AA.VV. - Il secondo libro delle metamorfosi - ctsbasilicata
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tutto è sistemato. Voi siete un cliente correttissimo e vorrei che tutti fossero così.<br />
Devo anzi dirvi che ho personalmente pregato il nostro presidente, il signor Dell, che<br />
tutti i vostri ritardi nei pagamenti non compaiano nei libri mastri, in modo che non<br />
risulti nulla a vostro carico.»<br />
Lou, che aveva riacquistato sicurezza, sorrise attraverso una nuvola di fumo.<br />
«Molto gentile davvero, signor Briese... Bill. Generoso da parte vostra. Per<br />
mostrare quanto apprezzo il gesto, contraccambierò pagando subito tutto<br />
l’ammontare dei miei debiti.»<br />
Bill Brezzolina si drizzò a sedere, deponendo la sigaretta. «Certo, se proprio<br />
volete. Naturalmente, ci dovrete qualcosa di meno sugli interessi previsti. Ma bisogna<br />
anche che voi pensiate a non rischiare di trovarvi a corto di contante...» Lanciò<br />
un’occhiata alla sacca. «Alludevate ai prestiti FHA?»<br />
«A tutti e due» spiegò Lou. «Quello di mille dollari per la camera da letto e quello<br />
di milleduecento per il bagno del primo piano. Ho già pagato per tre quarti il primo,<br />
di cinque anni, e circa la metà per il <strong>secondo</strong>, di due anni e mezzo.»<br />
«Ma non c’è nessuna fretta» disse Bill, e Lou avrebbe scommesso che era sincero.<br />
«Sta di fatto che ora dispongo del denaro» ribatté Lou «e devo considerare gli<br />
interessi, che sono piuttosto elevati.»<br />
«Siamo felici di accordarvi credito, signor Lou, felici sul serio.»<br />
Ma Lou Aramis insisté: «Ho il denaro, signor Briese, e preferisco saldare tutto. Vi<br />
devo ancora quattrocentoottantasette dollari e settantasei per il primo prestito, e<br />
quattrocentoquarantacinque e cinquanta per il <strong>secondo</strong>; il che fa un totale di<br />
novecentotrentatré e ventisei, in tutto. Preferirei saldare subito.»<br />
Frugò nella sacca e ne estrasse mille dollari, in biglietti sgualciti. «Faremo i conti<br />
precisi in seguito» disse.<br />
<strong>Il</strong> signor Briese lasciò che deponesse il denaro sulla scrivania, e non lo toccò. Anzi,<br />
lo guardò con disgusto; poi guardò Lou, cercando faticosamente di sorridere.<br />
«Posso domandarvi, senza sembrare troppo curioso, come mai disponete di tanto<br />
liquido?»<br />
«Non ho rapinato nessuna banca, se è questo che pensate.»<br />
Sulla faccia del signor Briese tornò l’espressione disgustata.<br />
«Scusatemi. Capisco che non è stata un’osservazione spiritosa» disse Lou,<br />
rendendosi conto che era controproducente irritare Bill Brezzolina Briese a quel<br />
punto <strong>delle</strong> trattative. «È capitato che ieri molti miei clienti hanno saldato i loro<br />
debiti. Qualcuno era in arretrato da anni.»<br />
«Sarebbe a dire che hanno pagato tutti in contanti, nello stesso giorno?» replicò<br />
Briese con aria dubbiosa.<br />
«Già» rispose Lou, con un’alzata di spalle. «Penso che si potrebbe definire una<br />
bella coincidenza.»<br />
«Pare.» <strong>Il</strong> signor Briese prese una banconota da cinquanta dollari, la esaminò, poi<br />
se la portò al naso per annusarla. «È proprio usata» ammise con riluttanza.<br />
«Legale per pagare i debiti, pubblici o privati che siano» dichiarò Lou, col vento in<br />
poppa. «Non c’è stampato sopra così?»<br />
«Effettivamente, c’è scritto così.»<br />
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