Massimo Bonifazi - La pubblica libreria - Fondazione Cassa di ...
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<strong>Massimo</strong> <strong>Bonifazi</strong><br />
<strong>La</strong> <strong>pubblica</strong> <strong>libreria</strong><br />
Quasi sconosciuta, nel panorama storico culturale<br />
fanese, è la figura <strong>di</strong> padre Bartolomeo<br />
Cimarelli, il fondatore del primo istituto <strong>di</strong> <strong>pubblica</strong><br />
lettura fiorito nella Fano barocca, ancor<br />
prima che l’abate Domenico Federici trasferisse<br />
presso il convento dei padri filippini <strong>di</strong> Fano la<br />
sua preziosa e voluminosa biblioteca 1 . Certamente<br />
anche prima <strong>di</strong> questo evento, a Fano, esistevano<br />
importanti biblioteche o collezioni librarie,<br />
ma queste servivano privatamente ai principali<br />
conventi o alle più importanti famiglie gentilizie<br />
fanesi, come ha avuto modo <strong>di</strong> scrivere lo storico<br />
locale Masetti 2 . Lo stesso convento <strong>di</strong> Santa<br />
Maria Nuova, prima ancora della venuta a Fano<br />
<strong>di</strong> Bartolomeo Cimarelli, possedeva all’interno<br />
delle sue mura una piccola biblioteca privata, il<br />
cui accesso era consentito esclusivamente ai frati<br />
ivi <strong>di</strong>moranti, come <strong>di</strong>mostra un documento<br />
gentilmente suggeritomi da Giuseppina Boiani<br />
Tombari ove si legge, in data 30 marzo 1540, che<br />
“il guar<strong>di</strong>ano del convento dei frati osservanti in<br />
San Salvatore riceveva in elemosina richiesta dal<br />
padre fra Francesco da Cartoceto ed elargita dal<br />
consiglio generale del 7 <strong>di</strong>cembre 1539 quattor<strong>di</strong>ci<br />
scu<strong>di</strong> da spendere nell’acquisto <strong>di</strong> tanti libri<br />
per la biblioteca da farsi in detto convento e da<br />
non spendersi in altro uso” 3 .<br />
Nato da una <strong>di</strong>stinta famiglia <strong>di</strong> Corinaldo alla<br />
fine del XVI secolo, Bartolomeo Cimarelli fin da<br />
giovane abbracciò la regola <strong>di</strong> San Francesco, indossando<br />
l’abito dei minori osservanti. Eccellente<br />
nelle scienze filosofiche e teologiche, tanto da essere<br />
definito dagli storici del tempo “uno de’ più<br />
chiari teologi e profon<strong>di</strong> filosofi <strong>di</strong> questa nostra<br />
età” 4 , ricoprì, con molta reputazione, la mansione<br />
<strong>di</strong> pubblico lettore in molte cattedre della sua<br />
religione “con gran profitto et utilità de gli scolari<br />
per la profon<strong>di</strong>tà e chiarezza della sua dottrina”<br />
5 . Quale valente storico ed eru<strong>di</strong>to collaborò<br />
col sommo annalista Wad<strong>di</strong>ng, al quale mandava<br />
i necessari documenti trovati negli archivi <strong>di</strong><br />
molte città d’Italia. Si cimentò nella stesura <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versi scritti rimasti però, per lo più, ine<strong>di</strong>ti e<br />
gelosamente conservati nelle mani dei suoi padri<br />
superiori che si adoperarono per darli, almeno in<br />
parte, alle stampe 6 . Tra queste sue fatiche, sicuramente,<br />
quella più prestigiosa fu la voluminosa<br />
Croniche dell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> San Francesco in cinque<br />
volumi, <strong>di</strong> cui solo tre “vennero alla luce” 7 , e<strong>di</strong>ti<br />
a Venezia nel 1621 ed a Napoli nel 1680, che <strong>di</strong><br />
fatto costituivano la Quarta Parte delle Cronache<br />
de’ Minori composte da fra’ Marco da Lisbona<br />
(1511 - 1591) ed in seguito tradotte dal Diola 8 .<br />
L’opera in questione si <strong>di</strong>stinse non soltanto per<br />
la profonda spiritualità profusa, ma anche per le<br />
molteplici eru<strong>di</strong>zioni in questa contenuta, trattandovi<br />
vita, morte e miracoli ed altri fatti egregi<br />
<strong>di</strong> molti eccellenti ed illustri religiosi e religiose<br />
che in vita ed in morte santamente splendettero<br />
nel serafico or<strong>di</strong>ne 9 . Altri suoi scritti, rimasti<br />
ine<strong>di</strong>ti, si reputano, purtroppo, andati definitivamente<br />
perduti.<br />
Assiduo frequentatore <strong>di</strong> biblioteche, sviluppò<br />
una forte passione per la bibliofilia e la ricerca<br />
delle antiche opere rimaste manoscritte, tanto<br />
che a lui si deve il fortunato ritrovamento del<br />
A fronte<br />
Mappa <strong>di</strong> Fano del Blavius<br />
(1663), particolare. Il<br />
convento <strong>di</strong> Santa Maria<br />
Nuova (in<strong>di</strong>cato in legenda<br />
dal numero 7) è l’e<strong>di</strong>ficio<br />
che si vede al <strong>di</strong> sopra del<br />
numero 32 (Fano, Biblioteca<br />
Federiciana)<br />
Bartolomeo Cimarelli, Delle<br />
Croniche dell’Or<strong>di</strong>ne de<br />
frati minori Istituito dal P.<br />
S. Francesco, Venezia 1621,<br />
frontespizio<br />
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