acta ordinis fratrum minorum - OFM
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senze e le forme di evangelizzazione in vista<br />
di un progetto provinciale che porti a<br />
scelte concrete e profetiche, alla luce della<br />
lettura della realtà in cui viviamo, del Vangelo,<br />
della Regola, delle Costituzioni e Statuti<br />
generali e delle priorità dell’Ordine.<br />
Tutto ciò dovrà aprirci a nuove forme di<br />
evangelizzazione; ad una nuova disponibilità<br />
per le missioni ad gentes; a scelte concrete<br />
in favore della giustizia, della pace e<br />
dell’integrità del creato; ad iniziative a favore<br />
del dialogo ecumenico, interreligioso<br />
ed interculturale. È giunto il momento di un<br />
serio e profondo discernimento delle nostre<br />
presenze e attività ministeriali per verificare<br />
se rispecchiano la nostra vocazione profetica<br />
di religiosi e la nostra identità specifica<br />
di Frati Minori nelle nuove situazioni<br />
della Chiesa e del mondo.<br />
Nel Capitolo generale straordinario del<br />
2006, cercando di rispondere alla domanda:<br />
«Signore, che vuoi che facciamo, come Frati<br />
Minori, oggi?», abbiamo visto che la nostra<br />
vocazione è essere una Fraternità di minori,<br />
costituita da Frati laici e chierici, inviata<br />
ad evangelizzare. Sull’esempio dei<br />
discepoli di Emmaus, abbiamo fatto un<br />
cammino di condivisione tra noi, in compagnia<br />
del Signore risorto, per scoprire i segni<br />
di vita e le sfide che ci chiamano alla conversione<br />
e alla rifondazione della nostra vita<br />
e missione. Prendiamo coscienza che la<br />
nostra evangelizzazione deve superare il carattere<br />
di “conservazione” in vista di una<br />
nuova evangelizzazione, ricuperando la<br />
centralità della fede, guardando la moltitudine<br />
dei battezzati e non evangelizzati, occupandoci<br />
della grande mobilità dei popoli<br />
e dello straordinario fenomeno dei migranti,<br />
lasciandoci sfidare dalle grandi concentrazioni<br />
urbane. Come il Pastore ricerca la<br />
pecora smarrita, siamo sollecitati ad andare<br />
incontro alle persone nelle loro differenti<br />
realtà personali, familiari e sociali.<br />
Rinnovare la qualità di vita a partire dallo<br />
slancio missionario<br />
Non possiamo perdere di vista che la centralità<br />
della nostra missione di evangelizzazione<br />
sta nella testimonianza della vita evangelica.<br />
Più che confidare nelle strategie e nel-<br />
EX ACTIS MINISTRI GENERALIS<br />
435<br />
le tecniche, abbiamo bisogno di essere vangelo<br />
vivo, comunicare esperienza di incontro<br />
vitale con il Vangelo, con il Cristo crocifisso<br />
e risorto. In questo senso, un rinnovato slancio<br />
missionario potrà aiutare ogni Frate e le<br />
Fraternità dell’Ordine a rinnovare la loro<br />
qualità di vita. Francesco, alla Porziuncola,<br />
appena ha scoperto che il vero discepolo di<br />
Gesù è anche il suo testimone, il suo “missionario”,<br />
cambiò immediatamente abbigliamento<br />
e maniera di vivere per poter partire e<br />
annunciare la conversione del cuore e<br />
l’amore di Dio. E ciò diede alla sua parola<br />
una trasparenza così cristallina che toccava<br />
direttamente i cuori della gente.<br />
Le nostre parole saranno recepite come<br />
semplici suoni se non sono accompagnate<br />
dalla coerenza della nostra vita, e ogni vera<br />
missione francescana ha bisogno di uno stile<br />
di vita consono. Anche perché – ed è ancora<br />
Francesco che ce lo insegna – l’inviato<br />
è l’espressione stessa del messaggio, la sua<br />
vita è il primo contenuto della sua missione.<br />
La testimonianza, anche silenziosa, ma autentica,<br />
è il nostro primo modo di essere<br />
missionari in ogni regione del mondo. Francesco<br />
poté vivere con tanta immediatezza<br />
tale vita evangelica ed apostolica, perché<br />
aveva incontrato personalmente il Cristo,<br />
nella Parola alla Porziuncola e nel Crocifisso<br />
a San Damiano, e da Lui si era sentito<br />
“inviato” al mondo come i primi discepoli.<br />
L’intimità continua e coltivata con il Signore<br />
è la radice e la forza del nostro vivere<br />
la missione. Più Dio abita nei nostri cuori,<br />
più possiamo condividerlo con gli altri.<br />
Giovanni Paolo II, infatti, ha detto che la<br />
missione è la misura della nostra fede! E<br />
quel Signore che è già nel cuore non cessa<br />
di ripetere a ciascuno: «Va’, ripara la mia<br />
casa». Come non rispondere con prontezza<br />
e con entusiasmo al rinnovato invio da parte<br />
di Gesù?<br />
Cari Fratelli e Sorelle, per ridare qualità<br />
alla nostra vita e nuovo slancio alla nostra<br />
missione, in occasione della festa del padre<br />
nostro san Francesco, fissiamo gli occhi negli<br />
occhi del Crocifisso di San Damiano,<br />
per ascoltare l’ammonimento, questa volta<br />
rivolto a ciascuno di noi: «va’, ripara la mia<br />
casa». Va’, “restaura” la tua vita; va’, e fat