
BOCHICCHIO FR. EMANUELE<br />
DEL PEZZO FR. PASQUALE<br />
IANDIORIO FR. GIUSEPPE<br />
MARCIGLIANO FR. DOMENICO<br />
RIDOLFI FR. ANTONIO.<br />
Queste elezioni sono state ratificate dal<br />
Definitorio generale il 4 settembre 2007.<br />
Prot. 098222 / S 325-07<br />
9. Capitulum intermedium Prov. Venetæ<br />
S. Antonii Patavini in Italia<br />
Nel Capitolo intermedio della Provincia<br />
Veneta di S. Antonio di Padova in Italia, regolarmente<br />
celebrato secondo le disposizioni<br />
del Diritto, nella Casa di S. Maria di Barbana,<br />
in Grado, sotto la presidenza di MIE-<br />
LE FR. BRUNO, Ministro Provinciale, il<br />
giorno 22 giugno 2007 sono statti eletti i<br />
cinque Definitori Provinciali:<br />
CAVALLI FR. GIAMPAOLO
RANIERO FR. LORENZO<br />
SCABIO FR. ANTONIO<br />
VENARUZZO FR. LORIS<br />
VETRALI FR. TECLE.<br />
Queste elezioni sono state ratificate dal<br />
Definitorio generale il 4 settembre 2007.<br />
Prot. 098248/S342-07<br />
10. Capitulum Cust. Boni Pastoris in<br />
Zimbabua<br />
During the Custodial Chapter of the<br />
Custody of the Good Shepherd in Zimbabwe,<br />
canonically celebrated at the Silviera<br />
House, Tafara, Harare, under the presidency<br />
of Ó LAOIDE BR. CAOIMHÍN, Minister<br />
Provincial of the Province of Ireland, on<br />
which the Custody depends, the following<br />
were elected on the 6th. of August 2007:<br />
for the office of Custos:<br />
MUSARA BR. EMMANUEL<br />
for the office of Councillors:<br />
BANHWA BR. NICHOLAS<br />
JAYA BR. MAXWELL<br />
MAKAMURE BR. TANASIO<br />
O’TOOLE BR. JOSEPH.<br />
The General Definitorium during its session<br />
of the 4th. September 2007, carefully<br />
examined the Acts of these elections and<br />
approved them.<br />
Prot. 098260 / 090/07 M<br />
11. Prov. S. Leopoldi in Austria/Italia<br />
electiones<br />
Auctoritate qua ad normam art. 170 §1<br />
Constitutionum Generalium et art. 119 §1<br />
Statutorum Generalium fungitur, relatione<br />
Delegati generalis audita, Definitorium generale<br />
in congressu die 11 Septembris c.a.<br />
2007 habito, praesidente RODRÍGUEZ CAR-<br />
BALLO FR. IOSEPHO, Ministro generali, novum<br />
regimen ad triennium pro nostra minoritica<br />
Provincia Austriae/Italiæ “Sancti<br />
Leopoldi“ noviter erecta in modo sequenti<br />
elegit:<br />
in Ministrum provincialem:<br />
SCHWARZL FR. RUPERT<br />
E SECRETARIA GENERALI 463<br />
in Vicarium provincialem:<br />
WEGLEITNER FR. GOTTFRIED<br />
in Definitores:<br />
HOPFGARTNER FR. WILLIBALD<br />
MAIER FR. MATTHIAS<br />
PUCHBERGER FR. ALEXANDER<br />
WENIGWIESER FR. FRITZ<br />
ZANKANELLA FR. ULRICH.<br />
Hoc Decretum vim suam exserit a die 21<br />
mensis Octobris huius anni 2007, contrariis<br />
quibuslibet non obstantibus.<br />
Datum Romae, ex Aedibus Curiae generalis Ordinis,<br />
die 12 Septembris anni 2007.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Minister Generalis<br />
FR. ERNEST K. SIEKIERKA, <strong>OFM</strong><br />
Vice Secretarius Generalis<br />
Prot. 098337/S401-07<br />
12. Prov. S. Bernardini Senensis in Austria<br />
suppressio<br />
Definitorium Generale, in sessione diei<br />
11 Septembris a. 2007 regulariter congregatum<br />
sub praesidentia FR. RODRÍGUEZ CAR-<br />
BALLO IOSEPHI, totius Ordinis Fratrum Minorum<br />
Ministri Generalis, ad normam art.<br />
170 §1 CC.GG. decrevit ut nostra minoritica<br />
Provincia Sancti Bernardini Senensis in<br />
Austria a die 21 Octobris c.a. 2007 suppressa<br />
habeatur.<br />
Et ideo praesentis decreti vigore praefatam<br />
minoriticam Provinciam Sancti Bernardini<br />
Senensis in Austria suppressam esse<br />
confirmamus ac declaramus.<br />
Datum Romae, ex Aedibus Curiae Generalis,<br />
die 12 Septembris anni 2007.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Minister Generalis<br />
FR. ERNEST K. SIEKIERKA, <strong>OFM</strong><br />
Vicesecretarius Generalis<br />
Prot. 098334/S398-07<br />
13. Prov. B. Engelberti Kolland in Austria/Italia<br />
suppressio
464 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Definitorium Generale, in sessione diei<br />
11 Septembris a. 2007 regulariter congregatum<br />
sub praesidentia Rodríguez Carballo<br />
Fr. Iosephi, totius Ordinis Fratrum Minorum<br />
Ministri Generalis, ad normam art. 170<br />
§1 CC.GG. decrevit ut nostra minoritica<br />
Provincia Beati Engelberti Kolland, in Austria<br />
et in provincia civili Bulsanensi in Italia<br />
sita, a die 21 Octobris c.a. 2007 suppressa<br />
habeatur. Et ideo praesentis decreti vigore<br />
praefatam minoriticam Provinciam Beati<br />
Engelberti Kolland, in Austria et in provincia<br />
civili Bulsanensi in Italia sitam, suppressam<br />
esse confirmamus ac declaramus.<br />
Datum Romae, ex Aedibus Curiae Generalis,<br />
die 12 Septembris anni 2007.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Minister Generalis<br />
FR. ERNEST K. SIEKIERKA, <strong>OFM</strong><br />
Vicesecretarius Generalis<br />
Prot. 098335/S399-07<br />
14. Prov. S. Leopoldi in Austria erectio<br />
S.P.N. Francisco adhuc vivente, Fratres<br />
Minores ascenderunt vallem Athesinam.<br />
Iuxta annales Fratris Iordani a Iano fratres<br />
iter in Germaniam facientes anno 1221 in<br />
civitate Bauzania aliquod temporis spatium<br />
peregerunt. Dein peregrinaverunt per Tyrolium<br />
ad civitatem Augustanam Vindelicorum.<br />
Ante annum 1225 Fratres Minores<br />
etiam in civitatem Salisburgensem pervenerunt,<br />
ubi Archiepiscopum visitaverunt. Ante<br />
annum vero 1230 fratres, prout ab antiquo<br />
traditur, a Duce Leopoldo VI Vindobonam<br />
vocati sunt, qui terram prope moenias<br />
civitatis praebuit ecclesiae conventuique<br />
aedificandis.<br />
Anno 1235 primum Clarissarum monasterium<br />
in civitate Brixinensi conditum est,<br />
cuius cura pastoralis fratribus minoribus<br />
collata est, qui ibi conventum exstruxerunt.<br />
Petente Imperatore Friderico III ut conventualium<br />
reformarentur conventus, Ioannes<br />
a Capistrano anno 1451 ad Vindobonam<br />
pervenit. Ibi maximis cum fructibus ministerium<br />
praedicationis Verbi Dei explevit et<br />
nonnulla miracula curationis perfecit. Tamquam<br />
primum conventum Fratrum Minorum<br />
Observantiae Conventum S. Theobaldo<br />
dicatum condidit. Exinde anno 1452 ex<br />
conventibus Observantium in Austria et<br />
Bohemia constituta est Vicaria Austriae, ad<br />
quam pertinebant et domus Observantium<br />
in Polonia. Dissensionibus dein inter nationes<br />
ortis, anno 1467 ea Vicaria divisa est in<br />
novas Vicarias Bohemiae, Poloniae et Austriae,<br />
quae Vicaria Austriae postea in Provinciam<br />
“Sancti Bernardini Senensis” erecta<br />
est.<br />
S. Leopoldi Provincia in Tyrolio, anno<br />
1580 ex conventibus antea provinciis Argentinensi<br />
et Austriae pertinentibus tamquam<br />
provincia Observantium fundata est.<br />
Quam dein, 350 annis elapsis, ob rationes<br />
politicas, die 1 martii 1927, dividere oportuit.<br />
Eiusdem enim Provinciae pars meridionalis,<br />
ea nempe, quae comprehendit territorium<br />
post bellum 1914-1918 ditioni Italicae<br />
subiectum, in Commissariatum sui<br />
iuris erecta est. Decreto Ministri Generalis<br />
diei 20 Aprilis 1934 Commissariatus in Provinciam<br />
Ordinis sub titulo: «Provinciae<br />
Bulsanensis S. P. N. Francisci» sedem in civitate<br />
Bauzania habentem canonice erectus<br />
est, cum Provincia “S. Leopoldi” subsistere<br />
peregerit in Austria, nempe in provinciis civilibus<br />
Tyrolii septentrionalis et orientalis,<br />
in Salisburgo, Austria Superiore et Carinthia<br />
cum sede in civitate Oenipontana.<br />
Superatis difficultatibus, quae ad divisionem<br />
Provinciae conduxerant, rerumque<br />
per totam Europam mutatis <strong>ordinis</strong> politici,<br />
oeconomici necnon religiosi adiunctis, petentibus<br />
Definitoriis et Delegati generalis<br />
relatione accepta, Rev.mus Minister Generalis<br />
Iacobus Bini decreto diei 4 Octobris<br />
2001 provincias Bulsanensem et Tyrolii<br />
cum effectu die 23 Novembris 2001 suppressit<br />
et novam Provinciam Beato Engelberto<br />
Kolland dicatam canonice erexit.<br />
Quattuor tandem annis elapsis, pervenit<br />
ad Nos concors petitio Provinciarum<br />
“Sancti Bernardini Senensis” in Austria et<br />
“Beati Engelberti Kolland” in Austria et Italia,<br />
et quidem ad maiorem prosperitatem<br />
utriusque regionis tum Austriae tum provinciae<br />
civilis Bulsanensis in Italia sitae, nec-
non bono communi Ecclesiae et Christifidelium<br />
utilitati, ut memoratae Provinciae in<br />
unam coniungantur.<br />
Actuali statu duarum Provinciarum in<br />
Austria examinato, audito Definitorio generali<br />
eiusque praehabito consensu in congressu<br />
diei 10 mensis Ianuarii 2006, unionem<br />
intra mensem Decembrem anni 2007<br />
earundem Provinciarum decrevimus.<br />
Definitorium generale, visitatione canonica<br />
a Fr. Claudio Gross <strong>OFM</strong>, Delegato<br />
generali, per<strong>acta</strong>, hodiernam condicionem<br />
praefatarum Provinciarum noviter recognovit.<br />
Ideo, audito Definitorio generali eiusque<br />
praehabito consensu in congressu diei 11<br />
Septembris c.a. 2007, auctoritate qua fungimur,<br />
praesentis Decreti vigore, ad normam<br />
can 581 CIC et art. 170 §1 Constitutionum<br />
Generalium, Provinciam Austriae Sancti<br />
Leopoldi erigimus et erectam declaramus<br />
cum sede in Conventu Salisburgi (5010,<br />
Franziskanergasse 5).<br />
Haec quidem erectio secumfert translationem<br />
omnium bonorum temporalium,<br />
mobilium et immobilium itemque iurium et<br />
obligationum duarum Provinciarum suppressarum<br />
ad Provinciam noviter erectam.<br />
Praesentis Decreti validitas a die 21<br />
mensis Octobris 2007 decurret, contrariis<br />
quibuslibet non obstantibus.<br />
Datum Romae, ex Aedibus Curiae generalis<br />
Ordinis, die 12 Septembris anni 2007.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Minister Generalis<br />
FR. ERNEST K. SIEKIERKA, <strong>OFM</strong><br />
Vice Secretarius Generalis<br />
Prot. 098336/S400-07<br />
15. Capitulum Intermedium Prov. S. Familiæ<br />
in Aegypto<br />
Il Capitolo provinciale intermedio della<br />
Provincia della Sacra Famiglia in Egitto, regolarmente<br />
celebrato secondo le disposizioni<br />
del Diritto, in Santa Caterina – Alessandria,<br />
presieduto da AMIN FR. JOSEPH, Ministro<br />
provinciale, nel giorno 7 giugno 2007,<br />
E SECRETARIA GENERALI<br />
ha eletto come Definitori provinciali:<br />
HELMI FR. LUCAS<br />
KAMEL FR. ANTONIO<br />
LABIB FR. KAMAL<br />
ZAKI FR. ADEL.<br />
Queste elezioni sono state ratificate dal<br />
Definitorio generale il 13 settembre 2007.<br />
Prot. 098299/091/07M<br />
16. Capitulum intermedium Prov. S. Salvatoris<br />
in Slovachia<br />
Nel Capitolo intermedio della Provincia<br />
del Santissimo Salvatore, in Slovacchia, celebrato<br />
regolarmente secondo le disposizioni<br />
del Diritto, nella Casa di Bratislava sotto<br />
la presidenza di MIHÁLY FR. JURAJ ANDREJ,<br />
Ministro Provinciale, il giorno 24 maggio<br />
2007, sono statti eletti Definitori Provinciali:<br />
BANKOVIČ FR. ŠTEFAN<br />
KVAKA FR. JEREMIÁŠ DANIEL<br />
BALÁZS FR. JÁN KRSTITEL’ MARIÁN<br />
RACEK FR. MATÚŠ PAVOL.<br />
Queste elezioni sono state ratificate dal<br />
Definitorio generale il 13 settembre 2007.<br />
Prot. 098313/S381-07<br />
465<br />
17. Capitulum Prov. S. Francisci Solano<br />
in Argentina<br />
En el Capítulo de nuestra Provincia de<br />
San Francisco Solano en Argentina, celebrado<br />
regularmente según las disposiciones<br />
del Derecho en la Casa de Retiros del Monasterio<br />
Santa Clara, en la Ciudad de Puán<br />
y presidido por el Visitador General, ROSA-<br />
TI FR. GIANCARLO, el día 22 de septiembre<br />
de 2007, fueron elegidos:<br />
para el Oficio de Ministro Provincial<br />
GUILLERMO PAZ FR. CARLOS<br />
para el Oficio de Vicario Provincial<br />
FLEITAS FR. DANIEL ALEJANDRO<br />
para el Oficio de Definidores Provinciales<br />
BALLARATI FR. JORGE GABRIEL<br />
EQUIZA FR. CLAUDIO DARIO<br />
LARREGAIN FR.JOSÉ ADOLFO
466<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
RIOJA FR. CARLOS HÉCTOR<br />
SICA FR. RUBÉN JESÚS.<br />
El Definitorio General, en la Sesión celebrada<br />
el 24 de septiembre de 2007, después<br />
de examinar las Actas auténticas, aprobó<br />
estas elecciones.<br />
Prot. 098351/S405-07<br />
18. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis<br />
in Brasilia<br />
El día 27 de septiembre de 2007, en el<br />
Capítulo Provincial de nuestra Provincia de<br />
San Francisco de Asís, en Brasil, celebrado<br />
regularmente según las disposiciones del<br />
Derecho en el Convento San Buenaventura,<br />
en Daltro Filho, Municipio de Imigrante,<br />
RS, bajo la Presidencia del Visitador General,<br />
SCHAUERTE FR. ANTONIO, fueron elegidos:<br />
para el Oficio de Ministro Provincial<br />
MÜLLER FR. JOÃO INÁCIO<br />
para el Oficio de Vicario Provincial<br />
GUERRA FR. FLAVIO<br />
para el Oficio de Definidores Provinciales:<br />
FIEL FR. VANDERLEI BATISTA<br />
GUZZON FR. VALDESIR LUÍS<br />
KUMMER FR. BLÁSIO<br />
RHODEN FR. MARINO PEDRO.<br />
El Definitorio General, en la Sesión celebrada<br />
el 5 de noviembre de 2007, después<br />
de examinar las Actas auténticas, aprobó estas<br />
elecciones.<br />
Prot. 098429/S447-07<br />
19. Capitulum Prov. Sancti Spiritus in<br />
Australia<br />
In the Provincial Chapter of our<br />
Province of the Holy Spirit in Australia &<br />
New Zealand, regularly celebrated according<br />
to the norms of Canon Law, under the<br />
presidency of the Visitator General, NAIRN<br />
BR. THOMAS, the following were elected on<br />
the 26th - 28th of September 2007,<br />
for the office of Minister Provincial:<br />
SMITH BR. PAUL<br />
for the office of Vicar Provincial:<br />
CLIFFORD BR. PETER<br />
for the office of Provincial Definitors:<br />
CANTWELL BR. PETER<br />
GHANEM BR. PAUL<br />
MISCAMBLE BR. PHILLIP<br />
WARBURTON BR. JORDAN.<br />
The General Definitorium, during its<br />
session of the 5th of November 2007, carefully<br />
examined and approved the election.<br />
Prot. 098360/S411-07<br />
20. Capitulum Prov. S. MichaëlisArchangeli<br />
in Indonesia<br />
In the Provincial Chapter of our<br />
Province of St. Michael the Archangel, in<br />
Indonesia, regularly celebrated according<br />
to the norms of Canon Law, in the House of<br />
St. Clare, Cipanas, under the presidency of<br />
the Visitator General, VERGEER BR.<br />
THEODORUS, the following were elected on<br />
the 28th of September 2007,<br />
for the office of Minister Provincial:<br />
SYUKUR BR. PASKALIS BRUNO<br />
for the office of Vicar Provincial:<br />
SUNARKO BR. ADRIANUS<br />
for the office of Provincial Definitors:<br />
AMAN BR. PETRUS KANISIUS<br />
MAING BR. GABRIEL<br />
SUKARTANTO BR. STANISLAUS<br />
TUENG BR. LAURENTIUS.<br />
The General Definitorium, during its<br />
session of the 5th of November 2007, carefully<br />
examined and approved the election.<br />
Prot. 098382/S420-07<br />
21. Capitulum Intermedium Prov. Immaculatæ<br />
Conceptionis BMV in USA<br />
In the Provincial Chapter of our<br />
Province of the Immaculate Conception in<br />
USA, regularly celebrated according to the<br />
norms of Canon Law and held on the 2 October<br />
2007, in the Casa Leonori, in Santa<br />
Maria degli Angeli, Italy, under the presidency<br />
of the Minister Provincial, Cam-
pagna Fr. Robert M., the following were<br />
elected for the office of Provincial Definitors:<br />
GINGERICH FR. CHARLES<br />
LORENZO FR. JOSEPH<br />
NARDOIANNI FR. ANTONIO<br />
PAONESSA FR. RALPH<br />
WHEATLEY FR. DENNIS.<br />
The General Definitorium, during its<br />
session of the 5th of November 2007, carefully<br />
examined and approved the election.<br />
Prot. 098403/S431-07<br />
22. Extra Capitulum electio Prov. Assumptionis<br />
BMV in USA<br />
The General Definitory, during its session<br />
of the 5th of November 2007, examined<br />
and approved the Acts of the extra-capitular<br />
elections by the Definitory of the<br />
Province of the Assumption B.V.M. in the<br />
U.S.A, held during an ordinary session in<br />
Marytown Retreat & Conference Center, in<br />
Libertyville, Illinois, on the 28th – 29th of<br />
September 2007, under the presidency of<br />
HOPPE BR. LESLIE J., Minister Provincial,<br />
and ratified, in accordance with the prescriptions<br />
of art. 189 of the General<br />
Statutes of the Order, the election of JANIK<br />
BR. ANTHONY, to the office of Definitor<br />
Provincial.<br />
Given in Rome, at the General Curia of<br />
the Order of Friars Minor, on the 9th of November<br />
2007.<br />
Prot. 098422/S445-07<br />
23. Visitatores generales<br />
– PRADELLA FR. FEDELE, Prov. Pedemontanæ<br />
S. Bonaventuræ, in Italia, pro Prov.<br />
Sardiniæ S. Mariæ Gratiarum, in Italia:<br />
18.07.2007; prot. 097950/S208-07.<br />
– GÓMEZ JIMÉNEZ FR. JAVIER, Prov. B. Juniperi<br />
Serra, in Mexico, pro Prov. Nostræ<br />
Dominæ de Guadalupe, America<br />
Centralis et Panama: 18,07.2007; prot.<br />
097916/191-07.<br />
E SECRETARIA GENERALI<br />
467<br />
– LA NEVE FR. ALDO, Prov. Romanæ Ss.<br />
Petri et Pauli, in Italia, pro Prov. Seraphica<br />
S. Franscisci Assisiensis, in Italia:<br />
21.07.2007; prot. 097795/S117-07.<br />
– MOREIRA PEREIRA FARIA FR. JOSÉ MA-<br />
RIA, Prov. Ss. Martyrum Marochiensium,<br />
in Portugallia, pro Prov. Cust. Aut.<br />
S. Claræ, in Mozambico: 23.07.2007;<br />
prot. 098102/073-07M.<br />
– GIACOMETTI FR. LUIGI, Prov. Seraphicæ<br />
S. Francisci Assisiensi, in Italia, pro<br />
Prov. Sicilia ss. Nominis Iesu, in Italia:<br />
21.07.2007; prot. 097905/S183-07.<br />
– MCGRATH FR. AIDAN, Prov. Hiberniæ, in<br />
Hibernia, pro Prov. Nostræ Dominæ Reginæ<br />
Pacis, in Africa Meridionalis:<br />
08.09.2007; prot. 098141/M075-07.<br />
– MISCAMBLE FR. PHILLIP, Prov. Sancti<br />
Spiritus, in Australia, pro Cust, Aut. S.<br />
Francisci Assisiensis, in Papua Nova<br />
Guinea: 13.09.2007; prot. 098312/S380-<br />
07.<br />
– FOLGADO LÓPEZ FR. CARLOS, Prov. S.<br />
Antonii, in Bolivia, pro Prov. S. Michaëlis,<br />
in Argentina: 07.11.2007; prot.<br />
098344/S396-07.<br />
– DELLAZARI FR. INÁCIO, Prov. S. Francsci<br />
Assisiensis, in Brasilia, pro Cust.Aut. Nostræ<br />
Dominæ Septem Gaudiorum, in Brasilia:<br />
07.11.2007; prot. 098394/S27-07.<br />
– WILLIAMS FR. PETER, Prov. Immaculatæ<br />
Concepionis BMV, in Britannia Magna,<br />
pro Prov. S. Barbaræ, USA: 09.11.2007;<br />
prot. 098031/S234-07.<br />
– RODRÍGUEZ RICO FR. GUILLERMO, Prov.<br />
S. Evangelii, in Mexico, Visit. Absistens<br />
pro Prov. S. Fidei, in Colombia:<br />
15.11.2007; prot. 097552/S8-07.<br />
– MASCAREHNAS FR. LOUIS, Cust. Aut. S.<br />
Ioannis Baptistæ, in Pakistan, pro Prov.<br />
Ss. Martyrum Coreanorum, in Corea:<br />
18.12.2007; prot. 098331/S392-07.
468 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
24. Domus suppressae<br />
– Casa religiosa di Amberg, Germania:<br />
05.09.2007; prot. 098265/S362-07.<br />
– Casa religiosa di Bad Tölz, Germania:<br />
05.09.2007; prot. 098264/S361-07.<br />
– Casa S. Francesco, Norimberga, Germania:<br />
05.09.2007; prot. 098266/S363-07.<br />
– Casa religiosa, Freystadt, Germania:<br />
05.09.2007; prot. 05.09.2007; prot.<br />
098270/S366-07.<br />
– Religious of Alverna Friary, Knoxville,<br />
Tennessee, USA: 12.11.2007; prot.<br />
098448/S457-07.<br />
– Casa Santa María de lo Ángeles,<br />
Tecaxic, Messico: 16.11.2007; prot.<br />
098485/S474-07.<br />
– Casa de San Pedro Apóstol, Yacuiba, Bolivia:<br />
17.12.2007; prot. 098528/S499-07.<br />
– Casa religiosa San Leopoldo, Cormons<br />
(GO), Italia: 22.12.2007; prot.<br />
098569/S519-07.<br />
25. Notitiae particulares<br />
1. Affiliazione all’Ordine<br />
– L’Istituto religioso delle “Hermanas Misioneras<br />
Franciscanas de la Juventud”,<br />
fondato da Mons. Fausto Trávez Trávez,<br />
<strong>OFM</strong>, dell’Ecuador, è stato affiliato all’Ordine<br />
con Decreto del Ministro generale:<br />
22.07.2007; prot. 097915/S190-07.<br />
– “The Private Association of Christian<br />
Faithful” e “The Little Brothers of Saint<br />
Francis of Assisi”, approvati dal Card.<br />
Madeiros Umberto e dal Card. Law Bernard<br />
Francis, sono stati affiliati all’Ordine<br />
con Decreto del Ministro generale:<br />
13.11.2007; prot. 098211/S317-07.<br />
2. Commissione “Progetto Cina”<br />
– Il Definitorio generale, nella Sessione<br />
del 18 luglio 2007, ha nominato i Membri<br />
della Commissione per il “Progetto<br />
Cina”: Ha Fr. Joseph (Presidente), Prov.<br />
S. Mariæ Reginæ Sinarum; Jun Jae Fr.<br />
Raymund Shin, Prov. Ss. Martyrum Coreanorum;<br />
Pegoraro Fr. Claudio, Prov.<br />
Venetæ S. Antonii Patavini.<br />
3. DVD per l’VIII centenario dell’Ordine<br />
– Il Definitorio generale, nella Sessione<br />
del 18 luglio 2007, ha nominato Recchia<br />
Fr. Stefano e Perugini Fr. Luigi come referenti<br />
della Curia generale per tenere i<br />
contatti con l’Antoniano di Bologna, incaricato<br />
di pubblicare un DVD in occasione<br />
dell’VIII Centenario dell’Ordine:<br />
18.97.2007; prot. 098061/S253-07.<br />
4. Case dipendenti dal Ministro generale<br />
– Fraternità Missionaria Europea di Palestrina,<br />
Italia. Il Definitorio generale, nella<br />
Sessione del 24 settembre 2007, ha<br />
nominato: Bini Fr. Giacomo, Guardiano;<br />
Iorio Fr. Paul, Vicario, Bertagni Fr. Carlo,<br />
Economo: 25.09.2007; prot. 098355.<br />
– Fraternità dei Penitenzieri di S. Giovanni<br />
in Laterano. Il Definitorio generale,<br />
nella Sessione del 5 Novembre, ha nominato:<br />
Giacomello Fr. Antonio, Guardiano;<br />
Zapanta fr. Gerardo, Vicario;<br />
Corrò Fr. Germano, Economo:<br />
09.11.2007; prot. 098473.<br />
– Collegio S. Isidoro, Roma. Il Definitorio<br />
generale ha nominato Piscitello Fr. Primo,<br />
Prov. Immaculatæ Conceptionis<br />
BMV, USA, Guardiano del Collegio di<br />
S. Isidoro, in Roma, a partire dal 1 novembre<br />
2007: 17.09.2007; prot.<br />
098105/S263-07.<br />
– Casa generale dei Frati Minori, Roma.<br />
Villalobos Avendaño Fr. Oscar Guadalupe,<br />
Prov. Ss. Francisci et Iacobi, Messico,<br />
farà parte della Fraternità di S. Maria Mediatrice<br />
come traduttore per la lingua spagnola<br />
a partire dal 15 febbraio 2008. Fr.<br />
Oscar sostituirà Orduña Ortiz Fr. César<br />
Javier, che ritornerà in Provinca dopo il 15<br />
febbraio 2008: 20.12.2007; prot. 098571.
5. Segretario del Capitolo generale 2009<br />
– Fr. Francesco Patton, Prov. Tridentina S.<br />
Vigilii, Italia, dal Definitorio generale è<br />
stato nominato, nella Sessione del 9 novembre<br />
2007, Segretario del prossimo<br />
Capitolo generale dell’Ordine, che si<br />
terrà ad Assisi dal 23 maggio al 21 giugno<br />
2009: 16.11.2007; prot. 098506.<br />
6. Fondo Giubileo<br />
– Il Definitorio generale, nella Sessione<br />
del 7 novembre 2007, ha nominato<br />
Membri del Consiglio per l’amministrazione<br />
del “Fondo Giubileo”: Copps<br />
Fr. Michael (Inghilterra), Santateresa Fr.<br />
Pedro (Spagna) e O’Connor Fr. John<br />
(USA): 28.11.2007; prot. 098166.<br />
E SECRETARIA GENERALI<br />
469<br />
7. Fondazione San Francesco d’Assisi.<br />
– Il Definitorio generale, nella sessione del<br />
19 luglio 2007, ha eretto la Fondazione<br />
di religione e di culto denominata “Fondazione<br />
San Francesco d’Assisi”, con<br />
sede legale in Via S. Maria Mediatrice<br />
25, in Roma. Inoltre ha approvato lo Statuto<br />
della Fondazione e nominato i<br />
Membri del Consiglio di Amministrazione:<br />
Lati Fr. Giancarlo (Presidente,<br />
Economo generale), Freyer Fr. Johannes<br />
(Vice Presidente), Rettore Magnifico<br />
della PUA; Gutiérrez Rivas Fr. Moisés<br />
(1° Consigliere); Micangeli Fr. Augusto<br />
(2° Consigliere); Muro Aréchiga Fr.<br />
Ignacio Juan (3° Consigliere):<br />
24.12.2007; prot. 098580.
E SECRETARIATU<br />
PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
1. Il 2° Congresso Internazionale dei<br />
Moderatori di Formazione Permanente<br />
<strong>OFM</strong><br />
S. Maria degli Angeli, Domus Pacis, 13-<br />
28.10.2007<br />
1. Cronaca<br />
Il 2° Congresso Internazionale dei Moderatori<br />
di Formazione Permanente dell’Ordine<br />
si è aperto il 13 ottobre a S. Maria<br />
degli Angeli presso la Domus Pacis. Dopo<br />
l’accoglienza e le presentazioni, ha avuto<br />
luogo l’intronizzazione della Parola di Dio.<br />
Il Ministro generale ha salutato l’assemblea<br />
e ha presieduto la Celebrazione eucaristica<br />
d’apertura nella Basilica della Porziuncola,<br />
al termine della quale ha consegnato a ciascuno<br />
dei partecipanti il libro del Vangelo.<br />
Evangelium Observare, era, infatti, il motto<br />
del Congresso.<br />
Introdotta la metodologia dei lavori, Fratel<br />
John De Cruz dei Fratelli delle Scuole<br />
Cristiane ha iniziato il suo servizio di facilitatore<br />
del Congresso, con una riflessione<br />
sull’educazione degli adulti, offrendo diverse<br />
chiavi di lettura del fenomeno e mettendo<br />
in rilievo le resistenze e le barriere<br />
presenti a questo proposito nella crescita individuale<br />
e comunitaria.<br />
Nella prima settimana sono state presentate<br />
le chiavi della Formazione Permanente<br />
da parte di Fr. Juan M. Ilárduia,<br />
<strong>OFM</strong>; Fr. Massimo Fusarelli, <strong>OFM</strong>, ha offerto<br />
il suo contributo su alcune «Mediazioni<br />
per la Formazione Permanente: vivere<br />
il Vangelo ogni giorno e in ogni età della<br />
vita»; Fr. Joseph Rozanzsky, Animatore<br />
generale di GPIC ha presentato non solo<br />
l’impegno di questo Ufficio nella Curia generale,<br />
ma ha anche riflettuto sulle implicazioni<br />
che questo settore ha nella Formazione<br />
Permanente; Fr. Nestor Schwerz, Segretario<br />
generale per l’Evangelizzazione<br />
ha presentato una relazione sulla «Evange-<br />
lizzazione, ambito proprio della Formazione<br />
Permanente a partire dalla persona e dalla<br />
Fraternità»; il prof. Sebastiano Dell’Agli<br />
ha illustrato alcuni «Elementi per un discernimento<br />
spirituale in chiave francescana».<br />
Guidati da queste riflessioni si è, così,<br />
arrivati al cuore del percorso preparatorio<br />
costituito dal tema del Progetto di vita, ampiamente<br />
presentato negli ultimi due giorni<br />
da Fr. Juan M. Illarduia. In modo sia teorico<br />
che pratico i Moderatori hanno, perciò,<br />
potuto avvicinarsi a questo strumento per<br />
l’animazione di una Formazione Permanente<br />
che accompagni processi di trasformazione<br />
comunitaria.<br />
La seconda settimana, dopo il pellegrinaggio<br />
domenicale ai Santuari di Greccio e<br />
di Fontecolombo nella Valle Reatina, è stata<br />
dedicata al lavoro dei Gruppi linguistici e<br />
delle Commissioni, che hanno sintetizzato<br />
il percorso compiuto e lavorato alla rielaborazione<br />
del Documento sulla Formazione<br />
Permanente dell’Ordine, per offrire alla Segreteria<br />
Generale per la Formazione e gli<br />
Studi gli elementi necessari e autorevoli per<br />
completare il lavoro. Lo studio e lo scambio,<br />
l’elaborazione e la consegna di questo<br />
lavoro sono stati contrassegnati da una intensità<br />
speciale, che ha manifestato il coinvolgimento<br />
di tutti.<br />
I momenti di preghiera nei gruppi linguistici,<br />
in assemblea e nei Santuari francescani<br />
hanno accompagnato il cammino più<br />
profondo del Congresso e sono stati presieduti,<br />
tra gli altri, dal Ministro e dal Vicario<br />
generale, dal Vice Segretario Generale per<br />
la Formazione e gli Studi, dal Moderatore<br />
generale per le Missioni, dal Ministro provinciale<br />
di Assisi, dal Ministro provinciale<br />
di Toscana, dall’Assistente generale dell’OFS.<br />
Accanto a questi momenti vi sono<br />
stati quelli in cui lo scambio fraterno e lo<br />
stare insieme hanno permesso di unire i partecipanti<br />
in un solo grande gruppo, metten-
472<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
do in evidenza la ricchezza delle lingue,<br />
culture e provenienze più diverse.<br />
Al termine del Congresso il 27 ottobre,<br />
l’Assemblea ha discusso la Bozza del nuovo<br />
Documento sulla Formazione Permanente,<br />
preparato dal gruppo di redazione.<br />
Per novanta minuti si è potuto dialogare e<br />
dare suggerimenti in vista della redazione<br />
del testo. Al termine di questo intenso<br />
scambio, Fr. Massimo ha chiesto un’approvazione<br />
generale del testo e di poterne affidare<br />
la redazione finale alla Segreteria generale<br />
per la Formazione e gli Studi.<br />
L’Assemblea ha dato il suo assenso con un<br />
applauso di conferma e, dopo la pausa, ha<br />
accolto il Ministro generale e il suo Definitorio,<br />
giunti per condividere l’ultima tappa<br />
del Congresso. Dopo la lettura e la breve discussione<br />
della Bozza del Messaggio finale<br />
del Congresso a tutti i Frati dell’Ordine, il<br />
Ministro generale e i Definitori hanno salutato<br />
i Congressisti. Il Ministro ha, quindi,<br />
offerto una breve riflessione sulla Formazione<br />
Permanente come un cammino per<br />
giungere ad essere se stessi. Al termine, è<br />
seguito un animato dialogo dei Moderatori<br />
con il Definitorio.<br />
Nel pomeriggio i Definitori hanno incontrato<br />
i Moderatori delle rispettive Conferenze.<br />
Dopo la cena, tutti si sono recati al Vescovado<br />
di Assisi per la Veglia di preghiera,<br />
presieduta dal Vescovo di Assisi che ha accolto<br />
i Congressisti con molta cortesia e ha<br />
rivolto loro parole molto sentite sullo spirito<br />
ecclesiale di S. Francesco proprio nel<br />
luogo in cui il santo si spogliò dinanzi al padre<br />
e al Vescovo Guido II. Un breve pellegrinaggio<br />
alla luce dei flambeaux, accompagnando<br />
l’icona dell’Albero della santità<br />
serafica, ha condotto il Definitorio generale,<br />
i Congressisti e tutti i Frati convenuti per<br />
l’occasione, alla Basilica di S. Chiara. Qui<br />
il Ministro generale ha rivolto agli astanti<br />
un discorso per l’apertura della terza tappa<br />
di preparazione alla celebrazione della grazia<br />
delle Origini nel 2009. La rinnovazione<br />
della Professione da parte di tutti i Frati presenti<br />
ha costituito il culmine della Veglia,<br />
dell’intensa giornata e, idealmente, di tutto<br />
il Congresso!<br />
La mattina dell’ultimo giorno del Congresso,<br />
il 28 ottobre, ci si è riuniti per la lettura<br />
e l’approvazione del Messaggio finale<br />
ai Frati dell’Ordine. Il testo, emendato secondo<br />
i suggerimenti del giorno precedente,<br />
è stato accolto e approvato all’unanimità.<br />
Fr. Massimo Fusarelli ha offerto, poi,<br />
una lettura sintetica del percorso del Congresso,<br />
soprattutto in vista del futuro, e ha<br />
indicato alcune “finestre aperte”, perché il<br />
Congresso continui il suo cammino di verifica<br />
e di azione rinnovato nel cammino dei<br />
Frati e delle Entità.<br />
Sono seguite la lettura della valutazione<br />
fatta dai Congressisti e, infine, la lista dei<br />
ringraziamenti e dei saluti. La solenne Concelebrazione<br />
eucaristica nella Basilica di S.<br />
Maria degli Angeli, presieduta dal Ministro<br />
generale, attorniato dal Ministro provinciale<br />
di Assisi, dai membri della Segreteria generale<br />
per la Formazione e gli Studi, dal Definitorio<br />
e da tutti i Congressisti, ha concluso<br />
con un profondo rendimento di grazie al<br />
Signore i lavori. La Fraternità della Porziuncola<br />
ha, quindi, invitato tutti i Frati al<br />
pranzo festivo nel grande refettorio, per un<br />
ultimo momento di gioiosa agape.<br />
A laude di Cristo e del suo servo Francesco.<br />
Amen!<br />
FR. MASSIMO FUSARELLI<br />
2. Homilía de apertura del Ministro<br />
General<br />
Asís 14 de octubre 2007<br />
EVANGELIUM OBSERVARE!<br />
2Re 5, 14-17; Sal 97<br />
2Tim 2, 8-13; Lc 17, 11-19<br />
Queridos hermanos:<br />
El Señor os dé la paz.<br />
Con esta solemne Eucaristía iniciamos<br />
oficialmente el II Congreso Internacional<br />
de Moderadores de Formación Permanente<br />
<strong>OFM</strong>. Reitero mi fraterna bienvenida a todos<br />
vosotros, mis queridos hermanos, a la<br />
Porciúncula, la casa común de todos los<br />
Hermanos Menores, por ser casa de la Madre,<br />
la cuna de la Orden, y el lugar más que-
E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 473<br />
rido por nuestro hermano y padre Francisco.<br />
Expreso también mi gratitud a la Secretaría<br />
general para la Formación y los Estudios<br />
por la organización de este encuentro y<br />
por todo lo que hace en favor de la Formación<br />
inicial y permanente.<br />
En cuanto lámpara, la Palabra de Dios<br />
está llamada a iluminar nuestro camino de<br />
creyentes y también de Hermanos Menores.<br />
En este contexto, me parece importante señalar<br />
que el texto del Evangelio que hemos<br />
proclamado es profundamente dinámico.<br />
Este dinamismo se expresa principalmente<br />
a través de los diez verbos de movimiento<br />
que encontramos en el relato. Un relato que<br />
no habla de posibilidades, sino de la realidad<br />
de lo imposible. La salvación, que es<br />
imposible para el hombre, es ofrecida gratuitamente<br />
por Jesús a los diez leprosos, a<br />
toda la humanidad pecadora, representada<br />
en ellos. Lo que es imposible para el hombre,<br />
no lo es para Dios (cfr. Lc 28, 27). Una<br />
sola cosa es necesaria para obtener que lo<br />
imposible se haga realidad, para obtener la<br />
salvación: encontrar a quien tiene poder para<br />
curarnos de la lepra, es decir, de la situación<br />
de pecado y de muerte, que nos mantiene<br />
lejos de la comunidad de los vivos<br />
(cfr. Lv 13, 45ss).<br />
No basta ser curados, es necesario llegar<br />
a quien es la fuente de tal curación. Sólo la<br />
relación íntima y profunda con la fuente de<br />
agua viva, con el Señor, puede llevarnos a<br />
sentirnos salvados, y a vivir como tales. La<br />
confesión de fe del leproso, que postrado en<br />
tierra da gracias en alta voz a Jesús después<br />
de la curación, así como la de Naamán, que<br />
confiesa haber sido curado por el poder del<br />
Dios de Israel: “Ahora sé –dice Naamán-,<br />
que no hay Dios en toda la tierra sino en Israel”,<br />
son claros ejemplos de esta salvación<br />
asumida, gustada y celebrada. La salvación<br />
es ofrecida gratuitamente a todos, pero no<br />
todos la acogen, y, como consecuencia, no<br />
todos la pueden gustar y celebrar.<br />
Pero lo que resulta extraño en el texto es<br />
que al único que vuelve a dar gracias, Jesús<br />
le pide cuenta de los otros nueve: ¿dónde<br />
están los otros nueve que han sido curados?<br />
(cfr. Lc 17, 17). Quien se siente salvado es<br />
llamado a la misión, a comunicar a todos la<br />
buena noticia, a fin de que todos vean la salvación<br />
de nuestro Dios (Salmo responsorial),<br />
abran los ojos y vean, vuelvan, glorifiquen<br />
a Dios, adoren al Señor y hagan fiesta<br />
con él: “Aclamad al Señor toda la tierra,<br />
gritad, exultad con cantos de gloria” (cfr.<br />
Sal 97). Quien ha sido salvado y gusta la<br />
salvación no puede desentenderse de los<br />
otros nueve que no la han visto. No puede<br />
decir como Caín: “¿Soy yo acaso responsable<br />
de mi hermano?” (Gn 4, 9). Como Pablo,<br />
el que ha sido salvado ha de hacer todo<br />
lo posible a fin que todos puedan alcanzar<br />
la salvación que está en Cristo Jesús (2Tim<br />
2, 10).<br />
Queridos hermanos y hermanas: La fe se<br />
mide por la capacidad de comprender y reconocer<br />
lo que Dios realiza en nosotros, por<br />
nosotros y en torno a nosotros. Por otra parte,<br />
la fe comporta asumir como misión el<br />
hacer partícipes a cuantos nos rodean del<br />
don recibido. La experiencia de la vida como<br />
don, en relación con Dios y con los demás,<br />
y no sólo como un derecho, nos llevará<br />
a vivir la vida en constante actitud de gratitud.<br />
No somos lo que hoy se llama “self<br />
made man”. Desde una visión de fe no podemos<br />
decir que somos “autosuficientes”.<br />
Somos don, llamados a ser don. Es bueno<br />
que tomemos conciencia de lo que se nos<br />
debe, pero es necesario que al mismo tiempo<br />
tomemos conciencia de lo que debemos.<br />
En mi tierra se suele decir que con demasiada<br />
frecuencia nos olvidamos del paraguas<br />
apenas cesa la lluvia o de la cuchara apenas<br />
termina la comida. No podemos ser ingratos,<br />
no podemos acordarnos del Señor sólo<br />
cuando le necesitamos.<br />
Pero esta gratitud comporta una doble<br />
responsabilidad: hacia uno mismo y hacia<br />
los demás. La responsabilidad hacia uno<br />
mismo exige desarrollar los dones que del<br />
Señor hemos recibido, a comenzar por el<br />
don de la fe. No podemos cubrir los dones<br />
del Señor con el polvo de la costumbre o del<br />
aburrimiento. La responsabilidad hacia los<br />
demás nos ha de llevar a sentirnos misioneros,<br />
anunciadores, primero con la vida y<br />
luego con las palabras, de las maravillas<br />
que el Señor opera en nosotros. El discípulo<br />
se siente llamado a desarrollar los talen-
474 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
tos recibidos y, al mismo tiempo, se siente<br />
llamado a ser misionero. Y siempre gozosos:<br />
“Cantad al Señor un cántico nuevo...”,<br />
nos invitaba el Salmista (Sal 97, 1). El agradecimiento<br />
que el Señor espera de nosotros<br />
es el aprecio, nuestro abrirnos a la sorpresa,<br />
a la alegría, a la alabanza, a la celebración<br />
de sus prodigios, contrariamente a la impresión<br />
de muchos creyentes que parecen estar<br />
participando en los funerales de los dones<br />
de Dios.<br />
Estamos iniciando la celebración del II<br />
Congreso Internacional de Moderadores de<br />
Formación Permanente de la Orden de los<br />
Hermanos Menores. Un momento fuerte en<br />
el camino de renovación que la Orden ha<br />
iniciado hace ya años con la publicación de<br />
las nuevas Constituciones Generales y con<br />
los diversos encuentros y documentos que<br />
han marcado nuestro itinerario postconciliar;<br />
una renovación que encuentra en la<br />
Formación permanente su eje transversal.<br />
Sin ella, en efecto, no se puede hablar de renovación<br />
personal ni institucional; sin ella<br />
no se puede hablar de fidelidad creativa a<br />
nuestra vocación y misión. En el contexto<br />
de las lecturas que hemos escuchado bien<br />
podemos decir que la formación permanente,<br />
en cuanto proceso de conversión, tal y<br />
como la definen nuestros documentos y los<br />
documentos de la Iglesia, no es sino un proceso<br />
que nos lleve a reavivar el don de Dios<br />
en nosotros, como dice el Apóstol; un proceso<br />
que nos lleve a hacer fructificar los dones<br />
que hemos recibido, desarrollando, “de<br />
un modo armónico”, nuestras “dotes físicas,<br />
psíquicas, morales e intelectuales”<br />
(RFF 45), y, de este modo, podamos alcanzar,<br />
en fraternidad, la madurez humana,<br />
cristiana y franciscana (cfr. CCGG 39). En<br />
este sentido bien podemos decir que la formación<br />
permanente nos ayuda a vivir ya<br />
hoy la gracia del futuro.<br />
Que el Señor, por intercesión de la Virgen<br />
hecha iglesia y del padre san Francisco,<br />
nos conceda Evangelium observare, pasión<br />
y compromiso personal y fraterno por la<br />
formación permanente, para que no nos paremos<br />
en la nostalgia del pasado y en la parálisis<br />
de un presente, que no logramos<br />
comprender plenamente, ni vivir con la pa-<br />
sión que exige el poder abrazar el futuro<br />
con esperanza (cf. NMI 1).<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro general<br />
3. Omelia del Ministro generale in occasione<br />
della veglia di preghiera<br />
Assisi, Basilica di santa Chiara, 27.102007<br />
IN CAMMINO<br />
Carissimi fratelli,<br />
il Signore vi dia pace.<br />
Abbiamo iniziato la nostra Veglia di preghiera<br />
con un pellegrinaggio dall’antica<br />
cattedrale di Santa Maria, luogo dello spogliamento<br />
di Francesco davanti al Vescovo<br />
di Assisi (cf. 3Comp 20), alla Basilica di<br />
Santa Chiara, davanti al Crocifisso di San<br />
Damiano, il crocifisso che parlò a Francesco<br />
nei primi passi della sua conversione alla<br />
vita evangelica, invitandolo a riparare la<br />
Chiesa che minacciava rovina (cf. 2Cel 10).<br />
Sono veramente contento di questa iniziativa,<br />
poiché questo pellegrinaggio ci offre<br />
una bella immagine di ciò che è la formazione<br />
permanente, ed è quindi il modo<br />
migliore per concludere il II Congresso Internazionale<br />
dei Moderatori di formazione<br />
permanente dell’Ordine dei Frati Minori<br />
che si è svolto a Santa Maria degli Angeli,<br />
presso la Porziuncola, in questi giorni.<br />
La formazione permanente: un cammino<br />
di conversione<br />
La formazione permanente, infatti, si<br />
presenta come un cammino di conversione,<br />
che inizia con lo spogliamento di se stessi, e<br />
che, partendo dalla contemplazione del Cristo<br />
povero e crocifisso, ci porta a vivere sine<br />
proprio, nell’adesione totale a Cristo e<br />
nell’identificazione piena con Lui. Questo è<br />
il cammino seguito da Francesco e di quanti<br />
formano parte del frondoso albero della<br />
santità dell’Ordine. Questo deve essere il<br />
nostro cammino.<br />
Un cammino lento e faticoso. Cammino<br />
lento e faticoso, poiché si concluderà soltanto<br />
quando ciascuno di noi sarà tutto di
E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
Cristo, tutto per Cristo, tutto in Cristo.<br />
Cammino lento e faticoso, poiché dura tutta<br />
la vita, dalla prima chiamata alla visita di<br />
sorella morte corporale (cf. RFF 107), con<br />
le inevitabili difficoltà di chi desidera essere<br />
fedele al proposito che ha abbracciato il<br />
giorno della sua professione (cf. VC 70).<br />
Cammino lento e faticoso, poiché lenta e faticosa<br />
è l’assimilazione dei sentimenti di<br />
Cristo verso il Padre, obbiettivo ultimo della<br />
formazione (cf. VC 65). Cammino lento<br />
e faticoso, poiché non risulta semplice né<br />
facile spogliarsi al punto di poter dire con<br />
Francesco: D’ora in poi dirò ‘Padre mio<br />
che sei nei cieli’ (cf. 3Comp 20).<br />
Soltanto dopo la morte si potrà dire anche<br />
di noi, per pura misericordia, quanto<br />
Francesco disse dei Protomartiri dell’Ordine:<br />
Adesso è un vero frate minore. Fintantoché<br />
non giunge questo momento, siamo in<br />
formazione, siamo pellegrini verso<br />
l’identificazione con Cristo povero e crocifisso.<br />
È mantenendoci in cammino, nella vicinanza<br />
alla realtà storica, ascoltando la Parola<br />
e traducendola immediatamente nella<br />
vita di ogni giorno (cf. Il Signore ci parla<br />
lungo il cammino = Spc 11), che avremo<br />
una migliore comprensione della nostra vocazione<br />
e missione (cf. Spc 10).<br />
La vita evangelica che abbiamo professato<br />
ci spinge a non fermarci mai, a mantenerci<br />
sempre in marcia, a sentirci pellegrini<br />
e forestieri (cf. Rb 6, 2; Test 24), in costante<br />
ricerca della nostra identità, e quindi ad essere<br />
sempre “mendicanti di senso” (Spc 6)<br />
per progredire dal bene al meglio, e attualizzare<br />
il nostro carisma di pari passo con le<br />
sfide del cambiamento d’epoca che stiamo<br />
vivendo (cf. Spc 1). Senza questa attitudine<br />
non c’è formazione permanente e senza formazione<br />
permanente non ci sarà mai un vero<br />
e profondo rinnovamento della nostra vita<br />
e missione, obbiettivo ultimo del progetto<br />
La grazia degli origini con il quale ci<br />
prepariamo a celebrare gli 800 anni della<br />
fondazione del nostro Ordine.<br />
In cammino verso il 2009<br />
Mendicanti di senso (cf. Spc 6), dal<br />
2006, noi Frati Minori, ci siamo messi in<br />
cammino verso il 2009, anno giubilare per<br />
475<br />
quanti hanno abbracciato la forma di vita rivelata<br />
dall’Altissimo a Francesco 800 anni<br />
fa (cf. Test 14). Nel 2006 anche noi davanti<br />
al Crocifisso di San Damiano, ci siamo domandati<br />
come Francesco, “Signore, cosa<br />
vuoi che io faccia?” (TC 6) e, anche: “che<br />
cosa dobbiamo fare, fratelli?” (At 2,37).<br />
Era l’anno in cui facevamo memoria della<br />
conversione di Francesco e che nel nostro<br />
pellegrinaggio giubilare ci chiamava al discernimento,<br />
chiave del futuro, per poter vivere<br />
in “fedeltà creativa” (cf. VC 13) e rispondere,<br />
con lucidità e audacia, alle sfide<br />
del nostro tempo (cf. Signore vi dia pace =<br />
Sdp 6), in modo da essere “noi stessi, segni<br />
leggibili di vita per un mondo assetato di<br />
nuovi cieli e nuova terra (cf Sdp 7), e “segni,<br />
umili e semplici, di quella stella che<br />
continua a brillare in mezzo alla notte dei<br />
popoli” (Spc 9).<br />
Nel 2007 ci siamo interrogati sul nostro<br />
progetto di vita, e animati dalla risposta di<br />
Francesco dopo l’ascolto del Vangelo alla<br />
Porziuncola –“questo voglio questo chiedo,<br />
questo bramo di fare con tutto il cuore!”<br />
(1Cel 22) –, abbiamo tentato di ricuperare<br />
la centralità del Vangelo nella nostra vita,<br />
insieme alla Regola, “libro della vita, speranza<br />
di salvezza, midollo del Vangelo”<br />
(2Cel 208).<br />
In questo anno, abbiamo preso coscienza<br />
che soltanto mettendo il Vangelo al centro<br />
del nostro progetto di vita, potremmo ricuperare<br />
la poesia, la bellezza e l’incanto degli<br />
origini (Spc 14). D’altra parte questo anno<br />
ci ha aiutato ad essere più coscienti di<br />
prima che la Regola, in quanto libro aperto<br />
e non concluso, deve essere completato nella<br />
nostra fedeltà quotidiana a Dio e al mondo<br />
(cf. Spc 8). La centralità del Vangelo e<br />
della Regola nella nostra vita, saranno la<br />
prova della nostra volontà decisa di seguire<br />
Cristo più da vicino (cf. CCGG 5, 1).<br />
Con questo proposito arriviamo adesso<br />
alla terza tappa del nostro pellegrinaggio,<br />
che in questi due prossimi anni (2008-<br />
2009) ci porterà a celebrare il dono della<br />
vocazione.<br />
Per noi, celebrare significa, secondo il<br />
programma indicato da Giovanni Paolo II<br />
all’inizio del III millennio: fare memoria
476 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
grata del passato, abbracciare il futuro con<br />
speranza, vivendo il presente con passione<br />
(cf. Novo millennio ineunte =NMI 1)<br />
Ricordare con gratitudine il passato ci<br />
porterà, innanzitutto, a fare memoria e a rivivere<br />
il passaggio del Signore nella nostra<br />
vita; ci porterà a riascoltare quel “seguimi!”<br />
che un giorno ci cambiò la vita e ci pose alla<br />
sequela di Gesù, e a rivivere il nostro proposito,<br />
mantenendolo sempre giovane ed<br />
attuale. Fare memoria del passato deve portarci<br />
a conoscere e ammirare la schiera innumerevole<br />
di tanti nostri fratelli e sorelle<br />
che, avendo vissuto la stessa forma di vita<br />
che noi abbiamo professato, hanno raggiunto<br />
la santità. In questo modo siamo chiamati<br />
a vedere la santità come la dinamica determinante<br />
e intrinseca della nostra vita e<br />
missione: “Questa è la volontà di Dio, la vostra<br />
santificazione” (1Ts 4, 3). Se questo è il<br />
progetto di Dio su ciascuno di noi, sarebbe<br />
un controsenso accontentarci di una vita<br />
mediocre, vissuta con etica minimalista e<br />
con religiosità superficiale. In questo anno<br />
siamo chiamati a proporci e proporre con<br />
convinzione “l’alto grado” della “vita cristiana<br />
ordinaria”, la santità (cf. NMI 30-31).<br />
Abbracciare il futuro con speranza, per<br />
diventare profezia di futuro ( cf. NMI 3), deve<br />
portarci ad essere sentinelle del mattino<br />
(cf. Is 21, 11ss), ad essere vigilanti, con gli<br />
occhi puntati sul futuro (cf. VC 110), ad assumere<br />
il futuro come il tempo dello Spirito,<br />
e a mantenere vivi i sogni, fondati nella<br />
promessa che il Signore è con noi, a non rinunciare<br />
agli ideali, poiché anche se, come<br />
le stelle, mai li raggiungeremo, ci orientano<br />
nel camino. Abbracciare il futuro con speranza<br />
è incompatibile con la stanchezza, la<br />
rassegnazione e la nostalgia, come pure è<br />
incompatibile con un realismo che ci paralizza<br />
e ci impedisce di camminare. Però<br />
questo sguardo verso il futuro, a cui ci spinge<br />
lo Spirito (cf. VC 110), esige da noi di vivere<br />
il presente con vera passione, la passione<br />
del “primo amore”, la passione che un<br />
giorno, più o meno lontano, ci portò a lasciare<br />
tutto per seguire Gesù, come frati minori,<br />
la passione che nasce dall’aver incontrato<br />
il Signore, il tutto, il bene, il sommo<br />
bene, la bellezza, la ricchezza a sufficienza<br />
(cf. LodAl), e si alimenta costantemente<br />
dell’incontro con lui nella preghiera, nella<br />
fraternità, nella missione.<br />
Per noi, celebrare significa, anche, restituire<br />
con la vita e le parole quanto dal Signore<br />
e dagli altri abbiamo ricevuto, coscienti<br />
che “nulla ci appartiene, tutto è un dono ricevuto<br />
chiamato ad essere condiviso e restituito”<br />
(Spc 20). Ci sentiamo chiamati a vivere<br />
la logica del dono che ci porta alla totale adesione<br />
a Cristo (cf. Spc 25), e alla consegna<br />
gratuita, a uscire da noi stessi per andare incontro<br />
all’ altro, al diverso (cf. Spc 22).<br />
Per noi, celebrare significa essere sempre<br />
lieti nel Signore (Fil 4, 4), benedire il<br />
Padre delle misericordie (cf. TestC 5) che ci<br />
ha “predestinato, eletto e benedetto con<br />
ogni benedizione spirituale, nei cieli, in<br />
Cristo”(Ef 1, 3), e, senza merito alcuno, ci<br />
ha rivelato i segreti del Regno (cf. Mt 11,<br />
25). Per noi, celebrare significa essere grati<br />
e cantare il nostro “magnificat”, perché il<br />
Signore, guardando la nostra miseria (cf. Lc<br />
1, 48), non ci abbandona, ma continua a<br />
guardarci con amore (cf. Mc 18, 21), e a rinnovare<br />
costantemente la sua chiamata a seguirlo<br />
(cf. Gv 21, 19). Per noi, celebrare significa<br />
fare della nostra vita quotidiana<br />
un’eucaristia, una festa, e in questo modo<br />
poter dire al mondo che siamo felici<br />
d’essere Frati Minori.<br />
Cari fratelli, in cammino verso il 2009,<br />
celebriamo l’amore di Dio che ci ha chiamato<br />
ad essere Frati Minori e comunichiamo<br />
a quanti si faranno presenti nel nostro<br />
cammino la bellezza di seguire Cristo. Sia<br />
questo l’impegno che assumiamo oggi, tutti,<br />
all’inizio di questa terza tappa giubilare<br />
verso la grazia delle origini.<br />
In questa terza tappa di preparazione alla<br />
celebrazione dell’VIII Centenario della<br />
fondazione del nostro Ordine, per poter gustare<br />
la grazia degli origini, preghiamo:<br />
Signore Gesù, il solo Santo,<br />
apri il nostro cuore<br />
alla pienezza dell’ amore,<br />
mettici sul cammino delle beatitudini,<br />
donaci la grazia di essere santi.<br />
Signore Gesù, Maestro buono,<br />
insegnaci la via da seguire<br />
in questo cambiamento epocale;
E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
riempi il nostro cuore di gratitudine<br />
per tutto il bene che hai fatto<br />
nella nostra Fraternità e in noi stessi,<br />
fa che sappiamo fare festa, stupiti<br />
dal tuo amore e delle tue meraviglie.<br />
Signore Gesù, vero Amico,<br />
donaci occhi dallo sguardo penetrante,<br />
per scrutare nella notte,<br />
donaci la sapienza che nasce<br />
dalla tua amicizia, per saper<br />
discernere quanto viene da te,<br />
donaci coraggio per testimoniare<br />
davanti agli uomini, nostri fratelli,<br />
la bellezza di seguirti.<br />
Signore Gesù, unico Salvatore,<br />
viene in aiuto alla nostra fragilità,<br />
perché non ci scoraggiamo<br />
nei momenti difficili,<br />
donaci la semplicità della colomba,<br />
per andare tra la gente,<br />
e l’ astuzia del serpente<br />
per non essere del mondo,<br />
guardaci con amore,<br />
anche quando ti rinneghiamo.<br />
Altissimo, onnipotente e buon Signore,<br />
ti ringraziamo perché ci hai pensato,<br />
creato, e chiamato alla vita francescana,<br />
ti benediciamo perché mantieni vivo<br />
in noi il proposito di seguirti da vicino,<br />
ti lodiamo perché, come per Francesco,<br />
ci hai dato la grazia di scopriti<br />
come il vero tesoro della nostra vita.<br />
A te la lode, la benedizione e ogni onore.<br />
Amen.<br />
FR. JOSÉ RODRIGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
4. Comunicación del Ministro general<br />
S. Maria degli Angeli, Domus Pacis,<br />
27.10.2007<br />
LA FORMACIÓN PERMANENTE<br />
UN CAMINO<br />
PARA LLEGAR A SER YO MISMO<br />
Al final de este II Congreso Internacional<br />
para Moderadores de Formación Permanente,<br />
que por la metodología elegida<br />
bien se puede llamar “taller”, me alegra po-<br />
477<br />
der compartir con vosotros algunas reflexiones<br />
sobre el tema que nos ocupa: La Formación<br />
Permanente (= FP).<br />
En esta comunicación no pretendo ofrecer<br />
nuevas pistas, a las que seguramente ya<br />
habéis pensado en estos días. Tampoco pretendo<br />
hacer una síntesis de lo que habéis<br />
tratado durante el Congreso que mañana<br />
concluiremos. Sólo deseo reafirmar algunos<br />
aspectos que podrían ayudarnos a asumir<br />
con mayor fuerza y entusiasmo el desafío<br />
que nos lanza hoy la FP y de los que<br />
ciertamente yo estoy profundamente convencido.<br />
Hacia una definición de FP<br />
Se han dado muchas definiciones de FP.<br />
También en este Congreso. Todas ellas me<br />
parecen acertadas y todas, unas más que<br />
otras, señalan aspectos que hay que tener<br />
presente a la hora de programar y de asumir<br />
un camino de FP. Pero antes de definir la FP<br />
quiero acercarme, desde distintas perspectivas,<br />
a la realidad de FP.<br />
FP: Un tema de gran actualidad. De<br />
ella, en efecto, depende no sólo nuestro futuro,<br />
lo cual ya justificaría que le dedicásemos<br />
gran atención, sino también nuestro<br />
presente como consagrados y Hermanos<br />
Menores. Y no sólo está en juego nuestro<br />
presente y nuestro futuro sino que también<br />
está en juego el presente y el futuro de nuestros<br />
candidatos y de los hermanos en formación<br />
inicial, pues, como hemos dicho<br />
muchas veces, la formación permanente es<br />
el “humus” de la formación inicial, y sin<br />
aquella no se pueda dar ésta. No podemos<br />
formar sin formarnos. Sin formación permanente,<br />
la formación inicial se reduce a<br />
poner un remiendo nuevo en un vestido viejo,<br />
con todo lo que ello lleva consigo.<br />
FP: Un camino de toda la vida. La formación<br />
es siempre permanente. La formación<br />
ha de acompañar al religioso y al franciscano<br />
durante toda la existencia si de verdad<br />
quiere consagrarse totalmente a Dios.<br />
La formación es camino de toda la vida por<br />
la sencilla razón que en el orden de la fe y<br />
del amor –y la vida consagrada y franciscana<br />
es constitutivamente cuestión de fe y de<br />
amor-, nada se adquiere de una vez para
478 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
siempre. Todo depende de la opción que se<br />
atribuye al cotidiano de la vida y de la orientación<br />
profunda que se determina más allá de<br />
cualquier preocupación formalista. La vida<br />
consagrada y franciscana conoce también la<br />
insidia de la mediocridad espiritual, del aburguesamiento<br />
y de la mentalidad consumística.<br />
Es urgente repensar la formación permanente<br />
como respuesta a los retos y desafíos<br />
que la misma vida nos pone hoy.<br />
FP: una tarea difícil. La FP es una tarea<br />
difícil porque la tiene muchísimo que ver<br />
con la vida, es más, la FP es la vida misma,<br />
y la vida es muy compleja. La FP, como<br />
bien sabemos, no puede reducirse a cursos,<br />
por el simple hecho de que no es un simple<br />
aggiornamento, y, menos todavía, un adoctrinamiento.<br />
Tampoco es una simple capacitación<br />
profesional, aunque ésta haga parte<br />
de la FP. La FP tiene como objetivo último<br />
la conversión –la FP es un camino de<br />
conversión-, transformación de toda la persona,<br />
y sabemos, por experiencia propia, lo<br />
difícil que todo ello resulta.<br />
FP: una tarea siempre pendiente. Casi<br />
nadie niega la necesidad de la FP, pero son<br />
muchos lo que se resisten a asumirla como<br />
elemento dinamizador de la propia vida. No<br />
desconozco los esfuerzos que se han hecho<br />
en este campo, pero tampoco hemos de desconocer<br />
las grandes resistencias que todavía<br />
hoy se dan. Unos porque no han entendido<br />
lo que realmente es FP, y la reducen a<br />
una dimensión de la persona. Muchos porque<br />
tienen miedo a lo que la FP comporta:<br />
situarse en actitud constante de cambia, y<br />
por ello prefieren quedarse en la tierra de la<br />
esclavitud a asumir el riesgo de la libertad;<br />
prefieren las cebollas de la esclavitud, al<br />
maná de la libertad.<br />
FP: una tarea urgente. Si el discerniendo<br />
es necesario en estos momentos más que<br />
en otros, para no dejarnos llevar de la mediocridad<br />
y de la rutina, la FP es una mediación<br />
insustituible en todo proceso de discernimiento,<br />
para captar las nuevas realidades<br />
en un mundo en constante mutación, y proponer,<br />
con unos métodos y lenguaje renovados,<br />
el Evangelio a los hombres y mujeres<br />
de hoy. Sin FP no puede darse la fidelidad<br />
creativa. La FP es el reto entre los que<br />
más cualificarán nuestro futuro. Es un frente<br />
siempre abierto que solicita caminos nuevos<br />
de búsqueda y de realización para favorecer<br />
la cualidad de vida. La FP no es un optional:<br />
es una exigencia y una urgencia a la<br />
vez.<br />
Hecho estos subrayados, pienso que la<br />
FP bien se puede definir como: la disponibilidad<br />
activa e inteligente de quien se deja<br />
formar por la vida y para toda la vida, y de<br />
este modo puede llegar a ser él mismo y seguir<br />
a Cristo más de cerca, según la forma<br />
de vida franciscana, anunciado el Evangelio<br />
en el mundo de hoy. Su condición es<br />
pues la docilidad, es decir: la actitud interior<br />
de quien, libre en el corazón y la mente,<br />
aprende a aprender de la vida, y, sin renunciar<br />
a lo que él quiere ser y a la propia<br />
realización, se abre al proyecto que el Señor<br />
tiene sobre él. La docilidad es la libertad del<br />
sujeto de dejarse tocar/educar por la vida,<br />
por los otros, por cada situación existencial<br />
y por la experiencia. Pero además esta docilidad<br />
no puede ser pasiva, sino activa, que<br />
lleve a asumir la responsabilidad que lleva<br />
consigo el que cada uno es el primer responsable<br />
de la propia formación, la mirada<br />
positiva del otro y del mundo que lo rodea,<br />
la libertad interior para asumir los fragmentos<br />
de verdad y de belleza en torno a uno, y<br />
la capacidad de relacionarse con la alteridad,<br />
en actitud de interacción fecunda. Es lo<br />
que alguno llama docibilitas.<br />
La FP supone asumir muchos de los lugares<br />
propios de la FP. Quien se siente en<br />
FP sabe aprender de Dios, el verdadero autor<br />
de la formación, de su Palabra y de su<br />
misterio, de la liturgia que celebra y de la riqueza<br />
del carisma que abrazó por la profesión.<br />
Pero quien se siente en FP sabe aprender,<br />
también, de los otros, de cada hermano,<br />
santo o menos santo, de la gente, de los pobres,<br />
en cada momento de la vida y en cada<br />
servicio que presta, en el éxito y en el fracaso,<br />
de joven, adulto o anciano, cuando está<br />
sano y cuando está enfermo.<br />
Se hace necesario, por tanto, superar la<br />
concepción demasiado intelectualista de<br />
FP, casi como se tratase de refrescar constantemente<br />
ideas, prospectivas teológicas,<br />
aggioramentos culturales. Cierto que la FP
E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
es también eso, pero no es sólo, ni fundamentalmente,<br />
eso. En la FP es necesario dar<br />
peso formativo al Esfahrung, a lo cotidiano,<br />
a la experiencia de cada día, rica de historia<br />
y de relaciones, en el ámbito de la trasfiguración.<br />
Siento que el valor de la experiencia<br />
es fundamental en todo el proceso de FP,<br />
siempre que esté animada por un inteligente<br />
proyecto de experiencia de valores. De<br />
hecho la experiencia acrítica podría ser<br />
fragmentada y despistar en la construcción<br />
lineal de la persona.<br />
Otro elemento esencial en la FP es asumir<br />
un itinerario de identificación que lleve<br />
a la persona, en palabras de Heidegger, de<br />
la condición de un ser anónimo, disperso, e<br />
impersonal, a la condición de ser él mismo<br />
abierto a la relación, responsable y proyectual,<br />
del paso del se hace, se piensa, se dice,<br />
se cree…, al hago, pienso, digo, creo.. La<br />
FP se convierte, de este modo, en un proceso<br />
de autenticación del sujeto que pasa de<br />
ser ninguno, a ser él mismo. La FP es un<br />
proceso a través del cual se va construyendo<br />
la propia identidad, lo que significa distanciarse<br />
progresivamente del “he sentido<br />
decir”, de la teoría…, para proyectarme hacia<br />
adelante, consciente de la propia vocación<br />
a la vida y de una respuesta personal,<br />
única e irrepetible. Se trata de asumir la responsabilidad<br />
de ser yo mismo, de decir “fiat<br />
mihi”, un fiat itinerante, histórico y nunca<br />
acabado. Sólo entonces aprender de los<br />
otros no se torna despersonalizante o alienante.<br />
Motivaciones para la FP<br />
A este punto hemos de preguntarnos,<br />
¿cuáles son las motivaciones que empujan<br />
a los distintos Institutos para dar prioridad a<br />
la FP? Enumeremos algunas.<br />
Motivaciones psicoanalíticas<br />
El hombre “es una posibilidad, su ser es<br />
un poder ser” decía Victor Emil Frankl. El<br />
hombre no se resuelve jamás en su actualidad.<br />
Podríamos decir que ser hombre no<br />
quiere decir “ser-actualmente”, sino “serfacultativamente”<br />
(facultas = posibilidad).<br />
El futuro tira del presente y del pasado. La<br />
Formación Permanente es un llegar a ser.<br />
479<br />
Actividad permanente de la vida es encontrar<br />
una tarea, sentir la concreta responsabilidad<br />
de frente a una posibilidad que nos desafía;<br />
cuanto más sintamos fuerte el sentido<br />
de realizarnos, más significado adquirirá la<br />
vida y más necesidad sentiremos de la FP.<br />
Motivaciones socio-culturales<br />
A veces tenemos una imagen de la vida<br />
demasiado lineal (nacimiento, juventud,<br />
madurez – tiempo del trabajo y misión,<br />
tiempo de la jubilación, senectud); pero algunas<br />
tendencias de nuestra sociedad nos<br />
invitan a repensar este esquema rígido. La<br />
nuestra, es una sociedad que nos impone la<br />
imagen de hombres no acabados, que no<br />
han llegado a su meta; una imagen en la que<br />
la vida no se ve ya como un apagarse gradual,<br />
sino como un recurso a valorizar continuamente.<br />
Otro desafío es la post-modernidad como<br />
tempestad cultural que alcanza nuestras<br />
certezas y las desbarata, obligándonos a<br />
volver a encontrar sentido a nuestra concepción<br />
del mundo y a nuestras opciones<br />
(“mendicantes de sentido”). La postmodernidad<br />
nos ha traído una cultura débil (pensamiento,<br />
ética, relativismo, individualismo),<br />
una “revolución silenciosa”, como la<br />
llama Ronald Inglehart, que en gran parte<br />
sólo se preocupa de “estar bien con uno<br />
mismo”, según la lógica del individualismo.<br />
Existe un individualismo utilitario fundado<br />
sobre el trabajo, atento a evaluar riesgos<br />
y posibilidades de éxito, que subordina<br />
sentimientos y exigencias a otros intereses<br />
prácticos. Por otra parte existe un individualismo<br />
expresivo, que no niega la búsqueda<br />
de éxito pero que concede mayor espacio<br />
a las varias experiencias que la vida<br />
permite y a los gozos y placeres. Ambas tipologías<br />
subrayan el absoluto del individualismo.<br />
La vida es como un adaptarse a<br />
las situaciones, con independencia de absoluto<br />
(sistemas de sentido fijos, valores,...).<br />
También en la vida religiosa se observa esta<br />
tendencia a plantearse individualísticamente<br />
la vida, concentrándola en el “estar<br />
bien”, o sea sobre la satisfacción personal,<br />
o a la libertad absoluta de elección y el rechazo<br />
de todo tipo de responsabilidad o
480 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
compromiso que no coincida con la realización<br />
personal.<br />
Si queremos responder adecuadamente a<br />
estos desafíos no podemos prescindir de la<br />
FP. Sin ella o nos descolgaremos del tren de<br />
la vida o apuntaremos a cualquier “moda”,<br />
aunque no tenga nada que ver con nuestras<br />
opciones más esenciales.<br />
Motivaciones de antropología cristiana<br />
La obediencia vocacional que nos empuja<br />
a volver a partir desde Cristo es el “más<br />
allá”, respecto a la autorrealización individualística.<br />
La creación de nuestra identidad<br />
es un itinerario hasta tener la estatura de<br />
Cristo. Nosotros estamos siempre en estado<br />
de gestación y sufrimos los dolores del parto,<br />
gemimos interiormente hasta la adopción<br />
de hijos. La categoría teológica de la esperanza<br />
es aquella que nos legitima el pensar<br />
nuestra vida como un eskaton que tiene que<br />
realizarse. Nosotros somos un ya y un no todavía,<br />
una hermosa definición de FP.<br />
Fidelidad creativa al carisma<br />
El carisma es una realidad viva que aún<br />
cuando surge en un tiempo y en unas condiciones<br />
determinadas, está llamado a perdurar<br />
a lo largo del tiempo y a concretarse en<br />
la vida de cada Hermano Menor. Para ello<br />
necesita una constante actualización en el<br />
ámbito de principios y una constante actualización<br />
en el ámbito existencial en la vida<br />
de cuantos profesan este carisma. Todo ello<br />
exige FP.<br />
Hacia un proyecto de FP<br />
La FP no puede improvisarse ni dejarse<br />
a la iniciativa de cada uno, aunque la responsabilidad<br />
principal sea de cada uno.<br />
Creo necesario articular bien los proyectos<br />
de FP a distintos niveles: de la Orden, de cada<br />
Provincia o Custodia, de cada Casa y cada<br />
Hermano.<br />
En el nivel de Fraternidad universal, lo<br />
principal es que los hermanos se den cuenta<br />
que la Orden intenta, a través de sus órganos<br />
institucionales, colocarse en una lógica<br />
de FP, en cuanto a los valores o a los<br />
objetivos de fondo, y en cuanto a la praxis o<br />
los objetivos específicos. La misión de la<br />
Orden en este sentido es ardua, pues no puede<br />
ahorrar energía alguna a fin de que todos<br />
se sientan vinculados a dichos objetivos y<br />
no los asuman como un optional, dejado a<br />
la iniciativa de cada uno. Se trata, por tanto,<br />
de promover una mentalidad y pedir una<br />
praxis de formación permanente a través de<br />
los instrumentos de animación que posee:<br />
visitas, cartas, comisiones, propuesta de un<br />
proyecto concreto para toda la Orden para<br />
un determinado momento, visitas fraternas<br />
o canónicas, pedir evaluaciones…<br />
En el nivel provincial o regional es donde<br />
se deben concretizar y adaptar a las situaciones<br />
concretas las indicaciones de la<br />
Orden, necesariamente generales. Es en la<br />
Provincia o región donde se debe elaborar,<br />
propiamente hablando, un Proyecto de FP,<br />
así como la organización de actividades extraordinarias,<br />
las propuestas de iniciativas<br />
periódicas, que estén en línea con el Proyecto<br />
general de la Orden, interpretado según<br />
las exigencias y posibilidades locales.<br />
Aquí deben involucrarse todos los hermanos<br />
de la Provincia o de la región.<br />
El nivel local o fraterno es fundamental,<br />
pues, como ya quedó dicho, es la fraternidad<br />
el “locus” originario de la FP y es la vida<br />
ordinaria el “modus” principal de la FP.<br />
La FP ha de restituir a la fraternidad su papel<br />
natural educativo/formativo, y pide al<br />
primer responsable, el guardián, de poner<br />
toda atención para que la fraternidad interprete<br />
este papel, involucrando plenamente a<br />
todos sus miembros. Hay que contar con todos<br />
y todos han de sentirse implicados en el<br />
proyecto de FP. Es responsabilidad principal<br />
del guardián promover y activar todos<br />
los instrumentos y momentos comunitarios<br />
a través de los cuales una fraternidad vive<br />
de hecho y pone en práctica su ministerialidad<br />
formativa. El compartir profundo, tal<br />
como lo indicó el Capítulo general extraordinario<br />
con la “Metodología de Emaús”, es<br />
elemento esencial en todo este camino.<br />
Si la formación permanente es derecho y<br />
deber de cada uno, nada ni nadie puede sustituir<br />
el compromiso responsable de cada<br />
persona en su propio crecimiento. Ninguno<br />
puede hacer por el otro el camino que supone<br />
la FP; camino que parte de una convic-
ción profunda a nivel personal: sentirse<br />
siempre novicio, por toda la vida, y que supone,<br />
también, ir madurando la actitud de<br />
discípulo, siempre en escucha atenta del<br />
Maestro, en libertad interior (docibilitas).<br />
En definitiva: toca a cada uno buscar los<br />
instrumentos que más le ayuden a crecer<br />
como persona, sirviéndose, por supuesto,<br />
de aquellos que la Orden, la Provincia y la<br />
fraternidad local ponen a su disposición.<br />
Además de articular bien todas estas mediaciones,<br />
un proyecto de FP ha de tener en<br />
cuenta el ritmo del tiempo y de las distintas<br />
estaciones de la vida. El ritmo del tiempo:<br />
ritmo cotidiano, ritmo mensual y ritmo<br />
anual. El ritmo de las distintas estaciones de<br />
la vida: primeros años de plena inserción en<br />
la actividad apostólica, la estación en que se<br />
suele presentar el riesgo de la rutina y de la<br />
desilusión, la estación de la edad madura, y<br />
la estación de la edad avanzada.<br />
Conclusión<br />
Creo que no es erróneo pensar que la FP<br />
es la gran oportunidad que el Señor pone a<br />
nuestra disposición para crecer y transformarnos.<br />
Creo que no es erróneo pensar que<br />
Dios ha puesto en nosotros un incipit para<br />
caminar hacia el perficere. La FP es un camino<br />
para llegar a ser hombres auténticos,<br />
siguiendo a Jesús, y dejándonos plasmar<br />
por los acontecimientos de la vida y de los<br />
hermanos que caminan con nosotros. Pongamos<br />
manos a la obra. Es maravilloso sentirse<br />
copartícipes en la obra de la creación<br />
de nosotros mismos y en la obra de la creación<br />
de los demás.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro general<br />
5. Final Message<br />
E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
EVANGELIUM OBSERVARE<br />
Dear Brothers,<br />
We, the Moderators of Ongoing Formation,<br />
have gathered over recent days in Assisi<br />
for our II International Congress. We<br />
come from all the Entities of the Order and,<br />
481<br />
from the very beginning, had the joy of<br />
sensing the beauty of a fraternity which embraces<br />
every race, language and culture.<br />
These days, passed in a serene and joyful<br />
climate, have been a real process of Ongoing<br />
Formation in which we have been<br />
helped to improve the quality of our fraternal<br />
relationships, to appreciate the importance<br />
of the Community Life Project for our<br />
fraternal life and to focus our attention on<br />
the need for continuous personal growth so<br />
that our life may be always full of significance<br />
for us, for the Friars with whom we<br />
live and for all those we meet in the ministry<br />
we carry out daily.<br />
It became evident that the identification<br />
of suitable keys and means which would facilitate<br />
our progress was an urgent task. We<br />
hope, therefore, that the new Document on<br />
Ongoing Formation, the result of what<br />
emerged, may be a useful instrument and a<br />
valid help so that we all may bring the indications<br />
found there down to the practical<br />
levels of our realities.<br />
The rewriting of this Document, the previous<br />
edition was that of 1995, was not only<br />
motivated by the need to take into account<br />
the many things which emerged from<br />
our reflections as an Order during the last<br />
fifteen years, but also from our awareness<br />
of the changes in the historical-cultural situation<br />
in which we live and the need for a<br />
corresponding rethink of our style of life.<br />
In drawing up the Document we sought<br />
to propose a vision of non-departmentalised<br />
ongoing formation, but rather one which<br />
would help to bring unity into our life. We,<br />
therefore, held that it was important to integrate<br />
some fundamental areas of our<br />
charism, such as the spirit of prayer and devotion,<br />
fraternity, evangelisation and mission,<br />
the commitment to justice, peace and<br />
the integrity of creation, dialogue, collaboration<br />
with the laity, etc., into the Document.<br />
At the beginning of this third stage of<br />
preparation for the celebration of the VIII<br />
Centenary of the foundation of the Order,<br />
we wish to entrust this Message to you,<br />
Brothers, to you older men and to you who<br />
are ill, so that you may face this delicate
482 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
moment of your existence with faith and, in<br />
this way, continue to be our teachers of life;<br />
to you younger Friars and you who have undertaken<br />
the way of Francis, so that you<br />
may always keep your enthusiasm alive and<br />
help us to face the future with courage; to<br />
you of a mature age, so that you may know<br />
how to remain always open to the challenges<br />
and changes which life calls on us to<br />
face. We also greet the Friars who live in<br />
situations of tension and difficulty in various<br />
parts of the planet, thus giving witness<br />
to the Gospel.<br />
We return to our Provinces and Custodies<br />
with a desire in our hearts to communicate<br />
all that the Lord has given us to live<br />
during these days to you. At the end of this<br />
time, a spontaneous desire is born within us<br />
to give thanks for the gift of our vocation<br />
and for the wonders that the Lord does in<br />
each one of us and in our fraternities.<br />
May the Lord give you peace!<br />
2. Saluto del Ministro generale per<br />
l’apertura dell’Anno Accademico<br />
2007-2008<br />
Roma, PUA, 19.10.2007<br />
Rettore Magnifico,<br />
Autorità accademiche,<br />
Professori e Officiali,<br />
Studenti e Studentesse,<br />
Cortesi ospiti e amici,<br />
il Signore vi dia pace.<br />
L’inaugurazione dell’anno accademico è<br />
un’occasione privilegiata per riflettere insieme<br />
sulle finalità e sul ruolo della nostra<br />
Università francescana che si colloca, con<br />
una sua identità ben precisa, nel panorama<br />
sia delle altre Università e istituzioni accademiche<br />
presenti in Roma e nel mondo, sia<br />
dei numerosi centri di studio appartenenti a<br />
vario titolo all’Ordine dei Frati Minori e alla<br />
grande famiglia francescana.<br />
1. Sono passati quasi tre anni da quando<br />
il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, di<br />
venerata memoria, ha concesso al Pontificio<br />
Ateneo Antonianum il titolo di “Università”.<br />
Questo fatto ha segnato una svolta<br />
epocale nella storia del nostro centro acca-<br />
demico e ha dato nuovi impulsi all’attività<br />
scientifica, orientandola decisamente verso<br />
la realizzazione di un obiettivo di primaria<br />
importanza qual è quello di aprirsi con sempre<br />
maggior convinzione all’universalità<br />
della vita e del mondo in cui viviamo. Questo<br />
obiettivo, che rappresenta nello stesso<br />
tempo una sfida di alto profilo culturale,<br />
formativo e apostolico, comporta un confronto<br />
rigoroso con una molteplicità di fenomeni<br />
che configurano i diversi areopaghi<br />
e ambiti nei quali oggi la nostra Università<br />
è chiamata ad operare. Mi riferisco in modo<br />
particolare alla globalizzazione, al dialogo<br />
ecumenico, con le culture e le religioni, alla<br />
nuova evangelizzazione, al compito missionario<br />
tipico del carisma francescano, alla<br />
promozione della giustizia, della pace e<br />
della dignità della persona umana, alla salvaguardia<br />
dell’integrità del creato, all’impegno<br />
ininterrotto per collaborare alla crescita<br />
del Regno di Dio come servi di Cristo<br />
Gesù e annunciatori del suo Vangelo.<br />
In un mondo sempre più globalizzato, gli<br />
orizzonti sono in continua, rapida espansione;<br />
non ci sono più limiti di territorio, di spazio<br />
e di tempo. Nello stesso tempo, però, c’è<br />
il rischio, non indifferente, che la visione della<br />
vita umana venga mortificata da obiettivi a<br />
senso unico quali, per esempio, l’assolutizzazione<br />
della dimensione economica, a scapito<br />
di aspetti essenziali della vita, tra cui, in<br />
primo luogo, la dimensione etica e la dimensione<br />
spirituale. Insomma, la globalizzazione<br />
porta con sé il rischio di una disumanizzazione<br />
del nostro pianeta, che influisce negativamente,<br />
per forza di cose, anche sulla<br />
solidarietà con il creato. È necessario allora<br />
avere un atteggiamento critico autentico,<br />
pervaso dalla sapienza cristiana, per essere in<br />
grado di elaborare una proposta culturale incisiva,<br />
capace di indirizzare l’intelligenza, la<br />
volontà, la sensibilità e l’interesse verso i valori<br />
veramente essenziali e duraturi, che appartengono<br />
alla vocazione soprannaturale di<br />
ogni essere umano, vocazione inscritta da<br />
Dio nel progetto della creazione affidato alla<br />
mediazione rivelatrice e salvifica del Signore<br />
Gesù Cristo.<br />
Questo atteggiamento autenticamente<br />
critico e sapienziale rientra a pieno titolo tra
E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
i compiti formativi che la nostra Università<br />
è chiamata a perseguire: si tratta quindi di<br />
prendere coscienza, ancora una volta, del<br />
fatto che l’educazione è un elemento essenziale<br />
della missione della Chiesa (cfr. Vita<br />
consecrata, n. 96). Per quanto compete alla<br />
nostra Università, tale principio va attuato<br />
attingendo, tra l’altro, al patrimonio della<br />
scuola e della tradizione francescana, che<br />
offre una proposta valida ancora oggi, sia<br />
per il metodo che per i contenuti. Logicamente,<br />
questo patrimonio non va solo conservato<br />
e trasmesso, ma va anche arricchito<br />
e innovato con il contributo di una riflessione<br />
scientifica solida, aperta ad accogliere le<br />
sfide della globalizzazione e sollecita nel<br />
dare risposte adeguate alle molteplici domande<br />
di senso che vengono poste da ogni<br />
parte e nelle situazioni più svariate.<br />
Sotto questo profilo, la nostra Università<br />
rappresenta un luogo e un laboratorio privilegiato<br />
di incontro, di dialogo e di condivisione,<br />
in ragione anche del suo carattere internazionale,<br />
che deve essere promosso e<br />
valorizzato come si conviene.<br />
L’internazionalità è rappresentata, in primo<br />
luogo, dalla presenza di docenti e studenti<br />
provenienti da tutto il mondo. Questo<br />
fatto, però, preso da solo, non crea automaticamente<br />
uno spirito aperto all’ universalità,<br />
in armonia e in conformità con la migliore<br />
tradizione francescana. Ciò che si richiede<br />
è l’impegno a dare spazio e voce alle<br />
molteplici diversità culturali nello spirito<br />
dell’ascolto e dell’accoglienza che sanno<br />
creare l’armonia, la comunione e l’unità<br />
proprio attraverso l’incontro tra le diversità<br />
apportatrici di ricchezza umana e spirituale.<br />
È necessario, quindi, incrementare continuamente<br />
lo scambio, fatto con rispetto e<br />
cortesia, di esperienze e di sapere, nella<br />
convinzione che non si tratta di un mero<br />
esercizio accademico, ma di un’opzione<br />
formativa indispensabile per elaborare una<br />
rilettura della fede e del Vangelo capace di<br />
diventare messaggio udibile e credibile, attuale<br />
e convincente per gli uomini e le donne<br />
del nostro tempo.<br />
L’apertura a una universalità dai confini<br />
sempre più ampi è motivata anche dal fatto<br />
che la nostra Università si compone di varie<br />
483<br />
entità sparse in tutto il mondo: oltre alla sede<br />
principale a Roma, abbiamo la Facoltà di<br />
Scienze bibliche e Archeologia a Gerusalemme,<br />
l’Istituto di Studi Ecumenici a Venezia,<br />
l’Istituto Teologico aggregato di<br />
Murcia, con la nuova specializzazione in<br />
teologia fondamentale, i numerosi studi affiliati<br />
presenti in vari continenti, tra cui<br />
quello di Petropolis, in Brasile, dove si sta<br />
elaborando il progetto di un curricolo per la<br />
teologia dell’evangelizzazione. Al riguardo<br />
dell’universalità vorrei sottolineare, infine,<br />
che, grazie alla Pontificia Università Antonianum,<br />
l’Ordine dei Frati Minori mette a<br />
disposizione un centro accademico dove<br />
già da alcuni decenni si fa esperienza di una<br />
feconda collaborazione interfrancescana.<br />
2. I compiti e le finalità sin qui tratteggiati<br />
attorno al dato della “universalità”<br />
chiamano in causa, come ho già accennato,<br />
l’impegno a crescere nella sapienza cristiana<br />
attraverso un itinerario formativo integrale.<br />
A tale riguardo, è il caso di sottolineare<br />
due aspetti fondamentali della vita<br />
universitaria. Intendo riferirmi, in primo<br />
luogo, al rapporto fecondo e reciproco tra<br />
vita spirituale e vita intellettuale, tra studio<br />
e contemplazione, tra l’acquisizione della<br />
dottrina e la pratica della santità. In secondo<br />
luogo, desidero richiamare la vostra attenzione<br />
sull’esperienza che si fa e che si<br />
ha, come docenti o come studenti, della<br />
passione per la Verità che salva. Addentrarsi<br />
nella ricerca della Verità, percorrere la<br />
strada che conduce fino alla sua fonte inesauribile,<br />
essere attirati e illuminati dal suo<br />
splendore. Percepire lo splendore, e, quindi,<br />
l’armonia, il fascino e la bellezza della<br />
Verità! Sono esperienze e traguardi di grande<br />
valore.<br />
Ma se si va in cerca della Verità ciò accade<br />
perché, in ultima analisi, si è già afferrati,<br />
posseduti da essa. Pertanto, studiare significa<br />
anche lasciarsi conquistare e possedere<br />
ogni giorno dalla Verità che salva. Per<br />
questa ragione, all’attività intellettuale vanno<br />
riconosciuti, a pieno titolo, i tratti specifici<br />
di una vocazione. Mi riferisco precisamente<br />
alla chiamata, all’invito rivolto dal<br />
Signore Gesù, con la cooperazione dello<br />
Spirito Santo. «Se rimanete fedeli alla mia
484 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete<br />
la verità e a verità vi farà liberi» (Gv<br />
8,31-32). Nelle battute iniziali del sermone<br />
Christus unus magister, San Bonaventura<br />
scrive: «Uno solo è il vostro maestro, il Cristo,<br />
dice Matteo al capitolo ventitreesimo.<br />
Queste parole esprimono chiaramente qual<br />
è il principio sorgivo dell’illuminazione conoscitiva,<br />
cioè il Cristo che – come è detto<br />
nel primo capitolo della lettera agli Ebrei – è<br />
irradiazione della gloria del Padre e impronta<br />
della sua sostanza e sostiene tutto con la<br />
potenza della sua parola; è lui l’origine di<br />
ogni sapienza, come si dice nel primo capitolo<br />
dell’Ecclesiastico: la fonte della sapienza<br />
è la Parola di Dio nei cieli. Cristo stesso è<br />
allora fonte di ogni giusta conoscenza. Egli<br />
infatti è la via, la verità e la vita, come è<br />
scritto nel capitolo decimoquarto di Giovanni»<br />
(Christus unus magister, 1).<br />
Così, stando alla scuola e alla sequela di<br />
Gesù Cristo Via, Verità e Vita, la dedizione<br />
allo studio e alla ricerca diventa un’avventura<br />
veramente appassionante e appagante,<br />
perché in lui «sono nascosti tutti i tesori della<br />
sapienza e della scienza» (Col 2,3). Da<br />
lui conosciamo e in lui sperimentiamo la<br />
Verità, la Vita, la Bontà e la Bellezza che<br />
Dio ha donato e dona alle sue creature e all’umanità.<br />
Inevitabilmente, nel portare<br />
avanti l’avventura dello studio e della ricerca<br />
si incontrano una prova da affrontare,<br />
una porta stretta da attraversare; si scopre<br />
quanto sia importante fare spazio, nello stile<br />
di una conversione permanente, al “novum”<br />
che viene dall’amore per la scienza e<br />
dal desiderio della sapienza. «Questa ricerca<br />
della Vita, della Verità e del Bene – ho<br />
scritto nella lettera sugli studi del 13 giugno<br />
2005: Il sapore della parola. La vocazione<br />
intellettuale dei Frati Minori oggi – è un<br />
movimento permanente che ci rende itineranti,<br />
senza nulla di propria. La ricerca<br />
scientifica cerca di stabilire i risultati ottenuti,<br />
mentre ne mette in evidenza il carattere<br />
relativo e spinge ad andare sempre più<br />
lontano. Non ci si può fermare in ciò che si<br />
conosce già. Colui che cerca non ha dove<br />
posare il capo. Alla fine chi ricerca è preso<br />
per mano dall’oggetto che studia e condotto<br />
verso nuovi orizzonti della vita e della<br />
verità. Il Beato Giovanni Duns Scoto ci dice:<br />
“Nel cammino del genere umano la conoscenza<br />
della verità è sempre in crescita”»<br />
(pag. 26).<br />
L’anelito incessante verso la Vita, la Verità,<br />
il Bene e la Bellezza si coniuga, senza<br />
soluzione di continuità, con l’esigenza di andare<br />
all’essenziale: nel perseguire questo<br />
obiettivo si rivela di grande utilità<br />
l’attenzione alla metodologia inscritta nella<br />
vicenda dei discepoli di Emmaus. Questa<br />
metodologia è stata raccomandata dal Capitolo<br />
generale Straordinario che l’Ordine dei<br />
Frati minori ha celebrato nell’autunno dell’anno<br />
scorso in preparazione all’ottavo centenario<br />
della sua fondazione che sarà commemorato<br />
nel 2009, in coincidenza con<br />
l’approvazione, da parte di Innocenzo III,<br />
della nostra Regola e vita. Nel documento<br />
finale: Il Signore ci parla lungo il cammino,<br />
la metodologia in questione viene descritta<br />
in questi termini: «…i discepoli, che iniziano<br />
il cammino come mendicanti di senso,<br />
rompono il silenzio per aprire il dialogo. Imparano<br />
a interpretare la propria vita e le proprie<br />
esperienze a partire dalle Scritture,<br />
mente il Signore illumina il loro cuore. Fanno<br />
una sosta nel cammino per chiedere a Gesù<br />
di rimanere con loro. Nella sua misericordia,<br />
egli entra nel loro “spazio vitale” e<br />
rimane con loro. Quello che succede dopo è<br />
una comunione fraterna: “Quando fu a tavola<br />
con loro, prese il pane, disse la benedizione,<br />
lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono<br />
loro gli occhi e lo riconobbero”. In seguito<br />
ritornano dai loro compagni e fanno<br />
esperienza di condivisione, prima attraverso<br />
l’ascolto attento e, poi, narrando la vittoria<br />
della vita sulla morte, manifestatasi definitivamente<br />
nella risurrezione di Cristo» (n.44).<br />
Cari fratelli e care sorelle, nel concludere<br />
il mio intervento in occasione dell’inaugurazione<br />
ufficiale dell’anno accademico<br />
2007/2008 voglio dire, innanzitutto, che<br />
dovete essere grati a Dio perché vi concede<br />
il dono di “studiare”: lo studio e la ricerca<br />
sono una grazia e sono fonte di grazia, anche<br />
perché il sapere che si acquisisce come<br />
frutto del proprio lavoro, fecondato dallo<br />
spirito di orazione e devozione, diventa un<br />
bene prezioso e vitale da condividere con
E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
gli altri e da donare agli altri. Con questo<br />
sentimento di gratitudine verso Dio, fonte<br />
di ogni bene e di ogni dono perfetto, vi invito<br />
a rendergli grazie con tutto il cuore per<br />
il dono che siete voi gli uni per gli altri, professori,<br />
officiali e studenti, come singoli e<br />
come comunità accademica. Infine, rivolgo<br />
a voi il mio fraterno grazie per quanto avete<br />
fatto finora e per quanto farete nel corso<br />
di quest’anno accademico per il bene e lo<br />
sviluppo della nostra Pontificia Università<br />
Antonianum.<br />
A tutti, e a ciascuno di voi in particolare,<br />
i più fraterni auguri di buon lavoro.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
e Gran Cancelliere<br />
3. Discorso del Ministro generale in occasione<br />
dell’Atto Accademico della<br />
PUA<br />
Roma, 8 novembre 2007<br />
ATTUALITÀ<br />
DELLA DOTTRINA SCOTISTICA<br />
Con questo solenne Atto accademico,<br />
nel suo giorno anniversario, iniziamo la celebrazione<br />
del VII centenario della morte<br />
del Beato Giovanni Duns Scoto, che sarà<br />
commemorato in tutto il mondo con una<br />
ricca serie di eventi culturali, grazie ai quali<br />
sarà possibile approfondirne la conoscenza<br />
della figura, della santità e della dottrina.<br />
Tra le diverse iniziative mi auguro che anche<br />
la nostra Università romana possa organizzare<br />
un “Congresso rassegna”, alla fine<br />
delle celebrazioni centenarie, sul nostro<br />
Dottore Sottile e Mariano o – come amava<br />
chiamarlo Giovanni Paolo II – Dottore dell’Immacolata<br />
(Discorso alla Commissione<br />
Scotista, 16 febbr. 2002, A<strong>OFM</strong> 2002)<br />
Nel 1966, in occasione del VII centenario<br />
della nascita del Beato, alla vigilia del<br />
grande Congresso Scotistico che si stava<br />
preparando ad Oxford ed Edinburgo, P. Costantino<br />
Koser, allora Vicario Generale dell’Ordine,<br />
aveva indirizzato a tutto l’Ordine<br />
Serafico una lettera, in cui sottolineava<br />
485<br />
l’importanza della teologia pratica nel pensiero<br />
di Duns Scoto (A<strong>OFM</strong> 1966). Ritengo<br />
opportuno e giusto che anch’io ne indirizzi<br />
una all’Ordine, per unire la mia voce a quella<br />
di tutta la Famiglia francescana e alle altre<br />
che si leveranno in questa occasione.<br />
Frattanto, in questo breve intervento, mi<br />
preme notare che spesso studi simili sono<br />
affrontati con un tale razionalismo e una tale<br />
sterilità di concetti, da non influire per<br />
nulla e non apportare nessun contributo alla<br />
spiritualità dei credenti e all’attività pastorale<br />
dei ministri della Chiesa.<br />
Duns Scoto, invece, con tutto il suo acume,<br />
si era dedicato allo studio e alla ricerca,<br />
per meglio comprendere ed esporre con la<br />
ragione umana le verità della fede, perché<br />
queste fossero accettabili e praticamente accolte<br />
anche da chi era lontano dalla fede. In<br />
tale fatica egli si richiama a S. Agostino e a<br />
S. Anselmo, che all’assioma “crede ut intelligas”<br />
(credi per poter comprendere), affiancava<br />
«intellige ut credas» (cerca di capire,<br />
per poter credere) (August., Sermones,<br />
sermo 43 c. 7 n. 9, PL 38, 258), perché, come<br />
diceva lo stesso Anselmo: «Negligentia<br />
mihi videtur, si postquam confirmati sumus<br />
in fide, non studemus quod credimus intelligere»<br />
(Mi sembra una negligenza, se dopo<br />
essere stati confermati nella fede, non ci<br />
sforziamo di comprendere con la ragione<br />
quello che crediamo) (Anselmus, Cur Deus<br />
homo I c. 2, PL 158, 362).<br />
Scoto, quindi, pur applicando tutto il suo<br />
fervido ingegno all’approfondimento della<br />
filosofia, tuttavia, la studia e la pone al servizio<br />
della teologia, cercando di comprendere,<br />
illustrare e difendere le verità della fede<br />
con il lume della ragione umana e, persuaso<br />
che la nostra fede può essere sorretta<br />
dalla ragione naturale, cerca di dimostrare,<br />
attraverso di essa, gli errori delle sètte, delle<br />
eresie e delle false religioni del mondo.<br />
Del resto il chiarimento delle verità rivelate<br />
è utile per i credenti e per i non credenti.<br />
«Agostino, Anselmo e tanti altri – dice<br />
Scoto – investigavano da credenti, senza<br />
sminuire il merito della fede, allo scopo di<br />
comprendere con la mente umana quelle<br />
verità che essi credevano per fede». Per i<br />
non credenti, invece, osserva Scoto, se non
486 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
si possono trovare argomenti sicuri per provare<br />
la verità di un articolo di fede, sarà<br />
sempre utile ricercarne altri, che ne dimostrino<br />
razionalmente almeno la possibilità,<br />
così da eliminare la resistenza che spesso<br />
viene opposta a tali verità, come fossero impossibili<br />
(Duns Scotus, Ordinatio II d. 1 n.<br />
138-13, VII 69-71).<br />
Guardando attentamente al sistema filosofico-teologico<br />
di Scoto, scopriamo che<br />
tutta la sua teologia è contrassegnata da<br />
questa tesi: Dio, ente infinito, «essendo formalmente<br />
amore e formalmente carità»<br />
(Ibid., Id. 17 n. 173, V 221-222), comunica<br />
con grande liberalità al di fuori di sé i raggi<br />
della sua bontà e del suo amore (Duns Scotus,<br />
De primo Principio c. 4, ed. Müller,<br />
127). È questo amore, questa carità, che<br />
Duns Scoto ha presente quando riconduce<br />
la teologia ad un unico abito, cioè ad essere<br />
teologia pratica. Egli afferma con decisione:<br />
«La fede non è abito speculativo, né il<br />
“credere” è atto speculativo, né la visione<br />
susseguente al “credere” è speculativa, ma<br />
pratica; tale visione infatti è per natura sua<br />
conforme alla fruizione, al godimento, e deve<br />
per natura sua esistere dapprima nell’intelletto<br />
creato, in modo che conformemente<br />
ad esso possa realizzarsi una fruizione giusta»<br />
(Duns Scotus, Ordinatio prol. n. 345 (I<br />
225-226). Egli, dunque, proclama che la conoscenza<br />
pratica, riguardante il fine, «è più<br />
nobile di ogni conoscenza speculativa»<br />
(Ibid. , n. 353 (I 229).<br />
Scrive ancora: «Dio, che è Bene comune,<br />
non vuole essere un Bene privato di<br />
qualcuno, e nessuno – se si segue la retta ragione<br />
– può appropriarsi questo Bene comune;<br />
perciò un amore che ci spingesse a<br />
questo Bene come ad un Bene proprio, da<br />
non essere co-amato, né posseduto da altri,<br />
sarebbe un amore disordinato» (Ibid., III d.<br />
28 n. 10, X 85).<br />
Inoltre, «ognuno è tenuto a pregare Dio<br />
per sé e per tutta la Chiesa di Dio, e deve<br />
volere che questa preghiera giovi ai buoni e<br />
ai cattivi per il loro bene spirituale; come<br />
infatti sarebbe cattivo lo stomaco, se non<br />
volesse che il suo sostentamento giovasse<br />
anche al sostentamento della mano, alla<br />
stessa maniera non sarebbe buono nella<br />
Chiesa chi non volesse che la sua azione<br />
buona giovasse a tutti i membri della Chiesa,<br />
per i quali Dio accetta quell’azione proprio<br />
in quanto può giovare non solo a chi la<br />
compie, ma anche agli altri» (Ibid., d. 30 n.<br />
32, X 109).<br />
Nella Chiesa, che è il Corpo mistico di<br />
Cristo, è necessario che con l’amore e con<br />
la carità i fedeli – cercando di essere «un<br />
cuor solo ed un’anima sola» (At 4,32),<br />
«adorni, per quanto è possibile in modo perfettissimo,<br />
delle tre virtù teologali» (Ibid.,<br />
d. 34 n. 29 (X 189), vivendo nella persuasione<br />
che «le virtù non sono veramente tali<br />
senza la carità, poiché senza di essa non<br />
portano alla beatitudine celeste» (Ibid., d.<br />
36 n. 101, X 261) – tendano tutti a Dio, ultimo<br />
nostro fine. E come questo amore,<br />
questa carità, diede inizio a tutte le cose, così<br />
pure nella carità, nell’amore (e non già<br />
nella visione intellettuale) consisterà la nostra<br />
beatitudine: «La vita eterna, beata e<br />
perfetta, consiste semplicemente nell’atto<br />
di volontà che è amore, carità» (Duns Scotus,<br />
Rep. IV d. 49 1. 2 n. 21 (ed. Vivèes<br />
XXIV 630 a).<br />
Mi piace concludere con alcune riflessioni.<br />
Di nessun autore francescano esistono<br />
tanti manoscritti, nelle varie biblioteche del<br />
mondo, quanti ce ne sono di Duns Scoto. Il<br />
suo insegnamento, già ripreso dai discepoli<br />
nel corso delle lezioni in aula, era ricercato e<br />
richiesto dappertutto, non solo nell’Ordine,<br />
ma in tutti gli ambienti di studio e di apostolato.<br />
Si spiegano così le innumerevoli trascrizioni<br />
delle sue Opere (addirittura il completamento<br />
di alcune, rimaste incomplete per<br />
la prematura morte del Maestro), conservate<br />
oggi nei manoscritti ed edite non appena fu<br />
inventata la stampa.<br />
Dopo la sua morte, Duns Scoto è presente<br />
in ogni autore: non lo si può ignorare!<br />
Per Tommaso ci sono state quasi fin dall’inizio<br />
forti e frequenti pressioni, da parte<br />
dei Superiori maggiori dell’Ordine, perché<br />
si seguisse la sua dottrina; per Duns Scoto,<br />
il primo documento in tal senso risale al Capitolo<br />
Generale di Villadolid, del 1593, nel<br />
quale si ordina di preferire Scoto agli altri<br />
dottori (cf. Positivo super cultu, Romae<br />
1988, p. 457 s.).
E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
Per secoli, i Francescani hanno seguito<br />
la dottrina di Scoto, non perché fosse imposta,<br />
ma spontaneamente, perché da essa affascinati.<br />
Guglielmo di Vorrilong, così si esprime:<br />
«Mentes suspensas facies prae stupore,<br />
cuius dicta communem transcendunt facultatem,<br />
inquisitor maximus veritatis, redargutor<br />
falsitatis,…, cuius poculis suavissimis a iuventute<br />
sum nutritus». [Guglielmo di Vorrilong,<br />
Sent. I-IV, Lugduni 1489, f. 292 v:<br />
«Rendeva incantate le menti dallo stupore<br />
della sua dottrina, i suoi insegnamenti oltrepassano<br />
la capacità comune; fu sommo indagatore<br />
della verità, smascheratore della falsità…<br />
Fin dalla mia giovinezza mi sono nutrito<br />
alla sua mensa soavissima»].<br />
Tanti si pregiano di spiegare ed illustrare<br />
il pensiero del Dottore Sottile e Mariano,<br />
mentre i grandi maestri di vita spirituale,<br />
come S. Bernardino e S. Giacomo della<br />
Marca, trascrivono a profusione pensieri ed<br />
espressioni dalle Opere di Scoto, per comunicarli<br />
al popolo nelle loro prediche.<br />
È stato accertato che quando la Scuola<br />
francescana, illuminata dalla dottrina di<br />
Duns Scoto, si è mantenuta fiorente, anche<br />
l’Ordine è stato fiorente, e viceversa.<br />
Nella Causa per la Conferma del Culto<br />
del B. Giovanni Duns Scoto, (Relatio et vota,<br />
11 aprile 1989, p. 19-20. 23), il “Terzo<br />
Consultore” ha scritto parole memorabili,<br />
che mi piace citare in questa sede. La Positio,<br />
egli dice, è eccezionale «per la figura<br />
del personaggio…, per l’importanza dei<br />
movimenti teologici e storici che vengono<br />
implicati, quali il dogma dell’Immacolata<br />
Concezione e l’impostazione nuova ed originale<br />
del pensiero scolastico, che doveva<br />
avere ampio seguito… Duns Scoto è il principale<br />
assertore di un movimento mariano<br />
di portata europea… Sono esposti nella<br />
Causa i risultati di quarant’anni di lavoro,<br />
specialmente del Collegio S. Bonaventura<br />
di Quaracchi e della Commissione Scotista,<br />
che con accuratissime ricerche di archivio<br />
hanno risolto la maggior parte delle difficoltà<br />
che oscuravano gli avvenimenti della<br />
vita di Duns Scoto… L’insegnamento di<br />
Duns Scoto ha fortemente contribuito a formare<br />
una corrente di spiritualità a lui ispira-<br />
ta, con le caratteristiche della devozione al<br />
Crocifisso, all’Eucaristia, alla Madonna, attaccamento<br />
alle direttive della Chiesa… La<br />
spiritualità del nostro Dottore ha nutrito generazioni<br />
di Santi, di dotti e di semplici figli<br />
di San Francesco, nello spirito e nell’intelletto».<br />
In sintesi, Duns Scoto non è un dottore<br />
del passato, non è un “fossile” da ammirare,<br />
ma è un Maestro vivo e palpitante, pieno<br />
di ardore e di preziose intuizioni, che man<br />
mano si calano nelle realtà dottrinali e vitali<br />
della Chiesa e del mondo.<br />
Approfitto dell’occasione per ringraziare<br />
vivamente, anche a nome di tutto<br />
l’Ordine, la Commissione Scotista per il<br />
suo lavoro, fedele e di sacrificio, fatto con<br />
amore, dedizione e sapienza, un lavoro veramente<br />
meritevole, che ci permette di gustare<br />
le profonde ricchezze della dottrina<br />
del Beato Giovanni Duns Scoto. È grazie ad<br />
essa se, anche in ambienti non francescani,<br />
sono potuti rifiorire gli studi su Scoto ed essere<br />
nuovamente apprezzata la forza della<br />
sua speculazione.<br />
Il mio ringraziamento è accompagnato<br />
dalle mie migliori congratulazioni per il volume<br />
recentemente pubblicato della edizione<br />
critica delle opere di Scoto. Auguri, infine,<br />
a Fr. Martín Carbajo Núñez per la cura<br />
dei due volumi su Duns Scoto, di cui oggi<br />
faremo la presentazione e con i quali vogliamo<br />
aprire questo VII Centenario della<br />
morte del Dottore Sottile e Mariano, e ricordare<br />
Fr. Cesare Saco <strong>OFM</strong>, che per tanti<br />
anni lavorò con passione nella Commissione<br />
Scotista.<br />
Grazie e buon Centenario scotista.<br />
Festa del Beato Giovanni Duns Scoto.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
4. Notitiae particulares<br />
487<br />
1. Pontificia Università Antonianum<br />
– Prot. 097991 (138/07): con Lettera Prot.<br />
252/68/B del 4 ottobre 2007, il Prefetto<br />
della Congregazione per l’Educazione
488 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Cattolica ha inoltrato al Ministro Generale<br />
e Gran Cancelliere della P.U.A. la<br />
concessione dell’affiliazione ad alterum<br />
quinquennium dello Studio Teologico<br />
Laurentianum, di Venezia (Italia) alla<br />
Facoltà di Teologia della Pontificia Università<br />
Antonianum.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Fr.<br />
Silvio Merlini <strong>OFM</strong>, membro della Provincia<br />
«S. Bernardino da Siena» in Italia.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Fr.<br />
Stéphane Milovitch <strong>OFM</strong>, figlio della<br />
Custodia di Terra Santa.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Fr.<br />
Bruno Pennacchini, <strong>OFM</strong>, membro della<br />
Provincia Serafica di «S. Francesco<br />
d’Assisi» in Italia.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a<br />
Françoise Breynaert.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinno-<br />
vato la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio al Rev.<br />
Don Enzo Cortese.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Suor<br />
Virginie Habib Del Rosario.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Jacob<br />
Naluparayil, MCBS.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio al Rev.<br />
Don Vincenzo Lopasso.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Claudio<br />
Maina.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Alberto<br />
Mello.
E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Suor<br />
Telesfora Pavlou.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Gabriele<br />
Romanelli.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Invitato nella<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio al Rev.<br />
Don Saverio Averius Velaso Yeregui<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Assistente<br />
nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Fr. Eugenio<br />
Alliata, <strong>OFM</strong>, membro della Provincia<br />
Pedemontana di «S.<br />
Bonaventura» in Italia.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Assistente<br />
nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Fr. Raúl<br />
Dinamarca Donoso, <strong>OFM</strong>, figlio della<br />
Custodia di Terra Santa.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinno-<br />
vato la nomina a Professore Assistente<br />
nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Fr. Gregorio<br />
Geiger, <strong>OFM</strong>, membro della Provincia<br />
Bavarese di «S. Antonio di<br />
Padova» in Germania.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Assistente<br />
nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Fr. Najjb<br />
Ibrahim, <strong>OFM</strong>, figlio della Custodia di<br />
Terra Santa.<br />
– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />
6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />
Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />
la nomina a Professore Assistente<br />
nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />
della Pontificia Università Antonianum<br />
per un altro triennio a Fr. Carmelo<br />
Pappalardo, <strong>OFM</strong>, membro della<br />
Provincia Siciliana del «SS. Nome di<br />
Gesù» in Italia.<br />
– Prot. 096912 (169/06): con Lettera Prot.<br />
586/82 del 14 novembre 2007, il Prefetto<br />
della Congregazione per l’Educazione<br />
Cattolica ha inoltrato al Ministro Generale<br />
e Gran Cancelliere della P.U.A. il<br />
Decreto con il quale la medesima Congregazione<br />
ha eretto l’Istituto Superiore<br />
di Scienze Religiose “Redemptor Hominis”<br />
attivo nella Pontificia Università<br />
Antonianum, in accordo con la Nota normativa<br />
per gli Istituti Superiori di Scienze<br />
Religiose, elaborata dalla Conferenza<br />
Episcopale Italiana.<br />
– Prot. 098456 (270/07): modifiche al curriculum<br />
del 3° Ciclo della Facoltà di<br />
Scienze Bibliche e d’Archeologia<br />
DECRETO<br />
489<br />
Ricevuta ed esaminata attentamente la<br />
lettera del 3 dicembre 2007 (Prot. 221/07)
490 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
di Fr. Johannes B. Freyer, Rettore Magnifico<br />
della Pontificia Università Antonianum,<br />
con la quale si presenta l’approvazione del<br />
Senato Accademico, espressa nella seduta<br />
de 1 dicembre 2007, in virtù del presente<br />
Decreto, autorizzo l’applicazione «experimenti<br />
gratia ad triennum» delle modifiche<br />
apportate al curriculum del III ciclo della<br />
Facoltà di Scienze Bibliche e d’Archeologia<br />
di Gerusalemme. Qualunque cosa ci sia<br />
in contrario.<br />
Dato in Roma, dalla Curia Generale dei<br />
Frati Minori, 8 dicembre 2007,<br />
Solennità dell’Immacolata Concezione<br />
della B.V.M.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro Generale e Gran Cancelliere<br />
della Pontificia Università “Antonianum”<br />
FR. MASSIMO FUSARELLI, <strong>OFM</strong><br />
Segretario Generale<br />
per la Formazione e gli Studi<br />
– Prot. 098518: nella sessione del 17 dicembre<br />
2007 il Definitorio generale ha<br />
eletto Fr. Francisco Martínez Fresneda,<br />
ofm, della Nostra Provincia di Cartagena<br />
in Spagna, Visitatore generale della<br />
Pontificia Università Antonianum in Urbe,<br />
della Facoltà di Scienze Bibliche e<br />
d’Archeologia a Gerusalemme, dell’Istituto<br />
di Studi Ecumenici a Venezia, dell’Istituto<br />
Teologico di Murcia in Spagna.<br />
– Prot. 098518 (299/07): nella sessione<br />
del 17 dicembre 2007 il Definitorio generale<br />
ha eletto Fr. Jean Marie Sevrin,<br />
ofm, della Nostra Provincia dei «Tre<br />
Compagni» in Francia-Belgio, Visitatore<br />
generale assistente della Pontificia<br />
Università Antonianum in Urbe.<br />
2. Casa di Noviziato<br />
– Prot. 098525 (285/07): Il Ministro Generale,<br />
ascoltato il parere del suo Definitorio,<br />
ha concesso alla Provincia “S. Antonio”<br />
in Brasile, a norma del can. 647<br />
§1 CIC e dell’art. 85 §2 SS.GG., il trasferimento<br />
della Casa di Noviziato dal<br />
prossimo anno 2008.<br />
3. Formazione e Studi<br />
– Prot. 098428 (287/07): Il Ministro Generale<br />
ha confermato gli Statuti per la<br />
Formazione e gli Studi presentati dal<br />
Ministro provinciale della Provincia Catalana<br />
di “S. Salvatore da Horta” in Spagna.
E SECRETARIATU PRO<br />
EVANGELIZATIONE ET MISSIONE<br />
1. Primer Congreso de Educadores<br />
Franciscanos de Europa<br />
Córdoba, España, 01-0311.2007<br />
1. Crónica<br />
La Conferencia de España y Portugal<br />
(Confres), en colaboración con el Secretariado<br />
general para la Evangelización<br />
(SGEM) y la oficina de animación para la<br />
pastoral educativa de la Orden, llevó a cabo<br />
del 1 al 3 de noviembre en el Palacio de<br />
Congresos y Exposiciones de Córdoba, España,<br />
el Primer Congreso de Educadores<br />
Franciscanos de Europa. El Congreso estuvo<br />
enmarcado dentro de la celebración del<br />
Octavo Centenario de la aprobación del carisma<br />
y tenía como lema: “Con Francisco<br />
Educando la Europa de hoy / 800 años de<br />
Evangelización”.<br />
Los Objetivos del Congreso fueron:<br />
• Conocer y comprender la experiencia<br />
educativa franciscana en Europa.<br />
• Analizar el contexto de la juventud europea<br />
hoy y los desafíos para la educación.<br />
• Proponer caminos a partir de la experiencia<br />
franciscana.<br />
La Orden en Europa tiene una larga historia<br />
de presencia en colegios y universidades.<br />
Unos años después de fundada la Orden<br />
encontramos a frailes menores en las<br />
Universidades de Oxford y París en la tarea<br />
de enseñar. Entre esos hermanos podemos<br />
citar: a San Buenaventura, el Beato Juan<br />
Duns Escoto, Guillermo de Ockam, Roger<br />
Bacón, pero también en siglos más recientes<br />
a Fray Agustín Gemelli y Fray Bernardino<br />
Dal Vago da Portogruaro.<br />
Francisco no era un pedagogo en el sentido<br />
estricto de la palabra, pero ciertamente<br />
era un formador. Es obvio que él no conoció<br />
las ciencias de la educación, pero poseía<br />
el arte de educar. En él no encontramos<br />
pensamientos o discursos abstractos e intelectuales;<br />
Francisco no diserta ni discute<br />
mediante razonamientos, sino por medio de<br />
imágenes, parábolas, cantos, hechos...y de<br />
esa forma “representaba para conmover,<br />
conmovía para convencer y ganar el corazón<br />
de todos”, éstas eran la etapas de su estrategia<br />
para llegar al corazón de todos los<br />
hombres. Es la imagen que deseamos como<br />
icono de la relación entre docentes y alumnos<br />
en los centros educativos franciscanos.<br />
La Orden cuenta en Europa con 46 Centros<br />
Educativos entre Colegios, Universidades,<br />
Facultades y Centros de formación noformal<br />
en: España, Italia, Irlanda, Gran Bretaña,<br />
Croacia, Bosnia, Hungría, Alemania,<br />
Polonia, Portugal, Malta y Rusia.<br />
El Congreso estuvo coordinado por Fray<br />
Joaquín Arturo Echeverry Hincapié a Animador<br />
general de la pastoral educativa, y<br />
los directores de los colegios franciscanos<br />
de España siendo el Presidente del Comité<br />
organizador Fray Antonio Herrera Cruz, director<br />
del colegio “Santa María de Guadalupe”<br />
de la provincia Bética. Participaron<br />
456 personas entre religiosos y docentes, de<br />
ellos 76 frailes menores. Estuvieron presentes<br />
representantes de 32 centros franciscanos<br />
de Europa de los 46 existentes; y algunos<br />
representantes de América Latina. También<br />
fueron destinatarios del Congreso<br />
religiosas y docentes de algunas congregaciones<br />
franciscanas, teniendo la idea de<br />
compartir juntos el espíritu y misión de<br />
Francisco y Clara de Asís.<br />
Al acto de apertura participaron: el Ministro<br />
general, Fr. José Rodríguez Carballo,<br />
<strong>OFM</strong>, el Cardenal de Sevilla, Fr. Carlos<br />
Amigo Vallejo, <strong>OFM</strong>, el Obispo de Córdoba,<br />
Monseñor Juan José Ajenjo Pelegrina y<br />
una concejala del ayuntamiento de Córdoba;<br />
así como los Definidores generales: Fr.<br />
Miguel Vallecillo, Fr. Luis Cabrera y Fr. Jakab<br />
Várnai, Fr. Néstor Schwerz, Secretario<br />
General para la Evangelización, Fr. José<br />
María Arregi, Presidente de la Conferencia
492<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Hispano-Portuguesa y los Provinciales de<br />
las provincias de Sevilla, Granada, Valencia<br />
y Murcia.<br />
Los temas tratados<br />
1. “El legado de Francisco de Asís y los<br />
franciscanos a la Iglesia y a la Sociedad”<br />
conferencia dada por Señor Cardenal Carlos<br />
Amigo Vallejo, Arzobispo de Sevilla.<br />
Monseñor Amigo Vallejo centró su intervención<br />
en el legado de Francisco de Asís y<br />
de los franciscanos a la Iglesia y a la sociedad:<br />
“ El vaciamiento completo de uno mismo<br />
para mirar a Dios con libertad y para<br />
servir a los demás de tal manera que se esté<br />
dando la misma vida sin que se enteren”.<br />
Hace parte del carácter franciscano darse<br />
a los demás y transmitir el amor de Dios,<br />
“tomar al hombre y hacer que descubra las<br />
huellas de Dios en su vida”. En su discurso<br />
destacó algunos de los valores que forman<br />
parte del carisma franciscano, y que son herencia<br />
franciscana a la Iglesia y a la sociedad:<br />
la pobreza que lleva a “ser tan pobre<br />
que solamente se tenga a Dios”; la fraternidad,<br />
la bondad, la búsqueda del bien como<br />
criterio y meta; la ecología, “entendida como<br />
auténtica teología de la creación y la<br />
globalización vista como la fraternidad universal”.<br />
“El educador franciscano actual debe ser<br />
el acompañante y animador de la persona<br />
para hacerle ver que Dios está cerca de él.<br />
Que sepa sacar lo mejor que tiene de Dios.<br />
El debe ser un apasionado por el encuentro<br />
con el bien y la transmisión de valores”.<br />
2. “Pedagogía y los Valores Franciscanos”,<br />
por Fray Francisco Martínez Fresneda<br />
ofm, Profesor del Instituto Teológico de<br />
Murcia.<br />
Según su propia conclusión en su ponencia,<br />
los valores se comprenden como componentes<br />
de un sentido de vida, que es un<br />
proyecto. Los valores no reproducen el esquema<br />
de la perfección: situar un objetivo y<br />
alcanzarlo; elaborar unas leyes y cumplirlas.<br />
Los Franciscanos somos conscientes de<br />
que la salvación ha sido dada por Dios en<br />
esperanza (cf. Rm 8,23). La salvación no es<br />
alcanzable plenamente en nuestra existencia<br />
histórica. No vale el perfeccionismo que<br />
frustra tantas veces a las personas y las<br />
aparta del camino de la salvación, precisamente<br />
porque no la alcanzan, al utilizar como<br />
único medio el esfuerzo personal. La<br />
salvación es, sobre todo, un don de Dios, lo<br />
que supone la experiencia creyente. Nuestras<br />
instituciones de enseñanza son, por<br />
consiguiente, escuelas de fe.<br />
Pero, a la vez, son escuelas de humanidad<br />
al explayar la fe en un doble sentido. En<br />
primer lugar, desarrollar una formación que<br />
busque la madurez humana. En segundo lugar,<br />
capacitar a nuestros educandos en el<br />
trabajo.<br />
Con todo, no debemos olvidar que somos<br />
sucedáneos de la familia en la educación<br />
y formación de los hijos. De ahí que la<br />
formación debe comprender también a la<br />
familia para que con el colegio formen en<br />
los mismos valores.<br />
3. “El Educador Cristiano”, por el Padre<br />
Javier Cortés Soriano, Director General de<br />
la Editorial SM, Sacerdote Marianista.<br />
Dice que la misión de educar es la Intervención<br />
Intencional del Adulto en el seno<br />
de una interacción con el educando, con una<br />
voluntad explícita de transmisión de aquello<br />
que ese adulto vive y profesa como verdadero,<br />
como bueno y como bello, con la finalidad<br />
de desencadenar en ese educando lo<br />
mejor de su desarrollo personal.<br />
Explicita que los tres elementos claves<br />
en la educación son: el proyecto (lo considerando<br />
verdadero, bueno y bello); el educador<br />
(un adulto que vive y cree en eso); el<br />
acto educativo (las acciones programadas).<br />
En otras palabras, según él, educar es lo que<br />
se profesa (proyecto), quien lo profesa (la<br />
vocación) y cómo se profesa (la profesionalidad).<br />
4. “La Pastoral Educativa desde el Carisma<br />
Franciscano”, Dra. Carmen Pellicer<br />
Iborra, Teóloga y Experta en Pastoral Educativa.<br />
Según la teóloga, la lectura hecha desde<br />
el carisma franciscano y las prioridades en<br />
la pastoral educativa a tener en cuenta son:<br />
• La lectura de la propia vida a los ojos de<br />
Dios - La memoria profunda, asociada a<br />
las relaciones primarias de la infancia; la<br />
conversión como marco alternativo de
E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 493<br />
identidad; la auto narración personal y el<br />
interlocutor creyente.<br />
• La espiritualidad del corazón - Presencias<br />
y encuentros desde la intensidad de<br />
la implicación personal: tomarse tiempos<br />
y espacios.<br />
• Iniciar en el silencio y la oración -Desvelar<br />
la presencia del Misterio desde la<br />
infancia.<br />
• El camino de sencillez - Integrar las experiencias<br />
de fragilidad y de dolor en el<br />
proceso del crecimiento; adquirir un<br />
cierto realismo sobre uno mismo, desde<br />
las renuncias y experiencias de donación...<br />
amarse uno mismo.<br />
• El espíritu festivo - Celebrar lo nuevo y<br />
especial de la vida, expresando y compartiendo<br />
la alegría y el dolor.<br />
• La intensidad en las relaciones con el<br />
otro - Abrirse a la relación con los otros,<br />
la naturaleza, las voces marginadas.<br />
• Encontrar el rostro de Cristo en el necesitado<br />
- De la empatía a la comprensión;<br />
evangelizar desde la precariedad.<br />
• La eclesialidad - Estrechar los lazos que<br />
favorecen la continuidad presentando el<br />
rostro más accesible de la Iglesia.<br />
• La Intimidad con Jesús -<br />
Transmitir relatos, modelos.<br />
5. “Los caminos Educativos Franciscanos”,<br />
por Fray Johannes B. Freyer ofm,<br />
Rector de la Pontificia Universidad Antonianum<br />
de Roma.<br />
Indica cuatro vías de educación y de formación<br />
como las más importantes y originales<br />
según la visión franciscana:<br />
• La vía del bien: educar quiere decir promover<br />
el carácter, el hábito, el comportamiento<br />
y el conocimiento del hombre<br />
para cualificar su persona. Esta cualificación<br />
de la persona individual sirve para<br />
darle la posibilidad de encontrar en su<br />
propia vida el Bien. Justamente hacia<br />
aquel bien que cualifica la vida humana<br />
como digna, válida y preciosa, apunta la<br />
formación franciscana. La vía al bien y a<br />
la educación de los sentidos ofrece la posibilidad<br />
de un mundo más humano, más<br />
justo y más equilibrado.<br />
• La vía al conocimiento: Para la tradición<br />
franciscana el saber, conocer y compren-<br />
der, fueron siempre una dimensión importante<br />
de la existencia humana. Nuestros<br />
franciscanos, saben extender el horizonte<br />
del conocimiento, porque el conocimiento<br />
unido a la sabiduría sabe<br />
emprender un ulterior camino que va<br />
más allá de la realidad técnica y científica<br />
perceptible. En la sabiduría del horizonte<br />
se abre a la dimensión espiritual y<br />
al entendimiento del mismo Dios. De<br />
esta manera la vía franciscana al conocimiento<br />
sapiencial se vuelve también<br />
educación y formación, cultivando también<br />
una búsqueda de la dimensión espiritual,<br />
y por último, del mismo Dios.<br />
• La vía a la libertad: El hombre nace en<br />
un determinado contexto histórico y ambiental.<br />
Para la visión franciscana la realidad<br />
de la historia concreta y del ambiente<br />
preciso que determina la vida es<br />
muy importante. El hombre se encuentra<br />
unido a un contexto concreto y debe desenvolver<br />
su rol. La libertad y el amor<br />
por el camino educativo franciscano tienen<br />
su fundamento, para llegar a ser posible,<br />
en la libertad de Dios. La vida<br />
franciscana a la libertad propone un Dios<br />
que libremente quiere la existencia del<br />
hombre y de todas sus criaturas. No porque<br />
tenga necesidad que el hombre le<br />
sirva con todas sus criaturas, o quiera<br />
imponer su voluntad, sino porque reconoce,<br />
quiere libremente y ama sus criaturas<br />
por sus propias cualidades, por su<br />
propia belleza y por su propio bien. La<br />
vías educativas a la liberta poseen un rol<br />
importante de la visión que los franciscanos<br />
tienen en vista a la formación humana<br />
y espiritual. De hecho gran parte<br />
ve en la educación a la liberta el núcleo<br />
de cada formación. Núcleo al cual debe<br />
servir cada uno de los que están educando,<br />
aún más, se ve la responsabilidad<br />
particular del estado y de la Iglesia en<br />
promover la educación a la libertad.<br />
• La vía del diálogo: Se educa y se forma<br />
al individuo teniendo en cuenta sus múltiples<br />
relaciones con el mundo. En esta<br />
vía del diálogo la tradición franciscana<br />
busca fundamentos en la visión de Dios,<br />
y descubre en la teología trinitaria, un
494 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Dios íntimamente dialógico y compasivo.<br />
Se presenta un Dios que se comunica<br />
a sí mismo, el cual en la compasión de la<br />
miseria humana se ofrece a sí mismo,<br />
quiere libremente crear comunión con<br />
las criaturas a través del Diálogo vivificante.<br />
La vía franciscana al Diálogo se<br />
presenta, de este modo en el “Logos” divino<br />
que crea fraternidad y comunión.<br />
En el contexto de las anteriores vías se<br />
puede decir, que el Educador franciscano<br />
debe tener ciertas cualidades: cualidades<br />
humanas y espirituales como condiciones<br />
indispensables, y sólo después de estas las<br />
cualidades profesionales.<br />
Como cualidades humanas requeridas;<br />
ser prudente y perspicaz, ser cauto y disponible,<br />
afable y diligente. Con respecto al nivel<br />
espiritual se pide que sea un persona fiel y<br />
confiable, con celo y ejemplo de vida. Testimoniando<br />
con piedad-amor-sentido de responsabilidad<br />
la divina providencia. Y en<br />
cuanto a las cualidades profesionales como:<br />
competencia formativa, ser maduro en el conocimiento<br />
de las cosas y capaz de enseñar.<br />
6. “Análisis y desafíos que nos presenta<br />
la juventud”, por el Sacerdote Pedro González<br />
Blasco, Profesor de la Universidad<br />
Autónoma de Madrid.<br />
En el contexto general de Europa aparecen<br />
algunos aspectos religiosos a tener en<br />
cuenta:<br />
• Una amplia mayoría pertenece a alguna<br />
religión (73%).<br />
• Mayoritariamente se sienten personas<br />
religiosas (63%).<br />
• Dios es moderadamente importante en<br />
sus vidas (aproximadamente 6 sobre 10).<br />
• La mayoría dice creer en Dios (80%).<br />
• La mayoría cree en otra vida tras la<br />
muerte (59%).<br />
• Creen mayoritariamente en la existencia<br />
del pecado (63%).<br />
• La Iglesia (Católica o protestante) responde<br />
más a las necesidades espirituales<br />
(65%) que a las necesidades morales<br />
(41%) de las personas.<br />
• La tercera parte (31%) de los jóvenes<br />
nunca o casi nunca van a la Iglesia.<br />
• Consideran las ceremonias religiosas<br />
importantes en el matrimonio y muerte.<br />
Ha hecho una comparación entre jóvenes<br />
de algunos países de Europa en el<br />
aspecto religioso: parece que se sitúan,<br />
en general, como países más religiosos<br />
según los jóvenes: Polonia, Malta, Croacia,<br />
Portugal e Italia, y más secularizados<br />
y alejados: España, Francia, Reino<br />
Unido y Hungría<br />
7. “Presente y futuro de la Escuela Católica”,<br />
por Manuel de Castro Barco, SDB.<br />
Secretario General de Federación de Educación<br />
Católica de España.<br />
En la actualidad hay una riqueza inmensa<br />
en la escuela católica en España. En<br />
nuestro país, ha dicho, existe una serie de<br />
instituciones, en su mayoría religiosas, que<br />
desde hace varios siglos vienen ocupándose<br />
de la escolarización de casi 20% de los<br />
alumnos de 0 a 18 años, con unas cuotas de<br />
calidad y satisfacción social muy altas, además<br />
a un coste del 50% menos para las Administraciones<br />
de lo que supone la escuela<br />
pública. No deja de ser una riqueza para la<br />
Iglesia la presencia educadora y evangelizadora<br />
de los más de 92.000 profesores, entre<br />
los cuales casi 8.000 son religiosos(as)<br />
que han consagrado su vida a ofrecer los valores<br />
de la fe y del Evangelio, en un momento<br />
en el que muchos jóvenes se han alejado<br />
de las parroquias.<br />
Conclusiones<br />
El Comité ejecutivo del Congreso reunido<br />
el día de la clausura ha tomado la siguiente<br />
declaración como conclusión del<br />
evento:<br />
1. Guiados por el lema ‘Con Francisco<br />
educando la Europa de hoy: 800 años de<br />
evangelización’, hemos vivido un encuentro<br />
histórico en el que las comunidades<br />
educativas de espiritualidad franciscana<br />
han tomado conciencia de su potencial<br />
educativo y pastoral.<br />
2. Como seguidores del ejemplo de Francisco<br />
y de los fundadores de las congregaciones<br />
de espiritualidad franciscana. Como<br />
tales, apostamos en nuestra labor<br />
educativa por la integración y la lucha<br />
contra cualquier clase de exclusión, poniendo<br />
especial énfasis en descifrar los<br />
signos de la pobreza y de la marginali-
E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 495<br />
dad actual, cuyas principales víctimas<br />
son los niños y los jóvenes.<br />
3. La Escuela Católica Franciscana es una<br />
institución de enseñanza de la Iglesia,<br />
cuya concepción educativa se fundamenta<br />
en el Humanismo cristiano explicitado<br />
en la vida y mensaje de San Francisco<br />
de Asís y de muchos maestros que<br />
han conformado el pensamiento franciscano.<br />
En él se basan los objetivos y valores<br />
que inspiran nuestra acción docente<br />
y evangelizadora.<br />
4. Ofrecemos e impartimos, en los centros<br />
de inspiración franciscana, una enseñanza<br />
plural y abierta, que da preferencia a<br />
los más necesitados, y que defiende los<br />
derechos de la familia y de la Iglesia,<br />
dentro del pluralismo escolar que caracteriza<br />
a la sociedad democrática actual.<br />
5. Velamos por los valores genuinamente<br />
franciscanos, entre ellos: llevar la Paz y<br />
el Bien del Señor a toda la comunidad<br />
escolar, resolver los conflictos mediante<br />
el diálogo, y velar por el respeto y la salvaguarda<br />
de la creación.<br />
6. Trabajamos por una escuela de tiempo<br />
completo, que evangelice y compatibilice<br />
el trabajo y el estudio con actividades<br />
artísticas, recreativas, culturales, religiosas<br />
y sociales; y que esté disponible para<br />
acompañar a los alumnos en su camino<br />
de realización personal, eclesial y social.<br />
En definitiva, este primer Congreso Europeo<br />
de Educadores Franciscanos ha sido<br />
una gran oportunidad para dar a conocer y<br />
relanzar la tarea de los religiosos y laicos<br />
que, en misión compartida, trabajamos en el<br />
campo de la educación desde los valores<br />
evangélicos y franciscanos. Una ocasión<br />
propicia para realizar una seria reflexión sobre<br />
el importante y necesario papel que desempeñamos<br />
en la enseñanza actual.<br />
Finalmente, queremos reconocer a tantos<br />
hermanos y hermanas, religiosos y laicos,<br />
que en el pasado y en el presente, han dedicado<br />
y dedican su vida, a la noble tarea de<br />
educar en Valores Cristianos y Franciscanos.<br />
FR. NÉSTOR I SCHWERZ <strong>OFM</strong><br />
FR. JOAQUÍN ARTURO ECHEVERRY H. <strong>OFM</strong><br />
2. Informe del Ministro General<br />
EDUCAR PARA LA VIDA EN PLENITUD<br />
Soy plenamente consciente de la importancia<br />
y a la vez de la dificultad de la labor<br />
educativa, particularmente en un centro<br />
educativo franciscano. Importancia, pues la<br />
educación se presenta, todavía hoy, como<br />
una plataforma privilegiada y fundamental<br />
de evangelización. Un centro educativo<br />
franciscano se integra en el amplio marco<br />
de la educación cristiana, de la que se trata<br />
específicamente en la declaración conciliar<br />
Gravissimum Educationis. Dificultad, pues<br />
sé muy bien que no es nada fácil educar/formar<br />
en esta sociedad en cambio y cada<br />
vez más pluralista, y en la que los comportamientos<br />
de las familias no siempre están<br />
en sintonía con la educación que se<br />
imparte en nuestros centros educativos, en<br />
coherencia con un proyecto católico y franciscano,<br />
que debe definir, animar y guiar<br />
nuestra labor educativa. En nombre de la<br />
Orden os agradezco vuestra labor sacrificada<br />
y tantas veces incomprendida, no sólo<br />
fuera, sino también dentro de nuestras fraternidades<br />
y comunidades.<br />
En mi exposición trataré los siguientes<br />
puntos: Principales retos a la acción educativa,<br />
la centralidad de la persona: consecuencias<br />
pedagógicas, y urgencias a la educación<br />
católica y franciscana hoy.<br />
1. Algunos retos a la acción educativa<br />
Nuestros centros educativos se ven afectados<br />
por situaciones y problemas de la misma<br />
sociedad a la que sirven. A Dios gracias<br />
no son “lugares protegidos”, sino que forman<br />
parte de esta sociedad en cambio y plural.<br />
Ellos son, por tanto, una de las cajas de<br />
resonancia de los problemas culturales y sociales<br />
de la sociedad, que encuentran en<br />
nuestros alumnos un reflejo particular. Por<br />
otra parte, los continuos cambios del sistema<br />
educativo, muchas veces condicionados por<br />
las ideologías en moda, hacen que estos problemas<br />
se agudicen dentro de nuestras aulas.<br />
Teniendo en cuenta todo lo dicho, es lógico<br />
que nos preguntemos: ¿Cuáles son los<br />
principales retos que se presentan hoy a
496<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
nuestros centros educativos? Sin pretender<br />
ser exhaustivo, deseo hacer referencia a algunos.<br />
1. Definir con claridad el ideario de<br />
nuestros centros<br />
Nuestras escuelas, colegios y universidades<br />
han de tener un claro proyecto educativo<br />
que contemple su identidad de institución<br />
católica y franciscana. Sé muy bien<br />
que ciertos medios, dentro y fuera de la<br />
Iglesia, inspirados por un sentido de laicidad<br />
mal entendida, impugnan la enseñanza<br />
confesional. No aceptan que la Iglesia, y<br />
por tanto Órdenes o Congregaciones religiosas,<br />
puedan ofrecer, además de un testimonio<br />
individual de sus miembros, el testimonio<br />
específico de las propias instituciones.<br />
Se objeta que un colegio católico, y por<br />
ello franciscano, pretende instrumentalizar<br />
una institución humana para fines religiosos<br />
y confesionales.<br />
Sin justificar ningún tipo de proselitismo<br />
y visiones parciales de la cultura entendida<br />
y actuada erróneamente, que también se<br />
pueden dar entre nosotros, los franciscanos<br />
no podemos olvidar que la educación integral<br />
de la persona comprende, imprescindiblemente,<br />
la dimensión religiosa, la cual<br />
contribuye eficazmente al desarrollo de<br />
otros aspectos de la personalidad, en la medida<br />
en que se la integre en la educación general.<br />
En este sentido, la enseñanza católica<br />
no es sólo cuestión de suplencia, es cuestión<br />
de asegurar un sano y necesario pluralismo,<br />
particularmente en el campo de la libertad<br />
de enseñanza, y, por consiguiente, sostener<br />
y garantizar la libertad de conciencia y el<br />
derecho de los padres de familia a escoger<br />
el centro educativo que mejor responda a su<br />
propia concepción educativa.<br />
Esto conlleva una determinada visión de<br />
la vida. Toda visión de la vida se funda, de<br />
hecho, sobre una determinada escala de valores<br />
en la que se cree, y que confiere, a profesores<br />
y adultos, autoridad para educar. No<br />
se puede olvidar que en las escuelas, colegios<br />
y universidades se enseña para educar,<br />
es decir, para formar a la persona desde<br />
dentro, para liberarla de los condicionamientos<br />
que pudieran impedirle vivir plena-<br />
mente como hombre o mujer. Por ello un<br />
proyecto educativo franciscano ha de estar<br />
intencionalmente dirigido a la promoción<br />
total de la persona, poniendo de relieve la<br />
dimensión ética y religiosa de la cultura,<br />
precisamente con el fin de activar el dinamismo<br />
espiritual del sujeto, y ayudarle a alcanzar<br />
la libertad ética que presupone y perfecciona<br />
a la psicológica. Pero no se da libertad<br />
ética sino en la confrontación con los<br />
valores absolutos de los cuales depende el<br />
sentido y el valor de la vida del hombre. En<br />
este sentido hemos de afirmar con fuerza<br />
que en la educación no basta responder a aspiraciones<br />
transitorias y superficiales. Hay<br />
que tener presentes las exigencias más profundas<br />
del hombre y de la cultura actual.<br />
Así configurados, nuestros centros educativos<br />
suponen no solamente una elección<br />
de valores culturales, sino también una<br />
elección de valores de vida que deben estar<br />
presentes de manera operantes. Estos exige<br />
que el proyecto educativo de nuestros centros<br />
sea claro, y que la labor educativa que<br />
en ellos se desarrolla sea coherente con dicho<br />
proyecto. Lo contrario sería engañarnos<br />
y engañar a quienes confían en nosotros.<br />
2. Colaboración entre dirección, profesores,<br />
padres y alumnos<br />
La labor educativa, particularmente en<br />
clave católica y franciscana, es hoy una tarea<br />
difícil y compleja. En ella influyen factores<br />
muy diversos. Se hace necesaria, por<br />
tanto, la unión de fuerzas: dirección, profesores,<br />
alumnos, padres de familia. Cada una<br />
de estas “fuerzas” ha de asumir su responsabilidad<br />
en la educación/formación de<br />
nuestros niños y jóvenes. Nadie puede quedarse<br />
al margen, ni nadie puede ser excluido.<br />
La unión hace la fuerza, en este caso, la<br />
fuerza de la educación, según el proyecto<br />
educativo católico y franciscano.<br />
Esto comporta asumir como reto, también,<br />
la formación de todos los responsables<br />
de la educación/formación. Veo muy<br />
urgente involucrar a profesores (incluidos<br />
los religiosos) y a los padres de familia en<br />
la elaboración y puesta en práctica del proyecto<br />
educativo de nuestros centros educativos,<br />
pero para ello es imprescindible una
E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 497<br />
verdadera educación/formación y, por qué<br />
no, una evangelización y “franciscanización”.<br />
Sólo la referencia explícita y compartida<br />
por todos los miembros de la comunidad<br />
educativa a la visión cristiana y franciscana<br />
del hombre –aunque sea en grado<br />
diverso-, es lo que hace que un determinado<br />
centro educativo pueda definirse católico<br />
y franciscano. En este trabajo con los<br />
agentes formativos, no se puede ahorrar<br />
tiempo, medios, o energías. De ello dependerá<br />
el éxito del proyecto educativo.<br />
Una particular atención ha de ponerse en<br />
la implicación de los alumnos en su propio<br />
proceso formativo. Nuestros colegios están<br />
llamados a ser “escuelas” de formación integral,<br />
mediante la asimilación sistemática y<br />
crítica de la cultura; lugares privilegiados de<br />
promoción integral, mediante un encuentro<br />
vivo y vital con el patrimonio cultural de un<br />
pueblo y de la humanidad misma.<br />
Esto supone que tal encuentro se realice<br />
en forma de elaboración, es decir, confrontando<br />
e insertando los valores perennes en<br />
el contexto actual. No hay cultura que pueda<br />
definirse educativa y formativa, incluida<br />
la franciscana, sino se inserta en los problemas<br />
del tiempo en que se desarrolla la vida<br />
del niño y del joven.<br />
De lo dicho se desprende la necesidad de<br />
que nuestros centros educativos confronten<br />
sus propios programas formativos, sus contenidos<br />
y sus métodos, con la visión de la<br />
realidad en la que se inspiran y de la que depende<br />
su ejercicio. Esto quiere decir, también,<br />
que nuestros centros educativos han<br />
de estimular a los alumnos a que ejerciten la<br />
inteligencia, promoviendo el dinamismo de<br />
la clarificación y explicitando el sentido de<br />
experiencias y de certezas vividas. Una escuela,<br />
colegio o universidad que no cumpliera<br />
esta función, sino que, por el contrario,<br />
ofreciera elaboraciones prefabricadas,<br />
por el mismo hecho se convertiría en obstáculo<br />
para el desarrollo de la personalidad de<br />
los alumnos.<br />
3. Síntesis entre fe y cultura<br />
Hemos afirmado que Jesús, el Evangelio<br />
y los valores franciscanos deben definir con<br />
claridad y estar en el centro de un proyecto<br />
educativo católico y franciscano. Cristo es<br />
el fundamento de toda educación en clave<br />
cristiana y franciscana. Él posibilita la<br />
transformación de la persona y la capacita<br />
para pensar, querer y vivir según el Evangelio.<br />
En Cristo todos los valores humanos encuentran<br />
su plena realización y, de ahí, su<br />
unidad. Jesucristo eleva y ennoblece al<br />
hombre, da valor a su existencia y constituye<br />
el perfecto ejemplo de vida propuesto<br />
por nuestros centros educativos a los niños<br />
y jóvenes. Y junto con la persona de Jesús<br />
ha de aparecer la de Francisco, como su fiel<br />
imitador y seguidor. Francisco tiene mucho<br />
que decir al hombre de hoy, toca a nosotros<br />
proponerlo, como hombre plenamente actual,<br />
aunque no siempre se presente como<br />
moderno.<br />
Estas tareas nos permiten indicar como<br />
tarea principal de un centro educativo católico<br />
y franciscano la de hacer síntesis entre<br />
cultura y fe, entre fe y vida. Tal síntesis se<br />
realiza mediante la integración de los diversos<br />
contenidos del saber humano, especificado<br />
en las varias disciplinas, a la luz del<br />
mensaje evangélico y de los valores franciscanos.<br />
En nuestras escuelas y colegios hemos de<br />
cultivar todas las disciplinas con el debido<br />
respeto al método particular de cada una. No<br />
se pueden considerar las disciplinas como<br />
simples auxiliares de la fe o como medios<br />
utilizables para fines apologéticos. Pero<br />
ciertamente los valores evangélicos y franciscanos<br />
han de ser valores transversales.<br />
2. La centralidad de la persona: consecuencias<br />
pedagógicas<br />
El sujeto primero de la educación es la<br />
persona. Una pedagogía que se quiera llamar<br />
franciscana no puede menos de poner<br />
en el centro de su atención a la persona. Pero,<br />
¿qué es la persona? Intentemos responder<br />
a esta pregunta desde las claves que nos<br />
ofrece la antropología franciscana.<br />
1. La persona: un ser único<br />
Desde el punto de vista antropológico, la<br />
persona se revela como un misterio único,<br />
tanto en su ser como en su existencia particular.<br />
Una realidad original e irrepetible que
498<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
exige un profundo respeto de parte de los<br />
otros. Desde una perspectiva teológica, la<br />
persona es comprendida como una realidad<br />
inédita que sobrepasa toda imaginación y<br />
pensamiento; una nueva criatura que, por lo<br />
mismo, no depende de un molde, como ocurre<br />
con las cosas habitualmente fabricadas<br />
en serie por el hombre. Ni antropológicamente,<br />
ni teológicamente hablando, existen<br />
dos seres completamente iguales. Esta es la<br />
razón que hizo posible que en la escuela<br />
franciscana, en el campo de la ontología, se<br />
desarrollara no solamente la analogía del<br />
ser (posición clásica), sino su univocidad,<br />
tesis que la sostiene de una manera muy especial<br />
Duns Escoto, quien entendió muy<br />
bien este principio y por ello define la persona<br />
como “un ser singular e irrepetible”.<br />
Esta concepción de la persona tiene implicaciones<br />
pedagógicas importantes: todo<br />
proceso educativo debe estar atento a la unicidad<br />
de la persona y al misterio de Dios...,<br />
para favorecer su crecimiento mediante el<br />
conocimiento de sí y la búsqueda de la voluntad<br />
de Dios.<br />
Este principio pedagógico, por una parte,<br />
se opone radicalmente a todo tipo de formación<br />
directiva y unilateral o también masificada<br />
y uniforme; y, por otra, sostiene e<br />
impulsa el respeto tanto de la autonomía e<br />
iniciativa de cada persona, como del propio<br />
ritmo de crecimiento de cada persona; aspectos<br />
que deben llevar a revisar con más<br />
seriedad los sistemas educativos y formativos<br />
que, muchas veces, presionados por la<br />
prisa y la eficiencia, tienden fácilmente a<br />
descuidarlos.<br />
El ser humano, igualmente, debe ser formado<br />
para que vaya descubriendo y asumiendo<br />
los niveles de soledad que implica<br />
la existencia humana. Se necesita de una<br />
pedagogía que sea capaz de poner al ser humano<br />
frente a sí mismo, a sus posibilidades<br />
y limitaciones; y que también le ayude a<br />
abrirse hacia los demás seres que se encuentran<br />
en una situación parecida de soledad<br />
radical.<br />
2. La persona: un ser libre y un ser en<br />
relación<br />
La escuela franciscana y la antropología<br />
actual justamente insisten en que la persona<br />
es un ser libre, y, al mismo tiempo, un ser en<br />
relación.<br />
Tanto Buenaventura, como Escoto, Ockham,<br />
Alejando de Hales y Pedro de Olivi<br />
son apasionados defensores de la libertad<br />
humana, rechazando todo determinismo, de<br />
cualquier tipo que sea. A san Buenaventura,<br />
por ejemplo, la defensa de la libertad humana<br />
le llevará a condenar algunas doctrinas<br />
de la época, tales como: el determinismo astrológico,<br />
en el campo moral, la única inteligencia,<br />
en el campo del conocimiento, y el<br />
naturalismo, en el campo ontológico.<br />
La persona es libre, aunque con una libertad<br />
limitada, restringida y amenazada.<br />
Es un ser autónomo, con una determinada<br />
capacidad de autodeterminación, aún cuando<br />
no se pueda callar los muchos condicionamientos<br />
a los que se ve sometido: condicionamientos<br />
sociales y condicionamientos<br />
personales.<br />
En cuanto a la libertad, se suele distinguir<br />
entre libertad de y libertad para. La libertad<br />
de consiste en no estar o dejarse determinar<br />
por elementos externos a uno mismo que<br />
bloquearían o determinarían los movimientos<br />
de nuestra libertad. La libertad de consistiría<br />
en despejar el camino, a fin que cada<br />
uno pueda escoger lo que desea ser, lo que<br />
desea hacer. La libertad para significa que<br />
la propia vida está orientada por ciertos valores,<br />
y que uno es capaz de escoger aquellos<br />
que dan sentido a una vida: la verdad, la<br />
justicia, la paz... La libertad de estaría al servicio<br />
de la libertad para.<br />
¿Qué está a la base de esta libertad? No<br />
se puede hablar de libertad de ni de libertad<br />
para si uno no se autoposee. A la base de este<br />
doble aspecto de la libertad está la libertad<br />
como autoposesión, lo que nos lleva a<br />
decir que antes de la libertad para escoger<br />
esto o aquello (libertad de), antes de la libertad<br />
para comprometernos ante ciertos<br />
valores (libertad para), somos libertad, somos<br />
soberanos, somos absolutos (sueltosde)<br />
con capacidad para determinarme por<br />
mi mismo. Somos libertad, nos pertenecemos,<br />
y por ello nuestra gran responsabilidad<br />
está en escoger aquello a través de lo<br />
cual me puedo realizar a mi mismo.
E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 499<br />
Por otra parte, la persona es un ser en relación,<br />
un yo inconcebible sin un tú. La persona<br />
no es una isla, un ser absoluto (suelto<br />
de) radical, sino un ser social y relacional.<br />
La persona no es una realidad abierta sólo a<br />
sí misma, sino a los otros y, en definitiva, a<br />
Dios. Por eso su libertad de, su libertad para<br />
y su autoposeerse no pueden separarse<br />
de este concepto fundamental en la antropología,<br />
y no sólo religiosa. El hombre vive<br />
en sociedad y su libertad está positivamente<br />
condicionada por el “otro”, que a su vez<br />
forma parte del “yo”. La realidad del hombre<br />
es una realidad recibida, nadie se da la<br />
vida a sí mismo. Y por ello la libertad está<br />
también positivamente condicionada por el<br />
“Otro”, por quien me dio la existencia.<br />
Todo esto nos lleva a pensar que si la libertad<br />
de y la libertad para están al servicio<br />
de la libertad en autoposesión, ésta no puede<br />
separarse del respeto de la libertad del otro.<br />
Es cierto que la omnipotencia de Dios termina<br />
allí donde, para usarla, debería eliminar la<br />
libertad del hombre, pues él mismo nos ha<br />
querido y creado como seres libres. Pero<br />
también es cierto que la libertad del yo termina<br />
allí donde, para usarla, tendría que quebrantar<br />
la libertad del otro. Si no hay un yo<br />
sin un tú, no puede haber libertad de autoposesión<br />
sin libertad que respete la vocación de<br />
toda persona: un ser en relación.<br />
La pedagogía franciscana debe tener<br />
bien presente lo anteriormente dicho para<br />
no crear monstruos que sólo busquen la autorrealización,<br />
al margen de los demás, y,<br />
para nosotros creyentes, al margen de Dios<br />
y del designio que él tiene sobre cada persona.<br />
El creyente no puede sino reconocerse<br />
como un ser vocacionado, un ser llamado<br />
a, un ser vocación. Por eso ya no se trata<br />
simplemente de elegir lo que uno mismo<br />
quiera hacer de sí, lo que uno quiera llegar a<br />
ser (vocación antropológica), sino que desde<br />
una antropología creyente, se han de tener<br />
presentes otros aspectos que deberán integrar<br />
y potenciar lo que uno quiere llegar a<br />
ser, lo que uno quiere hacer de sí, con lo que<br />
uno está llamado a ser (vocación teológica).<br />
Por otra parte la persona no puede renunciar<br />
a su libertad. Nuestros centros educativos<br />
deben, por tanto, preparar a las personas pa-<br />
ra que asuman su libertad, y con ella la responsabilidad<br />
de ser ellas mismas y de asegurar<br />
su propio crecimiento.<br />
3. La persona: un ser en constante devenir<br />
Acabamos de decir que la persona es una<br />
realidad abierta. Precisamente por ello, es<br />
una realidad incompleta, un proyecto inacabado,<br />
siempre en un proceso dinámico de<br />
llegar a ser. En este sentido la persona no es,<br />
sino que está siendo. El concepto de homo<br />
viator, como lo definían los filósofos y teólogos<br />
del medioevo, sigue siendo válido. La<br />
persona se va formando (dando forma) ininterrumpidamente,<br />
durante toda la vida. La<br />
persona es siempre ella misma, pero no la<br />
misma. La vida es proceso, proyecto nunca<br />
acabado, un continuo hacerse. Ser persona<br />
consiste, entonces, en estar optando siempre<br />
por dar en cada instante una nueva forma<br />
a la propia realidad personal; consiste en<br />
sentirse siempre en formación.<br />
Teniendo en cuenta esta realidad profundamente<br />
dinámica de la persona, la pedagogía<br />
franciscana tiene que ayudarla, en primer<br />
lugar, a sacar fuera lo que lleva dentro.<br />
Educar (e-ducere) significa precisamente<br />
eso: sacar fuera. La persona es un ser con<br />
muchas posibilidades y, en gran parte, es<br />
creación de sí mismo. En expresión de Alexis<br />
Carrel, “el hombre es mármol y escultor<br />
a la vez” de su propia realidad, por ello él es<br />
el primer responsable de su propio crecimiento,<br />
de su propia educación.<br />
La pedagogía franciscana ha de posibilitar<br />
a la persona el ser consciente de sus posibilidades<br />
más recónditas para hacerlas realidad,<br />
y, al mismo tiempo, ha de ayudarle a<br />
tomar conciencia de su propia responsabilidad<br />
en todo este “devenir”. La pedagogía<br />
franciscana ha de poner a la persona en situación<br />
que se sienta agente de su propia<br />
historia y destino, de su realidad personal.<br />
Llegar a ser lo que uno quiere ser y lo que<br />
uno está llamado a ser por vocación, no se<br />
puede delegar. Por ello una gran labor del<br />
educador franciscano es la de ayudar al educando<br />
a apropiarse, es decir, a entregarse a<br />
esta tarea, a dar cabida libremente en su vida<br />
a los valores o personas que configuran
500<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
la persona como tal y, en nuestro caso, como<br />
creyente, a los valores y a las personas<br />
que nos configuran en cuanto tales.<br />
Pero, al mismo tiempo, la pedagogía<br />
franciscana ha de posibilitar que la persona<br />
se abra al proyecto de Dios: respuesta a la<br />
llamada en libertad responsable. En este<br />
sentido la pedagogía franciscana ha de ser<br />
necesariamente “vocacional”, en cuanto<br />
que intenta formar a la persona como ser<br />
abierto a la trascendencia, a un proyecto<br />
que Dios tiene sobre ella y que le permitirá<br />
ser realmente ella misma en plenitud. Desde<br />
esta perspectiva, la persona, a la vez que<br />
asume su responsabilidad en la propia educación,<br />
se ha de abrir al Otro, que con su<br />
gracia le va dando forma, la va formando.<br />
Por otra parte, la pedagogía franciscana<br />
ha de ser progresiva y gradual, teniendo en<br />
cuenta el ritmo de crecimiento de cada persona.<br />
Esto implica que, al mismo tiempo<br />
que tiene en cuenta todo el proceso de crecimiento<br />
de la persona y, por tanto, todo lo<br />
que ha de trasmitirse durante dicho proceso,<br />
la pedagogía franciscana ha de evidenciar<br />
algunos contenidos y valores en cada etapa,<br />
a fin que el crecimiento de la persona no sufra<br />
interrupciones, frenazos o saltos bruscos,<br />
y asegurar una continuidad entre una<br />
etapa y otra. Cada etapa debe ser continuación<br />
de la anterior y preparación para la siguiente.<br />
De ahí la importancia de una buena<br />
programación a corto, a medio y a largo plazo,<br />
así como la evaluación `parcial y global<br />
del proceso educativo.<br />
4. La persona: un ser integral<br />
La persona no puede ser vista sólo desde<br />
una perspectiva, parcialmente o fragmentariamente.<br />
La persona es un ser con distintas<br />
dimensiones, todas ellas parte integral de la<br />
persona: la humana (antropológica, psicológica,<br />
moral), la intelectual, la social (relaciones),<br />
la creyente (espiritualidad) y la<br />
profesional (misión).<br />
La pedagogía franciscana no puede considerarse<br />
tal, sino tiene en cuenta todas estas<br />
dimensiones. Si no queremos educar<br />
personalidades fragmentadas, la pedagogía<br />
franciscana ha de tener en cuenta a la persona<br />
en su totalidad, a fin que pueda desarro-<br />
llar armónicamente sus dotes físicas, espirituales,<br />
morales, humanas e intelectuales.<br />
El desarrollo armónico del que estamos<br />
hablando exige también que la pedagogía<br />
franciscana logre que la educación impartida<br />
toque los cuatro centros vitales de la persona:<br />
corazón, en cuanto centro de la persona<br />
(trasformación), mente (contenidos actualizados),<br />
manos (práctica), y pies (una<br />
formación encarnada en la realidad en la<br />
que la persona está llamada a vivir). Este es<br />
un aspecto que me parece muy importante a<br />
tener presente en nuestros centros, si no<br />
queremos formar sólo cerebros sin corazón<br />
y sin herramientas que le posibiliten el caminar<br />
por la vida.<br />
5. La persona: un ser que crece acompañado<br />
Hemos dicho que educar, según el significado<br />
etimológico, significa sacar fuera todas<br />
las posibilidades que la persona lleva<br />
dentro de sí misma. Educar, dentro de un<br />
proyecto educativo creyente, comporta<br />
también, como ya hemos dicho, poner a la<br />
persona en condiciones de poder responder<br />
a la vocación a la que ha sido llamada. Todo<br />
esto exige acompañamiento personalizado,<br />
testigos, y no sólo maestros, personas que<br />
autentifiquen los valores de los que hablan<br />
con su propia vida.<br />
El “maestro franciscano” ha de caracterizarse<br />
por mantener una relación peculiar<br />
con los discentes. El profesor no puede relacionarse<br />
con el alumno a partir de la función<br />
exclusiva de enseñar y aprender, sino<br />
de convivir con un estilo concreto de relación<br />
que la colorea el ser franciscano.<br />
En un tiempo en el que la educación deriva<br />
hacia la reducción técnica, que la convierte<br />
en un instrumento de reproducción<br />
social al servicio de intereses estructurales<br />
y que la entiende como una empresa que<br />
gestiona un producto –educación- para un<br />
tipo de consumidores, el modelo de educación<br />
franciscana refleja más bien el ideal<br />
humanista de transmisión del saber, de<br />
acompañamiento pedagógico, siempre dentro<br />
del respeto a la persona, y en el marco de<br />
los valores cristianos.<br />
Este nuevo elemento pedagógico y me
E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 501<br />
todológico está hablando de un nuevo desafío<br />
a nuestros centros educativos: una cuidada<br />
selección de los profesores y una adecuada<br />
formación comtinua de los mismos,<br />
así como el buscar todos los caminos posibles<br />
para involucrar al máximo a los padres<br />
en la educación de los hijos.<br />
El problema de la educación en centros<br />
como los nuestros, y la crisis por la que tantas<br />
veces atraviesan, no está sólo en los contenidos,<br />
por los cuales ciertamente hemos de<br />
luchar para que preparen al hombre y al creyente<br />
del futuro. La crisis muchas veces está<br />
en quienes trasmiten los contenidos, como<br />
en la falta de coherencia de los padres, primeros<br />
responsables de la educación de sus<br />
hijos. La solución a tantos problemas que<br />
hoy tiene la educación (no ciertamente a todos),<br />
pasa por una formación al acompañamiento<br />
tanto de los padres como de los profesores.<br />
Aquí no se pueden ahorrar energías<br />
ni dinero. El compromiso por tener un profesorado<br />
según el proyecto educativo de nuestros<br />
colegios ha de considerarse prioritario.<br />
3. Urgencias en la educación católica y<br />
franciscana hoy<br />
La educación es un arte complejo y con<br />
muchos desafíos por delante. Sin agotarlos<br />
todos, sólo quiero señalar aquí algunos que<br />
me parecen prioritarios.<br />
1. Educar para ser amante de la vida<br />
Si la educación de la persona ha de ser<br />
integral, como ya se dijo, el elemento humano<br />
ha de tenerse muy en cuenta. Esto<br />
comporta, entre otras cosas, una visión positiva<br />
del cuerpo y una visión que subraye<br />
lo bello de la vida. El cuerpo no es sólo, ni<br />
fundamentalmente causa del pecado, sino<br />
que es “imagen” y “semejanza” del Creador.<br />
La vida no es sólo sufrimiento y dolor,<br />
hemos sido creados para ser felices ya aquí.<br />
Como cristianos y franciscanos, estamos<br />
llamados a trasmitir una visión del cuerpo<br />
que, sin idolatrarlo, lleve a descubrirlo como<br />
“sacramento”, y sin formar parte del reino<br />
del marketing y del culto al físico, lleve<br />
a contemplarlo como obra de Dios, “templo<br />
del Espíritu Santo” y por ello bello y hermoso.<br />
Aquí entra también todo lo relacio-<br />
nado con la educación a la libertad afectiva<br />
que lejos de una actitud adolescente o narcisista,<br />
rigorista o laxista, lleve a nuestros<br />
niños y jóvenes a vivirla desde una perspectiva<br />
cristiana.<br />
2. Educar para ser buenos profesionales<br />
Vivimos en una sociedad altamente<br />
competitiva, con todo lo que de bueno o<br />
malo pueda tener esto. Al mismo tiempo<br />
nuestra sociedad es una sociedad especializada.<br />
Esto está pidiendo una educación seria<br />
y exigente, de alta calidad, en nuestros<br />
centros para que nuestros niños y jóvenes<br />
puedan mañana optar por una determinada<br />
especialización y contar en este mundo de<br />
especialistas sin complejos alguno.<br />
3. Educar evangelizando<br />
La educación/formación es considerada,<br />
por la Iglesia y por la Orden, como una plataforma<br />
fundamental de evangelización, como<br />
medio imprescindible para garantizar,<br />
dentro del pluralismo cultural que caracteriza<br />
a la sociedad de hoy, la presencia del pensamiento<br />
cristiano. Es por ello que las distintas<br />
Entidades con instituciones educativas<br />
están llamadas a continuar e incrementar<br />
sus esfuerzos en el campo educativo, para<br />
que no venga a menos esta encomiable labor<br />
de la educación/formación integral de los niños<br />
y jóvenes, tal y como la concibe el humanismo<br />
cristiano y franciscano.<br />
Teniendo en cuenta los condicionamientos<br />
culturales de hoy –relativismo, materialismo,<br />
pragmatismo y tecnicismo-, un centro<br />
educativo franciscano no puede renunciar<br />
a una referencia explícita al Evangelio<br />
de Jesucristo, con el intento de arraigarlo en<br />
la conciencia y en la vida de los niños y jóvenes.<br />
La referencia al Evangelio y, particularmente<br />
a la persona de Jesús, es clave<br />
para un discernimiento de los valores que<br />
hacen al hombre y los contravalores que lo<br />
degradan. Si Jesucristo eleva y ennoblece al<br />
hombre, da valor a su existencia, la referencia<br />
al Evangelio, y dentro de él a los valores<br />
franciscanos, ayudarán a formar personalidades<br />
fuertes, capaces de resistir al relativismo<br />
debilitante y de vivir coherentemente<br />
con la vocación cristiana. La referencia al
502<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Evangelio y a los valores franciscanos ayudarán<br />
a formar personalidades que, en espíritu<br />
de diálogo, den una contribución original<br />
y positiva a la edificación de la ciudad<br />
terrena. De este modo, los franciscanos y<br />
franciscanas de hoy, estaremos participando<br />
activamente en el diálogo cultural con<br />
nuestra aportación original y específica, a<br />
favor del verdadero progreso y de la formación<br />
integral del hombre.<br />
No podemos renunciar a esta labor, insustituible<br />
y urgente, ni podemos defraudar<br />
las muchas esperanzas que la Iglesia y la<br />
misma sociedad deposita en nuestras instituciones<br />
educativas. No ser fieles a esta misión<br />
significaría una pérdida no insignificante<br />
para la civilización, para el hombre y<br />
para la construcción de la sociedad. Para<br />
ello, no podemos dejar de examinarnos a<br />
nosotros mismos, en actitud de profunda<br />
autocrítica, para mejor responder a los nuevos<br />
retos planteados a la acción educativa<br />
cristiana y franciscana.<br />
Conclusión<br />
Al evidenciar los presupuestos antropológicos<br />
de la unicidad, la unidad, la relación<br />
y el ser histórico, que están a la base de una<br />
pedagogía franciscana que promueve el<br />
acompañamiento personalizado, la formación<br />
integral y relacional y que se cristaliza<br />
en un proyecto de vida, tan sólo he pretendido<br />
señalar algunas pistas para la reflexión.<br />
Es de esperar, por ello, que, a la luz de<br />
la espiritualidad franciscana, se continúen<br />
realizando todos los esfuerzos posibles para<br />
recuperar las indicaciones pedagógicas<br />
que nos vienen de nuestro patrimonio cultural,<br />
de tal modo que orienten y sostengan la<br />
labor educativa de nuestros centros.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro General<br />
2. Convenzione tra i Vicariati Apostolici<br />
di Tripoli e Benghazi in Libia e<br />
l’Ordine dei Frati Minori<br />
La Chiesa in Libia, oggi espressa nel Vicariato<br />
Apostolico di Tripoli nella persona<br />
del suo Vescovo, Mons. Fra Giovanni Martinelli,<br />
<strong>OFM</strong>, e nel Vicariato Apostolico di<br />
Benghazi nella persona del suo Vescovo,<br />
Mons. Fra Silvestro Magro, <strong>OFM</strong>, e<br />
l’Ordine dei Frati Minori, nella persona del<br />
Rev.mo Fr. José R. Carballo, Ministro generale,<br />
in attuazione al prescritto del Diritto<br />
comune e particolare, stabiliscono la seguente<br />
Convenzione per regolare i reciproci<br />
rapporti per il bene della Chiesa in Libia<br />
e per la presenza della vita francescana.<br />
Quadro generale<br />
1. L’Ordine conferma il sostegno e l’aiuto<br />
per la vita della Chiesa in Libia, nella comunione<br />
ecclesiale pastorale e secondo<br />
le direttive della Santa Sede.<br />
2. Il sostegno si esprime con la presenza di<br />
almeno 8 (otto) Frati Minori (sacerdoti e<br />
non). Ad essi verranno affidati compiti<br />
di testimonianza e di ministero pastorale.<br />
Per i compiti di governo pastorale nei<br />
Vicariati si richiede l’accordo dei Superiori<br />
Maggiori.<br />
3. I Frati Minori che lavorano nei Vicariati<br />
in Libia, durante la loro permanenza in<br />
questa missione, a norma della nostra legislazione<br />
vengono considerati ospiti<br />
della Provincia di Malta, la quale stipulerà<br />
un accordo con le Province<br />
d’origine dei Frati (Cf. SSGG 66).<br />
4. La Curia generale affida l’attuazione<br />
della presente Convenzione alla Provincia<br />
di Malta, la quale nominerà un suo<br />
Delegato per accompagnare la vita e la<br />
missione delle due Fraternità.<br />
Reclutamento e formazione dei missionari<br />
5. Il reclutamento dei missionari per i due<br />
Vicariati è affidato alle Chiese locali, in<br />
collaborazione con il Segretariato generale<br />
per l’Evangelizzazione, coinvolgendo<br />
le Province dei Frati già presenti o<br />
non in Libia (Malta, Filippine, India,<br />
Egitto, Polonia).<br />
6. La Curia generale, attraverso il Moderatore<br />
per le missioni, unitamente ai Vicariati<br />
Apostolici s’impegna alla preparazione<br />
missionaria dei frati candidati e alla<br />
formazione permanente degli stessi.<br />
Per la prima preparazione dei nuovi mis-
E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 503<br />
sionari si chiede che i Frati candidati facciano<br />
prima un’esperienza di missione in<br />
uno dei due Vicariati. I loro Ministri Provinciali<br />
inviino al Ministro generale una<br />
lettera di presentazione, accompagnata da<br />
una valutazione dei Vicari Apostolici, e<br />
poi i nuovi missionari riceveranno<br />
l’obbedienza del Ministro generale con la<br />
quale seguiranno la formazione a Bruxelles<br />
e poi s’impegneranno nella missione<br />
in Libia almeno per sei anni, con un accordo<br />
scritto con la Provincia di Malta.<br />
7. La Provincia di Malta assicurerà ai missionari<br />
almeno gli esercizi spirituali e<br />
una settimana di formazione permanente<br />
ogni anno.<br />
“Mutuae relationes”<br />
8. La Curia generale, attraverso il Moderatore<br />
per le missioni, s’impegna ad incrementare<br />
la vita della Chiesa locale, soprattutto<br />
riguardo alla testimonianza nel<br />
contesto musulmano nelle forme possibili<br />
e richieste.<br />
9. Ai Frati considerati dall’Ordine “missionari”<br />
a tutti gli effetti, i Vicari Apostolici<br />
assicurano la possibilità della vita secondo<br />
la Regola e le direttive dell’Ordine,<br />
sotto i legittimi superiori, rispettano<br />
l’autonomia dei Guardiani nel servizio<br />
di animazione delle Fraternità, a norma<br />
del diritto e tenendo conto della situazione<br />
attuale della Chiesa in Libia, e organizzano<br />
la sede del Vicariato e della Fraternità<br />
in due case distinte, per quanto è<br />
possibile.<br />
10. Se i Frati vogliono intraprendere nelle<br />
due Chiese locali delle iniziative particolari<br />
nel campo sociale o pastorale, dovranno<br />
essere concordate con gli Ordinari<br />
e il Ministro Provinciale, e saranno a<br />
carico della Curia generale.<br />
11. I Vicari Apostolici procureranno i documenti<br />
necessari per la residenza dei Frati,<br />
forniranno i mezzi adeguati per<br />
l’espletamento dei compiti richiesti (automezzi,<br />
risorse, ecc.) e i viaggi sostenuti<br />
per mandato degli Ordinari.<br />
I viaggi dei frati per l’Ordine o per motivi<br />
interni approvati dal superiore, sono a<br />
loro carico.<br />
12. Il sostentamento, la manutenzione ordinaria<br />
delle case dipendono dai Vicariati<br />
Apostolici.<br />
13. L’assistenza sanitaria dei frati è a carico<br />
dei Vicariati. Per ogni cura specializzata<br />
e prolungata devono rientrare in Provincia<br />
dove possono avvalersi dell’Assicurazione<br />
obbligatoria del loro paese<br />
d’origine.<br />
La vita dei Frati<br />
14. I Frati Minori attualmente sono presenti<br />
in Libia in due comunità: una a Tripoli<br />
presso la Chiesa di San Francesco e l’altra<br />
a Benghazi presso la Chiesa dell’Immacolata<br />
Concezione di Maria. A esse siano<br />
iscritti tutti i Frati Minori presenti.<br />
Uno dei due Guardiani sia nominato come<br />
coordinatore delle attività comuni alle<br />
due fraternità (es. esercizi spirituali,<br />
formazione, ecc.) e come rappresentante<br />
dei Frati in Libia nella Conferenza Africana.<br />
15. L’amministrazione interna della comunità<br />
è sottoposta al solo controllo dei Superiori<br />
Maggiori.<br />
16. La fraternità locale provvede ad un contributo<br />
mensile adeguato per ogni missionario<br />
per le necessità.<br />
17. Il periodo di riposo da passare nel paese<br />
d’origine o fuori dei Vicariati, è di 45<br />
giorni ogni anno, inclusi il viaggio e gli<br />
esercizi spirituali.<br />
18. La presente Convenzione è per tre anni.<br />
È rinnovata per il medesimo periodo se<br />
nessuna delle parti avanza richieste o<br />
modifiche per scritto, sei mesi prima della<br />
scadenza.<br />
Per il Vicariato Apostolico di Tripoli:<br />
† FR. GIOVANNI MARTINELLI, <strong>OFM</strong><br />
Per il Vicariato Apostolico di Benghazi:<br />
† FR. SILVESTRO MAGRO, <strong>OFM</strong><br />
Per la Provincia di Malta:<br />
FR. PAOLO GALEA, <strong>OFM</strong><br />
Per l’Ordine dei Frati Minori:<br />
FR. JOSÉ R. CARBALLO, <strong>OFM</strong>, MIN. GEN.<br />
Prot: 098465<br />
Data: 6 novembre 2007
504<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
3. Il Ministro generale invia nuovi missionari<br />
Roma, Chiesa S. Maria mediatrice, 08.12.2205<br />
La celebrazione della Immacolata Concezione<br />
(8 dicembre) in Curia generale a<br />
Roma è stata segnata dall’invio in missione<br />
da parte del Ministro generale, Fr. José R.<br />
Carballo, di Fr. Paul Nguyen Thanh Hai,<br />
vietnamita per la Fraternità in Myanmar<br />
(Birmania) e Fr. Juro Tokalic, originario<br />
della Bosnia-Erzegovina per la Provincia di<br />
Nairobi in Africa. I due missionari avevano<br />
terminato il corso di formazione interfrancescana<br />
il 30 novembre, nella Fraternità<br />
Notre Dame des Nations a Bruxelles. Il<br />
gruppo dei nuovi missionari era formato da<br />
8 Frati cappuccini, da 2 Frati conventuali e<br />
da 2 Frati minori. La sessione di prepara-<br />
zione, in lingua inglese, è durata tre mesi,<br />
da settembre a novembre, e si è conclusa<br />
con un ritiro spirituale con accompagnamento<br />
individuale.<br />
I missionari sono stati preparati da un’équipe<br />
interfrancescana. I Segretari generali<br />
per le missioni dei tre Ordini hanno partecipato<br />
alla valutazione finale che è risultata<br />
molto positiva ed arricchente, anche per chi<br />
era già in missione da qualche anno. Ciò ha<br />
confermato tutti nella convinzione che è<br />
molto importante continuare tale formazione<br />
missionaria e interfrancescana.<br />
Al termine, i due missionari Frati minori<br />
sono stati accompagnati in Italia per un<br />
pellegrinaggio a Roma e sui luoghi di San<br />
Francesco, ed hanno concluso la loro formazione<br />
in Curia generale con il mandato<br />
missionario.
E POSTULATIONE GENERALI<br />
1. Beatification de Sœur Marie-Céline<br />
de La Présentation<br />
Bordeaux, Cathédrale Saint-André, 16.09.2007<br />
1. Note di Cronaca<br />
Più di duemila fedeli hanno partecipato<br />
domenica 16 settembre 2007, nella cattedrale<br />
di Saint-André a Bordeaux, alla solenne<br />
Beatificazione della Venerabile Sr. Marie-<br />
Céline de la Présentation (Germaine Castang),<br />
giovane clarissa del villaggio di<br />
Nojals, morta nel monastero di Talence-Bordeaux<br />
nel 1897 a soli 19 anni. Per la prima<br />
volta, la splendida cattedrale gotica, ricca di<br />
storia e di arte, ha visto compiersi un solenne<br />
rito di beatificazione sotto le sue volte.<br />
S. Em.za il Cardinale Jean-Pierre Ricard,<br />
arcivescovo di Bordeaux e Bazas e<br />
Presidente della Conferenza Episcopale<br />
Francese, ha presieduto la celebrazione eucaristica.<br />
Con lui hanno concelebrato Monseigneur<br />
Michel Mouïsse, vescovo di Périgueux,<br />
nell’ambito della cui diocesi si trova<br />
Nojals, paese natale della Beata, Monseigneur<br />
Bernard Housset vescovo di La Rochelle<br />
et Saintes, dove sono presenti le clarisse<br />
nel monastero di Nieul-sur-Mer, Monseigneur<br />
Jacques David vescovo emerito<br />
d’Evreux et Monseigneur Jacques Blaquart<br />
vescovo ausiliare di Bordeaux.<br />
La solenne processione d’ingresso, composta<br />
da circa duecento concelebranti, ha<br />
avuto inizio alle ore 16, mentre il coro della<br />
cattedrale e l’assemblea eseguivano il significativo<br />
inno del maestro J. Berthier<br />
«Tressaillez de joie!».<br />
S.Em.za il Cardinale José Saraiva Martins,<br />
Prefetto della Congregazione delle<br />
Cause dei Santi, in veste di Rappresentante<br />
del Santo Padre, ha presieduto il Rito di<br />
Beatificazione, previsto dalla liturgia dopo<br />
l’atto penitenziale. Facendo seguito alla petizione<br />
rivoltagli dal Card. Ricard e alla lettura<br />
del profilo biografico della Venerabile<br />
Sr. Marie Céline da parte di Monsieur Max<br />
Gatti, vice-postulatore della Causa, ha reso<br />
pubblica la Lettera Apostolica con la quale<br />
il Santo Padre Benedetto XVI ha elevato all’onore<br />
degli altari l’umile figlia di Santa<br />
Chiara, stabilendo nel contempo che la memoria<br />
liturgica della nuova Beata si possa<br />
celebrare ogni anno nei luoghi stabiliti, secondo<br />
il diritto, il 30 maggio, giorno della<br />
sua nascita al cielo.<br />
Un fragoroso applauso dell’assemblea<br />
ha accompagnato lo svelamento del ritratto<br />
della nuova Beata e l’ostensione della singolare<br />
reliquia, parte dei capelli recisi il<br />
giorno della sua vestizione religiosa, il 21<br />
novembre 1896. Sr. Claire Isabelle, ex abbadessa<br />
del soppresso monastero delle clarisse<br />
di Pessac-Talence, comunità di appartenenza<br />
della Beata, e altre due anziane<br />
consorelle, hanno offerto l’omaggio dei ceri<br />
mentre tre ragazze di Nojals recavano<br />
bouquet di fiori. Molto opportunamente,<br />
per questo gesto di omaggio alla giovane<br />
Beata, erano stati scelti i fiori che lei stessa<br />
aveva indicato come simbolo delle virtù<br />
preferite: le viole che ne evocavano<br />
l’umiltà, le rose la carità, i gigli la purezza.<br />
Già la sera precedente la Cattedrale di<br />
Saint André aveva visto raccogliersi in preghiera<br />
una numerosa assemblea, per la veglia<br />
in preparazione alla Beatificazione. In<br />
quella occasione Mons. Bernard Peyrous,<br />
autore del libro “La Sainte de Bordeaux”,<br />
Editions de l’Emmanuel, ha presentato il<br />
profilo biografico e spirituale della nuova<br />
Beata, e ha sottolineato efficacemente<br />
l’importanza pastorale che l’evento della<br />
Beatificazione riveste per la diocesi di Bordeaux.<br />
Commovente, nel corso della medesima<br />
veglia , la testimonianza vocazionale<br />
di Sr. Marie de la Croix, abbadessa del monastero<br />
delle clarisse di La Rochelle, e la<br />
rinnovazione dei voti religiosi delle circa<br />
cinquanta clarisse presenti.<br />
Tra i numerosi pellegrini presenti al sacro<br />
rito si distinguevano per l’entusiasmo e
506 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
la comprensibile emozione i circa cento<br />
parrocchiani di Nojals, guidati dal parroco<br />
André Chapuzet. Il piccolo villaggio di origine<br />
di Sr. Marie Céline, custodisce pressoché<br />
intatti i luoghi che furono teatro dell’infanzia<br />
di Germaine Castang e dal 2006 anche<br />
le reliquie del suo corpo qui traslate<br />
dall’ex-monastero di Talence-Pessac.<br />
La nostra Postulazione, che ha seguito la<br />
Causa di beatificazione della piccola Clarissa<br />
fin dall’inizio, era rappresentata a Bordeaux<br />
per la solenne cerimonia del 16 settembre<br />
dal Vice-Postulatore Generale, Fr.<br />
Giovan Giuseppe Califano, che all’indomani<br />
dell’avvenuta beatificazione ha incontrato<br />
a Nojals i familiari della novella Beata ed<br />
ha celebrato l’Eucaristia presso la sua tomba<br />
nella chiesa parrocchiale.<br />
FR. GIOVAN GIUSEPPE CALIFANO, <strong>OFM</strong><br />
2. Homelie de la Messe de Beatification<br />
Eminence,<br />
Frères et sœurs dans le Christ,<br />
Lorsqu’elle meurt au monastère des Clarisses<br />
de Talence, en 1897, l’année même<br />
de la mort de sainte Thérèse de l’Enfant-Jésus,<br />
sœur Marie-Céline de la Présentation<br />
n’a que 19 ans. Et on voit alors se produire<br />
à Bordeaux, dans les semaines, les mois et<br />
les années qui suivent, un phénomène inattendu,<br />
étonnant et surprenant : des hommes,<br />
des femmes, des prêtres, des religieuses<br />
viennent prier sur sa tombe, des prières lui<br />
sont confiées, des enfants lui sont présentés.<br />
L’abbé Louis Gabard, aumônier du couvent<br />
écrit: «Ce sont des gens de toute condition<br />
et de tout état, prêtres et laïques, habitant<br />
non seulement Bordeaux et les environs,<br />
mais parfois de très loin. Des étrangers venus<br />
à Bordeaux demandent à visiter la tombe<br />
: le nombre n’a fait que croître. Il ne se<br />
passe pas de jour sans qu’il y ait au moins<br />
quelque visite. Personne n’a rien fait pour<br />
créer, exciter ou ralentir ce mouvement.<br />
Cette dévotion paraît toute spontanée». La<br />
mémoire de Sr Marie-Céline restera très<br />
forte à Bordeaux, surtout entre les deux<br />
guerres mondiales. Beaucoup de Bordelais<br />
de souche m’ont partagé, ces temps der-<br />
niers, des souvenirs familiaux la concernant.<br />
Alors comment comprendre cette réputation<br />
de sainteté qui aboutit aujourd’hui à<br />
cette béatification? A vue humaine, très humaine,<br />
sans doute trop humaine, rien dans<br />
la vie de notre bienheureuse ne paraît extraordinaire,<br />
héroïque. Elle n’a vécu que<br />
quelques mois de vie religieuse, a très peu<br />
écrit et ne laisse pas derrière elle une doctrine<br />
spirituelle élaborée. Alors qu’est-ce qui<br />
fait son rayonnement? Disons-le tout de<br />
suite: ce qui fait sa sainteté, c’est sa réponse<br />
dans le quotidien des jours à l’amour du<br />
Seigneur.<br />
Sa vie pourtant a été difficile et les<br />
épreuves ne lui ont pas été épargnées.<br />
Epreuves physiques tout d’abord. Germaine<br />
Castang naît à Nojals, en Dordogne, dans le<br />
Périgord, le 23 mai 1878. Mais très vite va<br />
arriver pour elle une épreuve de santé. A<br />
quatre ans et demi, étant restée trop longtemps<br />
dans l’eau froide d’une rivière, elle en<br />
aura le pied déformé. Elle sera plus tard opérée<br />
mais devra vivre avec ce qui restera pour<br />
elle un handicap. Celui-ci sera longtemps un<br />
obstacle à son accueil dans une congrégation,<br />
alors qu’elle aspirait tant à être religieuse.<br />
De santé fragile, elle mourra comme<br />
d’autres membres de sa famille, de tuberculose<br />
pulmonaire. N’oublions pas qu’à cette<br />
époque, beaucoup mouraient très jeunes, en<br />
particulier dans les monastères. Aux<br />
épreuves physiques s’ajoutent les épreuves<br />
familiales. Son père étant incapable de rembourser<br />
ses dettes, la petite épicerie qu’il tenait<br />
et la maison familiale seront saisies et<br />
toute la famille devra aller vivre dans une<br />
masure insalubre, au lieu-dit Salabert. Le<br />
froid, la faim, la maladie, la mort de frères et<br />
sœurs plus jeunes seront au rendez-vous. On<br />
peut dire que Germaine a vécu ce qu’on appellerait<br />
aujourd’hui une vraie vie du Quart<br />
Monde. A quatorze ans, elle perdra sa mère,<br />
puis son frère Louis, s’occupera de son père<br />
au caractère fantasque et difficile. Elle verra<br />
malheureusement l’éclatement de la famille<br />
et l’impossible réconciliation de ses frères<br />
avec leur père. Son père acceptera qu’elle<br />
rentre en 1892 au Refuge des Sœurs de Nazareth,<br />
situé en haut du boulevard Saint-Ge-
nès à Bordeaux. Pendant quatre ans, elle sera<br />
accueillie à l’ouvroir. Elle apprend à y faire<br />
mille petits travaux et vit dans un contexte<br />
humain où les relations entre les pensionnaires<br />
accueillies ne sont pas toujours des<br />
plus faciles. Elle sent en elle un appel très<br />
fort à la vie religieuse. Mais son tourment<br />
est de ne pas voir de congrégation où on<br />
pourrait la recevoir, avec son handicap, son<br />
état de santé et sa pauvreté. Et quelle joie ne<br />
sera pas la sienne quand la mère abbesse du<br />
couvent des Clarisses de Talence lui ouvrira<br />
les portes en 1896 ! Admise à faire son postulat,<br />
puis son noviciat, la maladie se rappellera<br />
à elle et c’est sur son lit de malade,<br />
qu’avant sa mort, on l’autorisera, dans des<br />
conditions tout à fait exceptionnelles, à faire<br />
sa profession solennelle.<br />
Alors, qu’est-ce qui fait le rayonnement<br />
de celle que l’Eglise déclare aujourd’hui<br />
bienheureuse ? Ce sont sa foi et sa confiance<br />
en Dieu. Depuis toute petite, elle a eu une<br />
relation forte à Dieu. Elle accueille jour<br />
après jour Son amour et se donne à Lui. La<br />
prière est pour elle son temps d’intimité<br />
avec le Seigneur. Elle y puise sa force, son<br />
endurance dans l’amour et sa persévérance.<br />
Bien sûr, sa première communion, sa prière<br />
à la chapelle du Refuge de Nazareth, son<br />
entrée chez les clarisses, ses quelques mois<br />
de vie religieuse révèleront quelque chose<br />
de l’intensité de sa vie avec le Seigneur.<br />
Mais c’est sa vie quotidienne qui est le lieu<br />
de sa réponse à Dieu, de son union à Celui<br />
qui a dit: «Ma nourriture, c’est de faire la<br />
volonté de celui qui m’a envoyé et<br />
d’accomplir son œuvre» (Jn 4,34). Cette<br />
présence de Dieu en elle adoucit un caractère<br />
qu’elle avait impétueux. Toute jeune,<br />
elle fait preuve d’une étonnante maturité.<br />
Elle aide, elle sert, elle prend sur elle, elle<br />
patiente, elle voit surtout le bien des autres.<br />
En un mot, elle aime en actes et en vérité.<br />
La sainteté, c’est l’accueil de cet amour du<br />
Seigneur en soi. Marie-Céline vient nous<br />
dire qu’elle peut être vécue à tous les âges<br />
de la vie. Contrairement à ce que beaucoup<br />
pensent, la sainteté n’est pas réservée aux<br />
adultes, à ceux qui ont toute une vie derrière<br />
eux, à ceux qui sont riches de toute une<br />
expérience. Il peut y avoir une sainteté de<br />
E POSTULATIONE GENERALI 507<br />
l’enfant et une sainteté de l’adolescent. Marie-Céline<br />
nous en dessine le visage.<br />
C’est cet amour qu’elle garde dans son<br />
cœur qui marque ceux qui l’entourent. Déjà<br />
à l’ouvroir, les autres perçoivent cette lumière<br />
spirituelle qui rayonne d’elle. Ce sera<br />
encore plus évident pour les sœurs clarisses<br />
qui vont l’entourer pendant les<br />
quelques mois de sa vie religieuse. Et ce<br />
rayonnement se poursuivra de façon étonnante<br />
après sa mort. Marie-Céline vient ainsi<br />
nous rappeler que la fécondité évangélique<br />
n’est pas du même type que<br />
l’efficacité humaine. Elle surgit d’un cœur<br />
qui s’ouvre totalement à l’action et à<br />
l’amour de Dieu. Elle est le fruit d’une vie<br />
qui se donne, se livre avec le Christ et accepte<br />
de passer par la mort comme le grain<br />
tombé en terre (Jn 12, 24). C’est pourquoi<br />
dans l’Evangile, seuls ceux qui ont un cœur<br />
de pauvre, un cœur non encombré, peuvent<br />
recevoir pleinement la parole de grâce de<br />
Jésus. En eux, rien ne fait écran à la gratuité<br />
du don de Dieu. Leur faiblesse renvoie<br />
tout spontanément à la force transformante<br />
du Seigneur: «Je te loue, Père, dit Jésus,<br />
Seigneur du ciel et de la terre, d’avoir caché<br />
cela aux sages et aux intelligents et de<br />
l’avoir révélé aux tout petits» (Lc 10,21).<br />
En ce début d’année pastorale, écoutons<br />
cet appel à cette sainteté dans le quotidien<br />
que nous adresse notre nouvelle bienheureuse.<br />
N’hésitons pas à nous confier les uns<br />
les autres au Seigneur en invoquant son intercession.<br />
N’hésitons pas à lui confier chacun<br />
de nos diocèses. En effet, n’a-t-elle pas<br />
dit avant sa mort: «Au ciel je n’oublierai<br />
personne». Amen.<br />
JEAN-PIERRE CARDINAL RICARD<br />
Archevêque de Bordeaux<br />
Evêque de Bazas<br />
3. Saluto del Prefetto della Congregazione<br />
delle Cause dei Santi al termine della celebrazione<br />
“Celebrate con me il Signore,<br />
esaltiamo insieme il suo Nome”!<br />
(dal Salmo 33)<br />
È questo l’invito che ci rivolge con gioia
508 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
l’umile clarissa di Nojals, elevata oggi alla<br />
gloria degli altari. E, con il cuore colmo di<br />
letizia, accogliamo volentieri questo invito<br />
e ci uniamo al canto della nuova Beata, magnificando<br />
il Signore onnipotente, sempre<br />
mirabile nei suoi Santi.<br />
Profondamente lieto, rendo grazie alla<br />
Provvidenza per avermi condotto a Bordeaux,<br />
per presiedere come umile rappresentante<br />
del Santo Padre, questa nuova<br />
Beatificazione.<br />
Ringrazio prima di tutto fraternamente<br />
Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo<br />
Jean-Pierre Ricard e il suo presbyterium per<br />
l’accoglienza cordiale che mi hanno riservato.<br />
Ringrazio anche voi tutti, Fratelli e Sorelle,<br />
per l’ imponente partecipazione ad<br />
una celebrazione che si iscrive tra le pagine<br />
più belle della storia di Bordeaux.<br />
Oggi una figlia di questa Chiesa, che vivendo<br />
nella povertà, ha saputo raggiungere,<br />
in pochissimo tempo, le vette della santità,<br />
ci viene presentata come modello di vita e<br />
di fedeltà incrollabile al Vangelo delle Beatitudini.<br />
Possiamo definire piccola, la nostra beata,<br />
non solo perché vissuta appena 19 anni,<br />
ma anche e soprattutto perché ha scelto di<br />
essere “Sorella povera di Santa Chiara”, e<br />
dunque piccola nel senso indicato da Gesù<br />
stesso quando parla del mistero nascosto ai<br />
sapienti, ma rivelato ai piccoli (cf. Lc<br />
10,21). E così nella sua piccolezza la Beata<br />
Maria Celina della Presentazione è divenuta<br />
grande agli occhi di Dio e oggi l’esito del<br />
suo totale abbandono all’amore del Padre si<br />
manifesta a tutti.<br />
Se ci domandiamo come la nostra Beata<br />
ha conseguito questa capacità di camminare<br />
con il Signore con generosità assoluta,<br />
troveremo senza dubbio la risposta nella<br />
sua totale docilità all’azione dello Spirito<br />
Santo, Lui che, proprio in questa cattedrale,<br />
nel luglio del 1892 la colmò della sua presenza<br />
vivificante.<br />
Se me lo permettete, vorrei sottolineare<br />
diversi motivi che giustificano la nostra<br />
gioia e, di conseguenza, la nostra gratitudine<br />
al «Padre veramente santo e fonte di ogni<br />
santità» (Preghiera euc. II).<br />
Il primo motivo è che, da oggi, la Chiesa<br />
che è in Bordeaux ha ufficialmente una<br />
nuova amica presso Dio. In effetti, se la<br />
Chiesa, presentando i suoi figli migliori alla<br />
nostra venerazione, ce li indica come modelli,<br />
ce li propone anche come intercessori<br />
e amici. Come “amica”, la Beata Maria Celina<br />
della Presentazione non può dimenticare<br />
la Chiesa che l’ha generata alla Grazia, e<br />
di conseguenza, non può dimenticare<br />
l’Arcivescovo, il Clero, le sue Sorelle nella<br />
vita religiosa, i consacrati e il popolo di Dio<br />
che vive ed agisce in seno a questa Chiesa.<br />
Tuttavia, attraverso la beatificazione della<br />
piccola figlia di Nojais, la Chiesa ci offre<br />
anche un modello semplice ed imitabile di<br />
vita cristiana, adeguato a ognuno di noi,<br />
chiamati ad esprimere, nel “terribile quotidiano”<br />
(per riprendere un’espressione di<br />
Pio XI) la nostra fede nel Vangelo e a divenire<br />
testimoni credibili di Gesù Cristo.<br />
La nuova Beata, che ha vissuto un’esistenza<br />
povera, priva di eventi esaltanti, ma<br />
completamente pervasa dall’amore per il<br />
Signore e per i fratelli, ci conferma che anche<br />
noi possiamo raggiungere, in una gioiosa<br />
perseveranza, ciò che il Servo di Dio<br />
Giovanni Paolo II ha felicemente chiamato<br />
“la misura alta” della vita cristiana ordinaria”,<br />
ossia la santità.<br />
Esaltiamo dunque il nome del Signore e<br />
rendiamogli gloria, poiché Egli ha esaltato<br />
un’umile figlia del vostro popolo, che l’ha<br />
amato senza riserve, che ha scelto di essere<br />
sua per sempre, e che, come Francesco e<br />
Chiara d’Assisi, è divenuta trasparenza vivente<br />
del Vangelo.<br />
All’umile e coraggiosa Beata di Nojals,<br />
alla figlia ora illustre di questa Chiesa che è<br />
in Bordeaux e in Francia, alla gioiosa discepola<br />
del Poverello d’Assisi, a questa donna<br />
innamorata della povertà di Chiara, affido<br />
questa sera tutti coloro che sono presenti<br />
qui, in questa celebrazione storica della sua<br />
beatificazione, e chiedo per ognuno di essi<br />
la grazia di percorrere con audacia e fedeltà<br />
le vie del Vangelo.<br />
Che la Beata Maria Celina della Presentazione<br />
unisca la sua voce alla nsotra, invocando<br />
per la Chiesa e per la Famiglia Francescana<br />
vocazioni generose che sappiano
fare scelte coraggiose per il servizio dei poveri<br />
e per testimoniare il Vangelo della misericordia<br />
e della pace.<br />
Che la nuova Beata ottenga per noi dal<br />
Signore una nuova era di santità! Che il suo<br />
sorriso consoli i malati, gli afflitti e tutti coloro<br />
che invocano oggi con fiducia la sua<br />
intercessione e il suo conforto!<br />
GIUSEPPE CARD. SARAIVA MARTINS<br />
4. Profilo Biografico della Beata M. Celina<br />
della Presentazione (1878-1897)<br />
La Beata M. Celina della Presentazione<br />
della Beata Vergine Maria (al secolo: Giovanna<br />
Germana Castang) nacque a Nojals,<br />
piccolo villaggio della Dordogna (Francia),<br />
nei pressi di Périgord, il 24 maggio 1878,<br />
quinta dei dodici figli dei coniugi Germano<br />
Castang e Maria Lafage, poveri coltivatori<br />
dei campi ma esemplari testimoni del Vangelo.<br />
Fu battezzata nello stesso giorno della<br />
nascita e posta sotto la protezione della Madre<br />
del Signore, celebrata in quel giorno<br />
con il titolo di Ausiliatrice.<br />
Nel 1882, a soli quattro anni, per aver<br />
giocato imprudentemente con i suoi fratelli<br />
nell’acqua gelida del ruscello Bournègue,<br />
poco distante dalla casa, fu colpita dalla poliomielite,<br />
che la privò dell’uso della gamba<br />
sinistra. Da quel momento, per tutti, Giovanna<br />
Germana fu “la boîteuse”.<br />
Nonostante la sua anomalia, la fanciulla<br />
non si chiuse in se stessa, ma si rese disponibile<br />
nel disbrigo delle faccende domestiche<br />
e nella cura dei fratelli e delle sorelle<br />
minori. Iniziò a frequentare la scuola del<br />
paese, diretta dalle Suore di san Giuseppe<br />
d’Aubenas, mostrando una intelligenza viva<br />
e un carattere gioviale e iniziò pure a partecipare<br />
alle attività parrocchiali. Purtroppo,<br />
a partire dalla primavera del 1887 una<br />
serie di prove e di eventi luttuosi si abbatté<br />
sulla famiglia Castang, tra cui gravi difficoltà<br />
economiche, che determinarono<br />
l’abbandono della bella casa e il trasferimento<br />
in un alloggio di fortuna, nella località<br />
chiamata Salabert, in campagna.<br />
Nell’estrema indigenza in cui venne a<br />
trovarsi la famiglia, Giovanna Germana,<br />
che contava appena dieci anni, seppe dimo-<br />
E POSTULATIONE GENERALI<br />
509<br />
strare una generosità e una compassione<br />
straordinaria per la sua età: si rendeva utile<br />
in ogni modo per alleviare il disagio dei<br />
suoi cari, mostrandosi servizievole e gioviale.<br />
Un triste giorno poi, quando la dispensa<br />
non ebbe più nulla da offrire, seppe<br />
vincere l’amor proprio, e andò a questuare<br />
per il villaggio il vitto necessario alla famiglia.<br />
A queste difficoltà materiali si aggiungeva<br />
la pena di dover abbandonare la scuola<br />
e di non poter più frequentare quotidianamente<br />
la chiesa parrocchiale, troppo<br />
lontana da raggiungere. Desiderosa di risparmiare<br />
alla famiglia altre sofferenze, determinò<br />
infine di offrirsi vittima al Signore:<br />
il cielo sembrò gradire quel giovane olocausto<br />
perché di lì a poco il papà riuscì a<br />
trovare un modesto lavoro e a trasferirsi,<br />
nell’autunno 1890, con la famiglia a Bordeaux.<br />
Nella speranza di ovviare alla grave menomazione<br />
al piede, il 7 febbraio 1891,<br />
Giovanna Germana fu ricoverata presso<br />
l’ospedale infantile di Bordeaux per essere<br />
sottoposta ad intervento chirurgico. Accolse<br />
la prova con “angelica pazienza”, sopportando<br />
le sofferenze dell’operazione. Nei<br />
cinque mesi di degenza, come testimoniarono<br />
le Figlie della Carità di San Vincenzo<br />
de’ Paoli, infermiere dell’ospedale, fu un<br />
modello di amabilità e di rassegnazione,<br />
prestando piccoli servizi agli altri ammalati.<br />
Nel giugno 1891, mentre lentamente recuperava<br />
la salute, Giovanna Germana sperimentò<br />
un nuovo dolore, perché due dei<br />
fratelli più piccoli si ammalarono gravemente<br />
di febbre infettiva e morirono.<br />
Nel mese di luglio 1891, ancora convalescente,<br />
la Beata faceva il suo ingresso nell’Istituto<br />
“Nazareth” di Bordeaux, diretto<br />
dalle Suore di Gesù-Maria di Le Dorat, e<br />
che accoglieva ragazze in difficoltà, per ricevere<br />
quelle cure che la famiglia non poteva<br />
più offrirle. Fu quello un periodo fecondo<br />
della sua vita, durante il quale iniziò a discernere<br />
con più chiarezza la volontà di Dio<br />
su di lei. Il 12 giugno 1892 si accostò per la<br />
prima volta alla comunione eucaristica con<br />
straordinaria devozione e nel successivo<br />
mese di luglio ricevette la cresima dal Card.<br />
Lecot nella cattedrale di Bordeaux. Già a
510<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
quel tempo Giovanna Germana dava<br />
l’impressione di vivere costantemente alla<br />
presenza di Dio, compiendo con esattezza<br />
quanto le veniva affidato nel lavoro e trasmesso<br />
nello studio.<br />
Sul finire di quell’anno altri lutti vennero<br />
a provare ulteriormente la famiglia e a<br />
purificare col dolore il cuore dell’adolescente.<br />
Il 29 dicembre 1892, la mamma Maria<br />
Lafage, per l’improvviso aggravarsi di<br />
un’ernia trascurata, morì. Otto giorni dopo,<br />
anche il fratello maggiore Luigi, tornato<br />
dall’ esercito affetto da tubercolosi, dopo<br />
essere stato amabilmente assistito da Giovanna<br />
Germana, venne a mancare. In questa<br />
duplice prova fu ammirevole lo spirito<br />
di fede della Beata, vero angelo consolatore<br />
del padre e dei suoi cari.<br />
Rimasta ad accudire le due sorelle più<br />
piccole, Lubina e Lucia, che aveva condotto<br />
con sé all’istituto Nazareth di Bordeaux,<br />
Giovanna Germana, andava ormai orientandosi<br />
verso una completa donazione al Signore.<br />
Quando, nel 1893, le suore di San<br />
Giuseppe d’Aubenas, congregazione alla<br />
quale apparteneva la sorella maggiore Lucie,<br />
con il nome di Sr. Maria di San Germano,<br />
si offrirono per accogliere nel loro educandato<br />
le due piccole orfane, la Beata fu libera<br />
di pensare a se stessa, perseguendo il<br />
proprio ideale di consacrazione.<br />
Le sue prime richieste si indirizzarono<br />
presso le clarisse di Bordeaux e poi verso le<br />
Suore di Gesù-Maria di Le Dorat, ma entrambe<br />
furono respinte, a motivo della sua<br />
claudicazione e della giovane età. Rimase<br />
dunque presso l’educandato “Nazareth” fino<br />
al compimento del diciassettesimo anno,<br />
attendendo pazientemente il giorno stabilito<br />
da Dio.<br />
Il 6 aprile 1896, lunedì di Pasqua, dopo<br />
aver visitato con grande devozione il Santuario<br />
di Notre Dame de Talence, chiese un<br />
colloquio con le clarisse del vicino monastero<br />
“Ave Maria”, che conquistate dalla<br />
sua straordinaria umiltà e dall’amabilità del<br />
suo carattere, promisero di accoglierla, nonostante<br />
la sua menomazione fisica.<br />
Il 12 giugno 1896, Festa del Sacro Cuore,<br />
fece il suo ingresso come postulante. Era<br />
la méta a cui aveva aspirato fin da bambina,<br />
e alla quale il Cristo la aveva condotta per<br />
mano, anche attraverso l’esperienza della<br />
sofferenza.<br />
Dopo cinque mesi di probandato, il 21<br />
novembre 1896, festa della Presentazione al<br />
tempio della Vergine Santissima, a 18 anni,<br />
Giovanna Germana vestiva l’abito francescano<br />
e assumeva il nome religioso di Suor<br />
Maria Celina della Presentazione della Beata<br />
Vergine Maria. Ancora una volta, come<br />
nel giorno del battesimo, la vita di quest’umile<br />
creatura era affidata alla materna custodia<br />
della Madre di Dio.<br />
“Lasciando le vesti del mondo, pregherò<br />
Gesù di bandire ogni pensiero inutile dal<br />
mio cuore e di darmi lo spirito religioso; indossando<br />
l’abito di clarissa, pregherò lo<br />
Sposo mio di rivestirmi dello spirito della<br />
mortificazione, della rinuncia e della penitenza;<br />
cingendomi del cordone. Gli chiederò<br />
di liberarmi dalla falsa libertà e di<br />
unirmi a sè con le catene del suo santo amore;<br />
mettendomi il santo velo, Lo supplicherò<br />
di nascondermi alla vista delle creature.<br />
Io voglio vivere nascosta in Dio”.<br />
Questi propositi, che la Beata tracciò nel<br />
piccolo quaderno di note personali, alla vigilia<br />
della sua vestizione, furono da lei luminosamente<br />
vissuti nei mesi di noviziato.<br />
Nel chiostro Sr. Maria Celina restò fedele<br />
alle sue antiche abitudini di carità, alle quali<br />
già si era esercitata nel mondo, moltiplicando<br />
i piccoli gesti di servizio e di abnegazione<br />
a favore delle sue sorelle, ma soprattutto<br />
progredì nella via dell’umiltà, della<br />
mortificazione e del nascondimento.<br />
La salute della giovane novizia cominciò,<br />
però, ben presto a declinare.<br />
L’infermità, manifestatasi in una grave forma<br />
di tubercolosi, rivelò la grandezza della<br />
sua fede e la ferma volontà di voler completare<br />
nel suo fragile corpo quanto ancora<br />
manca alla Passione di Cristo, a vantaggio<br />
del suo Corpo che è la Chiesa (cfr. Col<br />
1,24). Scriveva nel suo diario a pochi giorni<br />
dalla preziosa morte: “Non gradisci olocausto<br />
né vittima: eccomi! Sono venuta per<br />
prendere la croce. Mi offro vittima come<br />
Gesù…fino a questo momento ho sacrificato<br />
tutto: affetti, pensieri.. dovrò ora essere<br />
meno generosa? Oh, no! Eccomi: tagliate
uciate amputate fate di me ciò che gradite,<br />
purché il mio amore per voi aumenti<br />
sempre più e più! Solo questo chiedo!”.<br />
Il 30 maggio 1897, dopo 190 giorni dal<br />
suo ingresso nel noviziato, emessa la Professione<br />
religiosa “in articulo mortis“,<br />
Suor Maria Celina faceva il suo ingresso<br />
trionfale nell’eternità dei Santi. Nell’ultimo<br />
biglietto scritto alla sorella suora aveva<br />
confidato: “Mia piccola cara sorella, son<br />
ben contenta che presto apprenderete la notizia<br />
della mia morte,…state ben tranquilla,….<br />
il giorno della mia morte sarà per me<br />
il più bello…”. Nello stesso anno sarebbe<br />
morta a Liseux la “piccola” Teresa di Gesù<br />
Bambino, sua conterranea, anch’ella fattasi<br />
dono di amore per la vita dei fratelli.<br />
2. La beatificazione di ventinove Martiri<br />
Frati Minori<br />
Roma, Piazza S. Pietro, 28.10.2007<br />
1. Homilía del Cardenal José Saraiva Martins<br />
en la beatificación de los Mártires<br />
españoles<br />
Eminentísimos señores cardenales;<br />
excelentísimos señores obispos<br />
y hermanos en el sacerdocio;<br />
respetables autoridades;<br />
hermanas y hermanos en Cristo:<br />
1. Por encargo y delegación del Papa Benedicto<br />
XVI, he tenido la dicha de hacer público<br />
el documento mediante el cual el Santo<br />
Padre proclama beatos a 498 mártires<br />
que derramaron su sangre por la fe durante<br />
la persecución religiosa en España, en los<br />
años 1934, 1936 y 1937. Entre ellos hay<br />
obispos, sacerdotes, religiosos, religiosas y<br />
fieles laicos, mujeres y hombres; tres de<br />
ellos tenían dieciséis años y el mayor setenta<br />
y ocho.<br />
Este grupo tan numeroso de beatos manifestaron<br />
hasta el martirio su amor a Jesucristo,<br />
su fidelidad a la Iglesia católica y su<br />
intercesión ante Dios por todo el mundo.<br />
Antes de morir perdonaron a quienes les<br />
perseguían –es más, rezaron por ellos-, como<br />
consta en los procesos de beatificación<br />
instruidos en las archidiócesis de Barcelo-<br />
E POSTULATIONE GENERALI 511<br />
na, Burgos, Madrid, Mérida-Badajoz, Oviedo,<br />
Sevilla y Toledo; y en las diócesis de Albacete,<br />
Cartagena, Ciudad Real, Cuenca,<br />
Gerona, Jaén, Málaga y Santander.<br />
El Catecismo de la Iglesia católica afirma:<br />
“El martirio es el supremo testimonio<br />
de la verdad de la fe” (n. 2473). En efecto,<br />
seguir a Jesús significa seguirlo también en<br />
el dolor y aceptar las persecuciones por<br />
amor del Evangelio (cf. Mt 24, 9-14; Mc 13,<br />
9-13; Lc 21, 12-19): “Y seréis odiados de<br />
todos por causa de mi nombre” (Mc 13, 13;<br />
cf. Jn 15, 21). Cristo nos había anticipado<br />
que nuestras vidas estarían vinculadas a su<br />
destino.<br />
2. El logotipo de esta beatificación, de<br />
una importancia notable por el gran número<br />
de nuevos beatos, tiene como elemento central<br />
una cruz de color rojo, símbolo del<br />
amor llevado hasta derramar la sangre por<br />
Cristo. Acompaña a la cruz una palma estilizada,<br />
que intencionalmente se asemeja a<br />
unas lenguas de fuego, en la que vemos representada<br />
la victoria alcanzada por los<br />
mártires con su fe que vence al mundo (cf. 1<br />
Jn 1, 4), así como también el fuego del Espíritu<br />
Santo que se posa sobre los Apóstoles<br />
el día de Pentecostés, y asimismo la zarza<br />
que arde y no se consuma con una llama, en<br />
la que Dios se presenta a Moisés en el relato<br />
del Éxodo y es expresión de su mismo<br />
ser: el Amor que se da y nunca se extingue.<br />
Estos símbolos están enmarcados por<br />
una leyenda circular, que recuerda un mapa<br />
del mundo: “Beatificación mártires de España”.<br />
Dice “mártires de España” y no<br />
“mártires españoles”, porque España es el<br />
lugar donde fueron martirizados, y es también<br />
la patria de gran parte de ellos, pero<br />
hay también quienes provenían de otras naciones,<br />
concretamente de Francia, México<br />
y Cuba. En cualquier caso, los mártires no<br />
son patrimonio exclusivo de una diócesis o<br />
una nación, sino que, por su especial participación<br />
en la cruz de Cristo, Redentor del<br />
universo, pertenecen al mundo entero, a la<br />
Iglesia universal.<br />
Se han elegido como lema para esta beatificación<br />
unas palabras del Señor recogidas<br />
en el Evangelio de san Mateo: “Vosotros<br />
sois la luz del mundo” (Mt 5, 14). Como de-
512<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
clara el concilio Vaticano II al comienzo de<br />
su constitución sobre la Iglesia, “Jesucristo<br />
es la luz de las gentes” (Lumen gentium, 1);<br />
esa luz se refleja a lo largo de los siglos en<br />
el rostro de la Iglesia y hoy, de manera especial,<br />
resplandece en los mártires cuya memoria<br />
estamos celebrando. Jesucristo es la<br />
luz del mundo (cf. Jn 1, 5-9), que alumbra<br />
nuestras inteligencias para que, conociendo<br />
la verdad, vivamos de acuerdo con nuestra<br />
dignidad de personas humanas y de hijos de<br />
Dios y seamos también nosotros luz del<br />
mundo que alumbra a todos los hombres<br />
con el testimonio de una vida vivida en plena<br />
coherencia con la fe que profesamos.<br />
3. “He combatido bien mi batalla, he corrido<br />
hasta la meta, he mantenido la fe” (2<br />
Tm 4, 7). Así escribe san Pablo, ya al final<br />
de su vida, en el texto de la segunda lectura<br />
de este domingo. Con su muerte, estos mártires<br />
hicieron realidad las mismas convicciones<br />
de san Pablo.<br />
Los mártires no consiguieron la gloria<br />
sólo para sí mismos. Su sangre, que empapó<br />
la tierra, fue riego que produjo fecundidad<br />
y abundancia de frutos. Así lo expresaba,<br />
invitándonos a conservar la memoria de los<br />
mártires, el Santo Padre Juan Pablo II en<br />
uno de sus discursos: “Si se perdiera la memoria<br />
de los cristianos que han entregado<br />
su vida por confesar la fe, el tiempo presente,<br />
con sus proyectos y sus ideales, perdería<br />
una de sus características más valiosas, ya<br />
que los grandes valores humanos y religiosos<br />
dejarían de estar corroborados por un<br />
testimonio concreto inscrito en la historia”<br />
(Discurso a los participantes en la VIII sesión<br />
pública de las Academias pontificias, 3<br />
de noviembre de 2003, n. 2: L’Osservatore<br />
Romano, edición en lengua española, 21 de<br />
noviembre de 2003, p. 6).<br />
No podemos contentarnos con celebrar<br />
la memoria de los mártires, admirar su<br />
ejemplo y seguir adelante en nuestra vida<br />
con paso cansino. ¿Qué mensaje transmiten<br />
los mártires a cada uno de nosotros aquí<br />
presentes?<br />
Vivimos en una época en la cual la verdadera<br />
identidad de los cristianos está constantemente<br />
amenazada y esto significa que<br />
ellos o son mártires, es decir adhieren a su<br />
fe bautismal en modo coherente, o tienen<br />
que adaptarse.<br />
Ya que la vida cristiana es una confesión<br />
personal cotidiana de la fe en el Hijo de<br />
Dios hecho hombre, esta coherencia puede<br />
llegar en algunos casos hasta el derramamiento<br />
de la sangre.<br />
Pero como la vida de un solo cristiano<br />
donada en defensa de la fe tiene el efecto de<br />
fortalecer la de toda la Iglesia, el hecho de<br />
proponer el ejemplo de los mártires significa<br />
recordar que la santidad no consiste solamente<br />
en la reafirmación de valores comunes<br />
para todos, sino en la adhesión personal<br />
a Cristo Salvador del cosmos y de la historia.<br />
El martirio es un paradigma de esta verdad<br />
desde el acontecimiento de Pentecostés.<br />
La confesión personal de la fe nos lleva a<br />
descubrir el fuerte vínculo entre la conciencia<br />
y el martirio. “El sentido profundo del<br />
testimonio de los mártires –según escribía<br />
el cardenal Ratzinger-, está en el hecho de<br />
que testimonian la capacidad de la verdad<br />
sobre el hombre como límite de todo poder<br />
y garantía de su semejanza con Dios. En este<br />
sentido los mártires son los grandes testigos<br />
de la conciencia, de la capacidad otorgada<br />
al hombre de percibir, más allá del poder,<br />
también el deber, y por lo tanto de abrir<br />
el camino hacia el verdadero progreso, hacia<br />
la verdadera elevación humana” (J. RAT-<br />
ZINGER, Elogio della coscienza, Roma, Il<br />
Sabato, 16 de marzo de 1991, p. 89).<br />
4. Los mártires se comportaron como<br />
buenos cristianos y, llegado el momento, no<br />
dudaron en ofrendar su vida de una vez con<br />
el grito “¡Viva Cristo Rey!” en los labios. A<br />
los hombres y a las mujeres de hoy nos dicen<br />
en voz muy alta que todos estamos llamados<br />
a la santidad; todos, sin excepción,<br />
como ha declarado solemnemente el concilio<br />
Vaticano II al dedicar un capítulo de su<br />
documento más importante —la constitución<br />
dogmática Lumen gentium, sobre la<br />
Iglesia— a la “llamada universal a la santidad”<br />
(Lumen gentium, cap. V). Dios nos ha<br />
creado y redimido para que seamos santos.<br />
No podemos contentarnos con un cristianismo<br />
vivido tibiamente.<br />
La vida cristiana no se reduce a unos<br />
actos de piedad individuales y aislados, si
no que ha de abarcar cada instante de nuestros<br />
días sobre la tierra. Jesucristo ha de estar<br />
presente en el cumplimiento fiel de los<br />
deberes de nuestra vida ordinaria, entretejida<br />
de detalles aparentemente pequeños y<br />
sin importancia, pero que adquieren relieve<br />
y grandeza sobrenatural cuando están<br />
realizados con amor a Dios. Los mártires<br />
alcanzaron la cima de su heroísmo en la<br />
batalla en la que dieron su vida por Jesucristo.<br />
El heroísmo al que Dios nos llama<br />
se esconde en las mil escaramuzas de<br />
nuestra vida de cada día. Hemos de estar<br />
persuadidos de que nuestra santidad —esa<br />
santidad, no lo dudemos, a la que Dios nos<br />
llama— consiste en alcanzar lo que Juan<br />
Pablo II ha llamado el “alto grado de la vida<br />
cristiana ordinaria” (Novo millennio<br />
ineunte, 31).<br />
El mensaje de los mártires es un mensaje<br />
de fe y de amor. Debemos examinarnos<br />
con valentía, y hacer propósitos concretos,<br />
para descubrir si esa fe y ese amor se manifiestan<br />
heroicamente en nuestra vida.<br />
Heroísmo también de la fe y del amor en<br />
nuestra actuación como personas insertas<br />
en la historia, como levadura que provoca el<br />
fermento justo.<br />
La fe, nos dice Benedicto XVI, contribuye<br />
a purificar la razón, para que llegue a<br />
percibir la verdad (cf. Deus caritas est, 28-<br />
29). Por eso, ser cristianos coherentes nos<br />
impone no inhibirnos ante el deber de contribuir<br />
al bien común y moldear la sociedad<br />
siempre según justicia, defendiendo —en<br />
un diálogo informado por la caridad—<br />
nuestras convicciones sobre la dignidad de<br />
la persona, sobre la vida desde la concepción<br />
hasta la muerte natural, sobre la familia<br />
fundada en la unión matrimonial una e<br />
indisoluble entre un hombre y una mujer,<br />
sobre el derecho y deber primario de los padres<br />
en lo que se refiere a la educación de<br />
los hijos y sobre tantas otras cuestiones que<br />
surgen en la experiencia diaria de la sociedad<br />
en que vivimos.<br />
Concluimos, unidos al Papa Benedicto<br />
XVI y a la Iglesia universal, que vive en los<br />
cinco continentes, invocando la intercesión<br />
de los mártires beatificados hoy y acudiendo<br />
confiadamente a Nuestra Señora, Reina<br />
E POSTULATIONE GENERALI 513<br />
de los mártires, para que, inflamados por un<br />
vivo deseo de santidad, sigamos su ejemplo.<br />
CARDENAL JOSÉ SARAIVA MARTINS<br />
2. Perfil de los Mártires<br />
1. Mártires de Toledo<br />
El P. Víctor Chumillas, guardián del<br />
Convento-seminario Franciscano de Consuegra<br />
(Toledo), los PP. Ángel Ranera, Vicario<br />
de la comunidad, Domingo Alonso,<br />
Martín Lozano, Julián Navío y Benigno<br />
Prieto, profesores, y los estudiantes de teología<br />
Fr. Marcelino Ovejero, Fr. José de Vega,<br />
Fr. José Álvarez, Fr. Andrés Majadas,<br />
Fr. Santiago Mate, Fr. Alfonso Sánchez, Fr.<br />
Anastasio González, Fr. Félix Maroto, Fr.<br />
Federico Herrera, Fr. Antonio Rodrigo, Fr.<br />
Saturnino Río, Fr. Ramón Tejado, Fr. Vicente<br />
Majadas y Fr. Valentín Diez formaban<br />
parte de la comunidad franciscana de Consuegra,<br />
compuesta por nueve sacerdotes, 19<br />
estudiantes clérigos y cuatro hermanos no<br />
clérigos.<br />
La comunidad fue cercada en su convento<br />
el 21 de julio de 1936 y expulsada del<br />
mismo por las autoridades locales el 24 de<br />
julio. Desde el 24 hasta su encarcelamiento,<br />
los religiosos estuvieron acogidos en casas<br />
de familiares y bienhechores. Entre el anochecer<br />
del 9 de agosto y las primeras horas<br />
de la mañana del día 10, todos los franciscanos<br />
fueron encarcelados en la prisión municipal,<br />
por orden del alcalde. Todos iban<br />
gozosos de haber sido dignos de padecer<br />
por Cristo -dice en su relato el P. Chumillasy<br />
el reencuentro aumentó el gozo fraterno.<br />
El día 11 fueron trasladados, junto con todo<br />
el clero y religiosos del pueblo, a la iglesia<br />
de Santa Maria, convertida en prisión.<br />
Los días de cárcel los pasaron preparándose<br />
al martirio con la oración, la confesión<br />
sacramental, el perdón mutuo, las exhortaciones<br />
del P. Chumillas y la renovación de<br />
la profesión religiosa.<br />
Poco después de las 12 de la noche del<br />
15 de agosto, los 20 franciscanos nombrados<br />
fueron sacados de la prisión y conducidos<br />
en un camión al lugar llamado Boca de<br />
Balondillo, del término de Fuente el Fresno
514<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
(Ciudad Real). Allí fueron fusilados en la<br />
madrugada del 16 de agosto de 1936. El alcalde<br />
de Consuegra y otros miembros del<br />
Ayuntamiento les dieron el tiro de gracia.<br />
Por el camino hacia el martirio, los franciscanos<br />
fueron rezando. Al ser bajados del<br />
camión, entonaron el Libera me, Domine.<br />
El P. Chumillas les exhortó a morir por<br />
Cristo con la certeza de ganar el cielo. Sus<br />
últimas palabras al alcalde fueron: “Estamos<br />
dispuestos a morir por Cristo”. Murieron<br />
clamando: ¡Viva Cristo Rey! ¡Perdónalos,<br />
Señor, que no saben lo que hacen!<br />
El P. Félix Pinto, que había pasado casi<br />
toda su vida de sacerdote en Filipinas, pertenecía<br />
a la comunidad de Pastrana en 1936.<br />
A primeros de septiembre fue detenido,<br />
maltratado y conminado a blasfemar. Su negativa<br />
a ello y su defensa de la religión ante<br />
los milicianos, la tarde del 6 de septiembre<br />
hizo que esa misma noche, en la madrugada<br />
del 7 de septiembre de 1936, fuese asesinado<br />
por el alcalde de Pastrana y por los milicianos<br />
en el término de Hueva (Guadalajara).<br />
Sus últimas palabras fueron: “¡Yo os<br />
perdono! ¡Viva Cristo Rey!”<br />
El P. Perfecto Carrascosa pertenecía a la<br />
comunidad de Madrid, como secretario provincial<br />
desde 1935. Refugiado en casa de<br />
sus padres, en Villacañas, fue sacado de ella<br />
en la madrugada del 14 de septiembre y encarcelado.<br />
En la prisión recibió muchas veces<br />
fuertes torturas para forzarle a blasfemar,<br />
confortó a los compañeros de cárcel y<br />
los exhortó y preparó al martirio. Fue asesinado,<br />
junto con cinco seglares, en el cementerio<br />
de Tembleque (Toledo), el 17 de<br />
octubre de 1936.<br />
Los cuerpos de estos 22 Siervos de Dios<br />
reposan en la capilla dedicada a ellos en la<br />
iglesia franciscana de San Juan de los Reyes,<br />
en Toledo.<br />
P. JOSÉ PRIETO DEL POZO<br />
Vice-Postulador.<br />
• Fr. Víctor Chumillas Fernández. Nació<br />
en Olmeda del Rey (Cuenca), el 28 de julio<br />
de 1902. Desde pequeño manifestó deseo<br />
de ir a las misiones y de ser mártir. Profesó<br />
en la Orden Franciscana en Arenas de San<br />
Pedro (Ávila) en 1918. Fue ordenado sacerdote<br />
en 1925. Profesor en los seminarios de<br />
la Provincia Franciscana de Castilla. En todos<br />
los lugares dejó una limpia estela de<br />
virtudes, bondad y celo apostólico. Notable<br />
fue su apostolado con la pluma en las revistas<br />
“Cruzada Seráfica” y “Hogar Antoniano”,<br />
en las que defendió la fe de la Iglesia y<br />
la expuso a pequeños y mayores cuando en<br />
España era tan combatida. Encarcelado,<br />
con toda su comunidad, en agosto de 1936,<br />
supo ser el pastor que preparó, confortó y<br />
animó a todos ante el martirio por Cristo, el<br />
cual padeció, con cinco sacerdotes y 14 estudiantes<br />
teólogos de su comunidad, en Boca<br />
de Balondillo (Fuente El Fresno, Ciudad<br />
Real), el 16 de agosto de 1936. Está sepultado,<br />
con todos ellos, en la iglesia franciscana<br />
de San Juan de los Reyes, de Toledo.<br />
• Fr. Ángel Hernández-Ranera de Diego.<br />
Nació en Pastrana (Guadalajara) el 1 de octubre<br />
de 1877. De genio vivo, piadoso, acólito-sacristán<br />
de las concepcionistas de su<br />
pueblo, en el cual había entonces mas de 15<br />
franciscanos, sintió nacerle la vocación en<br />
el trato con ellos. Vistió el hábito franciscano<br />
el 29 de octubre de 1892, y en él profesó<br />
al año siguiente. Emitió su profesión perpetua<br />
en 1897 y fue ordenado sacerdote el 9 de<br />
junio de 1900. Misionero en Filipinas. Regresado<br />
a España en 1929, residió tres años<br />
en Alcázar de San Juan (Ciudad Real) como<br />
vicario y profesor del seminario, y tres en<br />
Quintanar de la Orden (Toledo) como vicario,<br />
discreto y maestro de hermanos no clérigos.<br />
Con los mismos cargos fue destinado<br />
a Consuegra en 1935. Fue el confesor de<br />
ese seminario. Sus feligreses filipinos le recuerdan<br />
como sacerdote piadoso y diligente<br />
en su ministerio, generoso y caritativo,<br />
querido por el pueblo y respetado por las<br />
autoridades. La vida del P. Ángel Ranera,<br />
entregada por entero al Señor, tuvo una digna<br />
culminación en el martirio, que repetidas<br />
veces manifestó desear y que tuvo lugar en<br />
Fuente el Fresno, el 16 de agosto de 1936.<br />
• Fr. Domingo Alonso de Frutos. Nacido<br />
en Navares de Ayuso (Segovia) el 12 de mayo<br />
de 1900. Al ver su devoción como acólito<br />
de la parroquia, el magistral de Segovia<br />
lo invitó a hacerse sacerdote y religioso. Su
decisión de hacerse fraile se impuso a la disuasión<br />
de los mayores. E1 22de julio de<br />
1915 tomaba el hábito en el convento de<br />
Pastrana, donde profesó al año siguiente e<br />
hizo su profesión perpetua en 1921. Licenciado<br />
y Doctorado en Teología, fue ordenado<br />
sacerdote el 18 de mayo de 1924 fue ordenado<br />
sacerdote en Calbayog (Samar, Filipinas).<br />
Profesor de teología dogmática y<br />
maestro de disciplina. Era sencillo, prudente,<br />
austero, bastante callado. No j<strong>acta</strong>ncioso,<br />
muy trabajador y cumplidor de sus deberes,<br />
sin que por ello se dispensase de la<br />
oración comunitaria. Bien preparado y dotado<br />
intelectualmente, desempeñaba con<br />
competencia su tarea de profesor, si bien la<br />
debilidad de su carácter hizo que su labor<br />
como maestro de disciplina no fuese siempre<br />
acertada en las situaciones conflictivas<br />
del teologado. En la revista “Cruzada Seráfica”<br />
publicó bastantes artículos, la mayoría<br />
de ellos sobre la misericordia de Dios y la<br />
contrición en los sacramentos. Estuvo siempre<br />
dispuesto al martirio. Cuando los milicianos<br />
le dijeron que se bajase del camión<br />
que los llevaría a la muerte, contestó: «Domingo<br />
no se baja, que Domingo irá donde<br />
vayan sus hermanos». Con 19 de ellos fue<br />
inmolado en Fuente el Fresno, el 16 de<br />
agosto de 1936.<br />
• Fr. Martín Lozano Tello. Nació en Corral<br />
de Almaguer (Toledo) el 19 de septiembre<br />
de 1900. Desde pequeño se sintió atraído<br />
por el estado religioso. Vistió el hábito<br />
franciscano en Pastrana en 1916, donde<br />
profesó en 1917. Allí cursó la filosofía y el<br />
primer año de teología, y emitió su profesión<br />
perpetua en 1921. Los otros tres años<br />
de teología los cursó en Consuegra (Toledo).<br />
Fue ordenado sacerdote en 1925. Licenciado<br />
en Sagrada Escritura, empezó su<br />
labor en el teologado franciscano de Consuegra<br />
como profesor y maestro de disciplina.<br />
De natural era bien dotado intelectualmente,<br />
introvertido, emotivo, tímido y débil<br />
de carácter para enfrentarse a las situaciones<br />
conflictivas, lo cual le llevó a renunciar<br />
al cargo de maestro de estudiantes de teología.<br />
Era amante del estudio, cumplidor de<br />
sus deberes, piadoso, sencillo, no dado a<br />
disputas ni criticas, prudente, indulgente en<br />
E POSTULATIONE GENERALI 515<br />
las calificaciones, y sabia encajar los desaires<br />
que recibía. A pesar de su timidez, estaba<br />
dispuesto al martirio. Días antes de la<br />
guerra civil, le dijo una persona: «Cómo anda<br />
usted por la calle vestido de hábito? Le<br />
van a matar». Y él contestó: «Tengo la mortaja<br />
puesta. Cuando gusten, pueden hacer<br />
de nosotros lo que quieran». Fue asesinado<br />
en Fuente el Fresno (Ciudad Real) el 16 de<br />
agosto de 1936.<br />
• Fr. Julián Navío Colado. Nació el 12<br />
de agosto de 1902 en Mazarete (Guadalajara).<br />
Tomó el hábito en Arenas de San Pedro<br />
(Ávila) en 1919. Allí hizo su profesión temporal<br />
en 1920. Los últimos tres años de teología<br />
los cursó en Consuegra, donde hizo<br />
sus votos perpetuos en 1925. Fue ordenado<br />
sacerdote en 1927. Profesor de Historia de<br />
la Iglesia, de Historia de la Orden y de su<br />
Provincia. Éste fue casi el único apostolado<br />
que ejerció. Como profesor y formador era<br />
apreciado por todos y considerado como el<br />
profesor ideal por su preparación de las clases<br />
y el desarrollo de las mismas. Fue asesinado<br />
con 19 hermanos de hábito el 16 de<br />
agosto de 1936 en Fuente el Fresno (Ciudad<br />
Real).<br />
• Fr. Benigno Prieto del Pozo. Nació el<br />
25 de noviembre de 1906 en Salce (León).<br />
Tomó el hábito franciscano el año 1922 y<br />
emitió su profesión temporal al año. Su profesión<br />
perpetua tuvo lugar en Consuegra en<br />
1927. A finales de 1930 fue ordenado sacerdote.<br />
Maestro de estudiantes y profesor, colaborador<br />
en la revista “Cruzada Seráfica”<br />
y Asistente de la OFS. En los días de prisión<br />
dejó bien impreso en los testigos su espíritu<br />
de prudencia, oración, fortaleza y solicitud<br />
por sus discípulos. Fue asesinado en Fuente<br />
el Fresno (Ciudad Real) con 19 hermanos<br />
de hábito el 16 de agosto de 1936.<br />
• Fr. Marcelino Ovejero Gómez. Nació<br />
en Becedas (Ávila) el 13 de febrero de<br />
1913. Vistió el hábito franciscano en Arenas<br />
de San Pedro (Ávila) en 1928. Hizo su profesión<br />
temporal en 1929. No llegó a emitir<br />
la profesión perpetua ni a recibir Ordenes<br />
sagradas por estar sujeto al servicio militar.<br />
Cursó el trienio de filosofía en Pastrana<br />
(Guadalajara), el primer curso de teología<br />
en Alcázar de San Juan y los tres restantes
516<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
de teología en Consuegra (Toledo), entre<br />
1929 y 1936, año en que sufrió el martirio<br />
el 16 de agosto, en Fuente el Fresno (Ciudad<br />
Real).<br />
• Fr. Alfonso Sánchez Hernández-Ranera.<br />
Nació en Lérida el 26 de enero de 1915.<br />
Ingresó en el seminario menor franciscano<br />
de Alcázar de San Juan (Ciudad Real) en<br />
1926. Allí hizo dos cursos de humanidades.<br />
El tercero, cuarto y quinto los cursó en La<br />
Puebla de Montalbán (Toledo) en dos años.<br />
Vistió el hábito franciscano en Arenas de<br />
San Pedro (Ávila) el 1 de junio de 1930.<br />
Profesó votos temporales el 2 de junio de<br />
1931. El trienio filosófico lo cursó en Pastrana<br />
(Guadalajara) de 1931 a 1934. De<br />
1934 a 1936 aprobó los dos primeros años<br />
de teología en Consuegra (Toledo), donde<br />
hizo su profesión perpetua el 17 de mayo de<br />
1936. El 6 y 7 de junio de ese año recibió,<br />
en Ciudad Real, la tonsura y las cuatro Ordenes<br />
Menores.<br />
• Fr. Anastasio González Rodríguez. Nació<br />
en Villaute (Burgos) el 11 de octubre de<br />
1914. El 1 de junio de 1930 empezó el año<br />
de noviciado en Arenas de San Pedro (Ávila)<br />
y emitió su profesión temporal el 2 de junio<br />
de 1931. En los cinco años anos restantes<br />
de su vida cursó el trienio filosófico en<br />
Pastrana (Guadalajara), de 1931 a 1934, y<br />
los dos primeros años de teología, de 1934<br />
a 1936, en Consuegra (Toledo). No emitió<br />
la profesión perpetua ni recibió Ordenes sagradas<br />
por estar sujeto al servicio militar.<br />
• Fr. Félix Maroto Moreno. Nació en Gutierremuñoz<br />
(Ávila) el 30 de enero de 1915.<br />
Tomó el hábito franciscano en Arenas de<br />
San Pedro (Ávila) el 1 de junio de 1930. Hizo<br />
su profesión temporal el 2 de junio de<br />
1931. Cursó la filosofía en Pastrana (Guadalajara)<br />
de 1931 a 1934. En los dos anos<br />
siguientes estudió los dos primeros cursos<br />
de teología en Con-suegra (Toledo). Por estar<br />
sujeto al servicio militar no pudo hacer<br />
su profesión perpetua.<br />
• Fr. Antonio Rodrigo Antón. Nació en<br />
Velamazán (Soria) el 8 de julio de 1913. Ingresó<br />
en el seminario franciscano de Alcázar<br />
de San Juan en 1928, continuó sus estudios<br />
en La Puebla de Montalbán, Pastrana y<br />
Consuegra, hasta concluir el segundo curso<br />
de teología. Profesó de votos temporales el<br />
2 de septiembre de 1931 y no había emitido<br />
la profesión solemne ni recibido Ordenes<br />
Menores por estar sujeto al servicio militar.<br />
• Fr. Federico Herrera Bermejo. Nació<br />
el 21 de febrero de 1915 en Almagro (Ciudad<br />
Real). Vistió el hábito franciscano en<br />
Arenas de San Pedro (Ávila) el 1 de junio<br />
de 1930. Hizo su profesión temporal el 2 de<br />
junio de 1931. Siguió su formación sacerdotal<br />
en Pastrana (Guadalajara) de 1931 a<br />
1934, y en Consuegra (Toledo) de 1934 a<br />
1936. Los superiores no dudaron en admitirle<br />
a la profesión perpetua que hizo el 17<br />
de mayo de 1936, y a la tonsura y Ordenes<br />
Menores. En carta a sus familiares se declaraba<br />
gozoso de haber dado ese paso definitivo<br />
e ilusionado con el sacerdocio ya cercano.<br />
Junto con 19 hermanos sufrió la<br />
muerte por Cristo el 16 de agosto de 1936<br />
en Fuente el Fresno (Ciudad Real), a la misma<br />
hora que su hermano José lo hacía en<br />
Quintanar de la Orden (Toledo).<br />
• Fr Ramon Tejado Librado. Nació en<br />
Alcázar de San Juan (Ciudad Real) el 20 de<br />
mayo de 1915. Superando oposiciones a su<br />
vocación ingresó en el seminario franciscano<br />
de Alcázar de San Juan en 1926. Continuó<br />
los estudios en La Puebla de Montalbán,<br />
Pastrana y Consuegra, hasta finalizar<br />
el segundo curso de teología. Profesó de votos<br />
temporales el 2 de septiembre de 1931 y<br />
no había emitido la profesión solemne ni recibido<br />
Ordenes Sagradas por estar sujeto al<br />
servicio militar.<br />
• Fr. Santiago Maté Calzada. Nació en<br />
Cañizar de Argaño (Burgos) el 25 de julio<br />
de 1914. Ingresó en el Seminario menor de<br />
Alcázar de San Juan (Ciudad Real) en 1924<br />
y cursó dos anos de humanidades. Dividido<br />
el seminario por decisión de los superiores<br />
en 1926, pasó ese año a La Puebla de Montalbán<br />
(Toledo) y allí estudió los otros tres<br />
cursos humanísticos. Vistió el hábito en<br />
Arenas de San Pedro (Ávila) el 6 de septiembre<br />
de 1929. Emitió su profesión temporal<br />
el 7 de septiembre de 1930. Tres años<br />
pasó en Pastrana (Guadalajara), cursando la<br />
filosofía, y otros tres en Consuegra (Toledo),<br />
en donde estudió los tres primeros cursos<br />
de teología. En Consuegra hizo su pro
fesión perpetua el 17 de agosto de 1935. Ese<br />
año recibió la tonsura y las Ordenes menores.<br />
El 6 de junio de 1936 fue ordenado de<br />
Subdiácono en Ciudad Real. Se preparaba<br />
con ardor para ser un buen sacerdote y misionero.<br />
• Fr. Saturnino Río Rojo. Nació en Mansilla<br />
de Burgos el 16 de febrero de 1915. Ingresó<br />
en el seminario franciscano de Alcázar<br />
de San Juan en 1926. Continuó sus estudios<br />
en La Puebla de Montalbán, Pastrana y<br />
Consuegra, hasta concluir el segundo de teología.<br />
Profesó de votos temporales el 2 de<br />
septiembre de 1931, de solemnes el 17 de<br />
mayo de 1936 y había recibido las cuatro<br />
Ordenes Menores.<br />
• Fr Valentin Díez Serna. Nació en Tablada<br />
de Villadiego (Burgos) el 11 de noviembre<br />
de 1915. Ingresó en el seminario<br />
franciscano de Alcázar de San Juan en<br />
1926. Continuó los estudios en La Puebla<br />
de Montalbán, Pastrana y Consuegra hasta<br />
acabar el segundo curso de teología. Publicó<br />
trabajos de carácter filosófico, ascético y<br />
místico en las revistas “Eco del Coristado”<br />
y “Estudio”. Profesó de votos temporales el<br />
13 de noviembre de 1931. Se afirma que tenía<br />
aire de santo por la solidez de sus virtudes,<br />
el espíritu sobrenatural que infundía a<br />
todas las obras y la sonrisa de paz, fruto de<br />
su unión con Dios.<br />
• Fr. Vicente Majadas Málaga. Hermano<br />
menor de Andrés, nació en Becedas (Ávila)<br />
el 27 de octubre de 1915. Los estudios de<br />
humanidades los realizó de 1926 a 1930,<br />
dos años en el seminario de Alcázar de San<br />
Juan (Ciudad Real) y dos en el de La Puebla<br />
de Montalbán (Toledo). Tomo el hábito<br />
franciscano en Arenas de San Pedro (Ávila)<br />
el 12 de noviembre de 1930. Hizo su profesión<br />
temporal el 13 de noviembre de 1931.<br />
Cursó el trienio de filosofía, mientras completaba<br />
las humanidades, en Pastrana (Guadalajara),<br />
y los dos primeros años de teología<br />
en Consuegra (Toledo), de 1934 a 1936.<br />
Por no tener la edad canónica, no llegó a<br />
emitir su profesión perpetua. Murió por<br />
Cristo a los 20 anos. A pesar de la atonía de<br />
su vida, Dios encontró en él madera digna<br />
de arder por su gloria con el fuego del martirio<br />
que, junto con su hermano Andrés y<br />
E POSTULATIONE GENERALI 517<br />
otros 18 franciscanos, recibió por la fe el 16<br />
de agosto de 1936.<br />
• Fr. Andrés Majadas Málaga. Nació en<br />
Becedas (Ávila) el 2 de marzo de 1914. A<br />
diferencia de su hermano Fr. Vicente, Andrés<br />
se mostraba enérgico, vivo de genio y<br />
de talento. Ingresó en el seminario de Alcázar<br />
de San Juan (Ciudad Real) en 1924. Dos<br />
años después pasaba al de La Puebla de<br />
Montalbán (Toledo), abierto entonces, para<br />
cursar tercero, cuarto y quinto de humanidades.<br />
El 20 de mayo de 1929 tomaba el hábito<br />
franciscano en Arenas de San Pedro<br />
(Ávila). Profesó el 21 de mayo de 1930. En<br />
Pastrana (Guadalajara) cursó el trienio filosófico<br />
y en Consuegra (Toledo) los tres primeros<br />
años de teología. Hizo su profesión<br />
perpetua en Consuegra el 17 de agosto de<br />
1935 con sus condiscípulos y, con ellos, recibió<br />
la tonsura, las Ordenes menores y, el 6<br />
de junio de 1936, el subdiaconado.<br />
• Fr. José De Vega Pedraza. Nació en<br />
Dosbarrios (Toledo) el 30 de agosto de<br />
1913. Al párroco, que le sorprendió varias<br />
veces orando solo en la iglesia, y a su madre<br />
manifestó que pedía para sus familiares<br />
la santidad y para él el martirio. Entró en el<br />
seminario franciscano de Alcázar de San<br />
Juan (Ciudad Real) en 1926. Estudiados en<br />
él dos años de humanidades, y el tercero en<br />
el de La Puebla de Montalbán (Toledo), tomó<br />
el hábito franciscano en Arenas de San<br />
Pedro (Ávila) en 1929. Profesó de votos<br />
temporales el 21 de mayo de 1930. En el seminario<br />
menor y en el noviciado seguía pidiendo<br />
como gracia el martirio. En los cursos<br />
1930-1933 completó los estudios humanísticos<br />
y cursó la filosofía en Pastrana<br />
(Guadalajara). De 1933 a 1936, aprobó los<br />
tres primeros años de teología en Consuegra<br />
(Toledo). Allí hizo su profesión perpetua<br />
el 17 de agosto de 1935. Recibió la tonsura<br />
y las Ordenes Menores en octubre y<br />
noviembre de ese año en Ciudad Real, y, en<br />
la misma ciudad, el Subdiaconado el 6 de<br />
junio de 1936, con los demás de su curso.<br />
Obtuvo la gracia que había pedido: con 19<br />
hermanos de hábito fue martirizado el 16 de<br />
agosto de 1936.<br />
• Fr. Marcelino Ovejeros Gómez. Nació<br />
en Becedas (Ávila) el 13 de febrero de
518<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
1913. Ingresó el año 1925 en el seminario<br />
franciscano de Alcázar de San Juan (Ciudad<br />
Real), donde cursó dos años de humanidades.<br />
El tercero lo hizo en el de La Puebla de<br />
Montalbán (Toledo). Vistió el hábito franciscano<br />
en Arenas de San Pedro (Ávila) en<br />
1928. Hizo su profesión temporal en 1929.<br />
No llegó a emitir la profesión perpetua ni a<br />
recibir Ordenes sagradas por estar sujeto al<br />
servicio militar. Poseía un alma infantil y<br />
conservó hasta el final toda su candidez y se<br />
mantuvo firme en los compromisos de su<br />
profesión, y, a pesar de que, tras la quema<br />
de conventos, sus familiares quisieron llevárselo<br />
al pueblo, él se negó a salir del convento,<br />
dando pruebas del amor a su vocación<br />
y de estar dispuesto al martirio.<br />
• Fr. José Álvarez Rodríguez. Nació en<br />
Sorriba (León) el 14 de octubre de 1913. José<br />
y sus cuatro hermanas se hicieron religiosos.<br />
Él tomó el hábito franciscano en<br />
Arenas de San Pedro (Ávila) el 20 de mayo<br />
de 1929. El 21 de mayo de 1930 emitió su<br />
profesión temporal. Pasó a Pastrana (Guadalajara)<br />
y allí cursó el cuarto de humanidades<br />
y la filosofía. De 1933 a 1936 estudió<br />
los tres primeros anos de teología en Consuegra<br />
(Toledo), en donde hizo la profesión<br />
perpetua el 17 de agosto de 1935. Poco después<br />
recibía la tonsura y las Ordenes Menores<br />
en Ciudad Real y, también en esa ciudad,<br />
el Subdiaconado el 6 de junio de 1936.<br />
La gracia trabajó en él disponiéndolo al<br />
martirio, que recibió el 16 de agosto de<br />
1936.<br />
• Fr. Felix Gómez-Pinto Piñero (Comunidad<br />
de Pastrana). Nació en La Torre de<br />
Esteban Hambrán (Toledo) el 18 de mayo<br />
de 1870. Hacia los trece años ingresó en el<br />
seminario franciscano de La Puebla de<br />
Montalbán y continuó los estudios en Pastrana,<br />
Consuegra y Belmonte. Profesó de<br />
votos temporales el 14 de mayo de 1887, de<br />
solemnes el 16 de mayo de 1890 y recibió<br />
la ordenación sacerdotal el 19 de mayo de<br />
1894. Misionero en Filipinas por 33 años.<br />
En octubre de 1913 se incorporó a la Custodia<br />
de Tierra Santa, por siete meses. Después<br />
volvió a España y fue destinado a la<br />
comunidad de Pastrana. El 5 de septiembre<br />
1919 llegaba de nuevo a Filipinas. Regresó<br />
definitivamente a España en 1933 y residió<br />
en La Puebla y en Pastrana, donde vivió<br />
hasta su muerte. Esos dos últimos años realizó<br />
una gran misión entre sus hermanos,<br />
casi todos jóvenes: fue un testigo viviente,<br />
un modelo vivo de lo que es una vida entregada<br />
por entero a la gloria de Dios. A medianoche<br />
del 6 de septiembre fue conducido<br />
a unos tres kilómetros de la prisión, donde<br />
el propio el Alcalde de Pastrana lo<br />
disparó por la espalda. El cadáver fue traslado<br />
al cementerio de Hueva (Guadalajara)<br />
e inhumado en una sepultura individual.<br />
• Fr. Perfecto Carrascosa Santos (Comunidad<br />
de Madrid). Nació en Villacañas<br />
(Toledo) el 18 abril de 1906. Ingresó en el<br />
seminario franciscano en Belmonte en 1916<br />
y cursó los estudios en Alcázar de San Juan,<br />
Pastrana y Consuegra. Profesó de votos<br />
temporales el 4 de agosto de 1922 y de solemnes<br />
el 3 de mayo de 1927. Recibió la ordenación<br />
sacerdotal el 2 de junio de 1929.<br />
Profesor de Ciencias y Filosofía. Secretario<br />
Provincial y Director de la revista “Cruzada<br />
Seráfica”. Se dedicó a la predicación y al<br />
confesionario; fue organista y director de<br />
coro en el seminario. Al declararse el movimiento<br />
nacional el P. Perfecto era morador<br />
del convento de San Antonio, en Madrid,<br />
donde continuó hasta el 20 de 7 julio. Viéndose<br />
obligado a abandonar la casa, se prepararon<br />
espiritualmente para el combate<br />
mediante los sacramentos, conscientes de<br />
que eran perseguidos por su profesión sagrada.<br />
Al salir del convento exclamó:<br />
“Ahora sí que me parece que vamos por la<br />
palma del martirio”. Sirviéndose de documentación<br />
ajena logró llegar a Villacañas,<br />
permaneciendo oculto en casa de sus padres<br />
casi dos meses, dedicado a una intensa vida<br />
de piedad. Cuando oía el paso del camión<br />
que conducía las víctimas al suplicio se asomaba<br />
disimuladamente a la ventana y les<br />
daba la absolución. Sobre las cuatro de la<br />
madrugada del 14 de septiembre de 1936 un<br />
vecino y pariente suyo, destacado marxista,<br />
con otros tres correligionarios, se dirigieron<br />
a la casa, de donde lo levaron a la ermita llamada<br />
del Cristo. Permaneció preso treinta y<br />
tres días y torturado cruelmente. Durante la<br />
prisión demostró su celo sacerdotal confe-
sando disimuladamente a cuantos presos se<br />
lo pidieron, y preparándolos para la muerte<br />
con exhortaciones y la oración. A muy tempranas<br />
horas del día 17 de octubre de 1936<br />
un camión condujo a los reclusos hasta el<br />
cementerio de Tembleque, donde les dieron<br />
muerte. El siervo de Dios pidió a los verdugos,<br />
que a él lo fusilasen el último, pues<br />
quería hacer el entierro de las demás victimas.<br />
Recibió sepultura en el cementerio de<br />
Tembleque.<br />
2. Martires de Fuente Obejuna<br />
Fr. Félix Echevarría y compañeros, de la<br />
Provincia Franciscana de Granada de Nuestra<br />
Señora de Regla, fueron inmolados en<br />
aras de confesar la fe el día 21 y la madrugada<br />
del 22 de septiembre de 1935, en la<br />
cárcel y en el cementerio de Azuaga (Badajoz).<br />
Estos hermanos formaban la fraternidad<br />
del convento de Fuente Obejuna. Al declararse<br />
la Guerra Civil de 1936, las autoridades<br />
marxistas de la ciudad realizaron varios<br />
registros en el convento los días 20 y 22 de<br />
julio. El día 27, so pretexto de protección de<br />
sus personas, los sacaron del convento -que<br />
al día siguiente fue saqueado por las turbasy<br />
les tuvieron detenidos en las oficinas de<br />
Telégrafos, hasta ser llevados el 14 de agosto<br />
al palacio de la marquesa de Valdeloro,<br />
lugar convertido en prisión.<br />
El 20 de septiembre por la noche fueron<br />
trasladados fuera de la ciudad, en 7 camiones,<br />
con cincuenta seglares. Cuarenta y tres<br />
de ellos fueron fusilados a pocos kilómetros<br />
de la ciudad, mientras que los siete restantes<br />
y nuestros religiosos fueron trasladados<br />
al cercano pueblo de Azuaga (Badajoz) y<br />
dejados en la cárcel.<br />
Fr. José Azurmendí fue el primero en ser<br />
asesinado a tiros en la cárcel, a mediodía del<br />
21 de septiembre, después de negarse a<br />
blasfemar contra el Señor y al grito de ¡Viva<br />
Cristo Rey!<br />
Hacia las 9 de la noche cinco de los religiosos<br />
-Luis, Francisco, Antonio, Miguel y<br />
Simón- y los siete seglares sufrieron varios<br />
interrogatorios y les obligaron a blasfemar.<br />
Ante su negativa rotunda, los sacaron de la<br />
cárcel en grupos de cuatro -en tres viajes de<br />
E POSTULATIONE GENERALI 519<br />
camioneta- atados de dos en dos, y los llevaron<br />
al cementerio de la ciudad. Allí, en la<br />
madrugada del día 22, fueron vilmente fusilados,<br />
después de negarse repetidamente a<br />
blasfemar.<br />
Quedaba vivo en la cárcel Fr. Félix<br />
Echevarría, según confesión del testigo<br />
Baldomero, un miliciano; intentaron por todos<br />
los medios hacerle blasfemar (le dieron<br />
dos palizas y dos tiros en las piernas, le sacaron<br />
los dos ojos, le cortaron una oreja y al<br />
final la lengua). Al no conseguirlo, acabaron<br />
con él rematándole a culatazos de fusil<br />
en la boca y en la cabeza. Después de cuatro<br />
horas de martirio, murió heroicamente en la<br />
madrugada del 22 de septiembre de 1936.<br />
• Fr. Félix Echevarría Gorostiaga. Guardián<br />
del convento. Nació en Ceánuri (Vizcaya)<br />
el 15 de julio de 1893. Inició su noviciado<br />
el 5 de septiembre de 1908. Emitió la<br />
profesión temporal el 6 de septiembre de<br />
1909, y la solemne el 7 de septiembre de<br />
1912. Ordenado sacerdote el 16 de julio de<br />
1916. Rector y profesor del Colegio Seráfico,<br />
organista y maestro de coro del Santuario.<br />
Director de la OFS, de las escuelas dominicales,<br />
Pía Unión de San Antonio, profesor<br />
de teología dogmática y de Sagrada<br />
Escritura. Nunca llegó a ver satisfecho su<br />
ferviente anhelo de ser misionero. En Fuente<br />
Obejuna desarrolló una importante actividad<br />
pastoral desde el confesionario, y sobre<br />
todo desde el anuncio de la palabra, llegando<br />
a ser llamado por el obispo de<br />
Córdoba para que misionara por los pueblos<br />
de la diócesis.<br />
• Fr. José María Azurmendí Mugraza<br />
(Larrínaga). Nació en Durango (Vizcaya) el<br />
18 de agosto de 1870. Vistió el hábito franciscano<br />
el 31 de enero de 1887. Emitió la<br />
profesión de votos temporales el 23 de febrero<br />
de 1888, y la solemne el día 22 de julio<br />
de 1891. Ordenado sacerdote el 30 de<br />
mayo de 1896. En febrero de 1900 recibió<br />
de Roma la obediencia para la Misión de<br />
Tierra Santa, donde desempeñó los oficios<br />
de maestro de estudiantes y vicemaestro de<br />
novicios. En enero de 1934 es designado de<br />
nuevo vicario de Coín; apenas unos meses<br />
después de tomar posesión de su cargo, regresa<br />
a Lebrija por prescripción médica
520<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
(Fuente Obejuna), ignorando todo lo que el<br />
Señor tenía dispuesto en ese lugar para él.<br />
• Fr. Francisco Carlés González. Nació<br />
en S. Julián de Requejo, Puentecesures,<br />
Pontevedra, diócesis de Santiago de Compostela,<br />
el 14 de enero de 1894. Ingresó al<br />
Colegio de Misiones para Tierra Santa y<br />
Marruecos de Chipiona, Cádiz, donde recibió<br />
el hábito franciscano el 19 de marzo de<br />
1909, profesando al año siguiente. Emite<br />
los votos solemnes el 12 de abril de 1912 y<br />
es ordenado sacerdote en Córdoba, el 2 de<br />
junio de 1917. Su primer destino fue el convento<br />
de Fuente Obejuna, donde permaneció<br />
por algunos años. El 26 de julio de 1922<br />
llegó a Tierra Santa, donde vivió doce años.<br />
Regresó a España, al convento de Chipiona,<br />
el 30 enero 1935. En mayo de 1935 es nuevamente<br />
destinado a Fuente Obejuna.<br />
• Fr. Luis Echevarría Gorostiaga. Hermano<br />
del P. Félix, era nacido también en<br />
Ceánuri, Vizcaya, el 25 de agosto de 1895.<br />
Vistió el hábito franciscano el 7 de septiembre<br />
de 1912. Hace la profesión simple al<br />
año siguiente y la solemne el 17 de septiembre<br />
de 1916. Ordenado sacerdote el 29<br />
de mayo de 1920. Fue profesor en las escuelas<br />
del convento de Puente Genil y misionero<br />
en Tierra Santa. Regresó a España<br />
el 10 de octubre de 1929, siendo destinado<br />
como profesor, primero a Puente Genil y<br />
después a Vélez-Málaga. Fue trasladado a<br />
Fuente Obejuna, como Vicario de la comunidad.<br />
Su actividad apostólica, especialmente<br />
la pastoral con los jóvenes dejó una<br />
profunda huella de su gran talante franciscano.<br />
• Fr. Simón Miguel Rodríguez. Nació en<br />
la localidad de Villalcampo, Zamora, el 23<br />
de noviembre de 1912. Ingresó al Colegio<br />
de Misiones de Chipiona, donde el 3 de diciembre<br />
de 1930 viste el hábito franciscano<br />
pidiendo ser hermano laico. Su profesión<br />
religiosa fue postergada al 24 de julio de<br />
1932, siendo posteriormente destinado al<br />
convento de Puente Genil. Poco después será<br />
destinado al de Fuente Obejuna, donde<br />
realizará su profesión solemne el 26 de junio<br />
de 1935. Amante del trabajo, dócil, humilde<br />
y servicial, estaba al cuidado de diversos<br />
oficios de la comunidad, cuando es-<br />
talló de nuevo la persecución religiosa que<br />
le costó la vida.<br />
• Fr. Miguel Zarragua Iturriaga. Nació<br />
en Yurreta (Vizcaya) el 11 abril de 1870.<br />
Con diecinueve años ingresó en el Colegio<br />
de Misioneros de Chipiona (Cádiz), donde<br />
recibió el hábito franciscano el 6 de septiembre<br />
de 1889. Al año siguiente emitió<br />
sus primeros votos, y profesó solemnemente<br />
el 9 de septiembre de 1893. Fue destinado<br />
a la Misión de Marruecos en 1895, donde<br />
permaneció por casi once años, desarrollando<br />
distintas actividades. En 1915 vuelve<br />
a Chipiona para asistir a los muchos enfermos<br />
que produjo una gran epidemia de gripe.<br />
En 1919 fue destinado al convento de<br />
Fuente Obejuna para encargase de la sacristía,<br />
siendo con su vida un hermano ejemplar<br />
para los frailes, y de gran edificación para<br />
los fieles. Un franciscano: humilde, afable,<br />
tenaz, tranquilo y sereno. Marcado por una<br />
gran mansedumbre y dulzura seráfica, con<br />
la cual supo conquistar tanto en Marruecos<br />
como en España una auténtica fama de santidad.<br />
• Fr. Antonio Sáez De Ibarra López. Nació<br />
en Hijona, Álava, diócesis de Vitoria, el<br />
25 de marzo de 1914. De niño siente su vocación<br />
franciscana e ingresa como postulante<br />
en el convento de Estepa, Sevilla, vistiendo<br />
el hábito en el noviciado de Lebrija,<br />
Sevilla, el 17 de enero de 1931, y emitiendo<br />
su profesión el 26 de agosto de 1932. Enviado<br />
al Colegio de Chipiona, en el convento<br />
de Nuestra Señora de Regla, continuó los<br />
estudios filosóficos. Debido a una grave enfermedad<br />
a la garganta, fue trasladado al<br />
convento de Fuente Obejuna. Ya recuperado,<br />
cuando se disponía a regresar a Chipiona,<br />
se precipitaron los acontecimientos que<br />
lo condujeron a la muerte.<br />
3. Note di cronaca<br />
La beatificazione di 498 Martiri, tra i<br />
quali 29 Frati Minori, vittime della persecuzione<br />
della Chiesa in Spagna negli anni<br />
1934-1937, celebrata a Roma, in piazza S.<br />
Pietro, alla presenza di una folla di circa<br />
trentamila fedeli, non può non essere definita<br />
come un “evento storico” se non addirittura<br />
“unico”.
La “singolarità” dell’evento sta nel fatto<br />
che non solo era presente alla celebrazione<br />
l’intero episcopato spagnolo, accompagnato<br />
da oltre mille sacerdoti diocesani e regolari<br />
ed affiancato da una Delegazione governativa<br />
presieduta dal Ministro per gli Affari<br />
esteri della Spagna, ma la singolarità<br />
era data dal fatto che il rito si svolgeva a<br />
Roma e non, come dispongono le recenti<br />
Norme pontificie, nelle rispettive diocesi in<br />
cui si compì il martirio di quei valorosi testimoni,<br />
ed è stata, finora, la più numerosa<br />
delle cerimonie di “beatificazione” decretate<br />
dai Sommi Pontefici.<br />
La Spagna, che si vanta giustamente di<br />
questi suoi eroici figli giunti oggi alla gloria<br />
degli altari e che attende con fiducia il riconoscimento<br />
del martirio subito “in odium<br />
Fidei” da altri numerosi suoi figli, ha dato<br />
così una dimostrazione convincente della<br />
sua fede con la partecipazione massiccia ed<br />
entusiasta al solenne rito.<br />
Presiedeva, a nome del Santo Padre Benedetto<br />
XVI, il Cardinale José Saraiva<br />
Martins, Prefetto della Congregazione delle<br />
Cause dei Santi. Con i Vescovi concelebravano<br />
anche diversi Cardinali, tra i quali<br />
il nostro Cardinale Carlos Amigo de Vallejo,<br />
Arcivescovo di Siviglia, numerosi<br />
Frati Minori giunti dalla Spagna e particolarmente<br />
dalle due Province interessate<br />
(Madrid e Granada) guidati dal Vicario<br />
Generale del nostro Ordine, Fr. Francesco<br />
Bravi, che ha rappresentato il Ministro Generale<br />
impegnato ad Assisi per la conclusione<br />
del Convegno Internazionale dei<br />
Frati Formatori <strong>OFM</strong>.<br />
Il solenne rito della beatificazione si è<br />
svolto in conformità al suggestivo cerimoniale<br />
papale. Compiuti i riti per<br />
l’introduzione della celebrazione eucaristica,<br />
il Cardinale Arcivescovo di Madrid, accompagnato<br />
dagli altri Vescovi delle diocesi<br />
titolari delle 23 Cause di beatificazione (il<br />
cui elenco sarà ricordato in seguito) e dai<br />
dodici Postulatori, si avvicinava al Rappresentante<br />
del Papa e gli chiedeva ufficialmente<br />
di dare lettura del Breve Apostolico<br />
con cui Benedetto XVI riconosce il martirio<br />
dei 498 candidati ed attribuisce ad ognuno<br />
di essi il titolo e gli onori dei Beati.<br />
E POSTULATIONE GENERALI 521<br />
I 498 Martiri, espressione delle varie categorie”del<br />
Popolo di Dio (Vescovi, Sacerdoti<br />
diocesani e regolari, Religiosi e religiose,<br />
Laici tra i quali alcuni papà e mamme),<br />
appartengono alle seguenti Diocesi:<br />
1. Barcelona (5 Cause; Martiri, 146).<br />
2. Burgos (1 Causa; Martire, 1).<br />
3. Cartagena (1 Causa; Martiri, 6).<br />
4. Ciudad Real (1 Causa; Martiri, 11).<br />
5. Cuenca (1 Causa; Martiri, 2).<br />
6. Gerona (1 Causa; Martiri, 3).<br />
7. Jaen e Cuenca (1 Causa; Martiri, 10).<br />
8. Madrid (4 Cause; Martiri, 232: con i<br />
martiri della diocesi di Madrid sono uniti<br />
alcuni martiri delle diocesi di Cuenca,<br />
Sevilla,Oviedo, Malaga, ed Albacete)<br />
9. Merida-Badajoz (1 Causa; Martiri, 7).<br />
10. Oviedo ( 2 Cause; Martiri, 11).<br />
11. Santander (1 Causa; Martiri, 14).<br />
12. Toledo (4 Cause; Martiri, 55).<br />
Totale: 23 Cause; Martiri 498.<br />
Nella “turba magna” dei Beati martiri figurano<br />
ben 29 Frati Minori figli illustri delle<br />
Province di Madrid (che vanta il gruppo<br />
del Beato Victor Chumillas Fernandez e<br />
XXI Soci) e di Granada (che presenta il<br />
gruppo dèi Beato Felix Echevarria Gorostiaga<br />
e VI Soci).<br />
Appena il Rappresentante del Papa ebbe<br />
dato solenne lettura del Breve Pontificio,<br />
grande fu la esplosione della gioia della immensa<br />
folla che gremiva la piazza di S. Pietro.<br />
Una gioia accompagnata dal suono festoso<br />
del “campanone” vaticano e dallo<br />
scoprimento dell’arazzo simbolico posto<br />
sulla loggia centrale della facciata della Basilica<br />
vaticana.<br />
A nome dei Postulatori e dei Vescovi che<br />
avevano perorato la grazia della Beatificazione,<br />
pronunziò brevi parole di ringraziamento<br />
al Santo Padre il Cardinale Antonio<br />
Maria Rouco Varela,Arcivescovo di Madrid.<br />
La celebrazione dell’Eucaristia riprese<br />
con il ritmo consueto, lodando la bontà misericordiosa<br />
del nostro Dio che “ha visitato<br />
e consolato il suo popolo”.<br />
Proclamato il Vangelo (Lc 18, 9-14), il<br />
Cardinal Prefetto pronunziò una opportuna<br />
omelia che riportiamo nel testo integrale.
522<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Nel gruppo dei Ministranti e degli Offerenti<br />
si distinsero, per la precisione del loro<br />
servizio, alcuni Frati studenti venuti da Madrid<br />
e da Granada, impegnati insieme ad altri<br />
Ministranti appartenenti agli Ordini religiosi<br />
rappresentati dai diversi Martiri (Domenicani,<br />
Frati Minori, Salesiani, Fratelli<br />
delle Scuole Cristiane, Sacramentini, Maristi,<br />
Carmelitani, Carmelitani Scalzi, Agostiniani)<br />
e ai Seminaristi diocesani nel servizio<br />
dell’altare.<br />
All’ora dell’Angelus, con cui si conchiudeva<br />
l’intensa celebrazione, il Santo<br />
Padre Benedetto XVI (che tutti speravano<br />
di vedere più da vicino) si affacciò, come<br />
di consueto, alla finestra del Suo studio, e<br />
parlò dei novelli Beati, prima in lingua italiana<br />
e poi in quella spagnola, entusiasmando<br />
i presenti che, a gran voce, facevano<br />
sentire la loro devozione e il loro desiderio<br />
di incontrarlo.<br />
La sera del sabato 27 ottobre il gruppo di<br />
tutti i pellegrini giunti dalla Spagna si era ritrovato<br />
per una veglia di preghiera, nella<br />
Basilica di S. Paolo fuori le Mura. Animò la<br />
veglia l’Em.mo Sig. Cardinale Carlos Amigo<br />
Vallejo, <strong>OFM</strong>, Arcivescovo Metropolita<br />
di Siviglia. L’Eucaristia di ringraziamento<br />
fu celebrata, invece, nella Basilica vaticana<br />
di S. Pietro la mattina del 29 ottobre e a presiederla<br />
fu il Cardinale Tarcisio Bertone,<br />
SDB, Segretario di Stato.<br />
La Conferenza Episcopale spagnola<br />
curò, con la valida collaborazione delle<br />
Postulazioni interessate, la stampa di uno<br />
splendido volume con l’immagine e un<br />
breve profilo dei singoli Martiri e altro<br />
materiale largamente diffuso tra i pellegrini<br />
o a mezzo dei principali organi di stampa.<br />
Chiudiamo queste brevi note di cronaca<br />
formulando l’auspicio che arrivino al traguardo<br />
della beatificazione anche i presunti<br />
“Martiri” delle Province di Murcia (Antonio<br />
Faundez e 3 Soci) e di Valencia (Ricardo<br />
Pelufo Esteve e 42 Soci); le cui Cause<br />
sono già all’esame della competente Congregazione<br />
romana.<br />
LUCA M. DE ROSA, <strong>OFM</strong><br />
3. Decretum super miraculo Beatæ Mariæ<br />
Bernardæ Bütler<br />
CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM<br />
CARTHAGINEN, IN COLUMBIA. Canonizationis<br />
Beatæ MARIÆ BERNARDÆ BÜTLER<br />
(in saec.: Verenae) Fundatricis Congregationis<br />
Sororum Missionariarum Franciscalium<br />
a Maria Auxiliatrice (1848-1924).<br />
Beata Maria Bernarda Bütler (quae, dum<br />
saeculo viveret, Verena) in loco Auw, qui in<br />
Argoviensi pago Helvetiorum, die 28 mensis<br />
Maii anno 1848 nata est. Cum se<br />
adiunxisset Monialibus a Maria Auxiliatrice,<br />
apud locum Altstätten degentibus, quae<br />
Regulam Tertii Ordinis Sancti Francisci<br />
Statutaque ab Urbano VIII anno 1625 approbata<br />
servabant, earum antistita multos<br />
annos f<strong>acta</strong> est. Vocante autem Episcopo<br />
Portus Veteris, sororibusque quibusdam comitantibus,<br />
in Aequatoriam evangelizandi<br />
causa migravit. Ibi vero Congregationem<br />
Sororum Missionariarum Franciscalium a<br />
Maria Auxiliatrice fundavit, quam ipsa<br />
summa prudentia et sedulitate direxit. Ut<br />
autem vexationem, quae eo tempore adversus<br />
Ecclesiam saeviebat, effugeret anno<br />
1895 Carthagine in Columbia se collocavit,<br />
ibique die 19 mensis Maii anno 1924 sancte<br />
requievit.<br />
Lectissimam virginem hanc Ioannes<br />
Paulus II, Summus Pontifex, Beatorum caelitum<br />
honoribus insignivit die 29 mensis<br />
Octobris anno 1995.<br />
Eius vero canonizationem prospiciens,<br />
Postulatio Causae sanationem quandam,<br />
quae eadem deprecante a Deo patrata ferebatur,<br />
huic Congregationi subiecit expendendam.<br />
Quae res pertinet ad D.nam Myrnam<br />
Jazime Correa, medicinae peritam mulierem,<br />
cui quidem, cum in quoddam<br />
valetudinarium Carthaginense in Columbia<br />
die 26 mensis Iunii anno 2002 deducta esset,<br />
diagnosis f<strong>acta</strong> est de liquore, in regione<br />
bronchopulmonea permanante, in utramque<br />
laterum membranam infuso. Sequentibus<br />
autem diebus mulier gravius aegrotavit.<br />
Hinc consilio peritorum medicorum diagnosis<br />
prolata est de “pneumonia atypica
eaque propter liquorem in utramque laterum<br />
membranam infusum ingravescente”.<br />
Tum vero aegrotae, quae interea in sedem<br />
curationis valentissimae translata erat, latus<br />
utrumque, nempe ad membranarum liquorem<br />
siccandum, excisum est; sed, cum eiusmodi<br />
curatio invalida evasisset, altera radiographica<br />
laterum imagine die 3 mensis<br />
Iulii anno 2002 f<strong>acta</strong>, confirmatum est agi<br />
de liquore, in regione bronchopulmonea<br />
permanante, in utramque laterum membranam<br />
infuso. Interea, morbo in universum<br />
ingravescente, prognosis tam quoad vitam<br />
quam quoad valetudinem severa erat,<br />
adeo ut die 5 mensis Iulii familiares Myrnae<br />
funeri iam prospicerent. Rebus sic stantibus,<br />
parentes aegrotae, Sorores Missionariae<br />
Franciscales a Maria Auxiliatrice, curio,<br />
necnon ministrae quae curam eius habebant,<br />
statuerunt ad opem divinam<br />
confugere per intercessionem Beatae Mariae<br />
Bernardae Bütler, cuius reliquiae corpori<br />
aegrotantis applicatae sunt. Postridie<br />
vero, die videlicet 6 mensis Iulii mulier plane<br />
morbo levata est, quippe in utraque regione<br />
pulmonea absente membranarum liquore.<br />
Die 13 eiusdem mensis Myrna e nosocomio<br />
sana dimissa est, optima exinde<br />
valetudine usa.<br />
Quo de casu, pro miro habito, in Curia<br />
Carthaginensi in Columbia anno 2003 Inquisitio<br />
dioecesana instructa est, cuius iuridicam<br />
vim Congregatio haec confirmavit<br />
per decretum die 15 mensis Octobris anno<br />
2004 latum. Consilium autem Medicorum,<br />
cum sederet die 23 mensis Martii anno<br />
2006, agnovit huiusmodi sanationem celerem,<br />
perfectam, stabilem eamque, quippe<br />
cum pulmones nullum exinde damnum perpessi<br />
essent, singularem fuisse, eandem vero<br />
“quoad modum” ex arte medica explicari<br />
minime posse. Postmodum die 1 mensis<br />
Decembris eodem anno Theologi Consultores<br />
in Peculiarem convenere Congressum;<br />
die autem 17 mensis Aprilis vertentis anni<br />
2007 Ordinaria Sessio Cardinalium Patrum<br />
Episcoporumque, Exc.mo D.no Ottorino<br />
Petro Alberti, Archiepiscopo emerito Calaritano,<br />
Causae Ponente, gesta est. Et in utroque<br />
Coetum sive Consultorum sive Cardinalium<br />
et Episcoporum, posito dubio an de<br />
E POSTULATIONE GENERALI 523<br />
miraculo divinitus patrato constaret, responsum<br />
affirmativum prolatum est.<br />
F<strong>acta</strong> demum de hisce omnibus rebus<br />
Summo Pontifici Benedicto XVI per subscriptum<br />
Cardinalem Praefectum accurata<br />
relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis<br />
de Causis Sanctorum excipiens rataque<br />
habens, hodierno die declaravit: Constare<br />
de miraculo a Deo patrato per intercessionem<br />
Beatae Mariae Bernardae Bütler, Fundatricis<br />
Congregationis Sororum Missionariarum<br />
Franciscalium a Maria Auxiliatrice,<br />
videlicet de celeri, perfecta ac stabili<br />
sanatione dominae Myrnae Jazime Correa<br />
a “polmonite atipica bilaterale complicata<br />
da versamento pleurico ed insufficienza respiratoria<br />
a tipo sindrome da distress respiratorio”.<br />
Hoc autem decretum publici iuris fieri et<br />
in <strong>acta</strong> Congregationis de Causis Sanctorum<br />
Summus Pontifex referri mandavit.<br />
Datum Romae, die 6 mensis Iulii A. D. 2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiep. tit. Biccarensis<br />
a Secretis<br />
4. Decretum super miraculo SD Mariæ<br />
Rosæ Flesch<br />
CONGREGATIO<br />
DE CAUSIS SANCTORUM<br />
TREVIREN. Beatificationis et Canonizationis<br />
Ven. Servae Dei MARIÆ ROSÆ (in<br />
saec.: Margaritae Flesch) Fundatricis sororum<br />
franciscalium a B.M.V. Angelorum<br />
(1826-1906)<br />
Venerabilis Serva Dei Maria Rosa Flesch<br />
(in saeculo Margarita) in loco v.d.<br />
Schönstatt/Vallendar in Rhenania, die 24<br />
mensis Februarii anno 1826 est orta. In infantia<br />
atque adulescentia plures pertulit angustias<br />
familiaeque paupertatem ob mortem<br />
matris prius, deinde patris. Commodas recusans<br />
matrimonii condiciones, navitati pro<br />
bono pauperum, parentibus orbatorum et
524<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
senum relictorum singulari cantate se dicavit.<br />
Hac in industria aliae secutae sunt eam<br />
sociae voluntariae, et ita initium dedit Congregationi<br />
Sororum Franciscalium a Beata<br />
Maria Virgine Angelorum in Waldbreitbach.<br />
Die 25 mensis Martiii anno 1906 pie in<br />
Domino obdormivit.<br />
Summus Pontifex Benedictus XVI, die 28<br />
mensisAprilis anno 2006, declaravit Servam<br />
Dei heroicum in modum virtutes theologales<br />
et cardinales iisque adnexas exercuisse.<br />
Postulatio Causae, Servae Dei prospiciens<br />
beatificationi, examini huius Congregationis<br />
de Causis Sanctorum putatam subiecit<br />
miram sanationem Dominae Monicae<br />
Schneider, quae, primis horis postmeridianis<br />
diei 5 mensis Septembris anno<br />
1986, infortunium raedarium subiit, dum<br />
suam raedam gubernaret. Mulier, conscientia<br />
destituta, magnam patiens fracturam capitis<br />
caeli ad dexteram parietis sedem, in<br />
valetudinarium loci v.d. Wadern est translata,<br />
ubi medici grave edixerunt trauma capitis<br />
encephalicum apertum. Post intubationem,<br />
aegrota helicoptero vecta est in valetudinarium<br />
urbis Trevirensis, ad sedem<br />
therapiae intensivae, ubi ex sic dicta analysi<br />
TAC celebrali confirmata est fractura capitis<br />
caeli dextera in parte, continens fragmentum<br />
ossis circa 8-10 centimetra longum.<br />
Medici arbitrantes mulieris<br />
condiciones esse gravissimas, sectioni chirurgicae<br />
subiecerunt eam ut fr<strong>acta</strong> auferrent<br />
ossis fragmenta. Post operationem in peius<br />
ruit condicio dominae Schneider atque infausta<br />
edicta est prognosis quoad vitam et<br />
quoad valetudinem.<br />
Statim ut notum est raedarium infortunium<br />
et gravitatis condiciones dominae Monicae<br />
Schneider, religiosae diversarum comunitatum<br />
Congregationis Sororum Franciscalium<br />
a Beata Virgine Maria Angelorum<br />
orare tum coniunctim tum privatim coeperunt<br />
pro infirmae sanatione, intercessionem<br />
invocantes Servae Dei Mariae Rosae Flesch,<br />
cuius imago cum reliquia sub eius pulvinum<br />
est posita. Contra praevisionem medicorum,<br />
noctu inter dies 5 et 6 mensis Septembris<br />
illius anni, condiciones infirmae<br />
claram ostenderunt inversionem, quae ad<br />
completam sanationem est prosecuta.<br />
De hoc casu, miro considerato, celebrata<br />
est annis 1998-1999 apud Curiam Trevirensem<br />
Inquisitio dioecesana, cuius iuridica<br />
validitas ab hac Congregatione per decretum<br />
diei 26 mensis Ianuarii anno 2001 est<br />
approbata. Consilium Medicorum huius Dicasterii,<br />
in sessione die 8 mensis Iunii anno<br />
2006 habita, declaravit sanationem celerem,<br />
perfectam, constantem, omnibus residuis<br />
omnino demptis, et ex scientiae legibus<br />
inexplicabilem fuisse. Die 26 mensis<br />
Ianuarii anno 2007 Congressus actus est Peculiaris<br />
Consultorum Theologorum atque<br />
die 19 sequentis mensis Iunii in Ordinaria<br />
Sessione se congregaverunt Patres Cardinales<br />
et Episcopi, Causae Ponente Exc.mo<br />
Domino Petro Georgio Silvano Nesti, C.P.,<br />
Archiepiscopo emerito Camerinensi-Sancti<br />
Severini in Piceno. Et in utroque Coetu, sive<br />
Consultorum sive Cardinalium et Episcoporum,<br />
posito dubio an de miraculo divinitus<br />
patrato constaret responsum affirmativum<br />
prolatum est.<br />
F<strong>acta</strong> demum de hisce omnibus rebus<br />
Summo Pontifici Benedicto XVI per subscriptum<br />
Cardinalem Praefectum accurata<br />
relatione, Sanctitas Sua vota Congregationis<br />
de Causis Sanctorum excipiens rataque<br />
habens, hodiemo die declaravit: Constare<br />
de miraculo. a Deo patrato per intercessionem<br />
Ven. Servae Dei Mariae Rosae Flesch<br />
(in saec.: Margaritae, Fundatricis Congregationis<br />
Sororum Franciscalium a Beata<br />
Maria Monica Virgine Angelorum, videlicet<br />
de caleri, perfecta ac constanti sanatione<br />
dominae Monicae Schneider a “grave trauma<br />
cranio-encefalico aperto con frattura<br />
della calotta, sofferenza del tronco cerebrale<br />
con coma e midriasi bilaterale rigida, secondaria<br />
all’edema cerebrale diffuso”.<br />
Hoc autem decretum publici iuris fieri et<br />
in <strong>acta</strong> Congregationis de Causis Sanctorum<br />
Summus Pontifex referri mandavit.<br />
Datum Romae, die 6 mensis Iulii A. D. 2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiep. tit. Biccarensis<br />
a Secretis
5. Nuntium de beatificatione Ven. SD M.<br />
Cælinæ a Secretaria Status datur<br />
SEGRETERIA DI STATO<br />
PRIMA SEZIONE - AFFARI GENERALI<br />
Dal Vaticano, 9 marzo 2007<br />
N. 55.135<br />
Reverendo Padre,<br />
mi do premura di significarLe che il Sommo<br />
Pontefice, accogliendo la richiesta avanzata<br />
con la devota lettera del 14 febbraio<br />
scorso, ha concesso che la Celebrazione del<br />
Rito di Beatificazione della Venerabile Serva<br />
di Dio Maria Celina della Presentazione<br />
abbia luogo a Bordeaux (Francia) domenica<br />
16 settembre 2007. Rappresentante del Santo<br />
Padre sarà l’Em.mo Card. José Saraiva<br />
Martins, Prefetto della Congregazione delle<br />
Cause dei Santi.<br />
La prego di voler comunicare quanto sopra<br />
all’Em.mo Card. Jean-Pierre Ricard,<br />
Arcivescovo di Bordeaux, invitandolo a<br />
prendere direttamente contatto con la Congregazione<br />
delle Cause dei Santi e con<br />
l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del<br />
Sommo Pontefice per quanto concerne<br />
l’organizzazione della Celebrazione.<br />
Profitto della circostanza per confermarmi<br />
con sensi di religiosa stima<br />
Suo dev.mo nel Signore<br />
† LEONARDO SANDRI<br />
Sostituto<br />
_________________________<br />
Reverendo Padre<br />
P. Luca M. De Rosa<br />
Postulatore Generale<br />
dell’Ordine dei Frati Minori<br />
Via S. Maria Mediatrice, 25<br />
00165 ROMA<br />
6. Congregatio de Causis Sanctorum<br />
nuntium papale confirmat<br />
CONGREGAZIONE<br />
DELLE CAUSE DEI SANTI<br />
Prot. N. 42-51/07<br />
E POSTULATIONE GENERALI 525<br />
Roma, 12 marzo 2007<br />
Reverendissimo Postulatore Generale,<br />
sono lieto di informarLa che il Santo Padre<br />
ha disposto che domenica 16 settembre<br />
2007 abbia luogo a Bordeaux (Francia) la<br />
cerimonia di beatificazione della Venerabile<br />
Serva di Dio Maria Celina della Presentazione,<br />
Monaca professa del II Ordine di<br />
San Francesco.<br />
La prego, pertanto, nella Sua qualità di<br />
Postulatore della Causa di detta Venerabile<br />
Serva di Dio, di preparare quanto occorre<br />
per la beatificazione.<br />
Nel comunicarLe quanto sopra, colgo<br />
ben volentieri l’occasione per confermarmi<br />
con religiosa stima dev.mo nel Signore<br />
JOSÉ CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Prefetto<br />
† EDWARD NOWAK<br />
Segretario<br />
________________________<br />
Reverendissimo<br />
P. Luca De Rosa<br />
Postulatore Generale<br />
dell’Ordine dei Frati Minori<br />
Via S. Maria Mediatrice, 25<br />
00165 ROMA<br />
7. Facultas conceditur Transumptum<br />
Inq. Dioec. super miro in Causa M. Iosephæ<br />
Micarelli aperiendi<br />
CONGREGAZIONE<br />
DELLE CAUSE DEI SANTI<br />
Prot. N. 741-34/07<br />
ASSISIEN. Beatificationis et Canonizationis<br />
Servae Dei MARIÆ IOSEPHÆ A IESU<br />
INFANTE (in saeculo: Barbarae Micarelli)<br />
Fundatricis Instituti Sororum Franciscalium<br />
Missionariarum a Iesu Infante.<br />
Rev.mus Pater Lucas De Rosa, Postulator<br />
Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />
hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />
petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />
apud Curiam ecclesiasticam Teatinam-Vastensem<br />
per<strong>acta</strong>e, super adserta mi-
526<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
ra sanatione pueri Raimundi Sabellini, per<br />
intercessionem Servae Dei Mariae losephae<br />
a lesu Infante (in saeculo: Barbarae Micarelli),<br />
Fundatricis Instituti Sororum Franciscalium<br />
Missionariarum a Iesu Infante, obtenta,<br />
clausum sigillisque munitum in actis<br />
eiusdem Congregationis asservatum, aperiri<br />
possit.<br />
Haec Congregatio, attentis expositis, pro<br />
gratia iuxta preces benigne annuit: servatis<br />
de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis<br />
non obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 27 mensis Aprilis A.D.<br />
2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† EDUARDUS NOWAK<br />
Archiepiscopus tit. Lunensis<br />
a Secretis<br />
8. Relator in Causa SD Petri Pavlicek<br />
nominatur<br />
CONGREGAZIONE<br />
DELLE CAUSE DEI SANTI<br />
Prot. N. 2373-4/ 07<br />
Vaticano, 10 maggio 2007<br />
Il Congresso Ordinario di questo Dicastero,<br />
in data 20 aprile 2007 ha affidato al<br />
Rev.mo Relatore Generale, P. Ambrosius<br />
Eszer, O.P., la Causa VIENNEN. del S. di<br />
D. Pietro Pavlicek.<br />
Pertanto il Postulatore è invitato a presentare<br />
allo stesso Relatore il Collaboratore<br />
esterno per lo studio della Causa.<br />
† MICHELE DI RUBERTO<br />
Segretario<br />
____________________<br />
Reverendissimo<br />
P. Luca De Rosa<br />
Postulatore Generale<br />
dell’Ordine dei Frati Minori<br />
Via S. Maria Mediatrice, 25<br />
00165 ROMA<br />
9. Facultas datur exuvias SD Alfredi<br />
Morganti Ostrae transferrendi<br />
CONGREGAZIONE<br />
DELLE CAUSE DEI SANTI<br />
Prot. N. 1636-6/07<br />
FABRIANEN.-MATHELICEN. Beatifìcationis<br />
et Canonizationis Servi Dei ALFRE-<br />
DI MORGANTI, dicti Berta, Sacerdotis professi<br />
Ordinis Fratrum Minorum.<br />
Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />
Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />
hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />
petit ut exuviae Servi Dei Alfredi Morganti,<br />
dicti Berta, Sacerdotis professi eiusdem<br />
Ordinis, asservatae in Ecclesia Sancto<br />
Francisco dicata urbis Mathelicae intra fines<br />
Dioecesis Fabrianensis-Mathelicensis,<br />
recognosci atque, praefata quidem recognitione<br />
canonica per<strong>acta</strong>, in Sacellum<br />
Sanctae Mariae Apparve urbis Ostrae intra<br />
fines Dioecesis Senogalliensis transferri<br />
possint.<br />
Haec porro Congregatio, attentis peculiaribus<br />
in supplici libello expositis adiunctis<br />
necnon assensu Exc.morum ac<br />
Rev.morum Do<strong>minorum</strong> D. Ioannis Caroli<br />
Vecerrica, Episcopi Fabrianensis-Mathelicensis,<br />
et D. Iosephi Orlandoni, Episcopi<br />
Senogalliensis, pro gratia iuxta preces benigne<br />
annuit, ea tamen lege ut omnia cultus<br />
publici signa praefato Servo Dei vitentur:<br />
servata tamen peculiari huius Congregationis<br />
Instructione. Contrariis non obstantibus<br />
quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 12 mensis Maii A.D. 2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />
a Secretis<br />
10. Facultas datur Transumptum Inq.<br />
Suppl. super virtutibus in Causa SD<br />
M. Franciscæ a I. Infante aperiendi
CONGREGAZIONE<br />
DELLE CAUSE DEI SANTI<br />
Prot. N. 2466-4/07<br />
SALMANTINA. Beatifìcationis et Canonizationis<br />
Servae Dei MARIÆ FRANCISCÆ A<br />
IESU INFANTE (in saeculo: Mariæ a Nativitate<br />
Sanchez Viloria) Monialis professae<br />
Ordinis Sanctae Clarae.<br />
Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />
Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />
hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />
petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae<br />
Suppletivae, apud Curiam ecclesiasticam<br />
Salmantinam per<strong>acta</strong>e, super vita<br />
et virtutibus necnon fama sanctitatis<br />
Servae Dei Mariae Franciscae a Iesu Infante<br />
(in saeculo: Mariae a Nativitate Sanchez<br />
Viloria), Monialis professæ Ordinis<br />
Sanctae Clarae, clausum sigillisque munitum<br />
in actis eiusdem Congregationis, aperiri<br />
possit.<br />
Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />
pro gratia iuxta preces benigne annuit:<br />
servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />
Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 15 mensis Maii A.D.2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />
a Secretis<br />
11. Facultas cenceditur Transumptum Inquisitionis<br />
super miro in Causa B. Juniperi<br />
Serra aperiendi<br />
CONGREGAZIONE<br />
DELLE CAUSE DEI SANTI<br />
Prot. N. 658-42/07<br />
MONTERREYEN. IN CALIFORNIA.<br />
Canonizationis Beati IUNIPERI SERRA Sacerdotis<br />
professi Ordinis Fratrum Minorum.<br />
E POSTULATIONE GENERALI 527<br />
Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />
Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />
hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />
petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />
apud Curiam ecclesiasticam Denveriensem<br />
per<strong>acta</strong>e, super asserta mira sanatione<br />
puellae Kaylae Rebeccae Kellog, per<br />
intercessionem Beati Iuniperi Serra, Sacerdotis<br />
professi eiusdem Ordinis, obtenta,<br />
clausum sigillisque munitum in actis eiusdem<br />
Congregationis, aperiri possit.<br />
Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />
pro grafia iuxta preces benigne annuit:<br />
servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />
Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 25 mensis Maii A.D. 2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />
a Secretis<br />
12. Ponens in Causa Ven. SD Mariæ Rosæ<br />
Flesch nominatur<br />
CONGREGAZIONE<br />
DELLE CAUSE DEI SANTI<br />
Prot. N. 1207-16/05<br />
TREVIREN. Beatifìcationis et Canonizationis<br />
Servae Dei MARIÆ ROSÆ (in saeculo:<br />
Margaritæ Flesch) Fundatricis Congregationis<br />
Sororum Franciscalium Beatae<br />
Mariae Virginis Angelorum.<br />
Cum Causa Beatifìcationis et Canonizationis<br />
Servae Dei Mariae Rosae (in saeculo:<br />
Margaritae Flesch), Fundatricis Congregationis<br />
Sororum Franciscalium Beatae Mariae<br />
Virginis Angelorum, suo indigeat Ponente,<br />
Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />
Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />
hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />
petit ut, ex Patribus eidem Congregationi<br />
praepositis, Ponentem praefatae Servae Dei<br />
Causae eligere ac deputare benigne dignetur.
528<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Haec Congregatio, attentis expositis,<br />
precibus annuit, et Exc.mum ac Rev.mum<br />
Dominum D. Petrum Georgium Nesti, Archiepiscopum<br />
emeritum Camerinensem-<br />
Sancti Severini in Piceno, Ponentem Causae<br />
praefatae Servae Dei Mariae Rosae (in<br />
saeculo:Margaritae Flesch), omnibus cum<br />
iuribus et facultatibus necessariis et opportunis,<br />
elegit et nominavit. Contrariis non<br />
obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem<br />
Congregationis, die 28 mensis Maii A.D.<br />
2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />
a Secretis<br />
13. Postulator generalis gratias Summo<br />
Pontifici pro canonizationæ B. Simonis<br />
agit<br />
POSTULAZIONE GENERALE<br />
DEI FRATI MINORI<br />
Roma, 4 giugno 2007<br />
BEATISSIMO PADRE,<br />
con la stessa, intensa gioia provata ieri<br />
nell’ incontrare la Santità Vostra nel corso<br />
della solenne Liturgia per la canonizzazione<br />
dei nuovi Santi, Le rinnovo sentimenti di<br />
filiale gratitudine per aver inserito nell’albo<br />
della santità universale il nostro fratello Simone<br />
da Lipnica.<br />
Interprete poi della riconoscenza dell’intero<br />
Ordine dei Frati Minori e in particolare<br />
della Provincia polacca dell’Immacolata<br />
Concezione, della quale fece parte il novello<br />
Santo, ringrazio la Santità Vostra per aver<br />
riproposto all’attenzione della Chiesa e del<br />
mondo, la testimonianza evangelica di questo<br />
singolare apostolo di carità, fattosi dono<br />
di amore per i fratelli sofferenti.<br />
Con la nostra devota riconoscenza Le<br />
presentiamo, Beatissimo Padre il nostro rinnovato<br />
impegno di voler ispirare la nostra<br />
fedeltà alla specifica vocazione francesca-<br />
na, oltre che all’esempio dei nostri fratelli<br />
santi, al Suo luminoso Magistero e alla Sua<br />
sollecitudine per la vita consacrata.<br />
Le chiedo, Padre Santo, di confortare il<br />
comune impegno con il dono della Sua<br />
Apostolica Benedizione, e di considerarmi<br />
Suo dev.mo ed obb.mo figlio<br />
FR. LUCA M. DE ROSA, <strong>OFM</strong><br />
Postulatore generale<br />
14. Facultas Transumptum Inq. dioec. super<br />
miro aperiendi in Causa Beatæ<br />
Baptistæ Varano<br />
CONGREGAZIONE<br />
DELLE CAUSE DEI SANTI<br />
Prot. N. 2381-11/07<br />
CAMERINEN.- SANCTI SEVERINI IN<br />
PICENO. Canonizationis Beatæ BAPTISTÆ<br />
VARANO (seu Camillae Baptistae da Varano)<br />
Monialis professae Ordinis Clarissarum<br />
Fundatricis Monasterii Sanctae Clarae<br />
Civitatis Camerini.<br />
Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />
Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />
hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />
petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />
apud Curiam ecclesiasticam Camerinensem-Sancti<br />
Severini in Piceno, super asserta<br />
mira sanatione puellae Cloeliae Ottaviani,<br />
per intercessionem Beatae Baptistae<br />
Varano (seu Camillae Baptistae da Varano),<br />
Monialis professae Ordinis Clarissarum,<br />
Fundatricis Monasterii Sanctae Clarae civitatis<br />
Camerini, obtenta, clausum sigillisque<br />
munitum in actis eiusdem Congregationis,<br />
aperiri possit.<br />
Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />
pro grafia iuxta preces benigne annuit:<br />
servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />
Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 14 mensis Iulii A.D. 2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />
a Secretis<br />
15. Facultas datur Transumptum Inq.<br />
dioec. Suppletivae aperiendi in Causa<br />
SD A. Lesino<br />
CONGREGATIO<br />
DE CAUSIS SANCTORUM<br />
Prot. N. 1230-6/07<br />
BRIXIEN. Beatifìcationis et Canonizationis<br />
Servae Dei ANTONIÆ LESINO ex Instituto<br />
Saeculari v.d. Piccola Famiglia Francescana.<br />
Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />
Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />
hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />
petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae<br />
Suppletivae, apud Curiam ecclesiasticam<br />
Brixiensem per<strong>acta</strong>e, super vita et<br />
virtutibus necnon fama sanctitatis Servae<br />
Dei Antoniae Lesino, ex Instituto Saeculari<br />
v.d. Piccola Famiglia Francescana, clausum<br />
sigillisque munitum in actis eiusdem<br />
Congregationis, aperiri possit.<br />
Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />
pro gratia iuxta preces benigne annuit:<br />
servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />
Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 6 mensis Septembris A.D.<br />
2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />
a Secretis<br />
16. Facultas conceditur Transumptum<br />
Inq. dioec. super martyrio aperiendi<br />
in Causa Reginæ M. Vattalil<br />
CONGREGATIO<br />
DE CAUSIS SANCTORUM<br />
E POSTULATIONE GENERALI 529<br />
Prot. N. 2553-3/07<br />
INDOREN. Beatifìcationis seu Declarationis<br />
Martyrii Servae Dei REGINÆ MARIÆ<br />
VATTALIL (in saeculo: Mariae) Sororis professae<br />
Congregationis Sororum Clarissarum<br />
Franciscalium in odium Fidei, uti fertur,<br />
interfectae.<br />
Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />
Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />
hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />
petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />
apud Curiam ecclesiasticam Indorensem<br />
per<strong>acta</strong>e, super vita et martyrio necnon<br />
fama martyrii Servae Dei Reginae Mariae<br />
Vattalil (in saeculo: Mariae), Sororis<br />
professae Congregationis Sororum Clarissarum<br />
Franciscalium, in odium Fidei, uti<br />
fertur, interfectae, clausum sigillisque munitum<br />
in actis eiusdem Congregationis, aperiri<br />
possit.<br />
Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />
pro gratia iuxta preces benigne annuit:<br />
servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />
Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 19 mensis Septembris A.D.<br />
2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />
a Secretis<br />
17. Ponens in Causa SD Francisci Mottola<br />
nominatur<br />
CONGREGATIO<br />
DE CAUSIS SANCTORUM<br />
Prot. N. 1274-19/07<br />
MILETEN.-NICOTRIEN.-TROPIEN.<br />
Beatifìcationis et Canonizationis Servi Dei<br />
FRANCISCI MOTTOLA Sacerdotis Fundatoris<br />
Instituti Saecularis Oblatarum Sacri Cordis.
530<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Cum Causa Beatifìcationis et Canonizationis<br />
Servi Dei Francisci Mottola, Sacerdotis,<br />
Fundatoris Instituti Saecularis Oblatarum<br />
Sacri Cordis, suo indigeat Ponente,<br />
Rev.mus P. Lucas De Rosa, O.F.M., Postulator<br />
legitime constitutus in eiusdem Servi<br />
Dei Causa, ab hac Congregatione de Causis<br />
Sanctorum petit ut, ex Patribus eidem Congregationi<br />
praepositis, Ponentem praefatae<br />
Servi Dei Causae eligere ac deputare benigne<br />
dignetur.<br />
Haec Congregatio, attentis expositis,<br />
precibus annuit, et Exc.mum ac Rev.mum<br />
Dominum D. Hieronymum Grillo, Episcopum<br />
emeritum Centumcellarum-Tarquiniensem,<br />
Ponentem Causae Beatifìcationis<br />
et Canonizationis praefati Servi Dei Francisci<br />
Mottola, omnibus cum iuribus et facultatibus<br />
necessariis et opportunis, elegit et<br />
nominavit. Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 9 mensis Octobris<br />
A.D.2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />
a Secretis<br />
18. Facultas datur Transumptum Inq.<br />
dioec. super virtutibus in Causa SD F.<br />
Gei aperiendi<br />
CONGREGATIO<br />
DE CAUSIS SANCTORUM<br />
Prot. N. 2674-3/07<br />
BRIXIEN. Beatifìcationis et Canonizationis<br />
Servi Dei FAUSTI GEI Christifìdelis<br />
Laici ex Associatione “Operariorum Silentium<br />
a Cruce”.<br />
Rev.mus P. Lucas De Rosa, O.F.M., Postulator<br />
legitime constitutus in Causa Beatifìcationis<br />
et Canonizationis Servi Dei Fausti<br />
Gei, Christifidelis Laici ex Associatione<br />
“Operariorum Silentium a Cruce”, ab hac<br />
Congregatione de Causis Sanctorum petit<br />
ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />
apud Curiam ecclesiasticam Brixiensem<br />
per<strong>acta</strong>e, super vita et virtutibus necnon fama<br />
sanctitatis eiusdem Servi Dei, clausum<br />
sigillisque munitum in actis eiusdem Congregationis,<br />
aperiri possit.<br />
Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />
pro gratia iuxta preces benigne annuit:<br />
servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />
Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 8 mensis Novembris A.D.<br />
2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />
a Secretis<br />
19. Validitas iuridica declaratur Processus<br />
Ap. super miro in Causa Ven. SD<br />
Mariae Christinae a Sabaudia<br />
CONGREGATIO<br />
DE CAUSIS SANCTORUM<br />
Prot. N. 258-16/07<br />
NEAPOLITANA. Beatificationis et Canonizationis<br />
Venerabilis Servae Dei MA-<br />
RIAE CHRISTINAE A SABAUDIA Reginae Regni<br />
utriusque Siciliae.<br />
In Ordinario Congressu, die 30 mensis<br />
Novembris huius anni 2007 celebrato, haec<br />
Congregatio de Causis Sanctorum sequens<br />
dubium disceptavit, nimirum: “An constet<br />
de validitate Processuum Apostolici et Apostolici<br />
Addictionalis, apud Curiam ecclesiasticam<br />
Ianuensem instructorum, super<br />
asserta mira sanatione dominae Mariae<br />
Vallarino, per intercessionem Venerabilis<br />
Servae Dei Mariae Christinae a Sabaudia,<br />
Reginae Regni utriusque Siciliae, obtenta.<br />
Testes sint rite recteque examinati et iura<br />
producta legitime compulsata in casu et ad<br />
effectum de quo agitur“.<br />
Haec porro Congregatio, attento voto ex
offício redacto reque diligenter perpensa,<br />
rescripsit: AFFIRMATIVE, seu constare de validitate<br />
praefatorum Processuum in casu et<br />
ad efftíctum de quo agitur, sanatis de iure<br />
sanandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus tíiusdem<br />
Congregationis, die 30 mensis Novembris<br />
A.D. 2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />
a Secretis<br />
20. Validitas iuridica declaratur Inquisitionis<br />
super miro in Causa B. Ludovici<br />
CONGREGATIO<br />
DE CAUSIS SANCTORUM<br />
Prot. N. 232-37/07<br />
NEAPOLITANA. Canonizationis Beati<br />
LUDOVICI A CASAUREA (In saeculo: Archangeli<br />
Palmentieri) Sacerdotis professi Ordinis<br />
Fratrum Minorum Fundatoris Congregationis<br />
Fratrum a Caritate v.d. Bigi.<br />
In Ordinario Congressu, die 30 mensis<br />
Novembris huius anni 2007 celebrato, haec<br />
Congregatio de Causis Sanctorum sequens<br />
dubium disceptavit, nimirum: “An constet<br />
de validitate Inquisitionis Dioecesanae,<br />
apud Curiam ecclesiasticam Cerretanam-<br />
Thelesinam-Sanctæ Agathæ Gothorum, per<strong>acta</strong>e,<br />
super asserta mira sanatione puellae<br />
Idae Iadevaia, per intercessionem Beati<br />
Ludovici a Casaurea (in saeculo: Archangeli<br />
Palmentieri), Sacerdotis professi Ordinis<br />
Fratrum Minorum et Fundatoris Congregationis<br />
Fratrum a Caritate v.d. Bigi, obtenta:<br />
testes sint rite recteque examinati et iura<br />
producta legitime compulsata in casu et ad<br />
effectum de quo agitur“.<br />
Haec porro Congregatio, attento voto ex<br />
officio redacto reque diligenter perpensa,<br />
rescripsit: AFFIRMATIVE, seu constare de va-<br />
E POSTULATIONE GENERALI 531<br />
liditate eiusdem Inquisitionis Dioecesanae<br />
in casu et ad effectum de quo agitur, sanatis<br />
de iure sanandis. Contrariis non obstantibus<br />
quibuslibet.<br />
Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />
die 30 mensis Novembris A.D.<br />
2007.<br />
IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />
Praefectus<br />
† MICHAËL DI RUBERTO<br />
Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />
a Secretis<br />
21. Notitiae particulares<br />
1. Beatificationes et Canonizationes<br />
Nel corso di quest’anno 2007 sono stati<br />
canonizzati i seguenti nostri fratelli: l’11<br />
maggio a São Paulo in Brasile, Antonio di<br />
Sant’Anna Galvâo (1739-1822), sacerdote<br />
professo <strong>OFM</strong>, e il 3 giugno a Roma SIMO-<br />
NE DA LIPNICA (1440-1482), sacerdote professo<br />
<strong>OFM</strong>.<br />
Sono stati beatificati: il 16 settembre a<br />
Bordeaux in Francia, la Ven. Maria Celina<br />
della Presentazione (1878-1897), monaca<br />
professa del II Ordine di S. Francesco (Clarisse),<br />
e il 28 ottobre a Roma-Piazza S. Pietro<br />
i Venerabili Martiri Victor Chumillas<br />
Fernandez e XXI Soci, e i Venerabili Martiri<br />
Felix Echevarria Gorostiaga e VI Soci<br />
2. Promulgatio Decretorum<br />
Il 1 giugno 2007, nel corso di una Udienza<br />
accordata al Cardinale Prefetto della<br />
Congregazione delle Cause dei Santi, il<br />
Santo Padre Benedetto XVI ha autorizzato<br />
la promulgazione dei Decreti concernenti<br />
un miracolo attribuito alla intercessione<br />
della Beata Alfonsa dell’Immacolata Concezione<br />
Muttathupadathu (1910-1946),<br />
Suora professa della Congregazione indiana<br />
delle Francescane Clarisse, beatificata<br />
da Giovanni Paolo II l’8 febbraio 1986,<br />
nonché le virtù eroiche delle Serve di Dio<br />
Maria Fedele Weiss, religiosa professa del<br />
Terz’Ordine di S. Francesco del Monastero<br />
di Reutberg in Germania (1882-1925), e<br />
Cleonilde Guerra, vergine, dell’OFS di<br />
Faenza in Italia (1922-1949).
532<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Il successivo 6 luglio 2007 il Santo Padre<br />
Benedetto XVI ha poi disposto la promulgazione<br />
dei Decreti concernenti due miracoli<br />
attribuiti alla intercessione della Beata<br />
Maria Bernarda Butler (1848-1924),<br />
Fondatrice delle Suore Francescane di Maria<br />
Ausiliatrice, beatificata da Giovanni<br />
Paolo II il 29 ottobre 1995, e della Venerabile<br />
Serva di Dio Maria Rosa Flesch (1826-<br />
1906), Fondatrice delle Suore Francescane<br />
di S. Maria degli Angeli, le cui virtù eroiche<br />
furono riconosciute da Benedetto XVI il 28<br />
aprile 2006.<br />
Siamo in attesa che il Santo Padre stabilisca<br />
la data per la canonizzazione delle<br />
Beate Alfonsa e M. Bernarda, mentre è stato<br />
già stabilito che il rito della Beatificazione<br />
della Venerabile M. Rosa Flesch si svolga<br />
a Treviri il 4 maggio 2008.<br />
3. Congregationes Ordinariae<br />
Il 19 giugno 2007 i Padri Cardinali e Vescovi<br />
membri della Congregazione delle<br />
Cause dei Santi, radunati in Sessione Ordinaria<br />
nel Palazzo Apostolico Vaticano, si<br />
espressero con unanime voto favorevole,<br />
dopo di aver ascoltata la Relazione dell’Ecc.mo<br />
Ponente, Mons. Piergiorgio Nesti,<br />
CP, Arcivescovo emerito di Camerino -San<br />
Severino Marche, circa un presunto miracolo<br />
attribuito alla intercessione della Venerabile<br />
Serva di Dio Maria Rosa Flesch<br />
(1826-1906), Fondatrice delle Suore Francescane<br />
di S. Maria degli Angeli.<br />
Nella successiva Sessione Ordinaria del<br />
6 novembre 2007 i Padri Cardinali e Vescovi,<br />
fungendo da Ponente della Causa<br />
l’Ecc.mo Mons. Girolamo Grillo, Vescovo<br />
emerito di Civitavecchia-Tarquinia, votarono<br />
con unanime voto affermativo circa<br />
l’eroicità delle virtù praticate dal Servo di<br />
Dio Francesco Mottola (1901-1969), sacerdote<br />
diocesano e Fondatore dell’Istituto Secolare<br />
delle Oblate del Sacro Cuore.<br />
4. Congressus Peculiares super virtutibus<br />
vel martirio<br />
Convocati in Congresso Peculiare dal<br />
Promotore Generale della Fede, i Consultori<br />
Teologi della Congregazione delle Cause<br />
dei Santi, il 15 giugno 2007 espressero il lo-<br />
ro “Voto” circa l’eroicità delle virtù della<br />
Serva di Dio Maria Chiara Serafina Farolfi<br />
(1853-191?), Fondatrice delle Suore Clarisse<br />
Francescane Missionarie del SS. Sacramento.<br />
Il 16 ottobre 2007 i Consultori Teologi<br />
della Congregazione delle Cause dei Santi<br />
si pronunciarono sul presunto martirio del<br />
Servo di Dio Odoardo Focherini (1907-<br />
1944), padre di famiglia e vittima della persecuzione<br />
nazista.<br />
Il 23 novembre 2007, i Consultori Teologi,<br />
convocati dal Promotore Generale della<br />
Fede, si sono pronunciati a favore dell’esercizio<br />
delle virtù da parte della Serva di<br />
Dio Carolina Beltrami (1869-1932), Fondatrice<br />
dell’Istituto delle “Immacolatine di<br />
Alessandria” in Italia.<br />
Nel corso di una nuova sessione, svoltasi<br />
il giorno 11 dicembre 2007, i Consultori<br />
teologi, insieme al Promotore generale della<br />
Fede, hanno votato a favore dell’eroicità<br />
delle virtù praticate dal Servo di Dio Giacomo<br />
Gaglione (1896-1962), Fedele Laico<br />
nonché professo nell’Ordine Francescano<br />
Secolare e Fondatore dell’Associazione laicale<br />
“ Apostolato della Sofferenza” della<br />
diocesi di Caserta in Italia.<br />
5. Sessio historica<br />
Il 23 ottobre 2007, convocati dal Relatore<br />
Generale della Congregazione delle Cause<br />
dei Santi, i sei Consultori storici, previsti<br />
dal Regolamento, esaminarono il valore<br />
storico della Positio super vita et virtutibus<br />
necnon fama sanctitatis della Serva di Dio<br />
Francesca della Concezione Pascual Domenech<br />
(1833-1903), Fondatrice delle Suore<br />
Francescane dell’Immacolata di Valencia,<br />
approvandola a larga maggioranza.<br />
6. Inquisitionum conclusio<br />
In quest’ultimo periodo sono state dichiarate<br />
concluse dai rispettivi Ordinari<br />
diocesani le Inchieste super vita et virtutibus<br />
necnon fama sanctitatis e/o super<br />
martyrio dei seguenti Servi di Dio.<br />
• Il 26 giugno 2007, a Brescia, l’Inchiesta<br />
diocesana sulla vita e le virtù del Servo di<br />
Dio Fausto Gei (1927-1968) religioso professo<br />
dei “Silenziosi Operai della Croce”.
• Il 12 luglio 2007, a Camerino,<br />
l’Inchiesta diocesana su un presunto miracolo<br />
attribuito alla intercessione della<br />
Beata Battista Varano (14-58-1524),<br />
monaca professa del II Ordine di S.<br />
Francesco (Clarisse), Beata per “conferma<br />
di culto dal 7 aprile 1843.<br />
• Il 13 ottobre 2007, ad Acri (Cosenza),<br />
l’Inchiesta suppletiva sulla fama di santità<br />
della Serva di Dio Maria Teresa De<br />
Vincenti (1872-1936), Cofondatrice della<br />
Congregazione delle Suore Piccole<br />
Operaie dei SS. Cuori.<br />
• Il 28 dicembre 2007, nella Casa del S.<br />
Cuore di Saccolongo (Padova), dove il<br />
Servo di Dio morì il 6 giugno 1952 in<br />
conseguenza dei maltrattamenti subiti in<br />
Romania durante il regime comunista,<br />
Mons. Antonio Mattiazzo, Arcivescovo-<br />
Vescovo di Padova, ha dichiarato conclusa<br />
l’Inchiesta diocesana sul presunto<br />
martirio del Servo di Dio Clemente Gatti<br />
(1880-1952), sacerdote professo <strong>OFM</strong><br />
(Provincia Veneta), che era stata avviata<br />
dallo stesso Presule il 25 settembre 2002.<br />
7. Numerus Causarum quae apud Postulationem<br />
<strong>OFM</strong> tr<strong>acta</strong>ntur<br />
• Causae Fratres Minores respicientes:<br />
n.85<br />
• Causae Sorores II Ordinis (Clarissas)<br />
respicientes: n .15<br />
E POSTULATIONE GENERALI 533<br />
• Causae Conceptionistas Franciscanas<br />
respicientes: n. 7<br />
• Causae Sorores Tertii Ordinis Regularis<br />
respicientes: n. 36<br />
• Causae Fratres et Sorores OFS respicientes:<br />
n.25<br />
• Causae ad alias Entitates pertinentes:<br />
n.50<br />
Tot.: n. 218<br />
8. Novissimae Positiones<br />
Nel corso di quest’anno 2007 sono state<br />
consegnate ufficialmente al Protocollo<br />
della Congregazione le seguenti Positiones<br />
in vista del futuro esame delle singole<br />
Cause:<br />
• VALENTINA - Beatificationis et Canonizationis<br />
Servae Dei Franciscae a Coaceptione<br />
Pascual Domenech, Fundatricis<br />
Coagregationis Sororum Franciscalium<br />
ab Immaculata (1835-1903) Positio<br />
super vita, virtutibus et fama sanctitatis,<br />
Roma 2007.<br />
• CRACOVIEN. - Beatificationis et Canonizationis<br />
Servi Dei Aloisii Kosiba (in<br />
saeculo: Petri), Laici Professi Ordinis<br />
Fratrum Minorum (1855-1939), Positio<br />
super vita, virtutibus et fama sanctitatis,<br />
Roma 2007.<br />
FR. LUCA M. DE ROSA, <strong>OFM</strong>
EX OFFICIO PRO “IUSTITIA, PACE<br />
ATQUE INTEGRITATE CREATI”<br />
1. 3° Incontro Europeo degli Animatori<br />
<strong>OFM</strong> di GPIC<br />
1. Cronaca<br />
PER UN’EUROPA<br />
UNITA E SOLIDALE<br />
Dal 15 al 20 ottobre 2007 a Francoforte<br />
(Germania) si è svolto il 3° Incontro europeo<br />
degli Animatori di GPIC. Vi hanno partecipato<br />
circa 50 Frati dalle Province di<br />
Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Italia,<br />
Polonia, Slovacchia, Romania, Slovenia<br />
e Croazia, in rappresentanza delle 5 Conferenze<br />
d’Europa. Erano inoltre presenti i responsabili<br />
dell’Ufficio GPIC di Roma, Fr.<br />
Joe Rozansky e Fr. Vicente Felipe, e due<br />
Definitori generali, Fr. Mario Favretto e Fr.<br />
Miguel Vallecillo.<br />
L’incontro – dal tema Per un’Europa<br />
unita e solidale – aveva lo scopo di valutare<br />
come le Conferenze stanno attuando le<br />
decisioni del Capitolo generale 2003 relative<br />
a GPIC, di elaborare proposte per il<br />
Capitolo generale 2009 e di riflettere sui<br />
problemi specifici dell’Europa (con una<br />
speciale attenzione alla realtà dell’Europa<br />
dell’Est).<br />
Dopo gli arrivi nella serata di lunedì 15,<br />
i lavori sono iniziati il giorno successivo,<br />
con la Celebrazione eucaristica, nella quale<br />
è stato letto il Messaggio inviatoci dal Ministro<br />
Generale. Nel corso della mattinata,<br />
poi, la Commissione GPIC di ciascuna<br />
Conferenza si è presentata ed ha illustrato il<br />
proprio lavoro nell’ambito di GPIC.<br />
Nel pomeriggio ci ha raggiunti Fr. Hermann<br />
Schalück, il quale ha svolto la sua relazione,<br />
dal titolo Una proposta di evangelizzazione<br />
per l’Europa. Egli è partito da un<br />
interrogativo: «La Chiesa dona ancora agli<br />
uomini l’esperienza di un Dio amorevole,<br />
buono e giusto?». Nel tentativo di suggeri-<br />
re una risposta, Fr. Hermann ha affermato:<br />
«[Francesco] ci dice: “questa è la vostra vocazione:<br />
curare le ferite, fasciare le fratture,<br />
richiamare gli smarriti” (FF 1469). Sono<br />
convinto che questa definizione data da<br />
Francesco possa e debba essere per tutti noi<br />
la chiave di comprensione della vocazione<br />
francescana in quest’oggi, all’interno della<br />
Chiesa e della società civile in Europa. Vogliamo<br />
essere una “fraternità in missione”:<br />
ciò significa prima di tutto che, al pari di<br />
Francesco e Chiara, noi dobbiamo rendere<br />
visibile nella Chiesa, nel mondo, e certamente<br />
nel contesto europeo, l’amore di Dio<br />
che guarisce e libera».<br />
Dopo aver dialogato con Fr. Hermann, le<br />
varie Conferenze hanno esposto in Assemblea<br />
come stanno rispondendo alle decisioni<br />
del Capitolo generale 2003.<br />
La mattinata di mercoledì 17 ottobre è<br />
stata dedicata alla riflessione sull’Europa<br />
dell’Est, prendendo l’avvio dalla ricca relazione<br />
di Fr. Adrian Manderla – intitolata La<br />
voce dell’Europa dell’Est: problemi, sfide,<br />
richieste – nella quale egli ha delineato la<br />
situazione delle società post-comuniste,<br />
analizzate secondo vari aspetti (famiglia e<br />
matrimonio, condizione giovanile, religiosità…).<br />
In seguito abbiamo dialogato con il<br />
Relatore e i nostri Frati di Croazia, Slovenia,<br />
Polonia, Romania e Slovacchia. Nel<br />
pomeriggio, divisi in piccoli gruppi, abbiamo<br />
vissuto un’esperienza di incontro diretto<br />
con alcune realtà di marginalità presenti a<br />
Francoforte (immigrazione, tossicodipendenza,<br />
prostituzione, AIDS…).<br />
I lavori del 18 ottobre si sono aperti con<br />
la relazione del Dott. Matteo Mascia, sul tema<br />
Europa: emergenza ecologica. Il relatore<br />
ha innanzitutto sottolineato come ci si<br />
trovi ormai di fronte ad una nuova percezione<br />
dell’ambiente («vi sono strette interconnessioni<br />
tra la questione ambientale e<br />
sociale, tra diritti umani, sviluppo, povertà
536<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
e protezione dell’ambiente») ed ha proseguito<br />
evidenziando il fatto che «il pianeta<br />
terra è un sistema finito, che presenta dei<br />
vincoli, i quali pongono la necessità di limitare<br />
l’uso indiscriminato delle risorse ambientali».<br />
Da queste premesse deriva la necessità<br />
di uno sviluppo che sia sostenibile, il<br />
quale «richiede la presa di coscienza della<br />
nuova responsabilità ambientale a cui tutti<br />
siamo chiamati».<br />
Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti<br />
per Conferenze. La giornata si è conclusa<br />
con una preghiera nello Spirito di Assisi, alla<br />
quale sono intervenuti musulmani, ebrei<br />
e protestanti.<br />
La relazione di apertura di venerdì 19 ottobre<br />
è stata affidata al Dott. Maurizio Pallante,<br />
che ha esposto il tema Crescita e decrescita:<br />
per una nuova qualità della vita.<br />
Egli ha esordito dicendo: «Generalmente si<br />
crede che la crescita economica consista<br />
nella crescita dei beni. In realtà l’indicatore<br />
che si utilizza per misurarla – il prodotto interno<br />
lordo – si limita a calcolare il valore<br />
monetario delle merci. Il concetto di bene e<br />
il concetto di merce non sono equivalenti.<br />
Non tutti i beni sono merci e non tutte le<br />
merci sono beni. Se, dunque, il prodotto interno<br />
lordo misura il valore monetario delle<br />
merci, la decrescita indica soltanto una diminuzione<br />
della produzione di merci. Non<br />
dei beni. Poiché molte merci non sono beni<br />
e molti beni non sono merci, la decrescita<br />
può diventare il fulcro di un nuovo paradigma<br />
culturale se si realizza come una diminuzione<br />
della produzione di merci che non<br />
sono beni e un incremento della produzione<br />
di beni che non sono merci. Questo processo<br />
è in grado di apportare miglioramenti alla<br />
qualità della vita e degli ecosistemi».<br />
Nel pomeriggio Fr. Joe Rozansky ha<br />
relazionato su GPIC nella vita dell’Ordine,<br />
quindi Fr. Markus Heinze ci ha aggiornati<br />
sulla situazione di Franciscans international<br />
e Fr. Marco Malagola sulla Terra<br />
Santa.<br />
La mattinata conclusiva (20 ottobre) si è<br />
svolta in Assemblea plenaria. Dapprima le<br />
Conferenze hanno condiviso gli impegni<br />
assunti per il futuro, quindi hanno avanzato<br />
le proposte per il Capitolo generale 2009.<br />
Esse, in conclusione, sono state sintetizzate<br />
in questi termini:<br />
Mentre si ribadisce l’importanza di tutte<br />
e cinque le decisioni del Capitolo generale<br />
2003, in particolare si sottolineano le seguenti<br />
priorità:<br />
a. nonviolenza attiva (applicata ad alcuni<br />
ambiti: accoglienza, rispetto, dialogo interreligioso…);<br />
b. giustizia ambientale o ecologia globale,<br />
intesa come stile di vita, come impegno<br />
verso i poveri e verso il Creato;<br />
c. impegno per gli esclusi, specie i migranti.<br />
Si è deciso all’unanimità di consegnare<br />
le proposte così riassunte al Consiglio internazionale<br />
di GPIC, il quale le rielaborerà e<br />
le presenterà al Capitolo generale, unitamente<br />
a quelle emerse negli altri incontri<br />
continentali.<br />
Il 3° Incontro europeo degli Animatori<br />
GPIC si è concluso rendendo grazie a Dio<br />
con una partecipata Celebrazione eucaristica!<br />
FR. JACOPO POZZERLE<br />
2. Message of the Minister General<br />
Dear Brothers in Christ and Francis,<br />
May the Lord give you peace!<br />
I greet you with great joy on the occasion<br />
of the European Continental JPIC meeting,<br />
being held in Frankfurt, Germany. I would<br />
prefer to be with you personally, but other<br />
commitments do not allow me to be present.<br />
Know that I am with you in spirit and<br />
in the Spirit! May your deliberations about<br />
so many important topics bear fruit in the<br />
Lord. Celebrated in the context of preparation<br />
for the VIII Centenary, I am sure your<br />
gathering will strengthen our commitment<br />
to live the Gospel after the example of<br />
Frances.<br />
The title chosen for the meeting, “Franciscans<br />
for a United Europe in Solidarity”,<br />
underlines the challenges facing all of us.<br />
The great issues of our day like poverty, immigration,<br />
environmental crisis, war and<br />
conflict, among others, serve to highlight<br />
our differences, to separate us from one another.<br />
But the message of Jesus is one of
EX OFFICIO PRO ‘JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI” 537<br />
unity, of calling all peoples to be one in the<br />
Kingdom of Heaven. The General Chapter<br />
of 2003 took up this message, and called on<br />
us not to domesticate the prophetic words<br />
of the Gospel, but to be about the birth of a<br />
new epoch, awakening a new vision of life<br />
and relationships based on justice and love,<br />
the paths of peace (May the Lord Give you<br />
Peace, 2). The title of the study guide to the<br />
priorities of 2003-2009 further emphasizes<br />
our need to make concrete the faith that we<br />
profess: “Followers of Christ for a Fraternal<br />
World”. Reflection on our work for a united<br />
Europe, with special concern for the issues<br />
of East and West, will further strengthen our<br />
commitment to the Franciscan mandate for<br />
dialogue, reconciliation and unity.<br />
A second important task entrusted to you<br />
is a thorough evaluation of the implementation<br />
of the Chapter 2003 JPIC decisions. All<br />
Entities of the Order, all Friars, were requested<br />
to examine our style of life and its<br />
impact on creation, to promote active nonviolence<br />
in our life and work, to pay special<br />
attention to displaced people, to draw up<br />
guidelines for the ethical use of resources,<br />
and to establish JPIC courses in our academic<br />
centres (May the Lord Give You Peace,<br />
proposals 39-41). We recognize that such<br />
undertakings are not carried out in a short<br />
period of time; they require reflection, planning<br />
and persistent vigilance. However, no<br />
journey can be accomplished without taking<br />
the first step. Study what has already<br />
been done in regard to these Chapter decisions,<br />
analyze the next steps which will<br />
make implementation even more effective,<br />
and re-commit yourselves to the work necessary<br />
to attain these goals. And please be<br />
aware that these proposals do not apply only<br />
to our work ad extra, but must be applied<br />
to our fraternal relationships where appropriate.<br />
We must give the world the example<br />
of what it means to be brothers, what it<br />
means to be reconciled to one another, what<br />
the Kingdom of Heaven should look like.<br />
During your sessions, you will also dedicate<br />
significant time considering the “ecological<br />
emergency” that we are facing today.<br />
Issues like global warming, use of petroleum,<br />
the scarcity of fresh water and<br />
many others, merit our attention as followers<br />
of a man who sang the praises of a world<br />
created by an all-loving God. We are challenged<br />
to live the spirit of the Canticle of<br />
the Creatures, where Francis invites everyone<br />
of good will to live in harmony with<br />
one another and with all of God’s creatures<br />
and all of us, God’s creation. It has become<br />
increasingly clear that social justice cannot<br />
be achieved without environmental justice.<br />
Many of our brothers and sisters around the<br />
worlds suffer the effects of the degradation<br />
of our environment. They are forced to live<br />
without access to clean air and water, to<br />
face the consequences of pollution on their<br />
land and animals, to live in filth and unhealthy<br />
conditions. Our Social Teaching<br />
has consistently upheld the dignity of the<br />
person. The dignity of our brothers and sisters<br />
demands that we engage the issues of<br />
environmental crisis; it also demands that<br />
we ask difficult questions about our life<br />
style and its impact on the world. Be courageous<br />
in analyzing these problems, and<br />
help discover ways to heal creation and the<br />
brothers and sisters who are part of it.<br />
The second International <strong>OFM</strong> Congress<br />
for JPIC, held in Brazil in the beginning of<br />
2006, chose as its theme “Embracing the<br />
Excluded of Today”. In my convocation of<br />
that Congress, I reminded all of you that<br />
Francis’encounter with the leper in the Valley<br />
of Spoleto was decisive on his path to<br />
conversion; he affirmed that it was the Lord<br />
Himself who had led him among the lepers<br />
and he had treated them with mercy. Faithful<br />
to that intuition, Friars Minor have been<br />
close to the “lepers” of every era and area.<br />
Recent General Chapters have challenged<br />
us to renew our commitment to closeness to<br />
the poor, who continue to be excluded from<br />
the most fundamental rights to a life of the<br />
children of God. You must help us find<br />
ways to foster this commitment.<br />
The VIII Centenary is not a simple reminder<br />
of the fact that our form of life is to<br />
live the Gospel. Rather, it is a creative reinterpretation<br />
and renewal of that commitment.<br />
The project ‘The Grace of Our Origins’<br />
makes it clear and this commitment<br />
must be incarnated in our daily lives. It calls
538<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
for concrete signs of sharing, minority, solidarity<br />
and making restitution to “the lepers”<br />
of our time through a more sober and<br />
essential life. It encourages us to work for a<br />
new community and public commitment<br />
oriented toward solidarity; to make concrete<br />
choices for justice, peace and the integrity<br />
of creation; and to foster initiatives<br />
for dialogue. All of us are called to promote<br />
these actions, but we count on you to model<br />
for us new and effective ways to lead us<br />
forward.<br />
I pray that the Spirit of the living God<br />
descend on you during your time in Frankfurt,<br />
and that the blessing of God be with<br />
you as you seek to make real our stated<br />
commitment to establishment of Gods’<br />
Kingdom in our midst.<br />
Rome, 16 th October 2007<br />
BR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO<br />
Minister General
E “SERVITIO PRO DIALOGO”<br />
1. Seminario de Estudio sobre los «Franciscanos<br />
entre los Musulmes hoy»<br />
Roma, Curia general, 17-21 septiembre 2007<br />
1. Presentazione del Seminario<br />
FRANCESCANI TRA I MUSULMANI<br />
OGGI: POSSIBILITÀ E SFIDE<br />
«Humiliter et devote vivere»<br />
Dal 17 al 21 settembre si celebra nella<br />
Curia generale dei Frati Minori (Francescani),<br />
a Roma, il V Incontro di «Francescani<br />
tra i musulmani oggi: possibilità e sfide».<br />
L’incontro si inserisce negli eventi celebrativi<br />
di preparazione alla celebrazione dell’VIII<br />
Centenario della Fondazione dell’Ordine<br />
(1209-2009), al compiersi dei 25 anni<br />
della “Commissione francescana internazionale<br />
per le relazioni con l’Islam” integrata<br />
poi nel “Servizio per il dialogo” dell’Ordine<br />
dei Frati Minori. Il Seminario di riflessione<br />
e studio porta il titolo «Humiliter et devote<br />
vivere», motto preso dalle Costituzioni generali<br />
dell’Ordine che riflette il modo di vivere<br />
tra i musulmani secondo lo spirito di<br />
San Francesco d’Assisi («Come seguaci di<br />
san Francesco e dei primi missionari dell’Ordine,<br />
i frati siano fortemente preoccupati<br />
di andare umilmente e di vivere devotamente<br />
tra le popolazioni di religione islamica,<br />
per le quali parimenti non c’è alcun<br />
onnipotente eccetto Dio»: CCGG 95, §3).<br />
La presenza missionaria dei francescani<br />
in mezzo all’Islam affonda le sue radici<br />
nelle origini della fraternità, ai tempi di San<br />
Francesco, partendo dal suo incontro con il<br />
sultano a Damietta (1222), e dalla testimonianza<br />
dei primi martiri dell’Ordine francescano<br />
a Marrakech (1221), dei quali<br />
Francesco d’Assisi disse «ora posso dire di<br />
avere cinque veri frati minori», e la cui testimonianza<br />
attrasse S. Antonio di Padova.<br />
Addentrandosi in mezzo all’Islam, Francesco<br />
inaugura un nuovo modo di relazione e<br />
dialogo, mostrando una porta aperta e innovativa<br />
nelle relazioni con i musulmani<br />
per andare loro incontro portando il dialogo,<br />
l’ascolto e l’incontro, come le uniche<br />
armi delle quali dispone un figlio del Vangelo.<br />
Poco più tardi, scrivendo la sua Regola,<br />
Francesco raccoglierà la sua esperienza<br />
in mezzo all’Islam come prototipo<br />
della missione francescana: «i frati che<br />
vanno tra gli infedeli, non facciano liti o dispute<br />
ma siano soggetti ad ogni creatura<br />
umana per amore di Dio e confessino di essere<br />
cristiani, e quando vedranno che piace<br />
al Signore, annunzino la parola di Dio»<br />
(Rnb 16). La missione originale di questo<br />
gruppo evangelico capeggiato da Francesco<br />
d’Assisi è caratterizzato da un camminare<br />
per il mondo, tra la gente, mescolandosi<br />
con il popolo, senza portare nulla, annunciando<br />
la pace, senza litigare per alcun<br />
motivo, sottomettendosi ad ogni creatura,<br />
lavorando di qualche lavoro onesto. Queste<br />
caratteristiche si applicano alla logica di<br />
una missione particolarmente difficile, la<br />
missione tra gli infedeli in guerra con il<br />
mondo cristiano, e ad uno degli uffici più<br />
evangelici della fraternità, la predicazione<br />
nel più puro stile francescano: con la parole<br />
e l’esempio.<br />
All’incontro partecipano 50 frati provenienti<br />
da diverse entità dell’Ordine che<br />
svolgono il loro lavoro in mezzo all’Islam,<br />
frati che vivono in paese a maggioranza<br />
islamica, impegnati in attività relazionate<br />
con il dialogo interreligioso, o in attività di<br />
accoglienza di immigrati di questi paesi.<br />
Nonostante siano passati quasi otto secoli,<br />
continua ancora ad essere in vigore la<br />
preferenza di San Francesco per le missioni<br />
nel mondo musulmano e l’opzione preferenziale<br />
dell’Ordine in questo senso si fa<br />
ereditiera di una bella presenza «con umiltà<br />
e grande dedizione» abbracciando diverse<br />
realtà e forme di servizio e presenza in lungo<br />
e in largo per i cinque continenti. In que-
540<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
sti luoghi i frati armonizzano le proprie attività<br />
pastorali e di servizio alla chiesa locale<br />
con il servizio ai musulmani attraverso diverse<br />
opere sociali e culturali in paesi come<br />
Bosnia-Herzegovina, Gibuti, Egitto, Kazakistan,<br />
Libano, Libia, Malesia, Marocco,<br />
Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan e<br />
Turchia.<br />
La dimensione missionaria dell’Ordine è<br />
sempre stata una delle sue principali preoccupazioni,<br />
fino al punto di aver scritto nell’ambito<br />
della sua evangelizzazione missionaria<br />
una delle pagine più belle della sua<br />
storia. L’eredità della presenza missionaria<br />
in mezzo all’Islam, costituisce un titolo di<br />
orgoglio, ma è prima di tutto una chiamata<br />
alla responsabilità per i frati di oggi, perché<br />
se è vero che andare tra i musulmani richiede<br />
una “vocazione speciale”, è anche certo<br />
che continua ad essere una chiamata alla generosità.<br />
FR. MANUEL CORULLÓN FERNÁNDEZ, <strong>OFM</strong><br />
Tangeri (Marocco)<br />
2. Informe del Ministro general<br />
LA MISIÓN ENTRE MUSULMANES<br />
El diálogo de la vida<br />
SITUÁNDONOS HISTÓRICAMENTE<br />
La llamada a la cruzada<br />
Los lugares santos habían caído en manos<br />
de los musulmanes. Este hecho era considerado<br />
una afrenta ignominiosa para el<br />
mundo cristiano. Los Papas, Urbano II el<br />
primero y Eugenio III después, invitan al<br />
pueblo cristiano a liberarlos, convocando<br />
las primeras cruzadas. Cristianos y musulmanes<br />
luchan en “guerra santa”. A la agresión<br />
musulmana, los cristianos debían responder<br />
con la guerra, decía el Concilio Lateranense<br />
IV. Ambos, cristianos y<br />
musulmanes, pensaban defender de este<br />
modo el honor de Dios. Por parte de los<br />
cristianos se trataba de una cuestión de honor<br />
y de justicia arrevatar de la posesión de<br />
los musulmanes, considerados “ladrones”<br />
de la tierra de su Señor, los lugares de nues-<br />
tra redención. Para los musulmanes aquella<br />
tierra les pertenecía, pues les había sido dada<br />
por Alá desde el inicio del Islám. Además<br />
Mahoma había “ascendido” al cielo<br />
desde el monte Moria, situado en Jerusalén.<br />
En este contexto el vocabulario utilizado<br />
por los predicadores de las cruzadas era significativo<br />
del clima bélico reinante: “Hijos<br />
de Agar, la esclava de Abraham”, “Pueblo<br />
esclavo de los demonios”, “Vermes de los<br />
que es necesario liberar Tierra Santa”. A<br />
ellos se les aplica la imagen de la bestia,<br />
descrita por Daniel (7, 20-24) y el Apocalipsis<br />
(12, 3). Mahoma, escribirá Inocencio<br />
III, es el “hijo de la perdición”, “la Bestia”,<br />
cuya muerte, anuncia el Papa, es inminente.<br />
En este contexto, quien mata a un musulmán,<br />
llega a afirmar san Bernardo, no es un<br />
hocida, sino un “malicida” y será considerado<br />
como uno que ha vengado el ultrage<br />
hecho al Señor. Por parte de los musulmanes<br />
seguramente las cosas no estaban mejor,<br />
aun cuando no tenemos literatura sobre<br />
ello. Lo cierto es que unos y otros luchan en<br />
nombre de “su” Dios, por una tierra que, según<br />
ellos, les pertenecía en exclusiva.<br />
Callan las armas y se abren los corazones<br />
En este clima nace y crece un hombre cuyo<br />
nombre es una bendición: Francisco (LM<br />
1, 1). Llamado por el Señor a reparar su Iglesia,<br />
el Poverello, tiene que derribar muchos<br />
muros y saltar muchas barreras, particularmente<br />
los muros y barreras que enfrentaban<br />
unos a otros: minores et maiores, letrados e<br />
“idiotas”, cristianos y musulmanes...<br />
Francisco, probablemente en Ancona, se<br />
une a la V Cruzada. Finalmente, después de<br />
fracasar en el 1211, el hijo de Bernardone<br />
verá realizado su sueño de llegar al reino de<br />
los Sarracenos. El 29 de mayo del 1218 había<br />
iniciado la batalla de Damieta. En julio<br />
de 1219, Francisco, con el grupo de “peregrinos”<br />
de la V Cruzada –era el nombre que<br />
se daba a los combatientes-, llega al campo<br />
de batalla. El 29 de agosto el ejército cristiano<br />
sufre una seria derrota (cf 2Cel 30).<br />
Francisco la había predicho y se había declarado<br />
contrario a la guerra, pero no fue escuchado.<br />
Ante su fracaso en el campo cru
zado, Francisco, sintiéndose enviado por<br />
Dios, como él mismo dirá ante el Sultán, no<br />
duda en presentarse ante Al-Malik al Kamil,<br />
quien lo acoge con gran simpatía. No<br />
conocemos el contenido del coloquio entre<br />
los dos protagonistas de tal encuentro. Lo<br />
que sí sabemos es que Francisco se presenta<br />
abiertamente como cristiano, va a lo<br />
esencial, y que el Sultán le acoge.<br />
El Sultán descubre en Francisco a un<br />
hombre de fe. Francisco, a su vez, descubre<br />
en el Sultán a un “creyente”, un hombre que<br />
oraba cinco veces al día, y no a un “hijo del<br />
diablo”. Y el milagro del encuentro se realiza.<br />
Callan las armas y empiza el díálogo entre<br />
dos hombres, separados por la religión y<br />
la cultura, pero unidos por la fe. Es muy significativo<br />
que ambos se entiendan y se respeten,<br />
aún hablando lenguaje distinto. Y es<br />
que la fe en el “Dios clemente y misericordioso”<br />
les une, aún separándoles la religión.<br />
Francisco regresará del campo “enemigo”<br />
como llegó: sin riqueza alguna, pues las<br />
rechazó, pero con el corazón más abierto<br />
que nunca hacia el “otro”, frente al cual no<br />
duda en confesar su fe en el Dios uno y trino.<br />
Cruzando barreras, saltando muros<br />
Encontrándose con Melek-el-Kamil,<br />
Francisco destruye el muro de la cristiandad.<br />
Él no razona con los criterios ideológicos de<br />
la cristiandad de entonces, sino que se pone<br />
más allá de la frontera de la cruzada. Su propósito<br />
es “ir más allá”, dejar su propia “orilla”<br />
para llegar a la “orilla” del otro. Y cuando<br />
llega a “casa” del Sultán, Francisco no se<br />
presenta como “enviado” por los cruzados,<br />
sino por Dios, como mensajero del único<br />
Dios en el cual también el Sultán creía. De<br />
este modo Francisco se pone en seguida<br />
dentro de la sensibilidad del otro.<br />
Francisco supera también el muro del<br />
miedo. Francisco no teme ni la fuerza (ejércitos),<br />
ni el poder (Sultán o el Cardenal Legado<br />
Pelagio), ni el “incognitus” o el diverso<br />
que está presente en el otro. Ya en su vida<br />
Francisco había superado el miedo al<br />
otro, enfermo y repugnante, abrazando al<br />
leproso. Había superado la división entre<br />
buenos y malos, acogiendo los ladrones y<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 541<br />
ofreciéndoles fraternidad y acogida e invitándoles<br />
a cambiar de vida. Había superado<br />
la barrera entre aquellos que tienen el poder<br />
y los que sufren la opresión. El episodio del<br />
lobo de Gubbio es claro exponente de ello.<br />
En Damieta, Francisco supera cualquier<br />
miedo, atraviesa cualquier frontera y llega a<br />
la “orilla” del otro.<br />
En definitiva, Francisco se apunta a la<br />
construcción de un mundo nuevo, basado<br />
en el programa de fraternidad universal. En<br />
Francisco todo partió del descubrimiento<br />
que en su juventud hizo de Cristo. Desde<br />
entonces no duda en “saltar” todas las barreras<br />
que encontrará en su camino hacia el<br />
otro: la barrera de su yo, para abrazar al leproso<br />
físico; la barrera social, para abrazar a<br />
los ladrones o “leprosos morales”, la barrera<br />
eclesiástica, para abrazar al leproso espiritual<br />
que era el musulmán.<br />
Francisco es un peregrino, un “mendicante”<br />
en busca del hermano desconocido.<br />
Es un mendicante de Dios y del hombre.<br />
Las claves del “diálogo” de Francisco<br />
con el Sultán<br />
El episodio al que acabamos de referirnos<br />
nos presenta a Francisco, el hermano<br />
universal, como un hombre profundamente<br />
convencido de la necesidad de atraversar la<br />
puerta que nos supera del otro, sin prejuicio<br />
alguno, ni otras pretensiones que no sean<br />
las del encuentro gratutito y el diálogo respetuoso<br />
y franco.<br />
Es significativo que, mientras sus contemporáneos,<br />
incluidos los papas, invitaban<br />
a ir contra los musulmanes, y concedían indulgencias<br />
a quienes luchasen por liberar<br />
los Santos Lugares de la redención, Francisco<br />
pide a sus frailes de ir entre ellos (1R<br />
16, 3; 2R 12, 1). Una gran diferencia. Francisco<br />
va contracorriente. El Dios en que<br />
Francisco cree profundamente es el Dios<br />
amor de San Juan (cf. 1Jn 4, 8). Por eso pide<br />
a sus hermanos que, por inspiración divina,<br />
quisieran ir entre sarracenos y otros<br />
infieles, vayan para testimoniar al Dios<br />
amor, Padre de Jesucristo y de todos nosotros.<br />
En Damieta cada uno afirma su identidad,<br />
se respeta la diversidad y se vive la re-
542<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
ciprocidad, claves todas ellas necesarias para<br />
el encuentro y el diálogo.<br />
LOS FRANCISCANOS<br />
AL ENCUENTRO DEL OTRO<br />
Los Hermanos Menores hemos recibido<br />
de Francisco una gran herencia: ir entre sarracenos<br />
y otros infieles. Nuestra Orden es<br />
misionera, la primera Orden misionera en la<br />
Iglesia. Por primera vez en la historia de la<br />
vida religiosa se establece como normal la<br />
vocación apostólica entre infieles. La misión<br />
de la Orden es abierta y universal. La<br />
vocación misionera de los Hermanos Menores<br />
viene a ser como la expresión última del<br />
Evangelio católicamente vivido. El que la<br />
Regla bulada concluya con el capítulo dedicado<br />
a esta misión entre sarracenos y otros<br />
infieles es altamente significativo, casi para<br />
decirnos: la misión es la cima de la vocación<br />
evangélica del Hermano Menor.<br />
Desde el principio, la fraternidad franciscana<br />
se percibe a sí misma en estado de<br />
misión, itinerante, abierta a todos los hombres,<br />
lo que hizo que los hermanos “bien<br />
pronto llegaran a esparcirse por toda la redondez<br />
de la tierra”, como justamente afirma<br />
san Buenaventura, comparando la epopeya<br />
de la Orden con la historia primitiva<br />
de la Iglesia (cf. LM 4, 7). Fiel a esta vocación,<br />
hoy, a pesar de la escasez de vocaciones<br />
en algunas regiones de donde procedía<br />
el mayor número de misioneros, y aún<br />
cuando todo el mundo pueda ser considerado<br />
“país de misión”, la Orden, sin embargo,<br />
no puede desentenderse de este legado de ir<br />
entre musulmanes, por difícil que sea o nos<br />
parezca. Habiendo tomado conciencia de<br />
que la misión es la clave para entender y dar<br />
nuevo vigor a nuestra vida; conscientes de<br />
que la misión es la dimensión que unifica<br />
los otros aspectos y valores de la vida franciscana,<br />
sentimos la necesidad de superar<br />
las tentaciones y las tendencias egocéntricas<br />
y de renovar nuestra presencia entre<br />
musulmanes. Esta presencia forma parte de<br />
nuestro carisma.<br />
En estos momenttos, nuestra Orden está<br />
presente en varios países oficialmente islámicos<br />
o donde hay una buena representación<br />
musulmana: Marruecos, Libia, Egipto,<br />
Djibuti, Togo, Burkina Faso, Costa de Marfil,<br />
Guinea-Bissau (en África), Israel-Palestina,<br />
Libano, Jordania, Siria (en Medio<br />
Oriente), Pakistán, Indonesia, Malasia, Singapur,<br />
Filipinas (en Asia), Bosnia, Albania,<br />
Kazakistan (en Europa), y en Turquía.<br />
Agradezco de corazón a los hermanos su<br />
trabajo y misión entre musulmanes, en la<br />
mayoría de los casos en situaciones nada fáciles.<br />
La Orden aprecia su trabajo, y les<br />
agradece el que sean, también ellos, en medio<br />
de los musulmanes “faro de esperanza”<br />
y “oferta generosa de fe y comunión” (cf. El<br />
Señor nos habla en el camino, 37), en la mayoría<br />
de los casos con la “simple presencia<br />
y perseverancia en zonas del mundo donde<br />
las dificultades, [en muchos casos] han llegado<br />
a niveles verdaderamente extremos”<br />
(cf. El Señor nos habla en el camino, 37).<br />
Perseverad, queridos hermanos, en este camino<br />
de diálogo, de encuentro con el “otro”,<br />
con el “diverso”, cruzando fronteras, como<br />
hizo Francisco, desde el anhelo de crear una<br />
verdadera fraternidad que brota del reconocernos<br />
hijos de un mismo Padre (cf. El<br />
Señor nos habla en el camino, 36).<br />
¿Cómo realizar esta misión?<br />
La Reglas, la bulada y la no bulada, nos<br />
ofrecen principios importantes a tener en en<br />
cuenta, tanto en la misión en general, como<br />
en la misión específica entre sarracenos y<br />
otros infieles. Veamos los más importantes.<br />
El discernimiento<br />
Según la Regla no todos son llamados a ir<br />
entre musulmanes. Ésta es una vocación<br />
dentro de la vocación franciscana: “Aquellos<br />
hermanos que quieren, por inspiración divina,<br />
ir entre sarracenos y otros infieles, pidan<br />
para ello la licencia a sus ministros provinciales.<br />
Pero los ministros no otorguen la licencia<br />
para ir sino a los que vean que son<br />
idóneos para ser enviados” (2R 12, 1-2).<br />
Es significativo que para ir entre sarracenos<br />
y otros infieles se use la misma expresión<br />
que para entrar en la Orden: movidos<br />
por inspiración divina (1R 2, 1). Y esta<br />
exigencia que desapareció en el texto de la<br />
Regla bulada cuando se habla de abrazar<br />
este género de vida (cf. 2R 2, 1), sin embargo<br />
se introduce en dicha Regla cuando se
habla de ir entre sarracenos y otros infieles<br />
(cf. 2R 12, 1).<br />
Personalmente me llama la atención la<br />
insistencia que tanto en 1R 16, como en la<br />
2R 12, se insista tanto en la necesidad de discernir<br />
la voluntad de los que quieren ir entre<br />
sarracenos u otros infieles. “¡Caben tantos<br />
engaños!”, se pregunta un comentarista actual<br />
de la Regla, Javier Garrido, quien responde:<br />
”el más peligroso de todos es el que<br />
nace de los mejores deseos, el del heroismo”<br />
(La forma de vida franciscana ayer y hoy,<br />
219). El misionero no es un héroe. Es un<br />
hermano que responde a la llamada del Espíritu,<br />
verdadero protagonista de la misión,<br />
tanto en su inicio como en su desarrollo. No<br />
se va en misión ni se escoge la misión en base<br />
a un proyecto personal. La misión es una<br />
vocación particular que viene de Dios, inspirado<br />
por Dios, y que pide, por parte del<br />
llamado, una respuesta generosa.<br />
Pero, además de esta tentación, que ciertamente<br />
es real, Francisco nos pone en<br />
guardia contra otra, no menos real, y que se<br />
refiere a los ministros. Éstos han de discernir<br />
sobre la idoneidad del heremano con total<br />
libertad y con gran espíritu de generosidad.<br />
Es por ello que si bien el discernimiento<br />
pasa necesariamente por los ministros,<br />
ellos deberán estar bien atentos a no dar el<br />
permiso a los no idóneos, ni negárselo a<br />
quienes, ante el Señor, consideren idóneos<br />
para ir entre sarracenos y otros infieles,<br />
pues de ello tendrían que dar cuenta al Señor<br />
(cf. 1R 16, 4).<br />
Una clara llamada de atención ésta: a<br />
quienes deseen liberarse sin más de algunos<br />
hermanos, o a quienes, considerándose sus<br />
dueños, deseen retenerlos, contra la inspiración<br />
divina, para “cubrir otras necesidades”<br />
consideradas “más urgentes”. En este sentido<br />
considero importante notar un cambio de<br />
acento entre la primera Regla y la segunda<br />
Regla. Mientras en la primera se insiste mucho<br />
en que los ministros no deben negarles el<br />
permiso a los que consideren llamados a este<br />
tipo de misión; en la segunda se insiste<br />
más bien en que no den el permiso a la ligera:<br />
“Pero los ministros no otorguen la licencia<br />
para ir sino a los que vean que son idóneos<br />
para ser enviados” (2R 12, 2). ¿Qué está<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 543<br />
insinuando este cambio? A mi modo de ver<br />
algo está pasando en la Fraternidad. Francisco<br />
llama a ser muy realistas y serenos en el<br />
discernimiento. En el orden de la vocación<br />
nadie es “señor”: ni de sí mismo, ni del otro.<br />
Unos y otros están al servicio de lo que “inspire”<br />
el Espíritu. Obediencia fraterna y primado<br />
de la iniciativa de Dios, a un tiempo.<br />
A lo dicho anteriormente, hemos de añadir<br />
ahora que a la misión no se va, ni se escoge<br />
la misión en función de “necesidades”.<br />
No se va porque en una Provincia hay<br />
suficientes hermanos para cubrir necesidades,<br />
o se deja de ir porque hay que “cubrir<br />
necesidades más urgentes”, como se oye<br />
decir a veces. Tampoco se escoge la misión<br />
en función de las necesidades de ésta. A la<br />
misión se va porque uno se siente llamado y<br />
esa llamada es confirmada por quien tiene<br />
la responsabilidad –seria responsabilidadde<br />
hacer el discernimiento final. No es la<br />
necesidad lo determinante en ir o no a misiones,<br />
en la elección de esta o aquella misión,<br />
aunque el Señor también hable a través<br />
de dichas necesidades. Lo determinante<br />
es siempre la llamada del Señor.<br />
El método misional<br />
El principio general para los Hermanos<br />
en misión es el que Francisco da para todos<br />
los Hermanos que van por el mundo: “Aconsejo,<br />
amonesto y exhorto a mis hermanos en<br />
el Señor Jesucristo que, cuando van por el<br />
mundo, no litiguen ni se traben en discusiones,<br />
ni juzguen a los demás; sean más bien<br />
mansos, pacíficos y modestos, apacibles y<br />
humildes, hablando con todos dignamente,<br />
como conviene” (2R 3, 10).<br />
El tono solemne y el carácter personal de<br />
esta exhortación, la segunda de la Regla,<br />
nos da a entender que estamos ante uno de<br />
los núcleos de la misma forma de vida franciscana.<br />
Los Hermanos, en permanente estado<br />
de misión, han de vivir una vida configurada<br />
por las bienaventuranzas de Jesús,<br />
desarrollando en todo momento el ministerio<br />
de la reconciliación (cf. 2Cor 5; Ef 2),<br />
por medio del amor que soporta y espera<br />
sin límites, es decir, siguiendo las huellas de<br />
Jesús, el que cargó con nuest5ros pecados<br />
(cf. Adm 5, 15). La misión franciscana,
544<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
cualquiera que sea su manifestación concreta,<br />
ha de estar inspirada por la dinámica<br />
de las bienaventuranzas.<br />
Para Francisco nuestra misión no es la de<br />
revindicar nada, sino la de “hacer penitencia”<br />
y ser los menores (cf. 2R 9; Test 7-8).<br />
Para Francisco, minoridad y ministerio de<br />
la reconcliación son dimensiones de la misma<br />
misión. Según los biógrafos, Francisco<br />
es profeta de paz (cf. 1Cel 23; 36; 42; 101),<br />
y hombre de reconcliación ( cf. LP 75; 108).<br />
Entre líneas podemos ver la metodología<br />
usada por Francisco en esta misión: la noviolencia,<br />
esperando contra toda esperanza<br />
en la eficacia del amor activo y fuerte, y el<br />
amor indefenso que confía en el corazón<br />
humano, a pesar de las apariencias. Así lo<br />
encomendó a la Orden, como tarea esencial<br />
(cf. LP 84). Todo esto está indicando la minoridad<br />
como actitud determinante de nuestro<br />
ir por el mundo, también entre sarracenos<br />
y otros infieles.<br />
El método misional franciscano es, por<br />
tanto, inseparable de la minoridad, de la actitud<br />
de servicio y de diálogo, sujetos a toda<br />
humana criatura por Dios (cf. 1R 16, 7).<br />
Ello hace que se deba dar prioridad a la persona<br />
del otro, sin prejuicios, que se busque,<br />
ante todo, al hombre, considerando al otro<br />
hermano, hermana. El misionero franciscano<br />
está llamado a ponerse en relación<br />
evangélica con el otro, haciéndose acogida,<br />
escucha, y desarrollando sentimientos de<br />
simpatía y de cortesía. El misionero franciscano<br />
está llamado a acoger y respetar al<br />
otro, en todo momento, a vivir la solidaridad<br />
hasta las últimas consecuencias, a caminar<br />
con el otro. Para el misionero franciscano, la<br />
persona ha de contar más que la cultura e incluso<br />
que el credo religioso (cf. Vincenzo<br />
Brocanelli, Vivere in missione secondo il carisma<br />
francescano, Roma 2006, 66ss).<br />
Las armas propuestas para la misión por<br />
Francisco, en contraposición a las armas de<br />
los cruzados, son la mansedumbre y la simplicidad,<br />
sin olvidar, ciertamente, la prudencia<br />
(cf. 1R 16, 1). Los hermanos son llamados<br />
a partir en misión, particularmente<br />
entre sarracenos y otros infieles, personas<br />
libres de cualquier ideología y sin confiar<br />
en poder humano alguno, sino úncamente<br />
en el Señor que los envía. Su única fuerza es<br />
el poder de la Palabra del Señor y el poder<br />
de Dios, que se manifiesta en la debilidad<br />
de los hombres.<br />
Primero la vida<br />
La vocación del Hermano Menor es la de<br />
seguir y mostrar a los otros a Cristo. Esto<br />
hace que todo Hermanos Menor, y en particular<br />
el misionero franciscano, dé el primado<br />
a la vida evangélica sobre el ministerio<br />
pastoral. No hace proselitismo, no “conquista”,<br />
ante todo testimonia; no demuestra,<br />
ante todo muestra, hace visible al que para<br />
él es todo el bien, el sumo bien, la riqueza a<br />
saciedad (cf. AlD). El misionero franciscano,<br />
y no sólo, ha de tener presente que lo<br />
que realmente atraía de Francisco no era su<br />
elocuencia, sino el hecho de ser hombre de<br />
Dios. Al igual que Francisco, el misionero<br />
franciscano es el hombre que sin “nada propio”,<br />
radicalmente pobre, se siente rico testimoniando<br />
al que lo es todo.<br />
El misionero entre sarracenos y otros infieles<br />
no renuncia en ninguna circunstancia<br />
a predicar el Evangelio, pero lo hace primero<br />
con su vida y sólo cuando pareciera oportuno<br />
(de nuevo el discernimiento), también<br />
predicándolo explícitamente. ¿No resulta<br />
evidente el contraste entre el método misionero<br />
franciscano y el de las Cruzadas de<br />
ayer y también de hoy?<br />
Este método es plenamente actual. Lo ha<br />
reafirmado el Capítulo general extraordinario:<br />
Nada puede sustituir a la vida ( cf. El<br />
Señor nos habla en el camino, 10). La vida<br />
tiene el primado absoluto en la cotidianidad<br />
del misionero auténtico. De ello se deduce<br />
una prioridad absoluta para todos los anunciadores<br />
el Evangelio, particularmente entre<br />
musulmanes: dar calidad a la propia vida<br />
de Hermanos Menores, teniendo presente<br />
las Prioridades de la Orden, en las que se<br />
sintetiza y actualiza la forma de vida franciscana<br />
(cf. CCGG 1, 2).<br />
En síntesis, el método misionario franciscano<br />
se puede expresar en estas palabras:<br />
inculturación, presencia fraterna, respeto,<br />
diálogo, y solidaridad con todos, especialmente<br />
con los desheredados, los últimos,<br />
los excluídos.
PREPARANDO MISIONEROS<br />
Los misioneros no se improvisan, hay<br />
que prepararlos. ¿Cómo? Propiciando, desde<br />
la formación inicial, una educación en la<br />
antropología de la reciprocidad, una educación<br />
en la multiculturalidad, una educación<br />
para el diálogo, y una educación de la acogida<br />
y de la hospitalidad.<br />
Educación en la antropología de la reciprocidad<br />
Pienso que en este momento es necesaria<br />
una “revolución” educativa y formativa,<br />
también en nuestra Orden, no sólo a niveles<br />
metodológicos, sino también antropológicos.<br />
Profundizar en la antropología de la reciprocidad<br />
pone a la luz el significado de la<br />
apertura al otro, del reconocimiento y del<br />
respeto del otro, del camino y del encuentro<br />
con el otro.<br />
En un mundo herido por los egoísmos,<br />
las guerras y violencias es urgente inculcar<br />
un nuevo humanismo, una nueva paideia<br />
por el hombre planetario. La educación debe<br />
sentirse interrogada por la presencia de<br />
muchos “rostros nuevos”, que se vuelven<br />
nuestros “prójimos” y que son “tú mismo”,<br />
según la intuición de Lévinas. La educación<br />
debe dejarse interrogar por esta sociedad,<br />
tan compleja, a hacerse cargo del otro, para<br />
lo cual se exige salir de nosotros mismos, de<br />
nuestro egoísmo y de nuestro egocentrismo,<br />
de nuestra indiferencia y de eventuales hostilidades<br />
en relación con el diferente, con el<br />
otro.<br />
Educarse a la multiculturalidad<br />
Necesitamos, lo veo como una tarea urgente,<br />
educarnos para conocer, comunicar y<br />
convivir con la diversidad, para la interdependencia<br />
recíproca de la común pertenencia.<br />
Se trata, en definitiva, de una educación<br />
multicultural ¿Como lograr esto? A mi modo<br />
de ver una educación multicultural debe<br />
fundamentarse en algunos principios que<br />
personalmente considero irrenunciables:<br />
• Valorar la persona humana. Creer que la<br />
persona humana, cualquiera que sea, vale<br />
más que cualquier proyecto u objeto.<br />
Este es, a mi modo de ver, el desafío más<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 545<br />
grande en el mundo de hoy, crucificado<br />
por guerras fraticidas, étnicas, y religiosas,<br />
causadas por el egoísmo y por la<br />
violencia organizada. De ahí la urgencia<br />
de aprender a vivir juntos: uno de los<br />
cuatro pilares de la educación indicado<br />
por el Informe de la Comisión Internacional<br />
para la educación en el siglo XXI<br />
de la UNESCO (1996). En este contexto<br />
me parecen muy oportunas las recomendaciones<br />
del conocido hebreo Nazim<br />
Hikmet a Mchmet su hijo: “No vivas como<br />
huésped en este mundo, ni como turista<br />
de la naturaleza; vive en el mundo<br />
como en tu casa paterna. Cree en el grano,<br />
en la tierra, en el mar, pero sobretodo<br />
cree en el hombre. Intenta que te duelan<br />
las ramas que se secan, las estrellas que<br />
caen, la tristeza de un animal herido que<br />
vagabundea, pero sobretodo que te duela<br />
la tristeza del hombre. Deseo que te<br />
alegre cualquier bien de la tierra: la luz,<br />
las sombras, las cuatro estaciones; pero<br />
deseo sobretodo que sea el hombre el<br />
que te dé la mayor alegría”.<br />
Me parece cada vez más urgente tener la<br />
pasión por la causa de la persona humana<br />
que merece todo respeto, toda nuestra<br />
atención, y, sobre todo, todo nuestro<br />
amor. ¿De qué nos vale querer salvar la<br />
naturaleza amenazada por todas partes si<br />
no salvamos al hombre, igualmente<br />
amenazado?<br />
No puedo menos de confesar mi simpatía<br />
por la propuesta de un conocido estudioso,<br />
Ricardo Petrella, quien sugiere que se<br />
ponga como objetivo prioritario del sistema<br />
educativo: “aprender a decir buenos<br />
días al otro, que significa “reconocer la<br />
existencia del otro”, “aprender la democracia<br />
y aprender a vivirla”, “aprender la<br />
solidaridad”. Es urgente, como señalaba<br />
hace ya bastantes años atrás Paul Ricoeur,<br />
comprender y enseñar a comprender lo<br />
que es diverso. Es urgente asegurar a todos<br />
la común identidad humana, respetando<br />
su propia identidad.<br />
• Pasar del “yo” al “nosotros”. En una<br />
cultura dominada por el “subjetivismo”<br />
veo necesario luchar abiertamente contra<br />
el subjetivismo exacerbado y todo lo
546<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
que lleva consigo: egoísmo, etnocentrismo,<br />
particularismos que fomentan la<br />
percepción negativa del otro, la cual a la<br />
larga puede provocar actitudes de miedo,<br />
indiferencia, intolerancia y racismo en<br />
sus diversas formas. La absolutización<br />
de la propia identidad y el apegarse a las<br />
propias particularidades llevan al desprecio<br />
de los otros y del otro. ¿La solución?<br />
La solución está en el reconocimiento<br />
del otro, en el reconocimiento de<br />
la misma dignidad del otro. El otro existe<br />
conmigo, vive conmigo y juntos formamos<br />
la “familia humana”, como figura<br />
en la declaración universal de los derechos<br />
humanos, y por lo tanto es digno<br />
de respeto, del mismo modo que yo lo<br />
deseo para mi.<br />
• Caminar desde el otro, es decir, dejarnos<br />
educar por el otro, por el diferente, en<br />
una actitud de apertura, humildad, gratitud,<br />
cooperación, solidaridad. Caminar<br />
desde el otro, es decir, hacer que el otro<br />
sea el criterio y la medida de mis acciones.<br />
Esto lleva a la escucha, al respeto, al<br />
amor...<br />
Educarse al diálogo<br />
Como bien sabemos etimológicamente<br />
diálogo viene de dia-logos que a la letra significa<br />
dejarse atravesar por la palabra del<br />
otro. Este significado etimológico nos puede<br />
llevar a pensar el diálogo como una especie<br />
de conversión en la que las personas<br />
se ponen en relación. Sólo esta relación hará<br />
posible la comprensión y el respeto, metas<br />
a las que tiende todo verdadero diálogo.<br />
Veo como indispensables cuatro actitudes<br />
para que esta relación sea posible:<br />
• Claridad. Ésta a su vez supone tener un<br />
sentido nítido de la propia identidad personal.<br />
Sin tener clara la propia identidad<br />
no puede darse claridad. No puede haber<br />
diálogo auténtico sin saber de donde se<br />
parte, sin saber cada uno quien es y ante<br />
quien está, sin ser fieles a la propia identidad.<br />
Esta fidelidad a la propia identidad,<br />
lejos de ser vivida en actitud fundamentalista,<br />
una actitud que nace del miedo<br />
a pensar y de la ilusión de una fe sin<br />
cuestionamientos, ha de ser vivida en<br />
permanente actitud de escucha y de respeto,<br />
de cordialidad y de sinceridad. Sólo<br />
estas actitudes nos llevarán a crecer en<br />
el diálogo hecho de escucha y de anuncio.<br />
Uno no puede construir la propia<br />
identidad encerrándose en sí mismo, sino<br />
partiendo del otro, del diverso, de la<br />
alteridad. La formación para el diálogo<br />
debería ser un capítulo del desarrollo integral,<br />
que es el objetivo de la formación<br />
en su acompañar a la persona hacia el descubrimiento,<br />
la re-apropiación y el crecimiento<br />
de la propia identidad.<br />
• Mansedumbre. No es una actitud en circulación<br />
frecuente, y sin embargo es<br />
fundamental para el diálogo. El manso<br />
está libre de altivez y de resentimiento,<br />
incluso cuando ha tenido experiencia de<br />
injuria o de reproche. La mansedumbre<br />
es incompatible con los métodos violentos.<br />
Por otra parte, el manso aprende a no<br />
tomarse a sí mismo demasiado en serio y<br />
está siempre dispuesto a aprender del<br />
otro.<br />
• Capacidad para afrontar los conflictos y<br />
la confrontación crítica con posiciones<br />
diversas a partir de la pasión por el hombre<br />
y su ineludible dignidad. El conflicto,<br />
como bien sabemos, no es por si mismo<br />
malo. Todo depende como se gestiona.<br />
Creo muy importante educar y<br />
educarnos para afrontar adecuadamente<br />
los conflictos.<br />
• Confianza. No se trata sólo de confianza<br />
en las propias palabras, sino que es también<br />
un reconocimiento por ambas partes<br />
involucradas en el diálogo. La confianza<br />
nos habilita a decirnos abiertamente<br />
la verdad, pero expresando<br />
siempre esa verdad con amor.<br />
Educarse en la cultura de la acogida y<br />
de la hospitalidad<br />
Esta cultura encuentra sus raíces en la<br />
comprensión del otro como ineludible para<br />
poder decir uno mismo.<br />
La cultura postmoderna, dominada por<br />
la ideología neoliberal y sustentada por la<br />
cultura mediática, propicia la creación de<br />
identidades narcisistas, centradas en el cultivo<br />
de sí mismas, de la apariencia... En es
te contexto se hace urgente formarnos y formar<br />
en una cultura de acogida y de hospitalidad.<br />
Para ello considero necesario superar<br />
modelos formativos basados en el concepto<br />
de perfección individual y de objetividad<br />
sacral, en favor de modelos fundados en<br />
conceptos de encuentro y de diálogo.<br />
A mi modo de ver, esto comprota:<br />
• Salir del propio entorno social, dejar las<br />
seguridades de la propia tradición cultural,<br />
para poder encontrar al diverso de<br />
uno mismo y al mismo tiempo mostrar<br />
como justamente en este abandono de<br />
uno mismo, en este continuo camino de<br />
kénosis hacia el “extranjero”, la persona<br />
se realiza y realiza su vocación.<br />
• Encontrar palabras capaces de crear comunión<br />
con las personas que son diferentes.<br />
Es indispensable formarnos y formar<br />
para el respeto por el “diferente”, en la capacidad<br />
de escuchar y de tomar en cuenta<br />
los puntos de vista de los que son distintos.<br />
Es prioritario formarnos y formar para<br />
“abrazar” y no sólo “soportar” las diferencias<br />
étnicas, culturales y teológicas,<br />
también en nuestras fraternidades.<br />
• En la era de la “relación virtual”, es fundamental<br />
el educarnos para vivir en una<br />
relación que sea a la vez profunda, libre<br />
y liberadora. Sólo en este tipo de relación<br />
se podrá escuchar al otro en su “alteridad”,<br />
sin caer en la tentación de reducirlo<br />
a nuestros esquemas, hasta llegar<br />
incluso a eliminarlo. Se trata, pues, de un<br />
camino de crecimiento en libertad, entendida<br />
como control sobre uno mismo<br />
que lleva a la entrega de sí.<br />
CONCLUSIÓN<br />
El misonero franciscano, particularmente<br />
el que vive entre musulmanes, es el que,<br />
desde la adhesión a Cristo, se da totalmente,<br />
sin reservas y sin limite de energías ni de<br />
tiempo; el que se entrega gratuitamente; el<br />
que vive la lógica del don hasta el extremo,<br />
sabiendo que nada le pertenece, que todo es<br />
don que se recibe y que por tanto hay que<br />
restituirlo; el que sale constantemente de sí<br />
mismo para ir al encuentro del otro, del distinto<br />
(cf. El Señor nos habla en el camino,<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 547<br />
19 - 25). El misionero franciscano, máxime<br />
el que vive entre musulmanes, es el que,<br />
fundamentando su vida en las bienaventuranzas,<br />
opta por el diálogo de la vida, por<br />
una presencia en medios fronterizos, dando<br />
testimonio que “no hay otro omnipotente sino<br />
Él” (CtaO 9).<br />
La misión franciscana, como la de Francisco,<br />
deriva de su íntima unión con Cristo,<br />
se nutre de la Palabra del Evangelio y del<br />
sacramento de la Eucaristía. El encuentro<br />
con el Señor desemboca, necesariamente,<br />
en la misión (cf. Jn 4, 4ss). El descubrimiento<br />
del Amor abre al amor hacia los<br />
otros, por distintos que sean. En la misión,<br />
el Hermano Menor trasmite el Amor que<br />
conquistó su corazón, antes que una doctrina,<br />
y comparte lo que constituye la riqueza<br />
y la belleza de su vida, antes de trasmitir lo<br />
que aprendió intelectualmente, y, en todo<br />
momento, “conserva, por el amor de neustro<br />
Señor Jesucristo, la paz en el alma y en<br />
el cuerpo” (Adm 15, 2).<br />
Todo lo dicho nos pone en condiciones<br />
excelentes para ir y permanecer entre sarracenos<br />
y otros infieles. La metodología<br />
misionera que nos propone nuestra forma<br />
de vida abrirá las puertas del otro, como un<br />
día abrió la puerta del corazón del Sultán, y<br />
la confrontación de unos contra otros dejará<br />
paso al diálogo y al respeto de unos con<br />
otros.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro general<br />
3. Omelia conclusiva del Ministro generale<br />
Roma, Curia generale, 21 settembre 2007<br />
SI ALZÒ E LO SEGUÌ<br />
Ef. 4, 1-7. 11-13; Sal 18; Mt 9, 9-13<br />
Giunti al termine del Seminario sui<br />
«Francescani tra i Musulmani oggi», sentiamo<br />
il bisogno di ringraziare il Signore<br />
per il dono che ci ha fatto di questo incontro<br />
veramente fraterno. Ma desideriamo, soprattutto,<br />
rendergli grazie per averci chiamati<br />
ad abbracciare questa forma di vita,<br />
che consiste essenzialmente nel seguire più
548<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
da vicino le orme di Gesù Cristo, nell’essere<br />
suoi discepoli, assumendo il Vangelo come<br />
Regola e vita e, così, essere suoi testimoni,<br />
missionari e annunciatori della Buona<br />
Notizia.<br />
Il Vangelo che abbiamo ascoltato nella<br />
festa di san Matteo (cf Mt 9,9-13) ci racconta<br />
la sua vocazione. Gesù, dopo aver curato<br />
il paralitico, si allontana e vede «un uomo,<br />
seduto al banco delle imposte, chiamato<br />
Matteo», (Mt 9,9). Nel Vangelo Matteo è<br />
la prima persona che ha la fortuna di essere<br />
guardata da Gesù. Lo sguardo di Gesù non è<br />
uno sguardo qualsiasi, ma è pieno d’amore,<br />
come nel caso del giovane ricco (cf Mt<br />
19,16-22). Non si tratta di uno sguardo inquisitore,<br />
ma compassionevole. Gesù, guardato<br />
Matteo, lo ama per quello che è: un<br />
esattore delle imposte. Levi è descritto mentre<br />
è seduto. Viene così espressa la sua situazione<br />
di peccato, la paralisi da cui verrà<br />
salvato dallo sguardo di Gesù. Matteo non<br />
ha solo un nome, ma anche una storia molto<br />
concreta, che Gesù, guardandolo, fa sua per<br />
trasformarla. Per questo lo sguardo di Gesù<br />
è sempre uno sguardo di vita: «Non sono i<br />
sani che hanno bisogno del medico, ma i<br />
malati» (Mt 9,12). È significativo che, come<br />
la parola di Gesù rimise in piedi il paralitico<br />
(cf Mt 9,7), così il suo sguardo rialza Matteo:<br />
«ed egli si alzò e lo seguì» (Mt 9,9).<br />
Da una condizione di peccato, come Pietro<br />
(cf Lc 5,8), Matteo è invitato a seguire<br />
Gesù: «seguimi» (Mt 9,9). D’ora in poi la<br />
persona di Gesù sarà il centro della sua vita<br />
ed esistenza. Con la prima parola Dio ha<br />
chiamato tutto all’esistenza (cf Gn 1,1ss),<br />
con l’ultima e definitiva parola, quella pronunciata<br />
da Cristo (cf Eb 1,3), Dio chiama<br />
l’uomo ad una vita nuova di piena comunione<br />
con Lui. Matteo, e con lui ogni discepolo,<br />
è chiamato a stare con Gesù, per essere<br />
come lui (cf Mc 3,14). Prima lo sguardo<br />
di Gesù, ora la parola, fanno del pubblicano<br />
Matteo un discepolo.<br />
Lo sguardo e la parola creatrice di Gesù<br />
incontrano in Matteo una risposta immediata:<br />
«egli si alzò e lo seguì» (Mt 9,9). Luca<br />
dirà: «egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì»<br />
(Lc 5,28). Alzarsi è uno dei termini che<br />
indicano la risurrezione. Matteo, risponden-<br />
do alla chiamata di Gesù, passa dalla morte<br />
alla vita, miracolo definitivo, che restituisce<br />
l’uomo alla sua dignità di figlio. D’altra<br />
parte lasciare tutto è la condizione per essere<br />
discepolo (cf Mt 19,21). Matteo ha scoperto<br />
il grande tesoro, la perla preziosa. Gesù<br />
ha conquistato il suo cuore. La rinuncia a<br />
tutto non è un atto eroico, ma una conseguenza<br />
dell’aver scoperto Cristo come il tesoro<br />
della propria vita. La prontezza con cui<br />
risponde Matteo ci porta a pensare alla gioia<br />
con cui si spoglia di tutto per seguire Gesù.<br />
La parola che vediamo realizzata in Matteo,<br />
si compie ora in noi. Come per Matteo,<br />
anche Gesù passa nella nostra vita e ci<br />
guarda con uno sguardo compassionevole.<br />
Come Matteo anche noi ci sentiamo amati<br />
nella nostra realtà, che non è diversa da<br />
quella di Levi, il pubblicano. Come a Matteo<br />
anche a noi Gesù dice: seguimi. Ma Gesù<br />
trova in noi la risposta pronta e generosa<br />
che ha trovato in Matteo? Questa dipende<br />
da noi, perché la sua proposta ci rende capaci<br />
della risposta. È bene ricordarlo: aver<br />
fede significa avere due piedi che si mettono<br />
a camminare dietro a Gesù, due orecchie<br />
per ascoltarlo, due mani per toccarlo e darlo<br />
agli altri.<br />
Proprio la celebrazione eucaristica, a cui<br />
stiamo partecipando, ci spinge a rispondere,<br />
nella nostra missione, nel chiostro del<br />
mondo e, soprattutto, tra i musulmani, con<br />
la stessa prontezza di Matteo a quanto il Signore<br />
ci chiede oggi.<br />
Come Gesù, anche noi, suoi discepoli e<br />
missionari, siamo invitati a renderci presenti,<br />
in maniera molto discreta e rispettosa,<br />
nella vita degli uomini e delle donne con cui<br />
condividiamo il cammino. Come Gesù, anche<br />
noi, suoi discepoli e missionari, siamo<br />
chiamati ad avere sempre uno sguardo compassionevole,<br />
pieno d’amore, verso quanti<br />
incontriamo nei nostri ministeri più diversi.<br />
Come Gesù, anche noi, suoi discepoli e<br />
missionari, dobbiamo saper pronunciare<br />
parole creatrici di comunione che facciano<br />
sentire agli altri l’urgenza di alzarsi, di lasciare<br />
la loro condizione di paralisi e di peccato,<br />
in qualsiasi modo questa si manifesti,<br />
e di vivere nella libertà propria dei figli del<br />
Padre delle misericordie, del Dio clemente,
che ha viscere di compassione. Chiamati a<br />
servire tutti, senza distinzione, come Gesù<br />
dobbiamo preferire i poveri e i peccatori,<br />
coloro che vengono esclusi dalla mensa di<br />
quanti si considerano buoni.<br />
Mossi da divina ispirazione, andate, cari<br />
Fratelli, tra i Musulmani. Vivete tra loro<br />
come minori, essendo sempre strumenti di<br />
pace e di riconciliazione, senza fare dispute<br />
e confessando in ogni momento che siete<br />
cristiani (cf Rnb 16,6). Andate ed edificate<br />
il corpo di Cristo (cf Ef 4,12) con la vostra<br />
testimonianza di Gesù o, quando vedrete<br />
che piacerà al Signore, con l’annuncio<br />
esplicito del Vangelo (cf Rnb 16,7). Andate<br />
e, grazie alla vostra presenza di testimoni, la<br />
Parola di Cristo possa risuonare, anche silenziosamente,<br />
fino ai confini della terra (cf<br />
Sal 18). Siate missionari essendo discepoli,<br />
seguaci di Gesù, secondo la forma che ci ha<br />
lasciato il nostro fratello e padre Francesco<br />
e che abbiamo abbracciato con la professione<br />
religiosa. Che la vostra presenza francescana<br />
tra i Musulmani costruisca ponti di<br />
comunione tra noi che seguiamo Gesù e<br />
quanti seguono l’Islam, attualizzando, così,<br />
il gesto profetico di Francesco nel suo incontro<br />
con il Sultano. Andate cari Fratelli,<br />
con la benedizione del Signore e la mia, con<br />
la gratitudine del Ministro e servo della Fraternità<br />
e con quella di tutto l’Ordine. Andate,<br />
non abbiate paura! Il Signore vi precede<br />
nel vostro cammino.<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
4. Messaggio finale<br />
Roma, Curia generale, 21 settembre 2007<br />
A tutti i confratelli<br />
dell’Ordine dei Frati Minori<br />
Ai membri della Famiglia francescana<br />
Cari confratelli e sorelle,<br />
il Signore vi dia pace!<br />
Il Servizio della Curia Generale dell’Ordine<br />
per il dialogo ha considerato opportuno<br />
promuovere, nel contesto dell’ottavo<br />
centenario della fondazione dell’Ordine e a<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 549<br />
25 anni dalla prima conferenza francescana<br />
sull’Islam (Costituzione della Commissione<br />
per il dialogo, Assisi 1982), un Seminario<br />
di studio sul tema: «Francescani tra i<br />
musulmani oggi. Possibilità e sfide».<br />
Il Signore ci ha dato così la grazia di ritrovarci,<br />
fratelli provenienti da diversi paesi<br />
– dall’Europa, dall’Africa, dall’Asia, dall’Oceania<br />
e dall’America –, per lodare il<br />
suo Nome, riconoscere il suo Spirito all’opera<br />
in ogni cultura e popolo, e per farci<br />
mutuamente partecipi delle diverse forme<br />
in cui viviamo la nostra vocazione come<br />
francescani tra musulmani.<br />
Il Seminario ci ha offerto la possibilità di<br />
riflettere su alcuni aspetti della nostra missione:<br />
Fr. José Rodríguez Carballo, Ministro<br />
generale, ci ha aiutato ad approfondire<br />
il nostro rapporto carismatico col mondo<br />
islamico, nel contesto più ampio del dialogo,<br />
nel mondo d’oggi, tra religioni e civiltà;<br />
M. A. Ayuso, Presidente del PISAI ci ha<br />
parlato del dialogo islamo-cristiano; Fr.<br />
Rubén Tierrablanca ha fatto il bilancio di<br />
venticinque anni di animazione del dialogo<br />
interreligioso; Fr. Manuel Corullón ha fatto<br />
il punto sulla situazione attuale del rapporto<br />
dei Frati Minori con l’Islam; infine, Fr.<br />
Gwénolé Jeusset ci ha proposto sfide,<br />
orientamenti e piste per il futuro prossimo.<br />
A noi Frati convenuti a Roma per questo<br />
Seminario di Studio è stata offerta inoltre la<br />
possibilità di scambiare le nostre esperienze<br />
di vita e di allargare così le vie per il dialogo<br />
con i nostri fratelli e sorelle musulmani<br />
che insieme a noi professano che «non c’è<br />
nessuno Onnipotente fuori di Dio». Abbiamo<br />
dunque scelto di metterci all’ascolto gli<br />
uni degli altri per scoprire la varietà e la ricchezza<br />
delle nostre esperienze, ma anche<br />
molti punti di convergenza e uno stesso stile<br />
di presenza.<br />
Ci riconosciamo destinatari delle parole<br />
che san Francesco rivolge ai «frati che per<br />
divina ispirazione vorranno andare tra i Saraceni»<br />
(cf. Rnb XVI; Rb XII), e dimorando<br />
umilmente e devotamente in mezzo a loro,<br />
vogliamo vivere, non solo nell’ascolto delle<br />
altre culture, ma anche nella «sottomissione<br />
per amore di Dio» ad ogni creatura e<br />
anche a quei nostri fratelli e sorelle che pro-
550<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
fessano l’Islam (cf. Lettera di Assisi 1982).<br />
Arriviamo a questo appuntamento con<br />
un’esperienza di otto secoli di cammino con<br />
altri credenti, una storia ricca di pagine entusiasmanti,<br />
un cammino tante volte anche<br />
problematico e conflittuale, specialmente<br />
per i fratelli nati nei paesi islamici; ma questa<br />
nostra ricchezza di esperienza è il patrimonio<br />
che custodiamo e che possiamo condividere<br />
a vantaggio della Chiesa tutta, nella<br />
gioia di una missione in cui riluce la<br />
gratuità del nostro andare incontro all’altro.<br />
Ci troviamo uniti nel constatare come la<br />
nostra forma di inserimento sia improntata<br />
in primo luogo al desiderio di incontrare<br />
l’altro come fratello, per amore del Cristo,<br />
e di percorrere insieme il cammino della conoscenza<br />
reciproca, una conoscenza personale<br />
ed esistenziale. La nostra inculturazione<br />
passa attraverso l’esperienza dell’amicizia<br />
e della condivisione di ciò che siamo<br />
con i popoli in mezzo ai quali viviamo, secondo<br />
la metodologia del “farsi minori” di<br />
Francesco d’Assisi; come lui, ci sentiamo<br />
di indirizzare una parola che apra il dialogo<br />
a partire da una sincera simpatia per la persona<br />
che ci sta davanti, accolta nella sua<br />
realtà, con la sua cultura e la sua tradizione<br />
religiosa. Per questo sentiamo l’esigenza<br />
dello studio della lingua e della tradizione<br />
dell’altro, uno studio approfondito, appassionato,<br />
che ci metta in consonanza di spirito<br />
e in atteggiamento di “mendicanti” di verità;<br />
sempre in ascolto dei segni dei tempi,<br />
in ascolto e a servizio delle comunità cristiane<br />
viventi nei paesi a maggioranza islamica.<br />
Con queste comunità cristiane, gioiose<br />
pur nella prova, condividiamo la responsabilità<br />
di portare una testimonianza e un<br />
annuncio anche ai fratelli che ancora non<br />
conoscono il vangelo di Cristo.<br />
Abbiamo misurato, grazie alle nostre diverse<br />
provenienze geografiche e culturali,<br />
la vastità del fenomeno e l’urgenza della<br />
sfida che l’incontro con i musulmani propone<br />
al mondo di oggi; vogliamo dare il nostro<br />
contributo a questo dialogo, come servizio<br />
alla comunicazione tra le culture e tra<br />
i credenti che, nella luce della loro rispettiva<br />
religione, cercano insieme i segni della<br />
misericordia di Dio per l’umanità. Ciascu-<br />
no di noi ha esperienze di collaborazione<br />
con i musulmani, e queste esperienze concrete<br />
ci spingono a rinnovare il nostro impegno<br />
di promozione dello sviluppo integrale<br />
dell’uomo, riconoscendo nei nostri<br />
fratelli musulmani la stessa sete di giustizia<br />
e di pace che ci anima. Non possiamo altresì<br />
trascurare l’esigenza di una maggiore<br />
collaborazione all’interno dell’Ordine, della<br />
Chiesa Cattolica e con i cristiani di altre<br />
confessioni, perché la testimonianza di<br />
unità è il primo e più importante messaggio<br />
che siamo chiamati a trasmettere al mondo<br />
di oggi.<br />
Dall’estremo al medio Oriente, nell’Africa<br />
del nord e nell’Africa sub-sahariana,<br />
con i musulmani che prendono posto nel<br />
continente americano e in Europa, ovunque<br />
le nostre Fraternità francescane sono inserite,<br />
noi Frati Minori del III millennio siamo<br />
chiamati a testimoniare con la vita il vangelo<br />
dell’amore verso ogni creatura, nel rispetto<br />
della fede dell’altro, spendendo ogni<br />
nostra energia finché «Dio sia tutto in tutti».<br />
5. Crónica<br />
I FRATI PARTECIPANTI AL SEMINARIO<br />
El Servicio para el Diálogo de la Orden,<br />
en su labor de animación, propuso al Definitorio<br />
general la celebración de un Seminario<br />
de Estudio, en el sector del diálogo interreligioso,<br />
centrado en la presencia de los<br />
franciscanos en países musulmanes y en las<br />
relaciones con el Islam donde están presentes<br />
como minorías. Los objetivos del mismo<br />
eran tomar conciencia de nuestra misión<br />
entre los musulmanes en la nueva situación<br />
creada en los últimos años, compartir experiencias<br />
en el modo de estar, en la diversidad<br />
de servicios y en las diversas formas de<br />
inculturación que los hermanos adoptan, reflexionar<br />
juntos sobre nuestra vida y misión<br />
en medio de los musulmanes y hacer propuestas<br />
para el inmediato futuro que nos<br />
ayuden a realizar esta vocación, recibida de<br />
San Francisco, en los tiempos actuales.<br />
Se ha querido celebrar este Seminario en<br />
el marco del proyecto “La gracia de los orí
genes”, que nos prepara a la celebración del<br />
octavo centenario de la fundación de nuestra<br />
Orden, y con motivo de los 25 años del<br />
primer Congreso tenido en Asís, en 1982,<br />
que dio origen a la Comisión para el Islam y<br />
que más tarde se convirtió en el Servicio para<br />
el Diálogo de la Orden.<br />
El Seminario, que ha querido afrontar la<br />
situación y problemática actual del diálogo<br />
franciscano con los musulmanes, ha tenido<br />
lugar en la Curia general, del 17 al 22 de<br />
septiembre de 2007. En él han participado<br />
casi medio centenar de frailes menores, entre<br />
ellos el arzobispo de Tánger y los obispos<br />
de Trípoli, Bengasi y Djibuti, que, fieles<br />
al mandato de San Francisco, sintieron<br />
la llamada a vivir “entre sarracenos y otros<br />
infieles” para dar testimonio del Evangelio<br />
del Señor Jesús. Esta presencia de los franciscanos<br />
en tierras musulmanas es ininterrumpida<br />
desde 1219, año en que San Francisco<br />
va a Damieta a encontrar al sultán al-<br />
Malik al-Kamil, hasta nuestros días.<br />
Los hermanos provenían de Marruecos,<br />
Libia, Egipto, Djibuti, Palestina, Israel, Siria,<br />
Turquía, Malasia, Indonesia, Filipinas,<br />
Francia, Alemania, Italia, Estados Unidos y<br />
de la Familia Franciscana. Otros por problemas<br />
administrativos, o de otra índole, no<br />
han podido asistir. A ellos se les unieron el<br />
Ministro general con su Definitorio y los<br />
responsables de los Secretariados de la Curia<br />
general.<br />
Día 17: A lo largo del día los hermanos<br />
fueron llegando a la Curia general donde se<br />
les dio alojamiento.<br />
Día 18: Comenzamos el día con la celebración<br />
de Laudes y la Eucaristía, por la<br />
Evangelización de los Pueblos, presidida<br />
por fr. Miguel Vallecillo, presidente del Servicio<br />
para el Diálogo. A las 8’45 de la mañana<br />
se procedió a la distribución del material<br />
y a las 9 comenzó la sesión, presidida<br />
por el Ministro general con una oración y rito<br />
de bendición del icono que ha presidido<br />
todos los actos del encuentro. El icono es<br />
obra original de Fr. Antonio Baú, ofm, y representa<br />
el encuentro de San Francisco con<br />
el Sultán. Después de unas palabras de saludo<br />
a todos los participantes por parte del<br />
Ministro general, el presidente del Servicio<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 551<br />
para el Diálogo tuvo un breve discurso de<br />
apertura y a continuación se hizo la presentación<br />
de los participantes.<br />
La primera ponencia la tuvo el Ministro<br />
general, Fr. José R. Carballo, titulada El carisma<br />
franciscano en relación con el Islam,<br />
diálogo entre religiones y civilización en el<br />
mundo de hoy. En ella ha querido evidenciar<br />
el sentido, no solo del encuentro sino,<br />
sobre todo, el de la presencia de los hermanos<br />
entre musulmanes, recogido del ejemplo<br />
y las palabras de S. Francisco, el cual,<br />
en un contexto histórico bélico, tiene un<br />
gesto profético, presentándose ante el sultán<br />
no como un enemigo sino como un cristiano<br />
que va al encuentro de otro creyente.<br />
Después de esta experiencia, Francisco enviará<br />
a sus hermanos no “contra” sino “entre”<br />
los musulmanes. Subrayó que la vocación<br />
franciscana es misionera. Esta misión<br />
forma parte del carisma franciscano y se vive<br />
en la gratuidad. Importante es el aspecto<br />
de la formación, que aunque debe ser técnica,<br />
consiste, sobre todo, en la asimilación<br />
de una cultura marcada por una antropología<br />
de la reciprocidad, de la multiculturalidad,<br />
del diálogo fundado en la sinceridad,<br />
mansedumbre, capacidad de afrontar los<br />
conflictos y la confianza, en una constante<br />
actitud de acogida y hospitalidad.<br />
Después del diálogo sucesivo y la pausa,<br />
el P. Miguel Ángel Ayuso Guixot, mcci,<br />
Presidente del P.I.S.A.I. de Roma, tuvo la<br />
segunda conferencia titulada El diálogo islamo-cristiano<br />
y nosotros, en la que recordó<br />
el envío de los doce y como el diálogo forma<br />
parte de nuestra misión, tiene la oración<br />
como alma de la misma, presupone una formación<br />
para amar, para compartir y para el<br />
respeto. Subrayó la rica tradición franciscana<br />
que, incluso, indica la metodología a seguir,<br />
es decir, el conocimiento del otro, la<br />
estima y la simpatía, el descubrimiento de<br />
la propia identidad y de la diferencia, y el<br />
testimonio.<br />
Por la tarde tuvo lugar el testimonio de<br />
dos hermanos en representación de las presencias<br />
franciscanas en el Medio Oriente (Siria)<br />
y África del Norte (Marruecos). En un<br />
segundo momento, los participantes se reunieron<br />
en trabajo por grupos con una puesta
552<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
en común caracterizado por un diálogo muy<br />
participativo. La intensa jornada concluyó<br />
con el rezo de Vísperas presididas por Mons.<br />
Giorgio Bertin, obispo de Djibuti.<br />
Día 19: La liturgia de este día estaba encomendada<br />
a los hermanos de Marruecos<br />
que escogieron los textos de la Eucaristía<br />
centrados en Abraham, padre de los creyentes.<br />
La presidió fr. Manuel Corullón, Presidente<br />
de la Federación Franciscana de Marruecos.<br />
La ponencia Comisión <strong>OFM</strong> para el<br />
Islam. Balance de 25 años de animación estuvo<br />
a cargo de Fr. Rubén Tierrablanca,<br />
quien hizo un recorrido en todo este periodo<br />
del trabajo realizado. Después del diálogo y<br />
la pausa se dio un espacio para los testimonios,<br />
uno de Malasia y el otro de Libia. Por<br />
la tarde el trabajo en grupos fue orientado a<br />
ir preparando algunas propuestas concretas<br />
que puedan ser presentadas como fruto del<br />
encuentro. La asamblea plenaria tuvo la<br />
modalidad de mesa redonda entre los secretarios<br />
de grupos con una animada intervención<br />
por parte de los participantes. Con el<br />
rezo de Vísperas, presididas por Mons. Giovanni<br />
Martinelli, obispo de Trípoli (Libia),<br />
se concluyó esta segunda jornada.<br />
Día 20: La liturgia de la mañana, Laudes<br />
y Eucaristía, en la memoria de los mártires<br />
de Korea, fue presidida por fr. Robert Menard.<br />
A las 9 comienza la sesión en el aula con<br />
la ponencia de Fr. Manuel Corullón Relación<br />
de los Frailes Menores con el Islam.<br />
Situación actual. Nos puso de relieve el estilo<br />
franciscano de nuestra relación con el<br />
mundo musulmán, repasando las fuentes<br />
franciscanas y evidenciando cómo se lleva<br />
a la práctica actualmente en diversos países<br />
islámicos. Esto dio pie para entrar en el diálogo<br />
posterior en aspectos concretos de esta<br />
relación, no siempre satisfactorios desde<br />
el punto de vista jurídico, de los derechos<br />
humanos, etc. aunque sean buenos en el<br />
plano de la amistad y la cooperación.<br />
Por la tarde los testimonios se centraron<br />
en las actividades que llevan a cabo los hermanos<br />
en Filipinas, Indonesia y en Estados<br />
Unidos con grupos de inmigrantes musulmanes,<br />
presentando un islam bastante in-<br />
culturizado en la sociedad americana. El<br />
resto de la tarde se continuó con el trabajo<br />
por grupos y la formulación de propuestas<br />
para el futuro.<br />
El rezo de las Vísperas, presididas por<br />
Mons. Silvestre Magro, obispo de Bengasi<br />
(Libia) concluyó el día.<br />
Día 21: El primer acto se tiene a la hora<br />
de costumbre en el aula, comenzando con el<br />
rezo de Laudes, en la fiesta del apóstol San<br />
Mateo, presidido por Mons. Santiago Agrelo<br />
arzobispo de Tánger (Marruecos). Acto<br />
seguido nos dirige la palabra Fr. Jeusset<br />
Gwenolé con una conferencia que lleva por<br />
título Desafíos, orientaciones y pistas para<br />
el futuro próximo. Inspirándose en el llamado<br />
“espíritu de Asís” revaloriza la actitud de<br />
los franciscanos en el encuentro con las religiones,<br />
especialmente con el Islam. Resalta<br />
las actitudes positivas, evitando condenas<br />
y descalificaciones, para llegar al corazón<br />
del otro, en un diálogo, sobre todo, de la vida.<br />
Señala 6 retos: el de la colaboración, la<br />
formación, el conocimiento de nuestra historia<br />
y fuentes, el encuentro con los amigos<br />
musulmanes, el reto de Estambul y, por último,<br />
el de la oración. Concluye evocando<br />
la estela de Damieta como un proyecto en el<br />
horizonte del 2019 a los ocho siglos del encuentro<br />
de S. Francisco con el Sultán.<br />
La asamblea plenaria estuvo llena de reacciones<br />
y preguntas a una sugestiva y provocativa<br />
conferencia que nos dio pie para ir<br />
perfilando muchos aspectos de esta relación<br />
en nuestro mundo actual.<br />
Por la tarde escuchamos a los representantes<br />
de los distintos Secretariados y Oficios<br />
de la Curia general, (Secretaría general<br />
para la Evangelización, Moderador de Misiones,<br />
Formación y Estudios, Justicia y<br />
Paz, y Servicio para el Diálogo) que nos<br />
fueron describiendo las posibilidades que el<br />
diálogo les presenta desde sus respectivos<br />
puntos de vista. Se pasó, después, a aprobar<br />
las Propuestas y el Mensaje final.<br />
La Eucaristía de conclusión del Seminario<br />
de Estudio fue presidida por el Ministro<br />
general. Al finalizar la misma se hizo el rito<br />
del envío y el Ministro entregó a cada hermano<br />
una reproducción del icono que presidió<br />
nuestros trabajos todos estos días.
Como bagaje del encuentro nos llevamos<br />
la riqueza de la fraternidad compartida,<br />
las diferentes experiencias que viven los<br />
hermanos y que revelan los diversos rostros<br />
que presenta el Islam, la amistad con ellos,<br />
la oportunidad de reflexionar y evaluar sus<br />
vidas como franciscanos en la minoridad y<br />
en la donación gratuita.<br />
Los hermanos vuelven de este encuentro<br />
de Roma reconfortados y reforzados en su<br />
compromiso de ser testigos de Cristo en<br />
medio de un pueblo creyente, decididos a<br />
profundizar en el conocimiento de esta tradición<br />
religiosa y en mantener la amistad y<br />
la simpatía por los musulmanes, teniendo<br />
siempre delante el ejemplo de San Francisco<br />
que les enseña a superar el miedo del<br />
otro “como enemigo” para considerarlo<br />
hermano.<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 553<br />
FR. MIGUEL VALLECILLO, <strong>OFM</strong><br />
6. Articolo de «L’Osservatore Romano»<br />
TESTIMONIARE<br />
L’ESPERIENZA FRANCESCANA<br />
Provenienti da vari paesi del mondo un<br />
nutrito gruppo di Frati Minori ha voluto<br />
rendere testimonianza di fedeltà al mandato<br />
di S. Francesco che li ha inviati tra i “saraceni<br />
e altri infedeli” a testimoniare il Vangelo<br />
di Gesù. Per questo, dal 17 al 22 settembre<br />
2007 si sono riuniti presso la curia<br />
generale dell’Ordine sul colle Gelsomino<br />
frati operanti in paesi musulmani; fra di essi<br />
c’erano 4 vescovi. Di fatto, è ininterrotta<br />
la presenza dei francescani in terre musulmane<br />
a partire dal celebre incontro di san<br />
Francesco con il sultano d’Egitto al-Mâlik<br />
al-Kâmil a Damietta nel 1219 fino ai nostri<br />
giorni.<br />
Non si è trattato di un normale convegno<br />
di studio, ma piuttosto di un incontro fraterno,<br />
originato dal desiderio di conoscersi, di<br />
scambiarsi le proprie esperienze e rafforzarsi<br />
reciprocamente nel proprio impegno.<br />
La presenza dei Frati Minori nei paesi<br />
musulmani è molto diffusa, essendo presenti<br />
in vari paesi ufficialmente islamici o<br />
in cui vi è una forte componente musulmana.<br />
In Africa essi sono presenti in Marocco,<br />
Libia, Egitto, Somalia, Gibuti, Togo, Burkina<br />
Faso, Costa d’Avorio, Guinea Bissau; in<br />
Medio Oriente: Israele e Palestina, Libano,<br />
Giordania, Siria; in Asia: Pakistan, Indonesia,<br />
Malesia, Singapore, Filippine; in Europa:<br />
Bosnia, Albania, Kazakistan e in Turchia.<br />
A sottolineare l’importanza dell’incontro<br />
sta il fatto che allo svolgimento dei lavori<br />
non partecipano solo i frati venuti da<br />
lontano, ma lo stesso Ministro generale con<br />
il suo Consiglio e i rappresentanti dei vari<br />
uffici della Curia, con i segretariati della<br />
formazione e dell’evangelizzazione: segno<br />
evidente del ruolo e del peso che assume<br />
l’esperienza di questi frati per la vita di tutto<br />
l’Ordine.<br />
È stato proprio il Ministro generale, Fr.<br />
José Rodríguez Carballo, con la sua relazione<br />
introduttiva a mettere in evidenza il<br />
senso non solo dell’incontro, ma soprattutto<br />
della presenza dei frati in paesi a istituzione<br />
o maggioranza islamica, senso attinto<br />
dall’esempio e dalle parole di san Francesco<br />
il quale, in un contesto storico di guerra<br />
santa, compie un gesto profetico, presentandosi<br />
al sultano non come a un nemico,<br />
ma come un cristiano che va incontro a un<br />
altro credente, mostrando che, pur divisi<br />
nella religione, essi sono uniti nella fede in<br />
Dio. Fra i due si attua un incontro gratuito e<br />
un dialogo rispettoso e franco. Dopo tale<br />
esperienza Francesco invierà i suoi Frati<br />
non “contro”, ma “tra” i musulmani, perché<br />
vivano in mezzo a loro per testimoniare il<br />
Dio dell’amore. Essi saranno fedeli a tale<br />
missione vivendo e testimoniando lo spirito<br />
delle beatitudini, lontani da dispute e litigi,<br />
senza rivendicazioni, vivendo così il ministero<br />
della riconciliazione. Vissuta in questa<br />
maniera la missione del francescano risulta<br />
inseparabile dalla fondamentale scelta di vita<br />
che è quella della minorità. Per questo, la<br />
vocazione missionaria è intrinseca alla vocazione<br />
francescana che ha come priorità<br />
“avere lo Spirito del Signore e la sua santa<br />
operazione”. Per tale motivo, il francescano<br />
si recherà tra i musulmani non spinto da necessità<br />
organizzative o strutturali, ma solo
554<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
“per divina ispirazione” (Regola bollata<br />
12,1): è una chiamata dello Spirito e non<br />
una scelta umana. Questa missione, quindi,<br />
fa parte del carisma e della forma di vita del<br />
frate minore e non va misurata dalla scarsità<br />
di risultati esteriori o apparenti. Importante,<br />
invece, è la formazione del missionario che<br />
non si deve preoccupare tanto di una preparazione<br />
tecnica quanto di assimilare una<br />
cultura plasmata da un’antropologia della<br />
reciprocità, della multiculturalità, del dialogo<br />
fondato sulla chiarezza, la mansuetudine,<br />
la capacità di affrontare i conflitti e la fiducia,<br />
in un costante atteggiamento di accoglienza<br />
e ospitalità.<br />
A queste riflessioni di marcata impronta<br />
francescana si è aggiunto il contributo di P.<br />
Miguel Ángel Ayuso Guixot, mcci, Preside<br />
del P.I.S.A.I. che, partendo dal brano di Lc<br />
6,12-19, in cui Gesù, dopo avere pregato<br />
sulla montagna, scende in pianura per scegliere<br />
e inviare i dodici, ha ricordato come il<br />
dialogo fa parte integrante della nostra missione<br />
che, secondo l’insegnamento evangelico,<br />
deve avere la preghiera come anima,<br />
presuppone una formazione all’amore, alla<br />
condivisione e al rispetto per giungere alla<br />
cura pastorale del prossimo. La ricca tradizione<br />
francescana indica anche la metodologia<br />
da seguire, e cioè, la conoscenza dell’altro,<br />
la stima e la simpatia, la riscoperta<br />
della propria identità e della differenza e la<br />
testimonianza.<br />
Di notevole portata le testimonianze e le<br />
riflessioni offerte dai partecipanti (tre delle<br />
quali espresse nelle relazioni dei Frati<br />
Rubén Tierrablanca, Manuel Corullón e<br />
Gwenolé Jeusset e numerose altre di carattere<br />
testimoniale) dalle quali traspare soprattutto<br />
lo spirito che anima i missionari<br />
presenti in queste terre. Essi mostrano in<br />
gran parte di avere ereditato il “nuovo stile<br />
di rapporto” con i musulmani inaugurato da<br />
san Francesco, vivendo tra di loro, con loro,<br />
come loro, in dialogo e in un effettivo atteggiamento<br />
di servizio. Con insistenza sono<br />
emerse nei loro discorsi le parole di Gesù<br />
che invia i suoi discepoli “come pecore…”.<br />
Essi hanno testimoniato e continuano<br />
a testimoniare che non è necessaria<br />
la spada per difendere il vangelo; si sentono<br />
missionari con l’annuncio della pace e della<br />
penitenza, vivendo la fraternità in missione;<br />
come strumenti privilegiati per<br />
l’annuncio del Regno considerano la testimonianza,<br />
l’annuncio e la sottomissione a<br />
ogni autorità, disposti a donare la vita, fino<br />
al martirio, come afferma san Francesco.<br />
Portando il dono della fraternità essi sono<br />
coscienti di rivelare il mistero dell’incarnazione,<br />
che ha portato il figlio di Dio a diventare<br />
nostro fratello. Costruendo una pace<br />
fra le religioni essi sono consci di contribuire<br />
alla pace fra le nazioni.<br />
La diversità delle esperienze ha rivelato<br />
i diversi volti dell’islam che in certi paesi,<br />
come l’Indonesia, ha raggiunto un notevole<br />
livello di inculturazione, anche se adesso<br />
questa è messa in discussione e contestata<br />
da correnti fondamentaliste infiltrate dall’esterno.<br />
Nel loro insieme, i rapporti dei francescani<br />
con le popolazioni missionarie sono<br />
positivi e la loro presenza è spesso siglata<br />
da legami di profonda amicizia.<br />
I Frati, da parte loro, considerano la loro<br />
esperienza come un’opportunità per riflettere<br />
e verificare la loro vita di francescani<br />
nella minorità. Nella donazione gratuita<br />
senza attese di gratificazioni o di<br />
successi pastorali. Qualcuno si interroga<br />
sulla propria vocazione sacerdotale, chiedendosi<br />
se egli è sacerdote solo per i cristiani<br />
o per tutti gli uomini. C’è chi trova<br />
un punto di incontro nel fatto che l’islam è<br />
una religione della preghiera. La vicinanza<br />
e l’amicizia spinge qualche altro a chiedersi<br />
come poter aiutare i musulmani ad<br />
avviare e condurre un dialogo fra di loro.<br />
Una constatazione comune è che lo stato di<br />
minoranza favorisce l’intesa e il dialogo<br />
ecumenico fra le Chiese.<br />
I Frati ripartono dall’incontro di Roma<br />
rincuorati e rafforzati nel loro impegno, decisi<br />
ad approfondire la conoscenza dell’islam<br />
ma soprattutto l’amicizia e l’amore<br />
per i musulmani, guardando all’esempio di<br />
san Francesco che insegna loro a superare le<br />
paure del “grande nemico”.<br />
TECLE VETRALI<br />
[L’Osservatore Romano, 26 settembre 2007]
2. Il Cairo: un festival del dialogo<br />
Cairo, Egitto, 21-27.11.2007<br />
Avevamo scelto l’Egitto per un compromesso,<br />
dopo che sono falliti i tentativi di<br />
riunire la Commissione del Servizio per il<br />
dialogo dell’Ordine dei Frati Minori in Indonesia<br />
o in Corea o nelle Filippine, e alla<br />
fine quello del Cairo è risultato uno degli<br />
incontri più interessanti e significativi. Era<br />
previsto di dedicare gran parte del tempo<br />
alla discussione dei nostri progetti, con<br />
l’inserimento di qualche incontro di carattere<br />
ecumenico e interreligioso, e invece il<br />
dialogo diretto, sia ecumenico che interreligioso,<br />
ha assorbito gran parte del nostro<br />
tempo, permettendoci, tuttavia, di trattare i<br />
nostri punti di discussione per lo più in<br />
molteplici piccole unità di lavoro. Alla fine,<br />
tutto l’arco di tempo trascorso fra il nostro<br />
arrivo (21 novembre) e la partenza (27<br />
novembre) è stato da noi unanimemente riconosciuto<br />
come una fra le più ricche esperienze<br />
di dialogo.<br />
Se avessimo avuto l’intenzione di andare<br />
a insegnare il dialogo ai frati e alle persone<br />
del posto, il nostro viaggio sarebbe risultato<br />
sprecato. Di fatto, abbiamo potuto usufruire<br />
di una molteplice scuola di dialogo:<br />
con la cultura, con l’Islam, con le Chiese ortodosse<br />
e protestanti, con la Chiesa cattolica<br />
locale, con la famiglia francescana, con i<br />
nostri frati.<br />
Con la cultura<br />
Sappiamo che nessun serio itinerario<br />
formativo culturale può prescindere da un<br />
riferimento alla civiltà egiziana. I monumenti<br />
e i resti che si possono ancora ammirare<br />
stanno a testimoniare una storia e una<br />
civiltà che ha preceduto la nostra e, cosa per<br />
noi di fondamentale importanza, come ci ha<br />
ricordato il Nunzio apostolico Mons. Michael<br />
Fitzgerald, un’apertura all’aldilà e<br />
una ricerca della trascendenza che ci indirizzano<br />
alla risposta che abbiamo nel messaggio<br />
evangelico.<br />
Anche la simbologia dell’antico Egitto è<br />
ricca di spunti significativi per la nostra<br />
esperienza cristiana. Basti pensare al simbolo<br />
della vita che anche nella sua forma ci<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 555<br />
rimanda alla croce e ci ricorda la nostra fede<br />
nella morte e risurrezione di Cristo, tanto<br />
è vero che esso è diventato il simbolo base<br />
per disegnare l’architettura e la decorazione<br />
del nuovo monastero delle clarisse<br />
del Cairo.<br />
Ben situate le considerazioni del Nunzio<br />
Mons. Fotzgerald il quale ricordava che in<br />
pochi altri luoghi come in Egitto ci si rende<br />
conto che il dialogo non è una semplice<br />
coesistenza pacifica ma un’esigenza e un<br />
processo di vita che si sviluppa nel vivere<br />
insieme e comunicandosi i propri valori; solo<br />
allora si prende coscienza della inadeguatezza<br />
di certi nostri linguaggi e di certe<br />
formulazioni che risultano incomprensibili<br />
per molte culture. Le persone possono accettare<br />
seriamente e interiormente il vangelo<br />
solo attraverso le loro culture. Questo ci<br />
ricorda che nel dialogo dobbiamo accettare<br />
le persone come sono, e non come vorremmo<br />
che fossero, e per questo è necessario<br />
avere una grande fiducia in esse.<br />
Ma c’è anche una fetta di Egitto moderno<br />
che ci offre un esemplare di cultura<br />
d’avanguardia: è la nuova biblioteca di<br />
Alessandria che, per l’ardito complesso architettonico,<br />
per la quantità del materiale librario<br />
e documentario reso accessibile, e<br />
per il sistema di consultazione si sente erede<br />
delle antiche biblioteche alessandrine e a<br />
giusto titolo può essere collocata fra le meraviglie<br />
del mondo.<br />
La classica cultura egiziana è un fattore<br />
prezioso per una integrale formazione umanistica.<br />
Il grande Imam dell’Al-Azhar,<br />
Sayyed Tantawi, ci ha ricordato che le civiltà<br />
non hanno una patria e non possono diventare<br />
motivo di scontro, ma sono luoghi<br />
di incontro; inoltre, il progresso tecnologico<br />
ci ha portato nel mondo della comunicazione<br />
e noi non possiamo restarne fuori.<br />
Con l’Islam<br />
Alla nostra partenza per il Cairo molti ci<br />
avevano chiesto se non era rischioso in questi<br />
tempi recarsi in paesi a maggioranza musulmana.<br />
Certamente noi non abbiamo avuto<br />
l’occasione di imbatterci con le frange<br />
più estremiste e fondamentaliste dell’Islam,<br />
che si sono fatte sentire anche in Egitto, ma
556<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
abbiamo potuto constatare di persona che<br />
con l’Islam è possibile dialogare e collaborare.<br />
Non abbiamo visto solamente moschee<br />
o musulmani pregare in luoghi pubblici<br />
e privati, non ci siamo sentiti solamente<br />
disturbati dalla voce mattutina o quasi<br />
notturna del muezzin che invitava alla preghiera,<br />
perché quella voce era invito alla<br />
preghiera anche per noi e ci invitava ad elevare<br />
i nostri rapporti con i credenti di altre<br />
religioni sul piano dello spirito. Ma è stata<br />
soprattutto la fortuna di poter incontrare il<br />
grande Imam della principale moschea e<br />
grande scuola Al-Azhar del Cairo, Sayyed<br />
Tantawi, a metterci in contatto diretto con il<br />
cuore dell’Islam egiziano e a farci capire il<br />
nocciolo della dottrina che viene insegnata<br />
in quella scuola. A convincerci che quella<br />
dell’Imam non era una voce isolata fu la<br />
presenza del “vicario” dell’Azhar, contemporaneamente<br />
ministro per i problemi islamici<br />
e presidente della commissione per il<br />
dialogo interreligioso.<br />
Il dialogo cordiale ci ha permesso di<br />
cambiare proporzioni alla nostra idea della<br />
moschea e della sua funzione in seno alla<br />
comunità musulmana. Prima di tutto ci è<br />
stato ricordato che essa cura la formazione<br />
di tutti gli imam che vengono inviati nel<br />
mondo. Al-Azhar vanta più di mille anni di<br />
storia ed è caratterizzata dall’oggettività<br />
nello studio e dall’equilibrio nelle posizioni,<br />
lontana da ogni estremismo. Essa sta al<br />
centro di un insieme di circa 8 mila istituti,<br />
in una sostanziale parità numerica fra i maschili<br />
e i femminili, e conta 70 facoltà, abbracciando<br />
sia gli ambiti tradizionali che<br />
quelli più moderni.<br />
La formazione religiosa è strutturata in<br />
tre tappe: la prima è quella elementare, che<br />
incomincia a 6 anni; la seconda, quella media,<br />
parte dai 12 anni e dura per circa un<br />
triennio; poi ci si inserisce nell’Università<br />
dell’Azhar. Tutto il curriculum è focalizzato<br />
sullo studio del Corano, sulle scienze legislative<br />
islamiche e su altri campi di studio<br />
dell’Islam; per le altre scienze si adegua alle<br />
facoltà statali.<br />
Come a nuovi scolari ci è stata sintetizzata<br />
la dottrina islamica in 5 capitoli o fondamenti<br />
stabili tratti dal Corano: - tutti gli<br />
esseri umani sono fratelli perché provengono<br />
da un solo uomo; - la diversità religiosa<br />
non impedisce la collaborazione; - Dio ha<br />
voluto che gli uomini siano diversi nella fede;<br />
- le diverse culture sono chiamate a collaborare;<br />
- le religioni che vengono dal cielo<br />
invitano alla pace e al bene per il genere<br />
umano.<br />
Nel corso del dialogo l’Imam sottolinea<br />
di credere al dialogo in tutte le sue forme,<br />
ricordando che i sacri libri sono pieni di<br />
esempi di dialogo e devono esserci di guida;<br />
con il volto sorridente e lo sguardo convincente<br />
afferma che “prima delle nostre<br />
porte sono aperti i nostri cuori” e che “il<br />
dialogo fra due cuori aperti raggiunge il suo<br />
obiettivo se c’è la buona volontà”. Di fronte<br />
all’interrogativo sulle cause che rendono<br />
difficile il dialogo e la collaborazione e sulla<br />
strada da percorrere per superarle, la risposta<br />
è semplice e lineare: l’unica via suggerita<br />
dai testi sacri è quella di aumentare i<br />
saggi; da sempre esistono il bene e il male,<br />
i saggi e gli stolti; occorre pregare perché<br />
aumenti il numero dei saggi e diminuisca il<br />
numero degli stolti; i saggi che si incontrano<br />
possono costruire la pace.<br />
Come non condividere questi fondamenti?<br />
Ma c’è un altro riferimento che per noi fa<br />
dell’Egitto un luogo unico per il rapporto<br />
con l’Islam: è Damietta, luogo che ha visto<br />
l’incontro di Francesco con il sultano e che<br />
per questo è da annoverare tra i grandi santuari<br />
francescani e impareggiabile scuola di<br />
dialogo. Non sembra, però, che quell’incontro<br />
abbia lasciato grandi tracce nella tradizione<br />
islamica, anche locale, o che almeno<br />
ad esso si faccia ricorso nei discorsi sul<br />
dialogo con i cristiani. Fortunatamente è<br />
previsto il ritorno dei frati che fra tre anni<br />
dovrebbero aprire a Damietta una casa di<br />
preghiera.<br />
Al termine del colloquio si rende atto all’Imam<br />
che con la sua presenza la minoranza<br />
cristiana non si sente danneggiata;<br />
l’espressione provoca l’ultima grande affermazione<br />
del leader musulmano: tutti i cittadini<br />
egiziani sono uguali; obbligare a una<br />
religione non produce credenti ma partigiani.
Con la Chiesa copta ortodossa<br />
Anche con la Chiesa copta ortodossa<br />
abbiamo potuto stabilire tre momenti di<br />
contatto molto positivi. La visita alla chiesa<br />
nel Vecchio Cairo ci ha introdotto in<br />
un’eroica storia di martiri. L’incontro con<br />
il Vescovo Moussa, già allievo di una<br />
scuola cattolica gestita dai francescani, ci<br />
ha fatto conoscere una Chiesa molto vivace,<br />
impegnata nel dialogo ecumenico e attiva<br />
soprattutto con iniziative di animazione<br />
dei gruppi giovanili.<br />
Già da questo primo incontro si delineano<br />
i tratti della presenza cristiana in Egitto.<br />
La Chiesa copta ortodossa, con i suoi circa<br />
8 milioni di fedeli residenti in Egitto e circa<br />
un milione all’estero, costituisce la stragrande<br />
maggioranza confessionale all’interno<br />
della minoranza cristiana in Egitto.<br />
Dai discorsi e dagli atteggiamenti traspaiono<br />
queste due realtà contrastanti: la situazione<br />
di minoranza nei confronti dell’Islam<br />
e quella di maggioranza nei confronti delle<br />
altre confessioni cristiane. Queste due<br />
realtà, però, sembra abbiano trovato un loro<br />
equilibrio e una sorta di pratica compensazione<br />
Con la società musulmana si vive una<br />
coesistenza pacifica, con la possibilità di<br />
esercitare una propaganda religiosa e biblica,<br />
anche in pubblico e attraverso la televisione.<br />
La visione dei rapporti ecumenici è<br />
molto ottimistica: si vede una collaborazione<br />
in molti settori pastorali, come nell’adozione<br />
di un testo comune per<br />
l’insegnamento della religione nelle scuole<br />
pubbliche, nella pastorale giovanile, delle<br />
famiglie, nei servizi sociali. Dalla Chiesa<br />
cattolica quella copta ortodossa ha attinto<br />
l’ispirazione per istituire delle “religiose”<br />
distinte dalle monache; sono diaconesse<br />
“ordinate” (nel senso di “consacrate”) e si<br />
dedicano soprattutto al servizio della carità.<br />
Anche alcune devozioni, come quella a S.<br />
Teresa del Bambino Gesù, sono attinte dalla<br />
Chiesa cattolica.<br />
Il Vescovo Moussa esprime discreta soddisfazione<br />
per la situazione delle vocazioni<br />
monastiche, che sono favorite dall’ospitalità<br />
presso le case di accoglienza dei monasteri.<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 557<br />
Entusiasmante anche l’incontro al Monastero<br />
di San Mena, che raccoglie 101 monaci;<br />
l’impressione di trovarci a contatto<br />
con una realtà molto interessante e significativa<br />
è confermata dalla protratta conversazione,<br />
nella quale si viene a sapere che si<br />
entra in monastero solo dopo aver completato<br />
gli studi universitari, e dal fatto che<br />
molti di essi hanno trascorso lunghi periodi<br />
in occidente, spesso ospiti di qualche monastero<br />
o convento cattolico. Nel monastero<br />
i monaci si dedicano al lavoro nei più<br />
svariati settori: dall’agricoltura, con la coltivazione<br />
di 15 ettari di terreno, alla cura dei<br />
manoscritti.<br />
Il santuario all’interno del monastero è<br />
un centro di attrazione per tutta la gente della<br />
zona, musulmani compresi. S. Mena, soldato<br />
martire del IV secolo, vi compie qualche<br />
miracolo ogni giorno. Vista l’affluenza<br />
di cristiani di tutte le confessioni e anche dei<br />
musulmani, noi ci ripromettiamo che il santo<br />
compia il miracolo dell’unità non solo dei<br />
cristiani, ma anche delle Chiese, lui testimone<br />
di Cristo vissuto in una Chiesa che ancora<br />
non conosceva le piaghe della divisione.<br />
Nel santuario emergono tutte le caratteristiche<br />
di una pietà popolare che si esprime liberamente,<br />
tanto che in alcuni momenti e in<br />
alcuni locali interni, osservando la gente seduta<br />
e con le scarpe in mano sorge spontanea<br />
la domanda se ci si trovi in una Chiesa<br />
cristiana o in una moschea. Ma che importa?<br />
ci si trova di fronte a gente che prega con la<br />
massima concentrazione.<br />
Nella prolungata e gioiosa conversazione<br />
con i monaci è possibile entrare nel loro<br />
mondo spirituale e culturale. Si viene introdotti<br />
nella ricca e dettagliata simbologia che<br />
dà senso sia ai loro abiti e paramenti sia ai<br />
vari elementi architettonici del monastero e<br />
della chiesa: il copricapo è il casco della<br />
salvezza perché munito di una grande croce<br />
che è Cristo, 12 piccole croci che sono i 12<br />
apostoli e le 12 virtù del monaco, il laccio<br />
che lo tiene legato al capo ricorda il bavero<br />
del bambino e la cucitura che lo percorre da<br />
capo a fondo ricorda lo strappo provocato<br />
dal diavolo al copricapo di S. Antonio Abate;<br />
la cintura ricorda che dobbiamo essere<br />
sempre vigilanti con i lombi cinti e il suo
558<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
materiale di animale morto ci ricorda che<br />
siamo morti in Cristo; dopo 50 anni di vita<br />
religiosa, se il monaco è riconosciuto come<br />
persona molto spirituale, indossa l’eskim, una<br />
corazza interiore, composta da un intreccio<br />
di cinture, da portare sotto il vestito esterno;<br />
chi lo riceve è tenuto ogni giorno al digiuno,<br />
a una serie di letture, preghiere e altri<br />
esercizi spirituali.<br />
Il Vescovo-abate si mostra di una cordialità<br />
e apertura straordinarie, tanto che è stato<br />
possibile ipotizzare periodi di ospitalità e<br />
di condivisione di esperienze spirituali per i<br />
nostri giovani frati in formazione. Come<br />
commiato e segno di amicizia, il vescovo<br />
consegna a ciascuno di noi tre doni: un’icona,<br />
un’ampolla di profumo e una medaglia.<br />
Chi può dimenticare un’accoglienza tanto<br />
cordiale e fraterna? Che cosa manca a<br />
una vera unità tra frati francescani e monaci<br />
ortodossi?<br />
Con il mondo protestante<br />
Anche il mondo protestante è presente<br />
in Egitto e il Presidente delle Chiese evangeliche<br />
in Egitto, il pastore presbiteriano<br />
Dr. Safwat N. El-Baiaday, ci ha potuto tracciare<br />
l’immagine di una federazione di 17<br />
Chiese, considerate come unica Chiesa<br />
evangelica, che vanno dalle Chiese storiche<br />
fino alle carismatiche; la gestione del<br />
suo servizio non è delle più facili, dovendo<br />
tener conto di situazioni come quella della<br />
Chiesa anglicana, con i suoi vescovi, fino a<br />
Chiese che non hanno nessun ministro. La<br />
maggiore prossimità essi la sentono con la<br />
Chiesa cattolica perché con essa condividono<br />
una situazione di minoranza all’interno<br />
della minoranza cristiana del paese e indebitamente<br />
queste Chiese vengono considerate<br />
come estranee ed intruse nei<br />
confronti sia della popolazione musulmana<br />
che di quella copta ortodossa. Comunque,<br />
e forse soprattutto per questa situazione, è<br />
notevole il servizio che queste Chiese svolgono<br />
nel paese, particolarmente nel campo<br />
della scuola.<br />
L’incontro con il pastore El-Baiaday è<br />
particolarmente cordiale, proprio per una<br />
stretta fratellanza nella situazione minoritaria;<br />
è per questo che egli introduce il discor-<br />
so con un sottolineato “cari francescani”.<br />
Bisogna sottolineare che ogni incontro è<br />
stato utile non solo per conoscere la situazione<br />
della comunità dell’interlocutore, ma<br />
anche, e forse soprattutto, per bilanciare le<br />
varie versioni parziali in una visione più<br />
globale. L’incontro con il pastore presbiteriano<br />
ha dato un grande contributo per una<br />
visione bilanciata della situazione religiosa<br />
in Egitto e ha permesso di capire che la visione<br />
tracciata dall’Imam è certamente positiva,<br />
ottimista e sincera, ma deve convivere<br />
con una realtà che sfugge alle sue competenze<br />
e capacità di influenza. È vero che<br />
dal 1856 secondo il diritto ottomano anche<br />
tutte le Chiese godono degli stessi diritti<br />
perché la religione non ha nazionalità, però<br />
di fatto è facile comprendere come<br />
l’informazione contribuisca spesso ad ampliare<br />
il pensiero di alcune frange estremiste<br />
del paese e a travisare il pensiero cristiano.<br />
Nel mondo musulmano esiste una corrente<br />
desiderosa di passare da una società<br />
musulmana non credente a una credente, e<br />
ciò porta spesso a manifestazioni di intransigenza<br />
e integralismo. Le difficoltà di rapporto<br />
provengono soprattutto dalla piazza e<br />
dal linguaggio di leaders religiosi che<br />
diffonde odio e violenza e provoca separazione<br />
e ghetto da parte cristiana.<br />
Il dialogo con la religione e con la Chiesa<br />
maggioritaria esiste, le relazioni personali<br />
sono ottime, ma rimangono chiuse ai livelli<br />
delle massime autorità, senza diventare stile<br />
di rapporto fra la gente comune. D’altra parte,<br />
ci viene riferito che anche per l’Imam di<br />
Al-Azhar non è possibile un dialogo tra le religioni,<br />
bensì solo convivenza e collaborazione.<br />
Si deve istituire il dialogo sulla vita,<br />
basato sulla dignità dell’uomo e finalizzato<br />
alla pace. È necessario avviare e sostenere il<br />
dialogo nella più assoluta gratuità, senza<br />
aspettare la risposta dell’altro. Non si può rinunciare<br />
ad annunciare Cristo, perché evangelizzare<br />
è la missione della Chiesa.<br />
Analoghi, anche se non uguali, sono i<br />
rapporti con la Chiesa cristiana maggioritaria<br />
copta ortodossa, nel senso che i rapporti<br />
personali sono buoni, ma quello fra le Chiese<br />
è sempre un dialogo in stanze chiuse, che<br />
non esce e non diventa stile di rapporto fra
le Chiese. Tale atteggiamento è spiegato<br />
dalla sfiducia e dalla paura nella Chiesa di<br />
maggioranza di perdere fedeli di fronte a<br />
una Chiesa cattolica e protestante che sono<br />
più pastorali, con le loro scuole, studi biblici<br />
e canti. Alle volte l’estremismo islamico<br />
aiuta la vicinanza tra le Chiese. In ogni caso,<br />
si deve andare avanti con fiducia e speranza<br />
perché nella vita eterna spariranno<br />
tutti gli aggettivi delle Chiese e resterà solo<br />
Gesù Cristo Salvatore.<br />
È un discorso molto concreto, che verrà<br />
confermato dai successivi incontri e dal dialogo<br />
con i frati del posto.<br />
Con la Chiesa cattolica locale<br />
Non si può dialogare con l’esterno se<br />
non si è dialoganti all’interno di casa propria.<br />
Per questo non poteva mancare<br />
l’incontro con i rappresentanti della Chiesa<br />
cattolica locale e la fortuna ci ha permesso<br />
di essere accolti personalmente dal Patriarca<br />
della Chiesa copta cattolica che ci ha<br />
tracciato un’immagine della presenza cattolica<br />
in Egitto: 7 Chiese (copta, latina, e altre<br />
Chiese orientali, come la greco melchita,<br />
l’armena, la maronita, la siriaca …), con un<br />
totale che va dai 220.000 ai 250.000 cristiani,<br />
in gran parte copti (l’insieme delle altre<br />
Chiese cattoliche può contare fra i 10.000 e<br />
i 12.000 fedeli). Una cooperazione avviene<br />
all’interno dell’Assemblea generale delle<br />
gerarchie cattoliche d’Egitto, equivalente<br />
alle Conferenze episcopali di altri paesi.<br />
Nonostante il numero ridotto, la presenza<br />
dei cattolici nel paese è molto attiva.<br />
Gran parte delle energie va spesa per la gestione<br />
delle scuole (170, con più di<br />
1.500.000 alunni): costituiscono l’unica<br />
possibilità per un contatto diretto con la società<br />
e l’élite musulmana. Molto sviluppata<br />
è anche l’attività caritativa, estesa in modo<br />
capillare, nel campo sociale, dello sviluppo,<br />
della sanità, degli handicap, della droga;<br />
diffusi sono i centri sociali e le iniziative di<br />
formazione professionale. Di questi servizi<br />
usufruiscono indistintamente cristiani e<br />
musulmani. Sono, quindi, luoghi di autentica<br />
testimonianza cristiana<br />
Viene confermato che con le altre Chiese<br />
e con l’Islam i rapporti personali sono ot-<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 559<br />
timi, ma restano occasionali e senza riflessi<br />
concreti nella vita delle Chiese, né esistono<br />
strutture di impegno comune. Al di là dei<br />
buoni rapporti personali, le autorità musulmane<br />
non danno molta importanza ai rapporti<br />
con la minoranza cristiana. Qualche<br />
gruppo di collaborazione si è formato attorno<br />
alla biblioteca di studi arabo-islamici dei<br />
domenicani, che raccoglie grandi personalità<br />
del mondo della cultura anche islamica.<br />
Più ridotta e limitata al mondo cristiano è la<br />
funzione esercitata dal Centro francescano<br />
di studi orientali del Muski.<br />
La Chiesa cattolica può contare nel suo<br />
insieme su circa 200 sacerdoti; sono presenti<br />
circa 50 congregazioni religiose femminili<br />
e poco meno di una ventina di congregazioni<br />
maschili. Le congregazioni femminili<br />
di origine egiziana sono 2, mentre non si può<br />
ancora contare una vera congregazione maschile<br />
egiziana. L’ideale monastico ispirato a<br />
S. Pacomio non sembra avere molto successo<br />
all’interno del cattolicesimo egiziano: la<br />
situazione locale spinge più alla vita apostolica<br />
che a quella contemplativa.<br />
Interessante anche l’incontro con la<br />
Commissione ecumenica cattolica presieduta<br />
dal Vescovo Mons. Hanna che ci ricorda<br />
che nell’ecumenismo è fondamentale riscoprire<br />
la persona di Cristo; il vero pericolo<br />
della Chiesa non è l’Islam, ma i cristiani<br />
che non hanno scoperto Cristo e quindi non<br />
lo possono rivelare. L’esperienza di S. Francesco<br />
conferma questa verità. Venendo al<br />
concreto, emergono 3 difficoltà nei rapporti<br />
ecumenici e interreligiosi:<br />
• le Chiese africane recenti sono latine, e<br />
ciò le rende estranee al loro ambiente naturale;<br />
si deve tener presente l’orgoglio<br />
storico della Chiesa ortodossa locale; si<br />
deve tener presente che nel Medio<br />
Oriente la Chiesa cattolica è legata all’idea<br />
di occupazione dall’esterno e alla<br />
memoria della colonizzazione;<br />
• spesso si dialoga per cambiare l’altro,<br />
ma il dialogo è preghiera, non commercio<br />
o concorrenza;<br />
• si deve tener presente che l’Islam (e anche<br />
le Chiese orientali) hanno due facce:<br />
esternamente si dialoga e si è gentili, ma<br />
internamente non si cambia.
560<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Comunque, la gratuità invita a non scoraggiarsi<br />
per la mancanza di risposta.<br />
Con la famiglia francescana<br />
Interessante anche l’incontro con la famiglia<br />
francescana del Cairo, riunitasi presso<br />
il teatro del convento di S. Giuseppe per<br />
intervenire in uno scambio di idee introdotto<br />
dal Nunzio Apostolico Mons. Michele<br />
Fitzgerald e da Fr. Tecle Vetrali. Il Nunzio<br />
ha illustrato le caratteristiche del dialogo,<br />
che deve essere strettamente legato alla vita<br />
e veicolato attraverso il linguaggio e la<br />
cultura della gente. Fra Tecle ha mostrato<br />
come un animo francescano è ecumenico e<br />
dialogante per natura. La vivacità degli interventi<br />
di gran numero dei presenti ha testimoniato<br />
l’interesse e la soddisfazione dei<br />
partecipanti, che si augurano di poter usufruire<br />
di ulteriori esperienze del genere.<br />
La presenza francescana in Egitto è<br />
un’ulteriore conferma del valore della minorità<br />
come esperienza e testimonianza di<br />
vita evangelica. La situazione minoritaria<br />
all’interno di una minoranza cristiana rivela<br />
la forza della scelta di minorità voluta da<br />
Francesco per i suoi figli, che non si sentono<br />
per nulla penalizzati dalla debolezza e<br />
fragilità della loro situazione. La situazione<br />
minoritaria rafforza il carisma dei francescani<br />
e la minorità diventa annuncio credibile<br />
del vangelo.<br />
Con i confratelli del posto<br />
Naturalmente i rapporti più stretti e<br />
l’esperienza più diretta si è avuta con i frati<br />
del posto che con il loro servizio organizzativo,<br />
ma soprattutto con la loro accoglienza,<br />
disponibilità e con la loro persona hanno<br />
dato il vero senso all’incontro del Cairo.<br />
Uno dei fattori che più hanno meravigliato<br />
è l’età media dei frati locali, che si aggira<br />
sui 34 anni, con una crescente presenza<br />
di postulanti, novizi e professi temporanei.<br />
Ma più che l’età, è lo spirito che generalmente<br />
anima i frati che è rimasto inciso nel<br />
nostro intimo.<br />
Ricordo ancora la domanda ingenua di<br />
fr. Giuseppe el-Masri, guardiano della fraternità<br />
di S. Caterina ad Alessandria, il quale<br />
ci chiedeva di insegnare ai frati della Pro-<br />
vincia i principi e le regole del dialogo, convinto,<br />
però, che lo spirito di amicizia, di<br />
cordialità e di accoglienza verso tutti, che<br />
essi esercitano, è già una forma, forse primordiale,<br />
di dialogo. Non si accorgeva, così,<br />
che era lui il maestro che ci insegnava<br />
come si vive il dialogo. Leggendo, poi,<br />
l’agile libro di cui ci ha fatto omaggio, ci si<br />
è resi conto da dove deriva la forza della sua<br />
testimonianza: dalla gioia di vivere che egli<br />
desidera comunicare a tutti indistintamente,<br />
pur sottomesso alle notevoli limitazioni fisiche<br />
che lo toccano.<br />
In ogni caso, la proposta di Fr. Giuseppe<br />
el-Masri è fatta propria dal Ministro Provinciale<br />
il quale invita qualcuno di noi a presentare<br />
i sussidi di formazione al dialogo in uno<br />
dei momenti di formazione permanente che<br />
si tengono nelle varie zone della Provincia.<br />
Una presenza francescana qualificata al<br />
Cairo è quella del Centro di studi orientali<br />
del Muski, con una lunga storia di studi, ricerche<br />
e pubblicazioni di indiscusso valore;<br />
fra esse spicca la la serie “Studia Orientalia<br />
Christiana Collectanea”. Al Cairo mancava<br />
una biblioteca cristiana, che ora trova in<br />
questo Centro un suo punto di orientamento,<br />
specialmente per quanto riguarda la patrologia<br />
e il Medio Evo. Il settore che cura i<br />
rapporti con l’Islam è più recente. Fra i suoi<br />
tesori spicca il manoscritto copto-arabo dell’Apocalisse<br />
del 1397.<br />
Motivi di speranza<br />
Dopo il cumulo di emozioni che si sono<br />
susseguite durante quei giorni così intensi<br />
di incontri, dobbiamo attestare che la Commissione<br />
è rientrata alle proprie occupazioni<br />
irrobustita da forti motivazioni e da motivate<br />
e concrete speranze.<br />
Motivo di speranza e fondamento per un<br />
vero dialogo è il desiderio dei due giovani<br />
formatori che hanno già lanciato il primo<br />
contatto con il monastero copto di S. Mena<br />
per avviare una serie di esperienze spirituali<br />
da condividere con i monaci.<br />
Motivo di speranza è il progetto di riaprire<br />
una presenza francescana a Damietta,<br />
destinata a divenire un punto di orientamento<br />
per tutti i francescani del mondo e<br />
per coloro che ricercano il dialogo e la pace.
Motivo di speranza è che la presenza<br />
francescana al Centro di studi cristiani<br />
orientali del Muski venga riconosciuta e valorizzata<br />
come centro di formazione per la<br />
Chiesa locale ma anche per tutti i frati dei<br />
vari continenti.<br />
Damietta e il Muski sono fin d’ora i presupposti<br />
per fare della presenza francesca-<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO” 561<br />
na in Egitto un’impareggiabile scuola di<br />
dialogo interreligioso ed ecumenico.<br />
Che cosa potevamo aspettarci di più?<br />
Siamo arrivati al Cairo con qualche timore e<br />
siamo ripartiti con le valigie piene di speranze.<br />
TECLE VETRALI
1. Madagascar – Capitolo nazionale<br />
elettivo e Congresso<br />
Dal 30 luglio al 3 agosto si è celebrato il<br />
Capitolo nazionale elettivo dell’OFS in<br />
Madagascar, presso la Parrocchia di san<br />
Francesco e di santa Chiara in Finarantsoa.<br />
Il Capitolo è stato presieduto da Hervé Sylva,<br />
Consigliere della Presidenza CIOFS e<br />
Delegato della Ministra generale dell’OFS,<br />
con la partecipazione di Fr. Samy Irudaya<br />
<strong>OFM</strong>Cap, rappresentante della Conferenza<br />
degli Assistenti generali. Il 1° Agosto sono<br />
avvenute le elezioni del Ministro nazionale,<br />
Jean Hambabe; della Consigliera Internazionale,<br />
Hortense Ranaivojaona (rieletta) e<br />
del nuovo Consiglio nazionale.<br />
Durante il Capitolo si è tenuto anche il<br />
Congresso della Famiglia francescana in<br />
Madagascar. Vi hanno preso parte circa 500<br />
persone: OFS, GiFra, Araldini, Sacerdoti<br />
diocesani, Frati, Suore di diversi Istituti<br />
francescani, Assistenti spirituali delle Fraternità<br />
OSF disseminate nella Nazione. È<br />
stata una grande occasione per vivere in fraternità,<br />
per condividere esperienze e tradizioni.<br />
Non è mancato il momento formativo,<br />
animato da Hervé e Fr. Samy, sul tema:<br />
«Complementarietà e collaborazione tra i<br />
vari settori della Famiglia francescana secolare:<br />
OFS, GiFra ed Araldini». Alle relazioni<br />
sono seguite richieste di chiarificazioni e<br />
domande poste ai Relatori. La traduzione simultanea<br />
è stata assicurata da un Sacerdote<br />
diocesano e da una ragazza della Gifra.<br />
Nel corso dello svolgimento del Capitolo<br />
e del Congresso, che si sono conclusi il 3<br />
agosto con una solenne celebrazione eucaristica,<br />
ci sono state alcune iniziative che<br />
meritano di essere segnalate: l’Eucaristia di<br />
apertura (30 luglio), celebrata da P. Gervais<br />
Razafitoazaza, Vicario Generale e Delegato<br />
vescovile; la celebrazione del “Perdono<br />
d’Assisi” il 2 agosto, in occasione della festa<br />
di S. Maria degli Angeli; il pellegrinag-<br />
EX OFFICIO OFS<br />
gio, a piedi, dalla Cattedrale di Ambozontany<br />
al lebbrosario di Marana, che si è concluso<br />
nel pomeriggio con la celebrazione<br />
del Sacramento della Penitenza e dell’Eucaristia<br />
nella chiesa di san Francesco e santa<br />
Chiara d’Assisi.<br />
2. Paraguay<br />
Capitolo nazionale elettivo<br />
Durante i giorni 4 e 5 di agosto, nella<br />
città di Caaguazú, si è svolto il Capitolo nazionale<br />
elettivo dell’OFS del Paraguay.<br />
Hanno partecipato circa 30 persone. I capitolari<br />
erano 18. Gli Assistenti spirituali presenti<br />
erano tre: Fr. Luis Otazua e un altro<br />
frate <strong>OFM</strong> insieme alla Presidente della Famiglia<br />
Francescana e alla Provinciale delle<br />
Suore Francescane Educatrici.<br />
Il Capitolo è stato presieduto da Silvia<br />
Diana, Consigliere internazionale e Ministra<br />
nazionale dell’OFS dell’Argentina, e<br />
da Fr. Gerónimo Martina, <strong>OFM</strong>, Assistente<br />
nazionale dell’OFS della stessa Nazione,<br />
ambedue delegati, rispettivamente, dalla<br />
Ministra generale e dalla CAS.<br />
Il nuovo Ministro nazionale dell’OFS<br />
del Paraguay è Alcides Martínez Amarilla e<br />
il Consigliere internazionale è Higinio<br />
Díaz.<br />
3. Ecuador<br />
Capitolo nazionale elettivo<br />
Presieduto da María Consuelo Núñez<br />
(Chelito), membro della Presidenza CIOFS,<br />
e da Fr. Luis Gerardo Cabrera, <strong>OFM</strong>, membro<br />
della Curia generale <strong>OFM</strong>, dal 9 al 12<br />
agosto, si è svolto il Capitolo nazionale<br />
elettivo dell’OFS dell’Ecuador. Il nuovo<br />
Consiglio, tra cui due ex Gifrini, è composto<br />
da gente più giovane del precedente<br />
Consiglio. È stato rieletto Nelson Garcia
564 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Tapia come Ministro nazionale. Sono stati<br />
presenti anche Fr. Ernesto Echeverría,<br />
<strong>OFM</strong>, e Fr. Walter Eras, Ministro provinciale<br />
<strong>OFM</strong>. Il tema che ha guidato la riflessione<br />
dei Capitolari è stato: «Il compito e<br />
l’impegno del Francescano secolare».<br />
4. Ungheria - Capitolo nazionale elettivo<br />
Il Capitolo nazionale elettivo di Ungheria<br />
si è svolto dal 10 al 12Agosto 2007, presso la<br />
Scuola secondaria dei Frati Minori a Esztergom.<br />
Vi hanno partecipato circa 60 Capitolari,<br />
la Ministra generale dell’OFS, Encarnación<br />
del Pozo, e il Rappresentante della Conferenza<br />
degli Assistenti generali, Fr. Samy<br />
Irudaya, <strong>OFM</strong>Cap. Alcuni momenti sono<br />
stati dedicati alla riflessione sulle seguenti<br />
tematiche: Regola dell’OFS, celebrazione<br />
della carisma francescano e 8° centenario<br />
della nascita di santa Elisabetta.<br />
L’11 agosto, festa di S. Chiara, è stato il<br />
giorno delle elezioni. Sono stati eletti Nèmeth<br />
Bèla, Ministro nazionale; Tibor Kausercome,<br />
Consigliere internazionale. Le<br />
elezioni sono state ratificate dalla Ministra<br />
generale dell’OFS durate l’Eucaristia conclusiva,<br />
presieduta da Fr. Samy Irudaya,<br />
<strong>OFM</strong>Cap, Assistente generale.<br />
5. Zambia – Celebrazioni varie in occasione<br />
del giubileo di santa Elisabetta<br />
Organizzato dal Consiglio nazionale dell’OFS<br />
di Zambia e dai Frati Minori Conventuali,<br />
dal 23 al 26 agosto hanno avuto<br />
luogo nel “Franciscan Centre” di Ndola, le<br />
celebrazioni dell’ottavo centenario della<br />
nascita di Santa Elisabetta d’Ungheria.<br />
Hanno partecipato più di mille persone tra i<br />
membri dell’OFS (circa 700) e i membri del<br />
movimento cattolico “Ba Nazaret”.<br />
Il programma previsto comprendeva tre<br />
giornate di fraternità con diverse celebrazioni<br />
liturgiche, specialmente la Messa del<br />
Giubileo, presieduta da Fr. Martín Bitzer,<br />
<strong>OFM</strong>Conv, Assistente generale OFS, e momenti<br />
di formazione sulla novità introdotta<br />
da san Francesco d’Assisi nella Chiesa Cat-<br />
tolica e sulla testimonianza di vita che ci ha<br />
lasciato santa Elisabetta.<br />
Honorius Chilufya, Ministro nazionale<br />
dell’OFS dello Zambia, ha aperto e chiuso<br />
ufficialmente quei giorni, in cui è stata anche<br />
inaugurata, con una particolare benedizione,<br />
la nuova sede dell’OFS.<br />
6. Tanzania - Capitolo nazionale elettivo<br />
dell’OFS<br />
La Fraternità nazionale dell’OFS di Tanzania<br />
ha celebrato il Capitolo nazionale<br />
elettivo nei giorni 16-19 settembre 2007,<br />
presso “Mbagala Spiritual Centre” a Dar es<br />
Salama. Per la Presidenza del Consiglio Internazionale<br />
dell’OFS erano presenti Jenny<br />
Harrington, Consigliera Internazionale del<br />
Sud Africa, e Fr. Ivan Matic, <strong>OFM</strong>, Assistente<br />
generale dell’OFS.<br />
Hanno partecipato i due Assistenti nazionali<br />
dell’OFS: Fr. Eleuter Mrema, <strong>OFM</strong>Cap,<br />
e Fr. Festus Mganga, <strong>OFM</strong>; l’Assistente nazionale<br />
della GiFra, Fr. William Muchunguzi,<br />
<strong>OFM</strong>Cap, e alcuni Assistenti Regionali<br />
dell’OFS. È stata molto gradita la presenza<br />
del Cardinale Polycarp Pengo, Arcivescovo<br />
di Dar es Salaamla, cha ha presieduto la celebrazione<br />
eucaristica e si è, poi, intrattenuto<br />
fraternamente con i Capitolari.<br />
Il primo giorno del Capitolo è stato riservato<br />
ad un momento formativo con le relazioni<br />
di Jenny e Fr. Ivan sulla vita di Santa<br />
Elisabetta. Nel secondo giorno, invece, ci<br />
sono state le relazioni delle 19 Fraternità regionali<br />
e del Consiglio nazionale uscente,<br />
seguite da un vivo dialogo e dalla riflessione<br />
sulla situazione della Fraternità. Si è sottolineato<br />
l’importanza di avere una più<br />
profonda conoscenza della propria identità<br />
e del senso di appartenenza all’Ordine. È<br />
stata molto apprezzata anche la relazione<br />
della Gioventù francescana di Benjamin<br />
Gasper Malaga, Presidente nazionale.<br />
Il 19 settembre è stato il girono delle elezioni.<br />
Sono stati eletti il Ministro nazionale,<br />
Laurent Mutalemwa, eletto anche come<br />
Consigliere internazionale, e i nuovi membri<br />
del Consiglio nazionale. L’OFS della<br />
Tanzania nel 2008 celebrerà 75 anni di pre-
senza nel Paese. Oggi conta circa 170 Fraternità<br />
locali con circa 3000 membri. Va<br />
sottolineata anche la numerosa presenza<br />
della GiFra in Tanzania, organizzata in 22<br />
Regioni, con circa 2000 membri e 1126<br />
Fraternità locali.<br />
7. Messico - Capitolo Nazionale elettivo<br />
dell’OFS e della GiFra<br />
Nei giorni 14-16 settembre 2007, presso<br />
la casa pastorale diocesana “Juan Pablo II”,<br />
si è celebrato il IX Capitolo elettivo dell’OFS<br />
del Messico, in cui è stata eletta la<br />
Ministra nazionale e Consigliera internazionale.<br />
A nome della Presidenza CIOFS ha<br />
presieduto i lavori capitolari Rosalvo Mota,<br />
Vice Ministro generale dell’OFS. Era presente<br />
anche il nuovo Assistente generale Fr.<br />
Amando Trujillo Cano, TOR. La riflessione<br />
ha avuto come tema centrale: «Santa Elisabetta<br />
d’Ungheria, modello per i francescani<br />
secolari nel XXI secolo».<br />
Nello stesso luogo si è celebrato anche<br />
l’VIII Capitolo nazionale elettivo della Gi-<br />
Fra messicana. Presieduto da Maria Esther<br />
Pérez Grimaldi, il Capitolo ha eletto Elizabeth<br />
Castro Chávez come Presidente nazionale<br />
della GiFra.<br />
8. Croazia - Visita fraterna e Capitolo<br />
nazionale elettivo<br />
La Ministra generale dell’OFS, Encarnación<br />
del Pozo, e Fr. Ivan Matić, <strong>OFM</strong>, Assistente<br />
generale dell’OFS, nei giorni 5-8 ottobre<br />
2007, hanno visitato la Fraternità nazionale<br />
dell’OFS della Croazia. Si sono<br />
incontrati, a Zagabria, con i Ministri provinciali<br />
francescani e con i rappresentanti<br />
degli Assistenti nazionali dell’OFS e della<br />
Gifra. Nell’incontro si è riflettuto sul dopo<br />
la costituzione della Fraternità nazionale e<br />
della regionalizzazione dell’OFS e della<br />
Gifra; sull’importanza della formazione dei<br />
Frati e dei Francescani Secolari. Dopo<br />
l’incontro, la Ministra e Fr. Ivan sono stati<br />
ricevuti dal Vescovo ausiliare di Zagabria,<br />
Mons. Valentin Pozaić. Hanno avuto anche<br />
EX OFFICIO OFS 565<br />
l’opportunità di incontrarsi con i partecipanti<br />
all’Assemblea nazionale della GiFra.<br />
Hanno partecipato anche al Capitolo nazionale<br />
elettivo, che si è celebrato dal 5 al 7<br />
ottobre presso “La Casa dell’Incontro”, nella<br />
città di Samobor. Il 6 ottobre pomeriggio<br />
è stato eletto il Ministro nazionale, Mato<br />
Batorović, e il suo Consiglio. Come Consigliera<br />
internazionale è stata rieletta Antica-<br />
Nada Ćepulić.<br />
La Fraternità nazionale dell’OFS della<br />
Croazia è costituita da 5 Fraternità regionali,<br />
con circa 4200 membri professi e 106<br />
Fraternità locali. Anche la Fraternità nazionale<br />
della GiFra è costituita da 5 Fraternità<br />
regionali con circa 2000 membri.<br />
9. Spagna - Assemblea del Consiglio nazionale<br />
OFS<br />
Benedetto Lino, Consigliere della Presidenza<br />
CIOFS, e Fr. Ivan Matić <strong>OFM</strong>, Assistente<br />
generale dell’OFS, hanno partecipato<br />
all’Assemblea del Consiglio nazionale dell’OFS<br />
spagnolo, che si è svolto a Madrid<br />
dal 25 al 29 ottobre 2007.<br />
L’Assemblea ha avuto un momento formativo<br />
con le riflessioni sulla natura, identità<br />
dell’OFS, professione dei Francescani<br />
Secolari (Benedetto) e sulla presenza attiva<br />
dell’OFS nella Chiesa e nella società (Fr.<br />
Ivan). Dopo un dialogo fraterno si è proseguito<br />
con le relazioni delle Fraternità regionali<br />
e del Consiglio nazionale esecutivo. Infine,<br />
mentre l’Assemblea continuava nei<br />
suoi lavori, Benedetto e Fr. Ivan si sono<br />
messi a disposizione dei fratelli e delle sorelle<br />
che avevano manifestato il desiderio di<br />
avere con loro un colloquio personale. La<br />
Fraternità nazionale dell’OFS della Spagna<br />
ha circa 4150 membri professi, diffusi in<br />
243 Fraterni locali e 17 Fraternità regionali.<br />
10. Benvenuto a Fr. Amando Trujillo Cano,<br />
TOR, nuovo Assistente generale<br />
Fr. Amando Trujillo Cano, TOR, è nato<br />
il 22 maggio 1962 nella Città del Messico.<br />
Entrato nel Terz’Ordine Regolare di San
566 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Francesco nel 1981, ha emesso la professione<br />
temporanea il 4 ottobre 1982, nella<br />
Città del Messico e quella solenne il 24<br />
maggio 1987 a Atizapán de Zaragoza, nello<br />
Stato di Messico. Il 20 Agosto 1988 è stato<br />
ordinate sacerdote nella Città del Messico.<br />
Ha studiato Filosofia e Teologia e ha preso<br />
la Licenza in Educazione musicale presso<br />
U.N.A.M. nella Città del Messico.<br />
È stato Vice Parroco, Maestro dei Postulanti<br />
per 4 anni nella Città del Messico,<br />
Membro della Commissione di Giustizia e<br />
Pace della Conferenza francescana del Messico<br />
e degli Istituti religiosi del Messico.<br />
Dal 1993 al 2005 ha lavorato in 4 città<br />
del Texas (USA) in vari ministeri parrocchiali.<br />
È stato anche Animatore vocazionale<br />
(1995-1997) e Responsabile per la formazione<br />
iniziale (1997-2000). In questo periodo<br />
ha avuto contatti con le Fraternità<br />
dell’OFS.<br />
Nel 2005 è stato eletto Ministro Provinciale<br />
della Vice-Provincia di Santa Maria di<br />
Guadalupe, continuando anche il servizio e<br />
l’assistenza ad una Fraternità locale dell’OFS.<br />
Durante l’ultimo Capitolo generale<br />
del TOR è stato eletto Consigliere generale<br />
e, successivamente, è stato nominato Assistente<br />
generale dell’OFS dal nuovo Ministro<br />
generale del TOR, Fr. Michael Higgins.<br />
11. Grazie ed auguri a Michael!<br />
A Fr. Michael Higgins, TOR, eletto Ministro<br />
generale del TOR, vanno i nostri più<br />
calorosi auguri per il suo nuovo ed impegnativo<br />
ministero. Soprattutto, gli esprimiamo<br />
la nostra più profonda gratitudine per il<br />
suo prezioso servizio, svolto dal 2001, come<br />
Assistente generale dell’OFS.
EX OFFICIO IURIDICO<br />
Activitas Officii Iuridici una cum Commissione<br />
Iuridica (Ian.-Dec. 2007)<br />
I. Emendatio Statutorum Particularium<br />
(Prov. vel Cust. Aut. et aliarum Entitatum)<br />
8 Januarii 2007<br />
1. Statuti Visita Canonica: Testo italiano e<br />
Testo latino (Prot. 096367).<br />
11 Januarii 2007<br />
2. Statuta Consociationis “Tempio del Signore”<br />
(Prot. 097465).<br />
3. Statuta Foederationis Marrochii (Prot.<br />
097492).<br />
4. Aprutiorum S. Bernardini Sen. Prov.,<br />
Italia (Prot. 097494).<br />
15 Februarii 2007<br />
5. S. Francisci Assisiensis Prov., Italia<br />
(Prot.097643).<br />
6. S. Casimiri Prov., Lithuania (Prot.<br />
097635).<br />
7. Conventiones Vicariatuum Apost. Ordinis<br />
(Prot. 097611)<br />
8. Apuliae S. Michaelis Arch. Prov., Italia<br />
(Prot. 097553).<br />
9. Brasiliae Immaculatae Conceptionis<br />
Prov. (Prot. 097602).<br />
29 Martii 2007<br />
10. Aequatoris - S. Francisci de Quito Prov.<br />
(Prot. 097656).<br />
11.Vietnamiensis S. Francisci Prov. (Prot.<br />
097726).<br />
12. Brasiliae SS. Nominis Jesu Prov. (Prot.<br />
097655).<br />
7 Junii 2007<br />
13 Mediolanensis S. Caroli Prov., Italia<br />
(Prot. 097933).<br />
14. Aprutiorum S. Bernardini Sen. Prov.,<br />
Italia (Prot. 097959).<br />
15. Dalmatiae S. Hieronymi Prov., Croatia<br />
(Prot. 097880).<br />
16. Africanae Conferentiae Statuta (Prot.<br />
097818).<br />
1 Octobris 2007<br />
17. Samnito-Hirpinae S. Mariae Gratiarum<br />
Prov., Italia (Prot. 098259).<br />
18. Asiae Orientalis Conferentiae Statuta<br />
(Prot. 098330).<br />
19. Ucrainae, S. Michaelis Arcangeli Prov.<br />
(Prot. 098236).<br />
20. Salernitano - Lucanae Imm. Conc.<br />
Prov., Italia (Prot. 098226).<br />
21. Romae, S. Mariae Mediatricis Domus<br />
(Prot. 098208).<br />
22. Neerlandiae SS. Martytum Gorgom.<br />
Prov. (Prot. 098095).<br />
23. Portugalliae, SS. Martyrum Marrochii<br />
Prov. (Prot. 098056).<br />
24. Columbiae S. Pauli Apostoli Prov.<br />
(Prot.098011).<br />
25. Asiae Merid., Australiae et Oceaniae<br />
Confer. (Prot. 098249).<br />
13 Novembris 2007<br />
26. Aegypti, S. Familiae Provincia (Prot.<br />
098301).<br />
27. Australiae et Novae Zelandiae<br />
S.Spiritus Prov. (Prot. 098393).<br />
28. Baeticae Prov., Hispania (Prot.<br />
098347).<br />
17 Decembris 2007<br />
29. Catalauniae S.Salvatoris ab Horta Prov.,<br />
Hispania (Prot. 098427).<br />
30. Austria et Italia, S. Leopoldi Provincia<br />
(Prot. 098491).<br />
31. Bosniae Arg. S. Crucis Prov., Bosnia<br />
(Prot. 098511).<br />
32. Assumptionis Prov., in Polonia (Prot.<br />
098512).<br />
33. Assumpt. Prov., Bielorussiae Fundationis<br />
(Prot. 098513).<br />
34 Assumptionis Prov., Ritus Bizantini<br />
Fund. In Ucraina (Prot. 098514).
568 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
2. Responsiones ad dubia , etc.<br />
More solito, ad perplurima dubia undique<br />
pervenientia responsum interim dedimus<br />
et particularium quaestionum saepe<br />
sub secreto solutionem porrigimus.<br />
De activitate Officii Juridici necnon<br />
Commissionis Juridicae sept. 2003 - oct.<br />
2004, cf. A<strong>OFM</strong>, CXXIII, Fasc. III, p.361 ;<br />
nov. 2004 - dec. 2005, A<strong>OFM</strong>, CXXV, Fasc.<br />
I, pp. 147-148; nov. 2005 - dec. 2006,<br />
A<strong>OFM</strong>, CXXV, Fasc. III, pp. 555-556.<br />
Romae, 30 Dec. 2007<br />
FR. FRANCESCO ANTONELLI
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
1. De itineribus Ministri Generalis<br />
1. Il Ministro generale partecipa all’incontro<br />
dei Ministri provinciali del Nord<br />
Italia<br />
Arco/Baccanello, 31.08-01.09.2007<br />
Dal 31 agosto al 1 settembre i Ministri<br />
provinciali del Nord Italia si riuniscono nel<br />
Convento “Madonna delle Grazie” di Arco<br />
(Trento), Casa di Postulandato, e nel Convento<br />
di Baccanello (Lombardia), Casa di<br />
Noviziato.<br />
Il Ministro generale, nel suo intervento,<br />
ringrazia per l’invito a questo incontro, importante<br />
segno e strumento di comunione<br />
con l’Ordine. Ringrazia anche per il cammino<br />
fatto, perché tale lavoro sta diventando<br />
un po’ il modello, soprattutto nella<br />
COMPI, ma anche altrove. Si congratula<br />
per il lavoro svolto con lo sguardo verso il<br />
futuro: non deve essere la storia a condurre<br />
noi, ma noi dobbiamo guidare la storia. Come<br />
ricordato nella relazione al Capitolo generale<br />
straordinario, è tempo di ridimensionamento.<br />
L’interprovincialità è un’esigenza<br />
della forma di vita: non possiamo essere un<br />
Ordine centrato nelle Province, dobbiamo<br />
aprirci. Bisognerebbe a questo proposito rivedere<br />
anche la Formula di Professione,<br />
che riflette una mentalità e realtà provincialista<br />
(“mi affido a questa Fraternità”, mentre<br />
si dovrebbe dire: “mi affido alla Fraternità<br />
universale”). E anche una necessità di<br />
fatto: già alcune Province non riescono più<br />
a rispondere alle esigenze minime dei nostri<br />
Statuti (non trovare i Guardiani da sostituire<br />
alla scadenza). A volte tutto cade sui Definitori,<br />
che sono Guardiani, Formatori ecc.<br />
L’interprovincialità esige il ridimensionamento<br />
in vista della rivitalizzazione del nostro<br />
carisma. Non è facile chiudere conventi<br />
perché in Province storiche significa tagliare<br />
molte radici e sorgono proteste della<br />
gente, dei politici e dei Frati.<br />
Come procedere?, si domanda il Ministro<br />
e risponde: il primo passo è fare una<br />
carta geografica di presenze che si considerano<br />
fondamentali, carta geografica condivisa<br />
dai Definitori provinciali e dai Ministri.<br />
Bisogna, inoltre, sensibilizzare la base.<br />
Questa è la difficoltà più grande: il cammino<br />
è stato fatto nella Formazione iniziale; si<br />
sta facendo nella Formazione permanente<br />
(Guardiani, Economi). Ma bisogna coinvolgere<br />
tutti nella riflessione. Allora programmare<br />
tre Capitoli delle stuoie, ben preparati<br />
nelle singole Entità, e poi celebrati in comune:<br />
uno per gli “under 10”, coloro che<br />
porteranno le conseguenze del cammino<br />
che si inizia; un secondo per i Guardiani:<br />
sono molti e sono coloro che oggi possono<br />
e devono sostenere il processo; un terzo, infine,<br />
per tutti i Frati. Anche questi hanno<br />
una parola da dire e non si possono far passare<br />
sopra le loro teste processi così importanti<br />
e che agiscono in profondità.<br />
La Commissione interprovinciale dovrà<br />
avere compiti molto precisi. Stabilire un calendario:<br />
non avere fretta, perché il processo<br />
è complesso e deve essere metabolizzato,<br />
ma non lasciare semplicemente passare<br />
il tempo. Senza fretta e senza pause. Fatta la<br />
carta geografica, ascoltati i giovani Frati, i<br />
Guardiani e tutti i Frati, si può decidere come<br />
cominciare a strutturare la nuova Entità.<br />
Come calendario: arrivare al 2009 (Capitolo<br />
generale) con proposte concrete.<br />
Fr. Mario Favretto, Definitore generale,<br />
interviene per ricordare la proposta di cominciare<br />
a far coincidere i Capitoli provinciali.<br />
Il Ministro generale rileva l’importanza<br />
di questa idea che favorisce le decisioni<br />
comuni, perché tutti si è in un<br />
momento forte della vita di una Provincia.<br />
In particolare quando si stabilirà di dar vita<br />
strutturale e giuridica a questa nuova<br />
Entità, con l’intervento di un Delegato Generale,<br />
i Capitoli in tutte le Province sono<br />
già in fase decisionale.
570 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
L’incontro prosegue, poi, con un dialogo<br />
serrato e fraterno tra i Ministri provinciali e<br />
il Ministro generale sulle modalità da seguire,<br />
sulle varie problematiche connesse<br />
con l’unificazione delle Province in una o<br />
due Entità e sulle motivazioni da offrire ai<br />
Frati, cosicché il percorso, frutto di discernimento,<br />
il migliore possibile, conduca a vivere<br />
e testimoniare le note essenziali della<br />
nostra forma vitæ, rendendo così vivo ed affascinante,<br />
anche nei nostri giorni, il carisma<br />
francescano.<br />
2. Visita ai Vicariati apostolici in Libia<br />
Tripoli/Benghazi, 22-23.09.2007<br />
I due Vicariati Apostolici di Tripoli e di<br />
Benghazi hanno avuto la visita del Ministro<br />
generale, fra José R. Carballo, accompagnato<br />
dal Moderatore generale per le missioni<br />
fra Vincenzo Brocanelli, nei giorni 22-<br />
23 settembre 2007. È stato un avvenimento<br />
di portata “storica” poiché a Tripoli l’ultimo<br />
Ministro generale che aveva fatto visita era<br />
stato Fr. Leonardo M. Bello nel lontano<br />
1936, mentre fino ad ora nessun Ministro<br />
generale era mai stato a Benghazi.<br />
Fra José Carballo ha visitato nel primo<br />
giorno il Vicariato di Benghazi che nel febbraio<br />
2006 era stato attaccato e saccheggiato<br />
da un gruppo di un movimento di contestazione<br />
violenta. Grazie ad aiuti esterni, il<br />
Vescovo francescano Mons. Silvestro Magro<br />
ha potuto mostrare al Ministro generale<br />
il restauro della Chiesa e della casa del Vicariato<br />
che era stata completamente bruciata.<br />
Fra José Carballo ha incontrato i quattro<br />
Frati che lavorano nel Vicariato e che provengono<br />
dalle Province delle Filippine, dell’Egitto<br />
e della Polonia. Nella serata c’è stato<br />
anche l’incontro con le comunità di suore<br />
che lavorano negli Ospedali, a cui ha<br />
fatto seguito la concelebrazione eucaristica<br />
e una festa fraterna, che ha rinnovato in tutti<br />
il senso di appartenenza alla Chiesa di<br />
Benghazi.<br />
Il giorno seguente vi è stata la visita al<br />
Vicariato Apostolico di Tripoli. Qui il vescovo<br />
Mons. Giovanni Martinelli, <strong>OFM</strong>, e<br />
il suo Vicario generale, vivono nella medesima<br />
casa con la Fraternità dei Frati, an-<br />
ch’essi provenienti dalle Province delle Filippine,<br />
dell’Egitto e dell’India.<br />
Anzitutto il Ministro generale si è incontrato<br />
con i Frati, per ascoltarli e conoscere<br />
la loro vita fraterna e missionaria, e<br />
riflettere insieme sul loro futuro. Nel pomeriggio<br />
c’è stato l’incontro con tutto il<br />
personale ecclesiastico del Vicariato, anche<br />
per migliorare i rapporti di collaborazione<br />
reciproca, in vista del rinnovo della<br />
Convenzione tra i Vicariati e la Curia generale.<br />
In serata vi è stata una solenne concelebrazione<br />
eucaristica con un’importante<br />
partecipazione di fedeli, tra i quali gli<br />
Ambasciatori di Spagna, Italia e Argentina,<br />
il gruppo dei Focolarini e molte religiose.<br />
Dopo i saluti personali ai partecipanti,<br />
il Ministro generale ha avuto anche<br />
un incontro particolare con le suore delle<br />
varie Congregazioni che operano a Tripoli.<br />
Una festa fraterna e ben animata con<br />
canti e danze ha concluso la giornata.<br />
La visita del Ministro generale ha rafforzato<br />
i legami con i due Vicariati Apostolici,<br />
che sono stati affidati dalla S. Sede alle cure<br />
dell’Ordine dei Frati Minori. Concretamente,<br />
la Chiesa in Libia è costituita esclusivamente<br />
di fedeli stranieri presenti nel<br />
Paese per motivi di lavoro o di studio, ed è<br />
animata interamente dai Frati Minori nelle<br />
persone dei Vescovi e dei sacerdoti che vi<br />
operano.<br />
Nei suoi incontri con le diverse realtà ecclesiali,<br />
fra José R. Carballo ha insistito sulla<br />
caratteristica francescana della nostra<br />
presenza e del nostro servizio. I Frati sono<br />
al servizio dei due Vicariati come francescani,<br />
vivendo la “fraternità in missione”,<br />
come discepoli di Gesù e perciò suoi fedeli<br />
testimoni in mezzo al popolo musulmano.<br />
FR. VINCENZO BROCANELLI<br />
3. Visita fraterna alla Provincia S. Carlo<br />
Borromeo di Lombardia in Italia<br />
Milano, 27-30.09.2007<br />
27 Settembre<br />
Il Ministro generale, Fr. José R. Carballo,<br />
accompagnato dal Vicario generale, Fr.<br />
Francesco Bravi, dal Definitore generale
per l’Italia, Fr. Mario Favretto, e dal Segretario<br />
particolare, Fr. Stefano Recchia, è<br />
giunto all’aeroporto di Milano Linate alle<br />
ore 17 di giovedì 27 Settembre per la sua visita<br />
fraterna alla Provincia S. Carlo Borromeo<br />
dei Frati Minori di Lombardia (Italia).<br />
L’onore della prima accoglienza è toccato<br />
alla fraternità di Milano S. Antonio. Alle<br />
ore 18, sul presbiterio della Basilica Santuario<br />
dedicata al Santo dei miracoli, la fraternità<br />
locale, con il Definitorio provinciale<br />
e i fedeli riuniti in chiesa, ha dato il benvenuto<br />
al Ministro generale con un breve incontro<br />
di preghiera. In seguito Fr. José R.<br />
Carballo con il Vicario e il Definitore generale<br />
hanno incontrato il Definitorio della<br />
Provincia presso la Curia provinciale. Dopo<br />
le presentazioni di rito, il Ministro provinciale<br />
ha ripercorso il cammino della Provincia<br />
negli ultimi mesi, dal Documento finale<br />
del Capitolo 2007 alle scelte recenti di interprovincialità,<br />
comunicando anche<br />
l’avvenuta approvazione della Ratio studiorum<br />
interprovincialis.<br />
Il Ministro generale ha espresso la gioia<br />
di essere presente per la prima volta in veste<br />
ufficiale, dopo la visita al Capitolo provinciale<br />
del 2003 in occasione dell’elezione<br />
dell’attuale Ministro provinciale. Fr. José<br />
ha ringraziato anche per la collaborazione<br />
fattiva e molteplice che la Provincia di<br />
Lombardia offre all’Ordine, soprattutto attraverso<br />
il dono di preziosi collaboratori.<br />
Quindi ha offerto al Definitorio alcune<br />
riflessioni sul ruolo di servizio di animazione<br />
alla fraternità provinciale nel duplice<br />
aspetto dell’amministrazione e dell’animazione,<br />
a partire dalle quali si è instaurato un<br />
dialogo proficuo con la fraternità definitoriale.<br />
La cena festosa con i frati del Convento<br />
di S. Antonio ha concluso la prima giornata<br />
della visita.<br />
28 Settembre<br />
La mattina presto, lasciata Milano, il Ministro<br />
generale, con il Vicario e il Definitore<br />
generale, accompagnati dal Ministro e dal<br />
Segretario provinciale, hanno fatto visita alla<br />
fraternità di accoglienza dei frati anziani e<br />
infermi a Sabbioncello di Merate (LC), cele-<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
571<br />
brando alle 7.30 l’Eucaristia nel locale Santuario<br />
dedicato a S. Maria Nascente. In seguito<br />
il Ministro ha visitato di persona i locali<br />
dell’Infermeria, sostando un poco con i frati<br />
ospitati e con il personale.<br />
Attraversato l’Adda, il Ministro ha incontrato<br />
a Baccanello di Calusco d’Adda (BG),<br />
casa di noviziato interprovinciale, i frati in<br />
formazione iniziale con i loro formatori. Li<br />
ha invitati a non fermarsi mai nel cammino<br />
di formazione e a studiare il modo per conoscere<br />
la via che conduce all’incontro con<br />
Dio. Mediante opportuni riferimenti alla Ratio<br />
formationis, fr. José ha ricordato che la<br />
formazione deve essere un processo integrale<br />
e personalizzato, esperienziale, graduale,<br />
ben preparato e sempre verificato.<br />
Ne è seguita una conversazione schietta<br />
e cordiale tra postulanti, novizi, frati di professione<br />
temporanea e Ministro generale,<br />
conclusa con la celebrazione dell’Ora Sesta<br />
in chiesa e col pranzo in fraternità.<br />
Nel primo pomeriggio il Ministro ha fatto<br />
visita alla Comunità di Mondo X che si<br />
trova nella residenza “Cielo 91” di Alzate<br />
Brianza (CO), dove, assieme ai giovani della<br />
comunità di recupero, fondata da Fr. Eligio<br />
Gelmini, si trovano ospitati anche Fr.<br />
Onorio Pontoglio e due frati del Congo bisognosi<br />
di cure mediche assidue.<br />
Alle ore 17 il Ministro generale ha incontrato<br />
i frati con meno di dieci anni di<br />
professione solenne (Under ten) presso il<br />
Santuario S. Maria delle Grazie a Monza.<br />
Li ha invitati a rileggere la Lettera a loro inviata<br />
in occasione del III Capitolo internazionale<br />
delle Stuoie, poi, a partire dal Documento<br />
finale del Capitolo generale 2006,<br />
ha offerto spunti di riflessione sull’accompagnamento<br />
personalizzato e fraterno, sulla<br />
Formazione permanente e sul progetto<br />
personale di vita. Quindi è seguita una fraterna<br />
discussione, conclusa dalla celebrazione<br />
dei Vespri in Santuario.<br />
La gustosa cena e la gioiosa fraternità<br />
dopo cena hanno posto termine alla seconda<br />
giornata.<br />
29 Settembre<br />
La mattina di sabato il Ministro generale<br />
con il Vicario e il Definitore generale si so
572 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
no recati presso il Convento di Milano S.<br />
Angelo per l’incontro con tutti i frati della<br />
Provincia.<br />
La mattina, radunati nel salone-teatro<br />
dell’Angelicum, i frati hanno ascoltato<br />
l’intervento del Ministro generale, che ha<br />
analizzato in particolare alcuni temi desunti<br />
dal Progetto provinciale di vita fraterna<br />
emerso dal Capitolo provinciale del 2007 e<br />
posti nell’alveo del cammino dell’Ordine in<br />
preparazione all’ottavo centenario della sua<br />
fondazione. Si è parlato di interprovincialità,<br />
sostenuta dalla Provincia di Lombardia<br />
attraverso alcune scelte coraggiose, accogliendo<br />
le diversità e imparando a comunicare<br />
sempre meglio; di Formazione permanente,<br />
sottolineando l’importanza di trovare<br />
tempi in fraternità per condividere il<br />
proprio cammino di fede e la necessità del<br />
continuo aggiornamento con fedeltà creativa;<br />
di evangelizzazione, che è la ragion<br />
d’essere della nostra forma vitae, per qualificare<br />
con una chiara identità carismatica la<br />
nostra azione evangelizzatrice. Una menzione<br />
particolare il Ministro l’ha riservata<br />
per la Missione ad gentes, ringraziando la<br />
fraternità provinciale per il sostegno che dà<br />
ai progetti dell’Ordine e per la testimonianza<br />
di alcuni fratelli donata attraverso<br />
l’effusione del sangue (Mons. Salvatore<br />
Colombo e Fr. Pietro Turati in Somalia, Fr.<br />
Angelo Redaelli in Congo Brazzaville).<br />
Dopo brevi interventi del Vicario generale<br />
e del Definitore generale, il Ministro si<br />
è intrattenuto in un dialogo franco e fraterno<br />
con i frati, concludendo la mattinata con<br />
il pranzo.<br />
Nel pomeriggio la fraternità provinciale<br />
si è stretta attorno a Fr. Ambrogio Pessina e<br />
Fr. Simone Menoni per la loro professione<br />
solenne, celebrata con grande festa e concorso<br />
di popolo nella stupenda chiesa di S.<br />
Angelo.<br />
Alle 18 il Ministro generale ha incontrato<br />
le Suore Francescane presenti in Milano<br />
(Missionarie di Gesù Bambino, Missionarie<br />
del Cuore Immacolato di Maria e Missionarie<br />
di Maria) incoraggiandole a proseguire<br />
con gioia la loro attività pastorale e caritativa<br />
a servizio della Chiesa e della società milanese<br />
in collaborazione con i frati francescani.<br />
30 Settembre<br />
La domenica mattina, il Ministro generale<br />
ha incontrato le Clarisse dei Monasteri<br />
della Lombardia (Milano, Bergamo, Lovere<br />
e Bienno) e di Cademario (Svizzera)<br />
presso il Monastero di Bergamo. Alle ore 8,<br />
nel locale refettorio adibito a salone, si è tenuto<br />
l’incontro di dialogo tra Ministro e<br />
Clarisse. Dopo la presentazione del Ministro<br />
provinciale, la Presidente della Federazione<br />
Lombardia-Liguria-Piemonte, sr.<br />
Chiara Benedetta Conte, ha esposto la sua<br />
relazione presentando le comunità e la situazione<br />
attuale della Federazione. Quindi<br />
è seguito l’intervento dell’Assistente spirituale,<br />
Fr. Stefano Dallarda e la relazione del<br />
Ministro generale, che ha ribadito anche per<br />
le Sorelle Povere di S. Chiara la necessità di<br />
“tornare alle origini” per mantenere la consapevolezza<br />
della propria identità. Fr. José<br />
ha esortato le Clarisse a coltivare con cura<br />
la dimensione, loro propria, della contemplazione<br />
e a vivere sempre con fortezza la<br />
povertà evangelica. In seguito si è instaurato<br />
un fraterno dialogo con le Sorelle, e<br />
l’incontro si è concluso con la celebrazione<br />
dell’Eucaristia domenicale nella chiesa del<br />
Monastero.<br />
Lasciata Bergamo, il Ministro generale,<br />
sempre accompagnato dal Vicario e dal Definitore<br />
generale, è tornato a Milano per<br />
l’incontro con i Francescani secolari, OFS e<br />
Gifra, presso la Casa di accoglienza “Qjqaion”,<br />
antistante il Convento di S.Antonio.<br />
Qui, nella palestra della casa-famiglia, i numerosi<br />
laici francescani, giovani e meno<br />
giovani, accompagnati dagli Assistenti regionali<br />
e da alcuni Assistenti locali, hanno<br />
calorosamente accolto il Ministro e si sono<br />
intrattenuti con lui subito in un dialogo aperto<br />
e costruttivo. Il Ministro regionale OFS,<br />
Gigi Bozzi, e la Presidente regionale Gifra,<br />
Anna Milo, hanno offerto a Fr. José la presentazione<br />
delle realtà laicali francescane<br />
presenti in Lombardia e gli hanno posto delle<br />
domande a cui il Ministro ha puntualmente<br />
risposto. Quindi si è continuata la conversazione<br />
con i presenti fino alle ore 13.<br />
Con il pranzo di festa presso la fraternità<br />
di S. Antonio si è conclusa la Visita del Ministro<br />
generale alla Provincia S. Carlo Bor-
omeo di Lombardia, a laude di Cristo e del<br />
poverello Francesco.<br />
FR. ERNESTO DEZZA<br />
4. Festa giubilare con le Francescane<br />
Missionarie di Maria<br />
Roma, Basilica dell’Ara Coeli, 01.10.2007<br />
Lunedì 1 ottobre, di mattina, è stata festa<br />
grande nella basilica romana dell’Ara Coeli.<br />
Il motivo era dato dalla ricorrenza del<br />
125° anniversario dell’incontro tra Maria<br />
della Passione e il Ministro Generale dei<br />
Frati Minori, Padre Bernardino da Portogruaro,<br />
e dell’accoglienza da parte di quest’ultimo<br />
della fondatrice nel Terz’Ordine<br />
Francescano. Quel momento e quel gesto<br />
singolare stavano a significare l’accoglienza<br />
di tutte le Suore dell’Istituto che andava<br />
nascendo. Maria della Passione ha trasmesso<br />
quell’evento alle sorelle spiegandolo come<br />
un segno consolante della Provvidenza.<br />
“Senza volerlo, la Divina Provvidenza ci ha<br />
spinto verso l’Ara Coeli, nel settimo centenario<br />
della nascita di S. Francesco, e ci ha<br />
fatto adottare dal Ministro generale dei<br />
Frati Minori. Questo favore è l’eredità più<br />
preziosa che io trasmetto all’Istituto”. Era<br />
il 4 ottobre 1882.<br />
La festa all’Ara Coeli ha avuto come<br />
momento culminante la solenne celebrazione<br />
eucaristica presieduta dal Ministro Generale,<br />
Fr. José R. Carballo. Erano presenti<br />
oltre 200 sorelle dell’Istituto FMM, con la<br />
loro Madre Generale, Christianne Mégarbané,<br />
le sorelle del Consiglio Generale, Le<br />
Provinciali e le sorelle che si stanno preparando<br />
al Capitolo generale del prossimo anno.<br />
Da parte dei Frati Minori hanno concelebrato<br />
i fratelli del Definitorio generale, il<br />
Ministro provinciale di Roma, Frati rappresentanti<br />
della Curia generale e della Provincia<br />
Romana.<br />
L’assemblea che si è formata per la circostanza<br />
era davvero internazionale: sorelle<br />
e fratelli provenienti da ogni parte, praticamente<br />
da tutti i continenti, tutti a formare<br />
una grande famiglia nel nome di Francesco<br />
d’Assisi e del carisma francescano che ci<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
573<br />
identifica e ci accomuna. Assieme si è voluto<br />
fare memoria di un avvenimento che ha<br />
inaugurato per la famiglia francescana una<br />
realtà sorprendente e un tempo di grazia:<br />
125 anni. Assieme si è voluto ringraziare il<br />
Signore per tutto il bene compiuto. Assieme<br />
si è voluto celebrare la bontà del Signore e<br />
invocarlo per il futuro.<br />
La celebrazione tutta è stata molto sentita<br />
e, a tratti, commovente. I canti, magistralmente<br />
eseguiti dalle sorelle, e tutta<br />
l’animazione della liturgia con espressioni<br />
anche di altre culture, hanno creato il clima<br />
adatto per un intenso e partecipato momento<br />
celebrativo e di preghiera.<br />
All’omelia Fr. Josè, Ministro generale,<br />
ha rievocato gli inizi dell’Istituto delle<br />
Francescane di Maria, ha ricordato la tenerezza<br />
paterna con cui P. Bernardino ha accompagnato<br />
il nuovo Istituto, ha messo in<br />
evidenza le caratteristiche francescane che<br />
dagli inizi ha caratterizzato la vita e la missione<br />
delle Francescane di Maria. “Care sorelle,<br />
il vostro carisma è missionario, mariano<br />
e francescano. In quanto missionario,<br />
la vostra forma di vita è comprensibile soltanto<br />
a partire da questa logica del dono<br />
che vi porta ad uscire da voi stesse per andare<br />
incontro agli altri, particolarmente<br />
agli ultimi e agli esclusi…”. In quanto francescano,<br />
il vostro carisma esige che viviate<br />
sine proprio, un’espressione molto familiare<br />
a Francesco, spogliate di tutto per possedere<br />
colui che è tutto: tutto il bene, il sommo<br />
bene e, in questo modo possiate arricchire<br />
con la vostra povertà gli altri”.<br />
Ovviamente il Ministro ha raccomandato<br />
fervidamente alle sorelle di continuare ad<br />
essere “francescane” e di coltivare questo<br />
tratto della spiritualità come speciale carisma,<br />
insieme.<br />
I primi passi del nuovo Istituto e il suo<br />
profondo legame con l’Ordine dei Frati Minori,<br />
fin dalle origini, sono stati ricordati e<br />
riaffermati in vari momenti e in vari modi.<br />
E’ stato portato all’altare il mantello di Padre<br />
Bernardino da Portogruaro, mantello<br />
che egli stesso da Ministro generale donò a<br />
Maria della Passione come segno e garanzia<br />
che da quel momento l’accoglieva sotto la<br />
sua protezione. Significativa è stata la pre
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sentazione del tema del prossimo Capitolo<br />
Generale: “Francescane, chiamate a vivere<br />
la kenosi di Cristo, in fedeltà creativa e in<br />
solidarietà con questo mondo che soffre”.<br />
Le sorelle hanno portato, tra l’altro, il quadro<br />
raffigurante la Vergine Maria con il<br />
Bambino che P. Bernardino ha donato alla<br />
fondatrice e che ella ha sempre custodito<br />
con affetto e devozione.<br />
Nel momento della rievocazione dell’accoglienza<br />
di Maria della Passione da parte<br />
di Padre Bernardino, la Madre generale Sr.<br />
Christianne ha chiesto nuovamente al Ministro<br />
generale: accoglienza, accompagnamento<br />
e adozione da parte dell’Ordine. Il<br />
Ministro generale, ripetendo le espressioni<br />
usate dal suo predecessore, in nome di S.<br />
Francesco ha confermato l’accoglienza della<br />
Madre e di tutte le Francescane Missionarie<br />
di Maria, quelle presenti e quelle che<br />
verranno. Indubbiamente questo è stato uno<br />
dei momenti più toccanti della celebrazione<br />
poiché, al di là della ricorrenza e del fatto<br />
celebrativo, questo legame desiderato, richiesto<br />
e offerto, è una bella realtà che, dopo<br />
oltre un secolo, continua ad essere vivo e<br />
sentito da parte dell’Ordine e delle FMM.<br />
Dopo la Liturgia, la festa è proseguita<br />
come momento fraterno di incontro e di<br />
scambio di auguri nei locali del convento<br />
dell’Ara Coeli. Per l’Istituto FMM, da questo<br />
in giorno in avanti, si penserà e si progetterà<br />
il prossimo Capitolo generale.<br />
FR. MARIO FAVRETTO<br />
5. Visita alla Provincia dell’Assunzione<br />
della BVM in Erzegovina<br />
Mostar, 7-9.10.2007<br />
Il Ministro generale, Fr. José Rodríguez<br />
Carballo, accompagnato dal Definitore di<br />
zona, Fr. Šime Samac, ha compiuto una visita<br />
fraterna ai Frati della Provincia dell’Assunzione<br />
della BVM di Mostar.<br />
Tomislavgrad: Domenica, 7 ottobre<br />
Provenienti dalla Croazia, dove si era<br />
svolto l’incontro dei Frati in formazione<br />
iniziale della Conferenza Sud-Slavica, il<br />
Ministro e il Definitore generale, accompa-<br />
gnati da Fr. Ivan Sesar, Ministro provinciale,<br />
hanno fatto la prima sosta nel Convento<br />
di Tomislavgrad, nel nord-ovest della Provincia,<br />
accolti dal Guardiano, Fr. Mladen<br />
Rozić, dalla Fraternità locale e da diversi<br />
Frati della Provincia, dai membri della Gi-<br />
Fra e dell’OFS. Dopo una breve visita al<br />
Convento, alle ore 18 c’è stata la celebrazione<br />
dell’Eucaristia nella chiesa, dedicata<br />
a san Nikola Tavelić, che non è riuscita a<br />
contenere tutti i membri della Famiglia<br />
francescana: erano presenti, infatti, oltre<br />
1000 giovani della GiFra e diverse centinaia<br />
dell’OFS. Nell’omelia, prendendo lo<br />
spunto dal Vangelo, il Ministro generale ha<br />
invitato i giovani ad aprire il cuore a Gesù<br />
Cristo, poiché solo l’infinito può riempire il<br />
cuore umano, presupposto imprescindibile<br />
affinché si possa incidere nella vita personale<br />
e sociale. Inoltre ha invitato tutti a non<br />
vergognarsi delle proprie radici cristiane e<br />
ad accettare la fede come un dono prezioso.<br />
Dopo la messa il Ministro si è trattenuto ancora<br />
con i giovani, che hanno espresso tutta<br />
la loro gioia per l’incontro con il canto. Dopo<br />
la cena nel convento gli “Ospiti romani”<br />
sono stati condotti dal Ministro provinciale<br />
a Mostar nella Curia provinciale.<br />
Mostar: Lunedì, 8 ottobre<br />
Nella prima mattina il Ministro generale<br />
si è incontrato con i Guardiani. Nel suo intervento<br />
Fr. José si è soffermato sul ruolo e<br />
sull’importanza del Guardiano nell’animazione<br />
della vita fraterna. Dopo aver accennato<br />
ai possibili modelli per esercitare il ministero<br />
dell’autorità, il Ministro ha affrontato<br />
alcune problematiche concrete: la<br />
collaborazione fra il Governo provinciale e<br />
quello locale; l’attenzione e la cura premurosa<br />
verso tutti i Frati, in particolare verso i<br />
Frati “feriti” o che si sentono abbandonati,<br />
ecc. Alla riflessione del Ministro è seguito<br />
un fraterno dialogo su alcune problematiche<br />
inerenti alla vita della Provincia.<br />
La mattinata è proseguita con l’incontro<br />
con i Frati che vivono e lavorano a Medjugorje.<br />
Dopo il saluto di benvenuto del Parroco,<br />
Fr. Petar Vlašić, il Ministro ha ringraziato<br />
i Frati per quello che fanno in questo<br />
luogo di preghiera, li ha invitati a dare alla
spiritualità mariana un forte spessore teologico<br />
e a coltivare la propria vita spirituale.<br />
Dopo l’incontro fraterno è seguito il pranzo,<br />
a cui hanno partecipato anche altri quattro<br />
Definitori generali, che, nel loro viaggio<br />
verso Sarajevo per l’incontro dell’UFME,<br />
hanno fatto sosta a Medjugorje. Al termine<br />
il Parroco ha donato al Ministro una copia<br />
della statua del Cristo risorto, uno dei simboli<br />
di Medjugorje, e Fr. Svetozar Kraljević,<br />
a nome dell’Orfanotrofio “Villaggio<br />
della Madre” gli ha donato un quadro.<br />
Nel primo pomeriggio Fr. José si è recato<br />
nel convento di Humac, dove si trova il<br />
santuario di sant’Antonio e la Casa di noviziato.<br />
Nel suo intervento, prima con i Formandi<br />
e poi con i Formatori, il Ministro generale<br />
ha insistito sulla necessità dell’accompagnamento,<br />
che consiste nel lasciarsi<br />
guidare e nel confrontarsi con un’altra persona<br />
(maestro, confessore, guida spirituale)<br />
e con la Fraternità. Inoltre, ha esortato i Formandi<br />
a non aver paura di aprirsi ai maestri,<br />
mentre ai Formatori ha chiesto di mettere a<br />
disposizione dei giovani le loro energie e il<br />
loro tempo.<br />
Alle 18.00 è iniziata la S. Messa nella<br />
nuova Chiesa, stracolma di gente. Durante<br />
la celebrazione, presieduta dal Ministro<br />
provinciale, Fr. José nell’omelia ha ribadito<br />
la necessità della continua conversione e<br />
della sequela radicale di Cristo nella nostra<br />
vita di cristiani. Alla fine della celebrazione<br />
il Guardiano, Fr. Miro Šego, ha donato al<br />
Ministro un medaglione che rappresenta da<br />
una parte il più antico museo in Bosnia ed<br />
Erzegovina situato nel convento e dall’altra<br />
la pinacoteca dedicata alla Madre di Dio. Il<br />
Sindaco di Ljubuški, Ilko Barbarić, a nome<br />
della Città, ha salutato il Ministro e gli ha<br />
fatto dono di un quadro che rappresenta uno<br />
dei simboli della regione: le cascate del fiume<br />
Kravica! Dopo la cena il Ministro ha visitato<br />
suddetto museo e la pinacoteca.<br />
Široki Brijeg: Martedì, 9 ottobre<br />
Alle ore 9 il Ministro generale è stato accolto<br />
solennemente nella Basilica di Široki<br />
Brijeg. Subito dopo si è passati nella grande<br />
aula dove si è tenuta una presentazione multimediale<br />
della Provincia. È seguito l’in-<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
575<br />
contro con tutti i Frati della Provincia. Nel<br />
suo intervento Fr. José ha esposto la situazione<br />
attuale della vita consacrata ed ha<br />
esortato i Frati ad accogliere gli appelli che<br />
provengono dal Vangelo, che ci chiama a<br />
mettere vino nuovo in otri nuovi; dalla Chiesa,<br />
che ci sollecita alla fedeltà creativa; dall’Ordine,<br />
che ci invita all’essenziale. Il Ministro<br />
ha, poi, raccomandato di superare la<br />
tentazione di rispondere con paura, stanchezza<br />
o nostalgia, ma di accogliere<br />
l’appello ad impegnarsi decisamente per la<br />
rifondazione, cioè per “riprodurre con audacia<br />
la creatività di Francesco”. Come esigenze<br />
della rifondazione sono menzionate:<br />
la qualità della vita, l’autenticità, il discernimento.<br />
In riferimento alla situazione nella<br />
Provincia, il Ministro ha invitato i Frati a<br />
non avere paura di riflettere sul ridimensionamento<br />
delle presenze, affinché non succeda<br />
che nella ricerca del necessario si perda<br />
l’essenziale. Il breve tempo a disposizione<br />
non ha permesso di sviluppare un ampio<br />
dialogo fraterno.Alle ore 11, infatti, era previsto<br />
l’arrivo dei resti di tre Frati, uccisi dai<br />
partigiani dopo la Seconda Guerra Mondiale,<br />
ritrovati recentemente in una fossa comune<br />
in Croazia ed identificati con metodi<br />
moderni. I tre fanno parte del gruppo di 66<br />
Frati della Provincia che hanno avuto la<br />
stessa sorte e per i quali è stato aperto il processo<br />
di beatificazione. Dopo la sepoltura<br />
dei resti si è usciti sul sagrato del convento,<br />
dove si era radunata una grande folla e 66<br />
giovani parrocchiani, vestiti con il saio francescano,<br />
hanno rappresentato, con una suggestiva<br />
coreografia, l’uccisione dei Frati.<br />
Con la partecipazione di cinque Definitori<br />
generali, dei Ministri provinciali della<br />
Croazia e di 150 sacerdoti c’è stata la celebrazione<br />
dell’Eucaristia, presieduta dal Ministro<br />
generale. Nell’omelia Fr. José ha sottolineato<br />
il valore della testimonianza cristiana,<br />
che a volte richiede il martirio come<br />
è successo ai Frati uccisi in Erzegovina; ha<br />
invitato a non avere paura di consegnarsi a<br />
Cristo, poiché Lui “dà tutto e non toglie<br />
niente”; ha esortato a non dimenticare le<br />
proprie radici cristiane e a coltivare sentimenti<br />
di pace. Dopo la comunione il Ministro<br />
ha consegnato ad ogni frate la Regola
576 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
di san Francesco in croato; la Provincia ha<br />
voluto ricambiare, tramite il Ministro provinciale,<br />
con un quadro che rappresenta la<br />
figura stilizzata del nostro Fondatore e un<br />
altro che illustra la cittadina di Široki<br />
Brijeg. Inoltre gli è stato consegnato un albo<br />
di fotografie dei 66 Frati uccisi come ricordo<br />
di questa celebrazione, ma anche come<br />
promessa del reciproco ricordo nella<br />
preghiera.<br />
Dopo tale densa mattinata il Ministro generale<br />
è stato condotto a Mostar, dove ha incontrato<br />
il Vescovo locale, Mons. Ratko Perić.<br />
Alla presenza del Definitore generale,<br />
del Ministro provinciale e del Segretario,<br />
c’è stato un confronto aperto e franco su alcuni<br />
punti di comune interesse.<br />
Al ritorno nel convento di Mostar si è<br />
avuto l’incontro con i membri del Governo<br />
provinciale. In esso Fr. José ha richiamato i<br />
compiti del Definitorio provinciale nei riguardi<br />
della Fraternità provinciale e delle<br />
Fraternità locali: curare l’animazione, fare<br />
attenzione all’amministrazione e all’economia,<br />
impegnarsi in modo particolare nel<br />
campo della formazione iniziale e permanente.<br />
Inoltre, ha invitato i membri del Definitorio<br />
ad essere una vera Fraternità e ad<br />
agire in modo unitario nel prendere e nel<br />
portare avanti le decisioni; ha chiesto di elaborare<br />
un progetto per la Provincia da verificare<br />
nel prossimo Capitolo spirituale della<br />
Provincia. Alla riflessione sono seguiti il<br />
dialogo e il saluto del Guardiano, Fr. Mate<br />
Dragićević, il quale ha donato al Ministro<br />
una monografia delle opere artistiche, presenti<br />
nella nuova chiesa.<br />
Con questo incontro si è conclusa ufficialmente<br />
la Visita fraterna alla Provincia di<br />
Mostar, anche se il giorno dopo, andando<br />
verso Sarajevo per il Convegno dell’UFME,<br />
il Ministro generale, accompagnato dal Definitore<br />
generale e del Ministro provinciale,<br />
ha visitato ancora due Frati: Fr. Anthony<br />
Burnside, Guardiano, e Fr. Petar Drmić, Parocco,<br />
del Convento di Konjic dove durante<br />
l’ultima guerra i cristiani sono stati cacciati<br />
dai musulmani. Dopo un incontro fraterno<br />
con i Frati e lo scambio dei doni, il Ministro<br />
generale è stato saluto dal Rappresentante<br />
degli ortodossi e dall’Imam musulmano.<br />
La visita del Ministro generale ha provocato<br />
grande eco nei media locali e nazionali.<br />
Soprattutto ha suscitato grande soddisfazione<br />
tra i Frati, poiché l’hanno vissuta come<br />
un avvenimento significativo per la loro<br />
Provincia.<br />
FR. DRAGAN RUZIĆ<br />
6. A visit to the Province of St. John the<br />
Baptist, USA<br />
Cincinnati, 15-17.10.2007<br />
Fred Link, <strong>OFM</strong>, Minister Provincial,<br />
Jeffrey Scheeler, <strong>OFM</strong>, Vicar Provincial,<br />
Andrew Brophy, <strong>OFM</strong>, Visitor General,<br />
Finian McGinn, <strong>OFM</strong>, Definitor General<br />
and Timothy Sucher, <strong>OFM</strong>, Guardian of the<br />
Curia Friary met the Minister General at the<br />
airport and took him to the Pleasant Street<br />
friary for supper with the friars there. We<br />
were greeted by the guardian, Jim Bok,<br />
<strong>OFM</strong>. Dan Anderson, <strong>OFM</strong>, the secretary<br />
to the Provincial, prepared a delicious meal<br />
for us. After the meal and fine conversation,<br />
the Minister went to St Francis Seraph friary<br />
to prepare for the next day and to sleep.<br />
The Minister General began Tuesday,<br />
the 16th of October, by meeting the young<br />
men in initial formation at the National<br />
Shrine of St. Anthony. The Minister enjoyed<br />
the dialogue with the postulants,<br />
novices and men in post-novitiate formation<br />
and their formators. He, then, traveled<br />
to the Chancery office for a visit with Archbishop<br />
Daniel Pilarczyk of Cincinnati. The<br />
archbishop spoke highly of the fine work<br />
the friars accomplish in the archdiocese and<br />
of the success of the St. Anthony Messenger<br />
throughout the United States. After the visit<br />
with the archbishop, the Minister had a<br />
meeting scheduled at the offices of the St<br />
Anthony Messenger Press where Pat Mc-<br />
Closkey, <strong>OFM</strong>, and Jack Wintz, <strong>OFM</strong>, interviewed<br />
him for an article in the Messenger<br />
and for a radio program and gave him a<br />
tour of the building. During lunch at the<br />
Seraph friary, he met the friars and the lay<br />
staff of the parish and provincial curia. At<br />
four in the afternoon, the Minister addressed<br />
the friars of the province and sisters
from two convents of Poor Clares. This was<br />
a key address to the province and the topic<br />
was the “Grace of Our Origins”. At six in<br />
the afternoon, he concelebrated the Eucharist<br />
and preached to about one hundred<br />
assembled friars together with the Poor<br />
Clares, the affiliates to the province and order<br />
and the Secular Franciscans. The sermon<br />
was based on the formula of our religious<br />
profession.<br />
After Mass, during the period before the<br />
festive meal, the Minister General visited<br />
with the many guests. The Minister was<br />
quite impressed by the fact that Fred Link,<br />
<strong>OFM</strong>, the Provincial, knew each individual<br />
by name and was able to say something<br />
positive about each one. We filled the refectory<br />
for a fine, festive meal – with plenty of<br />
food and good conversation. The day was<br />
very tightly scheduled, but extremely well<br />
organized – and the Minister enjoyed it very<br />
much. I am sure he was quite tired when he<br />
went to bed that evening.<br />
Wednesday, as we had a plane to catch at<br />
one o’clock, we began early with Mass. The<br />
Minister, then, blessed a statue of St. Francis<br />
outside the St. Anthony Messenger office<br />
building; Greg Friedman, <strong>OFM</strong>, the<br />
pastor and Tim Sucher, <strong>OFM</strong>, the director<br />
of ministries, gave us a tour of the excellent<br />
parochial elementary school and of the various<br />
ministries of “Over the Rhine”. The<br />
Minister ended his visit with an interesting<br />
and exciting dialogue with the Provincial,<br />
the vicar and definitors of the Province of<br />
St. John the Baptist – and we left for the airport.<br />
This was a very good visit!<br />
FR. FINIAN MCGINN, <strong>OFM</strong><br />
7. È sorta una nuova Provincia in Austria<br />
Pupping, Austria, 21.10.2007<br />
La decisione della fusione delle due Province<br />
in Austria, la Provincia di San Bernardino<br />
(Vienna) e quella del B. Engelbert<br />
Kolland (Innsbruck), in vista della creazione<br />
di una nuova Entità, è stata presa dal Definitorio<br />
generale il 10 gennaio 2006 e comunicata<br />
alle Province il 17 gennaio duran-<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
577<br />
te una visita del Definitore generale, Fr.<br />
Jakab Várnai. Il decreto stabiliva la scadenza<br />
«entro la fine dell’anno 2007». Per seguirne<br />
il cammino è stato nominato un Delegato<br />
generale, Fr. Claudius Groß, della<br />
Provincia di S. Elisabetta in Germania (Fulda).<br />
Il Delegato ha iniziato la preparazione<br />
con la convocazione di una Commissione<br />
preparatoria, composta dai due Definitori<br />
provinciali, che ha poi istituito vari gruppi<br />
di studio. Nel corso dei lavori è emersa la<br />
proposta del 21 ottobre 2007 come possibile<br />
data per la fusione, proposta accolta dal<br />
Definitorio generale.<br />
Il 21 ottobre 2007, pertanto, a Pupping,<br />
in prossimità di Linz, il Ministro generale,<br />
Fr. José R. Carballo, accompagnato dal Definitore<br />
generale di zona, Fr. Jakab Várnai,<br />
ha eretto la nuova Provincia in Austria. La<br />
giornata è iniziata con la celebrazione dell’Eucaristia<br />
nella chiesa del “Shalom-Kloster”<br />
di Pupping, presieduta dal Ministro.<br />
Erano presenti anche Frati delle Province limitrofe:<br />
Germania, Svizzera, Trento, Croazia,<br />
Ungheria, Slovacchia, Rep. Ceca, e<br />
Frati delle Province di Polonia. L’Eucaristia<br />
si è svolta con una buona partecipazione delle<br />
Clarisse, di Suore Francescane, dei Fratelli<br />
e delle Sorelle dell’OFS, di altri Religiosi,<br />
di Rappresentanti di alto livello della<br />
vita pubblica, e di molte persone legate all’Ordine<br />
in Austria. Alla fine della celebrazione<br />
è arrivato anche il Vescovo membro<br />
della Provincia: Mons. Franz Lackner, ausiliare<br />
di Graz, il quale ha portato il saluto della<br />
Conferenza Episcopale dell’Austria.<br />
Durante l’atto penitenziale i due Ministri<br />
provinciali uscenti – Fr. Anton Bruck (Vienna)<br />
e Fr. Rupert Schwarzl (Innsbruck) – hanno<br />
posto i sigilli sull’altare e il Ministro generale<br />
li ha ringraziati per il servizio svolto.<br />
Dopo l’eucaristia i concelebranti, tolti i<br />
paramenti liturgici, si sono riuniti nella<br />
chiesa. Il Definitore generale ha letto i due<br />
Decreti di soppressione delle Province attuali,<br />
poi il Ministro generale ha letto i Decreti<br />
di erezione della nuova Provincia con<br />
il titolo di “San Leopoldo” e di nomina del<br />
nuovo Governo. Il Ministro ha chiesto ad<br />
ogni Frate del nuovo Governo se accettava<br />
l’incarico, poi il nuovo Ministro e il Vicario
578 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
hanno emesso la professione di fede e fatto<br />
il giuramento.<br />
Il nuovo Governo della Provincia “S.<br />
Leopoldo” è così composto: Ministro provinciale,<br />
Fr. Rupert Schwarzl; Vicario provinciale,<br />
Fr. Gottfried Wegleitner; Definitori:<br />
Fr. Willibald Hopfgartner, Fr. Alexander<br />
Puchberger, Fr. Matthias Maier, Fr. Ulrich<br />
Zankanella e Fr. Fritz Wenigwieser. Fr.<br />
Gottfried, Fr. Matthias e Fr. Ulrich erano<br />
membri della Provincia “S. Bernardino da<br />
Siena” (Vienna), gli altri della Prov. “B. Engelbert<br />
Kolland” (Innsbruck).<br />
Il Ministro generale ha rivolto un’esortazione<br />
a tutti i Frati, con sottolineature importanti<br />
per il cammino che li attende nella<br />
costruzione della nuova Entità e per il lavoro<br />
del primo Capitolo provinciale che stava<br />
per iniziare lo stesso giorno a Pupping.<br />
Nel pomeriggio il Ministro generale e il<br />
Definitore generale sono tornati a Vienna,<br />
dove la mattina dopo si è svolta una conferenza<br />
stampa con i più importanti Giornali e<br />
Radio dell’Austria.<br />
FR. JAKAB VÁRNAI<br />
8. Visita a la Provincia franciscana de<br />
Cartagena<br />
22-24.10.2007<br />
En esta ocasión, la visita fraterna del Ministro<br />
General a la Provincia franciscana de<br />
Cartagena (España), se ha hecho coincidir<br />
con un acontecimiento de carácter académico<br />
que reviste mucha importancia, tanto para<br />
dicha Provincia como para la Conferencia<br />
hispano-portuguesa. En el transcurso de la<br />
visita se ha inaugurado el curso académico<br />
2007-08 y se ha celebrado la agregación del<br />
Instituto Teológico de Murcia a la Pontificia<br />
Universidad Antonianum de Roma, adquiriendo<br />
el rango de Facultad de Teología.<br />
Día 22 de octubre<br />
El Ministro general, llegaba a las 9 de la<br />
noche al aeropuerto de Alicante, procedente<br />
de Viena. Fueron a recibirle al aeropuerto<br />
el Definidor general de zona, fr. Miguel<br />
Vallecillo, el Ministro provincial, fr. Saturnino<br />
Vidal, y el Director del Instituto Teoló-<br />
gico, fr. Pedro Riquelme. Acto seguido nos<br />
trasladamos al convento de la Merced de<br />
Murcia, sede de la Curia provincial. Después<br />
de saludar a la fraternidad y a otros<br />
hermanos que habían venido para la ocasión,<br />
como el Cardenal Prefecto de la Congregación<br />
del Clero, Mons. Fr. Claudio<br />
Hummes, o el Arzobispo de Tánger, Mons.<br />
Santiago Agrelo, nos retiramos a descansar.<br />
El primer acto de la visita era el encuentro<br />
con las hermanas contemplativas, clarisas<br />
y concepcionistas. El encuentro se tuvo<br />
en Los Algezares, una zona a las afueras de<br />
Murcia, casi una pequeña Tebaida, pues están<br />
juntos los monasterios de clarisas, carmelitas<br />
y concepcionistas, el santuario de la<br />
Patrona de Murcia, la Virgen de la Fuensanta,<br />
y la Casa de los canónigos. Las hermanas<br />
fueron llegando de los diversos monasterios<br />
de la Federación hasta alcanzar un<br />
número de 110. Después de los saludos, se<br />
celebró la Eucaristía en la iglesia de las clarisas.<br />
El Ministro general centró su reflexión<br />
en lo que la Novo Millennio Ineunte<br />
dice para la Iglesia pero aplicado a la vida<br />
consagrada y animando a las hermanas a<br />
mirar al futuro con esperanza, sin complejos,<br />
sino viviendo este presente con una entera<br />
dedicación al Señor.<br />
Terminada la Eucaristía y, hecha la foto<br />
de grupo, nos trasladamos al cercano monasterio<br />
de las concepcionistas, donde se tuvo<br />
el encuentro propiamente dicho con el<br />
Ministro.<br />
La Presidenta de la Federación de Clarisas<br />
del Inmaculado Corazón de María tomó<br />
la palabra para dar la bienvenida y presentar<br />
su Federación, los monasterios, el estado de<br />
las vocaciones y de la formación permanente.<br />
Agradeció al Ministro sus cartas y documentos<br />
de la Orden, el próximo encuentro<br />
en Asís, y subrayó la unión en el mismo carisma,<br />
la cercanía a las vicisitudes de nuestra<br />
Orden y de la Provincia, terminando su<br />
intervención destacando que tenemos el reto<br />
de una fidelidad creativa para nuestros<br />
tiempos.<br />
También la Presidente de la Federación<br />
de Concepcionistas de la Inmaculada Concepción<br />
tomó la palabra para dar la bienvenida<br />
y expresar sus sentimientos de gozo y
fraternidad por este acontecimiento y encuentro<br />
que permite unirnos en familia<br />
franciscana. Presentó a su Federación, los<br />
monasterios y las circunstancias que conforman<br />
su vida, pero que, a pesar de ser pocas<br />
se sienten muy vivas. En la Inmaculada<br />
Concepción coincidimos todos y se complementan<br />
nuestros carismas.<br />
A continuación el Ministro les dirigió la<br />
palabra, reflexionando sobre el carácter de<br />
cambio acelerado del tiempo actual y las<br />
llamadas que nos vienen de las diversas instancias<br />
del mundo, del Evangelio, de la<br />
Iglesia y la Orden. Se pueden dar diversas<br />
posturas, pero la positiva es la de la refundación<br />
en su sentido concreto. Entre otros<br />
aspectos de la vida consagrada, se detuvo<br />
especialmente en la contemplación y la vida<br />
fraterna. Al terminar su conferencia se entabló<br />
un diálogo.Al término de la sesión le regalaron<br />
al Ministro, como recuerdo de su<br />
visita, una bella y original vidriera con tres<br />
manos que sostienen los simbolos de las<br />
tres Ordenes.<br />
En el mismo monasterio de concepcionistas<br />
tuvimos la comida que compartimos<br />
todos, franciscanos, clarisas y concepcionistas,<br />
en fraternidad y alegría.<br />
A las 5 de la tarde, el Ministro general recibió<br />
a la prensa y medios de comunicación<br />
social, como preparación al acto académico<br />
que se iba a celebrar más tarde.<br />
Apertura del curso y Acto académico: A<br />
las 18’30 dio comienzo el primero de los<br />
actos de la tarde con la celebración de la<br />
Misa del Espíritu Santo en la iglesia franciscana<br />
de La Merced. La Eucaristía fue<br />
presidida por el Sr. Cardenal Arzobispo de<br />
Sevilla, Fr. Carlos Amigo Vallejo, ofm, y<br />
concelebrada por el Sr. Cardenal Prefecto<br />
de la Congregación del Clero, Fr. Claudio<br />
Hummes, ofm, el arzobispo de Tánger,<br />
Mons. Fr. Santiago Agrelo, ofm, el obispo<br />
de la diócesis de Cartagena en Murcia,<br />
Mons. Juan Antonio Reig Pla, los señores<br />
obispos de Almería, Mons. Adolfo González<br />
Montes, de Albacete, Mons. Ciriaco Benavente,<br />
el Ministro general ofm, el Definidor<br />
general, los Ministros provinciales de la<br />
Confres y muchos sacerdotes y religiosos<br />
vinculados al Instituto Teológico y miem-<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
579<br />
bros de la Provincia de Cartagena. En la celebración<br />
intervino el Coro Iubilate dirigido<br />
por D. Agustín Sánchez.<br />
Finalizada la Eucaristía, y tras una pausa<br />
de descanso, se volvió a la iglesia a las<br />
20’00 horas para tener el acto académico<br />
propiamente dicho. Se comenzó con el canto<br />
del Veni Creator Spiritus y seguidamente<br />
se procedió a la lectura del decreto por el<br />
que el Excmo. Ayuntamiento concede la<br />
Medalla de Oro de la Ciudad de Murcia a la<br />
Orden Franciscana por los 750 años de la<br />
presencia franciscana en la ciudad. A continuación,<br />
el alcalde, D. Miguel Ángel Cámara<br />
Botía, procedió a la entrega de la distinción<br />
al Ministro provincial y agradeció a<br />
la Orden Franciscana su labor realizada durante<br />
todos estos siglos en la ciudad. Le correspondió<br />
el Ministro provincial, fr. Saturnino<br />
Vidal, dándole las gracias y manifestando<br />
la actitud de los franciscanos de<br />
seguir contribuyendo al servicio de los ciudadanos.<br />
Seguidamente se procedió al acto académico,<br />
con la lectura de los diversos Decretos<br />
Oficiales de la Congregación de la Educación<br />
Católica por el Secretario general<br />
del Instituto Teológico de Murcia, fr. Miguel<br />
Ángel Escribano Arráez, dándose así<br />
cumplimiento a la Agregación a la Pontificia<br />
Universidad Antonianum, como Facultad<br />
de Teología Fundamental.<br />
La lección inaugural del Curso Académico<br />
2007-2008 la impartió el Rvmo. P. Fr.<br />
José Rodríguez Carballo, Ministro general<br />
de la Orden Franciscana y Gran Canciller<br />
de la PUA de Roma.<br />
Al terminar su disertación, la Schola<br />
Gregoriana de Murcia interpretó algunas<br />
antífonas como tránsito para dar paso a las<br />
intervenciones de las diversas personalidades<br />
que asistían al mismo. La primera intervención<br />
fue la del Rector Magnífico de la<br />
PUA, fr. Johannes B. Freyer, con un fuerte<br />
contenido académico sobre el saber en un<br />
mundo globalizado al servicio de los más<br />
necesitados de la sociedad. Le sucedieron<br />
en el uso de la palabra D. Manuel Vidal, Vicerrector<br />
de Relaciones Institucionales de la<br />
Universidad de Murcia, D. José Ballesta<br />
Germán, Consejero de Obras Públicas de la
580 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Comunidad Autónoma de Murcia, D. Juan<br />
Ramón Medina, Consejero de Educación<br />
de la Comunidad Autónoma de Murcia,<br />
Mons. D. Juan Antonio Reig Pla, Obispo de<br />
la Diócesis de Cartagena-Murcia, el Sr.<br />
Cardenal Fr. Claudio Hummes, Prefecto de<br />
la Congregación para el Clero, y Fr. Pedro<br />
Riquelme, Director del Instituto Teológico<br />
de Murcia.<br />
Al finalizar estas intervenciones, el Ministro<br />
general declaró oficialmente la apertura<br />
del Curso. El día terminó con la cena<br />
festiva en el convento de Santa Catalina del<br />
Monte.<br />
Día 24 de octubre<br />
Es el día dedicado más específicamente<br />
a los hermanos de la Provincia. Para ello, se<br />
escogió el convento de Orihuela (Alicante),<br />
tradicional casa de estudios, amplia y acogedora,<br />
a donde llegamos sobre las 11’00 de<br />
la mañana. Después del recibimiento y los<br />
saludos, se celebró la Eucaristía en la que<br />
participaron unos 40 hermanos. El Ministro<br />
general la centró en la vivencia de la Regla<br />
en fidelidad, el agradecimiento de la vocación,<br />
y comentó las exigencias contenidas<br />
en la fórmula de la Profesión franciscana.<br />
Terminada la Eucaristía se tuvo un encuentro<br />
con los hermanos. El Ministro provincial,<br />
fr. Saturnino Vidal, dio la bienvenida<br />
oficial y comentó el estado actual de la<br />
Provincia, concluyendo que su futuro pertenece<br />
a Dios.<br />
Seguidamente, el Ministro general tomó<br />
la palabra para comentar el sentido de lo<br />
que se pretende en la celebración del octavo<br />
Centenario según el Proyecto elaborado.<br />
Todo se ha de basar en tres pilares, la santidad,<br />
la preparación intelectual y la cercanía<br />
al pueblo, y con la actitud de asumir con gozo<br />
nuestra condición de menores, apostando<br />
por la calidad de vida, y privilegiando lo<br />
simbólico sobre lo eficaz. Al concluir su reflexión<br />
le siguió un ponderado coloquio sobre<br />
diversas cuestiones hasta la hora de la<br />
comida, que tuvimos en alegría fraterna.<br />
A media tarde, ya en Murcia, hubo una<br />
sesión con el Definitorio de la Provincia,<br />
con la exposición del Ministro provincial de<br />
aquellos puntos que en estos momentos son<br />
de más interés para la vida provincial, a los<br />
que el Ministro general respondió e iluminó<br />
con su alto magisterio y palabras fraternas<br />
de cercanía y acompañamiento.<br />
Seguidamente se reunió con un numeroso<br />
grupo de hermanos de la Orden Franciscana<br />
Seglar. Fue un encuentro estimulante,<br />
en el que se comentó el sentido de la vocación<br />
seglar franciscana, la formación y la<br />
misión en la Iglesia y la sociedad. Después<br />
de un animado coloquio con el Ministro, el<br />
Definidor general les dirigió unas palabras<br />
de saludo y aliento en base a las cuestiones<br />
que habían salido en el diálogo que se había<br />
tenido.<br />
El día concluyó con la visita a la Casa<br />
General de las Terciarias Franciscanas de la<br />
Inmaculada, donde cenamos.<br />
Día 25 de octubre<br />
Muy temprano, el Ministro provincial,<br />
llevó al aeropuerto de Alicante al Ministro<br />
general y al Definidor de zona, donde nos<br />
despidió, emprendiendo el regreso a Roma.<br />
FR. MIGUEL VALLECILLO MARTÍN, <strong>OFM</strong><br />
9. Visita alla Provincia di santa Elisabetta<br />
a Fulda in Germania<br />
Fulda, 17-20.11.2007<br />
Il Ministro generale, Fr. José R. Carballo,<br />
e il Definitore, Fr. Jakab Várnai, hanno visitato<br />
la Provincia di santa Elisabetta a Fulda<br />
in Germania, dal 17 al 20 novembre 2007, in<br />
occasione della conclusione dell’anno giubilare<br />
della Patrona dell’OFS per l’VIII Centenario<br />
dalla sua nascita. Sull’odierno territorio<br />
di questa Provincia, infatti, ha vissuto Elisabetta,<br />
figlia del Re di Ungheria e langravia<br />
di Turingia.Ai festeggiamenti hanno partecipato<br />
anche tre Frati del Giappone, dove la<br />
Provincia aveva un territorio missionario, il<br />
Ministro provinciale della Rep. Ceca e i Frati<br />
della Provincia di Hannover, che, insieme<br />
ai Frati della Provincia di Fulda e a quelli<br />
delle altre due Province tedesche, hanno deciso<br />
di intraprendere il cammino verso un’unica<br />
Entità entro il 2010.<br />
Dopo l’arrivo all’aeroporto di Frankfurt<br />
e una sosta nella Fraternità inserita nella
città, si è giunti a Fulda nella sera del 17 novembre.<br />
La visita è iniziata con la celebrazione<br />
solenne dei Vespri nella chiesa dei<br />
Frati di Fulda, sulla collina di Frauenberg,<br />
con una nutrita partecipazione di laici, vicini<br />
al convento e alla Provincia. Dopo il saluto<br />
del Ministro provinciale, Hadrian Koch,<br />
il Ministro ha evocato la memoria di<br />
santa Elisabetta come penitente francescana.<br />
Il Ministro ha poi visitato la tomba di un<br />
suo predecessore, Aloisius Lauer (Ministro<br />
generale 1897-1903).<br />
Il 18 novembre ci si è trasferiti a Eisenach<br />
per la conclusione delle celebrazioni in<br />
onore di santa Elisabetta, con un programma<br />
ben nutrito: alle 9, nella Chiesa di santa<br />
Elisabetta, Celebrazione eucaristica, presieduta<br />
dal Dr. Joachim Wanke, Vescovo di Erfurt;<br />
alle 11, preghiera ecumenica nella<br />
Chiesa di san Giorgio, dove santa Elisabetta<br />
aveva celebrato le sue nozze. In quest’ultima<br />
circostanza hanno parlato, tra gli altri,<br />
il Vescovo Wanke, il Vescovo Luterano Christoph<br />
Kähler e il Ministro generale.<br />
L’ecumene è una realtà quotidiana: sul territorio<br />
della Diocesi di Erfurt ci sono circa 6<br />
milioni di abitanti, di cui circa 550.000 luterani<br />
e solo 170.000 cattolici. Dopo il pranzo<br />
gli ospiti hanno visitato l’esposizione ufficiale<br />
su santa Elisabetta nel Castello di<br />
Wartburg, visita guidata dall’ideatore dell’esposizione,<br />
il Prof. Dr. Matthias Werner.<br />
Alla fine della giornata si è tornati di nuovo<br />
a Fulda.<br />
Il 19 novembre è iniziato con una visita<br />
al Vescovo di Fulda, Mons. Heinz Josef Algermissen,<br />
che ha manifestato il suo apprezzamento<br />
per il servizio dei Frati a Fulda. Ci<br />
si è, poi, recati ad Hofheim, dove la Provincia<br />
gestisce un Centro di Spiritualità e diAccoglienza<br />
(Bildungshaus). Il Ministro ha incontrato<br />
i giovani Frati delle quattro Province<br />
<strong>OFM</strong> della Germania: tre postulanti,<br />
cinque novizi, sei degli undici Frati professi<br />
temporanei e tre frati “under 10”. Nel dialogo<br />
sono emerse alcune tematiche come<br />
l’accompagnamento, vivere il Vangelo in<br />
Fraternità e il cammino formativo. Nella serata<br />
si è svolto un incontro con il Definitorio<br />
della Provincia, in cui i partecipanti hanno<br />
illustrato il progetto dell’unificazione delle<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
581<br />
Province in Germania come un intenso cammino<br />
spirituale. Il Ministro generale ha incoraggiato<br />
tale proposito ed ha invitato il<br />
Governo provinciale a promuovere, in tal<br />
senso, un comune sentire fraterno. La situazione<br />
demografica non buona della Provincia<br />
ha anche suscitato ulteriori riflessioni.<br />
La giornta si è conclusa con la Celebrazione<br />
eucaristica con i Frati presenti e con i laici<br />
che sostengono il Centro.<br />
Il 20 novembre ci si è recati a Grosskrotzenburg,<br />
nella scuola gestita dalla Provincia.<br />
Qui il Ministro ha incontrato la Fraternità<br />
locale, la Direzione e i Professori della<br />
scuola; poi ha partecipato ad alcuni momenti<br />
della vita della scuola: una lezione di<br />
fisica, un breve spettacolo in latino, ha conversato<br />
con gli studenti della lingua spagnola,<br />
ha ascoltato il coro della scuola. Particolarmente<br />
interessante è stato conoscere<br />
l’attività del Centro Pedagogico (franziskanisches<br />
Bildungswerk), un servizio della<br />
Provincia per l’aiuto educativo delle famiglie<br />
e dei professori in prospettiva francescana.<br />
Nel pomeriggio si è tenuto un incontro<br />
con tutti i Frati della Provincia. Fr. Benedikt<br />
Mertens ha presentato il passato e<br />
presente dell’impegno di evangelizzazione<br />
della Provincia, poi è intervenuto il Ministro<br />
generale, soffermandosi, in modo particolare,<br />
sull’evangelizzazione francescana e<br />
sulle sfide del mondo di oggi. Una Celebrazione<br />
eucaristica, con la partecipazione di<br />
Frati, Professori e genitori degli studenti, ha<br />
concluso la visita.<br />
FR. JAKAB VÁRNAI<br />
10. Partecipazione alla conclusione delle<br />
celebrazioni dei 50 anni della presenza<br />
francescana nell’Africa occidentale<br />
Abidjan (Costa d’Avorio), 02.12.2007<br />
La Provincia del Verbo Incarnato ha celebrato<br />
il giubileo della presenza francescana<br />
nell’Africa Occidentale. Nel 1956 i Frati<br />
della Provincia di Parigi arrivarono in Togo,<br />
dove nel 2006 sono iniziate le celebrazioni<br />
giubilari. Nel 1957 i Frati della Provincia di<br />
Rennes s’installarono al sud della Costa<br />
d’Avorio. Le due missioni si riunirono in se
582 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
guito in Federazione ed oggi costituiscono<br />
una Provincia, insieme con altre Fraternità<br />
nel Benin e in Bourkina Faso.<br />
La domenica 2 dicembre 2007 si sono<br />
concluse le celebrazioni giubilari ad<br />
Abidjan, capitale della Costa d’Avorio, con<br />
la partecipazione del Ministro generale, Fr.<br />
José R. Carballo, che ha presieduto la Messa<br />
solenne; del Vescovo del luogo, Mons.<br />
Paul Dacoury; e dell’Arcivescovo francescano,<br />
Mons. Paul-Siméon Ahouanan Djro;<br />
del Definitore generale, Fr. Amaral Bernardo<br />
Amaral; del Moderatore per le missioni,<br />
Fr. Vincenzo Brocanelli.<br />
A conclusione della celebrazione, il Ministro<br />
generale ha rivolto alla Famiglia<br />
francescana, ai cristiani e ai responsabili<br />
pubblici un appello alla riconciliazione e alla<br />
costruzione di una pace stabile.<br />
Per l’occasione del giubileo, il Vescovo<br />
locale ha benedetto e posto la prima pietra<br />
per la costruzione di un nuovo campanile, e<br />
anche la stampa locale ha mostrato interesse<br />
per l’avvenimento.<br />
Il 1 dicembre il Ministro generale ha incontrato<br />
i Frati della Provincia, ai quali ha<br />
lasciato un messaggio di grande apprezzamento<br />
per il lavoro dei missionari e alcune<br />
sfide importanti perché la Provincia del<br />
Verbo Incarnato possa crescere e consolidarsi.<br />
Ha, inoltre, incontrato la Famiglia<br />
francescana e le Sorelle Clarisse.<br />
Nei giorni precedenti alla chiusura del<br />
giubileo, il Ministro generale, con una nutrita<br />
delegazione di Frati, ha visitato i luoghi<br />
delle origini della presenza francescana in<br />
Costa d’Avorio, in particolare la tomba del<br />
primo Frate autoctono, Fr. Venance Ahouman,<br />
il luogo dove venne assassinato Fr.<br />
Jean-Paul Moisdon, e la tomba di Fr. Luis<br />
Djama. Nel ricostruire la memoria delle origini<br />
missionarie sono state visitate anche le<br />
prime parrocchie francescane: S. Anna a<br />
Port-Bouet, e Giovanna d’Arco a Treichville.<br />
I Frati della Provincia hanno vissuto<br />
questo giubileo come un tempo di grande<br />
fecondità spirituale e di fedeltà, e come<br />
l’inizio di un cammino ancora più motivato<br />
e missionario.<br />
FR. VINCENZO BROCANELLI<br />
11. Visit to the Province of “Our Lady<br />
Queen of Peace” in South Africa<br />
Johannesburg, South Africa, 04-07.12.2007<br />
The Minister General, Br. José R. Carballo,<br />
accompanied by the General Definitor<br />
for Africa, Br. Amaral Bernardo Amaral,<br />
arrived in Johannesburg at 10.30 am on<br />
the 4th December to carry out a fraternal<br />
visit to the Province of South Africa. The<br />
guests from Rome were met at the airport<br />
by the Minister Provincial, Br. Vumile Nogemane,<br />
who immediately brought them to<br />
La Verna (Vanderbijlpark), the provincial<br />
centre for spiritual gatherings.<br />
The Friars of the Province were assembled<br />
there to celebrate, in a Chapter of<br />
Mats, the 75th Anniversary of the arrival of<br />
the first Friars to South Africa.<br />
* The Province of “Our Lady Queen of<br />
Peace” is the result of the arrival of three<br />
groups of Friars: the first group arrived in<br />
Kwazulu from Bavaria, Germany, in 1932;<br />
the second arrived in Kokstad from Ireland<br />
in 1946; the third arrived in Queenstown<br />
from England in 1948.<br />
The three groups operated separately in<br />
the “implantatio ecclesiae” at the beginning.<br />
However, the first local vocation, Br.<br />
Bonaventura Hinwood, came in 1955, and<br />
Br. Wilfrid Napier, the present Card. Archbishop<br />
of Durban was professed in 1961.<br />
Both entered the Province of Ireland. Some<br />
Irish Friars left Kokstad to found a new<br />
presence in Vanderbijlpark in 1956.<br />
* The formation of candidates to the Order<br />
in South Africa, from whichever group,<br />
was organised at the suggestion of the English<br />
Friars in 1967. The three groups of Friars<br />
gave life to a Federation, with 86 Friars,<br />
of whom 4 were local, in 1977. The Federation<br />
was raised to the status of a Vice-<br />
Province, with 100 Friars, of whom 25 were<br />
local, in 1985. It became the first Franciscan<br />
Province of Sub-Saharan Africa, with<br />
96 Friars, of whom 30 were local, in 1997.<br />
The Province opened a missionary presence<br />
in Namibia, with 4 Friars, as a sign of<br />
growth and maturity, in 2005. At the time of<br />
the Celebrative Chapter of Mats in 2007, in<br />
the presence of the Minister General, the
Province had: 80 professed Friars, of whom<br />
40 are local; 14 temporarily professed; 5<br />
Novices; and 2 Postulants.<br />
* From memory to the challenges of the<br />
present. The Province still depends on a<br />
considerable group of Friars of advanced<br />
age. The more urgent challenges, then, are:<br />
the promotion of vocations, a serious initial<br />
formation and a constant ongoing formation<br />
in order to give testimony to the franciscan<br />
charism with freshness today. The<br />
Province, however, still has to learn to walk<br />
on its “own legs” (= financial autonomy).<br />
BR. AMARAL BERNARDO AMARAL<br />
12. Visita a la Federación Franciscana<br />
de Marruecos<br />
Tánger, 12-15.12.2007<br />
Del 12 al 15 de diciembre de 2007, el Ministro<br />
general ha visitado la Federación<br />
Franciscana de Marruecos, acompañado por<br />
Fr. Miguel Vallecillo, Definidor general.<br />
Avanzada la noche del día 12, llegaba el<br />
Ministro general, procedente de Roma, al<br />
aeropuerto de Tánger. Fue recibido por el<br />
presidente de la Federación, Fr. Manuel Corullón,<br />
que nos acompañó hasta el convento<br />
del Espíritu Santo, sede de la fraternidad<br />
franciscana y de la catedral de la archidiócesis.<br />
Después de los saludos de bienvenida<br />
por parte de los hermanos, a pesar de la hora<br />
tardía, se tuvo una amena conversación<br />
con los mismos, a la que se unió, un poco<br />
más tarde, el Sr. Arzobispo, Fr. Santiago<br />
Agrelo, ofm, que llegaba de una visita pastoral.<br />
Día 13<br />
La visita dio comienzo oficialmente por<br />
la mañana con la bienvenida oficial del Presidente<br />
en la capilla del convento, según el<br />
ritual. A continuación se tuvo la oración de<br />
Laudes en la que el Ministro agradeció el<br />
gesto de acogida y expresó su satisfacción<br />
por regresar a esta comunidad, después de<br />
11 años, pero en esta ocasión como sucesor<br />
de San Francisco.<br />
Mientras llegaban los hermanos, se hizo<br />
una visita a las dependencias del arzobispa-<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
583<br />
do, donde saludamos de nuevo al Señor Arzobispo,<br />
que nos recibió con mucha sencillez<br />
y fraternidad en su despacho y nos mostró<br />
el resto de la casa.<br />
A las 10 de la mañana ya habían llegado<br />
los hermanos de las fraternidades cercanas,<br />
que coinciden con la zona norte y con el arzobispado<br />
de Tánger: Tetuán, Larache, Alhucemas<br />
y un hermano de la fraternidad de<br />
Meknes. Después del saludo y presentación<br />
del Presidente de la Federación, el Ministro<br />
dirigió la palabra a los hermanos, resaltando<br />
el sentido de la presencia franciscana en<br />
Marruecos y la necesidad del servicio a este<br />
pequeño cuerpo vivo de Cristo, que es la<br />
Iglesia en este país musulmán. Después de<br />
subrayar que esta Misión refleja una opción<br />
de minoridad, en favor de una Iglesia pobre,<br />
y del nuevo rostro que va adquiriendo la Federación<br />
a partir de estos últimos años, con<br />
el agradecimiento a los hermanos, pasó a<br />
exponer el camino que está siguiendo la Orden<br />
en la preparación para celebrar el octavo<br />
centenario de su fundación, según el<br />
Proyecto “La gracia de los orígenes”, con<br />
las implicaciones que conlleva el mismo en<br />
nuestra vida personal y fraterna.<br />
Al terminar su intervención, el Definidor<br />
general, que en esta ocasión le acompañaba,<br />
dirigió unas palabras de saludo a los hermanos,<br />
manifestando su satisfacción por encontrarse<br />
en este país y ciudad, a la que se<br />
siente muy vinculado desde su infancia, y<br />
resaltó la necesidad de hacer camino juntos,<br />
siguiendo la temática expuesta, con la metodología<br />
que nos ha sugerido el Capítulo<br />
General extraordinario del 2006.<br />
Acto seguido, se tuvo una pausa, para<br />
pasar después a un interesante diálogo de<br />
los hermanos con el Ministro general, donde<br />
se tocaron diversos aspectos de la vida<br />
de los hermanos, y del estado de la Federación.<br />
A las 12’30 se celebró la Eucaristía en la<br />
catedral, presidida por el Ministro general,<br />
y a la que asistieron también los miembros<br />
de la Familia Franciscana, religiosas Franciscanas<br />
Misioneras de Maria, Franciscanas<br />
de la Inmaculada, Franciscanas del Corazón<br />
Inmaculao de María, Franciscanos de Cruz<br />
Blanca y también las hermanas Eclesianas
584 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
que atienden el obispado. Los textos de la<br />
fiesta de San Francisco facilitaron la reflexión<br />
y la oración en común de sentirnos<br />
unidos en el mismo carisma de unión y servicio.<br />
A la misma siguió una comida fraterna<br />
de todos.<br />
Por la tarde, el Ministro tuvo un encuentro<br />
con el Arzobispo y, a continuación, visitamos<br />
el Archivo de la Misión Franciscana<br />
en Marruecos, que custodia valiosos documentos<br />
para la historia de la Orden Franciscana<br />
en este país, así como la biblioteca, sobre<br />
la que nos comentaron los nuevos proyectos<br />
para hacerla más accesible a<br />
investigadores y estudiantes interesados.<br />
En un paseo vespertino por la ciudad, visitamos<br />
la iglesia franciscana del Sagrado<br />
Corazón, en estos momentos entregada al<br />
cuidado de las Hijas de la Caridad, donde<br />
ejercen una labor de asistencia social. El rezo<br />
de Vísperas con la fraternidad dio paso a<br />
la cena, y después a una larga y amena conversación,<br />
a la que asistieron el Sr. Arzobispo<br />
y el Vicario general, Fr. José Seijas.<br />
Día 14<br />
Muy temprano, nos trasladamos por carretera<br />
hacia la zona Sur, cuyo centro administrativo<br />
y comercial es la ciudad de Casablanca.<br />
Llegados al convento, el Ministro<br />
general y acompañantes fueron recibidos<br />
por la fraternidad y los hermanos que ya habían<br />
llegado de las diversas fraternidades:<br />
Rabat, Meknes y Marrakesh. Echamos de<br />
menos la presencia de Fr. André, internado<br />
en el hospital de Marrakesh, y por cuya salud<br />
pedimos en la oración y en la Eucaristía.<br />
El encuentro con el Ministro siguió las<br />
mismas pautas del día anterior con los hermanos<br />
de la zona norte, e insistió en el sentido<br />
de nuestra presencia en esta Misión, la<br />
manera de prepararnos a la celebración del<br />
nacimiento del carisma franciscano tan unido<br />
a esta tierra, concretamente a Marrakesh,<br />
donde los protomártires de la Orden, todavía<br />
en vida de San Francisco, dieron testimonio<br />
del Señor. Después de la pausa correspondiente,<br />
se pasó a un vivo coloquio<br />
con el Ministro en el que se aclararon diversos<br />
aspectos de nuestra misión en el país, la<br />
forma diversificada de servir tanto a la comunidad<br />
cristiana como a los marroquíes<br />
pero en el mismo espíritu de servicio y minoridad,<br />
el sentido de unidad cada vez más<br />
necesario y fuerte entre todos, etc.<br />
Al finalizar el encuentro con los hermanos,<br />
se celebró la Eucaristía a la que fue invitada<br />
la Familia Franciscana, dando testimonio<br />
de unidad en un mismo carisma y en<br />
una misma misión, compuesta por las Clarisas,<br />
las Franciscanas Misioneras de Maria<br />
y las Hermanas de San Francisco. En la Eucaristía,<br />
presidida por el Ministro, concelebró<br />
el Sr. Arzobispo de Rabat, Vincent Landel,<br />
que después nos acompañó en la comida<br />
y así pudo hablar también con el<br />
Ministro y tener un cambio de impresiones.<br />
Los textos litúrgicos fueron los de la fiesta<br />
de San Francisco, para manifestar esta<br />
unión carismática, y en su homilía resaltó<br />
tres ideas principales: celebrar para restituir,<br />
colaboración y comunión.<br />
La intensa mañana se concluyó con una<br />
festiva comida fraterna aderezada con algunos<br />
platos típicamente marroquíes. Con la<br />
consiguiente foto de familia nos despedimos.<br />
Después de un tiempo para el descanso,<br />
por la tarde se tuvo una reunión con el Consejo<br />
de la Federación. Con este último acto<br />
se terminaba la visita del Ministro a la Federación<br />
Franciscana de Marruecos, una realidad<br />
misionera de la Orden, que mantiene<br />
la presencia histórica y cuyos hermanos dan<br />
un testimonio de presencia de Iglesia en minoridad<br />
y servicio “confesando que son<br />
cristianos” y que “no hay Omnipotente sino<br />
Él” en medio de una sociedad musulmana.<br />
La cena con la fraternidad local y la interesante<br />
sobremesa, en la que el diálogo distendido,<br />
la pregunta ocurrente y el comentario,<br />
a veces, cargado de contenido y sabiduría<br />
experiencial, nos proporcionaron un<br />
agradable ejercicio de compartir la vida contextualizada<br />
en esa circustancia concreta.<br />
Día 15<br />
Por la mañana, después de la oración y el<br />
desayuno, nos despedimos de la fraternidad<br />
y, con el Presidente de la Federación y el<br />
hermano Jorge Lazaro, visitamos la gran
mezquita de Casablanca, y nos acompañaron<br />
al aeropuerto donde emprendimos vuelo<br />
hacia Roma.<br />
FR. MIGUEL VALLECILLO MARTÍN, <strong>OFM</strong><br />
2. Provincial Retreat and Intermediate<br />
Chapter of the Prov. of the Immaculate<br />
Conception, USA<br />
Assisi, Casa Leonori, 27.09-03.10.2007<br />
THE SPIRIT OF ASSISI<br />
The 65 friars of the Province of the Immaculate<br />
Conception, USA, who gathered<br />
in Assisi for Retreat and Chapter had an experience<br />
together that was exhilarating and,<br />
for many, life changing. It took a while for<br />
the magnitude of what was happening to<br />
sink in. And when it did sink in, it was marvelous!<br />
The very fact that 65 of our brothers<br />
were together in Assisi to share a common<br />
experience was in itself the cause of<br />
both wonder and joy. Many of the friars had<br />
visited Assisi in the past but never with so<br />
many brothers of the Province. And that is<br />
what made the experience so special! From<br />
the most junior friar, novice Joseph Powell<br />
(22) to the most senior friar, Fabian Grifone<br />
(82), and all the rest of us with varying<br />
years of Franciscan life, the mix made the<br />
experience all the more meaningful. It was<br />
truly an inter-generational gathering that<br />
has the potential of renewing our life and<br />
ministry as a Province.<br />
Our Minister Provincial, Robert Campagna,<br />
received the inspiration to hold our<br />
Provincial Chapter in Assisi while there for<br />
the extraordinary Chapter of the Order to<br />
begin the celebration of the 800th anniversary<br />
of the Rule of the Friars Minor, in<br />
April, 2009. The Order celebrates the 800th<br />
anniversary of the conversion of St. Francis<br />
during the year 2007 and invites the friars<br />
to reflect on the “grace of our origins”<br />
in preparation for the 2009 anniversary.<br />
Robert also recommended that we use the<br />
occasion of our time in Assisi to prepare for<br />
the 100th anniversary of our Province in<br />
2010.<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
585<br />
We were blessed to have Fr. Giacomo Bini,<br />
former Minister General of the Order,<br />
lead us in retreat from September 26th to<br />
September 29th.. During those days we were<br />
able to travel together to Greccio, Fontecolombo,<br />
S. Maria degli Angeli and La Verna.<br />
Giacomo led us through a series of reflections<br />
on the priorities of our fraternal life<br />
together. He reminded us that prayer and life<br />
together must be at the very core of our identity<br />
as friars and everything else had to serve<br />
those basic values of Franciscan life. Ministries<br />
that do not support those values are<br />
best left to others. Giacomo’s freedom of<br />
spirit was contagious and his challenging reflections<br />
prepared us well for the primary<br />
work of the Chapter that was the restructuring<br />
the ministries of the Province in the light<br />
of our aging and dwindling numbers.<br />
One of the many highlights of our time<br />
in Assisi was the visit by Fr. José Carballo,<br />
our Minister General, on October 3rd.. Fr.<br />
Jose addressed the assembly and encouraged<br />
us to go forward in our efforts to renew<br />
the life of our Province.<br />
He led us in a powerful and moving renewal<br />
of our vows and our commitment to<br />
the Franciscan life. It was so obvious that he<br />
was happy to be among us. He took the occasion<br />
to publicly thank our Minister<br />
Provincial and our Province for assisting<br />
the Order by sharing personnel and financial<br />
help in the houses dependent on the<br />
Minister General. In a light moment, Fr.<br />
José reminded Primo Piscitello that as of<br />
November 1st he will begin his service to<br />
the Order as Guardian of St. Isidore’s and,<br />
thereby, be directly under the obedience of<br />
the Minister General.<br />
The fraternal hospitality extended to us at<br />
the Casa Leonori that is part of the Cenacolo<br />
Franciscano was exceptional. The Cenacolo<br />
and our Province of the Immaculate Conception<br />
have a relationship that goes back to the<br />
1940’s when funds were collected in our<br />
Province for its construction. There is a<br />
beautiful marble commemorative inscription<br />
recognizing the generosity of the Province in<br />
a very visible location on the first floor of the<br />
Cenacolo. The Guardian of Casa Leonori, Fr.<br />
Adriano Busatto, could not have been more
586 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
gracious to us. His cheerful presence made<br />
us feel at home.<br />
We were also fortunate and grateful to<br />
experience the warmth and generous hospitality<br />
of the friars at Greccio, La Verna, and<br />
the Protoconvento of S. Maria degli Angeli.<br />
We were warmly welcomed and invited to<br />
share a meal in each of these convents.<br />
The celebration of the Transitus at the<br />
very place where Francis died was an unforgettable<br />
experience. We will never forget<br />
the ceremonial procession into the Basilica<br />
of St. Mary of the Angels with the silver<br />
trumpets joyfully leading the scores of civil<br />
and ecclesiastical dignitaries and the hundreds<br />
of friars present to celebrate the feast<br />
of their brother and father Francis. The applause<br />
and cheering of the people when the<br />
friars entered the Basilica, brought tears to<br />
our eyes and joy to our hearts. It made us<br />
feel that we were at home in this holy city<br />
and that we were there as a Province with a<br />
mission to renew our life and work.<br />
As we look back on those eleven days<br />
together we marvel at how smoothly everything<br />
went. It was obvious that a great deal<br />
of work preceded the retreat and Chapter.<br />
We are all so grateful to Fr. Robert, our<br />
Minister Provincial, for his careful and fraternal<br />
attention to all the details, especially<br />
his solicitude for the elder and infirm friars<br />
among us. Our thanks also go Fr. Patrick<br />
Boyle, our Vicar Provincial, and Fr. Ronald<br />
Bolfeta, secretary of the Chapter, for their<br />
planning. Our Province musicians and liturgists<br />
made each celebration of the Eucharist<br />
at the different sanctuaries experiences to<br />
treasure for a lifetime. The presence of our<br />
novices and simply professed made us all<br />
feel young again. They also made us feel<br />
more hopeful for the future.<br />
We were able to enter into the work of<br />
the Chapter with a tranquil attitude and the<br />
determination that our life together as friars<br />
of the Province is worth all the effort needed<br />
to improve the quality of our life and<br />
ministry. We enjoyed being together during<br />
those blessed days and we look forward to,<br />
as Fr. Giacomo Bini said, “taste the future.”<br />
FR. JOHN D. BAVARO, <strong>OFM</strong><br />
3. VIII Assemblea dell’UFME<br />
Sarajevo, Bosnia/Erzegovina, 08-14.10.2007<br />
Si è svolta nei giorni 8-14 ottobre 2007,<br />
a Sarajevo in Bosnia, l’ottava Assemblea<br />
dei Ministri provinciali d’Europa. Il luogo<br />
prescelto rispondeva alle intenzioni di creare<br />
un’occasione di incontro, per i Ministri<br />
provinciali e per il Definitorio generale, con<br />
la nostra realtà nei Balcani. Tale contatto<br />
ravvicinato comportava inevitabilmente la<br />
conoscenza di questa Nazione che si sta risollevando<br />
dopo la tragica recente esperienza<br />
della guerra; a tutti inoltre interessava<br />
conoscere la relazione dei nostri Frati con i<br />
musulmani, una relazione che già da secoli<br />
caratterizza la nostra presenza in questo territorio.<br />
Vi hanno partecipato i Ministri provinciali<br />
d’Europa, il Definitorio generale e, per<br />
qualche giorno, lo stesso Ministro generale.<br />
In totale circa 60 componenti, considerando<br />
anche i Frati che hanno svolto il servizio<br />
della segreteria, delle traduzioni, della liturgia<br />
e dell’organizzazione logistica.<br />
Il luogo scelto per l’Assemblea era il<br />
nuovo centro Franjevački Medunarodni<br />
Studenski Centar, situato nella città di Sarajevo.<br />
Si tratta di una nostra Casa appena<br />
ristrutturata dopo la distruzione avvenuta<br />
durante l’ultimo conflitto. Questo grande<br />
complesso, rimesso a nuovo, accoglie ora<br />
varie attività: la Curia provinciale, la Casa<br />
dei professi temporanei e un’ampia sala<br />
congressi ben attrezzata che è servita all’Assemblea<br />
come sede delle riunioni.<br />
Tema scelto per questo incontro UFME<br />
è stato: «Il dialogo interreligioso in Europa,<br />
in modo particolare con l’Islam». Speciale<br />
attenzione, ovviamente, è stata data alla<br />
realtà locale, il territorio della Bosnia, dove<br />
il nostro Ordine da lungo tempo sta operando<br />
in stretta unione con la gente e in costante<br />
relazione di rispetto e collaborazione con<br />
la componente islamica.<br />
I partecipanti sono stati onorati dalla<br />
presenza in Assemblea delle personalità religiose<br />
autorevoli di Sarajevo: il Cardinale<br />
Vinko Pulic, i Rappresentanti delle altre<br />
confessioni religiose e della religione<br />
ebraica.
Ci sono state alcune relazioni da parte di<br />
esperti per introdurre i partecipanti al tema<br />
del dialogo tra cristiani e musulmani. Non è<br />
mancata una presentazione storica della nascita<br />
e sviluppo della Bosnia, da quando era<br />
regno, alla conquista ottomana, fino ai nostri<br />
giorni. Una relazione di un professore<br />
della Facoltà islamica di Sarajevo ha proposto<br />
all’Assemblea la visione islamica del<br />
rapporto tra le due religioni: «Cristianesimo<br />
ed Islam: visione islamica». Altri esperti<br />
hanno condotto i Ministri provinciali dentro<br />
una analisi del rapporto Europa e islam oggi<br />
e poi verso soluzioni possibili, a livello<br />
teologico, del rapporto tra cristiani e musulmani<br />
in Europa. Il Ministro generale ha poi<br />
dato il suo contributo all’Assemblea UFME<br />
offrendo la relazione sul tema: «Cristianesimo<br />
ed Islam oggi, la visione francescana».<br />
Si è voluto offrire ai Ministri provinciali<br />
anche una serie di testimonianze da parte di<br />
Frati che hanno realizzato esperienze significative<br />
di collaborazione interreligiosa e a<br />
carattere sociale.<br />
Non poteva mancare la visita ai luoghi<br />
più significativi della città di Sarajevo: la<br />
storica moschea di Gazi Husrev-Bey,<br />
l’antica sinagoga, pure situata nel cuore del<br />
centro storico; la cattedrale cattolica; la<br />
chiesa cattedrale serbo-ortodossa; il nostro<br />
convento e chiesa di S. Antonio di Bistrik,<br />
santuario quest’ultimo che raccoglie abitualmente<br />
la devozione a S.Antonio di fedeli<br />
anche di altre confessioni e di musulmani.<br />
Interessante e notevole l’accoglienza ricevuta<br />
nei luoghi delle varie visite effettuate.<br />
Nella moschea i Ministri provinciali sono<br />
stati accolti dall’Imam, proprio nel giorno di<br />
festa per la fine del Ramadan; nella Sinagoga<br />
è stato il Rabbino capo a salutare i Francescani<br />
e a spiegare l’importanza dello storico<br />
edificio. A conclusione della visita alla<br />
città, era stato programmato il ricevimento<br />
nella sede presidenziale da parte del Presidente<br />
in carica di Bosnia Erzegovina.<br />
L’incontro è stato molto cordiale con rispettivo<br />
indirizzo di saluto da parte del Presidente<br />
della nazione e del Ministro generale.<br />
Un’altra visita, che ha ulteriormente<br />
messo in contato i Ministri provinciali con<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
587<br />
la singolarità della nostra situazione in Bosnia,<br />
è avvenuta in un pomeriggio dedicato<br />
a raggiungere varie nostre presenze fuori<br />
Sarajevo. Un gruppo di Ministri è stato condotto<br />
a visitare il convento-parrocchia di<br />
Foinica: grande e storico complesso situato<br />
in un territorio di fedeli cristiani cattolici,<br />
che attualmente vive il dramma della diaspora<br />
a causa della recente guerra che ha distrutto<br />
interi villaggi. Ivi uno splendido museo<br />
raccoglie l’eredità di secoli. Un altro<br />
gruppo ha visitato la nostra parrocchia di<br />
Kraljevska Sutjeska; oltre alla visita qui c’è<br />
stato l’incontro con il vivace centro di animazione,<br />
messo in piedi dai Frati, dove giovani<br />
di diversa appartenenza religiosa collaborano<br />
e diffondono l’invito alla convivenza<br />
e alla pace, attraverso la musica e la<br />
danza. Queste visite nel territorio si sono<br />
concluse con l’incontro fraterno e di preghiera<br />
con la Fraternità e con i circa settanta<br />
ragazzi del nostro seminario di Visoko.<br />
Anche a questo momento di visita e di preghiera<br />
ha preso parte il Ministro generale<br />
che, tra l’altro, ha presieduto la celebrazione.<br />
Non è mancato infine il momento conviviale<br />
e fraterno con la cena offerta sempre<br />
dalla locale comunità.<br />
L’accoglienza riservata ai Ministri provinciali<br />
e al Definitorio generale è stata<br />
ovunque straordinaria. Caratteristica ricorrente<br />
delle nostre presenze in questo territorio<br />
è il particolare legame della gente verso<br />
i Frati Minori. Qui davvero si percepisce<br />
che i nostri Frati hanno parte viva tra la popolazione,<br />
si coglie con immediatezza che<br />
la gente li sente e li ama come componenti<br />
di famiglia. Per lungo tempo, infatti, nelle<br />
famiglie essi venivano chiamati “zio”, allo<br />
scopo di mantenere incognita la loro presenza;<br />
così questo termine familiare e confidente<br />
ha, da sempre, manifestato anche il<br />
particolare legame affettuoso che univa la<br />
gente ai Frati.<br />
La serata conclusiva di sabato 13 si è caratterizzata<br />
come “serata culturale”. Il programma<br />
prevedeva, in onore dei partecipanti,<br />
un ricevimento con tutte le rappresentanze<br />
diplomatiche presenti in Sarajevo<br />
e che riguardavano le Nazioni di provenienza<br />
dei Ministri provinciali presenti. Dopo
588<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
l’accoglienza, presso la sede dell’Assemblea,<br />
di ambasciatori e consoli dei vari paesi,<br />
si sono esibiti alcuni gruppi folkloristici<br />
locali. Ha fatto seguito uno straordinario<br />
party con buffet durante il quale si è data la<br />
possibilità di far conoscenza personale e di<br />
intrattenersi con i rispettivi diplomatici dei<br />
vari paesi.<br />
Sabato 13, ultimo giorno dell’Assemblea,<br />
sono stati eletti il nuovo Presidente e il<br />
nuovo Consiglio dell’UFME. Fr. Vítor José<br />
Melícias Lopes, Ministro provinciale del<br />
Portogallo, è il nuovo presidente; Fr.<br />
Wacław Chomik, Provinciale di Wroclaw<br />
in Polonia, è stato eletto Vice Presidente.<br />
Per il Consiglio Permanente UFME sono<br />
stati eletti: Fr. Gabriele Trivellin, Provinciale<br />
del Piemonte (Italia); Fr. Ivan Sesar,<br />
Provinciale di Mostar (Erzegovina).<br />
Tra gli argomenti trattati in Assemblea,<br />
è stata data una ampia informazione sul primo<br />
Meeting Europeo dei Giovani, tenutosi<br />
nell’agosto scorso ad Assisi. La valutazione<br />
è stata positiva e i Ministri provinciali<br />
europei hanno deciso di proseguire tale iniziativa,<br />
col proposito di coinvolgere negli<br />
anni futuri le nostre varie Entità europee.<br />
Luogo scelto per il prossimo Meeting sarà<br />
Santiago de Compostela e la locale Provincia<br />
si farà carico dell’organizzazione. Per<br />
preparare l’evento e coordinare lo svolgimento,<br />
ci sarà una équipe o Fraternità ”virtuale”,<br />
come veniva definita in Assemblea,<br />
composta da Frati scelti tra le varie Province<br />
d’Europa.<br />
L’accoglienza fraterna e calorosa dei<br />
fratelli della Bosnia, il coinvolgimento diretto<br />
dei Ministri provinciali nella locale e<br />
difficile realtà, le sfide che investono la<br />
presenza dell’Ordine e della Chiesa in questo<br />
territorio, tutto ha contribuito a rendere<br />
questa Assemblea dei Provinciali europei,<br />
un tempo forte di condivisione, di riflessione,<br />
e di autentica formazione. La soddisfazione<br />
e la riconoscenza nei riguardi dei<br />
Frati che hanno ospitato un appuntamento<br />
importante dell’Ordine in Europa, sono<br />
state unanimi ed espresse ripetutamente in<br />
ogni modo.<br />
FR. MARIO FAVRETTO, <strong>OFM</strong><br />
4. La nuova Fraternità san Francesco<br />
d’Assisi a Khartoum (Sudan)<br />
Il 10 ottobre 2007 la nuova Fraternità<br />
<strong>OFM</strong> è stata presentata ufficialmente alla<br />
Diocesi di Khartoum, dal Card. Gabriel Zubeir<br />
Wako, nell’Eucaristia conclusiva del<br />
secondo Sinodo diocesano.<br />
I membri della Fraternità “S. Francesco<br />
d’Assisi” – Fr. John Lemi e Fr. Peter Tindo<br />
(Sudan); Fr. Leopoldo Micic, Croazia; Fr.<br />
Melito Pinili, Filippine – erano giunti in Sudan<br />
nel mese di luglio, ospitati prima nel<br />
Seminario Maggiore “S. Paolo” di Khartoum<br />
e dal 1 agosto presso il Centro Diocesano<br />
di Catechesi di Kobar.<br />
Gli inizi della nuova Fraternità sono stati<br />
contrassegnati da due importanti avvenimenti:<br />
l’incontro con l’Arcivescovo di Khartoum<br />
e il “Progetto di vita della Fraternità”.<br />
Oltre ad essere stato molto accogliente e generoso<br />
con i Frati giunti in Sudan, il Card.<br />
Wako ha illustrato loro le priorità della sua<br />
Diocesi, invitandoli a viverle e seguirle. Con<br />
l’aiuto del Definitore generale, Fr.Amaral, la<br />
Fraternità, che si è descritta come “Fraternità-contemplativa-in-missione”,<br />
ha stilato<br />
un programma essenziale per vivere da Frati<br />
Minori ed agire come tali nel nuovo contesto<br />
in cui l’obbedienza li ha posti.<br />
5. Incontro del Definitorio con i Visitatori<br />
generali<br />
Roma, Curia generale, 12-16.11.2007<br />
Dal 12 al 16 novembre 2007 si è tenuto,<br />
presso la Curia generale, l’incontro dei Visitatori<br />
eletti nel 2007 con il Ministro e il<br />
Definitorio generale.<br />
Partecipanti<br />
Definitorio generale<br />
Fr. José Rodríguez Carballo (Min.<br />
Gen.); Fr. Francesco Bravi (Vic. Gen. et<br />
Proc. Gen.); Fr. Finian McGinn (Def.<br />
Gen.); Fr. Šime Samac (Def. Gen.); Fr. Miguel<br />
J. Vallecillo Martín (Def. Gen); Fr.<br />
Ambrogio Van Si Nguyen (Def. Gen.); Fr.<br />
Amaral Bernardo Amaral (Def. Gen.); Fr.
Mario Favretto, (Def. Gen); Fr. Luis Gerardo<br />
Cabrera Herrera, (Def. Gen.); Fr. Juan<br />
Ignacio Muro Aréchiga, (Def. Gen.); Fr. Jakab<br />
Várnai, (Def. Gen.)<br />
Visitatori generali<br />
Fr. Paskalis Bruno Syukur, Prov. S. Michaëlis<br />
Archangeli (Indonesia), Cust. Aut.<br />
S. Ioannis Baptistæ (Pakistania); Fr. Dominique<br />
Joly, Prov. Trium Sociorum (Gallia,<br />
Belgium), Prov. S. Joseph Sponsi BMV<br />
(Canada); Fr. Andrew Brophy, Prov. Assumptionis<br />
BMV (USA), Prov. S. Ioannis<br />
Baptistæ (USA); Fr. Frank Jasper, Prov. S.<br />
Ioannis Baptistæ (USA), Prov. SS. Cordis<br />
Iesu (USA); Fr. Damiano Di Stefano, Prov.<br />
Aprutiorum S. Bernardini Sen. (Italia),<br />
Prov. Lyciensis Assumptionis BMV (Italia);<br />
Fr. Austin McCormack, Prov. Immac.<br />
Conc. BMV (Britannia Magna), Prov. S.<br />
Pauli Apostoli (Melita); Fr. Peter Záň,<br />
Prov. S. Salvatoris (Slovakia), Fund. S.<br />
Francisci Ass. dep. a Min. Gen. (Russia et<br />
Kazakistania); Fr. Márcio Luís Costa, Cust.<br />
Aut. ND Septem Gaudiorum (Brasilia),<br />
Prov. S. Fidei (Columbia); Fr. Giacinto<br />
D’Angelo, Prov. Salernitano-Lucana Immaculatae<br />
Conceptionis BVM (Italia),<br />
Prov. Picena S. Iacobi de Marchia (Italia);<br />
Fr. Gloriano Pazzini, Prov. Bononiensis<br />
Christi Regis (Italia), Prov. Tridentina S.<br />
Vigilii (Italia); Fr. Javier Gómez Jiménez,<br />
Prov. B. Juniperi Serra (Mexicum), Prov.<br />
ND de Guadalupe (America Centralis); Fr.<br />
Fedele Pradella, Prov. Pedemontana S. Bonaventurae<br />
(Italia), Prov. Sardiniaæ S. Mariae<br />
Gratiarum (Italia); Fr. Aldo La Neve,<br />
Prov. Romana SS. Apostolorum Petri et<br />
Pauli (Italia), Prov. Seraphica S. Francisci<br />
Assisiensis (Italia); Fr. Luigi Giacometti,<br />
Prov. Seraphica S. Francisci Assisiensis<br />
(Italia), Prov. Siciliæ SS. Nominis Iesu<br />
(Italia); Fr. José M. Moreira Pereira de Faria,<br />
Prov. SS. Martyrum Marochiensium<br />
(Lusitania), Cust. Aut. S. Clarae Assis.<br />
(Mozambicum); Fr. Aidan Mc Grath, Prov.<br />
Hiberniæ (Hibernia), Prov. ND Reginae<br />
Pacis (Africae Australis); Fr. Inácio Dellazari,<br />
Prov. S. Francisci Assisiensis (Brasilia),<br />
Cust. Aut. ND Septem Gaudiorum<br />
(Brasilia).<br />
AD CHRONICAM ORDINIS 589<br />
Segreteria generale<br />
Fr. Ernest Karol Siekierka (Vice Segr.<br />
gen.); Fr. Francisco Manuel Romero García<br />
(Vice Segr. gen.).<br />
Interpreti<br />
Fr. Patrick Hudson (inglese-italiano) Fr.<br />
César Javier Orduña (spagnolo); Fr. Stefano<br />
Lovato (italiano); Fr. Giovanni Rinaldi<br />
(italiano-inglese).<br />
Assistenti<br />
Fr. Philippe Schillings (Verbalista); Fr.<br />
Simone Lopata (Assistente computer); Fr.<br />
Samuele Portka (Assistente in Aula).<br />
Agenda<br />
L’incontro è iniziato il 12 novembre, alle<br />
ore 9, nell’Aula “Giovanni Duns Scoto”.<br />
Salutati i partecipanti, il Ministro generale,<br />
Fr. José R. Carballo, ha ricordato le motivazioni<br />
e lo scopo di questa assemblea ed ha<br />
sottolineato, a motivo della varietà dei luoghi<br />
di provenienza dei Visitatori, il carattere<br />
internazionale e multi-culturale del nostro<br />
Ordine. La prima parte della mattinata<br />
si è conclusa con l’auto-presentazione dei<br />
congressisti e con la presentazione da parte<br />
del Moderatore di turno, Fr. Mario Favretto,<br />
di tutti coloro che collaboreranno alla<br />
buona riuscita dell’incontro: Interpreti, Verbalista<br />
ed Assistenti. La seconda parte della<br />
mattinata è stata utilizzata per l’ascolto della<br />
Relazione del Ministro generale («La visita<br />
canonica al servizio della persona e delle<br />
Entità»), che con il supporto tecnico (immagini<br />
e didascalie), allestito da Fr. John<br />
Abela, si è soffermato su vari aspetti della<br />
visita, soprattutto sul significato della vita<br />
canonica: momento di grazia per la conversione,<br />
la costruzione della Fraternità locale,<br />
provinciale ed universale. Nel pomeriggio<br />
c’è stato il lavoro in gruppi linguistici sulla<br />
Relazione di Fr. José, conclusosi in Assemblea<br />
con la condivisione di quanto emerso<br />
nei gruppi ed un dialogo – con domande, richieste<br />
di delucidazioni e di ulteriori informazioni<br />
– dei Visitatori con il Ministro.<br />
Il secondo giorno, 13 novembre, si è caratterizzato<br />
dall’alternarsi di Relazioni
590 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
(«Visita, designazione dei candidati, relazione<br />
intermedia», Fr. Šime Samac; «Capitolo,<br />
elezioni, relazione al capitolo», Fr.<br />
Luis Cabrera; «Congresso capitolare, relazione<br />
finale», Fr. Jakab Várnai), lavori in<br />
gruppi e condivisione in assemblea.<br />
La mattinata del terzo giorno, 14 novembre,<br />
è stata dedicata all’incontro personale<br />
con il Ministro generale e alla visita dei Segretariati<br />
ed Uffici della Curia. Nel pomeriggio<br />
Fr. Francesco Bravi, Vicario e Procuratore<br />
generale, ha presentato «Il progetto<br />
provinciale e la terza tappa dell’itinerario<br />
“la grazia delle origini”» e Fr. Giancarlo<br />
Lati, Economo generale, si è soffermato sul<br />
senso dell’economia in una Fraternità francescana<br />
ed ha illustrato i nuovi moduli contenuti<br />
negli «Statuti per la Visita canonica e<br />
la Presidenza del Capitolo provinciale».<br />
Il quarto giorno, 15 novembre, è stato un<br />
alternarsi di relazioni da parte dei segretariati<br />
ed Uffici della Curia (Formazione e<br />
Studi, Fr. Massimo Fusarelli; Evangelizzazione<br />
e Missioni, Fr. Nestor Schwarz e Fr.<br />
Vincenzo Brocanelli; Giustizia, Pace ed Integrità<br />
del Creato, Fr. Vicente Felipe; Pro<br />
Monialibus, Fr. Rafael Blanco Pérez e Fr.<br />
Joy Prakash; OFS, Fr. Ivan Matić) e lavori in<br />
gruppi linguistici ed in assemblea.<br />
I lavori del 16 novembre, ultimo giorno<br />
dell’incontro, si sono aperti con le risposte<br />
dell’Ufficio giuridico (Fr. Francesco Antonelli)<br />
ad alcune domande presentate per<br />
scritto dai Visitatori generali. Sono proseguiti<br />
con la presentazione del lavoro della<br />
Segreteria generale (Fr. Ernest Siekierka) e<br />
della Procura generale (Fr. Valentino Menegatti).<br />
Nel pomeriggio, in assemblea, si è<br />
svolta la valutazione dell’incontro, sfociata<br />
in un interessante dialogo dei partecipanti<br />
con il Ministro generale, che, poi, ha rivolto<br />
loro parole di ringraziamento per la partecipazione<br />
attiva e, soprattutto, per avere accettato<br />
questo servizio di animazione dei<br />
Frati e delle Entità. L’incontro si è concluso<br />
con la Concelebrazione eucaristica delle ore<br />
18, presieduta dal Ministro generale, che, al<br />
termine, ha dato a ciascuno ufficialmente “il<br />
mandato” di visitare i Frati e le Fraternità a<br />
suo nome e a nome di tutto l’Ordine.<br />
FR. LUIGI PERUGINI, <strong>OFM</strong><br />
6. Incontro del Custode di Terra Santa<br />
con la Conferenza Transalpina<br />
Szécsény, Ungheria, 27.11.2007<br />
La Conferenza Transalpina (COTAF) ha<br />
invitato il Custode di Terra Santa, Fr. Pierbattista<br />
Pizzaballa, a partecipare ad una<br />
giornata di studio sulla situazione della<br />
Terra Santa e sulla collaborazione di questa<br />
con le Province della Conferenza. Poiché<br />
la sessione della Conferenza era prevista<br />
in Ungheria, la Provincia “Nostra Signora<br />
degli Ungheresi” ha chiesto al<br />
Custode di anticipare di tre giorni la sua<br />
venuta in Ungheria per incontrarsi con le<br />
realtà locali. La disponibilità fraterna del<br />
Custode ha offerto l’occasione per un’assemblea<br />
dei Frati della Provincia il 24 novembre<br />
a Buda. Nell’incontro il Custode<br />
ha informato sulle difficoltà ed unicità di<br />
questa missione. Dopo l’incontro il Custode<br />
ha celebrato l’Eucaristia nella cappella<br />
ristrutturata del convento. All’indomani si<br />
è celebrata l’Eucaristia nella chiesa dei<br />
Frati, situata al centro di Pest, seguita da<br />
un incontro con i fedeli che si sono riuniti<br />
in grande numero. I tempi tra i vari momenti<br />
venivano quasi sempre impiegati<br />
per varie interviste. Il Primate e Arcivescovo<br />
di Esztergom, Péter Card. Erdő, ha<br />
ricevuto il Custode nel suo ufficio a Budapest<br />
il 26 novembre, mentre i Ministri provinciali<br />
della Conferenza arrivavano per la<br />
sessione che stava per iniziare nella casa<br />
del Noviziato comune delle Province di<br />
Ungheria e di Transilvania (Romania) a<br />
Szécsény. Il Custode ha trascorso il giorno<br />
27 novembre con la Conferenza, che ha<br />
apprezzato molto l’informazione dettagliata<br />
da lui offerta. Un punto che ha suscitato<br />
un particolare interesse è stato<br />
quello del ruolo dei Commissari nel contesto<br />
della diminuzione numerica dei Frati<br />
nella regione transalpina. In Francia e in<br />
Germania questo ufficio è svolto in collaborazione.<br />
In Ungheria e Transilvania<br />
(Romania) la difficoltà consiste nel ristabilire<br />
i contatti con la Terra Santa dopo<br />
un’interruzione forzata durante il comunismo.<br />
È stata anche trattata la questione<br />
della colletta del Venerdì Santo. Il Custode
ha sottolineato l’importanza di questa colletta<br />
per il sostentamento della Custodia e<br />
la delicatezza della sua organizzazione in<br />
comunione con i Vescovi diocesani.<br />
L’incontro ha permesso una migliore comprensione<br />
della realtà della Terra Santa e,<br />
nel contempo, di quella della Conferenza<br />
Transalpina.<br />
7. Notitiæ particulares<br />
FR. JAKAB VÁRNAI<br />
– MONS. MARCO DINO BROGI, <strong>OFM</strong>, Arcivescovo<br />
titolare di Città Ducale, è stato<br />
nominato da Benedetto XVI Consultore<br />
della Congregazione per le Chiese<br />
Orientali.<br />
(L’Osservatore Romano, 16 settembre 2007)<br />
– FR. UMBERTO BETTI <strong>OFM</strong>, della Prov. Tusciæ<br />
S. Francisci Stigmatizati, Italia, è<br />
stato nominato Cardinale da Benedetto<br />
XVI nel Concistoro Ordinario Pubblico,<br />
tenuto nella Basilica Vaticana il 24 novembre<br />
2007.<br />
1. Breve nota biografica<br />
Il cardinale Umberto Betti, dell’Ordine<br />
dei Frati Minori, già rettore della Pontificia<br />
Università Lateranense, è nato a Pieve S.<br />
Stefano (Arezzo) il 7 marzo 1922. Entrato<br />
in Noviziato il 23 luglio 1937, ha emesso la<br />
Professione temporanea il 2 agosto 1938 e<br />
quella solenne il 31 dicembre 1943. È stato<br />
ordinato sacerdote il 6 aprile 1946.<br />
Conseguito il Dottorato in teologia presso<br />
il Pontificio Ateneo Antonianum (oggi<br />
Pontificia Università Antonianum), è stato<br />
Professore di teologia Dogmatica ed Educatore<br />
negli Studentati teologici di Siena e<br />
Fiesole. Compiuto un anno di specializzazione<br />
nell’Università Cattolica di Lovanio,<br />
nel luglio del 1964 è stato nominato dal Ministro<br />
generale dell’Ordine Professore nel<br />
Pontificio Ateneo Antonianum. Da quella<br />
data ha fatto parte della Fraternità del Collegio<br />
Internazionale S. Antonio, fino al 27<br />
settembre 1995, quando, con l’obbedienza<br />
del Ministro generale, è rientrato in Provin-<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
591<br />
cia, sotto l’obbedienza del Ministro provinciale,<br />
che lo ha assegnato alla Fraternità<br />
della Verna.<br />
Nel 1961 è stato nominato consultore<br />
della Commissione teologica preparatoria<br />
del Concilio Vaticano II. Nel 1963 è arrivata<br />
la nomina a perito conciliare. Ha collaborato<br />
alla elaborazione delle costituzioni<br />
dogmatiche Lumen Gentium e Dei Verbum.<br />
Nel 1964 è stato nominato qualificatore<br />
dell’allora Suprema Sacra Congregazione<br />
del Sant’Offizio, nel 1968 consultore della<br />
Congregazione per la Dottrina della Fede e<br />
nel 1984 consultore della segreteria di Stato.<br />
Nel 1968 è stato nominato consultore<br />
della Congregazione per i Vescovi.<br />
Dal 1991 al 1995 ha ricoperto l’incarico<br />
di rettore della Pontificia Università Lateranense.<br />
All’interno dell’Ordine, Betti è stato<br />
professore di teologia del Pontificio Ateneo<br />
Antonianum (1954-1991), decano della facoltà<br />
di teologia (1966-1969) e rettore<br />
(1975-1978). Dal 1991 è professore emerito<br />
al Pontificio Ateneo Antonianum.<br />
Accademico ordinario della Pontificia<br />
Accademia Teologica, è membro della<br />
Commissione Fede e Costituzione del Consiglio<br />
mondiale delle Chiese. Nel 1995 Giovanni<br />
Paolo II gli ha conferito la Croce pro<br />
Ecclesia et Pontifice.<br />
È autore di numerose pubblicazioni, tra<br />
cui: Summa de sacramentis Totus homo<br />
(1955), La costituzione dommatica “Pastor<br />
æternus” del Concilio Vaticano II (1961),<br />
La dottrina sull’episcopato del Concilio<br />
Vaticano II (1984), La dottrina del Concilio<br />
Vaticano II sulla trasmissione della rivelazione.<br />
La sua attività di ricerca e di studio, la<br />
sua profondità di pensiero, la sua dedizione<br />
alla Chiesa, in particolare attraverso il contributo<br />
offerto alla riflessione conciliare, gli<br />
hanno valso la stima e il riconoscimento<br />
unanime del mondo ecclesiale, accademico<br />
e culturale. Da ricordare, di recente, il suo<br />
toccante incontro con Benedetto XVI durante<br />
la visita alla Pontificia Università Lateranense<br />
(21 ottobre 2006).<br />
Attualmente egli vive nel convento di<br />
San Francesco a Fiesole.<br />
(L’Osservatore Romano, 25 novembre 2007)
592 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
2. Lettera di ringraziamento del Ministro<br />
generale al Papa per la nomina di Fr.<br />
Umberto Betti<br />
Roma, 19 ottobre 2007<br />
Beatissimo Padre,<br />
la Sua sovrana decisione di chiamare a<br />
far parte del sacro Collegio Cardinalizio il<br />
nostro caro fratello Umberto Betti <strong>OFM</strong> ci<br />
colma di intensa gioia.<br />
Ancora una volta, Lei volge il Suo sguardo<br />
paterno verso i figli del Serafico Poverello,<br />
colmandoli dei Suoi doni. Il Cardinalato<br />
conferito a Fr. Umberto Betti <strong>OFM</strong>, infatti,<br />
non onora soltanto il servo fedele della<br />
Chiesa e il teologo saggio, ma è un dono di<br />
grazia per l’intero Ordine dei Frati Minori e<br />
l’intera Famiglia Francescana.<br />
A nome, pertanto, di tutti i Frati, e in particolare<br />
della Pontificia Università “Antonianum“,<br />
ho l’onore di manifestarLe la nostra<br />
filiale riconoscenza per questo nuovo,<br />
eccezionale segno di paterna benevolenza,<br />
e prometterLe di volerci maggiormente impegnare<br />
nel servizio alla nostra Santa Madre<br />
Chiesa e al suo amatissimo Pastore universale.<br />
La prego, Padre Santo, di accompagnare<br />
con la Sua Apostolica Benedizione e la Sua<br />
preghiera il cammino che l’Ordine dei Frati<br />
Minori sta percorrendo con entusiasmo<br />
verso il traguardo dell’VIII Centenario della<br />
sua fondazione, e di credere alla devozione<br />
filiale che ognuno dei Frati Minori, con a<br />
capo l’umile sottoscritto, Le professano con<br />
pronta e rinnovata adesione al Suo pontificale<br />
Magistero. Ho la gioia di confermarmi<br />
della Santità Vostra<br />
dev.mo ed obb.mo figlio in Domino<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale<br />
3. Saluto del Ministro generale in occasione<br />
della festa in onore del Cardinale U.<br />
Betti<br />
Roma, Curia generale, 24.11.2007<br />
Eminenza Reverendissima,<br />
la Fraternità della Curia generalizia La<br />
accoglie oggi in festa e dà a Lei, agli Eminentissimi<br />
Signori Cardinali Giovanni Battista<br />
Re, Cláudio Hummes, Alessandro Do<br />
Nascimiento, Carlos Amigo De Vallejo, agli<br />
Eccellentissimi Vescovi, Nikola Eterovic e<br />
Marco Dino Brogi <strong>OFM</strong>, al Ministro provinciale<br />
ed ai Confratelli della Toscana e a<br />
tutti gli illustri e graditi Ospiti, il più cordiale<br />
“benvenuto”!<br />
Ancora una volta la Chiesa, attraverso la<br />
sovrana decisione del Papa, onora con la<br />
Porpora cardinalizia un Frate Minore.<br />
Siamo perciò riconoscenti al Santo Padre<br />
Benedetto XVI per averLa chiamata a<br />
far parte del Sacro Collegio cardinalizio,<br />
premiando il lungo, impegnativo e intelligente<br />
servizio da Lei reso alla Chiesa, particolarmente<br />
nel campo teologico, con il<br />
Suo illuminato ed apprezzato insegnamento,<br />
con la direzione dell’allora Pontificio<br />
Ateneo Antonianum oggi Pontificia Università,<br />
e successivamente della Pontificia<br />
Università Lateranense.<br />
La Sua saggezza e la Sua competenza<br />
teologica sono consegnate in modo speciale<br />
alla storia del Concilio Ecumenico Vaticano<br />
II, che si avvalse della Sua preparazione<br />
culturale, insieme a quella di altri giovani<br />
teologi, tra i quali mi è doveroso<br />
ricordare il Sommo Pontefice Benedetto<br />
XVI che oggi Le ha conferito l’altissimo segno<br />
di distinzione quale è appunto la dignità<br />
cardinalizia.<br />
Ma anche a Lei, Eminenza carissima,<br />
l’Ordine nostro, tramite il suo Ministro generale,<br />
oggi dice la sua ammirazione e il suo<br />
plauso, perché ha saputo esprimere appieno,<br />
pur nel disbrigo di prestigiosi compiti, il<br />
vero volto del Francescano che in sapientia<br />
et doctrina loda l’Altissimo Signore, fonte<br />
di ogni sapienza, e restituisce a Lui, per la<br />
sola sua gloria, i doni ricevuti e impiegati<br />
per il bene dei fratelli.<br />
A nome dell’intero Ordine, a nome dei<br />
suoi moltissimi alunni, a nome di quanti<br />
hanno attinto dalle sue labbra la ricchezza<br />
della divina Sapienza, io Le presento le nostre<br />
felicitazioni, il nostro augurio.<br />
Le assicuro la nostra preghiera, e formulo<br />
l’auspicio che la Porpora con cui oggi<br />
l’onora il Santo Padre, sia segno di nuova
speranza per l’intero Ordine dei Frati Minori<br />
che si appresta a celebrare l’VIII Centenario<br />
della sua Fondazione, nel vivo desiderio<br />
che i Frati Minori siano dovunque e<br />
sempre esempio di luce e di fraterna solidarietà.<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
593<br />
A tutti rinnovo il cordiale benvenuto e<br />
auguro una buona continuazione della festa<br />
fraterna!<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Ministro generale
1. Libri<br />
– ALLIATA EUGENIO (a cura di), Liber Annus,<br />
LVI 2006, Studium Biblicum Franciscanum,<br />
Franciscan Printing Press, Jerusalem<br />
2007, pp. 719+70.<br />
– AMARAL BERNARDO AMARAL - LAISSE<br />
SARAANTÓNIA JONA - NHACOTA EUGÉNIO<br />
FILIPE, Dicionário de Português-Gitonga/Gitonga-Português<br />
e compêndio<br />
gramatical, Gráfica Europam Lda., Oeiras<br />
2007, pp. 290.<br />
– BAHČIČ ROBERT, Čudez, ki traja 800 let.<br />
Zgodovina Frančiškove karizme v svetu<br />
in pri nas (Un miracolo che dura da 800<br />
anni), Brat Frančišek, Ljuljana 2007, pp.<br />
360.<br />
– BENTIVENGA MARIA ROSARIA, Vivere<br />
l’Eucaristia con Madre Serafina e S.<br />
Chiara, Nuova Tipografia, Forlimpopoli<br />
2007, pp. 69.<br />
– CARBAJO NÚÑEZ MARTÍN (a cura di),<br />
Giovanni Duns Scoto. Studi e ricerche<br />
nel VII Centenario della sua morte in<br />
onore di P. César Saco Alarcón, Voll. I e<br />
II, Edizioni Antonianum, Roma 2007,<br />
pp. 1020.<br />
– CORREA CASTELBLANCO JAIME, Fray Andresito<br />
Siervo de Dios. Fray Andrés<br />
García Acosta ofm (1800-1853), J.M.<br />
Impresor, Santiago 2007, pp. 15.<br />
– CRINELLA GALLIANO, Scritti e opere in<br />
onore di Padre Stefano Troiani, Quattro-<br />
Venti, Urbino 2007, pp. 864.<br />
– DALLARDA STEFANO, Solo per amore.<br />
Profilo spirituale di fr. Angelo Redaelli,<br />
Milano 2007, pp. 67.<br />
BIBLIOGRAPHIA<br />
– D’ANGELO GIACINTO (a cura di), Mons.<br />
Antonio Forte Frate Minore, Maestro e<br />
Pastore, Tip. “Maurizio Boccia”, Nocera<br />
Superiore 2007, pp. 151.<br />
– DIAZ PINTO AMANDA - DUHART CARMEN<br />
GLORIA - ROVEGNO JUAN RAMON, Historia<br />
de la Orden Franciscana Seglar<br />
(OFS) en Chile, J.M. Impresor, Santiago<br />
2007, pp. 80.<br />
– GIANNINI BRUNO, Profilo di P. Alberto<br />
Berta (sulla base dei sui scritti), Tipografia<br />
Francia, Matelica 2007, pp. 98.<br />
– LAURIOLA GIOVANNI (a cura di), Giovanni<br />
Duns Scoto. Antologia, II Edizione, Editrice<br />
AGA, Alberobello 2007, pp. 615.<br />
– RINCÓN CRUZ MARCOS, Mártires Franciscanos<br />
de Castilla (1036-1938). 73 testigos<br />
de Cristo para el siglo XXI, Edibesa,<br />
Madrid 2007, pp. 260.<br />
– SALAMON GRZEGORZ WITOLD, Koncepcja<br />
poznania intuicyjnego u Jana<br />
Dunsa Szkota (Il concetto della conoscenza<br />
intuitiva in Giovanni Duns Scoto),<br />
Biblioteka Instytutu Franciszkańskiego,<br />
Niepokalanów 2007, pp. 208.<br />
– SARTORIO LORENZO, Padre Lino, con un<br />
testo di Padre Berardo Rossi, Gazzetta di<br />
Parma Editore, Parma 2007, pp. 112.<br />
– SCHNEIDER JOHANNES, “Candor Lucis<br />
Eterne – Glanz des ewigen Lichtes”. Die<br />
Legende der heiligen Agnes von Böhemen,<br />
B. Kühlen Verlag, Mönchengladbach<br />
2007, pp. 100.<br />
– UFFICIO COMUNICAZIONI <strong>OFM</strong> (a cura di),<br />
Enchiridion dell’Ordine dei Frati Minori.<br />
Documenti 1966-1989, I, Edizioni<br />
L.I.E.F., Vicenza 2007, pp. XX+1079.
596<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
– UFFICIO COMUNICAZIONI <strong>OFM</strong> (a cura<br />
di), Acta, Capituli Generalis Extraordinarii<br />
Ordinis Fratrum Minorum in S.<br />
Maria Angelorum-Assisi a die 15 septembris<br />
usque ad diem 1 octobris 2006<br />
celebrati, Curia Generalis, Roma, 2007,<br />
pp. 600+16.<br />
– VEUTHEY LEONE, Itinerario spirituale<br />
francescano, Opera Omnia - n. 15, Editrice<br />
Miscellanea Francescana, Roma<br />
2007, pp. 341.<br />
– VEUTHEY LEONE, Itinerario dell’anima,<br />
Opera Omnia - n. 16, Editrice Miscellanea<br />
Francescana, Roma 2007, pp. 113.<br />
– VEUTHEY LEONE, Manuali di spiritualità<br />
francescana, Opera Omnia - n. 20, Editrice<br />
Miscellanea Francescana, Roma<br />
2007, pp. 432.<br />
2. Extr<strong>acta</strong><br />
– PAOLAZZI CARLO, La Regula non Bullata<br />
dei Frati Minori (1221). Dallo “Stemma<br />
Codicum” al testo critico, Extractum ex<br />
“Archivum Franciscanum Historicum”<br />
(100, 2007), Ed. Archivum Franciscanum<br />
Historicum, Grottaferrata (Roma)<br />
2007, 5-148.
1. Fr. Hermann-Josef (Ewald-Hans)<br />
Lauter<br />
Köln, 16.02.1926<br />
Euskirchen, 12.08.2007<br />
P. Hermann-Josef stammte aus Köln als<br />
Sohn der Eheleute Dr. Franz Lauter und<br />
Ehefrau Gertrud, geb. Dreschmann. Er besuchte<br />
in Köln das Gymnasium Kreuzgasse.<br />
Nach dem 2. Weltkrieg zog seine Familie<br />
nach Troisdorf um. Dort machte er die<br />
Bekanntschaft mit unserem P. Suitbert<br />
Gammersbach. Beide traten 1947 zusammen<br />
in unseren Orden ein.<br />
Bis 1954 durchlief er die Ordensausbildung<br />
in Rietberg und Mönchengladbach. In<br />
den Jahren 1953-1954 befindet er sich im<br />
Studienhaus der Franziskaner in Paderborn,<br />
wo er auch von Erzbischof Lorenz Jäger am<br />
3. April 1954 die Priesterweihe erhielt.<br />
Nach der Priesterweihe war er zunächst von<br />
1954 bis 1956 in Düsseldorf, dann von<br />
1956 bis 1962 in Bonn tätig, bis er im gleichen<br />
Jahr nach Hermeskeil umzog. In diesen<br />
acht Jahren nach seiner Priesterweihe<br />
zeigte sich in seinen Veröffentlichungen,<br />
seinen Predigten und seiner persönlichen<br />
Seelsorge immer stärker seine geistige<br />
Fähigkeit und spirituelle Begabung, so dass<br />
sein Wirken über Hermeskeil stetig hinauswuchs.<br />
Konsequenterweise wurde er im<br />
Jahre 1966 als Leiter des gemeinsamen Pastoraljahres<br />
der Kölnischen und der Sächsischen<br />
Provinz der Franziskaner nach Köln<br />
berufen. Vom Jahre 1969 an war er dann<br />
auch Leiter des in Köln neu errichteten Noviziates<br />
unserer Kölnischen Ordensprovinz.<br />
Hier hat er den Novizen und den jungen Ordenspriestern<br />
des Erzieherteams viel von<br />
seiner reichen geistlichen Erfahrung und<br />
Einsicht für ihr eigenes Leben mitgeben<br />
können.<br />
Köln sollte fortan vom Kloster in der Ulrichgasse<br />
aus sein Wirkungsbereich bleiben,<br />
auch als das Kloster aufgegeben und<br />
NECROLOGIA<br />
die Gemeinschaft Ende der siebziger Jahre<br />
in die Berrenrather Straße beim kath. Studentenwerk<br />
in Köln verlegt wurde. Im Jahre<br />
1981 übernahm er die Schriftleitung des<br />
„Pastoralblattes“ für die Diözesen Köln,<br />
Aachen, Berlin, Essen, Hildesheim und<br />
Osnabrück, womit sich ihm ein weites Feld<br />
auftat. Durch die Gestaltung der Zeitschrift<br />
und durch seine eigenen Beiträge konnte er<br />
den in der Seelsorge tätigen Priestern, Diakonen<br />
und Laien Anregung und Hilfe geben.<br />
Der Erzbischof von Köln hatte ihn bereits<br />
im Jahre 1974 zum Dozenten für Homiletik<br />
am Erzbischöflichen Priesterseminar<br />
in Köln berufen. Zusätzlich zu dieser<br />
Aufgabe wurde er im November 1978<br />
dort zum Subregens dieses Priesterseminars<br />
ernannt. Im Jahre 1982 wurde er zusätzlich<br />
Dozent für Homiletik am Erzbischöflichen<br />
Diakoneninstitut, das in das aufgegebene<br />
Franziskanerkloster in der Ulrichgasse eingezogen<br />
war. Am 1. Juli 1996 entpflichtete<br />
ihn der Erzbischof von seinen Aufgaben.<br />
Fortan lebte er in unserem Kloster in Euskirchen,<br />
weiterhin geistig sehr rege und kreativ<br />
an den kirchlichen Fragen unserer Zeit<br />
beteiligt. Durch seinen klaren Geist, verbunden<br />
mit kirchlicher Gläubigkeit, bewahrend<br />
und fortschrittlich zugleich, war er ein Wegweiser<br />
im Auf und Ab der Lebensfragen geworden.<br />
Viele schätzten seine Beiträge,<br />
durch die sie Anregungen und Hilfen für die<br />
geistliche und gläubige Gestaltung der Seelsorge<br />
erhielten. Stets behielt Pater Hermann<br />
Josef vor Augen, dass Theologie ihren tiefsten<br />
Sinn in der Mystik findet.<br />
Pater Hermann-Josef war daher konkret<br />
selbst Seelsorger für viele Schwesterngemeinschaften<br />
und Einzelpersonen, dann vor<br />
allem durch Priesterkonferenzen. Stets war<br />
er ein wacher und solidarischer Mitbruder<br />
in seiner Provinz, in welcher er durch seine<br />
humorvolle Art viel zur Freude und Gelöstheit<br />
im Zusammenleben der Brüder beitrug;<br />
er lebte gerne und mit Wohlwollen in der
598 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Gemeinschaft seiner Mitbrüder. Durch<br />
Schlaganfälle jahrelang behindert, verstarb<br />
er schließlich im Altenheim zu Euskirchen,<br />
umgeben von seinen Mitbrüdern. Er hatte<br />
seinen Tod herbeigesehnt, wie es von ihm<br />
auch schriftlich hinterlegt ist. Er wollte<br />
schauen, was er bisher geglaubt hatte: Gottes<br />
Herrlichkeit. P. Hermann-Josef starb am<br />
12. August 2007 in Euskirchen. Am Fest<br />
Mariä Himmelfahrt, dem 15. August 2007,<br />
wurde er auf der Grabstätte der Franziskaner<br />
auf dem Städtischen Friedhof zu Euskirchen<br />
begraben.<br />
FR. HERBERT SCHNEIDER<br />
2. Fr. Christopher Coelho<br />
Kochi, India, 14.05.1932<br />
Hyderabad, India, 31.08.2007<br />
Friar Christopher Coelho was born on<br />
14th May, 1932 at Kochi, Kerala, India. In<br />
1952 he joined the Franciscans, solemnly<br />
professed in 1956, ordained in 1958, and<br />
died on the 31 st of August, 2007. He was<br />
buried at St. Louis Friary, Palmaner, Chittoor<br />
District, and Andhra Pradesh, India.<br />
He was a multi-talented person as an<br />
artist, Sculptor, Poet, Musician and Writer.<br />
He was a Formator for Franciscan Life for<br />
13 years. He shot into fame in 1960s as a<br />
Music Composer, especially for rendering<br />
the poems of Rabidranath Tagore (Nobel<br />
Prize winning Hindu Poet) into music<br />
which are sung widely in the Catholic<br />
Churches of India. As a composer he had<br />
contributed to the official Hymn Books of<br />
World Council of Churches and to St.<br />
John’s Abbey publication: Our Church<br />
Sings and Prays.<br />
After his specialization in Radio and Television<br />
Production and Direction, Christopher<br />
wrote and directed a full length theatre<br />
movie on Jesus which was the first introduction<br />
of the person of Jesus for millions of<br />
filmgoers in India. Christopher’s artistic<br />
work in the form of churches, chapels,<br />
shrines, monuments, paintings and stained<br />
glass windows can be seen all over India.<br />
He published his personal reflections as<br />
a book “Francis – A New Kind of Fool”<br />
which was translated into Italian “La Sfida<br />
di San Francesco: “Novello Pazzo in<br />
Questo Mondo”. His latest works were<br />
“And Now I Can See” and a collection of<br />
his Franciscan songs “Sing with Francis”.<br />
At the time of his death he was working on<br />
The New Community Bible for India.<br />
3. Fr. Joseph Benedictus Xuereb<br />
Gharghur, Malta, 01.07.1935<br />
Birkirkara, Malta, 11.10.2007<br />
Morte fratris Joseph Benedicti, quae die<br />
11 octobris 2007 in “Christus Sacerdos<br />
Home” Fleur-de-Lys, Birkirkara in Insula<br />
Melita, occurrit, non solum provincia religiosa<br />
Fratrum Minorum, verum etiam ecclesia<br />
localis fratre authentice franciscano, sacerdote<br />
exemplari ac viro integro orbatae sunt.<br />
Neminem con<strong>fratrum</strong> latet ipsum fuisse<br />
nomine ac re religiosum, qui Seraphici Patris<br />
vestigia, tota perdurante vita consecrata,<br />
secutus, Christum cognoscere, diligere<br />
atque imitari totis viribus conatus sit.<br />
Frater Joseph Benedictus natus est<br />
Gharghur, Melitae, die 1 mensis iulii 1935,<br />
filius Augustini et Carmelae Azzopardi. Ordinem<br />
Fratrum Minorum in provincia<br />
melitensi S. Pauli Apostoli ingressus est die<br />
30 mensis septembris 1951; professionem<br />
temporariam die 2 mensis octobris 1952,<br />
professionem autem sollemnem die 12<br />
mensis augusti 1956 emisit. Sacerdos ordinatus<br />
est in Anglia (East Bergholt, Essex)<br />
die 12 mensis martii 1960. Studia philosophica<br />
apud seminarium franciscanum<br />
Vallettae (Melitae), studia autem theologica<br />
in centro studiorum provinciae Angliae peregit.<br />
Gradum academicum Doctoratus in<br />
Theologia (Sectio Moralis) apud Pontificium<br />
Athenaeum “Antonianum” consecutus<br />
est anno 1964. Munere provincialatus<br />
expleto, maturiori aetate, diploma in studiis<br />
franciscanis apud Centrum Franciscanum<br />
Internationale in Canterbury (Anglia) obtinuit.<br />
Per multos annos theologiam moralem<br />
in nostro seminario Vallettae et apud Institutum<br />
Nationale Studiorum Ecclesiasticorum<br />
Religiosorum Melitensium (INSERM)<br />
docuit. Operi libros edendi incessanter ma-
gnoque cum fructu se totum dedit. Opusculum<br />
cui titulus “Regula et Vita” primum fuit<br />
eius opus publici iuris factum (1983). Una<br />
cum aliis fratribus sequentia opera in linguam<br />
patriam vertit: “Scripta S. Francisci”<br />
(1975, editio prior) necnon “Scripta S. Clarae”<br />
(1986); aliae translationes se referunt<br />
ad “Fontes mediaevales de vita S. Clarae”<br />
(Legenda et processus canonizationis)<br />
1993; “I Fioretti di S. Francesco d’Assisi”<br />
1990; “Legenda Maior”, “Lignum Vitae” et<br />
“Itinerarium mentis in Deum” S. Bonaventurae,<br />
1998; “Legenda mediaevalia de vita<br />
S. Antonii” 1995; Constitutiones et Statuta<br />
generalia Ordinis Fratrum Minorum, 1998;<br />
tandem, una cum aliis fratribus “Fontes de<br />
vita S. Francisci”, 2005 et “Fontes de vita<br />
Antonii”. Hoc ultimum opus mox publici<br />
iuris fíet.<br />
In provincia optimun servitium praestitit<br />
in campo sive formationis sive regiminis.<br />
Munus magistri clericomm pluries explevit,<br />
totis viribus nitens ut fratres iuvenes<br />
maturam formationem humanam, christianam,<br />
religiosam ac franciscanam adipiscerentur.<br />
Minister provincialis electus est<br />
1985, quo in munere usque ad annum 1990<br />
permansit. Hoc in explendo officio humiliter,<br />
caritative atque iuste erga singulos fratres<br />
se gessit. Guardianatus munere in conventibus<br />
Vallettae et Rabati functus est.<br />
Definitor provincialis pluribus vicibus nominatus<br />
est. Paroeciam in oppido Sliemae,<br />
Dominae Nostrae Sacri Cordis Jesu dicatam,<br />
magno cum zelo et fructu in bonum fidelium<br />
administravit. Qua pastor animarum,<br />
per multos annos ministerio sacramenti<br />
reconciliationis, praedicationis atque<br />
directionis spiritualium recessuum toto<br />
animo se dedit.<br />
Minime praetermittenda sunt munera in<br />
servitium Ordinis a nostro confratre extra<br />
provinciam in domibus a Ministro generali<br />
dependentibus expleta. Guardianus Collegii<br />
Internationalis S. Bonaventurae (Grottaferrata)<br />
fuit annis 1992-1993. Postea, Secretarius<br />
generalis Pontificii Athenaei “Antonianum”<br />
nominatus est anno 1993 et permansit<br />
hoc in officio usque ad annum 1999.<br />
Fr. Joseph Benedictus fecunde in vinea<br />
Domini adlaboravit fructumque abundan-<br />
NECROLOGIA<br />
599<br />
tem in animarum salutem produxit. Religiosus<br />
authentice franciscanus a confratribus<br />
ac christifidelibus merito agnoscitur, utpote<br />
exemplaris vitae religiosae optimum<br />
testimonium praebuit. Sensu gratitudinis<br />
erga maternam provinciam religiosam eminenter<br />
excelluit. Toto affectu eam diligere<br />
numquam desinebat immo confratres verbo<br />
et exemplo ipsam amare docebat. Charisma<br />
franciscanum ei cordi fuit idque usque ad finem<br />
suae vitae totis viribus promovere conatus<br />
est.<br />
Provincia melitensis grates quam maximas<br />
Deo agit de inaestimabili dono ei concesso<br />
in persona ac multiformi apostolica<br />
activitate dilecti tanti filii.<br />
Dominus Deus, cui fideliter servivit,<br />
Fratri Joseph Benedicto aeternam requiem<br />
misericorditer donet!<br />
FR. IVO TONNA<br />
4. Fr. Simpliciano (Mario Virginio) Olgiati<br />
Dairago (MI), 02.12.1929<br />
Brescia, 30.11.2007<br />
Fr. Simpliciano nasce a Dairago (MI) il<br />
2 Dicembre 1929 e viene battezzato nella<br />
Parrocchia di S. Genesio con il nome di<br />
Mario Virginio. Entra nel Collegio Serafico<br />
di Saiano (BS) nel 1940 e compie gli studi<br />
medi e ginnasiali a Saiano e a Cividino<br />
(BG). Il 16 Agosto 1945 a Rezzato (BS) riceve<br />
il saio della prova da fr. Giovanni<br />
Chiodini, Ministro provinciale, e trascorre<br />
l’anno di noviziato, al termine del quale, il<br />
27 Agosto 1946, emette la Professione temporanea<br />
nelle mani di fr. Camillo Merazzi,<br />
Ministro provinciale. Prosegue la formazione<br />
iniziale a Sabbioncello (LC) (1946-49),<br />
a Busto Arsizio (VA) (1949-50) e a Milano<br />
S. Antonio (1950-53) completando gli studi<br />
di Teologia. Il 15 Aprile 1951 emette la Professione<br />
solenne a Milano S. Antonio nelle<br />
mani di fr. Feliciano Olgiati, suo fratello,<br />
Delegato dal Ministro provinciale. Il 21<br />
Marzo 1953 viene ordinato Diacono a S.<br />
Bernardino alle Ossa in Milano dal beato<br />
Card. Ildefonso Schuster, Arcivescovo di
600 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Milano; il 15 Agosto dello stesso anno viene<br />
ordinato Presbitero a Milano S. Antonio<br />
da S. Ecc.za Mons. Bonifacio Bertoli ofm,<br />
Vicario apostolico di Tripoli.<br />
Dal 1953 al 1958 frequenta la Facoltà di<br />
Lettere Moderne presso l’Università Cattolica<br />
del Sacro Cuore, risiedendo a Milano S.<br />
Angelo (1953-54) e Milano S. Antonio<br />
(1954-58). Una volta conseguita la Laurea<br />
in Lettere moderne gli viene affidata<br />
l’obbedienza di svolgere l’attività di docente<br />
presso il Liceo Luzzago a Brescia S. Gaetano.<br />
Così dal 1958 ininterrottamente, finché<br />
la malattia glielo ha permesso, Fr. Simpliciano,<br />
Simplicio per gli amici, è stato il<br />
punto di riferimento costante per intere generazioni<br />
di studenti, che in lui hanno trovato<br />
non solo l’insegnante colto e appassionato,<br />
ma anche il fratello e il padre a cui<br />
confidare le gioie e le sofferenze dell’adolescenza.<br />
Del Franciscanum-Luzzago è stato anche<br />
Rettore dal 1976 al 1992, mentre nella<br />
locale fraternità è stato Vicario dal 1994 al<br />
2000 e Guardiano dal 2000.<br />
Fr. Simpliciano ha posto a servizio della<br />
Provincia la sua vivace intelligenza e la<br />
francescana schiettezza nei molteplici incarichi<br />
che i confratelli gli hanno affidato e<br />
che egli ha sempre affrontato con tenace volontà,<br />
nonostante la sua cagionevole salute.<br />
Prefetto per gli Studi (1964-67); Censore<br />
della stampa (1991-1993); Moderatore per<br />
la Formazione Permanente (1991-2003);<br />
membro del Segretariato Formazione e Studi<br />
(1970-76; 1988-2003) e del Consiglio<br />
della Formazione Permanente (dal 2003).<br />
Per cinque mandati Definitore provinciale<br />
(1964-67; 1985-88; 1991-94; 1994-96;<br />
2000-2001). Infine, Vicario provinciale dal<br />
1973 al 1988 e dal 9 Maggio 2001 al Capitolo<br />
del 2003. In quest’ultimo mandato, iniziato<br />
a causa delle dimissioni del precedente<br />
Vicario, ha anche retto la Provincia con<br />
potestà ordinaria dal 7 Giugno al 6 Luglio<br />
2003, durante la vacanza dell’ufficio di Ministro<br />
provinciale, venutasi a creare per<br />
l’elezione di Fr. Francesco Bravi come Definitore<br />
generale.<br />
A testimonianza della vastità della sua<br />
cultura e della ricchezza del suo intelletto<br />
d’amore, lascia numerose opere di poesia,<br />
fra le quali la composizione “Le Stigmate –<br />
Sacro Mistero”, la traduzione dal latino di<br />
alcuni testi fondamentali della spiritualità<br />
francescana e una vasta produzione di musica<br />
sacra, sia per il canto del salterio che<br />
per le celebrazioni liturgiche, assiduamente<br />
eseguita con il coro da lui diretto a Brescia<br />
S. Gaetano.<br />
È stato promotore e organizzatore della<br />
Scuola di Spiritualità, oltre che di molte altre<br />
iniziative culturali e spirituali con le<br />
quali ha contribuito a far amare il poverello<br />
d’Assisi a molta gente di Brescia e della<br />
provincia. Lo ricordiamo anche per la fraterna<br />
vicinanza data alle Clarisse e all’Ordine<br />
Francescano Secolare, di cui è stato per<br />
lunghi anni Assistente della fraternità di<br />
Brescia.<br />
Ormai provato dalla malattia che lo aveva<br />
costretto a ridurre al minimo le sue attività,<br />
Fr. Simplicio, semplice di nome e per<br />
virtù, ha accolto sorella morte con animo lieto<br />
il 30 Novembre 2007, all’appressarsi dell’Avvento,<br />
inizio del nuovo anno liturgico.<br />
Era lui a comporre i versi con i quali desideriamo<br />
ricordare i nostri confratelli defunti<br />
nelle immaginette-ricordo. Il Signore,<br />
Verità e Bellezza, gli doni di comporre per<br />
se stesso la poesia dell’amore senza fine,<br />
nella gioia intramontabile dei cori celesti.<br />
A Laude di Cristo e del poverello Francesco.<br />
FR. ERNESTO DEZZA<br />
5. Fr. Aloísio Card. Lorscheider, <strong>OFM</strong>,<br />
Linha Geraldo, Brasile, 08.10.1924<br />
Porto Alegre, Brasile, 23.12.2007<br />
1. Biografia<br />
Con la morte del cardinale Aloísio Lorscheider<br />
scompare una delle più significative<br />
figure dell’episcopato latinoamericano<br />
dell’ultimo secolo. Figlio di san Francesco<br />
sempre manifestò fortezza nella fede, solidarietà<br />
fraterna, carità sacerdotale vissuta<br />
interamente al servizio degli ultimi con i<br />
quali il Signore gli aveva dato «l’opportunità»<br />
– come diceva egli stesso – di condi-
videre timori e sofferenze; così apparve negli<br />
anni ottanta quando da arcivescovo di<br />
Fortaleza, nel nord-est del Paese fu minacciato<br />
di morte da un gruppo di carcerati ammutinati<br />
durante una visita che egli stesso<br />
stava compiendo nel carcere di Paulo Sarasate,<br />
a pochi chilometri da Fortaleza. Un<br />
manipolo di carcerati si era fatto scudo del<br />
cardinale per tentare una fuga clamorosa.<br />
Un blitz della polizia brasiliana riuscì a liberare<br />
Lorscheider e gli altri ostaggi senza<br />
gravi conseguenze. «Don Aloísio – ricordarono<br />
i suoi compagni di disavventura – non<br />
mancò di cogliere anche quella occasione<br />
che il Signore gli aveva dato per testimoniare<br />
la sua fede, il suo coraggio, ma soprattutto<br />
la sua predilezione per gli emarginati<br />
e riuscì anche a comprendere le ragioni<br />
di quella rivolta».<br />
Quando lo ricondussero a casa, stremato<br />
per la fatica, trovò una folla enorme e commossa<br />
ad attenderlo. «Abbiamo sofferto<br />
tutti – furono le sue prime parole – molto,<br />
noi e loro. Perdono e prego per i miei sequestratori».<br />
L’episodio non lo distolse dalla<br />
sua missione con lo stile di sempre, recandosi<br />
dovunque c’era uno dei suoi figli<br />
che soffriva.<br />
Questo era il suo modo di vivere il Vangelo,<br />
e di testimoniare Cristo accanto ai poveri.<br />
Aloísio Lorscheider era nato a Linha Geraldo,<br />
frazione del comune di Estrela, nello<br />
Stato brasiliano di Rio Grande do Sur, l’8<br />
ottobre del 1924, da una famiglia d’origine<br />
tedesca: Giuseppe Lorscheider si chiamava<br />
il padre e Veronica Gerhardt la madre. Era<br />
ancora un bambino – aveva nove anni –<br />
quando i genitori, per assecondare la precoce<br />
vocazione religiosa, accondiscesero a<br />
fargli proseguire gli studi nel seminario minore<br />
dei padri francescani di Taiquari.<br />
Compiuta con profitto la prima fase degli<br />
studi, proseguì i corsi superiori a Divinopolis,<br />
nello stato di Minas Gerais, manifestando<br />
una spiccata propensione per le materie<br />
teologiche e filosofiche. Eccelleva, peraltro,<br />
anche nelle materie scientifiche, soprattutto<br />
in matematica.<br />
Non aveva ancora 18 anni quando, il 1°<br />
febbraio del 1942, indossò per la prima vol-<br />
NECROLOGIA<br />
601<br />
ta l’abito francescano. Esattamente un anno<br />
dopo, il 2 febbraio, emise la professione<br />
semplice e, il 13 marzo del 1946, quella solenne.<br />
Il 22 agosto del 1948 fu ordinato sacerdote.<br />
Nel frattempo aveva continuato a<br />
studiare e nel seminario di Taiquari, che lo<br />
aveva visto bambino e dove era ritornato, fu<br />
incaricato di insegnare latino e matematica.<br />
Inoltre egli impartiva lezioni di tedesco, lingua<br />
che aveva appreso dai suoi genitori. Le<br />
superiori doti intellettuali, di cui il giovane<br />
francescano diede ben presto prova, convinsero<br />
i superiori ad inviarlo a Roma per<br />
proseguire gli studi di teologia nell’Ateneo<br />
Antonianum. Qui si dedicò con particolare<br />
impegno ad approfondire la conoscenza<br />
della teologia dogmatica e nel 1952 conseguì<br />
la laurea.<br />
Rientrato in Brasile fu incaricato di insegnare<br />
teologia dogmatica nel seminario<br />
francescano di Divinopolis dove aveva studiato<br />
da ragazzo. Poco dopo veniva nominato<br />
commissario definitore del Terz’ordine<br />
francescano, continuando i propri studi.<br />
Scrisse infatti numerosi saggi su riviste specializzate<br />
del suo paese, offrendo preziosi<br />
contributi all’approfondimento di controverse<br />
questioni teologiche. I suoi studi convinsero,<br />
nel 1958, i superiori dell’ordine ad<br />
affidargli l’incarico di professore al pontificio<br />
Ateneo Antonianum. A Roma la sua cultura<br />
e le non comuni doti di spiritualità e di<br />
umanità gli meritarono ben presto la stima<br />
e l’affetto di superiori ed allievi. Fuori dell’ateneo<br />
svolse anche numerose attività pastorali<br />
soprattutto accanto ai giovani delle<br />
associazioni cattoliche e nella Federazione<br />
universitaria cattolica italiana (FUCI).<br />
All’Ateneo rimase per quattro anni. In<br />
questo periodo fu anche visitatore generale<br />
nella provincia francescana del Portogallo.<br />
Dopo aver ottenuto la pienezza del sacerdozio<br />
il padre Lorscheider poté manifestare<br />
tutto il suo zelo pastorale; nel 1962, il<br />
3 febbraio, Papa Giovanni XXIII lo nominò<br />
vescovo, affidandogli la cura della<br />
diocesi di Santo Ângelo in Brasile. Ricevette<br />
l’ordinazione episcopale il 20 maggio<br />
dello stesso anno e resse la diocesi sino al<br />
marzo del 1973. I fedeli non lo hanno mai<br />
dimenticato. Si era dimostrato subito un
602 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
vescovo diverso dagli altri. Era sempre in<br />
movimento, instancabile, per visitare periodicamente<br />
le parrocchie della sua diocesi,<br />
anche le più isolate ed era accolto sempre<br />
da grandi manifestazioni di affetto.<br />
Amministrava personalmente i sacramenti.<br />
Per sua iniziativa il seminario diocesano<br />
ebbe un grande impulso, ma fu soprattutto<br />
nel contatto umano con il clero e con i fedeli<br />
che rifulse la sua straordinaria personalità<br />
di pastore.<br />
Alle qualità umane univa una non comune<br />
capacità organizzativa e la diocesi ne<br />
trasse grandi benefici. In seguito gli vennero<br />
affidati incarichi sempre di maggior prestigio<br />
e di maggiore responsabilità. Membro<br />
della commissione teologica della Conferenza<br />
episcopale brasiliana, fu successivamente<br />
nominato primo segretario e<br />
quindi presidente.<br />
Il 26 marzo 1973 Papa Paolo VI lo promosse<br />
alla sede arcivescovile di Fortaleza.<br />
dove rimase sino al 12 luglio 1995 allorché<br />
Giovanni Paolo II lo trasferì nell’arcidiocesi<br />
di Aparecida, alla quale rinunciò il 28<br />
gennaio 2004.<br />
A Fortaleza, una delle diocesi più importanti<br />
ma anche una delle più difficili di<br />
tutto il Brasile, il presule confermò tutte le<br />
sue innate doti di pastore. I suoi fedeli, soprattutto<br />
quelli più poveri e più emarginati,<br />
lo hanno amato come un padre che, del<br />
resto, si era sempre mostrato preoccupato<br />
delle loro condizioni di vita ed aveva cercato<br />
in tutti i modi di alleviare le loro sofferenze.<br />
Fu creato cardinale da Papa Paolo VI nel<br />
concistoro del 24 maggio 1976. La nuova<br />
dignità cardinalizia contribuì a dare maggior<br />
vigore alla sua azione pastorale che è<br />
proseguita sino alla fine di una vita concretamente<br />
votata al servizio di Cristo, della<br />
sua Chiesa e dei suoi poveri. Era considerato<br />
un uomo di primo piano non solo nella<br />
sua diocesi ma anche in tutto il Brasile e nel<br />
resto del mondo.<br />
Tra i vari incarichi da lui ricoperti, fu anche<br />
vicepresidente della Conferenza episcopale<br />
latino americana.<br />
(L’Osservatore Romano, 24-25 dicembre 2007, p. 8)<br />
2. Le esequie<br />
Un padre, un fratello, un amico autenticamente<br />
francescano. Così il Brasile ricorda<br />
il cardinale Aloísio Lorscheider, arcivescovo<br />
emerito di Aparecida, morto il 23 dicembre<br />
all’età di 83 anni. Le esequie sono<br />
state celebrate nella cattedrale di Porto Alegre<br />
il 26 dicembre. A nome del Papa le ha<br />
presiedute il cardinale Odilo Pedro Scherer,<br />
arcivescovo di São Paulo. Tantissime persone<br />
hanno voluto testimoniare affetto e<br />
gratitudine per questo amato pastore, una<br />
delle figure più significative e conosciute<br />
dell’episcopato latinoamericano.<br />
«Il cardinale Lorscheider – ha affermato<br />
nell’omelia – ci ha lasciati dopo una vita<br />
lunga e piena di opere. Nella sua esistenza<br />
ha cercato di rendersi gradito a Dio e alla<br />
sua Chiesa nel sacerdozio e nell’episcopato.<br />
Ha cercato di vivere le beatitudini attraverso<br />
la sua consacrazione a Dio nei consigli<br />
evangelici e nel servizio alla Chiesa e all’umanità.<br />
Durante la sua lunga malattia, a<br />
mano a mano che perdeva il vigore della salute,<br />
si è preparato serenamente all’incontro<br />
con il Signore, passando per la morte. Ora<br />
ha lasciato la fragile tenda del suo corpo<br />
mortale. E noi uniamo le nostre preghiere<br />
affinché, come il servo buono e fedele della<br />
parabola, il Signore lo inviti a sedersi alla<br />
mensa, sia ricevuto nella dimora eterna e<br />
abbia un buon posto nel banchetto della vita<br />
eterna».<br />
Il cardinale Scherer ha affermato che «la<br />
scomparsa di una persona è sempre motivo<br />
di afflizione e di dolore. Allo stesso tempo,<br />
come cristiani, eleviamo a Dio l’azione di<br />
rendimento di grazie per il dono che questa<br />
persona ha rappresentato mentre è stata in<br />
mezzo a noi. Ciò vale ancora di più per un<br />
ministro di Dio e un pastore generoso qual è<br />
stato il cardinale Aloísio. La sua vita è stata<br />
un vero dono di Dio alla Chiesa e, in particolare,<br />
al Brasile e alle diocesi dove ha esercitato<br />
il suo episcopato. Perciò, in questa<br />
celebrazione dell’eucaristia in suo suffragio,<br />
mentre lo affidiamo alla misericordia<br />
divina, al Signore della vita, rendiamo grazie<br />
a Dio per il dono del cardinale Aloísio e<br />
per tutto il bene che egli ha compiuto».
I suoi dati biografici, ha concluso il cardinale<br />
Scherer, rivelano una grande ricchezza<br />
di qualità umane e di virtù cristiane<br />
«e lui, con grande generosità ha posto questi<br />
talenti al servizio del prossimo e del Regno<br />
di Dio».<br />
[...]<br />
Il giorno successivo, giovedì 27, il cardinale<br />
è stato tumulato nel convento di Daltro<br />
Filho (a 130 chilometri da Porto Alegre). La<br />
messa è stata presieduta da monsignor Irineu<br />
Sílvio Wilges, vescovo di Cachoeira do Sur,<br />
anch’egli dell’ordine dei frati minori. «Il cardinale<br />
Aloísio era un vero francescano – ha<br />
subito detto nell’omelia –. E ha vissuto fino<br />
in fondo la regola di san Francesco: osservare<br />
il Vangelo del Signore nostro Gesú Cristo,<br />
vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio<br />
e in castità. Sì, il Vangelo ha orientato<br />
tutta la vita del cardinale Aloísio».<br />
Riferendosi al passo evangelico delle<br />
beatitudini, narrato da Matteo, il vescovo<br />
Wilges ha affermato che «il cardinale Aloísio<br />
ha letto, meditato, predicato e vissuto<br />
profondamente queste parole di Gesù. Si è<br />
lasciato pervadere dallo spirito della magna<br />
charta del cristianesimo: il discorso della<br />
montagna. È stato povero come Cristo. È<br />
stato povero come san Francesco di Assisi,<br />
distaccato dai beni, senza possedere nulla.<br />
Ha amato i poveri perché ha visto in essi<br />
Gesù Cristo sofferente. Ha confortato e<br />
consolato gli afflitti. È stato mite, un uomo<br />
senza odio e senza vendetta, ma con tanta<br />
fame e sete di giustizia. Ha difeso le persone<br />
perseguitate, coloro che, non avevano un<br />
tetto, il pane, la terra. È stato un uomo misericordioso,<br />
sempre pronto a perdonare. È<br />
stato un uomo buono, un uomo di pace e riconciliazione.<br />
Per lui essere strumento di<br />
pace non è stata solo la preghiera francescana,<br />
ma lo stile della vita».<br />
«Il cardinale Aloísio – ha proseguito<br />
monsignor Wilges – é stato un uomo che ha<br />
vissuto lo spirito delle beatitudini, e per<br />
questo ha collaborato generosamente con<br />
Dio nella costruzione di un nuovo cielo e di<br />
una nuova terra. Una terra dove Dio dimora,<br />
dove Dio regna. Una terra con meno dolore<br />
e sofferenza, con meno lacrime, con<br />
meno morti. Ha contribuito a costruire un<br />
NECROLOGIA<br />
mondo con più amore, più pace, più giustizia,<br />
più gioia e solidarietà. Per questo diciamo,<br />
parafrasando san Francesco, laudato sii<br />
mio Signore, per averci dato quella persona<br />
meravigliosa che è stata il cardinale Aloísio.<br />
Un francescano, un francescano presbitero,<br />
un francescano vescovo, un francescano<br />
cardinale. Soprattutto un fratello di tutti».<br />
Il vescovo ha voluto rispondere alla domanda<br />
che tanti in Brasile si sono posti: chi<br />
è stato il cardinale Aloísio? «Ecco – ha detto<br />
– alcune espressioni significative pubblicate<br />
dai mass media: il cardinale Aloísio è<br />
stato un uomo di Dio, un uomo di preghiera,<br />
un uomo di Chiesa, un grande teologo,<br />
un uomo che è passato per questo mondo<br />
facendo il bene, un uomo di gioia. E ancora<br />
i mass media hanno rilevato come Aparecida<br />
ricorderà sempre il suo sorriso; come<br />
egli abbia insegnato che accogliere è evangelizzare;<br />
come abbia servito i poveri, difeso<br />
i perseguitati, sostenuto i detenuti. Come<br />
sia stato anche un pastore che ha partecipato<br />
a due conclavi. È molto raro, si è letto sui<br />
giornali, incontrare persone della statura del<br />
cardinale Aloísio. È stato un uomo umile,<br />
capace persino di pulire le stanze da bagno.<br />
È per tutto questo che rendiamo grazie a<br />
Dio di averci donato il cardinale Aloísio<br />
Lorscheider».<br />
(L’Osservatore Romano, 30 dicembre 2007)<br />
3. Il cordoglio del Papa<br />
603<br />
– Telagramma all’arcivescovo di Porto<br />
Alegre, Mons. Dadeus Grings<br />
Recebi com grande pesar a notícia do falecimento<br />
do Senhor Cardeal Dom Aloísio<br />
Lorscheider, <strong>OFM</strong>, e, ao recordar a sua<br />
constante e generosa dedicação inicialmente<br />
à diocese de Santo Ângelo e, posteriormente,<br />
às arquidioceses de Fortaleza e de<br />
Aparecida, bem como à Santa Sé, como<br />
membro de diversas Congregações, à<br />
CNBB e ao CELAM, elevo fervorosas preces<br />
de sufrágio para que Deus Ihe conceda<br />
eterno descanso na luz do nosso Salvador<br />
Jesus Cristo. Ao participar no luto exprimo<br />
também minhas sinceras condolências a to-
604<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
dos enlutados, em especial comunidade<br />
diocesana e familiares do extinto, ao enviarlhes,<br />
como penhor de conforto na esperança<br />
em Cristo Ressuscitado, a Benção Apostólica,<br />
extensiva à ordem dos Frades Menores.<br />
BENEDICTUS PP. XVI<br />
– Telegramma a Fr. José Rodríguez Carballo,<br />
Ministro generale<br />
Appresa con tristezza la notizia della<br />
morte del Signor Cardinale Aloísio Lorscheider<br />
<strong>OFM</strong> Arcivescovo emerito di Aparecida<br />
desidero esprimere a lei e all’intero<br />
Ordine dei Frati Minori le mie sincere condoglianze<br />
mentre innalzo fervide preghiere<br />
di suffragio perché il Signore lo accolga nel<br />
gaudio e nella pace eterna.<br />
BENEDICTUS PP. XVI<br />
(L’Osservatore Romano, 24-25 dicembre 2007)<br />
4. Lettera del Ministro generale al Ministro<br />
provinciale Fr. João Inácio Müller<br />
Ao Ministro provincial<br />
Província S. Francisco De Assis<br />
Porto Alegre – Rs – Brasil<br />
Roma, 23 de dezembro de 2007.<br />
Prot. MG 289/07<br />
Querido Ministro provincial<br />
Frei João Inácio Müller<br />
e confrades da<br />
Província S. Francisco de Assis,<br />
O Senhor vos dê a paz!<br />
Venho, em nome da Ordem dos Frades<br />
Menores, expressar meu pesar e solidarizarme<br />
convosco pelo falecimento do querido<br />
Eminentíssimo Cardeal D. Frei Aloísio<br />
Lorscheider, ocorrido neste quarto domingo<br />
do Advento, 23 de dezembro de 2007.<br />
Quero registrar minha particular admiração<br />
pelo testemunho de Frade Menor deixado<br />
por este nosso irmão, que sempre demonstrou<br />
um extraordinário amor pela<br />
Igreja à qual serviu como Bispo e Cardeal<br />
com incansável dedicação e doação, com<br />
particular competência e sabedoria, com fidelidade<br />
e coerência, sem nunca perder sua<br />
identidade tipicamente franciscana.<br />
Cardeal D. Frei Aloísio, em seu ministério<br />
na Igreja, como Bispo e Cardeal, permaneceu<br />
sempre um autêntico Frade Menor no<br />
seu jeito simples e alegre de ser, no seu<br />
exemplar cultivo de profunda espiritualidade,<br />
na sua cordialidade para com todas as<br />
pessoas sem discriminação e sem exclusão,<br />
no seu amor de predileção pelos pobres e<br />
excluídos, na sua obediência ao Papa e ao<br />
Evangelho, no seu espírito de colegialidade<br />
com os irmãos no episcopado, na sua coragem<br />
profética diante de injustiças e violações<br />
dos direitos humanos, no seu senso de<br />
pertença à Ordem Franciscana.<br />
Na recente visita que vos fiz como Ministro<br />
geral à vossa amada Província fiquei<br />
particularmente impressionado no contato<br />
pessoal com este nosso irmão no Convento<br />
da Cúria provincial. Soube e testemunhei<br />
que Cardeal D. Frei Aloísio, após deixar o<br />
exercício ativo do seu ministério episcopal,<br />
se integrou na vossa Fraternidade como um<br />
irmão a mais, sem exigir algum privilégio,<br />
querendo um quarto simples, sendo obediente<br />
ao guardião da casa e ao Ministro<br />
provincial. O único espaço maior que aceitou<br />
no Convento foi para conservar sua biblioteca<br />
particular. Não quis nada para si,<br />
nem mesmo o carro recebido de presente da<br />
Diocese de Aparecida, como gesto de gratidão,<br />
entregando-o ao guardião do Convento<br />
e dizendo que pertencia à Fraternidade.<br />
Sua palavra entre os Confrades era escutada<br />
com respeito, não por ele ser Bispo e Cardeal,<br />
mas porque vinha carregada de sabedoria<br />
e de uma autoridade decorrente do<br />
testemunho de vida. Sua presença irradiava<br />
calor humano, força espiritual, alegria, simplicidade<br />
e cordialidade na convivência fraterna.<br />
Mostrou especial interesse pela Ordem.<br />
Junto convosco peço a Deus, nosso Pai,<br />
o sumo Bem, junto com seu dileto Filho e o<br />
Santo Espírito, para que o acolha no seu<br />
Reino e lhe dê a plenitude de vida. Tenho<br />
certeza que nosso pai S. Francisco de Assis<br />
o receberá na comunhão dos santos com<br />
profunda alegria por reconhecer nele um
autêntico Frade Menor. E nós, como Igreja<br />
e como Família Franciscana, sentimos a<br />
tristeza pela partida deste nosso ilustre irmão,<br />
mas nos alegramos com seu testemunho<br />
de vida que queremos conservar em<br />
nossa memória e em nosso coração.<br />
Fraternalmente<br />
FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO <strong>OFM</strong><br />
Ministro geral<br />
6. Br. Seán Collins<br />
Ennis, Ireland, 20.10.1945<br />
Dublin, Ireland, 24.12.2007<br />
1. Biography<br />
Seán was born on 20 October 1945 in<br />
Ennis and was educated at the local Christian<br />
Brothers School. He entered the novitiate<br />
in October 1962 and was professed a<br />
year later. He was gifted musically and intellectually<br />
and pursued a brilliant course of<br />
studies at University College Galway<br />
(B.A.,1966), Catholic University of Louvain<br />
(B.Ph, 1968) and the PAA (STL,<br />
1972). Following priestly ordination in<br />
1972, he remained in Rome to begin studies<br />
at San Anselmo in Sacramental Theology<br />
and Liturgy and received the doctorate for<br />
his work on the Anglican liturgy. During<br />
this time he was involved in ecumenical<br />
work and was closely associated with the<br />
Anglican Centre in Rome. In 1978 he returned<br />
to Ireland and was appointed Assistant<br />
Director of Formation in the Novitiate<br />
house in Killarney and subsequently served<br />
in various houses of the Province including<br />
Dublin, Clonmel and his beloved Multyfarnham<br />
where he was most happy in being<br />
able to live the Franciscan life combining<br />
contemplative prayer and the pastoral service<br />
of the people. He also served on a number<br />
of Provincial Committees, most notably<br />
the Liturgy Committee, and was Guardian,<br />
Definitor (1987-93), Vicar Provincial<br />
(2005-06) and Religious Assistant to the<br />
Federation of Poor Clares (1985-90). His<br />
talents were recognised both nationally and<br />
internationally. He taught at the Irish Institute<br />
of Pastoral Liturgy from 1984 and be-<br />
NECROLOGIA 605<br />
came the Institute’s Director in 1986, serving<br />
as National Secretary to the Irish Bishops’<br />
Commission on the Liturgy and an adviser<br />
to the International Committee for<br />
English in the Liturgy (ICEL) until 1992.<br />
Within the Order, Seán was best known<br />
for his work at the international meetings of<br />
the Order where his linguistic gifts were<br />
utilised as a translator and interpreter. He<br />
was elected a General Definitor in 1997 and<br />
Secretary General of the Order in November<br />
2006. He also served as Visitator General<br />
to the Lateran Penitentiary and Delegate<br />
General to the Province of India.<br />
Seán was gifted intellectually and was<br />
widely read on many subjects. He had a gift<br />
for writing and contributed articles to various<br />
journals on theological and Franciscan<br />
topics. It is regrettable however that he did<br />
not have the opportunity to publish more<br />
for he had a keen mind and a pleasing and<br />
elegant way of presenting ideas.<br />
Most of all, it is as a friar that he will be<br />
best remembered. Seán was a true and faithful<br />
friar minor, dedicated to the living of his<br />
vocation. He was passionate about things<br />
Franciscan and had a great love for the Order<br />
and the Church. We shall miss his wisdom<br />
and knowledge but even more his<br />
presence and humour. Ar dheis Dé go raibh<br />
a anam dhílis (May his faithful soul rest at<br />
God’s right hand).<br />
JOSEPH MACMAHON, <strong>OFM</strong><br />
2. A letter to the Order from the Minister<br />
General<br />
Rome, 24th December 2007<br />
Prot. 098579<br />
Dear Brothers: May the Lord give you<br />
Peace!<br />
It is with profound sadness that I inform<br />
you of the death of Br. Seán Collins, Secretary<br />
General of the Order, which occurred<br />
this morning in Dublin, where he has been<br />
undergoing threatment since the end of July<br />
last for lymph cancer, which had then<br />
passed to the marrow.
606 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Br. Seán was born in Ireland on 20th October<br />
1945, made his simple profession in<br />
our Order on 4th October 1963, his solemn<br />
profession on 21st October 1966 and was<br />
ordained priest on 15th July 1972. Br. Seán<br />
Collins served his Province in Ireland in<br />
various ministries, among which the following<br />
stand out: Guardian, Definitor<br />
Provincial, Moderator of Ongoing Formation<br />
and Vicar Provincial. In addition to being<br />
a translator for the Order during various<br />
International meetings, he was a General<br />
Definitor from 1997 to 2003, Visitator<br />
General, Delegate General of the Minister<br />
General, and Secretary General from 9th of<br />
November 2006 until the moment of his<br />
death.<br />
I personally knew Br. Seán very closely,<br />
as I had the pleasure of working with him<br />
during our common service as General<br />
Definitors. I can say that Seán was a man of<br />
profound convictions and of great personal<br />
coherence. Very well prepared intellectually,<br />
not only in the field of liturgy, in which<br />
he had received a doctorate, but also in the<br />
field of theology in general and of the humanities.<br />
He was a wise man in counsel and<br />
prudent in judgement; faithful in friendship<br />
and scrupulous in fulfilling his duties. A<br />
humble man who knew his weaknesses, he<br />
did not hesitate to ask pardon when he<br />
thought he might have offended He was a<br />
lover of fraternal life, a Friar of good heart.<br />
I think that I can state that, in regard to his<br />
spiritual life, he was a man of “right faith,<br />
certain hope” and great charity. That day at<br />
the end of July when he received, at his own<br />
request, the Anointing of the Sick before all<br />
the Friars of the General Curia will always<br />
remain as an indelible memory for me, and<br />
for all the members of the Fraternity of the<br />
General Curia. On that occasion, before all<br />
the Friars, he gave a public testimony of<br />
faith and of love for his franciscan vocation,<br />
wishing to fulfil all that our General Constitutions<br />
ordain. On that occasion, among<br />
other things, he said: “I was a teacher of the<br />
sacraments for many years. I used to teach<br />
my students that the sacrament contains and<br />
offers the grace it signifies. This sacrament<br />
is medicine for the body and the soul. I am<br />
confident that the Lord, through it, will help<br />
me in those times of physical weakness and<br />
trial […] I am serene and confident in the<br />
Lord…”.<br />
I, through this letter, would like to thank<br />
the Minister Provincial and Friars of the<br />
Province of Ireland, in my own name and in<br />
that of the General Definitory and Fraternity<br />
of the General Curia, for their closeness<br />
to Seán and for their very fraternal and loving<br />
care of him during his long illness.<br />
Rest in the peace of your Lord, dear Br.<br />
Seán. Thank you for what you have been<br />
and for what you have done. Your birth in<br />
the Lord is a sign of blessing to all of us,<br />
your brothers, who will remember you as a<br />
good and industrious Friar, sensitive and attentive<br />
towards your brothers. Surely our<br />
Father Francis will have greeted you as “a<br />
true Friar Minor”. Intercede before the<br />
Child of Bethlehem for this your family<br />
which, while it cries at your departure for<br />
the House of the Father, it thanks the Lord<br />
for having given you as a brother. A strong,<br />
sincere embrace, dear Br. Seán<br />
Fraternally,<br />
BR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />
Minister General<br />
3. Words of farewell by Minister General<br />
on the day of his funeral<br />
Dear Brother Seán: It is with profound<br />
emotion that I bid you farewell with the<br />
words of greeting which the Most High revealed<br />
to our father St. Francis: May the<br />
Lord give you peace. I always thought I<br />
could bid you farewell personally, and embrace<br />
you, as we did every time we met after<br />
a few days without seeing each other. I<br />
had already arranged my journey to Ireland<br />
for the 12th of January, but I had to bring it<br />
forward. I will hear your response, made of<br />
silence and peace, to my farewell. It does<br />
not matter, because I know you hear it and<br />
understand it better than ever.<br />
Today, on the day of your birth in the<br />
Lord, dear Brother Sean, I simply want to<br />
give thanks: Thanks, first of all, to the Most<br />
High, Almighty, Omnipotent and Good
Lord God for having blessed us through<br />
your person and, more particularly, for having<br />
placed you on my path: first as a General<br />
Definitor and, more recently, as Secretary<br />
General of the Order; Thanks to your<br />
Province of Ireland for allowing you to<br />
serve the Order and for the fraternal care<br />
with which they surrounded you during<br />
your illness; Thanks also to you, dear<br />
Brother Seán; Thanks for your diligence<br />
and the responsibility with which you carried<br />
out whatever work was entrusted to<br />
you; Thanks for your wisdom, which you<br />
placed at the service of the Province and of<br />
the Order; Thanks for your great heart,<br />
which knew how to give thanks and to ask<br />
pardon; Thanks for your discretion and fidelity<br />
to friendship; Thanks for your witness<br />
to faith and hope, particularly during<br />
the days of your illness; Thanks for the profound<br />
love you had for the Franciscan Order,<br />
which you considered, with every right,<br />
to be your family.<br />
May our father St. Francis, whom<br />
you loved as a son, receive you among the<br />
“true Friars Minor”, and may the Lord of<br />
life make you a full participant in His life.<br />
Dear Brother Seán: You asked my blessing<br />
every time you went on a journey. Today<br />
it I who ask it of you, beloved of the<br />
Lord. I ask it of you for your Province and<br />
for the entire Order. Intercede for us, o<br />
faithful labourer in the vineyard of the<br />
Lord. Until we see each other in heaven!<br />
In the name of all the Friars, of those you<br />
loved and who loved you,<br />
BR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>,<br />
Minister General<br />
7. Anno 2006 mortui sunt<br />
* 2 giugno 2006: FORMENT FR. CHARLES-<br />
ANDRÉ, nato a Wattrelos (Lille), della<br />
Prov. Verbi Incarnati, Togo. È morto a<br />
Paris, Francia, all’età di anni 74, di vita<br />
francescana 48 e di sacerdozio 41.<br />
* 13 settembre 2006: ASSOGBA FR. KOSSI<br />
YEMA, EMMANUEL, nato a Yoro Kpodji,<br />
NECROLOGIA<br />
Attakpamé, della Prov. Verbi Incarnati,<br />
Togo. È morto a Lomé all’età di anni 64,<br />
di vita francescana 43 e di sacerdozio 28.<br />
8. Anno 2007 mortui sunt<br />
607<br />
* 18 gennaio 2007: GALLATO FR. SERGIO,<br />
OTTORINO, nato a S. Giorgio delle Pertiche<br />
(PD), della Prov. Venetae S. Antonii<br />
Patavini, Italia. Per 48 anni ha svolto il<br />
suo ministero nel Santuario delle Grazie<br />
in Rocca Pietore (BL), che la Provincia<br />
nel 1945 aveva accettato con lo scopo di<br />
farne un centro di devozione mariana. Si<br />
impegnò per la costruzione del Santuario<br />
e, completata l’opera, svolse con passione<br />
e amore il servizio di assistenza ai numerosi<br />
pellegrinaggi, alle persone singole<br />
e ai gruppi familiari. È morto nel convento<br />
Sacro Cuore di Saccolongo all’età<br />
di anni 91, di vita francescana 74 e di sacerdozio<br />
66.<br />
* 3 marzo 2007: MUSSER FR. FREDERIC,<br />
FREDERIC ANTHONY, nato a Atlantic City,<br />
NJ, Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Ha fatto<br />
i sandali per i Frati dal 1945 al 1950.<br />
Poi andò come volontario nella Misssione<br />
in Brasile fino al 1973. Tornato in<br />
Provincia, fu sagrestano alla St. Francis<br />
of Assisi Church, New York. Dal 1975 al<br />
1976 è stato a servizio presso Our Lady’s<br />
Chapel in New Bedford, Mass. Dal 1977<br />
al 2002 fu sagrestano del St. Anthony<br />
Shrine, Boston. È morto a St. Anthony<br />
Residence, Boston, MA, all’età di anni<br />
82 e di vita francescana 61.<br />
* 25 marzo 2007: VILLARRUEL CERVANTES<br />
FR. PABLO, JUAN MANUEL, nato in Acotlán,<br />
della Prov. S. Francisci et Iacobi,<br />
Messico. È stato Maestro dei Postulanti<br />
e di Noviziato, Parroco. È morto a San<br />
Pedro Garza García all’età di anni 84, di<br />
vita francescana 55 e di sacerdozio 49.<br />
* 12 maggio 2007: MONS. TONG KAWANG-<br />
CHING FR. BERNARDINO, Vescovo, Giuseppe,<br />
nato a Hankow, Cina, della Prov.<br />
Venetae S. Antonii Patavini, Italia. Incorporato<br />
nella Provincia Veneta nel
608 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
1951 assieme agli altri i religiosi francescani<br />
indigeni di Hankow, fu uno dei primi<br />
Vescovi della cosiddetta “Associazione<br />
patriottica cattolica cinese”, nota anche<br />
come “Chiesa ufficiale”. Guidò<br />
l’Arcidiocesi di Hankow con coraggio e<br />
lungimiranza, curando in modo particolare<br />
la formazione del clero e dei religiosi.<br />
Contribuì alla crescita della Chiesa e<br />
delle sue opere in un contesto ancora travagliato<br />
di non libertà e di non poca<br />
pressione da parte delle autorità governative.<br />
È morto in Hankow all’età di anni<br />
90, di vita francescana 72, di sacerdozio<br />
65 e di episcopato 49.<br />
* 16 maggio 2007: NADALI FR. PIERLUIGI,<br />
GABRIELE, nato ad Isola della Scala<br />
(VR), Prov. Venetae S. Antonii Patavini,<br />
Italia. Si dedicò in modo particolare alla<br />
predicazione. Negli anni trascorsi nell’infermeria<br />
provinciale di Saccolongo,<br />
pur condizionato dall’avanzare dell’età e<br />
da problemi di salute, proseguì con entusiasmo<br />
e disponibilità il ministero della<br />
confessione e della direzione spirituale,<br />
avvicinando e sostenendo molte persone,<br />
che si sentivano legate a lui da amicizia<br />
e devozione. È morto a Palermo all’età<br />
di anni 93, di vita francescana 67<br />
anni e di sacerdozio 61.<br />
* 12 giugno 2007: MENECHELLI FR. FAU-<br />
STO, nato a Riva del Garda, della Prov.<br />
Tridentinae S. Vigilii, Italia. Ha<br />
ricoperto vari incarichi in quasi tutti i<br />
conventi della Provincia, ma il suo<br />
ministero sacerdotale si è svolto<br />
soprattutto verso gli ammalati, i<br />
carcerati e i poveri. La sua vita<br />
francescana è caratterizzata da una<br />
spiritualità coltivata fedelmente e dalla<br />
devozione a Maria soprattutto come<br />
Madre delle grazie e consolatrice degli<br />
ammalati. Alla fine l’abbiamo visto<br />
avviarsi con serena consapevolezza<br />
verso la casa del Padre a cui si è affidato<br />
con piena fiducia e abbandono. È morto<br />
nell’Infermeria provinciale di Trento all’età<br />
di anni 64, di vita francescana 45 e<br />
di sacerdozio 37.<br />
* 21 giugno 2007: ZBIERANSKI FR. RO-<br />
MAN, PAUL, nato a South Bend, Indiana,<br />
Prov. Assumptionis BMV, USA. Ha servito<br />
varie Fraternità come insegnante,<br />
economo, guardiano, cappellano ospedaliero,<br />
parroco. Inoltre è stato Vicario<br />
provinciale e Definitore. Fu Visitatore<br />
generale per il Vicariato di S. Casimiro<br />
in Lituania nel 1982. È morto a Niles, Illinois,<br />
all’età di anni 73, di vita francescana<br />
54 e di sacerdozio 46.<br />
* 28 luglio 2007: LÓPEZ MARTÍNEZ FR.<br />
RAMÍRO, nato ad Aguascalientes, della<br />
Prov. Ss. Francisci et Iacobi, Messico.<br />
Ha dedicato gran parte della sia vita religiosa<br />
alla formazione e all’insegnamento.<br />
È morto ad Aguascalientes all’età di<br />
anni 65, di vita francescana 39 e di sacerdozio<br />
32.<br />
* 12 agosto 2007: BLUMA FR. DACIAN,<br />
FRANCIS, nato a Green Bay, Wisconsin,<br />
della Prov. Assumptionis BMV, USA.<br />
Dopo aver compiuto gli studi all’Antonianum,<br />
in Roma, fu nominato cronologo<br />
della Provincia e Direttore del Sacer<br />
Recessus (1959-63). Fu, quindi, Definitore<br />
e Maestro dei Chierici al Christ the<br />
King Seminary, West Chicago, 1963-66,<br />
prima di essere eletto Ministro provinciale<br />
(1966-72). In seguito fu Direttore<br />
della House of Prayer in Cedar Lake<br />
(1972-79) e Maestro dei Novizi alla St.<br />
Mary of the Angels Friary in Green Bay<br />
(1979-86). All’età di 64 anni partì come<br />
missionario nel Progetto Africa, dove<br />
divenne Moderatore della Formazione<br />
permanente in Kenya (1986-93). Al suo<br />
ritorno si unì alla Fraternità di preghiera<br />
in Burlington (1994-99). Il suo ultimo<br />
incarico fu come Cappellano delle Sisters<br />
of St. Francis of Perpetual Adoration<br />
in Mishawaka (1999-2007). È morto<br />
a Mishawaka, Indiana, all’età di anni<br />
84, di vita francescana 64 e di sacerdozio<br />
57.<br />
* 14 agosto 2007: NICHOLSON FR. XAVIER,<br />
CYRIL, nato a Auckland, New Zealand,<br />
della Prov. Sancti Spiritus. Australia. È
morto a Melbourne, Australia, all’età di<br />
anni 88 e di vita francescana 54.<br />
* 17 agosto 2007: BRENNAN FR. J. GREGO-<br />
RY, nato a Troy, NY, della Prov. Ss. Nominis<br />
Iesu, USA. Fu Vicario parrocchiale<br />
della St. Mary’s Church in Allegany,<br />
N.Y. Poi Vicario parrocchiale della<br />
St. Stephen of Hungary Church in New<br />
York City (1985-1987). Nel 1987 divenne<br />
membro della Division of Business<br />
and Finance della St. Bonaventure<br />
University, St. Bonaventure, NY. Inoltre,<br />
dal 1989, fu Parroco presso la parrocchia<br />
di St. Pacificus in Humphrey, N.Y. In seguito<br />
fu Cappellano del St. Francis Hospital<br />
in Olean, dei Vigili del Fuoco e del<br />
Ancient Order of Hibernians. È morto a<br />
Kinzua Dam Reservoir, Warren County,<br />
PA, all’età di anni 56, di vita francescana<br />
32 e di sacerdozio 28.<br />
* 29 agosto: POLIGNONE FR. TONINO, AN-<br />
TONIO, nato a Cagnano Varano (FG), della<br />
Prov. Apuliæ S. Michaëlis Archangeli,<br />
Italia. È morto all’età di anni 57, di vita<br />
francescana 18 e di sacerdozio 11.<br />
* 30 agosto 2007: GARCÍA HERNÁNDEZ FR.<br />
BERNARDO, nato a Gema del Vino, della<br />
Prov. Carthaginensis, Spagna. È morto a<br />
Murcia all’età di anni 96, di vita francescana<br />
79 e di sacerdozio 72.<br />
* 31 agosto 2007: COELHO FR. CHRI-<br />
STOPHER, nato a Kochi, della Prov. S.<br />
Thomae Apostoli, India. È morto a Hyderabad<br />
all’età di anni 75, di vita francescana<br />
54 e di sacerdozio 49.<br />
* 2 settembre 2007: MORALES RODRÍGUEZ<br />
FR. JOSÉ SANTOS, nato a Bogotá, della<br />
Prov. S. Fidei, Colombia. È morto a Bogotá<br />
all’età di anni 79, di vita francescana<br />
59 e di sacerdozio 51.<br />
* 7 settembre 2007: TRAVIZZA FR. MODE-<br />
STO, NICOLÒ, nato a Zara, Croazia, della<br />
Prov. Mediolanensis S. Caroli Borromæi,<br />
Italia. Frate umile e discreto, modesto<br />
di nome e di fatto, ha svolto nei di-<br />
NECROLOGIA<br />
609<br />
versi conventi dove l’obbedienza l’ha<br />
destinato, le mansioni di cuoco, portinaio<br />
e quant’altro ci fosse di bisogno per<br />
il buon andamento della casa dimostrando<br />
sempre, nonostante la sua cagionevole<br />
salute, grande laboriosità e fede illuminata.<br />
È morto a Seriate all’età di anni<br />
82 e di vita francescana 46.<br />
* 7 settembre 2007: MORALES MORALES<br />
FR. ALBERTO DE JESÚS, nato a Medellín,<br />
della Prov. S. Fidei, Colombia. È morto<br />
ad Envigado all’età di anni 97, di vita<br />
francescana 77 e di sacerdozio 71.<br />
* 10 settembre 2007: STENZEL FR. TACIA-<br />
NO, THEODOR, nato a Otto-Langendorf,<br />
Germania, della Prov. Immaculatæ Conceptionis<br />
BMV, Brasile. Fu missionario<br />
esemplare, dedicando la sua gioventù e<br />
gran parte del suo ministero sacerdotale<br />
nei luoghi più lontani e impervi, raggiungibili<br />
a dorso di muli. Da qui nacque<br />
il suo amore ed interesse per la natura.<br />
Studioso attento, riservava grande attenzione<br />
alla storia locale, dove viveva, diventando<br />
un’autentico storico autodidatta.<br />
È morto a Rio de Janeiro all’età di anni<br />
96, di vita francescana 77 e di<br />
sacerdozio 72.<br />
* 12 settembre 2007: DURKACZ FR. TYMO-<br />
TEUSZ PIOTR, nato a Žagań, della Prov. S.<br />
Mariæ Angelorum, Polonia. È morto<br />
nella Casa di Konin all’età di anni 35 e di<br />
vita francescana 12.<br />
* 13 settembre 2007: ABAD PÉREZ FR. AN-<br />
TOLÍN, nato a Villegas, della Prov. Castellaæ<br />
S. Gregorii Magni, Spagna. Ottenuto<br />
il diploma in Archivistica in Vaticano,<br />
si è dedicato agli Archivi, alle<br />
Biblioteche, alla ricerca, allo scrivere,<br />
svolgendo nello stesso tempo attività pastorali<br />
e di docenza. È stato Penitenziere<br />
in S. Giovanni in Laterano (1964-1967),<br />
Presidente del Convento Card. Cisneros<br />
di Madrid, Direttore della rivista “Archivio<br />
Iberico Americano”, Visitatore generale<br />
della Prov. Santiago de Compostela.<br />
Il suo amore all’Ordine e alla Provincia
610<br />
AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
l’ha tradotto in collaborazione, conferenze,<br />
organizzazione di Congressi, articoli<br />
in Riviste specializzate o scrivendo.<br />
Il suo ultimo servizio all’Ordine è stato<br />
la preparazione degli ultimi Volumi della<br />
Sinica Francescana. È morto a Toledo<br />
all’età di anni 89, di vita francescana 65<br />
e di sacerdozio 57.<br />
* 13 settembre 2007: MANDUCHI FR. BONI-<br />
FACIO, EGIDIO, nato a Verucchio, della<br />
Prov. Bononiensis Christi Regis, Italia.<br />
Nel 1957 risiede a Parma e studia musica<br />
presso il Conservatorio “Boito” conseguendo<br />
il Diploma in Organo e composizione<br />
organistica nel 1965. Per 45<br />
anni risiede presso il Convento di S. Antonio<br />
in Bologna dove ricopre diversi incarichi:<br />
Insegnante presso lo Studio Teologico<br />
S. Antonio, Cappellano, Economo<br />
conventuale, Insegnate di Musica<br />
anche presso le Scuole Medie inferiori,<br />
Organista della Basilica. Nel 1978 fonda<br />
il Coro polifonico “Fabio da Bologna”.<br />
Negli anni settanta e ottanta svolge innumerevoli<br />
Concerti in Italia e all’Estero e<br />
intraprende diverse attività musicali come<br />
“L’ottobre Organistico francescano”<br />
iniziato nel 1977. È stato Economo provinciale,<br />
Definitore, Vicario provinciale<br />
e Legale Rappresentante della Provincia.<br />
È morto a Bologna all’età di anni 75, di<br />
vita francescana 59 e di sacerdozio 51.<br />
* 16 settembre 2007: VASILJ FR. JOZO, nato<br />
a Međugorje, della Prov. Assumptionis<br />
BMV, Bosnia/Erzegovina. Conclusi<br />
gli studi teologici a Schwaz, Austria, ha<br />
conseguito il magistero in Scienze Sociali<br />
nel 1976 e il Dottorato nel 1980<br />
presso L’Università gregoriana, in Roma.<br />
Ha insegnato presso l’Istituto di Catechesi<br />
della Facoltà teologica e presso<br />
L’Istituto Filosofico-Teologico dei Gesuiti<br />
di Zagabria. È stato Segretario generale<br />
della Conferenza dei superiori<br />
Religiosi dell’ex Jugoslavia dal 1981 al<br />
1984 e Membro della stessa Segreteria<br />
dal 1984 al 1989. Dal 1988 al 1989 è stato<br />
Ministro provinciale di Mostar. Dimessosi,<br />
si è recato nella Rep. Dem. del<br />
Congo (ex Zaire), dove ha insegnato<br />
presso l’Istituto Filosofico-Teologico di<br />
Kolwezi, è stato Ministro provinciale<br />
(1998-2000) della Prov. S. Benedecti<br />
Africani in Congo. Ha partecipato a numerosi<br />
Seminari o Simposi. Dal 2002 ha<br />
insegnato presso la Facoltà di Pedagogia<br />
dell’Università statale e presso l’Istituto<br />
Teologico di Mostar. Dal 2005 era Maestro<br />
dei Novizi ad Humac, dove è stato<br />
stroncato da un infarto. La sua vita può<br />
essere così sintetizzata: ha vissuto intensamente<br />
per il Signore e per l’uomo. Vera<br />
figura di francescano, conquistava<br />
con la sua bontà, semplicità, zelo e capacità<br />
di stupore. È morto ad Humac all’età<br />
di anni 64, di vita francescana 46 e di sacerdozio<br />
39.<br />
* 17 settembre 2007: NAVARRO AGUADO<br />
FR. ANASTASIO, nato a Corral de Almaguer,<br />
della Prov. Castellanæ S. Gregorii<br />
Magni, Spagna. La difficile situazione<br />
della Provincia (guerra civile) fa sì che<br />
da giovane Frate deve assumere varie responsabilità<br />
(Guardiano, Economo, Segretario<br />
provinciale), mentre compie gli<br />
studi teologici e svolge attività pastorali.<br />
Successivamente ha lavorato nei nostri<br />
Seminari, nel Noviziato, e a Roma, dove<br />
è stato confessore e guida in Vaticano. È<br />
morto a Madrid all’età di anni 89, di vita<br />
francescana 74 e di sacerdozio 64.<br />
* 18 settembre 2007: KORTEVOß FR. VIN-<br />
ZEZ, nato a Hörstel, della Prov. Saxoniæ<br />
S. Crucis, Germania. Umile Fratello laico,<br />
ha lavorato come sarto in diverse Case<br />
della Provincia, cucendo gli abiti per i<br />
Frati e provvedendo alla lavanderia. È<br />
morto a Warendorf all’età di anni 72 e di<br />
vita francescana 43.<br />
* 18 settembre 2007: FASSINA FR. GIAN-<br />
CARLO, FAUSTO, nato a Castelfranco Veneto<br />
(TV), della Prov. Venetæ S. Antonii<br />
Patavini, Italia. Il suo apostolato fu diretto<br />
al mondo degli operai. Svolse il suo<br />
servizio pastorale in modo particolare<br />
nell’ONARMO (opera nazionale di assistenza<br />
religiosa morale agli operai). A
Monfalcone e a Treviso seppe farsi apprezzare<br />
in questa attività nella quale investì<br />
energie e volontà. È morto nl Convento<br />
Sacro Cuore di Saccolongo all’età<br />
di anni 80, di vita francescana 62 e di sacerdozio<br />
56.<br />
* 19 settembre 2007: MOSER FR. GIOAC-<br />
CHINO, ERNESTO, nato a Madrano, della<br />
Prov. Tridentiæ S. Vigilii, Italia. Nei<br />
primi anni ha svolto la funzione di<br />
promotore delle vocazioni, ma poi<br />
desideroso di recarsi in missione viene<br />
mandato in Bolivia dove si dedica ai più<br />
poveri con spirito di totale donazione.<br />
Nel desiderio di servire gli ultimi, chiede<br />
di recarsi tra i lebbrosi in Corea, dove<br />
però, dopo poco tempo, la salute lo<br />
costringe al rientro. Ancora in Bolivia e<br />
infine il ritorno definitivo in Provincia<br />
perché la salute non regge. Anche in<br />
Provincia il suo lavoro apostolico si<br />
svolge con spirito lieto tra gli ammalati e<br />
gli anziani, nonostante le difficoltà della<br />
salute che l’accompagneranno fino alla<br />
morte avvenuta il giorno in cui in<br />
Diocesi si ricordano i Martiri Coreani. È<br />
morto nell’Infermeria provinciale di<br />
Trento all’età di anni 78, di vita francescana<br />
60 e di sacerdozio 56.<br />
* 21 settembre 2007: PEREIRA MENDES<br />
TEIXEIRA FR. VICTOR, nato a Susana,<br />
Reg. Cacheu-Guinea Bissau, della Cust.<br />
“S. Francisci Assissiensis”, Guinea Bissau,<br />
dipendente dalla Prov. Veneta S.<br />
Antonii Patavini, Italia. Dotato di qualità<br />
umane e cristiane altamente positive come<br />
la gioia di vivere, eccellenti relazioni<br />
sociali, forte impegno nell’attività pastorale,<br />
soprattutto nel campo della gioventù,<br />
gusto per la musica e per la liturgia,<br />
interesse vivo per la vita sociale e<br />
politica della propria nazione, è stato un<br />
confratello molto apprezzato da quanti<br />
lo hanno conosciuto. È morto a causa di<br />
un tragico incidente stradale avvenuto a<br />
16 km Canchungo, missione dove risiedeva<br />
e lavorava. È morto a Canchungo<br />
all’età di anni 35 anni, di vita francescana<br />
10 e di sacerdozio 1.<br />
NECROLOGIA 611<br />
* 26 settembre 2007: BEGIN FR. BENEDICT,<br />
nato a Detroit, della Prov. Nostræ Dominæ<br />
de Guadalupe, USA. È morto nella<br />
Casa St. Michaels Mission in Arizona<br />
all’età di anni 74, di vita francescana 54<br />
e di sacerdozio 46.<br />
* 26 settembre 2007: RIMAC FR. LOVRO,<br />
DRAGO, nato a Livno, della Prov. S. Crucis,<br />
Bosnia/Erzegovina. È stato Parroco<br />
a Grevenbroich, Germania, dove ha<br />
svolto anche attività pastorale tra i Croati;<br />
è stato collaboratore parrocchiale a<br />
Podhum (Livno). È morto a Livno all’età<br />
di anni 69, di vita francescana 50 e di sacerdozio<br />
43.<br />
* 28 settembre 2007: PÉREZ ALVAREZ FR.<br />
ALFREDO, nato a Bucaramanga, della<br />
Prov. S. Fidei, Colombia. È morto a Medellín<br />
all’età di anni 57 e di vita francescana<br />
26.<br />
* 29 settembre 2007: SCHWIETZ FR. ŁUKA-<br />
SZ, JAN, nato a Dobrzeń, della Prov. S.<br />
Hedvigis, Polonia. È morto a Wroclaw<br />
all’età di anni 72, di vita francescana 55<br />
e di sacerdozio 48.<br />
* 5 ottobre 2007: MACIOR FR. LAZARUS,<br />
WALTER, nato a Yonkers, NY, della Prov.<br />
Assumptionis BMV, USA. Dopo<br />
l’ordinazione sacerdotale, nel 1956,<br />
spese la sua vita a servizio dell’educazione.<br />
Insegnò al St. Francis College,<br />
in Burlington, Wisconsin; al Marquette<br />
University, Milwaukee, Wisconsin; al<br />
Loras College , Dubuque, Iowa, e infine<br />
all’Università di Akron, Ohio. Ricevette<br />
un PhD dall’Università del Wisconsin<br />
nel 1959. Scrisse più di 50 articoli su Riviste<br />
scientifiche, molti dei quali di argomento<br />
ecologico. È morto ad Akron,<br />
Ohio, all’età di anni 81, di vita francescana<br />
56 e di sacerdozio 51.<br />
* 5 ottobre 2007: NEWINGTON FR. LUKE,<br />
MARTIN, nato a Merlbourne, della Prov.<br />
Sancti Spiritus, Australia. È morto a<br />
Sydney all’età di anni 85, di vita francescana<br />
65 e di sacerdozio 59.
612 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
* 6 ottobre 2007: BAÙ FR. DIEGO, ICARO,<br />
nato a Albettone (VI), della Prov. Venetæ<br />
S. Antonii Patavini, Italia. Da subito fu<br />
chiamato a prestare il suo servizio all’Orfanotrofio<br />
di Cittadella, dove dimorò<br />
dal 1951 al 1971. In questi anni<br />
cercò di vivere lo spirito delle beatitudini,<br />
prendendosi cura degli orfani, cioè di<br />
chi soffre e vive di dono. Oltre al convento<br />
di Cittadella due Fraternità in modo<br />
particolare hanno avuto al gioia e la<br />
grazia di beneficiare della sua presenza:<br />
Mantova e Peschiera. In queste case prestò<br />
il suo instancabile servizio donando<br />
conforto e pace e illuminando con la sua<br />
paterna bontà quanti si accostavano al<br />
suo ministero sacerdotale. È morto nel<br />
Convento Sacro Cuore di Saccolongo all’età<br />
di anni 81, di vita francescana 66 e<br />
di sacerdozio 57.<br />
* 7 ottobre 2007: GIORGINI FR. GIORGIO,<br />
CARLO, nato a Firenze, della Prov. Tusciæ<br />
S. Francisci Stigmatizati, Italia. Ottenuta<br />
la licenza in Storia della Chiesa<br />
presso l’Ateneo Antonianum di Roma,<br />
esercitò molti uffici sia nel campo della<br />
formazione (Lettore a Fiesole, Maestro<br />
dei chierici e insegnante di religione a<br />
Colleviti) sia nel servizio alla Fraternità<br />
(Presidente a Marina di Pietrasanta, discreto,<br />
economo ed infine Guardiano per<br />
un sessennio a Colleviti e a Bosco ai Frati)<br />
e alla Chiesa locale (dal 1982 al 2005<br />
fu Parroco di San Giusto a Fortuna). Riservato<br />
e modesto, lavoratore infaticabile<br />
e amante della povertà fu totalmente<br />
impegnato nei doveri di vita francescana<br />
per tutta quanta la sua vita. Tenace e intraprendente,<br />
pur rimasto solo, seppe<br />
reggere con amore e dedizione il Convento<br />
di San Bonaventura al Bosco ai<br />
Frati fino alla chiusura, avvenuta nell’ottobre<br />
del 2005. È morto nell’Infermeria<br />
provinciale di Fiesole all’età di anni 88,<br />
di vita francescana 71 r di sacerdozio 64.<br />
* 7 ottobre 2007: MUŠURA FR. FRANJO,<br />
IVO, nato a Bugojno, della Prov. S. Crucis,<br />
Bosnia/Erzegovina. È stato Vice<br />
Parroco e Parroco in varie Parrocchie e<br />
Guardiano a Belgrado e Fojica. È morto<br />
a Fojnica all’età di anni 89, di vita francescana<br />
68 e di sacerdozio 65.<br />
* 7 ottobre 2007: SEPP FR. WILLIBROD,<br />
FRANZ, nato a Tramin, della Prov. B. Engelberti<br />
Kolland, Austria/Italia. Durante<br />
la Seconda Guerra Mondiale ha fatto il<br />
cuoco per 2000 soldati. Per 70 anni ha<br />
servito i Frati, in varie Case della Provincia,<br />
come cuoco, giardiniere, portinaio<br />
e refettoriere con spirito di francescana<br />
letizia. È morto a Kaltern all’età di<br />
anni 91 e di vita francescana 73.<br />
* 11 ottobre 2007: XUEREB FR. JOSEPH BE-<br />
NEDICT, PETER PAUL, nato a Gharghur,<br />
della Prov. S. Pauli Apostoli, Malta. È<br />
morto presso il Christus Rex in B’Kara<br />
all’età di anni 72, di vita francescana 55<br />
e di sacerdozio 47.<br />
* 11 ottobre 2007: LHABITANT FR.<br />
JACQUES, nato a Montigny lès Metz, della<br />
Prov. Trium Sociorum, Francia/Belgio.<br />
È stato a servizio dei “più<br />
piccoli”, prima nella pastorale diocesana<br />
(JOC, ecc.), poi, conosciute le condizioni<br />
di lavoro dei proletari, ha vissuto per<br />
una decina di anni, con due o tre altri<br />
Frati, in un quartiere popolare. Si è fatto<br />
prossimo, soprattutto, dei magrebini, di<br />
cui conosceva la lingua. Si è sempre impegnato<br />
per la pace. È morto a Metz all’età<br />
di anni 86, di vita francescana 60 e<br />
di sacerdozio 55.<br />
* 12 ottobre 2007: BAVERO FR. BENVENU-<br />
TE, MICHAEL, nato a Los Angeles, California,<br />
della Prov. S. Barbaræ, USA. È<br />
morto a Okland, California, all’età di anni<br />
88, di vita francescana 69 e di sacerdozio<br />
63.<br />
* 14 ottobre 2007: MARCELLAN FR. GIO-<br />
VANNI, nato a Tavo di Vigodarzere (PD),<br />
della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini,<br />
Italia. La sua vita di frate minore e di sacerdote<br />
fu caratterizzata dall’apostolato<br />
nel mondo del lavoro. Operò nell’O-<br />
NARMO (opera nazionale di assistenza
eligiosa morale agli operai) a Monfalcone<br />
per 14 anni (1966-1980) e per altri<br />
8 a Cittadella (1984-92). All’attenzione<br />
al mondo del lavoro affiancò poi<br />
l’interesse e la vicinanza agli ammalati:<br />
dal 1982 al 1984 fu cappellano all’Ospedale<br />
al Mare di Venezia Lido e per 9 anni<br />
(1992-2001) presso gli Istituti Codivilla<br />
Putti a Cortina d’Ampezzo. Dal<br />
2001 lavorò per 4 anni nell’infermeria<br />
provinciale, svolgendo l’impegnativo<br />
servizio di economo della casa. È morto<br />
nel Convento S. Cuore di Saccolongo all’età<br />
di anni 71, di vita francescana 52 e<br />
di sacerdozio 43.<br />
* 19 ottobre 2007: PICERNO FR. LUIGI, nato<br />
a Pagani (SA), della Prov. Salernitano-Lucanæ<br />
Immaculatæ Conceptionis<br />
BMV, Italia. È morto nell’Infermeria<br />
provinciale in Nocera Inferiore all’età di<br />
anni 78, di vita francescana 60 e di sacerdozio<br />
52.<br />
* 22 ottobre 2007: JANSSEN FR. ATHANA-<br />
SIUS, Alfonsus, nato ad Haarlen, della<br />
Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium,<br />
Olanda. Ha lavorato nella pastorale parrocchiale.<br />
È morto a Nijmegen all’età di<br />
anni 90, di vita francescana 70 e di sacerdozio<br />
62.<br />
* 23 ottobre 2007: FITZGERALD FR. PAUL,<br />
nato a Brisbane, della Prov. Sancti Spiritus,<br />
Australia. È morto a Brisbane all’età<br />
di anni 77, di vita francescana 50 e di sacerdozio<br />
44.<br />
* 24 ottobre 2007: PLENT FR. EDMOND,<br />
NOËL, nato a Venanson, della Prov.<br />
Trium Sociorum, Francia/Belgio. Frate<br />
dolce, umile e pronto all’ascolto: queste<br />
qualità gli hanno permesso di essere, in<br />
tutte le Fraternità dove ha vissuto, molto<br />
apprezzato dalla gente. Come collaboratore<br />
di Mons. Collin (<strong>OFM</strong>), ha lavorato<br />
nella suo Diocesi di Digne come Cappellano<br />
dell’Ospedale e della Casa della<br />
Diocesi. Nel convento di Avignon ha<br />
esercitato, soprattutto, il ministero dell’accoglienza<br />
e della Riconciliazione. In<br />
NECROLOGIA<br />
613<br />
Corsica (Marcasso) ha prestato il suo<br />
prezioso servizio nelle parrocchie vicine<br />
alla Fraternità. È morto ad Avignon all’età<br />
di anni 86, di vita francescana 70 e<br />
di sacerdozio 65.<br />
* 29 ottobre 2007: PRANGENBERG FR. VA-<br />
LERIANO, HEINRICH, nato a Oberhausen.<br />
Germania, della Prov. Immaculatæ Conceptionis<br />
BMV, Brasile. Ha dovuto interrompere<br />
per due volte gli studi, 1941 e<br />
1945, poiché richiamato dall’esercito<br />
durante la seconda Guerra Mondiale. È<br />
stato in campo di concentramento, prima<br />
di tornare in Germania attraverso il Belgio.<br />
Ha lavorato per 30 anni come Commissario<br />
di Terra Santa nella Parrocchia<br />
di S. Antônio do Pari. È morto a São<br />
Paulo all’età di anni 93, di vita francescana<br />
60 e di sacerdozio 54.<br />
* 29 ottobre 2007: KRENZER FR. STEFAN,<br />
ALFONS, nato a Wüstensachsen, della<br />
Prov. Thuringiæ S. Elisabeth. È morto a<br />
Fulda all’età di anni 72, di vita francescana<br />
49 e di sacerdozio 44.<br />
* 30 ottobre 2007: ZERLA FR. GUIDO, GIA-<br />
COMO OSVALDO, nato ad Ossimo Superiore<br />
(BS), della Prov. Mediolanensis<br />
Caroli Borromæi, Italia. Per vent’anni<br />
lettore di matematica nel Collegio serafico<br />
di Saiano (1947-67), quindi Guardiano<br />
nel Santuario della Madonna delle<br />
Lacrime a Dongo (1967-73) e per<br />
vent’anni Cappellano all’Ospedale “Moriggia<br />
Pelascini” di Gravedona (CO)<br />
(1983-2003), sacerdote premuroso e attento<br />
alle necessità della gente, in particolare<br />
degli ammalati e dei sofferenti. È<br />
morto a Sabbioncello (LC) all’età di anni<br />
90, di vita francescana 69 e di sacerdozio<br />
61.<br />
* 31 ottobre 2007: VICEDO VICEDO FR. SA-<br />
LUSTIANO, nato ad Alfafara, della Prov.<br />
Valentiæ et Aragoniæ S. Ioseph, Spagna.<br />
Dopo l’ordinazione fu inviato in Argentina,<br />
dove fondò il Collegio San Francisco<br />
de Asís nella città di San Juan. Tornato<br />
in Spagna, nel 1969, fu destinato a
614 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
fondare una casa nel paese natale di Fr.<br />
Junípero Serra, Petra, dove si dedicò a<br />
far conoscere la vita e l’opera del Beato<br />
con la Rivista “Apóstol y Civilizador”.<br />
Ha scritto vari libri sul Beato e il paese<br />
natale, sul Convento di Petra. È morto a<br />
Burbáguena all’età di anni 83, di vita<br />
francescana 54 e di sacerdozio 49.<br />
* 3 novembre 2007: SANDLIN FR. JOSEPH,<br />
nato Fort Knox, KY, della Prov. Ss. Cordis<br />
Iesu, USA. Fu a servizio delle Fraternità<br />
come calzolaio, sarto, portinaio, responsabile<br />
dell’accoglienza e prendendosi<br />
cura dei Frati anziani. Fu amante<br />
della musica. È morto nella Casa di Villa<br />
East in Sherman, Illinois, all’età di anni<br />
70 e di vita francescana 51.<br />
* 7 novembre 2007: RÖTTGEN FR. LUKAS,<br />
EUGEN, nato a Wingartshardt, della Prov.<br />
Coloniæ Ss. Trium Regum, Germania.<br />
Ha lavorato in Provincia come sagrista e<br />
portinaio, nella missione di Taiwan nella<br />
costruzione e nella manutenzione di alcune<br />
chiese. È morto a Hisien-Tsao-Pu,<br />
Taiwan, all’età di anni 80 e di vita francescana<br />
57.<br />
* 10 novembre 2007: PICCIAFUOCO FR.<br />
UMBERTO, nato ad Ala di Trento, della<br />
Prov. Picenæ S. Iacobi de Marchia, Italia.<br />
È morto a Falconara all’età di anni<br />
83, di vita francescana 67 e di sacerdozio<br />
59.<br />
* 15 novembre 2007: POSTMA FR. RUPERT,<br />
JOANNES, nato ad Helmond, della Prov.<br />
Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. È<br />
sttao missionario in Pakistan dal 1952 al<br />
2000. È morto a Leiden all’età di anni 79,<br />
di vita francescana 58 e di sacerdozio 53.<br />
* 22 novembre 2007: CHYSKA FR. ANTO-<br />
NIUS, JAROSLAV, nato a Tabor, Rep. Ceca,<br />
della Prov. S. Leopoldi, Austria/Italia.<br />
Ha lavorato come sagrista, refettoriere.<br />
Come diacono permanente ha coltivato<br />
la liturgia nel santuario mariano della<br />
Provincia. Si è dedicato anche al restauro<br />
di reliquiari e piccoli oggetti d‘arte. È<br />
morto in Maria Enzersdorf, Wien, all’età<br />
di anni 66, di vita francescana 27 e di<br />
diaconato permanente 23.<br />
* 26 novembre 2007: BUSCHHOFF FR.<br />
MATTHÄUS, BERNHARD, nato a Handorf,<br />
della Prov. Saxoniæ S. Crucis, Germania.<br />
Ha insegnato in diverse Scuole della<br />
Provincia matematica, fisica e chimica.<br />
Apprezzato da tutti i Confratelli per il<br />
suo carattere gradevole e la sua attenzione<br />
alla vita della Chiesa e del mondo. È<br />
morto a Warendorf all’età di anni 91, di<br />
vita francescana 55 e di sacerdozio 51.<br />
* 27 novembre 2007: LALLY FR. CAMPION,<br />
THOMAS FRANCIS, nato a South Orange,<br />
NJ, della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA.<br />
Nel 1955 partì come missionario in<br />
Giappone. Nel 1961 tornò in Provincia,<br />
dove conseguì la Licenza in Teologia<br />
Morale. Nel 1963 tornò in Giappone dove<br />
insegnò Teologia Morale al St.<br />
Anthony Seminary e tenne dei corsi alla<br />
Sophia University. Prestò servizio presso<br />
le chiese di Fujioka e Omana. Dal<br />
1970 al 1988 servì la Franciscan Chapel<br />
Center in Tokyo, dove fu Vicario e Superiore.<br />
Dal 1988 al 2005 fece parte della<br />
Fraternità di Kiryu-Shi e fu Professore di<br />
Teologia Morale al St. Anthony Seminary.<br />
È morto presso Holy Name Friary,<br />
Ringwood, NJ, all’età di anni 81, di vita<br />
francescana 59 e di sacerdozio 54.<br />
* 30 novembre 2007: OLGIATI FR. SIMPLI-<br />
CIANO, MARIO VIRGINIO, nato a Dairago<br />
(MI), della Prov. Mediolanensis S. Caroli<br />
Borromæi, Italia. È morto a Brescia all’età<br />
di anni 77, di vita francescana 61 e<br />
di sacerdozio 54.<br />
* 30 novembre 2007: KARUYAMA FR. AN-<br />
GELO, Katsumi, della Prov. Ss. Martyrum<br />
Iaponiensum, Giappone. Ha servito per<br />
10 anni la Custodia della Terra Santa. È<br />
morto a Tokyo all’età di anni 71, di vita<br />
francescana 46 e di sacerdozio 39.<br />
* 5 dicembre 2007: MAARSCHALKER-<br />
WEERD FR. ROLAND, THEODORUS, nato a
Rotterdam, della Prov. Ss. Martyrum<br />
Gorcomiensium, Olanda. Ha lavorato<br />
nella pastorale parrocchiale. È morto a<br />
Leidschendam all’età di anni 93, di vita<br />
francescana 75 e di sacerdozio 66.<br />
* 5 dicembre 2007: KEULAERDS FR. LAE-<br />
TUS, WILHELM, nato a Heerlen, della<br />
Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium,<br />
Olanda. Ha lavorato nella pastorale parrocchiale.<br />
È morto a Maastricht all’età di<br />
anni 86, di vita francescana 68 e di sacerdozio<br />
61.<br />
* 5 dicembre 2007: QUERO FR. FRANCE-<br />
SCO, DOMENICO, nato a Mottola (Taranto),<br />
della Prov. Seraphicæ S. Francesci<br />
Assisiensis, Italia. Fratello religioso gioviale<br />
ed affabile, ha vissuto con generosità<br />
e sollecitudine i compiti che la Fraternità<br />
gli ha affidato. Per 14 anni prestò<br />
il proprio servizio nella Missione dell’Isola<br />
di Rodi, nel Mar Egeo. Rientrato in<br />
Italia nel 1954, svolse ininterrottamente<br />
fino a pochi mesi dalla morte l’ufficio di<br />
portinaio del Convento Porziuncola, di<br />
cui è stato “il volto” per i tanti fratelli<br />
dell’Ordine che per più di 50 anni sono<br />
stati da lui accolti e ricevuti. È morto ad<br />
Assisi all’età di anni 89 e di vita francescana<br />
67.<br />
* 7 dicembre 2007: NOWAK FR. BERNARD,<br />
JOSEPH, nato a South Bend, Indiana, della<br />
Prov. Assumptionis BMV, USA. Spese<br />
tutta la vita a servizio della Fraternità,<br />
soprattutto nel lavoro di lavanderia, per<br />
più di 60 anni nella Our Lady of Lourdes<br />
Retreat House in Cedar Lake, Indiana.<br />
Condusse una vita tranquilla, umile,<br />
svolgendo con dedizione ed amore il suo<br />
lavoro. È morto a Crown Point, Indiana,<br />
all’età di anni 82 e di vita francescana 61.<br />
* 08 dicembre 2007: BELLOTTO FR. SILVIO,<br />
nato a Valnogaredo di Cinto Euganeo,<br />
della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini,<br />
Italia. Diplomato in musica corale e direzione<br />
di coro, si dedicò con passione e<br />
competenza all’insegnamento della musica<br />
e svolse il suo ministero specialmen-<br />
NECROLOGIA<br />
615<br />
te tra i giovani, procurandosi la loro stima<br />
e fiducia. Concluso l’insegnamento<br />
scolastico chiese e ottenne di inserirsi a<br />
tempo pieno nella Provincia francescana<br />
di Albania. In quella terra e in modo particolare<br />
a Tirana, dove dimorò per 10 anni,<br />
portò la lieta notizia del Vangelo,<br />
coinvolgendo molte persone grazie al<br />
suo stile amabile, pronto al dialogo, cordiale<br />
e piacevole. È morto presso<br />
l’Ospedale di Tirana all’età di anni 65, di<br />
vita francescana 48 e di sacerdozio 39.<br />
* 15 dicembre 2007: WÖRDEHOFF FR.<br />
BURKHARD, nato a Gelsenkirchen, della<br />
Prov. Saxoniæ S. Crucis, Germania. Ha<br />
lavorato nella pastorale, soprattutto come<br />
direttore di Convitti per studenti e<br />
Cappellano ospedaliero. In questi ministeri<br />
è sempre stato molto vicino alle necessità<br />
e alle sofferenze delle persone,<br />
portando l’annuncio del Vangelo. È morto<br />
a Dortmund all’età di anni 86, di vita<br />
francescana 59 e di sacerdozio 53.<br />
* 20 dicembre 2007: MONS. DE FIGUEIRE-<br />
DO SEBASTIÃO ASSIS, <strong>OFM</strong>, Vescovo di<br />
Guiratinga (Brasile). Nato il 16 maggio<br />
1949 in Lages, entrò nell’Ordine dei Frati<br />
Minori il 20 gennaio 1971, emettendo<br />
la professione temporanea nella Provincia<br />
“Immaculatæ Conceptionis BMV“,<br />
Brasile. Il 4 ottobre 1975 ha emesso la<br />
professione solenne e il 18 di dicembre<br />
1976 è stato ordinato sacerdote. Dopo<br />
aver lavorato nella formazione, andò<br />
missionario nello Stato del Mato Grosso,<br />
nel territorio della Cust. Aut. delle Sette<br />
Allegrezze. È stato professore di filosofia<br />
a Dourados, rettore e professore nel<br />
seminario minore di Ituporanga e di Rio<br />
Brilhante, Vice Maestro in Campo Grande,<br />
Parroco in Dourados e Definitore<br />
provinciale. Nel 2000 è stato eletto Vicario<br />
della Custodia e nominato Parroco<br />
nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù in<br />
Rondonópolis. Eletto alla Sede residenziale<br />
vescovile di Guiratinga, nello Stato<br />
del Mato Grosso, il 29 agosto 2001, aveva<br />
ricevuto l’ordinazione episcopale il<br />
successivo 15 novembre a Rondonópo-
616 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
lis. Nel corso dell’ultima assemblea della<br />
Conferenza nazionale dei Vescovi del<br />
Brasile era stato eletto presidente della<br />
Regione «Oeste 2», per il quinquennio<br />
2007-2011. È morto in un incidente stradale,<br />
sulla strada per Cuibá, all’età di anni<br />
58, di sacerdozio 31 e di episcopato 6.<br />
* 21 dicembre 2007: RIGALL PUJOL FR.<br />
JAUME, nato a Ventalló, della Prov. Cataluniæ<br />
S. Salvatoris ab Horta, Spagna.<br />
Ordinato sacerdote di dedicò all’insegnamento<br />
e alla formazione nel Collegio<br />
Serafico di Balaguer; all’apostolato della<br />
Parola, al servizio delle Case come<br />
Guardiano o Vicario. Nello stesso tempo<br />
prestava aiuto alle Parrocchie e ai centri<br />
di culto, predicava Esercizi Spirituali e<br />
Ritiri alle religiose, specialmente alle<br />
Clarisse. È morto nel Convento di Berga<br />
all’età di anni 79, di vita francescana 63<br />
e di sacerdozio 57.<br />
* 21 dicembre 2007: CUCCARI FR. MAT-<br />
TEO, ANGELO, nato a Gimino d’Istria<br />
(Pola), della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini,<br />
Italia. La sua figura è legata in<br />
modo particolare al santuario dell’isola<br />
di Barbana, dove giunse nel 1978. Di<br />
animo lieto e sereno profuse le sue energie<br />
nel sacramento della riconciliazione<br />
e nella direzione spirituale. L’esempio<br />
della vita, l’esperienza e il tratto sereno<br />
gli conquistarono la stima e la confidenza<br />
di numerose persone che lo richiedevano.<br />
Frate arguto, era pronto a offrire<br />
battute soprattutto in occasione dei pellegrinaggi<br />
votivi. Salutava sempre i pellegrini<br />
affidando loro i due “comandamenti<br />
di Barbana”: non stancarsi mai di<br />
stare bene e non stancarsi mai di far bene!<br />
Si dedicò con passione al servizio<br />
del Santuario e alla pubblicazione di alcuni<br />
testi, soprattutto sulla Madonna,<br />
sul Santuario di Barbana e sul venerabi-<br />
le Egidio Bullesi. È morto nel Convento<br />
Sacro Cuore di Saccolongo all’età di anni<br />
87, di vita francescana 68 e di sacerdozio<br />
61.<br />
* 23 dicembre 2007: KACZMARCZYK FR.<br />
MARIUS, HENRY, nato a Meriden, Connecticut,<br />
della Prov. Assumptionis BMV,<br />
USA. Lavorò presso le Scuole in Sturtevant,<br />
Wisconsin, 1955-8, e in Watkins<br />
Glen, New York, 1958-67. Dal 1967 al<br />
1985 si occupò della manutenzione dell’Academy<br />
of American Franciscan History<br />
in Potomac, Maryland. A 71 anni<br />
andò in Terra Santa, dove aiutò nei conventi<br />
di Betania, Tabga, Gerusalemme e<br />
Betlemme. Ritornato in Provincia, dopo<br />
un anno, fu assegnato alla St. Pius X<br />
Friary in Philadelphia, dove dedicò 20<br />
anni della sua vita come portinaio della<br />
comunità scolastica. È morto a Philadelphia,<br />
Pennsylania, all’età di anni 93 e<br />
di vita francescana 52.<br />
* 23 dicembre 2007: CARD. LORSCHEIDER<br />
ALOÍSIO, <strong>OFM</strong>, nato a Lihna Geraldo,<br />
della Prov. S. Francisci Assisiensis,<br />
Brasile. È morto a presso l’Ospedale São<br />
Francisco di Porto Alegre all’età di anni<br />
83, di vita francescana 64, di sacerdozio<br />
59, di episcopato 45 e di cardinalato 31.<br />
* 24 dicembre 2007: COLLINS FR. SEÁN,<br />
nato a Ennis, della Prov. Hiberniæ, Irlanda.<br />
È morto a Dublin all’età di anni 62,<br />
di vita francescana 45 e di sacerdozio 35.<br />
* 31 dicembre 2007: OSSA VALENCIA FR.<br />
GABRIEL, nato a Caramanta, della Prov.<br />
S. Pauli Apostoli, Colombia. Si distinse<br />
per la sua instancabile attività pastorale<br />
nelle Parrocchie e nelle Congregazioni<br />
religiose. È morto a Popayán all’età di<br />
anni 80, di vita francescana 50 e do sacerdozio<br />
45.
INDEX NOMINUM<br />
PRO ANNO 2007 (CXXVI)<br />
A<br />
Abad Antolín 193, 195<br />
Abad Pérez Antolín 609<br />
Abada Robert John 375<br />
Abas Rolando 376<br />
Abela John 119, 184, 255<br />
Acebal Mariano 193<br />
Acebo Rodríguez Conrado 193<br />
Acevedo Quiroz Luis Hernando 411<br />
Agostino (San) 12<br />
Agrelo Martínez Santiago 90, 195, 254, 552,<br />
578-579, 583<br />
Ainsworth Godfrey 205<br />
Ajenjo Pelegrina Juan José 491<br />
Alarcon Guillermo José 419<br />
Alberdi Maria Anna 118<br />
Albers Klaus 338<br />
Albini Graziano Severino 210<br />
Alcalde Contreras Antonio 338<br />
Alfonsa dell’Immacolata (Beata) 111, 117<br />
Algersissn Henze Joseph 581<br />
Alliata Eugenio 489, 595<br />
Almazan Cielito 86<br />
Almirañes Lucy 150<br />
Alonso de Frutos Domingo 514<br />
Altamirano Carlos 175<br />
Álvarez Carbonell Carlos Eduardo 85<br />
Álvarez Rodríguez José 518<br />
Amadeo Emilio 341<br />
Aman Petrus Kanisius 466<br />
Amaral Bernardo Amaral 164, 167, 171, 182, 255,<br />
384, 397, 486, 582, 583, 588, 589, 595<br />
Ambrosi Leonzio 211<br />
Amendt Peter 337<br />
Amigo Valle Francisco 339<br />
Amigo Vallejo Carlos 253, 277, 281, 491-492, 521,<br />
579, 592<br />
Amin Joseph 384, 465<br />
Anaut Manuel 63, 171, 191<br />
Anđelović Petar 149<br />
Anderson Dan 576<br />
Andreazza Luis Morao 254<br />
Angelini Giuseppe 411<br />
Angkur Cosmas Miachael 254<br />
Antal Reginald 216<br />
Antic Antonio 114<br />
Antonelli Francesco 184, 568<br />
Antônio di Sant’Anna Galvão (San) 226, 228,<br />
353-358 passim<br />
Apovo Marcellin 342<br />
Aquilina Giorgio 411<br />
Arias Alex 171<br />
Arregui Guridi José Maria 384, 491<br />
Arteaga Lucía Antonia 172<br />
Arturo Daquilanea 340<br />
Assis Raymundo Damasceno 386<br />
Assogba Kossi Yema 607<br />
Avendaño Carlos 176<br />
Ayuso Guixot Miguel A. 549, 551, 554<br />
Azurmendí Mugraza José María 519<br />
B<br />
Baciocchi Francesco 425<br />
Badillo Carlos 190<br />
Badillo Neil 377<br />
Bahčič Roberto 233, 595<br />
Bahinskyi Mykhailo 461<br />
Baisas Bienvenido 89<br />
Bakoma Marcel Baguêta 342<br />
Balázs Ján Krstitel’ Marián 465<br />
Bałdyga Sergiusz 461<br />
Ballarati Jorge Gabriel 465<br />
Ballesta Germán José 579<br />
Balzarano Vittorio 341<br />
Banhwa Nicholas 463<br />
Bankovič Štefan 465<br />
Barbarić Ilko 612<br />
Barbosa de Sousa João Bosco 195, 254<br />
Barden Franz-Leo 337<br />
Bartolini Bruno 182<br />
Bašnec Nikola 149<br />
Bassotti Antonio 208<br />
Batiobo Jean-Baptiste 342<br />
Batorović Mato 149<br />
Baù Antonio 551<br />
Baù Diego 612<br />
Bavaro John 586<br />
Bavero Benvenute 612<br />
Beam Ambrose 217<br />
Beatriz de Silva (Santa) 325<br />
Bedoya Pérez Luis Emilio 85<br />
Begin Benedict 611<br />
Belderraín Pedro 178<br />
Belić Predrag 197<br />
Bellin Giuseppe 212<br />
Bellotto Silvio 615<br />
Bellucci Leonardo 197<br />
Belokon Neonila 371
618 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Benavente Ciriaco 579<br />
Benedetti Teja Raúl 421<br />
Benedetto il Moro (San) 324<br />
Benedetto XVI 3-18 passim, 47, 182, 195, 223-<br />
252 passim, 320, 354, 385, 392, 411, 441, 505,<br />
521, 522, 531, 532, 591, 592<br />
Beneforti Vittorino 211<br />
Benítez Marcelo 164, 183<br />
Bentivenga Maria Rosaria 595<br />
Bergmans Benjamin 210<br />
Berlec Simon Peter 341<br />
Bermejo Enrique C. 345<br />
Berta Alberto 595<br />
Bertagni Carlo 468<br />
Bertin Giorgio 254, 552<br />
Bertoldo Zaccaria 210<br />
Betti Umberto 591-592<br />
Beunen Emmanuel 207<br />
Biersok Ezdrasz 461<br />
Bini Giacomo 59, 62, 189, 382, 412, 464, 468, 586<br />
Bitzer Martín 147, 149, 150, 371<br />
Blanco Manuel 454<br />
Blanco Pérez Rafael 84, 590<br />
Blaquart Jacques 505<br />
Blasek Michael 338<br />
Bliss Stephen 384<br />
Bluma Dacian 608<br />
Boadas Llavat Agustí 342<br />
Bochicchio Emanuele 462<br />
Boef Damascenus 423<br />
Bogović Mile 197<br />
Bohl Cornelius 340<br />
Bok Jim 576<br />
Bolfeta Ronald 586<br />
Bolmer Ben 340<br />
Bonaventura (San) 12, 66, 92, 185<br />
Bonetti Atanasio 420<br />
Bonforte Marcello 337<br />
Bonifacio Giulia 111, 115<br />
Bonilla Patricio 176<br />
Bonuso Alessandro 32, 185<br />
Borchio Giovanni Battista 211<br />
Borges Filho Waldemar 87<br />
Borràs Goixart Lluís 342<br />
Bosco Teresio 411<br />
Boscolo Marcello 422<br />
Boulos Marcuzzo Giacinto 394<br />
Bove Cristoforo 114<br />
Boyle Patrick 586<br />
Bozzi Gigi 572<br />
Bozzola Rinaldo 424<br />
Brandão Neto Bernardo de Sousa 87<br />
Brandão Paulo 338<br />
Brands Andreas 338<br />
Bratti Cluadio 411<br />
Bravi Francesco 88, 148, 182-184, 189-190, 253,<br />
255, 270, 343, 363, 384-385, 394-395, 436,<br />
521, 570, 588, 590, 600<br />
Bravo Aguagallo Juan Sebastián 207<br />
Bravo María del Socorro 172<br />
Brennan J. Gregory 609<br />
Breynaert Françoise 488<br />
Britton Helen 369<br />
Brocanelli Vicenzo 183, 253, 255-256, 270, 349,<br />
351-352, 544, 570, 582, 590<br />
Brogi Marco Dino 253, 591-592<br />
Brophy Andrew 88, 576, 589<br />
Broudin Gialbert 410<br />
Bruck Antonio 577<br />
Brunette Pierre 62<br />
Brunori Pacifico 212<br />
Brusač Zvonimir 149<br />
Buchcik Adrian 384<br />
Buffon Giuseppe 345<br />
Bugho Calvin 375<br />
Bunader Júlio César 184<br />
Buonanno Berardo 411<br />
Burke Edward 212<br />
Burns Brian 421, 462<br />
Burnside Anthony 576<br />
Busatto Adriano 255, 585<br />
Buschhoff Matthäus 614<br />
Bütler Maria Bernarda 532<br />
Buzy Dominique 418<br />
C<br />
Cabanas Traserra Antonino 212<br />
Cabanillas Maria a Transitu 113, 117<br />
Cabot Rosseló Savador 186<br />
Cabrejos Vidarte Héctor Miguel 253<br />
Cabrera Herrera Luis Gerardo 158, 164, 170-171,<br />
174, 177, 182, 190-192, 255, 377, 384-385,<br />
436, 491, 563, 589, 590<br />
Cabrera Rogelio 158<br />
Čaja Joško 206<br />
Cajes Prisco 375<br />
Califano Gianni 342, 411, 506<br />
Calvin Bugho José 340<br />
Calzavarini Lorenzo 411<br />
Cámara Botía Miguel Ángel 579<br />
Camilleri Azzopardi Roberto 254<br />
Campagna Robert 585<br />
Campbell Joel 208<br />
Campos Dario 254<br />
Campos Hernández Alberto 415<br />
Cantwell Peter 466<br />
Capellari Egon 160<br />
Capoccia Leopoldo 208<br />
Capone Gregorio 419<br />
Carbajo Nuñez Martín 102, 595<br />
Carballo Brianes Manuel 419<br />
Cardona Hernan 351<br />
Cardona Muñoz Jorge Tulio 85<br />
Carfagna Pietro 182, 379
Carlés González Francisco 520<br />
Carnicelli Xavier 216<br />
Carolino Luiz 424<br />
Caron Gaston 426<br />
Carosa Pasquale 420<br />
Carpio Emilio 171<br />
Carpio Ponce Emilio Erasmo 183<br />
Carrascosa Santos Perfecto 514, 518<br />
Carrero Morales Angel Dario 171, 182<br />
Carroll Philip 205<br />
Cartagena Serafín 175<br />
Carvalho Armindo 178<br />
Carvalho do Couto Wanderley 164<br />
Carvalho Neto Francisco 164<br />
Cassar Henry 215<br />
Castiñeira Chouza José A. 339<br />
Catanese Roberto 418<br />
Cavalli Giampaolo 162, 462<br />
Cavalluzzo Cesare 418<br />
Ćavar Franjo 420<br />
Cenci Cesare 92-93, 102, 184, 197<br />
Centi Raffaele 215<br />
Centola Michele 382<br />
Cerasuolo Hugolino 175<br />
Cerles Bernard 411<br />
Cerrato Chamizo Guillermo 341<br />
Cetoloni Rodolfo 254<br />
Chacón Solano Víctor Hugo 148<br />
Cheong Paul 150<br />
Chiazzo Girolamo 205<br />
Chili Alessandro 197<br />
Chiodi Eusebio 209<br />
Chomik Wacław 588<br />
Chumillas Fernández Víctor 521, 531<br />
Chyska Antonius 614<br />
Cignelli Lino 197, 395<br />
Clalente Ignazio 212<br />
Clancy Bede 422<br />
Clasen Severino 254<br />
Claure Saavedra Leonardo 427<br />
Clifford Peter 466<br />
Clyne Gerry 462<br />
Coba René 176<br />
Coelho Christopher 598, 609, 618<br />
Collins Seán 69, 87-88, 164, 171, 182-183, 255,<br />
342, 384, 436, 605-606, 616, 618<br />
Colombo Salvatore 572<br />
Colomer Barber Rafael 340<br />
Concetti Giuseppe 197<br />
Copps Michael 469<br />
Corona Raimondo Domenico 197-198<br />
Coronado Ibarra Vicente 205<br />
Correa Castelblanco Jaime 595<br />
Correa Rafael 176<br />
Corrò Germano 468<br />
Corsaro Ilia 118<br />
Cortés Soriano Javier 492<br />
INDEX NOMINUM<br />
Cortese Domenico Tarcisio 254<br />
Cortese Enzo 488<br />
Corullón Fernández Manuel 338, 540, 549, 552,<br />
554<br />
Costa Márcio Luís 87, 595<br />
Coutagne René 369<br />
Covero Rogelio 375<br />
Crepaldi María Aparecida 147<br />
Crinella Galliano 595<br />
Cuccari Matteo 616<br />
Cui Pablo 86<br />
Čuk Marjan 341<br />
Ćurčić Sretan 149<br />
Cwilka Honorat Piotr 609<br />
Czura Jósef 461<br />
D<br />
D’Amico Silvestro 214<br />
D’Andrea Giocchino 422<br />
D’Angelo Giacinto 595<br />
Da Casoria Ludovico (Beato) 117<br />
Da Cruz Massinga Hilario 254<br />
Da Lipnica Simone 47, 56, 117, 182,<br />
363-368 passim, 528, 531<br />
Da Montefeltro Agostino 118<br />
Da Portogruaro Bernardino 436, 437, 573<br />
Da Silva Duarte Augusto 420<br />
Da Silva José Belisário 253<br />
Da Silva Messias Eriván 163<br />
Dallarda Stefano 572, 595<br />
D’Angelo Giacinto 342<br />
Daoud Ignace Moussa 19<br />
Daquilanea Arturo 375<br />
De Amicis Onorato 423<br />
De Bonte Fredegand 426<br />
De Bruycker Geroen 426<br />
De Castro Barco Manuel 494<br />
De Corpa Pedro 115, 117<br />
De Cruz John 471<br />
De Feo Francesco 339<br />
De Figueiredo Sebastião Assis 254, 615<br />
De la Présentation Marie-Céline 505-506<br />
De la Serna Ramiro 91, 164<br />
De Luca Stefano 396<br />
De Oliveira Goulart Celio 254<br />
De Rosa Luca 112-118 passim, 354, 364,<br />
522-533 passim<br />
De Rosa Michele 117<br />
De Vega Pedraza José 517<br />
De Vincenti Maria Teresa 533<br />
Dec Ignacy 381<br />
Deegan Columbanus 423<br />
Del Mundo Edward 375<br />
Del Pezzo Pasquale 462<br />
Del Pozo Encarnación 148, 150, 370-371<br />
Delbono Renato 380<br />
619
620 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Dell’Annunciazione Maristella 412<br />
Dell’Agli Sebastiano 471<br />
Dellazari Inácio 467<br />
Demmers Allowin 209<br />
Devčić Ivan 370<br />
Dezza Ernesto 400, 573, 600<br />
Dezzuto Carlo 412<br />
Di Fatta Giuseppe 370<br />
Di Franco Manlio 462<br />
Di Ruberto Michele 114-115, 359-363 passim,<br />
523-531 passim<br />
Di Stefano Damiano 88, 337, 689<br />
Di Vagno Giuseppe 419<br />
Di Virgilio Virgilio 411<br />
Diana Silvia Noemí 147<br />
Díaz Buiza Manuel 341<br />
Díaz Hernández Narciso 422<br />
Diaz Pinto Amanda 595<br />
Díez Serna Valentin 517<br />
Dilli Aloísio Alberto 410<br />
Dilweg Guy 340<br />
Dimon Evaldo 87<br />
Dinamarca Donoso Raúl 489<br />
Djama Louis 210, 582<br />
Djédji Jovite 342<br />
Do Nascimiento Alessandro 592<br />
Dobromir Jasztal 345<br />
Dobrovolskas Andrius 86<br />
Doctor John 340<br />
Dodaro Maurizio 339<br />
Dohnal Jan Maria Vianney 182<br />
Domenech Pascual 533<br />
Domíngez Ochoa Carlos Heriberto 421<br />
Domínguez Ferrer Raimundo 340<br />
Domínguez Serna Joaquín 341<br />
Dorfner Dominik 190<br />
Dos Santos Alexandre José M. 253<br />
Dragićević Mate 337, 576<br />
Drmić Petar 576<br />
Dubravski Maksymilian Leonid 254<br />
Duhart Carmen Gloria 595<br />
Dunham Larry 183<br />
Duns Scoto Giovanni (Beato) 452, 484-487, 491,<br />
498, 589, 595, 617<br />
Dureau Buenaventura 171<br />
Durkacz Tymoteusz Piotr 607<br />
Dussan Ligorio Antonio 148<br />
Dziwisz Stanisław 381<br />
E<br />
Echevarría Ernesto 564<br />
Echevarria Gorostiaga Felice 112, 519, 521, 531<br />
Echevarría Gorostiaga Luis 520<br />
Echeverría Danilo 175<br />
Echeverry Akjmed 172<br />
Echeverry Hincapié Joaquín Arturo 491, 496<br />
Eguiguren Galarraga Manuel 235<br />
El-Masri Giuseppe 560<br />
Equiza Claudio Dario 465<br />
Ercoli Carmine 421<br />
Erdő Péter 230, 590<br />
Ersilio Stanislao 213<br />
Esarza Peter 376<br />
Escribano Arráez Miguel Ángel 579<br />
Escrivá Domínguez Joan Jordi 340<br />
Esposito Agostino 339<br />
Eterovic Nikola 592<br />
F<br />
Fabrizio Daniela 33, 186<br />
Faggioni Maurizio 409<br />
Falbo Francesco 339<br />
Falzarano Giuseppe 341<br />
Farland Roch 211<br />
Farolfi Serafina 532<br />
Fassina Giancarlo 610<br />
Favretto Mario 88, 158, 161-164, 171, 182, 185,<br />
255, 342, 379, 385, 396, 436, 535, 659, 571,<br />
574, 588, 589<br />
Felipe Vicente 183, 535, 59<br />
Felix Jungco 340<br />
Fernández-Gallardo Jiménez Gonzalo 411<br />
Ferrai Cherubino 214<br />
Ferrante Alessandro 427<br />
Ferrari Caetano 254<br />
Ferrari Giuseppe 339<br />
Ferrari Roberto 341<br />
Ferreira Carvalho Armindo de Jesús 338<br />
Ferreira Marques Martinho 419<br />
Fiel Vanderlei Batista 466<br />
Fitzgerald Michele 555, 56<br />
Fitzgerald Paul 613<br />
Fleitas Daniel Alejandro 465<br />
Flesch Margherita 523-524, 527-528, 602, 617<br />
Flesch Maria Rosa 117<br />
Focardi Mazzocchi Francisco 409-410<br />
Focherini Odoardo 532<br />
Folgado López Carlos 467<br />
Forget Roger 418<br />
Forment Charles-André 607<br />
Forte Antonio 595<br />
Fox Thomas J. 420-421<br />
Fraccaro Antonella 411<br />
Francisci de Marchia 411<br />
Freire Hernando Roberto 339<br />
Freyer Johannes 103, 186, 469, 490, 493, 579<br />
Frontini Vincenzo 197<br />
Fusarelli Massimo 88, 91, 100-103, 183, 189, 343-<br />
346 passim, 398, 471-472, 490, 590<br />
Galea Paolo 503<br />
Gallardo Luis 375<br />
Gallato Sergio 607<br />
G
García Araya Alfonso 341<br />
García Chaves Luis Vicente 178<br />
García Domingo 191<br />
García Francisco 178<br />
García González Gabriel Eduardo 351<br />
García Guijarro Francisco 214<br />
García Hernández Bernardo 609<br />
García Manuel 175, 191<br />
Gardin Gianfranco 148<br />
Garuti Adriano 411<br />
Gassen Irineu 164, 384<br />
Gatto Ludovico 411<br />
Gei Fausto 530, 618<br />
Geiger Gregorio 489<br />
Geiser Gregor 472, 489<br />
Gelimin Eligio 397, 571<br />
Gerritsma Frans 338, 340<br />
Gertrude di Helfta 412<br />
Gevers Avellinus 215<br />
Ghanem Paul 466<br />
Giacomello Antonio 468<br />
Giacometti Luigi 467, 584<br />
Gil Pedro 193<br />
Gingerich Charles 467<br />
Giorgini Giorgio 612<br />
Giovannelli Nelson 386<br />
Giovanni Paolo II 10, 56, 98, 182, 197, 228, 250,<br />
434-435, 453-455, 475, 482, 485, 508, 531, 602<br />
Gironi Emanuele 213<br />
Girotti Gianfranco 13<br />
Glemp Józef 381<br />
Glendon Mary Ann 383<br />
Gniecki Czeslaw 363, 381<br />
Goddijn Walter 207<br />
Gómez Eulalio 171<br />
Gómez Francisco 171<br />
Gómez Francisco Leonardo 171<br />
Gómez Jesús 191<br />
Gómez Jiménez Javier 467<br />
Gómez Martínez Eulalio 86, 384-385, 461<br />
Gómez Vergez Francisco L. 384<br />
Gómez-Pinto Piñero Felix 518<br />
Gonçalvez Sergio 255<br />
Gonsalves Anthony 462<br />
González Antonio 171<br />
González Arango Enrique 90<br />
González Artemio 345<br />
González Blasco Pedro 494<br />
González González Amado 339<br />
González Jorge 174<br />
González José Antonio 172<br />
González Montes Adolfo 579<br />
González Nieves Roberto Octavio 253<br />
González Rodríguez Anastasio 513, 516<br />
González Romo Toribio 212<br />
González Tomás 160<br />
González Vázquez Alfonso 191<br />
INDEX NOMINUM<br />
Gorai Myloslav 461<br />
Goretti Sergio 239<br />
Gosselin Jacques 208<br />
Grallet Jean-Pierre 196, 253<br />
Graziani Michele 418<br />
Gréal Jacqueline 412<br />
Gregoris Serafina 116<br />
Griesenbrok Heribert 208<br />
Grifi Cammilleri Viviana 412<br />
Groß Claudio 338, 448, 465, 577<br />
Grosso Lucius 422<br />
Gruber Manfred 461<br />
Guasti Cesare 117<br />
Guerra Cleonilde 359<br />
Guerra Flavio 466<br />
Guerra Nilde 112, 117<br />
Guibord Laurent R. 413, 419<br />
Guido Mayorga Héctor Octavio 420<br />
Guillermo Paz Carlos 465<br />
Gumieniak Kasjan 205<br />
Gutay José Femilou 86<br />
Gutierrez José Luis 115<br />
Gutiérrez Rivas Moisés 469<br />
Guzmán Francisco 190<br />
Guzzon Valdesir Luís 466<br />
Gwenolé Jeusset 552, 554<br />
H<br />
Ha Joseph 468<br />
Haas Konrad 339<br />
Habib Del Rosario Virginie 488<br />
Hansen Luitfried 421<br />
Harosolondrabe Jacques Étienne 87<br />
Harsány Pál Ottó 346<br />
Heinze Markus 338, 536<br />
Helmi Lucas 465<br />
Heras Walter 171, 173-174, 177<br />
Hernández-Ranera de Diego Ángel 513-514<br />
Herrera Bermejo Federico 513, 517<br />
Herrera Cruz Antonio 491<br />
Higgins Michael 148-150<br />
Hillesheim Pacifíco 205<br />
Hinwood Bonaventura 582<br />
Hoehn Rodolfo 217<br />
Hontić Miljenko 149<br />
Hootka Augustine 207<br />
Hopfgartner Willibald 578<br />
Hoppe Leslie J. 467<br />
Hottle Max 375<br />
Hounkarin Jean-Luc 342<br />
Housset Bernard 505<br />
Howaniec Hery Theophilus 254<br />
Huang John Baptist 86<br />
Hudson Patrick 183, 255, 384, 589<br />
Huerta Muro Juan María 171<br />
Hueso Iranzo Fernando 340<br />
Huigens Raphaël 208<br />
621
622 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Hummes Cláudio 353, 578-580, 592<br />
Huynh Thuy Maria 150<br />
Huysentruyt Marcel 337<br />
I<br />
Iandiorio Giuseppe 462<br />
Iannuzzi Sabino 341<br />
Ibrahim Najjb 489<br />
Icalina Somerset 376<br />
Idoiaga José Luis 180<br />
Ielpo Francesco341<br />
Iglesias Francisco 183<br />
Ilarduia Juan María 100, 184, 471<br />
Ilunga Mikombe Alex 183<br />
Inchaurbe Bengoechea Andres 206<br />
Iorio Paul 468<br />
Irudaya Samy 147, 149-150, 371<br />
J<br />
Janicki Nevin 207<br />
Janik Anthony 467<br />
Jansen André 337<br />
Janssen Athanasius 613<br />
Jasper Frank 89, 589<br />
Jasztal Dobromir 462<br />
Jaworowski Franciszek 205<br />
Jaworski Marian 381<br />
Jaya Maxwell 463<br />
Jiménez Muñoz Javier Alejandro 216<br />
Johannpötter Henrique 254<br />
Jöhri Mauro 371<br />
Joly Dominique 589<br />
Jordá Tomás José Antonio 340<br />
Joriatti Giulio 418<br />
Josip Mrzljak 369<br />
Josuran Maria Michael 369, 461<br />
Jun Jae Raymund Shin 468<br />
Jungco Felix 375<br />
Jurado Basante Fèlix Agobardo 85<br />
Jurišić Hrvatin Gabriel 197<br />
Jurisich Melvin 384-385<br />
K<br />
Kaczmarczyk Marius 616<br />
Kähler Christoph 582<br />
Kahlert Filip 461<br />
Kallen Berhnard 215<br />
Kamel Antonio 465<br />
Kao Thaddeus 86<br />
Kapitanović Vicko 197<br />
Karcz Lawrence 213<br />
Karuyama Angelo 614<br />
Kellet Miguel 216<br />
Kemner Gregory 215<br />
Kessedjia Bernard 410<br />
Keulaerds Laetus 615<br />
Khodanistskyi Radoslav 461<br />
Kieffer Kenneth 208<br />
Koch Hadrian W. 338, 581<br />
Koenig Augusto 164, 353<br />
Kohler José 342<br />
Konrad Raphael 339<br />
Kopysterynskyy Dobroslav 461<br />
Koren Matija 149<br />
Korošak Bruno J. 412<br />
Korstjens Oscar 214<br />
Kortevoß Vinzez 610<br />
Kosiba Alojzy 181<br />
Kosiba Luigi 533<br />
Kosla Romuald 363<br />
Kowalczyk Józef 381<br />
Kraj Giorgio 344<br />
Kraljević Svetozar 575<br />
Krenzer Stefan 613<br />
Krišto Milan 149<br />
Kröger Franz Josef 338<br />
Kühn Aurelio José 254<br />
Kummer Blásio 466<br />
Kungys Astijus 85<br />
Kurtović Ljubo 337<br />
Kutzner Engelhard 216<br />
Kvaka Jeremiáš Daniel 465<br />
Kvesić Atonija 149<br />
L<br />
La Neve Aldo 467, 589<br />
Labib Kamal 465<br />
Lackner Franz 161, 254, 577<br />
Ladjar Leo Laba 254<br />
Laibach Markus 338<br />
Lally Campion 614<br />
Lamela Fiuza José Alonso 422<br />
Lancaster Campero Guillermo 190<br />
Landel Vincent 584<br />
Langa Adriano 254<br />
Lanzillotta Francesco 339<br />
Larregain José Adolfo 465<br />
Lati Giancarlo 184, 255, 385, 469<br />
Lauriola Giovanni 595<br />
Lauter Hermann-Josef 426<br />
Lázaro de Souza Jorge 338<br />
Lehmann Leonard 103<br />
Leide Iraci 386<br />
Lemi John 468<br />
Leoni Luigi 417<br />
Lesino Antonia 529, 618<br />
Lhabitant Jacques 612<br />
Lice Stjepan 370<br />
Limeira Alves José Maria 421<br />
Lin Bonaventure 86<br />
Linares Cerezuela Francesc 342<br />
Lindmann Armindo 418<br />
Lins de Araujo Marconi 164, 182<br />
Lionetti Bonaventura 199, 208
Lluria Carmel 211<br />
Locatelli Fiorenzo 162, 182, 200, 210<br />
Loche Giovanni 345<br />
Löffler Hans-Georg 338<br />
Lombardi Marino 422<br />
Lončar Milan 337<br />
Lopasso Vincenzo 488<br />
Lopata Simone 183, 384, 589<br />
Lopes Semedo Moisés 338<br />
López Martínez Ramíro 608<br />
Lorenzo Joseph 467<br />
Lorscheider Aloísio 600-604, 616, 618<br />
Lovato Stefano 183, 255, 589<br />
Lozano Tello Martín 513, 515<br />
Lubecki Seweryn 345<br />
Lucantonio Bernardino 207<br />
Lütticke Martin 338<br />
Lynch Kevin 462<br />
M<br />
Maarschalkerweerd Roland 614<br />
Macharski Franciszek 381<br />
Macior Lazarus 611<br />
Macora Athanasius 462<br />
Madeiros Umberto 468<br />
Madersbacher Bonifaz 217<br />
Maggioni Enzo 341<br />
Magro Pasquale 186, 406<br />
Magro Sylvester Carmel 254, 502-503, 552<br />
Magyar Gergely 183<br />
Maiani Marcello 425<br />
Maiella Agnelo Gerardo 353<br />
Maier Matthias 449, 578<br />
Mailleux Romain 185, 197<br />
Maina Claudio 488<br />
Maing Gabriel 466<br />
Maiolo Giuseppe 339<br />
Majadas Málaga Andrés 513, 517<br />
Majadas Málaga Vicente 513, 517<br />
Majewski Ksawery 461<br />
Majnek Antal 254<br />
Makamure Tanasio 463<br />
Malagola Marco 536<br />
Maldonado Barrero Víctor Manuel 255<br />
Maldonado Víctor 175<br />
Manderla Adrian 535<br />
Mandic Leopoldo (San) 14<br />
Mandolini Giancarlo 412<br />
Manduchi Bonifacio 610<br />
Manipadath V Johnson 462<br />
Manns Frédéric 396<br />
Maquinad Mar 376<br />
Maračić Ljudevit 149<br />
Marcellan Giovanni 612<br />
Marchal Roger 60<br />
Marcigliano Domenico 462<br />
Marfil Albert 376<br />
INDEX NOMINUM<br />
Mariani Nazareno 411<br />
Marić Ante 337<br />
Maroto Moreno Félix 513, 516<br />
Marques Jorge 338<br />
Márquez Nicolás 462<br />
Martín Carbajo N. 346<br />
Martina Gerónimo 147<br />
Martinelli Giovanni 254, 503, 552, 570<br />
Martínez Fresneda Francisco 490<br />
Martínez Mora Jesús 420<br />
Martini Carlo Maria 396<br />
Martorelli Giulio 337<br />
Mascarenhas Louis 86, 340, 375, 467<br />
Mascia Matteo 538<br />
Massafra Angelo 253<br />
Massana Mola Josep-Maria 342<br />
Mastropierro Antonio 422<br />
Masucci Alfredo 213<br />
Maté Calzada Santiago 516<br />
Matić Ivan 150, 369, 370-371, 504-505, 590<br />
Matić Renato 370<br />
Mattei Giampaolo 391, 393<br />
Mauritz Wolfgang 337<br />
Mazgaj Stanisław 461<br />
McCormack Austin 88, 589<br />
McDonald Gerard 209<br />
McGinn Finian 88, 182-183, 255, 384, 385, 436,<br />
576-577, 588<br />
McGrath Aidan 467<br />
McLellan Daniel 462<br />
Meesters Piet 337<br />
Mégarbané Christianne 573<br />
Melícias Lopes Vítor José 588<br />
Melicias Vitor 178<br />
Mello Alberto 488<br />
Melone Mary 346<br />
Menechelli Fausto 608<br />
Menegatti Valentino 184, 590<br />
Menoni Simone 572<br />
Mercogliano Vito 341<br />
Mercuri Chiara 186<br />
Merlini Silvio 488<br />
Merlino James 419<br />
Mertens Benedikt 581<br />
Mertens Olaf 425<br />
Meseguer Meseguer Domingo 424<br />
Messa Pietro 411<br />
Messerich Valerius 419<br />
Messina Joseph 213<br />
Metz Eduardo 340<br />
Micangeli Augusto 469<br />
Micarelli Barbara 525, 617<br />
Michael Peter 255<br />
Micic Leopoldo 588<br />
Middendorf Eugene 212<br />
Miele Bruno 162, 462<br />
Mignoli Bartolomeo 425<br />
623
624 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Mihály Juraj Andrej 465<br />
Milavec Primoz 207<br />
Mili Jude J. 213<br />
Milo Anna 572<br />
Milovitch Stéphane 488<br />
Mirri Franco 382<br />
Miscamble Phillip 466-467<br />
Mistrih Rashid 462<br />
Mizgiris Ramunas 86<br />
Modonesi Almiro 341<br />
Molina Víctor 175<br />
Montanari Antonio 412<br />
Montes Moreira Antonio 254<br />
Montoya Julio María Elías 254<br />
Moore Gerardo 89<br />
Morales Morales Alberto de Jesús 609<br />
Morales Rodríguez José Santos 609<br />
Morao Andreazza Luis 196<br />
Moreira Pereira de Faria José M. 467, 589<br />
Morganti Alfredo 526, 617<br />
Mosconi Anacleto 197<br />
Moser Gioacchino 611<br />
Mota Fernando 338<br />
Mota Rosalvo 150<br />
Mottola Francesco 529, 530, 532, 618<br />
Moya Ovejero Juan Carlos 340<br />
Mrzljak Josip 149<br />
Müller João Inácio 466, 604<br />
Muniz Alves João 87<br />
Muñoz Gutiérrez Enrique 461<br />
Murawiec Wieslaw 363<br />
Muro Aréchiga Juan Ignacio 158, 163-164, 166,<br />
171, 182, 255, 384-385, 396, 436, 469, 589<br />
Murwito Aloysius 254<br />
Musara Emmanuel 463<br />
Muscat Noel 462<br />
Musser Frederic 607<br />
Mušura Franjo 612<br />
Muttathupadathu Alfonsa 111, 358, 531-532<br />
Muzzi Sara 412<br />
N<br />
Nadali Pierluigi 608<br />
Nagy Stanisław 381<br />
Nairn Thomas 466<br />
Naluparayil Jacob 488<br />
Nardoianni Antonio 467<br />
Navarro Aguado Anastasio 610<br />
Navío Colado Julián 515<br />
Nazzaro Giuseppe 254<br />
Ndingi Raphael 101<br />
Negro Marcello 423<br />
Neri Francesco 197<br />
Newington Luke 611<br />
Neyland Quintin 420<br />
Nguyen Duy Hung Francis Xavier 150<br />
Nguyen Thanh Hai Paul 504<br />
Nguyen Thyet Maria 150<br />
Nguyen Van Si Ambrogio 158, 182, 255, 349, 375,<br />
384, 397, 436, 588<br />
Nicholson Xavier 608<br />
Nickels Lawrence 340<br />
Nimac Zvonimir 207<br />
Nogemane Vumile 582<br />
Norcini Pierantonio 341<br />
Nowak Bernard 615<br />
Nowak Edoardo 111-116 passim, 525-526<br />
Numgaudis Gediminas 86<br />
Nunes Lopez Zacarias 87<br />
O<br />
Ó Ceallaigh Fiachra 254<br />
Ó Laoide Caoimhín 463<br />
O’ Boyle Joseph 255<br />
O’Toole Joseph 463<br />
Obico Baltazar 183, 375<br />
Occhiuto Fabio 339<br />
Ochoa Chapula Ernesto 206<br />
O’Connor John 469<br />
Ojeda Pascual Julio 254<br />
Olgiai Feliciano 599<br />
Olgiati Simpliciano 599, 614, 618<br />
Oliver Climent Juan Tomás 254<br />
Onorio di Autun 412<br />
Orduña Ortiz César Javier 183, 255, 384, 468, 589<br />
Ortaglio Luigi 339<br />
Ortega Mario 177<br />
Orth Francisco 209<br />
Ossa Valencia Gabriel 616<br />
Ovejero Gómez Marcelino 513, 515, 516<br />
Overend Rigillo Sandro 83, 183<br />
Oviedo Lluis 189<br />
P<br />
Pabin Andrej 363<br />
Pachêco Ramos Antônio 87<br />
Pagliarini Pietro 338<br />
Pagnozzi Tarcisio 339<br />
Paixão Francisco 164<br />
Pajkos James 216<br />
Páll Leó 183<br />
Pallante Maurizio 536<br />
Palma Ernesto 171<br />
Palmarozza Giulio 341<br />
Palmieri Thaddeus 209<br />
Panella Davide 341<br />
Pantusa Maria Concetta 118<br />
Paolazzi Carlo 197, 412, 596<br />
Paolo VI 5, 228<br />
Paonessa Ralph 467<br />
Papa Diana 412<br />
Papaleo Umberto 339<br />
Papež Viktor 341<br />
Pappalardo Carmelo 489
Pardilla Ángel 197<br />
Parlato Eduardo 339<br />
Parra Mora Alberto 351<br />
Paskai László 253<br />
Pastidio Generoso 376<br />
Pastro Cláudio 386<br />
Patton Francesco 469<br />
Paul Bonaventure 157<br />
Paul Que Vu Xuan 150<br />
Pavlicek Pietro 209, 526, 617<br />
Pavlik Jerome 209<br />
Pavlou Telesfora 489<br />
Pavlovic Ivica 338<br />
Pazzini Gloriano 342, 589<br />
Pegoraro Claudio 468<br />
Pelayo Orozco Joaquín 341<br />
Pellachin Renato 424<br />
Pellicer Iborra Carmen 492<br />
Pennacchini Bruno 488<br />
Pepe Franco 341<br />
Perantoni Pacifico 33, 210<br />
Pereira das Neves José 341<br />
Pereira Mendes Teixeira Victor 611<br />
Pérez Alvarez Alfredo 611<br />
Pérez Simón Luis 338<br />
Perić Ratko 576<br />
Perlingieri Biagio 423<br />
Perugini Luigi 113, 117, 150, 385, 430, 468, 590<br />
Peskaitis Arunas 149<br />
Petanjak Ivica 140<br />
Petrella Mario 423<br />
Phi Khanh Vuong Dinh Khoi 150<br />
Piacitelli Cristoforo 216<br />
Piasentin Fabio 381<br />
Picciafuoco Umberto 197, 614<br />
Picerno Luigi 613<br />
Piek Herman 340<br />
Pieper Lori 148, 186<br />
Pieronek Tadeusz 381<br />
Pierri Rosario 197, 345<br />
Pimentero Rolie 376<br />
Pine Cristino 376<br />
Pinili Melito 588<br />
Pinto José 338<br />
Pinzón de León Juan Manuel 148<br />
Pio da Pietrelcina (San) 14<br />
Piscitello Primo 468, 585<br />
Pizzaballa Pierbattista 33, 161, 186, 202, 344, 394,<br />
462, 590<br />
Plent Edmond 613<br />
Plogmann Norbert 338<br />
Polignone Tonino 609<br />
Pontoglio Onorio 571<br />
Pontus Gregorius 462<br />
Póppiti Filomeno 164<br />
Porcelli Marino 158, 384<br />
Portka Samuele 183, 363, 384, 589<br />
INDEX NOMINUM<br />
Postma Rupert 614<br />
Pozzerle Jacopo 536<br />
Pradella Fedele 467, 589<br />
Prakash Joy 89, 590<br />
Prangenberg Valeriano 613<br />
Prata de Carvalho Diamantino 254<br />
Prieto del Pozo Benigno 513-515<br />
Pring-Mill Robert D. F. 412<br />
Prisco Cajes 340<br />
Puchberger Alexander 449, 463, 578<br />
Puodziunas John 85<br />
Pusma Salomón 171<br />
Quero Francesco 615<br />
Quinn Aloysius 212<br />
Q<br />
R<br />
Rabemahafaly Roger Aimé 369<br />
Racek Matúš Pavol 465<br />
Radman Ivo 207<br />
Rakoczy Tadeusz 381<br />
Rakotoarison Robert Alain 87<br />
Ramírez Ramírez Juan 86<br />
Ramón Medina Juan 580<br />
Ramos Valmir 164<br />
Ramos Xavi 150, 370<br />
Ramsamy Krisnah 369<br />
Rangel Mendoza Salvador 86<br />
Raniero Lorenzo 463<br />
Rañoa Anfres 377<br />
Raonizampenoarivo Pascal 87<br />
Rasera Therezinha 223<br />
Rasolonjanahary Jean Pierre 87<br />
Ratzinger Joseph 329<br />
Rayes Joseph 208<br />
Re Giovanni Battista 195<br />
Recasens Murillo Joaquín 342<br />
Recchia Stefano 571<br />
Redaelli Angelo 572, 595<br />
Redoblado Lino Gregorio 86, 376<br />
Reesink Diogo 254<br />
Reig Pla Juan Antonio 579-580<br />
Rendora Randy 375<br />
Reschiglian Massimo 407<br />
Reséndiz Reyes Alfonso 461<br />
Rhoden Marino Pedro 466<br />
Ricard Jean-Pierre 505, 507-508, 525<br />
Riccio Antonio 89, 337<br />
Richardt Franz 338<br />
Ridolfi Antonio 462<br />
Rieger Rafael 339<br />
Rigall Pujol Jaume 616<br />
Rimac Lovro 611<br />
Rinaldi Giovanni 589<br />
Rincón Cruz Marcos 595<br />
Río Rojo Saturnino 513, 517<br />
625
626 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Rioja Carlos Héctor 466<br />
Riquelme Pedro 578, 58<br />
Robelt Thomas 338<br />
Roche Finian 215<br />
Rodé Franc 10, 223<br />
Rodendo Lucilene 386<br />
Rodrigo Antonio 513, 516<br />
Rodríguez Carballo José 21-57 passim, 69, 82-<br />
83, 87-88, 93, 95, 154-155, 157-193 passim,<br />
195, 204, 285-335 passim, 344, 346, 350, 353,<br />
373, 375-381 passim, 384, 393, 402, 405, 409,<br />
412, 431-460 passim, 463, 490-491, 502-<br />
504, 538, 547-553 passim, 570-593 passim,<br />
605-607<br />
Rodríguez Elvira Mercedes 181<br />
Rodríguez Fernández Tarsicio 427<br />
Rodríguez Guillermo 192<br />
Rodríguez Lopez Vidal 190<br />
Rodríguez Madariaga Oscar Andrés 253, 255<br />
Rodríguez Rico Guillermo 467<br />
Rodríguez Simón Miguel 519-520<br />
Rogelio Covero 340<br />
Romanelli Gabriele 489<br />
Romero García Francisco Manuel 183, 342, 384,<br />
589<br />
Romero Remigio 175<br />
Ronzano Gabriele 214<br />
Rosaia Marino 209<br />
Rosales Gaudencio 376<br />
Rosati Giancarlo 89, 465<br />
Rosini Fabio 380<br />
Rossetto Enrico 206<br />
Rossi Berardo 595<br />
Röttgen Lukas 614<br />
Rovegno Juan Ramon 595<br />
Rozansky Joe 471, 535, 536<br />
Ruano Pedro 375<br />
Ruggeri Costantino 415, 421<br />
Ruíz de Loizaga Ullibarri Saturnino 103<br />
Ruiz Verdú Pedro 342<br />
Russotto Mario 370<br />
Ruzić Dragan 576<br />
Ryłko Stanisław 388<br />
S<br />
Sacconi Antonio M. 197<br />
Saco Alarcón César 487, 595<br />
Sáez De Ibarra López Antonio 520<br />
Saint-Martin Roland 419<br />
Salamon Grzegorz Witold 595<br />
Salarich Abril Albert 342<br />
Salomone Quirino 337<br />
Saludes Martínez Natalio 339<br />
Samac Šime 181-182, 255, 337, 344, 384, 436,<br />
574, 588, 590<br />
Samy Irudaya 142-151 passim<br />
Sánchez Hernández-Ranera Alfonso 513, 516<br />
Sanchez Sorondo Marcelo 383<br />
Sanchez Viloria M. della Natività 527<br />
Sandlin Joseph 614<br />
Sandri Leonardo 525<br />
Sang-Seon Paolo Oh 384<br />
Sannino Antonio 339<br />
Santateresa Pedro 469<br />
Santoro Michele 339<br />
Santos Ballesteros Edgar 85, 171<br />
Sanz Montes Jesús 254<br />
Sanz Rafael 193<br />
Saraceno Antonio 147<br />
Saraiva Marcos 378<br />
Saraiva Martins Giuseppe 111-116 passim,<br />
359-363 passim, 505-531 passim<br />
Šarčević Jure 149<br />
Sardella Donato 341<br />
Sartori Eusebio 420<br />
Sartorio Lorenzo 595<br />
Scabio Antonio 463<br />
Scarpetta Gennaro 215<br />
Schafer Carl 369<br />
Schalück Hermann 535<br />
Schauerte Antonio 466<br />
Scheeler Jeffrey 576<br />
Scheifele Claus 339<br />
Schillings Philippe 183, 195, 255, 384, 589<br />
Schlosser Marianne 198<br />
Schmitz Quirino 423<br />
Schneider Herbert 90, 598<br />
Schneider Johannes 595<br />
Schöch Nikolaus 184<br />
Schwarzl Rupert 449, 463, 577-578<br />
Schwerz Nestor 100, 183, 351, 471, 590, 495<br />
Schwietz Łukasz 611<br />
Scocca Fernando 186<br />
Scozzina Luis 147, 164, 170, 384<br />
Segiet Raphaël 342<br />
Šego Miro 575<br />
Sekito Alberto 340, 375<br />
Sell Schatzinger Christian 205<br />
Selvanayagam Antonio 151<br />
Sépinski Agostino 199<br />
Sepp Willibrod 612<br />
Sequeri Pierangelo 411<br />
Serra Junipero 527, 614<br />
Sesar Ivan 337, 574, 588<br />
Sevrin Jean Marie 490<br />
Short William 89<br />
Shukardin Samson 157<br />
Shyrokoradiuk Symon 461<br />
Sica Rubén Jesús 466<br />
Siekierka Ernest Karol 183, 342, 463-465,<br />
589-590<br />
Sileo Leonardo 195<br />
Sisto Gianfrancesco 100<br />
Skoko Iko 337
Skworc Wiktor 381<br />
Slattery William 254<br />
Smith Paul 462, 466<br />
Smolic Bernard 425<br />
Solaguren Basare 206<br />
Soobaroyen Marie Thérèse 369<br />
Sopta Jozo 182<br />
Sorci Pietro 195<br />
Sorrentino Domenico 232, 239, 406<br />
Špelič Miran 341<br />
Spies Hans-Georg-Athanasius 337<br />
Stapel Hans 225, 386<br />
Stapel Paul 386<br />
Starzer Karl 213<br />
Šteko Miljenko 337<br />
Stenzel Taciano 609<br />
Stojić Dobroslav 424<br />
Strehovec Tadej 341<br />
Sukartanto Stanislaus 466<br />
Sulse Joel 86<br />
Sunarko Adrianus 466<br />
Svalina Stanko 207<br />
Syukur Paskalis Bruno 462, 466, 589<br />
Sztyk Witoslaw 345<br />
Szwałek Makary 205<br />
Szyrokoradiuk Stanislav 254<br />
T<br />
Tabarelli Lanfranco 87<br />
Tasca Marco 237<br />
Tax Bulux Germán 190<br />
Teixeira Celso Márcio 164<br />
Tejado Librado Ramon 513, 516<br />
Tejera Pérez José Lucas 341<br />
Temperini Lino 186, 188<br />
Thanh Minh Irene 150<br />
Thome Wolfgang-Sylvester 337<br />
Tibong Christopher 376<br />
Tierrablanca Rubén 549, 552, 554<br />
Tilley Sandra 369<br />
Tindo Peter 588<br />
Tokalic Juro 504<br />
Tomasi Travaglia Adriano 254<br />
Tong Kawang-Ching Bernardino 607<br />
Torrassa Ugolino 205<br />
Tosini Alberto 182<br />
Tovar Alhama José María 206<br />
Trávez Trávez Fausto 175, 254, 468<br />
Travizza Modesto 609<br />
Trepin Eugenio 419<br />
Trivellin Gabriele 588<br />
Tse John Baptist 346<br />
Tual Fuad 398<br />
Tueng Laurentius 466<br />
Tumpach Johannes Matthias 339<br />
Tung Bonaventura 86<br />
Turati Pietro 572<br />
INDEX NOMINUM<br />
U<br />
Ulloa Frank Miki 190<br />
Unsner Sebastian 86, 100, 182<br />
Unterhofer Gerold 215<br />
Urrestarazu Javier Unanue 89<br />
V<br />
Vaiani Cesare 67, 189, 341<br />
Valdivia Lorenzo158.171<br />
Valle Edênio 165<br />
Vallecillo Martín Miguel J., 88, 164, 171, 180-182,<br />
184, 398, 398, 436, 491, 535, 551, 553, 578,<br />
580, 583, 585, 588<br />
Valmorbida Luiz 215<br />
Van den Berk Jan-Jozef 426<br />
Van den Eijnden Jan 340<br />
Van Der Reijken Fer 340<br />
Van Iersel Florentinus 422<br />
Van Laer Robert 337<br />
Van Luyn Adrianus Herman 15<br />
Van Opstal Daniël 426<br />
Vandesteene Marcel 423<br />
Varano Battista 528<br />
Várnai Jakab 88, 160-161, 164, 171, 177, 182, 255,<br />
384, 396, 436, 491, 577-578, 580-581, 589-591<br />
Vasilj Jozo 610<br />
Vattalil Maria 520<br />
Vaughn John 59, 62, 153<br />
Vavrek Dennis 462<br />
Vegliò Antonio Maria 19<br />
Vela Raúl Eduardo 176<br />
Velaso Yeregui Saverio Averius 489<br />
Venaruzzo Loris 463<br />
Verdick James 210<br />
Vergeer Theodorus 466<br />
Veselka Sarkander 426<br />
Vetrali Tecle 463, 554, 560-561<br />
Veuthey Leone 496<br />
Vhiara (Santa) 332<br />
Vianney Giovanni Maria (San) 14<br />
Vicedo Vicedo Salustiano 613<br />
Vicuña Marco 175<br />
Vieira Cícero 164<br />
Vignolo Roberto 411<br />
Vilá Virgili Francesc 342<br />
Villalobos Avendaño Oscar Guadalupe 468<br />
Villarruel Cervantes Pablo 607<br />
Viola Vittorio 255, 392<br />
Visser-Pelsma Wilhelmina 371<br />
Vítores González Artemio 345, 384<br />
Vlašić Petar 574<br />
Vodopjanovas Linas 86<br />
Vollmer Caron 418<br />
Vombömmel Lino 425<br />
W<br />
Wadding Luca 32, 33, 186<br />
627
628 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Waenchimplee Peter 375<br />
Wagner Gregor-Laurentius 337<br />
Wagner Maximilian 339<br />
Waldmüller Paul 339<br />
Wanke Joachim 581<br />
Warburton Jordan 466<br />
Warot Alojze 100-101, 186, 343<br />
Wegleitner Gottfried 449, 463, 578<br />
Weis M. Fedele 117, 361, 531-532<br />
Wenigwieser Fritz 449, 463, 578<br />
Werner Matthias 186, 581<br />
Wheatley Dennis 467<br />
Wierinck Hilaire 337<br />
Wilfrid Fox Napier 253<br />
Wilges Ireneu Sílvio 254<br />
Williams Peter 86, 467<br />
Woicienga Jordão 420<br />
Wong Placid 86, 346<br />
Woon Serena 150<br />
Wördehoff Burkhard 615<br />
Wouters Rogelio 164<br />
X<br />
Xuereb Joseph Benedict 598, 612<br />
Z<br />
Zaccagnini Gabriele 412<br />
Zahner Paul 182, 338, 461<br />
Zając Natanael 451<br />
Zaki Adel 465<br />
Zamkovský Joszef 205<br />
Záň Peter 89, 589<br />
Zanelli Leonardo 206<br />
Zankanella Ulrich 161, 463, 578<br />
Zapanta Gerardo 190, 468<br />
Zappl Martín 171<br />
Zarragua Iturriaga Miguel 520<br />
Zbieranski Roman 608<br />
Zdrzałek Kazimierz 207<br />
Železnjak Željko 370<br />
Zerdin Anton 254<br />
Zerla Guido 613<br />
Živkovic Vitomir 214<br />
Zore Stane 341<br />
Zungu Vincent 101<br />
Żwirek Stefan 205
TABULA MATERIARUM<br />
PERIODICI «ACTA ORDINIS» FRATRUM MINORUM<br />
(An. CXXVI, IANUARII - DECEMBRIS 2007 – N. 1-3)<br />
EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS<br />
Fasc. 1<br />
1. Messaggio per la quaresima 2007 ............................3<br />
2. Pace e Bene ...............................................................4<br />
3. Omelia a conclusione della settimana di<br />
preghiera per l’unità dei cristiani ........................5<br />
4. Messaggio per la xxii Giornata Mondiale<br />
della Gioventù del 1° aprile 2007 .......................7<br />
5 Discorso in occasione della Giornata Mondiale<br />
della Vita consacrata .........................................10<br />
6. Incontro con il Seminario Maggiore di Roma.........12<br />
7. Discorso ai Penitenzieri delle quattro Basiliche<br />
pontificie romane .............................................13<br />
8. Incontro di Benedetto XVI con i Parroci ed il<br />
Clero di Roma...................................................14<br />
9. Discorso ai partecipanti al Congresso promosso<br />
dalla Commissione degli Episcopati della<br />
Comunità Europea (COMECE) .......................15<br />
10. Francesco di Assisi: traduzione del<br />
«Beati i poveri in spirito»..................................17<br />
11. Carta del Prefecto de la Congregación para<br />
las Iglesias Orientales a los Obispos católicos<br />
con motivo de la colecta “pro Terra Sancta”.....18<br />
Fasc. 2<br />
1. Discorso all’Assemblea plenaria dell’Unione<br />
Internazionale Superiore generali ...................223<br />
2. Discorso di Benedetto XVI in occasione<br />
della visita alla “Fazenda da Esperança” ........224<br />
3. Saluto di Benedetto XVI alle Clarisse...................226<br />
4. Discorso all’Udienza generale del mercoledì .......227<br />
5. Lettera al Primate di Ungheria, Card. Péter Erdő,<br />
per l’VIII Centenario della nascita di santa<br />
Elisabetta di Turingia o d’Ungheria................230<br />
6. Visita pastorale di Benedetto XVI ad Assisi<br />
in occasione dell’ottavo centenario<br />
della conversione di san Francesco.................231<br />
1. Saluto alle Clarisse......................................231<br />
2. Omelia nella concelebrazione eucaristica ...231<br />
3. Angelus .......................................................235<br />
4. Saluto alle Suore cappuccine tedesche........236<br />
5. Discorso al Capitolo generale <strong>OFM</strong>Conv...237<br />
6. Discorso al clero, religiosi e religiose ........238<br />
7. Discorso ai giovani .....................................242<br />
7. Messaggio per la XXIII Giornata Mondiale<br />
della Gioventù ................................................246<br />
8. Angelus, ................................................................251<br />
CONVENTUS CARDINALIUM<br />
ET EPISCOPORUM <strong>OFM</strong><br />
Fasc. 2<br />
1. Programma............................................................253<br />
2. Partecipanti ...........................................................253<br />
3. Cronaca .................................................................253<br />
4. Saluto di benvenuto del Ministro generale............256<br />
5. Riflessioni sul carattere ecclesiale<br />
del carisma francescano ..................................257<br />
6. La vita e la missione dell’Ordine...........................266<br />
7. Espiritualidad del Obispo franciscano...................270<br />
8. Omelia alla Concelebrazione conclusiva ..............277<br />
9. Il «grazie» del Ministro generale...........................280<br />
10. Cardenales y los Obispos <strong>OFM</strong> a los hermanos<br />
de la Orden de Frailes Menores ......................281<br />
11. Lettera del Ministro generale a Benedetto XVI.....282<br />
12. Lettera di ringraziamento<br />
al Card. Giovanni Battista Re .........................283<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
Fasc. 1<br />
1. Encuentro del Definitorio general con<br />
los Obispos <strong>OFM</strong>..............................................21<br />
2. Informe al encuentro de los<br />
nuevos Ministros provinciales ..........................21<br />
3. Verso l’VIII centenario: inizio<br />
della seconda tappa ...........................................29<br />
4. Inaugurazione del nuovo Archivio Storico <strong>OFM</strong> ....32<br />
5. Informe al encuentro con las Conferencias<br />
de Ministros provinciales de América Latina....34<br />
6. Omelia per la conclusione del Capitolo<br />
delle Stuoie delle Case dipendenti dal<br />
Ministro generale ..............................................41<br />
7. Carta del Ministro general con motivo<br />
de la Pascua 2007..............................................43<br />
8. Lettera a Benedetto XVI in occasione<br />
del suo compleanno ..........................................47<br />
9. Informe al encuentro con la Conferencia de<br />
Ministros provinciales de España y Portugal....48<br />
10. Lettera per la Canonizzazione di due Frati Minori.....56<br />
Fasc. 2<br />
1. Informe al encuentro de Presidentes<br />
de las Conferencias 2007 ................................285<br />
2. Omelia per la festa di S. Maria Mediatrice............291<br />
3. Carta a los Hermanos jóvenes de la Orden<br />
con ocasión del 3er. Capítulo de la Esteras .....292<br />
4. Saluto ai giovani in occasione della<br />
Visita di Benedetto XVI ad Assisi ..................320<br />
5. Omelia per l’invio di nuovi missionari..................322<br />
6. Discorso in occasione del bicentenerio della<br />
canonizazione di san Benedetto il Moro .........324<br />
7. Carta a las Hermanas de la Orden de la<br />
Inmaculada Concepción con motivo de la<br />
fiesta de Santa Beatriz de Silva ......................326<br />
8. Omelia in occasione della Festa del<br />
Perdono d’Assisi.............................................328<br />
9. Discorso in occasione della XXVII<br />
marcia francescana ad Assisi ..........................329
630 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
10. Lettera del Ministro generale per la<br />
Festa di santa Chiara .......................................332<br />
Fasc. 3<br />
1. Carta a todos los Ministros y Custodios................431<br />
2. Omelia in occasione della Festa<br />
dell’impressione delle Stimmate.....................431<br />
3. Lettera del Ministro e Definitorio generale<br />
per la Festa di san Francesco 2007..................433<br />
4. Celebrazione in onore della Beata Maria<br />
della Passione .................................................436<br />
5. Omelia in occasione della Festa<br />
di san Francesco..............................................438<br />
6. Relazione del Ministro generale<br />
all’Assemblea dell’UFME ..............................440<br />
7. Discorso ai Frati della Provincia<br />
“San Leopoldo” ..............................................448<br />
8. Incontro con le Suore francescane ........................450<br />
9. Omelia per la festa del beato<br />
Giovanni Duns Scoto......................................452<br />
10. Saluto all’atto accademico per il 60° della<br />
Pont. Accademia Mariana Internazionale .......454<br />
11. Omelia in occasione del 60° anniversario<br />
della Pontificia Accademia Mariana ...............455<br />
12. Carta con ocasión de la solemnidad<br />
del Nacimiento de nuestro Señor Jesucristo....457<br />
CAPITULUM GENERALE<br />
EXTRAORDINARIUM<br />
Fasc. 1<br />
1. Quelques impressions... .........................................59<br />
2. Au suivant!..............................................................60<br />
3. Il Documento del Capitolo generale straordinario .....62<br />
E SECRETARIA GENERALI<br />
Fasc. 1<br />
1. Statuta peculiaria de Visitatione canonica<br />
deque Praesidentia Capituli provincialis...........69<br />
2. Capitulum Intermedium<br />
Prov. S. Pauli Apostoli in Columbia..................85<br />
3. Capitulum Prov. S. Casimiri in Lithuania ...............85<br />
4. Electio extra Capitulum Prov. Ss. Petri<br />
et Pauli de Michocán in Mexico........................86<br />
5. Capitulum Intermedium Prov. S. Mariae<br />
Reginae Sinarum in Taivania ............................86<br />
6. Capitulum Prov. S. Petri Baptistae<br />
in Philippinis.....................................................86<br />
7. Cust. «Immculatae Conceptionis BMV»<br />
in Madagascaria erectio ....................................86<br />
8. Capitulum Prov. Assumptionis BMV<br />
in Brasilia..........................................................87<br />
9. Prov. S. Thomae Apostoli in India<br />
nova ordinatio ..................................................87<br />
10. Capitulum Prov. ss. Martyrum Marochiensium<br />
in Portugallia.....................................................88<br />
11. Visitatores generales ...............................................88<br />
12. Notitiae particulares ................................................89<br />
1. Nuova Fondazione ..............................................89<br />
2. Delegato generale ...............................................89<br />
3. Fond. della Prov. S. Croce negli USA..................89<br />
4. Custodie ..............................................................89<br />
5. Casa dipendente dal Ministro generale...............89<br />
6. Commissioni........................................................89<br />
Fasc. 2<br />
1. Capitulum Intermedium Prov. Aprutiorum<br />
S. Bernardini Senensis in Italia.......................337<br />
2. Capitulum Intermedium Prov.<br />
S. Ioseph Sponsi BMV in Belgio ....................337<br />
3. Capitulum Prov. Assumptioni BMV<br />
in Herzegovina................................................337<br />
4. Capitulum Intermedium Prov.<br />
Trium Regum in Germania .............................337<br />
5. Capitulum Prov. Saxoniae<br />
S. Crucis in Germania.....................................338<br />
6. Capitulum Prov. Thuringiae<br />
S. Elisabet in Germania...................................338<br />
7. Capitulum Fed. Franciscanae in Marokio .............338<br />
8. Capitulum Prov. Ss. Martyrum<br />
Marochiensium in Portugallia.........................338<br />
9. Capitulum Prov. S. Iacobi a Compostela<br />
in Hispania ......................................................339<br />
10. Capitulum Prov. Calabriae<br />
Ss. Septem Martyrum in Italia ........................339<br />
11. Capitulum Prov. S. Antonii Patavini<br />
in Germania ....................................................339<br />
12. Capitulum Prov. Neapolitanae<br />
Ss. Cordis Iesu in Italia ...................................339<br />
13. Electio extra Capitulum Prov.<br />
Ss. Cordis Iesu in F.C.A.S...............................339<br />
14. Capitulum Intermedium Prov. Valentiae<br />
et Aragoniae S. Ioseph in Hispania .................340<br />
15. Electio Cust. S. Antonii Tatavini in Philippinis.....340<br />
16. Capitulum Prov. ss. Martyrum<br />
Gorcomiensium in Nederlandia ......................340<br />
17. Capitulum Prov. Samnito-Hirpiniae<br />
S. Mariae Gratiarum in Italia ..........................341<br />
18. Capitulum Intermedium Prov.<br />
Mediolanensis S. Caroli Borromaei ...............341<br />
19. Capitulum Intermedium Prov.<br />
S. Crucis in Slovenia.......................................341<br />
20. Capitulum Prov. Baeticae in Hispania...................341<br />
21. Capitulum Prov. Verbi Incarnati in Togo...............341<br />
22. Capitulum Prov. Catalauniae<br />
S. Salvatoris ab Horta in Hispania ..................342<br />
23. Visitatores generales .............................................342<br />
24. Domus suppressae.................................................342<br />
25. Notitiae particulares ..............................................342<br />
Fasc. 3<br />
1. Electio extra Capitulum Prov.<br />
ss. Petri et Pauli de Michoacán in Mexico ...........461<br />
2. Capitulum Intermedium Prov.<br />
Assumptionis BMV in Polonia .............................461<br />
3. Electio extra Capitulum Cust. Aut.<br />
Christis Regis in Helvetia .....................................461<br />
4. Capitulum Prov. S. Michaëlis Arcangeli<br />
in Ucraina..............................................................461<br />
5. Capitulum Prov. Christis Regins in Canada..........461<br />
6. Fund. Thailandiæ electio ......................................462<br />
7. Capitulum intermedium<br />
Cust. Terræ Sanctæ in Israel..................................462<br />
8. Capitulum Intermedium<br />
Prov. Salernitano-Lucanæ<br />
Immaculatæ Conceptionis BMV in Italia .............462<br />
9. Capitulum intermedium Prov. Venetæ<br />
S. Antonii Patavini in Italia ...................................462<br />
10. Capitulum Cust. Boni Pastoris in Zimbabua.........463<br />
11. Prov. S. Leopoldi in Austria/Italia electiones........463
12. Prov. S. Bernardini Senensis<br />
in Austria suppressio.......................................463<br />
13. Prov. B. Engelberti Kolland<br />
in Austria/Italia suppressio..............................463<br />
14. Prov. S. Leopoldi in Austria erectio.......................464<br />
15. Capitulum Intermedium Prov.<br />
S. Familiæ in Aegypto.....................................465<br />
16. Capitulum intermedium Prov.<br />
S. Salvatoris in Slovachia ...............................465<br />
17. Capitulum Prov. S. Francisci<br />
Solano in Argentina.........................................465<br />
18. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis<br />
in Brasilia........................................................466<br />
19. Capitulum Sancti Spiritus in Australia .................466<br />
20. Capitulum Prov. S. Michaëlis<br />
Archangeli in Indonesia ..................................466<br />
21. Capitulum Intermedium Prov.<br />
Immaculatæ Conceptionis BMV in USA........466<br />
22. Extra Capitulum electio Prov.<br />
Assumptionis BMV in USA ...........................467<br />
23. Visitatores generales..............................................467<br />
24. Domus suppressae.................................................468<br />
25. Notitiae particulares ..............................................468<br />
E SECRETARIATU<br />
PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
Fasc. 1<br />
1. Apertura del Noviciado Interprovincial<br />
de la Conferencia del Cono Sur ........................91<br />
2. Conferimento del dottorato<br />
honoris causa a Fr. Cesare Cenci.......................92<br />
3. The XI International Council for<br />
Formation and Studies ......................................93<br />
4. Visita alle Prov. in Slovacchia e nella Rep. Ceca ..101<br />
5. Notitiae particulares ..............................................102<br />
Fasc. 2<br />
1. Corso per Formatori <strong>OFM</strong> ....................................343<br />
2. Incontro dei Formandi e Formatori<br />
della Conferenza Nord-Slavica.......................343<br />
3. Notitiae particulares ................................................345<br />
1. Pontificia Università Antonianum.....................345<br />
2. «Studium Biblicum Franciscanum» Hong<br />
Kong a Ministro generale dependens .............346<br />
3. Case di Noviziato ....................................................346<br />
Fasc. 3<br />
1. Il 2° Congresso Internazionale dei<br />
Moderatori di Formazione Permanente <strong>OFM</strong>.......471<br />
2. Saluto del Ministro generale per<br />
l’apertura dell’Anno Accademico 2007-2008.......482<br />
3. Discorso del Ministro generale<br />
in occasione dell’Atto Accademico della PUA.....485<br />
4. Notitiae particulares..............................................487<br />
1. Pontificia Università Antonianum.....................487<br />
2. Casa di Noviziato..............................................490<br />
3. Formazione e Studi ...........................................490<br />
E SECRETARIATU PRO<br />
EVANGELIZATIONE ET MISSIONE<br />
Fasc. 1<br />
1. Statuti Peculiari del Segretariato generale per<br />
l’Evangelizzazione e Missioni (SGEM) .........105<br />
TABULA MATERIARUM<br />
2. Statuti Peculiari del Consiglio Internazionale<br />
per l’Evangelizzazione (CIE)..........................108<br />
Fasc. 2<br />
1. Incontro dei missionari in Asia..............................349<br />
2. Invio di nuovi Missionari ......................................350<br />
3. Corso di formazione missionaria in Colombia......351<br />
Fasc. 3<br />
1. Primer Congreso de<br />
Educadores Franciscanos de Europa...............491<br />
2. Convenzione tra i Vicariati Apostolici<br />
di Tripoli e Benghazi in Libia<br />
e l’Ordine dei Frati Minori..............................502<br />
3. Il Ministro generale invia nuovi missionari ..........504<br />
E POSTULATIONE GENERALI<br />
631<br />
Fasc. 1<br />
1. Ponens in Causa Beatae Alfonsae<br />
ab Immaculata nominatur................................111<br />
2. Iuridica validitas Inq. in Causa SD Miradei<br />
a Prov. declaratur.............................................111<br />
3. Ponens in Causa SD Cleonildis Guerra<br />
nominatur........................................................112<br />
4. Facultas sepulcra Martyrum<br />
Felicis Echevarria et SS. aperiendi..................112<br />
5. Facultas Transumptum inq. super miro<br />
in Causa Beatae Transitus aperiendi ...............113<br />
6. Iuridica validitas declaratur Inquisitionis<br />
in Causa SD Petri Pavlicek .............................113<br />
7. Facultas Transumptum inquisitionis super miro<br />
in Causa Ven. SD Caesaris Guasti aperiendi...113<br />
8. Iuridica validitas Inquisitionis super miro in<br />
Causa SD Antonii Antic declaratur .................114<br />
9. Relator in Causa SD Clarae Ricci nominatur ........114<br />
10. Relator nominatur in Causa SD Miradei<br />
a Providentia ...................................................115<br />
11. Facultas Transumptum aperiendi Inq. dioec.<br />
super miro in Causa B. Ludovici a Casaurea ..115<br />
12. Facultas Transumptum aperiendi<br />
Inq. dioec. super martyrio SS D Petri<br />
de Corpa et Sociorum......................................115<br />
13. Validitas iuridica declaratur Inq. dioec. super<br />
miro in Causa Ven. Seraphinae Gregoris.........116<br />
14. Postulationis generalis vota pro Summi<br />
Pontificis prosperitate .....................................116<br />
15. Notitiae particulares...............................................117<br />
Fasc. 2<br />
1. Canonizzazione del Beato Antonio<br />
di Sant’Anna Galvão.......................................353<br />
1. Note di cronaca..........................................353<br />
2. Omelia di Benedetto XVI ............................354<br />
3. Antônio di Sant’Anna Galvão .....................357<br />
2. Decretum super miraculo B. Alfonsae<br />
ab Immaculata Conceptione............................358<br />
3. Decretum super virtutibus<br />
SD Cleonildis Guerra......................................359<br />
4. Decretum super virtutibus<br />
SD Mariae Fidelis Weiss.................................361<br />
5. Canonizzazione del Beato Simone da Lipnica ......363<br />
1. Cronaca ......................................................363<br />
2. Omelia di Benedetto XVI ............................364<br />
3. Simone da Lipnica ......................................366
632 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
Fasc. 3<br />
1. Beatification de Sœur Marie-Céline<br />
de La Présentation...........................................505<br />
2. La beatificazione di ventinove<br />
Martiri Frati Minori.........................................511<br />
3. Decretum super miraculo Beatæ Mariæ<br />
Bernardæ Bütler..............................................522<br />
4. Decretum super miraculo<br />
SD Mariæ Rosæ Flesch...................................523<br />
5. Nuntium de beatificatione Ven.<br />
SD M. Cælinæ a Secretaria Status datur .........525<br />
6. Congregatio de Causis Sanctorum<br />
nuntium papale confirmat ...............................525<br />
7. Facultas conceditur Transumptum Inq.<br />
Dioec. super miro in Causa M. Iosephæ<br />
Micarelli aperiendi..........................................525<br />
8. Relator in Causa SD Petri Pavlicek nominatur .....526<br />
9. Facultas datur exuvias SD Alfredi<br />
Morganti Ostrae transferrendi.........................526<br />
10. Facultas datur Transumptum Inq. Suppl.<br />
super virtutibus in Causa SD M.<br />
Franciscæ a I. Infante aperiendi ......................526<br />
11. Facultas cenceditur Transumptum Inquisitionis<br />
super miro in Causa<br />
B. Juniperi Serra aperiendi..............................527<br />
12. Ponens in Causa Ven. SD Mariæ Rosæ Flesch<br />
nominatur........................................................527<br />
13. Postulator generalis gratias Summo Pontifici<br />
pro canonizationæ B. Simonis agit .................528<br />
14. Facultas Transumptum Inq. dioec. super miro<br />
aperiendi in Causa Beatæ Baptistæ Varano.....528<br />
15. Facultas datur Transumptum Inq. dioec.<br />
Suppletivae aperiendi in Causa SD A. Lesino.529<br />
16. Facultas conceditur Transumptum Inq. dioec.<br />
super martyrio aperiendi in Causa<br />
Reginæ M. Vattalil ..........................................529<br />
17. Ponens in Causa SD Francisci<br />
Mottola nominatur ..........................................529<br />
18. Facultas datur Transumptum Inq.<br />
dioec. super virtutibus in Causa<br />
SD F. Gei aperiendi.........................................530<br />
19. Validitas iuridica declaratur Processus<br />
Ap. super miro in Causa Ven.<br />
SD Mariae Christinae a Sabaudia ...................530<br />
20. Validitas iuridica declaratur Inquisitionis<br />
super miro in Causa B. Ludovici.....................531<br />
21. Notitiae particulares ..............................................531<br />
STATISTICA<br />
ORDINIS FRATRUM MINORUM<br />
(31 Decembris 2006)<br />
Fasc. 1<br />
I. Relatio de statu personali et locali Ordinis............119<br />
II. Fratres omnes unicuique Provinciae vel<br />
Cust. Aut. adscripti ........................................123<br />
III. Fratres et domus secundum regiones ...................127<br />
IV. Status domum et presentia <strong>fratrum</strong> in<br />
singulis nationibus ..........................................130<br />
V. Provinciae vel Cust. Aut. juxta<br />
numerum <strong>fratrum</strong> et novitiorum......................133<br />
VI. Incrementum vel decrementum numeri <strong>fratrum</strong> ..136<br />
VII. Inter 2006 et 2005 comparatio .............................140<br />
VIII. Alumni cursus Philosophiae, Theologiae et<br />
ad Gradus Academicos....................................143<br />
EX OFFICIO PRO “IUSTITIA, PACE<br />
ATQUE INTEGRITATE CREATI”<br />
Fasc. 3<br />
1. 3° Incontro Europeo degli Animatori<br />
<strong>OFM</strong> di GPIC..................................................535<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO”<br />
Fasc. 3<br />
1. Seminario de Estudio sobre los<br />
«Franciscanos entre los Musulmes hoy» ........539<br />
2. Il Cairo: un festival del dialogo.............................555<br />
EX OFFICIO OFS<br />
Fasc. 1<br />
1. Argentina - Visita fraterna e pastorale<br />
e Capitoli.........................................................147<br />
2. Assisi - Corso per Assistenti spirituali<br />
dell’OFS-GiFra d’Italia ..................................147<br />
3. Panama - Capitolo nazionale elettivo ...................148<br />
4. Roma - Presidenza CIOFS e Benedizione<br />
della Sede........................................................148<br />
5. Roma - Assemblea precapitolare<br />
dell’OFS d’Italia .............................................148<br />
6. Croazia - Corso di formazione per gli<br />
Assistenti spirituali dell’OFS e della GiFra ....148<br />
7. Vietnam - Capitolo nazionale elettivo dell’OFS ...150<br />
8. Malesia - II° Congresso dell’OFS-GiFra<br />
dell’Asia e Oceania ........................................150<br />
Fasc. 2<br />
1. Isole Mauritius - Corso di formazione,<br />
Visita e Capitolo elettivo dell’OFS .................369<br />
2. Australia - Capitolo nazionale elettivo<br />
dell’OFS di Oceania........................................369<br />
3. Croazia - I° Congresso nazionale OFS-GiFra<br />
ed Incontro nazionale della GiFra...................369<br />
4. Sicilia - Incontro con gli Assistenti e il<br />
Capitolo delle Stuoie dell’OFS ......................370<br />
5. Spagna - 1ª Assemblea Internazionale<br />
della GiFra ......................................................371<br />
6. Ucraina - Capitolo nazionale elettivo e<br />
costituzione della Fraternità nazionale<br />
dell’OFS .........................................................371<br />
Fasc. 3<br />
1. Madagascar – Capitolo nazionale elettivo<br />
e Congresso.....................................................563<br />
2. Paraguay – Capitolo nazionale elettivo.................563<br />
3. Ecuador – Capitolo nazionale elettivo ..................563<br />
4. Ungheria – Capitolo nazionale elettivo ................564<br />
5. Zambia – Celebrazioni varie in occasione<br />
del giubileo di santa Elisabetta........................564<br />
6. Tanzania – Capitolo nazionale elettivo dell’OFS..564<br />
7. Messico – Capitolo Nazionale elettivo<br />
dell’OFS e della GiFra ...................................565<br />
8. Croazia – Visita fraterna e Capitolo<br />
nazionale elettivo ...........................................565<br />
9. Spagna – Assemblea del<br />
Consiglio nazionale OFS ...............................565<br />
10. Benvenuto a Fr. Amando Trujillo Cano, TOR,<br />
il nuovo Assistente generale ...........................565<br />
11. Grazie ed auguri a Michael! .................................566
EX OFFICIO PRO MONIALIBUS<br />
Fasc. 1<br />
1. Lettera alle Clarisse...............................................153<br />
2. Carta a las Hermanas Presidentas<br />
de las Sederaciones OSC ................................154<br />
Fasc. 2<br />
Lettera alle Sorelle Presidenti OSC .............................373<br />
EX OFFICIO IURIDICO<br />
Fasc. 3<br />
Activitas Officii Iuridici una cum<br />
Commissione Iuridica (Ian.-Dec. 2007)................567<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
Fasc. 1<br />
1. De itineribus Ministri Generalis............................157<br />
1. Visit to the “John the Baptist”<br />
Custody in Pakistan........................................157<br />
2. Il Ministro generale all’Aracoeli....................158<br />
3. Crónica de la Visita a la Provincia<br />
de San Felipe de Jesús, México......................158<br />
4. Visita ai Frati della Svizzera e dell’Austria....160<br />
5. Partecipazione all’incontro dei Formatori<br />
della Custodia di Terra Santa.........................161<br />
6. Incontro con i Frati veneti..............................161<br />
7. Partecipazione ai funerali di Fr. F. Locatelli ....162<br />
8. Visita fraterna a la Custodia de las<br />
Siete Alegrías de N.tra S.ra en Brasil.............163<br />
9. Encontro do Definitório geral com as<br />
Conferências do Brasil e do Cone sul ...........164<br />
10. Encuentro del Gobierno general con<br />
las Conferencias de Santa María de<br />
Guadalupe y de la Bolivariana ......................171<br />
11. Visita a la Prov. de s. Francisco de Quito ......174<br />
12. Visit to the Province of the Netherlands .........177<br />
13. Encuentro del Definitorio general<br />
con CONFRES ...............................................178<br />
14. Visita del Ministro general al Santuario<br />
de Santo Toribio de Liébana (Cantabria).......180<br />
15. Partecipazione al Capitolo delle Stuoie<br />
della Provincia di S. Maria degli Angeli<br />
in Polonia.......................................................181<br />
16. Visita alla Provincia dell’Immacolata<br />
Concezione in Polonia ..................................182<br />
2. Incontro con i Ministri provinciali e Custodi<br />
eletti recentemente ..........................................182<br />
3. Laurea Honoris Causa a Fr. Cesare Cenci .............184<br />
4. La Curia generale <strong>OFM</strong> ha un nuovo<br />
Archivio storico ..............................................185<br />
5. Convegno internazionale di studi per l’VIII<br />
centenario della nascita di santa<br />
Elisabetta d’Ungheria .....................................186<br />
6. Capitolo delle Stuoie delle Case dipendenti<br />
dal Ministro generale ......................................188<br />
7. Capitulo de las Esteras de la Provincia<br />
del santo Evangelio de Mexico .......................190<br />
8. Nuevo volumen de Sinica Franciscana .................193<br />
9. Notitiae particulares ..............................................195<br />
Fasc. 2<br />
1. De itineribus Ministri Generalis............................375<br />
TABULA MATERIARUM<br />
633<br />
1. Visit to the Philippines ....................................375<br />
2. Visita al Perú.....................................................377<br />
3. Il Ministro generale al<br />
Capitolo spirituale della Provincia<br />
S. Michele Arcangelo......................................378<br />
4. Il Ministro generale alla Marcia<br />
Francescana 2007 ..........................................379<br />
5. Partecipazione alle celebrazioni<br />
della Provincia<br />
dell’Immacolata in Polonia ............................381<br />
2. Secondo incontro “Under 5/10”<br />
della COMPI-Sud ...........................................381<br />
3. XIII Sessione plenaria della<br />
Pontificia Accademia<br />
delle Scienze Sociali ......................................382<br />
4. Incontro dei Presidenti delle Conferenze<br />
con il Definitorio generale ..............................383<br />
5. L’incontro di Benedetto XVI<br />
con le Clarisse e con i giovani<br />
della «Fazenda da Esperança» ........................385<br />
6. Visita di Benedetto XVI ad Assisi in<br />
occasione dell’ottavo centenario<br />
della conversione di san Francesco.................392<br />
La visita al Santuario di San Damiano .................392<br />
La visita alla Basilica di Santa Chiara .................392<br />
La visita alla Basilica di<br />
Santa Maria degli Angeli................................392<br />
7. Terzo Capitolo Internazionale delle Stuoie<br />
per i Frati “Under ten” ....................................393<br />
1. Cronaca.............................................................393<br />
2. Discorso conclusivo del Ministro generale.......400<br />
3. Messaggio ai Ministri, Custodi<br />
e a tutti i Frati.................................................403<br />
8. Giovani di 19 Nazioni<br />
all’«European franciscan meeting» ................405<br />
1. Cronaca.............................................................405<br />
2. Omelia del Ministro generale............................407<br />
9. Notitiae particulares ................................................409<br />
Fasc. 3<br />
1. De itineribus Ministri Generalis............................569<br />
1. Il Ministro generale partecipa<br />
all’incontro dei Ministri provinciali<br />
del Nord Italia.................................................569<br />
2. Visita ai Vicariati apostolici in Libia ..............570<br />
3. Visita fraterna alla Provincia S. Carlo<br />
Borromeo di Lombardia in Italia....................570<br />
4. Festa giubilare con le Francescane<br />
Missionarie di Maria ......................................573<br />
5. Visita alla Provincia dell’Assunzione<br />
della BVM in Erzegovina................................574<br />
6. A visit to the Province of St. John<br />
the Baptist, USA .............................................576<br />
7. È sorta una nuova Provincia in Austria..........577<br />
8. Visita a la Provincia franciscana<br />
de Cartagena ..................................................578<br />
9. Visita alla Provincia di santa Elisabetta<br />
a Fulda in Germania.......................................580<br />
10. Partecipazione alla conclusione delle<br />
celebrazioni dei 50 anni della presenza<br />
francescana nell’Africa occidentale...............581<br />
11. Visit to the Province of “Our Lady<br />
Queen of Peace” in South Africa....................582<br />
12. Visita a la Federación Franciscana<br />
de Marruecos..................................................583
634 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />
2. Provincial Retreat and Intermediate<br />
Chapter of the Prov. of the<br />
Immaculate Conception, USA ........................585<br />
3. VIII Assemblea dell’UFME..................................586<br />
4. La nuova Fraternità san Francesco d’Assisi<br />
a Khartoum (Sudan) .......................................588<br />
5. Incontro del Definitorio<br />
con i Visitatori generali...................................588<br />
6. Incontro del Custode di Terra Santa<br />
con la Conferenza Transalpina........................590<br />
7. Notitiæ particulares...............................................591<br />
BIBLIOGRAPHIA<br />
Fasc. 1<br />
1. Libri ......................................................................197<br />
2. Extr<strong>acta</strong> .................................................................198<br />
Fasc. 2<br />
1. Libri.......................................................................411<br />
2. Extr<strong>acta</strong> .................................................................412<br />
Fasc. 3<br />
1. Libri ......................................................................595<br />
2. Extr<strong>acta</strong>.................................................................596<br />
NECROLOGIA<br />
Fasc. 1<br />
1. Fr. Bonaventura Lionetti .......................................199<br />
2. Fr. Fiorenzo Locatelli............................................200<br />
3. Anno 2006 mortui sunt..........................................205<br />
4. Anno 2007 mortui sunt..........................................207<br />
Fasc. 2<br />
1. Mons. Laurent R. Guibord <strong>OFM</strong>...........................413<br />
2. Fr. Costantino Ruggeri ..........................................415<br />
3. Anno 2007 mortui sunt .........................................418<br />
Fasc. 3<br />
1. Fr. Hermann-Josef (Ewald-Hans) Lauter..............597<br />
2. Fr. Christopher Coelho..........................................598<br />
3. Fr. Joseph Benedictus Xuereb...............................598<br />
4. Fr. Simpliciano (Mario Virginio) Olgiati ..............599<br />
5. Fr. Aloísio Card. Lorscheider, <strong>OFM</strong>, ....................600<br />
6. Fr. Seán Collins.....................................................605<br />
7. Anno 2006 mortui sunt .........................................607<br />
8. Anno 2007 mortui sunt .........................................607
SUMMARIUM FASCICULI<br />
(An. CXXVI, SEPTEMBRIS - DICEMBRIS 2007 – N. 3)<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
1. Carta a todos los Ministros y Custodios................431<br />
2. Omelia in occasione della Festa<br />
dell’impressione delle Stimmate...........................431<br />
3. Lettera del Ministro e Definitorio generale<br />
per la Festa di san Francesco 2007........................433<br />
4. Celebrazione in onore della Beata Maria<br />
della Passione .......................................................436<br />
5. Omelia in occasione della Festa<br />
di san Francesco....................................................438<br />
6. Relazione del Ministro generale<br />
all’Assemblea dell’UFME ....................................440<br />
7. Discorso ai Frati della Provincia<br />
“San Leopoldo” ....................................................448<br />
8. Incontro con le Suore francescane ........................450<br />
9. Omelia per la festa del beato<br />
Giovanni Duns Scoto............................................452<br />
10. Saluto all’atto accademico per il 60° della<br />
Pontificia Accademia Mariana Internazionale......454<br />
11. Omelia in occasione del 60° anniversario<br />
della Pontificia Accademia Mariana .....................455<br />
12. Carta con ocasión de la solemnidad<br />
del Nacimiento de nuestro Señor Jesucristo .........457<br />
E SECRETARIA GENERALI<br />
1. Electio extra Capitulum Prov.<br />
ss. Petri et Pauli de Michoacán in Mexico ...........461<br />
2. Capitulum Intermedium Prov.<br />
Assumptionis BMV in Polonia .............................461<br />
3. Electio extra Capitulum Cust. Aut.<br />
Christis Regis in Helvetia .....................................461<br />
4. Capitulum Prov. S. Michaëlis Arcangeli<br />
in Ucraina..............................................................461<br />
5. Capitulum Prov. Christis Regins in Canada..........461<br />
6. Fund. Thailandiæ electio ......................................462<br />
7. Capitulum intermedium<br />
Cust. Terræ Sanctæ in Israel .................................462<br />
8. Capitulum Intermedium<br />
Prov. Salernitano-Lucanæ<br />
Immaculatæ Conceptionis BMV in Italia .............462<br />
9. Capitulum intermedium Prov. Venetæ<br />
S. Antonii Patavini in Italia...................................462<br />
10. Capitulum Cust. Boni Pastoris in Zimbabua.........463<br />
11. Prov. S. Leopoldi in Austria/Italia electiones........463<br />
12. Prov. S. Bernardini Senensis<br />
Copertina: Vetrata nella Chiesa di San Francesco (Guadalajara, Jalisco - Messico)<br />
in Austria suppressio.............................................463<br />
13. Prov. B. Engelberti Kolland<br />
in Austria/Italia suppressio....................................463<br />
14. Prov. S. Leopoldi in Austria erectio ......................464<br />
15. Capitulum Intermedium Prov.<br />
S. Familiæ in Aegypto ..........................................465<br />
16. Capitulum intermedium Prov.<br />
S. Salvatoris in Slovachia .....................................465<br />
17. Capitulum Prov. S. Francisci<br />
Solano in Argentina ..............................................465<br />
18. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis<br />
in Brasilia..............................................................466<br />
19. Capitulum Sancti Spiritus in Australia .................466<br />
20. Capitulum Prov. S. Michaëlis<br />
Archangeli in Indonesia........................................466<br />
21. Capitulum Intermedium Prov.<br />
Immaculatæ Conceptionis BMV in USA .............466<br />
22. Extra Capitulum electio Prov.<br />
Assumptionis BMV in USA .................................467<br />
23. Visitatores generales..............................................467<br />
24. Domus suppressae.................................................468<br />
25. Notitiae particulares ..............................................468<br />
E SECRETARIATU<br />
PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />
1. Il 2° Congresso Internazionale dei<br />
Moderatori di Formazione Permanente <strong>OFM</strong>.......471<br />
2. Saluto del Ministro generale per<br />
l’apertura dell’Anno Accademico 2007-2008.......482<br />
3. Discorso del Ministro generale<br />
in occasione dell’Atto Accademico della PUA.....485<br />
4. Notitiae particulares..............................................487<br />
1. Pontificia Università Antonianum ....................487<br />
2. Casa di Noviziato..............................................490<br />
3. Formazione e Studi ...........................................490<br />
E SECRETARIATU PRO<br />
EVANGELIZATIONE ET MISSIONE<br />
1. Primer Congreso de<br />
Educadores Franciscanos de Europa.....................491<br />
2. Convenzione tra i Vicariati Apostolici<br />
di Tripoli e Benghazi in Libia<br />
e l’Ordine dei Frati Minori....................................502<br />
3. Il Ministro generale invia nuovi missionari ..........504<br />
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Directio Commentarii «ACTA ORDINIS FRATRUM MINORUM»<br />
CURIA GENERALIS O.F.M.<br />
Via S. Maria Mediatrie, 25<br />
00165 ROMA (Italia)<br />
Fax +39.06.68.491.364 / e-mail: <strong>acta</strong>@ofm.org<br />
DISTRIBUTIO GRATUITA – DISTRIBUZIONE GRATUITA FUORI COMMERCIO
E POSTULATIONE GENERALI<br />
1. Beatification de Sœur Marie-Céline<br />
de La Présentation.................................................505<br />
2. La beatificazione di ventinove<br />
Martiri Frati Minori...............................................511<br />
3. Decretum super miraculo Beatæ Mariæ<br />
Bernardæ Bütler....................................................522<br />
4. Decretum super miraculo<br />
SD Mariæ Rosæ Flesch.........................................523<br />
5. Nuntium de beatificatione Ven.<br />
SD M. Cælinæ a Secretaria Status datur...............525<br />
6. Congregatio de Causis Sanctorum<br />
nuntium papale confirmat .....................................525<br />
7. Facultas conceditur Transumptum Inq.<br />
Dioec. super miro in Causa M. Iosephæ<br />
Micarelli aperiendi................................................525<br />
8. Relator in Causa SD Petri Pavlicek nominatur .....526<br />
9. Facultas datur exuvias SD Alfredi<br />
Morganti Ostrae transferrendi...............................526<br />
10. Facultas datur Transumptum Inq. Suppl.<br />
super virtutibus in Causa SD M.<br />
Franciscæ a I. Infante aperiendi............................526<br />
11. Facultas cenceditur Transumptum Inquisitionis<br />
super miro in Causa B. Juniperi Serra aperiendi...527<br />
12. Ponens in Causa Ven. SD Mariæ Rosæ Flesch<br />
nominatur..............................................................527<br />
13. Postulator generalis gratias Summo Pontifici<br />
pro canonizationæ B. Simonis agit .......................528<br />
14. Facultas Transumptum Inq. dioec. super miro<br />
aperiendi in Causa Beatæ Baptistæ Varano...........528<br />
15. Facultas datur Transumptum Inq. dioec.<br />
Suppletivae aperiendi in Causa SD A. Lesino ......529<br />
16. Facultas conceditur Transumptum Inq. dioec.<br />
super martyrio aperiendi in Causa<br />
Reginæ M. Vattalil ................................................529<br />
17. Ponens in Causa SD Francisci<br />
Mottola nominatur ................................................529<br />
18. Facultas datur Transumptum Inq.<br />
dioec. super virtutibus in Causa<br />
SD F. Gei aperiendi...............................................530<br />
19. Validitas iuridica declaratur Processus<br />
Ap. super miro in Causa Ven.<br />
SD Mariae Christinae a Sabaudia .........................530<br />
20. Validitas iuridica declaratur Inquisitionis<br />
super miro in Causa B. Ludovici ..........................531<br />
21. Notitiae particulares ..............................................531<br />
EX OFFICIO PRO “IUSTITIA, PACE<br />
ATQUE INTEGRITATE CREATI”<br />
1. 3° Incontro Europeo degli Animatori<br />
<strong>OFM</strong> di GPIC........................................................535<br />
E “SERVITIO PRO DIALOGO”<br />
1. Seminario de Estudio sobre los<br />
«Franciscanos entre los Musulmes hoy» ..............539<br />
2. Il Cairo: un festival del dialogo ............................555<br />
EX OFFICIO OFS<br />
1. Madagascar – Capitolo nazionale elettivo<br />
e Congresso...........................................................563<br />
2. Paraguay – Capitolo nazionale elettivo.................563<br />
3. Ecuador – Capitolo nazionale elettivo ..................563<br />
4. Ungheria – Capitolo nazionale elettivo ................564<br />
5. Zambia – Celebrazioni varie in occasione<br />
del giubileo di santa Elisabetta .............................564<br />
6. Tanzania - Capitolo nazionale elettivo dell’OFS ..564<br />
7. Messico - Capitolo Nazionale elettivo<br />
dell’OFS e della GiFra .........................................565<br />
8. Croazia - Visita fraterna e Capitolo<br />
nazionale elettivo .................................................565<br />
9. Spagna - Assemblea del<br />
Consiglio nazionale OFS .....................................565<br />
10. Benvenuto a Fr. Amando Trujillo Cano, TOR,<br />
il nuovo Assistente generale .................................565<br />
11. Grazie ed auguri a Michael! .................................566<br />
EX OFFICIO IURIDICO<br />
Activitas Officii Iuridici una cum<br />
Commissione Iuridica (Ian.-Dec. 2007) ...............567<br />
AD CHRONICAM ORDINIS<br />
1. De itineribus Ministri Generalis ...........................569<br />
1. Il Ministro generale partecipa all’incontro<br />
dei Ministri provinciali del Nord Italia...........569<br />
2. Visita ai Vicariati apostolici in Libia..............570<br />
3. Visita fraterna alla Provincia S. Carlo<br />
Borromeo di Lombardia in Italia....................570<br />
4. Festa giubilare con le Francescane<br />
Missionarie di Maria......................................573<br />
5. Visita alla Provincia dell’Assunzione<br />
della BVM in Erzegovina................................574<br />
6. A visit to the Province of St. John<br />
the Baptist, USA .............................................576<br />
7. È sorta una nuova Provincia in Austria..........577<br />
8. Visita a la Provincia franciscana<br />
de Cartagena ..................................................578<br />
9. Visita alla Provincia di santa Elisabetta<br />
a Fulda in Germania ......................................580<br />
10. Partecipazione alla conclusione delle<br />
celebrazioni dei 50 anni della presenza<br />
francescana nell’Africa occidentale...............581<br />
11. Visit to the Province of “Our Lady<br />
Queen of Peace” in South Africa....................582<br />
12. Visita a la Federación Franciscana<br />
de Marruecos..................................................583<br />
2. Provincial Retreat and Intermediate Chapter of<br />
the Prov. of the Immaculate Conception, USA.....585<br />
3. VIII Assemblea dell’UFME..................................586<br />
4. La nuova Fraternità san Francesco d’Assisi<br />
a Khartoum (Sudan) .............................................588<br />
5. Incontro del Definitorio con i Visitatori generali..588<br />
6. Incontro del Custode di Terra Santa<br />
con la Conferenza Transalpina..............................590<br />
7. Notitiæ particulares...............................................591<br />
BIBLIOGRAPHIA<br />
1. Libri ......................................................................595<br />
2. Extr<strong>acta</strong>.................................................................596<br />
NECROLOGIA<br />
1. Fr. Hermann-Josef (Ewald-Hans) Lauter..............597<br />
2. Fr. Christopher Coelho..........................................598<br />
3. Fr. Joseph Benedictus Xuereb...............................598<br />
4. Fr. Simpliciano (Mario Virginio) Olgiati ..............599<br />
5. Fr. Aloísio Card. Lorscheider, <strong>OFM</strong>, ....................600<br />
6. Fr. Seán Collins.....................................................605<br />
7. Anno 2006 mortui sunt .........................................607<br />
8. Anno 2007 mortui sunt .........................................607