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Testo - Antonio Ferrazzani

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dando a tutta la figura un tocco di furioso splendore. Se ne stava<br />

sdraiata sulla schiena stringendo fra le dita i fogli d'un quotidiano.<br />

Poi, con gesto improvviso, aveva smesso di leggere. E aveva<br />

mutato posizione, la testa leggermente volta verso la costa che<br />

scivolava morbida nell’acqua dopo lo strapiombo ai piedi del faro.<br />

La campagna di quella zona era brulla più che altrove. Ela strana<br />

qualità di quella terra dal vello basso e rado gli era apparsa<br />

particolare. Rammentava d'essersi chiesto se non fosse, quella<br />

vegetazione a chiazze, la più spontanea simbolizzazione del parziale<br />

sopravvivere di un'età antica; episodiche vestigia che<br />

rammentassero il passaggio dei Fenici, le civiltà di Alessandro e di<br />

Pitagora. Il segno irrefutabile d'una sopravvivenza raramente<br />

ancora vogliosa e capace di emettere virgulti.<br />

Intorno l'acqua verde e trasparente. Oppure azzurra, profonda,<br />

di inconsuete tentacolari trabeazioni. Uno scuro smeraldo che<br />

avvampava qui e lì in macchie di blu più o meno pallido, fino a farsi<br />

in qualche punto della riva di un colore cilestrino. E la sabbia del<br />

fondo, o le rocce in essa immerse, apparivano come in una insolita<br />

apnea destinata un giorno a finire. Quasi che la terra dei fondali<br />

dovesse improvvisamente ergersi e parlare dalle carni schizzate di<br />

ciottoli d'arenaria e di grossi tumori di tufo; o dagli occhi muscosi e<br />

verdastri del sommerso carparo ricoperto d'alghe.<br />

- Faccio il bagno. - D'un tratto aveva avvertito il caldo.<br />

- Ora? - Il pranzo era vicino.<br />

Quello il primo incontro.<br />

Il variegato cristallo marino, che fino allora non aveva quietato<br />

l'arsura della sua stanchezza, prese a respirargli intorno aiutando lui<br />

stesso a respirare. E con esso tutte le altre cose; quasi che il tremolio<br />

dei fondali si fosse loro comunicato vincendo la rigida coerenza<br />

della materia. Dopo avere agitato il mondo delle sue emozioni,<br />

rinverdito sopite speranze.<br />

Una volta nella loro camera – qualche ora dopo - tutto ciò che li<br />

aveva appena circondati si ritrasse nel nulla. Solo pochi ovattati<br />

rumori riuscivano a penetrare la cinta delle antiche mura. Erano<br />

pareti doppie, dalle visceri di sassi e malta per combattere le<br />

invasioni turche e il calore del continente africano.<br />

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