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Massimo Bonifazi - La pubblica libreria - Fondazione Cassa di ...

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Altra opera conservata a Mombaroccio, senza<br />

“ex libris”, ma facilmente riconducibile alla <strong>libreria</strong><br />

fanese, è l’opera stampata a Fano nel 1802<br />

dalla tipografia del Leonar<strong>di</strong>, che reca il seguente<br />

frontespizio: “Admodum Reverendo Patri /<br />

Carolo Mariae Perusino / […] / P.F. Franciscus<br />

A Granarola / Minorita / Almae Observantis<br />

Picenae Provinciae Alumnus / et in Fanensi<br />

Sanctae Mariae Novae Lyceo / Sacrae Theologiae<br />

Studens Generalis […]”.<br />

Meno fortunata è stata la ricerca, a campione,<br />

degli ex libris compiuta nella biblioteca francescana<br />

<strong>di</strong> Falconara, dove al momento non è stata<br />

trovata alcuna opera proveniente dall’antica biblioteca<br />

del convento <strong>di</strong> Santa Maria Nuova <strong>di</strong><br />

Fano, valente istituzione nata e sviluppatasi per<br />

effondere l’amore per l’eru<strong>di</strong>zione nelle menti e<br />

nei cuori dei nostri predecessori.<br />

Note<br />

1. F. Battistelli (a cura <strong>di</strong>), Biblioteca Federiciana Fano, Fiesole,<br />

1994.<br />

2. <strong>La</strong> situazione della <strong>pubblica</strong> lettura a Fano, antecedente alla<br />

fondazione della biblioteca del Federici, viene così sintetizzata<br />

da Luigi Masetti: “Supplivano allora questa mancanza (quella <strong>di</strong><br />

una <strong>pubblica</strong> biblioteca) le biblioteche delle comunità religiose<br />

aventi stu<strong>di</strong>o in questa città, a cui ricorrevano gli ecclesiastici<br />

specialmente per le lettere sacre, mentre per le profane erano ricche<br />

quelle dei particolari, e sopra tutto dei Nolfi, dei Marcolini,<br />

dei Montevecchio, dei Carrara, dei Castracane e degli Amiani.<br />

Fra le comunità religiose quelle dei Canonici <strong>La</strong>teranensi,<br />

de’ Conventuali, de’ Minori Osservanti, de’ Cappuccini e<br />

de’ Gesuiti […]”; ve<strong>di</strong>: L. Masetti, Memorie sulla Biblioteca<br />

Comunale <strong>di</strong> Fano denominata Federiciana, Fano, 1873.<br />

3. Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Pesaro - Sezione Archivio <strong>di</strong> Stato<br />

<strong>di</strong> Fano (ASP - SASF), Archivio Storico Comunale (ASC),<br />

Referendaria, reg. 84, c. 227r.<br />

4. P. V. Cimarelli, Istorie dello stato <strong>di</strong> Urbino, Brescia, 1642 -<br />

1643, lib. III, p. 176.<br />

5. Ibidem.<br />

6. “Ha scritto vagamente sopra varie scienze, come io ne posso<br />

fare indubitata fede, havendo gli suoi scritti veduti e con<br />

attentione benissimo <strong>di</strong> essi la dottrina compresa, i quali non<br />

ancora dati alle stampe, furono alla sua morte dagli suoi Padri<br />

à questo effetto pigliati”. P. V. Cimarelli, op. cit.<br />

7. “Scrisse anco la quarta Parte delle Croniche <strong>di</strong> San Francesco,<br />

<strong>di</strong>visa in cinque volumi, de’ quali tre solamente veggonsi alla<br />

luce, sendo gli altri due rimasti alla sua morte in mano dello<br />

stampatore in Venetia, il qual’essendo anco similmente il seguente<br />

anno mancato non hebbedè restituitli potere: onde si<br />

stimano smariti”. P. V. Cimarelli, op. cit.<br />

8. “Scrisse e pubblicò: Croniche dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> San Francesco,<br />

<strong>di</strong> Fra’ Bartolomeo Cimarelli in Venezia 1620 per Berezza<br />

Berezzi, vol. 5 (3) in 4° e in Napoli per Novello de Bonis 1680<br />

in 4°. Forma quest’opera la Parte Quarta delle Cronache de’<br />

Minori, scritte già da fra’ Mauro da Lisbona ( e poscia tradotte<br />

dal Diola) ed è molto pregiata non solo pel profitto spirituale,<br />

ma ezian<strong>di</strong>o per la varia e molteplice eru<strong>di</strong>zione. Più altri<br />

manoscritti <strong>di</strong> materie scientifiche lasciò frà Bartolomeo nella<br />

sua morte in mano de’ suoi religiosi, per quanto affermasi dal<br />

detto Cimarelli, che niun cenno peraltro ci ha dato del luogo<br />

ove furono collocati”. Biblioteca Picena, Osimo, 1793, t. III,<br />

pp. 210 - 211.<br />

9. Diede inoltre alle stampe: Chronicorum Or<strong>di</strong>nis partem quarta<br />

succedaneam tribus prioribus a Marco Ulyssiponensi compositis,<br />

anno 1621; Adnotationes in quatuor Lib. Sententiarum Scoti;<br />

Commentaria in primum et quartum Scoti; Apologia <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />

cose <strong>di</strong> filosofia o <strong>di</strong> teologia contro i detrattori dell’Or<strong>di</strong>ne francescano;<br />

De forma et colore <strong>di</strong>vi Francisci habitus; Controversiarum<br />

Ioannis Radae quarta pars. in Venezia 1617.<br />

10. “Fù da suoi superiori mandato, con carichi degni della sua<br />

persona, nella Spagna, ondè <strong>di</strong>morò cinque anni in stima tale<br />

presso à quella Corte, che da tutti per gli suoi pronti e virtuosi<br />

<strong>di</strong>scorsi ammirato veniva e per <strong>di</strong>vino huomo tenuto. Per questo<br />

più volte introdotto fu all’u<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> quella Maestà Cattolica,<br />

riportandone pretiosi doni e segnalate gratie; e quando da suoi<br />

emoli stato impe<strong>di</strong>to non fosse (troppe vivace tassandolo e nelle<br />

LA PUBBLICA LIBRERIA<br />

Frontespizio del libro <strong>La</strong><br />

Filosofia Morale <strong>di</strong> Ludovico<br />

Antonio Muratori,<br />

con ex libris (Biblioteca<br />

Santuario Beato Sante R<br />

IV 31)<br />

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