n. 2 aprile-luglio 2011 - inComunione
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apr-lug <strong>2011</strong><br />
PAGINE DELL’UCID<br />
giancarlo abete nuovo presidente nazionale ucid<br />
«avvicinare comunità e impresa»<br />
assaggio di testimone ai vertici dell’Ucid. Gian-<br />
P carlo Abete è dal 23 maggio, e per il prossimo<br />
triennio, il presi dente dell’Unione cristiana im prenditori<br />
dirigenti, un ruolo ricoperto dal 2004 da Angelo Ferro.<br />
È un passaggio di consegne, nel segno della continuità nei<br />
temi, ma anche nelle cariche, visto che nella nuova squadra<br />
ci sono molte conferme: il segretario Giovan ni Scanagatta e,<br />
tra i vicepresi denti, Ruggiero Cristallo (Sezione di Trani),<br />
Renzo Bozzetti (Lombardia), Raffaele Bono (Veneto) e Manlio<br />
D’Agostino, già presidente nazionale del movimen to giovani<br />
Ucid.<br />
Ma il cambio di presi denza, avvenuto a Roma, è l’occasione<br />
per rifl ettere sul l’importanza della centralità di Dio anche<br />
nel mondo econo mico e dell’imprenditoria. Alla radice di ogni<br />
crisi, perfi no quella fi nanziaria, c’è la crisi della fede. Il cardinal<br />
Giovanni Battista Re, infatti, ripercorren do le vicende<br />
degli ultimi anni sul mercato internazionale, parte da questo<br />
assunto per so stenere la necessità di ritorna re ad un’imprenditoria<br />
illumi nata dalla fede, un’azione so ciale ed economica<br />
orientata al bene comune con epicentro l’uomo. «La ragione<br />
profonda del vuoto di valori che oggi de ploriamo nella società<br />
sta nel fatto che si pensa di poter rea lizzare la propria felicità e<br />
fare qualcosa di buono senza Dio - sottolinea -. È una illusione,<br />
un peccato di orgoglio che ha gra vi conseguenze». Il porporato<br />
cita le ingiustizie, le violazioni di diritti e le tante forme<br />
di po vertà che caratterizzano il no stro tempo, generate da una<br />
collettività che ha smarrito<br />
la strada e che antepone ai<br />
valori «i propri interessi ed<br />
il proprio egoismo». La via<br />
d’uscita, ag giunge tut tavia,<br />
«è la presenza di testimo ni<br />
che ren dono Dio credibile<br />
mediante la loro fede e la<br />
loro coerente testimonianza<br />
di vita». È l’esempio,<br />
dunque, che trac cia un<br />
solco ed ognuno, nei li miti<br />
del ruolo che ricopre nella<br />
società, può diventare<br />
un mo dello. Il consulente<br />
ecclesiasti co nazionale<br />
dell’Ucid, il cardi nal Sal-<br />
vatore De Giorgi, ricorda<br />
che è possibile orientare<br />
il la voro al bene comune<br />
seguen do «il magistero so-<br />
ciale della Chiesa,<br />
con una diffu sione<br />
capil lare che ar rivi<br />
in ogni diocesi, e<br />
non si fer mi nelle<br />
ca pitali eco nomiche<br />
del Paese, fi no a<br />
raggiungere tutti coloro che fanno impresa». Va difatti riscoperta<br />
la dimensione del la voro “altruistico” visto come dono<br />
relazionale, precisa poi il vicepresidente Ucid Raffaele Bono,<br />
e di «impresa pubblica e privata intesa come autentica comunità<br />
di uomini». Quello che è stato trascurato, conclu de, è che<br />
«lo sviluppo sosteni bile poteva trarre vantaggi de terminanti<br />
da comportamenti capaci di interpretare i bisogni dell’impresa<br />
indipendente mente dal fatto che fossero e splicitamente dovuti<br />
per accor do o disciplina». Un’azienda non fa solo profi tto,<br />
ma crea sviluppo, e lo sviluppo è il nuovo nome della pace.<br />
Giancarlo Abete, illustrando le linee guida della nuova presidenza,<br />
assicura che continuerà il percorso del suo predecesso re<br />
«operando per un dinami smo dell’imprenditoria e del mondo<br />
del lavoro nel solco del la dottrina sociale della Chiesa e sui<br />
grandi temi come l’occu pazione, la sussidiarietà, l’am biente, il<br />
lavoro equo e solidale che riduca le differenze sociali». All’associazionismo,<br />
prosegue, spetta il compito di fare da ce mento<br />
tra comunità e impresa, proponendo politiche attive so prattutto<br />
in un Paese «che ha diffi coltà a rigenerarsi, con bas si tassi di<br />
natalità, e con giova ni che fanno fatica ad entrare nel mercato<br />
occupazionale».<br />
Da sinistra in prima fi la: il tesoriere Grassetti; il vice presidente Cristallo; il vice presidente Bono; il<br />
presidente Abete; il vice presidente D’Agostino; il segretario Scanagatta. Dietro, il past president prof.<br />
Ferro ed il presidente UCID Lombardia, Crespi