30.05.2013 Views

AA.VV. - Il secondo libro delle metamorfosi - ctsbasilicata

AA.VV. - Il secondo libro delle metamorfosi - ctsbasilicata

AA.VV. - Il secondo libro delle metamorfosi - ctsbasilicata

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Due unità trascorsero tutta la notte davanti all’entrata, per sorvegliare le mosse<br />

della colonna bianca, ma fino al mattino non si verificò alcun fatto nuovo. La<br />

spedizione non poteva più entrare nella caverna, e quindi la Supermente riprese<br />

l’esplorazione dell’altopiano. Le avanguardie scoprirono altre colonie di cactuscamaleonte,<br />

e la Supermente notò che tutte le piante erano leggermente inclinate<br />

verso le colline settentrionali, mentre passavano attraverso il ciclo di colori ispirato<br />

dalla colonna.<br />

Un pipistrello esploratore, incaricato di indagare nella zona color marrone indicata<br />

dall’inclinazione dei cactus, scoprì il cratere: uno specchio di acqua azzurra<br />

scintillava all’interno della grande depressione circolare. In quell’enorme cono<br />

vulcanico non c’erano laghi, l’ultima volta che la Supermente aveva visitato<br />

l’altopiano. <strong>Il</strong> pipistrello continuò a volare e, avvicinandosi al cratere, vide file di<br />

cactus e di erbe semoventi, disposte in file regolari che si dipartivano dal bordo del<br />

cratere come i raggi di una ruota. Era evidentemente un allineamento artificiale.<br />

Abbassandosi, il pipistrello si accorse che in certi punti la nuda roccia era ricoperta da<br />

un leggero strato di terriccio, portato sicuramente dal vento, e raccoltosi in strisce<br />

sparse sulle quali erano cresciute erbe selvatiche. Ma dove crescevano i cactus e le<br />

erbe semoventi non crescevano altre piante. <strong>Il</strong> lago era separato dalle zone erbose<br />

dall’alto bordo frastagliato del cratere.<br />

<strong>Il</strong> pipistrello riprese quota e sfrecciò verso il lago che occupava la cavità<br />

dell’antico vulcano spento. Era solo. Infatti gli altri esploratori s’erano sparpagliati in<br />

tutte le direzioni, alla ricerca di altri cerchi di cristalli, trovandone due. Se il<br />

pipistrello fosse caduto sotto l’influenza <strong>delle</strong> colonne di luce non c’era nei paraggi<br />

nessun compagno che lo potesse salvare.<br />

Ad un tratto, il pipistrello vide sotto di sé un rapidissimo bagliore rosso sulle rocce<br />

brune e notò un enorme cristallo scarlatto, un monolito semitrasparente alto un metro<br />

e mezzo, che stava allontanandosi decisamente dal lago lasciando dietro di sé una<br />

scia sottile nella polvere. Alla Supermente piacevano molto le luci viste attraverso i<br />

cristalli colorati, o sostanze similari, e questa inclinazione fece sì che il pipistrello si<br />

avvicinasse al monolito errante, attraverso il quale il Sole pareva una sfera di fuoco<br />

sanguigno. Quando la Supermente ebbe soddisfatto il suo capriccio, il pipistrello<br />

riprese a volare verso nord. Adesso sapeva cosa cercare: notò altre sottili tracce nella<br />

polvere. E vide anche tre altri cristalli, due blu e uno giallo, tutti diretti verso sud.<br />

Quando fu sopra il cratere, il pipistrello compì diversi lenti giri, per dar modo alla<br />

Supermente di avere una visione completa del luogo. Dal lago circolare salivano<br />

vapori caldi, e nuvolette di vapore si adagiavano sulla superficie <strong>delle</strong> acque color<br />

zaffiro. Notando la quasi luminosa intensità di quel liquido azzurro, la Supermente<br />

giudicò che quell’acqua doveva esser stata contaminata da minerali: probabilmente<br />

da minerali di qualche elemento di transizione. <strong>Il</strong> pipistrello vide <strong>delle</strong> ombre vaghe<br />

sotto i banchi di nebbia, ma erano troppo indistinte perché le potesse identificare. Fra<br />

il lago di zaffiro e le cime dentate <strong>delle</strong> pareti verticali, c’erano due diversi tipi di<br />

terreno. La zona più elevata, direttamente al di sotto dell’orlo del cratere, era una<br />

fascia di terriccio, in ripido pendio, dove si vedevano migliaia di erbe semoventi<br />

ancora radicate al suolo. Le loro foglie, alte e piumate, erano verdi e puntate verso<br />

l’alto: il che stava a indicare come le erbe fossero ancora troppo acerbe per muoversi.<br />

20

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!