Il Diritto all'affettività per le persone recluse - Dirittopenitenziario.it
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116 . <br />
Se da una parte, quindi, la detenzione può favorire, in casi<br />
particolari, un rinsaldamento dei rapporti, dall’altra è importante<br />
considerare che gli spazi in cui poter meere in ao tali <strong>le</strong>gami<br />
r<strong>it</strong>rovati sono davvero pochi.<br />
La Cost<strong>it</strong>uzione <strong>it</strong>aliana afferma che il detenuto, tram<strong>it</strong>e la<br />
pena, deve essere rieducato e ri-socializzato, ma ciò diventa assai<br />
diffici<strong>le</strong> se lo si priva della possibil<strong>it</strong>à di vivere <strong>le</strong> relazioni affeive,<br />
ancor prima di quel<strong>le</strong> sessuali, che fanno parte della sua ident<strong>it</strong>à.<br />
L’aua<strong>le</strong> normativa non contiene alcun articolo che vieti<br />
esplic<strong>it</strong>amente la sessual<strong>it</strong>à, intesa come parte significativa<br />
dell’espressione della propria affeiv<strong>it</strong>à, come pure nessun articolo<br />
la autorizza se non, indireamente, nella formula dei <strong>per</strong>messi<br />
premio all’esterno 16 .<br />
Non bastano, <strong>per</strong>ò, i colloqui ed i <strong>per</strong>messi premio <strong>per</strong><br />
mantenere vivo e concreto un rapporto affeivo.<br />
Spesso, poi, i familiari vengono idealizzati durante la<br />
detenzione. Al momento dell’usc<strong>it</strong>a accade sovente sia che il<br />
detenuto si trovi di fronte <strong>per</strong>sone che sembrano essere degli<br />
estranei, sia di essere <strong>per</strong>cep<strong>it</strong>o come un estraneo che irrompe nella<br />
v<strong>it</strong>a familiare destabilizzando quell’equilibrio che si era creato<br />
dopo la sua partenza.<br />
Fin dai primi giorni di detenzione nei soggei reclusi<br />
prendono avvio, altresì, numerose modificazioni dei sensi dovute<br />
principalmente alla mancanza di riferimenti ab<strong>it</strong>uali, a spazi<br />
lim<strong>it</strong>ati e poco variegati, con ridoe possibil<strong>it</strong>à di fare es<strong>per</strong>ienze<br />
sensoriali stimolanti.<br />
<strong>Il</strong> primo ad essere intaccato è il senso dell’equilibrio: molti<br />
detenuti sub<strong>it</strong>o dopo la reclusione soffrono di vertigini, un sintomo<br />
dovuto alla <strong>per</strong>d<strong>it</strong>a di stabil<strong>it</strong>à e di riferimenti nello spazio e nel<br />
tempo; esso diminuisce con l’ab<strong>it</strong>udine alla v<strong>it</strong>a carceraria, ma<br />
colpisce ancora il 18% dei reclusi dopo un anno 17 .<br />
Vengono, poi, colp<strong>it</strong>i la vista, a causa della caiva illuminazione<br />
e della lim<strong>it</strong>azione dello sguardo dovuta alla presenza al<strong>le</strong> finestre<br />
dotate di griglie, e l’ud<strong>it</strong>o, che diventa sempre più acuto fino a<br />
diventare esas<strong>per</strong>ato, poiché deve sop<strong>per</strong>ire alla diminuzione della<br />
vista, mantenendosi così sempre in condizione di allarme.<br />
15 M.C. PERILLI, Pensieri proib<strong>it</strong>i, affeiv<strong>it</strong>à e sessual<strong>it</strong>à in carcere: rispondono i detenuti<br />
di San Viore; Vivere Oggi, anno VIII, n. 5 giugno 1994, 6 - 11.<br />
16 A. TONEGATO, Amore e carcere, relazione al Convegno del 10 maggio 2002<br />
dal t<strong>it</strong>olo “Carcere: salviamo gli affei”, presso la Casa di Reclusione Due Palazzi di<br />
Padova.<br />
17 D. GONIN, <strong>Il</strong> corpo incarcerato, Edizioni Gruppo Abe<strong>le</strong>, 1994.