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acta ordinis fratrum minorum - OFM

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ACTA ORDINIS<br />

FRATRUM MINORUM<br />

VEL AD ORDINEM QUOQUO MODO PERTINENTIA<br />

IUSSU ET AUCTORITATE<br />

Fr. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO<br />

TOTIUS ORD. FR. MIN. MINISTRI GENERALIS<br />

IN COMMODUM PRAESERTIM RELIGIOSORUM SIBI SUBDITORUM<br />

IN LUCEM AEDITA<br />

Veritatem facientes in caritate (Eph. 4,15).<br />

Peculiari prorsus laude dignum putavimus,<br />

dilecte Fili, consilium quo horum Actorum<br />

collectio atque editio suscepta est.<br />

(Ex Epist. LEONIS PP. XIII ad Min. Gen.)<br />

ROMA<br />

CURIA GENERALIS ORDINIS


CUM APPROBATIONE ECCLESIASTICA<br />

FR. JOSÉ R. CARBALLO, ofm, Min. Gen.<br />

Fr. LUIGI PERUGINI<br />

Director<br />

Fr. GINO CONCETTI<br />

Director responsabilis<br />

Autoriz. N. 10240 del Trib. di Roma, 8-3-1965<br />

Impaginazione e grafica<br />

Ufficio Comunicazioni <strong>OFM</strong> – Roma<br />

Stampato dalla<br />

TIPOGRAFIA MANCINI S.A.S. – Tivoli (Roma)<br />

nel mese di gennaio dell’anno 2008


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

1. Carta a todos los Ministros y Custodios<br />

CAPÍTULO GENERAL DEL 2009<br />

Queridos Hnos. Ministros y Custodios.<br />

A cuantos comenzáis ahora un nuevo<br />

curso, después de un merecido descanso, os<br />

deseo un nuevo curso lleno de la bendición<br />

del Señor. A cuantos continuáis con el trabajo<br />

iniciado hace meses, os deseo buena<br />

continuación en el servicio que el Señor y<br />

los hermanos os han confiado. A todos os<br />

saludo fraternamente: El Señor os dé la paz.<br />

Os escribo para daros algunas informaciones<br />

que considero importantes relacionadas<br />

con el Capítulo general del 2009. El<br />

Definitorio general, durante el tiempo fuerte<br />

de septiembre, ha decidido que el Capítulo<br />

se celebrará del 23 de mayo al 21 de junio<br />

2009, por Pentecostés. Os pido que tengáis<br />

presentes estas fechas en vuestras agendas,<br />

ya desde ahora. Así mismo, después de escuchar<br />

a los Presidentes de las Conferencias<br />

en la reunión del pasado mes de mayo, y teniendo<br />

en cuenta su parecer, ha decidido<br />

que se celebrará en Santa María de los Ángeles<br />

(Asís), y que el tema capitular sea el<br />

de la misión-evangelización-diálogo con el<br />

mundo, además de los otros temas que se<br />

deberán tratar en el Capítulo, tal y como<br />

prevé nuestra legislación.<br />

El Definitorio ha acordado también pediros<br />

sugerencias sobre el tema para poder<br />

preparar mejor el Capítulo. Al mismo tiempo<br />

os pedimos que enviéis vuestras sugerencias<br />

para posibles cambio en los Estatutos<br />

Generales. El límite para recibir dichas<br />

sugerencias será el próximo mes de mayo<br />

del 2008, de este modo tendremos tiempo<br />

suficiente para su estudio y presentación a<br />

los participantes al Capítulo y luego al Capítulo<br />

mismo. Tanto las sugerencias sobre<br />

el tema, como posibles cambios de los Estatutos,<br />

deberán ser enviados a la Secretaría<br />

general de la Orden.<br />

Con sentimientos de profunda fraternidad,<br />

os saludo en el seráfico Padre.<br />

Roma, 8 de septiembre, fiesta de la natividad<br />

de la B.V.María, 2008<br />

Prot. 098322<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro general<br />

___________________________<br />

A todos los Ministros y Custodios<br />

Sus sedes<br />

2. Omelia in occasione della Festa dell’impressione<br />

delle Stimmate<br />

Verna, 17 settembre 2007<br />

LA SCELTA DI CRISTO<br />

Carissimi fratelli e sorelle,<br />

la festa dell’impressione delle stigmate<br />

nel corpo di san Francesco, ci ha riuniti anche<br />

quest’anno su questo santo monte. Ancora<br />

una volta siamo saliti fin qui per fare<br />

una sosta nella nostra vita e contemplare<br />

nella pace di questo luogo il mistero di<br />

quell’amore che ha trasformato, come dice<br />

san Bonaventura, l’amante nell’immagine<br />

stessa dell’amato (cf LM 13,5). Qui Cristo,<br />

infatti, ha reso Francesco simile a sé anche<br />

nel corpo; qui il Crocifisso, espressione dell’eccesso<br />

d’amore di Dio e della sua infinita<br />

compassione per l’uomo, si è impresso<br />

nella stessa carne di Francesco, trasformandolo<br />

definitivamente nell’immagine di colui<br />

che contemplava. Qui l’Amore non<br />

amato, come amava ripetere Francesco vagando<br />

nelle selve, ha trovato un amante appassionato,<br />

che in tutto si è lasciato plasmare<br />

dall’amore.<br />

La parola che abbiamo ora ascoltato nel<br />

Vangelo ha trovato per Francesco, qui sulla<br />

Verna, il suo compimento: «Se qualcuno


432 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,<br />

prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.<br />

Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà,<br />

ma chi perderà la propria vita per me, la salverà».<br />

Dal momento dell’incontro con il<br />

Crocifisso, da quando ricevette quella prima<br />

chiamata nella chiesetta di san Damiano<br />

– «Va Francesco, ripara la mia chiesa che<br />

come vedi è tutta in rovina» – nella vita del<br />

figlio di Pietro di Bernardone non ci fu altro<br />

scopo che obbedire a quella voce, a quella<br />

parola divina, che lo aveva così profondamente<br />

conquistato, seguendo le orme del<br />

Signore Gesù Cristo. Francesco fece di questo<br />

invito alla sequela il senso della propria<br />

esistenza e ad essa sacrificò ogni altra cosa.<br />

Francesco seppe perdere la propria vita dietro<br />

a Cristo, perché non guardò più a se stesso,<br />

ma solo a colui che seguiva e contemplava,<br />

cioè il suo Signore, colui che per lui<br />

era diventato «il bene, tutto il bene, ogni<br />

ricchezza a sufficienza». All’inizio della<br />

sua vocazione, davanti a suo padre e ai suoi<br />

concittadini, nella piazza di Assisi Francesco<br />

seppe abbandonare ogni ricchezza per<br />

seguire Cristo. Ma su questo santo monte,<br />

quasi al termine della sua vita, egli seppe<br />

abbandonare tutto se stesso per divenire in<br />

tutto conforme al suo Signore crocifisso.<br />

Qui sta il segreto del fascino di Francesco.<br />

Ce lo ha ricordato il Santo Padre nella<br />

sua visita ad Assisi, quando diceva che «i<br />

cristiani del nostro tempo si ritrovano sempre<br />

più spesso a fronteggiare la tendenza ad<br />

accettare un Cristo diminuito, ammirato<br />

nella sua umanità straordinaria, ma respinto<br />

nel mistero profondo della sua divinità. Lo<br />

stesso Francesco subisce una sorta di mutilazione,<br />

quando lo si tira in gioco come testimone<br />

di valori pur importanti, apprezzati<br />

dall’odierna cultura, ma dimenticando<br />

che la scelta profonda, potremmo dire il<br />

cuore della sua vita, è la scelta di Cristo».<br />

Quell’eccesso d’amore che Francesco<br />

aveva scoperto nel Cristo, infatti, giorno<br />

dopo giorno, era sempre più diventato il suo<br />

stesso modo di amare, così come la compassione<br />

del Crocifisso per l’umanità si era<br />

via via trasformata nella compassione di<br />

Francesco per ogni uomo e per ogni creatura.<br />

Francesco si era lasciato invadere da<br />

questo amore, fino al punto da scomparire<br />

in esso, divenendo lui stesso «come gli spiriti<br />

angelici sulla scala di Giacobbe» – dice<br />

sempre di lui san Bonaventura – perché «o<br />

saliva verso Dio o discendeva verso il prossimo»<br />

(LM 13,1). Francesco in questo modo<br />

fu, per gli uomini del suo tempo, quello<br />

che gli antichi patriarchi furono per il popolo<br />

di Israele, perché, col suo cuore traboccante<br />

d’amore, saliva continuamente a Dio,<br />

portando con sé le preghiere del suo popolo,<br />

e da Dio discendeva riversando, su quanti lo<br />

incontravano, la misericordia divina.<br />

Ringraziamo, allora, insieme il Signore<br />

per averci donato un fratello e un santo come<br />

Francesco d’Assisi, che seppe essere nel<br />

suo tempo, e continua ad essere oggi per<br />

noi, un vero dono d’amore, perché dono<br />

dell’amore di Dio. Se la vita di san Francesco,<br />

infatti, seppe attirare fin dall’inizio così<br />

tanti uomini e donne e se ancora oggi, dopo<br />

800 anni, tanti sono affascinati da lui, il<br />

motivo sta nel suo essere divenuto in tutto<br />

una cosa sola con Gesù Cristo. Francesco<br />

conquistò e conquista i cuori, perché ama<br />

gli uomini e le creature dell’amore di Dio:<br />

un amore indifeso, perché non si impossessa<br />

di chi si ama, ma sa guardare al bene dell’altro<br />

e alla sua libertà. Il fatto, però, che<br />

questo amore sia indifeso, non significa che<br />

sia debole. Si tratta, al contrario, di un amore<br />

forte e tenace anche di fronte alla debolezza<br />

dell’altro, di un amore capace di fedeltà<br />

anche quando l’altro è infedele, di un<br />

amore che si offre senza chiedere niente in<br />

cambio.<br />

Di fronte a un simile amore è impossibile<br />

rimanere indifferenti. Come Francesco,<br />

così anche noi siamo chiamati ad una risposta.<br />

Ecco, Dio oggi si fa incontro a ciascuno<br />

di noi. Anche oggi l’Onnipotente, il Dio degli<br />

dei, mostra il suo infinito amore per noi<br />

facendosi piccolo e indifeso; come diceva lo<br />

stesso Francesco: «Ecco, ogni giorno egli si<br />

umilia, come quando dalla sede regale discese<br />

nel grembo della Vergine; ogni giorno<br />

egli stesso viene a noi in apparenza umile;<br />

ogni giorno discende dal senso del Padre<br />

sull’altare nelle mani del sacerdote» (Am<br />

1,16-18).Accostiamoci al suo corpo e al suo<br />

sangue con il cuore aperto e disponibile, la-


sciandoci ferire dal suo amore e dalla sua<br />

misericordia, senza paura di donarci e senza<br />

paura che chieda troppo alla nostra vita, perché,<br />

se glielo permetteremo, sarà ancora una<br />

volta lui a farsi carico delle nostre fatiche e<br />

a guidarci sulla via della salvezza.<br />

Lasciamoci avvolgere dal tenero amore di<br />

Dio. Lasciamo che questo amore, giorno dopo<br />

giorno, riempia tutta la nostra esistenza e<br />

arriveremo anche noi a dire con l’apostolo<br />

Paolo di non aver altro vanto che nella croce<br />

del Signore nostro Gesù Cristo (cf Gal 6,14),<br />

perché solo chi segue le orme del Signore,<br />

chi obbedisce alla sua Parola, chi accoglie la<br />

logica della croce, può davvero rinascere come<br />

una nuova creatura (cf Gal 6,15).<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 433<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

3. Lettera del Ministro e Definitorio generale<br />

per la Festa di san Francesco<br />

2007<br />

VIVERE ED ANNUNCIARE IL<br />

VANGELO<br />

Cari Fratelli e Sorelle,<br />

il signore vi dia Pace.<br />

È con speciale gioia e gratitudine che ci<br />

apprestiamo a celebrare quest’anno la festa<br />

di san Francesco di Assisi. La festa del<br />

2007, infatti, acquista un particolare significato<br />

a motivo della celebrazione della<br />

grazia delle origini, che, ripercorrendo<br />

l’itinerario della conversione del nostro padre<br />

san Francesco, ci aiuta a vivere la nostra<br />

vocazione e missione oggi «con lucidità ed<br />

audacia». Come è ormai costume, ogni anno<br />

noi, vostri Fratelli del Definitorio generale,<br />

scegliamo una priorità del sessennio<br />

per condividere considerazioni e riflessioni.<br />

Quest’anno la priorità è l’evangelizzazione<br />

e la missione.<br />

Nel contesto dell’VIII Centenario, il<br />

2007 ci stimola ad osare di vivere il Vangelo,<br />

facendo memoria di due episodi, che resero<br />

il nostro padre san Francesco consapevole<br />

di essere stato chiamato dal Signore a<br />

vivere secondo il Vangelo di nostro Signore<br />

Gesù Cristo: l’incontro con il Crocifisso di<br />

San Damiano e quello con il Vangelo della<br />

missione.<br />

Partire da Cristo per la missione nella<br />

Chiesa e nel mondo<br />

L’incontro con il Crocifisso di San Damiano<br />

fa parte dell’origine della missione<br />

ecclesiale di Francesco. L’invito del Signore,<br />

«va’, ripara la mia casa, che, come vedi,<br />

è tutta in rovina» (2Cel 10), san Francesco<br />

l’ha inteso come missione ecclesiale e profetica,<br />

contribuendo così al rinnovamento<br />

della vita della Chiesa. San Bonaventura,<br />

riassume ed interpreta la missione ecclesiale<br />

di Francesco: «così come furono riparati<br />

i tre edifici, sotto la guida di quest’uomo<br />

santo si sarebbe rinnovata la Chiesa in tre<br />

modi: secondo la forma di vita, secondo la<br />

Regola e secondo la dottrina di Cristo da lui<br />

proposte» (LegM II,8).<br />

Il secondo episodio, che vogliamo ricordare,<br />

è l’incontro di Francesco con il Vangelo<br />

dell’invio missionario, da lui ascoltato<br />

durante la santa Messa nella Porziuncola.<br />

Francesco si sentì toccato dal brano evangelico<br />

dell’invio dei discepoli a due a due,<br />

senza portare nulla, per annunciare la pace,<br />

il regno di Dio e la penitenza. Trovando una<br />

chiara risposta alla sua ricerca, il Poverello<br />

dichiara: «questo voglio, questo chiedo,<br />

questo bramo di fare con tutto il cuore»<br />

(1Cel 22). Francesco, colmo di gioia, si affretta,<br />

vincendo ogni remora, a mettere in<br />

pratica fedelmente quanto ascoltato. Nell’incontro<br />

con la Parola, egli scopre la vocazione<br />

di messaggero del Vangelo, la sete<br />

di evangelizzare, di andare in missione. Lasciatosi<br />

evangelizzare, convertire al Vangelo,<br />

cambia l’abito e il modo di vivere, si<br />

sente inviato nel mondo per condividere<br />

con tutti ciò che per grazia aveva ricevuto.<br />

Come Gesù ha inviato i suoi discepoli in<br />

tutte le direzione, così Francesco, accolti i<br />

suoi primi compagni, li invia a due a due ai<br />

quattro punti cardinali del mondo. Convinto<br />

di essere stato chiamato per una missione<br />

universale, non pone limiti alla testimonianza<br />

e all’annuncio del Regno di Dio.<br />

Nella sua lettera a tutti i Frati, Francesco<br />

esplicita questa consapevolezza della voca-


434 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

zione missionaria universale: «Inclinate<br />

l’orecchio del vostro cuore e obbedite alla<br />

voce alla voce del Figlio di Dio... che vi<br />

mandò nel mondo intero, affinché rendiate<br />

testimonianza alla voce di lui con la parola<br />

e le opere e facciate conoscere a tutti che<br />

non c’è nessuno onnipotente eccetto lui»<br />

(LOrd 6-9).<br />

Ricordare con gratitudine e rinnovare<br />

oggi il nostro entusiasmo<br />

Nel celebrare la grazia delle origini, desideriamo<br />

ricordare con immensa riconoscenza<br />

la ricchissima storia delle missioni e<br />

dell’evangelizzazione dei Frati lungo i nostri<br />

otto secoli di vita. Siamo grati ai Frati<br />

che lasciarono le loro terre, iniziando dal<br />

nostro padre e fratello Francesco, e si resero<br />

prossimi agli altri – altri popoli, altre lingue<br />

e culture – per predicare la penitenza,<br />

per testimoniare Gesù Cristo, annunciare la<br />

pace e il regno di Dio con le parole e le opere.<br />

Siamo riconoscenti a quei Frati che, sull’esempio<br />

di Francesco nel suo incontro con<br />

il Sultano, fecero della semplice presenza,<br />

dell’incontro e della testimonianza silenziosa<br />

la prima forma di evangelizzazione, gettando<br />

così le basi per la missione ad gentes.<br />

Siamo grati a tutti quei Frati che furono<br />

creativi nell’evangelizzazione e diedero un<br />

contributo originale, nelle varie zone, di<br />

fronte alle necessità delle persone e dei popoli,<br />

affrontando senza paura situazioni di<br />

usura, di violenza, di infermità, di mancanza<br />

di educazione. Rendiamo lode, soprattutto,<br />

al Signore per tutti coloro che diedero la<br />

loro vita per l’annuncio della Buona Notizia.<br />

Tutti questi nostri Frati, in otto secoli di<br />

storia, ci hanno lasciato un’eredità ricca e<br />

colma di insegnamenti per la nostra missione<br />

evangelizzatrice di oggi. Invitiamo, pertanto,<br />

tutti i Frati a fare memoria della storia<br />

delle missioni e dell’evangelizzazione nella<br />

propria Entità, in atteggiamento di rendimento<br />

di grazie e di riconoscenza per la testimonianza<br />

dei missionari e lasciandosi interpellare<br />

per rinnovare il proprio slancio<br />

missionario.<br />

Sentiamo il bisogno, in modo particolare,<br />

di rivivere l’entusiasmo iniziale e<br />

l’ardore missionario di Francesco e dei suoi<br />

compagni; di «rinnovare la nostra vita personale<br />

e fraterna secondo il Vangelo, nel<br />

contesto vitale del nostro tempo» (La grazia<br />

delle origini, p. 18); di ricuperare la coscienza<br />

missionaria di essere inviati al mondo<br />

intero per testimoniare ed annunciare il<br />

Regno di Dio. Desideriamo accogliere ed<br />

attuare il mandato della Chiesa, espresso da<br />

Giovanni Paolo II nel suo messaggio al Capitolo<br />

generale del 1991, quando, rifacendosi<br />

all’episodio di Innocenzo III, ci disse<br />

che la ragion d’essere del nostro Ordine sta<br />

nell’essere inviati in missione (cf Messaggio<br />

al Capitolo generale 1991, 5).<br />

Quell’affermazione ci ha sollecitato ulteriormente<br />

a riflettere, come Frati Minori e<br />

in sintonia con la Chiesa, sulla nostra missione<br />

e ad evidenziare le caratteristiche essenziali<br />

dell’evangelizzazione francescana<br />

nel mondo di oggi. Ci siamo impegnati a<br />

leggere e ad interpretare i segni dei tempi.<br />

Abbiamo cercato di vivere in modo rinnovato<br />

la nostra vocazione. Ci siamo definiti<br />

Fraternità-contemplativa-in-missione (cf<br />

CPO 2001), in un mondo che cambia, sottolineando<br />

così la peculiarità del nostro carisma<br />

e la sua ragion d’essere. Abbiamo<br />

scelto, mediante il discernimento fraterno,<br />

alcune priorità per esprimere ed orientare la<br />

nostra vita e la nostra attività. Siamo convinti<br />

che per rinnovare il nostro entusiasmo<br />

per la missione sono necessari la gioia della<br />

fede, la santità in Fraternità, il Vangelo<br />

vissuto ed annunciato con parole ed opere.<br />

Questo nuovo slancio ci ha spinto e ci spinge<br />

sulle vie del dialogo con il Signore, tra di<br />

noi, con la gente, con i credenti di ogni religione<br />

e cultura, e verso i chiostri dimenticati,<br />

dove la vita e la pace sono minacciate.<br />

Rivedere le nostre presenze e forme di<br />

evangelizzazione<br />

Nell’arco dei suoi ottocento anni di storia<br />

l’Ordine ha espresso la sua vocazione<br />

evangelizzatrice con una grandissima varietà<br />

di presenze e di forme nelle missioni<br />

ad gentes, come nell’ambito dei ministeri<br />

pastorali nella Chiesa e nelle attività di promozione<br />

umana. Nell’itinerario dell’ottavo<br />

centenario siamo invitati, in quest’anno<br />

2007, a valutare la vita e la missione, le pre-


senze e le forme di evangelizzazione in vista<br />

di un progetto provinciale che porti a<br />

scelte concrete e profetiche, alla luce della<br />

lettura della realtà in cui viviamo, del Vangelo,<br />

della Regola, delle Costituzioni e Statuti<br />

generali e delle priorità dell’Ordine.<br />

Tutto ciò dovrà aprirci a nuove forme di<br />

evangelizzazione; ad una nuova disponibilità<br />

per le missioni ad gentes; a scelte concrete<br />

in favore della giustizia, della pace e<br />

dell’integrità del creato; ad iniziative a favore<br />

del dialogo ecumenico, interreligioso<br />

ed interculturale. È giunto il momento di un<br />

serio e profondo discernimento delle nostre<br />

presenze e attività ministeriali per verificare<br />

se rispecchiano la nostra vocazione profetica<br />

di religiosi e la nostra identità specifica<br />

di Frati Minori nelle nuove situazioni<br />

della Chiesa e del mondo.<br />

Nel Capitolo generale straordinario del<br />

2006, cercando di rispondere alla domanda:<br />

«Signore, che vuoi che facciamo, come Frati<br />

Minori, oggi?», abbiamo visto che la nostra<br />

vocazione è essere una Fraternità di minori,<br />

costituita da Frati laici e chierici, inviata<br />

ad evangelizzare. Sull’esempio dei<br />

discepoli di Emmaus, abbiamo fatto un<br />

cammino di condivisione tra noi, in compagnia<br />

del Signore risorto, per scoprire i segni<br />

di vita e le sfide che ci chiamano alla conversione<br />

e alla rifondazione della nostra vita<br />

e missione. Prendiamo coscienza che la<br />

nostra evangelizzazione deve superare il carattere<br />

di “conservazione” in vista di una<br />

nuova evangelizzazione, ricuperando la<br />

centralità della fede, guardando la moltitudine<br />

dei battezzati e non evangelizzati, occupandoci<br />

della grande mobilità dei popoli<br />

e dello straordinario fenomeno dei migranti,<br />

lasciandoci sfidare dalle grandi concentrazioni<br />

urbane. Come il Pastore ricerca la<br />

pecora smarrita, siamo sollecitati ad andare<br />

incontro alle persone nelle loro differenti<br />

realtà personali, familiari e sociali.<br />

Rinnovare la qualità di vita a partire dallo<br />

slancio missionario<br />

Non possiamo perdere di vista che la centralità<br />

della nostra missione di evangelizzazione<br />

sta nella testimonianza della vita evangelica.<br />

Più che confidare nelle strategie e nel-<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

435<br />

le tecniche, abbiamo bisogno di essere vangelo<br />

vivo, comunicare esperienza di incontro<br />

vitale con il Vangelo, con il Cristo crocifisso<br />

e risorto. In questo senso, un rinnovato slancio<br />

missionario potrà aiutare ogni Frate e le<br />

Fraternità dell’Ordine a rinnovare la loro<br />

qualità di vita. Francesco, alla Porziuncola,<br />

appena ha scoperto che il vero discepolo di<br />

Gesù è anche il suo testimone, il suo “missionario”,<br />

cambiò immediatamente abbigliamento<br />

e maniera di vivere per poter partire e<br />

annunciare la conversione del cuore e<br />

l’amore di Dio. E ciò diede alla sua parola<br />

una trasparenza così cristallina che toccava<br />

direttamente i cuori della gente.<br />

Le nostre parole saranno recepite come<br />

semplici suoni se non sono accompagnate<br />

dalla coerenza della nostra vita, e ogni vera<br />

missione francescana ha bisogno di uno stile<br />

di vita consono. Anche perché – ed è ancora<br />

Francesco che ce lo insegna – l’inviato<br />

è l’espressione stessa del messaggio, la sua<br />

vita è il primo contenuto della sua missione.<br />

La testimonianza, anche silenziosa, ma autentica,<br />

è il nostro primo modo di essere<br />

missionari in ogni regione del mondo. Francesco<br />

poté vivere con tanta immediatezza<br />

tale vita evangelica ed apostolica, perché<br />

aveva incontrato personalmente il Cristo,<br />

nella Parola alla Porziuncola e nel Crocifisso<br />

a San Damiano, e da Lui si era sentito<br />

“inviato” al mondo come i primi discepoli.<br />

L’intimità continua e coltivata con il Signore<br />

è la radice e la forza del nostro vivere<br />

la missione. Più Dio abita nei nostri cuori,<br />

più possiamo condividerlo con gli altri.<br />

Giovanni Paolo II, infatti, ha detto che la<br />

missione è la misura della nostra fede! E<br />

quel Signore che è già nel cuore non cessa<br />

di ripetere a ciascuno: «Va’, ripara la mia<br />

casa». Come non rispondere con prontezza<br />

e con entusiasmo al rinnovato invio da parte<br />

di Gesù?<br />

Cari Fratelli e Sorelle, per ridare qualità<br />

alla nostra vita e nuovo slancio alla nostra<br />

missione, in occasione della festa del padre<br />

nostro san Francesco, fissiamo gli occhi negli<br />

occhi del Crocifisso di San Damiano,<br />

per ascoltare l’ammonimento, questa volta<br />

rivolto a ciascuno di noi: «va’, ripara la mia<br />

casa». Va’, “restaura” la tua vita; va’, e fat


436 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

ti servo premuroso del popolo di Dio e di<br />

tutta l’umanità.<br />

Dopo la sosta ai piedi del Crocifisso di<br />

San Damiano, davanti al quale, come Francesco,<br />

possiamo apprendere anche gli itinerari<br />

e lo stile della missione, rechiamoci alla<br />

Porziuncola per lasciarci coinvolgere dal<br />

mandato evangelico della missione e, senza<br />

indugi e con fervore, sottoscrivere: «questo<br />

voglio, questo chiedo, questo bramo fare».<br />

Che il Signore benedica i nostri propositi<br />

e desideri. La Madre della misericordia, la<br />

Vergine fatta Chiesa, ci ottenga di concepire<br />

e partorire lo spirito della verità evangelica.<br />

San Francesco ci aiuti a conseguire la<br />

sapienza per discernere e la volontà per attuare<br />

«il santo e verace comandamento» del<br />

Signore.<br />

Roma, 17 settembre 2007<br />

Festa delle Stigmate di san Francesco<br />

FR. AMARAL BERNARDO AMARAL, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. AMBROGIO NGUYEN VAN SI, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. FINIAN MCGINN, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. JAKAB VÁRNAI, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. MIGUEL J. VALLECILLO MARTÍN, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. SIME SAMAC, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. MARIO FAVRETTO, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. LUIS G. CABRERA HERRERA, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. JUAN IGNACIO MURO ARÉCHIGA, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. FRANCESCO BRAVI, <strong>OFM</strong> (Def. Gen.)<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong> (Min. Gen.)<br />

FR. SEÁN COLLINS, <strong>OFM</strong> (Seg. Gen.)<br />

Prot. 097972<br />

4. Celebrazione in onore della Beata<br />

Maria della Passione<br />

Roma, Aracoeli, 1 ottobre 2007<br />

ENTRATA DI MARIA DELLA PASSIONE<br />

NEL TERZ’ORDINE FRANCESCANO<br />

Ef 3, 13-19; Sal 33, 1-2, 4-5, 11-12, 18-19;<br />

Lc 10, 21-22<br />

Cari fratelli e sorelle,<br />

il Signore vi dia Pace!<br />

Con grande gioia siamo saliti sul colle<br />

del Campidoglio per celebrare l’Eucaristia<br />

in questa bellissima e storica Basilica di S.<br />

Maria in Ara Coeli, Curia Generale dei Frati<br />

Minori per secoli e dove fu ammessa al<br />

Terz’Ordine Francescano la Beata Maria<br />

della Passione, il 4 ottobre 1882, dall’allora<br />

Ministro generale dei Frati Minori, Fr. Bernardino<br />

da Portogruaro.<br />

Con immensa gioia e affetto fraterno saluto<br />

tutti voi che partecipate a questa Eucaristia,<br />

particolarmente Suor Christiane, Superiora<br />

Generale delle Suore Francescane<br />

Missionarie di Maria (FMM), le nuove Superiore<br />

Provinciali FMM, riunite a Grottaferrata<br />

e le sorelle FMM della Provincia<br />

d’Italia e delle case di Roma. L’Eucaristia<br />

che stiamo celebrando vuole essere innanzitutto<br />

un’azione di grazie per il dono della<br />

Beata Maria della Passione e della sua vocazione<br />

francescana.<br />

Il percorso della vocazione francescana<br />

di Maria della Passione fu assai lungo. Il<br />

primo momento di questo percorso lo possiamo<br />

situare nel 1860, quando entra nel<br />

Monastero delle Clarisse di Nantes, all’età<br />

di 21 anni. Seppur breve sia stata la sua permanenza<br />

in quel Monastero, poiché lo dovette<br />

abbandonare a causa di una grave malattia,<br />

senza alcun dubbio sarà tra le Sorelle<br />

Povere di Santa Chiara che avrà una forte<br />

esperienza di Dio, che segnerà tutta la sua<br />

vita di offerta al Signore e alla missione. Un<br />

altro momento importante fu il pellegrinaggio<br />

ad Assisi nel 1880. Sul suo passaggio da<br />

quella città scriverà qualche anno più tardi:<br />

“Cara Assisi, non potrei descrivere tutta<br />

l’attrazione che esercitavano su di me i suoi<br />

muri, il campo…! Ora sento che era<br />

l’ombra serafica che mi seguiva”. E ancora<br />

al momento dell’affiliazione canonica alla<br />

Famiglia Francescana nel 1885, quando<br />

Maria della Passione riceverà il decreto ufficiale<br />

della Santa Sede, affiliando il nuovo<br />

Istituto al Terz’Ordine di San Francesco e<br />

mettendo le sue figlie sotto la dipendenza<br />

diretta del Ministro generale dell’Ordine<br />

francescano. Senza alcun dubbio, però, il<br />

momento decisivo per la vocazione francescana<br />

di Maria della Passione fu nel giugno<br />

1882, quando, durante la sua permanenza<br />

nella città eterna, la divina provvidenza la<br />

trae all’Aracoeli ed entra in contatto in un


primo momento con il P. Rafael Delarbre,<br />

allora Definitore Generale, poi con il Ministro<br />

generale, P. Bernardino da Portogruaro.<br />

Costui, con un gesto paterno e insieme profetico,<br />

la coprì con il suo mantello, adottandola<br />

come sua figlia spirituale. Ricordando<br />

quel momento scriverà Maria della Passione:<br />

“In quel giorno… il nuovo tronco venuto<br />

da oriente è stato innestato nell’antico<br />

tronco serafico; le figlie di Maria venute<br />

dall’India, sarebbero state per sempre le figlie<br />

di Francesco”. Da allora, il cuore di<br />

Maria della Passione, ardentemente missionario<br />

e mariano, sarà, nello stesso tempo,<br />

appassionatamente francescano.<br />

Ma Aracoeli, definita da Maria della<br />

Passione come “tabernacolo di grazia”,<br />

“luogo dei suoi dolori e delle sue gioie”,<br />

sarà significativo nella vita della Beata Maria<br />

della Passione non solo all’inizio del suo<br />

itinerario come membro del Terz’Ordine<br />

Francescano, ma anche nei momenti difficili<br />

del suo cammino di purificazione spirituale.<br />

Quando nel 1883 Maria della Passione<br />

viene deposta dal Papa il 16 marzo, Aracoeli<br />

sarà il luogo della sua consolazione e<br />

rifugio spirituale, il luogo in cui incontrerà<br />

le braccia alzate e il cuore aperto di P. Bernardino<br />

e di P. Rafael. Al Bambino di Aracoeli,<br />

che la vide “entrare nell’Ordine nel<br />

settimo centenario del nostro Serafico Padre”,<br />

professava grande devozione e lo circondava<br />

d’infinita tenerezza, chiamandolo<br />

“il mio Bambino”, “caro Bambino mio”,<br />

“amabile Bambino”. A lui affiderà nel 1896<br />

i risultati del Capitolo appena celebrato.<br />

Con ragione potrà scrivere: “Io non ce la<br />

faccio all’idea di perdere l’Aracoeli: io amo<br />

questo vecchio nido, io non so come dirlo,<br />

ma mi sembra di essere nata alla vita proprio<br />

in quel luogo lì”.<br />

Con ragione, care sorelle, avete voluto<br />

venire in pellegrinaggio in questo luogo tanto<br />

amato dalla vostra santa Fondatrice, per<br />

rinnovare la vostra identità francescana ed il<br />

vostro profondo legame, mai venuto meno,<br />

all’Ordine dei Frati Minori. Ricordando e<br />

rinnovando il gesto del P. Bernardino da<br />

Portogruaro, anch’io oggi vi accolgo e vi benedico<br />

di tutto cuore affinché questa vostra<br />

identità francescana, insieme missionaria e<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

437<br />

mariana, non venga mai meno. Ché il Santo<br />

Bambino sia testimone di questo momento<br />

di grazia e di emozione, come lo è stato in<br />

quel memorabile 4 ottobre 1882, e che Maria,<br />

ara coeli, vi indichi il cammino per seguire<br />

Gesù “più da vicino”, in ogni momento<br />

e in costante fedeltà creativa. Però in questo<br />

momento desidero a nome personale e di<br />

tutto l’Ordine francescano, ringraziarvi per<br />

la vostra vicinanza fraterna. Quanti gesti di<br />

fraternità ho sperimentato e sperimentano i<br />

miei fratelli da parte delle Sorelle nel mondo<br />

intero! Molto è ciò che l’Ordine francescano<br />

vi ha dato, molto è ciò che l’Ordine riceve<br />

da voi. Grazie per questo scambio di affetto.<br />

Camminiamo uniti nella reciprocità e<br />

nella comunione fraterna.<br />

Alla nostra festa si viene oggi ad aggiungere<br />

quella del Figlio amato del Padre, nostro<br />

Signore Gesù Cristo. Il testo del Vangelo<br />

che abbiamo ascoltato è un canto, una<br />

eucaristia – stavo per dire una danza – del<br />

Figlio davanti al Padre, signore del cielo e<br />

della terra, per aver reso partecipi i suoi discepoli,<br />

i più piccoli, del dono della conoscenza<br />

profonda del Regno, che invece è<br />

stato nascosto ai saggi e ai sapienti di questo<br />

mondo (cf. Lc 10, 21). Una conoscenza<br />

che porta coloro che ricevono questa grazia<br />

alla donazione totale e incondizionata, a vivere<br />

la logica del dono senza alcuna riserva,<br />

vivendo interamente per il Signore e interamente<br />

per gli altri. Questa è l’esperienza<br />

vissuta da Gesù in rapporto al Padre e agli<br />

altri. Questa è l’esperienza vissuta da ogni<br />

discepolo, fra i quali Francesco e Maria della<br />

Passione. Dalla contemplazione del Padre,<br />

eterno dono di sé, e del Figlio, che si<br />

dona sino alla fine, il discepolo, vigorosamente<br />

rafforzato dall’azione dello Spirito<br />

(cf. Ef 3, 16), riceve la forza necessaria per<br />

affrontare tutte le difficoltà che comporta la<br />

costruzione del Regno, donandosi senza<br />

misura alla missione, attraverso un movimento<br />

di dono, simile al costante donarsi di<br />

Dio, poiché sa che niente gli appartiene, che<br />

tutto è un bene ricevuto, destinato ad essere<br />

condiviso e restituito.<br />

Care sorelle, il vostro carisma è missionario,<br />

mariano e francescano. In quanto<br />

missionario, la vostra forma di vita è com


438 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

prensibile soltanto da questa logica del dono,<br />

che, partendo da una profonda comunione<br />

d’amore con il Padre e il Figlio nello<br />

Spirito Santo, vi porta ad uscire da voi stesse<br />

per andare incontro agli altri, particolarmente<br />

agli ultimi e agli esclusi. Il vostro carisma<br />

è anche mariano. In quanto tali siete<br />

chiamate a vivere la vostra vocazione e missione<br />

con un’apertura incondizionata, come<br />

Maria, alla volontà del Padre, in modo tale<br />

che, custodendo nel più profondo del vostro<br />

cuore la parola del Signore (cf. Lc 2, 51) e<br />

mettendo in pratica quello che lui vi dirà<br />

(cf. Gv 2, 5), lo possiate portare agli altri<br />

(cf. Lc 1, 39ss). Finalmente, in quanto francescano,<br />

il vostro carisma esige da parte vostra<br />

che viviate sine proprio, un’espressione<br />

molto familiare a Francesco, spogliate di<br />

tutto per possedere colui che è tutto: il bene,<br />

tutto il bene, il sommo bene (cf. LodAl); e,<br />

in questo modo, radicate e cementate nell’amore<br />

(cf. Ef 3, 17), possiate arricchire<br />

con la vostra povertà gli altri. E in ogni momento,<br />

per essere Francescane Missionarie<br />

di Maria, non dimenticate che sarete testimoni<br />

e missionarie nella misura in cui, con<br />

una vita orientata verso il Signore, come<br />

quella dell’apostolo Paolo, vi lascerete abitare<br />

da Lui (cf. Ef 3, 17).<br />

I discepoli furono chiamati per stare con<br />

lui e per essere inviati in missione (cf. Mc 3,<br />

14). In quanto discepole, anche voi siete<br />

state chiamate, prima di tutto, per stare con<br />

Cristo, conoscerlo più profondamente ed<br />

essere partecipi del suo mistero d’amore.<br />

Che niente, care Sorelle, vi separi da Lui e<br />

niente vi separi dagli altri. Date tempo nella<br />

vostra vita al Signore e troverete tempo<br />

per gli altri. Siate contemplative del mistero<br />

eucaristico, contemplazione che forma<br />

parte della vostra spiritualità missionaria, e<br />

vi troverete sensibili alle necessità degli altri.<br />

Siate delle donne di preghiera e diventerete<br />

donne di azione. Parafrasando le parole<br />

di San Gregorio Magno possiamo ben dire<br />

che l’orazione e la contemplazione<br />

educano all’amore e aprono il cuore al dono<br />

senza limiti. La vostra fecondità missionaria<br />

dipenderà dall’intensità dell’unione con<br />

il Signore. Soltanto da una comunione<br />

profonda con il Signore incontrerete la for-<br />

za, la luce e la consolazione necessarie per<br />

una missione mariana e francescana autentica.<br />

Cari fratelli e sorelle, come ci invitava il<br />

salmo responsoriale (Sal 33), rendiamo grazie<br />

al Signore per il dono di Francesco e di<br />

Maria della Passione. Cantiamo al Signore<br />

un canto nuovo, perché oggi come ieri il Signore<br />

continua a mostrarci il suo amore e a<br />

realizzare grandi cose nella nostra Famiglia.<br />

E in ogni momento e in qualunque luogo,<br />

unendoci alla lode di Gesù al Padre, facciamo<br />

della nostra vita una continua eucaristia<br />

gradita al Signore. Temiamo il Signore<br />

ed il suo sguardo ci sosterrà nel momento<br />

della prova. Beati noi che il Signore ha scelto<br />

come eredità! Pace e Bene!<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

5. Omelia in occasione della Festa di san<br />

Francesco<br />

Santa Maria degli Angeli, 4 ottobre 2007<br />

BRILLÒ COME STELLA TRA LE NUBI<br />

Cari fratelli e sorelle,<br />

il Signore vi dia pace!<br />

Rallegriamoci tutti nel Signore nella solennità<br />

del Serafico Padre san Francesco;<br />

con noi gioiscono gli Angeli e lodano in coro<br />

il Figlio di Dio (Antifona di ingresso).<br />

Oggi i nostri occhi, pieni di stupore, sono<br />

rivolti a Francesco di Assisi. Ma oltre la<br />

sua figura, certamente attraente; la sua cultura,<br />

certamente notevole; il suo carattere,<br />

senza alcun dubbio gioioso e comunicativo;<br />

le sue qualità e le circostanze, che ruotano<br />

intorno alla sua esperienza, vogliamo contemplare<br />

le meraviglie che Dio ha compiuto<br />

nel suo servo: l’amore con cui il Padre lo<br />

ha chiamato alla sequela del suo Figlio Gesù<br />

Cristo; la grazia con cui lo ha trasformato<br />

in immagine viva di Cristo povero e crocifisso;<br />

l’ispirazione con cui lo spinse a vivere<br />

nella Chiesa secondo la forma del<br />

santo Vangelo. Non possiamo, inoltre,<br />

smettere di ammirare la fedeltà con cui Frate<br />

Francesco rispose alla vocazione ricevu-


ta. Una fedeltà che desiderano fare propria<br />

quanti si sentono chiamati con una vocazione<br />

simile alla sua, o sono attratti dalla sua<br />

persona.<br />

Dobbiamo considerare in primo luogo la<br />

grazia di Dio in Francesco. Può essere che,<br />

accostandoci alla sua vita, si abbia la tentazione<br />

di ammirare la grazia di Dio che si<br />

manifesta nelle virtù eroiche, nei segni e nei<br />

prodigi, nel mistero delle stigmate. Frate<br />

Francesco, però, non percorrerebbe con noi<br />

questo cammino.<br />

Egli sapeva che la grazia di Dio lo aveva<br />

portato tra i lebbrosi e che l’amarezza provata<br />

nel vederli si era trasformata in dolcezza<br />

di anima e di corpo, quando usò loro misericordia.<br />

Sapeva che questa era per lui la<br />

vera e salvifica penitenza, che lo allontanò<br />

da un mondo pieno di menzogna e lo avvicinò<br />

alla verità dell’uomo, all’uomo vero,<br />

all’uomo che soffre, a quello che, imprigionato<br />

dall’emarginazione, rischia di non conoscere<br />

la comunione, che è Dio; a quello<br />

che, imprigionato dal disprezzo, rischia di<br />

non conoscere la carità, che è Dio; a quello<br />

che, imprigionato dall’amarezza, rischia di<br />

non conoscere la dolcezza del Signore, la<br />

dolcezza della misericordia.<br />

Frate Francesco sapeva che il Signore gli<br />

diede “fede nelle chiese”. Una fede semplice,<br />

limpida, umile e luminosa, che gli permise<br />

di effondere la sua anima nell’adorazione<br />

davanti all’Eucaristia, sacramento<br />

della presenza di Cristo e memoriale della<br />

sua passione redentrice.<br />

Frate Francesco confessa che il Signore<br />

gli diede una grande fede nei sacerdoti che<br />

vivono secondo la forma della santa Chiesa<br />

di Roma, nei sacerdoti poverelli di questo<br />

mondo, che voleva temerli, amarli e onorarli<br />

come suoi signori, perché in loro vedeva<br />

il Figlio di Dio.<br />

Frate Francesco nel suo Testamento ci<br />

dice con grande semplicità che il Dio Altissimo<br />

lo portò con la sua grazia ad amare<br />

Gesù Cristo, suo Figlio, lì dov’era più dimenticato<br />

e disprezzato: tra i lebbrosi, le<br />

chiese abbandonate e i sacerdoti poverelli.<br />

Colui che nei lebbrosi seppe tanto amare<br />

Cristo, desiderò con tutta la sua anima onorare<br />

e venerare il suo Signore nei santissimi<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

439<br />

misteri del suo Corpo e del suo Sangue,<br />

amarlo nei Nomi e le parole scritte, perché<br />

tutto era presenza di Colui che amava.<br />

Frate Francesco sapeva che il Signore gli<br />

aveva dato dei Fratelli e con il dono di Fratelli<br />

gli era stata anche data la conoscenza<br />

della forma di vita che dovevano condurre,<br />

secondo l’insegnamento del santo Vangelo.<br />

Amando Cristo nei poveri, nella Chiesa<br />

e nei Fratelli, Francesco si andava trasformando,<br />

per grazia di Dio, nell’immagine viva<br />

di Cristo umile, povero e crocifisso, fino<br />

a portare nel suo corpo le piaghe di Gesù.<br />

Amando Cristo nei poveri, nella Chiesa<br />

e nei Fratelli, Francesco riparò il tempio e<br />

rinforzò il santuario, protesse il suo popolo<br />

e fortificò la città, per brillare nella casa di<br />

Dio come stella splendente tra le nubi, come<br />

una luna piena nel giorno di festa, come<br />

un sole rifulgente sulla vita dei fedeli.<br />

Oggi facciamo nostre le parole di Gesù<br />

nel Vangelo e rendiamo grazie al Padre, al<br />

Signore del cielo e della terra, per aver dato<br />

a Francesco un’anima da povero, innamorata<br />

di Cristo, povero e crocifisso, e per<br />

avergli dato un cuore limpido, capace di vedere<br />

Cristo, amarlo e abbracciarlo in tutti i<br />

poveri.<br />

Oggi rendiamo grazie a Dio per Frate<br />

Francesco, contemplando le meraviglie<br />

operate dall’Altissimo in lui e per mezzo di<br />

lui; leviamo al cielo gli occhi e le mani supplici,<br />

umili e grati, guardando la nostra vita<br />

di credenti in Cristo Gesù, perché anche noi<br />

cerchiamo, desideriamo e vogliamo, anche<br />

se non lo meritiamo, di entrare con Francesco<br />

nei segreti del Regno di Dio.<br />

Grati ricordiamo, per tenerla fissa nella<br />

memoria e nel cuore, la beatitudine dei poveri;<br />

dobbiamo però umilmente confessare<br />

che non abbiamo ancora imparato ad essere<br />

veramente poveri, così da essere veramente<br />

beati. Padre Francesco, insegnaci ad essere<br />

poveri!<br />

Umili e grati, desideriamo e chiediamo<br />

per noi peccatori, che contempliamo ammirati<br />

il serafico padre Francesco di Assisi, di<br />

farci piccoli e servi di tutti; di non pretendere<br />

nulla se non di essere piccoli e di servire;<br />

di dare la vita per il Regno di Dio; di<br />

non esigere altro che di espropriarci della


440 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

vita, di spenderla, di perderla, perché riconosciamo<br />

che il padre Francesco la guadagnò<br />

offrendola, mentre rischiamo di perderla<br />

per non averla offerta.<br />

Umili e grati, desideriamo e chiediamo<br />

di non incontrare nella nostra esistenza altro<br />

motivo di gloria che la croce di nostro<br />

Signore Gesù Cristo, perché da essa viene<br />

per noi la riconciliazione e la grazia, la redenzione<br />

e la vita, e in essa si rivela l’amore<br />

assoluto e incondizionato di Dio per noi.<br />

Umili e grati leviamo al cielo i nostri<br />

cuori per trovare misericordia, per ricevere<br />

da Dio Padre la conoscenza del Figlio e dal<br />

Figlio la rivelazione del Padre, perché tutto<br />

il nostro essere è inquieto e non troverà pace,<br />

finché non riposerà nell’intimità di Dio.<br />

Desideriamo amarlo, abbracciarlo e seguirlo<br />

in Gesù di Nazareth. Vogliamo ascoltarlo<br />

e contemplarlo nelle sante e profumate parole<br />

della Sacra Scrittura. Desideriamo<br />

amarlo, abbracciarlo e seguirlo, ascoltarlo e<br />

contemplarlo nella divina Eucaristia, dove<br />

gli occhi limpidi della fede semplice vedono<br />

il Corpo e il Sangue del Signore. Desideriamo<br />

amarlo, abbracciarlo e seguirlo,<br />

ascoltarlo e contemplarlo in tutti i sacramenti<br />

della sua presenza e della sua grazia.<br />

Umili e grati, chiediamo di incontrare<br />

Cristo e di riconoscerlo in tutti i lebbrosi, in<br />

coloro che la nostra ripugnanza desidera<br />

isolare; chiediamo di baciarlo in essi e di<br />

rompere con la forza della carità le barriere<br />

di solitudine che abbiamo innalzato tra noi e<br />

i loro corpi feriti, tra noi e quelli che non<br />

contano niente, tra noi e il corpo di Cristo.<br />

Insegnaci, Frate Francesco, ad ascoltare<br />

Cristo nella santa Chiesa, ad obbedirle nel<br />

signor papa e in tutti i vescovi e i sacerdoti<br />

che sono in comunione con il signor papa.<br />

Insegnaci a vivere nella fede della Chiesa il<br />

santo Vangelo, totalmente dedicati a Dio<br />

Padre, sommamente amato, seguendo da<br />

vicino Gesù Cristo, docili all’azione dello<br />

Spirito di Cristo nelle nostre vite.<br />

Oggi, in questa Eucaristia che stiamo celebrando,<br />

nella pasqua di Cristo di cui facciamo<br />

memoria, nella comunione sacramentale<br />

che stiamo per ricevere, conosciamo,<br />

facendone esperienza, la totale<br />

consegna dell’Altissimo Figlio di Dio alla<br />

comunità ecclesiale e a ciascuno di noi. Oggi<br />

manifestiamo, con l’umiltà dei nostri<br />

passi verso l’altare di Dio, la volontà di essere<br />

totalmente di Colui che in tutto volle<br />

essere nostro.<br />

Che tutti noi si possa, con la grazia del<br />

Signore, per l’intercessione della Vergine<br />

Immacolata e del nostro padre san Francesco,<br />

e con l’aiuto di tutti, perfezionare il dono<br />

della nostra vita al servizio di Dio e per<br />

il bene degli uomini.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

6. Relazione del Ministro generale all’Assemblea<br />

dell’UFME<br />

Sarajevo, Bosnia/Erzegovina,<br />

11.10.2007<br />

EUROPA, SII TE STESSA<br />

La nostra vecchia e cara Europa<br />

L’Europa è una realtà pluriculturale e<br />

multireligiosa. La pluriculturalità è chiara.<br />

Basta guardare i componenti di questa assemblea<br />

dell’UFME. D’altra parte, se è certo<br />

che l’Europa non è stata mai monolitica<br />

dal punto di vista religioso, oggi lo è anche<br />

meno. Il suo carattere multireligioso cresce<br />

di giorno in giorno. In Europa, oggi come<br />

ieri, convivono cristiani (cattolici, ortodossi<br />

e protestanti), ebrei e musulmani, per citare<br />

le tre grandi religioni. Però qualcosa sta<br />

cambiando. Da una parte aumentano coloro<br />

che si dichiarano membri di quella che potremmo<br />

chiamare religione laicista, professando<br />

come credo il relativismo morale e il<br />

laicismo. D’altra parte, l’Islam si presenta<br />

come una forza e una riserva spirituale valida,<br />

di fronte alla mentalità meramente politica<br />

ed economica della nostra Europa. Anche<br />

le grandi tradizioni religiose dell’Asia<br />

s’innalzano come potenze spirituali contro<br />

un’Europa che rinnega le sue fondamenta e<br />

radici religiose e morali. Il dominio di una<br />

cultura europea cimentata solo sulla tecnica,<br />

la scienza e il commercio è sfociato su<br />

una cosmovisione tecnico-secolare che ha<br />

dimenticato la sua ricchezza interiore: il


mondo dei valori (pensiamo a quello della<br />

famiglia o della vita stessa) e della sua fede.<br />

L’Europa è stata definita «non solo come<br />

un concetto geografico, ma anche come una<br />

grandezza storica e morale» (Cardinal J.<br />

Ratzinger), frutto del contributo dei diversi<br />

popoli e culture: Grecia, Roma, i popoli germanici<br />

e i popoli slavi. Però, tra tutti, quello<br />

che ha contribuito maggiormente è stato<br />

senza alcun dubbio il cristianesimo: «Non<br />

c’è dubbio che, nella complessa storia dell’Europa,<br />

il cristianesimo rappresenta un<br />

elemento centrale e determinante, che si è<br />

consolidato sulla base stabile dell’eredità<br />

classica e dei numerosi contributi che hanno<br />

dato i diversi flussi etnici e culturali che si<br />

sono succeduti lungo i secoli. La fede cristiana<br />

che ha plasmato la cultura del Continente<br />

si è intrecciata indissolubilmente con<br />

la sua storia» (Ecclesia in Europa, EiE, 24).<br />

L’Europa non sarebbe Europa senza il cristianesimo:<br />

«Il cristianesimo è stato nel nostro<br />

continente un fattore primario di unità<br />

tra i popoli e le culture, e di promozione integrale<br />

dell’uomo e dei suoi diritti. Non si<br />

può dubitare che la fede cristiana è parte, in<br />

maniera radicale e determinante, delle fondamenta<br />

della cultura europea… il cristianesimo<br />

ha dato forma all’Europa» (EiE,<br />

108).<br />

Però l’Europa vive oggi una profonda<br />

crisi d’identità, «una profonda crisi di valori»<br />

(EiE 108). Per un osservatore attento<br />

non mancano segni di speranza, però non<br />

mancano nemmeno ombre che oscurano il<br />

futuro del nostro continente.<br />

In questa situazione, impensabile in alcuni<br />

nostri Paesi fino a pochi anni fa, i valori<br />

evangelici già non sono un punto di riferimento<br />

nel comportamento degli europei,<br />

né un punto di riferimento per la<br />

legislazione dei nostri popoli. Con tutti i<br />

mezzi si pretende che la fede si riduca ad<br />

una questione privata, e ogni volta con<br />

maggior frequenza «si nega ai cristiani il diritto<br />

stesso ad intervenire come cristiani nel<br />

dibattito pubblico, e comunque si squalifica<br />

il loro contributo con l’accusa che cercano<br />

di difendere privilegi ingiustificati» (BENE-<br />

DETTO XVI, I cinquant’anni dei trattati di<br />

Roma, 24 marzo 2007). In questa situazio-<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

441<br />

ne, non c’è da stupirsi che molti cristiani e<br />

la stessa Chiesa si sentano ospiti e pellegrini,<br />

come stranieri, in questa società in cui si<br />

cerca di sottrarre loro l’autorità e di emarginare<br />

tutto ciò che è possibile.<br />

Europa: luogo di missione<br />

L’Europa, ha ripetuto molte volte Benedetto<br />

XVI, non può rinnegare le sue radici<br />

cristiane. La “casa Europa”, ha detto recentemente<br />

l’attuale Pontefice, «sarà per tutti<br />

un luogo piacevole da abitare solo se si costruisce<br />

sopra un solido fondamento culturale<br />

e morale di valori comuni precedenti<br />

della nostra storia, delle nostre tradizioni<br />

[…] il cristianesimo ha modellato profondamente<br />

questo continente» (BENEDETTO<br />

XVI, Discorso alle Autorità e Corpo Diplomatico<br />

in Austria, 7 settembre 2007).<br />

Che fare perché l’Europa sia un luogo<br />

piacevole da abitare e non rinneghi le sue<br />

radici cristiane? La Chiesa, già da tempo, ha<br />

indicato il cammino: l’Europa ha bisogno di<br />

essere evangelizzata. Una evangelizzazione<br />

che in varie parti d’Europa comporterà «un<br />

primo annuncio del Vangelo» (EiE 46); una<br />

evangelizzazione che ovunque comporta<br />

«un nuovo annuncio inclusi i battezzati»<br />

(EiE 47). In ogni caso, l’Europa oggi è un<br />

Paese di missione e, in molti casi, di “missione<br />

ad gentes” (EiE 46).<br />

I Frati Minori in missione<br />

In questo compito, in cui tutta la Chiesa<br />

è inviata in missione e che è «un impegno e<br />

una responsabilità di tutti» (EiE 43), i circa<br />

9.000 Frati Minori che vivono e lavorano in<br />

Europa non possono restare al margine o<br />

guardare i problemi con distacco. L’Europa<br />

ci chiama e aspetta da noi che ci sentiamo<br />

protagonisti/fermento nel bel compito della<br />

evangelizzazione della cultura e dell’inculturazione<br />

del vangelo nel nostro vecchio<br />

continente (cf EiE 58-65); l’Europa ci chiama<br />

e aspetta da noi che rispondiamo annunciando<br />

il Vangelo della speranza, il Vangelo<br />

della riconciliazione; l’Europa ci chiama e<br />

aspetta da noi un progetto alternativo a<br />

quello che offre la nostra società.<br />

In questo servizio di evangelizzazione,<br />

non partiamo da zero. In effetti, Francesco


442 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

visse in una società non tanto diversa dalla<br />

nostra. In una società molto religiosa, ma<br />

che era molto lontana dal vivere i valori<br />

evangelici; Francesco fu testimone di un<br />

Dio vicino, di un Dio amore, di un Dio misericordia,<br />

perdono e riconciliazione; in una<br />

società profondamente divisa, propose un<br />

progetto di vita in fraternità, dove tutti si<br />

sentivano fratelli e uguali; in una società<br />

violenta, propose un progetto di pace e di riconciliazione;<br />

in una società ferita dalle disuguaglianze,<br />

propose e visse un progetto<br />

di vita in minorità dove tutti si sentivano<br />

“servi” di tutti, inclusi i nemici di allora, i<br />

saraceni e gli altri infedeli.<br />

Sono passati quasi ottocento anni da<br />

quando il Penitente di Assisi, Francesco di<br />

Bernardone, rispose alla chiamata del Signore<br />

e alle sfide che presentava la società<br />

di allora, percorrendo, scalzo e in atteggiamento<br />

di radicale povertà e di profonda<br />

umiltà, le strade di quell’Europa divisa e in<br />

processo di profonda trasformazione, portando<br />

nel suo corpo e nella sua anima le inquietudini<br />

e le speranze degli uomini e delle<br />

donne del suo tempo e portando un progetto<br />

di vangelo, un progetto di fraternità, un progetto<br />

di pace, un progetto di uguaglianza a<br />

partire dalla minorità e dal sine proprio.<br />

L’amore che mise in cammino i discepoli<br />

di Gesù e li condusse ad annunciare il<br />

Vangelo al mondo intero e ad ogni creatura,<br />

ci sta spingendo ad annunciare a tutti<br />

«che non c’è altro onnipotente che lui»<br />

(LOrd 9). L’amore che spinse Francesco<br />

sulle strade d’Europa, questo stesso amore<br />

ci sta chiamando ad uscire dalle nostre paure<br />

(motivate spesso dal calo numerico e dall’invecchiamento<br />

progressivo), dalle nostre<br />

vigliaccherie (motivate spesso dalla nostra<br />

poca fede), dai nostri chiostri ristretti (il<br />

provincialismo, la comodità del proprio lavoro,<br />

l’imborghesimento…) per denunciare<br />

che l’amore non è amato e perché con la<br />

parola e l’opera diamo testimonianza di lui<br />

come «Dio unico…, il bene, tutto il bene, il<br />

sommo bene…, la bellezza…, la sicurezza…,<br />

nostro gaudio, nostra speranza e letizia…,<br />

ogni nostra ricchezza» (LodAl 1ss).<br />

Per rispondere a questa chiamata dell’Europa,<br />

è importante che, come France-<br />

sco, ci prendiamo il tempo per chiedere al<br />

Signore: Signore, che vuoi che facciamo<br />

noi, Frati Minori che viviamo e lavoriamo<br />

in questo vecchio Continente? e che, al<br />

tempo stesso, ci chiediamo gli uni gli altri:<br />

Fratelli, che dobbiamo fare? Queste<br />

due domande che ci accompagnarono durante<br />

l’anno 2006, primo anno di preparazione<br />

all’VIII Centenario della fondazione<br />

del nostro Ordine, non possono cessare<br />

di accompagnarci in questi momenti critici<br />

per l’Europa e per la nostra vita in Europa.<br />

Non misconosco la difficoltà di tale impresa,<br />

ma personalmente sono convinto che<br />

il messaggio di Francesco del quale noi<br />

dobbiamo essere i primi portavoce, potrebbe<br />

aiutare perché l’Europa non perda la sua<br />

anima cristiana. È il momento non solo di<br />

proclamare che l’Europa ha bisogno di essere<br />

evangelizzata, ma anche di sentirci in<br />

permanente stato di missione, o se si preferisce:<br />

è il momento di rinnovare l’ardore<br />

missionario che caratterizzò i cristiani e più<br />

concretamente i francescani di questo vecchio<br />

continente, fino a poco tempo fa. È<br />

suonata l’ora di uscire dalle nostre sacrestie,<br />

è l’ora della missione.<br />

La missione, come ben sappiamo, è la<br />

nostra ragione d’essere: siamo stati chiamati<br />

per essere inviati, per essere missionari<br />

(cf CCGG 1,2; 83). La missione fa parte<br />

della nostra identità (cf. F. URIBE, El<br />

proyecto apostolico de Francisco de Asís en<br />

la Legenda maior de S. Buenaventura, Roma<br />

2003, 139-184). La missione è<br />

l’elemento chiave per comprendere e ridimensionare<br />

la vita religiosa nei suoi diversi<br />

aspetti: spiritualità, vita comunitaria, segni<br />

dei tempi, governo e autorità, formazione e<br />

teologia. La missione è la dimensione che<br />

unifica tutti gli altri valori e aspetti della vita<br />

francescana: contemplazione, fraternità,<br />

minorità e povertà, formazione e studi,<br />

strutture ed economia. Solo la missione ci<br />

aiuterà a superare le tentazioni e le tendenze<br />

egocentriche che si esprimono nel provincialismo,<br />

nell’imborghesimento di tanti<br />

Frati, e nella “mondanizzazione” della nostra<br />

vita. Il dinamismo missionario è una terapia<br />

per i problemi interni che nascono in


seno alle nostre fraternità. Quando la tensione<br />

missionaria s’indebolisce, aumentano<br />

le altre tensioni.<br />

Per questi e molti altri motivi, noi Frati<br />

Minori d’Europa siamo chiamati a metterci<br />

in attitudine di missione. È urgente, non<br />

possiamo lasciarlo per “domani”.<br />

Ciò che lo Spirito dice ai Frati Minori<br />

d’Europa<br />

In atteggiamento di discernimento, noi<br />

francescani d’Europa dobbiamo domandarci:<br />

che cosa ci chiede lo Spirito in questa situazione<br />

del vecchio continente? Il discernimento<br />

è la chiave per il nostro futuro e la<br />

nostra missione in Europa. Così si comprende<br />

ciò che ci chiese il Capitolo generale<br />

straordinario: una permanente e costante<br />

attitudine di discernimento (cf Il Signore ci<br />

parla lungo il cammino, Spc, 35).<br />

Tenendo conto delle sfide che ci arrivano<br />

dalla situazione dell’Europa, segnalo alcune<br />

piste che credo dobbiamo tenere presenti<br />

in questi momenti, noi francescani europei,<br />

per dare una risposta adeguata a partire<br />

dal Vangelo e dalla nostra forma di vita.<br />

1. Assumere l’Europa come un “segno dei<br />

tempi”<br />

L’Europa, per noi Frati Minori, deve essere<br />

considerata un segno dei tempi, un<br />

luogo per la professione di fede. Il Capitolo<br />

ci ha invitato a scrutare i segni dei tempi,<br />

a riconoscerli, leggerli e interpretarli alla<br />

luce del Vangelo (cf Il Signore ti dia pace,<br />

Sdp, 6). Questa attitudine, che<br />

certamente esige occhi grandi, come gli occhi<br />

del gufo, che gli permettono di vedere<br />

nella notte, ci porta a scoprire che, contro<br />

ogni apparenza, il Padre continua a lavorare<br />

e ad operare nell’oggi e nel qui della nostra<br />

storia e della storia dei nostri contemporanei<br />

europei, e quando più sfigurato appaia<br />

il suo volto e meno visibile si faccia la<br />

sua presenza, più noi dobbiamo sentirci interpellati<br />

da lui e chiamati a dare una risposta<br />

evangelica.<br />

Leggere i segni dei tempi e interpretarli<br />

convenientemente ci permetterà di «essere<br />

noi stessi segni leggibili di vita per un mondo<br />

assetato [anche quello europeo] di nuovi<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

443<br />

cieli e nuova terra» (Sdp 7); il contrario, invece,<br />

ci farebbe correre il pericolo di installarci,<br />

di ripeterci, di annullare i sogni più<br />

profondi, di perdere poco a poco la gioia<br />

contagiosa della nostra fede (cf Sdp 6).<br />

Non è, qualche volta, in questa incapacità<br />

di leggere i segni dei tempi, nell’incapacità<br />

di ascoltare la voce del Signore negli<br />

avvenimenti della storia e individuare la sua<br />

presenza sempre operante la ragione di tanto<br />

pessimismo tra di noi?<br />

2. Essere custodi della speranza<br />

Il Continente Europeo, anche le Chiese<br />

di Europa, si sente colpito spesso da un<br />

oscuramento della speranza. In questa nostra<br />

Europa «tanti uomini e donne sembrano<br />

disorientati, insicuri, senza speranza, e<br />

molti cristiani [anche non pochi francescani]<br />

sono sprofondati in questo stato<br />

d’animo» (EiE 7). In questo contesto, lo<br />

Spirito del Signore ci chiede di essere “custodi<br />

della speranza”. Ma come rispondere<br />

a questa vocazione se noi non ci sentiamo<br />

abitati da colui che è nostra speranza? (cf<br />

EiE 19). Come trasmettere ai nostri fratelli<br />

di Europa i valori che hanno perso se noi<br />

non saremmo capaci di «aprire gli occhi<br />

della fede e della speranza per individuare,<br />

in mezzo alla crisi, i sogni emergenti» dei<br />

nostri fratelli in Europa, e «dare loro spazio<br />

nella nostra vita e anticipare così il Regno<br />

di Dio proclamato e vissuto da Gesù Cristo»<br />

(Sdp 7).<br />

Desideriamo essere molto realisti, ma<br />

non possiamo consentire di essere vittime di<br />

un realismo che ci impedisca di respirare e<br />

di vedere nuove possibilità; desideriamo tenere<br />

ben aperti gli occhi per non cadere nelle<br />

false utopie, ma non possiamo rinunciare<br />

a custodire la speranza in noi stessi e a contagiare<br />

gli altri di questa stessa speranza; desideriamo<br />

calpestare la terra ferma, ma non<br />

possiamo rinunciare ad annunciare un cielo<br />

nuovo e una terra nuova iniziati e consolidati<br />

laddove un uomo o una donna, laddove un<br />

frate minore annuncia «con chiarezza la<br />

possibilità di un mondo accogliente, giusto,<br />

tollerante e pacificato» (Sdp 40).<br />

Nell’Europa francescana vi sono molti<br />

problemi; alcuni sono sotto gli occhi di tut


444 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

ti: diminuzione del numero dei frati, aumento<br />

dell’età media, poche vocazioni, poca<br />

perseveranza… Questo ci deve sicuramente<br />

preoccupare, e molto. Anche a me.<br />

Ma ciò che più ci deve preoccupare è la rinuncia<br />

all’utopia, a pensare al futuro e prepararlo<br />

con fiducia, a vivere con vera passione<br />

il presente.<br />

Certamente, e non c’è bisogno di essere<br />

indovini o profeti, in futuro la nostra presenza<br />

in Europa diminuirà di numero. Però<br />

ciò che nulla e nessuno deve togliere è la fiducia<br />

assoluta nel Signore, lo stesso «ieri,<br />

oggi e sempre» (Eb 13,8). L’Europa francescana<br />

si vedrà ridotta nei prossimi anni in<br />

quanto al numero di frati, ma non possiamo<br />

rinunciare a manifestare «la bellezza della<br />

sequela del Signore» (Vita consecrata, VC,<br />

66). Saremo meno e, con tutta certezza, più<br />

avanzati negli anni, ma non può venir meno<br />

l’impegno a cercare e amare Dio «con tutto<br />

il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze»<br />

(Dt 6,5) e gli altri come noi stessi (cf.<br />

Mt 22, 37-39). Continueremo diminuendo e<br />

invecchiando, però non possiamo rinunciare<br />

a iniziare sempre e con rinnovato entusiasmo,<br />

in qualsiasi tappa della vita che incontreremo,<br />

il cammino della crescita e della<br />

fedeltà dinamica e creativa a Cristo, alla<br />

Chiesa, al nostro Ordine e all’uomo del nostro<br />

tempo (cf VC 37.71.110).<br />

Per questo non c’è bisogno di essere<br />

molti né di essere giovani. C’è solo bisogno<br />

di desiderarlo e crederlo: desiderarlo, benché<br />

ci costa e dobbiamo rinunciare a certe<br />

comodità acquisite; e credere che vale pena,<br />

credere realmente che il Signore non ci ha<br />

ingannato quando ci ha invitato a seguirlo<br />

più da vicino (cf CCGG 5,2). Se iniziassimo<br />

a credere! Se osassimo! Quante cose<br />

cambierebbero nella vita di ciascuno di noi<br />

e nella vita delle nostre Province! Quanti<br />

miracoli continuerebbe ad operare il Signore<br />

in noi e attraverso di noi!<br />

Cari fratelli, è il momento – e non possiamo<br />

lasciarlo per domani, poiché sarebbe<br />

troppo tardi – di gettare le reti (cf Lc 5,4);<br />

non sembra essere il momento più propizio<br />

per la pesca, ma sappiamo che Pietro e i<br />

suoi compagni, essendosi fidati della parola<br />

del Signore, «raccolsero una grande<br />

quantità di pesci» (Lc 5,6). Siamo disposti?<br />

Siamo disposti a rinunciare alle nostre sicurezze,<br />

e certe evidenze, per fidarci un po’ di<br />

più del Signore?<br />

Essere custodi della speranza: ecco una<br />

missione bella e urgente per tutti noi, Frati<br />

Minori di Europa. Ma per questo la prima<br />

cosa che s’impone è di rinunciare alla logica<br />

del fattibile: «Hai ciò che hai e niente altro»,<br />

si sente dire; oppure: «Siamo tanti e tali»,<br />

come rispose il portinaio di cattivo<br />

umore a Francesco, secondo il racconto del<br />

frammento sulla Perfetta letizia. Credo,<br />

magari mi sbaglio, che tra di noi sta regnando<br />

l’esaltazione dell’istituito e<br />

l’accettazione acritica della pura operatività;<br />

tante volte, coscientemente o no, siamo<br />

vittime di un radicato scetticismo che ci<br />

impermeabilizza davanti a qualsiasi proposta<br />

nuova; spesso siamo vittime di una allergia<br />

dichiarata alle grandi parole che ci<br />

impedisce di sognare, e quando un uomo è<br />

incapace di sognare, la cosa è più grave di<br />

quanto appare; non raramente siamo anche<br />

vittime di una risentita delusione per le<br />

grandi promesse che finiscono per discreditare<br />

le proposte che possono suonare come<br />

utopiche. Ci manca l’audacia e la capacità<br />

profetica per non lasciarci intrappolare da<br />

programmazioni a corta portata, per non<br />

addomesticare le esigenze della nostra vocazione<br />

e missione come se fossero un<br />

qualsiasi ordine del giorno.<br />

È il momento di recuperare una certa auto-stima<br />

per saper “vendere” le nostre tele<br />

migliori e non convertirle in semplici ritagli;<br />

è il momento di recuperare un ottimismo<br />

sano e realista, se non nelle nostre proprie<br />

forze, almeno nel Signore e in tanti fratelli<br />

che continuano cercando nuove<br />

risposte ai nuovi tempi che stiamo vivendo.<br />

È innegabile che la santità e la miseria si<br />

danno la mano, come è innegabile che a<br />

fianco dei frati che cercano di preparare con<br />

tutte le loro forze un futuro diverso vi sono<br />

frati profondamente toccati dallo scoraggiamento<br />

e scavati dalle termiti della mancanza<br />

di prospettiva. Chiedo ai primi che non si<br />

scoraggino anche quando sono incompresi<br />

e, a volte, criticati; chiedo ai secondi che<br />

ascoltino l’esortazione di Francesco: «Co-


minciamo, fratelli»; oppure, ancor meglio,<br />

che ascoltino il Signore che in questa situazione<br />

concreta in cui viviamo ci invita a<br />

«andare al largo» e a «gettare di nuovo le<br />

reti».<br />

Avremo un futuro nella misura in cui tutti<br />

i frati, ciascuno secondo le sue possibilità,<br />

ci sentiamo in ricerca e in cammino; avremo<br />

un futuro nella misura in cui saremo capaci<br />

di chiamare le sfide per il loro nome,<br />

affrontarle con profondità e intelligenza e<br />

dare risposte adeguate. Sottolineo il “tutti”,<br />

senza escludere nessuno. Nessuno ha il diritto<br />

di restare fuori del recinto per guardare<br />

gli altri da una certa distanza, per paura<br />

che risulti ferito dentro il recinto. Meno ancora<br />

si giustificherebbe lo stare in agguato<br />

per vedere come gli altri si sbagliano. Tutti<br />

dobbiamo sentirci coinvolti in questo compito<br />

e a tutti si deve dare l’opportunità di<br />

cercare nuovi campi di riflessione, nuove<br />

modalità di relazionarsi, nuove occasioni di<br />

vita francescana, nuove sfide alle quali rispondere.<br />

3. “Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è<br />

buono (1 Ts 5,21)”<br />

Viviamo in un momento di ricerca e, per<br />

molti, di incertezza e disorientamento (cf<br />

EiE 7). In questa situazione ci sentiamo<br />

«mendicanti di senso» (Spc 6).<br />

Davanti all’instabilità che ciò comporta,<br />

corriamo il rischio di cercare la stabilità,<br />

l’accomodamento. E questo, dobbiamo riconoscerlo,<br />

non va con la forma di vita che<br />

abbiamo abbracciato. È nel cammino che<br />

comprenderemo meglio la nostra vocazione<br />

(cf Spc 10), che esige di uscire da noi stessi<br />

per andare incontro all’altro, particolarmente<br />

colui che è diverso (cf Spc 22), abbracciare<br />

i luoghi di frontiera e abitare la<br />

marginalità (cf Spc 33), «come minori tra i<br />

minori della terra» (Spc 30). Nei luoghi di<br />

“frattura”, per dare una risposta a partire<br />

dalla fede e trasmettere un messaggio che<br />

sia alternativo a qualsiasi tipo di frattura (cf.<br />

Sdp 20). In questo senso, è necessario recuperare<br />

la itineranza, soprattutto l’itineranza<br />

interiore, ma non solo essa, come espressione<br />

di una disponibilità assoluta a metterci in<br />

cammino (cf Sdp 33).<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

445<br />

In questo contesto, vedo come una sfida<br />

urgente per la nostra presenza in Europa il<br />

discernimento delle nuove situazioni che si<br />

avvicinano o che già stiamo vivendo. Discernere<br />

e cercare sono la nuova forma di<br />

fedeltà che ci chiedono la Chiesa e<br />

l’Ordine, la fedeltà creativa. Dobbiamo optare<br />

per Province in cammino, per Entità in<br />

discernimento.<br />

4. Autenticità<br />

Siamo in una società del “cellofan”, dell’immagine,<br />

dell’apparenza, della esteriorità.<br />

Come si cura l’involucro! La cultura<br />

dell’immagine e dell’apparenza rafforza il<br />

fenomeno dell’immediatezza. Non c’è tempo<br />

per scavare, non c’è posto per i grandi<br />

valori. Dall’ingresso, buono è ciò che appare<br />

come buono. Ciò provoca con frequenza<br />

una forte crisi di verità: si dice e si predica<br />

una cosa e si pensa e si fa un’altra che non<br />

ha niente o poco a vedere con ciò che si dice<br />

o si difende.<br />

La nostra vita francescana, invece, non<br />

appartiene alla cultura dell’apparenza, ma a<br />

quella della profondità. Benché il Frate Minore<br />

non debba giudicare né disprezzare<br />

questa cultura del cellofan (cf. Rb 2,17), la<br />

sua vocazione e missione lo situa sempre<br />

molto al di là delle apparenze, nel profondo<br />

della vita, dove sono in gioco i valori. È urgente<br />

scommettere per l’autenticità, che<br />

non significa essere perfetti quanto cercare<br />

con tutte le nostre forze di adeguare la nostra<br />

vita di ogni giorno alla forma di vita abbracciata<br />

con la professione religiosa. E’urgente<br />

«non addomesticare le parole profetiche<br />

del Vangelo per adattarle a uno stile di<br />

vita comodo»; al contrario, è imprescindibile<br />

«sentire l’urgenza evangelica interiore<br />

di “nascere di nuovo”, tanto a livello personale<br />

come istituzionale». È urgente «tornare<br />

all’essenziale della nostra esperienza di<br />

fede e della nostra spiritualità per nutrire,<br />

mediante l’offerta liberatrice del vangelo, il<br />

nostro mondo diviso, disuguale e affamato<br />

di senso, così come fecero nel loro tempo<br />

Francesco e Chiara d’Assisi» ( Sdp 2). È necessario,<br />

come ci ha ricordato il Capitolo<br />

generale straordinario, lasciare il necessario<br />

per tornare all’essenziale.


446 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Come fare perché gli uomini ci sentano<br />

vicini e impegnati con la loro causa, ma<br />

senza che questa prossimità e impegno ci<br />

facciano cadere nelle loro contraddizioni?<br />

Come superare la crisi di verità nella quale<br />

tante volte viviamo? Come essere segni<br />

profetici in questa società del cellofan e del<br />

culto dell’esteriorità, senza allontanare gli<br />

uomini e senza sentirsi lontani da essi? Sono<br />

le domande che dovremo farci costantemente<br />

se non vogliamo finire in un vicolo<br />

cieco.<br />

5. Testimoni di Dio in una società senza<br />

Dio<br />

Viviamo in un mondo che si gloria di<br />

aver “deificato” il presente, i beni, ciò che<br />

si tocca. Come religiosi e come francescani,<br />

stiamo offrendo molti e buoni servizi ai<br />

nostri fratelli. Ma non possiamo dimenticare<br />

che ciò che di più prezioso possiamo regalare<br />

agli uomini e donne del nostro tempo<br />

è un supplemento di spiritualità, di trascendenza.<br />

Il resto lo possono comprare: tutto si<br />

vende e tutto si compra; la spiritualità e la<br />

trascendenza, no.<br />

Come Francesco, dobbiamo essere uomini<br />

appassionati e catturati da Dio (bene,<br />

bontà, ricchezza, sicurezza…: cf. LodAl).<br />

Godere della visione di Dio: questa è la nostra<br />

mèta; far partecipare gli uomini alle<br />

promesse di Dio: questa è la nostra missione;<br />

adorare, lodare, pregare, consegnare il<br />

cuore e la mente a Dio: questa è la vocazione<br />

e il compito fondamentale del Frate Minore.<br />

Niente ci deve distrarre dall’unico necessario;<br />

niente, nemmeno il lavoro apostolico<br />

più lodevole, può giustificare che Dio<br />

passi in secondo ordine. Solo la sete dissetata<br />

può trasformarsi in messaggio, come<br />

nel caso della Samaritana (cf Spc 17). Senza<br />

cessare di essere Marta, impegnati a servire<br />

a tempo e contro-tempo, dobbiamo<br />

sentirci ugualmente Maria, ai piedi di Gesù,<br />

e questo non per facilità, quanto perché è<br />

ciò di cui hanno più bisogno gli uomini di<br />

oggi e ciò che realmente ci viene richiesto.<br />

Se le nostre fraternità non si trasformano in<br />

“scuole” della ricerca di Dio, in “mense”<br />

dove quotidianamente si condivide il pane<br />

della Parola, in “luoghi privilegiati” di spi-<br />

ritualità, di preghiera e di adorazione, non<br />

saremo dei riferimenti per il mondo.<br />

Cari Ministri provinciali d’Europa, che<br />

cosa ci si chiede di cambiare a livello personale<br />

e fraterno, per essere testimoni di<br />

Dio in una società che ha eclissato Dio? Come<br />

invocare il nome di Dio se l’uomo postmoderno<br />

sa invocare solo la sua immanenza,<br />

la terra, ciò che si tocca e si palpa? Noi<br />

Frati minori d’Europa non possiamo misconoscere<br />

domande tanto stimolanti.<br />

6. Uomini di dialogo<br />

La situazione in Europa, il suo carattere<br />

pluriculturale e multireligoso, stanno esigendo<br />

da noi, Frati Minori, che siamo uomini<br />

di dialogo. Il dialogo deve essere considerato<br />

come un valore trasversale nella<br />

nostra vita e missione. In quanto tale, il dialogo<br />

non è una semplice “attività” o “strategia”<br />

per conquistare l’ “altro”, quanto deve<br />

essere un’attitudine costante, un modo di<br />

fare missione, di andare incontro all’ “altro”,<br />

missione che parte dal nostro sentirci<br />

“fratelli” di tutti e che comporta: chiarezza<br />

nella propria identità, mansuetudine, capacità<br />

di affrontare i conflitti e fiducia, per<br />

esprimerci con libertà e familiarità davanti<br />

agli altri.<br />

Nella nostra missione non si tratta di situarci<br />

“a lato” di, “accanto” a, tanto meno<br />

“contro”. Situarci francescanamente richiede<br />

realismo, ma al tempo stesso richiede di<br />

“vedere” e “amare” l’altro come fratello e<br />

sorella. Il realismo ci condurrà ad essere coscienti<br />

della situazione, molte volte per nulla<br />

facile, soprattutto nei Paesi dove i cristiani<br />

sono una minoranza. Il realismo ci condurrà<br />

a condannare apertamente e senza<br />

palliativi il terrorismo e la violenza, specialmente<br />

quando si tratta di giustificarli in<br />

nome di Dio. Realismo sì, però anche vedere<br />

l’ “altro” come fratello. Non possiamo<br />

essere dei semplici consumatori di una opinione<br />

che generalizza e, spesso giudica e<br />

condanna l’ “altro” come nemico semplicemente.<br />

L’episodio del lupo di Gubbio e<br />

quello dei “ladroni” di Montecasale ci mostrano<br />

l’attitudine di Francesco e, pertanto,<br />

la nostra attitudine davanti all’“altro”. Qualunque<br />

sia il volto del lupo e dei ladroni, de-


vono essere sempre visti e amati come fratelli.<br />

D’altra parte, questa è la metodologia<br />

da seguire davanti all’“altro” e più particolarmente<br />

davanti ai musulmani, che sono<br />

sempre più numerosi tra di noi.<br />

Per arrivare ad essere uomini di dialogo,<br />

abbiamo bisogno di una formazione adeguata,<br />

tanto nelle tappe di formazione iniziale<br />

che durante tutto il processo di formazione<br />

permanente. Questa formazione, tra<br />

gli altri aspetti, dovrà tener presenti i nuclei<br />

seguenti:<br />

• L’antropologia della reciprocità che<br />

ponga chiaramente il significato dell’apertura<br />

all’altro, del riconoscimento e<br />

del rispetto dell’altro, del cammino e<br />

dell’incontro con l’altro; che ci interroghi<br />

per la presenza di molti “volti nuovi”,<br />

che diventano nostri “prossimi” e<br />

che sono “te stesso”, secondo<br />

l’intuizione di Lévinas; che ci interroghi<br />

fino al punto di farci carico dell’altro,<br />

per il quale si esige di uscire da noi stessi,<br />

dal nostro egoismo e dal nostro egocentrismo,<br />

dalla nostra indifferenza e<br />

dalle eventuali ostilità in relazione con il<br />

diverso, con l’altro.<br />

• La multiculturalità. Una formazione che<br />

tenga presente questo nucleo ci aiuterà a<br />

conoscere, comunicare e convivere con<br />

la diversità, per la interdipendenza reciproca<br />

della comune appartenenza; ci aiuterà<br />

a valorizzare la persona umana, a<br />

credere nelle persone. Questa è, a mio<br />

modo di vedere, la sfida più grande nel<br />

mondo di oggi, crocifisso dalle guerre<br />

fratricide, etniche e religiose, provocate<br />

dall’egoismo e dalla violenza organizzata.<br />

Da qui l’urgenza d’imparare a vivere<br />

insieme: è uno dei quattro pilastri della<br />

educazione indicato dal Rapporto della<br />

Commissione Internazionale per<br />

l’educazione nel secolo XXI dell’UNE-<br />

SCO (1996). In questo contesto mi sembrano<br />

molto opportune le raccomandazioni<br />

del noto ebreo Nazim Hikmet a suo<br />

figlio Mchmet: “Non vivi come ospite in<br />

questo mondo, né come turista della natura;<br />

vivi nel mondo come nella tua casa<br />

paterna. Credi nel grano, nella terra, nel<br />

mare, ma soprattutto credi nell’uomo.<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

447<br />

Sii attento che ti dolgano i rami che si<br />

seccano, le stelle che cadono, la tristezza<br />

di un animale ferito che vagabonda, ma<br />

soprattutto che ti dolga la tristezza dell’uomo.<br />

Desidero che tu gioisca di ogni<br />

bene della terra: la luce, le ombre, le<br />

quattro stagioni; però desidero soprattutto<br />

che sia l’uomo che ti dia la gioia maggiore”.<br />

Mi sembra ogni volta più urgente<br />

avere la passione per la causa della persona<br />

umana che merita tutto il rispetto,<br />

tutta la nostra attenzione, e, soprattutto,<br />

tutto il nostro amore. A che vale cercare<br />

di salvare la natura minacciata da tutte le<br />

parti se non salviamo l’uomo, ugualmente<br />

minacciato? Una formazione in chiave<br />

multiculturale ci aiuterà a passare dall’<br />

“io” al “noi”. In una cultura dominata dal<br />

“soggettivismo” vedo necessario lottare<br />

apertamente contro il soggettivismo esacerbato<br />

e tutto ciò che porta con sé: egoismo,<br />

etnocentrismo, particolarismi che<br />

fomentano la percezione negativa dell’altro,<br />

la quale alla lunga può provocare<br />

attitudini di paura, indifferenza, intolleranza<br />

e razzismo nelle sue diverse forme.<br />

L’assolutizzazione della propria identità<br />

e l’attaccamento alle proprie particolarità<br />

portano al disprezzo degli altri e dell’altro.<br />

La soluzione? La soluzione sta nel riconoscimento<br />

dell’altro, nel riconoscimento<br />

della stessa dignità dell’altro.<br />

L’altro esiste con me, vive con me e uniti<br />

formiamo la “famiglia umana”, come<br />

appare nella dichiarazione universale dei<br />

diritti umani, e quindi è degno di quel rispetto<br />

che io desidero per me.<br />

Un’educazione in chiave di multiculturalità<br />

ci aiuterà a camminare verso<br />

l’altro, è come dire lasciarci educare<br />

dall’altro, dal diverso, in un’attitudine<br />

di apertura, umiltà, gratitudine, cooperazione,<br />

solidarietà. Camminare verso<br />

l’altro, è come dire che l’altro sia il criterio<br />

e la misura delle mie azioni. Ciò<br />

porta all’ascolto, al rispetto, all’amore…<br />

• Formazione nella cultura dell’accoglienza<br />

e dell’ospitalità. Con ciò considero<br />

necessario superare i modelli formativi<br />

basati sul concetto di perfezione


448 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

individuale e di oggettività sacrale, in favore<br />

di modelli fondati sul concetto di<br />

incontro e di dialogo. A mio modo di vedere,<br />

ciò comporta: uscire dalla propria<br />

cerchia sociale, lasciare le sicurezze dalla<br />

propria tradizione culturale, per poter<br />

incontrare il diverso da se stesso e al medesimo<br />

tempo mostrare come giustamente<br />

in questo abbandono di se stesso,<br />

in questo continuo cammino di kénosis<br />

verso lo “straniero”, la persona si realizza<br />

e realizza la sua vocazione. Trovare<br />

parole capaci di creare comunione con<br />

le persone che sono differenti. È indispensabile<br />

formarci e formare al rispetto<br />

per il “differente”, con la capacità di<br />

ascoltare e di tener in conto i punti di vista<br />

di coloro che sono diversi. È prioritario<br />

formarci e formare ad “abbracciare”<br />

e non solo a “sopportare” le differenze<br />

etniche, culturali e teologiche, anche<br />

nelle nostre fraternità.<br />

• Nell’èra della “relazione virtuale” è fondamentale<br />

educarci a vivere in una relazione<br />

che sia insieme profonda, libera e<br />

liberante. Solo in questo tipo di relazione<br />

si potrà ascoltare l’altro nella sua “alterità”,<br />

senza cadere nella tentazione di<br />

ridurlo ai nostri schemi, fino ad arrivare<br />

ad eliminarlo. Si tratta, poi, di un cammino<br />

di crescita nella libertà, intesa come<br />

controllo sopra se stesso che porta alla<br />

consegna di sé.<br />

Conclusione<br />

Al termine di queste riflessioni desidero<br />

riaffermare una profonda convinzione: è<br />

vero che stiamo in un momento di crisi, il<br />

momento che ci è toccato di vivere in Europa<br />

non è facile, però se desideriamo rispondere<br />

ad alcune delle molte sfide che ci presenta<br />

l’Europa in questi momenti e se cerchiamo<br />

una rivitalizzazione-rifondazione<br />

delle nostre Entità e della nostra vita e missione,<br />

non possiamo rinunciare alla missione<br />

che, per altro lato, è essenziale alla nostra<br />

forma di vita. Noi Frati Minori<br />

d’Europa ci troviamo davanti ad un kairos<br />

che non possiamo non utilizzare. Sono convinto<br />

che al francescanesimo europeo restano<br />

ancora tempo e forze per lasciarci muo-<br />

vere dalla fantasia missionaria e per introdurre<br />

importanti innovazioni nella nostra<br />

vita e missione. Basta che non ci addormentiamo<br />

sugli allori. Un carisma, anche il<br />

francescano, senza fantasia missionaria<br />

perde la sua ragione di essere.<br />

Lo Spirito ci sussurra: “non aver paura,<br />

piccolo gregge”. “I vostri anziani avranno<br />

sogni, e i vostri giovani avranno visioni”.<br />

Per questo la speranza abita in noi, nonostante<br />

la precarietà.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

7. Discorso ai Frati della Provincia “San<br />

Leopoldo”<br />

Puping, 21 ottobre 2007<br />

Cari Fratelli,<br />

il Signore vi dia pace!<br />

La presenza tra voi di Fr. Jakab, Definitore<br />

generale, e la mia vogliono essere oggi<br />

segno della viva partecipazione del Governo<br />

generale e di tutto l’Ordine a questo momento,<br />

insieme storico e solenne, che vede<br />

la nascita della nuova Provincia “San Leopoldo”.<br />

Desidero, anzitutto, ringraziare ufficialmente<br />

FR. CLAUDIO GROß, Visitatore generale,<br />

che vi ha accompagnato in questi mesi<br />

ha permesso al Definitorio generale di seguire<br />

da vicino il cammino che stavate<br />

compiendo. Ma desidero dire il mio sentito<br />

grazie anche ai Ministri della Provincia<br />

“Beato Engelberto Kolland” e della Provincia<br />

“San Bernardino da Siena”, ai rispettivi<br />

Definitori e a tutti i Frati di queste Entità,<br />

perché, ciò di cui oggi siamo testimoni, è<br />

frutto dell’impegno profuso da ciascuno.<br />

In un tempo in cui noi, Frati Minori, siamo<br />

chiamati ad un rinnovamento radicale<br />

della nostra vita e missione, e in cui<br />

l’Ordine si è impegnato in un cammino di<br />

profonda conversione, la nascita di una<br />

nuova Provincia costituisce per tutti un forte<br />

richiamo alla necessità di non lasciarsi intrappolare<br />

dal passato, per poter continuare<br />

ad abbracciare il futuro con speranza. Sappiamo<br />

bene quanto tutto questo richieda co-


aggio, ma sappiamo anche che è questa la<br />

direzione verso cui lo Spirito ci spinge. Si<br />

tratta per voi di un cammino iniziato ormai<br />

diversi anni fa con l’unione della due Province<br />

del Tirolo nella Provincia “Beato Engelberto<br />

Kolland” e che ora si compie con<br />

la fusione di questa con la Provincia “San<br />

Bernardino da Siena”. Ma quanto stiamo<br />

vivendo non rappresenta solo il felice esito<br />

dei tanti sforzi compiuti in questi anni, ma è<br />

un vero kairós. A voi, cari Fratelli, è stato<br />

donato di vivere questo particolare momento<br />

di grazia, perché grazie a questo nuovo<br />

inizio, siate sempre più fedeli alla forma di<br />

vita che avete abbracciato, qualificando la<br />

presenza francescana in questa terra, rispondendo<br />

alle sempre nuove attese della<br />

gente tra cui vivete e annunciando a tutti il<br />

Vangelo di Gesù Cristo.<br />

Voglio, quindi, ringraziare i Frati che<br />

hanno accettato di farsi carico in prima persona<br />

di questa responsabilità e si sono impegnati<br />

ad essere promotori e animatori di<br />

questa missione, il nuovo Governo della<br />

Provincia: il Ministro provinciale, Fr. Rupert<br />

Schwarzl, il Vicario provinciale, Fr.<br />

Gottfried Wegleitner, e i Definitori, Fr. Willibald<br />

Hopfgartner, Fr. Alexander Puchberger,<br />

Fr. Matthias Maier, Fr. Ulrich Zankanella<br />

e Fr. Fritz Wenigwieser.<br />

Saranno loro a portare principalmente la<br />

responsabilità di questa nuova casa che andate<br />

ad edificare, ma ciascun Frate della<br />

Provincia è tenuto ad offrire la propria totale<br />

disponibilità ad una piena collaborazione<br />

con il nuovo Governo. Una collaborazione<br />

che vede coinvolti i Guardiani, i Formatori,<br />

i Frati che saranno nominati responsabili dei<br />

vari settori della vita della Provincia, ma che<br />

si deve estendere a tutti, dal Frate più anziano<br />

al più giovane. Nessuno può sentirsi esonerato<br />

dall’offrire il proprio contributo. Solo<br />

in questo modo gli sforzi fin qui fatti non<br />

saranno resi vani e procederete insieme in<br />

quella comunione che, come voleva il nostro<br />

padre san Francesco, è la prima forma<br />

della nostra testimonianza evangelica.<br />

Nella misura in cui vi impegnerete in<br />

questo cammino, crescerete in quel senso di<br />

appartenenza reciproca, in cui ciascuno ritrova<br />

se stesso e si sente al proprio posto. La<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

449<br />

Provincia diventerà così lo spazio dell’accoglienza<br />

del Fratello, dell’unità, dell’amicizia<br />

e della tenerezza. Il luogo in cui si è disposti<br />

ad accettare la correzione fraterna e<br />

dove si vive la gioia della riconciliazione.<br />

Ma camminare insieme, per una Fraternità<br />

provinciale, significherà anche, e prima di<br />

tutto, condividere la ricerca di Dio, testimoniandola<br />

con un’intensa vita di preghiera<br />

personale e comunitaria, che si trasforma<br />

misteriosamente in luce per la vita di fede<br />

dei Fratelli, rinsalda i vincoli della comunione<br />

e diventa motore di ogni attività.<br />

Vi sarà allora posto per i diversi carismi,<br />

per i diversi caratteri e anche per le diverse<br />

storie, perché tutto contribuirà ad arricchire<br />

l’unico corpo, a cui tutti appartenete. Nella<br />

ricerca del progetto che Dio ha per questa<br />

nuova Entità che oggi si costituisce, siete<br />

chiamati a convertirvi e a diventare, con la<br />

parola e la vita, Vangelo vivente per tutti,<br />

ma soprattutto per coloro da cui nessuno<br />

vuole andare, per gli ultimi, gli esclusi, coloro<br />

che la nostra società allontana. Minori<br />

tra i minori siete chiamati a «proteggere la<br />

dignità dell’altro a partire da una minorità<br />

assunta personalmente come sentiero di salvezza<br />

comunitaria» (Spc 33).<br />

Ma, come fece con i primi discepoli, il<br />

Signore invita anche voi a varcare i confini<br />

della vostra terra e a farvi sedurre dall’annuncio<br />

alle genti, soprattutto in quei luoghi<br />

dove già l’Ordine si è impegnato con diversi<br />

progetti. Quella missionaria è una dimensione<br />

costitutiva della nostra vocazione.<br />

Francesco non è rimasto legato ad Assisi,<br />

ma fin da subito ha voluto portare il Vangelo<br />

che aveva ascoltato fuori dalla sua terra.<br />

Le Entità da cui provenite, inoltre, sono<br />

sempre state ricche di Frati che hanno dedicato<br />

la loro vita per l’annuncio del Vangelo<br />

ai lontani. La Provincia “San Leopoldo”<br />

non può che nascere nel solco di questa<br />

grande tradizione missionaria, che già vi accomuna.<br />

È la vostra storia che vi ha condotto qui<br />

oggi. La storia dei Frati Minori che in questa<br />

terra, lungo i secoli, hanno sempre saputo<br />

adattarsi e trasformarsi, per rispondere<br />

nel migliore dei modi ai continui cambiamenti<br />

della società. Se nasce questa nuova


450 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Entità, quindi, è proprio perché il vostro vivere<br />

la vocazione francescana ha saputo<br />

evolversi e dare risposte concrete ai segni<br />

dei tempi. Dovete, dunque, oltre che custodire<br />

gelosamente la vostra storia, anche narrarla,<br />

perché in essa tutti possano leggere le<br />

grandi opere che il Signore ha compiuto in<br />

coloro che vi hanno preceduto. Continuate<br />

ad essere uomini di dialogo, che sanno attraversare<br />

le frontiere per costruire comunione;<br />

in una Chiesa a volte sofferente e sfigurata,<br />

in un mondo che ci appare sempre<br />

più lacerato, come veri francescani siate<br />

nella vostra Chiesa costruttori di unità e per<br />

tutti un dono di pace.<br />

La passione per il Vangelo e per<br />

l’umanità, che vi ha fatto giungere fino ad<br />

oggi, continui ad animarvi anche per il futuro.<br />

Per questo è necessario che vi lasciate<br />

continuamente plasmare dalla Parola di vita<br />

e interrogare dal mondo in cui vivete. Ciò significa<br />

proseguire sul cammino di conversione<br />

che avete intrapreso, per andare incontro<br />

all’altro e, con lui, aprirsi alla possibilità<br />

di nuovi inizi. Solo in un contesto di conversione-formazione<br />

è possibile accogliere con<br />

gioia e vivere con passione le nuove situazioni<br />

che il Signore continuamente pone sulla<br />

strada di ciascuno. Credo che ciò sia valido<br />

sempre, ma sia vitale per voi che state per<br />

iniziare questa nuova esperienza.<br />

Da ultimo, anche se possono essere molte<br />

le difficoltà e i dubbi che si presentano,<br />

tuttavia non dobbiamo avere paura. Il Signore<br />

è con noi e tutto è possibile in Colui<br />

che dà la forza. Questa fede è la sola vera<br />

possibilità che abbiamo per continuare a<br />

camminare. Il Signore è fedele e non abbandonerà<br />

ora il suo servo, così come non<br />

lo ha mai abbandonato. Non possiamo avere<br />

paura di fronte a quanto ci attende. Non<br />

dobbiamo guardare alla fragilità delle forze.<br />

Francesco con pochi compagni e senza<br />

grandi strutture ha saputo diffondere<br />

l’amore per Gesù Cristo per tutta l’Europa<br />

e oltre. Il Celano dice che lo stesso Francesco<br />

non si curava minimamente del numero<br />

dei suoi figli, anzi quando vide che erano<br />

aumentati disse: «Oh potesse venire, dico,<br />

venga il giorno in cui il mondo vedendo i<br />

frati minori assai di rado ne abbia stima per<br />

il loro piccolo numero». Chiediamo allora<br />

al nostro serafico Padre, prima ancora del<br />

dono delle vocazioni, che ci ottenga dal Signore<br />

il dono di una fede simile alla sua, di<br />

un amore altrettanto ardente, di una speranza<br />

che non si estingue.<br />

Cari Fratelli, che Maria, vergine fatta<br />

Chiesa, e san Leopoldo, patrono della nuova<br />

Provincia, intercedano per voi presso il<br />

suo Figlio e vi ottengano il dono di una fedeltà<br />

creativa alla forma di vita che avete<br />

promesso al Signore di osservare.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

8. Incontro con le Suore francescane<br />

Roma, Aracoeli, 3 novembre 2007<br />

CELEBRANDO IL DONO<br />

DELLA NOSTRA COMUNE VOCAZIONE<br />

Rm 11, 2-2ª. 11-12. 25-29;<br />

Sal 93, 12-13ª. 14-15. 17-18; Lc 14, 1. 7-11<br />

Carissime Sorelle,<br />

carissimi Fratelli,<br />

il Signore vi dia pace!<br />

Alla soglia delle celebrazioni del giubileo<br />

della fondazione dell’Ordine dei Frati<br />

Minori con l’approvazione della cosiddetta<br />

proto-Regola da parte del “signor Papa”,<br />

Inocenzo III, il Definitorio generale dell’Ordine<br />

dei Frati Minori, insieme al Ministro<br />

provinciale della Provincia di Roma,<br />

abbiamo pensato di fare un incontro con<br />

tutte voi, carissime Sorelle, proprio qui a<br />

Aracoeli, culla di tanti Istituti femminili legati<br />

al nostro Ordine, particolarmente durante<br />

il generalato di Fr. Bernardino da Portogruaro.<br />

In questa circostanza, così bella e particolare,<br />

la mia prima parola è di gratitudine<br />

a tutte voi per avere accolto l’invito a partecipare<br />

a questo incontro di famiglia. Ma vedendovi<br />

così numerose, e pensando a tanti<br />

altri Istituti associati a noi – sono più di 400<br />

questi Istituti –, non posso non ringraziare<br />

ancora di più il “Padre delle misericordie”,<br />

perché ci ha donato Francesco e Chiara, e,<br />

con loro, tanti uomini e donne che, ispiran-


dosi al loro esempio, in questi otto secoli di<br />

storia francescana, con fede salda e volontà<br />

decisa, hanno seguito e seguono più da vicino<br />

il Signore nostro Gesu Cristo.<br />

Apriamo, allora, il nostro cuore alla lode<br />

ed esaltiamo il Signore, nostra forza, nostra<br />

roccia, nostra fortezza, nostro liberatore e<br />

nostro riparo (cf Sal 18,1), confessando con<br />

il salmista che la nostra eredità, il dono della<br />

vocazione, è bella e ci piace davvero (cf<br />

Sal 16,6).<br />

Guardiamo in questo momento la nostra<br />

storia personale, la storia del nostro Ordine<br />

e dei vostri Istituti e pieni di stupore, per<br />

quanto il Signore ha fatto in noi e nelle nostre<br />

Fraternità, confessiamo ad alta voce: «o<br />

Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo<br />

nome su tutta la terra!» (Sal 8,1). Sì, quanto<br />

grande è il tuo amore e la tua misericordia<br />

per noi, o Signore! Nei momenti difficili ti<br />

abbiamo invocato (cf Sal 18,7) e sei diventato<br />

il nostro scudo (cf Sal 3,4). Quando i<br />

nostri piedi hanno vacillato, la tua grazia,<br />

Signore, ci ha sostenuto (cf. Sal 93,18). Anche<br />

se l’infedeltà e il peccato si sono fatti<br />

presenti nella nostra vita e nella nostra storia,<br />

tu, o Signore, non ci hai respinto né abbandonato<br />

(cf. Sal 93,14). Nei momenti<br />

d’angoscia ci hai steso la tua mano e ci hai<br />

preso; ci hai tratto fuori delle acque profonde,<br />

ci hai liberato e sei diventato il nostro<br />

sostegno (cf Sal 18,17-19). E oggi, con il<br />

cuore pieno di riconoscenza, vogliamo cantare<br />

le tue gesta, rallegrarci, esaltare e cantare<br />

il tuo nome (cf Sal 9,2-3).<br />

Sí, cari Sorelle e Fratelli, apriamo il nostro<br />

cuore alla lode e alla gratitudine, cantiamo<br />

al Signore, celebriamo il suo santo<br />

nome (cf Sal 30,5). In Lui non vacilleremo,<br />

per sua grazia e bontà resteremo sempre fedeli<br />

(cf Sal 30,8). Che la nostra celebrazione<br />

sia una vera eucaristia perché, anche se<br />

la nostra fedeltà venisse meno, «i doni e la<br />

chiamata di Dio sono irrevocabili» (Rm<br />

11,29). Ed è proprio questo che ci dà speranza,<br />

non soltanto per guardare il passato<br />

con gratitudine, la nostra storia non è soltanto<br />

nostra, ma è soprattutto storia del Signore,<br />

ma anche per abbracciare il futuro<br />

con speranza e vivere il presente con passione<br />

(cf NMI 1).<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

451<br />

In questi momenti di calo numerico dei<br />

nostri Istituti a causa della scarsità di vocazioni,<br />

è importante leggere la prima lettura<br />

riferendola a noi: Dio non ci ha ripudiato,<br />

come magari si può pensare vedendo le nostra<br />

statistiche. È impossibile, dice Paolo riferendosi<br />

a Israele (cf Rm 11,1). È impossibile,<br />

possiamo dire anche noi se guardiamo<br />

la nostra storia con occhi di fede. Anche<br />

noi, come Israele, siamo stati scelti e la sua<br />

fedeltà non viene meno. Non ci sta indicando<br />

il Signore, con queste prove che stanno<br />

attraversando la nostra vita, che dobbiamo<br />

essere meno presuntuosi e vivere un po’più<br />

da minori? Non dovremmo leggere la nostra<br />

storia attuale, come quella del passato,<br />

come una storia d’amore da parte di Dio e<br />

una chiamata ad essere più fiduciosi nella<br />

sua potenza che continua a scegliere la debolezza<br />

per confondere i forti?<br />

«Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi<br />

si umilia sarà esaltato» (Lc 14,11). Di fronte<br />

alla “struttura del mondo” (cf 1Gv 2,16),<br />

basata sulla ricchezza, vanagloria, e superbia,<br />

i tre gradini che conducono alla perdizione,<br />

Gesù ci propone la sua struttura basata<br />

sull’umiltà, la povertà, l’umiliazione.<br />

All’ultimo posto troviamo il Signore Gesù<br />

Cristo, che sta in mezzo a noi come colui<br />

che serve (cf Lc 22,25-27). Chi desidera seguire<br />

Gesù, lo trova lì, all’ultimo posto. È il<br />

capovolgimento della logica dell’uomo già<br />

cantato nel Magnificat. Evangelicamente<br />

parlando, non contano più i nostri numeri –<br />

cavalli e cavalieri –, ma la forza che ci viene<br />

dal Signore, che viene in aiuto del povero<br />

e dell’umile.<br />

In questo contesto sono convinto che il<br />

Signore ci chiede di tornare all’essenziale,<br />

anche se per questo dovremo, tante volte, rinunciare<br />

al necessario. «Tornare all’essenziale<br />

della nostra esperienza di fede e della<br />

nostra spiritualità»: per dare autenticità alla<br />

nostra sequela di Cristo, per contribuire a<br />

«far sorgere una nuova epoca» e «suscitare<br />

una nuova visione della vita e delle relazioni»<br />

(cf Il Signore ti dia pace, Doc. Capitolo<br />

generale 2003, 2). Questa è la “chiave” per<br />

comprendere e rispondere come membri<br />

della Famiglia francescana alle attese della<br />

Chiesa e del mondo. Ma non basta tornare


452 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

all’essenziale: è indispensabile creare le<br />

possibilità per vivere l’essenziale e per offrire<br />

risposte secondo il nostro carisma. Tra<br />

le varie scelte o “strategie” per rendere concrete<br />

tali possibilità, vedo necessaria la collaborazione<br />

tra noi. Anzi, sono convinto che<br />

da questa dipende in gran parte il futuro della<br />

nostra famiglia. È una esigenza che ci<br />

viene dal nostro essere famiglia.<br />

Si tratta, allora, di acquisire una cultura<br />

della solidarietà e della collaborazione al<br />

servizio del futuro comune. È vero che in<br />

questo, come in altri aspetti della nostra vita,<br />

abbiamo fatto un lungo cammino, ma è<br />

anche vero che la cultura della collaborazione<br />

e della solidarietà deve trovare sempre<br />

più spazi, particolarmente in questo momento<br />

in cui stiamo per celebrare gli 800<br />

anni della nascita del carisma francescano.<br />

In un mondo diventato un unico “villaggio”,<br />

il rischio di pensare, di progettare, di<br />

occuparsi e preoccuparsi dei “propri luoghi”<br />

è ancora molto forte, all’interno della<br />

nostra famiglia.<br />

La nostra ragion d’essere francescani e<br />

francescane ha la possibilità di essere vissuta<br />

senza acquisire la mentalità dell’andare<br />

all’incontro dell’altro e senza la disponibilità<br />

a condividere le nostre ricchezze e le<br />

nostre povertà? Il “modo francescano” di<br />

essere operai nella “Vigna” è possibile senza<br />

il concorso di varie esperienze e il “sentire<br />

comune” sui valori della spiritualità<br />

francescana?<br />

La cultura della collaborazione, però,<br />

non è importante soltanto per avere la possibilità<br />

di realizzare aspetti essenziali del<br />

nostro carisma, ma per essere: signum fraternitatis;<br />

per vivere la nostra vocazione<br />

nella Chiesa e nel mondo: «far conoscere la<br />

spiritualità della comunione, prima di tutto<br />

al proprio interno e poi nella stessa comunità<br />

ecclesiale ed oltre i suoi confini, aprendo<br />

e riaprendo costantemente il dialogo della<br />

carità, soprattutto dove il mondo di oggi<br />

è lacerato dall’odio etnico e dalle follie<br />

omicide» (VC 51).<br />

Una collaborazione, pertanto, che coinvolge<br />

tutti noi, nessuno escluso, dovuta all’indole<br />

pluriculturale e internazionale del<br />

nostro Ordine e dei vostri Istituti, diventa<br />

testimonianza di «comunione tra i popoli, le<br />

razze e le culture», annunzia «la possibilità<br />

di un mondo accogliente, giusto, tollerante<br />

e pacificato» (SdP 40; cf VC 51). Questo è<br />

uno degli aspetti essenziali della nostra missione<br />

in un mondo frammentato, diviso e<br />

tante volte in scontro aperto.<br />

Che la celebrazione dell’VIII Centenario<br />

della fondazione dell’<strong>OFM</strong>, e quindi della<br />

nascita del carisma francescano, ci aiuti a<br />

vivere più da Sorelle e Fratelli, non soltanto<br />

in profonda comunione, che già esiste,<br />

ma anche in aperta collaborazione. È un<br />

modo concreto di celebrare il dono della nostra<br />

comune vocazione e di testimoniare al<br />

mondo che siamo contenti di essere francescani<br />

e francescane, come è previsto della<br />

terza tappa del cammino giubilare che noi<br />

Frati Minori abbiamo appena iniziato per<br />

commemorare gli 800 anni della grazia degli<br />

origini. Maria Immacolata e il padre san<br />

Francesco, insieme alle vostre Fondatrici e<br />

ai vostri Fondatori, ci accompagnino in<br />

questo cammino bello e appassionante.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

9. Omelia per la festa del beato Giovanni<br />

Duns Scoto<br />

Roma, Curia generale, 8 novembre 2007<br />

GIOVANNI DUNS SCOTO<br />

MAESTRO DI PENSIERO E DI VITA<br />

1Cor 13, 1-10; Mt 25, 31- 46<br />

Carissimi,<br />

il Signore vi dia pace.<br />

Celebriamo oggi la festa del nostro confratello<br />

il Beato Giovanni Duns Scoto, nato<br />

in Scozia verso il 1265 e morto a Colonia<br />

l’8 novembre 1308. Il 6 luglio 1991 Giovanni<br />

Paolo II confermò solennemente il<br />

culto pubblico e il titolo di Beato, che, a<br />

partire dal giorno della sua morte, gli furono<br />

attribuiti, oltre che nell’ambito dell’Ordine<br />

francescano, anche a Colonia, a Edimburgo<br />

e, particolarmente, a Nola. Lo stesso<br />

Papa il 20 marzo 1993, nella Basilica di S.<br />

Pietro, gli rese solenni onori liturgici, con la


partecipazione numerosa ed esultante della<br />

Famiglia Francescana.<br />

In Giovanni Duns Scoto, secondo le parole<br />

di Giovanni Paolo II, contempliamo un<br />

vero «maestro di pensiero e di vita». In lui<br />

riconosciamo, a dire di Paolo VI, il «rappresentante<br />

più qualificato» della Scuola<br />

francescana, la cui dottrina «edifica vigorosamente<br />

la Chiesa, sostenendola nella sua<br />

urgente missione di nuova evangelizzazione<br />

dei popoli della terra» (Giovanni Paolo<br />

II). Ricercatore instancabile dell’unità della<br />

Chiesa, si presenta ancora oggi come modello<br />

di dialogo, mosso «non dalla contenziosa<br />

singolarità di vincere, ma dall’umiltà<br />

di trovare un accordo» (Giovanni de Gerson,<br />

Lections duae Poenitemini, in AAS<br />

58[1966]614).<br />

In questo momento in cui sentiamo<br />

«l’urgenza di tornare all’esenziale della nostra<br />

spiritualità per nutrire mediante<br />

l’offerta liberatrice de Vangelo, il nostro<br />

mondo diviso, disuguale e affamato di senso»<br />

(Spc 2), per non «essere facile preda del<br />

fondamentalismo e delle tendenze emotive<br />

del presente», e non cadere nella tentazione<br />

«di smarrire il nostro contributo specifico,<br />

con interpretazioni scorrete che lo rendono<br />

funzionale ad altri ‘padroni’ del pensiero e<br />

dell’azione» (Spc 13), è urgente ricuperare<br />

il patrimonio filosofico e teologico del nostro<br />

Ordine; è necessaria una conoscenza<br />

più profonda dei nostri maestri, e particolarmente<br />

di Giovanni Duns Scoto, di cui oggi<br />

iniziamo le celebrazioni del VII Centenario<br />

della sua morte.<br />

Scoto, il cantore della Vergine Immacolata,<br />

non è soltanto l’ultimo degli oltre cinquanta<br />

dottori francescani che formano la<br />

cosiddetta Scuola francescana, ma è «il rappresentante<br />

più qualificato» di detta Scuola<br />

(Paolo VI, Alma Parens = AP 8) e il «perfezionatore»<br />

di San Bonaventura (AP 6). Nelle<br />

sue opere alita «lo spirito serafico del Patriarca<br />

Assisiate, subordinando il sapere al<br />

ben vivere», e asserendo «l’eccellenza della<br />

carità sopra ogni scienza» (AP 9). In<br />

quanto tale, Scoto fa parte del «patrimonio<br />

perennemente valido» (AP 7) che ci porta a<br />

una «una solida e armonica conoscenza dell’uomo,<br />

del mondo e di Dio» (De institutio-<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

453<br />

ne sacerdotali).<br />

Come è attuale la dottrina di Scoto! Se<br />

fosse ben conosciuta, quanto ci aiuterebbe<br />

nell’opera dell’evangelizzazione la sua dottrina<br />

sul primato di Cristo, che egli chiama<br />

«l’oceano d’ogni perfezione», «il primo che<br />

è fine d’ogni cosa» (AP 12)! Quanto ci può<br />

aiutare nel campo del dialogo ecumenico la<br />

dottrina del Dottore Sottile, particolarmente<br />

con la ChiesaAnglicana, dal momento che la<br />

sua dottrina per ben tre secoli, prima della separazione,<br />

è stata materia di studio nelle<br />

Scuole britanniche (cf. AP 14)! Quanto insegna<br />

a tutti, particolarmente agli studiosi!<br />

Egli, infatti, fu uno studioso critico e ricercatore<br />

costante della verità, in profonda riverenza<br />

e comunione con il magistero della<br />

Chiesa (cf AP 16), un teologo che «assegna<br />

alla carità una funzione egemonica» (AP 15)<br />

e che «costruisce perché ama, ed ama di un<br />

amore concreto che è praxis» (AP 14).<br />

Ma l’amore è un’esigenza di vita: ci definisce<br />

e ci rivela come discepoli e missionari<br />

di Colui che ci ha amato fino alla fine.<br />

Un amore che ha come note caratteristiche<br />

la magnanimità e la benignità. Un amore<br />

che non è invidioso, geloso, non si vanta,<br />

non si gonfia, non è interessato, non tiene<br />

conto del male ricevuto... Un amore così ci<br />

fa ci fa diventare immagine e somiglianza<br />

di Colui che è l’amore (1Gv 4, 8). Un amore<br />

concreto, un amore che, perché è praxis,<br />

diventa vita e si rivela nella vita di ogni<br />

giorno: visitando i malati, dando da mangiare<br />

a chi ha fame e da bere a chi ha sete,<br />

vestendo chi è nudo: «ogni volta cha avete<br />

fatto queste cose a uno solo di questi miei<br />

fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt<br />

25, 36.40). Che cosa sarebbe la nostra vita<br />

senza amore? Paolo lo ha detto chiaramente:<br />

non sarebbe niente, sarebbe “come un<br />

bronzo sonante o un cembalo squillante”<br />

(cf. 1Cor 13,1ss). Dall’altra parte, il Vangelo<br />

ci dice che sarebbe una vita, senza senso,<br />

sprecata. Nel confronto “faccia a faccia”<br />

con il Dio amore, noi credenti sentiamo<br />

l’esigenza impellente di trasformare in servizio<br />

degli altri tutta la nostra vita.<br />

«Nei santi diventa ovvio: chi va verso<br />

Dio non si allontana dagli uomini, ma si<br />

rende invece ad essi veramente vicino»


454 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

(Deus Caritas est = DC 42). Chi assimila la<br />

dottrina di Scoto non può non essere vicino<br />

a coloro che Dio ama. «I santi sono i veri<br />

portatori di luce all’interno della storia, perché<br />

sono uomini e donne di fede, di speranza<br />

e di amore» (DC 40). Ci illumini Scoto<br />

nella nostra vita, particolarmente in questo<br />

anno in cui celebriamo il VII Centenario<br />

della sua morte.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

10. Saluto all’atto accademico per il 60°<br />

della Pontificia Accademia Mariana<br />

Internazionale<br />

Roma, PUA, 10.11.2007<br />

Eminenza Reverendissima, Cardinale<br />

Zenon Grocholewski, le porgo i miei più<br />

distinti saluti e le esprimo la mia gratitudine<br />

per aver accettato di presiedere questo<br />

atto accademico con cui la Pontificia Accademia<br />

Mariana Internazionale ha voluto<br />

onorare la memoria del Servo di Dio Giovanni<br />

Paolo II nel 60° anniversario della<br />

sua fondazione. Profitto di questa circostanza<br />

per esprimerle il mio grazie anche<br />

per l’attenzione e la stima con cui segue<br />

l’attività della nostra Pontificia Università<br />

Antonianum.<br />

Saluto e ringrazio cordialmente anche<br />

Fr. Vincenzo Battaglia, Presidente della<br />

Pontificia Accademia Mariana Internazionale,<br />

e il Segretario della medesima, Fr. Stefano<br />

Cecchin, Mons. Sławomir Oder, Postulatore<br />

della causa di beatificazione di<br />

Giovanni Paolo II, Mons. Marcello Bordoni,<br />

Presidente della Pontificia Accademia di<br />

Teologia. Mons. Teofil Siudy, Presidente<br />

dell’Associazione Mariologica Polacca e<br />

Fr. Manuel Blanco, Vice Rettore della Pontificia<br />

Università Antonianum, in rappresentanza<br />

del Rettore Magnifico. Un saluto<br />

cordiale a tutti voi qui presenti, studiosi e<br />

cultori di mariologia, soci della PAMI e delle<br />

Società Mariologiche Nazionali, professori,<br />

studenti e cortesi ospiti.<br />

La Pontificia Academia Mariana Internationalis<br />

celebra quest’anno il 60° anni-<br />

versario della sua fondazione, avvenuta nel<br />

1947. Rivisitandone la storia, vanno menzionati<br />

innanzitutto due fatti che ne hanno<br />

determinato la nascita.<br />

Innanzitutto, la “caratteristica mariana”<br />

dell’Ordine dei Frati Minori che ha promosso,<br />

fin dalle origini, lo sviluppo della<br />

dottrina mariologica e la pratica della pietà<br />

mariana, specialmente attraverso l’insegnamento<br />

e l’opera dei grandi maestri della<br />

scuola francescana e dei predicatori.<br />

Si deve ricordare poi il grande “movimento<br />

mariano” che, dopo la proclamazione<br />

dell’Immacolata Concezione (1854), si<br />

dedicò alla definizione del dogma dell’Assunta.<br />

In secondo luogo, desidero ricordare alcune<br />

date tra le più significative.<br />

Il 27 luglio 1946 il Definitorio Generale<br />

dell’Ordine dei Frati Minori (ARCHIVIO PA-<br />

MI, Lettera prot. 70/46) nominava una<br />

Commissio Marialis Franciscana con sede<br />

all’Antonianum, assegnandole il compito di<br />

organizzare e dirigere le iniziative che<br />

l’Ordine avrebbe intrapreso nell’ambito degli<br />

studi mariologici e della pietà mariana.<br />

Con lettera del Ministro Generale dell’Ordine<br />

dei Frati Minori, in data 30 aprile<br />

1947, venivano approvate ufficialmente dal<br />

Definitorio Generale le “Ordinationes peculiares”<br />

di questa Commissio Marialis<br />

Franciscana (ARCHIVIO PAMI, Lettera<br />

prot. 13/47). Nell’art. 15 si disponeva che il<br />

Consiglio Centrale della Commissio costituisse<br />

quanto prima in Roma una Academia<br />

Mariana, con lo scopo di organizzare conferenze<br />

scientifiche e di curare le edizioni<br />

della “Bibliotheca Mariana”.<br />

L’Academia fu presentata ufficialmente<br />

all’Ordine il 29 aprile 1947 dal Ministro<br />

Generale Pacifico Perantoni durante il “Primo<br />

Congresso Mariologico dei Frati Minori<br />

d’Italia”; al riguardo egli disse: «Mi è<br />

inoltre sommamente gradito annunciare che<br />

nel nostro Collegio di S. Antonio è istituita<br />

l’Accademia Mariana per illustrare con<br />

conferenze scientifiche e discussioni i privilegi<br />

mariani» (AAVV., Atti del Congresso<br />

nazionale mariano dei Frati Minori<br />

d’Italia, Commissio Marialis Franciscana,<br />

Roma 1947, p. 16).


A tale riguardo Fr. Carlo Balić dichiarò:<br />

«la principale benemerenza che si è acquistato<br />

l’attuale Ministro Generale (Perantoni)<br />

nel campo mariano sta nell’aver legato<br />

indissolubilmente il suo nome all’istituzione<br />

della Commissione Mariana Francescana<br />

e dell’Accademia Mariana» (C. BA-<br />

LIĆ, Il contributo dei Frati Minori al movimento<br />

mariologico moderno, in Marianum<br />

11 (1949) p. 447).<br />

A Fr. Balić – che ricordiamo nel trentesimo<br />

anniversario del suo ritorno alla casa del<br />

Padre – va riconosciuto il grande merito di essere<br />

stato non solo il primo presidente dell’Accademia,<br />

ma anche e soprattutto un continuatore<br />

degli studi e delle ricerche in campo<br />

mariologico che l’Ordine francescano ha promosso<br />

fin dalle origini. Il Balić è stato uno<br />

studioso di grande valore, apprezzato in campo<br />

internazionale. Notevole è stato il contributo<br />

scientifico che ha dato sia alla definizione<br />

del dogma dell’Assunta, sia alla stesura<br />

del capitolo VIII della Lumen Gentium.<br />

Nell’ambito delle iniziative messe in atto<br />

per celebrare il 60° anniversario della<br />

fondazione dell’Accademia Mariana, la<br />

presentazione del libro della Società Mariologica<br />

Polacca dedicato al magistero mariano<br />

di Giovanni Paolo II assume un rilievo<br />

del tutto particolare, in quanto rappresenta<br />

un segno concreto e un frutto prezioso della<br />

fattiva collaborazione tra l’Accademia e<br />

le Società mariologiche nazionali.<br />

Inoltre, va sottolineato che questa pubblicazione,<br />

insieme ad altre iniziative scientifiche,<br />

come la celebrazione dei Congressi<br />

Mariologico-Mariani Internazionali, la traduzione<br />

in varie lingue del testo della PAMI<br />

La Madre del Signore (francese, polacco,<br />

ceco, sloveno, inglese), stanno ad attestare<br />

la feconda opera di coordinamento e di animazione<br />

che l’Accademia svolge nell’ambito<br />

internazionale.<br />

Il libro che oggi viene presentato è un<br />

omaggio che l’Accademia Mariana ha voluto<br />

dedicare al Pontefice Giovanni Paolo II<br />

sia per il notevole contributo da lui dato alla<br />

mariologia con il suo magistero e la testimonianza<br />

della sua profonda devozione alla<br />

Vergine Maria, sia per la speciale attenzione<br />

verso la nostra Accademia, mani-<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

455<br />

festata soprattutto in occasione dei Congressi<br />

Mariologico Mariani Internazionali<br />

di Czestochowa (nel 1996), e di Roma (nel<br />

2000 e nel 2004).<br />

In questo 60° anniversario della fondazione<br />

della PAMI, mentre ringrazio Fr. Vincenzo<br />

Battaglia <strong>OFM</strong> e Fr. Stefano Cecchin<br />

<strong>OFM</strong> per il lavoro che svolgono come Presidente<br />

e Segretario della PAMI, formulo i<br />

migliori auguri alla Pontificia Accademia<br />

Mariana Internazionale per un’attività sempre<br />

più proficua nel campo degli studi mariologici<br />

e della devozione mariana, svolta<br />

al servizio della Chiesa, delle istituzioni accademiche<br />

e dei centri di studio, dell’Ordine<br />

dei Frati Minori, per la crescita umana e<br />

spirituale dell’umanità che affidiamo ancora<br />

una volta all’amorosa e materna protezione<br />

della beata Vergine Maria.<br />

Termino questo mio intervento facendo<br />

mie le parole del Beato Giovanni XXIII, al<br />

quale la nostra Accademia deve il titolo di<br />

Pontificia: «È nostro desiderio che questa<br />

nostra Accademia come ha fatto sino ad oggi,<br />

così abbia premura di adoperarsi per<br />

l’avvenire in modo amichevole unendo le<br />

forze e gli intenti con tutte le altre Accademie<br />

e Società Mariane che esistono in tutto<br />

il mondo per contribuire a dare lode ed onore<br />

alla Vergine Maria» (Motu Proprio Malora<br />

in dies, 8 dicembre 1959).<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

11. Omelia in occasione del 60° anniversario<br />

della Pontificia Accademia Mariana<br />

Roma, PUA, 10.11.2007<br />

2Mac 7, 1-2, 9-14; Sal 16<br />

2Ts 2, 16-3, 5; Lc 20, 27-38<br />

Carissimi fratelli e carissime sorelle,<br />

le parole di Gesù che chiudono il brano<br />

evangelico appena letto rappresentano per<br />

tutti noi un annuncio apportatore di gioia e<br />

di speranza: «Dio non è dio dei morti, ma<br />

dei vivi; perché tutti vivono per lui». Questo<br />

“Vangelo della speranza cristiana” risuona<br />

anche nel brano che è stato procla-


456 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

mato come seconda lettura, dove l’apostolo<br />

Paolo ci ricorda che Dio Padre nostro «ci ha<br />

amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione<br />

eterna e una buona speranza».<br />

La liturgia della parola ci annuncia oggi,<br />

ancora una volta, la nostra speranza, che si<br />

concentra sia nel desiderio di contemplare<br />

un giorno, dopo la morte, il volto di Dio, sia<br />

nell’attesa della Parusia del Signore Gesù.<br />

Questo messaggio, come ben sappiamo, accompagna<br />

e caratterizza le ultime domeniche<br />

dell’anno liturgico, che si concluderà<br />

fra due settimane con la solennità di Gesù<br />

Cristo Re dell’universo.<br />

«Ci sazieremo, Signore, contemplando il<br />

tuo volto». Il versetto del salmo responsoriale<br />

ci insegna a riprendere, in forma di preghiera,<br />

la confessione di fede fatta da uno dei<br />

sette fratelli martiri, di cui fa memoria la prima<br />

lettura: «È bello morire a causa degli uomini,<br />

per attendere da Dio l’adempimento<br />

delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati».<br />

Dio dona ai giusti che vivono nella<br />

piena fedeltà a Lui di contemplare il suo volto,<br />

ma questo dono è e sarà così sovrabbondante,<br />

così incessante che davvero «ci sazieremo»,<br />

anche se, nello stesso tempo, non ci<br />

sazieremo mai di godere, in eterno, la vita ricolma<br />

di gioia di cui Dio è la fonte inesauribile.<br />

Con il Credo fra poco proclameremo<br />

«Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del<br />

mondo che verrà». In questa affermazione ritroviamo,<br />

trasfigurate, le parole dell’ultima<br />

strofa del salmo responsoriale: «Al risveglio<br />

mi sazierò della tua presenza». Contemplare<br />

il volto di Dio Uno e Trino, godere in pienezza<br />

la sua presenza nell’intimità della comunione<br />

eterna con Lui insieme alla beta Vergine<br />

Maria, agli angeli e ai santi…. Essere partecipi,<br />

con tutta la nostra persona, del mistero<br />

pasquale del Signore Gesù Cristo, della sua<br />

vittoria sul peccato e sulla morte. Quanto è<br />

meraviglioso dissetarci, quest’oggi, alla fonte<br />

della Parola di Dio. «O Dio, è in te la sorgente<br />

della vita, alla tua luce vediamo la luce»,<br />

ci insegna a pregare il libro dei Salmi.<br />

La riflessione sulla speranza si nutre anche<br />

della testimonianza che ci viene dalle<br />

opere meravigliose che Dio ha compiuto<br />

nella beata Vergine Maria, glorificata in cielo<br />

in corpo e anima, alla quale rivolgiamo<br />

quest’oggi in modo speciale il nostro sguardo.<br />

Il prefazio della solennità dell’Assunzione<br />

ci fa pregare Dio con queste stupende<br />

frasi: «In lei, primizia e immagine della<br />

Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero<br />

di salvezza e hai fatto risplendere per il<br />

tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno<br />

di consolazione e di sicura speranza».<br />

La memoria della beata Vergine Maria<br />

assume questa sera un rilievo del tutto speciale,<br />

perché ci siamo radunati per celebrare<br />

l’Eucaristia per una motivazione speciale:<br />

la Pontificia Accademia Mariana Internazionale,<br />

affidata da Sommi Pontefici<br />

all’Ordine dei Frati Minori, e la cui sede<br />

operativa si trova qui, nel Collegio internazionale<br />

di Sant’Antonio, celebra il 60° anniversario<br />

della sua fondazione.<br />

L’Accademia ha come compito precipuo<br />

quello di promuovere gli studi e le ricerche<br />

scientifiche nell’ambito della mariologia, e<br />

di favorire l’incremento dell’autentica devozione<br />

mariana presso il popolo di Dio.<br />

Coloro che si dedicano agli studi mariologici<br />

sono impegnati a trarre sempre «cose<br />

nuove» dalla storia di Maria di Nazaret,<br />

l’Immacolata, la Madre del Figlio di Dio, la<br />

Tutta Santa e la Sempre Vergine. Una storia<br />

– «tesoro» di inestimabile valore – voluta,<br />

creata dalla santa Trinità e consegnata alla<br />

Chiesa come patrimonio da custodire e da<br />

trasmettere. La Vergine Maria è la «Donna»<br />

glorificata da contemplare e accogliere quale<br />

figura, immagine e modello della Chiesa.<br />

È una verità luminosa che Giovanni Paolo<br />

II menziona fin dalle prime battute dell’enciclica<br />

Redemptoris Mater; dopo aver spiegato<br />

come si deve intendere la «pienezza<br />

del tempo» richiamata da Paolo in Gal 4,4,<br />

conclude in questi termini: «Nella liturgia<br />

la Chiesa saluta Maria quale suo esordio,<br />

poiché nell’evento della concezione immacolata<br />

vede proiettarsi, anticipata nel suo<br />

membro più nobile, la grazia salvatrice della<br />

Pasqua, e soprattutto perché nell’evento<br />

dell’incarnazione incontra indissolubilmente<br />

congiunti Cristo e Maria: colui che è suo<br />

Signore e suo capo e colei che, pronunciando<br />

il primo fiat della Nuova Alleanza, prefigura<br />

la sua condizione di sposa e di madre»<br />

(RM 1).


«Ti saluto, Signora santa, regina santissima,<br />

Madre di Dio» (SalV 1). Questa sera vogliamo<br />

rivolgere a Maria il nostro saluto, riprendendo<br />

le parole del Serafico Padre San<br />

Francesco. In verità, il movimento francescano<br />

ha avuto da sempre un legame del tutto<br />

speciale con la Beata Vergine Maria, legame<br />

avvalorato dal riferimento alla dimensione<br />

mariana dell’esperienza spirituale di<br />

san Francesco. Come riferisce Tommaso da<br />

Celano, il Serafico Padre «circondava di un<br />

amore indicibile la Madre di Gesù, perché<br />

aveva reso nostro fratello il Signore della<br />

maestà.Asuo onore cantava lodi particolari,<br />

innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali<br />

che lingua umana non potrebbe esprimere.<br />

Ma ciò che maggiormente riempie di<br />

gioia, la costituì avvocata dell’Ordine e pose<br />

sotto le sue ali i figli, che egli stava per lasciare,<br />

perché vi trovassero calore e protezione<br />

sino alla fine» (2Cel 198).<br />

Sul fondamento dell’esperienza spirituale<br />

e dell’insegnamento di San Francesco - e<br />

sulla scia di Santa Chiara - i francescani<br />

hanno meditato, studiato, contemplato la<br />

persona e il ruolo della Vergine Maria nella<br />

storia della salvezza, alla luce del mistero<br />

del suo Figlio Gesù Cristo, e, più in generale,<br />

del mistero della santa Trinità, producendo<br />

– nel corso dei secoli – una mariologia<br />

di grande spessore dottrinale e spirituale.<br />

Ne è prova il fatto che la scuola<br />

francescana ha contribuito in misura rilevante<br />

alla definizione degli ultimi due dogmi<br />

mariani: quello dell’Immacolata Concezione<br />

– oggetto dell’attuale Congresso – e<br />

quello dell’Assunzione.<br />

Ringraziando insieme a voi Dio Uno e<br />

Trino per i tanti doni concessi alla Pontificia<br />

Accademia Mariana Internazionale grazie<br />

alla materna intercessione della beata<br />

Vergine Maria. L’Accademia, come espressione<br />

dell’Ordine dei Fati Minori, è al servizio<br />

della Santa Sede e della Chiesa, come<br />

pure opera in collaborazione con le Società<br />

Mariologiche nazionali, con altre istituzioni<br />

accademiche e con la nostra Pontificia<br />

Università Antonianum.<br />

Pertanto, desidero incoraggiare i responsabili<br />

e quanti vi prestano la loro opera a<br />

proseguire nella ricerca e nella promozione<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

degli studi mariologici, mentre raccomando<br />

loro di prestare una particolare attenzione al<br />

dialogo con le culture e all’evangelizzazione,<br />

impegni che qualificano il carisma francescano<br />

e la presenza dell’Ordine francescano<br />

nel mondo di oggi.<br />

In questo momento, mentre celebriamo<br />

la solenne liturgia eucaristia, desidero ricordare<br />

Fr. Carlo Balić, al quale va riconosciuto<br />

il grande merito di essere stato non<br />

solo il primo presidente dell’Accademia,<br />

ma anche e soprattutto un continuatore degli<br />

studi e delle ricerche in campo mariologico<br />

che l’Ordine francescano ha promosso<br />

fin dalle origini. Insieme al Balić vogliamo<br />

ricordare nella nostra preghiera anche il suo<br />

successore Fr. Paolo Melada, tornato alla<br />

casa del Padre nel 2003. Melada ha dedicato<br />

tutta la sua vita all’Accademia: dopo essere<br />

stato collaboratore e segretario di Balić,<br />

ha guidato questa benemerita istituzione<br />

per circa vent’anni.<br />

Facendo nostre le parole che concludono<br />

la preghiera eucaristia, vogliamo rendere<br />

grazie a Dio, Padre Onnipotente, per Cristo,<br />

con Cristo e in Cristo, nell’unità dello Spirito<br />

Santo. A Dio Uno e Trino rendiamo<br />

ogni onore e gloria per tutti i benefici che ci<br />

ha concesso e ci concede ogni giorno, mentre<br />

rinnoviamo il nostro impegno per servirlo<br />

con fedeltà e con amore per tutti i giorni<br />

della nostra via, mentre aspettiamo di poter<br />

godere in eterno, al termine della nostra vita,<br />

la gioia della contemplazione del suo<br />

volto e di essere saziati dalla sua Presenza e<br />

dal suo Amore.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

12. Carta con ocasión de la solemnidad<br />

del Nacimiento de nuestro Señor Jesucristo<br />

LA PALABRA SE HIZO CARNE<br />

457<br />

A todos los Hermanos:<br />

Paz y Bien!<br />

En la Noche Santa del Nacimiento de Jesús<br />

el Cristo, la belleza de Dios se aposentó


458 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

en un establo, la gracia de Dios se llegó hasta<br />

la carne y la sangre del hombre, el Hijo de<br />

Dios, para despojarse de sí mismo (Flp<br />

2,7), eligió el corazón de una noche, y la<br />

que era signo de tristeza y de muerte, se<br />

transformó para todos en una luminosa Noche<br />

Buena; porque el Verbo se hizo carne y<br />

habitó entre nosotros (Jn 1, 14). El silencio<br />

se rompió para siempre y la Palabra, descendiendo<br />

del seno del Padre (cfr. Adm 1,<br />

18), dio comienzo al canto nuevo de la Nueva<br />

Humanidad.<br />

Alegraos, hermanos, porque nos ha nacido<br />

un niño, que es el Mesías prometido, el<br />

Señor, de quien esperábamos la salvación.<br />

Pero alegraos aún más porque ese Niño que<br />

ha nacido para nosotros es el Hijo de Dios.<br />

Alegraos, los que creéis, porque en esta noche<br />

sucedió lo que esperabais, y multiplica<br />

el gozo su llegada inesperada: Dios se hizo<br />

uno de tantos, quiso habitar en medio de su<br />

pueblo, tomó nuestra condición humana<br />

(cfr. Flp 2, 1-7). Esta no es la noche del silencio<br />

sino de la Palabra. Tal fue la comunicación<br />

de Dios con el hombre, que este<br />

Hombre Nuevo es Dios de Dios y Luz de<br />

Luz, sin dejar de ser verdadero hombre.<br />

En esta noche bendita, unido a todos los<br />

hermanos y a todos los pobres de la tierra,<br />

quiero acercarme con respeto y reverencia<br />

al misterio de Belén, a aquel pobre Pesebre<br />

donde Dios mismo se nos comunica y se hace<br />

Buena Noticia para todos; y al Altísimo,<br />

omnipotente y Buen Señor, pido con humildad<br />

que nos conceda a todos, junto con la<br />

alegría y el recogimiento interior, la gracia<br />

de contemplar admirados este misterio de<br />

amor, de balbucir asombrados una plegaria<br />

de agradecimiento, y de cantar con los ángeles<br />

un pregón de gloria y paz para todos<br />

los hombres que ama el Señor.<br />

1. “Al principio era el Verbo...” (Jn 1, 1)<br />

En la noche santa de Navidad, la Sabiduría<br />

de Dios se ha hecho para nosotros Palabra<br />

de vida. Desde el principio, ella, como<br />

colaboradora del Padre en la obra de la creación,<br />

fue guiando a los hombres, para que<br />

comprendieran el gran misterio de la salvación.<br />

Dios fue educando a sus hijos a través<br />

del tiempo, y fue hablándoles desde siem-<br />

pre, como un Amigo a sus amigos (cfr. Dei<br />

Verbum 2), con distintos lenguajes y distintos<br />

signos, para que los hombres fueran entendiendo<br />

que Dios es el Dios con nosotros...<br />

el Emmanuel (Mt 1,23).<br />

Al principio Dios creó todo para que todo<br />

hablase de Él, pues el mundo fue hecho por<br />

la Palabra, todo fue creado por Él y para Él<br />

(Col 1, 16). A la orden de Dios, con la fuerza<br />

de su Palabra, los seres cobraron existencia y<br />

se hicieron realidad; hasta llegar al ser humano,<br />

corona de la creación. Terminada la<br />

obra de la creación, el hombre quedaba preparado<br />

para leer en las criaturas, como en un<br />

libro, el mensaje dejado por su Criador.<br />

Pero Dios nos habló también en la historia,<br />

una historia de salvación hecha de acontecimientos<br />

de gracia y experiencias de pecado,<br />

para que los creyentes vislumbrasen<br />

que era en la vida de su pueblo donde Dios se<br />

había hecho compañero de camino para todos.<br />

Estableció con el hombre una Alianza,<br />

una palabra dada en forma de pacto, en la<br />

que Dios garantizaba su asistencia y compañía.<br />

Y cuando el pueblo olvidaba la alianza<br />

con su Dios, la voz de los profetas, eco de la<br />

voz divina, reclamaría fidelidad al Dios creador,<br />

al Dios de la historia: Volved a mí de todo<br />

corazón... pues de ti sacaré al que ha de<br />

ser soberano de Israel (Jl 2,12 y Miq 5,1).<br />

2. “La Palabra se hizo carne...”(Jn 1, 14)<br />

Al llegar la plenitud de los tiempos, toda<br />

la creación se estremeció como una parturienta,<br />

pues el tiempo y las criaturas cobraron<br />

su plenitud y madurez. En el seno de la<br />

pobrecilla Virgen María Inmaculada, Dios<br />

hizo su nido, para darnos la Vida que engendra<br />

toda vida. La Palabra era la vida y la vida<br />

era la luz de los hombres (Jn 1, 4). Y en el<br />

silencio de las cosas, la Palabra vino a su casa;<br />

en la oscuridad del universo, brilló la luz<br />

verdadera que ilumina a todo hombre (cfr. Jn<br />

1,9); y en el frío de la noche, Dios caldeó el<br />

corazón de la humanidad toda entera.<br />

A partir de entonces, el lenguaje de Dios<br />

había de ser la debilidad y la pobreza, la pequeñez<br />

y la fragilidad. A partir de entonces,<br />

los hombres verían sólo un Niño indefenso<br />

envuelto en pañales, un pesebre, unos pastores<br />

que creyeron por encima de las apa-


iencias, una estrella, verían a María ofreciéndonos<br />

al Niño en sus brazos, y a José,<br />

como nuevo Abraham, custodiando al pequeño.<br />

Fe humilde que contempla, adora,<br />

reflexiona, vive y celebra. Lo simple, hablaría,<br />

lo que no cuenta, sería enaltecido para<br />

confundir a los que cuentan; lo cotidiano<br />

tendría fuerza para humanizar el corazón de<br />

piedra, porque la Palabra se hizo carne y<br />

Dios se hizo Evangelio.<br />

En Jesús, Dios ya no habla en figuras, sino<br />

por medio del Hijo; ya no salva por intermediarios,<br />

sino en persona, pues Jesús es<br />

la única Mediación, presencia personal y<br />

tangible del Dios tres veces santo. Jesús es<br />

alguien con quien podemos relacionarnos,<br />

alguien a quien escuchar, alguien a quien<br />

seguir, alguien a quien amar, pues la Palabra<br />

la tocaron nuestras manos y la contemplaron<br />

nuestros ojos, la hemos oído,... el<br />

Verbo de la vida (1Jn 1, 1).<br />

En este tiempo de gracia contemplamos<br />

su gloria, y vemos un Dios tan humano que,<br />

en el niño de Belén, nos sentimos invitados<br />

a ser “como Dios”. Y en la contemplación<br />

de la Palabra divina, aprendemos a escuchar<br />

las múltiples palabras del hombre (cfr.<br />

El sabor de la Palabra, p.5), pues también<br />

en los hombres Dios nos habla hoy. En efecto,<br />

Dios habla sobre todo en los pobres, en<br />

la humanidad debilitada y necesitada, en los<br />

que sufren, en el rostro desfigurado de todos<br />

los leprosos, pues el Hijo de Dios, no<br />

sólo quiso hacerse hombre entre los hombres,<br />

sino que se ha hecho pobre entre los<br />

pobres, débil y necesitado, siervo sufriente<br />

y desfigurado. La pobreza de Cristo aparece<br />

bajo un aspecto maravillosamente humano,<br />

ella es signo de su amistad, de su parentela<br />

con la humanidad. Y los hermanos somos<br />

presencia de este Dios que se ha hecho<br />

uno de tantos entre los pobres del mundo.<br />

Puesto que la Gloria de Dios es el hombre<br />

que vive (cfr. San Ireneo, Contra las herejías,<br />

Libro 4, 20,5-7), no descansemos hasta<br />

que el hombre viva para Dios y encuentre<br />

en la Palabra el sentido y la Vida.<br />

3. Dios ha hablado en el Hijo... el “silencio<br />

de Dios” (Heb 1, 1)<br />

En esta noche, clara como el día, Dios<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

459<br />

Padre nos ha hablado en el “Hijo”. La Palabra<br />

de Dios, hecha carne en la plenitud de<br />

los tiempos, es revelación admirable de la<br />

paternidad divina, a la que sólo se puede<br />

responder aceptando en la fe la gracia de la<br />

filiación en Cristo Jesús. El Divino Niño de<br />

Belén no es uno más entre los profetas o los<br />

maestros, es el “Hijo muy amado”, es la Palabra<br />

hecha Buena Noticia. Por esto podemos<br />

comprender por qué Dios se ha quedado<br />

mudo y no tiene más que decirnos, porque<br />

todo nos lo ha dicho junto y de una vez<br />

en esta sola Palabra que es el Hijo (cfr. S.<br />

JUAN DE LA CRUZ, Subida al Monte Carmelo,<br />

Libro 2, cap. 22).<br />

Dios calla y habla en el recién nacido,<br />

Dios se esconde y se manifiesta en la pequeñez;<br />

cuando parece que todo se queda<br />

en silencio, quizás podamos escuchar el<br />

balbuceo de un Niño que nos habla en la intimidad<br />

de la vida, en el corazón; cuando<br />

parece que todo pierde sentido, la Palabra<br />

de Vida puede resonar con mayor fuerza,<br />

ayudándonos a encontrar el Camino y la<br />

Verdad; y si buscamos una palabra que decir,<br />

primero hemos de escuchar, perseverantes<br />

en la oración, a la Palabra hecha carne,<br />

al Dios hecho Evangelio. Entonces el silencio<br />

se rompe en mil pedazos, y el<br />

sin-sentido también, y vuelven a sonar las<br />

voces del cielo que cantan: “Gloria a Dios”<br />

(cfr. Lc 2, 14), porque ha nacido para nosotros<br />

el Salvador, el Mesías, el Señor.<br />

¡Qué importante, hermanos míos, es<br />

acercarse diariamente a la escucha atenta y<br />

orante de la Palabra! ¡Cuánta fuerza se recibe<br />

de este Dios que se hace tangible y humano!<br />

¡Qué gran misterio el de la Palabra!<br />

Pongamos los ojos y la vida sólo en el Niño<br />

de Belén, en la Palabra de Dios que nos visita,<br />

y hallaremos allí mucho más de lo que<br />

pedimos o deseamos. Combinemos el agradecimiento<br />

profundo para con un Dios que<br />

nos ama así, tan humanamente, con la práctica<br />

del amor que se acerca y comparte: entonces<br />

brillará tu luz como aurora y tus heridas<br />

sanarán enseguida (Is 58,8).<br />

4. “De continuo traía en sus labios la conversación<br />

sobre Jesús...” (1 Cel 115)<br />

Bien sabemos el cariño particular que


460<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

nuestro Hermano Francisco tenía por esta<br />

fiesta del Nacimiento del Hijo de Dios. Era<br />

para él la Fiesta de las Fiestas, en la que<br />

Dios hecho pequeñuelo se crió a los pechos<br />

de madre humana (2Cel 199). Profesaba a<br />

las letras del Santo Evangelio, que son espíritu<br />

y vida, y al nombre del niño de Belén<br />

(cfr. 1Cel 86), un gusto y cariño especial. La<br />

vida de nuestro seráfico Padre fue para los<br />

hombres de su tiempo una epifanía del<br />

Evangelio. Francisco fue un imitador fidelísimo<br />

de Cristo, un heraldo animoso del<br />

gran Rey, un enamorado de Jesús, de quien<br />

a todos hablaba y a quien en todo veía.<br />

Francisco se hizo hombre evangélico (cfr.<br />

1Cel 86), y las palabras de la Buena Noticia<br />

fueron por él vividas y practicadas aún en<br />

los detalles más pequeños. ¿Hermanos, qué<br />

decimos nosotros al mundo de la Palabra<br />

que ha nacido en la humildad de nuestra<br />

carne? ¿Qué decimos nosotros de aquel a<br />

quien amamos?<br />

Tú, como Francisco, ¿has contemplado<br />

con tus ojos a Cristo, nacido de la Virgen<br />

María y hecho Evangelio para los pobres?<br />

Entonces para ti ha brillado la luz verdadera<br />

que ilumina la vida; entonces has recibido<br />

gracia sobre gracia, pues te has acercado<br />

al que es la plenitud de la gracia. Si te has<br />

acercado a Cristo, te has acercado al templo<br />

de la santidad de Dios; y, si le has acogido<br />

por la fe, entonces también tú has nacido esta<br />

noche con Cristo, pues no has nacido ni<br />

de carne ni de sangre, sino de Dios (cfr. Jn<br />

1, 13-16). Tú, hermano mío, alaba y bendice<br />

conmigo al Señor que ha bajado del cielo,<br />

a la Palabra que se hecho carne, pues ha<br />

querido compartir con nosotros nuestra<br />

condición débil y mortal, porque eres de<br />

Cristo y vives en Cristo. Tú alaba al Señor,<br />

porque has conocido su amor. ¿Qué decimos<br />

de Dios? ¿Es nuestra vida una bendición,<br />

un bien decir de Dios?<br />

Si los hombres quieren silenciar a Dios,<br />

habrá que elevar un canto de alabanza para<br />

romper este silencio. Si algunos desean que<br />

Dios no sea adorado en este niño de Belén,<br />

tendremos que repetir incansables que no<br />

hay Omnipotente sino Dios (cfr. CtaO 6-9).<br />

El Evangelio no se puede callar; Jesús recién<br />

nacido en esta noche, hace brotar den-<br />

tro de nosotros los creyentes una fuerza de<br />

fe que nos empuja a vivir el Evangelio, a<br />

guardarlo en el corazón, a anunciarlo también<br />

con la palabra.<br />

Conclusión<br />

Queridos hermanos, ha llegado la plenitud<br />

del tiempo con el nacimiento de la Palabra<br />

encarnada. La creación entera ha entrado<br />

en fiesta, pues ha nacido el Primogénito<br />

de toda criatura y ahora todas las cosas se<br />

hacen nuevas en Cristo. Las voces de los<br />

hombres que tenían un mensaje de parte de<br />

Dios han gritado vislumbrando este momento<br />

del nacimiento del Dios que se hace<br />

hombre. Y si el silencio se hace arduo, Dios<br />

nacerá cada día para invitarte con su Palabra<br />

a seguirle, y para que tu vida encuentre<br />

la lógica del don que se te ha regalado.<br />

Os invito en esta noche santa a no dormir,<br />

a romper el silencio sobre Dios, con<br />

gozo y con capacidad de atraer a otros a este<br />

Dios que es amor, que tanto nos ha amado,<br />

y que nos ha revelado ese amor en el Hijo<br />

que nos ha nacido; os invito a romper el<br />

silencio y a dar una respuesta ardiente de<br />

amor a quien así nos ha amado. Os invito a<br />

que nuestra vida bendiga siempre al Señor.<br />

Os invito a clamar con el pueblo los cantos<br />

de nuestra tierra que hablan del nacimiento<br />

de la Palabra; o a rezar con la Iglesia, que no<br />

se cansa de cantar la gloria de esta noche:<br />

¡Oh admirable intercambio! El Creador del<br />

género humano, tomando cuerpo y alma,<br />

nace de una Virgen, y hecho hombre sin<br />

concurso de varón, nos da parte en su divinidad<br />

(Liturgia de las Horas, antífona de la<br />

octava de Navidad ) .<br />

Alegrémonos y felicitémonos mutuamente<br />

hermanos. Os deseo de corazón una<br />

feliz fiesta de Navidad y que nos acompañe<br />

siempre la bendición del Seráfico Padre.<br />

Roma, 8 de diciembre de 2007,<br />

Solemnidad de la Inmaculada Concepción<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro General<br />

Prot. N. 098445


E SECRETARIA GENERALI<br />

1. Electio extra Capitulum Prov. ss. Petri<br />

et Pauli de Michoacán in Mexico<br />

El Congreso Definitorial de nuestra Provincia<br />

San Pedro y San Pablo de Michoacán,<br />

en México, convocado y celebrado conforme<br />

a Derecho en la Casa Santísima Cruz<br />

de los Milagros, de Santiago de Querétaro,<br />

Qro., y presidido por GÓMEZ MARTÍNEZ FR.<br />

EULALIO, Ministro provincial, el día 15 de<br />

junio de 2007 eligió fuera de Capítulo<br />

para el oficio de Definidor provincial:<br />

RESÉNDIZ REYES FR. ALFONSO<br />

por la renuncia, aceptada, de su predecesor,<br />

Muñoz Gutiérrez Fr. Enrique.<br />

El Definitorio general, en la Sesión del<br />

día 19 de julio de 2007, después de examinar<br />

el Acta auténtica, aprobó esta elección.<br />

Prot. 098120/S273-07<br />

2. Capitulum Intermedium Prov. Assumptionis<br />

BMV in Polonia<br />

Nel Capitolo intermedio della Provincia<br />

dell’Assunzione della Beata Vergine Maria,<br />

in Polonia, regolarmente celebrato secondo<br />

le disposizioni del Diritto, nella Casa di Katowice-Panewniki,<br />

sotto la presidenza di<br />

BIERSOK FR. EZDRASZ, Ministro provinciale,<br />

il giorno 20 giugno sono statti eletti i Definitori<br />

Provinciali:<br />

BAŁDYGA FR. SERGIUSZ<br />

CZURA FR. JÓSEF<br />

GRUBER FR. MANFRED<br />

KAHLERT FR. FILIP<br />

MAJEWSKI FR. KSAWERY.<br />

Queste elezioni sono state ratificate dal<br />

Definitorio generale il 19 luglio 2007.<br />

Prot. 098117/S272-07<br />

3. Electio extra Capitulum Cust. Aut.<br />

Christis Regis in Helvetia<br />

The General Definitory, during its session<br />

of the 19th of July 2007, examined and<br />

approved the Acts of the extra-capitular<br />

elections by the Definitory of the Custody<br />

of Christ the King, in the Switzerland, on<br />

the 2st of July 2007, under the presidency of<br />

ZAHNER BR. PAUL, Custos of the said Custody,<br />

and ratified, in accordance with the<br />

prescriptions of art. 189 of the General<br />

Statutes of the Order the election of JO-<br />

SURAN MARIA BR. MICHAEL as Counselor of<br />

the Custody.<br />

Given in Rome, at the General Curia of<br />

the Order of Friars Minor, on the 19th of July<br />

2007.<br />

Prot. 098128/S279-07<br />

4. Capitulum Prov. S. Michaëlis Arcangeli<br />

in Ucraina<br />

Nel Capitolo della Provincia di San Michele<br />

Arcangelo, in Ucraina, regolarmente<br />

celebrato secondo le disposizioni del Diritto,<br />

presso il Centro Diocesano di Caristas-<br />

Spes, a Zarichany-Zhytomyr, sotto la presidenza<br />

di MAZGAJ FR. STANISŁAW, Visitatore<br />

generale, il giorno 23 maggio 2007 sono<br />

statti eletti<br />

per l’ Ufficio di Ministro provinciale:<br />

KOPYSTERYNSKYY FR. DOBROSLAV<br />

per l’ufficio di Vicario Provinciale:<br />

SHYROKORADIUK FR. SYMON<br />

per l’ufficio di Definitori della Provincia:<br />

BAHINSKYI FR. MYKHAILO<br />

GORAI FR. MYLOSLAV<br />

KHODANISTSKYI FR. RADOSLAV<br />

ZAJĄC FR. NATANAEL.<br />

Queste elezioni sono state ratificate dal<br />

Definitorio generale il 19 luglio 2007.<br />

Prot. 098139 / S285-07<br />

5. Capitulum Prov. Christis Regins in<br />

Canada


462<br />

In the Provincial Chapter of our<br />

Province of Christ the King, in Canada, regularly<br />

celebrated according to the norms of<br />

Canon Law, in the House of Mount St.<br />

Francis Retreat Centre, under the presidency<br />

of the Visitator General, MCLELLAN BR.<br />

DANIEL, the following were elected on the<br />

30th of May 2007<br />

for the office of Minister Provincial:<br />

VAVREK BR. DENNIS<br />

for the office of Vicar Provincial:<br />

LYNCH BR. KEVIN<br />

and for the office of Provincial Definitors:<br />

BURNS FR. BRIAN<br />

CLYNE BR. GERRY<br />

GONSALVES BR. ANTHONY<br />

SMITH BR. PAUL.<br />

The General Definitorium, during its<br />

session of the 20th of July 2007, carefully<br />

examined and approved the election.<br />

Prot. 098158 / S290-07<br />

6. Fund. Thailandiæ electio<br />

The General Definitorium, during its<br />

session of the 18th. July 2007, carefully<br />

studied the results of the consultative vote<br />

of the Friars concerned as well as the report<br />

of the General Delegate, SYUKUR BR.<br />

PASKALIS BRUNO, <strong>OFM</strong>, and elected the<br />

government of the Foundation of Thailand.<br />

Those elected are as follows:<br />

President of the Foundation<br />

MANIPADATH V BR. JOHNSON<br />

Vicar and First Counsellor<br />

CWILKA BR. HONORAT PIOTR<br />

Second Counsellor<br />

PONTUS BR. GREGORIUS.<br />

Therefore, in virtue of this Decree, we<br />

declare the above mentioned elections valid<br />

and ratified.<br />

Prot. 098070/070-07M<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

7. Capitulum intermedium Cust. Terræ<br />

Sanctæ in Israel<br />

Il Capitolo custodiale intermedio della<br />

Custodia di Terra Santa, regolarmente cele-<br />

brato secondo le disposizioni del Diritto,<br />

presieduto da PIZZABALLA FR. PIERBATTI-<br />

STA, Custode di Terra Santa, nel giorno 9<br />

giugno 2007, ha eletto come Discreti:<br />

GEISER FR. GREGOR<br />

JASZTAL FR. DOBROMIR<br />

MACORA FR. ATHANASIUS<br />

MÁRQUEZ FR. NICOLÁS<br />

MISTRIH FR. RASHID<br />

MUSCAT FR. NOEL.<br />

Queste elezioni sono state ratificate dal<br />

Definitorio generale il 4 settembre 2007.<br />

Prot. 098189/081/07M<br />

8. Capitulum Intermedium Prov. Salernitano-Lucanæ<br />

Immaculatæ Conceptionis<br />

BMV in Italia<br />

Nel Capitolo intermedio della Provincia<br />

Salernitano-Lucana dell’Immacolata Concezione,<br />

in Italia, regolarmente celebrato<br />

secondo le disposizioni del Diritto, nel Convento<br />

SS. Trinità in Barinissi, sotto la presidenza<br />

di DI FRANCO FR. MANLIO, Ministro<br />

Provinciale, il giorno 29 giugno 2007 sono<br />

statti eletti i cinque Definitori Provinciali:<br />

BOCHICCHIO FR. EMANUELE<br />

DEL PEZZO FR. PASQUALE<br />

IANDIORIO FR. GIUSEPPE<br />

MARCIGLIANO FR. DOMENICO<br />

RIDOLFI FR. ANTONIO.<br />

Queste elezioni sono state ratificate dal<br />

Definitorio generale il 4 settembre 2007.<br />

Prot. 098222 / S 325-07<br />

9. Capitulum intermedium Prov. Venetæ<br />

S. Antonii Patavini in Italia<br />

Nel Capitolo intermedio della Provincia<br />

Veneta di S. Antonio di Padova in Italia, regolarmente<br />

celebrato secondo le disposizioni<br />

del Diritto, nella Casa di S. Maria di Barbana,<br />

in Grado, sotto la presidenza di MIE-<br />

LE FR. BRUNO, Ministro Provinciale, il<br />

giorno 22 giugno 2007 sono statti eletti i<br />

cinque Definitori Provinciali:<br />

CAVALLI FR. GIAMPAOLO


RANIERO FR. LORENZO<br />

SCABIO FR. ANTONIO<br />

VENARUZZO FR. LORIS<br />

VETRALI FR. TECLE.<br />

Queste elezioni sono state ratificate dal<br />

Definitorio generale il 4 settembre 2007.<br />

Prot. 098248/S342-07<br />

10. Capitulum Cust. Boni Pastoris in<br />

Zimbabua<br />

During the Custodial Chapter of the<br />

Custody of the Good Shepherd in Zimbabwe,<br />

canonically celebrated at the Silviera<br />

House, Tafara, Harare, under the presidency<br />

of Ó LAOIDE BR. CAOIMHÍN, Minister<br />

Provincial of the Province of Ireland, on<br />

which the Custody depends, the following<br />

were elected on the 6th. of August 2007:<br />

for the office of Custos:<br />

MUSARA BR. EMMANUEL<br />

for the office of Councillors:<br />

BANHWA BR. NICHOLAS<br />

JAYA BR. MAXWELL<br />

MAKAMURE BR. TANASIO<br />

O’TOOLE BR. JOSEPH.<br />

The General Definitorium during its session<br />

of the 4th. September 2007, carefully<br />

examined the Acts of these elections and<br />

approved them.<br />

Prot. 098260 / 090/07 M<br />

11. Prov. S. Leopoldi in Austria/Italia<br />

electiones<br />

Auctoritate qua ad normam art. 170 §1<br />

Constitutionum Generalium et art. 119 §1<br />

Statutorum Generalium fungitur, relatione<br />

Delegati generalis audita, Definitorium generale<br />

in congressu die 11 Septembris c.a.<br />

2007 habito, praesidente RODRÍGUEZ CAR-<br />

BALLO FR. IOSEPHO, Ministro generali, novum<br />

regimen ad triennium pro nostra minoritica<br />

Provincia Austriae/Italiæ “Sancti<br />

Leopoldi“ noviter erecta in modo sequenti<br />

elegit:<br />

in Ministrum provincialem:<br />

SCHWARZL FR. RUPERT<br />

E SECRETARIA GENERALI 463<br />

in Vicarium provincialem:<br />

WEGLEITNER FR. GOTTFRIED<br />

in Definitores:<br />

HOPFGARTNER FR. WILLIBALD<br />

MAIER FR. MATTHIAS<br />

PUCHBERGER FR. ALEXANDER<br />

WENIGWIESER FR. FRITZ<br />

ZANKANELLA FR. ULRICH.<br />

Hoc Decretum vim suam exserit a die 21<br />

mensis Octobris huius anni 2007, contrariis<br />

quibuslibet non obstantibus.<br />

Datum Romae, ex Aedibus Curiae generalis Ordinis,<br />

die 12 Septembris anni 2007.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Minister Generalis<br />

FR. ERNEST K. SIEKIERKA, <strong>OFM</strong><br />

Vice Secretarius Generalis<br />

Prot. 098337/S401-07<br />

12. Prov. S. Bernardini Senensis in Austria<br />

suppressio<br />

Definitorium Generale, in sessione diei<br />

11 Septembris a. 2007 regulariter congregatum<br />

sub praesidentia FR. RODRÍGUEZ CAR-<br />

BALLO IOSEPHI, totius Ordinis Fratrum Minorum<br />

Ministri Generalis, ad normam art.<br />

170 §1 CC.GG. decrevit ut nostra minoritica<br />

Provincia Sancti Bernardini Senensis in<br />

Austria a die 21 Octobris c.a. 2007 suppressa<br />

habeatur.<br />

Et ideo praesentis decreti vigore praefatam<br />

minoriticam Provinciam Sancti Bernardini<br />

Senensis in Austria suppressam esse<br />

confirmamus ac declaramus.<br />

Datum Romae, ex Aedibus Curiae Generalis,<br />

die 12 Septembris anni 2007.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Minister Generalis<br />

FR. ERNEST K. SIEKIERKA, <strong>OFM</strong><br />

Vicesecretarius Generalis<br />

Prot. 098334/S398-07<br />

13. Prov. B. Engelberti Kolland in Austria/Italia<br />

suppressio


464 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Definitorium Generale, in sessione diei<br />

11 Septembris a. 2007 regulariter congregatum<br />

sub praesidentia Rodríguez Carballo<br />

Fr. Iosephi, totius Ordinis Fratrum Minorum<br />

Ministri Generalis, ad normam art. 170<br />

§1 CC.GG. decrevit ut nostra minoritica<br />

Provincia Beati Engelberti Kolland, in Austria<br />

et in provincia civili Bulsanensi in Italia<br />

sita, a die 21 Octobris c.a. 2007 suppressa<br />

habeatur. Et ideo praesentis decreti vigore<br />

praefatam minoriticam Provinciam Beati<br />

Engelberti Kolland, in Austria et in provincia<br />

civili Bulsanensi in Italia sitam, suppressam<br />

esse confirmamus ac declaramus.<br />

Datum Romae, ex Aedibus Curiae Generalis,<br />

die 12 Septembris anni 2007.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Minister Generalis<br />

FR. ERNEST K. SIEKIERKA, <strong>OFM</strong><br />

Vicesecretarius Generalis<br />

Prot. 098335/S399-07<br />

14. Prov. S. Leopoldi in Austria erectio<br />

S.P.N. Francisco adhuc vivente, Fratres<br />

Minores ascenderunt vallem Athesinam.<br />

Iuxta annales Fratris Iordani a Iano fratres<br />

iter in Germaniam facientes anno 1221 in<br />

civitate Bauzania aliquod temporis spatium<br />

peregerunt. Dein peregrinaverunt per Tyrolium<br />

ad civitatem Augustanam Vindelicorum.<br />

Ante annum 1225 Fratres Minores<br />

etiam in civitatem Salisburgensem pervenerunt,<br />

ubi Archiepiscopum visitaverunt. Ante<br />

annum vero 1230 fratres, prout ab antiquo<br />

traditur, a Duce Leopoldo VI Vindobonam<br />

vocati sunt, qui terram prope moenias<br />

civitatis praebuit ecclesiae conventuique<br />

aedificandis.<br />

Anno 1235 primum Clarissarum monasterium<br />

in civitate Brixinensi conditum est,<br />

cuius cura pastoralis fratribus minoribus<br />

collata est, qui ibi conventum exstruxerunt.<br />

Petente Imperatore Friderico III ut conventualium<br />

reformarentur conventus, Ioannes<br />

a Capistrano anno 1451 ad Vindobonam<br />

pervenit. Ibi maximis cum fructibus ministerium<br />

praedicationis Verbi Dei explevit et<br />

nonnulla miracula curationis perfecit. Tamquam<br />

primum conventum Fratrum Minorum<br />

Observantiae Conventum S. Theobaldo<br />

dicatum condidit. Exinde anno 1452 ex<br />

conventibus Observantium in Austria et<br />

Bohemia constituta est Vicaria Austriae, ad<br />

quam pertinebant et domus Observantium<br />

in Polonia. Dissensionibus dein inter nationes<br />

ortis, anno 1467 ea Vicaria divisa est in<br />

novas Vicarias Bohemiae, Poloniae et Austriae,<br />

quae Vicaria Austriae postea in Provinciam<br />

“Sancti Bernardini Senensis” erecta<br />

est.<br />

S. Leopoldi Provincia in Tyrolio, anno<br />

1580 ex conventibus antea provinciis Argentinensi<br />

et Austriae pertinentibus tamquam<br />

provincia Observantium fundata est.<br />

Quam dein, 350 annis elapsis, ob rationes<br />

politicas, die 1 martii 1927, dividere oportuit.<br />

Eiusdem enim Provinciae pars meridionalis,<br />

ea nempe, quae comprehendit territorium<br />

post bellum 1914-1918 ditioni Italicae<br />

subiectum, in Commissariatum sui<br />

iuris erecta est. Decreto Ministri Generalis<br />

diei 20 Aprilis 1934 Commissariatus in Provinciam<br />

Ordinis sub titulo: «Provinciae<br />

Bulsanensis S. P. N. Francisci» sedem in civitate<br />

Bauzania habentem canonice erectus<br />

est, cum Provincia “S. Leopoldi” subsistere<br />

peregerit in Austria, nempe in provinciis civilibus<br />

Tyrolii septentrionalis et orientalis,<br />

in Salisburgo, Austria Superiore et Carinthia<br />

cum sede in civitate Oenipontana.<br />

Superatis difficultatibus, quae ad divisionem<br />

Provinciae conduxerant, rerumque<br />

per totam Europam mutatis <strong>ordinis</strong> politici,<br />

oeconomici necnon religiosi adiunctis, petentibus<br />

Definitoriis et Delegati generalis<br />

relatione accepta, Rev.mus Minister Generalis<br />

Iacobus Bini decreto diei 4 Octobris<br />

2001 provincias Bulsanensem et Tyrolii<br />

cum effectu die 23 Novembris 2001 suppressit<br />

et novam Provinciam Beato Engelberto<br />

Kolland dicatam canonice erexit.<br />

Quattuor tandem annis elapsis, pervenit<br />

ad Nos concors petitio Provinciarum<br />

“Sancti Bernardini Senensis” in Austria et<br />

“Beati Engelberti Kolland” in Austria et Italia,<br />

et quidem ad maiorem prosperitatem<br />

utriusque regionis tum Austriae tum provinciae<br />

civilis Bulsanensis in Italia sitae, nec-


non bono communi Ecclesiae et Christifidelium<br />

utilitati, ut memoratae Provinciae in<br />

unam coniungantur.<br />

Actuali statu duarum Provinciarum in<br />

Austria examinato, audito Definitorio generali<br />

eiusque praehabito consensu in congressu<br />

diei 10 mensis Ianuarii 2006, unionem<br />

intra mensem Decembrem anni 2007<br />

earundem Provinciarum decrevimus.<br />

Definitorium generale, visitatione canonica<br />

a Fr. Claudio Gross <strong>OFM</strong>, Delegato<br />

generali, per<strong>acta</strong>, hodiernam condicionem<br />

praefatarum Provinciarum noviter recognovit.<br />

Ideo, audito Definitorio generali eiusque<br />

praehabito consensu in congressu diei 11<br />

Septembris c.a. 2007, auctoritate qua fungimur,<br />

praesentis Decreti vigore, ad normam<br />

can 581 CIC et art. 170 §1 Constitutionum<br />

Generalium, Provinciam Austriae Sancti<br />

Leopoldi erigimus et erectam declaramus<br />

cum sede in Conventu Salisburgi (5010,<br />

Franziskanergasse 5).<br />

Haec quidem erectio secumfert translationem<br />

omnium bonorum temporalium,<br />

mobilium et immobilium itemque iurium et<br />

obligationum duarum Provinciarum suppressarum<br />

ad Provinciam noviter erectam.<br />

Praesentis Decreti validitas a die 21<br />

mensis Octobris 2007 decurret, contrariis<br />

quibuslibet non obstantibus.<br />

Datum Romae, ex Aedibus Curiae generalis<br />

Ordinis, die 12 Septembris anni 2007.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Minister Generalis<br />

FR. ERNEST K. SIEKIERKA, <strong>OFM</strong><br />

Vice Secretarius Generalis<br />

Prot. 098336/S400-07<br />

15. Capitulum Intermedium Prov. S. Familiæ<br />

in Aegypto<br />

Il Capitolo provinciale intermedio della<br />

Provincia della Sacra Famiglia in Egitto, regolarmente<br />

celebrato secondo le disposizioni<br />

del Diritto, in Santa Caterina – Alessandria,<br />

presieduto da AMIN FR. JOSEPH, Ministro<br />

provinciale, nel giorno 7 giugno 2007,<br />

E SECRETARIA GENERALI<br />

ha eletto come Definitori provinciali:<br />

HELMI FR. LUCAS<br />

KAMEL FR. ANTONIO<br />

LABIB FR. KAMAL<br />

ZAKI FR. ADEL.<br />

Queste elezioni sono state ratificate dal<br />

Definitorio generale il 13 settembre 2007.<br />

Prot. 098299/091/07M<br />

16. Capitulum intermedium Prov. S. Salvatoris<br />

in Slovachia<br />

Nel Capitolo intermedio della Provincia<br />

del Santissimo Salvatore, in Slovacchia, celebrato<br />

regolarmente secondo le disposizioni<br />

del Diritto, nella Casa di Bratislava sotto<br />

la presidenza di MIHÁLY FR. JURAJ ANDREJ,<br />

Ministro Provinciale, il giorno 24 maggio<br />

2007, sono statti eletti Definitori Provinciali:<br />

BANKOVIČ FR. ŠTEFAN<br />

KVAKA FR. JEREMIÁŠ DANIEL<br />

BALÁZS FR. JÁN KRSTITEL’ MARIÁN<br />

RACEK FR. MATÚŠ PAVOL.<br />

Queste elezioni sono state ratificate dal<br />

Definitorio generale il 13 settembre 2007.<br />

Prot. 098313/S381-07<br />

465<br />

17. Capitulum Prov. S. Francisci Solano<br />

in Argentina<br />

En el Capítulo de nuestra Provincia de<br />

San Francisco Solano en Argentina, celebrado<br />

regularmente según las disposiciones<br />

del Derecho en la Casa de Retiros del Monasterio<br />

Santa Clara, en la Ciudad de Puán<br />

y presidido por el Visitador General, ROSA-<br />

TI FR. GIANCARLO, el día 22 de septiembre<br />

de 2007, fueron elegidos:<br />

para el Oficio de Ministro Provincial<br />

GUILLERMO PAZ FR. CARLOS<br />

para el Oficio de Vicario Provincial<br />

FLEITAS FR. DANIEL ALEJANDRO<br />

para el Oficio de Definidores Provinciales<br />

BALLARATI FR. JORGE GABRIEL<br />

EQUIZA FR. CLAUDIO DARIO<br />

LARREGAIN FR.JOSÉ ADOLFO


466<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

RIOJA FR. CARLOS HÉCTOR<br />

SICA FR. RUBÉN JESÚS.<br />

El Definitorio General, en la Sesión celebrada<br />

el 24 de septiembre de 2007, después<br />

de examinar las Actas auténticas, aprobó<br />

estas elecciones.<br />

Prot. 098351/S405-07<br />

18. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis<br />

in Brasilia<br />

El día 27 de septiembre de 2007, en el<br />

Capítulo Provincial de nuestra Provincia de<br />

San Francisco de Asís, en Brasil, celebrado<br />

regularmente según las disposiciones del<br />

Derecho en el Convento San Buenaventura,<br />

en Daltro Filho, Municipio de Imigrante,<br />

RS, bajo la Presidencia del Visitador General,<br />

SCHAUERTE FR. ANTONIO, fueron elegidos:<br />

para el Oficio de Ministro Provincial<br />

MÜLLER FR. JOÃO INÁCIO<br />

para el Oficio de Vicario Provincial<br />

GUERRA FR. FLAVIO<br />

para el Oficio de Definidores Provinciales:<br />

FIEL FR. VANDERLEI BATISTA<br />

GUZZON FR. VALDESIR LUÍS<br />

KUMMER FR. BLÁSIO<br />

RHODEN FR. MARINO PEDRO.<br />

El Definitorio General, en la Sesión celebrada<br />

el 5 de noviembre de 2007, después<br />

de examinar las Actas auténticas, aprobó estas<br />

elecciones.<br />

Prot. 098429/S447-07<br />

19. Capitulum Prov. Sancti Spiritus in<br />

Australia<br />

In the Provincial Chapter of our<br />

Province of the Holy Spirit in Australia &<br />

New Zealand, regularly celebrated according<br />

to the norms of Canon Law, under the<br />

presidency of the Visitator General, NAIRN<br />

BR. THOMAS, the following were elected on<br />

the 26th - 28th of September 2007,<br />

for the office of Minister Provincial:<br />

SMITH BR. PAUL<br />

for the office of Vicar Provincial:<br />

CLIFFORD BR. PETER<br />

for the office of Provincial Definitors:<br />

CANTWELL BR. PETER<br />

GHANEM BR. PAUL<br />

MISCAMBLE BR. PHILLIP<br />

WARBURTON BR. JORDAN.<br />

The General Definitorium, during its<br />

session of the 5th of November 2007, carefully<br />

examined and approved the election.<br />

Prot. 098360/S411-07<br />

20. Capitulum Prov. S. MichaëlisArchangeli<br />

in Indonesia<br />

In the Provincial Chapter of our<br />

Province of St. Michael the Archangel, in<br />

Indonesia, regularly celebrated according<br />

to the norms of Canon Law, in the House of<br />

St. Clare, Cipanas, under the presidency of<br />

the Visitator General, VERGEER BR.<br />

THEODORUS, the following were elected on<br />

the 28th of September 2007,<br />

for the office of Minister Provincial:<br />

SYUKUR BR. PASKALIS BRUNO<br />

for the office of Vicar Provincial:<br />

SUNARKO BR. ADRIANUS<br />

for the office of Provincial Definitors:<br />

AMAN BR. PETRUS KANISIUS<br />

MAING BR. GABRIEL<br />

SUKARTANTO BR. STANISLAUS<br />

TUENG BR. LAURENTIUS.<br />

The General Definitorium, during its<br />

session of the 5th of November 2007, carefully<br />

examined and approved the election.<br />

Prot. 098382/S420-07<br />

21. Capitulum Intermedium Prov. Immaculatæ<br />

Conceptionis BMV in USA<br />

In the Provincial Chapter of our<br />

Province of the Immaculate Conception in<br />

USA, regularly celebrated according to the<br />

norms of Canon Law and held on the 2 October<br />

2007, in the Casa Leonori, in Santa<br />

Maria degli Angeli, Italy, under the presidency<br />

of the Minister Provincial, Cam-


pagna Fr. Robert M., the following were<br />

elected for the office of Provincial Definitors:<br />

GINGERICH FR. CHARLES<br />

LORENZO FR. JOSEPH<br />

NARDOIANNI FR. ANTONIO<br />

PAONESSA FR. RALPH<br />

WHEATLEY FR. DENNIS.<br />

The General Definitorium, during its<br />

session of the 5th of November 2007, carefully<br />

examined and approved the election.<br />

Prot. 098403/S431-07<br />

22. Extra Capitulum electio Prov. Assumptionis<br />

BMV in USA<br />

The General Definitory, during its session<br />

of the 5th of November 2007, examined<br />

and approved the Acts of the extra-capitular<br />

elections by the Definitory of the<br />

Province of the Assumption B.V.M. in the<br />

U.S.A, held during an ordinary session in<br />

Marytown Retreat & Conference Center, in<br />

Libertyville, Illinois, on the 28th – 29th of<br />

September 2007, under the presidency of<br />

HOPPE BR. LESLIE J., Minister Provincial,<br />

and ratified, in accordance with the prescriptions<br />

of art. 189 of the General<br />

Statutes of the Order, the election of JANIK<br />

BR. ANTHONY, to the office of Definitor<br />

Provincial.<br />

Given in Rome, at the General Curia of<br />

the Order of Friars Minor, on the 9th of November<br />

2007.<br />

Prot. 098422/S445-07<br />

23. Visitatores generales<br />

– PRADELLA FR. FEDELE, Prov. Pedemontanæ<br />

S. Bonaventuræ, in Italia, pro Prov.<br />

Sardiniæ S. Mariæ Gratiarum, in Italia:<br />

18.07.2007; prot. 097950/S208-07.<br />

– GÓMEZ JIMÉNEZ FR. JAVIER, Prov. B. Juniperi<br />

Serra, in Mexico, pro Prov. Nostræ<br />

Dominæ de Guadalupe, America<br />

Centralis et Panama: 18,07.2007; prot.<br />

097916/191-07.<br />

E SECRETARIA GENERALI<br />

467<br />

– LA NEVE FR. ALDO, Prov. Romanæ Ss.<br />

Petri et Pauli, in Italia, pro Prov. Seraphica<br />

S. Franscisci Assisiensis, in Italia:<br />

21.07.2007; prot. 097795/S117-07.<br />

– MOREIRA PEREIRA FARIA FR. JOSÉ MA-<br />

RIA, Prov. Ss. Martyrum Marochiensium,<br />

in Portugallia, pro Prov. Cust. Aut.<br />

S. Claræ, in Mozambico: 23.07.2007;<br />

prot. 098102/073-07M.<br />

– GIACOMETTI FR. LUIGI, Prov. Seraphicæ<br />

S. Francisci Assisiensi, in Italia, pro<br />

Prov. Sicilia ss. Nominis Iesu, in Italia:<br />

21.07.2007; prot. 097905/S183-07.<br />

– MCGRATH FR. AIDAN, Prov. Hiberniæ, in<br />

Hibernia, pro Prov. Nostræ Dominæ Reginæ<br />

Pacis, in Africa Meridionalis:<br />

08.09.2007; prot. 098141/M075-07.<br />

– MISCAMBLE FR. PHILLIP, Prov. Sancti<br />

Spiritus, in Australia, pro Cust, Aut. S.<br />

Francisci Assisiensis, in Papua Nova<br />

Guinea: 13.09.2007; prot. 098312/S380-<br />

07.<br />

– FOLGADO LÓPEZ FR. CARLOS, Prov. S.<br />

Antonii, in Bolivia, pro Prov. S. Michaëlis,<br />

in Argentina: 07.11.2007; prot.<br />

098344/S396-07.<br />

– DELLAZARI FR. INÁCIO, Prov. S. Francsci<br />

Assisiensis, in Brasilia, pro Cust.Aut. Nostræ<br />

Dominæ Septem Gaudiorum, in Brasilia:<br />

07.11.2007; prot. 098394/S27-07.<br />

– WILLIAMS FR. PETER, Prov. Immaculatæ<br />

Concepionis BMV, in Britannia Magna,<br />

pro Prov. S. Barbaræ, USA: 09.11.2007;<br />

prot. 098031/S234-07.<br />

– RODRÍGUEZ RICO FR. GUILLERMO, Prov.<br />

S. Evangelii, in Mexico, Visit. Absistens<br />

pro Prov. S. Fidei, in Colombia:<br />

15.11.2007; prot. 097552/S8-07.<br />

– MASCAREHNAS FR. LOUIS, Cust. Aut. S.<br />

Ioannis Baptistæ, in Pakistan, pro Prov.<br />

Ss. Martyrum Coreanorum, in Corea:<br />

18.12.2007; prot. 098331/S392-07.


468 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

24. Domus suppressae<br />

– Casa religiosa di Amberg, Germania:<br />

05.09.2007; prot. 098265/S362-07.<br />

– Casa religiosa di Bad Tölz, Germania:<br />

05.09.2007; prot. 098264/S361-07.<br />

– Casa S. Francesco, Norimberga, Germania:<br />

05.09.2007; prot. 098266/S363-07.<br />

– Casa religiosa, Freystadt, Germania:<br />

05.09.2007; prot. 05.09.2007; prot.<br />

098270/S366-07.<br />

– Religious of Alverna Friary, Knoxville,<br />

Tennessee, USA: 12.11.2007; prot.<br />

098448/S457-07.<br />

– Casa Santa María de lo Ángeles,<br />

Tecaxic, Messico: 16.11.2007; prot.<br />

098485/S474-07.<br />

– Casa de San Pedro Apóstol, Yacuiba, Bolivia:<br />

17.12.2007; prot. 098528/S499-07.<br />

– Casa religiosa San Leopoldo, Cormons<br />

(GO), Italia: 22.12.2007; prot.<br />

098569/S519-07.<br />

25. Notitiae particulares<br />

1. Affiliazione all’Ordine<br />

– L’Istituto religioso delle “Hermanas Misioneras<br />

Franciscanas de la Juventud”,<br />

fondato da Mons. Fausto Trávez Trávez,<br />

<strong>OFM</strong>, dell’Ecuador, è stato affiliato all’Ordine<br />

con Decreto del Ministro generale:<br />

22.07.2007; prot. 097915/S190-07.<br />

– “The Private Association of Christian<br />

Faithful” e “The Little Brothers of Saint<br />

Francis of Assisi”, approvati dal Card.<br />

Madeiros Umberto e dal Card. Law Bernard<br />

Francis, sono stati affiliati all’Ordine<br />

con Decreto del Ministro generale:<br />

13.11.2007; prot. 098211/S317-07.<br />

2. Commissione “Progetto Cina”<br />

– Il Definitorio generale, nella Sessione<br />

del 18 luglio 2007, ha nominato i Membri<br />

della Commissione per il “Progetto<br />

Cina”: Ha Fr. Joseph (Presidente), Prov.<br />

S. Mariæ Reginæ Sinarum; Jun Jae Fr.<br />

Raymund Shin, Prov. Ss. Martyrum Coreanorum;<br />

Pegoraro Fr. Claudio, Prov.<br />

Venetæ S. Antonii Patavini.<br />

3. DVD per l’VIII centenario dell’Ordine<br />

– Il Definitorio generale, nella Sessione<br />

del 18 luglio 2007, ha nominato Recchia<br />

Fr. Stefano e Perugini Fr. Luigi come referenti<br />

della Curia generale per tenere i<br />

contatti con l’Antoniano di Bologna, incaricato<br />

di pubblicare un DVD in occasione<br />

dell’VIII Centenario dell’Ordine:<br />

18.97.2007; prot. 098061/S253-07.<br />

4. Case dipendenti dal Ministro generale<br />

– Fraternità Missionaria Europea di Palestrina,<br />

Italia. Il Definitorio generale, nella<br />

Sessione del 24 settembre 2007, ha<br />

nominato: Bini Fr. Giacomo, Guardiano;<br />

Iorio Fr. Paul, Vicario, Bertagni Fr. Carlo,<br />

Economo: 25.09.2007; prot. 098355.<br />

– Fraternità dei Penitenzieri di S. Giovanni<br />

in Laterano. Il Definitorio generale,<br />

nella Sessione del 5 Novembre, ha nominato:<br />

Giacomello Fr. Antonio, Guardiano;<br />

Zapanta fr. Gerardo, Vicario;<br />

Corrò Fr. Germano, Economo:<br />

09.11.2007; prot. 098473.<br />

– Collegio S. Isidoro, Roma. Il Definitorio<br />

generale ha nominato Piscitello Fr. Primo,<br />

Prov. Immaculatæ Conceptionis<br />

BMV, USA, Guardiano del Collegio di<br />

S. Isidoro, in Roma, a partire dal 1 novembre<br />

2007: 17.09.2007; prot.<br />

098105/S263-07.<br />

– Casa generale dei Frati Minori, Roma.<br />

Villalobos Avendaño Fr. Oscar Guadalupe,<br />

Prov. Ss. Francisci et Iacobi, Messico,<br />

farà parte della Fraternità di S. Maria Mediatrice<br />

come traduttore per la lingua spagnola<br />

a partire dal 15 febbraio 2008. Fr.<br />

Oscar sostituirà Orduña Ortiz Fr. César<br />

Javier, che ritornerà in Provinca dopo il 15<br />

febbraio 2008: 20.12.2007; prot. 098571.


5. Segretario del Capitolo generale 2009<br />

– Fr. Francesco Patton, Prov. Tridentina S.<br />

Vigilii, Italia, dal Definitorio generale è<br />

stato nominato, nella Sessione del 9 novembre<br />

2007, Segretario del prossimo<br />

Capitolo generale dell’Ordine, che si<br />

terrà ad Assisi dal 23 maggio al 21 giugno<br />

2009: 16.11.2007; prot. 098506.<br />

6. Fondo Giubileo<br />

– Il Definitorio generale, nella Sessione<br />

del 7 novembre 2007, ha nominato<br />

Membri del Consiglio per l’amministrazione<br />

del “Fondo Giubileo”: Copps<br />

Fr. Michael (Inghilterra), Santateresa Fr.<br />

Pedro (Spagna) e O’Connor Fr. John<br />

(USA): 28.11.2007; prot. 098166.<br />

E SECRETARIA GENERALI<br />

469<br />

7. Fondazione San Francesco d’Assisi.<br />

– Il Definitorio generale, nella sessione del<br />

19 luglio 2007, ha eretto la Fondazione<br />

di religione e di culto denominata “Fondazione<br />

San Francesco d’Assisi”, con<br />

sede legale in Via S. Maria Mediatrice<br />

25, in Roma. Inoltre ha approvato lo Statuto<br />

della Fondazione e nominato i<br />

Membri del Consiglio di Amministrazione:<br />

Lati Fr. Giancarlo (Presidente,<br />

Economo generale), Freyer Fr. Johannes<br />

(Vice Presidente), Rettore Magnifico<br />

della PUA; Gutiérrez Rivas Fr. Moisés<br />

(1° Consigliere); Micangeli Fr. Augusto<br />

(2° Consigliere); Muro Aréchiga Fr.<br />

Ignacio Juan (3° Consigliere):<br />

24.12.2007; prot. 098580.


E SECRETARIATU<br />

PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

1. Il 2° Congresso Internazionale dei<br />

Moderatori di Formazione Permanente<br />

<strong>OFM</strong><br />

S. Maria degli Angeli, Domus Pacis, 13-<br />

28.10.2007<br />

1. Cronaca<br />

Il 2° Congresso Internazionale dei Moderatori<br />

di Formazione Permanente dell’Ordine<br />

si è aperto il 13 ottobre a S. Maria<br />

degli Angeli presso la Domus Pacis. Dopo<br />

l’accoglienza e le presentazioni, ha avuto<br />

luogo l’intronizzazione della Parola di Dio.<br />

Il Ministro generale ha salutato l’assemblea<br />

e ha presieduto la Celebrazione eucaristica<br />

d’apertura nella Basilica della Porziuncola,<br />

al termine della quale ha consegnato a ciascuno<br />

dei partecipanti il libro del Vangelo.<br />

Evangelium Observare, era, infatti, il motto<br />

del Congresso.<br />

Introdotta la metodologia dei lavori, Fratel<br />

John De Cruz dei Fratelli delle Scuole<br />

Cristiane ha iniziato il suo servizio di facilitatore<br />

del Congresso, con una riflessione<br />

sull’educazione degli adulti, offrendo diverse<br />

chiavi di lettura del fenomeno e mettendo<br />

in rilievo le resistenze e le barriere<br />

presenti a questo proposito nella crescita individuale<br />

e comunitaria.<br />

Nella prima settimana sono state presentate<br />

le chiavi della Formazione Permanente<br />

da parte di Fr. Juan M. Ilárduia,<br />

<strong>OFM</strong>; Fr. Massimo Fusarelli, <strong>OFM</strong>, ha offerto<br />

il suo contributo su alcune «Mediazioni<br />

per la Formazione Permanente: vivere<br />

il Vangelo ogni giorno e in ogni età della<br />

vita»; Fr. Joseph Rozanzsky, Animatore<br />

generale di GPIC ha presentato non solo<br />

l’impegno di questo Ufficio nella Curia generale,<br />

ma ha anche riflettuto sulle implicazioni<br />

che questo settore ha nella Formazione<br />

Permanente; Fr. Nestor Schwerz, Segretario<br />

generale per l’Evangelizzazione<br />

ha presentato una relazione sulla «Evange-<br />

lizzazione, ambito proprio della Formazione<br />

Permanente a partire dalla persona e dalla<br />

Fraternità»; il prof. Sebastiano Dell’Agli<br />

ha illustrato alcuni «Elementi per un discernimento<br />

spirituale in chiave francescana».<br />

Guidati da queste riflessioni si è, così,<br />

arrivati al cuore del percorso preparatorio<br />

costituito dal tema del Progetto di vita, ampiamente<br />

presentato negli ultimi due giorni<br />

da Fr. Juan M. Illarduia. In modo sia teorico<br />

che pratico i Moderatori hanno, perciò,<br />

potuto avvicinarsi a questo strumento per<br />

l’animazione di una Formazione Permanente<br />

che accompagni processi di trasformazione<br />

comunitaria.<br />

La seconda settimana, dopo il pellegrinaggio<br />

domenicale ai Santuari di Greccio e<br />

di Fontecolombo nella Valle Reatina, è stata<br />

dedicata al lavoro dei Gruppi linguistici e<br />

delle Commissioni, che hanno sintetizzato<br />

il percorso compiuto e lavorato alla rielaborazione<br />

del Documento sulla Formazione<br />

Permanente dell’Ordine, per offrire alla Segreteria<br />

Generale per la Formazione e gli<br />

Studi gli elementi necessari e autorevoli per<br />

completare il lavoro. Lo studio e lo scambio,<br />

l’elaborazione e la consegna di questo<br />

lavoro sono stati contrassegnati da una intensità<br />

speciale, che ha manifestato il coinvolgimento<br />

di tutti.<br />

I momenti di preghiera nei gruppi linguistici,<br />

in assemblea e nei Santuari francescani<br />

hanno accompagnato il cammino più<br />

profondo del Congresso e sono stati presieduti,<br />

tra gli altri, dal Ministro e dal Vicario<br />

generale, dal Vice Segretario Generale per<br />

la Formazione e gli Studi, dal Moderatore<br />

generale per le Missioni, dal Ministro provinciale<br />

di Assisi, dal Ministro provinciale<br />

di Toscana, dall’Assistente generale dell’OFS.<br />

Accanto a questi momenti vi sono<br />

stati quelli in cui lo scambio fraterno e lo<br />

stare insieme hanno permesso di unire i partecipanti<br />

in un solo grande gruppo, metten-


472<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

do in evidenza la ricchezza delle lingue,<br />

culture e provenienze più diverse.<br />

Al termine del Congresso il 27 ottobre,<br />

l’Assemblea ha discusso la Bozza del nuovo<br />

Documento sulla Formazione Permanente,<br />

preparato dal gruppo di redazione.<br />

Per novanta minuti si è potuto dialogare e<br />

dare suggerimenti in vista della redazione<br />

del testo. Al termine di questo intenso<br />

scambio, Fr. Massimo ha chiesto un’approvazione<br />

generale del testo e di poterne affidare<br />

la redazione finale alla Segreteria generale<br />

per la Formazione e gli Studi.<br />

L’Assemblea ha dato il suo assenso con un<br />

applauso di conferma e, dopo la pausa, ha<br />

accolto il Ministro generale e il suo Definitorio,<br />

giunti per condividere l’ultima tappa<br />

del Congresso. Dopo la lettura e la breve discussione<br />

della Bozza del Messaggio finale<br />

del Congresso a tutti i Frati dell’Ordine, il<br />

Ministro generale e i Definitori hanno salutato<br />

i Congressisti. Il Ministro ha, quindi,<br />

offerto una breve riflessione sulla Formazione<br />

Permanente come un cammino per<br />

giungere ad essere se stessi. Al termine, è<br />

seguito un animato dialogo dei Moderatori<br />

con il Definitorio.<br />

Nel pomeriggio i Definitori hanno incontrato<br />

i Moderatori delle rispettive Conferenze.<br />

Dopo la cena, tutti si sono recati al Vescovado<br />

di Assisi per la Veglia di preghiera,<br />

presieduta dal Vescovo di Assisi che ha accolto<br />

i Congressisti con molta cortesia e ha<br />

rivolto loro parole molto sentite sullo spirito<br />

ecclesiale di S. Francesco proprio nel<br />

luogo in cui il santo si spogliò dinanzi al padre<br />

e al Vescovo Guido II. Un breve pellegrinaggio<br />

alla luce dei flambeaux, accompagnando<br />

l’icona dell’Albero della santità<br />

serafica, ha condotto il Definitorio generale,<br />

i Congressisti e tutti i Frati convenuti per<br />

l’occasione, alla Basilica di S. Chiara. Qui<br />

il Ministro generale ha rivolto agli astanti<br />

un discorso per l’apertura della terza tappa<br />

di preparazione alla celebrazione della grazia<br />

delle Origini nel 2009. La rinnovazione<br />

della Professione da parte di tutti i Frati presenti<br />

ha costituito il culmine della Veglia,<br />

dell’intensa giornata e, idealmente, di tutto<br />

il Congresso!<br />

La mattina dell’ultimo giorno del Congresso,<br />

il 28 ottobre, ci si è riuniti per la lettura<br />

e l’approvazione del Messaggio finale<br />

ai Frati dell’Ordine. Il testo, emendato secondo<br />

i suggerimenti del giorno precedente,<br />

è stato accolto e approvato all’unanimità.<br />

Fr. Massimo Fusarelli ha offerto, poi,<br />

una lettura sintetica del percorso del Congresso,<br />

soprattutto in vista del futuro, e ha<br />

indicato alcune “finestre aperte”, perché il<br />

Congresso continui il suo cammino di verifica<br />

e di azione rinnovato nel cammino dei<br />

Frati e delle Entità.<br />

Sono seguite la lettura della valutazione<br />

fatta dai Congressisti e, infine, la lista dei<br />

ringraziamenti e dei saluti. La solenne Concelebrazione<br />

eucaristica nella Basilica di S.<br />

Maria degli Angeli, presieduta dal Ministro<br />

generale, attorniato dal Ministro provinciale<br />

di Assisi, dai membri della Segreteria generale<br />

per la Formazione e gli Studi, dal Definitorio<br />

e da tutti i Congressisti, ha concluso<br />

con un profondo rendimento di grazie al<br />

Signore i lavori. La Fraternità della Porziuncola<br />

ha, quindi, invitato tutti i Frati al<br />

pranzo festivo nel grande refettorio, per un<br />

ultimo momento di gioiosa agape.<br />

A laude di Cristo e del suo servo Francesco.<br />

Amen!<br />

FR. MASSIMO FUSARELLI<br />

2. Homilía de apertura del Ministro<br />

General<br />

Asís 14 de octubre 2007<br />

EVANGELIUM OBSERVARE!<br />

2Re 5, 14-17; Sal 97<br />

2Tim 2, 8-13; Lc 17, 11-19<br />

Queridos hermanos:<br />

El Señor os dé la paz.<br />

Con esta solemne Eucaristía iniciamos<br />

oficialmente el II Congreso Internacional<br />

de Moderadores de Formación Permanente<br />

<strong>OFM</strong>. Reitero mi fraterna bienvenida a todos<br />

vosotros, mis queridos hermanos, a la<br />

Porciúncula, la casa común de todos los<br />

Hermanos Menores, por ser casa de la Madre,<br />

la cuna de la Orden, y el lugar más que-


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 473<br />

rido por nuestro hermano y padre Francisco.<br />

Expreso también mi gratitud a la Secretaría<br />

general para la Formación y los Estudios<br />

por la organización de este encuentro y<br />

por todo lo que hace en favor de la Formación<br />

inicial y permanente.<br />

En cuanto lámpara, la Palabra de Dios<br />

está llamada a iluminar nuestro camino de<br />

creyentes y también de Hermanos Menores.<br />

En este contexto, me parece importante señalar<br />

que el texto del Evangelio que hemos<br />

proclamado es profundamente dinámico.<br />

Este dinamismo se expresa principalmente<br />

a través de los diez verbos de movimiento<br />

que encontramos en el relato. Un relato que<br />

no habla de posibilidades, sino de la realidad<br />

de lo imposible. La salvación, que es<br />

imposible para el hombre, es ofrecida gratuitamente<br />

por Jesús a los diez leprosos, a<br />

toda la humanidad pecadora, representada<br />

en ellos. Lo que es imposible para el hombre,<br />

no lo es para Dios (cfr. Lc 28, 27). Una<br />

sola cosa es necesaria para obtener que lo<br />

imposible se haga realidad, para obtener la<br />

salvación: encontrar a quien tiene poder para<br />

curarnos de la lepra, es decir, de la situación<br />

de pecado y de muerte, que nos mantiene<br />

lejos de la comunidad de los vivos<br />

(cfr. Lv 13, 45ss).<br />

No basta ser curados, es necesario llegar<br />

a quien es la fuente de tal curación. Sólo la<br />

relación íntima y profunda con la fuente de<br />

agua viva, con el Señor, puede llevarnos a<br />

sentirnos salvados, y a vivir como tales. La<br />

confesión de fe del leproso, que postrado en<br />

tierra da gracias en alta voz a Jesús después<br />

de la curación, así como la de Naamán, que<br />

confiesa haber sido curado por el poder del<br />

Dios de Israel: “Ahora sé –dice Naamán-,<br />

que no hay Dios en toda la tierra sino en Israel”,<br />

son claros ejemplos de esta salvación<br />

asumida, gustada y celebrada. La salvación<br />

es ofrecida gratuitamente a todos, pero no<br />

todos la acogen, y, como consecuencia, no<br />

todos la pueden gustar y celebrar.<br />

Pero lo que resulta extraño en el texto es<br />

que al único que vuelve a dar gracias, Jesús<br />

le pide cuenta de los otros nueve: ¿dónde<br />

están los otros nueve que han sido curados?<br />

(cfr. Lc 17, 17). Quien se siente salvado es<br />

llamado a la misión, a comunicar a todos la<br />

buena noticia, a fin de que todos vean la salvación<br />

de nuestro Dios (Salmo responsorial),<br />

abran los ojos y vean, vuelvan, glorifiquen<br />

a Dios, adoren al Señor y hagan fiesta<br />

con él: “Aclamad al Señor toda la tierra,<br />

gritad, exultad con cantos de gloria” (cfr.<br />

Sal 97). Quien ha sido salvado y gusta la<br />

salvación no puede desentenderse de los<br />

otros nueve que no la han visto. No puede<br />

decir como Caín: “¿Soy yo acaso responsable<br />

de mi hermano?” (Gn 4, 9). Como Pablo,<br />

el que ha sido salvado ha de hacer todo<br />

lo posible a fin que todos puedan alcanzar<br />

la salvación que está en Cristo Jesús (2Tim<br />

2, 10).<br />

Queridos hermanos y hermanas: La fe se<br />

mide por la capacidad de comprender y reconocer<br />

lo que Dios realiza en nosotros, por<br />

nosotros y en torno a nosotros. Por otra parte,<br />

la fe comporta asumir como misión el<br />

hacer partícipes a cuantos nos rodean del<br />

don recibido. La experiencia de la vida como<br />

don, en relación con Dios y con los demás,<br />

y no sólo como un derecho, nos llevará<br />

a vivir la vida en constante actitud de gratitud.<br />

No somos lo que hoy se llama “self<br />

made man”. Desde una visión de fe no podemos<br />

decir que somos “autosuficientes”.<br />

Somos don, llamados a ser don. Es bueno<br />

que tomemos conciencia de lo que se nos<br />

debe, pero es necesario que al mismo tiempo<br />

tomemos conciencia de lo que debemos.<br />

En mi tierra se suele decir que con demasiada<br />

frecuencia nos olvidamos del paraguas<br />

apenas cesa la lluvia o de la cuchara apenas<br />

termina la comida. No podemos ser ingratos,<br />

no podemos acordarnos del Señor sólo<br />

cuando le necesitamos.<br />

Pero esta gratitud comporta una doble<br />

responsabilidad: hacia uno mismo y hacia<br />

los demás. La responsabilidad hacia uno<br />

mismo exige desarrollar los dones que del<br />

Señor hemos recibido, a comenzar por el<br />

don de la fe. No podemos cubrir los dones<br />

del Señor con el polvo de la costumbre o del<br />

aburrimiento. La responsabilidad hacia los<br />

demás nos ha de llevar a sentirnos misioneros,<br />

anunciadores, primero con la vida y<br />

luego con las palabras, de las maravillas<br />

que el Señor opera en nosotros. El discípulo<br />

se siente llamado a desarrollar los talen-


474 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

tos recibidos y, al mismo tiempo, se siente<br />

llamado a ser misionero. Y siempre gozosos:<br />

“Cantad al Señor un cántico nuevo...”,<br />

nos invitaba el Salmista (Sal 97, 1). El agradecimiento<br />

que el Señor espera de nosotros<br />

es el aprecio, nuestro abrirnos a la sorpresa,<br />

a la alegría, a la alabanza, a la celebración<br />

de sus prodigios, contrariamente a la impresión<br />

de muchos creyentes que parecen estar<br />

participando en los funerales de los dones<br />

de Dios.<br />

Estamos iniciando la celebración del II<br />

Congreso Internacional de Moderadores de<br />

Formación Permanente de la Orden de los<br />

Hermanos Menores. Un momento fuerte en<br />

el camino de renovación que la Orden ha<br />

iniciado hace ya años con la publicación de<br />

las nuevas Constituciones Generales y con<br />

los diversos encuentros y documentos que<br />

han marcado nuestro itinerario postconciliar;<br />

una renovación que encuentra en la<br />

Formación permanente su eje transversal.<br />

Sin ella, en efecto, no se puede hablar de renovación<br />

personal ni institucional; sin ella<br />

no se puede hablar de fidelidad creativa a<br />

nuestra vocación y misión. En el contexto<br />

de las lecturas que hemos escuchado bien<br />

podemos decir que la formación permanente,<br />

en cuanto proceso de conversión, tal y<br />

como la definen nuestros documentos y los<br />

documentos de la Iglesia, no es sino un proceso<br />

que nos lleve a reavivar el don de Dios<br />

en nosotros, como dice el Apóstol; un proceso<br />

que nos lleve a hacer fructificar los dones<br />

que hemos recibido, desarrollando, “de<br />

un modo armónico”, nuestras “dotes físicas,<br />

psíquicas, morales e intelectuales”<br />

(RFF 45), y, de este modo, podamos alcanzar,<br />

en fraternidad, la madurez humana,<br />

cristiana y franciscana (cfr. CCGG 39). En<br />

este sentido bien podemos decir que la formación<br />

permanente nos ayuda a vivir ya<br />

hoy la gracia del futuro.<br />

Que el Señor, por intercesión de la Virgen<br />

hecha iglesia y del padre san Francisco,<br />

nos conceda Evangelium observare, pasión<br />

y compromiso personal y fraterno por la<br />

formación permanente, para que no nos paremos<br />

en la nostalgia del pasado y en la parálisis<br />

de un presente, que no logramos<br />

comprender plenamente, ni vivir con la pa-<br />

sión que exige el poder abrazar el futuro<br />

con esperanza (cf. NMI 1).<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro general<br />

3. Omelia del Ministro generale in occasione<br />

della veglia di preghiera<br />

Assisi, Basilica di santa Chiara, 27.102007<br />

IN CAMMINO<br />

Carissimi fratelli,<br />

il Signore vi dia pace.<br />

Abbiamo iniziato la nostra Veglia di preghiera<br />

con un pellegrinaggio dall’antica<br />

cattedrale di Santa Maria, luogo dello spogliamento<br />

di Francesco davanti al Vescovo<br />

di Assisi (cf. 3Comp 20), alla Basilica di<br />

Santa Chiara, davanti al Crocifisso di San<br />

Damiano, il crocifisso che parlò a Francesco<br />

nei primi passi della sua conversione alla<br />

vita evangelica, invitandolo a riparare la<br />

Chiesa che minacciava rovina (cf. 2Cel 10).<br />

Sono veramente contento di questa iniziativa,<br />

poiché questo pellegrinaggio ci offre<br />

una bella immagine di ciò che è la formazione<br />

permanente, ed è quindi il modo<br />

migliore per concludere il II Congresso Internazionale<br />

dei Moderatori di formazione<br />

permanente dell’Ordine dei Frati Minori<br />

che si è svolto a Santa Maria degli Angeli,<br />

presso la Porziuncola, in questi giorni.<br />

La formazione permanente: un cammino<br />

di conversione<br />

La formazione permanente, infatti, si<br />

presenta come un cammino di conversione,<br />

che inizia con lo spogliamento di se stessi, e<br />

che, partendo dalla contemplazione del Cristo<br />

povero e crocifisso, ci porta a vivere sine<br />

proprio, nell’adesione totale a Cristo e<br />

nell’identificazione piena con Lui. Questo è<br />

il cammino seguito da Francesco e di quanti<br />

formano parte del frondoso albero della<br />

santità dell’Ordine. Questo deve essere il<br />

nostro cammino.<br />

Un cammino lento e faticoso. Cammino<br />

lento e faticoso, poiché si concluderà soltanto<br />

quando ciascuno di noi sarà tutto di


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

Cristo, tutto per Cristo, tutto in Cristo.<br />

Cammino lento e faticoso, poiché dura tutta<br />

la vita, dalla prima chiamata alla visita di<br />

sorella morte corporale (cf. RFF 107), con<br />

le inevitabili difficoltà di chi desidera essere<br />

fedele al proposito che ha abbracciato il<br />

giorno della sua professione (cf. VC 70).<br />

Cammino lento e faticoso, poiché lenta e faticosa<br />

è l’assimilazione dei sentimenti di<br />

Cristo verso il Padre, obbiettivo ultimo della<br />

formazione (cf. VC 65). Cammino lento<br />

e faticoso, poiché non risulta semplice né<br />

facile spogliarsi al punto di poter dire con<br />

Francesco: D’ora in poi dirò ‘Padre mio<br />

che sei nei cieli’ (cf. 3Comp 20).<br />

Soltanto dopo la morte si potrà dire anche<br />

di noi, per pura misericordia, quanto<br />

Francesco disse dei Protomartiri dell’Ordine:<br />

Adesso è un vero frate minore. Fintantoché<br />

non giunge questo momento, siamo in<br />

formazione, siamo pellegrini verso<br />

l’identificazione con Cristo povero e crocifisso.<br />

È mantenendoci in cammino, nella vicinanza<br />

alla realtà storica, ascoltando la Parola<br />

e traducendola immediatamente nella<br />

vita di ogni giorno (cf. Il Signore ci parla<br />

lungo il cammino = Spc 11), che avremo<br />

una migliore comprensione della nostra vocazione<br />

e missione (cf. Spc 10).<br />

La vita evangelica che abbiamo professato<br />

ci spinge a non fermarci mai, a mantenerci<br />

sempre in marcia, a sentirci pellegrini<br />

e forestieri (cf. Rb 6, 2; Test 24), in costante<br />

ricerca della nostra identità, e quindi ad essere<br />

sempre “mendicanti di senso” (Spc 6)<br />

per progredire dal bene al meglio, e attualizzare<br />

il nostro carisma di pari passo con le<br />

sfide del cambiamento d’epoca che stiamo<br />

vivendo (cf. Spc 1). Senza questa attitudine<br />

non c’è formazione permanente e senza formazione<br />

permanente non ci sarà mai un vero<br />

e profondo rinnovamento della nostra vita<br />

e missione, obbiettivo ultimo del progetto<br />

La grazia degli origini con il quale ci<br />

prepariamo a celebrare gli 800 anni della<br />

fondazione del nostro Ordine.<br />

In cammino verso il 2009<br />

Mendicanti di senso (cf. Spc 6), dal<br />

2006, noi Frati Minori, ci siamo messi in<br />

cammino verso il 2009, anno giubilare per<br />

475<br />

quanti hanno abbracciato la forma di vita rivelata<br />

dall’Altissimo a Francesco 800 anni<br />

fa (cf. Test 14). Nel 2006 anche noi davanti<br />

al Crocifisso di San Damiano, ci siamo domandati<br />

come Francesco, “Signore, cosa<br />

vuoi che io faccia?” (TC 6) e, anche: “che<br />

cosa dobbiamo fare, fratelli?” (At 2,37).<br />

Era l’anno in cui facevamo memoria della<br />

conversione di Francesco e che nel nostro<br />

pellegrinaggio giubilare ci chiamava al discernimento,<br />

chiave del futuro, per poter vivere<br />

in “fedeltà creativa” (cf. VC 13) e rispondere,<br />

con lucidità e audacia, alle sfide<br />

del nostro tempo (cf. Signore vi dia pace =<br />

Sdp 6), in modo da essere “noi stessi, segni<br />

leggibili di vita per un mondo assetato di<br />

nuovi cieli e nuova terra (cf Sdp 7), e “segni,<br />

umili e semplici, di quella stella che<br />

continua a brillare in mezzo alla notte dei<br />

popoli” (Spc 9).<br />

Nel 2007 ci siamo interrogati sul nostro<br />

progetto di vita, e animati dalla risposta di<br />

Francesco dopo l’ascolto del Vangelo alla<br />

Porziuncola –“questo voglio questo chiedo,<br />

questo bramo di fare con tutto il cuore!”<br />

(1Cel 22) –, abbiamo tentato di ricuperare<br />

la centralità del Vangelo nella nostra vita,<br />

insieme alla Regola, “libro della vita, speranza<br />

di salvezza, midollo del Vangelo”<br />

(2Cel 208).<br />

In questo anno, abbiamo preso coscienza<br />

che soltanto mettendo il Vangelo al centro<br />

del nostro progetto di vita, potremmo ricuperare<br />

la poesia, la bellezza e l’incanto degli<br />

origini (Spc 14). D’altra parte questo anno<br />

ci ha aiutato ad essere più coscienti di<br />

prima che la Regola, in quanto libro aperto<br />

e non concluso, deve essere completato nella<br />

nostra fedeltà quotidiana a Dio e al mondo<br />

(cf. Spc 8). La centralità del Vangelo e<br />

della Regola nella nostra vita, saranno la<br />

prova della nostra volontà decisa di seguire<br />

Cristo più da vicino (cf. CCGG 5, 1).<br />

Con questo proposito arriviamo adesso<br />

alla terza tappa del nostro pellegrinaggio,<br />

che in questi due prossimi anni (2008-<br />

2009) ci porterà a celebrare il dono della<br />

vocazione.<br />

Per noi, celebrare significa, secondo il<br />

programma indicato da Giovanni Paolo II<br />

all’inizio del III millennio: fare memoria


476 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

grata del passato, abbracciare il futuro con<br />

speranza, vivendo il presente con passione<br />

(cf. Novo millennio ineunte =NMI 1)<br />

Ricordare con gratitudine il passato ci<br />

porterà, innanzitutto, a fare memoria e a rivivere<br />

il passaggio del Signore nella nostra<br />

vita; ci porterà a riascoltare quel “seguimi!”<br />

che un giorno ci cambiò la vita e ci pose alla<br />

sequela di Gesù, e a rivivere il nostro proposito,<br />

mantenendolo sempre giovane ed<br />

attuale. Fare memoria del passato deve portarci<br />

a conoscere e ammirare la schiera innumerevole<br />

di tanti nostri fratelli e sorelle<br />

che, avendo vissuto la stessa forma di vita<br />

che noi abbiamo professato, hanno raggiunto<br />

la santità. In questo modo siamo chiamati<br />

a vedere la santità come la dinamica determinante<br />

e intrinseca della nostra vita e<br />

missione: “Questa è la volontà di Dio, la vostra<br />

santificazione” (1Ts 4, 3). Se questo è il<br />

progetto di Dio su ciascuno di noi, sarebbe<br />

un controsenso accontentarci di una vita<br />

mediocre, vissuta con etica minimalista e<br />

con religiosità superficiale. In questo anno<br />

siamo chiamati a proporci e proporre con<br />

convinzione “l’alto grado” della “vita cristiana<br />

ordinaria”, la santità (cf. NMI 30-31).<br />

Abbracciare il futuro con speranza, per<br />

diventare profezia di futuro ( cf. NMI 3), deve<br />

portarci ad essere sentinelle del mattino<br />

(cf. Is 21, 11ss), ad essere vigilanti, con gli<br />

occhi puntati sul futuro (cf. VC 110), ad assumere<br />

il futuro come il tempo dello Spirito,<br />

e a mantenere vivi i sogni, fondati nella<br />

promessa che il Signore è con noi, a non rinunciare<br />

agli ideali, poiché anche se, come<br />

le stelle, mai li raggiungeremo, ci orientano<br />

nel camino. Abbracciare il futuro con speranza<br />

è incompatibile con la stanchezza, la<br />

rassegnazione e la nostalgia, come pure è<br />

incompatibile con un realismo che ci paralizza<br />

e ci impedisce di camminare. Però<br />

questo sguardo verso il futuro, a cui ci spinge<br />

lo Spirito (cf. VC 110), esige da noi di vivere<br />

il presente con vera passione, la passione<br />

del “primo amore”, la passione che un<br />

giorno, più o meno lontano, ci portò a lasciare<br />

tutto per seguire Gesù, come frati minori,<br />

la passione che nasce dall’aver incontrato<br />

il Signore, il tutto, il bene, il sommo<br />

bene, la bellezza, la ricchezza a sufficienza<br />

(cf. LodAl), e si alimenta costantemente<br />

dell’incontro con lui nella preghiera, nella<br />

fraternità, nella missione.<br />

Per noi, celebrare significa, anche, restituire<br />

con la vita e le parole quanto dal Signore<br />

e dagli altri abbiamo ricevuto, coscienti<br />

che “nulla ci appartiene, tutto è un dono ricevuto<br />

chiamato ad essere condiviso e restituito”<br />

(Spc 20). Ci sentiamo chiamati a vivere<br />

la logica del dono che ci porta alla totale adesione<br />

a Cristo (cf. Spc 25), e alla consegna<br />

gratuita, a uscire da noi stessi per andare incontro<br />

all’ altro, al diverso (cf. Spc 22).<br />

Per noi, celebrare significa essere sempre<br />

lieti nel Signore (Fil 4, 4), benedire il<br />

Padre delle misericordie (cf. TestC 5) che ci<br />

ha “predestinato, eletto e benedetto con<br />

ogni benedizione spirituale, nei cieli, in<br />

Cristo”(Ef 1, 3), e, senza merito alcuno, ci<br />

ha rivelato i segreti del Regno (cf. Mt 11,<br />

25). Per noi, celebrare significa essere grati<br />

e cantare il nostro “magnificat”, perché il<br />

Signore, guardando la nostra miseria (cf. Lc<br />

1, 48), non ci abbandona, ma continua a<br />

guardarci con amore (cf. Mc 18, 21), e a rinnovare<br />

costantemente la sua chiamata a seguirlo<br />

(cf. Gv 21, 19). Per noi, celebrare significa<br />

fare della nostra vita quotidiana<br />

un’eucaristia, una festa, e in questo modo<br />

poter dire al mondo che siamo felici<br />

d’essere Frati Minori.<br />

Cari fratelli, in cammino verso il 2009,<br />

celebriamo l’amore di Dio che ci ha chiamato<br />

ad essere Frati Minori e comunichiamo<br />

a quanti si faranno presenti nel nostro<br />

cammino la bellezza di seguire Cristo. Sia<br />

questo l’impegno che assumiamo oggi, tutti,<br />

all’inizio di questa terza tappa giubilare<br />

verso la grazia delle origini.<br />

In questa terza tappa di preparazione alla<br />

celebrazione dell’VIII Centenario della<br />

fondazione del nostro Ordine, per poter gustare<br />

la grazia degli origini, preghiamo:<br />

Signore Gesù, il solo Santo,<br />

apri il nostro cuore<br />

alla pienezza dell’ amore,<br />

mettici sul cammino delle beatitudini,<br />

donaci la grazia di essere santi.<br />

Signore Gesù, Maestro buono,<br />

insegnaci la via da seguire<br />

in questo cambiamento epocale;


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

riempi il nostro cuore di gratitudine<br />

per tutto il bene che hai fatto<br />

nella nostra Fraternità e in noi stessi,<br />

fa che sappiamo fare festa, stupiti<br />

dal tuo amore e delle tue meraviglie.<br />

Signore Gesù, vero Amico,<br />

donaci occhi dallo sguardo penetrante,<br />

per scrutare nella notte,<br />

donaci la sapienza che nasce<br />

dalla tua amicizia, per saper<br />

discernere quanto viene da te,<br />

donaci coraggio per testimoniare<br />

davanti agli uomini, nostri fratelli,<br />

la bellezza di seguirti.<br />

Signore Gesù, unico Salvatore,<br />

viene in aiuto alla nostra fragilità,<br />

perché non ci scoraggiamo<br />

nei momenti difficili,<br />

donaci la semplicità della colomba,<br />

per andare tra la gente,<br />

e l’ astuzia del serpente<br />

per non essere del mondo,<br />

guardaci con amore,<br />

anche quando ti rinneghiamo.<br />

Altissimo, onnipotente e buon Signore,<br />

ti ringraziamo perché ci hai pensato,<br />

creato, e chiamato alla vita francescana,<br />

ti benediciamo perché mantieni vivo<br />

in noi il proposito di seguirti da vicino,<br />

ti lodiamo perché, come per Francesco,<br />

ci hai dato la grazia di scopriti<br />

come il vero tesoro della nostra vita.<br />

A te la lode, la benedizione e ogni onore.<br />

Amen.<br />

FR. JOSÉ RODRIGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

4. Comunicación del Ministro general<br />

S. Maria degli Angeli, Domus Pacis,<br />

27.10.2007<br />

LA FORMACIÓN PERMANENTE<br />

UN CAMINO<br />

PARA LLEGAR A SER YO MISMO<br />

Al final de este II Congreso Internacional<br />

para Moderadores de Formación Permanente,<br />

que por la metodología elegida<br />

bien se puede llamar “taller”, me alegra po-<br />

477<br />

der compartir con vosotros algunas reflexiones<br />

sobre el tema que nos ocupa: La Formación<br />

Permanente (= FP).<br />

En esta comunicación no pretendo ofrecer<br />

nuevas pistas, a las que seguramente ya<br />

habéis pensado en estos días. Tampoco pretendo<br />

hacer una síntesis de lo que habéis<br />

tratado durante el Congreso que mañana<br />

concluiremos. Sólo deseo reafirmar algunos<br />

aspectos que podrían ayudarnos a asumir<br />

con mayor fuerza y entusiasmo el desafío<br />

que nos lanza hoy la FP y de los que<br />

ciertamente yo estoy profundamente convencido.<br />

Hacia una definición de FP<br />

Se han dado muchas definiciones de FP.<br />

También en este Congreso. Todas ellas me<br />

parecen acertadas y todas, unas más que<br />

otras, señalan aspectos que hay que tener<br />

presente a la hora de programar y de asumir<br />

un camino de FP. Pero antes de definir la FP<br />

quiero acercarme, desde distintas perspectivas,<br />

a la realidad de FP.<br />

FP: Un tema de gran actualidad. De<br />

ella, en efecto, depende no sólo nuestro futuro,<br />

lo cual ya justificaría que le dedicásemos<br />

gran atención, sino también nuestro<br />

presente como consagrados y Hermanos<br />

Menores. Y no sólo está en juego nuestro<br />

presente y nuestro futuro sino que también<br />

está en juego el presente y el futuro de nuestros<br />

candidatos y de los hermanos en formación<br />

inicial, pues, como hemos dicho<br />

muchas veces, la formación permanente es<br />

el “humus” de la formación inicial, y sin<br />

aquella no se pueda dar ésta. No podemos<br />

formar sin formarnos. Sin formación permanente,<br />

la formación inicial se reduce a<br />

poner un remiendo nuevo en un vestido viejo,<br />

con todo lo que ello lleva consigo.<br />

FP: Un camino de toda la vida. La formación<br />

es siempre permanente. La formación<br />

ha de acompañar al religioso y al franciscano<br />

durante toda la existencia si de verdad<br />

quiere consagrarse totalmente a Dios.<br />

La formación es camino de toda la vida por<br />

la sencilla razón que en el orden de la fe y<br />

del amor –y la vida consagrada y franciscana<br />

es constitutivamente cuestión de fe y de<br />

amor-, nada se adquiere de una vez para


478 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

siempre. Todo depende de la opción que se<br />

atribuye al cotidiano de la vida y de la orientación<br />

profunda que se determina más allá de<br />

cualquier preocupación formalista. La vida<br />

consagrada y franciscana conoce también la<br />

insidia de la mediocridad espiritual, del aburguesamiento<br />

y de la mentalidad consumística.<br />

Es urgente repensar la formación permanente<br />

como respuesta a los retos y desafíos<br />

que la misma vida nos pone hoy.<br />

FP: una tarea difícil. La FP es una tarea<br />

difícil porque la tiene muchísimo que ver<br />

con la vida, es más, la FP es la vida misma,<br />

y la vida es muy compleja. La FP, como<br />

bien sabemos, no puede reducirse a cursos,<br />

por el simple hecho de que no es un simple<br />

aggiornamento, y, menos todavía, un adoctrinamiento.<br />

Tampoco es una simple capacitación<br />

profesional, aunque ésta haga parte<br />

de la FP. La FP tiene como objetivo último<br />

la conversión –la FP es un camino de<br />

conversión-, transformación de toda la persona,<br />

y sabemos, por experiencia propia, lo<br />

difícil que todo ello resulta.<br />

FP: una tarea siempre pendiente. Casi<br />

nadie niega la necesidad de la FP, pero son<br />

muchos lo que se resisten a asumirla como<br />

elemento dinamizador de la propia vida. No<br />

desconozco los esfuerzos que se han hecho<br />

en este campo, pero tampoco hemos de desconocer<br />

las grandes resistencias que todavía<br />

hoy se dan. Unos porque no han entendido<br />

lo que realmente es FP, y la reducen a<br />

una dimensión de la persona. Muchos porque<br />

tienen miedo a lo que la FP comporta:<br />

situarse en actitud constante de cambia, y<br />

por ello prefieren quedarse en la tierra de la<br />

esclavitud a asumir el riesgo de la libertad;<br />

prefieren las cebollas de la esclavitud, al<br />

maná de la libertad.<br />

FP: una tarea urgente. Si el discerniendo<br />

es necesario en estos momentos más que<br />

en otros, para no dejarnos llevar de la mediocridad<br />

y de la rutina, la FP es una mediación<br />

insustituible en todo proceso de discernimiento,<br />

para captar las nuevas realidades<br />

en un mundo en constante mutación, y proponer,<br />

con unos métodos y lenguaje renovados,<br />

el Evangelio a los hombres y mujeres<br />

de hoy. Sin FP no puede darse la fidelidad<br />

creativa. La FP es el reto entre los que<br />

más cualificarán nuestro futuro. Es un frente<br />

siempre abierto que solicita caminos nuevos<br />

de búsqueda y de realización para favorecer<br />

la cualidad de vida. La FP no es un optional:<br />

es una exigencia y una urgencia a la<br />

vez.<br />

Hecho estos subrayados, pienso que la<br />

FP bien se puede definir como: la disponibilidad<br />

activa e inteligente de quien se deja<br />

formar por la vida y para toda la vida, y de<br />

este modo puede llegar a ser él mismo y seguir<br />

a Cristo más de cerca, según la forma<br />

de vida franciscana, anunciado el Evangelio<br />

en el mundo de hoy. Su condición es<br />

pues la docilidad, es decir: la actitud interior<br />

de quien, libre en el corazón y la mente,<br />

aprende a aprender de la vida, y, sin renunciar<br />

a lo que él quiere ser y a la propia<br />

realización, se abre al proyecto que el Señor<br />

tiene sobre él. La docilidad es la libertad del<br />

sujeto de dejarse tocar/educar por la vida,<br />

por los otros, por cada situación existencial<br />

y por la experiencia. Pero además esta docilidad<br />

no puede ser pasiva, sino activa, que<br />

lleve a asumir la responsabilidad que lleva<br />

consigo el que cada uno es el primer responsable<br />

de la propia formación, la mirada<br />

positiva del otro y del mundo que lo rodea,<br />

la libertad interior para asumir los fragmentos<br />

de verdad y de belleza en torno a uno, y<br />

la capacidad de relacionarse con la alteridad,<br />

en actitud de interacción fecunda. Es lo<br />

que alguno llama docibilitas.<br />

La FP supone asumir muchos de los lugares<br />

propios de la FP. Quien se siente en<br />

FP sabe aprender de Dios, el verdadero autor<br />

de la formación, de su Palabra y de su<br />

misterio, de la liturgia que celebra y de la riqueza<br />

del carisma que abrazó por la profesión.<br />

Pero quien se siente en FP sabe aprender,<br />

también, de los otros, de cada hermano,<br />

santo o menos santo, de la gente, de los pobres,<br />

en cada momento de la vida y en cada<br />

servicio que presta, en el éxito y en el fracaso,<br />

de joven, adulto o anciano, cuando está<br />

sano y cuando está enfermo.<br />

Se hace necesario, por tanto, superar la<br />

concepción demasiado intelectualista de<br />

FP, casi como se tratase de refrescar constantemente<br />

ideas, prospectivas teológicas,<br />

aggioramentos culturales. Cierto que la FP


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

es también eso, pero no es sólo, ni fundamentalmente,<br />

eso. En la FP es necesario dar<br />

peso formativo al Esfahrung, a lo cotidiano,<br />

a la experiencia de cada día, rica de historia<br />

y de relaciones, en el ámbito de la trasfiguración.<br />

Siento que el valor de la experiencia<br />

es fundamental en todo el proceso de FP,<br />

siempre que esté animada por un inteligente<br />

proyecto de experiencia de valores. De<br />

hecho la experiencia acrítica podría ser<br />

fragmentada y despistar en la construcción<br />

lineal de la persona.<br />

Otro elemento esencial en la FP es asumir<br />

un itinerario de identificación que lleve<br />

a la persona, en palabras de Heidegger, de<br />

la condición de un ser anónimo, disperso, e<br />

impersonal, a la condición de ser él mismo<br />

abierto a la relación, responsable y proyectual,<br />

del paso del se hace, se piensa, se dice,<br />

se cree…, al hago, pienso, digo, creo.. La<br />

FP se convierte, de este modo, en un proceso<br />

de autenticación del sujeto que pasa de<br />

ser ninguno, a ser él mismo. La FP es un<br />

proceso a través del cual se va construyendo<br />

la propia identidad, lo que significa distanciarse<br />

progresivamente del “he sentido<br />

decir”, de la teoría…, para proyectarme hacia<br />

adelante, consciente de la propia vocación<br />

a la vida y de una respuesta personal,<br />

única e irrepetible. Se trata de asumir la responsabilidad<br />

de ser yo mismo, de decir “fiat<br />

mihi”, un fiat itinerante, histórico y nunca<br />

acabado. Sólo entonces aprender de los<br />

otros no se torna despersonalizante o alienante.<br />

Motivaciones para la FP<br />

A este punto hemos de preguntarnos,<br />

¿cuáles son las motivaciones que empujan<br />

a los distintos Institutos para dar prioridad a<br />

la FP? Enumeremos algunas.<br />

Motivaciones psicoanalíticas<br />

El hombre “es una posibilidad, su ser es<br />

un poder ser” decía Victor Emil Frankl. El<br />

hombre no se resuelve jamás en su actualidad.<br />

Podríamos decir que ser hombre no<br />

quiere decir “ser-actualmente”, sino “serfacultativamente”<br />

(facultas = posibilidad).<br />

El futuro tira del presente y del pasado. La<br />

Formación Permanente es un llegar a ser.<br />

479<br />

Actividad permanente de la vida es encontrar<br />

una tarea, sentir la concreta responsabilidad<br />

de frente a una posibilidad que nos desafía;<br />

cuanto más sintamos fuerte el sentido<br />

de realizarnos, más significado adquirirá la<br />

vida y más necesidad sentiremos de la FP.<br />

Motivaciones socio-culturales<br />

A veces tenemos una imagen de la vida<br />

demasiado lineal (nacimiento, juventud,<br />

madurez – tiempo del trabajo y misión,<br />

tiempo de la jubilación, senectud); pero algunas<br />

tendencias de nuestra sociedad nos<br />

invitan a repensar este esquema rígido. La<br />

nuestra, es una sociedad que nos impone la<br />

imagen de hombres no acabados, que no<br />

han llegado a su meta; una imagen en la que<br />

la vida no se ve ya como un apagarse gradual,<br />

sino como un recurso a valorizar continuamente.<br />

Otro desafío es la post-modernidad como<br />

tempestad cultural que alcanza nuestras<br />

certezas y las desbarata, obligándonos a<br />

volver a encontrar sentido a nuestra concepción<br />

del mundo y a nuestras opciones<br />

(“mendicantes de sentido”). La postmodernidad<br />

nos ha traído una cultura débil (pensamiento,<br />

ética, relativismo, individualismo),<br />

una “revolución silenciosa”, como la<br />

llama Ronald Inglehart, que en gran parte<br />

sólo se preocupa de “estar bien con uno<br />

mismo”, según la lógica del individualismo.<br />

Existe un individualismo utilitario fundado<br />

sobre el trabajo, atento a evaluar riesgos<br />

y posibilidades de éxito, que subordina<br />

sentimientos y exigencias a otros intereses<br />

prácticos. Por otra parte existe un individualismo<br />

expresivo, que no niega la búsqueda<br />

de éxito pero que concede mayor espacio<br />

a las varias experiencias que la vida<br />

permite y a los gozos y placeres. Ambas tipologías<br />

subrayan el absoluto del individualismo.<br />

La vida es como un adaptarse a<br />

las situaciones, con independencia de absoluto<br />

(sistemas de sentido fijos, valores,...).<br />

También en la vida religiosa se observa esta<br />

tendencia a plantearse individualísticamente<br />

la vida, concentrándola en el “estar<br />

bien”, o sea sobre la satisfacción personal,<br />

o a la libertad absoluta de elección y el rechazo<br />

de todo tipo de responsabilidad o


480 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

compromiso que no coincida con la realización<br />

personal.<br />

Si queremos responder adecuadamente a<br />

estos desafíos no podemos prescindir de la<br />

FP. Sin ella o nos descolgaremos del tren de<br />

la vida o apuntaremos a cualquier “moda”,<br />

aunque no tenga nada que ver con nuestras<br />

opciones más esenciales.<br />

Motivaciones de antropología cristiana<br />

La obediencia vocacional que nos empuja<br />

a volver a partir desde Cristo es el “más<br />

allá”, respecto a la autorrealización individualística.<br />

La creación de nuestra identidad<br />

es un itinerario hasta tener la estatura de<br />

Cristo. Nosotros estamos siempre en estado<br />

de gestación y sufrimos los dolores del parto,<br />

gemimos interiormente hasta la adopción<br />

de hijos. La categoría teológica de la esperanza<br />

es aquella que nos legitima el pensar<br />

nuestra vida como un eskaton que tiene que<br />

realizarse. Nosotros somos un ya y un no todavía,<br />

una hermosa definición de FP.<br />

Fidelidad creativa al carisma<br />

El carisma es una realidad viva que aún<br />

cuando surge en un tiempo y en unas condiciones<br />

determinadas, está llamado a perdurar<br />

a lo largo del tiempo y a concretarse en<br />

la vida de cada Hermano Menor. Para ello<br />

necesita una constante actualización en el<br />

ámbito de principios y una constante actualización<br />

en el ámbito existencial en la vida<br />

de cuantos profesan este carisma. Todo ello<br />

exige FP.<br />

Hacia un proyecto de FP<br />

La FP no puede improvisarse ni dejarse<br />

a la iniciativa de cada uno, aunque la responsabilidad<br />

principal sea de cada uno.<br />

Creo necesario articular bien los proyectos<br />

de FP a distintos niveles: de la Orden, de cada<br />

Provincia o Custodia, de cada Casa y cada<br />

Hermano.<br />

En el nivel de Fraternidad universal, lo<br />

principal es que los hermanos se den cuenta<br />

que la Orden intenta, a través de sus órganos<br />

institucionales, colocarse en una lógica<br />

de FP, en cuanto a los valores o a los<br />

objetivos de fondo, y en cuanto a la praxis o<br />

los objetivos específicos. La misión de la<br />

Orden en este sentido es ardua, pues no puede<br />

ahorrar energía alguna a fin de que todos<br />

se sientan vinculados a dichos objetivos y<br />

no los asuman como un optional, dejado a<br />

la iniciativa de cada uno. Se trata, por tanto,<br />

de promover una mentalidad y pedir una<br />

praxis de formación permanente a través de<br />

los instrumentos de animación que posee:<br />

visitas, cartas, comisiones, propuesta de un<br />

proyecto concreto para toda la Orden para<br />

un determinado momento, visitas fraternas<br />

o canónicas, pedir evaluaciones…<br />

En el nivel provincial o regional es donde<br />

se deben concretizar y adaptar a las situaciones<br />

concretas las indicaciones de la<br />

Orden, necesariamente generales. Es en la<br />

Provincia o región donde se debe elaborar,<br />

propiamente hablando, un Proyecto de FP,<br />

así como la organización de actividades extraordinarias,<br />

las propuestas de iniciativas<br />

periódicas, que estén en línea con el Proyecto<br />

general de la Orden, interpretado según<br />

las exigencias y posibilidades locales.<br />

Aquí deben involucrarse todos los hermanos<br />

de la Provincia o de la región.<br />

El nivel local o fraterno es fundamental,<br />

pues, como ya quedó dicho, es la fraternidad<br />

el “locus” originario de la FP y es la vida<br />

ordinaria el “modus” principal de la FP.<br />

La FP ha de restituir a la fraternidad su papel<br />

natural educativo/formativo, y pide al<br />

primer responsable, el guardián, de poner<br />

toda atención para que la fraternidad interprete<br />

este papel, involucrando plenamente a<br />

todos sus miembros. Hay que contar con todos<br />

y todos han de sentirse implicados en el<br />

proyecto de FP. Es responsabilidad principal<br />

del guardián promover y activar todos<br />

los instrumentos y momentos comunitarios<br />

a través de los cuales una fraternidad vive<br />

de hecho y pone en práctica su ministerialidad<br />

formativa. El compartir profundo, tal<br />

como lo indicó el Capítulo general extraordinario<br />

con la “Metodología de Emaús”, es<br />

elemento esencial en todo este camino.<br />

Si la formación permanente es derecho y<br />

deber de cada uno, nada ni nadie puede sustituir<br />

el compromiso responsable de cada<br />

persona en su propio crecimiento. Ninguno<br />

puede hacer por el otro el camino que supone<br />

la FP; camino que parte de una convic-


ción profunda a nivel personal: sentirse<br />

siempre novicio, por toda la vida, y que supone,<br />

también, ir madurando la actitud de<br />

discípulo, siempre en escucha atenta del<br />

Maestro, en libertad interior (docibilitas).<br />

En definitiva: toca a cada uno buscar los<br />

instrumentos que más le ayuden a crecer<br />

como persona, sirviéndose, por supuesto,<br />

de aquellos que la Orden, la Provincia y la<br />

fraternidad local ponen a su disposición.<br />

Además de articular bien todas estas mediaciones,<br />

un proyecto de FP ha de tener en<br />

cuenta el ritmo del tiempo y de las distintas<br />

estaciones de la vida. El ritmo del tiempo:<br />

ritmo cotidiano, ritmo mensual y ritmo<br />

anual. El ritmo de las distintas estaciones de<br />

la vida: primeros años de plena inserción en<br />

la actividad apostólica, la estación en que se<br />

suele presentar el riesgo de la rutina y de la<br />

desilusión, la estación de la edad madura, y<br />

la estación de la edad avanzada.<br />

Conclusión<br />

Creo que no es erróneo pensar que la FP<br />

es la gran oportunidad que el Señor pone a<br />

nuestra disposición para crecer y transformarnos.<br />

Creo que no es erróneo pensar que<br />

Dios ha puesto en nosotros un incipit para<br />

caminar hacia el perficere. La FP es un camino<br />

para llegar a ser hombres auténticos,<br />

siguiendo a Jesús, y dejándonos plasmar<br />

por los acontecimientos de la vida y de los<br />

hermanos que caminan con nosotros. Pongamos<br />

manos a la obra. Es maravilloso sentirse<br />

copartícipes en la obra de la creación<br />

de nosotros mismos y en la obra de la creación<br />

de los demás.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro general<br />

5. Final Message<br />

E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

EVANGELIUM OBSERVARE<br />

Dear Brothers,<br />

We, the Moderators of Ongoing Formation,<br />

have gathered over recent days in Assisi<br />

for our II International Congress. We<br />

come from all the Entities of the Order and,<br />

481<br />

from the very beginning, had the joy of<br />

sensing the beauty of a fraternity which embraces<br />

every race, language and culture.<br />

These days, passed in a serene and joyful<br />

climate, have been a real process of Ongoing<br />

Formation in which we have been<br />

helped to improve the quality of our fraternal<br />

relationships, to appreciate the importance<br />

of the Community Life Project for our<br />

fraternal life and to focus our attention on<br />

the need for continuous personal growth so<br />

that our life may be always full of significance<br />

for us, for the Friars with whom we<br />

live and for all those we meet in the ministry<br />

we carry out daily.<br />

It became evident that the identification<br />

of suitable keys and means which would facilitate<br />

our progress was an urgent task. We<br />

hope, therefore, that the new Document on<br />

Ongoing Formation, the result of what<br />

emerged, may be a useful instrument and a<br />

valid help so that we all may bring the indications<br />

found there down to the practical<br />

levels of our realities.<br />

The rewriting of this Document, the previous<br />

edition was that of 1995, was not only<br />

motivated by the need to take into account<br />

the many things which emerged from<br />

our reflections as an Order during the last<br />

fifteen years, but also from our awareness<br />

of the changes in the historical-cultural situation<br />

in which we live and the need for a<br />

corresponding rethink of our style of life.<br />

In drawing up the Document we sought<br />

to propose a vision of non-departmentalised<br />

ongoing formation, but rather one which<br />

would help to bring unity into our life. We,<br />

therefore, held that it was important to integrate<br />

some fundamental areas of our<br />

charism, such as the spirit of prayer and devotion,<br />

fraternity, evangelisation and mission,<br />

the commitment to justice, peace and<br />

the integrity of creation, dialogue, collaboration<br />

with the laity, etc., into the Document.<br />

At the beginning of this third stage of<br />

preparation for the celebration of the VIII<br />

Centenary of the foundation of the Order,<br />

we wish to entrust this Message to you,<br />

Brothers, to you older men and to you who<br />

are ill, so that you may face this delicate


482 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

moment of your existence with faith and, in<br />

this way, continue to be our teachers of life;<br />

to you younger Friars and you who have undertaken<br />

the way of Francis, so that you<br />

may always keep your enthusiasm alive and<br />

help us to face the future with courage; to<br />

you of a mature age, so that you may know<br />

how to remain always open to the challenges<br />

and changes which life calls on us to<br />

face. We also greet the Friars who live in<br />

situations of tension and difficulty in various<br />

parts of the planet, thus giving witness<br />

to the Gospel.<br />

We return to our Provinces and Custodies<br />

with a desire in our hearts to communicate<br />

all that the Lord has given us to live<br />

during these days to you. At the end of this<br />

time, a spontaneous desire is born within us<br />

to give thanks for the gift of our vocation<br />

and for the wonders that the Lord does in<br />

each one of us and in our fraternities.<br />

May the Lord give you peace!<br />

2. Saluto del Ministro generale per<br />

l’apertura dell’Anno Accademico<br />

2007-2008<br />

Roma, PUA, 19.10.2007<br />

Rettore Magnifico,<br />

Autorità accademiche,<br />

Professori e Officiali,<br />

Studenti e Studentesse,<br />

Cortesi ospiti e amici,<br />

il Signore vi dia pace.<br />

L’inaugurazione dell’anno accademico è<br />

un’occasione privilegiata per riflettere insieme<br />

sulle finalità e sul ruolo della nostra<br />

Università francescana che si colloca, con<br />

una sua identità ben precisa, nel panorama<br />

sia delle altre Università e istituzioni accademiche<br />

presenti in Roma e nel mondo, sia<br />

dei numerosi centri di studio appartenenti a<br />

vario titolo all’Ordine dei Frati Minori e alla<br />

grande famiglia francescana.<br />

1. Sono passati quasi tre anni da quando<br />

il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, di<br />

venerata memoria, ha concesso al Pontificio<br />

Ateneo Antonianum il titolo di “Università”.<br />

Questo fatto ha segnato una svolta<br />

epocale nella storia del nostro centro acca-<br />

demico e ha dato nuovi impulsi all’attività<br />

scientifica, orientandola decisamente verso<br />

la realizzazione di un obiettivo di primaria<br />

importanza qual è quello di aprirsi con sempre<br />

maggior convinzione all’universalità<br />

della vita e del mondo in cui viviamo. Questo<br />

obiettivo, che rappresenta nello stesso<br />

tempo una sfida di alto profilo culturale,<br />

formativo e apostolico, comporta un confronto<br />

rigoroso con una molteplicità di fenomeni<br />

che configurano i diversi areopaghi<br />

e ambiti nei quali oggi la nostra Università<br />

è chiamata ad operare. Mi riferisco in modo<br />

particolare alla globalizzazione, al dialogo<br />

ecumenico, con le culture e le religioni, alla<br />

nuova evangelizzazione, al compito missionario<br />

tipico del carisma francescano, alla<br />

promozione della giustizia, della pace e<br />

della dignità della persona umana, alla salvaguardia<br />

dell’integrità del creato, all’impegno<br />

ininterrotto per collaborare alla crescita<br />

del Regno di Dio come servi di Cristo<br />

Gesù e annunciatori del suo Vangelo.<br />

In un mondo sempre più globalizzato, gli<br />

orizzonti sono in continua, rapida espansione;<br />

non ci sono più limiti di territorio, di spazio<br />

e di tempo. Nello stesso tempo, però, c’è<br />

il rischio, non indifferente, che la visione della<br />

vita umana venga mortificata da obiettivi a<br />

senso unico quali, per esempio, l’assolutizzazione<br />

della dimensione economica, a scapito<br />

di aspetti essenziali della vita, tra cui, in<br />

primo luogo, la dimensione etica e la dimensione<br />

spirituale. Insomma, la globalizzazione<br />

porta con sé il rischio di una disumanizzazione<br />

del nostro pianeta, che influisce negativamente,<br />

per forza di cose, anche sulla<br />

solidarietà con il creato. È necessario allora<br />

avere un atteggiamento critico autentico,<br />

pervaso dalla sapienza cristiana, per essere in<br />

grado di elaborare una proposta culturale incisiva,<br />

capace di indirizzare l’intelligenza, la<br />

volontà, la sensibilità e l’interesse verso i valori<br />

veramente essenziali e duraturi, che appartengono<br />

alla vocazione soprannaturale di<br />

ogni essere umano, vocazione inscritta da<br />

Dio nel progetto della creazione affidato alla<br />

mediazione rivelatrice e salvifica del Signore<br />

Gesù Cristo.<br />

Questo atteggiamento autenticamente<br />

critico e sapienziale rientra a pieno titolo tra


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

i compiti formativi che la nostra Università<br />

è chiamata a perseguire: si tratta quindi di<br />

prendere coscienza, ancora una volta, del<br />

fatto che l’educazione è un elemento essenziale<br />

della missione della Chiesa (cfr. Vita<br />

consecrata, n. 96). Per quanto compete alla<br />

nostra Università, tale principio va attuato<br />

attingendo, tra l’altro, al patrimonio della<br />

scuola e della tradizione francescana, che<br />

offre una proposta valida ancora oggi, sia<br />

per il metodo che per i contenuti. Logicamente,<br />

questo patrimonio non va solo conservato<br />

e trasmesso, ma va anche arricchito<br />

e innovato con il contributo di una riflessione<br />

scientifica solida, aperta ad accogliere le<br />

sfide della globalizzazione e sollecita nel<br />

dare risposte adeguate alle molteplici domande<br />

di senso che vengono poste da ogni<br />

parte e nelle situazioni più svariate.<br />

Sotto questo profilo, la nostra Università<br />

rappresenta un luogo e un laboratorio privilegiato<br />

di incontro, di dialogo e di condivisione,<br />

in ragione anche del suo carattere internazionale,<br />

che deve essere promosso e<br />

valorizzato come si conviene.<br />

L’internazionalità è rappresentata, in primo<br />

luogo, dalla presenza di docenti e studenti<br />

provenienti da tutto il mondo. Questo<br />

fatto, però, preso da solo, non crea automaticamente<br />

uno spirito aperto all’ universalità,<br />

in armonia e in conformità con la migliore<br />

tradizione francescana. Ciò che si richiede<br />

è l’impegno a dare spazio e voce alle<br />

molteplici diversità culturali nello spirito<br />

dell’ascolto e dell’accoglienza che sanno<br />

creare l’armonia, la comunione e l’unità<br />

proprio attraverso l’incontro tra le diversità<br />

apportatrici di ricchezza umana e spirituale.<br />

È necessario, quindi, incrementare continuamente<br />

lo scambio, fatto con rispetto e<br />

cortesia, di esperienze e di sapere, nella<br />

convinzione che non si tratta di un mero<br />

esercizio accademico, ma di un’opzione<br />

formativa indispensabile per elaborare una<br />

rilettura della fede e del Vangelo capace di<br />

diventare messaggio udibile e credibile, attuale<br />

e convincente per gli uomini e le donne<br />

del nostro tempo.<br />

L’apertura a una universalità dai confini<br />

sempre più ampi è motivata anche dal fatto<br />

che la nostra Università si compone di varie<br />

483<br />

entità sparse in tutto il mondo: oltre alla sede<br />

principale a Roma, abbiamo la Facoltà di<br />

Scienze bibliche e Archeologia a Gerusalemme,<br />

l’Istituto di Studi Ecumenici a Venezia,<br />

l’Istituto Teologico aggregato di<br />

Murcia, con la nuova specializzazione in<br />

teologia fondamentale, i numerosi studi affiliati<br />

presenti in vari continenti, tra cui<br />

quello di Petropolis, in Brasile, dove si sta<br />

elaborando il progetto di un curricolo per la<br />

teologia dell’evangelizzazione. Al riguardo<br />

dell’universalità vorrei sottolineare, infine,<br />

che, grazie alla Pontificia Università Antonianum,<br />

l’Ordine dei Frati Minori mette a<br />

disposizione un centro accademico dove<br />

già da alcuni decenni si fa esperienza di una<br />

feconda collaborazione interfrancescana.<br />

2. I compiti e le finalità sin qui tratteggiati<br />

attorno al dato della “universalità”<br />

chiamano in causa, come ho già accennato,<br />

l’impegno a crescere nella sapienza cristiana<br />

attraverso un itinerario formativo integrale.<br />

A tale riguardo, è il caso di sottolineare<br />

due aspetti fondamentali della vita<br />

universitaria. Intendo riferirmi, in primo<br />

luogo, al rapporto fecondo e reciproco tra<br />

vita spirituale e vita intellettuale, tra studio<br />

e contemplazione, tra l’acquisizione della<br />

dottrina e la pratica della santità. In secondo<br />

luogo, desidero richiamare la vostra attenzione<br />

sull’esperienza che si fa e che si<br />

ha, come docenti o come studenti, della<br />

passione per la Verità che salva. Addentrarsi<br />

nella ricerca della Verità, percorrere la<br />

strada che conduce fino alla sua fonte inesauribile,<br />

essere attirati e illuminati dal suo<br />

splendore. Percepire lo splendore, e, quindi,<br />

l’armonia, il fascino e la bellezza della<br />

Verità! Sono esperienze e traguardi di grande<br />

valore.<br />

Ma se si va in cerca della Verità ciò accade<br />

perché, in ultima analisi, si è già afferrati,<br />

posseduti da essa. Pertanto, studiare significa<br />

anche lasciarsi conquistare e possedere<br />

ogni giorno dalla Verità che salva. Per<br />

questa ragione, all’attività intellettuale vanno<br />

riconosciuti, a pieno titolo, i tratti specifici<br />

di una vocazione. Mi riferisco precisamente<br />

alla chiamata, all’invito rivolto dal<br />

Signore Gesù, con la cooperazione dello<br />

Spirito Santo. «Se rimanete fedeli alla mia


484 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete<br />

la verità e a verità vi farà liberi» (Gv<br />

8,31-32). Nelle battute iniziali del sermone<br />

Christus unus magister, San Bonaventura<br />

scrive: «Uno solo è il vostro maestro, il Cristo,<br />

dice Matteo al capitolo ventitreesimo.<br />

Queste parole esprimono chiaramente qual<br />

è il principio sorgivo dell’illuminazione conoscitiva,<br />

cioè il Cristo che – come è detto<br />

nel primo capitolo della lettera agli Ebrei – è<br />

irradiazione della gloria del Padre e impronta<br />

della sua sostanza e sostiene tutto con la<br />

potenza della sua parola; è lui l’origine di<br />

ogni sapienza, come si dice nel primo capitolo<br />

dell’Ecclesiastico: la fonte della sapienza<br />

è la Parola di Dio nei cieli. Cristo stesso è<br />

allora fonte di ogni giusta conoscenza. Egli<br />

infatti è la via, la verità e la vita, come è<br />

scritto nel capitolo decimoquarto di Giovanni»<br />

(Christus unus magister, 1).<br />

Così, stando alla scuola e alla sequela di<br />

Gesù Cristo Via, Verità e Vita, la dedizione<br />

allo studio e alla ricerca diventa un’avventura<br />

veramente appassionante e appagante,<br />

perché in lui «sono nascosti tutti i tesori della<br />

sapienza e della scienza» (Col 2,3). Da<br />

lui conosciamo e in lui sperimentiamo la<br />

Verità, la Vita, la Bontà e la Bellezza che<br />

Dio ha donato e dona alle sue creature e all’umanità.<br />

Inevitabilmente, nel portare<br />

avanti l’avventura dello studio e della ricerca<br />

si incontrano una prova da affrontare,<br />

una porta stretta da attraversare; si scopre<br />

quanto sia importante fare spazio, nello stile<br />

di una conversione permanente, al “novum”<br />

che viene dall’amore per la scienza e<br />

dal desiderio della sapienza. «Questa ricerca<br />

della Vita, della Verità e del Bene – ho<br />

scritto nella lettera sugli studi del 13 giugno<br />

2005: Il sapore della parola. La vocazione<br />

intellettuale dei Frati Minori oggi – è un<br />

movimento permanente che ci rende itineranti,<br />

senza nulla di propria. La ricerca<br />

scientifica cerca di stabilire i risultati ottenuti,<br />

mentre ne mette in evidenza il carattere<br />

relativo e spinge ad andare sempre più<br />

lontano. Non ci si può fermare in ciò che si<br />

conosce già. Colui che cerca non ha dove<br />

posare il capo. Alla fine chi ricerca è preso<br />

per mano dall’oggetto che studia e condotto<br />

verso nuovi orizzonti della vita e della<br />

verità. Il Beato Giovanni Duns Scoto ci dice:<br />

“Nel cammino del genere umano la conoscenza<br />

della verità è sempre in crescita”»<br />

(pag. 26).<br />

L’anelito incessante verso la Vita, la Verità,<br />

il Bene e la Bellezza si coniuga, senza<br />

soluzione di continuità, con l’esigenza di andare<br />

all’essenziale: nel perseguire questo<br />

obiettivo si rivela di grande utilità<br />

l’attenzione alla metodologia inscritta nella<br />

vicenda dei discepoli di Emmaus. Questa<br />

metodologia è stata raccomandata dal Capitolo<br />

generale Straordinario che l’Ordine dei<br />

Frati minori ha celebrato nell’autunno dell’anno<br />

scorso in preparazione all’ottavo centenario<br />

della sua fondazione che sarà commemorato<br />

nel 2009, in coincidenza con<br />

l’approvazione, da parte di Innocenzo III,<br />

della nostra Regola e vita. Nel documento<br />

finale: Il Signore ci parla lungo il cammino,<br />

la metodologia in questione viene descritta<br />

in questi termini: «…i discepoli, che iniziano<br />

il cammino come mendicanti di senso,<br />

rompono il silenzio per aprire il dialogo. Imparano<br />

a interpretare la propria vita e le proprie<br />

esperienze a partire dalle Scritture,<br />

mente il Signore illumina il loro cuore. Fanno<br />

una sosta nel cammino per chiedere a Gesù<br />

di rimanere con loro. Nella sua misericordia,<br />

egli entra nel loro “spazio vitale” e<br />

rimane con loro. Quello che succede dopo è<br />

una comunione fraterna: “Quando fu a tavola<br />

con loro, prese il pane, disse la benedizione,<br />

lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono<br />

loro gli occhi e lo riconobbero”. In seguito<br />

ritornano dai loro compagni e fanno<br />

esperienza di condivisione, prima attraverso<br />

l’ascolto attento e, poi, narrando la vittoria<br />

della vita sulla morte, manifestatasi definitivamente<br />

nella risurrezione di Cristo» (n.44).<br />

Cari fratelli e care sorelle, nel concludere<br />

il mio intervento in occasione dell’inaugurazione<br />

ufficiale dell’anno accademico<br />

2007/2008 voglio dire, innanzitutto, che<br />

dovete essere grati a Dio perché vi concede<br />

il dono di “studiare”: lo studio e la ricerca<br />

sono una grazia e sono fonte di grazia, anche<br />

perché il sapere che si acquisisce come<br />

frutto del proprio lavoro, fecondato dallo<br />

spirito di orazione e devozione, diventa un<br />

bene prezioso e vitale da condividere con


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

gli altri e da donare agli altri. Con questo<br />

sentimento di gratitudine verso Dio, fonte<br />

di ogni bene e di ogni dono perfetto, vi invito<br />

a rendergli grazie con tutto il cuore per<br />

il dono che siete voi gli uni per gli altri, professori,<br />

officiali e studenti, come singoli e<br />

come comunità accademica. Infine, rivolgo<br />

a voi il mio fraterno grazie per quanto avete<br />

fatto finora e per quanto farete nel corso<br />

di quest’anno accademico per il bene e lo<br />

sviluppo della nostra Pontificia Università<br />

Antonianum.<br />

A tutti, e a ciascuno di voi in particolare,<br />

i più fraterni auguri di buon lavoro.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

e Gran Cancelliere<br />

3. Discorso del Ministro generale in occasione<br />

dell’Atto Accademico della<br />

PUA<br />

Roma, 8 novembre 2007<br />

ATTUALITÀ<br />

DELLA DOTTRINA SCOTISTICA<br />

Con questo solenne Atto accademico,<br />

nel suo giorno anniversario, iniziamo la celebrazione<br />

del VII centenario della morte<br />

del Beato Giovanni Duns Scoto, che sarà<br />

commemorato in tutto il mondo con una<br />

ricca serie di eventi culturali, grazie ai quali<br />

sarà possibile approfondirne la conoscenza<br />

della figura, della santità e della dottrina.<br />

Tra le diverse iniziative mi auguro che anche<br />

la nostra Università romana possa organizzare<br />

un “Congresso rassegna”, alla fine<br />

delle celebrazioni centenarie, sul nostro<br />

Dottore Sottile e Mariano o – come amava<br />

chiamarlo Giovanni Paolo II – Dottore dell’Immacolata<br />

(Discorso alla Commissione<br />

Scotista, 16 febbr. 2002, A<strong>OFM</strong> 2002)<br />

Nel 1966, in occasione del VII centenario<br />

della nascita del Beato, alla vigilia del<br />

grande Congresso Scotistico che si stava<br />

preparando ad Oxford ed Edinburgo, P. Costantino<br />

Koser, allora Vicario Generale dell’Ordine,<br />

aveva indirizzato a tutto l’Ordine<br />

Serafico una lettera, in cui sottolineava<br />

485<br />

l’importanza della teologia pratica nel pensiero<br />

di Duns Scoto (A<strong>OFM</strong> 1966). Ritengo<br />

opportuno e giusto che anch’io ne indirizzi<br />

una all’Ordine, per unire la mia voce a quella<br />

di tutta la Famiglia francescana e alle altre<br />

che si leveranno in questa occasione.<br />

Frattanto, in questo breve intervento, mi<br />

preme notare che spesso studi simili sono<br />

affrontati con un tale razionalismo e una tale<br />

sterilità di concetti, da non influire per<br />

nulla e non apportare nessun contributo alla<br />

spiritualità dei credenti e all’attività pastorale<br />

dei ministri della Chiesa.<br />

Duns Scoto, invece, con tutto il suo acume,<br />

si era dedicato allo studio e alla ricerca,<br />

per meglio comprendere ed esporre con la<br />

ragione umana le verità della fede, perché<br />

queste fossero accettabili e praticamente accolte<br />

anche da chi era lontano dalla fede. In<br />

tale fatica egli si richiama a S. Agostino e a<br />

S. Anselmo, che all’assioma “crede ut intelligas”<br />

(credi per poter comprendere), affiancava<br />

«intellige ut credas» (cerca di capire,<br />

per poter credere) (August., Sermones,<br />

sermo 43 c. 7 n. 9, PL 38, 258), perché, come<br />

diceva lo stesso Anselmo: «Negligentia<br />

mihi videtur, si postquam confirmati sumus<br />

in fide, non studemus quod credimus intelligere»<br />

(Mi sembra una negligenza, se dopo<br />

essere stati confermati nella fede, non ci<br />

sforziamo di comprendere con la ragione<br />

quello che crediamo) (Anselmus, Cur Deus<br />

homo I c. 2, PL 158, 362).<br />

Scoto, quindi, pur applicando tutto il suo<br />

fervido ingegno all’approfondimento della<br />

filosofia, tuttavia, la studia e la pone al servizio<br />

della teologia, cercando di comprendere,<br />

illustrare e difendere le verità della fede<br />

con il lume della ragione umana e, persuaso<br />

che la nostra fede può essere sorretta<br />

dalla ragione naturale, cerca di dimostrare,<br />

attraverso di essa, gli errori delle sètte, delle<br />

eresie e delle false religioni del mondo.<br />

Del resto il chiarimento delle verità rivelate<br />

è utile per i credenti e per i non credenti.<br />

«Agostino, Anselmo e tanti altri – dice<br />

Scoto – investigavano da credenti, senza<br />

sminuire il merito della fede, allo scopo di<br />

comprendere con la mente umana quelle<br />

verità che essi credevano per fede». Per i<br />

non credenti, invece, osserva Scoto, se non


486 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

si possono trovare argomenti sicuri per provare<br />

la verità di un articolo di fede, sarà<br />

sempre utile ricercarne altri, che ne dimostrino<br />

razionalmente almeno la possibilità,<br />

così da eliminare la resistenza che spesso<br />

viene opposta a tali verità, come fossero impossibili<br />

(Duns Scotus, Ordinatio II d. 1 n.<br />

138-13, VII 69-71).<br />

Guardando attentamente al sistema filosofico-teologico<br />

di Scoto, scopriamo che<br />

tutta la sua teologia è contrassegnata da<br />

questa tesi: Dio, ente infinito, «essendo formalmente<br />

amore e formalmente carità»<br />

(Ibid., Id. 17 n. 173, V 221-222), comunica<br />

con grande liberalità al di fuori di sé i raggi<br />

della sua bontà e del suo amore (Duns Scotus,<br />

De primo Principio c. 4, ed. Müller,<br />

127). È questo amore, questa carità, che<br />

Duns Scoto ha presente quando riconduce<br />

la teologia ad un unico abito, cioè ad essere<br />

teologia pratica. Egli afferma con decisione:<br />

«La fede non è abito speculativo, né il<br />

“credere” è atto speculativo, né la visione<br />

susseguente al “credere” è speculativa, ma<br />

pratica; tale visione infatti è per natura sua<br />

conforme alla fruizione, al godimento, e deve<br />

per natura sua esistere dapprima nell’intelletto<br />

creato, in modo che conformemente<br />

ad esso possa realizzarsi una fruizione giusta»<br />

(Duns Scotus, Ordinatio prol. n. 345 (I<br />

225-226). Egli, dunque, proclama che la conoscenza<br />

pratica, riguardante il fine, «è più<br />

nobile di ogni conoscenza speculativa»<br />

(Ibid. , n. 353 (I 229).<br />

Scrive ancora: «Dio, che è Bene comune,<br />

non vuole essere un Bene privato di<br />

qualcuno, e nessuno – se si segue la retta ragione<br />

– può appropriarsi questo Bene comune;<br />

perciò un amore che ci spingesse a<br />

questo Bene come ad un Bene proprio, da<br />

non essere co-amato, né posseduto da altri,<br />

sarebbe un amore disordinato» (Ibid., III d.<br />

28 n. 10, X 85).<br />

Inoltre, «ognuno è tenuto a pregare Dio<br />

per sé e per tutta la Chiesa di Dio, e deve<br />

volere che questa preghiera giovi ai buoni e<br />

ai cattivi per il loro bene spirituale; come<br />

infatti sarebbe cattivo lo stomaco, se non<br />

volesse che il suo sostentamento giovasse<br />

anche al sostentamento della mano, alla<br />

stessa maniera non sarebbe buono nella<br />

Chiesa chi non volesse che la sua azione<br />

buona giovasse a tutti i membri della Chiesa,<br />

per i quali Dio accetta quell’azione proprio<br />

in quanto può giovare non solo a chi la<br />

compie, ma anche agli altri» (Ibid., d. 30 n.<br />

32, X 109).<br />

Nella Chiesa, che è il Corpo mistico di<br />

Cristo, è necessario che con l’amore e con<br />

la carità i fedeli – cercando di essere «un<br />

cuor solo ed un’anima sola» (At 4,32),<br />

«adorni, per quanto è possibile in modo perfettissimo,<br />

delle tre virtù teologali» (Ibid.,<br />

d. 34 n. 29 (X 189), vivendo nella persuasione<br />

che «le virtù non sono veramente tali<br />

senza la carità, poiché senza di essa non<br />

portano alla beatitudine celeste» (Ibid., d.<br />

36 n. 101, X 261) – tendano tutti a Dio, ultimo<br />

nostro fine. E come questo amore,<br />

questa carità, diede inizio a tutte le cose, così<br />

pure nella carità, nell’amore (e non già<br />

nella visione intellettuale) consisterà la nostra<br />

beatitudine: «La vita eterna, beata e<br />

perfetta, consiste semplicemente nell’atto<br />

di volontà che è amore, carità» (Duns Scotus,<br />

Rep. IV d. 49 1. 2 n. 21 (ed. Vivèes<br />

XXIV 630 a).<br />

Mi piace concludere con alcune riflessioni.<br />

Di nessun autore francescano esistono<br />

tanti manoscritti, nelle varie biblioteche del<br />

mondo, quanti ce ne sono di Duns Scoto. Il<br />

suo insegnamento, già ripreso dai discepoli<br />

nel corso delle lezioni in aula, era ricercato e<br />

richiesto dappertutto, non solo nell’Ordine,<br />

ma in tutti gli ambienti di studio e di apostolato.<br />

Si spiegano così le innumerevoli trascrizioni<br />

delle sue Opere (addirittura il completamento<br />

di alcune, rimaste incomplete per<br />

la prematura morte del Maestro), conservate<br />

oggi nei manoscritti ed edite non appena fu<br />

inventata la stampa.<br />

Dopo la sua morte, Duns Scoto è presente<br />

in ogni autore: non lo si può ignorare!<br />

Per Tommaso ci sono state quasi fin dall’inizio<br />

forti e frequenti pressioni, da parte<br />

dei Superiori maggiori dell’Ordine, perché<br />

si seguisse la sua dottrina; per Duns Scoto,<br />

il primo documento in tal senso risale al Capitolo<br />

Generale di Villadolid, del 1593, nel<br />

quale si ordina di preferire Scoto agli altri<br />

dottori (cf. Positivo super cultu, Romae<br />

1988, p. 457 s.).


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

Per secoli, i Francescani hanno seguito<br />

la dottrina di Scoto, non perché fosse imposta,<br />

ma spontaneamente, perché da essa affascinati.<br />

Guglielmo di Vorrilong, così si esprime:<br />

«Mentes suspensas facies prae stupore,<br />

cuius dicta communem transcendunt facultatem,<br />

inquisitor maximus veritatis, redargutor<br />

falsitatis,…, cuius poculis suavissimis a iuventute<br />

sum nutritus». [Guglielmo di Vorrilong,<br />

Sent. I-IV, Lugduni 1489, f. 292 v:<br />

«Rendeva incantate le menti dallo stupore<br />

della sua dottrina, i suoi insegnamenti oltrepassano<br />

la capacità comune; fu sommo indagatore<br />

della verità, smascheratore della falsità…<br />

Fin dalla mia giovinezza mi sono nutrito<br />

alla sua mensa soavissima»].<br />

Tanti si pregiano di spiegare ed illustrare<br />

il pensiero del Dottore Sottile e Mariano,<br />

mentre i grandi maestri di vita spirituale,<br />

come S. Bernardino e S. Giacomo della<br />

Marca, trascrivono a profusione pensieri ed<br />

espressioni dalle Opere di Scoto, per comunicarli<br />

al popolo nelle loro prediche.<br />

È stato accertato che quando la Scuola<br />

francescana, illuminata dalla dottrina di<br />

Duns Scoto, si è mantenuta fiorente, anche<br />

l’Ordine è stato fiorente, e viceversa.<br />

Nella Causa per la Conferma del Culto<br />

del B. Giovanni Duns Scoto, (Relatio et vota,<br />

11 aprile 1989, p. 19-20. 23), il “Terzo<br />

Consultore” ha scritto parole memorabili,<br />

che mi piace citare in questa sede. La Positio,<br />

egli dice, è eccezionale «per la figura<br />

del personaggio…, per l’importanza dei<br />

movimenti teologici e storici che vengono<br />

implicati, quali il dogma dell’Immacolata<br />

Concezione e l’impostazione nuova ed originale<br />

del pensiero scolastico, che doveva<br />

avere ampio seguito… Duns Scoto è il principale<br />

assertore di un movimento mariano<br />

di portata europea… Sono esposti nella<br />

Causa i risultati di quarant’anni di lavoro,<br />

specialmente del Collegio S. Bonaventura<br />

di Quaracchi e della Commissione Scotista,<br />

che con accuratissime ricerche di archivio<br />

hanno risolto la maggior parte delle difficoltà<br />

che oscuravano gli avvenimenti della<br />

vita di Duns Scoto… L’insegnamento di<br />

Duns Scoto ha fortemente contribuito a formare<br />

una corrente di spiritualità a lui ispira-<br />

ta, con le caratteristiche della devozione al<br />

Crocifisso, all’Eucaristia, alla Madonna, attaccamento<br />

alle direttive della Chiesa… La<br />

spiritualità del nostro Dottore ha nutrito generazioni<br />

di Santi, di dotti e di semplici figli<br />

di San Francesco, nello spirito e nell’intelletto».<br />

In sintesi, Duns Scoto non è un dottore<br />

del passato, non è un “fossile” da ammirare,<br />

ma è un Maestro vivo e palpitante, pieno<br />

di ardore e di preziose intuizioni, che man<br />

mano si calano nelle realtà dottrinali e vitali<br />

della Chiesa e del mondo.<br />

Approfitto dell’occasione per ringraziare<br />

vivamente, anche a nome di tutto<br />

l’Ordine, la Commissione Scotista per il<br />

suo lavoro, fedele e di sacrificio, fatto con<br />

amore, dedizione e sapienza, un lavoro veramente<br />

meritevole, che ci permette di gustare<br />

le profonde ricchezze della dottrina<br />

del Beato Giovanni Duns Scoto. È grazie ad<br />

essa se, anche in ambienti non francescani,<br />

sono potuti rifiorire gli studi su Scoto ed essere<br />

nuovamente apprezzata la forza della<br />

sua speculazione.<br />

Il mio ringraziamento è accompagnato<br />

dalle mie migliori congratulazioni per il volume<br />

recentemente pubblicato della edizione<br />

critica delle opere di Scoto. Auguri, infine,<br />

a Fr. Martín Carbajo Núñez per la cura<br />

dei due volumi su Duns Scoto, di cui oggi<br />

faremo la presentazione e con i quali vogliamo<br />

aprire questo VII Centenario della<br />

morte del Dottore Sottile e Mariano, e ricordare<br />

Fr. Cesare Saco <strong>OFM</strong>, che per tanti<br />

anni lavorò con passione nella Commissione<br />

Scotista.<br />

Grazie e buon Centenario scotista.<br />

Festa del Beato Giovanni Duns Scoto.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

4. Notitiae particulares<br />

487<br />

1. Pontificia Università Antonianum<br />

– Prot. 097991 (138/07): con Lettera Prot.<br />

252/68/B del 4 ottobre 2007, il Prefetto<br />

della Congregazione per l’Educazione


488 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Cattolica ha inoltrato al Ministro Generale<br />

e Gran Cancelliere della P.U.A. la<br />

concessione dell’affiliazione ad alterum<br />

quinquennium dello Studio Teologico<br />

Laurentianum, di Venezia (Italia) alla<br />

Facoltà di Teologia della Pontificia Università<br />

Antonianum.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Fr.<br />

Silvio Merlini <strong>OFM</strong>, membro della Provincia<br />

«S. Bernardino da Siena» in Italia.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Fr.<br />

Stéphane Milovitch <strong>OFM</strong>, figlio della<br />

Custodia di Terra Santa.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Fr.<br />

Bruno Pennacchini, <strong>OFM</strong>, membro della<br />

Provincia Serafica di «S. Francesco<br />

d’Assisi» in Italia.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a<br />

Françoise Breynaert.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinno-<br />

vato la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio al Rev.<br />

Don Enzo Cortese.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Suor<br />

Virginie Habib Del Rosario.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Jacob<br />

Naluparayil, MCBS.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio al Rev.<br />

Don Vincenzo Lopasso.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Claudio<br />

Maina.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Alberto<br />

Mello.


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Suor<br />

Telesfora Pavlou.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Gabriele<br />

Romanelli.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Invitato nella<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio al Rev.<br />

Don Saverio Averius Velaso Yeregui<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Assistente<br />

nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Fr. Eugenio<br />

Alliata, <strong>OFM</strong>, membro della Provincia<br />

Pedemontana di «S.<br />

Bonaventura» in Italia.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Assistente<br />

nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Fr. Raúl<br />

Dinamarca Donoso, <strong>OFM</strong>, figlio della<br />

Custodia di Terra Santa.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinno-<br />

vato la nomina a Professore Assistente<br />

nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Fr. Gregorio<br />

Geiger, <strong>OFM</strong>, membro della Provincia<br />

Bavarese di «S. Antonio di<br />

Padova» in Germania.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Assistente<br />

nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Fr. Najjb<br />

Ibrahim, <strong>OFM</strong>, figlio della Custodia di<br />

Terra Santa.<br />

– Prot. 098454 (269/07): con Decreto del<br />

6 novembre 2007, il Ministro Generale e<br />

Gran Cancelliere della P.U.A. ha rinnovato<br />

la nomina a Professore Assistente<br />

nella Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia<br />

della Pontificia Università Antonianum<br />

per un altro triennio a Fr. Carmelo<br />

Pappalardo, <strong>OFM</strong>, membro della<br />

Provincia Siciliana del «SS. Nome di<br />

Gesù» in Italia.<br />

– Prot. 096912 (169/06): con Lettera Prot.<br />

586/82 del 14 novembre 2007, il Prefetto<br />

della Congregazione per l’Educazione<br />

Cattolica ha inoltrato al Ministro Generale<br />

e Gran Cancelliere della P.U.A. il<br />

Decreto con il quale la medesima Congregazione<br />

ha eretto l’Istituto Superiore<br />

di Scienze Religiose “Redemptor Hominis”<br />

attivo nella Pontificia Università<br />

Antonianum, in accordo con la Nota normativa<br />

per gli Istituti Superiori di Scienze<br />

Religiose, elaborata dalla Conferenza<br />

Episcopale Italiana.<br />

– Prot. 098456 (270/07): modifiche al curriculum<br />

del 3° Ciclo della Facoltà di<br />

Scienze Bibliche e d’Archeologia<br />

DECRETO<br />

489<br />

Ricevuta ed esaminata attentamente la<br />

lettera del 3 dicembre 2007 (Prot. 221/07)


490 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

di Fr. Johannes B. Freyer, Rettore Magnifico<br />

della Pontificia Università Antonianum,<br />

con la quale si presenta l’approvazione del<br />

Senato Accademico, espressa nella seduta<br />

de 1 dicembre 2007, in virtù del presente<br />

Decreto, autorizzo l’applicazione «experimenti<br />

gratia ad triennum» delle modifiche<br />

apportate al curriculum del III ciclo della<br />

Facoltà di Scienze Bibliche e d’Archeologia<br />

di Gerusalemme. Qualunque cosa ci sia<br />

in contrario.<br />

Dato in Roma, dalla Curia Generale dei<br />

Frati Minori, 8 dicembre 2007,<br />

Solennità dell’Immacolata Concezione<br />

della B.V.M.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro Generale e Gran Cancelliere<br />

della Pontificia Università “Antonianum”<br />

FR. MASSIMO FUSARELLI, <strong>OFM</strong><br />

Segretario Generale<br />

per la Formazione e gli Studi<br />

– Prot. 098518: nella sessione del 17 dicembre<br />

2007 il Definitorio generale ha<br />

eletto Fr. Francisco Martínez Fresneda,<br />

ofm, della Nostra Provincia di Cartagena<br />

in Spagna, Visitatore generale della<br />

Pontificia Università Antonianum in Urbe,<br />

della Facoltà di Scienze Bibliche e<br />

d’Archeologia a Gerusalemme, dell’Istituto<br />

di Studi Ecumenici a Venezia, dell’Istituto<br />

Teologico di Murcia in Spagna.<br />

– Prot. 098518 (299/07): nella sessione<br />

del 17 dicembre 2007 il Definitorio generale<br />

ha eletto Fr. Jean Marie Sevrin,<br />

ofm, della Nostra Provincia dei «Tre<br />

Compagni» in Francia-Belgio, Visitatore<br />

generale assistente della Pontificia<br />

Università Antonianum in Urbe.<br />

2. Casa di Noviziato<br />

– Prot. 098525 (285/07): Il Ministro Generale,<br />

ascoltato il parere del suo Definitorio,<br />

ha concesso alla Provincia “S. Antonio”<br />

in Brasile, a norma del can. 647<br />

§1 CIC e dell’art. 85 §2 SS.GG., il trasferimento<br />

della Casa di Noviziato dal<br />

prossimo anno 2008.<br />

3. Formazione e Studi<br />

– Prot. 098428 (287/07): Il Ministro Generale<br />

ha confermato gli Statuti per la<br />

Formazione e gli Studi presentati dal<br />

Ministro provinciale della Provincia Catalana<br />

di “S. Salvatore da Horta” in Spagna.


E SECRETARIATU PRO<br />

EVANGELIZATIONE ET MISSIONE<br />

1. Primer Congreso de Educadores<br />

Franciscanos de Europa<br />

Córdoba, España, 01-0311.2007<br />

1. Crónica<br />

La Conferencia de España y Portugal<br />

(Confres), en colaboración con el Secretariado<br />

general para la Evangelización<br />

(SGEM) y la oficina de animación para la<br />

pastoral educativa de la Orden, llevó a cabo<br />

del 1 al 3 de noviembre en el Palacio de<br />

Congresos y Exposiciones de Córdoba, España,<br />

el Primer Congreso de Educadores<br />

Franciscanos de Europa. El Congreso estuvo<br />

enmarcado dentro de la celebración del<br />

Octavo Centenario de la aprobación del carisma<br />

y tenía como lema: “Con Francisco<br />

Educando la Europa de hoy / 800 años de<br />

Evangelización”.<br />

Los Objetivos del Congreso fueron:<br />

• Conocer y comprender la experiencia<br />

educativa franciscana en Europa.<br />

• Analizar el contexto de la juventud europea<br />

hoy y los desafíos para la educación.<br />

• Proponer caminos a partir de la experiencia<br />

franciscana.<br />

La Orden en Europa tiene una larga historia<br />

de presencia en colegios y universidades.<br />

Unos años después de fundada la Orden<br />

encontramos a frailes menores en las<br />

Universidades de Oxford y París en la tarea<br />

de enseñar. Entre esos hermanos podemos<br />

citar: a San Buenaventura, el Beato Juan<br />

Duns Escoto, Guillermo de Ockam, Roger<br />

Bacón, pero también en siglos más recientes<br />

a Fray Agustín Gemelli y Fray Bernardino<br />

Dal Vago da Portogruaro.<br />

Francisco no era un pedagogo en el sentido<br />

estricto de la palabra, pero ciertamente<br />

era un formador. Es obvio que él no conoció<br />

las ciencias de la educación, pero poseía<br />

el arte de educar. En él no encontramos<br />

pensamientos o discursos abstractos e intelectuales;<br />

Francisco no diserta ni discute<br />

mediante razonamientos, sino por medio de<br />

imágenes, parábolas, cantos, hechos...y de<br />

esa forma “representaba para conmover,<br />

conmovía para convencer y ganar el corazón<br />

de todos”, éstas eran la etapas de su estrategia<br />

para llegar al corazón de todos los<br />

hombres. Es la imagen que deseamos como<br />

icono de la relación entre docentes y alumnos<br />

en los centros educativos franciscanos.<br />

La Orden cuenta en Europa con 46 Centros<br />

Educativos entre Colegios, Universidades,<br />

Facultades y Centros de formación noformal<br />

en: España, Italia, Irlanda, Gran Bretaña,<br />

Croacia, Bosnia, Hungría, Alemania,<br />

Polonia, Portugal, Malta y Rusia.<br />

El Congreso estuvo coordinado por Fray<br />

Joaquín Arturo Echeverry Hincapié a Animador<br />

general de la pastoral educativa, y<br />

los directores de los colegios franciscanos<br />

de España siendo el Presidente del Comité<br />

organizador Fray Antonio Herrera Cruz, director<br />

del colegio “Santa María de Guadalupe”<br />

de la provincia Bética. Participaron<br />

456 personas entre religiosos y docentes, de<br />

ellos 76 frailes menores. Estuvieron presentes<br />

representantes de 32 centros franciscanos<br />

de Europa de los 46 existentes; y algunos<br />

representantes de América Latina. También<br />

fueron destinatarios del Congreso<br />

religiosas y docentes de algunas congregaciones<br />

franciscanas, teniendo la idea de<br />

compartir juntos el espíritu y misión de<br />

Francisco y Clara de Asís.<br />

Al acto de apertura participaron: el Ministro<br />

general, Fr. José Rodríguez Carballo,<br />

<strong>OFM</strong>, el Cardenal de Sevilla, Fr. Carlos<br />

Amigo Vallejo, <strong>OFM</strong>, el Obispo de Córdoba,<br />

Monseñor Juan José Ajenjo Pelegrina y<br />

una concejala del ayuntamiento de Córdoba;<br />

así como los Definidores generales: Fr.<br />

Miguel Vallecillo, Fr. Luis Cabrera y Fr. Jakab<br />

Várnai, Fr. Néstor Schwerz, Secretario<br />

General para la Evangelización, Fr. José<br />

María Arregi, Presidente de la Conferencia


492<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Hispano-Portuguesa y los Provinciales de<br />

las provincias de Sevilla, Granada, Valencia<br />

y Murcia.<br />

Los temas tratados<br />

1. “El legado de Francisco de Asís y los<br />

franciscanos a la Iglesia y a la Sociedad”<br />

conferencia dada por Señor Cardenal Carlos<br />

Amigo Vallejo, Arzobispo de Sevilla.<br />

Monseñor Amigo Vallejo centró su intervención<br />

en el legado de Francisco de Asís y<br />

de los franciscanos a la Iglesia y a la sociedad:<br />

“ El vaciamiento completo de uno mismo<br />

para mirar a Dios con libertad y para<br />

servir a los demás de tal manera que se esté<br />

dando la misma vida sin que se enteren”.<br />

Hace parte del carácter franciscano darse<br />

a los demás y transmitir el amor de Dios,<br />

“tomar al hombre y hacer que descubra las<br />

huellas de Dios en su vida”. En su discurso<br />

destacó algunos de los valores que forman<br />

parte del carisma franciscano, y que son herencia<br />

franciscana a la Iglesia y a la sociedad:<br />

la pobreza que lleva a “ser tan pobre<br />

que solamente se tenga a Dios”; la fraternidad,<br />

la bondad, la búsqueda del bien como<br />

criterio y meta; la ecología, “entendida como<br />

auténtica teología de la creación y la<br />

globalización vista como la fraternidad universal”.<br />

“El educador franciscano actual debe ser<br />

el acompañante y animador de la persona<br />

para hacerle ver que Dios está cerca de él.<br />

Que sepa sacar lo mejor que tiene de Dios.<br />

El debe ser un apasionado por el encuentro<br />

con el bien y la transmisión de valores”.<br />

2. “Pedagogía y los Valores Franciscanos”,<br />

por Fray Francisco Martínez Fresneda<br />

ofm, Profesor del Instituto Teológico de<br />

Murcia.<br />

Según su propia conclusión en su ponencia,<br />

los valores se comprenden como componentes<br />

de un sentido de vida, que es un<br />

proyecto. Los valores no reproducen el esquema<br />

de la perfección: situar un objetivo y<br />

alcanzarlo; elaborar unas leyes y cumplirlas.<br />

Los Franciscanos somos conscientes de<br />

que la salvación ha sido dada por Dios en<br />

esperanza (cf. Rm 8,23). La salvación no es<br />

alcanzable plenamente en nuestra existencia<br />

histórica. No vale el perfeccionismo que<br />

frustra tantas veces a las personas y las<br />

aparta del camino de la salvación, precisamente<br />

porque no la alcanzan, al utilizar como<br />

único medio el esfuerzo personal. La<br />

salvación es, sobre todo, un don de Dios, lo<br />

que supone la experiencia creyente. Nuestras<br />

instituciones de enseñanza son, por<br />

consiguiente, escuelas de fe.<br />

Pero, a la vez, son escuelas de humanidad<br />

al explayar la fe en un doble sentido. En<br />

primer lugar, desarrollar una formación que<br />

busque la madurez humana. En segundo lugar,<br />

capacitar a nuestros educandos en el<br />

trabajo.<br />

Con todo, no debemos olvidar que somos<br />

sucedáneos de la familia en la educación<br />

y formación de los hijos. De ahí que la<br />

formación debe comprender también a la<br />

familia para que con el colegio formen en<br />

los mismos valores.<br />

3. “El Educador Cristiano”, por el Padre<br />

Javier Cortés Soriano, Director General de<br />

la Editorial SM, Sacerdote Marianista.<br />

Dice que la misión de educar es la Intervención<br />

Intencional del Adulto en el seno<br />

de una interacción con el educando, con una<br />

voluntad explícita de transmisión de aquello<br />

que ese adulto vive y profesa como verdadero,<br />

como bueno y como bello, con la finalidad<br />

de desencadenar en ese educando lo<br />

mejor de su desarrollo personal.<br />

Explicita que los tres elementos claves<br />

en la educación son: el proyecto (lo considerando<br />

verdadero, bueno y bello); el educador<br />

(un adulto que vive y cree en eso); el<br />

acto educativo (las acciones programadas).<br />

En otras palabras, según él, educar es lo que<br />

se profesa (proyecto), quien lo profesa (la<br />

vocación) y cómo se profesa (la profesionalidad).<br />

4. “La Pastoral Educativa desde el Carisma<br />

Franciscano”, Dra. Carmen Pellicer<br />

Iborra, Teóloga y Experta en Pastoral Educativa.<br />

Según la teóloga, la lectura hecha desde<br />

el carisma franciscano y las prioridades en<br />

la pastoral educativa a tener en cuenta son:<br />

• La lectura de la propia vida a los ojos de<br />

Dios - La memoria profunda, asociada a<br />

las relaciones primarias de la infancia; la<br />

conversión como marco alternativo de


E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 493<br />

identidad; la auto narración personal y el<br />

interlocutor creyente.<br />

• La espiritualidad del corazón - Presencias<br />

y encuentros desde la intensidad de<br />

la implicación personal: tomarse tiempos<br />

y espacios.<br />

• Iniciar en el silencio y la oración -Desvelar<br />

la presencia del Misterio desde la<br />

infancia.<br />

• El camino de sencillez - Integrar las experiencias<br />

de fragilidad y de dolor en el<br />

proceso del crecimiento; adquirir un<br />

cierto realismo sobre uno mismo, desde<br />

las renuncias y experiencias de donación...<br />

amarse uno mismo.<br />

• El espíritu festivo - Celebrar lo nuevo y<br />

especial de la vida, expresando y compartiendo<br />

la alegría y el dolor.<br />

• La intensidad en las relaciones con el<br />

otro - Abrirse a la relación con los otros,<br />

la naturaleza, las voces marginadas.<br />

• Encontrar el rostro de Cristo en el necesitado<br />

- De la empatía a la comprensión;<br />

evangelizar desde la precariedad.<br />

• La eclesialidad - Estrechar los lazos que<br />

favorecen la continuidad presentando el<br />

rostro más accesible de la Iglesia.<br />

• La Intimidad con Jesús -<br />

Transmitir relatos, modelos.<br />

5. “Los caminos Educativos Franciscanos”,<br />

por Fray Johannes B. Freyer ofm,<br />

Rector de la Pontificia Universidad Antonianum<br />

de Roma.<br />

Indica cuatro vías de educación y de formación<br />

como las más importantes y originales<br />

según la visión franciscana:<br />

• La vía del bien: educar quiere decir promover<br />

el carácter, el hábito, el comportamiento<br />

y el conocimiento del hombre<br />

para cualificar su persona. Esta cualificación<br />

de la persona individual sirve para<br />

darle la posibilidad de encontrar en su<br />

propia vida el Bien. Justamente hacia<br />

aquel bien que cualifica la vida humana<br />

como digna, válida y preciosa, apunta la<br />

formación franciscana. La vía al bien y a<br />

la educación de los sentidos ofrece la posibilidad<br />

de un mundo más humano, más<br />

justo y más equilibrado.<br />

• La vía al conocimiento: Para la tradición<br />

franciscana el saber, conocer y compren-<br />

der, fueron siempre una dimensión importante<br />

de la existencia humana. Nuestros<br />

franciscanos, saben extender el horizonte<br />

del conocimiento, porque el conocimiento<br />

unido a la sabiduría sabe<br />

emprender un ulterior camino que va<br />

más allá de la realidad técnica y científica<br />

perceptible. En la sabiduría del horizonte<br />

se abre a la dimensión espiritual y<br />

al entendimiento del mismo Dios. De<br />

esta manera la vía franciscana al conocimiento<br />

sapiencial se vuelve también<br />

educación y formación, cultivando también<br />

una búsqueda de la dimensión espiritual,<br />

y por último, del mismo Dios.<br />

• La vía a la libertad: El hombre nace en<br />

un determinado contexto histórico y ambiental.<br />

Para la visión franciscana la realidad<br />

de la historia concreta y del ambiente<br />

preciso que determina la vida es<br />

muy importante. El hombre se encuentra<br />

unido a un contexto concreto y debe desenvolver<br />

su rol. La libertad y el amor<br />

por el camino educativo franciscano tienen<br />

su fundamento, para llegar a ser posible,<br />

en la libertad de Dios. La vida<br />

franciscana a la libertad propone un Dios<br />

que libremente quiere la existencia del<br />

hombre y de todas sus criaturas. No porque<br />

tenga necesidad que el hombre le<br />

sirva con todas sus criaturas, o quiera<br />

imponer su voluntad, sino porque reconoce,<br />

quiere libremente y ama sus criaturas<br />

por sus propias cualidades, por su<br />

propia belleza y por su propio bien. La<br />

vías educativas a la liberta poseen un rol<br />

importante de la visión que los franciscanos<br />

tienen en vista a la formación humana<br />

y espiritual. De hecho gran parte<br />

ve en la educación a la liberta el núcleo<br />

de cada formación. Núcleo al cual debe<br />

servir cada uno de los que están educando,<br />

aún más, se ve la responsabilidad<br />

particular del estado y de la Iglesia en<br />

promover la educación a la libertad.<br />

• La vía del diálogo: Se educa y se forma<br />

al individuo teniendo en cuenta sus múltiples<br />

relaciones con el mundo. En esta<br />

vía del diálogo la tradición franciscana<br />

busca fundamentos en la visión de Dios,<br />

y descubre en la teología trinitaria, un


494 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Dios íntimamente dialógico y compasivo.<br />

Se presenta un Dios que se comunica<br />

a sí mismo, el cual en la compasión de la<br />

miseria humana se ofrece a sí mismo,<br />

quiere libremente crear comunión con<br />

las criaturas a través del Diálogo vivificante.<br />

La vía franciscana al Diálogo se<br />

presenta, de este modo en el “Logos” divino<br />

que crea fraternidad y comunión.<br />

En el contexto de las anteriores vías se<br />

puede decir, que el Educador franciscano<br />

debe tener ciertas cualidades: cualidades<br />

humanas y espirituales como condiciones<br />

indispensables, y sólo después de estas las<br />

cualidades profesionales.<br />

Como cualidades humanas requeridas;<br />

ser prudente y perspicaz, ser cauto y disponible,<br />

afable y diligente. Con respecto al nivel<br />

espiritual se pide que sea un persona fiel y<br />

confiable, con celo y ejemplo de vida. Testimoniando<br />

con piedad-amor-sentido de responsabilidad<br />

la divina providencia. Y en<br />

cuanto a las cualidades profesionales como:<br />

competencia formativa, ser maduro en el conocimiento<br />

de las cosas y capaz de enseñar.<br />

6. “Análisis y desafíos que nos presenta<br />

la juventud”, por el Sacerdote Pedro González<br />

Blasco, Profesor de la Universidad<br />

Autónoma de Madrid.<br />

En el contexto general de Europa aparecen<br />

algunos aspectos religiosos a tener en<br />

cuenta:<br />

• Una amplia mayoría pertenece a alguna<br />

religión (73%).<br />

• Mayoritariamente se sienten personas<br />

religiosas (63%).<br />

• Dios es moderadamente importante en<br />

sus vidas (aproximadamente 6 sobre 10).<br />

• La mayoría dice creer en Dios (80%).<br />

• La mayoría cree en otra vida tras la<br />

muerte (59%).<br />

• Creen mayoritariamente en la existencia<br />

del pecado (63%).<br />

• La Iglesia (Católica o protestante) responde<br />

más a las necesidades espirituales<br />

(65%) que a las necesidades morales<br />

(41%) de las personas.<br />

• La tercera parte (31%) de los jóvenes<br />

nunca o casi nunca van a la Iglesia.<br />

• Consideran las ceremonias religiosas<br />

importantes en el matrimonio y muerte.<br />

Ha hecho una comparación entre jóvenes<br />

de algunos países de Europa en el<br />

aspecto religioso: parece que se sitúan,<br />

en general, como países más religiosos<br />

según los jóvenes: Polonia, Malta, Croacia,<br />

Portugal e Italia, y más secularizados<br />

y alejados: España, Francia, Reino<br />

Unido y Hungría<br />

7. “Presente y futuro de la Escuela Católica”,<br />

por Manuel de Castro Barco, SDB.<br />

Secretario General de Federación de Educación<br />

Católica de España.<br />

En la actualidad hay una riqueza inmensa<br />

en la escuela católica en España. En<br />

nuestro país, ha dicho, existe una serie de<br />

instituciones, en su mayoría religiosas, que<br />

desde hace varios siglos vienen ocupándose<br />

de la escolarización de casi 20% de los<br />

alumnos de 0 a 18 años, con unas cuotas de<br />

calidad y satisfacción social muy altas, además<br />

a un coste del 50% menos para las Administraciones<br />

de lo que supone la escuela<br />

pública. No deja de ser una riqueza para la<br />

Iglesia la presencia educadora y evangelizadora<br />

de los más de 92.000 profesores, entre<br />

los cuales casi 8.000 son religiosos(as)<br />

que han consagrado su vida a ofrecer los valores<br />

de la fe y del Evangelio, en un momento<br />

en el que muchos jóvenes se han alejado<br />

de las parroquias.<br />

Conclusiones<br />

El Comité ejecutivo del Congreso reunido<br />

el día de la clausura ha tomado la siguiente<br />

declaración como conclusión del<br />

evento:<br />

1. Guiados por el lema ‘Con Francisco<br />

educando la Europa de hoy: 800 años de<br />

evangelización’, hemos vivido un encuentro<br />

histórico en el que las comunidades<br />

educativas de espiritualidad franciscana<br />

han tomado conciencia de su potencial<br />

educativo y pastoral.<br />

2. Como seguidores del ejemplo de Francisco<br />

y de los fundadores de las congregaciones<br />

de espiritualidad franciscana. Como<br />

tales, apostamos en nuestra labor<br />

educativa por la integración y la lucha<br />

contra cualquier clase de exclusión, poniendo<br />

especial énfasis en descifrar los<br />

signos de la pobreza y de la marginali-


E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 495<br />

dad actual, cuyas principales víctimas<br />

son los niños y los jóvenes.<br />

3. La Escuela Católica Franciscana es una<br />

institución de enseñanza de la Iglesia,<br />

cuya concepción educativa se fundamenta<br />

en el Humanismo cristiano explicitado<br />

en la vida y mensaje de San Francisco<br />

de Asís y de muchos maestros que<br />

han conformado el pensamiento franciscano.<br />

En él se basan los objetivos y valores<br />

que inspiran nuestra acción docente<br />

y evangelizadora.<br />

4. Ofrecemos e impartimos, en los centros<br />

de inspiración franciscana, una enseñanza<br />

plural y abierta, que da preferencia a<br />

los más necesitados, y que defiende los<br />

derechos de la familia y de la Iglesia,<br />

dentro del pluralismo escolar que caracteriza<br />

a la sociedad democrática actual.<br />

5. Velamos por los valores genuinamente<br />

franciscanos, entre ellos: llevar la Paz y<br />

el Bien del Señor a toda la comunidad<br />

escolar, resolver los conflictos mediante<br />

el diálogo, y velar por el respeto y la salvaguarda<br />

de la creación.<br />

6. Trabajamos por una escuela de tiempo<br />

completo, que evangelice y compatibilice<br />

el trabajo y el estudio con actividades<br />

artísticas, recreativas, culturales, religiosas<br />

y sociales; y que esté disponible para<br />

acompañar a los alumnos en su camino<br />

de realización personal, eclesial y social.<br />

En definitiva, este primer Congreso Europeo<br />

de Educadores Franciscanos ha sido<br />

una gran oportunidad para dar a conocer y<br />

relanzar la tarea de los religiosos y laicos<br />

que, en misión compartida, trabajamos en el<br />

campo de la educación desde los valores<br />

evangélicos y franciscanos. Una ocasión<br />

propicia para realizar una seria reflexión sobre<br />

el importante y necesario papel que desempeñamos<br />

en la enseñanza actual.<br />

Finalmente, queremos reconocer a tantos<br />

hermanos y hermanas, religiosos y laicos,<br />

que en el pasado y en el presente, han dedicado<br />

y dedican su vida, a la noble tarea de<br />

educar en Valores Cristianos y Franciscanos.<br />

FR. NÉSTOR I SCHWERZ <strong>OFM</strong><br />

FR. JOAQUÍN ARTURO ECHEVERRY H. <strong>OFM</strong><br />

2. Informe del Ministro General<br />

EDUCAR PARA LA VIDA EN PLENITUD<br />

Soy plenamente consciente de la importancia<br />

y a la vez de la dificultad de la labor<br />

educativa, particularmente en un centro<br />

educativo franciscano. Importancia, pues la<br />

educación se presenta, todavía hoy, como<br />

una plataforma privilegiada y fundamental<br />

de evangelización. Un centro educativo<br />

franciscano se integra en el amplio marco<br />

de la educación cristiana, de la que se trata<br />

específicamente en la declaración conciliar<br />

Gravissimum Educationis. Dificultad, pues<br />

sé muy bien que no es nada fácil educar/formar<br />

en esta sociedad en cambio y cada<br />

vez más pluralista, y en la que los comportamientos<br />

de las familias no siempre están<br />

en sintonía con la educación que se<br />

imparte en nuestros centros educativos, en<br />

coherencia con un proyecto católico y franciscano,<br />

que debe definir, animar y guiar<br />

nuestra labor educativa. En nombre de la<br />

Orden os agradezco vuestra labor sacrificada<br />

y tantas veces incomprendida, no sólo<br />

fuera, sino también dentro de nuestras fraternidades<br />

y comunidades.<br />

En mi exposición trataré los siguientes<br />

puntos: Principales retos a la acción educativa,<br />

la centralidad de la persona: consecuencias<br />

pedagógicas, y urgencias a la educación<br />

católica y franciscana hoy.<br />

1. Algunos retos a la acción educativa<br />

Nuestros centros educativos se ven afectados<br />

por situaciones y problemas de la misma<br />

sociedad a la que sirven. A Dios gracias<br />

no son “lugares protegidos”, sino que forman<br />

parte de esta sociedad en cambio y plural.<br />

Ellos son, por tanto, una de las cajas de<br />

resonancia de los problemas culturales y sociales<br />

de la sociedad, que encuentran en<br />

nuestros alumnos un reflejo particular. Por<br />

otra parte, los continuos cambios del sistema<br />

educativo, muchas veces condicionados por<br />

las ideologías en moda, hacen que estos problemas<br />

se agudicen dentro de nuestras aulas.<br />

Teniendo en cuenta todo lo dicho, es lógico<br />

que nos preguntemos: ¿Cuáles son los<br />

principales retos que se presentan hoy a


496<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

nuestros centros educativos? Sin pretender<br />

ser exhaustivo, deseo hacer referencia a algunos.<br />

1. Definir con claridad el ideario de<br />

nuestros centros<br />

Nuestras escuelas, colegios y universidades<br />

han de tener un claro proyecto educativo<br />

que contemple su identidad de institución<br />

católica y franciscana. Sé muy bien<br />

que ciertos medios, dentro y fuera de la<br />

Iglesia, inspirados por un sentido de laicidad<br />

mal entendida, impugnan la enseñanza<br />

confesional. No aceptan que la Iglesia, y<br />

por tanto Órdenes o Congregaciones religiosas,<br />

puedan ofrecer, además de un testimonio<br />

individual de sus miembros, el testimonio<br />

específico de las propias instituciones.<br />

Se objeta que un colegio católico, y por<br />

ello franciscano, pretende instrumentalizar<br />

una institución humana para fines religiosos<br />

y confesionales.<br />

Sin justificar ningún tipo de proselitismo<br />

y visiones parciales de la cultura entendida<br />

y actuada erróneamente, que también se<br />

pueden dar entre nosotros, los franciscanos<br />

no podemos olvidar que la educación integral<br />

de la persona comprende, imprescindiblemente,<br />

la dimensión religiosa, la cual<br />

contribuye eficazmente al desarrollo de<br />

otros aspectos de la personalidad, en la medida<br />

en que se la integre en la educación general.<br />

En este sentido, la enseñanza católica<br />

no es sólo cuestión de suplencia, es cuestión<br />

de asegurar un sano y necesario pluralismo,<br />

particularmente en el campo de la libertad<br />

de enseñanza, y, por consiguiente, sostener<br />

y garantizar la libertad de conciencia y el<br />

derecho de los padres de familia a escoger<br />

el centro educativo que mejor responda a su<br />

propia concepción educativa.<br />

Esto conlleva una determinada visión de<br />

la vida. Toda visión de la vida se funda, de<br />

hecho, sobre una determinada escala de valores<br />

en la que se cree, y que confiere, a profesores<br />

y adultos, autoridad para educar. No<br />

se puede olvidar que en las escuelas, colegios<br />

y universidades se enseña para educar,<br />

es decir, para formar a la persona desde<br />

dentro, para liberarla de los condicionamientos<br />

que pudieran impedirle vivir plena-<br />

mente como hombre o mujer. Por ello un<br />

proyecto educativo franciscano ha de estar<br />

intencionalmente dirigido a la promoción<br />

total de la persona, poniendo de relieve la<br />

dimensión ética y religiosa de la cultura,<br />

precisamente con el fin de activar el dinamismo<br />

espiritual del sujeto, y ayudarle a alcanzar<br />

la libertad ética que presupone y perfecciona<br />

a la psicológica. Pero no se da libertad<br />

ética sino en la confrontación con los<br />

valores absolutos de los cuales depende el<br />

sentido y el valor de la vida del hombre. En<br />

este sentido hemos de afirmar con fuerza<br />

que en la educación no basta responder a aspiraciones<br />

transitorias y superficiales. Hay<br />

que tener presentes las exigencias más profundas<br />

del hombre y de la cultura actual.<br />

Así configurados, nuestros centros educativos<br />

suponen no solamente una elección<br />

de valores culturales, sino también una<br />

elección de valores de vida que deben estar<br />

presentes de manera operantes. Estos exige<br />

que el proyecto educativo de nuestros centros<br />

sea claro, y que la labor educativa que<br />

en ellos se desarrolla sea coherente con dicho<br />

proyecto. Lo contrario sería engañarnos<br />

y engañar a quienes confían en nosotros.<br />

2. Colaboración entre dirección, profesores,<br />

padres y alumnos<br />

La labor educativa, particularmente en<br />

clave católica y franciscana, es hoy una tarea<br />

difícil y compleja. En ella influyen factores<br />

muy diversos. Se hace necesaria, por<br />

tanto, la unión de fuerzas: dirección, profesores,<br />

alumnos, padres de familia. Cada una<br />

de estas “fuerzas” ha de asumir su responsabilidad<br />

en la educación/formación de<br />

nuestros niños y jóvenes. Nadie puede quedarse<br />

al margen, ni nadie puede ser excluido.<br />

La unión hace la fuerza, en este caso, la<br />

fuerza de la educación, según el proyecto<br />

educativo católico y franciscano.<br />

Esto comporta asumir como reto, también,<br />

la formación de todos los responsables<br />

de la educación/formación. Veo muy<br />

urgente involucrar a profesores (incluidos<br />

los religiosos) y a los padres de familia en<br />

la elaboración y puesta en práctica del proyecto<br />

educativo de nuestros centros educativos,<br />

pero para ello es imprescindible una


E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 497<br />

verdadera educación/formación y, por qué<br />

no, una evangelización y “franciscanización”.<br />

Sólo la referencia explícita y compartida<br />

por todos los miembros de la comunidad<br />

educativa a la visión cristiana y franciscana<br />

del hombre –aunque sea en grado<br />

diverso-, es lo que hace que un determinado<br />

centro educativo pueda definirse católico<br />

y franciscano. En este trabajo con los<br />

agentes formativos, no se puede ahorrar<br />

tiempo, medios, o energías. De ello dependerá<br />

el éxito del proyecto educativo.<br />

Una particular atención ha de ponerse en<br />

la implicación de los alumnos en su propio<br />

proceso formativo. Nuestros colegios están<br />

llamados a ser “escuelas” de formación integral,<br />

mediante la asimilación sistemática y<br />

crítica de la cultura; lugares privilegiados de<br />

promoción integral, mediante un encuentro<br />

vivo y vital con el patrimonio cultural de un<br />

pueblo y de la humanidad misma.<br />

Esto supone que tal encuentro se realice<br />

en forma de elaboración, es decir, confrontando<br />

e insertando los valores perennes en<br />

el contexto actual. No hay cultura que pueda<br />

definirse educativa y formativa, incluida<br />

la franciscana, sino se inserta en los problemas<br />

del tiempo en que se desarrolla la vida<br />

del niño y del joven.<br />

De lo dicho se desprende la necesidad de<br />

que nuestros centros educativos confronten<br />

sus propios programas formativos, sus contenidos<br />

y sus métodos, con la visión de la<br />

realidad en la que se inspiran y de la que depende<br />

su ejercicio. Esto quiere decir, también,<br />

que nuestros centros educativos han<br />

de estimular a los alumnos a que ejerciten la<br />

inteligencia, promoviendo el dinamismo de<br />

la clarificación y explicitando el sentido de<br />

experiencias y de certezas vividas. Una escuela,<br />

colegio o universidad que no cumpliera<br />

esta función, sino que, por el contrario,<br />

ofreciera elaboraciones prefabricadas,<br />

por el mismo hecho se convertiría en obstáculo<br />

para el desarrollo de la personalidad de<br />

los alumnos.<br />

3. Síntesis entre fe y cultura<br />

Hemos afirmado que Jesús, el Evangelio<br />

y los valores franciscanos deben definir con<br />

claridad y estar en el centro de un proyecto<br />

educativo católico y franciscano. Cristo es<br />

el fundamento de toda educación en clave<br />

cristiana y franciscana. Él posibilita la<br />

transformación de la persona y la capacita<br />

para pensar, querer y vivir según el Evangelio.<br />

En Cristo todos los valores humanos encuentran<br />

su plena realización y, de ahí, su<br />

unidad. Jesucristo eleva y ennoblece al<br />

hombre, da valor a su existencia y constituye<br />

el perfecto ejemplo de vida propuesto<br />

por nuestros centros educativos a los niños<br />

y jóvenes. Y junto con la persona de Jesús<br />

ha de aparecer la de Francisco, como su fiel<br />

imitador y seguidor. Francisco tiene mucho<br />

que decir al hombre de hoy, toca a nosotros<br />

proponerlo, como hombre plenamente actual,<br />

aunque no siempre se presente como<br />

moderno.<br />

Estas tareas nos permiten indicar como<br />

tarea principal de un centro educativo católico<br />

y franciscano la de hacer síntesis entre<br />

cultura y fe, entre fe y vida. Tal síntesis se<br />

realiza mediante la integración de los diversos<br />

contenidos del saber humano, especificado<br />

en las varias disciplinas, a la luz del<br />

mensaje evangélico y de los valores franciscanos.<br />

En nuestras escuelas y colegios hemos de<br />

cultivar todas las disciplinas con el debido<br />

respeto al método particular de cada una. No<br />

se pueden considerar las disciplinas como<br />

simples auxiliares de la fe o como medios<br />

utilizables para fines apologéticos. Pero<br />

ciertamente los valores evangélicos y franciscanos<br />

han de ser valores transversales.<br />

2. La centralidad de la persona: consecuencias<br />

pedagógicas<br />

El sujeto primero de la educación es la<br />

persona. Una pedagogía que se quiera llamar<br />

franciscana no puede menos de poner<br />

en el centro de su atención a la persona. Pero,<br />

¿qué es la persona? Intentemos responder<br />

a esta pregunta desde las claves que nos<br />

ofrece la antropología franciscana.<br />

1. La persona: un ser único<br />

Desde el punto de vista antropológico, la<br />

persona se revela como un misterio único,<br />

tanto en su ser como en su existencia particular.<br />

Una realidad original e irrepetible que


498<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

exige un profundo respeto de parte de los<br />

otros. Desde una perspectiva teológica, la<br />

persona es comprendida como una realidad<br />

inédita que sobrepasa toda imaginación y<br />

pensamiento; una nueva criatura que, por lo<br />

mismo, no depende de un molde, como ocurre<br />

con las cosas habitualmente fabricadas<br />

en serie por el hombre. Ni antropológicamente,<br />

ni teológicamente hablando, existen<br />

dos seres completamente iguales. Esta es la<br />

razón que hizo posible que en la escuela<br />

franciscana, en el campo de la ontología, se<br />

desarrollara no solamente la analogía del<br />

ser (posición clásica), sino su univocidad,<br />

tesis que la sostiene de una manera muy especial<br />

Duns Escoto, quien entendió muy<br />

bien este principio y por ello define la persona<br />

como “un ser singular e irrepetible”.<br />

Esta concepción de la persona tiene implicaciones<br />

pedagógicas importantes: todo<br />

proceso educativo debe estar atento a la unicidad<br />

de la persona y al misterio de Dios...,<br />

para favorecer su crecimiento mediante el<br />

conocimiento de sí y la búsqueda de la voluntad<br />

de Dios.<br />

Este principio pedagógico, por una parte,<br />

se opone radicalmente a todo tipo de formación<br />

directiva y unilateral o también masificada<br />

y uniforme; y, por otra, sostiene e<br />

impulsa el respeto tanto de la autonomía e<br />

iniciativa de cada persona, como del propio<br />

ritmo de crecimiento de cada persona; aspectos<br />

que deben llevar a revisar con más<br />

seriedad los sistemas educativos y formativos<br />

que, muchas veces, presionados por la<br />

prisa y la eficiencia, tienden fácilmente a<br />

descuidarlos.<br />

El ser humano, igualmente, debe ser formado<br />

para que vaya descubriendo y asumiendo<br />

los niveles de soledad que implica<br />

la existencia humana. Se necesita de una<br />

pedagogía que sea capaz de poner al ser humano<br />

frente a sí mismo, a sus posibilidades<br />

y limitaciones; y que también le ayude a<br />

abrirse hacia los demás seres que se encuentran<br />

en una situación parecida de soledad<br />

radical.<br />

2. La persona: un ser libre y un ser en<br />

relación<br />

La escuela franciscana y la antropología<br />

actual justamente insisten en que la persona<br />

es un ser libre, y, al mismo tiempo, un ser en<br />

relación.<br />

Tanto Buenaventura, como Escoto, Ockham,<br />

Alejando de Hales y Pedro de Olivi<br />

son apasionados defensores de la libertad<br />

humana, rechazando todo determinismo, de<br />

cualquier tipo que sea. A san Buenaventura,<br />

por ejemplo, la defensa de la libertad humana<br />

le llevará a condenar algunas doctrinas<br />

de la época, tales como: el determinismo astrológico,<br />

en el campo moral, la única inteligencia,<br />

en el campo del conocimiento, y el<br />

naturalismo, en el campo ontológico.<br />

La persona es libre, aunque con una libertad<br />

limitada, restringida y amenazada.<br />

Es un ser autónomo, con una determinada<br />

capacidad de autodeterminación, aún cuando<br />

no se pueda callar los muchos condicionamientos<br />

a los que se ve sometido: condicionamientos<br />

sociales y condicionamientos<br />

personales.<br />

En cuanto a la libertad, se suele distinguir<br />

entre libertad de y libertad para. La libertad<br />

de consiste en no estar o dejarse determinar<br />

por elementos externos a uno mismo que<br />

bloquearían o determinarían los movimientos<br />

de nuestra libertad. La libertad de consistiría<br />

en despejar el camino, a fin que cada<br />

uno pueda escoger lo que desea ser, lo que<br />

desea hacer. La libertad para significa que<br />

la propia vida está orientada por ciertos valores,<br />

y que uno es capaz de escoger aquellos<br />

que dan sentido a una vida: la verdad, la<br />

justicia, la paz... La libertad de estaría al servicio<br />

de la libertad para.<br />

¿Qué está a la base de esta libertad? No<br />

se puede hablar de libertad de ni de libertad<br />

para si uno no se autoposee. A la base de este<br />

doble aspecto de la libertad está la libertad<br />

como autoposesión, lo que nos lleva a<br />

decir que antes de la libertad para escoger<br />

esto o aquello (libertad de), antes de la libertad<br />

para comprometernos ante ciertos<br />

valores (libertad para), somos libertad, somos<br />

soberanos, somos absolutos (sueltosde)<br />

con capacidad para determinarme por<br />

mi mismo. Somos libertad, nos pertenecemos,<br />

y por ello nuestra gran responsabilidad<br />

está en escoger aquello a través de lo<br />

cual me puedo realizar a mi mismo.


E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 499<br />

Por otra parte, la persona es un ser en relación,<br />

un yo inconcebible sin un tú. La persona<br />

no es una isla, un ser absoluto (suelto<br />

de) radical, sino un ser social y relacional.<br />

La persona no es una realidad abierta sólo a<br />

sí misma, sino a los otros y, en definitiva, a<br />

Dios. Por eso su libertad de, su libertad para<br />

y su autoposeerse no pueden separarse<br />

de este concepto fundamental en la antropología,<br />

y no sólo religiosa. El hombre vive<br />

en sociedad y su libertad está positivamente<br />

condicionada por el “otro”, que a su vez<br />

forma parte del “yo”. La realidad del hombre<br />

es una realidad recibida, nadie se da la<br />

vida a sí mismo. Y por ello la libertad está<br />

también positivamente condicionada por el<br />

“Otro”, por quien me dio la existencia.<br />

Todo esto nos lleva a pensar que si la libertad<br />

de y la libertad para están al servicio<br />

de la libertad en autoposesión, ésta no puede<br />

separarse del respeto de la libertad del otro.<br />

Es cierto que la omnipotencia de Dios termina<br />

allí donde, para usarla, debería eliminar la<br />

libertad del hombre, pues él mismo nos ha<br />

querido y creado como seres libres. Pero<br />

también es cierto que la libertad del yo termina<br />

allí donde, para usarla, tendría que quebrantar<br />

la libertad del otro. Si no hay un yo<br />

sin un tú, no puede haber libertad de autoposesión<br />

sin libertad que respete la vocación de<br />

toda persona: un ser en relación.<br />

La pedagogía franciscana debe tener<br />

bien presente lo anteriormente dicho para<br />

no crear monstruos que sólo busquen la autorrealización,<br />

al margen de los demás, y,<br />

para nosotros creyentes, al margen de Dios<br />

y del designio que él tiene sobre cada persona.<br />

El creyente no puede sino reconocerse<br />

como un ser vocacionado, un ser llamado<br />

a, un ser vocación. Por eso ya no se trata<br />

simplemente de elegir lo que uno mismo<br />

quiera hacer de sí, lo que uno quiera llegar a<br />

ser (vocación antropológica), sino que desde<br />

una antropología creyente, se han de tener<br />

presentes otros aspectos que deberán integrar<br />

y potenciar lo que uno quiere llegar a<br />

ser, lo que uno quiere hacer de sí, con lo que<br />

uno está llamado a ser (vocación teológica).<br />

Por otra parte la persona no puede renunciar<br />

a su libertad. Nuestros centros educativos<br />

deben, por tanto, preparar a las personas pa-<br />

ra que asuman su libertad, y con ella la responsabilidad<br />

de ser ellas mismas y de asegurar<br />

su propio crecimiento.<br />

3. La persona: un ser en constante devenir<br />

Acabamos de decir que la persona es una<br />

realidad abierta. Precisamente por ello, es<br />

una realidad incompleta, un proyecto inacabado,<br />

siempre en un proceso dinámico de<br />

llegar a ser. En este sentido la persona no es,<br />

sino que está siendo. El concepto de homo<br />

viator, como lo definían los filósofos y teólogos<br />

del medioevo, sigue siendo válido. La<br />

persona se va formando (dando forma) ininterrumpidamente,<br />

durante toda la vida. La<br />

persona es siempre ella misma, pero no la<br />

misma. La vida es proceso, proyecto nunca<br />

acabado, un continuo hacerse. Ser persona<br />

consiste, entonces, en estar optando siempre<br />

por dar en cada instante una nueva forma<br />

a la propia realidad personal; consiste en<br />

sentirse siempre en formación.<br />

Teniendo en cuenta esta realidad profundamente<br />

dinámica de la persona, la pedagogía<br />

franciscana tiene que ayudarla, en primer<br />

lugar, a sacar fuera lo que lleva dentro.<br />

Educar (e-ducere) significa precisamente<br />

eso: sacar fuera. La persona es un ser con<br />

muchas posibilidades y, en gran parte, es<br />

creación de sí mismo. En expresión de Alexis<br />

Carrel, “el hombre es mármol y escultor<br />

a la vez” de su propia realidad, por ello él es<br />

el primer responsable de su propio crecimiento,<br />

de su propia educación.<br />

La pedagogía franciscana ha de posibilitar<br />

a la persona el ser consciente de sus posibilidades<br />

más recónditas para hacerlas realidad,<br />

y, al mismo tiempo, ha de ayudarle a<br />

tomar conciencia de su propia responsabilidad<br />

en todo este “devenir”. La pedagogía<br />

franciscana ha de poner a la persona en situación<br />

que se sienta agente de su propia<br />

historia y destino, de su realidad personal.<br />

Llegar a ser lo que uno quiere ser y lo que<br />

uno está llamado a ser por vocación, no se<br />

puede delegar. Por ello una gran labor del<br />

educador franciscano es la de ayudar al educando<br />

a apropiarse, es decir, a entregarse a<br />

esta tarea, a dar cabida libremente en su vida<br />

a los valores o personas que configuran


500<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

la persona como tal y, en nuestro caso, como<br />

creyente, a los valores y a las personas<br />

que nos configuran en cuanto tales.<br />

Pero, al mismo tiempo, la pedagogía<br />

franciscana ha de posibilitar que la persona<br />

se abra al proyecto de Dios: respuesta a la<br />

llamada en libertad responsable. En este<br />

sentido la pedagogía franciscana ha de ser<br />

necesariamente “vocacional”, en cuanto<br />

que intenta formar a la persona como ser<br />

abierto a la trascendencia, a un proyecto<br />

que Dios tiene sobre ella y que le permitirá<br />

ser realmente ella misma en plenitud. Desde<br />

esta perspectiva, la persona, a la vez que<br />

asume su responsabilidad en la propia educación,<br />

se ha de abrir al Otro, que con su<br />

gracia le va dando forma, la va formando.<br />

Por otra parte, la pedagogía franciscana<br />

ha de ser progresiva y gradual, teniendo en<br />

cuenta el ritmo de crecimiento de cada persona.<br />

Esto implica que, al mismo tiempo<br />

que tiene en cuenta todo el proceso de crecimiento<br />

de la persona y, por tanto, todo lo<br />

que ha de trasmitirse durante dicho proceso,<br />

la pedagogía franciscana ha de evidenciar<br />

algunos contenidos y valores en cada etapa,<br />

a fin que el crecimiento de la persona no sufra<br />

interrupciones, frenazos o saltos bruscos,<br />

y asegurar una continuidad entre una<br />

etapa y otra. Cada etapa debe ser continuación<br />

de la anterior y preparación para la siguiente.<br />

De ahí la importancia de una buena<br />

programación a corto, a medio y a largo plazo,<br />

así como la evaluación `parcial y global<br />

del proceso educativo.<br />

4. La persona: un ser integral<br />

La persona no puede ser vista sólo desde<br />

una perspectiva, parcialmente o fragmentariamente.<br />

La persona es un ser con distintas<br />

dimensiones, todas ellas parte integral de la<br />

persona: la humana (antropológica, psicológica,<br />

moral), la intelectual, la social (relaciones),<br />

la creyente (espiritualidad) y la<br />

profesional (misión).<br />

La pedagogía franciscana no puede considerarse<br />

tal, sino tiene en cuenta todas estas<br />

dimensiones. Si no queremos educar<br />

personalidades fragmentadas, la pedagogía<br />

franciscana ha de tener en cuenta a la persona<br />

en su totalidad, a fin que pueda desarro-<br />

llar armónicamente sus dotes físicas, espirituales,<br />

morales, humanas e intelectuales.<br />

El desarrollo armónico del que estamos<br />

hablando exige también que la pedagogía<br />

franciscana logre que la educación impartida<br />

toque los cuatro centros vitales de la persona:<br />

corazón, en cuanto centro de la persona<br />

(trasformación), mente (contenidos actualizados),<br />

manos (práctica), y pies (una<br />

formación encarnada en la realidad en la<br />

que la persona está llamada a vivir). Este es<br />

un aspecto que me parece muy importante a<br />

tener presente en nuestros centros, si no<br />

queremos formar sólo cerebros sin corazón<br />

y sin herramientas que le posibiliten el caminar<br />

por la vida.<br />

5. La persona: un ser que crece acompañado<br />

Hemos dicho que educar, según el significado<br />

etimológico, significa sacar fuera todas<br />

las posibilidades que la persona lleva<br />

dentro de sí misma. Educar, dentro de un<br />

proyecto educativo creyente, comporta<br />

también, como ya hemos dicho, poner a la<br />

persona en condiciones de poder responder<br />

a la vocación a la que ha sido llamada. Todo<br />

esto exige acompañamiento personalizado,<br />

testigos, y no sólo maestros, personas que<br />

autentifiquen los valores de los que hablan<br />

con su propia vida.<br />

El “maestro franciscano” ha de caracterizarse<br />

por mantener una relación peculiar<br />

con los discentes. El profesor no puede relacionarse<br />

con el alumno a partir de la función<br />

exclusiva de enseñar y aprender, sino<br />

de convivir con un estilo concreto de relación<br />

que la colorea el ser franciscano.<br />

En un tiempo en el que la educación deriva<br />

hacia la reducción técnica, que la convierte<br />

en un instrumento de reproducción<br />

social al servicio de intereses estructurales<br />

y que la entiende como una empresa que<br />

gestiona un producto –educación- para un<br />

tipo de consumidores, el modelo de educación<br />

franciscana refleja más bien el ideal<br />

humanista de transmisión del saber, de<br />

acompañamiento pedagógico, siempre dentro<br />

del respeto a la persona, y en el marco de<br />

los valores cristianos.<br />

Este nuevo elemento pedagógico y me


E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 501<br />

todológico está hablando de un nuevo desafío<br />

a nuestros centros educativos: una cuidada<br />

selección de los profesores y una adecuada<br />

formación comtinua de los mismos,<br />

así como el buscar todos los caminos posibles<br />

para involucrar al máximo a los padres<br />

en la educación de los hijos.<br />

El problema de la educación en centros<br />

como los nuestros, y la crisis por la que tantas<br />

veces atraviesan, no está sólo en los contenidos,<br />

por los cuales ciertamente hemos de<br />

luchar para que preparen al hombre y al creyente<br />

del futuro. La crisis muchas veces está<br />

en quienes trasmiten los contenidos, como<br />

en la falta de coherencia de los padres, primeros<br />

responsables de la educación de sus<br />

hijos. La solución a tantos problemas que<br />

hoy tiene la educación (no ciertamente a todos),<br />

pasa por una formación al acompañamiento<br />

tanto de los padres como de los profesores.<br />

Aquí no se pueden ahorrar energías<br />

ni dinero. El compromiso por tener un profesorado<br />

según el proyecto educativo de nuestros<br />

colegios ha de considerarse prioritario.<br />

3. Urgencias en la educación católica y<br />

franciscana hoy<br />

La educación es un arte complejo y con<br />

muchos desafíos por delante. Sin agotarlos<br />

todos, sólo quiero señalar aquí algunos que<br />

me parecen prioritarios.<br />

1. Educar para ser amante de la vida<br />

Si la educación de la persona ha de ser<br />

integral, como ya se dijo, el elemento humano<br />

ha de tenerse muy en cuenta. Esto<br />

comporta, entre otras cosas, una visión positiva<br />

del cuerpo y una visión que subraye<br />

lo bello de la vida. El cuerpo no es sólo, ni<br />

fundamentalmente causa del pecado, sino<br />

que es “imagen” y “semejanza” del Creador.<br />

La vida no es sólo sufrimiento y dolor,<br />

hemos sido creados para ser felices ya aquí.<br />

Como cristianos y franciscanos, estamos<br />

llamados a trasmitir una visión del cuerpo<br />

que, sin idolatrarlo, lleve a descubrirlo como<br />

“sacramento”, y sin formar parte del reino<br />

del marketing y del culto al físico, lleve<br />

a contemplarlo como obra de Dios, “templo<br />

del Espíritu Santo” y por ello bello y hermoso.<br />

Aquí entra también todo lo relacio-<br />

nado con la educación a la libertad afectiva<br />

que lejos de una actitud adolescente o narcisista,<br />

rigorista o laxista, lleve a nuestros<br />

niños y jóvenes a vivirla desde una perspectiva<br />

cristiana.<br />

2. Educar para ser buenos profesionales<br />

Vivimos en una sociedad altamente<br />

competitiva, con todo lo que de bueno o<br />

malo pueda tener esto. Al mismo tiempo<br />

nuestra sociedad es una sociedad especializada.<br />

Esto está pidiendo una educación seria<br />

y exigente, de alta calidad, en nuestros<br />

centros para que nuestros niños y jóvenes<br />

puedan mañana optar por una determinada<br />

especialización y contar en este mundo de<br />

especialistas sin complejos alguno.<br />

3. Educar evangelizando<br />

La educación/formación es considerada,<br />

por la Iglesia y por la Orden, como una plataforma<br />

fundamental de evangelización, como<br />

medio imprescindible para garantizar,<br />

dentro del pluralismo cultural que caracteriza<br />

a la sociedad de hoy, la presencia del pensamiento<br />

cristiano. Es por ello que las distintas<br />

Entidades con instituciones educativas<br />

están llamadas a continuar e incrementar<br />

sus esfuerzos en el campo educativo, para<br />

que no venga a menos esta encomiable labor<br />

de la educación/formación integral de los niños<br />

y jóvenes, tal y como la concibe el humanismo<br />

cristiano y franciscano.<br />

Teniendo en cuenta los condicionamientos<br />

culturales de hoy –relativismo, materialismo,<br />

pragmatismo y tecnicismo-, un centro<br />

educativo franciscano no puede renunciar<br />

a una referencia explícita al Evangelio<br />

de Jesucristo, con el intento de arraigarlo en<br />

la conciencia y en la vida de los niños y jóvenes.<br />

La referencia al Evangelio y, particularmente<br />

a la persona de Jesús, es clave<br />

para un discernimiento de los valores que<br />

hacen al hombre y los contravalores que lo<br />

degradan. Si Jesucristo eleva y ennoblece al<br />

hombre, da valor a su existencia, la referencia<br />

al Evangelio, y dentro de él a los valores<br />

franciscanos, ayudarán a formar personalidades<br />

fuertes, capaces de resistir al relativismo<br />

debilitante y de vivir coherentemente<br />

con la vocación cristiana. La referencia al


502<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Evangelio y a los valores franciscanos ayudarán<br />

a formar personalidades que, en espíritu<br />

de diálogo, den una contribución original<br />

y positiva a la edificación de la ciudad<br />

terrena. De este modo, los franciscanos y<br />

franciscanas de hoy, estaremos participando<br />

activamente en el diálogo cultural con<br />

nuestra aportación original y específica, a<br />

favor del verdadero progreso y de la formación<br />

integral del hombre.<br />

No podemos renunciar a esta labor, insustituible<br />

y urgente, ni podemos defraudar<br />

las muchas esperanzas que la Iglesia y la<br />

misma sociedad deposita en nuestras instituciones<br />

educativas. No ser fieles a esta misión<br />

significaría una pérdida no insignificante<br />

para la civilización, para el hombre y<br />

para la construcción de la sociedad. Para<br />

ello, no podemos dejar de examinarnos a<br />

nosotros mismos, en actitud de profunda<br />

autocrítica, para mejor responder a los nuevos<br />

retos planteados a la acción educativa<br />

cristiana y franciscana.<br />

Conclusión<br />

Al evidenciar los presupuestos antropológicos<br />

de la unicidad, la unidad, la relación<br />

y el ser histórico, que están a la base de una<br />

pedagogía franciscana que promueve el<br />

acompañamiento personalizado, la formación<br />

integral y relacional y que se cristaliza<br />

en un proyecto de vida, tan sólo he pretendido<br />

señalar algunas pistas para la reflexión.<br />

Es de esperar, por ello, que, a la luz de<br />

la espiritualidad franciscana, se continúen<br />

realizando todos los esfuerzos posibles para<br />

recuperar las indicaciones pedagógicas<br />

que nos vienen de nuestro patrimonio cultural,<br />

de tal modo que orienten y sostengan la<br />

labor educativa de nuestros centros.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro General<br />

2. Convenzione tra i Vicariati Apostolici<br />

di Tripoli e Benghazi in Libia e<br />

l’Ordine dei Frati Minori<br />

La Chiesa in Libia, oggi espressa nel Vicariato<br />

Apostolico di Tripoli nella persona<br />

del suo Vescovo, Mons. Fra Giovanni Martinelli,<br />

<strong>OFM</strong>, e nel Vicariato Apostolico di<br />

Benghazi nella persona del suo Vescovo,<br />

Mons. Fra Silvestro Magro, <strong>OFM</strong>, e<br />

l’Ordine dei Frati Minori, nella persona del<br />

Rev.mo Fr. José R. Carballo, Ministro generale,<br />

in attuazione al prescritto del Diritto<br />

comune e particolare, stabiliscono la seguente<br />

Convenzione per regolare i reciproci<br />

rapporti per il bene della Chiesa in Libia<br />

e per la presenza della vita francescana.<br />

Quadro generale<br />

1. L’Ordine conferma il sostegno e l’aiuto<br />

per la vita della Chiesa in Libia, nella comunione<br />

ecclesiale pastorale e secondo<br />

le direttive della Santa Sede.<br />

2. Il sostegno si esprime con la presenza di<br />

almeno 8 (otto) Frati Minori (sacerdoti e<br />

non). Ad essi verranno affidati compiti<br />

di testimonianza e di ministero pastorale.<br />

Per i compiti di governo pastorale nei<br />

Vicariati si richiede l’accordo dei Superiori<br />

Maggiori.<br />

3. I Frati Minori che lavorano nei Vicariati<br />

in Libia, durante la loro permanenza in<br />

questa missione, a norma della nostra legislazione<br />

vengono considerati ospiti<br />

della Provincia di Malta, la quale stipulerà<br />

un accordo con le Province<br />

d’origine dei Frati (Cf. SSGG 66).<br />

4. La Curia generale affida l’attuazione<br />

della presente Convenzione alla Provincia<br />

di Malta, la quale nominerà un suo<br />

Delegato per accompagnare la vita e la<br />

missione delle due Fraternità.<br />

Reclutamento e formazione dei missionari<br />

5. Il reclutamento dei missionari per i due<br />

Vicariati è affidato alle Chiese locali, in<br />

collaborazione con il Segretariato generale<br />

per l’Evangelizzazione, coinvolgendo<br />

le Province dei Frati già presenti o<br />

non in Libia (Malta, Filippine, India,<br />

Egitto, Polonia).<br />

6. La Curia generale, attraverso il Moderatore<br />

per le missioni, unitamente ai Vicariati<br />

Apostolici s’impegna alla preparazione<br />

missionaria dei frati candidati e alla<br />

formazione permanente degli stessi.<br />

Per la prima preparazione dei nuovi mis-


E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 503<br />

sionari si chiede che i Frati candidati facciano<br />

prima un’esperienza di missione in<br />

uno dei due Vicariati. I loro Ministri Provinciali<br />

inviino al Ministro generale una<br />

lettera di presentazione, accompagnata da<br />

una valutazione dei Vicari Apostolici, e<br />

poi i nuovi missionari riceveranno<br />

l’obbedienza del Ministro generale con la<br />

quale seguiranno la formazione a Bruxelles<br />

e poi s’impegneranno nella missione<br />

in Libia almeno per sei anni, con un accordo<br />

scritto con la Provincia di Malta.<br />

7. La Provincia di Malta assicurerà ai missionari<br />

almeno gli esercizi spirituali e<br />

una settimana di formazione permanente<br />

ogni anno.<br />

“Mutuae relationes”<br />

8. La Curia generale, attraverso il Moderatore<br />

per le missioni, s’impegna ad incrementare<br />

la vita della Chiesa locale, soprattutto<br />

riguardo alla testimonianza nel<br />

contesto musulmano nelle forme possibili<br />

e richieste.<br />

9. Ai Frati considerati dall’Ordine “missionari”<br />

a tutti gli effetti, i Vicari Apostolici<br />

assicurano la possibilità della vita secondo<br />

la Regola e le direttive dell’Ordine,<br />

sotto i legittimi superiori, rispettano<br />

l’autonomia dei Guardiani nel servizio<br />

di animazione delle Fraternità, a norma<br />

del diritto e tenendo conto della situazione<br />

attuale della Chiesa in Libia, e organizzano<br />

la sede del Vicariato e della Fraternità<br />

in due case distinte, per quanto è<br />

possibile.<br />

10. Se i Frati vogliono intraprendere nelle<br />

due Chiese locali delle iniziative particolari<br />

nel campo sociale o pastorale, dovranno<br />

essere concordate con gli Ordinari<br />

e il Ministro Provinciale, e saranno a<br />

carico della Curia generale.<br />

11. I Vicari Apostolici procureranno i documenti<br />

necessari per la residenza dei Frati,<br />

forniranno i mezzi adeguati per<br />

l’espletamento dei compiti richiesti (automezzi,<br />

risorse, ecc.) e i viaggi sostenuti<br />

per mandato degli Ordinari.<br />

I viaggi dei frati per l’Ordine o per motivi<br />

interni approvati dal superiore, sono a<br />

loro carico.<br />

12. Il sostentamento, la manutenzione ordinaria<br />

delle case dipendono dai Vicariati<br />

Apostolici.<br />

13. L’assistenza sanitaria dei frati è a carico<br />

dei Vicariati. Per ogni cura specializzata<br />

e prolungata devono rientrare in Provincia<br />

dove possono avvalersi dell’Assicurazione<br />

obbligatoria del loro paese<br />

d’origine.<br />

La vita dei Frati<br />

14. I Frati Minori attualmente sono presenti<br />

in Libia in due comunità: una a Tripoli<br />

presso la Chiesa di San Francesco e l’altra<br />

a Benghazi presso la Chiesa dell’Immacolata<br />

Concezione di Maria. A esse siano<br />

iscritti tutti i Frati Minori presenti.<br />

Uno dei due Guardiani sia nominato come<br />

coordinatore delle attività comuni alle<br />

due fraternità (es. esercizi spirituali,<br />

formazione, ecc.) e come rappresentante<br />

dei Frati in Libia nella Conferenza Africana.<br />

15. L’amministrazione interna della comunità<br />

è sottoposta al solo controllo dei Superiori<br />

Maggiori.<br />

16. La fraternità locale provvede ad un contributo<br />

mensile adeguato per ogni missionario<br />

per le necessità.<br />

17. Il periodo di riposo da passare nel paese<br />

d’origine o fuori dei Vicariati, è di 45<br />

giorni ogni anno, inclusi il viaggio e gli<br />

esercizi spirituali.<br />

18. La presente Convenzione è per tre anni.<br />

È rinnovata per il medesimo periodo se<br />

nessuna delle parti avanza richieste o<br />

modifiche per scritto, sei mesi prima della<br />

scadenza.<br />

Per il Vicariato Apostolico di Tripoli:<br />

† FR. GIOVANNI MARTINELLI, <strong>OFM</strong><br />

Per il Vicariato Apostolico di Benghazi:<br />

† FR. SILVESTRO MAGRO, <strong>OFM</strong><br />

Per la Provincia di Malta:<br />

FR. PAOLO GALEA, <strong>OFM</strong><br />

Per l’Ordine dei Frati Minori:<br />

FR. JOSÉ R. CARBALLO, <strong>OFM</strong>, MIN. GEN.<br />

Prot: 098465<br />

Data: 6 novembre 2007


504<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

3. Il Ministro generale invia nuovi missionari<br />

Roma, Chiesa S. Maria mediatrice, 08.12.2205<br />

La celebrazione della Immacolata Concezione<br />

(8 dicembre) in Curia generale a<br />

Roma è stata segnata dall’invio in missione<br />

da parte del Ministro generale, Fr. José R.<br />

Carballo, di Fr. Paul Nguyen Thanh Hai,<br />

vietnamita per la Fraternità in Myanmar<br />

(Birmania) e Fr. Juro Tokalic, originario<br />

della Bosnia-Erzegovina per la Provincia di<br />

Nairobi in Africa. I due missionari avevano<br />

terminato il corso di formazione interfrancescana<br />

il 30 novembre, nella Fraternità<br />

Notre Dame des Nations a Bruxelles. Il<br />

gruppo dei nuovi missionari era formato da<br />

8 Frati cappuccini, da 2 Frati conventuali e<br />

da 2 Frati minori. La sessione di prepara-<br />

zione, in lingua inglese, è durata tre mesi,<br />

da settembre a novembre, e si è conclusa<br />

con un ritiro spirituale con accompagnamento<br />

individuale.<br />

I missionari sono stati preparati da un’équipe<br />

interfrancescana. I Segretari generali<br />

per le missioni dei tre Ordini hanno partecipato<br />

alla valutazione finale che è risultata<br />

molto positiva ed arricchente, anche per chi<br />

era già in missione da qualche anno. Ciò ha<br />

confermato tutti nella convinzione che è<br />

molto importante continuare tale formazione<br />

missionaria e interfrancescana.<br />

Al termine, i due missionari Frati minori<br />

sono stati accompagnati in Italia per un<br />

pellegrinaggio a Roma e sui luoghi di San<br />

Francesco, ed hanno concluso la loro formazione<br />

in Curia generale con il mandato<br />

missionario.


E POSTULATIONE GENERALI<br />

1. Beatification de Sœur Marie-Céline<br />

de La Présentation<br />

Bordeaux, Cathédrale Saint-André, 16.09.2007<br />

1. Note di Cronaca<br />

Più di duemila fedeli hanno partecipato<br />

domenica 16 settembre 2007, nella cattedrale<br />

di Saint-André a Bordeaux, alla solenne<br />

Beatificazione della Venerabile Sr. Marie-<br />

Céline de la Présentation (Germaine Castang),<br />

giovane clarissa del villaggio di<br />

Nojals, morta nel monastero di Talence-Bordeaux<br />

nel 1897 a soli 19 anni. Per la prima<br />

volta, la splendida cattedrale gotica, ricca di<br />

storia e di arte, ha visto compiersi un solenne<br />

rito di beatificazione sotto le sue volte.<br />

S. Em.za il Cardinale Jean-Pierre Ricard,<br />

arcivescovo di Bordeaux e Bazas e<br />

Presidente della Conferenza Episcopale<br />

Francese, ha presieduto la celebrazione eucaristica.<br />

Con lui hanno concelebrato Monseigneur<br />

Michel Mouïsse, vescovo di Périgueux,<br />

nell’ambito della cui diocesi si trova<br />

Nojals, paese natale della Beata, Monseigneur<br />

Bernard Housset vescovo di La Rochelle<br />

et Saintes, dove sono presenti le clarisse<br />

nel monastero di Nieul-sur-Mer, Monseigneur<br />

Jacques David vescovo emerito<br />

d’Evreux et Monseigneur Jacques Blaquart<br />

vescovo ausiliare di Bordeaux.<br />

La solenne processione d’ingresso, composta<br />

da circa duecento concelebranti, ha<br />

avuto inizio alle ore 16, mentre il coro della<br />

cattedrale e l’assemblea eseguivano il significativo<br />

inno del maestro J. Berthier<br />

«Tressaillez de joie!».<br />

S.Em.za il Cardinale José Saraiva Martins,<br />

Prefetto della Congregazione delle<br />

Cause dei Santi, in veste di Rappresentante<br />

del Santo Padre, ha presieduto il Rito di<br />

Beatificazione, previsto dalla liturgia dopo<br />

l’atto penitenziale. Facendo seguito alla petizione<br />

rivoltagli dal Card. Ricard e alla lettura<br />

del profilo biografico della Venerabile<br />

Sr. Marie Céline da parte di Monsieur Max<br />

Gatti, vice-postulatore della Causa, ha reso<br />

pubblica la Lettera Apostolica con la quale<br />

il Santo Padre Benedetto XVI ha elevato all’onore<br />

degli altari l’umile figlia di Santa<br />

Chiara, stabilendo nel contempo che la memoria<br />

liturgica della nuova Beata si possa<br />

celebrare ogni anno nei luoghi stabiliti, secondo<br />

il diritto, il 30 maggio, giorno della<br />

sua nascita al cielo.<br />

Un fragoroso applauso dell’assemblea<br />

ha accompagnato lo svelamento del ritratto<br />

della nuova Beata e l’ostensione della singolare<br />

reliquia, parte dei capelli recisi il<br />

giorno della sua vestizione religiosa, il 21<br />

novembre 1896. Sr. Claire Isabelle, ex abbadessa<br />

del soppresso monastero delle clarisse<br />

di Pessac-Talence, comunità di appartenenza<br />

della Beata, e altre due anziane<br />

consorelle, hanno offerto l’omaggio dei ceri<br />

mentre tre ragazze di Nojals recavano<br />

bouquet di fiori. Molto opportunamente,<br />

per questo gesto di omaggio alla giovane<br />

Beata, erano stati scelti i fiori che lei stessa<br />

aveva indicato come simbolo delle virtù<br />

preferite: le viole che ne evocavano<br />

l’umiltà, le rose la carità, i gigli la purezza.<br />

Già la sera precedente la Cattedrale di<br />

Saint André aveva visto raccogliersi in preghiera<br />

una numerosa assemblea, per la veglia<br />

in preparazione alla Beatificazione. In<br />

quella occasione Mons. Bernard Peyrous,<br />

autore del libro “La Sainte de Bordeaux”,<br />

Editions de l’Emmanuel, ha presentato il<br />

profilo biografico e spirituale della nuova<br />

Beata, e ha sottolineato efficacemente<br />

l’importanza pastorale che l’evento della<br />

Beatificazione riveste per la diocesi di Bordeaux.<br />

Commovente, nel corso della medesima<br />

veglia , la testimonianza vocazionale<br />

di Sr. Marie de la Croix, abbadessa del monastero<br />

delle clarisse di La Rochelle, e la<br />

rinnovazione dei voti religiosi delle circa<br />

cinquanta clarisse presenti.<br />

Tra i numerosi pellegrini presenti al sacro<br />

rito si distinguevano per l’entusiasmo e


506 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

la comprensibile emozione i circa cento<br />

parrocchiani di Nojals, guidati dal parroco<br />

André Chapuzet. Il piccolo villaggio di origine<br />

di Sr. Marie Céline, custodisce pressoché<br />

intatti i luoghi che furono teatro dell’infanzia<br />

di Germaine Castang e dal 2006 anche<br />

le reliquie del suo corpo qui traslate<br />

dall’ex-monastero di Talence-Pessac.<br />

La nostra Postulazione, che ha seguito la<br />

Causa di beatificazione della piccola Clarissa<br />

fin dall’inizio, era rappresentata a Bordeaux<br />

per la solenne cerimonia del 16 settembre<br />

dal Vice-Postulatore Generale, Fr.<br />

Giovan Giuseppe Califano, che all’indomani<br />

dell’avvenuta beatificazione ha incontrato<br />

a Nojals i familiari della novella Beata ed<br />

ha celebrato l’Eucaristia presso la sua tomba<br />

nella chiesa parrocchiale.<br />

FR. GIOVAN GIUSEPPE CALIFANO, <strong>OFM</strong><br />

2. Homelie de la Messe de Beatification<br />

Eminence,<br />

Frères et sœurs dans le Christ,<br />

Lorsqu’elle meurt au monastère des Clarisses<br />

de Talence, en 1897, l’année même<br />

de la mort de sainte Thérèse de l’Enfant-Jésus,<br />

sœur Marie-Céline de la Présentation<br />

n’a que 19 ans. Et on voit alors se produire<br />

à Bordeaux, dans les semaines, les mois et<br />

les années qui suivent, un phénomène inattendu,<br />

étonnant et surprenant : des hommes,<br />

des femmes, des prêtres, des religieuses<br />

viennent prier sur sa tombe, des prières lui<br />

sont confiées, des enfants lui sont présentés.<br />

L’abbé Louis Gabard, aumônier du couvent<br />

écrit: «Ce sont des gens de toute condition<br />

et de tout état, prêtres et laïques, habitant<br />

non seulement Bordeaux et les environs,<br />

mais parfois de très loin. Des étrangers venus<br />

à Bordeaux demandent à visiter la tombe<br />

: le nombre n’a fait que croître. Il ne se<br />

passe pas de jour sans qu’il y ait au moins<br />

quelque visite. Personne n’a rien fait pour<br />

créer, exciter ou ralentir ce mouvement.<br />

Cette dévotion paraît toute spontanée». La<br />

mémoire de Sr Marie-Céline restera très<br />

forte à Bordeaux, surtout entre les deux<br />

guerres mondiales. Beaucoup de Bordelais<br />

de souche m’ont partagé, ces temps der-<br />

niers, des souvenirs familiaux la concernant.<br />

Alors comment comprendre cette réputation<br />

de sainteté qui aboutit aujourd’hui à<br />

cette béatification? A vue humaine, très humaine,<br />

sans doute trop humaine, rien dans<br />

la vie de notre bienheureuse ne paraît extraordinaire,<br />

héroïque. Elle n’a vécu que<br />

quelques mois de vie religieuse, a très peu<br />

écrit et ne laisse pas derrière elle une doctrine<br />

spirituelle élaborée. Alors qu’est-ce qui<br />

fait son rayonnement? Disons-le tout de<br />

suite: ce qui fait sa sainteté, c’est sa réponse<br />

dans le quotidien des jours à l’amour du<br />

Seigneur.<br />

Sa vie pourtant a été difficile et les<br />

épreuves ne lui ont pas été épargnées.<br />

Epreuves physiques tout d’abord. Germaine<br />

Castang naît à Nojals, en Dordogne, dans le<br />

Périgord, le 23 mai 1878. Mais très vite va<br />

arriver pour elle une épreuve de santé. A<br />

quatre ans et demi, étant restée trop longtemps<br />

dans l’eau froide d’une rivière, elle en<br />

aura le pied déformé. Elle sera plus tard opérée<br />

mais devra vivre avec ce qui restera pour<br />

elle un handicap. Celui-ci sera longtemps un<br />

obstacle à son accueil dans une congrégation,<br />

alors qu’elle aspirait tant à être religieuse.<br />

De santé fragile, elle mourra comme<br />

d’autres membres de sa famille, de tuberculose<br />

pulmonaire. N’oublions pas qu’à cette<br />

époque, beaucoup mouraient très jeunes, en<br />

particulier dans les monastères. Aux<br />

épreuves physiques s’ajoutent les épreuves<br />

familiales. Son père étant incapable de rembourser<br />

ses dettes, la petite épicerie qu’il tenait<br />

et la maison familiale seront saisies et<br />

toute la famille devra aller vivre dans une<br />

masure insalubre, au lieu-dit Salabert. Le<br />

froid, la faim, la maladie, la mort de frères et<br />

sœurs plus jeunes seront au rendez-vous. On<br />

peut dire que Germaine a vécu ce qu’on appellerait<br />

aujourd’hui une vraie vie du Quart<br />

Monde. A quatorze ans, elle perdra sa mère,<br />

puis son frère Louis, s’occupera de son père<br />

au caractère fantasque et difficile. Elle verra<br />

malheureusement l’éclatement de la famille<br />

et l’impossible réconciliation de ses frères<br />

avec leur père. Son père acceptera qu’elle<br />

rentre en 1892 au Refuge des Sœurs de Nazareth,<br />

situé en haut du boulevard Saint-Ge-


nès à Bordeaux. Pendant quatre ans, elle sera<br />

accueillie à l’ouvroir. Elle apprend à y faire<br />

mille petits travaux et vit dans un contexte<br />

humain où les relations entre les pensionnaires<br />

accueillies ne sont pas toujours des<br />

plus faciles. Elle sent en elle un appel très<br />

fort à la vie religieuse. Mais son tourment<br />

est de ne pas voir de congrégation où on<br />

pourrait la recevoir, avec son handicap, son<br />

état de santé et sa pauvreté. Et quelle joie ne<br />

sera pas la sienne quand la mère abbesse du<br />

couvent des Clarisses de Talence lui ouvrira<br />

les portes en 1896 ! Admise à faire son postulat,<br />

puis son noviciat, la maladie se rappellera<br />

à elle et c’est sur son lit de malade,<br />

qu’avant sa mort, on l’autorisera, dans des<br />

conditions tout à fait exceptionnelles, à faire<br />

sa profession solennelle.<br />

Alors, qu’est-ce qui fait le rayonnement<br />

de celle que l’Eglise déclare aujourd’hui<br />

bienheureuse ? Ce sont sa foi et sa confiance<br />

en Dieu. Depuis toute petite, elle a eu une<br />

relation forte à Dieu. Elle accueille jour<br />

après jour Son amour et se donne à Lui. La<br />

prière est pour elle son temps d’intimité<br />

avec le Seigneur. Elle y puise sa force, son<br />

endurance dans l’amour et sa persévérance.<br />

Bien sûr, sa première communion, sa prière<br />

à la chapelle du Refuge de Nazareth, son<br />

entrée chez les clarisses, ses quelques mois<br />

de vie religieuse révèleront quelque chose<br />

de l’intensité de sa vie avec le Seigneur.<br />

Mais c’est sa vie quotidienne qui est le lieu<br />

de sa réponse à Dieu, de son union à Celui<br />

qui a dit: «Ma nourriture, c’est de faire la<br />

volonté de celui qui m’a envoyé et<br />

d’accomplir son œuvre» (Jn 4,34). Cette<br />

présence de Dieu en elle adoucit un caractère<br />

qu’elle avait impétueux. Toute jeune,<br />

elle fait preuve d’une étonnante maturité.<br />

Elle aide, elle sert, elle prend sur elle, elle<br />

patiente, elle voit surtout le bien des autres.<br />

En un mot, elle aime en actes et en vérité.<br />

La sainteté, c’est l’accueil de cet amour du<br />

Seigneur en soi. Marie-Céline vient nous<br />

dire qu’elle peut être vécue à tous les âges<br />

de la vie. Contrairement à ce que beaucoup<br />

pensent, la sainteté n’est pas réservée aux<br />

adultes, à ceux qui ont toute une vie derrière<br />

eux, à ceux qui sont riches de toute une<br />

expérience. Il peut y avoir une sainteté de<br />

E POSTULATIONE GENERALI 507<br />

l’enfant et une sainteté de l’adolescent. Marie-Céline<br />

nous en dessine le visage.<br />

C’est cet amour qu’elle garde dans son<br />

cœur qui marque ceux qui l’entourent. Déjà<br />

à l’ouvroir, les autres perçoivent cette lumière<br />

spirituelle qui rayonne d’elle. Ce sera<br />

encore plus évident pour les sœurs clarisses<br />

qui vont l’entourer pendant les<br />

quelques mois de sa vie religieuse. Et ce<br />

rayonnement se poursuivra de façon étonnante<br />

après sa mort. Marie-Céline vient ainsi<br />

nous rappeler que la fécondité évangélique<br />

n’est pas du même type que<br />

l’efficacité humaine. Elle surgit d’un cœur<br />

qui s’ouvre totalement à l’action et à<br />

l’amour de Dieu. Elle est le fruit d’une vie<br />

qui se donne, se livre avec le Christ et accepte<br />

de passer par la mort comme le grain<br />

tombé en terre (Jn 12, 24). C’est pourquoi<br />

dans l’Evangile, seuls ceux qui ont un cœur<br />

de pauvre, un cœur non encombré, peuvent<br />

recevoir pleinement la parole de grâce de<br />

Jésus. En eux, rien ne fait écran à la gratuité<br />

du don de Dieu. Leur faiblesse renvoie<br />

tout spontanément à la force transformante<br />

du Seigneur: «Je te loue, Père, dit Jésus,<br />

Seigneur du ciel et de la terre, d’avoir caché<br />

cela aux sages et aux intelligents et de<br />

l’avoir révélé aux tout petits» (Lc 10,21).<br />

En ce début d’année pastorale, écoutons<br />

cet appel à cette sainteté dans le quotidien<br />

que nous adresse notre nouvelle bienheureuse.<br />

N’hésitons pas à nous confier les uns<br />

les autres au Seigneur en invoquant son intercession.<br />

N’hésitons pas à lui confier chacun<br />

de nos diocèses. En effet, n’a-t-elle pas<br />

dit avant sa mort: «Au ciel je n’oublierai<br />

personne». Amen.<br />

JEAN-PIERRE CARDINAL RICARD<br />

Archevêque de Bordeaux<br />

Evêque de Bazas<br />

3. Saluto del Prefetto della Congregazione<br />

delle Cause dei Santi al termine della celebrazione<br />

“Celebrate con me il Signore,<br />

esaltiamo insieme il suo Nome”!<br />

(dal Salmo 33)<br />

È questo l’invito che ci rivolge con gioia


508 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

l’umile clarissa di Nojals, elevata oggi alla<br />

gloria degli altari. E, con il cuore colmo di<br />

letizia, accogliamo volentieri questo invito<br />

e ci uniamo al canto della nuova Beata, magnificando<br />

il Signore onnipotente, sempre<br />

mirabile nei suoi Santi.<br />

Profondamente lieto, rendo grazie alla<br />

Provvidenza per avermi condotto a Bordeaux,<br />

per presiedere come umile rappresentante<br />

del Santo Padre, questa nuova<br />

Beatificazione.<br />

Ringrazio prima di tutto fraternamente<br />

Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo<br />

Jean-Pierre Ricard e il suo presbyterium per<br />

l’accoglienza cordiale che mi hanno riservato.<br />

Ringrazio anche voi tutti, Fratelli e Sorelle,<br />

per l’ imponente partecipazione ad<br />

una celebrazione che si iscrive tra le pagine<br />

più belle della storia di Bordeaux.<br />

Oggi una figlia di questa Chiesa, che vivendo<br />

nella povertà, ha saputo raggiungere,<br />

in pochissimo tempo, le vette della santità,<br />

ci viene presentata come modello di vita e<br />

di fedeltà incrollabile al Vangelo delle Beatitudini.<br />

Possiamo definire piccola, la nostra beata,<br />

non solo perché vissuta appena 19 anni,<br />

ma anche e soprattutto perché ha scelto di<br />

essere “Sorella povera di Santa Chiara”, e<br />

dunque piccola nel senso indicato da Gesù<br />

stesso quando parla del mistero nascosto ai<br />

sapienti, ma rivelato ai piccoli (cf. Lc<br />

10,21). E così nella sua piccolezza la Beata<br />

Maria Celina della Presentazione è divenuta<br />

grande agli occhi di Dio e oggi l’esito del<br />

suo totale abbandono all’amore del Padre si<br />

manifesta a tutti.<br />

Se ci domandiamo come la nostra Beata<br />

ha conseguito questa capacità di camminare<br />

con il Signore con generosità assoluta,<br />

troveremo senza dubbio la risposta nella<br />

sua totale docilità all’azione dello Spirito<br />

Santo, Lui che, proprio in questa cattedrale,<br />

nel luglio del 1892 la colmò della sua presenza<br />

vivificante.<br />

Se me lo permettete, vorrei sottolineare<br />

diversi motivi che giustificano la nostra<br />

gioia e, di conseguenza, la nostra gratitudine<br />

al «Padre veramente santo e fonte di ogni<br />

santità» (Preghiera euc. II).<br />

Il primo motivo è che, da oggi, la Chiesa<br />

che è in Bordeaux ha ufficialmente una<br />

nuova amica presso Dio. In effetti, se la<br />

Chiesa, presentando i suoi figli migliori alla<br />

nostra venerazione, ce li indica come modelli,<br />

ce li propone anche come intercessori<br />

e amici. Come “amica”, la Beata Maria Celina<br />

della Presentazione non può dimenticare<br />

la Chiesa che l’ha generata alla Grazia, e<br />

di conseguenza, non può dimenticare<br />

l’Arcivescovo, il Clero, le sue Sorelle nella<br />

vita religiosa, i consacrati e il popolo di Dio<br />

che vive ed agisce in seno a questa Chiesa.<br />

Tuttavia, attraverso la beatificazione della<br />

piccola figlia di Nojais, la Chiesa ci offre<br />

anche un modello semplice ed imitabile di<br />

vita cristiana, adeguato a ognuno di noi,<br />

chiamati ad esprimere, nel “terribile quotidiano”<br />

(per riprendere un’espressione di<br />

Pio XI) la nostra fede nel Vangelo e a divenire<br />

testimoni credibili di Gesù Cristo.<br />

La nuova Beata, che ha vissuto un’esistenza<br />

povera, priva di eventi esaltanti, ma<br />

completamente pervasa dall’amore per il<br />

Signore e per i fratelli, ci conferma che anche<br />

noi possiamo raggiungere, in una gioiosa<br />

perseveranza, ciò che il Servo di Dio<br />

Giovanni Paolo II ha felicemente chiamato<br />

“la misura alta” della vita cristiana ordinaria”,<br />

ossia la santità.<br />

Esaltiamo dunque il nome del Signore e<br />

rendiamogli gloria, poiché Egli ha esaltato<br />

un’umile figlia del vostro popolo, che l’ha<br />

amato senza riserve, che ha scelto di essere<br />

sua per sempre, e che, come Francesco e<br />

Chiara d’Assisi, è divenuta trasparenza vivente<br />

del Vangelo.<br />

All’umile e coraggiosa Beata di Nojals,<br />

alla figlia ora illustre di questa Chiesa che è<br />

in Bordeaux e in Francia, alla gioiosa discepola<br />

del Poverello d’Assisi, a questa donna<br />

innamorata della povertà di Chiara, affido<br />

questa sera tutti coloro che sono presenti<br />

qui, in questa celebrazione storica della sua<br />

beatificazione, e chiedo per ognuno di essi<br />

la grazia di percorrere con audacia e fedeltà<br />

le vie del Vangelo.<br />

Che la Beata Maria Celina della Presentazione<br />

unisca la sua voce alla nsotra, invocando<br />

per la Chiesa e per la Famiglia Francescana<br />

vocazioni generose che sappiano


fare scelte coraggiose per il servizio dei poveri<br />

e per testimoniare il Vangelo della misericordia<br />

e della pace.<br />

Che la nuova Beata ottenga per noi dal<br />

Signore una nuova era di santità! Che il suo<br />

sorriso consoli i malati, gli afflitti e tutti coloro<br />

che invocano oggi con fiducia la sua<br />

intercessione e il suo conforto!<br />

GIUSEPPE CARD. SARAIVA MARTINS<br />

4. Profilo Biografico della Beata M. Celina<br />

della Presentazione (1878-1897)<br />

La Beata M. Celina della Presentazione<br />

della Beata Vergine Maria (al secolo: Giovanna<br />

Germana Castang) nacque a Nojals,<br />

piccolo villaggio della Dordogna (Francia),<br />

nei pressi di Périgord, il 24 maggio 1878,<br />

quinta dei dodici figli dei coniugi Germano<br />

Castang e Maria Lafage, poveri coltivatori<br />

dei campi ma esemplari testimoni del Vangelo.<br />

Fu battezzata nello stesso giorno della<br />

nascita e posta sotto la protezione della Madre<br />

del Signore, celebrata in quel giorno<br />

con il titolo di Ausiliatrice.<br />

Nel 1882, a soli quattro anni, per aver<br />

giocato imprudentemente con i suoi fratelli<br />

nell’acqua gelida del ruscello Bournègue,<br />

poco distante dalla casa, fu colpita dalla poliomielite,<br />

che la privò dell’uso della gamba<br />

sinistra. Da quel momento, per tutti, Giovanna<br />

Germana fu “la boîteuse”.<br />

Nonostante la sua anomalia, la fanciulla<br />

non si chiuse in se stessa, ma si rese disponibile<br />

nel disbrigo delle faccende domestiche<br />

e nella cura dei fratelli e delle sorelle<br />

minori. Iniziò a frequentare la scuola del<br />

paese, diretta dalle Suore di san Giuseppe<br />

d’Aubenas, mostrando una intelligenza viva<br />

e un carattere gioviale e iniziò pure a partecipare<br />

alle attività parrocchiali. Purtroppo,<br />

a partire dalla primavera del 1887 una<br />

serie di prove e di eventi luttuosi si abbatté<br />

sulla famiglia Castang, tra cui gravi difficoltà<br />

economiche, che determinarono<br />

l’abbandono della bella casa e il trasferimento<br />

in un alloggio di fortuna, nella località<br />

chiamata Salabert, in campagna.<br />

Nell’estrema indigenza in cui venne a<br />

trovarsi la famiglia, Giovanna Germana,<br />

che contava appena dieci anni, seppe dimo-<br />

E POSTULATIONE GENERALI<br />

509<br />

strare una generosità e una compassione<br />

straordinaria per la sua età: si rendeva utile<br />

in ogni modo per alleviare il disagio dei<br />

suoi cari, mostrandosi servizievole e gioviale.<br />

Un triste giorno poi, quando la dispensa<br />

non ebbe più nulla da offrire, seppe<br />

vincere l’amor proprio, e andò a questuare<br />

per il villaggio il vitto necessario alla famiglia.<br />

A queste difficoltà materiali si aggiungeva<br />

la pena di dover abbandonare la scuola<br />

e di non poter più frequentare quotidianamente<br />

la chiesa parrocchiale, troppo<br />

lontana da raggiungere. Desiderosa di risparmiare<br />

alla famiglia altre sofferenze, determinò<br />

infine di offrirsi vittima al Signore:<br />

il cielo sembrò gradire quel giovane olocausto<br />

perché di lì a poco il papà riuscì a<br />

trovare un modesto lavoro e a trasferirsi,<br />

nell’autunno 1890, con la famiglia a Bordeaux.<br />

Nella speranza di ovviare alla grave menomazione<br />

al piede, il 7 febbraio 1891,<br />

Giovanna Germana fu ricoverata presso<br />

l’ospedale infantile di Bordeaux per essere<br />

sottoposta ad intervento chirurgico. Accolse<br />

la prova con “angelica pazienza”, sopportando<br />

le sofferenze dell’operazione. Nei<br />

cinque mesi di degenza, come testimoniarono<br />

le Figlie della Carità di San Vincenzo<br />

de’ Paoli, infermiere dell’ospedale, fu un<br />

modello di amabilità e di rassegnazione,<br />

prestando piccoli servizi agli altri ammalati.<br />

Nel giugno 1891, mentre lentamente recuperava<br />

la salute, Giovanna Germana sperimentò<br />

un nuovo dolore, perché due dei<br />

fratelli più piccoli si ammalarono gravemente<br />

di febbre infettiva e morirono.<br />

Nel mese di luglio 1891, ancora convalescente,<br />

la Beata faceva il suo ingresso nell’Istituto<br />

“Nazareth” di Bordeaux, diretto<br />

dalle Suore di Gesù-Maria di Le Dorat, e<br />

che accoglieva ragazze in difficoltà, per ricevere<br />

quelle cure che la famiglia non poteva<br />

più offrirle. Fu quello un periodo fecondo<br />

della sua vita, durante il quale iniziò a discernere<br />

con più chiarezza la volontà di Dio<br />

su di lei. Il 12 giugno 1892 si accostò per la<br />

prima volta alla comunione eucaristica con<br />

straordinaria devozione e nel successivo<br />

mese di luglio ricevette la cresima dal Card.<br />

Lecot nella cattedrale di Bordeaux. Già a


510<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

quel tempo Giovanna Germana dava<br />

l’impressione di vivere costantemente alla<br />

presenza di Dio, compiendo con esattezza<br />

quanto le veniva affidato nel lavoro e trasmesso<br />

nello studio.<br />

Sul finire di quell’anno altri lutti vennero<br />

a provare ulteriormente la famiglia e a<br />

purificare col dolore il cuore dell’adolescente.<br />

Il 29 dicembre 1892, la mamma Maria<br />

Lafage, per l’improvviso aggravarsi di<br />

un’ernia trascurata, morì. Otto giorni dopo,<br />

anche il fratello maggiore Luigi, tornato<br />

dall’ esercito affetto da tubercolosi, dopo<br />

essere stato amabilmente assistito da Giovanna<br />

Germana, venne a mancare. In questa<br />

duplice prova fu ammirevole lo spirito<br />

di fede della Beata, vero angelo consolatore<br />

del padre e dei suoi cari.<br />

Rimasta ad accudire le due sorelle più<br />

piccole, Lubina e Lucia, che aveva condotto<br />

con sé all’istituto Nazareth di Bordeaux,<br />

Giovanna Germana, andava ormai orientandosi<br />

verso una completa donazione al Signore.<br />

Quando, nel 1893, le suore di San<br />

Giuseppe d’Aubenas, congregazione alla<br />

quale apparteneva la sorella maggiore Lucie,<br />

con il nome di Sr. Maria di San Germano,<br />

si offrirono per accogliere nel loro educandato<br />

le due piccole orfane, la Beata fu libera<br />

di pensare a se stessa, perseguendo il<br />

proprio ideale di consacrazione.<br />

Le sue prime richieste si indirizzarono<br />

presso le clarisse di Bordeaux e poi verso le<br />

Suore di Gesù-Maria di Le Dorat, ma entrambe<br />

furono respinte, a motivo della sua<br />

claudicazione e della giovane età. Rimase<br />

dunque presso l’educandato “Nazareth” fino<br />

al compimento del diciassettesimo anno,<br />

attendendo pazientemente il giorno stabilito<br />

da Dio.<br />

Il 6 aprile 1896, lunedì di Pasqua, dopo<br />

aver visitato con grande devozione il Santuario<br />

di Notre Dame de Talence, chiese un<br />

colloquio con le clarisse del vicino monastero<br />

“Ave Maria”, che conquistate dalla<br />

sua straordinaria umiltà e dall’amabilità del<br />

suo carattere, promisero di accoglierla, nonostante<br />

la sua menomazione fisica.<br />

Il 12 giugno 1896, Festa del Sacro Cuore,<br />

fece il suo ingresso come postulante. Era<br />

la méta a cui aveva aspirato fin da bambina,<br />

e alla quale il Cristo la aveva condotta per<br />

mano, anche attraverso l’esperienza della<br />

sofferenza.<br />

Dopo cinque mesi di probandato, il 21<br />

novembre 1896, festa della Presentazione al<br />

tempio della Vergine Santissima, a 18 anni,<br />

Giovanna Germana vestiva l’abito francescano<br />

e assumeva il nome religioso di Suor<br />

Maria Celina della Presentazione della Beata<br />

Vergine Maria. Ancora una volta, come<br />

nel giorno del battesimo, la vita di quest’umile<br />

creatura era affidata alla materna custodia<br />

della Madre di Dio.<br />

“Lasciando le vesti del mondo, pregherò<br />

Gesù di bandire ogni pensiero inutile dal<br />

mio cuore e di darmi lo spirito religioso; indossando<br />

l’abito di clarissa, pregherò lo<br />

Sposo mio di rivestirmi dello spirito della<br />

mortificazione, della rinuncia e della penitenza;<br />

cingendomi del cordone. Gli chiederò<br />

di liberarmi dalla falsa libertà e di<br />

unirmi a sè con le catene del suo santo amore;<br />

mettendomi il santo velo, Lo supplicherò<br />

di nascondermi alla vista delle creature.<br />

Io voglio vivere nascosta in Dio”.<br />

Questi propositi, che la Beata tracciò nel<br />

piccolo quaderno di note personali, alla vigilia<br />

della sua vestizione, furono da lei luminosamente<br />

vissuti nei mesi di noviziato.<br />

Nel chiostro Sr. Maria Celina restò fedele<br />

alle sue antiche abitudini di carità, alle quali<br />

già si era esercitata nel mondo, moltiplicando<br />

i piccoli gesti di servizio e di abnegazione<br />

a favore delle sue sorelle, ma soprattutto<br />

progredì nella via dell’umiltà, della<br />

mortificazione e del nascondimento.<br />

La salute della giovane novizia cominciò,<br />

però, ben presto a declinare.<br />

L’infermità, manifestatasi in una grave forma<br />

di tubercolosi, rivelò la grandezza della<br />

sua fede e la ferma volontà di voler completare<br />

nel suo fragile corpo quanto ancora<br />

manca alla Passione di Cristo, a vantaggio<br />

del suo Corpo che è la Chiesa (cfr. Col<br />

1,24). Scriveva nel suo diario a pochi giorni<br />

dalla preziosa morte: “Non gradisci olocausto<br />

né vittima: eccomi! Sono venuta per<br />

prendere la croce. Mi offro vittima come<br />

Gesù…fino a questo momento ho sacrificato<br />

tutto: affetti, pensieri.. dovrò ora essere<br />

meno generosa? Oh, no! Eccomi: tagliate


uciate amputate fate di me ciò che gradite,<br />

purché il mio amore per voi aumenti<br />

sempre più e più! Solo questo chiedo!”.<br />

Il 30 maggio 1897, dopo 190 giorni dal<br />

suo ingresso nel noviziato, emessa la Professione<br />

religiosa “in articulo mortis“,<br />

Suor Maria Celina faceva il suo ingresso<br />

trionfale nell’eternità dei Santi. Nell’ultimo<br />

biglietto scritto alla sorella suora aveva<br />

confidato: “Mia piccola cara sorella, son<br />

ben contenta che presto apprenderete la notizia<br />

della mia morte,…state ben tranquilla,….<br />

il giorno della mia morte sarà per me<br />

il più bello…”. Nello stesso anno sarebbe<br />

morta a Liseux la “piccola” Teresa di Gesù<br />

Bambino, sua conterranea, anch’ella fattasi<br />

dono di amore per la vita dei fratelli.<br />

2. La beatificazione di ventinove Martiri<br />

Frati Minori<br />

Roma, Piazza S. Pietro, 28.10.2007<br />

1. Homilía del Cardenal José Saraiva Martins<br />

en la beatificación de los Mártires<br />

españoles<br />

Eminentísimos señores cardenales;<br />

excelentísimos señores obispos<br />

y hermanos en el sacerdocio;<br />

respetables autoridades;<br />

hermanas y hermanos en Cristo:<br />

1. Por encargo y delegación del Papa Benedicto<br />

XVI, he tenido la dicha de hacer público<br />

el documento mediante el cual el Santo<br />

Padre proclama beatos a 498 mártires<br />

que derramaron su sangre por la fe durante<br />

la persecución religiosa en España, en los<br />

años 1934, 1936 y 1937. Entre ellos hay<br />

obispos, sacerdotes, religiosos, religiosas y<br />

fieles laicos, mujeres y hombres; tres de<br />

ellos tenían dieciséis años y el mayor setenta<br />

y ocho.<br />

Este grupo tan numeroso de beatos manifestaron<br />

hasta el martirio su amor a Jesucristo,<br />

su fidelidad a la Iglesia católica y su<br />

intercesión ante Dios por todo el mundo.<br />

Antes de morir perdonaron a quienes les<br />

perseguían –es más, rezaron por ellos-, como<br />

consta en los procesos de beatificación<br />

instruidos en las archidiócesis de Barcelo-<br />

E POSTULATIONE GENERALI 511<br />

na, Burgos, Madrid, Mérida-Badajoz, Oviedo,<br />

Sevilla y Toledo; y en las diócesis de Albacete,<br />

Cartagena, Ciudad Real, Cuenca,<br />

Gerona, Jaén, Málaga y Santander.<br />

El Catecismo de la Iglesia católica afirma:<br />

“El martirio es el supremo testimonio<br />

de la verdad de la fe” (n. 2473). En efecto,<br />

seguir a Jesús significa seguirlo también en<br />

el dolor y aceptar las persecuciones por<br />

amor del Evangelio (cf. Mt 24, 9-14; Mc 13,<br />

9-13; Lc 21, 12-19): “Y seréis odiados de<br />

todos por causa de mi nombre” (Mc 13, 13;<br />

cf. Jn 15, 21). Cristo nos había anticipado<br />

que nuestras vidas estarían vinculadas a su<br />

destino.<br />

2. El logotipo de esta beatificación, de<br />

una importancia notable por el gran número<br />

de nuevos beatos, tiene como elemento central<br />

una cruz de color rojo, símbolo del<br />

amor llevado hasta derramar la sangre por<br />

Cristo. Acompaña a la cruz una palma estilizada,<br />

que intencionalmente se asemeja a<br />

unas lenguas de fuego, en la que vemos representada<br />

la victoria alcanzada por los<br />

mártires con su fe que vence al mundo (cf. 1<br />

Jn 1, 4), así como también el fuego del Espíritu<br />

Santo que se posa sobre los Apóstoles<br />

el día de Pentecostés, y asimismo la zarza<br />

que arde y no se consuma con una llama, en<br />

la que Dios se presenta a Moisés en el relato<br />

del Éxodo y es expresión de su mismo<br />

ser: el Amor que se da y nunca se extingue.<br />

Estos símbolos están enmarcados por<br />

una leyenda circular, que recuerda un mapa<br />

del mundo: “Beatificación mártires de España”.<br />

Dice “mártires de España” y no<br />

“mártires españoles”, porque España es el<br />

lugar donde fueron martirizados, y es también<br />

la patria de gran parte de ellos, pero<br />

hay también quienes provenían de otras naciones,<br />

concretamente de Francia, México<br />

y Cuba. En cualquier caso, los mártires no<br />

son patrimonio exclusivo de una diócesis o<br />

una nación, sino que, por su especial participación<br />

en la cruz de Cristo, Redentor del<br />

universo, pertenecen al mundo entero, a la<br />

Iglesia universal.<br />

Se han elegido como lema para esta beatificación<br />

unas palabras del Señor recogidas<br />

en el Evangelio de san Mateo: “Vosotros<br />

sois la luz del mundo” (Mt 5, 14). Como de-


512<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

clara el concilio Vaticano II al comienzo de<br />

su constitución sobre la Iglesia, “Jesucristo<br />

es la luz de las gentes” (Lumen gentium, 1);<br />

esa luz se refleja a lo largo de los siglos en<br />

el rostro de la Iglesia y hoy, de manera especial,<br />

resplandece en los mártires cuya memoria<br />

estamos celebrando. Jesucristo es la<br />

luz del mundo (cf. Jn 1, 5-9), que alumbra<br />

nuestras inteligencias para que, conociendo<br />

la verdad, vivamos de acuerdo con nuestra<br />

dignidad de personas humanas y de hijos de<br />

Dios y seamos también nosotros luz del<br />

mundo que alumbra a todos los hombres<br />

con el testimonio de una vida vivida en plena<br />

coherencia con la fe que profesamos.<br />

3. “He combatido bien mi batalla, he corrido<br />

hasta la meta, he mantenido la fe” (2<br />

Tm 4, 7). Así escribe san Pablo, ya al final<br />

de su vida, en el texto de la segunda lectura<br />

de este domingo. Con su muerte, estos mártires<br />

hicieron realidad las mismas convicciones<br />

de san Pablo.<br />

Los mártires no consiguieron la gloria<br />

sólo para sí mismos. Su sangre, que empapó<br />

la tierra, fue riego que produjo fecundidad<br />

y abundancia de frutos. Así lo expresaba,<br />

invitándonos a conservar la memoria de los<br />

mártires, el Santo Padre Juan Pablo II en<br />

uno de sus discursos: “Si se perdiera la memoria<br />

de los cristianos que han entregado<br />

su vida por confesar la fe, el tiempo presente,<br />

con sus proyectos y sus ideales, perdería<br />

una de sus características más valiosas, ya<br />

que los grandes valores humanos y religiosos<br />

dejarían de estar corroborados por un<br />

testimonio concreto inscrito en la historia”<br />

(Discurso a los participantes en la VIII sesión<br />

pública de las Academias pontificias, 3<br />

de noviembre de 2003, n. 2: L’Osservatore<br />

Romano, edición en lengua española, 21 de<br />

noviembre de 2003, p. 6).<br />

No podemos contentarnos con celebrar<br />

la memoria de los mártires, admirar su<br />

ejemplo y seguir adelante en nuestra vida<br />

con paso cansino. ¿Qué mensaje transmiten<br />

los mártires a cada uno de nosotros aquí<br />

presentes?<br />

Vivimos en una época en la cual la verdadera<br />

identidad de los cristianos está constantemente<br />

amenazada y esto significa que<br />

ellos o son mártires, es decir adhieren a su<br />

fe bautismal en modo coherente, o tienen<br />

que adaptarse.<br />

Ya que la vida cristiana es una confesión<br />

personal cotidiana de la fe en el Hijo de<br />

Dios hecho hombre, esta coherencia puede<br />

llegar en algunos casos hasta el derramamiento<br />

de la sangre.<br />

Pero como la vida de un solo cristiano<br />

donada en defensa de la fe tiene el efecto de<br />

fortalecer la de toda la Iglesia, el hecho de<br />

proponer el ejemplo de los mártires significa<br />

recordar que la santidad no consiste solamente<br />

en la reafirmación de valores comunes<br />

para todos, sino en la adhesión personal<br />

a Cristo Salvador del cosmos y de la historia.<br />

El martirio es un paradigma de esta verdad<br />

desde el acontecimiento de Pentecostés.<br />

La confesión personal de la fe nos lleva a<br />

descubrir el fuerte vínculo entre la conciencia<br />

y el martirio. “El sentido profundo del<br />

testimonio de los mártires –según escribía<br />

el cardenal Ratzinger-, está en el hecho de<br />

que testimonian la capacidad de la verdad<br />

sobre el hombre como límite de todo poder<br />

y garantía de su semejanza con Dios. En este<br />

sentido los mártires son los grandes testigos<br />

de la conciencia, de la capacidad otorgada<br />

al hombre de percibir, más allá del poder,<br />

también el deber, y por lo tanto de abrir<br />

el camino hacia el verdadero progreso, hacia<br />

la verdadera elevación humana” (J. RAT-<br />

ZINGER, Elogio della coscienza, Roma, Il<br />

Sabato, 16 de marzo de 1991, p. 89).<br />

4. Los mártires se comportaron como<br />

buenos cristianos y, llegado el momento, no<br />

dudaron en ofrendar su vida de una vez con<br />

el grito “¡Viva Cristo Rey!” en los labios. A<br />

los hombres y a las mujeres de hoy nos dicen<br />

en voz muy alta que todos estamos llamados<br />

a la santidad; todos, sin excepción,<br />

como ha declarado solemnemente el concilio<br />

Vaticano II al dedicar un capítulo de su<br />

documento más importante —la constitución<br />

dogmática Lumen gentium, sobre la<br />

Iglesia— a la “llamada universal a la santidad”<br />

(Lumen gentium, cap. V). Dios nos ha<br />

creado y redimido para que seamos santos.<br />

No podemos contentarnos con un cristianismo<br />

vivido tibiamente.<br />

La vida cristiana no se reduce a unos<br />

actos de piedad individuales y aislados, si


no que ha de abarcar cada instante de nuestros<br />

días sobre la tierra. Jesucristo ha de estar<br />

presente en el cumplimiento fiel de los<br />

deberes de nuestra vida ordinaria, entretejida<br />

de detalles aparentemente pequeños y<br />

sin importancia, pero que adquieren relieve<br />

y grandeza sobrenatural cuando están<br />

realizados con amor a Dios. Los mártires<br />

alcanzaron la cima de su heroísmo en la<br />

batalla en la que dieron su vida por Jesucristo.<br />

El heroísmo al que Dios nos llama<br />

se esconde en las mil escaramuzas de<br />

nuestra vida de cada día. Hemos de estar<br />

persuadidos de que nuestra santidad —esa<br />

santidad, no lo dudemos, a la que Dios nos<br />

llama— consiste en alcanzar lo que Juan<br />

Pablo II ha llamado el “alto grado de la vida<br />

cristiana ordinaria” (Novo millennio<br />

ineunte, 31).<br />

El mensaje de los mártires es un mensaje<br />

de fe y de amor. Debemos examinarnos<br />

con valentía, y hacer propósitos concretos,<br />

para descubrir si esa fe y ese amor se manifiestan<br />

heroicamente en nuestra vida.<br />

Heroísmo también de la fe y del amor en<br />

nuestra actuación como personas insertas<br />

en la historia, como levadura que provoca el<br />

fermento justo.<br />

La fe, nos dice Benedicto XVI, contribuye<br />

a purificar la razón, para que llegue a<br />

percibir la verdad (cf. Deus caritas est, 28-<br />

29). Por eso, ser cristianos coherentes nos<br />

impone no inhibirnos ante el deber de contribuir<br />

al bien común y moldear la sociedad<br />

siempre según justicia, defendiendo —en<br />

un diálogo informado por la caridad—<br />

nuestras convicciones sobre la dignidad de<br />

la persona, sobre la vida desde la concepción<br />

hasta la muerte natural, sobre la familia<br />

fundada en la unión matrimonial una e<br />

indisoluble entre un hombre y una mujer,<br />

sobre el derecho y deber primario de los padres<br />

en lo que se refiere a la educación de<br />

los hijos y sobre tantas otras cuestiones que<br />

surgen en la experiencia diaria de la sociedad<br />

en que vivimos.<br />

Concluimos, unidos al Papa Benedicto<br />

XVI y a la Iglesia universal, que vive en los<br />

cinco continentes, invocando la intercesión<br />

de los mártires beatificados hoy y acudiendo<br />

confiadamente a Nuestra Señora, Reina<br />

E POSTULATIONE GENERALI 513<br />

de los mártires, para que, inflamados por un<br />

vivo deseo de santidad, sigamos su ejemplo.<br />

CARDENAL JOSÉ SARAIVA MARTINS<br />

2. Perfil de los Mártires<br />

1. Mártires de Toledo<br />

El P. Víctor Chumillas, guardián del<br />

Convento-seminario Franciscano de Consuegra<br />

(Toledo), los PP. Ángel Ranera, Vicario<br />

de la comunidad, Domingo Alonso,<br />

Martín Lozano, Julián Navío y Benigno<br />

Prieto, profesores, y los estudiantes de teología<br />

Fr. Marcelino Ovejero, Fr. José de Vega,<br />

Fr. José Álvarez, Fr. Andrés Majadas,<br />

Fr. Santiago Mate, Fr. Alfonso Sánchez, Fr.<br />

Anastasio González, Fr. Félix Maroto, Fr.<br />

Federico Herrera, Fr. Antonio Rodrigo, Fr.<br />

Saturnino Río, Fr. Ramón Tejado, Fr. Vicente<br />

Majadas y Fr. Valentín Diez formaban<br />

parte de la comunidad franciscana de Consuegra,<br />

compuesta por nueve sacerdotes, 19<br />

estudiantes clérigos y cuatro hermanos no<br />

clérigos.<br />

La comunidad fue cercada en su convento<br />

el 21 de julio de 1936 y expulsada del<br />

mismo por las autoridades locales el 24 de<br />

julio. Desde el 24 hasta su encarcelamiento,<br />

los religiosos estuvieron acogidos en casas<br />

de familiares y bienhechores. Entre el anochecer<br />

del 9 de agosto y las primeras horas<br />

de la mañana del día 10, todos los franciscanos<br />

fueron encarcelados en la prisión municipal,<br />

por orden del alcalde. Todos iban<br />

gozosos de haber sido dignos de padecer<br />

por Cristo -dice en su relato el P. Chumillasy<br />

el reencuentro aumentó el gozo fraterno.<br />

El día 11 fueron trasladados, junto con todo<br />

el clero y religiosos del pueblo, a la iglesia<br />

de Santa Maria, convertida en prisión.<br />

Los días de cárcel los pasaron preparándose<br />

al martirio con la oración, la confesión<br />

sacramental, el perdón mutuo, las exhortaciones<br />

del P. Chumillas y la renovación de<br />

la profesión religiosa.<br />

Poco después de las 12 de la noche del<br />

15 de agosto, los 20 franciscanos nombrados<br />

fueron sacados de la prisión y conducidos<br />

en un camión al lugar llamado Boca de<br />

Balondillo, del término de Fuente el Fresno


514<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

(Ciudad Real). Allí fueron fusilados en la<br />

madrugada del 16 de agosto de 1936. El alcalde<br />

de Consuegra y otros miembros del<br />

Ayuntamiento les dieron el tiro de gracia.<br />

Por el camino hacia el martirio, los franciscanos<br />

fueron rezando. Al ser bajados del<br />

camión, entonaron el Libera me, Domine.<br />

El P. Chumillas les exhortó a morir por<br />

Cristo con la certeza de ganar el cielo. Sus<br />

últimas palabras al alcalde fueron: “Estamos<br />

dispuestos a morir por Cristo”. Murieron<br />

clamando: ¡Viva Cristo Rey! ¡Perdónalos,<br />

Señor, que no saben lo que hacen!<br />

El P. Félix Pinto, que había pasado casi<br />

toda su vida de sacerdote en Filipinas, pertenecía<br />

a la comunidad de Pastrana en 1936.<br />

A primeros de septiembre fue detenido,<br />

maltratado y conminado a blasfemar. Su negativa<br />

a ello y su defensa de la religión ante<br />

los milicianos, la tarde del 6 de septiembre<br />

hizo que esa misma noche, en la madrugada<br />

del 7 de septiembre de 1936, fuese asesinado<br />

por el alcalde de Pastrana y por los milicianos<br />

en el término de Hueva (Guadalajara).<br />

Sus últimas palabras fueron: “¡Yo os<br />

perdono! ¡Viva Cristo Rey!”<br />

El P. Perfecto Carrascosa pertenecía a la<br />

comunidad de Madrid, como secretario provincial<br />

desde 1935. Refugiado en casa de<br />

sus padres, en Villacañas, fue sacado de ella<br />

en la madrugada del 14 de septiembre y encarcelado.<br />

En la prisión recibió muchas veces<br />

fuertes torturas para forzarle a blasfemar,<br />

confortó a los compañeros de cárcel y<br />

los exhortó y preparó al martirio. Fue asesinado,<br />

junto con cinco seglares, en el cementerio<br />

de Tembleque (Toledo), el 17 de<br />

octubre de 1936.<br />

Los cuerpos de estos 22 Siervos de Dios<br />

reposan en la capilla dedicada a ellos en la<br />

iglesia franciscana de San Juan de los Reyes,<br />

en Toledo.<br />

P. JOSÉ PRIETO DEL POZO<br />

Vice-Postulador.<br />

• Fr. Víctor Chumillas Fernández. Nació<br />

en Olmeda del Rey (Cuenca), el 28 de julio<br />

de 1902. Desde pequeño manifestó deseo<br />

de ir a las misiones y de ser mártir. Profesó<br />

en la Orden Franciscana en Arenas de San<br />

Pedro (Ávila) en 1918. Fue ordenado sacerdote<br />

en 1925. Profesor en los seminarios de<br />

la Provincia Franciscana de Castilla. En todos<br />

los lugares dejó una limpia estela de<br />

virtudes, bondad y celo apostólico. Notable<br />

fue su apostolado con la pluma en las revistas<br />

“Cruzada Seráfica” y “Hogar Antoniano”,<br />

en las que defendió la fe de la Iglesia y<br />

la expuso a pequeños y mayores cuando en<br />

España era tan combatida. Encarcelado,<br />

con toda su comunidad, en agosto de 1936,<br />

supo ser el pastor que preparó, confortó y<br />

animó a todos ante el martirio por Cristo, el<br />

cual padeció, con cinco sacerdotes y 14 estudiantes<br />

teólogos de su comunidad, en Boca<br />

de Balondillo (Fuente El Fresno, Ciudad<br />

Real), el 16 de agosto de 1936. Está sepultado,<br />

con todos ellos, en la iglesia franciscana<br />

de San Juan de los Reyes, de Toledo.<br />

• Fr. Ángel Hernández-Ranera de Diego.<br />

Nació en Pastrana (Guadalajara) el 1 de octubre<br />

de 1877. De genio vivo, piadoso, acólito-sacristán<br />

de las concepcionistas de su<br />

pueblo, en el cual había entonces mas de 15<br />

franciscanos, sintió nacerle la vocación en<br />

el trato con ellos. Vistió el hábito franciscano<br />

el 29 de octubre de 1892, y en él profesó<br />

al año siguiente. Emitió su profesión perpetua<br />

en 1897 y fue ordenado sacerdote el 9 de<br />

junio de 1900. Misionero en Filipinas. Regresado<br />

a España en 1929, residió tres años<br />

en Alcázar de San Juan (Ciudad Real) como<br />

vicario y profesor del seminario, y tres en<br />

Quintanar de la Orden (Toledo) como vicario,<br />

discreto y maestro de hermanos no clérigos.<br />

Con los mismos cargos fue destinado<br />

a Consuegra en 1935. Fue el confesor de<br />

ese seminario. Sus feligreses filipinos le recuerdan<br />

como sacerdote piadoso y diligente<br />

en su ministerio, generoso y caritativo,<br />

querido por el pueblo y respetado por las<br />

autoridades. La vida del P. Ángel Ranera,<br />

entregada por entero al Señor, tuvo una digna<br />

culminación en el martirio, que repetidas<br />

veces manifestó desear y que tuvo lugar en<br />

Fuente el Fresno, el 16 de agosto de 1936.<br />

• Fr. Domingo Alonso de Frutos. Nacido<br />

en Navares de Ayuso (Segovia) el 12 de mayo<br />

de 1900. Al ver su devoción como acólito<br />

de la parroquia, el magistral de Segovia<br />

lo invitó a hacerse sacerdote y religioso. Su


decisión de hacerse fraile se impuso a la disuasión<br />

de los mayores. E1 22de julio de<br />

1915 tomaba el hábito en el convento de<br />

Pastrana, donde profesó al año siguiente e<br />

hizo su profesión perpetua en 1921. Licenciado<br />

y Doctorado en Teología, fue ordenado<br />

sacerdote el 18 de mayo de 1924 fue ordenado<br />

sacerdote en Calbayog (Samar, Filipinas).<br />

Profesor de teología dogmática y<br />

maestro de disciplina. Era sencillo, prudente,<br />

austero, bastante callado. No j<strong>acta</strong>ncioso,<br />

muy trabajador y cumplidor de sus deberes,<br />

sin que por ello se dispensase de la<br />

oración comunitaria. Bien preparado y dotado<br />

intelectualmente, desempeñaba con<br />

competencia su tarea de profesor, si bien la<br />

debilidad de su carácter hizo que su labor<br />

como maestro de disciplina no fuese siempre<br />

acertada en las situaciones conflictivas<br />

del teologado. En la revista “Cruzada Seráfica”<br />

publicó bastantes artículos, la mayoría<br />

de ellos sobre la misericordia de Dios y la<br />

contrición en los sacramentos. Estuvo siempre<br />

dispuesto al martirio. Cuando los milicianos<br />

le dijeron que se bajase del camión<br />

que los llevaría a la muerte, contestó: «Domingo<br />

no se baja, que Domingo irá donde<br />

vayan sus hermanos». Con 19 de ellos fue<br />

inmolado en Fuente el Fresno, el 16 de<br />

agosto de 1936.<br />

• Fr. Martín Lozano Tello. Nació en Corral<br />

de Almaguer (Toledo) el 19 de septiembre<br />

de 1900. Desde pequeño se sintió atraído<br />

por el estado religioso. Vistió el hábito<br />

franciscano en Pastrana en 1916, donde<br />

profesó en 1917. Allí cursó la filosofía y el<br />

primer año de teología, y emitió su profesión<br />

perpetua en 1921. Los otros tres años<br />

de teología los cursó en Consuegra (Toledo).<br />

Fue ordenado sacerdote en 1925. Licenciado<br />

en Sagrada Escritura, empezó su<br />

labor en el teologado franciscano de Consuegra<br />

como profesor y maestro de disciplina.<br />

De natural era bien dotado intelectualmente,<br />

introvertido, emotivo, tímido y débil<br />

de carácter para enfrentarse a las situaciones<br />

conflictivas, lo cual le llevó a renunciar<br />

al cargo de maestro de estudiantes de teología.<br />

Era amante del estudio, cumplidor de<br />

sus deberes, piadoso, sencillo, no dado a<br />

disputas ni criticas, prudente, indulgente en<br />

E POSTULATIONE GENERALI 515<br />

las calificaciones, y sabia encajar los desaires<br />

que recibía. A pesar de su timidez, estaba<br />

dispuesto al martirio. Días antes de la<br />

guerra civil, le dijo una persona: «Cómo anda<br />

usted por la calle vestido de hábito? Le<br />

van a matar». Y él contestó: «Tengo la mortaja<br />

puesta. Cuando gusten, pueden hacer<br />

de nosotros lo que quieran». Fue asesinado<br />

en Fuente el Fresno (Ciudad Real) el 16 de<br />

agosto de 1936.<br />

• Fr. Julián Navío Colado. Nació el 12<br />

de agosto de 1902 en Mazarete (Guadalajara).<br />

Tomó el hábito en Arenas de San Pedro<br />

(Ávila) en 1919. Allí hizo su profesión temporal<br />

en 1920. Los últimos tres años de teología<br />

los cursó en Consuegra, donde hizo<br />

sus votos perpetuos en 1925. Fue ordenado<br />

sacerdote en 1927. Profesor de Historia de<br />

la Iglesia, de Historia de la Orden y de su<br />

Provincia. Éste fue casi el único apostolado<br />

que ejerció. Como profesor y formador era<br />

apreciado por todos y considerado como el<br />

profesor ideal por su preparación de las clases<br />

y el desarrollo de las mismas. Fue asesinado<br />

con 19 hermanos de hábito el 16 de<br />

agosto de 1936 en Fuente el Fresno (Ciudad<br />

Real).<br />

• Fr. Benigno Prieto del Pozo. Nació el<br />

25 de noviembre de 1906 en Salce (León).<br />

Tomó el hábito franciscano el año 1922 y<br />

emitió su profesión temporal al año. Su profesión<br />

perpetua tuvo lugar en Consuegra en<br />

1927. A finales de 1930 fue ordenado sacerdote.<br />

Maestro de estudiantes y profesor, colaborador<br />

en la revista “Cruzada Seráfica”<br />

y Asistente de la OFS. En los días de prisión<br />

dejó bien impreso en los testigos su espíritu<br />

de prudencia, oración, fortaleza y solicitud<br />

por sus discípulos. Fue asesinado en Fuente<br />

el Fresno (Ciudad Real) con 19 hermanos<br />

de hábito el 16 de agosto de 1936.<br />

• Fr. Marcelino Ovejero Gómez. Nació<br />

en Becedas (Ávila) el 13 de febrero de<br />

1913. Vistió el hábito franciscano en Arenas<br />

de San Pedro (Ávila) en 1928. Hizo su profesión<br />

temporal en 1929. No llegó a emitir<br />

la profesión perpetua ni a recibir Ordenes<br />

sagradas por estar sujeto al servicio militar.<br />

Cursó el trienio de filosofía en Pastrana<br />

(Guadalajara), el primer curso de teología<br />

en Alcázar de San Juan y los tres restantes


516<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

de teología en Consuegra (Toledo), entre<br />

1929 y 1936, año en que sufrió el martirio<br />

el 16 de agosto, en Fuente el Fresno (Ciudad<br />

Real).<br />

• Fr. Alfonso Sánchez Hernández-Ranera.<br />

Nació en Lérida el 26 de enero de 1915.<br />

Ingresó en el seminario menor franciscano<br />

de Alcázar de San Juan (Ciudad Real) en<br />

1926. Allí hizo dos cursos de humanidades.<br />

El tercero, cuarto y quinto los cursó en La<br />

Puebla de Montalbán (Toledo) en dos años.<br />

Vistió el hábito franciscano en Arenas de<br />

San Pedro (Ávila) el 1 de junio de 1930.<br />

Profesó votos temporales el 2 de junio de<br />

1931. El trienio filosófico lo cursó en Pastrana<br />

(Guadalajara) de 1931 a 1934. De<br />

1934 a 1936 aprobó los dos primeros años<br />

de teología en Consuegra (Toledo), donde<br />

hizo su profesión perpetua el 17 de mayo de<br />

1936. El 6 y 7 de junio de ese año recibió,<br />

en Ciudad Real, la tonsura y las cuatro Ordenes<br />

Menores.<br />

• Fr. Anastasio González Rodríguez. Nació<br />

en Villaute (Burgos) el 11 de octubre de<br />

1914. El 1 de junio de 1930 empezó el año<br />

de noviciado en Arenas de San Pedro (Ávila)<br />

y emitió su profesión temporal el 2 de junio<br />

de 1931. En los cinco años anos restantes<br />

de su vida cursó el trienio filosófico en<br />

Pastrana (Guadalajara), de 1931 a 1934, y<br />

los dos primeros años de teología, de 1934<br />

a 1936, en Consuegra (Toledo). No emitió<br />

la profesión perpetua ni recibió Ordenes sagradas<br />

por estar sujeto al servicio militar.<br />

• Fr. Félix Maroto Moreno. Nació en Gutierremuñoz<br />

(Ávila) el 30 de enero de 1915.<br />

Tomó el hábito franciscano en Arenas de<br />

San Pedro (Ávila) el 1 de junio de 1930. Hizo<br />

su profesión temporal el 2 de junio de<br />

1931. Cursó la filosofía en Pastrana (Guadalajara)<br />

de 1931 a 1934. En los dos anos<br />

siguientes estudió los dos primeros cursos<br />

de teología en Con-suegra (Toledo). Por estar<br />

sujeto al servicio militar no pudo hacer<br />

su profesión perpetua.<br />

• Fr. Antonio Rodrigo Antón. Nació en<br />

Velamazán (Soria) el 8 de julio de 1913. Ingresó<br />

en el seminario franciscano de Alcázar<br />

de San Juan en 1928, continuó sus estudios<br />

en La Puebla de Montalbán, Pastrana y<br />

Consuegra, hasta concluir el segundo curso<br />

de teología. Profesó de votos temporales el<br />

2 de septiembre de 1931 y no había emitido<br />

la profesión solemne ni recibido Ordenes<br />

Menores por estar sujeto al servicio militar.<br />

• Fr. Federico Herrera Bermejo. Nació<br />

el 21 de febrero de 1915 en Almagro (Ciudad<br />

Real). Vistió el hábito franciscano en<br />

Arenas de San Pedro (Ávila) el 1 de junio<br />

de 1930. Hizo su profesión temporal el 2 de<br />

junio de 1931. Siguió su formación sacerdotal<br />

en Pastrana (Guadalajara) de 1931 a<br />

1934, y en Consuegra (Toledo) de 1934 a<br />

1936. Los superiores no dudaron en admitirle<br />

a la profesión perpetua que hizo el 17<br />

de mayo de 1936, y a la tonsura y Ordenes<br />

Menores. En carta a sus familiares se declaraba<br />

gozoso de haber dado ese paso definitivo<br />

e ilusionado con el sacerdocio ya cercano.<br />

Junto con 19 hermanos sufrió la<br />

muerte por Cristo el 16 de agosto de 1936<br />

en Fuente el Fresno (Ciudad Real), a la misma<br />

hora que su hermano José lo hacía en<br />

Quintanar de la Orden (Toledo).<br />

• Fr Ramon Tejado Librado. Nació en<br />

Alcázar de San Juan (Ciudad Real) el 20 de<br />

mayo de 1915. Superando oposiciones a su<br />

vocación ingresó en el seminario franciscano<br />

de Alcázar de San Juan en 1926. Continuó<br />

los estudios en La Puebla de Montalbán,<br />

Pastrana y Consuegra, hasta finalizar<br />

el segundo curso de teología. Profesó de votos<br />

temporales el 2 de septiembre de 1931 y<br />

no había emitido la profesión solemne ni recibido<br />

Ordenes Sagradas por estar sujeto al<br />

servicio militar.<br />

• Fr. Santiago Maté Calzada. Nació en<br />

Cañizar de Argaño (Burgos) el 25 de julio<br />

de 1914. Ingresó en el Seminario menor de<br />

Alcázar de San Juan (Ciudad Real) en 1924<br />

y cursó dos anos de humanidades. Dividido<br />

el seminario por decisión de los superiores<br />

en 1926, pasó ese año a La Puebla de Montalbán<br />

(Toledo) y allí estudió los otros tres<br />

cursos humanísticos. Vistió el hábito en<br />

Arenas de San Pedro (Ávila) el 6 de septiembre<br />

de 1929. Emitió su profesión temporal<br />

el 7 de septiembre de 1930. Tres años<br />

pasó en Pastrana (Guadalajara), cursando la<br />

filosofía, y otros tres en Consuegra (Toledo),<br />

en donde estudió los tres primeros cursos<br />

de teología. En Consuegra hizo su pro


fesión perpetua el 17 de agosto de 1935. Ese<br />

año recibió la tonsura y las Ordenes menores.<br />

El 6 de junio de 1936 fue ordenado de<br />

Subdiácono en Ciudad Real. Se preparaba<br />

con ardor para ser un buen sacerdote y misionero.<br />

• Fr. Saturnino Río Rojo. Nació en Mansilla<br />

de Burgos el 16 de febrero de 1915. Ingresó<br />

en el seminario franciscano de Alcázar<br />

de San Juan en 1926. Continuó sus estudios<br />

en La Puebla de Montalbán, Pastrana y<br />

Consuegra, hasta concluir el segundo de teología.<br />

Profesó de votos temporales el 2 de<br />

septiembre de 1931, de solemnes el 17 de<br />

mayo de 1936 y había recibido las cuatro<br />

Ordenes Menores.<br />

• Fr Valentin Díez Serna. Nació en Tablada<br />

de Villadiego (Burgos) el 11 de noviembre<br />

de 1915. Ingresó en el seminario<br />

franciscano de Alcázar de San Juan en<br />

1926. Continuó los estudios en La Puebla<br />

de Montalbán, Pastrana y Consuegra hasta<br />

acabar el segundo curso de teología. Publicó<br />

trabajos de carácter filosófico, ascético y<br />

místico en las revistas “Eco del Coristado”<br />

y “Estudio”. Profesó de votos temporales el<br />

13 de noviembre de 1931. Se afirma que tenía<br />

aire de santo por la solidez de sus virtudes,<br />

el espíritu sobrenatural que infundía a<br />

todas las obras y la sonrisa de paz, fruto de<br />

su unión con Dios.<br />

• Fr. Vicente Majadas Málaga. Hermano<br />

menor de Andrés, nació en Becedas (Ávila)<br />

el 27 de octubre de 1915. Los estudios de<br />

humanidades los realizó de 1926 a 1930,<br />

dos años en el seminario de Alcázar de San<br />

Juan (Ciudad Real) y dos en el de La Puebla<br />

de Montalbán (Toledo). Tomo el hábito<br />

franciscano en Arenas de San Pedro (Ávila)<br />

el 12 de noviembre de 1930. Hizo su profesión<br />

temporal el 13 de noviembre de 1931.<br />

Cursó el trienio de filosofía, mientras completaba<br />

las humanidades, en Pastrana (Guadalajara),<br />

y los dos primeros años de teología<br />

en Consuegra (Toledo), de 1934 a 1936.<br />

Por no tener la edad canónica, no llegó a<br />

emitir su profesión perpetua. Murió por<br />

Cristo a los 20 anos. A pesar de la atonía de<br />

su vida, Dios encontró en él madera digna<br />

de arder por su gloria con el fuego del martirio<br />

que, junto con su hermano Andrés y<br />

E POSTULATIONE GENERALI 517<br />

otros 18 franciscanos, recibió por la fe el 16<br />

de agosto de 1936.<br />

• Fr. Andrés Majadas Málaga. Nació en<br />

Becedas (Ávila) el 2 de marzo de 1914. A<br />

diferencia de su hermano Fr. Vicente, Andrés<br />

se mostraba enérgico, vivo de genio y<br />

de talento. Ingresó en el seminario de Alcázar<br />

de San Juan (Ciudad Real) en 1924. Dos<br />

años después pasaba al de La Puebla de<br />

Montalbán (Toledo), abierto entonces, para<br />

cursar tercero, cuarto y quinto de humanidades.<br />

El 20 de mayo de 1929 tomaba el hábito<br />

franciscano en Arenas de San Pedro<br />

(Ávila). Profesó el 21 de mayo de 1930. En<br />

Pastrana (Guadalajara) cursó el trienio filosófico<br />

y en Consuegra (Toledo) los tres primeros<br />

años de teología. Hizo su profesión<br />

perpetua en Consuegra el 17 de agosto de<br />

1935 con sus condiscípulos y, con ellos, recibió<br />

la tonsura, las Ordenes menores y, el 6<br />

de junio de 1936, el subdiaconado.<br />

• Fr. José De Vega Pedraza. Nació en<br />

Dosbarrios (Toledo) el 30 de agosto de<br />

1913. Al párroco, que le sorprendió varias<br />

veces orando solo en la iglesia, y a su madre<br />

manifestó que pedía para sus familiares<br />

la santidad y para él el martirio. Entró en el<br />

seminario franciscano de Alcázar de San<br />

Juan (Ciudad Real) en 1926. Estudiados en<br />

él dos años de humanidades, y el tercero en<br />

el de La Puebla de Montalbán (Toledo), tomó<br />

el hábito franciscano en Arenas de San<br />

Pedro (Ávila) en 1929. Profesó de votos<br />

temporales el 21 de mayo de 1930. En el seminario<br />

menor y en el noviciado seguía pidiendo<br />

como gracia el martirio. En los cursos<br />

1930-1933 completó los estudios humanísticos<br />

y cursó la filosofía en Pastrana<br />

(Guadalajara). De 1933 a 1936, aprobó los<br />

tres primeros años de teología en Consuegra<br />

(Toledo). Allí hizo su profesión perpetua<br />

el 17 de agosto de 1935. Recibió la tonsura<br />

y las Ordenes Menores en octubre y<br />

noviembre de ese año en Ciudad Real, y, en<br />

la misma ciudad, el Subdiaconado el 6 de<br />

junio de 1936, con los demás de su curso.<br />

Obtuvo la gracia que había pedido: con 19<br />

hermanos de hábito fue martirizado el 16 de<br />

agosto de 1936.<br />

• Fr. Marcelino Ovejeros Gómez. Nació<br />

en Becedas (Ávila) el 13 de febrero de


518<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

1913. Ingresó el año 1925 en el seminario<br />

franciscano de Alcázar de San Juan (Ciudad<br />

Real), donde cursó dos años de humanidades.<br />

El tercero lo hizo en el de La Puebla de<br />

Montalbán (Toledo). Vistió el hábito franciscano<br />

en Arenas de San Pedro (Ávila) en<br />

1928. Hizo su profesión temporal en 1929.<br />

No llegó a emitir la profesión perpetua ni a<br />

recibir Ordenes sagradas por estar sujeto al<br />

servicio militar. Poseía un alma infantil y<br />

conservó hasta el final toda su candidez y se<br />

mantuvo firme en los compromisos de su<br />

profesión, y, a pesar de que, tras la quema<br />

de conventos, sus familiares quisieron llevárselo<br />

al pueblo, él se negó a salir del convento,<br />

dando pruebas del amor a su vocación<br />

y de estar dispuesto al martirio.<br />

• Fr. José Álvarez Rodríguez. Nació en<br />

Sorriba (León) el 14 de octubre de 1913. José<br />

y sus cuatro hermanas se hicieron religiosos.<br />

Él tomó el hábito franciscano en<br />

Arenas de San Pedro (Ávila) el 20 de mayo<br />

de 1929. El 21 de mayo de 1930 emitió su<br />

profesión temporal. Pasó a Pastrana (Guadalajara)<br />

y allí cursó el cuarto de humanidades<br />

y la filosofía. De 1933 a 1936 estudió<br />

los tres primeros anos de teología en Consuegra<br />

(Toledo), en donde hizo la profesión<br />

perpetua el 17 de agosto de 1935. Poco después<br />

recibía la tonsura y las Ordenes Menores<br />

en Ciudad Real y, también en esa ciudad,<br />

el Subdiaconado el 6 de junio de 1936.<br />

La gracia trabajó en él disponiéndolo al<br />

martirio, que recibió el 16 de agosto de<br />

1936.<br />

• Fr. Felix Gómez-Pinto Piñero (Comunidad<br />

de Pastrana). Nació en La Torre de<br />

Esteban Hambrán (Toledo) el 18 de mayo<br />

de 1870. Hacia los trece años ingresó en el<br />

seminario franciscano de La Puebla de<br />

Montalbán y continuó los estudios en Pastrana,<br />

Consuegra y Belmonte. Profesó de<br />

votos temporales el 14 de mayo de 1887, de<br />

solemnes el 16 de mayo de 1890 y recibió<br />

la ordenación sacerdotal el 19 de mayo de<br />

1894. Misionero en Filipinas por 33 años.<br />

En octubre de 1913 se incorporó a la Custodia<br />

de Tierra Santa, por siete meses. Después<br />

volvió a España y fue destinado a la<br />

comunidad de Pastrana. El 5 de septiembre<br />

1919 llegaba de nuevo a Filipinas. Regresó<br />

definitivamente a España en 1933 y residió<br />

en La Puebla y en Pastrana, donde vivió<br />

hasta su muerte. Esos dos últimos años realizó<br />

una gran misión entre sus hermanos,<br />

casi todos jóvenes: fue un testigo viviente,<br />

un modelo vivo de lo que es una vida entregada<br />

por entero a la gloria de Dios. A medianoche<br />

del 6 de septiembre fue conducido<br />

a unos tres kilómetros de la prisión, donde<br />

el propio el Alcalde de Pastrana lo<br />

disparó por la espalda. El cadáver fue traslado<br />

al cementerio de Hueva (Guadalajara)<br />

e inhumado en una sepultura individual.<br />

• Fr. Perfecto Carrascosa Santos (Comunidad<br />

de Madrid). Nació en Villacañas<br />

(Toledo) el 18 abril de 1906. Ingresó en el<br />

seminario franciscano en Belmonte en 1916<br />

y cursó los estudios en Alcázar de San Juan,<br />

Pastrana y Consuegra. Profesó de votos<br />

temporales el 4 de agosto de 1922 y de solemnes<br />

el 3 de mayo de 1927. Recibió la ordenación<br />

sacerdotal el 2 de junio de 1929.<br />

Profesor de Ciencias y Filosofía. Secretario<br />

Provincial y Director de la revista “Cruzada<br />

Seráfica”. Se dedicó a la predicación y al<br />

confesionario; fue organista y director de<br />

coro en el seminario. Al declararse el movimiento<br />

nacional el P. Perfecto era morador<br />

del convento de San Antonio, en Madrid,<br />

donde continuó hasta el 20 de 7 julio. Viéndose<br />

obligado a abandonar la casa, se prepararon<br />

espiritualmente para el combate<br />

mediante los sacramentos, conscientes de<br />

que eran perseguidos por su profesión sagrada.<br />

Al salir del convento exclamó:<br />

“Ahora sí que me parece que vamos por la<br />

palma del martirio”. Sirviéndose de documentación<br />

ajena logró llegar a Villacañas,<br />

permaneciendo oculto en casa de sus padres<br />

casi dos meses, dedicado a una intensa vida<br />

de piedad. Cuando oía el paso del camión<br />

que conducía las víctimas al suplicio se asomaba<br />

disimuladamente a la ventana y les<br />

daba la absolución. Sobre las cuatro de la<br />

madrugada del 14 de septiembre de 1936 un<br />

vecino y pariente suyo, destacado marxista,<br />

con otros tres correligionarios, se dirigieron<br />

a la casa, de donde lo levaron a la ermita llamada<br />

del Cristo. Permaneció preso treinta y<br />

tres días y torturado cruelmente. Durante la<br />

prisión demostró su celo sacerdotal confe-


sando disimuladamente a cuantos presos se<br />

lo pidieron, y preparándolos para la muerte<br />

con exhortaciones y la oración. A muy tempranas<br />

horas del día 17 de octubre de 1936<br />

un camión condujo a los reclusos hasta el<br />

cementerio de Tembleque, donde les dieron<br />

muerte. El siervo de Dios pidió a los verdugos,<br />

que a él lo fusilasen el último, pues<br />

quería hacer el entierro de las demás victimas.<br />

Recibió sepultura en el cementerio de<br />

Tembleque.<br />

2. Martires de Fuente Obejuna<br />

Fr. Félix Echevarría y compañeros, de la<br />

Provincia Franciscana de Granada de Nuestra<br />

Señora de Regla, fueron inmolados en<br />

aras de confesar la fe el día 21 y la madrugada<br />

del 22 de septiembre de 1935, en la<br />

cárcel y en el cementerio de Azuaga (Badajoz).<br />

Estos hermanos formaban la fraternidad<br />

del convento de Fuente Obejuna. Al declararse<br />

la Guerra Civil de 1936, las autoridades<br />

marxistas de la ciudad realizaron varios<br />

registros en el convento los días 20 y 22 de<br />

julio. El día 27, so pretexto de protección de<br />

sus personas, los sacaron del convento -que<br />

al día siguiente fue saqueado por las turbasy<br />

les tuvieron detenidos en las oficinas de<br />

Telégrafos, hasta ser llevados el 14 de agosto<br />

al palacio de la marquesa de Valdeloro,<br />

lugar convertido en prisión.<br />

El 20 de septiembre por la noche fueron<br />

trasladados fuera de la ciudad, en 7 camiones,<br />

con cincuenta seglares. Cuarenta y tres<br />

de ellos fueron fusilados a pocos kilómetros<br />

de la ciudad, mientras que los siete restantes<br />

y nuestros religiosos fueron trasladados<br />

al cercano pueblo de Azuaga (Badajoz) y<br />

dejados en la cárcel.<br />

Fr. José Azurmendí fue el primero en ser<br />

asesinado a tiros en la cárcel, a mediodía del<br />

21 de septiembre, después de negarse a<br />

blasfemar contra el Señor y al grito de ¡Viva<br />

Cristo Rey!<br />

Hacia las 9 de la noche cinco de los religiosos<br />

-Luis, Francisco, Antonio, Miguel y<br />

Simón- y los siete seglares sufrieron varios<br />

interrogatorios y les obligaron a blasfemar.<br />

Ante su negativa rotunda, los sacaron de la<br />

cárcel en grupos de cuatro -en tres viajes de<br />

E POSTULATIONE GENERALI 519<br />

camioneta- atados de dos en dos, y los llevaron<br />

al cementerio de la ciudad. Allí, en la<br />

madrugada del día 22, fueron vilmente fusilados,<br />

después de negarse repetidamente a<br />

blasfemar.<br />

Quedaba vivo en la cárcel Fr. Félix<br />

Echevarría, según confesión del testigo<br />

Baldomero, un miliciano; intentaron por todos<br />

los medios hacerle blasfemar (le dieron<br />

dos palizas y dos tiros en las piernas, le sacaron<br />

los dos ojos, le cortaron una oreja y al<br />

final la lengua). Al no conseguirlo, acabaron<br />

con él rematándole a culatazos de fusil<br />

en la boca y en la cabeza. Después de cuatro<br />

horas de martirio, murió heroicamente en la<br />

madrugada del 22 de septiembre de 1936.<br />

• Fr. Félix Echevarría Gorostiaga. Guardián<br />

del convento. Nació en Ceánuri (Vizcaya)<br />

el 15 de julio de 1893. Inició su noviciado<br />

el 5 de septiembre de 1908. Emitió la<br />

profesión temporal el 6 de septiembre de<br />

1909, y la solemne el 7 de septiembre de<br />

1912. Ordenado sacerdote el 16 de julio de<br />

1916. Rector y profesor del Colegio Seráfico,<br />

organista y maestro de coro del Santuario.<br />

Director de la OFS, de las escuelas dominicales,<br />

Pía Unión de San Antonio, profesor<br />

de teología dogmática y de Sagrada<br />

Escritura. Nunca llegó a ver satisfecho su<br />

ferviente anhelo de ser misionero. En Fuente<br />

Obejuna desarrolló una importante actividad<br />

pastoral desde el confesionario, y sobre<br />

todo desde el anuncio de la palabra, llegando<br />

a ser llamado por el obispo de<br />

Córdoba para que misionara por los pueblos<br />

de la diócesis.<br />

• Fr. José María Azurmendí Mugraza<br />

(Larrínaga). Nació en Durango (Vizcaya) el<br />

18 de agosto de 1870. Vistió el hábito franciscano<br />

el 31 de enero de 1887. Emitió la<br />

profesión de votos temporales el 23 de febrero<br />

de 1888, y la solemne el día 22 de julio<br />

de 1891. Ordenado sacerdote el 30 de<br />

mayo de 1896. En febrero de 1900 recibió<br />

de Roma la obediencia para la Misión de<br />

Tierra Santa, donde desempeñó los oficios<br />

de maestro de estudiantes y vicemaestro de<br />

novicios. En enero de 1934 es designado de<br />

nuevo vicario de Coín; apenas unos meses<br />

después de tomar posesión de su cargo, regresa<br />

a Lebrija por prescripción médica


520<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

(Fuente Obejuna), ignorando todo lo que el<br />

Señor tenía dispuesto en ese lugar para él.<br />

• Fr. Francisco Carlés González. Nació<br />

en S. Julián de Requejo, Puentecesures,<br />

Pontevedra, diócesis de Santiago de Compostela,<br />

el 14 de enero de 1894. Ingresó al<br />

Colegio de Misiones para Tierra Santa y<br />

Marruecos de Chipiona, Cádiz, donde recibió<br />

el hábito franciscano el 19 de marzo de<br />

1909, profesando al año siguiente. Emite<br />

los votos solemnes el 12 de abril de 1912 y<br />

es ordenado sacerdote en Córdoba, el 2 de<br />

junio de 1917. Su primer destino fue el convento<br />

de Fuente Obejuna, donde permaneció<br />

por algunos años. El 26 de julio de 1922<br />

llegó a Tierra Santa, donde vivió doce años.<br />

Regresó a España, al convento de Chipiona,<br />

el 30 enero 1935. En mayo de 1935 es nuevamente<br />

destinado a Fuente Obejuna.<br />

• Fr. Luis Echevarría Gorostiaga. Hermano<br />

del P. Félix, era nacido también en<br />

Ceánuri, Vizcaya, el 25 de agosto de 1895.<br />

Vistió el hábito franciscano el 7 de septiembre<br />

de 1912. Hace la profesión simple al<br />

año siguiente y la solemne el 17 de septiembre<br />

de 1916. Ordenado sacerdote el 29<br />

de mayo de 1920. Fue profesor en las escuelas<br />

del convento de Puente Genil y misionero<br />

en Tierra Santa. Regresó a España<br />

el 10 de octubre de 1929, siendo destinado<br />

como profesor, primero a Puente Genil y<br />

después a Vélez-Málaga. Fue trasladado a<br />

Fuente Obejuna, como Vicario de la comunidad.<br />

Su actividad apostólica, especialmente<br />

la pastoral con los jóvenes dejó una<br />

profunda huella de su gran talante franciscano.<br />

• Fr. Simón Miguel Rodríguez. Nació en<br />

la localidad de Villalcampo, Zamora, el 23<br />

de noviembre de 1912. Ingresó al Colegio<br />

de Misiones de Chipiona, donde el 3 de diciembre<br />

de 1930 viste el hábito franciscano<br />

pidiendo ser hermano laico. Su profesión<br />

religiosa fue postergada al 24 de julio de<br />

1932, siendo posteriormente destinado al<br />

convento de Puente Genil. Poco después será<br />

destinado al de Fuente Obejuna, donde<br />

realizará su profesión solemne el 26 de junio<br />

de 1935. Amante del trabajo, dócil, humilde<br />

y servicial, estaba al cuidado de diversos<br />

oficios de la comunidad, cuando es-<br />

talló de nuevo la persecución religiosa que<br />

le costó la vida.<br />

• Fr. Miguel Zarragua Iturriaga. Nació<br />

en Yurreta (Vizcaya) el 11 abril de 1870.<br />

Con diecinueve años ingresó en el Colegio<br />

de Misioneros de Chipiona (Cádiz), donde<br />

recibió el hábito franciscano el 6 de septiembre<br />

de 1889. Al año siguiente emitió<br />

sus primeros votos, y profesó solemnemente<br />

el 9 de septiembre de 1893. Fue destinado<br />

a la Misión de Marruecos en 1895, donde<br />

permaneció por casi once años, desarrollando<br />

distintas actividades. En 1915 vuelve<br />

a Chipiona para asistir a los muchos enfermos<br />

que produjo una gran epidemia de gripe.<br />

En 1919 fue destinado al convento de<br />

Fuente Obejuna para encargase de la sacristía,<br />

siendo con su vida un hermano ejemplar<br />

para los frailes, y de gran edificación para<br />

los fieles. Un franciscano: humilde, afable,<br />

tenaz, tranquilo y sereno. Marcado por una<br />

gran mansedumbre y dulzura seráfica, con<br />

la cual supo conquistar tanto en Marruecos<br />

como en España una auténtica fama de santidad.<br />

• Fr. Antonio Sáez De Ibarra López. Nació<br />

en Hijona, Álava, diócesis de Vitoria, el<br />

25 de marzo de 1914. De niño siente su vocación<br />

franciscana e ingresa como postulante<br />

en el convento de Estepa, Sevilla, vistiendo<br />

el hábito en el noviciado de Lebrija,<br />

Sevilla, el 17 de enero de 1931, y emitiendo<br />

su profesión el 26 de agosto de 1932. Enviado<br />

al Colegio de Chipiona, en el convento<br />

de Nuestra Señora de Regla, continuó los<br />

estudios filosóficos. Debido a una grave enfermedad<br />

a la garganta, fue trasladado al<br />

convento de Fuente Obejuna. Ya recuperado,<br />

cuando se disponía a regresar a Chipiona,<br />

se precipitaron los acontecimientos que<br />

lo condujeron a la muerte.<br />

3. Note di cronaca<br />

La beatificazione di 498 Martiri, tra i<br />

quali 29 Frati Minori, vittime della persecuzione<br />

della Chiesa in Spagna negli anni<br />

1934-1937, celebrata a Roma, in piazza S.<br />

Pietro, alla presenza di una folla di circa<br />

trentamila fedeli, non può non essere definita<br />

come un “evento storico” se non addirittura<br />

“unico”.


La “singolarità” dell’evento sta nel fatto<br />

che non solo era presente alla celebrazione<br />

l’intero episcopato spagnolo, accompagnato<br />

da oltre mille sacerdoti diocesani e regolari<br />

ed affiancato da una Delegazione governativa<br />

presieduta dal Ministro per gli Affari<br />

esteri della Spagna, ma la singolarità<br />

era data dal fatto che il rito si svolgeva a<br />

Roma e non, come dispongono le recenti<br />

Norme pontificie, nelle rispettive diocesi in<br />

cui si compì il martirio di quei valorosi testimoni,<br />

ed è stata, finora, la più numerosa<br />

delle cerimonie di “beatificazione” decretate<br />

dai Sommi Pontefici.<br />

La Spagna, che si vanta giustamente di<br />

questi suoi eroici figli giunti oggi alla gloria<br />

degli altari e che attende con fiducia il riconoscimento<br />

del martirio subito “in odium<br />

Fidei” da altri numerosi suoi figli, ha dato<br />

così una dimostrazione convincente della<br />

sua fede con la partecipazione massiccia ed<br />

entusiasta al solenne rito.<br />

Presiedeva, a nome del Santo Padre Benedetto<br />

XVI, il Cardinale José Saraiva<br />

Martins, Prefetto della Congregazione delle<br />

Cause dei Santi. Con i Vescovi concelebravano<br />

anche diversi Cardinali, tra i quali<br />

il nostro Cardinale Carlos Amigo de Vallejo,<br />

Arcivescovo di Siviglia, numerosi<br />

Frati Minori giunti dalla Spagna e particolarmente<br />

dalle due Province interessate<br />

(Madrid e Granada) guidati dal Vicario<br />

Generale del nostro Ordine, Fr. Francesco<br />

Bravi, che ha rappresentato il Ministro Generale<br />

impegnato ad Assisi per la conclusione<br />

del Convegno Internazionale dei<br />

Frati Formatori <strong>OFM</strong>.<br />

Il solenne rito della beatificazione si è<br />

svolto in conformità al suggestivo cerimoniale<br />

papale. Compiuti i riti per<br />

l’introduzione della celebrazione eucaristica,<br />

il Cardinale Arcivescovo di Madrid, accompagnato<br />

dagli altri Vescovi delle diocesi<br />

titolari delle 23 Cause di beatificazione (il<br />

cui elenco sarà ricordato in seguito) e dai<br />

dodici Postulatori, si avvicinava al Rappresentante<br />

del Papa e gli chiedeva ufficialmente<br />

di dare lettura del Breve Apostolico<br />

con cui Benedetto XVI riconosce il martirio<br />

dei 498 candidati ed attribuisce ad ognuno<br />

di essi il titolo e gli onori dei Beati.<br />

E POSTULATIONE GENERALI 521<br />

I 498 Martiri, espressione delle varie categorie”del<br />

Popolo di Dio (Vescovi, Sacerdoti<br />

diocesani e regolari, Religiosi e religiose,<br />

Laici tra i quali alcuni papà e mamme),<br />

appartengono alle seguenti Diocesi:<br />

1. Barcelona (5 Cause; Martiri, 146).<br />

2. Burgos (1 Causa; Martire, 1).<br />

3. Cartagena (1 Causa; Martiri, 6).<br />

4. Ciudad Real (1 Causa; Martiri, 11).<br />

5. Cuenca (1 Causa; Martiri, 2).<br />

6. Gerona (1 Causa; Martiri, 3).<br />

7. Jaen e Cuenca (1 Causa; Martiri, 10).<br />

8. Madrid (4 Cause; Martiri, 232: con i<br />

martiri della diocesi di Madrid sono uniti<br />

alcuni martiri delle diocesi di Cuenca,<br />

Sevilla,Oviedo, Malaga, ed Albacete)<br />

9. Merida-Badajoz (1 Causa; Martiri, 7).<br />

10. Oviedo ( 2 Cause; Martiri, 11).<br />

11. Santander (1 Causa; Martiri, 14).<br />

12. Toledo (4 Cause; Martiri, 55).<br />

Totale: 23 Cause; Martiri 498.<br />

Nella “turba magna” dei Beati martiri figurano<br />

ben 29 Frati Minori figli illustri delle<br />

Province di Madrid (che vanta il gruppo<br />

del Beato Victor Chumillas Fernandez e<br />

XXI Soci) e di Granada (che presenta il<br />

gruppo dèi Beato Felix Echevarria Gorostiaga<br />

e VI Soci).<br />

Appena il Rappresentante del Papa ebbe<br />

dato solenne lettura del Breve Pontificio,<br />

grande fu la esplosione della gioia della immensa<br />

folla che gremiva la piazza di S. Pietro.<br />

Una gioia accompagnata dal suono festoso<br />

del “campanone” vaticano e dallo<br />

scoprimento dell’arazzo simbolico posto<br />

sulla loggia centrale della facciata della Basilica<br />

vaticana.<br />

A nome dei Postulatori e dei Vescovi che<br />

avevano perorato la grazia della Beatificazione,<br />

pronunziò brevi parole di ringraziamento<br />

al Santo Padre il Cardinale Antonio<br />

Maria Rouco Varela,Arcivescovo di Madrid.<br />

La celebrazione dell’Eucaristia riprese<br />

con il ritmo consueto, lodando la bontà misericordiosa<br />

del nostro Dio che “ha visitato<br />

e consolato il suo popolo”.<br />

Proclamato il Vangelo (Lc 18, 9-14), il<br />

Cardinal Prefetto pronunziò una opportuna<br />

omelia che riportiamo nel testo integrale.


522<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Nel gruppo dei Ministranti e degli Offerenti<br />

si distinsero, per la precisione del loro<br />

servizio, alcuni Frati studenti venuti da Madrid<br />

e da Granada, impegnati insieme ad altri<br />

Ministranti appartenenti agli Ordini religiosi<br />

rappresentati dai diversi Martiri (Domenicani,<br />

Frati Minori, Salesiani, Fratelli<br />

delle Scuole Cristiane, Sacramentini, Maristi,<br />

Carmelitani, Carmelitani Scalzi, Agostiniani)<br />

e ai Seminaristi diocesani nel servizio<br />

dell’altare.<br />

All’ora dell’Angelus, con cui si conchiudeva<br />

l’intensa celebrazione, il Santo<br />

Padre Benedetto XVI (che tutti speravano<br />

di vedere più da vicino) si affacciò, come<br />

di consueto, alla finestra del Suo studio, e<br />

parlò dei novelli Beati, prima in lingua italiana<br />

e poi in quella spagnola, entusiasmando<br />

i presenti che, a gran voce, facevano<br />

sentire la loro devozione e il loro desiderio<br />

di incontrarlo.<br />

La sera del sabato 27 ottobre il gruppo di<br />

tutti i pellegrini giunti dalla Spagna si era ritrovato<br />

per una veglia di preghiera, nella<br />

Basilica di S. Paolo fuori le Mura. Animò la<br />

veglia l’Em.mo Sig. Cardinale Carlos Amigo<br />

Vallejo, <strong>OFM</strong>, Arcivescovo Metropolita<br />

di Siviglia. L’Eucaristia di ringraziamento<br />

fu celebrata, invece, nella Basilica vaticana<br />

di S. Pietro la mattina del 29 ottobre e a presiederla<br />

fu il Cardinale Tarcisio Bertone,<br />

SDB, Segretario di Stato.<br />

La Conferenza Episcopale spagnola<br />

curò, con la valida collaborazione delle<br />

Postulazioni interessate, la stampa di uno<br />

splendido volume con l’immagine e un<br />

breve profilo dei singoli Martiri e altro<br />

materiale largamente diffuso tra i pellegrini<br />

o a mezzo dei principali organi di stampa.<br />

Chiudiamo queste brevi note di cronaca<br />

formulando l’auspicio che arrivino al traguardo<br />

della beatificazione anche i presunti<br />

“Martiri” delle Province di Murcia (Antonio<br />

Faundez e 3 Soci) e di Valencia (Ricardo<br />

Pelufo Esteve e 42 Soci); le cui Cause<br />

sono già all’esame della competente Congregazione<br />

romana.<br />

LUCA M. DE ROSA, <strong>OFM</strong><br />

3. Decretum super miraculo Beatæ Mariæ<br />

Bernardæ Bütler<br />

CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM<br />

CARTHAGINEN, IN COLUMBIA. Canonizationis<br />

Beatæ MARIÆ BERNARDÆ BÜTLER<br />

(in saec.: Verenae) Fundatricis Congregationis<br />

Sororum Missionariarum Franciscalium<br />

a Maria Auxiliatrice (1848-1924).<br />

Beata Maria Bernarda Bütler (quae, dum<br />

saeculo viveret, Verena) in loco Auw, qui in<br />

Argoviensi pago Helvetiorum, die 28 mensis<br />

Maii anno 1848 nata est. Cum se<br />

adiunxisset Monialibus a Maria Auxiliatrice,<br />

apud locum Altstätten degentibus, quae<br />

Regulam Tertii Ordinis Sancti Francisci<br />

Statutaque ab Urbano VIII anno 1625 approbata<br />

servabant, earum antistita multos<br />

annos f<strong>acta</strong> est. Vocante autem Episcopo<br />

Portus Veteris, sororibusque quibusdam comitantibus,<br />

in Aequatoriam evangelizandi<br />

causa migravit. Ibi vero Congregationem<br />

Sororum Missionariarum Franciscalium a<br />

Maria Auxiliatrice fundavit, quam ipsa<br />

summa prudentia et sedulitate direxit. Ut<br />

autem vexationem, quae eo tempore adversus<br />

Ecclesiam saeviebat, effugeret anno<br />

1895 Carthagine in Columbia se collocavit,<br />

ibique die 19 mensis Maii anno 1924 sancte<br />

requievit.<br />

Lectissimam virginem hanc Ioannes<br />

Paulus II, Summus Pontifex, Beatorum caelitum<br />

honoribus insignivit die 29 mensis<br />

Octobris anno 1995.<br />

Eius vero canonizationem prospiciens,<br />

Postulatio Causae sanationem quandam,<br />

quae eadem deprecante a Deo patrata ferebatur,<br />

huic Congregationi subiecit expendendam.<br />

Quae res pertinet ad D.nam Myrnam<br />

Jazime Correa, medicinae peritam mulierem,<br />

cui quidem, cum in quoddam<br />

valetudinarium Carthaginense in Columbia<br />

die 26 mensis Iunii anno 2002 deducta esset,<br />

diagnosis f<strong>acta</strong> est de liquore, in regione<br />

bronchopulmonea permanante, in utramque<br />

laterum membranam infuso. Sequentibus<br />

autem diebus mulier gravius aegrotavit.<br />

Hinc consilio peritorum medicorum diagnosis<br />

prolata est de “pneumonia atypica


eaque propter liquorem in utramque laterum<br />

membranam infusum ingravescente”.<br />

Tum vero aegrotae, quae interea in sedem<br />

curationis valentissimae translata erat, latus<br />

utrumque, nempe ad membranarum liquorem<br />

siccandum, excisum est; sed, cum eiusmodi<br />

curatio invalida evasisset, altera radiographica<br />

laterum imagine die 3 mensis<br />

Iulii anno 2002 f<strong>acta</strong>, confirmatum est agi<br />

de liquore, in regione bronchopulmonea<br />

permanante, in utramque laterum membranam<br />

infuso. Interea, morbo in universum<br />

ingravescente, prognosis tam quoad vitam<br />

quam quoad valetudinem severa erat,<br />

adeo ut die 5 mensis Iulii familiares Myrnae<br />

funeri iam prospicerent. Rebus sic stantibus,<br />

parentes aegrotae, Sorores Missionariae<br />

Franciscales a Maria Auxiliatrice, curio,<br />

necnon ministrae quae curam eius habebant,<br />

statuerunt ad opem divinam<br />

confugere per intercessionem Beatae Mariae<br />

Bernardae Bütler, cuius reliquiae corpori<br />

aegrotantis applicatae sunt. Postridie<br />

vero, die videlicet 6 mensis Iulii mulier plane<br />

morbo levata est, quippe in utraque regione<br />

pulmonea absente membranarum liquore.<br />

Die 13 eiusdem mensis Myrna e nosocomio<br />

sana dimissa est, optima exinde<br />

valetudine usa.<br />

Quo de casu, pro miro habito, in Curia<br />

Carthaginensi in Columbia anno 2003 Inquisitio<br />

dioecesana instructa est, cuius iuridicam<br />

vim Congregatio haec confirmavit<br />

per decretum die 15 mensis Octobris anno<br />

2004 latum. Consilium autem Medicorum,<br />

cum sederet die 23 mensis Martii anno<br />

2006, agnovit huiusmodi sanationem celerem,<br />

perfectam, stabilem eamque, quippe<br />

cum pulmones nullum exinde damnum perpessi<br />

essent, singularem fuisse, eandem vero<br />

“quoad modum” ex arte medica explicari<br />

minime posse. Postmodum die 1 mensis<br />

Decembris eodem anno Theologi Consultores<br />

in Peculiarem convenere Congressum;<br />

die autem 17 mensis Aprilis vertentis anni<br />

2007 Ordinaria Sessio Cardinalium Patrum<br />

Episcoporumque, Exc.mo D.no Ottorino<br />

Petro Alberti, Archiepiscopo emerito Calaritano,<br />

Causae Ponente, gesta est. Et in utroque<br />

Coetum sive Consultorum sive Cardinalium<br />

et Episcoporum, posito dubio an de<br />

E POSTULATIONE GENERALI 523<br />

miraculo divinitus patrato constaret, responsum<br />

affirmativum prolatum est.<br />

F<strong>acta</strong> demum de hisce omnibus rebus<br />

Summo Pontifici Benedicto XVI per subscriptum<br />

Cardinalem Praefectum accurata<br />

relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis<br />

de Causis Sanctorum excipiens rataque<br />

habens, hodierno die declaravit: Constare<br />

de miraculo a Deo patrato per intercessionem<br />

Beatae Mariae Bernardae Bütler, Fundatricis<br />

Congregationis Sororum Missionariarum<br />

Franciscalium a Maria Auxiliatrice,<br />

videlicet de celeri, perfecta ac stabili<br />

sanatione dominae Myrnae Jazime Correa<br />

a “polmonite atipica bilaterale complicata<br />

da versamento pleurico ed insufficienza respiratoria<br />

a tipo sindrome da distress respiratorio”.<br />

Hoc autem decretum publici iuris fieri et<br />

in <strong>acta</strong> Congregationis de Causis Sanctorum<br />

Summus Pontifex referri mandavit.<br />

Datum Romae, die 6 mensis Iulii A. D. 2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiep. tit. Biccarensis<br />

a Secretis<br />

4. Decretum super miraculo SD Mariæ<br />

Rosæ Flesch<br />

CONGREGATIO<br />

DE CAUSIS SANCTORUM<br />

TREVIREN. Beatificationis et Canonizationis<br />

Ven. Servae Dei MARIÆ ROSÆ (in<br />

saec.: Margaritae Flesch) Fundatricis sororum<br />

franciscalium a B.M.V. Angelorum<br />

(1826-1906)<br />

Venerabilis Serva Dei Maria Rosa Flesch<br />

(in saeculo Margarita) in loco v.d.<br />

Schönstatt/Vallendar in Rhenania, die 24<br />

mensis Februarii anno 1826 est orta. In infantia<br />

atque adulescentia plures pertulit angustias<br />

familiaeque paupertatem ob mortem<br />

matris prius, deinde patris. Commodas recusans<br />

matrimonii condiciones, navitati pro<br />

bono pauperum, parentibus orbatorum et


524<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

senum relictorum singulari cantate se dicavit.<br />

Hac in industria aliae secutae sunt eam<br />

sociae voluntariae, et ita initium dedit Congregationi<br />

Sororum Franciscalium a Beata<br />

Maria Virgine Angelorum in Waldbreitbach.<br />

Die 25 mensis Martiii anno 1906 pie in<br />

Domino obdormivit.<br />

Summus Pontifex Benedictus XVI, die 28<br />

mensisAprilis anno 2006, declaravit Servam<br />

Dei heroicum in modum virtutes theologales<br />

et cardinales iisque adnexas exercuisse.<br />

Postulatio Causae, Servae Dei prospiciens<br />

beatificationi, examini huius Congregationis<br />

de Causis Sanctorum putatam subiecit<br />

miram sanationem Dominae Monicae<br />

Schneider, quae, primis horis postmeridianis<br />

diei 5 mensis Septembris anno<br />

1986, infortunium raedarium subiit, dum<br />

suam raedam gubernaret. Mulier, conscientia<br />

destituta, magnam patiens fracturam capitis<br />

caeli ad dexteram parietis sedem, in<br />

valetudinarium loci v.d. Wadern est translata,<br />

ubi medici grave edixerunt trauma capitis<br />

encephalicum apertum. Post intubationem,<br />

aegrota helicoptero vecta est in valetudinarium<br />

urbis Trevirensis, ad sedem<br />

therapiae intensivae, ubi ex sic dicta analysi<br />

TAC celebrali confirmata est fractura capitis<br />

caeli dextera in parte, continens fragmentum<br />

ossis circa 8-10 centimetra longum.<br />

Medici arbitrantes mulieris<br />

condiciones esse gravissimas, sectioni chirurgicae<br />

subiecerunt eam ut fr<strong>acta</strong> auferrent<br />

ossis fragmenta. Post operationem in peius<br />

ruit condicio dominae Schneider atque infausta<br />

edicta est prognosis quoad vitam et<br />

quoad valetudinem.<br />

Statim ut notum est raedarium infortunium<br />

et gravitatis condiciones dominae Monicae<br />

Schneider, religiosae diversarum comunitatum<br />

Congregationis Sororum Franciscalium<br />

a Beata Virgine Maria Angelorum<br />

orare tum coniunctim tum privatim coeperunt<br />

pro infirmae sanatione, intercessionem<br />

invocantes Servae Dei Mariae Rosae Flesch,<br />

cuius imago cum reliquia sub eius pulvinum<br />

est posita. Contra praevisionem medicorum,<br />

noctu inter dies 5 et 6 mensis Septembris<br />

illius anni, condiciones infirmae<br />

claram ostenderunt inversionem, quae ad<br />

completam sanationem est prosecuta.<br />

De hoc casu, miro considerato, celebrata<br />

est annis 1998-1999 apud Curiam Trevirensem<br />

Inquisitio dioecesana, cuius iuridica<br />

validitas ab hac Congregatione per decretum<br />

diei 26 mensis Ianuarii anno 2001 est<br />

approbata. Consilium Medicorum huius Dicasterii,<br />

in sessione die 8 mensis Iunii anno<br />

2006 habita, declaravit sanationem celerem,<br />

perfectam, constantem, omnibus residuis<br />

omnino demptis, et ex scientiae legibus<br />

inexplicabilem fuisse. Die 26 mensis<br />

Ianuarii anno 2007 Congressus actus est Peculiaris<br />

Consultorum Theologorum atque<br />

die 19 sequentis mensis Iunii in Ordinaria<br />

Sessione se congregaverunt Patres Cardinales<br />

et Episcopi, Causae Ponente Exc.mo<br />

Domino Petro Georgio Silvano Nesti, C.P.,<br />

Archiepiscopo emerito Camerinensi-Sancti<br />

Severini in Piceno. Et in utroque Coetu, sive<br />

Consultorum sive Cardinalium et Episcoporum,<br />

posito dubio an de miraculo divinitus<br />

patrato constaret responsum affirmativum<br />

prolatum est.<br />

F<strong>acta</strong> demum de hisce omnibus rebus<br />

Summo Pontifici Benedicto XVI per subscriptum<br />

Cardinalem Praefectum accurata<br />

relatione, Sanctitas Sua vota Congregationis<br />

de Causis Sanctorum excipiens rataque<br />

habens, hodiemo die declaravit: Constare<br />

de miraculo. a Deo patrato per intercessionem<br />

Ven. Servae Dei Mariae Rosae Flesch<br />

(in saec.: Margaritae, Fundatricis Congregationis<br />

Sororum Franciscalium a Beata<br />

Maria Monica Virgine Angelorum, videlicet<br />

de caleri, perfecta ac constanti sanatione<br />

dominae Monicae Schneider a “grave trauma<br />

cranio-encefalico aperto con frattura<br />

della calotta, sofferenza del tronco cerebrale<br />

con coma e midriasi bilaterale rigida, secondaria<br />

all’edema cerebrale diffuso”.<br />

Hoc autem decretum publici iuris fieri et<br />

in <strong>acta</strong> Congregationis de Causis Sanctorum<br />

Summus Pontifex referri mandavit.<br />

Datum Romae, die 6 mensis Iulii A. D. 2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiep. tit. Biccarensis<br />

a Secretis


5. Nuntium de beatificatione Ven. SD M.<br />

Cælinæ a Secretaria Status datur<br />

SEGRETERIA DI STATO<br />

PRIMA SEZIONE - AFFARI GENERALI<br />

Dal Vaticano, 9 marzo 2007<br />

N. 55.135<br />

Reverendo Padre,<br />

mi do premura di significarLe che il Sommo<br />

Pontefice, accogliendo la richiesta avanzata<br />

con la devota lettera del 14 febbraio<br />

scorso, ha concesso che la Celebrazione del<br />

Rito di Beatificazione della Venerabile Serva<br />

di Dio Maria Celina della Presentazione<br />

abbia luogo a Bordeaux (Francia) domenica<br />

16 settembre 2007. Rappresentante del Santo<br />

Padre sarà l’Em.mo Card. José Saraiva<br />

Martins, Prefetto della Congregazione delle<br />

Cause dei Santi.<br />

La prego di voler comunicare quanto sopra<br />

all’Em.mo Card. Jean-Pierre Ricard,<br />

Arcivescovo di Bordeaux, invitandolo a<br />

prendere direttamente contatto con la Congregazione<br />

delle Cause dei Santi e con<br />

l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del<br />

Sommo Pontefice per quanto concerne<br />

l’organizzazione della Celebrazione.<br />

Profitto della circostanza per confermarmi<br />

con sensi di religiosa stima<br />

Suo dev.mo nel Signore<br />

† LEONARDO SANDRI<br />

Sostituto<br />

_________________________<br />

Reverendo Padre<br />

P. Luca M. De Rosa<br />

Postulatore Generale<br />

dell’Ordine dei Frati Minori<br />

Via S. Maria Mediatrice, 25<br />

00165 ROMA<br />

6. Congregatio de Causis Sanctorum<br />

nuntium papale confirmat<br />

CONGREGAZIONE<br />

DELLE CAUSE DEI SANTI<br />

Prot. N. 42-51/07<br />

E POSTULATIONE GENERALI 525<br />

Roma, 12 marzo 2007<br />

Reverendissimo Postulatore Generale,<br />

sono lieto di informarLa che il Santo Padre<br />

ha disposto che domenica 16 settembre<br />

2007 abbia luogo a Bordeaux (Francia) la<br />

cerimonia di beatificazione della Venerabile<br />

Serva di Dio Maria Celina della Presentazione,<br />

Monaca professa del II Ordine di<br />

San Francesco.<br />

La prego, pertanto, nella Sua qualità di<br />

Postulatore della Causa di detta Venerabile<br />

Serva di Dio, di preparare quanto occorre<br />

per la beatificazione.<br />

Nel comunicarLe quanto sopra, colgo<br />

ben volentieri l’occasione per confermarmi<br />

con religiosa stima dev.mo nel Signore<br />

JOSÉ CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Prefetto<br />

† EDWARD NOWAK<br />

Segretario<br />

________________________<br />

Reverendissimo<br />

P. Luca De Rosa<br />

Postulatore Generale<br />

dell’Ordine dei Frati Minori<br />

Via S. Maria Mediatrice, 25<br />

00165 ROMA<br />

7. Facultas conceditur Transumptum<br />

Inq. Dioec. super miro in Causa M. Iosephæ<br />

Micarelli aperiendi<br />

CONGREGAZIONE<br />

DELLE CAUSE DEI SANTI<br />

Prot. N. 741-34/07<br />

ASSISIEN. Beatificationis et Canonizationis<br />

Servae Dei MARIÆ IOSEPHÆ A IESU<br />

INFANTE (in saeculo: Barbarae Micarelli)<br />

Fundatricis Instituti Sororum Franciscalium<br />

Missionariarum a Iesu Infante.<br />

Rev.mus Pater Lucas De Rosa, Postulator<br />

Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />

hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />

petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />

apud Curiam ecclesiasticam Teatinam-Vastensem<br />

per<strong>acta</strong>e, super adserta mi-


526<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

ra sanatione pueri Raimundi Sabellini, per<br />

intercessionem Servae Dei Mariae losephae<br />

a lesu Infante (in saeculo: Barbarae Micarelli),<br />

Fundatricis Instituti Sororum Franciscalium<br />

Missionariarum a Iesu Infante, obtenta,<br />

clausum sigillisque munitum in actis<br />

eiusdem Congregationis asservatum, aperiri<br />

possit.<br />

Haec Congregatio, attentis expositis, pro<br />

gratia iuxta preces benigne annuit: servatis<br />

de cetero omnibus de iure servandis. Contrariis<br />

non obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 27 mensis Aprilis A.D.<br />

2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† EDUARDUS NOWAK<br />

Archiepiscopus tit. Lunensis<br />

a Secretis<br />

8. Relator in Causa SD Petri Pavlicek<br />

nominatur<br />

CONGREGAZIONE<br />

DELLE CAUSE DEI SANTI<br />

Prot. N. 2373-4/ 07<br />

Vaticano, 10 maggio 2007<br />

Il Congresso Ordinario di questo Dicastero,<br />

in data 20 aprile 2007 ha affidato al<br />

Rev.mo Relatore Generale, P. Ambrosius<br />

Eszer, O.P., la Causa VIENNEN. del S. di<br />

D. Pietro Pavlicek.<br />

Pertanto il Postulatore è invitato a presentare<br />

allo stesso Relatore il Collaboratore<br />

esterno per lo studio della Causa.<br />

† MICHELE DI RUBERTO<br />

Segretario<br />

____________________<br />

Reverendissimo<br />

P. Luca De Rosa<br />

Postulatore Generale<br />

dell’Ordine dei Frati Minori<br />

Via S. Maria Mediatrice, 25<br />

00165 ROMA<br />

9. Facultas datur exuvias SD Alfredi<br />

Morganti Ostrae transferrendi<br />

CONGREGAZIONE<br />

DELLE CAUSE DEI SANTI<br />

Prot. N. 1636-6/07<br />

FABRIANEN.-MATHELICEN. Beatifìcationis<br />

et Canonizationis Servi Dei ALFRE-<br />

DI MORGANTI, dicti Berta, Sacerdotis professi<br />

Ordinis Fratrum Minorum.<br />

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />

Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />

hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />

petit ut exuviae Servi Dei Alfredi Morganti,<br />

dicti Berta, Sacerdotis professi eiusdem<br />

Ordinis, asservatae in Ecclesia Sancto<br />

Francisco dicata urbis Mathelicae intra fines<br />

Dioecesis Fabrianensis-Mathelicensis,<br />

recognosci atque, praefata quidem recognitione<br />

canonica per<strong>acta</strong>, in Sacellum<br />

Sanctae Mariae Apparve urbis Ostrae intra<br />

fines Dioecesis Senogalliensis transferri<br />

possint.<br />

Haec porro Congregatio, attentis peculiaribus<br />

in supplici libello expositis adiunctis<br />

necnon assensu Exc.morum ac<br />

Rev.morum Do<strong>minorum</strong> D. Ioannis Caroli<br />

Vecerrica, Episcopi Fabrianensis-Mathelicensis,<br />

et D. Iosephi Orlandoni, Episcopi<br />

Senogalliensis, pro gratia iuxta preces benigne<br />

annuit, ea tamen lege ut omnia cultus<br />

publici signa praefato Servo Dei vitentur:<br />

servata tamen peculiari huius Congregationis<br />

Instructione. Contrariis non obstantibus<br />

quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 12 mensis Maii A.D. 2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />

a Secretis<br />

10. Facultas datur Transumptum Inq.<br />

Suppl. super virtutibus in Causa SD<br />

M. Franciscæ a I. Infante aperiendi


CONGREGAZIONE<br />

DELLE CAUSE DEI SANTI<br />

Prot. N. 2466-4/07<br />

SALMANTINA. Beatifìcationis et Canonizationis<br />

Servae Dei MARIÆ FRANCISCÆ A<br />

IESU INFANTE (in saeculo: Mariæ a Nativitate<br />

Sanchez Viloria) Monialis professae<br />

Ordinis Sanctae Clarae.<br />

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />

Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />

hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />

petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae<br />

Suppletivae, apud Curiam ecclesiasticam<br />

Salmantinam per<strong>acta</strong>e, super vita<br />

et virtutibus necnon fama sanctitatis<br />

Servae Dei Mariae Franciscae a Iesu Infante<br />

(in saeculo: Mariae a Nativitate Sanchez<br />

Viloria), Monialis professæ Ordinis<br />

Sanctae Clarae, clausum sigillisque munitum<br />

in actis eiusdem Congregationis, aperiri<br />

possit.<br />

Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />

pro gratia iuxta preces benigne annuit:<br />

servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />

Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 15 mensis Maii A.D.2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />

a Secretis<br />

11. Facultas cenceditur Transumptum Inquisitionis<br />

super miro in Causa B. Juniperi<br />

Serra aperiendi<br />

CONGREGAZIONE<br />

DELLE CAUSE DEI SANTI<br />

Prot. N. 658-42/07<br />

MONTERREYEN. IN CALIFORNIA.<br />

Canonizationis Beati IUNIPERI SERRA Sacerdotis<br />

professi Ordinis Fratrum Minorum.<br />

E POSTULATIONE GENERALI 527<br />

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />

Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />

hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />

petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />

apud Curiam ecclesiasticam Denveriensem<br />

per<strong>acta</strong>e, super asserta mira sanatione<br />

puellae Kaylae Rebeccae Kellog, per<br />

intercessionem Beati Iuniperi Serra, Sacerdotis<br />

professi eiusdem Ordinis, obtenta,<br />

clausum sigillisque munitum in actis eiusdem<br />

Congregationis, aperiri possit.<br />

Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />

pro grafia iuxta preces benigne annuit:<br />

servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />

Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 25 mensis Maii A.D. 2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />

a Secretis<br />

12. Ponens in Causa Ven. SD Mariæ Rosæ<br />

Flesch nominatur<br />

CONGREGAZIONE<br />

DELLE CAUSE DEI SANTI<br />

Prot. N. 1207-16/05<br />

TREVIREN. Beatifìcationis et Canonizationis<br />

Servae Dei MARIÆ ROSÆ (in saeculo:<br />

Margaritæ Flesch) Fundatricis Congregationis<br />

Sororum Franciscalium Beatae<br />

Mariae Virginis Angelorum.<br />

Cum Causa Beatifìcationis et Canonizationis<br />

Servae Dei Mariae Rosae (in saeculo:<br />

Margaritae Flesch), Fundatricis Congregationis<br />

Sororum Franciscalium Beatae Mariae<br />

Virginis Angelorum, suo indigeat Ponente,<br />

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />

Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />

hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />

petit ut, ex Patribus eidem Congregationi<br />

praepositis, Ponentem praefatae Servae Dei<br />

Causae eligere ac deputare benigne dignetur.


528<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Haec Congregatio, attentis expositis,<br />

precibus annuit, et Exc.mum ac Rev.mum<br />

Dominum D. Petrum Georgium Nesti, Archiepiscopum<br />

emeritum Camerinensem-<br />

Sancti Severini in Piceno, Ponentem Causae<br />

praefatae Servae Dei Mariae Rosae (in<br />

saeculo:Margaritae Flesch), omnibus cum<br />

iuribus et facultatibus necessariis et opportunis,<br />

elegit et nominavit. Contrariis non<br />

obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem<br />

Congregationis, die 28 mensis Maii A.D.<br />

2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />

a Secretis<br />

13. Postulator generalis gratias Summo<br />

Pontifici pro canonizationæ B. Simonis<br />

agit<br />

POSTULAZIONE GENERALE<br />

DEI FRATI MINORI<br />

Roma, 4 giugno 2007<br />

BEATISSIMO PADRE,<br />

con la stessa, intensa gioia provata ieri<br />

nell’ incontrare la Santità Vostra nel corso<br />

della solenne Liturgia per la canonizzazione<br />

dei nuovi Santi, Le rinnovo sentimenti di<br />

filiale gratitudine per aver inserito nell’albo<br />

della santità universale il nostro fratello Simone<br />

da Lipnica.<br />

Interprete poi della riconoscenza dell’intero<br />

Ordine dei Frati Minori e in particolare<br />

della Provincia polacca dell’Immacolata<br />

Concezione, della quale fece parte il novello<br />

Santo, ringrazio la Santità Vostra per aver<br />

riproposto all’attenzione della Chiesa e del<br />

mondo, la testimonianza evangelica di questo<br />

singolare apostolo di carità, fattosi dono<br />

di amore per i fratelli sofferenti.<br />

Con la nostra devota riconoscenza Le<br />

presentiamo, Beatissimo Padre il nostro rinnovato<br />

impegno di voler ispirare la nostra<br />

fedeltà alla specifica vocazione francesca-<br />

na, oltre che all’esempio dei nostri fratelli<br />

santi, al Suo luminoso Magistero e alla Sua<br />

sollecitudine per la vita consacrata.<br />

Le chiedo, Padre Santo, di confortare il<br />

comune impegno con il dono della Sua<br />

Apostolica Benedizione, e di considerarmi<br />

Suo dev.mo ed obb.mo figlio<br />

FR. LUCA M. DE ROSA, <strong>OFM</strong><br />

Postulatore generale<br />

14. Facultas Transumptum Inq. dioec. super<br />

miro aperiendi in Causa Beatæ<br />

Baptistæ Varano<br />

CONGREGAZIONE<br />

DELLE CAUSE DEI SANTI<br />

Prot. N. 2381-11/07<br />

CAMERINEN.- SANCTI SEVERINI IN<br />

PICENO. Canonizationis Beatæ BAPTISTÆ<br />

VARANO (seu Camillae Baptistae da Varano)<br />

Monialis professae Ordinis Clarissarum<br />

Fundatricis Monasterii Sanctae Clarae<br />

Civitatis Camerini.<br />

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />

Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />

hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />

petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />

apud Curiam ecclesiasticam Camerinensem-Sancti<br />

Severini in Piceno, super asserta<br />

mira sanatione puellae Cloeliae Ottaviani,<br />

per intercessionem Beatae Baptistae<br />

Varano (seu Camillae Baptistae da Varano),<br />

Monialis professae Ordinis Clarissarum,<br />

Fundatricis Monasterii Sanctae Clarae civitatis<br />

Camerini, obtenta, clausum sigillisque<br />

munitum in actis eiusdem Congregationis,<br />

aperiri possit.<br />

Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />

pro grafia iuxta preces benigne annuit:<br />

servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />

Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 14 mensis Iulii A.D. 2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus


† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />

a Secretis<br />

15. Facultas datur Transumptum Inq.<br />

dioec. Suppletivae aperiendi in Causa<br />

SD A. Lesino<br />

CONGREGATIO<br />

DE CAUSIS SANCTORUM<br />

Prot. N. 1230-6/07<br />

BRIXIEN. Beatifìcationis et Canonizationis<br />

Servae Dei ANTONIÆ LESINO ex Instituto<br />

Saeculari v.d. Piccola Famiglia Francescana.<br />

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />

Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />

hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />

petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae<br />

Suppletivae, apud Curiam ecclesiasticam<br />

Brixiensem per<strong>acta</strong>e, super vita et<br />

virtutibus necnon fama sanctitatis Servae<br />

Dei Antoniae Lesino, ex Instituto Saeculari<br />

v.d. Piccola Famiglia Francescana, clausum<br />

sigillisque munitum in actis eiusdem<br />

Congregationis, aperiri possit.<br />

Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />

pro gratia iuxta preces benigne annuit:<br />

servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />

Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 6 mensis Septembris A.D.<br />

2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />

a Secretis<br />

16. Facultas conceditur Transumptum<br />

Inq. dioec. super martyrio aperiendi<br />

in Causa Reginæ M. Vattalil<br />

CONGREGATIO<br />

DE CAUSIS SANCTORUM<br />

E POSTULATIONE GENERALI 529<br />

Prot. N. 2553-3/07<br />

INDOREN. Beatifìcationis seu Declarationis<br />

Martyrii Servae Dei REGINÆ MARIÆ<br />

VATTALIL (in saeculo: Mariae) Sororis professae<br />

Congregationis Sororum Clarissarum<br />

Franciscalium in odium Fidei, uti fertur,<br />

interfectae.<br />

Rev.mus P. Lucas De Rosa, Postulator<br />

Generalis Ordinis Fratrum Minorum, ab<br />

hac Congregatione de Causis Sanctorum<br />

petit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />

apud Curiam ecclesiasticam Indorensem<br />

per<strong>acta</strong>e, super vita et martyrio necnon<br />

fama martyrii Servae Dei Reginae Mariae<br />

Vattalil (in saeculo: Mariae), Sororis<br />

professae Congregationis Sororum Clarissarum<br />

Franciscalium, in odium Fidei, uti<br />

fertur, interfectae, clausum sigillisque munitum<br />

in actis eiusdem Congregationis, aperiri<br />

possit.<br />

Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />

pro gratia iuxta preces benigne annuit:<br />

servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />

Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 19 mensis Septembris A.D.<br />

2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />

a Secretis<br />

17. Ponens in Causa SD Francisci Mottola<br />

nominatur<br />

CONGREGATIO<br />

DE CAUSIS SANCTORUM<br />

Prot. N. 1274-19/07<br />

MILETEN.-NICOTRIEN.-TROPIEN.<br />

Beatifìcationis et Canonizationis Servi Dei<br />

FRANCISCI MOTTOLA Sacerdotis Fundatoris<br />

Instituti Saecularis Oblatarum Sacri Cordis.


530<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Cum Causa Beatifìcationis et Canonizationis<br />

Servi Dei Francisci Mottola, Sacerdotis,<br />

Fundatoris Instituti Saecularis Oblatarum<br />

Sacri Cordis, suo indigeat Ponente,<br />

Rev.mus P. Lucas De Rosa, O.F.M., Postulator<br />

legitime constitutus in eiusdem Servi<br />

Dei Causa, ab hac Congregatione de Causis<br />

Sanctorum petit ut, ex Patribus eidem Congregationi<br />

praepositis, Ponentem praefatae<br />

Servi Dei Causae eligere ac deputare benigne<br />

dignetur.<br />

Haec Congregatio, attentis expositis,<br />

precibus annuit, et Exc.mum ac Rev.mum<br />

Dominum D. Hieronymum Grillo, Episcopum<br />

emeritum Centumcellarum-Tarquiniensem,<br />

Ponentem Causae Beatifìcationis<br />

et Canonizationis praefati Servi Dei Francisci<br />

Mottola, omnibus cum iuribus et facultatibus<br />

necessariis et opportunis, elegit et<br />

nominavit. Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 9 mensis Octobris<br />

A.D.2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />

a Secretis<br />

18. Facultas datur Transumptum Inq.<br />

dioec. super virtutibus in Causa SD F.<br />

Gei aperiendi<br />

CONGREGATIO<br />

DE CAUSIS SANCTORUM<br />

Prot. N. 2674-3/07<br />

BRIXIEN. Beatifìcationis et Canonizationis<br />

Servi Dei FAUSTI GEI Christifìdelis<br />

Laici ex Associatione “Operariorum Silentium<br />

a Cruce”.<br />

Rev.mus P. Lucas De Rosa, O.F.M., Postulator<br />

legitime constitutus in Causa Beatifìcationis<br />

et Canonizationis Servi Dei Fausti<br />

Gei, Christifidelis Laici ex Associatione<br />

“Operariorum Silentium a Cruce”, ab hac<br />

Congregatione de Causis Sanctorum petit<br />

ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,<br />

apud Curiam ecclesiasticam Brixiensem<br />

per<strong>acta</strong>e, super vita et virtutibus necnon fama<br />

sanctitatis eiusdem Servi Dei, clausum<br />

sigillisque munitum in actis eiusdem Congregationis,<br />

aperiri possit.<br />

Haec porro Congregatio, attentis expositis,<br />

pro gratia iuxta preces benigne annuit:<br />

servatis de cetero omnibus de iure servandis.<br />

Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 8 mensis Novembris A.D.<br />

2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. electus Biccarensis<br />

a Secretis<br />

19. Validitas iuridica declaratur Processus<br />

Ap. super miro in Causa Ven. SD<br />

Mariae Christinae a Sabaudia<br />

CONGREGATIO<br />

DE CAUSIS SANCTORUM<br />

Prot. N. 258-16/07<br />

NEAPOLITANA. Beatificationis et Canonizationis<br />

Venerabilis Servae Dei MA-<br />

RIAE CHRISTINAE A SABAUDIA Reginae Regni<br />

utriusque Siciliae.<br />

In Ordinario Congressu, die 30 mensis<br />

Novembris huius anni 2007 celebrato, haec<br />

Congregatio de Causis Sanctorum sequens<br />

dubium disceptavit, nimirum: “An constet<br />

de validitate Processuum Apostolici et Apostolici<br />

Addictionalis, apud Curiam ecclesiasticam<br />

Ianuensem instructorum, super<br />

asserta mira sanatione dominae Mariae<br />

Vallarino, per intercessionem Venerabilis<br />

Servae Dei Mariae Christinae a Sabaudia,<br />

Reginae Regni utriusque Siciliae, obtenta.<br />

Testes sint rite recteque examinati et iura<br />

producta legitime compulsata in casu et ad<br />

effectum de quo agitur“.<br />

Haec porro Congregatio, attento voto ex


offício redacto reque diligenter perpensa,<br />

rescripsit: AFFIRMATIVE, seu constare de validitate<br />

praefatorum Processuum in casu et<br />

ad efftíctum de quo agitur, sanatis de iure<br />

sanandis. Contrariis non obstantibus quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus tíiusdem<br />

Congregationis, die 30 mensis Novembris<br />

A.D. 2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />

a Secretis<br />

20. Validitas iuridica declaratur Inquisitionis<br />

super miro in Causa B. Ludovici<br />

CONGREGATIO<br />

DE CAUSIS SANCTORUM<br />

Prot. N. 232-37/07<br />

NEAPOLITANA. Canonizationis Beati<br />

LUDOVICI A CASAUREA (In saeculo: Archangeli<br />

Palmentieri) Sacerdotis professi Ordinis<br />

Fratrum Minorum Fundatoris Congregationis<br />

Fratrum a Caritate v.d. Bigi.<br />

In Ordinario Congressu, die 30 mensis<br />

Novembris huius anni 2007 celebrato, haec<br />

Congregatio de Causis Sanctorum sequens<br />

dubium disceptavit, nimirum: “An constet<br />

de validitate Inquisitionis Dioecesanae,<br />

apud Curiam ecclesiasticam Cerretanam-<br />

Thelesinam-Sanctæ Agathæ Gothorum, per<strong>acta</strong>e,<br />

super asserta mira sanatione puellae<br />

Idae Iadevaia, per intercessionem Beati<br />

Ludovici a Casaurea (in saeculo: Archangeli<br />

Palmentieri), Sacerdotis professi Ordinis<br />

Fratrum Minorum et Fundatoris Congregationis<br />

Fratrum a Caritate v.d. Bigi, obtenta:<br />

testes sint rite recteque examinati et iura<br />

producta legitime compulsata in casu et ad<br />

effectum de quo agitur“.<br />

Haec porro Congregatio, attento voto ex<br />

officio redacto reque diligenter perpensa,<br />

rescripsit: AFFIRMATIVE, seu constare de va-<br />

E POSTULATIONE GENERALI 531<br />

liditate eiusdem Inquisitionis Dioecesanae<br />

in casu et ad effectum de quo agitur, sanatis<br />

de iure sanandis. Contrariis non obstantibus<br />

quibuslibet.<br />

Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,<br />

die 30 mensis Novembris A.D.<br />

2007.<br />

IOSEPHUS CARD. SARAIVA MARTINS<br />

Praefectus<br />

† MICHAËL DI RUBERTO<br />

Archiepiscopus tit. Biccarensis<br />

a Secretis<br />

21. Notitiae particulares<br />

1. Beatificationes et Canonizationes<br />

Nel corso di quest’anno 2007 sono stati<br />

canonizzati i seguenti nostri fratelli: l’11<br />

maggio a São Paulo in Brasile, Antonio di<br />

Sant’Anna Galvâo (1739-1822), sacerdote<br />

professo <strong>OFM</strong>, e il 3 giugno a Roma SIMO-<br />

NE DA LIPNICA (1440-1482), sacerdote professo<br />

<strong>OFM</strong>.<br />

Sono stati beatificati: il 16 settembre a<br />

Bordeaux in Francia, la Ven. Maria Celina<br />

della Presentazione (1878-1897), monaca<br />

professa del II Ordine di S. Francesco (Clarisse),<br />

e il 28 ottobre a Roma-Piazza S. Pietro<br />

i Venerabili Martiri Victor Chumillas<br />

Fernandez e XXI Soci, e i Venerabili Martiri<br />

Felix Echevarria Gorostiaga e VI Soci<br />

2. Promulgatio Decretorum<br />

Il 1 giugno 2007, nel corso di una Udienza<br />

accordata al Cardinale Prefetto della<br />

Congregazione delle Cause dei Santi, il<br />

Santo Padre Benedetto XVI ha autorizzato<br />

la promulgazione dei Decreti concernenti<br />

un miracolo attribuito alla intercessione<br />

della Beata Alfonsa dell’Immacolata Concezione<br />

Muttathupadathu (1910-1946),<br />

Suora professa della Congregazione indiana<br />

delle Francescane Clarisse, beatificata<br />

da Giovanni Paolo II l’8 febbraio 1986,<br />

nonché le virtù eroiche delle Serve di Dio<br />

Maria Fedele Weiss, religiosa professa del<br />

Terz’Ordine di S. Francesco del Monastero<br />

di Reutberg in Germania (1882-1925), e<br />

Cleonilde Guerra, vergine, dell’OFS di<br />

Faenza in Italia (1922-1949).


532<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Il successivo 6 luglio 2007 il Santo Padre<br />

Benedetto XVI ha poi disposto la promulgazione<br />

dei Decreti concernenti due miracoli<br />

attribuiti alla intercessione della Beata<br />

Maria Bernarda Butler (1848-1924),<br />

Fondatrice delle Suore Francescane di Maria<br />

Ausiliatrice, beatificata da Giovanni<br />

Paolo II il 29 ottobre 1995, e della Venerabile<br />

Serva di Dio Maria Rosa Flesch (1826-<br />

1906), Fondatrice delle Suore Francescane<br />

di S. Maria degli Angeli, le cui virtù eroiche<br />

furono riconosciute da Benedetto XVI il 28<br />

aprile 2006.<br />

Siamo in attesa che il Santo Padre stabilisca<br />

la data per la canonizzazione delle<br />

Beate Alfonsa e M. Bernarda, mentre è stato<br />

già stabilito che il rito della Beatificazione<br />

della Venerabile M. Rosa Flesch si svolga<br />

a Treviri il 4 maggio 2008.<br />

3. Congregationes Ordinariae<br />

Il 19 giugno 2007 i Padri Cardinali e Vescovi<br />

membri della Congregazione delle<br />

Cause dei Santi, radunati in Sessione Ordinaria<br />

nel Palazzo Apostolico Vaticano, si<br />

espressero con unanime voto favorevole,<br />

dopo di aver ascoltata la Relazione dell’Ecc.mo<br />

Ponente, Mons. Piergiorgio Nesti,<br />

CP, Arcivescovo emerito di Camerino -San<br />

Severino Marche, circa un presunto miracolo<br />

attribuito alla intercessione della Venerabile<br />

Serva di Dio Maria Rosa Flesch<br />

(1826-1906), Fondatrice delle Suore Francescane<br />

di S. Maria degli Angeli.<br />

Nella successiva Sessione Ordinaria del<br />

6 novembre 2007 i Padri Cardinali e Vescovi,<br />

fungendo da Ponente della Causa<br />

l’Ecc.mo Mons. Girolamo Grillo, Vescovo<br />

emerito di Civitavecchia-Tarquinia, votarono<br />

con unanime voto affermativo circa<br />

l’eroicità delle virtù praticate dal Servo di<br />

Dio Francesco Mottola (1901-1969), sacerdote<br />

diocesano e Fondatore dell’Istituto Secolare<br />

delle Oblate del Sacro Cuore.<br />

4. Congressus Peculiares super virtutibus<br />

vel martirio<br />

Convocati in Congresso Peculiare dal<br />

Promotore Generale della Fede, i Consultori<br />

Teologi della Congregazione delle Cause<br />

dei Santi, il 15 giugno 2007 espressero il lo-<br />

ro “Voto” circa l’eroicità delle virtù della<br />

Serva di Dio Maria Chiara Serafina Farolfi<br />

(1853-191?), Fondatrice delle Suore Clarisse<br />

Francescane Missionarie del SS. Sacramento.<br />

Il 16 ottobre 2007 i Consultori Teologi<br />

della Congregazione delle Cause dei Santi<br />

si pronunciarono sul presunto martirio del<br />

Servo di Dio Odoardo Focherini (1907-<br />

1944), padre di famiglia e vittima della persecuzione<br />

nazista.<br />

Il 23 novembre 2007, i Consultori Teologi,<br />

convocati dal Promotore Generale della<br />

Fede, si sono pronunciati a favore dell’esercizio<br />

delle virtù da parte della Serva di<br />

Dio Carolina Beltrami (1869-1932), Fondatrice<br />

dell’Istituto delle “Immacolatine di<br />

Alessandria” in Italia.<br />

Nel corso di una nuova sessione, svoltasi<br />

il giorno 11 dicembre 2007, i Consultori<br />

teologi, insieme al Promotore generale della<br />

Fede, hanno votato a favore dell’eroicità<br />

delle virtù praticate dal Servo di Dio Giacomo<br />

Gaglione (1896-1962), Fedele Laico<br />

nonché professo nell’Ordine Francescano<br />

Secolare e Fondatore dell’Associazione laicale<br />

“ Apostolato della Sofferenza” della<br />

diocesi di Caserta in Italia.<br />

5. Sessio historica<br />

Il 23 ottobre 2007, convocati dal Relatore<br />

Generale della Congregazione delle Cause<br />

dei Santi, i sei Consultori storici, previsti<br />

dal Regolamento, esaminarono il valore<br />

storico della Positio super vita et virtutibus<br />

necnon fama sanctitatis della Serva di Dio<br />

Francesca della Concezione Pascual Domenech<br />

(1833-1903), Fondatrice delle Suore<br />

Francescane dell’Immacolata di Valencia,<br />

approvandola a larga maggioranza.<br />

6. Inquisitionum conclusio<br />

In quest’ultimo periodo sono state dichiarate<br />

concluse dai rispettivi Ordinari<br />

diocesani le Inchieste super vita et virtutibus<br />

necnon fama sanctitatis e/o super<br />

martyrio dei seguenti Servi di Dio.<br />

• Il 26 giugno 2007, a Brescia, l’Inchiesta<br />

diocesana sulla vita e le virtù del Servo di<br />

Dio Fausto Gei (1927-1968) religioso professo<br />

dei “Silenziosi Operai della Croce”.


• Il 12 luglio 2007, a Camerino,<br />

l’Inchiesta diocesana su un presunto miracolo<br />

attribuito alla intercessione della<br />

Beata Battista Varano (14-58-1524),<br />

monaca professa del II Ordine di S.<br />

Francesco (Clarisse), Beata per “conferma<br />

di culto dal 7 aprile 1843.<br />

• Il 13 ottobre 2007, ad Acri (Cosenza),<br />

l’Inchiesta suppletiva sulla fama di santità<br />

della Serva di Dio Maria Teresa De<br />

Vincenti (1872-1936), Cofondatrice della<br />

Congregazione delle Suore Piccole<br />

Operaie dei SS. Cuori.<br />

• Il 28 dicembre 2007, nella Casa del S.<br />

Cuore di Saccolongo (Padova), dove il<br />

Servo di Dio morì il 6 giugno 1952 in<br />

conseguenza dei maltrattamenti subiti in<br />

Romania durante il regime comunista,<br />

Mons. Antonio Mattiazzo, Arcivescovo-<br />

Vescovo di Padova, ha dichiarato conclusa<br />

l’Inchiesta diocesana sul presunto<br />

martirio del Servo di Dio Clemente Gatti<br />

(1880-1952), sacerdote professo <strong>OFM</strong><br />

(Provincia Veneta), che era stata avviata<br />

dallo stesso Presule il 25 settembre 2002.<br />

7. Numerus Causarum quae apud Postulationem<br />

<strong>OFM</strong> tr<strong>acta</strong>ntur<br />

• Causae Fratres Minores respicientes:<br />

n.85<br />

• Causae Sorores II Ordinis (Clarissas)<br />

respicientes: n .15<br />

E POSTULATIONE GENERALI 533<br />

• Causae Conceptionistas Franciscanas<br />

respicientes: n. 7<br />

• Causae Sorores Tertii Ordinis Regularis<br />

respicientes: n. 36<br />

• Causae Fratres et Sorores OFS respicientes:<br />

n.25<br />

• Causae ad alias Entitates pertinentes:<br />

n.50<br />

Tot.: n. 218<br />

8. Novissimae Positiones<br />

Nel corso di quest’anno 2007 sono state<br />

consegnate ufficialmente al Protocollo<br />

della Congregazione le seguenti Positiones<br />

in vista del futuro esame delle singole<br />

Cause:<br />

• VALENTINA - Beatificationis et Canonizationis<br />

Servae Dei Franciscae a Coaceptione<br />

Pascual Domenech, Fundatricis<br />

Coagregationis Sororum Franciscalium<br />

ab Immaculata (1835-1903) Positio<br />

super vita, virtutibus et fama sanctitatis,<br />

Roma 2007.<br />

• CRACOVIEN. - Beatificationis et Canonizationis<br />

Servi Dei Aloisii Kosiba (in<br />

saeculo: Petri), Laici Professi Ordinis<br />

Fratrum Minorum (1855-1939), Positio<br />

super vita, virtutibus et fama sanctitatis,<br />

Roma 2007.<br />

FR. LUCA M. DE ROSA, <strong>OFM</strong>


EX OFFICIO PRO “IUSTITIA, PACE<br />

ATQUE INTEGRITATE CREATI”<br />

1. 3° Incontro Europeo degli Animatori<br />

<strong>OFM</strong> di GPIC<br />

1. Cronaca<br />

PER UN’EUROPA<br />

UNITA E SOLIDALE<br />

Dal 15 al 20 ottobre 2007 a Francoforte<br />

(Germania) si è svolto il 3° Incontro europeo<br />

degli Animatori di GPIC. Vi hanno partecipato<br />

circa 50 Frati dalle Province di<br />

Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Italia,<br />

Polonia, Slovacchia, Romania, Slovenia<br />

e Croazia, in rappresentanza delle 5 Conferenze<br />

d’Europa. Erano inoltre presenti i responsabili<br />

dell’Ufficio GPIC di Roma, Fr.<br />

Joe Rozansky e Fr. Vicente Felipe, e due<br />

Definitori generali, Fr. Mario Favretto e Fr.<br />

Miguel Vallecillo.<br />

L’incontro – dal tema Per un’Europa<br />

unita e solidale – aveva lo scopo di valutare<br />

come le Conferenze stanno attuando le<br />

decisioni del Capitolo generale 2003 relative<br />

a GPIC, di elaborare proposte per il<br />

Capitolo generale 2009 e di riflettere sui<br />

problemi specifici dell’Europa (con una<br />

speciale attenzione alla realtà dell’Europa<br />

dell’Est).<br />

Dopo gli arrivi nella serata di lunedì 15,<br />

i lavori sono iniziati il giorno successivo,<br />

con la Celebrazione eucaristica, nella quale<br />

è stato letto il Messaggio inviatoci dal Ministro<br />

Generale. Nel corso della mattinata,<br />

poi, la Commissione GPIC di ciascuna<br />

Conferenza si è presentata ed ha illustrato il<br />

proprio lavoro nell’ambito di GPIC.<br />

Nel pomeriggio ci ha raggiunti Fr. Hermann<br />

Schalück, il quale ha svolto la sua relazione,<br />

dal titolo Una proposta di evangelizzazione<br />

per l’Europa. Egli è partito da un<br />

interrogativo: «La Chiesa dona ancora agli<br />

uomini l’esperienza di un Dio amorevole,<br />

buono e giusto?». Nel tentativo di suggeri-<br />

re una risposta, Fr. Hermann ha affermato:<br />

«[Francesco] ci dice: “questa è la vostra vocazione:<br />

curare le ferite, fasciare le fratture,<br />

richiamare gli smarriti” (FF 1469). Sono<br />

convinto che questa definizione data da<br />

Francesco possa e debba essere per tutti noi<br />

la chiave di comprensione della vocazione<br />

francescana in quest’oggi, all’interno della<br />

Chiesa e della società civile in Europa. Vogliamo<br />

essere una “fraternità in missione”:<br />

ciò significa prima di tutto che, al pari di<br />

Francesco e Chiara, noi dobbiamo rendere<br />

visibile nella Chiesa, nel mondo, e certamente<br />

nel contesto europeo, l’amore di Dio<br />

che guarisce e libera».<br />

Dopo aver dialogato con Fr. Hermann, le<br />

varie Conferenze hanno esposto in Assemblea<br />

come stanno rispondendo alle decisioni<br />

del Capitolo generale 2003.<br />

La mattinata di mercoledì 17 ottobre è<br />

stata dedicata alla riflessione sull’Europa<br />

dell’Est, prendendo l’avvio dalla ricca relazione<br />

di Fr. Adrian Manderla – intitolata La<br />

voce dell’Europa dell’Est: problemi, sfide,<br />

richieste – nella quale egli ha delineato la<br />

situazione delle società post-comuniste,<br />

analizzate secondo vari aspetti (famiglia e<br />

matrimonio, condizione giovanile, religiosità…).<br />

In seguito abbiamo dialogato con il<br />

Relatore e i nostri Frati di Croazia, Slovenia,<br />

Polonia, Romania e Slovacchia. Nel<br />

pomeriggio, divisi in piccoli gruppi, abbiamo<br />

vissuto un’esperienza di incontro diretto<br />

con alcune realtà di marginalità presenti a<br />

Francoforte (immigrazione, tossicodipendenza,<br />

prostituzione, AIDS…).<br />

I lavori del 18 ottobre si sono aperti con<br />

la relazione del Dott. Matteo Mascia, sul tema<br />

Europa: emergenza ecologica. Il relatore<br />

ha innanzitutto sottolineato come ci si<br />

trovi ormai di fronte ad una nuova percezione<br />

dell’ambiente («vi sono strette interconnessioni<br />

tra la questione ambientale e<br />

sociale, tra diritti umani, sviluppo, povertà


536<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

e protezione dell’ambiente») ed ha proseguito<br />

evidenziando il fatto che «il pianeta<br />

terra è un sistema finito, che presenta dei<br />

vincoli, i quali pongono la necessità di limitare<br />

l’uso indiscriminato delle risorse ambientali».<br />

Da queste premesse deriva la necessità<br />

di uno sviluppo che sia sostenibile, il<br />

quale «richiede la presa di coscienza della<br />

nuova responsabilità ambientale a cui tutti<br />

siamo chiamati».<br />

Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti<br />

per Conferenze. La giornata si è conclusa<br />

con una preghiera nello Spirito di Assisi, alla<br />

quale sono intervenuti musulmani, ebrei<br />

e protestanti.<br />

La relazione di apertura di venerdì 19 ottobre<br />

è stata affidata al Dott. Maurizio Pallante,<br />

che ha esposto il tema Crescita e decrescita:<br />

per una nuova qualità della vita.<br />

Egli ha esordito dicendo: «Generalmente si<br />

crede che la crescita economica consista<br />

nella crescita dei beni. In realtà l’indicatore<br />

che si utilizza per misurarla – il prodotto interno<br />

lordo – si limita a calcolare il valore<br />

monetario delle merci. Il concetto di bene e<br />

il concetto di merce non sono equivalenti.<br />

Non tutti i beni sono merci e non tutte le<br />

merci sono beni. Se, dunque, il prodotto interno<br />

lordo misura il valore monetario delle<br />

merci, la decrescita indica soltanto una diminuzione<br />

della produzione di merci. Non<br />

dei beni. Poiché molte merci non sono beni<br />

e molti beni non sono merci, la decrescita<br />

può diventare il fulcro di un nuovo paradigma<br />

culturale se si realizza come una diminuzione<br />

della produzione di merci che non<br />

sono beni e un incremento della produzione<br />

di beni che non sono merci. Questo processo<br />

è in grado di apportare miglioramenti alla<br />

qualità della vita e degli ecosistemi».<br />

Nel pomeriggio Fr. Joe Rozansky ha<br />

relazionato su GPIC nella vita dell’Ordine,<br />

quindi Fr. Markus Heinze ci ha aggiornati<br />

sulla situazione di Franciscans international<br />

e Fr. Marco Malagola sulla Terra<br />

Santa.<br />

La mattinata conclusiva (20 ottobre) si è<br />

svolta in Assemblea plenaria. Dapprima le<br />

Conferenze hanno condiviso gli impegni<br />

assunti per il futuro, quindi hanno avanzato<br />

le proposte per il Capitolo generale 2009.<br />

Esse, in conclusione, sono state sintetizzate<br />

in questi termini:<br />

Mentre si ribadisce l’importanza di tutte<br />

e cinque le decisioni del Capitolo generale<br />

2003, in particolare si sottolineano le seguenti<br />

priorità:<br />

a. nonviolenza attiva (applicata ad alcuni<br />

ambiti: accoglienza, rispetto, dialogo interreligioso…);<br />

b. giustizia ambientale o ecologia globale,<br />

intesa come stile di vita, come impegno<br />

verso i poveri e verso il Creato;<br />

c. impegno per gli esclusi, specie i migranti.<br />

Si è deciso all’unanimità di consegnare<br />

le proposte così riassunte al Consiglio internazionale<br />

di GPIC, il quale le rielaborerà e<br />

le presenterà al Capitolo generale, unitamente<br />

a quelle emerse negli altri incontri<br />

continentali.<br />

Il 3° Incontro europeo degli Animatori<br />

GPIC si è concluso rendendo grazie a Dio<br />

con una partecipata Celebrazione eucaristica!<br />

FR. JACOPO POZZERLE<br />

2. Message of the Minister General<br />

Dear Brothers in Christ and Francis,<br />

May the Lord give you peace!<br />

I greet you with great joy on the occasion<br />

of the European Continental JPIC meeting,<br />

being held in Frankfurt, Germany. I would<br />

prefer to be with you personally, but other<br />

commitments do not allow me to be present.<br />

Know that I am with you in spirit and<br />

in the Spirit! May your deliberations about<br />

so many important topics bear fruit in the<br />

Lord. Celebrated in the context of preparation<br />

for the VIII Centenary, I am sure your<br />

gathering will strengthen our commitment<br />

to live the Gospel after the example of<br />

Frances.<br />

The title chosen for the meeting, “Franciscans<br />

for a United Europe in Solidarity”,<br />

underlines the challenges facing all of us.<br />

The great issues of our day like poverty, immigration,<br />

environmental crisis, war and<br />

conflict, among others, serve to highlight<br />

our differences, to separate us from one another.<br />

But the message of Jesus is one of


EX OFFICIO PRO ‘JUSTITIA, PACE ATQUE INTEGRITATE CREATI” 537<br />

unity, of calling all peoples to be one in the<br />

Kingdom of Heaven. The General Chapter<br />

of 2003 took up this message, and called on<br />

us not to domesticate the prophetic words<br />

of the Gospel, but to be about the birth of a<br />

new epoch, awakening a new vision of life<br />

and relationships based on justice and love,<br />

the paths of peace (May the Lord Give you<br />

Peace, 2). The title of the study guide to the<br />

priorities of 2003-2009 further emphasizes<br />

our need to make concrete the faith that we<br />

profess: “Followers of Christ for a Fraternal<br />

World”. Reflection on our work for a united<br />

Europe, with special concern for the issues<br />

of East and West, will further strengthen our<br />

commitment to the Franciscan mandate for<br />

dialogue, reconciliation and unity.<br />

A second important task entrusted to you<br />

is a thorough evaluation of the implementation<br />

of the Chapter 2003 JPIC decisions. All<br />

Entities of the Order, all Friars, were requested<br />

to examine our style of life and its<br />

impact on creation, to promote active nonviolence<br />

in our life and work, to pay special<br />

attention to displaced people, to draw up<br />

guidelines for the ethical use of resources,<br />

and to establish JPIC courses in our academic<br />

centres (May the Lord Give You Peace,<br />

proposals 39-41). We recognize that such<br />

undertakings are not carried out in a short<br />

period of time; they require reflection, planning<br />

and persistent vigilance. However, no<br />

journey can be accomplished without taking<br />

the first step. Study what has already<br />

been done in regard to these Chapter decisions,<br />

analyze the next steps which will<br />

make implementation even more effective,<br />

and re-commit yourselves to the work necessary<br />

to attain these goals. And please be<br />

aware that these proposals do not apply only<br />

to our work ad extra, but must be applied<br />

to our fraternal relationships where appropriate.<br />

We must give the world the example<br />

of what it means to be brothers, what it<br />

means to be reconciled to one another, what<br />

the Kingdom of Heaven should look like.<br />

During your sessions, you will also dedicate<br />

significant time considering the “ecological<br />

emergency” that we are facing today.<br />

Issues like global warming, use of petroleum,<br />

the scarcity of fresh water and<br />

many others, merit our attention as followers<br />

of a man who sang the praises of a world<br />

created by an all-loving God. We are challenged<br />

to live the spirit of the Canticle of<br />

the Creatures, where Francis invites everyone<br />

of good will to live in harmony with<br />

one another and with all of God’s creatures<br />

and all of us, God’s creation. It has become<br />

increasingly clear that social justice cannot<br />

be achieved without environmental justice.<br />

Many of our brothers and sisters around the<br />

worlds suffer the effects of the degradation<br />

of our environment. They are forced to live<br />

without access to clean air and water, to<br />

face the consequences of pollution on their<br />

land and animals, to live in filth and unhealthy<br />

conditions. Our Social Teaching<br />

has consistently upheld the dignity of the<br />

person. The dignity of our brothers and sisters<br />

demands that we engage the issues of<br />

environmental crisis; it also demands that<br />

we ask difficult questions about our life<br />

style and its impact on the world. Be courageous<br />

in analyzing these problems, and<br />

help discover ways to heal creation and the<br />

brothers and sisters who are part of it.<br />

The second International <strong>OFM</strong> Congress<br />

for JPIC, held in Brazil in the beginning of<br />

2006, chose as its theme “Embracing the<br />

Excluded of Today”. In my convocation of<br />

that Congress, I reminded all of you that<br />

Francis’encounter with the leper in the Valley<br />

of Spoleto was decisive on his path to<br />

conversion; he affirmed that it was the Lord<br />

Himself who had led him among the lepers<br />

and he had treated them with mercy. Faithful<br />

to that intuition, Friars Minor have been<br />

close to the “lepers” of every era and area.<br />

Recent General Chapters have challenged<br />

us to renew our commitment to closeness to<br />

the poor, who continue to be excluded from<br />

the most fundamental rights to a life of the<br />

children of God. You must help us find<br />

ways to foster this commitment.<br />

The VIII Centenary is not a simple reminder<br />

of the fact that our form of life is to<br />

live the Gospel. Rather, it is a creative reinterpretation<br />

and renewal of that commitment.<br />

The project ‘The Grace of Our Origins’<br />

makes it clear and this commitment<br />

must be incarnated in our daily lives. It calls


538<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

for concrete signs of sharing, minority, solidarity<br />

and making restitution to “the lepers”<br />

of our time through a more sober and<br />

essential life. It encourages us to work for a<br />

new community and public commitment<br />

oriented toward solidarity; to make concrete<br />

choices for justice, peace and the integrity<br />

of creation; and to foster initiatives<br />

for dialogue. All of us are called to promote<br />

these actions, but we count on you to model<br />

for us new and effective ways to lead us<br />

forward.<br />

I pray that the Spirit of the living God<br />

descend on you during your time in Frankfurt,<br />

and that the blessing of God be with<br />

you as you seek to make real our stated<br />

commitment to establishment of Gods’<br />

Kingdom in our midst.<br />

Rome, 16 th October 2007<br />

BR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO<br />

Minister General


E “SERVITIO PRO DIALOGO”<br />

1. Seminario de Estudio sobre los «Franciscanos<br />

entre los Musulmes hoy»<br />

Roma, Curia general, 17-21 septiembre 2007<br />

1. Presentazione del Seminario<br />

FRANCESCANI TRA I MUSULMANI<br />

OGGI: POSSIBILITÀ E SFIDE<br />

«Humiliter et devote vivere»<br />

Dal 17 al 21 settembre si celebra nella<br />

Curia generale dei Frati Minori (Francescani),<br />

a Roma, il V Incontro di «Francescani<br />

tra i musulmani oggi: possibilità e sfide».<br />

L’incontro si inserisce negli eventi celebrativi<br />

di preparazione alla celebrazione dell’VIII<br />

Centenario della Fondazione dell’Ordine<br />

(1209-2009), al compiersi dei 25 anni<br />

della “Commissione francescana internazionale<br />

per le relazioni con l’Islam” integrata<br />

poi nel “Servizio per il dialogo” dell’Ordine<br />

dei Frati Minori. Il Seminario di riflessione<br />

e studio porta il titolo «Humiliter et devote<br />

vivere», motto preso dalle Costituzioni generali<br />

dell’Ordine che riflette il modo di vivere<br />

tra i musulmani secondo lo spirito di<br />

San Francesco d’Assisi («Come seguaci di<br />

san Francesco e dei primi missionari dell’Ordine,<br />

i frati siano fortemente preoccupati<br />

di andare umilmente e di vivere devotamente<br />

tra le popolazioni di religione islamica,<br />

per le quali parimenti non c’è alcun<br />

onnipotente eccetto Dio»: CCGG 95, §3).<br />

La presenza missionaria dei francescani<br />

in mezzo all’Islam affonda le sue radici<br />

nelle origini della fraternità, ai tempi di San<br />

Francesco, partendo dal suo incontro con il<br />

sultano a Damietta (1222), e dalla testimonianza<br />

dei primi martiri dell’Ordine francescano<br />

a Marrakech (1221), dei quali<br />

Francesco d’Assisi disse «ora posso dire di<br />

avere cinque veri frati minori», e la cui testimonianza<br />

attrasse S. Antonio di Padova.<br />

Addentrandosi in mezzo all’Islam, Francesco<br />

inaugura un nuovo modo di relazione e<br />

dialogo, mostrando una porta aperta e innovativa<br />

nelle relazioni con i musulmani<br />

per andare loro incontro portando il dialogo,<br />

l’ascolto e l’incontro, come le uniche<br />

armi delle quali dispone un figlio del Vangelo.<br />

Poco più tardi, scrivendo la sua Regola,<br />

Francesco raccoglierà la sua esperienza<br />

in mezzo all’Islam come prototipo<br />

della missione francescana: «i frati che<br />

vanno tra gli infedeli, non facciano liti o dispute<br />

ma siano soggetti ad ogni creatura<br />

umana per amore di Dio e confessino di essere<br />

cristiani, e quando vedranno che piace<br />

al Signore, annunzino la parola di Dio»<br />

(Rnb 16). La missione originale di questo<br />

gruppo evangelico capeggiato da Francesco<br />

d’Assisi è caratterizzato da un camminare<br />

per il mondo, tra la gente, mescolandosi<br />

con il popolo, senza portare nulla, annunciando<br />

la pace, senza litigare per alcun<br />

motivo, sottomettendosi ad ogni creatura,<br />

lavorando di qualche lavoro onesto. Queste<br />

caratteristiche si applicano alla logica di<br />

una missione particolarmente difficile, la<br />

missione tra gli infedeli in guerra con il<br />

mondo cristiano, e ad uno degli uffici più<br />

evangelici della fraternità, la predicazione<br />

nel più puro stile francescano: con la parole<br />

e l’esempio.<br />

All’incontro partecipano 50 frati provenienti<br />

da diverse entità dell’Ordine che<br />

svolgono il loro lavoro in mezzo all’Islam,<br />

frati che vivono in paese a maggioranza<br />

islamica, impegnati in attività relazionate<br />

con il dialogo interreligioso, o in attività di<br />

accoglienza di immigrati di questi paesi.<br />

Nonostante siano passati quasi otto secoli,<br />

continua ancora ad essere in vigore la<br />

preferenza di San Francesco per le missioni<br />

nel mondo musulmano e l’opzione preferenziale<br />

dell’Ordine in questo senso si fa<br />

ereditiera di una bella presenza «con umiltà<br />

e grande dedizione» abbracciando diverse<br />

realtà e forme di servizio e presenza in lungo<br />

e in largo per i cinque continenti. In que-


540<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

sti luoghi i frati armonizzano le proprie attività<br />

pastorali e di servizio alla chiesa locale<br />

con il servizio ai musulmani attraverso diverse<br />

opere sociali e culturali in paesi come<br />

Bosnia-Herzegovina, Gibuti, Egitto, Kazakistan,<br />

Libano, Libia, Malesia, Marocco,<br />

Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan e<br />

Turchia.<br />

La dimensione missionaria dell’Ordine è<br />

sempre stata una delle sue principali preoccupazioni,<br />

fino al punto di aver scritto nell’ambito<br />

della sua evangelizzazione missionaria<br />

una delle pagine più belle della sua<br />

storia. L’eredità della presenza missionaria<br />

in mezzo all’Islam, costituisce un titolo di<br />

orgoglio, ma è prima di tutto una chiamata<br />

alla responsabilità per i frati di oggi, perché<br />

se è vero che andare tra i musulmani richiede<br />

una “vocazione speciale”, è anche certo<br />

che continua ad essere una chiamata alla generosità.<br />

FR. MANUEL CORULLÓN FERNÁNDEZ, <strong>OFM</strong><br />

Tangeri (Marocco)<br />

2. Informe del Ministro general<br />

LA MISIÓN ENTRE MUSULMANES<br />

El diálogo de la vida<br />

SITUÁNDONOS HISTÓRICAMENTE<br />

La llamada a la cruzada<br />

Los lugares santos habían caído en manos<br />

de los musulmanes. Este hecho era considerado<br />

una afrenta ignominiosa para el<br />

mundo cristiano. Los Papas, Urbano II el<br />

primero y Eugenio III después, invitan al<br />

pueblo cristiano a liberarlos, convocando<br />

las primeras cruzadas. Cristianos y musulmanes<br />

luchan en “guerra santa”. A la agresión<br />

musulmana, los cristianos debían responder<br />

con la guerra, decía el Concilio Lateranense<br />

IV. Ambos, cristianos y<br />

musulmanes, pensaban defender de este<br />

modo el honor de Dios. Por parte de los<br />

cristianos se trataba de una cuestión de honor<br />

y de justicia arrevatar de la posesión de<br />

los musulmanes, considerados “ladrones”<br />

de la tierra de su Señor, los lugares de nues-<br />

tra redención. Para los musulmanes aquella<br />

tierra les pertenecía, pues les había sido dada<br />

por Alá desde el inicio del Islám. Además<br />

Mahoma había “ascendido” al cielo<br />

desde el monte Moria, situado en Jerusalén.<br />

En este contexto el vocabulario utilizado<br />

por los predicadores de las cruzadas era significativo<br />

del clima bélico reinante: “Hijos<br />

de Agar, la esclava de Abraham”, “Pueblo<br />

esclavo de los demonios”, “Vermes de los<br />

que es necesario liberar Tierra Santa”. A<br />

ellos se les aplica la imagen de la bestia,<br />

descrita por Daniel (7, 20-24) y el Apocalipsis<br />

(12, 3). Mahoma, escribirá Inocencio<br />

III, es el “hijo de la perdición”, “la Bestia”,<br />

cuya muerte, anuncia el Papa, es inminente.<br />

En este contexto, quien mata a un musulmán,<br />

llega a afirmar san Bernardo, no es un<br />

hocida, sino un “malicida” y será considerado<br />

como uno que ha vengado el ultrage<br />

hecho al Señor. Por parte de los musulmanes<br />

seguramente las cosas no estaban mejor,<br />

aun cuando no tenemos literatura sobre<br />

ello. Lo cierto es que unos y otros luchan en<br />

nombre de “su” Dios, por una tierra que, según<br />

ellos, les pertenecía en exclusiva.<br />

Callan las armas y se abren los corazones<br />

En este clima nace y crece un hombre cuyo<br />

nombre es una bendición: Francisco (LM<br />

1, 1). Llamado por el Señor a reparar su Iglesia,<br />

el Poverello, tiene que derribar muchos<br />

muros y saltar muchas barreras, particularmente<br />

los muros y barreras que enfrentaban<br />

unos a otros: minores et maiores, letrados e<br />

“idiotas”, cristianos y musulmanes...<br />

Francisco, probablemente en Ancona, se<br />

une a la V Cruzada. Finalmente, después de<br />

fracasar en el 1211, el hijo de Bernardone<br />

verá realizado su sueño de llegar al reino de<br />

los Sarracenos. El 29 de mayo del 1218 había<br />

iniciado la batalla de Damieta. En julio<br />

de 1219, Francisco, con el grupo de “peregrinos”<br />

de la V Cruzada –era el nombre que<br />

se daba a los combatientes-, llega al campo<br />

de batalla. El 29 de agosto el ejército cristiano<br />

sufre una seria derrota (cf 2Cel 30).<br />

Francisco la había predicho y se había declarado<br />

contrario a la guerra, pero no fue escuchado.<br />

Ante su fracaso en el campo cru


zado, Francisco, sintiéndose enviado por<br />

Dios, como él mismo dirá ante el Sultán, no<br />

duda en presentarse ante Al-Malik al Kamil,<br />

quien lo acoge con gran simpatía. No<br />

conocemos el contenido del coloquio entre<br />

los dos protagonistas de tal encuentro. Lo<br />

que sí sabemos es que Francisco se presenta<br />

abiertamente como cristiano, va a lo<br />

esencial, y que el Sultán le acoge.<br />

El Sultán descubre en Francisco a un<br />

hombre de fe. Francisco, a su vez, descubre<br />

en el Sultán a un “creyente”, un hombre que<br />

oraba cinco veces al día, y no a un “hijo del<br />

diablo”. Y el milagro del encuentro se realiza.<br />

Callan las armas y empiza el díálogo entre<br />

dos hombres, separados por la religión y<br />

la cultura, pero unidos por la fe. Es muy significativo<br />

que ambos se entiendan y se respeten,<br />

aún hablando lenguaje distinto. Y es<br />

que la fe en el “Dios clemente y misericordioso”<br />

les une, aún separándoles la religión.<br />

Francisco regresará del campo “enemigo”<br />

como llegó: sin riqueza alguna, pues las<br />

rechazó, pero con el corazón más abierto<br />

que nunca hacia el “otro”, frente al cual no<br />

duda en confesar su fe en el Dios uno y trino.<br />

Cruzando barreras, saltando muros<br />

Encontrándose con Melek-el-Kamil,<br />

Francisco destruye el muro de la cristiandad.<br />

Él no razona con los criterios ideológicos de<br />

la cristiandad de entonces, sino que se pone<br />

más allá de la frontera de la cruzada. Su propósito<br />

es “ir más allá”, dejar su propia “orilla”<br />

para llegar a la “orilla” del otro. Y cuando<br />

llega a “casa” del Sultán, Francisco no se<br />

presenta como “enviado” por los cruzados,<br />

sino por Dios, como mensajero del único<br />

Dios en el cual también el Sultán creía. De<br />

este modo Francisco se pone en seguida<br />

dentro de la sensibilidad del otro.<br />

Francisco supera también el muro del<br />

miedo. Francisco no teme ni la fuerza (ejércitos),<br />

ni el poder (Sultán o el Cardenal Legado<br />

Pelagio), ni el “incognitus” o el diverso<br />

que está presente en el otro. Ya en su vida<br />

Francisco había superado el miedo al<br />

otro, enfermo y repugnante, abrazando al<br />

leproso. Había superado la división entre<br />

buenos y malos, acogiendo los ladrones y<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 541<br />

ofreciéndoles fraternidad y acogida e invitándoles<br />

a cambiar de vida. Había superado<br />

la barrera entre aquellos que tienen el poder<br />

y los que sufren la opresión. El episodio del<br />

lobo de Gubbio es claro exponente de ello.<br />

En Damieta, Francisco supera cualquier<br />

miedo, atraviesa cualquier frontera y llega a<br />

la “orilla” del otro.<br />

En definitiva, Francisco se apunta a la<br />

construcción de un mundo nuevo, basado<br />

en el programa de fraternidad universal. En<br />

Francisco todo partió del descubrimiento<br />

que en su juventud hizo de Cristo. Desde<br />

entonces no duda en “saltar” todas las barreras<br />

que encontrará en su camino hacia el<br />

otro: la barrera de su yo, para abrazar al leproso<br />

físico; la barrera social, para abrazar a<br />

los ladrones o “leprosos morales”, la barrera<br />

eclesiástica, para abrazar al leproso espiritual<br />

que era el musulmán.<br />

Francisco es un peregrino, un “mendicante”<br />

en busca del hermano desconocido.<br />

Es un mendicante de Dios y del hombre.<br />

Las claves del “diálogo” de Francisco<br />

con el Sultán<br />

El episodio al que acabamos de referirnos<br />

nos presenta a Francisco, el hermano<br />

universal, como un hombre profundamente<br />

convencido de la necesidad de atraversar la<br />

puerta que nos supera del otro, sin prejuicio<br />

alguno, ni otras pretensiones que no sean<br />

las del encuentro gratutito y el diálogo respetuoso<br />

y franco.<br />

Es significativo que, mientras sus contemporáneos,<br />

incluidos los papas, invitaban<br />

a ir contra los musulmanes, y concedían indulgencias<br />

a quienes luchasen por liberar<br />

los Santos Lugares de la redención, Francisco<br />

pide a sus frailes de ir entre ellos (1R<br />

16, 3; 2R 12, 1). Una gran diferencia. Francisco<br />

va contracorriente. El Dios en que<br />

Francisco cree profundamente es el Dios<br />

amor de San Juan (cf. 1Jn 4, 8). Por eso pide<br />

a sus hermanos que, por inspiración divina,<br />

quisieran ir entre sarracenos y otros<br />

infieles, vayan para testimoniar al Dios<br />

amor, Padre de Jesucristo y de todos nosotros.<br />

En Damieta cada uno afirma su identidad,<br />

se respeta la diversidad y se vive la re-


542<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

ciprocidad, claves todas ellas necesarias para<br />

el encuentro y el diálogo.<br />

LOS FRANCISCANOS<br />

AL ENCUENTRO DEL OTRO<br />

Los Hermanos Menores hemos recibido<br />

de Francisco una gran herencia: ir entre sarracenos<br />

y otros infieles. Nuestra Orden es<br />

misionera, la primera Orden misionera en la<br />

Iglesia. Por primera vez en la historia de la<br />

vida religiosa se establece como normal la<br />

vocación apostólica entre infieles. La misión<br />

de la Orden es abierta y universal. La<br />

vocación misionera de los Hermanos Menores<br />

viene a ser como la expresión última del<br />

Evangelio católicamente vivido. El que la<br />

Regla bulada concluya con el capítulo dedicado<br />

a esta misión entre sarracenos y otros<br />

infieles es altamente significativo, casi para<br />

decirnos: la misión es la cima de la vocación<br />

evangélica del Hermano Menor.<br />

Desde el principio, la fraternidad franciscana<br />

se percibe a sí misma en estado de<br />

misión, itinerante, abierta a todos los hombres,<br />

lo que hizo que los hermanos “bien<br />

pronto llegaran a esparcirse por toda la redondez<br />

de la tierra”, como justamente afirma<br />

san Buenaventura, comparando la epopeya<br />

de la Orden con la historia primitiva<br />

de la Iglesia (cf. LM 4, 7). Fiel a esta vocación,<br />

hoy, a pesar de la escasez de vocaciones<br />

en algunas regiones de donde procedía<br />

el mayor número de misioneros, y aún<br />

cuando todo el mundo pueda ser considerado<br />

“país de misión”, la Orden, sin embargo,<br />

no puede desentenderse de este legado de ir<br />

entre musulmanes, por difícil que sea o nos<br />

parezca. Habiendo tomado conciencia de<br />

que la misión es la clave para entender y dar<br />

nuevo vigor a nuestra vida; conscientes de<br />

que la misión es la dimensión que unifica<br />

los otros aspectos y valores de la vida franciscana,<br />

sentimos la necesidad de superar<br />

las tentaciones y las tendencias egocéntricas<br />

y de renovar nuestra presencia entre<br />

musulmanes. Esta presencia forma parte de<br />

nuestro carisma.<br />

En estos momenttos, nuestra Orden está<br />

presente en varios países oficialmente islámicos<br />

o donde hay una buena representación<br />

musulmana: Marruecos, Libia, Egipto,<br />

Djibuti, Togo, Burkina Faso, Costa de Marfil,<br />

Guinea-Bissau (en África), Israel-Palestina,<br />

Libano, Jordania, Siria (en Medio<br />

Oriente), Pakistán, Indonesia, Malasia, Singapur,<br />

Filipinas (en Asia), Bosnia, Albania,<br />

Kazakistan (en Europa), y en Turquía.<br />

Agradezco de corazón a los hermanos su<br />

trabajo y misión entre musulmanes, en la<br />

mayoría de los casos en situaciones nada fáciles.<br />

La Orden aprecia su trabajo, y les<br />

agradece el que sean, también ellos, en medio<br />

de los musulmanes “faro de esperanza”<br />

y “oferta generosa de fe y comunión” (cf. El<br />

Señor nos habla en el camino, 37), en la mayoría<br />

de los casos con la “simple presencia<br />

y perseverancia en zonas del mundo donde<br />

las dificultades, [en muchos casos] han llegado<br />

a niveles verdaderamente extremos”<br />

(cf. El Señor nos habla en el camino, 37).<br />

Perseverad, queridos hermanos, en este camino<br />

de diálogo, de encuentro con el “otro”,<br />

con el “diverso”, cruzando fronteras, como<br />

hizo Francisco, desde el anhelo de crear una<br />

verdadera fraternidad que brota del reconocernos<br />

hijos de un mismo Padre (cf. El<br />

Señor nos habla en el camino, 36).<br />

¿Cómo realizar esta misión?<br />

La Reglas, la bulada y la no bulada, nos<br />

ofrecen principios importantes a tener en en<br />

cuenta, tanto en la misión en general, como<br />

en la misión específica entre sarracenos y<br />

otros infieles. Veamos los más importantes.<br />

El discernimiento<br />

Según la Regla no todos son llamados a ir<br />

entre musulmanes. Ésta es una vocación<br />

dentro de la vocación franciscana: “Aquellos<br />

hermanos que quieren, por inspiración divina,<br />

ir entre sarracenos y otros infieles, pidan<br />

para ello la licencia a sus ministros provinciales.<br />

Pero los ministros no otorguen la licencia<br />

para ir sino a los que vean que son<br />

idóneos para ser enviados” (2R 12, 1-2).<br />

Es significativo que para ir entre sarracenos<br />

y otros infieles se use la misma expresión<br />

que para entrar en la Orden: movidos<br />

por inspiración divina (1R 2, 1). Y esta<br />

exigencia que desapareció en el texto de la<br />

Regla bulada cuando se habla de abrazar<br />

este género de vida (cf. 2R 2, 1), sin embargo<br />

se introduce en dicha Regla cuando se


habla de ir entre sarracenos y otros infieles<br />

(cf. 2R 12, 1).<br />

Personalmente me llama la atención la<br />

insistencia que tanto en 1R 16, como en la<br />

2R 12, se insista tanto en la necesidad de discernir<br />

la voluntad de los que quieren ir entre<br />

sarracenos u otros infieles. “¡Caben tantos<br />

engaños!”, se pregunta un comentarista actual<br />

de la Regla, Javier Garrido, quien responde:<br />

”el más peligroso de todos es el que<br />

nace de los mejores deseos, el del heroismo”<br />

(La forma de vida franciscana ayer y hoy,<br />

219). El misionero no es un héroe. Es un<br />

hermano que responde a la llamada del Espíritu,<br />

verdadero protagonista de la misión,<br />

tanto en su inicio como en su desarrollo. No<br />

se va en misión ni se escoge la misión en base<br />

a un proyecto personal. La misión es una<br />

vocación particular que viene de Dios, inspirado<br />

por Dios, y que pide, por parte del<br />

llamado, una respuesta generosa.<br />

Pero, además de esta tentación, que ciertamente<br />

es real, Francisco nos pone en<br />

guardia contra otra, no menos real, y que se<br />

refiere a los ministros. Éstos han de discernir<br />

sobre la idoneidad del heremano con total<br />

libertad y con gran espíritu de generosidad.<br />

Es por ello que si bien el discernimiento<br />

pasa necesariamente por los ministros,<br />

ellos deberán estar bien atentos a no dar el<br />

permiso a los no idóneos, ni negárselo a<br />

quienes, ante el Señor, consideren idóneos<br />

para ir entre sarracenos y otros infieles,<br />

pues de ello tendrían que dar cuenta al Señor<br />

(cf. 1R 16, 4).<br />

Una clara llamada de atención ésta: a<br />

quienes deseen liberarse sin más de algunos<br />

hermanos, o a quienes, considerándose sus<br />

dueños, deseen retenerlos, contra la inspiración<br />

divina, para “cubrir otras necesidades”<br />

consideradas “más urgentes”. En este sentido<br />

considero importante notar un cambio de<br />

acento entre la primera Regla y la segunda<br />

Regla. Mientras en la primera se insiste mucho<br />

en que los ministros no deben negarles el<br />

permiso a los que consideren llamados a este<br />

tipo de misión; en la segunda se insiste<br />

más bien en que no den el permiso a la ligera:<br />

“Pero los ministros no otorguen la licencia<br />

para ir sino a los que vean que son idóneos<br />

para ser enviados” (2R 12, 2). ¿Qué está<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 543<br />

insinuando este cambio? A mi modo de ver<br />

algo está pasando en la Fraternidad. Francisco<br />

llama a ser muy realistas y serenos en el<br />

discernimiento. En el orden de la vocación<br />

nadie es “señor”: ni de sí mismo, ni del otro.<br />

Unos y otros están al servicio de lo que “inspire”<br />

el Espíritu. Obediencia fraterna y primado<br />

de la iniciativa de Dios, a un tiempo.<br />

A lo dicho anteriormente, hemos de añadir<br />

ahora que a la misión no se va, ni se escoge<br />

la misión en función de “necesidades”.<br />

No se va porque en una Provincia hay<br />

suficientes hermanos para cubrir necesidades,<br />

o se deja de ir porque hay que “cubrir<br />

necesidades más urgentes”, como se oye<br />

decir a veces. Tampoco se escoge la misión<br />

en función de las necesidades de ésta. A la<br />

misión se va porque uno se siente llamado y<br />

esa llamada es confirmada por quien tiene<br />

la responsabilidad –seria responsabilidadde<br />

hacer el discernimiento final. No es la<br />

necesidad lo determinante en ir o no a misiones,<br />

en la elección de esta o aquella misión,<br />

aunque el Señor también hable a través<br />

de dichas necesidades. Lo determinante<br />

es siempre la llamada del Señor.<br />

El método misional<br />

El principio general para los Hermanos<br />

en misión es el que Francisco da para todos<br />

los Hermanos que van por el mundo: “Aconsejo,<br />

amonesto y exhorto a mis hermanos en<br />

el Señor Jesucristo que, cuando van por el<br />

mundo, no litiguen ni se traben en discusiones,<br />

ni juzguen a los demás; sean más bien<br />

mansos, pacíficos y modestos, apacibles y<br />

humildes, hablando con todos dignamente,<br />

como conviene” (2R 3, 10).<br />

El tono solemne y el carácter personal de<br />

esta exhortación, la segunda de la Regla,<br />

nos da a entender que estamos ante uno de<br />

los núcleos de la misma forma de vida franciscana.<br />

Los Hermanos, en permanente estado<br />

de misión, han de vivir una vida configurada<br />

por las bienaventuranzas de Jesús,<br />

desarrollando en todo momento el ministerio<br />

de la reconciliación (cf. 2Cor 5; Ef 2),<br />

por medio del amor que soporta y espera<br />

sin límites, es decir, siguiendo las huellas de<br />

Jesús, el que cargó con nuest5ros pecados<br />

(cf. Adm 5, 15). La misión franciscana,


544<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

cualquiera que sea su manifestación concreta,<br />

ha de estar inspirada por la dinámica<br />

de las bienaventuranzas.<br />

Para Francisco nuestra misión no es la de<br />

revindicar nada, sino la de “hacer penitencia”<br />

y ser los menores (cf. 2R 9; Test 7-8).<br />

Para Francisco, minoridad y ministerio de<br />

la reconcliación son dimensiones de la misma<br />

misión. Según los biógrafos, Francisco<br />

es profeta de paz (cf. 1Cel 23; 36; 42; 101),<br />

y hombre de reconcliación ( cf. LP 75; 108).<br />

Entre líneas podemos ver la metodología<br />

usada por Francisco en esta misión: la noviolencia,<br />

esperando contra toda esperanza<br />

en la eficacia del amor activo y fuerte, y el<br />

amor indefenso que confía en el corazón<br />

humano, a pesar de las apariencias. Así lo<br />

encomendó a la Orden, como tarea esencial<br />

(cf. LP 84). Todo esto está indicando la minoridad<br />

como actitud determinante de nuestro<br />

ir por el mundo, también entre sarracenos<br />

y otros infieles.<br />

El método misional franciscano es, por<br />

tanto, inseparable de la minoridad, de la actitud<br />

de servicio y de diálogo, sujetos a toda<br />

humana criatura por Dios (cf. 1R 16, 7).<br />

Ello hace que se deba dar prioridad a la persona<br />

del otro, sin prejuicios, que se busque,<br />

ante todo, al hombre, considerando al otro<br />

hermano, hermana. El misionero franciscano<br />

está llamado a ponerse en relación<br />

evangélica con el otro, haciéndose acogida,<br />

escucha, y desarrollando sentimientos de<br />

simpatía y de cortesía. El misionero franciscano<br />

está llamado a acoger y respetar al<br />

otro, en todo momento, a vivir la solidaridad<br />

hasta las últimas consecuencias, a caminar<br />

con el otro. Para el misionero franciscano, la<br />

persona ha de contar más que la cultura e incluso<br />

que el credo religioso (cf. Vincenzo<br />

Brocanelli, Vivere in missione secondo il carisma<br />

francescano, Roma 2006, 66ss).<br />

Las armas propuestas para la misión por<br />

Francisco, en contraposición a las armas de<br />

los cruzados, son la mansedumbre y la simplicidad,<br />

sin olvidar, ciertamente, la prudencia<br />

(cf. 1R 16, 1). Los hermanos son llamados<br />

a partir en misión, particularmente<br />

entre sarracenos y otros infieles, personas<br />

libres de cualquier ideología y sin confiar<br />

en poder humano alguno, sino úncamente<br />

en el Señor que los envía. Su única fuerza es<br />

el poder de la Palabra del Señor y el poder<br />

de Dios, que se manifiesta en la debilidad<br />

de los hombres.<br />

Primero la vida<br />

La vocación del Hermano Menor es la de<br />

seguir y mostrar a los otros a Cristo. Esto<br />

hace que todo Hermanos Menor, y en particular<br />

el misionero franciscano, dé el primado<br />

a la vida evangélica sobre el ministerio<br />

pastoral. No hace proselitismo, no “conquista”,<br />

ante todo testimonia; no demuestra,<br />

ante todo muestra, hace visible al que para<br />

él es todo el bien, el sumo bien, la riqueza a<br />

saciedad (cf. AlD). El misionero franciscano,<br />

y no sólo, ha de tener presente que lo<br />

que realmente atraía de Francisco no era su<br />

elocuencia, sino el hecho de ser hombre de<br />

Dios. Al igual que Francisco, el misionero<br />

franciscano es el hombre que sin “nada propio”,<br />

radicalmente pobre, se siente rico testimoniando<br />

al que lo es todo.<br />

El misionero entre sarracenos y otros infieles<br />

no renuncia en ninguna circunstancia<br />

a predicar el Evangelio, pero lo hace primero<br />

con su vida y sólo cuando pareciera oportuno<br />

(de nuevo el discernimiento), también<br />

predicándolo explícitamente. ¿No resulta<br />

evidente el contraste entre el método misionero<br />

franciscano y el de las Cruzadas de<br />

ayer y también de hoy?<br />

Este método es plenamente actual. Lo ha<br />

reafirmado el Capítulo general extraordinario:<br />

Nada puede sustituir a la vida ( cf. El<br />

Señor nos habla en el camino, 10). La vida<br />

tiene el primado absoluto en la cotidianidad<br />

del misionero auténtico. De ello se deduce<br />

una prioridad absoluta para todos los anunciadores<br />

el Evangelio, particularmente entre<br />

musulmanes: dar calidad a la propia vida<br />

de Hermanos Menores, teniendo presente<br />

las Prioridades de la Orden, en las que se<br />

sintetiza y actualiza la forma de vida franciscana<br />

(cf. CCGG 1, 2).<br />

En síntesis, el método misionario franciscano<br />

se puede expresar en estas palabras:<br />

inculturación, presencia fraterna, respeto,<br />

diálogo, y solidaridad con todos, especialmente<br />

con los desheredados, los últimos,<br />

los excluídos.


PREPARANDO MISIONEROS<br />

Los misioneros no se improvisan, hay<br />

que prepararlos. ¿Cómo? Propiciando, desde<br />

la formación inicial, una educación en la<br />

antropología de la reciprocidad, una educación<br />

en la multiculturalidad, una educación<br />

para el diálogo, y una educación de la acogida<br />

y de la hospitalidad.<br />

Educación en la antropología de la reciprocidad<br />

Pienso que en este momento es necesaria<br />

una “revolución” educativa y formativa,<br />

también en nuestra Orden, no sólo a niveles<br />

metodológicos, sino también antropológicos.<br />

Profundizar en la antropología de la reciprocidad<br />

pone a la luz el significado de la<br />

apertura al otro, del reconocimiento y del<br />

respeto del otro, del camino y del encuentro<br />

con el otro.<br />

En un mundo herido por los egoísmos,<br />

las guerras y violencias es urgente inculcar<br />

un nuevo humanismo, una nueva paideia<br />

por el hombre planetario. La educación debe<br />

sentirse interrogada por la presencia de<br />

muchos “rostros nuevos”, que se vuelven<br />

nuestros “prójimos” y que son “tú mismo”,<br />

según la intuición de Lévinas. La educación<br />

debe dejarse interrogar por esta sociedad,<br />

tan compleja, a hacerse cargo del otro, para<br />

lo cual se exige salir de nosotros mismos, de<br />

nuestro egoísmo y de nuestro egocentrismo,<br />

de nuestra indiferencia y de eventuales hostilidades<br />

en relación con el diferente, con el<br />

otro.<br />

Educarse a la multiculturalidad<br />

Necesitamos, lo veo como una tarea urgente,<br />

educarnos para conocer, comunicar y<br />

convivir con la diversidad, para la interdependencia<br />

recíproca de la común pertenencia.<br />

Se trata, en definitiva, de una educación<br />

multicultural ¿Como lograr esto? A mi modo<br />

de ver una educación multicultural debe<br />

fundamentarse en algunos principios que<br />

personalmente considero irrenunciables:<br />

• Valorar la persona humana. Creer que la<br />

persona humana, cualquiera que sea, vale<br />

más que cualquier proyecto u objeto.<br />

Este es, a mi modo de ver, el desafío más<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 545<br />

grande en el mundo de hoy, crucificado<br />

por guerras fraticidas, étnicas, y religiosas,<br />

causadas por el egoísmo y por la<br />

violencia organizada. De ahí la urgencia<br />

de aprender a vivir juntos: uno de los<br />

cuatro pilares de la educación indicado<br />

por el Informe de la Comisión Internacional<br />

para la educación en el siglo XXI<br />

de la UNESCO (1996). En este contexto<br />

me parecen muy oportunas las recomendaciones<br />

del conocido hebreo Nazim<br />

Hikmet a Mchmet su hijo: “No vivas como<br />

huésped en este mundo, ni como turista<br />

de la naturaleza; vive en el mundo<br />

como en tu casa paterna. Cree en el grano,<br />

en la tierra, en el mar, pero sobretodo<br />

cree en el hombre. Intenta que te duelan<br />

las ramas que se secan, las estrellas que<br />

caen, la tristeza de un animal herido que<br />

vagabundea, pero sobretodo que te duela<br />

la tristeza del hombre. Deseo que te<br />

alegre cualquier bien de la tierra: la luz,<br />

las sombras, las cuatro estaciones; pero<br />

deseo sobretodo que sea el hombre el<br />

que te dé la mayor alegría”.<br />

Me parece cada vez más urgente tener la<br />

pasión por la causa de la persona humana<br />

que merece todo respeto, toda nuestra<br />

atención, y, sobre todo, todo nuestro<br />

amor. ¿De qué nos vale querer salvar la<br />

naturaleza amenazada por todas partes si<br />

no salvamos al hombre, igualmente<br />

amenazado?<br />

No puedo menos de confesar mi simpatía<br />

por la propuesta de un conocido estudioso,<br />

Ricardo Petrella, quien sugiere que se<br />

ponga como objetivo prioritario del sistema<br />

educativo: “aprender a decir buenos<br />

días al otro, que significa “reconocer la<br />

existencia del otro”, “aprender la democracia<br />

y aprender a vivirla”, “aprender la<br />

solidaridad”. Es urgente, como señalaba<br />

hace ya bastantes años atrás Paul Ricoeur,<br />

comprender y enseñar a comprender lo<br />

que es diverso. Es urgente asegurar a todos<br />

la común identidad humana, respetando<br />

su propia identidad.<br />

• Pasar del “yo” al “nosotros”. En una<br />

cultura dominada por el “subjetivismo”<br />

veo necesario luchar abiertamente contra<br />

el subjetivismo exacerbado y todo lo


546<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

que lleva consigo: egoísmo, etnocentrismo,<br />

particularismos que fomentan la<br />

percepción negativa del otro, la cual a la<br />

larga puede provocar actitudes de miedo,<br />

indiferencia, intolerancia y racismo en<br />

sus diversas formas. La absolutización<br />

de la propia identidad y el apegarse a las<br />

propias particularidades llevan al desprecio<br />

de los otros y del otro. ¿La solución?<br />

La solución está en el reconocimiento<br />

del otro, en el reconocimiento de<br />

la misma dignidad del otro. El otro existe<br />

conmigo, vive conmigo y juntos formamos<br />

la “familia humana”, como figura<br />

en la declaración universal de los derechos<br />

humanos, y por lo tanto es digno<br />

de respeto, del mismo modo que yo lo<br />

deseo para mi.<br />

• Caminar desde el otro, es decir, dejarnos<br />

educar por el otro, por el diferente, en<br />

una actitud de apertura, humildad, gratitud,<br />

cooperación, solidaridad. Caminar<br />

desde el otro, es decir, hacer que el otro<br />

sea el criterio y la medida de mis acciones.<br />

Esto lleva a la escucha, al respeto, al<br />

amor...<br />

Educarse al diálogo<br />

Como bien sabemos etimológicamente<br />

diálogo viene de dia-logos que a la letra significa<br />

dejarse atravesar por la palabra del<br />

otro. Este significado etimológico nos puede<br />

llevar a pensar el diálogo como una especie<br />

de conversión en la que las personas<br />

se ponen en relación. Sólo esta relación hará<br />

posible la comprensión y el respeto, metas<br />

a las que tiende todo verdadero diálogo.<br />

Veo como indispensables cuatro actitudes<br />

para que esta relación sea posible:<br />

• Claridad. Ésta a su vez supone tener un<br />

sentido nítido de la propia identidad personal.<br />

Sin tener clara la propia identidad<br />

no puede darse claridad. No puede haber<br />

diálogo auténtico sin saber de donde se<br />

parte, sin saber cada uno quien es y ante<br />

quien está, sin ser fieles a la propia identidad.<br />

Esta fidelidad a la propia identidad,<br />

lejos de ser vivida en actitud fundamentalista,<br />

una actitud que nace del miedo<br />

a pensar y de la ilusión de una fe sin<br />

cuestionamientos, ha de ser vivida en<br />

permanente actitud de escucha y de respeto,<br />

de cordialidad y de sinceridad. Sólo<br />

estas actitudes nos llevarán a crecer en<br />

el diálogo hecho de escucha y de anuncio.<br />

Uno no puede construir la propia<br />

identidad encerrándose en sí mismo, sino<br />

partiendo del otro, del diverso, de la<br />

alteridad. La formación para el diálogo<br />

debería ser un capítulo del desarrollo integral,<br />

que es el objetivo de la formación<br />

en su acompañar a la persona hacia el descubrimiento,<br />

la re-apropiación y el crecimiento<br />

de la propia identidad.<br />

• Mansedumbre. No es una actitud en circulación<br />

frecuente, y sin embargo es<br />

fundamental para el diálogo. El manso<br />

está libre de altivez y de resentimiento,<br />

incluso cuando ha tenido experiencia de<br />

injuria o de reproche. La mansedumbre<br />

es incompatible con los métodos violentos.<br />

Por otra parte, el manso aprende a no<br />

tomarse a sí mismo demasiado en serio y<br />

está siempre dispuesto a aprender del<br />

otro.<br />

• Capacidad para afrontar los conflictos y<br />

la confrontación crítica con posiciones<br />

diversas a partir de la pasión por el hombre<br />

y su ineludible dignidad. El conflicto,<br />

como bien sabemos, no es por si mismo<br />

malo. Todo depende como se gestiona.<br />

Creo muy importante educar y<br />

educarnos para afrontar adecuadamente<br />

los conflictos.<br />

• Confianza. No se trata sólo de confianza<br />

en las propias palabras, sino que es también<br />

un reconocimiento por ambas partes<br />

involucradas en el diálogo. La confianza<br />

nos habilita a decirnos abiertamente<br />

la verdad, pero expresando<br />

siempre esa verdad con amor.<br />

Educarse en la cultura de la acogida y<br />

de la hospitalidad<br />

Esta cultura encuentra sus raíces en la<br />

comprensión del otro como ineludible para<br />

poder decir uno mismo.<br />

La cultura postmoderna, dominada por<br />

la ideología neoliberal y sustentada por la<br />

cultura mediática, propicia la creación de<br />

identidades narcisistas, centradas en el cultivo<br />

de sí mismas, de la apariencia... En es


te contexto se hace urgente formarnos y formar<br />

en una cultura de acogida y de hospitalidad.<br />

Para ello considero necesario superar<br />

modelos formativos basados en el concepto<br />

de perfección individual y de objetividad<br />

sacral, en favor de modelos fundados en<br />

conceptos de encuentro y de diálogo.<br />

A mi modo de ver, esto comprota:<br />

• Salir del propio entorno social, dejar las<br />

seguridades de la propia tradición cultural,<br />

para poder encontrar al diverso de<br />

uno mismo y al mismo tiempo mostrar<br />

como justamente en este abandono de<br />

uno mismo, en este continuo camino de<br />

kénosis hacia el “extranjero”, la persona<br />

se realiza y realiza su vocación.<br />

• Encontrar palabras capaces de crear comunión<br />

con las personas que son diferentes.<br />

Es indispensable formarnos y formar<br />

para el respeto por el “diferente”, en la capacidad<br />

de escuchar y de tomar en cuenta<br />

los puntos de vista de los que son distintos.<br />

Es prioritario formarnos y formar para<br />

“abrazar” y no sólo “soportar” las diferencias<br />

étnicas, culturales y teológicas,<br />

también en nuestras fraternidades.<br />

• En la era de la “relación virtual”, es fundamental<br />

el educarnos para vivir en una<br />

relación que sea a la vez profunda, libre<br />

y liberadora. Sólo en este tipo de relación<br />

se podrá escuchar al otro en su “alteridad”,<br />

sin caer en la tentación de reducirlo<br />

a nuestros esquemas, hasta llegar<br />

incluso a eliminarlo. Se trata, pues, de un<br />

camino de crecimiento en libertad, entendida<br />

como control sobre uno mismo<br />

que lleva a la entrega de sí.<br />

CONCLUSIÓN<br />

El misonero franciscano, particularmente<br />

el que vive entre musulmanes, es el que,<br />

desde la adhesión a Cristo, se da totalmente,<br />

sin reservas y sin limite de energías ni de<br />

tiempo; el que se entrega gratuitamente; el<br />

que vive la lógica del don hasta el extremo,<br />

sabiendo que nada le pertenece, que todo es<br />

don que se recibe y que por tanto hay que<br />

restituirlo; el que sale constantemente de sí<br />

mismo para ir al encuentro del otro, del distinto<br />

(cf. El Señor nos habla en el camino,<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 547<br />

19 - 25). El misionero franciscano, máxime<br />

el que vive entre musulmanes, es el que,<br />

fundamentando su vida en las bienaventuranzas,<br />

opta por el diálogo de la vida, por<br />

una presencia en medios fronterizos, dando<br />

testimonio que “no hay otro omnipotente sino<br />

Él” (CtaO 9).<br />

La misión franciscana, como la de Francisco,<br />

deriva de su íntima unión con Cristo,<br />

se nutre de la Palabra del Evangelio y del<br />

sacramento de la Eucaristía. El encuentro<br />

con el Señor desemboca, necesariamente,<br />

en la misión (cf. Jn 4, 4ss). El descubrimiento<br />

del Amor abre al amor hacia los<br />

otros, por distintos que sean. En la misión,<br />

el Hermano Menor trasmite el Amor que<br />

conquistó su corazón, antes que una doctrina,<br />

y comparte lo que constituye la riqueza<br />

y la belleza de su vida, antes de trasmitir lo<br />

que aprendió intelectualmente, y, en todo<br />

momento, “conserva, por el amor de neustro<br />

Señor Jesucristo, la paz en el alma y en<br />

el cuerpo” (Adm 15, 2).<br />

Todo lo dicho nos pone en condiciones<br />

excelentes para ir y permanecer entre sarracenos<br />

y otros infieles. La metodología<br />

misionera que nos propone nuestra forma<br />

de vida abrirá las puertas del otro, como un<br />

día abrió la puerta del corazón del Sultán, y<br />

la confrontación de unos contra otros dejará<br />

paso al diálogo y al respeto de unos con<br />

otros.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro general<br />

3. Omelia conclusiva del Ministro generale<br />

Roma, Curia generale, 21 settembre 2007<br />

SI ALZÒ E LO SEGUÌ<br />

Ef. 4, 1-7. 11-13; Sal 18; Mt 9, 9-13<br />

Giunti al termine del Seminario sui<br />

«Francescani tra i Musulmani oggi», sentiamo<br />

il bisogno di ringraziare il Signore<br />

per il dono che ci ha fatto di questo incontro<br />

veramente fraterno. Ma desideriamo, soprattutto,<br />

rendergli grazie per averci chiamati<br />

ad abbracciare questa forma di vita,<br />

che consiste essenzialmente nel seguire più


548<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

da vicino le orme di Gesù Cristo, nell’essere<br />

suoi discepoli, assumendo il Vangelo come<br />

Regola e vita e, così, essere suoi testimoni,<br />

missionari e annunciatori della Buona<br />

Notizia.<br />

Il Vangelo che abbiamo ascoltato nella<br />

festa di san Matteo (cf Mt 9,9-13) ci racconta<br />

la sua vocazione. Gesù, dopo aver curato<br />

il paralitico, si allontana e vede «un uomo,<br />

seduto al banco delle imposte, chiamato<br />

Matteo», (Mt 9,9). Nel Vangelo Matteo è<br />

la prima persona che ha la fortuna di essere<br />

guardata da Gesù. Lo sguardo di Gesù non è<br />

uno sguardo qualsiasi, ma è pieno d’amore,<br />

come nel caso del giovane ricco (cf Mt<br />

19,16-22). Non si tratta di uno sguardo inquisitore,<br />

ma compassionevole. Gesù, guardato<br />

Matteo, lo ama per quello che è: un<br />

esattore delle imposte. Levi è descritto mentre<br />

è seduto. Viene così espressa la sua situazione<br />

di peccato, la paralisi da cui verrà<br />

salvato dallo sguardo di Gesù. Matteo non<br />

ha solo un nome, ma anche una storia molto<br />

concreta, che Gesù, guardandolo, fa sua per<br />

trasformarla. Per questo lo sguardo di Gesù<br />

è sempre uno sguardo di vita: «Non sono i<br />

sani che hanno bisogno del medico, ma i<br />

malati» (Mt 9,12). È significativo che, come<br />

la parola di Gesù rimise in piedi il paralitico<br />

(cf Mt 9,7), così il suo sguardo rialza Matteo:<br />

«ed egli si alzò e lo seguì» (Mt 9,9).<br />

Da una condizione di peccato, come Pietro<br />

(cf Lc 5,8), Matteo è invitato a seguire<br />

Gesù: «seguimi» (Mt 9,9). D’ora in poi la<br />

persona di Gesù sarà il centro della sua vita<br />

ed esistenza. Con la prima parola Dio ha<br />

chiamato tutto all’esistenza (cf Gn 1,1ss),<br />

con l’ultima e definitiva parola, quella pronunciata<br />

da Cristo (cf Eb 1,3), Dio chiama<br />

l’uomo ad una vita nuova di piena comunione<br />

con Lui. Matteo, e con lui ogni discepolo,<br />

è chiamato a stare con Gesù, per essere<br />

come lui (cf Mc 3,14). Prima lo sguardo<br />

di Gesù, ora la parola, fanno del pubblicano<br />

Matteo un discepolo.<br />

Lo sguardo e la parola creatrice di Gesù<br />

incontrano in Matteo una risposta immediata:<br />

«egli si alzò e lo seguì» (Mt 9,9). Luca<br />

dirà: «egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì»<br />

(Lc 5,28). Alzarsi è uno dei termini che<br />

indicano la risurrezione. Matteo, risponden-<br />

do alla chiamata di Gesù, passa dalla morte<br />

alla vita, miracolo definitivo, che restituisce<br />

l’uomo alla sua dignità di figlio. D’altra<br />

parte lasciare tutto è la condizione per essere<br />

discepolo (cf Mt 19,21). Matteo ha scoperto<br />

il grande tesoro, la perla preziosa. Gesù<br />

ha conquistato il suo cuore. La rinuncia a<br />

tutto non è un atto eroico, ma una conseguenza<br />

dell’aver scoperto Cristo come il tesoro<br />

della propria vita. La prontezza con cui<br />

risponde Matteo ci porta a pensare alla gioia<br />

con cui si spoglia di tutto per seguire Gesù.<br />

La parola che vediamo realizzata in Matteo,<br />

si compie ora in noi. Come per Matteo,<br />

anche Gesù passa nella nostra vita e ci<br />

guarda con uno sguardo compassionevole.<br />

Come Matteo anche noi ci sentiamo amati<br />

nella nostra realtà, che non è diversa da<br />

quella di Levi, il pubblicano. Come a Matteo<br />

anche a noi Gesù dice: seguimi. Ma Gesù<br />

trova in noi la risposta pronta e generosa<br />

che ha trovato in Matteo? Questa dipende<br />

da noi, perché la sua proposta ci rende capaci<br />

della risposta. È bene ricordarlo: aver<br />

fede significa avere due piedi che si mettono<br />

a camminare dietro a Gesù, due orecchie<br />

per ascoltarlo, due mani per toccarlo e darlo<br />

agli altri.<br />

Proprio la celebrazione eucaristica, a cui<br />

stiamo partecipando, ci spinge a rispondere,<br />

nella nostra missione, nel chiostro del<br />

mondo e, soprattutto, tra i musulmani, con<br />

la stessa prontezza di Matteo a quanto il Signore<br />

ci chiede oggi.<br />

Come Gesù, anche noi, suoi discepoli e<br />

missionari, siamo invitati a renderci presenti,<br />

in maniera molto discreta e rispettosa,<br />

nella vita degli uomini e delle donne con cui<br />

condividiamo il cammino. Come Gesù, anche<br />

noi, suoi discepoli e missionari, siamo<br />

chiamati ad avere sempre uno sguardo compassionevole,<br />

pieno d’amore, verso quanti<br />

incontriamo nei nostri ministeri più diversi.<br />

Come Gesù, anche noi, suoi discepoli e<br />

missionari, dobbiamo saper pronunciare<br />

parole creatrici di comunione che facciano<br />

sentire agli altri l’urgenza di alzarsi, di lasciare<br />

la loro condizione di paralisi e di peccato,<br />

in qualsiasi modo questa si manifesti,<br />

e di vivere nella libertà propria dei figli del<br />

Padre delle misericordie, del Dio clemente,


che ha viscere di compassione. Chiamati a<br />

servire tutti, senza distinzione, come Gesù<br />

dobbiamo preferire i poveri e i peccatori,<br />

coloro che vengono esclusi dalla mensa di<br />

quanti si considerano buoni.<br />

Mossi da divina ispirazione, andate, cari<br />

Fratelli, tra i Musulmani. Vivete tra loro<br />

come minori, essendo sempre strumenti di<br />

pace e di riconciliazione, senza fare dispute<br />

e confessando in ogni momento che siete<br />

cristiani (cf Rnb 16,6). Andate ed edificate<br />

il corpo di Cristo (cf Ef 4,12) con la vostra<br />

testimonianza di Gesù o, quando vedrete<br />

che piacerà al Signore, con l’annuncio<br />

esplicito del Vangelo (cf Rnb 16,7). Andate<br />

e, grazie alla vostra presenza di testimoni, la<br />

Parola di Cristo possa risuonare, anche silenziosamente,<br />

fino ai confini della terra (cf<br />

Sal 18). Siate missionari essendo discepoli,<br />

seguaci di Gesù, secondo la forma che ci ha<br />

lasciato il nostro fratello e padre Francesco<br />

e che abbiamo abbracciato con la professione<br />

religiosa. Che la vostra presenza francescana<br />

tra i Musulmani costruisca ponti di<br />

comunione tra noi che seguiamo Gesù e<br />

quanti seguono l’Islam, attualizzando, così,<br />

il gesto profetico di Francesco nel suo incontro<br />

con il Sultano. Andate cari Fratelli,<br />

con la benedizione del Signore e la mia, con<br />

la gratitudine del Ministro e servo della Fraternità<br />

e con quella di tutto l’Ordine. Andate,<br />

non abbiate paura! Il Signore vi precede<br />

nel vostro cammino.<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

4. Messaggio finale<br />

Roma, Curia generale, 21 settembre 2007<br />

A tutti i confratelli<br />

dell’Ordine dei Frati Minori<br />

Ai membri della Famiglia francescana<br />

Cari confratelli e sorelle,<br />

il Signore vi dia pace!<br />

Il Servizio della Curia Generale dell’Ordine<br />

per il dialogo ha considerato opportuno<br />

promuovere, nel contesto dell’ottavo<br />

centenario della fondazione dell’Ordine e a<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 549<br />

25 anni dalla prima conferenza francescana<br />

sull’Islam (Costituzione della Commissione<br />

per il dialogo, Assisi 1982), un Seminario<br />

di studio sul tema: «Francescani tra i<br />

musulmani oggi. Possibilità e sfide».<br />

Il Signore ci ha dato così la grazia di ritrovarci,<br />

fratelli provenienti da diversi paesi<br />

– dall’Europa, dall’Africa, dall’Asia, dall’Oceania<br />

e dall’America –, per lodare il<br />

suo Nome, riconoscere il suo Spirito all’opera<br />

in ogni cultura e popolo, e per farci<br />

mutuamente partecipi delle diverse forme<br />

in cui viviamo la nostra vocazione come<br />

francescani tra musulmani.<br />

Il Seminario ci ha offerto la possibilità di<br />

riflettere su alcuni aspetti della nostra missione:<br />

Fr. José Rodríguez Carballo, Ministro<br />

generale, ci ha aiutato ad approfondire<br />

il nostro rapporto carismatico col mondo<br />

islamico, nel contesto più ampio del dialogo,<br />

nel mondo d’oggi, tra religioni e civiltà;<br />

M. A. Ayuso, Presidente del PISAI ci ha<br />

parlato del dialogo islamo-cristiano; Fr.<br />

Rubén Tierrablanca ha fatto il bilancio di<br />

venticinque anni di animazione del dialogo<br />

interreligioso; Fr. Manuel Corullón ha fatto<br />

il punto sulla situazione attuale del rapporto<br />

dei Frati Minori con l’Islam; infine, Fr.<br />

Gwénolé Jeusset ci ha proposto sfide,<br />

orientamenti e piste per il futuro prossimo.<br />

A noi Frati convenuti a Roma per questo<br />

Seminario di Studio è stata offerta inoltre la<br />

possibilità di scambiare le nostre esperienze<br />

di vita e di allargare così le vie per il dialogo<br />

con i nostri fratelli e sorelle musulmani<br />

che insieme a noi professano che «non c’è<br />

nessuno Onnipotente fuori di Dio». Abbiamo<br />

dunque scelto di metterci all’ascolto gli<br />

uni degli altri per scoprire la varietà e la ricchezza<br />

delle nostre esperienze, ma anche<br />

molti punti di convergenza e uno stesso stile<br />

di presenza.<br />

Ci riconosciamo destinatari delle parole<br />

che san Francesco rivolge ai «frati che per<br />

divina ispirazione vorranno andare tra i Saraceni»<br />

(cf. Rnb XVI; Rb XII), e dimorando<br />

umilmente e devotamente in mezzo a loro,<br />

vogliamo vivere, non solo nell’ascolto delle<br />

altre culture, ma anche nella «sottomissione<br />

per amore di Dio» ad ogni creatura e<br />

anche a quei nostri fratelli e sorelle che pro-


550<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

fessano l’Islam (cf. Lettera di Assisi 1982).<br />

Arriviamo a questo appuntamento con<br />

un’esperienza di otto secoli di cammino con<br />

altri credenti, una storia ricca di pagine entusiasmanti,<br />

un cammino tante volte anche<br />

problematico e conflittuale, specialmente<br />

per i fratelli nati nei paesi islamici; ma questa<br />

nostra ricchezza di esperienza è il patrimonio<br />

che custodiamo e che possiamo condividere<br />

a vantaggio della Chiesa tutta, nella<br />

gioia di una missione in cui riluce la<br />

gratuità del nostro andare incontro all’altro.<br />

Ci troviamo uniti nel constatare come la<br />

nostra forma di inserimento sia improntata<br />

in primo luogo al desiderio di incontrare<br />

l’altro come fratello, per amore del Cristo,<br />

e di percorrere insieme il cammino della conoscenza<br />

reciproca, una conoscenza personale<br />

ed esistenziale. La nostra inculturazione<br />

passa attraverso l’esperienza dell’amicizia<br />

e della condivisione di ciò che siamo<br />

con i popoli in mezzo ai quali viviamo, secondo<br />

la metodologia del “farsi minori” di<br />

Francesco d’Assisi; come lui, ci sentiamo<br />

di indirizzare una parola che apra il dialogo<br />

a partire da una sincera simpatia per la persona<br />

che ci sta davanti, accolta nella sua<br />

realtà, con la sua cultura e la sua tradizione<br />

religiosa. Per questo sentiamo l’esigenza<br />

dello studio della lingua e della tradizione<br />

dell’altro, uno studio approfondito, appassionato,<br />

che ci metta in consonanza di spirito<br />

e in atteggiamento di “mendicanti” di verità;<br />

sempre in ascolto dei segni dei tempi,<br />

in ascolto e a servizio delle comunità cristiane<br />

viventi nei paesi a maggioranza islamica.<br />

Con queste comunità cristiane, gioiose<br />

pur nella prova, condividiamo la responsabilità<br />

di portare una testimonianza e un<br />

annuncio anche ai fratelli che ancora non<br />

conoscono il vangelo di Cristo.<br />

Abbiamo misurato, grazie alle nostre diverse<br />

provenienze geografiche e culturali,<br />

la vastità del fenomeno e l’urgenza della<br />

sfida che l’incontro con i musulmani propone<br />

al mondo di oggi; vogliamo dare il nostro<br />

contributo a questo dialogo, come servizio<br />

alla comunicazione tra le culture e tra<br />

i credenti che, nella luce della loro rispettiva<br />

religione, cercano insieme i segni della<br />

misericordia di Dio per l’umanità. Ciascu-<br />

no di noi ha esperienze di collaborazione<br />

con i musulmani, e queste esperienze concrete<br />

ci spingono a rinnovare il nostro impegno<br />

di promozione dello sviluppo integrale<br />

dell’uomo, riconoscendo nei nostri<br />

fratelli musulmani la stessa sete di giustizia<br />

e di pace che ci anima. Non possiamo altresì<br />

trascurare l’esigenza di una maggiore<br />

collaborazione all’interno dell’Ordine, della<br />

Chiesa Cattolica e con i cristiani di altre<br />

confessioni, perché la testimonianza di<br />

unità è il primo e più importante messaggio<br />

che siamo chiamati a trasmettere al mondo<br />

di oggi.<br />

Dall’estremo al medio Oriente, nell’Africa<br />

del nord e nell’Africa sub-sahariana,<br />

con i musulmani che prendono posto nel<br />

continente americano e in Europa, ovunque<br />

le nostre Fraternità francescane sono inserite,<br />

noi Frati Minori del III millennio siamo<br />

chiamati a testimoniare con la vita il vangelo<br />

dell’amore verso ogni creatura, nel rispetto<br />

della fede dell’altro, spendendo ogni<br />

nostra energia finché «Dio sia tutto in tutti».<br />

5. Crónica<br />

I FRATI PARTECIPANTI AL SEMINARIO<br />

El Servicio para el Diálogo de la Orden,<br />

en su labor de animación, propuso al Definitorio<br />

general la celebración de un Seminario<br />

de Estudio, en el sector del diálogo interreligioso,<br />

centrado en la presencia de los<br />

franciscanos en países musulmanes y en las<br />

relaciones con el Islam donde están presentes<br />

como minorías. Los objetivos del mismo<br />

eran tomar conciencia de nuestra misión<br />

entre los musulmanes en la nueva situación<br />

creada en los últimos años, compartir experiencias<br />

en el modo de estar, en la diversidad<br />

de servicios y en las diversas formas de<br />

inculturación que los hermanos adoptan, reflexionar<br />

juntos sobre nuestra vida y misión<br />

en medio de los musulmanes y hacer propuestas<br />

para el inmediato futuro que nos<br />

ayuden a realizar esta vocación, recibida de<br />

San Francisco, en los tiempos actuales.<br />

Se ha querido celebrar este Seminario en<br />

el marco del proyecto “La gracia de los orí


genes”, que nos prepara a la celebración del<br />

octavo centenario de la fundación de nuestra<br />

Orden, y con motivo de los 25 años del<br />

primer Congreso tenido en Asís, en 1982,<br />

que dio origen a la Comisión para el Islam y<br />

que más tarde se convirtió en el Servicio para<br />

el Diálogo de la Orden.<br />

El Seminario, que ha querido afrontar la<br />

situación y problemática actual del diálogo<br />

franciscano con los musulmanes, ha tenido<br />

lugar en la Curia general, del 17 al 22 de<br />

septiembre de 2007. En él han participado<br />

casi medio centenar de frailes menores, entre<br />

ellos el arzobispo de Tánger y los obispos<br />

de Trípoli, Bengasi y Djibuti, que, fieles<br />

al mandato de San Francisco, sintieron<br />

la llamada a vivir “entre sarracenos y otros<br />

infieles” para dar testimonio del Evangelio<br />

del Señor Jesús. Esta presencia de los franciscanos<br />

en tierras musulmanas es ininterrumpida<br />

desde 1219, año en que San Francisco<br />

va a Damieta a encontrar al sultán al-<br />

Malik al-Kamil, hasta nuestros días.<br />

Los hermanos provenían de Marruecos,<br />

Libia, Egipto, Djibuti, Palestina, Israel, Siria,<br />

Turquía, Malasia, Indonesia, Filipinas,<br />

Francia, Alemania, Italia, Estados Unidos y<br />

de la Familia Franciscana. Otros por problemas<br />

administrativos, o de otra índole, no<br />

han podido asistir. A ellos se les unieron el<br />

Ministro general con su Definitorio y los<br />

responsables de los Secretariados de la Curia<br />

general.<br />

Día 17: A lo largo del día los hermanos<br />

fueron llegando a la Curia general donde se<br />

les dio alojamiento.<br />

Día 18: Comenzamos el día con la celebración<br />

de Laudes y la Eucaristía, por la<br />

Evangelización de los Pueblos, presidida<br />

por fr. Miguel Vallecillo, presidente del Servicio<br />

para el Diálogo. A las 8’45 de la mañana<br />

se procedió a la distribución del material<br />

y a las 9 comenzó la sesión, presidida<br />

por el Ministro general con una oración y rito<br />

de bendición del icono que ha presidido<br />

todos los actos del encuentro. El icono es<br />

obra original de Fr. Antonio Baú, ofm, y representa<br />

el encuentro de San Francisco con<br />

el Sultán. Después de unas palabras de saludo<br />

a todos los participantes por parte del<br />

Ministro general, el presidente del Servicio<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 551<br />

para el Diálogo tuvo un breve discurso de<br />

apertura y a continuación se hizo la presentación<br />

de los participantes.<br />

La primera ponencia la tuvo el Ministro<br />

general, Fr. José R. Carballo, titulada El carisma<br />

franciscano en relación con el Islam,<br />

diálogo entre religiones y civilización en el<br />

mundo de hoy. En ella ha querido evidenciar<br />

el sentido, no solo del encuentro sino,<br />

sobre todo, el de la presencia de los hermanos<br />

entre musulmanes, recogido del ejemplo<br />

y las palabras de S. Francisco, el cual,<br />

en un contexto histórico bélico, tiene un<br />

gesto profético, presentándose ante el sultán<br />

no como un enemigo sino como un cristiano<br />

que va al encuentro de otro creyente.<br />

Después de esta experiencia, Francisco enviará<br />

a sus hermanos no “contra” sino “entre”<br />

los musulmanes. Subrayó que la vocación<br />

franciscana es misionera. Esta misión<br />

forma parte del carisma franciscano y se vive<br />

en la gratuidad. Importante es el aspecto<br />

de la formación, que aunque debe ser técnica,<br />

consiste, sobre todo, en la asimilación<br />

de una cultura marcada por una antropología<br />

de la reciprocidad, de la multiculturalidad,<br />

del diálogo fundado en la sinceridad,<br />

mansedumbre, capacidad de afrontar los<br />

conflictos y la confianza, en una constante<br />

actitud de acogida y hospitalidad.<br />

Después del diálogo sucesivo y la pausa,<br />

el P. Miguel Ángel Ayuso Guixot, mcci,<br />

Presidente del P.I.S.A.I. de Roma, tuvo la<br />

segunda conferencia titulada El diálogo islamo-cristiano<br />

y nosotros, en la que recordó<br />

el envío de los doce y como el diálogo forma<br />

parte de nuestra misión, tiene la oración<br />

como alma de la misma, presupone una formación<br />

para amar, para compartir y para el<br />

respeto. Subrayó la rica tradición franciscana<br />

que, incluso, indica la metodología a seguir,<br />

es decir, el conocimiento del otro, la<br />

estima y la simpatía, el descubrimiento de<br />

la propia identidad y de la diferencia, y el<br />

testimonio.<br />

Por la tarde tuvo lugar el testimonio de<br />

dos hermanos en representación de las presencias<br />

franciscanas en el Medio Oriente (Siria)<br />

y África del Norte (Marruecos). En un<br />

segundo momento, los participantes se reunieron<br />

en trabajo por grupos con una puesta


552<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

en común caracterizado por un diálogo muy<br />

participativo. La intensa jornada concluyó<br />

con el rezo de Vísperas presididas por Mons.<br />

Giorgio Bertin, obispo de Djibuti.<br />

Día 19: La liturgia de este día estaba encomendada<br />

a los hermanos de Marruecos<br />

que escogieron los textos de la Eucaristía<br />

centrados en Abraham, padre de los creyentes.<br />

La presidió fr. Manuel Corullón, Presidente<br />

de la Federación Franciscana de Marruecos.<br />

La ponencia Comisión <strong>OFM</strong> para el<br />

Islam. Balance de 25 años de animación estuvo<br />

a cargo de Fr. Rubén Tierrablanca,<br />

quien hizo un recorrido en todo este periodo<br />

del trabajo realizado. Después del diálogo y<br />

la pausa se dio un espacio para los testimonios,<br />

uno de Malasia y el otro de Libia. Por<br />

la tarde el trabajo en grupos fue orientado a<br />

ir preparando algunas propuestas concretas<br />

que puedan ser presentadas como fruto del<br />

encuentro. La asamblea plenaria tuvo la<br />

modalidad de mesa redonda entre los secretarios<br />

de grupos con una animada intervención<br />

por parte de los participantes. Con el<br />

rezo de Vísperas, presididas por Mons. Giovanni<br />

Martinelli, obispo de Trípoli (Libia),<br />

se concluyó esta segunda jornada.<br />

Día 20: La liturgia de la mañana, Laudes<br />

y Eucaristía, en la memoria de los mártires<br />

de Korea, fue presidida por fr. Robert Menard.<br />

A las 9 comienza la sesión en el aula con<br />

la ponencia de Fr. Manuel Corullón Relación<br />

de los Frailes Menores con el Islam.<br />

Situación actual. Nos puso de relieve el estilo<br />

franciscano de nuestra relación con el<br />

mundo musulmán, repasando las fuentes<br />

franciscanas y evidenciando cómo se lleva<br />

a la práctica actualmente en diversos países<br />

islámicos. Esto dio pie para entrar en el diálogo<br />

posterior en aspectos concretos de esta<br />

relación, no siempre satisfactorios desde<br />

el punto de vista jurídico, de los derechos<br />

humanos, etc. aunque sean buenos en el<br />

plano de la amistad y la cooperación.<br />

Por la tarde los testimonios se centraron<br />

en las actividades que llevan a cabo los hermanos<br />

en Filipinas, Indonesia y en Estados<br />

Unidos con grupos de inmigrantes musulmanes,<br />

presentando un islam bastante in-<br />

culturizado en la sociedad americana. El<br />

resto de la tarde se continuó con el trabajo<br />

por grupos y la formulación de propuestas<br />

para el futuro.<br />

El rezo de las Vísperas, presididas por<br />

Mons. Silvestre Magro, obispo de Bengasi<br />

(Libia) concluyó el día.<br />

Día 21: El primer acto se tiene a la hora<br />

de costumbre en el aula, comenzando con el<br />

rezo de Laudes, en la fiesta del apóstol San<br />

Mateo, presidido por Mons. Santiago Agrelo<br />

arzobispo de Tánger (Marruecos). Acto<br />

seguido nos dirige la palabra Fr. Jeusset<br />

Gwenolé con una conferencia que lleva por<br />

título Desafíos, orientaciones y pistas para<br />

el futuro próximo. Inspirándose en el llamado<br />

“espíritu de Asís” revaloriza la actitud de<br />

los franciscanos en el encuentro con las religiones,<br />

especialmente con el Islam. Resalta<br />

las actitudes positivas, evitando condenas<br />

y descalificaciones, para llegar al corazón<br />

del otro, en un diálogo, sobre todo, de la vida.<br />

Señala 6 retos: el de la colaboración, la<br />

formación, el conocimiento de nuestra historia<br />

y fuentes, el encuentro con los amigos<br />

musulmanes, el reto de Estambul y, por último,<br />

el de la oración. Concluye evocando<br />

la estela de Damieta como un proyecto en el<br />

horizonte del 2019 a los ocho siglos del encuentro<br />

de S. Francisco con el Sultán.<br />

La asamblea plenaria estuvo llena de reacciones<br />

y preguntas a una sugestiva y provocativa<br />

conferencia que nos dio pie para ir<br />

perfilando muchos aspectos de esta relación<br />

en nuestro mundo actual.<br />

Por la tarde escuchamos a los representantes<br />

de los distintos Secretariados y Oficios<br />

de la Curia general, (Secretaría general<br />

para la Evangelización, Moderador de Misiones,<br />

Formación y Estudios, Justicia y<br />

Paz, y Servicio para el Diálogo) que nos<br />

fueron describiendo las posibilidades que el<br />

diálogo les presenta desde sus respectivos<br />

puntos de vista. Se pasó, después, a aprobar<br />

las Propuestas y el Mensaje final.<br />

La Eucaristía de conclusión del Seminario<br />

de Estudio fue presidida por el Ministro<br />

general. Al finalizar la misma se hizo el rito<br />

del envío y el Ministro entregó a cada hermano<br />

una reproducción del icono que presidió<br />

nuestros trabajos todos estos días.


Como bagaje del encuentro nos llevamos<br />

la riqueza de la fraternidad compartida,<br />

las diferentes experiencias que viven los<br />

hermanos y que revelan los diversos rostros<br />

que presenta el Islam, la amistad con ellos,<br />

la oportunidad de reflexionar y evaluar sus<br />

vidas como franciscanos en la minoridad y<br />

en la donación gratuita.<br />

Los hermanos vuelven de este encuentro<br />

de Roma reconfortados y reforzados en su<br />

compromiso de ser testigos de Cristo en<br />

medio de un pueblo creyente, decididos a<br />

profundizar en el conocimiento de esta tradición<br />

religiosa y en mantener la amistad y<br />

la simpatía por los musulmanes, teniendo<br />

siempre delante el ejemplo de San Francisco<br />

que les enseña a superar el miedo del<br />

otro “como enemigo” para considerarlo<br />

hermano.<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 553<br />

FR. MIGUEL VALLECILLO, <strong>OFM</strong><br />

6. Articolo de «L’Osservatore Romano»<br />

TESTIMONIARE<br />

L’ESPERIENZA FRANCESCANA<br />

Provenienti da vari paesi del mondo un<br />

nutrito gruppo di Frati Minori ha voluto<br />

rendere testimonianza di fedeltà al mandato<br />

di S. Francesco che li ha inviati tra i “saraceni<br />

e altri infedeli” a testimoniare il Vangelo<br />

di Gesù. Per questo, dal 17 al 22 settembre<br />

2007 si sono riuniti presso la curia<br />

generale dell’Ordine sul colle Gelsomino<br />

frati operanti in paesi musulmani; fra di essi<br />

c’erano 4 vescovi. Di fatto, è ininterrotta<br />

la presenza dei francescani in terre musulmane<br />

a partire dal celebre incontro di san<br />

Francesco con il sultano d’Egitto al-Mâlik<br />

al-Kâmil a Damietta nel 1219 fino ai nostri<br />

giorni.<br />

Non si è trattato di un normale convegno<br />

di studio, ma piuttosto di un incontro fraterno,<br />

originato dal desiderio di conoscersi, di<br />

scambiarsi le proprie esperienze e rafforzarsi<br />

reciprocamente nel proprio impegno.<br />

La presenza dei Frati Minori nei paesi<br />

musulmani è molto diffusa, essendo presenti<br />

in vari paesi ufficialmente islamici o<br />

in cui vi è una forte componente musulmana.<br />

In Africa essi sono presenti in Marocco,<br />

Libia, Egitto, Somalia, Gibuti, Togo, Burkina<br />

Faso, Costa d’Avorio, Guinea Bissau; in<br />

Medio Oriente: Israele e Palestina, Libano,<br />

Giordania, Siria; in Asia: Pakistan, Indonesia,<br />

Malesia, Singapore, Filippine; in Europa:<br />

Bosnia, Albania, Kazakistan e in Turchia.<br />

A sottolineare l’importanza dell’incontro<br />

sta il fatto che allo svolgimento dei lavori<br />

non partecipano solo i frati venuti da<br />

lontano, ma lo stesso Ministro generale con<br />

il suo Consiglio e i rappresentanti dei vari<br />

uffici della Curia, con i segretariati della<br />

formazione e dell’evangelizzazione: segno<br />

evidente del ruolo e del peso che assume<br />

l’esperienza di questi frati per la vita di tutto<br />

l’Ordine.<br />

È stato proprio il Ministro generale, Fr.<br />

José Rodríguez Carballo, con la sua relazione<br />

introduttiva a mettere in evidenza il<br />

senso non solo dell’incontro, ma soprattutto<br />

della presenza dei frati in paesi a istituzione<br />

o maggioranza islamica, senso attinto<br />

dall’esempio e dalle parole di san Francesco<br />

il quale, in un contesto storico di guerra<br />

santa, compie un gesto profetico, presentandosi<br />

al sultano non come a un nemico,<br />

ma come un cristiano che va incontro a un<br />

altro credente, mostrando che, pur divisi<br />

nella religione, essi sono uniti nella fede in<br />

Dio. Fra i due si attua un incontro gratuito e<br />

un dialogo rispettoso e franco. Dopo tale<br />

esperienza Francesco invierà i suoi Frati<br />

non “contro”, ma “tra” i musulmani, perché<br />

vivano in mezzo a loro per testimoniare il<br />

Dio dell’amore. Essi saranno fedeli a tale<br />

missione vivendo e testimoniando lo spirito<br />

delle beatitudini, lontani da dispute e litigi,<br />

senza rivendicazioni, vivendo così il ministero<br />

della riconciliazione. Vissuta in questa<br />

maniera la missione del francescano risulta<br />

inseparabile dalla fondamentale scelta di vita<br />

che è quella della minorità. Per questo, la<br />

vocazione missionaria è intrinseca alla vocazione<br />

francescana che ha come priorità<br />

“avere lo Spirito del Signore e la sua santa<br />

operazione”. Per tale motivo, il francescano<br />

si recherà tra i musulmani non spinto da necessità<br />

organizzative o strutturali, ma solo


554<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

“per divina ispirazione” (Regola bollata<br />

12,1): è una chiamata dello Spirito e non<br />

una scelta umana. Questa missione, quindi,<br />

fa parte del carisma e della forma di vita del<br />

frate minore e non va misurata dalla scarsità<br />

di risultati esteriori o apparenti. Importante,<br />

invece, è la formazione del missionario che<br />

non si deve preoccupare tanto di una preparazione<br />

tecnica quanto di assimilare una<br />

cultura plasmata da un’antropologia della<br />

reciprocità, della multiculturalità, del dialogo<br />

fondato sulla chiarezza, la mansuetudine,<br />

la capacità di affrontare i conflitti e la fiducia,<br />

in un costante atteggiamento di accoglienza<br />

e ospitalità.<br />

A queste riflessioni di marcata impronta<br />

francescana si è aggiunto il contributo di P.<br />

Miguel Ángel Ayuso Guixot, mcci, Preside<br />

del P.I.S.A.I. che, partendo dal brano di Lc<br />

6,12-19, in cui Gesù, dopo avere pregato<br />

sulla montagna, scende in pianura per scegliere<br />

e inviare i dodici, ha ricordato come il<br />

dialogo fa parte integrante della nostra missione<br />

che, secondo l’insegnamento evangelico,<br />

deve avere la preghiera come anima,<br />

presuppone una formazione all’amore, alla<br />

condivisione e al rispetto per giungere alla<br />

cura pastorale del prossimo. La ricca tradizione<br />

francescana indica anche la metodologia<br />

da seguire, e cioè, la conoscenza dell’altro,<br />

la stima e la simpatia, la riscoperta<br />

della propria identità e della differenza e la<br />

testimonianza.<br />

Di notevole portata le testimonianze e le<br />

riflessioni offerte dai partecipanti (tre delle<br />

quali espresse nelle relazioni dei Frati<br />

Rubén Tierrablanca, Manuel Corullón e<br />

Gwenolé Jeusset e numerose altre di carattere<br />

testimoniale) dalle quali traspare soprattutto<br />

lo spirito che anima i missionari<br />

presenti in queste terre. Essi mostrano in<br />

gran parte di avere ereditato il “nuovo stile<br />

di rapporto” con i musulmani inaugurato da<br />

san Francesco, vivendo tra di loro, con loro,<br />

come loro, in dialogo e in un effettivo atteggiamento<br />

di servizio. Con insistenza sono<br />

emerse nei loro discorsi le parole di Gesù<br />

che invia i suoi discepoli “come pecore…”.<br />

Essi hanno testimoniato e continuano<br />

a testimoniare che non è necessaria<br />

la spada per difendere il vangelo; si sentono<br />

missionari con l’annuncio della pace e della<br />

penitenza, vivendo la fraternità in missione;<br />

come strumenti privilegiati per<br />

l’annuncio del Regno considerano la testimonianza,<br />

l’annuncio e la sottomissione a<br />

ogni autorità, disposti a donare la vita, fino<br />

al martirio, come afferma san Francesco.<br />

Portando il dono della fraternità essi sono<br />

coscienti di rivelare il mistero dell’incarnazione,<br />

che ha portato il figlio di Dio a diventare<br />

nostro fratello. Costruendo una pace<br />

fra le religioni essi sono consci di contribuire<br />

alla pace fra le nazioni.<br />

La diversità delle esperienze ha rivelato<br />

i diversi volti dell’islam che in certi paesi,<br />

come l’Indonesia, ha raggiunto un notevole<br />

livello di inculturazione, anche se adesso<br />

questa è messa in discussione e contestata<br />

da correnti fondamentaliste infiltrate dall’esterno.<br />

Nel loro insieme, i rapporti dei francescani<br />

con le popolazioni missionarie sono<br />

positivi e la loro presenza è spesso siglata<br />

da legami di profonda amicizia.<br />

I Frati, da parte loro, considerano la loro<br />

esperienza come un’opportunità per riflettere<br />

e verificare la loro vita di francescani<br />

nella minorità. Nella donazione gratuita<br />

senza attese di gratificazioni o di<br />

successi pastorali. Qualcuno si interroga<br />

sulla propria vocazione sacerdotale, chiedendosi<br />

se egli è sacerdote solo per i cristiani<br />

o per tutti gli uomini. C’è chi trova<br />

un punto di incontro nel fatto che l’islam è<br />

una religione della preghiera. La vicinanza<br />

e l’amicizia spinge qualche altro a chiedersi<br />

come poter aiutare i musulmani ad<br />

avviare e condurre un dialogo fra di loro.<br />

Una constatazione comune è che lo stato di<br />

minoranza favorisce l’intesa e il dialogo<br />

ecumenico fra le Chiese.<br />

I Frati ripartono dall’incontro di Roma<br />

rincuorati e rafforzati nel loro impegno, decisi<br />

ad approfondire la conoscenza dell’islam<br />

ma soprattutto l’amicizia e l’amore<br />

per i musulmani, guardando all’esempio di<br />

san Francesco che insegna loro a superare le<br />

paure del “grande nemico”.<br />

TECLE VETRALI<br />

[L’Osservatore Romano, 26 settembre 2007]


2. Il Cairo: un festival del dialogo<br />

Cairo, Egitto, 21-27.11.2007<br />

Avevamo scelto l’Egitto per un compromesso,<br />

dopo che sono falliti i tentativi di<br />

riunire la Commissione del Servizio per il<br />

dialogo dell’Ordine dei Frati Minori in Indonesia<br />

o in Corea o nelle Filippine, e alla<br />

fine quello del Cairo è risultato uno degli<br />

incontri più interessanti e significativi. Era<br />

previsto di dedicare gran parte del tempo<br />

alla discussione dei nostri progetti, con<br />

l’inserimento di qualche incontro di carattere<br />

ecumenico e interreligioso, e invece il<br />

dialogo diretto, sia ecumenico che interreligioso,<br />

ha assorbito gran parte del nostro<br />

tempo, permettendoci, tuttavia, di trattare i<br />

nostri punti di discussione per lo più in<br />

molteplici piccole unità di lavoro. Alla fine,<br />

tutto l’arco di tempo trascorso fra il nostro<br />

arrivo (21 novembre) e la partenza (27<br />

novembre) è stato da noi unanimemente riconosciuto<br />

come una fra le più ricche esperienze<br />

di dialogo.<br />

Se avessimo avuto l’intenzione di andare<br />

a insegnare il dialogo ai frati e alle persone<br />

del posto, il nostro viaggio sarebbe risultato<br />

sprecato. Di fatto, abbiamo potuto usufruire<br />

di una molteplice scuola di dialogo:<br />

con la cultura, con l’Islam, con le Chiese ortodosse<br />

e protestanti, con la Chiesa cattolica<br />

locale, con la famiglia francescana, con i<br />

nostri frati.<br />

Con la cultura<br />

Sappiamo che nessun serio itinerario<br />

formativo culturale può prescindere da un<br />

riferimento alla civiltà egiziana. I monumenti<br />

e i resti che si possono ancora ammirare<br />

stanno a testimoniare una storia e una<br />

civiltà che ha preceduto la nostra e, cosa per<br />

noi di fondamentale importanza, come ci ha<br />

ricordato il Nunzio apostolico Mons. Michael<br />

Fitzgerald, un’apertura all’aldilà e<br />

una ricerca della trascendenza che ci indirizzano<br />

alla risposta che abbiamo nel messaggio<br />

evangelico.<br />

Anche la simbologia dell’antico Egitto è<br />

ricca di spunti significativi per la nostra<br />

esperienza cristiana. Basti pensare al simbolo<br />

della vita che anche nella sua forma ci<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 555<br />

rimanda alla croce e ci ricorda la nostra fede<br />

nella morte e risurrezione di Cristo, tanto<br />

è vero che esso è diventato il simbolo base<br />

per disegnare l’architettura e la decorazione<br />

del nuovo monastero delle clarisse<br />

del Cairo.<br />

Ben situate le considerazioni del Nunzio<br />

Mons. Fotzgerald il quale ricordava che in<br />

pochi altri luoghi come in Egitto ci si rende<br />

conto che il dialogo non è una semplice<br />

coesistenza pacifica ma un’esigenza e un<br />

processo di vita che si sviluppa nel vivere<br />

insieme e comunicandosi i propri valori; solo<br />

allora si prende coscienza della inadeguatezza<br />

di certi nostri linguaggi e di certe<br />

formulazioni che risultano incomprensibili<br />

per molte culture. Le persone possono accettare<br />

seriamente e interiormente il vangelo<br />

solo attraverso le loro culture. Questo ci<br />

ricorda che nel dialogo dobbiamo accettare<br />

le persone come sono, e non come vorremmo<br />

che fossero, e per questo è necessario<br />

avere una grande fiducia in esse.<br />

Ma c’è anche una fetta di Egitto moderno<br />

che ci offre un esemplare di cultura<br />

d’avanguardia: è la nuova biblioteca di<br />

Alessandria che, per l’ardito complesso architettonico,<br />

per la quantità del materiale librario<br />

e documentario reso accessibile, e<br />

per il sistema di consultazione si sente erede<br />

delle antiche biblioteche alessandrine e a<br />

giusto titolo può essere collocata fra le meraviglie<br />

del mondo.<br />

La classica cultura egiziana è un fattore<br />

prezioso per una integrale formazione umanistica.<br />

Il grande Imam dell’Al-Azhar,<br />

Sayyed Tantawi, ci ha ricordato che le civiltà<br />

non hanno una patria e non possono diventare<br />

motivo di scontro, ma sono luoghi<br />

di incontro; inoltre, il progresso tecnologico<br />

ci ha portato nel mondo della comunicazione<br />

e noi non possiamo restarne fuori.<br />

Con l’Islam<br />

Alla nostra partenza per il Cairo molti ci<br />

avevano chiesto se non era rischioso in questi<br />

tempi recarsi in paesi a maggioranza musulmana.<br />

Certamente noi non abbiamo avuto<br />

l’occasione di imbatterci con le frange<br />

più estremiste e fondamentaliste dell’Islam,<br />

che si sono fatte sentire anche in Egitto, ma


556<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

abbiamo potuto constatare di persona che<br />

con l’Islam è possibile dialogare e collaborare.<br />

Non abbiamo visto solamente moschee<br />

o musulmani pregare in luoghi pubblici<br />

e privati, non ci siamo sentiti solamente<br />

disturbati dalla voce mattutina o quasi<br />

notturna del muezzin che invitava alla preghiera,<br />

perché quella voce era invito alla<br />

preghiera anche per noi e ci invitava ad elevare<br />

i nostri rapporti con i credenti di altre<br />

religioni sul piano dello spirito. Ma è stata<br />

soprattutto la fortuna di poter incontrare il<br />

grande Imam della principale moschea e<br />

grande scuola Al-Azhar del Cairo, Sayyed<br />

Tantawi, a metterci in contatto diretto con il<br />

cuore dell’Islam egiziano e a farci capire il<br />

nocciolo della dottrina che viene insegnata<br />

in quella scuola. A convincerci che quella<br />

dell’Imam non era una voce isolata fu la<br />

presenza del “vicario” dell’Azhar, contemporaneamente<br />

ministro per i problemi islamici<br />

e presidente della commissione per il<br />

dialogo interreligioso.<br />

Il dialogo cordiale ci ha permesso di<br />

cambiare proporzioni alla nostra idea della<br />

moschea e della sua funzione in seno alla<br />

comunità musulmana. Prima di tutto ci è<br />

stato ricordato che essa cura la formazione<br />

di tutti gli imam che vengono inviati nel<br />

mondo. Al-Azhar vanta più di mille anni di<br />

storia ed è caratterizzata dall’oggettività<br />

nello studio e dall’equilibrio nelle posizioni,<br />

lontana da ogni estremismo. Essa sta al<br />

centro di un insieme di circa 8 mila istituti,<br />

in una sostanziale parità numerica fra i maschili<br />

e i femminili, e conta 70 facoltà, abbracciando<br />

sia gli ambiti tradizionali che<br />

quelli più moderni.<br />

La formazione religiosa è strutturata in<br />

tre tappe: la prima è quella elementare, che<br />

incomincia a 6 anni; la seconda, quella media,<br />

parte dai 12 anni e dura per circa un<br />

triennio; poi ci si inserisce nell’Università<br />

dell’Azhar. Tutto il curriculum è focalizzato<br />

sullo studio del Corano, sulle scienze legislative<br />

islamiche e su altri campi di studio<br />

dell’Islam; per le altre scienze si adegua alle<br />

facoltà statali.<br />

Come a nuovi scolari ci è stata sintetizzata<br />

la dottrina islamica in 5 capitoli o fondamenti<br />

stabili tratti dal Corano: - tutti gli<br />

esseri umani sono fratelli perché provengono<br />

da un solo uomo; - la diversità religiosa<br />

non impedisce la collaborazione; - Dio ha<br />

voluto che gli uomini siano diversi nella fede;<br />

- le diverse culture sono chiamate a collaborare;<br />

- le religioni che vengono dal cielo<br />

invitano alla pace e al bene per il genere<br />

umano.<br />

Nel corso del dialogo l’Imam sottolinea<br />

di credere al dialogo in tutte le sue forme,<br />

ricordando che i sacri libri sono pieni di<br />

esempi di dialogo e devono esserci di guida;<br />

con il volto sorridente e lo sguardo convincente<br />

afferma che “prima delle nostre<br />

porte sono aperti i nostri cuori” e che “il<br />

dialogo fra due cuori aperti raggiunge il suo<br />

obiettivo se c’è la buona volontà”. Di fronte<br />

all’interrogativo sulle cause che rendono<br />

difficile il dialogo e la collaborazione e sulla<br />

strada da percorrere per superarle, la risposta<br />

è semplice e lineare: l’unica via suggerita<br />

dai testi sacri è quella di aumentare i<br />

saggi; da sempre esistono il bene e il male,<br />

i saggi e gli stolti; occorre pregare perché<br />

aumenti il numero dei saggi e diminuisca il<br />

numero degli stolti; i saggi che si incontrano<br />

possono costruire la pace.<br />

Come non condividere questi fondamenti?<br />

Ma c’è un altro riferimento che per noi fa<br />

dell’Egitto un luogo unico per il rapporto<br />

con l’Islam: è Damietta, luogo che ha visto<br />

l’incontro di Francesco con il sultano e che<br />

per questo è da annoverare tra i grandi santuari<br />

francescani e impareggiabile scuola di<br />

dialogo. Non sembra, però, che quell’incontro<br />

abbia lasciato grandi tracce nella tradizione<br />

islamica, anche locale, o che almeno<br />

ad esso si faccia ricorso nei discorsi sul<br />

dialogo con i cristiani. Fortunatamente è<br />

previsto il ritorno dei frati che fra tre anni<br />

dovrebbero aprire a Damietta una casa di<br />

preghiera.<br />

Al termine del colloquio si rende atto all’Imam<br />

che con la sua presenza la minoranza<br />

cristiana non si sente danneggiata;<br />

l’espressione provoca l’ultima grande affermazione<br />

del leader musulmano: tutti i cittadini<br />

egiziani sono uguali; obbligare a una<br />

religione non produce credenti ma partigiani.


Con la Chiesa copta ortodossa<br />

Anche con la Chiesa copta ortodossa<br />

abbiamo potuto stabilire tre momenti di<br />

contatto molto positivi. La visita alla chiesa<br />

nel Vecchio Cairo ci ha introdotto in<br />

un’eroica storia di martiri. L’incontro con<br />

il Vescovo Moussa, già allievo di una<br />

scuola cattolica gestita dai francescani, ci<br />

ha fatto conoscere una Chiesa molto vivace,<br />

impegnata nel dialogo ecumenico e attiva<br />

soprattutto con iniziative di animazione<br />

dei gruppi giovanili.<br />

Già da questo primo incontro si delineano<br />

i tratti della presenza cristiana in Egitto.<br />

La Chiesa copta ortodossa, con i suoi circa<br />

8 milioni di fedeli residenti in Egitto e circa<br />

un milione all’estero, costituisce la stragrande<br />

maggioranza confessionale all’interno<br />

della minoranza cristiana in Egitto.<br />

Dai discorsi e dagli atteggiamenti traspaiono<br />

queste due realtà contrastanti: la situazione<br />

di minoranza nei confronti dell’Islam<br />

e quella di maggioranza nei confronti delle<br />

altre confessioni cristiane. Queste due<br />

realtà, però, sembra abbiano trovato un loro<br />

equilibrio e una sorta di pratica compensazione<br />

Con la società musulmana si vive una<br />

coesistenza pacifica, con la possibilità di<br />

esercitare una propaganda religiosa e biblica,<br />

anche in pubblico e attraverso la televisione.<br />

La visione dei rapporti ecumenici è<br />

molto ottimistica: si vede una collaborazione<br />

in molti settori pastorali, come nell’adozione<br />

di un testo comune per<br />

l’insegnamento della religione nelle scuole<br />

pubbliche, nella pastorale giovanile, delle<br />

famiglie, nei servizi sociali. Dalla Chiesa<br />

cattolica quella copta ortodossa ha attinto<br />

l’ispirazione per istituire delle “religiose”<br />

distinte dalle monache; sono diaconesse<br />

“ordinate” (nel senso di “consacrate”) e si<br />

dedicano soprattutto al servizio della carità.<br />

Anche alcune devozioni, come quella a S.<br />

Teresa del Bambino Gesù, sono attinte dalla<br />

Chiesa cattolica.<br />

Il Vescovo Moussa esprime discreta soddisfazione<br />

per la situazione delle vocazioni<br />

monastiche, che sono favorite dall’ospitalità<br />

presso le case di accoglienza dei monasteri.<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 557<br />

Entusiasmante anche l’incontro al Monastero<br />

di San Mena, che raccoglie 101 monaci;<br />

l’impressione di trovarci a contatto<br />

con una realtà molto interessante e significativa<br />

è confermata dalla protratta conversazione,<br />

nella quale si viene a sapere che si<br />

entra in monastero solo dopo aver completato<br />

gli studi universitari, e dal fatto che<br />

molti di essi hanno trascorso lunghi periodi<br />

in occidente, spesso ospiti di qualche monastero<br />

o convento cattolico. Nel monastero<br />

i monaci si dedicano al lavoro nei più<br />

svariati settori: dall’agricoltura, con la coltivazione<br />

di 15 ettari di terreno, alla cura dei<br />

manoscritti.<br />

Il santuario all’interno del monastero è<br />

un centro di attrazione per tutta la gente della<br />

zona, musulmani compresi. S. Mena, soldato<br />

martire del IV secolo, vi compie qualche<br />

miracolo ogni giorno. Vista l’affluenza<br />

di cristiani di tutte le confessioni e anche dei<br />

musulmani, noi ci ripromettiamo che il santo<br />

compia il miracolo dell’unità non solo dei<br />

cristiani, ma anche delle Chiese, lui testimone<br />

di Cristo vissuto in una Chiesa che ancora<br />

non conosceva le piaghe della divisione.<br />

Nel santuario emergono tutte le caratteristiche<br />

di una pietà popolare che si esprime liberamente,<br />

tanto che in alcuni momenti e in<br />

alcuni locali interni, osservando la gente seduta<br />

e con le scarpe in mano sorge spontanea<br />

la domanda se ci si trovi in una Chiesa<br />

cristiana o in una moschea. Ma che importa?<br />

ci si trova di fronte a gente che prega con la<br />

massima concentrazione.<br />

Nella prolungata e gioiosa conversazione<br />

con i monaci è possibile entrare nel loro<br />

mondo spirituale e culturale. Si viene introdotti<br />

nella ricca e dettagliata simbologia che<br />

dà senso sia ai loro abiti e paramenti sia ai<br />

vari elementi architettonici del monastero e<br />

della chiesa: il copricapo è il casco della<br />

salvezza perché munito di una grande croce<br />

che è Cristo, 12 piccole croci che sono i 12<br />

apostoli e le 12 virtù del monaco, il laccio<br />

che lo tiene legato al capo ricorda il bavero<br />

del bambino e la cucitura che lo percorre da<br />

capo a fondo ricorda lo strappo provocato<br />

dal diavolo al copricapo di S. Antonio Abate;<br />

la cintura ricorda che dobbiamo essere<br />

sempre vigilanti con i lombi cinti e il suo


558<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

materiale di animale morto ci ricorda che<br />

siamo morti in Cristo; dopo 50 anni di vita<br />

religiosa, se il monaco è riconosciuto come<br />

persona molto spirituale, indossa l’eskim, una<br />

corazza interiore, composta da un intreccio<br />

di cinture, da portare sotto il vestito esterno;<br />

chi lo riceve è tenuto ogni giorno al digiuno,<br />

a una serie di letture, preghiere e altri<br />

esercizi spirituali.<br />

Il Vescovo-abate si mostra di una cordialità<br />

e apertura straordinarie, tanto che è stato<br />

possibile ipotizzare periodi di ospitalità e<br />

di condivisione di esperienze spirituali per i<br />

nostri giovani frati in formazione. Come<br />

commiato e segno di amicizia, il vescovo<br />

consegna a ciascuno di noi tre doni: un’icona,<br />

un’ampolla di profumo e una medaglia.<br />

Chi può dimenticare un’accoglienza tanto<br />

cordiale e fraterna? Che cosa manca a<br />

una vera unità tra frati francescani e monaci<br />

ortodossi?<br />

Con il mondo protestante<br />

Anche il mondo protestante è presente<br />

in Egitto e il Presidente delle Chiese evangeliche<br />

in Egitto, il pastore presbiteriano<br />

Dr. Safwat N. El-Baiaday, ci ha potuto tracciare<br />

l’immagine di una federazione di 17<br />

Chiese, considerate come unica Chiesa<br />

evangelica, che vanno dalle Chiese storiche<br />

fino alle carismatiche; la gestione del<br />

suo servizio non è delle più facili, dovendo<br />

tener conto di situazioni come quella della<br />

Chiesa anglicana, con i suoi vescovi, fino a<br />

Chiese che non hanno nessun ministro. La<br />

maggiore prossimità essi la sentono con la<br />

Chiesa cattolica perché con essa condividono<br />

una situazione di minoranza all’interno<br />

della minoranza cristiana del paese e indebitamente<br />

queste Chiese vengono considerate<br />

come estranee ed intruse nei<br />

confronti sia della popolazione musulmana<br />

che di quella copta ortodossa. Comunque,<br />

e forse soprattutto per questa situazione, è<br />

notevole il servizio che queste Chiese svolgono<br />

nel paese, particolarmente nel campo<br />

della scuola.<br />

L’incontro con il pastore El-Baiaday è<br />

particolarmente cordiale, proprio per una<br />

stretta fratellanza nella situazione minoritaria;<br />

è per questo che egli introduce il discor-<br />

so con un sottolineato “cari francescani”.<br />

Bisogna sottolineare che ogni incontro è<br />

stato utile non solo per conoscere la situazione<br />

della comunità dell’interlocutore, ma<br />

anche, e forse soprattutto, per bilanciare le<br />

varie versioni parziali in una visione più<br />

globale. L’incontro con il pastore presbiteriano<br />

ha dato un grande contributo per una<br />

visione bilanciata della situazione religiosa<br />

in Egitto e ha permesso di capire che la visione<br />

tracciata dall’Imam è certamente positiva,<br />

ottimista e sincera, ma deve convivere<br />

con una realtà che sfugge alle sue competenze<br />

e capacità di influenza. È vero che<br />

dal 1856 secondo il diritto ottomano anche<br />

tutte le Chiese godono degli stessi diritti<br />

perché la religione non ha nazionalità, però<br />

di fatto è facile comprendere come<br />

l’informazione contribuisca spesso ad ampliare<br />

il pensiero di alcune frange estremiste<br />

del paese e a travisare il pensiero cristiano.<br />

Nel mondo musulmano esiste una corrente<br />

desiderosa di passare da una società<br />

musulmana non credente a una credente, e<br />

ciò porta spesso a manifestazioni di intransigenza<br />

e integralismo. Le difficoltà di rapporto<br />

provengono soprattutto dalla piazza e<br />

dal linguaggio di leaders religiosi che<br />

diffonde odio e violenza e provoca separazione<br />

e ghetto da parte cristiana.<br />

Il dialogo con la religione e con la Chiesa<br />

maggioritaria esiste, le relazioni personali<br />

sono ottime, ma rimangono chiuse ai livelli<br />

delle massime autorità, senza diventare stile<br />

di rapporto fra la gente comune. D’altra parte,<br />

ci viene riferito che anche per l’Imam di<br />

Al-Azhar non è possibile un dialogo tra le religioni,<br />

bensì solo convivenza e collaborazione.<br />

Si deve istituire il dialogo sulla vita,<br />

basato sulla dignità dell’uomo e finalizzato<br />

alla pace. È necessario avviare e sostenere il<br />

dialogo nella più assoluta gratuità, senza<br />

aspettare la risposta dell’altro. Non si può rinunciare<br />

ad annunciare Cristo, perché evangelizzare<br />

è la missione della Chiesa.<br />

Analoghi, anche se non uguali, sono i<br />

rapporti con la Chiesa cristiana maggioritaria<br />

copta ortodossa, nel senso che i rapporti<br />

personali sono buoni, ma quello fra le Chiese<br />

è sempre un dialogo in stanze chiuse, che<br />

non esce e non diventa stile di rapporto fra


le Chiese. Tale atteggiamento è spiegato<br />

dalla sfiducia e dalla paura nella Chiesa di<br />

maggioranza di perdere fedeli di fronte a<br />

una Chiesa cattolica e protestante che sono<br />

più pastorali, con le loro scuole, studi biblici<br />

e canti. Alle volte l’estremismo islamico<br />

aiuta la vicinanza tra le Chiese. In ogni caso,<br />

si deve andare avanti con fiducia e speranza<br />

perché nella vita eterna spariranno<br />

tutti gli aggettivi delle Chiese e resterà solo<br />

Gesù Cristo Salvatore.<br />

È un discorso molto concreto, che verrà<br />

confermato dai successivi incontri e dal dialogo<br />

con i frati del posto.<br />

Con la Chiesa cattolica locale<br />

Non si può dialogare con l’esterno se<br />

non si è dialoganti all’interno di casa propria.<br />

Per questo non poteva mancare<br />

l’incontro con i rappresentanti della Chiesa<br />

cattolica locale e la fortuna ci ha permesso<br />

di essere accolti personalmente dal Patriarca<br />

della Chiesa copta cattolica che ci ha<br />

tracciato un’immagine della presenza cattolica<br />

in Egitto: 7 Chiese (copta, latina, e altre<br />

Chiese orientali, come la greco melchita,<br />

l’armena, la maronita, la siriaca …), con un<br />

totale che va dai 220.000 ai 250.000 cristiani,<br />

in gran parte copti (l’insieme delle altre<br />

Chiese cattoliche può contare fra i 10.000 e<br />

i 12.000 fedeli). Una cooperazione avviene<br />

all’interno dell’Assemblea generale delle<br />

gerarchie cattoliche d’Egitto, equivalente<br />

alle Conferenze episcopali di altri paesi.<br />

Nonostante il numero ridotto, la presenza<br />

dei cattolici nel paese è molto attiva.<br />

Gran parte delle energie va spesa per la gestione<br />

delle scuole (170, con più di<br />

1.500.000 alunni): costituiscono l’unica<br />

possibilità per un contatto diretto con la società<br />

e l’élite musulmana. Molto sviluppata<br />

è anche l’attività caritativa, estesa in modo<br />

capillare, nel campo sociale, dello sviluppo,<br />

della sanità, degli handicap, della droga;<br />

diffusi sono i centri sociali e le iniziative di<br />

formazione professionale. Di questi servizi<br />

usufruiscono indistintamente cristiani e<br />

musulmani. Sono, quindi, luoghi di autentica<br />

testimonianza cristiana<br />

Viene confermato che con le altre Chiese<br />

e con l’Islam i rapporti personali sono ot-<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 559<br />

timi, ma restano occasionali e senza riflessi<br />

concreti nella vita delle Chiese, né esistono<br />

strutture di impegno comune. Al di là dei<br />

buoni rapporti personali, le autorità musulmane<br />

non danno molta importanza ai rapporti<br />

con la minoranza cristiana. Qualche<br />

gruppo di collaborazione si è formato attorno<br />

alla biblioteca di studi arabo-islamici dei<br />

domenicani, che raccoglie grandi personalità<br />

del mondo della cultura anche islamica.<br />

Più ridotta e limitata al mondo cristiano è la<br />

funzione esercitata dal Centro francescano<br />

di studi orientali del Muski.<br />

La Chiesa cattolica può contare nel suo<br />

insieme su circa 200 sacerdoti; sono presenti<br />

circa 50 congregazioni religiose femminili<br />

e poco meno di una ventina di congregazioni<br />

maschili. Le congregazioni femminili<br />

di origine egiziana sono 2, mentre non si può<br />

ancora contare una vera congregazione maschile<br />

egiziana. L’ideale monastico ispirato a<br />

S. Pacomio non sembra avere molto successo<br />

all’interno del cattolicesimo egiziano: la<br />

situazione locale spinge più alla vita apostolica<br />

che a quella contemplativa.<br />

Interessante anche l’incontro con la<br />

Commissione ecumenica cattolica presieduta<br />

dal Vescovo Mons. Hanna che ci ricorda<br />

che nell’ecumenismo è fondamentale riscoprire<br />

la persona di Cristo; il vero pericolo<br />

della Chiesa non è l’Islam, ma i cristiani<br />

che non hanno scoperto Cristo e quindi non<br />

lo possono rivelare. L’esperienza di S. Francesco<br />

conferma questa verità. Venendo al<br />

concreto, emergono 3 difficoltà nei rapporti<br />

ecumenici e interreligiosi:<br />

• le Chiese africane recenti sono latine, e<br />

ciò le rende estranee al loro ambiente naturale;<br />

si deve tener presente l’orgoglio<br />

storico della Chiesa ortodossa locale; si<br />

deve tener presente che nel Medio<br />

Oriente la Chiesa cattolica è legata all’idea<br />

di occupazione dall’esterno e alla<br />

memoria della colonizzazione;<br />

• spesso si dialoga per cambiare l’altro,<br />

ma il dialogo è preghiera, non commercio<br />

o concorrenza;<br />

• si deve tener presente che l’Islam (e anche<br />

le Chiese orientali) hanno due facce:<br />

esternamente si dialoga e si è gentili, ma<br />

internamente non si cambia.


560<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Comunque, la gratuità invita a non scoraggiarsi<br />

per la mancanza di risposta.<br />

Con la famiglia francescana<br />

Interessante anche l’incontro con la famiglia<br />

francescana del Cairo, riunitasi presso<br />

il teatro del convento di S. Giuseppe per<br />

intervenire in uno scambio di idee introdotto<br />

dal Nunzio Apostolico Mons. Michele<br />

Fitzgerald e da Fr. Tecle Vetrali. Il Nunzio<br />

ha illustrato le caratteristiche del dialogo,<br />

che deve essere strettamente legato alla vita<br />

e veicolato attraverso il linguaggio e la<br />

cultura della gente. Fra Tecle ha mostrato<br />

come un animo francescano è ecumenico e<br />

dialogante per natura. La vivacità degli interventi<br />

di gran numero dei presenti ha testimoniato<br />

l’interesse e la soddisfazione dei<br />

partecipanti, che si augurano di poter usufruire<br />

di ulteriori esperienze del genere.<br />

La presenza francescana in Egitto è<br />

un’ulteriore conferma del valore della minorità<br />

come esperienza e testimonianza di<br />

vita evangelica. La situazione minoritaria<br />

all’interno di una minoranza cristiana rivela<br />

la forza della scelta di minorità voluta da<br />

Francesco per i suoi figli, che non si sentono<br />

per nulla penalizzati dalla debolezza e<br />

fragilità della loro situazione. La situazione<br />

minoritaria rafforza il carisma dei francescani<br />

e la minorità diventa annuncio credibile<br />

del vangelo.<br />

Con i confratelli del posto<br />

Naturalmente i rapporti più stretti e<br />

l’esperienza più diretta si è avuta con i frati<br />

del posto che con il loro servizio organizzativo,<br />

ma soprattutto con la loro accoglienza,<br />

disponibilità e con la loro persona hanno<br />

dato il vero senso all’incontro del Cairo.<br />

Uno dei fattori che più hanno meravigliato<br />

è l’età media dei frati locali, che si aggira<br />

sui 34 anni, con una crescente presenza<br />

di postulanti, novizi e professi temporanei.<br />

Ma più che l’età, è lo spirito che generalmente<br />

anima i frati che è rimasto inciso nel<br />

nostro intimo.<br />

Ricordo ancora la domanda ingenua di<br />

fr. Giuseppe el-Masri, guardiano della fraternità<br />

di S. Caterina ad Alessandria, il quale<br />

ci chiedeva di insegnare ai frati della Pro-<br />

vincia i principi e le regole del dialogo, convinto,<br />

però, che lo spirito di amicizia, di<br />

cordialità e di accoglienza verso tutti, che<br />

essi esercitano, è già una forma, forse primordiale,<br />

di dialogo. Non si accorgeva, così,<br />

che era lui il maestro che ci insegnava<br />

come si vive il dialogo. Leggendo, poi,<br />

l’agile libro di cui ci ha fatto omaggio, ci si<br />

è resi conto da dove deriva la forza della sua<br />

testimonianza: dalla gioia di vivere che egli<br />

desidera comunicare a tutti indistintamente,<br />

pur sottomesso alle notevoli limitazioni fisiche<br />

che lo toccano.<br />

In ogni caso, la proposta di Fr. Giuseppe<br />

el-Masri è fatta propria dal Ministro Provinciale<br />

il quale invita qualcuno di noi a presentare<br />

i sussidi di formazione al dialogo in uno<br />

dei momenti di formazione permanente che<br />

si tengono nelle varie zone della Provincia.<br />

Una presenza francescana qualificata al<br />

Cairo è quella del Centro di studi orientali<br />

del Muski, con una lunga storia di studi, ricerche<br />

e pubblicazioni di indiscusso valore;<br />

fra esse spicca la la serie “Studia Orientalia<br />

Christiana Collectanea”. Al Cairo mancava<br />

una biblioteca cristiana, che ora trova in<br />

questo Centro un suo punto di orientamento,<br />

specialmente per quanto riguarda la patrologia<br />

e il Medio Evo. Il settore che cura i<br />

rapporti con l’Islam è più recente. Fra i suoi<br />

tesori spicca il manoscritto copto-arabo dell’Apocalisse<br />

del 1397.<br />

Motivi di speranza<br />

Dopo il cumulo di emozioni che si sono<br />

susseguite durante quei giorni così intensi<br />

di incontri, dobbiamo attestare che la Commissione<br />

è rientrata alle proprie occupazioni<br />

irrobustita da forti motivazioni e da motivate<br />

e concrete speranze.<br />

Motivo di speranza e fondamento per un<br />

vero dialogo è il desiderio dei due giovani<br />

formatori che hanno già lanciato il primo<br />

contatto con il monastero copto di S. Mena<br />

per avviare una serie di esperienze spirituali<br />

da condividere con i monaci.<br />

Motivo di speranza è il progetto di riaprire<br />

una presenza francescana a Damietta,<br />

destinata a divenire un punto di orientamento<br />

per tutti i francescani del mondo e<br />

per coloro che ricercano il dialogo e la pace.


Motivo di speranza è che la presenza<br />

francescana al Centro di studi cristiani<br />

orientali del Muski venga riconosciuta e valorizzata<br />

come centro di formazione per la<br />

Chiesa locale ma anche per tutti i frati dei<br />

vari continenti.<br />

Damietta e il Muski sono fin d’ora i presupposti<br />

per fare della presenza francesca-<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO” 561<br />

na in Egitto un’impareggiabile scuola di<br />

dialogo interreligioso ed ecumenico.<br />

Che cosa potevamo aspettarci di più?<br />

Siamo arrivati al Cairo con qualche timore e<br />

siamo ripartiti con le valigie piene di speranze.<br />

TECLE VETRALI


1. Madagascar – Capitolo nazionale<br />

elettivo e Congresso<br />

Dal 30 luglio al 3 agosto si è celebrato il<br />

Capitolo nazionale elettivo dell’OFS in<br />

Madagascar, presso la Parrocchia di san<br />

Francesco e di santa Chiara in Finarantsoa.<br />

Il Capitolo è stato presieduto da Hervé Sylva,<br />

Consigliere della Presidenza CIOFS e<br />

Delegato della Ministra generale dell’OFS,<br />

con la partecipazione di Fr. Samy Irudaya<br />

<strong>OFM</strong>Cap, rappresentante della Conferenza<br />

degli Assistenti generali. Il 1° Agosto sono<br />

avvenute le elezioni del Ministro nazionale,<br />

Jean Hambabe; della Consigliera Internazionale,<br />

Hortense Ranaivojaona (rieletta) e<br />

del nuovo Consiglio nazionale.<br />

Durante il Capitolo si è tenuto anche il<br />

Congresso della Famiglia francescana in<br />

Madagascar. Vi hanno preso parte circa 500<br />

persone: OFS, GiFra, Araldini, Sacerdoti<br />

diocesani, Frati, Suore di diversi Istituti<br />

francescani, Assistenti spirituali delle Fraternità<br />

OSF disseminate nella Nazione. È<br />

stata una grande occasione per vivere in fraternità,<br />

per condividere esperienze e tradizioni.<br />

Non è mancato il momento formativo,<br />

animato da Hervé e Fr. Samy, sul tema:<br />

«Complementarietà e collaborazione tra i<br />

vari settori della Famiglia francescana secolare:<br />

OFS, GiFra ed Araldini». Alle relazioni<br />

sono seguite richieste di chiarificazioni e<br />

domande poste ai Relatori. La traduzione simultanea<br />

è stata assicurata da un Sacerdote<br />

diocesano e da una ragazza della Gifra.<br />

Nel corso dello svolgimento del Capitolo<br />

e del Congresso, che si sono conclusi il 3<br />

agosto con una solenne celebrazione eucaristica,<br />

ci sono state alcune iniziative che<br />

meritano di essere segnalate: l’Eucaristia di<br />

apertura (30 luglio), celebrata da P. Gervais<br />

Razafitoazaza, Vicario Generale e Delegato<br />

vescovile; la celebrazione del “Perdono<br />

d’Assisi” il 2 agosto, in occasione della festa<br />

di S. Maria degli Angeli; il pellegrinag-<br />

EX OFFICIO OFS<br />

gio, a piedi, dalla Cattedrale di Ambozontany<br />

al lebbrosario di Marana, che si è concluso<br />

nel pomeriggio con la celebrazione<br />

del Sacramento della Penitenza e dell’Eucaristia<br />

nella chiesa di san Francesco e santa<br />

Chiara d’Assisi.<br />

2. Paraguay<br />

Capitolo nazionale elettivo<br />

Durante i giorni 4 e 5 di agosto, nella<br />

città di Caaguazú, si è svolto il Capitolo nazionale<br />

elettivo dell’OFS del Paraguay.<br />

Hanno partecipato circa 30 persone. I capitolari<br />

erano 18. Gli Assistenti spirituali presenti<br />

erano tre: Fr. Luis Otazua e un altro<br />

frate <strong>OFM</strong> insieme alla Presidente della Famiglia<br />

Francescana e alla Provinciale delle<br />

Suore Francescane Educatrici.<br />

Il Capitolo è stato presieduto da Silvia<br />

Diana, Consigliere internazionale e Ministra<br />

nazionale dell’OFS dell’Argentina, e<br />

da Fr. Gerónimo Martina, <strong>OFM</strong>, Assistente<br />

nazionale dell’OFS della stessa Nazione,<br />

ambedue delegati, rispettivamente, dalla<br />

Ministra generale e dalla CAS.<br />

Il nuovo Ministro nazionale dell’OFS<br />

del Paraguay è Alcides Martínez Amarilla e<br />

il Consigliere internazionale è Higinio<br />

Díaz.<br />

3. Ecuador<br />

Capitolo nazionale elettivo<br />

Presieduto da María Consuelo Núñez<br />

(Chelito), membro della Presidenza CIOFS,<br />

e da Fr. Luis Gerardo Cabrera, <strong>OFM</strong>, membro<br />

della Curia generale <strong>OFM</strong>, dal 9 al 12<br />

agosto, si è svolto il Capitolo nazionale<br />

elettivo dell’OFS dell’Ecuador. Il nuovo<br />

Consiglio, tra cui due ex Gifrini, è composto<br />

da gente più giovane del precedente<br />

Consiglio. È stato rieletto Nelson Garcia


564 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Tapia come Ministro nazionale. Sono stati<br />

presenti anche Fr. Ernesto Echeverría,<br />

<strong>OFM</strong>, e Fr. Walter Eras, Ministro provinciale<br />

<strong>OFM</strong>. Il tema che ha guidato la riflessione<br />

dei Capitolari è stato: «Il compito e<br />

l’impegno del Francescano secolare».<br />

4. Ungheria - Capitolo nazionale elettivo<br />

Il Capitolo nazionale elettivo di Ungheria<br />

si è svolto dal 10 al 12Agosto 2007, presso la<br />

Scuola secondaria dei Frati Minori a Esztergom.<br />

Vi hanno partecipato circa 60 Capitolari,<br />

la Ministra generale dell’OFS, Encarnación<br />

del Pozo, e il Rappresentante della Conferenza<br />

degli Assistenti generali, Fr. Samy<br />

Irudaya, <strong>OFM</strong>Cap. Alcuni momenti sono<br />

stati dedicati alla riflessione sulle seguenti<br />

tematiche: Regola dell’OFS, celebrazione<br />

della carisma francescano e 8° centenario<br />

della nascita di santa Elisabetta.<br />

L’11 agosto, festa di S. Chiara, è stato il<br />

giorno delle elezioni. Sono stati eletti Nèmeth<br />

Bèla, Ministro nazionale; Tibor Kausercome,<br />

Consigliere internazionale. Le<br />

elezioni sono state ratificate dalla Ministra<br />

generale dell’OFS durate l’Eucaristia conclusiva,<br />

presieduta da Fr. Samy Irudaya,<br />

<strong>OFM</strong>Cap, Assistente generale.<br />

5. Zambia – Celebrazioni varie in occasione<br />

del giubileo di santa Elisabetta<br />

Organizzato dal Consiglio nazionale dell’OFS<br />

di Zambia e dai Frati Minori Conventuali,<br />

dal 23 al 26 agosto hanno avuto<br />

luogo nel “Franciscan Centre” di Ndola, le<br />

celebrazioni dell’ottavo centenario della<br />

nascita di Santa Elisabetta d’Ungheria.<br />

Hanno partecipato più di mille persone tra i<br />

membri dell’OFS (circa 700) e i membri del<br />

movimento cattolico “Ba Nazaret”.<br />

Il programma previsto comprendeva tre<br />

giornate di fraternità con diverse celebrazioni<br />

liturgiche, specialmente la Messa del<br />

Giubileo, presieduta da Fr. Martín Bitzer,<br />

<strong>OFM</strong>Conv, Assistente generale OFS, e momenti<br />

di formazione sulla novità introdotta<br />

da san Francesco d’Assisi nella Chiesa Cat-<br />

tolica e sulla testimonianza di vita che ci ha<br />

lasciato santa Elisabetta.<br />

Honorius Chilufya, Ministro nazionale<br />

dell’OFS dello Zambia, ha aperto e chiuso<br />

ufficialmente quei giorni, in cui è stata anche<br />

inaugurata, con una particolare benedizione,<br />

la nuova sede dell’OFS.<br />

6. Tanzania - Capitolo nazionale elettivo<br />

dell’OFS<br />

La Fraternità nazionale dell’OFS di Tanzania<br />

ha celebrato il Capitolo nazionale<br />

elettivo nei giorni 16-19 settembre 2007,<br />

presso “Mbagala Spiritual Centre” a Dar es<br />

Salama. Per la Presidenza del Consiglio Internazionale<br />

dell’OFS erano presenti Jenny<br />

Harrington, Consigliera Internazionale del<br />

Sud Africa, e Fr. Ivan Matic, <strong>OFM</strong>, Assistente<br />

generale dell’OFS.<br />

Hanno partecipato i due Assistenti nazionali<br />

dell’OFS: Fr. Eleuter Mrema, <strong>OFM</strong>Cap,<br />

e Fr. Festus Mganga, <strong>OFM</strong>; l’Assistente nazionale<br />

della GiFra, Fr. William Muchunguzi,<br />

<strong>OFM</strong>Cap, e alcuni Assistenti Regionali<br />

dell’OFS. È stata molto gradita la presenza<br />

del Cardinale Polycarp Pengo, Arcivescovo<br />

di Dar es Salaamla, cha ha presieduto la celebrazione<br />

eucaristica e si è, poi, intrattenuto<br />

fraternamente con i Capitolari.<br />

Il primo giorno del Capitolo è stato riservato<br />

ad un momento formativo con le relazioni<br />

di Jenny e Fr. Ivan sulla vita di Santa<br />

Elisabetta. Nel secondo giorno, invece, ci<br />

sono state le relazioni delle 19 Fraternità regionali<br />

e del Consiglio nazionale uscente,<br />

seguite da un vivo dialogo e dalla riflessione<br />

sulla situazione della Fraternità. Si è sottolineato<br />

l’importanza di avere una più<br />

profonda conoscenza della propria identità<br />

e del senso di appartenenza all’Ordine. È<br />

stata molto apprezzata anche la relazione<br />

della Gioventù francescana di Benjamin<br />

Gasper Malaga, Presidente nazionale.<br />

Il 19 settembre è stato il girono delle elezioni.<br />

Sono stati eletti il Ministro nazionale,<br />

Laurent Mutalemwa, eletto anche come<br />

Consigliere internazionale, e i nuovi membri<br />

del Consiglio nazionale. L’OFS della<br />

Tanzania nel 2008 celebrerà 75 anni di pre-


senza nel Paese. Oggi conta circa 170 Fraternità<br />

locali con circa 3000 membri. Va<br />

sottolineata anche la numerosa presenza<br />

della GiFra in Tanzania, organizzata in 22<br />

Regioni, con circa 2000 membri e 1126<br />

Fraternità locali.<br />

7. Messico - Capitolo Nazionale elettivo<br />

dell’OFS e della GiFra<br />

Nei giorni 14-16 settembre 2007, presso<br />

la casa pastorale diocesana “Juan Pablo II”,<br />

si è celebrato il IX Capitolo elettivo dell’OFS<br />

del Messico, in cui è stata eletta la<br />

Ministra nazionale e Consigliera internazionale.<br />

A nome della Presidenza CIOFS ha<br />

presieduto i lavori capitolari Rosalvo Mota,<br />

Vice Ministro generale dell’OFS. Era presente<br />

anche il nuovo Assistente generale Fr.<br />

Amando Trujillo Cano, TOR. La riflessione<br />

ha avuto come tema centrale: «Santa Elisabetta<br />

d’Ungheria, modello per i francescani<br />

secolari nel XXI secolo».<br />

Nello stesso luogo si è celebrato anche<br />

l’VIII Capitolo nazionale elettivo della Gi-<br />

Fra messicana. Presieduto da Maria Esther<br />

Pérez Grimaldi, il Capitolo ha eletto Elizabeth<br />

Castro Chávez come Presidente nazionale<br />

della GiFra.<br />

8. Croazia - Visita fraterna e Capitolo<br />

nazionale elettivo<br />

La Ministra generale dell’OFS, Encarnación<br />

del Pozo, e Fr. Ivan Matić, <strong>OFM</strong>, Assistente<br />

generale dell’OFS, nei giorni 5-8 ottobre<br />

2007, hanno visitato la Fraternità nazionale<br />

dell’OFS della Croazia. Si sono<br />

incontrati, a Zagabria, con i Ministri provinciali<br />

francescani e con i rappresentanti<br />

degli Assistenti nazionali dell’OFS e della<br />

Gifra. Nell’incontro si è riflettuto sul dopo<br />

la costituzione della Fraternità nazionale e<br />

della regionalizzazione dell’OFS e della<br />

Gifra; sull’importanza della formazione dei<br />

Frati e dei Francescani Secolari. Dopo<br />

l’incontro, la Ministra e Fr. Ivan sono stati<br />

ricevuti dal Vescovo ausiliare di Zagabria,<br />

Mons. Valentin Pozaić. Hanno avuto anche<br />

EX OFFICIO OFS 565<br />

l’opportunità di incontrarsi con i partecipanti<br />

all’Assemblea nazionale della GiFra.<br />

Hanno partecipato anche al Capitolo nazionale<br />

elettivo, che si è celebrato dal 5 al 7<br />

ottobre presso “La Casa dell’Incontro”, nella<br />

città di Samobor. Il 6 ottobre pomeriggio<br />

è stato eletto il Ministro nazionale, Mato<br />

Batorović, e il suo Consiglio. Come Consigliera<br />

internazionale è stata rieletta Antica-<br />

Nada Ćepulić.<br />

La Fraternità nazionale dell’OFS della<br />

Croazia è costituita da 5 Fraternità regionali,<br />

con circa 4200 membri professi e 106<br />

Fraternità locali. Anche la Fraternità nazionale<br />

della GiFra è costituita da 5 Fraternità<br />

regionali con circa 2000 membri.<br />

9. Spagna - Assemblea del Consiglio nazionale<br />

OFS<br />

Benedetto Lino, Consigliere della Presidenza<br />

CIOFS, e Fr. Ivan Matić <strong>OFM</strong>, Assistente<br />

generale dell’OFS, hanno partecipato<br />

all’Assemblea del Consiglio nazionale dell’OFS<br />

spagnolo, che si è svolto a Madrid<br />

dal 25 al 29 ottobre 2007.<br />

L’Assemblea ha avuto un momento formativo<br />

con le riflessioni sulla natura, identità<br />

dell’OFS, professione dei Francescani<br />

Secolari (Benedetto) e sulla presenza attiva<br />

dell’OFS nella Chiesa e nella società (Fr.<br />

Ivan). Dopo un dialogo fraterno si è proseguito<br />

con le relazioni delle Fraternità regionali<br />

e del Consiglio nazionale esecutivo. Infine,<br />

mentre l’Assemblea continuava nei<br />

suoi lavori, Benedetto e Fr. Ivan si sono<br />

messi a disposizione dei fratelli e delle sorelle<br />

che avevano manifestato il desiderio di<br />

avere con loro un colloquio personale. La<br />

Fraternità nazionale dell’OFS della Spagna<br />

ha circa 4150 membri professi, diffusi in<br />

243 Fraterni locali e 17 Fraternità regionali.<br />

10. Benvenuto a Fr. Amando Trujillo Cano,<br />

TOR, nuovo Assistente generale<br />

Fr. Amando Trujillo Cano, TOR, è nato<br />

il 22 maggio 1962 nella Città del Messico.<br />

Entrato nel Terz’Ordine Regolare di San


566 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Francesco nel 1981, ha emesso la professione<br />

temporanea il 4 ottobre 1982, nella<br />

Città del Messico e quella solenne il 24<br />

maggio 1987 a Atizapán de Zaragoza, nello<br />

Stato di Messico. Il 20 Agosto 1988 è stato<br />

ordinate sacerdote nella Città del Messico.<br />

Ha studiato Filosofia e Teologia e ha preso<br />

la Licenza in Educazione musicale presso<br />

U.N.A.M. nella Città del Messico.<br />

È stato Vice Parroco, Maestro dei Postulanti<br />

per 4 anni nella Città del Messico,<br />

Membro della Commissione di Giustizia e<br />

Pace della Conferenza francescana del Messico<br />

e degli Istituti religiosi del Messico.<br />

Dal 1993 al 2005 ha lavorato in 4 città<br />

del Texas (USA) in vari ministeri parrocchiali.<br />

È stato anche Animatore vocazionale<br />

(1995-1997) e Responsabile per la formazione<br />

iniziale (1997-2000). In questo periodo<br />

ha avuto contatti con le Fraternità<br />

dell’OFS.<br />

Nel 2005 è stato eletto Ministro Provinciale<br />

della Vice-Provincia di Santa Maria di<br />

Guadalupe, continuando anche il servizio e<br />

l’assistenza ad una Fraternità locale dell’OFS.<br />

Durante l’ultimo Capitolo generale<br />

del TOR è stato eletto Consigliere generale<br />

e, successivamente, è stato nominato Assistente<br />

generale dell’OFS dal nuovo Ministro<br />

generale del TOR, Fr. Michael Higgins.<br />

11. Grazie ed auguri a Michael!<br />

A Fr. Michael Higgins, TOR, eletto Ministro<br />

generale del TOR, vanno i nostri più<br />

calorosi auguri per il suo nuovo ed impegnativo<br />

ministero. Soprattutto, gli esprimiamo<br />

la nostra più profonda gratitudine per il<br />

suo prezioso servizio, svolto dal 2001, come<br />

Assistente generale dell’OFS.


EX OFFICIO IURIDICO<br />

Activitas Officii Iuridici una cum Commissione<br />

Iuridica (Ian.-Dec. 2007)<br />

I. Emendatio Statutorum Particularium<br />

(Prov. vel Cust. Aut. et aliarum Entitatum)<br />

8 Januarii 2007<br />

1. Statuti Visita Canonica: Testo italiano e<br />

Testo latino (Prot. 096367).<br />

11 Januarii 2007<br />

2. Statuta Consociationis “Tempio del Signore”<br />

(Prot. 097465).<br />

3. Statuta Foederationis Marrochii (Prot.<br />

097492).<br />

4. Aprutiorum S. Bernardini Sen. Prov.,<br />

Italia (Prot. 097494).<br />

15 Februarii 2007<br />

5. S. Francisci Assisiensis Prov., Italia<br />

(Prot.097643).<br />

6. S. Casimiri Prov., Lithuania (Prot.<br />

097635).<br />

7. Conventiones Vicariatuum Apost. Ordinis<br />

(Prot. 097611)<br />

8. Apuliae S. Michaelis Arch. Prov., Italia<br />

(Prot. 097553).<br />

9. Brasiliae Immaculatae Conceptionis<br />

Prov. (Prot. 097602).<br />

29 Martii 2007<br />

10. Aequatoris - S. Francisci de Quito Prov.<br />

(Prot. 097656).<br />

11.Vietnamiensis S. Francisci Prov. (Prot.<br />

097726).<br />

12. Brasiliae SS. Nominis Jesu Prov. (Prot.<br />

097655).<br />

7 Junii 2007<br />

13 Mediolanensis S. Caroli Prov., Italia<br />

(Prot. 097933).<br />

14. Aprutiorum S. Bernardini Sen. Prov.,<br />

Italia (Prot. 097959).<br />

15. Dalmatiae S. Hieronymi Prov., Croatia<br />

(Prot. 097880).<br />

16. Africanae Conferentiae Statuta (Prot.<br />

097818).<br />

1 Octobris 2007<br />

17. Samnito-Hirpinae S. Mariae Gratiarum<br />

Prov., Italia (Prot. 098259).<br />

18. Asiae Orientalis Conferentiae Statuta<br />

(Prot. 098330).<br />

19. Ucrainae, S. Michaelis Arcangeli Prov.<br />

(Prot. 098236).<br />

20. Salernitano - Lucanae Imm. Conc.<br />

Prov., Italia (Prot. 098226).<br />

21. Romae, S. Mariae Mediatricis Domus<br />

(Prot. 098208).<br />

22. Neerlandiae SS. Martytum Gorgom.<br />

Prov. (Prot. 098095).<br />

23. Portugalliae, SS. Martyrum Marrochii<br />

Prov. (Prot. 098056).<br />

24. Columbiae S. Pauli Apostoli Prov.<br />

(Prot.098011).<br />

25. Asiae Merid., Australiae et Oceaniae<br />

Confer. (Prot. 098249).<br />

13 Novembris 2007<br />

26. Aegypti, S. Familiae Provincia (Prot.<br />

098301).<br />

27. Australiae et Novae Zelandiae<br />

S.Spiritus Prov. (Prot. 098393).<br />

28. Baeticae Prov., Hispania (Prot.<br />

098347).<br />

17 Decembris 2007<br />

29. Catalauniae S.Salvatoris ab Horta Prov.,<br />

Hispania (Prot. 098427).<br />

30. Austria et Italia, S. Leopoldi Provincia<br />

(Prot. 098491).<br />

31. Bosniae Arg. S. Crucis Prov., Bosnia<br />

(Prot. 098511).<br />

32. Assumptionis Prov., in Polonia (Prot.<br />

098512).<br />

33. Assumpt. Prov., Bielorussiae Fundationis<br />

(Prot. 098513).<br />

34 Assumptionis Prov., Ritus Bizantini<br />

Fund. In Ucraina (Prot. 098514).


568 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

2. Responsiones ad dubia , etc.<br />

More solito, ad perplurima dubia undique<br />

pervenientia responsum interim dedimus<br />

et particularium quaestionum saepe<br />

sub secreto solutionem porrigimus.<br />

De activitate Officii Juridici necnon<br />

Commissionis Juridicae sept. 2003 - oct.<br />

2004, cf. A<strong>OFM</strong>, CXXIII, Fasc. III, p.361 ;<br />

nov. 2004 - dec. 2005, A<strong>OFM</strong>, CXXV, Fasc.<br />

I, pp. 147-148; nov. 2005 - dec. 2006,<br />

A<strong>OFM</strong>, CXXV, Fasc. III, pp. 555-556.<br />

Romae, 30 Dec. 2007<br />

FR. FRANCESCO ANTONELLI


AD CHRONICAM ORDINIS<br />

1. De itineribus Ministri Generalis<br />

1. Il Ministro generale partecipa all’incontro<br />

dei Ministri provinciali del Nord<br />

Italia<br />

Arco/Baccanello, 31.08-01.09.2007<br />

Dal 31 agosto al 1 settembre i Ministri<br />

provinciali del Nord Italia si riuniscono nel<br />

Convento “Madonna delle Grazie” di Arco<br />

(Trento), Casa di Postulandato, e nel Convento<br />

di Baccanello (Lombardia), Casa di<br />

Noviziato.<br />

Il Ministro generale, nel suo intervento,<br />

ringrazia per l’invito a questo incontro, importante<br />

segno e strumento di comunione<br />

con l’Ordine. Ringrazia anche per il cammino<br />

fatto, perché tale lavoro sta diventando<br />

un po’ il modello, soprattutto nella<br />

COMPI, ma anche altrove. Si congratula<br />

per il lavoro svolto con lo sguardo verso il<br />

futuro: non deve essere la storia a condurre<br />

noi, ma noi dobbiamo guidare la storia. Come<br />

ricordato nella relazione al Capitolo generale<br />

straordinario, è tempo di ridimensionamento.<br />

L’interprovincialità è un’esigenza<br />

della forma di vita: non possiamo essere un<br />

Ordine centrato nelle Province, dobbiamo<br />

aprirci. Bisognerebbe a questo proposito rivedere<br />

anche la Formula di Professione,<br />

che riflette una mentalità e realtà provincialista<br />

(“mi affido a questa Fraternità”, mentre<br />

si dovrebbe dire: “mi affido alla Fraternità<br />

universale”). E anche una necessità di<br />

fatto: già alcune Province non riescono più<br />

a rispondere alle esigenze minime dei nostri<br />

Statuti (non trovare i Guardiani da sostituire<br />

alla scadenza). A volte tutto cade sui Definitori,<br />

che sono Guardiani, Formatori ecc.<br />

L’interprovincialità esige il ridimensionamento<br />

in vista della rivitalizzazione del nostro<br />

carisma. Non è facile chiudere conventi<br />

perché in Province storiche significa tagliare<br />

molte radici e sorgono proteste della<br />

gente, dei politici e dei Frati.<br />

Come procedere?, si domanda il Ministro<br />

e risponde: il primo passo è fare una<br />

carta geografica di presenze che si considerano<br />

fondamentali, carta geografica condivisa<br />

dai Definitori provinciali e dai Ministri.<br />

Bisogna, inoltre, sensibilizzare la base.<br />

Questa è la difficoltà più grande: il cammino<br />

è stato fatto nella Formazione iniziale; si<br />

sta facendo nella Formazione permanente<br />

(Guardiani, Economi). Ma bisogna coinvolgere<br />

tutti nella riflessione. Allora programmare<br />

tre Capitoli delle stuoie, ben preparati<br />

nelle singole Entità, e poi celebrati in comune:<br />

uno per gli “under 10”, coloro che<br />

porteranno le conseguenze del cammino<br />

che si inizia; un secondo per i Guardiani:<br />

sono molti e sono coloro che oggi possono<br />

e devono sostenere il processo; un terzo, infine,<br />

per tutti i Frati. Anche questi hanno<br />

una parola da dire e non si possono far passare<br />

sopra le loro teste processi così importanti<br />

e che agiscono in profondità.<br />

La Commissione interprovinciale dovrà<br />

avere compiti molto precisi. Stabilire un calendario:<br />

non avere fretta, perché il processo<br />

è complesso e deve essere metabolizzato,<br />

ma non lasciare semplicemente passare<br />

il tempo. Senza fretta e senza pause. Fatta la<br />

carta geografica, ascoltati i giovani Frati, i<br />

Guardiani e tutti i Frati, si può decidere come<br />

cominciare a strutturare la nuova Entità.<br />

Come calendario: arrivare al 2009 (Capitolo<br />

generale) con proposte concrete.<br />

Fr. Mario Favretto, Definitore generale,<br />

interviene per ricordare la proposta di cominciare<br />

a far coincidere i Capitoli provinciali.<br />

Il Ministro generale rileva l’importanza<br />

di questa idea che favorisce le decisioni<br />

comuni, perché tutti si è in un<br />

momento forte della vita di una Provincia.<br />

In particolare quando si stabilirà di dar vita<br />

strutturale e giuridica a questa nuova<br />

Entità, con l’intervento di un Delegato Generale,<br />

i Capitoli in tutte le Province sono<br />

già in fase decisionale.


570 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

L’incontro prosegue, poi, con un dialogo<br />

serrato e fraterno tra i Ministri provinciali e<br />

il Ministro generale sulle modalità da seguire,<br />

sulle varie problematiche connesse<br />

con l’unificazione delle Province in una o<br />

due Entità e sulle motivazioni da offrire ai<br />

Frati, cosicché il percorso, frutto di discernimento,<br />

il migliore possibile, conduca a vivere<br />

e testimoniare le note essenziali della<br />

nostra forma vitæ, rendendo così vivo ed affascinante,<br />

anche nei nostri giorni, il carisma<br />

francescano.<br />

2. Visita ai Vicariati apostolici in Libia<br />

Tripoli/Benghazi, 22-23.09.2007<br />

I due Vicariati Apostolici di Tripoli e di<br />

Benghazi hanno avuto la visita del Ministro<br />

generale, fra José R. Carballo, accompagnato<br />

dal Moderatore generale per le missioni<br />

fra Vincenzo Brocanelli, nei giorni 22-<br />

23 settembre 2007. È stato un avvenimento<br />

di portata “storica” poiché a Tripoli l’ultimo<br />

Ministro generale che aveva fatto visita era<br />

stato Fr. Leonardo M. Bello nel lontano<br />

1936, mentre fino ad ora nessun Ministro<br />

generale era mai stato a Benghazi.<br />

Fra José Carballo ha visitato nel primo<br />

giorno il Vicariato di Benghazi che nel febbraio<br />

2006 era stato attaccato e saccheggiato<br />

da un gruppo di un movimento di contestazione<br />

violenta. Grazie ad aiuti esterni, il<br />

Vescovo francescano Mons. Silvestro Magro<br />

ha potuto mostrare al Ministro generale<br />

il restauro della Chiesa e della casa del Vicariato<br />

che era stata completamente bruciata.<br />

Fra José Carballo ha incontrato i quattro<br />

Frati che lavorano nel Vicariato e che provengono<br />

dalle Province delle Filippine, dell’Egitto<br />

e della Polonia. Nella serata c’è stato<br />

anche l’incontro con le comunità di suore<br />

che lavorano negli Ospedali, a cui ha<br />

fatto seguito la concelebrazione eucaristica<br />

e una festa fraterna, che ha rinnovato in tutti<br />

il senso di appartenenza alla Chiesa di<br />

Benghazi.<br />

Il giorno seguente vi è stata la visita al<br />

Vicariato Apostolico di Tripoli. Qui il vescovo<br />

Mons. Giovanni Martinelli, <strong>OFM</strong>, e<br />

il suo Vicario generale, vivono nella medesima<br />

casa con la Fraternità dei Frati, an-<br />

ch’essi provenienti dalle Province delle Filippine,<br />

dell’Egitto e dell’India.<br />

Anzitutto il Ministro generale si è incontrato<br />

con i Frati, per ascoltarli e conoscere<br />

la loro vita fraterna e missionaria, e<br />

riflettere insieme sul loro futuro. Nel pomeriggio<br />

c’è stato l’incontro con tutto il<br />

personale ecclesiastico del Vicariato, anche<br />

per migliorare i rapporti di collaborazione<br />

reciproca, in vista del rinnovo della<br />

Convenzione tra i Vicariati e la Curia generale.<br />

In serata vi è stata una solenne concelebrazione<br />

eucaristica con un’importante<br />

partecipazione di fedeli, tra i quali gli<br />

Ambasciatori di Spagna, Italia e Argentina,<br />

il gruppo dei Focolarini e molte religiose.<br />

Dopo i saluti personali ai partecipanti,<br />

il Ministro generale ha avuto anche<br />

un incontro particolare con le suore delle<br />

varie Congregazioni che operano a Tripoli.<br />

Una festa fraterna e ben animata con<br />

canti e danze ha concluso la giornata.<br />

La visita del Ministro generale ha rafforzato<br />

i legami con i due Vicariati Apostolici,<br />

che sono stati affidati dalla S. Sede alle cure<br />

dell’Ordine dei Frati Minori. Concretamente,<br />

la Chiesa in Libia è costituita esclusivamente<br />

di fedeli stranieri presenti nel<br />

Paese per motivi di lavoro o di studio, ed è<br />

animata interamente dai Frati Minori nelle<br />

persone dei Vescovi e dei sacerdoti che vi<br />

operano.<br />

Nei suoi incontri con le diverse realtà ecclesiali,<br />

fra José R. Carballo ha insistito sulla<br />

caratteristica francescana della nostra<br />

presenza e del nostro servizio. I Frati sono<br />

al servizio dei due Vicariati come francescani,<br />

vivendo la “fraternità in missione”,<br />

come discepoli di Gesù e perciò suoi fedeli<br />

testimoni in mezzo al popolo musulmano.<br />

FR. VINCENZO BROCANELLI<br />

3. Visita fraterna alla Provincia S. Carlo<br />

Borromeo di Lombardia in Italia<br />

Milano, 27-30.09.2007<br />

27 Settembre<br />

Il Ministro generale, Fr. José R. Carballo,<br />

accompagnato dal Vicario generale, Fr.<br />

Francesco Bravi, dal Definitore generale


per l’Italia, Fr. Mario Favretto, e dal Segretario<br />

particolare, Fr. Stefano Recchia, è<br />

giunto all’aeroporto di Milano Linate alle<br />

ore 17 di giovedì 27 Settembre per la sua visita<br />

fraterna alla Provincia S. Carlo Borromeo<br />

dei Frati Minori di Lombardia (Italia).<br />

L’onore della prima accoglienza è toccato<br />

alla fraternità di Milano S. Antonio. Alle<br />

ore 18, sul presbiterio della Basilica Santuario<br />

dedicata al Santo dei miracoli, la fraternità<br />

locale, con il Definitorio provinciale<br />

e i fedeli riuniti in chiesa, ha dato il benvenuto<br />

al Ministro generale con un breve incontro<br />

di preghiera. In seguito Fr. José R.<br />

Carballo con il Vicario e il Definitore generale<br />

hanno incontrato il Definitorio della<br />

Provincia presso la Curia provinciale. Dopo<br />

le presentazioni di rito, il Ministro provinciale<br />

ha ripercorso il cammino della Provincia<br />

negli ultimi mesi, dal Documento finale<br />

del Capitolo 2007 alle scelte recenti di interprovincialità,<br />

comunicando anche<br />

l’avvenuta approvazione della Ratio studiorum<br />

interprovincialis.<br />

Il Ministro generale ha espresso la gioia<br />

di essere presente per la prima volta in veste<br />

ufficiale, dopo la visita al Capitolo provinciale<br />

del 2003 in occasione dell’elezione<br />

dell’attuale Ministro provinciale. Fr. José<br />

ha ringraziato anche per la collaborazione<br />

fattiva e molteplice che la Provincia di<br />

Lombardia offre all’Ordine, soprattutto attraverso<br />

il dono di preziosi collaboratori.<br />

Quindi ha offerto al Definitorio alcune<br />

riflessioni sul ruolo di servizio di animazione<br />

alla fraternità provinciale nel duplice<br />

aspetto dell’amministrazione e dell’animazione,<br />

a partire dalle quali si è instaurato un<br />

dialogo proficuo con la fraternità definitoriale.<br />

La cena festosa con i frati del Convento<br />

di S. Antonio ha concluso la prima giornata<br />

della visita.<br />

28 Settembre<br />

La mattina presto, lasciata Milano, il Ministro<br />

generale, con il Vicario e il Definitore<br />

generale, accompagnati dal Ministro e dal<br />

Segretario provinciale, hanno fatto visita alla<br />

fraternità di accoglienza dei frati anziani e<br />

infermi a Sabbioncello di Merate (LC), cele-<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

571<br />

brando alle 7.30 l’Eucaristia nel locale Santuario<br />

dedicato a S. Maria Nascente. In seguito<br />

il Ministro ha visitato di persona i locali<br />

dell’Infermeria, sostando un poco con i frati<br />

ospitati e con il personale.<br />

Attraversato l’Adda, il Ministro ha incontrato<br />

a Baccanello di Calusco d’Adda (BG),<br />

casa di noviziato interprovinciale, i frati in<br />

formazione iniziale con i loro formatori. Li<br />

ha invitati a non fermarsi mai nel cammino<br />

di formazione e a studiare il modo per conoscere<br />

la via che conduce all’incontro con<br />

Dio. Mediante opportuni riferimenti alla Ratio<br />

formationis, fr. José ha ricordato che la<br />

formazione deve essere un processo integrale<br />

e personalizzato, esperienziale, graduale,<br />

ben preparato e sempre verificato.<br />

Ne è seguita una conversazione schietta<br />

e cordiale tra postulanti, novizi, frati di professione<br />

temporanea e Ministro generale,<br />

conclusa con la celebrazione dell’Ora Sesta<br />

in chiesa e col pranzo in fraternità.<br />

Nel primo pomeriggio il Ministro ha fatto<br />

visita alla Comunità di Mondo X che si<br />

trova nella residenza “Cielo 91” di Alzate<br />

Brianza (CO), dove, assieme ai giovani della<br />

comunità di recupero, fondata da Fr. Eligio<br />

Gelmini, si trovano ospitati anche Fr.<br />

Onorio Pontoglio e due frati del Congo bisognosi<br />

di cure mediche assidue.<br />

Alle ore 17 il Ministro generale ha incontrato<br />

i frati con meno di dieci anni di<br />

professione solenne (Under ten) presso il<br />

Santuario S. Maria delle Grazie a Monza.<br />

Li ha invitati a rileggere la Lettera a loro inviata<br />

in occasione del III Capitolo internazionale<br />

delle Stuoie, poi, a partire dal Documento<br />

finale del Capitolo generale 2006,<br />

ha offerto spunti di riflessione sull’accompagnamento<br />

personalizzato e fraterno, sulla<br />

Formazione permanente e sul progetto<br />

personale di vita. Quindi è seguita una fraterna<br />

discussione, conclusa dalla celebrazione<br />

dei Vespri in Santuario.<br />

La gustosa cena e la gioiosa fraternità<br />

dopo cena hanno posto termine alla seconda<br />

giornata.<br />

29 Settembre<br />

La mattina di sabato il Ministro generale<br />

con il Vicario e il Definitore generale si so


572 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

no recati presso il Convento di Milano S.<br />

Angelo per l’incontro con tutti i frati della<br />

Provincia.<br />

La mattina, radunati nel salone-teatro<br />

dell’Angelicum, i frati hanno ascoltato<br />

l’intervento del Ministro generale, che ha<br />

analizzato in particolare alcuni temi desunti<br />

dal Progetto provinciale di vita fraterna<br />

emerso dal Capitolo provinciale del 2007 e<br />

posti nell’alveo del cammino dell’Ordine in<br />

preparazione all’ottavo centenario della sua<br />

fondazione. Si è parlato di interprovincialità,<br />

sostenuta dalla Provincia di Lombardia<br />

attraverso alcune scelte coraggiose, accogliendo<br />

le diversità e imparando a comunicare<br />

sempre meglio; di Formazione permanente,<br />

sottolineando l’importanza di trovare<br />

tempi in fraternità per condividere il<br />

proprio cammino di fede e la necessità del<br />

continuo aggiornamento con fedeltà creativa;<br />

di evangelizzazione, che è la ragion<br />

d’essere della nostra forma vitae, per qualificare<br />

con una chiara identità carismatica la<br />

nostra azione evangelizzatrice. Una menzione<br />

particolare il Ministro l’ha riservata<br />

per la Missione ad gentes, ringraziando la<br />

fraternità provinciale per il sostegno che dà<br />

ai progetti dell’Ordine e per la testimonianza<br />

di alcuni fratelli donata attraverso<br />

l’effusione del sangue (Mons. Salvatore<br />

Colombo e Fr. Pietro Turati in Somalia, Fr.<br />

Angelo Redaelli in Congo Brazzaville).<br />

Dopo brevi interventi del Vicario generale<br />

e del Definitore generale, il Ministro si<br />

è intrattenuto in un dialogo franco e fraterno<br />

con i frati, concludendo la mattinata con<br />

il pranzo.<br />

Nel pomeriggio la fraternità provinciale<br />

si è stretta attorno a Fr. Ambrogio Pessina e<br />

Fr. Simone Menoni per la loro professione<br />

solenne, celebrata con grande festa e concorso<br />

di popolo nella stupenda chiesa di S.<br />

Angelo.<br />

Alle 18 il Ministro generale ha incontrato<br />

le Suore Francescane presenti in Milano<br />

(Missionarie di Gesù Bambino, Missionarie<br />

del Cuore Immacolato di Maria e Missionarie<br />

di Maria) incoraggiandole a proseguire<br />

con gioia la loro attività pastorale e caritativa<br />

a servizio della Chiesa e della società milanese<br />

in collaborazione con i frati francescani.<br />

30 Settembre<br />

La domenica mattina, il Ministro generale<br />

ha incontrato le Clarisse dei Monasteri<br />

della Lombardia (Milano, Bergamo, Lovere<br />

e Bienno) e di Cademario (Svizzera)<br />

presso il Monastero di Bergamo. Alle ore 8,<br />

nel locale refettorio adibito a salone, si è tenuto<br />

l’incontro di dialogo tra Ministro e<br />

Clarisse. Dopo la presentazione del Ministro<br />

provinciale, la Presidente della Federazione<br />

Lombardia-Liguria-Piemonte, sr.<br />

Chiara Benedetta Conte, ha esposto la sua<br />

relazione presentando le comunità e la situazione<br />

attuale della Federazione. Quindi<br />

è seguito l’intervento dell’Assistente spirituale,<br />

Fr. Stefano Dallarda e la relazione del<br />

Ministro generale, che ha ribadito anche per<br />

le Sorelle Povere di S. Chiara la necessità di<br />

“tornare alle origini” per mantenere la consapevolezza<br />

della propria identità. Fr. José<br />

ha esortato le Clarisse a coltivare con cura<br />

la dimensione, loro propria, della contemplazione<br />

e a vivere sempre con fortezza la<br />

povertà evangelica. In seguito si è instaurato<br />

un fraterno dialogo con le Sorelle, e<br />

l’incontro si è concluso con la celebrazione<br />

dell’Eucaristia domenicale nella chiesa del<br />

Monastero.<br />

Lasciata Bergamo, il Ministro generale,<br />

sempre accompagnato dal Vicario e dal Definitore<br />

generale, è tornato a Milano per<br />

l’incontro con i Francescani secolari, OFS e<br />

Gifra, presso la Casa di accoglienza “Qjqaion”,<br />

antistante il Convento di S.Antonio.<br />

Qui, nella palestra della casa-famiglia, i numerosi<br />

laici francescani, giovani e meno<br />

giovani, accompagnati dagli Assistenti regionali<br />

e da alcuni Assistenti locali, hanno<br />

calorosamente accolto il Ministro e si sono<br />

intrattenuti con lui subito in un dialogo aperto<br />

e costruttivo. Il Ministro regionale OFS,<br />

Gigi Bozzi, e la Presidente regionale Gifra,<br />

Anna Milo, hanno offerto a Fr. José la presentazione<br />

delle realtà laicali francescane<br />

presenti in Lombardia e gli hanno posto delle<br />

domande a cui il Ministro ha puntualmente<br />

risposto. Quindi si è continuata la conversazione<br />

con i presenti fino alle ore 13.<br />

Con il pranzo di festa presso la fraternità<br />

di S. Antonio si è conclusa la Visita del Ministro<br />

generale alla Provincia S. Carlo Bor-


omeo di Lombardia, a laude di Cristo e del<br />

poverello Francesco.<br />

FR. ERNESTO DEZZA<br />

4. Festa giubilare con le Francescane<br />

Missionarie di Maria<br />

Roma, Basilica dell’Ara Coeli, 01.10.2007<br />

Lunedì 1 ottobre, di mattina, è stata festa<br />

grande nella basilica romana dell’Ara Coeli.<br />

Il motivo era dato dalla ricorrenza del<br />

125° anniversario dell’incontro tra Maria<br />

della Passione e il Ministro Generale dei<br />

Frati Minori, Padre Bernardino da Portogruaro,<br />

e dell’accoglienza da parte di quest’ultimo<br />

della fondatrice nel Terz’Ordine<br />

Francescano. Quel momento e quel gesto<br />

singolare stavano a significare l’accoglienza<br />

di tutte le Suore dell’Istituto che andava<br />

nascendo. Maria della Passione ha trasmesso<br />

quell’evento alle sorelle spiegandolo come<br />

un segno consolante della Provvidenza.<br />

“Senza volerlo, la Divina Provvidenza ci ha<br />

spinto verso l’Ara Coeli, nel settimo centenario<br />

della nascita di S. Francesco, e ci ha<br />

fatto adottare dal Ministro generale dei<br />

Frati Minori. Questo favore è l’eredità più<br />

preziosa che io trasmetto all’Istituto”. Era<br />

il 4 ottobre 1882.<br />

La festa all’Ara Coeli ha avuto come<br />

momento culminante la solenne celebrazione<br />

eucaristica presieduta dal Ministro Generale,<br />

Fr. José R. Carballo. Erano presenti<br />

oltre 200 sorelle dell’Istituto FMM, con la<br />

loro Madre Generale, Christianne Mégarbané,<br />

le sorelle del Consiglio Generale, Le<br />

Provinciali e le sorelle che si stanno preparando<br />

al Capitolo generale del prossimo anno.<br />

Da parte dei Frati Minori hanno concelebrato<br />

i fratelli del Definitorio generale, il<br />

Ministro provinciale di Roma, Frati rappresentanti<br />

della Curia generale e della Provincia<br />

Romana.<br />

L’assemblea che si è formata per la circostanza<br />

era davvero internazionale: sorelle<br />

e fratelli provenienti da ogni parte, praticamente<br />

da tutti i continenti, tutti a formare<br />

una grande famiglia nel nome di Francesco<br />

d’Assisi e del carisma francescano che ci<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

573<br />

identifica e ci accomuna. Assieme si è voluto<br />

fare memoria di un avvenimento che ha<br />

inaugurato per la famiglia francescana una<br />

realtà sorprendente e un tempo di grazia:<br />

125 anni. Assieme si è voluto ringraziare il<br />

Signore per tutto il bene compiuto. Assieme<br />

si è voluto celebrare la bontà del Signore e<br />

invocarlo per il futuro.<br />

La celebrazione tutta è stata molto sentita<br />

e, a tratti, commovente. I canti, magistralmente<br />

eseguiti dalle sorelle, e tutta<br />

l’animazione della liturgia con espressioni<br />

anche di altre culture, hanno creato il clima<br />

adatto per un intenso e partecipato momento<br />

celebrativo e di preghiera.<br />

All’omelia Fr. Josè, Ministro generale,<br />

ha rievocato gli inizi dell’Istituto delle<br />

Francescane di Maria, ha ricordato la tenerezza<br />

paterna con cui P. Bernardino ha accompagnato<br />

il nuovo Istituto, ha messo in<br />

evidenza le caratteristiche francescane che<br />

dagli inizi ha caratterizzato la vita e la missione<br />

delle Francescane di Maria. “Care sorelle,<br />

il vostro carisma è missionario, mariano<br />

e francescano. In quanto missionario,<br />

la vostra forma di vita è comprensibile soltanto<br />

a partire da questa logica del dono<br />

che vi porta ad uscire da voi stesse per andare<br />

incontro agli altri, particolarmente<br />

agli ultimi e agli esclusi…”. In quanto francescano,<br />

il vostro carisma esige che viviate<br />

sine proprio, un’espressione molto familiare<br />

a Francesco, spogliate di tutto per possedere<br />

colui che è tutto: tutto il bene, il sommo<br />

bene e, in questo modo possiate arricchire<br />

con la vostra povertà gli altri”.<br />

Ovviamente il Ministro ha raccomandato<br />

fervidamente alle sorelle di continuare ad<br />

essere “francescane” e di coltivare questo<br />

tratto della spiritualità come speciale carisma,<br />

insieme.<br />

I primi passi del nuovo Istituto e il suo<br />

profondo legame con l’Ordine dei Frati Minori,<br />

fin dalle origini, sono stati ricordati e<br />

riaffermati in vari momenti e in vari modi.<br />

E’ stato portato all’altare il mantello di Padre<br />

Bernardino da Portogruaro, mantello<br />

che egli stesso da Ministro generale donò a<br />

Maria della Passione come segno e garanzia<br />

che da quel momento l’accoglieva sotto la<br />

sua protezione. Significativa è stata la pre


574 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

sentazione del tema del prossimo Capitolo<br />

Generale: “Francescane, chiamate a vivere<br />

la kenosi di Cristo, in fedeltà creativa e in<br />

solidarietà con questo mondo che soffre”.<br />

Le sorelle hanno portato, tra l’altro, il quadro<br />

raffigurante la Vergine Maria con il<br />

Bambino che P. Bernardino ha donato alla<br />

fondatrice e che ella ha sempre custodito<br />

con affetto e devozione.<br />

Nel momento della rievocazione dell’accoglienza<br />

di Maria della Passione da parte<br />

di Padre Bernardino, la Madre generale Sr.<br />

Christianne ha chiesto nuovamente al Ministro<br />

generale: accoglienza, accompagnamento<br />

e adozione da parte dell’Ordine. Il<br />

Ministro generale, ripetendo le espressioni<br />

usate dal suo predecessore, in nome di S.<br />

Francesco ha confermato l’accoglienza della<br />

Madre e di tutte le Francescane Missionarie<br />

di Maria, quelle presenti e quelle che<br />

verranno. Indubbiamente questo è stato uno<br />

dei momenti più toccanti della celebrazione<br />

poiché, al di là della ricorrenza e del fatto<br />

celebrativo, questo legame desiderato, richiesto<br />

e offerto, è una bella realtà che, dopo<br />

oltre un secolo, continua ad essere vivo e<br />

sentito da parte dell’Ordine e delle FMM.<br />

Dopo la Liturgia, la festa è proseguita<br />

come momento fraterno di incontro e di<br />

scambio di auguri nei locali del convento<br />

dell’Ara Coeli. Per l’Istituto FMM, da questo<br />

in giorno in avanti, si penserà e si progetterà<br />

il prossimo Capitolo generale.<br />

FR. MARIO FAVRETTO<br />

5. Visita alla Provincia dell’Assunzione<br />

della BVM in Erzegovina<br />

Mostar, 7-9.10.2007<br />

Il Ministro generale, Fr. José Rodríguez<br />

Carballo, accompagnato dal Definitore di<br />

zona, Fr. Šime Samac, ha compiuto una visita<br />

fraterna ai Frati della Provincia dell’Assunzione<br />

della BVM di Mostar.<br />

Tomislavgrad: Domenica, 7 ottobre<br />

Provenienti dalla Croazia, dove si era<br />

svolto l’incontro dei Frati in formazione<br />

iniziale della Conferenza Sud-Slavica, il<br />

Ministro e il Definitore generale, accompa-<br />

gnati da Fr. Ivan Sesar, Ministro provinciale,<br />

hanno fatto la prima sosta nel Convento<br />

di Tomislavgrad, nel nord-ovest della Provincia,<br />

accolti dal Guardiano, Fr. Mladen<br />

Rozić, dalla Fraternità locale e da diversi<br />

Frati della Provincia, dai membri della Gi-<br />

Fra e dell’OFS. Dopo una breve visita al<br />

Convento, alle ore 18 c’è stata la celebrazione<br />

dell’Eucaristia nella chiesa, dedicata<br />

a san Nikola Tavelić, che non è riuscita a<br />

contenere tutti i membri della Famiglia<br />

francescana: erano presenti, infatti, oltre<br />

1000 giovani della GiFra e diverse centinaia<br />

dell’OFS. Nell’omelia, prendendo lo<br />

spunto dal Vangelo, il Ministro generale ha<br />

invitato i giovani ad aprire il cuore a Gesù<br />

Cristo, poiché solo l’infinito può riempire il<br />

cuore umano, presupposto imprescindibile<br />

affinché si possa incidere nella vita personale<br />

e sociale. Inoltre ha invitato tutti a non<br />

vergognarsi delle proprie radici cristiane e<br />

ad accettare la fede come un dono prezioso.<br />

Dopo la messa il Ministro si è trattenuto ancora<br />

con i giovani, che hanno espresso tutta<br />

la loro gioia per l’incontro con il canto. Dopo<br />

la cena nel convento gli “Ospiti romani”<br />

sono stati condotti dal Ministro provinciale<br />

a Mostar nella Curia provinciale.<br />

Mostar: Lunedì, 8 ottobre<br />

Nella prima mattina il Ministro generale<br />

si è incontrato con i Guardiani. Nel suo intervento<br />

Fr. José si è soffermato sul ruolo e<br />

sull’importanza del Guardiano nell’animazione<br />

della vita fraterna. Dopo aver accennato<br />

ai possibili modelli per esercitare il ministero<br />

dell’autorità, il Ministro ha affrontato<br />

alcune problematiche concrete: la<br />

collaborazione fra il Governo provinciale e<br />

quello locale; l’attenzione e la cura premurosa<br />

verso tutti i Frati, in particolare verso i<br />

Frati “feriti” o che si sentono abbandonati,<br />

ecc. Alla riflessione del Ministro è seguito<br />

un fraterno dialogo su alcune problematiche<br />

inerenti alla vita della Provincia.<br />

La mattinata è proseguita con l’incontro<br />

con i Frati che vivono e lavorano a Medjugorje.<br />

Dopo il saluto di benvenuto del Parroco,<br />

Fr. Petar Vlašić, il Ministro ha ringraziato<br />

i Frati per quello che fanno in questo<br />

luogo di preghiera, li ha invitati a dare alla


spiritualità mariana un forte spessore teologico<br />

e a coltivare la propria vita spirituale.<br />

Dopo l’incontro fraterno è seguito il pranzo,<br />

a cui hanno partecipato anche altri quattro<br />

Definitori generali, che, nel loro viaggio<br />

verso Sarajevo per l’incontro dell’UFME,<br />

hanno fatto sosta a Medjugorje. Al termine<br />

il Parroco ha donato al Ministro una copia<br />

della statua del Cristo risorto, uno dei simboli<br />

di Medjugorje, e Fr. Svetozar Kraljević,<br />

a nome dell’Orfanotrofio “Villaggio<br />

della Madre” gli ha donato un quadro.<br />

Nel primo pomeriggio Fr. José si è recato<br />

nel convento di Humac, dove si trova il<br />

santuario di sant’Antonio e la Casa di noviziato.<br />

Nel suo intervento, prima con i Formandi<br />

e poi con i Formatori, il Ministro generale<br />

ha insistito sulla necessità dell’accompagnamento,<br />

che consiste nel lasciarsi<br />

guidare e nel confrontarsi con un’altra persona<br />

(maestro, confessore, guida spirituale)<br />

e con la Fraternità. Inoltre, ha esortato i Formandi<br />

a non aver paura di aprirsi ai maestri,<br />

mentre ai Formatori ha chiesto di mettere a<br />

disposizione dei giovani le loro energie e il<br />

loro tempo.<br />

Alle 18.00 è iniziata la S. Messa nella<br />

nuova Chiesa, stracolma di gente. Durante<br />

la celebrazione, presieduta dal Ministro<br />

provinciale, Fr. José nell’omelia ha ribadito<br />

la necessità della continua conversione e<br />

della sequela radicale di Cristo nella nostra<br />

vita di cristiani. Alla fine della celebrazione<br />

il Guardiano, Fr. Miro Šego, ha donato al<br />

Ministro un medaglione che rappresenta da<br />

una parte il più antico museo in Bosnia ed<br />

Erzegovina situato nel convento e dall’altra<br />

la pinacoteca dedicata alla Madre di Dio. Il<br />

Sindaco di Ljubuški, Ilko Barbarić, a nome<br />

della Città, ha salutato il Ministro e gli ha<br />

fatto dono di un quadro che rappresenta uno<br />

dei simboli della regione: le cascate del fiume<br />

Kravica! Dopo la cena il Ministro ha visitato<br />

suddetto museo e la pinacoteca.<br />

Široki Brijeg: Martedì, 9 ottobre<br />

Alle ore 9 il Ministro generale è stato accolto<br />

solennemente nella Basilica di Široki<br />

Brijeg. Subito dopo si è passati nella grande<br />

aula dove si è tenuta una presentazione multimediale<br />

della Provincia. È seguito l’in-<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

575<br />

contro con tutti i Frati della Provincia. Nel<br />

suo intervento Fr. José ha esposto la situazione<br />

attuale della vita consacrata ed ha<br />

esortato i Frati ad accogliere gli appelli che<br />

provengono dal Vangelo, che ci chiama a<br />

mettere vino nuovo in otri nuovi; dalla Chiesa,<br />

che ci sollecita alla fedeltà creativa; dall’Ordine,<br />

che ci invita all’essenziale. Il Ministro<br />

ha, poi, raccomandato di superare la<br />

tentazione di rispondere con paura, stanchezza<br />

o nostalgia, ma di accogliere<br />

l’appello ad impegnarsi decisamente per la<br />

rifondazione, cioè per “riprodurre con audacia<br />

la creatività di Francesco”. Come esigenze<br />

della rifondazione sono menzionate:<br />

la qualità della vita, l’autenticità, il discernimento.<br />

In riferimento alla situazione nella<br />

Provincia, il Ministro ha invitato i Frati a<br />

non avere paura di riflettere sul ridimensionamento<br />

delle presenze, affinché non succeda<br />

che nella ricerca del necessario si perda<br />

l’essenziale. Il breve tempo a disposizione<br />

non ha permesso di sviluppare un ampio<br />

dialogo fraterno.Alle ore 11, infatti, era previsto<br />

l’arrivo dei resti di tre Frati, uccisi dai<br />

partigiani dopo la Seconda Guerra Mondiale,<br />

ritrovati recentemente in una fossa comune<br />

in Croazia ed identificati con metodi<br />

moderni. I tre fanno parte del gruppo di 66<br />

Frati della Provincia che hanno avuto la<br />

stessa sorte e per i quali è stato aperto il processo<br />

di beatificazione. Dopo la sepoltura<br />

dei resti si è usciti sul sagrato del convento,<br />

dove si era radunata una grande folla e 66<br />

giovani parrocchiani, vestiti con il saio francescano,<br />

hanno rappresentato, con una suggestiva<br />

coreografia, l’uccisione dei Frati.<br />

Con la partecipazione di cinque Definitori<br />

generali, dei Ministri provinciali della<br />

Croazia e di 150 sacerdoti c’è stata la celebrazione<br />

dell’Eucaristia, presieduta dal Ministro<br />

generale. Nell’omelia Fr. José ha sottolineato<br />

il valore della testimonianza cristiana,<br />

che a volte richiede il martirio come<br />

è successo ai Frati uccisi in Erzegovina; ha<br />

invitato a non avere paura di consegnarsi a<br />

Cristo, poiché Lui “dà tutto e non toglie<br />

niente”; ha esortato a non dimenticare le<br />

proprie radici cristiane e a coltivare sentimenti<br />

di pace. Dopo la comunione il Ministro<br />

ha consegnato ad ogni frate la Regola


576 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

di san Francesco in croato; la Provincia ha<br />

voluto ricambiare, tramite il Ministro provinciale,<br />

con un quadro che rappresenta la<br />

figura stilizzata del nostro Fondatore e un<br />

altro che illustra la cittadina di Široki<br />

Brijeg. Inoltre gli è stato consegnato un albo<br />

di fotografie dei 66 Frati uccisi come ricordo<br />

di questa celebrazione, ma anche come<br />

promessa del reciproco ricordo nella<br />

preghiera.<br />

Dopo tale densa mattinata il Ministro generale<br />

è stato condotto a Mostar, dove ha incontrato<br />

il Vescovo locale, Mons. Ratko Perić.<br />

Alla presenza del Definitore generale,<br />

del Ministro provinciale e del Segretario,<br />

c’è stato un confronto aperto e franco su alcuni<br />

punti di comune interesse.<br />

Al ritorno nel convento di Mostar si è<br />

avuto l’incontro con i membri del Governo<br />

provinciale. In esso Fr. José ha richiamato i<br />

compiti del Definitorio provinciale nei riguardi<br />

della Fraternità provinciale e delle<br />

Fraternità locali: curare l’animazione, fare<br />

attenzione all’amministrazione e all’economia,<br />

impegnarsi in modo particolare nel<br />

campo della formazione iniziale e permanente.<br />

Inoltre, ha invitato i membri del Definitorio<br />

ad essere una vera Fraternità e ad<br />

agire in modo unitario nel prendere e nel<br />

portare avanti le decisioni; ha chiesto di elaborare<br />

un progetto per la Provincia da verificare<br />

nel prossimo Capitolo spirituale della<br />

Provincia. Alla riflessione sono seguiti il<br />

dialogo e il saluto del Guardiano, Fr. Mate<br />

Dragićević, il quale ha donato al Ministro<br />

una monografia delle opere artistiche, presenti<br />

nella nuova chiesa.<br />

Con questo incontro si è conclusa ufficialmente<br />

la Visita fraterna alla Provincia di<br />

Mostar, anche se il giorno dopo, andando<br />

verso Sarajevo per il Convegno dell’UFME,<br />

il Ministro generale, accompagnato dal Definitore<br />

generale e del Ministro provinciale,<br />

ha visitato ancora due Frati: Fr. Anthony<br />

Burnside, Guardiano, e Fr. Petar Drmić, Parocco,<br />

del Convento di Konjic dove durante<br />

l’ultima guerra i cristiani sono stati cacciati<br />

dai musulmani. Dopo un incontro fraterno<br />

con i Frati e lo scambio dei doni, il Ministro<br />

generale è stato saluto dal Rappresentante<br />

degli ortodossi e dall’Imam musulmano.<br />

La visita del Ministro generale ha provocato<br />

grande eco nei media locali e nazionali.<br />

Soprattutto ha suscitato grande soddisfazione<br />

tra i Frati, poiché l’hanno vissuta come<br />

un avvenimento significativo per la loro<br />

Provincia.<br />

FR. DRAGAN RUZIĆ<br />

6. A visit to the Province of St. John the<br />

Baptist, USA<br />

Cincinnati, 15-17.10.2007<br />

Fred Link, <strong>OFM</strong>, Minister Provincial,<br />

Jeffrey Scheeler, <strong>OFM</strong>, Vicar Provincial,<br />

Andrew Brophy, <strong>OFM</strong>, Visitor General,<br />

Finian McGinn, <strong>OFM</strong>, Definitor General<br />

and Timothy Sucher, <strong>OFM</strong>, Guardian of the<br />

Curia Friary met the Minister General at the<br />

airport and took him to the Pleasant Street<br />

friary for supper with the friars there. We<br />

were greeted by the guardian, Jim Bok,<br />

<strong>OFM</strong>. Dan Anderson, <strong>OFM</strong>, the secretary<br />

to the Provincial, prepared a delicious meal<br />

for us. After the meal and fine conversation,<br />

the Minister went to St Francis Seraph friary<br />

to prepare for the next day and to sleep.<br />

The Minister General began Tuesday,<br />

the 16th of October, by meeting the young<br />

men in initial formation at the National<br />

Shrine of St. Anthony. The Minister enjoyed<br />

the dialogue with the postulants,<br />

novices and men in post-novitiate formation<br />

and their formators. He, then, traveled<br />

to the Chancery office for a visit with Archbishop<br />

Daniel Pilarczyk of Cincinnati. The<br />

archbishop spoke highly of the fine work<br />

the friars accomplish in the archdiocese and<br />

of the success of the St. Anthony Messenger<br />

throughout the United States. After the visit<br />

with the archbishop, the Minister had a<br />

meeting scheduled at the offices of the St<br />

Anthony Messenger Press where Pat Mc-<br />

Closkey, <strong>OFM</strong>, and Jack Wintz, <strong>OFM</strong>, interviewed<br />

him for an article in the Messenger<br />

and for a radio program and gave him a<br />

tour of the building. During lunch at the<br />

Seraph friary, he met the friars and the lay<br />

staff of the parish and provincial curia. At<br />

four in the afternoon, the Minister addressed<br />

the friars of the province and sisters


from two convents of Poor Clares. This was<br />

a key address to the province and the topic<br />

was the “Grace of Our Origins”. At six in<br />

the afternoon, he concelebrated the Eucharist<br />

and preached to about one hundred<br />

assembled friars together with the Poor<br />

Clares, the affiliates to the province and order<br />

and the Secular Franciscans. The sermon<br />

was based on the formula of our religious<br />

profession.<br />

After Mass, during the period before the<br />

festive meal, the Minister General visited<br />

with the many guests. The Minister was<br />

quite impressed by the fact that Fred Link,<br />

<strong>OFM</strong>, the Provincial, knew each individual<br />

by name and was able to say something<br />

positive about each one. We filled the refectory<br />

for a fine, festive meal – with plenty of<br />

food and good conversation. The day was<br />

very tightly scheduled, but extremely well<br />

organized – and the Minister enjoyed it very<br />

much. I am sure he was quite tired when he<br />

went to bed that evening.<br />

Wednesday, as we had a plane to catch at<br />

one o’clock, we began early with Mass. The<br />

Minister, then, blessed a statue of St. Francis<br />

outside the St. Anthony Messenger office<br />

building; Greg Friedman, <strong>OFM</strong>, the<br />

pastor and Tim Sucher, <strong>OFM</strong>, the director<br />

of ministries, gave us a tour of the excellent<br />

parochial elementary school and of the various<br />

ministries of “Over the Rhine”. The<br />

Minister ended his visit with an interesting<br />

and exciting dialogue with the Provincial,<br />

the vicar and definitors of the Province of<br />

St. John the Baptist – and we left for the airport.<br />

This was a very good visit!<br />

FR. FINIAN MCGINN, <strong>OFM</strong><br />

7. È sorta una nuova Provincia in Austria<br />

Pupping, Austria, 21.10.2007<br />

La decisione della fusione delle due Province<br />

in Austria, la Provincia di San Bernardino<br />

(Vienna) e quella del B. Engelbert<br />

Kolland (Innsbruck), in vista della creazione<br />

di una nuova Entità, è stata presa dal Definitorio<br />

generale il 10 gennaio 2006 e comunicata<br />

alle Province il 17 gennaio duran-<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

577<br />

te una visita del Definitore generale, Fr.<br />

Jakab Várnai. Il decreto stabiliva la scadenza<br />

«entro la fine dell’anno 2007». Per seguirne<br />

il cammino è stato nominato un Delegato<br />

generale, Fr. Claudius Groß, della<br />

Provincia di S. Elisabetta in Germania (Fulda).<br />

Il Delegato ha iniziato la preparazione<br />

con la convocazione di una Commissione<br />

preparatoria, composta dai due Definitori<br />

provinciali, che ha poi istituito vari gruppi<br />

di studio. Nel corso dei lavori è emersa la<br />

proposta del 21 ottobre 2007 come possibile<br />

data per la fusione, proposta accolta dal<br />

Definitorio generale.<br />

Il 21 ottobre 2007, pertanto, a Pupping,<br />

in prossimità di Linz, il Ministro generale,<br />

Fr. José R. Carballo, accompagnato dal Definitore<br />

generale di zona, Fr. Jakab Várnai,<br />

ha eretto la nuova Provincia in Austria. La<br />

giornata è iniziata con la celebrazione dell’Eucaristia<br />

nella chiesa del “Shalom-Kloster”<br />

di Pupping, presieduta dal Ministro.<br />

Erano presenti anche Frati delle Province limitrofe:<br />

Germania, Svizzera, Trento, Croazia,<br />

Ungheria, Slovacchia, Rep. Ceca, e<br />

Frati delle Province di Polonia. L’Eucaristia<br />

si è svolta con una buona partecipazione delle<br />

Clarisse, di Suore Francescane, dei Fratelli<br />

e delle Sorelle dell’OFS, di altri Religiosi,<br />

di Rappresentanti di alto livello della<br />

vita pubblica, e di molte persone legate all’Ordine<br />

in Austria. Alla fine della celebrazione<br />

è arrivato anche il Vescovo membro<br />

della Provincia: Mons. Franz Lackner, ausiliare<br />

di Graz, il quale ha portato il saluto della<br />

Conferenza Episcopale dell’Austria.<br />

Durante l’atto penitenziale i due Ministri<br />

provinciali uscenti – Fr. Anton Bruck (Vienna)<br />

e Fr. Rupert Schwarzl (Innsbruck) – hanno<br />

posto i sigilli sull’altare e il Ministro generale<br />

li ha ringraziati per il servizio svolto.<br />

Dopo l’eucaristia i concelebranti, tolti i<br />

paramenti liturgici, si sono riuniti nella<br />

chiesa. Il Definitore generale ha letto i due<br />

Decreti di soppressione delle Province attuali,<br />

poi il Ministro generale ha letto i Decreti<br />

di erezione della nuova Provincia con<br />

il titolo di “San Leopoldo” e di nomina del<br />

nuovo Governo. Il Ministro ha chiesto ad<br />

ogni Frate del nuovo Governo se accettava<br />

l’incarico, poi il nuovo Ministro e il Vicario


578 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

hanno emesso la professione di fede e fatto<br />

il giuramento.<br />

Il nuovo Governo della Provincia “S.<br />

Leopoldo” è così composto: Ministro provinciale,<br />

Fr. Rupert Schwarzl; Vicario provinciale,<br />

Fr. Gottfried Wegleitner; Definitori:<br />

Fr. Willibald Hopfgartner, Fr. Alexander<br />

Puchberger, Fr. Matthias Maier, Fr. Ulrich<br />

Zankanella e Fr. Fritz Wenigwieser. Fr.<br />

Gottfried, Fr. Matthias e Fr. Ulrich erano<br />

membri della Provincia “S. Bernardino da<br />

Siena” (Vienna), gli altri della Prov. “B. Engelbert<br />

Kolland” (Innsbruck).<br />

Il Ministro generale ha rivolto un’esortazione<br />

a tutti i Frati, con sottolineature importanti<br />

per il cammino che li attende nella<br />

costruzione della nuova Entità e per il lavoro<br />

del primo Capitolo provinciale che stava<br />

per iniziare lo stesso giorno a Pupping.<br />

Nel pomeriggio il Ministro generale e il<br />

Definitore generale sono tornati a Vienna,<br />

dove la mattina dopo si è svolta una conferenza<br />

stampa con i più importanti Giornali e<br />

Radio dell’Austria.<br />

FR. JAKAB VÁRNAI<br />

8. Visita a la Provincia franciscana de<br />

Cartagena<br />

22-24.10.2007<br />

En esta ocasión, la visita fraterna del Ministro<br />

General a la Provincia franciscana de<br />

Cartagena (España), se ha hecho coincidir<br />

con un acontecimiento de carácter académico<br />

que reviste mucha importancia, tanto para<br />

dicha Provincia como para la Conferencia<br />

hispano-portuguesa. En el transcurso de la<br />

visita se ha inaugurado el curso académico<br />

2007-08 y se ha celebrado la agregación del<br />

Instituto Teológico de Murcia a la Pontificia<br />

Universidad Antonianum de Roma, adquiriendo<br />

el rango de Facultad de Teología.<br />

Día 22 de octubre<br />

El Ministro general, llegaba a las 9 de la<br />

noche al aeropuerto de Alicante, procedente<br />

de Viena. Fueron a recibirle al aeropuerto<br />

el Definidor general de zona, fr. Miguel<br />

Vallecillo, el Ministro provincial, fr. Saturnino<br />

Vidal, y el Director del Instituto Teoló-<br />

gico, fr. Pedro Riquelme. Acto seguido nos<br />

trasladamos al convento de la Merced de<br />

Murcia, sede de la Curia provincial. Después<br />

de saludar a la fraternidad y a otros<br />

hermanos que habían venido para la ocasión,<br />

como el Cardenal Prefecto de la Congregación<br />

del Clero, Mons. Fr. Claudio<br />

Hummes, o el Arzobispo de Tánger, Mons.<br />

Santiago Agrelo, nos retiramos a descansar.<br />

El primer acto de la visita era el encuentro<br />

con las hermanas contemplativas, clarisas<br />

y concepcionistas. El encuentro se tuvo<br />

en Los Algezares, una zona a las afueras de<br />

Murcia, casi una pequeña Tebaida, pues están<br />

juntos los monasterios de clarisas, carmelitas<br />

y concepcionistas, el santuario de la<br />

Patrona de Murcia, la Virgen de la Fuensanta,<br />

y la Casa de los canónigos. Las hermanas<br />

fueron llegando de los diversos monasterios<br />

de la Federación hasta alcanzar un<br />

número de 110. Después de los saludos, se<br />

celebró la Eucaristía en la iglesia de las clarisas.<br />

El Ministro general centró su reflexión<br />

en lo que la Novo Millennio Ineunte<br />

dice para la Iglesia pero aplicado a la vida<br />

consagrada y animando a las hermanas a<br />

mirar al futuro con esperanza, sin complejos,<br />

sino viviendo este presente con una entera<br />

dedicación al Señor.<br />

Terminada la Eucaristía y, hecha la foto<br />

de grupo, nos trasladamos al cercano monasterio<br />

de las concepcionistas, donde se tuvo<br />

el encuentro propiamente dicho con el<br />

Ministro.<br />

La Presidenta de la Federación de Clarisas<br />

del Inmaculado Corazón de María tomó<br />

la palabra para dar la bienvenida y presentar<br />

su Federación, los monasterios, el estado de<br />

las vocaciones y de la formación permanente.<br />

Agradeció al Ministro sus cartas y documentos<br />

de la Orden, el próximo encuentro<br />

en Asís, y subrayó la unión en el mismo carisma,<br />

la cercanía a las vicisitudes de nuestra<br />

Orden y de la Provincia, terminando su<br />

intervención destacando que tenemos el reto<br />

de una fidelidad creativa para nuestros<br />

tiempos.<br />

También la Presidente de la Federación<br />

de Concepcionistas de la Inmaculada Concepción<br />

tomó la palabra para dar la bienvenida<br />

y expresar sus sentimientos de gozo y


fraternidad por este acontecimiento y encuentro<br />

que permite unirnos en familia<br />

franciscana. Presentó a su Federación, los<br />

monasterios y las circunstancias que conforman<br />

su vida, pero que, a pesar de ser pocas<br />

se sienten muy vivas. En la Inmaculada<br />

Concepción coincidimos todos y se complementan<br />

nuestros carismas.<br />

A continuación el Ministro les dirigió la<br />

palabra, reflexionando sobre el carácter de<br />

cambio acelerado del tiempo actual y las<br />

llamadas que nos vienen de las diversas instancias<br />

del mundo, del Evangelio, de la<br />

Iglesia y la Orden. Se pueden dar diversas<br />

posturas, pero la positiva es la de la refundación<br />

en su sentido concreto. Entre otros<br />

aspectos de la vida consagrada, se detuvo<br />

especialmente en la contemplación y la vida<br />

fraterna. Al terminar su conferencia se entabló<br />

un diálogo.Al término de la sesión le regalaron<br />

al Ministro, como recuerdo de su<br />

visita, una bella y original vidriera con tres<br />

manos que sostienen los simbolos de las<br />

tres Ordenes.<br />

En el mismo monasterio de concepcionistas<br />

tuvimos la comida que compartimos<br />

todos, franciscanos, clarisas y concepcionistas,<br />

en fraternidad y alegría.<br />

A las 5 de la tarde, el Ministro general recibió<br />

a la prensa y medios de comunicación<br />

social, como preparación al acto académico<br />

que se iba a celebrar más tarde.<br />

Apertura del curso y Acto académico: A<br />

las 18’30 dio comienzo el primero de los<br />

actos de la tarde con la celebración de la<br />

Misa del Espíritu Santo en la iglesia franciscana<br />

de La Merced. La Eucaristía fue<br />

presidida por el Sr. Cardenal Arzobispo de<br />

Sevilla, Fr. Carlos Amigo Vallejo, ofm, y<br />

concelebrada por el Sr. Cardenal Prefecto<br />

de la Congregación del Clero, Fr. Claudio<br />

Hummes, ofm, el arzobispo de Tánger,<br />

Mons. Fr. Santiago Agrelo, ofm, el obispo<br />

de la diócesis de Cartagena en Murcia,<br />

Mons. Juan Antonio Reig Pla, los señores<br />

obispos de Almería, Mons. Adolfo González<br />

Montes, de Albacete, Mons. Ciriaco Benavente,<br />

el Ministro general ofm, el Definidor<br />

general, los Ministros provinciales de la<br />

Confres y muchos sacerdotes y religiosos<br />

vinculados al Instituto Teológico y miem-<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

579<br />

bros de la Provincia de Cartagena. En la celebración<br />

intervino el Coro Iubilate dirigido<br />

por D. Agustín Sánchez.<br />

Finalizada la Eucaristía, y tras una pausa<br />

de descanso, se volvió a la iglesia a las<br />

20’00 horas para tener el acto académico<br />

propiamente dicho. Se comenzó con el canto<br />

del Veni Creator Spiritus y seguidamente<br />

se procedió a la lectura del decreto por el<br />

que el Excmo. Ayuntamiento concede la<br />

Medalla de Oro de la Ciudad de Murcia a la<br />

Orden Franciscana por los 750 años de la<br />

presencia franciscana en la ciudad. A continuación,<br />

el alcalde, D. Miguel Ángel Cámara<br />

Botía, procedió a la entrega de la distinción<br />

al Ministro provincial y agradeció a<br />

la Orden Franciscana su labor realizada durante<br />

todos estos siglos en la ciudad. Le correspondió<br />

el Ministro provincial, fr. Saturnino<br />

Vidal, dándole las gracias y manifestando<br />

la actitud de los franciscanos de<br />

seguir contribuyendo al servicio de los ciudadanos.<br />

Seguidamente se procedió al acto académico,<br />

con la lectura de los diversos Decretos<br />

Oficiales de la Congregación de la Educación<br />

Católica por el Secretario general<br />

del Instituto Teológico de Murcia, fr. Miguel<br />

Ángel Escribano Arráez, dándose así<br />

cumplimiento a la Agregación a la Pontificia<br />

Universidad Antonianum, como Facultad<br />

de Teología Fundamental.<br />

La lección inaugural del Curso Académico<br />

2007-2008 la impartió el Rvmo. P. Fr.<br />

José Rodríguez Carballo, Ministro general<br />

de la Orden Franciscana y Gran Canciller<br />

de la PUA de Roma.<br />

Al terminar su disertación, la Schola<br />

Gregoriana de Murcia interpretó algunas<br />

antífonas como tránsito para dar paso a las<br />

intervenciones de las diversas personalidades<br />

que asistían al mismo. La primera intervención<br />

fue la del Rector Magnífico de la<br />

PUA, fr. Johannes B. Freyer, con un fuerte<br />

contenido académico sobre el saber en un<br />

mundo globalizado al servicio de los más<br />

necesitados de la sociedad. Le sucedieron<br />

en el uso de la palabra D. Manuel Vidal, Vicerrector<br />

de Relaciones Institucionales de la<br />

Universidad de Murcia, D. José Ballesta<br />

Germán, Consejero de Obras Públicas de la


580 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Comunidad Autónoma de Murcia, D. Juan<br />

Ramón Medina, Consejero de Educación<br />

de la Comunidad Autónoma de Murcia,<br />

Mons. D. Juan Antonio Reig Pla, Obispo de<br />

la Diócesis de Cartagena-Murcia, el Sr.<br />

Cardenal Fr. Claudio Hummes, Prefecto de<br />

la Congregación para el Clero, y Fr. Pedro<br />

Riquelme, Director del Instituto Teológico<br />

de Murcia.<br />

Al finalizar estas intervenciones, el Ministro<br />

general declaró oficialmente la apertura<br />

del Curso. El día terminó con la cena<br />

festiva en el convento de Santa Catalina del<br />

Monte.<br />

Día 24 de octubre<br />

Es el día dedicado más específicamente<br />

a los hermanos de la Provincia. Para ello, se<br />

escogió el convento de Orihuela (Alicante),<br />

tradicional casa de estudios, amplia y acogedora,<br />

a donde llegamos sobre las 11’00 de<br />

la mañana. Después del recibimiento y los<br />

saludos, se celebró la Eucaristía en la que<br />

participaron unos 40 hermanos. El Ministro<br />

general la centró en la vivencia de la Regla<br />

en fidelidad, el agradecimiento de la vocación,<br />

y comentó las exigencias contenidas<br />

en la fórmula de la Profesión franciscana.<br />

Terminada la Eucaristía se tuvo un encuentro<br />

con los hermanos. El Ministro provincial,<br />

fr. Saturnino Vidal, dio la bienvenida<br />

oficial y comentó el estado actual de la<br />

Provincia, concluyendo que su futuro pertenece<br />

a Dios.<br />

Seguidamente, el Ministro general tomó<br />

la palabra para comentar el sentido de lo<br />

que se pretende en la celebración del octavo<br />

Centenario según el Proyecto elaborado.<br />

Todo se ha de basar en tres pilares, la santidad,<br />

la preparación intelectual y la cercanía<br />

al pueblo, y con la actitud de asumir con gozo<br />

nuestra condición de menores, apostando<br />

por la calidad de vida, y privilegiando lo<br />

simbólico sobre lo eficaz. Al concluir su reflexión<br />

le siguió un ponderado coloquio sobre<br />

diversas cuestiones hasta la hora de la<br />

comida, que tuvimos en alegría fraterna.<br />

A media tarde, ya en Murcia, hubo una<br />

sesión con el Definitorio de la Provincia,<br />

con la exposición del Ministro provincial de<br />

aquellos puntos que en estos momentos son<br />

de más interés para la vida provincial, a los<br />

que el Ministro general respondió e iluminó<br />

con su alto magisterio y palabras fraternas<br />

de cercanía y acompañamiento.<br />

Seguidamente se reunió con un numeroso<br />

grupo de hermanos de la Orden Franciscana<br />

Seglar. Fue un encuentro estimulante,<br />

en el que se comentó el sentido de la vocación<br />

seglar franciscana, la formación y la<br />

misión en la Iglesia y la sociedad. Después<br />

de un animado coloquio con el Ministro, el<br />

Definidor general les dirigió unas palabras<br />

de saludo y aliento en base a las cuestiones<br />

que habían salido en el diálogo que se había<br />

tenido.<br />

El día concluyó con la visita a la Casa<br />

General de las Terciarias Franciscanas de la<br />

Inmaculada, donde cenamos.<br />

Día 25 de octubre<br />

Muy temprano, el Ministro provincial,<br />

llevó al aeropuerto de Alicante al Ministro<br />

general y al Definidor de zona, donde nos<br />

despidió, emprendiendo el regreso a Roma.<br />

FR. MIGUEL VALLECILLO MARTÍN, <strong>OFM</strong><br />

9. Visita alla Provincia di santa Elisabetta<br />

a Fulda in Germania<br />

Fulda, 17-20.11.2007<br />

Il Ministro generale, Fr. José R. Carballo,<br />

e il Definitore, Fr. Jakab Várnai, hanno visitato<br />

la Provincia di santa Elisabetta a Fulda<br />

in Germania, dal 17 al 20 novembre 2007, in<br />

occasione della conclusione dell’anno giubilare<br />

della Patrona dell’OFS per l’VIII Centenario<br />

dalla sua nascita. Sull’odierno territorio<br />

di questa Provincia, infatti, ha vissuto Elisabetta,<br />

figlia del Re di Ungheria e langravia<br />

di Turingia.Ai festeggiamenti hanno partecipato<br />

anche tre Frati del Giappone, dove la<br />

Provincia aveva un territorio missionario, il<br />

Ministro provinciale della Rep. Ceca e i Frati<br />

della Provincia di Hannover, che, insieme<br />

ai Frati della Provincia di Fulda e a quelli<br />

delle altre due Province tedesche, hanno deciso<br />

di intraprendere il cammino verso un’unica<br />

Entità entro il 2010.<br />

Dopo l’arrivo all’aeroporto di Frankfurt<br />

e una sosta nella Fraternità inserita nella


città, si è giunti a Fulda nella sera del 17 novembre.<br />

La visita è iniziata con la celebrazione<br />

solenne dei Vespri nella chiesa dei<br />

Frati di Fulda, sulla collina di Frauenberg,<br />

con una nutrita partecipazione di laici, vicini<br />

al convento e alla Provincia. Dopo il saluto<br />

del Ministro provinciale, Hadrian Koch,<br />

il Ministro ha evocato la memoria di<br />

santa Elisabetta come penitente francescana.<br />

Il Ministro ha poi visitato la tomba di un<br />

suo predecessore, Aloisius Lauer (Ministro<br />

generale 1897-1903).<br />

Il 18 novembre ci si è trasferiti a Eisenach<br />

per la conclusione delle celebrazioni in<br />

onore di santa Elisabetta, con un programma<br />

ben nutrito: alle 9, nella Chiesa di santa<br />

Elisabetta, Celebrazione eucaristica, presieduta<br />

dal Dr. Joachim Wanke, Vescovo di Erfurt;<br />

alle 11, preghiera ecumenica nella<br />

Chiesa di san Giorgio, dove santa Elisabetta<br />

aveva celebrato le sue nozze. In quest’ultima<br />

circostanza hanno parlato, tra gli altri,<br />

il Vescovo Wanke, il Vescovo Luterano Christoph<br />

Kähler e il Ministro generale.<br />

L’ecumene è una realtà quotidiana: sul territorio<br />

della Diocesi di Erfurt ci sono circa 6<br />

milioni di abitanti, di cui circa 550.000 luterani<br />

e solo 170.000 cattolici. Dopo il pranzo<br />

gli ospiti hanno visitato l’esposizione ufficiale<br />

su santa Elisabetta nel Castello di<br />

Wartburg, visita guidata dall’ideatore dell’esposizione,<br />

il Prof. Dr. Matthias Werner.<br />

Alla fine della giornata si è tornati di nuovo<br />

a Fulda.<br />

Il 19 novembre è iniziato con una visita<br />

al Vescovo di Fulda, Mons. Heinz Josef Algermissen,<br />

che ha manifestato il suo apprezzamento<br />

per il servizio dei Frati a Fulda. Ci<br />

si è, poi, recati ad Hofheim, dove la Provincia<br />

gestisce un Centro di Spiritualità e diAccoglienza<br />

(Bildungshaus). Il Ministro ha incontrato<br />

i giovani Frati delle quattro Province<br />

<strong>OFM</strong> della Germania: tre postulanti,<br />

cinque novizi, sei degli undici Frati professi<br />

temporanei e tre frati “under 10”. Nel dialogo<br />

sono emerse alcune tematiche come<br />

l’accompagnamento, vivere il Vangelo in<br />

Fraternità e il cammino formativo. Nella serata<br />

si è svolto un incontro con il Definitorio<br />

della Provincia, in cui i partecipanti hanno<br />

illustrato il progetto dell’unificazione delle<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

581<br />

Province in Germania come un intenso cammino<br />

spirituale. Il Ministro generale ha incoraggiato<br />

tale proposito ed ha invitato il<br />

Governo provinciale a promuovere, in tal<br />

senso, un comune sentire fraterno. La situazione<br />

demografica non buona della Provincia<br />

ha anche suscitato ulteriori riflessioni.<br />

La giornta si è conclusa con la Celebrazione<br />

eucaristica con i Frati presenti e con i laici<br />

che sostengono il Centro.<br />

Il 20 novembre ci si è recati a Grosskrotzenburg,<br />

nella scuola gestita dalla Provincia.<br />

Qui il Ministro ha incontrato la Fraternità<br />

locale, la Direzione e i Professori della<br />

scuola; poi ha partecipato ad alcuni momenti<br />

della vita della scuola: una lezione di<br />

fisica, un breve spettacolo in latino, ha conversato<br />

con gli studenti della lingua spagnola,<br />

ha ascoltato il coro della scuola. Particolarmente<br />

interessante è stato conoscere<br />

l’attività del Centro Pedagogico (franziskanisches<br />

Bildungswerk), un servizio della<br />

Provincia per l’aiuto educativo delle famiglie<br />

e dei professori in prospettiva francescana.<br />

Nel pomeriggio si è tenuto un incontro<br />

con tutti i Frati della Provincia. Fr. Benedikt<br />

Mertens ha presentato il passato e<br />

presente dell’impegno di evangelizzazione<br />

della Provincia, poi è intervenuto il Ministro<br />

generale, soffermandosi, in modo particolare,<br />

sull’evangelizzazione francescana e<br />

sulle sfide del mondo di oggi. Una Celebrazione<br />

eucaristica, con la partecipazione di<br />

Frati, Professori e genitori degli studenti, ha<br />

concluso la visita.<br />

FR. JAKAB VÁRNAI<br />

10. Partecipazione alla conclusione delle<br />

celebrazioni dei 50 anni della presenza<br />

francescana nell’Africa occidentale<br />

Abidjan (Costa d’Avorio), 02.12.2007<br />

La Provincia del Verbo Incarnato ha celebrato<br />

il giubileo della presenza francescana<br />

nell’Africa Occidentale. Nel 1956 i Frati<br />

della Provincia di Parigi arrivarono in Togo,<br />

dove nel 2006 sono iniziate le celebrazioni<br />

giubilari. Nel 1957 i Frati della Provincia di<br />

Rennes s’installarono al sud della Costa<br />

d’Avorio. Le due missioni si riunirono in se


582 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

guito in Federazione ed oggi costituiscono<br />

una Provincia, insieme con altre Fraternità<br />

nel Benin e in Bourkina Faso.<br />

La domenica 2 dicembre 2007 si sono<br />

concluse le celebrazioni giubilari ad<br />

Abidjan, capitale della Costa d’Avorio, con<br />

la partecipazione del Ministro generale, Fr.<br />

José R. Carballo, che ha presieduto la Messa<br />

solenne; del Vescovo del luogo, Mons.<br />

Paul Dacoury; e dell’Arcivescovo francescano,<br />

Mons. Paul-Siméon Ahouanan Djro;<br />

del Definitore generale, Fr. Amaral Bernardo<br />

Amaral; del Moderatore per le missioni,<br />

Fr. Vincenzo Brocanelli.<br />

A conclusione della celebrazione, il Ministro<br />

generale ha rivolto alla Famiglia<br />

francescana, ai cristiani e ai responsabili<br />

pubblici un appello alla riconciliazione e alla<br />

costruzione di una pace stabile.<br />

Per l’occasione del giubileo, il Vescovo<br />

locale ha benedetto e posto la prima pietra<br />

per la costruzione di un nuovo campanile, e<br />

anche la stampa locale ha mostrato interesse<br />

per l’avvenimento.<br />

Il 1 dicembre il Ministro generale ha incontrato<br />

i Frati della Provincia, ai quali ha<br />

lasciato un messaggio di grande apprezzamento<br />

per il lavoro dei missionari e alcune<br />

sfide importanti perché la Provincia del<br />

Verbo Incarnato possa crescere e consolidarsi.<br />

Ha, inoltre, incontrato la Famiglia<br />

francescana e le Sorelle Clarisse.<br />

Nei giorni precedenti alla chiusura del<br />

giubileo, il Ministro generale, con una nutrita<br />

delegazione di Frati, ha visitato i luoghi<br />

delle origini della presenza francescana in<br />

Costa d’Avorio, in particolare la tomba del<br />

primo Frate autoctono, Fr. Venance Ahouman,<br />

il luogo dove venne assassinato Fr.<br />

Jean-Paul Moisdon, e la tomba di Fr. Luis<br />

Djama. Nel ricostruire la memoria delle origini<br />

missionarie sono state visitate anche le<br />

prime parrocchie francescane: S. Anna a<br />

Port-Bouet, e Giovanna d’Arco a Treichville.<br />

I Frati della Provincia hanno vissuto<br />

questo giubileo come un tempo di grande<br />

fecondità spirituale e di fedeltà, e come<br />

l’inizio di un cammino ancora più motivato<br />

e missionario.<br />

FR. VINCENZO BROCANELLI<br />

11. Visit to the Province of “Our Lady<br />

Queen of Peace” in South Africa<br />

Johannesburg, South Africa, 04-07.12.2007<br />

The Minister General, Br. José R. Carballo,<br />

accompanied by the General Definitor<br />

for Africa, Br. Amaral Bernardo Amaral,<br />

arrived in Johannesburg at 10.30 am on<br />

the 4th December to carry out a fraternal<br />

visit to the Province of South Africa. The<br />

guests from Rome were met at the airport<br />

by the Minister Provincial, Br. Vumile Nogemane,<br />

who immediately brought them to<br />

La Verna (Vanderbijlpark), the provincial<br />

centre for spiritual gatherings.<br />

The Friars of the Province were assembled<br />

there to celebrate, in a Chapter of<br />

Mats, the 75th Anniversary of the arrival of<br />

the first Friars to South Africa.<br />

* The Province of “Our Lady Queen of<br />

Peace” is the result of the arrival of three<br />

groups of Friars: the first group arrived in<br />

Kwazulu from Bavaria, Germany, in 1932;<br />

the second arrived in Kokstad from Ireland<br />

in 1946; the third arrived in Queenstown<br />

from England in 1948.<br />

The three groups operated separately in<br />

the “implantatio ecclesiae” at the beginning.<br />

However, the first local vocation, Br.<br />

Bonaventura Hinwood, came in 1955, and<br />

Br. Wilfrid Napier, the present Card. Archbishop<br />

of Durban was professed in 1961.<br />

Both entered the Province of Ireland. Some<br />

Irish Friars left Kokstad to found a new<br />

presence in Vanderbijlpark in 1956.<br />

* The formation of candidates to the Order<br />

in South Africa, from whichever group,<br />

was organised at the suggestion of the English<br />

Friars in 1967. The three groups of Friars<br />

gave life to a Federation, with 86 Friars,<br />

of whom 4 were local, in 1977. The Federation<br />

was raised to the status of a Vice-<br />

Province, with 100 Friars, of whom 25 were<br />

local, in 1985. It became the first Franciscan<br />

Province of Sub-Saharan Africa, with<br />

96 Friars, of whom 30 were local, in 1997.<br />

The Province opened a missionary presence<br />

in Namibia, with 4 Friars, as a sign of<br />

growth and maturity, in 2005. At the time of<br />

the Celebrative Chapter of Mats in 2007, in<br />

the presence of the Minister General, the


Province had: 80 professed Friars, of whom<br />

40 are local; 14 temporarily professed; 5<br />

Novices; and 2 Postulants.<br />

* From memory to the challenges of the<br />

present. The Province still depends on a<br />

considerable group of Friars of advanced<br />

age. The more urgent challenges, then, are:<br />

the promotion of vocations, a serious initial<br />

formation and a constant ongoing formation<br />

in order to give testimony to the franciscan<br />

charism with freshness today. The<br />

Province, however, still has to learn to walk<br />

on its “own legs” (= financial autonomy).<br />

BR. AMARAL BERNARDO AMARAL<br />

12. Visita a la Federación Franciscana<br />

de Marruecos<br />

Tánger, 12-15.12.2007<br />

Del 12 al 15 de diciembre de 2007, el Ministro<br />

general ha visitado la Federación<br />

Franciscana de Marruecos, acompañado por<br />

Fr. Miguel Vallecillo, Definidor general.<br />

Avanzada la noche del día 12, llegaba el<br />

Ministro general, procedente de Roma, al<br />

aeropuerto de Tánger. Fue recibido por el<br />

presidente de la Federación, Fr. Manuel Corullón,<br />

que nos acompañó hasta el convento<br />

del Espíritu Santo, sede de la fraternidad<br />

franciscana y de la catedral de la archidiócesis.<br />

Después de los saludos de bienvenida<br />

por parte de los hermanos, a pesar de la hora<br />

tardía, se tuvo una amena conversación<br />

con los mismos, a la que se unió, un poco<br />

más tarde, el Sr. Arzobispo, Fr. Santiago<br />

Agrelo, ofm, que llegaba de una visita pastoral.<br />

Día 13<br />

La visita dio comienzo oficialmente por<br />

la mañana con la bienvenida oficial del Presidente<br />

en la capilla del convento, según el<br />

ritual. A continuación se tuvo la oración de<br />

Laudes en la que el Ministro agradeció el<br />

gesto de acogida y expresó su satisfacción<br />

por regresar a esta comunidad, después de<br />

11 años, pero en esta ocasión como sucesor<br />

de San Francisco.<br />

Mientras llegaban los hermanos, se hizo<br />

una visita a las dependencias del arzobispa-<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

583<br />

do, donde saludamos de nuevo al Señor Arzobispo,<br />

que nos recibió con mucha sencillez<br />

y fraternidad en su despacho y nos mostró<br />

el resto de la casa.<br />

A las 10 de la mañana ya habían llegado<br />

los hermanos de las fraternidades cercanas,<br />

que coinciden con la zona norte y con el arzobispado<br />

de Tánger: Tetuán, Larache, Alhucemas<br />

y un hermano de la fraternidad de<br />

Meknes. Después del saludo y presentación<br />

del Presidente de la Federación, el Ministro<br />

dirigió la palabra a los hermanos, resaltando<br />

el sentido de la presencia franciscana en<br />

Marruecos y la necesidad del servicio a este<br />

pequeño cuerpo vivo de Cristo, que es la<br />

Iglesia en este país musulmán. Después de<br />

subrayar que esta Misión refleja una opción<br />

de minoridad, en favor de una Iglesia pobre,<br />

y del nuevo rostro que va adquiriendo la Federación<br />

a partir de estos últimos años, con<br />

el agradecimiento a los hermanos, pasó a<br />

exponer el camino que está siguiendo la Orden<br />

en la preparación para celebrar el octavo<br />

centenario de su fundación, según el<br />

Proyecto “La gracia de los orígenes”, con<br />

las implicaciones que conlleva el mismo en<br />

nuestra vida personal y fraterna.<br />

Al terminar su intervención, el Definidor<br />

general, que en esta ocasión le acompañaba,<br />

dirigió unas palabras de saludo a los hermanos,<br />

manifestando su satisfacción por encontrarse<br />

en este país y ciudad, a la que se<br />

siente muy vinculado desde su infancia, y<br />

resaltó la necesidad de hacer camino juntos,<br />

siguiendo la temática expuesta, con la metodología<br />

que nos ha sugerido el Capítulo<br />

General extraordinario del 2006.<br />

Acto seguido, se tuvo una pausa, para<br />

pasar después a un interesante diálogo de<br />

los hermanos con el Ministro general, donde<br />

se tocaron diversos aspectos de la vida<br />

de los hermanos, y del estado de la Federación.<br />

A las 12’30 se celebró la Eucaristía en la<br />

catedral, presidida por el Ministro general,<br />

y a la que asistieron también los miembros<br />

de la Familia Franciscana, religiosas Franciscanas<br />

Misioneras de Maria, Franciscanas<br />

de la Inmaculada, Franciscanas del Corazón<br />

Inmaculao de María, Franciscanos de Cruz<br />

Blanca y también las hermanas Eclesianas


584 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

que atienden el obispado. Los textos de la<br />

fiesta de San Francisco facilitaron la reflexión<br />

y la oración en común de sentirnos<br />

unidos en el mismo carisma de unión y servicio.<br />

A la misma siguió una comida fraterna<br />

de todos.<br />

Por la tarde, el Ministro tuvo un encuentro<br />

con el Arzobispo y, a continuación, visitamos<br />

el Archivo de la Misión Franciscana<br />

en Marruecos, que custodia valiosos documentos<br />

para la historia de la Orden Franciscana<br />

en este país, así como la biblioteca, sobre<br />

la que nos comentaron los nuevos proyectos<br />

para hacerla más accesible a<br />

investigadores y estudiantes interesados.<br />

En un paseo vespertino por la ciudad, visitamos<br />

la iglesia franciscana del Sagrado<br />

Corazón, en estos momentos entregada al<br />

cuidado de las Hijas de la Caridad, donde<br />

ejercen una labor de asistencia social. El rezo<br />

de Vísperas con la fraternidad dio paso a<br />

la cena, y después a una larga y amena conversación,<br />

a la que asistieron el Sr. Arzobispo<br />

y el Vicario general, Fr. José Seijas.<br />

Día 14<br />

Muy temprano, nos trasladamos por carretera<br />

hacia la zona Sur, cuyo centro administrativo<br />

y comercial es la ciudad de Casablanca.<br />

Llegados al convento, el Ministro<br />

general y acompañantes fueron recibidos<br />

por la fraternidad y los hermanos que ya habían<br />

llegado de las diversas fraternidades:<br />

Rabat, Meknes y Marrakesh. Echamos de<br />

menos la presencia de Fr. André, internado<br />

en el hospital de Marrakesh, y por cuya salud<br />

pedimos en la oración y en la Eucaristía.<br />

El encuentro con el Ministro siguió las<br />

mismas pautas del día anterior con los hermanos<br />

de la zona norte, e insistió en el sentido<br />

de nuestra presencia en esta Misión, la<br />

manera de prepararnos a la celebración del<br />

nacimiento del carisma franciscano tan unido<br />

a esta tierra, concretamente a Marrakesh,<br />

donde los protomártires de la Orden, todavía<br />

en vida de San Francisco, dieron testimonio<br />

del Señor. Después de la pausa correspondiente,<br />

se pasó a un vivo coloquio<br />

con el Ministro en el que se aclararon diversos<br />

aspectos de nuestra misión en el país, la<br />

forma diversificada de servir tanto a la comunidad<br />

cristiana como a los marroquíes<br />

pero en el mismo espíritu de servicio y minoridad,<br />

el sentido de unidad cada vez más<br />

necesario y fuerte entre todos, etc.<br />

Al finalizar el encuentro con los hermanos,<br />

se celebró la Eucaristía a la que fue invitada<br />

la Familia Franciscana, dando testimonio<br />

de unidad en un mismo carisma y en<br />

una misma misión, compuesta por las Clarisas,<br />

las Franciscanas Misioneras de Maria<br />

y las Hermanas de San Francisco. En la Eucaristía,<br />

presidida por el Ministro, concelebró<br />

el Sr. Arzobispo de Rabat, Vincent Landel,<br />

que después nos acompañó en la comida<br />

y así pudo hablar también con el<br />

Ministro y tener un cambio de impresiones.<br />

Los textos litúrgicos fueron los de la fiesta<br />

de San Francisco, para manifestar esta<br />

unión carismática, y en su homilía resaltó<br />

tres ideas principales: celebrar para restituir,<br />

colaboración y comunión.<br />

La intensa mañana se concluyó con una<br />

festiva comida fraterna aderezada con algunos<br />

platos típicamente marroquíes. Con la<br />

consiguiente foto de familia nos despedimos.<br />

Después de un tiempo para el descanso,<br />

por la tarde se tuvo una reunión con el Consejo<br />

de la Federación. Con este último acto<br />

se terminaba la visita del Ministro a la Federación<br />

Franciscana de Marruecos, una realidad<br />

misionera de la Orden, que mantiene<br />

la presencia histórica y cuyos hermanos dan<br />

un testimonio de presencia de Iglesia en minoridad<br />

y servicio “confesando que son<br />

cristianos” y que “no hay Omnipotente sino<br />

Él” en medio de una sociedad musulmana.<br />

La cena con la fraternidad local y la interesante<br />

sobremesa, en la que el diálogo distendido,<br />

la pregunta ocurrente y el comentario,<br />

a veces, cargado de contenido y sabiduría<br />

experiencial, nos proporcionaron un<br />

agradable ejercicio de compartir la vida contextualizada<br />

en esa circustancia concreta.<br />

Día 15<br />

Por la mañana, después de la oración y el<br />

desayuno, nos despedimos de la fraternidad<br />

y, con el Presidente de la Federación y el<br />

hermano Jorge Lazaro, visitamos la gran


mezquita de Casablanca, y nos acompañaron<br />

al aeropuerto donde emprendimos vuelo<br />

hacia Roma.<br />

FR. MIGUEL VALLECILLO MARTÍN, <strong>OFM</strong><br />

2. Provincial Retreat and Intermediate<br />

Chapter of the Prov. of the Immaculate<br />

Conception, USA<br />

Assisi, Casa Leonori, 27.09-03.10.2007<br />

THE SPIRIT OF ASSISI<br />

The 65 friars of the Province of the Immaculate<br />

Conception, USA, who gathered<br />

in Assisi for Retreat and Chapter had an experience<br />

together that was exhilarating and,<br />

for many, life changing. It took a while for<br />

the magnitude of what was happening to<br />

sink in. And when it did sink in, it was marvelous!<br />

The very fact that 65 of our brothers<br />

were together in Assisi to share a common<br />

experience was in itself the cause of<br />

both wonder and joy. Many of the friars had<br />

visited Assisi in the past but never with so<br />

many brothers of the Province. And that is<br />

what made the experience so special! From<br />

the most junior friar, novice Joseph Powell<br />

(22) to the most senior friar, Fabian Grifone<br />

(82), and all the rest of us with varying<br />

years of Franciscan life, the mix made the<br />

experience all the more meaningful. It was<br />

truly an inter-generational gathering that<br />

has the potential of renewing our life and<br />

ministry as a Province.<br />

Our Minister Provincial, Robert Campagna,<br />

received the inspiration to hold our<br />

Provincial Chapter in Assisi while there for<br />

the extraordinary Chapter of the Order to<br />

begin the celebration of the 800th anniversary<br />

of the Rule of the Friars Minor, in<br />

April, 2009. The Order celebrates the 800th<br />

anniversary of the conversion of St. Francis<br />

during the year 2007 and invites the friars<br />

to reflect on the “grace of our origins”<br />

in preparation for the 2009 anniversary.<br />

Robert also recommended that we use the<br />

occasion of our time in Assisi to prepare for<br />

the 100th anniversary of our Province in<br />

2010.<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

585<br />

We were blessed to have Fr. Giacomo Bini,<br />

former Minister General of the Order,<br />

lead us in retreat from September 26th to<br />

September 29th.. During those days we were<br />

able to travel together to Greccio, Fontecolombo,<br />

S. Maria degli Angeli and La Verna.<br />

Giacomo led us through a series of reflections<br />

on the priorities of our fraternal life<br />

together. He reminded us that prayer and life<br />

together must be at the very core of our identity<br />

as friars and everything else had to serve<br />

those basic values of Franciscan life. Ministries<br />

that do not support those values are<br />

best left to others. Giacomo’s freedom of<br />

spirit was contagious and his challenging reflections<br />

prepared us well for the primary<br />

work of the Chapter that was the restructuring<br />

the ministries of the Province in the light<br />

of our aging and dwindling numbers.<br />

One of the many highlights of our time<br />

in Assisi was the visit by Fr. José Carballo,<br />

our Minister General, on October 3rd.. Fr.<br />

Jose addressed the assembly and encouraged<br />

us to go forward in our efforts to renew<br />

the life of our Province.<br />

He led us in a powerful and moving renewal<br />

of our vows and our commitment to<br />

the Franciscan life. It was so obvious that he<br />

was happy to be among us. He took the occasion<br />

to publicly thank our Minister<br />

Provincial and our Province for assisting<br />

the Order by sharing personnel and financial<br />

help in the houses dependent on the<br />

Minister General. In a light moment, Fr.<br />

José reminded Primo Piscitello that as of<br />

November 1st he will begin his service to<br />

the Order as Guardian of St. Isidore’s and,<br />

thereby, be directly under the obedience of<br />

the Minister General.<br />

The fraternal hospitality extended to us at<br />

the Casa Leonori that is part of the Cenacolo<br />

Franciscano was exceptional. The Cenacolo<br />

and our Province of the Immaculate Conception<br />

have a relationship that goes back to the<br />

1940’s when funds were collected in our<br />

Province for its construction. There is a<br />

beautiful marble commemorative inscription<br />

recognizing the generosity of the Province in<br />

a very visible location on the first floor of the<br />

Cenacolo. The Guardian of Casa Leonori, Fr.<br />

Adriano Busatto, could not have been more


586 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

gracious to us. His cheerful presence made<br />

us feel at home.<br />

We were also fortunate and grateful to<br />

experience the warmth and generous hospitality<br />

of the friars at Greccio, La Verna, and<br />

the Protoconvento of S. Maria degli Angeli.<br />

We were warmly welcomed and invited to<br />

share a meal in each of these convents.<br />

The celebration of the Transitus at the<br />

very place where Francis died was an unforgettable<br />

experience. We will never forget<br />

the ceremonial procession into the Basilica<br />

of St. Mary of the Angels with the silver<br />

trumpets joyfully leading the scores of civil<br />

and ecclesiastical dignitaries and the hundreds<br />

of friars present to celebrate the feast<br />

of their brother and father Francis. The applause<br />

and cheering of the people when the<br />

friars entered the Basilica, brought tears to<br />

our eyes and joy to our hearts. It made us<br />

feel that we were at home in this holy city<br />

and that we were there as a Province with a<br />

mission to renew our life and work.<br />

As we look back on those eleven days<br />

together we marvel at how smoothly everything<br />

went. It was obvious that a great deal<br />

of work preceded the retreat and Chapter.<br />

We are all so grateful to Fr. Robert, our<br />

Minister Provincial, for his careful and fraternal<br />

attention to all the details, especially<br />

his solicitude for the elder and infirm friars<br />

among us. Our thanks also go Fr. Patrick<br />

Boyle, our Vicar Provincial, and Fr. Ronald<br />

Bolfeta, secretary of the Chapter, for their<br />

planning. Our Province musicians and liturgists<br />

made each celebration of the Eucharist<br />

at the different sanctuaries experiences to<br />

treasure for a lifetime. The presence of our<br />

novices and simply professed made us all<br />

feel young again. They also made us feel<br />

more hopeful for the future.<br />

We were able to enter into the work of<br />

the Chapter with a tranquil attitude and the<br />

determination that our life together as friars<br />

of the Province is worth all the effort needed<br />

to improve the quality of our life and<br />

ministry. We enjoyed being together during<br />

those blessed days and we look forward to,<br />

as Fr. Giacomo Bini said, “taste the future.”<br />

FR. JOHN D. BAVARO, <strong>OFM</strong><br />

3. VIII Assemblea dell’UFME<br />

Sarajevo, Bosnia/Erzegovina, 08-14.10.2007<br />

Si è svolta nei giorni 8-14 ottobre 2007,<br />

a Sarajevo in Bosnia, l’ottava Assemblea<br />

dei Ministri provinciali d’Europa. Il luogo<br />

prescelto rispondeva alle intenzioni di creare<br />

un’occasione di incontro, per i Ministri<br />

provinciali e per il Definitorio generale, con<br />

la nostra realtà nei Balcani. Tale contatto<br />

ravvicinato comportava inevitabilmente la<br />

conoscenza di questa Nazione che si sta risollevando<br />

dopo la tragica recente esperienza<br />

della guerra; a tutti inoltre interessava<br />

conoscere la relazione dei nostri Frati con i<br />

musulmani, una relazione che già da secoli<br />

caratterizza la nostra presenza in questo territorio.<br />

Vi hanno partecipato i Ministri provinciali<br />

d’Europa, il Definitorio generale e, per<br />

qualche giorno, lo stesso Ministro generale.<br />

In totale circa 60 componenti, considerando<br />

anche i Frati che hanno svolto il servizio<br />

della segreteria, delle traduzioni, della liturgia<br />

e dell’organizzazione logistica.<br />

Il luogo scelto per l’Assemblea era il<br />

nuovo centro Franjevački Medunarodni<br />

Studenski Centar, situato nella città di Sarajevo.<br />

Si tratta di una nostra Casa appena<br />

ristrutturata dopo la distruzione avvenuta<br />

durante l’ultimo conflitto. Questo grande<br />

complesso, rimesso a nuovo, accoglie ora<br />

varie attività: la Curia provinciale, la Casa<br />

dei professi temporanei e un’ampia sala<br />

congressi ben attrezzata che è servita all’Assemblea<br />

come sede delle riunioni.<br />

Tema scelto per questo incontro UFME<br />

è stato: «Il dialogo interreligioso in Europa,<br />

in modo particolare con l’Islam». Speciale<br />

attenzione, ovviamente, è stata data alla<br />

realtà locale, il territorio della Bosnia, dove<br />

il nostro Ordine da lungo tempo sta operando<br />

in stretta unione con la gente e in costante<br />

relazione di rispetto e collaborazione con<br />

la componente islamica.<br />

I partecipanti sono stati onorati dalla<br />

presenza in Assemblea delle personalità religiose<br />

autorevoli di Sarajevo: il Cardinale<br />

Vinko Pulic, i Rappresentanti delle altre<br />

confessioni religiose e della religione<br />

ebraica.


Ci sono state alcune relazioni da parte di<br />

esperti per introdurre i partecipanti al tema<br />

del dialogo tra cristiani e musulmani. Non è<br />

mancata una presentazione storica della nascita<br />

e sviluppo della Bosnia, da quando era<br />

regno, alla conquista ottomana, fino ai nostri<br />

giorni. Una relazione di un professore<br />

della Facoltà islamica di Sarajevo ha proposto<br />

all’Assemblea la visione islamica del<br />

rapporto tra le due religioni: «Cristianesimo<br />

ed Islam: visione islamica». Altri esperti<br />

hanno condotto i Ministri provinciali dentro<br />

una analisi del rapporto Europa e islam oggi<br />

e poi verso soluzioni possibili, a livello<br />

teologico, del rapporto tra cristiani e musulmani<br />

in Europa. Il Ministro generale ha poi<br />

dato il suo contributo all’Assemblea UFME<br />

offrendo la relazione sul tema: «Cristianesimo<br />

ed Islam oggi, la visione francescana».<br />

Si è voluto offrire ai Ministri provinciali<br />

anche una serie di testimonianze da parte di<br />

Frati che hanno realizzato esperienze significative<br />

di collaborazione interreligiosa e a<br />

carattere sociale.<br />

Non poteva mancare la visita ai luoghi<br />

più significativi della città di Sarajevo: la<br />

storica moschea di Gazi Husrev-Bey,<br />

l’antica sinagoga, pure situata nel cuore del<br />

centro storico; la cattedrale cattolica; la<br />

chiesa cattedrale serbo-ortodossa; il nostro<br />

convento e chiesa di S. Antonio di Bistrik,<br />

santuario quest’ultimo che raccoglie abitualmente<br />

la devozione a S.Antonio di fedeli<br />

anche di altre confessioni e di musulmani.<br />

Interessante e notevole l’accoglienza ricevuta<br />

nei luoghi delle varie visite effettuate.<br />

Nella moschea i Ministri provinciali sono<br />

stati accolti dall’Imam, proprio nel giorno di<br />

festa per la fine del Ramadan; nella Sinagoga<br />

è stato il Rabbino capo a salutare i Francescani<br />

e a spiegare l’importanza dello storico<br />

edificio. A conclusione della visita alla<br />

città, era stato programmato il ricevimento<br />

nella sede presidenziale da parte del Presidente<br />

in carica di Bosnia Erzegovina.<br />

L’incontro è stato molto cordiale con rispettivo<br />

indirizzo di saluto da parte del Presidente<br />

della nazione e del Ministro generale.<br />

Un’altra visita, che ha ulteriormente<br />

messo in contato i Ministri provinciali con<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

587<br />

la singolarità della nostra situazione in Bosnia,<br />

è avvenuta in un pomeriggio dedicato<br />

a raggiungere varie nostre presenze fuori<br />

Sarajevo. Un gruppo di Ministri è stato condotto<br />

a visitare il convento-parrocchia di<br />

Foinica: grande e storico complesso situato<br />

in un territorio di fedeli cristiani cattolici,<br />

che attualmente vive il dramma della diaspora<br />

a causa della recente guerra che ha distrutto<br />

interi villaggi. Ivi uno splendido museo<br />

raccoglie l’eredità di secoli. Un altro<br />

gruppo ha visitato la nostra parrocchia di<br />

Kraljevska Sutjeska; oltre alla visita qui c’è<br />

stato l’incontro con il vivace centro di animazione,<br />

messo in piedi dai Frati, dove giovani<br />

di diversa appartenenza religiosa collaborano<br />

e diffondono l’invito alla convivenza<br />

e alla pace, attraverso la musica e la<br />

danza. Queste visite nel territorio si sono<br />

concluse con l’incontro fraterno e di preghiera<br />

con la Fraternità e con i circa settanta<br />

ragazzi del nostro seminario di Visoko.<br />

Anche a questo momento di visita e di preghiera<br />

ha preso parte il Ministro generale<br />

che, tra l’altro, ha presieduto la celebrazione.<br />

Non è mancato infine il momento conviviale<br />

e fraterno con la cena offerta sempre<br />

dalla locale comunità.<br />

L’accoglienza riservata ai Ministri provinciali<br />

e al Definitorio generale è stata<br />

ovunque straordinaria. Caratteristica ricorrente<br />

delle nostre presenze in questo territorio<br />

è il particolare legame della gente verso<br />

i Frati Minori. Qui davvero si percepisce<br />

che i nostri Frati hanno parte viva tra la popolazione,<br />

si coglie con immediatezza che<br />

la gente li sente e li ama come componenti<br />

di famiglia. Per lungo tempo, infatti, nelle<br />

famiglie essi venivano chiamati “zio”, allo<br />

scopo di mantenere incognita la loro presenza;<br />

così questo termine familiare e confidente<br />

ha, da sempre, manifestato anche il<br />

particolare legame affettuoso che univa la<br />

gente ai Frati.<br />

La serata conclusiva di sabato 13 si è caratterizzata<br />

come “serata culturale”. Il programma<br />

prevedeva, in onore dei partecipanti,<br />

un ricevimento con tutte le rappresentanze<br />

diplomatiche presenti in Sarajevo<br />

e che riguardavano le Nazioni di provenienza<br />

dei Ministri provinciali presenti. Dopo


588<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

l’accoglienza, presso la sede dell’Assemblea,<br />

di ambasciatori e consoli dei vari paesi,<br />

si sono esibiti alcuni gruppi folkloristici<br />

locali. Ha fatto seguito uno straordinario<br />

party con buffet durante il quale si è data la<br />

possibilità di far conoscenza personale e di<br />

intrattenersi con i rispettivi diplomatici dei<br />

vari paesi.<br />

Sabato 13, ultimo giorno dell’Assemblea,<br />

sono stati eletti il nuovo Presidente e il<br />

nuovo Consiglio dell’UFME. Fr. Vítor José<br />

Melícias Lopes, Ministro provinciale del<br />

Portogallo, è il nuovo presidente; Fr.<br />

Wacław Chomik, Provinciale di Wroclaw<br />

in Polonia, è stato eletto Vice Presidente.<br />

Per il Consiglio Permanente UFME sono<br />

stati eletti: Fr. Gabriele Trivellin, Provinciale<br />

del Piemonte (Italia); Fr. Ivan Sesar,<br />

Provinciale di Mostar (Erzegovina).<br />

Tra gli argomenti trattati in Assemblea,<br />

è stata data una ampia informazione sul primo<br />

Meeting Europeo dei Giovani, tenutosi<br />

nell’agosto scorso ad Assisi. La valutazione<br />

è stata positiva e i Ministri provinciali<br />

europei hanno deciso di proseguire tale iniziativa,<br />

col proposito di coinvolgere negli<br />

anni futuri le nostre varie Entità europee.<br />

Luogo scelto per il prossimo Meeting sarà<br />

Santiago de Compostela e la locale Provincia<br />

si farà carico dell’organizzazione. Per<br />

preparare l’evento e coordinare lo svolgimento,<br />

ci sarà una équipe o Fraternità ”virtuale”,<br />

come veniva definita in Assemblea,<br />

composta da Frati scelti tra le varie Province<br />

d’Europa.<br />

L’accoglienza fraterna e calorosa dei<br />

fratelli della Bosnia, il coinvolgimento diretto<br />

dei Ministri provinciali nella locale e<br />

difficile realtà, le sfide che investono la<br />

presenza dell’Ordine e della Chiesa in questo<br />

territorio, tutto ha contribuito a rendere<br />

questa Assemblea dei Provinciali europei,<br />

un tempo forte di condivisione, di riflessione,<br />

e di autentica formazione. La soddisfazione<br />

e la riconoscenza nei riguardi dei<br />

Frati che hanno ospitato un appuntamento<br />

importante dell’Ordine in Europa, sono<br />

state unanimi ed espresse ripetutamente in<br />

ogni modo.<br />

FR. MARIO FAVRETTO, <strong>OFM</strong><br />

4. La nuova Fraternità san Francesco<br />

d’Assisi a Khartoum (Sudan)<br />

Il 10 ottobre 2007 la nuova Fraternità<br />

<strong>OFM</strong> è stata presentata ufficialmente alla<br />

Diocesi di Khartoum, dal Card. Gabriel Zubeir<br />

Wako, nell’Eucaristia conclusiva del<br />

secondo Sinodo diocesano.<br />

I membri della Fraternità “S. Francesco<br />

d’Assisi” – Fr. John Lemi e Fr. Peter Tindo<br />

(Sudan); Fr. Leopoldo Micic, Croazia; Fr.<br />

Melito Pinili, Filippine – erano giunti in Sudan<br />

nel mese di luglio, ospitati prima nel<br />

Seminario Maggiore “S. Paolo” di Khartoum<br />

e dal 1 agosto presso il Centro Diocesano<br />

di Catechesi di Kobar.<br />

Gli inizi della nuova Fraternità sono stati<br />

contrassegnati da due importanti avvenimenti:<br />

l’incontro con l’Arcivescovo di Khartoum<br />

e il “Progetto di vita della Fraternità”.<br />

Oltre ad essere stato molto accogliente e generoso<br />

con i Frati giunti in Sudan, il Card.<br />

Wako ha illustrato loro le priorità della sua<br />

Diocesi, invitandoli a viverle e seguirle. Con<br />

l’aiuto del Definitore generale, Fr.Amaral, la<br />

Fraternità, che si è descritta come “Fraternità-contemplativa-in-missione”,<br />

ha stilato<br />

un programma essenziale per vivere da Frati<br />

Minori ed agire come tali nel nuovo contesto<br />

in cui l’obbedienza li ha posti.<br />

5. Incontro del Definitorio con i Visitatori<br />

generali<br />

Roma, Curia generale, 12-16.11.2007<br />

Dal 12 al 16 novembre 2007 si è tenuto,<br />

presso la Curia generale, l’incontro dei Visitatori<br />

eletti nel 2007 con il Ministro e il<br />

Definitorio generale.<br />

Partecipanti<br />

Definitorio generale<br />

Fr. José Rodríguez Carballo (Min.<br />

Gen.); Fr. Francesco Bravi (Vic. Gen. et<br />

Proc. Gen.); Fr. Finian McGinn (Def.<br />

Gen.); Fr. Šime Samac (Def. Gen.); Fr. Miguel<br />

J. Vallecillo Martín (Def. Gen); Fr.<br />

Ambrogio Van Si Nguyen (Def. Gen.); Fr.<br />

Amaral Bernardo Amaral (Def. Gen.); Fr.


Mario Favretto, (Def. Gen); Fr. Luis Gerardo<br />

Cabrera Herrera, (Def. Gen.); Fr. Juan<br />

Ignacio Muro Aréchiga, (Def. Gen.); Fr. Jakab<br />

Várnai, (Def. Gen.)<br />

Visitatori generali<br />

Fr. Paskalis Bruno Syukur, Prov. S. Michaëlis<br />

Archangeli (Indonesia), Cust. Aut.<br />

S. Ioannis Baptistæ (Pakistania); Fr. Dominique<br />

Joly, Prov. Trium Sociorum (Gallia,<br />

Belgium), Prov. S. Joseph Sponsi BMV<br />

(Canada); Fr. Andrew Brophy, Prov. Assumptionis<br />

BMV (USA), Prov. S. Ioannis<br />

Baptistæ (USA); Fr. Frank Jasper, Prov. S.<br />

Ioannis Baptistæ (USA), Prov. SS. Cordis<br />

Iesu (USA); Fr. Damiano Di Stefano, Prov.<br />

Aprutiorum S. Bernardini Sen. (Italia),<br />

Prov. Lyciensis Assumptionis BMV (Italia);<br />

Fr. Austin McCormack, Prov. Immac.<br />

Conc. BMV (Britannia Magna), Prov. S.<br />

Pauli Apostoli (Melita); Fr. Peter Záň,<br />

Prov. S. Salvatoris (Slovakia), Fund. S.<br />

Francisci Ass. dep. a Min. Gen. (Russia et<br />

Kazakistania); Fr. Márcio Luís Costa, Cust.<br />

Aut. ND Septem Gaudiorum (Brasilia),<br />

Prov. S. Fidei (Columbia); Fr. Giacinto<br />

D’Angelo, Prov. Salernitano-Lucana Immaculatae<br />

Conceptionis BVM (Italia),<br />

Prov. Picena S. Iacobi de Marchia (Italia);<br />

Fr. Gloriano Pazzini, Prov. Bononiensis<br />

Christi Regis (Italia), Prov. Tridentina S.<br />

Vigilii (Italia); Fr. Javier Gómez Jiménez,<br />

Prov. B. Juniperi Serra (Mexicum), Prov.<br />

ND de Guadalupe (America Centralis); Fr.<br />

Fedele Pradella, Prov. Pedemontana S. Bonaventurae<br />

(Italia), Prov. Sardiniaæ S. Mariae<br />

Gratiarum (Italia); Fr. Aldo La Neve,<br />

Prov. Romana SS. Apostolorum Petri et<br />

Pauli (Italia), Prov. Seraphica S. Francisci<br />

Assisiensis (Italia); Fr. Luigi Giacometti,<br />

Prov. Seraphica S. Francisci Assisiensis<br />

(Italia), Prov. Siciliæ SS. Nominis Iesu<br />

(Italia); Fr. José M. Moreira Pereira de Faria,<br />

Prov. SS. Martyrum Marochiensium<br />

(Lusitania), Cust. Aut. S. Clarae Assis.<br />

(Mozambicum); Fr. Aidan Mc Grath, Prov.<br />

Hiberniæ (Hibernia), Prov. ND Reginae<br />

Pacis (Africae Australis); Fr. Inácio Dellazari,<br />

Prov. S. Francisci Assisiensis (Brasilia),<br />

Cust. Aut. ND Septem Gaudiorum<br />

(Brasilia).<br />

AD CHRONICAM ORDINIS 589<br />

Segreteria generale<br />

Fr. Ernest Karol Siekierka (Vice Segr.<br />

gen.); Fr. Francisco Manuel Romero García<br />

(Vice Segr. gen.).<br />

Interpreti<br />

Fr. Patrick Hudson (inglese-italiano) Fr.<br />

César Javier Orduña (spagnolo); Fr. Stefano<br />

Lovato (italiano); Fr. Giovanni Rinaldi<br />

(italiano-inglese).<br />

Assistenti<br />

Fr. Philippe Schillings (Verbalista); Fr.<br />

Simone Lopata (Assistente computer); Fr.<br />

Samuele Portka (Assistente in Aula).<br />

Agenda<br />

L’incontro è iniziato il 12 novembre, alle<br />

ore 9, nell’Aula “Giovanni Duns Scoto”.<br />

Salutati i partecipanti, il Ministro generale,<br />

Fr. José R. Carballo, ha ricordato le motivazioni<br />

e lo scopo di questa assemblea ed ha<br />

sottolineato, a motivo della varietà dei luoghi<br />

di provenienza dei Visitatori, il carattere<br />

internazionale e multi-culturale del nostro<br />

Ordine. La prima parte della mattinata<br />

si è conclusa con l’auto-presentazione dei<br />

congressisti e con la presentazione da parte<br />

del Moderatore di turno, Fr. Mario Favretto,<br />

di tutti coloro che collaboreranno alla<br />

buona riuscita dell’incontro: Interpreti, Verbalista<br />

ed Assistenti. La seconda parte della<br />

mattinata è stata utilizzata per l’ascolto della<br />

Relazione del Ministro generale («La visita<br />

canonica al servizio della persona e delle<br />

Entità»), che con il supporto tecnico (immagini<br />

e didascalie), allestito da Fr. John<br />

Abela, si è soffermato su vari aspetti della<br />

visita, soprattutto sul significato della vita<br />

canonica: momento di grazia per la conversione,<br />

la costruzione della Fraternità locale,<br />

provinciale ed universale. Nel pomeriggio<br />

c’è stato il lavoro in gruppi linguistici sulla<br />

Relazione di Fr. José, conclusosi in Assemblea<br />

con la condivisione di quanto emerso<br />

nei gruppi ed un dialogo – con domande, richieste<br />

di delucidazioni e di ulteriori informazioni<br />

– dei Visitatori con il Ministro.<br />

Il secondo giorno, 13 novembre, si è caratterizzato<br />

dall’alternarsi di Relazioni


590 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

(«Visita, designazione dei candidati, relazione<br />

intermedia», Fr. Šime Samac; «Capitolo,<br />

elezioni, relazione al capitolo», Fr.<br />

Luis Cabrera; «Congresso capitolare, relazione<br />

finale», Fr. Jakab Várnai), lavori in<br />

gruppi e condivisione in assemblea.<br />

La mattinata del terzo giorno, 14 novembre,<br />

è stata dedicata all’incontro personale<br />

con il Ministro generale e alla visita dei Segretariati<br />

ed Uffici della Curia. Nel pomeriggio<br />

Fr. Francesco Bravi, Vicario e Procuratore<br />

generale, ha presentato «Il progetto<br />

provinciale e la terza tappa dell’itinerario<br />

“la grazia delle origini”» e Fr. Giancarlo<br />

Lati, Economo generale, si è soffermato sul<br />

senso dell’economia in una Fraternità francescana<br />

ed ha illustrato i nuovi moduli contenuti<br />

negli «Statuti per la Visita canonica e<br />

la Presidenza del Capitolo provinciale».<br />

Il quarto giorno, 15 novembre, è stato un<br />

alternarsi di relazioni da parte dei segretariati<br />

ed Uffici della Curia (Formazione e<br />

Studi, Fr. Massimo Fusarelli; Evangelizzazione<br />

e Missioni, Fr. Nestor Schwarz e Fr.<br />

Vincenzo Brocanelli; Giustizia, Pace ed Integrità<br />

del Creato, Fr. Vicente Felipe; Pro<br />

Monialibus, Fr. Rafael Blanco Pérez e Fr.<br />

Joy Prakash; OFS, Fr. Ivan Matić) e lavori in<br />

gruppi linguistici ed in assemblea.<br />

I lavori del 16 novembre, ultimo giorno<br />

dell’incontro, si sono aperti con le risposte<br />

dell’Ufficio giuridico (Fr. Francesco Antonelli)<br />

ad alcune domande presentate per<br />

scritto dai Visitatori generali. Sono proseguiti<br />

con la presentazione del lavoro della<br />

Segreteria generale (Fr. Ernest Siekierka) e<br />

della Procura generale (Fr. Valentino Menegatti).<br />

Nel pomeriggio, in assemblea, si è<br />

svolta la valutazione dell’incontro, sfociata<br />

in un interessante dialogo dei partecipanti<br />

con il Ministro generale, che, poi, ha rivolto<br />

loro parole di ringraziamento per la partecipazione<br />

attiva e, soprattutto, per avere accettato<br />

questo servizio di animazione dei<br />

Frati e delle Entità. L’incontro si è concluso<br />

con la Concelebrazione eucaristica delle ore<br />

18, presieduta dal Ministro generale, che, al<br />

termine, ha dato a ciascuno ufficialmente “il<br />

mandato” di visitare i Frati e le Fraternità a<br />

suo nome e a nome di tutto l’Ordine.<br />

FR. LUIGI PERUGINI, <strong>OFM</strong><br />

6. Incontro del Custode di Terra Santa<br />

con la Conferenza Transalpina<br />

Szécsény, Ungheria, 27.11.2007<br />

La Conferenza Transalpina (COTAF) ha<br />

invitato il Custode di Terra Santa, Fr. Pierbattista<br />

Pizzaballa, a partecipare ad una<br />

giornata di studio sulla situazione della<br />

Terra Santa e sulla collaborazione di questa<br />

con le Province della Conferenza. Poiché<br />

la sessione della Conferenza era prevista<br />

in Ungheria, la Provincia “Nostra Signora<br />

degli Ungheresi” ha chiesto al<br />

Custode di anticipare di tre giorni la sua<br />

venuta in Ungheria per incontrarsi con le<br />

realtà locali. La disponibilità fraterna del<br />

Custode ha offerto l’occasione per un’assemblea<br />

dei Frati della Provincia il 24 novembre<br />

a Buda. Nell’incontro il Custode<br />

ha informato sulle difficoltà ed unicità di<br />

questa missione. Dopo l’incontro il Custode<br />

ha celebrato l’Eucaristia nella cappella<br />

ristrutturata del convento. All’indomani si<br />

è celebrata l’Eucaristia nella chiesa dei<br />

Frati, situata al centro di Pest, seguita da<br />

un incontro con i fedeli che si sono riuniti<br />

in grande numero. I tempi tra i vari momenti<br />

venivano quasi sempre impiegati<br />

per varie interviste. Il Primate e Arcivescovo<br />

di Esztergom, Péter Card. Erdő, ha<br />

ricevuto il Custode nel suo ufficio a Budapest<br />

il 26 novembre, mentre i Ministri provinciali<br />

della Conferenza arrivavano per la<br />

sessione che stava per iniziare nella casa<br />

del Noviziato comune delle Province di<br />

Ungheria e di Transilvania (Romania) a<br />

Szécsény. Il Custode ha trascorso il giorno<br />

27 novembre con la Conferenza, che ha<br />

apprezzato molto l’informazione dettagliata<br />

da lui offerta. Un punto che ha suscitato<br />

un particolare interesse è stato<br />

quello del ruolo dei Commissari nel contesto<br />

della diminuzione numerica dei Frati<br />

nella regione transalpina. In Francia e in<br />

Germania questo ufficio è svolto in collaborazione.<br />

In Ungheria e Transilvania<br />

(Romania) la difficoltà consiste nel ristabilire<br />

i contatti con la Terra Santa dopo<br />

un’interruzione forzata durante il comunismo.<br />

È stata anche trattata la questione<br />

della colletta del Venerdì Santo. Il Custode


ha sottolineato l’importanza di questa colletta<br />

per il sostentamento della Custodia e<br />

la delicatezza della sua organizzazione in<br />

comunione con i Vescovi diocesani.<br />

L’incontro ha permesso una migliore comprensione<br />

della realtà della Terra Santa e,<br />

nel contempo, di quella della Conferenza<br />

Transalpina.<br />

7. Notitiæ particulares<br />

FR. JAKAB VÁRNAI<br />

– MONS. MARCO DINO BROGI, <strong>OFM</strong>, Arcivescovo<br />

titolare di Città Ducale, è stato<br />

nominato da Benedetto XVI Consultore<br />

della Congregazione per le Chiese<br />

Orientali.<br />

(L’Osservatore Romano, 16 settembre 2007)<br />

– FR. UMBERTO BETTI <strong>OFM</strong>, della Prov. Tusciæ<br />

S. Francisci Stigmatizati, Italia, è<br />

stato nominato Cardinale da Benedetto<br />

XVI nel Concistoro Ordinario Pubblico,<br />

tenuto nella Basilica Vaticana il 24 novembre<br />

2007.<br />

1. Breve nota biografica<br />

Il cardinale Umberto Betti, dell’Ordine<br />

dei Frati Minori, già rettore della Pontificia<br />

Università Lateranense, è nato a Pieve S.<br />

Stefano (Arezzo) il 7 marzo 1922. Entrato<br />

in Noviziato il 23 luglio 1937, ha emesso la<br />

Professione temporanea il 2 agosto 1938 e<br />

quella solenne il 31 dicembre 1943. È stato<br />

ordinato sacerdote il 6 aprile 1946.<br />

Conseguito il Dottorato in teologia presso<br />

il Pontificio Ateneo Antonianum (oggi<br />

Pontificia Università Antonianum), è stato<br />

Professore di teologia Dogmatica ed Educatore<br />

negli Studentati teologici di Siena e<br />

Fiesole. Compiuto un anno di specializzazione<br />

nell’Università Cattolica di Lovanio,<br />

nel luglio del 1964 è stato nominato dal Ministro<br />

generale dell’Ordine Professore nel<br />

Pontificio Ateneo Antonianum. Da quella<br />

data ha fatto parte della Fraternità del Collegio<br />

Internazionale S. Antonio, fino al 27<br />

settembre 1995, quando, con l’obbedienza<br />

del Ministro generale, è rientrato in Provin-<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

591<br />

cia, sotto l’obbedienza del Ministro provinciale,<br />

che lo ha assegnato alla Fraternità<br />

della Verna.<br />

Nel 1961 è stato nominato consultore<br />

della Commissione teologica preparatoria<br />

del Concilio Vaticano II. Nel 1963 è arrivata<br />

la nomina a perito conciliare. Ha collaborato<br />

alla elaborazione delle costituzioni<br />

dogmatiche Lumen Gentium e Dei Verbum.<br />

Nel 1964 è stato nominato qualificatore<br />

dell’allora Suprema Sacra Congregazione<br />

del Sant’Offizio, nel 1968 consultore della<br />

Congregazione per la Dottrina della Fede e<br />

nel 1984 consultore della segreteria di Stato.<br />

Nel 1968 è stato nominato consultore<br />

della Congregazione per i Vescovi.<br />

Dal 1991 al 1995 ha ricoperto l’incarico<br />

di rettore della Pontificia Università Lateranense.<br />

All’interno dell’Ordine, Betti è stato<br />

professore di teologia del Pontificio Ateneo<br />

Antonianum (1954-1991), decano della facoltà<br />

di teologia (1966-1969) e rettore<br />

(1975-1978). Dal 1991 è professore emerito<br />

al Pontificio Ateneo Antonianum.<br />

Accademico ordinario della Pontificia<br />

Accademia Teologica, è membro della<br />

Commissione Fede e Costituzione del Consiglio<br />

mondiale delle Chiese. Nel 1995 Giovanni<br />

Paolo II gli ha conferito la Croce pro<br />

Ecclesia et Pontifice.<br />

È autore di numerose pubblicazioni, tra<br />

cui: Summa de sacramentis Totus homo<br />

(1955), La costituzione dommatica “Pastor<br />

æternus” del Concilio Vaticano II (1961),<br />

La dottrina sull’episcopato del Concilio<br />

Vaticano II (1984), La dottrina del Concilio<br />

Vaticano II sulla trasmissione della rivelazione.<br />

La sua attività di ricerca e di studio, la<br />

sua profondità di pensiero, la sua dedizione<br />

alla Chiesa, in particolare attraverso il contributo<br />

offerto alla riflessione conciliare, gli<br />

hanno valso la stima e il riconoscimento<br />

unanime del mondo ecclesiale, accademico<br />

e culturale. Da ricordare, di recente, il suo<br />

toccante incontro con Benedetto XVI durante<br />

la visita alla Pontificia Università Lateranense<br />

(21 ottobre 2006).<br />

Attualmente egli vive nel convento di<br />

San Francesco a Fiesole.<br />

(L’Osservatore Romano, 25 novembre 2007)


592 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

2. Lettera di ringraziamento del Ministro<br />

generale al Papa per la nomina di Fr.<br />

Umberto Betti<br />

Roma, 19 ottobre 2007<br />

Beatissimo Padre,<br />

la Sua sovrana decisione di chiamare a<br />

far parte del sacro Collegio Cardinalizio il<br />

nostro caro fratello Umberto Betti <strong>OFM</strong> ci<br />

colma di intensa gioia.<br />

Ancora una volta, Lei volge il Suo sguardo<br />

paterno verso i figli del Serafico Poverello,<br />

colmandoli dei Suoi doni. Il Cardinalato<br />

conferito a Fr. Umberto Betti <strong>OFM</strong>, infatti,<br />

non onora soltanto il servo fedele della<br />

Chiesa e il teologo saggio, ma è un dono di<br />

grazia per l’intero Ordine dei Frati Minori e<br />

l’intera Famiglia Francescana.<br />

A nome, pertanto, di tutti i Frati, e in particolare<br />

della Pontificia Università “Antonianum“,<br />

ho l’onore di manifestarLe la nostra<br />

filiale riconoscenza per questo nuovo,<br />

eccezionale segno di paterna benevolenza,<br />

e prometterLe di volerci maggiormente impegnare<br />

nel servizio alla nostra Santa Madre<br />

Chiesa e al suo amatissimo Pastore universale.<br />

La prego, Padre Santo, di accompagnare<br />

con la Sua Apostolica Benedizione e la Sua<br />

preghiera il cammino che l’Ordine dei Frati<br />

Minori sta percorrendo con entusiasmo<br />

verso il traguardo dell’VIII Centenario della<br />

sua fondazione, e di credere alla devozione<br />

filiale che ognuno dei Frati Minori, con a<br />

capo l’umile sottoscritto, Le professano con<br />

pronta e rinnovata adesione al Suo pontificale<br />

Magistero. Ho la gioia di confermarmi<br />

della Santità Vostra<br />

dev.mo ed obb.mo figlio in Domino<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale<br />

3. Saluto del Ministro generale in occasione<br />

della festa in onore del Cardinale U.<br />

Betti<br />

Roma, Curia generale, 24.11.2007<br />

Eminenza Reverendissima,<br />

la Fraternità della Curia generalizia La<br />

accoglie oggi in festa e dà a Lei, agli Eminentissimi<br />

Signori Cardinali Giovanni Battista<br />

Re, Cláudio Hummes, Alessandro Do<br />

Nascimiento, Carlos Amigo De Vallejo, agli<br />

Eccellentissimi Vescovi, Nikola Eterovic e<br />

Marco Dino Brogi <strong>OFM</strong>, al Ministro provinciale<br />

ed ai Confratelli della Toscana e a<br />

tutti gli illustri e graditi Ospiti, il più cordiale<br />

“benvenuto”!<br />

Ancora una volta la Chiesa, attraverso la<br />

sovrana decisione del Papa, onora con la<br />

Porpora cardinalizia un Frate Minore.<br />

Siamo perciò riconoscenti al Santo Padre<br />

Benedetto XVI per averLa chiamata a<br />

far parte del Sacro Collegio cardinalizio,<br />

premiando il lungo, impegnativo e intelligente<br />

servizio da Lei reso alla Chiesa, particolarmente<br />

nel campo teologico, con il<br />

Suo illuminato ed apprezzato insegnamento,<br />

con la direzione dell’allora Pontificio<br />

Ateneo Antonianum oggi Pontificia Università,<br />

e successivamente della Pontificia<br />

Università Lateranense.<br />

La Sua saggezza e la Sua competenza<br />

teologica sono consegnate in modo speciale<br />

alla storia del Concilio Ecumenico Vaticano<br />

II, che si avvalse della Sua preparazione<br />

culturale, insieme a quella di altri giovani<br />

teologi, tra i quali mi è doveroso<br />

ricordare il Sommo Pontefice Benedetto<br />

XVI che oggi Le ha conferito l’altissimo segno<br />

di distinzione quale è appunto la dignità<br />

cardinalizia.<br />

Ma anche a Lei, Eminenza carissima,<br />

l’Ordine nostro, tramite il suo Ministro generale,<br />

oggi dice la sua ammirazione e il suo<br />

plauso, perché ha saputo esprimere appieno,<br />

pur nel disbrigo di prestigiosi compiti, il<br />

vero volto del Francescano che in sapientia<br />

et doctrina loda l’Altissimo Signore, fonte<br />

di ogni sapienza, e restituisce a Lui, per la<br />

sola sua gloria, i doni ricevuti e impiegati<br />

per il bene dei fratelli.<br />

A nome dell’intero Ordine, a nome dei<br />

suoi moltissimi alunni, a nome di quanti<br />

hanno attinto dalle sue labbra la ricchezza<br />

della divina Sapienza, io Le presento le nostre<br />

felicitazioni, il nostro augurio.<br />

Le assicuro la nostra preghiera, e formulo<br />

l’auspicio che la Porpora con cui oggi<br />

l’onora il Santo Padre, sia segno di nuova


speranza per l’intero Ordine dei Frati Minori<br />

che si appresta a celebrare l’VIII Centenario<br />

della sua Fondazione, nel vivo desiderio<br />

che i Frati Minori siano dovunque e<br />

sempre esempio di luce e di fraterna solidarietà.<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

593<br />

A tutti rinnovo il cordiale benvenuto e<br />

auguro una buona continuazione della festa<br />

fraterna!<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Ministro generale


1. Libri<br />

– ALLIATA EUGENIO (a cura di), Liber Annus,<br />

LVI 2006, Studium Biblicum Franciscanum,<br />

Franciscan Printing Press, Jerusalem<br />

2007, pp. 719+70.<br />

– AMARAL BERNARDO AMARAL - LAISSE<br />

SARAANTÓNIA JONA - NHACOTA EUGÉNIO<br />

FILIPE, Dicionário de Português-Gitonga/Gitonga-Português<br />

e compêndio<br />

gramatical, Gráfica Europam Lda., Oeiras<br />

2007, pp. 290.<br />

– BAHČIČ ROBERT, Čudez, ki traja 800 let.<br />

Zgodovina Frančiškove karizme v svetu<br />

in pri nas (Un miracolo che dura da 800<br />

anni), Brat Frančišek, Ljuljana 2007, pp.<br />

360.<br />

– BENTIVENGA MARIA ROSARIA, Vivere<br />

l’Eucaristia con Madre Serafina e S.<br />

Chiara, Nuova Tipografia, Forlimpopoli<br />

2007, pp. 69.<br />

– CARBAJO NÚÑEZ MARTÍN (a cura di),<br />

Giovanni Duns Scoto. Studi e ricerche<br />

nel VII Centenario della sua morte in<br />

onore di P. César Saco Alarcón, Voll. I e<br />

II, Edizioni Antonianum, Roma 2007,<br />

pp. 1020.<br />

– CORREA CASTELBLANCO JAIME, Fray Andresito<br />

Siervo de Dios. Fray Andrés<br />

García Acosta ofm (1800-1853), J.M.<br />

Impresor, Santiago 2007, pp. 15.<br />

– CRINELLA GALLIANO, Scritti e opere in<br />

onore di Padre Stefano Troiani, Quattro-<br />

Venti, Urbino 2007, pp. 864.<br />

– DALLARDA STEFANO, Solo per amore.<br />

Profilo spirituale di fr. Angelo Redaelli,<br />

Milano 2007, pp. 67.<br />

BIBLIOGRAPHIA<br />

– D’ANGELO GIACINTO (a cura di), Mons.<br />

Antonio Forte Frate Minore, Maestro e<br />

Pastore, Tip. “Maurizio Boccia”, Nocera<br />

Superiore 2007, pp. 151.<br />

– DIAZ PINTO AMANDA - DUHART CARMEN<br />

GLORIA - ROVEGNO JUAN RAMON, Historia<br />

de la Orden Franciscana Seglar<br />

(OFS) en Chile, J.M. Impresor, Santiago<br />

2007, pp. 80.<br />

– GIANNINI BRUNO, Profilo di P. Alberto<br />

Berta (sulla base dei sui scritti), Tipografia<br />

Francia, Matelica 2007, pp. 98.<br />

– LAURIOLA GIOVANNI (a cura di), Giovanni<br />

Duns Scoto. Antologia, II Edizione, Editrice<br />

AGA, Alberobello 2007, pp. 615.<br />

– RINCÓN CRUZ MARCOS, Mártires Franciscanos<br />

de Castilla (1036-1938). 73 testigos<br />

de Cristo para el siglo XXI, Edibesa,<br />

Madrid 2007, pp. 260.<br />

– SALAMON GRZEGORZ WITOLD, Koncepcja<br />

poznania intuicyjnego u Jana<br />

Dunsa Szkota (Il concetto della conoscenza<br />

intuitiva in Giovanni Duns Scoto),<br />

Biblioteka Instytutu Franciszkańskiego,<br />

Niepokalanów 2007, pp. 208.<br />

– SARTORIO LORENZO, Padre Lino, con un<br />

testo di Padre Berardo Rossi, Gazzetta di<br />

Parma Editore, Parma 2007, pp. 112.<br />

– SCHNEIDER JOHANNES, “Candor Lucis<br />

Eterne – Glanz des ewigen Lichtes”. Die<br />

Legende der heiligen Agnes von Böhemen,<br />

B. Kühlen Verlag, Mönchengladbach<br />

2007, pp. 100.<br />

– UFFICIO COMUNICAZIONI <strong>OFM</strong> (a cura di),<br />

Enchiridion dell’Ordine dei Frati Minori.<br />

Documenti 1966-1989, I, Edizioni<br />

L.I.E.F., Vicenza 2007, pp. XX+1079.


596<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

– UFFICIO COMUNICAZIONI <strong>OFM</strong> (a cura<br />

di), Acta, Capituli Generalis Extraordinarii<br />

Ordinis Fratrum Minorum in S.<br />

Maria Angelorum-Assisi a die 15 septembris<br />

usque ad diem 1 octobris 2006<br />

celebrati, Curia Generalis, Roma, 2007,<br />

pp. 600+16.<br />

– VEUTHEY LEONE, Itinerario spirituale<br />

francescano, Opera Omnia - n. 15, Editrice<br />

Miscellanea Francescana, Roma<br />

2007, pp. 341.<br />

– VEUTHEY LEONE, Itinerario dell’anima,<br />

Opera Omnia - n. 16, Editrice Miscellanea<br />

Francescana, Roma 2007, pp. 113.<br />

– VEUTHEY LEONE, Manuali di spiritualità<br />

francescana, Opera Omnia - n. 20, Editrice<br />

Miscellanea Francescana, Roma<br />

2007, pp. 432.<br />

2. Extr<strong>acta</strong><br />

– PAOLAZZI CARLO, La Regula non Bullata<br />

dei Frati Minori (1221). Dallo “Stemma<br />

Codicum” al testo critico, Extractum ex<br />

“Archivum Franciscanum Historicum”<br />

(100, 2007), Ed. Archivum Franciscanum<br />

Historicum, Grottaferrata (Roma)<br />

2007, 5-148.


1. Fr. Hermann-Josef (Ewald-Hans)<br />

Lauter<br />

Köln, 16.02.1926<br />

Euskirchen, 12.08.2007<br />

P. Hermann-Josef stammte aus Köln als<br />

Sohn der Eheleute Dr. Franz Lauter und<br />

Ehefrau Gertrud, geb. Dreschmann. Er besuchte<br />

in Köln das Gymnasium Kreuzgasse.<br />

Nach dem 2. Weltkrieg zog seine Familie<br />

nach Troisdorf um. Dort machte er die<br />

Bekanntschaft mit unserem P. Suitbert<br />

Gammersbach. Beide traten 1947 zusammen<br />

in unseren Orden ein.<br />

Bis 1954 durchlief er die Ordensausbildung<br />

in Rietberg und Mönchengladbach. In<br />

den Jahren 1953-1954 befindet er sich im<br />

Studienhaus der Franziskaner in Paderborn,<br />

wo er auch von Erzbischof Lorenz Jäger am<br />

3. April 1954 die Priesterweihe erhielt.<br />

Nach der Priesterweihe war er zunächst von<br />

1954 bis 1956 in Düsseldorf, dann von<br />

1956 bis 1962 in Bonn tätig, bis er im gleichen<br />

Jahr nach Hermeskeil umzog. In diesen<br />

acht Jahren nach seiner Priesterweihe<br />

zeigte sich in seinen Veröffentlichungen,<br />

seinen Predigten und seiner persönlichen<br />

Seelsorge immer stärker seine geistige<br />

Fähigkeit und spirituelle Begabung, so dass<br />

sein Wirken über Hermeskeil stetig hinauswuchs.<br />

Konsequenterweise wurde er im<br />

Jahre 1966 als Leiter des gemeinsamen Pastoraljahres<br />

der Kölnischen und der Sächsischen<br />

Provinz der Franziskaner nach Köln<br />

berufen. Vom Jahre 1969 an war er dann<br />

auch Leiter des in Köln neu errichteten Noviziates<br />

unserer Kölnischen Ordensprovinz.<br />

Hier hat er den Novizen und den jungen Ordenspriestern<br />

des Erzieherteams viel von<br />

seiner reichen geistlichen Erfahrung und<br />

Einsicht für ihr eigenes Leben mitgeben<br />

können.<br />

Köln sollte fortan vom Kloster in der Ulrichgasse<br />

aus sein Wirkungsbereich bleiben,<br />

auch als das Kloster aufgegeben und<br />

NECROLOGIA<br />

die Gemeinschaft Ende der siebziger Jahre<br />

in die Berrenrather Straße beim kath. Studentenwerk<br />

in Köln verlegt wurde. Im Jahre<br />

1981 übernahm er die Schriftleitung des<br />

„Pastoralblattes“ für die Diözesen Köln,<br />

Aachen, Berlin, Essen, Hildesheim und<br />

Osnabrück, womit sich ihm ein weites Feld<br />

auftat. Durch die Gestaltung der Zeitschrift<br />

und durch seine eigenen Beiträge konnte er<br />

den in der Seelsorge tätigen Priestern, Diakonen<br />

und Laien Anregung und Hilfe geben.<br />

Der Erzbischof von Köln hatte ihn bereits<br />

im Jahre 1974 zum Dozenten für Homiletik<br />

am Erzbischöflichen Priesterseminar<br />

in Köln berufen. Zusätzlich zu dieser<br />

Aufgabe wurde er im November 1978<br />

dort zum Subregens dieses Priesterseminars<br />

ernannt. Im Jahre 1982 wurde er zusätzlich<br />

Dozent für Homiletik am Erzbischöflichen<br />

Diakoneninstitut, das in das aufgegebene<br />

Franziskanerkloster in der Ulrichgasse eingezogen<br />

war. Am 1. Juli 1996 entpflichtete<br />

ihn der Erzbischof von seinen Aufgaben.<br />

Fortan lebte er in unserem Kloster in Euskirchen,<br />

weiterhin geistig sehr rege und kreativ<br />

an den kirchlichen Fragen unserer Zeit<br />

beteiligt. Durch seinen klaren Geist, verbunden<br />

mit kirchlicher Gläubigkeit, bewahrend<br />

und fortschrittlich zugleich, war er ein Wegweiser<br />

im Auf und Ab der Lebensfragen geworden.<br />

Viele schätzten seine Beiträge,<br />

durch die sie Anregungen und Hilfen für die<br />

geistliche und gläubige Gestaltung der Seelsorge<br />

erhielten. Stets behielt Pater Hermann<br />

Josef vor Augen, dass Theologie ihren tiefsten<br />

Sinn in der Mystik findet.<br />

Pater Hermann-Josef war daher konkret<br />

selbst Seelsorger für viele Schwesterngemeinschaften<br />

und Einzelpersonen, dann vor<br />

allem durch Priesterkonferenzen. Stets war<br />

er ein wacher und solidarischer Mitbruder<br />

in seiner Provinz, in welcher er durch seine<br />

humorvolle Art viel zur Freude und Gelöstheit<br />

im Zusammenleben der Brüder beitrug;<br />

er lebte gerne und mit Wohlwollen in der


598 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Gemeinschaft seiner Mitbrüder. Durch<br />

Schlaganfälle jahrelang behindert, verstarb<br />

er schließlich im Altenheim zu Euskirchen,<br />

umgeben von seinen Mitbrüdern. Er hatte<br />

seinen Tod herbeigesehnt, wie es von ihm<br />

auch schriftlich hinterlegt ist. Er wollte<br />

schauen, was er bisher geglaubt hatte: Gottes<br />

Herrlichkeit. P. Hermann-Josef starb am<br />

12. August 2007 in Euskirchen. Am Fest<br />

Mariä Himmelfahrt, dem 15. August 2007,<br />

wurde er auf der Grabstätte der Franziskaner<br />

auf dem Städtischen Friedhof zu Euskirchen<br />

begraben.<br />

FR. HERBERT SCHNEIDER<br />

2. Fr. Christopher Coelho<br />

Kochi, India, 14.05.1932<br />

Hyderabad, India, 31.08.2007<br />

Friar Christopher Coelho was born on<br />

14th May, 1932 at Kochi, Kerala, India. In<br />

1952 he joined the Franciscans, solemnly<br />

professed in 1956, ordained in 1958, and<br />

died on the 31 st of August, 2007. He was<br />

buried at St. Louis Friary, Palmaner, Chittoor<br />

District, and Andhra Pradesh, India.<br />

He was a multi-talented person as an<br />

artist, Sculptor, Poet, Musician and Writer.<br />

He was a Formator for Franciscan Life for<br />

13 years. He shot into fame in 1960s as a<br />

Music Composer, especially for rendering<br />

the poems of Rabidranath Tagore (Nobel<br />

Prize winning Hindu Poet) into music<br />

which are sung widely in the Catholic<br />

Churches of India. As a composer he had<br />

contributed to the official Hymn Books of<br />

World Council of Churches and to St.<br />

John’s Abbey publication: Our Church<br />

Sings and Prays.<br />

After his specialization in Radio and Television<br />

Production and Direction, Christopher<br />

wrote and directed a full length theatre<br />

movie on Jesus which was the first introduction<br />

of the person of Jesus for millions of<br />

filmgoers in India. Christopher’s artistic<br />

work in the form of churches, chapels,<br />

shrines, monuments, paintings and stained<br />

glass windows can be seen all over India.<br />

He published his personal reflections as<br />

a book “Francis – A New Kind of Fool”<br />

which was translated into Italian “La Sfida<br />

di San Francesco: “Novello Pazzo in<br />

Questo Mondo”. His latest works were<br />

“And Now I Can See” and a collection of<br />

his Franciscan songs “Sing with Francis”.<br />

At the time of his death he was working on<br />

The New Community Bible for India.<br />

3. Fr. Joseph Benedictus Xuereb<br />

Gharghur, Malta, 01.07.1935<br />

Birkirkara, Malta, 11.10.2007<br />

Morte fratris Joseph Benedicti, quae die<br />

11 octobris 2007 in “Christus Sacerdos<br />

Home” Fleur-de-Lys, Birkirkara in Insula<br />

Melita, occurrit, non solum provincia religiosa<br />

Fratrum Minorum, verum etiam ecclesia<br />

localis fratre authentice franciscano, sacerdote<br />

exemplari ac viro integro orbatae sunt.<br />

Neminem con<strong>fratrum</strong> latet ipsum fuisse<br />

nomine ac re religiosum, qui Seraphici Patris<br />

vestigia, tota perdurante vita consecrata,<br />

secutus, Christum cognoscere, diligere<br />

atque imitari totis viribus conatus sit.<br />

Frater Joseph Benedictus natus est<br />

Gharghur, Melitae, die 1 mensis iulii 1935,<br />

filius Augustini et Carmelae Azzopardi. Ordinem<br />

Fratrum Minorum in provincia<br />

melitensi S. Pauli Apostoli ingressus est die<br />

30 mensis septembris 1951; professionem<br />

temporariam die 2 mensis octobris 1952,<br />

professionem autem sollemnem die 12<br />

mensis augusti 1956 emisit. Sacerdos ordinatus<br />

est in Anglia (East Bergholt, Essex)<br />

die 12 mensis martii 1960. Studia philosophica<br />

apud seminarium franciscanum<br />

Vallettae (Melitae), studia autem theologica<br />

in centro studiorum provinciae Angliae peregit.<br />

Gradum academicum Doctoratus in<br />

Theologia (Sectio Moralis) apud Pontificium<br />

Athenaeum “Antonianum” consecutus<br />

est anno 1964. Munere provincialatus<br />

expleto, maturiori aetate, diploma in studiis<br />

franciscanis apud Centrum Franciscanum<br />

Internationale in Canterbury (Anglia) obtinuit.<br />

Per multos annos theologiam moralem<br />

in nostro seminario Vallettae et apud Institutum<br />

Nationale Studiorum Ecclesiasticorum<br />

Religiosorum Melitensium (INSERM)<br />

docuit. Operi libros edendi incessanter ma-


gnoque cum fructu se totum dedit. Opusculum<br />

cui titulus “Regula et Vita” primum fuit<br />

eius opus publici iuris factum (1983). Una<br />

cum aliis fratribus sequentia opera in linguam<br />

patriam vertit: “Scripta S. Francisci”<br />

(1975, editio prior) necnon “Scripta S. Clarae”<br />

(1986); aliae translationes se referunt<br />

ad “Fontes mediaevales de vita S. Clarae”<br />

(Legenda et processus canonizationis)<br />

1993; “I Fioretti di S. Francesco d’Assisi”<br />

1990; “Legenda Maior”, “Lignum Vitae” et<br />

“Itinerarium mentis in Deum” S. Bonaventurae,<br />

1998; “Legenda mediaevalia de vita<br />

S. Antonii” 1995; Constitutiones et Statuta<br />

generalia Ordinis Fratrum Minorum, 1998;<br />

tandem, una cum aliis fratribus “Fontes de<br />

vita S. Francisci”, 2005 et “Fontes de vita<br />

Antonii”. Hoc ultimum opus mox publici<br />

iuris fíet.<br />

In provincia optimun servitium praestitit<br />

in campo sive formationis sive regiminis.<br />

Munus magistri clericomm pluries explevit,<br />

totis viribus nitens ut fratres iuvenes<br />

maturam formationem humanam, christianam,<br />

religiosam ac franciscanam adipiscerentur.<br />

Minister provincialis electus est<br />

1985, quo in munere usque ad annum 1990<br />

permansit. Hoc in explendo officio humiliter,<br />

caritative atque iuste erga singulos fratres<br />

se gessit. Guardianatus munere in conventibus<br />

Vallettae et Rabati functus est.<br />

Definitor provincialis pluribus vicibus nominatus<br />

est. Paroeciam in oppido Sliemae,<br />

Dominae Nostrae Sacri Cordis Jesu dicatam,<br />

magno cum zelo et fructu in bonum fidelium<br />

administravit. Qua pastor animarum,<br />

per multos annos ministerio sacramenti<br />

reconciliationis, praedicationis atque<br />

directionis spiritualium recessuum toto<br />

animo se dedit.<br />

Minime praetermittenda sunt munera in<br />

servitium Ordinis a nostro confratre extra<br />

provinciam in domibus a Ministro generali<br />

dependentibus expleta. Guardianus Collegii<br />

Internationalis S. Bonaventurae (Grottaferrata)<br />

fuit annis 1992-1993. Postea, Secretarius<br />

generalis Pontificii Athenaei “Antonianum”<br />

nominatus est anno 1993 et permansit<br />

hoc in officio usque ad annum 1999.<br />

Fr. Joseph Benedictus fecunde in vinea<br />

Domini adlaboravit fructumque abundan-<br />

NECROLOGIA<br />

599<br />

tem in animarum salutem produxit. Religiosus<br />

authentice franciscanus a confratribus<br />

ac christifidelibus merito agnoscitur, utpote<br />

exemplaris vitae religiosae optimum<br />

testimonium praebuit. Sensu gratitudinis<br />

erga maternam provinciam religiosam eminenter<br />

excelluit. Toto affectu eam diligere<br />

numquam desinebat immo confratres verbo<br />

et exemplo ipsam amare docebat. Charisma<br />

franciscanum ei cordi fuit idque usque ad finem<br />

suae vitae totis viribus promovere conatus<br />

est.<br />

Provincia melitensis grates quam maximas<br />

Deo agit de inaestimabili dono ei concesso<br />

in persona ac multiformi apostolica<br />

activitate dilecti tanti filii.<br />

Dominus Deus, cui fideliter servivit,<br />

Fratri Joseph Benedicto aeternam requiem<br />

misericorditer donet!<br />

FR. IVO TONNA<br />

4. Fr. Simpliciano (Mario Virginio) Olgiati<br />

Dairago (MI), 02.12.1929<br />

Brescia, 30.11.2007<br />

Fr. Simpliciano nasce a Dairago (MI) il<br />

2 Dicembre 1929 e viene battezzato nella<br />

Parrocchia di S. Genesio con il nome di<br />

Mario Virginio. Entra nel Collegio Serafico<br />

di Saiano (BS) nel 1940 e compie gli studi<br />

medi e ginnasiali a Saiano e a Cividino<br />

(BG). Il 16 Agosto 1945 a Rezzato (BS) riceve<br />

il saio della prova da fr. Giovanni<br />

Chiodini, Ministro provinciale, e trascorre<br />

l’anno di noviziato, al termine del quale, il<br />

27 Agosto 1946, emette la Professione temporanea<br />

nelle mani di fr. Camillo Merazzi,<br />

Ministro provinciale. Prosegue la formazione<br />

iniziale a Sabbioncello (LC) (1946-49),<br />

a Busto Arsizio (VA) (1949-50) e a Milano<br />

S. Antonio (1950-53) completando gli studi<br />

di Teologia. Il 15 Aprile 1951 emette la Professione<br />

solenne a Milano S. Antonio nelle<br />

mani di fr. Feliciano Olgiati, suo fratello,<br />

Delegato dal Ministro provinciale. Il 21<br />

Marzo 1953 viene ordinato Diacono a S.<br />

Bernardino alle Ossa in Milano dal beato<br />

Card. Ildefonso Schuster, Arcivescovo di


600 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Milano; il 15 Agosto dello stesso anno viene<br />

ordinato Presbitero a Milano S. Antonio<br />

da S. Ecc.za Mons. Bonifacio Bertoli ofm,<br />

Vicario apostolico di Tripoli.<br />

Dal 1953 al 1958 frequenta la Facoltà di<br />

Lettere Moderne presso l’Università Cattolica<br />

del Sacro Cuore, risiedendo a Milano S.<br />

Angelo (1953-54) e Milano S. Antonio<br />

(1954-58). Una volta conseguita la Laurea<br />

in Lettere moderne gli viene affidata<br />

l’obbedienza di svolgere l’attività di docente<br />

presso il Liceo Luzzago a Brescia S. Gaetano.<br />

Così dal 1958 ininterrottamente, finché<br />

la malattia glielo ha permesso, Fr. Simpliciano,<br />

Simplicio per gli amici, è stato il<br />

punto di riferimento costante per intere generazioni<br />

di studenti, che in lui hanno trovato<br />

non solo l’insegnante colto e appassionato,<br />

ma anche il fratello e il padre a cui<br />

confidare le gioie e le sofferenze dell’adolescenza.<br />

Del Franciscanum-Luzzago è stato anche<br />

Rettore dal 1976 al 1992, mentre nella<br />

locale fraternità è stato Vicario dal 1994 al<br />

2000 e Guardiano dal 2000.<br />

Fr. Simpliciano ha posto a servizio della<br />

Provincia la sua vivace intelligenza e la<br />

francescana schiettezza nei molteplici incarichi<br />

che i confratelli gli hanno affidato e<br />

che egli ha sempre affrontato con tenace volontà,<br />

nonostante la sua cagionevole salute.<br />

Prefetto per gli Studi (1964-67); Censore<br />

della stampa (1991-1993); Moderatore per<br />

la Formazione Permanente (1991-2003);<br />

membro del Segretariato Formazione e Studi<br />

(1970-76; 1988-2003) e del Consiglio<br />

della Formazione Permanente (dal 2003).<br />

Per cinque mandati Definitore provinciale<br />

(1964-67; 1985-88; 1991-94; 1994-96;<br />

2000-2001). Infine, Vicario provinciale dal<br />

1973 al 1988 e dal 9 Maggio 2001 al Capitolo<br />

del 2003. In quest’ultimo mandato, iniziato<br />

a causa delle dimissioni del precedente<br />

Vicario, ha anche retto la Provincia con<br />

potestà ordinaria dal 7 Giugno al 6 Luglio<br />

2003, durante la vacanza dell’ufficio di Ministro<br />

provinciale, venutasi a creare per<br />

l’elezione di Fr. Francesco Bravi come Definitore<br />

generale.<br />

A testimonianza della vastità della sua<br />

cultura e della ricchezza del suo intelletto<br />

d’amore, lascia numerose opere di poesia,<br />

fra le quali la composizione “Le Stigmate –<br />

Sacro Mistero”, la traduzione dal latino di<br />

alcuni testi fondamentali della spiritualità<br />

francescana e una vasta produzione di musica<br />

sacra, sia per il canto del salterio che<br />

per le celebrazioni liturgiche, assiduamente<br />

eseguita con il coro da lui diretto a Brescia<br />

S. Gaetano.<br />

È stato promotore e organizzatore della<br />

Scuola di Spiritualità, oltre che di molte altre<br />

iniziative culturali e spirituali con le<br />

quali ha contribuito a far amare il poverello<br />

d’Assisi a molta gente di Brescia e della<br />

provincia. Lo ricordiamo anche per la fraterna<br />

vicinanza data alle Clarisse e all’Ordine<br />

Francescano Secolare, di cui è stato per<br />

lunghi anni Assistente della fraternità di<br />

Brescia.<br />

Ormai provato dalla malattia che lo aveva<br />

costretto a ridurre al minimo le sue attività,<br />

Fr. Simplicio, semplice di nome e per<br />

virtù, ha accolto sorella morte con animo lieto<br />

il 30 Novembre 2007, all’appressarsi dell’Avvento,<br />

inizio del nuovo anno liturgico.<br />

Era lui a comporre i versi con i quali desideriamo<br />

ricordare i nostri confratelli defunti<br />

nelle immaginette-ricordo. Il Signore,<br />

Verità e Bellezza, gli doni di comporre per<br />

se stesso la poesia dell’amore senza fine,<br />

nella gioia intramontabile dei cori celesti.<br />

A Laude di Cristo e del poverello Francesco.<br />

FR. ERNESTO DEZZA<br />

5. Fr. Aloísio Card. Lorscheider, <strong>OFM</strong>,<br />

Linha Geraldo, Brasile, 08.10.1924<br />

Porto Alegre, Brasile, 23.12.2007<br />

1. Biografia<br />

Con la morte del cardinale Aloísio Lorscheider<br />

scompare una delle più significative<br />

figure dell’episcopato latinoamericano<br />

dell’ultimo secolo. Figlio di san Francesco<br />

sempre manifestò fortezza nella fede, solidarietà<br />

fraterna, carità sacerdotale vissuta<br />

interamente al servizio degli ultimi con i<br />

quali il Signore gli aveva dato «l’opportunità»<br />

– come diceva egli stesso – di condi-


videre timori e sofferenze; così apparve negli<br />

anni ottanta quando da arcivescovo di<br />

Fortaleza, nel nord-est del Paese fu minacciato<br />

di morte da un gruppo di carcerati ammutinati<br />

durante una visita che egli stesso<br />

stava compiendo nel carcere di Paulo Sarasate,<br />

a pochi chilometri da Fortaleza. Un<br />

manipolo di carcerati si era fatto scudo del<br />

cardinale per tentare una fuga clamorosa.<br />

Un blitz della polizia brasiliana riuscì a liberare<br />

Lorscheider e gli altri ostaggi senza<br />

gravi conseguenze. «Don Aloísio – ricordarono<br />

i suoi compagni di disavventura – non<br />

mancò di cogliere anche quella occasione<br />

che il Signore gli aveva dato per testimoniare<br />

la sua fede, il suo coraggio, ma soprattutto<br />

la sua predilezione per gli emarginati<br />

e riuscì anche a comprendere le ragioni<br />

di quella rivolta».<br />

Quando lo ricondussero a casa, stremato<br />

per la fatica, trovò una folla enorme e commossa<br />

ad attenderlo. «Abbiamo sofferto<br />

tutti – furono le sue prime parole – molto,<br />

noi e loro. Perdono e prego per i miei sequestratori».<br />

L’episodio non lo distolse dalla<br />

sua missione con lo stile di sempre, recandosi<br />

dovunque c’era uno dei suoi figli<br />

che soffriva.<br />

Questo era il suo modo di vivere il Vangelo,<br />

e di testimoniare Cristo accanto ai poveri.<br />

Aloísio Lorscheider era nato a Linha Geraldo,<br />

frazione del comune di Estrela, nello<br />

Stato brasiliano di Rio Grande do Sur, l’8<br />

ottobre del 1924, da una famiglia d’origine<br />

tedesca: Giuseppe Lorscheider si chiamava<br />

il padre e Veronica Gerhardt la madre. Era<br />

ancora un bambino – aveva nove anni –<br />

quando i genitori, per assecondare la precoce<br />

vocazione religiosa, accondiscesero a<br />

fargli proseguire gli studi nel seminario minore<br />

dei padri francescani di Taiquari.<br />

Compiuta con profitto la prima fase degli<br />

studi, proseguì i corsi superiori a Divinopolis,<br />

nello stato di Minas Gerais, manifestando<br />

una spiccata propensione per le materie<br />

teologiche e filosofiche. Eccelleva, peraltro,<br />

anche nelle materie scientifiche, soprattutto<br />

in matematica.<br />

Non aveva ancora 18 anni quando, il 1°<br />

febbraio del 1942, indossò per la prima vol-<br />

NECROLOGIA<br />

601<br />

ta l’abito francescano. Esattamente un anno<br />

dopo, il 2 febbraio, emise la professione<br />

semplice e, il 13 marzo del 1946, quella solenne.<br />

Il 22 agosto del 1948 fu ordinato sacerdote.<br />

Nel frattempo aveva continuato a<br />

studiare e nel seminario di Taiquari, che lo<br />

aveva visto bambino e dove era ritornato, fu<br />

incaricato di insegnare latino e matematica.<br />

Inoltre egli impartiva lezioni di tedesco, lingua<br />

che aveva appreso dai suoi genitori. Le<br />

superiori doti intellettuali, di cui il giovane<br />

francescano diede ben presto prova, convinsero<br />

i superiori ad inviarlo a Roma per<br />

proseguire gli studi di teologia nell’Ateneo<br />

Antonianum. Qui si dedicò con particolare<br />

impegno ad approfondire la conoscenza<br />

della teologia dogmatica e nel 1952 conseguì<br />

la laurea.<br />

Rientrato in Brasile fu incaricato di insegnare<br />

teologia dogmatica nel seminario<br />

francescano di Divinopolis dove aveva studiato<br />

da ragazzo. Poco dopo veniva nominato<br />

commissario definitore del Terz’ordine<br />

francescano, continuando i propri studi.<br />

Scrisse infatti numerosi saggi su riviste specializzate<br />

del suo paese, offrendo preziosi<br />

contributi all’approfondimento di controverse<br />

questioni teologiche. I suoi studi convinsero,<br />

nel 1958, i superiori dell’ordine ad<br />

affidargli l’incarico di professore al pontificio<br />

Ateneo Antonianum. A Roma la sua cultura<br />

e le non comuni doti di spiritualità e di<br />

umanità gli meritarono ben presto la stima<br />

e l’affetto di superiori ed allievi. Fuori dell’ateneo<br />

svolse anche numerose attività pastorali<br />

soprattutto accanto ai giovani delle<br />

associazioni cattoliche e nella Federazione<br />

universitaria cattolica italiana (FUCI).<br />

All’Ateneo rimase per quattro anni. In<br />

questo periodo fu anche visitatore generale<br />

nella provincia francescana del Portogallo.<br />

Dopo aver ottenuto la pienezza del sacerdozio<br />

il padre Lorscheider poté manifestare<br />

tutto il suo zelo pastorale; nel 1962, il<br />

3 febbraio, Papa Giovanni XXIII lo nominò<br />

vescovo, affidandogli la cura della<br />

diocesi di Santo Ângelo in Brasile. Ricevette<br />

l’ordinazione episcopale il 20 maggio<br />

dello stesso anno e resse la diocesi sino al<br />

marzo del 1973. I fedeli non lo hanno mai<br />

dimenticato. Si era dimostrato subito un


602 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

vescovo diverso dagli altri. Era sempre in<br />

movimento, instancabile, per visitare periodicamente<br />

le parrocchie della sua diocesi,<br />

anche le più isolate ed era accolto sempre<br />

da grandi manifestazioni di affetto.<br />

Amministrava personalmente i sacramenti.<br />

Per sua iniziativa il seminario diocesano<br />

ebbe un grande impulso, ma fu soprattutto<br />

nel contatto umano con il clero e con i fedeli<br />

che rifulse la sua straordinaria personalità<br />

di pastore.<br />

Alle qualità umane univa una non comune<br />

capacità organizzativa e la diocesi ne<br />

trasse grandi benefici. In seguito gli vennero<br />

affidati incarichi sempre di maggior prestigio<br />

e di maggiore responsabilità. Membro<br />

della commissione teologica della Conferenza<br />

episcopale brasiliana, fu successivamente<br />

nominato primo segretario e<br />

quindi presidente.<br />

Il 26 marzo 1973 Papa Paolo VI lo promosse<br />

alla sede arcivescovile di Fortaleza.<br />

dove rimase sino al 12 luglio 1995 allorché<br />

Giovanni Paolo II lo trasferì nell’arcidiocesi<br />

di Aparecida, alla quale rinunciò il 28<br />

gennaio 2004.<br />

A Fortaleza, una delle diocesi più importanti<br />

ma anche una delle più difficili di<br />

tutto il Brasile, il presule confermò tutte le<br />

sue innate doti di pastore. I suoi fedeli, soprattutto<br />

quelli più poveri e più emarginati,<br />

lo hanno amato come un padre che, del<br />

resto, si era sempre mostrato preoccupato<br />

delle loro condizioni di vita ed aveva cercato<br />

in tutti i modi di alleviare le loro sofferenze.<br />

Fu creato cardinale da Papa Paolo VI nel<br />

concistoro del 24 maggio 1976. La nuova<br />

dignità cardinalizia contribuì a dare maggior<br />

vigore alla sua azione pastorale che è<br />

proseguita sino alla fine di una vita concretamente<br />

votata al servizio di Cristo, della<br />

sua Chiesa e dei suoi poveri. Era considerato<br />

un uomo di primo piano non solo nella<br />

sua diocesi ma anche in tutto il Brasile e nel<br />

resto del mondo.<br />

Tra i vari incarichi da lui ricoperti, fu anche<br />

vicepresidente della Conferenza episcopale<br />

latino americana.<br />

(L’Osservatore Romano, 24-25 dicembre 2007, p. 8)<br />

2. Le esequie<br />

Un padre, un fratello, un amico autenticamente<br />

francescano. Così il Brasile ricorda<br />

il cardinale Aloísio Lorscheider, arcivescovo<br />

emerito di Aparecida, morto il 23 dicembre<br />

all’età di 83 anni. Le esequie sono<br />

state celebrate nella cattedrale di Porto Alegre<br />

il 26 dicembre. A nome del Papa le ha<br />

presiedute il cardinale Odilo Pedro Scherer,<br />

arcivescovo di São Paulo. Tantissime persone<br />

hanno voluto testimoniare affetto e<br />

gratitudine per questo amato pastore, una<br />

delle figure più significative e conosciute<br />

dell’episcopato latinoamericano.<br />

«Il cardinale Lorscheider – ha affermato<br />

nell’omelia – ci ha lasciati dopo una vita<br />

lunga e piena di opere. Nella sua esistenza<br />

ha cercato di rendersi gradito a Dio e alla<br />

sua Chiesa nel sacerdozio e nell’episcopato.<br />

Ha cercato di vivere le beatitudini attraverso<br />

la sua consacrazione a Dio nei consigli<br />

evangelici e nel servizio alla Chiesa e all’umanità.<br />

Durante la sua lunga malattia, a<br />

mano a mano che perdeva il vigore della salute,<br />

si è preparato serenamente all’incontro<br />

con il Signore, passando per la morte. Ora<br />

ha lasciato la fragile tenda del suo corpo<br />

mortale. E noi uniamo le nostre preghiere<br />

affinché, come il servo buono e fedele della<br />

parabola, il Signore lo inviti a sedersi alla<br />

mensa, sia ricevuto nella dimora eterna e<br />

abbia un buon posto nel banchetto della vita<br />

eterna».<br />

Il cardinale Scherer ha affermato che «la<br />

scomparsa di una persona è sempre motivo<br />

di afflizione e di dolore. Allo stesso tempo,<br />

come cristiani, eleviamo a Dio l’azione di<br />

rendimento di grazie per il dono che questa<br />

persona ha rappresentato mentre è stata in<br />

mezzo a noi. Ciò vale ancora di più per un<br />

ministro di Dio e un pastore generoso qual è<br />

stato il cardinale Aloísio. La sua vita è stata<br />

un vero dono di Dio alla Chiesa e, in particolare,<br />

al Brasile e alle diocesi dove ha esercitato<br />

il suo episcopato. Perciò, in questa<br />

celebrazione dell’eucaristia in suo suffragio,<br />

mentre lo affidiamo alla misericordia<br />

divina, al Signore della vita, rendiamo grazie<br />

a Dio per il dono del cardinale Aloísio e<br />

per tutto il bene che egli ha compiuto».


I suoi dati biografici, ha concluso il cardinale<br />

Scherer, rivelano una grande ricchezza<br />

di qualità umane e di virtù cristiane<br />

«e lui, con grande generosità ha posto questi<br />

talenti al servizio del prossimo e del Regno<br />

di Dio».<br />

[...]<br />

Il giorno successivo, giovedì 27, il cardinale<br />

è stato tumulato nel convento di Daltro<br />

Filho (a 130 chilometri da Porto Alegre). La<br />

messa è stata presieduta da monsignor Irineu<br />

Sílvio Wilges, vescovo di Cachoeira do Sur,<br />

anch’egli dell’ordine dei frati minori. «Il cardinale<br />

Aloísio era un vero francescano – ha<br />

subito detto nell’omelia –. E ha vissuto fino<br />

in fondo la regola di san Francesco: osservare<br />

il Vangelo del Signore nostro Gesú Cristo,<br />

vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio<br />

e in castità. Sì, il Vangelo ha orientato<br />

tutta la vita del cardinale Aloísio».<br />

Riferendosi al passo evangelico delle<br />

beatitudini, narrato da Matteo, il vescovo<br />

Wilges ha affermato che «il cardinale Aloísio<br />

ha letto, meditato, predicato e vissuto<br />

profondamente queste parole di Gesù. Si è<br />

lasciato pervadere dallo spirito della magna<br />

charta del cristianesimo: il discorso della<br />

montagna. È stato povero come Cristo. È<br />

stato povero come san Francesco di Assisi,<br />

distaccato dai beni, senza possedere nulla.<br />

Ha amato i poveri perché ha visto in essi<br />

Gesù Cristo sofferente. Ha confortato e<br />

consolato gli afflitti. È stato mite, un uomo<br />

senza odio e senza vendetta, ma con tanta<br />

fame e sete di giustizia. Ha difeso le persone<br />

perseguitate, coloro che, non avevano un<br />

tetto, il pane, la terra. È stato un uomo misericordioso,<br />

sempre pronto a perdonare. È<br />

stato un uomo buono, un uomo di pace e riconciliazione.<br />

Per lui essere strumento di<br />

pace non è stata solo la preghiera francescana,<br />

ma lo stile della vita».<br />

«Il cardinale Aloísio – ha proseguito<br />

monsignor Wilges – é stato un uomo che ha<br />

vissuto lo spirito delle beatitudini, e per<br />

questo ha collaborato generosamente con<br />

Dio nella costruzione di un nuovo cielo e di<br />

una nuova terra. Una terra dove Dio dimora,<br />

dove Dio regna. Una terra con meno dolore<br />

e sofferenza, con meno lacrime, con<br />

meno morti. Ha contribuito a costruire un<br />

NECROLOGIA<br />

mondo con più amore, più pace, più giustizia,<br />

più gioia e solidarietà. Per questo diciamo,<br />

parafrasando san Francesco, laudato sii<br />

mio Signore, per averci dato quella persona<br />

meravigliosa che è stata il cardinale Aloísio.<br />

Un francescano, un francescano presbitero,<br />

un francescano vescovo, un francescano<br />

cardinale. Soprattutto un fratello di tutti».<br />

Il vescovo ha voluto rispondere alla domanda<br />

che tanti in Brasile si sono posti: chi<br />

è stato il cardinale Aloísio? «Ecco – ha detto<br />

– alcune espressioni significative pubblicate<br />

dai mass media: il cardinale Aloísio è<br />

stato un uomo di Dio, un uomo di preghiera,<br />

un uomo di Chiesa, un grande teologo,<br />

un uomo che è passato per questo mondo<br />

facendo il bene, un uomo di gioia. E ancora<br />

i mass media hanno rilevato come Aparecida<br />

ricorderà sempre il suo sorriso; come<br />

egli abbia insegnato che accogliere è evangelizzare;<br />

come abbia servito i poveri, difeso<br />

i perseguitati, sostenuto i detenuti. Come<br />

sia stato anche un pastore che ha partecipato<br />

a due conclavi. È molto raro, si è letto sui<br />

giornali, incontrare persone della statura del<br />

cardinale Aloísio. È stato un uomo umile,<br />

capace persino di pulire le stanze da bagno.<br />

È per tutto questo che rendiamo grazie a<br />

Dio di averci donato il cardinale Aloísio<br />

Lorscheider».<br />

(L’Osservatore Romano, 30 dicembre 2007)<br />

3. Il cordoglio del Papa<br />

603<br />

– Telagramma all’arcivescovo di Porto<br />

Alegre, Mons. Dadeus Grings<br />

Recebi com grande pesar a notícia do falecimento<br />

do Senhor Cardeal Dom Aloísio<br />

Lorscheider, <strong>OFM</strong>, e, ao recordar a sua<br />

constante e generosa dedicação inicialmente<br />

à diocese de Santo Ângelo e, posteriormente,<br />

às arquidioceses de Fortaleza e de<br />

Aparecida, bem como à Santa Sé, como<br />

membro de diversas Congregações, à<br />

CNBB e ao CELAM, elevo fervorosas preces<br />

de sufrágio para que Deus Ihe conceda<br />

eterno descanso na luz do nosso Salvador<br />

Jesus Cristo. Ao participar no luto exprimo<br />

também minhas sinceras condolências a to-


604<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

dos enlutados, em especial comunidade<br />

diocesana e familiares do extinto, ao enviarlhes,<br />

como penhor de conforto na esperança<br />

em Cristo Ressuscitado, a Benção Apostólica,<br />

extensiva à ordem dos Frades Menores.<br />

BENEDICTUS PP. XVI<br />

– Telegramma a Fr. José Rodríguez Carballo,<br />

Ministro generale<br />

Appresa con tristezza la notizia della<br />

morte del Signor Cardinale Aloísio Lorscheider<br />

<strong>OFM</strong> Arcivescovo emerito di Aparecida<br />

desidero esprimere a lei e all’intero<br />

Ordine dei Frati Minori le mie sincere condoglianze<br />

mentre innalzo fervide preghiere<br />

di suffragio perché il Signore lo accolga nel<br />

gaudio e nella pace eterna.<br />

BENEDICTUS PP. XVI<br />

(L’Osservatore Romano, 24-25 dicembre 2007)<br />

4. Lettera del Ministro generale al Ministro<br />

provinciale Fr. João Inácio Müller<br />

Ao Ministro provincial<br />

Província S. Francisco De Assis<br />

Porto Alegre – Rs – Brasil<br />

Roma, 23 de dezembro de 2007.<br />

Prot. MG 289/07<br />

Querido Ministro provincial<br />

Frei João Inácio Müller<br />

e confrades da<br />

Província S. Francisco de Assis,<br />

O Senhor vos dê a paz!<br />

Venho, em nome da Ordem dos Frades<br />

Menores, expressar meu pesar e solidarizarme<br />

convosco pelo falecimento do querido<br />

Eminentíssimo Cardeal D. Frei Aloísio<br />

Lorscheider, ocorrido neste quarto domingo<br />

do Advento, 23 de dezembro de 2007.<br />

Quero registrar minha particular admiração<br />

pelo testemunho de Frade Menor deixado<br />

por este nosso irmão, que sempre demonstrou<br />

um extraordinário amor pela<br />

Igreja à qual serviu como Bispo e Cardeal<br />

com incansável dedicação e doação, com<br />

particular competência e sabedoria, com fidelidade<br />

e coerência, sem nunca perder sua<br />

identidade tipicamente franciscana.<br />

Cardeal D. Frei Aloísio, em seu ministério<br />

na Igreja, como Bispo e Cardeal, permaneceu<br />

sempre um autêntico Frade Menor no<br />

seu jeito simples e alegre de ser, no seu<br />

exemplar cultivo de profunda espiritualidade,<br />

na sua cordialidade para com todas as<br />

pessoas sem discriminação e sem exclusão,<br />

no seu amor de predileção pelos pobres e<br />

excluídos, na sua obediência ao Papa e ao<br />

Evangelho, no seu espírito de colegialidade<br />

com os irmãos no episcopado, na sua coragem<br />

profética diante de injustiças e violações<br />

dos direitos humanos, no seu senso de<br />

pertença à Ordem Franciscana.<br />

Na recente visita que vos fiz como Ministro<br />

geral à vossa amada Província fiquei<br />

particularmente impressionado no contato<br />

pessoal com este nosso irmão no Convento<br />

da Cúria provincial. Soube e testemunhei<br />

que Cardeal D. Frei Aloísio, após deixar o<br />

exercício ativo do seu ministério episcopal,<br />

se integrou na vossa Fraternidade como um<br />

irmão a mais, sem exigir algum privilégio,<br />

querendo um quarto simples, sendo obediente<br />

ao guardião da casa e ao Ministro<br />

provincial. O único espaço maior que aceitou<br />

no Convento foi para conservar sua biblioteca<br />

particular. Não quis nada para si,<br />

nem mesmo o carro recebido de presente da<br />

Diocese de Aparecida, como gesto de gratidão,<br />

entregando-o ao guardião do Convento<br />

e dizendo que pertencia à Fraternidade.<br />

Sua palavra entre os Confrades era escutada<br />

com respeito, não por ele ser Bispo e Cardeal,<br />

mas porque vinha carregada de sabedoria<br />

e de uma autoridade decorrente do<br />

testemunho de vida. Sua presença irradiava<br />

calor humano, força espiritual, alegria, simplicidade<br />

e cordialidade na convivência fraterna.<br />

Mostrou especial interesse pela Ordem.<br />

Junto convosco peço a Deus, nosso Pai,<br />

o sumo Bem, junto com seu dileto Filho e o<br />

Santo Espírito, para que o acolha no seu<br />

Reino e lhe dê a plenitude de vida. Tenho<br />

certeza que nosso pai S. Francisco de Assis<br />

o receberá na comunhão dos santos com<br />

profunda alegria por reconhecer nele um


autêntico Frade Menor. E nós, como Igreja<br />

e como Família Franciscana, sentimos a<br />

tristeza pela partida deste nosso ilustre irmão,<br />

mas nos alegramos com seu testemunho<br />

de vida que queremos conservar em<br />

nossa memória e em nosso coração.<br />

Fraternalmente<br />

FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO <strong>OFM</strong><br />

Ministro geral<br />

6. Br. Seán Collins<br />

Ennis, Ireland, 20.10.1945<br />

Dublin, Ireland, 24.12.2007<br />

1. Biography<br />

Seán was born on 20 October 1945 in<br />

Ennis and was educated at the local Christian<br />

Brothers School. He entered the novitiate<br />

in October 1962 and was professed a<br />

year later. He was gifted musically and intellectually<br />

and pursued a brilliant course of<br />

studies at University College Galway<br />

(B.A.,1966), Catholic University of Louvain<br />

(B.Ph, 1968) and the PAA (STL,<br />

1972). Following priestly ordination in<br />

1972, he remained in Rome to begin studies<br />

at San Anselmo in Sacramental Theology<br />

and Liturgy and received the doctorate for<br />

his work on the Anglican liturgy. During<br />

this time he was involved in ecumenical<br />

work and was closely associated with the<br />

Anglican Centre in Rome. In 1978 he returned<br />

to Ireland and was appointed Assistant<br />

Director of Formation in the Novitiate<br />

house in Killarney and subsequently served<br />

in various houses of the Province including<br />

Dublin, Clonmel and his beloved Multyfarnham<br />

where he was most happy in being<br />

able to live the Franciscan life combining<br />

contemplative prayer and the pastoral service<br />

of the people. He also served on a number<br />

of Provincial Committees, most notably<br />

the Liturgy Committee, and was Guardian,<br />

Definitor (1987-93), Vicar Provincial<br />

(2005-06) and Religious Assistant to the<br />

Federation of Poor Clares (1985-90). His<br />

talents were recognised both nationally and<br />

internationally. He taught at the Irish Institute<br />

of Pastoral Liturgy from 1984 and be-<br />

NECROLOGIA 605<br />

came the Institute’s Director in 1986, serving<br />

as National Secretary to the Irish Bishops’<br />

Commission on the Liturgy and an adviser<br />

to the International Committee for<br />

English in the Liturgy (ICEL) until 1992.<br />

Within the Order, Seán was best known<br />

for his work at the international meetings of<br />

the Order where his linguistic gifts were<br />

utilised as a translator and interpreter. He<br />

was elected a General Definitor in 1997 and<br />

Secretary General of the Order in November<br />

2006. He also served as Visitator General<br />

to the Lateran Penitentiary and Delegate<br />

General to the Province of India.<br />

Seán was gifted intellectually and was<br />

widely read on many subjects. He had a gift<br />

for writing and contributed articles to various<br />

journals on theological and Franciscan<br />

topics. It is regrettable however that he did<br />

not have the opportunity to publish more<br />

for he had a keen mind and a pleasing and<br />

elegant way of presenting ideas.<br />

Most of all, it is as a friar that he will be<br />

best remembered. Seán was a true and faithful<br />

friar minor, dedicated to the living of his<br />

vocation. He was passionate about things<br />

Franciscan and had a great love for the Order<br />

and the Church. We shall miss his wisdom<br />

and knowledge but even more his<br />

presence and humour. Ar dheis Dé go raibh<br />

a anam dhílis (May his faithful soul rest at<br />

God’s right hand).<br />

JOSEPH MACMAHON, <strong>OFM</strong><br />

2. A letter to the Order from the Minister<br />

General<br />

Rome, 24th December 2007<br />

Prot. 098579<br />

Dear Brothers: May the Lord give you<br />

Peace!<br />

It is with profound sadness that I inform<br />

you of the death of Br. Seán Collins, Secretary<br />

General of the Order, which occurred<br />

this morning in Dublin, where he has been<br />

undergoing threatment since the end of July<br />

last for lymph cancer, which had then<br />

passed to the marrow.


606 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Br. Seán was born in Ireland on 20th October<br />

1945, made his simple profession in<br />

our Order on 4th October 1963, his solemn<br />

profession on 21st October 1966 and was<br />

ordained priest on 15th July 1972. Br. Seán<br />

Collins served his Province in Ireland in<br />

various ministries, among which the following<br />

stand out: Guardian, Definitor<br />

Provincial, Moderator of Ongoing Formation<br />

and Vicar Provincial. In addition to being<br />

a translator for the Order during various<br />

International meetings, he was a General<br />

Definitor from 1997 to 2003, Visitator<br />

General, Delegate General of the Minister<br />

General, and Secretary General from 9th of<br />

November 2006 until the moment of his<br />

death.<br />

I personally knew Br. Seán very closely,<br />

as I had the pleasure of working with him<br />

during our common service as General<br />

Definitors. I can say that Seán was a man of<br />

profound convictions and of great personal<br />

coherence. Very well prepared intellectually,<br />

not only in the field of liturgy, in which<br />

he had received a doctorate, but also in the<br />

field of theology in general and of the humanities.<br />

He was a wise man in counsel and<br />

prudent in judgement; faithful in friendship<br />

and scrupulous in fulfilling his duties. A<br />

humble man who knew his weaknesses, he<br />

did not hesitate to ask pardon when he<br />

thought he might have offended He was a<br />

lover of fraternal life, a Friar of good heart.<br />

I think that I can state that, in regard to his<br />

spiritual life, he was a man of “right faith,<br />

certain hope” and great charity. That day at<br />

the end of July when he received, at his own<br />

request, the Anointing of the Sick before all<br />

the Friars of the General Curia will always<br />

remain as an indelible memory for me, and<br />

for all the members of the Fraternity of the<br />

General Curia. On that occasion, before all<br />

the Friars, he gave a public testimony of<br />

faith and of love for his franciscan vocation,<br />

wishing to fulfil all that our General Constitutions<br />

ordain. On that occasion, among<br />

other things, he said: “I was a teacher of the<br />

sacraments for many years. I used to teach<br />

my students that the sacrament contains and<br />

offers the grace it signifies. This sacrament<br />

is medicine for the body and the soul. I am<br />

confident that the Lord, through it, will help<br />

me in those times of physical weakness and<br />

trial […] I am serene and confident in the<br />

Lord…”.<br />

I, through this letter, would like to thank<br />

the Minister Provincial and Friars of the<br />

Province of Ireland, in my own name and in<br />

that of the General Definitory and Fraternity<br />

of the General Curia, for their closeness<br />

to Seán and for their very fraternal and loving<br />

care of him during his long illness.<br />

Rest in the peace of your Lord, dear Br.<br />

Seán. Thank you for what you have been<br />

and for what you have done. Your birth in<br />

the Lord is a sign of blessing to all of us,<br />

your brothers, who will remember you as a<br />

good and industrious Friar, sensitive and attentive<br />

towards your brothers. Surely our<br />

Father Francis will have greeted you as “a<br />

true Friar Minor”. Intercede before the<br />

Child of Bethlehem for this your family<br />

which, while it cries at your departure for<br />

the House of the Father, it thanks the Lord<br />

for having given you as a brother. A strong,<br />

sincere embrace, dear Br. Seán<br />

Fraternally,<br />

BR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong><br />

Minister General<br />

3. Words of farewell by Minister General<br />

on the day of his funeral<br />

Dear Brother Seán: It is with profound<br />

emotion that I bid you farewell with the<br />

words of greeting which the Most High revealed<br />

to our father St. Francis: May the<br />

Lord give you peace. I always thought I<br />

could bid you farewell personally, and embrace<br />

you, as we did every time we met after<br />

a few days without seeing each other. I<br />

had already arranged my journey to Ireland<br />

for the 12th of January, but I had to bring it<br />

forward. I will hear your response, made of<br />

silence and peace, to my farewell. It does<br />

not matter, because I know you hear it and<br />

understand it better than ever.<br />

Today, on the day of your birth in the<br />

Lord, dear Brother Sean, I simply want to<br />

give thanks: Thanks, first of all, to the Most<br />

High, Almighty, Omnipotent and Good


Lord God for having blessed us through<br />

your person and, more particularly, for having<br />

placed you on my path: first as a General<br />

Definitor and, more recently, as Secretary<br />

General of the Order; Thanks to your<br />

Province of Ireland for allowing you to<br />

serve the Order and for the fraternal care<br />

with which they surrounded you during<br />

your illness; Thanks also to you, dear<br />

Brother Seán; Thanks for your diligence<br />

and the responsibility with which you carried<br />

out whatever work was entrusted to<br />

you; Thanks for your wisdom, which you<br />

placed at the service of the Province and of<br />

the Order; Thanks for your great heart,<br />

which knew how to give thanks and to ask<br />

pardon; Thanks for your discretion and fidelity<br />

to friendship; Thanks for your witness<br />

to faith and hope, particularly during<br />

the days of your illness; Thanks for the profound<br />

love you had for the Franciscan Order,<br />

which you considered, with every right,<br />

to be your family.<br />

May our father St. Francis, whom<br />

you loved as a son, receive you among the<br />

“true Friars Minor”, and may the Lord of<br />

life make you a full participant in His life.<br />

Dear Brother Seán: You asked my blessing<br />

every time you went on a journey. Today<br />

it I who ask it of you, beloved of the<br />

Lord. I ask it of you for your Province and<br />

for the entire Order. Intercede for us, o<br />

faithful labourer in the vineyard of the<br />

Lord. Until we see each other in heaven!<br />

In the name of all the Friars, of those you<br />

loved and who loved you,<br />

BR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>,<br />

Minister General<br />

7. Anno 2006 mortui sunt<br />

* 2 giugno 2006: FORMENT FR. CHARLES-<br />

ANDRÉ, nato a Wattrelos (Lille), della<br />

Prov. Verbi Incarnati, Togo. È morto a<br />

Paris, Francia, all’età di anni 74, di vita<br />

francescana 48 e di sacerdozio 41.<br />

* 13 settembre 2006: ASSOGBA FR. KOSSI<br />

YEMA, EMMANUEL, nato a Yoro Kpodji,<br />

NECROLOGIA<br />

Attakpamé, della Prov. Verbi Incarnati,<br />

Togo. È morto a Lomé all’età di anni 64,<br />

di vita francescana 43 e di sacerdozio 28.<br />

8. Anno 2007 mortui sunt<br />

607<br />

* 18 gennaio 2007: GALLATO FR. SERGIO,<br />

OTTORINO, nato a S. Giorgio delle Pertiche<br />

(PD), della Prov. Venetae S. Antonii<br />

Patavini, Italia. Per 48 anni ha svolto il<br />

suo ministero nel Santuario delle Grazie<br />

in Rocca Pietore (BL), che la Provincia<br />

nel 1945 aveva accettato con lo scopo di<br />

farne un centro di devozione mariana. Si<br />

impegnò per la costruzione del Santuario<br />

e, completata l’opera, svolse con passione<br />

e amore il servizio di assistenza ai numerosi<br />

pellegrinaggi, alle persone singole<br />

e ai gruppi familiari. È morto nel convento<br />

Sacro Cuore di Saccolongo all’età<br />

di anni 91, di vita francescana 74 e di sacerdozio<br />

66.<br />

* 3 marzo 2007: MUSSER FR. FREDERIC,<br />

FREDERIC ANTHONY, nato a Atlantic City,<br />

NJ, Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Ha fatto<br />

i sandali per i Frati dal 1945 al 1950.<br />

Poi andò come volontario nella Misssione<br />

in Brasile fino al 1973. Tornato in<br />

Provincia, fu sagrestano alla St. Francis<br />

of Assisi Church, New York. Dal 1975 al<br />

1976 è stato a servizio presso Our Lady’s<br />

Chapel in New Bedford, Mass. Dal 1977<br />

al 2002 fu sagrestano del St. Anthony<br />

Shrine, Boston. È morto a St. Anthony<br />

Residence, Boston, MA, all’età di anni<br />

82 e di vita francescana 61.<br />

* 25 marzo 2007: VILLARRUEL CERVANTES<br />

FR. PABLO, JUAN MANUEL, nato in Acotlán,<br />

della Prov. S. Francisci et Iacobi,<br />

Messico. È stato Maestro dei Postulanti<br />

e di Noviziato, Parroco. È morto a San<br />

Pedro Garza García all’età di anni 84, di<br />

vita francescana 55 e di sacerdozio 49.<br />

* 12 maggio 2007: MONS. TONG KAWANG-<br />

CHING FR. BERNARDINO, Vescovo, Giuseppe,<br />

nato a Hankow, Cina, della Prov.<br />

Venetae S. Antonii Patavini, Italia. Incorporato<br />

nella Provincia Veneta nel


608 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

1951 assieme agli altri i religiosi francescani<br />

indigeni di Hankow, fu uno dei primi<br />

Vescovi della cosiddetta “Associazione<br />

patriottica cattolica cinese”, nota anche<br />

come “Chiesa ufficiale”. Guidò<br />

l’Arcidiocesi di Hankow con coraggio e<br />

lungimiranza, curando in modo particolare<br />

la formazione del clero e dei religiosi.<br />

Contribuì alla crescita della Chiesa e<br />

delle sue opere in un contesto ancora travagliato<br />

di non libertà e di non poca<br />

pressione da parte delle autorità governative.<br />

È morto in Hankow all’età di anni<br />

90, di vita francescana 72, di sacerdozio<br />

65 e di episcopato 49.<br />

* 16 maggio 2007: NADALI FR. PIERLUIGI,<br />

GABRIELE, nato ad Isola della Scala<br />

(VR), Prov. Venetae S. Antonii Patavini,<br />

Italia. Si dedicò in modo particolare alla<br />

predicazione. Negli anni trascorsi nell’infermeria<br />

provinciale di Saccolongo,<br />

pur condizionato dall’avanzare dell’età e<br />

da problemi di salute, proseguì con entusiasmo<br />

e disponibilità il ministero della<br />

confessione e della direzione spirituale,<br />

avvicinando e sostenendo molte persone,<br />

che si sentivano legate a lui da amicizia<br />

e devozione. È morto a Palermo all’età<br />

di anni 93, di vita francescana 67<br />

anni e di sacerdozio 61.<br />

* 12 giugno 2007: MENECHELLI FR. FAU-<br />

STO, nato a Riva del Garda, della Prov.<br />

Tridentinae S. Vigilii, Italia. Ha<br />

ricoperto vari incarichi in quasi tutti i<br />

conventi della Provincia, ma il suo<br />

ministero sacerdotale si è svolto<br />

soprattutto verso gli ammalati, i<br />

carcerati e i poveri. La sua vita<br />

francescana è caratterizzata da una<br />

spiritualità coltivata fedelmente e dalla<br />

devozione a Maria soprattutto come<br />

Madre delle grazie e consolatrice degli<br />

ammalati. Alla fine l’abbiamo visto<br />

avviarsi con serena consapevolezza<br />

verso la casa del Padre a cui si è affidato<br />

con piena fiducia e abbandono. È morto<br />

nell’Infermeria provinciale di Trento all’età<br />

di anni 64, di vita francescana 45 e<br />

di sacerdozio 37.<br />

* 21 giugno 2007: ZBIERANSKI FR. RO-<br />

MAN, PAUL, nato a South Bend, Indiana,<br />

Prov. Assumptionis BMV, USA. Ha servito<br />

varie Fraternità come insegnante,<br />

economo, guardiano, cappellano ospedaliero,<br />

parroco. Inoltre è stato Vicario<br />

provinciale e Definitore. Fu Visitatore<br />

generale per il Vicariato di S. Casimiro<br />

in Lituania nel 1982. È morto a Niles, Illinois,<br />

all’età di anni 73, di vita francescana<br />

54 e di sacerdozio 46.<br />

* 28 luglio 2007: LÓPEZ MARTÍNEZ FR.<br />

RAMÍRO, nato ad Aguascalientes, della<br />

Prov. Ss. Francisci et Iacobi, Messico.<br />

Ha dedicato gran parte della sia vita religiosa<br />

alla formazione e all’insegnamento.<br />

È morto ad Aguascalientes all’età di<br />

anni 65, di vita francescana 39 e di sacerdozio<br />

32.<br />

* 12 agosto 2007: BLUMA FR. DACIAN,<br />

FRANCIS, nato a Green Bay, Wisconsin,<br />

della Prov. Assumptionis BMV, USA.<br />

Dopo aver compiuto gli studi all’Antonianum,<br />

in Roma, fu nominato cronologo<br />

della Provincia e Direttore del Sacer<br />

Recessus (1959-63). Fu, quindi, Definitore<br />

e Maestro dei Chierici al Christ the<br />

King Seminary, West Chicago, 1963-66,<br />

prima di essere eletto Ministro provinciale<br />

(1966-72). In seguito fu Direttore<br />

della House of Prayer in Cedar Lake<br />

(1972-79) e Maestro dei Novizi alla St.<br />

Mary of the Angels Friary in Green Bay<br />

(1979-86). All’età di 64 anni partì come<br />

missionario nel Progetto Africa, dove<br />

divenne Moderatore della Formazione<br />

permanente in Kenya (1986-93). Al suo<br />

ritorno si unì alla Fraternità di preghiera<br />

in Burlington (1994-99). Il suo ultimo<br />

incarico fu come Cappellano delle Sisters<br />

of St. Francis of Perpetual Adoration<br />

in Mishawaka (1999-2007). È morto<br />

a Mishawaka, Indiana, all’età di anni<br />

84, di vita francescana 64 e di sacerdozio<br />

57.<br />

* 14 agosto 2007: NICHOLSON FR. XAVIER,<br />

CYRIL, nato a Auckland, New Zealand,<br />

della Prov. Sancti Spiritus. Australia. È


morto a Melbourne, Australia, all’età di<br />

anni 88 e di vita francescana 54.<br />

* 17 agosto 2007: BRENNAN FR. J. GREGO-<br />

RY, nato a Troy, NY, della Prov. Ss. Nominis<br />

Iesu, USA. Fu Vicario parrocchiale<br />

della St. Mary’s Church in Allegany,<br />

N.Y. Poi Vicario parrocchiale della<br />

St. Stephen of Hungary Church in New<br />

York City (1985-1987). Nel 1987 divenne<br />

membro della Division of Business<br />

and Finance della St. Bonaventure<br />

University, St. Bonaventure, NY. Inoltre,<br />

dal 1989, fu Parroco presso la parrocchia<br />

di St. Pacificus in Humphrey, N.Y. In seguito<br />

fu Cappellano del St. Francis Hospital<br />

in Olean, dei Vigili del Fuoco e del<br />

Ancient Order of Hibernians. È morto a<br />

Kinzua Dam Reservoir, Warren County,<br />

PA, all’età di anni 56, di vita francescana<br />

32 e di sacerdozio 28.<br />

* 29 agosto: POLIGNONE FR. TONINO, AN-<br />

TONIO, nato a Cagnano Varano (FG), della<br />

Prov. Apuliæ S. Michaëlis Archangeli,<br />

Italia. È morto all’età di anni 57, di vita<br />

francescana 18 e di sacerdozio 11.<br />

* 30 agosto 2007: GARCÍA HERNÁNDEZ FR.<br />

BERNARDO, nato a Gema del Vino, della<br />

Prov. Carthaginensis, Spagna. È morto a<br />

Murcia all’età di anni 96, di vita francescana<br />

79 e di sacerdozio 72.<br />

* 31 agosto 2007: COELHO FR. CHRI-<br />

STOPHER, nato a Kochi, della Prov. S.<br />

Thomae Apostoli, India. È morto a Hyderabad<br />

all’età di anni 75, di vita francescana<br />

54 e di sacerdozio 49.<br />

* 2 settembre 2007: MORALES RODRÍGUEZ<br />

FR. JOSÉ SANTOS, nato a Bogotá, della<br />

Prov. S. Fidei, Colombia. È morto a Bogotá<br />

all’età di anni 79, di vita francescana<br />

59 e di sacerdozio 51.<br />

* 7 settembre 2007: TRAVIZZA FR. MODE-<br />

STO, NICOLÒ, nato a Zara, Croazia, della<br />

Prov. Mediolanensis S. Caroli Borromæi,<br />

Italia. Frate umile e discreto, modesto<br />

di nome e di fatto, ha svolto nei di-<br />

NECROLOGIA<br />

609<br />

versi conventi dove l’obbedienza l’ha<br />

destinato, le mansioni di cuoco, portinaio<br />

e quant’altro ci fosse di bisogno per<br />

il buon andamento della casa dimostrando<br />

sempre, nonostante la sua cagionevole<br />

salute, grande laboriosità e fede illuminata.<br />

È morto a Seriate all’età di anni<br />

82 e di vita francescana 46.<br />

* 7 settembre 2007: MORALES MORALES<br />

FR. ALBERTO DE JESÚS, nato a Medellín,<br />

della Prov. S. Fidei, Colombia. È morto<br />

ad Envigado all’età di anni 97, di vita<br />

francescana 77 e di sacerdozio 71.<br />

* 10 settembre 2007: STENZEL FR. TACIA-<br />

NO, THEODOR, nato a Otto-Langendorf,<br />

Germania, della Prov. Immaculatæ Conceptionis<br />

BMV, Brasile. Fu missionario<br />

esemplare, dedicando la sua gioventù e<br />

gran parte del suo ministero sacerdotale<br />

nei luoghi più lontani e impervi, raggiungibili<br />

a dorso di muli. Da qui nacque<br />

il suo amore ed interesse per la natura.<br />

Studioso attento, riservava grande attenzione<br />

alla storia locale, dove viveva, diventando<br />

un’autentico storico autodidatta.<br />

È morto a Rio de Janeiro all’età di anni<br />

96, di vita francescana 77 e di<br />

sacerdozio 72.<br />

* 12 settembre 2007: DURKACZ FR. TYMO-<br />

TEUSZ PIOTR, nato a Žagań, della Prov. S.<br />

Mariæ Angelorum, Polonia. È morto<br />

nella Casa di Konin all’età di anni 35 e di<br />

vita francescana 12.<br />

* 13 settembre 2007: ABAD PÉREZ FR. AN-<br />

TOLÍN, nato a Villegas, della Prov. Castellaæ<br />

S. Gregorii Magni, Spagna. Ottenuto<br />

il diploma in Archivistica in Vaticano,<br />

si è dedicato agli Archivi, alle<br />

Biblioteche, alla ricerca, allo scrivere,<br />

svolgendo nello stesso tempo attività pastorali<br />

e di docenza. È stato Penitenziere<br />

in S. Giovanni in Laterano (1964-1967),<br />

Presidente del Convento Card. Cisneros<br />

di Madrid, Direttore della rivista “Archivio<br />

Iberico Americano”, Visitatore generale<br />

della Prov. Santiago de Compostela.<br />

Il suo amore all’Ordine e alla Provincia


610<br />

AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

l’ha tradotto in collaborazione, conferenze,<br />

organizzazione di Congressi, articoli<br />

in Riviste specializzate o scrivendo.<br />

Il suo ultimo servizio all’Ordine è stato<br />

la preparazione degli ultimi Volumi della<br />

Sinica Francescana. È morto a Toledo<br />

all’età di anni 89, di vita francescana 65<br />

e di sacerdozio 57.<br />

* 13 settembre 2007: MANDUCHI FR. BONI-<br />

FACIO, EGIDIO, nato a Verucchio, della<br />

Prov. Bononiensis Christi Regis, Italia.<br />

Nel 1957 risiede a Parma e studia musica<br />

presso il Conservatorio “Boito” conseguendo<br />

il Diploma in Organo e composizione<br />

organistica nel 1965. Per 45<br />

anni risiede presso il Convento di S. Antonio<br />

in Bologna dove ricopre diversi incarichi:<br />

Insegnante presso lo Studio Teologico<br />

S. Antonio, Cappellano, Economo<br />

conventuale, Insegnate di Musica<br />

anche presso le Scuole Medie inferiori,<br />

Organista della Basilica. Nel 1978 fonda<br />

il Coro polifonico “Fabio da Bologna”.<br />

Negli anni settanta e ottanta svolge innumerevoli<br />

Concerti in Italia e all’Estero e<br />

intraprende diverse attività musicali come<br />

“L’ottobre Organistico francescano”<br />

iniziato nel 1977. È stato Economo provinciale,<br />

Definitore, Vicario provinciale<br />

e Legale Rappresentante della Provincia.<br />

È morto a Bologna all’età di anni 75, di<br />

vita francescana 59 e di sacerdozio 51.<br />

* 16 settembre 2007: VASILJ FR. JOZO, nato<br />

a Međugorje, della Prov. Assumptionis<br />

BMV, Bosnia/Erzegovina. Conclusi<br />

gli studi teologici a Schwaz, Austria, ha<br />

conseguito il magistero in Scienze Sociali<br />

nel 1976 e il Dottorato nel 1980<br />

presso L’Università gregoriana, in Roma.<br />

Ha insegnato presso l’Istituto di Catechesi<br />

della Facoltà teologica e presso<br />

L’Istituto Filosofico-Teologico dei Gesuiti<br />

di Zagabria. È stato Segretario generale<br />

della Conferenza dei superiori<br />

Religiosi dell’ex Jugoslavia dal 1981 al<br />

1984 e Membro della stessa Segreteria<br />

dal 1984 al 1989. Dal 1988 al 1989 è stato<br />

Ministro provinciale di Mostar. Dimessosi,<br />

si è recato nella Rep. Dem. del<br />

Congo (ex Zaire), dove ha insegnato<br />

presso l’Istituto Filosofico-Teologico di<br />

Kolwezi, è stato Ministro provinciale<br />

(1998-2000) della Prov. S. Benedecti<br />

Africani in Congo. Ha partecipato a numerosi<br />

Seminari o Simposi. Dal 2002 ha<br />

insegnato presso la Facoltà di Pedagogia<br />

dell’Università statale e presso l’Istituto<br />

Teologico di Mostar. Dal 2005 era Maestro<br />

dei Novizi ad Humac, dove è stato<br />

stroncato da un infarto. La sua vita può<br />

essere così sintetizzata: ha vissuto intensamente<br />

per il Signore e per l’uomo. Vera<br />

figura di francescano, conquistava<br />

con la sua bontà, semplicità, zelo e capacità<br />

di stupore. È morto ad Humac all’età<br />

di anni 64, di vita francescana 46 e di sacerdozio<br />

39.<br />

* 17 settembre 2007: NAVARRO AGUADO<br />

FR. ANASTASIO, nato a Corral de Almaguer,<br />

della Prov. Castellanæ S. Gregorii<br />

Magni, Spagna. La difficile situazione<br />

della Provincia (guerra civile) fa sì che<br />

da giovane Frate deve assumere varie responsabilità<br />

(Guardiano, Economo, Segretario<br />

provinciale), mentre compie gli<br />

studi teologici e svolge attività pastorali.<br />

Successivamente ha lavorato nei nostri<br />

Seminari, nel Noviziato, e a Roma, dove<br />

è stato confessore e guida in Vaticano. È<br />

morto a Madrid all’età di anni 89, di vita<br />

francescana 74 e di sacerdozio 64.<br />

* 18 settembre 2007: KORTEVOß FR. VIN-<br />

ZEZ, nato a Hörstel, della Prov. Saxoniæ<br />

S. Crucis, Germania. Umile Fratello laico,<br />

ha lavorato come sarto in diverse Case<br />

della Provincia, cucendo gli abiti per i<br />

Frati e provvedendo alla lavanderia. È<br />

morto a Warendorf all’età di anni 72 e di<br />

vita francescana 43.<br />

* 18 settembre 2007: FASSINA FR. GIAN-<br />

CARLO, FAUSTO, nato a Castelfranco Veneto<br />

(TV), della Prov. Venetæ S. Antonii<br />

Patavini, Italia. Il suo apostolato fu diretto<br />

al mondo degli operai. Svolse il suo<br />

servizio pastorale in modo particolare<br />

nell’ONARMO (opera nazionale di assistenza<br />

religiosa morale agli operai). A


Monfalcone e a Treviso seppe farsi apprezzare<br />

in questa attività nella quale investì<br />

energie e volontà. È morto nl Convento<br />

Sacro Cuore di Saccolongo all’età<br />

di anni 80, di vita francescana 62 e di sacerdozio<br />

56.<br />

* 19 settembre 2007: MOSER FR. GIOAC-<br />

CHINO, ERNESTO, nato a Madrano, della<br />

Prov. Tridentiæ S. Vigilii, Italia. Nei<br />

primi anni ha svolto la funzione di<br />

promotore delle vocazioni, ma poi<br />

desideroso di recarsi in missione viene<br />

mandato in Bolivia dove si dedica ai più<br />

poveri con spirito di totale donazione.<br />

Nel desiderio di servire gli ultimi, chiede<br />

di recarsi tra i lebbrosi in Corea, dove<br />

però, dopo poco tempo, la salute lo<br />

costringe al rientro. Ancora in Bolivia e<br />

infine il ritorno definitivo in Provincia<br />

perché la salute non regge. Anche in<br />

Provincia il suo lavoro apostolico si<br />

svolge con spirito lieto tra gli ammalati e<br />

gli anziani, nonostante le difficoltà della<br />

salute che l’accompagneranno fino alla<br />

morte avvenuta il giorno in cui in<br />

Diocesi si ricordano i Martiri Coreani. È<br />

morto nell’Infermeria provinciale di<br />

Trento all’età di anni 78, di vita francescana<br />

60 e di sacerdozio 56.<br />

* 21 settembre 2007: PEREIRA MENDES<br />

TEIXEIRA FR. VICTOR, nato a Susana,<br />

Reg. Cacheu-Guinea Bissau, della Cust.<br />

“S. Francisci Assissiensis”, Guinea Bissau,<br />

dipendente dalla Prov. Veneta S.<br />

Antonii Patavini, Italia. Dotato di qualità<br />

umane e cristiane altamente positive come<br />

la gioia di vivere, eccellenti relazioni<br />

sociali, forte impegno nell’attività pastorale,<br />

soprattutto nel campo della gioventù,<br />

gusto per la musica e per la liturgia,<br />

interesse vivo per la vita sociale e<br />

politica della propria nazione, è stato un<br />

confratello molto apprezzato da quanti<br />

lo hanno conosciuto. È morto a causa di<br />

un tragico incidente stradale avvenuto a<br />

16 km Canchungo, missione dove risiedeva<br />

e lavorava. È morto a Canchungo<br />

all’età di anni 35 anni, di vita francescana<br />

10 e di sacerdozio 1.<br />

NECROLOGIA 611<br />

* 26 settembre 2007: BEGIN FR. BENEDICT,<br />

nato a Detroit, della Prov. Nostræ Dominæ<br />

de Guadalupe, USA. È morto nella<br />

Casa St. Michaels Mission in Arizona<br />

all’età di anni 74, di vita francescana 54<br />

e di sacerdozio 46.<br />

* 26 settembre 2007: RIMAC FR. LOVRO,<br />

DRAGO, nato a Livno, della Prov. S. Crucis,<br />

Bosnia/Erzegovina. È stato Parroco<br />

a Grevenbroich, Germania, dove ha<br />

svolto anche attività pastorale tra i Croati;<br />

è stato collaboratore parrocchiale a<br />

Podhum (Livno). È morto a Livno all’età<br />

di anni 69, di vita francescana 50 e di sacerdozio<br />

43.<br />

* 28 settembre 2007: PÉREZ ALVAREZ FR.<br />

ALFREDO, nato a Bucaramanga, della<br />

Prov. S. Fidei, Colombia. È morto a Medellín<br />

all’età di anni 57 e di vita francescana<br />

26.<br />

* 29 settembre 2007: SCHWIETZ FR. ŁUKA-<br />

SZ, JAN, nato a Dobrzeń, della Prov. S.<br />

Hedvigis, Polonia. È morto a Wroclaw<br />

all’età di anni 72, di vita francescana 55<br />

e di sacerdozio 48.<br />

* 5 ottobre 2007: MACIOR FR. LAZARUS,<br />

WALTER, nato a Yonkers, NY, della Prov.<br />

Assumptionis BMV, USA. Dopo<br />

l’ordinazione sacerdotale, nel 1956,<br />

spese la sua vita a servizio dell’educazione.<br />

Insegnò al St. Francis College,<br />

in Burlington, Wisconsin; al Marquette<br />

University, Milwaukee, Wisconsin; al<br />

Loras College , Dubuque, Iowa, e infine<br />

all’Università di Akron, Ohio. Ricevette<br />

un PhD dall’Università del Wisconsin<br />

nel 1959. Scrisse più di 50 articoli su Riviste<br />

scientifiche, molti dei quali di argomento<br />

ecologico. È morto ad Akron,<br />

Ohio, all’età di anni 81, di vita francescana<br />

56 e di sacerdozio 51.<br />

* 5 ottobre 2007: NEWINGTON FR. LUKE,<br />

MARTIN, nato a Merlbourne, della Prov.<br />

Sancti Spiritus, Australia. È morto a<br />

Sydney all’età di anni 85, di vita francescana<br />

65 e di sacerdozio 59.


612 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

* 6 ottobre 2007: BAÙ FR. DIEGO, ICARO,<br />

nato a Albettone (VI), della Prov. Venetæ<br />

S. Antonii Patavini, Italia. Da subito fu<br />

chiamato a prestare il suo servizio all’Orfanotrofio<br />

di Cittadella, dove dimorò<br />

dal 1951 al 1971. In questi anni<br />

cercò di vivere lo spirito delle beatitudini,<br />

prendendosi cura degli orfani, cioè di<br />

chi soffre e vive di dono. Oltre al convento<br />

di Cittadella due Fraternità in modo<br />

particolare hanno avuto al gioia e la<br />

grazia di beneficiare della sua presenza:<br />

Mantova e Peschiera. In queste case prestò<br />

il suo instancabile servizio donando<br />

conforto e pace e illuminando con la sua<br />

paterna bontà quanti si accostavano al<br />

suo ministero sacerdotale. È morto nel<br />

Convento Sacro Cuore di Saccolongo all’età<br />

di anni 81, di vita francescana 66 e<br />

di sacerdozio 57.<br />

* 7 ottobre 2007: GIORGINI FR. GIORGIO,<br />

CARLO, nato a Firenze, della Prov. Tusciæ<br />

S. Francisci Stigmatizati, Italia. Ottenuta<br />

la licenza in Storia della Chiesa<br />

presso l’Ateneo Antonianum di Roma,<br />

esercitò molti uffici sia nel campo della<br />

formazione (Lettore a Fiesole, Maestro<br />

dei chierici e insegnante di religione a<br />

Colleviti) sia nel servizio alla Fraternità<br />

(Presidente a Marina di Pietrasanta, discreto,<br />

economo ed infine Guardiano per<br />

un sessennio a Colleviti e a Bosco ai Frati)<br />

e alla Chiesa locale (dal 1982 al 2005<br />

fu Parroco di San Giusto a Fortuna). Riservato<br />

e modesto, lavoratore infaticabile<br />

e amante della povertà fu totalmente<br />

impegnato nei doveri di vita francescana<br />

per tutta quanta la sua vita. Tenace e intraprendente,<br />

pur rimasto solo, seppe<br />

reggere con amore e dedizione il Convento<br />

di San Bonaventura al Bosco ai<br />

Frati fino alla chiusura, avvenuta nell’ottobre<br />

del 2005. È morto nell’Infermeria<br />

provinciale di Fiesole all’età di anni 88,<br />

di vita francescana 71 r di sacerdozio 64.<br />

* 7 ottobre 2007: MUŠURA FR. FRANJO,<br />

IVO, nato a Bugojno, della Prov. S. Crucis,<br />

Bosnia/Erzegovina. È stato Vice<br />

Parroco e Parroco in varie Parrocchie e<br />

Guardiano a Belgrado e Fojica. È morto<br />

a Fojnica all’età di anni 89, di vita francescana<br />

68 e di sacerdozio 65.<br />

* 7 ottobre 2007: SEPP FR. WILLIBROD,<br />

FRANZ, nato a Tramin, della Prov. B. Engelberti<br />

Kolland, Austria/Italia. Durante<br />

la Seconda Guerra Mondiale ha fatto il<br />

cuoco per 2000 soldati. Per 70 anni ha<br />

servito i Frati, in varie Case della Provincia,<br />

come cuoco, giardiniere, portinaio<br />

e refettoriere con spirito di francescana<br />

letizia. È morto a Kaltern all’età di<br />

anni 91 e di vita francescana 73.<br />

* 11 ottobre 2007: XUEREB FR. JOSEPH BE-<br />

NEDICT, PETER PAUL, nato a Gharghur,<br />

della Prov. S. Pauli Apostoli, Malta. È<br />

morto presso il Christus Rex in B’Kara<br />

all’età di anni 72, di vita francescana 55<br />

e di sacerdozio 47.<br />

* 11 ottobre 2007: LHABITANT FR.<br />

JACQUES, nato a Montigny lès Metz, della<br />

Prov. Trium Sociorum, Francia/Belgio.<br />

È stato a servizio dei “più<br />

piccoli”, prima nella pastorale diocesana<br />

(JOC, ecc.), poi, conosciute le condizioni<br />

di lavoro dei proletari, ha vissuto per<br />

una decina di anni, con due o tre altri<br />

Frati, in un quartiere popolare. Si è fatto<br />

prossimo, soprattutto, dei magrebini, di<br />

cui conosceva la lingua. Si è sempre impegnato<br />

per la pace. È morto a Metz all’età<br />

di anni 86, di vita francescana 60 e<br />

di sacerdozio 55.<br />

* 12 ottobre 2007: BAVERO FR. BENVENU-<br />

TE, MICHAEL, nato a Los Angeles, California,<br />

della Prov. S. Barbaræ, USA. È<br />

morto a Okland, California, all’età di anni<br />

88, di vita francescana 69 e di sacerdozio<br />

63.<br />

* 14 ottobre 2007: MARCELLAN FR. GIO-<br />

VANNI, nato a Tavo di Vigodarzere (PD),<br />

della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini,<br />

Italia. La sua vita di frate minore e di sacerdote<br />

fu caratterizzata dall’apostolato<br />

nel mondo del lavoro. Operò nell’O-<br />

NARMO (opera nazionale di assistenza


eligiosa morale agli operai) a Monfalcone<br />

per 14 anni (1966-1980) e per altri<br />

8 a Cittadella (1984-92). All’attenzione<br />

al mondo del lavoro affiancò poi<br />

l’interesse e la vicinanza agli ammalati:<br />

dal 1982 al 1984 fu cappellano all’Ospedale<br />

al Mare di Venezia Lido e per 9 anni<br />

(1992-2001) presso gli Istituti Codivilla<br />

Putti a Cortina d’Ampezzo. Dal<br />

2001 lavorò per 4 anni nell’infermeria<br />

provinciale, svolgendo l’impegnativo<br />

servizio di economo della casa. È morto<br />

nel Convento S. Cuore di Saccolongo all’età<br />

di anni 71, di vita francescana 52 e<br />

di sacerdozio 43.<br />

* 19 ottobre 2007: PICERNO FR. LUIGI, nato<br />

a Pagani (SA), della Prov. Salernitano-Lucanæ<br />

Immaculatæ Conceptionis<br />

BMV, Italia. È morto nell’Infermeria<br />

provinciale in Nocera Inferiore all’età di<br />

anni 78, di vita francescana 60 e di sacerdozio<br />

52.<br />

* 22 ottobre 2007: JANSSEN FR. ATHANA-<br />

SIUS, Alfonsus, nato ad Haarlen, della<br />

Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium,<br />

Olanda. Ha lavorato nella pastorale parrocchiale.<br />

È morto a Nijmegen all’età di<br />

anni 90, di vita francescana 70 e di sacerdozio<br />

62.<br />

* 23 ottobre 2007: FITZGERALD FR. PAUL,<br />

nato a Brisbane, della Prov. Sancti Spiritus,<br />

Australia. È morto a Brisbane all’età<br />

di anni 77, di vita francescana 50 e di sacerdozio<br />

44.<br />

* 24 ottobre 2007: PLENT FR. EDMOND,<br />

NOËL, nato a Venanson, della Prov.<br />

Trium Sociorum, Francia/Belgio. Frate<br />

dolce, umile e pronto all’ascolto: queste<br />

qualità gli hanno permesso di essere, in<br />

tutte le Fraternità dove ha vissuto, molto<br />

apprezzato dalla gente. Come collaboratore<br />

di Mons. Collin (<strong>OFM</strong>), ha lavorato<br />

nella suo Diocesi di Digne come Cappellano<br />

dell’Ospedale e della Casa della<br />

Diocesi. Nel convento di Avignon ha<br />

esercitato, soprattutto, il ministero dell’accoglienza<br />

e della Riconciliazione. In<br />

NECROLOGIA<br />

613<br />

Corsica (Marcasso) ha prestato il suo<br />

prezioso servizio nelle parrocchie vicine<br />

alla Fraternità. È morto ad Avignon all’età<br />

di anni 86, di vita francescana 70 e<br />

di sacerdozio 65.<br />

* 29 ottobre 2007: PRANGENBERG FR. VA-<br />

LERIANO, HEINRICH, nato a Oberhausen.<br />

Germania, della Prov. Immaculatæ Conceptionis<br />

BMV, Brasile. Ha dovuto interrompere<br />

per due volte gli studi, 1941 e<br />

1945, poiché richiamato dall’esercito<br />

durante la seconda Guerra Mondiale. È<br />

stato in campo di concentramento, prima<br />

di tornare in Germania attraverso il Belgio.<br />

Ha lavorato per 30 anni come Commissario<br />

di Terra Santa nella Parrocchia<br />

di S. Antônio do Pari. È morto a São<br />

Paulo all’età di anni 93, di vita francescana<br />

60 e di sacerdozio 54.<br />

* 29 ottobre 2007: KRENZER FR. STEFAN,<br />

ALFONS, nato a Wüstensachsen, della<br />

Prov. Thuringiæ S. Elisabeth. È morto a<br />

Fulda all’età di anni 72, di vita francescana<br />

49 e di sacerdozio 44.<br />

* 30 ottobre 2007: ZERLA FR. GUIDO, GIA-<br />

COMO OSVALDO, nato ad Ossimo Superiore<br />

(BS), della Prov. Mediolanensis<br />

Caroli Borromæi, Italia. Per vent’anni<br />

lettore di matematica nel Collegio serafico<br />

di Saiano (1947-67), quindi Guardiano<br />

nel Santuario della Madonna delle<br />

Lacrime a Dongo (1967-73) e per<br />

vent’anni Cappellano all’Ospedale “Moriggia<br />

Pelascini” di Gravedona (CO)<br />

(1983-2003), sacerdote premuroso e attento<br />

alle necessità della gente, in particolare<br />

degli ammalati e dei sofferenti. È<br />

morto a Sabbioncello (LC) all’età di anni<br />

90, di vita francescana 69 e di sacerdozio<br />

61.<br />

* 31 ottobre 2007: VICEDO VICEDO FR. SA-<br />

LUSTIANO, nato ad Alfafara, della Prov.<br />

Valentiæ et Aragoniæ S. Ioseph, Spagna.<br />

Dopo l’ordinazione fu inviato in Argentina,<br />

dove fondò il Collegio San Francisco<br />

de Asís nella città di San Juan. Tornato<br />

in Spagna, nel 1969, fu destinato a


614 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

fondare una casa nel paese natale di Fr.<br />

Junípero Serra, Petra, dove si dedicò a<br />

far conoscere la vita e l’opera del Beato<br />

con la Rivista “Apóstol y Civilizador”.<br />

Ha scritto vari libri sul Beato e il paese<br />

natale, sul Convento di Petra. È morto a<br />

Burbáguena all’età di anni 83, di vita<br />

francescana 54 e di sacerdozio 49.<br />

* 3 novembre 2007: SANDLIN FR. JOSEPH,<br />

nato Fort Knox, KY, della Prov. Ss. Cordis<br />

Iesu, USA. Fu a servizio delle Fraternità<br />

come calzolaio, sarto, portinaio, responsabile<br />

dell’accoglienza e prendendosi<br />

cura dei Frati anziani. Fu amante<br />

della musica. È morto nella Casa di Villa<br />

East in Sherman, Illinois, all’età di anni<br />

70 e di vita francescana 51.<br />

* 7 novembre 2007: RÖTTGEN FR. LUKAS,<br />

EUGEN, nato a Wingartshardt, della Prov.<br />

Coloniæ Ss. Trium Regum, Germania.<br />

Ha lavorato in Provincia come sagrista e<br />

portinaio, nella missione di Taiwan nella<br />

costruzione e nella manutenzione di alcune<br />

chiese. È morto a Hisien-Tsao-Pu,<br />

Taiwan, all’età di anni 80 e di vita francescana<br />

57.<br />

* 10 novembre 2007: PICCIAFUOCO FR.<br />

UMBERTO, nato ad Ala di Trento, della<br />

Prov. Picenæ S. Iacobi de Marchia, Italia.<br />

È morto a Falconara all’età di anni<br />

83, di vita francescana 67 e di sacerdozio<br />

59.<br />

* 15 novembre 2007: POSTMA FR. RUPERT,<br />

JOANNES, nato ad Helmond, della Prov.<br />

Ss. Martyrum Gorcomiensium, Olanda. È<br />

sttao missionario in Pakistan dal 1952 al<br />

2000. È morto a Leiden all’età di anni 79,<br />

di vita francescana 58 e di sacerdozio 53.<br />

* 22 novembre 2007: CHYSKA FR. ANTO-<br />

NIUS, JAROSLAV, nato a Tabor, Rep. Ceca,<br />

della Prov. S. Leopoldi, Austria/Italia.<br />

Ha lavorato come sagrista, refettoriere.<br />

Come diacono permanente ha coltivato<br />

la liturgia nel santuario mariano della<br />

Provincia. Si è dedicato anche al restauro<br />

di reliquiari e piccoli oggetti d‘arte. È<br />

morto in Maria Enzersdorf, Wien, all’età<br />

di anni 66, di vita francescana 27 e di<br />

diaconato permanente 23.<br />

* 26 novembre 2007: BUSCHHOFF FR.<br />

MATTHÄUS, BERNHARD, nato a Handorf,<br />

della Prov. Saxoniæ S. Crucis, Germania.<br />

Ha insegnato in diverse Scuole della<br />

Provincia matematica, fisica e chimica.<br />

Apprezzato da tutti i Confratelli per il<br />

suo carattere gradevole e la sua attenzione<br />

alla vita della Chiesa e del mondo. È<br />

morto a Warendorf all’età di anni 91, di<br />

vita francescana 55 e di sacerdozio 51.<br />

* 27 novembre 2007: LALLY FR. CAMPION,<br />

THOMAS FRANCIS, nato a South Orange,<br />

NJ, della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA.<br />

Nel 1955 partì come missionario in<br />

Giappone. Nel 1961 tornò in Provincia,<br />

dove conseguì la Licenza in Teologia<br />

Morale. Nel 1963 tornò in Giappone dove<br />

insegnò Teologia Morale al St.<br />

Anthony Seminary e tenne dei corsi alla<br />

Sophia University. Prestò servizio presso<br />

le chiese di Fujioka e Omana. Dal<br />

1970 al 1988 servì la Franciscan Chapel<br />

Center in Tokyo, dove fu Vicario e Superiore.<br />

Dal 1988 al 2005 fece parte della<br />

Fraternità di Kiryu-Shi e fu Professore di<br />

Teologia Morale al St. Anthony Seminary.<br />

È morto presso Holy Name Friary,<br />

Ringwood, NJ, all’età di anni 81, di vita<br />

francescana 59 e di sacerdozio 54.<br />

* 30 novembre 2007: OLGIATI FR. SIMPLI-<br />

CIANO, MARIO VIRGINIO, nato a Dairago<br />

(MI), della Prov. Mediolanensis S. Caroli<br />

Borromæi, Italia. È morto a Brescia all’età<br />

di anni 77, di vita francescana 61 e<br />

di sacerdozio 54.<br />

* 30 novembre 2007: KARUYAMA FR. AN-<br />

GELO, Katsumi, della Prov. Ss. Martyrum<br />

Iaponiensum, Giappone. Ha servito per<br />

10 anni la Custodia della Terra Santa. È<br />

morto a Tokyo all’età di anni 71, di vita<br />

francescana 46 e di sacerdozio 39.<br />

* 5 dicembre 2007: MAARSCHALKER-<br />

WEERD FR. ROLAND, THEODORUS, nato a


Rotterdam, della Prov. Ss. Martyrum<br />

Gorcomiensium, Olanda. Ha lavorato<br />

nella pastorale parrocchiale. È morto a<br />

Leidschendam all’età di anni 93, di vita<br />

francescana 75 e di sacerdozio 66.<br />

* 5 dicembre 2007: KEULAERDS FR. LAE-<br />

TUS, WILHELM, nato a Heerlen, della<br />

Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium,<br />

Olanda. Ha lavorato nella pastorale parrocchiale.<br />

È morto a Maastricht all’età di<br />

anni 86, di vita francescana 68 e di sacerdozio<br />

61.<br />

* 5 dicembre 2007: QUERO FR. FRANCE-<br />

SCO, DOMENICO, nato a Mottola (Taranto),<br />

della Prov. Seraphicæ S. Francesci<br />

Assisiensis, Italia. Fratello religioso gioviale<br />

ed affabile, ha vissuto con generosità<br />

e sollecitudine i compiti che la Fraternità<br />

gli ha affidato. Per 14 anni prestò<br />

il proprio servizio nella Missione dell’Isola<br />

di Rodi, nel Mar Egeo. Rientrato in<br />

Italia nel 1954, svolse ininterrottamente<br />

fino a pochi mesi dalla morte l’ufficio di<br />

portinaio del Convento Porziuncola, di<br />

cui è stato “il volto” per i tanti fratelli<br />

dell’Ordine che per più di 50 anni sono<br />

stati da lui accolti e ricevuti. È morto ad<br />

Assisi all’età di anni 89 e di vita francescana<br />

67.<br />

* 7 dicembre 2007: NOWAK FR. BERNARD,<br />

JOSEPH, nato a South Bend, Indiana, della<br />

Prov. Assumptionis BMV, USA. Spese<br />

tutta la vita a servizio della Fraternità,<br />

soprattutto nel lavoro di lavanderia, per<br />

più di 60 anni nella Our Lady of Lourdes<br />

Retreat House in Cedar Lake, Indiana.<br />

Condusse una vita tranquilla, umile,<br />

svolgendo con dedizione ed amore il suo<br />

lavoro. È morto a Crown Point, Indiana,<br />

all’età di anni 82 e di vita francescana 61.<br />

* 08 dicembre 2007: BELLOTTO FR. SILVIO,<br />

nato a Valnogaredo di Cinto Euganeo,<br />

della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini,<br />

Italia. Diplomato in musica corale e direzione<br />

di coro, si dedicò con passione e<br />

competenza all’insegnamento della musica<br />

e svolse il suo ministero specialmen-<br />

NECROLOGIA<br />

615<br />

te tra i giovani, procurandosi la loro stima<br />

e fiducia. Concluso l’insegnamento<br />

scolastico chiese e ottenne di inserirsi a<br />

tempo pieno nella Provincia francescana<br />

di Albania. In quella terra e in modo particolare<br />

a Tirana, dove dimorò per 10 anni,<br />

portò la lieta notizia del Vangelo,<br />

coinvolgendo molte persone grazie al<br />

suo stile amabile, pronto al dialogo, cordiale<br />

e piacevole. È morto presso<br />

l’Ospedale di Tirana all’età di anni 65, di<br />

vita francescana 48 e di sacerdozio 39.<br />

* 15 dicembre 2007: WÖRDEHOFF FR.<br />

BURKHARD, nato a Gelsenkirchen, della<br />

Prov. Saxoniæ S. Crucis, Germania. Ha<br />

lavorato nella pastorale, soprattutto come<br />

direttore di Convitti per studenti e<br />

Cappellano ospedaliero. In questi ministeri<br />

è sempre stato molto vicino alle necessità<br />

e alle sofferenze delle persone,<br />

portando l’annuncio del Vangelo. È morto<br />

a Dortmund all’età di anni 86, di vita<br />

francescana 59 e di sacerdozio 53.<br />

* 20 dicembre 2007: MONS. DE FIGUEIRE-<br />

DO SEBASTIÃO ASSIS, <strong>OFM</strong>, Vescovo di<br />

Guiratinga (Brasile). Nato il 16 maggio<br />

1949 in Lages, entrò nell’Ordine dei Frati<br />

Minori il 20 gennaio 1971, emettendo<br />

la professione temporanea nella Provincia<br />

“Immaculatæ Conceptionis BMV“,<br />

Brasile. Il 4 ottobre 1975 ha emesso la<br />

professione solenne e il 18 di dicembre<br />

1976 è stato ordinato sacerdote. Dopo<br />

aver lavorato nella formazione, andò<br />

missionario nello Stato del Mato Grosso,<br />

nel territorio della Cust. Aut. delle Sette<br />

Allegrezze. È stato professore di filosofia<br />

a Dourados, rettore e professore nel<br />

seminario minore di Ituporanga e di Rio<br />

Brilhante, Vice Maestro in Campo Grande,<br />

Parroco in Dourados e Definitore<br />

provinciale. Nel 2000 è stato eletto Vicario<br />

della Custodia e nominato Parroco<br />

nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù in<br />

Rondonópolis. Eletto alla Sede residenziale<br />

vescovile di Guiratinga, nello Stato<br />

del Mato Grosso, il 29 agosto 2001, aveva<br />

ricevuto l’ordinazione episcopale il<br />

successivo 15 novembre a Rondonópo-


616 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

lis. Nel corso dell’ultima assemblea della<br />

Conferenza nazionale dei Vescovi del<br />

Brasile era stato eletto presidente della<br />

Regione «Oeste 2», per il quinquennio<br />

2007-2011. È morto in un incidente stradale,<br />

sulla strada per Cuibá, all’età di anni<br />

58, di sacerdozio 31 e di episcopato 6.<br />

* 21 dicembre 2007: RIGALL PUJOL FR.<br />

JAUME, nato a Ventalló, della Prov. Cataluniæ<br />

S. Salvatoris ab Horta, Spagna.<br />

Ordinato sacerdote di dedicò all’insegnamento<br />

e alla formazione nel Collegio<br />

Serafico di Balaguer; all’apostolato della<br />

Parola, al servizio delle Case come<br />

Guardiano o Vicario. Nello stesso tempo<br />

prestava aiuto alle Parrocchie e ai centri<br />

di culto, predicava Esercizi Spirituali e<br />

Ritiri alle religiose, specialmente alle<br />

Clarisse. È morto nel Convento di Berga<br />

all’età di anni 79, di vita francescana 63<br />

e di sacerdozio 57.<br />

* 21 dicembre 2007: CUCCARI FR. MAT-<br />

TEO, ANGELO, nato a Gimino d’Istria<br />

(Pola), della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini,<br />

Italia. La sua figura è legata in<br />

modo particolare al santuario dell’isola<br />

di Barbana, dove giunse nel 1978. Di<br />

animo lieto e sereno profuse le sue energie<br />

nel sacramento della riconciliazione<br />

e nella direzione spirituale. L’esempio<br />

della vita, l’esperienza e il tratto sereno<br />

gli conquistarono la stima e la confidenza<br />

di numerose persone che lo richiedevano.<br />

Frate arguto, era pronto a offrire<br />

battute soprattutto in occasione dei pellegrinaggi<br />

votivi. Salutava sempre i pellegrini<br />

affidando loro i due “comandamenti<br />

di Barbana”: non stancarsi mai di<br />

stare bene e non stancarsi mai di far bene!<br />

Si dedicò con passione al servizio<br />

del Santuario e alla pubblicazione di alcuni<br />

testi, soprattutto sulla Madonna,<br />

sul Santuario di Barbana e sul venerabi-<br />

le Egidio Bullesi. È morto nel Convento<br />

Sacro Cuore di Saccolongo all’età di anni<br />

87, di vita francescana 68 e di sacerdozio<br />

61.<br />

* 23 dicembre 2007: KACZMARCZYK FR.<br />

MARIUS, HENRY, nato a Meriden, Connecticut,<br />

della Prov. Assumptionis BMV,<br />

USA. Lavorò presso le Scuole in Sturtevant,<br />

Wisconsin, 1955-8, e in Watkins<br />

Glen, New York, 1958-67. Dal 1967 al<br />

1985 si occupò della manutenzione dell’Academy<br />

of American Franciscan History<br />

in Potomac, Maryland. A 71 anni<br />

andò in Terra Santa, dove aiutò nei conventi<br />

di Betania, Tabga, Gerusalemme e<br />

Betlemme. Ritornato in Provincia, dopo<br />

un anno, fu assegnato alla St. Pius X<br />

Friary in Philadelphia, dove dedicò 20<br />

anni della sua vita come portinaio della<br />

comunità scolastica. È morto a Philadelphia,<br />

Pennsylania, all’età di anni 93 e<br />

di vita francescana 52.<br />

* 23 dicembre 2007: CARD. LORSCHEIDER<br />

ALOÍSIO, <strong>OFM</strong>, nato a Lihna Geraldo,<br />

della Prov. S. Francisci Assisiensis,<br />

Brasile. È morto a presso l’Ospedale São<br />

Francisco di Porto Alegre all’età di anni<br />

83, di vita francescana 64, di sacerdozio<br />

59, di episcopato 45 e di cardinalato 31.<br />

* 24 dicembre 2007: COLLINS FR. SEÁN,<br />

nato a Ennis, della Prov. Hiberniæ, Irlanda.<br />

È morto a Dublin all’età di anni 62,<br />

di vita francescana 45 e di sacerdozio 35.<br />

* 31 dicembre 2007: OSSA VALENCIA FR.<br />

GABRIEL, nato a Caramanta, della Prov.<br />

S. Pauli Apostoli, Colombia. Si distinse<br />

per la sua instancabile attività pastorale<br />

nelle Parrocchie e nelle Congregazioni<br />

religiose. È morto a Popayán all’età di<br />

anni 80, di vita francescana 50 e do sacerdozio<br />

45.


INDEX NOMINUM<br />

PRO ANNO 2007 (CXXVI)<br />

A<br />

Abad Antolín 193, 195<br />

Abad Pérez Antolín 609<br />

Abada Robert John 375<br />

Abas Rolando 376<br />

Abela John 119, 184, 255<br />

Acebal Mariano 193<br />

Acebo Rodríguez Conrado 193<br />

Acevedo Quiroz Luis Hernando 411<br />

Agostino (San) 12<br />

Agrelo Martínez Santiago 90, 195, 254, 552,<br />

578-579, 583<br />

Ainsworth Godfrey 205<br />

Ajenjo Pelegrina Juan José 491<br />

Alarcon Guillermo José 419<br />

Alberdi Maria Anna 118<br />

Albers Klaus 338<br />

Albini Graziano Severino 210<br />

Alcalde Contreras Antonio 338<br />

Alfonsa dell’Immacolata (Beata) 111, 117<br />

Algersissn Henze Joseph 581<br />

Alliata Eugenio 489, 595<br />

Almazan Cielito 86<br />

Almirañes Lucy 150<br />

Alonso de Frutos Domingo 514<br />

Altamirano Carlos 175<br />

Álvarez Carbonell Carlos Eduardo 85<br />

Álvarez Rodríguez José 518<br />

Amadeo Emilio 341<br />

Aman Petrus Kanisius 466<br />

Amaral Bernardo Amaral 164, 167, 171, 182, 255,<br />

384, 397, 486, 582, 583, 588, 589, 595<br />

Ambrosi Leonzio 211<br />

Amendt Peter 337<br />

Amigo Valle Francisco 339<br />

Amigo Vallejo Carlos 253, 277, 281, 491-492, 521,<br />

579, 592<br />

Amin Joseph 384, 465<br />

Anaut Manuel 63, 171, 191<br />

Anđelović Petar 149<br />

Anderson Dan 576<br />

Andreazza Luis Morao 254<br />

Angelini Giuseppe 411<br />

Angkur Cosmas Miachael 254<br />

Antal Reginald 216<br />

Antic Antonio 114<br />

Antonelli Francesco 184, 568<br />

Antônio di Sant’Anna Galvão (San) 226, 228,<br />

353-358 passim<br />

Apovo Marcellin 342<br />

Aquilina Giorgio 411<br />

Arias Alex 171<br />

Arregui Guridi José Maria 384, 491<br />

Arteaga Lucía Antonia 172<br />

Arturo Daquilanea 340<br />

Assis Raymundo Damasceno 386<br />

Assogba Kossi Yema 607<br />

Avendaño Carlos 176<br />

Ayuso Guixot Miguel A. 549, 551, 554<br />

Azurmendí Mugraza José María 519<br />

B<br />

Baciocchi Francesco 425<br />

Badillo Carlos 190<br />

Badillo Neil 377<br />

Bahčič Roberto 233, 595<br />

Bahinskyi Mykhailo 461<br />

Baisas Bienvenido 89<br />

Bakoma Marcel Baguêta 342<br />

Balázs Ján Krstitel’ Marián 465<br />

Bałdyga Sergiusz 461<br />

Ballarati Jorge Gabriel 465<br />

Ballesta Germán José 579<br />

Balzarano Vittorio 341<br />

Banhwa Nicholas 463<br />

Bankovič Štefan 465<br />

Barbarić Ilko 612<br />

Barbosa de Sousa João Bosco 195, 254<br />

Barden Franz-Leo 337<br />

Bartolini Bruno 182<br />

Bašnec Nikola 149<br />

Bassotti Antonio 208<br />

Batiobo Jean-Baptiste 342<br />

Batorović Mato 149<br />

Baù Antonio 551<br />

Baù Diego 612<br />

Bavaro John 586<br />

Bavero Benvenute 612<br />

Beam Ambrose 217<br />

Beatriz de Silva (Santa) 325<br />

Bedoya Pérez Luis Emilio 85<br />

Begin Benedict 611<br />

Belderraín Pedro 178<br />

Belić Predrag 197<br />

Bellin Giuseppe 212<br />

Bellotto Silvio 615<br />

Bellucci Leonardo 197<br />

Belokon Neonila 371


618 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Benavente Ciriaco 579<br />

Benedetti Teja Raúl 421<br />

Benedetto il Moro (San) 324<br />

Benedetto XVI 3-18 passim, 47, 182, 195, 223-<br />

252 passim, 320, 354, 385, 392, 411, 441, 505,<br />

521, 522, 531, 532, 591, 592<br />

Beneforti Vittorino 211<br />

Benítez Marcelo 164, 183<br />

Bentivenga Maria Rosaria 595<br />

Bergmans Benjamin 210<br />

Berlec Simon Peter 341<br />

Bermejo Enrique C. 345<br />

Berta Alberto 595<br />

Bertagni Carlo 468<br />

Bertin Giorgio 254, 552<br />

Bertoldo Zaccaria 210<br />

Betti Umberto 591-592<br />

Beunen Emmanuel 207<br />

Biersok Ezdrasz 461<br />

Bini Giacomo 59, 62, 189, 382, 412, 464, 468, 586<br />

Bitzer Martín 147, 149, 150, 371<br />

Blanco Manuel 454<br />

Blanco Pérez Rafael 84, 590<br />

Blaquart Jacques 505<br />

Blasek Michael 338<br />

Bliss Stephen 384<br />

Bluma Dacian 608<br />

Boadas Llavat Agustí 342<br />

Bochicchio Emanuele 462<br />

Boef Damascenus 423<br />

Bogović Mile 197<br />

Bohl Cornelius 340<br />

Bok Jim 576<br />

Bolfeta Ronald 586<br />

Bolmer Ben 340<br />

Bonaventura (San) 12, 66, 92, 185<br />

Bonetti Atanasio 420<br />

Bonforte Marcello 337<br />

Bonifacio Giulia 111, 115<br />

Bonilla Patricio 176<br />

Bonuso Alessandro 32, 185<br />

Borchio Giovanni Battista 211<br />

Borges Filho Waldemar 87<br />

Borràs Goixart Lluís 342<br />

Bosco Teresio 411<br />

Boscolo Marcello 422<br />

Boulos Marcuzzo Giacinto 394<br />

Bove Cristoforo 114<br />

Boyle Patrick 586<br />

Bozzi Gigi 572<br />

Bozzola Rinaldo 424<br />

Brandão Neto Bernardo de Sousa 87<br />

Brandão Paulo 338<br />

Brands Andreas 338<br />

Bratti Cluadio 411<br />

Bravi Francesco 88, 148, 182-184, 189-190, 253,<br />

255, 270, 343, 363, 384-385, 394-395, 436,<br />

521, 570, 588, 590, 600<br />

Bravo Aguagallo Juan Sebastián 207<br />

Bravo María del Socorro 172<br />

Brennan J. Gregory 609<br />

Breynaert Françoise 488<br />

Britton Helen 369<br />

Brocanelli Vicenzo 183, 253, 255-256, 270, 349,<br />

351-352, 544, 570, 582, 590<br />

Brogi Marco Dino 253, 591-592<br />

Brophy Andrew 88, 576, 589<br />

Broudin Gialbert 410<br />

Bruck Antonio 577<br />

Brunette Pierre 62<br />

Brunori Pacifico 212<br />

Brusač Zvonimir 149<br />

Buchcik Adrian 384<br />

Buffon Giuseppe 345<br />

Bugho Calvin 375<br />

Bunader Júlio César 184<br />

Buonanno Berardo 411<br />

Burke Edward 212<br />

Burns Brian 421, 462<br />

Burnside Anthony 576<br />

Busatto Adriano 255, 585<br />

Buschhoff Matthäus 614<br />

Bütler Maria Bernarda 532<br />

Buzy Dominique 418<br />

C<br />

Cabanas Traserra Antonino 212<br />

Cabanillas Maria a Transitu 113, 117<br />

Cabot Rosseló Savador 186<br />

Cabrejos Vidarte Héctor Miguel 253<br />

Cabrera Herrera Luis Gerardo 158, 164, 170-171,<br />

174, 177, 182, 190-192, 255, 377, 384-385,<br />

436, 491, 563, 589, 590<br />

Cabrera Rogelio 158<br />

Čaja Joško 206<br />

Cajes Prisco 375<br />

Califano Gianni 342, 411, 506<br />

Calvin Bugho José 340<br />

Calzavarini Lorenzo 411<br />

Cámara Botía Miguel Ángel 579<br />

Camilleri Azzopardi Roberto 254<br />

Campagna Robert 585<br />

Campbell Joel 208<br />

Campos Dario 254<br />

Campos Hernández Alberto 415<br />

Cantwell Peter 466<br />

Capellari Egon 160<br />

Capoccia Leopoldo 208<br />

Capone Gregorio 419<br />

Carbajo Nuñez Martín 102, 595<br />

Carballo Brianes Manuel 419<br />

Cardona Hernan 351<br />

Cardona Muñoz Jorge Tulio 85<br />

Carfagna Pietro 182, 379


Carlés González Francisco 520<br />

Carnicelli Xavier 216<br />

Carolino Luiz 424<br />

Caron Gaston 426<br />

Carosa Pasquale 420<br />

Carpio Emilio 171<br />

Carpio Ponce Emilio Erasmo 183<br />

Carrascosa Santos Perfecto 514, 518<br />

Carrero Morales Angel Dario 171, 182<br />

Carroll Philip 205<br />

Cartagena Serafín 175<br />

Carvalho Armindo 178<br />

Carvalho do Couto Wanderley 164<br />

Carvalho Neto Francisco 164<br />

Cassar Henry 215<br />

Castiñeira Chouza José A. 339<br />

Catanese Roberto 418<br />

Cavalli Giampaolo 162, 462<br />

Cavalluzzo Cesare 418<br />

Ćavar Franjo 420<br />

Cenci Cesare 92-93, 102, 184, 197<br />

Centi Raffaele 215<br />

Centola Michele 382<br />

Cerasuolo Hugolino 175<br />

Cerles Bernard 411<br />

Cerrato Chamizo Guillermo 341<br />

Cetoloni Rodolfo 254<br />

Chacón Solano Víctor Hugo 148<br />

Cheong Paul 150<br />

Chiazzo Girolamo 205<br />

Chili Alessandro 197<br />

Chiodi Eusebio 209<br />

Chomik Wacław 588<br />

Chumillas Fernández Víctor 521, 531<br />

Chyska Antonius 614<br />

Cignelli Lino 197, 395<br />

Clalente Ignazio 212<br />

Clancy Bede 422<br />

Clasen Severino 254<br />

Claure Saavedra Leonardo 427<br />

Clifford Peter 466<br />

Clyne Gerry 462<br />

Coba René 176<br />

Coelho Christopher 598, 609, 618<br />

Collins Seán 69, 87-88, 164, 171, 182-183, 255,<br />

342, 384, 436, 605-606, 616, 618<br />

Colombo Salvatore 572<br />

Colomer Barber Rafael 340<br />

Concetti Giuseppe 197<br />

Copps Michael 469<br />

Corona Raimondo Domenico 197-198<br />

Coronado Ibarra Vicente 205<br />

Correa Castelblanco Jaime 595<br />

Correa Rafael 176<br />

Corrò Germano 468<br />

Corsaro Ilia 118<br />

Cortés Soriano Javier 492<br />

INDEX NOMINUM<br />

Cortese Domenico Tarcisio 254<br />

Cortese Enzo 488<br />

Corullón Fernández Manuel 338, 540, 549, 552,<br />

554<br />

Costa Márcio Luís 87, 595<br />

Coutagne René 369<br />

Covero Rogelio 375<br />

Crepaldi María Aparecida 147<br />

Crinella Galliano 595<br />

Cuccari Matteo 616<br />

Cui Pablo 86<br />

Čuk Marjan 341<br />

Ćurčić Sretan 149<br />

Cwilka Honorat Piotr 609<br />

Czura Jósef 461<br />

D<br />

D’Amico Silvestro 214<br />

D’Andrea Giocchino 422<br />

D’Angelo Giacinto 595<br />

Da Casoria Ludovico (Beato) 117<br />

Da Cruz Massinga Hilario 254<br />

Da Lipnica Simone 47, 56, 117, 182,<br />

363-368 passim, 528, 531<br />

Da Montefeltro Agostino 118<br />

Da Portogruaro Bernardino 436, 437, 573<br />

Da Silva Duarte Augusto 420<br />

Da Silva José Belisário 253<br />

Da Silva Messias Eriván 163<br />

Dallarda Stefano 572, 595<br />

D’Angelo Giacinto 342<br />

Daoud Ignace Moussa 19<br />

Daquilanea Arturo 375<br />

De Amicis Onorato 423<br />

De Bonte Fredegand 426<br />

De Bruycker Geroen 426<br />

De Castro Barco Manuel 494<br />

De Corpa Pedro 115, 117<br />

De Cruz John 471<br />

De Feo Francesco 339<br />

De Figueiredo Sebastião Assis 254, 615<br />

De la Présentation Marie-Céline 505-506<br />

De la Serna Ramiro 91, 164<br />

De Luca Stefano 396<br />

De Oliveira Goulart Celio 254<br />

De Rosa Luca 112-118 passim, 354, 364,<br />

522-533 passim<br />

De Rosa Michele 117<br />

De Vega Pedraza José 517<br />

De Vincenti Maria Teresa 533<br />

Dec Ignacy 381<br />

Deegan Columbanus 423<br />

Del Mundo Edward 375<br />

Del Pezzo Pasquale 462<br />

Del Pozo Encarnación 148, 150, 370-371<br />

Delbono Renato 380<br />

619


620 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Dell’Annunciazione Maristella 412<br />

Dell’Agli Sebastiano 471<br />

Dellazari Inácio 467<br />

Demmers Allowin 209<br />

Devčić Ivan 370<br />

Dezza Ernesto 400, 573, 600<br />

Dezzuto Carlo 412<br />

Di Fatta Giuseppe 370<br />

Di Franco Manlio 462<br />

Di Ruberto Michele 114-115, 359-363 passim,<br />

523-531 passim<br />

Di Stefano Damiano 88, 337, 689<br />

Di Vagno Giuseppe 419<br />

Di Virgilio Virgilio 411<br />

Diana Silvia Noemí 147<br />

Díaz Buiza Manuel 341<br />

Díaz Hernández Narciso 422<br />

Diaz Pinto Amanda 595<br />

Díez Serna Valentin 517<br />

Dilli Aloísio Alberto 410<br />

Dilweg Guy 340<br />

Dimon Evaldo 87<br />

Dinamarca Donoso Raúl 489<br />

Djama Louis 210, 582<br />

Djédji Jovite 342<br />

Do Nascimiento Alessandro 592<br />

Dobromir Jasztal 345<br />

Dobrovolskas Andrius 86<br />

Doctor John 340<br />

Dodaro Maurizio 339<br />

Dohnal Jan Maria Vianney 182<br />

Domenech Pascual 533<br />

Domíngez Ochoa Carlos Heriberto 421<br />

Domínguez Ferrer Raimundo 340<br />

Domínguez Serna Joaquín 341<br />

Dorfner Dominik 190<br />

Dos Santos Alexandre José M. 253<br />

Dragićević Mate 337, 576<br />

Drmić Petar 576<br />

Dubravski Maksymilian Leonid 254<br />

Duhart Carmen Gloria 595<br />

Dunham Larry 183<br />

Duns Scoto Giovanni (Beato) 452, 484-487, 491,<br />

498, 589, 595, 617<br />

Dureau Buenaventura 171<br />

Durkacz Tymoteusz Piotr 607<br />

Dussan Ligorio Antonio 148<br />

Dziwisz Stanisław 381<br />

E<br />

Echevarría Ernesto 564<br />

Echevarria Gorostiaga Felice 112, 519, 521, 531<br />

Echevarría Gorostiaga Luis 520<br />

Echeverría Danilo 175<br />

Echeverry Akjmed 172<br />

Echeverry Hincapié Joaquín Arturo 491, 496<br />

Eguiguren Galarraga Manuel 235<br />

El-Masri Giuseppe 560<br />

Equiza Claudio Dario 465<br />

Ercoli Carmine 421<br />

Erdő Péter 230, 590<br />

Ersilio Stanislao 213<br />

Esarza Peter 376<br />

Escribano Arráez Miguel Ángel 579<br />

Escrivá Domínguez Joan Jordi 340<br />

Esposito Agostino 339<br />

Eterovic Nikola 592<br />

F<br />

Fabrizio Daniela 33, 186<br />

Faggioni Maurizio 409<br />

Falbo Francesco 339<br />

Falzarano Giuseppe 341<br />

Farland Roch 211<br />

Farolfi Serafina 532<br />

Fassina Giancarlo 610<br />

Favretto Mario 88, 158, 161-164, 171, 182, 185,<br />

255, 342, 379, 385, 396, 436, 535, 659, 571,<br />

574, 588, 589<br />

Felipe Vicente 183, 535, 59<br />

Felix Jungco 340<br />

Fernández-Gallardo Jiménez Gonzalo 411<br />

Ferrai Cherubino 214<br />

Ferrante Alessandro 427<br />

Ferrari Caetano 254<br />

Ferrari Giuseppe 339<br />

Ferrari Roberto 341<br />

Ferreira Carvalho Armindo de Jesús 338<br />

Ferreira Marques Martinho 419<br />

Fiel Vanderlei Batista 466<br />

Fitzgerald Michele 555, 56<br />

Fitzgerald Paul 613<br />

Fleitas Daniel Alejandro 465<br />

Flesch Margherita 523-524, 527-528, 602, 617<br />

Flesch Maria Rosa 117<br />

Focardi Mazzocchi Francisco 409-410<br />

Focherini Odoardo 532<br />

Folgado López Carlos 467<br />

Forget Roger 418<br />

Forment Charles-André 607<br />

Forte Antonio 595<br />

Fox Thomas J. 420-421<br />

Fraccaro Antonella 411<br />

Francisci de Marchia 411<br />

Freire Hernando Roberto 339<br />

Freyer Johannes 103, 186, 469, 490, 493, 579<br />

Frontini Vincenzo 197<br />

Fusarelli Massimo 88, 91, 100-103, 183, 189, 343-<br />

346 passim, 398, 471-472, 490, 590<br />

Galea Paolo 503<br />

Gallardo Luis 375<br />

Gallato Sergio 607<br />

G


García Araya Alfonso 341<br />

García Chaves Luis Vicente 178<br />

García Domingo 191<br />

García Francisco 178<br />

García González Gabriel Eduardo 351<br />

García Guijarro Francisco 214<br />

García Hernández Bernardo 609<br />

García Manuel 175, 191<br />

Gardin Gianfranco 148<br />

Garuti Adriano 411<br />

Gassen Irineu 164, 384<br />

Gatto Ludovico 411<br />

Gei Fausto 530, 618<br />

Geiger Gregorio 489<br />

Geiser Gregor 472, 489<br />

Gelimin Eligio 397, 571<br />

Gerritsma Frans 338, 340<br />

Gertrude di Helfta 412<br />

Gevers Avellinus 215<br />

Ghanem Paul 466<br />

Giacomello Antonio 468<br />

Giacometti Luigi 467, 584<br />

Gil Pedro 193<br />

Gingerich Charles 467<br />

Giorgini Giorgio 612<br />

Giovannelli Nelson 386<br />

Giovanni Paolo II 10, 56, 98, 182, 197, 228, 250,<br />

434-435, 453-455, 475, 482, 485, 508, 531, 602<br />

Gironi Emanuele 213<br />

Girotti Gianfranco 13<br />

Glemp Józef 381<br />

Glendon Mary Ann 383<br />

Gniecki Czeslaw 363, 381<br />

Goddijn Walter 207<br />

Gómez Eulalio 171<br />

Gómez Francisco 171<br />

Gómez Francisco Leonardo 171<br />

Gómez Jesús 191<br />

Gómez Jiménez Javier 467<br />

Gómez Martínez Eulalio 86, 384-385, 461<br />

Gómez Vergez Francisco L. 384<br />

Gómez-Pinto Piñero Felix 518<br />

Gonçalvez Sergio 255<br />

Gonsalves Anthony 462<br />

González Antonio 171<br />

González Arango Enrique 90<br />

González Artemio 345<br />

González Blasco Pedro 494<br />

González González Amado 339<br />

González Jorge 174<br />

González José Antonio 172<br />

González Montes Adolfo 579<br />

González Nieves Roberto Octavio 253<br />

González Rodríguez Anastasio 513, 516<br />

González Romo Toribio 212<br />

González Tomás 160<br />

González Vázquez Alfonso 191<br />

INDEX NOMINUM<br />

Gorai Myloslav 461<br />

Goretti Sergio 239<br />

Gosselin Jacques 208<br />

Grallet Jean-Pierre 196, 253<br />

Graziani Michele 418<br />

Gréal Jacqueline 412<br />

Gregoris Serafina 116<br />

Griesenbrok Heribert 208<br />

Grifi Cammilleri Viviana 412<br />

Groß Claudio 338, 448, 465, 577<br />

Grosso Lucius 422<br />

Gruber Manfred 461<br />

Guasti Cesare 117<br />

Guerra Cleonilde 359<br />

Guerra Flavio 466<br />

Guerra Nilde 112, 117<br />

Guibord Laurent R. 413, 419<br />

Guido Mayorga Héctor Octavio 420<br />

Guillermo Paz Carlos 465<br />

Gumieniak Kasjan 205<br />

Gutay José Femilou 86<br />

Gutierrez José Luis 115<br />

Gutiérrez Rivas Moisés 469<br />

Guzmán Francisco 190<br />

Guzzon Valdesir Luís 466<br />

Gwenolé Jeusset 552, 554<br />

H<br />

Ha Joseph 468<br />

Haas Konrad 339<br />

Habib Del Rosario Virginie 488<br />

Hansen Luitfried 421<br />

Harosolondrabe Jacques Étienne 87<br />

Harsány Pál Ottó 346<br />

Heinze Markus 338, 536<br />

Helmi Lucas 465<br />

Heras Walter 171, 173-174, 177<br />

Hernández-Ranera de Diego Ángel 513-514<br />

Herrera Bermejo Federico 513, 517<br />

Herrera Cruz Antonio 491<br />

Higgins Michael 148-150<br />

Hillesheim Pacifíco 205<br />

Hinwood Bonaventura 582<br />

Hoehn Rodolfo 217<br />

Hontić Miljenko 149<br />

Hootka Augustine 207<br />

Hopfgartner Willibald 578<br />

Hoppe Leslie J. 467<br />

Hottle Max 375<br />

Hounkarin Jean-Luc 342<br />

Housset Bernard 505<br />

Howaniec Hery Theophilus 254<br />

Huang John Baptist 86<br />

Hudson Patrick 183, 255, 384, 589<br />

Huerta Muro Juan María 171<br />

Hueso Iranzo Fernando 340<br />

Huigens Raphaël 208<br />

621


622 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Hummes Cláudio 353, 578-580, 592<br />

Huynh Thuy Maria 150<br />

Huysentruyt Marcel 337<br />

I<br />

Iandiorio Giuseppe 462<br />

Iannuzzi Sabino 341<br />

Ibrahim Najjb 489<br />

Icalina Somerset 376<br />

Idoiaga José Luis 180<br />

Ielpo Francesco341<br />

Iglesias Francisco 183<br />

Ilarduia Juan María 100, 184, 471<br />

Ilunga Mikombe Alex 183<br />

Inchaurbe Bengoechea Andres 206<br />

Iorio Paul 468<br />

Irudaya Samy 147, 149-150, 371<br />

J<br />

Janicki Nevin 207<br />

Janik Anthony 467<br />

Jansen André 337<br />

Janssen Athanasius 613<br />

Jasper Frank 89, 589<br />

Jasztal Dobromir 462<br />

Jaworowski Franciszek 205<br />

Jaworski Marian 381<br />

Jaya Maxwell 463<br />

Jiménez Muñoz Javier Alejandro 216<br />

Johannpötter Henrique 254<br />

Jöhri Mauro 371<br />

Joly Dominique 589<br />

Jordá Tomás José Antonio 340<br />

Joriatti Giulio 418<br />

Josip Mrzljak 369<br />

Josuran Maria Michael 369, 461<br />

Jun Jae Raymund Shin 468<br />

Jungco Felix 375<br />

Jurado Basante Fèlix Agobardo 85<br />

Jurišić Hrvatin Gabriel 197<br />

Jurisich Melvin 384-385<br />

K<br />

Kaczmarczyk Marius 616<br />

Kähler Christoph 582<br />

Kahlert Filip 461<br />

Kallen Berhnard 215<br />

Kamel Antonio 465<br />

Kao Thaddeus 86<br />

Kapitanović Vicko 197<br />

Karcz Lawrence 213<br />

Karuyama Angelo 614<br />

Kellet Miguel 216<br />

Kemner Gregory 215<br />

Kessedjia Bernard 410<br />

Keulaerds Laetus 615<br />

Khodanistskyi Radoslav 461<br />

Kieffer Kenneth 208<br />

Koch Hadrian W. 338, 581<br />

Koenig Augusto 164, 353<br />

Kohler José 342<br />

Konrad Raphael 339<br />

Kopysterynskyy Dobroslav 461<br />

Koren Matija 149<br />

Korošak Bruno J. 412<br />

Korstjens Oscar 214<br />

Kortevoß Vinzez 610<br />

Kosiba Alojzy 181<br />

Kosiba Luigi 533<br />

Kosla Romuald 363<br />

Kowalczyk Józef 381<br />

Kraj Giorgio 344<br />

Kraljević Svetozar 575<br />

Krenzer Stefan 613<br />

Krišto Milan 149<br />

Kröger Franz Josef 338<br />

Kühn Aurelio José 254<br />

Kummer Blásio 466<br />

Kungys Astijus 85<br />

Kurtović Ljubo 337<br />

Kutzner Engelhard 216<br />

Kvaka Jeremiáš Daniel 465<br />

Kvesić Atonija 149<br />

L<br />

La Neve Aldo 467, 589<br />

Labib Kamal 465<br />

Lackner Franz 161, 254, 577<br />

Ladjar Leo Laba 254<br />

Laibach Markus 338<br />

Lally Campion 614<br />

Lamela Fiuza José Alonso 422<br />

Lancaster Campero Guillermo 190<br />

Landel Vincent 584<br />

Langa Adriano 254<br />

Lanzillotta Francesco 339<br />

Larregain José Adolfo 465<br />

Lati Giancarlo 184, 255, 385, 469<br />

Lauriola Giovanni 595<br />

Lauter Hermann-Josef 426<br />

Lázaro de Souza Jorge 338<br />

Lehmann Leonard 103<br />

Leide Iraci 386<br />

Lemi John 468<br />

Leoni Luigi 417<br />

Lesino Antonia 529, 618<br />

Lhabitant Jacques 612<br />

Lice Stjepan 370<br />

Limeira Alves José Maria 421<br />

Lin Bonaventure 86<br />

Linares Cerezuela Francesc 342<br />

Lindmann Armindo 418<br />

Lins de Araujo Marconi 164, 182<br />

Lionetti Bonaventura 199, 208


Lluria Carmel 211<br />

Locatelli Fiorenzo 162, 182, 200, 210<br />

Loche Giovanni 345<br />

Löffler Hans-Georg 338<br />

Lombardi Marino 422<br />

Lončar Milan 337<br />

Lopasso Vincenzo 488<br />

Lopata Simone 183, 384, 589<br />

Lopes Semedo Moisés 338<br />

López Martínez Ramíro 608<br />

Lorenzo Joseph 467<br />

Lorscheider Aloísio 600-604, 616, 618<br />

Lovato Stefano 183, 255, 589<br />

Lozano Tello Martín 513, 515<br />

Lubecki Seweryn 345<br />

Lucantonio Bernardino 207<br />

Lütticke Martin 338<br />

Lynch Kevin 462<br />

M<br />

Maarschalkerweerd Roland 614<br />

Macharski Franciszek 381<br />

Macior Lazarus 611<br />

Macora Athanasius 462<br />

Madeiros Umberto 468<br />

Madersbacher Bonifaz 217<br />

Maggioni Enzo 341<br />

Magro Pasquale 186, 406<br />

Magro Sylvester Carmel 254, 502-503, 552<br />

Magyar Gergely 183<br />

Maiani Marcello 425<br />

Maiella Agnelo Gerardo 353<br />

Maier Matthias 449, 578<br />

Mailleux Romain 185, 197<br />

Maina Claudio 488<br />

Maing Gabriel 466<br />

Maiolo Giuseppe 339<br />

Majadas Málaga Andrés 513, 517<br />

Majadas Málaga Vicente 513, 517<br />

Majewski Ksawery 461<br />

Majnek Antal 254<br />

Makamure Tanasio 463<br />

Malagola Marco 536<br />

Maldonado Barrero Víctor Manuel 255<br />

Maldonado Víctor 175<br />

Manderla Adrian 535<br />

Mandic Leopoldo (San) 14<br />

Mandolini Giancarlo 412<br />

Manduchi Bonifacio 610<br />

Manipadath V Johnson 462<br />

Manns Frédéric 396<br />

Maquinad Mar 376<br />

Maračić Ljudevit 149<br />

Marcellan Giovanni 612<br />

Marchal Roger 60<br />

Marcigliano Domenico 462<br />

Marfil Albert 376<br />

INDEX NOMINUM<br />

Mariani Nazareno 411<br />

Marić Ante 337<br />

Maroto Moreno Félix 513, 516<br />

Marques Jorge 338<br />

Márquez Nicolás 462<br />

Martín Carbajo N. 346<br />

Martina Gerónimo 147<br />

Martinelli Giovanni 254, 503, 552, 570<br />

Martínez Fresneda Francisco 490<br />

Martínez Mora Jesús 420<br />

Martini Carlo Maria 396<br />

Martorelli Giulio 337<br />

Mascarenhas Louis 86, 340, 375, 467<br />

Mascia Matteo 538<br />

Massafra Angelo 253<br />

Massana Mola Josep-Maria 342<br />

Mastropierro Antonio 422<br />

Masucci Alfredo 213<br />

Maté Calzada Santiago 516<br />

Matić Ivan 150, 369, 370-371, 504-505, 590<br />

Matić Renato 370<br />

Mattei Giampaolo 391, 393<br />

Mauritz Wolfgang 337<br />

Mazgaj Stanisław 461<br />

McCormack Austin 88, 589<br />

McDonald Gerard 209<br />

McGinn Finian 88, 182-183, 255, 384, 385, 436,<br />

576-577, 588<br />

McGrath Aidan 467<br />

McLellan Daniel 462<br />

Meesters Piet 337<br />

Mégarbané Christianne 573<br />

Melícias Lopes Vítor José 588<br />

Melicias Vitor 178<br />

Mello Alberto 488<br />

Melone Mary 346<br />

Menechelli Fausto 608<br />

Menegatti Valentino 184, 590<br />

Menoni Simone 572<br />

Mercogliano Vito 341<br />

Mercuri Chiara 186<br />

Merlini Silvio 488<br />

Merlino James 419<br />

Mertens Benedikt 581<br />

Mertens Olaf 425<br />

Meseguer Meseguer Domingo 424<br />

Messa Pietro 411<br />

Messerich Valerius 419<br />

Messina Joseph 213<br />

Metz Eduardo 340<br />

Micangeli Augusto 469<br />

Micarelli Barbara 525, 617<br />

Michael Peter 255<br />

Micic Leopoldo 588<br />

Middendorf Eugene 212<br />

Miele Bruno 162, 462<br />

Mignoli Bartolomeo 425<br />

623


624 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Mihály Juraj Andrej 465<br />

Milavec Primoz 207<br />

Mili Jude J. 213<br />

Milo Anna 572<br />

Milovitch Stéphane 488<br />

Mirri Franco 382<br />

Miscamble Phillip 466-467<br />

Mistrih Rashid 462<br />

Mizgiris Ramunas 86<br />

Modonesi Almiro 341<br />

Molina Víctor 175<br />

Montanari Antonio 412<br />

Montes Moreira Antonio 254<br />

Montoya Julio María Elías 254<br />

Moore Gerardo 89<br />

Morales Morales Alberto de Jesús 609<br />

Morales Rodríguez José Santos 609<br />

Morao Andreazza Luis 196<br />

Moreira Pereira de Faria José M. 467, 589<br />

Morganti Alfredo 526, 617<br />

Mosconi Anacleto 197<br />

Moser Gioacchino 611<br />

Mota Fernando 338<br />

Mota Rosalvo 150<br />

Mottola Francesco 529, 530, 532, 618<br />

Moya Ovejero Juan Carlos 340<br />

Mrzljak Josip 149<br />

Müller João Inácio 466, 604<br />

Muniz Alves João 87<br />

Muñoz Gutiérrez Enrique 461<br />

Murawiec Wieslaw 363<br />

Muro Aréchiga Juan Ignacio 158, 163-164, 166,<br />

171, 182, 255, 384-385, 396, 436, 469, 589<br />

Murwito Aloysius 254<br />

Musara Emmanuel 463<br />

Muscat Noel 462<br />

Musser Frederic 607<br />

Mušura Franjo 612<br />

Muttathupadathu Alfonsa 111, 358, 531-532<br />

Muzzi Sara 412<br />

N<br />

Nadali Pierluigi 608<br />

Nagy Stanisław 381<br />

Nairn Thomas 466<br />

Naluparayil Jacob 488<br />

Nardoianni Antonio 467<br />

Navarro Aguado Anastasio 610<br />

Navío Colado Julián 515<br />

Nazzaro Giuseppe 254<br />

Ndingi Raphael 101<br />

Negro Marcello 423<br />

Neri Francesco 197<br />

Newington Luke 611<br />

Neyland Quintin 420<br />

Nguyen Duy Hung Francis Xavier 150<br />

Nguyen Thanh Hai Paul 504<br />

Nguyen Thyet Maria 150<br />

Nguyen Van Si Ambrogio 158, 182, 255, 349, 375,<br />

384, 397, 436, 588<br />

Nicholson Xavier 608<br />

Nickels Lawrence 340<br />

Nimac Zvonimir 207<br />

Nogemane Vumile 582<br />

Norcini Pierantonio 341<br />

Nowak Bernard 615<br />

Nowak Edoardo 111-116 passim, 525-526<br />

Numgaudis Gediminas 86<br />

Nunes Lopez Zacarias 87<br />

O<br />

Ó Ceallaigh Fiachra 254<br />

Ó Laoide Caoimhín 463<br />

O’ Boyle Joseph 255<br />

O’Toole Joseph 463<br />

Obico Baltazar 183, 375<br />

Occhiuto Fabio 339<br />

Ochoa Chapula Ernesto 206<br />

O’Connor John 469<br />

Ojeda Pascual Julio 254<br />

Olgiai Feliciano 599<br />

Olgiati Simpliciano 599, 614, 618<br />

Oliver Climent Juan Tomás 254<br />

Onorio di Autun 412<br />

Orduña Ortiz César Javier 183, 255, 384, 468, 589<br />

Ortaglio Luigi 339<br />

Ortega Mario 177<br />

Orth Francisco 209<br />

Ossa Valencia Gabriel 616<br />

Ovejero Gómez Marcelino 513, 515, 516<br />

Overend Rigillo Sandro 83, 183<br />

Oviedo Lluis 189<br />

P<br />

Pabin Andrej 363<br />

Pachêco Ramos Antônio 87<br />

Pagliarini Pietro 338<br />

Pagnozzi Tarcisio 339<br />

Paixão Francisco 164<br />

Pajkos James 216<br />

Páll Leó 183<br />

Pallante Maurizio 536<br />

Palma Ernesto 171<br />

Palmarozza Giulio 341<br />

Palmieri Thaddeus 209<br />

Panella Davide 341<br />

Pantusa Maria Concetta 118<br />

Paolazzi Carlo 197, 412, 596<br />

Paolo VI 5, 228<br />

Paonessa Ralph 467<br />

Papa Diana 412<br />

Papaleo Umberto 339<br />

Papež Viktor 341<br />

Pappalardo Carmelo 489


Pardilla Ángel 197<br />

Parlato Eduardo 339<br />

Parra Mora Alberto 351<br />

Paskai László 253<br />

Pastidio Generoso 376<br />

Pastro Cláudio 386<br />

Patton Francesco 469<br />

Paul Bonaventure 157<br />

Paul Que Vu Xuan 150<br />

Pavlicek Pietro 209, 526, 617<br />

Pavlik Jerome 209<br />

Pavlou Telesfora 489<br />

Pavlovic Ivica 338<br />

Pazzini Gloriano 342, 589<br />

Pegoraro Claudio 468<br />

Pelayo Orozco Joaquín 341<br />

Pellachin Renato 424<br />

Pellicer Iborra Carmen 492<br />

Pennacchini Bruno 488<br />

Pepe Franco 341<br />

Perantoni Pacifico 33, 210<br />

Pereira das Neves José 341<br />

Pereira Mendes Teixeira Victor 611<br />

Pérez Alvarez Alfredo 611<br />

Pérez Simón Luis 338<br />

Perić Ratko 576<br />

Perlingieri Biagio 423<br />

Perugini Luigi 113, 117, 150, 385, 430, 468, 590<br />

Peskaitis Arunas 149<br />

Petanjak Ivica 140<br />

Petrella Mario 423<br />

Phi Khanh Vuong Dinh Khoi 150<br />

Piacitelli Cristoforo 216<br />

Piasentin Fabio 381<br />

Picciafuoco Umberto 197, 614<br />

Picerno Luigi 613<br />

Piek Herman 340<br />

Pieper Lori 148, 186<br />

Pieronek Tadeusz 381<br />

Pierri Rosario 197, 345<br />

Pimentero Rolie 376<br />

Pine Cristino 376<br />

Pinili Melito 588<br />

Pinto José 338<br />

Pinzón de León Juan Manuel 148<br />

Pio da Pietrelcina (San) 14<br />

Piscitello Primo 468, 585<br />

Pizzaballa Pierbattista 33, 161, 186, 202, 344, 394,<br />

462, 590<br />

Plent Edmond 613<br />

Plogmann Norbert 338<br />

Polignone Tonino 609<br />

Pontoglio Onorio 571<br />

Pontus Gregorius 462<br />

Póppiti Filomeno 164<br />

Porcelli Marino 158, 384<br />

Portka Samuele 183, 363, 384, 589<br />

INDEX NOMINUM<br />

Postma Rupert 614<br />

Pozzerle Jacopo 536<br />

Pradella Fedele 467, 589<br />

Prakash Joy 89, 590<br />

Prangenberg Valeriano 613<br />

Prata de Carvalho Diamantino 254<br />

Prieto del Pozo Benigno 513-515<br />

Pring-Mill Robert D. F. 412<br />

Prisco Cajes 340<br />

Puchberger Alexander 449, 463, 578<br />

Puodziunas John 85<br />

Pusma Salomón 171<br />

Quero Francesco 615<br />

Quinn Aloysius 212<br />

Q<br />

R<br />

Rabemahafaly Roger Aimé 369<br />

Racek Matúš Pavol 465<br />

Radman Ivo 207<br />

Rakoczy Tadeusz 381<br />

Rakotoarison Robert Alain 87<br />

Ramírez Ramírez Juan 86<br />

Ramón Medina Juan 580<br />

Ramos Valmir 164<br />

Ramos Xavi 150, 370<br />

Ramsamy Krisnah 369<br />

Rangel Mendoza Salvador 86<br />

Raniero Lorenzo 463<br />

Rañoa Anfres 377<br />

Raonizampenoarivo Pascal 87<br />

Rasera Therezinha 223<br />

Rasolonjanahary Jean Pierre 87<br />

Ratzinger Joseph 329<br />

Rayes Joseph 208<br />

Re Giovanni Battista 195<br />

Recasens Murillo Joaquín 342<br />

Recchia Stefano 571<br />

Redaelli Angelo 572, 595<br />

Redoblado Lino Gregorio 86, 376<br />

Reesink Diogo 254<br />

Reig Pla Juan Antonio 579-580<br />

Rendora Randy 375<br />

Reschiglian Massimo 407<br />

Reséndiz Reyes Alfonso 461<br />

Rhoden Marino Pedro 466<br />

Ricard Jean-Pierre 505, 507-508, 525<br />

Riccio Antonio 89, 337<br />

Richardt Franz 338<br />

Ridolfi Antonio 462<br />

Rieger Rafael 339<br />

Rigall Pujol Jaume 616<br />

Rimac Lovro 611<br />

Rinaldi Giovanni 589<br />

Rincón Cruz Marcos 595<br />

Río Rojo Saturnino 513, 517<br />

625


626 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Rioja Carlos Héctor 466<br />

Riquelme Pedro 578, 58<br />

Robelt Thomas 338<br />

Roche Finian 215<br />

Rodé Franc 10, 223<br />

Rodendo Lucilene 386<br />

Rodrigo Antonio 513, 516<br />

Rodríguez Carballo José 21-57 passim, 69, 82-<br />

83, 87-88, 93, 95, 154-155, 157-193 passim,<br />

195, 204, 285-335 passim, 344, 346, 350, 353,<br />

373, 375-381 passim, 384, 393, 402, 405, 409,<br />

412, 431-460 passim, 463, 490-491, 502-<br />

504, 538, 547-553 passim, 570-593 passim,<br />

605-607<br />

Rodríguez Elvira Mercedes 181<br />

Rodríguez Fernández Tarsicio 427<br />

Rodríguez Guillermo 192<br />

Rodríguez Lopez Vidal 190<br />

Rodríguez Madariaga Oscar Andrés 253, 255<br />

Rodríguez Rico Guillermo 467<br />

Rodríguez Simón Miguel 519-520<br />

Rogelio Covero 340<br />

Romanelli Gabriele 489<br />

Romero García Francisco Manuel 183, 342, 384,<br />

589<br />

Romero Remigio 175<br />

Ronzano Gabriele 214<br />

Rosaia Marino 209<br />

Rosales Gaudencio 376<br />

Rosati Giancarlo 89, 465<br />

Rosini Fabio 380<br />

Rossetto Enrico 206<br />

Rossi Berardo 595<br />

Röttgen Lukas 614<br />

Rovegno Juan Ramon 595<br />

Rozansky Joe 471, 535, 536<br />

Ruano Pedro 375<br />

Ruggeri Costantino 415, 421<br />

Ruíz de Loizaga Ullibarri Saturnino 103<br />

Ruiz Verdú Pedro 342<br />

Russotto Mario 370<br />

Ruzić Dragan 576<br />

Ryłko Stanisław 388<br />

S<br />

Sacconi Antonio M. 197<br />

Saco Alarcón César 487, 595<br />

Sáez De Ibarra López Antonio 520<br />

Saint-Martin Roland 419<br />

Salamon Grzegorz Witold 595<br />

Salarich Abril Albert 342<br />

Salomone Quirino 337<br />

Saludes Martínez Natalio 339<br />

Samac Šime 181-182, 255, 337, 344, 384, 436,<br />

574, 588, 590<br />

Samy Irudaya 142-151 passim<br />

Sánchez Hernández-Ranera Alfonso 513, 516<br />

Sanchez Sorondo Marcelo 383<br />

Sanchez Viloria M. della Natività 527<br />

Sandlin Joseph 614<br />

Sandri Leonardo 525<br />

Sang-Seon Paolo Oh 384<br />

Sannino Antonio 339<br />

Santateresa Pedro 469<br />

Santoro Michele 339<br />

Santos Ballesteros Edgar 85, 171<br />

Sanz Montes Jesús 254<br />

Sanz Rafael 193<br />

Saraceno Antonio 147<br />

Saraiva Marcos 378<br />

Saraiva Martins Giuseppe 111-116 passim,<br />

359-363 passim, 505-531 passim<br />

Šarčević Jure 149<br />

Sardella Donato 341<br />

Sartori Eusebio 420<br />

Sartorio Lorenzo 595<br />

Scabio Antonio 463<br />

Scarpetta Gennaro 215<br />

Schafer Carl 369<br />

Schalück Hermann 535<br />

Schauerte Antonio 466<br />

Scheeler Jeffrey 576<br />

Scheifele Claus 339<br />

Schillings Philippe 183, 195, 255, 384, 589<br />

Schlosser Marianne 198<br />

Schmitz Quirino 423<br />

Schneider Herbert 90, 598<br />

Schneider Johannes 595<br />

Schöch Nikolaus 184<br />

Schwarzl Rupert 449, 463, 577-578<br />

Schwerz Nestor 100, 183, 351, 471, 590, 495<br />

Schwietz Łukasz 611<br />

Scocca Fernando 186<br />

Scozzina Luis 147, 164, 170, 384<br />

Segiet Raphaël 342<br />

Šego Miro 575<br />

Sekito Alberto 340, 375<br />

Sell Schatzinger Christian 205<br />

Selvanayagam Antonio 151<br />

Sépinski Agostino 199<br />

Sepp Willibrod 612<br />

Sequeri Pierangelo 411<br />

Serra Junipero 527, 614<br />

Sesar Ivan 337, 574, 588<br />

Sevrin Jean Marie 490<br />

Short William 89<br />

Shukardin Samson 157<br />

Shyrokoradiuk Symon 461<br />

Sica Rubén Jesús 466<br />

Siekierka Ernest Karol 183, 342, 463-465,<br />

589-590<br />

Sileo Leonardo 195<br />

Sisto Gianfrancesco 100<br />

Skoko Iko 337


Skworc Wiktor 381<br />

Slattery William 254<br />

Smith Paul 462, 466<br />

Smolic Bernard 425<br />

Solaguren Basare 206<br />

Soobaroyen Marie Thérèse 369<br />

Sopta Jozo 182<br />

Sorci Pietro 195<br />

Sorrentino Domenico 232, 239, 406<br />

Špelič Miran 341<br />

Spies Hans-Georg-Athanasius 337<br />

Stapel Hans 225, 386<br />

Stapel Paul 386<br />

Starzer Karl 213<br />

Šteko Miljenko 337<br />

Stenzel Taciano 609<br />

Stojić Dobroslav 424<br />

Strehovec Tadej 341<br />

Sukartanto Stanislaus 466<br />

Sulse Joel 86<br />

Sunarko Adrianus 466<br />

Svalina Stanko 207<br />

Syukur Paskalis Bruno 462, 466, 589<br />

Sztyk Witoslaw 345<br />

Szwałek Makary 205<br />

Szyrokoradiuk Stanislav 254<br />

T<br />

Tabarelli Lanfranco 87<br />

Tasca Marco 237<br />

Tax Bulux Germán 190<br />

Teixeira Celso Márcio 164<br />

Tejado Librado Ramon 513, 516<br />

Tejera Pérez José Lucas 341<br />

Temperini Lino 186, 188<br />

Thanh Minh Irene 150<br />

Thome Wolfgang-Sylvester 337<br />

Tibong Christopher 376<br />

Tierrablanca Rubén 549, 552, 554<br />

Tilley Sandra 369<br />

Tindo Peter 588<br />

Tokalic Juro 504<br />

Tomasi Travaglia Adriano 254<br />

Tong Kawang-Ching Bernardino 607<br />

Torrassa Ugolino 205<br />

Tosini Alberto 182<br />

Tovar Alhama José María 206<br />

Trávez Trávez Fausto 175, 254, 468<br />

Travizza Modesto 609<br />

Trepin Eugenio 419<br />

Trivellin Gabriele 588<br />

Tse John Baptist 346<br />

Tual Fuad 398<br />

Tueng Laurentius 466<br />

Tumpach Johannes Matthias 339<br />

Tung Bonaventura 86<br />

Turati Pietro 572<br />

INDEX NOMINUM<br />

U<br />

Ulloa Frank Miki 190<br />

Unsner Sebastian 86, 100, 182<br />

Unterhofer Gerold 215<br />

Urrestarazu Javier Unanue 89<br />

V<br />

Vaiani Cesare 67, 189, 341<br />

Valdivia Lorenzo158.171<br />

Valle Edênio 165<br />

Vallecillo Martín Miguel J., 88, 164, 171, 180-182,<br />

184, 398, 398, 436, 491, 535, 551, 553, 578,<br />

580, 583, 585, 588<br />

Valmorbida Luiz 215<br />

Van den Berk Jan-Jozef 426<br />

Van den Eijnden Jan 340<br />

Van Der Reijken Fer 340<br />

Van Iersel Florentinus 422<br />

Van Laer Robert 337<br />

Van Luyn Adrianus Herman 15<br />

Van Opstal Daniël 426<br />

Vandesteene Marcel 423<br />

Varano Battista 528<br />

Várnai Jakab 88, 160-161, 164, 171, 177, 182, 255,<br />

384, 396, 436, 491, 577-578, 580-581, 589-591<br />

Vasilj Jozo 610<br />

Vattalil Maria 520<br />

Vaughn John 59, 62, 153<br />

Vavrek Dennis 462<br />

Vegliò Antonio Maria 19<br />

Vela Raúl Eduardo 176<br />

Velaso Yeregui Saverio Averius 489<br />

Venaruzzo Loris 463<br />

Verdick James 210<br />

Vergeer Theodorus 466<br />

Veselka Sarkander 426<br />

Vetrali Tecle 463, 554, 560-561<br />

Veuthey Leone 496<br />

Vhiara (Santa) 332<br />

Vianney Giovanni Maria (San) 14<br />

Vicedo Vicedo Salustiano 613<br />

Vicuña Marco 175<br />

Vieira Cícero 164<br />

Vignolo Roberto 411<br />

Vilá Virgili Francesc 342<br />

Villalobos Avendaño Oscar Guadalupe 468<br />

Villarruel Cervantes Pablo 607<br />

Viola Vittorio 255, 392<br />

Visser-Pelsma Wilhelmina 371<br />

Vítores González Artemio 345, 384<br />

Vlašić Petar 574<br />

Vodopjanovas Linas 86<br />

Vollmer Caron 418<br />

Vombömmel Lino 425<br />

W<br />

Wadding Luca 32, 33, 186<br />

627


628 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Waenchimplee Peter 375<br />

Wagner Gregor-Laurentius 337<br />

Wagner Maximilian 339<br />

Waldmüller Paul 339<br />

Wanke Joachim 581<br />

Warburton Jordan 466<br />

Warot Alojze 100-101, 186, 343<br />

Wegleitner Gottfried 449, 463, 578<br />

Weis M. Fedele 117, 361, 531-532<br />

Wenigwieser Fritz 449, 463, 578<br />

Werner Matthias 186, 581<br />

Wheatley Dennis 467<br />

Wierinck Hilaire 337<br />

Wilfrid Fox Napier 253<br />

Wilges Ireneu Sílvio 254<br />

Williams Peter 86, 467<br />

Woicienga Jordão 420<br />

Wong Placid 86, 346<br />

Woon Serena 150<br />

Wördehoff Burkhard 615<br />

Wouters Rogelio 164<br />

X<br />

Xuereb Joseph Benedict 598, 612<br />

Z<br />

Zaccagnini Gabriele 412<br />

Zahner Paul 182, 338, 461<br />

Zając Natanael 451<br />

Zaki Adel 465<br />

Zamkovský Joszef 205<br />

Záň Peter 89, 589<br />

Zanelli Leonardo 206<br />

Zankanella Ulrich 161, 463, 578<br />

Zapanta Gerardo 190, 468<br />

Zappl Martín 171<br />

Zarragua Iturriaga Miguel 520<br />

Zbieranski Roman 608<br />

Zdrzałek Kazimierz 207<br />

Železnjak Željko 370<br />

Zerdin Anton 254<br />

Zerla Guido 613<br />

Živkovic Vitomir 214<br />

Zore Stane 341<br />

Zungu Vincent 101<br />

Żwirek Stefan 205


TABULA MATERIARUM<br />

PERIODICI «ACTA ORDINIS» FRATRUM MINORUM<br />

(An. CXXVI, IANUARII - DECEMBRIS 2007 – N. 1-3)<br />

EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS<br />

Fasc. 1<br />

1. Messaggio per la quaresima 2007 ............................3<br />

2. Pace e Bene ...............................................................4<br />

3. Omelia a conclusione della settimana di<br />

preghiera per l’unità dei cristiani ........................5<br />

4. Messaggio per la xxii Giornata Mondiale<br />

della Gioventù del 1° aprile 2007 .......................7<br />

5 Discorso in occasione della Giornata Mondiale<br />

della Vita consacrata .........................................10<br />

6. Incontro con il Seminario Maggiore di Roma.........12<br />

7. Discorso ai Penitenzieri delle quattro Basiliche<br />

pontificie romane .............................................13<br />

8. Incontro di Benedetto XVI con i Parroci ed il<br />

Clero di Roma...................................................14<br />

9. Discorso ai partecipanti al Congresso promosso<br />

dalla Commissione degli Episcopati della<br />

Comunità Europea (COMECE) .......................15<br />

10. Francesco di Assisi: traduzione del<br />

«Beati i poveri in spirito»..................................17<br />

11. Carta del Prefecto de la Congregación para<br />

las Iglesias Orientales a los Obispos católicos<br />

con motivo de la colecta “pro Terra Sancta”.....18<br />

Fasc. 2<br />

1. Discorso all’Assemblea plenaria dell’Unione<br />

Internazionale Superiore generali ...................223<br />

2. Discorso di Benedetto XVI in occasione<br />

della visita alla “Fazenda da Esperança” ........224<br />

3. Saluto di Benedetto XVI alle Clarisse...................226<br />

4. Discorso all’Udienza generale del mercoledì .......227<br />

5. Lettera al Primate di Ungheria, Card. Péter Erdő,<br />

per l’VIII Centenario della nascita di santa<br />

Elisabetta di Turingia o d’Ungheria................230<br />

6. Visita pastorale di Benedetto XVI ad Assisi<br />

in occasione dell’ottavo centenario<br />

della conversione di san Francesco.................231<br />

1. Saluto alle Clarisse......................................231<br />

2. Omelia nella concelebrazione eucaristica ...231<br />

3. Angelus .......................................................235<br />

4. Saluto alle Suore cappuccine tedesche........236<br />

5. Discorso al Capitolo generale <strong>OFM</strong>Conv...237<br />

6. Discorso al clero, religiosi e religiose ........238<br />

7. Discorso ai giovani .....................................242<br />

7. Messaggio per la XXIII Giornata Mondiale<br />

della Gioventù ................................................246<br />

8. Angelus, ................................................................251<br />

CONVENTUS CARDINALIUM<br />

ET EPISCOPORUM <strong>OFM</strong><br />

Fasc. 2<br />

1. Programma............................................................253<br />

2. Partecipanti ...........................................................253<br />

3. Cronaca .................................................................253<br />

4. Saluto di benvenuto del Ministro generale............256<br />

5. Riflessioni sul carattere ecclesiale<br />

del carisma francescano ..................................257<br />

6. La vita e la missione dell’Ordine...........................266<br />

7. Espiritualidad del Obispo franciscano...................270<br />

8. Omelia alla Concelebrazione conclusiva ..............277<br />

9. Il «grazie» del Ministro generale...........................280<br />

10. Cardenales y los Obispos <strong>OFM</strong> a los hermanos<br />

de la Orden de Frailes Menores ......................281<br />

11. Lettera del Ministro generale a Benedetto XVI.....282<br />

12. Lettera di ringraziamento<br />

al Card. Giovanni Battista Re .........................283<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

Fasc. 1<br />

1. Encuentro del Definitorio general con<br />

los Obispos <strong>OFM</strong>..............................................21<br />

2. Informe al encuentro de los<br />

nuevos Ministros provinciales ..........................21<br />

3. Verso l’VIII centenario: inizio<br />

della seconda tappa ...........................................29<br />

4. Inaugurazione del nuovo Archivio Storico <strong>OFM</strong> ....32<br />

5. Informe al encuentro con las Conferencias<br />

de Ministros provinciales de América Latina....34<br />

6. Omelia per la conclusione del Capitolo<br />

delle Stuoie delle Case dipendenti dal<br />

Ministro generale ..............................................41<br />

7. Carta del Ministro general con motivo<br />

de la Pascua 2007..............................................43<br />

8. Lettera a Benedetto XVI in occasione<br />

del suo compleanno ..........................................47<br />

9. Informe al encuentro con la Conferencia de<br />

Ministros provinciales de España y Portugal....48<br />

10. Lettera per la Canonizzazione di due Frati Minori.....56<br />

Fasc. 2<br />

1. Informe al encuentro de Presidentes<br />

de las Conferencias 2007 ................................285<br />

2. Omelia per la festa di S. Maria Mediatrice............291<br />

3. Carta a los Hermanos jóvenes de la Orden<br />

con ocasión del 3er. Capítulo de la Esteras .....292<br />

4. Saluto ai giovani in occasione della<br />

Visita di Benedetto XVI ad Assisi ..................320<br />

5. Omelia per l’invio di nuovi missionari..................322<br />

6. Discorso in occasione del bicentenerio della<br />

canonizazione di san Benedetto il Moro .........324<br />

7. Carta a las Hermanas de la Orden de la<br />

Inmaculada Concepción con motivo de la<br />

fiesta de Santa Beatriz de Silva ......................326<br />

8. Omelia in occasione della Festa del<br />

Perdono d’Assisi.............................................328<br />

9. Discorso in occasione della XXVII<br />

marcia francescana ad Assisi ..........................329


630 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

10. Lettera del Ministro generale per la<br />

Festa di santa Chiara .......................................332<br />

Fasc. 3<br />

1. Carta a todos los Ministros y Custodios................431<br />

2. Omelia in occasione della Festa<br />

dell’impressione delle Stimmate.....................431<br />

3. Lettera del Ministro e Definitorio generale<br />

per la Festa di san Francesco 2007..................433<br />

4. Celebrazione in onore della Beata Maria<br />

della Passione .................................................436<br />

5. Omelia in occasione della Festa<br />

di san Francesco..............................................438<br />

6. Relazione del Ministro generale<br />

all’Assemblea dell’UFME ..............................440<br />

7. Discorso ai Frati della Provincia<br />

“San Leopoldo” ..............................................448<br />

8. Incontro con le Suore francescane ........................450<br />

9. Omelia per la festa del beato<br />

Giovanni Duns Scoto......................................452<br />

10. Saluto all’atto accademico per il 60° della<br />

Pont. Accademia Mariana Internazionale .......454<br />

11. Omelia in occasione del 60° anniversario<br />

della Pontificia Accademia Mariana ...............455<br />

12. Carta con ocasión de la solemnidad<br />

del Nacimiento de nuestro Señor Jesucristo....457<br />

CAPITULUM GENERALE<br />

EXTRAORDINARIUM<br />

Fasc. 1<br />

1. Quelques impressions... .........................................59<br />

2. Au suivant!..............................................................60<br />

3. Il Documento del Capitolo generale straordinario .....62<br />

E SECRETARIA GENERALI<br />

Fasc. 1<br />

1. Statuta peculiaria de Visitatione canonica<br />

deque Praesidentia Capituli provincialis...........69<br />

2. Capitulum Intermedium<br />

Prov. S. Pauli Apostoli in Columbia..................85<br />

3. Capitulum Prov. S. Casimiri in Lithuania ...............85<br />

4. Electio extra Capitulum Prov. Ss. Petri<br />

et Pauli de Michocán in Mexico........................86<br />

5. Capitulum Intermedium Prov. S. Mariae<br />

Reginae Sinarum in Taivania ............................86<br />

6. Capitulum Prov. S. Petri Baptistae<br />

in Philippinis.....................................................86<br />

7. Cust. «Immculatae Conceptionis BMV»<br />

in Madagascaria erectio ....................................86<br />

8. Capitulum Prov. Assumptionis BMV<br />

in Brasilia..........................................................87<br />

9. Prov. S. Thomae Apostoli in India<br />

nova ordinatio ..................................................87<br />

10. Capitulum Prov. ss. Martyrum Marochiensium<br />

in Portugallia.....................................................88<br />

11. Visitatores generales ...............................................88<br />

12. Notitiae particulares ................................................89<br />

1. Nuova Fondazione ..............................................89<br />

2. Delegato generale ...............................................89<br />

3. Fond. della Prov. S. Croce negli USA..................89<br />

4. Custodie ..............................................................89<br />

5. Casa dipendente dal Ministro generale...............89<br />

6. Commissioni........................................................89<br />

Fasc. 2<br />

1. Capitulum Intermedium Prov. Aprutiorum<br />

S. Bernardini Senensis in Italia.......................337<br />

2. Capitulum Intermedium Prov.<br />

S. Ioseph Sponsi BMV in Belgio ....................337<br />

3. Capitulum Prov. Assumptioni BMV<br />

in Herzegovina................................................337<br />

4. Capitulum Intermedium Prov.<br />

Trium Regum in Germania .............................337<br />

5. Capitulum Prov. Saxoniae<br />

S. Crucis in Germania.....................................338<br />

6. Capitulum Prov. Thuringiae<br />

S. Elisabet in Germania...................................338<br />

7. Capitulum Fed. Franciscanae in Marokio .............338<br />

8. Capitulum Prov. Ss. Martyrum<br />

Marochiensium in Portugallia.........................338<br />

9. Capitulum Prov. S. Iacobi a Compostela<br />

in Hispania ......................................................339<br />

10. Capitulum Prov. Calabriae<br />

Ss. Septem Martyrum in Italia ........................339<br />

11. Capitulum Prov. S. Antonii Patavini<br />

in Germania ....................................................339<br />

12. Capitulum Prov. Neapolitanae<br />

Ss. Cordis Iesu in Italia ...................................339<br />

13. Electio extra Capitulum Prov.<br />

Ss. Cordis Iesu in F.C.A.S...............................339<br />

14. Capitulum Intermedium Prov. Valentiae<br />

et Aragoniae S. Ioseph in Hispania .................340<br />

15. Electio Cust. S. Antonii Tatavini in Philippinis.....340<br />

16. Capitulum Prov. ss. Martyrum<br />

Gorcomiensium in Nederlandia ......................340<br />

17. Capitulum Prov. Samnito-Hirpiniae<br />

S. Mariae Gratiarum in Italia ..........................341<br />

18. Capitulum Intermedium Prov.<br />

Mediolanensis S. Caroli Borromaei ...............341<br />

19. Capitulum Intermedium Prov.<br />

S. Crucis in Slovenia.......................................341<br />

20. Capitulum Prov. Baeticae in Hispania...................341<br />

21. Capitulum Prov. Verbi Incarnati in Togo...............341<br />

22. Capitulum Prov. Catalauniae<br />

S. Salvatoris ab Horta in Hispania ..................342<br />

23. Visitatores generales .............................................342<br />

24. Domus suppressae.................................................342<br />

25. Notitiae particulares ..............................................342<br />

Fasc. 3<br />

1. Electio extra Capitulum Prov.<br />

ss. Petri et Pauli de Michoacán in Mexico ...........461<br />

2. Capitulum Intermedium Prov.<br />

Assumptionis BMV in Polonia .............................461<br />

3. Electio extra Capitulum Cust. Aut.<br />

Christis Regis in Helvetia .....................................461<br />

4. Capitulum Prov. S. Michaëlis Arcangeli<br />

in Ucraina..............................................................461<br />

5. Capitulum Prov. Christis Regins in Canada..........461<br />

6. Fund. Thailandiæ electio ......................................462<br />

7. Capitulum intermedium<br />

Cust. Terræ Sanctæ in Israel..................................462<br />

8. Capitulum Intermedium<br />

Prov. Salernitano-Lucanæ<br />

Immaculatæ Conceptionis BMV in Italia .............462<br />

9. Capitulum intermedium Prov. Venetæ<br />

S. Antonii Patavini in Italia ...................................462<br />

10. Capitulum Cust. Boni Pastoris in Zimbabua.........463<br />

11. Prov. S. Leopoldi in Austria/Italia electiones........463


12. Prov. S. Bernardini Senensis<br />

in Austria suppressio.......................................463<br />

13. Prov. B. Engelberti Kolland<br />

in Austria/Italia suppressio..............................463<br />

14. Prov. S. Leopoldi in Austria erectio.......................464<br />

15. Capitulum Intermedium Prov.<br />

S. Familiæ in Aegypto.....................................465<br />

16. Capitulum intermedium Prov.<br />

S. Salvatoris in Slovachia ...............................465<br />

17. Capitulum Prov. S. Francisci<br />

Solano in Argentina.........................................465<br />

18. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis<br />

in Brasilia........................................................466<br />

19. Capitulum Sancti Spiritus in Australia .................466<br />

20. Capitulum Prov. S. Michaëlis<br />

Archangeli in Indonesia ..................................466<br />

21. Capitulum Intermedium Prov.<br />

Immaculatæ Conceptionis BMV in USA........466<br />

22. Extra Capitulum electio Prov.<br />

Assumptionis BMV in USA ...........................467<br />

23. Visitatores generales..............................................467<br />

24. Domus suppressae.................................................468<br />

25. Notitiae particulares ..............................................468<br />

E SECRETARIATU<br />

PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

Fasc. 1<br />

1. Apertura del Noviciado Interprovincial<br />

de la Conferencia del Cono Sur ........................91<br />

2. Conferimento del dottorato<br />

honoris causa a Fr. Cesare Cenci.......................92<br />

3. The XI International Council for<br />

Formation and Studies ......................................93<br />

4. Visita alle Prov. in Slovacchia e nella Rep. Ceca ..101<br />

5. Notitiae particulares ..............................................102<br />

Fasc. 2<br />

1. Corso per Formatori <strong>OFM</strong> ....................................343<br />

2. Incontro dei Formandi e Formatori<br />

della Conferenza Nord-Slavica.......................343<br />

3. Notitiae particulares ................................................345<br />

1. Pontificia Università Antonianum.....................345<br />

2. «Studium Biblicum Franciscanum» Hong<br />

Kong a Ministro generale dependens .............346<br />

3. Case di Noviziato ....................................................346<br />

Fasc. 3<br />

1. Il 2° Congresso Internazionale dei<br />

Moderatori di Formazione Permanente <strong>OFM</strong>.......471<br />

2. Saluto del Ministro generale per<br />

l’apertura dell’Anno Accademico 2007-2008.......482<br />

3. Discorso del Ministro generale<br />

in occasione dell’Atto Accademico della PUA.....485<br />

4. Notitiae particulares..............................................487<br />

1. Pontificia Università Antonianum.....................487<br />

2. Casa di Noviziato..............................................490<br />

3. Formazione e Studi ...........................................490<br />

E SECRETARIATU PRO<br />

EVANGELIZATIONE ET MISSIONE<br />

Fasc. 1<br />

1. Statuti Peculiari del Segretariato generale per<br />

l’Evangelizzazione e Missioni (SGEM) .........105<br />

TABULA MATERIARUM<br />

2. Statuti Peculiari del Consiglio Internazionale<br />

per l’Evangelizzazione (CIE)..........................108<br />

Fasc. 2<br />

1. Incontro dei missionari in Asia..............................349<br />

2. Invio di nuovi Missionari ......................................350<br />

3. Corso di formazione missionaria in Colombia......351<br />

Fasc. 3<br />

1. Primer Congreso de<br />

Educadores Franciscanos de Europa...............491<br />

2. Convenzione tra i Vicariati Apostolici<br />

di Tripoli e Benghazi in Libia<br />

e l’Ordine dei Frati Minori..............................502<br />

3. Il Ministro generale invia nuovi missionari ..........504<br />

E POSTULATIONE GENERALI<br />

631<br />

Fasc. 1<br />

1. Ponens in Causa Beatae Alfonsae<br />

ab Immaculata nominatur................................111<br />

2. Iuridica validitas Inq. in Causa SD Miradei<br />

a Prov. declaratur.............................................111<br />

3. Ponens in Causa SD Cleonildis Guerra<br />

nominatur........................................................112<br />

4. Facultas sepulcra Martyrum<br />

Felicis Echevarria et SS. aperiendi..................112<br />

5. Facultas Transumptum inq. super miro<br />

in Causa Beatae Transitus aperiendi ...............113<br />

6. Iuridica validitas declaratur Inquisitionis<br />

in Causa SD Petri Pavlicek .............................113<br />

7. Facultas Transumptum inquisitionis super miro<br />

in Causa Ven. SD Caesaris Guasti aperiendi...113<br />

8. Iuridica validitas Inquisitionis super miro in<br />

Causa SD Antonii Antic declaratur .................114<br />

9. Relator in Causa SD Clarae Ricci nominatur ........114<br />

10. Relator nominatur in Causa SD Miradei<br />

a Providentia ...................................................115<br />

11. Facultas Transumptum aperiendi Inq. dioec.<br />

super miro in Causa B. Ludovici a Casaurea ..115<br />

12. Facultas Transumptum aperiendi<br />

Inq. dioec. super martyrio SS D Petri<br />

de Corpa et Sociorum......................................115<br />

13. Validitas iuridica declaratur Inq. dioec. super<br />

miro in Causa Ven. Seraphinae Gregoris.........116<br />

14. Postulationis generalis vota pro Summi<br />

Pontificis prosperitate .....................................116<br />

15. Notitiae particulares...............................................117<br />

Fasc. 2<br />

1. Canonizzazione del Beato Antonio<br />

di Sant’Anna Galvão.......................................353<br />

1. Note di cronaca..........................................353<br />

2. Omelia di Benedetto XVI ............................354<br />

3. Antônio di Sant’Anna Galvão .....................357<br />

2. Decretum super miraculo B. Alfonsae<br />

ab Immaculata Conceptione............................358<br />

3. Decretum super virtutibus<br />

SD Cleonildis Guerra......................................359<br />

4. Decretum super virtutibus<br />

SD Mariae Fidelis Weiss.................................361<br />

5. Canonizzazione del Beato Simone da Lipnica ......363<br />

1. Cronaca ......................................................363<br />

2. Omelia di Benedetto XVI ............................364<br />

3. Simone da Lipnica ......................................366


632 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

Fasc. 3<br />

1. Beatification de Sœur Marie-Céline<br />

de La Présentation...........................................505<br />

2. La beatificazione di ventinove<br />

Martiri Frati Minori.........................................511<br />

3. Decretum super miraculo Beatæ Mariæ<br />

Bernardæ Bütler..............................................522<br />

4. Decretum super miraculo<br />

SD Mariæ Rosæ Flesch...................................523<br />

5. Nuntium de beatificatione Ven.<br />

SD M. Cælinæ a Secretaria Status datur .........525<br />

6. Congregatio de Causis Sanctorum<br />

nuntium papale confirmat ...............................525<br />

7. Facultas conceditur Transumptum Inq.<br />

Dioec. super miro in Causa M. Iosephæ<br />

Micarelli aperiendi..........................................525<br />

8. Relator in Causa SD Petri Pavlicek nominatur .....526<br />

9. Facultas datur exuvias SD Alfredi<br />

Morganti Ostrae transferrendi.........................526<br />

10. Facultas datur Transumptum Inq. Suppl.<br />

super virtutibus in Causa SD M.<br />

Franciscæ a I. Infante aperiendi ......................526<br />

11. Facultas cenceditur Transumptum Inquisitionis<br />

super miro in Causa<br />

B. Juniperi Serra aperiendi..............................527<br />

12. Ponens in Causa Ven. SD Mariæ Rosæ Flesch<br />

nominatur........................................................527<br />

13. Postulator generalis gratias Summo Pontifici<br />

pro canonizationæ B. Simonis agit .................528<br />

14. Facultas Transumptum Inq. dioec. super miro<br />

aperiendi in Causa Beatæ Baptistæ Varano.....528<br />

15. Facultas datur Transumptum Inq. dioec.<br />

Suppletivae aperiendi in Causa SD A. Lesino.529<br />

16. Facultas conceditur Transumptum Inq. dioec.<br />

super martyrio aperiendi in Causa<br />

Reginæ M. Vattalil ..........................................529<br />

17. Ponens in Causa SD Francisci<br />

Mottola nominatur ..........................................529<br />

18. Facultas datur Transumptum Inq.<br />

dioec. super virtutibus in Causa<br />

SD F. Gei aperiendi.........................................530<br />

19. Validitas iuridica declaratur Processus<br />

Ap. super miro in Causa Ven.<br />

SD Mariae Christinae a Sabaudia ...................530<br />

20. Validitas iuridica declaratur Inquisitionis<br />

super miro in Causa B. Ludovici.....................531<br />

21. Notitiae particulares ..............................................531<br />

STATISTICA<br />

ORDINIS FRATRUM MINORUM<br />

(31 Decembris 2006)<br />

Fasc. 1<br />

I. Relatio de statu personali et locali Ordinis............119<br />

II. Fratres omnes unicuique Provinciae vel<br />

Cust. Aut. adscripti ........................................123<br />

III. Fratres et domus secundum regiones ...................127<br />

IV. Status domum et presentia <strong>fratrum</strong> in<br />

singulis nationibus ..........................................130<br />

V. Provinciae vel Cust. Aut. juxta<br />

numerum <strong>fratrum</strong> et novitiorum......................133<br />

VI. Incrementum vel decrementum numeri <strong>fratrum</strong> ..136<br />

VII. Inter 2006 et 2005 comparatio .............................140<br />

VIII. Alumni cursus Philosophiae, Theologiae et<br />

ad Gradus Academicos....................................143<br />

EX OFFICIO PRO “IUSTITIA, PACE<br />

ATQUE INTEGRITATE CREATI”<br />

Fasc. 3<br />

1. 3° Incontro Europeo degli Animatori<br />

<strong>OFM</strong> di GPIC..................................................535<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO”<br />

Fasc. 3<br />

1. Seminario de Estudio sobre los<br />

«Franciscanos entre los Musulmes hoy» ........539<br />

2. Il Cairo: un festival del dialogo.............................555<br />

EX OFFICIO OFS<br />

Fasc. 1<br />

1. Argentina - Visita fraterna e pastorale<br />

e Capitoli.........................................................147<br />

2. Assisi - Corso per Assistenti spirituali<br />

dell’OFS-GiFra d’Italia ..................................147<br />

3. Panama - Capitolo nazionale elettivo ...................148<br />

4. Roma - Presidenza CIOFS e Benedizione<br />

della Sede........................................................148<br />

5. Roma - Assemblea precapitolare<br />

dell’OFS d’Italia .............................................148<br />

6. Croazia - Corso di formazione per gli<br />

Assistenti spirituali dell’OFS e della GiFra ....148<br />

7. Vietnam - Capitolo nazionale elettivo dell’OFS ...150<br />

8. Malesia - II° Congresso dell’OFS-GiFra<br />

dell’Asia e Oceania ........................................150<br />

Fasc. 2<br />

1. Isole Mauritius - Corso di formazione,<br />

Visita e Capitolo elettivo dell’OFS .................369<br />

2. Australia - Capitolo nazionale elettivo<br />

dell’OFS di Oceania........................................369<br />

3. Croazia - I° Congresso nazionale OFS-GiFra<br />

ed Incontro nazionale della GiFra...................369<br />

4. Sicilia - Incontro con gli Assistenti e il<br />

Capitolo delle Stuoie dell’OFS ......................370<br />

5. Spagna - 1ª Assemblea Internazionale<br />

della GiFra ......................................................371<br />

6. Ucraina - Capitolo nazionale elettivo e<br />

costituzione della Fraternità nazionale<br />

dell’OFS .........................................................371<br />

Fasc. 3<br />

1. Madagascar – Capitolo nazionale elettivo<br />

e Congresso.....................................................563<br />

2. Paraguay – Capitolo nazionale elettivo.................563<br />

3. Ecuador – Capitolo nazionale elettivo ..................563<br />

4. Ungheria – Capitolo nazionale elettivo ................564<br />

5. Zambia – Celebrazioni varie in occasione<br />

del giubileo di santa Elisabetta........................564<br />

6. Tanzania – Capitolo nazionale elettivo dell’OFS..564<br />

7. Messico – Capitolo Nazionale elettivo<br />

dell’OFS e della GiFra ...................................565<br />

8. Croazia – Visita fraterna e Capitolo<br />

nazionale elettivo ...........................................565<br />

9. Spagna – Assemblea del<br />

Consiglio nazionale OFS ...............................565<br />

10. Benvenuto a Fr. Amando Trujillo Cano, TOR,<br />

il nuovo Assistente generale ...........................565<br />

11. Grazie ed auguri a Michael! .................................566


EX OFFICIO PRO MONIALIBUS<br />

Fasc. 1<br />

1. Lettera alle Clarisse...............................................153<br />

2. Carta a las Hermanas Presidentas<br />

de las Sederaciones OSC ................................154<br />

Fasc. 2<br />

Lettera alle Sorelle Presidenti OSC .............................373<br />

EX OFFICIO IURIDICO<br />

Fasc. 3<br />

Activitas Officii Iuridici una cum<br />

Commissione Iuridica (Ian.-Dec. 2007)................567<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

Fasc. 1<br />

1. De itineribus Ministri Generalis............................157<br />

1. Visit to the “John the Baptist”<br />

Custody in Pakistan........................................157<br />

2. Il Ministro generale all’Aracoeli....................158<br />

3. Crónica de la Visita a la Provincia<br />

de San Felipe de Jesús, México......................158<br />

4. Visita ai Frati della Svizzera e dell’Austria....160<br />

5. Partecipazione all’incontro dei Formatori<br />

della Custodia di Terra Santa.........................161<br />

6. Incontro con i Frati veneti..............................161<br />

7. Partecipazione ai funerali di Fr. F. Locatelli ....162<br />

8. Visita fraterna a la Custodia de las<br />

Siete Alegrías de N.tra S.ra en Brasil.............163<br />

9. Encontro do Definitório geral com as<br />

Conferências do Brasil e do Cone sul ...........164<br />

10. Encuentro del Gobierno general con<br />

las Conferencias de Santa María de<br />

Guadalupe y de la Bolivariana ......................171<br />

11. Visita a la Prov. de s. Francisco de Quito ......174<br />

12. Visit to the Province of the Netherlands .........177<br />

13. Encuentro del Definitorio general<br />

con CONFRES ...............................................178<br />

14. Visita del Ministro general al Santuario<br />

de Santo Toribio de Liébana (Cantabria).......180<br />

15. Partecipazione al Capitolo delle Stuoie<br />

della Provincia di S. Maria degli Angeli<br />

in Polonia.......................................................181<br />

16. Visita alla Provincia dell’Immacolata<br />

Concezione in Polonia ..................................182<br />

2. Incontro con i Ministri provinciali e Custodi<br />

eletti recentemente ..........................................182<br />

3. Laurea Honoris Causa a Fr. Cesare Cenci .............184<br />

4. La Curia generale <strong>OFM</strong> ha un nuovo<br />

Archivio storico ..............................................185<br />

5. Convegno internazionale di studi per l’VIII<br />

centenario della nascita di santa<br />

Elisabetta d’Ungheria .....................................186<br />

6. Capitolo delle Stuoie delle Case dipendenti<br />

dal Ministro generale ......................................188<br />

7. Capitulo de las Esteras de la Provincia<br />

del santo Evangelio de Mexico .......................190<br />

8. Nuevo volumen de Sinica Franciscana .................193<br />

9. Notitiae particulares ..............................................195<br />

Fasc. 2<br />

1. De itineribus Ministri Generalis............................375<br />

TABULA MATERIARUM<br />

633<br />

1. Visit to the Philippines ....................................375<br />

2. Visita al Perú.....................................................377<br />

3. Il Ministro generale al<br />

Capitolo spirituale della Provincia<br />

S. Michele Arcangelo......................................378<br />

4. Il Ministro generale alla Marcia<br />

Francescana 2007 ..........................................379<br />

5. Partecipazione alle celebrazioni<br />

della Provincia<br />

dell’Immacolata in Polonia ............................381<br />

2. Secondo incontro “Under 5/10”<br />

della COMPI-Sud ...........................................381<br />

3. XIII Sessione plenaria della<br />

Pontificia Accademia<br />

delle Scienze Sociali ......................................382<br />

4. Incontro dei Presidenti delle Conferenze<br />

con il Definitorio generale ..............................383<br />

5. L’incontro di Benedetto XVI<br />

con le Clarisse e con i giovani<br />

della «Fazenda da Esperança» ........................385<br />

6. Visita di Benedetto XVI ad Assisi in<br />

occasione dell’ottavo centenario<br />

della conversione di san Francesco.................392<br />

La visita al Santuario di San Damiano .................392<br />

La visita alla Basilica di Santa Chiara .................392<br />

La visita alla Basilica di<br />

Santa Maria degli Angeli................................392<br />

7. Terzo Capitolo Internazionale delle Stuoie<br />

per i Frati “Under ten” ....................................393<br />

1. Cronaca.............................................................393<br />

2. Discorso conclusivo del Ministro generale.......400<br />

3. Messaggio ai Ministri, Custodi<br />

e a tutti i Frati.................................................403<br />

8. Giovani di 19 Nazioni<br />

all’«European franciscan meeting» ................405<br />

1. Cronaca.............................................................405<br />

2. Omelia del Ministro generale............................407<br />

9. Notitiae particulares ................................................409<br />

Fasc. 3<br />

1. De itineribus Ministri Generalis............................569<br />

1. Il Ministro generale partecipa<br />

all’incontro dei Ministri provinciali<br />

del Nord Italia.................................................569<br />

2. Visita ai Vicariati apostolici in Libia ..............570<br />

3. Visita fraterna alla Provincia S. Carlo<br />

Borromeo di Lombardia in Italia....................570<br />

4. Festa giubilare con le Francescane<br />

Missionarie di Maria ......................................573<br />

5. Visita alla Provincia dell’Assunzione<br />

della BVM in Erzegovina................................574<br />

6. A visit to the Province of St. John<br />

the Baptist, USA .............................................576<br />

7. È sorta una nuova Provincia in Austria..........577<br />

8. Visita a la Provincia franciscana<br />

de Cartagena ..................................................578<br />

9. Visita alla Provincia di santa Elisabetta<br />

a Fulda in Germania.......................................580<br />

10. Partecipazione alla conclusione delle<br />

celebrazioni dei 50 anni della presenza<br />

francescana nell’Africa occidentale...............581<br />

11. Visit to the Province of “Our Lady<br />

Queen of Peace” in South Africa....................582<br />

12. Visita a la Federación Franciscana<br />

de Marruecos..................................................583


634 AN. CXXVI – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2007 – N. 3<br />

2. Provincial Retreat and Intermediate<br />

Chapter of the Prov. of the<br />

Immaculate Conception, USA ........................585<br />

3. VIII Assemblea dell’UFME..................................586<br />

4. La nuova Fraternità san Francesco d’Assisi<br />

a Khartoum (Sudan) .......................................588<br />

5. Incontro del Definitorio<br />

con i Visitatori generali...................................588<br />

6. Incontro del Custode di Terra Santa<br />

con la Conferenza Transalpina........................590<br />

7. Notitiæ particulares...............................................591<br />

BIBLIOGRAPHIA<br />

Fasc. 1<br />

1. Libri ......................................................................197<br />

2. Extr<strong>acta</strong> .................................................................198<br />

Fasc. 2<br />

1. Libri.......................................................................411<br />

2. Extr<strong>acta</strong> .................................................................412<br />

Fasc. 3<br />

1. Libri ......................................................................595<br />

2. Extr<strong>acta</strong>.................................................................596<br />

NECROLOGIA<br />

Fasc. 1<br />

1. Fr. Bonaventura Lionetti .......................................199<br />

2. Fr. Fiorenzo Locatelli............................................200<br />

3. Anno 2006 mortui sunt..........................................205<br />

4. Anno 2007 mortui sunt..........................................207<br />

Fasc. 2<br />

1. Mons. Laurent R. Guibord <strong>OFM</strong>...........................413<br />

2. Fr. Costantino Ruggeri ..........................................415<br />

3. Anno 2007 mortui sunt .........................................418<br />

Fasc. 3<br />

1. Fr. Hermann-Josef (Ewald-Hans) Lauter..............597<br />

2. Fr. Christopher Coelho..........................................598<br />

3. Fr. Joseph Benedictus Xuereb...............................598<br />

4. Fr. Simpliciano (Mario Virginio) Olgiati ..............599<br />

5. Fr. Aloísio Card. Lorscheider, <strong>OFM</strong>, ....................600<br />

6. Fr. Seán Collins.....................................................605<br />

7. Anno 2006 mortui sunt .........................................607<br />

8. Anno 2007 mortui sunt .........................................607


SUMMARIUM FASCICULI<br />

(An. CXXVI, SEPTEMBRIS - DICEMBRIS 2007 – N. 3)<br />

EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />

1. Carta a todos los Ministros y Custodios................431<br />

2. Omelia in occasione della Festa<br />

dell’impressione delle Stimmate...........................431<br />

3. Lettera del Ministro e Definitorio generale<br />

per la Festa di san Francesco 2007........................433<br />

4. Celebrazione in onore della Beata Maria<br />

della Passione .......................................................436<br />

5. Omelia in occasione della Festa<br />

di san Francesco....................................................438<br />

6. Relazione del Ministro generale<br />

all’Assemblea dell’UFME ....................................440<br />

7. Discorso ai Frati della Provincia<br />

“San Leopoldo” ....................................................448<br />

8. Incontro con le Suore francescane ........................450<br />

9. Omelia per la festa del beato<br />

Giovanni Duns Scoto............................................452<br />

10. Saluto all’atto accademico per il 60° della<br />

Pontificia Accademia Mariana Internazionale......454<br />

11. Omelia in occasione del 60° anniversario<br />

della Pontificia Accademia Mariana .....................455<br />

12. Carta con ocasión de la solemnidad<br />

del Nacimiento de nuestro Señor Jesucristo .........457<br />

E SECRETARIA GENERALI<br />

1. Electio extra Capitulum Prov.<br />

ss. Petri et Pauli de Michoacán in Mexico ...........461<br />

2. Capitulum Intermedium Prov.<br />

Assumptionis BMV in Polonia .............................461<br />

3. Electio extra Capitulum Cust. Aut.<br />

Christis Regis in Helvetia .....................................461<br />

4. Capitulum Prov. S. Michaëlis Arcangeli<br />

in Ucraina..............................................................461<br />

5. Capitulum Prov. Christis Regins in Canada..........461<br />

6. Fund. Thailandiæ electio ......................................462<br />

7. Capitulum intermedium<br />

Cust. Terræ Sanctæ in Israel .................................462<br />

8. Capitulum Intermedium<br />

Prov. Salernitano-Lucanæ<br />

Immaculatæ Conceptionis BMV in Italia .............462<br />

9. Capitulum intermedium Prov. Venetæ<br />

S. Antonii Patavini in Italia...................................462<br />

10. Capitulum Cust. Boni Pastoris in Zimbabua.........463<br />

11. Prov. S. Leopoldi in Austria/Italia electiones........463<br />

12. Prov. S. Bernardini Senensis<br />

Copertina: Vetrata nella Chiesa di San Francesco (Guadalajara, Jalisco - Messico)<br />

in Austria suppressio.............................................463<br />

13. Prov. B. Engelberti Kolland<br />

in Austria/Italia suppressio....................................463<br />

14. Prov. S. Leopoldi in Austria erectio ......................464<br />

15. Capitulum Intermedium Prov.<br />

S. Familiæ in Aegypto ..........................................465<br />

16. Capitulum intermedium Prov.<br />

S. Salvatoris in Slovachia .....................................465<br />

17. Capitulum Prov. S. Francisci<br />

Solano in Argentina ..............................................465<br />

18. Capitulum Prov. S. Francisci Assisiensis<br />

in Brasilia..............................................................466<br />

19. Capitulum Sancti Spiritus in Australia .................466<br />

20. Capitulum Prov. S. Michaëlis<br />

Archangeli in Indonesia........................................466<br />

21. Capitulum Intermedium Prov.<br />

Immaculatæ Conceptionis BMV in USA .............466<br />

22. Extra Capitulum electio Prov.<br />

Assumptionis BMV in USA .................................467<br />

23. Visitatores generales..............................................467<br />

24. Domus suppressae.................................................468<br />

25. Notitiae particulares ..............................................468<br />

E SECRETARIATU<br />

PRO FORMATIONE ET STUDIIS<br />

1. Il 2° Congresso Internazionale dei<br />

Moderatori di Formazione Permanente <strong>OFM</strong>.......471<br />

2. Saluto del Ministro generale per<br />

l’apertura dell’Anno Accademico 2007-2008.......482<br />

3. Discorso del Ministro generale<br />

in occasione dell’Atto Accademico della PUA.....485<br />

4. Notitiae particulares..............................................487<br />

1. Pontificia Università Antonianum ....................487<br />

2. Casa di Noviziato..............................................490<br />

3. Formazione e Studi ...........................................490<br />

E SECRETARIATU PRO<br />

EVANGELIZATIONE ET MISSIONE<br />

1. Primer Congreso de<br />

Educadores Franciscanos de Europa.....................491<br />

2. Convenzione tra i Vicariati Apostolici<br />

di Tripoli e Benghazi in Libia<br />

e l’Ordine dei Frati Minori....................................502<br />

3. Il Ministro generale invia nuovi missionari ..........504<br />

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Directio Commentarii «ACTA ORDINIS FRATRUM MINORUM»<br />

CURIA GENERALIS O.F.M.<br />

Via S. Maria Mediatrie, 25<br />

00165 ROMA (Italia)<br />

Fax +39.06.68.491.364 / e-mail: <strong>acta</strong>@ofm.org<br />

DISTRIBUTIO GRATUITA – DISTRIBUZIONE GRATUITA FUORI COMMERCIO


E POSTULATIONE GENERALI<br />

1. Beatification de Sœur Marie-Céline<br />

de La Présentation.................................................505<br />

2. La beatificazione di ventinove<br />

Martiri Frati Minori...............................................511<br />

3. Decretum super miraculo Beatæ Mariæ<br />

Bernardæ Bütler....................................................522<br />

4. Decretum super miraculo<br />

SD Mariæ Rosæ Flesch.........................................523<br />

5. Nuntium de beatificatione Ven.<br />

SD M. Cælinæ a Secretaria Status datur...............525<br />

6. Congregatio de Causis Sanctorum<br />

nuntium papale confirmat .....................................525<br />

7. Facultas conceditur Transumptum Inq.<br />

Dioec. super miro in Causa M. Iosephæ<br />

Micarelli aperiendi................................................525<br />

8. Relator in Causa SD Petri Pavlicek nominatur .....526<br />

9. Facultas datur exuvias SD Alfredi<br />

Morganti Ostrae transferrendi...............................526<br />

10. Facultas datur Transumptum Inq. Suppl.<br />

super virtutibus in Causa SD M.<br />

Franciscæ a I. Infante aperiendi............................526<br />

11. Facultas cenceditur Transumptum Inquisitionis<br />

super miro in Causa B. Juniperi Serra aperiendi...527<br />

12. Ponens in Causa Ven. SD Mariæ Rosæ Flesch<br />

nominatur..............................................................527<br />

13. Postulator generalis gratias Summo Pontifici<br />

pro canonizationæ B. Simonis agit .......................528<br />

14. Facultas Transumptum Inq. dioec. super miro<br />

aperiendi in Causa Beatæ Baptistæ Varano...........528<br />

15. Facultas datur Transumptum Inq. dioec.<br />

Suppletivae aperiendi in Causa SD A. Lesino ......529<br />

16. Facultas conceditur Transumptum Inq. dioec.<br />

super martyrio aperiendi in Causa<br />

Reginæ M. Vattalil ................................................529<br />

17. Ponens in Causa SD Francisci<br />

Mottola nominatur ................................................529<br />

18. Facultas datur Transumptum Inq.<br />

dioec. super virtutibus in Causa<br />

SD F. Gei aperiendi...............................................530<br />

19. Validitas iuridica declaratur Processus<br />

Ap. super miro in Causa Ven.<br />

SD Mariae Christinae a Sabaudia .........................530<br />

20. Validitas iuridica declaratur Inquisitionis<br />

super miro in Causa B. Ludovici ..........................531<br />

21. Notitiae particulares ..............................................531<br />

EX OFFICIO PRO “IUSTITIA, PACE<br />

ATQUE INTEGRITATE CREATI”<br />

1. 3° Incontro Europeo degli Animatori<br />

<strong>OFM</strong> di GPIC........................................................535<br />

E “SERVITIO PRO DIALOGO”<br />

1. Seminario de Estudio sobre los<br />

«Franciscanos entre los Musulmes hoy» ..............539<br />

2. Il Cairo: un festival del dialogo ............................555<br />

EX OFFICIO OFS<br />

1. Madagascar – Capitolo nazionale elettivo<br />

e Congresso...........................................................563<br />

2. Paraguay – Capitolo nazionale elettivo.................563<br />

3. Ecuador – Capitolo nazionale elettivo ..................563<br />

4. Ungheria – Capitolo nazionale elettivo ................564<br />

5. Zambia – Celebrazioni varie in occasione<br />

del giubileo di santa Elisabetta .............................564<br />

6. Tanzania - Capitolo nazionale elettivo dell’OFS ..564<br />

7. Messico - Capitolo Nazionale elettivo<br />

dell’OFS e della GiFra .........................................565<br />

8. Croazia - Visita fraterna e Capitolo<br />

nazionale elettivo .................................................565<br />

9. Spagna - Assemblea del<br />

Consiglio nazionale OFS .....................................565<br />

10. Benvenuto a Fr. Amando Trujillo Cano, TOR,<br />

il nuovo Assistente generale .................................565<br />

11. Grazie ed auguri a Michael! .................................566<br />

EX OFFICIO IURIDICO<br />

Activitas Officii Iuridici una cum<br />

Commissione Iuridica (Ian.-Dec. 2007) ...............567<br />

AD CHRONICAM ORDINIS<br />

1. De itineribus Ministri Generalis ...........................569<br />

1. Il Ministro generale partecipa all’incontro<br />

dei Ministri provinciali del Nord Italia...........569<br />

2. Visita ai Vicariati apostolici in Libia..............570<br />

3. Visita fraterna alla Provincia S. Carlo<br />

Borromeo di Lombardia in Italia....................570<br />

4. Festa giubilare con le Francescane<br />

Missionarie di Maria......................................573<br />

5. Visita alla Provincia dell’Assunzione<br />

della BVM in Erzegovina................................574<br />

6. A visit to the Province of St. John<br />

the Baptist, USA .............................................576<br />

7. È sorta una nuova Provincia in Austria..........577<br />

8. Visita a la Provincia franciscana<br />

de Cartagena ..................................................578<br />

9. Visita alla Provincia di santa Elisabetta<br />

a Fulda in Germania ......................................580<br />

10. Partecipazione alla conclusione delle<br />

celebrazioni dei 50 anni della presenza<br />

francescana nell’Africa occidentale...............581<br />

11. Visit to the Province of “Our Lady<br />

Queen of Peace” in South Africa....................582<br />

12. Visita a la Federación Franciscana<br />

de Marruecos..................................................583<br />

2. Provincial Retreat and Intermediate Chapter of<br />

the Prov. of the Immaculate Conception, USA.....585<br />

3. VIII Assemblea dell’UFME..................................586<br />

4. La nuova Fraternità san Francesco d’Assisi<br />

a Khartoum (Sudan) .............................................588<br />

5. Incontro del Definitorio con i Visitatori generali..588<br />

6. Incontro del Custode di Terra Santa<br />

con la Conferenza Transalpina..............................590<br />

7. Notitiæ particulares...............................................591<br />

BIBLIOGRAPHIA<br />

1. Libri ......................................................................595<br />

2. Extr<strong>acta</strong>.................................................................596<br />

NECROLOGIA<br />

1. Fr. Hermann-Josef (Ewald-Hans) Lauter..............597<br />

2. Fr. Christopher Coelho..........................................598<br />

3. Fr. Joseph Benedictus Xuereb...............................598<br />

4. Fr. Simpliciano (Mario Virginio) Olgiati ..............599<br />

5. Fr. Aloísio Card. Lorscheider, <strong>OFM</strong>, ....................600<br />

6. Fr. Seán Collins.....................................................605<br />

7. Anno 2006 mortui sunt .........................................607<br />

8. Anno 2007 mortui sunt .........................................607

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