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AA.VV. - Il secondo libro delle metamorfosi - ctsbasilicata

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difesero dall’evaporazione con barriere telecinetiche, e montagne telepatiche si<br />

chiamarono a vicenda attraverso aridi deserti. Nel grembo di quei giganti<br />

addormentati che erano gli oceani, il protoplasma sopravvisse sotto forma di orrendi<br />

parassiti che infestavano le distese di melma.<br />

Parecchio tempo dopo che era iniziata la vita della crosta terrestre, i cristalli<br />

incominciarono a estinguersi. Erano meno stabili della maggior parte <strong>delle</strong> altre<br />

creature, e stavano diventando sterili, e cambiavano per meglio adattarsi alle forme<br />

allotropiche. Anche le colonne di luce diventarono sterili, ma si resero immortali e<br />

continuarono a lavorare senza posa. I cristalli non godevano di questa alternativa, e il<br />

loro numero divenne sempre più esiguo.<br />

Rimane una leggenda sulla morte dell’ultimo cristallo: «Era un cristallo fanciullo,<br />

solo, che non aveva mai conosciuto i suoi simili. Nato in grembo a un’ampia pozza di<br />

solfato polidrato di rame, l’ultimo cristallo era ancora immaturo quando un blocco di<br />

pomice infranse lo schermo protettivo della pozza e la uccise.<br />

Adulto nel corpo, bambino per esperienza, il cristallo conosceva il mondo solo<br />

attraverso i racconti fantastici che gli aveva narrato la pozza. L’ultimo cristallo<br />

interrogò la pomice e seppe che quel blocco era stato eruttato da un vulcano situato<br />

nelle vicine montagne. La pozza gli aveva parlato di simili cose, narrandogli che i<br />

torrenti di lava erano gli equivalenti terrestri <strong>delle</strong> Vie Risplendenti.<br />

Lasciata la massa fusa che un tempo era stata la pozza, il cristallo si avviò alla<br />

ricerca del vulcano.<br />

Una montagna, che gli profetizzò morte prematura, gli indicò la giusta direzione.<br />

Ignorando la profezia, il cristallo proseguì il cammino. Ai piedi del vulcano, incontrò<br />

un diavolo della polvere, che lo sconsigliò di salire i pendii coperti di cenere. Ma il<br />

cristallo ignorò anche questo consiglio. Giunto a poca distanza dalla vetta, mentre<br />

osservava il fumo e le ceneri infuocate lanciate dal vulcano, una colonna gialla di<br />

luce gli sbarrò il cammino. <strong>Il</strong> cristallo protestò, spiegando che voleva immergersi<br />

nella lava, per rivivere i ricordi ancestrali <strong>delle</strong> Vie Risplendenti. La colonna di luce<br />

si limitò a sospirare, sapendo che erano state le colonne a trasmettere quei ricordi alle<br />

loro creature, e lasciò che il cristallo proseguisse.<br />

Onde di calore gli si riversarono addosso mentre si trascinava sull’orlo del cratere.<br />

Nuvole di fumo grigio gli roteavano intorno, ma molto al di sotto erano illuminate da<br />

un caldo bagliore giallo arancione. <strong>Il</strong> cristallo scese scheggiandosi lungo i ripidi<br />

pendii interni del cratere, e il vulcano gli parlò, dandogli il benvenuto nel suo seno,<br />

promettendogli di farlo giungere alle Vie Risplendenti. <strong>Il</strong> cristallo si tuffò nella lava<br />

color arancione, avvolto in volute di fumo... E, per un breve istante, appagò il suo<br />

desiderio.<br />

Poi, il calore lo sopraffece e la sua struttura cristallina si sciolse. Divenne una<br />

polvere sottile, immersa nella lava. Le particelle del suo corpo furono rapidamente<br />

disperse dalle correnti in continuo movimento, e ben presto non rimase più niente».<br />

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