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n. 2 aprile-luglio 2011 - inComunione

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34<br />

apr-lug <strong>2011</strong><br />

CULTURA E TRADIZIONE<br />

LA SCUOLA “R. MUSTI” AL CONCORSO NAZIONALE<br />

L’ulivo di Godland: dalle radici al cielo<br />

l 2° Circolo Didattico<br />

I di Barletta “R. Musti”,<br />

costantemente sensibile alle<br />

sollecitazioni provenienti dal<br />

territorio e a conferma della sua<br />

tradizione pedagogica ed educativa,<br />

ha accolto con entusiasmo<br />

l’invito a partecipare alla terza<br />

edizione del concorso nazionale<br />

L’ulivo di Godland: dalle radici<br />

al cielo, bandito dall’Arcidiocesi<br />

di Trani-Barletta-Bisceglie e<br />

Nazareth - Commissione Cultura<br />

e Comunicazioni Sociali -<br />

Commissione educazione Cattolica,<br />

Scuola e Università, con<br />

il patrocinio del Comune di<br />

Barletta e la collaborazione<br />

delle testate giornalistiche<br />

La Gazzetta del Mezzogiorno,<br />

Il Gazzettino Illustrato di<br />

Venezia, Il Fieramosca e In Comunione.<br />

L’iniziativa - a cui hanno<br />

partecipato 1.500 alunni di<br />

scuola primaria e secondaria<br />

di primo grado - ha registrato<br />

l’adesione di circa 450 scolari<br />

della Scuola Primaria “R. Musti”, i quali ben volentieri si sono<br />

lasciati catturare dalla lettura della fiaba Il grande sogno di Mario<br />

e Netta, scritta da Maria Antonietta Binetti.<br />

Imperniata sui valori fondamentali dell’esistenza umana<br />

da trasmettere alle future generazioni come preziosa eredità,<br />

e ordita su una matrice cristiana, la fiaba ha destato grande interesse<br />

negli alunni del 2° Circolo Didattico, conducendoli ad<br />

(continua da pag. 33)<br />

interpretarne il messaggio con<br />

notevole slancio. essi si sono<br />

cimentati nella stesura di testi<br />

e di poesie, nonché nella realizzazione<br />

di disegni. Ampio è<br />

stato l’apprezzamento manifestato<br />

dalla giuria: fra i 40 finalisti<br />

- 20 per la sezione scrittura<br />

e 20 per la sezione grafica<br />

- sono stati scelti 18 alunni<br />

provenienti dalla Scuola “R.<br />

Musti”, dei quali 13 selezionati<br />

per la sezione scrittura e 5<br />

per quella grafica.<br />

Sabato 18 giugno, a<br />

Barletta, nella splendida cornice<br />

della chiesa di Sant’Antonio,<br />

sala della comunità, è<br />

avvenuta la cerimonia con cui<br />

sono stati ufficialmente proclamati<br />

i primi cinque concorrenti<br />

qualificatisi per ognuna delle<br />

sezioni del concorso. Antonio<br />

Lemma, alunno della “R.<br />

Musti”, è risultato primo nella<br />

sezione scrittura, seguito<br />

da altri tre scolari della stessa<br />

scuola che hanno conquistato<br />

il secondo, il terzo e il quinto posto nella medesima sezione.<br />

Un altro alunno, inoltre, si è attestato fra i primi cinque della<br />

sezione grafica.<br />

I migliori auguri a ciascuno di loro e a tutti gli altri partecipanti<br />

giunga l’auspicio di tradurre ogni insegnamento ricevuto<br />

in scelte di vita coerenti e responsabili.<br />

Antonella Dargenio<br />

Monterisi, di altri sacerdoti che gli fecero corona e di moltissimi civili impegnati nella diffusione della cultura democratica propugnata<br />

da Il Buon Senso.<br />

A società totalitaria azzerata, significativo è da ritenere il ruolo di cattolici nella stesura della Costituzione del ’48, opera nella<br />

quale, orgogliosamente, il relatore ha rivendicato il ruolo della cattolica barlettana, Vittoria Titomanlio che, insieme ai grandi nomi<br />

della rinascita italiana, Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira e Aldo Moro, contribuì a delineare i principi fondamentali dell’architettura<br />

istituzionale e l’impianto parlamentare della Repubblica Italiana. La vicenda dell’Unità d’Italia, al di là di ogni sterile<br />

contenzioso sulla partecipazione attiva o gregaria dei cattolici al processo di unificazione, ci spinge a riflettere sul vero significato<br />

della parola laicità e sui rapporti tra Stato e Chiesa. Illuminanti su questo sono le parole di Benedetto XVI nella Deus Caritas Est:<br />

“Lo Stato non può imporre la religione, ma deve garantire la sua libertà [...] La società giusta non può essere opera della Chiesa,<br />

ma deve essere realizzata dalla politica. Tuttavia l’adoperarsi per la giustizia lavorando per l’apertura dell’intelligenza e della<br />

volontà alle esigenze del bene, la interessa profondamente”.<br />

Francesca Leone

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