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Brevi biografie - Provincia Tridentina

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<strong>Brevi</strong> <strong>biografie</strong><br />

dei Frati francescani defunti appartenenti<br />

alla <strong>Provincia</strong> <strong>Tridentina</strong> di s. Vigilio<br />

1643-2010<br />

a cura di P. Remo Stenico<br />

Trento, primo gennaio 2010


Nel frontespizio miniatura dalla “Pergamena magica”, inizio sec. XV, Trento BSB Ms 417.<br />

2


Prefazione<br />

Per offrire uno strumento rapido di consultazione sulla vita dei nostri Frati defunti<br />

dalla fondazione della <strong>Provincia</strong> tridentina di s. Vigilio avvenuta nel 1643, ho pensato di<br />

riprodurre interamente o di condensare le notizie che ci offrono gli scritti lasciatici dai<br />

Frati del passato, sotto forma di monografie o di cronache relative a questo oggetto. Per<br />

avere notizie più ampie, soprattutto dopo il Settecento, si deve ricorrere agli originali.<br />

Le fonti principali sono:<br />

Dal 1643 al 1772: Cassina Girolamo OFM (1698-1774), Memorie istoriche intorno<br />

a Frati di questa nostra Francescana Riformata <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio di Trento, quali<br />

dopo la di lei fondazione, seguita il dì 27 agosto 1643, sino al presente, son morti,<br />

Trento, Archivio Curia <strong>Provincia</strong>le Frati Minori (ACPFM) MS 62, pp. 228;<br />

in copia dattiloscritta, Trento, Biblioteca San Bernardino (BSB) MS 368, pp. 286,<br />

indici pp. 31.<br />

Dal 1714 al 1772: Cassina Girolamo OFM, Catalogo di tutti i Religiosi di questa<br />

nostra Riformata <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio cominciando dal giorno del mio ingresso<br />

seguito il 31 luglio 1714, in cui contavansi sacerdoti 99: chierici 17: Laici 51: novizzi,<br />

che poi fecero professione 4: Terziari 11, in tutto Frati 182, continuata fino al 1797,<br />

Trento BSB, MS 154, pp. 55; 57-95.<br />

Dal 1643 al 1805: [Cassina Girolamo OFM], Catalogo di tutti li Frati vestiti per<br />

chierici in questa nostra Riformata <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio incominciando dall’anno<br />

1643 in cui fu eretta e divisa dalla Riformata <strong>Provincia</strong> di s. Antonio di Venezia, Trento<br />

BSB, MS 367, pp. 63; Cattalogo di tutti li nostri Fratelli Laici vestiti dopo la divisione,<br />

pp. 85-107; 109-1157.<br />

Dal 1643 al 1806: Tovazzi Giangrisostomo OFM (1731-1806), Fratologio<br />

Vigiliano cioè catalogo di tutt'i Frati Francescani antichi e moderni della Riformata<br />

<strong>Provincia</strong> trentina di San Vigilio eretta nell'anno 1643. Trento 1757, BSB MS 71, pp.<br />

165.<br />

Dal 1221 al 1906: Morizzo P Marco OFM (1849-1915), I Francescani nel Trentino.<br />

Opera compilata sulle cronache della Riformata <strong>Provincia</strong> di San Vigilio, voll. I-IV,<br />

Trento, ACPFM MS 227-230 e in fotocopia BSB MS 755-758: Volume I (1210-1719),<br />

pp. 462; vol. II (1720-1774), pp. 364; vol. III (1775-1858), pp. 758; vol. IV (1859-<br />

1906), pp. 483 1 .<br />

Dal 1907 al 1952: Guardia P. Fulgenzio OFM (1871-1954), I Francescani nel<br />

Trentino, vol. V, pp. 487 (1907-1922); vol. VI, pp. 379 (1923-1931); vol. VII, pp. 363<br />

(1932-1937); vol. VIII, pp. 376 (1938-1944); vol. IX: pp. 313 (1945-1952). Le pagine<br />

314-352 del vol. IX, come pure le pagine 125 del vol. X, (1954-1957), cronaca<br />

continuata dal P. Cristoforo Endrizzi OFM, e parte dal P. Emilio Caldera (1957-1960),<br />

Trento ACPFM MS 231-235b 2 .<br />

Dal 1961 in poi: AA.VV. Cronache annuali dei singoli conventi. La cronaca<br />

provinciale dal titolo "I Francescani nel Trentino", non è stata continuata. Però<br />

nell'Archivio della Curia <strong>Provincia</strong>le dei Frati Minori di s. Vigilio (ACPFM) sono<br />

conservate le cronache annuali dei singoli conventi.<br />

1<br />

La Biblioteca San Bernardino ne possiede anche il microfilm positivo, mentre quello negativo è in<br />

ACPFM,<br />

2<br />

La Biblioteca San Bernardino ne possiede anche il microfilm positivo, mentre quello negativo è in<br />

ACPFM,<br />

3


NB. La professione dei voti solenni avveniva alla fine dell'anno del noviziato. Con<br />

la Costituzione Ad universalis Ecclesiae datata 7 febbraio 1862, Pio IX imponeva dopo<br />

il noviziato un periodo di professione temporanea di almeno tre anni ad validitatem<br />

della professione solenne in tutti gli Ordini religiosi maschili nei quali si emettono i voti<br />

solenni 3 .<br />

Nel Capitolo provinciale del 1972 venne espresso da molti il desiderio di poter<br />

riassumere il proprio nome di battesimo. Con lettera del 12 ottobre 1972 il padre<br />

<strong>Provincia</strong>le fissava il termine di presentazione, della domanda relativa, al 28 febbraio<br />

1973. La comunicazione dell'avvenuto cambiamento porta la data 2 marzo 1973; in essa<br />

vengono riportati i nomi dei frati che hanno ripreso il nome di battesimo. Su 259 frati<br />

trentini, 55 chiesero di poter riassumere il nome di battesimo 4 . Il cambiamento verrà<br />

segnalato. Tutti però debbono firmarsi con il cognome e nome di battesimo negli atti<br />

ufficiali civili.<br />

Nell’Appendice è stato aggiunto anche l’elenco dei Frati Minori nati nel Trentino,<br />

ma incorporati in altre Province francescane.<br />

Perché nacquero i necrologi?<br />

Il Padre s. Francesco raccomanda ai suoi frati di pregare per i defunti. Tenendo<br />

presente questa raccomandazione, il Ministro Generale dell'Ordine P. Gaetano Politi di<br />

Laurino, negli anni 1740-1744 aveva ordinato che in tutte le Province fosse compilato il<br />

Necrologio per ricordare ai Frati viventi il nome dei confratelli per ricordarli con il<br />

suffragio. Questa sollecitazione fu accolta anche nella nostra <strong>Provincia</strong>. Il P. Tovazzi<br />

già nel 1757 aveva iniziato il suo catalogo di tutti i frati appartenenti alla <strong>Provincia</strong><br />

trentina di s. Vigilio, con le date sull'ingresso nell'Ordine, sulla professione dei voti, e<br />

sulla eventuale morte aggiornato fino alla sua morte avvenuta il 5 marzo 1806, che egli<br />

titolò "Fratologio vigiliano", ricordato sopra. Il P. Gerolamo Cassina compilò un testo<br />

con notizie più ampie sui Frati dalla fondazione della <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio avvenuta<br />

nel 1643 fino alla sua morte (1774); dall'opera del Tovazzi e da queste brevi <strong>biografie</strong>,<br />

si ricavò il "Necrologio", composto da succinte notizie anagrafiche, che si leggono dopo<br />

il pasto della cena, per ricordare nella s. Messa del giorno seguente i nostri confratelli<br />

defunti.<br />

Il Cassina motiva il suo lavoro come segue:<br />

"Avendo già da molti anni scuoperto ed osservato, quanto scarsamente sieno state<br />

radunate e registrate per il passato le memorie spettanti a Religiosi defonti di questa<br />

nostra Riformata <strong>Provincia</strong>, ho stimato bene con maggiore diligenza raccorle e<br />

registrarle, non solamente quanto al di loro nome, cognome e patria, ma innoltre, per<br />

quanto mi è riuscito, anche quanto agli uffizi e cariche possedute per il corso della loro<br />

vita. De' Frati morti dopo il mio ingresso in provincia seguito in Cles il dì 31 Luglio<br />

1714 mi è riuscito di radunare non poche memorie, ma de' premorti al detto mio<br />

ingresso, e specialmente de' vestiti nella Riformata <strong>Provincia</strong> di s. Antonio di Venezia,<br />

ma poi rimasti e morti in questa nostra di s. Vigilio, non mi e riuscito di tanto ricavare.<br />

Mi giova tuttavia sperare, che il raccolto di quelli e registrato in questo Libro, potrà<br />

servire a nostri posteri affine abbiano almeno una sufficiente notizia de' loro antepassati<br />

Religiosi fratelli.<br />

3<br />

Con decreto Perpensis del 3 maggio 1902 la Sacra Congregazione dei Vescovi e dei Regolari estendeva<br />

questo provvedimento a tutti gli Ordini femminili.<br />

4<br />

Acta <strong>Provincia</strong>e tridentinae s. Vigilii Ordinis Fratrum Minorum, 29 (1973) 19.<br />

4


Le presenti memorie sono state da me con non poca fatica raccolte, parte da’ Libri<br />

ed atti della nostra <strong>Provincia</strong>, e da quella di Venezia, parte da relazione e tradizione de'<br />

Frati antichi, e parte dalle asserzioni e note da me fatte. Ed ho procurato di stenderle con<br />

religiosa ingenuità, e schiettezza, riuscendo d’ordinario il rapporto di tali cose più<br />

gradito, quanto più egli è semplice e sincero. Non rechi poi meraviglia, se di molti Frati<br />

si scorgeranno notizie alquanto ampie, e di altri non poco ristrette, essendo ciò avvenuto<br />

dalla maggior o minor qualità da quelli possedute, e da Ministeri e d’impieghi da<br />

medesimi sostenuti. Pria la santa predicazione esercitata da nostri Prati massimamente<br />

dopo il sopraccennato mio ingresso in Religione, se ne darà separatamente, per isfugire<br />

la noia, in altro registro una distesa nota. Gradiscano i miei Religiosi fratelli, come<br />

umilmente li supplico, questa mia qualunque povera fatica, e compatiscano le molte mie<br />

mancanze e difetti. E per mera carità, leggendo queste memorie, si degnino<br />

raccomandarmi all'A1tissimo Dio per una buona morte, ed un breve purgatorio. Amen".<br />

5


Dall'opera del P. Gerolamo Cassina 5<br />

CAPITOLO I<br />

(Pagina 1. //) Cominciando dopo il primo nostro Capitolo celebrato in Roveredo 6 il<br />

dì 27 agosto 1643 in cui fu pubblicato il primo Ministro di questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio<br />

il M.R.P. Ludovico Gardumi di Arco.<br />

1. Frat'Antonio da Castagné di casa Chiocco 7 , vestito 1605 per laico nella<br />

Custodia di s. Antonio di Venezia de' Minori Riformati e morto il primo dopo la<br />

fondazione di questa <strong>Provincia</strong>, seguita appunto nel sopradetto Capitolo 27 agosto 1643.<br />

Fu laico di vita esemplare, e di gran carità verso de' poveri; e passò al Signore in Borgo<br />

8 novembre 1643.<br />

1644 Nella prima Congregazione intermedia fatta in Roveredo 22 settembre.<br />

2. Frat'Alessio da Tuenno 8 , Federico Arnoldi, battezzato 23 febbraro 1620,<br />

vestito per chierico 18 settembre 1639, è morto chierico Diacono in Trento aprile 1645.<br />

Ebbe un fratello chiamato Arnoldo Arnoldi, figlio di Pompeo Arnoldi da Tuenno,<br />

battezzato 25 marzo 1613, vestito per chierico col nome di Frat'Alessio presso de'<br />

Riformati di s. Antonio in Ceneda nel maggio 1632, ove poi anche fece la professione,<br />

ed indi fu mandato allo studio di Conegliano. Poi morì chierico in Trento il dì 17<br />

gennaro 1636; questo dicevasi Alessio primo e l'altro Alessio secondo.<br />

3. Fra Giuseppe d'Arco, Ogniben Gardumi, battezzato 13 febbraro 1595,<br />

vestito... Laico infermiere, è morto in Arco giugno 1645.<br />

4. Fra Valentino da Val di Ledro 9 , vestito 20 maggio 1638 per laico. Rimasto nella<br />

nostra <strong>Provincia</strong> morì in Trento, agosto 1645.<br />

1645. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo 31 ottobre.<br />

5. Fra Giovanni di Borgogna, Terziario, rimasto nella nostra <strong>Provincia</strong>, di santa<br />

vita, passò al Signore in Trento, febbraro 1646.<br />

1646. Dal secondo Capitolo provinciale celebrato in Arco il dì 28 settembre 1646, in<br />

cui fu eletto Ministro il M.R.P. Agostino Barisella da Tuenno.<br />

5<br />

Tra parentesi è segnato l'inizio delle singole pagine del manoscritto. Per la trascrizione dello scritto<br />

del P. Cassina ho rispettato quasi sempre anche la grafia e l'impianto dell'autore. Le note a piè pagina<br />

sono del trascrittore.<br />

6<br />

Il Cassina usa sempre questa forma al posto di Rovereto: in questo caso non siamo intervenuti a<br />

normalizzare il nome poiché non c’è pericolo di confusione.<br />

7<br />

Nel manoscritto: Chioch.<br />

8<br />

Il P. Cassina usa sempre la forma senza raddoppiamento; noi ci siamo permessi di normalizzarlo in<br />

tutti i luoghi che compare nella nostra trascrizione.<br />

9<br />

Nel manoscritto il Cassina usa sempre la forma Leder, che noi abbiamo sempre normalizzato nella<br />

forma odierna Ledro.<br />

6


6. Fra Pasquale da Trento di casa Gorno d'anni 29 fu vestito per laico il dì 21<br />

aprile 1629 nella francescana Riformata <strong>Provincia</strong> del Tirolo; s'incorporò nella<br />

Riformata Custodia di s. Antonio il 24 aprile 1637; è rimasto dopo in questa nostra<br />

<strong>Provincia</strong>. Fu dato assai all'orazione, e con esemplare pazienza, santamente passò al<br />

Signore, Trento, dicembre 1646.<br />

7. Fra Bernardo d'Ampezzo laico incorporato nella Custodia di s. Antonio 29<br />

giugno 1633, rimasto poi nella nostra, morì Trento 20 gennaro 1647.<br />

8. P. Luca primo da Giudicaria, fu vestito nella Custodia Riformata di s. Antonio.<br />

Nel Capitolo custodiale della medesima celebrato in Treviso nel 1609 fu eletto primo<br />

dei tre discreti di quella; e assai volte vi fu Guardiano. E per l'ultima volta fu per due<br />

anni 1635 e 1636 Guardiano in Borgo. E poi fondata la nostra <strong>Provincia</strong> nel 1643,<br />

rimase in questa. Fu religioso di santa vita, e singolar amatore della povertà, carico di<br />

meriti e di anni, circa 94, passò piamente al Signore alle Grazie d'Arco, 2 giugno 1647.<br />

(2. //) 1647. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Pergine 20<br />

settembre non è morto veruno.<br />

1648. Dalla seconda Congregazione intermedia celebrata in Trento 27 settembre.<br />

9. P. Martino da Castagné detto da Pergine, al secolo Stefano Francesco Chioko<br />

(=Chiocco), battezzato 11 maggio 1620, vestito nella Custodia di s. Antonio 30 agosto<br />

1638 10 . Rimasto poi nella nostra <strong>Provincia</strong> fu posto nel 1646 di famiglia in Cles<br />

predicator del luogo. E nel 1648 fu di famiglia in Pergine. Portatosi poi in Germania.<br />

morì in Vienna 24 agosto 1649. Credesi possa esser stato nipote o almeno cugino del<br />

soprascritto Frat'Antonio Chiocho da Castagné.<br />

10. P. Bonifacio da Varignano 11 detto d'Arco, al secolo Marco de' Marchi,<br />

battezzato 30 maggio 1606, vestito nella Custodia di s. Antonio 23 giugno 1626. Fu poi<br />

fatto Guardiano del Borgo nel 1640. E negli anni 1642, dalli 18 febbraro e nel 1643<br />

dalli 14 gennaro fu Guardiano in Cles. Seguita la fondazione della nostra <strong>Provincia</strong> li 27<br />

agosto 1643, rimase in essa e fu confermato Guardiano di Cles. Così pure nel 1644.<br />

Nella Congregazione fatta nel 1645 fu fatto Guardiano del Borgo. E nel capitolo<br />

celebrato in Arco 28 ottobre 1646 fu eletto diffinitore. Nel 1647 fu insieme per un anno<br />

Vicario del Borgo e maestro de' novizzi. Passò poi esemplarmente al Signore, attual<br />

diffinitore nel detto convento del Borgo 22 settembre 1649.<br />

1649. Dal terzo Capitolo provinciale celebrato in Roveredo il dì 28 settembre in cui<br />

il M.R.P. Andrea Zanoni d'Arco fu eletto Ministro.<br />

11. P. Antonio da Gavazzo, al secolo Sebastiano Benini detti Boroi, battezzato 20<br />

agosto 1591, vestito nella Custodia di s. Antonio 13 agosto 1612. Nel 1643 seguita la<br />

fondazione della nostra <strong>Provincia</strong> egli rimase in essa, ed in detto anno fu fatto Vicario<br />

d'Arco. Nel 1646 fu Vicario in Trento. Nel 1648 fu eletto Guardiano di Pergine. - Passò<br />

al Signore, Roveredo 26 aprile 1650.<br />

10 A Conegliano.<br />

11 Nel manoscritto il P. Cassina usa sempre la forma Vargnano; la normalizzeremo in Varignano.<br />

7


1650. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Arco 14 maggio.<br />

12. P. Accursio da Tione, Giovanni Barisella, d'anni 22, vestito nella Custodia di<br />

s. Antonio 23 giugno 1626. Nel 1641 fu fatto Guardiano di Cles. Seguita la fondazione<br />

di questa nostra <strong>Provincia</strong>, rimase in essa e nel 1643 fu fatto Vicario di Cles. Nel 1646<br />

fu Guardiano d'Arco: Nel 1647 fu Guardiano in Pergine, passò poi piamente al Signore,<br />

Trento 12 agosto 1650.<br />

1651. Nella seconda Congregazione intermedia celebrata in Roveredo 17 aprile.<br />

13. P. Francesco da Tesino, vestito nella Custodia di s. Antonio. Nel 1636 fu fatto<br />

maestro de' novizzi in Arco. Rimase poi nella nostra <strong>Provincia</strong>. Nel primo Capitolo<br />

celebrato il dì 27 agosto 1643 fu fatto diffinitore, e nel detto anno e nel seguente fu<br />

anche Vicario e maestro de' novizzi in Borgo. Nel 1647 fu Vicario in Cles. Il Signore lo<br />

visitò e provò con grandi angustie di spirito e scrupoli, per cui fu per qualche tempo<br />

sospeso dalla Messa. Fu Religioso assai zelante della sua professione e divoto e di<br />

grande orazione. Passò piamente al Signore nel convento di Pergine e concorse molta<br />

gente al di lui funerale, e colle cosette state a di lui uso, Dio operò, dopo la di lui morte,<br />

alcuni prodigi, come notò il M.R.P. Andrea d'Arco, allora provinciale. Pergine 31<br />

maggio 1651. Nel Necrologio, o sia Libro de' nostri frati morti da lui cominciato, tratta<br />

pure del P. Francesco da Tesino la Venerabile Madre Giovanna Maria Libro 3 della sua<br />

vita capo X dalla pag. mihi 94. P. Francesco da Castello Tesino, vestì l'abito religioso<br />

nella Custodia di s. Antonio; nel 1636 fu maestro dei novizi a Arco; alla separazione dei<br />

conventi trentini dalla <strong>Provincia</strong> Riformata di s. Antonio nel 1643 rimase in quella di s.<br />

Vigilio e nel primo Capitolo del 27 agosto 1643 fu eletto Definitore, Vicario a maestro<br />

dei novizi a Borgo, dove la <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio pose la sede del primo noviziato dopo<br />

la sua indipendenza; fu tormentato da scrupoli e per qualche tempo sospeso dalla<br />

Messa; del resto fu religioso zelante e di grande orazione; morì nel convento di Pergine<br />

il 31 maggio 1651 12 .<br />

14. (3. //) P. Claudio da Cavalese, Vincenzo Betta, battezzato 1 aprile 1625,<br />

vestito con altri, dopo la fondazione della <strong>Provincia</strong>, in Borgo li 17 ottobre 1643,<br />

essendovi Guardiano il P. Giuseppe Betta dal Toldo da Roveredo, e maestro de' novizzi<br />

il P. Francesco da Tesino diffinitore, Vicario e maestro. Portatosi poi a studiare in Roma<br />

passò poi al Signore in s. Francesco a Ripa. Morì il primo delli vestiti dopo la<br />

fondazione della <strong>Provincia</strong>. Roma, 17 ottobre 1651.<br />

15. Fra Carlo primo, da Madruzzo, Francesco Pisoni 13 , d'anni 32, vestito per<br />

laico 5 giugno 1620 d'anni 32 nella Custodia di s. Antonio. Rimasto poi in questa<br />

<strong>Provincia</strong>, è morto in Trento 31 maggio 1652 d'anni 66.<br />

16. P. Bartolommeo da Favrio 14 in Giudicaria, Tommaso Guglielmi, vestito nella<br />

Custodia di s. Antonio 11 ottobre 1598. Fu poi in quella più volte Guardiano,<br />

12<br />

Cassina, Notizie storiche, Trento, Biblioteca san Bernardino MS 368, p. 2: il P. Vicentini lo<br />

registra come morto il 31 maggio 1641.<br />

13<br />

Nel "Fratologio" del Tovazzi viene indicato col cognome Calavini. Forse detti Pisoni Calavini?<br />

14<br />

Nel manoscritto: Fauri, paese del Lomaso.<br />

8


cominciando dal 1621 in cui fu fatto Guardiano di Pergine. Rimase egli in questa nostra<br />

<strong>Provincia</strong>, e nel 1643 fu eletto Guardiano d'Arco. Nel Capitolo del 1646 fu eletto<br />

diffinitore, e nel detto anno fu anche Vicario d'Arco, e nel 1650 fu Guardiano di<br />

Roveredo. Passò poi religiosamente al Signore, come era vissuto, d'anni circa 74, in<br />

Trento 22 aprile 1652.<br />

17. Fra Antonio da Tesino di casa Morandi, vestito per laico nella Custodia di s.<br />

Antonio, 17 ottobre 1635. Rimasto nella nostra <strong>Provincia</strong>, passò al Signore in Trento 16<br />

ottobre 1652.<br />

1652. Dal quarto Capitolo provinciale celebrato in Roveredo li 14 novembre, in cui<br />

fu eletto Ministro per la seconda volta il M.R.P. Lodovico Gardumi d'Arco.<br />

18. Frat'Angelo da Gavazzo, Giuseppe Pasini, battezzato 2 gennaro 1583, vestito<br />

per laico nella Custodia di s. Antonio 12 maggio 1612. Rimasto nella nostra <strong>Provincia</strong><br />

passò poi al Signore, Arco 16 maggio 1654.<br />

1654. Nell'unica intermedia Congregazione celebrata in Roveredo li 18 settembre,<br />

non è morto veruno.<br />

1656. Dal quinto Capitolo provinciale celebrato in Arco il dì 7 gennaro, in cui fu<br />

eletto Ministro per la seconda volta il M.R.P. Agostino Barisella da Tuenno.<br />

19. Fra Gioachino dall'Ospedaletto, Pietro d'Insommo, battezzato 5 febbraro<br />

1607, vestito per laico nella Custodia di s. Antonio 3 giugno 1634. Rimasto poi nella<br />

nostra <strong>Provincia</strong>, passò egli al Signore, Trento luglio 1656.<br />

20. P. Antonio da Lavis, Serafino Gislimberti, battezzato 27 luglio 1630, vestito<br />

con un altro dopo la fondazione della nostra <strong>Provincia</strong>, in Arco il dì primo maggio 1647,<br />

col nome di Fra Dositeo, poi chiamato Frat'Antonio, essendovi Guardiano il P. Accursio<br />

da Tione e maestro il P. Giuseppe da Roveredo. Sostenne le tesi di teologia, stampate e<br />

dedicate a monsignor Carlo Emmanuello Madruzzo vescovo e principe di Trento nel<br />

1654, che trovansi nel convento di Cles, ne' quali dicesi difendente P. Antonio ab Avisio<br />

philosophiae lectore. Praeside P. Sylvestro a Mori. Nel sopraddetto Capitolo fatto in<br />

Arco li 2 gennaro, fu posto di famiglia in Arco lettore di Regola e di mistica. Ma lo<br />

stesso anno non si sa per qual motivo, si portò a Roma, e da ivi poi con altri, presa la<br />

benedizione pontificia, s'istradò per Napoli affine d'assister agli appestati, ed attaccato<br />

per viaggio anch'esso dalla peste, prima di arrivar in Napoli, passò sul Napoletano al<br />

Signore nel luglio 1656.<br />

NB. (4. //) P. Girolamo da Bolognano, Giovanni Rosati, battezzato 19 novembre<br />

1620, vestito nella Riformata <strong>Provincia</strong> di s. Antonio 18 giugno 1641.- NB. Le<br />

Custodie Riformate e così anche quella di s. Antonio per Breve di Urbano VIII il dì<br />

12 maggio 1639 furon erette in Provincie.- Rimaso (sic) nella nostra e fatto sacerdote<br />

fu uno de' sediziosi che nel settembre 1654 in Pergine non vollero ubbidire al decreto<br />

della Congregazione Generale Romana emanato il dì 11 giugno 1654 con cui veniva<br />

confermata questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, e proibito sotto gravi pene il trattar ancora di<br />

9


iunirla colla <strong>Provincia</strong> Veneta. Partì poi da Pergine il dì 4 febbraro 1655 e ritiratosi in<br />

Italia, è morto in Genova 15 , agosto 1656.<br />

21. Fra Pietro da Gavazzo, Giovanni Boroi, battezzato 16 marzo 1594, vestito<br />

nella Custodia di s. Antonio 23 ottobre 1614. Rimaso nella nostra <strong>Provincia</strong> fu Frate<br />

laico molto civile, e per le sue buone qualità da secolari molto ben veduto. Passò al<br />

Signore in Arco novembre 1656.<br />

22. Fra Berardo d'Inspruch, Bortolamio Rotbailer (=Rottweiler), vestito per<br />

laico li 30 settembre 1638 nella Custodia di s. Antonio. Rimaso poi nella nostra<br />

<strong>Provincia</strong>, essendo insigne infermiere, passò al Signore in Mantova 4 dicembre 1656.<br />

23. Fra Bernardino da Terragnolo, Cristano dal Dosso, battezzato 2 aprile 1614,<br />

vestito nella <strong>Provincia</strong> di s. Antonio 26 maggio 1640. Rimase poi nella nostra, e fu laico<br />

esemplare, e di valore in ogni esercizio. Passò al Signore munito de' santissimi<br />

Sagramenti nel convento di Cles 24 febbraro 1657. Il giorno seguente, che era la<br />

seconda domenica di Quaresima con gran concorso di popolo fu sepolto nel sepolcro del<br />

convento in cui nondum quisquam fuerat positus, come rapporta il M.R.P. Andrea<br />

d'Arco nel Libro de' novizzi.<br />

1657. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Pergine 20 aprile.<br />

24. P. Antonio da Dro, Giuseppe Montagna 16 , battezzato 31 marzo 1597, vestito<br />

nella Custodia di s. Antonio 10 giugno 1615. Fu poi in essa più volte Guardiano, e<br />

quando si fondò la nostra <strong>Provincia</strong> era per il secondo anno Guardiano di Pergine.<br />

Rimase egli poi nella nostra, e nel primo Capitolo del 1643 fu eletto Custode, e per la<br />

scarsezza de' soggetti, nel detto anno fu anche Guardiano di Pergine. Per il Capitolo<br />

Generale tenuto nel 1645 in Spagna nella città di Toledo, vi si portò in qualità di<br />

Custode. Nel 1647 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1648 Guardiano in Cles. Nel 1649<br />

secunda vice Guardiano di Roveredo. Nel 1650 fu fatto Vicario di Trento. La terza volta<br />

fu ivi (Roveredo) Guardiano nel 1651. Fu poi fatto Guardiano di Trento nel 1652 e nel<br />

1654 fu fatto confessore delle monache di s. Carlo 17 . Di poi nell'anno 1656 fu eletto<br />

Guardiano nel Borgo, e nella Congregazione prima intermedia, fatta il dì 30 aprile 1657<br />

vi fu confermato, e nel detto anno passò ivi piamente al Signore, attual Guardiano.<br />

Borgo luglio 1657.<br />

25. P. Luca secondo, da Godenzo in Giudicaria, Antonio Ricci 18 , battezzato 2<br />

aprile 1618, vestito nella Custodia di s. Antonio 19 maggio 1638. Rimaso poi nella<br />

nostra <strong>Provincia</strong>, fu nel 1647 Vicario in Pergine del P. Guardiano Accursio da Tione e<br />

fu pure ivi la seconda volta Vicario nel 1650 del P. Guardiano Aurelio d'Arco. Passò poi<br />

al Signore in Mantova, 30 settembre 1657.<br />

15 Nel manoscritto il Cassina usa sempre la forma Genoa.<br />

16 Nel manoscritto vi è la forma Montagnana, ma il Tovazzi afferma che "nell'atto dell'accettazione è<br />

segnato Montagnana, ma in Dro non v'ha memoria di tal cognome": Fratologio Vigiliano, Trento,<br />

Biblioteca san Bernardino, p. 5. Anche in altri documenti dei nostri archivi conventuali è scritto con la<br />

forma Montagna.<br />

17 A Rovereto.<br />

18 Nel manoscritto: Rizzi.<br />

10


1658. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento 4 gennaro.<br />

26. Fra Santo da Molveno, Bartolommio Taglialacqua 19 , battezzato 5 novembre<br />

1614, vestito nella Custodia di s. Antonio 26 maggio 1637 per laico. Rimaso poi tra noi<br />

passò al Signore in Arco, marzo 1658.<br />

27. P. Francesco da Trento, Domenico Turcato, battezzato 7 marzo 1599, vestito<br />

nella Custodia di s. Antonio 24 maggio 1623. Rimase (5. //) poi nella nostra <strong>Provincia</strong>.<br />

Fu in essa più volte Guardiano, in Roveredo, Trento, Cles ed in Arco. E prima nella<br />

Custodia di s. Antonio nell'anno 1636 fu Guardiano in Trento. Nel 1639 fu eletto primo<br />

Guardiano di Cles. E nel 1640 fu fatto Guardiano in Arco. Inoltre nella nostra <strong>Provincia</strong><br />

nel Capitolo del 1649 fu eletto diffinitore, e nel 1650 fu fatto primo confessore delle<br />

nostre monache di s. Carlo in Roveredo. Nel Capitolo poi celebrato nel 1656 fu per la<br />

seconda volta fatto diffinitore, e nel detto offizio, dopo lunga infermità, passò piamente<br />

al Signore in Trento, 1 maggio 1658.<br />

28. Fra Giovanni dal Borgo, Giovanni Maria Ceschi, battezzato 3 febbraro 1603,<br />

vestito per laico nella Custodia di s. Antonio 11 agosto 1629. Rimaso poi in questa<br />

nostra <strong>Provincia</strong> fu infermiere d'estrema carità verso gl'infermi. Essendo di famiglia a<br />

Trento nel mese di luglio si portò al convento di Pergine ad assistere ad un nostro<br />

Religioso infermo, ove poi anch'esso infermatosi, ivi passò al Signore piamente circa 16<br />

luglio 1658. Per la sua gran carità fu veduto volarsene alla gloria senza provar le pene<br />

del Purgatorio. (Vedasi Libro IX delle opere della detta nostra venerabile di Roveredo<br />

cap. 32, pag. mihi 281).<br />

29. Fra Andrea da Trento, vestito Terziario nella Custodia di s. Antonio. Poi<br />

rimaso nella nostra <strong>Provincia</strong>, passò al Signore in Trento, settembre 1658.<br />

30. Fra Santo da Brentonico d'anni 32, vestito tra Osservanti per laico e poi<br />

incorporato nel 1610 nella Custodia Riformata di s. Antonio. Rimaso poi in questa<br />

nostra <strong>Provincia</strong> passò al Signore assai decrepito di circa anni 97, nel convento di<br />

Roveredo, 31 dicembre 1658.<br />

31. P. Macario da Venezia. Vestito nella Custodia di s. Antonio. Confessore e<br />

predicatore trovandosi di famiglia in Arco nel 1630 ed avendo li signori di Roveredo<br />

ricercato al nostro P. Guardiano delle Grazie due nostri Religiosi 20 , che assistessero agli<br />

appestati in Roveredo, fu per tale effetto mandato in Roveredo il P. Macario col P.<br />

Bernardino da Trento. Capitarono in Roveredo da Arco li 17 novembre 1630 ed<br />

assistendo con serafica carità agli appestati, il P. Bernardino nell'assistere il fratello del<br />

signor Francesco Farina fu attaccato dalla peste e dopo due giorni passò al Signore il dì<br />

18 dicembre, e fu sepolto in s. Marco. Anche il P. Macario fu attaccato dalla peste, e<br />

s'infermò gravissimamente ma per grazia dell'Altissimo si riebbe e continuò ad assistere<br />

con un altro nostro Padre mandatogli per compagno da Arco in luogo del P. Bernardino<br />

19 Nel manoscritto: Tajalaqua.<br />

20 Non vi è alcun documento che provi questa richiesta degli amministratori roveretani; i due Padri<br />

andarono spontaneamente. Cfr. Stenico Remo OFM, I Frati Minori a san Rocco di Rovereto, Trento<br />

2004, pp. 42-44.<br />

11


defonto, sinoaché fu cessato il gran flagello della peste. E da riflesso di così singolar<br />

carità prestata da nostri Padri agli appestati, si mosse poi la città di Roveredo a<br />

fabbricare 21 per noi Riformati il presentaneo convento di s. Rocco fuori di Roveredo<br />

verso Trento, ed il Frate genuflesso nella pala dell'altar maggiore credesi per tradizione<br />

sia la figura del sopraddetto Padre Bernardino da Trento morto per assistere agli<br />

appestati. In occasione poi che monsignor Carlo Emmanuello Madruzzi vescovo e<br />

principe di Trento pose la prima pietra per la fabbrica del nostro convento di s. Antonio<br />

in Cles il dì 24 agosto 1631 fece divoto discorso il medesimo P. Macario, e predicò<br />

nella parrocchiale di Cles la Quaresima nel 1633. Seguita poi la fondazione della nostra<br />

<strong>Provincia</strong>, vi rimase il P. Macario per servire di confessore il prelodato monsignor<br />

vescovo di Trento. Fu il detto Padre di eccellente modestia e carità, di grande spirito ed<br />

orazione, in cui fu veduto sollevato da terra, e communemente veniva denominato il<br />

Padre Santo. Finalmente carico i meriti, e sorpassando gli anni ottanta di età, passò<br />

piamente al Signore nel convento di s. Bernardino in Trento nel gennaro 1659. Per<br />

quanta diligenza sia stata usata nella <strong>Provincia</strong> di s. Antonio, non si ha finora ricavato,<br />

di che Casa fosse, né quando sia stato battezzato, e vestito Frate.<br />

(6. //) 1659. Dal sesto Capitolo provinciale celebrato in Trento li 16 maggio in cui fu<br />

eletto Ministro il M.R.P. Marcellino Armani da Ballino in Giudicaria.<br />

32. Fra Diego da Pergine, Domenico Lenzi, battezzato 11 novembre 1607, vestito<br />

per laico nella Custodia di s. Antonio 23 settembre 1635. Rimase poi nella nostra<br />

<strong>Provincia</strong>, e fu uno de' sediziosi in Pergine nel settembre del 1654 e partì cogli altri<br />

senza ubbidienza il dì 4 febbraro 1655, e morì finalmente in Genova nel settembre 1659.<br />

1660. Nella prima Congregazione intermedia celebrata in Roveredo 14 maggio.<br />

33. Frat'Antonio d'Ampezzo, Francesco Colle, vestito per chierico in questa<br />

nostra <strong>Provincia</strong> 14 settembre 1655 in Cles, essendovi Guardiano e maestro il M.R.P.<br />

Andrea d'Arco. Chierico Diacono di singolar modestia e mortificazione, passò al<br />

Signore, Trento 29 settembre 1660.<br />

34. Fra Onofrio da Costasavina detto da Pergine, Valentino Sartori de'<br />

Molinari di Costasavina, vestito per laico nella Custodia di s. Antonio 20 maggio 1638.<br />

Rimaso poi in nostra <strong>Provincia</strong> passò al Signore in Trento nell'ottobre 1660.<br />

35. P. Rocco da Calliano, Giacomantonio Valentini, battezzato 13 settembre<br />

1617, vestito nella Custodia di s. Antonio 1 maggio 1637. Rimase poi in questa nostra<br />

<strong>Provincia</strong>, e negli anni 1646 e 1648 fu di famiglia in Trento. Ottenne poi di passare<br />

all'Osservanza, ma non si sa l'anno preciso. Solamente si trova, che ritornò dagli<br />

Osservanti alla nostra <strong>Provincia</strong>, e nell'anno della deliberazione passò al Signore in<br />

Arco 9 febbraro 1661.<br />

36. P. Antonio Osset di Francia, sacerdote incorporato nella Custodia di s. Antonio<br />

li 15 maggio 1601. Rimaso poi nella nostra provincia dopo la di lei fondazione, passò al<br />

21 Diede il permesso di fabbricare, senza impegno di aiuto alcuno. Cfr. Stenico Remo OFM, I Frati<br />

Minori a san Rocco di Rovereto, Trento 2004, pp. 37 e segg.<br />

12


Signore di novanta e più anni nel giorno della domenica di Passione in Trento 3 aprile<br />

1661.<br />

1661. Dalla seconda Congregazione intermedia celebrata in Roveredo 13 maggio,<br />

non è morto veruno.<br />

1662. Dal settimo Capitolo provinciale celebrato in Roveredo 17 febbraro in cui fu<br />

eletto Ministro il M.R.P. Francesco Massenzo Madurelli d'Arco 22 .<br />

37. P. Stefano da Giudicaria cioè da Godenzo, Domenico Ricci 23 (fratello del<br />

sopranotato P. Luca secondo morto in Mantova 24 30 dicembre 1657), battezzato 14<br />

settembre 1627, vestito con un altro in Arco li 17 ottobre 1648, essendovi Guardiano e<br />

maestro il M.R.P. Andrea d'Arco. Nel 1661 fu Vicario in Roveredo del predetto P.<br />

Andrea d'Arco ivi Guardiano. Passò al Signore parimente in Roveredo 25 ottobre 1662.<br />

38. Fra Giovanni Battista Pasini 25 da Vigne, vestito, come credesi, nella Custodia<br />

di s. Antonio, e poi rimaso tra noi. Terziario, passò al Signore, Trento marzo 1663.<br />

1663. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Roveredo 6 aprile.<br />

39. Fra Vigilio da Pergine, Andrea Lazzari, vestito d'anni 26 per laico nella<br />

Custodia di s. Antonio 13 settembre 1620. Rimaso poi nella nostra <strong>Provincia</strong>, fu di<br />

ottima vita, e passò al Signore con ottima disposizione in Trento 6 novembre 1663.<br />

40. P. Damiano d'Ala, Ippolito Pozzi, battezzato 22 dicembre 1637, vestito solo in<br />

Cles 25 ottobre 1658 essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista d'Avio e maestro il<br />

M.R.P. Andrea d'Arco. Speciale 26 e di ottima vita passò al Signore in Borgo 10 marzo<br />

1664. Come sia stato liberato dal Purgatorio alle preghiere della nostra venerabile il<br />

sabato Santo del detto anno, dicesi nel Libro XII delle Opere cap. 41, pag. 110. Detto<br />

Libro XII non è della Venerabile ma assiemato dal P. Francesco Dusini da Cles.<br />

(7. //) 1664. Dalla seconda Congregazione intermedia celebrata in Roveredo 30<br />

luglio.<br />

41. Fra Arcangelo da Carano in Fiemme, Niccolò Bonelli, battezzato 19 agosto<br />

1587, vestito per laico nella Custodia di s. Antonio 3 ottobre 1618. Rimaso poi nella<br />

nostra <strong>Provincia</strong> fu di ottima vita e di molta orazione. Servì per alcuni anni con molta<br />

carità ed esemplarità di compagno a Padri confessori delle nostre monache di s. Carlo in<br />

Roveredo. E finalmente munito de' Santissimi Sagramenti passò piamente al Signore nel<br />

convento di s. Bernardino in Trento 27 agosto 1664. Della scordanza di un Guardiano<br />

nel fare quello li soliti suffragi, ed esortazione su di ciò della nostra Venerabile di<br />

Roveredo, e come fu liberato dal Purgatorio, compiti per quello li soliti suffragi della<br />

22 Nel manoscritto: Matturelli.<br />

23 Nel manoscritto: Rizzi.<br />

24 Nel manoscritto è sempre scritto Mantoa.<br />

25 Nel manoscritto: Pasino.<br />

26 Farmacista.<br />

13


<strong>Provincia</strong>, e quelli della predetta Serva di Dio, può vedersi nel Libro X delle di lei<br />

Opere, pag. mihi 126.<br />

1665. Dall'ottavo Capitolo provinciale celebrato in Pergine 12 giugno, in cui fu<br />

eletto Ministro per la seconda volta il M.R.P. Andrea d'Arco.<br />

42. P. Antonio da Trento, Domenico Benamani detto Fattamano 27 , vestito d'anni<br />

19 li 22 settembre 1619 nella Custodia di s. Antonio 28 . Fu presidente in Cles nel 1636 e<br />

nel 1640 fu Guardiano di Pergine. Dopo fondata la nostra <strong>Provincia</strong> rimase in quella e<br />

nel 1643 fu fatto Vicario in Roveredo del P. Guardiano Francesco da Trento. Nel 1644 e<br />

1645 fu Guardiano di Pergine. E nel Capitolo del 1646 fu eletto diffinitore. Nel 1649 fu<br />

fatto Guardiano di Pergine ad annum. Nel 1656 e 1657 fu Guardiano di Trento. Passò<br />

poi al Signore munito de' Santissimi Sagramenti e con esemplare disposizione in Trento<br />

2 marzo 1666.<br />

43. P. Lodovico da Arco, Francesco Gardumi figlio del sig. Giuseppe Gardumi<br />

mercante (e fratello di Fra Giuseppe d'Arco), morto, come sopra, nel giugno 1645),<br />

battezzato 18 marzo 1595, vestito nella Custodia di s. Antonio 13 ottobre 1612. Nel<br />

Capitolo custodiale 28 maggio 1624 fu istituito confessore. Nel 1625 fu fatto Guardiano<br />

del Borgo. Nel 1628 e 1629 fu Guardiano di Arco. Nel Capitolo custodiale del 1630 fu<br />

eletto uno de' quattro discreti della Custodia. Nel 1633 e 1634 fu Guardiano in Trento.<br />

Nel 1636 e 1637 fu di nuovo Guardiano in Arco. Nel 1638 fu eletto primo Guardiano di<br />

Roveredo. Nel 1640 e 1641 fu di nuovo Guardiano in Roveredo. Nella prima<br />

Congregazione intermedia celebrata in Padova 29 14 gennaro 1643 fu per la terza volta<br />

fatto Guardiano di Arco; e come tale intervenne al nostro primo Capitolo provinciale<br />

celebrato il dì 27 agosto in Roveredo nel predetto anno 1643, in cui fu pubblicata la<br />

fondazione di questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, formata co' sei conventi trentini cioè di<br />

Trento, Arco, Borgo, Pergine, Roveredo, e Cles, separati dalla <strong>Provincia</strong> Riformata<br />

veneta di s. Antonio, ed il nostro P. Lodovico fu pubblicato primo Ministro provinciale<br />

della detta <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio eletto per la prima volta a tale carica dal rev.mo Padre<br />

Benigno da Genova Commissario generale di questa Cismontana Famiglia. Dal 1638, in<br />

cui come sopra si notò, fu per la prima volta eletto Guardiano di Roveredo, confessò<br />

Madonna Bernardina Maffeotta, o sia Floriani, che fu poi suor Giovanna Maria della<br />

Croce, fondatrice del monastero di s. Carlo in Roveredo. E fu il primo de' nostri Frati<br />

che la confessasse da secolare quasi per sei anni continui, poiché essendo <strong>Provincia</strong>le la<br />

prima volta, finite le visite de' Frati se ne stava in Roveredo. Nel primo anno del suo<br />

provincialato fu trattenuto in Trento, (8. //) per l'Inquisizione, che in detto tempo si<br />

faceva in Roveredo dall'Uffizio spirituale di Trento sopra la sopradetta Bernardina<br />

Maffeotta, e per opera de' PP. Gesuiti fu il P. Lodovico liberato, con questo però che<br />

non potesse confessare, né scrivere, né parlare, come la medesima Serva di Dio nella<br />

parte seconda della sua vita capo IX, pag. mihi 114 e 117 rapporta. Ebbe il buon P.<br />

Lodovico nel suo primo Ministrato gravi molestie e disturbi, non solamente per essere<br />

Padre spirituale della sopraccennata Bernardina Maffeotta, ma innoltre e molto più per<br />

le opposizioni che facevano alla nuova fondazione di questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio e<br />

Frati e secolari. E sebbene paresse che passato il primo anno quelle talqualmente<br />

27 Nel manoscritto: Fatamano.<br />

28 A Ceneda (VittorioVeneto).<br />

29 Nel manoscritto si usa sempre: Padoa.<br />

14


s'acquietassero, in realtà però la cosa non fu così, poiché essendo stato intimato il<br />

Capitolo Generale della Religione per li 3 di giugno 1645 in Spagna nella città di<br />

Toledo, fecero ricorso gli Frati malcontenti, e contrari alla nuova fondazione, al detto<br />

Capitolo Generale, e vi spedirono copia della protestazione de nullitate separationis,<br />

sottoscritta da cinquanta Religiosi fino dalli 20 agosto 1643, cui aggiungeva altra forte<br />

dichiarazione soscritta li 15 settembre 1644. Per tali torbidi il P. Ministro Lodovico non<br />

si portò personalmente, ma mandò in sua vece Pro-Ministro il M.R. P. Andrea d'Arco ex<br />

Guardiano di Gerusalemme, ed attual Commissario di Terra Santa in Roma, e questi<br />

intervenne col P. Antonio da Dro Custode al predetto Capitolo in Toledo, in cui<br />

dibattuto l'affare fu fatto decreto contrario al desiderio de' supplicanti la riunione alla<br />

<strong>Provincia</strong> Veneta delli sei conventi trentini: "Decernitur <strong>Provincia</strong>m sancti Vigilii<br />

Austriae contiguam remanere et recenseri debere inter Italiae <strong>Provincia</strong>s, sicut de facto<br />

recensetur". Videsis Chronologium Ordinis, tom. 2, fol. 49, col. 2. Capituli Generalis<br />

gesta, num. 5. Terminato il provincialato nel 1646 fu posto il P. Lodovico di famiglia in<br />

Arco e vi continuò diversi anni. Nel 1648 fu ivi Vicario del P. Andrea d'Arco Guardiano<br />

e maestro. Nel Capitolo del 1649 fu eletto diffinitore, e rimase tutto il triennio anche<br />

Vicario di Arco. Nel detto triennio divenne come cieco, soprafatto dalle cataratte. E<br />

passando in tal tempo per disposizione del Signore per Roveredo un famoso cerusico, o<br />

sia oculista, fu spedito in Arco, e gliela cavò felicemente da un occhio, e di poi anche<br />

dall'altro, quantunque e cerusico e medico giudicassero l'opposto, ma tuttavia passò<br />

bene anco l'operazione seconda (Vedi la parte terza della vita scritta dalla Madre<br />

Giovanna Maria capo 6, pag. mihi 47 e 49), avendo con premura il sopradetto P. Andrea<br />

d'Arco, ora attual Ministro <strong>Provincia</strong>le raccomandato alla Madre Giovanna Maria che<br />

pregasse l'Altissimo ed ottenesse al P. Lodovico la bramata guarigione e così sopravisse<br />

ancora anni 15, e fu Superior <strong>Provincia</strong>le la seconda volta, eletto nel Capitolo celebrato<br />

in Roveredo il dì 14 novembre 1652. Non minori furono li guai, che il P. Lodovico<br />

provò nel secondo provincialato delli tolerati nel primo; attesoché non pochi frati, ma<br />

molti e di qualità, ricorsero al Superior Generale in Roma, ed intentarono di nuovo lite<br />

per la riunione co' Veneti, e soppressione di questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, nel 1653 e la<br />

maggior parte de reclamanti era di famiglia in Pergine. Ma coll'occasione, che si celebrò<br />

in Roma il dì 6 giugno 1654 la Congregazione Generale di questa Cismontana Famiglia,<br />

fu terminata detta lite col seguente finale decreto del Diffinitorio Generale. "Decretum<br />

Diffinitorii Generalis circa manutentionem <strong>Provincia</strong>e sancti Vigilii. In Dei nomine<br />

amen. In conventu s. Mariae de Aracoeli die 11 iunii 1654. Visa, acriterque discussa et<br />

examinata controversia et lite versante inter Fratres <strong>Provincia</strong>e Reformatae sancti<br />

Vigilii, seu <strong>Tridentina</strong>e, quorum (9. //) una pars instabat, se antiquae <strong>Provincia</strong>e<br />

Reformatae sancti Antonii reuniri et reincorporari; alia vero pars sanior et maior<br />

renitebatur, malens in statu, modo et forma, quibus ad praesens vivit permanere. Censuit<br />

Diffinitorium Generale, sic annuente et approbante rev.mo Patre Commissario Generali,<br />

ob rationabilissimas causas supra hac re nihil prorsus innovari, sed manuteneri in eodem<br />

statu, modo, ordine et forma, quibus ad praesens manet dicta <strong>Provincia</strong> Reformata<br />

<strong>Tridentina</strong> seu sancti Vigilii; imponique perpetuum silentium super huiusmodi attentata<br />

reunione cum poena privationis vocis activae et passivae, aliarumque arbitrariarum<br />

huiusmodi decreto refragari audentibus, vel de novo attentantibus huiusmodi<br />

reunionem. Mando insuper ut dictum decretum legatur in publico refectorio dictae<br />

<strong>Provincia</strong>e et deinde describatur in registro eiusdem <strong>Provincia</strong>e et Procuratoris<br />

Reformatorum hic in Urbe ad perpetuam memoriam. Ita dicit, statuit, et decernit, non<br />

solum hoc etc., die, anno, et loco, quibus supra.<br />

15


L.S. F. Augustinus a Monte Corvino Diffinitor Generalis<br />

et secretarius Diffinitorii Generalis etc.<br />

Registrata in meis tabulis s. Vigilii fol. 227<br />

L. S. F. Innocentius a Papia Procurator Generalis etc.".<br />

A cagione della predetta lite intentata da Frati bramosi della riunione co' Veneti, nel<br />

1653 non celebrò Congregazione nella nostra <strong>Provincia</strong> il Ministro Lodovico, e<br />

nemmeno si portò nel 1654, né mandò Pro-Ministro, né vi andò parimente il P. Custode<br />

Giuseppe da Roveredo alla sopradetta Congregazione Generale celebrata in Roma,<br />

come per altro era loro debito giusta le Bolle pontifizie, ma furono scusati, essendo in<br />

lite la salda esistenza della provincia. Uscito poi e capitato il sovraposto decreto della<br />

Congregazione Generale dell'Ordine, e confermato dalla Sagra Congregazione de'<br />

vescovi e Regolari, il P. Ministro Lodovico lo fece pubblicare in Roveredo il dì 22<br />

agosto 1654 dal P. Cherubino da Pergine segretario provinciale. E nel medesimo<br />

convento di s. Rocco celebrò poi li 18 settembre la Congregazione intermedia della<br />

<strong>Provincia</strong>, in cui fu fatto Guardiano di Pergine il P. Marcellino Armani da Ballino in<br />

Giudicaria. Dopo la Congregazione si portò col diffinitorio e Guardiano nuovo<br />

Marcellino il detto P. Ministro a Pergine a fine di far pubblicare il sopraddetto decreto<br />

generale e le disposizioni fattesi per quel convento e fu il dì 24 settembre 1654. Ma li<br />

Frati del detto convento, che quasi tutti erano stati promotori della lite contro la<br />

<strong>Provincia</strong>, non volendo ubbidire al decreto generale, essendo di già ordinata la trama dal<br />

P. Bonaventura da Chiarano ivi Guardiano, che terminava l'offizio, diedero segno colle<br />

campane, sonando come a campana martello, e tosto concorsero moltissimi secolari,<br />

affrontarono li PP. Diffinitori, e tentarono di buttar giù l'uscio del provincialato per<br />

levar i sigilli al P. <strong>Provincia</strong>le Ludovico, cosicché convenne al medesimo ritirarsi per<br />

allora col diffinitorio, ma ne diede tosto parte a monsignor Principe di Trento Signore di<br />

Pergine da cui furono castigati li secolari, che avevano insultato a predetti Padri ed al<br />

cardinale protettore dell'Ordine ed alla Sagra Congregazione diede sincera relazione<br />

dell'indegna ribellione de' predetti Frati di Pergine per non voler ubbidire al sopradetto<br />

diffinitivo decreto della Congregazione Generale dell'Ordine, tuttoché, come sopra fu<br />

detto fosse anche stato confermato dalla sagra Congregazione de' vescovi e Regolari,<br />

pregando venissero relegati fuori della <strong>Provincia</strong> li Frati sediziosi e ribelli che tanto<br />

avevano ardito, e quattro tra gli altri cioè P. Bonaventura da Chiarano che avea<br />

terminato l'offizio di Guardiano di Pergine, P. Tommaso Ponte da Trento, P. Benigno<br />

Guarienti da Trento e fra Francesco Bombarda da Lavis laico, come in effetti seguì; e la<br />

Sagra Congregazione rispose al nostro Ministro Lodovico sotto il dì 13 novembre 1654.<br />

(10. //) Il dì poi 4 di febbraro 1655 partirono dal convento di Pergine senza ubbidienza<br />

li Padri Andrea da Pressanone diffinitore attuale, P. Giovanni da Varignano, P.<br />

Bonaventura da Chiarano statovi Guardiano promotor principale della ribellione, P.<br />

Girolamo da Bolognano, P. Benigno da Trento, o sia da Rallo, P. Tommaso Ponte da<br />

Trento, con tre fratelli laici, fra Francesco da Lavis, fra Diego da Pergine, e fra<br />

Giunipero dal Borgo. E li predetti Frati non più ritornarono in questa <strong>Provincia</strong> a riserva<br />

del P. Benigno da Trento come si dirà rapportandolo morto. Si terminò finalmente<br />

l'attentato di voler disfare questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, e riunir questi sei conventi<br />

trentini a quella di s. Antonio; e que' religiosi che non vollero restare in questa di s.<br />

Vigilio, vedendosi scuoperti che avevano maneggiata la reunione se ne partirono, pian<br />

piano ritirandosi nella <strong>Provincia</strong> Veneta. Dopo aver terminato il nostro P. Lodovico nel<br />

1656 il secondo provincialato, fu poi posto nel 1658 Guardiano di Trento ad annum. Nel<br />

16


1660 fu Guardiano in Arco ad annum. Ed ivi finalmente soprafatto da febbre maligna<br />

passò esemplarmente al Signore, Arco 5 maggio 1666. Quantunque non fosse il P.<br />

Lodovico di molta dottrina, essendo puro confessore, fu eletto, come sopra si notò, due<br />

volte Ministro provinciale e tantissime volte Guardiano nella Custodia di s. Antonio, ed<br />

in questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio; perché, come scrive il P. Andrea d'Arco nel libro de'<br />

morti, fu soggetto di gran prudenza, e zelo, e di singolar bontà di vita. E nel Libro X<br />

delle Opere della nostra Venerabile Madre pag. 307, narrasi come nell'agonia gli abbia<br />

assistito la beatissima Vergine Maria, e che attaccato al di Lei registro sia andato a<br />

dirittura in Cielo.<br />

1666. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Roveredo 14 maggio.<br />

44. Fra Carlo da Bolgiano, Baldissaro Miller, battezzato 28 dicembre 1614,<br />

vestito per laico nella Custodia di s. Antonio, 20 maggio 1637. Rimase in nostra<br />

<strong>Provincia</strong>. Fu infermiero molto caritativo, ed eccellente speziale, che aggiustò e mise in<br />

piedi la nostra speziaria di s. Bernardino. Passò poi al Signore ben disposto, Trento 27<br />

agosto 1666.<br />

45. Fra Antonio Stroppa da Telve di Sopra, credesi vestito Terziario avanti la<br />

fondazione della nostra <strong>Provincia</strong>; morì piamente, Trento ottobre 1666.<br />

46. Fra Romedio, Martino da Val Camonica, prima vestito, credesi nella Custodia<br />

di s. Antonio, per Terziario. Rimaso in nostra <strong>Provincia</strong> fu vestito per laico con un altro<br />

in Arco li 5 febbraro 1647, essendovi Guardiano il P. Accursio da Tione, e maestro il P.<br />

Giuseppe da Roveredo. Fu perito maestro e direttore del pannificio 30 . Passò poi dopo<br />

lunga infermità, munito de' Santissimi Sagramenti, e con religiosa uniformità a divini<br />

voleri, dopo la mezza notte venendo li 6 dicembre, in Trento, 6 dicembre 1666.<br />

1667. Dalla seconda Congregazione intermedia celebrata in Roveredo 15 aprile.<br />

47. P. Paolino da Pergine, Giovanni Andrea Romeri vetriari, battezzato 27 agosto<br />

1624, vestito in Borgo con altri, 25 giugno 1644, essendovi Guardiano il P. Giuseppe da<br />

Roveredo, e maestro il P. Francesco da Tesino diffinitore e Vicario. Fu di singolar<br />

talento per la predicazione, e divenne famoso predicatore. Nella Congregazione<br />

celebrata nel 1661 fu determinato predicasse nella seguente Quaresima del 1662 nel<br />

Duomo di Trento. Notasi predicator generale, ma non si sa precisamente in quale<br />

pulpito generalizio abbia egli predicato. Nel 1662 dopo aver predicato nella cattedrale di<br />

Trento fu fatto Guardiano d'Arco; e nel 1663 vi fu confermato. Nel 1665 fu eletto<br />

Guardiano di Pergine, ed nel 1666 (11. //) vi fu confermato. Passò poi all'altra vita sul<br />

fiore di sua età circa le ore quattro di notte in s. Bernardino di Trento, 30 gennaro 1668.<br />

48. Fra. Vittore da Tesino, Paolo Dorigatto, d'anni 24, vestito nella Custodia di s.<br />

Antonio per laico 20 ottobre 1621. Rimase poi in nostra <strong>Provincia</strong>, e fu Frate molto<br />

esemplare, molto divoto ed austero. Passò poi al Signore munito de' Santissimi<br />

Sagramenti, ben disposto, dopo lunga infermità di disinteria e rottura 31 nel convento del<br />

Borgo il dì primo di marzo 1668.<br />

30 Lanificio.<br />

31 Anche frattura traumatica delle ossa, ernia strapazzata ecc.<br />

17


49. Fra Michele da Lundo in Giudicaria, Antonio Benvenuti, battezzato 7<br />

dicembre 1612, vestito per laico nella Custodia di s. Antonio circa 'l 1634. Fu Frate<br />

esemplare, e passò piamente al Signore nel convento delle Grazie, rimaso tra noi, in<br />

Arco 27 aprile 1668.<br />

1668. Dal nono Capitolo provinciale celebrato in Roveredo 6 luglio, in cui fu eletto<br />

Ministro per al terza volta il M.R.P. Agostino da Tuenno.<br />

50. P. Pietro da Trento, don ... Ponte sacerdote, vestito d'anni 30 nella Custodia di<br />

s. Antonio circa il 1633. Rimaso poi nella nostra <strong>Provincia</strong>, nel 1646 fu Vicario in Cles<br />

del P. Guardiano Sebastiano d'Ampezzo. Nel 1649 e 1650 fu Vicario in Borgo del P.<br />

Guardiano Tommaso Ponte da Trento di lui fratello carnale. Nel 1651 fu eletto<br />

Guardiano di Pergine e nel Capitolo celebrato in Roveredo 1652 fu eletto diffinitore, e<br />

dicesi predicatore. Nel 1654 fu insieme diffinitore e Vicario in Trento del P. Guardiano<br />

Agostino da Tuenno. Nel 1656 e 1657 fu Guardiano in Arco. Nel 1658 fu Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Pietro Battista da Villa. Nel 1659 fu confermato ivi Vicario del<br />

Guardiano Gaudenzio da Trento. Nel 1660 fu fatto Guardiano di Cles ad annum. Nel<br />

Capitolo del 1662 fu per la seconda volta fatto diffinitore e lo stesso anno dalli 17<br />

febbraro 1662 sino il 18 aprile ed allora gli fu sostituito per Vicario il P. Sebastiano<br />

d'Ampezzo. Fu in Borgo Vicario di nuovo del P. Guardiano Gaudenzio da Trento. Nel<br />

1665 fu eletto Guardiano del Borgo per un anno. Passò poi al Signore non si sa per qual<br />

ragione portatovisi, in Padova 18 novembre 1668.<br />

51. P. Aurelio d'Arco, Bernardo Bertoldi, battezzato 14 gennaro 1609, vestito 23<br />

giugno nella Custodia di s. Antonio. Rimaso poi in nostra <strong>Provincia</strong>, nel 1646 fu eletto<br />

Guardiano di Pergine. Nel 1647 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Andrea d'Arco. Nel<br />

1648 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Antonio da Dro. Nel 1649 fu Vicario in<br />

Pergine del P. Guardiano Antonio da Trento. Nel 1650 fu di nuovo Guardiano di<br />

Pergine. Nel 1651 fu trasportato Guardiano in Borgo. Nel 1652 fu Vicario in Pergine<br />

del P. Guardiano Bonaventura Segala da Chiarano. Nel 1654 fu ivi confermato Vicario<br />

del P. Guardiano Marcellino Armani da Ballino. Nel 1658 fu Vicario in Arco del P.<br />

Guardiano Giacomo Bontadi da Varignano. Nel 1659 fu Vicario in Trento del P.<br />

Francesco Massenzio d'Arco Guardiano. Nel 1661 fu Vicario in Arco del P. Guardiano<br />

Giovanni Battista d'Avio. Nel Capitolo fatto in Roveredo 17 febbraro 1662 fu fatto<br />

primo presidente dell'ospizio di Campo sino li 18 aprile, ed allora gli fu sostituito per<br />

presidente il P. Cherubino da Pergine Vicario d'Arco, e detto P. Aurelio fu sostituito al<br />

medesimo per Vicario in Arco. Si portò poi, tuttoché avanzato in età, alle Missioni<br />

d'Albania, ove passò piamente al Signore in Cattaro gennaro 1669.<br />

52. (12. //) P. Dionigio da Vigne, Eleuterio Leonardo de Fiori 32 , battezzato li 7<br />

novembre 1642, vestito con altri in Pergine 5 ottobre 1662, essendovi Guardiano e<br />

maestro il P. Giacinto da Besenello. Passò poi assai giovine al Signore in Trento marzo<br />

1669.<br />

32 Nel manoscritto: Del Fiore.<br />

18


53. Fra Placido da Cavalese, Giovanni Domenico Paur, battezzato 18 maggio<br />

1636, vestito per laico in Cles solo, 21 settembre 1662, essendovi Guardiano il P.<br />

Giovanni Battista d'Avio e maestro P. Giuseppe da Roveredo. Fu sarte e morì etico, ben<br />

disposto in Trento aprile 1669.<br />

1669. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Mezzolombardo 24<br />

maggio.<br />

54. P. Carlo da Trento, Melchiori, vestito nella Custodia Riformata di s. Antonio,<br />

nel 1634; fu istituito confessore de' secolari. Nel 1640 fu eletto Guardiano di Trento.<br />

Nel Capitolo del 1642 celebrato in Conegliano fu fatto Guardiano di Roveredo, e nella<br />

Congregazione prima intermedia celebrata in Padova 14 gennaro 1643 vi fu confermato.<br />

Cosicché come Guardiano di Roveredo intervenne al nostro primo Capitolo provinciale<br />

in cui fu pubblicata l'erezione di questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, nella quale egli rimase,<br />

ma rinunziò all'offizio di diffinitore, a cui era stato per la prima volta eletto dal rev.mo<br />

Superior Generale di questa Cismontana famiglia 33 . Nel 1648 fu fatto Vicario in<br />

Roveredo del P. Guardiano Antonio da Dro, e destinato confessore delle signore<br />

Congregate con Madonna Bernardina Maffeotta o sia Floriani, quali poi presero l'abito<br />

di s. Chiara il dì 8 maggio 1650. Dieci per coriste, de' quali la prima era la predetta<br />

Bernardina, che prese il nome di Suor Giovanna Maria dalla Croce 34 ; e quattro per<br />

converse, quali tutte l'anno seguente 1651 nel medesimo giorno delli 8 maggio fecero la<br />

loro professione. Nel 1659 e due seguenti fu confessore delle predette monache di s.<br />

Carlo in Roveredo. Fu religioso di ottima conversazione e spirito, e con molta pazienza<br />

sostenne per molti anni un'assai molesta podagra. Fu per verità, come trovo notato, di<br />

grande bontà, e singolare nel suo operare; e specialmente assiduo nella santa orazione e<br />

nell'ascoltare le confessioni; onde qualche tempo dopo la di lui morte, apertasi in certo<br />

incontro la sepoltura de' Frati, fu ritrovato il di lui braccio destro alzato, come in atto di<br />

dare l'assoluzione. Finora non si è ritrovata precisa notizia del nome che aveva nel<br />

secolo, quando sia stato battezzato, e quando sia stato vestito tra nostri Riformati nel<br />

convento di Mezzolombardo. Sulla coperta al di dentro d'una sagra Bibbia in 8 grande<br />

stampata Lugduni 1583 trovasi la seguente memoria de' carattere del nostro P. Carlo:<br />

Anno Domini 1668 mense februario P. Carolus Melchiori a Tridento ab haeredibus<br />

fratris sui defuncti Bartholomaei eodem tempore, gratis dono accepit hunc ss. Bibliae<br />

codicem. Per la morte del predetto signor Bartolommeo fratello del P. Carlo, senza<br />

successione, si estinse una linea di casa Melchiori, e restò erede la linea Melchiori<br />

presentanea. Passò finalmente il nostro P. Carlo santamente al Signore d'anni 60 e più,<br />

in Trento 9 dicembre 1669. Volò alla gloria come fu rivelato alla nostra venerabile<br />

Giovanna Maria dalla Croce col sommo pontefice Clemente nono (qual pure morì il dì 9<br />

dicembre 1669, tre ore avanti giorno, come attesta il Brusoni nella vita (13. //) di detto<br />

pontefice tomo 2° del Platina continuato delle vite de' Papi in 4, pag. mihi 779). Tanto<br />

rapportasi nel Libro XII detto delle Opere della venerabile, cap. 49, pag. mihi 129. Ed<br />

anche nel Libro XI della medesima a pag. 280, il dì 26 dicembre dicesi come il nostro P.<br />

Carlo apparso alla Serva di Dio sia stato subito portato alla gloria del Cielo per la carità<br />

fatta alla medesima Serva di Dio.<br />

33 In margine: "non è vero. È Carlo Bosio. Cfr. Tovazzi, Prontuario, num. 482.<br />

34 La dizione accettata oggi è della Croce, come sarà ripresa in seguito dagli altri cronisti.<br />

19


55. Fra Marino da Comasine in Val di Sole, quondam Giovanni Marinelli 35 ,<br />

battezzato 15 aprile 1642, vestito Terziario 24 maggio 1664. Dopo pochi mesi, cavando<br />

sassi fuori di Mezzolombardo verso Zambana per la fabbrica di quel convento restò<br />

morto sotto una motta o grava 36 di sassi, Mezzolombardo dicembre 1669.<br />

56. P. Ferdinando da Roveredo, don Giuseppe Cavazzini 37 chierico, battezzato 31<br />

dicembre 1640, vestito in Cles con altri 6 maggio 1658, essendovi Guardiano il P.<br />

Giovanni Battista da Avio, e maestro e Vicario il P. Andrea d'Arco diffinitore. Si portò<br />

poi a studiare fuori di <strong>Provincia</strong>; poiché sotto li 26 maggio 1669 egli scrisse da Napoli<br />

alla nostra Madre Giovanna Maria dalla Croce monaca di s. Carlo in Roveredo,<br />

ringraziandola dell'ammonizione e figurine; e la pregò per il suo lettor ibernese 38 delle<br />

medesime. Le notificò pure, come pensava di andare in val di Luserna, ma che il di lui<br />

confessore non gli aderiva. Ma risanatosi avrebbe poi risolto, avea allora la terzana.<br />

Sembra che allora si trovasse nel convento degli Angeli, ove trovasi studio generale de'<br />

nostri Frati Riformati, in cui sarà stato lettore il predetto P. Ibernese. Rimessosi poi il P.<br />

Ferdinando partì da Napoli ritornando in <strong>Provincia</strong>, oppure per andar alle Missioni in<br />

val di Luserna. Giunto in Trevi nell'Umbria, nel convento de' nostri Riformati,<br />

s'infermò, e passò ivi al Signore, Trevi dicembre 1669. La nostra venerabile Madre<br />

Libro XI Opere, pag. mihi 280, scrivendo il dì 26 dicembre 1669 dice che il P.<br />

Ferdinando da Roveredo godeva la gloria singolarmente per la devozione al santo<br />

Registro, e perché procurò, quando gli fu possibile di sparger in altri tal devozione,<br />

tanto cara a Gesù, e Maria.<br />

57. P. Francesco Massenzo d'Arco, Giovanni Battista Madurelli 39 , battezzato 19<br />

febbraro 1593, vestito nella Custodia di s. Antonio 6 ottobre 1613. Nel 1624 fu<br />

destinato lettore di teologia con numero de' studenti. Nel 1625 fu fatto confessore. Nel<br />

1628 fu eletto per uno de' tre discreti della Custodia. Nel 1632 fu fatto Guardiano di<br />

Trento ed ivi anche lettore di teologia. Nel Capitolo custodiale celebrato in Feltre il dì<br />

27 maggio 1633 fu eletto Custode di governo, essendo, come fu detto, Guardiano di<br />

Trento. Sotto il di lui governo, come rapporta il P. Pietro Antonio da Venezia nella<br />

cronaca della <strong>Provincia</strong> Riformata di s. Antonio, pag. 615, fu piantata la croce di tre<br />

conventi della medesima, allora solamente Custodia, di Padova, di Roveredo, e di Cles.<br />

Nel dì primo settembre 1635 fece certo rescritto ed una scrittura, o sia ricerca in favore<br />

dell'ill.mo signor baron Giorgio di Firmian con certe condizioni per il nuovo convento<br />

di Cles, ma non fu confermato, ma bensì annullato nel Congresso de' Padri tenuto nel<br />

convento di s. Pietro Viminario il dì 5 maggio 1639, ove il giorno seguente fu tenuto il<br />

Capitolo custodiale, e dichiarato convento formale l'ospizio di s. Antonio in Cles, ed<br />

anche eletto primo Guardiano di esso il P. Francesco Turcato da Trento. Terminato poi<br />

che ebbe il nostro Padre Massenza, che così chiamavasi da (14. //) secolari, la carica di<br />

Custode di governo nel Capitolo custodiale celebrato in Treviso il dì 11 luglio 1636 fu<br />

mandato dal Superior generale, nel medesimo anno Commissario visitatore nella<br />

<strong>Provincia</strong> Riformata di s. Niccolò da Bari: consta dalla vita di F. Vito da Martina laico,<br />

posta nel tomo XII del Leggendario francescano del P. Pietro Antonio da Venezia al dì<br />

35<br />

Nel manoscritto: Marinello.<br />

36<br />

Slavina.<br />

37<br />

Nel manoscritto: Cavazzino.<br />

38<br />

Insegnante irlandese.<br />

39<br />

Nel manoscritto: Maturelli.<br />

20


3 dicembre. Ed in passando per Roma o nell'andar, o nel ritornare dalla predetta<br />

Commissione, credesi sia stato nominato Guardiano di Gerusalemme, quale carica egli<br />

efficacemente rinunciò. Ritornato pertanto alla propria Custodia, nella Congregazione<br />

fattasi in Bassano prima intermedia il dì 24 aprile 1637, fu di nuovo eletto ad annum<br />

Guardiano di Trento. Così pure nel Capitolo custodiale celebrato in s. Pietro Viminario<br />

il dì 16 maggio 1639 fu per la terza volta fatto Guardiano di Trento. E mentre era in tal<br />

offizio, conosciuta di già da Superiori generali la di lui grande abilità e talento, e nel<br />

governo della Custodia di s. Antonio, e nella visita della <strong>Provincia</strong> di Bari, fu stimato a<br />

proposito per destinarlo Commissario generale delle Provincie della Germania<br />

superiore. Spedirono dunque la patente di Commissario generale come sopra, ad<br />

triennium al nostro P. Francesco Massenzio attuale Guardiano di Trento, con ordine<br />

premuroso, anzi con stretto precetto di portarsi immediatamente per Vienna come egli<br />

medesimo scrisse da Vienna alla signora contessa Sibilla Fuchera vedova Lodrona sotto<br />

il dì 4 febbraro 1640 in cui dice che già 23 giorni, che trovavasi in quella dominante, e<br />

si raccomandava alle fervorose orazioni della detta signora contessa e di Madonna<br />

Bernardina per gli impedimenti che ponevano li Ministri dell'imperadore. Quando<br />

finalmente coll'aiuto del Cielo superati, diede principio ad esercitare la sua carica di<br />

Commissario generale, e nel medesimo anno 1640 fu presidente nel Capitolo della<br />

<strong>Provincia</strong> di Vienna celebrato in Graz, in cui fu eletto <strong>Provincia</strong>le il P. Egidio Schiesel.<br />

Terminato il primo triennio nell'offizio di Commissario generale, vi fu confermato, e vi<br />

durò in tutto circa dodici anni; poiché nel Capitolo generale celebrato in Roma il dì 27<br />

maggio 1651, tra gli molti Statuti, fu al cap. I, § 4 ordinato intorno a PP. Commissari<br />

generali delle Nazioni n. 3 (Chronolog. P. Perusini part. prima, fol. 66, col. 2) "sancitum<br />

fuit officium istorum Commissariorum non extendi ultra triennium, et quod eligendus in<br />

ipsum debeat esse filius earumdem <strong>Provincia</strong>rum, qua fuit sub obedientia talis<br />

commissionis", onde dopo detto Capitolo generale terminò l'offizio il nostro P.<br />

Francesco Massenzio di Commissario generale della Germania superiore. Nel tempo<br />

che il predetto Padre fu Commissario della Germania, non solamente fu presidente in<br />

molti Capitoli delle Provincie di quella, e di due fu innoltre Ministro <strong>Provincia</strong>le, come<br />

può vedersi nel tomo V dell'Orbe serafico del Gubernatis, continuato dal P. Sigismondo<br />

da Cuneo, Riformato della <strong>Provincia</strong> di Torino, che trovasi in Trento, e Roveredo, tra<br />

gli altri ridusse a felicissimo fine tre assai importanti affari per bene ed onore della<br />

Religione. Il primo fu l'erezione della nostra <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, il secondo fu che<br />

specialmente l'imperatore Ferdinando terzo coll'università di Vienna facesse voto di<br />

sostenere la pia opinione che la Santissima Vergine Maria sia stata preservata nel primo<br />

istante del suo essere naturale, per privileggio specialissimo dal peccato originale. E<br />

terza l'aver promossa l'effettiva fondazione del monastero delle monache Chiarisse<br />

urbaniste di s. Carlo in Roveredo. Quanto all'erezione della nostra <strong>Provincia</strong>, oltre il già<br />

detto nella vita posta sopra fol. 7 del P. Lodovico Gardumi d'Arco, primo <strong>Provincia</strong>le di<br />

questa, devonsi aggiungere per maggior lume le cose (15. //) seguenti, Con occasione<br />

che nel 1642 si portò a Roma il nostro Padre Massenza nel primo triennio del suo<br />

Commissariato della Germania superiore, ottenuta da pria in Inspruch una fortissima<br />

raccomandazione da sua altezza serenissima Claudia di casa fiorentina Medici<br />

arciduchessa vedova del serenissimo Arciduca Leopoldo d'Austria e Conte del Tirolo, si<br />

maneggiò felicemente presso la santa sede, e presso il Superior generale, (era sommo<br />

Pontefice Urbano VIII fiorentino, ed il rev.mo P. Benigno da Genova Riformato<br />

Commissario generale di questa Cismontana famiglia) per fondare questa nostra<br />

<strong>Provincia</strong> di s. Vigilio. Poiché con Breve del predetto Pontefice, emanato il dì 8 gennaro<br />

21


1643 furono con autorità apostolica separati li sei conventi trentini dalla Riformata<br />

<strong>Provincia</strong> Veneta di s. Antonio e cogli stessi fu eretta questa di s. Vigilio, a quali poi col<br />

tempo sinora sono stati aggiunti tre altri de' Frati, cioè di Mezzolombardo, di Campo, e<br />

di Cles, e due monasteri di monache, di s. Carlo in Roveredo, e di s. Anna in Borgo di<br />

Valsugana. Era poi stato incaricato il P. Massenza dal Superior generale di venir da<br />

Vienna sul Trentino per dar esecuzione al detto Breve erettivo della <strong>Provincia</strong>, ma<br />

essendosi suscitate varie opposizioni, e richiami e de' Frati e de' secolari contro tale<br />

fondazione, che diffusamente rapportansi dal P. Pietro Antonio da Venezia nella<br />

Cronaca, Lib. 2, a cap. XII, stampata dalla Riformata <strong>Provincia</strong> di s. Antonio, e dal P.<br />

Beato da Muzzolone nella storia manoscritta della medesima, il sudetto Padre Massenza<br />

giunto da Vienna il dì 6 giugno 1643 pubblicò in Arco il detto Breve, acquietò li<br />

richiami insorti, scrisse, ed indi si portò a visitar personalmente il P. <strong>Provincia</strong>le della<br />

predetta <strong>Provincia</strong> di s. Antonio; e poi ritornò alla sua Commissione generale della<br />

Germania, lasciando al Superior generale da mandar un Commissario speciale per<br />

l'effettiva erezione di questa <strong>Provincia</strong>, a qual effetto fu destinato il R. P. Fedele da<br />

Luca della Riformata <strong>Provincia</strong> di Bologna, da cui convocato il primo Capitolo in<br />

Roveredo per li 27 agosto 1643, in esso fu pubblicato il nuovo diffinitorio di questa<br />

nuova <strong>Provincia</strong>, e poi portatosi il P. Commissario con detto diffinitorio da Roveredo a<br />

Santa Maria delle Grazie presso Arco, fu ivi celebrata la prima Congregazione<br />

capitolare coll'elezione de' Guardiani. Non cessarono tuttavia li Frati contrari alla<br />

fondazione della nuova <strong>Provincia</strong>, e bramosi di veder riuniti alla <strong>Provincia</strong> Veneta li sei<br />

conventi trentini, di far nuovi passi e ricorsi a Roma ed al Capitolo generale, che fu poi<br />

tenuto in Toledo nel 1649, come sopra si rapportò, nella vita del R. Padre Lodovico<br />

Gardumi, allora <strong>Provincia</strong>le. Ma nulla in quello ottennero, anzi fu confermata l'erezione<br />

di questa <strong>Provincia</strong>, credesi specialmente per le commendatizie di sua maestà cesarea al<br />

Capitolo al Capitolo e Superior generale, e diffinitorio generale, procurate dalla<br />

premurosa attenzione del nostro Padre Massenza dimorante Commissario in Vienna, e<br />

presentate poi in Capitolo generale a Padri dal Ministro provinciale della <strong>Provincia</strong><br />

d'Austria. Finalmente anche il terzo ed ultimo assalto, che diedero li Frati contrari alla<br />

<strong>Provincia</strong> colla lite pro reunione intentata coram Superiori generali in Roma, oltre la<br />

giustizia della causa, fu ribattuto col mezzo delle sovradette commendatizie della Corte<br />

cesarea procurate parimente dal nostro P. Massenza, quantunque già ritornato da Vienna<br />

in nostra <strong>Provincia</strong>, per cui si sortì in finale decreto della Congregazione generale<br />

dell'Ordine sotto il dì 11 giugno 1654, rapportato sopra a fol. 8 nella vita del P.<br />

Lodovico Gardumi e confermato poi anche dalla Congregazione de' vescovi e Regolari.<br />

Li sovracitati autori Padri Pierantonio da Venezia e Beato da Muzzolone parlano con<br />

grande lode della costanza e destrezza usata dal P. Francesco Massenzo nel procurare la<br />

fondazione di questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio; e maggiormente nel sostener<br />

efficacemente, non ostante le molte gravi opposizioni, la di lei manutenzione; onde a<br />

tutta ragione il detto Padre Massenza deve ritenersi per primario benemerito promotore<br />

della medesima. (16. //) Per quanto spetta poi al secondo affare, che il nostro P.<br />

Massenza mentre era Commissario generale della Germania superiore ridusse ad ottimo<br />

segno; è da sapersi come nel sudetto Capitolo generale celebrato in Toledo nel 1645<br />

essendo stata trascelta dall'Ordine nostro la Santissima Vergine Maria, per opera del<br />

rev.do P. Giovanni da Napoli Riformato nel detto Capitolo eletto Ministro generale, in<br />

avvocata a padrona dell'Ordine nostro sotto il titolo veritiero dell'Immacolata sua<br />

Concezione dal primo istante del suo essere naturale, li Padri Domenicani presentarono<br />

due forti memoriali alla Sagra Congregazione, quasi per tal elezione di Maria<br />

22


Santissima in padrona dell'Ordine nostro sotto la di lei Immacolata Concezione venisse<br />

pregiudicata la di loro su di tal punto contraria opinione. Il nostro P. Generale ottenuti li<br />

predetti memoriali da rispondergli, ne fece fare molte copie, mandandole hinc inde<br />

affine da più soggetti venissero opportunamente confutati. Sotto il dì 19 novembre 1647<br />

scrisse al nostro P. Massenza a Vienna mandatogli copia de' detti memoriali con una<br />

lettera alla celebre università di Praga affine volesse compiacersi rispondere e confutare<br />

li predetti memoriali in favore dell'Immacolata Concezione della Santissima Vergine. Il<br />

predetto P. Massenza unito con P. <strong>Provincia</strong>le de' nostri Riformati d'Austria, si<br />

maneggiarono assai bene, ed ottennero dall'università di Praga una dottissima<br />

confutazione de' predetti memoriali de' Padri Domenicani, la quale poi (dopo averne<br />

fatta copia, e questa colla lettera del P. Generale al P. Massenza riposta nell'archivio<br />

della <strong>Provincia</strong> di Vienna) fu dal prelodato P. Massenza mandata al P. Ministro<br />

generale, che sommamente l'aggradì. L'università di Vienna non diede fuori<br />

confutazione degli accennati memoriali per scrittura, ma co' fatti compassata la cosa<br />

collo stesso augustissimo Cesare Ferdinando terzo, fece co' dottori e decani della facoltà<br />

per la prima volta il dì 5 febbraro 1649 (vedasi tal voto rapportato da Tommaso<br />

Auriemma Affetti scambievoli, part. prima, cap. XX a pag. mihi 248 e nota fosse fatto<br />

nel 1647) voto collo stesso augustissimo imperatore Ferdinando terzo di voler tener e<br />

difendere sino ad altra determinazione della fede apostolica l'Immacolato Concepimento<br />

della Santissima Vergine nella chiesa della casa professa de' PP. Gesuiti in Vienna:<br />

"Ego N. N. voveo et spondeo ac iuro, me velle pie tenere et asserere Beatissimam<br />

Virginem Dei Genitricem Mariam sine originali conceptam esse, donec aliter a Sede<br />

apostolica fuerit definitum. Sic me Deus adiuvet, et haec sancta Evangelia". Colli<br />

predetti mezzi procurati dalla gran sollecitudine, specialmente del nostro P. Massenza,<br />

come diffusamente rapporta nel Libro in 8, intitolato Facies nascentis et succrescentis<br />

<strong>Provincia</strong>e Austriae, stampato in Ratisbona 1743 di cui se ne trova copia nella nostra<br />

libreria delle Grazie d'Arco, e con altri mezzi, si confutarono efficaciter li memoriali<br />

sopraccennati de' PP. Domenicani, si ampliò di molto la pia credulità verso il mistero<br />

della Immacolata Concezione di Maria santissima; e poi alla santa memoria d'Innocenzo<br />

XI con Breve speciale dat. 18 settembre 1685 fu confermata l'elezione fatta dall'Ordine<br />

nostro nel Capitolo, come sopra, del 1645 in patrona della Beatissima Vergine sotto il<br />

mistero della di lei Immacolata Concezione, come si può vedere nelle rubriche<br />

particolari del nostro <strong>Brevi</strong>ario, ti. VII de octavis num. 75 ad finem. Intorno al terzo<br />

affare, cioè l'aver promossa la fondazione del monastero delle monache di s. Carlo in<br />

Roveredo, è da sapersi, come il nostro P. Massenza avanti anche fosse Commissario<br />

della Germania, trattò più volte con Madonna Bernardina Maffeotta, poi Suor Giovanna<br />

Maria dalla Croce, mentre era Custode di governo della Custodia Riformata di s.<br />

Antonio, la consolò assai, e l'assicurò in coscienza, che era guidata da spirito buono,<br />

come essa medesima narra nella prima parte (17 //) che ella scrisse della sua vita cap.<br />

6, pag. 106. Le mandò pure per consigliarla nelle cose di spirito il P. Eufemio da<br />

Miglionico nostro Riformato della <strong>Provincia</strong> Riformata di Basilicata nel regno di<br />

Napoli. (La cui vita sta registrata a 2 febbraro nel tomo secondo del Leggendario<br />

francescano del P. Pietro Antonio da Venezia) e le mandò anche l'estatico fra Vito da<br />

Martina laico, riformato della <strong>Provincia</strong> di Bari (di cui si ha la vita nel predetto<br />

Leggendario nel tomo XII il dì 3 dicembre). Fu molto consolata la Serva di Dio da<br />

predetti Religiosi. Il primo de' quali era venuto in questi passi per ricerca fatta dal<br />

Superior Generale da sua altezza serenissima Leopoldo Conte del Tirolo ed Arciduca<br />

d'Austria, ed il secondo, cioè fra Vito a richiesta di monsignor Carlo Emmanuello<br />

23


Madruzzo vescovo e principe di Trento, ed a predetti prìncipi erano stati lodati e<br />

suggeriti dal nostro Padre Massenza e furono di così santa vita che come scrive la detta<br />

Venerabile Madre nella parte terza della sua vita, pag. mihi 102, se ne volarono dopo<br />

morte alla gloria senza toccar le pene del Purgatorio. Andando poi concertando la<br />

sopraccennata Serva di Dio Bernardina Maffeotta, o sia Floriani coll'ill.ma signora<br />

contessa Sibilla vedova Lodrona nata Fuchera di fondare un monastero di Terziarie<br />

monache francescane, assisté alle medesime il P. Massenza carteggiando colla predetta<br />

signora contessa, e ritornando da Roma nel 1642 parlò con gran efficacia in Trento a<br />

monsignor vescovo Madruzzi perché dasse istanza di fondare in Roveredo il predetto<br />

monastero di Terziarie francescane, e monsignore si mostrò molto propenso, ma perché<br />

era a ciò contrario il Vicario generale monsignor Luca Maccani convenne mutar idea ed<br />

in luogo di monastero di Terziarie fondarlo di monache Chiarisse urbaniste, come poi<br />

seguì, cooperandovi il P. Massenza, raccomandando assai l'affare alla benignissima<br />

protezione di sua altezza serenissima Claudia arciduchessa vedova del sopralodato<br />

serenissimo Arciduca Leopoldo. Chi bramasse più distinta e diffusa di quanto operò il<br />

P. Massenza e Arciduca Leopoldo. Chi bramasse più distinta e diffusa relazione di<br />

quanto operò il P. Massenza e per la direzione spirituale della Serva di Dio Bernardina<br />

Maffeotta, e per la fondazione del monastero di s. Carlo, potrà leggere la vita della<br />

medesima ultimamente stampata, ove appieno resterà informato. Ora ritornando al<br />

sopradetto P. Massenza, mentre era Commissario generale della Germania, presedendo<br />

per la quarta volta al Capitolo della <strong>Provincia</strong> d’Austria li 2 luglio del 1649 fu eletto<br />

esso Padre Massenza <strong>Provincia</strong>le della medesima. Ed essendo poi stato celebrato il<br />

Capitolo generale in Roma dopo due anni cioè il dì 27 maggio 1651, credesi vi siasi<br />

portato il P. Massenza in qualità di Ministro della <strong>Provincia</strong> d’Austria. In detto Capitolo<br />

generale tra molti Statuti, fu cap. primo, paragrafo 4 ordinato intorno alli Commissari<br />

generali delle Nazioni al num. 3 (Chronol. P. Perusini part. prima, fol. 66, col. 2; et P.<br />

lulii a Venetiis fol. 66, col. 2) “sancitum fuit, officium istorum Commissariorum non<br />

extendi ultra triennium, et quod eligendus in ipsum debet esse filius earumdem<br />

<strong>Provincia</strong>rum, quae sunt sub obedientia talis Commissarii”. E però si suppone che il<br />

detto anno 1651 sia stato eletto dal Superior Generale per Commissario della Germania<br />

superiore il M.R.P. Egidio Schiesel, in luogo del P. Massenza, che con diverse conferme<br />

era stato per undici a più anni in tale offizio, poiché l’anno seguente nel Capitolo della<br />

<strong>Provincia</strong> d’Austria celebrato Loysii il dì 25 aprile 1652, in cui il P. Massenza terminò<br />

l’offizio di provinciale di detta <strong>Provincia</strong> fu presidente, come Commissario Generale, il<br />

sopradetto P. Egidio e fu eletto Ministro il P. Antonio Stöchler. Così pure lo stesso fu<br />

presidente nel seguente Capitolo nel 1655 celebrato in Claustro Neoburgo, ed in lui fu<br />

soppresso l’offizio di Commissario Generale nella Germania superiore sotto Alessandro<br />

settimo, che era stato istituito nel 1585, e terminò nel 1655 ed eranvi stati dieci o undici<br />

Commissari, l’ultimo de’ quali fu il sopradetto P. Egidio Schiesel, ed il penultimo era<br />

stato il nostro P. Massenza. (18. //) Avendo dunque il nostro P. Francesco Massenzo<br />

lodevolmente terminata la carica di Commissario Generale, come fu detto, nel 1651 e<br />

quella di Ministro della <strong>Provincia</strong> d’Austria nel 1652 ed esercitate le sue religiose parti<br />

colle maestà imperiali in Vienna ‘istradò di ritorno col suo compagno P. Francesco<br />

d’Inspruch verso questa sua <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio ed in questa essendosi celebrato il<br />

Capitolo il dì 14 novembre 1654, fu egli eletto confessore delle monache di s. Carlo in<br />

Roveredo, per la di cui fondazione, come sopra si notò, erasi molto impiegato, ed in cui<br />

eravi Suor Giovanna Maria dalla Croce fondatrice, al secolo Bernardina Maffeotta o sia<br />

Floriani, e Suor Anna Maria di Gesù Terziaria confondatrice, che prima era stata<br />

24


contessa Sibilla vedova Lodrona, nata Fuchera, con cui aveva non poco il P. Massenza<br />

carteggiato. Vi continuò due anni, e ritrovasi soscritto come confessore al testamento<br />

dell’anima fatto dalla Madre Giovanna Maria nel 1652 (dal sommario del processo della<br />

Serva di Dio fol. 63). Ed il dì 31 agosto 1653 assistette al testamento primo della ill.ma<br />

signora contessa Sibilla sopradetta, già Terziaria professa. Nella Congregazione poi<br />

celebrata in Roveredo 14 settembre 1654 fu eletto Guardiano di Roveredo, e mentre era<br />

Guardiano nel 1655 si portò alla visita di una <strong>Provincia</strong> della Germania come si cava dal<br />

Libro XII del P. Francesco da Cles, fol. 66, e poi nel Capitolo celebrato in Arco li 7<br />

gennaro 1656 fu eletto Custode 40 . Ed insieme fu posto lettore di teologia in Trento. Nel<br />

1657 fu confermato lettore in Trento. Nella Congregazione intermedia fatta in Trento il<br />

dì 4 gennaro 1658 per esimersi dall’imminente viaggio al Capitolo generale da tenersi in<br />

Spagna, rinunziò il Custodiato, ed in di lui luogo fu eletto Custode per portarsi al<br />

Capitolo generale il P. Bernardino da Flavone diffinitore attuale, ed il Padre Massenza<br />

continuò il terzo anno la lettura di teologia in Trento. Nel Capitolo poi della nostra<br />

provincia celebrato in Trento il dì 16 maggio 1659 fu eletto Guardiano di Trento, e vi<br />

continuò tre anni di seguito. Finalmente nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì 17<br />

febbraro 1662 fu il nostro P. Massenza eletto Ministro provinciale, e fu anticipato detto<br />

Capitolo, per li vocali che aveano da portarsi a predicare nell’imminente Quaresima. Il<br />

dì 6 aprile 1663 si celebrò in Roveredo la prima Congregazione intermedia, ed il dì 26<br />

maggio del detto anno scrisse il P. <strong>Provincia</strong>le Massenza alla Madre Giovanna Maria<br />

badessa in s. Carlo, come il dì 16 del prossimo giugno del medesimo anno sarebbe stato<br />

il cinquantesimo della sua professione (cioè cominciato) e che nella passata<br />

Congregazione aveva dal diffinitorio ottenuto di delegare il suo offizio per tutto il mese<br />

di giugno, affine di ritirarsi per fare al rinnovazione della sua professione, ma che gli<br />

affari lo sopraffacevano. Nel 1664 si portò come <strong>Provincia</strong>le al Capitolo generale<br />

celebrato in Roma il dì primo giugno 1664 e ritornato dal capitolo generale celebrò la<br />

seconda Congregazione intermedia il dì 130 luglio 1664 in Roveredo colla licenza del<br />

Superior Generale il dì 5 giugno data in Roma. Terminò poi l’offizio di <strong>Provincia</strong>le nel<br />

Capitolo celebrato in Pergine il dì 12 giugno 1665 in cui fu eletto <strong>Provincia</strong>le per la<br />

seconda volta il P. Andrea Zanoni d’Arco. Ed il P. Massenza fu deputato confessore<br />

delle monache alla santissima Trinità in Trento, con somma consolazione delle<br />

medesime. Negli atti del detto Capitolo o sia Congregazione capitolare Libri primo<br />

actuum, pag 166 intorno al confessore di monache, disponesi: “Confessores monialium<br />

santisssimae Trinitatis Tridenti usque ad novam provisionem Ordinarii, A.R.P.<br />

Franciscus Maxentius ab Arco. Sancti Caroli vero Roveredi A.R.P. (19. Il) Marcellìnus<br />

a Iudicaria”, ma il P. Massenza durò confessore alle monache della santissima Trinità<br />

appena mezz’anno, poiché per avviso della Serva di Dio Madre Giovanna Maria<br />

badessa di s. Carlo fu detto confessionale rinunziato. Rapportasi nel Libro XII, unito,<br />

come sopra fu notato dal P. Francesco da Cles, cap. 44 fol. 115 che il Signore il dì 13<br />

agosto 1665 abbia ordinato alla predetta Madre Giovanna Maria, dicesse al suo<br />

confessore, che era il P. Marcellino da Giudicaria, scrivi al Commissario generale, che<br />

faccia levare alle monache della Trinità in Trento il cappellano de’ PP. Riformati, quale<br />

le dice Messa quotidiana, sebbene con altro titolo, ma li secolari l’hanno di già<br />

subodorato con ammirazione. Che lo levi il confessore dalla Religione, ed il cantarle<br />

Messa li Frati, e tutte le corrispondenze di lettere e visite di essi Frati. Ed ancorché tutti<br />

li monasteri della diocese volessero dare sotto ‘1 governo della <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio,<br />

40 In questo caso vuoi dire Vicario provinciale.<br />

25


non gli accettino sotto pena della sua disgrazia, perché questi saranno la distruzione<br />

della <strong>Provincia</strong>. Fece la bramata breccia tal avviso, attesoché stimolato il P. Andrea<br />

d’Arco <strong>Provincia</strong>le dal Superior Generale, oppure da sé, mandò al monastero della<br />

santissima Trinità il suo segretario F. Francesco da Cles con una lettera alla Madre<br />

badessa, il contenuto della quale era che le Madri si provvedessero di un confessore, e<br />

che gli Frati non sarebbero più venuti... e come notò poi il predetto P. Francesco, li<br />

predetti ordini furono per il più eseguiti. Fu dunque in tal forma rimosso il P. Massenza<br />

dal confessionario alla Trinità, con sommo spiacere di quelle Religiose, che<br />

lamentavansi di essere state già la seconda volta da nostri Riformati abbandonate,<br />

contando per la prima la rinunzia del governo di detto monastero fatta dal M.R.P.<br />

Giacomo da Gandino Commissario e Visitatore apostolico de’ Riformati nel Capitolo<br />

custodiale celebrato in s. Bernardino di Trento il dì 29 luglio 1599, onde in detto anno il<br />

dì 12 agosto eransi date sotto il governo di monsignor vescovo di Trento. Il nostro P.<br />

Francesco Massenzo si fermò tuttavia in Trento sino alla morte. Diede egli alla stampa<br />

due operine spirituali, una intitolata “Missae incruenti sacrificii pio-cruenta mysteria”,<br />

in 12°, dedicata al serenissimo Sigismondo Francesco Arciduca d’Austria e vescovo<br />

d’Augusta, Oeniponti typis Michaelis Wagneri 1653. Dell’altra il titolo si è “Pie<br />

meditazioni sopra l’offizio della Beatissima Vergine applicate a proposito dal schiavo di<br />

essa nostra Signora F. Francesco Massenza d’Arco” dedicata al Capitolo ed alla<br />

medesima città di Trento ed ivi stampata per Carlo Zanetti in 12°, 1665. Finalmente<br />

consumato dalle grandi fatiche da tanti spinosi emergenti affari ed impieghi sostenute, e<br />

carico parimente di molti anni, sopra li settanta, il nostro P. Francesco Massenzio di<br />

questa <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, essendo stato primario promotore dell’erezione della<br />

medesima, quello che l’ha difesa in gravissimi di lei travagli, e che le ha apportato tanto<br />

onore colle varie cariche da lui con gran decoro, e prudenza sostenute, munito dei<br />

santissimi Sagramenti passò piamente al Signore, Trento 13 gennaro 1670. Dopo alcuni<br />

giorni dalla sua morte egli apparve alla Serva di Dio Madre Giovanna Maria come essa<br />

rapporta nel Libro XI delle sue Opere, pag. 298 e 299 e dissele già sono in cielo, e sono<br />

stato cinque soli giorni nel Purgatorio. Egli, come sopra fu notato, per qualche tempo<br />

era stato confessore della Serva di Dio, e le avea dato grande apporto co’ suoi consegli,<br />

e lettere, ed assai promossa in Trento, in Inspruch, ed in Roma la fondazione del<br />

monastero di s. Carlo.<br />

58. P. Domenico da Val di Leder 41 da Tiarno di Sopra, di casa Sala, vestito con<br />

altri in Borgo li 25 giugno 1644, essendovi Guardiano il P. Giuseppe da Roveredo, e<br />

maestro e Vicario il Padre diffinitore Francesco da Tesino, passò poi piamente al<br />

Signore ben disposto, in Trento marzo 1670.<br />

59. (20. //) Fra Bartolommeo da Massone d’Arco, Maffeo Maffei, battezzato 14<br />

giugno 1591, vestito per laico nella Custodia di s. Antonio 16 giugno 1615. Rimaso poi<br />

nella nostra provincia, frate valente, passò al Signore in Arco 27 agosto 1670.<br />

1670. Dalla seconda Congregazione intermedia celebrata in Campo li 26 settembre,<br />

dopo il ritorno de’ nostri Padri vocali dal Capitolo generale di Spagna fatto in<br />

Vagliadolid (sic) il dì 24 maggio 1670.<br />

41 Valle di Ledro.<br />

26


60. P. Bernardino da Flavon in Vai di Non, Giovanni Battista Tamé, battezzato<br />

24 giugno 1620, vestito nella Custodia di s. Antonio 4 ottobre 1637. Rimaso poi in<br />

nostra <strong>Provincia</strong>, si portò dopo ‘1 1648 circa per diversi anni alle Missioni nella<br />

Transilvania, ove anche fu Viceprefetto. Ritornato in <strong>Provincia</strong> fu fatto nel 1652<br />

Guardiano del Borgo per un anno. Nel 1654 fu ivi Vicario del P. Pietro Battista<br />

Guardiano, ed anche fu ivi lettore di Regola. Nel Capitolo del 1656 fu eletto diffinitore,<br />

ed insieme fu fatto Vicario di Trento, e nel 1657 fu ivi confermato Vicario del P.<br />

Antonio da Trento Guardiano. Avendo, dopo fattasi in Trento li 4 gennaro 1654 la<br />

seconda Congregazione intermedia, rinunciato il custodiato il P. Francesco Massenzio<br />

d’Arco, come si notò sopra nella di lui vita, fu sostituito ed eletto per Custode il P.<br />

diffinitore Bernardino, e come tale si portò col P. Agostino da Tuenno <strong>Provincia</strong>le in<br />

Spagna al Capitolo generale celebrato in Toledo il dì 6 giugno 1658; in cui fu concessa<br />

prima vice la precedenza post ultimum diffinitorem a’ Padri nostri Custodi e Proministri<br />

Cismontani, che aveano in quello votato, e così fu il primo a goderla il nostro P.<br />

Custode Bernardino. Nel Capitolo celebrato in Trento 16 maggio 1659 fu fatto<br />

Guardiano di Roveredo, e nel 1660 Guardiano di Pergine. In detto anno sostenne co’<br />

suoi frati molte gravi molestie dal parroco di Pergine Ercole Dusini di Belvedere da<br />

Croviana in val di Sole, e dal di lui cappellano Giovanni Battista Scaramelli<br />

(pienamente narrate nel memoriale alla Sagra Congregazione, e rapportate nella<br />

sentenza diffinitiva contro de’ predetti da monsignor luogotenente ed auditore della<br />

Camera apostolica, che ritrovasi in tutti gli archivi della <strong>Provincia</strong>, e specialmente per<br />

aver proibito venisse sepolto in nostra chiesa di Pergine un figliuolino del signor Aloisio<br />

Lener di Pergine, che già da qualche anno in detta chiesa avea fatto fare fabbricare un<br />

monumento per la sua famiglia) né potendosi ottenere giustizia dalla Curia di Feltre, che<br />

favoreggiava il suo parroco, tuttoché pressata da varie lettere della Sagra<br />

Congregazione, convenne spedir in Roma il medesimo P. Bernardino, essendosi<br />

trasportata colà la causa, ove essendosi egli saggiamente maneggiato, ottenne la predetta<br />

sentenza, e famoso decreto della Sagra Congregazione dato li 10 giugno 1661. Ritornato<br />

poi egli da Roma, fu fatto nel 1662 Vicario in Trento del P. Guardiano Valerio da<br />

Cembra. Nel 1663 fu deputato presidente dell’ospizio in Fiemme, tuttoché stasse di<br />

famiglia in Trento. Nel Capitolo del 1666 fu destinato lettor di morale in Pergine. Nel<br />

1669 fu deputato lettor di morale in Arco. Nel 1670 nella Congregazione fattasi in<br />

Campo il dì 26 settembre fu confermato di famiglia in Arco, ove poi passò piamente al<br />

Signore nell’ottobre 1670.<br />

61. P. Giacomo da Varignano, Giovanni Matteo figlio di Giuseppe Bontadi<br />

detto da Arco, battezzato 22 settembre 1598, vestito nella Custodia di s. Antonio 26<br />

giugno 1617. Nel Capitolo custodiale 1630 fu fatto confessore de’ secolari. Nel 1634 fu<br />

Guardiano di Pergine. Negli anni 1638 e 1639 fu di nuovo ivi Guardiano. Nel 1641 e<br />

1642 fu Guardiano d’Arco. Nel 1643 fermatosi nella nostra <strong>Provincia</strong>, fu fatto Vicario<br />

in Trento del Padre (21. //) Guardiano Agostino da Tuenno. Negli anni 1644 e 1645 fu<br />

Guardiano di Trento. Nel Capitolo del 1646 fu eletto Custode, ed insieme nell’anno fu<br />

Vicario in Roveredo del P. Antonio d’Arco cioè da Varignano. Nel Capitolo del 1649 fu<br />

eletto la seconda volta Guardiano di Trento, e vi continuò tre anni di seguito. Nel<br />

Capitolo del 1652 fu eletto diffinitore, e nel detto anno fu insieme Vicario in Roveredo<br />

del P. Francesco Baron di Roveredo. Nel 1654 fu insieme Vicario in Arco del P.<br />

Guardiano Francesco Turcato da Trento. Nel Capitolo celebrato in Arco li 7 gennaro<br />

1656 fu deputato confessore delle monache di s. Carlo, e nel 1657 fu fatto Vicario in<br />

27


Roveredo. Nel 1658 fu eletto Guardiano d’Arco. Nel Capitolo del 1659 fu di nuovo<br />

fatto diffinitore, ed insieme quell’anno Vicario di Roveredo del P. Guardiano<br />

Bernardino da Flavone. Nel Capitolo del 1662 fu per un anno nuovamente destinato<br />

confessore delle monache di s. Carlo. Negli anni 1663 e 1664 fu per la terza volta<br />

Guardiano di Trento. Finalmente passò piamente al Signore in Roveredo, maggio 1671.<br />

1671. Dal decimo Capitolo provinciale celebrato in Borgo li 10 luglio, in cui fu<br />

eletto Ministro per la seconda volta il M.R.P. Marcellino da Giudicaria.<br />

62. P. Illuminato da Varignano, Niccolò quondam Melchior Tomasi detti<br />

Storini, battezzato 2 marzo 1644, vestito in Pergine con altri, 9 ottobre 1662, essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Giacinto Poli da Besenello. Giovinetto passò al Signore in<br />

Arco, agosto 1671<br />

63. P. Antonio da Varignano detto d’Arco, de Marchi, vestito per laico nella<br />

Custodia di s. Antonio, e poi fatto sacerdote e confessore. Rimase in nostra <strong>Provincia</strong>, e<br />

nel 1645 e 1646 fu eletto Guardiano di Roveredo. Nel 1647 fu ivi Vicario del P.<br />

Guardiano Antonio da Dro. Negli anni 1649 e 1650 fu Guardiano in Arco. Nel 1651 fu<br />

Vicario in Cles del P. Guardiano Giovanni Battista d’Avio. Passò poi al Signore in<br />

Arco, settembre 1671.<br />

64. P. Giuseppe da Roveredo, Sigismondo Betta dal Toldo, battezzato 4 ottobre<br />

1611, vestito nella Custodia di s. Antonio 17 ottobre 1632. Nel 1642 fu fatto confessore<br />

de’ Frati e predicatore. Rimase poi in nostra <strong>Provincia</strong>, e nel primo Capitolo provinciale<br />

del 1643 fu eletto diffinitore, e nel detto anno e nel seguente fu insieme Guardiano del<br />

Borgo; e nel 1645 fu ivi maestro de’ novizzi. Nel 1646 fu in Arco maestro de’ novizzi,<br />

ma non Vicario. Negli anni 1647 e 1648 fu eletto Guardiano di Trento. Nel Capitolo del<br />

1649 fu di nuovo eletto diffinitore. Nel 1650 fu insieme Vicario in Cles. Nel 1651 fu<br />

insieme Vicario e maestro de’ novizzi in Pergine. Nel Capitolo del 1652 fu eletto<br />

Custode ed insieme Vicario in Trento del P. Guardiano Antonio da Dro. Non si crede<br />

siasi come Custode portato nel 1654 alla Congregazione generale celebrata in Roma,<br />

siccome non vi si portò il P. <strong>Provincia</strong>le Lodovico d’Arco, a cagione della lite vertente<br />

co’ Frati pretendenti la riunione colla <strong>Provincia</strong> Veneta. Nel Capitolo del 1659 fu di<br />

nuovo eletto Custode, ed insieme fu Vicario in Arco e maestro de’ novizzi. Nel 1660 e<br />

1661 fu ivi anche maestro ma non Vicario. Nel 1664 fu Vicario in Pergine e nel<br />

Capitolo del 1665 fu per la terza volta eletto diffinitore e nel detto anno fu pure Vicario<br />

in Trento del P. Cherubino da Pergine Guardiano. Nel 1669 nella Congregazione fatta in<br />

Mezzolombardo li 24 maggio fu eletto Vicario di Trento, ma credesi poi abbia egli<br />

rinunciato trovandosi eletto Vicario di Trento in un congresso il dì 23 luglio il P.<br />

diffinitore Giovanni Battista d’Avio. Finalmente il nostro P. Giuseppe, gran amatore<br />

della santa povertà, austero contro se stesso, e zelante della regolar osservanza, uomo in<br />

somma di grande spirito, munito de’ santissimi Sagramenti, in concetto di santa vita,<br />

passò piamente al Signore in Trento, 29 settembre 1671.<br />

65. (22. //) P. Benedetto da Trento, Cristoforo quondam Benedetto Sardagna<br />

de’ Meanpergh, detto anche da Lavis per aver poi colà il suo fratello trasferito da<br />

Trento il domicilio; battezzato 24 ottobre 1599, vestito nella Custodia di s. Antonio nel<br />

convento del Borgo il dì primo agosto 1622, ove prima di professare fece il dì 7 luglio<br />

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1623 il suo testamento, rogato dal signor Pietro Grandi notaio, da me letto, in cui lasciò<br />

molti legati pii ascendenti in tutto a più di mille fiorini. Mi fu favorito da leggere dal<br />

signor Livio Sardagna da Lavis pronipote del medesimo Padre Benedetto. Nel 1644 con<br />

patente del M.R.P. Francesco Massenzo d’Arco Commissario generale della Germania<br />

superiore, in data del primo settembre fu destinato con un altro Padre tedesco,<br />

raccoglitore delle limosine per Terra Santa nelle parti di Carintia e Carniola. Nel 1646<br />

fu Vicario di Pergine e chiamasi “P. Benedictus a Tridento”, così pure nella tavola della<br />

famiglia d’Arco del 1648, trovasi P. Benedetto da Trento. Non trovandosi di poi né<br />

nominato negli atti, né promosso, si suppone sia dimorato fuori di <strong>Provincia</strong> in<br />

Germania. Finalmente risolutosi di ritornar in <strong>Provincia</strong>, ottenne un attestato de vita et<br />

moribus datogli dal Conte Antonio Galas colonnello cesareo, perché fu il di lui<br />

cappellano e confessore. Fra le altre cose in detto attestato si legge: “recolentes<br />

admodum R. P. Benedictum Sardagna Domino parenti nostro piae memorie ab<br />

honestate vitae morum integritate, et aliis vocationis suae dignis qualitatibus, se semper<br />

summe commendabilem reddidisse, etc., dat. 29 settembre 1671”. Istradatosi pertanto<br />

da Vienna verso la <strong>Provincia</strong>, giunto in Lavis in casa del fratello, s’infermò, ed ivi, finiti<br />

di già gli anni 72, passò al Signore trasportato poi a seppellirsi in Trento; Lavis 26<br />

dicembre 1671. Il sopradetto quondam signor Livio Sardagna oltre il testamento del P.<br />

Benedetto, conservava anche la piastrina in rame da fare il ritratto del medesimo, e me<br />

ne diede alcuni, e teneva parimente un libro di lettere scritte dal P. Benedetto, de’ quali<br />

ne ho lette alcune. Ma dopo la morte del detto signor Livio senza successione circa il<br />

1754, e divisa la di lui facoltà, non si ha potuto rinvenire detto libro, da cui si avrebbero<br />

potute ricavare varie notizie toccanti la longhissima dimora in Germania, e gli impieghi<br />

del predetto P. Benedetto.<br />

66. P. Gaudenzo da Trento, Francesco Terragnolo 42 , battezzato 6 gennaro 1611,<br />

vestito nella Custodia di s. Antonio 9 giugno 1628. Rimaso poi nella nostra <strong>Provincia</strong>,<br />

nel 1646 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Andrea da Bressanone. Nel 1647 fu ivi<br />

Guardiano. Nel 1648 fu per un anno Vicario in Pergine del P. Guardiano Antonio da<br />

Gavazzo. Nel 1650 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Bartolomeo da Giudicaria.<br />

Negli anni 1651 e 1652 fu fatto Guardiano d’Arco. Nel 1660 fu Vicario in Trento del P.<br />

Francesco Assenza d’Arco Guardiano. Nel 1661 fu eletto Guardiano di Cles. Nel 1662<br />

fu fatto Guardiano in Borgo. Nel 1665 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Vigilio da<br />

Val di Buono. Nel 1667 fu di nuovo Vicario in Arco del P. Guardiano Giovanni Battista<br />

da Strigno. Nel 1671 fu fatto Vicario in Pergine del P. Davide da Cognola, e nel detto<br />

uffizio passò al Signore, Pergine 28 febbraro 1672.<br />

67. P. Bonaventura da Trento, Salvator Duron, vestito in <strong>Provincia</strong> alle Grazie<br />

con un altro li 28 aprile 1647, essendovi Guardiano il P. Accursio da Tione, e maestro il<br />

P. Giuseppe da Roveredo. (23. //) Nel 1659 fu fatto Vicario in Cles, e predicatore del<br />

luogo. Negli anni 1660 e 1661 fu Guardiano in Borgo. Nel 1662 fu Vicario in Pergine<br />

del P. Guardiano Giacinto da Besenello. Nel 1663 fu di nuovo Guardiano in Borgo.<br />

Negli anni 1665-1667 fu in seguito presidente in Mezzolombardo. Nel 1669 li 24<br />

maggio fu eletto in Congregazione Guardiano di Trento il P. Francesco da Cles, e poi in<br />

congresso del diffinitorio tenuto in Cles li 23 luglio del detto avendo come credesi,<br />

rinunciata detta guardiania il predetto P. Francesco, fu sostituito per Guardiano di<br />

42 Nel manoscritto Terregnolo.<br />

29


Trento il P. Bonaventura. Nel 1670 fu ivi confermato Guardiano. Nel Capitolo poi<br />

celebrato in Borgo il dì 10 luglio 1671 fu eletto diffinitore. Ed in detto offizio passò<br />

piamente al Signore, Trento 7 marzo 1672.<br />

1672. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Trento a 16 maggio.<br />

68. Fra Francesco d’Inspruch, vestito per laico, non si sa se avanti o dopo la<br />

fondazione della nostra <strong>Provincia</strong>. Morì a Campo primo giugno 1672.<br />

69. Fra Carlo da Madruzzo, Francesco Pisoni detti Morelli, vestito in Arco con<br />

altri per laico li 20 febbraro 1648, essendovi Guardiano e maestro il P. Andrea d’Arco.<br />

Passò poi al Signore in Trento nel luglio 1672.<br />

70. P. Benigno da Trento, pria detto da Rallo, di casa Guarienti 43 , vestito in Arco<br />

li 22 luglio 1644. Fu uno dei ribelli e sediziosi contro la <strong>Provincia</strong> e degli esiliati da<br />

quella nel 1654. Dopo fatte in diversi anni molte suppliche fu di nuovo ricevuto e gli fu<br />

riconcessa l’anzianità a susceptione habitus. Morì poi in Arco il dì primo gennaro 1673<br />

in età di circa 50 anni.<br />

71. P. Fulgenzio da Folgaria, Cristano Senspergher, battezzato 20 maggio 1640,<br />

vestito in Cles con altri li 27 maggio 1659, essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista<br />

d’Avio e maestro il P. Andrea d’Arco, passò poi al Signore in Arco marzo 1673.<br />

1673. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo 9 giugno.<br />

72. Fra Carlo Carli da Villamontagna, vestito Terziario, dopo la fondazione della<br />

<strong>Provincia</strong>, fratello carnale del P. Amadio da Villamontagna, e stato prima ammogliato,<br />

morì in Borgo nell’ottobre 1673.<br />

73. P. Andrea d’Arco, Bernardino figlio del signor Pietro Antonio Zanoni,<br />

battezzato 24 settembre 1597, vestito nella Custodia di s. Antonio 8 settembre 1616. Nel<br />

1624 fu istituito predicatore. Nel 1628 fu istituito confessore de’ secolari. Di poi con<br />

facoltà del Rev.mo P. Antonio da Galbiate Commissario generale Cismontano si portò<br />

in Roma nel Collegio di san Pietro in Montorio, ove terminato lo studio della lingua<br />

arabica, per ordine della Sagra Congregazione, nel 1631 fu connumerato nella nuova<br />

famiglia di Terra Santa, dal Padre Dionigio di Canosa Riformato della provincia di<br />

Napoli eletto Guardiano di Gerusalemme (sebbene poi rinunciò egli tal guardiania, e gli<br />

fu sostituito il R. P. Paolo da Lodi Riformato della <strong>Provincia</strong> Serafica). Imbarcatosi<br />

dunque il nostro P. Andrea in Messina per l’Egitto, giunse felicemente in Cairo il 6<br />

marzo 1632 ove dal detto M.R.P. Paolo da Lodi, cappellano della nazione veneta, qual<br />

doveva partire per Gerusalemme, fattovi, come sopra fu detto, Guardiano, fu ivi<br />

trattenuto in detta sua carica di cappellano veneto, nella quale il P. Andrea vi continuò<br />

cinque anni, con edificazione (24. //) non solo della nazione veneta ma di tutte le altre<br />

ancora. Arrivato poi alcuni mesi dopo il predetto Padre Lodi alla sua residenza in<br />

Gerusalemme, di concessione particolare della Sagra Congregazione di Propaganda,<br />

sostituì il nostro P. Andrea nell’offizio di Prefetto delle Missioni d’Egitto, suo<br />

43 Nel manoscritto: Guarienta.<br />

30


Commissario in tutto quel regno. E presidente del nuovo ospizio in Cairo, donato dal<br />

signor Domenico Savio al Sagro Monte Sion. In detto tempo il P. Andrea non mancò<br />

d’affaticarsi per salute delle anime nella lingua arabica esercitandola specialmente nella<br />

confessione de’ Maroniti, ed altri cattolici del paese, e procurando l’unione alla Chiesa<br />

romana del patriarca de’ copti, e de’ greci ancora con cui ebbe particolar amicizia. Non<br />

lasciò parimente di procurare la riconciliazione di più persone, e la liberazione di alcuni<br />

poveri schiavi. Trovandosi pertanto il P. Andrea in detta carica fu dal rev.mo Padre<br />

Tommaso di s. Agata Vicario generale e procuratore di tutta la Riforma della<br />

Cismontana famiglia, eletto (stante la rinuncia del P. Francesco Massenzo d’Arco, come<br />

sopra nella di lui vita si notò) Guardiano del Sagro Monte Sion, o sia di Gerusalemme,<br />

li 2 ottobre 1636 e tal elezione con decreto particolare della sopradetta Sagra<br />

Congregazione di Propaganda sotto il dì 23 ottobre fu confermata ed approvata. E<br />

subito dal medesimo Pare rev.mo gli furono spedite le patenti incluse in una sua, che<br />

ricevette il P. Andrea il dì 2 gennaro 1637, e fu poi anche confermata detta elezione dal<br />

rev.mo P. Giovanni Battista Campagna Ministro generale con una patente data in<br />

Madrid il dì 9 marzo 1637. Si partì dunque il nostro P. Andrea eletto come sopra, dal<br />

Cairo per Gerusalemme li 12 gennaro 1637 e vi arrivò il dì 31 detto, e vi trovò<br />

presidente il P. Giacinto da Verona, anch’esso della Riforma di s. Antonio, a cui<br />

dieciotto mesi prima (a cagione della morte del P. Francesco da Cataro parimente della<br />

Riforma di s. Antonio eletto Guardiano di Gerusalemme, e morto per viaggio il dì 13<br />

agosto 1634) il predetto P. Rev.mo Generarle Campagna avea mandata la patente di<br />

presidente di Terra Santa. Governò il nostro P. Andrea la santa Custodia per due trienni<br />

regolari, dal dì 31 gennaro 1637 sino alli 28 novembre 1642 nel qual giorno giunse in<br />

Gerusalemme il M.R.P. Pietro da Monte Piloso della Riformata <strong>Provincia</strong> di Basilicata<br />

nel regno di Napoli, ed il giorno seguente fece leggere la sua patente di Guardiano.<br />

Quanto poi sieno state le fatiche che il P. Andrea sostenne, quanti li disastri che provò, e<br />

quanta l’attenzione con cui promosse nel suo governo gl’interessi di Terra Santa, si<br />

possono leggere diffusamente registrate nella seconda parte della Cronaca, o sia Annali<br />

di Terra Santa divisa in sei libri raccolti e composti dal P. Francesco da Serino<br />

predicatore e lettore della Riformata <strong>Provincia</strong> Serafica segretario di Terra Santa, e tirati<br />

sino al dì 20 novembre 1642, riveduti, corretti ed approvati con suggello maggiore di<br />

Terra Santa dal medesimo P. Andrea de’ quali una copia manoscritta in foglio se ne<br />

conserva nella biblioteca del nostro convento di s. Rocco in Roveredo tra gli libri o sia<br />

scrittori dell’Ordine. Partì poi il nostro P. Guardiano Andrea dalla santa Città li 13<br />

dicembre 1642 col P. Michele da Felettino della Riforma di Roma, già suo (25. //)<br />

Vicario, e col P. Faostino da Toscolano suo segretario per Roma, ove dovea succedere<br />

nell’offizio di Commissario di Terra Santa appresso la Corte romana. E quanto sopra, si<br />

è ricavato dal primo libro de’ sopra citati Annali e che poi sia stato effettivamente in<br />

Roma Commissario di Terra Santa il nostro P. Andrea, si nota in certa descrizione della<br />

nostra <strong>Provincia</strong> manoscritta, formata circa il 1651, nel tempo del terzo <strong>Provincia</strong>le di<br />

quella in cui leggesi “R.P. Andrea ab Arcu fuit Commissarius Terrae Sanctae Romae et<br />

Guardianus Ierusalem”. Approdato da Terra Santa in Italia, ed indi felicemente arrivato<br />

a Roma, cominciò ivi ad esercitare l’uffizio di Commissario di Terra Santa, e cooperò<br />

non poco presso il Supenior generale per ispianare le difficoltà e contrarietà nella<br />

pubblicazione del Breve erettivo di questa <strong>Provincia</strong> incontratesi, come sopra nella vita<br />

del P. Lodovico d’Arco, e del P. Francesco Massenzo parimente d’Arco, si<br />

31


apportarono. Nel 1764 ritrovandosi in Roma il nostro P. Teodoro da Gavazzo, e nel<br />

convento de’ Padri Ibernesi 44 di s. Isidoro, ricercando notizie spettanti alle opere del<br />

serafico dottor san Bonaventura, per uso del nostro P. Benedetto da Cavalese, ritrovò<br />

detto P. Teodoro nell’archivio del predetto convento nel terzo armaio H 46 un fizzoletto<br />

di quattro fogli di carta manoscritta col titolo “Narrazione veridica delle persone<br />

riconciliate alla s. Fede cattolica dal P. Frat’Andrea d’Arco, già della <strong>Provincia</strong><br />

Riformata di s. Antonio, ed ora di quella di Trento, chiamata di s. Vigilio, e da altri<br />

Padri nella Custodia di Terra Santa nel sessennio del suo guardianato del Sacro Monte<br />

Sion, che cominciò li 31 gennaro 1637 sino alli 28 novembre 1642”. In fine il detto P.<br />

Andrea si sottoscrive di proprio pugno senza apporvi data. E però credesi abbia egli<br />

distesa tal relazione mentre trovavasi Commissario di Terra Santa in Roma, per usi<br />

dell’annalista nostro P. Luca Wadding 45 , e da questi sia poi stata riposta nel sopradetto<br />

archivio del convento de’ suoi Frati Ibernesi di s. Isidoro. Non essendosi portato nel<br />

1645 il nostro P. <strong>Provincia</strong>le Lodovico d’Arco al Capitolo generale per li motivi sopra<br />

notati nella vita del medesimo, si suppone abbiavisi mandato in di lui vece, in qualità di<br />

Proministro il nostro P. Andrea, cui sarà stato sostituito altro soggetto per Commissario<br />

di Terra Santa presso la Sede apostolica. E tal andata si ricava da certa memoria scritta<br />

dal quondam P. Marcellino Armani da Giudicaria, in cui notasi come il nostro Padre<br />

Andrea il dì 10 agosto 1645 fu in Ain nella Provenza, ed il dì 2 settembre in Genova,<br />

ritornando, come credesi, dal sopradetto Capitolo generale di Spagna, a cui il<br />

Commissario di Terra Santa residente in Roma per vigore di tale carica, non vi suole<br />

intervenire, ma bensì il P. Guardiano di Gerusalemme v’interviene come Custode di<br />

Terra Santa, ed è l’ultimo tra vocali al Capitolo generale di questa Cismontana famiglia.<br />

(NB Brachium sanctae Annae vidit P. Andreas Aquis [Ain] in Gallia 10 augusti 1645 in<br />

conventu sanctimonialium. Et eodem anno die 27 septembris idem Pater vidit aliud<br />

brachium s. Annae in conventu Fratrum Reformatorum extra Ianuam in loco dicto alla<br />

Madonna del Monte). Nella seconda Congregazione intermedia di questa nostra<br />

<strong>Provincia</strong> celebrata in Roveredo li 31 ottobre 1645, già ritornato da Spagna fu il nostro<br />

P. Andrea destinato maestro de’ novizzi in Roveredo, ma non trovasi sia ivi stato vestito<br />

alcuno. Nel Capitolo celebrato in Arco il dì 28 settembre 1646 fu confermato in<br />

Roveredo col P. Faostino da Toscolano stato di lui segretario in Terra Santa, venuto<br />

secolui da Gerusalemme, e forse anche da Spagna, il quale si fermò alcuni anni in<br />

questa <strong>Provincia</strong> trovandolo di famiglia in Arco nel 1648, e poi se ne tornò alla propria.<br />

(26. //) Nel detto anno 1646 fu dato, o sia destinato il P. Andrea in Roveredo per<br />

confessore a Madonna Bernardina e di lei compagne come costa dalla seconda parte<br />

della vita della Madre Giovanna Maria, pag. mihi 334, ritirate come in conservatorio<br />

nella quondam casa Simoncini. E poi l’anno seguente nella prima Congregazione<br />

intermedia fatta in Pergine li 20 settembre 1647 fu fatto Guardiano in Arco e maestro<br />

de’ novizzi, e l’anno seguente fu confermato in ambedue gli offizi. Nel 1649 il dì 18<br />

ottobre celebratosi il terzo nostro Capitolo provinciale in Roveredo, il P. Andrea fu<br />

eletto Ministro provinciale e l’anno seguente 1650 accomodò la controversia colla<br />

Collegiata d’Arco che pretendeva la terza (sic) funerale per quelli che venivano sepolti<br />

presso di noi alle Grazie; e si contentò detta Collegiata (di cui era arciprete il signor don<br />

Alessandro Zanoni d’Arco fratello germano dello stesso P. <strong>Provincia</strong>le Andrea) di cento<br />

ragnesi sborsatisi da diversi benefattori, specialmente da quelli che aveano la loro<br />

sepoltura alle Grazie e così cedette per sempre a qualunque gius che pretendeva per la<br />

44 Irlandesi.<br />

45 Nel manoscritto: Vadingo.<br />

32


quarta funerale. Nel 1651 intervenne al Capitolo generale celebrato in Roma il dì 27<br />

maggio, ove ottenne certa scatola di reliquie, come costa dalla consegna fattagli dal<br />

cardinal Ginetti Vicario del papa li 10 giugno 1651; e dette reliquie furono poi riposte<br />

nella nostra chiesa delle Grazie, e l’istromento di tale consegna ritrovasi parimente<br />

nell’archivio del convento delle Grazie. Nel 1652 terminato il provincialato nel Capitolo<br />

celebrato in Roveredo il dì 14 novembre, fu fatto Vicario e maestro de’ novizzi in Arco,<br />

ma non fu vestito alcuno. E nel maggio del 1653 fu trasportato il noviziato ed il maestro<br />

de’ novizzi in Cles. Nel Capitolo fatto in Arco il dì 16 maggio 1656 fu eletto diffinitore,<br />

e per tre anni seguenti fu diffinitore, Vicario e maestro de’ novizzi in Cles. Nel Capitolo<br />

fatto in Arco 16 maggio 1659 fu lasciato solamente maestro de’ novizzi in Cles. Negli<br />

anni 1660 e 1661 fu Guardiano in Roveredo. E nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì<br />

17 febbraro 1662 fu di nuovo eletto diffinitore, e nel detto anno fu Visitatore della<br />

<strong>Provincia</strong> d’Austria avendo per segretario il P. Ambrogio Coella da Pergine, e celebrò il<br />

Capitolo in Graz li 23 ottobre 1662. Nel medesimo anno fu Vicario in Roveredo. Nel<br />

1663 fu insieme Vicario di Trento e poi Commissario provinciale per la partenza del P.<br />

<strong>Provincia</strong>le Francesco Massenzo d’Arco al Capitolo generale celebrato in Roma il dì<br />

primo giugno 1664. Nella seconda Congregazione intermedia celebrata in Roveredo li<br />

30 luglio 1664, dopo ‘1 ritorno dei nostri Padri vocali dal Capitolo romano, fu il nostro<br />

P. Andrea fatto insieme Vicario in Roveredo. Nel Capitolo celebrato in Pergine il dì 12<br />

giugno 1665 fu eletto per la seconda volta Ministro provinciale, e per segretario ebbe il<br />

P. Francesco da Cles, e per compagno Fra Bernardino da Valcamonica. Nel 1667,<br />

essendo il P. Ministro Andrea settuagenario il dì 14 aprile fu eletto in di lui vece per<br />

andar alla Congregazione generale in Roma Pro-ministro il P. Francesco da Cles<br />

predicatore e Guardiano e attual segretario provinciale, e vi intervenne col P. Custode<br />

Agostino da Tuenno e fu tenuta in Roma il dì 28 maggio 1667. Nella nostra<br />

Congregazione poi celebrata in Mezzolombardo a 24 maggio 1669 fu eletto confessore<br />

delle monache di s. Carlo in Roveredo, e ivi durò anche li due anni seguenti. Finalmente<br />

nella Congregazione tenuta in Roveredo 9 giugno 1673 fu deputato primo confessore<br />

delle monache, che in numero di quattro nel mese d’ottobre del detto anno dal convento<br />

di s. Carlo si portarono a fondare il monastero di s. Anna in Borgo Valsugana.<br />

Cominciò tale offizio circa la metà di ottobre, ma appena passati due mesi sopraffatto da<br />

mortale infermità, giacendo ammalato nella stufa posta nel chiostro del nostro convento<br />

del Borgo, rese piamente l’anima al Signore tra le braccia di fra Masseo da Fierozzo,<br />

mentre lo rivoltava da una banda all’altra, verso la sera in Borgo a 13 gennaro 1674.<br />

(27. //). Ebbe il P. Andrea, oltre un’assai competente dottrina, una singolar bontà di vita<br />

religiosa, e grande destrezza e prudenza nel governare. E per verità diede egli il buon<br />

essere e co’ fatti e co’ scritti alla nostra quasi solamente nascente <strong>Provincia</strong>. Egli oltre<br />

essere stato due volte zelantissimo Ministro della medesima, esercitò, come sopra fu<br />

registrato, per molti anni il gravoso offizio di maestro de’ novizzi, e compose e per<br />

quegli e per le funzioni monastiche scrisse un cerimoniale in foglio circa l’anno 1654. E<br />

prima quando era Guardiano pro tempore di Gerusalemme compilò un cerimoniale per<br />

uso del Guardiano pro tempore di Gerusalemme nelle funzioni quasi episcopali che in<br />

diverse solennità dell’anno egli esercitava. Detto cerimoniale sta inserito nel secondo<br />

libro delli sopraccennati Annali di Terra Santa. Al fine de’ quali trovasi pure un<br />

savissino consulto composto da detto nostro P. Andrea in cui sodamente dimostra come<br />

il vero e proprio mezzo per rimuovere li tanti e gravissimi disordini dal governo di Terra<br />

Santa, sia che la famiglia di Terra Santa venga composta di Frati 80, cioè<br />

cinquantacinque stabili e 25 amovibili, e che il P. Guardiano venga eletto dagli<br />

33


incorporati nella Custodia. Propone le ragioni, e scioglie saggiamente le obbiezioni,<br />

soggiungendo essere stati del medesimo parere, due altri immediati Guardiani di<br />

Gerusalemme. Tradusse innoltre alcuni opuscoli spirituali dalla lingua spagnola<br />

nell’italiana, che uniti in un tometto in 4° si trovano nelle libreria di Trento col titolo<br />

“Opere spirituali manoscritto del P. Andrea d’Arco”. Ed anche nella libreria d’Arco<br />

trovasi in altro tometto in 8° manoscritto contenute un compendio di varii esercizi<br />

spirituali del P. Ciriaco Perez eremita del Monte Serrato, stampati in lingua spagnola in<br />

Barcellona nel 1614, e tradotti in italiano dal nostro P. Andrea, di cui vi sono pur ivi<br />

aggiunti diversi discorsi spirituali “della mortificazione, tribulazione e presenza di Dio”,<br />

che dice ivi averli composti parte in Betlemme, e parte in Gerusalemme, mentre era<br />

Guardiano di Terra Santa. Distese innoltre (oltre la sopradetta relazione de’ riconciliati<br />

alla santa fede) in alcuni fogli di propria mano altra veridica relazione intorno al<br />

venerabile servo di Dio Fra Tommaso da Bergamo Cappuccino che molto s’impiegò ed<br />

aiutò la nostra Serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce, specialmente per<br />

ottenere dai magistrati di Roveredo la licenza di fondare il monastero di san Carlo; e tal<br />

relazione originale, favoritaci dal M.R. F. Innocenzo Carneri di Cles nel 1743, Ministro<br />

provinciale de’ PP. Cappuccini della <strong>Provincia</strong> tirolese, e soscritta dal medesimo P.<br />

Andrea sotto il dì 16 aprile 1672, mentre era attual confessore del predetto monastero di<br />

s. Carlo. E detta relazione giace riposta nell’archivio della nostra <strong>Provincia</strong> nel caltro di<br />

Roveredo. Cominciò pure il libro de’ Frati professi ed il libro de’ Frati morti, quali poi<br />

da successori furono assai meschinamente continuati. In somma il nostro dottissimo P.<br />

Andrea carico non meno di meriti che di anni, passò, come sopra fu detto, alla gloria<br />

singolarmente benemerito di questa nostra <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio.<br />

74. P. Gabriello da Varignano detto d’Arco, Giovanni Antonio Perugini 46<br />

battezzato 30 luglio 1634, vestito in Cles con molti altri li 6 maggio 1653, essendovi<br />

Guardiano il P. Francesco da Trento, Vicario e maestro il P. Andrea d’Arco. Nella<br />

Congregazione fatta in Roveredo il dì 30 luglio 1664 fu fatto presidente nel convento di<br />

Campo, in cui il dì 31 agosto in domenica fece il solenne ingresso nella nuova fabbrica<br />

dell’ospizio, e poi convento di Campo. Nel 1665 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1666<br />

fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Anselmo da Garniga. Nel 1667 fu ivi Guardiano.<br />

Nel 1668 fu Guardiano in Pergine per un anno. Passò poi al Signore nel convento di<br />

Roveredo li 24 gennaro 1674.<br />

(28. //) 1674. Nell’undecimo Capitolo provinciale celebrato in Trento il dì 11<br />

giugno, in cui fu eletto Ministro il P. Gregorio Zambaiti da Trento.<br />

75. P. Leopoldo da Trento, Antonio Poloni alli Molini, vestito con altri in Cles li 6<br />

maggio 1658, essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista d’Avio, e maestro P. Andrea<br />

d’Arco. Passò poi al Signore dopo lunga infermità, ben disposto, Trento primo agosto<br />

1674.<br />

76. Fra Adiuto da Bagolino, Giovanni Pietro Franzoni detti Gosella, battezzato<br />

29 novembre 1642, vestito solo per laico in Cles li 10 agosto 1672, essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello; morì giovinetto in Trento 6 dicembre<br />

1674.<br />

46 Nel manoscritto: Perugino.<br />

34


77. P. Daniello da Roveredo detto poi da Trento, di casa Dorfner, vestito in<br />

Borgo con altri li 25 giugno 1644, essendovi Guardiano il P. Giuseppe da Roveredo, e<br />

maestro P. Francesco da Tesino. Nel 1660 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Andrea d’Arco. Nel 1661 e 1662 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Giacinto da<br />

Besenello. Nel 1666 fu Guardiano di Roveredo ad annum. Morì poi ben disposto in<br />

Trento, 12 febbraro 1675.<br />

78. Fra Benvenuto da Varignano, di casa Vivaldi, vestito per Terziario nella<br />

Custodia di s. Antonio. Rimase poi nella nostra <strong>Provincia</strong>, e faticò assai nella fabbrica<br />

del convento di Mezzolombardo, ove poi anche passò al Signore, Mezzolombardo<br />

maggio 1675.<br />

1675. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Trento a 22 giugno.<br />

79. P. Sebastiano d’Ampezzo, Giacomo Colle, vestito nella Custodia di s. Antonio<br />

li 28 agosto 1636. Fu fratello carnale di Frat ’ Antonio Colle, morto nostro chierico in<br />

Trento nel 1660. Rimase il P. Sebastiano in questa nostra <strong>Provincia</strong>, e nel 1646 fu fatto<br />

Guardiano di Cles ad annum. Nel 1649 fu ivi Vicario del P. Guardiano Andrea da<br />

Bressanone. Nel 1656 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Giovanni Battista da<br />

Strigno. Fu eccellente cantore bassista. Passò poi al Signore, munito de’ santissimi<br />

Sagramenti, e molto ben disposto, in Pergine 16 novembre 1675.<br />

1676. Dalla seconda Congregazione intermedia, celebrata in Roveredo il dì 29 luglio<br />

dopo il ritorno de’ Padri vocali dal Capitolo generale fatto in Roma li 28 maggio 1676.<br />

80. P. Marcellino da Ballino in Giudicaria, Armano figlio del signor Virgilio<br />

Armani notaio, battezzato in Fiavé 6 febbraro 1622, vestito nella Custodia di s.<br />

Antonio li 13 giugno 1638. Rimaso poi nella nostra <strong>Provincia</strong>, essendo solamente<br />

Diacono predicò l’avvento del 1645 in Cles, come pure la Quaresima seguente con<br />

grande applauso. Nel 1646 terminato lo studio fu istituito lettore, e per tre anni insegnò<br />

in Roveredo la filosofia. Nel 1649 fu istituito lettore di teologia, e la insegnò due anni in<br />

Trento, e poi tre altri in Roveredo. Nel 1652 essendo anche fatto confessore. Nel 1654<br />

fu eletto Guardiano di Pergine. E nel Capitolo celebrato in Arco li 7 gennaro 1656 fu<br />

fatto Guardiano di Roveredo. Nel 1657 nella Congregazione fatta in Pergine li 20 aprile<br />

fu fatto confessore delle (29. //) monache di s. Carlo in Roveredo con dispensa della<br />

Sagra Congregazione per non aver anni quaranta di età. Nel 1658 nella Congregazione<br />

seconda intermedia tenuta in Trento li 4 gennaro a cagione dell’imminente viaggio de’<br />

nostri Padri vocali al Capitolo generale di Spagna, il P. Marcellino fu confermato<br />

confessore delle monache di s. Carlo, ed eletto Commissario provinciale per l’andata in<br />

Spagna del P. Ministro Agostino da Tuenno. Alla più lunga nella Quaresima del detto<br />

anno 1658 predicò nella cattedrale di Trento, ed essendogli stato dato il veleno nel vino,<br />

soprafatto per ciò da gravissimo incomodo, si raccomandò alle orazioni della Madre<br />

Giovanna Maria abbadessa in s. Carlo di Roveredo, ed assistito da Dio continuò le sue<br />

prediche 47 sebbene monsignor vescovo Carlo Emmanuello Madruzzo (che poi passò al<br />

Signore lo stesso anno il dì 15 dicembre) per mezzo del Vicario generale Francesco<br />

47 Tanto rapporta lo stesso P. Marcellino nel memoriale, che poi fece nel 1673.<br />

35


Alberti di Poia gli avesse fatto dire, che frattanto le intermettesse, tuttavia egli le<br />

continuò, e fu cosa mirabile, che in detto tempo aveva sul pulpito una voce molto<br />

sonora, e giù da pulpito appena poteva parlare 48 . Nel Capitolo provinciale celebrato in<br />

Trento il dì 16 maggio 1659 fu eletto Ministro provinciale, e dicesi negli atti “lettore<br />

teologo e predicatore generale ” , ma non si sa precisamente in qual pulpito generalizio<br />

abbia egli predicato. Nel Capitolo fatto in Roveredo il dì il dì 17 febbraro in cui 1662 in<br />

cui terminò il provincialato, fu eletto Custode, e nella Congregazione tenuta in<br />

Roveredo li 6 aprile 1663 fu per la seconda volta fatto confessore delle monache di s.<br />

Carlo, e vi continuò per sei anni. Nell ’ anno 1664 intervenne come Custode al Capitolo<br />

generale celebrato in Roma il dì primo di giugno, portò seco e presentò alla Sagra<br />

Congregazione le Costituzioni distese dalla Madre Giovanna Maria per il monastero di<br />

san Carlo, rivedute ed approvate pria dalla Religione, e quali poi furono confermate<br />

dalla predetta Congregazione il dì 6 maggio 1665. Nel Capitolo tenutosi in Pergine li 12<br />

giugno 1665 terminò l’offizio di Custode, e nell’ottobre del detto anno si portò in<br />

Inspruch, ove presentò lettera della Madre Giovanna Maria alla maestà dell’imperatore<br />

Leopoldo primo, che allora ivi trovavasi, venuto da Vienna a prendere il possesso dello<br />

Stato del Tirolo, essendosi estinta la linea mascolina austriaca, che regnava nel Tirolo<br />

per la morte del quondam ultimo serenissimo Arciduca Sigismondo Francesco, seguita<br />

il dì 25 giugno del detto anno 1665. E ricevuta dall’augustissimo Leopoldo la risposta<br />

come accennasi nel processo sommario fol. 17 per la causa della predetta Serva di Dio<br />

Madre Giovanna Maria. Nel Capitolo tenutosi in Roveredo il dì 6 luglio 1668 fu eletto<br />

diffinitore e continuò l’offizio di confessore delle monache sino al compimento del<br />

sessennio. Nella Congregazione poi prima intermedia fatta in Mezzolombardo a 24<br />

maggio 1669 fu destinato in Roveredo lettore di teologia, e poi per l’andata al Capitolo<br />

generale di Spagna in Vagliadolid del P. <strong>Provincia</strong>le Agostino da Tuenno celebrato il dì<br />

24 maggio 1670 fu previamente eletto Commissario provinciale il nostro P. Marcellino<br />

diffinitore attuale. Nel Capitolo tenutosi in Borgo il dì 10 luglio 1671 fu eletto per la<br />

seconda volta Ministro provinciale; e sotto il suo governo e alla sua presenza passò alla<br />

gloria in concetto di santità la Serva di Dio Madre Maria Giovanna dalla Croce attuale<br />

Badessa per la quinta volta del monastero di s. Carlo in Roveredo, il dì 26 marzo 1673,<br />

dopo la mezza notte venendo la domenica delle Palme. E sommamente egli desideroso<br />

di procurare il culto della predetta Serva di Dio, distese una umilissima e dottissima<br />

supplica e la presentò il dì 5 maggio 1673 a monsignor vescovo e principe di Trento<br />

Sigismondo Thunn, istando, affinché volesse compiacersi di cominciar e formar il<br />

processo d’autorità ordinaria “de non cultu” circa la predetta Serva (30. //) di Dio e<br />

detto processo d’ordine del prelodato monsignor vescovo fu poi debitamente formato<br />

nel settembre del 1675 da monsignor Giuseppe Vittorio Alberti Vicario generale; e fra li<br />

testimoni dal medesimo esaminati, uno fu lo stesso Padre Marcellino. Nell’anno 1675 si<br />

celebrò la prima Congregazione intermedia in Trento li 22 di giugno, ed il dì 4<br />

settembre del detto anno fu destinato il P. Marcellino per la terza volta confessore delle<br />

monache di s. Carlo, ma vi durò un anno, poiché l’anno seguente 1676, vedendo che<br />

terminato il processo “de non cultu” non si parlava di formare gli altri processi non<br />

ostanti le replicate suppliche, risolse nella primavera del detto anno 1676 di portarsi,<br />

tuttoché di poca salute, a Vienna per supplicare l’augustissimo Leopoldo primo, qual<br />

era stato non poco divoto della Serva di Dio Madre Giovanna Maria, ed a cui aveva<br />

48 Monsignor vescovo di Trento Sigismondo di Thunn nel mese di maggio pregandolo a voler<br />

cominciar il processo per la causa della serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce.<br />

36


scritte molte lettere, affinché colla sua autorevole protezione si degnasse sollecitare<br />

monsignor vescovo di Trento a proseguire gli altri processi nella causa di quella.<br />

Ottenuta pertanto da Roma la necessaria facoltà si partì per Vienna col P. Eugenio da<br />

Strigno, intendente della lingua tedesca, e con fra Cipriano da Vezzano infermiere<br />

giovine, ma capace. Giunto in Vienna non mancò di sollecitare con umile religiosa<br />

destrezza presso l’augustissimo monarca una forte commendatizia a monsignor di<br />

Trento per il fine sopraccennato. Non si dubita, che avrà ottenuta benignissima udienza<br />

dal clementissimo Cesare a cui era giunto il detto padre avendogli presentata lettera in<br />

Inspruch come sopra fu notato, nel 1669 della medesima Madre Giovanna Maria. Ma<br />

poi infermatosi il buon Padre Marcellino, fu consigliato a mutar aria e ritornare alla<br />

propria <strong>Provincia</strong>. Quindi procurata una conveniente comodità 49 non potendo il detto<br />

Padre andar a piedi, partì co’ suoi compagni da Vienna di ritorno alla <strong>Provincia</strong>,<br />

avviandosi a picciole giornate verso Salisburgo, ove arrivarono il dì 8 d’ottobre del<br />

medesimo anno 1676 a mezzogiorno, avendo fatto portare a forza di braccia per qualche<br />

tempo il buon Padre infermo, qual, entrando nel convento di que’ nostri padri Recolletti<br />

in Salisburgo, disse “Haec requies in ea in seculum saeculi” e da predetti Padri ricevuto<br />

e trattato veramente con serafica carità. Aggravandosegli poi il male, quella medesima<br />

sera del suo arrivo, dimandò il santissimo Viatico, ed indi l’Olio santo alle ore nove, e<br />

benissimo disposto e piamente rassegnato al divino volere, rese l’anima al suo creatore,<br />

essendo vissuto nove ore dopo aver ricevuti li santissimi Sagramenti. La mattina<br />

seguente delli 9 di ottobre 1676 fu esposto il di lui cadavere nella cappella, e come<br />

scrisse il di lui compagno fra Cipriano, vi concorse quasi tutta la città per vederlo, ed era<br />

divenuto tutto bello, ed indi fu sepolto con grande musica e molta gente accorsa a<br />

toccare le loro corone al corpo, alla faccia, mani e piedi del predetto cadavere e<br />

portarono oltre molti lumi, anche molte corone composte di rosmarino ed altri fiori, che<br />

allo scrivere del sopradetto fra Cipriano, era cosa che faceva piangere. Tanto egli scrive<br />

in una data il dì 11 ottobre da Salisburgo alla Madre Badessa di s. Carlo, dandole parte<br />

in fretta della morte del nostro P. Marcellino, riservandosi, come in fine aggiunge, di<br />

dirle altre cose a voce dopo il suo ritorno. Li nostri Padri di Salisburgo oltre le solenni<br />

esequie celebrate al buon Padre Marcellino, registrarono innoltre nel loro necrologio, o<br />

sia libro de’ morti del convento, la memoria della morte del nostro P. Marcellino nella<br />

maniera seguente: “A.R.P. Marcellinus Armani <strong>Provincia</strong>e sancti Vigilii bis<br />

<strong>Provincia</strong>lis, venerabilis Matris Ioannae Mariae a Cruce confessarius Vienna redux in<br />

conventu salisburgensi aerumnose viam clausit, luculentum pietatis exemplum<br />

praebens, anno 1676, die 9 octobris”. (31. //). Tale fu il fine del nostro benemerito P.<br />

Marcellino da Giudicaria il quale avendo assistito per venti e più anni in qualità di<br />

primario direttore revisore de’ scritti e rivelazioni, e di dieci e più anni di confessore alla<br />

Madre Giovanna Maria dalla Croce mentre era viva, per promuovere poi dopo che ella<br />

era volata alla gloria, la di lei venerazione col favore di Cesare, intraprese il faticoso<br />

viaggio di portarsi a Vienna, benché di poca salute e consumato dagli studi lasciò per tal<br />

affare piamente la vita. Pochi mesi dopo il P. Marcellino passò al Signore anche<br />

monsignor vescovo di Trento Sigismondo Thunn, cioè il dì 2 febbraro 1677, ed eletto il<br />

di 3 aprile monsignor Francesco degli Alberti di Poia, furono a questo spedite le<br />

commendatizie ed esortazione dell’augustissimo imperator Leopoldo, sollecitate colla<br />

sua andata a Vienna dal buon Padre Marcellino, perché venisse riassunta la causa della<br />

Serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce colla formazione degli altri processi<br />

49 Un mezzo di trasporto, come cavalcatura, calesse o altro.<br />

37


con autorità ordinaria; come poi dal predetto monsignor vescovo Francesco Alberti<br />

negli anni seguenti per mezzo de’ suoi giudici delegati fu debitamente eseguito.<br />

Possedeva il P. Marcellino Armani, oltre una gran bontà di vita religiosa, singolari<br />

qualità. Fu egli buon poeta, come appare da due sue composizioni poetiche, stampate al<br />

principio dell’opera predicabile intitolata “Cristo addolorato” del P. Pontoli Riformato,<br />

l’anno 1650. La prima chiamasi “Scherzo poetico” sotto di cui si sottoscrive “Fra<br />

Marcellino Giudicariese”. La seconda è un Madrigale, sotto di cui si nomina “Ermano<br />

Armani” che era il di lui nome e cognome del secolo. Fu zelante predicatore e facondo<br />

oratore, poiché oltre d’aver predicato per l’Italia, predicò in Roveredo la Quaresima, ed<br />

in Trento, come sopra fu notato, ed in Riva la Quaresima del 1676, ed era tanto franco,<br />

che come ho udito dal quondam nostro P. Tommaso da Bresimo nel detto anno novizio<br />

in Arco, e che col P. Vigilio da Valdibuono Guardiano alle Grazie fu in Riva ad<br />

ascoltarlo, vidde la cartuccia su cui erano notati alcuni punti, da cui confessò il P.<br />

Marcellino al detto P. Guardiano, che sul pulpito li avea formata la predica. Nel luglio<br />

del 1663 essendo passata alla gloria suor Anna Maria di Gesù, Terziaria professa, al<br />

secolo Anna Sibilla vedova contessa Lodrona, nata Fuchera, stretta parente dell’ultimo<br />

monsignor vescovo Madruzzo, come che figlia di Elena Madruzza moglie di Giorgio<br />

Conte Fucher suo padre, e confondatrice del monastero di s. Carlo in Roveredo,<br />

compose il P. Marcellino, e recitò l’erudita orazione funebre, data poi alle stampe col<br />

titolo “Il cordoglio rattemprato”, della quale ne parla con lode il Mariani nel suo Trento,<br />

pag. 351. Compose parimente un’assai lunga orazione penegirica in 4° per la pia morte<br />

della Serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce col titolo “La Talestre<br />

trionfante”, dedicata sotto li 4 gennaro 1674 all’augustissimo imperator Leopoldo, che<br />

manoscritta conservasi nell’archivio della nostra <strong>Provincia</strong>. Il P. Giovanni di s. Antonio,<br />

nostro scalzo di Spagna, nella Biblioteca francescana (che trovasi nella libreria di s.<br />

Bernardino in Trento) nel torno 2, fol. 312 Lett. M. scrive del nostro P. Marcellino (per<br />

errore chiamandolo Marcelliano) “Marcellianus a Iudicaria Minorita Italus scripsit<br />

relationem <strong>Provincia</strong>e s. Vigilii episcopi et martyris, quam penes se habuit<br />

manuscriptam noster Alva, ipsomet attestante, col. 999, laudatae militiae”. Ella<br />

contiensi in un solo foglio di carta, ed assai breve, per essere stata formata appena nove<br />

anni dopo la fondazione della stessa <strong>Provincia</strong>. Compose similmente varii trattati<br />

spirituali. Primo “Accademia monastica” nel quale con diverse lezioni si spiegano le<br />

virtù e perfezioni, che si contengono nella Regola delle minoriste. Operetta diretta alle<br />

monache di Roveredo. 2. “Atti pratici per udire con attenzione e frutto il sacrosanto e<br />

tremendo sacrifizio della santa Messa”, diretto alle dilette serve di Gesù Cristo, la<br />

M.R.M abbadessa Giovanna Maria dalla Croce e sue monache di s. Carlo di Roveredo,<br />

stampato in Padova in 16° per gli eredi di Paolo Frambotto 1666. 3. “Avvertimenti per<br />

conseguire con facilità la perfezione col metodo divoto per far l’esame della coscienza,<br />

ed una breve istruzione per ben confessarsi”, diretti alle monache di s. Carlo, presso le<br />

quali si ritrovano manoscritti in 4° La quarta ed ultima operina, che compose in Vienna<br />

pochi mesi prima (32. //) della sua morte, è sopra il divoto registro di 33 Glorie in onore<br />

delle goccie di sangue per noi sparse da Gesù Cristo e 33 Ave Maria in onore delle<br />

goccie di latte che Maria santissima diede al Bambino Gesù. Devozione suggerita dalla<br />

santissima Vergine alla sua serva Suor Giovanna Maria dalla Croce e porta per titolo<br />

“Divini amoris pensum, seu corona ex rosis et liliis in honorem et gratiarum actionem<br />

pretiosissimi sanguinis et innocentissimi lactis Christi Iesu et beatissimae Virginis<br />

Mariae, Viennae Austriae 16 augusti 1676”, dedicata monsignor Bevilacqua nuncio<br />

pontificio in Vienna, di cui se ne trova copia nell’archivio della <strong>Provincia</strong>. Quanto bravo<br />

38


teologo e filosofo fosse il P. Marcellino, lo vedemmo sopra avendo per tanti anni<br />

insegnata teologia e filosofia. Quanto singolar direttore delle anime egli fosse, lo<br />

notammo parimente sopra, essendo egli stato il principale direttore della Madre<br />

Giovanna Maria di Roveredo, e poi tanti anni confessor ordinario di tutto il monastero<br />

di s. Carlo, e perché avesse egli comodità di predicare al tempo della Quaresima,<br />

quando era confessore di monache, a queste davasi un confessore straordinario.<br />

Finalmente per ben comprendere le singolari qualità, di cui fu adorno il P. Marcellino<br />

da Giudicaria è da leggersi degnissima la testimonianza giurata, che avanti li delegati<br />

episcopali ne diede il nostro R. P. Bartolommeo Monte da Roveredo, che trovasi<br />

stampata quasi alla fine del sommario del processo per la causa della più volte<br />

accennata Serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce.<br />

81. P. Giovanni Andrea da Cles, Antonio Borghesi 50 , battezzato 22 settembre<br />

1646, vestito con diversi altri in Cles 8 maggio 1667, essendovi Guardiano e maestro il<br />

P. Egidio da Segno, pro-maestro il P. Amadio da Villa Montagna Vicario. Morì<br />

sacerdote giovine di maravigliosa pazienza, e zelante osservatore dell’altissima povertà,<br />

in Trento novembre 1676.<br />

1677. Dal duodecimo Capitolo provinciale celebrato in Borgo li 30 marzo, in cui fu<br />

eletto Ministro il P. Lodovico Coella da Pergine.<br />

82. P. Umile da Tenno cioè da Canale di Tenno, Giovanni Olivieri, vestito con<br />

altro in Cles 18 ottobre 1657, essendovi Guardiano il R. P. Valerio da Cembra, maestro<br />

e Vicario il P. Andrea d’Arco. Nell’anno 1672 fu Vicario in Campo del P. Guardiano<br />

Angelo Piombazzi da Val di Buono. E nel 1675, nello stesso convento fu Vicario del P.<br />

Guardiano Bonifacio da Madrano. Passò poi al Signore in Borgo nell’aprile 1677.<br />

83. F. Mansueto da Telve, Valentino Trentini 51 , vestito per laico nella Custodia di<br />

s. Antonio li 9 aprile 1637. Con occasione che fu compagno del P. Vitale Masseo<br />

Riformato della provincia veneta in Mantova confessore di quelle serenissime altezze<br />

ebbe più volte incontro di parlare alla principessa Eleonora (che passò poi alle nozze<br />

con Ferdinando terzo imperatore) con gran famigliarità per la sua religiosa semplicità.<br />

Rimaso poi in nostra <strong>Provincia</strong> si portò a Vienna con fra Vittorio da Telve, ed ebbe<br />

dalla prelodata augustissima imperatrice una benignissima udienza, e la medesima gradì<br />

un regalo di chucchiari di legno fatti, e presentatigli dal medesimo fra Mansueto. Morì<br />

poi assai semplice, e buon religioso in Borgo. Nell’aprile 1677.<br />

84. Fra Ilarione da Vermiglio 52 , Michele Daldosso sopra Pizzano, battezzato nel<br />

1618, vestito per laico nella Custodia di s. Antonio 21 ottobre 1640. Rimaso poi nella<br />

nostra <strong>Provincia</strong>, fu per molti anni cercatore in Roveredo, accettissimo a sua eccellenza<br />

Conte Francesco di Castel Barco. Di poi morì in Roveredo nel novembre 1677.<br />

50 Nel manoscritto: Borghés.<br />

51 Nel manoscritto: Trentino.<br />

52 Nel manoscritto: Vermei.<br />

39


85. (33. //) Fra Mansueto da Sarnthein 53 , valle sopra Bolgiano, e però detto da<br />

Bolgiano, vestito per laico nella Custodia di s. Antonio; passò poi al Signore rimaso<br />

nella nostra <strong>Provincia</strong>, in Trento, febbraro 1678.<br />

86. Fra Damiano da Tiarno di Sopra in Val di Leder, Domenico Mielli,<br />

battezzato 1 maggio 1639, vestito in Cles solo, li 6 settembre 1664 per laico essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello pro-maestro e Vicario P. Valerio da<br />

Cembra. Fu poi infermiere. Morì in Campo, aprile 1678.<br />

1678. Dalla prima Congregazione intermedia tenutasi in Trento li 16 aprile.<br />

87. P. Francesco d’Inspruch, vestito per laico nella <strong>Provincia</strong> d’Austria, poi fatto<br />

sacerdote, fu compagno del nostro P. Francesco Massenzo d’Arco Commissario<br />

generale della Germania superiore. Venne poi con detto Padre, ritornato dalla Germania<br />

in <strong>Provincia</strong> nostra, e dopo due anni di previa dimora fu presso di noi incorporato il dì<br />

20 aprile 1657. Fu anche confessore, e molto podagroso. Morì poi in Trento nell’agosto<br />

1678.<br />

88. P. Giovanni Paolo da Dernago o sia Pont d’Asi ed anche detto da Magrasso<br />

in Vai di sole, Giacomo Antonio de Gregori, battezzato 17 giugno 1624, vestito in<br />

Borgo con un altro li 26 aprile 1646. Celebrò le sue primizie in Cles il primo maggio<br />

1652. Si affaticò assai per la fabbrica del convento di Mezzolombardo. Ove negli anni<br />

1664 e 1669 fu presidente dell’ospizio. Nel 1671 vi fu fatto Vicario del primo<br />

Guardiano P. Orazio da Fiemme, cioè da Cavalese. Negli anni poi 1672 e 1673 fu ivi<br />

Guardiano. Ove pure essendo di famiglia passò al Signore, Mezzolombardo gennaro<br />

1679.<br />

1679. Dalla seconda Congregazione intermedia celebrata in Pergine a 16 gennaro.<br />

89. Fra Marco da Volano, Melchior Zambelli, battezzato 4 dicembre 1639, vestito<br />

in Cles con altri per laico li 2 maggio 1662. Zio paterno di fra Celestino da Volano laico<br />

morto in Roveredo li 23 giugno 1724. Fra Marco fu compagno del P. Massimigliano da<br />

Trento allorché nel 1678 si portò a leggere teologia nel regno di Napoli. D’onde<br />

ritornato detto fra Marco, essendo sottoposto a male caduco, morì poi improvvisamente<br />

in Borgo nel gennaro 1679.<br />

89b. NB. Fra Giovanni Battista da Vigalzano, Andrea Boniati 54 , battezzato 13<br />

gennaro 1642, vestito per laico in Pergine con altri li 9 ottobre 1662, essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello. Partito poi per l’Italia si ritirò in Roma<br />

presso de’ Padri Ibernesi in s. Isidoro, ove essendo cucinaro, passò al Signore, Roma<br />

settembre 1679.<br />

90. P. Girolamo da Tesino, Giovanni Battista Giosele 55 da Pieve in Tesino, vestito<br />

nella <strong>Provincia</strong> Riformata di s. Antonio predetto; fu incorporato nella nostra li 14<br />

maggio 1660; passò poi al Signore in Trento, 5 novembre 1679.<br />

53 Nel manoscritto: Zarenthein.<br />

54 Nel manoscritto: Boniatti.<br />

55 Nel manoscritto: Giesele.<br />

40


91. Fra Abbundio da Fornace 56 , Pietro Girardi, battezzato 5 maggio 1606, vestito<br />

nella Custodia di s. Antonio per laico li 17 gennaro 1632. Rimaso egli nella nostra<br />

<strong>Provincia</strong>, fu laico d’ottima vita, e di grande esemplarità. Passò poi piamente al Signore<br />

in Roveredo a 3 di maggio 1680.<br />

(34. //) 1680. Dal terzo decimo Capitolo provinciale celebrato in Trento li 23<br />

maggio, in cui fu eletto Ministro il P. Lodovico Ingenuino Fantini da Val di Buono.<br />

92. P. Agostino da Tuenno, Giovanni Paolo Barisella, battezzato 16 giugno 1605,<br />

vestito nella Custodia di s. Antonio il primo giugno 1625. Nel Capitolo custodiale del<br />

1633 fu fatto lettore delle arti ed anche confessore de’ Frati, e nel 1634 fu istituito<br />

confessore de’ secolari. Insegnò poi la teologia e nel 1641 fu eletto Guardiano di Trento,<br />

ed insieme fu lettore di teologia. Al primo Capitolo della <strong>Provincia</strong> riformata di s.<br />

Antonio celebrato in Conegliano li 18 febbraro 1642, intervenne il P. Agostino, e fu<br />

eletto diffinitore dicendosi “P. Agostino da Val di Non lettore di teologia e Guardiano di<br />

Trento”. Nel 1643 il dì 27 agosto nel primo Capitolo tenutosi in Roveredo, in cui fu<br />

pubblicata l’erezione di questa <strong>Provincia</strong> nostra di s. Vigilio, ed il nuovo diffinitorio<br />

nella medesima, il P. Agostino fu eletto diffinitore, essendosi dichiarato di voler<br />

rimanere in detta <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, e lo stesso anno fu insieme per la grande<br />

scarsezza de’ soggetti Guardiano di Trento. Negli anni 1644 e 1645 fu ivi lettore di<br />

teologia. Nel secondo Capitolo celebrato in Arco il dì 28 settembre 1646 fu eletto<br />

Ministro provinciale, e si crede che abbia preso come segretario il P. Carlo Melchiori da<br />

Trento, trovandosi sottoscritto attuario in un atto delli 21 aprile 1648; ed il dì 13<br />

novembre 1647 diede il consenso ricercato a tenore delle Bolle pontificie, per<br />

l’introduzione de’ Padri Carmelitani Scalzi alle Laste, del quale nell’archivio della<br />

<strong>Provincia</strong> se ne conserva copia autentica. Nel Capitolo fatto in Roveredo li 18 ottobre<br />

1649 fu eletto Custode, e detto anno, come anche il seguente 1650 fu co-lettore di<br />

teologia in Trento col P. Marcellino da Giudicaria. Nel 1651 non intervenne alla nostra<br />

seconda Congregazione intermedia celebrata in Roveredo li 17 aprile, ma negli atti<br />

dicesi, che già si ritrovava in Roma previamente, portandovisi per intervenire al<br />

Capitolo generale, come Custode, qual fu ivi celebrato il dì 27 maggio, ed in cui il<br />

nostro P. Agostino sostenne decorosamente le pubbliche tesi di tutta la teologia,<br />

stampate e dedicate all’augustissimo Cesare Ferdinando terzo, delle quali ne vidi una<br />

copia già tempo fra gli cartafaci nella libreria di s. Bernardino in Trento, ma di poi si<br />

sono smarrite 57 e per tale virtuosa difesa credesi sia stato dato al P. Agostino il titolo di<br />

lettore generale, non sapendosi peraltro in quale studio generale abbia egli letto teologia.<br />

Nella Congregazione intermedia tenutasi in Roveredo li 18 settembre 1654 fu fatto<br />

Guardiano di Trento; ed il dì 18 febbraro 1655 fu surrogato al P. diffinitor Andrea da<br />

Bressanone, partito dalla <strong>Provincia</strong> li 4 febbraro detto. Nel Capitolo celebrato in Arco il<br />

dì 7 gennaro 1656 fu eletto per la seconda volta Ministro provinciale, e scelse ed ebbe<br />

per segretario tutto il triennio il P. Cherubino Ippoliti da Pergine. In questo secondo<br />

provincialato il P. Ministro Agostino per certo accidente portò un grande fastidio. La<br />

signora Rosa figlia del signor dottor Alessandro Colombo di Trento, medico fisico e<br />

consigliere effettivo di sua altezza serenissima Arciduca d’Inspruch, si era<br />

56 Nel manoscritto: Fornas.<br />

57 Il Tovazzi nota in margine: ‘Io ne tengo una copia in fol. reale stampata”.<br />

41


accompagnata coll’illustre signor Niccolò Simbeni di Trento con cui ebbe due figli;<br />

dopo il parto del secondo neonato bambino, acceso perciò il marito di gran collera, colle<br />

armi alla mano l’assaltò, e la voleva (35. //) uccidere, ma dagli accorsi a tempo, fu<br />

impedito il disordine. Fu nientedimeno “ratione saevitiae” intentata la lite per procurar il<br />

divorzio, avanti la Curia di Trento, e poi in appellazione in Aquileia; onde fatto per<br />

sentenza il divorzio, il marito diede alla signora Rosa licenza di monacarsi. Il signor<br />

dottor Colombo genitore delle medesima per facilitare alla figlia la recezzione nel<br />

monastero di s. Carlo in Roveredo procurò che sua altezza serenissima l’Arciduca<br />

raccomandasse tal affare per lettera alla Madre Badessa di s. Carlo suor Giovanna Maria<br />

dalla Croce, e questa tosto partecipò la dimanda al P. Ministro Agostino, il quale restò<br />

assai sorpreso, e sapendo il caso succeduto con quanto sopra, si mostrò apertamente<br />

contrario al ricevimento della sopradetta signora Rosa tra le nostre monache di<br />

Roveredo, sembrandogli cosa troppo strana e disdicevole per essere il caso anche troppo<br />

recente. La Corte d’Inspruch sentì la data ripulsa malissimamente, e però la Madre<br />

Badessa con saggia maniera calmò la detta Corte, e indusse il P. Ministro a permettere<br />

la bramata accettazione, non essendo a quel dato tempo né composte, né approvate le<br />

presentanee Costituzioni del monastero di s. Carlo; ma solamente dopo diversi anni<br />

composte, ed approvate solamente nel 1665 dalla Sagra Congregazione, nelle quali vien<br />

prescritto di non poter accettare né maritate, né vedove. Fu dunque trattato della<br />

recezione, come poi seguì, della predetta signora Rosa, e fu convenuto della dote per<br />

pubblico istromento rogato in Trento dal signor Antonio Bernardelli sotto il dì 10<br />

novembre 1657, in cui il signor dottor Colombo accordò per dote col vestiario e spesa<br />

del noviziato fiorini due Milla con un livello annuo di quaranta fiorini. Fu in seguito<br />

vestita de sagro abito di Chiarissa urbanista in s. Carlo di Roveredo il dì 12 novembre<br />

1657, la signora Rosa, nata il dì 27 febbraro 1635, col nome di suor Anna Felicita del<br />

Crocifisso. Uno de’ due fgliuoli che avea procreato nel secolo, morì giovinetto, e l’altro<br />

poi si fece sacerdote. Passò poi essa Madre Anna Felicita piamente al Signore, dopo<br />

ventun’anno non compiuto di Religione, il dì 11 marzo 1678. Il signor dottor Colombo<br />

pagò pontualmente oltre la dote convenuta, anche l’annuo sopradetto livello di fiorini 40<br />

fino alla sua morte seguita circa l’anno 1669, e per gli anni seguenti sino alla morte<br />

della predetta Madre Anna Felicita continuò a pagarlo la signora Margarita Colomba<br />

sorella della medesima ed erede del signor dottor Colombo, maritata nel signor dottor<br />

Francesco Sizzo. Nel 1658 dopo aver celebrata la seconda Congregazione intermedia in<br />

Trento li 4 gennaro, partì per la Spagna, ove intervenne al Capitolo generale tenutosi in<br />

Toledo il dì 6 giugno 1658. Terminò poi l’offizio di Ministro nel Capitolo celebrato a<br />

Trento il dì 12 maggio 1659 ed in detto anno fu per postulationem eletto da 22 Canonici<br />

Regolari di s. Agostino a s. Michele in loro Prelato, ma non vuolle accettare. Nel<br />

Capitolo del 1662 fu fatto per la seconda volta diffinitore, e nel Capitolo del 1665 fu<br />

fatto per la seconda volta Custode e finalmente nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì<br />

6 luglio 1668 fu per la terza volta eletto Ministro provinciale, ed ebbe nel suo triennio<br />

per segretario il P. Massimigliano Cimonati da Trento. Nel 1670 lasciato Commissario<br />

provinciale il P. Marcellino da Giudicaria diffinitor attuale, si portò il P. Ministro<br />

Agostino per la seconda volta in Spagna ed intervenne al Capitolo generale tenutosi in<br />

Vagliadolid il dì 24 settembre 1670, colla licenza dal Superior generale segnata in<br />

Vagliadolid il dì 30 maggio. Nel 1671, terminato l’offzio di Ministro, si fermò in Trento<br />

al solito, e nel 1672 essendo morto il 7 marzo il P. Bonaventura Duron da Trento<br />

diffinitor attuale, gli fu surrogato avanti la Congregazione prima intermedia, celebrata in<br />

Trento li 16 maggio, il nostro P. Agostino da Tuenno, come primo Padre di <strong>Provincia</strong>. E<br />

42


imase sino alla morte in (36. //) Trento, ove levato il tempo che fu tre volte<br />

<strong>Provincia</strong>le e due volte, un anno per volta Guardiano, ivi dimorò lettore di teologia, ora<br />

solo, ora con altro co-lettore sino all’ultimo anno di sua vita. Fu il P. Agostino da<br />

Tuenno, detto da secolari “il Padre Nones” soggetto di gran dottrina e sommamente<br />

stimato in città di Trento, e frequentemente andavano da lui a prendere consiglio e per<br />

molti anni fu anche esaminatore prosinodale, e, come sopra fu detto, sostenne le tesi<br />

pubblicate nel Capitolo generale celebrato in Roma nel 1661, e nel 1659 fu postulato<br />

Prelato da Canonici Regolari di s. Michele, ma, come sopra fu detto, non accettò.<br />

Finalmente giunto all’età d’anni settantacinque passati, carico d’anni, e consumato dalle<br />

fatiche in tanti governi, viaggi, e studii, Padre sommamente di questa nostra <strong>Provincia</strong><br />

benemerito, passò piamente al Signore in Trento, li 11 luglio 1680.<br />

93. Fra Domenico Focel da Pergine, Terziario d’anni 5 incirca di abito morì in<br />

Pergine, gennaro 1681.<br />

94. Fra Angelo da Dasindo, Ogniben delli Turri, battezzato 24 novembre 1630;<br />

vestito per laico in Arco, solo, a 9 ottobre 1661, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Battista d’Avio, e maestro e Custode il P. Giuseppe da Roveredo. Legnaiolo. Passò poi<br />

piamente al Signore in Campo, nel marzo 1681.<br />

1681. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Roveredo a 25 aprile.<br />

95. P. Giovanni Battista da Strigno, Lodovico Castelrotto de’ Castelrotti,<br />

battezzato primo marzo 1624. Primo vestito dopo l’erezione di questa nostra <strong>Provincia</strong><br />

in Borgo, con altri il dì 17 ottobre 1643, essendovi Guardiano il P. Giuseppe Betta da<br />

Roveredo, Vicario e maestro il P. Francesco da Tesino diffinitore. Nel 1656 fu Vicario<br />

in Pergine del P. Guardiano Gaudenzo da Trento. Nel 1657 fu Vicario in Borgo del P.<br />

Guardiano Antonio da Dro. Nel 1658 fu Guardiano di Pergine. Nel 1659 fu ivi la<br />

seconda volta Vicario. Nel 1661 fu la seconda volta Vicario in Borgo del P. Guardiano<br />

Bonaventura da Trento. Nel 1663 fu presidente dell’ospizio in Campo. Nel 1665 fu la<br />

terza volta Vicario in Borgo del P. Guardiano Pietro Ponte da Trento. Nel 1666 fu<br />

Vicario in Borgo del P. Guardiano Cherubino Ippoliti da Pergine. Negli anni 1667 e<br />

1668 fu Guardiano di Arco. Nel 1672 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Giacinto da<br />

Besenello. Nel 1677 fu per la quarta volta Vicario in Borgo del P. Guardiano Bonifacio<br />

Betta da Malgolo. Morì poi piamente in Trento a 16 maggio 1681.<br />

96. P Anselmo da Ceniga, Simon Leonardi, vestito con molti altri in Cles li 6<br />

maggio 1653, essendovi Guardiano il P. Francesco Turcato da Trento, e maestro il P.<br />

Andrea d’Arco. Nel 1666 fu eletto Guardiano del Borgo. Nel 1668 fu Guardiano in<br />

Cles. Negli anni 1660 e 1670 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1672 fu eletto Guardiano<br />

d’Arco, ma rinunciò, e fu sostituito da un altro e per tale rinuncia si ebbe poi il P.<br />

Anselmo assai da pentire per gli accidenti ivi succeduti, quali non sarebbero ivi<br />

succeduti, se fosse ivi stato Guardiano il detto P. Anselmo. Nel 1673 fu per la seconda<br />

volta fatto Guardiano in Borgo. Nel 1674 fu Guardiano in Pergine. Nel 1675 fu per la<br />

seconda volta Guardiano in Borgo. Nel 1676 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Ambrogio Coella da Pergine. Nella Congregazione seconda intermedia tenutasi in<br />

Pergine li 16 gennaro 1679 fu fatto Vicario in (37. //) Pergine del P. Guardiano<br />

Bonifacio da Malgolo, e nel maggio fu collocato Vicario e maestro de’ novizzi in Cles.<br />

43


Fu religioso esemplare, e di gran prudenza ne’ suoi governi, predicator e confessore.<br />

Passò poi piamente al Signore in Trento nel luglio 1681.<br />

97. P. Patrizio ibernese, Mattia Ballo, d’anni 24 accettato nella Riformata<br />

<strong>Provincia</strong> di Milano li 30 dicembre 1643, ed indi vestito ivi li 9 gennaro 1646. Fu poi<br />

incorporato nella nostra li 18 maggio 1669. Religioso di gran concetto presso la Madre<br />

Giovanna Maria dalla Croce; e da tutti universalmente tenuto di grande spirito e di vita<br />

integerrima, siccome era anche stato grande di nascita. Morì piamente in Trento<br />

nell’ottobre 1681.<br />

98. Fra Liborio da Sopramonte, Domenico Menestrina, vestito solo per laico in<br />

Cles a 17 ottobre 1658, essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista d’Avio, Vicario e<br />

maestro il P. Andrea d’Arco. Fu assai sottoposto alla gotta, e passò al Signore in<br />

Mezzolombardo nel marzo 1682.<br />

99. Fra Diego da Roveredo, Domenico Andreoli, battezzato 7 ottobre 1632;<br />

vestito per laico in Arco con altri a 30 maggio 1659, essendovi Guardiano il P.<br />

Cherubino Ippoliti da Pergine, Vicario e maestro il P. Giuseppe da Roveredo. Sebbene<br />

ove registrasi la di lui accettazione leggesi “Dominicus Andreolus a Roboreto lanae<br />

magister” divenne tuttavia bravo infermiere e chirurgo, onde trovandosi di famiglia in s.<br />

Bernardino, dopo li 26 marzo 1673 fu mandato in Roveredo a far l’incisione e poi<br />

l’imbalsamazione del cadavere della Serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce,<br />

come costa dal sommario del processo della medesima, fol. 146 e 151. Dopo molti anni<br />

partì dalla <strong>Provincia</strong>, portandosi per infermiere nella Riformata <strong>Provincia</strong> di Pavia, e per<br />

viaggio passò al Signore, chi notò in Binasco, e chi in Piacenza, nel marzo 1682.<br />

1682. Dalla seconda Congregazione intermedia tenutasi in Roveredo il dì 30<br />

dicembre dopo il ritorno de’ nostri Padri vocali dal Capitolo generale di Spagna, non è<br />

morto veruno.<br />

1683. Dal Capitolo quartodecimo celebrato in Trento li 17 maggio, in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Ignazio Bampi 58 da Civezzano.<br />

100. P. Cherubino da Pergine, Baldissaro Ippoliti, battezzato 13 febbraro 1621;<br />

vestito in Borgo con due altri li 24 maggio 1645, essendovi Guardiano il P. Giuseppe da<br />

Roveredo, Vicario e maestro il P. Francesco da Tesino diffinitore. Fu prima nel secolo<br />

notaio e cancelliere. E nella Religione fu per due trienni di seguito segretario<br />

provinciale dal 1652 del P. Lodovico d’Arco nel suo secondo provincialato, e dal 1656<br />

del P. Agostino da Tuenno parimente nel secondo di lui ministrato. E nell’anno 1658 fu<br />

insieme Vicario a Trento del P. Guardiano Lodovico d’Arco e vice Commissario per<br />

l’elemosine di Terra Santa. Nel Capitolo celebrato in Trento nel 1659 fu eletto<br />

Guardiano di Arco. Nel 1660 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Pietro da Trento. Nel<br />

1661 fu confermato ivi Vicario del P. Guardiano Gaodenzo da Trento. Nel Capitolo<br />

fatto in Roveredo li 17 febbraro 1662 fu fatto Vicario in Arco del P. Guardiano Paolino<br />

da Pergine, e poi li 24 aprile fu mandato presidente in Campo. Nel 1663 fu Vicario in<br />

Cles del P. Guardiano Valerio da Cembra, ed insieme fu maestro de’ novizzi ad annum.<br />

58 Nel manoscritto: Bampa. Bampi è una frazione di Civezzano.<br />

44


Negli anni 1665 e 1666 fu Guardiano in Trento; e negli anni (38. //) 1667 e 1668 fu ivi<br />

Vicario del P. Guardiano Giacinto da Besenello. Nel 1669 fu per anno Guardiano in<br />

Borgo. Negli anni 1680 e 1681 fu pure segretario del P. <strong>Provincia</strong>le Lodovico Ingenuino<br />

Fantini da Val di Buono. Passò finalmente al Signore in Trento, nel marzo 1684.<br />

1684. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Arco li 17 giugno.<br />

101. Fra Giovanni Volani da Volano, Terziario vecchio. Morto in Trento a 19<br />

gennaro 1685.<br />

102. P. Giovanni Grisostomo dal Borgo, Valentino Strauz, battezzato 16<br />

settembre 1624; vestito solo in Arco li 8 novembre 1646, essendovi Guardiano il P.<br />

Accursio da Tione e maestro il P. Giuseppe da Roveredo. Nel 1663 fu Vicario in<br />

Pergine del P. Guardiano Pietro Battista da Villa. Nel 1665 fu presidente in Campo. Nel<br />

1669 fu per un anno Guardiano di Arco. Nel 1671 fu di nuovo per un anno Guardiano in<br />

Arco. Nel 1673 fu per un anno Guardiano in Campo. Nel 1680 fu eletto Vicario di Cles,<br />

ma rinunciò efficaciter. Nel 1682 e 1683 fu Guardiano di Pergine, e nel 1684 fu Vicario<br />

in Trento del P. Guardiano Innocenzo Ponte da Trento, ed essendo ivi Vicario passò<br />

piamente al Signore, Trento, 21 febbraro 1685. “Fu il primo che introdusse per il<br />

convento di Campo la cerca del vino in Cauriana sul Mantovano ove per la sua religiosa<br />

bontà era in grande stima e concetto, provando quelle genti gran giovamento dalle di lui<br />

benedizioni. Ex relatione mihi facta ab A.R.P. Simone Petro a Cimbria” 59 .<br />

1685. Dalla seconda Congregazione intermedia tenutasi in Trento 21 giugno.<br />

103. P. Francesco Antonio da Trento, Giovanni Antonio Trentini, vestito con<br />

altri in Cles li 29 settembre 1665, essendovi Guardiano e maestro il P. Giacinto da<br />

Besenello, Vicario e pro-maestro il P. Gregorio Zambaiti da Trento diffinitore. Nel 1677<br />

fu fatto Vicario in Trento del P. Lodovico Ingenuino da Val di Buono Guardiano. Nel<br />

1678 fu Guardiano di Pergine. Nel 1679 fu Guardiano in Arco. Nel 1680 fu di nuovo<br />

Vicario di Trento del P. Guardiano Pietro Paolo da Val di Buono. Nel 1681 fu di nuovo<br />

Guardiano di Arco. Nel 1682 fu fatto Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano<br />

Ignazio da Civezzano. Nel Capitolo fatto in Trento li 17 maggio 1683 tuttoché<br />

puramente confessore fu eletto diffinitore. Portatosi poi dopo due anni col P.<br />

exprovinciale Lodovico Coella da Pergine per dipporto a Milano, nel ritorno si infermò,<br />

come fu detto, per li troppi melloni mangiati, in Salò, ed ivi piamente passò al Signore;<br />

Salò 5 ottobre 1685.<br />

104. Fra Vittorio da Telve, Antonio Sartori, battezzato 21 marzo 1627; vestito per<br />

laico in Arco con un altro a 5 febbraro 1647, essendovi Guardiano il P. Accursio da<br />

Tione, maestro il P. Giuseppe da Roveredo. Fra Vittorio fu compagno di fra Mansueto<br />

da Telve allorché questi si portò a Vienna. Passò poi al Signore in Trento a 23 marzo<br />

1686.<br />

59 Il paragrafo è sul margine del manoscritto: il P. Marco Morizzo lo riferisce a Fra Giovanni<br />

Volani: probabilmente riguarda entrambi.<br />

45


105. P. Placido, prima Eleuterio da Trento, Lorenzo Donati detti Gherla, vestito<br />

in Cles con un altro li 30 settembre 1668, essendovi Guardiano il P. Anselmo da<br />

Ceniga, Vicario e maestro il P. Egidio da Segno. Notasi missionario, e ne’ libri di Terra<br />

Santa, dicesi arrivato colà a primi di febbraro 1684 per servizio di quella. Forse prima di<br />

portarsi in Terra Santa potrebbe essere stato altrove missionario; passò al Signore in<br />

Cipro, all’Arnica, aprile 1686.<br />

1686. Dal Capitolo quintodecimo celebrato in Roveredo li 17 giugno, in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Francesco Dusini da Cles.<br />

106. P. Agostino da Slesia; notasi prima osservante della <strong>Provincia</strong> di Toscana, ma<br />

avendosi ricercato il P. <strong>Provincia</strong>le di quella, ha risposto non trovarsene memoria<br />

nell’archivio di quella. Cominciò l’anno della deliberazione il dì 6 aprile 1664, ma per<br />

diverse difficoltà insorte circa la precedenza da concederglisi, si registra incorporato<br />

solamente (39. //) il dì 21 novembre 1672. Trovandosi moribonda la Madre Giovanna<br />

Maria dalla Croce badessa nel monastero di s. Carlo in Roveredo il dì 24 marzo 1673 in<br />

venerdì (essendo poi volata alla gloria la notte delli 26 domenica delle Palme) entrò egli<br />

nel detto monastero col P. Marcellino attual <strong>Provincia</strong>le, e la dipinse, alzando quella gli<br />

occhi, e guardandolo fisso. Così egli depose, come costa dal sommario del processo fol.<br />

269. Dopo la morte fu presente all’apertura del di lei cadavere, e dipinse le tre pietre<br />

ritrovate nelle reni della medesima. Così egli depose loco citato fol. 145; così pure<br />

dipinse il polmone trovato ferito; così egli depose loco citato fol. 147. Nell’anno 1677<br />

fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Prospero dal Borgo. Nel 1678 fu ivi<br />

confermato Vicario del P. Guardiano Giorgio da Trento. Fu bravissimo pittore,<br />

organista, e cantore, e credesi di lui opera la palla dell’altare della Madonna della chiesa<br />

nostra di s. Rocco in Roveredo. Fu egli uno de’ testimoni esaminati nel 1681 in<br />

occasione della revisione del corpo della predetta Serva di Dio suor Giovanna Maria<br />

dalla Croce, e dicesi allora di anni quarantanove, essendo poi passato al Signore in Cles,<br />

ove erasi portato per bere le acidole, nel luglio 1686. Sarebbe morto di circa 57 anni di<br />

sua età.<br />

107. P. Marcello da Vion nella pieve di Torra in Val di Non, don Bartolommeo<br />

de’ Micheli, minorista, battezzato 15 ottobre 1651; vestito con un altro in Cles li 17<br />

settembre 1672 essendovi Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello, Vicario e<br />

pro-maestro il P. Giovanni Battista da Strigno. Portatosi poi alle Missioni, non si sa<br />

precisamente il tempo, morì dalla peste nella Isola di Scio, ma secondo altri, alle<br />

Smirne, settembre 1686.<br />

108. Fra Gasparo da Roveredo, Girolamo Rosmini 60 battezzato 17 settembre<br />

1615; vestito nella Custodia di s. Antonio per laico a 15 febbraro 1636; poi rimase tra<br />

noi e passò al Signore in Roveredo nel febbraro 1687.<br />

109. P. Giovanni da Pressano, Cristano Longo, vestito con molti altri in Cles 6<br />

maggio 1653, essendovi Guardiano il P. Francesco da Trento, e maestro il P. Andrea<br />

d’Arco. Nel 1672 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Giovanni Paolo da<br />

Vai di Sole. Nel 1674 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Egidio da Segno. Nel 1675<br />

60 Nei manoscritto: Rosmino.<br />

46


fu di nuovo Vicario in Mezzolombardo del P. Pietro Paolo da Val di Buono; e nel 1682<br />

fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Giovanni Grisostomo dal Borgo. Passò poi al<br />

Signore, sacerdote di tutta bontà e simplicità, in Mezzolombardo nel marzo 1687.<br />

1687. Dalla prima Congregazione intermedia tenutasi in Trento a 25 giugno.<br />

110. P. Agapito da Tesero in Fiemme, Giovanni Dalprà 61 , battezzato 29 maggio<br />

1653, vestito li 9 settembre 1671 in Cles con un altro, essendovi Guardiano il P.<br />

Giovanni Battista d’Avio, Vicario e maestro il P. Giacinto da Besenello. Circa il 1678<br />

portandosi in Roma nel Collegio di s. Pietro Montorio attese ad apprendere la lingua<br />

arabica, e poi, credesi, sia stato per alcuni anni nelle Missioni. Da quali ritornato, come<br />

già assai capace della lingua arabica, mandò fuori una grammatica per la lingua arabica<br />

in 4° col seguente titolo “Flores grammaticales arabici idiomatis, studio et labore fr.<br />

Agapiti a Valle Flemmarum Ordinis Minorum s. Francisci reformatorum <strong>Provincia</strong>e<br />

tridentinae, in seminario patavino lectoris, Patavii MDCLXXXVII. Ex typographia<br />

seminarii, opera Augustini Candiani”. Ella è dedicata al cardinale e vescovo di Padova<br />

ed ora beato Gregorio Barbarigo. Vi sono, con gran lode dell’autore, due approvazioni<br />

de’ revisori. La prima del P. Davide da s. Carlo Carmelitano Scalzo lettore di lingua<br />

arabica in s. Pancrazio di Roma. La seconda è di due nostri Padri lettori di lingua<br />

arabica in s. Pietro Montorio. La licenza concessagli per stampare detta opera dal<br />

Rev.mo P. Pier Marino Sormani Ministro (40. //) generale è data il dì 15 novembre<br />

1684 ove lo chiama lettore di lingua arabica nel seminario di Padova, onde credesi, che<br />

da qualche tempo fosse ivi lettore, e che forse abbia ivi composta la predetta<br />

grammatica, e poi mandata a Roma al Superior generale, quale dopo averla fatta<br />

esaminare, l’approvò, e la rimise in Padova al P. Agapito, il quale poi sotto gli auspici<br />

dell’eminentissimo Barbarigo, ed a di lui spese la fece stampare. Di detta grammatica se<br />

ne conserva una copia nella nostra libreria di s. Rocco in Roveredo fra gli scrittori<br />

dell’Ordine. Poco sopravisse il nostro P. Agapito poiché nello stesso anno, in cui<br />

terminò la stampa della di lui grammatica, tuttoché non avesse peranche terminati<br />

trentacinque anni di sua età, essendo attual lettore di lingua arabica nel predetto<br />

seminario vescovile di Padova, passò al Signore, Padova novembre 1687 62 .<br />

111. P. Valerio da Cembra, Giovanni Francesco Tabarelli 63 , battezzato 6<br />

febbraro 1623; vestito 29 settembre 1638 nella Custodia riformata di s. Antonio. Rimase<br />

poi in nostra <strong>Provincia</strong>, e nel Capitolo dell’anno 1652 fu istituito confessore. Negli anni<br />

1656 e 1657 fu Guardiano in Cles. Nel Capitolo del 1659 fu eletto diffinitore, e nel<br />

detto anno fu insieme destinato pro-maestro in Cles. Nel 1660 fu insieme Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Bonaventura da Trento. Nel Capitolo del 1662 fu ivi Vicario<br />

del P. Guardiano Giacinto da Besenello. Nel 1665 fu Vicario in Roveredo del P.<br />

Gabriello d’Arco o sia da Varignano Guardiano. Nel 1666 fu ivi confermato Vicario del<br />

P. Guardiano Daniello da Trento. Nel 1670 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano<br />

Maurizio Divina dal Borgo. Negli anni 1672 e 1673 fu Guardiano del Borgo. Nel<br />

Capitolo del 1674 fu di nuovo eletto diffinitore, ed insieme ad triennium fu confessore<br />

delle monache di s. Anna in Borgo, e nel terzo anno, cioè nel 1676 fu insieme lettore di<br />

morale. Nel 1677 terminato il diffintoriato fu ad annum Guardiano in Arco.. Nel 1683<br />

61 Nei manoscritto: da Prà.<br />

62 Cfr. Tovazzi, Epistolario VI lettera num. 2812.<br />

63 Nel manoscritto: Tabarello.<br />

47


fu su le tavole del Borgo posto confessore straordinario di quelle monache di s. Anna.<br />

Fu a que’ tempi uno de’ migliori predicatori, e predicò anche da chierico. Fu bravissimo<br />

casista, zelante, ed esemplare religioso, e di vita integerrima. Munito finalmente de’<br />

santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al Signore in Mezzolombardo nel marzo<br />

1688.<br />

1688. Dalla seconda Congregazione intermedia tenutasi in Roveredo a 23 aprile.<br />

112. P. Angelo da Valle di Bono 64 , Federico Piombazzi, battezzato 3 gennaro<br />

1635; vestito in Cles con un altro li 6 maggio 1655, essendovi Guardiano e maestro il P.<br />

Andrea d’Arco. Nel 1671 fu primo Vicario in Campo del Padre primo Guardiano<br />

Lodovico Ingenuino da Val di Buono. Nel 1672 fu ivi Guardiano ad annum. Nel 1674<br />

fu ivi di nuovo ad annum Vicario. Passò poi al Signore in Cles, novembre 1688.<br />

1689. Capitolo sestodecimo celebrato in Arco li 19 aprile in cui fu eletto Ministro<br />

per la seconda volta il P. Gregorio Zambaiti da Trento.<br />

113. P. Orazio da Fiemme cioè da Cavalese, Giovanni Pietro Betta (fratello<br />

germano del P. Claudio Betta morto in Roma del 1651), battezzato 14 settembre 1632,<br />

vestito in Cles con molti altri li 6 maggio 1653 essendovi Guardiano il P. Francesco da<br />

Trento, maestro il P. Andrea d’Arco. Nel 1670 fu presidente in Mezzolombardo. Nel<br />

1671 fu ivi ad annum primo Guardiano. Nel 1673 fu Vicario in Trento del P. Guardiano<br />

Gregorio da Trento. Negli anni 1674 e 1675 fu ivi Guardiano. Nel 1676 fu Vicario (41.<br />

//) in Mezzolombardo del P. Guardiano Pietro da Val di Buono. Negli anni 1678 e 1679<br />

fu Guardiano in Cles. Nel 1680 fu destinato ad triennium confessore delle monache del<br />

Borgo. Nel 1683 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Ubaldo Armani da Giudicaria.<br />

Nel 1684 fu di nuovo ad annum Guardiano in Mezzolombardo. nel 1686 fu in Borgo ad<br />

annum Vicario del P. Vittore dal Borgo ivi Guardiano ed insieme posto su le tavole<br />

confessore straordinario delle monache di s. Anna. Finalmente passò piamente al<br />

Signore in Mezzolombardo, settembre 1689.<br />

114. P. Celestino dal Borgo, Simon Pruner, battezzato 5 maggio 1651, vestito<br />

solo in Arco a 22 maggio 1673, essendovi Guardiano il P. Narciso Felicissimo da Val di<br />

Buono, Vicario e maestro il P. Amadio da Villa Montagna. Nell’anno 1684 fu ad annum<br />

Guardiano di Cles. Nel 1689 fu fatto Vicario in Pergine del P. Guardiano Maurizio dal<br />

Borgo; e nel detto anno infermatosi e condotto a Trento, passò piamente al Signore,<br />

Trento nel febbraro 1690.<br />

1690. Dalla prima Congregazione intermedia tenutasi in Arco li 24 aprile.<br />

115. P. Giovanni Angelo da Cavalese, Giovanni Francesco Baldironi, battezzato<br />

il primo aprile 1649; vestito in Cles con un altro li 22 settembre 1669, essendovi<br />

Guardiano e maestro P. Egidio da Segno, Vicario e pro-maestro il P. Prospero dal<br />

Borgo. Fu segretario del P. Ministro Ignazio da Civezzano dal 1683 al 1686. Fu assai<br />

buon religioso, e molto stimolato 65 . Passò poi al Signore munito de’ santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto, in Campo li 2 luglio 1690.<br />

64 Nel manoscritto: Valle di Buono.<br />

65 Scrupoloso.<br />

48


116. P. Giovanni Battista d’Avio, Francesco Libera, battezzato 29 novembre<br />

1619. Vestito nella Custodia di s. Antonio li 2 ottobre 1638. Rimaso poi nella nostra<br />

<strong>Provincia</strong>, nel 1648 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Andrea da Bressanone. Nel<br />

1649 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Giacomo da Varignano. Negli anni 1650 e<br />

1651 fu Guardiano in Cles. Nel 1654 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Francesco Massenzo d’Arco. Nel 1656 fu ivi confermato Vicario del P. Guardiano<br />

Marcellino da Giudicaria. Nel 1657 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Pietro Ponte da<br />

Trento. Nel 1658 e 1659 fu di nuovo Guardiano in Cles. Nel 1661 fu Guardiano in<br />

Arco. Nel 1662 fu per la terza volta ad annum Guardiano di Cles. Nel 1664 fu Vicario<br />

in Trento del P. Giacomo da Varignano. Nel 1667 fu ad annum Guardiano di Pergine.<br />

Nel Capitolo fatto nel 1668, tuttoché puro confessore, fu eletto diffinitore, e lo stesso<br />

anno fu insieme Vicario in Pergine del P. Guardiano Gabriello da Varignano. Nel 1669<br />

dal 24 maggio fu insieme Pro maestro e Vicario del P. Guardiano e maestro Egidio da<br />

Segno sino a 23 luglio, ed allora fu mandato Vicario in Trento del P. Guardiano<br />

Bonaventura da Trento. Nel 1671 fu ad annum per la quarta volta Guardiano di Cles.<br />

Nel 1673 fu di nuovo Vicario in Roveredo del P. Guardiano Lodovico Ingenuino da Val<br />

di Buono. Nel Capitolo del 1674 fu di nuovo eletto diffinitore e lo stesso anno fu<br />

insieme Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Diodato da Albiano 66 . Nel 1676 il<br />

dì 28 gennaro congregatisi li Padri del diffinitorio elessero Commissario provinciale per<br />

l’imminente partenza del P. <strong>Provincia</strong>le al Capitolo generale da tenersi in Roma il dì 23<br />

maggio, il nostro P. Giovanni Battista diffinitore, qual poi nella Congregazione seconda<br />

intermedia, celebrata in Roveredo li 29 luglio 1676, dopo il ritorno de’ nostri Padri<br />

vocali da Roma, fu fatto insieme Vicario in Trento del P. Guardiano Bartolommeo (42.<br />

//) da Roveredo. Negli anni 1677 e 1678 fu Guardiano in Roveredo. Negli anni 1682 e<br />

1683 fu Guardiano di Trento. Finalmente religioso esemplare, ed osservante della sua<br />

Regola, munito de’ santissimi Sagramenti passò piamente al Signore in Trento, il primo<br />

d’ottobre 1690.<br />

117. P. Pietro Battista da Villa di Nogaré 67 , Bartolommeo Galvagni, battezzato 24<br />

giugno 1619, vestito nella Custodia di s. Antonio 4 ottobre 1638. Rimaso poi in nostra<br />

<strong>Provincia</strong>, nel 1654 fu Guardiano del Borgo. Nel 1657 fu Vicario in Pergine del P.<br />

Guardiano Gaudenzo da Trento. Nel 1658 fu di nuovo ad annum Guardiano del Borgo.<br />

Nel 1660 fu di nuovo ad annum Vicario in Pergine del P. Guardiano Bernardino da<br />

Flavone. Nel 1663 fu ad annum Guardiano in Pergine. Nel 1664 fu ad annum Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Ambrogio Coella da Pergine. Nel 1668 fu di nuovo Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Francesco da Cles. Nel 1673 fu di nuovo la terza volta Vicario<br />

in Pergine del P. Guardiano Ignazio da Civezzano. Nel 1675 fu di nuovo Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Anselmo da Ceniga. Nel 1682 fu per la quarta volta Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Eusebio da Cognola. Nel 1684 fu per la quarta volta Vicario in<br />

Pergine del P. Guardiano Giovanni Antonio Giovanelli da Carano. Finalmente religioso<br />

molto osservante armato de’ santissimi Sagramenti, e ben disposto passò al Signore in<br />

Roveredo, 9 dicembre 1690.<br />

1691. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Cles li 18 maggio.<br />

66 Nel manoscritto: da Biano.<br />

67 Villa Lagarina.<br />

49


118. P. Carlo da Trento, nato in Maurina, bòzzolo 68 di case sotto Spor Maggiore,<br />

ma poi detto da Trento, Giovanni Maorino 69 (Più volte trovasi notato da Spor Maggiore,<br />

e di lui nipoti diconsi Marini in luogo di Maorini); vestito in Cles con un altro li 6<br />

maggio 1655, essendovi Guardiano e maestro il P. Andrea d’Arco. Nel 1670 fu Vicario<br />

in Pergine del P. Guardiano Grisogono da Levico. Nel 1671 fu Vicario in Borgo del P.<br />

Guardiano Maurizio dal Borgo. Nel 1673 fu ivi lettore delle arti. Nel 1675 fu ad annum<br />

di nuovo Vicario in Pergine del P. Guardiano Egidio da Segno. Nel Capitolo celebrato<br />

in Borgo li 30 marzo 1677 fu eletto diffinitore e dicesi “Lettor e predicatore”. Nel 1680<br />

fu Vicario in Arco del P. Guardiano Sigismondo Ceschi dal Borgo. Nel 1681 fu Vicario<br />

in Mezzolombardo del P. Guardiano Modesto Saibante da Roveredo. Nel 1683 fu<br />

Vicario in Trento del P. Guardiano Giovanni Battista d’Avio. Nel 1689 fu ad annum<br />

Guardiano in Cles. Finalmente passò al Signore in Trento li 23 maggio 1691.<br />

119. Fra Niccolò da Viarago, Andrea Pintarelli 70 , battezzato 16 gennaro 1642;<br />

vestito solo in Cles per laico li 13 maggio 1666, essendovi Guardiano e maestro il P.<br />

Giacinto da Besenello, Vicario e pro-maestro il P. Gregorio da Trento diffinitore. Fu<br />

infermiere di gran carità, e passò al Signore in Trento, 3 giugno 1691.<br />

120. P. Francesco da Roveredo, Giovanni Andrea Baroni 71 da Roveredo, figlio<br />

dell’eccellente signor dottor Gioseffo Baron e della signora Rosana nata Orefici;<br />

battezzato 25 settembre 1620; vestito nella <strong>Provincia</strong> 72 di s. Antonio li 14 aprile 1641.<br />

Rimaso poi nella nostra, nel 1651 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Antonio da<br />

Dro. Nel 1652 fu ivi ad annum Guardiano. Nel 1654 fu Vicario in Cles del P.<br />

[Guardiano] Andrea d’Arco. Nel 1656 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Pietro Ponte<br />

da Trento. nel 1657 e 1658 fu la seconda volta Guardiano di Roveredo. Nel Capitolo<br />

tenutosi nel 1659 in Trento fu eletto diffinitore. Negli anni 1662 e 1663 fu per la terza<br />

volta Guardiano di Roveredo. Nel 1664 e 1665 fu presidente dell’ospizio di Cavalese,<br />

dimorando di famiglia in Trento. Nel 1666 fu ad annum Vicario in Pergine del P.<br />

Guardiano Paolino da Pergine. Nel 1668 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Maurizio dal Borgo. (43. //) Nel 1669 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Giovanni<br />

Grisostomo dal Borgo. Nel 1670 fu ivi Guardiano ad annum. Nel 1672 nella<br />

Congregazione fatta in Trento li 16 maggio fu eletto ad triennium confessore delle<br />

monache di s. Carlo e ivi durò sino al settembre del 1675 e sotto la di lui assistenza<br />

passò alla gloria la serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce li 16 marzo 1673.<br />

Nel Capitolo celebrato in Trento li 11 giugno 1674 fu per la seconda volta eletto<br />

diffinitore. Nel Capitolo celebrato in Borgo 30 marzo 1677 fu eletto Custode e<br />

confessore ad triennium delle monache di s. Anna in Borgo. Nel Capitolo celebrato in<br />

Trento a 23 maggio 1680 fu di nuovo ad triennium deputato confessore delle monache<br />

di s. Carlo in Roveredo. Negli anni 1683 e 1684 fu per la quarta volta Guardiano di<br />

Roveredo. Ove finalmente, ultimo de’ coristi 73 vestiti nella <strong>Provincia</strong> di s. Antonio, e poi<br />

restati nella nostra, passò piamente al Signore, Roveredo, 22 settembre 1691. Copiò di<br />

propria mano la vita della predetta Serva di Dio Madre Giovanna Maria dalla Croce<br />

68 Gruppetto.<br />

69 Nel manoscritto: Maorina.<br />

70 Nel manoscritto: Pintarello.<br />

71 Nel manoscritto: Baron.<br />

72 Nel 1639 la Custodia Riformata di s. Antonio divenne <strong>Provincia</strong>.<br />

73 In questo caso vuol dire Frati addetti al coro, cioè sacerdoti.<br />

50


dall’originale scritto della medesima e divisa in tre parti. Aveva parimente assiemmate<br />

notizie spettanti alla nostra <strong>Provincia</strong> che assaissimo avrebbero servito per la storia della<br />

medesima. Dopo la di lui morte, nettando la cella da lui abitata li chierici studenti del P.<br />

Vincenzo dal Borgo ivi lettore di teologia, ritrovarono detti scritti, come da uno de’<br />

medesimi io stesso ho udito, non facendone verun conto, li gettarono alle fiamme.<br />

1692. Dal Capitolo decimo settimo celebrato in Roveredo il dì primo maggio, in cui<br />

fu eletto Ministro il P. Marcellino Visintainer da Cles.<br />

121. P. Sisto da Trento, Lorenzo figlio del signor Giacomo Baldo, battezzato<br />

nella cattedrale li 30 ottobre 1644, vestito in Cles con un altro poi uscito, li 13 settembre<br />

1664, essendovi Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello, Vicario e pro-maestro<br />

il P. Valerio da Cembra. Negli anni 1674 e 1675 fu in Pergine lettore delle arti. Nel<br />

1676 fu ad annum Guardiano di Campo. Negli anni 1678 e 1679 fu Guardiano in Borgo.<br />

Nel 1680 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Bonifacio da Malgolo. Nel 1681 fu<br />

lettore di fisica in Trento. Non si sa poi, come e quando sia partito per Morea, l’antico<br />

Peloponeso, conquistato da Veneziani circa il 1687, e se ivi sia egli stato veramente<br />

missionario. Passò ivi al Signore in Napoli di Romania nel febbraro 1693.<br />

122. Fra Antonio da Castello in Tesino, Giovanni Maria Piloso, battezzato 28<br />

giugno 1634. Vestito solo in Cles per laico li 23 giugno 1658. Scrisse li tavoloni de’<br />

Frati morti della <strong>Provincia</strong> che già tempo trovavansi per li dormitori [corridoi] de’<br />

conventi, notati colle lettere F.A.D. Tesino, cioè Frat’Antonio da Tesino. Passò poi al<br />

Signore in Borgo li 7 aprile 1693.<br />

1693. Dalla prima Congregazione intermedia celebrata in Trento a 7 aprile.<br />

123. P. Modesto da Roveredo, Giuseppe Paolo Saibanti 74 , battezzato 20<br />

novembre 1647; vestito in Cles con un altro li 8 maggio 1667, essendovi Guardiano e<br />

maestro il P. Egidio da Segno, Vicario e pro-maestro il P. Amadio da Villa Montagna.<br />

Nel 1679 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Ambrogio da Pergine. Nel 1681 fu<br />

ad annum Guardiano di Mezzolombardo. Di poi, non si sa l’anno preciso, con facoltà<br />

del Superior generale si portò in Val di Luserna coadiutore in quelle Missioni. E poi<br />

passò al Signore in Torino, giugno 1693.<br />

124. (44. //) Fra Taddeo da Calceranica, Giovanni Battista Tamanini 75 ,<br />

battezzato 9 maggio 1630, vestito solo per laico li 17 maggio 1659 a Cles essendovi<br />

Guardiano il P. Giovanni Battista d’Avio, e maestro il P. Andrea d’Arco. Passò al<br />

Signore in Borgo, 2 settembre 1693.<br />

125. P. Prospero dal Borgo, Pietro Grandi, battezzato 29 settembre 1642, vestito<br />

6 maggio 1658 con altri in Cles, essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista d’Avio,<br />

Vicario e maestro il P. Andrea d’Arco. Nel 1669 la Congregazione fu fatta in Trento li<br />

24 maggio e poi li 23 luglio nel Congresso tenutosi in Cles si fecero alcune mutazioni,<br />

ed il P. Prospero fu fatto Vicario di Cles e pro-maestro. Nel 1670 fu ivi confermato<br />

74 Nel manoscritto: Saibante.<br />

75 Nel manoscritto: Tamanino.<br />

51


Vicario del P. Guardiano e maestro Egidio da Segno. Nel 1671 fu Vicario in Trento del<br />

P. Guardiano Lodovico Coella da Pergine. Nel 1672 fu ad annum Guardiano di Pergine.<br />

Nel 1676 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Sisto Baldo da Trento. Nel 1677 fu ad<br />

annum Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1678 nella Congregazione fatta in Trento li<br />

16 aprile fu deputato e confermato maestro il P. Ignazio da Civezzano; ma dopo alcuni<br />

mesi avendo rinunciato gli fu sostituito per maestro il P. Prospero. Nel 1679 fu ad<br />

annum Vicario in Borgo del P. Guardiano Sisto da Trento. Nel 1681 fu di nuovo Vicario<br />

in Borgo del P. Guardiano Sigismondo Ceschi dal Borgo. Nel 1682 fu Vicario in<br />

Roveredo del P. Guardiano Antonio da Villamontagna. Nel Capitolo del 1683 fu<br />

deputato confessore delle monache del Borgo. Negli anni 1686 e 1687 fu Guardiano in<br />

Arco. Nel 1688 fu Guardiano in Trento. Nel Capitolo celebrato in Arco li 19 aprile 1689<br />

fu eletto diffinitore. Nell’anno 1692 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano<br />

Massimigliano da Trento. Nel 1693 nella prima Congregazione intermedia tenutasi in<br />

Trento li 7 aprile fu ivi confermato Vicario del P. Guardiano Enrico Coellato da Trento.<br />

Nel settembre facendo ivi purga, il cerusico tedesco nel cacciargli dal braccio sangue gli<br />

tagliò l’arteria, per quale sbaglio il buon Padre Vicario Prospero dovette morire,<br />

passando piamente al Signore; Borgo 17 settembre 1693.<br />

[1693] Dalla seconda Congregazione intermedia tenuta in Campo 18 novembre<br />

tempestivamente a cagione dell’imminente viaggio de’ nostri Padri vocali al Capitolo<br />

generale in Vittoria nella Spagna.<br />

126. Fra Lorenzo da Castagné, Stefano Gretter, battezzato 26 dicembre 1630,<br />

vestito solo in Arco per laico 4 ottobre 1660, essendovi Guardiano il P. Lodovico<br />

Gardumi d’Arco e maestro il P. Giuseppe da Roveredo Custode. Fu eccellente muraro<br />

ed architetto, e fu capo nella fabbrica del monastero delle monache del Borgo, ed in<br />

quella del convento di s. Bernardino in Trento. Portatosi poi per un po’ di sollievo da<br />

Trento a Campo, fu soprafatto da mortale infermità, per cui munito de’ santissimi<br />

Sagramenti passò al Signore, Campo 5 gennaro 1694.<br />

127. P. Emmanuello da Cognolla, Francesco Grassi detti Olivetti, nato primo<br />

gennaro 1639; vestito in Cles con un altro li 6 maggio 1656, essendovi Guardiano il P.<br />

Valerio da Cembra, Vicario e maestro il P. Andrea d’Arco diffinitore. Nel Capitolo<br />

celebrato in Borgo li 10 luglio 1671 fu eletto diffinitore, e notasi predicatore e lettore.<br />

Sotto il P. Gregorio da Trento, eletto <strong>Provincia</strong>le nel 1674, credesi sia stato per qualche<br />

anno di lui segretario, trovandosi soscritto a diversi atti come segretario. Nel 1679<br />

uscito di mente scappò dalle Grazie, e si portò a Riva ove era podestà il signor dottor<br />

Giacomantonio Trentini fratello del P. Francesco Antonio Trentini attuale Guardiano<br />

delle Grazie, il quale lo condusse in sedia al convento predetto. Ivi, divenuto furioso, fu<br />

posto in carcere; e vi durò molti anni, passando poi anche al Signore, Arco 30 gennaro<br />

1694.<br />

128. (45. //) Fra Placido da Madrano, Francesco Cristofolini, battezzato primo<br />

gennaro 1647; vestito solo in Cles per laico li 31 agosto 1671, essendovi Guardiano Il P.<br />

Giovanni Battista d’Avio, Vicario e maestro il P. Giacinto da Besenello. Fu lanaro, e<br />

poi essendo cercante, oppresso dalla doglia, passò al Signore in Borgo 30 gennaro 1694.<br />

52


129. P. Bonaventura dal Borgo, Giuseppe Antonio Nocher, battezzato li 16<br />

maggio 1657 in Primiero ove suo signor padre era daziale austriaco; vestito in Cles con<br />

un altro li 8 settembre 1676 essendovi Guardiano il P. Ippolito Ippoliti da Pergine,<br />

Vicario e maestro il P. Amadio da Villa Montagna. Nel 1686 sino al 1689 fu segretario<br />

del P. <strong>Provincia</strong>le Francesco Dusini da Cles. Nel 1689 fu Vicario in Roveredo del P.<br />

Guardiano Massimigliano da Trento, ma poco dopo rinunciò per andar in Germania<br />

compagno del predetto P. Ippolito da Pergine a Vienna. Nel 1691 fu di nuovo fatto<br />

Vicario in Roveredo del P. Guardiano Francesco da Cles. Nel 1692 fu eletto Guardiano<br />

di Pergine, e verso il mese di novembre del detto anno, tuttoché attual Guardiano del<br />

noviziato, partì per Roma col P. Vincenzo Capra dal Borgo attual co-lettore di teologia<br />

in Arco, per ottenere la conferma della compilazione de’ nostri Statuti provinciali, dal<br />

Superior generale, ma non l’ottennero. Nella Congregazione prima intermedia tenuta in<br />

Trento li 7 aprile 1693 fu eletto Vicario di Trento del P. Guardiano Bartolommeo Monte<br />

di Roveredo. E lo stesso anno li 18 novembre a cagione dell’imminente viaggio al<br />

Capitolo generale in Spagna de’ nostri Padri vocali fu anticipata la seconda<br />

Congregazione intermedia e celebrata in Campo, ed in detta Congregazione fu posto<br />

Vicario in Borgo del P. Guardiano Enrico da Trento, ove poi assistendo al signor<br />

vecchio Savaro morto per male maligno, fu anche il P. Bonaventura aggravato da<br />

malignità, e però condotto a Trento passò ivi piamente al Signore, Trento 22 febbraro<br />

1694. Mentre il di lui cadavere era sopra terra, entrato un lupo, per non essere peranche<br />

il convento perfezionato, mangiò una coscia del medesimo.<br />

130. P. Vigilio da Val di Buono, Antonio Balduci da Prezzo in Val di Buono,<br />

battezzato 27 giugno 1625, vestito con un altro in Borgo 26 aprile 1646 essendovi<br />

Guardiano il P. Bonifacio da Varignano, e maestro il P. Giuseppe da Roveredo. Nel<br />

1661 fu Vicario in Trento dei P. Guardiano Francesco Massenzo d’Arco. Nel 1662 fu<br />

presidente dell’ospizio in Mezzolombardo. Nel 1663 e 1664 fu presidente dell’ospizio<br />

di Storo, ma di famiglia in Arco. Nel 1665 fu ad annum Guardiano alle Grazie. Negli<br />

anni 1667-1670 fu presidente nell’ospizio di Campo. Nel Capitolo celebrato nel 1671 fu<br />

eletto diffinitore e notasi “Predicatore”. Negli anni 1674 e 1675 fu di nuovo Guardiano<br />

d’Arco. Nel 1676 fu ivi Vicario dei P. Guardiano Giorgio Martini da Predazzo. Di poi<br />

oppresso da grave infermità, quasi per 15 anni, sofferta con grande rassegnazione,<br />

giacendo storpiato nella stufa del chiostro in Borgo, passò ivi, religioso d’ogni bontà,<br />

piamente al Signore; e per essere ripiena la sepoltura de’ Frati morti in quell’anno, fu<br />

posto in una cassa e questa collocata nei monumento de’ signori Conti Welspergheri<br />

fondatori del convento. Fu zio ex parte patris dei P. Andrea Balduci da Prezzo,<br />

exprovinciale morto in Arco a 5 maggio 1737, ed esso P. Vigilio passò al Signore in<br />

Borgo li 2 marzo 1694.<br />

131. Fra Berardo da Folgaria, Lorenzo Perpruner 76 , battezzato 17 marzo 1649 e<br />

vestito per laico solo in Cles a 4 maggio 1672, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Battista d’Avio, Vicario e maestro il P. Giacinto da Besenello. Infermatosi poi in Borgo,<br />

ove era di famiglia, fu spedito su d’un cavallo a Trento, accompagnandolo fra Cipriano<br />

infermiere. Ma giunto in Pergine passò ivi al Signore, Pergine 30 agosto 1694.<br />

76 Nel manoscritto: Parbrune.<br />

53


132. Fra Giuseppe da Caneve, Andrea Gesti, battezzato 3 maggio 1620, vestito<br />

solo per laico in Borgo li 25 giugno 1645, essendovi Guardiano il P. Giuseppe da<br />

Roveredo, Vicario e maestro P. Francesco da Tesino diffinitore. Nei suo testamento<br />

fatto in Borgo prima della sua professa lasciò certo legato di quindici Messe perpetue<br />

manuali, che il sindaco apostolico del convento delle Grazie le ordina a quel nostro P.<br />

Guardiano pro tempore. Fu laico di gran bontà e divenuto cieco passò piamente al<br />

Signore in Roveredo nell’ottobre 1694.<br />

133. (46. //) P. Apollinaro da Chiarano, Giovanni Antonio Creti detti Torbolani,<br />

battezzato 5 febbraro 1641, vestito in Cles con tre altri li 27 maggio 1659, essendovi<br />

Guardiano il P. Giovanni Battista d’Avio, e maestro il P. Andrea d’Arco. Nel 1676 fu ad<br />

annum Guardiano in Pergine. Nel 1682 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Giovanni<br />

Antonio da Fiemme, cioè da Carano. Nel 1683 fu vicemaestro in Cles. Negli anni 1684<br />

e 1685 fu Vicario in Arco, il primo anno del P. Guardiano Bartolommeo da Roveredo,<br />

ed il secondo del P. Guardiano Maurizio dal Borgo. Nel1686 fu Vicario in Trento dei P.<br />

Guardiano Massimigliano da Trento. Negli anni 1687 e 1688 fu Guardiano in<br />

Mezzolombardo. Di poi a primi di marzo 1694 sostituito per Vicario al P. Bonaventura<br />

Nocher morto in Trento li 22 febbraro, passò anch’esso al Signore Vicario sostituito in<br />

Borgo li 9 ottobre 1694.<br />

134. Fra Michelangelo da Pressano, o sia dalla pieve di Giovo, Lorenzo del<br />

Monego, prima per molti anni Terziario. Muraro e tagliapietra. Fu poi vestito per laico<br />

con un altro in Cles a 23 giugno 1653, essendovi Guardiano il P. Valerio da Cembra, e<br />

maestro il P. Andrea d’Arco. Dopo aver molto faticato nel suo mestiere, passò al<br />

Signore in Cavalese li 14 gennaro 1695.<br />

1695. Dal Capitolo decimo ottavo celebrato in Roveredo li 26 maggio, in cui fu<br />

eletto Ministro il P. Girolamo Guglielmi, poi detti dal Ponte, da Vigo di Lomas in<br />

Giudicaria.<br />

135. P. Francesco Maria da Castanedolo sul Bresciano, Lorenzo Costa vestito<br />

Osservante nella <strong>Provincia</strong> di Brescia il dì 24 febbraro 1664 e poi incorporato tra noi li<br />

16 aprile 1678. Fu fatto Vicario in Campo nel 1685 del P. Guardiano Giorgio da<br />

Predazzo. Nel 1690 fu Vicario in Pergine, e vice maestro del P. Guardiano e maestro<br />

Maurizio dal Borgo. Nel 1692 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Francesco da<br />

Cles. Fu per qualche tempo compagno e confessore del P. Ippolito Ippoliti a Vienna,<br />

quale in una sua del 1690 scrisse “che tratteneva il P. Francesco Maria per confessore, e<br />

rimandava fra Giulio nella <strong>Provincia</strong>”, che avea compagnato in Germania il predetto P.<br />

Francesco Maria. Nel 1695 fu fatto Vicario in Cles del P. Guardiano Egidio da Segno, e<br />

pro maestro, essendo maestro il P. Simon Pietro Barbi da Cembra. E nel detto anno,<br />

religioso di gran bontà, passò piamente al Signore in Cles, 10 ottobre 1695.<br />

136. P. Ambrogio da Pergine, Giovanni Battista Coella, fratello maggiore del P.<br />

Lodovico Coella, battezzato 12 giugno 1626, vestito in Borgo con altri due a 24 maggio<br />

1645. Fu poi per qualche anno nelle Missioni. Nel 1662 fu segretario del P. Andrea<br />

d’Arco Visitatore della <strong>Provincia</strong> di Austria. Nel 1664 fu ad annum Guardiano del<br />

Borgo. Nel 1665 fu presidente (47. //) dell’ospizio in Storo. Nel 1666 Guardiano<br />

d’Arco. Nel 1667 Guardiano di Roveredo. Nel Capitolo celebrato nel 1668 fu eletto<br />

54


diffinitore e dicesi “predicatore”. Nel 1672 fu Vicario fu Vicario in Pergine del P.<br />

Guardiano Prospero Grandi dal Borgo. Nel 1673 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano<br />

Valerio da Cembra e nel 1674 fu di nuovo Vicario in Pergine del P. Guardiano Anselmo<br />

da Ceniga. Negli anni 1675 e 1676 fu Guardiano di Roveredo. Nel 1677 fu Guardiano di<br />

Pergine. Nel 1678 fu Vicario in Roveredo. nel 1677 fu Guardiano di Pergine. Nel 1678<br />

fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Giovanni Battista d’Avio. Nel 1679 fu di<br />

nuovo Guardiano di Roveredo. Nel 1683 fu di nuovo Vicario in Pergine del P.<br />

Guardiano Giovanni Grisostomo dal Borgo. Si notò sopra che sia stato nelle Missioni,<br />

forse delle Smirne e di Costantinopoli, ed anzi fu detto sia stato fatto schiavo e poi<br />

liberato dalla <strong>Provincia</strong>, il che può esser avvenuto fra gli anni 1655 e 1662. Passò poi<br />

piamente al Signore in Trento 22 ottobre 1695.<br />

137. P. Vittore dal Borgo, Baldissaro Divina, battezzato 19 febbraro 1650. Fu<br />

vestito solo in Cles li 15 maggio 1670, essendovi Guardiano e maestro il P. Egidio da<br />

Segno. Vicario e pro-maestro il P. Prospero dal Borgo. Il dì 29 aprile 1671 alli terzi<br />

voti 77 per infermità fu mandato a Trento in s. Bernardino, ove stette più mesi sino al<br />

Capitolo celebrato in Borgo li 10 luglio, da cui a 12 luglio gli fu prorogato, a cagione<br />

dell’indisposizione per altri quattro mesi il noviziato, e poi fece la sua professione in<br />

Arco li 12 novembre 1671. Nel 1686 fu poi un anno Guardiano del Borgo. Nel 1687 fu<br />

Vicario in Roveredo del P. Guardiano Gregorio da Trento. Negli anni 1688 e 1689 fu<br />

Guardiano di Arco. Nel 1690 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Eusebio<br />

da Cognola. Portatosi per coadiutore delle Missioni in Val di Luserna nel Piemonte,<br />

dopo qualche anno passò piamente al Signore tra le braccia del nostro fra Gaetano dal<br />

Borgo laico, suo compagno, in Bricheragio, 17 febbraro 1696.<br />

138. Fra Antonio Maini da Panone 78 in Gardumo Terziario; passò al Signore in<br />

Borgo, primo febbraro 1696.<br />

139. P. Silvestro da Mori, Antonio Anderlini 79 , battezzato 17 settembre 1656;<br />

vestito in Arco con un altro li 2 settembre 1674, essendovi Guardiano il P. Vigilio da<br />

Val di Buono. Vicario e maestro P. Amadio da Villa Montagna. Pro-maestro P. Ippolito<br />

Ippoliti da Pergine. Di poi vaneggiando dopo molti anni, morì pazzo in custodia 80 di<br />

Roveredo, marzo 1696.<br />

1696. Dalla prima Congregazione intermedia tenutasi in Pergine li 12 maggio.<br />

140. Fra Giacomo [Tanella] da Rumo, vestito in Trento per Terziario li 23 luglio<br />

1696. Morì ivi 27 settembre 1696.<br />

141. P. Barnaba da Chiarano, Francesco Stefeni, battezzato 4 gennaro 1653;<br />

vestito in Cles con un altro li 29 settembre 1675. Fu nel 1688 fatto in Arco lettore di<br />

logica. Nel 1689 in Roveredo lettore delle arti. Nel 1690 in Arco lettore di filosofia sino<br />

77 Alla terza votazione.<br />

78 Nel manoscritto: Panon.<br />

79 Nel manoscritto: Anderlino.<br />

80 La custodia consisteva nel locale prigione del convento, dove coloro che erano colpiti da pazzia<br />

venivano temporaneamente o anche per lungo tempo rinchiusi perché non fossero di pericolo per se stessi<br />

e per gli alteri Frati.<br />

55


al compimento di quella, e poi lettore di teologia. Nel 1691 ivi lettore di teologia<br />

secondo anno. Nel Capitolo celebrato in Roveredo il primo maggio 1692 fu eletto<br />

diffinitore e lo stesso anno fu lettore di teologia in Roveredo, terzo anno. Nel 1693 nella<br />

Congregazione prima intermedia fatta in Trento a 5 aprile, fu destinato in Arco lettore di<br />

teologia il quarto anno col P. Angelo Antonio da Castronovo co-lettore estero. Nella<br />

Congregazione seconda intermedia tenutasi in Campo li 18 novembre 1693 fu eletto<br />

maestro de’ novizzi in Roveredo. Pro-maestro P. Riccardo Ceschino da Varone Vicario.<br />

Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 26 maggio 1695 terminò l’offizio di diffinitore e<br />

maestro. E l’anno seguente partì per Terra Santa ed il primo di giugno 1696 approdò in<br />

Cipro; e dopo pochi mesi morì in Tolemaida o sia s. Giovanni d’Acri, nell’ottobre 1696.<br />

142. (48. //) P. Cristoforo da Trento, Antonio Ceschini 81 , vestito in Cles con altri<br />

li 14 settembre 1655, essendovi Guardiano e maestro il P. Andrea d’Arco. Fu dopo<br />

molti anni incomodato da un eccedente goso 82 , per cui convenne fargli un camice<br />

appostato, e trovandosi poi di famiglia in Arco, correndo dietro nel chiostro ad un gatto,<br />

cadde il buon Padre Cristoforo, ed urtando col goso sul muretto del chiostro. se gli<br />

ruppe il goso, ed in seguito ne fu liberato. Morì poi in Campo a 30 gennaro 1697.<br />

1697. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento li 12 maggio.<br />

143. P. Basilio da Madrano, di casa Baitella, vestito in Arco li 20 ottobre 1644,<br />

essendovi Guardiano il P. Bartolommeo da Giudicaria, cioè da Favrio 83 . Fu per molti<br />

anni predicatore competente, e per molto tempo impotente e gottoso in Mezzolombardo;<br />

ivi poi maggiormente infermatosi fu condotto all’infermeria di Trento, ove passò<br />

finalmente al Signore, Trento 19 luglio 1697.<br />

144. Fra Giunipero da Pomarollo, Aldrighetto figlio di Aldrighetto Adami,<br />

battezzato 11 marzo 1612, vestito per laico nella Custodia di s. Antonio li 26 ottobre<br />

1637. Rimase in nostra <strong>Provincia</strong>; fu tagliapietra e ultimamente divenuto cieco, passò<br />

piamente assai vecchio al Signore, ultimo de’ vestiti 84 nella Custodia e <strong>Provincia</strong> di s.<br />

Antonio, in Roveredo, 22 novembre 1697.<br />

1698. Dal decimo nono Capitolo celebrato in Trento li 2 maggio, in cui fu eletto<br />

Ministro per la seconda volta il P. Ignazio Bampi 85 da Civezzano.<br />

145. P. Antonio da Trento, don Giovanni Battista Chirmer chierico, figlio del<br />

Burgraff di Castello, vestito in Cles con alcuni altri li 6 maggio 1657 essendovi<br />

Guardiano il P. Valerio da Cembra. Vicario e maestro il P. Andrea d’Arco. Nel 1677 fu<br />

Guardiano in Cles. Nel 1678 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Francesco Antonio<br />

Trentini da Trento. Nel 1685 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Davide Pedrot da<br />

Cognola. Nel 1686 fu per un anno Guardiano di Pergine. Nel 1689 fu Vicario in Borgo<br />

del P. Guardiano Girolamo da Giudicaria. Negli anni 1695 e 1696 fu di nuovo<br />

81<br />

Nel manoscritto: Ceschino.<br />

82<br />

Gozzo.<br />

83<br />

Nel manoscritto: Favri.<br />

84<br />

Ultimo del fratelli non sacerdoti.<br />

85<br />

Nel manoscritto: Bampa.<br />

56


Guardiano in Pergine. Passò poi munito de’ santissimi Sagramenti, e con grande<br />

rassegnazione al Signore in Trento, 22 luglio 1698.<br />

146. Fra Ambrogio da Trento, Giovanni Waiz 86 , battezzato 8 maggio 1675,<br />

cognato del quondam signor Giacomo Mosca; vestito in Cles con alcuni altri li 11<br />

giugno 1696, chierico studente di fisica in Cles sotto il P. Adriano da Lardaro 87<br />

infermatosi gravemente, fu condotto all’infermeria in s. Bernardino, ove poi passò al<br />

Signore, religioso di ottimi costumi, Trento 14 dicembre 1698. Nel noviziato ebbe per<br />

Guardiano il P. Giorgio da Predazzo e per maestro il P. Simon Pietro Barbi da Cembra.<br />

147. P. Cristoforo da Nova Mesta nella Carniolla inferiore, fu vestito nella<br />

<strong>Provincia</strong> della Bosnia e Croazia (allora Osservante e di poi fattasi Riformata col titolo<br />

di "Carniola e Croazia"). Si incorporò presso di noi il dì primo marzo 1673. Nell'anno<br />

1679 fu in Cles vice maestro. Nel 1682 fu parimente in Cles Vicario ed aiutante del P.<br />

Guardiano Maurizio e maestro. Passò poi di famiglia in Mezzolombardo, ed<br />

ultimamente aggravato da male pericoloso, fu condotto a Trento, ove poi passò<br />

piamente al Signore, Trento li 2 gennaro 1699.<br />

148. (49. //) P. Innocenzo da Trento, Giovanni Ponte, nipote de' PP. Pietro e<br />

Tommaso fratelli Ponte da Trento, il primo morto in Padova li 18 novembre 1668; il<br />

secondo poi andato fuori <strong>Provincia</strong> nostra nel 1655, nell'Italia, fu incorporato nella<br />

<strong>Provincia</strong> di Torino, come supponesi, e morì nella Missione di Val di Luserna nel 1682.<br />

Ma ritornando al P. Innocenzo egli fu vestito nella Riformata <strong>Provincia</strong> di Bologna il dì<br />

29 dicembre 1646 (Ove ritrovavasi già sacerdote il predetto di lui zio P. Tommaso<br />

Ponte al secolo Andrea Ponte, che eravi stato vestito il dì 21 dicembre 1635). Di poi<br />

ottenne di venir incorporato col zio P. Tommaso in questa nostra <strong>Provincia</strong>, già chierico<br />

il dì 21 aprile 1648. Nel 1664 fu fatto Vicario in Arco essendo anche organista, del P.<br />

Guardiano Gregorio Zambaiti da Trento. nel 1666 fu di nuovo ivi Vicario del P.<br />

Guardiano Ambrogio Coella da Pergine. nel 1676 fu ivi lettore di morale. Nel 1682 fu<br />

ad annum Guardiano d'Arco. Nel 1683 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Francesco da Roveredo. Nel 1684 e 1685 fu Guardiano in Trento. Nel Capitolo<br />

celebrato in Roveredo li 17 giugno fu eletto diffinitore. Nella seconda Congregazione<br />

intermedia tenutasi in Roveredo li 22 aprile 1688 fu eletto Commissario provinciale per<br />

l'andata del P. Ministro Francesco da Cles al Capitolo generale fatto in Roma il dì 5<br />

giugno. Nel 1689 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Aurelio Agostino Barisella da<br />

Tuenno. Nel Capitolo celebrato in Trento li 2 maggio 1698 fu di nuovo eletto diffinitore<br />

e l'anno seguente trovandosi in Arco organista passò piamente al Signore, Arco 17<br />

marzo 1699.<br />

149. P. Lodovico Ingenuino da Val di Buono, Girolamo Fantini, da Cuson in Val<br />

di Buono, battezzato 27 settembre 1638, vestito in Cles con alcuni altri li 6 maggio<br />

1657, essendovi Guardiano il P. Valerio da Cembra, e maestro il P. Andrea d'Arco. Nel<br />

1668 fu fatto lettore delle arti in Roveredo. Nel 1670 fu ivi Vicario del P. Guardiano<br />

Anselmo da Ceniga. Nel 1671 fu eletto primo Guardiano di Campo. Nel 1672 fu<br />

Vicario in Roveredo del P. Guardiano Gregorio da Trento. Nel 1673 fu Guardiano di<br />

86 Nel testo: Balz.<br />

87 Nel manoscritto vi è sempre la forma Lardero; l’abbiamo normalizzata nella forma moderna in<br />

Lardaro.<br />

57


Roveredo. Nel Capitolo del 1674 fu eletto diffinitore, e dicesi "predicator e lettore".<br />

Negli anni 1677 e 1678 fu Guardiano in Trento. Nel Capitolo celebrato in Trento li 23<br />

maggio 1680 fu eletto Ministro provinciale. Li 25 aprile 1681 fece la prima<br />

Congregazione intermedia in Roveredo, e poi congregato il diffinitorio fu eletto<br />

Commissario provinciale il dì 6 ottobre del detto anno il P. Gregorio da Trento<br />

Guardiano di Roveredo per l'imminente andata in Spagna de' nostri vocali al Capitolo<br />

generale da celebrarsi in Toledo il dì 6 maggio 1682. Si avviò poi il P. <strong>Provincia</strong>le<br />

Lodovico Ingenuino con fra Giuseppe Maria da Valenza suo compagno e col P. Custode<br />

Bartolommeo da Roveredo col Terziario fra Leonardo da Pergine, verso Spagna<br />

partendo da Arco li 15 ottobre 1681 per il Lago di Garda 88 , e felicemente giunto in<br />

Spagna intervenne al sopradetto Capitolo generale, ove, come ho inteso dal predetto di<br />

lui compagno fra Giuseppe Maria, essendo il P. Ministro Lodovico di bella e grave<br />

presenza, fu fatta qualche parola per eleggerlo diffinitore generale, ma fatta qualche<br />

prova della di lui dottrina mediocre, non successe altro. Ritornato da Spagna celebrò la<br />

seconda Congregazione intermedia in Roveredo li 30 dicembre 1682. Nel Capitolo<br />

tenutosi in Roveredo li 17 giugno 1686 fu di nuovo eletto diffinitore, e poi nella<br />

Congregazione seconda intermedia fatta in Campo a 18 novembre 1693 fu eletto<br />

Guardiano di Roveredo. Ma poi il dì 5 gennaro 1694 rinunziò tale offizio nelle mani del<br />

P. Commissario provinciale Ignazio da Civezzano, il quale fece presidente di Roveredo<br />

sino alla venuta da Spagna de' nostri vocali, il P. Alberto Pedrini da Trento. Posto poi il<br />

P. Lodovico Ingenuino in Arco, dopo molti anni ed una brieve infermità, morse ivi ben<br />

disposto, poche ore dopo il sopradetto P. Innocenzo, ed il giorno seguente furono portati<br />

insieme in chiesa e sepolti (ex relatione mihi facta a P. Thoma a Bresimo tunc Arci<br />

Guardiano), Arco 17 marzo 1699.<br />

(50. //) 1699. Dalla prima Congregazione fatta in Roveredo li 2 di maggio.<br />

150. P. Abbondanzio da Val di Buono, don Antonio Scaia, chierico da Levido 89 in<br />

val di Buono, battezzato il primo febbraro 1648, vestito in Arco con alcuni altri li 8<br />

settembre 1671, essendovi Guardiano il P. Giovanni Grisostomo dal Borgo e maestro il<br />

P. Amadio da Villa Montagna. Nel 1684 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Giorgio<br />

da Predazzo. Negli anni 1686 e 1687 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Prospero dal<br />

Borgo. Nel 1688 fu ad annum Guardiano in Cles. Nel 1690 fu Vicario in Trento del P.<br />

Aurelio Agostino da Tuenno Guardiano. Nel 1691 fu Guardiano in Pergine. Nel<br />

Capitolo del 1692 fatto in Roveredo il primo di maggio fu deputato confessore delle<br />

monache del Borgo. E nel Capitolo del 1695 fatto in Roveredo li 26 maggio fu eletto<br />

confessore delle monache di s. Carlo. Finalmente nel Capitolo celebrato in Trento li 2<br />

maggio 1698 fu eletto Vicario in Borgo e maestro de' novizzi e Guardiano il P.<br />

Maurizio dal Borgo, ne' quali offizi dopo lunga infermità armato de' santissimi<br />

Sagramenti con singolare disposizione, essendo religioso d'ogni bontà, passò piamente<br />

al Signore in Borgo, 3 maggio 1699.<br />

151. Fra Felice Vittorio da Trento, Nicollò Bortolotti, battezzato 4 agosto 1649.<br />

Vestito in Arco per laico, con altri, li 17 settembre 1672, essendovi Guardiano il P.<br />

Narciso Felicissimo da Val di Buono, maestro P. Amadio da Villa Montagna.<br />

Trovandosi poi infermiere in Trento, ivi morì a 24 settembre 1699.<br />

88<br />

In seguito il P. Cassina scriverà quasi sempre solo "Lago", senza aggiungere "di Garda".<br />

89<br />

Nel manoscritto: Levì.<br />

58


152. P. Clemente da Levico, Antonio Clementi, battezzato 12 novembre 1651,<br />

vestito in Cles con un altro li 9 settembre 1671, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Battista d'Avio; Vicario e maestro il P. Giacinto da Besenello. Nella Congregazione<br />

tenuta in Pergine li 16 gennaro 1679 fu fatto lettore delle arti in Arco colli quattro<br />

seguenti studenti chierici: fra Gaudenzio Rosi dal Borgo; fra Sebastiano Fattori da<br />

Trento; fra Vincenzo Capra dal Borgo; fra Vigilio Giuseppe Vescovi da<br />

Mezzotedesco 90 . Nel Capitolo celebrato in Trento nel 1680 fu posto in Trento co-lettore<br />

delle arti col P. exprovinciale Lodovico Coella da Pergine, ma prima di terminar l'anno<br />

partì per Roma ove per alcuni (anni) fu scrittore di Curia del P. Carlo Francesco da<br />

Varese Procuratore generale della Riforma. Nella Congregazione tenutasi in Trento il dì<br />

21 giugno 1685 fu eletto Guardiano di Roveredo, ma già ritornato da Roma rinunciò<br />

efficacemente, e da Roma avendo portate alcune reliquie autentiche parte ne regalò al<br />

convento d'Arco, riposte nel reliquiario collocato sull'altare di s. Giuseppe delle Grazie,<br />

come costa dalla memoria autentica che si conserva nell'archivio del predetto convento;<br />

e parte ne regalò alla chiesa parrocchiale di Levico sua patria. Nel Capitolo generale<br />

celebrato in Roma il dì 5 giugno 1688 essendo stato in quello eletto un Riformato per<br />

Commissario generarle di questa famiglia Cismontana il reverendo P. Carlo Francesco<br />

da Varese sopra accennato, scelse egli per suo segretario generale Riformato il nostro P.<br />

Clemente, e per un anno circa esercitò tale carica. In qual tempo una volta "humanum<br />

passus" saltò fuori alla mensa comune parlando, come se fosse il cardinal protettore, e<br />

però destramente da un infermiere fu condotto in infermeria, egli fui cacciato sangue<br />

quasi usque ad deliquium. Essendosi poi alquanto rimesso, se ne ritornò in <strong>Provincia</strong>,<br />

accompagnato dal P. Sebastiano da Trento con fra Benvenuto da Massone. E nel nostro<br />

Capitolo celebrato in Arco li 19 aprile 1689 fu eletto Custode, ma perché (51. //) non<br />

sembrava stesse sempre in casta, prima della Congregazione seconda intermedia<br />

tenutasi in Cles li 18 marzo 1691 fu dichiarato che fosse di mente sana. Ma poi avendo<br />

tornato a vaneggiare, fu posto nella custodia 91 in Arco, e di poi in quella di Roveredo;<br />

ove continuamente pazzo se ne morì; Roveredo 11 marzo 1700. Ebbe il P. Clementi<br />

grandi talenti, bravo teologo, bravo predicatore, e di bellissimo carattere, ma “iudicia<br />

Dei abyssus multa!”<br />

153. P. Lodovico da Pergine, Alessandro Massimigliano Coella, fratello del P.<br />

Ambrogio Coella morto li 22 ottobre 1695; battezzato 23 febbraro 1628, vestito con un<br />

altro in Arco li 17 ottobre 1647 essendovi Guardiano e maestro il P. Andrea d'Arco. Nel<br />

1658 fu fatto lettore delle arti in Arco. Nel 1659 e 1660 e 1661 fu in Pergine lettore<br />

delle arti e di filosofia. Nel 1662 fu lettore di teologia il primo anno in Pergine, il<br />

secondo in Arco, ed il terzo in Pergine; e tre altri anni in diversi conventi fu di nuovo<br />

lettore delle arti. Nel Capitolo poi del 1665 fu eletto diffinitore. Negli anni 1671 e 1672<br />

fu Guardiano in Trento. Nel 1673 fu co-lettore in Trento del P. Agostino da Tuenno ed<br />

insieme lettore delle arti. Nel Capitolo del 1674 fu eletto Custode, e continuò a leggere<br />

in Trento le arti. Nel 1675 e 1676 fu ivi lettore di teologia, e nel 1676 in qualità di<br />

Custode intervenne al Capitolo generale celebrato in Roma a 23 maggio. E nel Capitolo<br />

tenutosi in Borgo il dì 30 marzo 1677 fu eletto <strong>Provincia</strong>le. Nel 1680, tuttoché per<br />

ordine del cardinal protettore Alderano Cibo, assistesse al Commissario visitatore P.<br />

Giacomo da Piacenza nel Capitolo monsignor Francesco Alberti vescovo di Trento<br />

90 Mezzocorona<br />

91 Nel locale prigione del convento.<br />

59


come presidente, il P. Lodovico maneggiò nientedimeno in tal modo li vocali, che<br />

contro il genio del vescovo, che inchinava fosse eletto Ministro il P. Giacinto da<br />

Besenello, venne nel dì 23 maggio 1680 eletto il P. Lodovico Fantini da Val di Buono, e<br />

nel detto anno fu destinato il P. ex Ministro Coella co-lettore delle arti in Trento del P.<br />

lettore Clemente da Levico. Nella prima Congregazione intermedia fatta in Roveredo li<br />

25 aprile 1681 fu fatto Guardiano di Trento; ed essendo poi succeduto Commissario<br />

provinciale (per la partenza al Capitolo generale di Spagna del P. Ministro Lodovico<br />

Ingenuino, seguita in Arco li 15 ottobre) il P. Gregorio Zambaiti da Trento, fece questi<br />

un giorno ch'era dispensato il silenzio, leggere alla pubblica mensa un ordine del<br />

sopraccennato cardinale Cibo protettore, rimasto disgustato per il passato Capitolo, con<br />

cui intimavasi al P. Lodovico Coella Guardiano la partenza dalla <strong>Provincia</strong>, e la<br />

relegazione per un anno nella <strong>Provincia</strong> della Marca. Ed egli prontamente lo stesso<br />

giorno preso per compagno il P. Abbondanzio da Val di Buono, partì dal convento di s.<br />

Bernardino e si portò poi in Italia. Nel 1683 ritornò dall'Italia col M.R.P. Bernardo<br />

Sannig destinato nostro Visitatore, il quale prima di celebrare il Capitolo procurò la<br />

pacificazione di diversi Padri col Padre Coella, come costa dalla scrittura distesa ed<br />

inseritasi nel libro secondo degli atti della <strong>Provincia</strong> pag. 142, pubblicata il dì primo di<br />

maggio 1683. Il nostro capitolo fu celebrato in Trento il dì 17 maggio cui il Coella non<br />

intervenne, ma era partito alla visita d'una <strong>Provincia</strong> della Polonia, con un Padre italiano<br />

per segretario e col P. Amadio Facchinelli da Pergine per compagno; qual Commissione<br />

gli fu procurata dal predetto P. Sannig. Ritornato dalla Commissione nel novembre, si<br />

fermò in Trento, ove nel Capitolo era stato destinato co-lettore di teologia col P.<br />

diffinitor Massmigliano da Trento. Nell'anno poi 1685 si portò per (52. //) diporto a<br />

Milano col P. diffinitore Francesco Antonio Trentini, il quale, come sopra all'anno della<br />

sua morte 1685 si notò, nel ritorno se ne passò al Signore in Salò presso de' Padri<br />

Osservanti. Nel Capitolo poi celebrato in Roveredo il dì primo maggio 1692 fu eletto<br />

Guardiano di Arco, ove vi rimase per un anno solo, poiché preso che ebbe monsignor<br />

Giuseppe Vittorio Alberti de' Enno (cui il P. Coella era accettissimo, il possesso del<br />

principato e vescovato di Trento, al quale era stato li 28 aprile 1689 canonicamente<br />

eletto) per brighe colli dicasteri d'Inspruch, solamente li 3 dicembre 1692, ed indi alli 3<br />

di maggio 1693 anche confermato, il Padre Coella fu da monsignor vescovo trascelto<br />

per suo esaminatore prosinodale, e per tale motivo restò di famiglia in Trento sino alla<br />

sua morte, non esercitando altra carica della <strong>Provincia</strong>, e dopo la morte di monsignor<br />

Alberti, seguita li 31 dicembre 1695 continuò l'offizio di esaminatore sotto monsignor<br />

Spaur sino alla morte. Fu il P. Lodovico Coella soggetto di dottrina, ma di maggior<br />

destrezza e politica ne' maneggi. Era di assai bella, grave e gioviale presenza, con un<br />

tratto assai obbligante (?) e civile, per cui era accettissimo a secolari, ed in grande stima,<br />

denominandolo per il cognome di casa sua "il Coella". Si mostrò assai geniale di canto,<br />

per cui aveva una bellissima voce. Fu per molti anni di lui compagno fra Michele Scalfi<br />

da Cles sarte da cui ho più volte inteso, come il P. Lodovico negli ultimi anni tenesse<br />

così lunga la Messa, che nel solo memento il compagno avea comodo di recitare il<br />

Rosario. Fu commune sentimento de' padri che se il P. Coella avesse avuti gli incontri, e<br />

l'accesso e famigliarità preso l'augustissimo Leopoldo primo, che ebbe il P. Ippolito<br />

Ippoliti da Pergine, quantunque non avesse la singolar bontà del medesimo, tuttavia<br />

colla sua gran politica e destrezza, per il meno, avrebbe conseguito un vescovato.<br />

Finalmente carico d'anni passò piamente al Signore, Trento 5 aprile 1700.<br />

1700. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo li 16 aprile.<br />

60


154. P. Riccardo dal Varone, Giuseppe Bartolommeo Ceschini 92 , battezzato 10<br />

gennaro 1657, vestito in Cles con un altro li 29 settembre 1675, essendovi Guardiano P.<br />

Attanasio da Cloz, Vicario e maestro P. Amadio da Villa Montagna, pro maestro P.<br />

Ippolito da Pergine. Nella Congregazione tenutasi in Campo li 18 novembre 1693 fu<br />

fatto Vicario in Roveredo del P. Guardiano Lodovico Ingenuino da Val di Buono. Nel<br />

1695 fu ad annum Guardiano in Arco, ove, assistito specialmente da suo signor padre,<br />

fece fare il famoso cornicchio fuori della chiesa verso Varignano per cui si trasporta<br />

l'acqua nel Bordellino di sotto, che ne' tempi molto piovosi inondava lo spiazzo e<br />

penetrava nel cimitero e capelle della chiesa. Nel 1697 fu Vicario in Borgo del P.<br />

Guardiano Ignazio da Civezzano. Nel 1698 fu di nuovo Vicario in Roveredo, parte del<br />

P. Guardiano Gregorio da Trento, dalli 8 maggio sino li 14 agosto, e di poi avendo<br />

questo rinunziato, lo fu del P. Guardiano Giorgio da Trento a quello sostituito. Nel 1699<br />

fu ad annum Guardiano di Campo. Posto poi nella Congregazione delli 16 aprile 1700<br />

in Arco, dopo penosissima infermità di giorni dodici, munito de' santissimi Sagramenti,<br />

passò piamente al Signore, Arco 13 luglio 1700.<br />

155. Fra Gioachino da Trento, Giuseppe Menestrina, battezzato 15 agosto 1637,<br />

vestito in Cles con altri per laico 6 maggio 1658, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Battista d'Avio e maestro il P. Andrea d'Arco. Divenne buon infermiere, e passò poi al<br />

Signore in Roveredo 14 aprile 1701.<br />

156. P. Bonifazio da Madrano, Leonardo Menegoli, battezzato 29 aprile 1638,<br />

(53. //) vestito 30 maggio 1659 in Arco con alcuni altri. Essendovi Guardiano il P.<br />

Cherubino Ippoliti da Pergine, Vicario e maestro il P. Giuseppe da Roveredo Custode.<br />

Nel 1675 fu ad annum Guardiano in Campo. Nel 1685 fu fatto Vicario in Trento del P.<br />

Guardiano Innocenzo Ponte da Trento, ma avendo poi rinunciata la guardiania di<br />

Roveredo il P. Clemente da Levico il dì 3 ottobre fu sostituito per Guardiano di<br />

Roveredo il P. Bonifazio. Nel 1686 fu ivi confermato Guardiano. Nel 1688 fu Vicario in<br />

Pergine del P. Guardiano Simon Pietro da Cembra. Nel 1689 fu Vicario in Cles, del P.<br />

Guardiano Carlo Maorin [Maurina} da Trento. Passò poi al Signore munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e con intera rassegnazione, in Trento il dì primo giugno 1701.<br />

157. P. Guglielmo da Cavalese, Michele Melchiori 93 , battezzato 14 giugno 1649,<br />

vestito solo in Cles li 9 giugno 1669 essendovi Guardiano e maestro il P. Egidio da<br />

Segno, Vicario e pro-maestro il P. Prospero dal Borgo. Nel 1686 fu Vicario in Pergine<br />

dl P. Guardiano Antonino da Trento. Nel 1692 fu Vicario in Cavalese del P. Guardiano<br />

Egidio da Segno. Nel 1693 fu Guardiano in Cavalese dalla Congregazione fatta il dì 7<br />

aprile sino a quella fatta lo stesso anno li 18 novembre. Nel 1696 fu Guardiano di<br />

Mezzolombardo. nel 1697 fu di nuovo ad annum Guardiano di Cavalese. Nel Capitolo<br />

del 1698 fu eletto diffinitore, e dicesi "predicatore". Morì poi in detto offizio, trovandosi<br />

di famiglia in Cavalese, li 2 giugno 1701.<br />

1701. Dal ventesimo Capitolo celebrato in Roveredo il dì 7 giugno, in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Simon Pietro Barbi da Cembra.<br />

92 Nel manoscritto: Ceschino.<br />

93 Nel manoscritto: Marchiori.<br />

61


158. P. Pietro Marcellino da Ballino, Marcellino Armani, nipote del quondam<br />

M.R. P. Marcellino Armani; battezzato 27 aprile 1668, vestito in Cles con un altro li 8<br />

luglio 1684 essendovi Guardiano il P. Celestino Pruner dal Borgo, Vicario e maestro il<br />

P. Amadio da Villa Montagna diffinitore. Divenuto buon predicatore, ottenne di portarsi<br />

a Roma nel 1698 col P. Gaudenzio Rosi dal Borgo. Si ritirò poi a predicare nell'Umbria<br />

con gradimento de' vescovi di Terni e Narni. Ritrovandosi poi nel convento di Trevi<br />

parimente nell'Umbria, fu sopraffatto da male violento, per cui passò al Signore in Trevi<br />

13 agosto 1701.<br />

159. P. Nazario da Pedicastello, Domenico Perini 94 , battezzato 15 febbraro 1637,<br />

vestito in Cles con un altro uscito, li 14 settembre 1656, essendovi Guardiano il P.<br />

Valerio da Cembra e maestro P. Andrea d'Arco. Nel 1677 fu Vicario in Campo del P.<br />

Guardiano Ubaldo Armani. Fu assai sottoposto alla podagra e chiragra. Passò poi<br />

piamente al Signore in Trento 14 agosto 1701.<br />

160. Fra Giovanni Udalrico da Cles, Giovanni Nicollò Bagolini già Paolini,<br />

battezzato 22 gennaro 1641, vestito per Laico in Cles con altri li 30 settembre 1668<br />

essendovi Guardiano il P. Anselmo da Ceniga e maestro e Vicario il P. Egidio da<br />

Segno. Passò poi al Signore in Pergine 16 gennaro 1702.<br />

161. Fra Valentino da Folgaria, Andrea Eccher, battezzato 22 agosto 1641,<br />

vestito solo in Cles per laico li 10 dicembre 1665, già prima Terziario, essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello, Vicario e pro-maestro il P. Gregorio<br />

da Trento diffinitore. Passò poi al Signore in Pergine 4 febbraro 1702.<br />

162. P. Felice da Pergine, Giovanni Giacomo de' baroni a Prato, battezzato 15<br />

novembre 1646, vestito solo in Cles 20 settembre 1664, essendovi Guardiano e maestro<br />

il P. Giacinto da Besenello, Vicario e maestro P. Valerio da Cembra. (54. //) Nel 1680<br />

fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Giorgio da Predazzo. nel 1681 fu<br />

Guardiano in Pergine. Nel 1691 fu Vicario in Cavalese del predetto P. Giorgio da<br />

Predazzo ivi Guardiano. Negli anni 1696 e 1697 fu Vicario in Pergine, nel primo anno<br />

del P. Antonino da Trento, e nel secondo del P. Andrea da Val di Buono, Guardiani.<br />

Passò poi ivi piamente al Signore, Pergine 6 marzo 1702.<br />

163. Fra Pietro da Roncegno, Antonio Zottele della montagna di Roncegno,<br />

battezzato 26 settembre 1653, vestito solo in Cles per laico 24 ottobre 1680, essendovi<br />

Guardiano il P. Innocenzo Dusini da Cles, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo;<br />

passò piamente al Signore in Pergine 7 marzo 1702.<br />

1702. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento il primo di maggio.<br />

164. Fra Bartolommeo da Susà, di casa Facchinelli detti Tanelli, da molti anni<br />

Terziario; passò al Signore in Pergine, marzo 1702.<br />

165. P. Gregorio da Trento, Baldessaro Zambaiti detti Landini, battezzato 29<br />

novembre 1626, vestito in Borgo con altri li 24 maggio 1645 essendovi Guardiano il P.<br />

94 Nel manoscritto: Perino.<br />

62


Giuseppe da Roveredo, Vicario e maestro il P. Francesco da Tesino diffinitore. Nel<br />

1656 fu fatto lettore delle arti in Roveredo. Nel 1657 insegnò la filosofia in Arco, e nel<br />

1658 in Trento. Nel Capitolo del 1659 fu istituito lettore di teologia in Roveredo ed<br />

anche nel 1660. Negli anni 1661 e 1662 e 1663 insegnò un altro corso di filosofia. Nel<br />

1664 fu eletto Guardiano di Arco. Nel Capitolo del 1665 fu eletto diffinitore; e lo stesso<br />

anno fu insieme Vicario e pro-maestro in Cles. Nel Capitolo del 1668 fu eletto Custode,<br />

e come tale si portò in Spagna al Capitolo generale celebrato in Vagliadolid li 24<br />

maggio 1670. Ritornato dal Capitolo generale, e celebratasi la nostra Congregazione in<br />

Trento li 26 settembre 1670 fu insieme fatto Vicario in Trento. Terminato il custodiato<br />

fu negli anni 1671 e 1672 Guardiano in Roveredo, e nel 1673 fatto Guardiano di Trento.<br />

Nel Capitolo celebrato in Trento li 11 giugno 1674 fu eletto Ministro provinciale. Non<br />

sembra che nel suo triennio abbia tenuto sempre lo stesso segretario, osservandosi<br />

diversi atti scritti da diversi caratteri e solamente due volte si trova soscritto segretario il<br />

P. Emmanuello da Cognola. Nel 1676 si portò a Roma come <strong>Provincia</strong>le, ed intervenne<br />

al Capitolo generale ivi celebrato il dì 23 maggio. Nel Capitolo poi fatto in Trento il dì<br />

23 maggio 1680 fu eletto, per la seconda volta Custode. Nel 1681 fattasi la<br />

Congregazione il dì 25 aprile in Roveredo, il P. Gregorio Custode il giorno seguente per<br />

iscansare l'imminente viaggio al Capitolo generale di Spagna, rinunziò formiter il<br />

custodiato, ed in di lui vece fu eletto Custode il P. Bartolommeo Monte Guardiano di<br />

Roveredo, il quale rinunziò il guardianato, accettò il custodiato, ed il P. Gregorio eletto<br />

Guardiano di Roveredo. nell'ottobre del detto anno per la partenza al Capitolo generale<br />

di Spagna del P. Lodovico Ingenuino da Val di Buono <strong>Provincia</strong>le, fu eletto il P.<br />

Gregorio Commissario provinciale. Nel Capitolo del 1683 fu deputato confessor<br />

ordinario delle monache di s. Carlo in Roveredo. Negli anni 1687 e 6188 fu per la<br />

seconda volta Guardiano di Roveredo, e nel 1687 si portò alla visita della <strong>Provincia</strong><br />

d'Austria avendo per segretario il P. Marcellino Visintainer da Cles attuale lettore di<br />

animastica 95 in Trento. Nell'archivio della nostra <strong>Provincia</strong> ritrovasi lettera o sia<br />

commendatizia dell'augustissimo Leopoldo primo (55. //) al P. Gregorio, in data delli<br />

28 gennaro 1687, con cui dà il suo pieno clementissimo consenso perché visiti la<br />

<strong>Provincia</strong> d'Austria, e raccomanda il medesimo padre, affine venga convenientemente<br />

ricevuto e trattato; si ritrova parimente un altro ordine del prelodato augustissimo<br />

Cesare in data li 4 maggio 1687 con cui derogando a qualunque altro ordine o sanzione<br />

parimenti emanato dalla cesarea Corte vuolle che il predetto P. Gregorio Visitatore da sé<br />

approvato, possa liberamente nella visita ordinare tutte quelle cose che giudicherà più<br />

convenienti da ristabilirsi per l'onore di Dio, per decoro dell'Ordine, e lodevole<br />

disciplina religiosa, e che tutte le cose che detto Padre ordinerà siano "in acta redacta".<br />

Credesi, che detti ordini cesarei sieno stati procurati dal nostro P. Ippolito da Pergine,<br />

che in detto tempo trovavasi a servizio dell'augustissimo Leopoldo. Avvalorato il Padre<br />

visitatore Gregorio da predetti ordini fece ed ordinò molte cose nella visita della<br />

<strong>Provincia</strong> per maggior osservanza, secondo le maniere delle Provincie d'Italia, ma<br />

contro l'invecchiato costume della detta <strong>Provincia</strong> d'Austria. Celebrò il Capitolo a s.<br />

Ippolito li 24 marzo 1687 e la di lui Commissione fu di poco gradimento di que' Padri<br />

per le novità, quantunque con buon zelo da lui procurate che fecero molto strillare, e<br />

però poco durarono. Nel Capitolo poi nostro celebrato in Arco li 19 aprile 1689 fu per la<br />

seconda volta eletto Ministro provinciale, e prese per segretario il P. Amadio Carli da<br />

Villa Montagna, e per compagno fra Benvenuto da Massone. Essendo poi stata scritta<br />

95 Psicologia.<br />

63


lettera in data da Trento 25 dicembre 1690 da un nostro Frate con cui lo scrittore,<br />

supplicava il rev.mo P. Carlo Francesco da Varese Commissario generale di questa<br />

Cismontana famiglia, a voler celebrare due milla Messe per iscarico della coscienza di<br />

chi gli scriveva, detto Padre rev.mo Superior generale in data 19 gennaro 1691 mandò<br />

l'accennata lettera al P. <strong>Provincia</strong>le Gregorio, affine la facesse girare in copia, con<br />

avvisare tutti che il prelodato Padre rev.mo non si sentiva di concorrere a tale<br />

celebrazione, affinché, chi era... proveder potesse alla sua coscienza. Il P. <strong>Provincia</strong>le ne<br />

mandò copia autentica della predetta lettera per li conventi della <strong>Provincia</strong> in data delli 5<br />

febbraro 1691, conservando l'originale. Nel medesimo anno essendo insorte varie<br />

difficoltà circa la precedenza fra li Padri della <strong>Provincia</strong> e Vicari de' nostri conventi,<br />

ridotte in sei punti, furono presentate e scritte al rev.mo Commissario generale Varese<br />

che quasi tutte furono dal medesimo decise a favore de' Padri Vicari. Nella<br />

Congregazione capitolare poi celebrata in Roveredo dopo li 26 maggio 1695 (ex libro 3<br />

Act., pag. 11). avendo l'attuale diffinitorio ceduta la precedenza a Padri Vicari, "scilicet<br />

quoad incessum, sessionem, et discretatum, reservando tamen omnia alia iura, honores,<br />

et recognitiones debitas tum de iure, tum de consuetudine diffinitoribus et patribus<br />

<strong>Provincia</strong>e respective", e colle predette restrizioni e limitazioni avendo rinunziato la<br />

precedenza a Padri Vicari, anche l'immediato exprovinciale P. Marcellino da Cles (Ex<br />

cit. Lib. 3 Act., pag. 12). Così parimente l'anno seguente celebrandosi il dì 12 maggio<br />

1696 in Pergine la nostra prima Congregazione intermedia, avendo gli altri quattro Padri<br />

exprovinciali (cadauno con lettera di proprio pugno) Gregorio da Trento, Lodovico da<br />

Pergine, Lodovico Ingenuino da Val di Buono, e Francesco da Cles, avendo, dissi,<br />

rinunciata la precedenza colle restrizioni soprascritte a Padri Vicari, si terminò<br />

totalmente la molesta controversia. Nel 1698 a 8 maggio fu il P. Gregorio sostituito<br />

Guardiano di Roveredo al P. Francesco da Cles che aveva rinunciato, ma li 14 agosto<br />

anche il P. Gregorio rinunciò per lettera tale guardiania. Dopo la morte del P. Agostino<br />

da Tuenno detto il Padre Nones seguita nel 1680, il nostro P. Gregorio detto<br />

comunemente il Padre Gandin, fu più volte surrogato come primo padre di provincia, a<br />

Padri o morti, o che aveano rinunciato. Così avendo il dì 6 maggio 1699 ceduto al gius<br />

della surrogazione il rev.mo P. Ippolito da Pergine, gli fu sostituito il P. Gregorio, il<br />

quale come diffinitore surrogato intervenne alla seconda Congregazione intermedia fatta<br />

in Roveredo li 16 aprile 1700, come pure al Capitolo seguente celebrato in Roveredo li<br />

7 giugno 1701. Finalmente religioso di gran merito e zelo, essendo già da molti anni di<br />

famiglia in Roveredo, munito de' santissimi Sagramenti, con religiosa rassegnazione,<br />

passò al Signore; Roveredo 16 giugno 1702.<br />

166. (56. //) Fra Giovanni Gottardo da Mezzotedesco, Giacomo Antonio Beada,<br />

battezzato 4 novembre 1680, vestito in Borgo con un altro, primo settembre 1698,<br />

essendovi Guardiano il P. Maurizio dal Borgo, Vicario e maestro il P. Abbondanzio da<br />

Val di Buono. Studiando poi animastica in Mezzolombardo sotto il P. Teodoro da Rumo<br />

lettore, si infermò e però condotto all'infermeria di Trento, passò ivi al Signore,<br />

chierico, Trento 21 agosto 1702.<br />

167. Fra Leone da Varena, Giacomo Braito, battezzato 23 agosto 1618, vestito<br />

per laico in Arco con un altro li 6 maggio 1646; passò al Signore assai vecchio, Trento<br />

primo ottobre 1702.<br />

64


168. P. Pietro Paolo da Val di Buono, Fantino Fantini, fratello germano del P.<br />

Lodovico Ingenuino morto nel 1699; battezzato 19 settembre 1642, vestito in Cles con<br />

altri li 2 maggio 1662 essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista d'Avio, Vicario e<br />

maestro il P. Giuseppe da Roveredo. Negli anni 1675 e 1676 fu Guardiano in<br />

Mezzolombardo. Nel 1677 e 1678 fu segretario del P. Ministro Lodovico Coella da<br />

Pergine. Nel 1679 e 1680 fu Guardiano in Trento. Nel 1681 fu Vicario in Pergine del P.<br />

Guardiano Felice Prato da Pergine. Nel 1686 fu Vicario in Mezzolombardo del P.<br />

Guardiano Davide da Cognola. Nel 1688 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Amadio<br />

da Villa Montagna. Nel 1689 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Vittore dal Borgo.<br />

Nel 1692 fu ad annum Guardiano in Cles. Molestato poi con infermità etica, stando<br />

nell'infermeria di Trento, passò poi al Signore il primo gennaro 1703.<br />

169. P. Attanasio da Cloz, Giovanni Andrea Franch, battezzato 2 novembre<br />

1639; vestito in Arco con altri 30 maggio 1659 essendovi Guardiano il P. Cherubino<br />

Ippoliti da Pergine; Vicario e maestro il P. Giuseppe Betta da Roveredo. Nel 1673 fu<br />

Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Giovanni Paolo Gregori da Val di Sole.<br />

Nel anni 1685-1687 fu presidente in Cavalese. Negli anni 1689 e 1690 fu Vicario in<br />

Campo del primo anno del P. Guardiano Enrico Coellato da Trento, nel secondo anno<br />

del P. Guardiano Aquilino Bertoldi da Cles. Negli anni 1691 e 1692 fu Guardiano di<br />

Mezzolombardo. Nel 1693, dalli 7 aprile sino li 18 novembre del detto anno fu Vicario<br />

in Cavalese del P. Guardiano Guglielmo Marchiori da Cavalese. Passò poi al Signore<br />

piamente in Cles 17 gennaro 1703 96 .<br />

170. Fra Salvatore da Serso, Giovanni Battista dalla Piccola detto Ruzza,<br />

battezzato primo dicembre 1632, vestito, solo, in Arco per laico li 17 settembre 1660;<br />

prima Terziario e sarte, essendovi Guardiano il P. Lodovico Gardumi d'Arco, maestro il<br />

P. Giuseppe da Roveredo Custode; passò piamente al Signore in Pergine 19 febbraro<br />

1703.<br />

1703. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo li 7 maggio.<br />

171. Fra Bernardino da Val Camonica, Carlo Tomasi da Villa di Ponte di Legno,<br />

in Val Camonica; battezzato 10 maggio 1636; vestito per laico, solo, in Cles li 25<br />

febbraro 1657 essendovi Guardiano il P. Valerio da Cembra, Vicario e maestro e<br />

diffinitore il P. Andrea d'Arco. Fu lanaro, e religioso savio, e compagno di più<br />

<strong>Provincia</strong>li; passò al Signore in Trento 7 maggio 1703.<br />

172. Fra Cipriano da Vezzano, Niccolò Guglielmi, battezzato 30 agosto 1643,<br />

vestito in Cles con altro per laico li 8 maggio 1667, essendovi Guardiano e maestro il P.<br />

Egidio da Segno, Vicario e pro-maestro il P. Amadio da Villa Montagna. Nel 1676 fu<br />

compagno del P. Marcellino Armani exprovinciale ed (57. //) attuale confessore delle<br />

monache di s. Carlo in Roveredo, si portò a Vienna per promuovere la causa pia della<br />

Serva di Dio Suor Giovanna Maria dalla Croce, e poi il detto Padre se ne morì in<br />

Salisburgo, come sopra all'anno 1676 nella di lui vita fu notato. Fece pure fra Cipriano<br />

96 In margine di mano del Tovazzi: “Il P. Attanasio da Cloz inventò li boccaletti piccioli l’anno<br />

1694. Morì l’anno 1703 a Cles 16 giugno. Così trovo scritto a mano in un libro stampato della biblioteca<br />

clesiana. Io penso che abbia levato l’uso veneto di dar un solo boccale grande a due frati, e introdotto<br />

l’uso moderno di darne uno piccolo ad ognuno”.<br />

65


diversi altri viaggi, e specialmente nel 1698 accompagnò sino a Roma il nostro P.<br />

Francesco Maria Cencini d'Arco, che andò colà studente. Fu infermiere eccellente di<br />

gran coraggio, e fece nobilissime cure. Nel 1703 essendo infermiere in Trento, si portò<br />

in Arco per assistere al P. Giacomo Bontadi da Varignano studente di teologia infermo,<br />

dopo essere questi fuori di pericolo, fra Cipriano partì di ritorno a Trento, e nel viaggio<br />

fu sopraffatto da certa sua indisposizione, e però giunto in Roveredo fu maggiormente<br />

oppresso dalla medesima, onde munito de' santissimi Sagramenti passò al Signore,<br />

Roveredo 2 dicembre 1703.<br />

173. P. Alessandro da Riva, Giovanni Battista figlio del signor Alessandro<br />

Salvadori dottor medico in Riva, battezzato 26 settembre 1640, vestito in Cles con altri<br />

li 14 settembre 1655, essendovi Guardiano e maestro il P. Andrea d'Arco. Per isbaglio<br />

quando fu vestito, aveva portata la fede d'essere stato battezzato li 23 settembre 1639,<br />

onde poi ritrovata la sopradetta vera fede, che fosse stato battezzato solamente il 26<br />

settembre 1640 e per conseguenza che avesse fatta la professione dodici giorni prima di<br />

terminare l'età canonica di sedici anni per questa richiesti, rinnovò la sua professione<br />

nelle mani del P. Marcellino Armani Ministro provinciale nel provincialato di Cles il dì<br />

11 giugno 1659. Nel 1668 fu il P. Alessandro fatto lettore delle arti in Borgo. Nel 1669<br />

e 1670 comincia insegnare la filosofia. Nel 1671 fu istituito lettore di teologia, e la<br />

insegnò per sette anni in <strong>Provincia</strong> o da lettore solo, o da co-lettore. Nel 1680 fu eletto<br />

diffinitore e lo stesso anno fu lettore di teologia in Arco. Nel 1682 recitò in Arco<br />

l'orazione funebre per la morte del signor Conte Giovanni Francesco d'Arco, col titolo<br />

"La Fenice ravvivata" "in nidulo meo moriar et sicut Foenix multiplicabo dies",<br />

stampata in 4° in Roveredo per Antonio Goio, di cui se ne trova copia nella libreria<br />

nostra delle Grazie, donata ultimamente dal P. Salvadori Geronimino dell'Inviolata di<br />

Riva. Nel 1683 fu ad annum Guardiano in Arco, e dopo credesi partito per Italia, ove fu<br />

lettore generale nello Studio generale nel convento degli Angeli in Napoli; e poi credesi<br />

anche stato visitatore di una <strong>Provincia</strong> della Calabria. Ritornato dall'Italia nel Capitolo<br />

fatto in Roveredo nel 1692 fu eletto Custode, e come tale dopo la seconda<br />

Congregazione intermedia fatta in Campo li 18 novembre col Terziario fra Giovanni<br />

Andrea da Termon, unito al P. Ministro Marcellino da Cles s'avviò per Spagna, ed<br />

intervenne al Capitolo generale fatto in Vittoria nella Cantabria il dì 29 maggio 1694.<br />

Nel 1697 fu ad annum Guardiano in Roveredo. Nel 1698 fu di nuovo eletto Custode.<br />

Nell'anno 1700 non intervenne alla seconda Congregazione intermedia celebrata in<br />

Roveredo li 16 aprile rinunciando per lettera, data da Venezia li 19 febbraro all'invito<br />

fattogli, ritrovandosi occupato nelle prediche quaresimali. Lo stesso anno si portò ed<br />

intervenne a Roma come Custode al Capitolo generale celebratovi il dì 29 maggio 1700.<br />

Negli anni 1701 e 1702 fu Guardiano in Cles. Nell'anno 1703 fu posto di famiglia in<br />

Arco, e nella Quaresima del 1704 venne da Arco a Roveredo, e recitò nella chiesa delle<br />

monache di s. Carlo li tre discorsi dalla domenica di Passione. Nel ritorno poi alle<br />

Grazie riscaldatosi nel viaggio, fu sopraffatto da febbre con malignità, e passò piamente<br />

ben disposto al Signore, Arco 5 aprile 1704. Fu per l'Italia predicatore, lettore generale<br />

versatissimo nel testo di Scoto che soleva leggere; assai pulito nelle sue cose, e buon<br />

religioso.<br />

(58. //) 1704. Dal Capitolo ventesimo primo celebrato in Trento il dì 14 aprile in cui<br />

fu eletto Ministro il P. Massimigliano Cimonati da Trento.<br />

66


174. Fra Egidio da Viarago, Niccolò Prighel, battezzato 9 luglio 1654; vestito,<br />

solo, in Cles per laico li 15 maggio 1680, essendovi Guardiano il P. Orazio Betta da<br />

Cavalese, Vicario e maestro il P. Anselmo da Ceniga. Passò poi al Signore in Trento 25<br />

luglio 1704.<br />

175. Fra Giovanni da Molaro, nella pieve di Tora in Val di Non, di casa<br />

Coradini, battezzato 6 novembre 1639; vestito per Terziario nel 1667; morì in Borgo<br />

nell'ottobre 1704.<br />

176. Fra Pasquale da Volano, Michel Volani 97 , battezzato 18 settembre 1631.<br />

Prima per molti anni Terziario, poi vestito per laico in Cles con un altro li 23 giugno<br />

1657 essendovi Guardiano il P. Valerio da Cembra, Vicario e maestro il P. Andrea<br />

d'Arco. Dopo d'essere stato circa 30 anni diligente cercatore in Trento, passò ivi buon<br />

religioso al Signore; Trento 6 ottobre 1704.<br />

177. P. Giacinto da Besenello, Mattio Poli, battezzato 18 gennaro 1627; vestito in<br />

Arco con un altro li 4 ottobre 1648, essendovi Guardiano e maestro il P. Andrea d'Arco.<br />

Nel 1659 fu Guardiano di Pergine. Nel 1660 Vicario in Arco del P. Guardiano Lodovico<br />

Gardumi di Arco. Negli anni 1661 e 1662 fu di nuovo Guardiano in Pergine. Nel 1663<br />

fu predicatore in Mezzolombardo. Negli anni 1664 e 1665 fu Guardiano in Cles ed<br />

insieme maestro de' novizzi. Nel 1666 fu ivi Vicario e maestro de' novizzi. Nel 1667 e<br />

1668 fu Guardiano di Trento. Nel 1669 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Anselmo da Ceniga. Nel 1671 fu fatto maestro de' novizzi in Cles e Vicario del P.<br />

Guardiano Giovanni Battista d'Avio. Nel 1672 fu ivi Guardiano e maestro de' novizzi.<br />

Nel 1673 fu Guardiano d'Arco. Nel 1674 e 1675 fu Vicario in Trento del P. Guardiano<br />

Orazio da Fiemme. Nel Capitolo del 1677 fu eletto diffinitore e dicesi predicatore. Nel<br />

1678 fu di nuovo insieme Vicario di Trento del P. Guardiano Lodovico Ingenuino da<br />

Val di Buono. Nel 1682 fu presidente in Cavalese. Nel 1683 fu Vicario in<br />

Mezzolombardo del P. Guardiano Bartolommeo da Roveredo. Nel 1685 fu Vicario in<br />

Roveredo del P. Guardiano Bonifacio da Madrano. Nel Capitolo del 1686 fu di nuovo<br />

eletto diffinitore. Nel 1688 fu insieme Vicario in Arco del P. Guardiano Vittore dal<br />

Borgo. Nel 1689 fu deputato confessore delle monache del Borgo. Nel 1693 dalli 7<br />

aprile sino a 18 novembre fu Vicario in Arco del P. Guardiano Sebastiano Fattori da<br />

Trento e lo stesso anno dalli 18 novembre sino a 26 maggio 1695 fu ivi Vicario del P.<br />

Guardiano Simon Pietro Barbi da Cembra. Nel 1700 fu ultimamente Vicario in Campo<br />

del P. Guardiano Stefano Loti da Roncone. Carico poi d'anni e di meriti di una vita<br />

molto religiosa passò piamente al Signore in Trento 18 marzo 1705.<br />

178. P. Amadio da Villa Montagna, Baldessaro de' Carli, battezzato 28 giugno<br />

1634, vestito in Cles con altri li 6 maggio 1657, essendovi Guardiano il P. Valerio da<br />

Cembra, maestro il P. Andrea d'Arco. Fu fratello del Terziario fra Carlo Carli morto nel<br />

1673. Nell'anno 1667 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Egidio da Segno. Nel 1668 fu<br />

Vicario in Arco del P. Guardiano Giovanni Battista da Strigno. Nel 1669 fu fatto<br />

Guardiano di Pergine. Nel 1670 fu di nuovo Vicario in Arco (59. //) del P. Guardiano<br />

Francesco Baron da Roveredo. Nel 1671-1674 fu ivi Vicario e maestro de' novizzi. Nel<br />

1675 e 1676 fu di nuovo Vicario e maestro in Cles. Nel 1678 fu Vicario in Borgo del P.<br />

97 Nel manoscritto: Olani.<br />

67


Guardiano Sisto Baldo da Trento. Nel 1681 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Bartolommeo di Roveredo. Nel Capitolo del 1683 fu eletto diffinitore. Nel 1684 fu<br />

insieme maestro de' novizzi e Vicario in Cles del P. Guardiano Celestino dal Borgo. Nel<br />

1685 fu insieme Vicario di Trento del P. Guardiano Innocenzo Ponte da Trento. Nel<br />

1287 e 1688 fu Guardiano in Campo. Negli anni 1689 e 1690 servì di segretario al P.<br />

Ministro Gregorio da Trento. Nel 1691 fu Guardiano in Arco. Nell'anno 1693 dalli 18<br />

novembre sino al 1695 fu Vicario in Campo del P. Giovanni Pietro Poli da Besenello<br />

Guardiano. Finalmente trovandosi di famiglia in Pergine, andato nella Quaresima alla<br />

predica in quella parrocchiale, sotto di quella fu sopraffatto da un grave colpo<br />

appopletico, di cui se ne accorse, e fece cenno lo stesso predicatore, onde portato al<br />

convento, dopo due ore incirca, buon religioso passò al Signore; Pergine 23 marzo<br />

1705.<br />

1705. Dalla prima Congregazione intermedia tenutasi in Pergine li 30 aprile.<br />

179. Fra Pacifico da Pressano, prima fra Marino Terziario, fu poi vestito per<br />

laico con un altro per chierico in Pergine a primo maggio 1662, essendovi Guardiano e<br />

maestro il P. Giacinto da Besenello. Credesi siasi portato in Spagna per compagno de'<br />

nostri Padri vocali o nel 1658 in qualità di Terziario, o nel 1670 in qualità di laico<br />

professo. Passò al Signore in Trento 4 agosto 1705.<br />

180. Fra Ferdinando da Inspruch, Sigismondo Antonio Gerardi, battezzato 26<br />

febbraro 1661; vestito in Cles con un altro 3 maggio 1678, essendovi Guardiano il P.<br />

Orazio da Fiemme; maestro per qualche mese il P. Ignazio da Civezzano, e dopo aver<br />

questi rinunziato, fu costituito per maestro il P. Prospero Grandi dal Borgo. Da chierico<br />

suddiacono vaneggiando convenne riporlo in custodia, ove poi passò al Signore senza<br />

sacramenti, e fu penitenziato il Guardiano che negligentò d'amministrarglieli a tempo;<br />

Mezzolombardo 11 ottobre 1705.<br />

181. P. Egidio da Segno in Val di Non, Cristoforo Chini 98 , battezzato 22<br />

settembre 1632; vestito in Cles con un altro li 6 maggio 1654, essendovi Guardiano il P.<br />

Francesco Turcato da Trento, maestro P. Andrea d'Arco. Nel 1663 fu fatto Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Bonaventura da Trento. Nel 1664 fu fatto Guardiano di Pergine<br />

e nel 1665 fu ivi Vicario del P. Guardiano Paolino Romeri da Pergine. Nel 1666 e 1667<br />

fu Guardiano in Cles. Nel 1668 fu ivi maestro e Vicario del P. Guardiano Anselmo da<br />

Ceniga. Nel 1669 e 1670 fu di nuovo Guardiano di Cles e maestro, e nel Capitolo<br />

celebrato nel 1671 fu eletto diffinitore, e dicesi predicatore. Nel 1674 fu Guardiano in<br />

Borgo. Nel 1675 fu di nuovo Guardiano in Pergine e nel 1676 fu di nuovo Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Bonifazio Betta da Malgolo. Nel 1679 fu Vicario in Campo del<br />

P. Ernesto Belleni da Cles Guardiano. Nel 1680 e 1681 fu ivi Guardiano. Nel 1682 fu<br />

Vicario in Trento del P. Guardiano Giovanni Battista d'Avio. Nel 1683 fu Vicario in<br />

Arco del P. Alessandro Salvadori da Riva. Nel 1684 fu di nuovo fatto Guardiano del<br />

Borgo. nel 1685 fu per la terza volta Guardiano di Pergine. Nel 1685 fu deputato<br />

confessore delle monache del Borgo. Nel 1690 fu per la terza volta Vicario in Borgo del<br />

P. Guardiano Davide da Cognola. nel 1692 fu Guardiano di Cavalese. Nel 1693<br />

dall'aprile sino al novembre fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Eugenio<br />

98 Nel manoscritto: Chin.<br />

68


Bertagnon da Strigno. Nel 1695 fu di nuovo (60. //) Guardiano di Cles. Nel 1696 fu<br />

Guardiano di Roveredo. Finalmente, da qualche anno dimorando impotente in<br />

infermeria, mentre si confessava generalmente dal P. Grisogono Nicato da Levico,<br />

sopraffatto da colpo appopletico, piamente passò al Signore, Trento 25 ottobre 1705.<br />

182. Fra Matteo da Pressano, Giovanni Domenico Dalmonego 99 , battezzato 16<br />

aprile 1663; vestito per laico in Cles con altri vestiti per chierici li 21 settembre 1687<br />

essendovi Guardiano il P. Casimiro Micheli da Trento, Vicario e maestro il P.<br />

Bartolommeo Monte da Roveredo. Portatosi poi ultimamente per coadiutore nelle<br />

Missioni di Val di Luserna nel Piemonte, passò ivi al Signore in Bricheragio il dì primo<br />

aprile 1706.<br />

1706. Dalla seconda Congregazione intermedia celebrata in Trento li 30 aprile.<br />

183. Fra Niccolò da Rumo, Vender detti Gianelli da Schas di Mocenigo 100 in<br />

Rumo, battezzato primo ottobre 1642, vestito per Terziario nel 1670. Dopo aver molto<br />

faticato, e vissuto esemplarmente Terziario assai civile e proprio, passò piamente al<br />

Signore in Cavalese nel maggio 1706.<br />

184. P. Eugenio da Strigno, Giovanni Battista Bertagnon, battezzato 15<br />

novembre 1640; vestito, solo, in Pergine li 22 ottobre 1662, essendovi Guardiano e<br />

maestro il P. Giacinto da Besenello. Fu per qualche anno missionario alle Smirne<br />

nell'Arcipelago. Ritornato dalle Missioni, accompagnò nel 1676 a Vienna, sapendo la<br />

lingua tedesca, con fra Cipriano infermiere, il P. Marcellino Armani exprovinciale e<br />

confessore delle monache di Roveredo. Nel 1678 fu Vicario in Cles del P. Guardiano<br />

Orazio Betta da Cavalese. Nel 1687 fu fatto Guardiano di Pergine. Nel 1688 fu Vicario<br />

in Mezzolombardo del P. Guardiano Apollinaro da Chiarano. Nel 1691 fu di nuovo<br />

Vicario in Cles del P. Guardiano Grisogono da Levico. Nel 1693 dall'aprile sino al<br />

novembre fu Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1699 fu Vicario in Cavalese del P.<br />

Guardiano Serafino Cristani da Rallo. Nel 1701 fu Vicario in Roveredo del P.<br />

Guardiano Michele Serbati da Roveredo. Nel 1702 fu deputato confessore delle<br />

monache di Roveredo. Nel 1705 fu fatto Guardiano di Roveredo. Posto poi nel 1706 di<br />

famiglia in Borgo, mentre trovavasi ad loca 101 , sopraffatto da colpo passò piamente al<br />

Signore, Borgo 2 luglio 1706. Non sapendosi precisamente quando siasi portato alle<br />

Missioni, si è sopra notato avanti l'anno 1676; ma forse potrebbe esser stato fra l'anno<br />

1678 e 1687.<br />

185. Fra Giovanni Andrea da Termon nella pieve di Denno, di casa Cattani 102 ,<br />

battezzato 16 ottobre 1662, vestito per Terziario nel 1690. Fu compagno del P.<br />

Alessandro da Riva Custode nel viaggio al Capitolo generale di Spagna tenutosi in<br />

Vittoria nella Cantabria nel 1694. Ritornato poi dalla Spagna, dopo molti anni essendosi<br />

portato nell'ottobre a Venezia per la provisione per l'Avvento con frat'Antonio da Lasino<br />

parimente Terziario, nel ritorno cadde dal fienile del convento ove erasi portato a<br />

99 Nel manoscritto: del Monech.<br />

100 Nel manoscritto: Mosanigo.<br />

101 Ai servizi igienici.<br />

102 Nel manoscritto: Cattana.<br />

69


prendere fieno, nella notte, e restò morto, conducendo poi frat'Antonio ambi li muli<br />

colla roba. Treviso, 2 novembre 1706.<br />

186. P. Giacomo da Roveredo, don Tobia Cheller sacerdote, battezzato 10<br />

novembre 1648, vestito in Arco con un altro li 2 settembre 1674. Nel 1690 fu fatto<br />

Vicario di Roveredo, ma rinunciò. Sopraffatto da colpo appopletico passò al Signore,<br />

avendo detta Messa lo stesso giorno, e ricevuta l'assoluzione sacramentale e l'Olio<br />

santo. Fu religioso assai osservante e divoto, e non poco molestato da scrupoli, per quali<br />

alle volte sembrava assai delirasse. Arco 26 maggio 1707.<br />

(61. //) 1707. Dal Capitolo ventesimosecondo fatto in Borgo li 27 maggio in cui fu<br />

eletto Ministro il P. Vincenzo Capra dal Borgo.<br />

187. P. Martirio da Roveredo, don Giovanni Battista Cheller, fratello del<br />

sopradetto P. Giacomo; battezzato 23 ottobre 1653, vestito, solo, in Arco li 14 maggio<br />

1673 essendovi Guardiano il P. Narciso Felicissimo da Val di Buono, Vicario e maestro<br />

il P. Amadio da Villa Montagna. Essendogli poi stato prorogato il noviziato per<br />

assicurarsi della di lui sanità, fece egli la sua professione in Cles il dì 26 agosto 1674.<br />

Fu religioso infermiccio quasi per tutto il tempo di vita sua, sopraffatto poi da colpo<br />

appopletico, come il P. Giacomo suo fratello, passò al Signore in Arco, 1 dicembre<br />

1707.<br />

188. Fra Giulio da Nanno 103 , Federico Iori, battezzato 16 dicembre 1635, prima<br />

Terziario, vestito poi, solo, per laico in Cles li 18 aprile 1667 essendovi Guardiano e<br />

maestro il P. Egidio da Segno, pro-maestro il P. Vicario Amadio da Villa Montagna. Fu<br />

religioso di gran bontà, ed assai dedito alle fatiche corporali. Passò piamente al Signore<br />

in Cles 12 gennaro 1708.<br />

189. P. Niccolò da Cles, Bonifacio Trepin, battezzato 30 novembre 1675; vestito<br />

con altri in Cles li 11 giugno 1696, essendovi Guardiano il P. Egidio da Segno, maestro<br />

il P. Simon Pietro da Cembra, pro-maestro il P. Benedetto da Val di Buono Vicario. Nel<br />

1705 fu fatto lettore di logica in Cles colli seguenti studenti chierici: frati Apollinaro da<br />

Cognola, Maurizio da Pergine, Carlantonio da Cles, Antonino da Trento, ed Illuminato<br />

dal Borgo. Nel 1706 insegnò ivi fisica. Nel 1707 posto in Borgo lettore di animastica, fu<br />

sopraffatto da gravissima infermità di convulsioni. Passò ivi piamente al Signore. Nel<br />

1704 era stato segretario del P. Ministro Massimiliano da Trento il primo anno del di lui<br />

primo provincialato. Borgo 25 febbraro 1708.<br />

1708. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento li 26 maggio.<br />

190. P. Felice Valentino da Roveredo, Antonio Passerini, battezzato 2 luglio<br />

1675; vestito in Roveredo con due altri li 9 maggio 1694, essendovi Guardiano dopo li<br />

16 settembre il P. Girolamo da Giudicaria, e per avanti eravi stato presidente il P.<br />

Alberto da Trento, maestro il P. diffinitore Barnaba da Chiarano. Fu buon religioso<br />

quasi sempre infermiccio, e portatosi a bere le acidole 104 in Cles, passò ivi al Signore,<br />

Cles 24 agosto 1708.<br />

103 Nel manoscritto vi è la forma: Nano.<br />

104 L’acqua minerale di Rabbi.<br />

70


191. Fra Pio da Pavia, Giovanni Matteo Bigoni detti Tenti, da Caneto diocese di<br />

Piacenza, ma detto da Pavia, battezzato 25 novembre 1640; prima Terziario, poi vestito<br />

per laico in Cles 24 luglio 1671, essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista d'Avio,<br />

maestro il P. Giacinto da Besenello. Passò al Signore in Trento 2 ottobre 1708.<br />

192. Fra Giovanni da Comano di casa Morelli, battezzato li 3 aprile 1629; vestito<br />

per Terziario, passò al Signore assai vecchio in Campo, ottobre 1708.<br />

193. P. Bartolommeo da Roveredo, Sebastiano Monte, battezzato 22 settembre<br />

1638; vestito con altri in Cles li 2 maggio 1662 essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Battista d'Avio, maestro il P. Giuseppe da Roveredo. Fu per alcuni anni compagno del<br />

P. Marcellino Armani da Ballino confessore delle monache in Roveredo. Dal 1671 sino<br />

al 1674 fu segretario dello stesso Padre nel secondo di lui provincialato. Nel 1674 fu<br />

fatto Guardiano di Roveredo. Nel 1675 fu ivi Vicario del P. Guardiano Ambrogio da<br />

Pergine. Nel 1676 fu Guardiano di Trento. (62. //) Nel capitolo del 1667 fu eletto<br />

diffinitore e dicesi confessore. Nel 1680 fu fatto per la seconda volta Guardiano di<br />

Roveredo. Nella Congregazione del 1681 fatta li 25 aprile vi fu confermato. Ma il<br />

giorno seguente avendo rinunciato il custodiato il P. Gregorio da Trento, per iscansare<br />

l'imminente viaggio al Capitolo generale in Spagna, fu eletto Custode il P.<br />

Bartolommeo, avendo rinunciato poi il guardianato; e poi nell'autunno partì per Spagna<br />

col fra Lionardo da Pergine Terziario, ove intervenne al Capitolo generale celebrato in<br />

Toledo li 16 maggio 1682. Nel Capitolo del 1683 (Lib. II actuum, pag. 139) fu<br />

enunciata la precedenza concessa al P. Bartolommeo come ex Custode stato al Capitolo<br />

generale di Spagna post ultimum diffinitorem, secondo lo statuto del Capitolo generale<br />

di Toledo del 1658 e lo stesso anno fu fatto Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1684 fu<br />

Guardiano in Arco. Nel 1685 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Casimiro da Trento.<br />

Nel 1688 fu presidente in Cavalese. Nel 1689 fu eletto confessore delle monache di<br />

Roveredo. Nel 1692 e 1693 dall'aprile sino alli 18 novembre fu Guardiano in Trento.<br />

Negli anni 1695-1697 in seguito fu di nuovo Guardiano in Trento. Nel 1698 fu ivi<br />

Vicario del P. Guardiano Vincenzo Capra dal Borgo. Nel Capitolo del 1701 fatto in<br />

Roveredo il dì 7 giugno, fu surrogato come seniore ex Custode al P. Guglielmo<br />

diffinitore, morto li 2 giugno in Cavalese. Ritrovandosi il P. Gregorio ex <strong>Provincia</strong>le già<br />

diffinitore surrogato per la morte del P. Innocenzo da Trento diffinitore seguita il dì 17<br />

marzo 1799 in Arco. Il P. Francesco da Cles ex Ministro avea rinunciato a detta<br />

surrogazione, anche per la stretta parentela, che teneva col P. Aurelio Agostino<br />

diffinitore attuale, ed il P. Marcellino da Cles ex Ministro era attuale Guardiano di Arco<br />

ed il P. Girolamo da Giudicaria ex Ministro era attuale Guardiano del Borgo. Negli anni<br />

1701 e 1702 il P. Bartolommeo fu di nuovo Guardiano di Mezzolombardo. Finalmente<br />

aggravato dal male de calcoli, a cui era molto soggetto, passò piamente al Signore,<br />

ottimo religioso, Trento 11 novembre 1708.<br />

194. Fra Alessio d'Avio, Mattio Sega, battezzato 21 febbraro 1641; prima<br />

Terziario, poi vestito, solo, per laico in Cles li 27 ottobre 1664. Credesi sia stato<br />

compagno del P. Gregorio da Trento, allorché come Custode la prima volta si portò nel<br />

1670 al Capitolo generale di Spagna, celebrato in Vagliadolid li 24 di maggio. Nell'anno<br />

in cui fra Alessio fu vestito era Guardiano di Cles e maestro il P. Giacinto da Besenello,<br />

71


Vicario e pro-maestro il P. Valerio da Cembra. Passò poi al Signore fra Alessio assai<br />

buon religioso in Cles 30 dicembre 1708.<br />

195. Fra Claudiano da Strigno, Giovanni Vettorelli, battezzato 13 marzo 1646;<br />

prima Terziario e muraro; vestito poi, solo, in Arco per laico li 17 marzo 1674<br />

essendovi Guardiano il P. Giacinto da Besenello, Vicario e maestro il P. Amadio da<br />

Villa Montagna. Passò poi al Signore in Cles primo aprile 1709.<br />

1709. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento li 14 maggio.<br />

196. Fra Vito da Pergine, Baldessaro Magnago 105 , battezzato 23 aprile 1632,<br />

vestito, solo, in Arco per laico 8 ottobre 1661, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Battista d'Avio, maestro il P. Giuseppe da Roveredo Custode. Perito lanaro, passò poi al<br />

Signore in Arco 5 giugno 1709.<br />

197. Fra Donato da Tesero, Giovanni Gasparo Lazzari, battezzato 17 giugno<br />

1635, vestito con un altro per laico li 9 ottobre 1662 in Pergine essendovi Guardiano e<br />

maestro il P. Giacinto da Besenello. Fu sarte, e passò poi piamente al Signore in Trento<br />

18 ottobre 1709.<br />

198. (63. //) Fra Giovanni da Pressano di casa Pomarolli Terziario assai vecchio,<br />

passò al Signore d'età d'anni circa 70, in Trento 11 febbraro 1710.<br />

199. Fra Clemente da Trento, Baldissero Helt, calegaro, battezzato 17 novembre<br />

1633, vestito con un altro per laico in Arco li 30 maggio 1659 essendovi Guardiano il P.<br />

Cherubino Ippoliti da Pergine, Vicario e maestro il P. Giuseppe da Roveredo Custode.<br />

Morì in Pergine 9 marzo 1710.<br />

1710. Dal capitolo ventesimo terzo celebrato in Trento il primo di giugno, in cui fu<br />

eletto Ministro per la seconda volta il P. Girolamo da Giudicaria.<br />

200. P. Diodato d'Albiano, Simon Pisetta, battezzato 24 aprile 1633, vestito in<br />

Cles con altri li 6 maggio 1657, essendovi Guardiano il P. Valerio da Cembra, Vicario e<br />

maestro il P. Andrea d'Arco diffinitore. Nel 1671 fu Vicario in Roveredo del P.<br />

Guardiano Gregorio da Trento. Nel 1674 fu Guardiano di Mezzolombardo ad annum.<br />

Nella Congregazione fatta in Campo li 18 novembre 1693 fu fatto Vicario in Pergine<br />

del P. Guardiano Michele Serbati da Roveredo. Nel 1701 fu di nuovo Vicario in Pergine<br />

del P. Guardiano Serafino Galvagno da Roveredo. Dopo essere stato diversi anni in<br />

infermeria come impotente, passò poi ivi piamente al Signore, Trento 8 giugno 1710.<br />

201. P. Francesco da Cles, Giovanni Dusini, batetzzato primo giugno 1632,<br />

vestito in Arco con un altro li 4 ottobre 1648, essendovi Guardiano e maestro il P.<br />

Andrea d’Arco. Dal 1659 al 1662 fu segretario del P. Marcellino Armani da Ballino nel<br />

di lui primo provincialato. Nel 1663 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Francesco<br />

Baron da Roveredo. Nel 1664 fu ivi Guardiano. Dal 1665 sino al 1668 fu segretario nel<br />

secondo provincialato del P. Andrea d'Arco. Il dì 14 aprile 1667 fu eletto pro-ministro,<br />

105 Nel manoscritto: Magnac.<br />

72


ed in luogo del predetto P. Andrea d'Arco si portò a Roma, ed intervenne alla<br />

Congregazione generale celebrata ivi li 28 maggio. Nel Capitolo tenutosi in Roveredo li<br />

6 luglio 1668 fu eletto Guardiano del Borgo. Nella Congregazione fatta in<br />

Mezzolombardo li 24 maggio 1669 fu eletto Guardiano di Trento. Ma trovandosi, come<br />

in un congresso del diffinitorio tenutosi in Cles li 23 luglio del detto anno, sia stato<br />

eletto per Guardiano di Trento il P. Bonaventura da Trento, si suppone che il P.<br />

Francesco abbia previamente rinunziata detta guardiania. Nel Capitolo del 1671 fu<br />

eletto Custode. Nel 1672 fu posto negli atti confessore straordinario delle monache di s.<br />

Carlo in Roveredo. Nel 1673 dopo la morte della Serva di Dio Madre Giovanna Maria<br />

dalla Croce, seguita la domenica delle Palme li 26 marzo, accompagnò da Roveredo<br />

sino al Borgo le quattro madri istitutrici, che colà si portarono, e fondarono il monastero<br />

di s. Anna, passando per Trento il dì 10 ottobre, e pernottando presso le monache della<br />

santissima Trinità. Nel 1674 fu ad annum Guardiano in Cles. Nel 1677 fu fatto Vicario<br />

in Cles del P. Guardiano Antonino da Trento, ed anche maestro de' novizzi, ma rinunziò<br />

l'offizio di maestro, ed in questo gli fu sostituito il P. Ignazio da Civezzano. Nel 1680 e<br />

1681 fu di nuovo Guardiano in Cles. Nel 1682 fu Vicario in Arco del P. Guardiano<br />

Innocenzo Ponte da Trento; e nel Capitolo del 1683 fatto in Trento fu eletto diffinitore.<br />

Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 17 giugno 1686 fu eletto <strong>Provincia</strong>le.<br />

Nell'autunno del detto anno per le grandi pioggie il torrente Fersina ruppe la serraglia<br />

sotto Ponte alto con gravi spese avanti molti anni fabbricata dalla città di Trento. Fattasi<br />

una grande innondazione, entrò l'acqua nella nostra chiesa e convento di s. Bernardino,<br />

in modo che all'improvviso di (64. //) notte furono costretti quasi tutti li Religiosi a<br />

ritirarsi e salvarsi nella vicina Torricella situata su d'un monticello, già tempo<br />

appartenente a casa Madruzza, ma allora spettante a casa Ponte di Trento. Il P. Ministro<br />

Francesco da Cles, contrario alla traslazione del convento di s. Bernardino guastato<br />

dalla predetta innondazione, procurò di talqualmente ripararlo, e colla spesa di circa tre<br />

milla fiorini fu fabbricato un coro sopra l'altro coro; ma poi seguita altra innondazione,<br />

sotto il seguente <strong>Provincia</strong>le, fu decretata, e poi in seguito anche eseguita la<br />

sopraccennata traslazione. Nel suo triennio ebbe per segretario il P. Bonaventura<br />

Nocher dal Borgo. E nel 1688 dopo celebrata la seconda Congregazione in Roveredo li<br />

23 aprile s'istradò per Roma, ove intervenne al Capitolo generale tenutosi li 5 giugno<br />

1688. Negli anni 1691 e 1692 fu di nuovo Guardiano di Roveredo. Nel 1693 dalli 7<br />

aprile fu di nuovo ivi Vicario del P. Guardiano Sigismondo Ceschi dal Borgo. Nel 1695<br />

fu destinato confessore delle monache dl Borgo, ma rinunziò. Così pure l'anno 1698<br />

eletto Guardiano di Roveredo rinunziò. Nell'anno 1699 nella Congregazione fatta li 2<br />

maggio fu deputato confessore delle monache di Roveredo, e ivi durò tutto il triennio.<br />

Fu il P. Francesco da Cles predicatore, e molto intendente di canto fermo, in cui anche<br />

componeva quantunque negli ultimi anni avesse una voce molto ingrata. Per molti anni<br />

servì di scrittore alla Madre Giovanna Maria dalla Croce delle di lei lettere risponsive,<br />

ed anche di lei confessore straordinario, o supplimentario in occasione che il P.<br />

Marcellino Armani confessor ordinario andava a predicare, onde negli atti della<br />

<strong>Provincia</strong>, avanti la morte della predetta Madre Giovanna Maria seguita li 26 marzo<br />

1673 non si nota mai posto confessore ordinario delle monache di s. Carlo. Ma<br />

solamente, come sopra si registrò, nella Congregazione fatta il dì 16 maggio 1672<br />

terminato egli gli anni 40 il primo seguente giugno, fu destinato confessore straordinario<br />

delle medesime. Descrisse di propria mano gli undici libri delle opere della sopraddetta<br />

Madre Giovanna Maria, e dopo la morte di quella radunò molte lettere e notizie della<br />

medesima e da sé ne formò un libro, intitolandolo Libro XII, ma in realtà non si<br />

73


computa fra li libri della Serva di Dio, né se ne fece copia, né se lo mandò a Roma, né si<br />

presentò a delegati, in occasione di formarsi li processi per quella. Incise pure in rame il<br />

di lei ritratto e di molti altri Santi essendone capace; e nel 1707 scrisse e diede fuori alla<br />

stampa la vita della detta Madre Giovanna Maria in Roveredo, ma assai semplicemente.<br />

Nel 1706 cantò la sua seconda Messa in Roveredo, e vi sermoneggiò il M.R. signor don<br />

Tabarelli parocho di Sacco, e vi intervennero molti signori sacerdoti di Roveredo<br />

benaffetti al P. Francesco, facendo eglino la spesa del pranzo. Ed aveva celebrato la sua<br />

prima Messa in Cles li due luglio 1656 in giorno di domenica. Finalmente assai carico<br />

d'anni, e molto più di meriti, di una vita assai religiosa ed esemplare, sopraffatto da<br />

brevissima infermità e quasi senza male, ricevuti li santissimi Sagramenti dal P.<br />

Daniello da Trento Vicario, rese placidamente l'anima al Signore in Roveredo, ove era<br />

già da tanti anni di famiglia. Roveredo 18 gennaro 1711.<br />

202. P. Ubaldo da Ballino, Giovanni Francesco Armani fratello consanguineo del<br />

P. Marcellino ex <strong>Provincia</strong>le; battezzato 10 settembre 1638, vestito con altri in Cles li<br />

27 maggio 1659 essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista d'Avio e maestro il P.<br />

Andrea d'Arco. Nel 1676 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Apollinaro da<br />

Chiarano. Nel 1677 fu Guardiano di Campo. Fu buon predicatore, ed ebbe le prediche<br />

dottissime del suo Padre fratellastro Marcellino. (65. //) Ma per quanto fu detto, non<br />

ebbe la grazia di ben adattarsele. Predicando la Quaresima del 1705 in Mezzolombardo,<br />

si sparse [la voce] avesse prenunciato l'incendio totale della villa di Mezzolombardo,<br />

seguito poi li 6 maggio 1705. Ultimamente essendo di famiglia in Mezzolombardo,<br />

s'infermò e fu condotto a Trento, ove poi pochissimi giorni dopo il suo arrivo fu<br />

ritrovato morto; Trento 19 marzo 1711.<br />

203. P. Bernardo da Cavedine, don Lorenzo Cattoni 106 , sacerdote da Laguna in<br />

Cavedine, battezzato 10 marzo 1642; vestito in Arco li 24 giugno 1674 essendovi<br />

Guardiano il P. Vigilio da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Amadio da Villa<br />

Montagna. Nella Congregazione fatta in Campo li 18 novembre 1693 fu eletto<br />

Guardiano di Campo, ma rinunziò. Nel 1696 fu Vicario in Arco del P. Guardiano<br />

Aurelio Agostino Barisella da Tuenno. Nel 1698 fu Vicario in Campo del P. Guardiano<br />

Benedetto da Val di Buono. Nel 1705 fu di nuovo Vicario in Campo del P. Guardiano<br />

Accursio Brasavola d'Avio. Trovandosi poi di famiglia alle Grazie, munito de'<br />

santissimi Sagramenti e con ottima disposizione, passò piamente al Signore, in Arco 18<br />

aprile 1711.<br />

1711. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento 28 aprile.<br />

204. P. Fortunato da Cles, Gaudenzio Carneri, battezzato 11 giugno 1644; vestito<br />

in Arco con un altro 3 giugno 1660, essendovi Guardiano il P. Lodovico Gardumi<br />

d'Arco, maestro P. Giuseppe da Roveredo Custode. Comeché proveniente da ebrei intra<br />

quartam generationem, consultò a di lui favore, affinché venisse accettato, il nostro P.<br />

Agostino da Tuenno, qual opinione fu poi anche seguita nella recezione di alcuni altri<br />

nostri frati professi a nostri giorni, ma anche in qualche caso fu abbracciata l'opposta. Il<br />

dì 23 aprile 1668 essendo peranche chierico Diacono, si portò a studiare in Napoli col P.<br />

Sigismondo Ceschi dal Borgo di già sacerdote. Nel 1679 fu fatto Vicario in<br />

106 Nel manoscritto: Catton.<br />

74


Mezzolombardo del P. Guardiano Ippolito Ippoliti da Pergine. Nel 1683 fu Vicario in<br />

Cles del P. Guardiano Maurizio dal Borgo. Si portò poi col P. Adalberto da Smarano<br />

per compagno in Vienna sotto l'augustissimo Leopoldo primo per farvi l'esperienza<br />

dell'oro potabile. Aveva più giovani che l'aiutavano, fra quali lo serviva il signor Maffei<br />

di Cles (che fattosi poi Riformato in Roma, fu chiamato P. Francesco Maria, e divenne<br />

eccellente speziale e passò poi al Signore di età sopra anni 80, per colpo d'appoplesia il<br />

dì 3 novembre 1759). Cesare andava a visitare il nostro P. Fortunato per veder a fare<br />

l'esperienza, ed il Padre, licenziava prima i giovani, affine non stessero presenti, e<br />

terminata l'esperienza li richiamava. Fece grandi spese a conto dell'imperatore; ma non<br />

si sa di certo, se sia riuscito il nostro P. Fortunato nelle sue esperienze. Ritornato poi in<br />

<strong>Provincia</strong>, ed ultimamente posto di famiglia in Arco, stando la notte delli 26 settembre<br />

1711 al mattutino, partì dal coro, e fu accompagnato in cella dal fra Bernardo Guelmi da<br />

Trento infermiere, il quale la mattina bussando alle celle lo ritrovò morto, quasi ancora<br />

caldo; credesi sopraffatto da qualche colpo appopletico. Lasciò il buon Padre molti<br />

spiriti in diverse bozze 107 . Fu chiamato il signor dottor medico Guella da Riva, cugino<br />

stretto del P. Fortunato, affine considerasse quid esset agendum, delle predette bozze;<br />

non sapendosi cosa contenessero né a che potessero servire. Ma anch'esso poco poté<br />

conoscere, onde furono al medesimo signor dottore lasciate. Morì dunque il P.<br />

Fortunato in Arco, 26 settembre 1711.<br />

205. (66. //) P. Giorgio da Predazzo, Giacomo Martini, battezzato 13 giugno<br />

1640; vestito, solo, in 1660 essendovi Guardiano il P. Lodovico Gardumi d'Arco.<br />

Maestro P. Giuseppe da Roveredo Custode. Nel 1676 fu Guardiano in Arco. Nel 1680<br />

fu Guardiano in Mezzolombardo. Nel 1683 fu presidente in Cavalese. Nel 1684 e 1685<br />

fu Guardiano di Campo. Nel 1686 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Bonifacio<br />

da Madrano. Nel 1687 e 1688 fu Guardiano in Borgo. Nel 1691 fu ad annum Guardiano<br />

in Cavalese. Nel 1695 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Sebastiano da<br />

Trento. Nel 1696 fu Guardiano in Cles. Nel 1697 fu ivi Vicario del P. Guardiano<br />

Aurelio Agostino da Tuenno. Nel 1702 fu Vicario in Cavalese del P. Angelo Ignazio da<br />

Tesero. Nel 1703 fu ad annum Guardiano in Mezzolombardo. Finalmente dopo<br />

lunghissima e travagliata infermità, ben disposto, passò al Signore in Trento 16<br />

dicembre 1711.<br />

206. P. Ignazio da Civezzano, Udalrico Bampi 108 dai Bampi sopra Civezzano,<br />

battezzato 4 agosto 1639; vestito in Cles con altri 27 maggio 1659, essendovi Guardiano<br />

il P. Giovanni Battista d'Avio e maestro il P. Andrea d'Arco. Nel 1672 fu Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Valerio da Cembra. Nel 1673 fu fatto Guardiano di Pergine.<br />

Nel 1674 fu pro-maestro in Cles. Nel 1677 fu maestro in Cles, per aver rinunciato il P.<br />

Francesco Dusini da Cles. Nel 1678 fu per qualche mese ivi maestro; ma poi<br />

rinunciando, gli fu sostituito il P. Prospero dal Borgo. nel 1682 fu fatto Guardiano di<br />

Mezzolombardo. Nel Capitolo poi celebrato in Trento li 17 maggio 1683 fu eletto<br />

Ministro provinciale, e scelse per suo segretario il P. Giovanni Angelo Baldiron da<br />

Cavalese. Nel 1685 capitò in Trento, venendo da Roma, e portandosi a Vienna il nostro<br />

rev.mo P. Pietro Marino Sormani di Milano, Ministro generale dell'Ordine nostro, eletto<br />

nel Capitolo generale di Toledo in Spagna il dì 16 maggio 1682, mandato da Innocenzo<br />

XI all'imperatore Leopoldo primo. Intervenne in Trento alla processione del Corpus<br />

107 Bottiglie.<br />

108 Nel manoscritto: Bampa.<br />

75


Domini, qual solennità quell'anno cadde il dì 21 giugno. Fu regalato da monsignor<br />

vescovo e principe di Trento Francesco Alberti, detto il Barbetta, di una trotta di trenta e<br />

più libbre, presa nell'Adige sotto il ponte di s. Lorenzo, e fu mandata viva in una brenta<br />

dalla liscia a s. Bernardino. Proseguì poi il suo viaggio verso Vienna il Ministro<br />

generale, ed il P. Ministro Ignazio sempre a piedi sino a certa distanza lo accompagnò.<br />

Nell'autunno poi detto P. Generale del medesimo anno fu di ritorno da Vienna in<br />

Trento, e mostrò genio di visitare il monastero delle monache nostre di s. Anna in<br />

Borgo, e da indi istradarsi per Venezia, a qual effetto si portò da Trento al convento del<br />

Borgo. Ove arrivato fu talmente aggravato dalla podagra, che non poteva reggersi sulle<br />

piante. Onde lo pregarono le predette monache a lasciarsi portare al monastero di s.<br />

Anna, affinché potessero almeno ricevere la di lui benedizione, giacché non poteva<br />

visitarle. Furono esaudite e lo ricevettero alla porta della clausura, con singolar loro<br />

allegrezza, cantando l'antifona "Salve Sancte Pater", dopo le diede generalmente la sua<br />

benedizione, ed andando ciascuna a baciargli la mano, ricevette anche un anello<br />

benedetto da sua Santità Innocenzo undecimo, ed anche particolare benedizione. Le<br />

dimostrò il rev.mo padre singolar affetto, e con un brevissimo sermone le esortò alla<br />

osservanza della Regola, ed al disprezzo delle cose terrene con tanto spirito, che le<br />

cagionò gran divozione. E finalmente le disse di spiacergli molto non poter visitare tutto<br />

il monastero aggiungendo che restava molto edificato di vederlo povero. E che questa<br />

<strong>Provincia</strong> fra tutte l'aveva ritrovata la più povera, onde disse "se fosse in mia libertà,<br />

lasciato l'offizio, mi ritirerei a vivere il rimanente di mia vita in questa <strong>Provincia</strong>, per<br />

averla trovata povera; perciò parto molto soddisfatto" 109 . (67. //) Nel terzo anno del suo<br />

provincialato il P. Ignazio, fece supplica alla sagra Congregazione della santa<br />

Inquisizione di Roma di poter tenere in un armaio racchiusi con chiave i libri proibiti, e<br />

dalla predetta sotto li 16 gennaro 1686 gi fu accordato quanto desiderava; onde anche al<br />

presente nella libreria nostra di Trento si tengono chiusi con chiave i libri proibiti. Nel<br />

Capitolo poi del 1686 in cui terminò l'offizio di <strong>Provincia</strong>le, fu eletto Custode, e<br />

nell'anno 1687 andò visitatore della Riformata <strong>Provincia</strong> della Marca, e celebrò il<br />

Capitolo nel convento de' Cingoli li 27 maggio 1687. L'anno seguente si portò a Roma<br />

ed intervenne come Custode al Capitolo generale ivi celebrato il dì 5 giugno 1688.<br />

Nell'anno 1690 fu visitatore della Riformata <strong>Provincia</strong> di Milano, avendo per segretario<br />

di Commissione il P. Massimigliano da Trento Guardiano attuale di Roveredo. Nella<br />

Congregazione fatta in Cles li 18 maggio 1691 fu eletto diffinitore. Nella seconda<br />

Congregazione intermedia tenutasi in Campo li 18 novembre 1693 fu eletto<br />

Commissario provinciale per la partenza imminente del P. Ministro Marcellino da Cles<br />

al Capitolo generale da tenersi nella città di Vittoria in Spagna. Nella Congregazione<br />

tenutasi in Trento li 2 maggio fu fatto Guardiano del Borgo. Nel Capitolo tenuto in<br />

Trento li 2 maggio 1698 fu per la seconda volta eletto Ministro provinciale e prese per<br />

segretario il P. Giovanni Cristoforo Stozzon da S. Michele, e come tale intervenne poi al<br />

Capitolo generale celebrato in Roma il dì 29 maggio 1700. Nel 1702 e 1703 fu<br />

Guardiano di Roveredo. Nel 1704 fu eletto Guardiano del Borgo, ma rinunziò. Nel<br />

Capitolo fatto in Borgo li 27 maggio 1707 fu di nuovo eletto diffinitore, e nel Capitolo<br />

seguente tenuto in Trento il primo giugno 1710 gli fu offerto per la terza volta il<br />

provincialato, ma si scusò. Fu il P. Ignazio religioso veramente di gran zelo e di grande<br />

esemplarità di vita, e che assaissimo e co' parole e co' fatti procurò il vero bene della<br />

Provinzia (sic) e da superiore e da suddito. Fu predicatore, ma poco predicò; compose<br />

109 In margine: “Ex historia manusscripta conventus monialium sanctae Annae Burgi Ausugii”.<br />

76


ensì molte prediche, che diede, e servirono ad altri. Fu non poco molestato da<br />

stimoli 110 ; e però s'asteneva dal confessare, e davasi a qualche manualità, facendo alle<br />

volte da sarte, e facendo antipendi di paglia. Faticò parimente nel compilare col P.<br />

Maurizio dal Borgo un cerimoniale sagro per la <strong>Provincia</strong> sotto 'l provincialato del P.<br />

Marcellino Visintainer da Cles. E fu molto notabile e commendabile la di lui supplica,<br />

che fece, per totalmente sedare la controversia per la precedenza tra li Padri di provincia<br />

e i Padri Vicari (ex Lib. 3 actuum, pag. XI), di poter efficacemente rinunciare a Padri<br />

Vicari ed a Padri a sé anziani d'abito, la precedenza dovutagli come Padre di provincia,<br />

al diffinitorio nel 1695, il quale commendando la di lui umiltà, accettò la rinunzia della<br />

pura precedenza a Padri Vicari e ben ad altri, reservando tamen illi de coetero omnia<br />

iura et honores, et recognitiones, quae alias ei competunt ratione Paternitatis ed al di lui<br />

esempio la rinunziarono gli altri ex <strong>Provincia</strong>li, come sopra pag. 55 fu notato nella vita<br />

del P. ex <strong>Provincia</strong>le Gregorio Zambaiti da Trento. Nell'ultimo anno di sua vita verso<br />

l'autunno del 1711 avea da passare per Roveredo, ove era di famiglia il P. Ignazio, Carlo<br />

terzo re di Spagna, che veniva da Barcellona, ed essendo stato eletto imperatore per la<br />

morte del fratello Giuseppe primo, dovea portarsi in Francofort per essere coronato.<br />

Mostrava perciò detto Padre un gran genio di vederlo mentre passasse avanti il<br />

convento; avvisato pertanto quando era tempo di scendere a vederlo, si mortificò, e si<br />

astenne d'andarvi. Appena un mese dopo circa, fu sorpreso da un male molto cruccioso,<br />

di una postema 111 in una orecchia con febbre per otto o dieci giorni, onde munito de'<br />

santissimi Sagramenti, assistito dal P. Sebastiano da Trento stato di lui novizzo, con<br />

religiosissima disposizione rese l'anima al Signore la notte del prossimo Natale, mentre<br />

in coro si cantava il Te Deum. Rovereto 25 dicembre 1711.<br />

207. P. Gaudenzio dal Borgo, Bartolommeo Rosi, battezzato 3 maggio 1660,<br />

vestito in Cles con due altri li 4 maggio 1677 essendovi Guardiano il P. Antonino da<br />

Trento, e maestro il P. Ignazio da Civezzano. Nel 1687 sapendo la lingua tedesca fu<br />

preso per compagno dal P. Massimigliano da Trento nella visita della <strong>Provincia</strong> di<br />

Baviera. Nel 1695 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Alberto da Trento. (68. //) Nel<br />

1698 si portò col P. Pietro Marcellino Armani da Ballino su la Romagna a predicare. E<br />

nel 1701 si portò col P. Pasquale da Roveredo compagno a Sessa nel regno di Napoli<br />

per predicare in quella diocese, ma sopraffatto in Sessa da mortal infermità, non poté<br />

predicare stando in casa di monsignor Lanzamani Vicario generale. Nel 1704 fu Vicario<br />

in Trento del P. Guardiano Adriano da Lardaro. Nel 1711 nella Congregazione tenuta in<br />

Trento li 28 aprile fu fatto Guardiano di Cavalese. Nella Quaresima del 1712 fu<br />

sopraffatto da assai grave infermità, e si mandò a chiamare da Lavis il signor dottore<br />

medico Bonora, e frattanto sopraintendeva alla cura un tal signor Lodovico chirurgo<br />

insigne. Capitò il medico nell'ora in che il male come il chirurgo sperava fosse per fare<br />

la crise, e però non voleva che l'infermo fosse svegliato, ma il medico credendo che<br />

detto infermo si rallegrasse in vederlo di già capitato, lo fece svegliare, ed in seguito il<br />

male si accrebbe, cosicché l'infermo munito de' santissimi Sagramenti, ben disposto<br />

passò piamente al Signore, e non reggendo il cuore a Frati, che tanto l'amavano di fargli<br />

l'esequie, fu pregato il rev.mo monsignor Giuseppe Manci, arciprete di Fiemme, a venir<br />

a dargli sepoltura, piangendo tutti gli Frati. Fu il P. Gaudenzio buon predicatore di<br />

quattro in settimana, ed era assai geniale di canto, avendo una bella voce; aveva una<br />

110 Scrupoli.<br />

111 Otite purulenta.<br />

77


uona maniera ed era molto gradito da secolari. Passò dunque in Cavalese al Signore li<br />

24 marzo 1712.<br />

***<br />

Fu già tempo in grande stima la pasta benedetta per mettere negli Agnus Dei, che<br />

fece il predetto P. Gaudenzio, specialmente l'anno ultimo di sua vita e fu detto che<br />

mentre nel convento di Cavalese si manipolavano per quella gli ingredienti, o sia<br />

materiali, venne un gran temporale con tempesta 112 , quale cadette solamente sopra il<br />

detto convento. Dopo la morte del P. Gaudenzio, conservandosi da alcuni Frati la lista<br />

degli ingredienti da lui adoperati più volte, fu fatta detta pasta verbi gratia dal P. Ilario<br />

da Besenello, dal P. Mattia da Povo e dal P. Davide da Vigol Baselga, in diversi tempi.<br />

Nel 1758 scarseggiandosi di detta pasta benedetta, si pensò per farla fare, e con tal<br />

occasione considerando che gran parte degli ingredienti, o sia corpi nella lista ricercati<br />

per la fabbrica della medesima sembravano inutili, e di men spesa superflua, si usò<br />

diligenza per sapere chi mai in nostra <strong>Provincia</strong> avesse insegnata la fabbrica della<br />

predetta pasta, ed il buon vecchio P. Francesco Maria d'Arco, morto poi il dì 17 marzo<br />

1759 d'anni 87 ebbe a dire, come essendo egli giovinetto, era stato in Arco un nostro<br />

Padre predicatore dalla Marca, il quale avesse insegnata la composizione della suddetta<br />

pasta. Fu scritto subitamente al P. <strong>Provincia</strong>le Riformato della Marca, mandandogli<br />

copia della lista degli ingredienti per la pasta, pregandolo a darci il nome dell'autore di<br />

quella, come pure intorno la medesima lista. Ed egli cortesemente rispose:<br />

"In questa <strong>Provincia</strong> della Marca non si è mai saputa una così strana composizione<br />

per formarne gli Agnus; anzi se mi permette di parlarle con ischiettezza, io stupisco,<br />

come la sacra Inquisizione non faccia alcun risentimento, o contro l'autore, o contro<br />

queglino che al medesimo hanno aderito. Li brevetti della Marca contengono d'ordinario<br />

"polvere da pavimento della santa Casa di Loreto, cera benedetta, o del Triangolo, pasta<br />

delle ossa de' santi martiri, e che so io; e non aromi con quanto vi è di sagrosanto nella<br />

chiesa, eccettuandone alcun poco. Mi giova il credere per tanto, che il notificatomi<br />

predicatore meriti il nome d'impostore, e che perciò non sia creduto, e per dir meglio<br />

non sia degno, che se gli presti la minima fede. Rimango dunque collo spiacere di non<br />

poterle dare quelle notizie che desidera, anzi di dovergliene dare altre del tutto a quelle<br />

contrarie; mi dia però il contento di doverla ubbidire in più favorevoli opportunità;<br />

mentre l'assicuro, che sono, e sarò sempre quale tutto riverente e pieno di stima mi<br />

protesto<br />

Di Vostra Paternità Molto Reverenda<br />

Pesaro s. Giovanni 9<br />

Marzo 1758<br />

a. Devot.mo Obl.mo servitore vero<br />

b. P. Cristoforo d'Urbania<br />

c. <strong>Provincia</strong>le della Marca"<br />

(69. //) Ricevuta la premessa risposta del P. <strong>Provincia</strong>le della Marca, fu assai<br />

riformata la lista degli ingredienti per la pasta della Marca, e occorrendo li conventi<br />

della <strong>Provincia</strong> ed alcuni monasteri di monache il P. David nel detto anno Guardiano del<br />

Borgo la fece fare, manipolandola un perito speziale; e poi ne fu mandata la rispettiva<br />

parte a cadauno convento concorso con materiali.<br />

1712. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo 14 aprile.<br />

112 Grandine.<br />

78


208. P. Serafino da Rallo, Giovanni Andrea Cristani, battezzato 25 ottobre 1651,<br />

vestito in Cles con un altro li 22 settembre 1669, essendovi Guardiano e maestro il P.<br />

Egidio da Segno, Vicario e pro maestro il P. Prospero dal Borgo. Del 1689 fu Vicario in<br />

Mezzolombardo del P. Guardiano Eusebio da Cognola. Nel 1692 sino alla seconda<br />

Congregazione intermedia servì per segretario al P. <strong>Provincia</strong>le Marcellino da Cles.<br />

Nella detta Congregazione intermedia tenuta li 18 novembre in Campo nel 1693 era<br />

stato eletto Guardiano di Trento il P. Vicenzo Capra dal Borgo, a questi rinunciando fu<br />

sostituito per Guardiano di Trento il P. Serafino, che era attual segretario; e durò sino al<br />

Capitolo tenuto in Roveredo li 26 maggio 1695. Nel detto Capitolo fatto per la seconda<br />

volta <strong>Provincia</strong>le il P. Girolamo Guglielmi da Vigo Lomas in Giudicaria, scelse egli per<br />

suo segretario il P. Serafino, che lo servì per tutto il triennio. Negli anni 1698 e 1699 fu<br />

Guardiano in Cavalese. Nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì 7 giugno 1701 fu<br />

abilitato dal Capitolo a voti segreti a poter essere diffinitore e Custode. Nel 1701 sino al<br />

1704 servì da segretario al P. <strong>Provincia</strong>le Simon Pietro Barbi da Cembra. Nel Capitolo<br />

fatto in Trento li 14 aprile 1704 fu eletto diffinitore e dicesi predicatore. Negli anni 1707<br />

e 1708 fu Guardiano del convento d'Arco. Nel primo anno fece fondar ed ampliare la<br />

grotta nell'angolo dell'orto verso Gavazzo. Ed avendo sua eccellenza signor Conte<br />

Giovanni Battista d'Arco canonico di Salisburgo e di Trento sotto il dì 6 maggio 1695<br />

ottenuta dalla sagra Congregazione de' vescovi e Regolari la licenza di fare di marmo<br />

l'altar maggiore della santissima Vergine delle Grazie, nel detto primo anno di governo<br />

del P. Guardiano Serafino si levò l'altar vecchio di legno, quondam fatto fare da signori<br />

Fedrigazzi di Nomi, si piantarono le palizzate e si eresse l'altar di marmo sino alla<br />

mensa, e nel secondo anno del P. Serafino quasi tutto si terminò. Voleva pure il signor<br />

Conte Giovanni Battista fare una cupola sopra l'altare, affine facesse maggior spicco,<br />

essendo nella sommità come tronco per il vòlto della chiesa, ma la Religione con<br />

acconsentì per tale fabbrica, che ricercava la demolizione del vòlto della chiesa sopra il<br />

presbiterio. Fece nientedimeno nel 1719 dipinger dal pittore Fravezzi di Arco su 'l vòlto<br />

sopra l'altare la predetta cupola, ed in seguito fece fare il pavimento del presbiterio di<br />

tavolette di marmo, e la ferrata a cancelli, e gli arazzi attorno al presbiterio, e nel suo<br />

testamento lasciò da riporre nel detto presbiterio uno di qua e l'altro di là due famosi<br />

quadri, come al presente vi stanno, ed un bellissimo quadro grande dell'Immacolata<br />

Vergine riposto dietro l'altar maggiore in coro. E per fine ordinò venisse egli seppellito<br />

dopo la sua morte, seguita in Salisburgo li 31 dicembre 1722, nella sepoltura de' Frati,<br />

riposta avanti l'altare della beatissima Vergine in mezzo al presbiterio. Come anche fu<br />

eseguito. Ora ritornando al P. Serafino, trovandosi di famiglia in Cles nel settembre<br />

1712 gli sopravvenne una gran piaga, per cui infermo fu condotto da Cles all'infermeria,<br />

ove piamente passò poi al Signore munito de' santissimi Sagramenti, in Trento 6 ottobre<br />

1712.<br />

209. Fra Timoteo da Val di Buono, Pietro Zulberti da Creto 113 in Val di Bono 114 ,<br />

battezzato 12 maggio 1635, vestito in Arco con altri per laico li 3 giugno 1660,<br />

essendovi Guardiano il P. Lodovico d'Arco e maestro il P. Giuseppe da Roveredo<br />

Custode. Fu buon laico, e passò piamente al Signore in Arco li 22 aprile 1713.<br />

113 Nel manoscritto: Cret<br />

114 Nel manoscritto: Buono.<br />

79


(70. //) 1713. Dal Capitolo ventesimo quarto celebrato in Trento li 4 di maggio, in<br />

cui fu eletto per la seconda volta Ministro il P. Massimigliano Cimonati da Trento,<br />

tuttoché di settanta tre anni.<br />

210. P. Angelico da Trento, Francesco Malacarne, battezzato 4 settembre 1648,<br />

vestito in Cles con un altro li 30 settembre 1668 essendovi Guardiano il P. Anselmo da<br />

Ceniga, Vicario e maestro il P. Egidio da Segno. Non si trova quando sia partito dalla<br />

<strong>Provincia</strong> per le Missioni; solamente notasi morto missionario in Castuni 115 nella Morea,<br />

luglio 1713.<br />

211. P. Santo da Brentonico, don Ippolito Cipriani, chierico di due [Ordini]<br />

Minori, da Palù di Brentonico, battezzato 7 settembre 1679, vestito con altri in Cles li<br />

22 settembre 1700, essendovi Guardiano il P. Gabriello Cassina da Trento, Vicario e<br />

maestro il P. Tommaso Pancheri da Bresimo. Aggravato da penosissima infermità<br />

d'attrazione de' nervi per qualche anno nell'infermeria, passò poi munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto al Signore, Trento 18 gennaro 1714.<br />

212. P. Casimiro da Trento, Tommaso Micheli da Cles poi detto da Trento,<br />

battezzato 22 ottobre 1650, vestito con altri in Cles 17 settembre 1672 essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello, Vicario e pro-maestro il P. Giovanni<br />

Battista Castelrotto da Strigno. Nel 1685 fu Guardiano del Borgo. Nel 1687 Guardiano<br />

di Cles. Nel 1690 fu ivi Vicario del P. Guardiano Abbondanzo da Val di Buono, ed<br />

insieme maestro de' novizzi. Nel 1692 fu deputato confessore delle monache di<br />

Roveredo. Nel 1695 fu fatto confessore delle monache del Borgo. Nel 1699 fu Vicario<br />

in Mezzolombardo del P. Guardiano Girolamo da Giudicaria. Nel 1703 fu Vicario in<br />

Campo del P. Guardiano Luca Aloisi da Vigo. Nel 1705 fu Vicario del P. Guardiano di<br />

Cles Enrico da Trento, e per qualche mese fu anche maestro de' novizzi, sinoacché<br />

fecero la professione. Nel 1706 fu di nuovo Guardiano di Cles. Nel 1707 fu di nuovo ivi<br />

Vicario del P. Guardiano Giovanni Cristoforo da s. Michele ed anche pro-maestro. Nel<br />

1708 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Sebastiano da Trento, e vicemaestro. Nel<br />

1709 fu ivi Vicario del P. Guardiano Serafico, ed anche maestro de' novizzi. Fu<br />

religioso di gran bontà, di placidissimo temperamento, e divotissimo della santissima<br />

Vergine. Morì piamente in Mezzolombardo, e quel rev.mo signor arciprete Marini<br />

fratello del nostro Padre Teodoro da Rumo (di cui era stato confessore il P. Casimiro) il<br />

giorno dell'obito del P. Casimiro fu a celebrargli Messa in convento, e gliene fece<br />

celebrare da altri sacerdoti secolari. Mezzolombardo 14 aprile 1714.<br />

1714. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento 24 aprile.<br />

213. P. Eusebio da Cognola, Cristoforo Piccinini 116 detti Malpaga, battezzato 10<br />

settembre 1641, vestito in Pergine con altri 9 ottobre 1662 essendovi Guardiano e<br />

maestro il P. Giacinto da Besenello. nel 1674 e 675 fu lettore delle arti in Campo. Nel<br />

1678 fu fatto Guardiano in Campo. Nel 1679 fu Vicario in Cles e maestro de' novizzi.<br />

nel 1681 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Francesco Antonio da Trento. Nel 1682 e<br />

1683 fu Guardiano del Borgo. Nel 1685 e 1686 fu Guardiano in Cles. Nel 1689 e 1690<br />

fu Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1693 dall'aprile sino al novembre fu Vicario in<br />

115 Nel manoscritto: Gastugni.<br />

116 Nel manoscritto: Piccenini.<br />

80


Campo del P. Guardiano Simon Piero Barbi da Cembra. Nel 1694 dall'ottobre fu<br />

sostituito Vicario in Borgo del defonto P. Apollinaro. Nel Capitolo del 1695 fu eletto<br />

diffinitore. Nel 1699 fu Guardiano di Pergine. Nel 1702 fu di nuovo Vicario in Cles del<br />

P. Guardiano Alessandro da Riva. (71. //) Nel 1703 fu Vicario in Borgo del P.<br />

Guardiano Maurizio dal Borgo. Nel 1704 fu Vicario in Arco, sostituito al P. Giuseppe<br />

Vigilio che aveva rinunciato. Nel 1709 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Enrico da<br />

Trento. Ove poi ritrovandosi di famiglia, ed allegeritosi troppo presto della tonaca, fu<br />

oppresso dalla doglia, e passò piamente al Signore, Pergine 28 aprile 1714.<br />

214. P. Aurelio Agostino da Tuenno, Bartolommeo Barisella (nipote del P.<br />

Agostino da Tuenno ex <strong>Provincia</strong>le, morto nel luglio 1680), battezzato 16 luglio 1643,<br />

vestito in Cles con altri 2 maggio 1662 essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista<br />

d'Avio, Vicario e maestro il P. Giuseppe da Roveredo. Nel congresso delli 23 luglio<br />

1669 fu istituito lettore esaminando. Negli anni 1671-1674 fu in più conventi lettore<br />

delle arti e filosofia. Nel 1676-1678 insegnò teologia. Nel 1679 fu Vicario in Arco del<br />

P. Guardiano Francesco Antonio Trentini da Trento. Nel 1680 fu eletto Guardiano del<br />

Borgo ad annum. Terminata la guardiania del Borgo, credesi andato a Roma, e dal<br />

Ministro generale eletto e mandato Guardiano in Pera, borgo di Costantinopoli, poiché a<br />

quel tempo erano soggetti al Ministro generale li quattro conventi di Pera, Scio, Smirne<br />

e Palermo, che componevano la Custodia di Costantinopoli. Vedasi la parte prima della<br />

Cronologia del P. Carlo Maria da Perugia fol. 142, col. 2. Nel 1687 essendo ritornato da<br />

Costantinopoli giunse con la barba di missionario in Arco. Ed essendo stato eletto<br />

Guardiano di Trento nella Congregazione fatta in Trento li 25 giugno egli vi rinunziò il<br />

dì 29 settembre 1697 essendo fresco dal viaggio. Nell'anno poi 1689 fu di nuovo fatto<br />

Guardiano di Trento, ed accettò, e ivi continuò due anni. Nel 1691 fu ivi Vicario del P.<br />

Guardiano Ignazio da Civezzano. Nel Capitolo del 1692 fu eletto diffinitore. Nel 1696<br />

fu Guardiano di Arco. Nel 1697 fu Guardiano di Cles. Nel Capitolo del 1698 fu di<br />

nuovo eletto diffinitore, sebbene non era vacante che un solo triennio, ciò permettendo<br />

gli statuti nostri generali delle Riforme, confermati in forma specifica dal Pontefice<br />

Urbano ottavo, come altre volte poi si è praticato. Tutta volta il P. Ignazio <strong>Provincia</strong>le<br />

credette necessaria, e procurò la sanatoria dalla sagra Congregazione. Nel 1700 li 16<br />

aprile essendo imminente la partenza del P. Ministro Ignazio al Capitolo generale in<br />

Roma, fu eletto Commissario provinciale il P. Aurelio Agostino per la detta cagione.<br />

Nel 1701 e 1702 fu di nuovo Guardiano in Trento. Nell'anno dell'invasione de' francesi<br />

1703 il P. Aurelio Agostino fu il principale de' due Riformati, che li 2 settembre<br />

accompagnarono la metà, cioè diecinove delle monache del monastero della santissima<br />

Trinità di Trento, per ordine della rev.ma superiorità, fino a Strigno. Nel 1704 fu di<br />

nuovo Guardiano di Cles. nel 1705 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano<br />

Alberto da Trento. Nel 1706 fu ivi Vicario del P. Guardiano Giovanni Battista Zadra da<br />

Cis. Nell'autunno del 1707 si portò alla visita della <strong>Provincia</strong> Riformata di s. Tommaso,<br />

o sia di Torino in Piemonte. Ebbe per segretario il P. Anselmo Sartori da Trento, e per<br />

compagno fra Ruffino d'Avio. Trovandosi studente in Milano il nostro P. Zaccaria da<br />

Roveredo della Luna, fu preso per compagno e pro-segretario del P. visitatore Aurelio,<br />

sino agli Ognissanti; ed allora ritornato dalla visita della Custodia di Nizza, a cui era<br />

stato subdelegato il P. Anselmo segretario con fra Ruffino, allora il P. Zaccaria ritornò<br />

allo studio di Milano. Celebrò poi il Capitolo nel Gennaro 1708 ma poco pacifico, per<br />

essersi il buon Padre visitatore dimostrato troppo aderente alla parte favorita dalla<br />

Corte, onde portatasi la causa in Roma, fu detto Capitolo annullato, come rapporta<br />

81


l'Ursaya (tom. 1, discept. apr. 1, discept. 17). Nel 1709 fu Vicario in Trento del P.<br />

Guardiano Massimigliano da Trento. Nel 1710 fu fatto sino al 1713 confessore delle<br />

monache di Roveredo. Posto poi in Arco, passò piamente al Signore, dopo il mio<br />

ingresso in religione, seguito li 31 luglio 1714, frate primo defonto. Arco 9 agosto 1714.<br />

215. (72. //) P. Maurizio dal Borgo, Francesco quondam Martino Divina,<br />

battezzato 19 settembre 1635, vestito in Cles 22 settembre 1653 essendovi Guardiano il<br />

P. Francesco Turcato da Trento, maestro il P. Andrea d'Arco. Nel 1664 (omnia ipsemet<br />

deponit in processu summario in causa venerabilis matris a fol. 58) trovandosi di<br />

famiglia in Borgo propose e promosse la fondazione del monastero di s. Anna delle<br />

monache del Borgo; cui, dopo superate molte difficoltà, fu dato principio nel novembre<br />

del 1668. Dopo un anno in circa fu mandata al P. Maurizio dal P. Marcellino da<br />

Giudicaria Ministro provinciale per nome della Madre Giovanna Maria dalla Croce<br />

badessa in Roveredo la patente di Commissario sopra la fabbrica di detto monastero,<br />

qual carica egli esercitò per lo spazio continuo di tre anni e mezzo circa, sinoacché,<br />

dopo cinque anni di fabbrica, e colla spesa di 35 milla fiorini restò terminato (Ex<br />

depositione monialis in praedicto summario fol. 86). Nel 1667 fu fatto Vicario in Borgo<br />

del P. Guardiano Gabriello d'Arco o sia da Varignano. Nel 1668 fu Guardiano in<br />

Roveredo. Nel 1669 fu di nuovo Vicario del P. Guardiano del Borgo Cherubino da<br />

Pergine. Nel 1670 e 1671 fu Guardiano del Borgo. Nel 1674 fu fatto Guardiano di<br />

Campo. Nel 1675 il dì 6 marzo, prima della Congregazione, fatta poi li 22 giugno in<br />

Trento, si portò a Roma per l'anno Santo. Nel 1680 e 1681 fu Vicario in Cles e maestro<br />

de'novizzi. Nel 1682 e 1683 fu ivi Guardiano e maestro de' novizzi. Nel 1684 fu Vicario<br />

in Roveredo del P. Guardiano Francesco da Roveredo. Nel 1685 fu Guardiano in Arco.<br />

Nel 1686 fu deputato confessore delle monache di Roveredo. nel 1689 e 1690 fu<br />

Guardiano in Pergine e maestro de'novizzi. Nel 1691 fu ivi Vicario e maestro. Nel<br />

Capitolo del 1692 fu eletto diffinitore; e nel detto anno fu insieme maestro de' novizzi in<br />

Pergine. Nel predetto Capitolo fu destinato a compilare un cerimoniale, come poi eseguì<br />

col P. Ignazio da Civezzano, e lo fecero in un tomo in folio. Nel 1693 fu deputato<br />

fabbriciere soprastante alla fabbrica del nuovo convento di s. Bernardino. Nel Capitolo<br />

del 1695 fu eletto Custode. Negli anni 1698 e 1699 fu di nuovo Guardiano del Borgo.<br />

Nel 1700 fu Vicario di nuovo in Borgo del P. Guardiano Girolamo dalla Giudicaria. Nel<br />

1701 fatto Guardiano d'Arco rinunciò. Nel 1702 fu di nuovo Vicario in Borgo del P.<br />

Guardiano Sebastiano da Trento. Nel 1703 fu per la terza volta fatto Guardiano in<br />

Borgo, ed avendo il diffinitorio accordato alla comunità del Borgo di poter, servatis<br />

servandis, procurar l'erezione nella nostra chiesa della Confraternita dell'Addolorata, il<br />

signor Girolamo Peverada fece tosto allestire li quadri de' sette dolori; ma fortemente<br />

ostò il parroco del Borgo co' suoi sacerdoti, non potendo tollerare, che noi Frati, oltre la<br />

Confraternita del Cordone di s. Francesco volessimo anche nella nostra chiesa fondare<br />

un'altra Confraternita non spettante alla nostra Religione onde fu arenato l'affare, per cui<br />

non contrassimo altro che l'odiosità di quell'arciprete Vinciguerra e di lui successori con<br />

il loro clero. Nel Capitolo del 1704 fu di nuovo eletto diffinitore e nel detto anno fu<br />

insieme maestro de' novizzi, ed a primi di settembre essendo partito per cappellano de'<br />

soldati in Italia il P. Giuseppe da Eppen Vicario, gli fu sostituito Vicario il P. diffinitore<br />

Maurizio. Nel 1705 e 1706 fu insieme ivi Vicario e maestro de' novizzi. Nel 1707 e<br />

1708 fu ivi solamente Vicario, il primo anno del Guardiano Serafico da Roveredo, ed il<br />

secondo del P. Guardiano Pasquale da Roveredo. Nel 1709 cantò ivi la sua seconda<br />

Messa, portandovici a sermoneggiare da Trento, ove era lettore di fisica, il Padre ex<br />

82


<strong>Provincia</strong>le Marcellino da Cles col chierico fra Giovanni Maria da Cles. Negli anni<br />

1712-1714 fu ivi Vicario. E nell'estate fu sorpreso da un piccolo colpo appopletico, da<br />

cui facilmente si riebbe; ma poi sopraffatto da uno più gagliardo, fu munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e per sette giorni non prese altro che un poco di moscato.<br />

Finalmente dopo penosissima agonia, ottimo religioso, e che in varii impieghi avea<br />

molto faticato, d'anni 79 passò piamente al Signore in Borgo 19 agosto 1714.<br />

216. (73. //) P. Ippolito da Pergine, Baldissero Ippoliti, nato il dì 3 e battezzato il<br />

dì 30 settembre 1643; fu cugino stretto del P. Cherubino Ippoliti, morto nel 1684,<br />

comecché ambidue figliuoli di due signori fratelli Ippoliti di Pergine. Fu vestito in Cles<br />

con altri li 29 settembre 1665. Nel 1674 fu pro-maestro de' novizzi in Arco. Nel 1675 fu<br />

pro-maestro in Cles. Nel 1676 fu Guardiano in Cles. Nel 1679 fu fatto Guardiano di<br />

Mezzolombardo. Nel Capitolo del 1680 fu eletto diffinitore e dicesi confessarius. Nel<br />

detto anno col P. Simon Pietro Barbi da Cembra si portò in Inspruch, chiamatovi dal<br />

serenissimo Duca di Lorena cognato dell'augustissimo imperator Leopoldo e<br />

governatore del Tirolo. Nella Congregazione seconda intermedia fatta nel 1682 il dì 30<br />

dicembre in Roveredo, rinunciò al diffinitoriato, e detta rinuncia fu accettata. Il motivo<br />

per cui chiamato in Corte dal serenissimo Duca di Lorena, ho udito essere stato il<br />

seguente. Mentre il P. Ippolito stava in s. Bernardino di Trento, venivano al convento<br />

due nipoti di monsignor Piccolomini preposito di Trento, a quali detto Padre faceva<br />

molte carezze, e dava ottimi documenti. Essendo poi occorso, che il prelodato<br />

serenissimo di Lorena venisse in Inspruch governatore del Tirolo, monsignor preposito<br />

Piccolomini procurò che li due suoi nipoti fossero da sua altezza serenissima ricevuti<br />

per paggi, come seguì; e bramoso che venissero ben educati, ottenne che il P. Ippolito si<br />

portasse in Inspruch e sopraintendesse a detti nipoti. E però osservandoli il serenissimo<br />

Duca così ben morigerati, s'informò d'onde ciò procedesse, ed avendo inteso, che<br />

venivano istruiti da un padre francescano, cioè dal P. Ippolito, volle vederlo, e<br />

scorgendo la di lui gran pietà, lo chiamò in Corte, e di poi portatosi il Duca in Vienna,<br />

per occasione della guerra imminente col Turco, colla sua serenissima duchessa, sorella<br />

dell'imperatore Leopoldo, essa diede a Cesare notizia del P. Ippolito, che lo fece andar a<br />

Vienna. Entrò ben presto in grazie, stima, e famigliarità dell'augusto monarca per la sua<br />

assai religiosa bontà, saviezza, e prudenza; e per occasione dell'assedio che facevano li<br />

turchi alla città di Vienna partito Cesare verso Lintz, fu accompagnato dal P. Ippolito,<br />

portando questi seco la corona d'Ungheria. Voleva il buon Padre ritirarsi dalla Corte, ma<br />

Cesare ottenne da Roma che si fermasse, e mandò fuori il seguente ordine o diploma:<br />

"Leopoldus divina favente clementia electus Romanorum imperator semper<br />

augustus etc. Notum facimus tenore praesentium, quibus expedit universis. Cum a<br />

multis retro saeculis laudatissima divorum antecessorum nostrorum invaluerit<br />

consuetudo, ut viros non minus religiosa modestia, quam praecipua aliarum virtutum<br />

laude, ac vitae morumque integritate celebres, quos probatae fidei lorica, atque anceps<br />

divini verbi gladius armaret, sibi adsciscerent, et gratia faverent speciali. Eadem nobis<br />

benigno Dei optimi maximi nutu in hoc imperiali fastigio collocatis ansam praebuit, qua<br />

religiosum, devotum, nobis dilectum patrem Hyppolithum a Pergino Ordinis<br />

Reformatorum strictioris observantiae Divi Francisci, <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e Sancti<br />

Vigilii nuncupatae ex-diffinitorem habita ad interpellationem nostram in virtute sacrae<br />

obedientiae authoritate apostolica, alias plane invitum, et ad solitudinem redire<br />

volentem in Aula nostra Caesarea retinuimus et retinemus. Tantam enim in diversis illi<br />

benigne demandatis, et ad menten nostram feliciter peractis commissionibus pro Dei<br />

83


honore, et bono publico fidem et dexteritatem, zelum et fervorem, salva semper pietate,<br />

strictissima regularis observantiae disciplina, et modestia viro religioso digna, neglectis<br />

itidem magnarum difficultatum remoris, et miseriis, quas idcirco saepius subire debuit,<br />

indefesso semper labore per apertum veritatis tramitem exhibuit, et etiamnum inter<br />

moderni temporis motus, Aulaeque nostrae graves et magna ex parte arcanas<br />

occurrentiae peragendis exhibet, ut omnia illi gratia coelitus data fluxisse, et fluere<br />

dignoscantur. Neque nos, neque Augusta nostra coniux citra iacturam ingentis solatii,<br />

auxilii, et consilii, quod tam in spiritualibus, quam aliis gravissimis causis experti sumus<br />

et experimur, praesentia eius cavere, aut a nobis illum dimittere valeamus. Firmiorem<br />

itaque de ulteriori, eaque indubia et necessaria apud nos permansione habituri<br />

certitudinem congruam simul tam magnorum meritorum, et virtutum venerationem<br />

ponderando, proprio sane motu praesentium tenore dictum Patrem Hypolithum, utpote<br />

de nobis, Augusta Domo, et Aula nostra optime meritum, actualem esse, et fuisse<br />

benigne declaramus, qui ab obsequiis nostris (74. //) Caesarei, filiorumque nostrorum<br />

Archiducum Austriae in Aula nostra extitit, et existit, atque deinceps existet, omnibus<br />

praerogativis, et gratiis huic delato munere adnexis plane fruiturus. Quocirca singulis et<br />

universis ecclesiasticis, aut laicis cuiusque illi ordinis, status, gradus, conditionis,<br />

dignitatis, aut praeminentiae, sive in Aula nostra Caesarea, sive alibi fuerint, clementer<br />

ac severe mandamus, ut saepius memoratum Patrem Hypolithum pro tali, qualem nos<br />

illum eligimus, et pro singulari solatio nobis eligimus, recognoscant, tractent, debitum<br />

honorem exhibeant, et venerentur; eique quoties opus fuerit, et desiderabitur, de<br />

omnibus tum quoad victum, quam quoad amictum necessariis, quibus viro nihil ita,<br />

quam paupertatem amanti christiana charitate facile subvenietur, ubique locorum<br />

provideant, et provideri sedulo curent, nec ulla ipsum molestia, impedimento, vel<br />

iniuria, quatenus nostram gravissimam indigantionem evitare voluerint, afficiant aut a<br />

quoquam affici permittant. Exequentur in hiis omnibus clementissimam, seriam et<br />

expressam voluntatem nostram.<br />

Datum in civitate Viennae die decimo octavo mensis decembris, anno millesimo<br />

sexcentesimo octuagesimo quinto, regnorum nostrorum, Romani vigesimo octavo,<br />

Hungarici trigesimo primo, Bohemici vero trigesimo.<br />

Leopoldus<br />

L.S. Ad mandatum Sac. Caes. Maiestatis proprium<br />

Ioannes Cilers etc.".<br />

Nel 1687 fu mandato da Cesare, suo inviato a papa Innocenzo undecimo da cui fu<br />

fatto e dichiarato discreto perpetuo dell'Ordine senza voto però ne' Capitoli generali.<br />

Predisse al cardinale Pignatelli il pontificato, ed in effetto fu poi Papa Innocenzo XII.<br />

Circa il 1693 ritornando da Roma portò seco a Vienna un intero vestito di Innocenzo XI<br />

col di lui Camauro osia berrettino pontifizio, quale passando per Pergine lo diede a<br />

baciare a Frati. Come discreto perpetuo intervenne a varie nostre Congregazioni e fu<br />

più volte surrogato a diffinitori mancanti, e poi rinunciò totalmente al gius di<br />

surrogazione, e del discretato perpetuo, e tali rinuncie furono prontamente dal<br />

diffinitorio accettate. Verso l'anno Santo fu un'altra volta in Roma, e papa Innocenzo<br />

XII gli fece fabbricare due celle in fondo all'infermeria di s. Francesco a Ripa. Ne' suoi<br />

viaggi per la Germania e per l'Italia ebbe diversi Religiosi della nostra <strong>Provincia</strong> per<br />

compagni andando con calesse, ed alle volte aveva seco solamente il signor Ippoliti del<br />

Borgo, come successe allorché fu per l'ultima volta in Roma. Bramando gli ministri di<br />

Vienna d'allontanar da quella Corte il P. Ippolito suggerirono all'imperator Leopoldo<br />

84


che sarebbe stato molto a proposito detto padre per riformare li dicasteri d'Inspruch; e<br />

per tal fine fu mandato da Cesare, ed il buon Padre ben volentieri accettò l'ardua<br />

incombenza. Giunto in Inspruch non mancò d'impiegarsi per molto tempo, ma con poco<br />

esito della sua Commissione, e li ministri che lo aveano allontanato dalla Corte, gli<br />

frapposero sempre nuovi intoppi, affinché più non ritornasse in Vienna. Nel 1701<br />

essendo in Inspruch compagno del P. Ippolito il P. Giovanni Cristoforo da s. Michele, e<br />

bramando egli di ritornarsene in <strong>Provincia</strong> fu spedito da Mezzolombardo fra Michele<br />

Angelo dal Varone col Terziario fra Niccolò da Rumo a levarlo e giunsero in Inspruch li<br />

24 dicembre 1701, e col detto Terziario fece poi P. Giovanni Cristoforo ritorno alla<br />

<strong>Provincia</strong>, rimanendo fra Michele Angelo per compagno del P. Ippolito. Finalmente<br />

anch'esso accorgendosi della spinosissima ed odiosissima incombenza addossatagli e<br />

che nulla profittava, scrisse alla Corte et ottenne di poter ritornare anch'esso alla sua<br />

<strong>Provincia</strong>. E così il dì 24 aprile 1702, partì con fra Michele Angelo da Inspruch, ed in<br />

quattro giorni con comodità capitò in Mezzolombardo; d'onde poi a piedi il P. Ippolito<br />

s'istradò per Trento, incontrato fino a Gardolo dal P. <strong>Provincia</strong>le Simon Pietro da<br />

Cembra. Dopo qualche dimora in Trento si portò in Arco, ove gli fu asse (75. //) gnato<br />

per compagno fra Rocco da Val di Buono; ma non provando salubre quell'aria, dopo<br />

alcuni mesi se ne ritornò a Trento, ove gli fu fabbricata quella cella doppia a canto alla<br />

cappella dell'infermeria verso il monte (quale cella avanti qualche anno è stata demolita)<br />

ed in quella dimorò il buon Padre Ippolito sino alla morte. Molti anni prima di quella<br />

divenne cieco per maggior esercizio della sua religiosa pazienza. Frequentò sebbene<br />

cieco per alcuni anni il refettorio commune, e di poi mangiava nell'infermeria, in cui<br />

sino alla morte ebbe frequenti occasioni di esercitare la sua pazienza ed umiltà, e fino<br />

che poté, per la gran brama che con pontualità si sonasse la notte a mattutino,<br />

massimamente prima che suonassero li Padri Cappuccini, calava dall'infermeria in<br />

dormitorio a chiamare il chierico svegliatore; ed alle volte gli donava qualche<br />

divozione, affinché sonasse pontualmente. Prima che il P. Ippolito si portasse alla Corte<br />

fu dal Signore sollevato a grande orazione, e fu di grande esemplarità; e però nel nono e<br />

decimo anno di religione come sopra si notò, fu fatto pro-maestro de' novizzi; e nel<br />

primo anno cioè nell'anno 1674 essendo pro-maestro in Arco, alla mensa comune<br />

chiamato dal P. Guardiano Vigilio da Val di Buono, vi si ginocchiò davanti, ed ivi<br />

genuflesso ebbe alla vista di tutti come una brievi estasi, sicome ho inteso dal P.<br />

Tommaso da Bresimo che ivi trovavasi novizzo. Così, per relazione del P. Adalberto da<br />

Smarano, che era allora di lui compagno, trovandosi il P. Ippolito in Inspruch fu invitato<br />

da' Padri Gesuiti ad una divota rappresentazione, a cui volentieri intervenne, e sotto di<br />

quella partì il divoto deliquio, per cui fu necessario portarlo fuori con gran consolazione<br />

degli astanti, presso di cui crebbe assai la stima verso il P. Ippolito. Compose prima<br />

d'andare alla Corte certo libretto spirituale intitolato "Rudimenta spirituale" dato alle<br />

stampe in Trento nell'anno 1678 per opera del signor baron Crocina. Annessa alla<br />

Rudimenta spirituale trovasi altra operetta del medesimo Padre col titolo "Horticello di<br />

meditazioni" stampato in Inspruch, lo stesso anno; ma e l'una e l'altra senza il nome del<br />

P. Ippolito. Fu veramente umilissimo, tuttoché per tanti anni tanto familiare e gradito<br />

dall'Augustissimo Leopoldo e da tutta l'augustissima famiglia, come può osservarsi<br />

dalla patente osia diploma rapportato sopra al paragrafo 2; ed a molti altri, ordini,<br />

patenti, lettere, diplomi, passaporti, salvacondotti, che ritrovavansi nell'archivio della<br />

<strong>Provincia</strong>, in varii ligazzetti. Rifiutò il vescovato allora di Vienna (nell'anno 1722 da<br />

Innocenzo XIII fatto poi arcivescovato) ed in di lui luogo fu allora a quello promosso<br />

monsignor Ruml istruttore dell'Arciduca, e poi imperatore Giuseppe primo. Ebbe<br />

85


licenza con Breve epistolare di Innocenzo XII in data 20 luglio 1698 se desiderava di<br />

portarsi da Vienna nella contigua <strong>Provincia</strong> del Tirolo, e di scegliersi in quella un<br />

convento a sé beneviso, qual grazia gli fu confermata anche da Clemente XI con Breve<br />

epistolare in data 10 maggio 1701, ma non se ne servì, e come sopra si notò, partito da<br />

Inspruch ritornò a questa sua <strong>Provincia</strong> di Trento, e mai più se ne partì. Visse sempre,<br />

siccome umilissimo, anche poverissimo; né per sé o suoi parenti procurò robba.<br />

L'imperator Leopoldo mandò una collana d'oro alla di lui signora madre e fece cavaliere<br />

del Sagro Romano Impero il di lui nipote, ma solamente "quoad titulum et sine vitulo",<br />

né si curò il P. Ippolito di procurargli veruna carica per potersi mantenere da cavaliere.<br />

Ottenne per la chiesa parrocchiale di Pergine dei candeglieri colla croce tutto d'argento;<br />

ed un intero apparato fatto d'un abito dell'augustissima imperatrice Eleonora, come pure<br />

una bellissima particola della santissima Croce del Signore, che in detta chiesa<br />

conservasi. Quanto poi fosse benemerito il P. Ippolito della nostra <strong>Provincia</strong>, potrà<br />

facilmente didursi per quanto segue. A di lui persuasione l'augustissimo imperator<br />

Leopoldo, oltre varie lettere fatte scrivere in Roma per la fondazione del convento di<br />

Fiemme, sottopose in occorrenza di bisogno il dazio d'Egna per mantenimento de' Frati.<br />

E perché gli avvocati de' Padri cappuccini dicevano, che le lettere dell'imperatore erano<br />

emendicate, ed ordinarie, per avviso del nostro Procuratore, fu dal P. Ippolito ottenuto<br />

che Cesare vi facesse una poscritta di proprio pugno alla lettera che si mandava per tal<br />

affare all'eminentissimo cardinal Pio protettore de' Stati cesarei, e fu la seguente: "Io<br />

desidero l'effetto di questo negozio con molto desiderio, mentre lo stimo (76. //) per<br />

bene di molte anime; onde non dubito, che lei farà ogni diligenza acciocché si venga al<br />

fine bramato", e con tal mezzo, e colla sottoposizione del dazio sopraddetta si ottenne la<br />

licenza di fondar il convento di Fiemme; e sebbene fu poi spedita dalla Sagra<br />

Congregazione, nientedimeno il decreto fu formato de mandato summi Pontificis a<br />

secretario eiusdem Congregationis, ed il negozio non era stato trattato ultimamente nella<br />

predetta Congregazione (Ex Diario Procuratoris Fratrum Reformatorum, pag. 130); e<br />

così per interposizione e maneggi del P. Ippolito nonostante il decreto contrario uscito<br />

pria in favore de' PP. Cappucini, si fondò il nostro convento di Fiemme per cui dal<br />

medesimo Padre furono procurate anche varie limosine. Sotto il secondo ministrato del<br />

P. Gregorio da Trento, eletto in Arco li 14 aprile 1689 essendo per le precedute replicate<br />

innondazioni della Fersina il nostro convento vecchio di s. Bernardino assai guastato, e<br />

senza gravissima spesa non sembrava potersi rimediare, e con incertezza innoltre di<br />

longa durata, fu trattato in diffinitorio, se era espediente di ripararlo al possibile, oppure<br />

di trasportarlo altrove. Era su di ciò per metà diviso il diffinitorio; tre stavano per la<br />

riparazione e tre per la traslazione. In tal parità di sentimenti contrari fu chiamato mistro<br />

Pollonio celebre capomastro della città, perché considerasse e sinceramente dicesse, se<br />

si poteva fondatamente sperare, che riparandosi il convento fossimo per essere<br />

sufficientemente difesi dalle innonadazioni della Fersina. Oppure se fosse più<br />

espediente l'assicurarsi col trasportare altrove detto convento. Il detto capomastro<br />

portatosi sopra loco e ben considerato il tutto, portò per relazione a Padri, che non<br />

perdessero tempo a procurare la traslazione del convento in luogo opportuno, ed allora<br />

tutti li Padri convennero per la traslazione del convento. Fu poi trattato del luogo in cui<br />

fosse da trasportare il predetto convento; e furono proposti, e progettati tre siti. Primo: il<br />

Fralimano, allora di ragione de' Padri Teatini, e poi da questi venduto sotto il dì 2<br />

ottobre 1727 alle Madri Orsoline, quali vi fondarono poi il presente loro monastero. Il<br />

secondo fu il luogo del Paradiso dirimpetto al convento di s. Francesco de' PP.<br />

Conventuali, di ragione di monsignor vescovo e principe di Trento, che allora era<br />

86


monsignor Giuseppe Vittorio Alberti de Enno, eletto bensì, ma peranche non avea preso<br />

il possesso, e che ancora qualche anno ritardò poi a prenderlo, ed umilmente ricercato,<br />

rispose che si andasse frattanto temporeggiando. Il terzo luogo fu la Torricella,<br />

quondam di casa Madruzza, ma allora già passata in casa Ponte. Vi era il pro e il contra<br />

circa cadauno de' tre luoghi proposti, ed il P. Ippolito, per cui mezzo speravasi di<br />

procurare limosine per la conclusa traslazione, inclinava a far comprare il Frallemano,<br />

divenendo così il convento di Riformati più alla mano a quelli della città ed anche a<br />

stessi Frati per farvi le solite cerche. Prevalse tuttavia l'opinione di procurare la<br />

Torricella del signor Ponte e di lei tenuta per trasportarvi il nostro convento di s.<br />

Bernardino. Procurò pertanto il P. Ippolito la limosina di fiorini 2.500 da sua eccellenza<br />

signor Conte Enrico Stratman gran cancelliere dell'augustissimo imperator Leopoldo,<br />

come poi diede di tal limosina detto Padre avviso al P. Ministro Gregorio da Trento con<br />

una sua da Vienna, sotto il dì 17 ottobre 1689 e colla medesima fu poi procurata<br />

l'effettiva compra della predetta Torricella, e nella di lei tenuta fu poi trasportato il<br />

convento di s. Bernardino 117 . E passando dopo qualche anno per Trento verso Italia il P.<br />

Ippolito, fu pregato da Frati, a quali sembrava troppo angusta l'ideata chiesa nuova di s.<br />

Bernardino, a procurar qualche limosina, come egli fece, perché venisse aggrandita<br />

l'idea di detta chiesa e ridotta alla presente grandezza. Procurò innoltre due diplomi<br />

cesarei, uno segnato li 24 settembre 1694 e l'altro li 23 marzo 1696 co' quali venisse la<br />

nostra <strong>Provincia</strong> ricevuta e registrata fra le Provincie che godono la protezione<br />

dell'augustissima Casa d'Austria, e massimamente il nuovo convento di s. Bernardino,<br />

quali diplomi furono confermati dall'imperator Carlo VI e dall'augusta di lui figlia<br />

Teresa primo (77. //) genita maritata col serenissimo Francesco Duca di Lorena, poi<br />

Gran Duca di Toscana e finalmente imperatore Francesco primo 118 . Procurò innoltre da<br />

Cesare l'aumento del sale per la <strong>Provincia</strong>. Donò al convento di s. Bernardino una<br />

particola della Santa Croce, quale poi circa l'anno 1758 fu donata alla chiesa<br />

parrocchiale di Meano, ed in quella di s. Bernardino fu riposta altra particola della Santa<br />

Croce con altre insigni reliquie. Finalmente dopo aver dimorato al servizio della corte<br />

cesarea per dodici anni circa, per sovrana disposizione essendo ritornato il buon Padre<br />

Ippolito alla sua <strong>Provincia</strong>, per vivere e morire tra suoi Religiosi fratelli, l'augustissimo<br />

Cesare o sia l'augusta Casa per congruo suo sostentamento sino alla morte del<br />

medesimo corrispose al convento di s. Bernardino di Trento trecento fiorini annui<br />

coll'obbligo però di celebrare per l'augustissima famiglia annualmente Messe ducento.<br />

Fu il P. Ippolito religioso, che avea fatto bene a tutti, ben purgato con una vita per molti<br />

anni assai penosa e piena, oltre la cecità, di varii altri incomodi. Munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e santamente disposto passò poi piamente al Signore nel convento di s.<br />

Bernardino in Trento li 2 gennaro 1715. Dopo la di lui morte si trovarono alcuni <strong>Brevi</strong><br />

pontifizi, e varie lettere di rimarco, che il P. Ministro Massimigliano da Trento giudicò<br />

bene consegnarle a signori pronipoti Ippoliti del buon Padre Ippolito. Delle altre lettere<br />

e memorie ne furono fatti più ligazzetti, e riposti nell'archivio della <strong>Provincia</strong>, colle<br />

quali quando mai occorresse, si potrebbero ampliare le premesse notizie del nostro tanto<br />

benemerito P. Ippolito Ippoliti da Pergine; il di lui ritratto sta riposto nel refettorio del<br />

nostro convento di Pergine, lasciatoci dal di lui pronipote morto Beneficiato di s.<br />

Barbara in Pergine circa l'anno 1760. E la casa paterna della linea Ippoliti del P.<br />

Ippolito, discreto perpetuo dell'Ordine, fu quella che ora possiedono li signori Carli su la<br />

piazza di Pergine, assai migliorata già tempo dal signor dottor Carli di loro genitore.<br />

117 Vedi Stenico Remo, I Frati Minori a Trento, pp. 80 e segg.<br />

118 Questi diplomi si trovano fra i manoscritti della Biblioteca di san Bernardino a Trento.<br />

87


In una carta volante posta fra le pagine 76-77 del manoscritto, trovo scritto:<br />

***<br />

D.O.M.<br />

-Lettera dell'imperator Leopoldo mandata in giro in copia dal P. Ministro<br />

provinciale Francesco da Cles. Trovasi nell'archivio d'Arco-.<br />

"Leopoldus etc.<br />

Honorabili religioso devoto, nobis sincere dilecto P. Hipolytho a Pergino Ordinis s.<br />

Francisci Strictioris Observantiae <strong>Provincia</strong>e tridentinae nuncupatae, familiari nostro<br />

intimo gratiam nostram caesaream, et omne bonum. Plurimas quidem multo tempore<br />

pro clementissima ab Aula nostra discedendi licentia humillimas fecisti; et nunc vel<br />

maxime facis instantias: attamen nos optime memores triennio ab hinc quando omnibus<br />

modis ad solitudinem redire anhelabas, habita virtute sanctae obedientiae et auctoritate<br />

apostolica te vel invitum retinuerimus; qua pro Dei honore, et bono publico, in rebus<br />

tum arcanis tum aliis fidelissima praestiteris servitia; quem verbis et factis monstraveris,<br />

et monstres spiritum veritatis, qua inter sat graves, et rerum modernarum et<br />

praeteritarum turbines a te semper fluxerit solatii spiritualis, consilii, et auxilii<br />

affluentia; quo redux Roma caractere hucusque in Aula latueris, et quas ob<br />

clementissimam personae tuae, virtutumque singualrium existimationem die decima<br />

octava mensis decembris anno millesimo sexcentesimo octuagesimo quinto ad notitiam<br />

universorum statuentes dederimus, minime suffragandum esse duximus, ut cum iactura<br />

humillimae praesentiae tuae te careamus. Ne vero plenum meritis praeter meritum te<br />

existimari arbitraris, aliquo te saltem pio solecitudinis refrigerio dignari volentes, id<br />

tandem perbenigne concedimus, ut extra urbem viennensem in Austria in monasterium<br />

non adeo dissitum pro commoditate nostri servitii, ac piae intentionis tuae tibi eligas,<br />

ibidemque ad obsequia nostra semper paratus cum plena libertate vocatus, aut non<br />

vocatus, si ita visum fuerit, Viennam veniendi, indeque redeundi, persistas. Ubi pro te,<br />

socio religioso, et famulo (si hoc opus fuerit) de omnibus necessariis, nec non de viarum<br />

sumptibus, quoties itinerandum fuerit, benigne providebimus, hisce declarantes te<br />

intimum nostrum familiarem, salvo manente etiam Viennae cubiculo aulico, quod<br />

huscusque habuisti et habes. Salvis itidem memoratis nostris patentibus die decima<br />

octava decembris anno millesimo sexcentesimo octuagensimo quinto emanatis. Quibus<br />

quoad reliqua ne vel in minimum derogatum esse, sed te ab omnibus et singulis tam in,<br />

quam extra monasteria pro tali qualem te fecimus et facimus, haberi, recognosci et<br />

venerari clementissime volumus, et serio mandamus. Datum 15 februarii 1688".<br />

D.O.M.<br />

P. Pietro Antonio da Venezia, libro 2, pag. 84, trattando come la <strong>Provincia</strong> di s.<br />

Vigilio dopo separatasi si aumentò, l'anno 1688 scrive sicché in pochi anni arrivarono i<br />

Religiosi a numero e stato tale, che non solamente poterono con molta facilità<br />

sovvenire, aiutare, e sodifar come prima i popoli di quel paese, colle confessioni,<br />

predicazioni, Messe ed altri offizi di pietà, ma accorrere anche in altre parti e Provincie<br />

con impieghi riguardevoli di prediche, di letture, Guardianati di Costantinopoli,<br />

Missioni di Terra Santa, Cipro, Albania, Transilvania, Val di Lucerna. E di presente<br />

sono fuori molti soggetti impiegati in cariche molto onorevoli. Fra quali il P. Ippolito di<br />

Pergine presso sua maestà cesarea Leopoldo primo... tanta sodisfazione alla medesima<br />

che l'ha dichiarato suo benemerito di tutta la Casa d'Austria ed Aula imperiale<br />

88


servendosene con grandissima familiarità negli affari più segreti, e commissioni ed<br />

ambascierie riguardevoli, sino presso la Santità di N. S. Papa Innocenzo XI come fu<br />

l'anno 1687. NB. Fu detto, che il motivo per cui fu chiamato in Corte dal serenissimo<br />

Duca di Lorena in Inspruch sia stato questo: Mentre il P. Ippolito era in s. Bernardino<br />

vecchio, credesi sagrestano ecc. ecc." 119 .<br />

217. P. Raffaello da Tesero, Zeno Zeni, battezzato 18 dicembre 1633, vestito solo,<br />

in Cles li 26 ottobre 1659, essendovi Guardiano P. Giovanni Battista d'Avio, maestro il<br />

P. Andrea d'Arco. Nel 1678 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Sigismondo Ceschi dal<br />

Borgo. Nel 1685 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Egidio da Segno. Nel 1690 fu<br />

Guardiano di Cavalese. Nel 1693 dall'aprile sino al novembre fu Vicario in Cles del P.<br />

Guardiano Aquilino Bertoldi da Cles. Nel 1698 fu Vicario in Cavalese del P. Guardiano<br />

Serafino Cristani da Rallo. Fu buon religioso, scrittore di Messe per le cantorie. Dopo<br />

essere stato molti anni impotente in infermeria, e dopo aver ricevuti li santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto, passò piamente al Signore, Trento 13 gennaro 1715.<br />

218. P. Grisogono da Levico, Marco Girolamo Nicati 120 , battezzato 21 luglio<br />

1635, vestito, solo, in Cles 15 ottobre 1658, essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista<br />

d'Avio e maestro P. Andrea d'Arco. Nel 1669 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

Amadio da Villamontagna. Nel 1670 fu ivi Guardiano. Nel 1673 e 1674 fu Vicario in<br />

Cles e maestro de' novizzi. Nel 1677 e due seguenti fu confessore delle monache di<br />

Roveredo. Nel 1684 fu presidente in Fiemme. Nel 1685 e 1686 fu Vicario in Cles e<br />

maestro de' novizzi. Nel 1687 e 1688 fu Vicario in Trento, il primo anno del P.<br />

Guardiano Massimigliano da Trento, il secondo del P. Guardiano Prospero dal Borgo.<br />

Negli anni 1690 e 16911 fu Guardiano in Cles. Nel 1693 dal 7 aprile, avendo rinunciato<br />

la vicarìa di Pergine il P. Flaviano dall'Armi da Trento, gli fu sostituito il P. Crisogono.<br />

Nel 1695 fu di nuovo Vicario di Pergine del P. Guardiano Antonino da Trento. Nel<br />

1696 fu di nuovo Vicario in Trento del P. Guardiano Bartolommeo da Roveredo. Nel<br />

1699 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Riccardo dal Varone. Nel 1702 fu di nuovo<br />

Vicario in Pergine del P. Guardiano Accursio Brasavaola d'Avio. Finalmente dopo<br />

essere stato molti anni in infermeria impotente, e dopo lunga e penosa infermità, passò<br />

ben disposto piamente al Signore, Trento 28 marzo 1715.<br />

(78. //) 1715. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Pergine li 14<br />

maggio.<br />

219. P. Bernardino da Storo, Bernardo Parisino, battezzato 16 febbraio 1634,<br />

vestito in Cles con un altro li 6 maggio 1654 essendovi Guardiano il P. Francesco<br />

Turcato da Trento e maestro il P. Andrea d'Arco. Fu poi studente in Toscana e nel 1664<br />

era in Arezzo. Nel 1673 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Giovanni Grisostomo<br />

Strauz dal Borgo. Nel 1680 e 1681 fu di nuovo Vicario in Campo del P. Guardiano<br />

Egidio da Segno. Passò per buon predicatore al suo tempo. Nel giugno dl 1710 essendo<br />

Guardiano di s. Bernardino il P. Adriano da Lardaro cantò ivi il P. Bernardino la sua<br />

seconda Messa. Finalmente aggravato dagli anni e da varii incomodi, per cui più anni<br />

stette impotente nell'infermeria, passò ivi piamente al Signore, Trento 15 giugno 1715.<br />

119 Ripete quanto detto sopra.<br />

120 Nel manoscritto: Nicato.<br />

89


220. Fra Damiano da Magras 121 , Giovanni Carlo Carelli 122 , in Val di Sole,<br />

battezzato 28 marzo 1675, vestito in Borgo con altri per laico il dì 20 maggio 1699<br />

essendovi Guardiano il P. Maurizio dal Borgo, Vicario e maestro il P. Michele Serbato<br />

da Roveredo. Divenne infermiere e dopo molti anni sopraffatto da febbre etica fu<br />

mandato dal Borgo all'infermeria, per cui e per l'orto andava con una pignatella in<br />

mano, gettando in quella lo sputo. Finalmente dopo un anno e mezzo d'infermità di<br />

etichisia, passò piamente al Signore, Trento 14 settembre 1715.<br />

221. P. Davide da Cognola, Girolamo figlio di Matteo Pedrotti 123 , battezzato li 7<br />

luglio 1636, vestito con un altro in Cles li 6 maggio 1656 essendovi Guardiano il P.<br />

Valerio da Cembra e maestro il P. Andrea d'Arco. Nel 1671 fu Guardiano in Pergine.<br />

Nel 1674 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Bartolommeo Monte da Roveredo.<br />

Nel 1675 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Vigilio da Val di Buono. Nel 1676 fu<br />

lettore di morale in Mezzolombardo. Nel Capitolo del 1677 fu eletto diffinitore e dicesi<br />

"predicatore e lettore". Nel 1680 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Aurelio Agostino<br />

da Tuenno. Nel 1684 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Orazio da<br />

Fiemme. Negli anni 1685 e 1686 fu Guardiano in Mezzolombardo. nel 1693 dal<br />

novembre sino al 1695 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Attanasio da Cloz. Nel 1699<br />

fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Giorgio Turcato da Trento. Nel 1700 fu ivi<br />

Guardiano. Nel Capitolo del 1701 fu di nuovo eletto diffinitore. Fu esorcista molto<br />

buono. Per molti anni fu visitato dall'incomodo della cecità, e frequentava nientedimeno<br />

il coro e refettorio comune in s. Bernardino. Finalmente ritiratosi totalmente in<br />

infermeria, passò piamente al Signore, Trento 6 gennaro 1716.<br />

222. P. Girolamo da s. Felice di Salò, Lucido Robusti, nipote del P. Alessandro<br />

Salvadori di Riva ex parte matris, battezzato 22 agosto 1659, vestito con altri in Cles li<br />

11 giugno 1681 essendovi Guardiano il P. Francesco da Cles e maestro il P. Maurizio<br />

dal Borgo Vicario. Ebbe lettore in filosofia e teologia il P. Girolamo dalla Giudicaria.<br />

Nel 1697 fu Guardiano di Campo. Nel 1698 fu Vicario in Arco del P. Guardiano<br />

Tommaso da Bresimo. Dopo 'l vicariato d'Arco per qualche anno si portò a predicare in<br />

Italia; d'onde ritornato fu fatto Vicario in Mezzolombardo, nel 1709 del P. Guardiano<br />

Giovanni Battista da Cis. Nel 1710 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Raimondo<br />

Bertoni da Pergine. Nel 1711 e 1712 fu Guardiano di Pergine. Nel Capitolo del 1713 fu<br />

eletto diffinitore. Fu assai buon predicatore quotidiano. Nel 1715 l'Avvento predicò in<br />

Sacco, e destinatovi per la seguente Quaresima del 1716 fu sopraffatto da infermità, da<br />

cui si riebbe, ma poco dopo ricaduto nel 40° ottavo della recidiva, oppresso da mal di<br />

petto e tisia, passò piamente al Signore diffinitore attuale, in Roveredo la sera de' 30<br />

marzo 1716.<br />

(79. //) 1716. Dal Capitolo ventesimoquinto celebrato in Roveredo li 24 giugno, in<br />

cui fu eletto Ministro il P. Andrea Balducci da Prezzo 124 di Val di Buono.<br />

223. P. Stefano da Roncone, Antonio Loli, battezzato 8 maggio 1663, vestito con<br />

un altro in Cles 26 ottobre 1681, essendovi Guardiano il P. Francesco da Cles, vicario e<br />

121 Nel manoscritto: Magrasso.<br />

122 Nel manoscritto: Carello.<br />

123 Nel manoscritto: Pedrot.<br />

124 Nel manoscritto: Prez.<br />

90


maestro il P. Maurizio dal Borgo. Nel 1696 fu Vicario in Campo del P. Guardiano<br />

Giovanni Paolo Sembenico da Mori. Nel 1700 fu Guardiano in Campo. Nel 1710 fu di<br />

nuovo Vicario in Campo del P. Guardiano Benedetto da Val di Buono. Nel 1711 fu di<br />

nuovo Guardiano di Campo. Trovandosi poi di famiglia in Pergine, contrasse la febbre<br />

maligna per aver assistito ad un'inferma oppressa dalla malignità 125 Fu tosto condotto<br />

all'infermeria, ove dopo pochi giorni munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto,<br />

passò al Signore piamente, Trento 28 ottobre 1716<br />

224. P. Accursio d'Avio, Francesco Brasavola, battezzato 2 settembre 1659,<br />

vestito, solo, in Cles, il primo ottobre 1681 essendovi Guardiano il P. Francesco da<br />

Cles, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Nel 1699 fu fatto Vicario in Pergine<br />

del P. Guardiano Eusebio da Cognola. Nel 1702 fu ivi Guardiano. Nel 1703 fu deputato<br />

di Cavalese Vicario, ma rinunciò. Nel 1705 fu fatto Guardiano di Campo. Nel 1706 fu<br />

eletto Guardiano di Pergine, ma rinunciò. Nel 1707 fu Vicario in Campo del P.<br />

Guardiano Giovanni Paolo da Mori. Finalmente trovandosi di famiglia in Arco, fu<br />

sopraffatto da gravissima infermità della diffusione dell'atra bile, ed in tre giorni,<br />

munito [de' santissimi Sagramenti] passò al Signore, Arco primo dicembre 1716.<br />

225. Fra Berardo da Trento, Giacomo Guelmi detti Zoccolari, battezzato 11<br />

maggio 1676, vestito, solo, in Cles per laico 13 aprile 1698. Divenne infermiere assai<br />

buono. Fu nel noviziato di lui Guardiano il P. Aurelio Agostino da Tuenno e maestro il<br />

P. Simon Pietro Barbi da Cembra. Fu compagno del P. Marcellino da Cles visitatore<br />

della <strong>Provincia</strong> del Tirolo nel 1707. Trovandosi poi di famiglia in Fiemme oppresso da<br />

mortale infermità e ben disposto, passò al Signore, Cavalese 4 dicembre 1716.<br />

1717. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento li 3 maggio.<br />

226. Fra Sisinio da Roncone, Giovanni Prandini, battezzato 22 marzo 1652,<br />

vestito in Arco per laico li 17 settembre 1673, essendovi Guardiano il P. Giacinto da<br />

Besenello, Vicario e maestro il P. Amadio da Villa Montagna. Reso dopo molti anni<br />

zoppo da sciatica, per liberarsene si portò a Cancelli nell'Umbria. Cadde poi da colpo<br />

apopletico la mattina circa le ore dieci li 19 ottobre; per assistergli venne d Arco fra<br />

Valentino infermiere; durò circa tre giorni, e munito de' santissimi Sagramenti, ben<br />

disposto passò al Signore nel convento di Campo ove eravi dimorato molti anni; Campo<br />

22 ottobre 1717.<br />

227. P. Bonifacio da Malgolo, Carlo Lodovico Betta, battezzato 9 gennaro 1643,<br />

vestito con altri in Cles li 2 maggio 1662, essendovi Guardiano il P. Giovanni Battista<br />

d'Avio, Vicario e maestro il P. Giuseppe da Roveredo. Nel 1676 e 1677 fu Guardiano in<br />

Borgo, e fece far ivi il provincialato, aiutato colla celebrazione di sante Messe dal P.<br />

Generale de' Gesuiti. Dopo molti anni a giorni nostri da un nostro Religioso supplicato<br />

il Generale de' Gesuiti di certo numero di Messe ex mera charitate et in supplementum,<br />

pro illa vice le fece supplire. Ultimamente circa il 1747 essendo un nostro Guardiano<br />

ricorso al Generale della predetta Compagnia per qualche sussidio di Messe per le<br />

occorrenze del convento, gli fece rispondere, che per nova disposizione della (80. //)<br />

Compagnia, non fa il Preposito generale applicar da suoi Religiosi per esteri Messe pro<br />

125 Malattia infettiva, contagiosa.<br />

91


elemosyna. Nel 1678 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Eusebio da Cognola. Nel<br />

1679 e 1680 fu fatto Guardiano di Pergine. Nel 1690 fu Vicario in Cles del P.<br />

Guardiano Casimiro da Trento. Nel 1693 dal novembre fu eletto Guardiano di Cavalese.<br />

nel 1695 Guardiano di Roveredo. Nel 1697 Guardiano di Arco. Nel 1698 Guardiano di<br />

Pergine. Arrischiatosi poi di mettere il mercurio per guardarsi dall'immondezza, fu<br />

sopraffatto da molestissima infermità, e ridotto come attratto, ed in tale stato fu per<br />

qualche anno in Roveredo, ed indi condotto all'infermeria, dopo alcuni anni, sempre<br />

rassegnato, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò al Signore, Trento<br />

primo dicembre 1717. Da giovane fu alla visita del santuario d'Assisi col P. Giorgio<br />

Turcato da Trento, e nel 1675 fu nel convento degli Angeli in Napoli, non si sa, se per<br />

studiare, e se col predetto P. Giorgio.<br />

228. Fra Francesco da Cavalese, Giovanni Giacomo Bonelli detti Furlanelli,<br />

battezzato 9 aprile 1642, vestito per laico in Cles con altri li 2 settembre 1674 essendovi<br />

Guardiano il P. Francesco da Cles, Vicario e maestro il P. Grisogono da Levico. Fu<br />

schiavo, per quanto ho più volte inteso, prima di farsi Religioso, ed altra volta dopo<br />

essere Frate ma non si sa ove e quando. Fu ottimo Religioso, con cui fui di famiglia in<br />

Roveredo per due anni avanti l'ultimo di sua vita. Si pestava il pane e lo conservava in<br />

un sacchetto, non avendo denti; e si mortificava assai nel mangiare, poche volte<br />

prendendo la pittanza 126 . Anche negli ultimi anni, quantunque mezzo storpio e<br />

malconcio ne' piedi, faticava come poteva, per il convento da supplimentario. Dopo<br />

essere stato più anni in Roveredo, fu nel 1717 posto di famiglia in Mezzolombardo, e<br />

per viaggio, come l'osservai, non ebbe altro, che per bastone una ferletta 127 ed un Santo<br />

del Remondini attorniato a quella, senza sporta. Carico d'anni, laico di vita molto<br />

esemplare, e come fu detto, di gran astinenza, passò piamente al Signore in<br />

Mezzolombardo 6 febbraio 1718.<br />

229. Fra Raffaello da Tesero, Giovanni Battista de' Piazzi detti dal Polo,<br />

battezzato 6 gennaro 1697, vestito chierico con altri in Cles li 14 settembre 1715<br />

essendovi Guardiano il P. Giovanni Francesco da Nogaré, Vicario e Maestro il P.<br />

Andrea da Val di Buono Custode. Nel 1717 fu posto in Roveredo sotto 'l P. Ilario da<br />

Besenello lettore di logica. E dopo alcuni mesi infermatosi fu mandato all'infermeria,<br />

d'onde si portò a Cles col P. ex-provinciale Marcellino a bere le acidole, ma nulla li<br />

giovarono. Era molto occupato dalla malinconia, per altro molto rassegnato, ubbidente,<br />

e paziente. Consumato poi da febbre etica, e munito de' santissimi Sagramenti, passò<br />

piamente al Signore, Trento 19 febbraro 1718.<br />

1718. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Arco li 11 maggio.<br />

230. P. Giovanni Battista da Cis in Val di Sole, Antonio Zadra, battezzato 27<br />

settembre 1671, vestito con altri in Pergine li 3 giugno 1691 essendovi Guardiano il P.<br />

Abbondanzo da Val di Buono e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Studiò la filosofia<br />

sotto 'l P. Girolamo dalla Giudicaria, nel secondo corso, e la teologia sotto il P. Vicenzo<br />

Capra dal Borgo. Nel 1706 fu fatto Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1708 fu ivi<br />

Vicario del P. Guardiano Stanislao Cemi da Tuenno. Nel 1709 e 1710 fu di nuovo<br />

Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1713 e 1714 fu Vicario n Fiemme del P. Guardiano<br />

126 La carne.<br />

127 Piccola gruccia.<br />

92


Angelo Ignazio da Tesero. nel 1716 e 1717 fu Guardiano di Pergine. Posto poi nel 1718<br />

di famiglia in Borgo, dopo sette giorni di doglia, munito de' santissimi Sagramenti, ben<br />

disposto, passò piamente al Signore, in Borgo 28 novembre 1718.<br />

231. (81. //) Fra Marco da Crosano in Brentonico, Giovanni Giacomo Carlina,<br />

battezzato 19 giugno 1660, vestito Terziario nel 1687 e poi per laico vestito, solo, in<br />

Pergine li 15 maggio 1690, essendovi Guardiano e maestro il P. Maurizio dal Borgo.<br />

Tagliapietra eccellente. Essendo cercatore in Mezzolombardo, e ritornando dalla cerca<br />

fatta in Giovo, lasciata la strada maestra, si avviò per un sentiero, e scendendo per un<br />

crocetto, o sia lasta essendovi la neve, mancatigli i piedi sdrucciolò nella valle sopra<br />

Faedo 128 , e restò morto. Venuto poi frat'Andrea da Rumo Terziario di lui compagno, e<br />

datone avviso al P. Guardiano di Mezzolombardo Lodovico da Mezzotedesco, questi vi<br />

si portò con fra Michele Angelo da Varone, e fu condotto il cadavere privatamente al<br />

convento predetto, ed in quello sepolto. Fu laico esemplare, e civile; morì sopra Faé di<br />

s. Michele 10 febbraro 1719.<br />

232. P. Aquilino da Cles, Giovanni Udalrico Bertoldi, battezzato 9 gennaro<br />

1653, vestito, solo, in Cles 17 settembre 1671, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Battista d'Avio, Vicario e maestro il P. Giacinto da Besenello. Per qualche anno fu<br />

studente in Genova col P. Tommaso da Bresimo, portatovisi per via delle vedrete di Val<br />

di Sole. Nel 1686 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Quirico Ferrari da Poia. Nel<br />

1689 fu primo Vicario in Cavalese del primo Guardiano P. Michele da Roveredo. Nel<br />

1690 fu Guardiano di Campo. Nel 1693 dall'aprile fu Guardiano di Cles. Dal novembre<br />

del 1693 sino al 1695 fu Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1695 fu Vicario in Arco del<br />

P. Guardiano Riccardo dal Varone. Nel 1696 fu Guardiano di Cavalese. Sopraffatto poi<br />

dalla podagra, chiragra, ed altri incomodi, fu condotto all'infermeria, ove per qualche<br />

anno dimoratovi, passò piamente al Signore, Trento 227 marzo 1719.<br />

1719. Dal Capitolo ventesimo sesto fatto in Roveredo li 19 giugno in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Antonio Maria Dusetti da Cavareno.<br />

233. Fra Nicollò da Panchià, Varesco detto Muffa, battezzato 17 settembre 1665,<br />

vestito Terziario nell'ottobre 1689, passò, per isbocco di sangue, al Signore in<br />

Mezzolombardo il primo luglio 1719.<br />

234. Fra Masseo da Fierozzo, Vito Gozzer, battezzato 18 settembre 1629, vestito,<br />

solo, in Cles per laico li 20 giugno 1659. Assai buon religioso e bramoso di faticare,<br />

quantunque da molti anni impotente. Nonagenario passò piamente al Signore in Borgo 2<br />

agosto 1719.<br />

235. P. Giovanni Pietro da Besenello, Giovanni Paolo Poli (cugino del P.<br />

Giacinto Poli morto nel 1705), battezzato 26 gennaro 1657, vestito in Cles con un altro<br />

li 8 giugno 1680. Ebbe sempre per lettore in filosofia e teologia il P. Simon Pietro Barbi<br />

da Cembra. E per Guardiano nel noviziato il P. Francesco Dusini da Cles, Vicario e<br />

maestro il P. Maurizio dal Borgo. Nel 1689 fu istituito lettore di logica in Borgo, e non<br />

si sa perché poi non abbia proseguito. Nel 1692 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

128 Nel manoscritto: Faé.<br />

93


Bonaventura Nocher dal Borgo. Nel 1693 dal novembre, avendo rinunciata il P.<br />

Bernardo da Cavedine la guardianìa di Campo, gli fu sostituito il P. Giovanni Pietro<br />

fino al 1695. Nel 1699 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Gabriello Cassina da Trento.<br />

Nel 1700 fu ivi pro-maestro. Nel 1701 fu ivi di nuovo pro-maestro e Vicario del P.<br />

Guardiano Alessandro da Riva. Nel 1704 ivi di nuovo pro-maestro. Nel 1706 fu Vicario<br />

in Trento del P. Guardiano Andrea da Val di Buono. Nel 1707 fu Vicario in Arco del P.<br />

Guardiano Serafino da Rallo. Nel 1713 fu di nuovo ivi Vicario del P. Guardiano Filippo<br />

Valentini da Rallo. Fu assai capace di canto fermo, ed ottimo religioso. Finalmente<br />

trovandosi di famiglia in Roveredo, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto,<br />

passò piamente al Signore, Roveredo 6 agosto 1719.<br />

236. (82. //) Fra Romualdo da Condino, Girolamo Butterini 129 da Sassolo in<br />

Condino, battezzato 30 settembre 1643, vestito per laico in Cles con molti altri li 17<br />

settembre 1672 essendovi Guardiano e Maestro il P. Giacinto da Besenello, Vicario e<br />

pro-maestro il P. Giovanni Battista da Strigno. Religioso assai buono e semplice. Fu<br />

compagno di più <strong>Provincia</strong>li, cioè del P. Simon Pietro Barbi da Cembra, e del P.<br />

Girolamo dalla Giudicaria nel di lui secondo provincialato. Passò al Signore in Trento<br />

27 settembre 1719.<br />

237. Fra Giunipero da Primiero, Giacomo Trotter da Fiera in Primiero,<br />

battezzato 12 agosto 1642, vestito, solo, in Cles per laico 15 giugno 1672 essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello, Vicario e pro-maestro il P. Giovanni<br />

Battista da Strigno. Fu buon sartore e buon religioso e passò al Signore in Roveredo 28<br />

dicembre 1719.<br />

238. P. Bonaventura da Romeno, don Giacomo de' Romedi detti Furlani,<br />

battezzato 6 gennaro 1671, vestito in Cles con altri 19 giugno 1695; fu per molto tempo<br />

pazzo e posto nella custodia 130 di Pergine, ove passò al Signore 20 gennaro 1720. Studiò<br />

sotto il P. Teodoro da Rumo. E nel noviziato fu di lui Guardiano il P. Egidio da Segno,<br />

e maestro il P. Simon Pietro da Cembra.<br />

239. Fra Gervasio da Campo di Denno 131 , Tommaso Zanoni, battezzato 22<br />

dicembre 1662; vestito, solo, per laico in Cles li 24 agosto 1684 essendovi Guardiano il<br />

P. Celestino dal Borgo, Vicario e maestro il P. Amadio da Villa Montagna diffinitore.<br />

Chiamavasi fra Brugnòcola da secolari, per certo tumore che avea sul capo. Essendo di<br />

famiglia in Fiemme gli sopraggiunse una certa piaghetta in una gamba, che poi se gli<br />

fece cancrena; ed indi sfacello, per cui dovette morire, munito de' [santissimi<br />

Sagramenti] e ben disposto, Cavalese 31 marzo 1720.<br />

240. P. Giorgio da Trento, Stefano Turcato di quelli di santa Maddalena (credesi<br />

nipote del P. Francesco Turcato da Trento morto il primo di maggio 1658), battezzato<br />

21 agosto 1644, vestito con un altro in Pergine il primo di maggio 1662 essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello. Nel 1670 fu istituito lettore pro<br />

opportunitate 132 . Del 1677 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Giovanni Battista<br />

129 Anche Botterini.<br />

130 Nel locale prigione del convento.<br />

131 Campodenno.<br />

132 All’occorrenza.<br />

94


d'Avio. Nel 1678 fu fatto Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1679 fu Vicario in Trento<br />

del P. Guardiano Pietro Paolo da Val di Buono. Da giovane fu alla visita del santuario<br />

d'Assisi col P. Bonifacio Betta da Malgol. Nel Capitolo del 1680 fu fatto diffinitore e<br />

dicesi "Concionator et lector". Nel Capitolo del 1683 fu eletto Custode. Nel 1691 fu<br />

Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Attanasio da Cloz. Nel 1692 fu Guardiano<br />

in Campo. Nel 1698 e 1699 fu Guardiano di Roveredo. Nel 1700 fu Vicario in<br />

Mezzolombardo del P. Guardiano Giovanni Cristoforo da s. Michele e nel 1701 fu ivi<br />

Vicario del P. Guardiano Bartolommeo da Roveredo. Nel 1704 3 1705 fu Guardiano<br />

d'Arco. Nel 1710 fu ivi Vicario del P. Romedio da Cles. Nel 1711 fu ivi Vicario del P.<br />

Guardiano Domenico Passerini da Besagno. Nel 1718 cantò alle Grazie la sua seconda<br />

Messa, essendovi Guardiano il primo anno il P. Pasquale da Roveredo. E nel secondo<br />

giorno di Pasqua dell'anno 1720 dicendo l'ultima Messa nella chiesa delle Grazie, fu<br />

sopraffatto da rilascio della rottura, per cui appena poté finire la Messa, e condotto in<br />

fretta dall'altare in sacristia ed indi in cella, durò in vita circa 24 ore. Si confessò a<br />

mezza la mattina seguente, e dopo Sesta e Nona, circa le ore undici, in fretta ed ad un<br />

senso solo ricevette dal P. Agostino da Brez l'Estrema Unzione, ed essendovi io pure<br />

presente, piamente passò al Signore, Arco 3 aprile 1720. Ed osservai che in agonia gli<br />

fu accesa e data in mano la candela originale della Venerabile Madre e tosto egli aperse<br />

gli occhi e guardò assai fisso il suddetto P. Agostino, e poi calati, rese l'anima a Dio.<br />

NB. Il detto P. Giorgio essendo una volta ridotto agli estremi, e già agonizzante,<br />

frattanto che si recitavano le preci consuete della raccomandazione dell'anima, gli fu<br />

suggerito di ricorrere al patrocinio della Venerabile Madre e [Maria Giovanna dalla<br />

Croce]. Lo fece col cuore e subito riacquistò colla loquella e sanità le forze primiere.<br />

Così dalla vita della Venerabile, part. seconda, cap. 23, pag. 377 (Proc. H. fol. 170 e<br />

segg.), ultimamente stampata.<br />

241. P. Benedetto da Prezzo in Val di Buono, Antonio Zanotti, battezzato 27<br />

dicembre 1661. Vestito in Cles con altri 17 maggio 1681, essendovi Guardiano il P.<br />

Francesco da Cles, Vicario e (83. //) maestro P. Maurizio dal Borgo. Studiò poi sotto il<br />

P. Girolamo da Giudicaria. Nel 1693 dal novembre fu Vicario in Mezzolombardo del P.<br />

Guardiano Aquilino da Cles. Nel 1695 fu Guardiano di Campo. Nel 1696 fu Vicario di<br />

Cles del P. Guardiano Giorgio Martino da Predazzo. Nel 1697 fu Vicario in Campo del<br />

P. Guardiano Girolamo Robusti da s. Felice di Salò. Nel 1698 fu ivi Guardiano di<br />

Nuovo. Nel 1701 avendo rinunciata il P. Maurizio dal Borgo la guardianìa d'Arco, gli fu<br />

sostituito il P. Benedetto. Nel 1703 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Ignazio da<br />

Civezzano. Nel 1704 avendo rinunciato la guardianìa del Borgo il P. Ignazio da<br />

Civezzano gli fu sostituito il P. Benedetto. Nel 1705 fu confermato Guardiano in Borgo.<br />

Nel 1706 avendo rinunciato il P. Accursio d'Avio la guardianìa di Pergine, gli fu<br />

sostituito il P. Benedetto, che prima eravi designato Vicario. Nel 1708 fu fatto di nuovo<br />

Vicario di Campo del P. Guardiano Cherubino Cappelletti 133 da Trento. Nel 1709 e 1710<br />

fu di nuovo Guardiano di Campo. Nel 1713 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

Giacomo Bontadi da Varignano. Nel 1714 fu di nuovo Guardiano d'Arco. Del 1715 fu<br />

la quarta volta Guardiano di Campo ad annum. Nel 1719 fu posto di famiglia in Trento,<br />

e la primavera, sopraffatto da pochi giorni d'infermità, munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto, passò al Signore, Trento 3 aprile 1720.<br />

133 Nel manoscritto: Cappelleto.<br />

95


242. P. Girolamo da Vigo di Lomas in Giudicaria, Paolo Guglielmi poi detti dal<br />

Ponte, ultimamente Foroni, battezzato primo maggio 1644, vestito, solo, in Cles li 4<br />

ottobre 1666 essendovi Guardiano il P. Egidio da Segno, Vicario e maestro il P.<br />

Giacinto da Besenello. Fu poi per qualche anno studente in Vienna ed anche per alcuni<br />

anni coadiutore nelle Missioni di Val di Luserna nel Piemonte. Ritornato in <strong>Provincia</strong>,<br />

fu fatto lettore nel 1681 in Arco di logica co' seguenti studenti chierici: frati Carlo<br />

Emmanuello da Prezzo, Benedetto da Prezzo, Girolamo da s. Felice, Accursio d'Avio e<br />

Stefano da Roncone a quali insegnò fisica ed animastica. Nel 1685 fu istituito lettore di<br />

teologia e la insegnò tre anni in Roveredo, ed il quarto nel 1688 in Mezzolombardo. E<br />

nel Capitolo del 1686 era stato fatto diffinitore. Nel Capitolo fatto in Arco nel 1689 fu<br />

eletto Guardiano del Borgo. Del 1690 fu fatto Guardiano d'Arco. Nel 1691 fu in Trento<br />

lettore di morale e mistica. Nel Capitolo del 1692 fu fatto per tre anni lettore di filosofia<br />

di secondo corso de' seguenti chierici: frati Giovanni Grisostomo d'Arsio, Anselmo da<br />

Trento, Cherubino da Trento, Valerio Evangelico da Preghena 134 e Giovanni Battista da<br />

Cis. Nel 1694 il dì 16 settembre avendo rinunciata la guardianìa di Roveredo il P.<br />

Lodovico Ingenuino Fantini da Val di Buono gli fu sostituito il P. Girolamo. Nel<br />

Capitolo del 1695 fu eletto Ministro provinciale e prese per segretario il P. Serafino<br />

Cristani da Rallo. Nel Capitolo del 1699 fu Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1700<br />

Guardiano del Borgo. Nel capitolo del 1701 fu per la seconda volta fatto diffinitore. Nel<br />

1704 fu lettore di morale a Trento. Nel 1705-1707 fu deputato confessore delle monache<br />

di Roveredo. Nel Capitolo del 1707 fu eletto Custode. Nel Capitolo del 1710 fu eletto<br />

per la seconda volta <strong>Provincia</strong>le e nel primo anno prese per segretario il P. Zaccaria<br />

Fener da Roveredo della Luna, e nelli due seguenti prese il P. Prospero Riccabona da<br />

Riva, e per compagno fra Romualdo da Condino. Nel 1713 terminato il provincialato fu<br />

posto di famiglia in Roveredo, e ivi si fermò fino al 1718 in cui fu collocato in Trento.<br />

Nel Capitolo delli 19 giugno 1719 fu confermato in Trento, ove la primavera seguente<br />

dopo brevissima infermità di pochi giorni di doglia assai gagliarda, munito de'<br />

santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al Signore. Esemplare ed ottimo<br />

Religioso, e Padre veramente benemerito della <strong>Provincia</strong>. Trento 5 aprile 1720.<br />

(84. //) 1720. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Pergine 28 aprile.<br />

243. P. Gasparo da Cembra, Giovanni Battista Coret, battezzato 26 maggio<br />

1680, vestito in Cles con altri li 22 settembre 1700 essendovi Guardiano il P. Gabriello<br />

Cassina da Trento, Vicario e maestro il P. Tommaso Pancheri da Bresimo. Nel 1702<br />

ebbe in Borgo lettore di logica il P. Valerio da Preghena, che poi rinunciò per infermità.<br />

Nel 1703 ebbe in Pergine lettore di fisica e nel 1704 di animastica il P. Teodoro da<br />

Rumo. Nel 1705 ebbe ivi lo stesso lettore di teologia primo anno. Nel 1706 lo ebbe il<br />

secondo anno in Mezzolombardo. Nel 1707 ebbe in Roveredo nel terzo anno di teologia<br />

co-lettori il P. Filippo da Rallo ed il P. Giulio Francesco da Cetto lettore bresciano. Nel<br />

1717 fu sostituito Vicario di Campo al P. Giuseppe Antonio da Ravazzone, il quale era<br />

stato fatto Vicario di Campo; ma poi per aver rinunciata, o sia per non aver accettata il<br />

P. Lodovico da Mezzotedesco la guardianìa di Mezzolombardo, in di lui vece fu<br />

deputato Guardiano il predetto P. Giuseppe Antonio. Nel 1720 partì da Cavalese<br />

destinato di famiglia in Cles e passando per Cembra, e visitati li parenti, prima di andar<br />

in Cles si portò all'infermeria di Trento per farvi una buona purga. Ma sopraffatto ivi da<br />

Preghena.<br />

134 Nel manoscritto è scritto talvolta Pregenna o Preghenna; noi abbiamo normalizzato sempre in<br />

96


mortale infermità, munito de' santissimi Sagramenti, e tutto rassegnato, passò piamente<br />

al Signore, Trento 17 maggio 1720.<br />

244. Fra Martino da Val Camonica, Marco Simbenelli 135 da Zoano di Dalegno<br />

in Val Camonica, battezzato 31 marzo 1647, vestito in Cles per laico con un altro 12<br />

aprile 1670 essendovi Guardiano e maestro il P. Egidio da Segno, Vicario e pro-maestro<br />

il P. Prospero dal Borgo. Fu per alcuni anni coadiutore nella Missione di Val di<br />

Luserna; e poi ritornato, fu Religioso instancabile, assai dato alla fatica, ed inimico<br />

dell'ozio. Fu per molti anni compagno del confessore delle monache della ss. Trinità; ed<br />

insieme sarte e ortolano del convento di s. Bernardino. Nel 1719 da Trento fu posto in<br />

Arco communiero, ove poi munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto passò al<br />

Signore, Arco 20 ottobre 1720.<br />

245. P. Giovanni Angelo da Trento, Giuseppe Travaia da Trento, battezzato 13<br />

maggio 1683, vestito con altri in Cles 25 maggio 1703 essendovi Guardiano il P.<br />

Serafico da Rovereto,Vicario e maestro P. Andrea da Val di Buono. Ebbe sempre per<br />

lettore tre anni in filosofia e quattro in teologia il P. Domenico da Besagno. Fu bravo<br />

manualista, ed anche architetto. Nella primavera del 1717 si portò alla visita del Monte<br />

di Varallo col sopradetto P. Domenico da Besagno. Nel 1720 fu fatto Vicario in<br />

Mezzolombardo del P. Guardiano Giovanni Cristoforo Stozzoni da S. Michele. Assisté<br />

poi a due Religiosi cioè al P. Attanasio da Madruzzo, ed al chierico fra Tobia Arcangelo<br />

da Sacco, ambi successivamente oppressi da malignità, ed anche guariti. Ma poi la<br />

contrasse esso P. Vicario Giovanni Angelo assai gagliarda, essendogli dato fuori in un<br />

gallone un carbone pestilenziale. che poi tagliato, rendeva fetore intollerabile. Dovette<br />

finalmente soccombere, e però munito de' santissimi Sagramenti, ben disposto, passò al<br />

Signore, Mezzolombardo 18 marzo 1721.<br />

246. P. Francesco Antonio da Roveredo, Ferdinando Antonio Panzoldo,<br />

battezzato 18 marzo 1670, vestito con un altro in Cles 21 settembre 1687 essendovi<br />

Guardiano il P. Casimiro da Trento, Vicario e maestro il P. Bartolommeo da Roveredo,<br />

coadiutore il P. diffinitore Innocenzo da Trento. Fu buon Religioso e semplice, né<br />

confessore, né predicatore. La settimana Santa del 1721 essendo di famiglia in Borgo,<br />

stette per alcuni giorni ritirato ma la matitina del giovedì Santo si comunicò co'<br />

Religiosi, e la sera del venerdì Santo fu udito a gemere in cella, e da un Religioso<br />

entratovi richiesto, come stava, rispose che stava molto male. Fu poi visitato<br />

dall'infermiere, e la mattina di nuovo andatovi, lo ritrovò morto, e tanto agghiacciato,<br />

che appena più poteva de more vestirsi. Passò al Signore in Borgo 11 aprile 1721.<br />

(85. //) 1721. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo li 8<br />

maggio.<br />

247. Fra Leonardo da Pergine, Giovanni Battista Rauta da Zivignago in<br />

Pergine, battezzato 26 settembre 1657, vestito, solo, in Cles per laico li 29 settembre<br />

1682 essendovi Guardiano il P. Francesco a Cles, Vicario e maestro il P. Maurizio dal<br />

Borgo. Prima di entrare in religione avea appresa in Padova la chirurgia, e però divenne<br />

infermiere assai pratico e caritativo, ed era molto stimato ed adoprato in Trento, e vi<br />

135 Nel manoscritto: Simbinello.<br />

97


dimorò per diecisette anni continui sino alla morte. Fu esemplare Religioso e di poche<br />

parole. Dopo una ben lunga infermità di urinar sangue, pazientemente tollerata, munito<br />

de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò piamente al Signore, Trento 3 dicembre<br />

1721.<br />

248. P. Carlo da Canezza, Francesco Froner, battezzato 11 maggio 1673, vestito<br />

in Cles con un altro, uscito, li 4 ottobre 1697, essendovi Guardiano il P. Aurelio<br />

Agostino da Tuenno, maestro il P. Simon Pietro Barbi da Cembra. Passando già li 24<br />

anni, quando fu vestito, si destinava a far l'uffizio di sagristano. Tuttavia studiò tre anni<br />

la filosofia sotto il P. lettore Teodoro da Rumo. E poi un anno la morale in Roveredo<br />

sotto il P. Marcellino da Cles. Si portò pure a studiare per alcuni altri anni nella<br />

<strong>Provincia</strong> di Milano. D'onde ritornato nel 1710 fu fatto Vicario in Cavalese del P.<br />

Guardiano Enrico Coellato da Trento. Nel 1712 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

Girolamo da s. Felice secondo anno. Nel 1714 fu di nuovo Vicario in Pergine del P.<br />

Giovanni Cristoforo Stozzoni da s. Michele. Nel 1715 fu Vicario in Borgo del P.<br />

Guardiano Giovanni Grisostomo d'Arsio nel secondo anno. Nel 1716 fu Guardiano in<br />

Campo. Nel 1719 fu deputato Vicario di Pergine, ma rinunziò. Nel 1721 fu fatto Vicario<br />

in Borgo del P. Guardiano Enrico da Trento. Predicando l'Avvento in Strigno dopo la<br />

prima domenica fu sopraffatto dalla doglia il dì 30 novembre per cui poi munito de'<br />

santissimi Sagramenti e ben disposto passò al Signore. Per certa infermità che stimasi<br />

originata dalla presa dell'anacardina per far memoria avanti molti anni avea perduti tutti<br />

i peli della barba e chierica portando un berrettino e chiamavasi da secolari il Padre<br />

pelloia. Tuttoché fosse prima quasi balbuziente, colla gran diligenza arrivò ad<br />

emendarsi, e divenne predicatore quotidiano, ed oltre gli altri pulpiti nella provincia non<br />

quotidiani, la Quaresima del 1716 predicò nella Collegiata d'Arco e nel febbraro 1720<br />

partì solo per Toscana e predicò ogni giorno in Rocca San Casciano, e capitò di ritorno<br />

in Borgo il dì 22 giugno. Passò poi al Signore in Borgo 9 dicembre 1721.<br />

249. Fra Claudiano dal Borgo, Girolamo Grafinger, battezzato 13 luglio 1687,<br />

vestito per laico in Roveredo, con un altro poi uscito, li 24 maggio 1709 essendovi<br />

Guardiano il P. Serafico Galvagno da Roveredo, maestro e Vicario il P. Casimiro da<br />

Trento. Ottimo Religioso, fu sottoposto ad una rottura assai alta, onde grandemente<br />

molestato dalla medesima, mentre trovavasi cucinaro nel convento di Pergine, gli<br />

sopravenne un furioso volvolo, ove munito de' santissimi Sagramenti, come meglio si<br />

poteva, ben disposto e rassegnato, passò piamente al Signore, con rincrescimento de'<br />

Religiosi per le sue buone qualità, Pergine 7 aprile 1722.<br />

(86. //) 1722. Dal Capitolo ventesimo settimo celebrato in Trento li 6 maggio, in<br />

cui fu eletto per la seconda volta Ministro il P. Vincenzo Capra dal Borgo.<br />

250. Fra Aniceto dalla Costa di Vigalzano, Udalrico Moser detti Soldati,<br />

battezzato 4 maggio 1655, vestito, solo, in Cles per laico li 2 maggio 1679 essendovi<br />

Guardiano il P. Orazio da Fiemme, Vicario e maestro il P. Anselmo da Ceniga. Buon<br />

Religioso, fu per molti anni cieco, e pazientemente sofferse la cecità. Dopo essere stato<br />

molti anni in Arco, sopraffatto dall'etichisia, munito de' santissimi Sagramenti, e ben<br />

disposto, passò piamente al Signore in Arco 21 giugno 1722.<br />

98


251. P. Michele da Roveredo, Girolamo Giovanni Serbati, battezzato 12<br />

novembre 1654, vestito, solo, in Cles 13 maggio 1674 essendovi Guardiano il P.<br />

Anselmo da Ceniga, Vicario e maestro il P. Crisogono da Levico. Fu per alcuni anni<br />

coadiutore nelle Missioni di Val di Luserna. D'onde poi ritornato fu fatto nel 1687<br />

Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Apollinaro da Chiarano. Nel 1689 fu eletto<br />

primo Guardiano di Cavalese. nel 1690 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Girolamo<br />

da Giudicaria. Nel 1692 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Pietro Paolo da Val di<br />

Buono. Nel 1693 dal novembre fu eletto Guardiano di Pergine. Nel Capitolo del 1695 fu<br />

eletto diffinitore. Nel 1698 si portò a Roma col P. Marcellino Visintainer da Cles a<br />

cagione del chiettinismo per cui erano stati banditi detti Padri da diversi conventi da<br />

monsignor vescovo Giuseppe Vittorio Alberti con alcuni altri; ed in Roma felicemente<br />

si discolparono. Nel 1699 fu Vicario in Borgo e maestro de' novizzi. Nel 1700 fu<br />

Vicario in Roveredo del P. Guardiano Davide da Cognola. Nel 1701 fu Guardiano in<br />

Roveredo. Nel 1702 fu di nuovo Vicario in Arco del P. Andrea da Val di Buono. Nel<br />

1703 fu di nuovo Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Giorgio da Predazzo. Nel<br />

1704 fu Guardiano in Mezzolombardo. Nel 1705 fu Vicario in Trento del P. Guardiano<br />

Andrea da Val di Buono. Nel 1709 fu Guardiano d'Arco. Nel 1710 fu deputato<br />

confessore delle monache del Borgo. Nel 1713 fu di nuovo Guardiano di Roveredo. Nel<br />

1714 posto di famiglia in Mezzolombardo, partì poi da Trento il dì primo settembre con<br />

fra Antonio d'Avio ivi cucinaro, ed indi per via del Lago, trapassando i passi della<br />

contumacia, si portò in Brescia a visitare sua sorella monaca donna Candida, ed indi si<br />

istradò per Roma, ove arrivò il dì 4 novembre 1714. Per ordine del vice-commissario<br />

generale de' Riformati P. Diodato da Roma, fermatosi predicò l'Avvento in Castel<br />

Gandolfo; e ritornato l'ultima festa di Natale in Roma fu tosto spedito confessore delle<br />

monache di s. Chiara in Napoli, ove si portò con felicissimo viaggio per mare, e li primi<br />

di gennaio del 1715 diede principio al suo offizio. Terminato il suo triennio partì da<br />

Napoli col sopradetto fra Antonio il dì 14 gennaio 1718 e venendo per Roma e Brescia,<br />

capitò in Roveredo il dì 28 giugno. Ed essendo stato nella Congregazione tenuta in Arco<br />

li 11 maggio, destinato Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Lodovico da<br />

Mezzotedesco vi si portò. E la seguente Quaresima del 1719 tuttoché di 65 anni predicò<br />

nella parocchiale di Mezzolombardo e più volte per avanti avea predicato ne' pulpiti di<br />

tre e quattro in settimana. Finalmente trovandosi di famiglia in Roveredo, dopo brieve<br />

infermità, munito de' santissimi Sagramenti e ben rassegnato, come buono Religioso,<br />

passò piamente al Signore, Roveredo 20 gennaio 1723.<br />

252. (87. //) P. Enrico da Trento, Simon Coellato, battezzato 4 luglio 1653,<br />

vestito in Cles con un altro poi uscito, li 8 maggio 1670 essendovi Guardiano e Maestro<br />

il P. Egidio da Segno, Vicario e pro-maestro il P. Prospero dal Borgo. Nel 1687 fu<br />

Vicario in Borgo del P. Guardiano Giorgio Martini da Predazzo. Nel 1689 fu Guardiano<br />

in Campo. Nel 1692 fu ivi Vicario del P. Guardiano Giorgio Turcato da Trento. Dal<br />

1693, dall'aprile e dal 1694 dal novembre fino al 1695 fu Guardiano in Borgo. Nel 1695<br />

fu Vicario in Trento del P. Guardiano Bartolommeo da Roveredo. Del 1700 fu di nuovo<br />

ivi Vicario del P. Guardiano Massmigliano da Trento. Nel 1701 e 1702 fu di nuovo<br />

Guardiano di Campo. Nel 1705 fu Guardiano in Cles. Nel 1709 fu Guardiano in<br />

Pergine. Nel 1712 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Giovanni Paolo da Mori. Nel<br />

1717 e 1718 fu di nuovo Guardiano in Cles. Nel 1719 fu Vicario in Roveredo (sostituito<br />

al P. Romedio da Cles destinatovi, ma poi fatto Guardiano di Trento), del P. Guardiano<br />

Simon Pietro Barbi da Cembra. Nel 1721 e 1722 fu di nuovo Guardiano in Borgo, e<br />

99


verso il fine del secondo anno aggravato da mortale infermità, munito de' santissimi<br />

Sagramenti, buon Religioso e ben disposto con edificazione de' suoi Religiosi, passò al<br />

Signore, Borgo 9 aprile 1723.<br />

1723. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Arco li 15 luglio.<br />

253. Fra Mansueto da Povo, Leonardo Lutti da Spré di Povo, battezzato 23<br />

agosto 1659, vestito per laico, solo, in Cles li 24 giugno 1682 essendovi Guardiano il P.<br />

Francesco da Cles, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Fu laico di gran fatica, e<br />

per moltissimi anni, dopo fra Pasquale da Volano, fu diligente cercatore di Trento.<br />

Dopo penosa infermità di urinare sangue, munito de' santissimi Sagramenti, passò<br />

piamente al Signore, Trento 9 agosto 1723.<br />

254. Fra Andrea da Rumo, Cofler da Lanza in Rumo, battezzato 18 ottobre 1661,<br />

vestito Terziario nel 1685. Fu Frate valente nel suo mestiere. Ultimamente fatto<br />

cucinaro in Cavalese si tagliò un dito col cortello adoperato di fresco nell'aglio.<br />

Trascurò poi il detto taglio, cosicché se gli fece cancrena ed in seguito infestatosegli il<br />

sangue, se ne fecero molte altre, onde munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto<br />

passò al Signore, Cavalese 15 agosto 1723.<br />

255. P. Pietro Antonio da Roveredo, Niccolò Antonio Birti 136 , battezzato 25<br />

ottobre 1685, vestito con altri in Cles li 25 maggio 1703, essendovi Guardiano il P.<br />

Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono. Ne' tre anni di<br />

filosofia e quattro di teologia ebbe sempre per lettore il P. Domenico da Besagno. Cantò<br />

la sua prima Messa in Roveredo li 29 dicembre domenica infra octavam Nativitatis<br />

Domini del 1705. Nell'anno 1713 fu fatto lettore delli quattro seguenti chierici: Frati<br />

Eugenio da Roncone, Clemente da Trento, Gaudenzio da Cavalese ed Ignazio da<br />

Volano, a quali insegnò tre anni la filosofia, e poi insegnò quattro anni la teologia, ed il<br />

quarto anno ebbe per co-lettore il P. Giacinto da Roveredo. Li due ultimi anni che fu<br />

lettore e visitator del Terz'Ordine in Trento ebbe la controversia co' PP. Conventuali,<br />

che pretendevano non potessimo noi Riformati vestire o sia ammettere secolari al<br />

Terz'Ordine; onde gli convenne dar fuori alla stampa due scritture per dimostrare che<br />

competeva anche a noi dare l'abito del Terz'Ordine. Nel 1718 essendovi eretta avanti la<br />

nostra chiesa di s. Bernardino la Via Crucis, il P. lettor Pietro Antonio stampò per<br />

mezzo di Giovanni Parone il libretto in 12° (88. //) contenente la divota pratica della<br />

Via Crucis, ristampato poi dal medesimo Parone nel 1723. Nel 1720 terminata la sua<br />

lettura 137 partì da Trento li 3 aprile per l'Italia col P. Clemente da Trento stato suo<br />

studente, alla visita del santuario di Loreto con cinque mesi di ubbidienza andando in<br />

compagnia dell'ill.mo signor Giorgio di Firmian di lui cognato, come pure del rev.mo<br />

signor don Cova 138 arciprete di Romeno e del signor baron Coredo di Roveredo della<br />

Luna e del signor Mantovano, tutti vestiti da pellegrini, e questi due ultimi andarono<br />

insieme fino a Bologna, e di poi viaggiarono nell'andata e ritorno da sé. Appena<br />

consumò due mesi, poiché al fine di maggio giunse di ritorno in Roveredo. Nella<br />

Congregazione fatta nel detto anno 1720 li 20 aprile in Pergine era stato destinato di<br />

famiglia in Cles, ma ritornato dall'Italia fu collocato di famiglia in Arco, e predicò<br />

136 Nel manoscritto: Birt.<br />

137 Il suo insegnamento.<br />

138 Nel manoscritto: Coa.<br />

100


l'annuale 139 in Riva, e la Quaresima seguente del 1721 predicò in Pressano. Nella<br />

Congregazione del 1721 fu fatto Guardiano di Trento, e fra l'anno fece diversi discorsi<br />

per la città, e la Quaresima del 1722 sermoneggiò in Santa Massenza. Nel Capitolo poi<br />

del 1722 celebrato in Trento li 6 maggio fu eletto diffinitore, e posto di famiglia in<br />

Roveredo visitator del Terz'Ordine, e nel detto anno fece l'annuale in s. Marco. Nella<br />

Congregazione prima intermedia fatta in Arco li 15 luglio 1723 fu confermato in<br />

Roveredo, e nell'agosto si portò a bere le acque in Folgaria col P. Attanasio compagno,<br />

d'onde ritornato a Roveredo e crescendogli incomodi e l'infermità, fu condotto a Trento,<br />

ove sopraggiuntagli la malignità con parotide, munito de' santissimi Sagramenti, con<br />

istraordinaria rassegnazione al divin volere, che fu di gran esempio a Religiosi, che gli<br />

assistevano, passò piamente al Signore. Ebbe singolar grazia di predicare, e se fosse più<br />

campato, senza dubbio avrebbe fatto il Quaresimale quotidiano. Aveva parimente una<br />

bella voce e cantava assai bene, e possedeva una bella maniera di trattare co' secolari, e<br />

per dirigere anime a Dio. Era in grande stima presso il secolo, massimamente in Trento;<br />

e si può veramente dire, che si abbreviò assai la vita per le continue fatiche ed<br />

occupazioni, essendo assai intraprendente. Passò alla gloria in Trento li 13 settembre<br />

1723.<br />

256. P. Quirico da Poia in Giudicaria, Domenico Ferrari, battezzato 28 ottobre<br />

1648, vestito in Cles con un altro, li 15 ottobre 1669, essendovi Guardiano e maestro il<br />

P. Egidio da Segno, Vicario e pro-maestro il P. Prospero dal Borgo. Nel 1686 fu eletto<br />

Guardiano di Campo. Nel 1690 fu Vicario in Cavalese del P. Guardiano Raffaello da<br />

Tesero. Nel 1693 dal novembre fu deputato Vicario di Trento, ma rinunciò. Nel 1695 fu<br />

Vicario in Campo del P. Guardiano Benedetto da Val di Buono. Nel 1715 fu ivi di<br />

nuovo Vicario del P. Guardiano Benedetto da Val di Buono. Finalmente essendo<br />

dimorato molti anni di seguito in detto convento, munito de' santissimi Sagramenti, vi<br />

passò anche al Signore, Campo 20 maggio 1724.<br />

257. Fra Celestino da Volano, Marco Zambelli (nipote del fra Marco da Volano<br />

morto nel 1679), battezzato 28 marzo 1661, prima per qualche tempo Terziario, poi<br />

vestito, solo, in Pergine per laico li 3 maggio 1690, essendovi Guardiano e maestro il P.<br />

Maurizio dal Borgo, Vicario e pro-maestro il P. Francesco Maria da Castanedolo. Fu<br />

laico molto savio ed esemplare, ed amante della fatica. Essendo portinaro in Roveredo<br />

nell'andar alla porta de' carri cadde sul ghiaccio; e non avendovi fatto caso, gli<br />

sopravenne un male per cui orinava sangue, e dopo d'averlo per molti anni<br />

pazientemente tollerato, munito de' santissimi Sagramenti, ed ottimamente disposto,<br />

dovette finalmente passare al Signore in Roveredo, 23 giugno 1724.<br />

(89. //) 1724. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento 13 luglio.<br />

258. Fra Teofilo d'Avio, Bartolommeo Caveden, battezzato 4 agosto 1642. Prima<br />

Terziario, poi vestito, solo, per laico in Arco li 2 gennaio 1673. Fu buon Religioso, ed<br />

amante della fatica, ma di ruida (sic) esemplarità. Munito de' santissimi Sagramenti<br />

passò al Signore in Pergine li 6 agosto 1724.<br />

139 Predicazione domenicale fatta nell’arco dell’anno, tranne durante il tempo di Quaresima.<br />

101


259. Fra Macario da Predazzo, Giovanni Antonio Franceschi, battezzato 4<br />

ottobre 1702, vestito con altri per chierico in Arco li 20 maggio 1722, essendovi<br />

Guardiano il P. Valerio Preghenella da Preghena, Vicario e maestro il P. Andrea da Val<br />

di Buono diffinitore. Dopo la professione fu posto in Roveredo nello studio, e studiò la<br />

logica e fisica sotto il P. lettore Domenico Nicollò d'Ala, e studiando la fisica s'infermò<br />

di febbre etica, e però incautamente ritornando da Roveredo a Trento il signor Giovanni<br />

Pietro Bernardelli in slitta, gli fu consegnato detto chierico, che lo conducesse<br />

all'infermeria, ma lo lasciò all'osteria del Cappelletto, d'onde poi fu condotto al<br />

convento, se gli accrebbe il male, e dopo non molti giorni, munito de' santissimi<br />

Sagramenti e ben disposto e rassegnato, passò piamente al Signore, Trento 5 febbraio<br />

1725.<br />

260. Fra Desiderio da Roncogno, Giovanni Lazari, battezzato 14 aprile 1659,<br />

vestito, solo, in Pergine per laico li 14 luglio 1889. Muraro competente ed assai buon<br />

Religioso, ed amante della fatica, sopraffatto da mortal infermità, munito de'santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto passò piamente al Signore in Pergine 8 febbraro 1725. Fu di<br />

lui Guardiano e maestro nel noviziato il P. Maurizio dal Borgo e pro-maestro il P.<br />

Prospero dal Borgo diffinitore.<br />

261. P. Ernesto da Cles, Antonio Francesco figlio del signor dottor Bernardo<br />

Belleni, battezzato 17 novembre 1647, vestito con altri in Cles li 29 settembre 1665,<br />

essendovi Guardiano e maestro il P. Giacinto da Besenello, Vicario e pro-maestro il P.<br />

Gregorio Zambaiti da Trento diffinitore. Nel 1680 fu fatto Vicario in Roveredo del P.<br />

Guardiano Bartolommeo da Roveredo. Nel 1698 fu Vicario in Mezzolombardo del P.<br />

Guardiano Angelo Ignazio Zorzi da Tesero. Nel 1706 e 1707 fu Vicario in Cavalese, il<br />

primo anno del P. Guardiano Giovanni Grisostomo d'Arsio, e nel secondo del P.<br />

Guardiano Giuseppe Vigilio da Mezzotedesco. Fece diversi viaggi, ed essendo<br />

confessore tedesco fu confessore castrense per molti anni, e col suo laborizio procurò il<br />

bel calice che trovasi in Cles con sotto il di lui nome "arte et industria Fris Hernesti".<br />

Negli ultimi anni divenne impotente e da Mezzolombardo fu condotto all'infermeria. Fu<br />

uomo lepido e gradito da secolari. Finalmente munito de' santissimi Sagramenti, passò<br />

al Signore in Trento il primo marzo 1725.<br />

1725. Dal Capitolo ventesimo ottavo fatto in Trento li 6 giugno, in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Sebastiano Fattori da Trento.<br />

262. Fra Ruffino d'Avio, Mattio Turrini dal Vo' d'Avio, battezzato 22 settembre<br />

1661, vestito in Cles per laico con un altro li 24 agosto 1683, essendovi Guardiano e<br />

maestro il P. Maurizio dal Borgo, pro-maestro il P. Apollinaro da Chiarano. Laico savio<br />

ed esemplare. Fu compagno del P. Ministro Ignazio da Civezzano nel di lui secondo<br />

provincialato dal 1698. Fu pure compagno nell'autunno del 1707 del P. Aurelio<br />

Agostino da Tuenno visitatore della <strong>Provincia</strong> di Torino. Nell'aprile del 1717 partì dal<br />

Borgo compagno del P. Gabriello da Trento con 5 mesi di ubbidienza, andante alla<br />

visita de' (90. //) santuari di Loreto ed Assisi, e ritornò poi collo stesso di famiglia in<br />

Borgo. Nel 1722 partì da Arco col P. Maurizio Refatti da Pergine andante per suo<br />

diporto ad Ala d'Inspruch. Finalmente trovandosi di famiglia in Roveredo, sopraffatto<br />

da gagliarda collica e volvolo, sofferto con religiosa rassegnazione, in poche ore passò<br />

al Signore, Roveredo 13 settembre 1725.<br />

102


263. P. Callisto da Monclassico in Val di Sole, Domenico Corradini 140 ,<br />

battezzato 3 febbraro 1662, vestito con altri in Cles li 7 maggio 1683, essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Maurizio dal Borgo, e pro-maestro il P. Apollinaro da<br />

Chiarano. Studiò filosofia e teologia sotto il P. Marcellino Visintainer da Cles. Nel 1716<br />

si portò in Italia, e vi dimorò alcuni anni, specialmente in Bergamo, d'onde poi ritornò<br />

nel 1721 in <strong>Provincia</strong>. Nel mese di giugno del 1724 partì solo da Mezzolombardo per<br />

Napoli con ubbidienza di cantore del convento di s. Chiara. Ma appena dimoratovi per<br />

un anno fu licenziato; e però ritiratosi nella <strong>Provincia</strong> di Roma, e collocato nel convento<br />

di Cisterna di pessima aria, s'infermò e condotto all'infermeria in Roma, munito de'<br />

santissimi Sagramenti passò piamente al Signore. Buon Religioso, ma assai tedioso nel<br />

dire la Messa. Roma, in s. Francesco a Ripa 9 novembre 1725.<br />

264. Fra Innocenzo da Celledizzo 141 in val di Sole, Antonio Gionta, battezzato<br />

29 settembre 1641, vestito, solo, per laico in Cles li 11 maggio 1669, essendovi<br />

Guardiano il P. Anselmo da Ceniga, Vicario e maestro il P. Egidio da Segno. Essendo<br />

muraro si portò a faticare nella fabbrica del convento di s. Bonaventura de' Reformelli<br />

in Roma, faticò nel convento di Fiemme, e nel convento nuovo di s. Bernardino fuori di<br />

Trento. Buon vecchiarello d'anni 84, già da molti anni invalido e senza offizio, passò<br />

piamente al Signore in Mezzolombardo li 27 novembre 1725.<br />

265. P. Apollinaro da Cognola, Matteo Pedrot, nipote o almeno parente del P.<br />

David Pedrot morto li 6 gennaio 1716; battezzato 11 gennaio 1683, vestito in Cles con<br />

un altro, uscito, li 28 aprile 1704, essendovi Guardiano il P. Aurelio Agostino da<br />

Tuenno, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono, pro-maestro il P. Giovanni<br />

Pietro Poli da Besenello. Studiò tre anni la filosofia sotto il P. lettor Niccolò Trepin da<br />

Cles. Due anni la teologia sotto il P. lettor Filippo da Rallo, ed il terz'anno sotto il P.<br />

lettor Domenico da Besagno. Nel fine del terzo anno, cioè la primavera del 1711 partì<br />

da Trento col P. Illuminato dal Borgo, portandosi in Roma per andar alle Missioni. Nel<br />

fine dell'autunno del detto anno capitò da Roma a Trento destinato missionario<br />

nell'Etiopia, avendo per compagno un Padre riformato della Boemia, che sapeva far<br />

organi; e visitati li parenti si avviò collo stesso per via del Borgo a Venezia, istradato<br />

alla sua Missione. Arrivato poi in Cairo, e fermatovisi qualche tempo, né vedendo<br />

comparire l'ordine di Roma per innoltrarsi verso l'Etiopia, nel 1715 si portò alla visita<br />

de' santi luoghi di Gerusalemme, e poi ritornato al Cairo ritrovò la spedizione, o sia<br />

l'ordine di Roma per innoltrarsi nell'Etiopia. Partì dunque il dì 7 settembre 1715 dal<br />

Cairo per Etiopia con due altri compagni missionari, e come egli rapporta a lungo il suo<br />

viaggio in una sua lettera al Padre nostro Lodovico da Mezzotedesco, data in Mocha<br />

città del regno di Janan nell'Arabia Felice, il dì 20 settembre 1716, giunta al suddetto<br />

padre in Mezzolombardo il dì 30 settembre 1717. Della predetta lettera, degnissima<br />

d'essere letta, se ne trova copia in alcuni conventi, signanter nell'archivio del convento<br />

di Campo. Era giunto in detta città il dì 10 aprile 1716, giorno del venerdì Santo, colla<br />

nuova della morte di tre nostri missionari Riformati, martirizzati in Gondar nell'Etiopia.<br />

Diede per tanto avviso alla Sagra Congregazione di tale martirio, chiedendo, se dovea<br />

proseguire il viaggio per l'Etiopia. (91. //) Ma la Sagra Congregazione gli rispose che<br />

avea bisogno di confessori, e non di martiri, onde vedendo di non poter passare<br />

140 Nel manoscritto: Corradino.<br />

141 Nel manoscritto: Chialadizzo.<br />

103


nell'Etiopia, velleggiò col suo compagno nelle Indie nel gran Mogol, d'onde dopo molti<br />

anni colle prime navi della nova navigazione di Ostenda, fece ritorno in Europa in<br />

Ostenda, e da Ostenda poi capitò in Trento nel settembre del 1722 col medesimo<br />

compagno, con cui era andato alla Missione. Da Trento si portò in Roma, ove dimorò<br />

per molti mesi, e vi si fermò sino dopo 'l Capitolo generale celebratovi nel maggio 1722.<br />

Nel detto tempo trovandosi in Roma al detto Capitolo in qualità di Pro-Ministro il<br />

nostro P. Adriano da Lardaro diffinitore, che era stato Guardiano di Trento, allorché da<br />

ivi partì per Roma nel 1711 il P. Apollinare, fu il detto P. Adriano pregato da detto P.<br />

Apollinare a voler seco portare in Sagra Congregazione di propaganda, in cui dovea<br />

esso P. Apollinaro dar relazione del suo viaggio, e delle Missioni. Si portò pertanto<br />

detto Pro-Ministro Adriano in Sagra Congregazione col P. Apollinaro in cui questi<br />

diede minuta relazione del suo viaggio, e dello stato delle Missioni, e con religiosa<br />

intrepidezza, avanti li cardinali si lamentò grandemente, che avendo scritto al segretario<br />

di detta Congregazione affine si rimediasse a bisogni della Missione, sapea che gli era<br />

giunta la lettera, ma non eravi stato apprestato verun rimedio. Stavano li cardinali colla<br />

testa bassa, ed udivano la franchezza con cui rappresentava il misero stato delle<br />

Missioni. Per mezzo poi del cardinale di Schrattenbac ministro cesareo si maneggiò per<br />

ottenere il privilegio di Padre di <strong>Provincia</strong> dalla Sagra Congregazione, concesso da<br />

Clemente XI agli ex missionari Riformati duodenariis con Breve dat. XI ianuarii 1704<br />

(Relat. a P. Carolo Maria a Perusio Chronolog. tom. 3, part. prima, fol. 487): "Se per<br />

duodennium perseveranter et laudabiliter praestitum" avessero faticato nella Missione<br />

d'Etiopia. Ma non avendovi il P. Apollinaro dimorato dodici anni "nec perseveranter",<br />

gli fu concesso detto privilegio ma senza elezione di convento, e che per tre anni<br />

dovesse ancora praticare nelle Missioni, portandosi in quella dell'Egitto, ed il detto<br />

privilegio fu segnato il dì 18 settembre 1723. Avviatosi dunque alla Missione d'Egitto,<br />

vi dimorò nemmeno due anni interi, poiché infermatosi per non confacergli l'aria,<br />

s'imbarcò per cristianità, e capitò infermo in Livorno presso de' PP. Osservanti di quella<br />

città. Da quali fu con serafica carità assistito, e specialmente dal P. Aurelio Roden<br />

confessore de' soldati tedeschi; e dopo alcune settimane, munito de' santissimi<br />

Sagramenti, sotto la Messa cantata, ben disposto nel giorno di s. Andrea Apostolo passò<br />

piamente al Signore. Fu detto, che dall'Egitto avesse condotte in Livorno diverse<br />

robette, onde il P. Ministro Sebastiano da Trento si raccomandò al predetto Padre, ma<br />

nulla si ottenne. Nell'archivio della Provinzia si trova certo libretto del P. Apollinaro in<br />

cui ha fatta certa relazione del suo viaggio, ed in detto archivio si trova parimente sotto<br />

il titolo de' Missionari tra gl'infedeli, un mazzetto di lettere, dalli 3 agosto 1712 sino al 3<br />

dicembre 1725 del predetto P. Apollinaro, al P. Lodovico da Mezzotedesco stato di lui<br />

corrispondente, e nel detto mazzetto trovasi anche la sopraccennata Patente di Padre di<br />

<strong>Provincia</strong>. Il nostro fra Modesto da s. Massenza allorché ritornando da Terra Santa in<br />

<strong>Provincia</strong> nel 1736 e passando per Livorno, ricevette in dono dal sopraccennato P.<br />

Aurelio Roden dimorante peranche in Livorno un libretto manoscritto stato ad uso del<br />

P. Apollinaro, contenente varii segreti e rime. Dal sopraddetto mazzetto di lettere,<br />

quando occorresse, si potrebbero ampliare le sopraddette memorie intorno al predetto<br />

padre Apollinaro. Zelante e valente missionario, volato alla gloria in Livorno li 30<br />

novembre 1725.<br />

104


266. P. Teodoro da Rumo, Giovanni Francesco Marini da Mocenigo 142 in Rumo,<br />

battezzato 11 settembre 1667, vestito in Cles con un altro li 9 luglio 1686, essendovi<br />

Guardiano il P. Eusebio da Cognola, Vicario e maestro il P. Crisogono da Levico. Ebbe<br />

per lettore in filosofia e teologia il P. Barnaba da Chiarano. Nel 1695 fu istituito lettore<br />

delle arti in Roveredo. Nel 1696 di fisica in Mezzolombardo. Ivi nel 1697 lettore di<br />

morale. Nel 1698 fu Guardiano in Cles. Nel 1700 fu di nuovo (92. //) lettore di logica<br />

di secondo corso. Nel 1701 in Borgo insegnò fisica e nel 1702 in Mezzolombardo<br />

animastica. Nel 1703 avendo, dopo insegnata la logica in Borgo, il P. Valerio da<br />

Preghena per indisposizione rinunciata la lettura, gli fu sostituito lettore il P. Teodoro,<br />

che in detto anno 1703 insegnò la fisica in Pergine. Nel 1704 ivi lettore di animastica.<br />

Nel 1705 fu istituito lettore di fisica in Pergine. Nel 1706 insegnò teologia in<br />

Mezzolombardo. Nel Capitolo celebrato in Borgo li 27 maggio 1707 fu eletto<br />

diffinitore. Nel 1710 e 1711 fu Guardiano del noviziato in Cles. Negli anni 1712 e 1713<br />

fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Sebastiano da Trento. Nel 1714 avendo<br />

rinunciato la guardianìa di Roveredo il P. Anselmo Sartori da Trento, gli fu sostituito<br />

Guardiano il P. Teodoro e nel 1715 vi fu confermato. Nel Capitolo fatto in Roveredo li<br />

24 giugno 1716 fu di nuovo eletto diffinitore, e da detti anni fu insieme Vicario e<br />

maestro de' novizzi in Cles. Nel 1719 e 1720 fu Guardiano in Borgo. Nel 1722 fu<br />

Vicario in Cles del P. Guardiano Giacinto da Roveredo. Nel 1723 e 1724 fu Guardiano<br />

in Cavalese. Nel 1725 fu di nuovo fatto Vicario in Cles del P. Guardiano Giacomo<br />

Bontadi da Varignano. Nel detto anno predicando l'Avvento in Revò, e ritornato dopo la<br />

predica della seconda domenica al convento il dì 9 dicembre, fu sorpreso dal dolore in<br />

una gamba, creduto a bel principio rosipola, con febbre. In seguito sul collo del piede<br />

gli venne un bollo nero che poi se gli fece in brieve cancrena, ed indi sfacello, per<br />

quanto il signor chirurgo Mirandola, coll'assistenza del signor medico ordinario Maffei<br />

di Cles, e del signor medico Aliprandini appositamente chiamato da Livo, vi<br />

applicassero con premura diversi rimedi. E però dopo dieci giorni che erasi scuoperta la<br />

malignità, dovette soccombere. Munito pertanto de' santissimi Sagramenti, e ben<br />

disposto, la sera della vigilia del s. Natale circa le ore sette e mezza passò piamente al<br />

Signore, e poi alla sepoltura del cadavere gli scoppiò la postema 143 gettando dalla bara<br />

materia nera. Fu buon Religioso, e per molti anni lettore e predicatore di quattro in<br />

settimana. Ne' suoi governi, come che di buon cuore, era gradito da secolari, e da Frati,<br />

che trattava assai bene. Passò al Signore in Cles la sera delli 24 dicembre 1725.<br />

267. P. Giovanni Antonio da Carano in Fiemme, Alessandro Giovanelli 144 ,<br />

battezzato 24 novembre 1643, vestito in Cles con un altro, uscito, li 26 maggio 1663.<br />

Ebbe per Guardiano nel noviziato il P. Valerio da Cembra, e per Vicario e maestro il P.<br />

Cherubino Ippoliti da Pergine. Dopo aver predicato per li pulpiti della nostra <strong>Provincia</strong>,<br />

per diversi anni si portò per il tempo di Quaresima a predicare sul Padovano; e dal<br />

venerabile, ed ora Beato Gregorio cardinale Barbarigo, allora vescovo di Padova, fu<br />

chiamato "organo de' predicatori". Possedeva un gran tuono di voce, ed era di grande<br />

corporatura, predicava con gran zelo, e faceva terrore, specialmente cogli esempi<br />

strepitosi. Nel 1681 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Lodovico da Pergine. Nel<br />

1682 fu Guardiano in Campo. Nel 1684 fu Guardiano in Pergine. nel 1688 fu Vicario in<br />

Roveredo del P. Guardiano Gregorio da Trento. Nel Capitolo del 1689 fatto in Arco, fu<br />

142 Nel manoscritto: Mosanigo.<br />

143 Ascesso, tumore.<br />

144 Nel manoscritto: Gioanelli.<br />

105


eletto diffinitore. Nel 1692 fu fatto Vicario in Trento del P. Guardiano Bartolommeo da<br />

Roveredo. Nel 1695 fu Vicario di Cavalese del P. Guardiano Flaviano dall'Armi da<br />

Trento. Nel 1696 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Egidio da Segno. Nel 1697<br />

fu ivi Vicario del P. Guardiano Alessandro da Riva. Nel Capitolo fatto in Roveredo li 7<br />

giugno 1701 fu di nuovo eletto diffinitore. Nel 1704 fu di nuovo Vicario in Roveredo<br />

del P. Guardiano Marcellino da Cles. Nel 1707 fu Vicario in Mezzolombardo del P.<br />

Guardiano Stanislao Cemi da Tuenno. Nel 1716 trovandosi di famiglia in Borgo predicò<br />

ivi l'Avvento per l'ultima volta nella chiesa parrocchiale. Nel 1719 essendo ancora di<br />

famiglia in Borgo, avanti il Capitolo, celebrato poi li 19 giugno in Roveredo, si portò<br />

con fra Lodovico da Vigalzano sagrestano a cantare la sua seconda Messa a Montagna<br />

sopra Egna, ove eravi parroco (93. //) il M.R. signor don Alessandro Gioanelli di<br />

Carano nipote del detto P. Giovanni Antonio. Fu cantata la Messa da musici secolari, su<br />

l'altare eretto nella piazza di Montagna, gli assisterono due Padri Cappuccini d'Egna co'<br />

piviali. Fecero i leviti il P. Barnaba da Samoclevo, istradato da Fiemme verso Roma per<br />

portarsi alle Missioni, ed il P. Corrado da Tesero, lettore d'animastica in Borgo, e che<br />

ritornava da Fiemme, ove era stato a visitare suo padre misser Domenico Sieff<br />

mortalmente infermo con fra Ippolito da Nosellari 145 chierico studente, e che fece<br />

l'accolito alla seconda Messa solenne del P. Giovanni Antonio. Sermoneggiò sotto la<br />

Messa il signor don Penner parroco di Ora. Ed il M. R. signor parroco di Montagna con<br />

gran generosità solennizzò le seconde spirituali nozze del Padre zio Giovanni Antonio.<br />

Il quale fu Religioso di gran bontà di vita, ritirato dal secolo, ed assai amante della cella,<br />

pronto al coro, e prontissimo a portarsi a confessare, rispondendo tosto che era avvisato<br />

"Vengo". Fu predicatore assai zelante di 4 in settimana. Fu detto, componesse più<br />

quaresimali, e che il migliore lo donasse al suo nipote sopraddetto parroco di Montagna.<br />

Per certa agghiacciatura acquistata nel portarsi da Roveredo nella neve ad assistere ad<br />

un moribondo in Pomarollo, divenne nella voce e colle mani tremolante e però in<br />

pulpito faceva maggior commozione. Finalmente nelli due o tre ultimi anni dimorò<br />

all'infermeria di Trento, come impotente, e poi dopo l'infermità di pochi giorni, munito<br />

de' santissimi Sagramenti, e con disposizione da ottimo Religioso, come sempre era<br />

vissuto, passò piamente al Signore d'anni 82, Trento 30 dicembre 1725.<br />

268. Fra Baldessaro da Cles, Matteo Calegari, battezzato 17 marzo 1665, vestito<br />

con un altro in Cles per laico li 17 ottobre 1688 essendovi Guardiano il P. Abbondanzo<br />

da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Casimiro da Trento, pro-maestro il P. Quirico<br />

da Poia in Giudicaria. Fu buon laico, e passò al Signore, munito de' santissimi<br />

Sagramenti in Pergine 15 aprile 1726.<br />

1726. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Arco li 7 maggio.<br />

269. P. Angelo Ignazio da Tesero, Giovanni Battista figlio unico di quondam<br />

Biaggio Zorzi, battezzato 17 agosto 1667, vestito 31 luglio 1685, con un altro in Cles,<br />

essendovi Guardiano il P. Eusebio da Cognola, Vicario e maestro il P. Crisogono da<br />

Levico. Ebbe in filosofia e teologia lettore il P. Vicenzo Capra dal Borgo. Nel 1698 fu<br />

fatto Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1701 e 1702 fu Guardiano di Cavalese. Nel<br />

1707 e 1708 fu fatto Guardiano di Pergine. Nel 1712 fu Vicario in Cavalese del P.<br />

Guardiano Flaviano da Trento. Nel 1713 e 1714 fu la seconda volta Guardiano di<br />

145 Nel manoscritto sempre : Nocellari.<br />

106


Cavalese. Nel 1717 e 1718 fu Vicario in Arco, il primo anno del P. Guardiano Serafico<br />

da Roveredo, il secondo nel primo anno del P. Guardiano Pasquale da Roveredo. Nel<br />

1721 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Giovanni Grisostomo d'Arsio. Nel<br />

1724 fu Vicario in Cavalese nel secondo anno del P. Guardiano Teodoro da Rumo. Ove<br />

poi, trovandosi peranche di famiglia, sopraffatto da soliti suoi dolori, come di flati,<br />

colica ed attra bile, nel termine di una giornata, munito de' santissimi Sagramenti, passò<br />

piamente al Signore in Cavalese 16 febbraio 1727. Fu predicatore mediocre di 4 in<br />

settimana, e prima di prendere l'abito, fece fare l'intero apparato bianco per il convento<br />

di Fiemme.<br />

270. Fra Francesco da Pedersano, di casa Graziola, battezzato 18 marzo 1697,<br />

vestito per Terziario li 23 giugno 1725. Non peranche due anni da che avea preso l'abito<br />

di nostro Terziario, passò piamente al Signore in Pergine li 21 marzo 1727.<br />

(94. //) 1727. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo 27<br />

aprile.<br />

271. P. Guglielmo da Canzo in Val Badia, Matteo Sottruis, battezzato 22<br />

settembre 1683, vestito, solo, in Roveredo li 26 maggio 1705 essendovi Guardiano il P.<br />

Eugenio da Strigno, Vicario e maestro P. Serafico da Roveredo. Ne' tre anni di filosofia,<br />

e quattro di teologia ebbe sempre lettore il P. Giacomo Bontadi da Varignano. Nel 1720<br />

fu Vicario in Cavalese del predetto P. Guardiano Giacomo da Varignano. Nel 1721 si<br />

portò nel luglio col P. Damaso da Brunico 146 studente di teologia in Campo, in Pusteria,<br />

ed in Badia. Nel 1722 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Filippo da Rallo.<br />

Trovandosi ultimamente di famiglia in Arco, fu sopraffatto da febbre lenta ed etica, da<br />

cui consummato, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al<br />

Signore, confessor solamente ma pio e quieto Religioso, Arco 2 gennaio 1728.<br />

272. Fra Isidoro d'Ala, Valentino Lorenzo Pizzini, fratello germano del P.<br />

Domenico Nicolò d'Ala, battezzato 16 febbraio 1705, vestito, solo, in Arco li 6<br />

settembre 1722, essendovi Guardiano il P. Valerio da Preghena, Vicario e maestro il P.<br />

Andrea da Val di Buono diffinitore. Ne' tre anni di filosofia ebbe lettore il P. Girolamo<br />

da Trento. Nel 1727 fu posto in Trento a studiare il primo di teologia sotto il P. Corrado<br />

lettore di teologia il secondo corso. Nell'agosto del detto anno si portò col P. Agostino<br />

Avancini da Brez, e due altri chierici fra Vittorio da Cavalese e fra Francesco Antonio<br />

dal Borgo a bagni di Pusteria per essere sottoposto a gran dolore di capo, ed a rilascio<br />

d'orina. Il dì poi 13 di marzo 1728 trovandosi compagno del P. Serafico da Roveredo,<br />

confessore delle monache alla santissima Trinità in Trento, mentre ritornava da Casa<br />

Lupi col detto Padre confessore al confessionario, il quale era stato a visitare ivi la<br />

signora Elena Lupi mortalmente inferma, cadde fra Isidoro in terra su la strada o sia<br />

ponte sopra la rozza vicino a Casa Saxis (=Taxis) alla porta verso la sera in Sabbato.<br />

Sorpreso da un fiero accidente o sia colpo apopletico, e tosto fu portato in casa del<br />

signor Giuseppe dall'Avo ivi vicina nella contrada del Macello. Vi accorse il signor<br />

medico Tanaver col signor Giuseppe Angelini speciale, e vi applicarono balsami per<br />

farlo rivenire. Accorsevi pure il signor medico Giacomoni, ed anche il nostro Padre<br />

lettore Corrado che stava confortando que' signori in Casa Lupi per la morte seguita<br />

146 Nel manoscritto: Bruneco.<br />

107


della sopradetta signora Elena, onde dato il suo compagno al P. confessore Serafico,<br />

questi ritornò al confessionario, ed il P. Corrado rimase ad assistere al chierico<br />

moribondo con fra Valentino infermiere giunto in fretta da s. Bernardino col far aprire<br />

la porta dell'Aquila. Rivenuto frattanto il chierico fece la sua confessione dal Padre<br />

lettor Corrado, ed indi pregato gli diede il santissimo Viatico e l'Estrema Unzione il P.<br />

Antonio Cimonati somasco e parroco di s. Maria Maddalena. Ed assistendogli sempre il<br />

P. Corrado dopo quattro ore di penosissima agonia, se gli scoppiò la postema 147 o sia<br />

decubito, dal capo mandando per le narici quantità di sangue, e così rese ben disposto<br />

l'anima al Signore circa le ore quattro e mezza di mattina della domenica. Avvisato il P.<br />

Giacinto da Roveredo Guardiano di s. Bernardino della morte del predetto chierico<br />

Diacono fra Isidoro, voleva venisse privatamente portato il di lui cadavere a s.<br />

Bernardino, ma il predetto Padre Cimonati parroco non lo permise, ma vuolle co' suoi<br />

Religiosi accompagnarlo processionalmente sino alla chiesa di s. Bernardino, ma li<br />

nostri Frati per schivare la solennità, solamente vennero a riceverlo de more alla porta<br />

della nostra chiesa. Fu il predetto fra Isidoro ottimo Religioso, di competente talento, ed<br />

assai diligente ne' suoi chiericali ministeri. Passò dunque piamente al Signore in Casa<br />

dall'Avo di rimpetto alla posta in Trento; ed indi fu portato e seppellito il giorno<br />

seguente in s. Bernardino, Trento li 14 marzo 1728.<br />

273. (95. //) Fra Giuseppe Maria da Vallanzasca, Giacomo Filippo Tabacco,<br />

battezzato il primo maggio 1654, vestito, solo, in Cles per laico li 16 agosto 1677. Fu<br />

compagno del P. <strong>Provincia</strong>le Lodovico Ingenuino Fantini da Val di Buono al Capitolo<br />

generale di Spagna, celebrato in Toledo li 16 maggio 1682. Fu veramente da<br />

Cepomorello nella Valle Anzasca diocese di Novara, ma dimorante in Trento. Famiglia<br />

poi venuta a domiciliare in Trento. Nel noviziato ebbe in Cles per Guardiano il P.<br />

Antonino da Trento, e per maestro il P. Ignazio da Civezzano. Fu infermiere e per molti<br />

anni in Fiemme. E dimorando ultimamente in infermeria, munito de' santissimi<br />

Sagramenti passò piamente al Signore, Trento 21 aprile 1728.<br />

1728. Dal ventesimo nono Capitolo fatto in Roveredo 31 maggio in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Serafico Galvagno da Roveredo.<br />

274. P. Leopoldo da Scanna pieve di Livo, Giovanni Andrea Guelmi, battezzato<br />

primo agosto 1659, vestito in Cles con un altro, li 3 maggio 1678. Per certa caduta fatta<br />

in occasione di certo viaggio per Italia in una lovara 148 si danneggiò molto il capo; onde<br />

dopo moltissimi anni oppresso da certo vaneggiamento, nell'infermeria di Trento si<br />

maltrattò con diversi colpi di manarotto in modo che se non sopraggiungeva l'infermiere<br />

si dava la morte. Stette poi ivi impotente per molti anni sino alla morte. Peravanti era<br />

stato per moltissimi anni in diversi conventi buon sagrestano e molto buon Religioso,<br />

solamente scrupoloso e troppo tedioso nel dire la santa Messa. Ebbe per Guardiano nel<br />

noviziato il P. Orazio da Fiemme, e per maestro il P. Prospero dal Borgo. Passò poi<br />

piamente al Signore, munito de' santissimi Sagramenti, in Trento 20 dicembre 1728.<br />

275. Fra Diego da Terlago, Pietro Tabarelli 149 , battezzato 13 aprile 1661. Prima<br />

per qualche anno Terziario, vestito poi per laico in Cles con altri li 4 ottobre 1686. Fu<br />

147 Ascesso.<br />

148 Nebbia, fumea?<br />

149 Nel manoscritto: Tabarello.<br />

108


compagno del P. Ministro Marcellino Visintainer, allorché si portò al Capitolo generale,<br />

celebrato in Vittoria nel 1694. Dimorò in seguito diecisette anni di famiglia in<br />

Roveredo, d'onde partì, e fu posto del 1716 in Pergine. Nel 1714 si portò con fra<br />

Gaetano dal Borgo a bagni d'Abano sul Padovano. Fu assai volte sottoposto alla doglia.<br />

finalmente da quella oppresso l'ottava volta, munito de' santissimi Sagramenti passò<br />

piamente al Signore in Mezzolombardo, 20 gennaio 1729.<br />

276. Fra Cosmo da Pergine, Giacomo Antonio Cristelli, battezzato 10 agosto<br />

1651, vestito per laico in Arco con altri li 8 settembre 1671 essendovi Guardiano il P.<br />

Giovanni Grisostomo dal Borgo, maestro il P. Amadio da Villa Montagna. Prese l'abito<br />

già capace della speziaria e divenne anche eccellente infermiere, e di somma carità, e<br />

sollecitudine. Essendo già da quindici anni di famiglia in Roveredo, sopraffatto dalla<br />

doglia, in sette giorni, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, e buon<br />

Religioso, passò al Signore 2 marzo 1729 in Roveredo.<br />

1729. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Roveredo 25 aprile.<br />

277. Fra Agnello da Poia in Giudicaria, Matteo Savi, battezzato 18 giugno 1670,<br />

vestito, solo, in Pergine per (96. //) laico li 8 settembre 1692 essendovi Guardiano il P.<br />

Bonaventura Nocher, maestro il P. Maurizio dal Borgo diffinitore. Trovandosi di<br />

famiglia in Campo fu nella predetta Congregazione delli 25 aprile destinato di famiglia<br />

in Pergine. Partì dunque da Campo per via di Casale verso Pergine, quantunque non si<br />

sentisse bene, col P. Bartolommeo da Portolo, destinato di famiglia in Trento, e patendo<br />

assai arrivò al convento de' Padri Domenicani a s. Lorenzo fuori le mura di Trento.<br />

Riposò alquanto con gran carità ricevuto da que' Padri, ma vuolle ben presto partire e<br />

giungere a s. Bernardino, sentendosi aggravato dal male, ed arrivato all'infermeria, se<br />

gli scuoperse una doglia assai gagliarda, per la quale dopo pochi giorni, munito de'<br />

santissimi Sagramenti passò, buon Religioso al Signore in Trento 7 maggio 1729.<br />

278. P. Giuseppe Vigilio 150 da Mezzotedesco, Carlo Giuseppe Vescovi,<br />

battezzato 17 settembre 1661, vestito, solo, in Cles li 17 settembre 1677, essendovi<br />

Guardiano il P. Antonio Chirmer da Trento, maestro il P. Ignazio da Civezzano. Studiò<br />

la logica in Arco sotto il P. Clemente da Levico e fu poi per alcuni anni studente in<br />

Baviera. Andò compagno del rev.mo P. Candioto, allorché questi si portò a predicare<br />

alla Corte di Vienna, ed indi intervenne, credesi per compagno del predetto Padre<br />

Candioto discreto perpetuo, al Capitolo generale celebrato in Roma nel 1688. Nel 1696<br />

fu fatto Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Guglielmo Marchiori da Cavalese.<br />

Nel 1697 fu ivi Guardiano. Nel 1700 e 1701 fu Vicario in Arco del P. Guardiano<br />

Benedetto da Val di Buono, sostituito al P. Maurizio dal Borgo che avea rinunciato. Nel<br />

1704 fu di nuovo fatto Vicario d'Arco, ma rinunciò. Nel 1707-1708 fu Guardiano di<br />

Cavalese. Nel 1711 fu di nuovo Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Anselmo<br />

Sartori da Trento. Nel 1716 fu fatto Guardiano del Borgo, ed ebbe a discolparsi col P.<br />

Ministro per aver creduto di poter, come avea fatto, mandar da sé in Primiero alla cerca<br />

del ferro il P. Raimondo da Pergine. Nel 1717 fu trasportato dal Borgo Guardiano di<br />

nuovo in Cavalese, ove predicando nel detto anno l'Avvento, in una predica raccomandò<br />

incautamente una manezza perduta, e poi nacque qualche sconcerto con quel rev.mo<br />

150 Alla professione fu chiamato Vigilio Giuseppe.<br />

109


arciprete Giuseppe Manci di Trento. Nel 1718 trovandosi di famiglia in Borgo, si portò<br />

con 40 giorni di ubbidienza con fra Lodovico da Vigalzano ivi sagrestano a Modena, a<br />

visitare sua nezza figlia del signor Vescovi di lui fratello baron d'Ulzpach, cioè della<br />

Roggia, consigliere in Inspruch, con certo Conte ivi maritata. Nel 1722 fu fatto<br />

Guardiano di Pergine, e nell'estate si portò con fra Ferdinando da Bronzolo ivi studente<br />

di teologia sotto il P. Ilario lettore, a Bressanone, per ordinare de' bronzi per la cucina,<br />

ed indi andò anche in Pusteria. Nel 1725 nel maggio partì dal Borgo col P. Casimiro da<br />

Calliano per compagno, portandosi con tre mesi di ubbidienza in Baviera alla visita<br />

della Madonna di Stinga. Trovandosi Vicario in Arco, si maneggiò, unito a PP.<br />

Cappuccini di Arco, ed a PP. dell'Inviolata di Riva per ostare, come si ottenne, alla<br />

fondazione di un convento che sotto la protezione di Cesare tentavano fondare su 'l<br />

romitorio di s. Giacomo in Oltra Sarca li Padri Serviti. Si maneggiò parimente,<br />

trovandosi di famiglia in Mezzolombardo, per opporsi a PP. Cappuccini di Egna che<br />

tentavano fondar anche un ospizio in Salorno, e perciò gli convenne andar in Inspruch,<br />

ove coll'aiuto del suo fratello consigliere, fatto baron d'Ulzpach, come sopra fu detto,<br />

sventò il maneggio de' PP. Cappuccini. Fu predicator competente di tre in settimana; e<br />

perché era assai scaltro, chiamavasi da molti "il Padre Folletto". Finalmente nel 1729,<br />

trovandosi di famiglia in Mezzolombardo, sopraffatto da febbre nell'agosto, fu condotto<br />

all'infermeria, ove gli si scuoperse la malignità, da cui per 18 giorni molestato, munito<br />

de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al Signore, Trento 14 settembre 1729.<br />

279. (97. //) P. Barnaba da Samoclevo in Val di Sole, Cristoforo Antonio<br />

Tolomeotti, battezzato 16 marzo 1686, vestito, solo, in Cles 20 settembre 1707,<br />

essendovi Guardiano il P. Giovanni Cristoforo da s. Michele, maestro il P. Adriano da<br />

Lardaro diffinitore. Ebbe lettore de' tre anni di filosofia e due primi di teologia il P.<br />

Lodovico da Mezzotedesco e P. Zaccaria, e nel terzo corso ebbe il P. lettore Domenico<br />

da Besagno. Nel 1719 partì da Fiemme per Roma andando in s. Pietro Montorio per<br />

abilitarsi alle sagre Missioni. Fu ivi esaminato, approvato e destinato alla Missione di<br />

Costantinopoli. Si partì da Roma, e ritornò nel 1720 in <strong>Provincia</strong>. Indi visitati i parenti<br />

si avviò per la sua Missione di Costantinopoli. Nella quale dopo aver faticato per bene<br />

delle anime circa nove anni contrasse la peste, per cui nel convento di s. Marta in Pera<br />

di Costantinopoli, passò piamente al Signore, Religioso assai da bene e zelante.<br />

Costantinopoli 24 novembre 1729.<br />

280. P. Ignazio da Volano, Antonio Bortolotti, battezzato 5 gennaio 1693, vestito<br />

con altri in Cles li 9 maggio 1712, essendovi Guardiano il P. Valerio da Preghena,<br />

Vicario e maestro il P. Adriano da Lardaro. Ne' tre anni di filosofia, e due primi di<br />

teologia ebbe lettore il P. Pietro Antonio Birt da Roveredo. Nel terzo ebbe in Arco nel<br />

1718 il P. lettor Giacinto da Roveredo; e nel novembre partì verso Roma, e si fermò<br />

alcuni mesi in Cesena, ed indi fu posto nello studio generale in Bologna sotto il P.<br />

lettore Fulvio di Bologna. Nel dicembre del 1719 si portò a s. Pietro Montorio in Roma<br />

per abilitarsi alle Missioni. D'onde, destinato missionario in Albania, ritornò in<br />

provincia verso la fine di ottobre 1720. Nel febbraio poi del 1721 si avviò alla sua<br />

Missione di Albania e vi faticò verso cinque anni. Nel gennaro del 1726, venuto dalla<br />

Missione in Venezia, si portò anche in <strong>Provincia</strong>, e ricevuto dal P. Ministro Sebastiano<br />

da Trento il nuovo vestiario partì dal Borgo il dì 20 marzo di ritorno alla Missione. Lo<br />

stesso anno 1726 capitò di nuovo da Venezia in Borgo il dì 26 settembre, poiché non<br />

avendo voluto ritornar alla Missione, senza che gli venissero conceduti Frati laici per<br />

110


fare da medici e cerusici come ne avea istantemente supplicata la Sagra Congregazione,<br />

non vuolle essa concederglieli, e però per decreto della medesima Congregazione fu<br />

rimandato ad propriam, e venne collocato di famiglia in Fiemme. Ma poco vi si fermò,<br />

attesoché il dì 21 dicembre dello stesso anno capitò di nuovo in Borgo venendo da<br />

Fiemme col P. Tobia Arcangelo Fedrigotti da Sacco; ed il dì 5 gennaro 1727 partì collo<br />

stesso per Venezia, destinati amendue, per opera di Sua eccellenza Conte Giovanni<br />

Paolo Giovanelli, confessori de' soldati tedeschi nell'isola di Corfù, per ove poi<br />

velleggiarono circa il dì 3 marzo, ben provveduti dalla generosità del predetto cavaliere.<br />

Dopo tre anni circa ritornarono ambidue da Corfù, ed essendo il P. Ignazio infermo,<br />

cresciutogli il male nel convento di s. Bonaventura in Venezia, assistito con gran carità<br />

da que' nostri Padri, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto passò ivi piamente<br />

al Signore, Venezia li 2 febbraio 1730. Fu poi mandata a levare da Venezia una cassa<br />

de' libri, assiemati dal detto P. Ignazio e di lui compagno P. Tobia Arcangelo, quali da<br />

Padre Ministro Serafico da Roveredo furono divisi per le librerie della <strong>Provincia</strong>. Fu il<br />

nostro P. Ignazio buon Religioso, di competente scienza, e di prudente condotta, che<br />

sopravvivendo poteva non poco servire la <strong>Provincia</strong>.<br />

281. P. Tobia Arcangelo da Sacco, Francesco Fedrigotti de Bossis, nato in<br />

Bronzollo, ma (98. //) detto da Sacco, battezzato 29 agosto 1699, vestito in Cles con un<br />

altro li 11 giugno 1718, essendovi Guardiano il P. Enrico Coellato da Trento il secondo<br />

anno, Vicario e maestro il terzo anno il P. Teodoro da Rumo diffinitore. Ebbe ne' tre<br />

anni di filosofia e due di teologia lettore il P. Antonino da Trento, un anno il P. lettore<br />

Ilario; e nel quarto in Trento nel 1725 il P. Lodovico. Nel 1724 dopo l'Assunta partì da<br />

Mezzolombardo, ove era studente, e col P. Ippolito da Nosellari con 15 giorni di<br />

ubbidienza si portò a Bronzollo e Bolgiano alla visita de' suoi parenti. Circa li 22<br />

settembre 1726 partì da Fiemme col P. Fortunato da Inspruch, e di nuovo<br />

coll'ubbidienza di giorni 10 si portò a Bolgiano. Nel detto anno partì da Fiemme nel<br />

dicembre col P. Ignazio da Volano, il dì 21 dicembre capitò in Borgo, d'onde poi collo<br />

stesso il dì 5 gennaio 1727 si portò a Venezia ed indi a Corfù, d'onde, come sopra fu<br />

narrato nella vita del P. Ignazio il detto P. Tobia Arcangelo ottenne di portarsi in<br />

Toscana per esercitarsi nella predica. Ma assai poco vi dimorò, perché infermatosi di<br />

febbre etica nell'ospizio de' nostri Riformati in Firenze, e da quella consumato, passò<br />

piamente al Signore, assistito da nostri Padri Martirio da Roveredo, e Bonaventura da<br />

Giovo che per accidente passavano per Firenze, venendo da Roma, destinati missionari<br />

in Albania, a visitar li propri parenti pria di portarsi alle Missioni. Nel 1722 nel<br />

carnovale agli Ogni Santi trovandosi il P. Tobia Arcangelo studente di teologia in<br />

Borgo, giocando alle sghibbe, fu sorpreso da un grande sbocco di sangue, da cui il<br />

signor medico Vedovati lo risanò; ma disse, che col tempo sarebbesi risentito. Nel<br />

settembre del 1728 venne il predetto P. Tobia da Corfù in Venezia per far provisione de'<br />

libri, e poi se ne ritornò a Corfù, ed avendo egli a caso ritrovati in Venezia, arrivativi da<br />

Cles, li Padri Casimiro da Calliano, e Bonifacio d'Ossana suo condiscepolo, li regalò<br />

con una canevetta contenente dodici carafine di Barbados. Passò al Signore il P. Tobia<br />

Arcangelo all'ospizio di Firenze li 20 aprile 1730. Ma fu il suo cadavere solennemente<br />

trasportato al convento di Fiesole.<br />

1730. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento li 8 maggio.<br />

111


282. P. Valentino da Pergine, Giovanni Francesco Maoro, battezzato 9 giugno<br />

1692, vestito in Cles con altri li 25 giugno 1710, essendovi Guardiano il P. Teodoro da<br />

Rumo, Vicario e maestro il P. Giovanni Paolo da Mori. Ebbe ne' tre anni di filosofia e<br />

due primi di teologia lettore il P. Zaccaria Fenner da Roveredo della Luna; e nel terzo<br />

ebbe in Arco lettore Pietro Antonio da Roveredo l'anno 1716. Nel 1723 trovandosi in<br />

Arco di famiglia a primi di gennaro essendo stato condotto il cadavere del quondam<br />

rev.mo signor Conte Giovanni Battista d'Arco canonico di Salisburgo e di Trento, per<br />

essere sepolto nella chiesa delle Grazie, il P. Valentino compose e recitò per lo stesso<br />

l'orazione funebre che fu poi anche data alle stampe; e nello stesso anno fece anche<br />

l'annuale nella Collegiata d'Arco. Di poi l'anno seguente 1724 il dì 6 settembre partì<br />

solo per la Toscana, affine di esercitarsi nella predica, e fu collocato nel convento di<br />

Sanchiano, d'onde scrisse dopo esserci giunto, che eravi poca comodità di studiare, non<br />

trovandosi libri, e che però conveniva andarvi colle prediche già composte. E ne' quattro<br />

anni di che vi dimorò, non si sa altro di certo, se non che predicasse la Quaresima del<br />

1726 nelle feste alla Pieve Aquarto e Fontiano. Dopo di quattro anni di dimora in Italia<br />

giunse di ritorno in Arco il dì 23 dicembre 1728 parlando a perfezione la lingua toscana.<br />

Nel 1729 fu collocato di famiglia in Cles, e la Quaresima del 1730 predicò in Meano e<br />

Gardolo. Di poi sopraggiuntogli certo incommodo di petto, fu condotto all'infermeria,<br />

ed ivi sempre più molestato, in modo che non potea ricevere cosa alcuna, dovette<br />

soccombere passando piamente al Signore; ed aperto il di lui cadavere fu ritrovato un<br />

polipo nell'imboccatura dello stomaco, che impediva la calata del cibo. Trento 22<br />

giugno 1730.<br />

283. (99. //) P. Massimigliano da Trento, Giovanni Battista Cimonati,<br />

battezzato 4 settembre 1640; vestito con altri in Arco li 30 maggio 1659 essendovi<br />

Guardiano il P. Cherubino Ippoliti da Pergine, Vicario e maestro il P. Giuseppe da<br />

Roveredo, Custode. Studiò la filosofia sotto il P. Gregorio da Trento, e la teologia parte<br />

sotto del medesimo e parte sotto il P. Agostino Barisella da Tuenno. Celebrò le sue<br />

primizie nell'ottobre del 1664, essendo stato dispensato di otto mesi del sessennio solito<br />

di Religione. Fu segretario del P. Agostino Barisella da Tuenno nel di lui terzo<br />

provincialato cioè gli anni 1668-1670. Insegnò poi tre anni la filosofia ed essendo<br />

lettore in s. Rocco la sera del venerdì Santo il dì 31 marzo dopo la processione fatta per<br />

la città, intervenne con tutti gli altri nostri Frati entro il monastero di s. Carlo alla<br />

sepoltura della Serva di Dio suor Giovanna Maria dalla Croce. Nel 1674 fu in Roveredo<br />

co-lettore di teologia col P. Alessandro da Riva. Insegnò poi tre anni la filosofia. Nel<br />

1678 negli atti si nota lettore di teologia in Borgo; ma si crede non abbia letto per tutto<br />

l'anno perché ve li mette una croce; forse verso l'autunno del detto anno si portò a<br />

leggere teologia nel regno di Napoli (avendo per compagno fra Marco da Volano, che<br />

poi ritornato, morse all'improvviso nel gennaro 1679 in Borgo). Rimase fuori di<br />

provincia lettore circa due anni e sostenne le tesi pubbliche avanti il rev.mo P. Antonio<br />

da s. Giovanni Commissario generale. Nel 1681 già ritornato d'Italia fu sostituito lettore<br />

al P. Sisto da Trento. Nel Capitolo ivi celebrato nel 1683 fu eletto diffinitore e lo stesso<br />

anno fu co-lettore in Trento col P. Lodovico Coella da Pergine. Nel 1686 fu fatto<br />

Guardiano di Trento. Nel 1687 essendo stato eletto Guardiano di Trento il P. Aurelio da<br />

Tuenno, e questi giunto da Roma, avendo rinunziata detta guardianìa. gli fu sostituito in<br />

quella il P. Massimigliano. Nel 1688 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Giorgio<br />

Martini da Predazzo. Nel 1689 fu visitatore della <strong>Provincia</strong> di Baviera, avendo per<br />

segretario il P. Vincenzo Capra dal Borgo lettor attuale di teologia in Cles, e per<br />

112


compagno il P. Gaodenzo Rosi dal Borgo intendente la lingua tedesca. E fece il<br />

Capitolo il dì 29 settembre, in cui fu eletto Ministro il P. Benone Mayr. Nel 1690 fu<br />

segretario di commissione del P. Ignazio da Civezzano visitatore della <strong>Provincia</strong> di<br />

Milano, ove fu celebrato il Capitolo il dì 10 agosto in Treviglio. Nel 1691 fu fatto<br />

Vicario in Arco del P. Guardiano Amadio da Villa Montagna. Nel 1692 fu Guardiano<br />

del Borgo per un anno. Dopo la guardianìa del Borgo partì con fra Benvenuto da<br />

Massone compagno per Roma andando, come pensava, Guardiano a s. Chiara di Napoli;<br />

ma giunto in Roma, gli fu variata la destinazione, e fu mandato solamente confessore<br />

delle dette monache di s. Chiara; e fu scelto per confessore dalla madre abbadessa di<br />

Casa Caraffa. Mentre eravi confessore il P. Massimigliano (per notizia datami da Napoli<br />

per lettera dal nostro Padre Antonio da Fondo nel 1759 essendo egli ivi attual<br />

confessore delle monache di s. Chiara), il cardinal Candelino arcivescovo di quel tempo<br />

in Napoli, volendo far la visita della clausura del monastero di s. Chiara, dopo un<br />

gagliarda resistenza per parte delle monache, l'arcivescovo entrò a forza, e le monache<br />

per ovviar ad ogni pregiudizio de' loro privilegi, ad onta del cardinal arcivescovo, fecero<br />

entrare il P. Guardiano con due confessori, uno de' quali era il nostro P. Massimigliano,<br />

per il che invitato il prelato, giunto alla chiesa fulminò l'interdetto contro tutte le<br />

monache, e tre Frati, protestandosi di voler la soddisfazione da' Frati, onde la nostra<br />

abbadessa per ovviar ogni inconveniente spedì per vettura in tre Frati in Roma con un<br />

avvocato, e fece dar principio alla lite contro l'arcivescovo (quale poi ottenne il<br />

monastero favorevole). E siccome durante la lite per sei mesi, rimase interdetto il<br />

monastero, il P. Guardiano coi due Padri (100. //) confessori ritornarono da Roma a<br />

dirittura alle loro Provincie, e così anche il nostro P. Massimigliano non terminò il<br />

triennio, ma precisamente quanto siavi dimorato, non si è potuto sapere, e ad cautelam,<br />

cogli altri si fece assolvere in Roma dalle censure dell'arcivescovo di Napoli. Si può<br />

però talqualmente didurre, riflettendo, che se dopo la guardianìa del Borgo, cioè nel<br />

1693 si è portato a Napoli, e nel Capitolo fatto in Roveredo il dì 26 maggio 1695 fu<br />

eletto diffinitore, già ritornato in <strong>Provincia</strong>, appena più di un anno egli può esser stato<br />

effettivo confessore delle monache di s. Chiara in Napoli. Nel 1697 nel terzo anno del<br />

diffinitoriato fu insieme Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Giuseppe Vigilio<br />

da Mezzotedesco. Nel 1698 fu deputato confessore delle monache di Roveredo, e vi<br />

durò un anno solo. Nel 1699 e 1700 fu la seconda volta Guardiano di Trento. E nel<br />

Capitolo celebrato in Roveredo li 7 giugno 1701 fu fatto Custode. Nel 1702 essendo<br />

stato accordato uno de' nostri Padri per confessore delle monache alla santissima Trinità<br />

in Trento, fu deputato il Padre Massimigliano, e diede principio a tal ministero la vigilia<br />

del santo Padre il dì 3 ottobre 1702, essendo egli stato più volte per avanti confessore<br />

straordinario, e vi durò circa un anno e mezzo sino acché nel Capitolo celebrato in<br />

Trento il dì 14 aprile 1704 fu eletto Ministro provinciale (ed allora gli fu sostituito per<br />

confessore delle predette Madri il P. Simon Pietro Barbi da Cembra ex Ministro<br />

immediato). Il primo anno ebbe il P. Massimigliano per segretario il P. Niccolò Trepin<br />

da Cles, e fatto questi lettore, ne' due anni seguenti prese per segretario il P. Romedio<br />

Torresani 151 da Cles. Nel 1709 fu per la terza volta fatto Guardiano di Trento. E nel<br />

Capitolo celebrato l'anno seguente in Trento il primo di giugno 1710 fu eletto per la<br />

terza volta diffinitore. Così pure nel Capitolo fatto in Trento li 4 maggio 1713 fu per la<br />

seconda volta fatto Ministro provinciale, e scelse per suo segretario il P. Prospero<br />

Riccabona da Riva, e per compagno fra Gioachino Pisoni da Madruzzo. Nel secondo<br />

151 Nel manoscritto: Toresano.<br />

113


anno, cioè nel 1714 il giorno di s. Pietro d'Alcantara celebrò solennemente in s.<br />

Bernardino la sua seconda Messa sermoneggiandovi il P. lettore Lodovico da<br />

Mezzotedesco, e onorandola con un lauto pranzo quelli della sua Casa Cimonata. In<br />

questo secondo governo ebbe l'imbroglio della lite co' Romarzolli pretendenti il<br />

dominio dello spiazzo avanti la chiesa delle Grazie (che si accomodò poi il dì 12 luglio<br />

1717). Trasportò il lanifizio da Arco in Pergine, ove fece fabricare la stuffa per li frati<br />

lavoranti, la stanza e loggia per li scartezzini e per le lane. Si fece il refettorio ed altre<br />

offizine in Arco ed in Cles si fecero tre foresterie sopra il primo chiostro. Avendo<br />

concesso al signor Giorgio Benetti di Roveredo di far un capitello sul muro nel luogo<br />

del martirio di s. Adalpreto, il Benetti lo fece troppo grande, come una cappella, e<br />

voleva farvi dentro il suo monumento, s'interpose dopo 12 anni il signor sindaco<br />

appostolico dottor Folghereit di Roveredo, ed accomodò la controversia, donando il<br />

Benetti la cappelletta di s. Adalpreto alla Religione, e questa concedendo al Benetti di<br />

farsi un monumento, come poi fece, nella chiesa di s. Rocco. Nel Capitolo fatto in<br />

Roveredo li 24 giugno 1716 terminato il secondo provincialato il P. Massimigliano si<br />

fermò di famiglia in Roveredo quantunque d'anni 78; e l'anno seguente 1719 fu per la<br />

quarta volta fatto diffinitore. Fu a suoi tempi buon predicatore, ne' suoi governi destro, e<br />

gradito da Frati e benefattori, e di buona osservanza. Di complessione sanissima e<br />

robustissima, e tuttoché avesse fatti tanti viaggi e fatiche, seguitava in tutto la comunità<br />

di giorno e di notte, non adoperando occhiali, vecchio veramente venerando e di<br />

gioconda religiosa conversazione, assai stimato dal secolo, e lontano dal chietinismo 152 .<br />

Finalmente andando al fine del novantesimo anno di sua età, sorpreso da picciol<br />

febbretta, e poi da catarro, munito de' santissimi Sagramenti, passò, quasi senza male,<br />

piamente al Signore avanti Compieta in Roveredo li 2 agosto 1730.<br />

284. (101. //) P. Benigno da Banale, don Francesco Maria Chiappani sacerdote<br />

da Villa in Banale, stato curato in Andalo 153 , e cappellano del rev.mo arciprete di Banale<br />

Girolamo Dusino di Cles; battezzato 25 febbraro 1658; vestito in Borgo con un altro il<br />

primo settembre 1698, essendovi Guardiano il P. Maurizio dal Borgo, Vicario e maestro<br />

il P. Abbondanzo da Val di Buono. Nel 1713 fu fatto Vicario di Campo del P.<br />

Guardiano Carlo Proner da Canezza. nel 1718 fu eletto Guardiano di Campo. Nel 1723<br />

e 1724 fu Guardiano in Mezzolombardo. Trovandosi poi di famiglia in Campo, passò<br />

piamente al Signore, Campo 6 agosto 1730.<br />

285. Fra Romedio da Cles, Giovanni Gabellini, battezzato 22 dicembre 1645,<br />

vestito con un altro per laico in Cles li 6 maggio 1667, essendovi Guardiano e maestro il<br />

P. Egidio da Segno, Vicario e pro-maestro il P. Amadio da Villa Montagna. Si portò<br />

assai giovane al servizio di Terra Santa nel 1670. Velleggiò da Venezia per Levante ed<br />

in 22 giorni approdò in Costantinopoli il dì 30 febbraro 1671. Dimorò in Terra Santa<br />

quattro anni. Sapeva sonare il Basso, e cantava in musica, come poi fece in Arco<br />

ritornato da Gerusalemme; e per molti anni fu parimente lanaro alle Grazie. Nell'anno<br />

Santo 1700 si portò a Roma col P. Romedio Torresano da Cles. Dopo essere dimorato<br />

per molti anni di famiglia in Fiemme, nel 1713 fu posto in Cles, e vi dimorò sino alla<br />

morte. Fu portinaro assai caritativo, e Religioso di buon esempio. Negli ultimi anni<br />

divenne impotente, e fu obbligato a letto. Finalmente assai vecchio d'anni 85 munito de'<br />

santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al Signore Cles 30 agosto 1730.<br />

152 Forma bigotta di devozione.<br />

153 Nel manoscritto: Andel.<br />

114


286. P. Amadio da Pergine, Bartolommeo Bertoni detti Grillo, battezzato 16<br />

agosto 1685; vestito in Borgo con un altro li 13 maggio 1705, essendovi Guardiano il P.<br />

Benedetto da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Ne' tre anni di<br />

filosofia e primo di teologia ebbe lettore il P. Giacomo da Varignano. Nel secondo e<br />

quarto il P. lettor Domenico da Besagno, e nel terzo il P. Marcellino da Cles. Nel 1714<br />

si portò solo in Roma per andar nelle Missioni, ma poi mutata risoluzione, dopo esser<br />

colà dimorato circa otto mesi, ottenne dal rev.mo P. Diodato da Roma, Vice<br />

commissario generale della Riforma, di ritornarsene in <strong>Provincia</strong>, e fu posto di famiglia<br />

in Roveredo. Nel 1723 con fra Alessandro da Canezza si portò in Terra Santa, ed arrivò<br />

il dì 8 settembre in Alessandria. Nella Quaresima del 1726 predicò in Cipro, ove con<br />

vini potenti si danneggiò molto la complessione per altro accesa. Imbarcatosi poi di<br />

ritorno in Cristianità (lasciato in Terra Santa frat'Alessandro) capitò solo in Borgo il dì<br />

24 gennaro 1727. Dopo pochi giorni dal suo arrivo in Borgo, fu ivi aggravato, e poi<br />

anche curato dal male o sia infiammazione di petto; e posto poi in Cles di famiglia, ed<br />

indi in Mezzolombardo. Finalmente collocato di famiglia in Arco nel 1730, andò alla<br />

cerca del vino su la Riviera veronese, ed essendosegli infiammato il sangue con quel vin<br />

Santo, ritornato dalla cerca al convento, si infermò, e dopo dieci giorni di dolorosa<br />

infermità d'infiammazione di petto, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto,<br />

passò piamente al Signore, Arco 25 novembre 1730. Predicò alcuni Avventi e<br />

Quaresime festive.<br />

287. (102. //) P. Patrizio da Trento, Bartolommeo Marinelli, dal molino sotto<br />

san Bernardino, battezzato 28 gennaro 1661; vestito in Cles con un altro li 24 maggio<br />

1682, essendovi Guardiano il P. Francesco da Cles, Vicario e maestro il P. Maurizio dal<br />

Borgo. Fu a suoi giorni valente panegirista, ma la portata e la voce non corrispondevano<br />

alla bellezza della composizione. Fece assai prediche, quasi per un intero quaresimale,<br />

oltre molti discorsi e panegirici, che descriveva con somma diligenza, ma egli non<br />

arrivò a predicare che tre volte in settimana, come fece in Pressano la Quaresima del<br />

1720. Fu molto lodato per l'orazione funebre che recitò ne' funerali di sua ecc.za Conte<br />

Francesco di Castelbarco, alla presenza di tre di lui figliuoli, de' quali uno era<br />

vescovo 154 , nel 1696, e fu gradita da Conti e da sudditi, per la circospezione, con cui era<br />

stata condotta, attese le controversie pendenti fra il dinasta e li sudditi per le decime, ed<br />

appena morto il predetto Conte Francesco, fu pubblicata la sentenza in favore de'<br />

sudditi. Il nostro P. Patrizio nel 1704 fu fatto Vicario del Borgo del P. Guardiano<br />

Ignazio da Civezzano, ma detto Padre Patrizio rinunciò, e gli fu sostituito il P. Giuseppe<br />

da Eppen. Fu il primo de' nostri, che nel 1718 fece l'annuale in Riva (per opera del<br />

signor dottor medico Pietro Guella), che comincia subito dopo Ognissanti fino alla terza<br />

festa di Natale, vi si portò dal Borgo, ove era di famiglia, a farlo, avendo poi da quel<br />

tempo sinora continuato i nostri Frati a predicare in Riva alternativamente co' PP.<br />

Cappuccini, tanto l'annuale quanto la Quaresima. Circa il 1722 fu sorpreso in Borgo il<br />

P. Patrizio da un colpo appopletico, da cui poi si riebbe, almeno per celebrar Messa. Ma<br />

poi sopraffatto da un altro, e reso impotente, fu condotto all'infermeria, ove dimorò<br />

alcuni anni. Ed ultimamente sorpreso da un altro colpo, passò piamente al Signore.<br />

Buon Religioso e lontano da superiorità. Trento 19 gennaro 1731.<br />

154 In margine: “Sigismondo Carlo Conte di Castelbarco, vescovo di Chiemsee”.<br />

115


288. P. Tobia da Mezzotedesco, Antonio Cristoforo Schaser 155 , battezzato 3<br />

agosto 1674, vestito in Roveredo con altri li 9 maggio 1694, essendovi presidente il P.<br />

Alberto da Trento e poi dal settembre Guardiano il P. Girolamo dalla Giudicaria,<br />

maestro il P. Barnaba Stefeni da Chiarano diffinitore. Non si sanno precisamente i<br />

lettori sotto de' quali egli ha poi studiato, credesi sotto il P. Teodoro e P. Antonio Maria.<br />

Nel 1709 fu fatto Vicario in Cavalese del P. Guardiano Valerio da Preghena. Del 1715<br />

di nuovo ivi Vicario del P. Guardiano Anselmo da Trento. Nel 1718 nel maggio, si<br />

portò col P. Candido fratello suo consanguineo con tre mesi di obbedienza a Lintz<br />

nell'Austria a visitare due suoi fratelli Cappuccini. Nel 1722 fu Vicario in<br />

Mezzolombardo nel secondo anno del P. Guardiano Giovanni Grisostomo d'Arsio. Fu<br />

Religioso quieto, e confessore, assai geniale di lavorare di torno, e di tirar agli uccelli<br />

colla zambottana. Pativa difficoltà di respiro, e come di asma, e più volte egli avea<br />

detto, che una volta o l'altra l'avrebbero ritrovato morto. Trovandosi pertanto di famiglia<br />

in Pergine, la sera, dopo esser stato cogli altri alla mensa, andato a riposo, la mattina fu<br />

ritrovato morto, credesi oppresso dall'asma, e serramento di petto, a cui come fu detto<br />

sopra, era molto soggetto, oppure da qualche colpo appopletico. Pergine 2 febbraro<br />

1731.<br />

1731. Dal trentesimo Capitolo fatto in Trento li 30 aprile in cui fu eletto Ministro il<br />

P. Filippo Valentini da Rallo.<br />

289. (103. //) P. Alberto da Trento, Giovanni Gasparo Pedrini, battezzato<br />

primo novembre 1650; vestito in Arco con un altro li 8 settembre 1671, essendovi<br />

Guardiano il P. Giovanni Grisostomo dal Borgo, maestro il P. Amadio da Villa<br />

Montagna. Nel 1691 fu Vicario in Borgo nel secondo anno del P. Guardiano Davide da<br />

Cognola. Avendo li 5 gennaro il P. Lodovico Ingenuino da Val di Buono rinunciata la<br />

guardianìa di Roveredo nelle mani del P. Commissario provinciale Ignazio da<br />

Civezzano, fu da questi fatto presidente di Roveredo il P. Alberto, che durò sino al<br />

ritorno da Spagna del P. Ministro Marcellino da Cles; ed allora dal diffinitorio fu eletto<br />

nel settembre Guardiano di Roveredo il P. Girolamo dalla Giudicaria. Nel 1695 fu ad<br />

annum Guardiano in Borgo. Nel 1697 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Bonifacio<br />

Betta da Malgolo. Nel 1703 fu Guardiano d'Arco ad annum. Nel 1717 fu Vicario in<br />

Pergine del secondo anno del P. Guardiano Giovanni Battista Zadra da Cis. Nel 1718 fu<br />

Guardiano di Pergine. Nel 1719 avendo rinunciato il P. Carlo da Canezza la Vicarìa di<br />

Pergine, fu sostituito il P. Alberto per Vicario nel primo anno del P. Guardiano<br />

Cherubino Cappelletto da Trento. Non essendo il P. Alberto, che puro confessore, prima<br />

d'invecchiarsi teneva la cura della comunità 156 , e facea da sarte. Per qualche anno poi<br />

dimorò quasi impotente nell'infermeria, ove anche disse la sua seconda Messa bassa, et<br />

ultimamente munito de' santissimi Sagramenti passò ben disposto al Signore, Trento 12<br />

settembre 1731.<br />

290. P. Giovanni Francesco da Nogaré di Pergine, Pietro dalla Casagrande,<br />

detti Coroni, battezzato 11 marzo 1665; vestito in Cles con un altro li 4 ottobre 1686,<br />

essendovi Guardiano il P. Eusebio da Cognola, Vicario e maestro il P. Crisogono da<br />

Levico. Nel 1699 fu Vicario in Trento nel primo anno del P. Guardiano Massimigliano<br />

da Trento. Nel 1700 fu Guardiano in Pergine. Nel 1701 fu Vicario in Borgo nel primo<br />

155 Nel manoscritto: Sozer.<br />

156 Guardaroba.<br />

116


anno del P. Guardiano Sebastiano Fattori da Trento. Negli anni 1703 e 1704 fu di nuovo<br />

Guardiano di Pergine. Nel 1705 fu ivi Vicario del P. Guardiano Casimiro da Trento. Nel<br />

1709 e 1710 fu Guardiano del Borgo. Nel 1713-1715 fu pro-maestro in Cles. Nel 1715 e<br />

1716 fu ivi Guardiano del noviziato e fece fare le foresterie nuove sopra il primo<br />

chiostro. Nel 1718 fu di nuovo Vicario in Pergine del P. Guardiano Alberto da Trento.<br />

Nel 1719 fu di nuovo eletto Guardiano di Pergine ma rinunciò. Nel 1720 fu Vicario in<br />

Campo del P. Guardiano Abbondanzo da Pellizzano, ed insieme maestro de' novizzi<br />

laici. Nel 1722 e 1723 fu ivi Vicario e maestro de' novizzi chierici, nel primo anno<br />

essendovi Guardiano il P. Basilio Luterini da Stenico, e nel secondo il P. Giovanni<br />

Cristoforo Stozzoni da s. Michele. Nel 1725 e 1726 fu Guardiano di Campo. Nel 1729<br />

fu di nuovo Guardiano di Pergine ad annum. Fu il P. Giovanni Francesco confessore, di<br />

non molta dottrina, ma buon Religioso, e di governo pacifico, attento a trattar bene li<br />

Religiosi. Essendo stato molte volte sottoposto alla doglia, da quella ultimamente<br />

sorpreso, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al Signore,<br />

Pergine 17 aprile 1732.<br />

1732. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Arco li 27 aprile.<br />

291. P. Flaviano da Trento, Alessandro dall'Armi, battezzato in Padova li 18<br />

ottobre 1658. Di poi per essersi portato il di lui genitore a domiciliare in Trento,<br />

chiamato fu da Trento. Vestito in Cles con due altri, li 20 maggio 1679, essendovi<br />

Guardiano il P. Orazio Betta da Cavalese, Vicario e maestro il P. Anselmo da Ceniga.<br />

Ebbe quasi sempre per lettore il P. Simon Pietro da Cembra. (104. //) Nel 1693<br />

dall'aprile fu eletto Vicario di Pergine, ma rinunciò. Nel 1693 dal novembre fu fatto<br />

Vicario di Cavalese del P. Guardiano Bonifacio Betta da Malgolo, ed accettò. Nel 1695<br />

fu Guardiano di Cavalese. Nel 1705 fu Vicario in Cles del secondo anno del P.<br />

Guardiano Giovanni Cristoforo da s. Michele. Nel 1710 fu Vicario in Trento del P.<br />

Guardiano Adriano da Lardaro. Nel 1711 fu di nuovo fatto Vicario in Cavalese del P.<br />

Guardiano Godenzo Rosi dal Borgo. Nel 1712 fu di nuovo fatto Guardiano di Cavalese.<br />

Nel 1714 e 1715 fu Vicario in Mezzolombardo, il primo anno del P. Guardiano<br />

Francesco Maria Cencini d'Arco; il secondo del P. Guardiano Simon Pietro Barbi da<br />

Cembra. Nel 1717 fu di nuovo fatto Vicario in Cavalese del P. Guardiano Giuseppe<br />

Vigilio Vescovi di Mezzotedesco. Nel 1718 e 1719 fu per al terza volta Guardiano di<br />

Cavalese. Nel 1722 e 1723 fu Vicario in Borgo, il primo anno del secondo del P.<br />

Guardiano Enrico da Trento; il secondo, nella guardianìa del P. Domenico Passerini da<br />

Besagno. Fu molto buon e quieto Religioso, confessore e dopo essere stato qualche<br />

anno impotente in infermeria, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al<br />

Signore, Trento 2 giugno 1732.<br />

292. P. Marcello da Calcinato sul Bresciano, Stefano Domenico Gazzoli,<br />

battezzato 5 aprile 1682, vestito in Cles con un altro li 17 settembre 1701, essendovi<br />

Guardiano il P. Alessandro Salvadori da Riva, maestro il P. Antonio Maria da Cavareno<br />

diffinitore. Ne' tre anni di filosofia e due primi di teologia ebbe lettore il P. Filippo da<br />

Rallo; nel terzo ebbe il P. Domenico da Besagno. Nel 1709, esaminato predicatore, si<br />

portò a studiare il quarto in Pavia. Ritornato in <strong>Provincia</strong> si diede alla predica, e divenne<br />

buon predicatore festivo. Nel febbraro del 1719 si portò nella <strong>Provincia</strong> di Brescia e fu<br />

assente dalla nostra sei anni, e fra detto tempo da Brescia si portò alla visita de' santuari<br />

in Roma circa il 1721, ove dimorò quasi otto mesi, Fece poi ritornò alla nostra<br />

117


<strong>Provincia</strong>, capitando in Arco li 22 ottobre 1725 e fu collocato di famiglia in Cles. Nel<br />

1727 verso la fine di settembre si portò col Padre Bernardo da Mechel al santuario di<br />

Padova. Nel 1730 trovandosi di famiglia in Borgo, partì con due mesi di ubbidienza il dì<br />

19 agosto per Brescia a visitare i suoi parenti con fra Giuseppe Visintainer da Caltron<br />

vestito Terziario nel 1725, il quale rimase poi al servizio delle monache Cappuccine di<br />

Lonato. Ritornato poi il P. Marcello dalla bressana fu pian piano sopraffatto da febbre<br />

etica, e però fu condotto all'infermeria, ove dopo quasi un anno, munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto, passò piamente al Signore, Trento 22 luglio 1732.<br />

293. P. Carlo Antonio da Cles, Giovanni Francesco Maffei, battezzato 2 giugno<br />

1686; vestito in Borgo con altri il 10 maggio 1704, essendovi Guardiano il P. Benedetto<br />

da Val di Buono, maestro e nel novembre anche Vicario il P. Maurizio dal Borgo<br />

diffinitore. Ebbe ne' tre anni di filosofia lettore il P. Niccolò Trepin da Cles. Ne' due<br />

primi di teologia il P. Filippo da Rallo, e nel terzo il P. Giacomo da Varignano. Nel<br />

1713 partì da Pergine per Roma il dì 28 aprile con tre mesi di ubbidienza, avendo per<br />

compagno frat'Ambrogio da Cles. Gli convenne far la contumacia in Primolano, che<br />

terminò li 28 maggio. Giunto poi in Roma ottenne la proroga e così col detto fra<br />

Ambrogio capitò di ritorno in Borgo verso la fine d'agosto. Nel mese di settembre del<br />

1718 con tre settimane di ubbidienza, si portò col P. Simone da Mezzolombardo alla<br />

visita del Santo di Padova. Nel 1722 con fra Cornelio da Civezzano si portò nell'Umbria<br />

a Cancelli per venir liberati ambidue dalla sciatica. Nel 1724 fu Vicario in<br />

Mezzolombardo nel secondo anno del P. Guardiano Benigno da Banale. Nel 1726 fu<br />

Guardiano in Borgo. Nel 1729 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Corrado da Tesero.<br />

Nel 1732 posto di famiglia in Roveredo, fu sorpreso da un male violento, per cui<br />

rottasegli una vena in brevissimo tempo, buon Religioso e pure confessore, passò al<br />

Signore, Roveredo 30 agosto 1732.<br />

294. (105. //) P. Raimondo da Pergine, Antonio Bertoni detti Grillo (zio<br />

paterno del P. Amadio da Pergine morto nel 1730, battezzato 28 luglio 1661; vestito con<br />

un altro poi uscito, in Cles li 17 maggio 1678, essendovi Guardiano il P. Orazio da<br />

Cavalese, maestro, dopo qualche mese, il P. Prospero dal Borgo. Dal 1694 si portò alle<br />

Missioni di Albania, e vi faticò per quattordici e più anni. Ritornato in <strong>Provincia</strong><br />

rinunciò poi nel 1710 li privilegi di missionario, e nel detto anno fu fatto Guardiano di<br />

Pergine. Nel 1712 si portò al monte della Verna ed a Roma con fra Bernardino da Sers.<br />

Nel 1721 fu in Pergine Vicario del P. Baldassar Antonio Grobber da Canezza. Nel<br />

Capitolo del 1731 gli fu accordato il titolo di Reverendo. Fu buon Religioso, e molto<br />

semplice, credendosi egli tuttavia accorto. Dimorò di famiglia quasi sempre dopo il<br />

ritorno dalle Missioni, quasi sempre dissi in Pergine, e fu da Pergine condotto<br />

all'infermeria, ove dopo molti mesi, ben munito de' santissimi Sagramenti, e ben<br />

disposto, passò piamente al Signore, Trento primo settembre 1732.<br />

295. P. Pietro Paolo da Cles, Girolamo Filippo Dusini, nato e battezzato in<br />

Banale il 17 agosto 1694; allora stava lì il di lui genitore signor Bernardino Dusini di<br />

Cles col fratello signor Girolamo Dusini arciprete di Banale, e poi dopo la morte<br />

dell'arciprete se ne ritornò in Cles. Fu pronipote ex parte patris del P. Francesco Dusini<br />

di Cles, morto nel 1711, e per parte di madre fu nipote del P. Marcellino Visintainer da<br />

Cles. Fu vestito, solo, in Cles li 30 settembre 1714, essendovi Guardiano il P. Romedio<br />

Torresani da Cles, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono Custode. Fu un anno<br />

118


in logica e due nella morale, ma non avendo talento, per certi colpi ricevuti nel capo,<br />

mentre studiava secolare in Bressanone, fu applicato alla sagrestia e per molti anni in<br />

più conventi, specialmente in Trento e Roveredo, fu sagrestano diligente, e buon<br />

cantore. Nel 1731 eletto Ministro il P. Filippo da Rallo lo prese per suo compagno; e nel<br />

settembre del 1732 si portò col P. Silvestro da Trento in Fiemme per aiutar a cantare<br />

alle primizie del neomista P. Apollinaro Iellici 157 da Tesero. Essendo il P. Pietro Paolo<br />

sottoposto alla strettezza di petto, la sera che capitò in Fiemme si sentì poco bene, ed in<br />

seguito la febbre e pleripleonomia, ossia infiammazione de' polmoni, per cui dolore<br />

spesso gridava. Finalmente, senza poter assistere alle primizie del neomista, dopo 15<br />

giorni circa d'infermità, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al<br />

Signore, Cavalese 12 ottobre 1732.<br />

296. P. Luca da Vigo Lomas in Giudicaria, Agostino Aloisi, battezzato 28<br />

maggio 1668; vestito con un altro in Cles li 9 luglio 1686, essendovi Guardiano il P.<br />

Eusebio da Cognola, Vicario e maestro il P. Crisogono da Levico. Fu studente del P.<br />

lettore Barnaba da Chiarano, e divenne zelante predicatore di tre in settimana,<br />

possedendo un gran tuono di voce. Nel 1701 fu Vicario in Campo del P. Guardiano<br />

Enrico Coellato da Trento. Nel 1703 fu Guardiano di Campo. Dopo la predetta<br />

guardianìa fu oppresso da stimoli e scrupoli, per cui non confessava, quantunque fosse<br />

valente moralista. Finalmente trovandosi di famiglia in Campo, aggravato da mortale<br />

infermità, e per grazia speciale del cielo reso quietissimo, munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto, assistito dal P. Abbondanzo da Pellzzano, passò piamente al<br />

Signore, Campo 20 gennaro 1733.<br />

1733. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Cles 26 aprile.<br />

297. P. Vincenzo dal Borgo, Gerardo Capra, battezzato 8 febbraro 1657; vestito<br />

con altri in Cles li 4 maggio 1677, essendovi Guardiano il P. Antonino Chirmer da<br />

Trento, maestro il P. Ignazio Bampa da Civezzano. Studiò la logica in (106. //) Arco,<br />

sotto il P. Clemente da Levico, e poi in Trento la filosofia, ed indi fu per alcuni anni a<br />

studiare a Milano, ove celebrò le sue primizie; ed eletto nel 1683 <strong>Provincia</strong>le il P.<br />

Ignazio da Civezzano, fu da questi richiamato in <strong>Provincia</strong>, ed indi fatto lettore insegnò<br />

nel 1686 in Arco la logica a seguenti chierici: Fra Antonio Maria da Cavareno, Pietro<br />

Marcellino da Tenno, fra Angelo Ignazio da Tesero, fra Giuseppe da Eppen, fra Serafico<br />

da Roveredo, e ne' due anni seguenti in altri conventi gli insegnò la fisica ed animastica.<br />

Nel 1689 fu deputato lettore di fisica in Cles e lo stesso anno si portò in Baviera<br />

segretario di commissione del P. Massimigliano da Trento Visitatore. Nel 1690 fu<br />

lettore di fisica in Cles. Nel 1691 e nel 1692 fu co-lettore in Arco del P. Angelo Antonio<br />

da Castronovo; e nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì primo di maggio essendo stata<br />

decretata la compilazione de' statuti per questa nostra <strong>Provincia</strong>, furono deputati per<br />

farla il P. Giacinto da Besenello, il P. Simon Pietro da Cembra, ed esso padre Vicenzo<br />

dal Borgo, da quali per il novembre terminata in un libro in 4°. Nel detto mese fu<br />

mandato a Roma il detto P. Vicenzo col P. Bonaventura Nocker dal Borgo Guardiano di<br />

Pergine, per conseguire dal Superiore generale la conferma di detta compilazione, ma<br />

nulla ottenne. Nel 1693 dall'aprile fu co-lettore in Roveredo del P. lettor Andrea da Val<br />

di Buono. Nel 1693 dal novembre fu eletto Guardiano di Trento, ma rinunciò, e gli fu<br />

157 Nel manoscritto: Gelico.<br />

119


sostituito il P. Serafino da Rallo, ed esso P. Vicenzo fu fatto Vicario di Trento, avendo<br />

rinunciata detta vicarìa il P. Quirico da Poia. E nel detto anno fratesco essendo Vicario<br />

intervenne alla solenne traslazione del santissimo Sagramento fatta il dì 28 ottobre 1694<br />

dal convento di s. Bernardino vecchio al presente nuovo, dal monsignor Giorgio<br />

Sigismondo de Sinnersperg suffraganeo coll'accompagnamento del rev.mo Capitolo<br />

della cattedrale. Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 26 maggio 1695 fu eletto<br />

diffinitore, e nel medesimo triennio fu lettore di teologia. Nel 1698 fu fatto Guardiano<br />

di Trento. Nel 1699 fu ivi lettore di morale, ed essendo poi morto il dì 5 aprile 1700 il P.<br />

Lodovico Coella esaminator prosinodale, lo stesso giorno il predetto monsignor<br />

suffraganeo sponte sua gli ottenne da monsignor vescovo Giovanni Michele Spaur la<br />

patente di esaminatore, da cui anche dopo molti anni gli fu data la patente di delegato<br />

episcopale per l'esame ed approvazione de' nostri Padri confessori, qual esercitò quasi<br />

sino alla morte rimanendo in Trento, salvo quando fu superior provinciale. Nel Capitolo<br />

fatto in Roveredo li 7 giugno 1701 fu fatto la seconda volta Vicario in Trento del P.<br />

Guardiano Aurelio Agostino da Tuenno. Nel 1703 fu fatto per la seconda volta<br />

Guardiano di Trento. Nel Capitolo poi celebrato in Trento li 14 aprile 1704 fu fatto<br />

Custode, ed essendogli stato proposto di farlo <strong>Provincia</strong>le rispose ch'era conveniente si<br />

facesse prima il P. Massimigliano Custode attuale, qual era stato qualche anno di lui<br />

lettore. Così poi nel Capitolo celebrato in Borgo li 27 maggio 1707 fu eletto <strong>Provincia</strong>le<br />

esso P. Vicenzo, e prese per segretario il P. Romedio Torresani da Cles, e per compagno<br />

fra Gaetano Dall'Olio dal Borgo. Nel 1711 fu fatto Guardiano di Trento ad annum. Nel<br />

Capitolo fatto in Trento li 4 maggio 1713 fu eletto diffinitore. E nel Capitolo celebrato<br />

in Roveredo li 19 giugno 1719 fu fatto Custode. Nel Capitolo poi celebrato in Trento li<br />

6 maggio 1722 fu per la seconda volta eletto <strong>Provincia</strong>le, su la speranza che l'anno<br />

seguente andasse al Capitolo generale intimato da farsi in Roma il dì 15 maggio 1723.<br />

Ma essendo detto P. Vicenzo e per la complessione e per lo grande studio reso molto<br />

debole, congregatisi li Padri il dì 6 febbraro 1723 in Roveredo, elessero in Proministro il<br />

P. diffinitore Adriano da Lardaro, il quale poi partì da Arco, ove era di famiglia, con fra<br />

Lodovico da Vigalzano ivi cercatore per Roma (107. //) ove intervenne al Capitolo<br />

generale ivi celebrato coram summo Pontifice Innocentio XIII die 15 maii 1723.<br />

Ritornati li nostri Padri dal capitolo generale di Roma celebrò in Arco il dì 15 luglio la<br />

prima Congregazione intermedia, dopo la quale fu aggravato ivi da una mortale<br />

infermità, ma per grazia del Signore e per la grande assistenza de' signori medici, poi si<br />

riebbe. Avendo il rev.mo Ministro generale eletto nel 1723 P. Lorenzo da s. Lorenzo fra<br />

le molte cose ordinate nella sua prima enciclica, o sia fusissima circolare, richiesto il P.<br />

Ministro, che gli mandasse il catalogo de' Frati di questa <strong>Provincia</strong> colla loro qualifica,<br />

il P. Vicenzo fece stendere il detto catalogo, e buonamente fece una croce a molti Frati<br />

in quello descritti, volendo indicare, che quelli così notati avessero qualche ostacolo. In<br />

Roma da qualche Frate anche della nostra <strong>Provincia</strong> fu veduto detto catalogo, e notati li<br />

Frati in quello croce segnati, e questi poi si lagnarono, e ricorsero in Roma, e durò la<br />

briga qualche anno, e finalmente si terminò sotto il successore del P. Vicenzo, che fu il<br />

P. Sebastiano da Trento. Terminato che ebbe nel capitolo del 1725 il secondo<br />

provincialato il P. Vicenzo si fermò di famiglia al solito in Trento. Fu egli valente<br />

teologo e negli anni che insegnò la teologia compilò gi scritti sopra li Quattro delle<br />

Sentenze assai chiari 158 , che per molti anni servirono a diversi nostri Padri lettori,<br />

sinoacché uscì alle stampe la teologia del Boyvin, Candelux e Dupasquier; come pure fu<br />

158 Quattuor libri Sententiarum Petri Lombardi.<br />

120


perito giurista e benigno probabilista; era perciò in grandissima stima e per la città e per<br />

tutta la diocese trentina; e massimamente come esaminatore prosinodale presso de'<br />

monsignori vescovi Spaur e Wolchenstein e suffraganeo Sinnersperg e de' principali<br />

soggetti ecclesiastici e secolari, che prontamente serviva co' risposte o a vice o in<br />

iscritto, e veniva chiamato communemente il P. Capra. Fu Religioso d'ottima vita, assai<br />

umile, conversando con gran affabilità, assai povero, lontano dal secolo, da pasti, e dal<br />

chietinismo o monachismo 159 , non essendo stato che per ordine di monsignor vescovo<br />

Spaur una volta confessore straordinario delle monache di s. Michele in Trento ed<br />

un'altra volta di quelle della Santissima Trinità. Negli ultimi tre anni sotto monsignor<br />

vescovo e principe di Thunn, cioè dal 1730, essendo di pochissima salute, e quasi<br />

sempre infermiccio, non interveniva più come esaminatore agli esami o per le<br />

ordinazioni, o confessori, o per le parrocchie. Finalmente essendo già consumato dalle<br />

fatiche de' lunghi studi e da vari incomodi aggravato, e maggiormente dall'età cadente,<br />

si ritirò come impotente nell'infermeria, ove dopo la dimora di molti mesi, munito de'<br />

santissimi sagramenti, e sospirando nella lunga agonia ardentemente di vedersi sciolti<br />

dalla carcere del corpo, fece cenno che di nuovo gli raccomandassero l'anima col<br />

proficiscere, ed indi egli con religiosa pietà passò al Signore, Trento li 7 giugno 1733.<br />

298. Fra Michele da Cles, Giovanni Battista Scalfi, battezzato 12 gennaro 1659,<br />

vestito per laico in Cles con due altri li 8 luglio 1684, essendovi Guardiano il P.<br />

Celestino dal Borgo, Vicario e maestro il P. Amadio da Villa Montagna. Per molti anni<br />

servì di compagno al P. Lodovico Coella da Pergine esaminatore prosinodale, e però si<br />

diceva "il teologo". Fu assai capace cucinaro, per essere stato prima di prendere l'abito<br />

diversi anni magazziniere in Venezia. Fu pure sarte, e trovandosi ultimamente<br />

compagno del Padre confessore Giacinto da Roveredo nel confessionario di s. Carlo, fu<br />

ivi la mattina di s. Bratolommeo, sorpreso da colpo appopletico, onde condotto al<br />

convento di s. Rocco, senza poter venir sagramentato, per altro buon Religioso, civile e<br />

di buon esempio, passò al Signore, Roveredo 27 agosto 1733.<br />

299. Fra Rocho da Povo, Andrea Trentin da Panté in Povo, battezzato 23 marzo<br />

1666, vestito, solo, per laico in Pergine li 20 giugno 1690, essendovi Guardiano e<br />

maestro il P. Maurizio dal Borgo, Vicario e pro-maetro il P. Francesco Maria da<br />

Castanedolo. Fu ottimo Religioso. E fu compagno in seguito di tre Padri provinciali, dal<br />

1722 del P. Vicenzo dal Borgo, dal 1726, due anni, del P. Sebastiano da Trento, e dal<br />

1728 del P. Serafico da Roveredo. Nel 1731 li 2 maggio partì da Trento con fra Ubaldo<br />

da Cavrasto 160 con 3 mesi d'ubbidienza alla visita del santuario d'Assisi. Posto poi nel<br />

1733 di famiglia in Cles, sopraffatto da malattia mortale, passò piamente al Signore,<br />

Cles 30 dicembre 1733.<br />

300. (108. //) P. Adalberto da Smarano in Val di Non, Michele Brentari detti<br />

Gamboni 161 , battezzato 21 marzo 1647, vestito in Arco con un altro uscito li 21<br />

settembre 1671, essendovi Guardiano il P. Giovanni Grisostomo dal Borgo, maestro P.<br />

Amadio da Villa Montagna. Nel 1687 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Amadio<br />

predetto. Fu compagno per qualche tempo del rev.mo P. Ippolito Ippoliti da Pergine in<br />

Inspruch; così pure fu compagno del P. Fortunato Carneri da Cles allorché si portò in<br />

159<br />

Forme bigotte di devozione, sia nei laici, che nei Religiosi e monache.<br />

160<br />

Nel manoscritto: Caurasto.<br />

161<br />

In certi documenti è scritto: Brentara.<br />

121


Vienna per fare l'oro potabile per ordine dell'augustissimo imperator Leopoldo. Fu<br />

parimente per molti anni in diversi conventi sagristano, e per semplicità, facendo il<br />

sagristano in Trento, lavò il bacile, in cui fu martirizzato il Beato Simonino da Trento,<br />

per cavarvi le macchie di sangue. Nel settembre del 1727 in Cles, ove gli ultimi 15 anni<br />

fu di famiglia, cantò la sua seconda Messa, ove finalmente buon vecchierello, passò<br />

munito de' santissimi Sagramenti piamente al Signore, Cles 2 aprile 1734.<br />

301. P. Giuseppe da s. Paolo in Eppan 162 , Adamo Prenner, battezzato 18 ottobre<br />

1664, vestito in Cles con un altro li 31 luglio 1685, essendovi Guardiano il P. Eusebio<br />

da Cognola, Vicario e maestro il P. Crisogono da Levico. Fu studente del P. lettore<br />

Vicenzo dal Borgo. Nel 1695 fu Vicario in Cavalese del P. Guardiano Aquilino Bertoldi<br />

da Cles. Nel 1699 avendo rinunciato il P. Marcellino da Cles la vicarìa d'Arco, gli fu<br />

sostituito il P. Giuseppe. Nel 1701 fu di nuovo Vicario in Cavalese del P. Guardiano<br />

Angelo Ignazio da Tesero. Poi fu preso per compagno da un Padre italiano, che andò<br />

Visitatore nella <strong>Provincia</strong> di Baviera. Nel 1704 avendo rinunciata il P. Patrizio da<br />

Trento la vicarìa del Borgo, gli fu sostituito in essa il nostro P. Giuseppe, ma nel<br />

novembre del medesimo anno partì per confessore de' soldati all'armata cesarea in Italia,<br />

Calcinato, Torino, ove dimorò per molti anni come cappellano castrense, capitando di<br />

ritorno circa il 1712. Partì poi di nuovo da Roveredo nel febbraro del 1717 e si portò in<br />

Bergamo confessore de' soldati tedeschi, e nemmeno dimoratovi un anno, per certe<br />

brighe insorte fra il vescovo di Bergamo e l'inquisitore, il P. Giuseppe si licenziò, e<br />

dopo essere andato alla visita del corpo di s. Bernardino nella città dell'Aquila, nel 1718<br />

fu di ritorno in <strong>Provincia</strong>. Nel 1729 fu Vicario in Mezzolombardo nel secondo anno del<br />

P. Guardiano Silvestro Parone da Trento. Nel 1730 fu Vicario in Roveredo del P.<br />

Guardiano Andrea da Val di Buono. Nel 1734 affaticandosi ivi nell'assistere a soldati<br />

moribondi contrasse anch'esso da questi il male maligno, per cui dopo essere stato<br />

munito de' santissimi Sagramenti, ben disposto, ottimo Religioso, zelante confessore,<br />

passò piamente al Signore, Roveredo 3 maggio 1734.<br />

1734. Dal trentesimo primo Capitolo fatto in Roveredo li 24 maggio in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Corrado Sieff da Tesero.<br />

302. Fra Lorenzo da Rumo, Bacca 163 da Mocenigo 164 in Rumo, battezzato 10<br />

agosto 1683. Il dì 13 maggio 1705 era stato vestito per laico in Roveredo con altri col<br />

nome di fra Paolino, ed a primi voti era stato licenziato a primi di settembre. Il dì poi 4<br />

ottobre 1708 fu vestito per Terziario parimente in Roveredo, rattenendo il suo nome di<br />

Lorenzo, e divenne un valente Terziario ed anche buon sarte, e cucinaro. Avendo poi<br />

assistito al sopraddetto P. Giuseppe da Eppen, contrasse anch'esso il male maligno de'<br />

poveri soldati, e però fu condotto all'infermeria, ove dovette soccombere alla grande<br />

malignità; e così munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al<br />

Signore, Trento 28 maggio 1734.<br />

303. (109. //) Fra Vigilio da Calavino, Giovanni Bartolommeo Bernardi,<br />

battezzato 13 luglio 1671. Fu circa tre anni Terziario, e poi vestito, solo, per laico in<br />

Cles li 6 giugno 1701. Nel 1704 fu compagno del P. Marcellino da Cles Guardiano di<br />

162 Nel manoscritto: Eppen:<br />

163 Nel manoscritto: Bacha.<br />

164 Nel manoscritto: Mosanigo:<br />

122


Roveredo, allorché si portò a Vienna a favore de' signori roveretani per il caso del<br />

Marotta 165 . Ebbe nel noviziato per Guardiano il P. Alessandro da Riva, e per maestro il<br />

P. Antonio Maria da Cavareno diffinitore. Nell'orrido inverno del 1709 nella cerca di<br />

Val di Sole, essendo cercatore di Cles, si agghiacciò, e patì assai allora, e per molto<br />

tempo se ne risentì. Così pure circa il 1714 in Roveredo serrando nella morsa un libretto<br />

di tabacco, si ruppe la guida 166 di quella e gli ruppe una gamba, e per grazia del Signore<br />

si riebbe. Per molti anni poi divenne impotente, e come paralitico, e circa il 1726 fu da<br />

Cles condotto all'infermeria, ove poi munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto<br />

passò piamente al Signore, Trento 24 agosto 1734.<br />

304. P. Giovanni Paolo da Mori, Giovanni Battista Sembenico, battezzato 29<br />

ottobre 1659; vestito in Cles con un altro li 8 giugno 1680, essendovi Guardiano il P.<br />

Francesco Dusino da Cles, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Ebbe per lettore<br />

in filosofia e teologia il P. Simon Pietro Barbi da Cembra. Nel 1695 fu Vicario In<br />

Roveredo del P. Guardiano Bonifacio Betta da Malgolo. Nel 1696 fu Guardiano di<br />

Campo. Nel 1702 fu ivi Vicario nel secondo anno del P. Guardiano Enrico da Trento.<br />

Nel 1703 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Alberto da Trento. Nel 1705 fu di nuovo<br />

ivi Vicario del secondo anno del P. Guardiano Giorgio Turcato da Trento. Nel 1706 e<br />

1707 fu di nuovo Guardiano di Campo. Nel 1708 fu Vicario in Pergine nel secondo<br />

anno del P. Guardiano Angelo Ignazio da Tesero. Nel 1710 fu Vicario e maestro de'<br />

novizzi in Cles, essendovi Guardiano il P. Teodoro da Rumo, ma dopo un anno per<br />

indisposizione come di vertigini sopraggiuntagli, gli convenne rinunciasse. Nel 1711 fu<br />

di nuovo Vicario in Campo del P. Guardiano Stefano da Roncone. Nel 1712 fu per la<br />

terza volta Guardiano di Campo. Nel 1714 fu di nuovo Vicario in Arco del P. Guardiano<br />

Benedetto da Val di Buono. Nel 1715 fu di nuovo Vicario in Pergine nel secondo anno<br />

del P. Guardiano Giovanni Cristoforo da s. Michele. Nel 1717 e 1718 fu Guardiano in<br />

Borgo. Nel 1719 fu per la terza volta Vicario in Campo del P. Guardiano Placido<br />

Bollech da Piné. Nel 1721 fu di nuovo Vicario in Roveredo del P. Guardiano Giacomo<br />

Bontadi da Varignano. Nel 1724 fu la terza volta Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

Innocenzo da Pra da Ziano. Finalmente essendo di famiglia in Arco molto buono e<br />

quieto Religioso, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò al Signore,<br />

Arco 27 settembre 1734.<br />

305. P. Pietro Antonio da Caldes in Val di Sole, Francesco Antonio<br />

Bartolommeo Manfroni di Federico, battezzato 26 agosto 1706, vestito in Campo li 12<br />

agosto 1725 con un altro uscito, essendovi Guardiano il P. Giovanni Francesco da<br />

Nogaré, Vicario e maestro il P. Basilio da Stenico. Ebbe ne' tre anni di filosofia il P.<br />

lettor Ferdinando Weber 167 da Bronzolo; e ne' tre anni di teologia il P. lettor Ippolito<br />

Graser da Nosellari. Fu sorpreso da certo umore salso sul capo fino da chierico.<br />

Nell'aprile partì con 3 mesi d'ubbidienza da Roveredo per Sacco nel 1732 col P.<br />

Girolamo da Trento alla visita de' santuari di Assisi e di Roma; e nel ritorno del sagro<br />

monte della Verna, ed ottenuta in Roma la proroga dell'ubbidienza capitarono poi il dì<br />

20 ottobre in Borgo; fu ordinato sacerdote nel 1733. Nel 1734 fu posto di famiglia in<br />

Cavalese, e sagristano, ove cresciutogli l'incomodo del catarro salso, e per le fatiche di<br />

sagristano, gli crepò una vena nel petto, e gettando sangue fu condotto all'infermeria,<br />

165 Cfr. Stenico Remo, I Frati Minori a san Rocco di Rovereto, Trento, 2004, p. 262.<br />

166 Vite.<br />

167 Nel manoscritto: Beber.<br />

123


ove poi consumato dalla tabe, munito de' santissimi Sagramenti e ottimamente disposto,<br />

passò con morte invidiabile placidamente al Signore, Trento 16 ottobre 1734.<br />

306. (110. //) P. Candido da Mezzotedesco, Tobia Domenico Schaser 168 fratello<br />

consanguineo del P. Tobia Sozer morto nel febbraro 1731; battezzato 24 gennaro 1690,<br />

vestito in Cles con altri li 11 giugno 1707, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Cristoforo da s. Michele. Per maestro ebbe il P. Adriano da Lardaro diffinitore. Ne' tre<br />

anni di filosofai e primo di teologia enne lettore il P. Marcellino Visintainer da Cles; nel<br />

secondo e terzo ebbe il P. Domenico da Besagno. Nel maggio 1718 si portò col fratello<br />

P. Tobia nell'Austria a visitare con 3 mesi d'ubbidienza due suoi fratelli Cappuccini. Nel<br />

1730 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Cherubino da Trento. Nel 1731 fu<br />

Guardiano di Cavalese. Nel 1734 fu fatto Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Clemente Morelli da Trento, ed assistendo con carità, come avea fatto il P. Giuseppe da<br />

Eppen Vicario morto nel maggio antecedente, alli soldati ammalati nell'ospitale<br />

contrasse anch'esso il male maligno di quelli, quantunque si fosse premunito portando<br />

addosso l'erba angelica 169 , per cui credeva di non venir sorpreso da malignità. Munito<br />

pertanto de' santissimi Sagramenti, e ben disposto passò al Signore, Roveredo 28<br />

ottobre 1734.<br />

307. Fra Pietro da Nogaré. Casagrande detti Vallari da Nogaré di Pergine,<br />

battezzato 4 agosto 1668; vestito Terziario li 11 giugno 1699; buon Frate, e tagliato<br />

all'antica. Infermatosi in Pergine, fu condotto all'infermeria ove fu sopraffatto dalla<br />

malignità, e però munito de' santissimi Sagramenti, passò piamente al Signore, Trento<br />

21 marzo 1735.<br />

1735. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Pergine 25 aprile.<br />

308. P. Nazario da Tesero, Baldissero Longo, battezzato 22 ottobre 1681; vestito<br />

in Roveredo con un altro li 13 maggio 1705; essendovi Guardiano il P. Eugenio da<br />

Strigno, Vicario e maestro il P. Serafico da Roveredo. Ebbe ne' tre anni di filosofia e<br />

quattro di teologia sempre lettore il P. Giacomo da Varignano. Nel 1721 fu Vicario in<br />

Campo nel secondo anno del P. Guardiano Abbondanzo da Pellizzano. Nel 1726 fu<br />

Vicario in Cles del P. Guardiano Francesco Boniati da Vigalzano. Nel 1728, avendo<br />

rinunciata la vicarìa di Cavalese il P. Simon da Mezzolombardo gli fu sostituito il P.<br />

Nazario. Nel 1729 fu fatto Guardiano di Campo. Trovandosi poi di famiglia in Borgo fu<br />

sorpreso da febbre maligna, al principio non conosciuta per tale, per cui dovette<br />

soccombere. Munito dunque de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al<br />

Signore, Borgo 22 agosto 1735. Fu molto buono e quieto Religioso. Fu predicatore, ma<br />

non predicò che una o l'altra volta per timore. Per altro intendeva bene, ma non avea<br />

talquale comunicativa.<br />

309. P. Marcellino da Cles, Giuseppe Antonio Visintainer, battezzato 7 ottobre<br />

1654, vestito in Arco con due altri li 8 settembre 1671, essendovi Guardiano il P.<br />

Giovanni Grisostomo dal Borgo, maestro il P. Amadio da Villa Montagna. Fu detto,<br />

168 Nel manoscritto la forma dialettale: Sozer.<br />

169 Angelica silvestris e Archangelica officinalis (in dialetto Sambughi mati): la radice masticata<br />

preserva dalle malattie contagiose: l’infuso invece preparato con la radice aiuta la digestione, favorisce<br />

l’espettorazione; è depurativo e combatte l’isteria.<br />

124


s'invogliasse a farsi nostro Frate per aver veduto in Trento alla cerca del pane il<br />

quondam P. Marcellino Armani da Ballino per la seconda volta Ministro provinciale,<br />

onde anche esso Padre Marcellino Visintainer allorché diventò <strong>Provincia</strong>le nel 1692<br />

sino al 1695, andò da <strong>Provincia</strong>le alla cerca del pane, come pure vi andò allorché era<br />

Guardiano a s. Bernardino la seconda volta nel 1716 in aprile. Nel 1679 fu istituito<br />

lettore e nel 1680 fu lettore delle arti in Roveredo. Poi si portò a Roma, ove in s.<br />

Bonaventura de' Riformati fu per qualche tempo lettore senza esenzione. Ritornato in<br />

<strong>Provincia</strong>, fu deputato lettore di logica nel 1684 in Arco de' quattro studenti seguenti:<br />

fra Gabriello da Trento, fra Callisto da Val di Sole, fra Stanislao da Tuenno e credesi<br />

frat'Andrea da Val di Buono. Nel 1685 (111. //) fu ivi lettore di fisica. Nel 1686 fu<br />

lettore di animastica in Trento. Ed al principio del 1687 si portò segretario di<br />

Commissione del P. Gregorio da Trento Visitatore della <strong>Provincia</strong> di Vienna, e dopo il<br />

Capitolo fatto in Vienna il dì 25 maggio ritornato in <strong>Provincia</strong>, nella nostra<br />

Congregazione fatta in Trento li 27 giugno 1687 fu istituito lettore di teologia in<br />

Mezzolombardo. Nel 1688 fu lettore di teologia in Roveredo. Nel Capitolo poi celebrato<br />

in Arco li 19 aprile 1689 fu eletto diffinitore colla dispensa dell'età, non terminando gli<br />

anni 35 se non il dì 7 ottobre 1689; e lo stesso anno fu lettore del terz'anno di teologia in<br />

Arco. Circa il 1691 si portò col P. Sebastiano da Trento per la seconda volta in Vienna<br />

con suo signor padre a ritrovare il suo fratello dottor Visintainer fatto dall'imperator<br />

Leopoldo effettivo consigliere del Consiglio imperiale aulico. Nel Capitolo poi<br />

celebrato in Roveredo il primo di maggio 1692 fu eletto Ministro provinciale, e prese<br />

per segretario il P. Serafino Cristani da Rallo, e per compagno fra Diego Tabarello da<br />

Terlago. Nel 1693 monsignor vescovo di Trento Giuseppe Vittorio Alberti, chiamò a<br />

nuovo esame i nostri Padri confessori facendoli esaminare dal P. <strong>Provincia</strong>le Marcellino<br />

con due altri, uno de' quali sarà stato il P. Lodovico Coella da Pergine esaminatore<br />

prosinodale. Celebrata poi in Campo li 18 novembre 1693 la seconda Congregazione<br />

intermedia, s'istradò con fra Diego da Terlago suo compagno per l'Italia, e gionto in<br />

Genova, per la di lei riviera si portò a Marsiglia, e da ivi si avanzò nella Spagna ed<br />

intervenne al Capitolo generale celebrato in Vittoria nella Cantabria il dì 29 maggio<br />

1694, avendo lasciato Commissario provinciale nella sua assenza il P. Ignazio da<br />

Civezzano diffinitore attuale, eletto dal diffinitorio nella sopraddetta Congregazione di<br />

Campo. Ritornato dal Capitolo generale di Spagna per li disagi del viaggio, e<br />

massimamente per l'incomodo del mare sostenne una molestissima infermità; onde<br />

postosi in Roveredo sotto la cura del signor medico Betta, si riebbe perfettamente. Sotto<br />

monsignor vescovo Giuseppe Vittorio Alberti, morto poi il dì 31 dicembre 1695, era<br />

stato il P. Marcellino e P. Michele da Roveredo con altri nostri Padri, per ordine del<br />

predetto monsignor bandito da alcuni conventi a motivo del chietinismo 170 ; anzi<br />

denunziato alla sagra Inquisizione di Roma, ove per discolparsi, verso il novembre del<br />

1698 si portò col suddetto P. Michele. Avanti molti mesi era pria giunto in Roma allo<br />

studio in s. Francesco a Ripa il nostro P. Francesco Maria d'Arco con fra Cipriano da<br />

Vezzano eccellente infermiere, e detto Padre diede notizia ex relatione eiusdem Patris<br />

Francisci Mariae della perizia di fra Cipriano al P. Santo da Locarno nostro Riformato<br />

confessore degli ergastoli della sagra Inquisizione, e questi lo notificò al cancelliere<br />

della medesima incomodato appunto da certa indisposizione da cui perciò ben volentieri<br />

chiamato fra Cipriano felicemente ne lo liberò. Pertanto dopo esser giunto in Roma il P.<br />

Marcellino col compagno, dal P. Francesco Maria per mezzo del P. Locarno fu<br />

170 Forma bigotta di devozione.<br />

125


introdotto presso il sopradetto cancelliere dell'Inquisizione, guarito da fra Cipriano, e da<br />

quello assistito ottenne d'essere ascoltato: e pienamente giustificatosi co' Padri<br />

compagni, la quaresima seguente fu di ritorno in <strong>Provincia</strong>. Ed in data delli 23 aprile<br />

1699 (La detta lettera originale conservasi nell'archivio della <strong>Provincia</strong> cassettino de'<br />

<strong>Brevi</strong>), monsignor Giovanni Michele Spaur vescovo e principe di Trento scrisse al<br />

nostro P. <strong>Provincia</strong>le e diffinitorio ecc... e per ordine della sagra Congregazione del<br />

Santo Officio rimovete dalli Padri Marcellino di Cles, e Michele di Roveredo e<br />

compagni, tutti gli impedimenti postigli da suo antecessore monsignor Giuseppe<br />

Vittorio Alberti, abilitandoli agli gradi ed onori della Religione. E nel detto anno nella<br />

Congregazione fatta in Arco li 2 maggio 1699 fu fatto il P. Marcellino Vicario di Arco,<br />

ma rinunciò (bensì l'anno seguente 1700 essendo eletto Guardiano di Arco accettò). Nel<br />

predetto anno 1699 si portò per la terza (112. //) volta a Vienna col P. Andrea da Val di<br />

Buono diffinitore. Nel 1704 fu fatto Guardiano di Roveredo; e nel detto anno si portò<br />

con fra Vigilio da Calavino suo compagno per la quarta volta a Vienna, per procurare<br />

perdono ai signori provveditori di Roveredo per il pubblico ammazzamento da questi<br />

ordinato del cesareo Commissario Marotta nel Pretorio di Roveredo, come in effetto<br />

ottenne, mediante condanna sborsata di circa 60 milla fiorini, impiegati dal principe<br />

Eugenio comandante generale dell'armata per vestire li soldati in Italia. In tale<br />

occasione, credesi sia stata fatta al P. Marcellino una grossa limosina da monsignor<br />

Rumel vescovo di Vienna, cognato del fu signor Visintainer fratello del P. Marcellino<br />

Visintainer e consigliere imperiale aulico, qual avea sposata una sorella del predetto<br />

monsignor vescovo, con qual limosina furono proveduti molti libri di riguardo per il<br />

convento di Roveredo, nel frontespizio d' quali lo stesso P. Guardiano Marcellino vi ha<br />

scritto per memoria "ex dono Ill.mi et R.mi Domini Rumel Episcopi Viennensis". Qual<br />

monsignore passò poi al Signore ne' primi mesi del 1717. Nel 1706 fu fatto di nuovo il<br />

P. Marcellino Guardiano di Roveredo, e nel febbraro del 1707 si portò alla visita della<br />

<strong>Provincia</strong> del Tirolo col P. Filippo da Rallo lettor attuale di teologia in Pergine per<br />

segretario e con fra Bernardo Guelmi da Trento infermiere per compagno; e celebrato il<br />

Capitolo in Inspruch il dì 9 maggio 1707, ritornò in <strong>Provincia</strong> ed intervenne come<br />

Guardiano di Roveredo al nostro Capitolo celebrato in Borgo il dì 27 maggio 1707 in<br />

cui fu eletto per la seconda volta diffinitore; e nel 1708 nella Congregazione fatta in<br />

Trento li 26 maggio fu insieme deputato lettore di logica in Borgo colli cinque seguenti<br />

studenti: fra Giovanni Maria da Cles, fra Corrado da Tesero, fra Basilio da Stenico, fra<br />

Candido da Mezzotedesco e fra Gerardo da Cles. E nelle vacanze del detto anno si portò<br />

a Padova alla visita del Santo col sopradetto chierico studente fra Candido. Nel 1709 fu<br />

lettore di fisica in Trento. Nel 1710 fu lettor d'animastica in Roveredo, ove terminò la<br />

carica di diffinitore. Nel 1711 fu fatto lettore di teologia in Trento. Nel 1712 fu eletto ivi<br />

Guardiano; e nel 1713 terminata la guardianìa, si fermò poi ivi sino alla morte. Nel 1714<br />

fondò nella chiesa nostra di s. Bernardino la Congregazione del Terz'Ordine, che poi si<br />

trasportò nella chiesa delle monache alla santissima Trinità, e nel 1718 nella chiesa di s.<br />

Elisabetta al Fralimano (Nel 1745 si trasportò nella chiesa di s. Margherita alla Badia o<br />

sia Prepositura, ed ultimamente nel 1761 fu trasportata nella chiesa de' PP. Somaschi a<br />

s. Maria Maddalena). Fu il P. Marcellino per più di due anni Visitatore della predetta<br />

Congregazione, e fece a Terziari virtuose letture sopra la Regola del Terz'Ordine. Nel<br />

1715 fu fatto di nuovo Guardiano di Trento. Ed al principio di febbraro del 1716<br />

tuttoché Guardiano, per servire monsignor vescovo Spaur, accettò l'offizio, il primo de'<br />

nostri Frati, di confessore ordinario delle monache Chiarisse del monastero di s.<br />

Michele nel Borgo di s. Croce, continuandovi sino al Capitolo fatto in Roveredo li 19<br />

126


giugno 1719 supplendo quando egli era infermo massimamente per la gotta nel triennio,<br />

ora il P. lettor Lodovico, ora il P. lettore Pietro Antonio, ed ora il P. Custode Antonio<br />

Maria. Essendo poi morto il dì 30 marzo 176 in Roveredo il P. diffinitore Girolamo da<br />

s. Felice, fu ad esso surrogato per diffinitore, il P. Marcellino, come primo Padre di<br />

<strong>Provincia</strong> li diecinove di maggio, ed essendo vacante la guardianìa di Trento, per<br />

Guardiano di Trento, il dì 20 giugno fu eletto il P. Girolamo da Giudicaria. Nel Capitolo<br />

poi celebrato in Roveredo li 24 giugno 1716 cui esso P. Marcellino era intervenuto<br />

come diffinitore surrogato, fu eletto diffinitore ordinario. Nel 1720 essendo morto il P.<br />

Maestro Corradi Domenicano, che era stato avanti il P. Marcellino immediato<br />

confessore ordinario triennale delle monache sopradette di s. Michele, (113. //) ed era<br />

attualmente esaminator prosinodale, per opera del nostro P. Vicenzo dal Borgo<br />

anch'esso esaminator prosinodale, fu da monsignor vescovo Spaur in detta carica il P.<br />

Marcellino sostituito al predetto quondam P. Maestro Corradi. Fu per verità il P.<br />

Marcellino teologo sottilissimo, e portando le ragioni e risposte per una parte e per<br />

l'altra, non sembrava decisore risoluto, se non negli ultimi anni. Passava di gran<br />

concerto col sopramentovato P. Vicenzo dal Borgo, ed era cosa di gran buon esempio<br />

l'osservare la stima e reciproco rispetto, che que' due dottissimi e religiosissimi Padri ex<br />

<strong>Provincia</strong>li si portavano. Fu parimente il P. Marcellino di tratto assai umile ed affabile<br />

con una voce melliflua; e però oltre la sua grande dottrina era molto stimato per il gran<br />

lume e pratica nel dirigere le anime, ricorrendo ad esso pure persone insigni<br />

ecclesiastiche e secolari per consiglio e direzione spirituale delle loro anime. Lasciò gli<br />

suoi sottilissimi scritti di logica, e fisica, con alquante quistioni d'animastica, ed altre<br />

spettanti al primo delle Sentenze, una volta non poco stimate. Lasciò pure diversi<br />

consulti, ne' quali non si mostra, come sopra fu detto molto risolutivo. E per ultimo<br />

lasciò anche molte lezioni fatte sopra la Regola del Terz'Ordine, e come sopra notammo<br />

da esso recitate a Terziari, allorché era Visitatore del Terz'Ordine. Morto il P. Vicenzo<br />

dal Borgo nel giugno del 1733 fu da monsignor vescovo Thunn data la patente di<br />

delegato vescovile per li nostri confessori al P. Marcellino da Cles, e per la prima volta<br />

delegò il diffinitorio nella Congregazione fatta in Pergine li 25 aprile 1735 a<br />

determinare li confessori nostri autorizzati in reservata 171 . Fu egli di complessione<br />

gracile, ma sanissima, sottoposto alla podagra, chiragra, e rosipola nella testa, e tuttoché<br />

quasi ogni altro anno dopo li 65 di età avesse qualche grave infermità, nientedimeno<br />

arrivò a dire al sua seconda Messa il dì primo gennaro 1729, senza solennità in chiesa di<br />

s. Bernardino, ma bensì in refettorio fu solennizzata con un gran pranzo dal di lui<br />

fratello signor dottor Gaetano Visintainer. Finalmente carico d'anni 81 terminati, e non<br />

meno ripieno di meriti di una vita religiosissima, dopo essere stato qualche anno in<br />

infermeria impotente ed ultimamente sopraffatto da una lunga idropisia, e da molti altri<br />

gravi incomodi con gran pazienza tollerati, munito de' santissimi Sagramenti, e con<br />

singolar disposizione preparato, sedendo, passò piamente al Signore, un'ora dopo<br />

mezzanotte venendo li 14 ottobre. Il giorno avanti, la mattina erasi comunicato in<br />

cappella portatovi in carega. La sera di nuovo prima di morire bramò il Santissimo<br />

Viatico, e dopo qualche difficoltà glielo ministrò il P. Giovanni Pio da Pressano Vicario<br />

del convento, di lui confessore ordinario. Tratta assai bene il Chiericato de Eucharistia<br />

decis. 23, a pag. 121 De Ferraris verbo Eucharistia n° 36 cum pluribus in eodem die bis<br />

summi... Viaticum. Rotarius et Benedictus XIV de etc. Passò dunque alla gloria in<br />

Trento la mattina delli 14 ottobre 1735.<br />

171 Nei casi riservati.<br />

127


310. Fra Gaetano dal Borgo, Girolamo dall'Olio, battezzato il primo ottobre<br />

1662, vestito per laico con due altri per chierici in Cles li 9 luglio 1686 essendovi<br />

Guardiano il P. Eusebio da Cognola, Vicario e maestro il P. Crisogono da Levico. Fu<br />

poi per alcuni anni coadiutore nelle Missioni di Val di Luserna nel Piemonte col P.<br />

Vittore dal Borgo, qual ivi morì, come a suo luogo fu detto nel 1696, nelle braccia di fra<br />

Gaetano. Fu buon sarte e buon Religioso e compagno del P. Vicenzo dal Borgo nel<br />

primo di lui provincialato del 1707. Nel 1714 essendo di famiglia in Roveredo si portò<br />

con fra Diego da Terlago a bagni d'Abano sul Padovano. Finalmente dopo essere stato,<br />

a cagione di una straordinaria rottura, per alcuni anni impotente nell'infermeria, passò<br />

munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, al Signore in Trento 13 gennaro 1736.<br />

311. Fra Lorenzo da Merano 172 , Mattia Grieser, battezzato 16 novembre 1677,<br />

vestito, solo, per laico in Borgo 23 maggio 1705. Fu prima per più anni servo in Trento<br />

del signor Giovanni Battista Sardagna della Rachetta. Nel 1731 col P. Silvestro da<br />

Trento si portò alla visita del santuario d'Assisi. E nel 1736 andando compagno con P.<br />

Pietro Marcellino da Tenno, che si portava a predicare su la Romagna, fu sorpreso in<br />

Ferrara preso de' Padri Osservanti dalla doglia e mal di petto, e dopo sei soli giorni<br />

d'infermità, munito de' santissimi Sagramenti, con religiosa rassegnazione e buon<br />

esempio de' Frati, passò al Signore, Ferrara 27 gennaro 1736.<br />

312. (114. //) P. Giovanni Battista da Nogaré, Domenico Casagrande detti<br />

Petri da Nogaré di Pergine, battezzato 12 marzo 1700; vestito con un altro in Cles li 8<br />

maggio 1719, essendovi Guardiano il P. Daniello da Trento, Vicario e maestro il P.<br />

Zaccaria Fenner da Roveredo della Luna diffinitore. Ne' tre anni di filosofia e due primi<br />

di teologia ebbe in Trento lettore il P. Lodovico da Mezzotedesco, e nel terzo anno in<br />

Borgo il P. lettor di secondo corso Corrado da Tesero. Nel fin del quale ebbe una mortal<br />

infermità di malignità, da cui per la gran cura ed assistenza del signor medico del Borgo<br />

Nicolò Barezza da Strigno, ne fu liberato. Di poi fu più volte sottoposto allo sbocco di<br />

sangue. Nella Congregazione fatta in Pergine 1735 fu fatto Guardiano, e nell'autunno di<br />

detto anno, trascurò di farsi al solito cavar sangue, e però nel febbraro seguente<br />

ritornando dalla porta del convento, ove avea accompagnato il P. <strong>Provincia</strong>le Corrado<br />

da Tesero che partiva, ebbe il solito previo segno, ed indi fu sorpreso da un gran empito<br />

di sbocco di sangue, e però confessatosi, e ricevuta l'Estrema Unzione, dopo l'emissione<br />

di tutto il sangue, per la qual divenne tutto bianco, ben disposto passò piamente al<br />

Signore, giovane per altro di robusta corporatura, e buon Religioso, Guardiano in<br />

Pergine 15 febbraro 1736.<br />

313. P. Accursio da Moena, Giovanni Francesco Varesco, battezzato 21 marzo<br />

1698, vestito in Cles con un altro li 24 maggio 1717, essendovi Guardiano il P. Enrico<br />

da Trento, Vicario e maestro il P. Teodoro Marini da Rumo diffinitore. Ebbe ne' tre anni<br />

di filosofia e quattro di teologia sempre lettore il P. Bartolommeo Maoro da Portolo di<br />

Canezza, Si esercitò per alcuni anni nella predica, e riusciva assai bene, essendo di gran<br />

talento, e capacissimo di lettura. Al fine poi di febbraro 1730 partì col P. Bernardino da<br />

Sant'Orsola Vicario attuale in Borgo, da Moena per via di s. Pellegrino verso Venezia,<br />

ed indi a Roma, portandosi al collegio di s. Pietro Montorio pelle sagre Missioni.<br />

172 Nel manoscritto: Marano.<br />

128


Sostenuto poi decorosamente l'esame col compagno, fu approvato e destinato<br />

missionario col medesimo nell'Egitto superiore, onde partito da Roma capitò in Borgo il<br />

dì 5 dicembre del medesimo anno, per visitare li suoi parenti. Dopo qual visita ritornò di<br />

nuovo in Borgo, ed indi dopo esservi dimorato alcune settimane, si partì il dì 14 marzo<br />

1731 per Venezia col P. Bernardino suo compagno. Velleggiò poi da Venezia per la sua<br />

Missione; ma tre volte respinti, partirono finalmente il dì 3 aprile e li 3 maggio<br />

arrivarono all'Arnica in Cipro. Il P. Accursio ne' primi giorni del viaggio nell'Istria fu<br />

molestato da un gran vomito, che quasi voleva ritornar addietro; ma animato da tutti<br />

proseguì. Dopo aver dimorato per alcune settimane in Cipro, s'imbarcarono per<br />

Damiata, ed il dì 28 giugno arrivarono al Cairo. Da ivi dopo una conveniente dimora il<br />

P. Accursio fu spedito alla sua Missione in Girgia metropoli dell'Egitto superiore nelle<br />

Tebaidi. Col beneficio della lingua tedesca che egli bene sapea, come scrisse da Girgia<br />

sotto li 30 aprile 1733 già in quel tempo avea appresa quella scabrosissima lingua araba,<br />

ed in quella predicava e confessava. Finalmente entrata la peste in Girgia, ed offertosi,<br />

ed espostosi il primo il giorno di Pasqua 1736 ad assistere agli appestati, dopo pochi<br />

giorni anch'esso sorpreso dalla peste, la domenica in Albis passò piamente al Signore,<br />

compianto per le sue rare qualità non solo da cattolici, ma anche dagli stessi turchi ed<br />

idolatri, buon Religioso, di bel talento, e di gran zelo ed aspettazione. In Egitto in Girgia<br />

7 aprile 1736.<br />

1736. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Arco 25 aprile.<br />

314. Fra Bernardino da Serso, Francesco Antonio Fontanari, battezzato 30<br />

agosto 1679, vestito per laico in Cles con un altro 25 maggio 1703, essendovi (115. //)<br />

Guardiano il P. Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono.<br />

Fu per molti anni sotto-infermiere in Trento, di buona carità. Nel 1721 partì con fra<br />

Gioachino da Madruzzo per Venezia e collo stesso velleggiò per Terra Santa ed il dì 28<br />

giugno approdò in Alessandria, e dopo quasi quattro anni di dimora ritornando collo<br />

stesso compagno in cristianità giunse in Borgo nel marzo 1725. Avendo poi servito per<br />

compagno il P. Corrado da Tesero <strong>Provincia</strong>le quasi per due anni, venne collo stesso da<br />

Fiemme in Trento. Insieme avea assistito a fra Masseo da Gazzadina, il quale avea<br />

acquistato il male epidemico da soldati; l'acquistò anche fra Bernardino dal detto fra<br />

Masseo. S'infermò pertanto in Trento, ove lo lasciò il P. Ministro, e preso fra Modesto<br />

per compagno si portò a celebrare la seconda Congregazione intermedia in Arco. Fra<br />

Bernardino frattanto sopraffatto dalla malignità, munito de' santissimi Sagramenti, e ben<br />

disposto, passò piamente al Signore, Trento 28 aprile 1736.<br />

315. P. Valerio Evangelico da Preghena, Pietro Preghenella, battezzato 26<br />

novembre 1673, vestito in Pergine con altri li 3 giugno 1691, essendovi Guardiano P.<br />

Abbondanzo da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Studiò la<br />

filosofia sotto il P. Girolamo dalla Giudicaria, e la teologia sotto il P. Vicenzo dal<br />

Borgo. Nel 1702 fu deputato lettore delle arti in Borgo con 4 seguenti chierici studenti:<br />

fra Santo da Brentonico, fra Gasparo da Cembra, fra Zaccaria da Roveredo della Luna,<br />

fra Giuseppe Antonio da Ravazzone; ma poi sopraffatto da mortale infermità dovette al<br />

fine del primo anno rinunciare; e poi si diede alla predicazione avendo poi anche altra<br />

volta nel 1706 rinunciata la lettura, a cui era stato destinato in Roveredo. Nel 1708 fu<br />

Vicario in Cavalese del secondo anno del P. Guardiano Giuseppe Vigilio da<br />

Mezzotedesco. Nel 1709 fu ivi Guardiano. Nel 1711 fu Guardiano in Borgo. Nel 1712<br />

129


fu Guardiano del noviziato in Cles. Nel Capitolo fatto in Trento nel 1713 fu eletto<br />

diffinitore, ed in quel triennio fu di famiglia in Cles. Nel 1716 fu Vicario in Trento del<br />

P. Guardiano Francesco Maria d'Arco. Nel 1717 e 1718 fu confessore delle monache in<br />

Borgo. E mentre era in tal offizio, avendo trovato certo decreto della sagra<br />

Congregazione, in cui veniva proibito a confessori di monache di pernottare ne'<br />

confessionarii di quelle, sortogli scrupolo perché egli vi pernottava, scrisse a monsignor<br />

vescovo di Feltre Pulcenico per aver licenza di pernottare, ed il vescovo risposegli che li<br />

decreti della sagra Congregazione stavano ben appoggiati; e però che si persuadeva che<br />

verranno osservati. Con occasione poi che detto vescovo venne in visita, il P. Ministro<br />

Andrea da Val di Buono col P. Vicenzo dal Borgo si portarono in Pergine a<br />

beneventarlo, egli toccarono il punto di poter pernottare il confessore delle monache nel<br />

confessionario, ed il vescovo si schermì con destrezza; con il Padre confessor Valerio<br />

ne' due anni che vi durò, non vi stette a dormire se non per occasione d'assistere a<br />

monache moribonde, e la notte del santissimo Natale. Nel 1719 fu Vicario in Arco nel<br />

secondo anno del P. Guardiano Pasquale da Roveredo, e la Quaresima seguente del<br />

1720, predicò nella Collegiata d'Arco. Nel 1720 fu fatto Vicario in Roveredo nel<br />

secondo anno del P. Guardiano Simon Pietro da Cembra. Nel 1721 fu Guardiano del<br />

noviziato in Cles. Nel 1722 fu Guardiano del noviziato trasportato da Cles in Arco. Nel<br />

1723 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Gerardo Madruzzi da Cles. Nel 1724 e<br />

1725 fu di nuovo fatto Guardiano in Borgo. Nel primo anno contro il giusto parere de'<br />

Padri condiscese alla ricerca del solo signor arciprete del Borgo, intervenendo co' suoi<br />

Frati alla processione del clero per il giubileo contro il solito. L'anno seguente 1725<br />

ricorse la famiglia e presentò supplica al nostro Capitolo nel detto anno celebrato in<br />

Trento, perché venisse posto rimedio a tale novità, e però in quello fu decretato "che<br />

non già ad istanza di parrochi, o de' soli privati, ma bensì alla (116. //) ricerca del solo<br />

pubblico li nostri Frati potessero intervenire a nuove processioni". Nella Congregazione<br />

delli 25 aprile 1729 fu deputato Vicario di Campo del P. Guardiano Nazario da Tesero,<br />

ma per gli stimoli cui era molto soggetto, nel luglio rinunciò la vicarìa, e gli fu sostituito<br />

il P. Placido da Piné. Posto poi di famiglia in Fiemme molto si affaticò per la<br />

fondazione ivi della Congregazione del Terz'Ordine; nel 1733 fu fatto primo Visitatore<br />

di quella. Collocato finalmente di famiglia in Mezzolombardo, e sorpreso poi da febbre,<br />

fu condotto col P. Vicario Eugenio all'infermeria, ove poi munito de' santissimi<br />

Sagramenti, ed assai ben preparato passò piamente al Signore. Fu ottimo Religioso, non<br />

poco con se stesso stimolato 173 e predicatore molto zelante, avendo girato più volte quasi<br />

tutti li pulpiti non quotidiani della <strong>Provincia</strong> e come fu detto, nel 1720 avea anche<br />

predicato la Quaresima in Arco. Volò alla gloria in Trento, 19 agosto 1736.<br />

316. P. Eugenio da Roncone, Giovanni Boldini, battezzato 16 febbraro 1691,<br />

vestito in Cles con altri li 10 luglio 1711, essendovi Guardiano il P. Teodoro da Rumo,<br />

Vicario e maestro il P. Adriano da Lardaro. Ebbe in filosofia e tre anni di teologia<br />

lettore il P. Pietro Antonio da Roveredo, ed il primo anno di teologia il P. lettore<br />

Lodovico da Mezzotedesco. Nel 1725 col P. Pietro Giuseppe da Riva si portò alla visita<br />

del Monte di Varallo con giorni 36 di ubbidienza. Nel 1726 fu Vicario in Pergine del P.<br />

Guardiano Paolo da Nanno. Nel 1731 fu Guardiano di Pergine. Nel 1735 partì li 16<br />

aprile da Roveredo col P. Pietro Marcellino da Tenno e con un mese di ubbidienza si<br />

portò in Verona, Padova, e Venezia. Nel 1736 fu fatto Vicario in Mezzolombardo del P.<br />

173 Scrupoloso.<br />

130


Guardiano Cherubino da Trento, e nell'estate andò a bere le acidole in Cles e<br />

felicemente gli passarono (sic). Ritornato poi a Mezzolombardo dopo pochi giorni fu<br />

sorpreso dalla febbre, e però col sopradetto P. Valerio fu condotto all'infermeria. Ivi<br />

d'ordine del signor dottor Zucchelli vecchio, gli fu cavata una libbra di sangue dal<br />

nostro infermiere, qual voleva cavargliene un'altra mezza, ma fu proibito dal signor<br />

medico. Passati otto giorni, la mattina avendo lasciato la sera avanti in uno stato<br />

competente l'infermo P. Eugenio portandosi il signor predetto medico a visitarlo,<br />

s'incontrò per istrada colla Margarita Tabarella ritornante da s. Bernardino da cui intese<br />

con istupore, qualmente il P. Eugenio già era morto. Giunto detto signor medico al<br />

convento chiamò subito il superiore che era il P. Bonifacio (Ossana) Vicario in capite, e<br />

collo stesso si portò nell'oratorio a visitare il cadavere del defonto. E non ammise le<br />

scuse dell'infermiere, che diceva come andando l'infermo alla scagna di notte, urtando<br />

in quella col piede salassato, si aveva slegato il salasso. Ma il medico conturbato parlò<br />

alto, dicendo che non avea mai udito, che il salasso dato, dopo otto giorni si riaprisse in<br />

tale forma. E però fu fondatamente creduto, che la sera di proprio capo l'infermiere gli<br />

avesse dato un nuovo salasso contro l'ordine del medico, che l'avea lasciato come fu<br />

detto in competente stato, e che poi detto salasso si fosse riaperto. Il P. Vicario la<br />

mattina era stato a visitarlo, ed era già moribondo, e dalla stuetta ripiena di sangue<br />

l'aveano gl'infermieri trasportato nella stanza contigua de' due letti, ove poi munito de'<br />

santissimi Sagramenti e ben disposto passò piamente al Signore, Trento 21 agosto 1736.<br />

Fu il P. Eugenio competente predicatore, e girò per tutti gli pulpiti della <strong>Provincia</strong> non<br />

cotidiani, aveva bensì assiemato il Quaresimale cotidiano, ma prevenuto, come sopra,<br />

dalla morte, non arrivò a recitarlo.<br />

317. P. Eustachio da Trento, don Giuseppe Troilo Zaccheletti, minorista 174 ,<br />

battezzato 23 ottobre 1663, vestito in Cles con un altro li 4 ottobre 1686, essendovi<br />

Guardiano il P. Eusebio da Cognola, Vicario e maestro il P. Crisogono da Levico.<br />

Qualche anno studiò in <strong>Provincia</strong>, ed altri fuori di quella. Fu gran viaggiatore, e fu detto<br />

avesse ottenute ventidue ubbidienze, cosicché il di lui cugino P. Costantino Zaccheletti<br />

Domenicano assai dotto, e pio, soleva dire "mio cugino P. Eustachio è un individuo<br />

vago, il di cui termine è il moto, ed a cui dopo la morte si può scrivere su la lapida per<br />

epitafio Tandem quiescit". De' suoi viaggi sonosi risaputi solamente li seguenti: Nel<br />

1701 si portò in Morea. Nel 1712 si portò a Roma e ritornando in <strong>Provincia</strong>, si unì in<br />

Faenza col P. Illuminato dal Borgo, che anche esso ritornava da Roma in <strong>Provincia</strong>. Nel<br />

1716 (117. //) partì per Terra Santa, ed approdò in Acri li 17 aprile 1717, e dopo<br />

esservi dimorato due anni e nove mesi, ritornò in cristianità, partendo il dì 20 maggio<br />

1719. E giunse in Trento lo stesso anno nel dicembre, avendo fatta la descrizione di<br />

tutto il suo viaggio. Nel febbraro del 1724 partì da Roveredo con P. Pacifico da<br />

Cavalese per compagno, e si portò in Vienna a ritrovare colà suo signor fratello tintore.<br />

Nell'estate del 1728 si portò con fra Romualdo da Monaco infermiere a bagni di Procz<br />

in Pusteria. Fu il P. Eustachio di competente talento, compose due volte la tragedia della<br />

santissima Passione di Nostro Signore, rappresentata in Borgo. Fu dato assai alla<br />

manualità, e se non altro tagliava la legna in Trento per l'infermeria, e faticò molto<br />

parimente per aggiustar ed appianare con muri secchi le stradelle sul monticello di s.<br />

Bernardino. Finalmente negli ultimi anni sorpreso da un forte colpo d'appoplessia,<br />

cominciò a fermarsi e condotto all'infermeria vi dimorò impotente per alcuni anni,<br />

174 Aveva ricevuto gli Ordini minori per accedere al sacerdozio.<br />

131


sinoacché nel gennaro del 1737, mentre gl'infermieri erano andati nel refettorio a basso<br />

a pranzo, ritrovandosi egli frattanto per iscaldarsi in cucina mise sul focolare dell'altra<br />

legna per meglio iscaldarsi, e non reggendosi ben in piedi per il braccio e piede offesi,<br />

cadde nel fuoco, e non potendo aiutarsi per alzarsi, chiamò aiuto, ma trovandosi<br />

gl'infermieri a basso non fu inteso, e così dovette restar ivi, e all'arrivo degl'infermieri fu<br />

ritrovato mezzo morto, passando poco dopo al Signore; Trento 2 febbraro 1737.<br />

318. Fra Giacomo Franchini da Sovero, battezzato 23 luglio 1666, vestito<br />

Terziario 15 aprile 1693. Frate quieto e da bene, e per molti anni stato lanaro.<br />

Infermatosi poi in Pergine fu condotto nell'infermeria nell'autunno, ove munito de'<br />

santissimi Sagramenti, per idropisia passò piamente al Signore, Trento 5 febbraio 1737.<br />

319. Fra Benvenuto da Massone, Domenico Petrolli 175 detti Papa, nato in Cimon<br />

sopra Aldeno, ma per essersi poi portati li suoi genitori a domiciliare in Massone, detto<br />

da Massone; battezzato 19 dicembre 1656, vestito per Terziario li 17 maggio 1678, poi<br />

vestito per laico in Cles, solo, li 12 dicembre 1680, essendovi Guardiano il P. Francesco<br />

da Cles, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Nel 1689 fu col P. Sebastiano da<br />

Trento a Roma, e ricondusse collo stesso in <strong>Provincia</strong> il P. Clemente da Levico ex<br />

segretario generale. Fu poi compagno del P. Ministro Gregorio da Trento nel di lui<br />

secondo provincialato dal 1689. Accompagnò parimente a Roma ed a Napoli il P.<br />

Massimigliano da Trento andante confessore delle monache di s. Chiara in Napoli. Fu<br />

buon Religioso e savio, detto comunemente Fra Papa. Negli ultimi anni, come<br />

impotente fu condotto all'infermeria, ove poi dopo lunga infermità sopportata con tutta<br />

pazienza, munito de' santissimi Sagramenti, passò piamente al Signore, Trento 18<br />

febbraro 1737.<br />

320. Fra Abbondio da Viarago, Andrea Maoro, battezzato 8 gennaro 1665,<br />

vestito a Cles con due per chierici li 2 maggio 1688, essendovi Guardiano il P.<br />

Abbondanzo da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Casimiro da Trento. Circa il 1718<br />

fu sorpreso in Mezzolombardo da un fiero colpo appopletico, per cui fu reso come<br />

impotente. Condotto all'infermeria si riebbe alquanto, cosicché fermato poi di famiglia<br />

in Trento, tuttoché andasse strocizando un piede, e avesse offeso un braccio, assisteva<br />

con diligenza alla sacristia, e serviva le Messe, e faceva proposte a vari servizi, non<br />

istando mai ozioso. Finalmente, essendo sempre stato buon Religioso, fu sorpreso da<br />

febbre maligna, per cui dovette soccombere, onde munito de' santissimi Sagramenti, e<br />

ben preparato, passò al Signore, Trento 4 marzo 1737.<br />

321. (118. //) P. Domenico da Besagno, don Valentino Passerini minorista,<br />

battezzato 10 ottobre 1671, vestito con altri in Cles li 11 giugno 1696, essendovi<br />

Guardiano il P. Giorgio Martini da Predazzo, maestro il P. Simon Pietro Barbi da<br />

Cembra, Vicario e pro-maestro il P. Benedetto da Val di Buono. Ebbe in filosofia e<br />

teologia per sette anni continui per lettore il P. Adriano da Lardaro. nel 1704 fu fatto<br />

lettore di logica in Roveredo colli seguenti studenti: fra Pietro Antonio Birt da<br />

Roveredo, fra Giovanni Angelo Travaia da Trento, fra Giacinto Plotzer da Roveredo, fra<br />

Placido Bolech da Piné, a quali in seguito insegnò fisica ed animastica e per quattro<br />

anni la teologia. Nel 1711 avendo terminato il suo corso fu eletto Guardiano di Arco.<br />

175 Anche Petroi.<br />

132


Nel 1712 fu di nuovo fatto lettore di teologia in Trento, e due altri anni in Roveredo, poi<br />

nel 1715 insegnò la morale in Mezzolombardo e nel 1716 insegnò la scolastica il primo<br />

anno del secondo corso in Pergine. Nel 1717 la primavera si portò col P. Giovanni<br />

Angelo da Trento alla visita del sagro Monte di Varallo. Nel 1718 fu fatto lettore di<br />

morale in Pergine, e nel 1719 in Cavalese. Nel 1723 fu ad annum Guardiano in Borgo.<br />

E nel Capitolo del 1725 fu eletto diffinitore. Nel 1728 fu fatto lettore de' canoni e<br />

Regola in Pergine, con questo che qualche volta la settimana leggesse alla pubblica<br />

mensa. Ma essendo poi stato sorpreso da sbocco di sangue il P. Domenico Nicollò d'Ala<br />

attuale lettore di teologia in Trento, circa li primi di gennaro 1729, il nostro Domenico<br />

si portò da Pergine in Trento, ove supplì per il predetto P. lettore Domenico Nicollò<br />

convalescente, sino alla Congregazione. Nel 1729 fu lettore di morale in Campo. Nel<br />

1731 fu fatto lettore de' canoni in Mezzolombardo. Fu lettore assai dotto, e versato<br />

anche in iure, che per qualche tempo avea studiato in Pavia prima di farsi Frate. Era<br />

perciò anche da secolari stimato, quali serviva di consigli e risoluzioni de casi.<br />

Trovandosi ultimamente di famiglia in Pergine, ed aggravato da soliti suoi dolori di<br />

ventre e come di colica, fu condotto all'infermeria, ove poi anche sopraffatto da un<br />

tumore, o sia parotide, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò al<br />

Signore, Trento 23 aprile 1737.<br />

322. P. Andrea da Val di Buono, Giovanni Battista Balducci 176 da Prezzo in Val<br />

di Buono (nipote del P. Vigilio Balducci da Prezzo morto in Borgo 1694), battezzato 19<br />

febbraro 1663, vestito con un altro in Cles li 24 maggio 1682, essendovi Guardiano sino<br />

alli 30 dicembre il P. Francesco da Cles, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Di<br />

poi dalli 30 dicembre in cui fu fatta la seconda Congregazione intermedia dopo il ritorno<br />

de' nostri padri vocali dal capitolo generale di Spagna, fu Guardiano e maestro il<br />

sopraddetto P. Maurizio, Vicario e pro-maestro il P. Cristoforo da Novamesta nella<br />

Carniola inferiore. Nel 1683 studiò la logica col chierico fra Patrizio da Trento suo<br />

compagno sotto il P. Tommaso da Bresimo, che gliela insegnava in cella. Di poi studiò<br />

sotto il P. lettore Girolamo da Giudicaria. Nel 1690 fu istituito lettore delle arti in<br />

Roveredo colli seguenti studenti: fra Romedio Torresano da Cles, fra Arcangelo Dagani<br />

da Bagolino, fra Adriano Martinelli da Lardaro, fra Daniello Vigbaider 177 da Trento, a<br />

quali nel 1691 e 1692 insegnò in Cles fisica ed animastica. Nel 1693 dall'aprile fu<br />

istituito co-lettore di teologia in Roveredo col P. lettore Vicenzo dal Borgo. Nel 1693<br />

dal novembre fu lettore in Cles di teologia. Nel 1695 fu lettore in Mezzolombardo e nel<br />

1696 insegnò il quarto anno di teologia in Arco. Nel 1697 fu fatto Guardiano di Pergine.<br />

Nel Capitolo del 1698 fu eletto diffinitore e fra questo triennio si crede siasi portato a<br />

Vienna col P. ex provinciale Marcellino da Cles. Nel 1702 fu fatto Guardiano di Arco.<br />

Nel 1703 e 1704 fu Vicario e maestro de' novizzi in Cles, il primo anno essendovi<br />

Guardiano il P. Serafico da Roveredo, e nel secondo il P. Aurelio Agostino da Tuenno.<br />

Nel 1705 e 1706 fu Guardiano di Trento. Nel Capitolo fatto in Borgo nel 1707 fu<br />

deputato confessore di quelle monache di s. Anna. Nel Capitolo del 1710 fu di nuovo<br />

eletto diffinitore, e nel Capitolo del 1713 fatto in Trento, fu eletto Custode, ed insieme<br />

Vicario e maestro de' novizzi in Cles, ove vi continuò tutto il triennio. Nel capitolo poi<br />

celebrato in Roveredo li 24 giugno 1716 (119. //) fu eletto Ministro provinciale, e per<br />

segretario scelse il P. Prospero Riccabona da Riva che avea servito anche l'antecessore<br />

P. Ministro Massimigliano Cimonati e per compagno prese fra Rocco Chinati da Por in<br />

176 Anche Balduzzi.<br />

177 Anche Vichbeider.<br />

133


Val di Buono. Sotto il suo ministrato, dopo alcuni anni di lite co' Romarzolli per lo<br />

spiazzo avanti la chiesa delle Grazie tuttoché avessero quelli ottenuto rescritto<br />

favorevole da monsignor vescovo Spaur in Trento e fatto da nostri l'appello in Roma,<br />

fosse stato ordinato con decreto delli 17 agosto 1716 dalla sagra Congregazione che li<br />

Romarzolli dovessero chiedere licenza per impiantar in quello li banchi nelle due fiere,<br />

fu giudicato espediente pro bono pacis venir ad accomodamento alla presenza di<br />

testimoni, e fu stesa la sentenza per mano pubblica, e pubblicata nel convento delle<br />

Grazie li 12 luglio 1717 alla presenza del P. Ministro Andrea e de' Padri Serafico da<br />

Roveredo Guardiano delle Grazie, e del P. Simon Pietro da Cembra diffinitor attuale.<br />

Nel 1719 terminato il provincialato in Roveredo, si portò di famiglia in Arco. Ove poi<br />

negli anni 1720 e 1721 fu per la seconda volta Guardiano. Nel Capitolo del 1722 fatto in<br />

Trento fu per la terza volta eletto diffinitore, ed in questo triennio fu anche Vicario in<br />

Arco (ove da Cles fu trasportato il noviziato) e maestro de' novizzi. Nel primo anno vi<br />

fu Guardiano il P. Valerio da Preghena traslocato da Cles; nel secondo e terzo il P.<br />

diffinitore Adriano da Roveredo; e tutto il triennio fu pro-maestro il P. diffinitor<br />

Adriano, a riserva del tempo che questi impiegò per l'andata e ritorno dal Capitolo<br />

generale di Roma cui intervenne in qualità di pro-Ministro, dalli 29 marzo sino alla<br />

Congregazione fatta in Arco li 15 luglio 1723 a cui supplì per pro-maestro il P. Prospero<br />

da Riva. Nel 1725 terminato l'offizio di maestro fu per la terza volta fatto Guardiano del<br />

noviziato in Arco, e nel 1726 vi fu confermato Guardiano. Nel 1730 fu fatto Guardiano<br />

di Roveredo ad annum. Nel Capitolo fatto in Trento li 30 aprile 1731 fu per la quarta<br />

volta eletto diffinitore, ed in detto anno e nel seguente fu di famiglia in Roveredo; e nel<br />

1733 fu per un anno in Trento. Nel 1734 fu riposto in Arco, ove rimase fino alla morte.<br />

Trovandosi dunque in Arco fu sorpreso da retenzione di urina. Fu chiamato da Trento il<br />

signor Bartolommeo pubblico norsino che non mancò di fare molte operazioni per<br />

aiutarlo, ma essendo già la parte ulcerata, dovette soccombere. E però munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e santamente disposto, passò piamente al Signore. Arco li 5<br />

maggio 1737. Fu il P. Andrea ottimo Religioso, di tratto assai umile ed affabile, e di<br />

maniera assai dolce e propria per allievo de novizzi, potendone parlare per esperienza,<br />

essendo egli stato maestro mio nel noviziato in Cles nel 1714. Fu pure gradito e stimato<br />

da secolari, e da Frati, e ne' suoi governi molto piacevole e discreto, e quando occorreva<br />

anche zelante ed efficace.<br />

323. Frat'Antonio Chemoti da Lasino, battezzato 28 settembre 1665, vestito<br />

Terziario li 23 novembre 1693; buon Frate e speditissimo ne' suoi viaggi. Si portò una<br />

volta alla visita de' santuari di Loreto e della Verna in brevissimo tempo andando e<br />

ritornando. Fu quasi per 20 anni in servizio di famiglia in Trento; ove poi sorpreso da<br />

febbre maligna, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al<br />

Signore, Trento 16 maggio 1737.<br />

1737. Dal trentesimo secondo Capitolo celebrato in Trento 27 maggio, in cui fu<br />

eletto Ministro il P. Lodovico Sitton da Mezzotedesco.<br />

324. P. Paolo da Nanno, don Antonio Federici 178 sacerdote, battezzato 14 gennaro<br />

1680, vestito con altri in Cles li 11 giugno 1707, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Cristoforo da s. Michele, (120. //) maestro P. Adriano da Lardaro diffinitore, Vicario e<br />

178 Nel manoscritto: Fedrici.<br />

134


pro-maestro P. Casimiro da Trento. Non fu posto in studio avendo già studiato, ed<br />

essendo stato cappellano dell'arciprete di Banale Girolamo Dusini, ma pochi anni dopo<br />

la professione fu approvato confessore. Nel 1720 fu Vicario in Pergine nel secondo<br />

anno del P. Guardiano Cherubino da Trento. Nel 1722 fu Vicario in Trento del P.<br />

Guardiano Anselmo Sartori da Trento, e qualche mese avanti la Congregazione del<br />

1723 fatta dopo il ritorno dal Capitolo generale di Roma de' nostri PP. vocali, solamente<br />

li 15 luglio in Arco, fu sostituito al P. Serafico da Roveredo per confessore delle<br />

monache di s. Michele in Trento nel Borgo di s. Croce, e vi continuò con aggradimento<br />

tre anni al solito. Nel 1726 fu eletto Guardiano di Pergine. Nel 1727 nell'ottobre per<br />

cercare rimedio al suo stato ippocondriaco, si portò con fra Berardo infermiere a Padova<br />

e Venezia. Nel 1728 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Innocenzo da Ziano, e nel<br />

luglio si portò col P. Giovanni da Vigne e fra Francesco Antonio dal Borgo chierico,<br />

studente di animastica in Cles, a bagni di Pusteria. Nel 1729 fu scelto per segretario dal<br />

P. Adriano da Lardaro eletto Commissario provinciale per l'andata al Capitolo generale<br />

in Milano del P. Ministro Serafico da Roveredo. Nel 1731 fu deputato confessore delle<br />

monache del Borgo e vi continuò tre anni al solito. Nel 1734 fu fatto Vicario in Arco del<br />

P. Guardiano Serafico da Roveredo. Nel 1737 fu eletto confessore delle monache alla<br />

santissima Trinità, ma dalle medesime non fu accettato, onde dal Borgo ove pria<br />

trovavasi, nelle tavole fu posto di famiglia in Arco. Ivi dopo alcune settimane fu<br />

sorpreso da febbre lenta, e però fu condotto all'infermeria, li primi di luglio, ove dopo<br />

circa quindici, divenuto tisico, munito de' santissimi Sagramenti, ed assai ben disposto,<br />

passò piamente al Signore, Trento 22 luglio 1737. In Borgo si avea fatta totalmente<br />

serare una certa piaga, onde giunto in Arco cominciò a puzzare ed in seguito gli<br />

sopravvenne la febbre, e poi, come sopra fu detto, fu mandato a Trento. Fu ottimo<br />

Religioso, e valente rubricista e moralista, ma non predicatore. Essendo confessore a s.<br />

Michele fu molestato da un terribile flato ippocondriaco, che gli durò quasi sino alla<br />

morte, per rimediar al quale si era portato a Padova, ed indi a bagni in Pusteria, come<br />

sopra fu detto.<br />

325. P. Stefano Niccolò da Fondo, Domenico Scalfi (nipote del fu nostro<br />

amorevolissimo arciprete di Fondo de Pretis, morto nel 1722); battezzato 4 agosto 1699,<br />

vestito con un altro in Cles li 25 settembre 1718. Ebbe ne' tre anni di filosofia e tre di<br />

teologia sempre in Trento lettore di secondo corso, il P. Lodovico da Mezzotedesco. Nel<br />

1726 circa li 12 marzo partì da Trento, ove studiava il terzo anno di teologia col P.<br />

Aurelio Pruner da Trento, per Roma portandosi al collegio di s. Pietro Montorio per<br />

abilitarsi alle Missioni. Il dì 18 ottobre del medesimo anno capitò solo da Roma in<br />

Roveredo destinato missionario nella Moscovia; e giunto poi anche il di lui compagno<br />

lettore romano, partì da Trento il dì 21 novembre 1726 per via del Tirolo e Germania<br />

portandosi alla sua Missione di Moscovia. Si affaticò molto in quella, e per diversi anni<br />

dimorò in Pietroburgo solita residenza del gran Zar di Moscovia. Ed in occasione di<br />

accopiar in matrimonio un ministro cattolico predicò avanti la medesima Zarina 179 , ed<br />

essendo assai ben inteso, se sopravviveva ancora qualche anno sarebbe divenuto<br />

Prefetto. Ultimamente per ragioni di Stato gli convenne ritirarsi da Pietroburgo a Riga<br />

di Livonia, ove poi sopraffatto da febbre passò piamente al Signore. Fu molto buon<br />

Religioso, di bel talento, e di tratto assai proprio, e se fosse sopravissuto, avrebbe non<br />

179 Nel manoscritto: Zara.<br />

135


poco promosso a gloria dell'Altissimo il bene delle anime, con suo merito e decoro della<br />

nostra Riformata <strong>Provincia</strong>. Morì in Riga nella Livonia li 24 luglio 1737.<br />

326. (121. //) P. Daniello da Trento, Giovanni Francesco Vichbaider, figlio di<br />

un chirurgo alla casa di Dio, tedesco accasato in Trento; battezzato 21 agosto 1669;<br />

vestito in Cles con un altro per laico, li 17 ottobre 1688, essendovi Guardiano il P.<br />

Abbondanzo da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Casimiro da Trento, pro-maestro<br />

il P. Quirico da Giudicaria. Ebbe in filosofia e teologia lettore il P. Andrea da Val di<br />

Buono. Nel 1704 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Adriano da Lardaro. Nel 1705<br />

fu Guardiano in Cavalese. Nel 1707 fu Vicario in Roveredo del P. Sebastiano da Trento.<br />

Nel 1709 fu Guardiano in Cles. Nel 1710 fu di nuovo Vicario in Roveredo del P.<br />

Guardiano Simon Pietro Barbi da Cembra. Nel 1711 fu Vicario in Trento del P.<br />

Guardiano Vicenzo dal Borgo. Nel 1713 e 1714 fu Guardiano di Campo. Nel 1717 fu<br />

Vicario in Borgo del P. Guardiano Giovanni Paolo da Mori. Nel 1719 e 1720 fu di<br />

nuovo Guardiano in Cles. Nel 1723 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Cherubino da<br />

Trento. Nel 1724 e 1725 fu Guardiano in Mezzolombardo. Nel 1736 Vicario in Arco del<br />

P. Guardiano Angelico da Roveredo. Da giovine fu predicatore nelle feste, buon<br />

bassista e buon Religioso, assiduo nell'ascoltare le confessioni. Trovandosi di famiglia<br />

in Roveredo s'infermò, e per alcuni giorni fu molestato da una gran massa di catarro,<br />

dopo certo accidente, per cui dovette venir via dal sagro altare. Finalmente munito de'<br />

santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente al Signore, Roveredo 19 dicembre<br />

1737.<br />

327. P. Gregorio da Trento, Gasparo Rocchi, nato in Bassano, ma poi detto da<br />

Trento, per essere venuto il di lui genitore di professione cappellaro, colla famiglia a<br />

domiciliare e far cappelli in Trento; battezzato 23 aprile 1679, vestito in Roveredo, con<br />

un altro per laico, li 17 maggio 1702. Per Guardiano nel noviziato ebbe il P. Ignazio da<br />

Civezzano e per maestro il P. Antonio Maria da Cavareno diffinitore. E poi ebbe ne' tre<br />

anni di filosofia e ne' tre anni di teologia lettore il P. Filippo da Rallo. Fece qualche<br />

avvento, e Quaresima domenicale, ma non passò avanti non essendo di memoria felice.<br />

Fu bensì buon confessore tedesco. Nel 1718 si portò a Venezia col P. Francesco Maria<br />

d'Arco, ove per ordine del P. Andrea da Val di Buono Ministro provvidero molti libri,<br />

spezialmente predicabili per la <strong>Provincia</strong>. Nel 1721 fu Vicario in Cavalese del P.<br />

Guardiano Prospero Riccabona da Riva. E nel 1728 fu Vicario in Pergine del P.<br />

Guardiano Antonino Predelli da Trento. Nel 1732 fu Guardiano di Mezzolombardo ad<br />

annum. Ultimamente trovandosi di famiglia in Roveredo sopraffatto da catarro, e dopo<br />

certo accidente, per cui, come il sopraddetto P. Daniello, fu condotto via dal sacro<br />

altare, dopo alcuni giorni d'incomodo, buon Religioso, munito de' santissimi<br />

Sagramenti, passò piamente al Signore, Roveredo 4 gennaro 1738.<br />

328. P. Dionigi da Trento, Francesco Antonio Sardagna in Borgo Nuovo,<br />

battezzato 24 gennaro 1691, vestito in Cles con altri li 24 maggio 1713, essendovi<br />

Guardiano il P. Romedio da Cles, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono<br />

Custode, pro-maestro il P. Giovanni Francesco da Nogaré. Ebbe in filosofia lettore il P.<br />

Giacinto da Roveredo. Nel 1718 in teologia ebbe in Trento il P. Pietro Antonio Birt da<br />

Roveredo. nel 1719 studiò la morale in Cavalese sotto il P. lettore Domenico da<br />

Besagno. E poi, scarso di talento, fu applicato alla sagristia, arrivò bensì ad essere<br />

confessore. Nel 1727 partì da Pergine il dì 15 aprile con fra Michele Angelo da Varone<br />

136


alla visita del monte della Verna con tre mesi di ubbidienza, ma non gli impiegò tutti,<br />

capitando di ritorno il dì 14 di giugno. Nel 1729 fu compagno del P. Ministro Serafico<br />

da Roveredo, allorché andò al Capitolo generale celebrato in Milano. Nel 1733 fu fatto<br />

Vicario in Campo del P. Guardiano Gerardo da Cles. Nel gennaro del 1738 essendo di<br />

famiglia in Pergine, si portò col P. Giovanni Angelo dal Borgo a visitare in Seregnano<br />

la quondam signora Rosina moglie del signor Giovanni Battista Guarienti gravemente<br />

inferma. Ivi il buon Padre Dionigio fu sorpreso dalla doglia con malignità. Il P.<br />

Guardiano di Pergine Davide da Vigol Baselga vi mandò per assistergli il P. Doroteo<br />

dal Borgo; ed il P. Guardiano di Trento avvisato vi spedì col Terziario fra Cosmo<br />

infermiere. Il male essendo troppo avanzato, non poté venir condotto al convento. Onde<br />

ivi confessato dal P. Doroteo, e munito degli altri santissimi Sagramenti dal parroco di<br />

Civezzano, passò piamente al Signore in Seregnano li 26 gennaro 1738; ed indi<br />

condotto il cadavere fu sepolto in convento di Pergine. Fu il P. Dionigio ottimo<br />

Religioso, ed assiduo nel confessare; e credendosi accorto, era semplicissimo.<br />

329. (122. //) Fra Timoteo da Lavarone, Antonio Azzolini detti Rader,<br />

battezzato 23 aprile 1688, vestito per laico in Cles 24 maggio 1713, col sopradetto P.<br />

Dionigio, essendovi Guardiano il P. Romedio Torresani da Cles, Vicario e maestro il P.<br />

Andrea da Val di Buono Custode. Nel 1724, fatta la Congregazione in Trento li 13<br />

luglio, si portò a Padova col P. Illuminato dal Borgo. Fu sarte e buon Frate, molto<br />

caritativo e verso de' religiosi e de' secolari. Trovandosi ultimamente di famiglia in<br />

Fiemme fu sorpreso da una doglia gagliarda, e però munito de' santissimi Sagramenti, e<br />

ben disposto passò al Signore, Cavalese 31 gennaro 1738.<br />

1738. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento 23 aprile.<br />

330. P. Filippo da Rallo, Giovanni Valentini detti Masna, perché molinari,<br />

battezzato 12 aprile 1671, vestito con due altri in Roveredo 9 maggio 1694, essendovi<br />

presidente il P. Alberto da Trento, e dopo li 16 settembre essendovi Guardiano il P.<br />

Girolamo da Giudicaria, maestro P. Barnaba da Chiarano diffinitore, e pro-maestro e<br />

Vicario P. Riccardo da Varone. Studiò quasi sempre sotto 'l P. Antonio Maria Dusetti da<br />

Cavareno, a riserva del quarto di teologia che lo studiò in Borgo nel 1700 sotto il P.<br />

lettore Adriano da Lardaro. Nel 1703 fu fatto lettore delle arti in Borgo colli 4 seguenti<br />

studenti: fra Lodovico da Mezzotedesco, fra Marcello da Calcinato, fra Gregorio da<br />

Trento, fra Riccardo da Berchinga in Franconia. Lo stesso anno il dì 17 settembre<br />

accompagnò diecinove monache del monastero della santissima Trinità da Strigno a<br />

Pergine, quali ritornavano dopo la partenza de' francesi da Trento, al predetto loro<br />

monastero. Nel 1704 fu pure in Borgo lettore di fisica e nel 1705 lettore di animastica in<br />

Mezzolombardo. Nel 1706 fu istituito lettore di teologia in Pergine, e circa le feste del<br />

Santissimo Natale ebbe per co-lettore il P. Giulio Francesco da Ceto della <strong>Provincia</strong> di<br />

Brescia (che poi la seguente Quaresima del 1707 predicò nella cattedrale di Trento). Nel<br />

febbraro del 1707 si portò segretario di Commissione col P. Marcellino Visintainer da<br />

Cles Visitatore della Riformata <strong>Provincia</strong> del Tirolo. Nel 1707 nel Capitolo fatto in<br />

Borgo dopo il ritorno dalla visita del Tirolo, fu in Roveredo co-lettore del sopraddetto P.<br />

Giulio Francesco. Nel 1708 fu il terzo anno lettore di teologia in Cles e nel 1709 fu il<br />

quarto anno lettore in Pergine. Nel Capitolo del 1710 fu eletto diffinitore. Nel 1713 fu<br />

fatto Guardiano d'Arco, ove procurò la fabbrica del refettorio ed altre officine, dopo<br />

essere stato trasportato il lanificio a Pergine. Ebbe la briga de' Romarzolli che<br />

137


pretendevano come suo li spiazzo davanti la chiesa e cimitero delle Grazie, e di potervi<br />

senza licenza del P. Guardiano delle Grazie, come per avanti erasi praticato, piantar in<br />

quello li banchi per occasione delle fiere dell'Assonta e Natività della Beatissima<br />

Vergine. Ricorse il P. Guardiano Filippo a sua ecc.za signor Conte governatore di Arco,<br />

ma non fu egli più in capo di avviare... onde fu cominciata la lite in Trento, ed ivi nel<br />

possessorio ottennero li Romarzolli decreto favorevole; ma portata da nostri in appello<br />

la lite a Roma, la sagra Congregazione il dì 7 agosto 1716 decretò a nostro favore,<br />

obbligando i Romarzolli a chiedere licenza per mettere li banchi sul spiazzo per le fiere.<br />

Si accomodò poi l'affare da signori mediatori con iscrittura formata e pubblicata il dì 12<br />

luglio 1717, come sopra fu notato nella vita del P. Andrea da Val di Buono, folio 119.<br />

Nel 1714 fu Vicario in Trento nel secondo anno del P. Guardiano Simon Pietro Barbi da<br />

Cembra. Nel 1715 posto di famiglia in Cles assisté come architetto alla fabbrica delle<br />

tre foresterie sopra il chiostro. (123. //) Nel 1716 fu deputato confessore delle monache<br />

alla santissima Trinità in Trento, e ivi durò sei anni continui. Nel 1722 e 1723 fu<br />

Guardiano in Roveredo, ove allungò il refettorio, trasportò il provincialato, e fece la<br />

segreteria, e cella per il compagno del P. Ministro, come pure la libreria su la loggia<br />

vecchia. Nel 1724 fu ivi confermato visitator del Terz'Ordine, ed il dì 9 settembre si<br />

portò con frat'Ambrogio da Cles alla visita del sagro Monte di Varallo. Nel Capitolo<br />

fatto in Trento 6 giugno 1725 fu di nuovo fatto diffinitore. Nel Capitolo del 1728 fu<br />

eletto Custode, e nel seguente triennio fu insieme Vicario in Arco e maestro de' novizzi.<br />

Il primo anno fu Vicario del P. Agostino Guardiano del secondo anno. Nel secondo del<br />

P. Guardiano Agostino da Brez; nel 3° anno del P. Guardiano Gerardo da Cles. Nel 3°<br />

anno cioè nel 1730 si affaticò molto per fare il grave cornicchio che dall'angolo della<br />

clausura verso s. Rocco porta fuori l'acqua dall'orto escrescente fuori sotto lo spiazzo.<br />

Dopo la Congregazione fatta in Roveredo il dì 25 aprile 1729 essendo Custode partì da<br />

Riva per il Lago portandosi col Terziario fra Antonio d'Aldeno al Capitolo generale<br />

fatto in Milano il dì 4 giugno e da quello poi per la Val Tellina ritornando capitò in Cles<br />

li 25 giugno ed indi al suo convento delle Grazie. Nel Capitolo poi celebrato in Trento il<br />

dì 30 aprile 1731 fu eletto Ministro provinciale e prese per segretario il P. Agostino<br />

Avanzin da Traversara di Brez, e per compagno il P. Pietro Antonio Dusini, tutti e tre da<br />

Val di Non. Essendo poi il P. Pietro Paolo compagno morto in Cavalese il dì 12 ottobre<br />

1732 come fu narrato nella di lui vita sopra folio 105, prese il P. Ministro Filippo per<br />

compagno sino al Capitolo fra Lodovico da Vigalzano. Pochi giorni dopo la di lui<br />

elezione in <strong>Provincia</strong>le fu invitato da sua altezza rev.ma monsignor Domenico Antonio<br />

Thunn vescovo e principe di Trento a pranzo, e sotto di quello fu il P. Filippo eletto dal<br />

medesimo esaminatore prosinodale, ma intervenne a pochi esami, nel tempo del<br />

ministrato dovendo girare pell'offizio ed anche di poi per essere stato indisposto. Mentre<br />

era Ministro tralasciò le prove fatte per migliorar il vestiario delli due immediati<br />

Ministri antecessori PP. Sebastiano e Serafico che non erano riusciti e ne fece egli delle<br />

altre e distese il metodo di fare il panno, ed approvato da Frati nostri lanari lo presentò<br />

al fine del suo offizio a Padri nel Capitolo 1734 e fu di poi seguitato. Nel detto Capitolo<br />

celebrato in Roveredo 24 maggio 1734 in cui terminò il ministrato, fu deputato<br />

confessore delle monache di s. Michele in Trento soggette all'Ordinario, ma appena<br />

arrivato a primi di novembre fu sorpreso da grave sbocco di sangue (di cui per avanti<br />

nel tempo del provincialato ne avea più volte fatto sputo) e però gli convenne rinunciare<br />

il confessionario di dette monache, e gli fu tosto sostituito il P. Ferdinando Beber,<br />

segretario attuale del P. Ministro Corrado da Tesero. Il P. Filippo rimase molto tempo in<br />

infermeria per curarsi, e riavutosi frequentò poi la comunità in s. Bernardino, ma<br />

138


continuando collo sputo quasi marcido, e sopraggiuntogli anche un po' di febbretta, si<br />

ritirò totalmente nell'infermeria, ove dopo un anno e più andatosi consumando e reso<br />

tisico, fu munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò intrepidamente ed<br />

allegramente al Signore verso la sera post mediam septimam, Trento 18 settembre 1738.<br />

Fu il P. Filippo di buon giudizio, oltre l'esser stato per più trienni architetto della<br />

<strong>Provincia</strong>, ed insegnato la filosofia e teologia, compose molti panegirici sul gusto del<br />

Seicento, come un quaresimale cotidiano del medesimo gusto, ma non arrivò per non<br />

godere felice memoria, che a predicare in Cles quattro volte in settimana. Fu geniale di<br />

fare conventi nuovi, e però nel suo provincialato si portò in Primiero per vedere il sito<br />

da fondarvi un convento, come pure andò a Croviana in Val di Sole per il medesimo<br />

fine. Ed avea per Croviana ottenuta commendatizia da monsignor vescovo Thunn, ma<br />

niente fu conchiuso, e così terminò il suo offizio senza fare verun convento.<br />

1739. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo li 21 aprile.<br />

331. Fra Antonio da Tione, Giacomo Antonio Mazzoni, battezzato 6 gennaro<br />

1698. Vestito Terziario in Cles li 15 luglio 1722 dal P. Giacinto da Roveredo<br />

Guardiano. Fu ferraro nel secolo. Fu buon Frate, caro ai Frati e secolari. Sopraffatto<br />

dalla doglia, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò al Signore in<br />

Cavalese 27 maggio 1739.<br />

332. P. Serafico da Roveredo, Giovanni Domenico Galvagni 180 , battezzato 23<br />

maggio 1668; vestito, solo, in Cles 17 settembre 1685, essendovi Guardiano il P.<br />

Eusebio da Cognola, Vicario e maestro il P. Crisogono da Levico. In filosofia e teologia<br />

ebbe sempre lettore il P. Vicenzo dal Borgo. (124. //) Nel 1701 fu fatto Guardiano di<br />

Pergine. Nel 1702 Vicario di Roveredo del P. Guardiano Ignazio da Civezzano. Nel<br />

1703 fu Guardiano del noviziato in Cles. Nel 1704 Guardiano di Trento. Nel 1705 fu<br />

fatto Vicario in Roveredo del P. Guardiano Eugenio da Strigno, ed insieme maestro de'<br />

novizzi. Ed essendo stati vestiti nel medesimo giorno delli 13 maggio diversi novizzi,<br />

parte in Roveredo e parte in Borgo, fu data la precedenza a vestito in Borgo sotto il P.<br />

Maurizio dal Borgo, maestro seniore, sopra quelli vestiti in Roveredo, ove era il P.<br />

Serafico maestro giuniore. Nel 1706 e 1707 fu Guardiano in Borgo. Nel 1709<br />

Guardiano di Roveredo. Nel Capitolo del 1710 fu eletto diffinitore, e nel detto triennio<br />

si portò alla visita de' santuari di Assisi e della Verna con fra Gioachino da Madruzzo.<br />

Nel 1713 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Simon Pietro da Cembra e la Quaresima<br />

seguente del 1714 predicò nella parrocchiale del Borgo, ogni giorno (dispensato<br />

solamente dal martedì) perché non vuol e il P Ministro Massimigliano da Trento<br />

mandarvi quel Frate nostro, che per mezzo de' secolari erasi penetrato, si avesse<br />

procurato detto pulpito del Borgo. Nella Congregazione del 1714 fu fatto confessore<br />

delle monache del Borgo, avendo dopo un solo anno per indisposizione rinunziato tal<br />

impiego il P. Tommaso da Bresimo; ed il P. Serafico lo continuò al solito per tre anni<br />

interi. Nel 1717 terminato l'offizio di confessore delle monache fu fatto Guardiano<br />

d'Arco e cooperò non poco all'accomodamento seguito co' Romarzolli per la<br />

controversia circa lo spiazzo avanti al chiesa il dì 12 luglio 1717, come sopra nella vita<br />

del P. Filippo, ed altrove notato. Nel 1718 fu fatto per la seconda volta Guardiano di<br />

Trento, e nel detto anno fece fare li capitelli della Via Crucis pitturati dal signor Gresta<br />

180 Nel manoscritto: Galvagno.<br />

139


d'Ala, eccellente pittore a fresco, e si fondò ivi la Via Crucis, facendo il sermone e la<br />

funzione il P. Pietro Antonio Birt da Roveredo lettore in s. Bernardino. Fece far<br />

parimente la fenestra in fondo al coro verso il monte. Nel Capitolo poi fatto il Roveredo<br />

li 19 giugno 1719 fu per la seconda volta eletto diffinitore, ed insieme fu destinato<br />

confessore delle monache di s. Michele dato il confessore straordinario un prete per<br />

impegno e maneggio d'alcune di quelle, fu chiesto a monsignor vescovo Spaur un altro<br />

ordinario confessore, e che il P. Serafico fosse levato sotto pretesto che non fosse più<br />

gradito per diverse novità, che pretendevasi dalle predette monache, avesse egli<br />

introdotto. Ne parlò il vescovo al Ministro Vicenzo dal Borgo, affine che mutasse detto<br />

P. Serafico, e destinasse un altro confessore alle predette monache. Il P. Vicenzo cui<br />

premeva assai tale levata improvvisa del P. Serafico dal confessionario parlò fortemente<br />

in di lui difesa a sua altezza rev.ma ma convenne cagliare 181 e sopportare tale levata, ed<br />

all'incontro poi stette per un gran pezzo forte, a non voler deputar altro nostro Frate per<br />

confessore di dette monache, onde furono fatti diversi impegni, e maneggi da diverse e<br />

qualificate persone per indurlo. A quali finalmente, per ogni buon fine, s'arrese, e<br />

destinò, e fu tosto approvato dal rev.mo Offizio, il P. Paolo Fedrici da Nanno attual<br />

Vicario in s. Bernardino, quale poi nel giugno del detto anno 1723 diede principio a<br />

confessare le predette monache, e vi continuò tre anni al solito con aggradimento delle<br />

medesime. Il buon P. Serafico intese in Borgo la sua rimozione con religiosa<br />

disinvoltura, e per coprire la cosa fu fatto confessore straordinario delle monache del<br />

Borgo, che mostrarono qualche ritrosia udita la di lui rimozione dal confessionario di s.<br />

Michele di Trento, a riceverlo. Ritornati poi li nostri Padri vocali dal Capitolo generale<br />

fatto in Roma fu celebrata la nostra Congregazione prima intermedia in Arco il dì 15<br />

luglio ed in essa fu eletto il P. Serafico Guardiano del noviziato in Arco, e vi continuò<br />

due anni 1723 e 1724. E nel Capitolo del 1725 fu eletto Custode, ed insieme fu in detto<br />

triennio confessore delle monache (125. //) alla santissima Trinità in Trento. Nel<br />

seguente Capitolo celebrato il dì 31 maggio 1728 in Roveredo fu eletto Ministro<br />

provinciale e per segretario ebbe nel primo anno il P. Giuseppe Antonio Zanella da<br />

Ravazzone attual diffinitore. Nel secondo il P. Giacomo Bontadi da Varignano,<br />

parimente diffinitore. Nel terz'anno il P. Giacinto da Roveredo anch'esso diffinitore, e<br />

per qualche tempo nel secondo anno supplì per il P. Giacomo segretario infermo, il P.<br />

diffinitor Anselmo da Trento. E per tutto il triennio ebbe per compagno ordinario fra<br />

Rocco Trentino da Povo. Salvo che il secondo anno cioè il 1729 per portarsi al Capitolo<br />

generale celebrato in Milano il dì 4 giugno, prese per compagno il P. Dionigio Sardagna<br />

da Trento. In detto Capitolo generale di Milano, in adempimento del decreto fatto dal<br />

nostro Capitolo provinciale l'anno antecedente 1728 presentò il P. Ministro Serafico un<br />

forte memoriale, affinché la nostra <strong>Provincia</strong> venisse dichiarata dall'Ordine ed<br />

annoverata fra le Provincie germaniche anche dal Capitolo generale (poiché nel<br />

Capitolo generale fatto in Spagna nel 1645 era stata annoverata fra quelle d'Italia), ciò<br />

che facilmente ottenne attesi gli diplomi cesarei dell'augustissimo Leopoldo primo che<br />

seco avea portati in Milano per mostrarli come fece a superiori generali. Non essendo<br />

poi riuscite con aggradimento della <strong>Provincia</strong> le dispendiose prove fatte dal P.<br />

Sebastiano Ministro di lui immediato antecessore per migliorar il vestiario, ne fece delle<br />

altre anche il P. Serafico nel suo ministrato, e circa la fabbrica del panno e circa la<br />

follatura del medesimo; ma nemmeno queste riuscirono di soddisfazione, e però<br />

terminarono col finire il di lui offizio. Nel 1732 fu fatto Vicario e maestro de' novizzi in<br />

181 Tacere.<br />

140


Arco; ma nell'ottobre con sua lettera rinunciò all'uno e l'altro offizio, ed a primi di<br />

novembre gli fu sostituito il P. Bonifacio da Ossana. Nel 1733 fu fermato in Arco di<br />

famiglia, e ne' primi mesi si portò e fermò in Campo per sollecitare il taglio nel bosco di<br />

Fiavé di legnami per la fabbrica della nuova infermeria decretata da farsi in Arco, e poi<br />

ritornò alle Grazie circa la Madonna di settembre. Nel 1734 fu di nuovo per la terza<br />

volta eletto Guardiano d'Arco, e diede principio alla fabbrica per la nuova infermeria. E<br />

nell'autunno si portò in Verona, partendo da Riva il dì 18 ottobre, e la sera giunse in<br />

Pazengo, ed il dì 19 in Ussolengo co' due Padri nostri e suoi nipoti ex parte sororis, cioè<br />

col P. Angelico Guardiano di Campo, ed il P. Alessandro di famiglia in Borgo, unitisi<br />

alle Grazie, e la mattina delli 20 ottobre arrivarono a pranzo in Verona, ove assisterono<br />

alle primizie di un nostro Riformato figlio del signor Giuseppe Galvagno fratello del P.<br />

Serafico e mercante domiciliato in Verona. Nel 1735 non avendo genio di proseguire ed<br />

attendere alla fabbrica della sopraddetta infermeria in Arco, fu traslocato, e fatto<br />

Guardiano in Roveredo. Nel 1736 fu ivi di famiglia. Nel Capitolo celebrato in Trento li<br />

27 maggio 1737 fu per la terza volta eletto diffinitore, ed insieme deputato per la<br />

seconda volta confessore delle monache alla Santissima Trinità. Ma appena passato un<br />

mese, verso la festa di s. Bonaventura fu sorpreso da febbre per un tumore, o sia<br />

pannocchia o bubbone nel pettignone 182 che poi cresciutogli, fu costretto a rinunciar<br />

formalmente l'offizio di confessore di monache, e gli fu sostituito per confessor<br />

ordinario il P. Bonifacio d'Ossana, che dal principio dell'infermità del P. Serafico sino<br />

alla formale rinuncia avea servito le dette monache da confessore supplimentario. Fu<br />

molestissima e lunghissima l'infermità, alla cura della quale sopraintendeva oltre<br />

l'infermiere, un certo signor Bernardo chirurgo tedesco della città, per cui convenne al<br />

buon P. Serafico sostenere diversi tagli del detto tumore, quali esso tollerò con<br />

religiosissima pazienza. Fu creduto da alcuni che detto tumore fosse stato acquistato dal<br />

P. Serafico, allorché nel 1712 fu a visitare, come sopra fu notato, li santuari di Assisi e<br />

della Verna, essendosi portato ad loca infecta... innocentemente. Ritornato in <strong>Provincia</strong><br />

fu curato sotto spezie dl altro male, cioè di tumore, ma quasi dopo 25 anni ripululò a<br />

parte ante; e fu detto carcoma, e sembrava avesse propriamente i segni di morbo gallico.<br />

Né deve recar meraviglia, se un tal accidente sia accaduto al religiosissimo P. Serafico,<br />

perché un simile caso rapportasi anche da monsignor Chiericato "De Sacramento<br />

Eucharistiae" decis, 61, pag. mihi 271, col. 2, n° 101 ove scrive: "Memini pium ac<br />

religiosum virum luem hanc scilicet veneream contraxisse, ex eo quod, dum ipse iter<br />

ageret, in latrina ad exonerandum sederit, in quo tali morbo correptus steterat". Così il<br />

Chiericato. Nel 1738 sembrando alquanto rimesso, partì da Trento in calesse<br />

coll'infermiere fra Cipriano da Trento, portandosi a bagni di Pusteria, (126. //) stimati<br />

ad esso proficui, d'onde ritornò li 6 agosto, ma in seguito gli furono molto nocivi.<br />

Imperoché ripululando il tumore, dovette in calesse portarsi alla seconda Congregazione<br />

intermedia fatta in Roveredo li 21 aprile 1739. Da cui ritornato e crescendo il tumore, fu<br />

necessario venir a nuovi tagli, ed alla separazione della parte, ed essendosi per la lunga<br />

piaga infetto il sangue, gli convenne soccombere, e però munito de' santissimi<br />

Sagramenti, ed ottimamente disposto, dopo una cruciosissima infermità con invidiabile<br />

pazienza tollerata, passò piamente al Signore in Trento 24 luglio 1739. Fu il Padre<br />

Serafico veramente ottimo Religioso, ed a suoi giorni zelante predicatore, e ne' suoi<br />

diversi governi da Guardiano governò assai destramente e felicemente, promovendo con<br />

zelo discreto, verbo et exemplo. la regolare osservanza, ma da superior provinciale urtò<br />

182 Pube.<br />

141


in varii scogli per voler impedire o almeno difficoltar l'andata alle Missioni a diversi<br />

Religiosi, a qual fine richiamò le patenti di confessor, e predicatore a molti Religiosi,<br />

affine non si servissero per mandarle a superiori in Roma come di attestati per le<br />

Missioni, come taluno avea praticato e cola patente di confessione spedita al superior<br />

avea conseguito la facoltà di portarsi a Roma per le Missioni (cfr. P. 204). Fece pure<br />

dichiarar apostata in Borgo un altro padre che era partito coll'attestato del discretorio<br />

prima dell'arrivo dell'assenso del P. <strong>Provincia</strong>le cui avanti quindici giorni circa avea<br />

mandato copia dell'ubbidienza, e però supponevasi con fondamento maliziosamente gli<br />

fosse stata differita, la risposta o sia l'assenso. Portato poi il caso in sagra<br />

Congregazione di propaganda Fide, fu il detto Religioso dichiarato innocente, ed<br />

obbligato il <strong>Provincia</strong>le ad aggiungere nel libro degli apostati, ove era stato notato per<br />

tale, il decreto della di lui innocenza, come poi fu effettuato. Diede poi molto da dire<br />

essendo egli convenuto con monsignor Suarez vescovo di Feltre che li nostri predicatori<br />

della Valsugana gli chiedessero almeno per lettera la benedizione, cosa per avanti da<br />

nostri non praticata. Ma tal convenzione per ordine del Capitolo seguente, fu dal P.<br />

Ministro Filippo da Rallo di lui immediato successore, portatosi personalmente in<br />

Feltre, felicemente atterrata.<br />

333. P. Simon Pietro da Cembra, Antonio Barbi, battezzato 26 maggio 1653;<br />

vestito, solo, in Cles li 24 settembre 1672, essendovi Guardiano e maestro il P. Giacinto<br />

da Besenello, Vicario e pro-maestro il P. Giovanni Battista da Strigno. Terminato lo<br />

studio nel 1680 fu dato per compagno al P. Ippolito Ippoliti da Pergine allorché la prima<br />

volta si portò in Inspruch. E l'anno seguente essendo stato nella Congregazione fatta il<br />

25 aprile 1681, il P. Simon Pietro deputato lettore di logica in Roveredo, procurò di<br />

ritornar in <strong>Provincia</strong>, e credesi abbia egli avuto li seguenti quattro chierici studenti di<br />

pianta: fra Raimondo da Pergine, fra Flaviano da Trento, fra Giovanni Pietro da<br />

Besenello, fra Giovanni Paolo da Mori, a quali insegnò per tre anni in Roveredo la<br />

filosofia. E poi insegnò nel 1684 in Trento il primo anno la teologia, e li tre altri anni in<br />

Borgo. Nel 1688 fu Guardiano in Pergine. Nel capitolo poi celebrato in Arco il dì 19<br />

aprile 1689 fu eletto diffinitore, e in detto triennio dimorò di famiglia in Campo, ove<br />

confessava e dirigeva madonna Catterina Donati di Campo, datasi alla vita spirituale,<br />

che, come intesi poi dal medesimo Padre Simon Pietro moltissimi anni dopo, in detto<br />

tempo essa avea non ordinaria bontà. Successero poi circa la medesima varie novità,<br />

onde fu processata, carcerata, ed attaccata alla berlina in Trento, ed indi bandita sotto<br />

monsignor vescovo Spaur nel 1700; ma da molti fu tenuta come per innocente, ed il<br />

quondam signor dottor Bomporti ne imprese le difese, ma siccome egli con scrittura<br />

stampata dimostrò, non gli fu dato sufficiente tempo per istudiar il processo assai<br />

diffuso, e fu accelerata la sentenza prima che egli terminate avesse le difese; onde per<br />

tale sentenza vi fu gran mormorio. Per altro Catterina Donati sopportò la condanna con<br />

singolar rassegnazione, e dopo esser stata bandita per molti anni dimorò in Borgo di<br />

Valsugana presso di quel rev.mo arciprete Stefano da Tione, ritornò in patria e visse<br />

sempre con grande esemplarità. Era nata e battezzata li 10 marzo 1652, e passò poi al<br />

Signore piamente nell'estate in Campo nel 1734, essendo suo Padre spirituale il nostro<br />

P. Angelico da Roveredo Guardiano di Campo. (127. //) Nel Capitolo del 1692<br />

terminato il diffinitoriato fu il P. Simon Pietro fatto Vicario in Arco del P. Guardiano<br />

Lodovico Coella da Pergine e fu pure destinato a compilare ed unir insieme con altri<br />

due, cioè co' Padri Giacinto da Besenello e Vicenzo dal Borgo, gli Statuti municipali<br />

della nostra <strong>Provincia</strong>, del che se ne parlò sopra nella vita del P. Vicenzo dal Borgo<br />

142


(1733). Nella Congregazione intermedia fatta in Trento li 7 aprile 1693 fu eletto<br />

Guardiano di Campo e nella seconda intermedia (anticipata a cagione dell'imminente<br />

viaggio del P. Ministro Marcellino da Cles, e P. Custode Alessandro da Riva al Capitolo<br />

generale di Spagna, quasi mezz'anno e tenutasi in Campo li 218 novembre 1693) il P.<br />

Simon Pietro da Campo fu trasportato Guardiano in Arco. Nel Capitolo celebrato in<br />

Roveredo li 26 maggio 1695 fu fatto puramente maestro de' novizzi in Cles, e vi<br />

continuò tre anni. Nel Capitolo del 1698 fu deputato confessore delle monache del<br />

Borgo, ad triennium, e nel detto tempo avendosi mossa la grata del confessionario di<br />

quelle per meglio accomodarla e però rotta la clausura se ne lamentò fortemente<br />

monsignor Pulcenico vescovo di Feltre per non aversi previamente secolui passata<br />

parola., né chiesta licenza, forse per mera inavvertenza, ma ben presto si acquietò<br />

monsignor, essendosi interposto il signor Conte Gasparo di Wolchenstein. Nel Capitolo<br />

poi celebrato in Roveredo li 7 giugno 1701 fu il P. Simon Pietro eletto <strong>Provincia</strong>le, e<br />

prese per segretario il P. Serafino Cristani da Rallo, e per compagno fra Romualdo da<br />

Condino. Fu creduto fosse per far novità di rigori nel suo governo, e però li diffinitori<br />

stavano all'erta per ovviare; ma poi restarono sorpresi in osservare la di lui discreta e<br />

saggia condotta. Nel ministrato del P. Simon Pietro l'anno 1702 come fu notato sopra<br />

nella vita del P. Massimigliano da Trento folio 100, fu accettato da nostri il carico di<br />

confessore ordinario delle monache alla santissima Trinità in Trento, molto a ciò<br />

cooperando il medesimo P. Ministro Simon Pietro. E terminato che egli ebbe il<br />

ministrato nel 1704 fu deputato confessore delle predette monache essendo stato eletto<br />

Ministro immediato di lui successore il detto P. Massimigliano da Trento che per due<br />

anni era stato confessore delle medesime; ed il P. Simon Pietro vi continuò in seguito<br />

sei anni continui, cioè dal 1704 sino al 1710 con grande aggradimento di quelle. Nel<br />

tempo che egli era confessore delle monache alla Trinità, tentarono queste di levarsi<br />

dalla giurisdizione dell'Ordinario, e darsi sotto il governo della nostra Religione, da cui<br />

eransi levate nel 1599, come sopra folio 2 (NB Nel Libro degli atti della <strong>Provincia</strong>) fu<br />

notato. Levarono perciò segretamente fra loro li voti, e ne mancarono solamente uno o<br />

due, tuttavolta per non esservi tutti li voti, non fu tentato prudentemente tal passo. Bensì<br />

penetrò l'attentato delle monache monsignor decano Voltolini, che ne parlò alto col P.<br />

confessore Simon Pietro di lui cugino, ed il Padre assai accorto se ne schermì con<br />

religiosa destrezza e nel sessennio che fu confessore delle predette monache fece del<br />

gran bene al monastero della santissima Trinità. Nel 1710, avendo terminato l'offizio di<br />

confessore delle monache della Trinità, fu eletto Guardiano di Roveredo e vi continuò<br />

due anni 1710 e 1711; e nel 1712 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Francesco da<br />

Vigalzano. Nelli due anni 1713 e 1714 fu Guardiano di Trento, e per terzo anno in<br />

seguito fu Guardiano in Mezzolombardo nel 1715. Nel Capitolo del 1716 celebrato in<br />

Roveredo li 24 giugno fu eletto per la seconda volta diffinitore, ed in quel triennio fu di<br />

famiglia in Arco. Nel 1719 e 1720 fu di nuovo Guardiano in Roveredo, ove poi<br />

terminata la guardianìa vi si fermò sino al 1735. Nel 1728 li 12 ottobre domenica fra<br />

l'ottava del santo Padre cantò ivi, cioè in s. Rocco, solennemente la sua seconda Messa,<br />

sermoneggiandovi il P. Alfonso Maria Barbi di lui nipote ex parte fratris, venuto<br />

appositamente da (128. //) Campo, ove era Vicario del P. Guardiano Gerardo Madruzzi<br />

da Cles, ed assistendovi in chiesa e in refettorio il rev.mo Baldissaro Martini da<br />

Calliano arciprete di Roveredo di lui cugino colli principali reverendi signori sacerdoti<br />

di Roveredo. Avea il di lui fratello signor arciprete di Cavedine, spedito il denaro al<br />

signor Bartolommeo Baroni di Sacco di lui parente a cagione della moglie signora<br />

Domenica Canazza, per la spesa del pranzo nel giorno della seconda Messa del P.<br />

143


Simon Pietro, ma avendo voluto fargli onore il clero solo di Roveredo, non fu impiegato<br />

in veruna parte il sopraddetto denaro mandato dal rev.mo signor arciprete di Cavedine.<br />

Nel 1735 essendo il buon Padre quasi impotente e per l'età decrepita sopra gli anni 80 e<br />

per la frequente podagra e chiragra, cui era soggetto, fu condotto all'infermeria, ove<br />

dopo quasi cinque anni di dimora, purgato dal Signore con vari stimoli negli ultimi anni,<br />

e sopraffatto da un rilassamento di corpo, e però munito de' santissimi Sagramenti e ben<br />

disposto, dopo pochi giorni passò piamente all'eternità d'anni 86, Trento 23 agosto<br />

1739. Fu il P. Simon Pietro ottimo Religioso molto saggio e destro ne' suoi governi, e di<br />

poche parole. D'aspetto venerabile e di ottimo consiglio. Ebbe particolar attenzione<br />

nella direzione delle anime, sebbene un pochetto dato al chietinismo, e fu molto stimato<br />

anche da secolari.<br />

1739. Dal Capitolo trentesimo terzo, anticipato quasi mezz'anno a cagione del<br />

Capitolo generale intimato per li 4 giugno 1740 in Vagliadolid nella Spagna, e però il<br />

nostro fu celebrato in Roveredo il dì 28 novembre in cui fu eletto Ministro il P.<br />

Giovanni Pio Besenella da Pressano. Prese per segretario il P. Ferdinando da Bronzollo<br />

e per compagno il P. Mariano da Volano.<br />

334. P. Anselmo da Trento, Francesco Sartori, battezzato 4 ottobre 1669, vestito<br />

in Pergine con altri li 7 giugno 1691, essendovi Guardiano il P. Abbondanzo Scaia da<br />

Val di Buono, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Studiò la filosofia sotto il P.<br />

Girolamo Guglielmi da Giudicaria e la teologia, la maggior parte, sotto il P. Vicenzo<br />

Capra dal Borgo diffinitore. Nel 1707 l'autunno si portò per segretario di Commissione<br />

col P. Aurelio Agostino Barisella da Tuenno Visitatore della <strong>Provincia</strong> di Torino. Nel<br />

1708 fu Vicario in Arco nel secondo anno del P. Guardiano Serafino da Rallo. Nel 1710<br />

Vicario in Borgo nel secondo anno del P. Giovanni Francesco da Nogaré Guardiano.<br />

Nel 1711 fu Guardiano in Mezzolombardo. Nel 1713 fu Vicario in Roveredo del P.<br />

Guardiano Michele Serbati da Roveredo. Nel 1714 fu eletto Guardiano di Roveredo, ma<br />

rinunciò; e lo stesso anno essendo morto il dì 19 agosto il P. Maurizio dal Borgo ivi<br />

Vicario, il dì 25 settembre fu ivi sostituito Vicario per la seconda volta il P. Anselmo.<br />

Nel 1715 fu fatto Guardiano di Cavalese. Nel Capitolo poi celebrato in Roveredo il 24<br />

giugno 1716 fu eletto diffinitore, e lo stesso anno fondò ivi nella nostra chiesa di s.<br />

Rocco la Congregazione del Terz' Ordine e fu ivi primo visitatore, e vi continuò sei anni<br />

di seguito; poiché terminato il diffinitoriato, fu fatto confessore delle monache di s.<br />

Carlo, ed in detto triennio fu insieme Visitatore de' Terziari. Nel 1722 e 1723 fu<br />

Guardiano di Trento, ed in detto tempo colla spesa di fiorini ottanta procurò il<br />

rinfrescamento de' capitelli della Via Crucis, sfigurati dalli ragazzi, e per preservarli in<br />

avvenire gli fece far a tutti la sua ramata di ferro. Nel 1724 fu fermato ivi Vicario di<br />

Trento del P. Guardiano Baldessar Antonio da Canezza. E nel maggio 1725 avanti il<br />

Capitolo col P. Ferdinando da Bronzollo si portò a Verona. Nel Capitolo poi celebrato<br />

in Trento il dì 6 giugno 1725 in cui fu eletto Ministro il P. Sebastiano Fattori da Trento,<br />

fu da questi scelto per segretario, (129. //) il P. Anselmo, che lo servì per tutto il<br />

triennio. Nel capitolo fatto in Roveredo li 31 maggio 1728 fu eletto per la seconda volta<br />

diffinitore ed insieme in detto triennio sino al 1731 fu confessore delle monache alla<br />

santissima Trinità in Trento. Nel Capitolo del 1731 fatto in Trento li 30 aprile fu eletto<br />

Custode, ed il terzo anno cioè nel 1733 fu insieme maestro de' novizzi in<br />

Mezzolombardo, e Vicario del P. Guardiano Giovanni Maria da Cles. Nel Capitolo<br />

tenutosi in Roveredo nel 1734 fu fatto per la seconda volta confessore delle monache di<br />

144


s. Carlo in Roveredo, e vi continuò secondo al solito tre anni. Nel 1737 e 1738 fu<br />

Guardiano in Roveredo. E nel 1739 fattasi ivi la Congregazione il dì 21 aprile, fu<br />

destinato Vicario in Arco nel secondo anno del P. Guardiano Pietro Giuseppe da Riva.<br />

Ivi poi infermatosi di male di asma dopo otto o nove giorni d'incomodo, munito de'<br />

santissimi Sagramenti e religiosamente disposto, passò piamente al Signore, Arco 4<br />

dicembre 1739, sotto il tempo capitolare poiché il dì 28 novembre erasi già fatto il<br />

nostro Capitolo in Roveredo. Fu il P. Anselmo ottimo Religioso, zelante predicatore,<br />

che oltre aver girato per li pulpiti non cotidiani della <strong>Provincia</strong>, e nel 1714 avea<br />

predicato la Quaresima nella Collegiata d'Arco. Ne' suoi governi ed offizi fu molto<br />

prudente, e serio, né di molte parole, e molto sollecito verbo et exemplo per la regolar<br />

osservanza.<br />

335. Fra Lionardo da Pergine, Dorighi, battezzato 7 maggio 1651, vestito<br />

Terziario il primo settembre 1680. Nel 1682 fu compagno del P. Bartolommeo Monte<br />

da Roveredo Custode andando al Capitolo generale di Spagna, celebrato il dì 16 maggio<br />

in Toledo. Fu buon Frate e di buon esempio a secolari. Negli ultimi anni fu impotente, e<br />

finalmente infermatosi in Pergine, fu condotto all'infermeria, ove essendo d'anni 89,<br />

munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al Signore, Trento 30 marzo<br />

1740.<br />

1740. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Arco 25 settembre.<br />

336. P. Aurelio da Trento, Giovanni Simone Pruner, battezzato 23 ottobre 1698,<br />

vestito con un altro in Cles li 3 maggio 1718, essendovi Guardiano il P. Enrico Coellato<br />

da Trento, Vicario e maestro il P. Teodoro Marini da Rumo diffinitore. Nelli tre anni di<br />

filosofia ebbe lettore il P. Antonino Predelli da Trento. Ne' due primi di teologia il P.<br />

lettore Ilario da Besenello, e nel terzo del 1724 in Cavalese il P. lettor Bartolmmeo da<br />

Portolo. Dopo lo studio invogliatosi d'andar nelle Missioni, ed ottenuta da Roma la<br />

necessaria ubbidienza, il dì 12 marzo 1726 partì da Trento col P. Stefano Niccolò da<br />

Fondo studente del terzo anno di teologia, portandosi a Roma per abilitarsi alle<br />

Missioni. Circa li 22 settembre dello stesso anno capitò in Trento di ritorno da Roma<br />

con un Padre torinese destinati amendue missionari nella Servia per ove poi<br />

s'istradarono per via di Germania, partendo da Trento il dì 20 ottobre del predetto anno.<br />

Nel 1731 capitò in Borgo li 12 aprile, ritornando per via di Venezia per ordine della<br />

sagra Congregazione dalla Missione di Servia alla propria <strong>Provincia</strong>, e però fu<br />

esaminato per confessore, e collocato di famiglia in Pergine. Nell'Avvento del 1731<br />

predicò in Levico. La Quaresima del 1732 in Albiano. L'Avvento del 1732 predicò in<br />

Borgo e la Quaresima del 1733 in Roncegno. Avendo poi sua altezza rev.ma monsignor<br />

vescovo di Trento Domenico Antonio di Thun, dopo aver udito con grande<br />

aggradimento in Duomo il panegirico dell'Addolorata recitato dopo Pasqua dal nostro<br />

Padre Benedetto Bonelli da Cavalese, andato al Borgo ove era lettore di fisica, con fra<br />

Elzeario da Roveredo chierico studente, disse al predetto (130. //) P. Benedetto,<br />

insinuasse al P. <strong>Provincia</strong>le Filippo da Rallo, qualmente permettevaci a noi Riformati<br />

l'alternativa co' PP. Cappuccini nel fare l'annuale in Duomo, e che però provvedesse di<br />

una soggetto per la prossima Pentecoste, ed a persuasione del medesimo P. Benedetto il<br />

P. Ministro destinò primo annualista de' nostri nella cattedrale il sopraddetto P. Aurelio<br />

che per la verità possedeva delle belle parti. Comunicò dunque l'annuale alla Pentecoste,<br />

e lo continuò sino alla festa di s. Giovanni Battista, ma non incontrò molto, e per la<br />

145


singolarità de' termini toscani affettati, e per non essere ben viso il di lui fratello signor<br />

don Carlo Pruner segretario di monsignor decano Trapp, onde non proseguì detto<br />

annuale, ma dagli Ogni Santi lo riassunse e terminò con aggradimento il nostro P.<br />

Arcangelo da Bagolino. Ed il detto P. Aurelio nell'ottobre del medesimo anno partì solo<br />

da Mezzolombardo, seguitato poi dal compagno fra Liborio da Roveredo, portandosi a<br />

predicare in Toscana; ed in effetto la Quaresima del 1734 predicò a Viareggio sul<br />

Lucchese. Dopo Pasqua si portò col detto fra Liborio in Roma ove tanto si maneggiò,<br />

che ottenne la patente di missionario della Macedonia. Li primi di agosto poi nel<br />

medesimo anno 1734 col medesimo fra Liborio capitò di ritorno da Roma in <strong>Provincia</strong>,<br />

e circa li 10 settembre partì da Trento per la sua Missione di Macedonia. In quella dopo<br />

esservi dimorato circa tre anni, parte de' quali anche sotto la prefettura del nostro P.<br />

Ilario da Besenello stato, come sopra fu detto più anni di lui lettore, per diverse brighe<br />

avute, convenne al P. Aurelio di portarsi a Roma a giustificarsi. Ivi avendo ricevuto<br />

ordine dalla sagra Congregazione di ritornar alla propria <strong>Provincia</strong>, né avendone genio,<br />

se ne partì da Roma senza ubbidienza, e se ne andò in Germania, per la quale girando,<br />

fu in Bingen, città sul Reno e diocesi di Magonza (NB. Nel dizionario geografico tomo<br />

primo pag. mihi 85 Bingen dicesi in latino Bingium e nel martirologio romano Bingia<br />

"ad diem 17 septembris sanctae Hildegardis virginis), sorpreso da mortale infermità e<br />

però ricevuti nello spedale li santissimi Sagramenti dal parroco, dal quale si procurarono<br />

poi, e si ebbero gli attestati, passò al Signore in Bingen 23 dicembre 1740. Nell'archivio<br />

della <strong>Provincia</strong> nel caltro de' missionari, trovansi tre attestati intorno al P. Aurelio. Il<br />

primo attestato originale del prefetto delle Missioni nella Macedonia datato 30 maggio<br />

1739 su li patimenti singolari del P. Aurelio da Trento missionario in quelle parti. Due<br />

altri in tedesco delli 27 e 28 dicembre 1740. L'uno in copia autentica del signor medico,<br />

e l'altro originale del parroco del luogo su la buona morte del P. Aurelio, quale ebbe<br />

talento non piccolo per predicare.<br />

337. P. Antonio Maria da Cavareno, Gregorio Dusetti, battezzato 23 ottobre<br />

1663, vestito in Cles con un altro li 8 luglio 1684, essendo Guardiano il P. Celestino dal<br />

Borgo, Vicario e maestro il P. Amadio Carli da Villa Montagna diffinitore. Ebbe lettore<br />

di filosofia e teologia il P. Vicenzo Capra dal Borgo. Nel 1693 nella Congregazione<br />

fatta in Trento li 7 aprile fu fatto lettore di logica in Pergine colli seguenti studenti: fra<br />

Giovanni Crisostomo d'Arsio, fra Francesco Maria d'Arco, fra Francesco da Vigalzano,<br />

fra Pasquale da Roveredo. Il detto anno dalli 18 novembre sino al 1695 insegnò la fisica<br />

in Borgo; e nel 1695 insegnò l'animastica in Arco. Nel 1696 fu di nuovo lettore delle<br />

arti in Roveredo con li seguenti studenti: fra Filippo da Rallo, fra Prospero da Riva, fra<br />

Bonaventura da Romeno e fra Giovanni da Vigne. Nel 1697 fu lettore di teologia in<br />

Arco. Nel 1699 lo fu in Roveredo. Nel 1700 fu eletto Guardiano di Cavalese. Nel<br />

Capitolo tenutosi in Roveredo li 7 giugno 1701 fu eletto diffinitore ed insieme maestro<br />

de' novizzi in Cles. Nel 1702 fu maestro de' novizzi in Roveredo, ove da Cles fu<br />

trasportato il noviziato. E l'anno seguente 1703 vi fu riportato. Nel 1704 sino al 1707 fu<br />

confessore delle monache in Borgo. Nel 1707 e 1708 fu Guardiano in Trento. Nel 1709<br />

fu Vicario in Arco del P. Michele Serbati da Roveredo. Nel 1710 sino al 1716 per sei<br />

anni continui fu confessore delle monache alla santissima Trinità. E nel Capitolo<br />

celebrato in Trento nel 1713 fu per la seconda volta eletto diffinitore. (131. //) Nel<br />

Capitolo celebrato in Roveredo nel 1716 fu eletto Custode, ed in quello fatto parimente<br />

in Roveredo li 19 giugno 1719 fu eletto Ministro provinciale, e scelse per segretario il P.<br />

Giuseppe Antonio Zanella da Ravazzone, e per compagno frat'Alessandro Bolder da<br />

146


Canezza. Terminato l'offizio di Ministro nel 1722 fu di nuovo fatto confessore delle<br />

monache alla Trinità; e vi durò un triennio. Nel Capitolo del 1725 fu per la terza volta<br />

eletto diffinitore. E nel 1728 fu Guardiano in Roveredo ad annum. Dopo la morte del P.<br />

Marcellino da Cles esercitò la carica di delegato vescovile per l'approvazione de' nostri<br />

confessori, cioè dall'ottobre 1735 sino al dicembre 1739. E per la morte del P. diffinitore<br />

Serafico seguita il dì 24 luglio 1739 gli fu surrogato il P. Antonio Maria, cedendo il suo<br />

gius il P. Simon Pietro Barbi da Cembra ex Ministro seniore ma impotente, e però detto<br />

Padre Antonio Maria intervenne come diffinitore surrogato al Capitolo celebrato in<br />

Roveredo li 28 novembre 1739. Finalmente trovandosi da molti anni di famiglia in<br />

Trento, ed aggravato da fiera gotta, cui negli ultimi anni specialmente era molto<br />

soggetto, ed anche da febbre, munito de' santissimi Sagramenti, ed assai ben disposto,<br />

passò piamente al Signore, Trento 23 aprile 1741. Fu ottimo Religioso, ripieno di santa<br />

rusticità, per cui chiamavasi il Padre bruto e buono.<br />

338. P. Zenone da Trento, Simon Domenico Zenoniani 183 di Nicolò, battezzato<br />

24 settembre 1714; vestito in Arco con un altro li 31 maggio 1733, essendovi Guardiano<br />

il P. Girolamo da Trento, Vicario e maestro il P. Bonifacio Martinolli d'Ossana. Studiò<br />

in Roveredo sotto il P. Vittorio da Cavalese negli anni 1734 e 1735 logica e filosofia.<br />

Nel 1736 studiò di nuovo la fisica in Borgo sotto il P. lettore Vittore dal Borgo, e poi<br />

l'animastica in Pergine. E sotto il detto lettor Vittore studiò quattro anni di seguito la<br />

teologia in Cavalese; ordinato sacerdote nel maggio 1739; nel quarto anno dopo Pasqua<br />

andato co' compagni in ricreazione s'infiammò assai a giocare e però sorpreso da gran<br />

febbre con male di petto, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò<br />

piamente al Signore, Cavalese 24 aprile 1741.<br />

339. Fra Cristoforo da Lavis, Pompeo Antonio Mosaner, di Cristoforo Mosaner<br />

de Mosperg, giàDel Monech, battezzato 17 novembre 1722, vestito in Cles con un altro<br />

li 7 giugno 1739, essendovi Guardiano il P. Angelico Soriani 184 da Roveredo, Vicario e<br />

maestro il P. Gerardo Madruzzo da Cles. Dopo fatta professa, e celebratasi la nostra<br />

Congregazione in Arco li 25 settembre 1740 fu posto con altri tre chierici in<br />

Mezzolombardo studente di logica sotto il Padre Giuseppe Ippolito Ippoliti da Pergine<br />

istituito lettore delle arti. Passò all'altra vita in Mezzolombardo 13 maggio 1741 185 .<br />

1741. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Mezzolombardo 29<br />

maggio.<br />

340. P. Tommaso da Bresimo, Giovanni Michele Pancheri, nato nel castello<br />

d'Altaguardia sopra Baselga, ove li di lui genitori erano conduttori de' signori Conti di<br />

Thun; battezzato 29 settembre 1651, vestito in Arco con un altro 29 giugno 1674,<br />

essendovi Guardiano il P. Vigilio da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Amadio da<br />

Villa Montagna. Fu per qualche anno studente in Genova, ove si portò col P. Aquilino<br />

da Cles, andandovi per via delle vedrete di Val di Sole. (132. //) Da Genova ritornato<br />

insegnò in cella la logica a due chierici, fra Andrea da Val di Buono, a fra Patrizio da<br />

Trento neoprofessi nel 1683. Nel 1684 fu fatto Vicario in Borgo del P. Guardiano<br />

Egidio da Segno, in luogo come sperava, di venir fatto lettore. E però pensò a portarsi<br />

183 Nel manoscritto: Zenonian.<br />

184 Nel manoscritto: Sulliani.<br />

185 Laqueo se suspendit.<br />

147


alle Missioni. Con decreto dunque della sagra Congregazione delli 13 novembre 1685 si<br />

portò coadiutore nelle Missioni di Val di Luserna nel Piemonte, e vi dimorò per tre anni,<br />

e poi ritornato si diede alla predicazione, arrivando a predicare quattro volte in<br />

settimana. Nella Congregazione fatta li 7 aprile 1693 fu eletto Guardiano di Pergine.<br />

Nel 1697 fu Vicario in Trento nel terzo anno del P. Bartolommeo da Roveredo. Negli<br />

anni 1698 e 1699 fu Guardiano in Arco, e si maneggiò assai col P. Guardiano de'<br />

Cappuccini d'Arco e de' PP. dell'Inviolata di Riva per attraversare le mosse de' PP.<br />

Serviti, che procuravano fondare un conventino in Oltresarca su 'l romitorio di s.<br />

Giacomo. Nel 1700 fu maestro de' novizzi in Cles e Vicario nel secondo anno del P.<br />

Guardiano Gabriello Cassina da Trento, ed il P. Giovanni Pietro da Besenello promaestro.<br />

Nel 1701 sino al 1704 fu confessore delle monache in Borgo; e nel Capitolo<br />

fatto nel 1704 fu eletto diffinitore, ed in detto anno nell'agosto, fu dato straordinario per<br />

accidens alle monache di s. Michele fuori della città di Trento. Nel 1707 fu deputato ad<br />

triennium confessore delle nostre monache di Roveredo. Nel Capitolo del 1710 fu eletto<br />

Custode. Nel 1713 fu di nuovo deputato confessore delle monache del Borgo, ma non vi<br />

durò che un anno, venendo gonfio colla vita sedentaria, e però rinunciò, e nell'anno<br />

1714, fu fatto Vicario in Roveredo del P. Guardiano Teodoro da Rumo. Nel 1715 e<br />

1716 fu per la seconda volta Guardiano in Arco. Nel 1718 e 1719 fu Vicario in Borgo, il<br />

primo anno del P. Guardiano Giovanni Paolo da Mori, confermato, ed il secondo del P.<br />

Guardiano Teodoro da Rumo. Nel 1721 fu Vicario in Arco ad annum nel secondo anno<br />

del P. Guardiano Andrea da Val di Buono. Vi dimorò poi di famiglia circa altri dieci<br />

anni; e reso quasi impotente, nel maggio del 1735 fu condotto all'infermeria, ove dopo<br />

molti anni, e gli ultimi quasi di continua decombenza, munito de' santissimi Sagramenti,<br />

ed assai ben disposto, passò piamente al Signore, ottimo Religioso, zelante e di buon<br />

esempio, nonagenario; Trento 17 luglio 1741.<br />

341. P. Arcangelo da Bagolino, Giovanni Piccino Dagani, battezzato 15 giugno<br />

1670, vestito con un altro in Cles li 2 maggio 1686, essendoci Guardiano il P.<br />

Abbondanzo da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Casimiro da Trento. Studiò<br />

filosofia e teologia sotto il P. lettore Andrea da Val di Buono. Ebbe poi diverse brighe, e<br />

si portò verso Roma, d'onde ritornò verso il 1702 e si diede alla predicazione in cui<br />

aveva molta grazia. Nel 1706 si portò col P. Francesco da Vigalzano a predicare in<br />

Toscana, e nella Quaresima del detto anno predicò ogni giorno in Alloro. Nel 1707<br />

predicò in s. Giovanni di Val d'Arno, e ritornato il P. Francesco in <strong>Provincia</strong>, esso P.<br />

Arcangelo si fermò e predicò in Viareggio ed ultimamente in Sarzana circa 'l 1709<br />

d'onde terminata la Quaresima si partì per Genova, ed ivi imbarcatosi per andar a<br />

Livorno, fu fatto schiavo da corsari tunesini che lo condussero in Tunesi, ove dimorò<br />

schiavo circa due anni e mezzo. Fu poi coll'aiuto de' suoi parenti e delle <strong>Provincia</strong><br />

riscattato per mezzo de' Padri della Mercede, e venuto in Spagna, e poi a Livorno, ove<br />

ritrovò la nave tunesina (da cui avanti anni era stato fatto schiavo), predata anche essa<br />

dalli Maltesi, ed indi velleggiò per Napoli ove recitò il panegirico di s. Ignazio, per cui<br />

fu regalato del primo tomo della Tromba evangelica del P. Ardia, e da Napoli capitò in<br />

Roma. Finalmente verso l'autunno del 1713 capitò in Bagolino sua patria d'onde dopo<br />

una buona dimora capitò al nostro convento delle Grazie d'Arco. (133. //) Girò in<br />

seguito per li principali pulpiti della <strong>Provincia</strong>, ed in alcuni più volte predicò<br />

spezialmente ogni giorno in Riva, Arco, Borgo, ed in Conegliano; fece più annuali, ed<br />

Avventi in Roveredo, Trento, Arco; ed a suoi giorni, spezialmente ne' primi anni fu<br />

considerato per il miglior predicatore della nostra <strong>Provincia</strong>. Nel 1717 fondò la Via<br />

148


Crucis alla Madonna del Monte fuori Roveredo, e con tal occasione diede fuori un<br />

libriccino stampato dal Goio in Roveredo contenente la pratica della Via Crucis.<br />

Nell'autunno del 1730 si portò in Venezia per affari di suoi fratelli secolari con fra<br />

Salvatore da Stumiaga per compagno, e la Quaresima del 1731 predicò in Conegliano.<br />

Nel 1732 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Aniceto da Castellano. Nel 1734 fu<br />

Guardiano in Borgo, Nel 1735 li 8 maggio partì da Campo con fra Egidio da Por<br />

coll'ubbidienza di 25 giorni portandosi a Bagolino ed a Brescia. Nel 1736 fu Vicario in<br />

Campo del P. Guardiano Giacinto da Roveredo. Negli anni 1737-1739 fu di famiglia in<br />

Arco, e nel 1740 fu posto di famiglia in Pergine nella Congregazione tenuta in Arco li<br />

25 settembre. Nel carnevaletto avanti gli Ogni Santi fece qualche disordine nel<br />

mangiare, e però fu sorpreso da un gran incomodo di strettezza di petto come d'asma,<br />

che al signor medico Montel dava molto fastidio, onde fu condotto all'infermeria di<br />

Trento, d'onde più non ritornò. Ivi dopo alcuni mesi si riebbe; così che nella<br />

Congregazione fattasi in Mezzolombardo li 29 maggio 1741 fu destinato, e si portò col<br />

P. Prospero da Riva di famiglia in Arco, ove di nuovo infermatosi, passò piamente al<br />

Signore, Arco 21 luglio 1741.<br />

342. Fra Ilarione da Prezzo in Val di Buono, Pietro Baldracco, battezzato 26<br />

dicembre 1672; vestito in Cles per laico con un altro li 17 maggio 1700 (nipote ex parte<br />

matris di Fra Timoteo da Val di Buono morto nel 1713), essendovi Guardiano il P.<br />

Gabriello Cassina da Trento, maestro e Vicario il P. Tommaso da Bresimo. Nel 1726<br />

partendo dal Borgo il dì 22 maggio con 4 mesi di ubbidienza si portò compagno del P.<br />

Simone da Mezzolombardo a Roma. Fu Frate semplice, ma buon Religioso, e gli ultimi<br />

anni come impotente dimorò nell'infermeria di Trento. Ove poi anche munito de'<br />

santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al Signore, Trento 15 dicembre 1741.<br />

343. P. Adriano da Lardaro Bartolommeo Martinelli da Lardaro in Val di<br />

Buono, battezzato 16 giugno 1669, vestito con un altro in Cles li 2 maggio 1688,<br />

essendovi Guardiano il P. Abbbondanzo da Val di Buono, Vicario e maestro il P.<br />

Casimiro da Trento. Studiò filosofia e teologia sotto il P. Andrea da Val di Buono. Nel<br />

1697 fu istituito ed approvato lettore di logica in Borgo colli seguenti chierici studenti:<br />

fra Giacomo da Varignano, fra Domenico da Besagno, fra Niccolò da Cles, fra<br />

Ambrogio da Trento. Nel 1698 e 1699 insegnò fisica ed animastica in Cles. E nella<br />

fisica ammalatosi il chierico frat'Ambrogio, fu condotto a Trento, ove passò al Signore<br />

li 14 dicembre 1698. Nel 1700 fu istituito lettore di teologia e posto di famiglia in<br />

Borgo, e diede gli scritti de Sacramentis. Nel 1701 fu lettore in Roveredo, e lesse la<br />

lettura di Scoto. Nel 1702 e 1703 fu lettore di teologia in Arco. Nel 1704 fu eletto<br />

Guardiano di Campo. Nel 1706 fu Guardiano in Arco. Nel Capitolo del 1707 fu eletto<br />

diffinitore, e lo stesso anno fu maestro de' novizzi in Cles. Nel 1708 fu maestro de'<br />

novizzi in Roveredo, e pro maestro il P. Vicario Casimiro da Trento; e nel detto anno il<br />

P. diffinitore Adriano si portò in visita del Monte di Varallo. Nel 1710 fu Guardiano di<br />

Trento. Nel 1711 e 1712 fu maestro de' novizzi in Cles e Vicario, il primo anno del P.<br />

Guardiano Teodoro da Rumo confermato, e nel secondo del P. Guardiano Valerio da<br />

Preghena. nel 1713 fu ad triennium confessore delle monache di Roveredo. Nel 1716 e<br />

1717 fu Guardiano in Roveredo. Pensava di rinunciare dopo il primo anno, come avea<br />

fatto altre volte, ma per occasione d'andar sul Monticello di Roveredo, avendo ritrovata<br />

una croce di legno in (134. //) terra più grande di quella da cordone, risolvette di non<br />

rinunciare, figurandosi che il Signore voleva portasse la croce del guardianato, come<br />

149


egli raccontava. Nel detto secondo anno diede licenza a due suoi Frati di portarsi alla<br />

visita della Madonna della Corona; fu corretto dal P. Ministro Andrea da Val di Buono,<br />

ma egli si scusò, con dire d'aver creduto di poter ciò fare, e però il diffinitorio decretò<br />

poi, che il Guardiano di Roveredo non potesse mandare da sé a visitare il sopraddetto<br />

santuario, ma si ricercasse la licenza del <strong>Provincia</strong>le. Nel 1719 fu deputato ad triennium<br />

confessore delle monache del Borgo. E nel Capitolo fatto in Trento nel 1722 fu per la<br />

seconda volta eletto diffinitore, e nel triennio seguente fu anche pro-maestro de' novizzi<br />

in Arco. Nel congresso tenutosi in Roveredo il dì 6 febbraio 1723 dal diffinitorio e Padri<br />

di <strong>Provincia</strong> fu giudicato, che l'attuale P. Ministro Vicenzo dal Borgo per la sua età<br />

avanzata e complessione infermiccia, non dovesse arrischiarsi d'andare all'imminente<br />

Capitolo generale in Roma, e però fu eletto il P. Adriano diffinitore pro-Ministro per<br />

fare tale viaggio. Prese dunque detto P. Adriano per compagno fra Lodovico da<br />

Vigalzano cercatore delle Grazie e la sera delli 26 marzo 1723 giorno del venerdì Santo<br />

si portò in Riva, e la mattina seguente colla barca dell'Ordinario velleggiò verso Verona,<br />

ed indi con felice viaggio giunse in Roma, ove come pro-Ministro intervenne al<br />

Capitolo generale celebrato coram summo Pontifice Innocenzo terzo decimo di casa<br />

Conti il dì 15 maggio 1723. Ed a' primi di luglio capitò felicemente di ritorno da Roma<br />

ed intervenne alla nostra prima Congregazione intermedia celebrata in Arco li 15 luglio.<br />

Nel 1725 fu per la seconda volta deputato confessore delle monache di s. Carlo in<br />

Roveredo. Nel 1728 fu fatto Vicario in Roveredo del P. Guardiano Antonio Maria da<br />

Cavareno. Nel 1729 il dì 29 aprile fu tenuta la prima Congregazione intermedia in<br />

Roveredo e nel medesimo giorno, essendo imminente il viaggio del P. Ministro Serafico<br />

da Roveredo al Capitolo generale in Milano, fu dal diffinitorio eletto in di lui assenza<br />

per Commissario provinciale il nostro P. Adriano, il quale partito che fu per Italia il P.<br />

Ministro, scelse per suo segretario il P. Paolo da Nanno. Ed essendo stato nella predetta<br />

Congregazione deputato anche confessore delle monache di s. Michele nel sobborgo di<br />

s. Croce di Trento non cominciò il detto offizio se non dopo 'l ritorno del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

dal Capitolo generale di Milano, quando anch'esso terminò l'offizio di Commissario<br />

provinciale. Durò due anni 1729 e 1730 confessore delle predette monache e rinunciò il<br />

terzo anno per il male delle ginocchia. Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 30 aprile<br />

1731 fatto già qualche scrutinio, fu detto dal P. Commissario al nostro P. Adriano, che<br />

se egli voleva sarebbe stato <strong>Provincia</strong>le. Ma tosto detto P. Adriano si scusò colle<br />

lagrime agili occhi, dicendo che più non era capace, il che poi uscito dal P.<br />

Commissario, parimente protestò a chi lo chiamava ad accettare, onde il Commissario<br />

servendosi della protesta del P. Adriano, promosse l'elezione del P. Filippo da Rallo<br />

Custode attuale, quale poi divenne Ministro provinciale, ed il P. Adriano in detto<br />

Capitolo fu eletto per la terza volta diffinitore. E nel detto triennio fu di famiglia in<br />

Arco. Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 24 maggio 1734 fu eletto Custode. Nel<br />

1737 fu deputato per la seconda volta confessore delle monache del Borgo, ma non vi<br />

durò che un anno solo, e di poi rinunciò per infermità. Nel Capitolo celebrato in<br />

Roveredo li 28 novembre 1739 fu per la quarta volta eletto diffinitore e rimase in Arco.<br />

E l'anno seguente cominciò ad esser molestato da qualche debolezza di capo onde in<br />

calesse per le Sarche fu condotto all'infermeria accompagnato dal P. Pasquale e dopo<br />

essersi rimesso, ritornò alle Grazie. Il giorno poi di s. Tommaso Apostolo trovandosi in<br />

cucina, cadde e fu sorpreso da colpo appopletico, ed indi da febbre, ma non sentendo<br />

male, non credeva di dover morire, e però difficoltò a ricevere, subito che fu avvisato, li<br />

santissimi Sagramenti. (135. //) Onde la notte precedente la festa di s. Stefano, uscito<br />

sotto la notte dal coro il P. Guardiano Bonifacio, si portò a visitarlo, e gli parlò assai<br />

150


chiaro, e con religiosa premura, e così il buon Padre Adriano restato persuaso, si arrese<br />

e tosto chiamò il P. Pasquale di lui confessore, da lui si confessò. Dopo 'l mattutino fu<br />

comunicato per Viatico e di poi la sera, ben disposto passò piamente al Signore circa le<br />

cinque e mezza. Arco 26 dicembre 1741. Fu il P. Adriano ottimo Religioso, zelante<br />

superiore, dotto e saggio direttore di spirito, e di gran buon esempio e però stimato da<br />

Frati e secolari.<br />

344. Fra Ubaldo da Cavrasto in Giudicaria, Antonio Calliari 186 , battezzato 26<br />

marzo 1693. Sarte, vestito per laico in Cles con un altro li 18 settembre 1717. Nel 1731<br />

li 2 maggio partì da Trento con fra Rocco da Povo portandosi con tre mesi di ubbidienza<br />

alla visita del santuario di Assisi. Fu buon Religioso, e perito sarte. Trovandosi<br />

ultimamente di famiglia in Cles, ed andando compagno del P. confessore de' soldati<br />

ammalati, contrasse il male di detti soldati, per cui munito de' santissimi Sagramenti e<br />

ben disposto, passò piamente al Signore, Cles 12 aprile 1742.<br />

1742. Dal Capitolo trentesimo quarto tenuto in Arco 6 maggio in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Domenico Niccolò Pezzini d'Ala.<br />

345. P. Stanislao da Tuenno, Marino Cemi, battezzato 28 dicembre 1664; vestito<br />

con due altri per chierici in Cles 3 maggio 1683, essendovi Guardiano e maestro il P.<br />

Maurizio dal Borgo, coadiutore o sia pro-maestro il P. Apollonio da Chiarano. Ebbe in<br />

filosofia e teologia lettore il P. Marcellino da Cles. Fu da giovine per alcuni anni in<br />

Toscana per apprendervi la lingua, ed esercitarsi nella predica. Nel 1700 fu fatto Vicario<br />

in Pergine del P. Guardiano Giovanni Francesco da Nogaré. Nel 1704 fu Vicario in<br />

Cavalese nel secondo anno del P. Giovanni Cristoforo da s. Michele. Nel 1705 fu<br />

Guardiano di Pergine. Nel 1706 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Marcellino da<br />

Cles. E dopo la partenza di questo alla visita della <strong>Provincia</strong> del Tirolo, fu Vicario e<br />

presidente. Negli anni 1797 e 1708 fu Guardiano in Mezzolombardo. Nel 1710 fu<br />

Vicario in Mezzolombardo nel secondo anno del P. Guardiano Giovanni Battista da Cis.<br />

Nel 1716 fu di nuovo ivi Vicario del P. Guardiano Zaccaria da Roveredo della Luna.<br />

Nel 1717 fu confermato ivi Vicario del P. Guardiano Giuseppe Antonio da Ravazzone.<br />

Nel 1719 fu eletto Guardiano di Trento, ma rinunciò, e fu fatto Vicario in Cavalese nel<br />

secondo anno del P. Guardiano Flaviano da Trento. Nel 1726 fu di nuovo fatto Vicario<br />

in Cavalese del P. Guardiano Silvestro Parone da Trento. FU per molti anni confessore<br />

di castel Thunn, onde nel 1730 eletto vescovo e principe di Trento monsignor<br />

Domenico Antonio di Thun, per mezzo dell'ill.mo signor Conte Vigilio di Thun, padre<br />

di sua altezza rev.ma, fu caldamente raccomandato, affinché fosse posto di famiglia in<br />

Trento, e così dal 1731 vi fu posto e vi durò sino alla morte, confessando anche molte<br />

volte lo stesso monsignor vescovo. Nel 1740 cantò la sua seconda Messa in s.<br />

Bernardino il primo giorno dell'anno, e fu solennizzata la festa in refettorio colle grazie<br />

profuse da sua altezza rev.ma. Il dì 7 maggio 1742 giorno di s. Stanislao, onomastico<br />

del P. Stanislao stette co' favori della prelodata altezza in refettorio co' frati<br />

allegramente; ma poi sorpreso da una febbretta si ritirò in infermeria, e mentre la<br />

mattina verso le ore quattro, di nuovo si riconciliava dal P. Francesco da Vigalzano, gli<br />

scoppiò la postema 187 del petto, e restò morto. Fu buon predicatore di quattro in<br />

186 Nel manoscritto: Cagliari.<br />

187 Ascesso, tumore.<br />

151


settimana, e girò più volte per li pulpiti della <strong>Provincia</strong>. Passò dunque al Signore in<br />

Trento circa le quattro e mezza de mane 10 maggio 1742.<br />

346. Fra Ambrogio da Cles, Domenico Buonadiman detto Chieo, battezzato 6<br />

settembre 1678; vestito in Roveredo con un altro per laico li 13 maggio 1705, essendovi<br />

Guardiano il P. Eugenio da Strigno, Vicario e maestro il P. Serafico Galvagno da<br />

Roveredo. Nel 1713 si portò alla visita degli (136. //) santuari di Roma col P. Carlo<br />

Antonio Maffei da Cles. Nel 1724 partendo da Roveredo li 9 settembre andò compagno<br />

col P. Filippo da Rallo alla visita del sagro Monte di Varallo. Fu buon Religioso, perito<br />

sarte e molto caritativo assistente a' Frati infermi. Dopo la solennità della Immacolata<br />

Vergine, essendo di famiglia in Roveredo, si portò a Besenello per sollecitare presso<br />

d'un tessadro la fattura della tela per il convento. Ritornato da Besenello fu sorpreso da<br />

febbre e da una gran doglia, per cui dovette soccombere, onde munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto, passò piamente al Signore, Roveredo 20 dicembre 1742.<br />

1743. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Pergine li 8 maggio.<br />

347. P. Pietro Paolo da Lardaro, Giovanni Giacomo Martinelli, nipote ex parte<br />

patris del quondam P. Adriano morto nel 1741; battezzato 1 novembre 1714, vestito in<br />

Mezzolombardo con un altro li 20 maggio 1733, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Maria Bertolini da Cles, Vicario e maestro il P. Anselmo Sartori da Trento Custode,<br />

pro-maestro P. Angelico Sulliani da Roveredo. Studiò tre anni la filosofia sotto il P.<br />

lettor Vittorio da Cavalese. Nel 1737 studiò il primo di teologia in Arco sotto il P. lettor<br />

Pietro Giuseppe da Riva. Il secondo ivi sotto il P. lettor Gasparo da Monclassico. Il 3° e<br />

quarto in Cavalese sotto il P. lettor Vittore dal Borgo. Fu ordinato sacerdote nel maggio<br />

del 1739. Terminato lo studio, fu compagno del P. Ippolito ed assisté alla stampa del<br />

libretto delle rubriche della Messa privata e poi anche del cerimoniale fino al Capitolo<br />

fatto in Arco li 6 maggio 1742. Ed allora fu fermato di famiglia in Trento. Ove poi<br />

molestato da febbre lenta e poi da tumori nella faccia e nel collo, e tollerati per quelli<br />

con invitta pazienza diversi tagli, ottimo Religioso, e di buon talento, sebbene timido,<br />

munito de' santissimi Sagramenti, ed ottimamente disposto, con gran buon esempio de'<br />

circostanti, passò piamente al Signore, Trento 15 giugno 1743.<br />

348. Fra Filippo Nerio da Trento, Giovanni Battista Eller vedriaro, battezzato<br />

17 aprile 1719, vestito in Arco con altri li 15 ottobre 1740, essendovi Guardiano il P.<br />

Agostino Avanzin da Brez, Vicario e maestro il P. Gerardo da Cles diffinitore. Dopo la<br />

professa fu posto nello studio di logica in Roveredo sotto il P. lettore Giuseppe Ippolito<br />

da Pergine. Nel Capitolo fatto in Arco li 6 maggio 1742 fu confermato in Roveredo<br />

studente di fisica, ma di tratto in tratto era molestato da certo come raffreddore con<br />

febbretta, e però il dì 26 settembre fu mandato al Borgo per mutar aria, ma non<br />

provando miglioramento fu condotto all'infermeria dopo alcune settimane. Ivi dopo<br />

lunga infermità di febbre etical, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, etico,<br />

passò al Signore circa l'una dopo 'l pranzo, Trento 16 luglio 1743.<br />

349. P. Crisogono da Calceranica, Giacomo Antonio Marchi, battezzato 26<br />

maggio 1695, vestito in Cles con un altro 24 maggio 1717, essendovi Guardiano il P.<br />

Enrico Coellato da Trento, Vicario e maestro il P. Teodoro da Rumo diffinitore. Studiò<br />

la filosofia e primo di teologia sotto il P. Bartolommeo Maoro da Portolo (Pergine); il<br />

152


secondo e terzo sotto il P. lettor Antonino da Trento. Nel 1726 il dì 23 aprile partì dal<br />

Borgo portandosi a Napoli cantore di s. Chiara. Dopo esservi stato appena due anni, con<br />

poco gradimento, verso la metà di settembre del 1728 capitò di ritorno in Roveredo, ove<br />

sorpreso da febbre gagliarda fu condotto all'infermeria. Dopo diversi anni fu molestato<br />

da strettezza di petto per molto tempo, da cui curato, fu poi sorpreso da febbretta etica<br />

con asma; e però condotto all'infermeria vi dimorò, sinoacché consumato dall'etichesia,<br />

munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò al Signore, Trento 31 luglio<br />

1743.<br />

350. P. Francesco da Vigalzano, Giovanni Antonio Boniati, battezzato 5 marzo<br />

1673, vestito in Pergine con un altro li 7 giugno 1692, essendovi Guardiano il P.<br />

Bonaventura Nocher dal Borgo, maestro il P. Maurizio dal Borgo (137. //) diffinitore,<br />

Vicario e pro-maestro il P. Giovanni Pietro Poli da Besenello. Studiò filosofia e teologia<br />

sotto il lettor Antonio Maria da Cavareno. Nel 1706 si portò col P. Arcangelo da<br />

Bagolino a predicare in Toscana e nella Quaresima del detto anno predicò le domeniche<br />

in Pieve Quarto vicino ad Arezzo, e l'Avvento predicò alla Laterina. Nella Quaresima<br />

del 1707 predicò tre volte in settimana in s. Giovanni di Val d'Arno nella Toscana, e<br />

nell'agosto del detto anno, dopo 20 mesi d'assenza, ritornò in <strong>Provincia</strong> e girò per molti<br />

anni per li pulpiti di quella predicando sino a quattro volte in settimana. Nel 1711 fu<br />

Vicario in Pergine del P. Guardiano Girolamo da s. Felice. Nel 1712 fu Guardiano<br />

d'Arco. Nel 1717 fu Vicario in Trento del secondo anno del P. Guardiano Francesco<br />

Maria d'Arco. Nel 1719 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Giovanni<br />

Grisostomo da s. Michele. Nel 1726 e 1727 fu Guardiano in Cles. Nel 1731 fu posto di<br />

famiglia in Cles e nell'ottobre, avendo per infermità rinunciata il P. Domenico Niccolò<br />

d'Ala la vicarìa di Trento, gli fu sostituito il nostro P. Francesco. Nel 1732 fu per un<br />

anno Guardiano di Trento. Nel 1733 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Maurizio<br />

Refatti da Pergine. Ultimamente, dopo essere stato diversi anni in Mezzolombardo, ed<br />

in Pergine, sorpreso da vari incomodi fu condotto all'infermeria, ove dopo essere<br />

dimorato, come impotente, alcuni anni, munito de' santissimi Sagramenti, e ben<br />

disposto, passò poi piamente al Signore, Trento 28 ottobre 1743.<br />

1744. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo 6 giugno.<br />

351. Fra Pacifico da Cavalese, Giovanni Battista Rizzoli, battezzato 27 marzo<br />

1686; fratello del P. Gaudenzio da Cavalese morto in Mezzolombardo nel 1754,<br />

falegname, vestito per laico, solo, in Borgo li 18 aprile 1707, essendovi Guardiano il P.<br />

Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo diffinitore. NB. Dopo<br />

il Capitolo fatto li 27 maggio fu trasportato il noviziato in Cles, ed ivi condotto anche<br />

fra Pacifico. Passati alcuni anni dopo la professa, essendo di famiglia in Fiemme fu<br />

sorpreso da leggierezza di capo, e scapò da Cavalese, e si ritirò in Zaupach villetta 188<br />

mezz'ora sopra il Colmen 189 , spettante a Parmian cura della pieve di Villanders. Fece ivi<br />

il romito per qualche anno, tenendo per albergo una stanza fra le case con buon<br />

esempio, chiamandolo que' tedeschi il santo, udendolo a gridar, e dir orazioni. Era ivi<br />

una sola cappelletta, ma senza dirvisi Messa andando tutti per udirla a Colmen, e così<br />

anche fra Pacifico, il quale avendo poi parlato col signor don Bartolommeo Sparapani<br />

cappellano cesareo al Colmen (zio paterno del Padre nostro Paolino Sparapani da<br />

188 Paesino, frazione.<br />

189 Colma.<br />

153


Preghena) fu da questi riconosciuto per nostro Frate, e però ne diede avviso alla nostra<br />

<strong>Provincia</strong>. Ed il P. Ministro Massmigliano da Trento, tosto mandò a levarlo dal P.<br />

Eustachio da Trento con fra Gioachino da Madruzzo, e lo trovarono ben fornito di carne<br />

salata e butiro, dandogli volentieri quella gente ciò che dimandava. Fu ricondotto in<br />

Fiemme ed indi a Trento, e poi collocato nel 1716 in Roveredo per qualche anno in<br />

custodia, ed altri anni fuori di quella, aiutando al sagristano. Nel 1724 di febbraro partì<br />

da Roveredo compagno del P. Eustachio da Trento andante a Vienna. Poi nel 1729 fu<br />

levato da Roveredo e collocato in Campo, ove dimorò fino alla morte. E benché<br />

pazzarello assisteva alla sagristia ed in coro con buon esempio, e frequentava con<br />

divozione li santissimi Sagramenti. Finalmente sopraffatto da mortale infermità, munito<br />

de' santissimi Sagramenti, e ben disposto passò piamente al Signore in Campo 17<br />

dicembre 1744.<br />

352. Fra Girolamo da Volano, Petrolli, battezzato 9 aprile 1660; vestito per<br />

Terziario li 9 aprile 1684. Nel 1731 detto Terziario fra Girolamo li 17 giugno partì dal<br />

Borgo col P. Riccardo andante con 4 mesi di ubbidienza a Cancelli nell'Umbria per<br />

venir liberato dalla sciatica; e capitò di ritorno in Arco gli otto settembre del medesimo<br />

anno. Nel novembre del medesimo anno accompagnò fra Romualdo a Mantova. Nel<br />

1741 li 5 ottobre partì da Arco col P. Illuminato dal Borgo e collo stesso andò e ritornò<br />

poi da Modena. Lavorò per molti anni nel lanifizio. Buon Frate e di buon esempio.<br />

Essendo ultimamente di famiglia in Pergine fu offeso con un calcio dal mulo, e si riebbe<br />

alquanto; ma di poi ripigliando il male dovette soccombere. Munito pertanto de'<br />

santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò piamente al Signore, Pergine 23 gennaro<br />

1745.<br />

(138. //) 1745. Dal Capitolo trentesimo quinto celebrato in Roveredo li 9 maggio,<br />

in cui fu eletto Ministro il P. Ferdinando Beber da Bronzolo.<br />

353. P. Abbondanzio da Pellizzano, Stefano Baciletti, battezzato 9 agosto 1678;<br />

vestito, solo, in Borgo li 19 settembre 1699, essendovi Guardiano il P. Maurizio dal<br />

Borgo, Vicario e maestro il P. Michele da Roveredo. Studiò la filosofia sotto il P. lettor<br />

Teodoro da Rumo. Il primo di teologia sotto il P. Adriano da Lardaro; il secondo e terzo<br />

sotto il predetto P. Teodoro. Nel 1712 fu fatto Guardiano del Borgo. Nel 1720 e 1721 fu<br />

Guardiano di Campo. Nel 1719 si portò nell'aprile col P. Placido da Piné alla visita del<br />

sagro Monte di Varallo. Nel 1725 fu Vicario in Cavalese del P. Agostino Avanzin da<br />

Brez. Fu sottoposto alla gotta, e male di gambe per molti anni, per cui ultimamente fu<br />

da Mezzolombardo condotto all'infermeria, ove dopo esservi dimorato come impotente<br />

circa un anno e mezzo, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò piamente<br />

al Signore. Buon Religioso e predicatore domenicale. Trento 26 luglio 1745.<br />

354. Fra Brunone da Telve, Francesco Cattarozzo, battezzato 11 marzo 1709,<br />

vestito con un altro in Arco per laico li 16 luglio 1731. Perito falegname, essendovi<br />

Guardiano il P. Gerardo da Cles, Vicario e maestro il P. Giacomo Bontadi da<br />

Varignano. Verso il fine di settembre 1735 si portò compagno di fra Gioachino andato<br />

alla visita de' suoi fratelli in Ferrara. Essendosi non poco affaticato nella nuova fabbrica<br />

per l'infermeria in Arco contrasse mal di petto con certa febbretta. Vi si applicarono<br />

diversi rimedi giusta gli consulti de' medici. Nel maggio del 1742 si portò in Marostica<br />

sotto Bassano sotto la cura del signor medico Bareggia per il suo male tendente<br />

154


all'etichesia, ed alquanto si riebbe. Ma ricondotto ultimamente all'infermeria di Trento e<br />

consumato dalla febbre etica, dopo un anno circa di dimora, sorpreso da sbocco di<br />

sangue, avendo il giorno avanti ricevuti li santissimi Sagramenti, la mattina delli 13<br />

ottobre verso le ore quattro dall'infermiere fra Valentino dal Borgo fu ritrovato morto.<br />

Trento 13 ottobre 1745.<br />

355. P. Isidoro da Praso 190 in Val di Buono, Lorenzo Filosi, battezzato 10 agosto<br />

1710; vestito in Arco con un altro, uscito, li 23 maggio 1728. Ebbe nel noviziato per<br />

Guardiano il P. Lodovico Sitton da Mezzotedesco, Vicario e maestro il P. Filippo da<br />

Rallo Custode. Studiò la filosofia ed un anno di teologia sotto il P. lettor Aniceto da<br />

Castellano; due altri di scolastica ed il quarto di morale sotto diversi altri lettori. Fece<br />

per alcuni anni il sagrestano. Trovandosi poi di famiglia in Cavalese venne nell'ottobre a<br />

Trento a nuovo esame per la conferma della confessione, e colla venuta e visita degli<br />

amici ed anche più, nel ritorno s'infiammò di modo il sangue, che giunto in Cavalese fu<br />

sorpreso da male assai violento di dolori acutissimi, che in pochissimi giorni, passò<br />

piamente al Signore. Fu poi aperto il di lui cadavere dal signor medico dottor Giuseppe<br />

Tanaver, e gli trovò il fegato come di un bue, infiammato. Cavalese 25 ottobre 1745.<br />

356. P. Simone da Mezzolombardo, Giovanni Giacomo Cassina, battezzato 26<br />

ottobre 1689, vestito in Cles con un altro, uscito, li 14 settembre 1707, essendovi<br />

Guardiano il P. Giovanni Cristoforo da s. Michele, maestro il P. Adriano da Lardaro<br />

diffinitore, Vicario e pro-maestro P. Casimiro da Trento. Studiò la filosofia in Pergine<br />

sotto il P. lettor Giuseppe Antonio da Ravazzone. Due primi anni di teologia in<br />

Roveredo sotto il P. lettor Domenico da Besagno; ed il terzo in Trento nel 1715 sotto 'l<br />

P. lettor Lodovico da Mezzotedesco. Fu di ottimo talento e di memoria felicissima; e<br />

tuttoché di vista infelice e miserabile si diede alla predica, cominciando dal 1716 sino al<br />

1728 girando per tutti i pulpiti non cotidiani della <strong>Provincia</strong> con aggradimento. Nel<br />

settembre del 1718 si portò con tre settimane di ubbidienza alla visita del Santo di<br />

Padova col P. Carlo Antonio Maffei da Cles. Nel 1726 il dì 2 maggio partì dal Borgo<br />

con tre mesi d'ubbidienza per (139. //) Roma con fra Ilarione da Prezzo in Val di<br />

Buono. Nel 1728 fu fatto Vicario in Fiemme, ma rinunciò. Humanum passus diede in<br />

qualche vaneggiamento, supponendo gli fosse fatto torto in non promuoverlo, parlando<br />

per altro saggiamente, ed inimico della mormorazione. Continuò sempre a celebrare la<br />

Messa, ma non sempre a confessare. Ultimamente trovandosi di famiglia in Campo,<br />

dopo quasi quindeci anni di tale debolezza, sopraffatto da mortale infermità, e munito<br />

de' santissimi Sagramenti, passò piamente al Signore, Campo 17 novembre 1745.<br />

357. P. Ernesto da Cavalese, Giovanni Clemente Sighel, battezzato 16 giugno<br />

1712, vestito in Arco con un altro li 9 giugno 1731, essendovi Guardiano il P. Gerardo<br />

da Cles, Vicario e maestro il P. Giacinto da Varignano. Ebbe ne' tre anni di filosofia in<br />

Borgo lettore il P. Gasparo da Monclassico; e ne' tre anni di teologia in Trento dal 1736<br />

al 1738 ebbe diversi lettori. Bramoso poi di portarsi alle Missioni, ne fece premura al P.<br />

Ministro Domenico Niccolò d'Ala nel giugno del 1742 in Pergine ove allora fu<br />

esaminato per confessore. L'anno seguente 1743 ottenuta la facoltà da Roma, giunse da<br />

Pergine in Roveredo il dì 28 aprile; ed il dì 30 accompagnato dal P. Giovanni Pietro<br />

d'Anterivo e fra Adamo da Malsesine, partì per Ala affine di passare la contumacia cogli<br />

190 Nel manoscritto: Pras.<br />

155


ussari e portarsi a Mantova, come fece, andando poi a Roma per abilitarsi alle Missioni,<br />

ove capitò li 31 maggio. Destinato poi missionario nell'Egitto partì da Roma il dì 26<br />

aprile 1744 e venuto per Venezia in Valsugana solo, per via di Telve e Cadino co' suoi<br />

paesani arrivò a Cavalese il dì 10 giugno. Visitati li suoi parenti capitò il dì 15 luglio in<br />

Trento, e la sera del giorno seguente partì per Pergine, affrettando d'arrivare in Venezia,<br />

ove teneva avviso di trovarsi bastimento che in brieve era per velleggiare verso Levante.<br />

Quindi imbarcatosi in Venezia partì per la sua Missione nell'Egitto superiore, ove poco<br />

più d'un anno dimoratovi, passò piamente al Signore. Fu il P. Ernesto Religioso assai<br />

morigerato, piccioli bensì di statura, ma grande di spirito e zelo per bene delle anime, e<br />

però di non poca aspettazione, se avesse ulteriormente campato. Da alcuni si stimò, che<br />

gli avesse accorciato la vita la pura bibita dell'acqua cattiva di Egitto, non bevendo egli<br />

vino. Passò al Signore nella capitale dell'Egitto superiore, cioè in Girgia li 2 febbraro<br />

1746.<br />

358. Fra Gioachino da Madruzzo, Carlo Pisoni detti Morelli, battezzato 19<br />

aprile 1678, vestito, solo, per laico in Cles li 5 aprile 1704. Si portò nel 1712 compagno<br />

del P. Serafico da Roveredo diffinitore alla visita del santuario d'Assisi. Ne' tre anni del<br />

secondo provincialato del P. Massimigliano da Trento cioè dal 1713 sino al 1716 fu di<br />

lui compagno. Nel 1724 si portò con fra Bernardino da Sers in Terra Santa, ed arrivò in<br />

Alessandria il dì 28 giugno. Capitò poi di ritorno collo stesso da Terra Santa in Borgo<br />

nel marzo 1725. Fu più volte alla visita de' suoi fratelli negozianti in Ferrara,<br />

spezialmente nel 1730 dalle feste di Natale con fra Mansueto da Tione, e nel 1735<br />

partendo d'Arco verso fine di dicembre con fra Brunone da Telve. Ultimamente nel<br />

gennaro del 1744 partì per compagno del P. Casimiro Forer, che si portò a predicare in<br />

Toscana, e collo stesso poi capitò di ritorno in Arco il dì 13 maggio del detto anno. Fu<br />

laico molto valente, e capace di molti mestieri. Finalmente trovandosi di famiglia in<br />

Mezzolombardo, fu sopraffatto da una doglia assai gagliarda, per cui quantunque di<br />

complessione assai valida, dovette soccombere, onde unito de' santissimi Sagramenti e<br />

ben disposto, passò piamente al Signore, Mezzolombardo 7 aprile 1746.<br />

359. (140. //) Fra Dositeo da Varignano, Giovanni Battista Bontadi detti<br />

Tomazzoni, battezzato 5 aprile 1705. Vestito per laico in Arco con due per chierici 22<br />

settembre 1728, essendovi Guardiano il P. Lodovico Sitton da Mezzotedesco, Vicario e<br />

maestro il P. Filippo da Rallo Custode. Essendo cercatore in Pergine fu sopraffatto da<br />

mal violento, per cui dovette soccombere, passando al Signore munito de' santissimi<br />

Sagramenti, Pergine 13 aprile 1746.<br />

360. Fra Feliciano da Pedesano, Francesco Riolfatti, battezzato 19 febbraro<br />

1681, vestito per laico in Borgo con due altri per chierici li 26 maggio 1706, essendovi<br />

Guardiano il P. Serafico dal Borgo, Vicario e maestro il P. Maurizio Divina dal Borgo<br />

diffinitore. Fu ottimo laico, ed indefesso nella fatica, ed in due volte fu circa 15 anni<br />

diligente cercatore in Trento. Nel dì 11 aprile 1731 partì dal Borgo con fra Rocco da Por<br />

in Val di Buono e con tre mesi di ubbidienza si portò alla visita de' santuari di Roma, ed<br />

ivi ottenuta la proroga nel ritorno si portò alla visita del sagro Monte di Varallo.<br />

Ultimamente trovandosi cercatore in Mezzolombardo fu sopraffatto d'una fiera doglia,<br />

per cui passò piamente al Signore, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto,<br />

Mezzolombardo 19 aprile 1746.<br />

156


1746. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Mezzolombardo 28 aprile.<br />

361. P. Prospero da Riva del Garda, Giovanni Battista Riccabona, battezzato<br />

31 dicembre 1671, figlio di Giovanni Giacomo, fabbro ferraio e di Maria, vestito in Cles<br />

con due altri li 19 giugno 1695, essendovi Guardiano il P. Egidio da Segno, maestro il<br />

P. Simon Pietro da Cembra, Vicario e pro-maestro il P. Francesco Maria da<br />

Castanedolo. Studiò la filosofia sotto il P. lettor Antonio Maria da Cavareno, e la<br />

teologia sotto diversi lettori. E divenne predicatore. Possedendo un buon carattere fu di<br />

seguito segretario provinciale dal 1711 sino al 1719 due anni sotto il P. Ministro<br />

Girolamo dalle Giudicarie; tre anni del P. Massimigliano da Trento, e tre anni sotto 'l P.<br />

Ministro Andrea da Val di Buono. Nel 1719 fu posto di famiglia in Arco, ed il dì 8<br />

ottobre partì per Roma col P. Lodovico Sitton da Mezzotedesco per sollecitare il<br />

proseguimento della causa della nostra serva di Dio suor Giovanna Maria dalla Croce, e<br />

con tal occasione si portò anche a Napoli. Ritornò poi col medesimo Padre e capitò in<br />

Trento il dì 13 giugno 1720, fatto ivi Vicario nella Congregazione tenutasi in Pergine li<br />

28 aprile antecedente. Nel 1721 fu eletto Guardiano di Cavalese. Nel 1723 fu Vicario in<br />

Trento del secondo anno del P. Guardiano Anselmo da Trento. Nel 1724 fu Vicario in<br />

Cles nel secondo anno del P. Guardiano Cherubino da Trento. Nel 1726 fu Vicario in<br />

Borgo del P. Guardiano Carlo Antonio Maffei da Cles. Nel 1727 fu Vicario in Trento<br />

del secondo anno del P. Guardiano Giacinto da Roveredo. Nel 1729 fu Guardiano di<br />

Roveredo ad annum. Nel 1734 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Angelico Sulliani<br />

da Roveredo. Nel 1736 morto in Trento li 21 agosto il P. Eugenio da Roncone Vicario<br />

attuale di Mezzolombardo gli fu sostituito il dì 15 settembre per Vicario di<br />

Mezzolombardo il P. Prospero. Nel 1744 la primavera trovandosi di famiglia in<br />

Roveredo, fu sorpreso da colpo appopletico, e però condotto all'infermeria impotente,<br />

dopo due anni e mesi, passò piamente al Signore munito de' santissimi Sagramenti e ben<br />

disposto. Trento 4 agosto 1746 191 .<br />

362. P. Romedio da Cles figlio del signor dottor Carlo ed Ortensia Torresani,<br />

battezzato 19 novembre 1665 col nome di Lorenzo; vestito in Cles con un altro li 21<br />

settembre 1687, essendovi Guardiano il P. Casimiro da Trento, Vicario e maestro il P.<br />

Bartolommeo Monte da Roveredo. Ebbe quasi sempre per lettore il P. Andrea da Val di<br />

Buono. Nel 1700 si portò per l'anno Santo con fra Romedio da Cles alla visita de'<br />

santuari di Roma. Nel 1704 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Michele<br />

Serbati da Roveredo. Dal 1705 sino al 1710 fu segretario provinciale, li primi due nel<br />

primo provincialato (141. //) del P. Massimigliano da Trento, e gli altri tre del primo<br />

provincialato del P. Vicenzo Capra dal Borgo. Nel 1710 fu fatto Guardiano di Arco.<br />

Nel 1711 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Valerio da Preghena. Nel 1712 fu<br />

Vicario in Roveredo del P. Guardiano Pasquale de' Biasi da Roveredo. Nel 1713 e 1714<br />

fu Guardiano del noviziato in Cles. Nel 1715 fu di nuovo Vicario in Roveredo nel<br />

secondo anno del P. Guardiano Teodoro da Rumo. Nel 1716 fu Vicario in Cavalese del<br />

P. Guardiano Cherubino da Trento. Nel 1719 e 1720 (avendo nel 1719 rinunciata la<br />

guardianìa di Trento il P. Stanislao da Tuenno) gli fu sostituito il P. Romedio pria<br />

destinato Vicario in Roveredo. Nel 1724 e 1725 fu Guardiano di Roveredo. Nel 1728 fu<br />

Guardiano di Cavalese ad annum. Nel 1729 fu posto di famiglia in Cles sua patria, e vi<br />

dimorò sino alla morte. Cantò ivi la sua seconda Messa il dì 4 ottobre 1741<br />

191 Cfr. Tovazzi, Epistolario VII, lettera 3037.<br />

157


sermoneggiandovi il P. lettor Carlo Bonaventura da Roveredo, col tema "Nunc dimittis<br />

servum tuum Domine". Era stato dispensato di alcuni mesi di chiericato, ma tuttavia,<br />

forse per isbaglio prevenne l'anno cinquantesimo di sacerdozio, o almeno non lo avea<br />

finito. Finalmente sopraffatto dall'itterizia, e contra artem cavatogli sangue, essendo<br />

trenta e più anni, che non gliene era stato cavato, dopo quattro o cinque giorni<br />

d'infermità, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, passò al Signore, Cles 8<br />

ottobre 1746.<br />

363. P. Sebastiano da Trento, Giovanni Fattori, fratello del fu medico Fattori di<br />

Trento; battezzato 26 aprile 1659, vestito con due altri per chierici in Cles li 4 maggio<br />

1677, essendovi Guardiano il P. Antonino Chirmer da Trento, maestro il P. Ignazio da<br />

Civezzano. Studiò la logica in Arco sotto il P. Clemente da Levico, e per certa briga<br />

ottenne di portarsi a studiate in Bergamo, ove anche celebrò le sue primizie, e poi fu<br />

studente in Roma del quondam P. Diodato da Roma, ove nel 1689 fu patentato per<br />

lettore e per confessore, d'onde ricondusse, avendo per compagno fra Benvenuto da<br />

Massone, in <strong>Provincia</strong> il P. Clemente da Levico stato segretario generale. Si portò poi a<br />

predicare in Avvento in s. Francesco a Ripa in Roma. E circa il 1691 fu compagno del<br />

P. diffinitore Marcellino Visintainer da Cles portatosi a Vienna. Nella Congregazione<br />

fatta in Trento li 7 aprile 1693 fu eletto Guardiano d'Arco. E nel 1695 fu ad annum<br />

Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1700 fu Vicario in Cavalese del P. Guardiano<br />

Antonio Maria da Cavareno. Nel 1701 e 1702 fu Guardiano del Borgo, e nel 1702<br />

predicò la Quaresima nella Collegiata d'Arco; e la Quaresima del 1704 predicò in<br />

Gargnano su la Riviera. Nel Capitolo celebrato nel detto anno fu eletto diffinitore. Nel<br />

1707 e 1708 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1712 e 1713 fu di nuovo Guardiano di<br />

Mezzolombardo. Nel 1715 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Marcellino Visintainer<br />

da Cles. Dal 1716 al 1719 fu confessore delle monache di s. Carlo. Nel Capitolo tenuto<br />

nel detto anno 1719 in Roveredo fu per la seconda volta eletto diffinitore. Nel Capitolo<br />

fatto in Trento nel 1722 fu eletto Custode e accompagnò poi sino a Verona col P.<br />

Domenico Niccolò d'Ala studente il P. ex- commissario Visitatore nostro Giovanni<br />

Battista d'Anciano ritornante alla sua <strong>Provincia</strong> di Toscana. Nel 1723, come Custode,<br />

partì da Roveredo la terza festa di Pasqua il dì 30 marzo col Terziario fra Giovanni<br />

Antonio da Tres, e per via di Verona, Mantova, Bologna, Loreto arrivò a Roma alcuni<br />

giorni avanti al Capitolo generale, cui intervenne, e fu ivi celebrato il dì 15 maggio 1723<br />

presiedendovi il sommo Pontefice Innocenzo XIII di Casa Conti. E nel ritorno si fece<br />

male in una gamba, credo sul Bolognese, per cui dovette servirsi per qualche giorno di<br />

comodità, e capitò poi di ritorno in Roveredo circa la festa de' Santi apostoli Pietro e<br />

Paolo. Nel Capitolo celebrato in Trento li 6 giugno 1725 fu eletto <strong>Provincia</strong>le, e scelse<br />

per suo segretario il P. Anselmo Sartori da Trento, e per compagno fra Lodovico<br />

Boniati da Vigalzano che durò un solo anno, e ne' due seguenti prese per compagno fra<br />

Rocco Trentin da Povo stato compagno del P. Ministro Vicenzo dal Borgo immediato<br />

antecessore. Fu detto che il P. Sebastiano fosse fatto Ministro per tener in (142. //)<br />

freno la gioventù, ma ebbe diversi poco grati incontri, egli procedendo alle volte con<br />

troppa asprezza. Fece diverse prove e molte spese per migliorar il panno del vestiario.<br />

Fece venir da Venezia fra Giovanni da Pressanvido Terziario lanaro eccellente, e fece<br />

procurare lo stame, ma durò pochi anni in tal fabbrica; ed il lanaro veneto ritornò alla<br />

sua <strong>Provincia</strong> dopo essersi tra noi fermato un anno da s. Michele 1725 sino a s. Michele<br />

1726. Fece alzar li coperti del convento di Pergine, e farvi sotto diverse finestre per<br />

quali giocasse l'aria, e perché furon fatte troppo alte, ebbe briga col P. Guardiano, e le<br />

158


fece poi impicciolire. Fece venir da Toscana un tal P. Giovanni da Saravezza scrittore di<br />

Messe quale al fine del di lui provincialato se ne ritornò alla propria <strong>Provincia</strong>. Sotto del<br />

medesimo P. Sebastiano si acquietò la briga de' crocesegnati 192 , di cui si parlò folio 107<br />

nella vita del P. Ministro Vicenzo dal Borgo. Avevano questi per mezzo di fra Lodovico<br />

da Vigalzano compagno del P. Ministro fatto presentare dal diffinitorio un memoriale<br />

soscritto da molti, composto dal sopraddetto P. Giovanni da Saravezza in cui<br />

ricercavano venisse redintegrato il loro buon nome "curam habe de bono nomine" etc.,<br />

annerito coll'essere stati crocesegnati egli fu rescritto "producantur legitime preces et<br />

respondebitur". Scrisse tuttavia il P. Sebastiano al superior generale supplicandolo<br />

lacerasse il catalogo de' crocesegnati, ed in tal guisa si terminò l'affare molesto. Verso il<br />

fine di settembre 1728 si portò con fra Rocco da Por in Val di Buono, a Padova e<br />

Venezia, e capitò di ritorno in Borgo verso il fine di ottobre. Nel 1730 fu deputato<br />

confessore delle monache del Borgo, ma non accettò, e però nel detto anno fu fatto<br />

Vicario in Trento del P. Guardiano Domenico Nicollò d'Ala. Nel Capitolo del 1734 fatto<br />

in Roveredo li 24 maggio fu eletto la terza volta diffinitore. E nel 1736 fattasi in Arco la<br />

seconda Congregazione intermedia li 25 aprile cantò ivi il primo e terzo di maggio la<br />

sua seconda Messa. Nel 1734 posto di famiglia in Roveredo vi si fermò sino alla morte.<br />

Negli ultimi anni mancatagli molto la vista ottenne dalla sagra Congregazione di poter<br />

celebrare sempre o la Messa de requiem, o quella della Santissima Vergine. Come pure<br />

dopo qualche anno, in luogo del divin offizio, ottenne di recitare la corona. E sebbene<br />

poi recitava la corona, diceva nientedimeno le ore dell'offizio che sapeva a mente, ed<br />

interveniva alle volte in coro. Fu valente predicatore a suoi giorni collo stile però e<br />

concetti del Seicento, e girò pe li pulpiti della <strong>Provincia</strong>, e però dopo la di lui morte<br />

servirono poco le di lui prediche. Finalmente carico d'anni 88 circa, essendo già un anno<br />

che non diceva più Messa, andando bensì per convento mangiando ora in cucina, ed ora<br />

in refettorio a tavola appartata. S'infermò la vigilia delle sagre Stimmate, sopraffatto da<br />

febbre, mentre voleva entrare in coro, fu condotto in cella ove poi per più settimane<br />

andò peggiorando, or migliorando. Finalmente munito de' santissimi Sagramenti e ben<br />

disposto, essendo stato per più giorni senza pigliar cosa veruna, passò piamente al<br />

Signore la mattina delli 13 ottobre 1746 in Roveredo. Fu notabile il P. Sebastiano per la<br />

gran carità verso gli infermi. E per la gran ospitalità verso de' forestieri, e per il zelo<br />

della regolar osservanza in se stesso, e negli altri, e inimico del chietinismo.<br />

364. Fra Umile da Piné, Giovanni Maria dalla Casagrande da Bedol in Piné,<br />

battezzato 25 settembre 1680. Vestito per laico in Cles con un altro 25 maggio 1703,<br />

essendovi Guardiano il P. Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Andrea da Val<br />

di Buono. Fu sarte e per molti anni lavorò nel lanifizio. Mancandogli poi assai la vista, e<br />

però quasi impotente, fu dal Borgo condotto all'infermeria, ove dopo molti mesi<br />

d'infermità, per un polipo nell'imboccatura dello stomaco, passò piamente al Signore,<br />

munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, Trento 12 novembre 1746.<br />

365. Fra Vito da Bezzeca in Val di Leder, Antonio Capollini 193 , battezzato 7<br />

agosto 1686. Vestito, solo, in Cles per laico li 17 settembre 1714, essendovi Guardiano<br />

il P. Romedio Torresano da Cles, Vicario e maestro P. Andrea da Val di Buono<br />

Custode. Fu tagliapietra e buon Frate, quieto. Essendo cercatore nel convento di Borgo,<br />

192<br />

In un elenco di nomi di Frati, davanti al nome di qualcuno, vi era una crocetta per indicare che<br />

aveva qualche “ostacolo”...<br />

193<br />

Nel manoscritto: Capollino.<br />

159


ed andando una volta alla cerca in Grigno, postosi ad loca in un'osteria, contrasse<br />

impensatamente, come credesi, il morbo gallico a posteriori. Non essendo di poi, come<br />

egli stesso confessò, mai più stato sano, e per non sapersi di certo la qualità di detto<br />

male, fu chiamato moroide cieche. Nel 1745 dopo aver adoprati varii rimedi fu condotto<br />

all'infermeria, d'onde poi si portò a bere le acidole in Cles, ma senza frutto, anzi con<br />

grave danno ritornò all'infermeria. (143. //) L'anno seguente il dì 13 giugno capitò<br />

all'infermeria in Roveredo per mettersi sotto la cura di un tal signor Martino chirurgo<br />

maggiore dell'ospitale delli soldati in Roveredo. ma dopo varie operazioni non<br />

ritrovando giovamento per essere il male invecchiato, il dì 21 agosto del detto anno si<br />

portò a Sacco col P. Illuminato, e da ivi il giorno seguente per zattera collo stesso arrivò<br />

in Verona, e poi a Padova per farsi curare. Dopo esservi dimorato quasi due mesi senza<br />

miglioramento, fu spedito dal Borgo il Terziario fra Antonio da Tesino con fra Berardo<br />

infermiere a levarlo, ed il signor don Carlo Salvadori di Trento dimorante in Padova,<br />

pagò il nolo d'una carretella per condurlo da Padova a Bassano. E da Bassano co'<br />

Terziari nostri veneti da Venezia, su d'un cavallo capitò poi in Borgo. Ivi dopo alcune<br />

settimane dovette soccombere, onde munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto<br />

passò piamente al Signore, Borgo 15 novembre 1746.<br />

366. P. Giovanni da Vigne, Francesco Creti detti Trentini, battezzato 27 marzo<br />

1674; vestito in Cles con altri 19 giugno 1695, essendovi Guardiano il P. Egidio da<br />

Segno, maestro il P. Simon Pietro Barbi da Cembra, Vicario e pro-maestro il P.<br />

Francesco Maria da Castanedolo. Studiò sotto varii lettori parte filosofia e parte<br />

teologia, ma non divenne altro che sacerdote. E per molti anni fu sagrestano di diversi<br />

conventi. Reso poi quasi paralitico per il tremore delle mani, per cui liberarsi nel 1728 si<br />

portò col P. Paolo da Nanno Vicario di Cles a bagni di Pusteria. Celebrò poi in Borgo<br />

nella cappelletta fuori del dormitorio. Finalmente reso del tutto impotente, dal Borgo,<br />

ove avea dimorato molti anni, fu in Borgo dal 1734 sino al 1743, in fu condotto<br />

all'infermeria di Trento. Ivi girava bensì per quella, ma non diceva più Messa, e vi si<br />

fermò sino alla morte. Ultimamente sottoposto anche alla restrizione d'urina, e sorpreso<br />

da colpo appopletico, passò al Signore, Trento 17 gennaro 1747.<br />

1747. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Borgo 23 aprile.<br />

367. Fra Salvatore da Stumiaga 194 in Giudicaria, Domenico Giordani, muraro,<br />

battezzato 11 marzo 1700, vestito per laico in Arco con due altri li 11 agosto 1725,<br />

essendovi Guardiano il P. Andrea da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Zaccaria<br />

Fener da Roveredo della Luna. Verso 'l novembre 1730 si portò col P. Arcangelo a<br />

Venezia. E per qualche tempo fu poi a Lavarone nella fabbrica dell'ospizio di<br />

Montebello su 'l versante vicentino. Fu buon Religioso, quieto e trovandosi di famiglia<br />

in Borgo sopraffatto da mortale infermità, munito de' santissimi Sagramenti, e ben<br />

disposto, passò piamente al Signore, Borgo 14 settembre 1747.<br />

368. Fra Valentino dal Borgo, Prospero Antonio Giosele, falegname o sia tisler;<br />

battezzato 18 febbraio 1683, vestito in Borgo per laico con alcuni altri per chierici li 10<br />

maggio 1704, essendovi Guardiano il P. Benedetto da Val di Buono, maestro e<br />

diffinitore il P. Maurizio dal Borgo, e dal novembre anche Vicario. Quantunque al<br />

194 Nel manoscritto: Stimiaga.<br />

160


secolo fosse stato falegname, nella religione apprese assai bene la chirurgia, e l'arte<br />

dello speziale, ed in due volte fu dieciotto anni infermiere in Trento. Nel 1734 partì dal<br />

Borgo li 22 settembre con fra Giunipero dal Borgo portandosi con due mesi di<br />

ubbidienza alla visita del santuario d'Assisi, ed ottenuta la proroga dell'ubbidienza andò<br />

anche alla visita de' santuari di Roma capitando poi di ritorno in Borgo li 2 gennaro<br />

1735. Nel 1746 divenuto sordastro, fu levato dall'infermeria ove di seguito nove anni<br />

era capo infermiere e fu posto in Arco, e nel 1747 fu collocato in Cles, ove poi<br />

sopraffatto da mal mortale, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto passò<br />

piamente al Signore; Cles 22 febbraro 1748. Fu ottimo Religioso, assai caritativo<br />

infermiere, di buon esempio, e molto pratico nella sua arte, e di tratto assai quieto e<br />

piacevole e però a tutti grato.<br />

369. (144. //) P. Gabriello da Trento, Giacomo Antonio Cassina, battezzato 26<br />

ottobre 1663; vestito con due per chierici in Cles li 7 maggio 1683, essendovi<br />

Guardiano e maestro il P. Maurizio dal Borgo, Vicario e pro-maestro il P. Cristoforo da<br />

Novo Mesto in Carniola. Studiò teologia e filosofia sotto il P. Marcellino da Cles. Nel<br />

1696 fu fatto Guardiano del Borgo. Nel 1698 fu Vicario in Pergine del P. Bonifacio<br />

Betta da Malgolo. nel 1699 e 1700 fu Guardiano in Cles. Nel 1703 fu Vicario di Trento<br />

del P. Guardiano Vicenzo dal Borgo. Nel 1704 fu eletto Guardiano di Arco, ma<br />

rinunciò. Nel 1708 fu di nuovo fatto Vicario in Trento nel secondo anno del P.<br />

Guardiano Antonio Maria da Cavareno. Nel 1717 nell'aprile prima della Congregazione<br />

fatta li 3 maggio in Trento partì dal Borgo con fra Ruffino d'Avio, ove erano di<br />

famiglia, e si portò alla visita de' santuari di Loreto ed Assisi con cinque mesi di<br />

ubbidienza, ritornando poi amendue di famiglia al Borgo. Nel 1736 da Arco fu posto di<br />

famiglia in Trento ove rimase fino alla morte. Ed il dì 6 gennaro 1740 festa dell'Epifania<br />

cantò la sua seconda Messa in s. Bernardino. Ne' primi nove anni fu cappellano<br />

dell'infermeria. Finalmente dopo essere stato molti anni impotente in infermeria, e circa<br />

due anni senza dir Messa per la gran vecchiaia, colla gran regola di vivere, e col<br />

benefizio dell'emorroidi, arrivò agli anni 85, e poi sopraffatto da picciol febretta per tre<br />

giorni, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, buon Religioso, passò piamente<br />

al Signore nell'anno bisestile; Trento 29 febbraro 1748.<br />

370. P. Basilio da Stenico, Francesco Vigilio Luterini, battezzato 15 febbraro<br />

1684; vestito in Borgo con due altri li 26 maggio 1706, essendovi Guardiano il P.<br />

Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo. Ebbe nella filosofia<br />

per lettore il P. Marcellino da Cles. Nel primo e secondo di teologia in Arco il P.<br />

Giacomo da Varignano. Nel 3° e 4° in Trento il P. Lodovico da Mezzotedesco. Nel<br />

1721 il dì 26 marzo con quattro mesi di ubbidienza partì con P. Giovanni Maria da Cles<br />

portandosi alla visita del monte della Verna, ma poi capitarono di ritorno al Borgo il dì<br />

23 di giugno. Nel 1722 fu eletto Guardiano di Campo. Nel 1723 fu Vicario di Roveredo<br />

nel secondo anno del P. Guardiano Giovanni Francesco da Nogaredo, e maestro de'<br />

novizzi. Nel 1727 e 1728 fu Guardiano in Borgo. Nel 1735 fu Guardiano un'altra volta<br />

di Campo. Fu sottoposto a piaghe nelle gambe, e per guarire si portò nel 1730 col P.<br />

Zaccaria da Roveredo della Luna a bagni di Pusteria, ma con poco giovamento. Dopo il<br />

Capitolo del 1745 col P. Giovanni Michele da Roveredo lettore di filosofia accompagnò<br />

da Roveredo sino a Verona il nostro ex Commissario Cesario da Bologna. Nel 1747<br />

dopo essere stato molti anni di famiglia in Roveredo, fu collocato in Mezzolombardo,<br />

ove maggiormente incomodato dal male alle gambe, fu condotto all'infermeria, ed ivi in<br />

161


pochissime settimane asciugatisegli i cauteri, munito de' santissimi Sagramenti e ben<br />

disposto, passò piamente al Signore. Fu buon Religioso, e predicatore festivo assai<br />

gradito, e fruttuoso, e per altro religiosamente faceto nella conversazione. Trento 3<br />

marzo 1748.<br />

1748. Dal trentesimo sesto Capitolo fatto in Trento 23 maggio in cui fu eletto per la<br />

seconda volta Ministro il P. Lodovico Sitton da Mezzotedesco.<br />

371. Fra Isidoro da Cadine, Bartolommeo Fadanelli figlio di Giuseppe,<br />

battezzato 28 ottobre 1728, vestito per chierico con un altro in Campo li 9 giugno 1747.<br />

Ebbe per Guardiano il P. Leopoldo da Strigno, Vicario e maestro il P. Mariano da<br />

Volano, pro-maestro P. Innocenzo da Ziano. Il dì primo di maggio 1748 fu sopraffatto<br />

da sbocco di sangue originato dallo sforzo che faceva a cantare alto, essendo corto di<br />

collo, e temendo d'essere mandato via, se manifestava tal indisposizione. Si andò<br />

consumando e stando coll'abito, fece poi per sua consolazione, e per l'acquisto<br />

dell'Indulgenza privatamente la sua professione, e dopo aver terminato l'anno della sua<br />

vestizione munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto passò piamente al Signore in<br />

Campo la sera delli 25 giugno 1748. Fu creduto degno d'essere registrato nel catalogo<br />

de' nostri Frati morti, quantunque non solennemente ma privatamente professo.<br />

372. (145. //) P. Floriano da Fondo, Giuseppe Bertagnoli, battezzato 8 gennaro<br />

1714; vestito in Arco, con un altro per laico, li 24 giugno 1732, essendovi Guardiano il<br />

P. Baldessare Alessandro da Canezza, maestro e Vicario dal giugno sino al novembre il<br />

P. ex Ministro Serafico da Roveredo e dopo aver questi rinunziato, nell'ottobre subentrò<br />

maestro il P. Bonifacio da Ossana, pro-maestro il P. Prospero da Riva. Ebbe poi per<br />

lettore in filosofia e due anni di teologia il P. Gasparo da Monclassico. Nel 3° il P.<br />

Vittore dal Borgo; nel 4° e 5° li PP. co-lettori Vittorio e Benedetto. Invogliatosi poi<br />

d'andar alle Missioni, istò per qualche anno presso il P. Ministro che difficoltava a<br />

dargli il consenso considerando la gracilità della di lui complessione e che li di lui<br />

fratelli morti erano assai giovani. Finalmente ottenuto l'assenso dal P. Ministro e<br />

l'ubbidienza per Roma, si s'incamminò partendo da Trento per via di Pergine il dì 27<br />

febbraro 1746. E giunse in s. Pietro Montorio il dì 19 aprile. Destinato poi missionario<br />

nella Servia, partì da Roma li 27 luglio 1747 per Venezia, ed indi per Verona e per il<br />

lago di Garda capitò in Arco, ed indi a Roveredo, Trento, Cles, e dopo aver visitato il<br />

suo buon vecchio genitore in Fondo, li primi di novembre si istradò per Vienna, e da ivi<br />

si portò alla sua Missione detta di Servia nel Sirmio in Schiavonia ove subito si affaticò<br />

per apprendere la lingua del paese coll'aiuto della lingua tedesca che ben sapeva. Ma<br />

passati appena nove mesi dalla partenza dalla <strong>Provincia</strong> fu sorpreso da mortal infermità,<br />

e dopo circa undici giorni, assistito dal nostro P. Bonaventura da Lavis Prefetto e Padre<br />

Clemente da Trento presidente, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto passò<br />

piamente al Signore nell'ospizio di Nikinze nel Sirmio in Schiavonia 2 luglio 1746. Fu<br />

buon Religioso confessor e predicatore, scarmolino di voce e di complessione e che<br />

perciò già temeasi dovesse non molto campare.<br />

1749. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Roveredo 27 aprile.<br />

373. P. Bernardino da Sant'Orsola, Giorgio Paoli, battezzato 16 agosto 1695.<br />

Vestito in Cles con due altri 14 settembre 1715, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

162


Francesco da Nogaré, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono Custode. Ebbe in<br />

filosofia lettore P. Ilario Comper da Besenello. Nel 1720 e 1721 ebbe lettore in teologia<br />

il P. Corrado da Tesero. E nel terzo in Cles il P. lettor Bartolommeo da Portolo. Ed il 4°<br />

in Pergine il P. lettor Antonino da Trento. Nel 1727 fu Vicario in Campo del P.<br />

Guardiano Gerardo Madruzzi da Cles. Nel 1729 fu fatto Vicario in Borgo del P.<br />

Giovanni Grisostomo d'Arsio, nella Congregazione tenutasi in Roveredo li 25 aprile.<br />

Dopo aver predicato diversi anni in <strong>Provincia</strong> ed ultimamente la Quaresima in Pressano,<br />

ottenne, mentre era Vicario in Borgo, l'ubbidienza di portarsi in Roma per andare alle<br />

Missioni. Partì dunque dal Borgo a primi di febbraro 1730, e col P. Accursio Varesco da<br />

Moena si portò in Fiemme, e verso la fine del mese partì da Moena per via di s.<br />

Pellegrino per Venezia ed indi a Roma, ove si fermò sino all'autunno. Destinato poi<br />

missionario nell'Egitto, si partì col predetto P. Accursio da Roma per la patria, e giunse<br />

in Borgo il dì 5 dicembre 1730. E dopo essersi portato sul Perginale a visitare li parenti,<br />

ritornò in Borgo e si fermò ivi col compagno alcune settimane; e collo stesso poi il dì 14<br />

marzo 1731 partì per Venezia, e da Venezia velleggiò verso Levante il dì 28 marzo<br />

1731, e fu tre colte respinto. Ma poi li 3 aprile partì felicemente per Levante; ed il dì 3<br />

maggio giunse all'Arnica in Cipro. Dopo il riposo di tre settimane s'imbarcò col P.<br />

Accursio per Damiata ed il dì 28 giugno fu il P. Bernardino attaccato dalla peste, da cui<br />

per grazia dell'Altissimo risanato, diedesi ad apprendere la lingua araba e prima che<br />

terminasse l'anno dal suo arrivo fu da superiori impiegato a fare da medico (dispensato<br />

da Clemente XII) e da controversista con gran vantaggio delle anime e de' corpi. Fu poi<br />

spedito in Hakmim nell'Egitto superiore, ove eravi presidente il nostro P. Remigio da<br />

Presson in Val di Sole, e vi dimorò molti anni; vi fu anche superiore, dilatò la detta<br />

Missione, sostenne dispute cogli eretici, ebbe diverse brighe cogli copti e gli fu dato il<br />

veleno, ma si liberò preso a tempo il contraveleno. E fu impiegato ne' più ardui affari<br />

dal Padre Prefetto. Di poi destituito di forze, si ritirò in Cairo, e si maneggiò per<br />

ottenere una Missione meno cattiva, come ottenne dalla sagra Congregazione. (146. //)<br />

Fu dunque mandato dalla sagra Congregazione nella Missione di Costantinopoli, ove<br />

partito dal Cairo arrivò il dì 24 novembre 1739. In Costantinopoli fu in seguito<br />

cappellano primario di tre eccellentissimi Baili, o sia ambasciatori veneti, ed anche<br />

teologo e confessore del signor di Pentiler residente cesareo; e fu molto accetto alle<br />

quattro nazioni ivi di arabi cattolici; cioè Armeni, Greci, Soriani e Maroniti predicando<br />

e confessandoli. Di poi con ubbidienza procuratagli dal Bailo veneto sua ecc.za nobile<br />

Donato, partì nel 1745 da Costantinopoli per Venezia, con alcuni Armeni convertiti, e<br />

giunto in Venezia, scrisse in patria al signor sindaco Valdagni in Pergine per sapere, se<br />

fosse peranche in vita il suo genitore, cui avrebbe fatta una visita; ma auditane la morte<br />

già seguita, non pensò più a venir in patria, ma co' detti Armeni passò a Roma per<br />

ottenere alle sopraddette quattro nazioni in Costantinopoli, che avessero uno stabile<br />

missionario Frate Riformato dalla sagra Congregazione, e che venissero tutti aggregati<br />

alla parrocchia di S. Maria di Pera de' PP. Riformati, per ovviare alli disordini, che<br />

nascevano nelle altre due parrocchie, di s. Pietro e Paolo de' PP. Domenicani, e di s.<br />

Antonio de' PP. Conventuali. Presentò pertanto il P. Bernardino una scrittura alla sagra<br />

Congregazione, ed ottenne dalla medesima quanto avea supplicato. Capitato in Roma<br />

nel novembre 1745, e vi dimorò sino all'aprile 1746. Ed essendogli stata offerta la<br />

Prefettura di Tripoli, la ricusò sciegliendo fra diversi partiti propostigli di ritornar a<br />

Costantinopoli per servire di confessore agli arabi cristiani, ed all'ecc.mo Bailo, per la di<br />

cui raccomandazione ricevette in Venezia diversi onori, servito dalle gondole dei nobili,<br />

e da monsignor nunzio in Venezia onorato col permesso di portarsi a visitare li<br />

163


monasteri delle monache in Venezia per mendicare sagre suppellettili per la chiesa di s.<br />

Maria di Pera; e lo servì da compagno per Venezia il nostro allora P. Agapito da<br />

Strigno, che ivi si ritrovava per udire li predicatori quaresimali in quella Dominante.<br />

Partì dunque il P. Bernardino il dì 11 aprile 1746 da Roma per Venezia, e nel fine di<br />

maggio da Venezia di ritorno a Costantinopoli. Ivi ripigliò l'assistenza agli arabi<br />

cristiani e la servitù al Bailo di Venezia. Fu poi due volte assalito da colpo appopletico,<br />

cosicché dopo esser stato qualche anno indisposto, passò piamente al Signore in s.<br />

Maria di Pera sobborgo di Costantinopoli il dì 30 giugno 1749. Fu il P. Bernardino<br />

benemerito della nostra santa fede, per le sue apostoliche fatiche esercitate in quelle<br />

parti, come scrisse il P. Francesco Fortunato da Genova Prefetto apostolico di<br />

Costantinopoli, in occasione di notificare la di lui morte al nostro P. Ministro<br />

provinciale. Era il P. Bernardino di bel talento, e buon predicatore; apprese diverse<br />

lingue e di gran enffasi nel suo discorso, e zelante del bene delle anime. Molte delle<br />

premesse notizie si sono cavate da certa relazione mandata dal medesimo P. Bernardino<br />

al quondam signor don Giorgio de' Paoli detto Prederoner in Pergine di lui cugino. In<br />

quella rapportasi che il predetto Padre abbia composto un vocabolario o sia dizionario<br />

italiano, arabo e turco colle sue rispettive grammatiche per la gioventù che si vorrà<br />

approfittare. Nel 1751 fu scritto al nostro P. Raffaello da Val di Buono attuale<br />

missionario in Costantinopoli per avere notizie del predetto vocabolario, composto,<br />

come avea scritto egli medesimo al sopraddetto suo cugino don Prederoner, il P.<br />

Bernardino; ed il P. Raffaello rispose, di non averlo mai né veduto, né saputo cosa<br />

veruna di quello, e però temesi sia stato smarrito.<br />

374. (147. //) P. Giovanni Grisostomo d'Arsio, don Adamo d'Arsio de' Conti<br />

de Vasio, minorista, battezzato li 13 novembre 1670, vestito con tre altri in Pergine li 3<br />

giugno 1691, essendovi Guardiano il P. Abbondanzio da Val di Buono, Vicario e<br />

maestro il P. Maurizio dal Borgo. Celebrò le sue primizie (sacerdotali)) nell'ottobre<br />

1696 dispensato dal Superiore generale di circa sette mesi di chiericato ad istanza di<br />

monsignor vescovo e principe di Trento Giovanni Michele de' Conti di Spaur, di cui era<br />

cugino. Dopo essere stato in logica fu posto alcuni anni nello studio di morale, e<br />

divenne poi buon confessore. Nel 1703 avendo rinunciato la vicarìa di Cavalese il P.<br />

Accursio d'Avio, gli fu sostituito il P. Giovanni Grisostomo. Nel 1706 fu Guardiano in<br />

Cavalese. Nel 1709 fu Vicario in Cles del P. Guardiano Daniello da Trento. Nel 1714 e<br />

1715 fu Guardiano in Borgo. Nel 1716 fu ivi Vicario del P. Guardiano Giuseppe Vigilio<br />

da Mezzotedesco. Nel 1718 fu Vicario in Trento del P. Guardiano Serafico da<br />

Roveredo. Nel 1719 fu confermato ivi Vicario del P. Guardiano Romedio da Cles. Nel<br />

1721 e 1722 fu Guardiano in Mezzolombardo. Nel 1725 fu di nuovo Vicario in Trento<br />

nel secondo anno del P. Guardiano Baldessaro da Canezza. Nel 1727 fu pro-maestro de'<br />

novizzi in Arco. Nel 1729 fu altra volta Vicario in Borgo nel secondo anno del P.<br />

Guardiano Basilio da Stenico. Nel 1729 fu la seconda volta Guardiano del Borgo ad<br />

annum. Nel 1734 fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Giuseppe Antonio da<br />

Ravazzone. Nel 1735 confermato ivi Vicario del P. Guardiano Clemente da Trento. Il dì<br />

20 aprile 1735 prima della Congregazione, venuto da Mezzolombardo partì da Cles con<br />

fra Pasquale professato, portandosi con 20 giorni d'ubbidienza a Stainoch in Val<br />

Venosta sopra Marano a visitare sua sorella monaca domenicana. Nel 1737 fu la terza<br />

volta Vicario in Trento del P. Guardiano Girolamo da Trento. Fu poi di famiglia dal<br />

1738 sino al 1743 in Cles, ove sopraffatto dall'incomodo dell'asma fu circa il fine di<br />

ottobre del 1743 condotto all'infermeria di Trento, ove si fermò fino alla morte. Ivi il dì<br />

164


16 ottobre 1746 in domenica cantò la sua seconda Messa, solennizzandola in refettorio<br />

il di lui cognato signor Conte Giacomo Antonio e nipoti Bortoluzzi. Nel 1749 nel primo<br />

venerdì di Quaresima fu sorpreso da un colpo di appoplesia, e fu subito comunicato per<br />

Viatico, e di poi alquanto si riebbe, andando anche per convento, ma non disse più<br />

Messa. Il dì 26 poi di luglio ascoltò in cappella dell'infermeria quattro Messe e si<br />

comunicò, e pranzò cogli altri dell'infermeria, e poi si ritirò in cella a riposare. Indi<br />

alzatosi, come si crede, tra vespro e Compieta, fu sorpreso da un altro colpo<br />

appopletico, e fu ritrovato in terra morto, colla corona in mano. Fu buon Religioso,<br />

esemplare, zelante e civile. Passò al Signore in Trento 26 luglio 1749.<br />

375. P. Emmanuello da Pellizzano, Maffeo Ruffini, battezzato 17 febbraro 1707,<br />

vestito in Arco con due altri li 19 settembre 1727, essendovi Guardiano il P. Lodovico<br />

da Mezzotedesco, Vicario e maestro il P. Baldessaro da Canezza. Studiò in Cles 3 anni<br />

la filosofia sotto il P. lettor Aniceto da Castellano. Tre anni la scolastica in Trento sotto<br />

più lettori. E due anni la morale sotto il P. lettor Bartolommeo da Portolo. Nel 1736 si<br />

portò col P. Giovanni Angelo dal Borgo a bagni di Pusteria; e nel 1737 vi si portò con<br />

fra Romualdo da Monaco per certo incomodo di petto. Nel 1744 fu Vicario in<br />

Mezzolombardo del P. Guardiano Benedetto da Cavalese. Posto poi in Borgo di<br />

famiglia fu sopraffatto dalla doglia, e nel fine del nono giorno circa le ore dieci di sera,<br />

munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò piamente al Signore in Borgo<br />

primo dicembre 1749. Fu molto destro co' secolari per sortire qualche intento, ed<br />

essendo di famiglia in Pergine si maneggiò assai per attraversare i maneggi de' PP.<br />

Cappuccini per fondar un convento in Levico, ed all'incontro promosse assai la fabbrica<br />

del nostro ospizio in Levico, per il puro transito 195 .<br />

(148. //) 1750. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento li 18<br />

marzo 196 .<br />

376. Fra Lodovico da Vigalzano, Antonio Boniati (cugino del P. Francesco<br />

Boniati da Vigalzano morto 28 ottobre 1743), battezzato 18 gennaro 1682; vestito con<br />

un altro in Cles per laico li 4 giugno 1704, essendovi Guardiano il P. Agostino Aurelio<br />

da Tuenno, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono. Nel 1718 essendo<br />

sagristano in Borgo si portò compagno del P. Giuseppe Vigilio da Mezzotedesco a<br />

Modena. Nel 1723 trovandosi cercante alle Grazie andò compagno del P. Adriano da<br />

Lardaro pro-ministro al Capitolo generale in Roma il dì 16 maggio. Nel 1725 fatto<br />

<strong>Provincia</strong>le il P. Sebastiano Fattori da Trento, fu nel primo anno di lui compagno, ma<br />

poi lo licenziò per essere stato fra Lodovico uno de' Frati crocesegnati reclamanti; di<br />

qual briga si parlò sopra all'anno 1746 nella vita del P. Sebastiano. A primi di settembre<br />

del 1731 partì da Cles col P. Gaudenzio da Cavalese, e si portò alla visita del Monte di<br />

Varallo, e capitò poi collo stesso di ritorno in Arco li primi di novembre. Essendo morto<br />

in Cavalese li 12 ottobre 1732 il P. Pietro Paolo Dusini da Cles compagno del P.<br />

Ministro Filippo da Rallo, questi in luogo del defunto prese per compagno sino al<br />

Capitolo fatto in Roveredo li 24 maggio 1734 il nostro fra Lodovico. Trovandosi poi di<br />

famiglia in Pergine, fu sorpreso dalla doglia, e dopo Pasqua del 1750 nuovamente<br />

ammalatosi, ed essendo su le tavole lette già il dì 12 aprile destinato di famiglia in<br />

Roveredo, fu il dì 14 aprile condotto all'infermeria di Trento. Ivi sopraffatto dal male<br />

195 E soggiorno per i Frati questuanti.<br />

196 Nel manoscritto è segnata una data sbagliata: Rovereto 27 aprile.<br />

165


dovette soccombere, e però munito de' santissimi Sagramenti, ben disposto, la mattina<br />

delli 25 aprile fra l'una e le due dopo 'l Mattutino, rese piamente l'anima al Signore,<br />

Trento 25 aprile 1750.<br />

377. P. Leopoldo da Strigno, Paolo Zanghellini, battezzato 17 gennaro 1709;<br />

vestito, solo, in Arco li 10 luglio 1729, essendovi Guardiano il P. Agostino Avanzin da<br />

Brez, Vicario e maestro il P. Filippo da Rallo Custode. Ne' tre anni di filosofia e primo<br />

di teologia ebbe lettore il P. Benedetto da Cavalese. Ne' due altri anni di scolastica ed<br />

uno di morale ebbe diversi lettori. Nel 1738 fece in Borgo la novena di s. Pietro<br />

d'Alcantara. Dopo il Capitolo celebrato in Roveredo il dì 28 novembre 1739 passò di<br />

famiglia in Mezzolombardo insegnò la rettorica in cella coll'esenzione da Prima e Terza<br />

a tre neoprofessi chierici, cioè a fra Carlo Antonio da Samoclevo, a fra Eugenio da<br />

Cavalese, ed a fra Gregorio da Bordiana. Bramoso poi di portarsi alle Missioni,<br />

quantunque, come fu detto, gli fosse offerta dal P. Ministro Giovanni Pio da Pressano la<br />

lettura, procurò ed ottenne l'ubbidienza di portarsi a Roma, colla quale da Cles<br />

nell'ottobre del 1740 ove era stato posto di famiglia nella Congregazione fatta in Arco li<br />

25 settembre, si portò a visitare in Strigno li suoi parenti, dopo qual visita si avanzò a<br />

Venezia, ed indi pervenne in Roma nel collegio di s. Pietro Montorio. Dopo molti mesi<br />

di sua dimora in Roma, il dì 2 agosto 1741 s'infermò ivi di certa febbretta lenta, e però<br />

fu dissuaso dall'andare alle Missioni, e fu rimandato alla propria <strong>Provincia</strong> per<br />

ristabilirsi, con questo che pienamente rimesso, potesse ritornare. Partì pertanto da<br />

Roma col P. Gregorio da Revò fratello di misser Tommaso Rossi beccaro, destinato<br />

missionario e capitò di ritorno in Borgo li 10 dicembre 1741; e poi giunse in Trento<br />

infermiccio, ove ristabilitosi, giunse da Pergine a Trento, collocatovi di famiglia, e si<br />

diede alla predica e la Quaresima del 1743 predicò in Biano 197 , e l'Avvento del<br />

medesimo anno predicò in Aldeno. Nella Quaresima del 1744 predicò alle monache<br />

della ss. Trinità in Trento, ed insieme in Romagnano e Ravina e fece qualche discorso in<br />

s. Maria Maggiore. Nella Quaresima del 1745 predicò in Torcegno. Nella<br />

Congregazione capitolare del 1745 fu fatto Vicario in (149. //) Cles del secondo anno<br />

del P. Guardiano Bonifacio d'Ossana. La seconda volta. Nel 1746 fu posto in Campo e<br />

l'Avvento predicò al Bleggio. Nel 1747 fu eletto Guardiano di Campo ed insieme ivi<br />

visitatore del Terz'Ordine. Lo stesso anno se gli rinnovò l'antica febbretta, onde<br />

nell'autunno si portò all'infermeria di Trento, dalla quale non pienamente rimesso<br />

ritornò al suo convento di Campo, ove continuandogli la predetta febbretta, fu giudicato<br />

da signori medici per etico, ciò che egli non voleva credere, comecché coraggioso.<br />

Finalmente nella Quaresima del 1748 fu ricondotto all'infermeria, in cui dimorò sino<br />

alla morte, ora su, ora giù, già sicuramente dato per etico. Ne' primi poi di maggio del<br />

1750 ebbe uno sbocco di sangue, quindi munito de' santissimi Sagramenti, e ben<br />

disposto, passò piamente al Signore, Trento 23 maggio 1750. Fu molto buon Religioso,<br />

esemplare, e zelante predicatore, ed assai coraggioso nelle sue infermità.<br />

378. P. Zaccaria da Roveredo della Luna, Antonio Fenner, battezzato 22 gennaro<br />

1679, vestito con due altri in Cles li 22 settembre 1700, essendovi Guardiano il P.<br />

Gabriello Cassina da Trento, Vicario e maestro il P. Tommaso Pancheri da Bresimo.<br />

Studiò la logica in Borgo sotto il P. Valerio da Preghena, ed avendo poi questi<br />

rinunciata per infermità la lettura, studiò fisica ed animastica, e primo e secondo anno di<br />

197 Albiano.<br />

166


teologia sotto il P. lettor Teodoro da Rumo. Nel 1707 partì il P. Zaccaria per Milano,<br />

ove studiò il terzo e quarto anno di teologia sotto il P. lettore Carlo Maria da Como. Ed<br />

essendo studente al Giardino per alcun mese sino agli Ognissanti, servì di compagno del<br />

nostro P. Aurelio Agostino da Tuenno, Visitatore della <strong>Provincia</strong> di Torino, o sia di s.<br />

Tommaso mentre fra Ruffino d'Avio compagno ordinario del P. Visitatore era col P.<br />

Anselmo da Trento secretario visitante la custodia di Nizza. Ritornato poi il P. Zaccaria<br />

in <strong>Provincia</strong> fu negli atti della Congregazione fatta in Trento il dì 14 maggio 1709 posto<br />

"Lector esaminandus". Nel 1710 fatto per la seconda volta <strong>Provincia</strong>le il P. Girolamo<br />

dalla Giudicaria lo bramava lettore, onde si fece una specie di concorso tra detto P.<br />

Zaccaria e P. Lodovico da Mezzotedesco, ma questi nell'esame prevalse, e così fu<br />

destinato lettore nel detto anno il P. Lodovico, ed il P. Giuseppe Antonio da Ravazzone,<br />

che essendo già di famiglia in Trento era già stato esaminato ed approvato avanti gli<br />

altri due. Ed il detto anno 1710 fu preso per segretario il P. Zaccaria dal P. Ministro<br />

Girolamo. Nel 1711 fu deputato lettore di logica in Roveredo co' cinque seguenti<br />

studenti: fra Innocenzo da Ziano, fra Valentino da Pergine, fra Antonio da Mezzana, fra<br />

Agostino da Brez, fra Silvestro da Trento. Nel 1712 e 1713 insegnò a medesimi la fisica<br />

ed animastica. Nel 1714 e 1715 insegnò agli stessi la teologia. Nel 1716 per dispensa<br />

del Superiore generale fu dichiarato lettore teologo quantunque solamente due anni<br />

avesse insegnato teologia; e lo stesso anno fu eletto Guardiano di Mezzolombardo. Nel<br />

1717 fu Vicario di Roveredo nel secondo anno del P. Guardiano Adriano da Lardaro. La<br />

Quaresima del 1716 predicò in Telve. La Quaresima del 1718 fece li discorsi del<br />

Santissimo la domenica di Passione alle monache di s. Carlo. Nel Capitolo del 1719 per<br />

opera del P. Visitatore Carlo Maria, di cui in Milano, come sopra si notò, era stato<br />

studente fu eletto diffinitore, ed insieme maestro de' novizzi in Cles per tre anni; nel<br />

primo e secondo fu anche Vicario del P. Guardiano Daniello da Trento. E nel terzo del<br />

P. Guardiano Valerio da Preghena. Nel Capitolo fatto nel 1722 e due seguenti fu<br />

confessore delle monache di s. Carlo in Roveredo. Nel 1725 fu di nuovo maestro de'<br />

novizzi in Arco, e Vicario del P. Guardiano la terza volta Andrea da Val di Buono, ma<br />

dopo il primo anno rinunciò. Nel 1726 e 1727 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1728<br />

essendo stato (150. //) Guardiano capitolare in Roveredo, fu destinato Vicario di<br />

Mezzolombardo, ma rinunciato il P. Cherubino da Trento l'offizio di confessore delle<br />

monache del Borgo conferitogli, fu sostituito il P. Zaccaria, che lo continuò per due<br />

anni, ma vi rinunciò il terzo a cagione della piaga fattasegli per la vita sedentaria. Nel<br />

luglio del 1730 si portò col P. Basilio da Stenico a bagni di Pusteria. Nel 1732 fu<br />

Vicario di Cavalese del P. Guardiano Angelico Sulliani da Roveredo. Nel 1733 fu eletto<br />

Vicario del Borgo, ma rinunciò. Nel 1734 fu Guardiano di Cavalese ad annum. Nel<br />

1736 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Ippolito da Nosellari. Di poi fu diversi anni<br />

di famiglia in Roveredo, ed indi nel 1742 fu posto in Trento, ove si fermò sino alla<br />

morte, stando parte in comunità, e parte per le sue indisposizioni in infermeria, soggetto<br />

alla gotta, e grande rottura, specialmente nelle Quaresime; e nella Congregazione del<br />

1746 fu esentato dal Mattutino. Finalmente il dì 24 settembre 1750 sopraffatto dicesi da<br />

un gran flato, che co' rimedi applicati pareva il giorno seguente volesse cessare, ma il<br />

sabato mattina fattosi più ostinato, dopo il vespro scorgendolo l'infermiere fra Cosimo<br />

dal Borgo colla faccia cadaverica, lo costrinse a portarsi dalla propria cella in<br />

infermeria, e ben presto a ricevere anche li santissimi Sagramenti. De' quali con<br />

religiosa esemplarità premunito, ed ottimamente disposto, la sera del medesimo giorno<br />

circa le ore sette e mezza passò piamente al Signore. Trento 26 settembre 1750. Fu il P.<br />

Zaccaria ottimo Religioso, superiore zelante e di buon esempio; e maestro de' novizzi<br />

167


molto attento ed approposito. Non beveva vino, e però provava negli ultimi dieci anni<br />

un appetito straordinario.<br />

379. Fra Michelangelo da Varone, Giovanni Zanoni detti Pilota, battezzato 21<br />

marzo 1670. Fu vestito per Terziario in Trento il dì 2 novembre 1693 sotto il P.<br />

Ministro Marcellino da Cles con promessa di dargli poi il cappuccio, affine poi interim<br />

lavorasse da spezzapietra, con fra Marco da Brentonico nella fabbrica del nuovo<br />

convento di s. Bernardino, come poi prontamente egli fece. Nel 1695 il dì 21 novembre,<br />

giusta la promessa fu in Cles vestito, solo, per laico col nome di fra Michelangelo<br />

(nome appunto di fra Michel Angelo da Pressano muraro e tagliapietra morto in<br />

Cavalese lo stesso anno 14 gennaro 1695). Ebbe nel noviziato per Guardiano il P.<br />

Egidio da Segno, e per maestro il P. Simon Pietro Barbi da Cembra. Nel 1701<br />

trovandosi il P. Giovanni Cristoforo da s. Michele compagno in Inspruch del rev.mo P.<br />

Ippolito, e bramando di ritornare in <strong>Provincia</strong>, fu mandato fra Michele Angelo con<br />

Terziario fra Niccolò da Rumo in Inspruch; partirono li 13 dicembre 1701 da<br />

Mezzolombardo, ed il dì 24 detto capitarono in Inspruch. Rimase fra Michele Angelo<br />

per compagno del P. Ippolito (ed il P. Giovanni Cristoforo fece ritorno in <strong>Provincia</strong> col<br />

suddetto Terziario fra Niccolò). Rimase dissi 4 mesi fra Michele Angelo compagno del<br />

P. rev.mo, quale finalmente ottenuta permissione dalla Corte cesarea di ritornar<br />

anch'esso alla propria <strong>Provincia</strong>, partì col fra Michele Angelo il dì 24 aprile 1702 da<br />

Inspruch in calesse, ed in 4 giorni giunse in Mezzolombardo, e da ivi a piedi in Trento.<br />

Nel 1727 il dì 15 aprile detto fra Michele Angelo partì da Pergine con tre mesi di<br />

ubbidienza alla visita del sagro Monte della Verna col P. Dionigio da Trento. e capitò di<br />

ritorno il dì 14 giugno, e fu più volte compagno d'altri Religiosi in alcuni altri viaggi. Fu<br />

ottimo Religioso e laico esemplare, ed indefesso nella sua arte di tagliapietra, essendovi<br />

quasi in ogni convento di lui opera della predetta arte, inimicissimo dell'ozio. Fu negli<br />

ultimi anni molestato da un gran incomodo in una guancia che a bel principio diceasi gli<br />

fosse sopraggiunto per essergli stato tagliato un porro nel fargli la barba. Ma come poi<br />

si vide, fu piuttosto una specie di cancro, che gli andò consumando la guancia ed<br />

orecchia. Fu condotto all'infermeria, ove dopo esservi dimorato circa tre anni, la mattina<br />

delli 18 febbraro osservatagli la faccia cadaverica dall'infermiere fra Cosmo fu fatto<br />

tosto sacramentare e dopo poche ore ben disposto avendo quella mattina ascoltato tre<br />

Messe in cappella, passò piamente al Signore; Trento 18 febbraro 1751.<br />

380. (151. //) Reverendissimo P. Antonio da Mezzana in Val di Sole, Giovanni<br />

Bartolommeo Maturi, sebbene per accidente, nato e battezzato in Pinzolo in Rendena;<br />

battezzato 17 gennaro 1686; vestito in Cles con tre altri per chierici il 25 giugno 1710,<br />

essendovi Guardiano il P. Teodoro da Rumo, Vicario e maestro il P. Giovanni Paolo da<br />

Mori. Ebbe ne' tre anni di filosofia lettore il P. Zaccaria da Roveredo della Luna; e ne'<br />

tre di teologia ebbe in Trento il P. Lodovico da Mezzotedesco. Nel 1716 terminava il<br />

sessennio di religione il dì 25 giugno, e le ordinazioni a Pentecoste cadevano il 11<br />

giugno, e difficoltando il P. Ministro Massimigliano da Trento a permettere venisse<br />

frat'Antonio in queste ordinato, coll'aiuto dell'attuale nostro Commissario visitatore<br />

Bonaventura da Possagno, ottenne dal rev.mo P. Diodato da Roma vice Commissario<br />

generale della Riforma la dispensa delli 14 giorni, che gli mancavano con questo che<br />

differisse la celebrazione delle primizie sino ad aver terminato effettivamente l'intero<br />

sessennio. Fu dunque ordinato sacerdote alle Tempore delle Pentecoste, e portandosi in<br />

val di Sole col P. Bartolommeo da Portolo condiscepolo celebrò poi le sue primizie in<br />

168


Mezzana sua patria. L'anno seguente 1717 si fece la Congregazione in Trento li 3 di<br />

maggio ed avendo detto P. Antonio, col P. Niccolò da Coredo, studente di teologia il 4°<br />

anno in Pergine ottenuta l'ubbidienza di portarsi a Roma per andare alle Missioni, fu<br />

esaminata ed approvata la loro vocazione in pieno diffinitorio. Per tanto il dì 6 maggio,<br />

avendo terminato il terzo anno di studio della teologia, partì da Trento col predetto P.<br />

Niccolò, correndo la solennità dell'Ascension del Signore, ed arrivò in Roveredo,<br />

portandovi la tavola della nuova famiglia, ed indi proseguì il suo viaggio sino ad arrivar<br />

felicemente in Roma nel collegio di s. Pietro Montorio. Si fermò circa un anno in detto<br />

collegio per lo studio delle controversie sotto il P. lettor Pietro Battista, il quale poi<br />

eletto Vicario patriarcale di Costantinopoli gli fu sostituito per le ore di controversia il<br />

P. Domenico Maffei da Cles, e sotto di questo studiò qualche mese e sostenne<br />

decorosamente l'esame in Propaganda, e poi fu destinato missionario in Costantinopoli.<br />

Partito in seguito da Roma col compagno P. Niccolò capitò di ritorno in Borgo li primi<br />

di luglio 1718, e dopo aver visitati li parenti in Val di Non e Val di Sole, s'istradò per<br />

via del Tirolo, Austria e Ungheria alla sua Missione verso Costantinopoli, avendogli<br />

molto giovato il passaporto e commendatizia del serenissimo principe Eugenio di<br />

Savoia ottenuti in Vienna per esso li Bassà di Nissa e Vidino; e così giunse felicemente<br />

in Costantinopoli. Per alcuni anni dimorò nella Missione di Scio e poi fu posto in<br />

Smirne, ove con patente delli 2 marzo 1722 fu deputato Vicario apostolico.<br />

Scuoprendosi poi sempre più le singolari qualità del P. Antonio già per molti anni<br />

Vicario apostolico, fu dalla sagra Congregazione di Propaganda il dì 312 luglio 1730<br />

eletto vescovo di Scira, unica isola cattolica nell'Arcipelago; e di poi non ancora passati<br />

tre anni dall'elezione in vescovo di Scira, fu promosso dalla sagra Congregazione<br />

all'insigne chiesa arcivescovile di Nassia divenendo Primate dell'Arcipelago, sotto il dì<br />

10 marzo 1733. Del vescovado di Scira e dell'arcivescovado di Nassia vedasi il P.<br />

Graveson Tom. 3, Historia ecclesiastica nell'indice geografico pag. XVIII, col. 2. E<br />

degna veramente da rapportarsi la graziosa maniera con cui il Signore lo chiamò dal<br />

secolo alla Religione. Prima di farsi Frate il nostro Padre Antonio, fu una solenne<br />

birba; ebbe diverse brighe; fece le archibugiate co' bravi, e fu ritirato nel convento di<br />

Campo. Fu foriere de' soldati sotto Eugenio di Savoia, di ciera torva, di fiero aspetto e<br />

di voce sgraziata. Toccato finalmente da Dio fece voto di farsi Frate 198 ; e tutto che non<br />

avesse studiato che la terza, ricorse (152. //) per essere da nostri Frati accettato, e però<br />

scorgendolo fornito di grande ingegno fu con altri accettato tuttoché di anni 24 e mezzo<br />

circa. Ed infatti dopo la professione, con tanta diligenza si affaticò, studiando giorno e<br />

notte, che riuscì eccellente studente, difendendo bravamente pubbliche tesi in filosofia e<br />

teologia. Possedeva quattro lingue prima d'andar alle Missioni: italiana, tedesca,<br />

francese e latina. E nella Missione appena passato un anno apprese la lingua turca, ed<br />

araba, nelle quali predicava e confessava. Passati molti anni per desiderio di vivere da<br />

vero Frate, e di sgravarsi dal gran peso dell'arcivescovado, tentò molte strade, e fece<br />

molte premure per rinunciarlo, e perché venisse accettata la sua rinuncia, egli diede a<br />

ciò fare una grande spinta, l'aria pessima per lui di quell'isola di Naxia, mentre, come<br />

scrisse quando una volta dando avviso che la sagra Congregazione gli aveva data la<br />

facoltà di rimpatriare, quasi ogni anno veniva assediato da terzane e quartane con<br />

evidente pericolo d'idropisia. E degno d'interesse guanto monsignor arcivescovo scrisse<br />

in risposta a suo nipote, figlio di una sua sorella, fra Cirillo Borzaga da Ronzone in Val<br />

di Non nostro Frate Riformato, allora chierico e poi sacerdote quale nel giugno 1747 gli<br />

198 Non è vero che egli sia stato bandito dal principato di Trento, bensì l’omonimo Giovanni<br />

Bartolomeo padre di tre figli (a quel tempo il nostro Antonio aveva 14 anni!).<br />

169


avea notificato il contento che provava nell'essere divenuto Religioso riformato in<br />

questa nostra <strong>Provincia</strong>: "Carissimo nipote. Li giorni passati ebbi il contento di ricevere<br />

una stimata sua in data del giugno passato, e godo al più alto segno, che lei sia contento<br />

d'essersi fatto Religioso. E chi non sarebbe contento d'essersi salvato dalle tempeste del<br />

mondo, e ridotto in un porto sicuro di salute come è la nostra santa provincia. Per me<br />

l'assicuro d'essermi pentito più volte, come uomo d'esser venuto alle Missioni, d'aver<br />

accettate dignità, vicariati, vescovati ed arcivescovati, mai però mi son pentito d'essermi<br />

fatto Religioso; e non muoro volentieri, né pienamente contento, se non rendo lo spirito<br />

in codesta santa <strong>Provincia</strong>. Dal canto mio non ho mancato né manco di usare li mezzi<br />

per ripatriare; ma non mi è lecito sforzare le carte, né per riguardo a Dio, come mi<br />

dicono li Padri, co' quali mi sono più volte consigliato; e me ne scongiurò l'istesso<br />

Visitator apostolico sub poena indignationis divinae a non abbandonare il timone. Né<br />

per riguardo alla sagra Congregazione alla quale son molto tenuto, perché quantunque<br />

privo delle qualità richieste per regger, e portar tanto peso, sono già 26 anni, che ora in<br />

qualità di Vicario apostolico in Smirne, ora di vescovo di Scira, e finalmente di<br />

arcivescovo in Naxia, ho l'onor di servirla; e ciò nonostante mi onora di scrivervi<br />

d'essere pienamente soddisfatto si non della mia vigilanza e zelo. Come dunque senza il<br />

consenso dell'istessa potrò abbandonar questo gregge? Fiat voluntas tua. Dev.mo ed<br />

aff.mo per servirla<br />

F. Antonio Maturi arcivescovo. Naxia 24 dicembre 1747".<br />

Preparata la premessa lettera prima di spedirla gli aggiunse la seguente poscritta:<br />

"Quando con giubilo del mio cuore speravo ben presto liberarmi da questo esilio<br />

onorato bensì, ma per me gravissimo. «Heu mihi quia incolatus meus prolongatus est».<br />

Li 26 dello spirante ricevei dalla santità di nostro Signore un Motu proprio (Benedictus<br />

P.P. XIV. Comincia: «Venerabilis Frater etc. Pro nostris etc. Datum Romae apud s.<br />

Mariam Maiorem die 23 augusti 1747), con cui mi costituisce Vicario apostolico anco<br />

di Scira. Da suo fratello don Lorenzo (questi era un sacerdote fratello di fra Cirillo, che<br />

da Naxia allora ritornava in queste parti alla patria) intenderà per longum et latum il<br />

motivo, e la prego raccomandarmi caldamente al Signore, acciocché la mia andata abbia<br />

esito felice, trattandosi di ridar alla gregge vicino a 3.000 cattolici sviati e disperati per<br />

causa del loro pastore". Portatosi per tanto in Scira, il cielo benedisse le di lui fatiche,<br />

poiché colla sola sua prima predica riconciliò colla santa Chiesa mille anime circa.<br />

Animato dal frutto conseguito colla prima predica, andava destramente maneggiandosi<br />

per ridur all'ovile anche le altre pecorelle sviate o sbandate, affine di pacificare tutta<br />

l'isola di Scira, e calmati tutti li torbidi di così facilmente ottenere la sospirata licenza<br />

dalla sagra Congregazione di effettivamente ripatriare. Andava per tanto (153. //)<br />

disponendo le cose, e per aver con che campare giunto in cristianità, avea dato ordine al<br />

nipote don Lorenzo, che giunto in patria, si portasse a Vienna per supplicare sua maestà<br />

la regina d'Ungheria a voler contribuire a gratificarlo della pensione o sia piatto di<br />

piastre cento, o sia fiorini trecento, tuttoché avesse rinunciato l'arcivescovato, quale per<br />

opera di sua altezza serenissima principe Eugenio gli era stata accordata sin allora e<br />

somministrata dall'augustissimo imperator Carlo sesto e dalla regina. Il sopraddetto don<br />

Lorenzo, avanti la sua partenza da Naxia per opera di monsignor arcivescovo di lui zio<br />

fatto canonico, e cantore della chiesa di Naxia, giunto in patria, si portò poi giusta<br />

l'ordine e commissione ricevuta alla Corte di Vienna, ed avea molto promosso l'affare<br />

della conferma della continuazione della pensione sopraddetta, ma chiamato poco dopo<br />

monsignor arcivescovo all'altra vita l'affare si arenò. Ed anche lo stesso don Lorenzo,<br />

fermatosi per molti anni in Vienna, ivi passò al Signore nell'aprile del 1760. Da lettera<br />

170


del signor don Giacomo Rossi canonico di Naxia, confidente di monsignor Maturi, data<br />

in Naxia li 7 luglio 1749 sappiamo che già due volte aveva monsignor fatta l'effettiva<br />

rinuncia de l'arcivescovado in manibus Sanctissimi, e da altra del medesimo monsignor,<br />

come sopra fu detto, sappiamo che la sagra Congregazione avea accettata detta rinuncia,<br />

onde anche calmati li torbidi dell'isola, e chiesa di Scira, stava senza altro attendendo<br />

l'effettiva licenza di ripatriare. Quando ecco portarsi il sopraddetto signor canonico<br />

Rossi da Naxia in Scira li 12 febbraro 1751, trovò che monsignor stava decombente con<br />

due piaghe in una gamba, quasi incanchrenite, e si procurò di guarirle. Verso la fine<br />

della seconda settimana di Quaresima, a 4 ore di notte lo assaltò un colpo appopletico<br />

nel petto e subito chiamato il medico, colla cavata di sangue di nuovo si liberò, ma restò<br />

molto debole. Onde il predetto signor canonico mandò barca appostata in Naxia e fece<br />

venire un celebre cerusico, che stette più di un mese in Scira. Lo guarì dalle cancrene, e<br />

lo purgò, e poi la settimana Santa se ne tornò in Naxia. Monsignor frattanto si era<br />

rimesso, e stava bene, onde il giovedì Santo fece gli Oli Santi; il giorno di Pasqua cantò<br />

Messa; il terzo giorno tenne l'ordinazione. Il venerdì poi seguente cenò con allegrezza,<br />

perché vi era compagnia de' preti, e dopo cena se ne andò a dormire, e tutti gli altri a<br />

riserva del signor canonico sopraddetto che si mise a scrivere. Dopo un'ora da che erasi<br />

posto a riposare fu monsignore sorpreso da un terzo colpo, del che accortosi da udire il<br />

di lui affanno il signor canonico vi accorse e lo confortò, ed il moribondo prelato disse<br />

"domine Iacobe moro" e replicava che gli raccomandasse come fece, l'anima, ed esso<br />

frattanto replicava versetti della Scrittura colle lacrime chiedendo perdono<br />

continuamente a Dio de suoi peccati, e massime con quel versetto del dies illa:<br />

Recordare Iesu pie. Furono tosto svegliati tutti quelli della famiglia, fu chiamato il<br />

medico e gli fu cacciato sangue, e frattanto il moribondo mandava grandissima spuma<br />

dalla bocca, ed appena poteva parlare. Il colpo lo assaltò due ore prima della mezza<br />

notte, e dopo la cavata di sangue si sollevò un poco, e poi all'improvviso restò muto. e<br />

ricevette l'assoluzione dal predetto signor canonico, alla mezza notte rese piamente<br />

l'anima a Dio il venerdì probabilmente dopo la mezzanotte venendo il sabato fra l'ottava<br />

di Pasqua, caduta nel detto anno 1751 li 11 aprile. Nella premessa maniera diede avviso<br />

della morte del nostro monsignor arcivescovo il prefato signor don Giacomo Rossi<br />

canonico di Naxia, amico ed intrinseco del defonto prelato, con sua data da Naxia il dì<br />

16 maggio 1751 al signor don Lorenzo Borzaga canonico cantore di Naxia, che<br />

trovandosi in Vienna, speditovi, come sopra notammo, avanti qualche anno, per ottenere<br />

da sua maestà l'imperatore la continuazione del piatto di cento piastre a monsignor<br />

Maturi, ancorché rinunciato l'arcivescovato ritornasse in patria. E detta lettera dal signor<br />

canonico Borzaga, fu poi mandata in Val di Sole a signori Maturi fratelli del defonto<br />

arcivescovo, ed è ripiena di grandi lodi del medesimo prelato. Fra l'altro dice: "Deve<br />

sapere, che questo nostro santo monsignor fece a Sira veramente una vita santa, senza<br />

veruna impazienza, sempre allegro, e con parole sante in bocca, a tal segno che allora il<br />

di lui confessore mi diceva, cioè al predetto signor canonico Rossi, «che confessava un<br />

angelo»!" (154. //) Molte altre particolarità spettanti alla vita del nostro monsignor<br />

arcivescovo potrebbonsi cavare dalle lettere, scritture che conservansi in casa Maturi in<br />

Val di Sole, ma per fuggir la troppa prolissità, ne aggiungerò solamente le poche<br />

seguenti. Era in tanta stima nell'isole dell'Arcipelago, che come scrive il signor canonico<br />

Rossi, più volte allegato, tutte le persone qualificate, ed ad una voce tutte le isole per<br />

mantenimento del cattolicesimo in quelle parti, lo chiamavano, chi il sole, chi il timone<br />

delle isole dell'Arcipelago. Ed anche tanto era il concetto, e stima che ne faceva la sagra<br />

Congregazione, che ogni anno, e qualche volta due, o tre volte all'anno, gli mandava<br />

171


commissioni apostoliche, ora per un'isola, ora per un'altra, ed ultimamente gliene mandò<br />

cinque in cinque lettere sotto una data per Naxia e per altre isole. Beneficò pure il nostro<br />

P. Antonio la chiesa di Naxia. Fece far l'altar maggiore tutto di nuovo, intagliato a<br />

maraviglia, ed indorato, con danaro risparmiato con astinenze non comandate, come<br />

pure fece pavimentare di marmo la sua chiesa di Naxia. Stabilì un convento di religiose<br />

Orsoline, in cui se ne trovavano dodici, che con istruire le picciole figlie, e col loro buon<br />

esempio erano di sommo utile, ed edificazione, non solo ai latini, ma anco agli greci,<br />

che mandavano le loro figlie alla scuola. Eppure l'entrata della mensa o sia chiesa di<br />

Naxia, stanti li gran tributi, e contribuzioni, non rendeva un anno coll'altro cento e<br />

cinquanta fiorini, ed anche manteneva due preti e un chierico, ed un servitore. Ma<br />

l'augustissima regina gli passava annualmente altri cento e cinquanta fiorini. Nel<br />

convento solamente delle monache ha spesi due milla e trecento fiorini, tra per ridurlo a<br />

forma di convento con tutte le officine, per fondarvi una dote in perpetuo, e per stabilire<br />

il mantenimento della sagristia. Prima di partir da Naxia per Scira avea donati li suoi<br />

crediti alle monache Orsoline, ed al predetto canonico don Giacomo Rossi. Fece una<br />

scrittura che le dette monache gli dovessero dare duecento piastre per far fargli tante<br />

Messe, metà a dieci para (un para o sia medin vale tre soldi) di limosina, e metà a dieci<br />

para, specie di moneta di que' paesi. Il resto del suo avere, cioè mobili per la chiesa,<br />

come scrisse il predetto signor canonico Rossi l'ha ereditato la chiesa di Scira. E<br />

quantunque la nostra <strong>Provincia</strong> non avesse obbligo di fare alcun suffragio per il<br />

quondam rev.mo P. Antonio Maturi, essendo egli morto già fuori della <strong>Provincia</strong> e<br />

Religione, onde già molti anni prima, affinché si facesse dalla Religione a nostri<br />

Religiosi defonti vescovi, o cardinali ex Ministri, fu necessario si facesse il supposto<br />

statuto nel Capitolo generale di Milano nel 1729 (che in quello poi di Vagliadolid fu<br />

dichiarato apocrifo, e di niun vigore: vedasi tomo terzo, parte seconda della Cronologia<br />

dell'Ordine del P. Carlo Maria da Perugia, pag. 229, col. prima) perché non facendo<br />

eglino alcun suffragio, mentre erano in vita, per li Frati morti della loro rispettiva<br />

<strong>Provincia</strong>, né meno come obbligo di farlo da predetti Frati per essi, poi morti fuori della<br />

Religione. Che se esso P. Antonio si fosse inteso colla nostra <strong>Provincia</strong> che avrebbe<br />

suffragato li nostri Frati morti, come scrive il P. Rotario nella sua teologia regolare<br />

tomo primo, libro 3, fol. 300, col. 1, num. 6 in fine, praticati da vescovi prima membri<br />

della sua Religione, allora debitamente sarebbesi fatto al medesimo defonto, come se<br />

fosse morto attual Frate e membro della nostra. Tuttavolta il Padre nostro <strong>Provincia</strong>le<br />

pro tempore che era il P. Giovanni Besenella da Pressano, avuto riscontro della morte<br />

del prelodato monsignor Antonio Maturi stato membro della nostra <strong>Provincia</strong>, che tanto<br />

avea onorata coll'essere stato con tanto decoro della medesima prima missionario<br />

nell'Arcipelago, indi Vicario apostolico in Smirne, vescovo di Scira di poi; poi<br />

arcivescovo di Naxia, e morto ultimamente attuale amministratore apostolico della<br />

chiesa di Scira, anche dopo aver rinunciato l'arcivescovato di Naxia, mandò avviso della<br />

morte del medesimo con sua circolare per la <strong>Provincia</strong>, come se fosse morto attual<br />

membro della medesima, oppure si fosse inteso previamente con quella di suffragar egli<br />

in vita li nostri Frati morti, per venir poi anch'esso dopo la sua morte da Frati vivi<br />

suffragato, come sopra dicevamo col P. Rotario. Passò dunque il P. Antonio al Signore<br />

attual amministratore apostolico della vescovile di Scira li 16 aprile 1751.<br />

(155. //) 1751. Dal trentesimo settimo Capitolo celebrato li 10 maggio, in cui fu<br />

eletto in Arco Ministro la seconda volta il P. Giovanni Pio Besenella da Pressano.<br />

172


381. P. Attanasio da Madruzzo, Giovanni Giacomo Pisoni detti Tonati,<br />

battezzato primo novembre 1690; vestito, solo, in Cles li 13 settembre 1713, essendoci<br />

Guardiano il P. Romedio Torresano da Cles, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di<br />

Buono Custode, pro-maestro il P. Giovanni Francesco da Nogaré. Dopo la professa fu<br />

posto di famiglia in Arco, sagristano sino alla Congregazione per non esservi studio<br />

nuovo. Nella Congregazione del 1715 fu posto nello studio di logica in Roveredo sotto<br />

il P. lettor Corrado da Tesero. La notte delli 26 settembre del detto anno "humanum<br />

passus" uscì di sé e vaneggiò, onde convenne porlo in custodia. Essendo poi morto in<br />

Roveredo il P. diffinitore Girolamo da San Felice la sera delli 30 marzo ed ivi sepolto il<br />

dì primo d'aprile 1716, detto P. Attanasio nel medesimo giorno, dopo aver pranzato in<br />

cella, già levato fuori dalla custodia, scappò per via della chiesa lasciata aperta dopo<br />

data la sepoltura al Frate defonto e si avviò verso Trento istradato per Madruzzo. In<br />

Buso di Vela fu incontrato dal signor dottor Andrea Ponte di Trento, che ne mandò<br />

avviso a s. Bernardino. Giunse fra Attanasio la sera in Cadine presso di quel signor oste<br />

suo amico, da cui fu trattenuto. La mattina seguente andarono da s. Bernardino il P.<br />

Niccolò da Coredo studente e fra Gioachino da Madruzzo di lui parente e compagno<br />

attual del P. <strong>Provincia</strong>le Massimigliano da Trento, e da Cadine lo condussero in s.<br />

Bernardino ove refiziatosi, continuò il suo viaggio verso Roveredo accompagnato dal<br />

detto fra Gioachino, e vi rimase, rimesso in custodia, sino alla venuta del P.<br />

Commissario Visitatore, da cui fu spedito a Trento. Per grazia poi del Signore si riebbe<br />

e studiò da sé, e ricevette gli Ordini sagri, e alle Tempore di Natale nel 1719 fu ordinato<br />

sacerdote, e celebrò le sue primizie in Campo, ove era di famiglia, il primo giorno<br />

dell'anno 1720. In seguito continuò a studiare da sé, e come che di buon talento, divenne<br />

buon confessore, non ostante che facesse d'ordinario il sagristano. Nel 1734 fu fatto<br />

Vicario in Pergine del P. Guardiano Placido da Piné. Nel 1737 fu Vicario in Roveredo<br />

del P. Guardiano Anselmo da Trento. Nella Congregazione tenutasi nell'aprile 1739 fu<br />

fatto Vicario in Borgo nel secondo anno del P. Guardiano Corrado da Tesero. Nel 1740<br />

nell'agosto si portò col P. Clemente da Trento a bagni di Pusteria con fra Agnello<br />

infermiere assistente. Per tre anni fu oppresso da grave malinconia e da grave infermità<br />

di piaghe nelle gambe, da quali poi riavutosi, nella Quaresima del 1744 fu mandato in<br />

Roveredo, ove cominciò a coltivare fiori aiutando il sagristano, e poi da sé fece ivi il<br />

sagristano fino alla morte. Il dì 12 ottobre 1746 partì da Roveredo compagno del P.<br />

Corrado da Tesero confessore delle monache di s. Carlo, andato a Verona con 15 giorni<br />

di ubbidienza. Nell'agosto del 1751 si affaticò assai per le feste della Porziuncola e di s.<br />

Rocco specialmente nel dar acqua a moltissimi vasi di fiori. E la sera delli 19 agosto si<br />

sentì male, ed il giorno seguente allettatosi, fu sorpreso da febbre con infiammazione.<br />

Fu subito destituito di forze, se gli cacciò sangue, ma tuttavia andò sempre peggiorando<br />

cosicché il giorno avanti morisse, disse ad un Frate suo confidente, che stava in un<br />

continuo affanno. Finalmente la mattina delli 6 settembre 1751 sempre più mancando,<br />

fu munito del santissimo Viatico, ed indi dell'Estrema Unzione e circa le ore sette di<br />

mattina, con religiosa disposizione, rese piamente l'anima a Dio. Fu buon Religioso, ed<br />

assai diligente sagristano, quale offizio come sopra fu notato, riavutosi dal suo<br />

vanneggiamento, levati li tre anni di Vicario, e quasi quattro d'infermità, egli esercitò,<br />

specialmente in Trento e Roveredo, con aggradimento non ordinario de' Frati e de'<br />

secolari. Passò al Signore in Roveredo 6 settembre 1751.<br />

382. (156. //) P. Mattia da Povo, Giovanni Battista Antonio Giacomoni, da<br />

Oltrecastello in Povo, battezzato 2 marzo 1688; vestito in Roveredo il dì 5 giugno 1708,<br />

173


con due altri poi usciti, essendovi Guardiano il P. Sebastiano da Trento, maestro il P.<br />

Adriano da Lardaro diffinitore, Vicario e pro-maestro il P. Casimiro da Trento. Studiò<br />

in Pergine tre anni la filosofia sotto il P. lettor Giuseppe Antonio Zanella da Ravazzone,<br />

e poi nel 1713 dimandò d'esser levato dallo studio. Nel 1715 studiò la morale in<br />

Mezzolombardo sotto il P. Domenico da Besagno, come pure la studiò sotto il<br />

medesimo nel 1718 in Pergine, e divenne poi buon confessore. Nel 1724 fu fatto<br />

Vicario in Borgo del P. Guardiano Valerio da Preghena. Nel 1725 fu Guardiano di<br />

Pergine. Nel 1726 partì dal Borgo il dì 10 settembre andando col P. Placido da Piné<br />

venuto da Pergine con 15 giorni di ubbidienza a Padova e Venezia. Nel 1727 fu di<br />

nuovo Vicario in Borgo nel primo anno del P. Guardiano Basilio da Stenico. Nel 1729<br />

fu Guardiano in Cavalese. Nel 1732 fu Vicario in Cles nel primo anno del P Guardiano<br />

Davide da Vigol Baselga. Nel Capitolo celebrato li 28 novembre 1739 fu fatto la terza<br />

volta Vicario in Borgo nel primo anno del P. Guardiano Francesco Pangrazio dalla<br />

Nave. Nel 1743 fu Vicario in Pergine nel secondo anno del P. Guardiano Doroteo dal<br />

Borgo. Nel 1747 avendo il P. Innocenzo da Ziano rinunciato la guardianìa di Pergine,<br />

gli fu sostituito il P. Mattia, e poi l'anno seguente rinunciò il secondo anno, e fu posto di<br />

famiglia in Trento. Nel 1751 fu collocato di famiglia in Cles; ove pure non godeva<br />

perfetta salute. Il dì 31 ottobre giorno di domenica dopo aver ivi confessato tutto il<br />

giorno, e la sera cenato cogli altri, si mise a riposo sano e salvo; ed all'ora del Mattutino<br />

fu ritrovato morto e freddo. La sua morte fu attribuita ad una postema nel petto,<br />

scuopiatagli mentre dormiva. Gli era uscita la materia parte in quel punto, e parte poi gli<br />

uscì nell'atto di porlo in sepoltura. Si credette fosse restato soffocato, senza ne tampoco<br />

potersi muovere, poiché in fatti fu ritrovato egli ben aggiustato, colle coperte, ed in tutte<br />

le sua cose, come punto non si fosse mosso. Fu buon Religioso, e passò al Signore la<br />

notte avanti Mattutino, in Cles 31 ottobre 1751.<br />

383. P. Damaso da Brunico 199 in Pusteria, Cristoforo Pachinger, battezzato 22<br />

gennaro 1691; vestito in Cles con tre altri li 8 giugno 1715, essendovi Guardiano e promaestro<br />

il P. Giovanni Francesco da Nogaré, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di<br />

Buono Custode. Aveva studiato in Trento molti anni, ed essendo musico e violinista fu<br />

per alcuni anni presso de' PP. Gesuiti alla mensa. Poi per alcuni anni fu pedagogo in<br />

casa del signor Giuseppe Sardagna della Racchetta, e per alcuni altri fu pedagogo in<br />

casa del signor Lorenzo Bordogna, sino a che divenne nostro religioso. Studiò tre anni<br />

la filosofia ed un anno di teologia sotto il P. lettor Corrado da Tesero, e due altri sotto il<br />

P. lettor Giacinto da Roveredo. Nel luglio del 1721 si portò col P. Guglielmo da Badia<br />

in Pusteria e Badia a visitare i loro parenti. Nel 1723 nel settembre in occasione<br />

d'accompagnare da Arco a Roveredo due chierici neoprofessi fra Norberto da Fiavé e<br />

fra Vittorio da Cavalese si portò col P. Girolamo da Trento alla visita della Madonna<br />

della Corona con 10 giorni di ubbidienza. Apprese per molti anni sotto il P. Maurizio da<br />

Pergine organista il suonar l'organo in Arco. Nel 1732 fu fatto Guardiano di Campo. Nel<br />

1734 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Arcangelo da Bagolino. Nel 1736 fu Vicario<br />

in Pergine del P. Guardiano Davide da Vigolo. Nel 1737 fu Vicario in Mezzolombardo<br />

nel secondo anno del P. Guardiano Cherubino da Trento. Nel 1738 e 1739 dall'aprile fu<br />

ivi Guardiano. Nel 1744 fu Vicario in Trento nel secondo anno del P. Guardiano<br />

Gasparo da Monclassico. Nel 1747 fu di nuovo Vicario in Borgo nel secondo anno del<br />

P. Guardiano Giacomo Antonio Forer da Calliano. (157. //) Nel 1750 trovandosi di<br />

199 Nel manoscritto: Bruneco.<br />

174


famiglia in Borgo fu sorpreso da colpo apopletico, da cui un poco riavutosi fu poi<br />

condotto all'infermeria, ove si rimise quanto alla decombenza, potendo andare per il<br />

convento, ed anche per città alle volte, ma per certa confusione di mente non gli fu<br />

permesso di più celebrare la s. Messa. Finalmente sopraffatto da violento incomodo<br />

d'asma, ricevuti li santissimi Sagramenti, passò piamente al Signore, buon confessore<br />

tedesco, ma non predicatore. Trento 7 gennaro 1752.<br />

1752. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Roveredo 27 aprile.<br />

384. P. Giovanni Maria da Cles, Romedio Bertolini, battezzato 8 novembre 1688;<br />

vestito in Borgo li 12 maggio 1706 con un altro poi uscito, essendovi Guardiano il P.<br />

Serafico dal Borgo, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo diffinitore. Ebbe in<br />

filosofia e primo di teologia lettore il P. Marcellino Visintainer da Cles; nel secondo e<br />

terzo ebbe il P. lettor Domenico da Besagno. Nel 1721 li 26 marzo partì con quattro<br />

mesi d'ubbidienza alla visita del sagro monte della Verna col P. Basilio da Stenico, ma<br />

capitarono poi di ritorno in Borgo il dì 23 di giugno. Nel 1722 fu Guardiano in<br />

Cavalese. Nel 1726 fu Vicario in Mezzolombardo nel secondo anno del P. Guardiano<br />

Daniello da Trento. Nel 1727 fu ivi confermato Vicario del P. Guardiano Bartolommeo<br />

da Portolo. Nel 1731 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Pietro Giuseppe da Riva.<br />

nel 1732 fu Guardiano di Roveredo, e nel 1733 fu trasportato Guardiano in<br />

Mezzolombardo di noviziato. Negli anni 1736 e 1737 fu Vicario in Cavalese del P.<br />

Guardiano Aniceto da Castellano. E negli anni 1743 e 1744 fu egli ivi in Cavalese<br />

Guardiano. Nel 1745 fu posto di famiglia in Cles, ove fermatosi, verso il 1749 fu<br />

sopraffatto da male di gambe con gangrena da cui si rimise, ma se gli chiusero le piaghe<br />

e scarnato. Nel 1750 fu di nuovo molestato dallo stesso male, cosicché nel novembre<br />

del detto anno fu condotto all'infermeria. D'onde poi, completamente rimesso, fu<br />

mandato di famiglia in Mezzolombardo. Ivi nell'inverno del 1752 fu sorpreso da una<br />

grande rottura, e nel maggio andava attorno, ma con poca salute. Finalmente la sera<br />

delli 19 maggio, andato per compagno del P. Francesco Pangrazio dalla Nave in<br />

Mezzolombardo, fu sorpreso in casa del nostro signor sindico apostolico Francesco de'<br />

Vigili da colpo apopletico, e però portato al convento ebbe campo di confessarsi, e<br />

ricevere l'Olio Santo, e dopo 13 ore circa di male, la mattina delli 20 passò al Signore.<br />

Mezzolombardo 20 maggio 1752. Fu buon Religioso, e competente predicatore di tre e<br />

quattro in settimana.<br />

385. P. Aniceto da Castellano, Giovanni Manica, battezzato 21 febbraro 1701,<br />

vestito con quattro altri in Cles li 20 agosto 1749, essendovi Guardiano il P. Daniello da<br />

Trento, Vicario e maestro P. Zaccaria da Roveredo della Luna diffinitore. Ne' tre anni di<br />

filosofia ebbe lettore il P. Agostino da Brez. Nel primo di teologia ebbe il P. lettore<br />

Bartolommeo da Portolo; nel secondo il P. Lodovico da Mezzotedesco; nel terzo e<br />

quarto il P. Domenico Niccolò d'Ala. Nel 1729 fu fatto lettore di logica in Borgo de'<br />

seguenti chierici: fra Enrico da Trento, fra Emanuello da Pellizzano, fra Isidoro da Pras,<br />

fra Agapito da Strigno e fra Mariano da Volano, a quali poi in Cles insegnò la fisica ed<br />

animastica. Nel 1732 fu fatto Guardiano in Pergine. Nelli tre anni 1733-1735 insegnò la<br />

teologia. Nel 1736 e 1737 fu Guardiano in Fiemme. Nel gennaro del 1739 venne da<br />

Pergine in Trento lettore supplimentario sino alla Congregazione del P. Vittorio ito<br />

segretario di commissione del P. Guardiano del Borgo Corrado da Tesero Visitatore<br />

della <strong>Provincia</strong> (158. //) veneta. Nella Congregazione fatta in Roveredo li 21 aprile<br />

175


1739 fu fatto Vicario in Trento del P. Guardiano Casimiro da Calliano. Nella<br />

Congregazione capitolare nel novembre 1739 fu eletto Guardiano di Trento, e ne' due<br />

anni frateschi seguenti 1740 e 1741 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1743 e due seguenti<br />

fu confessore delle monache di s. Michele in Trento. Nel Capitolo fatto ivi in Trento nel<br />

1748 li 23 maggio fu eletto diffinitore. Nel Capitolo fatto in Arco li 10 maggio 1751<br />

terminato l'offizio di diffinitore fu fatto confessore delle monache della santissima<br />

Trinità in Trento. E nel secondo anno di tal impiego fu sopraffatto da grave malattia li<br />

29 giugno; e troppo tardo riconosciuta coperta di malignità, dopo dieci giorni passò<br />

piamente al Signore la sera circa le ore sette festa di s. Bonaventura. Trento 14 luglio<br />

1752. Fu compianto da Frati e da secolari per le sue ottime qualità, servizievole, non<br />

potendo quasi negar cose ad alcuno. Dato assai e gradito alle Beatine, e ne' suoi governi<br />

molto discreto e condiscendente; e sebbene nello esterno mostrasse un tratto rustichetto,<br />

nientedimeno per la sua cordialità era gradito da Frati e da secolari.<br />

386. P. Lorenzo da Sarnonico, Giovanni Antonio Tecini, battezzato 11 gennaro<br />

1718; vestito con un altro il Cles li 17 settembre 1736, essendovi Guardiano il P.<br />

Giacomo Antonio da Calliano, Vicario e maestro P. Gerardo da Cles. Studiò tre anni la<br />

filosofia in Roveredo sotto il P. Francesco Antonio dal Borgo lettore. Di poi studiò due<br />

anni in Trento la scolastica sotto il P. Lettor Teodoro ed il terzo ivi sotto il P. lettor<br />

Giuseppe Maria. Studiò pure la morale sotto il P. Lodovico in Mezzolombardo e sotto il<br />

P. lettor Vittore in Fiemme. Nel 1751 predicò l'Avvento al Bleggio e le quattro feste in<br />

Storo. Ammalatosi poi fu condotto all'infermeria di Trento nell'anno seguente, ove dopo<br />

qualche mese sorpreso da una grande frenesia, scese una notte dall'infermeria al pozzo<br />

cisterna nel primo chiostro, e vi si precipitò correndo dentro; subito che si accorse vi<br />

corse dietro l'infermiere fra Cosimo, ma non vi arrivò per tempo per trattenerlo; ma<br />

appena gettatosi si soffocò; onde fu tirato su già morto, che poi fu sepolto. Trento 11<br />

agosto 1752.<br />

387. Fra Taddeo da Pergine, Bernardo Sgritta, battezzato 21 agosto 1701, vestito<br />

per laico in Arco li 20 maggio 1722 con tre altri per chierici essendovi Guardiano il P.<br />

Valerio da Preghena, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono diffinitore. Nel<br />

mese di giugno 1732 partì da Pergine per Terra Santa con ubbidienza procuratagli dal P.<br />

Lodovico da Mezzotedesco dimorante allora in Roma per la causa della serva di Dio<br />

Madre Giovanna Maria dalla Croce di Roveredo. Dimorò egli appena due anni in Terra<br />

Santa, e per li suoi diportamenti fu rimandato in cristianità, ed a primi di gennaio 1736<br />

capitò di ritorno in Borgo, ove fu posto di famiglia, e di poi in altri conventi.<br />

Ultimamente sopraffatto da varii incomodi, fu mandato all'infermeria, ove dopo qualche<br />

anno munito de' santissimi Sacramenti, passò al Signore; Trento 14 febbraro 1753.<br />

388. P. Pasquale da Roveredo, Valentino quondam Domenico de' Biasi,<br />

battezzato 15 febbraro 1672, vestito in Pergine li 2 luglio 1692, con un altro, uscito,<br />

essendovi Guardiano il P. Bonaventura Nocher dal Borgo, maestro il P. Maurizio dal<br />

Borgo diffinitore e pro-maestro il P. Giovanni Pietro Poli da Besenello Vicario. Studiò<br />

la filosofia sotto il P. lettor Antonio Maria da Cavareno, e due anni di teologia sotto il P.<br />

Vicenzo dal Borgo lettore di secondo corso. Poi collocato in Arco per studiare il terzo<br />

anno sotto il sopraddetto P. Antonio Maria, qual dettava il terzo delle Sentenze che già<br />

detto P. Pasquale avea studiato sotto il sopraddetto P. Vicenzo, si procurò per mezzo del<br />

nostro P. Francesco Maria d'Arco, che trovavasi già studente in Roma l'ubbidienza per<br />

176


colà portarsi. Qual ottenuta partì solo da Arco nel febbraro 1699 con (159. //) tre mesi<br />

d'ubbidienza per viaggio, e giunse felicemente in Roma la settimana Santa, d'onde dopo<br />

qualche settimana fu mandato allo studio generale di Montefortino. Per la Quaresima<br />

del 1701 andò compagno col P. Gaudenzio dal Borgo a Sessa nel regno di Napoli, il<br />

quale dovea ivi predicare, ma sopraffatto da infermità, non poté ciò effettuare, ed<br />

infermatosi poi anche il P. Pasquale se ne ristornò a Montefortino, ove godendo<br />

pochissima salute, si risolvette, dopo avervi fatta la dimora di più di due anni di<br />

ritornarsene alla <strong>Provincia</strong>, come eseguì, arrivando di ritorno gli ultimi di maggio del<br />

detto anno 1701, poco prima del Capitolo celebrato in Roveredo il dì 7 giugno. Si<br />

esercitò poi qualche poco nella predica, ma molto più nel canto fermo, di cui fu assai<br />

pratico ed ottimo istruttore, avendo una bellissima voce. Nel 1707 fu fatto Vicario in<br />

Trento del P. Guardiano Antonio Maria da Cavareno. Nel 1708 fu Guardiano in Borgo.<br />

Nel 1709 fu pro-maestro de' novizzi in Roveredo. Nel 1711 fu Vicario in Roveredo del<br />

P. Guardiano Simon Pietro da Cembra. Nel 1712 fu Guardiano in Roveredo. Nel 1713<br />

fu trasportato Guardiano in Borgo. Nel 1716 fu Vicario altra volta in Roveredo nel<br />

primo anno del P. Guardiano Adriano da Lardaro. Nel 1718 e 1719 fu Guardiano delle<br />

Grazie, e nel primo col permesso del P. Ministro Andrea da Val di Buono introdusse la<br />

processione dello "Stabat Mater" all'altare del Crocifisso il venerdì. E nel secondo fece<br />

fare l'oratorio da Domenico Flaim falegname da Revò vestito poi per Terziario in Arco<br />

1720 nel marzo, e licenziato poi per infermità da Mezzolombardo dopo 13 mesi<br />

nell'aprile 1721. Lo fece fare specialmente per dar ivi da mangiare alle donne e non più<br />

in coro. Ebbe poi molti anni certa indisposizione acquistata in Campo ove da Arco era<br />

stato posto di famiglia, nel cantare con troppo sforzo la Messa della Catena col Padre<br />

Francesco da Vigalzano per cui perdette quasi tutta la voce. Quale avendo poi in buona<br />

parte acquistata, nel 1727 fu fatto di nuovo Vicario in Roveredo nel secondo anno del P.<br />

Guardiano Zaccaria da Roveredo della Luna. Nel 1728 fu eletto Guardiano di<br />

Mezzolombardo, ma rinunciò. Nel 1730 fu fatto Vicario in Campo del P. Guardiano<br />

Giacomo Antonio da Calliano, ed insieme maestro di due novizzi laici. Nel 1732 fu<br />

fatto altra volta Vicario in Trento del P. Guardiano Francesco da Vigalzano. Nel 1735 fu<br />

posto in Arco di famiglia, e dopo qualche anno fu destinato in Roveredo, ma<br />

istradatovisi fu sopraffatto dalla febbre, fu condotto all'infermeria, e dopo essersi<br />

rimesso, fu ricollocato in Arco. Così parimenti nel 1742, celebratosi in Arco il Capitolo,<br />

fu destinato per Roveredo, ma appena dimoratovi otto giorni, fu rimandato in Arco, ove<br />

nel 1744 fu pro-maestro de' novizzi. Finalmente nel 1750 il dì 26 settembre destinato<br />

per l'infermeria partì in calesse dalle Grazie, e con fra Rocco da Por destinatovi<br />

anch'esso, e dopo essersi fermato due giorni in Roveredo, giunse all'infermeria il dì 29<br />

detto, ove infermiccio ed impotente vi si fermò sino alla morte. Finalmente il dì 7 marzo<br />

1753 fu sorpreso da febbre, e poi da altri incomodi, come da spezie di idropisia, onde<br />

munito de' santissimi Sagramenti e ottimamente disposto, passò piamente al Signore,<br />

alle ore undici circa di mattina, d'anni 81 passati. Trento 20 marzo 1753. Fu ottimo<br />

Religioso, superiore zelante, e colla gioventù discretamente severo.<br />

389. P. Cherubino da Trento, Giuseppe Antonio Cappelletti 200 , battezzato 8<br />

settembre 1671; vestito con 4 altri in Pergine li 3 giugno 1691, essendovi Guardiano il<br />

P. Abbondanzio da Val di Buono, Vicario e maestro P. Maurizio dal Borgo, pro-maestro<br />

P. Eusebio da Cognola. Studiò tre anni la filosofia sotto il P. Girolamo da Giudicaria nel<br />

200 Nel manoscritto: Cappelletto.<br />

177


secondo di lui corso, e tre anni la teologia sotto diversi lettori, ed indi fu fatto<br />

predicatore, predicando poi per molti anni in diversi pulpiti festivi, domenicali. Nel<br />

1707 fu fatto (160. //) Vicario in Pergine del P. Guardiano Angelo Ignazio da Tesero.<br />

Nel 1708 fu eletto guardiano di Campo. Nel 1714 fu Vicario in Campo nel secondo<br />

anno del P. Guardiano Daniello da Trento. Nel 1715 fu di nuovo Guardiano di Campo.<br />

Nel 1719 avendo rinunciata il P. Giovanni Francesco da Nogaré la guardianìa di<br />

Pergine, cui era stata conferita, fu fatto Guardiano di Pergine il P. Cherubino, e vi durò<br />

due anni. Nel 1722 fu Vicario in Cavalese del P. Giovanni Maria Bertolini da Cles. Nel<br />

1723 e 1724 fu Guardiano di Cles. Nel 1725 fu Vicario in Roveredo nel secondo anno<br />

del P. Guardiano Romedio da Cles. E nel detto anno il mese di luglio si portò col P.<br />

Lodovico da Mezzotedesco lettore in Trento, per dipporto a Sterzen, Innspruch, ed Ala,<br />

ritornando verso la fine d'agosto. Nel 1728 trovandosi di famiglia in Borgo fu eletto<br />

confessore delle monache di s. Anna ma rinunciò e fu fatto Vicario in Mezzolombardo<br />

nel primo anno del P. Guardiano Silvestro da Trento. Nel 1730 e 1731 fu Guardiano di<br />

Mezzolombardo. Nel 1734, essendo in Roveredo morto li 28 ottobre il P. Candido da<br />

Mezzotedesco Vicario, vi fu sostituito il dì 22 novembre per Vicario del P. Guardiano<br />

Clemente da Trento il P. Cherubino. Negli anni 1736 e 1737 fu di nuovo fatto<br />

Guardiano di Mezzolombardo il P. Cherubino. Nel 1743 fu posto di famiglia in Arco.<br />

Ed ivi cantò la sua seconda Messa la domenica fra l'ottava di s. Antonio il dì 18 giugno<br />

1747, sermoneggiandovi il M. R. ex <strong>Provincia</strong>le Domenico Niccolò d'Ala, e<br />

solennizzandola in refettorio gli eccellentissimi signori Conti d'Arco, e clarissimo signor<br />

dottor Giuseppe Maccani commissario d'Arco. Nel 1748 incomodato da male di piaghe<br />

nelle gambe fu destinato, ed indi a primi di giugno condotto all'infermeria di Trento. In<br />

infermeria crescendogli le indisposizioni, era divenuto come un Giobbe, con piaghe<br />

nella schiena, e gangrene nelle gambe, ed il tutto sopportava con esemplarissima<br />

pazienza. Finalmente dopo la decombemza con tanti incomodi per più di un anno, passò<br />

munito de' santissimi Sagramenti, ed assai ben disposto, piamente al Signore nell'anno<br />

83 di sua età. Trento 17 aprile 1753.<br />

390. P. Fulgenzio da Bagolino, Giovanni Pietro Luna detti Scalvini, battezzato<br />

21 agosto 1680; vestito in Borgo li 20 maggio 1699, essendovi Guardiano il P. Maurizio<br />

dal Borgo, Vicario e maestro il P. Michele Serbati da Roveredo. Studiò tre anni la<br />

filosofia sotto il P. lettore Teodoro da Rumo. E un anno la morale sotto il P. Marcellino<br />

Visintainer da Cles. Fu buon Frate ma di pochissimo talento, e però né predicatore, né<br />

confessore. Per molti anni fu sagrestano in Trento, ed in altri conventi, specialmente in<br />

Campo. E dal 1740 sino al 1747 fu di famiglia in Cles. Nel detto anno 1747 dimandò<br />

d'esser posto in infermeria, essendo quasi impotente per il dolore di capo, ed altri<br />

incomodi, ove poi rimase facendo Agnus, e dicendo la s. Messa, sino alla morte, seguita<br />

per male peregrino nell'esofago, onde previamente munito de' santissimi Sagramenti,<br />

passò piamente al Signore, Trento 24 aprile 1753.<br />

1753. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento li 7 maggio.<br />

391. P. Ambrogio da Roveredo, Niccolò Ferdinando figlio del signor Ambrogio<br />

Rosmini, battezzato 19 agosto 1707; vestito, solo, in Cles li 29 giugno 1737, essendovi<br />

Guardiano il P. Giacomo Antonio Forer da Calliano, Vicario e maestro P. Gerardo da<br />

Cles, pro-maestro P. Ippolito da Nosellari diffinitore. Era nel secolo dottore e avvocato<br />

e giudice in Isera, ed era stato più volte uno de' quattro provveditori della città. Avendo<br />

178


già studiata la filosofia nel secolo, e passando (161. //) dopo la professione gli anni<br />

trenta, fu posto nel detto anno 1738 in Trento studente di teologia, e vi durò tre anni<br />

frateschi. Nel 1740 studiò il quarto anno in Borgo sotto il P. lettor Francesco Antonio<br />

dal Borgo; e nel 1741 fu studente di morale sotto il P. Lodovico da Mezzotedesco. Colla<br />

dispensa poi di Roma celebrò la sua prima Messa in Roveredo il dì 29 settembre 1739,<br />

dopo due anni e tre mesi di Religione; e dopo un altro anno fu anche dispensato dalle<br />

funzioni chiericali, ed in seguito fu istituito predicatorie e confessore. Nel 1742 il dì 12<br />

settembre partì da Roveredo compagno del P. Ministro Giovanni Pio da Pressano per<br />

Vienna, a cagione della controversia co' Padri Cappuccini per li due conventi da loro in<br />

nostro pregiudizio, attentati in Condino e Malé, d'onde poi giunse di ritorno in Trento il<br />

dì 2 aprile 1743. Nel primo anno del primo provincialato del P. Ferdinando da<br />

Bronzolo, cioè nel 1745 il P. Ambrogio fu di lui segretario, ma di tratto in tratto<br />

divenendo indisposto, rinunciò tal offizio nel 1746 in Mezzolombardo, ove si fece la<br />

Congregazione. Nel 1747 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Teodoro da<br />

Gavazzo. Nel 1748 fu fatto ivi Guardiano. Nel 1743 predicò l'Avvento in Dro. Nel 1744<br />

l'Avvento in Besenello. La Quaresima del 1745 in Terragnolo. nel 1746 l’Avvento in<br />

Pressano. La Quaresima del 1747 in Zambana; e l'Avvento del 1747 essendo Vicario in<br />

Roveredo, predicò a Volano. Nell'aprile del 1749 co' due seguenti fu per tre anni<br />

confessor ordinario delle monache chiarisse di s. Michele in Trento. Nel 1752 secondo<br />

anno del secondo provincialato del P. Ministro Giovanni Pio Besenella da Pressano lo<br />

servì il P. Ambrogio di segretario dall'aprile 1752 sino dopo la metà d'agosto 1753. Nel<br />

detto anno dopo la festa di santa Chiara fece egli un viaggio a stracollo, andando e<br />

ritornando lo stesso giorno da s. Rocco in Brentonico alla visita di sua cugina signora<br />

Orefici, accompagnata con un signor Ballista. Il dì 6 poi d'agosto, dopo Mattutino circa<br />

le ore tre, partì da s. Rocco per Trento col P. Ministro, ed all'Acquaviva si fermarono a<br />

pranzo ed indi capitarono in s. Bernardino. Dopo il vespro delli 20 agosto giorno di<br />

lunedì, si sentì un gran dolore nelle coscie, non potendo quasi stare in piedi, e però si<br />

coricò su 'l letto, e per ordine del signor medico Borseri, gli fu cacciato sangue al<br />

braccio destro, da qual parte sentiva dolore nel petto, e la mattina gli fu cacciato al piede<br />

destro. Se gli scuoperse la doglia, e per quanto si procurasse aiutarlo, non si ottenne di<br />

liberarnelo; onde munito de' santissimi Sagramenti passò ben disposto, e rassegnato al<br />

Signore, la sera circa le ore undeci e mezza, venendo il lunedì. Trento 26 agosto 1753.<br />

Fu buon Religioso, e dotto, e per gli impieghi avuti nel secolo molto stimato da secolari.<br />

Fu detto d'alcuni che per essere entrato troppo avanzato in età nella nostra austera<br />

Religione, essendo prima stato usato a vivere comodamente, non potesse reggere a<br />

rigori di quella; ma coll'ultimo viaggio per Brentonico e per Trento sopraffatto dalla<br />

doglia dovette soccombere.<br />

392. Frat'Antonio d'Aldeno di Casa Liberi, battezzato 2 gennaro 1693; vestito<br />

Terziario in Borgo li 17 marzo 1720 dal P. Guardiano Teodoro da Rumo. Fu Terziario<br />

civile ed esemplare. Nel 1729 fu compagno del P. Filippo da Rallo andante come<br />

Custode al Capitolo generale di Milano. Nel 1735 partì dal Borgo il dì 8 febbraro per<br />

Roma con P. Leonardo da Vigne portante alla sagra Congregazione il primo processo<br />

formato d'autorità apostolica in Trento nella causa della venerabile serva di Dio suor<br />

Giovanna Maria dalla Croce, e capitarono di ritorno in Arco li 22 giugno. Fu molto<br />

desideroso che gli nostri Terziari fossero rimessi alla mensa in refettorio, come seguì<br />

poi nel Capitolo del 1748; d'onde in quello del 1731 erano stati delusi, e però per<br />

desiderio d'udire le sagre lezioni, erasi con gran premura raccomandato a Padri<br />

179


capitolari. (162. //) Fu sottoposto molto alla doglia, da cui sopraffatto per la quinta<br />

volta in Roveredo, ove da alcuni anni eravi di famiglia, dopo 17 giorni di doglia,<br />

infiammazione di petto e malignità, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto,<br />

passò piamente al Signore, la sera della prima d'Avvento circa le ore sei e mezza sotto la<br />

cena de' Religiosi. Roveredo domenica 2 dicembre 1753.<br />

393. P. Andrea da Trento, Giuseppe Stanislao figlio del signor Marco Angelini,<br />

battezzato 13 novembre 1720, vestito il Cles li 16 giugno 1737 con un altro per laico,<br />

essendovi Guardiano il P. Giacomo Antonio da Calliano, Vicario e maestro il P.<br />

Gerardo da Cles, pro-maestro il P. Ippolito da Nosellari diffinitore. Studiò tre anni la<br />

filosofia sotto il P. lettor Giuseppe Maria da Roveredo, e tre anni la teologia sotto<br />

diversi lettori. Nel 1745 fu nello studio dell'eloquenza in Borgo sotto il P. Agapito da<br />

Strigno, e nel 1746 fu nello stesso studio in Campo sotto il P. Epifanio da Roncone. La<br />

Quaresima del 1747 predicò in Terragnolo, e la Quaresima del 1748 essendo compagno<br />

del P. Casimiro predicatore di Arco fece i discorsi li venerdì di marzo in Bolognano.<br />

Invogliatosi d'andar in Terra Santa, dopo aver fatti diversi passi, avendo finalmente<br />

ottenuta l'ubbidienza, e l'assenso, dal Borgo dove era di famiglia, si portò a Trento a<br />

visitare li parenti, ed il dì 11 ottobre 1751 partì da Trento per Roveredo, istradato per<br />

Venezia con compagno occorrente. Giunto in Venezia gli convenne fermarvisi fino<br />

all'aprile dell'anno seguente 1752, per mancanza d'imbarco; ed allora poi velleggiando<br />

per Terra Santa giunse egli in Gerusalemme il dì 10 agosto. Fu ivi per qualche tempo<br />

presidente nel Santo Sepolcro, e di poi fatto anche presidente in s. Giovanni d'Acri, olim<br />

Tolemaida, ove poi passò piamente al Signore, dopo un anno e quattro mesi circa dal<br />

suo arrivo in Terra Santa, la vigilia del Natale, in s. Giovanni D'Acri 24 dicembre 1753.<br />

394. Fra Alessandro da Canezza, Michel Bolderer, battezzato 24 marzo 1678;<br />

vestito per laico in Roveredo con due altri per chierici li 17 maggio 1702, essendovi<br />

Guardiano il P. Ignazio da Civezzano, maestro il P. Antonio Maria da Cavareno<br />

diffinitore. Nel 1709 fu compagno del P. Francesco Maria d'Arco, allorché questi si<br />

portò a predicare l'Avvento in Camaiore di Lucca e la Quaresima del 1710 in s.<br />

Giovanni di Val d'Arco, diocese di Fiesole. Nel 1712 il dì 26 dicembre partì pare da<br />

Arco, accompagnando fino a Novara il nostro P. Illuminato dal Borgo, che si portava<br />

alle Missioni in Val di Luserna. Nel 1719 e due seguenti fu compagno del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

Antonio Maria, stato suo maestro. Nel 1723 partì col P. Amadio da Pergine, portandosi<br />

in Terra Santa, e li 8 ottobre del detto anno arrivò in Alessandria. Nel gennaro del 1727<br />

capitò di ritorno da Terra Santa in Borgo il suddetto P. Amadio; ma frat'Alessandro vi si<br />

fermò alcuni altri anni per insegnar a ragazzi in Aleppo; ed in certo viaggio con altri<br />

Frati, sorpreso dagli arabi, ricevette da uno di questi una lanciata sotto d'una mammella,<br />

per cui assai penò per guarire, e portò la cicatrice fino alla morte. Partì poi solo da Terra<br />

Santa per cristianità, e capitò di ritorno in Arco al principio di marzo 1730. Servì poi in<br />

<strong>Provincia</strong> in qualità di portinaro, e sagrestano in diversi conventi. Ed ultimamente posto<br />

sagristano in Trento, vi dimorò qualche anno, e quasi un anno intero dimorò<br />

nell'infermeria per certo male in una gamba. Ivi finalmente, dopo esser stato aggravato<br />

per quindeci giorni di febbre, accompagnata inoltre da male di petto, munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e veramente con religiosa rassegnazione, passò piamente al<br />

Signore la sera dell'ultimo giorno di carnovale, laico modesto, civile ed esemplare.<br />

Trento 26 febbraro 1754.<br />

180


(163. //) 1754. Dal trentesimo ottavo Capitolo celebrato in Trento 30 aprile in cui fu<br />

eletto per la seconda volta Ministro il P. Ferdinando da Bronzolo.<br />

395. P. Gaudenzio da Cavalese, Carlo Francesco Rizzoli, battezzato 3 dicembre<br />

1691 (fratello germano di fra Pacifico laico, morto in Campo li 17 dicembre 1744);<br />

vestito in Cles con due altri li 9 maggio 1712, essendovi Guardiano il P. Valerio da<br />

Preghena, Vicario e maestro il P. Adriano da Lardaro. In filosofia ebbe lettore il P.<br />

Pietro Antonio da Roveredo. Ne' tre anni di scolastica ebbe tre distinti lettori; e nel 1719<br />

studiò la morale in Fiemme sotto il P. lettore Domenico da Besagno. Fu poi in più<br />

luoghi predicator domenicale nell'Avvento e Quaresima, ed anche confessor tedesco.<br />

Nel 1726 circa li 28 aprile partì col P. Innocenzo da Ziano alla visita de' santuari di<br />

Roma con 4 mesi di ubbidienza. Nel 1727 fu fatto Vicario in Cles nel secondo anno del<br />

P. Guardiano Francesco da Vigalzano. Nel 1734 fu Vicario in Fiemme del P. Guardiano<br />

Zaccaria da Roveredo della Luna. Nel 1735 fu Guardiano in Cavalese. Nella<br />

Congregazione del 21 aprile 1739 fu fatto Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Gasparo da Monclassico. Nel 1740 fu di nuovo Vicario in Cavalese del P. Guardiano<br />

Venanzio Ielico da Tesero. Nel 1742 fu di nuovo fatto Guardiano di Cavalese. Nel 1743<br />

fu fatto di nuovo Vicario in Roveredo del P. Guardiano Baldessar Antonio da Canezza.<br />

Nel 1749 si portò nel mese si luglio a bagni di Pusteria col P. Simon Pietro da Palù, e<br />

col P. Romualdo da Monaco. Nel 1754 fu collocato di famiglia in Mezzolombardo, e<br />

dopo qualche settimana fu sopraffatto da postema catarrale, e dopo quattro in cinque<br />

giorni munito de' santissimi Sagramenti, con religiosa disposizione passò ivi al Signore<br />

circa l'una e trequarti, buon Religioso. Mezzolombardo 26 maggio 1754.<br />

396. P. Placido da Piné, don Pietro Bolech da Miola in Piné, minorista, battezzato<br />

14 giugno 1681; vestito con tre altri in Cles li 25 maggio 1703, essendovi Guardiano il<br />

P. Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono. Studiò tre<br />

anni la filosofia, e tre anni la teologia sotto il P lettore Domenico da Besagno.<br />

Nell'aprile del 1719 si portò col P. Abbondanzo da Pellizzano alla visita del sacro<br />

Monte di Varallo. Nel Capitolo del detto anno 1719 fu fatto Guardiano di Campo. Nel<br />

1725 fu fatto Vicario in Pergine del P. Guardiano Mattia da Povo, ove dimorò per molti<br />

anni confessore della nostra amorevolissima signora Madre Anna Catterina vedova del<br />

quondam signor Antonio Lener nostro sindico apostolico, nata Prata di Pergine. Nel<br />

1726 venuto da Pergine, partì dal Borgo li 10 settembre con 15 giorni di ubbidienza<br />

portandosi a Padova e Venezia col P. Mattia da Povo. Nel 1727 fu di nuovo Vicario in<br />

Pergine del P. Guardiano Illuminato dal Borgo. Nel 1729 trovandosi di famiglia in Cles,<br />

nel mese di luglio, avendo rinunciata il P. Valerio da Preghena la Vicarìa di Campo, gli<br />

fu sostituito per Vicario il P. Placido, essendo Guardiano il P. Nazario Longo da Tesero.<br />

Nel 1730 fu per la terza volta Vicario in Pergine del P. Guardiano Bonifacio Martinolli<br />

da Ossana. Nel 1733 fu Guardiano in Cavalese. Nel 1734 fu Guardiano in Pergine. Nel<br />

1735 fu ivi la quarta volta Vicario del P. Giovanni Battista Casagrande da Nogaré<br />

Guardiano al quale poi, morto li 15 febbraro 1736 fu sostituito per presidente sino alla<br />

Congregazione fatta in Arco li 25 aprile 1736 il nostro P. Placido. Nel 1738 fu Vicario<br />

in Roveredo nel secondo anno del P. Guardiano Anselmo da Trento. Nel 1740 fu<br />

Vicario in Cles del P. Guardiano Norberto Levri da Fiavé. Nel 1741 fu Guardiano di<br />

Cles. Nel 1752 fu eletto e trasportato Guardiano in Mezzolombardo, ma rinunciò. Nel<br />

1743 fu in Arco pro-maestro de' novizzi. Nel 1749 fu Vicario in Mezzolombardo del P.<br />

Guardiano Paolino da Preghena, (164. //) e nel 1750 fu ivi fermato di famiglia. Nel<br />

181


1751 fu posto di famiglia in Trento e cappellano dell'infermeria. Ivi dopo alcuni anni,<br />

infermatosi di febbre con catarro, dopo tre mesi d'infermità, munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto passò piamente al Signore circa la ora una dopo mezza notte.<br />

Trento 3 gennaro 1755. Fu buon Religioso, e quasi già di cinquanta anni fu sorpreso<br />

dalla gotta. Predicò in molti pulpiti domenicali e festivi, le Quaresime, annuali ed<br />

Avventi. E nella Quaresima del 1719 predicò alle monache della Santissima Trinità.<br />

397. Fra Rocco da Val di Buono, Lorenzo Chinati da Por in Val di Buono,<br />

battezzato 16 novembre 1678; vestito per laico da PP. Osservanti in San Secondo isola<br />

presso Venezia e convento della <strong>Provincia</strong> di Candia, il dì 6 agosto 1700. Capitò in<br />

Trento con lettera ordinale in data 17 giugno 1702, del Rev.mo P. Commissario<br />

generale con acclusa licenza di poter venir incorporato nella nostra <strong>Provincia</strong> li 6<br />

maggio 1702; ed il dì 4 agosto del detto anno cominciò in Arco l'anno della<br />

deliberazione, quale terminato fu tra noi dichiarato incorporato il dì 4 agosto 1703,<br />

essendovi Guardiano il P. Andrea da Val di Buono, Vicario il P. Michele da Roveredo.<br />

Nel 1716 e due seguenti fu compagno del Padre allora Ministro Andrea da Val di<br />

Buono. Nel 1723 con occasione d'accompagnare da Arco a Milano Il P. Giovanni<br />

Battista da Gentilino che era stato in Trento a dar alle stampe li due tometti in 12<br />

dell'Albero della Vita della venerabile d'Agreda, si portò alla visita del sacro Monte di<br />

Varallo e ritornò poi nel gennaio 1724. Nel 1728 nell'ottobre fu compagno del P. ex<br />

Ministro Sebastiano da Trento a Padova e Venezia. nel 1731 partì dal Borgo li 11 aprile<br />

con tre mesi di ubbidienza con fra Feliciano da Pedersano e si portò alla visita de'<br />

santuari di Roma, e nel ritorno di nuovo del Monte di Varallo, ottenuta la proroga<br />

dell'ubbidienza, e circa il principio di settembre capitarono di ritorno nel convento di<br />

Campo. Nel 1750 il dì 26 settembre partì da Arco in calesse col P. Pasquale<br />

all'infermeria d'onde, dopo aver fatta una buona purga per il suo male di asma e di petto,<br />

ritornò al suo convento d'Arco. Finalmente trovandosi di famiglia in Roveredo, munito<br />

de' santissimi Sagramenti, passò piamente al Signore. Roveredo 4 gennaro 1755.<br />

398. P. Giovanni Cristoforo da s. Michele, Bernardo Stozzoni, battezzato primo<br />

febbraro 1666; vestito solo il Cles 30 giugno 1687, essendovi Guardiano il P. Casimiro<br />

da Trento, Vicario e maestro il P. Bartolommeo da Roveredo, pro-maestro il P.<br />

Innocenzo da Trento diffinitore. Fece il suo studio sotto il P. lettore Barnaba Stefeni da<br />

Chiarano. Nel 1698 fu eletto per la seconda volta Ministro il P. Ignazio da Civezzano e<br />

prese per segretario il P. Giovanni Cristoforo; ed il dì 14 ottobre del detto anno lo creò<br />

notaio, come costa dall'istromento registrato nel libro degli atti. Nel 1699 fu per anche<br />

segretario. Nel 1700 fu fatto Guardiano di Mezzolombardo. Nel 1701 fu per qualche<br />

mese compagno in Inspruch del nostro rev.mo P. Ippolito Ippoliti da Pergine, ma<br />

bramando di ritornar in <strong>Provincia</strong>, fu spedito fra Michel Angelo dal Varone col<br />

Terziario fra Niccolò da Rumo a levarlo. Giunsero questi il dì 24 dicembre in Inspruch;<br />

ed il P. Giovanni Cristoforo se ne tornò col Terziario sopraddetto in <strong>Provincia</strong>, restando<br />

ivi per compagno del P. Ippolito fra Michel Angelo. Nel 1703 e 1704 fu il P. Giovanni<br />

Cristoforo Guardiano di Fiemme. Nel 1705 fu ivi Vicario del Guardiano P. Daniello da<br />

Trento. Nel 1707 e 1708 fu Guardiano del noviziato in Cles. Nel 1714 e 1715 fu<br />

Guardiano in Pergine. Nel 1716 fu Vicario nel secondo anno del P. Guardiano di Arco<br />

Tommaso da Bresimo. Nel 1718 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Massimigliano da Trento. Nel 1719 e 1720 fu Guardiano in Mezzolombardo, quando<br />

fecero ricorso li signori lavisani, perché volessimo noi fondare in Lavis un convento, ma<br />

182


allora li nostri Frati per diversi motivi non accettarono l'offerta, ma poi dopo l'anno<br />

1734 in cui nel novembre furono accettati li PP. Cappuccini per fondarvi... tanto<br />

convenne a nostri di maneggiarsi per opporsi a tal fondazione, come anche ci riuscì.<br />

(165. //). Nel 1721 morto in Borgo li 9 dicembre il P. Carlo da Canezza attuale Vicario<br />

del P. Guardiano Enrico Coellato da Trento gli fu sostituito per Vicario il P. Giovanni<br />

Cristoforo. Nel 1723 morto in Borgo li 9 aprile il predetto P. Guardiano Enrico da<br />

Trento fu ivi fatto presidente sino alla Congregazione il nostro P. Giovanni Cristoforo.<br />

In detta Congregazione fatta in Arco li 15 luglio 1723 fu egli eletto Guardiano di<br />

Campo, e vi durò nel 1723 e 1724. Nel 1725 fu fatto Vicario in Mezzolombardo del P.<br />

Guardiano Daniello da Trento. Nel 1727 fu Vicario in Cavalese del P. Guardiano<br />

Innocenzo da Ziano. Dimorò poi molti anni in Mezzolombardo, cioè dal 1732 al 1746.<br />

Nel settembre del 1743 cantò la sua seconda Messa facendogli da padrino monsignor<br />

Ignazio Kranabiter Prelato infulato di s. Michele, che co' suoi signori canonici la<br />

festeggiò anche in refettorio, e sermoneggiò in chiesa il P. Alfonso Maria Barbi da<br />

Cembra. Divenne poi il buon Padre Giovanni Cristoforo quasi del tutto sordo, e quasi<br />

impotente, e però nell'inverno del 1748 dimandò ed ottenne d'essere condotto<br />

all'infermeria. Lasciò del tutto di dire Messa (per la celebrazione della quale già molti<br />

anni era non poco stimolato, e longo nel dirla) dopo Natale dell'anno 1752. Finalmente<br />

carico di 89 anni e due mesi, e di 68 circa di Religione, munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e con religiosa disposizione, passò piamente al Signore; Trento 2 aprile<br />

1755. Fu buon Religioso e da superiore fu gradito, comeché assai pacifico e quieto, e<br />

molto caritativo e condiscendente, quantunque nell'esterno non lo sembrasse.<br />

1755. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento li 16 aprile.<br />

399. P. Remigio da Val di Sole, Pietro Giarollo da Presson in Val di Sole, pieve di<br />

Malé, battezzato 24 gennaro 1687, vestito solo in Roveredo il dì 6 maggio 1709,<br />

essendovi Guardiano il P. Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Casimiro da<br />

Trento, pro-maestro il P. Pasquale da Roveredo. Ebbe in Borgo tre anni lettore di<br />

filosofia e poi due di teologia in Trento il P. Lodovico da Mezzotedesco. Nel 1716 fu<br />

ordinato sacerdote e cantò le sue primizie il dì 24 giugno in Cles. Studiò pure in<br />

Mezzolombardo nel 1715 un anno la morale, e poi nel 1716 in Pergine il terzo la<br />

scolastica sotto il P. lettor Domenico da Besagno. L'anno seguente 1717 nel maggio<br />

partì per Roma, colla necessaria ubbidienza, portandosi al collegio di s. Pietro Montorio<br />

per abilitarsi alle Missioni. Si fermò in Roma per mancanza di opportuna Missione<br />

quasi due anni. Finalmente destinato missionario nell'Egitto, si partì da Roma e arrivò in<br />

<strong>Provincia</strong>; e dopo aver visitati li suoi parenti si istradò da Venezia per la sua Missione<br />

d'Egitto, ove per molti anni fu presidente in Hagmin nell'Egitto superiore, e nel detto<br />

tempo, cioè verso il 1724 fu a visitare li luoghi di Terra Santa, mentre trovavansi colà li<br />

nostro fratelli Bernardino da Serso e Gioachino da Madruzzo. Fu ottimo Religioso,<br />

anche pria di portarsi alle Missioni. Era di statura assai lunga ma scarna, e di vista assai<br />

scarsa, ed allorché andava alla cerca del pane per la città di Trento, era di somma<br />

edificazione, per la gran mortificazione con cui camminava. Fu anche industrioso in<br />

cose manuali. Finalmente dopo essere stato instancabile operaio nel sagro ministero di<br />

missionario per trenta e più anni, con gran buon esempio di tutti, e gran vantaggi delle<br />

anime e della nostra santa fede, provato anche dal Signore come un altro Giobbe con<br />

diverse crucciose infermità, munito de' santissimi Sagramenti, con religiosa<br />

disposizione passò piamente al Signore, e come scrisse da Roma sotto li 19 luglio 1755<br />

183


il P. Procuratore delle Missioni, e poi anche il P. prefetto delle Missioni d'Egitto, al<br />

Padre nostro <strong>Provincia</strong>le, siccome per il suo apostolico zelo in vita era stato tenuto per<br />

santo, molto più poi dopo morte lasciò un concetto di santità. Morì in Hagmin<br />

nell'Egitto superiore li 26 aprile 1755.<br />

400. (166. //) Fra Antonio da Avio, Gioachino Fumanelli da Sabbionara in Avio,<br />

battezzato 22 marzo 1678. Fu prima vestito Terziario in Trento li 20 maggio 1703; fu<br />

poi vestito con un altro per laico in Cles li 4 giugno 1704, essendovi Guardiano il P.<br />

Augustino Aurelio Barisella da Tuenno, Vicario e Maestro il P. Andrea da Val di<br />

Buono. Nel 1714 essendo cucinaro in Trento partì il dì primo settembre compagno del<br />

P. Michele Serbati da Roveredo, venuto da Mezzolombardo, ove era di famiglia,<br />

portandosi alla visita de' santuari di Roma, e per via di Roveredo ed Arco, e trapassata<br />

per il Lago la contumacia, giunse in Brescia a visitare sua sorella donna Candida<br />

monaca di grande stima. Uscito fra Antonio per Brescia col cercatore, fu riconosciuto<br />

per forastiero, che avea trapassata la contumacia, nacque del mormorio, cosicché<br />

convenne a fra Antonio col P. Michele ben presto partire da Brescia, e quel pover uomo<br />

che gli avea scortati e serviti per guida, essendo stato scuoperto e catturato, fu<br />

condannato alla morte. Continuando poi il loro viaggio, giunsero in Roma li 4 novembre<br />

1714. Andò poi compagno del P. Michele mandato a predicare l'Avvento a Castel<br />

Gandolfo, e ritornato l'ultima festa in Roma, per mare col medesimo Padre destinato<br />

confessore delle monache di s. Chiara partì per Napoli dando principio a detto impiego<br />

li primi di gennaio 1715, e mentre il P. Michele era confessore delle monache a s.<br />

Chiara, frat'Antonio fece il portinaro parte a santa Chiara e parte alla Maddalena. E<br />

dopo li soliti tre anni dovendo partire il P. Michele, le monache di s. Chiara si esibirono<br />

di tener e mantener tutta sua vita detto frat'Antonio, se voleva fermarsi, ma prescelse di<br />

ritornare, come poi fece col P. Michele in <strong>Provincia</strong>. In questa s'impiegò con diligenza e<br />

buon esempio ne' soliti offizi di cucinaro, portinaro e cercatore, e compagno di<br />

confessore di monache. Nel 1743 fu posto di famiglia in Roveredo, e dopo alcuni anni<br />

fu destinato in Campo, ma prima di partire, per accidente andato in beccaria di<br />

Roveredo a ordinare la carne per il convento di s. Rocco, uscita fuori una cagna che<br />

avea gli cagnolini gli diede una morduta, per guarir dalla quale dovette fermarsi, e così<br />

vi continuò poi fino alla morte, molti anni compagno del confessor delle monache.<br />

Finalmente dopo lunga infermità di febbre, e serramento di petto, munito de' santissimi<br />

Sagramenti e ben disposto, passò al Signore; Roveredo 12 ottobre 1755.<br />

401. Fra Masseo da Gazzadina, Giuseppe Zancanari da Gazzadina nella pieve di<br />

Meano; battezzato 24 aprile 1699, vestito in Campo per laico con un altro li 21 maggio<br />

1720. Fu per qualche tempo nel lanifizio, e poi fu posto in Trento a far l'infermiere, e<br />

dopo essere stato per molti anni, fu poi infermiere e portinaro sagrestano in molti<br />

conventi, e per essere d'ottimo giudizio riusciva assai bene. Nel 1744 andò da Fiemme<br />

in Egna, ed ivi unitosi per compagno col P. Celestino Concini da Lavis collo stesso si<br />

portò in Baviera coll'ubbidienza di tre mesi. Nel 1755 posto di famiglia in Cles<br />

portinaro ed infermiere, circa la metà di maggio, ebbe un piccolo colpo d'apoplessia, ma<br />

come era coraggioso non ne fece gran conto. Tuttavia per ordine de' superiori, partì il dì<br />

26 giugno da Cles, col Terziario di Giudicaria venuto a levarlo, e per via di Molveno, si<br />

portò a Campo, ivi unitosi col P. Bartolommeo Maria da Roncone, incomodato da male<br />

di gambe, per via di Roveredo, Verona, e Vicenza, si portò a bagni di Padova, ed indi a<br />

Venezia e poi ritornando per il Borgo a Trento, ivi lasciò il P. Bartolommeo Maria, e<br />

184


poi ritornò al suo convento di Campo; ed esso fra Masseo si istradò per il suo convento<br />

di Cles, visitando nel ritorno li suoi parenti in Gazzadina, e capitando la sera delli 24<br />

agosto nel suo convento di Cles senza verun considerabile miglioramento, e<br />

continuando a strocicare alquanto il piede, ed uscendo di convento, per brama di far<br />

moto, penavano gli compagni a tirarselo dietro. Finalmente il dì 29 ottobre giorno di<br />

liscia, venendo dalla porta di ritorno alla cucina, fu sorpreso da un grave colpo e<br />

condotto in cella e posto su ‘l saccone, appena poté ben confessarsi dal P. Giorgio da<br />

Vermeio suo confessore, e non ostanti diversi salassi, andava peggiorando, e perdette la<br />

favella, e però dopo ave ricevuto (167. //) l'Olio Santo, e dopo il letargo di quasi<br />

quaranta ore, passò piamente al Signore circa l'ora di Compieta; Cles primo novembre<br />

1755.<br />

402. P. Fortunato da Inspruch, Giuseppe Baldessaro Katznigg 201 , battezzato 24<br />

ottobre 1695; vestito con un altro in Cles li 18 settembre 1717, essendovi Guardiano il<br />

P. Enrico da Trento, Vicario e maestro il P. Teodoro da Rumo diffinitore. In filosofia<br />

ebbe per lettore il P. Bartolommeo da Portolo, e tre anni anche in teologia, e nel terzo<br />

anno ebbe co-lettore il P. Lodovico da Mezzotedesco. Nel 1731 predicò l'Avvento in<br />

Origlio; e la Quaresima del 1732 in Terragnolo. Nel 1726 il 22 settembre partì da<br />

Fiemme con 10 giorni d'ubbidienza si portò col P. Tobia Arcangelo da Sacco a visitare<br />

li suoi parenti in Bolgiano. Nel mese d'ottobre del 1728 si portò con fra Romualdo da<br />

Monaco a visitare li suoi congiunti in Inspruch. E fece qualche altro viaggio per<br />

Germania. Nel 1747 fu fatto Vicario in Fiemme nel secondo anno del P. Guardiano<br />

Giorgio da Vermeio. Fu molto sottoposto al male delle gambe; ed ultimamente da<br />

Roveredo condotto all'infermeria per detto suo male con principio d'idropisia, dopo<br />

circa quattro mesi d'infermità, munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò<br />

piamente al Signore la sera in sabbato circa le ore sette e mezza. Trento 29 novembre<br />

1755.<br />

403. P. Maurizio da Pergine, don Sebastiano Giacinto Refatti chierico tonsurato,<br />

battezzato 20 agosto 1683; vestito con due altri in Borgo li 10 maggio 1704, essendovi<br />

Guardiano il P. Benedetto da Val di Buono, maestro P. Maurizio dal Borgo diffinitore.<br />

Nella filosofia ebbe lettore il P. Niccolò Trepin da Cles, e ne' tre anni di teologia ebbe<br />

lettori parte il P. Domenico da Besagno, e parte il P. Giacomo Bontadi da Varignano. Fu<br />

al secolo musico ed organista. Nel 1711 partì dallo studio di Arco col P. Antonino da<br />

Trento studente, e si portò per organista al monte della Verna e vi giunse nel gennaio<br />

del 1712; e dopo esservi dimorato quasi un anno col detto Padre, se ne andò in Napoli a<br />

s. Chiara, ed ivi si fermò vice organista dal Natale fino al settembre 1713. Partito da<br />

Napoli girò col medesimo Padre per l'Italia, ed ultimamente si fermò per cinque mesi in<br />

Torino ove apprese alquanto la lingua francese. Fece poi ritorno in <strong>Provincia</strong> giungendo<br />

in Arco circa le feste di Natale del 1714, fermandovisi per organista. Nella Quaresima<br />

del 1716 partì da Arco con un romito per il lago di Garda, portandosi a Livorno per<br />

andar da ivi in Gerusalemme. Arrivato alla Lastra di sotto Firenze scrisse al<br />

Commissario di Terra Santa in Livorno per ottenere l'imbarco, ma non ebbe l'intento. E<br />

però portatosi a Venezia, né meno da quel Padre Commissario alla Vigna poté<br />

conseguirlo, e così nell'autunno ritornando in <strong>Provincia</strong> capitò in Borgo, e lo stesso anno<br />

fu posto in Cles di famiglia. Nel 1720 fu Vicario in Arco del P. Guardiano Andrea da<br />

201 Nel testo: Katznich.<br />

185


Val di Buono. Nel 1722 si portò con fra Ruffino d'Avio per dipporto in Ala d'Inspruch.<br />

Nel 1726 partì da Campo, ove era di famiglia, ed indi dal Borgo il dì 13 settembre<br />

s'istradò per Venezia portandosi a s. Chiara di Napoli per organista. Vi dimorò per tre<br />

anni in detto impiego, e poi due anni, manco qualche mese, con facoltà del rev.mo P.<br />

Francesco da s. Severino Commissario generale di questa Cismontana Famiglia fu<br />

organista presso li PP. Agostiniani Centuroni in Napoli, e col premio delle sue fatiche<br />

procurò, e mandò al nostro convento di Pergine un bel calice. Partito poi da ivi per<br />

patire male di occhi, giunse di ritorno in <strong>Provincia</strong> al Borgo il dì 22 dicembre 1731. Nel<br />

1733 fu fatto Guardiano di Pergine. Nel 1738 fu di nuovo Vicario in Arco del P.<br />

Guardiano Pietro Giuseppe da Riva. E negli anni 1740 e 1741 fu ivi pro-maestro de'<br />

novizzi. Fu ottimo Religioso, ed assai diligente ne' suoi impieghi. Fu predicatore festivo<br />

in più Avventi e Quaresime. Compose Messe e Vespri (168. //) in contrappunto e fu<br />

per moltissimi anni organista nella chiesa nostra delle Grazie e fece alcuni allievi, come<br />

il P. Damaso da Bruneco, P. Elzeario da Roveredo, P. Giuseppe Ippolito da Pergine, P.<br />

Paolo Andrea da s. Giovanni in Sugana fiorentino, che fu nel 1742 segretario del nostro<br />

P. Commissario Visitatore Ottaviano da Castelnuovo. Colla diligenza apprese anche<br />

qualche poco la lingua tedesca. Nel 1747 fu di nuovo in Arco organista, e vi dimorò<br />

sino alla morte. Finalmente dopo quattro giorni di febbre leggiera, oppresso da una<br />

massa di catarro, munito de' santissimi Sagramenti, e con ottima disposizione, la sera<br />

delli 2 dicembre, dopo Compieta, rese placidamente l'anima a Dio, d'anni 72 e mesi, e<br />

51 di Religione. Arco 2 dicembre 1755.<br />

1756. Dalla seconda Congregazione intermedia, anticipata a cagione dell'imminente<br />

Capitolo generale di Spagna, e tenuta in Trento li 16 febbraro; sebbene le disposizioni<br />

furono per li conventi pubblicate solo li 28 aprile.<br />

404. P. Illuminato dal Borgo, Leonardo Antonio Olzhauser 202 , battezzato 12<br />

marzo 1682; vestito in Cles con diversi altri li 4 giugno 1704, essendovi Guardiano il P.<br />

Agostino Aurelio Barisella da Tuenno, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono,<br />

pro-maestro il P. Giovanni Pietro Poli da Besenello. Ebbe in filosofia lettore il P.<br />

Niccolò Trepin da Cles. Ne' due primi anni di teologia ebbe lettore il P. Filippo da<br />

Rallo, e nel terzo il P. Domenico da Besagno. Nel 1711 la primavera essendo studente<br />

in Trento al fine del terz'anno avanti la Congregazione, celebrata poi ivi in Trento li 28<br />

aprile 1711, partì per Roma col P. Apollinaro Pedrot da Cognola suo condiscepolo per<br />

andar nelle Missioni, con ubbidienza ottenuta per mezzo del P. rev.mo Ippolito da<br />

Pergine dal rev.mo P. Vice Commissario generale de' Riformati Carlo Francesco da<br />

Varese. Ma giunto in Roma il P. Illuminato, e scorgendosi debole, mutò idea ed ottenne<br />

dal predetto Superiore generale di portarsi allo studio di Frascati, per compiere li suoi<br />

quattro anni di studio teologico, ove si fermò quasi un anno e mezzo sotto il P. lettore<br />

Sebastiano da Roma, ed espose e difese le tesi pubbliche dedicate a sua eccellenza<br />

signor Conte Giovanni Paolo Giovanelli di Venezia dinasta del Borgo. Nell'ottobre del<br />

1712 ottenuta la patente di lettore, fu istituito e destinato coadiutore nella Missione di<br />

Val di Luserna nel Piemonte. Partito pertanto solo da Roma per la <strong>Provincia</strong>, ritrovò<br />

nell'Umbria il nostro P. Eustachio da Trento, che andava a Roma, col quale poi già di<br />

ritorno da Roma, si unì in Faenza, e capitò in provincia. Dal P. Ministro attuale<br />

Girolamo da Giudicaria ottenne per compagno da portarsi alla sua Missione fra<br />

202 Nel manoscritto: Olzauser.<br />

186


Alessandro da Canezza; con questo partì da Arco per il Lago la seconda festa di Natale<br />

26 dicembre 1712. Ed arrivato in Novara rimandò alla propria (<strong>Provincia</strong>) il detto<br />

frat'Alessandro da Canezza; ed egli poi giunse alla sua Missione, in cui dimorò quasi sei<br />

anni, predicando in diversi luoghi le Quaresime, e per tre anni spiegò a tre chierici<br />

secolari la filosofia del Dupasquier. Fu presidente in s. Secondo. E certo Padre supposto<br />

da Torino credesi stato ostacolo, per cui il P. Illuminato non fosse fatto prefetto. Ebbe<br />

pure certa controversia col P. Nizza Procuratore delle Missioni in Roma, per cui gli<br />

convenne dopo la Quaresima del 1718 di tornarsene in <strong>Provincia</strong>. Partito dunque dalla<br />

Missione, si portò in Padova, ove unitosi a fra Cipriano da Trento infermiere, che<br />

anch'esso ritornava in <strong>Provincia</strong> dopo esser stato in Padova per apprendere la chirurgia,<br />

giunse in Borgo a primi di maggio, e fu poi collocato di famiglia in Fiemme. Dopo<br />

alcuni mesi, ottenuta nuova ubbidienza si partì da Fiemme per Roma, ove aiutato dal<br />

rev.mo Vice Commissario Monte Signano, ottenne dalla sagra Congregazione di<br />

Propaganda (Fide), decreto favorevole, con cui veniva rimesso nella sua Missione<br />

contro il Procuratore Nizza, e così di poter ritornare alla Missione di Val di Luserna; ma<br />

non giudicò di più ritornarvi, et ottenne dal predetto Vice Commissario (169. //) di<br />

lasciarlo andare a Napoli, ove predicò nella Quaresima del 1719 alla Croce di Palazzo, e<br />

richiesto per confessore tedesco da sua eccellenza vice re Conte Daun, dal febbraro del<br />

detto anno per alcuni mesi servì di confessore in Napoli, nell'ospitale di s. Giacomo de'<br />

Spagnoli. Di poi nel giugno del detto anno ottenne dal cappellano maggiore la patente di<br />

cappellano castrense, e servì il reggimento Roma, con cui andò in Sicilia per un anno e<br />

mezzo circa. Ritornato dalla Sicilia fu cappellano nella fortezza di Napoli, di Barletta e<br />

di Manfredonia, non avendo luogo fisso. Fu poi con reggimento fisso in Brindisi, ed<br />

ultimamente in Taranto, d'onde partito capitò di ritorno in Borgo nell'aprile del 1723.<br />

Riassunto dunque l'impegno di predicatore scorse quasi tutti li pulpiti considerabili della<br />

<strong>Provincia</strong> nostra non quotidiani, avendo anche predicato ogni giorno in Borgo ed in<br />

Arco, e fu gradito, se non altro per la sua brevità. Nel 1724 si portò, con Fra Timoteo da<br />

Lavarone, in Padova. Il dì 12 giugno 1726 partì dal Borgo per Venezia col Terziario fra<br />

Leonardo da Pergine per andar confessore tedesco in Corfù, ma non essendosi accordato<br />

col P. <strong>Provincia</strong>le Riformato di Venezia che ne avea ricercato uno, a primi di luglio fu<br />

di ritorno in Borgo. Nel 1727 fu fatto Guardiano in Pergine ed ebbe briga col P.<br />

<strong>Provincia</strong>le Sebastiano da Trento, avendo fatte fare troppo alte o sia grandi le finestre<br />

nuove sotto il coperto del convento, in occasione che quello fu alzato per diminuir il<br />

calore col far passare l'aria, e convenne poi impicciolirle. Negli anni 1730 e 1731 fu<br />

Guardiano in Cles. Nel 1739 dall'aprile fu Vicario in Pergine del P. Guardiano Ilario da<br />

Besenello ex prefetto. Nel 1741 il dì 5 ottobre partì con tre mesi di ubbidienza da Arco<br />

col Terziario fra Girolamo da Volano portandosi a Modena e Parma, d'onde capitò di<br />

ritorno in Pergine il dì 23 novembre, ed il dì 25 s'istradò col detto Terziario per il suo<br />

convento di Arco. Nel 1746 partì il dì 27 agosto da Roveredo, e la mattina da Sacco per<br />

zattera, portandosi a Verona, ed accompagnando a Venezia a Padova fra Vito nostro<br />

laico, incomodato dalle moroide cieche, per farsi curare, ma andando la cura in lungo il<br />

P. Illuminato lasciò nell'infermeria di Padova il predetto fra Vito (che poi fu mandato a<br />

levare e morì in Borgo), ed esso unitosi col P. Agapito in Venezia, capitò il dì 24<br />

settembre in Borgo. Fu assai incomodato da calcoli, e ritenzione di urina, per cui si<br />

siringava da se stesso. Dal 1745 sino al 1750 fu in Roveredo di famiglia e da ivi in<br />

Borgo. Ivi dopo due o tre anni sopraffatto da un colpo leggiero d'apoplessia, restò offeso<br />

un poco nella lingua, ma sopraggiuntagli poi una gran massa di catarro con febbre acuta,<br />

su 'l quinto giorno, munito de' santissimi Sagramenti, ricevuti con mente limpidissima, e<br />

187


con buona disposizione, rese piamente l'anima al Signore la mattina circa le ore 5 e<br />

mezza; Borgo 27 marzo 1756.<br />

405. Fra Ruffino da Cognola, Giuseppe Beber, battezzato 28 settembre 1704;<br />

vestito in Arco per laico con due per chierici li 25 settembre 1726. Essendo tessadro,<br />

dopo la professione fu quasi sempre nel lanifizio. Nel luglio del 1735 si portò con 20<br />

giorni d'ubbidienza con fra Sisinio lanino 203 compagno a Padova e Venezia, anche per<br />

sollecitare la provisione e spedizione della lana. Nell'aprile del 1756 sorpreso da male di<br />

rottura, e volvolo, fu fatto venire da Trento in Pergine il signor Lazzaro Visdomini<br />

pubblico norsino, gli diede il mercurio, e fece il taglio, riaggiustò le budelle, ma non si<br />

fu a tempo essendo il duodeno già empito ed indurito. E però munito co' santissimi<br />

Sagramenti, e con piena rassegnazione a divini voleri sì nell'infermità di sette giorni,<br />

come nella sua morte, passò piamente al Signore molto buon Religioso circa le tre ore e<br />

mezza di mattina. Pergine 14 aprile 1756.<br />

406. P. Enrico da Trento, Giuseppe Nicollò figlio del signor Norberto Hader 204<br />

mercante, battezzato 10 settembre 1710, vestito in Arco con due altri li 19 settembre<br />

1727, essendovi Guardiano il P. Lodovico da Mezzotedesco, Vicario e maestro il P.<br />

Baldessar Antonio da Canezza. Ne' tre anni di filosofia ebbe lettore il P. Aniceto da<br />

Castellano. (170. //) Nel primo di teologia il P. Giovanni Pio, nel secondo il suddetto<br />

P. Aniceto. Nel terzo in Pergine il P. lettore Benedetto. Ma dopo alcuni mesi se gli<br />

scuoprì il mal caduco, onde fu levato dallo studio, e nel settembre col Terziario (poi<br />

professo) fra Francesco Antonio da Meano fu mandato a Padova per consultar que'<br />

signori medici, e dopo il suo ritorno e negli anni seguenti si provarono molte cure,<br />

segreti, e rimedi e per li conventi ed in infermeria, e nel maggio del 1742 si portò in<br />

Marostica sotto Bassano sotto la cura del celebre signor medico Niccola Bareggia di<br />

Strigno, condotto 205 in Marostica. Fu fatto confessore, e dimorò per molti anni di<br />

famiglia in Campo, e col beneficio di tenersi strettamente legato il dito piccolo di una<br />

mano, con stringerlo quando sentiva i forieri del male, si rimediava, cosicché potea<br />

celebrare quasi sempre la santa Messa, ma la notte provava molte volte l'assalto più o<br />

meno violento del male. Finalmente essendo di famiglia in Trento, gli sopravvenne la<br />

doglia e nel settimo giorno, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, circa le ore<br />

tre di mattina, passò piamente al Signore; Trento 15 aprile 1756.<br />

407. P. Baldessar Antonio da Canezza, Giovanni Battista Grobber, battezzato<br />

11 agosto 1687; vestito con un altro in Borgo il dì 13 maggio 1705, essendovi<br />

Guardiano il P. Benedetto da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Maurizio dal Borgo<br />

diffinitore. Ne' tre anni di filosofia, e primo di teologia ebbe lettore il P. Giacomo da<br />

Varignano. Nel secondo e quarto in Trento il P. Domenico da Varignano, e nel terzo il<br />

P. Marcellino Visintainer da Cles. Nel 1720 fu Vicario in Borgo nel secondo anno del P.<br />

Guardiano Teodoro da Rumo. Nel 1721 fu Guardiano in Pergine. Nel 1723 fu Vicario in<br />

Mezzolombardo del P. Guardiano Benigno da Banale. Nel 1724 e 1725 fu Guardiano in<br />

Trento. Avendo rinunciato il P. Zaccaria da Roveredo della Luna, dopo un anno l'uffizio<br />

di Vicario e maestro de' novizzi in Arco gli fu sostituito per Vicario e maestro nel 1726<br />

e 1727 il P. Baldissaro. Nel 1728 e due seguenti fu confessore delle monache di<br />

203 Lavorante nel lanificio.<br />

204 Nel manoscritto: Adder. Anche Hayder...<br />

205 Medico condotto.<br />

188


Roveredo. Nel 1731 fu Vicario in Cles nel secondo anno del P. Guardiano Illuminato<br />

dal Borgo. Nel 1732 fu Guardiano del noviziato in Arco. Nel 1733 fu Vicario in Trento<br />

del P. Guardiano Ferdinando da Bronzolo. Nel 1734 e 1735 fu per la seconda volta<br />

Guardiano di Trento. Nel 1737 fu Vicario in Pergine nel secondo anno del P. Guardiano<br />

Davide Tonina da Vigolo. Nel 1739 dall'aprile sino al novembre fu Guardiano di<br />

Campo. Nel 1739 dal novembre in cui alli 28 si fece il Capitolo, fu Guardiano in<br />

Mezzolombardo. Nel 1743 e 1744 fu Guardiano di Roveredo. Nel 1745 fu di nuovo<br />

fatto Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Vittore Bruni dal Borgo. Nel 1747 da<br />

Mezzolombardo fu posto di famiglia in Cles, e vi stette sino alla fine di settembre 1755.<br />

Non fu amante di viaggi, e solo il dì primo aprile 1742 da Pergine col P. Sisto da<br />

Roveredo si portò a Venezia e Padova con un mese di ubbidienza; nel ritorno s'infermò<br />

in Vicenza, ed indi rimessosi per via di Lavarone capitò di ritorno in Pergine il dì 10<br />

maggio. Il dì 25 maggio 1755 partì da Cles col P. Gregorio da Bordiana e si portò a<br />

Roveredo e per Valsorda in Pergine e Canezza a visitare li parenti ed amici, e ritornato<br />

in Cles li 14 giugno poco dopo s'infermò di male come di fianchi, forse effetto del<br />

viaggio fatto con qualche stracollo. Vi si rimediò e pareva alquanto rimesso, ma ben<br />

presto ricadde, e vi si adoperarono molti rimedi, ma non potendosi liberare dal supposto<br />

stato in un lato fu giudicato bene mandarlo all'infermeria, come si fece. Ivi dopo molto<br />

tempo si rimise, e vi si fermò poi sino alla primavera, e quando pensava d'essere levato<br />

dall'infermeria, e mandato in altro convento, come già perfettamente rimesso, gli<br />

sopravvenne una doglia terribile con febbre gagliarda, per cui nel dì terzo dell'infermità,<br />

munito de' santissimi Sagramenti, e con esemplare rassegnazione, passò piamente al<br />

Signore la sera circa le tre e mezza. Trento 24 aprile 1756. Fu per il suo tempo buon<br />

predicatore per tutti gli pulpiti non quotidiani della <strong>Provincia</strong>, e la Quaresima del 1732<br />

essendo Vicario in Cles predicò nella Collegiata d'Arco. (171. //) Dopo essere stato<br />

confessore di monache, fu poi molestato dalla gotta. Fu Religioso di buon cuore, e ne'<br />

suoi governi se la passò bene, sollecito ed attento al trattamento de' Frati e gradito anche<br />

da secolari.<br />

408. P. Giacomo da Varignano, Giovanni Francesco Bontadi, battezzato 18<br />

gennaro 1677; vestito con tre altri per chierico in Cles la prima volta il dì 19 giugno<br />

1695, ma dopo due mesi uscì per indisposizione. Fu poi rivestito l'anno seguente con tre<br />

altri il dì 11 giugno 1696, collo stesso nome di fra Giacomo, essendovi Guardiano il P.<br />

Giorgio da Predazzo, maestro il P. Simon Pietro da Cembra, pro-maestro P. Vicario<br />

Benedetto da Val di Buono. Credesi sia stato pronipote del P. Giacomo Bontadi da<br />

Varignano morto nel maggio 1671. Studiò 3 anni filosofia e 4 teologia sempre sotto il P.<br />

lettore Adriano da Lardaro. Nel 1706 avendo il P. Valerio da Preghena rinunciata la<br />

lettura di logica, per cui era stato destinato la seconda volta, gli fu sostituito lettore il P.<br />

Giacomo colli seguenti chierici studenti: fra Baldessar Antonio da Canezza, fra Amadio<br />

da Pergine, fra Nazario da Tesero, fra Guglielmo da Canzo in Val Badia a quali insegnò<br />

la logica in Roveredo, e la fisica ed animastica in Pergine. Nel 1709 fu fatto lettore di<br />

teologia in Cles e ne' tre seguenti anni in Arco. Nel 1713 fu Guardiano in Pergine. Nel<br />

1714 e 1715 fu di famiglia in Roveredo. Nel 1716 fu fatto Vicario in Pergine del P.<br />

Guardiano Giovanni Battista Zadra da Cis in Val di Sole. Nel 1718 fu Vicario in Campo<br />

del P. Guardiano Benigno da Villa Banale. Nel 1720 fu Guardiano in Fiemme ove fece<br />

rifare parte della clausura verso il rivo caduta, per cui a primi di maggio prima<br />

dell'arrivo della famiglia nuova erano entrate diverse signore in refettorio. Nel 1721 fu<br />

trasportato Guardiano in Roveredo. Nel 1722 e due seguenti fu confessore delle<br />

189


monache del Borgo. Nel 1725 fu fatto Guardiano in Cles. Nel 1726 e due seguenti fu<br />

confessore delle monache chiarisse di s. Michele in Trento. Nel Capitolo del 1728 in<br />

Roveredo, fu eletto diffinitore, e nel 1729, dopo aver terminato l'offizio di confessore di<br />

monache, fu nel secondo anno segretario del P. Ministro Serafico da Roveredo, dopo<br />

che questo ritornò dal Capitolo generale di Milano. Nel 1731 fu maestro de' novizzi in<br />

Arco e Vicario nel secondo anno del P. Guardiano Gerardo da Cles. Nel 1732 fu Vicario<br />

in Campo del P. Guardiano Damaso da Bruneco. Nel 1733 avendo rinunciato il P.<br />

Zaccaria la Vicarìa del Borgo, gli fu sostituito Vicario il P. Giacomo nel secondo anno<br />

del P. Innocenzo da Ziano Guardiano. Nel 1734 e due seguenti fu confessore in Trento<br />

delle monache alla santissima Trinità. Nel 1737 fu Guardiano del Borgo. Nel 1738 fu<br />

Guardiano in Fiemme la seconda volta. Nel 1739 dall'aprile e poi dal novembre sino al<br />

maggio 1740 per due anni frateschi fu Vicario in Fiemme il primo del P. Guardiano<br />

Sisinio da Roveredo, ed il secondo del P. Guardiano Serafino da Verla. Nel 1741 fu<br />

Guardiano in Campo. Nel 1742 fu la seconda volta Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

Doroteo dal Borgo. Nel 1744 fu per la seconda volta Guardiano in Pergine. Nel<br />

Capitolo del 1745 fu per la seconda volta eletto diffinitore e posto in Pergine, e l'anno<br />

seguente 1746 fu posto in Arco e vi rimase fino alla morte. Il dì 25 luglio 1752 cantò ivi<br />

la sua seconda Messa facendogli onore il P. Guardiano Alessandro da Roveredo,<br />

correndo anche la di lui festa di s. Giacomo. Finalmente dopo tre mesi di penosa<br />

infermità e 24 ore di terribili dolori di ventre (cui era sottoposto di frequente credendoli<br />

flati...) sopportando il tutto con non ordinaria pazienza, e rassegnazione, e munito de'<br />

santissimi Sagramenti, la sera verso le ore sei, passò piamente al Signore. Arco 25<br />

agosto 1756. Fu buon Religioso, e ne' suoi governi zelante della santa osservanza.<br />

409. Fra Cornelio da Civezzano, Antonio Alessandrini 206 , battezzato 12 novembre<br />

1675; vestito in Cles per laico con un altro li 17 maggio 1700, essendovi Guardiano il P.<br />

Gabriello da Trento, Vicario e maestro il P. Tommaso da Bresimo. Dopo la professione,<br />

come tessadro, fu posto nel lanifizio, in cui vi perseverò per moltissimi anni prima in<br />

Arco, e poi in Pergine, ove da Arco vi fu trasportato nel 1713. Molestato poi dalla<br />

sciatica, fu levato nel 1722 dal lanifizio, e nel detto anno col Padre (172. //) Carlo<br />

Antonio da Cles si portò a Cancelli nell'Umbria per venirne liberato colla benedizione di<br />

quella casa privilegiata da s. Paolo. Fu ottimo Religioso pacifico e quieto, e faticò<br />

specialmente dopo il ritorno da Cancelli in fare il sagristano, o aiutante di quello,<br />

andando alquanto zoppo d'un piede. Finalmente quasi del tutto impotente fu condotto<br />

dal Borgo nel 1754 all'infermeria, ove poi carico d'anni sopra ottanta, munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò piamente al Signore; Trento primo<br />

novembre 1756.<br />

410. Fra Tommaso da Frassilongo, Domenico Pruner 207 , battezzato 25 gennaro<br />

1730, chierico tonsurato, vestito con quattro altri, de' quali due poi partirono, in Arco li<br />

29 maggio 1751, essendovi Guardiano il P. Pietro Marcellino Armani da Tenno, Vicario<br />

e maestro il P. Sisto Chiusole da Roveredo. Studiò tre anni la filosofia in Cles sotto il P.<br />

lettor Daniello da Cavalese. E sotto lo stesso studiò il primo di teologia in Trento; e nel<br />

1756 studiò ivi il secondo sotto il P. Carlo Antonio da Samoclevo. Essendo poi ordinato<br />

diacono fu sopraffatto da una gran malattia di dolori di ventre, e come di volvolo per<br />

venti giorni, sopportandoli con incredibile rassegnazione. Finalmente dopo varii rimedi<br />

206 Nel manoscritto: Alessandrino.<br />

207 Nel manoscritto: Proner.<br />

190


nulla giovando, munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, circa l'ora prima dopo<br />

il pranzo della sua festa di s. Tommaso, passò piamente al Signore; Trento 21 dicembre<br />

1756.<br />

411. P. Giacomo Antonio da Calliano, Lorenzo Antonio Forer, battezzato 19<br />

ottobre 1697, fratello del P. Casimiro da Calliano, più giovane del P. Casimiro quanto<br />

alla Religione, ma più vecchio quanto all'età, vestito con tre altri in Cles li 8 giugno<br />

1715, essendovi Guardiano il P. Giovanni Francesco da Nogaré, Vicario e maestro P.<br />

Andrea da Val di Buono Custode. Ebbe ne' tre anni di filosofia e primo di teologia<br />

lettore il P. Corrado da Tesero; e nel 1720 e 1721 nel secondo e terzo ebbe lettore il P.<br />

Ilario da Besenello. Dimostrò mediocre talento ne' predetti studi; ma poi colla sua<br />

instancabile fatica ed applicazione divenne buon predicatore, e girò per tutti li pulpiti<br />

non quotidiani della <strong>Provincia</strong> e fu per molti anni direttore del Terz'ordine in diversi<br />

conventi. Nel 1729 fu fatto Vicario in Roveredo del P. Guardiano Prospero Riccabona<br />

da Riva. Nel 1730 fu Guardiano in Campo. Nel 1731 fu di nuovo Vicario in Roveredo<br />

del P. Guardiano Girolamo da Trento. Nel 1734 fu Vicario in Trento del P. Guardiano<br />

Baldessar da Canezza la seconda volta. Nel 1736 e 1737 fu Guardiano del noviziato in<br />

Cles. Nel 1738 e due seguenti fu confessore delle monache in Borgo. Nel 1740 e 1741<br />

fu in Trento faccendiere e procuratore della <strong>Provincia</strong>, impiego ed offizio in prima volta<br />

posto su, e poi anche levato via. E nella Quaresima del 1741 fu sorpreso da una<br />

flussione in una gamba, per cui gli convenne sostenere tagli sotto la cura del signor<br />

cerusico Signorini, mentre doveva predicare alle monache della Santissima Trinità,<br />

supplendo per esso diverse prediche il P. Ippolito da Nosellari. Nel 1742 fu Guardiano<br />

di Campo per la seconda volta. Nel 1743 fu trasportato Guardiano in Arco. Nel 1745 il<br />

dì 21 aprile fatte le feste partì da Roveredo con fra Matteo Terziario per Verona e<br />

Venezia, ove si unì per segretario di commissione col P. Teodoro da Gavazzo, venuto<br />

da Roma dopo terminata la lite co' Cappuccini, ed andante Visitatore della <strong>Provincia</strong> di<br />

Carniola e Croazia. E poi terminata la visita collo stesso per via di Venezia, Vicenza e<br />

Vallarsa giunse di ritorno il dì 23 settembre in Roveredo, e poi fu collocato di famiglia<br />

in Pergine. Nel 1746 e 1747 fu Guardiano in Trento. Nel 1748 essendo stato Guardiano<br />

capitolare, ed avendo rinunciata la guardianìa del Borgo il P. Angelico da Roveredo, fu<br />

per terzo anno Guardiano in Borgo. Nel 1749 fu segretario nel secondo anno del<br />

secondo provincialato del P. Lodovico da Mezzotedesco, ma vi durò appena mezz'anno,<br />

poiché fu impiegato a predicare l'Avvento a Volano, e la Quaresima seguente in<br />

Mezzotedesco. Nel 1751 fattosi il Capitolo in Arco, fu eletto diffinitore. Nel 1754 e<br />

1755 fu per la seconda volta Guardiano del noviziato in Arco, nel qual tempo fece fare<br />

la scala nuova presentanea che porta dal dormitorio nel Capitolo, ampliando anche<br />

questo. Nel 1756 fu posto di famiglia in Pergine, e nell'ottobre avendo ricevuto in certo<br />

incontro una gran contrazione nella (173. //) schiena, a poco a poco accortosi, se gli<br />

fece un ristagno di sangue per mancanza di circolazione, per qual motivo gli<br />

sopravvennero alcuni tumori nel collo e poi alle spalle. Gli fu offerto di mandarlo in<br />

infermeria, ma non accettò. Disse Messa quasi ogni giorno sino al principio dell'anno<br />

1757. E poi andò mancando, e fece una gran cascata su 'l taglio del fornello del<br />

provincialato, ritornando dalla scagna con farsi una ferita. Si mandò a chiamar il di lui<br />

fratello da Arco P. Casimiro Custode, il quale giunto in Trento, e ivi preso l'infermiere<br />

fra Cosmo, collo stesso partì per Pergine, ove arrivò la mattina, in cui già circa le ore<br />

dieci il P. Giacomo Antonio era entrato in letargo, o sia vera agonia, e però il P.<br />

Casimiro non poté dal fratello venir conosciuto. La sera poi del medesimo giorno, dopo<br />

191


un mese d'infermità, munito previamente de' santissimi Sagramenti, rese piamente<br />

l'anima a Dio. Pergine 10 gennaro 1757. Fu assistito oltre il signor dottor Baldassare<br />

Ippoliti medico ordinario del convento, anche dal signor dottor Motes di Pergine, e fu<br />

inoltre chiamato da Levico il signor dottor Pizzinini. Fu poi aperto il cadavere dal fra<br />

Cosimo alla presenza dei medici, e gli furono trovate le viscere sane, ma eccedenti in<br />

grandezza, specialmente il fegato, e conchiusero li medesimi, che non era possibile, che<br />

naturalmente guarisse. Fu buon Religioso, ed indefesso nelle fatiche e molto attento a<br />

servire le beatine. Ne' suoi governi se la passò competentemente. Co' secolari e co' Frati<br />

alquanto economo.<br />

412. Fra Stanislao da Predazzo, Antonio Piazza 208 , battezzato 25 novembre 1732;<br />

vestito con un altro in Arco il dì 12 agosto 1755, essendovi Guardiano il P. Giacomo<br />

Antonio da Calliano, Vicario e maestro il P. Patrizio da Terlago. Dopo la professa fu<br />

posto in Mezzolombardo, ma poco vi durò sano, poiché fu sorpreso dal mal di petto. Fu<br />

detto che nel noviziato se gli scuoperse il male, ma fu stimato bene, affine non fosse<br />

mandato via, non farlo palesare. Dopo alcuni mesi fu condotto all'infermeria ivi se gli<br />

scuoperse ance la febbre etica, da cui per più mesi consumato e dopo alcuni giorni di<br />

quasi continua agonia, con esemplarissima rassegnazione, munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e ben disposto, la mattina circa le ore sette e mezza del martedì Santo,<br />

passò piamente al Signore. Trento 6 aprile 1757.<br />

413. P. Giovanni Antonio da Tesero, Francesco Antonio Zorzi, battezzato 27<br />

luglio 1706; vestito in Arco li 19 settembre 1727, con alcuni altri, essendovi Guardiano<br />

il P. Lodovico da Mezzotedesco, Vicario e maestro il P. Baldessar Antonio da Canezza.<br />

Ebbe ne' tre anni di filosofia lettore il P. Giovanni Pio da Pressano. Ne' tre anni di<br />

teologia ebbe tre differenti lettori. Nel 1736 essendo di famiglia in Borgo si portò dopo<br />

la metà di agosto col P. Guardiano Ippolito da Nosellari ne' Sette Comuni alla visita del<br />

di lui zio ivi rettore. Avendo una bellissima voce si esercitò in predicare, e predicò in<br />

diversi pulpiti domenicali l'Avvento e la Quaresima. Nel 1748 fu fatto Guardiano di<br />

Campo, e per molti anni godette poca salute. Il dì 15 aprile 1751 si portò compagno del<br />

P. Gregorio da Bordiana andante con 20 giorni d'ubbidienza alla visita di una sorella<br />

monaca in Padova. Nel 1755 trovandosi di famiglia in Campo, gli diede fuori come una<br />

spezie di lebbra bianca; e però fu condotto all'infermeria, e rimessosi non però<br />

perfettamente, si portò a bere le acidole in Cles. Collocato poi di famiglia in Arco, vi<br />

predicò l'Avvento del 1756, cioè alle Grazie; e fece un triduo in Brenzone col P.<br />

Crescenzio dal Borgo. E dopo Pasqua del 1757 essendosi portato ad assistere ad un<br />

infermo di febbre maligna a Padaro sopra Chiarano, da ivi ritornato fu sorpreso dalla<br />

doglia con infiammazione di reni, fegato, e milza, e con malignità. Onde vedendo che<br />

co' varii rimedi non migliorava, fu munito co' santissimi Sagramenti, e con una santa<br />

rassegnazione, molto ben disposto, passò piamente al Signore in Arco la mattina delli 5<br />

maggio 1757.<br />

(174. //). 1757. Dal Capitolo provinciale trentesimo nono fatto in Roveredo li 2<br />

luglio, in cui fu eletto Ministro il P. Girolamo Cassina da Trento 209 .<br />

208 Nel manoscritto: da Piaz.<br />

209 L'estensore di questo manoscritto.<br />

192


414. Fra Pietro da Castagné, di casa Valcanover, battezzato 9 settembre 1711;<br />

vestito sotto il P. Ministro Corrado da Tesero per Terziario in Roveredo il dì 10 giugno<br />

1735. Nel 1740 si portò per compagno col P. Lodovico da Mezzotedesco Custode al<br />

Capitolo generale di Spagna, celebrato in Vagliadolid il dì 4 giugno. Nel 1756 si portò<br />

di nuovo compagno del P. Benedetto da Cavalese pro-Ministro per il P. Ferdinando da<br />

Bronzolo <strong>Provincia</strong>le, al Capitolo generale di Spagna celebrato in Murcia il dì 5 giugno.<br />

Nel 1757 partì poi da Roveredo la sera delli 7 luglio per Sacco, compagno del<br />

sopraddetto P. Benedetto da Cavalese allora diffinitor generale, destinato visitatore della<br />

<strong>Provincia</strong> di Milano, la mattina per zattera calò a Verona, ed indi si portò a Mantova,<br />

ove diede principio alla visita della detta <strong>Provincia</strong>. Fra Pietro poi geniale de' meloni ne<br />

mangiò assai in Milano mandati da Caravaggio e Treviglio. Partito da Milano col<br />

Commissario gli sopraggiunse la febbre nell'ospizio della Buffalora, ed il luogo di<br />

ritornar a Milano, alquanto rimessosi tirò avanti ed arrivò li PP. Commissario e<br />

segretario in Novara, ove di nuovo sorpreso dalla febbre, e fatta la doppia terzana fu<br />

condotto al convento di s. Rocco in Oleggio, come più salubre. Ivi aggravatosi il male, e<br />

munito de' santissimi Sagramenti, ed assistito con serafica carità da que' buoni Religiosi<br />

passò al Signore con religiosa rassegnazione, circa le ore 20 in Oleggio, 28 agosto 1757.<br />

Quel P. <strong>Provincia</strong>le di Milano lo fece, per sua mera carità, suffragare con una Messa<br />

cantata da cadaun suo convento. Morì fra Pietro, senza che vi fosse presente né P.<br />

Commissario Benedetto, né PP. segretario e pro-segretario Giuseppe Maria, o Epifanio,<br />

attesoché questi due erano delegati alla visita di altri conventi ed il P. Benedetto lo avea<br />

lasciato infermo in Novara, per proseguire la visita, e da ivi era partito con altro<br />

Terziario, supponendo non fosse febbre di conseguenza. Fu fra Pietro buon Frate, civile,<br />

e di buon esempio, gradito da Frati e da secolari; ma di non molta salute, e nel primo<br />

viaggio di Spagna avea molto patito per certo flato frigido che gli cagionava poi mal di<br />

stomaco. Si scusò perciò molto per non andar la seconda volta in Spagna, ma finalmente<br />

s'arrese per servir P. Benedetto, ed il predetto flato lo tormentò anche nel secondo<br />

viaggio.<br />

415. P. Antonino da Trento, Carlo Girolamo Predelli, battezzato 27 aprile 1685;<br />

vestito con due altri in Borgo li 10 maggio 1704, essendovi Guardiano il P. Benedetto<br />

da Val di Buono, maestro il P. Maurizio dal Borgo diffinitore. In filosofia ebbe lettore il<br />

P. Niccolò Trepin da Cles. Nel primo e secondo di teologia ebbe lettore il P. Filippo da<br />

Rallo. Nel terzo ebbe in Arco, ove cantò la sua prima Messa, il P. Casimiro Bontadi da<br />

Varignano. Nel 4° in Trento nel 1711 sino al novembre ebbe lettore il P. Marcellino<br />

Visintainer da Cles. Nel novembre del detto anno si portò col P. Maurizio in Toscana, e<br />

mentre il P. Maurizio suonava l'organo nel convento della Verna, il P. Antonino<br />

proseguì lo studio teologico del 4° anno nel convento di Sinalonga su 'l Senese. Nel<br />

maggio del 1712 si portò col predetto P. Maurizio per cantore a s. Chiara di Napoli, e di<br />

poi, sempre col medesimo padre girando per l'Italia, arrivò in Torino a visitare suo<br />

fratello Felice Predelli ivi pittore, e vi dimorò circa cinque mesi, ed apprese la lingua<br />

francese, e fu anche a visitare in Val di Luserna nella Missione di s. Secondo il nostro P.<br />

Illuminato dal Borgo ivi missionario e stato suo discepolo, da cui fu aiutato con abito e<br />

sandale. Finalmente col sopraddetto P. Maurizio circa le feste di Natale 1714 capitò alle<br />

Grazie. Di poi si diede alla predi (175. //) cazione, nella Quaresima del 1716<br />

predicando in Terragnolo, e poi in altri pulpiti l'Avvento e Quaresima, specialmente la<br />

Quaresima del 1718 in Predazzo e Moena, e quella del 1719 in Lomaso. Nel Capitolo<br />

del 1719 fu fatto lettore di logica in Roveredo di quattro seguenti chierici studenti: fra<br />

193


Bonifacio d'Ossana, frat'Aurelio da Trento, fra Francesco Pangrazio dalla Nave e fra<br />

Tobia Arcangelo da Sacco. nel 1720 e 1721 insegnò a medesimi la fisica ed animastica.<br />

E poi insegnò tre anni anche la scolastica teologia. Nel terz'anno cioè nel 1724 il giorno<br />

di s. Silvestro cantò le sue primizie in Mezzolombardo il P. Francesco Pangrazio dalla<br />

Nave 210 di lui studente, sotto di quella facendo un discorso il P. lettor Antonino del<br />

sacerdozio, fu tacciato incautamente avesse pizzicato il clero secolare quantunque si<br />

scusasse d'aver parlato in generale: "non parlo con voi parlo con quelli del Perù". Se ne<br />

offesero li signori preti di Mezzolombardo, e per mezzo del loro parroco signor don<br />

Poda, accettissimo a casa Spavera 211 e massime al signor Conte Francesco di Spaur<br />

nipote e marisciallo di Corte di monsignor vescovo e principe Giovanni Michele di<br />

Spaur (che era peranche in vita, e circa 4 mesi dopo cioè li 21 aprile 1725 passò<br />

all'eternità) fecero un gran fuoco e procurarono si ritrattasse il P. Antonino. Ma placato<br />

il signor Conte Francesco per mezzo del P. Guardiano di Trento Baldessar Antonio da<br />

Canezza, si contentò che in luogo della pretesa ritrattazione il P. Antonino con<br />

occasione di fare un discorso tra venerdì di Quaresima (sotto il parroco Poda qualche<br />

anno dopo si fecero ne' venerdì di marzo alcuni discorsi coll'esposizione del Santissimo,<br />

parte da' preti e parte da' nostri Frati ed in detto anno ne fece uno il P. Ippolito da<br />

Nosellari, ed uno il P. lettor Antonino, che fu il ritoccato "chi non venera il<br />

sacerdozio...") imminente nella chiesa di s. Giovanni di Mezzolombardo modificasse<br />

cautamente la fatta moralità. Ed egli prontamente l'eseguì con discorso in cui provavasi<br />

"Chi venera il sacerdozio non venera il sagramento. Piacque detto discorso allo stesso<br />

signor arciprete Poda, e così l'imbroglio fu finito. Tanto più che dopo Pasqua come<br />

sopra detto, passò anche alla gloria monsignor vescovo Spaur nostro amorevolissimo.<br />

Ma il buon P. Antonino provò tuttavia una grande mortificazione e vessazione, che<br />

potrà servire a nostri predicatori per procedere con tutta la cautela nel toccare li difetti<br />

del clero secolare... per non... Nel 1726 fu fatto Vicario in Trento del P. Guardiano<br />

Giacinto da Roveredo. Nel Capitolo del 1728 fu eletto Guardiano di Pergine; ove<br />

avendo fatti fare diversi cassettini per il salvarobbe, e venendo poi giudicati superflui,<br />

furono ivi levati, e posti nell'infermeria di Trento quasi di rimpetto alla stuffa di sopra,<br />

per riporvi le erbe secche. Nel 1730 fu per un anno confessore delle monache in Borgo.<br />

Nel Capitolo del 1731 fu eletto diffinitore, e nel detto anno e due seguenti fu confessore<br />

in Trento delle monache alla santissima Trinità. Nel Capitolo del 1734 fu di nuovo<br />

eletto confessore delle monache del Borgo, e vi durò tre anni. Nel 1737 fu fatto<br />

Guardiano d'Arco, ed ebbe qualche briga per li conti imbrogliatissimi mandati al<br />

diffinitorio; onde il P. Lodovico <strong>Provincia</strong>le l'obbligò a mandar al diffinitorio lo stesso<br />

libro maestro de' conti. Nella Congregazione capitolare del novembre 1739 era stato<br />

eletto Vicario di Pergine il P. Girolamo da Trento, e di poi venne questi eletto pro-<br />

Ministro al Capitolo generale di Spagna in luogo del P. Ministro Giovanni Pio da<br />

Pressano, ed allora detto P. Girolamo rinunciò la Vicarìa di Pergine e gli fu sostituito in<br />

Vicario il P. Antonino, qual cominciò li 7 gennaro 1740 in cui partì il P. Girolamo. Nel<br />

1742 e 1743 fu lettore di morale in Cavalese. Fu assai pratico di canto fermo, e<br />

componeva Messe e motteti, ma la voce era molto poco grata. Era molto dotto, ed al<br />

tavolino metteva assai ben in carta, e compose varie dotte scritture, ma nel suo parlare<br />

avea una maniera tediosa. Lasciò anche un'operetta manoscritta sopra le maschere,<br />

molto lodata dal P. Benedetto da Cavalese, e già tempo era da lui conservata. Negli<br />

ultimi anni fu di poca salute, soggetto a catarro, rottura, stette per un anno nel 1753<br />

210 Nave San Felice, o Nave di Pressano, il cui titolare è S. Felice.<br />

211 Spaur.<br />

194


nell'infermeria. nel 1754 e 1755 fu di famiglia in Cles. Nel 1756 fu posto in<br />

Mezzolombardo, ove nell'ottobre per il catarro fu mortalmente infermo. Si riebbe, ma<br />

poi ricadde, e avendo chiesto al P. Ministro d'andar all'infermeria, vi fu condotto il dì 28<br />

novembre. E si riebbe, ma poi di nuovo ricadde. Finalmente dopo alcuni giorni di febbre<br />

sopraggiuntagli con affannoso catarro, munito de' santissimi Sagramenti, e con religiosa<br />

rassegnazione, passò piamente al Signore la sera... in Trento delli 11 gennaro 1758.<br />

(176. //) 1758. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento 27 aprile.<br />

416. P. Simon Pietro, Domenico Pellegrini da Palù di Giovo, battezzato 22 giugno<br />

1718; vestito con diversi altri in Arco li 15 ottobre 1740, essendovi Guardiano il P.<br />

Agostino da Brez, Vicario e maestro P. Gerardo da Cles diffinitore. Ebbe in filosofia<br />

lettore il P. Giuseppe Ippolito da Pergine. Nel 1744 nel primo di teologia ebbe il P.<br />

lettore Giuseppe Maria. Nel secondo il sopraddetto P. Giuseppe Ippolito. Nel 1746<br />

studiò per il terzo la morale in Mezzolombardo sotto il P. Patrizio da Terlago. Nel 1747<br />

studiò un altro anno la morale sotto il P. Lodovico da Mezzotedesco. Fu di poca salute e<br />

negli anni 1749 e 1750 si portò a bagni di Pusteria. Nel 1757 alla fine di luglio con fra<br />

Michele da Preghena si portò a bere le agre di Monte Vergine su 'l Padovano. Bevette<br />

inoltre le acidole, e fece le purghe e cure avendo oltra una gran rottura e mal di petto,<br />

perduta anche ultimamente la voce. Finalmente consumato da febbre etica, munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò piamente al Signore circa le ore 11 di<br />

mattina. Trento 19 maggio 1758. Fu buon Religioso, confessor tedesco, e dato a qualche<br />

manualità circa legare libri, e circa orologi.<br />

417. P. Patrizio da Terlago, Giacomo Antonio Gilberti, battezzato primo maggio<br />

1714; vestito con un altro in Arco li 14 settembre 1732, poi perché si rimettesse<br />

perfettamente da molto grave infermità, che ebbe gli ultimi mesi di noviziato fu<br />

differita, e da esso poi fatta la professione il dì 30 settembre 1733. Ricevette l'abito<br />

essendovi Guardiano il P. Baldessar Antonio da Canezza, Vicario e maestro il P. ex<br />

Ministro Serafico da Roveredo, a cui rinunciante fu dal novembre sostituito il P.<br />

Bonifazio da Ossana. Ebbene tre anni di filosofia e tre primi di teologia lettore il P.<br />

Gasparo da Monclassico. Nel 4° e 5° di teologia ebbe co-lettori in Trento li PP.<br />

Benedetto e Vittorio; fu ordinato sacerdote nel settembre del 1738. Nel 1740 li 10<br />

ottobre partì da Trento compagno del P. lettor Vittorio da Cavalese, che si portò a Roma<br />

a cagione della lite co' PP. Cappuccini, d'onde capitò collo stesso di ritorno in Borgo li<br />

11 ottobre 1741. Nel 1746 fu fatto lettor di morale in Mezzolombardo colli seguenti<br />

studenti: fra Gregorio da Bordiana, fra Simon Pietro da Cembra, fra Gottardo Antonio<br />

da Cles, fra Pietro d'Alcantara da Roveredo. Nel 1747 e 1748 fu istituito lettore di<br />

filosofia biennale in Borgo colli seguenti studenti: fra Pietro d'Alcantara, fra Paolo da<br />

Bresimo, fra Urbano da Terres, fra Francesco Saverio da Fondo. Nelli quattro seguenti<br />

anni fu lettore di teologia in Cavalese. Terminata la lettura nel 1753 fu eletto Guardiano<br />

di Mezzolombardo. Nel 1754, nel Capitolo fatto in Trento, e ne' due seguenti fu<br />

destinato Vicario e maestro de' novizzi in Arco. Nel 1757 fu fatto Vicario in<br />

Mezzolombardo del P. Guardiano Eduardo da Roveredo, ed insieme maestro di due<br />

novizzi laici. Al principio di settembre accompagnò da Mezzolombardo in Fiemme fra<br />

Rocco da Riva professato che vi andava cucinaro. Nel ritorno esso P. Patrizio preso il P.<br />

Alessio da Varignano (che andava con esso di famiglia a Mezzolombardo) partì da<br />

Fiemme col P. lettor Daniello da Cavalese che con un suo studente ritornava al suo<br />

195


convento di Roveredo dalla visita fatta al suo signor padre in Cavalese, arrivati a<br />

Montagna osservarono fatta nella pianura l'inondazione dell'Adige; e però esso P.<br />

Daniello non vuolle arrischiarsi d'andar avanti, ma si fermò in Montagna. All'incontro il<br />

P. Vicario Patrizio vuolle tuttavia partire da Egna per Salorno, andando per l'acqua sino<br />

alla cintura, e né meno non ostante il consiglio del signor capitanio di Salorno Luteroti,<br />

vuolle ivi fermarsi, ma tirarono avanti, e con pericolo della vita, se non fosse stato il P.<br />

Alessio, arrivarono di notte in Roveredo della Luna. E poi su d'un carro partiti verso<br />

Mezzolombardo giunsero al convento dopo il Mattutino. E dopo tal viaggio mai più<br />

godette, l'anno che sopravvisse, perfetta salute. Nel 1758 fu posto di famiglia in Campo,<br />

e verso la fine di settembre cominciò a provar difficoltà a mangiar cibi da magro e<br />

nell'ottobre maggiormente se gli accrebbe per mangiarne di qualsiasi sorte. Il dì 29<br />

ottobre fu condotto da Campo alle Grazie, per da ivi con lettica farlo condur<br />

all'infermeria. Fu disposta la lettica, e per incomodo sopraggiunto ad un mulo fu<br />

differita la subita spedizione di quella. E perciò li 9 novembre si spedì da Trento per via<br />

(177. //) delle Sarche fra Modesto infermiere con fra Biagio Terziario, e giunto in Arco<br />

ritrovò l'infermo P. Patrizio non più in stato d'essere condotto all'infermeria, e però si<br />

fermò ad assistergli. Fu comunicato tre volte, e finalmente rassegnatissimo alla divina<br />

volontà con brevissima agonia, sempre presente a se stesso, passò piamente al Signore<br />

vicino alla mezza notte; Arco 14 novembre 1758. Il di lui male fu un increpamento del<br />

ventricolo superiore o sia della bocca dello stomaco per cui non entrava cibo o se<br />

qualcosa ne entrava tosto lo rigettava. Fu assai buon Religioso, e volontieri attendeva a<br />

se stesso, onde con gran difficoltà accettò la Guardianìa di Mezzolombardo, e durò per<br />

tre anni maestro de' novizzi. Nel 1742 predicò l'Avvento in Noriglio. La Quaresima del<br />

1743 in Terragnolo e nel 1745 l'Avvento a Pressano. Era alquanto dato alla meccanica,<br />

e specialmente a far orologi.<br />

418. P. Celestino da Lavis, Giovanni Carlo Aloisio Concini, battezzato 16 marzo<br />

1705; vestito con due altri in Arco li 5 agosto 1724, essendovi Guardiano il P. Serafico<br />

da Roveredo, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono diffinitore. Ebbe per tre<br />

anni in filosofia lettore il P. Ippolito da Nosellari. Nel 1728 e 1729 studiò la teologia<br />

sotto il P. lettor Girolamo da Trento, e per il terz'anno studiò nel 1730 la morale in<br />

Borgo sotto il P. lettor Corrado da Tesero. Nel 1733 predicò la Quaresima in Mechel; e<br />

nell'agosto del detto anno col P. Francesco Pangrazio dalla Nave, con tre mesi<br />

d'ubbidienza si portò a Vienna. Nel 1738 predicò la Quaresima in Terragnolo, e<br />

l'Avvento nel detto anno in Castelnuovo. La Quaresima del 1739 predicò in Torcegno.<br />

Ed il dì 15 agosto 1739 col Terziario fra Girolamo da Volano si portò da<br />

Mezzolombardo in Caldaro ed ivi unitosi per compagno al P. Giovanni Pio da Pressano<br />

collo stesso poi andò alla visita della <strong>Provincia</strong> del Tirolo, quale dal P. Giovanni Pio<br />

terminata col medesimo capitò di ritorno in Trento li 23 novembre 1739. Nel 1746<br />

predicò la Quaresima a mòcheni in Pergine. Nel 1758 trovandosi di famiglia in Arco il<br />

dì 2 novembre recitando in coro co' Religiosi l'offizio solenne de' morti, fu sorpreso da<br />

un gran deliquio, e da 4 Frati fu portato in cella, e stette più di tre settimane a rimettersi.<br />

Il dì 26 detto in domenica cominciò ad andar in comunità, e due giorni dopo la sera delli<br />

28 in martedì, fu sorpreso da febbre infiammatoria, e se gli scuoprì una doglia assai<br />

gagliarda, e la vigilia dell'Immacolata Vergine, già munito de' santissimi Sagramenti si<br />

credeva morisse, ma tuttavia si riebbe e venne a dir Messa. Scrisse e stampò:<br />

“Descrizione geneologica dell'antica e nobil famiglia Concinni: dedicata dall'autore<br />

all'illustrissimo sig. abbate Francesco Cristoforo Sebastiano cavaliere Concinni De ...<br />

196


[S.l. : s.n.], [1757?] [non prima del]”. Ultimamente sorpreso da sputo di sangue fu<br />

giudicato bene mandarlo all'infermeria; partì dunque in calesse con fra Cipriano da<br />

Trento asmatico, da Arco li 19 gennaro ed il dì 21 gennaro 1759 in domenica capitò in<br />

s. Bernardino. Non disse dopo il suo ritorno che un sol giorno la santa Messa, poiché<br />

aggravandosegli il male, e munito de' santissimi Sagramenti, tutto rassegnato ed<br />

intrepido, circa le ore sette della mattina, passò al Signore. Trento 6 febbraro 1759.<br />

Ebbe tre infermità mortali la prima in Cles, per essere stato ad assistere in una gran<br />

influenza a Dimar in Val di Sole. La seconda qualche anno dopo in Mezzolombardo. La<br />

terza, come sopra fu detto, in Arco, per cui poi mandato a Trento, vi morì.<br />

419. Manca<br />

420. P. Francesco Maria d'Arco, Francesco Cencini, battezzato 16 maggio 1672;<br />

vestito con un altro in Pergine il dì 7 giugno 1692, essendovi Guardiano il P.<br />

Bonaventura Nocher dal Borgo, maestro il P. Maurizio dal Borgo diffinitore, promaestro<br />

il P. Giovanni Pietro da Besenello Vicario. Studiò la filosofia sotto il P. lettor<br />

Antonio Maria da Cavareno, ed anche due anni la teologia in <strong>Provincia</strong>. Per opera poi di<br />

sua eccell.za signor Conte Giovanni Battista d'Arco canonico di Salisburgo, dimorante<br />

per (178. //) affari dell'arcivescovo di Salisburgo in Roma ottenne l'ubbidienza di<br />

portarsi a studiare in Roma, ove nel 1698 se ne andò con fra Cipriano da Vezzano<br />

eccellente infermiere, e vi dimorò nello studio circa due anni; e poi nel 1700 sotto il dì<br />

15 maggio fu patentato per predicatore dal rev.mo P. Matteo da s. Stefano, Ministro<br />

generale; con di lui ubbidienza partì da Roma per Monte Pulciano a fini d'esercitarsi<br />

nella predicazione. Nell'Avvento del detto anno 1700 predicò nella parrocchia di Peretta<br />

nelle Maremme di Siena. Nella Quaresima del 1701 predicò le feste nella parrocchia di<br />

Acquaviva senese, e nell'Avvento del detto anno predicò nelle parrocchie di Nazano e di<br />

Badia senese. Nella Quaresima del 1702 predicò quattro volte in settimana nel Castello<br />

di Vagliano senese diocese di Monte Pulciano; e poi ristornò in <strong>Provincia</strong>, predicando<br />

nel detto anno 1702 l'Avvento alle Grazie. In seguito poi predicò in quasi tutti i pulpiti<br />

non quotidiani della <strong>Provincia</strong> (a riserva di Cavalese), annuali, quaresimali, Avventi, ed<br />

a riserva della Quaresima ed annuale di Trento e Roveredo. Nel 1708 e 1722 predicò la<br />

Quaresima nella Collegiata d'Arco. Nel 1711 predicò la Quaresima in Riva, e nel 1736<br />

vi fece l'annuale. Nel 1712 e 1724 la Quaresima predicò in Borgo e nel 1716 e 1723<br />

predicò in Pergine. nel 1709 si portò con frat'Allessandro da Canezza compagno in<br />

Toscana, e predicò l'Avvento di detto anno in Camaiore di Lucca, e la Quaresima del<br />

1710 predicò ogni giorno in s. Giovanni di Val d'Arno diocese di Fiesole, e poi ritornò<br />

in <strong>Provincia</strong>. Nel 1714 fu fatto Guardiano in Mezzolombardo. Nel 1716 e 1717 fu<br />

Guardiano di Trento, ed avendo recitato con gran vivacità un panegirico in onore del<br />

Beato Giovanni Francesco Regis gesuita, beatificato nel 1716 da Clemente XI, alla<br />

presenza di monsignor vescovo e principe Giovanni Michele Spaur, incontrò assaissimo<br />

presso del medesimo, e poi ricevette in varie occorrenze diversi favori. Terminata la<br />

guardianìa di Trento, si portò nel maggio del 1718 col P. Gregorio da Trento in Venezia<br />

e per ordine del P. Ministro Andrea da Val di Buono fece una considerevole provisione<br />

de' libri, specialmente de' predicatori, e poi per alcuni anni dimorò di famiglia in<br />

Mezzolombardo, ove incomodato a cagione di certo flato da varii dolori se ne liberò<br />

andando a Bagni di Pusteria col P. Agostino da Brez sottoposto a dolori articolari, ed<br />

avendo per alcuni anni atteso a far bambinelli di cera, donò alla Badessa di Sonnenburg<br />

tutti gli stromenti per farli, che furono dalla medesima molto graditi. Fu di poi nel 1723<br />

collocato in Giudicaria, e nel 1724 fu fatto ivi Vicario nel secondo anno del P.<br />

197


Guardiano Giovanni Cristoforo da s. Michele. Nel Capitolo celebrato in Trento nel<br />

1725, fu eletto diffinitore, e posto di famiglia in Trento per tre anni seguenti fu ivi<br />

Visitatore del Terz'Ordine e negli anni 1728 e 1729 fu per la seconda volta Guardiano di<br />

s. Bernardino, e vi continuò l'offizio di Visitatore. Nel 1730 fu Visitatore del<br />

Terz'Ordine in Roveredo. Fu poi per alcuni anni in Arco, e nel 1745 posto di nuovo in<br />

Roveredo, vi si fermò sino al dì 23 novembre 1753 (ivi il dì secondo di luglio 1747<br />

domenica prima di luglio, avendo già cominciato ma non terminato il cinquantesimo<br />

anno di sacerdozio, poiché avea cantate le sue primizie il dì 8 giugno 1798) cantò la sua<br />

seconda Messa con grande solennità, essendovi Guardiano il P. Teodoro da Gavazzo, e<br />

si adoperarono la pianetta, tunicelle, velo del calice ed umerale fatti dallo stesso P.<br />

Francesco Maria di lana ad ucchia a ricamo (donati poi dal medesimo colla licenza del<br />

P. Ministro Ferdinando da Bronzolo al convento delle Grazie) e vi semoneggiò il signor<br />

don Pietro Tamburini d'Arco, venuto colli signori parenti di Arco e di Riva del P.<br />

Francesco Maria. E fu veramente solennizzata detta funzione, sebbene colle carità de'<br />

predetti parenti e d'altri benefattori, quasi con troppa sontuosità. Continuò poi a dimorar<br />

in Roveredo il P. Francesco Maria, ove più volte fu incomodato dalla risipola, e da una<br />

piaghetta nella cavicchia di un piede e però non rimettendosi, ed essendo obbligato a<br />

letto, fu quasi costretto dal P. Ministro Giovanni Pio da Pressano a ritirarsi<br />

nell'infermeria di Trento. Animato dunque dal P. Ministro partì il dì 23 novembre 1753<br />

in calesso per detta (179. //) infermeria, accompagnato dal P. Francesco Pangrazio<br />

dalla Nave; ove ben presto restò assai contento d'esservi stato condotto; e con un<br />

empiastro di pomi fu poi anche guarito dalla piaghetta nella cavicchia. Dimorò poi<br />

sempre nell'infermeria quasi per cinque anni e mesi quattro, andando specialmente li<br />

primi anni qualche volta in città alla visita de' suoi particolari benefattori. Fu valente<br />

predicatore a suoi giorni, di gran memoria, di buon gesto, e di bella voce e presenza, e<br />

per molti anni andava per città cogli occhiali su 'l naso, e perciò veniva chiamato il<br />

Padre dagli occhiali. Compose secondo il gusto del tempo più quaresimali quotidiani di<br />

prediche, e libri di discorsi del Venerabile, e per il Terz'Ordine, ma non corrispondeva<br />

in realtà la di lui composizione alle altre sopraddette di lui parti. Descrisse e ridusse<br />

tutte le sue prediche, e discorsi in otto tomi di foglio piccolo, da lui medesimo ben<br />

legati; ma al presente di pochissimo, per non dire niun uso attesa la qualità de' concetti<br />

non molto aggiustata. Di lui avvi alle stampe il panegirico fatto in onore del Beato<br />

Giovanni Francesco Regis gesuita, ed un discorso della Madonna del Carmine. Fu<br />

inimicissimo dell'ozio; onde sempre stava impiegato, ora in scrivere e comporre, ora in<br />

fare scatole e fiori. Finalmente carico d'anni quasi ottantasette, sorpreso da febbre<br />

ardente (per cui anche l'anno antecedente era stato mortalmente infermo) munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e ben disposto circa le ore quattro e mezza in sabato la sera,<br />

passò piamente al Signore. Trento 17 marzo 1759.<br />

421. P. Quirico da Godenzo in Giudicaria, Giacomo Antonio Rigotti, battezzato<br />

28 dicembre 1727, vestito in Arco li 14 settembre 1748 con un altro uscito, essendovi<br />

Guardiano il P. Girolamo da Trento, Vicario e maestro il P. Mariano Speranza da<br />

Volano. Ebbe in Borgo nel 1749 e 1750 lettore di filosofia biennale il P. Epifanio da<br />

Roncone. Come pure nel primo anno di teologia 1751, e ne' tre altri anni di studio<br />

teologico ebbe tre altri lettori in tre distinti conventi. Fu di poca salute, e sotto posto a<br />

male d'occhi, in uno de' quali gli venne poi la gutta serena. Fu compagno del confessore<br />

di monache in Trento alla Trinità; a s. Anna, ed ultimamente a s. Carlo; e nell'agosto<br />

1758 fu approvato confessore, e si diede ad una vita spirituale, mangiando assai poco.<br />

198


Nell'aprile 1759 trovandosi compagno del confessore delle monache di s. Carlo, fu<br />

incomodato da febbre, e poi sorpreso da leggier colpo apopletico; e però fu stimato bene<br />

di tosto in calesse mandarlo all'infermeria, ove poi peggiorando, fu munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e tutto rassegnato ed ottimamente disposto, passò piamente al<br />

Signore circa le ore sei e mezza la sera, Trento 29 aprile 1759.<br />

1759. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo primo di maggio.<br />

422. P. Giovanni Pio da Pressano, Gioachino Andrea Besenella, battezzato 24<br />

marzo 1702; vestito in Cles con tre altri li 20 agosto 1919, essendovi Guardiano il P.<br />

Daniello Vicbaider da Trento, Vicario e maestro il P. Zaccaria Fenner da Roveredo<br />

della Luna diffinitore. Ebbe in Trento tre anni in filosofia e quattro in teologia, dal 1720<br />

al 1726 inclusive sempre lettore il P. Lodovico Sittoni da Mezzotedesco lettore di<br />

secondo corso, di cui ivi fu co-lettore nel 1723 il P. Bartolommeo da Portolo. Nel<br />

settembre del 1725 essendo sede vacante in Trento, fu ordinato in Feltre sacerdote con<br />

brevetti per la dispensa dall'età. E nel 1726 dopo Pasqua si portò col P. lettor suo<br />

Lodovico, da Trento in Pergine, ove difese pubblicamente le tesi esposte e dedicate a<br />

monsignor Suarez vescovo di Feltre, che ivi trovavasi nella sagra Visita. Nel 1727 fu<br />

posto in Mezzolombardo di famiglia, e nel settembre si portò col P. Ippolito da<br />

Nosellari ivi lettore, andante ne' Sette Comuni a fare il discorso in Asiago di s. Matteo,<br />

titolare del predetto luogo; e da ivi ritornato recitò (180. //) il P. Giovanni Pio il<br />

panegirico de' nostri Santi Giacomo e Francesco Solano (de' quali si solennizzava con<br />

ottavario la canonizzazione), ne' conventi di Arco, e Pergine, ed in questo fu collocato<br />

di famiglia per aver cura di due neoprofessi chierici fra Teodoro da Gavazzo e fra<br />

Apollinaro da Tesero. Nel 1728 fu fatto lettore de' seguenti cinque chierici: fra Teodoro,<br />

fra Apollinaro, fra Angel Ignazio, fra Carlo Bonaventura e fra Giovanni Antonio da<br />

Tesero a quali insegnò tre anni la filosofia. Nel 1731 fu istituito lettore di teologia ed il<br />

primo anno la insegnò ivi col P. Ferdinando da Bronzolo co-lettore. Nel secondo la<br />

insegnò solo, in Roveredo, ove dopo li due di agosto 1732 si portò col P. Vicario<br />

Ippolito da Nosellari, con un mese d'ubbidienza per via de' Sette Comuni a Padova,<br />

Venezia, Verona, e alla Madonna della Corona. Nel terzo la insegnò solo, in Trento. Nel<br />

quarto anno la insegnò ivi nel 1734 avendo per co-lettore il P. lettor Aniceto da<br />

Castellano. E nel gennaro 1735 il dì 7 partì da Trento per Inspruch col P. diffinitore<br />

Agostino Avanzin da Brez per la causa co' PP. Cappuccini per l'attentato ospizio in<br />

Lavis, ove dopo essersi trattenuto diverse settimane, capitò di ritorno col detto P.<br />

diffinitore in Trento li 22 febbraro. Nella Congregazione poi fatta li 25 aprile, avendo<br />

terminato il corso di sua lettura, fu fatto Vicario in Trento nel secondo anno del P.<br />

Guardiano Baldassaro Antonio da Canezza, e la Quaresima del 1736 essendo Vicario di<br />

Trento predicò in Pressano sua patria. Lo stesso anno 1736 predicò in Riva il P.<br />

Giovanni Maria Besenella da Pressano cappuccino fratello maggiore del P. Giovanni<br />

Pio. Ed alla prima predica nel giorno delle Ceneri, caduto li 15 febbraro facendo la<br />

predica della morte, fu sorpreso da colpo apopletico, ove dovette scendere dal pulpito, e<br />

portato in canonica e poi al convento d'Arco, dopo uno o l'altro giorno passò al Signore.<br />

Supplì poi in Riva la Quaresima predicando tre volte in settimana, il P. Girolamo<br />

Graziadei da Trento cappuccino. Nel 1736 insegnò in Trento il 5° anno la teologia sino<br />

li 22 novembre, essendo co-lettore del P. lettor Benedetto, ed insieme fu Visitatore del<br />

Terz'Ordine in città, ed introdusse il sermoneggiare a Terziari solamente ogni 15 giorni.<br />

Il dì poi 22 di novembre 1736 partì il P. Giovanni Pio da Trento per Roma con<br />

199


frat'Alessio da Castagné compagno, andando segretario di Curia del M.R.P. Felice da<br />

Roma che con breve dell'allora regnante Pontefice Clemente XII in data 9 ottobre era<br />

stato sostituito Procuratore generale della Riforma al P. Pietro Paolo da Cerignola,<br />

promosso al vice commissariato generale della Riforma per la morte seguita del P.<br />

rev.mo Giovanni da Pietrafitta. Eravi attualmente segretario di Curia il nostro P.<br />

Lodovico da Mezzotedesco ma essendo egli stato eletto nella Congregazione nostra<br />

fatta in Arco li 26 aprile 1736 Guardiano di Trento, e però avendo accettato, e dovendo<br />

ritornare alla propria, aveagli ingiunto il Padre Procurator Felice che gli procurasse<br />

presso il suo <strong>Provincia</strong>le un soggetto per succedergli nella segreteria di Curia. Lo<br />

ricercò dunque il P. Lodovico al P. Ministro Corrado da Tesero, questi ne scelse due, il<br />

P. Diffinitor Girolamo da Trento che di fresco era giunto in Vienna per promuovere la<br />

causa contro de' PP. Cappuccini. Offerse dunque per lettera il P. Ministro l'impiego di<br />

segretario di Curia al detto P. Girolamo, il quale per diversi motivi si scansò, onde fu<br />

scelto il P. Giovanni Pio che felicemente capitò in Roma il 22 dicembre 1736, e tosto si<br />

diede all'impiego di segretario di Curia, ed il P. Lodovico totalmente sbrigato, partì da<br />

Roma il dì 17 gennaro 1737, di ritorno alla propria per poi andar Visitatore della<br />

<strong>Provincia</strong> del Tirolo, commissione conferitagli dall'attuale vice commissario generale<br />

della Riforma P. Pietro Paolo da Cerignola, del quale, mentre era Procurator generale,<br />

esso P. Lodovico era stato di lui segretario di Curia. Dopo la partenza da Roma del P.<br />

Lodovico, che per sette anni era ivi anche stato procuratore della causa della nostra<br />

venerabile Madre Giovanna Maria dalla Croce, fu questa addossata al P. Giovanni Pio;<br />

il quale poi, essendo stato promosso al vice commissariato generale della Riforma, per<br />

la morte del P. Cerignola, il rev.mo P. Felice, anch'esso di segretario di Curia divenne<br />

segretario generale del predetto P. Felice. E non molto dopo essendo uscito ordine dalla<br />

santa Sede, che tutti li Ministri provinciali, che nel decorso dell'anno 1739 terminavano<br />

il biennio della loro elezione, si facessero de' nuovi ne' Capitoli provinciali, quali poi<br />

intervenir dovessero al Capitolo generale intimato dal rev.mo P. Ministro generale<br />

Giovanni Bernejo da celebrarsi nel 1740 in Vagliadolid nella Spagna. Ed avendo il<br />

nostro P. Lodovico <strong>Provincia</strong>le terminato il (181. //) biennio dalla sua elezione li 27<br />

maggio 1739 e qualche settimana prima avendolo terminato anche il P. <strong>Provincia</strong>le del<br />

Tirolo, mandò il rev.mo P. vice commissario generale per commissario Visitatore della<br />

<strong>Provincia</strong> del Tirolo il suo segretario il P. Giovanni Pio, ed un tal P. lettore Silvio da<br />

Roma per Visitatore di questa nostra <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio. Partirono li due predetti<br />

Visitatori gli ultimi di maggio 1739 insieme da Roma e giunti a Venezia il P. Silvio si<br />

ritirò in Brescia sino che giunse il tempo proprio per entrar in nostra <strong>Provincia</strong>. Il P.<br />

Giovanni Pio seguitò il viaggio, preso per compagno un tal P. Urbano da Roma<br />

destinato segretario del sopraddetto P. Silvio. Li 8 luglio capitò in Borgo, ed in seguito a<br />

Trento il detto P. Giovanni Pio. Ivi disposte le cose, prese per segretario di commissione<br />

il nostro P. diffinitore Ferdinando da Bronzollo, con cui il dì 15 agosto capitò in<br />

Caldaro, ed ivi, giuntogli da Mezzolombardo per compagno il P. Celestino Concin da<br />

Lavis, diede principio alla visita della <strong>Provincia</strong> del Tirolo. Dalla quale felicemente<br />

sbrigatosi celebrò il Capitolo in Inspruch il dì 9 novembre 1739. E per il dì 23 detto<br />

giunse di ritorno in Trento. Il P. Silvio da Roma, come sopra fu detto, destinato nostro<br />

Visitatore, a tempo proprio venne da Brescia in <strong>Provincia</strong> nostra, incontrato in Arco dal<br />

P. <strong>Provincia</strong>le nostro Lodovico. Esso poi diede principio alla nostra visita che andò<br />

regolando in modo che al ritorno del P. commissario tirolese P. Giovanni Pio, mandò<br />

fuori la citatoria per nostro Capitolo provinciale, intimandolo per il dì 28 novembre<br />

1739 in Roveredo, in cui poi fu eletto Ministro il detto nostro P. Giovanni Pio capitato<br />

200


già dalla finita commissione del Tirolo, come fu detto, in Trento il dì 23 novembre, il<br />

quale scelse per suo segretario il P. Ferdinando da Bronzollo e per compagno il P.<br />

Mariano Speranza da Volano. E fu subito trattato da Padri, affine non andasse al<br />

Capitolo generale, ma restasse in <strong>Provincia</strong>, attesa la di lui gracile complessione, e per<br />

la causa di Levico co' PP. Cappuccini per ostare alla fondazione che essi ivi attentavano,<br />

di eleggere un Pro-Ministro che in luogo del P. <strong>Provincia</strong>le Giovanni Pio andasse poi<br />

col Custode Lodovico al Capitolo generale in Spagna. E tanto appunto fu eseguito,<br />

venendo canonicamente eletto dal diffinitorio e Padri di <strong>Provincia</strong> in Pro-Ministro il P.<br />

Girolamo da Trento. Il quale poi partì per Spagna col P. Sigismondo da Cagnò per<br />

compagno li 25 gennaro 1740, e giunse col sopraddetto P. Custode Lodovico da<br />

Mezzotedesco e con fra Pietro da Castagné Terziario di lui compagno il dì 25 maggio<br />

1740 nella città di Vagliadolid la mattina della vigilia dell'Ascensione; ed il dì 4 giugno<br />

vigilia della Pentecoste intervennero al Capitolo generale ivi celebrato. Durò nel<br />

provincialato il P. Giovanni Pio due anni e mezzo ed alcuni giorni, e sollecitò e procurò<br />

la stampa del libretto in 12° delle cerimonie della Messa privata, e del cerimoniale della<br />

<strong>Provincia</strong>, distesi e l'un e l'altro in sostanza dal Padre rubricista Ippolito Graser da<br />

Nosellari, ma corretti e ampliati dal medesimo P. Ministro Giovanni Pio, di cui fatica è<br />

la maggior parte della lunga prefazione al cerimoniale, ed anche la maggior parte delle<br />

note latine a quelli aggiunte. Il Monauni stampò a sue spese il libretto delle cerimonie<br />

da cui poi per bisogno della <strong>Provincia</strong> ne procurò il predetto P. Ministro ducento copie<br />

sciolte a soldi dieci per cadauna. Il cerimoniale fu pure stampato dal Monauni, ma a<br />

spese della <strong>Provincia</strong>, dandosegli cinque fiorini per foglio, essendo questo assai grande,<br />

e di carattere garamoncino. Ne furono stampate ducento copie sole, e tutte furono prese<br />

dal P. Ministro sciolte e contenente cadauna copia fogli trentadue, venne a costare la<br />

stampa del cerimoniale fiorini tedeschi cento e sessanta. E furono poi separatamente<br />

fatte legare da Frati, tanto quelle delle rubriche della Messa, quanto quelle del<br />

cerimoniale; e delle une e delle altre ne furono tante copie per cadaun convento<br />

mandate, quanto la rispettiva grandezza di quello ricercava. Per promuovere inoltre la<br />

causa contro de' (182. //) PP. Cappuccini attentanti la fondazione in Levico, spedì a<br />

Roma il P. lettor Vittorio da Cavalese, qual partì da Trento il dì 10 ottobre 1740 col P.<br />

Fabrizio da Terlago per compagno, ed ottenuto felice decreto dalla sagra Congregazione<br />

capitò di ritorno da Roma in Borgo il dì 11 novembre 1741. Terminò poi il P. Giovanni<br />

Pio il suo offizio di Ministro in Arco ove fu intimato e celebrato il Capitolo dal nostro<br />

Padre Visitatore Ottaviano da Castelnovo della <strong>Provincia</strong> di Toscana il dì 6 maggio<br />

1742 in cui fu eletto Ministro provinciale il P. Domenico Nicollò Pizzini d'Ala, attual<br />

Guardiano di Trento. E non andando d'accordo il Padre commissario col P. Giovanni<br />

Pio, in detto Capitolo nacque qualche disturbo, il P. Visitatore partì disgustato, ed il P.<br />

Giovanni Pio restò poco contento; ed andò di famiglia in Roveredo. Nel detto anno per<br />

la causa co' Cappuccini, che aveano attentate due nuove fondazioni di conventi in Malé<br />

e Condino, con nostro gran pregiudizio, il P. Giovanni Pio si portò a Vienna. Partì egli<br />

la mattina delli 12 settembre 1742 da Roveredo col P. Ambrogio Rosmini da Roveredo.<br />

Ma operò ivi assai poco, per essere spalleggiati li PP. Cappuccini dal vescovo principe<br />

di Trento monsignor di Thunn per erigere le due fondazioni sul principato. E però non<br />

servendo quell'aria, e modo di vivere viennese al P. Giovanni Pio, fece ritorno capitando<br />

col suo compagno in Trento li 2 aprile 1743, e dopo essersi abboccato in Arco col P.<br />

Ministro, il dì 23 ritornò al suo convento di Roveredo. Nella Congregazione fatta in<br />

Pergine li 8 maggio 1743 fu posto di famiglia in Arco, ove vi rimase tre anni, ed assisté<br />

con gran carità e per molto tempo sino alla morte alla quondam signora contessa<br />

201


Giovanna d'Arco, nata contessa di Thunn, moglie di sua ecc.za signor Conte Leopoldo<br />

d'Arco. Nel 1746 fu collocato da Arco in Trento ove rimase sino alla morte tanto il<br />

tempo che gli convenne girare come Ministro la seconda volta, ed anche pria come<br />

commissario provinciale per l'andata al Capitolo generale di Roma del P. Ministro<br />

Lodovico da Mezzotedesco. Prima del Capitolo celebrato in Trento il dì 25 maggio<br />

1748 andò confessore straordinario delle monache in Borgo, e così scampò d'essere in<br />

Trento sotto il tempo del Capitolo. Nel detto anno 1748 li 29 maggio avendo<br />

previamente rinunciato l'amministrazione sì temporale che spirituale della Chiesa<br />

principato di Trento monsignor Domenico Antonio vescovo e principe Thunn, fu eletto<br />

per di lui coadiutore e plenipotenziario con futura successione dal Capitolo monsignor<br />

Leopoldo di Firmian vescovo di Seccovia, e preposito di Trento, il quale facendo grande<br />

stima del P. Giovanni Pio ex Ministro, spesso andava a s. Bernardino a secolui<br />

conferire, e lo fece suo esaminatore, essendo in tale qualità intervenuto a diversi esami<br />

di chierici, e di qualche parroco; e gli diede anche la patente di delegato sopra li nostri<br />

Padri confessori. Nel medesimo anno passò al Signore il dì 30 ottobre il rev.mo signor<br />

don Pantaleone Borzi di Trento canonico e Vicario generale della Chiesa di Trento,<br />

amicissimo del nostro P. Giovanni Pio il quale assisté al medesimo con somma premura<br />

sino alla morte, seguita dopo assai lunga infermità. Nel gennaro 1749 essendo andato a<br />

predicare in Conegliano sul Veneziano il P. Benedetto da Cavalese co-lettore in Trento<br />

del P. lettor Flaviano da Cembra fu sostituito per il P. Benedetto il P. Giovanni Pio colettore<br />

sino alla Congregazione. Nel 1750 a cagione dell'imminente viaggio de' nostri<br />

Padri vocali al Capitolo generale intimato in Roma, si anticipò la nostra Congregazione<br />

intermedia, e si tenne in Trento li 18 marzo 1750; ma per le disposizioni fattevi non<br />

furono pubblicate per li conventi, se non la seconda domenica dopo Pasqua il dì 12<br />

aprile. In detta Congregazione il P. Giovanni Pio fu fatto Guardiano di Trento, e quasi<br />

allo stesso tempo fu anche eletto commissario provinciale dal diffinitorio per la partenza<br />

al Capitolo generale di Roma del P. Ministro Lodovico da Mezzotedesco. Mentre era<br />

Guardiano di s. Bernardino, avendo lasciata la chiavetta su la portina dello studiolo, gli<br />

fu fatta una buona levata de' devozioni ed altro. Fu detto che fosse stato ritrovato il<br />

ladro, ma pure niente fu restituito. Fu pure levato dal barigello Sebastiano Tovaglia a<br />

primi di Quaresima dal convento di s. Bernardino il figlio del signor Cesare Parumfaint<br />

ritornato dalla sua galera, ma lamentandosi il P. Guardiano Giovanni Pio di tal<br />

estrazione violenta con monsignor Firmian coadiutore, lo fece restituire, con questo che<br />

entro 24 ore poi partisse dal paese, come anche fece. (183. //) Godette poca salute da<br />

Guardiano di Trento, tuttoché facesse qualche girata come commissario provinciale. E<br />

poi nel 1751 nel nostro Capitolo provinciale fatto in Arco li 10 maggio 1751 fu eletto<br />

per la seconda volta Ministro provinciale il nostro P. Giovanni Pio, ma non godendo<br />

perfetta salute per osservare la vita comune, comecché nel secondo anno volesse<br />

davvero rinunciare l'offizio, convocò il diffinitorio in Trento e fece a quello scrivere al<br />

rev.mo Commissario P. Lugagnano, ma questi, come fu detto, prevenuto, non lo<br />

permise. Ebbe pure un gran disturbo ed imbroglio per la nuova fabbrica che il signor<br />

Antonini alzò di nuovo da cui si vedeva dentro la clausura delle monache di s. Carlo e<br />

per rimediarvi vi furono necessarie grandi spese, ed anche le fatiche di molti anni. Nel<br />

primo anno del secondo provincialato prese per segretario il P. Giuseppe Maria da<br />

Roveredo. Nel secondo il P. Ambrogio da Roveredo che durò un anno e mesi fino<br />

all'agosto del terzo anno, in cui passò al Signore in Trento li 26 agosto 1753. Ed in di lui<br />

vece prese nel settembre per segretario il P. Giovanni Nepomuceno da Mezzotedesco<br />

sino al Capitolo nostro celebrato poi in Trento li 30 aprile 1754 in cui fu eletto per la<br />

202


seconda volta Ministro il P. Ferdinando Weber 212 da Bronzollo. Nel detto anno assistette<br />

alla morte del piissimo abbate Giuseppe Musoco da Vicenza filippino fondatore<br />

dell'oratorio de' PP. Filippini di Trento dal 1710 seguita li 23 luglio, di cui era stato<br />

direttore e Padre spirituale già per molti anni. Esso P. Giovanni Pio così pregato fece<br />

l'esequie e diede sepoltura, assistito da nostri Frati, e recitò l'orazione funebre il nostro<br />

P. Pietro Marcellino da Tenno, nella chiesa de' medesimi PP. Filippini. Si mise poi in<br />

quiete il P. Giovanni Pio, non bevendo vino da che fu in Roma verso la fine del 1736<br />

ma solamente acqua, onde poi si indusse a non poter frequentare la comunità,<br />

mangiando in infermeria frutta, robbe di latte, conserve, cosicché in fine non sapeva<br />

quasi egli medesimo cosa mangiare. Intraprese pure varie cure, e così nel 1758 e 1759 si<br />

portò a bere le agre di Riccovaro 213 nel convento di s. Rocco in Roveredo; ma essendo il<br />

di lui incomodo invecchiato, e la complessione assai debilitata, non ne sentì verun<br />

giovamento, e però se ne ristornò all'infermeria. Ove ridotto a segno che appena sapeva<br />

cosa bramare e prendere per vivere, munito de' santissimi Sagramenti, e con<br />

religiosissima rassegnazione passò placidamente al Signore la mattina circa le ore otto;<br />

Trento 28 febbraro 1760. Fu veramente il P. Giovanni Pio Religioso assai dotto e sottile,<br />

tanto in filosofia, come in teologia; assai ben versato nella storia sagra e profana,<br />

possedendo le lingue italiana, latina, tedesca e francese, e stando in Roma avea<br />

acquistata anche qualche tintura di lingua greca, ed ebrea. Fu in grande stima per tutta la<br />

città; era assai civile e religioso del suo tratto co' secolari; e gran personaggi secolari ed<br />

ecclesiastici a lui ricorrevano per affari di gran rilevanza e delle loro coscienze; e<br />

singolarmente monsignor Leopoldo Firmian vescovo di Seccovia e coadiutore della<br />

Chiesa di Trento, come sopra fu detto, cui essendo stata partecipata per lettera la morte<br />

del P. Giovanni Pio, ne mostrò nella data risposta un distinto spiacere, e nello stesso<br />

tempo ne fece del medesimo un grande elogio. Mancò al medesimo la salute corporea,<br />

onde patì assai pena ne' suoi governi per non poter osservare perfettamente la vita<br />

comune. Si esercitò anche in predica poiché oltre varii Avventi, predicò due volte la<br />

Quaresima alle monache della ss. Trinità; ed una Quaresima in Pressano, e per alcuni<br />

anni sermoneggiò anche a Terziari della congregazione di Trento. Compose<br />

ultimamente una dissertazione distesa in alcune lettere sopra la vita molle, che poi<br />

ripulita e migliorata da Padri lettori Benedetto e Carlo Antonio fu stampata in Trento.<br />

Così pure diede fuori un libretto per l'esercizio della Via Crucis. E se fosse piaciuto a<br />

Dio concedergli più sanità corporale, e più lunga vita, potevansi sperare maggiori, e<br />

migliori parti del singolare suo ingegno.<br />

423. P. Bartolommeo Maria da Roncone, Stefano Prandini, nipote ex parte patris<br />

di fra Sisino Prandini da Roncone, morto in Campo nell'ottobre del 1717 e nipote ex<br />

parte matris del quondam rev.mo signor don Bernardino Amistadi di Roncone arciprete<br />

di Lomas; fu battezzato li 6 maggio 1701. Fu poi accettato e vestito a Pirano nell'Istria<br />

convento della <strong>Provincia</strong> de' PP. Osservanti di Dalmazia, ma però per conto della<br />

<strong>Provincia</strong> di Venezia, il dì 28 dicembre 1721. Fece li suoi studi (184. //) presso de' PP.<br />

Osservanti, e fu poi istituito predicatore, ed ebbe qualche esercizio nella predica.<br />

Bramoso poi di venire tra noi Riformati, fece ricorso et ottenuta la grazia cominciò<br />

l'anno della sua deliberazione in Campo il dì 21 novembre 1730, ed essendosi<br />

dipportato in detto anno religiosamente, essendovi Guardiano il P. Giacomo Antonio<br />

Forer da Calliano, fu poi il dì 21 novembre 1731 dichiarato incorporato. In seguito<br />

212 Nel manoscritto: Beber.<br />

213 Recoaro.<br />

203


studiò due anni la morale in Campo sotto il P. lettore Bartolommeo da Portolo nel 1734<br />

e 1735 e col detto Padre lettore nell'agosto del 1735 si portò a Padova e Venezia.<br />

Divenne molto buon confessore, e fu Religioso quieto e prudente ma di poca salute,<br />

poiché fu assai molestato dal mal di gambe, per cui liberarsi fu con fra Masseo da<br />

Gazzadina nel luglio ed agosto del 1755 a bagni di Abano su 'l Padovano, ma quasi<br />

senza verun profitto, onde divenne quasi storpio, e con gran difficoltà camminava.<br />

Finalmente trovandosi di famiglia in Campo sopraffatto da febbre, e da altri malori<br />

munito de' santissimi Sagramenti, e con religiosa rassegnazione, passò piamente al<br />

Signore, circa le ore tre ed un quarto dopo pranzo, in Campo 26 aprile 1760.<br />

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Cerimoniale 1742<br />

In un foglio volante posto fra le pagine 183-184 vi è questo il testo, che tratta della<br />

stampa del cerimoniale della nostra <strong>Provincia</strong>:<br />

Notizie toccanti la composizione ed uscita del presente cerimoniale di questa<br />

Riformata <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio. Circa il cerimoniale vedasi inoltre quanto si dice del<br />

cerimoniale nella vita del P. Giovanni Pio da Pressano ex Ministro, morto li 28 febraro<br />

1760 e nella vita del P. Ippolito da Nosellari, morto li 31 dicembre 1765.<br />

Fino dal 1654 il M.R.P. Andrea d'Arco essendo in Cles maestro de' novizzi, ultimò<br />

un cerimoniale ecclesiastico per li novizzi, e lo descrisse di proprio pugno, ma non<br />

sembrando sufficiente a pieno per la <strong>Provincia</strong>, nel Capitolo celebrato in Roveredo il dì<br />

primo maggio 1692 furono destinati a compilarne uno più esatto li PP. Maurizio<br />

diffinitore e maestro de' novizzi in Pergine; il P. Bonaventura dal Borgo ivi Guardiano<br />

ed il P. Giovanni Pietro da Besenello ivi Vicario per scrittore. E circa 'l novembre del<br />

detto anno essendosi portato il predetto P. Guardiano Bonaventura per compagno del P.<br />

Vicenzo dal Borgo lettore di teologia in Arco ito a Roma per ottenere la conferma della<br />

Congregazione de' statuti, fu sostituito al detto Guardiano per compilatore del<br />

cerimoniale col P. Maurizio il P.M.R. Ignazio anch'esso attual diffinitore. E con non<br />

poca fatica lo terminarono riducendolo in un tomo in 4° ma non fu né comunemente<br />

aggradito, né posto in pratica molto. Scorgendosi pertanto nella <strong>Provincia</strong> tanta varietà<br />

di cerimonie, mutate a genio e capriccio alle volte di un semplice guardianello, nel<br />

Capitolo celebrato in Trento il dì 30 aprile 1731 in cui fu eletto Ministro il M.R.P.<br />

Filippo da Rallo, tra varie cose fu decretata la formazione di un nuovo cerimoniale per<br />

introdurre l'uniformità delle cerimonie in questa nostra <strong>Provincia</strong>, e fu in seguito<br />

destinato compilatore il R. P. Ippolito da Nosellari Vicario in Roveredo nel 1732 ed ivi<br />

lettore del 4° anno di teologia l'anno avanti 1731. Questi essendo molto capace e geniale<br />

vi diede mano, e procurati moltissimi rubricisti non avuti alle mani da precedenti<br />

compilatori PP. Ignazio e Maurizio, allestì la maggior parte del nuovo cerimoniale,<br />

cosicché fatto poi Guardiano di Roveredo nella Congregazione tenutasi in Cles il dì 26<br />

aprile 1733 fu in grado di presentar al diffinitorio, congregato in s. Rocco nell'ottobre<br />

dello stesso anno il cerimoniale già quasi terminato, e dopo la festa di s. Giovanni<br />

Capestrano 23 ottobre lo lesse al medesimo diffinitorio e nello stesso tempo fu<br />

esaminato e corretto. Ed indi il P. Ippolito continuò la composizione nel restante<br />

fermato di famiglia nel 1734 in Roveredo. E nel 1735 posto in Trento, e nel 1736 fatto<br />

Guardiano in Borgo. Nel Capitolo del 1734 fu fatta nuova premura per il cerimoniale,<br />

come pure in quello del 1737 in cui fu eletto Ministro il M.R.P. Lodovico da<br />

Mezzocorona, e diffinitore lo stesso P. Ippolito; il quale consegnò il nuovo cerimoniale<br />

204


già terminato al nuovo Ministro, che lo diede a rivedere a tre revisori segnati // per<br />

allora, che erano tutti e tre membri del diffinitorio, cioè P. Agostino Custode e Padri<br />

Bartolommeo e Ferdinando diffinitori. Ma essendo durato il governo del P. Ministro<br />

Lodovico solo due anni e mezzo, e però non essendo ultimata la bramata revisione ed<br />

approvazione del detto cerimoniale, nel Capitolo fattosi in Roveredo il dì 28 novembre<br />

1739 fu di nuovo inculcata la revisione e stampa di quello facendosi il compromesso ne'<br />

Padri del diffinitorio. E però il M.R.P. Giovanni Pio da Pressano eletto Ministro nel<br />

predetto Capitolo, al ritorno de' Padri vocali dal Capitolo di Spagna celebrò in Arco il dì<br />

25 settembre 1740 la prima Congregazione intermedia, dopo la quale, fatto prima venire<br />

il P. Ippolito da Cles co' scritti e rubricisti, coram diffinitorio fu esaminata ivi buona<br />

parte del nuovo cerimoniale e del libretto delle cerimonie per la Messa privata; ed il<br />

resto del cerimoniale fu pure in seguito esaminato, corretto ed approvato dal diffinitorio<br />

trasferitosi da Arco al convento di Roveredo e fu poi anco mandato a Trento il P.<br />

Ippolito per assistere alla stampa di quello. Il P. <strong>Provincia</strong>le Giovanni Pio stimò bene far<br />

precedere alla stampa del cerimoniale quella del libretto delle cerimonie della Messa;<br />

onde chiesto il permesso ed ottenutolo dal rev.mo superior generale Gaetano da Laurino<br />

diede la licenza bizzarra che fosse stampato "senza dire chi fosse stato qualche suo Frate<br />

suddito il compositore"- facultatem facimus ut libellus, cui titulus Rubriche a duobus<br />

theologis suis vestra Reformatae <strong>Provincia</strong>e visus et approbatus, posuit quantum ad res<br />

pertinet publicis typis... datum 4 aprilis 1741". A spese proprie lo stampò il Monauni, e<br />

ne fece poi prendere per uso della <strong>Provincia</strong> il P. Ministro copie duecento sciolte a soldi<br />

dieci per cadauna, che poi fatte legare le distribuì per li conventi. Il P. Ministro<br />

Giovanni Pio fece la prefazione al lettore e la maggior parte delle note al libretto delle<br />

cerimonie per la Messa privata. In seguito allestito quanto occorreva per la stampa<br />

anche del cerimoniale, ne ottenne dal sopraddetto superior generale la facoltà di<br />

stamparlo, riposta al fine della prefazione di quello pag. XII "Cum sicut accepimus<br />

etc.". La longa prefazione al cerimoniale fu quasi fatta tutta di pianta del P. Ministro<br />

Giovanni Pio come pure la maggior parte delle note. Fu dunque data alla stampa dal<br />

predetto stampator Monauni nell'anno 1742; per tutto l'aprile fu presente a quella il P.<br />

Ippolito; a spese della <strong>Provincia</strong> e ne furono tirate duecento sole copie, tutte prese dalla<br />

<strong>Provincia</strong>; e per cadaun foglio di minuto carattere furono dati allo stampatore fiorini<br />

cinque. E contenendo cadauna copia trenta due fogli, costò la pura stampa fiorini<br />

centosessanta, con computando la legatura che poi di moltissime copie di quello ne<br />

furono fatte far dal Ministro pro tempore e spedite a proporzione per li conventi della<br />

<strong>Provincia</strong>. Il dì 6 maggio 1742 si fece Capitolo in Arco, e terminando l'uffizio il P.<br />

Giovanni Pio, fu eletto Ministro il M.R.P. Domenico Nicollò d'Ala, e nel detto Capitolo<br />

fu determinato che con soavità si andasse introducendo la pratica del nuovo cerimoniale<br />

stampato, che consegnò il P. Giovanni Pio al P. Domenico il quale pedetentim nel suo<br />

triennio andò quella procurando. Ma bramandosi più solecitudine nel Capitolo fattosi in<br />

Roveredo il dì 9 maggio 1745 in cui fu eletto Ministro il M.R.P. Ferdinando da<br />

Bronzollo gliene fu fatta premura con qualche arbitrio di variar e migliorar qualche<br />

cerimonia; e di poi riferire al prossimo Capitolo. Variò molte cose, ma non ne fu fatta<br />

alcuna relazione né approvazione né dal Capitolo del 1748 né 1751. Nel 1754 anzi di<br />

propria autorità avendo fatto stampare un foglio di cerimonie variate da riferir al<br />

cerimoniale, dal diffinitorio eletto nel Capitolo fatto in Roveredo 2 luglio 1757 fu detto<br />

foglio sospeso e rigettato come dato fuori e stampato senza facoltà.<br />

205


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***<br />

1760. Dal quarantesimo Capitolo provinciale fatto in Arco 29 aprile in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Gasparo Agostini da Monclassico.<br />

424. P. Liduino da Roveredo, Angelo Antonio Sartora, battezzato 6 dicembre<br />

1710; vestito con due altri in Arco li 12 luglio 1730, essendovi Guardiano il P. Gerardo<br />

da Cles, Vicario e maestro il P. Filippo da Rallo Custode. Ebbe ne' tre anni di filosofia<br />

lettore il P. Pietro Giuseppe da Riva. E ne' tre anni di teologia ebbe diversi lettori. E<br />

nella Congregazione fattasi il dì 25 settembre 1740 fu posto studente di sagra eloquenza<br />

in Campo sotto il P. diffinitor Casimiro lettore di sagra eloquenza. Si diede poi alla<br />

predicazione con zelo grande, possedendo anche un gran tuono di voce, e girò per tutti li<br />

pulpiti non quotidiani della <strong>Provincia</strong>, ed in diversi luoghi fece anche con frutto le<br />

Missioni. Nel 1750 fu eletto Guardiano di Campo. Nel 1752 fu fatto Vicario in Cles nel<br />

secondo anno del P. Guardiano Teodoro da Gavazzo. Nel 1753 fu ivi confermato<br />

Vicario del P. Guardiano Crescenzio dal Borgo. Nel 1756 fu eletto Guardiano di<br />

Pergine, ma rinunciò efficacemente e fu posto di famiglia in Borgo. Ne' due anni 1757 e<br />

1758 fu Guardiano del noviziato in Cles. E nel 1759 fu di famiglia in Arco. Nel<br />

Capitolo del 1760 fu posto annualista in Borgo, ove dopo aver predicato fino alla prima<br />

domenica di luglio ottava dei santi Apostoli Pietro e Paolo, il giorno seguente di lunedì<br />

fu sorpreso da febbre, creduta per qualche giorno solo terzana, ma nel quarto<br />

scuopertasi maligna, ricercò da sé li santissimi Sagramenti, e ben disposto poi la mattina<br />

circa le ore cinque del martedì passò piamente al Signore, Borgo 15 luglio 1760.<br />

Quantunque non fosse il P. Liduino di molto talento colla gran diligenza con cui si<br />

affaticò, divenne predicatore molto zelante, e di grande frutto, massimamente colle<br />

sagre Missioni facendo terrore col gran tuono di voce e colle prediche strepitose, e col<br />

buon esempio della sua vita religiosa ed astinente. Non terminò cinquanta anni di età,<br />

logorato dalle fatiche, spezialmente nel predicare, avendo una voce difficilmente<br />

maneggevole per certo incomodo che provava nel petto, di cui non poté mai liberarsi.<br />

Fu chiamato Liduino, perché così chiamavasi un suo zio paterno, nome per altro de'<br />

signori Conti Piccolomini e Trapp dinasti di Calliano, di dove era il genitore del P.<br />

Liduino, Sigismondo Sartora, che da Calliano trasportò il suo domicilio in Roveredo,<br />

facendo lo scrivante in un fontico o sia negozio di seta, ed ivi poi accompagnatosi, ebbe<br />

tra gli altri figliuoli il nostro P. Liduino, che fattosi Religioso si chiamò fra Liduino da<br />

Roveredo, allevato in Val di Ledro sotto quel rev.mo parroco Sartora fratello del suo<br />

padre, che poi rinunciò la detta pieve ad altro suo nipote, Gianantonio Sartora fratello<br />

del P. Liduino, zelantissimo presentaneo parroco di Val d Ledro.<br />

425. (185. //) P. Vittorio da Cavalese, Paolo Antonio figlio del signor Pietro<br />

Weber 214 di Anterivo domiciliato poi in Cavalese, battezzato 23 gennaro 1706; vestito<br />

con un altro in Arco li 17 settembre 1722, essendovi Guardiano il P. Valerio<br />

Preghenella, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono diffinitore, pro-maestro il<br />

P. Adriano da Lardaro parimente diffinitore. Ebbe ne' tre anni di filosofia, ed anche ne'<br />

quattro di teologia, quasi sempre lettore il P. Domenico Niccolò d'Ala. Nell'agosto del<br />

214 Nel manoscritto: Beber.<br />

206


1727 per certo incomodo nella schiena per un crepo sopravvenutogli si portò a bagni di<br />

Pusteria con due altri chierici tutti accompagnati dal P. Agostino da Brez. Nel 1731 fu<br />

posto studente di canonica in Mezzolombardo sotto il P. lettor Domenico da Besagno e<br />

lo stesso anno si portò col P. Pier Marcellino da Tenno condiscepolo in Venezia. Nel<br />

Capitolo del 1734 fu istituito lettore di logica in Roveredo co' seguenti chierici studenti:<br />

fra Francesco Albano, fra Flaviano, fra Albano, fra Pietro Paolo, fra Zenone e fra<br />

Filippo Maria a quali insegnò poi la fisica ed animastica, ed essendo lettore di<br />

animastica in Arco nel 1736 dopo il P. Bonaventura si portò col P. Giorgio da Vermeio<br />

a Venezia e Ferrara. Nel 1737 fu di nuovo istituito lettore di logica in Borgo de' seguenti<br />

chierici studenti: fra Bernardino, fra Eduardo, fra Antonio da Fondo, e fra Venceslao.<br />

Nel 1738 fu istituito lettore di teologia in Trento, e nello stesso anno fratesco nel<br />

gennaro 1739 si portò per segretario di commissione col P. Corrado da Tesero<br />

Guardiano del Borgo Visitatore della <strong>Provincia</strong> veneta, dopo la quale capitò in Trento al<br />

fin di maggio ove nella Congregazione fatta in Roveredo li 21 aprile 1739 era stato<br />

confermato lettore di teologia col P. Benedetto co-lettore. Nel Capitolo fatto in<br />

Roveredo li 28 novembre 1739 fu confermato ivi lettore del terz'anno col suddetto P.<br />

Benedetto; ed il 10 ottobre 1740 partì da Trento col P. Patrizio da Terlago per via di<br />

Roveredo, Verona, portandosi a Roma per al causa contro de' PP. Cappuccini, che si<br />

maneggiavano per fondar un convento in Levico; ed in Roma assai felicemente<br />

attraversò gli attentati di quelli, ed indi partito giunse di ritorno collo stesso compagno<br />

in Borgo il dì 11 novembre 1741; ed il dì 15 in Trento, ove nella Congregazione fatta in<br />

Mezzolombardo il dì 29 maggio 1741 era stato destinato co-lettore del P. lettor<br />

Teodoro, e dopo il suo arrivo in Trento fece la sua settimana alternativamente la lezione.<br />

Nel 1742 nel Capitolo fattosi in Arco ed in quello eletto <strong>Provincia</strong>le il P. Domenico<br />

Niccolò d'Ala, scelse per suo segretario il nostro P. Vittorio stato di lui discepolo, ma<br />

che appena lo servì per quattro mesi, che infermatosi rinunciò. Il dì 17 luglio 1743 partì<br />

da Trento per Mezzolombardo, ove preso per compagno il P. Sigismondo si portò a<br />

bagni di Procz in Pusteria, e dopo di quelli andò in Inspruch, e dopo la dimora di più di<br />

un mese ivi fattavi, capitò di ritorno in s. Bernardino il dì 30 settembre. Lo stesso anno<br />

partì di nuovo da Mezzolombardo col P. Antonio da Fondo studente in Trento per<br />

Inspruch li 18 dicembre per la causa co' Cappuccini, d'onde capitò di ritorno in Trento li<br />

30 giugno 1744. Ed essendo stato fatto lettore di teologia per conto del quarto anno in<br />

Borgo nella Congregazione tenutasi li 6 giugno del detto anno, vi si portò, e cominciò a<br />

leggere nel settembre; e verso la metà di gennaro 1745 partì dal Borgo per la visita della<br />

<strong>Provincia</strong> del Tirolo, ed il dì 7 marzo giunse a Caldaro col P. Antonio suo studente per<br />

segretario di commissione ed ivi diede principio a detta visita, quale terminata, celebrò<br />

il Capitolo il dì 24 maggio in Inspruch, e ritornando con suo comodo capitò col detto P.<br />

Antonio in Trento li 27 di giugno. Il dì 24 gennaro 1746 partì da Mezzolombardo col P.<br />

Paolino compagno per Inspruch la terza volta per la stessa causa co' Cappuccini, e dopo<br />

esservi dimorato alcuni mesi, giunse di ritorno in Mezzolombardo il dì 28 maggio, e da<br />

ivi si portò a Cles, destinatovi lettore de' canoni (nella Congregazione fatta appunto in<br />

Mezzolombardo li 28 aprile) co' seguenti studenti: P. Udalrico, P. Daniello, P. Anselmo,<br />

P. Eleuterio. Nella Congregazione fatta in Borgo li 23 aprile 1747 fu eletto Guardiano di<br />

Mezzolombardo, e poi destinato Visitatore della <strong>Provincia</strong> veneta, partì da<br />

Mezzolombardo il dì 9 dicembre, ed il dì 14 capitò e si fermò in Roveredo per<br />

prepararsi quietamente alla predetta visita. Preso poi per segretario di commissione il P.<br />

Carlo Antonio da Samoclevo, ed il P. Paolino da Preghena per compagno partì da<br />

Roveredo li 17 gennaro 1748 e (186. //) per via d'Ala, capitò in Verona, ove diede<br />

207


principio alla visita della <strong>Provincia</strong>, quale terminata fece il Capitolo in Padova il dì 6<br />

maggio 1748. E poi il dì 9 detto partito, giunse la mattina delli 16 maggio da Pergine in<br />

Trento, e da ivi al suo convento di Mezzolombardo. Nello stesso mese fu celebrato il<br />

nostro Capitolo li 23 maggio in Trento 1748 ed in esso fu il P. Vittorio eletto Custode, e<br />

nel congresso de' Padri di <strong>Provincia</strong> e diffinitorio nel 1749 tenutosi in Pergine sopra<br />

luogo sostenne fortiter col P. diffinitor Gasparo da Monclassico, che vi fosse la<br />

necessità di trasportar quel convento, a cagione delle due seguite inondazioni assai<br />

danneggiato e molto pericolante, ma tuttavia ben bilanciati i motivi degli altri Padri<br />

della mancanza di stato proprio, e sicuro e delle grandi spese necessarie, prevalse<br />

l'opinione di non trasportarlo, ma di rimediarvi altrimente al possibile, come poi fu<br />

fatto, anche con buon esempio de' medesimi secolari. Nel 1750 in qualità di Custode,<br />

partì il dì 2 aprile per Ala, Verona col Terziario fra Biagio di Mori portandosi al<br />

Capitolo generale in Roma, ivi tenutosi li 16 maggio coram summo Pontifice Benedicto<br />

XIV Lambertini. In detto Capitolo essendo stato eletto Commissario generale di questa<br />

cismontana Famiglia il rev.mo P. Raffaello da Lugugnano, grand'amico del P. Custode<br />

Vittorio, fu tosto questo destinato Visitatore della di lui <strong>Provincia</strong> bolognese. Chiamati<br />

pertanto dalla nostra <strong>Provincia</strong> il P. lettor di Trento Flaviano, stato di lui studente, per<br />

segretario, e fra Marco da Pomarolo per compagno, si avviò verso la detta <strong>Provincia</strong>, e<br />

capitati in Verucchio li predetti segretario e compagno diede ivi principio alla visita,<br />

quale felicemente terminata, celebrò il Capitolo li 7 settembre in Bologna, e poi per via<br />

di Mantova e Verona capitò di ritorno in Trento il dì 30 settembre 1750, col P. lettor<br />

Flaviano, essendo da Roveredo fra Marco ritornato al suo convento in Arco. Nel 1751<br />

fattosi il Capitolo in Arco li 10 maggio il P. Vittorio fu posto di famiglia in Roveredo,<br />

ove il dì 17 settembre infermatosi il P. Girolamo da Trento confessore delle monache di<br />

s. Carlo, fu sostituito il P. Vittorio confessor supplimentario, e vi durò fino li 22 ottobre<br />

del detto anno, in cui ripigliò il detto P. Girolamo. Nella Congregazione fattasi in<br />

Roveredo li 27 aprile 1752 fu il P. Vittorio fatto confessore delle monache del Borgo, e<br />

poi circa la metà d'aprile 1753 partì dal Borgo per Trento (subentrando confessore<br />

supplimentario delle dette monache il P. ex Ministro Corrado da Tesero) e preso ivi il P.<br />

Giovanni Nepomuceno da Mezzotedesco, venuto da Roveredo, ove era lettore, collo<br />

stesso per segretario di commissione il dì 30 aprile partì da Trento per Mezzolombardo<br />

andando alla visita della <strong>Provincia</strong> di Baviera, a cui diede principio il dì 20 maggio, e<br />

terminatala, celebrò il Capitolo in Monaco il dì 20 agosto. Nel ritorno fu alla visita de'<br />

parenti in Fiemme, col detto P. Giovanni Nepomuceno, e col medesimo capitò il dì 20<br />

settembre di ritorno in s. Bernardino, d'onde poi si restituì in Borgo, e ripigliò l'offizio<br />

di confessore di monache. Nel 1754 il dì 30 aprile si fece il nostro Capitolo in Trento, in<br />

cui da molti credeasi venisse eletto <strong>Provincia</strong>le, ma non fu che confermato per il terzo<br />

anno confessore delle monache del Borgo. Nella notte venendo il dì 14 agosto prima<br />

della mezza notte avendo per compagno il P. Francesco Saverio da Fondo con cui ed<br />

altri Frati era stato a pranzo presso del signor consiglier Carlo Ceschi, e dopo 'l pranzo<br />

s'era portato subito al confessionario senz'altro per essere l'antivigilia dell'Assunta a<br />

confessare, e la notte essendo nel confessionario delle monache, fu sorpreso da gran<br />

colpo apopletico, onde la mattina in una benna sopra d'un stramazzo al convento fu<br />

condotto, ove a forza di varii rimedi alquanto riavutosi fu condotto all'infermeria di<br />

Trento, e subintrò di nuovo confessore supplimentario delle monache il sopraddetto P.<br />

Corrado e continuò sino alla prossima Congregazione, tenutasi in Trento li 16 aprile<br />

1755. In Trento nel corso di molti mesi, essendoci il P. Vittorio non poco migliorato,<br />

partì dall'infermeria il dì 15 giugno col P. Giovanni Nepomuceno Vicario di Roveredo,<br />

208


e si portò a bagni di Procz, e da questi ritornando, giunto in Ora si portò a piedi in<br />

Fiemme, ove visitò li parenti, e bevette le acidole di fresco ritrovate in Panchiato 215 , e<br />

poi giunse il dì 17 agosto in s. Bernardino. Nel 1756 si fece la nostra Congregazione in<br />

Trento li 16 febraro (187. //) ma le disposizioni non si lessero che alli 28 aprile, e fu<br />

collocato in Roveredo di famiglia, quantunque non potesse andar in comunità, ma<br />

mangiasse sempre in cucina. Nel maggio fu condotto all'infermeria di Trento, ove fece<br />

una gran purga, ed il dì 21 giugno partì con comodità a bagni di Pusteria col P. Simon<br />

Pietro da Palù di Giovo, e nel ritorno, da Ora di nuovo si portò in Fiemme a bere le<br />

acidole di Panchiato, e dopo tal bibita si restituì al suo convento di Roveredo. Nel 1757,<br />

nel giugno si portò di nuovo da Roveredo in Fiemme a fare li bagni in convento<br />

coll'acqua condotta da Carano, e dopo un mese calò a Egna, e per zattera capitò a<br />

Trento, ove nell'infermeria era stato collocato di famiglia nel Capitolo, li 2 luglio 1757,<br />

celebrato in Roveredo. Si andava alquanto rimettendo, andava zoppicando alle volte per<br />

città, leggeva, scriveva, e quasi d'ordinario diceva Messa, e solo nel parlare provava<br />

qualche difficoltà, come pure nel camminare. Nel luglio poi del 1760 fu sorpreso da un<br />

gran incomodo d'asma, e però fu sagramentato credendosi che morisse, ma tuttavia<br />

alquanto si riebbe, sebbene non più si alzò da letto, né disse Messa, e reso come<br />

svogliato, bramava una cosa, e portatagli non potea mangiarla. Finalmente la mattina<br />

delli 11 ottobre 1760 in sabato, dopo aver mangiato in cella con ottimo appetito, andato<br />

alla scagna fu sorpreso da secondo colpo, per cui passò al Signore. Dopo pranzo preso<br />

nel refettorio dell'infermeria andò per visitarlo al solito il di lui cugino P. Ferdinando da<br />

Bronzollo dimorante in infermeria, e trovollo morto sopra la scagna. Fece tosto chiamar<br />

l'infermiere dal refettorio da basso, ove pranzava, e subito accorso li ritrovò anch'esso<br />

come morto, alquanto ancora caldo e quasi flessibile, onde fu tenuto per più di 40 ore<br />

sopra terra pria di dargli sepoltura. Passò dunque al Signore sotto il pranzo, Trento 11<br />

ottobre 1760. Fu veramente il P. Vittorio soggetto molto dotto e scriveva con gran<br />

eleganza per latino. In occasione della controversia "de voto sanguinario" per sostenere<br />

l'Immacolata Concezione della beatissima Vergine, scrisse alcune lettere al chiarissimo<br />

signor preposto Lodovico Muratori che lo impugnava, e poi diede fuori contro del<br />

medesimo la seguente opera: "C. Octavii Valerii de superstitiosa timiditatre vitanda cum<br />

quinque epistolis. Tridenti ex typographia Monauniana MDCCLI" dedicata al rev.mo P.<br />

Lugagnano Commissario generale. Il signor Muratori era già morto il 23 gennaro 1750;<br />

vi fu però chi rispose per esso al Padre Vittorio con due lettere anonime, credute parto<br />

del signor dottor Giovanni Battista Araldi rettore della parrocchia di s. Agata in<br />

Modena; così pure il sgnor Giovanni Francesco Soli nipote del Muratori, nella vita che<br />

del zio diede alle stampe, difese quello dalle opposizioni del P. Vittorio. Questi<br />

sorpreso, come sopra fu narrato, dal colpo apoplettico, non fu in grado di difendersi, ma<br />

in di lui vice, per ordine del P. Ministro Ferdinando da Bronzollo, rispose a difensori del<br />

signor Muratori il P. lettor Flaviano da Cembra attual segretario provinciale, stato<br />

studente del P. Vittorio, e detta risposta contiensi in dodici lettere stampate in Trento nel<br />

1757, presso il Battisti stampatore civico, e dedicate a monsignor Francesco Felice degli<br />

Alberti di Enno coadiutore e plenipotenziario della Chiesa di Trento. Fu in grande stima<br />

il P. Vittorio presso il rev.mo P. Raffaello da Lugagnano stato Ministro generale, e poi<br />

immediatamente Commissario generale di questa Cismontana Famiglia, da cui fu<br />

impiegato in quattro commissioni, o sia visite di quattro Provincie: della <strong>Provincia</strong> del<br />

Tirolo, di Venezia, di Bologna e di Baviera e dal medesimo riportò grande lode. E se<br />

215 Panchià.<br />

209


fosse piaciuto al cielo di conservarlo ulteriormente in vita sana, poteva maggiormente<br />

servire la Religione.<br />

426. P. Agostino da Brez, Michel Avancini 216 , da Traversara in Brez, pieve di Val<br />

di Non, battezzato 2 gennaro 1689; vestito in Cles con 4 altri li 25 giugno 1710,<br />

essendovi Guardiano il P. Teodoro da Rumo, Vicario e maestro il P. Giovanni Paolo da<br />

Mori; avea studiato nel collegio di Graz, e poi venuto in Trento replicò la rettorica, e<br />

studiò anche la logica presso de' PP. Gesuiti e fece il pedagogo del signor baron<br />

Gaetano Prati al Carmine. Ne' tre anni di filosofia e primo di teologia ebbe lettore il P.<br />

Zaccaria da Roveredo della Luna. Nel secondo e terzo ebbe in Trento lettor il P.<br />

Lodovico da Mezzotedesco. (188. //) E nel quarto ebbe ivi lettore il P. Pietro Antonio<br />

Birt da Roveredo. Nel 1716 con dispensa di 14 giorni di Religione, avea ottenuto di<br />

poter venir ordinato sacerdote alle Tempora delle Pentecoste per concessione del rev.mo<br />

superior generale aspettando poi a primiziare sino al termine del sessennio, cioè sino li<br />

25 giugno 1716. Ma sopraffatto da dolori articolari, non poté alle Pentecoste essere<br />

ordinato anzi dovette poi portarsi con fra Bernardino infermiere nell'estate a bagni di<br />

Pusteria da quali con giovamento ritornato, alle Tempora di settembre fu ordinato<br />

sacerdote, e poi col P. Angelo Ignazio da Tesero andò in Val di Non, e cantò la sua<br />

prima Messa in Cles l'ottava del P. S. Francesco 1716. Nel 1717 fermato di famiglia in<br />

Trento a studiare il 4° fu fatto visitatore del Terz'Ordine in città, e l'Avvento predicò in<br />

Pressano, e la Quaresima del 1718 in Romagnano, ed avendo già terminato lo studio fu<br />

nel detto anno posto di famiglia in Cles, e sotto il P. Antonino da Trento, ivi parimente<br />

di famiglia, si diede ad apprendere il canto. Gli sopravvennero nel medesimo anno di<br />

nuovo i dolori articolari, onde nel 1719 a tempo proprio da Cles calato a<br />

Mezzolombardo, ed unitosi ivi col P. Francesco Maria d'Arco molestato da un gran<br />

male di stomaco collo stesso si portò di nuovo alli bagni in Pusteria. Ritornato da bagni<br />

fu posto di famiglia in Arco, ove sotto il P. Maurizio da Pergine organista apprese il<br />

suonare l'organo. La Quaresima del 1720 fece li discorsi in Bolognano. E confermatovi<br />

di famiglia predicò la Quaresima del 1721 alle Grazie e Tenno. E nel detto anno 1721 fu<br />

ivi istituito lettore di logica de' quattro seguenti chierici: fra Aniceto, fra Giovanni<br />

Vicenzo, fra Giorgio e fra Bonaventura da Lavis, a quali posto nel 1722 in<br />

Mezzolombardo insegnò la fisica, e nel 1723 l'animastica. Nel 1724 prevedendo che<br />

nell'imminente Congregazione non si sarebbero trovati studenti in numero sufficiente di<br />

teologia, per gli altri attuali lettori di quella cioè per li Padri Lodovico, Bartolommeo ed<br />

Antonino, spontaneamente espresso col P. Vicenzo dal Borgo Ministro attuale, che egli<br />

ben volentieri non si curava di venir istituito lettore di teologia, per il motivo<br />

sopraccennato, e che avrebbe atteso alla predicazione. Pertanto nella Congregazione<br />

fatta in Trento li 23 luglio 1724 senza venir istituito lettore di teologia, fu posto di<br />

famiglia in Fiemme ove predicò l'annuale ed Avvento, e poi la Quaresima nel 1725<br />

predicò, la prima volta, tre volte in settimana in Predazzo e Moena. Nel 1725 fu eletto<br />

Guardiano di Fiemme. Nel 1726 nel secondo anno del P. Guardiano di Campo Giovanni<br />

Francesco da Nogaré fu ivi Vicario e maestro di due novizzi, a cui rimanevano alcuni<br />

mesi di noviziato da terminare. Nel 1727 fece l'annuale in Borgo, e nell'agosto<br />

accompagnò tre chierici a bagni di Pusteria. Nel 1728 fu fatto Vicario in Trento del P.<br />

Francesco Maria d'Arco Guardiano la seconda volta. L'Avvento predicò in Lavis e la<br />

Quaresima del 1729 fece li discorsi in Duomo. Nella Congregazione del detto anno<br />

216 Nel manoscritto: Avanzin.<br />

210


1729 fu eletto Guardiano delle Grazie e nel 1730 fu trasportato Guardiano in Borgo. Nel<br />

1731, eletto Ministro il P. Filippo da Rallo, fu dal medesimo il P. Agostino scelto per<br />

segretario e lo servì tutto il triennio. Nel Capitolo del 1734 fu eletto diffinitore, e nel<br />

gennaro 1735 da Pergine portatosi in Trento ivi unitosi col P. co-lettore Giovanni Pio da<br />

Pressano partì il dì 7 gennaro per Inspruch per la causa co' Cappuccini a cagione<br />

dell'ospizio che attentavano in Lavis, d'onde poi partito li 16 febraro capitò di ritorno in<br />

s. Bernardino li 22 febraro. Nel Capitolo del 1737 fu eletto Custode. Nel Capitolo fatto<br />

li 28 novembre 1739 fu fatto Guardiano di Arco; nel 1740 ivi fu confermato; e nel 1741<br />

fu per il terzo anno fatto Guardiano in Mezzolombardo. Nel 1742 e due seguenti fu<br />

confessore delle monache di Roveredo. Nel 1745 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

Sisto da Roveredo. Nel 1749 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano Benedetto da<br />

Cavalese. Nel 1750 fu fatto la seconda volta Guardiano di Mezzolombardo. E nel<br />

Capitolo fatto in Arco nel 1751 fu per la seconda volta fatto diffinitore. Nel 1752 e due<br />

seguenti fu confessore delle monache chiarisse di s. Michele in Trento. Nel 1755<br />

terminato l'offizio di confessore, fu Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano<br />

Bonaventura Prucher 217 da Lavis. Nel 1756 fu confermato ivi di famiglia e vi perseverò<br />

fino alla morte. Ne' tre ultimi anni godette (189. //) pochissima salute, oppresso da<br />

certo serramento di petto. Fece purghe, bevette acidole, e consigliato a portarsi in<br />

infermeria chiese per grazia di fermarsi in Mezzolombardo. Aggravato finalmente da<br />

penosa infermità, e munito de' santissimi Sagramenti, con brevissima agonia passò<br />

piamente al Signore venerdì circa le undici e trequarti di mattina, proferendo<br />

divotissimamente li santissimi nomi di Gesù e Maria. In Mezzolombardo 17 ottobre<br />

1760. Fu Religioso dotto, saggio e prudente, e di buon esempio tra Frati e presso de'<br />

secolari.<br />

427. Fra Cipriano da Trento, Giuseppe Antonio Platner 218 , battezzato 13 agosto<br />

1687, vestito per laico in Cles con altri 4 vestiti per chierici li 25 giugno 1710 essendovi<br />

Guardiano il P. Teodoro da Rumo, Vicario e maestro il P. Giovanni Paolo Sembenico<br />

da Mori. Prima di farsi Frate era stato putto di bottega presso alcuni mercanti in Trento,<br />

ed invogliatosi di farsi Religioso l'ultimo anno per facilitarli l'accettazione si portò in<br />

Borgo ad imparare l'arte dello speziale presso il signor Giovanni Bruni. Fatta<br />

professione fu posto in Trento nell'infermeria sotto fra Lionardo da Pergine eccellente<br />

infermiere e speziale, e sotto di quello statovi tutto il professorio, molto s'approfittò e<br />

per infermiere e per speciale, e miniò assai bene tutto l'erbario del Mattioli. Poi affinché<br />

apprendesse a perfezione la chirurgia, gli fu procurato di portarsi in Padova, onde li 8<br />

dicembre 1717 detto fra Cipriano partì da Trento con fra Antonio da Lasino Terziario<br />

per barca fino a Verona, e si portò in Padova, ma non avendo ivi provata comodità<br />

d'approfittarsi, anzi per la Quaresima del 1718 fu dato per compagno al P. Giovanni<br />

Clemente da Venezia stato predicatore al Dolo, nel maggio del detto ritornò in <strong>Provincia</strong><br />

capitando in Borgo, e servì poi la <strong>Provincia</strong> in varii offizi spezialmente di sagristano,<br />

portinaro, infermiero. Nell'aprile del 1723 si portò compagno del P. Felice da Canezza<br />

alla visita de' di lui parenti in Bergamo, ed indi al sagro Monte di Varallo. Nel 1725 il dì<br />

20 ottobre partì da Trento ed accompagnò in Baviera fra Romualdo da Monaco<br />

professato, affine si rimettesse in salute, e ve lo lasciò, ed esso fra Cipriano li primi di<br />

dicembre del detto anno capitò di ritorno in <strong>Provincia</strong>. Nel 1728 si portò nell'estate con<br />

fra Donato da Predazzo a bagni di Pusteria. A principio di settembre del 1729<br />

217 Prugger.<br />

218 Nel manoscritto: Plotner; anche Plathner altrove.<br />

211


accompagnò a Padova fra Giuseppe Visintainer da Caltron Terziario, per procurarsi<br />

qualche efficace rimedio al di lui male di gambe. A primi di maggio 1732 partì dal<br />

Borgo con P. Alfonso Maria Barbi da Cembra, portandosi alla visita de' santuari di<br />

Roma, d'onde poi collo stesso, andante ad esercitarsi nella predica si portò nell'Umbria,<br />

e lo servì di compagno in alcuni pulpiti, e collo stesso capitò di ritorno in Borgo il dì 19<br />

maggio 1734. Nel 1736 il dì 5 aprile partì dal Borgo ed accompagnò a Padova e<br />

Venezia il P. Bernardo da Mechel. Il dì 29 giugno 1738 partì da Trento, venuto prima da<br />

Pergine, ed accompagnò a bagni di Pusteria il P. ex <strong>Provincia</strong>le Serafico da Roveredo,<br />

con cui poi giunse di ritorno in Trento il dì 6 agosto. Di poi il dì 5 ottobre 1743 partì da<br />

Trento andando col P. Massenzo da Tenno a Padova per consultare que' signori medici<br />

per li di lui incomodi di salute, e di poi per visitare esso fra Cipriano una sua sorella su 'l<br />

Trevisano. Verso il fine d'agosto del 1753 col P. Alberto da Grumes con un mese di<br />

ubbidienza ottenne di portarsi a Padova, Venezia e Vicenza, e su 'l Trevisano a visitare<br />

la sopraddetta sua sorella ivi maritata. Fu buon infermiere e cerusico e fu esso bramabile<br />

più religiosità e meno vivacità. Per più di dieci anni fu fermato in Mezzolombardo, per<br />

servizio di sua ecc.za Conte Francesco Spaur; di sua ecc.za barone e poi Conte<br />

Francesco Giorgio di Firmian, ed a riflesso di castel Thunn, ove negli ultimi anni fu<br />

molto incomodato da male di petto ed asma con pericolo di vita. Passati poi all'altra vita<br />

li predetti signori Conti, fu mandato nel 1758 di famiglia in Arco, ove di nuovo<br />

incomodato dall'asma, fu condotto col P. Celestino da Lavis all'infermeria, e vi giunse il<br />

dì 21 gennaro 1759. E più da quella non partì, poiché ultimamente oltre l'asma.<br />

aggravato da altri malori, munito de' santissimi Sagramenti, e con buona disposizione,<br />

avendo pregato il P. Guardiano che, (190. //) dando parte a conventi della di lui morte,<br />

aggiungesse, che esso fra Cipriano dimandava genuflesso in terra a tutti perdono, passò<br />

piamente al Signore dopo 'l pranzo, Trento 8 novembre 1760.<br />

428. P. Niccolò da Coredo, Giuseppe Antonio Widman 219 , battezzato 3 gennaro<br />

1691; vestito, solo, in Roveredo il dì primo ottobre 1708, essendovi Guardiano il P.<br />

Sebastiano da Trento, maestro de' novizzi il P. Adriano da Lardaro diffinitore, promaestro<br />

il P. Casimiro da Trento Vicario. Ebbe ne' tre anni di filosofia in Pergine lettore<br />

il P. Giuseppe Antonio da Ravazzone. Ne' primi due anni di teologia ebbe lettore il P.<br />

Domenico da Besagno nel secondo corso. Celebrò le sue primizie in Cles nella festa di<br />

s. Giuseppe 19 marzo 1715. Nel terzo anno posto in Borgo dal maggio sino al gennaro<br />

del 1716 ebbe ivi lettore il P. Zaccaria da Roveredo della Luna. Nel gennaro del 1716 fu<br />

posto in Trento sotto il P. lettor Lodovico da Mezzotedesco. Nel 4° ebbe in Pergine<br />

lettore il sopraddetto P. Domenico da Besagno. Ottenuta poi col P. Antonio Maturi da<br />

Mezzana, studente del terz'anno di teologia in Trento la necessaria ubbidienza da<br />

portarsi nel collegio di s. Pier Montorio in Roma, per andare poi alle sagre Missioni, ed<br />

avutone il placet da tutto il diffinitorio, in occasione che si celebrava la prima<br />

Congregazione intermedia in Trento il dì 3 maggio 1717 avanti di cui col compagno fu<br />

chiamato, ed esaminata ed approvata la loro vocazione, partì col detto compagno il dì 6<br />

maggio del detto anno da Trento per Roveredo istradati per Roma. Ivi nel collegio di s.<br />

Pier Montorio si fermò collo stesso quasi un anno, studiando le controversie sotto il R.P.<br />

Pietro Battista, il quale poi fatto Vicario patriarcale di Costantinopoli, fu sostituito<br />

lettore il R.P. Domenico Maffei da Cles, sotto di cui studiò alcuni mesi. Sostenuto poi<br />

decorosamente col P. Antonio compagno l'esame, e destinato missionario in<br />

219 Nel manoscritto: Vidman.<br />

212


Costantinopoli collo stesso partì da Roma per la <strong>Provincia</strong>, e giunse a primi di luglio del<br />

1718 in Borgo. E visitati li propri parenti in Val di Non e Val di Sole, s'istradarono per<br />

Vienna ed indi per Ungheria colla calda raccomandazione e passaporto del principe<br />

Eugenio di Savoia ai Basà di Nissa e Vidino, ed indi felicemente giunsero in<br />

Costantinopoli. Ne' primi anni il P. Niccolò fu missionario a Scio ed a Smirne, e nel<br />

1734 fu fatto prefetto della missione in Costantinopoli, e dopo la prefettura se ne restò<br />

nella detta missione senza ritornare nella <strong>Provincia</strong>, tuttoché avesse terminato il suo<br />

duodennio. Finalmente carico d'anni sopra 70, trovandosi nell'isola di Tinne vicino a<br />

Smirne, mentre recitava il divin offizio, sopraggiunto dalla morte con colpo apoplettico,<br />

passò, come ci giova sperare per la di lui vita religiosa, piamente al Signore come ce ne<br />

diede avviso il P. Procuratore delle missioni in Roma, ed il nostro P. Raffaello di Val di<br />

Buono dimorante in Costantinopoli. Fu il Padre Niccolò buon Religioso, quieto, e di<br />

buon talento, e con gran rincrescimento di que' popoli passò al Signore, dopo 40 e più<br />

anni di missionario nell'Arcipelago, nell'isola di Tinne 25 febraro 1761 220 .<br />

1761. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Trento 16 aprile 1761.<br />

429. P. Cirillo da Ronzone, Giuseppe Antonio Borzaga da Ronzone nella pieve di<br />

Sarnonico in Val di Non, battezzato 18 giugno 1722, vestito con diversi altri in Arco li 3<br />

giugno 1742, essendovi Guardiano il P. Bonifazio d'Ossana, Vicario e maestro il P.<br />

Ippolito da Nosellari. Fu nipote ex parte matris del quondam rev.mo P. Antonio Maturi,<br />

morto in Scira nel 1751. Ne' tre anni di filosofia, e tre di teologia ebbe lettore il P.<br />

Giovanni Michele da Roveredo; e nel quarto il P. lettor Patrizio da Terlago. Si<br />

maneggiò per andar alle missioni, ma sottoposto ad una vena varicosa si acquietò, e si<br />

diede alla predica, e fece in diversi luoghi Avventi, annuali e Quaresime domenicali.<br />

Nel 1756 la Quaresima predicando in Telve, fece quattro sole prediche, poiché per aver<br />

assistito in Borgo ad un infermo di (191. //) malignità, la contrasse anch'esso, onde<br />

dovette supplire in Telve per esso alcune prediche il P. Liduino predicator di Torcegno.<br />

Poi rimesso predicò in alcuni altri luoghi. Nel 1759 fu fatto Vicario in Pergine del P.<br />

Guardiano Francesco Albano da Trento. Nel detto anno predicò l'Avvento in Biano 221 ,<br />

come pure la Quaresima seguente verso il fine della quale, cioè il venerdì Santo la sera<br />

dopo la processione si sentì poco bene, tuttavia continuò a predicarvi le feste. Ritornato<br />

al convento gli continuò il raffreddore e male di petto. Nel Capitolo del 1760 fu posto in<br />

Arco, e seguitavasi detto incomodo, e per le Pentecoste fu tuttavia a predicare un triduo<br />

in Cavedine con il P. Felice da Canezza confessor e compagno. Se gli scuopersero poi<br />

manifesti indizi d'idropisia, e si mise sotto la cura del medico del convento signor dottor<br />

Bertoldi d'Arco, il quale coll'infermiere fra Cosmo dal Borgo non mancò d'assistergli<br />

con premura, ma non iscorgendo miglioramento notabile, fu giudicato espediente<br />

mandarlo all'infermeria e vi s'istradò su 'l mulo, accompagnato dal Terziario fra Antonio<br />

da Nomesino il dì 23 giugno 1760. In Trento vi furono applicati molti rimedi ma senza<br />

frutto, giudicato veramente idropico. Quindi fu mandato li 19 luglio da Trento per bere<br />

le acque a Cles; ma giunto che fu in Mezzolombardo trovò cert'uomo, che si professava<br />

d'avere un segreto contro l'idropisia. Sotto la cura di quello, senza altro portarsi a bere le<br />

acidole in Cles, si mise, e parve per qualche tempo che migliorasse, ma alla fine dovette<br />

tralasciar detto rimedio, o sia segreto per non lasciarvi la vita. Il dì dunque 27 fu<br />

ricondotto all'infermeria, ove post varia remedia, pareva si rimettesse e andava alle volte<br />

220 Cfr. anche Tovazzi, Compendium diplomaticum, III, n. 498.<br />

221 Albiano.<br />

213


in città. E su 'l riflesso che in Arco il freddo è più mite che in Trento, fu mandato alle<br />

Grazie, ove giunse la sera delli 31 ottobre col P. Floriano da Trento studente in<br />

Roveredo, per via di Torbole e Riva assai malconcio a cagione dell'aria cruda provata su<br />

'l Lago. Per qualche giorno disse Messa, ma poi la tralasciò, posto sotto una nuova cura<br />

maestrale del nostro signor medico Bertoldi, soffrendo diversi tagli, stando ora bene ed<br />

ora male, e poi cominciando a rimettersi bene, ripigliò la celebrazione della Messa la<br />

festa di Pasqua li 22 marzo. E quando mai si pensava ricominciò a gonfiarsi, onde il dì<br />

16 aprile 1761 giorno in cui celebravasi la nostra Congregazione in Trento, s'incamminò<br />

dopo Sesta e Nona su d'un asinello verso Trento accompagnato dall'infermiere fra<br />

Cosimo e dal Terziario per via di Roveredo, e la mattina delli 18 in sabato da Calliano<br />

giunse in s. Bernardino. Il lunedì 20 aprile cominciò li bagni asciutti, e prese anche la<br />

polve squilla, specifico contro l'idropisia e continuò li sette giorni seguenti. Il lunedì poi<br />

27 aprile dopo otto giorni di tale cura, fu la mattina ritrovato morto e freddo su lo<br />

stramazzo. Credesi oppresso forse dall'asma oppur avendo qualche viscera guasta fu<br />

oppresso dall'idropisia. Fu inoltre notato il disordine di prendere insieme due così<br />

potenti rimedi: bagni asciutti, ed insieme la squilla, che come fu detto gli accelerarono<br />

la morte. Fu buon Religioso, e passò al Signore, Trento 27 aprile 1761.<br />

430. Fra Felice da Lavis, Giuseppe Benedetto Biancar, battezzato 11 maggio<br />

1725; vestito per laico in Roveredo li 2 giugno 1756, essendovi Guardiano il P. Carlo<br />

Bonaventura da Roveredo, Vicario e maestro il P. Giovanni Nepomuceno da<br />

Mezzotedesco. Fatta la professa fu posto nella speziaria di Trento, essendo stato<br />

accettato come speziale pratico, come cantava l'attestato falso con cui era stato, per<br />

facilitargli l'accettazione, accompagnato. Dopo due anni circa cominciò a sputar sangue,<br />

ed a sentire male di petto; fu rimosso dall'offizio d'infermiere, ma rattenuto in<br />

infermeria, come infermo d'etichesia. Attendeva alla cucina dell'infermeria, ma non<br />

avea memoria, e gli sopravvenne una grande rottura, e divenne come sordo. Egli era di<br />

ottimi costumi. Finalmente consumato dalla febbre etica, dopo due anni, passò piamente<br />

al Signore in giorno di sabato circa le ore nove. Trento 6 giugno 1761. Era stato speciale<br />

in città di Trento, ed avea anche da secolare sputato sangue, e Frate che ciò avea<br />

presaputo non volle manifestarlo, temendo che perciò non fosse accettato. Fu parimente<br />

detto che il di lui padre, o madre avesse patito, e niuno a tempo ciò manifestò.<br />

431. (192. //) P. Giovanni Vicenzo dal Borgo, Giovanni Capra (cugino del<br />

quondam P. Vicenzo Capra dal Borgo morto nel 1733), battezzato 6 febraro 1701;<br />

vestito con tre altri in Cles li 20 agosto 1719, essendovi Guardiano il P. Daniello da<br />

Trento, Vicario e maestro il P. Zaccaria da Roveredo della Luna diffinitore. Ebbe per<br />

lettore in logica il P. Agostino da Brez. Fu levato per un anno dallo studio, e poi<br />

rimessosi studiò di nuovo la fisica ed anche animastica sotto il P. lettore Domenico<br />

Niccolò d'Ala. Di poi sotto il P. lettor Corrado da Tesero, nel di lui secondo corso studiò<br />

due anni la scolastica, ed un altro la morale, e di questa ne studiò un altro anno nel 1729<br />

in Campo sotto il P. lettor Domenico da Besagno. Nel 1731 partì solo dal Borgo il dì 30<br />

gennaro portandosi alla riformella di Roma, ma infermatosi in Venezia, e perciò<br />

dissuaso da tale viaggio, anche dal M.R.P. Serafino da Racconigi della <strong>Provincia</strong> di<br />

Torino, che veniva da Roma a visitare questa nostra <strong>Provincia</strong>, collo stesso P.<br />

Commissario poi capitò in Borgo li 13 di febraro 1731 e vi fu fermato e posto di<br />

famiglia. Nel 1735 fu Vicario in Campo del P. Guardiano Basilio Luterini da Stenico.<br />

Nel 1744 avendo rinunciata il P. Casimiro da Calliano la Vicarìa del Borgo, fu fatto<br />

214


Vicario il P. Giovanni Vicenzo del P. Guardiano Giacinto da Roveredo. Nel 1750 fu di<br />

nuovo Vicario in Borgo del P. Guardiano Giuseppe Ippolito Ippoliti da Pergine. Nel<br />

1751 fu eletto Guardiano di Cavalese. Nel 1753 avendo rinunciata il P. Aloisio da<br />

Pergine la Vicarìa di Pergine, fu quella conferita al P. Giovanni Vicenzo e fu ivi Vicario<br />

del P. Guardiano Giuseppe Ippolito sopraddetto. Nel 1757 fu posto in Campo; nel 1758<br />

vi fu confermato ed ebbe un'infermità gravissima di doglia, rottura ed altro, ma<br />

finalmente si riebbe. Negli anni 1759-1761 fu in Borgo ed in quest'ultimo godendo poca<br />

salute si portò a fare una gran purga in infermeria, tuttavia non si rimise totalmente, e<br />

però ritornò in Borgo, ove sensim cadde in un male cronico e però talvolta si metteva a<br />

letto per qualche tempo, e mangiava in cucina. Ebbe due volte dello sbocco di sangue, e<br />

per quanto fu detto, non gli fu cavato sangue secondo il bisogno. Il dì 17 ottobre in<br />

sabato fece la sua confession generale preparandosi per la morte, e mangiò la sera in<br />

cucina. La notte venente la domenica li 18 andato a riposo, fu sopraffatto dal terzo<br />

sbocco di sangue, e rese piamente l'anima a Dio, e circa le tre ore dopo Mattutino fu<br />

ritrovato morto in sentone 222 colla scudella in mano piena di sangue; così pure colla<br />

bocca piena di sangue. Fu buon Frate e confessore, e competente cantore e scrittore di<br />

Messe. Passò al Signore in Borgo 18 ottobre 1761.<br />

432. P. Alfonso Maria da Cembra, Carlo Leonardo figlio del signor<br />

Bartolommeo Barbi, e nipote del di lui fratello P. Simon Pietro Barbi (morto in Trento<br />

li 23 agosto 1739), battezzato 22 luglio 1697; vestito in Cles con due altri li 19 maggio<br />

1714, essendovi Guardiano il P. Romedio Torresano da Cles, Vicario e maestro il P.<br />

Andrea da Val di Buono Custode, pro-maestro il P. Giovanni Francesco da Nogaré. Ne'<br />

tre anni di filosofia e quattro di teologia ebbe sempre lettore in diversi conventi il P.<br />

Giacinto da Roveredo e nel secondo anno di teologia ebbe anche co-lettore in Trento nel<br />

1719 il P. Pietro Antonio da Roveredo. Ebbe gran disposizione per la predica, buona<br />

voce, buona memoria, e competente gesto, e se ne mostrò genialissimo. Nell'anno<br />

quarto di studio teologico, essendo di famiglia in Campo nel 1721, cominciò a predicare<br />

facendo l'Avvento in Banale, ove poi lo fece tre altre volte. Predicò cinque Quaresime al<br />

Lomas. Fece due annuali e tre quaresime in Cles. Predicò tre Quaresime in<br />

Mezzolombardo. Fece un annuale e quattro Quaresime in Cavalese. Fece due annuali e<br />

due Quaresime nella Collegiata d'Arco. Fece due annuali e due Quaresime in Borgo.<br />

Fece in due parti l'annuale nella cattedrale di Trento. Fece un annuale e due Quaresime<br />

in Roncegno. Due annuali in Pergine ed uno in Riva. Nel 1728 fu Vicario in Campo nel<br />

secondo anno del P. Guardiano Gerardo da Cles. Nel 1730 fu Guardiano di Cavalese. A<br />

primi di maggio del 1732 partì dal Borgo con fra Cipriano da Trento infermiere alla<br />

visita de' santuari di Loreto, Assisi, e Roma; e (193. //) dopo essersi fermato appena<br />

dieci giorni in Roma, ed ottenuta la facoltà di fermarsi nel ritorno nella <strong>Provincia</strong> di s.<br />

Francesco dell'Umbria, partì da Roma e giunto in Assisi fu collocato nel convento delle<br />

Carceri sopra Assisi, e fra Cipriano fu collocato in Orvieto. La Quaresima del 1733<br />

predicò ogni giorno in Celleno nell'Umbria con fra Cipriano compagno. Nel detto anno<br />

predicò l'Avvento in Orvieto. La Quaresima del 1734 predicò ogni giorno in Monte<br />

Castello nell'Umbria, e poi ritornò in <strong>Provincia</strong> con fra Cipriano, capitando il dì 19<br />

maggio in Borgo. Nel 1738 fu di nuovo Vicario in Campo del P. Guardiano Francesco<br />

Pangrazio dalla Nave. Nel 1746 partito il dì 20 maggio il P. Vicario di Trento Clemente<br />

Morelli di Trento per le missioni nella Servia, gli fu sostituito per Vicario di Trento il<br />

222 Seduto.<br />

215


nostro P. Alfonso Maria. Così pure avendo nel mese d'ottobre 1748 il P. Davide<br />

rinunciato la Vicarìa di Pergine, gli fu sostituito per Vicario il P. Alfonso. Negli anni<br />

1757-1759 fu di famiglia in Cles; e la Quaresima del 1759 predicò per l'ultima volta la<br />

Quaresima in Mechel. Fu ottimo Religioso, non poco stimolato, onde dopo il 1750<br />

poco, o niente confessava. Lontano dagli offizi, amantissimo dell'ubbidienza e della<br />

santa povertà, cosicché ultimamente non teneva sportella, e portava seco nel mantello<br />

l'involtino delle prediche. Nel 1760 e 1761 fu di famiglia in Mezzolombardo, ove fu più<br />

volte incomodato da certa spezie d'idropisia e spezialmente essendo nell'estate del 1761<br />

dalla medesima molestato, fu condotto all'infermeria, ove poi sopraggiuntogli anche lo<br />

sputo di sangue marcio, munito de' santissimi Sagramenti, e con religiosissima<br />

disposizione, la sera degli undici gennaio circa le sette e mezza, scoppiatagli la postema<br />

del petto, restò soffocato e passò qual visse, ottimo Religioso al Signore. Trento 11<br />

gennaio 1762.<br />

433. Fra Leonardo da Vigne, Giovanni Battista Pasini 223 , battezzato 8 ottobre<br />

1705; vestito, solo, per laico in Arco li 7 ottobre 1726, essendovi Guardiano il P.<br />

Andrea da Val di Buono, Vicario e maestro il P. Baldassar Antonio da Canezza. Nel<br />

febraro 1735 partì da Trento col Terziario fra Antonio d'Aldeno, e portò Roma il primo<br />

processo formato d'autorità apostolica per la causa della nostra venerabile Madre<br />

Giovanna Maria, e fu di ritorno in Arco li 22 giugno. Fu buon Frate, sottoposto al male<br />

di gambe, per cui si portò nell'estate con fra Romualdo da Monaco nel 1748 a bagni di<br />

Pusteria. Posto ultimamente di famiglia in Cavalese nel 1761 si ammalò il dì 24 febraro<br />

di febbre, a principio creduta catarrale, e che poi fu scuoperta maligna, e per quanti<br />

rimedi vi si applicassero dovette finalmente soccombere. Munito pertanto de' santissimi<br />

Sagramenti, e con religiosa disposizione, circa le ore due e tre quarti dopo 'l mattutino,<br />

passò piamente al Signore; Cavalese 3 marzo 1762.<br />

434. P. Ferdinando da Bronzolo, Giuseppe Sebastiano Weber 224 (primo cugino<br />

del P. Vittorio Weber morto li 11 ottobre in Trento 1760), battezzato 14 gennaro 1696;<br />

vestito in Cles con tre altri li 25 agosto 1716, essendovi Guardiano il P. Giovanni<br />

Francesco da Nogaré, Vicario e maestro il P. Teodoro Marini da Rumo diffinitore. Ebbe<br />

ne' tre anni di filosofia e quattro di teologia continuamente lettore il P. Ilario Comper da<br />

Besenello. Essendo chierico studente di teologia in Pergine si portò col P. Giuseppe<br />

Vigilio da Mezzotedesco ivi Guardiano a Bressanone ed in Pusteria. La Quaresima del<br />

1725 fece i discorsi del Santissimo in s. Massenza o sia Duomo di Trento, e nel maggio<br />

seguente, avanti il Capitolo, celebrato poi il dì 6 giugno, si portò a Verona col P.<br />

Anselmo Sartori attual Vicario di Trento. Nella Congregazione fatta in Arco li 7 maggio<br />

1726 essendo stato istituito lettore di logica in Cles il P. Casimiro Forer da Calliano ed<br />

avendo questo più volte rinunciato, in un congresso fatto in Roveredo nel settembre,<br />

accettata la predetta rinuncia, fu istituito in di lui luogo lettore il P. Ferdinando; il dì 28<br />

fu esaminato, ed il dì 29 partì per Cles, ove nel detto anno e due seguenti insegnò la<br />

filosofia a cinque seguenti chierici studenti: fra Giovanni Angelo dal Borgo, fra Claudio<br />

da Trento, fra Pietro Antonio da Caldes, fra Francesco Antonio dal Borgo, fra<br />

Sigismondo da Cagnò. Nel 1729 fu istituito lettore di teologia e posto in Trento, ove<br />

(194. //) la insegnò quattro anni continui. Nel 1731 li 7 settembre partì da Trento col P.<br />

Domenico Nicollò d'Ala ivi Vicario, e si portò con un mese di ubbidienza a Verona. Nel<br />

223 Nel manoscritto: Pasino.<br />

224 Nel manoscritto: Beber.<br />

216


1732 insegnò ivi il quarto anno, ed alla fine di quello dedicò le tesi a monsignor<br />

vescovo e principe Domenico Antonio di Thunn, e le sostenne con applauso per due<br />

giorni nella chiesa di s. Bernardino. E detto monsignor in segno d'aggradimento fece<br />

una ricreazione ad esso e di lui studenti in Doss Trento. Mentre era lettore in Trento<br />

fece alcune volte li discorsini alla Via Crucis, e supplì al visitatore del Terz'Ordine. Nel<br />

1733 fu fatto Guardiano di Trento, e la Quaresima del 1734 fece la seconda volta li<br />

discorsi del Santissimo in s. Massenza, e li discorsini alla Via Crucis. Nel Capitolo del<br />

1734 fatto Ministro il P. Corrado da Tesero, prese per suo segretario il P. Ferdinando,<br />

ma nel novembre del detto anno sopraffatto da sputo di sangue il P. Filippo da Rallo<br />

attual confessore delle monache a s. Chiara, e però avendo egli rinunciato tal offizio, gli<br />

fu sostituito il P. Ferdinando, che da Cles a primi di dicembre 1734 si portò a Trento ad<br />

esercitar tal impiego, che continuò sino al Capitolo nostro celebrato in Trento li 27<br />

maggio 1737 in cui fu eletto diffinitore, ed in detto triennio fermato in Trento fu ivi colettore<br />

e visitatore del Terz'Ordine, e la Quaresima del 1739 predicò alle monache della<br />

Trinità. E lo stesso anno nell'agosto partì da Cles per Caldaro, scelto per segretario di<br />

commissione dal P. Giovanni Pio da Pressano Visitatore della provincia del Tirolo,<br />

quale cominciò in Caldaro, e dopo averla terminata il P. Ferdinando diffinitore capitò di<br />

ritorno in Trento li 22 novembre. Nel nostro Capitolo celebrato in Roveredo li 28<br />

novembre 1739 essendo stato eletto Ministro il predetto P. Giovanni Pio fu da questi di<br />

nuovo scelto per segretario il nostro P. Ferdinando, che lo servì per tutto il di lui<br />

governo, che quella volta fu di soli due anni e mezzo. Nel Capitolo fatto in Arco li 6<br />

maggio 1742 fu eletto Custode e fu ivi posto vice maestro de' novizzi. Nel 1743 fu<br />

collocato di famiglia in Trento, ed il dì 11 novembre subintrò confessore delle monache<br />

della santissima Trinità, avendovi allora solamente terminato il suo triennio il P.<br />

Giuseppe Antonio da Ravazzone. Nel 1744 fu ivi confessore delle monache. E nel 1745<br />

celebratosi in Roveredo il nostro Capitolo il dì 9 maggio fu eletto Ministro provinciale.<br />

Il primo anno prese per segretario il P. Ambrogio da Roveredo; e questi l'anno seguente<br />

rinunciando, prese nel secondo e terz'anno il P. Giuseppe Maria da Roveredo. Per<br />

compagno il primo anno ebbe P. Eugenio da Cavalese; nel secondo e terzo prese<br />

frat'Alessio da Castagné. Nel secondo anno del <strong>Provincia</strong>lato ebbe una molestissima<br />

infermità, sopraggiuntagli in Fiemme; d'onde su d'un carro fatto apposta fu condotto<br />

fuori all'infermeria. Corse gran pericolo della vita, ma alla fine per grazia del Signore si<br />

riebbe. Nel 1748 terminato l'offizio di Ministro, fu di nuovo fatto confessore delle<br />

monache alla Trinità in Trento, e vi durò un intero triennio. Nel Capitolo celebrato in<br />

Arco nel 1751 fu di nuovo eletto diffinitore, e quel triennio dimorò di famiglia in<br />

Mezzolombardo. Nel Capitolo poi celebrato in Trento il dì 30 aprile 1754 fu per la<br />

seconda volta eletto Ministro, e scelse per tutto il triennio segretario il P. Flaviano<br />

Ricci 225 da Cembra, e per compagno, e precursore lo servì fra Biagio da Mori Terziario.<br />

Nel 1757 terminato l'offizio scelse d'andar di famiglia in Borgo. Nel 1758 fu confermato<br />

ivi, ove non godeva tuttavia molta salute. Avendo guasti li denti non poteva masticare,<br />

onde doveasi prolungare la mensa comune per dargli tempo. Non poteva dir Messa fra<br />

la mattina senza incomodo, onde la diceva avanti Prima, e la notte avea bisogno di star<br />

giù a Mattutino. Per tanto nel 1759 fu destinato in Trento, ove aver potesse tutto il suo<br />

governo, ma pregò d'esser lasciato in Borgo. Nel 1760 rimase in infermeria, ma andava<br />

alle volte per città, e confessava qualche tedesca. Fu parimente qualche volta mandato a<br />

levare e condur a Mezzolombardo per servizio di quella eccellentissima (195. //)<br />

225 Nel manoscritto: Rizzi.<br />

217


signora contessa Maddalena vedova Spaur nata Chuen d'Inspruch di cui era stato più<br />

anni direttore allorché dimorò di famiglia in Mezzolombardo. Nel 1761 si fermò in<br />

infermeria. Nella Quaresima poi del 1762 fu incomodato da febbre e si riebbe. Ma il<br />

lunedì dopo la domenica in Albis, la sera delli 19 aprile si allettò con febbre e mal di<br />

petto, ed il giorno seguente crescendo assai il male con gravamento dell'infermo, fu<br />

dopo 'l pranzo sagramentato per Viatico, e sempre più crescendo fu munito dell'Estrema<br />

Unzione. Passò poi la mattina del venerdì circa le ore dieci avanti Sesta e Nona con<br />

religiosa disposizione piamente al Signore; Trento 23 aprile 1762. Fu il P. Ferdinando<br />

Religioso assai dotto, civile, ed esemplare. Destro ne' suoi governi, e gradito per il suo<br />

tratto affabile da secolari e specialmente dalle beatine.<br />

1762. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Pergine 28 aprile.<br />

435. Fra Giulio da Livo, Antonio Insegna detti Bertagna, battezzato 16 gennaro<br />

1685, vestito per laico in Cles con un altro li 10 luglio 1711, essendovi Guardiano il P.<br />

Teodoro da Rumo, Vicario e maestro il P. Adriano da Lardaro. Fu buon Frate e faticò<br />

ne' soliti ministeri ed offizi de' laici. Nel 1744 partì dal Borgo li 19 gennaro compagno<br />

del P. diffinitore Ilario da Besenello andante a Venezia; e fu di ritorno li 4 febraro. Fu<br />

per molti anni dal 1752 al 1757 compagno del sagristano in Pergine; e dal 1757 sino al<br />

1762 fu compagno del sagristano in Roveredo. Ivi ultimamente dopo molti mesi di varii<br />

incomodi, specialmente di asma, per cui fu più volte in pericolo di morte, fu dissi<br />

sopraffatto dall'idropisia, sopportando il tutto con religiosa pazienza, e munito de'<br />

santissimi Sagramenti, la mattina sotto la Messa conventuale, passò piamente al<br />

Signore; Roveredo li 5 maggio 1762.<br />

436. Fra Romualdo da Monaco, Giuseppe Floriano Kolb, battezzato 3 maggio<br />

1699, vestito con un altro per laico in Cles li 20 maggio 1720. Era stato speciale pria di<br />

essere accettato, presso il signor Ercole speciale in Mezzolombardo, che molto lo<br />

commendava; onde dopo la professione fu posto nell'infermeria di Trento, sotto fra<br />

Leonardo da Pergine capo infermiere, e speciale, cui morto lo stesso anno li 3 dicembre<br />

1721 fu sostituito per capo infermiere fra Valentino dal Borgo venuto da Fiemme, e<br />

sotto di questo rimase fra Romualdo infermiere. Nell'aprile del 1723 si portò con fra<br />

Simone da Mezzolombardo a visitare li suoi parenti in Monaco. E lo stesso anno nel<br />

luglio, fattasi la Congregazione fu collocato di famiglia in Arco ove colla confezione<br />

smeraldina fatta da esso, e portata seco da Trento cooperò molto alla guarigione del P.<br />

Ministro Vicenzo da Borgo mortalmente infermo per una ulcera nell'imboccatura della<br />

vescica. Circa il dì 20 ottobre 1725 partì da Trento con fra Cipriano portandosi in<br />

Baviera, peranche professato, per rimettersi da certa sua indisposizione. Nel 1728 si<br />

portò a bagni di Pusteria col P. Eustachio da Trento, e nel medesimo anno nell'ottobre<br />

accompagnò il P. Fortunato da Inspruch andante alla visita de' suoi parenti. Il dì 31<br />

marzo partì da Mezzolombardo con fra Giacomo da Sovero Terziario con 6 mesi di<br />

ubbidienza portandosi alla visita de' parenti in Baviera ed in Vienna, ove avea una<br />

sorella monaca chiarissa ad Reginam, e ritornato nell'agosto fu collocato in Cles. Li 6<br />

novembre 1733 partì da Roveredo, ove era sagrestano, accompagnato dal Terziario fra<br />

Girolamo da Volano, portandosi con facoltà del rev.mo P. Crescenzio Krisper<br />

commissario generale di questa Cismontana Famiglia a Mantova per incorporarsi ivi tra<br />

gli PP. Osservanti, ma senza incorporarsi, dopo circa dieci mesi con licenza del rev.mo<br />

P. Commissario generale Giuseppe da Evora succeduto al sopraddetto P. Krisper,<br />

218


itornò alla <strong>Provincia</strong>, e fu ricollocato di famiglia in Roveredo. Fu poi altre volte, come<br />

nel 1739 e 1741 alla visita de' parenti, e tentò d'esser incorporato nella <strong>Provincia</strong> di<br />

Boemia, ma da que' Padri ricercata e ottenuta una sincera informazione delle di lui<br />

qualità, non lo accettarono, onde ritornato in <strong>Provincia</strong> fu posto in Pergine. (196. //) Fu<br />

in diversi conventi sagrestano ed infermiere, e negli ultimi anni fu in Pergine, ed in<br />

Borgo. Nel 1762 fattasi la Congregazione il dì 28 aprile in Pergine, egli fu collocato di<br />

famiglia in Mezzolombardo. Li 6 maggio in giovedì partì dal Borgo; in Trento si fermò<br />

due giorni, ed il dì 10 da s. Bernardino s'istradò per Mezzolombardo, ove appena giunto,<br />

se gli fece sentire la gotta, cui in questi ultimi anni fu molto soggetto, e poi fu<br />

sopraffatto da una febbre acuta, per circa otto giorni; e però munito de' santissimi<br />

Sagramenti e con religiosa disposizione passò al Signore in Mezzolombardo 22 maggio<br />

1762, dodici giorni dopo il suo arrivo. Fu eccellente speziale, e bravo infermiere e<br />

tenendo varii segreti, fece delle bellissime cure. Lasciò registro de' suoi segreti e rimedi,<br />

de' quali una copia donò al quondam signor Cofler 226 , speziale e chirurgo in<br />

Mezzolombardo, ed un'altra lasciò per li nostri Frati che ora conservasi da fra Ruperto<br />

da Vigol Baselga. Fu sottoposto oltre alla gotta anche per molto tempo all'epilessia ed<br />

altri incomodi e se avesse usata più religiosità e sobrietà, sarebbe stato di maggior buon<br />

esempio a Frati e secolari.<br />

437. P. Ambrogio da Denno, Giovanni Battista Maistrelli, battezzato 17<br />

dicembre 1736, vestito in Arco con un altro il dì 26 maggio 1754, essendovi Guardiano<br />

il P. Giacomo Antonio da Calliano, Vicario e maestro il P. Patrizio da Terlago, promaestro<br />

il P. Giovanni Tommaso dal Borgo. Ebbe ne' tre anni di filosofia in Borgo, e ne'<br />

quattro di teologia uno in Borgo e tre in Trento sempre lettore il P. Arcangelo da Cles.<br />

Primiziò in Trento il dì primo ottobre 1760 con dispensa di circa quattro mesi, ma<br />

capitò all'improvviso circa due giorni avanti l'ordinazione; cosicché dovette poi fare gli<br />

esercizi spirituali dopo d'essere ordinato sacerdote. Nella Congregazione fatta in Pergine<br />

li 28 aprile 1762 fu posto studente di sagra eloquenza in Campo sotto il P. lettor<br />

Candido da Poia. Nell'ottobre fu alla cerca del vino in Cavedine, d'onde poi ritornato fu<br />

sorpreso da febbre al principio creduta catarrale, poi verminosa, ma fatta acuta lo faceva<br />

vaneggiare, fu pertanto munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto passò piamente<br />

al Signore in Campo li 10 novembre 1762. Era giovane di buona espettazione, e miglior<br />

studente del P. lettor Arcangelo.<br />

438. P. Giacinto da Roveredo, Michele Plotzer, figlio di un soldato del castello di<br />

Roveredo, quale premorto, fu procurata una segurtà alla madre restata vedova, affine in<br />

caso fosse assistita, che faceva l'allevatrice, fu battezzato 3 ottobre 1685; vestito in Cles<br />

con tre altri per chierici li 25 maggio 1703, essendovi Guardiano il P. Serafico da<br />

Roveredo, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono. Ebbe ne' tre anni di filosofia<br />

e quattro di teologia lettore sempre il P. Domenico da Besagno. Cantò le sue primizie in<br />

Roveredo li 26 dicembre 1709, e poi si esercitò nella predica. Nella Congregazione del<br />

1715 fu istituito lettore di logica in Pergine de' quattro seguenti studenti: fra Bernardo<br />

da Mechel, fra Dionigio da Trento, fra Alfonso Maria da Canezza e fra Casimiro da<br />

Calliano. A quali insegnò la logica in Pergine, la fisica in Borgo ed in Arco l'animastica.<br />

Nel 1718 istituito lettore di teologia la insegnò il primo anno ivi in Arco. Il secondo in<br />

Trento co-lettore del P. Pietro Antonio da Roveredo. Il terzo in Arco e il quarto in<br />

226 In margine di mano del Tovazzi: "Giovanni Kofler morto nel febbraio del 1769".<br />

219


Campo. Nel Capitolo del 1722 avendo terminato la lettura fu fatto Guardiano in Cles.<br />

Nel 1723 fu Vicario in Cavalese del P. Guardiano Teodoro da Rumo, il quale l'anno<br />

antecedente era stato di lui Vicario in Cles. Nel 1726 e 1727 fu Guardiano di Trento, e<br />

nel primo anno ebbe una gravissima infermità. Nel secondo anno verso la festa di s.<br />

Caterina, fece l'ottavario per li nostri Santi Giacomo dalla Marca e Francesco Solano di<br />

fresco canonizzati, con una solennissima processione per la città, con emblemi, fercoli,<br />

ideati dal signor abate don Bernardino Zambaiti, e dirigevano la processione (cui anche<br />

intervennero li rev.mi canonici ed il clero della cattedrale) il P. diffinitor Francesco<br />

Maria d'Arco co' Padri Giovanni Vicenzo dal Borgo, e Bonaventura da Lavis, la quale<br />

per gloria dell'Altissimo, ed onore de' predetti Santi, riuscì di singolare e comune<br />

gradimento. (197. //) Nel Capitolo fatto in Roveredo li 31 maggio 1728 fu eletto<br />

diffinitore, e nel terzo anno da diffinitore fu segretario del P. <strong>Provincia</strong>le Serafico da<br />

Roveredo. Nel 1731 e due anni seguenti fu confessore delle monache di Roveredo. Nel<br />

1734 fu mandato in Fiemme. Nel 1735 fu eletto Guardiano del Borgo. Nel 1736 fu<br />

trasportato Guardiano in Campo. Nel 1737 fu fatto Vicario in Arco del P. Guardiano<br />

Antonino da Trento. Nel 1744 e 1745 fu di nuovo Guardiano in Borgo. Nel 1748 fu di<br />

famiglia in Campo. Nel 1749 fu ivi Vicario del P. Guardiano Angelo Ignazio da Carano.<br />

Nel 1750 fu ivi confermato Vicario del P. Guardiano Liduino Sartora da Roveredo. Di<br />

poi collocato in Arco vi durò sino al 1757. Nel detto anno fu posto di famiglia in<br />

Roveredo, ove si fermò tre anni. Nel 1759 il dì 26 dicembre terminando il 50° anno di<br />

sacerdozio poteva cantare la sua seconda Messa, ma non si curò, essendo indisposto e<br />

fuori di comunità: anzi venendo di tratto in tratto sorpreso da febbre ed altri incomodi, e<br />

per conseguenza abitualmente infermiccio, dimandò ed ottenne d'essere condotto e<br />

posto nell'infermeria; onde dopo il Capitolo fatto in Arco li 20 aprile 1760 vi fu<br />

condotto, e vi rimase fino alla morte, qual seguì dopo lunga infermità di doglia e molti<br />

altri incomodi, e dopo che fu munito de' santissimi Sagramenti, in mercoledì circa le ore<br />

quattro dopo 'l pranzo. Trento 12 gennaro 1763. Fu il P. Giacinto Religioso dotto,<br />

cordiale, e buon predicatore, quantunque non arrivasse a predicare tre volte in<br />

settimana, fece però molti annuali, Avventi e Quaresime festive con discorsi.<br />

439. Fra Egidio da Val di Buono, Niccolò Salvini detti Festi da Por in Val di<br />

Buono, battezzato 11 giugno 1680. Fu prima vestito Terziario in Trento detto fra<br />

Niccolò il dì 23 ottobre 1704, e poi vestito per laico con alcuni chierici in Cles li 11<br />

giugno 1707, essendovi Guardiano il P. Giovanni Cristoforo Stozzoni da s. Michele, e<br />

maestro il P. Adriano da Lardaro diffinitore. Fu ottimo Religioso, quieto, pacifico,<br />

instancabile e mai ozioso, e di buon esempio a Frati e secolari. Fu in più volte<br />

moltissimi anni di famiglia in Campo. Ultimamente come invalido fu mandato da<br />

Campo nell'infermeria circa la festa di s. Lucia 1760. E vi durò sino alla morte, seguita<br />

dopo breve infermità di tre giorni per una massa di catarro, e dopo essere stato munito<br />

de' santissimi Sagramenti, e ben disposto, nell'83° anno di sua età. Trento 19 gennaro<br />

1763.<br />

440. P. Giuseppe Antonio da Ravazzone, Giovanni Zanella, battezzato 6 febraro<br />

1685, vestito con tre altri in Cles col nome di fra Apollinaro il dì 22 settembre 1700,<br />

essendovi Guardiano il P. Gabriello Cassina da Trento, Vicario e maestro il P.<br />

Tommaso da Bresimo ambi sino al mese di giugno dell'anno seguente 1701 in cui fu<br />

eletto Guardiano di Cles, o sia del noviziato il P. Alessandro da Riva, Vicario e maestro<br />

il P. Antonio Maria da Cavareno. Fatta la professa fu mandato in Arco, e passando per<br />

220


Roveredo, ove trovavasi il neo Ministro P. Simon Pietro da Cembra alle suppliche del di<br />

lui zio prete Zanella gli mutò il nome d'Apollinaro in Giuseppe Antonio, e con tal nome<br />

si partì per Arco. Nel 1702 studiò logica in Borgo sotto il P. lettor Valerio da Preghena.<br />

Nel 1703 e 1704 studiò fisica ed animastica in Pergine sotto il P. lettor Teodoro da<br />

Rumo, avendo il predetto P. Valerio per infermità rinunciata la lettura. Studiò il primo e<br />

secondo di teologia sotto il medesimo P. Teodoro. Il terzo lo studiò in Roveredo sotto li<br />

Padri co-lettori Filippo da Rallo e Giulio Francesco nel 1707 da Cetto bresciano. Nel<br />

1708 studiò il quarto in Cles sotto il detto P. Filippo, e poi ordinato sacerdote alle<br />

Tempore di Quaresima, primiziò nel convento di s. Rocco in Roveredo il dì 6 marzo<br />

1709 e ritornando poi al suo studio in Cles. Indi posto di famiglia in Trento predicò la<br />

Quaresima del 1710 in Romagnano e fu esaminato ed (198. //) approvato per lettore,<br />

onde nel Capitolo fatto ivi in s. Bernardino il dì primo giugno 1710 fu destinato e<br />

collocato lettore delle arti in Pergine de' quattro seguenti chierici: fra Simone da<br />

Mezzolombardo, fra Mattia da Povo, fra Ilario da Besenello, e fra Niccolò da Coredo;<br />

ed alli medesimi lesse pur ivi nel 1711 e 1712 la fisica ed animastica. Ma non passò più<br />

avanti nella lettura. Nel maggio 1716 prima del Capitolo, che si celebrò poi il dì 24<br />

giugno da Cles con tre mesi di ubbidienza, andando col P. Gerardo Maduzzio da Cles<br />

alla visita della Madonna d'Ettinga in Baviera, ed in Vienna per visitare il signor Andrea<br />

Madruzzi fratello del detto P. Gerardo. Nel 1717 fu eletto Vicario di Campo, ma avendo<br />

poi rinunciata il P. Lodovico da Mezzotedesco la guardianìa di Mezzolombardo, fu<br />

questa conferita al P. Giuseppe Antonio. Nel 1718 fu Vicario in Cavalese del P.<br />

Guardiano Flaviano dalle Arme da Trento. Nel 1719 essendo stato eletto <strong>Provincia</strong>le il<br />

P. Antonio Maria da Cavareno, scelse egli per segretario per tutto il triennio il P.<br />

Giuseppe Antonio. Nel 1722 fu pur preso per segretario ad triennium dal P. Vicenzo<br />

Capra dal Borgo fatto per la seconda volta <strong>Provincia</strong>le. Nel Capitolo del 1725 fu poi<br />

deputato ad triennium confessore delle monache del Borgo, nel qual triennio gli<br />

cominciò il male di calcoli e renella e gotta; da quali fu poi di tratto in tratto molestato<br />

nel corso restante di sua vita. Il dì 16 maggio 1726 con 15 giorni di ubbidienza si portò<br />

a Padova e Venezia con fra Gervasio da Volano professoto nel tempo del confessore<br />

straordinario. Nel Capitolo del 1728 fu eletto diffinitore e nel primo anno fu anche<br />

segretario del P. <strong>Provincia</strong>le Serafico da Roveredo. Nel 1731 fu Vicario in<br />

Mezzolombardo nel secondo anno del P. Guardiano Cherubino da Trento. Nel 1733 fu<br />

Vicario in Roveredo dl P. Guardiano Ippolito da Nosellari. Nel 1734 fu di nuovo<br />

Guardiano ad annum in Mezzolombardo. Nel 1735 fu Vicario in Arco del P. Guardiano<br />

Angelico da Roveredo; e nell'aprile del 1736 si portò col P. Eusebio da Cavedine in<br />

Verona per consultare que' signori medici per una sua indisposizione. Nel 1737 e due<br />

seguenti fu confessore delle monache di s. Carlo. Nel Capitolo celebrato in Trento li 28<br />

novembre fu fatto Vicario in Trento del P. Guardiano Aniceto da Castellano. Nella<br />

Congregazione fatta in Arco li 25 settembre 1740 fu posto in Borgo; e nel detto anno<br />

venuto dal Borgo fu fatto confessore delle monache alla santissima Trinità. Nel tempo<br />

dello straordinario 227 dalli 16 giugno 1741 si portò con fra Alessio da Castagné a Verona<br />

ed a Mantova; e le servì dalli 10 novembre 1740 fino li 10 novembre 1743 fermandosi<br />

poi ivi di famiglia fino alla Congregazione fatta li 6 giugno 1744 in cui fu fatto Vicario<br />

in Roveredo nel secondo anno del P. Guardiano Baldissaro Antonio da Canezza. Nel<br />

1746 fu posto di famiglia in Borgo, e vi dimorò sino al 1757 in cui fu collocato in<br />

Roveredo, e vi dimorò sino alla morte. Poteva celebrare la seconda Messa avendo<br />

227 Il confessore straordinario sostituiva per un periodo il confessore ordinario.<br />

221


terminato l'anno cinquantesimo di sacerdozio li 9 marzo 1759, ma non se ne curò,<br />

quantunque il P. Guardiano si fosse esibito di solennizzarla. Nell'estate del 1762 oppure<br />

nell'autunno fece una cascata portando acqua alle piante di cipresso oppure di tabacco;<br />

la tenne celata, ma finalmente se gli fece una sacca, e gli sopravvenne la febbre il giorno<br />

di s. Andrea 30 novembre 1762. Indi se gli scuoperse un tumore in un fianco, e fattagli a<br />

tempo l'incisione dal signor cerusico Zanella di lui nipote, ne uscì grande materia, ma<br />

essendo già destituito di forza ed aggravato dall'età decrepita d'anni 78, fu munito perciò<br />

de' santissimi Sagraemnti, e ben disposto, passò al Signore dopo il pranzo circa le ore<br />

quattro; in Roveredo 11 febraro 1763. Fu buon Religioso, esemplare, civile e proprio. E<br />

fu parimente buon predicatore, ed oltre molti Avventi e Quaresime festive, e prediche<br />

alle monache, la Quaresima del 1732 predicò in Mezzolombardo.<br />

441. P. Giuseppe Ippolito da Pergine, Baldissaro Francesco Antonio Ippoliti<br />

(pronipote del P. Cherubino Ippoliti morto nel 1684, e cugino del rev.mo P. Ippolito<br />

Ippoliti morto nel gennaro 1715); fu battezzato 6 luglio 1712, fu vestito, solo, in Arco li<br />

22 aprile 1731, (199. //) essendovi Guardiano il P. Gerardo da Cles, maestro e Vicario<br />

per circa 6 giorni il P. Filippo da Rallo Custode, e dopo il Capitolo fatto li 30 aprile fu<br />

Vicario e maestro il P. Giacomo Bontadi da Varignano. Ebbe ne' tre anni di filosofia e<br />

due di teologia lettore il P. Pietro Giuseppe da Riva. Negli altri due anni diversi lettori.<br />

Nella Congregazione fatta in Arco li 25 settembre 1740 fu deputato lettore di logica in<br />

Mezzolombardo colli seguenti studenti: fra Carlo Antonio da Samoclevo, fra Eugenio<br />

da Cavalese, fra Gregorio da Bordiana, fra Cristoforo Mosaner da Lavis. Nella<br />

Congregazione fatta in Mezzolombardo li 29 maggio 1741 fu deputato di nuovo lettore<br />

di logica in Roveredo. Nel 1742 ivi lettore di fisica; e nel 1743 in Cles lettore<br />

d'animastica. Nel 1744 fu destinato lettore di morale in Mezzolombardo, ma non<br />

accettò. Nel 1745 al principio di febraro partì il P. Vittorio lettore di teologia in Borgo<br />

alla visita della <strong>Provincia</strong> del Tirolo, e gli fu sostituito lettore supplimentario il P.<br />

Giuseppe Ippolito, che lesse sino al Capitolo, fatto poi li 9 maggio 1745, il trattato de<br />

actibus humanis. Nel detto Capitolo fu istituito lettore di teologia in Trento, ove la<br />

insegnò tre anni in seguito. Nel Capitolo del 1748 fatto <strong>Provincia</strong>le per la seconda volta<br />

il P. Lodovico da Mezzotedesco prese per segretario il nostro P. Giuseppe Ippolito, che<br />

lo servì per molti mesi, e poi s'infermò, e supplì per esso il P. Carlo Antonio da<br />

Samoclevo; da Pasqua poi ripigliò l'offizio il P. Giuseppe Ippolito sino alla<br />

Congregazione fatta li 27 aprile 1749 in cui rinunciò poi detto offizio. Nel 1750 fu fatto<br />

Guardiano del Borgo. Nel 1751 posto in Arco fece l'annuale nella Collegiata d'Arco, ed<br />

apprese meglio il suonare l'organo, essendosi anche impiegato in ciò mentre era<br />

secolare. Nel 1752 fu Vicario in Trento nel secondo anno del P. Guardiano Casimiro da<br />

Calliano. Nel 1753 fu eletto Guardiano di Pergine; e nel 1754 fu trasportato Guardiano<br />

in Mezzolombardo. Nel 1755 e due seguenti fu confessore delle monache chiarisse di s.<br />

Michele in Trento. Nel 1758 fu Vicario in Borgo del P. Guardiano Davide da Vigolo.<br />

Nel 1759 fu destinato in Trento dal diffinitorio (alla premurosa ricerca fatta al Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le da sua altezza rev.ma monsignor Alberti vescovo e principe di Trento) col<br />

P. Benedetto da Cavalese rilevatore delle scritture latine e italiane dell'archivio<br />

vescovile. Nel 1760 fu confermato nel medesimo impiego. Quanto a di lui viaggi nel<br />

1744 si portò in Inspruch da Mezzolombardo col P. Guardiano Benedetto sopraddetto<br />

per la controversia co' PP. Cappuccini. Nel 1745 si portò a Verona col P. Giovanni<br />

Tommaso dal Borgo, e presentò da considerare al signor marchese Maffei certa<br />

dissertazione dell'usura distesa dal sopraccennato Padre Benedetto. Nel 1761 fu<br />

222


confermato a Trento per terminare la revisione dell'archivio vescovile. Nel 1762 fu<br />

posto in Pergine avendo già terminata la predetta revisione quanto alle scritture latine ed<br />

italiane. Ivi poi sopraffatto dalla doglia, quantunque assistito con ogni premura dal<br />

signor medico Ippoliti di lui fratello germano, dovette soccombere, onde munito de'<br />

santissimi Sagramenti e ben disposto passò al Signore in Pergine 12 febraro 1763, circa<br />

le ore tre dopo il pranzo in sabato. Fu buon Religioso e competente predicatore, avendo<br />

fatto molti Avventi e Quaresime festive e varii discorsi. Avea un buon carattere, sapeva<br />

suonar l'organo, ed era molto capace di canto.<br />

442. Fra Giovanni Antonio da Tres, di casa Zadra, battezzato 17 agosto 1680,<br />

vestito Terziario in Cles li 9 marzo 1707. Buon Frate, e mediocremente amante della<br />

fatica. Nel 1723 andò compagno del P. Sebastiano da Trento allorché come Custode si<br />

portò al Capitolo generale di Roma. Fu per molti anni invalido in diversi conventi. Nel<br />

1754 fu posto di famiglia in Borgo, ove rimase fino alla morte. Fu ultimamente<br />

sopraffatto da una gran massa di catarro, e dopo brevissima infermità, munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e ben disposto passò piamente al Signore nella terza domenica di<br />

Quaresima circa l'ora di vespro, nell'ottantesimo terzo anno di sua età. In Borgo 6 marzo<br />

1763.<br />

443. (200. //) P. Ilario da Besenello, Francesco Antonio Comper, battezzato 16<br />

aprile 1689; vestito con un altro in Roveredo li 26 settembre 1708, essendo Guardiano il<br />

P. Sebastiano da Trento, maestro il P. Adriano da Lardaro diffinitore, pro-maestro il P.<br />

Casimiro da Trento Vicario. Ne' tre anni di filosofia ebbe in Pergine lettore il P.<br />

Giuseppe Antonio da Ravazzone. Tre anni studiò la teologia sotto il P. Domenico da<br />

Besagno, ed un altro in Trento sotto il P. lettore Lodovico da Mezzotedesco. Nel 1717<br />

fu istituito lettore di logica in Roveredo de' seguenti chierici studenti: fra Bernardino da<br />

Sant'Orsola, fra Raffaello da Tesero (che poi morì, mandato a Trento infermo, li 19<br />

febraro 1718), fra Riccardo da Nogaré, fra Pietro Giuseppe da Riva, fra Ferdinando da<br />

Bronzolo e fra Martino da Roveredo. Nel 1718 insegnò la fisica e nel 1719 l'animastica.<br />

Nel 1720 e tre seguenti insegnò la teologia ed invogliatosi d'andar alle missioni,<br />

terminata la lettura, nel 1724, nel novembre del detto anno partì da Roveredo per Roma<br />

con fra Donato da Predazzo. Nel 1725 destinato missionario in Macedonia partì da<br />

Roma per la patria con un altro missionario in Macedonia, e vi giunse nel mese di<br />

giugno, e visitati li parenti partì li due agosto da Roveredo per la sua missione di<br />

Macedonia, in cui dopo esservi stato molti anni da puro missionario, fu eletto prefetto<br />

con decreto della sagra Congregazione delli 19 gennaro 1731. Terminato il sessennio<br />

della prefettura, nell'agosto del 1737 partì per Roma, ove giunto vi dimorò tutto<br />

l'inverno, ed ottenuta la patente di padre di <strong>Provincia</strong> ecc., la terza festa di Pasqua il dì 8<br />

aprile 1738 s'istradò di ritorno alla <strong>Provincia</strong>, capitando in Arco li 14 maggio, e<br />

presentandosi in Trento al P. Ministro Lodovico da Mezzotedesco gli mostrò la sua<br />

patente, e dal medesimo fu posto di famiglia in Roveredo. Nella Congregazione tenutasi<br />

in Roveredo li 19 aprile 1739 fu fatto Guardiano in Pergine. Nel Capitolo delli 28<br />

novembre 1739 fu fatto Vicario in Roveredo del secondo anno del P. Guardiano<br />

Gasparo da Monclassico. Nel Capitolo poi celebrato in Arco li 6 maggio 1742 fu eletto<br />

diffinitore. Nel 1744 li 19 gennaro partì dal Borgo per Venezia con fra Giulio da Livo, e<br />

fu di ritorno il dì 4 febraro. Nel 1747 li 27 febraro partì da Arco e per il Lago si portò in<br />

Italia andando per via di Milano alle missioni di Val di Luserna nel Piemonte, e verso li<br />

6 aprile giunse a s. Secondo, primo ospizio della detta missione di Val di Luserna, tre<br />

223


miglia discosto da Pinerolo. L'anno seguente, essendo state incorporate le missioni di<br />

Val di Luserna nella <strong>Provincia</strong> di Torino, furono licenziati anche li missionari forastieri,<br />

e così anche il P. Ilario, il quale partito da detta missione giunse in Arco li 4 febraro, e<br />

visitati li suoi parenti, ritornò in Arco e vi fu posto di famiglia, ove si fermò sino al<br />

1756. Fece poi una gran caduta in visitando un infermo in Romarzollo, cadendo da una<br />

ribalza per cui non poco patì. Il dì 18 dicembre 1755 fu poi sorpreso da un fiero colpo<br />

apoplettico, e verso il fine di febraro 1756 fu condotto in lettica all'infermeria di Trento,<br />

ove vi rimase fino alla morte. Prima del suddetto colpo era stato sopraffatto da una gran<br />

debilezza di vista, e però fu dispensato da Roma per poter celebrare la Messa votiva<br />

della Madonna, ed in luogo dell'offizio divino a recitare la corona. Continuò colla<br />

predetta dispensa a celebrare, assistendogli ora uno ed ora un altro, ma finalmente<br />

scuopertosi qualche disordine fu ordinato che più non celebrasse. E così il dì 12<br />

novembre 1757 celebrò l'ultima volta, ed il dì 12 detto in domenica cominciò a<br />

communicarsi, come gli non sacerdoti; ed in tal forma poi continuò, cieco affatto e di<br />

tratto in tratto incomodato da una fiera gotta. Per altro si strocicava col suo bastoncello<br />

per l'infermeria, ed andava a mangiare nel refettorio di quella. Finalmente provato e<br />

purgato dall'Altissimo colla cecità, colla podagra, e co' diversi altri incomodi stette<br />

molti mesi inchiodato su 'l letto; ed ultimamente venutegli diverse piaghe, e<br />

formatesegli quattro cancrene, fu munito de' santissimi Sagramenti e con religiosa<br />

rassegnazione, passò piamente al Signore la domenica di Passione circa il mezzogiorno.<br />

Trento 20 marzo 1763. Fu Religioso dotto ed instancabile nelle fatiche, massimamente<br />

nell'ascoltare le sante confessioni, ed assai attento nel conservare li privilegi de' Padri<br />

missionari.<br />

444. P. Doroteo dal Borgo, Giovanni Antonio Dalprà 228 , battezzato 24 settembre<br />

1705; vestito con due altri in Arco 5 agosto 1724, essendovi Guardiano il P. Serafico da<br />

Roveredo, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono diffinitore, pro-maestro P.<br />

Adriano da Lardaro diffinitore. (201. //) Ne' tre anni di filosofia e due di teologia ebbe<br />

lettore il P. Ippolito da Nosellari e nel terzo ebbe in Trento il P. Ferdinando da<br />

Bronzolo; il quarto lo studiò in Roveredo sotto il P. Ippolito sino al settembre, in cui fu<br />

mandato di famiglia in Borgo. Cantò le sue primizie in Borgo nella chiesa delle<br />

monache, ove eravi una sua sorella, nel 1730. Si diede poi alla predica e fece diversi<br />

Avventi e Quaresime festive. Dopo s. Lorenzo partì dal Borgo col P. lettore Vittore dal<br />

Borgo e si portò a Venezia ed a Padova. La Quaresima del 1738 essendo andato il P.<br />

Angelico da Roveredo segretario del P. Ministro Lodovico da Mezzotedesco, lo servì il<br />

P. Doroteo di pro segretario e fu poi affettivo segretario ne' seguenti due anni frateschi.<br />

Nel Capitolo fatto in Roveredo li 28 novembre 1739 fu fatto Guardiano di Campo. Nel<br />

1742 e 1743 fu Guardiano in Pergine. Nel 1747 stando in Trento predicò la Quaresima<br />

in Pressano. Nel 1749 e 1750 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano ne' detti due anni<br />

Francesco Antonio dal Borgo. Nel 1754 e 1755 fu Guardiano in Borgo. Nel 1761 fu<br />

posto in Arco e nel 1762 vi fu confermato. E nel gennaro del 1763 fu ivi aggravato da<br />

un gran male di petto, a cui era molto sottoposto. E sebbene ritornò in comunità avanti<br />

la Quaresima, non era però perfettamente rimesso. Dopo Pasqua fu in Massone ad<br />

assistere per due giorni con fra Modesto infermiere al signor Giacomo Angelini, che in<br />

cinque giorni di infiammazione passò al Signore. Il dì 17 aprile venendo la domenica si<br />

sentì un poco di febbre, e non disse Messa, e se gli cominciò il male di petto. Il lunedì<br />

228 Nel manoscritto: dal Pra.<br />

224


mattina si chiamò il medico, e venne la sera e ordinò gli fosse cavato sangue. La mattina<br />

del martedì venne il medico giovane figlio del sopraddetto vecchio Bertoldi, ed ordinò<br />

che se non cessava la febbre gli fosse di nuovo cavato sangue, e così dopo il pranzo<br />

circa le ore tre cresciuta la febbre, gli fu di nuovo cavato alla mano che fu di pessima<br />

qualità. Dopo 'l salasso calò la febbre, e si alzò il catarro, cosicché la mattina del<br />

mercoledì difficilmente respirava per il gran bollimento del catarro, e andò peggiorando.<br />

Per certo accidente essendo il signor medico vecchio stato chiamato in Riva per la<br />

signora Catterina moglie del signor Carlo Francesco Formenti gravemente inferma, e<br />

poi anche a Nago dal signor Conte Giusti parimente infermo, non venne se non la sera<br />

verso Compieta e visitare l'infermo, e trovatolo in pessimo stato, ordinò che fosse<br />

sagramentato, cosicché fu eseguito dopo la cena e dopo che fu quella sera resa la visita<br />

del P. Commissario. Confessato dunque dal P. Francesco suo confessore, dopo<br />

l'indulgenza ricevette il santissimo Viatico e in seguito l'Estrema Unzione, e<br />

raccomandatagli l'anima mentre fu un poco alzato per sollevarlo, se gli abbassò tosto il<br />

catarro, e passò piamente al Signore la medesima sera circa le ore otto e mezza in<br />

venerdì. Arco 20 aprile 1763. Fu da molti attribuita la morte del P. Doroteo, dall'aver<br />

lasciato andare avanti un anno circa il cauterio, che per molti anni avea portato, per cui<br />

gli fosse sopravenuto il male di petto diverse volte, e non essendo di gagliarda<br />

complessione, e molto ippocondriaco, dovette poi alla fine soccombere. Fu Religioso di<br />

buon carattere, scrisse cantorie e Messe ed altri canti. Pingea e miniava Santi, e faceva<br />

orologi entro le tabacchiere, e come sopra fu detto, predicò molti Avventi e Quaresime,<br />

ma ultimamente fu assai incomodato dal male di petto, onde gli ultimi anni non più<br />

predicava.<br />

445. Fra Ambrogio da Nomi, Carlo Trener, battezzato 30 aprile 1745, vestito,<br />

solo, per chierico in Cles li 20 maggio 1763, essendovi Guardiano il P. Alberto da<br />

Grumes, Vicario e maestro il P. Giovanni Tommaso dal Borgo. Il quarto giorno da che<br />

era vestito, mentre suonava per il tempo, la sera della seconda festa di Pentecoste, dopo<br />

cena, fu colpito da una saeta calata dal campanile, e restò morto. Cles 23 maggio 1763.<br />

446. Fra Giovanni Maria da Chiarano, Giuseppe Maria Montagnolli, battezzato<br />

12 gennaro 1741, vestito per Terziario in Roveredo li 31 marzo 1760. Servì prima per<br />

alcuni anni nel convento delle Grazie d'Arco, per uomo del convento. Fu ottimo<br />

Terziario, esemplare, quieto ed amante della fatica. Trovandosi di famiglia in Cles, ed<br />

essendo la mattina della seconda festa di Pentecoste giunto dalla valle di Rabbi (ove il<br />

giorno avanti avea fatte le sue divozioni) colla cerca del butiro, che il giorno seguente<br />

dovea condurre al convento di Trento. La sera della detta seconda festa sotto la cena<br />

accorso a sonare per un cattivo tempo, mentre sonava cadde un fulmine giù dal<br />

campanile entro il volto di quello, ed uccise il Terziario col sopraddetto novizzo, e dopo<br />

40 ore furono ambidue sepolti con gran concorso di gente. Cles 23 magio 1763.<br />

(202. //) 1763. Dal quarantesimo primo Capitolo celebrato in Trento li 6 giugno in<br />

cui fu eletto Ministro il P. Giuseppe Maria di s. Niccolò da Roveredo.<br />

447. Fra Leone da Lavarone, Giovanni Giacomo Bertoldi, battezzato 21 marzo<br />

1697; vestito, solo, per laico in Arco li 30 maggio 1722, essendovi Guardiano il P.<br />

Valerio da Preghena, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono diffinitore. Pria<br />

s'esser accettato fece per alcuni anni il fornaro in Roveredo. Fu buon Religioso, e dopo<br />

225


esser stato in diversi conventi, nel 1734 fu posto cercante in Fiemme, ove salvo un anno<br />

del 1745 (che fu posto in Cles) vi continuò sino il 1762, nel quale l'autunno fu sorpreso<br />

dall'itterizia e fu mandato all'infermeria, ove alquanto si rimise, e però su la speranza<br />

che l'aria di Fiemme, resa al medesimo come connaturale, fosse per totalmente<br />

rimettersi fu rimandato in Fiemme; ma non sentendo verun miglioramento, anzi mal di<br />

petto con inappetenza, dopo Pasqua del 1763 fu rimandato in lettica con fra Bernardo<br />

dal Borgo, anch'esso impotente, all'infermeria, ove sopraffatto dall'itterizia nera, per cui<br />

restò quasi contraffatto, nonostanti molti rimedi, fra quali la bibita delle acidole nel<br />

mese di giugno, munito de' santissimi Sagramenti, con invidiabile rassegnazione il dopo<br />

pranzo circa l'una e mezza, passò piamente al Signore; Trento primo luglio 1763. Fu<br />

molto gradito da Fiemmazzi, quantunque nell'esterno alquanto ruvido si mostrasse.<br />

448. P. Carlo Bonaventura da Roveredo, Giuseppe Bonaventura Rigotti,<br />

battezzato 15 luglio 1710; vestito con un altro in Arco li 17 maggio 1727, essendovi<br />

Guardiano il P. Lodovico da Mezzotedesco, Vicario e maestro il P. Baldesar Antonio da<br />

Canezza. Ebbe ne' tre anni di filosofia lettore il P. Giovanni Pio da Pressano. Nel primo<br />

anno di teologia ebbe lettore il predetto Padre col P. Ferdinando co-lettore. Nel secondo<br />

ebbe il P. Ferdinando. Nel terzo il P. Giovanni Pio. Nel quarto nel 1734 in Pergine ebbe<br />

il P. Benedetto, cui poi nelle vacanze fu compagno, allorché si portò a far in Treviso il<br />

panegirico di s. Domenico, ed indi a Padova e Venezia. Si diede poi alla predicazione, e<br />

fece diversi Avventi, Quaresime ed annuali e la Quaresima del 1740, predicò in Lomas.<br />

Nella Congregazione tenuta nel detto anno li 25 settembre fu istituito lettore di logica in<br />

Cles colli seguenti quattro studenti: fra Stefano da Vigo, fra Candido da Poia, fra<br />

Giovanni Capestrano da Salorno, fra Pietro Battista da Trento a cui insegnò poi ivi la<br />

fisica, ed animastica, e nella fisica gli furono aggiunti due studenti fra Carlo Antonio da<br />

Samoclevo e fra Gregorio da Bordiana. Nella Congregazione fatta in Pergine li 8<br />

maggio 1743 in luogo di venir istituito lettore di teologia fu eletto Guardiano di<br />

Mezzolombardo; ed egli si maneggiò per ottenere la patente di lettor generale nella<br />

<strong>Provincia</strong> di Roma. Il dì dunque di s. Francesco, li 3 ottobre, da Mezzolombardo partì e<br />

giunse la sera in Trento, e da ivi si istradò per Roma, ove arrivato mandò per lettera in<br />

data delli 9 novembre 1743 la rinuncia della guardianìa di Mezzolombardo, e si fermò<br />

in s. Francesco a Ripa lettore primario di teologia quattro e più anni accettissimo al<br />

rev.mo Padre Felice da Roma. Terminata la lettura si portò a predicare la Quaresima del<br />

1749 alle monache di s. Chiara di Napoli. Per l'anno Santo 1750 fu penitenziere<br />

apostolico sopranumerario nella chiesa patriarcale di s. Giovanni Laterano in Roma. Il<br />

dì poi 25 gennaro 1751 partì da Roma destinato Visitatore della <strong>Provincia</strong> del Tirolo.<br />

Giunse, solo, in Roveredo il dì 15 febraro e dopo essersi riposato qualche settimana<br />

prese per segretario il P. Antonio da Fondo ivi lettore di teologia, e da Roveredo si portò<br />

in Caldaro il dì 7 marzo, ove diede principio alla visita, quale felicemente terminata,<br />

fece il Capitolo il dì 17 maggio in Inspruch, ed il dì 31 capitò di ritorno in Trento, ed<br />

indi in Roveredo, ove nel Capitolo fatto in Arco li 10 maggio 1751, era stato posto di<br />

famiglia. Nel tempo che egli era Visitatore della <strong>Provincia</strong> del Tirolo, morì il Ministro<br />

di quella ed il P. Disma Mayerle di Bolgiano, come primo Padre di <strong>Provincia</strong> convocò il<br />

diffinitorio per l'elezione del Vicario provinciale. Il P. Commissario Carlo Bonaventura<br />

credeva di poter intervenire a detta elezione e mandò la sua patente a Padri congregati;<br />

ma il presidente P. Disma gli mostrò il Kerchove, che dice non competere al Visitatore<br />

intervenire a tale elezione; ed il P. Carlo si acquietò. Ed essi soli poi la fecero. E così<br />

parimente pro futuris temporibus fu deciso ed ordinato nella Congregazione generale<br />

226


tenutasi in Assisi nel 1752. La Quaresima del 1752 predicò in Cavalese. Nel 1752 fu<br />

confermato in Roveredo, e la Quaresima del 1753 predicò con sommo aggradimento in<br />

(203. //) s. Marco. Nella Congregazione del 1753 fu posto in Trento co-lettore di<br />

teologia del P. lettor Antonio da Fondo ed insieme fece l'annuale nella cattedrale e la<br />

Quaresima del 1754 predicò in Borgo di Val Sugana. Nel Capitolo del 1754 fu eletto<br />

Guardiano di Roveredo e la Quaresima del 1755 predicò in Riva col P. Pier Crisologo<br />

da Roveredo compagno. Nel 1755 fu confermato ivi Guardiano. Così pure nel 1756 ad<br />

istanza della città di Roveredo. Ma poi essendo stato nel Capitolo generale di Murcia in<br />

Spagna eletto Procuratore generale della Riforma il P. Carlo di Goglione della <strong>Provincia</strong><br />

di Brescia, fu da questi scelto per suo segretario di Curia il nostro P. Carlo Bonaventura<br />

Guardiano di Roveredo. Partì dunque il 9 ottobre 1756 da Roveredo per Torbole, ed indi<br />

per il Lago verso Brescia, accompagnato da Padri Martirio ed Eduardo ambi di<br />

Roveredo, che poi ritornarono al loro convento di s. Rocco. In Brescia unitosi con<br />

predetto P. Procuratore, che lo stava aspettando, col medesimo s'istradò per Roma, ove<br />

arrivarono gli ultimi di ottobre 1756; e rinunciò poi nel maggio seguente 1757 la<br />

guardianìa di Roveredo. Fu segretario di Curia per anni sei, e negli ultimi fu sorpreso<br />

due volte dalla doglia con sputo di sangue. Nel 1762 dopo il Capitolo generale di<br />

Mantova, a suggerimento del nostro P. Antonio da Fondo, fu dal rev.mo P. Molina, per<br />

la seconda volta in quello eletto Ministro generale, scelto per suo segretario generale<br />

dell'Ordine il P. Carlo Bonaventura, per qual impiego avendo da portarsi in Spagna, ed<br />

egli non godendo perfetta salute, non vi inclinava; ma giunto poi il Generale Molina in<br />

Roma, finalmente si arrese, e nell'ottobre partì con esso per Spagna. Ivi durò appena un<br />

anno dopo il suo arrivo, poiché in data da Madrid li 7 novembre 1763 scrisse il rev.mo<br />

P. Generale Molina al nostro P. <strong>Provincia</strong>le lettera del seguente tenore: "Per quante<br />

diligenze siansi potute fare, a tenore anche di mia premura, da più celebri professori di<br />

questa Dominante a oggetto di liberare, o moderare almeno gli insulti dell'idrope, e di<br />

altri malori, dai quali era assediato da notabile tempo il R.P. Carlo Bonaventura da<br />

Roveredo figlio di codesta <strong>Provincia</strong>, e con tutti i rimedi suggeriti dalla medica facoltà,<br />

non è stato possibile sottrarlo dall'ultimo fatale colpo, cui dovette soccombere alli tre<br />

corrente. La qualità stessa del male gli ha sempre lasciata libera la mente, e dato luogo<br />

di riflettere seriamente all'importantissimo affare dell'eternità, cui sensibilmente veniva<br />

chiamato. Fu già munito di tutti li santissimi Sagramenti, ed assistito colla possibile<br />

carità sino all'ultimo di sua vita. E ne tampoco si è trascurato di qui soccorrerlo doppo la<br />

morte con opportuni suffragi. Resta però che la Paternità vostra cui convienmi recare<br />

tale funesta notizia, procuri sieno dati da Religiosi di codesta sua <strong>Provincia</strong> quegli aiuti<br />

al defonto, che esso, se è bisognoso, aspetterà dalla carità ed equità loro". Indi<br />

soggiunge di propria mano il Generale: "Mi è dispiaciuto al sommo questo<br />

avvenimento, e mi condolgo con sua paternità e codesta nostra <strong>Provincia</strong> che ha perduto<br />

un uomo veramente di talento e distinta capacità e merito". Il P. <strong>Provincia</strong>le con sua<br />

data da Mezzolombardo il dì 4 dicembre ne diede parte di tal morte e lettera al P.<br />

Guardiano d'Arco ove si trovava di famiglia che la pubblicò la mattina alla mensa in<br />

venerdì il dì 9 dicembre 1763. Fu per la verità il P. Carlo Bonaventura soggetto di<br />

vaglia, bravo lettore, e nel predicare eccellente, massimamente nella voce e nel gesto.<br />

Essendo segretario di Curia ebbe a cuore l'onore della <strong>Provincia</strong>, cui sempre assistette<br />

con amore ed attenzione di figlio specialmente in diversi incontri d'appostati. Egli<br />

ritornato da Roma in provincia nel 1751 aveva un fare assai civile, proprio e molto<br />

gradito da secolari. Passò egli piamente, come sopra fu notato al Signore in Madrid,<br />

essendo attual segretario generale dell'Ordine, li 3 novembre 1763.<br />

227


449. P. Raffaello da Val di Buono, Agostino Foresti da Pras in Val di Buono,<br />

battezzato 6 febraro 1698, vestito con un altro in Cles li 25 settembre 1718, essendovi<br />

Guardiano il P. Enrico da Trento, Vicario a maestro il P. Teodoro da Rumo diffinitore.<br />

Ebbe ne' tre anni di filosofia, e quattro di teologia sempre in Trento il P. Lodovico da<br />

Mezzotedesco lettore di secondo corso. Invogliatosi di portarsi alle missioni, ed ottenuta<br />

l'ubbidienza, partì dal Borgo il dì 30 ottobre 1729 per Roma coll'assenso del discretorio;<br />

poiché avendo spedita copia dell'ubbidienza al P. Ministro avanti circa 15 giorni, non gli<br />

capitava l'assenso, ed esso avea premura di partire prima che (204. //) spirasse il<br />

bimestre a die datae obedientiae. Tuttavia il P. Ministro lo fece dichiarare appostata dal<br />

P. Guardiano del Borgo alla pubblica mensa per non aver atteso il placet di esso P.<br />

Ministro. Giunto felicemente in Roma il P. Raffaello, e capitatogli avviso dalla<br />

<strong>Provincia</strong> di essere stato dichiarato appostata, per giustificazione della sua condotta<br />

introdusse la causa contro il P. Ministro nella sagra Congregazione di Propaganda che<br />

poi decretò in favore del P. Raffaello con seguente decreto: "Referente eminentissimo et<br />

rev.mo D.D. Cardinali Cybo preces F. Raphaelis a Valle Boni Ordinis Minorum<br />

observantium Reformatorum nuncupatorum <strong>Provincia</strong>e s. Vigilii sacra Congregatio<br />

auditis superioribus generalibus Ordinis et omnibus mature perpensis decrevit ut infra<br />

videlicet «<strong>Provincia</strong>lem <strong>Provincia</strong>e s. Vigilii Ordinis Minorum Observantium<br />

Reformatorum indebite processisse ad declarandum apostatam et excommunicatum Fr.<br />

Raphaelem a Valle Boni: ideo P. Vice-Commissarius generalis mandat omnino deleri<br />

nomen eiusdem Fratris de libro apostatarum suae <strong>Provincia</strong>e, nec per talem<br />

descriptionem secutam ullum praeiudicium eidem intelligatur illatum, ad effectum<br />

consequendi praeeminentiae suae religionis, necnon mandet in margine libri, in quo<br />

fuerat tamquam apostata, et excommunicatus descriptus, apponi praesens decretum Sac.<br />

Congregationis. Datum Romae die 14 octobris 1730.<br />

V. Card. Petra praef.<br />

Loco + sigilli Nicolaus Fortiguerra secretarius" 229 .<br />

Nel retro di tale decreto stampato vi è quest'altro: "Aliud decretum Sacrae<br />

Congregationis de Propaganda Fide habitae die 26 septembris 1730.<br />

Referente eminentissimo et rev.mo domino domino cardinali Cybo epistolam<br />

Provicialis <strong>Provincia</strong>e Reformatae s. Vigilii Religiosis libertatem tollentem expostulandi<br />

missiones, decrevit ut infra: «Videlicet: <strong>Provincia</strong>lis <strong>Provincia</strong>e s. Vigilii Ordinis<br />

Minorum Observantium Reformatorum super epistolam a se scriptam libertatem<br />

tollentem Religiosis suae <strong>Provincia</strong>e iuxta eorum pium desiderium expostulandi<br />

Missiones, se iustificet».<br />

Vincentius Card. Petra Praefectus.<br />

L.+S. Nicolaus Fontiguerra secretarius".<br />

Il detto decreto (del 14 ottobre 1730) fu pubblicato il dì 21 febraro 1731 dal nostro<br />

Commissario Visitatore P. Serafino da Reconigi nel convento del Borgo nella resa della<br />

visita del medesimo e fu puntualmente eseguito dal P. Ministro quanto in quello della<br />

Sacra Congregazione era stato ordinato.<br />

Capitò poi da Roma in Borgo li 5 dicembre 1730 il P. Raffaello destinato<br />

missionario in Costantinopoli, e visitati li suoi parenti il dì 14 marzo 1731 partì dal<br />

229 Nel manoscritto c'è la copia stampata.<br />

228


Borgo per Venezia, ed il dì 5 aprile velleggiò solo da Venezia per Costantinopoli,<br />

aiutato per allestire il viaggio dal nostro P. Aurelio da Trento, che dalla missione della<br />

Servia ritornava alla <strong>Provincia</strong>. Giunto il P. Raffaello in Costantinopoli si diede a<br />

faticare in quella missione con premura e zelo per benefizio delle anime. Fu molti anni,<br />

essendo Religioso molto savio e dotto, provicario generale del Vicario patriarcale di<br />

Costantinopoli, ed essendo stato fatto maneggio per levargli tal carica, vi fu confermato<br />

con patente o sia decreto della sagra Congregazione. Finalmente piacque al Signore di<br />

chiamarlo a sé, dopo l'infermità di volvolo, che durò 15 giorni. Munito de' santissimi<br />

Sagramenti, con gran premura dimandati, e con grande pietà ricevuti, e con somma<br />

edificazione de' Religiosi e de' secolari. Fu compianto da tutti che per bene della<br />

missione gli bramavano più lunga vita. Tanto fu scritto da Pera di Costantinopoli al<br />

nostro P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Maria da Roveredo, e tanto egli notificò alli conventi,<br />

affinché con premura gli fossero fatti li soliti, ed anche supererogatori suffragi al buon<br />

Padre Raffaello, che tanto si era affaticato per bene delle anime e decoro della<br />

<strong>Provincia</strong>. Passò alla gloria in Pera sobborgo di Costantinopoli, li 28 aprile 1764 230 .<br />

1764. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Roveredo li 10 maggio.<br />

450. Fra Antonio da Tesino di casa Braus da Castello di Tesino, battezzato li 8<br />

febraro 1697. Fu vestito due volte per Terziario, la prima in Pergine circa li 4 agosto<br />

1719, e dopo circa cinque mesi fu licenziato per una malattia verso le feste di Natale del<br />

medesimo anno. Fu poi la seconda volta vestito per Terziario in Borgo il dì 17 maggio<br />

1721, e perseverò ottimo Terziario, esemplare, quieto, ed amante della fatica. Nel 1737<br />

il dì 11 giugno partì da Trento per Roma portandovi il secondo processo formato<br />

d'autorità appostolica per la causa della serva di Dio Giovanna Maria da Roveredo.<br />

(205. //) Vi arrivò il dì 27 giugno, e partito d'indi di ristorno si ammalò a Trevi<br />

nell'Umbria presso de' nostri Riformati. Finalmente rimessosi giunse in <strong>Provincia</strong> di<br />

ritorno il dì 17 settembre 1737. Ultimamente fu di famiglia per molti anni in<br />

Mezzolombardo d'onde poi infermo per una piaga fu condotto all'infermeria, e dopo<br />

penosa cura di detta piaga fattasi quella mortale, fu munito de' santissimi Sagramenti, e<br />

ben disposto quasi dopo sei mesi d'infermità, circa l'una e mezza dopo la mezza notte<br />

con rincrescimento de' Religiosi passò piamente al Signore. Trento 12 dicembre 1764. Il<br />

P. Ministro per le sue buone qualità ordinò se gli applicasse il solito suffragio, cioè due<br />

Messe per sacerdote, due offizi da morto da chierici, e duecento Pater, Ave e Requiem<br />

da nostri fratelli.<br />

451. P. Riccardo da Nogaré, Giovanni Battista Conci da Nogaré di Pergine,<br />

battezzato 17 aprile 1693; vestito in Cles con altri li 14 settembre 1715, essendovi<br />

Guardiano il P. Giovanni Francesco da Nogaré, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di<br />

Buono Custode. Nel 1717 fu posto studente di logica in Roveredo sotto il P. lettore<br />

Ilario da Besenello. Nel 1718 fu posto a fare il sagristano. Nel Capitolo del 1719 fu<br />

posto a studiare la morale in Cavalese sotto il P. lettore Domenico da Besagno. Nel<br />

1722 fu collocato di famiglia in Arco ove erasi da Cles trasportato il noviziato, e studiò<br />

la morale, che privatamente gli fu insegnata dal P. diffinitor Adriano da Lardaro,<br />

sinoacché partendo dalle Grazie si portò, fatto pro-Ministro, al Capitolo generale di<br />

Roma. Essendo poi stato risolto di levare i canóni di pietra, e porvi li canóni di legno<br />

230 Vedi pure p. 126.<br />

229


all'acqua della fontana del convento delle Grazie, il P. Riccardo, assai inclinato alla<br />

manualità forò tutti li canóni di legno, quali in seguito levati quelli di pietra si misero<br />

alla fontana, cominciando alla fonte sino entro la clausura del convento delle Grazie. Fu<br />

in seguito esaminato ed approvato più volte per confessore. Il dì 17 giugno 1731 partì<br />

dal Borgo con 4 mesi di ubbidienza, portandosi, accompagnato dal Terziario fra<br />

Girolamo da Volano a Cancelli nell'Umbria per venir liberato dalla sciatica, e giunse poi<br />

di ritorno in Arco il dì 8 settembre del medesimo anno. Nel 1735 fu fatto Vicario in<br />

Fiemme del P. Guardiano Gaudenzio da Cavalese. Allorché era giovane fu per molti<br />

anni in diversi conventi sagristano, e per l'ultimo anno fu nel 1741 sagristano in Trento.<br />

S'intendeva di orologi, di ferraro, di falegname, di libraro, onde era chiamato il Padre<br />

millearti. Nel 1747 faticò assai per l'ospizio di Levico, essendo di famiglia in Pergine;<br />

ma negli ultimi anni lavorava un po' grossolanamente. Fu per moltissimi anni in<br />

Fiemme ed in Giudicaria. Nel 1752 fu posto in Pergine e vi si fermò sino al 1759. Nel<br />

1763 e 1764 fu posto di nuovo in Pergine, ove dopo assai grave infermità di cinque<br />

giorni pazientemente tolerata, munito de' santissimi Sagramenti, da lui stesso richiesti,<br />

con religiosa rassegnazione, passò piamente al Signore in sabato circa le ore una e<br />

mezza dopo 'l pranzo. Pergine 26 gennaro 1765.<br />

452. Fra Alessio da Castagné, Giacomo Valcanover (cugino di fra Pietro<br />

Valcanover Terziario morto in Oleggio nel Milanese nel 1757), battezzato primo ottobre<br />

1689, vestito per laico in Cles con altri li 10 luglio 1711, essendovi Guardiano il P.<br />

Teodoro da Rumo, Vicario e maestro il P. Adriano da Lardaro. Fu buon Religioso, ed<br />

amante della fatica. Nel novembre del 1736 accompagnò il P. lettor Giovanni Pio da<br />

Pressano andante a Roma per segretario di Curia. E fu compagno del Ministro<br />

Ferdinando da Bronzolo li due ultimi anni del di lui primo provincialato. Dopo essere<br />

stato molti anni in Trento aiutante del sagrestano, e quasi ogni anno molestato da<br />

qualche infermità. Li due ultimi anni si ritirò stabilmente nell'infermeria, ove il dì 26<br />

febraro sorpreso da un (206. //) gran dolore di viscere, la mattina seguente circa le ore<br />

sei passò piamente al Signore. Trento 27 febraro 1765.<br />

453. P. Mariano da Volano, Cristoforo Speranza, battezzato 6 novembre 1711,<br />

vestito con un altro in Arco li 22 settembre 1728, essendovi Guardiano il P. Lodovico<br />

da Mezzotedesco, Vicario e maestro il P. Filippo da Rallo Custode. Ne' tre anni di<br />

filosofia ebbe lettore il P. Aniceto da Castellano. Nel primo di teologia il P. lettor<br />

Ferdinando da Bronzolo. Nel secondo il P. lettor Giovanni Pio da Pressano. Nel terzo in<br />

Pergine nel 1734 il P. lettor Benedetto da Cavalese. Fu ordinato sacerdote il 10 ottobre<br />

1734. Fece poi diversi anni il sagristano. Nel Capitolo tenutosi in Roveredo li 28<br />

novembre 1739 eletto Ministro il P. Giovanni Pio da Pressano scelse egli per suo<br />

compagno il nostro P. Mariano, cui nell'inverno del primo anno 1740 nel viaggio del<br />

Borgo se gli aggiacciarono le dita de' piedi con pericolo. Nell'Avvento del 1744<br />

cominciò a darsi alla predica, e ne' seguenti anni fece Avventi e Quaresime, annuali, e la<br />

Quaresima del 1752 predicò in Mezzolombardo. E nel detto anno col P. Benedetto<br />

Guardiano del Borgo dopo la festa di Natale fece in Levico per un triduo le Missioni.<br />

Nel 1746 fu in Campo Vicario del P. Guardiano Sisto da Roveredo. Nel 1747 fu ivi<br />

confermato Vicario del P. Guardiano Leopoldo da Strigno, ed insieme fu maestro de'<br />

novizzi. Nel 1748 e due seguenti fu maestro de' novizzi in Arco e Vicario ne' primi due<br />

anni del P. Guardiano Girolamo da Trento, e nel terzo del P. Guardiano Giuseppe Maria<br />

da Roveredo. Nel 1753 dopo le feste di Natale si portò col P. Giovanni di Dio dal Borgo<br />

230


a fare le Missioni in Fornas. Il dì 8 maggio 1754 partì da Arco col P. Giovanni<br />

Tommaso dal Borgo, e per il Lago e Brescia si portò alla visita del sagro Monte di<br />

Varallo con un mese di ubbidienza, di cui ottenuta la proroga per via di Mantova e per il<br />

Lago capitò alle Grazie il dì 16 giugno. Nel 1755 e due seguenti fu confessore delle<br />

monache in Borgo, a quali predicò nell'Avvento e Quaresima tutti li tre anni. Nel 1758<br />

fu fatto confessore delle monache in Trento alla santissima Trinità, e vi durò solo due<br />

anni, rinunciando il terzo, per il frequente sputo di sangue, per cui dovea star fuori di<br />

comunità ed in infermeria. Nell'autunno del 1759 fece le Missioni in Povo compagno<br />

del P. Vicario Alessandro da Roveredo. Nel 1760 e 1761 fu di famiglia in Borgo. Nel<br />

1762 fu collocato di famiglia nell'infermeria di Trento, giudicato già dallo sputo da<br />

signori medici tendente all'etichisia. Nel 1763 e 1764 fu ivi cappellano dell'infermeria.<br />

Finalmente munito de' santissimi Sagramenti e santamente disposto, passò ivi piamente<br />

al Signore in lunedì la sera circa l'Ave Maria. Trento 18 marzo 1765. Bramando<br />

l'infermiere sapersi regolare circa l'adoprar le coperte che gli aveano servito, fu aperto il<br />

di lui cadavere, e fu trovato di viscere sane contro il timore che da signori medici si<br />

aveva conceputo. Fu il Padre Mariano Religioso di singolar bontà, modesto, divoto,<br />

astinente, ed assai osservante, zelante, ed esemplare, e tutto zelo nella santa<br />

predicazione, predicando veramente factis et verbis.<br />

454. P. Lodovico da Mezzotedesco, o sia Mezzocorona, Andrea figlio<br />

d'Alessandro Sittoni di Pergine (ma poi accasato con Orsola Keller di Cles, ed abitante<br />

in Mezzotedesco masadore di casa Vescovi), battezzato in Mezzotedesco 13 settembre<br />

1683; vestito con un altro in Cles li 17 settembre 1701, essendovi Guardiano il P.<br />

Alessandro Salvadori da Riva, Vicario e maestro il P. Antonio Maria da Cavareno<br />

diffinitore. E poi fattasi la Congregazione il dì primo maggio 1707 fu trasportato il<br />

noviziato in Roveredo, ed ivi fatto Guardiano il P. Ignazio da Civezzano, e continuando<br />

ivi Vicario e maestro il predetto P. Antonio Maria. Ebbe ne' tre anni di filosofia lettore il<br />

P. Filippo da Rallo. Ne' due primi di teologia ebbe co-lettore il predetto lettor P. Filippo<br />

col P. Giulio Francesco bresciano. Il terzo e quarto lo studiò sotto il solo sopraddetto P.<br />

lettor Filippo. Nel Capitolo celebrato in Trento il dì primo giugno 1710, avendo appunto<br />

terminato lo studio, fu esaminato per lettore in competenza del P. (207. //) Zaccaria da<br />

Roveredo della Luna, ed a questo preferito, ed approvato, fu posto nel detto anno 1710<br />

lettore di logica in Borgo con li seguenti 4 chierici studenti: fra Barnaba da Samoclevo,<br />

fra Remigio da Pressono in Val di Sole, fra Bartolommeo da Portolo di Canezza e fra<br />

Felice da Canezza a quali insegnò ivi nel 1711 la fisica e nel 1712 l'animastica. Nel<br />

Capitolo fatto in Trento del 1713 fu posto lettore di teologia in Trento, e vi dimorò tutto<br />

il corso di quattro anni fino al 1717. Nella Congregazione fatta in Trento il dì 7 maggio<br />

1717 fu eletto Guardiano di Mezzolombardo, ma non accettò, ma vi andò solamente di<br />

famiglia e nel settembre del detto anno con patente vescovile assisté qual delegato alla<br />

formazione del processo col signor dottor Giovanni Niccolò Cristani contro Anna<br />

Remondina di Spor, indiziata di stregoneria. Nella Quaresima del 1718 predicò in<br />

Pressano tre volte in settimana, andandovi da Mezzolombardo. Nel 1718 fu fatto<br />

Guardiano in Mezzolombardo, e fece rinnovar le assi del presente coro. Nel 1719 partì il<br />

dì 8 ottobre col P. Prospero da Riva per Roma, affine di risvegliare la causa della nostra<br />

serva di Dio suor Giovanna Maria dalla Croce, come addormentata. Da Roma poi<br />

nell'inverno, fece una girata a Napoli per vantaggio della medesima e risvegliata<br />

talqualmente detta causa, fu richiamato in <strong>Provincia</strong>, onde partito da Roma capitò di<br />

ritorno col P. Prospero in Trento li 23 giugno 1720, ove era stato nella Congregazione<br />

231


tenuta in Pergine li 28 aprile destinato lettore di secondo corso di logica colli cinque<br />

seguenti studenti: fra Stefano Niccolò da Fondo, fra Raffaello da Val di Buono, fra<br />

Davide da Vigolo Baselga, fra Giovanni Battista da Nogaré e fra Giovanni Pio da<br />

Pressano. E vi dimorò sette anni continui, leggendovi filosofia e teologia. Nel Capitolo<br />

fatto in Trento li 6 maggio 1722 fu eletto diffinitore. Nell'ottobre del 1724 si portò a<br />

Venezia col P. Innocenzo da Ziano Guardiano di Pergine qual fece coll'assistenza del P.<br />

Lodovico per la libreria di Pergine buona provisione di libri, ma legati in rustico. Nel<br />

1725 il dì 21 luglio partì da Trento col P. Cherubino Cappelletto da Trento Vicario di<br />

Roveredo, e si portò a diporto fino ad Inspruch, Ala, Sboz 231 , e ritorno verso la fine<br />

d'agosto. Nel 1726 dopo Pasqua venuto alla sagra visita in Pergine monsignor Piermaria<br />

Suarez vescovo di Feltre, fu mandato il P. lettor Lodovico a dedicar e tenere le<br />

pubbliche tesi collo studente P. Giovanni Pio da Pressano difendente nella nostra chiesa<br />

di Pergine al prelodato, che molto le aggradì; essendovi anche presente il P. Ministro<br />

Sebastiano Fattori da Trento, ed il P. Guardiano Mattia Giacomoni da Povo. Nel 1727<br />

terminato il secondo corso di lettura fu eletto Guardiano del noviziato in Arco, e vi fu<br />

per due anni 1727 e 1728 e pria di portarvisi era stato mandato da monsignor vescovo<br />

Antonio Domenico Wolchenstein per confessore straordinario delle monache di s.<br />

Chiara e della santissima Trinità in Trento. Lo scelse parimente per suo esaminatore<br />

prosinodale, e così intervenne all'esame degli ordinandi nelle Tempore delle Pentecoste,<br />

e gli fu anche spedita la patente data 21 maggio 1727 e gli furon poi mandati in Arco<br />

diversi da esaminare. Fu dunque nel 1727 e 1728 Guardiano in Arco, e si oppose<br />

francamente al commissario Visitatore nel 1728 che bramava levare dalla libreria nostra<br />

d'Arco diverse opere di stampa antica, e provvedercene di nuove. Nel 1729 terminata la<br />

guardianìa fu posto di famiglia in Trento, ed il dì 4 novembre del detto anno partì poi<br />

col P. Gasparo da Monclassico per Roma, affine di sollecitare la seconda volta il<br />

proseguimento della causa sopraddetta della Madre Giovanna Maria dalla Croce, e vi<br />

giunse il dì 15 dicembre e vi si fermò sino al gennaro del 1737. Raddrizzando la<br />

predetta causa, e con (208. //) grandissime fatiche ottenne il decreto della segnatura<br />

della commissione della causa, ed in seguito furono formati diversi processi per la<br />

medesima di autorità apostolica. Negli ultimi quattro anni che stette in Roma il nostro P.<br />

Lodovico fu segretario di Curia di tre Procuratori generali della Riforma. Per alcuni<br />

mesi lo fu del Procuratore Fulvio da Bologna, per un anno e poi lo fu del P. Pietro Paolo<br />

da Cerignola sostituito al detto Padre Fulvio defonto. E per terzo lo fu alcuni mesi del P.<br />

Felice da Roma sostituito con Breve delli 9 ottobre 1736 Procuratore al predetto P.<br />

Cerignola promosso al vice commissariato generale della Riforma, sinoacché giunse da<br />

Trento in Roma il nostro P. Giovanni Pio da Pressano destinato segretario di Curia del<br />

predetto P. Felice da Roma, come fu detto sopra nella vita del predetto P. Giovanni Pio.<br />

Nel gennaro del 1735 per opera del Procurator Cerignola, di cui era segretario ottenne il<br />

P. Lodovico con Breve pontifizio il privilegio di lettor emerito e Padre di <strong>Provincia</strong>, e fu<br />

letta per li conventi di nostra <strong>Provincia</strong> la lettera del predetto P. Procuratore contenente<br />

li predetti privilegi (e si ritrova nell'archivio della <strong>Provincia</strong>) li quali poi furono levati da<br />

Papa Benedetto XIV con suo Breve che comincia: "Apostolica... dat. 18 augusti 1741",<br />

rapportato dal P. Carlo Maria da Perugia part. 2, tom. 3 della Cronologia a pag. 265, col.<br />

1 col titolo "abrogantur omnes gratiae personales hactenus in Ordine nostro concessae".<br />

Nella nostra Congregazione fattasi in Arco il dì 25 aprile 1736 fu eletto il P. Lodovico<br />

Guardiano di Trento, supponendo che facilmente si sbrigasse da Roma, e ritornasse in<br />

231 Schwaz.<br />

232


<strong>Provincia</strong>, ma ciò non successe, se non dopo che capitò in Roma il nostro P. Giovanni<br />

Pio, che avea da succedere in luogo del P. Lodovico per segretario di Curia il dì 22<br />

dicembre. Partì finalmente P. Lodovico da Roma per la <strong>Provincia</strong> il dì 17 gennaro 1737<br />

sino a Padova con comodità, e da ivi sino a Trento a piedi, capitandovi il dì 6 febraro<br />

facendovi tosto leggere la sua patente di Guardiano di s. Bernardino. Essendo stato<br />

destinato Visitatore della <strong>Provincia</strong> del Tirolo, si fermò solo dieci giorni per allestirsi<br />

alla predetta visita, e poi preso per segretario il P. diffinitore Agostino da Brez e per<br />

compagno il P. Sigismondo da Cagnò partì li 17 febraro da s. Bernardino, e la sera assai<br />

tardo capitò in Termeno in casa del signor Antonio Sparapani, e la mattina seguente<br />

capitò a pranzo in Caldaro, ove diede principio alla visita della <strong>Provincia</strong> tirolese, quale<br />

terminata celebrò il Capitolo provinciale in Inspruch li 13 maggio 1737 dopo il quale<br />

avendo poc'anzi concesso il suo compagno P. Sigismondo al P. diffinitor Girolamo da<br />

Trento, che ritornava solo da Vienna per intervenir al Capitolo provinciale, partì<br />

anch'esso da Inspruch col suo segretario Agostino e capitò in Trento il dì 23 maggio,<br />

ove il dì 27 detto celebratosi il nostro Capitolo, fu il nostro P. Lodovico eletto Ministro<br />

provinciale, e per segretario prese il primo anno il P. Angelico da Roveredo che lo servì<br />

sino alla Quaresima seguente, ed allora al P. Angelico sostituito il P. Doroteo dal Borgo<br />

per pro-segretario il quale fu poi effettivo segretario ne' due anni frateschi seguenti, per<br />

essere stato in quelli Guardiano di Cles il detto P. Angelico. Per compagno ebbe il<br />

primo anno fra Donato da Predazzo, e ne' due seguenti lo servì fra Pasquale da<br />

Brentonico. A cagione dell'imminente Capitolo generale di Spagna, intimato per li 4<br />

giugno 1740 nella città di Vagliadolid, per Breve pontifizio fu ordinata dalla Santa Sede<br />

l'anticipazione del nostro Capitolo per circa mezzo anno e così il rev.mo P. vice<br />

commissario Felice da Roma spedì per nostro Visitatore il P. lettore Silvio da Roma che<br />

col P. segretario Urbano da Roma, e fra Macario compagno parimente da Roma, col P.<br />

Giovanni Pio capitò in Venezia, ed indi col suo compagno si ritirò (209. //) in Brescia,<br />

e da ivi poi per il Lago giunse il dì 22 agosto alle Grazie, ove si portò a beneventarlo e<br />

consegnargli i sigilli il P. <strong>Provincia</strong>le Lodovico e se gli unì il di lui segretario di<br />

commissione il sopraddetto P. Urbano. Il P. commissario il dì 23 agosto cominciò la<br />

visita della <strong>Provincia</strong> in Arco, quale terminata celebrò il Capitolo il dì 28 novembre<br />

1739 in Roveredo, in cui fu eletto Ministro il P. Giovanni Pio da Pressano, e Custode il<br />

P. ex Ministro Lodovico, ed essendo imminente il viaggio per il Capitolo generale di<br />

Spagna, scelse per suo compagno fra Pietro da Castagné Terziario, ed il dì 25 gennaro<br />

1740 partì da s. Bernardino col P. Girolamo da Trento pro-Ministro e col P. Sigismondo<br />

da Cagnò di lui compagno; e per Roveredo, Arco, Val di Leder, Storo e Brescia,<br />

(arrischiatisi a passar gli chiusi passi su 'l Veneziano) Milano, Torino, Nizza, Provenza,<br />

Linguadoca, Gauscogna, Cantabria si portò al Capitolo generale in Vagliadolid, ove<br />

giunse la matitina delli 25 maggio 1740 vigilia dell'Ascensione. E dopo il Capitolo<br />

celebratovi il dì 4 giugno colli medesimi per via di Madrid, Barcellona e Genova, fece<br />

ritorno, capitando col Terziario il dì 12 agosto in Roveredo. Nel 1741 fu Custode ed<br />

insieme lettore di morale in Mezzolombardo a due sacerdoti, P. Ermenegildo da Volano<br />

e P. Ambrogio da Roveredo e due chierici fra Venceslao da Pressano e fra Gaetano da<br />

Roveredo. Nel Capitolo celebrato in Arco il dì 6 maggio 1742 fu di nuovo fatto<br />

Guardiano di Trento e vi durò un anno. Nel 1743 fu di nuovo lettore di morale in<br />

Mezzolombardo co' seguenti studenti: Padri Filippo Maria da Cles, Bernardino da<br />

Roveredo e Lorenzo da Sarnonico con fra Francesco Solano da Canezza chierico. Nel<br />

1744 fu eletto Guardiano di Mezzolombardo ma non accettò. Nel Capitolo celebrato il<br />

dì 9 maggio 1745 in Roveredo fu per la seconda volta fatto diffinitore. Nel detto anno<br />

233


partì da Mezzolombardo il dì 25 maggio col P. Giovanni Nepomuceno da Mezzotedesco<br />

con ubbidienza in bianco del superior generale con intenzione di portarsi in Inspruch, ed<br />

in Salisburgo, ma giunto in Bolgiano, per certi accidenti non passò più oltre, ma per<br />

Merano e Caldaro, entro quindici giorni dalla sua partenza, ritornò al suo convento di<br />

Mezzolombardo. Nel 1747 insegnò ivi il terzo anno la morale a seguenti studenti: fra<br />

Simon Pietro da Palù di Giovo, fra Giustino da Bersone, fra Gottardo Antonio da Cles,<br />

fra Eleuterio da Mezzotedesco. Nel Capitolo tenutosi in Trento il dì 23 maggio 1748 fu<br />

per la seconda volta eletto <strong>Provincia</strong>le. Per segretario ebbe il primo anno il P. Giuseppe<br />

Ippolito da Pergine, e per questo ammalatosi, supplì il P. Carlo Antonio da Samoclevo e<br />

per compagno ebbe il P. Eusebio da Cavedine. Nel secondo anno per segretario ebbe il<br />

P. Giacomo Antonio da Calliano, e compagno il predetto P. Eusebio. Nel terzo anno<br />

ebbe per segretario il P. Silvestro da Trento, e compagno il P. Melchiore da Cles. Nel<br />

gennaro del 1750 ricevette da monsignor Firmian eletto nel 1748 li 29 maggio<br />

coadiutore e plenipotenziario di monsignor vescovo di Thunn che avea rinunciato il<br />

governo della Chiesa di Trento, la patente di delegato vescovile triennale per l'esame e<br />

l'approvazione de' nostri Padri confessori. Nel medesimo anno partì da Sacco per zattera<br />

a Verona portandosi col P. Marino Antonio da Mori al Capitolo generale in Roma, ed<br />

unitosi co' Padri vocali tirolesi vi capitò felicemente, ed intervenne al medesimo<br />

celebrato il dì 16 maggio 1750 coram Benedicto XIV Prospero antea Lambertini. Sotto<br />

'l Capitolo s'infermò in s. Francesco a Ripa il di lui compagno P. Marin Antonio e però<br />

ivi lasciatolo, e raccomandato, egli fece ritorno colli sopraddetti Padri vocali tirolesi, e<br />

per via d'Ancona, Venezia, Padova capitò in Borgo li 17 giugno, essendo partito da<br />

Roma il dì 27 maggio. Terminato il secondo provincialato nel 1751 fu posto di famiglia<br />

in Trento, e vi si fermò sei anni, spurgando e riordinando l'archivio provinciale. E nel<br />

1752 fu due volte confessore supplimentario alle monache della santissima Trinità<br />

(210. //) per la malattia e poi morte del Padre confessore Aniceto da Castellano e poi<br />

per l'indisposizione sopravvenuta al di lui successore P. Vittore dal Borgo. Nel Capitolo<br />

fatto in Trento li 30 aprile 1754 fu per la terza volta fatto diffinitore. Nel Capitolo poi<br />

celebrato in Roveredo li 2 luglio 1757 fu collocato in Roveredo e vi si fermò sino alla<br />

morte, cioè sino all'anno 1765. Nel detto tempo perfezionò la relazione della causa della<br />

nostra venerabile di Roveredo. Assiemò parimente dopo quelle migliorate le scritture e<br />

risposte da sé fatte alla censura delle opere della medesima e con altre carte spettanti<br />

alla stessa causa e legate in due libri, furono mandate in Trento per riporle nell'archivio<br />

della <strong>Provincia</strong>. Il dì 25 settembre 1757 cantò solennemente la sua seconda Messa in s.<br />

Rocco di Roveredo, giorno di domenica, differita a tal giorno di festa, essendo stato per<br />

altro il giorno di lui compleanno di sacerdote giubilare il dì 24 settembre festa della B.<br />

V. della Mercede, essendovi Guardiano in s. Rocco il P. Giovanni Nepomuceno di lui<br />

paesano che non mancò di solennizzarlo. Il dì 29 aprile 1760 celebratosi in nostro<br />

Capitolo in Arco fu per al quarta volta eletto diffinitore, quantunque non avesse vacato<br />

che un solo triennio, giusta la permissione de' statuti generali della Riforma.<br />

Nell'inverno del 1750 fu molestato da un grande reuma, che gli durò alcuni mesi, e fece<br />

molto dubitare di sua vita; ma tuttavia poi si rimise. Nella Congregazione celebrata in<br />

Pergine li 28 aprile 1762 fu eletto dal diffinitorio commissario provinciale per<br />

l'imminente partenza del P. Ministro Gasparo da Monclassico al Capitolo generale,<br />

tenutosi poi in Mantova il dì 29 maggio 1762 e dopo detto Capitolo, da Roveredo si<br />

portò il P. Lodovico alle Grazie per restituire al P. Ministro già ritornato da Mantova il<br />

sigillo di commissario, ed indi si restituì al suo convento di s. Rocco. Finalmente nel<br />

1765 la domenica delle Palme e la mattina del lunedì Santo avendo mangiato in<br />

234


comunità co' Religiosi, la sera del lunedì in cella fu sorpreso da un gran deliquio,<br />

stimato colpo, e però fu portato nel provincialato. Il martedì chiamato il medico, gli<br />

trovò una gran debilezza e gli furono porti de' confortativi. Il mercoledì provò della<br />

retenzione d'urina, e se gli applicò un empiastro al luogo proprio. E la sera concertò col<br />

P. Martirio suo confessore, di ricevere la mattina seguente del giovedì Santo la Pasqua,<br />

che gli verrebbe portata in cella. Partiti li Religiosi dall'infermo l'infermiere fra Martino<br />

da Lavis andò in cucina per riscaldare l'empiastro, e riapplicarlo poi al medesimo; e<br />

ritornato dalla cucina ritrovò l'infermo P. Lodovico fuori del letto, caduto sopra la<br />

scagna col vaso dell'urina in mano tutto bagnato. Onde credesi sia egli stato sopraffatto<br />

da qualche colpo, nell'atto di far acqua, e se ne sia volato alla gloria. Morì dunque il<br />

mercoledì a sera circa un'ora di notte, e fu sepolto poi solamente il venerdì Santo la sera.<br />

Fu il buon Padre Lodovico soggetto assai dotto e lasciò oltre molte prediche e discorsi<br />

un dotto trattato "se ora li nostri superiori possano benedire le sagre suppellettili delle<br />

chiese estere e difende che sì". E fu assai zelante ne' suoi governi, d'ottima osservanza,<br />

ed instancabile nelle fatiche e di gran buon esempio, e di complessione robusta, e<br />

tuttoché avesse fatti tanti viaggi, in Spagna, in Germania, e per l'Italia, essendo stato tre<br />

volte in Roma, nientedimeno arrivò agli anni ottantadue, ed ebbe nel corso di sua vita<br />

pochissime malattie di considerazione. Passò al Signore in Roveredo li 3 aprile 1765.<br />

1765. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Trento li 28 aprile.<br />

455. P. Corrado da Tesero, Giovanni Battista figlio unico di messer Domenico<br />

Sieff molinaro in Tesero, battezzato li 25 maggio 1691, vestito con un altro in Borgo li<br />

26 maggio 1706, essendovi Guardiano il P. Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il<br />

P. Maurizio dal Borgo. Nel 1707 dopo la professa fu posto col compagno fra Basilio da<br />

Stenico in Arco fuori di studio, non essendovi chierici in numero sufficiente da poterlo<br />

formare. Ebbe ne' tre anni di filosofia e primo di teologia lettore il P. ex Ministro<br />

Marcellino da Cles. Nel secondo il P. lettor Domenico da Besagno; nel terzo e quarto<br />

(tutti quattro in Trento) sotto il P. lettor Lodovico da Mezzotedesco. Alle Tempore delle<br />

Pentecoste il dì 26 maggio 1714 dopo terminati otto anni di chiericato, con dispensa di<br />

Roma per l'età (211. //) canonica fu ordinato sacerdote, e si portò col suo P. lettore<br />

Lodovico in Fiemme e cantò la sua prima Messa in Cavalese il dì 11 giugno domenica<br />

fra l'ottava del Corpus Domini. Lo stesso anno 1714 essendo studente predicò l'Avvento<br />

in Pressano, e la Quaresima seguente in Romagnano. Nella Congregazione fatta in<br />

Pergine li 12 maggio 1715 fu istituito lettore di logica in Roveredo colli 4 seguenti<br />

chierici: fra Attanasio da Madruzzo, fra Domenico Nicollò d'Ala, fra Girolamo da<br />

Trento, fra Pietro Paolo da Cles. L'anno seguente 1716 fu ivi fatto di nuovo lettore di<br />

logica e levati dallo studio fra Attanasio e fra Pietro Paolo, ve ne furono posti in luogo<br />

di quelli tre altri: fra Giacomo Antonio da Calliano, fra Ippolito da Nosellari e fra<br />

Damaso da Bruneco; ed a questi cinque poi dopo la logica insegnò la fisica ed<br />

animastica. Nel 1719 fu istituito lettore di teologia, che insegnò tre anni, uno in Arco e<br />

due in Fiemme. Nel 1722 fu destinato lettore di secondo corso a cinque seguenti<br />

chierici: fra Giovanni Pietro d'Anterivo, fra Pietro Marcellino da Tenno, fra Gasparo da<br />

Monclassico, fra Benedetto da Cavalese e fra Diodato da Pergine a quali insegnò nel<br />

1722 in Roveredo la logica e ne' due seguenti in Borgo la fisica ed animastica. Prima del<br />

Capitolo celebrato il dì 6 giugno 1725 in Trento fu mandato dal P. Ministro Vicenzo dal<br />

Borgo col P. Anselmo Vicario di Trento in Feltre a congratularsi per parte del detto P.<br />

Ministro circa la benedizione delle puerpere che l'arciprete Ceschi del Borgo credeva<br />

235


che noi non potessimo benedire. Nel sopraddetto Capitolo fu destinato lettore di<br />

teologia in Borgo, e con occasione d'accompagnare fino a Bassano il P. Virginio da<br />

Bassano stato nostro Visitatore, col P. Bonifacio d'Ossana studente e con tre settimane<br />

di ubbidienza si portò a Padova e Venezia. Nel 1726 fu il secondo anno lettore di<br />

teologia in Roveredo. E nel 1727 la insegnò il terzo anno in Trento. Nel Capitolo fatto<br />

in Roveredo li 31 maggio 1728 fu destinato lettore di morale in Cavalese. Nel 1729 fu<br />

fatto Guardiano di Cles e nel 1730 fu di nuovo lettore di morale in Borgo. Nel Capitolo<br />

tenutosi in Trento li 30 aprile 1731 fu eletto diffinitore, e dopo di quello si portò col P.<br />

Ministro Filippo da Rallo in Feltre a visitare quel monsignor e per accomodare la<br />

controversia circa la benedizione vescovile de' nostri predicatori. Nel Capitolo fatto in<br />

Roveredo il dì 24 maggio 1734 fu eletto <strong>Provincia</strong>le e perse per segretario il P.<br />

Ferdinando da Bronzolo, che lo servì per mezz'anno circa, essendo allora stato sostituito<br />

detto Padre al P. Filippo da Rallo confessore delle monache di s. Chiara in Trento,<br />

impiego che questi avea rinunciato per lo sputo di sangue sopraggiuntogli. Supplì per<br />

segretario dal dicembre 1734 sino alla Congregazione fatta li 25 aprile 1735 il P.<br />

diffinitor Girolamo da Trento; e poi ne' due anni 1735 e 1735 fu segretario stabile il P.<br />

Silvestro da Trento. Per compagno lo servì quasi due anni fra Bernardino da Serso<br />

infermiere, morto poi questo in Trento li 28 aprile 1736 sotto il tempo della<br />

Congregazione che si faceva in Arco, ed il terzo anno ebbe per compagno frat'Adamo<br />

da Malcesine. Nel Capitolo del 1737 terminato l'offizio di Ministro fu posto di famiglia<br />

in Campo. Nel 1738 fu eletto Guardiano del Borgo; e nel gennaro 1730 il dì 22 partì dal<br />

Borgo andando Visitatore della <strong>Provincia</strong> di s. Antonio col P. Vittorio da Cavalese<br />

lettore di teologia in Trento per segretario, e con fra Mansueto da Tione compagno del<br />

cercatore in Trento per compagno. Gli convenne far la quarantina a Primolano.<br />

Terminata felicemente la visita, fece il Capitolo il dì 17 maggio in Treviso, ed il dì 31<br />

detto capitò di ritorno in Borgo, ove nella Congregazione fatta in Roveredo li 21 aprile<br />

1739 era stato confermato Guardiano; e dopo il suo arrivo accettò con difficoltà la sua<br />

conferma. Nel Capitolo poi nel medesimo anno tenutosi in Roveredo li 26 novembre fu<br />

per la seconda volta eletto diffinitore e posto di famiglia in Trento. E nella prima<br />

Congregazione intermedia fatta in Arco li 25 settembre 1740 fu deputato confessore<br />

delle monache di s. Chiara, o sia di s. Michele in Trento; e vi continuò tre anni sino il dì<br />

10 novembre 1743. Nel 1745 (212. //) e due seguenti fu confessore delle monache di s.<br />

Carlo in Roveredo. Ed il dì 12 ottobre 1746 nel tempo dello straordinario si portò a<br />

Verona col P. Attanasio da Madruzzo. Nel Capitolo tenutosi in Trento li 23 maggio<br />

1748 fu per la terza volta fatto diffinitore; e nel detto anno e due seguenti fu di famiglia<br />

in Arco, e pro-maestro de' novizzi. Nel Capitolo del 1751 tenutosi in Arco fu collocato<br />

di famiglia in Borgo, e fu ivi due volte confessore supplimentario delle monache per il<br />

Padre confessore Vittorio da Cavalese. La prima quando questi andò nel 1753 alla visita<br />

della <strong>Provincia</strong> di Baviera e la seconda del 1754 dalli 15 agosto, quando fu sorpreso da<br />

colpo apoplettico il predetto P. Vittorio: ed allora supplì il P. Corrado fino alla<br />

Congregazione seguente tenutasi li 16 aprile 1755 in cui fu eletto confessore delle<br />

monache del Borgo il P. Mariano da Volano. Nel 1757 fu posto di famiglia in<br />

Mezzolombardo, e vi si fermò tre anni. Nel secondo fu sorpreso dalla febbre per cui<br />

andò e si fermò nell'infermeria per più mesi, avendo fatto la febbre cacciata con la china<br />

sei recidive. Nel 1760 fu di nuovo collocato di famiglia in Borgo, e vi durò li seguenti<br />

anni 1761-1763. Nel 1764 fu posto in Arco, ed il giorno di s. Vigilio pregò il P.<br />

Guardiano a lasciarlo cantar Messa, e dopo averla cantata disse al P. Guardiano,<br />

qualmente si avea inteso di cantare privatamente la sua seconda Messa, avendo già<br />

236


terminato l'anno cinquantesimo del suo sacerdozio gli undici di giugno 1764, del che ne<br />

fu poi alla mensa complimentato da Religiosi. Nel 1765 fu celebrata la nostra<br />

Congregazione in Trento li 28 aprile, cui intervenne il P. Corrado come diffinitore<br />

surrogato, come eravi intervenuto l'anno antecedente in Roveredo per l'assenza del P.<br />

diffinitor Antonio da Fondo (dimorante segretario generale in Roma) e fu posto di<br />

famiglia in Trento. Ivi la mattina delli 13 luglio in sabato fu sorpreso da colpo<br />

apoplettico, creduto leggiero, poiché parlava e vedeva, e si ricordava, fu portato in<br />

infermeria, ma cacciatogli sangue, dopo un quarto d'ora perdette la favella, e diede in un<br />

letargo, in cui continuò sino la sera delli 16 luglio, in cui alle ore circa dieci e mezza<br />

passò al Signore ed erasi confessato il giorno avanti, che gli sopraggiungesse il colpo.<br />

Trento 15 luglio 1765. Fu buon Religioso, dotto, e che faticò per bene delle anime e<br />

decoro della Religione.<br />

456. P. Pietro Regalato da Coredo, Giovanni Romedio Sicher, battezzato 23<br />

febraro 1728, vestito in Arco con un altro li 19 agosto 1748, essendovi Guardiano il P.<br />

Girolamo da Trento, Vicario e maestro il P. Mariano da Volano, pro-maestro il P.<br />

Corrado da Tesero diffinitore. Nella filosofia triennale e ne' primi due anni di teologia<br />

ebbe in Borgo lettore il P. Epifanio da Roncone. Nel terzo ebbe due co-lettori e nel 4°<br />

1754 ebbe lettore in Trento il P. Antonio da Fondo. Nel 1755 studiò la morale in<br />

Mezzolombardo sotto il P. lettor Gasparo da Monclassico. Fu poi più anni sagrestano,<br />

ed altri compagno del confessore alla santissima Trinità. Nel 1763 fu Vicario in Arco<br />

nel secondo anno del P. Guardiano Pietro Giuseppe da Riva. Nel 1765 essendo<br />

confermato essendo compagno del confessore alla Trinità, nel giugno si portò con<br />

frat'Ilarione da Cavedine portinaro da Trento alla visita de' suoi parenti in Coredo<br />

viaggiando senza cappello nel sole. Ritornato fu sorpreso da un gran dolore di emicrania<br />

sopra l'orecchia sinistra e tuttoché s'adoperaron moltissimi rimedi, non venne fatto di<br />

liberarlo, e però dopo 44 giorni d'acerbissimo dolore pazientemente tollerato, munito de'<br />

santissimi Sagramenti, ed ottimamente disposto passò piamente al Signore in martedì la<br />

sera, Trento 27 agosto 1765. Dopo morte d'ordine e coll'assistenza de' medici si segò il<br />

cervello del defonto P. Pier Regalato e si osservò che il male era stato organico, poiché<br />

gli era crepata sopra l'orecchia sinistra una vena del cervello e avea fatto uno stravaso e<br />

decubito di sangue, e si stupirono e medici e cerusici come fosse egli tanto vissuto. Fu<br />

buon Religioso, zelante, e assai diligente specialmente nell'offizio di sagrestano.<br />

457. P. Ippolito da Nosellari, Mattia Giovanni Antonio Graser dalle Buse sotto<br />

Nosellari in Folgaria, battezzato 26 maggio 1698; vestito in Cles con alcuni altri li 8<br />

giugno 1715, essendovi Guardiano il P. Giovanni Francesco da Nogaré, Vicario e<br />

maestro il P. Andrea da Val di Buono Custode. In filosofia ebbe lettore il P. Corrado da<br />

Tesero. Nel 1718 si portò col detto Padre a Campo Rovere ne' Sette Comuni per alcuni<br />

giorni a ritrovare un suo zio paterno ivi rettore. Ne' 4 anni di teologia ebbe diversi<br />

lettori. E nel 1722 ordinato sacerdote si portò col suo Padre lettore Ilario da Besenello a<br />

primiziare in patria, sermoneggiandovi il detto Padre lettore. (213. //) Nel 1723<br />

terminato lo studio fu posto in Mezzolombardo e vi si fermò sei anni continui. Nel detto<br />

anno si portò con fra Giorgio chierico alla visita del zio in Campo Rovere e vi predicò la<br />

prima volta. Nel 1724 con 15 giorni di ubbidienza accompagnò a Bolgiano il P. Tobia<br />

Arcangelo da Sacco studente. Nel 1725 fu fatto lettore di logica de' 4 seguenti studenti:<br />

fra Sisto, fra Celestino, fra Doroteo e fra Paolino. A quali insegnò ivi anche fisica ed<br />

animastica. Nel 1728 fatto lettore di teologia, la insegnò 4 anni. Nel 1732 fu Vicario in<br />

237


Roveredo del P. Guardiano Giovanni Maria da Cles. Nel 1733 fu fatto ivi Guardiano.<br />

Nel 1736 fu fatto Guardiano del Borgo. Nel Capitolo del 1737 fu fatto diffinitore. E nel<br />

detto triennio fu vice maestro in Cles. E nel 1740 assisté in Trento alla stampa del<br />

libretto delle cerimonie della Messa privata e poi del cerimoniale della <strong>Provincia</strong> da<br />

esso composti, e poi riveduti e ripuliti dal Padre Ministro Giovanni Pio da Pressano. Nel<br />

Capitolo del 1742 fu fatto Vicario in Arco e maestro de' novizzi, e ivi durò un triennio.<br />

Nel 1745 fu Vicario in Borgo nel secondo anno del P. Guardiano Giacinto da Roveredo.<br />

nel 1746 fu ivi confermato Vicario nel primo anno del P. Guardiano Francesco Antonio<br />

dal Borgo. E nel 1747 fu Guardiano di Arco ad annum. Nel 1748 fu fatto Vicario in<br />

Roveredo del P. Ambrogio da Roveredo. Nel 1749 fu Vicario in Trento del P.<br />

Guardiano Alessandro da Roveredo. nel 1750 fu ivi confermato Vicario del P.<br />

Guardiano Giovanni Pio da Pressano. E nel Capitolo del 1751 fu per la seconda volta<br />

eletto diffinitore. Nel 1754 fu di nuovo fatto Vicario in Trento del P. Guardiano<br />

Giovanni Michele da Roveredo. Nell'autunno del 1756 essendo in Trento, molestato da<br />

stimoli lasciò l'offizio di confessore, quantunque anche negli anni seguenti si ponesse su<br />

le tavole nel titolo di confessore. Nel Capitolo del 1757 fu posto in Arco, e vi si fermò<br />

tre anni. Nel Capitolo del 1760 fu destinato in Mezzolombardo, e istradatovisi si<br />

ammalò in Trento onde richiamato con lettera del P. Ministro fu confermato in Arco.<br />

Nel 1765 fu da Arco in Mezzolombardo mandato di famiglia. Ivi nel settembre si<br />

ammalò, e gli undeci del detto mese fu condotto all'infermeria con una piaga sopra la<br />

nosetta d'un piede quale cominciava a farsi cancrena e con una continua inappetenza di<br />

mangiare. Dalla cancrena fu liberato, ma poi per quanto apparve sembrava un cadavere,<br />

e tre giorni prima di morire sputò sangue. Fu dunque munito de' santissimi Sagramenti,<br />

e con una straordinaria rassegnazione, con continui atti giaculatori i più ferventi, che<br />

recò invidia a tutti li circostanti, senza agonia, e senza far segno di sua morte, parlando<br />

passò piamente al Signore. La sua infermità fu ultimamente una spezie d'idropisia, la<br />

quale l'afanò bensì, ma egli colla sua ammirabile pazienza lasciò edificati e compunti li<br />

Religiosi, singolarmente all'udire gli accenti pieni di d'amor di Dio, in cui sfogavasi<br />

quella benedetta anima. In somma come scrisse il P. Guardiano di Trento annunciando<br />

la morte del P. Ippolito alli conventi, egli è morto come era vissuto. Passò al Signore<br />

circa le ore otto di mattina in giovedì, in Trento 31 ottobre 1765. Fu il P. Ippolito ottimo<br />

Religioso e da suddito e da superiore. Oltre l'aver insegnato un corso di filosofia e<br />

teologia, si esercitò anche nella predica avendo fatti diversi discorsi, Avventi e<br />

Quaresime domenicali. Fu insigne rubricista, ed essendo stato decretata nel Capitolo del<br />

1731 la composizione e stampa del direttorio 232 del divin offizio per la nostra <strong>Provincia</strong>,<br />

ne fu incaricato il P. Ippolito, che lo compose e stampò la prima volta per l'anno 1732 e<br />

continuò poi quasi sino alla morte. Nel 1727 andò ne' Sette Comuni col P. Giovanni Pio<br />

da Pressano a fare il discorso di s. Matteo titolare di Asiago. Nel 1732 essendo Vicario<br />

in Roveredo, partì dopo li 2 d'agosto col P. lettore Giovanni Pio sopraddetto e per via<br />

de' Sette Comuni si portò a Padova e Venezia, e ritornò per Verona alla visita della<br />

Madonna della Corona, con un mese di ubbidienza. Nel 1736 essendo Guardiano in<br />

Borgo, verso il fine d'agosto, si portò col P. Giovanni Antonio da Tesero, per l'ultima<br />

volta, ne' Sette Comuni e nel ritorno fu sorpreso dalla febbre. Ne' suoi governi fu molto<br />

zelante della santa povertà, e con fervorosa ed insieme umile premura procurava, e<br />

promoveva exemplo et verbis la regolar osservanza in se et in aliis e specialmente il<br />

poneva ad adempimento di quanto prescrive il nostro nuovo cerimoniale. Fu molto<br />

232 Calendario liturgico.<br />

238


stimolato, e di tratto in tratto doveva essere animato altrimenti tante volte avrebbe<br />

lasciato di celebrare. Parlava con umiltà, e provedeva con rispetto e riverenza<br />

spezialmente co' superiori. Ne' quattro ultimi anni, oltre l'incomodo nell'inverno<br />

dell'enfiagione delle gambe, per cui dovea portarne una fasciata; fu incomodato<br />

dall'ergna 233 nelle borse per cui cadaun anno dovea portarsi a farla tagliare in Trento dal<br />

signor Visdomini Lazzaro pubblico norsino.<br />

458. (214. //) Fra Mansueto da Tione, Giovanni Vittore Guardini, battezzato 28<br />

dicembre 1697, quantunque nella fede battesimale presentata, per facilitargli<br />

l'accettazione, come dopo molti anni confessò lo stesso fra Mansueto fosse stato notato<br />

battezzato nel 1698. Vestito per laico in Arco con un altro li 30 luglio 1724 essendovi<br />

Guardiano il P. Serafico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Andrea da Val di Buono<br />

diffinitore. Fu più volte in diversi incontri a ritrovare li suoi parenti in Ferrara, ove era<br />

stato molti anni per facitore di salami. Il dì 11 maggio 1737 partì per compagno del P.<br />

Clemente da Trento andante con tre mesi di ubbidienza a Roma, e indi ritornato fu posto<br />

in Arco cucinaro e maestro de' novizzi laici, ed anche poi cercante, ove vi perseverò<br />

circa dodici anni. Nel 1739 nel gennaro partì compagno del P. Corrado da Tesero<br />

Guardiano del Borgo andante Visitatore della <strong>Provincia</strong> di s. Antonio di Venezia. Nel<br />

1749 si portò per compagno del P. Benedetto da Cavalese andante a predicare la<br />

Quaresima in Conegliano. Nel 1755 il dì primo gennaro partì da Pergine con due mesi<br />

di ubbidienza col P. Massenzo da Tenno, questi andante a visitare un suo fratello prete<br />

su 'l Padovano, e fra Mansueto suo fratello in Ferrara. Nel 1756 si portò n Spagna<br />

compagno del P. Benedetto Bonelli e del P. Custode Casimiro da Calliano, andanti al<br />

Capitolo generale di Spagna, celebrato nella città di Murcia. Nel 1757 e due seguenti fu<br />

compagno del P. <strong>Provincia</strong>le Girolamo da Trento. Nel 1763 fu portinaro in Trento, ed<br />

ebbe una mortale infermità. Nel 1764 fu portinaro in Campo, e di nuovo fu sorpreso da<br />

un'altra infermità d'asma e fu condotto all'infermeria, ove si riebbe, e ritornò a Campo.<br />

Nel 1765 fu confermato in Giudicaria. E nell'ottobre del detto anno si portò con fra<br />

Vitale cercatore di Campo a visitare li suoi amici per la Riviera ed in Brescia con 3<br />

settimane d'ubbidienza. E ritornato poi a Campo, poco dopo fu sorpreso da grave<br />

infermità con sputo di sangue. Finalmente allettatosi, e sopraffatto dal male, chiese da sé<br />

e con divozione ricevette li santissimi Sagramenti, e dopo la mezza notte venendo il<br />

lunedì 11 novembre 1765 rese piamente l'anima a Dio. Campo 11 novembre 1765. Fu<br />

buon Religioso, coraggioso, ed amante della fatica, esemplare, civile e gradito da<br />

secolari.<br />

459. P. Diodato da Pergine, Giulio Cerra o Cerri 234 , battezzato 16 agosto 1704,<br />

vestito con un altro in Cles il dì 22 settembre 1721 essendovi Guardiano il P. Valerio da<br />

Preghena, Vicario e maestro il P. Zaccaria da Roveredo della Luna diffinitore. Ne' tre<br />

anni di filosofia ebbe lettore di secondo corso il P. Corrado da Tesero. Ne' quattro anni<br />

di teologia ebbe diversi lettori in diversi conventi. Si diede poi alla predica e fece diversi<br />

Avventi e Quaresime domenicali in molti luoghi. Nel 1738 fu fatto Vicario in Borgo del<br />

P. Guardiano Corrado da Tesero, ed essendo questi nel gennaro del 1738 andato<br />

Visitatore della <strong>Provincia</strong> veneta, governò il P. Diodato sino alla Congregazione fatta<br />

poi nell'aprile 1739, come Vicario in capite. Nel 1742 il dì 22 maggio partì da Roveredo<br />

per Assisi e Roma col P. Giovanni Pietro d'Anterivo. In Assisi trovarono l'ubbidienza<br />

233 Ernia.<br />

234 Nel testo: Gera.<br />

239


per Roma, ove giunsero li 2 luglio e da ivi partiti di ritorno il dì 21 luglio capitarono in<br />

Roveredo il dì 22 ottobre 1742. Nel 1744 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

Giacomo da Varignano. Nel 1746 fu Vicario in Mezzolombardo nel secondo anno del P.<br />

Guardiano Vittore dal Borgo. Nel 1755 fu Vicario in Campo nel secondo anno del P.<br />

Guardiano Marino Antonio da Mori. Nel 1757 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

Alberto da Grumes. Nel 1759 fu Guardiano di Campo. Nel 1760 fu ivi Vicario del P.<br />

Guardiano Claudio da Trento. Nel 1765 in Borgo ove da alcuni anni si trovava di<br />

famiglia, verso la fine di ottobre fu sopraffatto da una lunga e penosa infermità di doglia<br />

spuria, che gli durò molte settimane, ed egli tollerò con pazienza e rassegnazione. E per<br />

quanto fosse assistito (215. //) non poté convenientemente spurgarla, onde formò<br />

sacca, con qualche attacco, temesi, del polmone. Munito pertanto de' santissimi<br />

Sagramenti e ben disposto, in domenica la sera tra le undici e dodici avanti Mattutino,<br />

passò piamente al Signore, quieto e buon Religioso, in Borgo 24 novembre 1765.<br />

460. Fra Gervasio da Volano, Niccolò Tagliapietra detti Bassetta, battezzato 22<br />

giugno 1697, vestito per laico in Cles con due altri per chierici li 26 maggio 1721,<br />

essendovi Guardiano il P. Valerio da Preghena, Vicario e maestro il P. Zaccaria da<br />

Roveredo della Luna diffinitore. Nel 1726 nel maggio fu compagno del P. Giuseppe<br />

Antonio da Ravazzone confessore delle monache del Borgo, andato con 15 giorni di<br />

ubbidienza a Padova e Venezia nel tempo dello straordinario. Fu buon Religioso,<br />

quieto, esemplare, ed amante della fatica. In Mezzolombardo ebbe due colpetti, e fu<br />

qualche anno come impotente, condotto ultimamente all'infermeria. munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e ben disposto, passò piamente al Signore in venerdì, Trento 17<br />

gennaro 1766.<br />

1766. Dal Capitolo quarantesimo secondo fatto in Arco li 30 aprile, in cui fu eletto<br />

Ministro il P. Antonio Inama da Fondo.<br />

461. P. Eusebio da Cavedine, Giovanni Cristoforo dall'Armi da Laguna in<br />

Cavedine figlio di Bartolomeo e Catterina (nipote ex parte patris del quondam P.<br />

Flaviano dall'Armi da Trento ivi morto li 2 giugno 1732) 235 . Battezzato li 9 aprile 1703,<br />

vestito con un altro in Cles 22 settembre 1721 essendovi Guardiano il P. Valerio da<br />

Preghena, Vicario e maestro il P. Zaccaria da Roveredo della Luna diffinitore. Ne' tre<br />

anni di filosofia ebbe lettore il P. Domenico Nicollò d'Ala. Studiò tre anni la scolastica,<br />

e due la morale sotto diversi lettori; ma tuttavia non a arrivò ad essere né confessore, né<br />

predicatore. Servì bensì la <strong>Provincia</strong> da buon Frate e sagrestano. Verso il fine d'aprile<br />

1736 si portò da Arco a Verona compagno del P. Giuseppe Antonio da Ravazzone. Nel<br />

1748 e 1749 fu per due anni compagno del P. Ministro Lodovico da Mezzotedesco nel<br />

secondo di lui provincialato. Così pure fu compagno per un anno cioè nel primo del<br />

Ministro Gasparo da Monclassico. Nel 1766 trovandosi di famiglia in Cles fu<br />

sopraffatto da spezie di idropisia, e da Cles il dì 24 settembre fu condotto all'infermeria,<br />

ove poi munito de' santissimi Sagramenti, e con religiosa rassegnazione, passò piamente<br />

al Signore tra le dodici e l'una la notte, Trento 27 ottobre 1766.<br />

462. P. Silvestro da Trento, Tommaso Parone, battezzato 31 dicembre 1692,<br />

vestito con 4 altri in Cles li 25 giugno 1710, essendovi Guardiano il P. Teodoro da<br />

235 In margine il P. Morizzo annota: "Il P. Eusebio era fratello del P. Bartolomeo Massimo dall'Armi<br />

Eremitano di s. Agostino, maestro in teologia e uomo rispettabilissimo, morto 31 marzo 1762 in Trento".<br />

240


Rumo, Vicario e maestro il P. Giovanni Paolo da Mori. Ebbe per lettore il P. Zaccaria<br />

da Roveredo della Luna ne' tre anni di filosofia, e primo e secondo di teologia, e nel<br />

terzo ebbe in Trento il P. lettor Lodovico da Mezzotedesco. Fatto predicatore recitò una<br />

predica in Smarano in Val di Non, e mancatagli la memoria si disanimò, né più vuolle<br />

predicare. Servì bensì in molti altri ministeri diligentemente la <strong>Provincia</strong>. Nel 1725 fu<br />

eletto Guardiano di Fiemme. Qualche mese avanti il Capitolo, fattosi poi in Roveredo il<br />

dì 31 maggio 1728, supplì per segretario del P. Ministro Sebastiano da Trento,<br />

trovandosi impedito il P. Anselmo da Trento di lui segretario ordinario. Nel 1728 e<br />

1729 fu Guardiano in Mezzolombardo. Il dì 24 aprile 1731 partì da Trento con fra<br />

Lorenzo da Marano portandosi con tre mesi di ubbidienza alla visita de' santuari di<br />

Loreto e di Assisi. Nel 1733 fu Vicario in Cles nel secondo anno del P. Guardiano<br />

Davide da Vigolo. Nel 1735 e 1736 nel secondo e terzo anno fu segretario del P.<br />

Ministro P. Corrado da Tesero. Nel capitolo del 1737 fu fatto Guardiano di Campo e vi<br />

fu per un anno. Nella Quaresima del 1750, secondo anno del secondo (216. //)<br />

ministrato del P. Lodovico da Mezzotedesco, supplì per segretario, essendo andato a<br />

predicare il P. segretario ordinario Giacomo Antonio da Calliano, e poi seguitò lo stesso<br />

offizio il terzo anno dal 1750 sino al 1751. Anzi nell'aprile 1750 partito per Roma il<br />

predetto P. Ministro Lodovico al Capitolo generale, servì di segretario al P. Giovanni<br />

Pio da Pressano commissario provinciale. Fu molto capace di canto fermo ma molto<br />

timido nel dar o pigliar la voce. Sopraffatto da certo tumore dal 1745 diceva Messa<br />

avanti Prima, e non usciva a mangiare presso de' secolari. Scrisse diversi cataloghi di<br />

Frati, Messe, Cantorie, Regola, copie di Statuti. Fu per molti anni ultimamente in<br />

Pergine. Ivi nel 1766 sopraggiuntagli una grande flussione di occhi, fu dal P. Ministro<br />

Antonio da Fondo nel mese d'ottobre mandato all'infermeria, ove gli continuò, dovendo<br />

tener un occhio quasi coperto, dicendo però la Messa. Il dì 15 gennaro 1767 in giovedì<br />

disse Messa, sotto di cui gli venne un gran tremore, per cui la terminò con difficoltà. Fu<br />

poi tosto condotto in refettorio dell'infermeria, ove presa una rossumata 236 fu condotto in<br />

cella, e ben presto diede fuori una gran febbre, che lo fece vaneggiare. Entrò poi in sé;<br />

ed il venerdì fu munito de' santissimi Sagramenti, ed indi la mattina delli 20 gennaro<br />

con cristiana pazienza e religiosa rassegnazione circa le ore cinque, buon Religioso,<br />

passò al Signore; Trento 20 gennaro 1767.<br />

463. P. Giovanni Francesco da Varena, Giovanni Battista Longo, battezzato 27<br />

settembre 1739, vestito con alcuni altri in Cles li 24 agosto 1757, essendovi Guardiano<br />

il P. Liduino da Roveredo, vice maestro il P. Giovanni Tommaso dal Borgo, essendo<br />

assente il P. Vicario e maestro Giuseppe Maria da Roveredo, attual segretario di<br />

commissione del P. Benedetto da Cavalese Visitatore della <strong>Provincia</strong> di Milano qual poi<br />

capitò in Cles e circa gli Ogni Santi cominciò l'offizio di maestro de' novizzi. Fatta la<br />

professione nel 1758 fu posto in logica in Roveredo sotto il P. lettor Pietro Crisologo da<br />

Roveredo. Nel 1759 sotto lo stesso studiò la fisica in Roveredo sino l'agosto, e poi<br />

ammalatosi fu mandato all'infermeria, ed indi a mutar aria in Fiemme. Di poi fu a bagni<br />

di Pusteria e ritornato supplì la fisica in Arco sotto il P. lettor Giovanni Battista da<br />

Mezzolombardo, sotto di cui studiò l'animastica. E poi sotto diversi lettori studiò quattro<br />

anni la teologia. Nel 1767 il dì 24 aprile andò compagno col P. Sisto confessore a s.<br />

Michele. La sera si sentì qualche puntura, ma la stimò flato. Il giorno seguente venuto il<br />

medico a visitar una monaca inferma, si fece toccar il polso, e fu dallo stesso accertato,<br />

236 Bevanda a base di tuorlo di uovo frullato nel vino.<br />

241


come egli avesse con una buona febbre anche la doglia, onde mandato di ciò avviso al<br />

convento di s. Bernardino, ed esso P. Giovanni Francesco, venuto altro compagno, si<br />

portò all'infermeria, ove cresciuta la doglia e febbre nonostante diversi rimedi applicati,<br />

dovette soccombere. Munito dunque de' santissimi Sagramenti e con invidiabile<br />

rassegnazione, quasi parlando in sabato circa le ore quattro e mezza la sera, passò<br />

piamente al Signore Trento 2 maggio 1767. Avea primiziato nel 1763 in Cavalese<br />

l'ultima domenica di settembre, sermoneggiandovi un di lui fratello chierico secolare.<br />

Fu di poca salute, e per altro buon Religioso, ed ottimo studente, che era destinato per<br />

diffendere le pubbliche tesi il dì 4 maggio.<br />

1767. Dalla prima Congregazione intermedia fatta in Roveredo li 5 maggio.<br />

464. P. Giovanni Capestrano da Salorno, Edmondo Francesco Saverio Gaun,<br />

battezzato 17 novembre 1716. Vestito con due altri in Cles li 8 settembre 1739,<br />

essendovi Guardiano il P. Angelico da Roveredo, Vicario e maestro il P. Gerardo da<br />

Cles. Studiò due anni la filosofia sotto il P. Carlo Bonaventura da Roveredo, e tre anni<br />

sotto diversi fu nello studio di morale ma di pochissimo talento. Fece molti anni il<br />

sagrestano. E molti anni di famiglia fu in Roveredo. Ivi si ammalò... ed il dì 16 agosto<br />

1767 con lettica fu condotto all'infermeria. Ove cresciute le piaghe e fatte cancrene,<br />

munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto, in martedì circa le ore tre e mezza<br />

doppo mezzodì, passò al Signore. Trento primo settembre 1767.<br />

(217. //) 1768. Dalla seconda Congregazione intermedia fatta in Roveredo 28<br />

gennaro, ma lette le tavole solamente li 20 aprile.<br />

465. P. Leopoldo dal Borgo, Carlo Antonio Rosi, battezzato 9 settembre 1732,<br />

vestito con alcuni altri in Arco 29 maggio 1751, essendovi Guardiano il P. Pietro<br />

Marcellino da Tenno, Vicario e maestro il P. Sisto da Roveredo, pro-maestro il P.<br />

diffinitore Ippolito da Nosellari. Ne' tre anni di filosofia e primo di teologia ebbe lettore<br />

il P. Daniello da Cavalese; negli altri tre anni ebbe altri lettori. Nel 1759 fu studente di<br />

sagra eloquenza in Campo. Nel 1761 di nuovo ivi studente di eloquenza sino al luglio,<br />

ed allora sorpreso da leggier colpo fu mandato a Trento. Nel 1762 fu quasi per un anno<br />

compagno in Inspruch del P. professore Flaviano da Cembra. Nel 1766 da Cles fu<br />

condotto a Trento infermo. Poi mandato al Borgo. Finalmente rimandato all'infermeria,<br />

come etico, ben disposto e munito de' santissimi Sagramenti passò ivi piamente al<br />

Signore. Trento 2 marzo 1768. Fu buon studente, ed avea cominciato a predicare,<br />

avendo fatto l'Avvento in Torcegno nel 1764 e la Quaresima del 1765 in Telve. E se<br />

fosse sopravissuto e con maggior salute, poteva non poco servire la <strong>Provincia</strong>.<br />

466. Fra Damiano da Predazzo, Francesco Piazzi 237 detti de Bastian, battezzato 2<br />

ottobre 1693, vestito per laico con un altro in Campo li 21 maggio 1720, essendovi<br />

Guardiano il P. Abbondanzo da Pellizzano, Vicario e maestro il P. Giovanni Francesco<br />

da Nogaré. Fu per molti anni lanaro, e poi molestato dalla sciatica fu levato dal lanifizio,<br />

e servì in diversi altri offizi. Mentre era nel lanifizio si portò diverse volte a Venezia ed<br />

altrove per fare la provisione di lana per il lanifizio. Fu poi molti anni in Campo, ove di<br />

nuovo molestato dalla sciatica, per aiutarlo gli fu dato un salasso, per cui fu reso<br />

237 Nel manoscritto: de' Piazzo.<br />

242


impotente. E fu mandato alle Grazie, ove per molto tempo andava colle crezole, e poi<br />

con un bastone. Vi rimase circa cinque anni, e mai stava ozioso ora facendo un mestiere<br />

ed ora un altro. Fu in seguito mandato all'infermeria, e vi dimorò più di due anni.<br />

Sopraffatto finalmente da una fierissima colica, munito de' santissimi Sagramenti, dopo<br />

due giorni e mezzo d'infermità la mattina delli 22 aprile in venerdì, circa le otto e mezza<br />

passò piamente al Signore, buon Religioso; Trento 22 aprile 1768.<br />

467. Fra Cosmo dal Borgo, Giovanni Battista Giosele, battezzato 24 giugno 1707,<br />

vestito, solo, per laico in Mezzolombardo col nome di Ursicino (che poi alla professa fu<br />

mutato in Cosmo) il dì 1 giugno 1733, essendovi Guardiano il P. Giovanni Maria da<br />

Cles, Vicario e maestro il P. Anselmo da Trento Custode. Dopo la professione, essendo<br />

già speciale ed infarinato di chirurgia, fu posto in Trento, e vi fu per moltissimi anni, ora<br />

infermiere, ed ora capo infermiere. Nel 1741 il dì 28 agosto partì, venuto da Pergine ove<br />

era di famiglia, da Sacco per zattera con fra Santo da Calliano per Verona portando a<br />

Roma il quarto processo ed ultimo di revisione corporis, fatto d'autorità appostolica in<br />

Trento nella causa della nostra venerabile di Roveredo. E fatta la consegna, partì da<br />

Roma li 7 dicembre la sera delli 10 febraro 1743 capitarono di ritorno in Borgo. Il dì 30<br />

dicembre 1743 partì da Trento col Terziario fra Giuseppe da Cles andando per Verona a<br />

Bologna, per indi accompagnare il nostro P. Benedetto da Cavalese al pulpito del<br />

giardino in Milano. Con cui poi partito da Bologna il dì 21 gennaro per via di Modena<br />

giunse in Milano. E dopo Pasqua, venendo per via di Brescia, Verona e Venezia da<br />

Milano capitò di ritorno col detto padre in Trento li 7 di giugno 1744. Nel 1748 con<br />

occasione di portarsi a fare la solita provisione in Venezia per la speziaria, partì da<br />

Trento li 13 luglio, e accompagnò a Padova e Venezia il P. (218. //) Apollinaro da<br />

Tesero, affine di consultare li medici di Padova per venir liberato da una fistola, nata a<br />

detto Padre per la cavata del dente dell'occhio destro, e dopo circa quindeci giorni col<br />

medesimo Padre fu di ritorno in s. Bernardino; ed il P. Apollinaro adoperando il rimedio<br />

appreso a Padova entro un anno si liberò del male scorbutico, natogli nella mascella.<br />

Nel luglio del 1751 partì dal Borgo per Venezia a fare la solita provisione per la<br />

speziaria col P. Epifanio da Roncone ivi lettore di teologia andante colà a dipporto, e<br />

v'impiegò circa un mese, supplendo in Trento per capo infermiere fra Masseo da<br />

Gazzadina mandatovi da Roveredo. Nell'agosto del 1762 in occasione d'andar a fare la<br />

solita provisione per la speziaria, condusse ed accompagnò il P. Francesco Salesio da<br />

Trento cieco a Venezia e Padova per far considerare se fosse cieco per le mere cataratte,<br />

come in Trento alcuno pensava, e da Venezia per acqua fu condotto allo stesso fine in<br />

Bologna, ove il famoso professore pubblico Bacchettoni giudicò inutile ogni operazione<br />

per essere la parte già senza vigore, e però vera cecità. Onde da Bologna il P. Salesio fu<br />

condotto a Mantova e da Mantova per via di Busolengo capitò al suo convento di<br />

Roveredo, e fra Cosmo assai stanco in Trento, ove poi sostenne una grave infermità per<br />

li patimenti sofferti nell'accompagnare a piedi il detto P. Salesio andante con comodità.<br />

Nella Congregazione fatta in Trento li 28 gennaro 1768 (ma si lessero le tavole<br />

solamente li 20 aprile) fu posto di famiglia portinaro ed infermiere in Mezzolombardo.<br />

Ivi in giovedì la sera dell'ottava dell'Ascensione fu sorpreso da febbre, ed al secondo<br />

termine prese in dose eccedente la china, gli fu cavato sangue, e mandato a levare da<br />

Cles fra Diego infermiere per assistergli, ed il signor medico non mancava di visitarlo.<br />

Gli diede fuori l'itterizia, ed avanzandosi sempre più il male, fu munito de' santissimi<br />

Sagramenti, e sopraffatto anche da convulsioni, se gli raccomandò l'anima, e circa l'ore<br />

otto tedesche avanti suonasse l'Ave Maria, passò piamente al Signore in<br />

243


Mezzolombardo, 28 maggio 1768. Fu assai buon speziale ed infermiere, e faticò molto<br />

nell'uno e nell'altro impiego con carità, e buon esempio, anche de' secolari, da cui era<br />

stimato.<br />

468. Fra Berardo dal Borgo, Giacomo Antonio Fattori, battezzato 16 giugno<br />

1694, vestito in Cles per laico con alcuni altri li 18 settembre 1718, essendovi<br />

Guardiano il P. Enrico da Trento, Vicario e maestro il P. Teodoro da Rumo diffinitore.<br />

Prima d'entrar in Religione per molti anni avea appresa l'arte di speciale e così dopo la<br />

professa fu posto nell'infermeria di Trento, ove poi per moltissimi anni in diverse volte<br />

lo fu come semplice infermiere, o come capo infermiere. Così pure fu in altri conventi<br />

infermiere, o portinaro, sagristano, operava bene, ma con rimedi gagliardi con un tratto<br />

esternamente rustico, ma però caritativo, e non avea molta comunicativa nello spiegarsi.<br />

In Fiemme fu per molti anni gradito e stimato per certa sua polvere, che facea per<br />

iscacciare la febbre felicemente. In Fiemme finalmente sorpreso da mal di sangue, fu<br />

condotto all'infermeria in Trento, ove reso impotente da detto male, e da una molesta<br />

gotta per cui ultimamente dovea essere imboccato, munito de' santissimi Sagramenti e<br />

ben disposto, in domenica fra l'ottava dell'Epifania passò piamente al Signore; Trento 8<br />

gennaro 1769. Allorché fu capo infermiere in Trento fece al solito molti viaggi a<br />

Venezia per fare la necessaria provisione per la speziaria; per qual viaggio d'ordinario,<br />

se non vi si addossano altre incombenze, vi s'impiegano circa 14 giorni.<br />

469. Fra Bartolommeo da Panom 238 , Giovanni Battista Caproni 239 da Panom di<br />

Gardumo, battezzato li 27 agosto 1735; fu vestito per Terziario in Roveredo li 17 aprile<br />

1759. Ottimo Frate, e Terziario modesto, esemplare ed amante della fatica. Trovandosi<br />

da qualche anno di famiglia in Borgo nell'estate del 1768 fu sorpreso da sbocco di<br />

sangue, e però fu mandato all'infermeria, ove fece la cura delli 40 giorni di dieta, con<br />

cui si rimise competentemente, e fu fermato in Trento, ove faticava, e poi fu secondo la<br />

sua brama rimesso in Borgo. (219. //) Ivi dopo qualche tempo fu di nuovo sorpreso da<br />

sbocco di sangue, e però fu condotto all'infermeria. In seguito aggravato da certa<br />

febbretta, fu finalmente munito de' santissimi Sagramenti, e ben disposto dopo alcuni<br />

giorni come di agonia, la sera in domenica circa le ore nove, passò piamente al Signore<br />

con rincrescimento de' Religiosi per le di lui ottime qualità. Trento 15 gennaro 1769.<br />

470. Fra Santo da Calliano, Bartolommeo Bissaldi, battezzato 11 giugno 1707;<br />

vestito in Arco per laico con alcuni altri li 12 luglio 1730, essendovi Guardiano il P.<br />

Gerardo da Cles, Vicario e maestro il P. Filippo da Rallo Custode. Nel 1741 il dì 28<br />

agosto, come sopra fu notato nella vita di fra Cosmo dal Borgo nell'antecedente pagina<br />

217, partito da Sacco col detto fra Cosmo per zattera giunse in Verona, portando a<br />

Roma il quarto ed ultimo processo fatto in Trento d'autorità appostolica intorno alla<br />

revisione del corpo della nostra serva di Dio suor Giovanna Maria dalla Croce. E fatta la<br />

consegna partì da Roma li 7 dicembre e la sera delli 10 febraro 1742 capitò di ritorno in<br />

Borgo. Nel 1743 essendo cucinaro in s. Bernardino di Trento il dì 10 dicembre partì da<br />

Trento con fra Giovanni Antonio da Tres Terziario, per via di Pergine istradato per<br />

Venezia, affine di portarsi in Terra Santa, per ove velleggiò da Venezia il dì primo<br />

marzo 1744. Ed il dì 28 detto giunse felicemente in Alessandria. Ed il dì 24 dicembre<br />

1747 capitò di ritorno in Roveredo. Il dì 5 ottobre era giunto da Levante nel porto di<br />

238 Pannone.<br />

239 Nel manoscritto: Cavron.<br />

244


Venezia, ed il dì 7 era entrato nel lazzaretto a farvi la contumacia di 40 giorni. Dopo la<br />

quale il dì 9 dicembre partito da Venezia, per via di Padova, Vicenza e Verona, arrivò<br />

come sopra detto in Roveredo, ove fu posto, o sia fermato in qualità di portinaro. Di poi<br />

servì la <strong>Provincia</strong> in diversi impieghi. Servì li due ultimi anni per compagno il P.<br />

Ministro Gasparo da Monclassico; tre di seguito il P. Ministro Giuseppe Maria da<br />

Roveredo; ed anche il primo anno il P. Ministro Antonio da Fondo, sotto di cui fu<br />

molestato da male di sangue, onde rinunciò, e fu posto in Trento aiutante del sagrestano.<br />

Nel 1768 essendo stato eletto commissario provinciale, per la partenza del P. Ministro<br />

Antonio da Fondo, al Capitolo generale di Spagna, il P. Giuseppe Maria da Roveredo<br />

sopraddetto fu da questi di nuovo preso per compagno e lo servì quasi per cinque mesi,<br />

sino al ritorno da Spagna del P. Ministro, e poi ritornò in Trento al suo offizio d'aiutante<br />

di sagrestano. Nell'autunno fu di bel nuovo incomodato da male di sangue, e dopo aver<br />

anche presi varii rimedi, dovette finalmente soccombere. Munito pertanto de' santissimi<br />

Sagramenti e ben disposto circa le ore tre dopo la mezza notte passò piamente al<br />

Signore; Trento primo febraro 1769. Fu buon Frate, quieto, ed esemplare, e lavorava<br />

bene da calegaro.<br />

471. P. Gerardo da Cles, Giuseppe Antonio Madruzzo 240 , battezzato primo marzo<br />

1688; vestito in Cles con alcuni altri il dì 11 giugno 1707, essendovi Guardiano il P.<br />

Giovanni Cristoforo Stozzoni da s. Michele, maestro il P. Adriano da Lardaro<br />

diffinitore, Vicario e pro-maestro il P. Casimiro da Trento. Fu nipote ex parte matris del<br />

P. Gabriello Cassina da Trento, morto nel 1748. Ebbe ne' tre anni di filosofia lettore il P.<br />

ex Ministro Marcellino da Cles. Ne' due primi anni di teologia ebbe in Arco il P.<br />

Giacomo da Varignano; e nel terzo in Trento nel 1713 ebbe il P. Lodovico da<br />

Mezzotedesco. Nel 1714 fu fatto predicatore e diede principio a tal impiego predicando<br />

la Quaresima del 1715 in s. Michele, e nel corso di sua vita fece varii Avventi e<br />

Quaresime domenicali. Nel maggio del 1716 prima del Capitolo, celebrato poi il dì 14<br />

giugno, partì da Cles col P. Giuseppe Antonio da Ravazzone, portandosi con tre mesi di<br />

ubbidienza in Baviera, ed in Vienna alla visita di suo fratello Andrea (220. //)<br />

Madruzzi, il quale poi gli ottenne la proroga della detta ubbidienza da monsignor nuncio<br />

pontifizio. Nel 1722 fu fatto Vicario in Pergine del P. Guardiano Giuseppe Vigilio da<br />

Mezzotedesco. Nel 1723 fu Guardiano in Pergine. Nel 1724 fu Vicario in Roveredo del<br />

P. Guardiano Romedio da Cles. Nel 1726 nel gennaro fu sostituito Vicario in Cles del P.<br />

Guardiano Giacomo da Varignano al P. Vicario Teodoro da Rumo morto ivi Vicario il<br />

dì 24 dicembre 1725. Nel 1727 e 1728 fu Guardiano in Campo. Nel 1729 fu promaestro<br />

in Arco. Nel 1730 e 1731 fu ivi Guardiano del noviziato. nel 1733 fu di nuovo<br />

fatto Guardiano in Campo. Nel Capitolo fatto in Roveredo li 24 maggio 1734 fu<br />

trasportato il noviziato da Arco in Cles. Ed ivi il P. Gerardo fu deputato Vicario e<br />

maestro de' novizzi, e vi fu negli anni 1734-1739 dall'aprile. Nel Capitolo poi tenutosi in<br />

Roveredo il dì 28 novembre 1739 fu eletto diffinitore, e nel detto anno fu ancora<br />

maestro solo e non Vicario in Cles. Nella Congregazione intermedia fatta in Arco li 25<br />

settembre 1740 fu di nuovo trasportato il noviziato da Cles alle Grazie, e nel detto anno<br />

e nel seguente il P. Gerardo diffinitore fu ivi Vicario e maestro de' novizzi. Nel Capitolo<br />

poi celebratosi in Arco il dì 6 maggio 1742 fu fatto Vicario in Trento del P. Guardiano<br />

Gasparo da Monclassico. Nel 1744 e 1745 fu di nuovo fatto Guardiano del noviziato in<br />

Arco. Nel 1748 fu di nuovo fatto Vicario in Trento del P. Guardiano Alessandro da<br />

240 Nel manoscritto: Madruzzi.<br />

245


Roveredo. Nel 1749 si fermò ivi di famiglia cappellano dell'infermeria, e molto gradito<br />

da signori secolari per il suo tratto religioso, civile, e piacevole, massimamente co'<br />

fanciulli signorili. Nel 1757 essendo quasi impotente, fu destinato di famiglia in Arco,<br />

ma giunto in lettica a Vezzano non poté proseguire, onde dovette ritornare a s.<br />

Bernardino, ove poi si fermò sino alla morte. Nel 1761 totalmente si ritirò in infermeria,<br />

e per molti anni non disse più Messa, andava bensì per l'infermeria, ma non avea più<br />

memoria, né quasi conosceva più alcuno, comunicandosi però alcune volte in settimana.<br />

Finalmente munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto la sera della domenica di<br />

Quinquagesima circa le ore sei e mezza passò piamente al Signore; Trento 5 febraro<br />

1769, nell'ottantesimo primo anno di sua età. Fu il P. Gerardo ottimo Religioso, zelante,<br />

civile e destro ne' suoi governi, di tratto assai piacevole e co' Frati e co' secolari, e però<br />

molto gradito dagli uni e dagli altri.<br />

1769. Dal Capitolo quarantesimo terzo tenutosi in Roveredo il dì 26 aprile, in cui fu<br />

eletto Ministro il P. Daniello Baldiron da Cavalese.<br />

472. P. Bernardo da Mechel, Bonifacio Barbi, battezzato 5 gennaro 1694; vestito<br />

in Cles con un altro, poi uscito, il dì 5 settembre 1712, essendovi Guardiano il P.<br />

Valerio da Preghena, Vicario e maestro il P. Adriano da Lardaro. Ne' tre anni di<br />

filosofia e primo di teologia ebbe lettore il P. Giacinto da Roveredo. Nel secondo e terzo<br />

ebbe il P. Corrado da Tesero. Fatto poi predicatore fece molti Avventi, annuali e<br />

Quaresime festive, e la quaresima del 1730 predicò tre dì in settimana in Lomas. Verso<br />

il fine di settembre del 1727 si portò con P. Marcello da Calcinato alla visita del Santo<br />

in Padova, e per consultare que' signori medici per l'incomodo delle vertigini che molto<br />

lo molestava. Nel 1731 fu fatto Vicario in Borgo del P. Guardiano Casimiro da<br />

Calliano. Il dì 5 aprile 1736 partì dal Borgo per Padova e Venezia (221. //) con fra<br />

Cipriano da Trento. Nella Congregazione fatta in Arco li 25 settembre 1740 fu deputato<br />

Vicario in Mezzolombardo del P. Guardiano Giorgio Vescovi da Vermeio. Nel 1746 fu<br />

collocato di famiglia in Cles a riflesso di sua eccell.za Conte Francesco Giorgio di<br />

Firmian, a cui era molto accetto, ove poi fu confermato sino all'anno 1757 in cui fu<br />

posto in Mezzolombardo 241 . Nel 1763 fu di nuovo posto in Cles e vi durò sino 1768<br />

exclusive, in cui fu posto in Arco. Nel 1769 pregò d'essere collocato nell'infermeria<br />

come invalido, e vi fu condotto già infermo col P. Davide da Vigolo, quale parimente,<br />

come invalido, avea ricercato lo stesso. Il dì 12 maggio in venerdì fu ivi sopraffatto<br />

dalla febbre appena giunto. E però munito de' santissimi Sagramenti e ben disposto,<br />

oppresso dal catarro la mattina circa le ore nove passò piamente al Signore dieci giorni<br />

dopo 'l suo arrivo. Trento 22 maggio 1769. Fu Religioso da bene, quieto ed esemplare.<br />

473. Fra Geremia dal Borgo, Giuseppe Andrea Felder fratello de' Padri Maurizio<br />

e Pietro Damiano dal Borgo, battezzato 9 aprile 1744; vestito in Cles con un altro li 9<br />

luglio 1763 essendovi Guardiano il P. Alberto da Grumes, Vicario e maestro il P.<br />

Giovanni Tommaso dal Borgo, pro-maestro il P. diffinitor Alessandro da Roveredo. Ne'<br />

tre anni di filosofia ebbe in Cles lettore il P. Giovanni Evangelista da Stenico, e ne' tre<br />

anni di teologia in Trento ebbe lo stesso padre, di cui il primo anno fu per qualche<br />

tempo co-lettore il P. ex Ministro Giuseppe Maria da Roveredo. E ne' due seguenti ebbe<br />

241 Il signor Conte Firmian è morto in Mezzolombardo il primo di marzo 1756; era stato battezzato<br />

in Fiemme li 18 aprile 1686. E la di lui dama Barbara nata contessa di Thunn è morta parimente in<br />

Mezzolombardo il dì 27 novembre 1760 d'anni 78 e mesi 9.<br />

246


co-lettore il P. Francesco Borgia Zucchelli da Riva. Nel gennaro del 1769 trovandosi<br />

compagno del P. confessore delle monache alla Trinità gli cominciò lo sputo di sangue,<br />

e dopo una buona cura si riebbe, e ripigliò lo studio. Alla fine d'aprile, dovea difendere<br />

le pubbliche tesi, e fu sorpreso da un nuovo sbocco, e non poté difenderle. Rimesso<br />

alquanto, dovea poi venir ordinato sacerdote nel settembre, ed il giorno avanti le<br />

ordinazioni fu di nuovo sorpreso dallo sbocco di sangue, e non poté essere ordinato. E<br />

di nuovo andò di tratto in tratto emaciandosi e finalmente munito de' santissimi<br />

Sagramenti la sera in domenica circa le ore sei passò piamente al Signore, chierico<br />

Diacono, di ottimi costumi, e di ottimo talento, studente nel terzo anno di teologia.<br />

Trento 3 dicembre 1769.<br />

474. Fra Donato da Predazzo, Giovanni Battista Piazza 242 , battezzato 18 marzo<br />

1695, vestito per laico con tre per chierici in Cles 25 agosto 1716. Servì in diversi<br />

impieghi buon Frate la Religione. Nel 1724 nel novembre partì da Roveredo, ed<br />

accompagnò a Roma il P. Ilario da Besenello andante al collegio di s. Pietro Montorio<br />

per portarsi poi alle missioni. E lasciato detto Padre, esso fra Donato capitò di ritorno in<br />

<strong>Provincia</strong> nel mese di marzo 1725. Nel 1728, nell'estate si portò con fra Cipriano da<br />

Trento a bagni di Pusteria. Nel 1737 fu compagno del P. Ministro Lodovico da<br />

Mezzotedesco nel primo anno del di lui provincialato. E per molti anni fu ultimamente<br />

invalido in Trento ed in Roveredo, ove stando già da qualche giorno ritirato in cella per<br />

certi suoi dolori, impensatamente fu ritrovato morto, forse sopraffatto da qualche colpo<br />

la mattina in venerdì circa le ore tre e mezza; Roveredo 9 dicembre 1769.<br />

475. P. Simon Pietro da Cembra, Giuseppe Dalle Mule, prima della professa<br />

chiamato fra Pietro Damiano (pronipote ex parte matris del quondam P. Alfonso Maria<br />

Barbi da Cembra, morto in Trento li 11 gennaro 1762), battezzato 17 ottobre 1740,<br />

vestito, solo, in Cles li 12 agosto 1759. Ne' tre anni di filosofia e primo di teologia ebbe<br />

lettore il P. Giovanni Battista da Mezzolombardo. Ne' tre altri anni di teologia ebbe<br />

diversi lettori. Nel 1767 fu studente di sagra eloquenza in Campo sotto il P. Custode<br />

Flaviano da Cembra. E nell'Avvento del detto anno fece al Bleggio una predica la prima<br />

domenica, facendone una per cadaun de' quattro studenti. Recitò pure il panegirico<br />

dell'Immacolata in convento, e supplì due prediche in Lomas per il Padre (222. //)<br />

Vicario Giovanni Battista da Mezzolombardo predicatore ordinario, ito a predicare per<br />

le feste di Natale a Storo. Nel 1768 fu studente d'eloquenza in Roveredo sotto il predetto<br />

P. Custode Flaviano da Cembra. E la Quaresima del 1769 fece alla domenica di<br />

Passione li tre discorsi del Santissimo nella chiesa delle nostre monache di s. Carlo. Nel<br />

Capitolo tenuto in Roveredo li 26 aprile 1769 fu posto studente di morale sotto il P.<br />

Giovanni Michele da Roveredo lettore diffinitore in Arco. Ivi dopo il mattutino delli 29<br />

dicembre 1769 andato di gran fretta a levar del tabacco nell'orto, postovi per umidirlo e<br />

farlo poi in libretto, urtò con gran impeto in uno stecco col dito pollice del piede<br />

sinistro, cosicché se lo rivoltò, rompendo e nervi e l'osso. Spargendo gran sangue si<br />

ritirò in cella, e s'incontrò coll'infermiere fra Modesto, che gli diede gli strentori per<br />

fermar il sangue. Mancando il solito chirurgo signor Pietro Piombazzi d'Arco, fu<br />

chiamato un altro non tanto capace, se gli fece la convulsione quantunque se gli<br />

applicassero diversi rimedi, ma non migliorarono. E per grazia del Signore a forza di<br />

tenaglia, se gli aprirono i denti, e poté ricevere il Santissimo Viatico; e dopo li cinque<br />

242 Nel manoscritto: dal Piaz.<br />

247


ultimi giorni di martirio, ben disposto in domenica circa le ore sei di mattina, passò<br />

piamente al Signore; Arco 14 gennaro 1770. Fu buon Religioso e di gran talento e<br />

capacità per la predica; e quando al Signore fosse piaciuto di conservarlo in vita, poteva<br />

molto affaticarsi colla santa predicazione per vantaggio delle anime.<br />

476. P. Serafino da Verla, Cristano Domenico Sartori, battezzato 18 ottobre<br />

1696; vestito con un altro per chierico, e due altri per laici, 18 settembre 1717 in Cles<br />

essendovi Guardiano il P. Enrico Coellato da Trento, Vicario e maestro il P. Teodoro da<br />

Rumo diffinitore. Ebbe per lettore ne' tre anni di filosofia, e due primi di teologia il P.<br />

Bartolommeo Maoro da Portolo di Canezza. Nel terzo ebbe il P. lettor Ilario da<br />

Besenello. Nel 1729 il dì 17 marzo partì da Arco con tre mesi di ubbidienza alla visita<br />

de' santuari di Roma con fra Vito da Bezzecca in Val di Ledro. Nel 1733 fu Vicario in<br />

Cavalese del P. Guardiano Placido da Piné. L'Avvento del 1738 predicò in Pressano e la<br />

Quaresima del 1739 alla Zambana. Del 1739 dalli 21 aprile fu Vicario in<br />

Mezzolombardo nel secondo anno del P. Guardiano Damaso da Bruneco. Nel Capitolo<br />

fatto in Roveredo li 28 novembre 1739 fu fatto Guardiano in Cavalese. Nel 1741 fu<br />

Vicario in Cles del P. Guardiano Placido da Piné. Nel 1743 fu Vicario in<br />

Mezzolombardo del P. Guardiano Carlo Bonaventura da Roveredo. Qual poi<br />

nell'ottobre partito per Roma fu il P. Serafino deputato con patente presidente, o sia<br />

Vicario in capite. Nel 1746 predicò la Quaresima di nuovo alla Zambana, e nell'Avvento<br />

del detto anno predicò in Banale. Nel 1751 fu Vicario in Roveredo del P. Guardiano<br />

Giovanni Michele da Roveredo. Nel 1752 fu Vicario in Pergine del P. Guardiano<br />

Massimigliano Stoffella da Camposilvano. Nel 1761 fu Vicario in Borgo del P.<br />

Guardiano Aloiso da Pergine e dipoi fu di famiglia in varii conventi, e nel 1768 fu posto<br />

da Arco in Pergine. Nel 1769 vi fu confermato. E nel gennaro del 1770 vi s'infermò<br />

gravemente, e dopo diverse settimane alquanto riavutosi, nel febraro fu condotto<br />

all'infermeria di Trento. Ivi dopo alcune settimane di nuovo peggiorando, fu munito de'<br />

santissimi Sagramenti, e molto ben disposto dopo tre ore di penosa agonia, in cui sputò<br />

la postema, e dopo mezz'ora, avanti mezza notte circa le ore undeci, passò piamente al<br />

Signore. Trento 5 marzo 1770. Fu ottimo Religioso, pio, quieto ed esemplare a<br />

Religiosi, ed a secolari.<br />

477. (223. //) P. Pietro Giuseppe da Riva del Garda, Francesco Antonio Guella,<br />

battezzato 7 febraro 1697, vestito in Cles con altri li 25 agosto 1716. Avea fatti li suoi<br />

studi in Germania, e quando si presentò in Roveredo per essere accettato, non sapeva<br />

parlar italiano. Era Guardiano del noviziato il P. Giovanni Francesco da Nogaré di<br />

Pergine, Vicario e maestro il P. Teodoro da Rumo diffinitore. E per lettore ebbe tre anni<br />

in filosofia e quattro in teologia il P. Ilario Comper da Besenello. La Quaresima del<br />

1724 essendo studente di teologia il 4° anno predicò a Mechel. E nel 1725 con 36 giorni<br />

di ubbidienza si portò alla visita del Monte di Varallo col P. Eugenio da Roncone.<br />

Predicò poi negli anni seguenti l'annuale in Riva ed in Arco. Due volte fece li discorsi<br />

del Santissimo in Duomo, Avventi e prediche in diversi altri pulpiti di minor conto.<br />

Aveva una bella voce, e non poca grazia nel porgere, ma per certa distillazione 243 non<br />

poteva molto applicare, onde non arrivò a predicare tre volte in settimana. Nel 1730 fu<br />

fatto Vicario in Fiemme del P. Guardiano Alfonso Maria Barbi da Cembra, ma vi<br />

godette pochissima salute. Nel 1731 fu Guardiano in Campo. Nel 1732 fu destinato<br />

243 Secrezione anormale delle mucose.<br />

248


lettore di logica in Cles colli seguenti studenti: fra Giovanni Michele da Roveredo, fra<br />

Liduino da Roveredo, fra Massimigliano da Camposilvano in Vallarsa, fra Giuseppe<br />

Ippolito da Pergine, fra Marin Antonio da Mori. Nel 1733 insegnò ivi la fisica, e nel<br />

luglio con un mese di ubbidienza si portò con fra Damiano da Predazzo laico nelle<br />

vacanze in Inspruch ed in Ala. Nel 1734 insegnò l'animastica in Arco. Nel 1735 fu<br />

istituito lettore di teologia e co-lettore del P. Benedetto in Trento, ed insieme annualista<br />

nella cattedrale. Nel 1736 fu lettore di teologia il secondo anno in Roveredo. Nel 1737<br />

fu lettore il terzo anno in Arco. Nel 1738 e 1739 fu ivi Guardiano. Nel Capitolo<br />

celebrato li 28 novembre 1739 fu posto di famiglia in Campo, e la Quaresima seguente<br />

del 1740 fece la seconda volta li discorsi del Santissimo in Duomo e predicò pure in<br />

Meano. Nel 1741 il dì 11 aprile partì da Roveredo e col P. Apollinaro da Tesero si portò<br />

con 4 mesi di ubbidienza a Vienna d'onde il dì 14 luglio capitò in Mezzolombardo, ed<br />

indi fu posto di famiglia in Pergine. Nel Capitolo poi celebrato in Arco li 6 maggio 1742<br />

fu eletto diffinitore e posto di famiglia in Cles. E nel 1743 vi fu confermato; ma poi a<br />

cagione della controversia co' PP. Cappuccini per li due conventi da essi attentanti in<br />

Condino e Malé fu destinato a portarsi a Vienna. Partì dunque da Cles per<br />

Mezzolombardo, d'onde unitosi col P. Pier Marcellino da Tenno il dì 28 gennaro 1744<br />

s'istradò per Inspruch, ove arrivò li 2 febraro, ed il dì 12 in Salisburgo, e finalmente il dì<br />

23 detto giunse a Vienna. Ove si fermò sino il dì 23 aprile 1745 in cui (lasciato in<br />

Vienna per maneggiare l'affare contro de' PP. cappuccini il Padre Pier Marcellino) partì<br />

di ritorno alla <strong>Provincia</strong> per intervenir al Capitolo provinciale intimato in Roveredo per<br />

9 maggio 1745 come diffinitore, e capitò col signor dottor Sanzio Tazzoli da Vienna in<br />

Roveredo con comodità il dì 6 maggio. In detto Capitolo, terminato l'uffizio di<br />

diffinitore fu fatto il P. Pier Giuseppe Guardiano di Roveredo, e vi continuò due anni<br />

1745 e 1746. Fu poi posto in Cles e nel 1755 partì da Cles il dì 9 giugno per<br />

Mezzolombardo, ove unitosi col P. Eleuterio da Mezzotedesco per compagno si portò<br />

alla visita de' parenti e fratelli di questo in Salisburgo ed in Monaco coll'ubbidienza di<br />

due mesi, ma non gli impiegarono, poiché il dì 28 luglio capitò il P. Pier Giuseppe di<br />

ritorno in Cles. Nella Congregazione poi del 1756 fu fatto Vicario in Cles del P.<br />

Guardiano Eugenio da Roncone. Dopo fu in diversi conventi sempre confessore<br />

tedesco. Nell'anno 1762 e 1763 per la seconda volta fu Guardiano in Arco, e dopo fu di<br />

famiglia in diversi conventi. Nel 1768 fu confermato in Mezzolombardo, ma poi levato<br />

il dì 29 agosto andò di famiglia in Borgo, ove ebbe una grave infermità con certa specie<br />

di colpo. Nel 1769 fu dal Borgo rimesso in Mezzolombardo, ove nel gennaro 1770 si<br />

(224. //) infermò con grande inappetenza, ed eguale sete, e dopo essere stato ivi così<br />

indisposto sei settimane senza miglioramento, fu condotto all'infermeria, ove peggiorò e<br />

crebbero li principi d'idropisia, ma poi colla bibita delle acidole, si riebbe competenter,<br />

cosicché nella Congregazione poi fatta in Borgo il dì primo di maggio 1770 fu destinato<br />

di famiglia in Arco, per ivi coll'aria paesana meglio ristabilirsi. Partì dunque<br />

dall'infermeria per Arco il dì 27 giugno. Ivi per qualche mese la passò mediocremente;<br />

ma poi gli ripigliò l'idropisia e lo travagliò con ben lungo incomodo da lui<br />

pazientemente tollerato, ed ebbe anche certo colpetto. Finalmente sempre aggravandosi<br />

il male, fu munito de' santissimi Sagramenti, ed assai ben disposto, il dì 12 novembre<br />

festa di s. Diego, dopo il pranzo verso l'ora di vespro, passò piamente al Signore, buon<br />

Religioso, in Arco 12 novembre 1770.<br />

478. M. R. P. Daniello da Cavalese, Carlo Francesco Antonio Baldironi,<br />

battezzato 21 novembre 1721; vestito in Cles con due altri 21 maggio 1738, essendovi<br />

249


Guardiano il P. Angelico da Roveredo e maestro il P. Gerardo da Cles. Ebbe ne' tre anni<br />

di filosofia lettore il P. Giuseppe Maria da Roveredo. Ne' due primi anni di teologia<br />

ebbe lettore in Borgo il P. Francesco Antonio dal Borgo. Nel terzo ebbe in Roveredo colettori<br />

il P. Bartolommeo da Portolo col predetto P. Francesco Antonio. Nel quarto nel<br />

1744 ebbe in Trento lettore il sopraddetto P. Giuseppe Maria. Nel 1745 studiò ivi il<br />

quinto anno, per essere ancora chierico, sotto il P. lettor Giuseppe Ippolito da Pergine, e<br />

il dì 5 agosto fu mandato studente di morale in Cles sotto il P. Flaviano da Cembra. Nel<br />

1746 fu studente de' canoni in Cles sotto il P. lettor Vittorio da Cavalese, e la Quaresima<br />

del 1747 predicò in Mechel. La Quaresima del 1748 predicò in Mezzotedesco. La<br />

Quaresima del 1749 predicò in Telve. Nel 1749 posto in Fiemme fece l'annuale in Cles.<br />

La Quaresima del 1750 fece li discorsi del Santissimo in Duomo, e predicò a<br />

Romagnano e Ravina. E posto nel detto anno di famiglia in Trento fece agli Ogni Santi<br />

li discorsi alla Confraternita del Suffragio. La Quaresima del 1751 predicò alle Grazie.<br />

E nel detto anno fece l'annuale in Cles. La Quaresima del 1752 predicò in Torcegno e<br />

fece in Borgo li discorsi in venerdì nella parrocchiale per il P. predicator nostro<br />

Benedetto da Cavalese. Nella Congregazione poi fatta lo stesso anno in Roveredo li 27<br />

aprile fu istituito lettore di logica in Cles colli seguenti studenti chierici: fra Antonio<br />

Maria da Tuenno, fra Giovanni Grisostomo da Volano, fra Tommaso da Frassilongo, fra<br />

Leopoldo dal Borgo, fra Isidoro da Villa di Nogaré. La Quaresima del 1753 predicò la<br />

seconda volta in Mechel, e nel detto anno fu ivi confermato di famiglia ed insegnò la<br />

fisica, e l'Avvento predicò in Tassullo. Nel 1754 fu ivi confermato ed insegnò il terzo<br />

anno la filosofia, e la Quaresima del 1755 fece ivi li discorsi della Via Crucis. Nel detto<br />

poi anno 1755 fu istituito lettore di teologia, e posto in Trento, e nel mese di luglio si<br />

portò con un chierico studente a diporto per l'Adige a Verona, e poi l'Avvento predicò in<br />

Mattarello. Nel 1756 fu posto lettore di teologia nel secondo corso in Roveredo e<br />

l'Avvento predicò in Sacco. La Quaresima del 1758 predicò in Origlio ed alla domenica<br />

di Passione fece li tre discorsi in s. Carlo. Nel detto anno fu posto lettore del quarto<br />

anno in Pergine, ed ivi anche visitatore del Terz'Ordine e la Quaresima del 1759 predicò<br />

in Albiano. Nel 1759 finita la lettura fu posto Vicario in Borgo del P. Guardiano<br />

Apollinaro da Tesero, e supplì poi da Ogni Santi l'annuale in Borgo per il P. Francesco<br />

Salesio da Trento annualista, sopraffatto da cecità. E la Quaresima del 1760 predicò la<br />

seconda volta in Telve, e fece li discorsi del venerdì in Borgo per il nostro predicatore P.<br />

Aloisio da Pergine. Dopo la (225. //) domenica in Albis partì dal Borgo, ed unitosi in<br />

Roveredo col P. Carlo Antonio da Samoclevo, andante Visitatore della Riformata<br />

<strong>Provincia</strong> di Milano, in qualità di segretario il dì 21 aprile partì collo stesso per Arco ed<br />

indi per il Lago e Brescia arrivarono il dì 30 aprile in Treviglio, e dopo 6 mesi di dimora<br />

in detta <strong>Provincia</strong> per le gran difficoltà incontrate fece il dì 4 novembre il Capitolo, e<br />

poi capitò di ritorno il dì 29 novembre del predetto anno alle Grazie. D'onde partito col<br />

Padre ex commissario Carlo Antonio il primo di dicembre per Roveredo, giunse poi in<br />

Trento il dì 9 detto e finalmente s'istradò per Pergine ove era stato fatto Guardiano nel<br />

Capitolo celebrato in Arco il dì 29 aprile 1760. Nel 1761 fu confermato Guardiano di<br />

Pergine. Nel 1762 posto di famiglia in Arco fece l'annuale in Riva e la Quaresima del<br />

1763 predicò in Tenno. Lo stesso anno 1763 fece l'annuale nella cattedrale di Trento,<br />

portandosi da Arco circa la metà di maggio avanti il Capitolo. Nel 1764 predicò<br />

l'annuale in Roveredo. nel 1765 fu fatto ivi Guardiano. Nel 1766 fu eletto diffinitore nel<br />

Capitolo celebrato in Arco li 30 aprile e poi li 30 maggio dello stesso anno partì da<br />

Roveredo andando alla visita della <strong>Provincia</strong> di Milano col R. P. Candido da Poia<br />

attuale lettore d'eloquenza in Campo, col P. Amadio da Roveredo attuale di lui studente<br />

250


per pro-segretario, e col Terziario di Roveredo fra Francesco da Cavalese. Li predetti<br />

due Padri erano giunti in s. Rocco da Campo li 28 detto. Terminata poi felicemente la<br />

visita, celebrò il primo ottobre il Capitolo in Pavia, ed indi per via di Brescia, e per il<br />

Lago capitò co' suoi in Arco, e poi in Roveredo il dì 18 ottobre, d'onde licenziò il Padre<br />

segretario, e pro-segretario per il loro convento di Campo. Nel 1767 nella<br />

Congregazione seconda intermedia, anticipata per il Capitolo generale, celebrata in<br />

Roveredo il dì 28 gennaro 1768 fu destinato lettore di morale in Mezzolombardo, ma<br />

per non aver accettata la carica di maestro de' novizzi il P. Giovanni Michele da<br />

Roveredo, questo fu confermato lettore di morale in Mezzolombardo, ed il P. Daniello<br />

fu sostituito vice maestro de' novizzi in Arco, e dopo le Pentecoste supplì e terminò poi<br />

l'Avvento o sia annuale in Arco, che avea cominciato alle Pentecoste il P. Guglielmo da<br />

Nago. Nel Capitolo celebrato in Roveredo li 26 aprile 1769 fu eletto Ministro<br />

provinciale, e prese per segretario il R.P. Pier Crisologo da Roveredo e per compagno il<br />

P. Adalpreto da Lizzana. Il secondo anno fece la Congregazione intermedia il primo di<br />

maggio 1770 in Borgo, ed essendo stato eletto Guardiano di Trento il predetto P. Pier<br />

Crisologo, prese per segretario il P. Melchiore da Cles conservando il medesimo<br />

compagno. Terminata la visita de' panni per essersi molto ne' viaggi affaticato fu<br />

sorpreso circa li 18 settembre dalla diarrea, e poi da Roveredo portatosi in Trento fu li<br />

29 detto cioè settembre sopraffatto da dolori colici ed indi dall'idropisia. Dopo circa tre<br />

mesi di mortale infermità giudicò bene rinunciare il ministrato al rev.mo P. Generale;<br />

questi poi ottenuta dal sommo Pontefice la necessaria facoltà ordinò la celebrazione del<br />

Capitolo per cui mandò presidente delegato il R. P. Ippolito da Novara il quale lo<br />

celebrò de more il dì 8 febraro 1771 in Trento in cui fu eletto Ministro il R. P. Candido<br />

da Poia lettore di teologia ed attual diffinitore. Il P. Daniello andò poi sempre<br />

peggiorando, e finalmente dopo cinque e più mesi di gravissima infermità, sempre con<br />

religiosa rassegnazione tollerata, in cui molte volte fu munito de' santissimi Sagramenti,<br />

la sera delli 5 di marzo in martedì circa l'Ave Maria, assistito da Religiosi, rese<br />

placidamente l'anima a Dio, il dì 6 marzo. Fu aperto il cadavere e furono ritrovati nelle<br />

viscere diversi impedimenti. Ed il giovedì mattina fu de more sepolto il dì 7 di marzo.<br />

Fu veramente il P. Daniello buon Religioso, e bravo lettore, e riusciva singolarmente<br />

nella predica, e se avesse più vissuto avrebbe anche terminato e predicato il quaresimale<br />

cotidiano. Con facoltà ponfifizia fu dal Ministro generale dichiarato Padre di <strong>Provincia</strong><br />

ex privilegio, quantunque non avesse terminato appena un anno e mezzo nel ministrato.<br />

Passò dunque, come sopra fu detto, al Signore in Trento li 5 marzo 1771.<br />

479. (226. //) P. Fabiano dalla Nave 244 , Gasparo Antonio Tenaglia (fratello del P.<br />

Francesco Pangrazio) battezzato 10 gennaio 1705; vestito in Arco con due altri li 20<br />

maggio 1722, essendovi Guardiano il P. Valerio da Preghena, maestro il P. M. R.<br />

Andrea da Val di Buono diffinitore, pro-maestro il R. P. Adriano da Lardaro parimente<br />

diffinitore. Ebbe ne' tre anni di filosofia lettore il P. Domenico Niccolò d'Ala. Nella<br />

fisica cominciò a patire dolori di capo. Nel 1726 fu posto di famiglia in Trento, sotto il<br />

P. Lodovico da Mezzotedesco lettore di teologia di secondo corso, perché studiò poi il<br />

primo di teologia. Nell'agosto si portò col fratello P. Francesco Pangrazio con<br />

ubbidienza di 12 giorni a Trap ne' confini del Tirolo a visitare suo signor zio capitanio, e<br />

poi circa li 17 ottobre del detto anno crescendogli il male di capo, fu spedito col<br />

Terziario fra Lionardo da Pergine a Milano per provar se colla mutazione dell'aria si<br />

244 Nave San Felice.<br />

251


iavesse da tale incomodo, ma senza verun giovamento capitò di ritorno in Arco li 2<br />

aprile 1727. Nella Congregazione fatta in Trento nel detto anno li 27 aprile fu posto a<br />

studiare in Borgo la teologia sotto il P. lettor Girolamo da Trento, ma vi stette per sola<br />

mostra, poiché li due agosto nello stesso anno, da fra Damiano da Predazzo capo lanaro<br />

andante a Venezia per affari del lanifizio, fu il P. Fabiano accompagnato a Padova per<br />

udire il parere di que' signori medici, e portò da Padova sette consulti, e<br />

l'eccellentissimo signor medico Maccope, disse a fra Damiano, insinuasse a superiori,<br />

che lo facessero fare il sagrestano in qualche convento picciolo per isvagarlo e tenerlo<br />

occupato. Capitò poi di ritorno da Padova in Borgo il dì 28 agosto. Ne' due anni 1728 e<br />

1729 nel luglio si portò col sopraddetto suo fratello P. Francesco Pangrazio a Bormio in<br />

Val Tellina per provare lo stillicidio di quelle acque, se gli fosse giovevole, ma<br />

pochissimo profitto ne ricavò. Nel 1729 essendo già sacerdote era stato posto studente<br />

di morale in Campo sotto il P. lettore Domenico da Besagno, ma dopo ‘l ritorno dallo<br />

stillicidio di Bormio fu posto di famiglia in Arco. Nella Congregazione del 1730 fu<br />

collocato di famiglia in Borgo studente di morale sotto il P. lettore Corrado da Tesero.<br />

Nel detto anno il P. Fabiano (nonostante il dolor di capo che diceva patire) si procurò<br />

l'ubbidienza per portarsi cantore in s. Chiara di Napoli; per cui poi s'istradò partendo dal<br />

Borgo il dì 5 ottobre 1730. Giunto in Roma mutò pensiero ed ottenne d'andare nel<br />

collegio di s. Pietro Montorio, affine di portarsi alle missioni. Circa il fine di settembre<br />

1731 arrivò in Borgo ritornando da Roma destinato, coll'aiuto ed interposizione<br />

dell'illustrissimo signor Abate Passi di Pressano, di lui paesano segretario<br />

dell'ambasciata cesarea in Roma, missionario in Costantinopoli, per ove, visitati primi li<br />

suoi parenti in patria, vi s'istradò e vi dimorò circa tre anni, ma scorgendosi che di tratto<br />

in tratto vaneggiava, tuttoché sotto la protezione dell'illustrissimo residente cesareo<br />

signor di Talman, fu licenziato, e rispedito dal P. prefetto a Venezia, con previo avviso<br />

al P. nostro <strong>Provincia</strong>le, che allora era il P. Corrado da Tesero, affine lo facesse levare<br />

da Venezia, come fece mandando li primi di maggio 1735 il di lui fratello sopraddetto<br />

P. Francesco Pangrazio con fra Antonio da Tesino Terziario, quali lo condussero da<br />

Venezia a Trento nel detto mese, ove in infermeria rimase per molti anni in custodia 245 ,<br />

e gli altri fuori di custodia sino alla morte, ma non fu in stato di ricevere li santissimi<br />

Sagramenti comecché sempre sopraffatto da qualche pazzia, negli ultimi anni però<br />

quieto; onde mangiava cogli altri nel refettorio dell'infermeria. Finalmente sopraffatto<br />

da febbre acuta per alcune settimane e male mortale dopo Pasqua circa li 14 aprile 1771<br />

non essendo capace per la pazzia d'altro Sacramento che dell'Estrema Unzione, dopo<br />

aver questa ricevuta, passò poi al Signore il dopo pranzo circa l'una nell'infermeria di<br />

Trento li 23 aprile 1771.<br />

480. (227. //) Fra Silverio da Nomi, Giovanni Giacomo Perghem detti Battistei,<br />

battezzato 14 novembre 1708; vestito per laico in Arco con altri li 9 giugno 1731,<br />

essendovi Guardiano il P. Corrado da Cles secondo anno, maestro R.P. Giacomo<br />

Bontadi da Varignano, Vicario e pro-maestro P. Prospero da Riva del Garda. Fu sarte, e<br />

buon Religioso che servì la <strong>Provincia</strong> ne’ soliti diversi impieghi de’ fratelli laici spezie<br />

di sarte con buon esempio, e gradimento de’ Frati e de' secolari per circa 40 anni.<br />

Finalmente trovandosi di famiglia in Mezzolombardo, fu sorpreso da febbre prima<br />

terzana e poi continua, e maligna con pettecchie. E non ostante li varii rimedi ed<br />

assistenza del signor medico Scari, dovette soccombere, e però munito de’ santissimi<br />

245 Nel locale prigione della casa.<br />

252


Sagramenti e ben disposto passò con religiosa rassegnazione piamente al Signore in<br />

Mezzolombardo li 16 maggio 1771.<br />

481. P. Eduardo, Valentino Giuseppe Hiniz da Roveredo, battezzato il dì 5<br />

gennaro 1717, vestito in Cles con un altro, cioè col P. Bernardino li 19 maggio 1736.<br />

Ebbe lettore in filosofia 3 anni e due in teologia il P. Francesco Antonio dal Borgo, ed il<br />

terzo in Trento il P. Giuseppe Maria da Roveredo. Negli anni 1743-1745 studiò la sagra<br />

eloquenza sotto il P. Agapito da Strigno. Nel 1746 predicò l'Avvento in Albiano e la<br />

Quaresima del 1747 predicò in Origlio; e ne' seguenti anni predicò Avventi e Quaresime<br />

festive o sia domenicali. Nel 1752 fece l'annuale in Cavalese. Nel 1755 fu fatto Vicario<br />

in Pergine e fu ivi visitator del Terz'Ordine. La Quaresima predicò in Gardolo e Meano<br />

e lo stesso anno fu fatto Guardiano di Mezzolombardo. Dopo la guardianìa partì da<br />

Roveredo col P. Massimigliano e da Sacco per zattera si portò con 4 mesi di ubbidienza<br />

alla visita de' santuari d'Italia; ed alli 5 ottobre capitò di ritorno in Roveredo; e predicò<br />

in seguito in alcuni luoghi. Nel 1761 fu fatto Vicario in Fiemme del P. Vittorio. Nel<br />

1764 fu fatto Vicario in Borgo. nel 1766 fu Guardiano di Campo. Nel 1767 fu<br />

trasportato Guardiano in Cavalese. Nel 1771 fu Vicario del Borgo; ed ivi nel novembre<br />

sopraffatto da una gran doglia, e dopo cinque giorni di quella, munito de' santissimi<br />

Sagramenti e ben disposto, la mattina delli 21 novembre circa le ore 10 di mattina in<br />

giovedì ottava della Presentazione della B.V. passò piamente al Signore e la mattina<br />

seguente fu sepolto.<br />

482. P. Bonifacio da Ossana, Giovanni Battista Martinolli, battezzato 12 ottobre<br />

1697; vestito in Cles col P. Aurelio Pruner da Trento, essendovi Guardiano il P. Enrico<br />

da Trento e maestro il P. diffinitor Teodoro da Rumo li 3 maggio 1718. Ne' tre anni di<br />

filosofia e primi tre di teologia ebbe lettore il P. Antonino da Trento; primiziò in<br />

Mezzolombardo li 13 giugno 1724 essendo di fresco morto in patria il di lui fratello.<br />

Nel 1725 col P. lettor Corrado accompagnò sino a Venezia il Padre nostro Visitatore<br />

Virginio da Bassano. L'Avvento dl 1725 diede principio a predicare in Roncegno e poi<br />

per moltissimi anni girò per i pulpiti festivi e domenicali nell'Avventi e Quaresime. E fu<br />

per il Terz'Ordine visitatore. Nel 1730 fu fatto Guardiano di Pergine e nel 1731 fu ivi<br />

Vicario. Nel 1732 fu sostituito maestro de' novizzi e Vicario a primi di novembre in<br />

Arco al M.R.P. Serafico. Nel 1733 vi fu confermato. Nel 1734 e 1735 fu Guardiano del<br />

noviziato trasportato in Cles. Nel 1736 fu fatto Vicario di Trento del P. Guardiano<br />

Lodovico che dovea capitare da Roma; e non capitando continuò il P. Bonifacio Vicario<br />

in capite sino al Capitolo celebrato nel 1737. Nel detto anno ammalatosi il P. Serafico<br />

confessore delle monache alla Trinità fu sostituito supplimentario per quello il P.<br />

Bonifacio. E poi dopo l'effettiva rinuncia del P. Serafico fu destinato il P. Sisto per<br />

confessore, ma le dette monache si maneggiarono, e fu destinato confessor ordinario<br />

delle medesime il medesimo P. Bonifacio e vi continuò altri tre anni. Quali nel<br />

novembre terminarono. Nel 1741 e 1742 fu di nuovo Guardiano nel noviziato in Arco la<br />

seconda volta. Nel 1743 fu Vicario in Borgo. Nel 1744 e 1745 fu la seconda volta<br />

Guardiano del noviziato in Cles. Fu poi molestato da una gran natta per molto tempo,<br />

(228. //) che convenne tagliarla, per cui fu condotto all'infermeria e poi risanatosi fu<br />

posto in diversi conventi, specialmente in Roveredo quattro anni in seguito. Nel 1771<br />

per ultimo posto in Pergine nel gennaro 1772 fu sopraffatto da febbre con un gran<br />

catarro per cui il dì 16 gennaro in giovedì la sera circa le ore dieci dopo quattro soli<br />

253


giorni d'infermità, munito de' santissimi Sagramenti passò piamente al Signore; Pergine<br />

16 gennaro 1772.<br />

+++++<br />

Qui finisce il necrologio del P. Girolamo Cassina. Riporto una sua lettera, datata s.<br />

Antonio di Cles, indirizzata al P. Giangrisostomo Tovazzi, al quale sembra passare le<br />

consegne e il compito di continuarlo; il Tovazzi aggiunse solo due necrologi (il secondo<br />

incompleto), che trascrivo subito dopo.<br />

"D.O.M.<br />

Molto reverendo Padre.<br />

Accenno la carissima sua contenente li bramati supplimenti di notizie; e le rendo<br />

umilissime grazie per l'incomodo sostenuto non picciolo per favorirmi. All'arrivo del<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le lo pregherò affinché mi lasci confrontare co' libri originali degli atti<br />

della <strong>Provincia</strong> le notizie varianti prima di farne copia e registrarle in pulito. Spero che<br />

vostra paternità colla solita sua diligenza ed accuratezza si compiacerà di registrare la<br />

morte de' nostri Religiosi coll'aggiungervi almeno un picciolo ristretto della loro vita,<br />

migliorando il metodo da me tenuto, affinché li nostri successori abbiano almeno una<br />

picciola notizia della loro vita ed uffizio. Me commendo in omnia sancta, e<br />

cordialmente riverendola mi affermo<br />

Di vostra paternità molto veneranda<br />

Trento s. Bernardino 20 agosto 1772<br />

Divotissimo ed obbligatissimo servo<br />

F. Girolamo da Trento".<br />

***<br />

Il P. Girolamo (Ferdinando) Cassina da Trento, nato il 22 novembre 1698, morì nel<br />

convento di s. Bernardino di Trento il 26 ottobre 1774.<br />

483. [228]. Fra Giovanni Paolo dal Borgo di Valsugana, detto al secolo<br />

Giuseppe Battista Faustino Garavetti battezzato li 13 ottobre del 1742, e vestito in<br />

Cles con altri gli undici maggio del 1762, essendovi Guardiano il P. Alberto da<br />

Grumese, Vicario e maestro il P. Giovanni Tommaso dal Borgo; fu studente del P.<br />

Francesco Borgia da Riva lettore di filosofia l'anno 1763 in Mezzo Lombardo, e l'anno<br />

1764 in Borgo, dove sorpreso da frenesia diede fuoco al suo saccone di paglia, che a<br />

tempo fu estinto per aver egli stesso svegliato, ed avvisato i Religiosi. Fu quindi tosto<br />

spedito a Trento, dove stette alcun tempo nella custodia 246 , e poi nell'infermeria. L'anno<br />

1766 fu posto nello studio di teologia in Trento sotto il Padre lettore Francesco Saverio<br />

da Fondo, ma come per mostra. Sopraffatto poi da più gagliarda pazzia venne levato<br />

dallo studio, e riposto in custodia nel medesimo convento. Finalmente infermatosi di<br />

dissenteria, non avendo ancora ricevuto alcun Ordine, finì di vivere nell’infermeria nella<br />

notte dei 24 venendo li 25 di febbraio avanti 'l Mattutino in Trento 24 febbraio 1772. Fu<br />

incapace de' santi Sagramenti; tuttavolta gli diede preventivamente l'assoluzione<br />

sagramentale sub conditione il Padre cappellano Clemente da Trento. Nel primo anno<br />

dello studio mostrò un gran talento imparando la ripetizione in un quarto d'ora, ma nel<br />

secondo sembrava stupido. Fu pur messo nello studio di filosofia, ma senza verun pro,<br />

l'anno 1765 in Cles sotto il P. lettor Giovanni Evangelista da Stenico. Ebbe una faccia<br />

sempre rubiconda, ed una statura ordinaria.<br />

246 Nel locale prigione del convento.<br />

254


484. Il Padre Fra Felice da Canezza, detto nel secolo Lorenzo Grandi di Pietro<br />

oriundo da Bergamo, fu battezzato li 27 dicembre dell'anno 1692, e vestito in Roveredo<br />

col P. Bartolommeo da Portolo di Canezza li 30 maggio del 1709, essendo Guardiano<br />

del mentovato luogo il P. Serafico da Roveredo, e maestro dei novizi il P. Casimiro da<br />

Trento. Negli anni 1710-1712 studiò la filosofia in Borgo sotto il padre lettore Lodovico<br />

da Mezzocorona; sotto del quale studiò pure la teologia in Trento nei due primi anni<br />

1713 e 1714. Nel terzo poi la studiò in Trento sotto il medesimo P. Lodovico soltanto<br />

fino al Natale, nel qual tempo (dicembre 1715) fu ordinato sacerdote con dispensa<br />

papale dell'età canonica di tredici mesi, che a suo padre Pietro, oriundo da Bergamo,<br />

costò ventun fiorini, e dopo di avere cantato in Canezza la sua prima Messa nella<br />

domenica infra l'ottava di Natale del 1715, fu mandato a studiare teologia in Borgo sotto<br />

il P. Zaccaria da Roveredo della Luna nel gennaio del 1716. Dal Capitolo celebrato in<br />

Roveredo li 24 giugno del 1716 venne collocato in Arco studente teologo del P. Pietro<br />

Antonio da Roveredo. Poi datosi alla predicazione girò per li pulpiti non cotidiani della<br />

<strong>Provincia</strong> e fece molti Avventi, ed annuali competentemente gradito. Nell'aprile<br />

dell'anno 1723 cinquantacinque giorni di ubbidienza, accompagnato da fra Cipriano di<br />

Trento, si portò a visitare i suoi parenti in Bergamo d'onde fu oriondo Pietro suo padre;<br />

e di là passò a visitare anche il nostro santuario di Varallo. Morì di apoplessia in Cles il<br />

27 febbraio 1772.<br />

255


P. Marco Morizzo: 1773-1906.<br />

CAPITOLO II<br />

Le seguenti brevi vite dei Frati trentini sono tratte dal lavoro del P. Marco Morizzo<br />

intitolato I Francescani nel Trentino voll. II, III e IV, agli anni corrispondenti 1773 e<br />

seguenti fino al 1906, dopo l'ultima vita scritta dal P. Giangrisostomo Tovazzi. Da<br />

notarsi che le vite brevi sono state tolte quasi alla lettera e quelle più corpose, iniziate<br />

nella seconda metà dell'Ottocento, in riassunto; perciò chi volesse avere maggiori<br />

notizie deve consultare gli originali nell'Archivio della provincia di s. Vigilio oppure le<br />

fotocopie presso la biblioteca di San Bernardino MSS 756-758.<br />

485. P. Filippo Maria, Felice Bernardino Bertolasi da Cles, nato ai 28 giugno<br />

1714, vestito il 31 maggio 1733 in Arco. Il 21 settembre 1762 partì per le missioni di<br />

Terra Santa e morì come missionario apostolico in Tripoli città della Tunisia il 21<br />

giugno 1772. In Palestina tra le sue fatiche non rifuggì di esercitarsi qual medico.<br />

486. P. Sebastiano. Cristoforo Pergher da Proves figlio di Giovanni Udalrico, nato<br />

ai 9 luglio 1724, vestito in Arco ai 4 settembre 1747; ordinato sacerdote ai 22 settembre<br />

1753. Morì a Cavalese gli 8 aprile 1773.<br />

487. P. Venceslao, Bartolomeo Giuseppe Antonio Fiemmozzi da Pressano, nato<br />

ai 13 dicembre 1714, vestito a Cles ai 26 maggio 1736. Fu più volte Guardiano, e morì<br />

essendo in questo ufficio, in Cavalese ai 9 maggio 1773.<br />

488. P. Elzeario, Francesco Antonio Torelli da Rovereto, nato ai 22 agosto 1710,<br />

vestito in Arco gli 11 giugno 1730, morto in Cavalese ai 16 marzo 1774.<br />

489. Fra Luca, Antonio Salazer da Revò, nato ai 27 settembre 1719, vestito come<br />

fratello gli 11 giugno 1746, morto a Pergine ai 9 aprile 1774.<br />

490. Fra Leopoldo, Lodovico Marzani (doganieri) da Trento, nato gli 8 dicembre<br />

1750, vestito in Arco ai 17 maggio 1769. Era stato già ordinato suddiacono, che fu colto<br />

dalla morte in Trento il 21 giugno 1774.<br />

491. P. Gerolamo, Ferdinando Antonio Cassina da Trento, ultimo rampollo della<br />

nobile famiglia Cassina de Stabé. Nato il 22 novembre 1698, vestì le divise del serafico<br />

Ordine nel convento di Cles ai 31 luglio 1714. Insegnò filosofia e teologia per due<br />

trienni. Fu per più anni Vicario, Guardiano in diversi conventi; due trienni confessore di<br />

monache, due volte definitore e due custode, ed una Ministro provinciale (nel 1757-<br />

1760). Nel 1739 fu eletto a pro-Ministro onde recarsi, in luogo del <strong>Provincia</strong>le male<br />

andato in salute, al Capitolo generale di Vagliadolid in Spagna, che doveva tenersi il 4<br />

giugno 1740 e vi intervenne di fatto. Ritornato in <strong>Provincia</strong>, fu eletto nella<br />

Congregazione di quell'anno Cronologo della stessa, officio questo nuovo per noi,<br />

sebbene fosse stato prescritto, come già si disse, nel 1676, e che fu eseguito dal P.<br />

Gerolamo con ogni diligenza. Questo pio Religioso morì santamente in Trento il 26<br />

ottobre 1774. Fu autore di 17 scritti, tra i quali merita un elogio particolare quella<br />

intitolata "Notizie istoriche", che servì al P. Sigismondo Cavalli da Cuneo, cronologo<br />

256


dell'Ordine, e al P. Marco Morizzo 247 . Autore delle <strong>biografie</strong> contentute in questo<br />

volume dal numero 1 al numero 482.<br />

492. Fra Domenico Eccher (detto Paoli) da Frassilongo, nato il 10 febbraio 1704,<br />

vestito come Terziario commensale il 4 novembre 1728, morì a Trento il 10 novembre<br />

1774.<br />

493. P. Bonaventura, Ferdinando Giacomo Antonio Prugger da Lavis, detto<br />

anche da Giovo (dall'omonimo castello presente a Vesin di Ville di Giovo 248 ), di<br />

Giuseppe Antonio e Veronica Isabella Guarischetti, nato e battezzato a Lavis il 30<br />

novembre 1699. Entrò nell'Ordine serafico, ascrivendosi alla <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio nel<br />

convento di Cles il 20 maggio 1720. Terminati gli studi scolastici, nel 1729 si recò a<br />

Roma nel collegio di s. Pietro Montorio, dove abilitato per fare le missioni, venne<br />

destinato a quella dell'Albania. Vi rimase per quattordici anni, finché, ricusata la<br />

Prefettura di quella missione, ritornò a Roma, e qui fu destinato Prefetto della missione<br />

di Serbia. Durò in tale carica per sette anni, quando ai 12 luglio 1752 si vide nominato<br />

dalla Congregazione di Propaganda Fide alla Prefettura dell'Albania. Affranto però dalle<br />

fatiche, ricusò tale carica e domandò di ritornare in <strong>Provincia</strong>. Venne infatti nel maggio<br />

del 1753, rinunciando ad ogni privilegio che sarebbe spettato come ex missionario.<br />

Visse con i suoi confratelli trentini in modo esemplare. Fu eletto Guardiano, definitore e<br />

confessore delle monache clarisse dei quattro monasteri trentini. Come tale nel 1762<br />

persuase le monache della Santissima Trinità in Trento ad accettare la vita comune, già<br />

da molto tempo abbandonata in quel convento. Terminò la sua vita assai laboriosa in<br />

Trento la mattina del 16 dicembre 1774. Scrisse un "Manuale catechetico italianoepirota",<br />

e un "Vocabolario italiano-epirota".<br />

494. P. Orazio, Martino Dellagiacoma da Moena, nato a Predazzo il 27 febbraio<br />

1712 e ancora fanciullo andò colla famiglia stabilmente a Moena. Vestì l'abito religioso<br />

il 24 settembre 1729 nel convento di Arco. Nel 1744 partì da Trento per le missioni di<br />

Albania, dove vi lavorò indefessamente per 18 anni. Nel 1763 fu creato Prefetto delle<br />

missioni di Macedonia, e vi fu confermato per altre due volte. Come tale il 24 dicembre<br />

1774 era partito da Corbino verso Durazzo per visitare quell'arcivescovo, ma lungo il<br />

viaggio fu colto ancora quel giorno da una bufera di neve; rimase soffocato e morì. Il<br />

suo cadavere fu trovato solamente nel seguente febbraio, essendo rimasto fino allora<br />

sepolto e nascosto sotto la neve. Gli fu data onorevole sepoltura nella vicina Corbino.<br />

Morì dunque il 24 dicembre 1774.<br />

495. P. Davide, Cristoforo Tonina da Vigolo Baselga, nato il 24 gennaio 1699,<br />

vestito a Cles l'8 maggio 1719. Divenne buon predicatore, fu confessore di monache,<br />

Guardiano e definitore. Morì a Trento il 12 marzo 1775.<br />

496. P. Innocenzo, Eliseo Daprà da Ziano, nato il 19 febbraio 1688; vestito a<br />

Rovereto il 28 aprile 1710; morì a Trento il 17 marzo 1775.<br />

497. P. Stefano, Innocenzo Quintino Dalponte da Vigo Lomaso, nato il 5<br />

settembre 1720, vestito a Cles il 7 giugno 1739; morì a Trento il 28 marzo 1775.<br />

247 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino II, pp. 339-340.<br />

248 Vedi Stenico Remo OFM, Il castello della Rosa o di Giovo, Ville di Giovo 1987, p. 68 lettera B.<br />

257


498. Fra Giuseppe, Giovanni Mattio Pezzei da Spessa di Badia (detto Cadino),<br />

nato 27 ottobre 1714, vestito come fratello il 21 ottobre 1742; morì a Pergine il 29 aprile<br />

1775.<br />

499. Fra Lorenzo, Giovanni Tomasi da Trento, nato 29 agosto 1738, vestito come<br />

fratello il 19 maggio 1760; morì a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 17 maggio<br />

1775.<br />

500. Fra Pacifico, Domenico Pelosi da Ronzo di Gardumo, nato il 5 marzo 1721,<br />

vestito come fratello il 16 giugno 1747; morì a Borgo il 24 giugno 1775.<br />

501. P. Floriano, Giovanni Giuseppe Pomarolli da Trento, ma oriundo da Verla di<br />

Giovo, nato il 20 giugno 1731, vestito in Arco il 26 maggio 1754; sacerdote il 21<br />

maggio 1760. Fu mandato col P. Teodoro Bianchetti da Gavazzo per le biblioteche<br />

d'Italia a raccogliere manoscritti su s. Bonaventura in favore del P. Benedetto Bonelli, e<br />

nel 1767 ritornò in provincia in compagnia del P. Giangrisostomo Tovazzi. Morì in<br />

Trento il 12 agosto 1775.<br />

502. P. Ildefonso, Giuseppe Brunone Gelmi da Borgo Valsugana, nato il 6 ottobre<br />

1747; vestito in Arco l'11 giugno 1766; ordinato sacerdote il 13 giugno 1772; morì<br />

tisico in Trento il 25 ottobre 1775.<br />

503. Fra Macario, Giovanni Antonio Dapor da Lizzana, detto il Principe, nato il<br />

24 agosto 1707; vestito come fratello gli 11 ottobre 1729; morì a Trento il 12 novembre<br />

1775.<br />

504. Fra Bruno, Bartolomeo Ghezzi da Daone in Giudicaria, nato il 5 febbraio<br />

1728; vestito come fratello il 27 maggio 1753; morì a Trento il 16 novembre 1775.<br />

505. P. Sisto, Felice Antonio Chiusole da Rovereto, nato il 27 febbraio 1706;<br />

vestito in Arco gli 11 settembre 1727. Fu Guardiano, maestro dei novizi, confessore di<br />

monache. Morì a Mezzolombardo il 4 dicembre 1775. Scrisse moltissime prediche,<br />

ragionamenti, panegirici, discorsi e meditazioni, nonché altri opuscoli di pietà: tutti<br />

andati perduti!<br />

506. P. Massenzio, Francesco Antonio Brunati da Tenno, nato il 4 agosto 1705;<br />

vestito in Arco il 18 maggio 1723; morì a Trento il 15 dicembre 1775.<br />

507. Fra Giovanni Nicolò, Stefano Paoli da Trento (oriundo da Viarago), nato il<br />

22 luglio 1702; vestito come fratello l'11 agosto 1725; morì alle Grazie in Arco il 20<br />

dicembre 1775.<br />

508. P. Gaspare, Nicolò Agostini da Monclassico, nato il 28 novembre 1699,<br />

vestito a Cles il 26 maggio 1721. Fu Guardiano, definitore, Ministro provinciale. Morì a<br />

Rovereto nella sera del 17 febbraio 1776.<br />

258


509. Fra Desiderio, Stefano Antonio Ferrai da Borgo Valsugana, nato il 6<br />

febbraio 1704, vestito il 6 ottobre 1725 in qualità di fratello. Fu sarto in vari conventi e<br />

morì a Borgo l'11 agosto 1776.<br />

510. Pietro Marcellino, Domenico Antonio Armani da Tenno, nato però a<br />

Dasindo, il 19 novembre 1703, battezzato il giorno 29 dello stesso mese nella chiesa<br />

parrocchiale di Lomaso. È pronipote del P. Marcellino morto nel 1676, e nipote del P.<br />

Pier Marcellino morto nel 1701; vestì l'abito francescano a Cles il 14 settembre 1720.<br />

Fu celebre predicatore; a Vienna predicò nella chiesa dei Gesuiti allora colonia italiana,<br />

impegnandosi anche presso le autorità in favore della sua <strong>Provincia</strong> nella causa coi PP.<br />

Cappuccini per la fondazione di nuovi conventi nel Trentino. Predicò a Chiari nel<br />

Bresciano nel 1753; l'anno seguente a Malcesine; nel 1763 a Montecchio; nel 1764 a<br />

Iesi, dove nel 1766 fu lettore di eloquenza sacra nel convento dei Frati Riformati della<br />

città; nel 1768 predicò la Quaresima quotidiana a s. Maria Nova nella diocesi di Osimo;<br />

nel 1769 ancora nella cattedrale di Iesi; l'anno seguente a Roma in s. Maria Maggiore;<br />

nel 1772 di nuovo a Malcesine. Nel 1776 si era portato a Roma per svolgere il ministero<br />

di penitenziere apostolico nella basilica di s. Giovanni in Laterano; a Roma terminò la<br />

sua vita con una morte repentina il 16 agosto 1776. Il suo corpo venne sepolto nel<br />

convento dei Minori Riformati di s. Francesco a Ripa. "Questo illustre ed infaticabile<br />

sacerdote fu nella sua <strong>Provincia</strong> più volte Guardiano, una volta definitore, ed anche<br />

insegnò ai giovani l'eloquenza sacra nel convento di Campo e venne per i suoi meriti<br />

decorato col titolo di predicatore generale". Diede alle stampe "Un panegirico di s.<br />

Ignazio di Loyola", Vienna 1745; "Un novena in onore di s. Giusto martire", Vienna<br />

1747; vari discorsi recitati in Vienna; e il manoscritto "Ragguaglio cronologico della<br />

fondazione del convento di Cles".<br />

511. P. Giovanni Pietro, Giovanni Francesco Amorth da Anterivo, nato il 29<br />

giugno 1700, vestito in Cles insieme col P. Pietro Marcellino Armani il 14 settembre<br />

1720. Nel 1757 venne mandato a Corfù in qualità di confessore dei soldati veneti,<br />

specialmente per i tedeschi militanti per la Serenissima, e nel 1766 ritornò in <strong>Provincia</strong>,<br />

recando con sé una onorifica accompagnatoria 249 . Morì poi nel convento delle Grazie di<br />

Arco il 28 agosto 1776, lasciando alcuni manoscritti che aveva steso durante il<br />

soggiorno triennale a Corfù.<br />

512. Fra Martino, Udalrico Leonardo Facchini da Lavis, nato il 4 luglio 1706,<br />

vestito come fratello il 19 settembre 1727. Fu anche infermiere e morì a Pergine il 4<br />

novembre 1776.<br />

513. P. Carlo Antonio, Bartolomeo Malanotti da Samoclevo, nato il 28 marzo<br />

1720; vestì l'abito francescano a Cles il 24 giugno 1738. "Di ingegno non comune,<br />

riuscì d'onore al suo Ordine. Si impiegò per qualche anno alla predicazione e fu lettore<br />

di filosofia e teologia per il corso di sette anni... Nel 1760 visitò qual commissario<br />

generale la <strong>Provincia</strong> di Milano. Avvenne in quella visita, che avendo trovato in un<br />

convento i registri delle Messe in assai mal'ordine, egli dichiarò quel Guardiano sospeso<br />

dall'officio suo. Questi però trovò mezzo di far venire la sentenza di sospensione della<br />

visita al P. commissario, il quale a sua volta spedì tosto per apposito corriere i registri<br />

249 Morizzo, I Francescani nel Trentino III, p. 18.<br />

259


suddetti, accompagnati con una sua informazione a Roma, d'onde tosto arrivò un<br />

decreto da parte della Congregazione dei vescovi e Regolari in favore del P. Carlo<br />

Antonio, e da parte dei superiori dell'Ordine una lettera di lode per la di lui fermezza<br />

(Vedi il P. Agostino Maria da Napoli nel Tomo IV Chronolog. Historia leg. seraph.<br />

Ord. pag 376, col. 2, decr. 3 oct. 1760 in cui certamente viene contemplato questo<br />

fatto). Il P. Carlo Antonio terminò la visita e presiedette a quel Capitolo provinciale che<br />

si celebrò ai 4 novembre e poi ritornossene in <strong>Provincia</strong>, dove assunse il governo del<br />

convento di Rovereto. Nel predetto Capitolo di Milano fu eletto per la seconda volta a<br />

Ministro provinciale il P. Pasquale da Varese, il quale essendo stato creato nel 1762, nel<br />

Capitolo generale di Mantova quale commissario generale della Cismontana Famiglia,<br />

nominò il nostro P. Carlo Antonio, che là trovavasi in qualità di compagno del suo<br />

Ministro provinciale, per suo segretario generale. Recossi quindi a Roma a coprirvi il<br />

suo nuovo officio, in cui durò poco, perché essendo morto a Madrid ai 3 novembre 1763<br />

il nostro P. Carlo Bonaventura Rigotti da Rovereto, attuale segretario del generale<br />

Ministro, questi volle che andasse in Ispagna ad assumere quell'importante offizio il P.<br />

Carlo Antonio. Vi andò di fatto ancora nel dicembre di quell'anno. Nel 1766 chiamò a<br />

Madrid il nostro P. Urbano Heller da Tres per suo compagno, il quale vi andò di fatto.<br />

Come segretario generale intervenne nel 1765 alla Congregazione generale tenutasi al<br />

sacro Monte della Verna assieme al P. Giovannezio Molina Ministro di tutto l'Ordine,<br />

con cui recossi poi a Roma e a Napoli. Intervenne anche nel 1768 al Capitolo generale<br />

di Valenza, in cui si vide eletto alla carica di Procuratore generale dei Riformati. Fu alla<br />

chiusa di esso Capitolo, che recitò una sua dotta orazione latina sulla santissima Trinità,<br />

la quale venne assai lodata ed applaudita e poi stampata. Nel medesimo Capitolo fu<br />

deputato tra i quattro compromissari sceltivi per deliberare sull'accettazione e la stampa<br />

delle Costituzioni generali della Cismontana Famiglia, e dopo averle esaminate insieme<br />

agli altri tre ne confermò la decretale sentenza: «Eamdem collectionem in Familiae et<br />

<strong>Provincia</strong>rum usum, et commodum edi posse et debere». Si stamparono però solo nel<br />

1827. Nel 1768 egli mandò a tutte le Provincie dei Riformati Cismontani una circolare<br />

in cui annunziando la sua elezione a loro procuratore, manifestava anche quale era la<br />

sua intenzione rapporto a certi punti riferibili alla sua ispezione. Egli continuò nel suo<br />

officio sino alla morte, che avvenne in Roma nel convento di s. Francesco in Ripa ai 13<br />

febbraio 1777. Il P. Malanotti, che era per la sua pietà, prudenza e dottrina salito in<br />

grande stima presso diversi cardinali, e presso i sommi Pontefici Clemente XIV e Pio<br />

VI, fu si può dire, il fondatore della biblioteca del convento di Cles, alla quale mandò da<br />

Roma niente meno di trentauno carri di libri, tra i quali molti assai preziosi, appartenenti<br />

ad un cardinale, dagli eredi del quale ei li comperò, (e che più tardi in gran parte furono<br />

trasportati in quella di s. Bernardino in Trento)" 250 . Lasciò alcuni lavori stampati. Cfr,<br />

pure notizie sulla Gazzetta di Trento del 4 marzo 1777, in data di Roma 22 febbraio<br />

1777.<br />

514. P. Antonino, Francesco Pizzini da Rovereto, figlio di Francesco detto<br />

Veronese e di Anna Teresa Marzani, nato il 27 maggio 1743, vestito a Cles il 31 maggio<br />

1760; ordinato sacerdote con dispensa dall'età, il 20 dicembre 1766; morì tisico in<br />

Trento il 15 febbraio 1777. Nel 1766 aveva fatto il suo testamento, rogiti Dal Lago,<br />

lasciando usufruttuaria la sua matrigna, Domenica nata Tartarotti e sua sorella<br />

Giacomina erede, la quale sposò poi un Bonfioli di Sacco.<br />

250 Morizzo, I Francescani nel Trentino III, p. 23.<br />

260


515. P. Gregorio, Valentino Pancheri da Bordiana, nato il 20 settembre 1720, vestì<br />

l'abito religioso a Cles il 21 settembre 1738. Fu Guardiano e predicatore; morì in Borgo<br />

il 20 febbraio 1777.<br />

516. Fra Ruperto, Francesco Tommaso Corradini da Vigolo Baselga, nato il 25<br />

maggio 1737, vestito come fratello il 19 maggio 1760; morì a Trento il 13 marzo 1777.<br />

517. P. Sigismondo, Giovanni Francesco Betta da Cagnò, nato il 27 aprile 1707;<br />

vestì l'abito religioso il 20 ottobre 1728. Dopo molti anni di lavoro in vari conventi, dal<br />

1770 in poi risedette nell'infermeria di s. Bernardino in Trento, ove poi morì la sera del<br />

25 marzo 1777.<br />

518. P. Lodovico, Simone Goio da Rovereto, nato il 3 dicembre 1748; vestì l'abito<br />

francescano il 21 settembre 1765 in Arco; ordinato sacerdote con dispensa dall'età il 13<br />

giugno 1772; morì in Trento alle due pomeridiane del 14 aprile 1777.<br />

519. P. Giorgio, Simone Vescovi da Vermiglio (nella frazione di Favriano), nato il<br />

28 ottobre 1702, battezzato il 2 novembre dello stesso anno; vestì l'abito religioso in<br />

Cles il 20 maggio 1720. Fu predicatore, Guardiano; da Cles ove era di famiglia fino dal<br />

1771, venne trasportato nell'infermeria di Trento, dove poi morì il 10 settembre 1777.<br />

520. Fra Marco, Domenico Gasperotti da Pomarolo, nato il 3 marzo 1698; vestì<br />

l'abito serafico in qualità di fratello il 20 maggio 1720; da Borgo ove era di famiglia fu<br />

trasportato a Trento dove morì il primo ottobre 1777.<br />

521. Fra Sisinio, Giampietro Marzadri da Por, nato il 22 giugno 1702, vestì l'abito<br />

religioso quale fratello il 19 maggio 1720; lavorò nel lanificio e morì a Trento nel<br />

pomeriggio del 9 febbraio 1778.<br />

522. P. Giovanni Michele, Pietro Ernesto Chiusole da Rovereto, fratello del P.<br />

Sisto (+ 1775), nato il 10 dicembre 1713; vestì l'abito francescano in Arco il 12 luglio<br />

1730. Fu più volte Guardiano e due volte definitore; fu confessore ordinario delle<br />

clarisse della ss. Trinità di Trento e di quelle di Rovereto e Borgo Valsugana. Morì a<br />

Rovereto il 25 marzo 1778.<br />

523. P. Vigilio, Giuseppe Antonio Pellizzari da Trento, nato il 13 dicembre 1716,<br />

vestì l'abito religioso a Cles il 20 maggio 1735; morì a Borgo il 4 luglio 1778.<br />

524. P. Francesco, Giuseppe Amadeo Kaiselitz da Rovereto, figlio di Godefredo<br />

da Norimberga e di Benedetta degli Antonini, nato il 3 dicembre 1731, vestì l'abito<br />

religioso in Arco il 19 agosto 1748; ordinato sacerdote nel novembre del 1754. Nel<br />

1759 andò a Napoli quale compagno del P. Antonio Inama da Fondo, eletto confessore<br />

delle monache del regio monastero di s. Chiara, e terminato il triennio, salpò per<br />

l'Albania quale missionario apostolico, dove esercitò tale ministero lodevolmente fino<br />

alla morte, avvenuta in Toplana, nella detta missione, il 2 agosto 1778.<br />

261


525. P. Bartolomeo, Domenico Maoro da Portolo di Canezza, figlio di Cristoforo,<br />

nato il 3 agosto 1691; era già chierico minorista quando vestì l'abito religioso in<br />

Rovereto il 30 maggio 1709. Fu Guardiano, insegnante e confessore di monache; morì<br />

vecchio di 88 anni in Trento il 17 ottobre 1778.<br />

526. P. Paolino, Marino Antonio Sparapani da Preghena, nato il 3 novembre<br />

1702; vestì l'abito religioso in Arco il 5 agosto 1724. Morì a Trento il 25 ottobre 1778 e<br />

fu sepolto nella nostra chiesa nel forno decimo della prima fila.<br />

527. P. Eugenio, Cosma Damiano Riccabona da Cavalese, figlio di Francesco<br />

Antonio, nato il 22 gennaio 1720, vestì l'abito religioso a Cles il 30 agosto 1738. Fu<br />

ottimo sacrista; morì a Borgo Valsugana il 5 ottobre 1779.<br />

528. P. Claudio, Pietro Andrea Gabos da Trento, nato il 30 novembre 1702,<br />

battezzato il primo dicembre; vestì l'abito serafico l'11 agosto 1725 a Santa Maria delle<br />

Grazie presso Arco; era già in possesso di Ordini sacri minori; svolse il ministero della<br />

predicazione; fu più volte Guardiano; morì a Trento il 15 novembre 1779.<br />

529. Fra Timoteo, Giovanni Antonio Comai da Riva del Garda, nato il 27 marzo<br />

1720; vestì l'abito serafico come fratello l'11 maggio 1748; morì a Trento il 30<br />

novembre 1779 e fu sepolto sotto la nostra chiesa nel forno sesto della prima fila.<br />

530. P. Bartolomeo Maria, Giuseppe Bartolomeo Stoffella da Camposilvano di<br />

Vallarsa, nato il 25 novembre 1746, figlio di Domenico. Era cugino del nostro P.<br />

Massimiliano Stoffella (+ 1789), ed era già stato ordinato diacono prima di entrare in<br />

Religione in Arco il 28 maggio 1770; fece la professione solenne l'anno dopo nel<br />

medesimo giorno, e fu ordinato sacerdote con dispensa dall'età il primo aprile 1775. I<br />

Frati avevano riposto in lui tante speranze, ma la morte lo rapì quasi subito in Trento il<br />

29 febbraio anno bisestile 1780; fu sepolto sotto la nostra chiesa nella prima fila, tomba<br />

settima.<br />

531. P. Casimiro, Giacomo Giuseppe Forer da Calliano, fratello del P. Giacomo<br />

Antonio (+ 1757). Nacque il 21 aprile 1699, vestì l'abito francescano nel convento di<br />

Cles il 19 maggio 1714 e fu ordinato sacerdote nel 1722 con dispensa dall'età. Insegnò<br />

morale e sacra eloquenza, fu valido predicatore, confessore di monache, Guardiano, tre<br />

volte definitore ed una Custode e come tale intervenne al Capitolo generale di Murcia.<br />

Morì a Trento alle sette pomeridiane del 19 marzo 1780. Lasciò due manoscritti: "Varii<br />

modi di visitare utilmente la Via Crucis"; Diario del viaggio del P. Casimiro da Calliano<br />

in Ispagna".<br />

532. P. Romedio, Giovanni Michele Battista Tommaso Tavonati da Denno, nato<br />

il 9 maggio 1724; vestì l'abito religioso in Campo il 9 giugno 1747; ordinato sacerdote il<br />

16 giugno 1753. Morì nell'infermeria di Trento il 31 maggio 1780, sepolto sotto la<br />

nostra chiesa nel forno quarto della prima fila.<br />

533. P. Angelo Maria, Simone Antonio Zatelli da Trento, figlio di Giovanni,<br />

oriundo di Cognola, nato il 2 ottobre 1712; vestì l'abito francescano in Arco il 16 luglio<br />

1731. Fu più volte Guardiano; confessore di monache e definitore. Nel 1759 e seguenti<br />

262


aiutò il P. Giuseppe Ippoliti da Pergine nell'ordinare il ricco archivio del castello di<br />

Trento. Fu poi colpito ripetutamente da apoplessia e morì a Trento il 13 luglio 1780.<br />

Lasciò alcuni scritti: cfr. Trento, Biblioteca san Bernardino MS 217-219.<br />

534. P. Angelico, Giovanni Domenico Soriani (si trova anche nella forma<br />

Sulliani 251 ) da Rovereto, nato il 6 febbraio 1699; era nipote del nostro P. Serafico<br />

Galvagni (+ 1739); vestì l'abito religioso il 21 settembre 1716 in Cles. Fu ordinato<br />

sacerdote il 22 maggio 1723; riuscì ottimo predicatore; fu più volte Guardiano e per un<br />

triennio confessore delle Clarisse alla ss. Trinità. Fu anche segretario provinciale e<br />

architetto della fabbrica della biblioteca del convento di Trento e del provincialato,<br />

nonché della cappella dell'infermeria. Morì a Trento, venerando ed infaticabile<br />

Religioso il 28 ottobre 1780 e fu sepolto nel terzo forno della prima fila delle nostre<br />

tombe sotto la chiesa. Importanti i suoi scritti: "Narrazione storica della fondazione del<br />

convento di s. Maria delle Grazie presso Arco..."; archivio convento delle Grazie di<br />

Arco; un secondo volume di documenti andò perduto... "Narrativa della fondazione del<br />

convento di Pergine..." Pergine archivio del convento. "Narrativa della fondazione del<br />

convento di Campo", anonima in ACPFM. Per altri scritti: cfr. Morizzo, I Francescani<br />

nel Trentino III, p. 40.<br />

535. Fra Adamo, Martino Benedetti da Malcesine, nato il 9 maggio 1704; vestì<br />

l'abito francescano come fratello il 30 luglio 1724; morì a Trento il 29 novembre 1780 e<br />

fu sepolto nel secondo forno della prima fila delle tombe poste sotto la chiesa.<br />

536. P. Mauro, Francesco Giovanni Tomasi da Baselga di Piné, nato il 9<br />

settembre 1723: entrò nell'Ordine già chierico minorista il 5 giugno 1745 in Arco.<br />

Sacerdote il 5 giugno 1751 e il 13 cantò la sua prima Messa a Pergine con gran<br />

solennità; era stato ordinato sacerdote il 5 dello stesso mese. Morì a Trento il 12<br />

novembre 1781.<br />

537. P. Domenico Nicolò, Domenico Pizzini de Hochebrunn da Ala, figlio di<br />

Nicolò; nacque il 19 maggio 1697, e vestì l'abito francescano il 28 maggio 1714 nel<br />

convento di Cles. Era fratello di fra Isidoro, morto diacono in Trento nel 1728. Fu<br />

ordinato sacerdote nel maggio del 1720. Fu insegnante di filosofia e teologia; maestro<br />

dei novizi, confessore di monache, Guardiano, definitore, custode e Ministro<br />

<strong>Provincia</strong>le. Come tale intervenne al Capitolo generale del 1762 a Mantova. Morì<br />

d'apoplessia a Rovereto il 17 novembre 1781. Il suo primo nome in Religione fu<br />

Giuseppe Nicolò, che volle cambiare nell'altro che gli rimase. Fu ordinato sacerdote nel<br />

maggio del 1720. Lasciò alcuni importanti manoscritti 252 .<br />

538. P. Francesco Solano, Antonio Girardi da Canezza. , nato il 20 aprile 1717;<br />

vestì l'abito francescano a Cles il 21 maggio 1738; morì a Campo Lomaso il primo<br />

maggio 1782.<br />

539. P. Anselmo, Giacomo Moratti da Pellizzano, nato il 30 dicembre 1722; vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 15 ottobre 1740; morì a Trento l'8 maggio 1782.<br />

251 Il Tovazzi, Fratologio, p. 79 in fondo, scrive: "Li Soriani originari da Monselice, abitanti in<br />

Roveredo, si sono detti Suliani (o Sulliani) perché tra gli eretici vi sono delli chiamati Soriani".<br />

252 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino III, p. 44 in margine.<br />

263


540. P. Vittore, Giovanni Battista Bruni da Borgo Valsugana, nato il 26 dicembre<br />

1703; vestì l'abito serafico in Arco il 18 maggio 1723. Fu insegnante, Guardiano,<br />

definitore e confessore di monache. Era fratello del P. Giovanni Tommaso (+ 1788);<br />

morì a Mezzolombardo il 27 maggio sul far della sera del 1782.<br />

541. Fra Ginepro, Vincenzo Capra da Borgo Valsugana, nipote del P. Vincenzo<br />

(+1733), nato il 22 gennaio 1704; vestito con licenza da Roma per non avere l'età<br />

prescritta di venti anni, il 31 luglio 1723, come fratello. Fu sarto di professione; dal<br />

1735 al 1738 fu in Terra Santa. Morì a Trento alle sette di mattina il 24 luglio 1782.<br />

542. P. Giovanni di Dio, Giacomo Antonio Redolfi da Borgo Valsugana, nato il<br />

24 agosto 1722; vestì l 'abito religioso ad Arco il 15 ottobre 1740. Fu ottimo Religioso;<br />

fu predicatore, Guardiano, definitore e confessore di monache. Morì in Borgo<br />

Valsugana il 6 agosto 1782.<br />

543. P. Clemente, Simone Morelli (detto Frigolo) da Trento, ove la sua famiglia<br />

aveva una pelletteria in contrada Oriola. Nacque il 19 agosto 1693; studiata la teologia e<br />

ricevuti gli Ordini minori volle entrare nell'Ordine dei francescani vestendo l'abito a<br />

Cles il 9 maggio 1712. "Predicatore distinto, ebbe ad esercitare questo ministero non<br />

solo nel nostro Trentino, ma ben anche in più città d'Italia. (Vedi l'occorso a lui in<br />

Borgo l'anno 1730, nel secondo volume della cronaca provinciale), e sempre con<br />

universale aggradimento e lode. Fu più volte Guardiano e anche definitore, nonché<br />

esaminatore prosinodale, nominato dal principe vescovo Domenico Antonio Thunn con<br />

patente dei 27 febbraio 1734...". "La fama di quest'uomo andò tanto oltre, che ai 16<br />

aprile 1746 venne destinato dalla sacra Congregazione di Propaganda Fide quale<br />

missionario apostolico nella Servia verso cui si avviò nel maggio successivo. Vi rimase<br />

lavorando con zelo quella vigna affidatagli per venti anni continui, finché nel 1767<br />

ottenne di ritornare in patria, e giunse a Trento il 25 novembre col permesso di godere<br />

di tutti i privilegi concessi agli ex-missionari. Visse tra suoi confratelli altri quindici<br />

anni, riverito ed amato da tutti, finché morì a Trento ai 10 novembre 1782 ad ore 5<br />

antimeridiane d'anni 90". Lasciò alcuni scritti.<br />

544. P. Giovanni Nepomuceno, Felice Fortunato Ioris da Mezzocorona; il padre<br />

veniva da Nanno. Nacque il 9 luglio 1717; vestì l'abito serafico a Cles il 9 luglio 1738.<br />

Fu insegnante, predicatore, Guardiano ed anche definitore. Morì a Mezzolombardo ad<br />

ore 8 pomeridiane nel giorno 13 dicembre 1782.<br />

545. Fra Liborio, Cristano Perempruner da Rovereto, nato il 21 marzo 1705;<br />

vestì l'abito religioso l'11 agosto 1725; morì a Rovereto, 12 gennaio 1783.<br />

546. P. Benedetto, Giovanni Francesco Antonio Bonelli da Cavalese, figlio di<br />

Giovanni Domenico e Antonia nata Miorini, nato il 26 dicembre 1704. Studiò preso i<br />

Gesuiti a Trento e a 17 anni entrò nell'Ordine francescano, vestendo l'abito a Cles il 26<br />

maggio 1721. Studiò la filosofia e la teologia in convento e fu ordinato sacerdote il 27<br />

dicembre 1728; fu predicatore, insegnante e scrittore famoso. Morì a Trento il 28<br />

ottobre 1783. Per la conoscenza approfondita di questa straordinaria figura di<br />

francescano e studioso rimando al saggio scritto per la laurea dal P. Eliseo Onorati dal<br />

264


titolo: "P. Benedetto Bonelli francescano, storico trentino, critico bonaventuriano (1704-<br />

1783)", Trento edizioni Biblioteca PP. Francescani, n. 14, Trento, 1984, pp. 310.<br />

547. P. Pietro Baldassare, Giovanni Lorenzo Zambaiti da Trento, fratello del P.<br />

Francesco Albano (+1799), figlio di Francesco, nato il 22 febbraio 1726; vestì l'abito<br />

serafico in Arco il primo maggio 1745; fu ordinato sacerdote in Trento il 5 giugno 1751;<br />

morì mentre era Vicario a Cavalese il 30 dicembre 1783 alle ore sette pomeridiane.<br />

548. P. Giovanni Angelo, Gaetano Ignazio Antonio Rusca, figlio di Francesco da<br />

Borgo Valsugana, nato il 12 gennaio 1706, vestì l'abito religioso a Santa Maria delle<br />

Grazie presso Arco l'11 agosto 1725. Dal 1740 al 1762 fu missionario apostolico<br />

nell'Arcipelago greco dove fu anche Vicario del vescovo di Nascia. Nel ritorno si fermò<br />

a Mantova dove si celebrava il Capitolo generale; fu collocato di famiglia in Borgo,<br />

dove rimase fino alla morte avvenuta all'una e mezzo del 18 febbraio 1784. Lasciò<br />

manoscritti "Cinque dialoghi polemici greco-italiani tra Macario prete e Diodato latino".<br />

549. P. Francesco Pancrazio, Giulio Andrea Tenaglia da Nave san Felice, nato il<br />

30 novembre 1700, vestì l'abito francescano a Cles l'11 giugno 1718; era fratello di fra<br />

Fabiano (+1771); morì a Trento l'11 giugno 1784.<br />

550. Fra Fedele, Francesco Antonio Nardelli da Meano, nato il 3 ottobre 1708,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario l'11 ottobre 1733, poi come fratello col<br />

nome di Fedele l'11 maggio 1737. Morì a Mezzolombardo il 19 agosto 1784.<br />

551. Fra Mario, Antonio Visintainer da Vignola di Pergine, nato il 29 aprile 1752,<br />

vestito come Terziario commensale il 20 agosto 1776; era lanino di professione; morì<br />

nel convento di s. Bonaventura di Bassano ove era di passaggio il 24 ottobre 1784.<br />

552. P. Pietro d'Alcantara, Giovanni Antonio Luca Pandini da Rovereto, nato il<br />

18 ottobre 1726; fu vestito ad Arco il 5 giugno 1745; ordinato sacerdote il 5 giugno<br />

1751. Soggiornò molti anni a Pavia compagno del P. Flaviano Ricci da Cembra<br />

professore in quella università; morì a Pavia nel convento di s. Croce la sera degli 8<br />

dicembre 1784. Ebbe una sorella monaca clarissa.<br />

553. Fra Agnello, Antonio Varesco da Panchià, nato il 22 marzo 1704; il primo<br />

giugno 1730 fu vestito come Terziario commensale; poi col nome di Agnello fu<br />

"incappucciato" come fratello il 24 giugno 1732. Fu infermiere bravo e caritatevole.<br />

Andò due volte a Gerusalemme, la prima nel 1748 e vi rimase tre anni; la seconda volta<br />

era partito nel 1756, rimanendovi più di nove anni continui e ritornando nel 1766. Dai<br />

Luoghi Santi riportò alcuni oggetti rari, fra i quali due Bambini in cera, che donò alle<br />

chiese dei conventi di Trento e Cavalese, che venivano esposti al tempo del santo<br />

Natale. Aveva una devozione speciale al Bambino Gesù e diceva che avrebbe desiderato<br />

di morire nel giorno di Natale; il suo desiderio fu realizzato, morendo egli infatti a<br />

Trento la sera del 25 dicembre 1784. Aveva portato con sé un magnifico Crocifisso di<br />

madreperla donato alla chiesa di s. Rocco di Rovereto; purtroppo andò perduto durante<br />

la guerra 1915-1918, essendo stato occupato dai soldati il convento e la chiesa.<br />

265


554. P. Giovanni Pio, Cristoforo Boschi da Volano, figlio di Pietro, nato il 21<br />

agosto 1709; vestì l'abito serafico a Cles il 19 maggio 1760; fu ordinato sacerdote il 24<br />

maggio 1766; morì a Santa Maria delle Grazie presso Arco la sera del 29 marzo 1785.<br />

555. P. Martino, Gasparo Telani da Rovereto, nato il 17 febbraio 1698; vestì<br />

l'abito francescano a Cles il 21 settembre 1716. Il 13 settembre 1729 andò a Roma ove<br />

studiò per poter essere poi missionario in Albania dove rimase 12 anni; ritornato in<br />

<strong>Provincia</strong> fu quasi sempre di famiglia a Rovereto, giuntovi il 23 agosto 1743, sempre<br />

disponibile alla confessione dei fedeli. Nel 1775 fu posto nell'infermeria di Trento, ove<br />

morì, senior, alle cinque e mezza antimeridiane il 21 agosto 1785.<br />

556. P. Teodoro, Bartolomeo Bianchetti da Gavazzo, figlio di Odorico. Nacque il<br />

primo marzo 1707; vestì l'abito religioso in Arco il 15 settembre 1726. Fu insegnante di<br />

filosofia e teologia; nel 1745 fu commissario Visitatore della <strong>Provincia</strong> di Croazia-<br />

Corniola, con il suo segretario P. Giacomo Antonio Forer di Calliano, partendo da<br />

Roma dove era stato alcuni anni per trattare la nostra causa con i PP. Cappuccini per la<br />

fondazione dei conventi di Condino e Malé. Nel maggio si unì a Venezia col suddetto<br />

suo segretario; fatta la visita tenne il Capitolo in Lubiana; ritornò in <strong>Provincia</strong> per la<br />

strada di Schio e Vallarsa. Fu guardiano e per due trienni (1757-1763) segretario<br />

provinciale, nel secondo dei quali anche definitore. Fu infaticabile predicatore. Nel 1764<br />

fu scelto dal P. Bonelli affinché raccogliesse manoscritti ed altri scritti nelle biblioteche<br />

d'Italia necessari per l'opera "Supplemento alle opere di s. Bonaventura"; ebbe per<br />

compagno il P. Floriano Pomarolli da Trento (+1775), mentre nel frattempo il P.<br />

Commissario generale mandava per lo stesso scopo altri Frati in Francia. Morì a Santa<br />

Maria delle Grazie presso Arco il primo dicembre 1785. In seguito all'ordine<br />

dell'imperatrice Maria Teresa di adeguare i pesi e le misure dei suoi Stati alla norma<br />

viennese, il P. Teodoro fu incaricato da varie comunità a ordinare in tabelle l'equazione<br />

fra i pesi e misure, che poi furono date alle stampe quelle della giurisdizione di Telvana<br />

nel 1769; delle comunità di Telve di sotto, Carzano, Telve di Sopra, Torcegno e Ronchi<br />

(1769); di Arco e Drena (1770); della città di Trento (1771); Nuova maniera di rilevare<br />

le misure quadrate ecc. (1774); lasciò poi alcuni manoscritti.<br />

557. Fra Nazario, Crisante Leonardelli da Montagnaga di Piné, nato l'11 agosto<br />

1753; rimasto vedovo, fu accolto quale Terziario commensale e vestito con l'abito<br />

religioso il 26 luglio 1779; morì a Trento il 10 dicembre 1785.<br />

558. P. Francesco Antonio, Claudio Sigismondo Acquistapace da Borgo<br />

Valsugana, nato il 5 febbraio 1710; il padre era stato nostro novizio a Cles col nome di<br />

fra Candido; vestì l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 17<br />

settembre 1725; fu Guardiano, definitore, zelante predicatore, confessore di monache;<br />

morì a Borgo Valsugana il 29 marzo 1786.<br />

559. P. Barnaba, Cristoforo Kinzberger da Transacqua di Primiero, nato il 9<br />

maggio 1710, vestì l'abito religioso in Arco l'8 maggio 1730; morì nel convento di<br />

Borgo Valsugana il 6 agosto 1786.<br />

266


560. P. Norberto, Giuseppe Antonio Levri da Fiavé, nato il 18 marzo 1705, vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 17 settembre 1722; fu maestro dei novizi; nel 1782 divenne<br />

cieco. Morì a Santa Maria delle Grazie presso Arco l'8 agosto 1786.<br />

561. P. Francesco Salesio, Simone Antonio Molinari da Trento, nato il primo e<br />

battezzato il 3 gennaio 1731, vestì l'abito religioso in Arco il 14 luglio 1747; dal 1759<br />

divenne cieco e fu condotto a Venezia e Padova nel 1762 e poi a Bologna dal famoso<br />

medico Bacchettoni, il quale giudicò inguaribile quel disturbo e così rimase fino alla<br />

morte avvenuta in Trento il 15 dicembre alle ore 4 antimeridiane 1786.<br />

562. P. Giovanni Matteo, Giovanni Battista Vigilio Dallatorre da Flavon, nato il<br />

26 giugno 1734, vestì l'abito francescano a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 12<br />

agosto 1755; fu ordinato sacerdote il 19 settembre 1761; morì a Mezzolombardo alle 6<br />

antimeridiane del 24 gennaio 1787.<br />

563. P. Apollinare, Andrea Iellici da Tesero, nato il 25 ottobre 1707; vestì l'abito<br />

religioso in Arco il 15 settembre 1726. Fu Religioso di molta pietà e predicatore assai<br />

zelante; fu più volte Guardiano. Morì nel convento di Cavalese alle 10 pomeridiane del<br />

3 giugno 1787. Lasciò alcuni manoscritti.<br />

564. P. Marino Antonio, Felice Giacomo Salvadori da Mori, nato il 17 maggio<br />

1712; dopo aver ricevuto gli ordini Minori entrò nell'ordine serafico ad Aro il 9 giugno<br />

1731. Fu più volte Guardiano e buon predicatore. Morì a Pergine ad ore 11<br />

antimeridiane il 13 luglio 1787.<br />

565. Fra Cosma, Vigilio Torelli da Fiavé, nato il 26 giugno 1751; vestì l'abito<br />

francescano come fratello il 19 giugno 1776; era sarto; morì a Trento giovane alle ore<br />

tre e mezza antimeridiane del 26 maggio 1788.<br />

566. P. Venanzio, Francesco Ignazio Iellici da Tesero, nato il 15 gennaio 1704;<br />

vestì l'abito religioso a Campo il 16 settembre 1722. Fu Guardiano, buon predicatore e<br />

zelante Religioso. Morì a Mezzolombardo la mattina del 26 agosto 1788.<br />

567. P. Giovanni Tommaso, Giovanni Vincenzo Bruni da Borgo Valsugana,<br />

fratello del P. Vittore (+1782), nato il 22 gennaio 1716, vestì l'abito serafico in Arco il 3<br />

maggio 1734. Fu Guardiano, definitore, maestro dei novizi, predicatore e confessore di<br />

monache. Dal 1783 fu esaminatore prosinodale del vescovo di Feltre per la Valsugana.<br />

Morì a Borgo Valsugana dove era Vicario, la mattina del 23 novembre 1788. Fu sepolto<br />

nel cimitero del paese nel luogo riservato ai sacerdoti per via delle leggi giuseppine.<br />

568. P. Angelo Ignazio, Giorgio Vaia da Carano, pronipote del P. Giovanni<br />

Antonio Giovanelli da Carano (+1725). Nacque il 19 luglio 1707 e vestì l'abito religioso<br />

in Arco il 17 maggio 1727; fu buon predicatore e più volte Guardiano; morì a Trento il<br />

23 novembre 1788.<br />

569. P. Giuseppe Maria, Ognibene Angelo Sannicolò da Rovereto, nato il 9<br />

novembre 1711, vestì l'abito religioso in Arco il 29 maggio 1729. Fu insegnante di<br />

filosofia e teologia; valente predicatore, più volte eletto Guardiano, fu maestro dei<br />

267


novizi, definitore ed anche Ministro provinciale, e nel 1758 eletto commissario di<br />

<strong>Provincia</strong>. Religioso pio e zelante, confessore di monache; morì a Trento alle 12<br />

antimeridiane del 5 gennaio 1789. Stampò due operette e lasciò molti manoscritti.<br />

570. P. Massimiliano, Giacomo Domenico Stoffella da Camposilvano, nato il 2<br />

febbraio 1713. Era notaio prima di ricevere l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie<br />

presso Arco il 17 settembre 1730. Fu ottimo predicatore, maestro dei novizi, Guardiano<br />

e definitore. Morì a Trento alle 7 antimeridiane del 3 aprile 1789; fu sepolto nel primo<br />

forno della prima fila sotto la chiesa.<br />

571. P. Urbano, Giangiacomo Eller 253 da Tres, nato il 27 ottobre 1726, vestì l'abito<br />

serafico l'11 giugno 1746; ordinato sacerdote il 27 maggio 1752. Nel 1756 fu mandato a<br />

Monaco di Baviera per istruirsi nella farmaceutica rimanendovi un anno; ritornato fu<br />

destinato direttore dell'infermeria di Trento, dove rimase molti anni. Dopo il 1765 fu<br />

destinato compagno del P. Carlo Antonio Malanotti da Samoclevo, dapprima segretario<br />

generale e poi procuratore generale della Riforma (+1777). Fu varie volte Guardiano.<br />

Morì a Borgo Valsugana il 26 aprile 1789.<br />

572. Fra Benvenuto, Andrea Fiorio da Brenzone sul Garda, nato il 9 gennaio<br />

1713, vestito come fratello il 16 giugno 1737. Nel 1752 essendo infermiere nel<br />

convento delle Grazie di Arco, ottenne l'ubbidienza per recarsi in Terra Santa. Partì l'11<br />

aprile accompagnato fino a Brenzone dal Terziario fra Lorenzo Dallago da Cles; visitò i<br />

parenti e poi per Verona si recò a Venezia ed ai primi di maggio s'imbarcò per il<br />

Levante; il 9 agosto approdò a Cipro, e poi giunse in Terra Santa. Vi dimorò circa<br />

tredici anni; fu poi richiamato in <strong>Provincia</strong> perché era necessaria la sua presenza; partì il<br />

14 agosto da Nazaret e si unì in Acri al nostro fra Agnello Varesco da Panchià (+1784),<br />

col quale venne a Cipro ed Alessandria fino a Corfù. Da Cipro venne solo a Venezia,<br />

ma non ritornò a Trento; fece insistenza presso il <strong>Provincia</strong>le dei Riformati P. Antonio<br />

Taoro di poter ritornare a Corfù, per servire come infermiere in quell'ospizio. Dopo i<br />

richiami del suo P. <strong>Provincia</strong>le, si decise finalmente di tornare in <strong>Provincia</strong> e giunse a<br />

Borgo Valsugana il 24 giugno 1767; fu poi mandato di famiglia a Rovereto. Morì a<br />

Cavalese, ove era infermiere, il 22 maggio 1789.<br />

573. P. Flaviano, Giovanni Angelo Ricci da Cembra, nato il 5 aprile 1714, vestì<br />

l'abito francescano in Mezzolombardo il 17 maggio 1733. Fu ordinato sacerdote il 23<br />

maggio 1739; insegnò poi la filosofia e la teologia; fu valente predicatore, assai perito<br />

nel canto ecclesiastico e figurato. Compose tre Messe a due voci, che dal suo nome sono<br />

dette appunto "Flaviane", ed altri canti ad uso del coro dei conventi. Nel 1753 fu eletto<br />

Guardiano di Rovereto e nel 1754-1757 fu segretario provinciale e nel 1757 fu eletto<br />

definitore. Nel 1760 fu destinato confessore delle monache di s. Carlo in Rovereto. Ma<br />

durò poco perché l'ubbidienza lo voleva altrove. Giuseppe Antonio Spergs de Polenk e<br />

Reissdorf da Innsbruck, consigliere aulico in Vienna, ammiratore del nostro P.<br />

Benedetto Bonelli e del P. Carlo Bonaventura Rigotti da Rovereto e conoscente del P.<br />

Flaviano, scrisse al Bonelli affinché la sua <strong>Provincia</strong> si assumesse l'onere di mandare un<br />

suo Religioso ad insegnare la teologia nell'università di Innsbruck. Insegnò per cinque<br />

anni la morale in quella università. "Frattanto però i Gesuiti, ai quali non poteva piacere<br />

253 Anche Heller.<br />

268


la sana morale del professore trentino, e con essi anche i nostri Francescani della<br />

<strong>Provincia</strong> tirolese di s. Leopoldo, maneggiaronsi in modo, che ottennero finalmente la di<br />

lui dimissione. Ritornò allora il buon Frate tra i suoi, ove nel capitolo provinciale del<br />

1766 era stato eletto Custode, e là nei due seguenti anni insegnò, come lettore, la sacra<br />

eloquenza ai giovani di sua <strong>Provincia</strong>. Senonché all'entrare del novembre dell'anno<br />

1769, trovandosi egli in San Bernardino a Trento, contro ogni sua aspettazione, venne<br />

egli invitato dal ministro plenipotenziario della Lombardia austriaca, Carlo Conte de<br />

Firmian, a portarsi con sollecitudine a Pavia a coprire la cattedra di teologia dommatica<br />

in quella università. Vi si recò immantinenti, partendo da Trento ai 13 novembre e dato<br />

principio alle sue lezioni, vi continuò per dicianove anni". Data l'avanzata età ottenne di<br />

poter tornare alla sua <strong>Provincia</strong> e nell'autunno del 1788 partì da Pavia. Il 26 novembre<br />

giungeva a Trento. "Gli furono assegnati fiorini 200 annui ad vitam. Se non che, poco<br />

poté goderli, perché passato breve tempo dal suo ritorno in <strong>Provincia</strong>, volle recarsi a<br />

visitare i suoi parenti in Cembra, ed indi a Vigo di Fassa, dove avea un nipote da parte<br />

del fratello. Ma proprio qui egli si ammalò, e dopo circa sette mesi di leggiera infermità,<br />

fattasi poi gravissima e mortale, qui pure terminò la sua mortale carriera ai 26 maggio"<br />

1789. Fu sepolto per primo nel nuovo sepolcro riservato ai sacerdoti. Diede alle stampe<br />

6 opere e lasciò alcuni manoscritti 254 .<br />

574. Fra Diego, Giovanni Francesco Melchiori da Nomi, nato l'11 agosto 1707,<br />

vestì l'abito religioso come fratello il 4 giugno 1730. Partì da Rovereto, ove era<br />

infermiere il 5 novembre 1744 per Verona e Venezia per portarsi in Terra Santa. Partì<br />

verso Cipro il 29 marzo 1745 e ai 27 aprile giunse a Cipro; e il 7 luglio arrivò a<br />

Gerusalemme, dove esercitò il suo compito di infermiere in modo caritatevole per<br />

quattro anni; partito da Alessandria il 9 novembre 1749, il 27 dicembre arrivò a<br />

Venezia; vi passò la contumacia prescritta stando nel lazzaretto nuovo e poi arrivò a<br />

Rovereto l'11 maggio 1750. Morì a Trento il 30 ottobre 1789.<br />

575. P. Alessio, Adamo Tomasi (detti Alessi) da Varignano, nato il 9 marzo 1727,<br />

vestì l'abito religioso il 29 giugno 1748; fu ordinato sacerdote l'8 giugno 1754. Morì in<br />

Arco il 6 novembre 1789.<br />

576. P. Alberto, Giovanni Domenico Dalvit 255 da Grumes, nato il 9 novembre<br />

1713, vestì l'abito francescano in Arco il 20 maggio 1733; fu ordinato sacerdote il 30<br />

maggio 1739. Fu più volte Guardiano e morì a Trento il 4 dicembre 1789.<br />

577. P. Antonio Maria, Giuseppe Leopoldo Quaresima da Tuenno, nato il 29<br />

dicembre 1731, vestì l'abito religioso il 17 maggio 1749; fu ordinato il 4 gennaio 1756;<br />

fu confessore di monache, Guardiano, segretario provinciale, definitore. Morì a Campo<br />

Lomaso, attuale Guardiano, il 20 gennaio 1790.<br />

578. P. Candido, Giovanni Battista Maria Lutti da Poia figlio di Carlo. Nacque il<br />

23 gennaio 1731, vestì l'abito serafico a Cles il 25 luglio 1739. Fu insegnante,<br />

Guardiano, definitore e Ministro <strong>Provincia</strong>le. Era ottimo predicatore e si adoperò a<br />

diffondere l'idea di una buona predicazione. Morì nel convento di Arco, ove era attuale<br />

Vicario, il 18 agosto 1790.<br />

254 Per ulteriori notizie si veda: Morizzo, I Francescani nel Trentino III, pp. 119-121.<br />

255 Invece che Dalvit è scritto talvolta Dalla Vite. Vit è una frazione di Grumes.<br />

269


579. P. Valeriano, Carlo Rasa da Tierno di Mori, figlio di Giovanni detto il<br />

Moresco (+1741), nato il 24 aprile 1715, vestito a Cles il 19 giugno 1734. Fu Guardiano<br />

e predicatore. Morì a Mezzolombardo il 9 gennaio 1791.<br />

580. Fra Claudiano, Agostino Megni da Cellentino, nato il 5 ottobre 1708, vestito<br />

come fratello il 15 maggio 1736. Era muratore di mestiere; morì a Trento alle nove di<br />

sera il 22 marzo 1791.<br />

581. P. Bernardino, Francesco Mariano Giuseppe Ceniga da Rovereto, figlio del<br />

medico Giovanni Felice, nato il 27 febbraio 1717, vestì l'abito religioso a Cles il 19<br />

maggio 1736; morì in Arco il 3 agosto 1791.<br />

582. P. Vittorio, Francesco Manfredini, figlio di Domenico e Valentina<br />

Manfredini, nato a Preore il 26 marzo 1743; vestì l'abito religioso in Arco il 2 giugno<br />

1764; ordinato sacerdote il 2 giugno 1770; morì a Trento la seta del 22 aprile 1792.<br />

583. Fra Pasquale, Francesco Massimiliani da Brentonico, nato il 4 agosto 1708,<br />

vestì l'abito serafico come fratello col nome di fra Onofrio (che poi gli fu mutato) il 4<br />

giugno 1730; fu sarte di mestiere e morì in Arco il 2 giugno 1792.<br />

584. P. Adelpreto, Giuseppe Pietro Cobelli da Lizzana, nato il 22 febbraio,<br />

battezzato il 26 1740; vestì l'abito religioso a Cles il 17 settembre 1757; professò il 24<br />

settembre celebrando la Messa un suo fratello secolare; fu ordinato sacerdote il 17<br />

dicembre 1763; fu per sette anni successivi Guardiano a Rovereto, causa le leggi<br />

cesaree. Morì a Trento, essendo attuale Vicario di Rovereto il 3 settembre 1792.<br />

585. Fra Modesto, Raffaele Bassetti da Santa Massenza, figlio di Pietro e<br />

Domenica, nato il 7 gennaio 1700, battezzato il giorno dopo in Vezzano; vestì l'abito<br />

religioso il 31 luglio 1723 come fratello; fatto infermiere ottenne il permesso di recarsi<br />

in Terra Santa, giunse in Borgo Valsugana con i Padri Bernardino Paoli da Sant'Orsola e<br />

Accursio Varesco da Moena destinati missionari nell'Egitto, e col P. Raffaele Foresti da<br />

Praso, destinato per Costantinopoli, e coi medesimi partì da Borgo per Venezia il 14<br />

marzo 1731, da dove fece vela col P. Bernardino e col P. Accursio per l'Oriente il 3<br />

aprile, e giunsero all'Arnica in Cipro il 3 maggio. Dimorò per quattro anni a servizio di<br />

Terra Santa, e poi nel settembre del 1735 partì da Cipro con fra Wolfango fratello della<br />

<strong>Provincia</strong> di Vienna, e dopo trentadue giorni di mare, giunse a Malta, vi fece 18 giorni<br />

di contumacia, finita la quale in 12 giorni arrivò a Livorno; poi andò ad Assisi, passò a<br />

Roma, e finalmente arrivò a Borgo Valsugana ai primi di marzo 1736. A Gerusalemme<br />

era stato alcuni mesi di famiglia col nostro fra Taddeo Sgritta da Pergine (+1753).<br />

Continuò in <strong>Provincia</strong> a fare l'infermiere e morì a Trento, senior, d'anni 93 il 14<br />

settembre 1792. Fu sepolto nella nostra chiesa, nel quinto forno della prima fila.<br />

586. P. Eleuterio, Giovanni Antonio Luca 256 da Mezzocorona, figlio del medico<br />

Pietro Antonio e di Barbara Carneri, nato il 17 ottobre 1722, vestì l'abito serafico il 12<br />

settembre 1752 a Santa Maria delle Grazie presso Arco. Fu compagno del P. Flaviano<br />

256 Anche De Luca.<br />

270


Ricci a Innsbruck, mentre quello era professore in quella università. Morì a<br />

Mezzolombardo il 16 aprile 1793.<br />

587. P. Antonio, Giovanni Francesco Inama da Fondo, figlio di Giacomo<br />

Antonio, e cugino del P. Giorgio Vescovi (+1777). Nacque il 5 aprile 1718 e si fece<br />

Frate a Cles il 26 maggio 1736; fu ordinato sacerdote il 19 maggio 1742; insegnò<br />

filosofia e teologia e si occupò nella predicazione. Fu pure Guardiano, definitore e<br />

Custode. Nel 1757, spirando il suo guardianato di Trento, partì il 7 giugno quale<br />

Commissario Visitatore della <strong>Provincia</strong> di Croazia-Carniola, accompagnato dal P. Carlo<br />

Antonio Malanotti da Samoclevo, attuale lettore di teologia in Trento, quale segretario.<br />

Terminata la visita celebrò il Capitolo il 19 agosto a Lubiana, da cui subito partì per la<br />

sua <strong>Provincia</strong>, arrivando a Borgo Valsugana il 10 settembre. Nel 1759 si portò a Napoli<br />

quale confessore del regio monastero di s. Chiara e vi rimase fino al 1762, nel qual anno<br />

venne in qualità di compagno del rev.mo P. Gioannezio de Molina ex-Ministro generale<br />

dell'Ordine a Mantova, dove doveva celebrarsi il 29 maggio il Capitolo generale. Vi si<br />

trovava in quell'occasione il nostro P. Custode Domenico Nicolò Pizzini da Ala, il P.<br />

Benedetto Bonelli da Cavalese definitore generale, assieme al compagno P.<br />

Giangrisostomo Tovazzi da Volano, il P. Ministro Gasparo Agostini da Monclassico,<br />

nonché il P. Carlo Antonio Malanotti da Samoclevo ed il P. Giovanni Angelo Rusca da<br />

Borgo Valsugana. In quel Capitolo gli animi dei Padri vocali erano così ben disposti per<br />

nominare all'alta carica di Commissario generale della Cismontana Famiglia il nostro P.<br />

Benedetto Bonelli da Cavalese, che già erano state disposte le cose per condurlo in<br />

chiesa con la croce alla cerimonia prescritta, quando il P. Antonio Inama col P. Carlo<br />

Antonio Malanotti, cui l'invidia non fece vedere di buon occhio elevato a quel posto<br />

tanto onorifico un padre della loro <strong>Provincia</strong>, brigarono così bene, che sua eccellenza il<br />

Conte Carlo Firmian ministro plenipotenziario della Lombardia austriaca, fece noto al<br />

consesso di quei Padri capitolari, che essendo stata scelta una città soggetta all'austriaca<br />

Casa, quale era Mantova per sede di quel Capitolo, sarebbe stata fatta cosa del tutto<br />

gratissima all'imperatore se anche si fosse eletto a Commissario generale della<br />

Cismontana Famiglia un suddito di quella augusta Casa. E i vocali allora si lasciarono<br />

mutare nel loro voto: fu eletto il P. Pasquale da Varese, Ministro della <strong>Provincia</strong> di<br />

Milano, suddito austriaco, e fu lasciato da banda il nostro Bonelli suddito immediato del<br />

principato di Trento. Il P. Antonio ancora a Mantova era stato domandato quale<br />

segretario generale dal neo eletto Ministro generale, ma non piacendogli quel posto, vi<br />

rinunziò, trovando modo di esimersene e ritornò in <strong>Provincia</strong>; l'anno seguente venne a<br />

Roma chiamato a fungere da segretario generale del sullodato P. Commissario generale<br />

cismontano. Continuò in questo ufficio anche sotto il successore P, Giuseppe Maria da<br />

Vedano fino all'aprile del 1766. Nel 1763 fu visitatore della <strong>Provincia</strong> di Milano,<br />

essendo allora attuale definitore della nostra, partendo da Trento il 21 luglio col P.<br />

Giovanni Nepomuceno Ioris da Mezzolombardo per segretario e col P. Francesco<br />

Saverio Battisti da Fondo quale pro-segretario, e con fra Diego Marchiori da Nomi.<br />

cominciò la visita da Mantova, terminata la quale celebrò il capitolo in s. Ambrogio<br />

fuori Milano il 27 settembre, giungendo di ritorno alle Grazie in Arco il 10 ottobre. Nel<br />

1766, essendo stato indetto il nostro Capitolo, come attuale definitore della medesima<br />

venne in tutta fretta da Roma giungendo a Trento a tempo per ottenere ciò che pare<br />

agognasse. Fu infatti eletto Ministro provinciale e come tale intervenne poi nel 1768 al<br />

Capitolo generale di Valenza, partendo d da Arco il 21 febbraio col Terziario fra<br />

Francesco Libener da Cavalese. Fu di ritorno il 14 luglio. Nel 1775 fu visitatore della<br />

271


<strong>Provincia</strong> di Milano, prendendo per segretario il P. Crescenzio Sbetta da Borgo<br />

Valsugana, per scrittore e compagno il P. Cirillo Rossi da Revò. Nel 1782 gli capitò un<br />

caso spiacevole 257 . Per servizio viaggiò in Germania, Francia, Spagna e Italia. Morì a<br />

Trento il 24 settembre 1793, ad ore 11, e fu sepolto sotto la nostra chiesa. Fece molte<br />

traduzioni dal tedesco e dal francese, delle quali alcune furono stampate 258 .<br />

588. P. Alessandro, Antonio Soriani 259 da Rovereto, fratello del P. Angelico<br />

(+1780), nato il 25 marzo 1705; vestì l'abito religioso a Campo Lomaso il 16 settembre<br />

1722. Fu stimato predicatore anche nelle Missioni al popolo che tenne in molti paesi<br />

della diocesi. Il 5 aprile 1779, seconda festa di Pasqua, dopo aver terminata nel giorno<br />

precedente la sua Quaresima nella parrocchiale di Cavalese, cantò nella chiesa del<br />

convento la Messa per il suo cinquantesimo di sacerdozio. Fu più volte Guardiano,<br />

confessore di monache in s. Anna di Borgo Valsugana; due volte eletto definitore.<br />

Carico di anni e di meriti passò al Signore a Rovereto, senior <strong>Provincia</strong>e, il 29 settembre<br />

1793.<br />

589. Fra Omobono, Giovanni Mattia Degiampietri da Anterivo, nato il 7 luglio<br />

1726, vestì l'abito serafico come fratello il 14 settembre 1748; era sarto di mestiere.<br />

Aveva un fratello nella <strong>Provincia</strong> Riformata di Venezia, chiamato fra Corrado (+<br />

01.01.1777).<br />

590. P. Cirillo, Giovanni Rossi da Revò, figlio di Pietro, nato il 25 ottobre 1743,<br />

vestì l'abito serafico in Cles il 2 luglio 1763; fu ordinato sacerdote il 16 luglio 1769. Fu<br />

insegnante e ottimo predicatore, Nel 1785 fu eletto Guardiano dai suoi frati (secondo le<br />

leggi di Giuseppe II) del convento di Trento e vi continuò per un triennio; come tale fu<br />

presidente del Capitolo 49° della nostra <strong>Provincia</strong>, il primo dopo le innovazioni<br />

imperiali di Giuseppe II, celebrato in Trento il 29 maggio 1785; nel 1791 fu eletto<br />

Guardiano di Pergine; nel 1794 andò di famiglia a Cles, dove morì l'11 ottobre 1794 alle<br />

ore 5 di mattina, dopo essere stato colpito da apoplessia.<br />

591. P. Gottardo Antonio, Giovanni Battista Miller da Cles, figlio di Francesco<br />

Antonio cancelliere assessorile. Nacque il 6 febbraio 1721, vestì l'abito serafico in Arco<br />

il 24 giugno 1741; ordinato sacerdote il 27 maggio 1747. Morì a Pergine l'8 marzo<br />

1795.<br />

592. P. Melchiore, Giovanni Antonio Keller da Cles, nato il 29 ottobre 1722, vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 24 giugno 1741; fu ordinato sacerdote il 27 maggio 1747. Nel<br />

1762 e 1763 fu compagno del segretario generale P. Carlo Antonio Malanotti da<br />

Samoclevo e poi fino al 1766 fu compagno dell'altro segretario generale P. Antonio<br />

Inama da Fondo, coi quali fu a Roma. Dal 1786 al 1788 fu a Napoli compagno del P.<br />

Arcangelo Dallago che era là Guardiano di s. Chiara. Fu Guardiano. Morì a<br />

Mezzolombardo il 3 settembre 1795.<br />

593. P. Giovanni Battista, Giacomo Francesco Giuseppe Scari da<br />

Mezzolombardo, nato il 16 gennaio 1728, vestì l'abito religioso in Arco il primo maggio<br />

257 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino III, pp. 65-66.<br />

258 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino III, pp. 144-145.<br />

259 Anche Sulliani.<br />

272


1745. Frate infaticabile e zelante fu più volte eletto Guardiano e fu anche definitore.<br />

Morì a Mezzolombardo il 15 dicembre 1795.<br />

594. Fra Valerio, Giorgio Antonio Giacomuzzi da Ziano, cugino del P. Innocenzo<br />

Dalprà (+1775). Nacque il 13 maggio 1733, vestito dapprima il 6 settembre 1769 come<br />

Terziario commensale, poi come fratello il 19 maggio 1772. Fu Religioso esemplare.<br />

Morì a Cavalese il 30 marzo 1796.<br />

595. Fra Ilario, Giampietro Berti da Laguna di Cavedine, figlio di Francesco e di<br />

Domenica, nato il 23 aprile 1718, vestì l'abito francescano il 20 maggio 1744 come<br />

fratello. Morì a Campo Lomaso il 27 aprile 1796.<br />

596. P. Ermenegildo, Gaspare Melchiore Zambelli da Volano, nato il 24 marzo<br />

1716, vestì l'abito serafico a Cles il 19 giugno 1734. Morì a Trento il 15 giugno 1796 e<br />

sepolto nel forno nono della prima fila delle nostre tombe sotto la chiesa.<br />

597. P. Damaso, Giovanni Battista Zamboni da Vigolo Vattaro, nato il 30 gennaio<br />

1732, vestì l'abito francescano già chierico tonsurato, il 21 maggio 1753 in Arco; fu<br />

ordinato sacerdote il 9 giugno 1759. Si distinse nella predicazione; fu a Napoli Vicario<br />

del Guardiano di s. Chiara e di lui segretario. Nell'agosto del 1779 era stato nominato<br />

teologo del cardinale di Albano Alessandro. Ma l'11 dicembre dello stesso anno moriva<br />

il cardinale per cui non se ne fece nulla. Il Padre ritornò in <strong>Provincia</strong> alla fine del 1782.<br />

Morì in Borgo il 14 luglio 1796, soffocato dall'asma.<br />

598. P. Luigi, Bernardino Antonio Bertolini da Pergine, figlio di Stefano dottore<br />

in legge, nato il 28 ottobre 1715, vestì l'abito religioso in Cles il 29 settembre 1735.<br />

Cantò la sua prima Messa nel convento di Pergine il 4 ottobre 1748. Dal 1762 al 1763<br />

fu compagno a Roma del segretario generale P. Carlo Antonio Malanotti da Samoclevo;<br />

fu Guardiano, definitore. Era ottimo predicatore. Mentre era infermo nel convento di<br />

Pergine i soldati francesi lo fecero villanamente balzare dal letto, violenza che gli<br />

accelerò la morte, avvenuta in Pergine il 9 settembre 1796.<br />

599. Fra Vito, Giovanni Maria Terzi da Pannone di Gardumo, nato il 5 aprile<br />

1727, vestì l'abito serafico come fratello il 13 maggio 1750; morì a Trento il 4<br />

novembre 1796 e sepolto nel forno secondo della seconda fila sotto la chiesa.<br />

600. P. Udalrico, Giuseppe Antonio Graff da Trasp coirense nel Tirolo, oriundo<br />

da Hall (detto anche del Covalo), nato il 15 marzo 1718, vestì l'abito religioso a Cles il<br />

14 settembre 1737. Nel marzo del 1752 andò a s. Chiara di Napoli con ubbidienza di<br />

quella badessa. Incorporatosi nella <strong>Provincia</strong> di Bologna, la lasciò poi, e ritorno alla<br />

nostra di Trento e morì in Arco il 27 novembre 1796.<br />

601. Fra Matteo Dorigati da Maderno di Cognola, nato il 25 giugno 1717, vestì<br />

l'abito religioso come fratello il primo aprile 1740; morì a Trento la notte del 19<br />

febbraio 1797. "... allevato nel Maso Voltoliniano della Fersina sotto s. Bernardino fuori<br />

di Trento. Fu moltissimi anni storpio, e molti anni nell'infermeria, dove insegnò a molti<br />

ragazzi a leggere e scrivere, e servire alla Santa Messa. Dopo, che divenne storpio,<br />

273


imparò, ed esercitò l'arte sartoria... Fu perciò sempre lodevole Religioso, infaticabile ed<br />

utile a misura delle sue forze" 260 .<br />

602. P. Fulgenzio, Francesco Edoardo Sighel da Cavalese, figlio di Francesco,<br />

nato il 13 ottobre 1743, vestì l'abito religioso ad Arco il 26 maggio 1766; fu ordinato<br />

sacerdote il 13 giugno 1772. "Era buono, diligente sacrestano, zelante confessore.<br />

Assistendo in Cavalese agli infermi, contrasse il tifo contaggioso, che infieriva allora in<br />

tutta la valle, e vi morì ai 31 marzo, vittima di carità" nel 1797.<br />

603. P. Pietro Crisologo, Giovanni Battista Lodovico Antonio Zorrer da<br />

Rovereto, nato il 28 agosto 1728, vestì l'abito religioso in Arco il 5 giugno 1745. Dopo<br />

essere stato ordinato sacerdote insegnò la filosofia e la teologia; nel 1771 si portò a<br />

Roma quale segretario del Procuratore generale della Riforma P. Carlo Antonio<br />

Malanotti da Samoclevo. Dopo la morte di questo ritornò in provincia nel 1777; venne<br />

eletto Ministro provinciale nel 1782; era Guardiano a Rovereto quando essendosi<br />

compromesso nella sottrazione di alcune cose del soppresso convento di s. Carlo, per<br />

liberarsi da ogni molestia partì dalla <strong>Provincia</strong> ed andò in quella romana, dove rimase<br />

molto stimato fino alla morte. A Roma dal 1792 al 1796 fu presidente della<br />

penitenziaria lateranese. Morì a Colonna presso Frascati il 5 aprile 1797.<br />

604. P. Giovanni Francesco, Giuseppe Paolo Andreis da Mechel, figlio del dottor<br />

in legge Giampaolo, nato il 14 ottobre 1753, vestì l'abito religioso a Cles il 24 maggio<br />

1773; fu ordinato sacerdote il 29 maggio 1779. Era Guardiano e predicatore quaresimale<br />

a Cavalese, quando nell'assistere agli ammalati, contrasse il tifo e morì a Cavalese il 12<br />

aprile 1797, vittima di carità.<br />

605. P. Giovanni Antonio, Nicolò Giovanni Rossi da Piano in Valle di Sole, figlio<br />

di Giuseppe notaio, nato il 29 agosto 1737, vestì l'abito serafico in Cles il primo luglio<br />

1758; fu ordinato sacerdote il 16 giugno 1764. Fu Religioso devoto, penitente e molto<br />

esemplare 261 . Era Guardiano a Pergine nel 1797 quando ebbe a soffrire da parte dei<br />

soldati francesi che lo percossero accelerandone la morte; il Padre in quell'anno aveva<br />

assistito molti infermi petecchiosi 262 . Morì a Pergine il 26 maggio 1797.<br />

606. Fra Teofilo, Bernardo Gigli da Bezzeca, figlio di Martino, nato il 13 ottobre<br />

1731, vestì l'abito serafico come fratello il primo giugno 1754; morì a Rovereto il 27<br />

maggio 1797.<br />

607. Fra Giovanni, Antonio Desiderio Bresciani da Vigne di Arco, nato il 5 aprile<br />

1743, vestì l'abito religioso come fratello il 30 maggio 1764; morì ad Arco la mattina<br />

del 5 luglio 1797.<br />

608. P. Serafico, Pietro Antonio Maria Devigili nobile de Kreuzenberg da<br />

Mezzolombardo, figlio di Francesco, nato il 17 luglio 1726, vestì l'abito francescano in<br />

Arco il 9 ottobre 1745; fu ordinato sacerdote il 18 settembre 1751. Fu Guardiano e<br />

Religioso amante della fatica. Morì a Trento il 6 agosto 1797.<br />

260 Cfr. Tovazzi, Epistolario, vol. IV, Lettera 1067.<br />

261 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino III, p. 186 in margine.<br />

262 Si veda Tovazzi, Epistolario VI, lettera num. 2763.<br />

274


609. P. Gaetano, Leopoldo Giuseppe Gottardi da Rovereto; nato il 13 gennaio<br />

1718; era già chierico tonsurato quando vestì l'abito francescano il 17 settembre 1736<br />

nel convento di Cles. Fu predicatore e Guardiano. Morì a Trento il 6 agosto 1797.<br />

610. P. Adriano, Giuseppe Seppi da Ruffré, nato il 10 luglio 1731, vestì l'abito<br />

religioso in Arco il 17 maggio 1752. Fu ordinato sacerdote il 20 maggio 1758. Fu<br />

catechista nelle scuole elementari in Rovereto per vari anni. Morì a Trento il 16 ottobre<br />

1797. Non gli fu concesso di andare alle missioni estere.<br />

611. P. Maurizio, Giovanni Antonio Felder da Borgo Valsugana, figlio di<br />

Geremia, nato il 26 aprile 1739, vestì l'abito francescano il 19 ottobre 1757 a Cles; fu<br />

ordinato sacerdote a Verona il 24 settembre 1763. Il 30 ottobre del 1773 i Padri Gesuiti,<br />

soppressi dal Papa Clemente XIV, furono licenziati dall'insegnamento dell'anno<br />

scolastico 1773-1774; le scuole furono convertite in seminario vescovile ed assegnate<br />

ad altri insegnanti. Fra questi venne chiamato il nostro P. Maurizio assieme al P.<br />

Francesco Saverio Battisti da Fondo ad insegnare la filosofia e materie affini, eccetto la<br />

matematica, che fu assegnata ad un P. Cappuccino. Nello stesso tempo dovettero<br />

assumersi il compito di cappellani del seminario e tenere in quella chiesa nei giorni<br />

festivi istruzione e catechistica per i tedeschi che si trovavano a Trento e celebrare<br />

inoltre giornalmente la Messa e ascoltare le confessioni. Col 31 ottobre 1774<br />

dimorarono stabilmente in seminario, ricevendo anche il vitto. Insegnò con plauso<br />

finché nel 1797 fu colpito da malattia per cui dovette ritirarsi; nell'autunno si portò ad<br />

Arco alle Grazie dove era Guardiano il fratello P. Pietro Damiano e lì finì i suoi giorni<br />

alle 5 e mezza antimeridiane del 26 febbraio 1798.<br />

612. Fra Michele, Giovanni Andrea Antonio Aliprandini da Preghena, nato il 27<br />

ottobre 1715, vestì l'abito religioso come fratello il 17 maggio 1738; morì a Trento il 13<br />

aprile 1798.<br />

613. P. Arcangelo, Bartolomeo Mattia Giuseppe Dallago da Cles, figlio di<br />

Lorenzo e Margarita Monauni, nato il 24 febbraio 1724, vestì l'abito francescano in<br />

Arco l'11 giugno 1742; fu ordinato sacerdote il 9 giugno 1748. Insegnò filosofia e<br />

teologia e fu buon predicatore. Fu Guardiano, segretario provinciale. Nel 1774 venne<br />

eletto Ministro provinciale; nel 1777 fu eletto Custode; definitore nel 1783; presidente<br />

del Capitolo provinciale nel 1791 nel quale fu eletto Ministro provinciale la seconda<br />

volta. Nel 1769 fu Visitatore della <strong>Provincia</strong> di Milano. Nel 1784 rinunciò ad andare a<br />

Napoli quale confessore delle Clarisse; ma nel 1785 dovette ubbidire al cardinale<br />

Lazzaro Pallavicini che lo nominò protettore del regio monastero di s. Chiara in Napoli,<br />

e fu destinato Guardiano; partì da Trento il 26 febbraio. Terminato il triennio ritornò a<br />

Trento e fu fatto confessore delle Clarisse di s. Michele. Morì a Trento alle ore 8<br />

antimeridiane del 27 ottobre 1798. Diede alle stampe la vita della venerabile Giovanna<br />

Maria della Croce nel 1770.<br />

614. Fra Quirico, Quirico Benedetto Mattei da Campo Lomaso, nato il 7 marzo<br />

1738, vestì l'abito religioso come fratello il 5 luglio 1762; morì a Rovereto il 31<br />

dicembre 1798.<br />

275


615. P. Epifanio, Giovanni Fioroni da Roncone, figlio di Giovanni Pietro e<br />

Antonia, nato il 21 gennaio 1716; dopo un corso di studio a Mantova e Venezia vestì<br />

l'abito francescano nel convento di Cles il 19 giugno 1734; fu ordinato sacerdote in<br />

Trento l'11 giugno 1740; Insegnò filosofia e teologia; fu buon predicatore. Nel 1760 fu<br />

eletto definitore e nel 1780 Ministro provinciale. Fu più volte Guardiano e fu l'ultimo<br />

dei confessori ordinari delle Clarisse della SS. Trinità in Trento. Morì in Trento nel<br />

pomeriggio del 26 marzo 1799.<br />

616. P. Francesco Albano, Giovanni Battista Zambaiti de Vezzanburg da<br />

Trento, figlio di Francesco, nato il 31 gennaio 1716, battezzato il 7 febbraio; vestì l'abito<br />

francescano a Mezzolombardo il 17 maggio 1733. Fu ordinato sacerdote con dispensa<br />

dall'età e cantò la sua prima Messa il 25 maggio 1739. Fu eletto Guardiano diverse<br />

volte; morì a Trento il 17 maggio 1799, alle due antimeridiane.<br />

617. P. Francesco Borgia, Giovanni Aliprando Zucchelli de Tressa da Riva del<br />

Garda, figlio del medico Domenico. Nacque a Cavedine il 28 aprile 1730; vestì l'abito<br />

serafico in Arco l'11 maggio 1748; fu ordinato sacerdote l'8 giugno 1754. Fu eccellente<br />

insegnante di filosofia e teologia, buon predicatore, fu Guardiano, definitore nel 1777.<br />

Dal 1774 al 1777 fu confessore delle Clarisse della santissima Trinità e dal 1779 di<br />

quelle di s. Carlo in Rovereto fino ai 25 dicembre 1781, in cui partì alla volta di Napoli,<br />

chiamato qual confessore di quel monastero di s. Chiara. Terminato il triennio ritornò in<br />

<strong>Provincia</strong>; morì a Trento il 3 agosto 1799 dopo le tre pomeridiane.<br />

618. P. Valentino, Francesco Canali da Castione, nato l'11 febbraio 1727, vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 25 agosto 1747; fu ordinato sacerdote il 22 settembre 1753;<br />

morì a Borgo Valsugana il 4 agosto 1799. Fu seppellito nel cimitero esistente davanti<br />

alla chiesa del convento.<br />

619. Fra Agostino, Agostino Tambosi da Serso, nato il 5 maggio 1761, vestì l'abito<br />

religioso dapprima come Terziario commensale in Trento il 30 ottobre 1779 col nome di<br />

fra Magoriano, e poi incappucciato come fratello il 22 luglio 1780; fu infermiere e morì<br />

a Trento il 12 ottobre 1799, ad ore quattro e mezza pomeridiane<br />

620. P. Aniceto, Giovanni Battista Pizzini da Isera, nipote da parte di padre del<br />

Terziario commensale fra Antonio Pizzini da Nomesino, (licenziato poi nel dicembre<br />

1762). Nato il 18 gennaio 1742, vestì l'abito serafico a Cles il 20 maggio 1759; fu<br />

ordinato sacerdote il 21 settembre 1765. Morì a Campo Lomaso ad ore 4 e mezza<br />

antimeridiane del 17 dicembre 1799.<br />

621. P. Basilio, Cristiano Antonio Bertuzzi da Albiano, nato l'8 ottobre 1729.<br />

Dopo aver studiato la teologia e ricevuto l'ordine dell'accolitato, si fece frate<br />

francescano ricevendo l'abito il 21 maggio 1753; fu ordinato sacerdote il 9 giugno 1759<br />

e morì a Trento nell'infermeria, dove era entrato il 20 febbraio 1799, il giorno 31 luglio<br />

1800.<br />

622. P. Francesco Saverio, Francesco Antonio Battisti da Fondo, nato il 29<br />

novembre 1728, vestì l'abito serafico l'11 giugno 1746; fu ordinato sacerdote il 23<br />

dicembre 1752. Dopo aver in segnato filosofia e teologia nei nostri conventi, fu anche<br />

276


eletto Guardiano. Nel 1774 fu chiamato ad insegnare filosofia nel seminario in seguito<br />

alla partenza dei PP. Gesuiti da Trento, causa la loro papale soppressione. Col P.<br />

Maurizio di cui sopra, fece anche da cappellano per i tedeschi, celebrando la s. Messa<br />

ogni giorno. Nel frattempo fu eletto anche definitore ed anche Custode; fu anche<br />

esaminatore prosinodale. Abitava stabilmente nel seminario. Colto da malore si ritirò in<br />

s. Bernardino, dove morì il 9 agosto 1800 ad ore una antimeridiane. Al suo funerale<br />

partecipò una folla di fedeli riconoscenti.<br />

623. Fra Cosma, Stefano Pruner 263 da Frassilongo, figlio di Cristiano e pronipote<br />

di fra Tomaso Pruner (+1756). Nato il 22 agosto 1778, vestì l'abito francescano come<br />

fratello il 3 ottobre 1800 nel convento di Borgo; ma poco dopo, cioè il primo dicembre<br />

1800, morì quale novizio. “Non poté fare la professione titulo mortis permessa dalla<br />

santa Sede apostolica, perché il male precipitoso non glielo permise”.- Fu ad insinuarsi<br />

da me li 18 giugno 1799. Studiò in Pergine la grammatica sino alla seconda; ma non<br />

avendo talento per lettere le lasciò. Fu nipote di Stanislao Pruner curato di Madrano, e<br />

pronipote di F. Tommaso Diacono. Ebbe madre vedova, e tre fratelli” 264 .<br />

624. P. Filippo Neri, Giuseppe Antonio Dalpiaz da Terres, nato il 13 aprile 1724,<br />

vestì l'abito religioso il 7 maggio 1746; fu ordinato sacerdote il 27 maggio 1752; morì a<br />

Mezzolombardo il 26 gennaio 1801.<br />

625. P. Gioachino, Gaetano Besenella da Pressano, figlio del dottor in legge<br />

Giovanni Battista e nipote del P. Giovanni Besenalla (+1760), nato il 22 marzo 1728,<br />

vestì l'abito religioso il 26 maggio 1747; fu ordinato sacerdote il 16 giugno 1753; fu<br />

bravo insegnante e più volte eletto Guardiano; Nel 1769 fu commissario visitatore della<br />

<strong>Provincia</strong> di Croazia e Carniola e nel 1772 di quella di Milano. Nel 1774 fu eletto<br />

definitore e nel 1783 Ministro <strong>Provincia</strong>le. Nel 1785 essendo state pubblicate le leggi<br />

cesaree di Giuseppe II, fu di nuovo eletto Ministro per sei anni; e dopo una vacanza di<br />

altri sei, fu eletto Ministro la terza volta nel 1797.<br />

Ma nel 1800 ottenne dall'eccelso Governo di far eleggere un nuovo Ministro e<br />

rinunziò adducendo motivi di salute. Morì poi a Trento il 9 novembre 1801.<br />

626. Andrea, Giacomo Balducci da Prezzo, nato il 20 giugno 1737, vestì l'abito<br />

serafico il 27 aprile 1756; fu ordinato sacerdote il 5 giugno 1762. Morì a Campo<br />

Lomaso il 6 dicembre 1801.<br />

627. P. Ferdinando, Donato Paoli da Sant'Orsola, nato il 9 marzo 1744, vestì<br />

l'abito serafico, già chierico ostiario, il 2 giugno 1764. Era cugino del P. Ilario<br />

Casagrande dai Bampi di Civezzano, nonché nipote del P. Giambattista Casagrande<br />

(+1737). Fu ordinato sacerdote il 9 giugno 1770; morì in Pergine, dove era Guardiano, il<br />

30 aprile 1802.<br />

628. P. Stanislao, Giovanni Antonio Matteo Perugini da Nago, nato il 25<br />

settembre 1749, vestì l'abito religioso il 22 maggio 1769; fu ordinato sacerdote il 10<br />

giugno 1775. Fu maestro dei novizi e morì a Trento il 5 giugno 1802.<br />

263 Si trova scritto anche Prunner.<br />

264 Biblioteca san Bernardino, Tovazzi, Epistolario V, lettera 1996.<br />

277


629. Fra Giovanni Battista Liberi da Aldeno, nato il 4 maggio 1732, vestì l'abito<br />

serafico come Terziario commensale il 15 maggio 1754; morì a Trento il 14 giugno<br />

1802. Era nipote del Terziario commensale fra Antonio Liberi (+1753).<br />

630. P. Crescenzio, Pietro Antonio Sbetta da Borgo Valsugana, nato il 21 maggio<br />

1716, battezzato il giorno seguente; vestì l'abito religioso il 14 settembre 1732; fu<br />

ordinato sacerdote il 23 maggio 1739 con dispensa dall'età. Fu insegnante, buon<br />

predicatore, più volte Guardiano ed una volta definitore. Fu confessore delle Clarisse di<br />

s. Carlo in Rovereto, a santa Trinità in Trento e a s. Michele in Trento. Consigliò queste<br />

ultime ad emanare un decreto capitolare il 28 giugno 1781 di liberarsi da tutti i livelli<br />

personali, che ancora alcune di esse godevano, andando tutto alla massa comune del<br />

monastero, di modo che nei libri contabili non si ebbero più a vedere nomi e partite<br />

distinte, come invece era stato stabilito per opera del P. Bonaventura Prugger il 23<br />

luglio 1762. Il P. Crescenzio morì assai vecchio in Trento il 6 luglio 1802.<br />

631. Fra Angelo, Antonio Eccher da Frassilongo, nato il 17 novembre 1729, vestì<br />

come fratello l'abito francescano il 27 maggio 1753. Morì a Trento il 26 dicembre 1802.<br />

Fu sepolto nel secondo forno della prima fila delle nostre tombe sotto la chiesa, dal<br />

quale era stato preventivamente estratta la salma mummificata del P. Adamo Bianchetti<br />

da Malcesine 265 .<br />

632. P. Bernardo, Melchiore Cioli da Samoclevo, nato il 24 gennaio 1752, vestì<br />

l'abito serafico il 24 maggio 1773 in Cles; fu ordinato sacerdote il 29 maggio 1779 e<br />

cantò la sua prima Messa in Mezzolombardo il 14 giugno. Divenne cieco e morì a<br />

Trento alle 5 di mattina del 3 marzo 1803. Fu sepolto sotto la nostra chiesa nel forno dal<br />

quale era stata preventivamete estratta la salma mummificata del P. Romedio Tavonati<br />

da Denno.<br />

633. Fra Valentino, Lorenzo Vincenzo Dorna da Vigo Rendena, figlio di Pietro<br />

quondam Tommaso, nato il 17 novembre 1747, vestì l'abito religioso come fratello il 5<br />

ottobre 1774. Morì in Trento l'8 ottobre 1803. Sepolto sotto la chiesa nel forno dal quale<br />

preventivamente era stata estratta la salma mummificata del P. Angelico Soriani di<br />

Rovereto.<br />

634. P. Pietro Antonio, Giovanni Antonio Ferrari da Sacco, nato l'11 giugno<br />

1742, vestì l'abito serafico il 5 maggio 1761; fu ordinato sacerdote il 13 giugno 1767;<br />

morì a Trento alle 6 antimeridiane del 9 luglio 1804.<br />

635. P. Fortunato, Giovanni Nicolò Guelmi da Trento, nato il 15 e battezzato il 18<br />

settembre 1737, vestì l'abito serafico il 2 giugno 1756; fu ordinato sacerdote l'8 giugno<br />

1762. Fu confessore di monache e per diversi anni Guardiano in più conventi. Essendo<br />

Guardiano a Borgo Valsugana la sera dell'ultimo dell'anno 1804 fu colpito durante la<br />

cena in refettorio da apoplessia, in causa della quale morì dopo la mezzanotte venendo il<br />

primo giorno del 1805.<br />

265 Cfr. Stenico Remo, I Frati Minori a Trento, p. 116.<br />

278


636. Fra Placido, Domenico Antonio Tait da Mezzolombardo, nato il 29<br />

novembre 1735, vestì come fratello l'abito religioso il 6 agosto 1754. Era sarto di<br />

professione; morì a Trento il 3 gennaio 1805, alle 6 e mezza pomeridiane.<br />

637. P. Cesario, Giovanni Francesco Paoli da Mezzolombardo, nato il 2 aprile<br />

1736, vestì l'abito francescano il 30 agosto 1756; fu ordinato sacerdote il 18 settembre<br />

1762; fu eletto più volte Guardiano; per due trienni fu confessore di monache; molti<br />

anni maestro dei novizi. Morì a Rovereto dove era Vicario, il 6 gennaio 1805 ad ore sei<br />

pomeridiane.<br />

638. P. Giovanni Evangelista, Simone Giovanni Udalrico Torresanelli da<br />

Stenico, figlio del dott. Giuseppe, nato il 13 agosto 1729, vestì l'abito serafico il 14<br />

luglio 1747; fu ordinato sacerdote il 15 agosto 1753. Fu insegnante, maestro dei novizi,<br />

confessore di monache, buon predicatore; eletto Guardiano, definitore, Custode e<br />

Ministro provinciale. Durante il suo ministero fu introdotto il nuovo regolamento<br />

riguardanti la disciplina ecclesiastica e le leggi del nostro Ordine dall'imperatore il 25<br />

marzo 1802; i Guardiani dovevano essere scelti dai Religiosi del convento; furono<br />

reintrodotti i definitori, si permetteva di mutare la residenza dei singoli Frati secondo la<br />

necessità. Venne convocato un Capitolo a Trento il 22 settembre e furono eletti il<br />

Custode e i quattro definitori provinciali, componenti il definitorio che mancava dal 29<br />

maggio 1785, epoca del primo Capitolo cesareo, furono composte le nuove famiglie<br />

religiose smuovendo Religiosi che si ritenevano quasi in possesso della stabilitas loci.<br />

Terminato nel 1803 il triennio del suo ufficio provinciale, convocò un altro capitolo per<br />

l'elezione del successore. Fu poi Guardiano in Arco; aveva iniziata la predicazione<br />

quaresimale a Nago quando cadde da una scala della canonica nella seconda domenica<br />

di Quaresima; si infortunò e dovette interrompere per un pò la sua predicazione; però<br />

fatta la predica della Passione nel venerdì Santo si sentì male e dovette mettersi a letto.<br />

in casa Gazzoletti. Venne dal convento delle Grazie un infermiere per assisterlo;<br />

aggravatosi il male fu munito dei santi Sacramenti e morì la domenica in Albis 21 aprile<br />

1805 alle 7 e tre quarti antimeridiane. Fu sepolto nella tomba Gazzoletti. Cantò la messa<br />

il parroco don Filippo Chiusole.<br />

639. P. Carlo Felice, Giancarlo Pini figlio di Giorgio notaio da Trento, nato l'8<br />

settembre 1735; vestì l'abito francescano il 9 settembre 1753; fu ordinato sacerdote il 9<br />

giugno 1759; era nipote del P. Casimiro Forer (+19 marzo 1780); Fu insegnante, valido<br />

predicatore, Guardiano, definitore. Dal 1779 al 1782 fu l'ultimo confessore ordinario<br />

delle Clarisse di s. Anna in Borgo; dal 1786 al 1789 fu confessore nel regio monastero<br />

di s. Chiara a Napoli; ebbe per sorella la Madre Felice Teresa monaca a s. Anna di<br />

Borgo Valsugana (+1758). Morì a Trento alle 3 e mezza antimeridiane del 2 luglio<br />

1805.<br />

640. Fra Abbondio, Carlo Perezzoli da Lazise sul Garda, nato il 26 ottobre 1726,<br />

vestì l'abito religioso come fratello il 24 maggio 1752; morì "per punta" 266 in Pergine il 5<br />

dicembre 1805. Per le nuove leggi cesaree fu sepolto nel cimitero fuori della chiesa del<br />

convento, sotto una lapide terragna.<br />

266 Polmonite.<br />

279


641. P. Lattanzio, Simone Pettena da Moena, nato il 10 novembre 1729 vestì<br />

l'abito serafico il 21 aprile 1747. Insegnò filosofia e si impegnò nella predicazione in cui<br />

riusciva molto bene. Fu più volte Guardiano. Dimoro molti anni nel convento di<br />

Cavalese, dove cantò la sua Messa giubilare nella nostra chiesa. Morì a Cavalese alle 11<br />

e tre quarti antimeridiane del 20 gennaio 1806.<br />

642. Fra Feliciano, Giovanni Domenico Riolfatti da Pedersano, nato il 31 gennaio<br />

1724, vestì l'abito religioso come fratello il 212 aprile 1747; morì a Trento alle tre<br />

pomeridiane del 3 marzo 1806.<br />

643. P. Giangrisostomo, Giuseppe Andrea Tovazzi da Volano, nato il 22 e<br />

battezzato il 23 novembre 1731; vestì l'abito francescano; studiò nelle scuole pubbliche<br />

di Rovereto; vestì l'abito francescano il 13 maggio 1750; dopo gli studi a Campo<br />

Lomaso, Cles, Rovereto e poi a Trento dove fu ordinato sacerdote il 12 giugno 1756;<br />

cantò la sua prima Messa in s. Rocco a Rovereto il 20 giugno. Fu collaboratore del P.<br />

Bonelli; Guardiano, definitore ecc. Morì a Tento il 5 marzo 1806 alle 6,30 pomeridiane.<br />

Lasciò 133 volumi di manoscritti molto apprezzati, soprattutto per la storia trentina. Per<br />

maggiori notizie cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino III, pp. 285-301; Stenico<br />

Remo, Giangrisotomo Tovazzi da Volano. Profilo biografico (1731-1806), Volano<br />

1993, pp. 114 ill.<br />

644. P. Giammaria, Pietro Antonio Bonfanti da Cembra, nato il 3 e battezzato il 5<br />

febbraio 1731; vestì l'abito religioso il 17 settembre 1752; fu ordinato sacerdote il 20<br />

maggio 1758; morì a Pergine il 7 marzo 1806 alle 11 pomeridiane.<br />

645. Fra Abbondanzio, Valentino Giuseppe Pross da Sacco, nato il 30 maggio<br />

1738; dopo aver esercitata l'arte farmaceutica per qualche anno in patria e in Rovereto<br />

iniziò come fratello il noviziato il 7 giugno 1771; fu poi destinato infermiere<br />

all'infermeria di S. Bernardino di Trento, ufficio che esercitò con carità e saggezza fino<br />

alla sua morte avvenuta a Trento l'8 marzo 1806 alle ore tre e mezzo pomeridiane.<br />

646. Fra Ruffino, Lazzaro Antonio Bozzetta da Moena, domiciliato a Cavalese,<br />

nato il 24 novembre 1746; vestì l'abito religioso come Terziario commensale il 27<br />

settembre 1772 e poi come fratello il 10 maggio 1773; morì a Borgo Valsugana il 19<br />

marzo 1806.<br />

647. P. Illuminato, Giuseppe Gritti da Cles, nato il 10 ottobre 1757; studiò<br />

teologia e ottenne l'accolitato; poi vestì l'abito serafico l'11 giugno 1776; fu ordinato<br />

sacerdote il 19 maggio 1782 a Feltre. Fu insegnante di filosofia e teologia e fu ottimo<br />

predicatore; già nella sua fanciullezza aveva dato segni di pazzia, male che lo colse<br />

ripetutamente negli ultimi anni della vita. Prima di morire si riebbe cosicché poté<br />

ricevere i santi Sacramenti. Morì a Trento il 27 gennaio 1807 colpito da apoplessia.<br />

648. P. Atanasio, Pietro Paolo Degasperi da Sardagna, nato il 16 gennaio 1731,<br />

vestì l'abito religioso il 6 agosto 1754; fu ordinato sacerdote il 20 settembre 1760. Fu<br />

predicatore zelante; fu molte volte Guardiano. Morì a Borgo Valsugana il 20 aprile<br />

1807.<br />

280


649. Fra Giuseppe, Matteo Antonio Birti da Pergine, nato l'8 ottobre 1748, vestì<br />

l'abito serafico come fratello col nome di Berardo il 3 giugno 1775; nella professione<br />

assunse il nome di Giuseppe. Fu infermiere e morì a Borgo Valsugana il 21 aprile 1807.<br />

650. Fra Vitale, Bartolomeo Antonio Defant da Terlago, nato il 10 gennaio 1729,<br />

vestì l'abito serafico come fratello il 3 marzo 1757; morì Trento il 9 maggio 1807.<br />

651. Fra Umile, Domenico Pedot da Grauno, nato il 26 aprile 1730; dapprima<br />

Terziario poi vestì l'abito religioso come fratello l'11 ottobre 1756. Morì a Trento il 30<br />

maggio 1807.<br />

652. P. Francesco Felice, Carlo Giuseppe Patrizio Campi di Monte Santo da<br />

Campodenno, nato il 18 marzo 1740, vestì l'abito serafico il 24 agosto 1757; fu ordinato<br />

sacerdote il 17 dicembre 1763. Fu maestro dei novizi nel 1778 e 1779; fu anche a<br />

Napoli nel monastero di s. Chiara; dimorò molti anni a Mezzolombardo ed era<br />

cappellano domestico della nobile famiglia de Lutterotti di Salorno, quando questa si<br />

recava alla frescura presso Cauria (Gefrill) oltre il rivo; là fu colto da malore e dovette<br />

soccombere il 7 agosto 1807. Fu sepolto nella chiesa curaziale di Cauria.<br />

653. Fra Salvatore, Cristoforo Gottardi da Vervò, nato il primo settembre 1725,<br />

vestì l'abito religioso il 14 settembre 1748; era dotato di una forza straordinaria. Morì in<br />

Trento, senior <strong>Provincia</strong>e d'anni 84, ad ore 7 e mezza antimeridiane del 30 ottobre 1808.<br />

654. P. Pietro Damiano 267 , Geremia Simone Antonio Felder da Borgo Valsugana,<br />

fratello del P. Maurizio (+1798) e del chierico fra Geremia (+1769). Nacque il 27<br />

ottobre 1741, vestì l'abito serafico il 30 agosto 1760; fu ordinato sacerdote il 20<br />

settembre 1766; insegnò filosofia e teologia e fu buon predicatore. Fu Guardiano,<br />

definitore e Custode. Nel 1783 era stato istituito da mons. vescovo di Feltre esaminatore<br />

prosinodale per la Valsugana. Morì in Arco il 5 dicembre 1808 attuale Custode della<br />

<strong>Provincia</strong>.<br />

655. Fra Egidio, Francesco Pedrotti da Musté di Cavedine, nato il 19 febbraio<br />

1742, vestì l'abito religioso come fratello il 16 luglio 1763; morì a Trento il 15 febbraio<br />

1809. Fu il primo dei nostri Frati ad essere seppellito nel cimitero comune di Trento al<br />

palazzo delle Albere, a tenore del regolamento del Governo bavaro.<br />

656. P. Tommaso. Martino Antonio Degara da Tiarno di Sotto, figlio di<br />

Giangiacomo, nato il 24 novembre 1739, vestì l'abito religioso il 19 ottobre 1757; fu<br />

ordinato sacerdote il 24 settembre 1763. Era organista a Santa Maria delle Grazie presso<br />

Arco, e morì a Trento il 21 giugno 1809 e fu sepolto sotto la nostra chiesa.<br />

657. Fra Costantino, Francesco Federico Ioris da Mezzolombardo, nato il 28<br />

ottobre 1746, vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale il 3 settembre<br />

1768 col nome di Callisto, poi come fratello il 28 maggio 1770. Fu colto da semipazzia,<br />

ma si mantenne sempre pio. Morì a Trento il 23 giugno 1809 e fu sepolto sotto la nostra<br />

chiesa.<br />

267 Più esatto Pier Damiani.<br />

281


658. P. Ubaldo, Stefano Giovanni Nicolò Bertolini da Pizzano di Vermiglio, nato<br />

il 31 agosto 1729, vestì l'abito francescano il 17 maggio 1752; fu ordinato sacerdote il<br />

20 maggio 1758. Morì a Trento il 22 settembre 1809. Fu sepolto sotto la nostra chiesa.<br />

659. P. Giacinto, Leonardo Lunelli da Torchio, nato il 15 febbraio 1741, vestì<br />

l'abito serafico il 9 luglio 1763; fu ordinato sacerdote il 16 ottobre 1769. Morì<br />

d'idropisia a Trento il 19 dicembre 1809.<br />

660. P. Agostino, Giangiacomo Stefano Rigotti da Vigo di Ton, nato il 3 agosto<br />

1744, vestì l'abito religioso il 2 giugno 1764; fu ordinato sacerdote il 9 giugno 1770. Nel<br />

1773 andò missionario in Albania, poi prefetto delle missioni della Macedonia; ritornato<br />

nel 1786 in possesso del privilegi degli ex missionari. Fu definitore surrogato per il<br />

Capitolo provinciale del 1806; scelse come residenza il convento di s. Bernardino in<br />

Trento, dove morì il 16 febbraio 1810.<br />

661. P. Francesco Maria, Giuseppe Antonio Defrancesco da Panchià, nato il 21<br />

gennaio 1775, vestì l'abito serafico in Cles il 29 maggio 1795; fu ordinato sacerdote a<br />

Trento il 2 giugno 1798. Fu buon predicatore e insegnante di filosofia e teologia. La<br />

morte lo colse ancor giovane il 12 agosto 1810 in Trento, consumato dalla tisi.<br />

662. P. Paolo, Giovanni Battista Marinelli da Bresimo, nato il 31 dicembre 1724,<br />

vestì l'abito religioso l'11 giugno 1746; fu ordinato sacerdote il 27 maggio 1752. Morì<br />

senior della <strong>Provincia</strong>, in Arco il 27 agosto 1810.<br />

663. P. Emanuele, Felice Agostino Pasini da Riva del Garda, nato il 17 agosto<br />

1756, vestì l'abito religioso il 20 settembre 1777; fu ordinato sacerdote a Trento il 20<br />

settembre 1783. Morì a Trento il 4 settembre 1810 268 .<br />

664. P. Isidoro, Giovanni Federico Marzani nobile de Steinhof da Villa Lagarina,<br />

figlio di Giovanni Battista e nipote del P. Antonio Inama da Fondo (+1793), nato 7<br />

gennaio 1733, vestì l'abito religioso il 29 maggio 1751; fu ordinato sacerdote il 4 giugno<br />

1757; dopo la soppressione si era ritirato nella casa paterna in Villa Lagarina, dove morì<br />

il 4 dicembre 1810.<br />

665. Fra Marco, Nicolò Brunelli da Rango del Bleggio, nato il 17 settembre 1756,<br />

vestì l'abito serafico come fratello il 22 luglio 1780; soppressa la <strong>Provincia</strong> si ritirò nel<br />

suo paese di Rango e vi morì il 14 marzo 1811.<br />

666. P. Vigilio, Giacomo Scalfi da Fondo, nato il 31 dicembre 1760, vestì l'abito<br />

serafico il 12 luglio 1780; fu ordinato sacerdote in Venezia il 26 marzo 1785. Fu buon<br />

insegnante di filosofia e teologia e valido predicatore. Dopo la soppressione della<br />

<strong>Provincia</strong> si ritirò nella casa paterna a Fondo dove morì il 26 marzo 1811.<br />

268 Il P. Morizzo alla pag. 345 della cronaca I Francescani nel Trentino III, ha questa nota: "Siccome<br />

è presumibile che quelli fra i nostri Frati che morirono durante i cinque anni nei quali rimase soppressa la<br />

<strong>Provincia</strong>, se fossero vissuti avrebbero, al risorgere della medesima, riabbracciato l'Istituto, è giusto<br />

l'inserire anche essi nel Negrologio dei nostri poveri defunti".<br />

282


667. Fra Silvestro, Giuseppe Adamo Cramerotti da Villa Lagarina, nato il 20<br />

luglio 1747, vestì l'abito serafico come fratello il 24 maggio 1773; era sarto di<br />

professione; dopo la soppressone della <strong>Provincia</strong> si ritirò nella casa paterna a Villa<br />

Lagarina, dove morì il 28 ottobre 1811.<br />

668. P. Ignazio, Giacomo Urbano dei Conti Malfatti di Trento, nato il 29 maggio<br />

1728, vestì l'abito religioso il 26 maggio 1747; fu ordinato sacerdote il 16 giugno 1753;<br />

fu più volte eletto Guardiano; fu un buon predicatore, Religioso saggio e prudente; era il<br />

più vecchio della <strong>Provincia</strong> all'atto della soppressione e come tale rimase insieme ad<br />

altri Frati infermi a s. Bernardino convertito in ricovero per ex-Religiosi e ivi assistito<br />

dai suoi confratelli morì santamente il 20 novembre 1811. Fu sepolto a Cognola nella<br />

tomba posta davanti a quella chiesa.<br />

669. P. Giovanni Damasceno, Giovanni Tonina da Vigolo Baselga, cugino del P.<br />

Patrizio Tonina (+1822), nato il 7 febbraio 1750, vestì l'abito religioso il 22 maggio<br />

1769; fu ordinato sacerdote il 10 giugno 1775; alla soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò<br />

nella casa paterna a Vigolo Baselga e vi morì il 21 gennaio 1812.<br />

670. P. Ciriaco, Pietro Battocchi da Lazise sul Garda, nato il 12 luglio 1735, vestì<br />

l'abito religioso il 2 settembre 1754; fu ordinato sacerdote il 20 settembre 1760. Dopo la<br />

soppressione si ritirò nella casa paterna di Lazise dove morì il 20 febbraio 1812.<br />

671. Fra Luca, Giuseppe Antonio Miclet da Terres, nato il 17 aprile 1752, vestì<br />

l'abito religioso come fratello il 26 settembre 1775; lavorò come tessitore nel lanificio<br />

posto nel convento di Pergine; dopo la soppressione si ritirò presso un suo nipote ex<br />

Frate, cioè don Giovanni Antonio Miclet, che era a Stramentizzo quale Beneficiato;<br />

morì a Stramentizzo il 21 febbraio 1812.<br />

672. Fra Raimondo, Lorenzo Vigilio Clauser, detti Salvaterra da Romallo, nato<br />

il 15 febbraio 1756; entrò in convento come Terziario commensale, e poi vestì l'abito<br />

religioso come fratello il 17 giugno 1776; dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò<br />

nel suo paese di Romallo dove morì il 7 marzo 1812.<br />

673. P. Apollinare, Giovanni Antonio Zorzi da Ziano, figlio di Giambattista<br />

quondam Giovanni e di Maria Caterina Varesco, nato il 20 febbraio 1786, vestì l'abito<br />

serafico in Arco il 15 ottobre 1803; fu ordinato sacerdote e venuta la soppressione della<br />

<strong>Provincia</strong> si ritirò in patria dove morì consunto dalla tisi il 18 giugno 1812.<br />

674. P. Bonaventura, Giuseppe Nicolò Lorengo da Caldes, nato il 6 agosto 1754,<br />

vestì l'abito religioso a Cles il 28 maggio 1775; fu ordinato sacerdote a Verona il 9<br />

giugno 1781; dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò a Caldes dove morì l'11<br />

luglio 1812.<br />

675. P. Gerardo, Giacomo Antonio Ravanelli da Barco di Albiano, nato il 29<br />

settembre 1748, vestì l'abito serafico il 17 maggio 1769; fu ordinato sacerdote il 10<br />

giugno 1775. Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò a Bosco di Civezzano presso<br />

una sua sorella ivi sposata, dove poi morì il 15 ottobre 1812, e fu sepolto a Civezzano.<br />

283


676. P. Prosdocimo, Domenico Carlo Valentino Iellici da Cavalese, nato il 24<br />

dicembre 1737, vestì l'abito religioso il 30 agosto 1758; fu ordinato sacerdote il 22<br />

settembre 1764. Nell'aprile del 1787 col permesso anche del vescovo si recò a Rocca di<br />

Papa a visitare il fratello. Fu Guardiano, maestro dei novizi, definitore al tempo della<br />

soppressione della <strong>Provincia</strong>, dopo la quale rimase a s. Bernardino, anziano Religioso<br />

sempre esemplare, e vi morì il 25 gennaio 1813 e fu sepolto a Cognola.<br />

677. P. Giuseppe Maria, Antonio Giorgio Dellagiacoma da Predazzo, nato il 30<br />

gennaio 1775, vestì l'abito serafico il 29 maggio 1795, il primo dopo la sospensione<br />

delle vestizioni comandate dall'imperatore Giuseppe II e dal gioseffinista Pier Vigilio<br />

Thunn principe vescovo di Trento, la quale durò 15 anni! Fu ordinato sacerdote con<br />

dispensa dall'età il 2 giugno 1798; insegnò filosofia e teologia dandosi con frutto alla<br />

predicazione; nel 1809 fu eletto Guardiano di Cavalese, confermato per l'anno 1810.<br />

Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si fermò a Cavalese insieme a due sorelle ex<br />

Clarisse, Madre Maria Antonia Caterina e la ex Madre Caterina, e là terminò i suoi<br />

giorni ancora giovane il 10 febbraio 1813, causa il male ai polmoni. Trovandosi in fin di<br />

vita, in data 26 gennaio faceva scrivere da don Carlo Collini al vescovo, chiedendo la<br />

licenza di lasciare tutti i suoi libri, tanto personali, quanto quelli avuti dalla biblioteca<br />

del convento di Cavalese, nonché quindici e più carte geografiche alla canonica di<br />

Predazzo, coll'obbligo però di restituire al convento quando questo sarà riaperto;<br />

lasciava alla chiesa più povera un calice del valore di circa 50 fiorini 269 .<br />

678. P. Casimiro, Giuseppe Andrea Gerio da Pergine, nato il 12 e battezzato il 13<br />

dicembre 1784, vestì l'abito religioso a Cles il 6 ottobre 1801; fu ordinato sacerdote a<br />

Bressanone il 18 dicembre 1808. Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò a<br />

Pergine e consunto dalla tisi morì il 25 febbraio 1813.<br />

679. Fra Vincenzo, Giovanni Tomasi da Sfruz, nato il 30 gennaio 1753, vestì<br />

l'abito religioso dapprima come Terziario commensale il 30 maggio 1775 e poi come<br />

fratello il 22 maggio 1776; venuta la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò a Sfruz sua<br />

patria, dove morì il 17 marzo 1813.<br />

680. Fra Giosafat, Giovanni Udalrico Quaresima da Tuenno, nato il 4 novembre<br />

1736, vestì l'abito serafico come fratello il 3 settembre 1757; dimorò qualche anno a<br />

Gerusalemme. Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò a Tuenno suo paese, dove<br />

morì il 24 marzo 1813, come senior dei fratelli, aveva infatti 77 anni.<br />

681. P. Giuseppe Andrea, Gerolamo Felice Fortunato Fumanelli da Ala, figlio di<br />

Andrea, nato il 19 febbraio 1750, vestì l'abito religioso a Cles il 19 maggio 1772,<br />

essendo già accolito; emise i voti solenni il 19 maggio 1773; fu ordinato sacerdote il 24<br />

maggio 1777; fu per molti anni catechista nelle scuole pubbliche elementari in<br />

Rovereto. Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò a Rovereto dove morì il 16<br />

aprile 1813.<br />

682. P. Giacomo Antonio, Cristoforo Fezzi da Borgo Valsugana, figlio di<br />

Prospero e di Elena Acquistapace e quindi nipote del P. Francesco Antonio (+1786).<br />

269 Morizzo, I Francescani nel Trentino III, p. 352 in margine.<br />

284


Nacque il 7 settembre 1739, vestì l'abito serafico il primo giugno 1759; fu ordinato<br />

sacerdote il primo giugno 1765; per alcuni anni fu al S. Chiara di Napoli come cantore.<br />

Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò nella casa paterna a Borgo Valsugana<br />

dove morì l'11 agosto 1813.<br />

683. P. Filippo, Luigi Magno Panizza da Mezzocorona, nato però a Roveré della<br />

Luna il 7 febbraio 1754; vestì l'abito serafico a Cles il 5 maggio 1773; per le leggi<br />

cesaree il giovane chierico fu il primo non poter fare la professione che dopo compiuti i<br />

24 anni; veniva anche ordinato che anche gli studenti frati dovessero compiere gli studi<br />

in una delle università della monarchia, per cui il Panizza fu mandato a Innsbruck, ma<br />

ottenne quanto prima la licenza di continuare gli studi nella sua <strong>Provincia</strong>; fece la<br />

professione a Trento il 17 febbraio 1777 e fu ordinato sacerdote il 29 maggio 1779. Fu<br />

insegnante di filosofia e teologia, buon predicatore; eletto Guardiano e Vicario.<br />

All'inizio di gennaio del 1804 fu mandato col P. Davide Degara come cappellano a<br />

Salisburgo dell'arciduca Ferdinando d'Austria, venuto da Firenze con molto seguito.<br />

Rimase nel suo compito per due anni, il primo come parroco di Corte, il secondo come<br />

predicatore; ritornò in <strong>Provincia</strong> quando l'arciduca lasciò Salisburgo. Il primo luglio<br />

1806 fu eletto definitore e segretario provinciale. Alla soppressione della <strong>Provincia</strong> si<br />

ritirò a Mezzocorona dove morì il 18 agosto 1813. Lasciò due manoscritti.<br />

684. P. Maurizio, Giovanni Maria Piva da Castagné, nato il 27 maggio 1782, vestì<br />

l'abito religioso a Cles il 19 maggio 1801; fu ordinato sacerdote a Feltre il 31 marzo<br />

1805 e cantò la prima Messa il giorno di Pasqua nel convento di Pergine. Dopo la<br />

soppressione della <strong>Provincia</strong> si prestò come curato a Nomi; essendo andato a visitare i<br />

suoi parenti a Castagné, fu ivi colto da febbre perniciosa e morì il 4 settembre 1813.<br />

685. P. Pietro Paolo, Giuseppe Andrea Montibeller (detto comunemente<br />

Montebello) da Roncegno, nato da una Teresa... il 23 dicembre 1741, vestì l'abito<br />

religioso il 20 maggio 1759; fu ordinato sacerdote il 21 settembre 1765. Dopo aver<br />

terminato gli studi si portò in Toscana per due anni per abilitarsi alla predicazione;<br />

insegnò poi filosofia e teologia; fu buon predicatore, Frate esemplare, dotto, laborioso e<br />

impegnato nello studio. Alla soppressione della <strong>Provincia</strong> si fermò come anziano in s.<br />

Bernardino dove morì il 2 dicembre 1813. Scrisse molto; la sua opera più conosciuta si<br />

intitola "Notizie storico topografiche e religiose della Valsugana e Primiero, Rovereto<br />

1793".<br />

686. P. Vincenzo Maria, Giovanni Vincenzo Francesco Domenico Keller da<br />

Cles, figlio di Giacomo e Anna Lucia Bertolini, nato il 27 maggio 1783, vestì l'abito<br />

religioso a Cavalese il 24 giugno 1800, fu ordinato sacerdote nell'aprile del 1806. Nel<br />

Capitolo provinciale del 1806 ebbe l'incarico di rubricista e cronologo della <strong>Provincia</strong><br />

dopo la morte del Tovazzi e gli furono consegnati gli scritti corrispondenti del<br />

medesimo. Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> rimase a Trento a s. Bernardino come<br />

cappellano di quel cronicario; vi morì l'11 febbraio 1814 per "febbre nervosa" da cui fu<br />

colpito per aver assistito i soldati tedeschi nell'ospedale militare, essendo perfettamente<br />

in possesso della lingua tedesca. Fu sepolto a Cognola. Lasciò alcuni manoscritti.<br />

687. P. Accursio, Carlo Giuseppe Antonio Aliprandini da Preghena, nato il 22<br />

maggio 1748, vestì l'abito religioso il 2 maggio 1768; fu ordinato sacerdote il 28 maggio<br />

285


1774. Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò in città di Trento, dove morì in casa<br />

Cappelletti, vittima della carità come il P. Vincenzo Maria, causa la febbre maligna<br />

contratta nell'assistere i soldati tedeschi, di cui possedeva la lingua, nell'ospedale<br />

militare, posto nell'ex convento delle Orsoline: morì all'una pomeridiana del 2 marzo<br />

1814.<br />

688. P. Ippolito, Giuseppe Biasi da Sfruz, nato l'11 gennaio 1750, vestì l'abito<br />

francescano in Arco il 25 maggio 1771; fu ordinato sacerdote il 24 maggio 1777. Dopo<br />

la soppressione della <strong>Provincia</strong>, essendo in possesso della lingua tedesca, fu destinato<br />

cappellano nell'ospedale militare per i soldati tedeschi; anche lui come i suoi confratelli<br />

contrasse, si ammalò contraendo il tifo causa il quale morì a Trento alle ore 10 e trenta<br />

antimeridiane dell'8 marzo 1814.<br />

689. Fra Michele, Giovanni Stanislao Carlini da Viarago, figlio di Francesco fu<br />

Giacomo, nato il 7 maggio 1768, vestì l'abito serafico dapprima come Terziario<br />

commensale in Cavalese il 17 settembre 1800 e poi come fratello pure a Cavalese il 7<br />

maggio 1804; dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò nel suo paese, dove morì il<br />

13 marzo 1814.<br />

690. P. Giuseppe, Giuseppe Lorenzo Pastorini da Fiera di Primiero, nato il 29<br />

ottobre 1734, vestì l'abito religioso nella <strong>Provincia</strong> veneta di s, Antonio a Bassano il 6<br />

ottobre 1749; venne nella nostra <strong>Provincia</strong> nel 1781 e incorporato 27 ottobre 1785; fu<br />

valido predicatore ed anche poeta. Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> rimase a Borgo<br />

Valsugana, ove morì il 16 marzo 1814.<br />

691. P. Cipriano, Domenico Federico Arnoldi da Tuenno, nato l'11 marzo 1736,<br />

vestì l'abito serafico il 13 settembre 1755; fu ordinato sacerdote il 19 dicembre 1761;<br />

dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong>, ormai vecchio, rimase nell'infermeria di s.<br />

Bernardino e vi morì alle 11 e mezzo pomeridiane del 27 giugno 1814.<br />

692. P. Amando, Giovanni Evangelista Veronesi da Covelo, nato il 24 agosto<br />

1735, vestì l'abito serafico il primo giugno 1759 col nome di Policarpo, che poi sostituì<br />

con l'altro al tempo della professione; fu ordinato sacerdote il primo giugno 1765. Fu<br />

eccellente predicatore recitando però sempre composizioni fatte da altri frati. Dopo la<br />

soppressione della <strong>Provincia</strong>, perché vecchio, si fermò a s. Bernardino ove morì il 30<br />

dicembre 1814.<br />

693. Fra Marcello, Bortolo Adami da Vigne, nato il 26 luglio 1744, vestì l'abito<br />

serafico come Terziario commensale in Arco il 26 aprile 1767; morì a casa sua durante<br />

la soppressione napoleonica, il 3 gennaio 1815.<br />

694. Fra Biagio, Domenico Ognibene Ferrari da Poia, nato il 3 settembre 1740,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale il 18 agosto 1764 e poi<br />

come fratello il 27 agosto 1777; dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong>, alla vigilia di<br />

rientrare, moriva nell'infermeria di s. Bernardino di Trento, ove si era ritirato essendo<br />

vecchio, l'8 marzo 1815.<br />

286


695. Fra Mansueto, Giovanni Battista Giacomozzi da Segonzano, nato il 17<br />

maggio 1747, vestì l'abito religioso come Terziario commensale il 19 giugno 1867.<br />

Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò a Gazzo di Segonzano presso un suo<br />

nipote ed ivi morì il 31 dicembre 1815, avendo sempre dichiarato di essere pronto a<br />

rientrare in convento quando fosse risorta la <strong>Provincia</strong>.<br />

696. P. Pietro Regalato, Domenico Antonio Bombarda da Cares, nato il 15 aprile<br />

1749, vestì l'abito religioso il 15 giugno 1767; fu ordinato sacerdote il 28 maggio 1774.<br />

Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò nel suo paese e stava per rientrare in<br />

convento quando una lente febbre lo obbligò a letto e ivi morì il 10 marzo 1816.<br />

697. Fra Giovanni Maria, Gioachino Montagnolli da Chiarano, nato il 5 giugno<br />

1835, vestì l'abito religioso come Terziario commensale il 15 ottobre 1863; morì<br />

nell'infermeria di s. Bernardino il 31 maggio 1816 e sepolto nel cimitero comunale di<br />

Trento.<br />

698. P. Innocenzo, Francesco Gennari da Orzano di Civezzano, nato il 5 gennaio<br />

1758, vestì l'abito serafico il Cles il 22 maggio 1776; fu ordinato sacerdote a Feltre il 19<br />

maggio 1782. Insegnò per parecchi anni nelle scuole elementari a Borgo Valsugana fino<br />

alla soppressione della <strong>Provincia</strong> e dopo il ripristino della stessa insegnò ancora ben<br />

breve tempo in Cles e ivi morì il 10 gennaio 1817.<br />

699. P. Giovanni Giuseppe, Giovanni Battista Dallarosa da Canzolino, figlio del<br />

notaio Giovanni e di Teresa Grandi da Pergine, nato il 20 ottobre 1751, vestì l'abito<br />

religioso in Arco il primo giugno 1870; fu ordinato sacerdote il primo giugno 1876. Fu<br />

buon predicatore e varie volte Guardiano. Dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò<br />

in patria e nel 1815 ritornò in convento eletto presidente del convento di Pergine. Nel<br />

Capitolo del 1816 fu eletto definitore e durante questo suo compito morì a Trento il 6<br />

marzo 1818 ad ore 5 pomeridiane.<br />

700. P. Romedio, Vito Antonio Keller da Cles, fratello del P. Vito Antonio<br />

(+1828), nato il 12 ottobre 1760, vestì l'abito religioso il 26 marzo 1780; fu ordinato<br />

sacerdote il 12 luglio 1785. Si dedicò alla predicazione e fu eletto anche Guardiano.<br />

Dopo la soppressione ritornò in convento ma fu per due volte colpito da apoplessia per<br />

cui morì in Trento la mattina del 30 settembre 1818.<br />

701. P. Michelangelo, Giovanni Battista Silao Maria Lorenzi da Rovereto,<br />

nacque però a Lucca il 14 maggio 1741; venne ancor giovane con la famiglia a<br />

Rovereto e il 9 ottobre 1757 vestì l'abito francescano in Cles. Fu ordinato sacerdote<br />

sabato 21 aprile 1764. Dal 1768 al 1777 fu scrivano del procuratore generale della<br />

Riforma il nostro P. Carlo Antonio Malanotti da Samoclevo. Dal 1785 al 1794 fu<br />

confessore delle monache agostiniane della Maddalena di Napoli e poi confessore e<br />

teologo del vescovo Ferdinando Maria Saluzzo da Napoli arcivescovo di Cartagine e<br />

presidente della Legazione di Urbino e poi cardinale. Nel 1798 ritornò in <strong>Provincia</strong> dove<br />

fu eletto Guardiano ed anche definitore. Alla soppressione della <strong>Provincia</strong> rimase a<br />

Trento nell'infermeria con i Religiosi vecchi. Dopo il ripristino della <strong>Provincia</strong> rimase a<br />

Trento ove morì il 28 ottobre 1818 e fu sepolto a Cognola. Fu l'ultimo dei confessori<br />

delle Clarisse di Trento.<br />

287


702. Fra Mattia, Carlo Domenico Cappelletti da Trento, nato il 26 luglio 1740,<br />

vestì l'abito religioso come fratello il 26 luglio 1762. Ristabilita la <strong>Provincia</strong> nel 1815<br />

tornò in convento e moriva a Trento il primo maggio 1819.<br />

703. P. Gaspare, Francesco Bottesi da Campo Lomaso, figlio di Francesco da<br />

Lundo, nato l'8 gennaio 1756, vestì l'abito serafico a Cles il 22 maggio 1776; fu<br />

ordinato sacerdote a Feltre il 19 maggio 1782; fu predicatore, più volte Guardiano,<br />

Ministro provinciale eletto nel primo Capitolo dopo il ripristino della <strong>Provincia</strong> nel<br />

1815; fu poi anche Custode, durante il quale ufficio morì a Rovereto il 2 settembre<br />

1819.<br />

704. P. Nicolò, Luigi nobile de Campi de Monte Sancto da Cles, nato il 25 aprile<br />

1751, vestì l'abito serafico ad Arco il 2 maggio 1768; fu ordinato sacerdote il 28 maggio<br />

1774; fu maestro nelle scuole elementari comunali; dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong><br />

si ritirò a Cles e al ripristino della stessa ritornò in convento; morì a Trento il 28<br />

novembre 1819 e fu sepolto a Cognola.<br />

705. Fra Giovanni Grisostomo, Antonio Radaelli da Bergamo, nato 15 agosto<br />

1789; novizio chierico; morì a Trento il 21 luglio 1820.<br />

706. Fra Domenico, Andrea Facchini da Mala, nato il primo febbraio 1755; vestito<br />

come Terziario commensale l'8 luglio 1780; morì a Trento il 23 ottobre 1820.<br />

707. P. Lattanzio, Giovanni Antonio Donei da Moena, nato il 30 aprile 1789, vestì<br />

l'abito serafico a Mezzolombardo il 29 ottobre 1816; fu ordinato sacerdote il 10 ottobre<br />

1819 a Bressanone; mentre studiava teologia a Borgo nel febbraio 1821 venne mandato<br />

a Cavalese per restarvi durante la Quaresima quale sacerdote ausiliare ed anche per<br />

ricuperare la salute minata da prostrazione "causata da fantasia alquanto stravolta e da<br />

scrupoli, benché fosse per altro dabbene assai". Era stato il primo nuovo Religioso<br />

entrato nella <strong>Provincia</strong> dopo il ripristino della stessa nel 1815. Morì a Cavalese, senza<br />

altri disturbi il 15 aprile 1821.<br />

708. Fra Benigno, Giangrisostomo Antonio Tenaglia da Spormaggiore, nato il 26<br />

gennaio 1732, vestì l'abito serafico come fratello il 6 agosto 1754; dopo il ripristino<br />

della <strong>Provincia</strong> ritornò in convento lavorando da legnaiolo e da sarto. Morì a Trento il<br />

10 maggio 1821.<br />

709. Fra Leonardo, Clemente Antonio Piazzi da Tesero, nato il 23 gennaio 1739,<br />

vestì l'abito religioso come Terziario commensale il 6 giugno 1763 a Cles; al ripristino<br />

della <strong>Provincia</strong> nel 1815 tornò in convento e morì a Trento il 6 gennaio 1822.<br />

710. P. Patrizio, Cristoforo Tonina da Vigolo Baselga, nato il 19 dicembre 1738,<br />

nipote del P. Davide (+1775), vestì l'abito serafico a Borgo Valsugana il 19 maggio<br />

1760; fu ordinato sacerdote il 24 maggio 1766; fu Guardiano a Campo più volte e una<br />

definitore; morì a Trento il 17 febbraio 1822 e sepolto a Cognola.<br />

288


711. P. Giuseppe Antonio, Pietro Giuseppe Dusini de Glockenberg da Cles, nato<br />

il 15 marzo 1749, vestì l'abito religioso ad Arco il 17 maggio 1766; fu ordinato<br />

sacerdote il 13 giugno 1772; fu insegnante di filosofia e teologia, ottimo predicatore; fu<br />

eletto per cinque volte di seguito Guardiano del convento di Cles per via delle leggi di<br />

Giuseppe II, secondo le quali il Guardiano doveva venire eletto dai componenti della<br />

famiglia religiosa e non dal definitorio; fu eletto anche Custode e Ministro provinciale<br />

all'atto sella soppressione napoleonica; al ripristino della medesima fu eletto Custode;<br />

nel 1820 da Rovereto fu trasferito nell'infermeria di Trento dove chiuse la sua vita il 2<br />

aprile 1822 e sepolto a Cognola.<br />

712. P. Carlo Felice, Giovanni Battista Pancheri da Baselga di Bresimo, nato il<br />

10 e battezzato l'11 febbraio 1751, vestì l'abito francescano nel Ritiro di s. Bonaventura<br />

in Roma l'8 dicembre 1769; venne a Trento nel 1798; fu poi incorporato nella nostra<br />

<strong>Provincia</strong> di s. Vigilio il 23 settembre 1802; al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la<br />

soppressione napoleonica del 1810-1815, tornò in convento a Cles, dove morì il 17<br />

novembre 1822 e sepolto nel cimitero comunale.<br />

713. P. Ilario, Domenico Antonio Casagrande dai Bampi di Civezzano, nato il 6<br />

luglio 1745, nipote del P. Giovanni Battista (+1736), vestì l'abito religioso a Cles il 16<br />

luglio 1763; fu ordinato sacerdote il 16 1769; fu predicatore, Guardiano, definitore,<br />

confessore di monache; al ripristino della <strong>Provincia</strong> nel 1815 dopo la soppressione<br />

napoleonica, tornò in convento e morì poi a Pergine il primo dicembre 1822.<br />

714. Fra Leone, Antonio Gislimberti da Terlago, nato il 31 dicembre 1743, vestì<br />

l'abito religioso come fratello il 30 maggio 1764; fino alla soppressione e dopo il<br />

ripristino della <strong>Provincia</strong> fu infermiere caritatevole a Trento, dove morì il 18 marzo<br />

1823. Fu sepolto a Cognola.<br />

715. P. Mariano, Antonio Pancheri da Bordiana, nato il 10 marzo 1746, vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 22 maggio 1765; fu ordinato sacerdote il 25 maggio 1771. Fu<br />

disturbato da un grave esaurimento impedendogli recitare il breviario e celebrare la s.<br />

Messa. Rientrò dopo il ripristino della <strong>Provincia</strong> e morì a Trento il 25 marzo 1823 e fu<br />

sepolto a Cognola.<br />

716. P. Gaudenzio, Giovanni Battista Francesco Baiti da Trento, nato il 5<br />

dicembre 1739, vestì l'abito religioso a Cles il 9 maggio 1757; fu ordinato sacerdote a<br />

Verona il 24 settembre 1763. Nel 1768 andò a Roma per prepararsi alle missioni estere;<br />

infatti l'anno seguente andò in Albania, dove rimase due anni, dopo i quali ritornò in<br />

<strong>Provincia</strong>; ma vi fu rimandato nel 1774 in qualità di Prefetto di quella missione;<br />

compiuto il triennio fece di nuovo ritorno a Trento. Nel 1790 andò di nuovo come<br />

missionario a Tripoli, dove pure fu fatto Prefetto. Nel 1795 ritornò in <strong>Provincia</strong>, ma<br />

rinunziò spontaneamente a tutti i privilegi degli ex missionari, chiedendo solo di poter<br />

rimanere stabilmente nel convento di s. Bernardino di Trento. Nel Capitolo provinciale<br />

del 1803 fu eletto definitore. Durante la soppressione della <strong>Provincia</strong>, data la sua età,<br />

poté rimanere a Trento nell'infermeria di s. Bernardino trasformata dal Governo in casa<br />

di riposo per tutti gli ex Religiosi di ogni Istituto ammalati o vecchi. Rimase in quella<br />

anche dopo il ripristino della <strong>Provincia</strong>: E lì morì il 4 aprile 1823. Fu sepolto a Cognola.<br />

289


717. Fra Lorenzo, Giacomo Antonio Gennari da Orzano, nato il 28 settembre<br />

1757, vestì l'abito religioso come fratello in Cles il 2 ottobre 1781; dopo il ripristino<br />

della <strong>Provincia</strong> ritornò in convento. Fu Religioso saggio, pio e dabbene. Morì a Trento<br />

l'11 giugno 1823 e fu sepolto a Cognola.<br />

718. P. Eusebio, Pietro Grisenti da Baselga di Piné, nato il 29 agosto 1756, vestì a<br />

Cles l'abito religioso il 30 settembre 1775; fu ordinato sacerdote a Trento il 22<br />

settembre 1781. Dopo il ripristino della <strong>Provincia</strong> ritornò ad essa e morì a Trento il 13<br />

dicembre 1823 e fu sepolto a Cognola.<br />

719. P. Crescenzio Curtolo da Feltre, nato il primo gennaio 1768; entrò nella<br />

<strong>Provincia</strong> Riformata veneta nel 1788; terminati gli studi fu incaricato di insegnare<br />

filosofia e teologia, ma non terminò il corso per l'avvenuta soppressione dei conventi da<br />

parte di Napoleone Bonaparte; ritornò a Feltre dove fu eletto direttore di quel seminario<br />

vescovile; ripristinata la nostra <strong>Provincia</strong> volle essere incorporato in questa; lasciò il<br />

seminario e chiese di essere aggregato alla nostra <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio; lo troviamo<br />

presente nel 1822 come Vicario di Borgo Valsugana; nel 1824 predicò la Quaresima a<br />

Cavalese, ove fu colto da morte improvvisa il 29 marzo 1824. Lasciò qualche<br />

manoscritto di prediche, un trattato di filosofia ed uno di teologia.<br />

720. Fra Gervasio, Francesco Tonina da Vigolo Baselga, nato il 30 marzo 1747,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Trento il primo ottobre<br />

1768 e poi come fratello il 4 luglio 1775; al ripristino della <strong>Provincia</strong> ritornò in<br />

convento e morì a Trento il 15 maggio 1824 e fu sepolto a Cognola.<br />

721. P. Lorenzo, Pietro Antonio nobile de Zini da Cavareno, nato il 2 febbraio<br />

1748, vestì in Arco l'abito serafico il primo giugno 1767; fu ordinato sacerdote il 5<br />

giugno 1773; fu Guardiano e maestro dei novizi. Al ripristino della <strong>Provincia</strong> nel 1815<br />

ritornò in convento e morì a Trento alle 4 pomeridiane del 16 maggio 1824 e fu sepolto<br />

a Cognola.<br />

722. Fra Giangrisostomo, Giuseppe Stoppa da Vicenza, nato il 27 agosto 1798,<br />

vestì l'abito religioso in Arco come chierico il 6 marzo 1822; morì a Trento il 20 agosto<br />

1824 e fu sepolto a Cognola.<br />

723. P. Antonio Maria, Pietro Gaetano Chiusole da Rovereto, nato il 7 agosto<br />

1784, vestì l'abito serafico in Arco il 15 maggio 1804; fu ordinato sacerdote a<br />

Bressanone il 4 giugno 1809; durante la soppressione dei conventi fu cappellano<br />

all'ospedale di Trento fino al 9 ottobre 1815 quando ritornò in convento. Fu Guardiano<br />

più volte, buon predicatore, rubricista dal 1815; fu assai perito nel canto fermo e<br />

figurato; fu insegnante di fisica e di storia; era definitore quando la morte lo colse a<br />

Rovereto il 16 novembre 1824.<br />

724. P. Francesco, Marcantonio Masotti da Rivoltella Veronese, nato il 10 agosto<br />

1794, vestì l'abito religioso a Cles il 20 giugno 1817; fu ordinato sacerdote il 24 maggio<br />

1823. Morì tisico a Trento il 4 gennaio 1825 e fu sepolto a Cognola.<br />

290


725. P. Geremia, Giovanni Antonio Pola (detti Fortin) da Borgo Valsugana, nato<br />

il 27 dicembre 1750, vestì l'abito serafico in Arco col nome di Vittorio il 17 settembre<br />

1769; fu ordinato sacerdote il 23 settembre 1775; insegnò filosofia. Nel 1786, causa le<br />

nuove leggi di Giuseppe II, dovette andare a fare il curato in Cauria di Primiero e vi<br />

rimase fino al 1797, quando ritornò in convento a Borgo, dove rimase fino al 1798 270 .<br />

Dopo la soppressione dei conventi si ritirò al suo paese e ripristinata la <strong>Provincia</strong> ritornò<br />

in convento; fu eletto anche definitore. Morì in Pergine il 26 marzo 1825.<br />

726. Fra Pasquale, Giovanni Pietro Gremes da Centa, nato il 22 ottobre 1773,<br />

vestì l'abito religioso come Terziario commensale a Campo il 22 agosto 1796, poi come<br />

fratello il 18 luglio 1798; dopo la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò nel suo paese,<br />

ma al ripristino della stessa ritornò in convento. Morì a Borgo Valsugana colpito da<br />

apoplessia fulminante il primo dicembre 1825 alle 4 antimeridiane.<br />

727. P. Daniele, Domenico Antonio Arnoldi da Denno, nato il 24 marzo 1755,<br />

vestì l'abito francescano a Cles il 29 settembre 1773; fu ordinato sacerdote il 19<br />

settembre 1779. Fu Guardiano, predicatore efficace; dopo il ripristino della <strong>Provincia</strong><br />

ritornò in convento. Colto da male di petto, morì a Mezzolombardo il 4 febbraio 1826 e<br />

fu sepolto nel cimitero davanti alla chiesa del convento.<br />

728. P. Raffaele, Giangiacomo Bianchi da Lardaro, nato il 25 luglio 1744, vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 23 ottobre 1764; fu ordinato sacerdote il 22 ottobre 1770.<br />

Durante la soppressione dei conventi si ritirò nella casa paterna; al momento del<br />

ripristino della <strong>Provincia</strong> ritornò in convento. Colto da febbre catarrale, morì a Trento il<br />

20 marzo 1826 e fu sepolto a Cognola.<br />

729. Fra Masseo, Giuseppe Antonio Gozzaldi da Denno, nato il 24 ottobre 1740,<br />

vestì l'abito religioso come fratello l'8 giugno 1765; lavorò per moltissimi anni nel<br />

lanificio a Pergine. Dopo il ripristino della <strong>Provincia</strong> nel 1815 ritornò in convento e<br />

morì a Trento il 30 marzo 1826. Fu sepolto a Cognola.<br />

730. Fra Pacifico, Bartolomeo Tommasini da Valfloriana, nato il 24 gennaio<br />

1770, vestì l'abito religioso a Trento, dapprima come Terziario commensale il 15<br />

settembre 1791 e poi a Campo Lomaso come fratello il 12 giugno 1797; durante la<br />

soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò nella casa paterna e al ripristino della stessa ritornò<br />

in convento; morì tisico in Trento il 6 agosto 1826 e fu sepolto a Cognola.<br />

731. P. Francesco Maria, Luigi Sartorari da Verona, nato il 24 febbraio 1772.<br />

Studiata la teologia fu ordinato sacerdote nella sua diocesi e si occupò nella<br />

predicazione specialmente delle Missioni al popolo anche nel Trentino; in seguito volle<br />

farsi francescano e vestì l'abito serafico a Cles il 12 aprile 1826; anche come novizio<br />

predicò nella parrocchiale di Cles gli esercizi al popolo. Diede a Cles principio alla<br />

predicazione dell'Avvento; giunto alla quarta domenica il 24 dicembre, dopo essersi<br />

confessato, celebrata la Messa e ascoltate le altre, si avviò col compagno fra Casimiro<br />

verso la parrocchiale; prima di salire il pulpito, si inginocchiò ai piedi dello stesso e nel<br />

tentativo di baciare la terra fu colpito da apoplessia fulminante. Cles 24 dicembre 1826.<br />

270 In quell'occasione il vescovo Pier Vigilio dichiarava "eumdem Patrem solutum a regulis Ordinis,<br />

quae cum praesenti eius statu conciliari nequeunt".<br />

291


732. P. Massimo, Domenico Antonio Tovazzi da Volano, fratello del P.<br />

Giangrisostomo (+06.03.1806), nato il 22 settembre 1750, vestì l'abito serafico in Arco<br />

il 22 maggio 1769; fu ordinato sacerdote il 10 giugno 1775; fu per molti anni maestro<br />

nelle scuole elementari comunali in Borgo Valsugana; al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo<br />

la soppressione, ritornò in convento; fu Guardiano e definitore. Morì a Trento il 18<br />

luglio 1827 e fu sepolto a Cognola.<br />

733. P. Cirillo, Giacomo Antonio Luigi Dusini da Cles, nato il 9 marzo 1781, vestì<br />

l'abito religioso il 31 maggio 1797; fu ordinato sacerdote a Trento con dispensa dall'età<br />

il 20 settembre 1800; dopo 9 giorni cantò la sua prima Messa a Cles. Ripristinata la<br />

<strong>Provincia</strong> dopo la soppressione del 1815 ritornò in convento; fu buon predicatore, più<br />

volte eletto Guardiano ed una volta definitore; morì di idropisia a Trento il 3 ottobre<br />

1828 e fu sepolto a Cognola.<br />

734. P. Vito Antonio, Francesco Luigi Keller da Cles, fratello maggiore del P.<br />

Romedio (+1818) e cugino del P. Melchiore (+1795), nato il 24 novembre 1750, vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 5 ottobre 1768; fu ordinato sacerdote il 24 settembre 1774;<br />

durante la soppressione della <strong>Provincia</strong> rimase a Mezzolombardo insieme al P. Stefano<br />

Biasi da Sfruz per far funzionare la chiesa del convento, abitando nel medesimo. Fu più<br />

volte eletto Guardiano ed una volta definitore ed era ottimo predicatore. Nell'aprile del<br />

1820 fu colpito da apoplessia, ma si riebbe tanto da poter celebrare la s. Messa; si ritirò<br />

nell'infermeria di s. Bernardino a Trento e ivi morì il primo dicembre 1828 e fu sepolto<br />

a Cognola.<br />

735. P. Stefano, Guglielmo Antonio Biasi da Sfruz, nato il 21 ottobre 1756, vestì<br />

l'abito religioso in Cles il 22 maggio 1776; fu ordinato sacerdote a Feltre il 19 maggio<br />

1782; al tempo della soppressione rimase nel convento di Mezzolombardo insieme al P.<br />

Vito Antonio per far funzionare la chiesa del convento; e a Mezzolombardo rimase per<br />

lo più anche dopo il ripristino della vita conventuale; fu più volte Guardiano, maestro<br />

dei novizi; morì per consunzione a Trento il 12 gennaio 1829 e fu sepolto a Cognola.<br />

736. Fra Francesco, Gerolamo Scremin da Bassano, figlio del giardiniere<br />

Francesco e Caterina Carraro, nato il primo aprile 1807, vestì l'abito religioso a Cles<br />

come chierico il 4 novembre 1825; fece la professione a Trento dopo gli studi di<br />

filosofia e teologia a Rovereto, il 4 novembre 1828; era accolito quando fu sorpreso<br />

dalla "febbre consuntiva" e morì nell'infermeria di s. Bernardino a Trento il 16 agosto<br />

1829 e fu sepolto a Cognola.<br />

737. Fra Prospero, Bartolomeo Antonio Parisotto da Telve, nato il 4 marzo 1751,<br />

vestì l'abito religioso come fratello il 2 luglio 1776; durante la soppressione della<br />

<strong>Provincia</strong> nel 1810 si ritirò nella casa paterna e poi ritornò in convento nel 1815. Fu<br />

infermiere anche a s. Bernardino a Trento dove pure morì il 18 agosto 1830. Fu sepolto<br />

a Cognola.<br />

738. P. Giangiacomo, Giovanni Antonio Serapione Degara da Tiarno di Sotto,<br />

fratello del P. Tommaso (+1809) e figlio di Giangiacomo, nato il 22 ottobre e battezzato<br />

il 3 ottobre 1747, vestì l'abito religioso il 17 maggio 1766 in Arco; fu ordinato sacerdote<br />

292


il 13 giugno 1772; durante la soppressione della <strong>Provincia</strong> si ritirò nella casa paterna; al<br />

ripristino della stessa si portò subito nel 1815 al convento delle Grazie in Arco, dove<br />

come presidente si occupò nel restaurare il convento rovinato durante la soppressione<br />

1810-1815; morì a Trento, senior <strong>Provincia</strong>e, il 22 gennaio 1831 e fu sepolto a Cognola.<br />

Prima di entrare in convento era di professione notaio.<br />

739. Fra Giovanni, Giacomo Antonio Sportelli da Cavedine, nato il 24 giugno<br />

1782, vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale in Cles il 17 giugno<br />

1806, poi come fratello il 2 luglio 1807; durante la soppressione dei conventi si ritirò<br />

nella casa paterna e poi al ripristino della stessa ritornò in convento. Morì a Borgo<br />

Valsugana, dove era ortolano, l'8 aprile 1832.<br />

740. Fra Pietropaolo, Paolo Appiani da Bergamo, nato il 24 giugno 1811, vestì<br />

l'abito serafico come chierico in Arco il 29 ottobre 1829; non avendo l'età prescritta non<br />

poté emettere la professione; mentre studiava filosofia in Rovereto fu colpito dalla tisi e<br />

rimandato alla sua famiglia per vedere se l'aria di casa poteva risanarlo; ma dovette lì<br />

soccombere il primo maggio 1832.<br />

741. P. Arcangelo Maria, Valerio Leopoldo Tabarelli da Tassullo, nato il 9 aprile<br />

1780, vestì l'abito religioso a Cavalese il 6 luglio 1799; era già chierico tonsurato; fu<br />

ordinato sacerdote a Bressanone con dispensa per l'età, il 2 gennaio 1803; il giorno dopo<br />

cantò la sua prima Messa a Bolzano. Al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione<br />

ritornò in convento. Morì a Borgo Valsugana il 23 agosto 1832.<br />

742. Fra Fortunato, Giovanni Battista Prosser da Saltaria di Noriglio, nato il 7<br />

maggio 1799, vestì l'abito religioso come fratello a Rovereto il 12 settembre 1822; morì<br />

di "febbre consuntiva" a Trento il 13 febbraio 1833 e fu sepolto a Cognola.<br />

743. P. Eugenio, Andrea Mozzi da Bassano, nato il 13 novembre 1754, vestì l'abito<br />

francescano nella <strong>Provincia</strong> di Venezia il 23 settembre 1763; fu ordinato sacerdote il 6<br />

aprile 1770. Alla soppressione napoleonica dei conventi nel 1810; trovando difficoltà il<br />

ripristino della provincia veneta chiese di poter rivestire l'abito nella nostra di Trento,<br />

come avvenne il 24 dicembre 1825; morì poi a Trento assai vecchio il 5 maggio 1833 e<br />

fu sepolto a Cognola.<br />

744. Fra Rocco, Francesco Wassermann da Pergine, nato il 9 giugno 1771, vestì<br />

l'abito religioso a Mezzolombardo dapprima come Terziario commensale il 21 giugno<br />

1805; entrò nel noviziato nel 1810 ma non poté terminarlo causa la soppressione della<br />

<strong>Provincia</strong>; al ripristino della <strong>Provincia</strong> rivestì l'abito il 4 ottobre 1815 facendo la<br />

professione il 4 novembre 1817; morì a Trento il 23 giugno 1833 e fu sepolto a<br />

Cognola.<br />

745. Fra Serafino, Francesco Berti da Cavedine, nipote di fra Ilario (+1796), nato<br />

il 21 giugno 1756, vestì l'abito religioso come fratello a Borgo Valsugana il 20 giugno<br />

1781; dopo il ripristino della <strong>Provincia</strong> nel 1815, ritornò in convento e morì a<br />

Mezzolombardo il 7 settembre 1833. Fu sepolto come primo dei Frati morti a<br />

Mezzolombardo, nel cimitero parrocchiale.<br />

293


746. Fra Felice, Francesco Gerolamo Veronesi da Covelo, nipote del P. Amando<br />

(+1814), nato il 14 aprile 1770, vestì l'abito serafico dapprima come Terziario<br />

commensale a Campo Lomaso nel maggio del 1798, poi come fratello a Cavalese il 24<br />

settembre 1799; al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione del 1810 ritornò in<br />

convento e morì poi a Borgo Valsugana il 9 dicembre 1833.<br />

747. Fra Santo, Bartolomeo Federici da Sfruz, nato il 15 ottobre 1746, vestì l'abito<br />

serafico dapprima come Terziario commensale il primo novembre 1769, poi come<br />

fratello il 29 maggio 1770. Passata la bufera della soppressione della <strong>Provincia</strong> rivestì<br />

l'abito a Trento il 31 ottobre 1815. Morì a Trento il 26 dicembre 1833 e fu sepolto a<br />

Cognola.<br />

748. P. Giorgio, Mattia Stefano Meneguzzer da Cles, nato l'11 e battezzato il 13<br />

febbraio 1761, vestì l'abito francescano a Cles il 22 agosto 1778; fu ordinato sacerdote a<br />

Verona il 18 settembre 1784 con dispensa dall'età. Al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la<br />

soppressione napoleonica tornò in convento. Fu Guardiano, maestro dei novizi e<br />

definitore. Morì a Mezzolombardo il 21 febbraio 1834 e fu sepolto, per eccezione, nel<br />

cimitero del convento davanti alla chiesa. Fu benemerito della biblioteca del convento<br />

di Mezzolombardo.<br />

749. Fra Odorico, Antonio Visintainer da Vignola di Pergine, nato il 9 gennaio<br />

1789, vestì l'abito serafico come fratello in Arco il primo giugno 1818; morì<br />

nell'infermeria di Trento alle ore 7 pomeridiane l'11 maggio 1834 e fu sepolto a<br />

Cognola.<br />

750. P. Leonardo, Antonio Tonini da Montesover, nato il 16 agosto 1774, vestì<br />

l'abito serafico a Cavalese il 9 ottobre 1797; fu ordinato sacerdote a Trento il 27 luglio<br />

1800; nel noviziato aveva preso il nome di Alberto; subì anch'egli la soppressione<br />

napoleonica (1810-1815), dopo la quale tornò in convento il 17 maggio 1816; fu per<br />

alcuni anni insegnante nelle scuole elementari di Pergine; fu anche Guardiano. Morì a<br />

Trento il 20 settembre 1834 e fu sepolto a Cognola.<br />

751. P. Ferdinando, Giovanni Antonio Biasioni da Pergine (detti Valcanover),<br />

figlio di Pietro fu Antonio, nato il 29 e battezzato il 30 agosto 1786; vestì l'abito<br />

religioso in Arco il 6 giugno 1803; fu ordinato sacerdote il 2 ottobre 1809; durante la<br />

soppressione napoleonica si ritirò nella casa paterna; e riaperti i conventi ritornò a<br />

rivestire l'abito serafico a Rovereto solo il 9 gennaio 1821. Fu Guardiano. Morì per una<br />

grave forma di gota "portatasi al petto", nell'infermeria di Trento il 16 gennaio 1835. Fu<br />

sepolto a Cognola.<br />

752. P. Anacleto, Alessandro Sisinio Romedio Manincor da Casez, nato il 13<br />

febbraio 1761, vestì l'abito religioso a Cles il 22 agosto 1778; fu ordinato sacerdote a<br />

Venezia il 5 giugno 1784; terminata la soppressione della <strong>Provincia</strong> nel 1815 ritornò in<br />

convento dove fu anche Guardiano e definitore. Morì a Trento di idropisia il 26 gennaio<br />

1835 e fu sepolto a Cognola.<br />

753. Fra Angelo, Giovanni Battista Dalle Piazze da Ortisé, figlio di Pietro e<br />

Domenica Toffanelli, nato il 12 marzo 1797, vestì l'abito serafico come fratello a Arco<br />

294


il 14 aprile 1821; colto dalla tisi, morì a Trento il primo novembre 1835 e fu sepolto a<br />

Cognola.<br />

754. Fra Abbondio, Udalrico Lutterotti da Dro, nato il 27 gennaio 1785, vestì<br />

l'abito religioso come fratello il 9 novembre 1806; al ripristino della <strong>Provincia</strong>, dopo la<br />

soppressione della stessa, ritornò in convento e morì a Mezzolombardo il 3 febbraio<br />

1836.<br />

755. P. Benedetto, Antonio Paluselli da Ziano, nato il 23 novembre 1787, vestì<br />

l'abito serafico a Cles il 2 settembre 1820: fu ordinato sacerdote il primo ottobre 1826;<br />

per un anno fu anche Guardiano; morì a Borgo Valsugana per "febbre consuntiva" il 17<br />

marzo 1836.<br />

756. P. Filippo, Cristoforo Marchel da Sant'Orsola, fratello del P. Ippolito, nato il<br />

4 gennaio 1797, vestì l'abito serafico a Cles il 20 settembre 1817; fu ordinato sacerdote<br />

il 24 maggio 1823. Fu Guardiano e maestro dei novizi. Morì tisico in Trento il 3 maggio<br />

1836 e fu sepolto a Cognola.<br />

757. Fra Simone, Giovanni Stenech da Pressano figlio di Giovanni ed Anna<br />

Rizzoli, nato il 31 gennaio 1808, vestì l'abito religioso come fratello il 12 settembre<br />

1829 a Cles dove pure emise la professione il 31 gennaio 1832. Morì a Cles per vaiolo<br />

(o tifo?) il 21 giugno 1836.<br />

758. Fra Marino, Giuseppe Vicentini da Volano, nato il 29 settembre 1806, vestì<br />

l'abito religioso dapprima come Terziario commensale il 17 aprile 1828 e poi come<br />

fratello il 17 settembre 1829 in Mezzolombardo; colto dalla tisi morì a Trento il 6 aprile<br />

1837 e fu sepolto a Cognola.<br />

759. P. Adelpreto, Giovanni Ambrogio Boschetti da Rovereto, nato il 25<br />

settembre 1789, vestì l'abito francescano ad Arco l'8 novembre 1805; per le leggi<br />

cesaree non poté fare la professa perché non aveva ancora 21 anni, per cui fu colto dalla<br />

soppressione e fece i suoi studi teologici come chierico secolare nel seminario vescovile<br />

di Trento. Il 19 settembre 1812 fu ordinato sacerdote; ristabilita la provincia ritornò<br />

all'Ordine rivestendo l'abito francescano il 3 luglio 1816 nel convento di Trento. Non<br />

sentendosi di fare la professione ritornò a fare il prete secolare il 23 ottobre 1816; il 3<br />

dicembre 1826 era curato a Castellano ove rimase fino alla domanda di rientrare in<br />

convento rivestendo l'abito religioso il 15 dicembre 1827 e il 12 febbraio 1828 con<br />

dispensa ottenuta da Roma fece la sua professione. Morì di "febbre consuntiva" nel<br />

convento di Trento l'8 maggio 1837.<br />

760. Fra Marco, Luigi Battisti da Villa Lagarina, nato il 26 luglio 1800, vestì<br />

l'abito serafico come fratello a Cles il 16 ottobre 1825; il 6 aprile 1827 fece la<br />

professione; colto da apoplessia morì a Trento il 5 giugno 1837.<br />

761. Fra Pietro, Michele Gretter da Castagné, nato il 17 maggio 1767, vestì l'abito<br />

religioso dapprima come Terziario commensale in Mezzolombardo il 3 giugno 1793,<br />

poi come fratello il 5 settembre 1796; dopo il ripristino della <strong>Provincia</strong> avvenuto nel<br />

1815 dopo la soppressione del 1810, ritornò in convento; fu per molti anni infermiere a<br />

295


s. Bernardino di Trento, prima come assistente e poi come infermiere ordinario. Nel<br />

1833 fu mandato nel convento delle Grazie in Arco, ove poi morì il 14 giugno 1837.<br />

762. P. Davide, Martino Francesco Tommaso Giulio Degara da Tiarno di Sotto,<br />

fratello dei Padri Tomaso (+1809) e Giovanni Giacomo (+1831), nato il 6 e battezzato<br />

l'11 ottobre 1758; vestì l'abito religioso a Cles il 30 settembre 1775; fu ordinato<br />

sacerdote a Trento con dispensa dall'età il 22 settembre 1781; fu insegnante di filosofia<br />

e predicatore; era Guardiano Trento quando i Padri Recoletti di Salisburgo<br />

domandarono alla nostra provincia di mettere a disposizione due sacerdoti per la nuova<br />

Corte di Ferdinando arciduca d'Austria, che vi andava governatore con molti toscani al<br />

seguito; nel 1804 furono mandati il P. Filippo Panizza e il P. Davide, nominato parroco<br />

di Corte. Nel 1806 terminata la missione a Salisburgo fu eletto Guardiano di Trento<br />

continuando fino alla soppressione del 1810. Si adoperò poi per rifondare la <strong>Provincia</strong> e<br />

fu Guardiano più volte, definitore e Ministro <strong>Provincia</strong>le e poi Custode. Da Arco venne<br />

a Trento dove morì il 6 gennaio 1838. Fu sepolto a Cognola.<br />

763. Fra Bartolomeo, Giovanni Battista Vanzo da Masi di Cavalese, nato l'8<br />

marzo 1756, vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale il 19 settembre<br />

1780 in Trento e poi come fratello il 26 aprile 1797 in Pergine; dopo il ripristino della<br />

<strong>Provincia</strong> nel 1815 tornò in convento e si dimostrò sempre "Religioso dabbene,<br />

esemplare e laborioso". Morì a Trento il 16 febbraio 1838, dove era da vari anni<br />

nell'infermeria.<br />

764. P. Candido, Antonio Cerana da Favrio di Ragoli, figlio di Stefano e<br />

Annunziata Colombo, nato il 27 novembre 1779, vestì l'abito religioso a Cles il 2<br />

giugno 1801; fu ordinato sacerdote a Feltre il 24 maggio 1804; al termine della<br />

soppressione della <strong>Provincia</strong> tornò in convento e il 25 settembre 1815 rivestì l'abito<br />

francescano. Era buon predicatore, fu anche eletto definitore, più volte Guardiano e<br />

come tale morì di angina a Cavalese il 20 giugno 1838.<br />

765. P. Modesto, Domenico Ceschini da Lasino, figlio di Melchiore e Barbara<br />

Pedrini, nato il 7 aprile 1776; fu accettato dapprima come fratello e vestito come tale in<br />

Arco il 14 luglio 1800 e fece la professione in Arco il 14 luglio 1801; fu infaticabile nei<br />

compiti affidatigli e mentre era cercante in Cles avvenne la soppressione del 1810.<br />

Tornò al suo paese presso uno zio; intanto maturò il disegno di farsi sacerdote ed<br />

ottenne l'intento ("come lo ottennero in quel tempo alcuni ex-cappuccini laici); così<br />

senza cognizione di lingua latina e senza premettere un conveniente e solido studio,<br />

quale si addice ad un sì eccelso ministero, trovò nel vescovo di Trento il bonario che gli<br />

diede gli Ordini sacri e ai 16 luglio 1815 fu ordinato sacerdote". Ripristinata la<br />

<strong>Provincia</strong> di s. Vigilio nel 1815, il 31 ottobre di quell'anno rivestì l'abito francescano in<br />

san Bernardino di Trento. Non fu occupato nella predicazione o confessione perché non<br />

fu approvato per questi ministeri, fu in pratica senza cura d'anime e senza alcun ufficio<br />

sacerdotale. Dal 1831 al 1839 fu sempre di convento a Borgo Valsugana e nell'agosto fu<br />

destinato a Trento dove morì il 24 dicembre 1839.<br />

766. P. Pietro Regalato, Bartolomeo Ioriatti da Baselga di Piné, nato il 9 ottobre<br />

1797, vestì l'abito serafico a Cles il 20 settembre 1820; fu ordinato sacerdote il 2<br />

296


settembre 1827; nel 1831 era a Mezzolombardo e nel 1832 a Borgo Valsugana; nel<br />

1837 era a Cles; nel 1839 fu mandato a Cavalese ove morì il 18 maggio 1840.<br />

767. P. Gregorio, Matteo Giovanni Runggaldier da Gardena figlio di Floriano e<br />

Marianna Senoner, nato il 2 dicembre 1803, vestì l'abito religioso in Arco il 29 ottobre<br />

1829; fece la professione a Trento dove era stato in causa di malattia il 21 luglio 1831;<br />

minacciato da cancrena al capo, prima ancora di terminare il noviziato fu mandato<br />

nell'infermeria e siccome prima di entrare in convento aveva già compiuto tre corsi di<br />

teologia come chierico nel seminario vescovile di Trento, nel 1820-1830 frequentò in<br />

san Bernardino il IV corso teologico; "Era però stato prorogato per lui il tempo della<br />

professione monastica, per vedere qual piega prendesse il di lui male; ma poi dai più<br />

della famiglia e dai superiori, contro il parere di pochi, lo si ammise alla professione.<br />

Indi entro lo spazio di soli 10 giorni, cioè ai 24-25 e 31 luglio venne promosso a tutti gli<br />

Ordini sacri, e finalmente il dì primo agosto poté celebrare la sua prima Messa nella<br />

cappella dell'infermeria. Non andò guari tuttavia, che la gangrena venne a manifestarsi<br />

più acuta, cosicché essa ebbe a ridurre quel povero Frate ad una figura deforme e<br />

schifosa, finché passando quel male anche al petto, il trasse alla morte addì 10 settembre<br />

1840; e passò all'eternità esempio mirabile di rassegnazione cristiana".<br />

768. P. Giovanni Evangelista, Paolo Froner da Roveda, figlio di Domenico e<br />

Caterina Zott, nato il 23 maggio 1808, vestì l'abito religioso a Mezzolombardo il 22<br />

febbraio 1834. Passati pochi mesi del suo noviziato vene in Arco ove restò fino<br />

all'ottobre, in cui passò a Rovereto per terminare il secondo anno di filosofia; verso la<br />

fine di quello studio desiderando con un suo compagno di emettere la professione<br />

religiosa, fu messo ai voti e fra Giovanni Evangelista ne ottenne 6 favorevoli e 6<br />

contrari; perciò fu dimesso dall'Ordine insieme al compagno fra Vigilio Lenzi da<br />

Torcegno. Si ritirò a Trento dando lezioni private a degli studenti. Nel 1836-1837 entrò<br />

nel seminario vescovile a studiare al teologia. Ma si sentiva chiamato all'Ordine<br />

francescano; pregò di essere accolto ancora nella <strong>Provincia</strong> ed ottenne la grazia,<br />

cosicché il 21 settembre 1837 nel convento di Arco fu rivestito del saio francescano col<br />

nome di Giovanni Evangelista. Fece la professione il 26 settembre 1838; finiti gli studi<br />

teologici a Trento fu ordinato sacerdote il 20 ottobre 1839. Era ancora studente di<br />

teologia a Trento, quando fu colto da febbre gastrica e morì nell'infermeria di s.<br />

Bernardino il 17 novembre 1840 all'una pomeridiana.<br />

769. P. Bonaventura, Luigi Gotti da Alzano di Bergamo, nato il 24 settembre<br />

1798, vestì l'abito religioso a Borgo Valsugana il primo ottobre 1819; Fu ordinato<br />

sacerdote l'8 agosto 1824. Nel 1830 fu eletto Guardiano di Pergine e nel 1831 fu<br />

destinato di famiglia ad Arco dove rimase finché fu colpito da una strana e tetra<br />

demenza tanto che nel febbraio del 1841 dovette essere trasportato nell'infermeria di<br />

Trento e qui senza riaversi, morì il 22 aprile 1841.<br />

770. Fra Pacifico, Giuseppe Stolff da Rovereto, nato il 25 gennaio 1822, vestì<br />

l'abito francescano in Arco come chierico il 13 giugno 1839. Passò ancora in quell'anno<br />

a Rezzato. Ma fatto il primo corso di filosofia, colpito dalla tisi, senza aver potuto fare<br />

la professione, perché non aveva l'età prescritta, morì nell'infermeria di Trento il 3<br />

novembre 1841.<br />

297


771. Fra Donato, Domenico Antonio Passerini da Varignano, nato il 2 aprile<br />

1751, vestì l'abito serafico dapprima come Terziario e dopo alcuni anni come fratello il<br />

27 agosto 1776; al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione napoleonica nel 1815<br />

ritornò in convento; fu per lungo tempo cercante in Rovereto; poi divenuto vecchio<br />

andò nell'infermeria di Trento, dove morì nonagenario, Religioso esemplare, il 22<br />

giugno 1842.<br />

772. P. Carlo Antonio, Pietro Ambrogio Pederzini detti Pisetta da Albiano, figlio<br />

di Antonio e Maria nata Pisetta, nato il 7 dicembre 1782, vestì l'abito religioso a Cles il<br />

15 novembre 1802; fu ordinato sacerdote il 4 maggio 1806; ristabilita la <strong>Provincia</strong> dopo<br />

la soppressione napoleonica ritornò in convento. Si occupò molto nella predicazione,<br />

ma tuttavia "per una eccessiva meticolosità di coscienza" non poté impegnarsi in altri<br />

uffici; nel 1815 lo troviamo a Trento, nel 1819 e 1827 a Borgo Valsugana, nel 1831 a<br />

Cavalese, nel 1832 a Rovereto, nel 1834 ad Arco, nel 1836-1839 a Trento dove fu posto<br />

nell'infermeria e vi rimase fino alla morte avvenuta il 3 novembre 1842.<br />

773. P. Francesco Antonio, Pietro Martini da Predazzo, figlio di Giovanni detto<br />

Tofolon e di Giovanna Giacomelli, nato l'11 e battezzato il 12 gennaio 1785, vestì<br />

l'abito religioso a Cles col nome di fra Leopoldo il 5 ottobre 1802; causa le leggi cesaree<br />

poté professare solo il 13 gennaio 1806; fu ordinato sacerdote a Bressanone il 28<br />

maggio 1809. Durante la soppressione napoleonica della <strong>Provincia</strong> (1810-1815) si ritirò<br />

a Predazzo nella casa paterna; al ripristino della vita conventuale tornò in convento; fu<br />

insegnante di filosofia a Rovereto (1818-1819); nel 1820 fu insegnante di teologia<br />

dogmatica, per la quale sostenne l'esame presso la commissione aulica ed ottenne<br />

l'approvazione e la insegnò per molti anni. Fu eletto diverse volte Guardiano, tre volte<br />

definitore ed una Custode. Nel 1834 fu deputato dal Capitolo provinciale a compilare<br />

una nuova raccolta di Statuti della <strong>Provincia</strong>, che furono poi approvati l'anno seguente<br />

con qualche lieve modifica. Sono sue anche le aggiunte al Cerimoniale della nostra<br />

<strong>Provincia</strong>; nel 1857 fu deputato cronologo della <strong>Provincia</strong> e faticò molto per questo<br />

incarico. Nel 1842 era Vicario a Cles, dove fu colto da "siro al ventricolo", morì<br />

rassegnato e paziente l'11 febbraio 1843. Lasciò molti manoscritti.<br />

774. P. Venceslao, Matteo Boninsegna da Predazzo, nato il 2 febbraio 1758, vestì<br />

l'abito serafico a Cles il 22 agosto 1778; fu ordinato sacerdote il 27 marzo 1784 a<br />

Trento. Al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione, ritornò in convento. Scrisse a<br />

stampatello musica (Antifone e Inni): suoi sono i Supplementi novissimi che erano nei<br />

nostri cori ora conservati nella Biblioteca di san Bernardino a Trento. Nel 1838 fu<br />

collocato nell'infermeria di Trento, dove anche morì il 20 maggio 1843. Fu sepolto a<br />

Cognola.<br />

775. P. Alberto, Giovanni Domenico Mazzini da Civezzano, nato il 20 luglio 1780<br />

(il padre era oriundo da Tesero), vestì l'abito religioso a Mezzolombardo il 17 settembre<br />

1800; fu ordinato sacerdote a Feltre il 4 settembre 1803 con dispensa dall'età; il 15<br />

settembre cantò la sua prima Messa a Trento. Al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la<br />

soppressione ritornò in convento rivestendo l'abito a Trento il 4 ottobre 1815. Fu buon<br />

predicatore, promotore della devozione al Sacro Cuore di Gesù. Morì a Pergine di<br />

apoplessia, mentre era al bagno, il 6 agosto 1844.<br />

298


776. P. Giovita, Giuseppe Venturini da Ghedi (BS), nato il 13 maggio 1793, vestì<br />

l'abito religioso a Cles il 10 ottobre 1820; fu ordinato sacerdote il 24 maggio 1823; fu<br />

buon "predicatore spiritoso (prima di vestir l'abito religioso era stato commediante)";<br />

morì di consunzione nell'infermeria di Trento il 16 settembre 1844.<br />

777. P. Giovanni Francesco, Simone Bartolomeo Dellagiacoma da Moena, figlio<br />

di Martino e Caterina Chiocchetti, nato il 28 ottobre e battezzato in casa dall'ostetrica<br />

causa pericolo di morte. Era fratello dei Padri Giovanni Antonio (+1852) e Giovanni<br />

Pio (+1852); vestì l'abito religioso a Cavalese il 10 novembre 1802; fu ordinato<br />

sacerdote il 31 maggio 1806, cantando la sua prima Messa nel giugno assistito dai due<br />

fratelli come leviti; al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione napoleonica<br />

ritornò subito in convento. Pur non possedendo il talento dei suoi due fratelli, fu più<br />

volte Guardiano, lavorò con zelo e carità ammirabile in occasione del colera in Aldeno e<br />

Povo nel 1836. Nel 1839 venne di famiglia a Trento e rimase fino alla morte avvenuta<br />

"per idrope apoplettica fulminante" la mattina del 25 maggio 1845.<br />

778. Fra Mauro, Pietro Antonio Gottardi da Sevignano, nato il 22 agosto 1771,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Campo Lomaso il 4 luglio<br />

1794, poi come fratello a Mezzolombardo il 25 settembre 1797; era di mestiere sarto;<br />

durante la soppressione dei conventi tornò a casa e al ripristino della <strong>Provincia</strong> rivestì<br />

l'abito in Trento il 25 ottobre 1815 e fu mandato nel convento di Cavalese. Nel 1832 fu<br />

di famiglia a Cavalese e vi rimase fino alla morte, "che fu buona e santa", avvenuta il 27<br />

maggio 1845.<br />

779. Fra Fedele, Francesco Eccher detti Posser da Castagné, nato l'11 luglio<br />

1777, vestì l'abito serafico come fratello il 4 giugno 1804; durante la soppressione<br />

napoleonica della <strong>Provincia</strong> tornò a casa sua e al ripristino della stessa tornò in convento<br />

nel 1815. Fu portinaio e cuoco ecc. Nel 1836 fu posto nell'infermeria di Trento ove<br />

rimase fino alla morte avvenuta per tisi il 31 marzo 1846.<br />

780. Fra Feliciano, Valentino Vassellai da Panchià, nato il 2 marzo 1781, vestì<br />

l'abito serafico come fratello a Pergine il 22 settembre 1806; dopo il ripristino della<br />

<strong>Provincia</strong> dopo la soppressione napoleonica, tornò in convento nel 1815; espletò quasi<br />

sempre l'ufficio di portinaio; e come tale passò a Cavalese nel 1843, rimanendovi fino<br />

alla morte avvenuta il 22 aprile 1846 causa una pleurite.<br />

781. P. Carlo, Antonio Vivenzi da Brescia, nato il 15 maggio 1759, vestì l'abito<br />

religioso nella vecchia <strong>Provincia</strong> Riformata di Brescia il 4 ottobre 1784; fu ordinato<br />

sacerdote il 23 dicembre 1786. Causa la sua condotta strana subì varie peripezia tanto<br />

che si decise a lasciare l'abito e farsi prete. Caduto sotto le censure, appena fu eletto<br />

Papa Pio VII in Venezia, domandò a lui ed ottenne il perdono. Desideroso di tornare in<br />

convento e non potendo entrare nella sua <strong>Provincia</strong> soppressa, ottenne di poter essere<br />

accolto nella nostra per intercessione del vescovo di Trento, rivestendo l'abito nel 1837<br />

e fu posto di famiglia a Trento. Ma poté fare ben poco perché fu quasi subito posto<br />

nell'infermeria di Trento, dove rimase fino alla morte avvenuta il 29 giugno 1846.<br />

782. P. Giampietro, Giacomo Giovanni Battista Festi da Noarna, nato il 6<br />

novembre 1782, vestì a Mezzolombardo l'abito serafico il 16 novembre 1802; fu<br />

299


ordinato sacerdote il 4 maggio 1806; al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione<br />

napoleonica tornò subito in convento e fu destinato a Rovereto; nel 1816 lo troviamo a<br />

Cavalese Vicario e maestro dei novizi; fu più volte Vicario e Guardiano e maestro dei<br />

novizi; nel 1845 venne a Trento e posto nell'infermeria, dove per idropisia passò al<br />

Signore il 26 gennaio 1847.<br />

783. Fra Giuliano, Gasparo Marchel da Sant'Orsola, era fratello dei nostri Padri<br />

Filippo (+1836) e Ippolito (+1880) e di fra Serafino (+1893). Nacque il 13 febbraio<br />

1803 e vestì l'abito serafico come fratello ad Arco il 24 settembre 1826; fu cuoco e<br />

infermiere caritatevole; nell'alzare un infermo subì uno strappo alla spina dorsale e da<br />

allora si sentì male; male che lentamente per consunzione lo portò alla morte, che lo<br />

colse a Trento il 28 luglio 1847.<br />

784. Fra Martino, Simone Motter da Tenna, nato il 15 dicembre 1776, vestì l'abito<br />

serafico come fratello il 6 giugno 1805 nel convento di Arco; durante la soppressione<br />

napoleonica si ritirò a casa sua e al ripristino della <strong>Provincia</strong> tornò in convento nel 1815<br />

e fu destinato a Cles. Fece il portinaio in vari conventi. Nel 1839 fu destinato a Cavalese<br />

ove espletò l'ufficio di sagrestano fino al 1846, nel qual anno colpito da apoplessia<br />

dovette essere portato all'infermeria di Trento, dove poi morì il 15 novembre 1847.<br />

785. Fra Valentino, Cristano Valle da Folgaria, nato il 27 settembre 1782, vestì<br />

l'abito serafico come fratello a Cavalese il 22 settembre 1806 senza fare la professione;<br />

al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione napoleonica tornò in convento<br />

rivestendo l'abito religioso il 13 maggio 1816 e fece la professione il 13 maggio 1817;<br />

da molti anni si trovava di famiglia a Rovereto, una mattina dopo di essere stato in<br />

chiesa si ritirò in cella e restò soffocato per "idrope al cuore" e fu trovato già cadavere:<br />

era il venerdì Santo, cioè il 21 aprile 1848. Fu un laborioso ed eccellente Religioso.<br />

786. P. Floriano, Giovanni Battista Calovini da Fondo, nato il 7 agosto 1802,<br />

vestì l'abito religioso ad Arco il 4 settembre 1828; fu ordinato sacerdote a Trento il 15<br />

agosto 1832; trovandosi di famiglia a Cles, poco prima di recarsi a Villa Lagarina per la<br />

predicazione quaresimale si sentì male e in pochi giorni dovette soccombere, credesi per<br />

"idropisia cardiaca" il giorno 22 febbraio 1849.<br />

787. P. Gerolamo, Ippolito Vagnotti da Asola (MN), nato il 13 dicembre 1791; da<br />

giovane nella coscrizione militare andò a finire nella cavalleria napoleonica e come tale<br />

prese parte a diverse battaglie, specie a Baulzen e Lipsia e fu fatto prigioniero. Tornato<br />

libero dopo la caduta di Napoleone, pensò di abbracciare al vita religiosa; entrò nella<br />

nostra <strong>Provincia</strong> perché la veneta non era stata ancora ristabilita; vestì l'abito religioso a<br />

Cavalese quale chierico novizio il 28 ottobre 1816; fu ordinato sacerdote il 10 ottobre<br />

1819. Fu buon predicatore, Guardiano alcune volte, maestro dei novizi ed anche<br />

definitore e presidente al Capitolo provinciale del 1828. Fu alquanto scrupoloso. Colpito<br />

da apoplessia un paio di volte; la terza lo colse ad Arco togliendogli la conoscenza e<br />

morì la sera del 25 marzo 1849.<br />

788. Fra Nazario, Domenico Battisti da Portolo di Canezza, nato il 26 ottobre<br />

1766, vestì l'abito religioso come fratello il 21 luglio 1800; al ripristino della <strong>Provincia</strong><br />

dopo la soppressione napoleonica tornò in convento e fu infermiere diligente e<br />

300


caritatevole in san Bernardino di Trento, dove nel 1837 lo troviamo come invalido<br />

rimasto ivi fino alla morte avvenuta il 30 luglio 1849. Fu sempre ottimo Religioso.<br />

789. Fra Valerio, Giuseppe Obrelli da Foppiano di Vallarsa, nato il 15 maggio<br />

1798, vestì l'abito serafico come fratello a Trento il 14 luglio 1822; morì a Cavalese,<br />

causa idropisia e infiammazione di fegato, il 4 settembre 1849.<br />

790. Fra Massenzo, Antonio Luigi Dallapè da Stravino di Cavedine, nato il 3<br />

luglio 1778, vestì l'abito religioso come fratello in Trento l'8 maggio 1804; durante la<br />

soppressione dei conventi tornò a casa sua e al ripristino della <strong>Provincia</strong> nel 1815 tornò<br />

in convento. Nel 1820 andò a Roma; poi si svestì dell'abito, non si sa se con licenza o<br />

meno, e si ritirò in un monte sopra Rezzato in Lombardia, ove rimase qualche anno;<br />

pentitosi ritornò in <strong>Provincia</strong>, e morì nel convento di Mezzolombardo, trovato cadavere<br />

in cella, forse causa d'idrope, il 4 aprile verso il mezzodì dell'anno 1850.<br />

791. Fra Gaetano, Giacomo Felice Bernabè da Viarago, nato il 30 agosto 1779,<br />

vestì l'abito serafico come fratello il 24 agosto 1802; durante la soppressione<br />

napoleonica si ritirò a casa sua e al ripristino della <strong>Provincia</strong> tornò in convento; era sarte<br />

di professione; morì santamente d'idropisia nel convento di Pergine il 7 novembre 1850.<br />

792. P. Paolo, Alessandro Sandri da Bresimo, nato il 17 giugno 1787, vestì l'abito<br />

religioso a Cavalese il 24 dicembre 1816; fu ordinato sacerdote il 10 ottobre 1819;<br />

terminati gli studi insegnò matematica e dopo il terzo esame sostenuto presso la<br />

commissione governativa nel 1826, fu dichiarato abile all'insegnamento. Insegnò a<br />

Rovereto ma con poca abilità. Nel 1837 si ammalò e fu portato nell'infermeria a Trento,<br />

ove disturbato dalla bronchite rimase fino alla morte avvenuta il 26 aprile 1851. Fu il<br />

primo che ebbe sepoltura nel nuovo cimitero preparato sul Monte del convento di s.<br />

Bernardino, tuttora agibile.<br />

793. Fra Teofilo, Giuseppe Rosa da Legos di Ledro, nato il 4 giugno 1771, vestì<br />

l'abito serafico come fratello il 10 giugno 1805 in Cavalese; al ripristino della <strong>Provincia</strong><br />

dopo la soppressione napoleonica ritornò in convento e fu quasi sempre di famiglia a<br />

Santa Maria delle Grazie presso Arco, finché impotente fu condotto a Trento<br />

nell'infermeria, dove morì il primo maggio 1851.<br />

794. P. Lodovico, Giuseppe Antonio Sommavilla da Moena, nato il 29 luglio<br />

1781, vestì l'abito religioso a Mezzolombardo il primo settembre 1801; fu ordinato<br />

sacerdote a Feltre con dispensa dall'età, il 23 settembre 1804 e tre giorni dopo cantò la<br />

sua prima Messa nel convento di Borgo Valsugana. Durante la soppressione<br />

napoleonica della <strong>Provincia</strong> fu vicario per un paio d'anni (1811-1812) nella curazia di<br />

Valfloriana e tanto bene si comportò che la popolazione non voleva tornasse in<br />

convento al ripristino della <strong>Provincia</strong>. Ma vi tornò subito e fu maestro dei novizi,<br />

Guardiano, definitore, Custode, presidente del Capitolo provinciale e Ministro<br />

provinciale dal 1831 al 1834; nel 1844 lo troviamo a Trento nell'infermeria ma presto si<br />

rimise in salute. Il 31 gennaio 1845 si trovava in refettorio a fare l'ora di meditazione<br />

con i confratelli, a causa del troppo freddo che c'era in chiesa, fu colpito da apoplessia;<br />

riavutosi alquanto fu poi di nuovo incomodato da questo male per cui fu portato a<br />

301


Trento nell'infermeria, ma non migliorò tanto che ivi si addormentò nel Signore il 20<br />

settembre 1851. Fu un religioso di santa vita.<br />

795. Fra Faustino, Francesco Matteo Pilati da Tassullo, nato il 2 gennaio 1812,<br />

vestì l'abito religioso come fratello a Cavalese il 22 ottobre 1835; fu questuante in vari<br />

conventi; nel 1850 venne a Trento ancora come questuante; nel 1852 venne a Cavalese e<br />

volle andare alla questua nonostante la poca salute e fu colpito da forte pleurite per cui<br />

fu ricoverato in canonica alla quale venne ad assisterlo fra Marcello Cappelletti; ma poi<br />

dovette soccombere e morì a Moena il 12 febbraio 1852 e fu sepolto nel cimitero del<br />

paese.<br />

796. P. Giovanni Antonio, Nicolò Dellagiacoma da Moena, fratello dei Padri<br />

Giovanni Pio e Giovanni Francesco, battezzato il 18 marzo 1772; fino all'età di 18 anni<br />

esercitò il mestiere di sarto; poi iniziò gli studi e il 9 ottobre 1897 vestì l'abito<br />

francescano a Cavalese; fu ordinato sacerdote in Trento il 22 giugno 1800; durante la<br />

soppressione napoleonica si fermò a Borgo Valsugana in casa Fillingher; ripristinata la<br />

<strong>Provincia</strong> si adoperò per ricuperare il convento di Borgo, che fu solennemente aperto il<br />

28 aprile 1818; nel 1819 fu eletto Ministro provinciale e tenne la sua residenza in Borgo<br />

durante tutto il triennio, dove nel 1822 fu ivi Guardiano pur essendo Custode. Fu quasi<br />

sempre nel suo amato convento di Borgo Valsugana, finché vecchio ed impotente<br />

dovette portarsi nell'infermeria di Trento. Fu disturbato da una piaga alla gamba e da<br />

idropisia; venne poi a morte il 6 marzo 1852. "Era di ingegno maschio, amantissimo<br />

dello studio, profondo nella storia; serio di carattere quasi burbero ma piaceva per la sua<br />

bontà".<br />

797. Fra Giulio, Stefano Weber da Vignola di Pergine, nato il 30 ottobre 1779,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale in Pergine l'11 giugno 1804<br />

e poi come fratello in Trento il 17 maggio 1806; durante la soppressione napoleonica<br />

del 1810-1815 si ritirò a casa sua e al ripristino della <strong>Provincia</strong> ritornò in convento l'11<br />

novembre 1815; fino al 18140 fu quasi sempre a Trento quale questuante; fu poi<br />

portinaio e sagrestano in altri conventi; dal 1845 al 1852 fu sagrestano ad Arco; da lì<br />

vecchio e ammalato fu condotto nell'infermeria di Trento dove morì di idrope quasi<br />

improvvisamente il 24 marzo 1852.<br />

798. Fra Ilario 271 , Giovanni Andrea Bolzanin 272 da Verla di Giovo, nato il 20<br />

gennaio 1782; fu dapprima sagrestano della pieve di Giovo, poi vestì l'abito serafico<br />

come fratello in Cavalese il 30 ottobre 1804; durante la soppressione fece l'infermiere al<br />

nobile Vigilio Schratenberg in Trento; al ripristino della <strong>Provincia</strong> tardò un poco a<br />

rientrare proprio perché stava assistendo quel signore di Trento; nel 1825 ebbe la<br />

consolazione di vedere entrare in noviziato un suo nipote come chierico, che prese il<br />

nome di fra Ilario, fatto studiare coi risparmi fatti al tempo della soppressione, ove tra il<br />

resto si occupava di estrarre denti, mestiere imparato stando come assistente nella nostra<br />

infermeria; passò di convento in convento sempre servizievole e impegnato nei compiti<br />

assegnatigli; nel 1842 era a Trento e nel 1850 nell'infermeria perché vecchio e infermo e<br />

ivi morì il 18 maggio 1852 273 .<br />

271 Anche Ilarione.<br />

272 Anche Bolzanini. - Attualmente a Cembra Bonzanin.<br />

273 Cfr. Tovazzi, Epistolario VII, lettera 2977.<br />

302


799. P. Tommaso, Giovanni Bianchi da Bergamo, nato il 6 agosto 1802, vestì<br />

l'abito religioso a Borgo Valsugana il 31 dicembre 1819 ma fece la professione solo il<br />

31 dicembre 1822 causa le leggi civili; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1825. Passò di<br />

convento in convento predicando e confessando; nella separazione dei conventi<br />

lombardi dalla nostra <strong>Provincia</strong> fu destinato in quella lombarda; ma poi chiese ed<br />

ottenne di rientrare nella <strong>Provincia</strong> di Trento nel 1848; nel 1851 era a Trento quando fu<br />

colpito da apoplessia e ricoverato nell'infermeria; morì pressoché incosciente il 22<br />

ottobre 1852 alle ore 10 e tre quarti pomeridiane.<br />

800. P. Ireneo, Giuseppe Gansluckner da Ried nella Zillerthal (Austria), nato il 3<br />

marzo 1826, vestì l'abito religioso in Arco il 6 aprile 1848; fu ordinato sacerdote nel<br />

1850, completando poi gli studi teologici; nel 1852 fu mandato a Trento per il IV corso<br />

di teologia, ma venne colto dalla polmonite, che lo portò alla morte avvenuta<br />

nell'infermeria il 15 novembre 1852. Era intendente di musica.<br />

801. P. Giorgio, Bartolomeo Eiler da Langen, distretto di Bregenz, nato il 19<br />

agosto 1805; il corso dei suoi studi giunse fino alla filosofia, poi si fece soldato<br />

pontificio; in seguito venne fra noi e vestì l'abito francescano in Arco il 20 novembre<br />

1840 come chierico; non sentendosi a suo agio chiese di poter essere incorporato nella<br />

<strong>Provincia</strong> della Baviera ma non fu accolto e allora ritornò fra noi. Ma non godeva tanta<br />

salute; nel 1851 fu destinato di famiglia a Trento e aggravatosi il male, cessò di vivere<br />

l'11 dicembre 1852 in infermeria.<br />

802. P. Giovanni Pio, Orazio Antonio Dellagiacoma da Moena, fratello dei PP.<br />

Giovanni Antonio e Giovanni Francesco, nato il 15 febbraio 1780; frequentò il ginnasio<br />

di Bolzano riportando voti eccellenti. Vestì poi l'abito francescano nella nostra<br />

<strong>Provincia</strong> il 24 settembre 1799 a Cavalese; fu ordinato sacerdote con dispensa dall'età il<br />

7 novembre 1803 a Bressanone. "Sin dal principio del suo ministero si mostrò uomo<br />

d'ingegno solido e vasto, di un'ampia e svariata erudizione, specialmente nelle scienze<br />

del diritto canonico e della storia". Causa il suo spirito ardente e lo zelo fino allo<br />

scrupolo dovette subire contraddizioni da parte dell'autorità ecclesiastica tanto che fu<br />

sospeso a divinis con la proibizione di scrivere articoli... Al ritorno del governo<br />

austriaco nel 1809 fu rimesso nei suoi diritti sacerdotali; anzi nel 1810 fu eletto<br />

Guardiano di Cles. Durante la soppressione fece funzionare la chiesa del convento di<br />

Cles stando di abitazione in una casa di Spinazeda: dopo una grave malattia si riebbe e<br />

andò a Roma per rivestire l'abito religioso; al ripristino della <strong>Provincia</strong> tornò a Trento;<br />

nel 1816 era segretario provinciale e insegnante di filosofia; nel 1819 fu eletto definitore<br />

e Guardiano di Rovereto; nel 1821 fu eletto Ministro provinciale; si diede da fare per<br />

riportare i libri asportati durante la soppressione; ebbe una vita assai laboriosa; mentre si<br />

trovava di convento a Pergine, colpito da apoplessia morì il 23 dicembre 1852. Fu<br />

sepolto nel cimitero comunale. Per avere maggiori notizie su questo Frate da una vita<br />

avventurosa si veda il P. Marco Morizzo 274 .<br />

803. Fra Andrea, Giacomo Nodari da Pelugo, nato il 16 ottobre 1797, vestì l'abito<br />

religioso come fratello in Pergine il 4 giugno 1817; dopo due soggiorni in infermeria<br />

274 Morizzo, I Francescani nel Trentino III, pp. 657-661.<br />

303


poté ritornare a fare l'ortolano o il sagrestano a Rovereto e Trento; nel 1854 fu<br />

ricoverato nell'infermeria dove morì per lenta consunzione il 16 marzo 1855.<br />

804. Fra Silvestro, Andrea Peterlini da Terragnolo, nato il 2 maggio 1789, vestì<br />

l'abito religioso come fratello a Cavalese il 5 novembre 1816; fu questuante, cuoco,<br />

portinaio in vari conventi; poi sagrestano e cuoco a Borgo Valsugana da cui colpito da<br />

idrope fu portato nell'infermeria di Trento dove morì il 12 agosto 1855.<br />

805. P. Cirillo, Ferdinando Gasperetti da Trento, nato il 6 dicembre 1826; dopo<br />

due anni di teologia in seminario a Trento, vestì l'abito francescano in Arco il 7<br />

novembre 1851; fu ordinato sacerdote il 13 novembre 1853; nel 1854 di famiglia a<br />

Mezzolombardo; allo scoppio del colera nel 1855 fu mandato ad assistere i colerosi a<br />

San Michele, nonostante la sua gracile salute, e vi rimase il 4 e 5 agosto. Ritornato in<br />

convento, dopo essersi rimesso alquanto in salute, fu mandato per lo stesso motivo a<br />

Vigo di Ton il 29 agosto; assisté i colerosi e il parroco che poi morì e il cappellano;<br />

mentre verso le 6 di mattina del 2 settembre stava celebrando la s. Messa fu anch'egli<br />

colpito dal colera; fu portato in canonica ed assistito dal confratello P. Pasquale Bailoni<br />

ivi accorso, moriva in canonica nel medesimo giorno alle 7 di sera del 2 settembre 1855<br />

e fu sepolto nel cimitero di quel paese.<br />

806. P. Prosdocimo, Galeazzo Da Ponte da Padova, figlio del Conte Francesco e<br />

Lucrezia contessa San Lazaro, nato il 24 giugno 1792; studiò in seminario per divenire<br />

sacerdote ed occupare il Beneficio ecclesiastico della sua famiglia; per sorteggio dovette<br />

entrare nell'armata napoleonica e fu soldato di cavalleria, addetto alla guardia nobile.<br />

Ritornato in patria volle vestire l'abito francescano in Assisi e non potendo entrare nei<br />

conventi della <strong>Provincia</strong> veneta ancora soppressa, chiese di venire nella nostra; vestì<br />

l'abito religioso a Mezzolombardo il 5 novembre 1820; fu ordinato sacerdote il 2<br />

settembre 1827; passò di convento in convento ad esercitare il suo ministero<br />

sacerdotale; nel 1853 si ritirò nell'infermeria di Trento come impotente e "semi<br />

imbeccilito"; aveva poco talento ma grande forza di volontà per cui poté darsi alla<br />

predicazione e all'ascolto delle confessioni. Moriva nell'infermeria il 3 novembre 1855.<br />

807. Fra Diego, Antonio Frasnelli da Mollaro, nato il 24 aprile 1783, vestì l'abito<br />

religioso col nome di fra Celso in Cavalese il 5 giugno 1804; alla professione assunse il<br />

nome di fra Diego; al ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione napoleonica,<br />

ritornò in convento a Trento il 4 ottobre 1815; nel 1844 fu posto di famiglia a Cavalese<br />

dove rimase fino al suo ricovero in infermeria per un colpo apoplettico nel 1855 e morì<br />

il 15 novembre 1855.<br />

808. Fra Giosafat, Antonio Marini da Lizzana, nato il 20 gennaio 1799, vestì<br />

l'abito religioso come fratello a Cles il 28 maggio 1819; andò poi in servizio alle Bocche<br />

di Cattaro e vi si fermò circa quattro anni; svolse le sue mansioni in vari conventi;<br />

voleva ritornare alle missioni ma essendo divenuto sordastro non gli fu permesso; ebbe<br />

ricadute per esaurimento nervoso e nel 1856 fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove<br />

poco dopo morì il 5 febbraio 1856.<br />

809. Fra Severino, Giovanni Battista Ochner da Bosco di Civezzano, nato il 16<br />

novembre 1786, vestì l'abito religioso come Terziario commensale in Arco il 20 giugno<br />

304


1821; fu sempre Terziario, per lo più mulattiere a Arco; fu poi sostituito in<br />

quell'incarico dal Terziario far Giuliano Bertoldi da Sant'Orsola e allora passò a<br />

Cavalese nel 1854; era Frate assai semplice, di molta orazione e perciò venerato dai<br />

secolari, specialmente nelle Giudicarie. Morì di pleurite a Cavalese il 18 marzo 1856.<br />

810. Fra Michele, Andrea Moreletti da Portolo di Canezza, nato il 7 aprile 1804,<br />

vestì l'abito serafico come fratello il 28 giugno 1833 a Mezzolombardo; era sarto e<br />

questuante; a Trento nel 1851 fu colpito dalla pleurite causa il freddo sostenuto durante<br />

la questua; superò il male ma avendo strapazzato un male alla gamba, questo si aggravò<br />

con cancrena e dovette soccombere fra atroci dolori nell'infermeria il 30 aprile 1856.<br />

Era di complessione robusta e assai laborioso.<br />

811. P. Alessandro, Pietro Francesco Giustino Gozzaldi da Denno, nato il 12<br />

dicembre 1780, vestì l'abito francescano in Arco l'8 novembre 1805; fu ordinato<br />

sacerdote in casa Thunn con altri confratelli il 10 settembre 1810; ma dovette subito<br />

uscire di convento causa la soppressione napoleonica dell'ottobre 1810; al ripristino<br />

della <strong>Provincia</strong> nel 1815 ritornò all'Ordine e fu posto a Mezzolombardo; soffrì molto di<br />

esaurimento, ma quando si rimetteva in salute lavorava assiduamente come sacerdote in<br />

vari conventi; "in qualche maniera strimpellava l'organo". Mentre si trovava di convento<br />

a Trento, colpito dal suo male, dovette soccombere il 27 settembre 1856.<br />

812. P. Francesco Saverio, Benedetto dei Conti Sesso da Verona, figlio del Conte<br />

Arduino e della contessa Teresa Contarini, nato il 9 febbraio 1801, vestì l'abito serafico<br />

a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 5 aprile 1824; fu ordinato sacerdote il 2<br />

settembre 1827; fu un anno nel convento di Caldaro a studiare teologia fu insegnante<br />

della scienza dell'educazione e del Nuovo Testamento a Trento; fu Guardiano,<br />

definitore ecc. Fu fiero oppositore della costruzione della nuova chiesa delle Grazie di<br />

Arco; nel 1854 mentre si trovava sul pulpito a predicare la Quaresima a Dro fu colpito<br />

da apoplessia; si riebbe ma in seguito ebbe a soffrire ancora di quel disturbo; fu poi<br />

collocato nell'infermeria di Trento dove colpito da apoplessia nella notte del 28 febbraio<br />

fu trovato morto il mattino del primo marzo 1857.<br />

813. P. Filippo Neri, Lodovico Neri da Vicenza, nato il 30 gennaio 1804. Dopo il<br />

corso di filosofia vestì l'abito serafico a Cles il 26 maggio 1830; fu ordinato sacerdote il<br />

5 agosto 1832; fu in molti conventi ad esercitare il suo ministero sacerdotale; ebbe a<br />

soffrire per vari disturbi; morì improvvisamente a Borgo Valsugana il 25 marzo 1857.<br />

Fu sepolto davanti alla chiesa del convento.<br />

814. P. Gioachino, Giacomo Bailoni da Vigolo Vattaro, nato il 18 marzo 1779,<br />

vestì l'abito serafico a Cavalese il 9 novembre 1805; fu ordinato sacerdote il 24<br />

settembre 1810; si ritirò nelle casa paterna durante la soppressione napoleonica; al<br />

ripristino della <strong>Provincia</strong> tornò in convento il 13 giugno 1816; lavorò in molti convento<br />

che gli assegnava l'obbedienza. Non potendo darsi alla predicazione e all'ascolto delle<br />

confessioni, si rendeva utile in lavori manuali; faceva lavoretti da falegname: sono sue<br />

le tabelle in cui venivano assegnati i compiti settimanali feriali e festivi che erano nei<br />

nostri refettori. Nel 1849 fu posto nell'infermeria dove cessò di vivere il 27 maggio<br />

1857.<br />

305


815. P. Giordano, Antonio Luigi Beozzo da Aldeno, nato il 20 gennaio 1783, vestì<br />

l'abito religioso ad Arco l'8 novembre 1805; fu ordinato sacerdote il 16 giugno 1807;<br />

passata la soppressione napoleonica ritornò il 20 ottobre 1815 nel convento di Trento.<br />

Fu assiduo al confessionale; a Pergine dove era Vicario fece il maestro nella scuola<br />

elementare della borgata dal 1815 al 1824; dal 1831 rimase sempre di famiglia nel<br />

convento di Pergine fino alla sua morte avvenuta il 10 gennaio 1858, amato da tutti; il<br />

suo funerale fu trionfale.<br />

816. P. Bernardino, Antonio Demattio da Carano, nato il 28 aprile 1778, vestì<br />

l'abito serafico a Cavalese il 9 ottobre 1797; fu ordinato sacerdote con dispensa dall'età<br />

il 20 giugno 1801 a Bressanone; terminato il periodo della soppressione napoleonica<br />

tornò in convento nel 1815 destinato di famiglia a Rovereto. Fu insegnante di teologia,<br />

Guardiano e Vicario in molti conventi, definitore. Nel 1849 venne di famiglia a<br />

Mezzolombardo dove rimase fino alla morte che lo colse il 13 gennaio 1858.<br />

817. P. Bernardo, Giovanni Domenico Bernardi da Zambana, figlio di<br />

Giambattista soprannominato Cagliari, nato il 19 novembre 1784, vestì in Arco l'abito<br />

religioso l'11 giugno 1804; fu ordinato sacerdote a Bressanone il 4 giugno 1809; al<br />

ripristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione napoleonica ritornò in convento nel 1815<br />

e posto di famiglia a Rovereto. Fu varie volte Guardiano, insegnante; lavorò in vari<br />

conventi; nel 1836 fu posto di famiglia nell'infermeria a Trento perché tormentato dalla<br />

podagra e chiragra divenendo sempre meno indipendente; sopportava i dolori con eroica<br />

e cristiana pazienza, passò poi al Signore il 2 maggio 1858.<br />

818. P. Agostino, Leonardo Furlanelli da Povo, nato il 27 maggio 1793; per<br />

sorteggio dovette affrontare la vita militare con Napoleone Bonaparte e fu fatto anche<br />

prigioniero; alla caduta di Napoleone si mise a studiare e poi chiese di entrare nella<br />

nostra <strong>Provincia</strong> per cui vestì quell'abito religioso il 28 agosto 1816 in Cles; fu ordinato<br />

sacerdote il 10 ottobre 1819; divenne uno dei Padri più distinti della mostra <strong>Provincia</strong><br />

che vissero nel secolo XIX; fu varie volte Guardiano, Vicario, insegnante di teologia<br />

morale, abilitato dalla commissione governativa; fu anche definitore, Custode,<br />

segretario provinciale; aveva tanto stancato la mano destra da non riuscire più a scrivere<br />

e allora si abituò a scrivere colla sinistra; colpito da apoplessia fu portato nell'infermeria<br />

di Trento, ma spirò quasi subito il 12 maggio 1858.<br />

819. Fra Gottardo, Luigi Ongher da Gandino, nato il 3 aprile 1782, vestì l'abito<br />

religioso a Pergine il 17 settembre 1822; esercitò l'incarico di sagrestano in diversi<br />

conventi; nel 1847 fu collocato nell'infermeria di Trento comportandosi sempre da<br />

ottimo Frate; morì causa un'ernia strozzata, morì il 17 agosto 1858.<br />

820. P. Placido, Gaetano Benvenuti da Villa Lagarina, nato il 7 gennaio 1818,<br />

vestì l'abito religioso in Arco il 15 novembre 1838; ordinato sacerdote l'8 ottobre 1843;<br />

lavorò un pò irrequieto in vari conventi. "Per abuso poi del «sciroppo Pagliano» allora<br />

in voga, a giudizio dei medici, si guastò la salute". Venuto da Pergine nell'infermeria di<br />

Trento nel 1858, morì il 9 aprile 1859.<br />

821. Fra Benvenuto, Bartolomeo Fruet da Vignola, nato il 5 ottobre 1777, vestì<br />

l'abito religioso come fratello a Cles il 17 giugno 1805; era sarto di professione. Al<br />

306


ipristino della <strong>Provincia</strong> dopo la soppressione napoleonica (1810-1815), tornò in<br />

convento nel 1816; i superiori avrebbero desiderato di avviarlo al sacerdozio, ma egli<br />

rifiutò. Continuò il suo servizio prezioso nei conventi e passò al Signore a Trento il 12<br />

maggio 1859.<br />

822. P. Antonio, Bartolomeo Cadrobbi da Vigo di Piné, nato il 6 ottobre 1784;<br />

vestì l'abito religioso a Mezzolombardo il primo settembre 1801; fu ordinato sacerdote a<br />

Bressanone il 18 dicembre 1808; durante la soppressione dei conventi (1810-1815)<br />

ottenne la licenza di fermarsi come cappellano degli infermi a s. Bernardino però vestito<br />

da prete secolare. Fu Guardiano, maestro dei novizi, definitore, eletto Ministro<br />

provinciale nel Capitolo del 1828. Ebbe parte nell'accettazione dei conventi di Rezzato e<br />

Dongo. Nel 1858 era a Mezzolombardo e fu colto da male d'idropisia e portato a Trento;<br />

morì nell'infermeria il 10 giugno 1859.<br />

823. Fra Egidio, Giovanni Battista Giordani da Pedersano, nato il 7 novembre<br />

1793; vestì l'abito religioso come fratello il primo novembre 1816; prima di entrare in<br />

convento era stato per dieci mesi domestico nel nostro convento di Arco; esercitò per<br />

moltissimi anni il compito di questuante; nel 1858 si trovava di convento a Borgo<br />

Valsugana e si ammalò, perciò fu portato nell'infermeria di Trento dove passò al<br />

Signore compianto da tutti, il 4 luglio 1859.<br />

824. P. Davide, Giuseppe Garbari da Vezzano, nato il 23 gennaio 1829, vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 14 marzo 1850; aveva già fatto gli studi ginnasiali, perciò fu<br />

avviato allo studio della teologia e poi fu ordinato sacerdote il 19 gennaio 1853; durante<br />

il flagello del colera del 1855 assisté gli ammalati a Gardolo; colpito da etisia tentò di<br />

porvi rimedio andando al Venezia presso i nostri frati a San Michele all'Isola; ma non<br />

ottenne risultati positivi; si incamminò verso Trento ma a Verona fu colto da malore e<br />

dovette ricoverarsi presso i nostri Frati del convento del cimitero, dove fraternamente<br />

assistito passò al Signore il 31 ottobre 1859. Per assisterlo erano giunti da Trento i<br />

confratelli P. Angelo Orazio Redolfi e fra Nazario Zanotelli infermiere.<br />

825. Fra Casimiro, Giovanni Battista Weber da Costa di Pergine, nato il 17<br />

novembre 1790, vestì l'abito francescano come fratello a Cles il 4 giugno 1818; fece per<br />

alcuni anni il maestro nelle scuole elementari di Cles; era anche sarto, e si prestò anche<br />

come ortolano; nel 1859 in seguito a malattia fu portato nell'infermeria di Trento, dove<br />

morì, seduto sul seggiolone, il 23 novembre 1859.<br />

826. Fra Benedetto, Giovanni Peder da Pavillo, nato il 4 aprile 1818, vestì l'abito<br />

serafico dapprima come Terziario commensale a Cavalese il 26 marzo 1849 e poi come<br />

fratello in Arco il 17 settembre 1851; fu cuoco e portinaio; nel maggio del 1857 andò in<br />

Palestina, dove dopo pochi anni si ammalò; fu mandato al Cairo per tentare una<br />

guarigione, ma senza risultato; desideroso di tornare a Trento si mise in viaggio, ma<br />

dovette fermarsi a Giaffa fortemente colpito da diabete ed ivi morì il 24 aprile 1861.<br />

827. P. Teodoro, Giuseppe Polam da Vigo di Fassa, nato il 4 agosto 1805, vestì<br />

l'abito religioso l'dicembre 1818; fu ordinato sacerdote a Trento il 5 agosto 1832; prima<br />

di farsi Frate aveva studiato in terra tedesca per imparare tale lingua; fu Vicario e<br />

Guardiano e lavorò in vari conventi della <strong>Provincia</strong>; nel 1859 aveva tentato di farsi<br />

307


icevere nella <strong>Provincia</strong> tirolese ma non lo vollero; ammalatosi poi di idropisia morì<br />

nell'infermeria a Trento il 5 settembre 1861. Fu un discreto predicatore, e di cuore<br />

eccellente e buono.<br />

828. P. Stefano, Pietro Tomasi da Cognola di Giovanni e Cecilia Garbari, nato il 6<br />

gennaio 1796. Studiò in età avanzata e fu ordinato sacerdote il 19 dicembre 1829; fu<br />

curato a Noriglio; desideroso di farsi Religioso ottenne di vestire l'abito francescano in<br />

Arco il 12 novembre 1848; fece la professione il 5 febbraio 1850; passò di convento in<br />

convento, ma pare non si sia adattato alla vita del chiostro... Aveva la malattia del<br />

sonno... di qui anche i dispiaceri avuti a Noriglio... Durante il colera del 1855 assisté<br />

con carità gli ammalati a Strigno e ai Masi di Novaledo. Fu poi ricoverato in infermeria<br />

a Trento per un attacco gastro-epilettico, dove morì il 6 dicembre 1861.<br />

829. Fra Corrado, Giuseppe Partel da Panchià, nato il 6 aprile 1802, vestì l'abito<br />

serafico dapprima come Terziario commensale il 18 ottobre 1826 e poi come fratello in<br />

Trento il 26 ottobre 1827; svolse il pesante compito di questuante durante tutta la sua<br />

vita religiosa; con questo compito rimase a Cavalese dal 1850 fino alla morte avvenuta<br />

il 26 gennaio 1862, causa un salasso che gli traforò la vena.<br />

830. Fra Lorenzo, Giovanni Battista Bailoni da Vigolo Vattaro, fratello del P.<br />

Pasquale, nato il primo aprile 1799, vestì l'abito religioso come fratello in Arco il 4<br />

novembre 1830; dopo aver lavorato come questuante in vari convento giunse ad Arco<br />

dove poi si iniziò la costruzione della nuova chiesa sul posto della precedente, per la<br />

costruzione della quale lavorò alacremente col Fratello P. Pasquale. E ad Arco terminò<br />

la sua fatica terrena colpito da pleurite il 17 marzo 1862; fu sepolto non a Varignano ma<br />

sotto gli avvolti della nuova chiesa.<br />

831. Fra Marcello, Nicolò Cappelletti da Mattarello, nato il 20 gennaio 1816, vestì<br />

l'abito religioso come fratello a Rovereto il 3 marzo 1841; lavorò in molti conventi<br />

come portinaio e questuante; poi attirato dal desiderio di andare alle missioni partì per<br />

l'Africa il 22 ottobre 1861 con Fra Quirico Catoni da Cavedine; dopo un avventuroso<br />

viaggio si ammalò e morì a Heli-kah (Cartum), 23 aprile 1862 275 .<br />

832. Fra Claudiano, Domenico Fontanari da Serso, nato il 23 ottobre 1781, vestì<br />

l'abito francescano come fratello a Borgo Valsugana il 24 marzo 1803; al ripristino della<br />

<strong>Provincia</strong> dopo la soppressione napoleonica (1810-1815) ritornò convenuto a Pergine<br />

addetto al lanificio fino al 1862, quando impotente fu ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento dove morì il 19 gennaio 1863. "Ottimo Religioso, amante dell'Ordine serafico, si<br />

esaltava al nominargli Duns Scoto".<br />

833. P. Bernardino, Cristoforo Cavosi da Sfruz, nato il 14 febbraio 1840, vestì<br />

l'abito serafico in Cles il 22 febbraio 1858; fu ordinato sacerdote il 6 aprile 1863;<br />

assalito da un cane sull'altare mentre celebrava in Sardagna, ne rimase talmente<br />

spaventato, che gli venne un'espulsione 276 alla faccia, poi gli subentrò una distruzione<br />

generale; si ritirò nell'infermeria, dove morì di flebite il 21 giugno 1863.<br />

275 Vedere la lettera riportata dal Morizzo, I Francescani nel Trentino IV, pp. 35-36.<br />

276 Espulsione, termine medico che significa " bollicine, macchie arrossamenti sulla pelle".<br />

308


834. P. Francesco Albano, Giovanni Gentilini da Vezzano, nato il 14 novembre<br />

1786, vestì l'abito serafico in Arco l'8 novembre 1805; ordinato sacerdote il 19 giugno<br />

1810; cinque giorni dopo celebrò la sua prima Messa a Trento. Durante la soppressione<br />

napoleonica della <strong>Provincia</strong> (1810-1815) si ritirò a casa sua; al ripristino della <strong>Provincia</strong><br />

entrò in convento il 20 maggio 1816; fu insegnante, Guardiano, definitore segretario<br />

provinciale; nel 1861 passò in infermeria dove poi morì il 13 luglio 1863.<br />

835. P. Costanzo, Francesco Borghesi da Mechel, nato il 7 settembre 1826.<br />

Terminato il corso ginnasiale entrò nel seminario vescovile di Trento, frequentando<br />

anche due corsi di teologia; poi si ritirò presso il parroco di Villa Lagarina vestito da<br />

chierico; fu poi accettato come novizio vestendo l'abito francescano in Arco il 23<br />

novembre 1850; fu ordinato sacerdote il 5 gennaio 1853; passò di convento in convento<br />

esercitando il ministero sacerdotale; ammalatosi, nel 1863 fu condotto i infermeria,<br />

dove morì il 30 agosto 1863.<br />

836. P. Marcellino, Michele Trepin da Cles, nato il 4 settembre 1794; vestì l'abito<br />

francescano a Cavalese il 24 dicembre 1816; fu ordinato sacerdote l'8 settembre 1822;<br />

dopo aver esercitato il suo ministero sacerdotale, nel 1844 dovette essere ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento, dove rimase fino alla morte avvenuta il 19 ottobre 1863.<br />

837. Fra Silvestro, Tommaso Cadrobbi da Vigo Piné, nato il 18 novembre 1795,<br />

vestì l'abito serafico come fratello in Cles il 15 dicembre 1817; era nipote del P.<br />

Antonio (+1859) e zio del P. Epifanio (+1883); dopo il suo servizio in vari conventi<br />

passò all'infermeria di Trento nell'agosto 1863, dove morì il 28 ottobre 1863.<br />

838. Fra Alessio, Giuseppe Moser da Madrano, nato il 17 luglio 1812, vestì l'abito<br />

religioso come fratello a Cles il 15 dicembre 1817; era questuante ben voluto;<br />

nell'agosto 1863 fu ricoverato in infermeria a Trento, dove morì il 24 dicembre 1863.<br />

839. Fra Ruffino, Antonio Battocletti da Lavis, nato il 18 maggio 1803, vestì<br />

l'abito religioso come fratello in Mezzolombardo il 23 novembre 1830. "Questo Frate<br />

riuscì ingegnosissimo, perché bravo magnano e falegname. Da sé riuscì anche ottimo<br />

orologiaio e meccanico, tanto che lo si chiamava anche fuori di convento ad esercitare<br />

l'arte sua. Anzi precorse l'invenzione dei velocipedi. Sono di sua invenzione serrature e<br />

chiavi a leva, dette "chiavi comuni" (specie di passe-partout), presenti sulle porte dei<br />

nostri conventi. Nel 1856 lo troviamo nell'infermeria di Trento proveniente da Borgo<br />

Valsugana; morì il 7 marzo 1864.<br />

840. Fra Agnello, Bartolomeo Degiampietro da Masi di Cavalese, nato il 7 ottobre<br />

1778; vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Trento il 14 marzo<br />

1803 col nome di fra Lucio che poi cambiò in fra Agnello quando iniziò l'anno di<br />

noviziato come fratello a Campo Lomaso il 10 maggio 1806; durante la soppressione<br />

napoleonica della <strong>Provincia</strong> 1810-1815 si ritirò a casa sua e poi al ripristino della stessa<br />

<strong>Provincia</strong> tornò in convento a Trento l'11 novembre 1815. Nel 1859 passò in infermeria<br />

ma sempre pronto a fare quello che il suo male gli permetteva; recitava ogni giorno<br />

l'ufficio piccolo della Madonna; morì senior <strong>Provincia</strong>e d'anni 87 il 14 gennaio 1865.<br />

309


841. Fra Abbondanzio, Cipriano Bertoloni da Botticino (BS), nato il 18 settembre<br />

1785; al sorteggio dovette compiere il servizio militare sotto Napoleone Bonaparte; per<br />

due volte disertò "e per più di tre anni visse profugo sui monti del suo paese natio,<br />

costretto a passar le notti perfino sugli alberi, perché cercato sempre dalla giustizia". Fu<br />

però preso, ma si finse ammalato e passò un anno intero in un ospedale di Brescia sotto<br />

stretta sorveglianza dei medici. Aveva una ripulsione alla vita militare e finalmente con<br />

protezioni e danaro riuscì a liberarsene. Chiese poi di poter vestire l'abito religioso nella<br />

nostra <strong>Provincia</strong>, perché in Lombardia vigeva ancora la soppressione dei conventi. Fu il<br />

primo a vestire l'abito come fratello, al ripristino della vita religiosa nella nostra<br />

<strong>Provincia</strong> che avvenne in Cles il 16 settembre 1816; dopo aver molto lavorato, colpito<br />

da ernia doppia si ritirò nell'infermeria di Trento nel 1859. "Di corporatura e di forza<br />

straordinaria, nonché di simile appetito, faceva contrasto in lui una grande timidezza;<br />

religioso assai buono e di fede vivissima; all'amore al lavoro seppe unire uno spirito di<br />

orazione". Fu sorpreso dalla morte il 26 febbraio 1865.<br />

842. Fra Fedele, Antonio Pedrotti da Cognola, nato l'8 maggio 1817. Fu dapprima<br />

domestico in convento e vestì poi l'abito come Terziario commensale in Arco il 30<br />

ottobre 1846, poi come fratello il 15 novembre 1848; nel 1858 alla partenza di fra<br />

Angelo Cattani per la Terra Santa divenne responsabile dell'infermeria di Trento; era<br />

ottimo e caritatevole infermiere, ma a qualcuno dava ombra e così fu destinato a Borgo<br />

Valsugana dove rimase fino alla morte avvenuta il 27 aprile 1865.<br />

843. P. Udalrico, Matteo Deluca da Grigno, nato il 14 luglio 1802, vestì l'abito<br />

religioso a Cles il 2 dicembre 1820; fu ordinato sacerdote il 13 novembre 1825; fu<br />

Guardiano alcune volte; fu colpito da apoplessia e così nel 1862 fu destinato<br />

all'infermeria di Trento, dove morì il 18 ottobre 1865. Fu Religioso di buon cuore, pieno<br />

di generosità, ed era esperto nel canto fermo e figurato.<br />

844. F. Mansueto, Francesco Caprini da Posina (VI), nato il 18 agosto 1792, vestì<br />

l'abito religioso come fratello a Pergine il 17 maggio 1820; morì a Trento l'dicembre<br />

1866.<br />

845. Fra Giammaria, Giovanni Paoli da Roveda, nato il 2 aprile 1788, vestì l'abito<br />

serafico come Terziario commensale in Cavalese il 9 giugno 1821; fece il cuoco in vari<br />

conventi vivendo da ottimo Religioso; nel 1851 era aiutante cuoco a Cavalese dove<br />

rimase fino alla morte avvenuta il 5 gennaio 1867. Fu sempre Terziario.<br />

846. P. Flaviano, Giuseppe Zanotelli da Cembra, nato il 14 agosto 1810, vestì<br />

l'abito serafico in Arco il 4 settembre 1828; fu ordinato sacerdote il 20 luglio 1833; fu<br />

varie volte Vicario e Guardiano; era buon predicatore; soffriva di mal di cuore e morì<br />

nel convento di Pergine l'8 gennaio 1867. Fu sepolto nel cimitero comunale.<br />

847. Fra Santo, Domenico Moser dalla Faida di Piné, nato il 14 maggio 1814, vestì<br />

l'abito religioso come fratello in Trento il 28 settembre 1838; fece il cuoco e il<br />

questuante; nel 1860 era di famiglia a Rovereto dove morì i 6 maggio 1867. Aveva<br />

espresso il desiderio che al suo funerale non venisse suonato l'organo e fu esaudito.<br />

310


848. P. Placido, Fabiano Degasperi da Sardagna, nato il 29 gennaio 1843, vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 28 settembre 1859; fu ordinato sacerdote il 25 febbraio 1866;<br />

soffriva allo stomaco e colpito da epatite mentre era a Santa Maria delle Grazie presso<br />

Arco per completare il IV corso di teologia, morì il 21 maggio 1867. Fu sepolto nel<br />

cimitero di Varignano.<br />

849. Fra Salvatore, Domenico Canepele da Vigolo Vattaro, nato il 15 maggio<br />

1795, vestì l'abito religioso come fratello in Trento il 7 settembre 1820; fu valido<br />

questuante e nel 1856 fu posto di famiglia a Mezzolombardo come sagrestano ed ivi<br />

morì il 29 agosto 1867.<br />

850. Fra Bernardino, Antonio Valer da Trento, nato 24 maggio 1849, vestito<br />

come chierico a Cles il 18 ottobre 1866; pochi mesi dopo la vestizione venne sopraffatto<br />

da lenta bronchite, dovette essere ricoverato nell'infermeria di s. Bernardino a Trento,<br />

dove morì santamente il 18 settembre 1867.<br />

851. P. Domenico, Antonio Canali da Verona, nato il 21 agosto 1789, vestì l'abito<br />

religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 17 maggio 1818; fu ordinato<br />

sacerdote l'8 settembre 1822; mentre era di famiglia a Borgo Valsugana si prestò nel<br />

1855 ad assistere i colerosi a Samone dal 12 luglio a 2 agosto. Da Mezzolombardo nel<br />

1863 fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove passò al Signore il 19 gennaio 1868<br />

alle 5 pomeridiane.<br />

852. P. Ambrogio, Bartolomeo Magrograssi da Bogliaco, nato il 2 luglio 1803,<br />

vestì l'abito religioso in Arco il 17 settembre 1829; fu ordinato sacerdote il 5 agosto<br />

1830; lavorò in alcuni conventi, poi ammalatosi fu ricoverato nell'infermeria dove morì<br />

il 26 agosto 1868.<br />

853. P. Federico, Filippo Antonio Federici da Sfruz, nato il 25 gennaio 1787; vestì<br />

l'abito religioso a Cavalese il 9 novembre 1805; fu ordinato sacerdote il 2 settembre<br />

1810. Ancora nell'ottobre del 1810, causa la soppressione dei conventi da parte di<br />

Napoleone, si ritirò a casa sua a e terminò gli studi teologici nel seminario vescovile; fu<br />

alcun tempo presso la parrocchia di s. Maria quale coadiutore; anzi insegnò anche in<br />

seminario come supplente; il 24 dicembre 1813 venne nominato cancelliere e attuario<br />

del Capitolo della cattedrale fino al 14 dicembre 1815: al ripristino della <strong>Provincia</strong><br />

rivestì l'abito serafico a Trento il 26 maggio 1816; fu Guardiano, definitore, Custode e<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le; "nella Quaresima del 1848 trovandosi a predicare in Lombardia,<br />

in causa della guerra fu ivi sequestrato fino al luglio e vi portò la coccarda dei tre colori,<br />

che poi sempre conservò per memoria". Predicò 45 quaresimali dei quali due in Duomo<br />

a Trento e una a Como oltre un numero stragrande di novene, ottavari, tridui, panegirici<br />

ed esercizi al clero, e Missioni al popolo; nel novembre 1868 si trovava nel convento di<br />

s. Bernardino di Trento si ammalò gravemente e il 10 dicembre 1868 passò al Signore.<br />

854. Fra Vigilio, Isidoro Ghezzi da Fondo, nato il 23 ottobre 1847, vestì l'abito<br />

religioso come chierico a Cles il 9 aprile 1866; professione semplice il 9 aprile 1867;<br />

dopo essere stato colpito dalla tubercolosi, fu ricoverato in infermeria a Trento, dove<br />

dopo alcuni mesi andò incontro al Signore, "quasi con allegrezza", il 26 febbraio 1869.<br />

311


855. P. Giuseppe, Agostino Sommavilla da Moena, nato l'8 settembre 1798, vestì<br />

l'abito religioso a Cavalese il primo ottobre 1817; fu ordinato sacerdote il 24 maggio<br />

1823; avendo ottima voce cantava in canto fermo e figurato; fu approvato ad Innsbruck<br />

per l'insegnamento della filosofia; nel 1836 era Guardiano a Rovereto quando si prestò<br />

nell'assistenza ai colerosi nel circondario di Rovereto; fu molti anni lettore di filosofia a<br />

Rovereto; si prestò come insegnante durante il periodo della soppressione del liceo<br />

cittadino; nel Capitolo del 1849 fu eletto Ministro provinciale, carica alla quale fu<br />

rieletto nel Capitolo del 1858; era soggetto all'apoplessia, ma si rimetteva con salassi<br />

che gli causarono l'idropisia, causa poi della sua morte avvenuta il 3 luglio 1869. Era<br />

fratello del P. Lodovico (+1851) e zio da parte di sorella del P. Pacifico Sommavilla<br />

(+1895).<br />

856. P. Camillo, Francesco Terzi da Alzano (BG), nato il 17 dicembre 1796;<br />

frequentò il ginnasio e poi chiese di entrare nell'Ordine francescano, per cui vestì tale<br />

divisa a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 19 settembre 1818; fu ordinato<br />

sacerdote il 24 maggio 1823; frequentò l'università di Innsbruck negli anni 1826-1827;<br />

"addestrandosi mirabilmente nelle lingue orientali, ebraica, siriaca, e caldaica, come<br />

pure nella greca". Fu insegnante, Guardiano, segretario provinciale; fu accusato di<br />

essere antiaustriaco e dovette partire dal Trentino l'8 luglio 1867; tornò a Trento per<br />

salutare i confratelli e dovette rimanere a Brescia vestito da prete; ma non durò a lungo<br />

tanto che il 19 luglio 1869 passò alla vita eterna in quella città. Venne però sempre<br />

considerato come appartenente alla nostra <strong>Provincia</strong> francescana trentina. Lasciò alcuni<br />

scritti di teologia biblica.<br />

857. Fra Vito, Baldessare Pedrini da Cognola, nato il 21 gennaio 1798, vestì<br />

l'abito serafico come fratello in Arco il 4 giugno 1822; fu questuante in vari conventi;<br />

nell'aprile del 1869 venne poi ricoverato in infermeria a Trento dove morì l'11<br />

novembre 1869.<br />

858. Fra Prospero, Giuseppe Bordato da Torcegno, nato il 15 ottobre 1806, vestì<br />

l'abito serafico come fratello In Borgo Valsugana il 19 novembre 1830; fu infermiere,<br />

portinaio, tessitore nel nostro lanificio di Pergine; sagrestano ad Arco nel 1862, dove<br />

anche morì il 16 novembre 1869.<br />

859. Fra Anselmo, Domenico Pruner da Trento, nato il 13 novembre 1850, vestì<br />

l'abito religioso come chierico a Cles il 18 ottobre 1866; dopo un breve soggiorno in<br />

infermeria per curarsi dalla tisi, riprese gli studi di filosofia a Rovereto, ma ricaduto<br />

nella malattia fu ricoverato nel febbraio in infermeria a Trento, dove morì il 26 aprile<br />

alle 8 pomeridiane dello stesso anno 1870.<br />

860. P. Daniele, Davide Martinelli da Centa, nato il 5 agosto 1812, vestì l'abito<br />

serafico a Mezzolombardo il 25 settembre 1832; fu ordinato sacerdote il 17 agosto<br />

1836; fu eletto Guardiano e Vicario, buon predicatore; nel 1868 era in convento ad<br />

Arco, dove poi morì il 29 luglio 1870.<br />

861. Fra Pasquale, Simone Baggia da Terzolas, nato l'8 giugno 1803, vestì l'abito<br />

religioso come fratello in Arco il 28 ottobre 1826; esercitò sempre il mestiere di sarto<br />

312


nei vari conventi; nel 1857 fu posto di famiglia a Mezzolombardo dove anche chiuse i<br />

suoi giorni il 129 dicembre 1871.<br />

862. P. Pietro Damiano, Giuseppe Zambelli da Ampezzo, nato il 15 dicembre<br />

1815, vestì l'abito religioso in Arco il 27 agosto 1841; ordinato sacerdote l'8 ottobre<br />

1843; fu Vicario e Guardiano; nel 1866 fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove<br />

morì il 18 febbraio alle ore 6 antimeridiane 1873.<br />

863. P. Giovanni Battista, Giovanni Steiner da Borgo Valsugana, nato il 19<br />

gennaio 1798, vestì l'abito religioso a Mezzolombardo il 26 settembre 1820; fu ordinato<br />

sacerdote il primo ottobre 1826; lavorò in vari conventi eletto anche Guardiano; nel<br />

1852 fu ricoverato nell'infermeria di Trento proveniente da Arco; morì di polmonite il<br />

30 maggio 1873.<br />

864. P. Celestino, Francesco Milani da Brenzone sul Garda, nato il 13 ottobre<br />

1806, vestì l'abito religioso in Arco il 12 marzo 1827; fu ordinato sacerdote il 25 luglio<br />

1830; fu insegnante di teologia approvato dalla commissione governativa; fu anche<br />

definitore; venne nell'infermeria di Trento nel 1867, dove morì il 2 settembre 1873.<br />

865. P. Vittore, Cristoforo Fontanari da Costasavina, nato il 14 settembre 1807,<br />

vestì l'abito religioso in Arco il 6 dicembre 1831; ordinato sacerdote il 17 luglio 1836;<br />

fu più volte Guardiano; nel 1873 si ritirò nell'infermeria di Trento, dove morì il 12<br />

febbraio 1874.<br />

866. P. Pietro d'Alcantara, Giuseppe Sosi da Cognola, nato il 25 aprile 1809, vestì<br />

l'abito serafico ad Arco il 4 settembre 1828; fu ordinato sacerdote il 5 agosto 1832; fu<br />

Guardiano in vari conventi. "Fu austriacante più dell'imperatore, e in ciò tanto fanatico,<br />

di vedere garibaldinismo perfino sulla punta dei zoccoli dei poveri frati"; morì a Trento<br />

dove era giunto nel 1866, il 4 aprile 1874.<br />

867. P. Giuseppe Maria, Francesco Guadagnini da Predazzo, nato il 6 settembre<br />

1799, vestì l'abito religioso in Arco il 4 ottobre 1821; dovendo partire dalla <strong>Provincia</strong><br />

causa le leggi cesaree, si portò in Lombardia e poi a Roma; fu ordinato sacerdote a<br />

Frascati il 28 maggio 1825; dopo essere stato nelle missioni a Cataro alcuni anni dal<br />

1827, chiese di essere reintegrato nella nostra <strong>Provincia</strong>; nel 1872 reso impotente, fu<br />

ricoverato nell'infermeria di Trento, dove morì il 16 ottobre 1874.<br />

868. Fra Biagio, Antonio Gobbi da Pannone, nato il 6 settembre 1797, vestì l'abito<br />

religioso come fratello in Arco il 26 maggio 1819; fu questuante in vari conventi; nel<br />

1873 fu ricoverato nell'infermeria di Trento, vecchio e impotente, dove morì il 13<br />

gennaio 1875.<br />

869. P. Angelo Orazio, Orazio Redolfi da Moena, figlio di Cipriano e di<br />

Margherita Dellagiacoma sorella dei nostri Padri Giovanni Francesco, Giovanni<br />

Antonio e Giovanni Pio, nato il 7 agosto 1808, vestì l'abito francescano in Arco il 17<br />

settembre 1829; fu ordinato sacerdote il 21 luglio 1833: fu insegnante di teologia,<br />

Guardiano varie volte, definitore; dopo varie disavventure, nel 1673 fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento dove morì il 23 febbraio 1876.<br />

313


870. Fra Masseo, Antonio Orion da Grumes, nato il 4 gennaio 1814, vestì l'abito<br />

religioso come fratello a Trento il 21 marzo 1840; fece l'infermiere, il questuante; da<br />

Cavalese nel 1866 fu ricoverato ammalato nell'infermeria di Trento dove ricuperò la<br />

salute, ma nel 1876 dovette lasciare Pergine e ritornare nell'infermeria di Trento, dove<br />

morì il 14 ottobre 1876.<br />

871. P. Gaetano, Antonio Delvai da Carano, nato il 17 settembre 1813, vestì l'abito<br />

religioso in Arco il 13 ottobre 1837; fu ordinato sacerdote l'8 dicembre 1841; durante il<br />

colera del 1855 prestò la sua opera caritativa a Pedersano; stampò inni ed altre cose per i<br />

nostri cori: aveva una bellissima calligrafia; dopo essere stato in vari conventi nel 1873<br />

si portò a Cavalese dove morì il 6 gennaio 1877 e sepolto nel nostro cimitero.<br />

872. P. Luigi, Bartolomeo Marai da Pozzolengo, nato il 28 dicembre 1799, vestì<br />

l'abito religioso in Mezzolombardo il 16 aprile 1817; spaventato dalla vita religiosa se<br />

ne tornò a casa il 6 giugno dello stesso anno; ma poi chiese di nuovo di entrare e vestì di<br />

nuovo l'abito francescano a Cavalese il 14 giugno dello stesso anno; fu ordinato<br />

sacerdote a Feltre il 24 maggio 1823; fu insegnante di filosofia e teologia, definitore,<br />

custode, tre volte Ministro provinciale ed altri incarichi onerosi; morì mentre era di<br />

famiglia a Santa Maria delle Grazie presso Arco, il 19 marzo 1877. Fu sepolto a<br />

Varignano. Lasciò lavori manoscritti di storia e teologia.<br />

873. Fra Sebastiano, Bartolomeo Brigadue da Trento, nato il 30 maggio 1811,<br />

vestì l'abito religioso come fratello in Arco l'8 ottobre 1836; fu tessitore nel lanificio di<br />

Pergine, ma essendo tale lavoro nocivo alla sua salute, esercitò poi il lavoro di portinaio<br />

e sagrestano; mentre si trovava a Trento come sagrestano, consumato dalla tisi morì<br />

nell'infermeria di s. Bernardino il 3 aprile 1877.<br />

874. P. Fulgenzio, Domenico Candioli da Nogaredo, nato il 6 marzo 1827; studiò<br />

nel ginnasio pubblico e un pò di tempo fu anche a Padova; vestì l'abito religioso in Arco<br />

il 6 marzo 1848; fu ordinato sacerdote il 26 luglio 1851; fu insegnante di storia<br />

ecclesiastica; fu eletto Guardiano varie volte; mentre era Guardiano a Pergine fu<br />

chiamato al capezzale di un infermo: appena uscito di convento fu assalito da tre<br />

malandrini e istintivamente sferrò un pugno, stringendo la chiave della sua cella, al più<br />

vicino che stramazzò a terra e allora gli altri due se la svignarono; tornò in convento, ma<br />

la paura fu tale che ne minò la sua salute; nel 1876 fu posto di famiglia a Cavalese, nel<br />

qual convento poi morì il 22 luglio 1877.<br />

875. P. Andrea, Antonio Pfeifer da Prato allo Stelvio (Prad), nato il 27 agosto<br />

1826, vestì l'abito religioso in Arco il 2 dicembre 1847; fu ordinato sacerdote il 21<br />

luglio 1850; nel 1860 essendo a Cavalese di convento, si sentiva estraneo e contrario ai<br />

moti irredentisti dei trentini, chiese di poter emigrare negli Stati Uniti d'America, dove<br />

infatti andò nel 1861, dimorando a New Jork, dove si occupò di pastorale e fu<br />

insegnante in quel seminario; però nel 1872 tornò in provincia col P. Bonaventura<br />

Detassis, che pure si trovava in quelle missioni; dimesso l'abito da prete secolare, vestì<br />

l'abito francescano e fu destinato insegnante di dommatica; nel 1874 fu scelto come<br />

avvocato nella causa di beatificazione del vescovo Nepomuceno Tschiderer; si liberò di<br />

314


tale incarico su pressione del P. Ministro provinciale; nel 1876 si trovava di famiglia a<br />

Cavalese ed ivi morì il 7 agosto 1877.<br />

876. Fra Felice, Giovanni Battista Moser dalla Faida di Piné, nato il 4 aprile 1826,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Borgo Valsugana il 29<br />

settembre 1848, poi come fratello a Cavalese il 29 settembre 1851; fu un Frate<br />

laborioso, devoto, caritatevole con gli infermi; nel 1877 fu ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento dove morì improvvisamente il 9 gennaio 1878.<br />

877. P. Pasquale, Michele Bailoni da Vigolo Vattaro, nato il 28 settembre 1810,<br />

vestì l'abito serafico in Arco il 17 settembre 1829; era fratello di fra Lorenzo (+1862); fu<br />

ordinato sacerdote il 7 settembre 1833; fu Guardiano, maestro dei novizi, definitore; fu<br />

infaticabile col fratello fra Lorenzo nella costruzione della nuova chiesa della Madonna<br />

delle Grazie in Arco, nonostante tante difficoltà frapposte dai Frati; lavorò molto nel<br />

campo pastorale; nel 1876 fu posto di famiglia a Pergine ed ivi poi passò al Signore il 2<br />

marzo 1878, sepolto nel cimitero comunale.<br />

878. P. Bonifacio, Giovanni Francesco Pederiva da Pozza di Fassa, nato l'8 aprile<br />

1808, vestì l'abito religioso in Arco il 25 dicembre 1828, dopo aver completati gli studi<br />

ginnasiali; fu ordinato sacerdote il 5 agosto 1832; durante il flagello del colera del 1836<br />

si trovava di convento a Borgo Valsugana e si prestò all'assistenza dei colerosi a<br />

Ospedaletto; fu insegnante di diritto e storia ecclesiastica; fu Guardiano e Ministro<br />

provinciale; lasciò molti scritti anche polemici; negli ultimi anni fu quasi sempre di<br />

convento a san Bernardino di Trento, dove anche morì il 25 gennaio 1879.<br />

879. P. Giovanni Pio, Biagio Dalvit da Grumes, nato l'8 febbraio 1832; dopo aver<br />

compiuto il sesto corso "nel ginnasio liceale di Rovereto", vestì l'abito serafico a Cles il<br />

28 marzo 1854; fu ordinato sacerdote il 17 gennaio 1858; fu insegnante di grammatica<br />

latina ed italiana; fu eletto anche Guardiano; nell'agosto del 1878 fu collocato di<br />

famiglia a Trento, causa malattia polmonare, ed ivi morì nella sua cella l'8 agosto 1879.<br />

880. Fra Quirino, Ferdinando Francesco Baldi da Telve, nato il 18 marzo 1867,<br />

vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Santa Maria delle Grazie<br />

presso Arco il 9 maggio 1878 e poi come fratello pure ad Arco il 13 maggio 1879;<br />

colpito da malattia polmonare fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove poi morì il<br />

18 ottobre 1879.<br />

881. Fra Nicola, Domenico Nicolussi da Luserna, di Domenico ed Agata Usvaldi<br />

di San Sebastiano, nato il 7 settembre 1797, vestì l'abito serafico come fratello in Arco il<br />

29 luglio 1826; fu portinaio, questuante, ortolano in vari conventi; nel 1873, ormai<br />

vecchio e bisognoso di riposo, fu collocato nell'infermeria di Trento, dove morì il 19<br />

dicembre 1879, lasciando di sé "grata ricordanza".<br />

882. P. Giustino, Ferdinando Benigni da Vezzano, nato il 28 febbraio 1816, vestì<br />

l'abito religioso in Arco il 27 ottobre 1834; fu ordinato sacerdote il 3 marzo 1839; fu<br />

insegnante, Guardiano, definitore; nel 1878 fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove<br />

poi passò al Signore il 16 gennaio 1880.<br />

315


883. P. Antonio Maria, Antonio Valentini da Trento, nato il 3 gennaio 1814, vestì<br />

l'abito serafico in Arco il 19 ottobre 1835; fu ordinato sacerdote il 22 luglio 1838; fu<br />

definitore e più volte eletto Guardiano; nel 1879 era di famiglia a Trento ed ivi morì il<br />

30 gennaio 1880.<br />

884. P. Ippolito, Antonio Marchel da Sant'Orsola, nato il 5 aprile 1801, vestì<br />

l'abito religioso il 20 settembre 1823; era fratello del P. Filippo (+1836), di fra Giuliano<br />

(+1847) e di fra Serafino (+1893); fu ordinato sacerdote il 20 luglio 1828; fu eletto<br />

Guardiano; era confessore di monache tedesche; dal 1867 era di famiglia a Trento, ed<br />

ivi morì di pleurite il 29 dicembre 1880.<br />

885. P. Alfonso Maria, Luigi Mazzonelli da Terlago, nato il 2 febbraio 1815, vestì<br />

l'abito religioso ad Arco il 6 dicembre 1834; fu ordinato sacerdote il 22 luglio 1838; fu<br />

più volte eletto Vicario in vari conventi; nel 1878 era di famiglia a Mezzolombardo,<br />

dove morì il 23 aprile 1881.<br />

886. Fra Lodovico, Paolo Pietro Degasperi da Sardagna, nato il 5 marzo 1821,<br />

vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale in Cles il 17 settembre 1847,<br />

poi come fratello in Arco il 17 settembre 1850; fu portinaio, sagrestano in vari conventi;<br />

nel 1881 fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì il 5 gennaio 1882. "Fu<br />

laborioso sempre, sempre buono e devoto: solo si piccava di medicina e perciò alla<br />

porta del convento accorrevano per aver consiglio dal buon portiere gli ingenui".<br />

887. P. Giovanni Giuseppe, Angelo Perghem da Nomi, nato il 15 agosto 1808,<br />

vestì l'abito religioso in Arco il 16 novembre 1827; fu ordinato sacerdote il 31 luglio<br />

1831; fu eletto Guardiano, segretario provinciale, rubricista, insegnante di teologia,<br />

definitore; nel 1877 fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove lentamente si spense e<br />

morì il 24 gennaio 1882.<br />

888. P. Giangrisostomo, Cristoforo Tovazzi da Volano, nato il 23 aprile 1823,<br />

vestì l'abito religioso in Arco il 27 settembre 1843; fu ordinato sacerdote l'11 ottobre<br />

1846; mentre era Guardiano a Cles assisté i colerosi di Tuenno dal 22 agosto al 2<br />

settembre 1855; fu anche missionario in Palestina dal 1857 al 21 giugno 1858; fu eletto<br />

Guardiano più volte; nel 1881 fu posto di famiglia a Mezzolombardo dove anche morì il<br />

27 aprile 1882.<br />

889. P. Felice, Giuseppe Ferrari da Pannone, nato il 24 luglio 1805, vestì l'abito<br />

religioso ad Arco il 24 settembre 1826; fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1829; fu<br />

ottimo predicatore e varie volte eletto Guardiano; nel 1855 mentre si trovava di<br />

convento ad Arco assisté i colerosi a Cologna e Pranzo; nel 1882 fu trasferito da<br />

Rovereto nell'infermeria di Trento, dove poi passò al Signore l'8 settembre 1882 per<br />

marasma senile.<br />

890. P. Ignazio, Antonio Zanetti da Trento, nato il 18 dicembre 1810, vestì l'abito<br />

religioso a Mezzolombardo il 17 ottobre 1832; fu ordinato sacerdote il 31 maggio 1835;<br />

fu eletto definitore e più volte Guardiano; eletto Custode, quattro volte Ministro<br />

provinciale; nel 1882 fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove morì il 15 ottobre<br />

1882.<br />

316


891. Fra Fabiano, Nicolò Bernabè da Viarago, nato il 18 febbraio 1820, vestì<br />

l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Cles il 24 giugno 1850 e poi<br />

come fratello pure a Cles il 19 ottobre 1852; era sarto di professione; e fu responsabile<br />

della sartoria di Trento dopo la morte di fra Benvenuto Fruet avvenuta nel 1859;<br />

confezionava arredi sacri per la nostra chiesa, faceva anche il questuante in città e nel<br />

circondario; morì nell'infermeria di Trento il 4 maggio 1883.<br />

892. P. Isidoro, Antonio Zandonai da Pedersano, nato il 30 maggio 1804,<br />

frequentò il ginnasio di Rovereto, "recandosi sempre dopo scuola a casa sua, cosicché<br />

spese pel porto sull'Adige fiorini 60". Vestì l'abito religioso in Arco il 29 ottobre 1829;<br />

fu ordinato sacerdote il 21 luglio 1833; si dedicò ai ministeri sacerdotali in vari<br />

convento; nel 1867 fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove morì il 23 luglio 1883,<br />

dopo aver celebrata la s. Messa del 50° di sacerdozio il giorno 21 luglio. Per evitare<br />

l'ozio faceva reti per gli uccelli.<br />

893. P. Epifanio, Giovanni Battista Cadrobbi da Vigo di Piné, nato il 17 ottobre<br />

1833 e dopo aver frequentato le prime sei classi ginnasiali a Trento, vestì l'abito serafico<br />

in Cles il 9 settembre 1852; fu ordinato sacerdote il 19 ottobre 1856; fu insegnante di<br />

lettere classiche latine ed italiane nel nostro liceo di Rovereto; fu infaticabile durante i<br />

suoi anni di Guardiano anche in lavori di miglioramento edilizio; fu anche Ministro<br />

provinciale; era organaro e come tale costruì l'organo della chiesa delle Grazie di Arco e<br />

quello della chiesa di s. Rocco di Rovereto; istituì la Congregazione dei Terziari a<br />

Cavalese; mentre stava lavorando alla costruzione dell'organo della chiesa di s.<br />

Bernardino di Trento fu colto dalla morte il 12 dicembre 1883.<br />

894. Fra Nazario, Giovanni Ignazio Zanotelli da Cembra, nato il 30 settembre<br />

1825, vestì l'abito francescano dapprima come Terziario commensale in Rovereto il 12<br />

ottobre 1851 e poi come fratello il 28 dicembre 1853 a Borgo Valsugana; fu infermiere<br />

molto preparato anche in farmaceutica divenendo capo-infermiere a Trento; dal 1871 al<br />

1879 fu a vicenda con fra Narciso Broseghini infermiere del vescovo principe di Trento<br />

Benedetto Riccabona; morì tisico nell'infermeria di Trento il 7 febbraio 1885. Lasciò<br />

manoscritto il, "Piccolo ricettario di valenti medici", Trento 1884, pp. 240, ora<br />

nell'archivio della Biblioteca di s. Bernardino MS n. 416.<br />

895. P. Simon Pietro, Pietro Campregher da Lavis, nato il primo novembre 1828;<br />

dopo aver frequentato il ginnasio di Trento, vestì l'abito religioso a Santa Maria delle<br />

Grazie presso Arco il 31 ottobre 1846, nonostante le resistenze dei parenti, essendo<br />

unico figlio maschio della famiglia; fu ordinato sacerdote il 2 novembre 1851; passò<br />

una santa vita religiosa nei vari compiti assegnatigli dall'obbedienza; poco dopo un<br />

intervento per aggiustare un'ernia strozzata, passò al Signore il 10 febbraio 1885 nel<br />

convento di Mezzolombardo. Si veda una sua biografia scritta dal P. Giulio Daldoss, dal<br />

titolo Un candido fiore dell'Alpi trentine, Trento 1947, pp. VIII, 87, foto e ritratto.<br />

896. Fra Giuliano, Cristoforo Bertoldi da Sant'Orsola, nato il 25 maggio 1813,<br />

vestì l'abito francescano, rimanendo sempre Terziario commensale, il 6 ottobre 1847 a<br />

Cavalese; "Nel 1848 passò di famiglia in Arco, dove ricevette l'officio di mulattiere<br />

della <strong>Provincia</strong>, ufficio che tenne fino alla vecchiaia e che disimpegnò con diligenza,<br />

317


conservandosi sempre servizievole e buono. Al tempo della fabbrica della nuova chiesa<br />

delle Grazie, aiutò con la sua opera quel lavoro, prestandosi alla condotta del materiale.<br />

Nel 1877 però lasciò l'ufficio fino allora tenuto e venne a Rovereto, perché si giudicò<br />

bene per le circostanze dei tempi di non più lasciar condurre il carro della <strong>Provincia</strong> da<br />

uno vestito da frate, ma di darlo a un secolare". L'anno seguente fra Giuliano tornò ad<br />

Arco come sagrestano. Da Cavalese fu ricoverato all'infermeria di Trento nel 1883,<br />

dove morì il 7 marzo 1885.<br />

897. P. Ilario, Pietro Cristoforo Bolzanin da Verla di Giovo, nato il primo<br />

febbraio 1804, vestì l'abito francescano a Cles il 7 settembre 1826; era nipote di fra<br />

Ilario (+ 1852); fu ordinato sacerdote il 16 agosto 1829; fu Guardiano varie volte e<br />

svolse il suo ministero pastorale con competenza e zelo; dal 1874 fu sempre di famiglia<br />

a Trento, dove nel 1884 fu ricoverato in quell'infermeria, ed ivi morì il 18 novembre<br />

1885.<br />

898. Fra Ruffino, Abele Viola da Cavedago, nato il 6 febbraio 1859, vestì l'abito<br />

religioso dapprima come Terziario commensale a Cles il primo ottobre 1879, poi come<br />

fratello il 2 ottobre 1880; il 6 ottobre 1884 fece la professione solenne; faceva il cuoco<br />

finché minato dalla tisi fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove morì il 10 febbraio<br />

1886.<br />

899. Fra Gervasio, Cristoforo Tonina da Vigolo Baselga, nato il 18 febbraio 1806,<br />

vestì l'abito religioso come fratello in Arco il 20 maggio 1833, dove fece la professione<br />

solenne il 9 giugno 1834; esercitò il mestiere di cuoco, portinaio, questuante,<br />

sagrestano; nel 1882 ormai vecchio e impotente, fu ricoverato nell'infermeria di Trento,<br />

dove morì, "tranquillo e sereno", il 20 marzo 1886.<br />

900. Fra Feliciano, Vito Modesto Dallafior da Cavalese, nato il 23 aprile 1823,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Mezzolombardo il 20<br />

ottobre 1846, poi come fratello in Cles il 14 luglio 1849; era sarto di mestiere ma si<br />

prestò anche per altri servizi in vari conventi; nel 1886 fu ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento ed ivi morì il 22 ottobre 1886. Fu Religioso semplice, servizievole e buono<br />

901. Fra Elzeario, Sebastiano Nicolodi da Cembra, nato il primo marzo 1810,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Trento il 9 ottobre 1838,<br />

poi come fratello a Mezzolombardo il 5 maggio 1840; fece il sagrestano, il portinaio<br />

ecc. Nel 1875 fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì il 7 dicembre 1886. "Fu<br />

un Frate amante della fatica, finché le forze lo sorressero, attaccatissimo al papa,<br />

paziente nelle sue infermità".<br />

902. Fra Gentile, Leonardo Gasperetti da Cembra, nato l'11 aprile 1838, vestì<br />

l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Cavalese il 17 settembre 1860,<br />

poi come fratello a Pergine il 9 settembre 1862; nel 1883 era a Santa Maria delle Grazie<br />

presso Arco dove passò al Signore il 17 dicembre 1886. Fu sepolto a Varignano. Questo<br />

Religioso fu esemplare e devoto, sarto diligentissimo.<br />

903. Fra Quirico, Giovanni Battista Cattoni da Cavedine, nato l'11 febbraio 1825,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale in Arco il 25 ottobre 1853,<br />

318


poi come fratello il 12 dicembre 1856 a Rovereto; andò poi alle missioni in Egitto ed<br />

anche nella Custodia della Palestina, dove nel convento di s. Salvatore il 26 gennaio<br />

1887 dovette soccombere per apoplessia.<br />

904. P. Vittorio, Lorenzo Odorizzi da Mechel, nato il 5 ottobre 1845, vestì l'abito<br />

francescano in Arco il 17 novembre 1860; era fratello del fra Vittorio (+1902); ordinato<br />

sacerdote il 18 ottobre 1868; fu insegnante di filosofia, approvato alla commissione<br />

governativa, ed anche teologia; fu anche eletto definitore; nel 1886 venne da Cles a<br />

Trento, ma era già ammalato, colpito da tumore maligno per cui dovette ricoverarsi<br />

nell'infermeria dove morì il 26 luglio 1887.<br />

905. P. Michelangelo, Angelo Tabarelli da Tassullo, nato il 2 novembre 1808,<br />

vestì l'abito religioso in Arco il 17 settembre 1829; era nipote del P. Arcangelo (+1832);<br />

fu ordinato sacerdote il 21 luglio 1833; fu eletto Guardiano molte volte; nel luglio del<br />

1883 cantò la sua seconda Messa a Borgo Valsugana; già vecchio nel 1887 fu posto di<br />

famiglia a Trento e l'anno dopo ricoverato nell'infermeria di Trento, dove morì il 2<br />

ottobre 1888.<br />

906. P. Ermenegildo, Francesco Bertamini da Vignole d'Arco, nato il 17 maggio<br />

1827, vestì l'abito francescano in Arco il 12 settembre 1847; fu ordinato sacerdote il 18<br />

aprile 1862; lavorò da ottimo sacerdote nei vari conventi della <strong>Provincia</strong>; nel 1887 fu<br />

posto di famiglia a Trento e moriva nell'infermeria il 21 maggio 1889.<br />

907. P. Teodoro, Francesco Prosser da Noriglio, nato il 22 dicembre 1843; era<br />

nipote del P. Fortunato (+1893); vestì l'abito religioso in Arco il 20 novembre 1861; fu<br />

ordinato sacerdote....; fu in vari conventi come predicatore e confessore, eletto anche<br />

Guardiano; ammalato di ernia strozzata fu ricoverato nell'infermeria di Trento nel 1886,<br />

dove morì il primo ottobre 1889.<br />

908. P. Giovanni Nepomuceno, Giuseppe Eiterer da Kauns, alle sorgenti del<br />

fiume Adige, nato il 31 maggio 1800; era stato impiegato nella Guardia di Finanza<br />

prima di vestire l'abito religioso a Cles il 5 luglio 1834; fu ordinato sacerdote il 19<br />

dicembre 1835, avendo già studiato teologia prima di entrare nell'Ordine; fu di famiglia<br />

in vari conventi; non pronunciando bene la lingua italiana non si diede alla<br />

predicazione; nel 1866 fu posto di convento a Trento; "fu Religioso umile, pio ed<br />

immancabile all'officiatura in coro fino al penultimo giorno della sua vita", che terminò<br />

in Trento il 15 gennaio 1890.<br />

909. P. Venanzio, Giovanni Covi da Fondo, nato il 5 maggio 1835, vestì l'abito<br />

serafico a Cles il 6 novembre 1856; aveva già frequentato i primi cinque corsi ginnasiali<br />

prima di entrare in convento; fu ordinato sacerdote il 15 luglio 1860; fu insegnante di<br />

filosofia, eletto anche definitore e varie volte Guardiano; posto di famiglia<br />

nell'infermeria di Trento, morì il 19 gennaio 1890.<br />

910. P. Damaso, Michele Partel da Cles, nato l'8 ottobre 1835, vestì l'abito serafico<br />

in Arco il 6 dicembre 1859; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1864; fu più volte eletto<br />

Guardiano; fu anche maestro dei novizi; nel 1889 fu ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento, dove morì il 3 febbraio 1890.<br />

319


911. Fra Pacifico, Francesco Vaia da Masi di Cavalese, nato il 23 novembre 1801,<br />

vestì l'abito serafico come fratello in Arco il 10 gennaio 1835; dopo aver servito i suoi<br />

frati in vari conventi, e nel 1886 fu posto nell'infermeria di Trento dove morì il 6<br />

febbraio 1890. "Fu questo Religioso sempre innamorato della vita povera, mortificata,<br />

umile ed abbietta dei Frati della Riforma, fino ala più tarda età portava i sudari avuti<br />

ancora nel noviziato, e sempre fece con rigore la quaresima benedetta".<br />

912. P. Gerolamo, Pietro Sala da Forni di Sotto nel Friuli, nato il 18 settembre<br />

1835; fu educato a Trento dove il padre faceva il pettinaio; frequentò il ginnasio<br />

cittadino prima di entrare nell'Ordine francescano vestendone l'abito in Arco il 17<br />

settembre 1850; fu ordinato sacerdote il 30 novembre 1855; desideroso di apprendere la<br />

lingua tedesca si portò a Caldaro, ma fu sospettato di essere istigatore contro l'Austria e<br />

subì anche un processo... Rientrato in provincia fu insegnante fu filologia e Sacra<br />

Scrittura e fu anche eletto definitore; morì a Trento il 7 marzo 1890.<br />

913. Fra Vitale, Bartolomeo Eccel da Frassilongo, nato il 30 marzo 1808, vestì<br />

l'abito religioso come fratello in Arco il 20 maggio 1835; era sarto di mestiere, che<br />

esercitò in vari conventi; divenuto ciecuziente, nel 1864 si ritirò nell'infermeria di<br />

Trento, dove morì il 27 marzo 1890.<br />

914. Fra Modesto, Andrea Marzari da Vigolo Vattaro, nato l'11 gennaio 1826,<br />

vestì l'abito religioso come fratello nella <strong>Provincia</strong> Osservante di Venezia il 12 maggio<br />

1861; soppressi i conventi veneti venne nella nostra <strong>Provincia</strong> nel 1867; nel 1888<br />

dovette essere ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì il 23 ottobre 1890. "Egli<br />

era sempre stato assiduo nei suoi vari impieghi, diligentissimo nelle questue, amante del<br />

lavoro, anche in mezzo alle sue sofferenze".<br />

915. P. Pietro Paolo, Paolo Ognibeni da Centa, nato il 14 ottobre 1809, vestì l'abito<br />

religioso a Mezzolombardo il 17 ottobre 1832; fu ordinato sacerdote il 17 luglio 1836;<br />

fu insegnante di matematica abilitato dalla commissione governativa; nel 1871 fu posto<br />

di famiglia a Pergine, dove anche chiuse la sua vita terrena il 27 ottobre 1890.<br />

916. Fra Angelo, Giovanni Antonio Cattani da Spormaggiore, nato il 10<br />

settembre 1814, vestì l'abito serafico come fratello in Cles il 23 ottobre 1837; nel 1846<br />

fu posto nell'infermeria di Trento essendo abile, caritatevole infermiere e farmacista e<br />

dentista e rimase in questo incarico fino al 1857 quando, su richiesta del Ministro<br />

generale dell'Ordine, si portò in Terra Santa dove svolse il suo compito di infermiere<br />

con la solita abilità fino alla morte avvenuta il 18 novembre 1890, anche se negli ultimi<br />

tre anni era divenuto muto per paralisi.<br />

917. P. Cipriano, Lorenzo Paternoster da Mechel, nato il 2 agosto 1841, vestì<br />

l'abito religioso il 20 novembre 1861 in Arco; fu ordinato sacerdote il 16 giugno 1867;<br />

nella predicazione "riusciva a soddisfare specialmente le persone rozze, per il modo<br />

piano e famigliare di dire". Terminata la predicazione quaresimale a Mezzolombardo si<br />

ammalò e fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove morì fra grandi sofferenze il 15<br />

luglio 1891.<br />

320


918. Fra Marino, Giorgio Berlanda da Madrano, nato il 6 gennaio 1824, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale nel 1847 assumendo il nome di<br />

Lucio, che poi mutò in Marino quando iniziò il noviziato come fratello in Cles il 19<br />

luglio 1849; era sarto di mestiere, che esercitò per tutta la vita, responsabile quindi del<br />

guardaroba del convento. Terminò la sua vita a Mezzolombardo la sera del 19 ottobre<br />

1891 e sepolto nel cimitero di s. Pietro.<br />

919. Fra Ottone, Pietro Andreatta da Bosentino, nato il 12 febbraio 1825, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale in Rovereto il 20 novembre 1852<br />

e poi come fratello a Trento il 2 dicembre 1854. "Riuscì Frate assai buono, ubbidiente,<br />

laborioso e di esempi specchiati...". Soffriva di cuore da vario tempo e fu trovato morto<br />

nella sua cella nell'infermeria di Trento, la mattina del 6 novembre 1891.<br />

920. P. Silvio, Augusto Demozzi da Sardagna, nato il 26 dicembre 1864, vestì<br />

l'abito serafico l'11 settembre 1880; fu ordinato sacerdote il 26 settembre 1887; mentre<br />

si trovava di famiglia a Cavalese si ammalò e dovette essere ricoverato nell'infermeria<br />

di Trento nel 1889 ed ivi morì il 18 febbraio 1892.<br />

921. P. Basilio, Giorgio Baitella da Madrano, nato il 4 luglio 1797, vestì l'abito<br />

serafico in Cles il 7 settembre 1825; fu ordinato sacerdote il 16 agosto 1829; esperto di<br />

matematica, astronomia e fisica fu insegnante nel nostro liceo di Rovereto; come tale fu<br />

richiesto dalla <strong>Provincia</strong> francescana lombarda nella quale si portò quale insegnante di<br />

matematica ecc. dal 1847 al 1850. È sua la meridiana del chiostro del convento di Borgo<br />

Valsugana. Nel 1870 fu trasferito nell'infermeria di Trento, dove poi morì l'11 luglio<br />

1892.<br />

922. P. Bonaventura, Pietro Detassis da Trento, nato il 29 marzo 1824, vestì<br />

l'abito serafico in Arco il 27 settembre 1843, dopo aver terminati gli studi nel liceo<br />

trentino; fu ordinato sacerdote l'11 luglio 1847; fu insegnante nel nostro liceo di<br />

Rovereto e prima di passare ad Arco nel 1855 si prestò per assistere i colerosi nei paesi<br />

di Mori, Patone e Pedersano. Si affaticò assai durante la costruzione della nuova chiesa<br />

delle Grazie di Arco, aiutando gli operai e questuando materiali; fu eletto anche Vicario<br />

e Guardiano, definitore e Custode. Nel 1892 passò a Pergine come Guardiano e in quel<br />

convento morì il venerdì Santo 31 marzo 1893.<br />

923. P. Giuseppe Maria, Cesare Giongo da Trento, nato il 28 settembre 1852,<br />

vestì l'abito serafico a Rovereto il l'8 febbraio 1875; prima era stato molto attivo nella<br />

Società della gioventù cattolica ed anche come Terziario; aveva frequentato le scuole<br />

della sua città; fu ordinato sacerdote il 18 luglio 1882; fu insegnante e Commissario<br />

visitatore di due Province; segretario generale della Riforma; nel 1893 stava per partire<br />

come Visitatore della <strong>Provincia</strong> francescana d'Ungheria quando ammalatosi morì nel<br />

Collegio di s. Antonio di Via Merulana a Roma il 28 aprile 1893.<br />

924. P. Ireneo, Primo Furlan da Torcegno, nato l'11 giugno 1837, vestì l'abito<br />

serafico in Cles il 3 settembre 1853, dopo aver frequentato le scuole a Borgo Valsugana;<br />

fu ordinato sacerdote il 4 marzo 1860; fu insegnante, definitore, cronologo della<br />

<strong>Provincia</strong>; fu benemerito per la diffusione del Terz'Ordine francescano secolare nel<br />

Trentino; nel 1882 fu chiamato a Roma incaricato come cronologo dell'Ordine; nel 1889<br />

321


veniva eletto definitore generale; Visitatore della <strong>Provincia</strong> milanese nel 1891; morì di<br />

polmonite nel Collegio di s. Antonio a Roma il primo maggio 1893, tre giorni dopo il<br />

confratello trentino P. Giuseppe Maria, di cui sopra.<br />

925. Fra Benigno, Matteo Tonetti da Masi di Vigo di Ton, nato il 9 marzo 1810,<br />

vestì l'abito serafico come fratello in Arco il 4 novembre 1834; fu sarto e infermiere; nel<br />

1886 fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì il 16 luglio 1893.<br />

926. P. Fortunato, Martino Prosser da Noriglio, nato il 16 settembre 1818, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 21 marzo 1839, dopo aver<br />

frequentato il ginnasio a Rovereto e il liceo a Trento; fu ordinato sacerdote il 28<br />

novembre 1851; fu insegnante di teologia, segretario provinciale, eletto Guardiano e<br />

definitore e Ministro provinciale e Custode; Vicario provinciale per la morte del P.<br />

<strong>Provincia</strong>le Epifanio Cadrobbi; morì a Trento il 30 ottobre 1893.<br />

927. P. Leonardo, Giuseppe Grassi da Milano, nato il 28 febbraio 1822, vestì<br />

l'abito serafico in Arco il 16 ottobre 1841; fu ordinato sacerdote l'11 ottobre 1846; fu<br />

predicatore, assiduo al confessionale; trovandosi di famiglia a Trento venne colto da<br />

colpo apoplettico l'8 novembre 1893 mentre stava per andare all'altare; morì poi il<br />

giorno 14 1893.<br />

928. Fra Serafino, Giacomo Marchel da Sant'Orsola, nato il 9 luglio 1809, fratello<br />

dei Padri Filippo e Ippolito. Per accidente uccise con una fucilata la fidanzata e quindi si<br />

risolse di entrare in convento e vestì l'abito serafico come fratello a Mezzolombardo il<br />

27 ottobre 1834; per il suo carattere un pò strano fu dimesso, ma poi fu ricevuto ancora<br />

e rivestì l'abito a Trento il 7 settembre 1836; fu nei diversi conventi cuoco, questuante e<br />

ortolano; dopo molti anni di dimora nel convento di Borgo Valsugana fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento dove morì il 21 novembre 1893. "Fu uomo laborioso assai,<br />

quantunque alquanto balzano, ma non ne avea colpa".<br />

929. Fra Anacleto, Davide Springhetti da Cavareno, nato il 22 febbraio 1875,<br />

vestì l'abito francescano come novizio chierico in Arco il 26 novembre 1890; aveva<br />

fatta la scuola preparatoria presso don Francesco Largaiolli parroco di Sarnonico; il 26<br />

novembre 1891 fece la professione semplice e quindi passò a Rovereto per frequentare<br />

il liceo in quel convento; ammalatosi fu condotto nell'infermeria a Trento, dove<br />

consunto da lenta tisi morì il 9 giugno 1894.<br />

930. P. Raimondo, Sigismondo Tonioli da Ala, nato il 23 marzo 1845, frequentò a<br />

Trento le prime classi del ginnasio; vestì l'abito francescano in Arco il 23 marzo 1861;<br />

fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1868; fu insegnante di filologia e di teologia; mentre si<br />

trovava a Borgo Valsugana il 31 luglio 1894 fu colpito da apoplessia, e ivi spirava nel<br />

Signore il 2 agosto 1894. Fu il primo Frate ad essere seppellito nel cimitero comunale.<br />

931. Fra Andrea, Francesco Antonio Pilati da Campo Tassullo, nipote ex parte<br />

matris del P. Michelangelo Tabarelli. Nacque il 3 gennaio 1829 e vestì l'abito serafico<br />

dapprima come Terziario commensale a Pergine il 17 agosto 1855, poi come fratello<br />

pure a Pergine il 12 maggio 1858; fece il portinaio, il cuoco, il questuante, l'ortolano<br />

322


ecc, in vari conventi; nel 1894 passò da Cles a Mezzolombardo dove si ammalò per cui<br />

fu trasferito nell'infermeria di Trento, dove morì l'8 aprile 1895.<br />

932. P. Clemente, Giovanni Bernabè da Ischia di Pergine, nato il 24 settembre<br />

1806, vestì l'abito religioso in Arco l'8 ottobre 1831, dopo aver frequentato il liceo a<br />

Trento; fu ordinato sacerdote il 27 luglio 1834; era in possesso anche della lingua<br />

tedesca; passò di convento in convento esercitando il suo ministero pastorale; nel 1855<br />

era di famiglia a Mezzolombardo e durante il flagello del colera si portò ad assistere<br />

quegli ammalati a San Michele all'Adige, Sorni, Vervò e Vigo di Ton; dopo tante<br />

fatiche, nel 1886 fu trasferito nell'infermeria di Trento dove morì il 14 giugno 1895.<br />

933. P. Pacifico, Antonio Sommavilla da Moena, nato il 19 dicembre 1823, vestì<br />

l'abito religioso ad Arco il 17 settembre 1846, dopo aver frequentato gli studi ginnasiali;<br />

fu ordinato sacerdote il 21 luglio 1850; fu insegnante, maestro dei novizi, definitore,<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le, Guardiano ecc. Morì a s. Bernardino di Trento l'11 luglio 1895.<br />

934. P. Vigilio, Giuseppe Taufer da Prade di Primiero, nato il 29 gennaio 1861,<br />

vestì l'abito religioso in Arco il 31 agosto 1880; fu ordinato sacerdote il 20 settembre<br />

1887; colpito da malattia polmonare non riusciva a lavorare, per cui fu trasferito<br />

nell'infermeria di Trento dove morì il 12 luglio 1895.<br />

935. P. Geremia, Cristoforo Nardelli da Cadine, fratello di fra Alessio e fra<br />

Placido, nato il 7 giugno 1830, vestì l'abito religioso a Mezzolombardo il 23 novembre<br />

1855 dopo aver frequentato il ginnasio a Desenzano; fu ordinato sacerdote il 17 gennaio<br />

1858; fu predicatore, confessore assiduo, maestro dei novizi, Guardiano; nel 1890 si<br />

trovava a Cles e fu colpito da apoplessia per cui nel 1893 fu ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento, dove moriva il 3 dicembre 1895.<br />

936. Fra Faustino, Faustino Biasi, nato a Schlicht in Baviera l'11 aprile 1874 da<br />

genitori domiciliati a Sfruz, vestì l'abito serafico in Arco quale novizio chierico il 21<br />

maggio 1892; fece la professione dei voti semplici il 23 maggio 1893; mentre<br />

frequentava il liceo nostro a Rovereto fu colpito da broncopolmonite nel 1895 e si<br />

dovette trasferirlo all'infermeria di Trento, dove moriva il 12 aprile 1896.<br />

937. Fra Valentino, Antonio Slaifer da Brentonico, nato il 10 luglio 1844, vestì<br />

l'abito religioso in Cles dapprima come Terziario commensale il 10 maggio 1867 e poi<br />

come fratello pure in Cles il 26 aprile 1869; fece il cuoco, il portinaio ecc. Mentre si<br />

trovava di famiglia a Mezzolombardo nel 1895 fu colpito da polmonite tifoidea per cui<br />

dovette soccombere il 13 aprile 1896 e sepolto sul colle di s. Pietro.<br />

938. Fra Lorenzo, Andrea Marcolla da Vigo di Ton, nato il 20 giugno 1829; era<br />

entrato fra i Camilliani ma non sentendosi fatto per quella vita chiese di entrare nella<br />

nostra <strong>Provincia</strong> francescana e fu vestito a Cles dapprima come Terziario commensale il<br />

10 maggio 1862 e poi come fratello a Rovereto il 28 luglio 1864; si prestò a servizio dei<br />

suoi confratelli nei vari conventi; nel 1895 era a Mezzolombardo di famiglia e si<br />

ammalò tanto da passare al Signore il 23 aprile 1896. Fu sepolto nel cimitero sul colle di<br />

s. Pietro.<br />

323


939. Fra Rocco, Leonardo Facchini da Villazzano, nato il 4 agosto 1812, vestì<br />

l'abito serafico a Rovereto l'8 ottobre 1836; dopo vari servizi svolti nei conventi dovette<br />

essere ricoverato nell'infermeria di Trento nel 1886 perché vecchio; nel 1888 volle di<br />

nuovo andare di famiglia a Mezzolombardo, però nel 1891 dovette di nuovo venire<br />

nell'infermeria di Trento ed ivi morì il 27 maggio 1896.<br />

940. P. Lodovico, Domenico Passerini da Varignano, nato il 13 settembre 1839,<br />

vestì l'abito religioso a Cles il 12 giugno 1858; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1863; fu<br />

eletto definitore, 14 volte Guardiano, vicario ecc. Morì a Rovereto il 7 ottobre 1896.<br />

941. P. Vincenzo, Carlo Laner da Pergine, nato il 22 gennaio 1817, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 19 ottobre 1835, dopo aver<br />

frequentato il liceo; fu ordinato sacerdote il 26 gennaio 1840; fu valente predicatore; nel<br />

1855 assisté i colerosi a Sant'Agnese; fece il sagrestano e l'organista ad Arco; fu<br />

segretario provinciale; Nel 1896 ormai vecchio fu trasferito nell'infermeria di Trento,<br />

dove anche morì il 23 dicembre 1896.<br />

942. Fra Romedio, Giovanni Battista Cadrobbi da Vigo Piné, nato il 15 maggio<br />

1816, vestì l'abito francescano dapprima come Terziario commensale a Pergine l'11<br />

settembre 1847, poi, dopo un triennio di lavoro nel lanificio, ricevette il cappuccio come<br />

fratello in Arco il 17 settembre 1850; fece il cuoco a Cles e poi a Trento e nel 1853<br />

tornò al suo telaio nel lanificio dove lavorò fino al 1883; vecchio e bisognoso di riposo<br />

fu destinato a Rovereto dove rimase fino all'agosto 1893, quando fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento dove morì il 16 gennaio 1897.<br />

943. Fra Raffaele, Francesco Demichei da Cles, nato il 17 febbraio 1808, dopo<br />

aver appreso il mestiere di falegname vestì l'abito francescano come fratello in Arco il<br />

27 aprile 1829; fece il falegname, il questuante e l'ortolano in vari conventi; nel 1876 da<br />

Cles fu ricoverato nell'infermeria di Trento perché vecchio e malconcio; dopo una breve<br />

sosta a Borgo Valsugana dovette ritornare nell'infermeria provinciale di Trento dove<br />

chiuse la sua vita laboriosa il 6 luglio 1897.<br />

944. P. Amando, Antonio Deromedis da Mechel, fratello del P. Policarpo, nato il<br />

20 ottobre 1842, vestì l'abito serafico in Arco il 23 marzo 1861; fu ordinato sacerdote il<br />

3 giugno 1865; mentre era Guardiano a Cavalese fu colto al collo da "un favo vespaio";<br />

fu operato a Tesero e a Trento ma ormai il "flemone era maligno" e dovette soccombere<br />

il 3 settembre 1897.<br />

945. Fra Giovanni della Croce, Domenico Povoli da Cadine, nato il 20 gennaio<br />

1821 vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale in Rovereto il 19<br />

maggio 1846, poi terminato il triennio di Terziariato ricevette il cappuccio pure a<br />

Rovereto il 19 maggio 1849; era falegname di professione e lavorò come tale nei<br />

conventi; fu anche portinaio e sagrestano; ormai logorato dal lavoro chiese di essere<br />

ricoverato nell'infermeria di Trento, dove giunse nell'agosto del 1894. "Nella preghiera<br />

e nella pazienza di sue sofferenze passò il rimanente di suoi giorni, finché corroborato<br />

dai carismi religiosi, moriva ai 22 settembre 1897". Era zio ex parte matris dei nostri<br />

due fratelli Faustino e Giovita Ravagni di Cadine.<br />

324


946. P. Atanasio, Atanasio Parolari da Rovereto, nato il 14 giugno 1821, vestì<br />

l'abito serafico in Arco il 4 ottobre, dopo aver frequentato il liceo a Rovereto; fu<br />

ordinato sacerdote l'11 ottobre 1846; fu assiduo predicatore nelle quaresime; curò anche<br />

il Terz'Ordine francescano; nell'agosto del 1896 si ritirò nell'infermeria di Trento, dove<br />

celebrò il 50° di sacerdozio ed ivi pure passò al Signore il 28 ottobre 1897.<br />

947. Fra Giulio, Gerolamo Pellegrini da Dambel, nato il 30 settembre 1837; vestì<br />

l'abito religioso dapprima come Terziario commensale in Cavalese il 3 gennaio 1863 e<br />

poi come fratello pure a Cavalese il 28 ottobre 1864; esercitò quasi sempre l'ufficio di<br />

questuante; alla fine del 1897 dovette essere ricoverato nell'infermeria di Trento dove<br />

moriva "con angelica placidezza" il 18 gennaio 1898.<br />

948. P. Samuele, Francesco Rigotti da Mezzolombardo, nato il 9 aprile 1844 e<br />

dopo aver frequentato le scuole nel suo paese, vestì l'abito serafico in Arco il 28<br />

settembre 1860; fu ordinato sacerdote il 12 maggio 1867; il 22 ottobre 1869 volle<br />

recarsi a Nizza a insegnare grammatica, ma si fermò un solo anno; fu eletto Vicario e<br />

Guardiano; nel 1897 fu colpito da nefrite per cui dovette essere ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento, provenendo da Pergine; ivi chiuse i suoi giorni il 26 marzo<br />

1898. Era zio del P. Francesco Saverio Rigotti.<br />

949. P. Marcello, Cesare Torresani da Tassullo, nato il 5 maggio 1850; come i<br />

suoi genitori fece anch'egli lo spazzacamino nelle città d'Italia; vestì l'abito religioso in<br />

Cles il 9 dicembre 1867, lasciando la madre vedova; fu ordinato Sacerdote a Bressanone<br />

il 26 luglio 1874; fu insegnante di filosofia "seguendo la traccia del serafico dottore e<br />

del sommo Rosmini"; fu anche eletto Ministro provinciale; ebbe a cuore il Terz'Ordine<br />

a Campo Lomaso e lavorò per l'acquisto del convento soppresso nel 1810; si veda il<br />

lungo necrologio riportato dal Morizzo; morì improvvisamente sul pulpito della chiesa<br />

di Lizzanella il 27 marzo 1898.<br />

950. Fra Innocenzo, Leopoldo Pederzini da Castellano, nato il 15 giugno 1833;<br />

dopo essere stato per breve tempo domestico nel convento di Rovereto, vestì l'abito<br />

religioso a Mezzolombardo il 16 aprile 1857 come Terziario commensale e poi ricevette<br />

il cappuccio come fratello il 25 gennaio 1858 nel convento di Rovereto, dove fece<br />

l'anno di noviziato; si prestò nei vari conventi come cuoco, ortolano, questuante e<br />

portinaio; nel 1898 si ritirò poi nell'infermeria di Trento, dove morì il 20 marzo 1899,<br />

"per insufficienza mitrale".<br />

951. P. Giovanni Evangelista, Giovanni Battista Dallatorre da Mezzana, nato il 7<br />

dicembre 1869, vestì l'abito religioso a Cles il 9 novembre 1888; fu ordinato sacerdote il<br />

12 luglio 1896; sofferente di mal di testa tentò anche di riposare nella casa paterna, ma<br />

inutilmente; fu poi ricoverato nell'infermeria di Trento dove cessò di vivere "per<br />

tubercolosi cerebrale" il 23 marzo 1899. Cfr. Mezzana, archivio Dalla Torre “Zorzini”.<br />

952. P. Fedele, Ernesto Luigi Fedel da Miola di Piné, nato il primo aprile 1861;<br />

stava studiando per poter entrare nell'Ordine nostro, quando dovette soddisfare la leva<br />

militare; per grazia dell'imperatore fu esentato e poté vestire l'abito religioso il 12<br />

maggio 1785 in Arco; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1891, ma non fu approvato<br />

confessore; nell'agosto 1894 si trovava ispettore di sagrestia nel convento di Cavalese.<br />

325


"Però S.A.R. il principe vescovo Eugenio Carlo Valussi volle sapere del perché non era<br />

stato approvato confessore il buon P. Fedele, e saputane dai nostri superiori la cagione,<br />

volle egli stesso sottoporlo ad un esame. Il fece venire a sé. Faccia conto, P. Fedele, che<br />

io venissi a lei e mi confessassi di questi e questi peccati -e qui gliene disse di grosse-<br />

che cosa farebbe? E il P. Fedele: -Io non gli direi niente, perché Ella è vescovo, e il<br />

vescovo ne debbe sapere il rimedio, meglio di me.- Bastò questo perché S.A.R. lo<br />

approvasse confessore ad annum cum redditu. E allora principiò a confessare. E<br />

secolari, e sacerdoti accorrevano a lui, trovando un ottimo e caritatevole padre". Mentre<br />

era di famiglia a Pergine fu colto da polmonite che lo portò alla tomba, pure essendo di<br />

complessione robusta, il primo aprile 1899.<br />

953. Fra Diego, Giuseppe Iob da Cunevo, nato il 29 dicembre 1830, vestì l'abito<br />

religioso dapprima come Terziario commensale il 28 ottobre 1855 a Rovereto, e poi<br />

iniziò il noviziato come fratello a Cles il 30 gennaio 1858; era sarto di mestiere; nel<br />

1870 da Cles passò ad Arco pure come sarto fino al 1883 quando fu posto a capo della<br />

sartoria di Trento, dove colpito da polmonite fu ricoverato in quella infermeria ed ivi<br />

morì il 14 dicembre 1899.<br />

954. P. Valentino, Natale Battaiola da Bolentina, nato il 6 agosto 1874, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 3 ottobre 1889; fu ordinato<br />

sacerdote il 15 agosto 1897; si ammalò mentre assisteva la mamma, e morì nel suo<br />

paese il 28 dicembre 1899.<br />

955. P. Alessandro, Beniamino Gottardi da Nave San Rocco, nato il 2 novembre<br />

1835, e dopo aver frequentato il ginnasio a Trento, vestì l'abito francescano a Cles il 24<br />

novembre 1856; fu ordinato sacerdote il 15 luglio 1860; fu insegnante nelle scuole<br />

dell'Ordine di letteratura italiana ed anche di teologia; fu Guardiano definitore e maestro<br />

dei novizi. Morì a Trento il 2 gennaio 1900.<br />

956. P. Giacomo, Stefano Zanini da Trento, nato il 25 gennaio 1823, dopo aver<br />

frequentato il liceo a Trento vestì l'abito religioso il 27 settembre 1840 nel convento di<br />

Arco; fu ordinato sacerdote il 21 luglio 1850; nel mentre era di famiglia a Borgo<br />

Valsugana, assisté i colerosi a Scurelle dal 18 al 28 luglio 1855 e a Villa Agnedo per un<br />

mese; buon predicatore, svolse il suo ministero nei vari conventi; nel 1893 venne a<br />

Trento dove rimase fino alla morte avvenuta il 5 febbraio 1900.<br />

957. P. Pietro Regalato, Carlo Sicher da Coredo, nato il 31 luglio 1830, dopo il<br />

liceo vestì l'abito religioso a Cles il 9 settembre 1852; fu ordinato sacerdote il 19 ottobre<br />

1856; fu eletto definitore, più volte Guardiano; nel 1899 mentre si trovava di famiglia a<br />

Cles fu colto da embolia e dovette essere ricoverato nell'infermeria di Trento, dove<br />

chiuse la sua vita il 25 febbraio 1900.<br />

958. P. Pietro d'Alcantara, Giacomo Bertagnolli da Fondo, nato il 7 agosto 1869,<br />

vestì l'abito serafico in Arco il 24 settembre 1884; fu ordinato sacerdote il 28 febbraio<br />

1891; dovette interrompere l'insegnamento causa tubercolosi, che lentamente lo portò<br />

alla morte avvenuta nell'infermeria di Trento il 4 aprile 1900.<br />

326


959. Fra Aurelio, Giuseppe Chini da Segno, nato il 19 novembre 1879, vestì<br />

l'abito serafico come novizio chierico in Arco l'11 settembre 1896; fece la professione<br />

semplice il 17 settembre 1897; moriva roso dalla tubercolosi nell'infermeria di Trento il<br />

16 maggio 1900.<br />

960. Fra Vitale, Natale Iobstraibizer da Serso, ma nato a Cavalese il 13 dicembre<br />

1872, vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Mezzolombardo il<br />

6 agosto 1896 e poi come fratello il 24 settembre 1898; fu quasi subito colpito "da mal<br />

sottile" per cui fu posto nell'infermeria di Trento, dove moriva il 24 settembre 1900.<br />

961. P. Sisinio, Marco Parolini da Raschel frazione di Sanzeno, nato il 25 aprile<br />

1808, vestì l'abito serafico in Arco il 23 ottobre 1830, dopo aver frequentato il liceo; fu<br />

ordinato sacerdote il 27 luglio 1834; fu eletto Guardiano ed anche definitore; festeggiò<br />

il 50° di sacerdozio, cantando anche la s. Messa entrando nel 90° anno di età il 29 aprile<br />

1897; ricoverato nell'infermeria di Trento morì l'11 ottobre 1900.<br />

962. Fra Gottardo, Giovanni Battista Filippi da Albiano, nato il 21 agosto 1839,<br />

vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Rovereto il 12 ottobre<br />

1861 e poi come fratello pure a Rovereto il 29 ottobre 1863; sentendosi chiamato a<br />

lavorare nelle missioni, ottenne di poter recarsi nella media e bassa Albania nel 1876;<br />

dopo molti anni di fruttuoso lavoro si ritirò nel convento del Deserto presso Venezia nel<br />

1893 e poi venne alla sua <strong>Provincia</strong> di Trento e morì nel convento di Pergine il 20<br />

marzo 1901.<br />

963. P. Ferdinando, Andrea Piva da Castagné Santa Caterina, nato il 4 novembre<br />

1824, vestì l'abito religioso in Arco il 31 marzo 1847; fu ordinato sacerdote il 21 luglio<br />

1850; fu ottimo predicatore; fu eletto Vicario e Guardiano; eletto Ministro provinciale<br />

nel 1876; fu pure maestro dei novizi, definitore ecc. Nel 1900 cantò la Messa di 50° di<br />

sacerdozio a Santa Maria delle Grazie presso Arco, dove pure morì il 7 aprile 1901 e<br />

sepolto a Varignano.<br />

964. Fra Bartolomeo Fassan da Valda, nato il 16 febbraio 1845, vestì l'abito<br />

religioso dapprima come Terziario commensale il 14 ottobre 1867 a Trento e poi come<br />

fratello il 30 dicembre 1868 a Cavalese; il 29 luglio 1873 partì missionario nella<br />

Bolivia; fu per vari anni a Tarata e in altri collegi di quella missione; mentre si trovava a<br />

Baton-Valparaiso in Cile morì il 27 agosto 1901.<br />

965. P. Carlo, Francesco Wieser da Lana, nato il 31 gennaio 1823; dopo il liceo si<br />

era fatto Cappuccino nella <strong>Provincia</strong> tirolese, ma non avendo potuto superare il<br />

noviziato, ottenne di essere ricevuto nella nostra <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio e venne vestito<br />

come chierico novizio in Arco il 19 novembre 1846; fu ordinato sacerdote il 21 luglio<br />

1850; passò di convento in convento sempre servizievole nel suo ministero sacerdotale;<br />

nel 1899 fu trasferito nell'infermeria di Trento, dove cessò di vivere il 27 ottobre 1901.<br />

"Uomo di vita austera, amante del ritiro, del silenzio, della pietà, profondo nella teologia<br />

morale, fu più inclinato alla vita contemplativa, che alla attiva".<br />

966. P. Costanzo, Costante Tomazzolli da Cles, nato il 24 giugno 1848, vestì<br />

l'abito francescano in Cles il 9 settembre 1865; fu ordinato sacerdote il 2 luglio 1871;<br />

327


lavorò in vari conventi e mentre si trovava di famiglia a Borgo Valsugana passò al<br />

Signore improvvisamente il 16 marzo 1902.<br />

967. Fra Vittorio, Felice Odorizzi da Mechel, fratello del P. Vittorio (+1887), nato<br />

il 5 novembre 1856, vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale in<br />

Mezzolombardo il 8 dicembre 1887 e poi come fratello a Rovereto il 19 gennaio 1889;<br />

dopo breve vita conventuale fu colpito dal cancro, sopportato pazientemente e rese la<br />

sua anima al Signore nell'infermeria di Trento il 18 dicembre 1902.<br />

968. P. Apollinare, Daniele Bernardini da Scanna, nato il 14 maggio 1851, dopo<br />

aver privatamente affrontato i primi studi ginnasiali, vestì l’abito religioso a Cles il 9<br />

dicembre 1867; fu ordinato sacerdote il 26 luglio 1874 a Bressanone; fu eletto<br />

Guardiano e definitore; fu zelante per il Terz'Ordine a Mezzolombardo; ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento colpito da nefrite, dovette soccombere il 10 settembre 1903.<br />

969. P. Giustino, Agostino Bolognani da Vigo Cavedine, nato il 16 luglio 1863,<br />

vestì le povere lane di s. Francesco a Mezzolombardo il primo ottobre 1881; fu ordinato<br />

sacerdote il 25 settembre 1887; fu eletto Guardiano, maestro dei novizi ecc. Minato da<br />

tubercolosi fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove passò al Signore il 18 ottobre<br />

1903.<br />

970. P. Ignazio, Giuseppe Antonio Girardini da Samoclevo, nato il 10 dicembre<br />

1868, dopo la scuola elementare, fu istruito nelle materie ginnasiali dal parroco di Cles<br />

Giovanni Battista Menapace e poi vestì l'abito religioso in Arco il 22 marzo 1884; fu<br />

ordinato sacerdote il 26 dicembre 1891; fu insegnante prezioso e predicatore<br />

infaticabile; nel 1903 fu eletto definitore; però minato dalla tubercolosi, mentre si<br />

trovava presidente dell'infermeria dovette lasciare questo mondo il 24 agosto 1904.<br />

971. Fra Raimondo, Arcadio Tovazzi da Volano, nato il 12 febbraio 1880, vestì<br />

l'abito serafico come novizio chierico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 20<br />

settembre 1897; il 24 1901 fece la professione solenne; mentre frequentava il secondo<br />

corso di teologia nel 1903 dovette essere ricoverato nell'infermeria di Trento, dove<br />

minato dalla tubercolosi passò al Signore il 10 settembre 1904.<br />

972. P. Agostino, Giuseppe Micheletti da Terres, nato il 30 gennaio 1832, vestì<br />

l'abito francescano a Cles il 28 settembre 1858, dopo essere stato agente di panni in un<br />

negozio di Trento e aver frequentato il ginnasio cittadino; fu ordinato sacerdote il 29<br />

dicembre 1862; fu eletto varie volte Guardiano, anche definitore nel Capitolo del 1894;<br />

ricoverato nell'infermeria di Trento per paralisi progressiva, moriva il 10 dicembre<br />

1904.<br />

973. Fra Emanuele, Luigi Malesardi da Volano, nato il 31 ottobre 1829, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Rovereto il 25 maggio 1853 e<br />

poi come fratello il 25 maggio 1855; fece la professione il 29 maggio 1856; fu<br />

apprezzato portinaio in vari conventi e da Rovereto, dove risiedeva dal 1894, fu<br />

trasferito nel 1904 all'infermeria di Trento, dove placidamente si addormentò nel<br />

Signore il 19 dicembre 1904.<br />

328


974. Fra Modesto, Antonio Zanotelli da Cembra, nato il 18 marzo 1831, vestì<br />

l'abito religioso dapprima come Terziario commensale in Rovereto il 2 agosto 1854, poi<br />

come fratello il primo giugno 1857 pure a Rovereto; fece la professione il primo giugno<br />

1858; lavorò come cuoco, portinaio e questuante con assiduità; nel 1904 dovette essere<br />

ricoverato nell'infermeria di Trento dove chiuse santamente la sua vita l'8 gennaio 1905.<br />

975. P. Serafico, Antonio Robol da Vallarsa, nato il 15 agosto 1836, pur avanti<br />

negli anni frequentò il ginnasio per poter entrare nell'Ordine francescano, al quale fu<br />

ricevuto a Cles il 26 novembre 1857; fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1862; fu<br />

insegnante nel nostro liceo conventuale di Rovereto, predicatore, assiduo al<br />

confessionale; eletto anche Guardiano e definitore, nonché Custode; dopo tanto lavoro<br />

per il bene delle anime e dei suoi Frati, fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove<br />

cessò di vivere il 20 maggio 1905.<br />

976. P. Eugenio, Giovanni Piva da Canezza, nato il 2 gennaio 1836, dopo aver<br />

frequentato gli studi ginnasiali e liceali vestì l'abito serafico in Cles il 6 novembre 1856;<br />

fu ordinato sacerdote il 29 luglio 1860; fu predicatore ricercato passando di convento in<br />

convento fino all'ottobre 1901 quando colpito da apoplessia fu ricoverato nell'infermeria<br />

di Trento, dove passò al Signore il 3 settembre 1905.<br />

977. Fra Evaristo, Giovanni Francesco Zendron da Valda, nato il 29 aprile 1839,<br />

vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Trento il 17 maggio 1862<br />

e poi come fratello pure a Trento il 24 febbraio 1864; nel 1874 partì missionario in<br />

Albania insieme col P. Enrico Menapace, impegnandosi nell'istruzione dei ragazzi,<br />

divenendo maestro apprezzato dall'autorità austriaca, a Scutari; morì a Rubigo in<br />

Albania il 14 novembre 1905.<br />

978. Fra Faustino, Luigi Ravagni da Cadine, fratello di fra Giovita, nato il 3<br />

marzo 1843, vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale in Borgo il 25<br />

novembre 1864 e poi come fratello il 30 dicembre 1865; fu apprezzato portinaio in vari<br />

conventi; dal 1882 al 1889 fu nel convento di s. Isidoro a Roma chiamato dai superiori<br />

maggiori; ritornò malandato a Trento e dopo essere stato in vari conventi del Trentino,<br />

nel 1905 dovette ristirarsi nell'infermeria di Trento, dove poi passò al Signore il 7 aprile<br />

1906.<br />

979. P. Massimo, Giovanni Battista Barater 277 da Albaredo, nato l'11 maggio<br />

1833, vestì l'abito serafico a Cles il 24 maggio 1852, dopo aver frequentato il ginnasio<br />

roveretano; fu ordinato sacerdote nel 1859; fu eletto varie volte Guardiano; nel 1903<br />

dovette ricoverarsi definitivamente nell'infermeria di Trento dove passò al Signore l'11<br />

aprile 1906 278 .<br />

980. Fra Casimiro, Stefano Pruner da Frassilongo, nato il primo ottobre 1841,<br />

vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale il 31 maggio 1869 e poi<br />

come fratello il 7 maggio 1870 pure a Pergine; fece la professione solenne l'11 maggio<br />

1874; lavorò dapprima come tessitore a Pergine e poi come missionario insegnante ai<br />

ragazzi a Scutari in Albania partendo il 2 maggio 1883; rimase in missione fino al 1893;<br />

277 Il cognome si trova scritto anche Baratter.<br />

278 Il fratello Oreste, generale dell’esercito italiano, mutò il suo cognome in Baratieri.<br />

329


nel 1896 da Pergine fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì, per "cancro<br />

peritonale", il primo ottobre 1906.<br />

981. Fra Severino, Stefano Angeli da Borgo Valsugana, nato il 10 giugno 1838,<br />

vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Cavalese il 12 novembre<br />

1861, poi come fratello pure a Cavalese il 12 novembre 1863; emise i voti solenni il 26<br />

novembre 1867; dopo tante fatiche e strapazzi nel suo servizio al convento e ai Frati, nel<br />

1904 dovette ritirarsi nell'infermeria di Trento, dove per emorragia cerebrale passò al<br />

Signore il 5 ottobre 1906.<br />

330


CAPITOLO III<br />

Dalla cronaca provinciale continuata dal P. Fulgenzio Guardia dal 1907 al 1952.<br />

982. P. Gaudenzio, Giovanni Zanon da Cles, nato il 6 agosto 1838, vestì l'abito<br />

religioso a Cles il 29 dicembre 1857; emise i voti solenni il 14 gennaio 1862; fu<br />

ordinato sacerdote il 25 luglio 1862; passò di convento in convento esercitando il suo<br />

ministero sacerdotale; varie volte fu eletto Guardiano; nel 1906 era di famiglia a Trento<br />

e qui morì il 21 giugno 1907.<br />

983. Fra Valerio, Giuseppe Nardin da Faver, nato il 25 aprile 1834, vestì l'abito<br />

religioso dapprima come Terziario commensale a Cles il 17 marzo 1860 e poi come<br />

fratello iniziò il noviziato l'11 dicembre 1862; emise i voti solenni il 12 dicembre<br />

1866 279 ; passò in diversi conventi come cuoco, ortolano e specialmente questuante; nel<br />

1901 fu ricoverato nell'infermeria di Trento perché vecchio e sofferente, dove poi morì<br />

santamente, minato dalla tubercolosi, il 23 settembre 1907.<br />

984. P. Floriano, Leopoldo Bruni da Tuenno, nato il 4 settembre 1866, dopo aver<br />

frequentato le scuole elementari e preparato poi per il resto dal suo curato, entrò in<br />

convento delle Grazie di Arco il 3 novembre 1884 e vestì l'abito serafico ad Arco l'8<br />

novembre 1885; emise i voti solenni il 29 novembre 1888; fu ordinato sacerdote il 26<br />

dicembre 1890; dopo aver lavorato in diversi conventi, fu ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento fino alla morte avvenuta il primo dicembre 1907.<br />

985. P. Benedetto, Emmanuele Zanotelli da Cembra, nato il 17 giugno 1842, vestì<br />

l'abito serafico alle Grazie di Arco il 26 marzo 1860; fu ordinato nel 1865; colpito da<br />

pazzia fu internato nel manicomio di Hall nel 1877 e nel 1883 nel manicomio alla Costa<br />

di Pergine, dove morì di polmonite acuta il 19 gennaio 1908 280 .<br />

986. Fra Gentile, Riccardo Bernabè da Viarago, nato il 13 luglio 1867, vestì<br />

l'abito religioso (dopo aver fatto il servizio militare per 14 mesi come bersagliere),<br />

dapprima come Terziario commensale a s. Bernardino di Trento il 10 settembre 1892 e<br />

poi come fratello iniziò il noviziato pure a Trento il 31 ottobre 1893; fu richiamato al<br />

servizio militare per 4 mesi durante il noviziato, che però non fu considerato interrotto<br />

con licenza del Ministro generale; in convento imparò l'arte del sarto; emise la<br />

professione solenne il 27 gennaio 1898; il 19 ottobre 1907 dovette portarsi a s. Antonio<br />

di Roma come sarto, ma poté lavorare pochi mesi poiché fu colpito da polmonite e<br />

moriva il 26 febbraio 1908.<br />

987. Fra Corrado, Volfango Sommariva da Moena, nato il primo dicembre 1842,<br />

vestì l'abito serafico come Terziario commensale il 9 maggio 1867, col nome di<br />

Casimiro, ma dopo la prima votazione sfavorevole, fu rimandato a casa; fu poi<br />

riammesso come fratello a Pergine il 31 agosto 1874, abbonandogli il Terziariato; fece<br />

la professione solenne il 7 settembre 1878; fino al 1896 fu sempre di convento a Pergine<br />

279 Con la Costituzione Ad universalis Ecclesiae datata 7 febbraio 1862, Pio IX imponeva dopo il<br />

noviziato un periodo di professione temporanea di almeno tre anni ad validitatem della professione<br />

solenne in tutti gli Ordini religiosi maschili nei quali si emettono i voti solenni.<br />

280 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino IV, p. 16.<br />

331


lavorando nel nostro lanificio, lavoro che riprese nel 1898 fino al febbraio1908, quando,<br />

ricoverato a s. Bernardino, fu colpito da ernia strozzata, per cui fu ricoverato<br />

nell'ospedale di s. Chiara di Trento e operato dal dott. Gilli, ma colpito da polmonite<br />

passò al Signore il 28 febbraio 1908. "Religioso semplice, buono, laborioso, amante<br />

della preghiera avea sempre edificato. Era tardo a parlare e rustico all'apparenza, ma<br />

invece di cuore eccellente. Di statura media e ben proporzionata: i lineamenti della<br />

faccia piuttosto brutti".<br />

988. P. Damaso, Valentino Battocletti da Cavareno, nato il 14 settembre 1878,<br />

vestì l'abito serafico il 21 febbraio 1894 alle Grazie di Arco; fece la professione solenne<br />

il 29 novembre 1899; fu ordinato sacerdote l'11 aprile 1903 e cantò la sua prima Messa<br />

al suo paese; fu insegnante nel nostro liceo di Rovereto; all'apertura del nostro Collegio<br />

Serafico di Villazzano, fu ivi insegnante, ma colpito da tubercolosi nel gennaio del 1908<br />

fu portato all'infermeria di Trento nel febbraio dello stesso anno, dove moriva<br />

serenamente il 2 aprile 1908.<br />

989. Fra Giuseppe Paoli da Pergine, nato 16 marzo 1844, dopo un breve periodo<br />

come domestico nel nostro convento di Cles, si portò in Bolivia; entrò nel Collegio dei<br />

Frati Minori a Tarata il 2 novembre 1873 e fu vestito come novizio fratello l'8 dicembre<br />

dello stesso anno; il 21 dicembre 1877 fece al sua professione solenne; lavorò come<br />

cuoco, ortolano, portinaio, refettoriere, essendo anche abile meccanico. Nel 1898 fu a<br />

Roma nel Collegio di s. Antonio come addetto alla cucina; lasciò al detto Collegio circa<br />

8.000 Corone avute da benefattori in Bolivia e Corone 2.000 furono impiegate per la<br />

nuova lavanderia del convento di s. Bernardino di Trento; giunse a Trento il 19<br />

settembre 1901 e si impiegò a fare il lavandaio per tutta al comunità, "laborioso quanto<br />

mai, ma strano e visionario"; fu aggregato alla <strong>Provincia</strong> nostra nell'ottobre del 1906; di<br />

statura piuttosto grande, di costituzione sana e di corporatura ben proporzionata. Morì il<br />

28 aprile 1908 di polmonite.<br />

990. Fra Claudiano, Pietro Merighi da Rovereto, nato il 12 aprile 1848, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Rovereto il 4 dicembre 1865 e<br />

poi come fratello iniziò il noviziato ancora a Rovereto il 12 gennaio 1867; emise i voti<br />

solenni il 13 gennaio 1871; prima di farsi religioso era sarto di professione; lavorò in<br />

vari conventi; nell'agosto del 1900 fu posto di famiglia alle Grazie di Arco dove anche<br />

passò al Signore l'11 ottobre 1908.<br />

991. P. Vigilio, Isidoro Tonelli da Nago, nato il 10 agosto 1880, vestì l'abito<br />

religioso alle Grazie di Arco il 10 ottobre 1895; fece la professione solenne il 12 agosto<br />

1901; fu ordinato sacerdote il 3 maggio 1905; il 9 agosto 1908 si portò con altri<br />

confratelli a prendere possesso dell'ospizio di Trieste, dove lavorò anche come<br />

catechista; morì a Trieste il 9 novembre 1908.<br />

992. Fra Abbondanzio, Antonio Giacomoni da Povo, nato il 4 gennaio 1846, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Rovereto il 27 settembre 1871,<br />

poi come fratello iniziò il noviziato il 10 ottobre 1872 nello stesso convento; emise i<br />

voti solenni il 9 novembre 1876; lavorò in diversi conventi come questuante, ortolano,<br />

portinaio ecc. Ammalatosi da Mezzolombardo fu ricoverato nell'infermeria di Trento<br />

dove passò al Signore il 28 novembre 1908.<br />

332


993. P. Pasquale, Giuseppe Frisanco da Pergine, nato l’8 febbraio 1862, vestì<br />

l'abito serafico alle grazie di Arco il 23 maggio 1878; fece la professione solenne il 9<br />

febbraio 1883; fu ordinato sacerdote il 14 giugno 1885; fu insegnante apprezzato, eletto<br />

Vicario e Guardiano; fu penitenziere per sei anni in s. Giovanni in Laterano a Roma;<br />

sottoarchivista della medesima basilica fino al 1905; nel Capitolo del 1906 fu eletto<br />

Ministro provinciale durante la quale carica passò al Signore l’11 dicembre 1908.<br />

Lasciò anche delle operette stampate. Durante il suo <strong>Provincia</strong>lato i Frati iniziarono ad<br />

abitare i conventi di Strugnano e Trieste; ebbe luogo anche l’inaugurazione e l’apertura<br />

del Collegio Serafico di Gabbiolo-Villazzano.<br />

994. P. Candido, Enrico Bortolotti da Drena, nato il 30 marzo 1841, vestì le sacre<br />

lane di s. Francesco il 12 giugno 1858 a Cles; emise i voti solenni il 17 giugno 1862; fu<br />

ordinato sacerdote il 3 aprile 1864; fu eletto varie volte Guardiano; fu pure eletto<br />

Custode, definitore; mentre si trovava di famiglia a Mezzolombardo morì<br />

improvvisamente il 5 gennaio 1909.<br />

995. Fra Adamo, Giovanni Battista Dematté da Vigolo Vattaro, nato il 30<br />

gennaio 1826, vestì l'abito francescano a Venezia nella <strong>Provincia</strong> Osservante veneta<br />

come Terziario commensale il 10 aprile 1853 e poi come fratello iniziò il noviziato nel<br />

1861; fece la professione semplice il 3 maggio 1862 e quella solenne il 20 maggio 1865;<br />

in seguito alla soppressione dei conventi veneti da parte dell'Italia nel 1866 riparò in<br />

Albania; fu poi incorporato nella nostra <strong>Provincia</strong> trentina il 22 agosto 1872; fu poi<br />

obbligato a ritornare in Albania a Scutari nel 1875 per terminare la fabbrica di quel<br />

convento, essendo egli muratore e ritornò a Trento nel 1879; nei vari conventi fu sempre<br />

questuante; in seguito a malattia e vecchiaia fu ricoverato nell'infermeria di Trento nel<br />

1902, dove si preparò santamente alla morte avvenuta il 20 gennaio 1909. Dal governo<br />

italiano percepiva una pensione annua di 96 Lire, a motivo della soppressione subita;<br />

andava personalmente a Verona a riscuoterla. "Religioso buono, laborioso e<br />

semplice...".<br />

996. P. Filippo, Valentino Bianchini da Vigolo Vattaro, nato il 27 ottobre 1840,<br />

vestì l'abito serafico il 15 dicembre 1857 a Cles; emise i voti solenni il 14 gennaio 1862;<br />

fu ordinato sacerdote l'8 novembre 1863; dopo aver lavorato in diversi conventi, nel<br />

1905 chiese di essere ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì il 7 marzo 1909.<br />

"Religioso pieno di buon cuore, largo nel confessare, infaticabile nel predicare dotato di<br />

voce forte e robusta e di buona memoria... Donò molti libri legati alla nostra libreria. Di<br />

statura grande, di costituzione forte, pieno di salute ma poco curante della stessa".<br />

997. P. Maurizio, Agostino Morizzo da Borgo Valsugana, fratello del P. Marco,<br />

nato il 10 ottobre 1843, vestì l'abito serafico, dopo aver frequentato i cinque corsi<br />

ginnasiali a Borgo e gli altri a Trento e Rovereto, l'11 settembre 1863 a Cles; emise i<br />

voti solenni il 12 settembre 1867; fu ordinato sacerdote il 29 dicembre 1867; fu<br />

insegnante di teologia dogmatica; a causa dell'abito fradicio durante la questua del<br />

graspato a Mezzolombardo, contrasse una lussazione spontanea ad un femore, che lo<br />

rese per sempre in condizione di dover usare le grucce; dopo un soggiorno<br />

nell'infermeria di Trento fu posto di famiglia a Borgo Valsugana nel 1875; lavorò come<br />

poté nel ministero sacerdotale e nello trascrivere i documenti storici dall'archivio del<br />

333


comune del suo paese, contenuti in 4 grossi volumi ora nella biblioteca di san<br />

Bernardino di Trento. Mandò alle stampe 5 opuscoli. Il 26 aprile 1909 fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento, dove moriva per apoplessia progressiva il 26 giugno 1909. Fu<br />

sepolto nel cimitero del suo paese, su richiesta di quell'amministrazione comunale.<br />

998. Fra Giacinto, Massimino Dematté da Povo, nato il 2 ottobre 1841; fece il<br />

servizio militare a partecipò alla battaglia di Bezzecca contro i garibaldini nel 1866; fu a<br />

servizio presso il Conte Coreth a Trento ed anche impiegato ferroviario; vestì l'abito<br />

serafico dapprima come Terziario commensale a Rovereto il 13 novembre 1873, e poi<br />

come fratello iniziò il noviziato a Borgo Valsugana l'11 gennaio 1875; emise i voti<br />

solenni il 16 gennaio 1879; si prestò come cuoco e portinaio; nella primavera del 1909<br />

fu cuoco a Trento ma si ammalò e dovette essere ricoverato nell'infermeria dove moriva<br />

il 15 luglio 1909.<br />

999. P. Desiderio Meneguzzer da Cles, nato il 19 giugno 1848, vestì l'abito<br />

francescano il 9 settembre 1865 a Cles; emise i voti solenni il 20 ottobre 1869; fu<br />

ordinato sacerdote il 2 luglio 1871; il 25 ottobre 1886 partì per l'Albania a presiedere la<br />

costruzione del convento a Scutari, ma infectis rebus tornò a Trento; morì a<br />

Mezzolombardo causa diabete, il 4 novembre 1909. "Fu un Padre laborioso specie nella<br />

predicazione ed anche servizievole, ultimamente sui dilettava nell'arte della fotografia".<br />

1000. Fra Berardo, Antonio Carlin da Viarago, nato il 29 aprile 1854, vestì l'abito<br />

serafico dapprima come Terziario commensale a Rovereto il 24 agosto 1889 e come<br />

fratello iniziò il noviziato il 2 settembre 1890; emise i voti solenni il 20 settembre 1894;<br />

dopo aver lavorato in diversi conventi; di famiglia Rovereto nell'agosto del 1910, fu<br />

colpito da risipola infettiva ad un orecchio e morì il 3 febbraio 1911. Era ancora<br />

vigoroso e forte, "Religioso laborioso e buono e di umore faceto. Di statura piuttosto<br />

alta, di costituzione sana".<br />

1001. Fra Donato, Giuseppe Pezzi da Campodenno, nato il 2 marzo 1836, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Cles il 28 luglio 1860 e poi<br />

come fratello iniziò il noviziato il 5 giugno 1862; emise i voti solenni il 26 giugno 1866;<br />

si dedicò quasi esclusivamente alla questua; nel 1907 fu ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento, dove morì il 12 aprile 1911. "Di carattere piuttosto volubile ma ameno tanto che<br />

ne era ricercato per le sue imprese e astuzie le quali si raccontavan e si raccontan entro e<br />

fuori di convento. Di statura mediocre, di costituzione sana e forte".<br />

1002. Fra Elzeario, Giuseppe Barchetti da Faedo, nato il 26 giugno 1876, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Rovereto il 21 aprile 1902, poi<br />

come fratello iniziò il noviziato alle Grazie di Arco il 10 settembre 1903; fece la<br />

professione solenne il 12 novembre 1907; ebbe la mansione di portinaio, questuante; si<br />

ammalò mentre era di famiglia a Cles nel 1909 e fu ricoverato nell'infermeria di Trento,<br />

senza però uscire dalla sua malattia e dove poi morì il 14 marzo 1912.<br />

1003. P. Atanasio, Rodolfo Tonidandel da Fai, nato il 29 novembre 1882, vestì<br />

l'abito serafico alle Grazie di Arco il 10 ottobre 1898; emise i voti solenni il primo<br />

dicembre 1903; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1907; nel 1910 fu nel nostro nuovo<br />

convento di Trieste e faceva il catechista nelle scuole elementari; godeva però poca<br />

334


salute; nel 1912 venne nell'infermeria di Trento, dove morì di tubercolosi miliare, l'11<br />

aprile 1912. "Giovane di belle speranze e zelante del suo ministero. Di statura piuttosto<br />

piccola, ma di costituzione sana".<br />

1004. Fra Fortunato Roner da Canezza, nato il 18 gennaio 1860, vestì l'abito<br />

serafico dapprima come Terziario commensale a Trento il 6 luglio 1894 e poi come<br />

fratello iniziò il noviziato il 7 agosto 1895, mutando il nome di fra Arsenio in quello di<br />

fra Fortunato; emise i voti solenni il 12 agosto 1899; fu posto a Rovereto per apprendere<br />

l'arte del sarto e poi fu collocato a Trento; dopo un soggiorno a Pergine e a Cles, causa<br />

una pleurite trasformatasi in tubercolosi, dovette essere ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento dove passò al Signore il 29 maggio 1912.<br />

1005. Fra Silvestro, Giuseppe Vinante da Trento, fratello del P. Leopoldo, nato l'8<br />

maggio 1844, vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Cles il 13<br />

ottobre 1862 e poi come fratello iniziò il noviziato l'11 novembre 1865; emise i voti<br />

solenni il 12 novembre 1869; era di mestiere falegname come il padre; innamoratosi di<br />

una domestica servente in una casa signorile di Pergine chiese ed uscì dall'Ordine il 18<br />

novembre 1874; pentito assai del passo dovette lavorare a Trento come falegname, ma<br />

poi fu riammesso nel 1877 dalla <strong>Provincia</strong> Riformata veneta, dove lavorò come<br />

falegname; passò poi a Roma lavorando nella costruzione del Collegio di s. Antonio in<br />

Via Merulana; nel 1897 fu reincorporato nella nostra <strong>Provincia</strong> lavorando sempre come<br />

falegname apprezzato; sfinito poi dalle fatiche si ritirò nell'infermeria di s. Bernardino a<br />

Trento dove si preparò alla morte, che avvenne il 23 luglio 1912.<br />

1006. Fra Giovita, Beniamino Ravagni da Cadine, fratello di fra Faustino, nato il<br />

22 gennaio 1841, vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale il 14<br />

settembre 1865 a Rovereto e poi come fratello iniziò il noviziato il 31 dicembre 1866 a<br />

Borgo Valsugana; fece la professione solenne il 3 gennaio 1871; il 6 novembre 1884<br />

partiva per Roma e da lì a Scutari in Albania dove dimorò insegnando nelle scuole<br />

elementari della città; fu anche 6 anni a Pulati con nostro Padre il vescovo Nicola<br />

Marconi e poi di nuovo a Scutari; sfinito dalle fatiche nell'agosto del 1912 venne in<br />

<strong>Provincia</strong> per salutare i confratelli e parenti, ma mentre era alle Grazie di Arco fu<br />

colpito da paralisi intestinale e morì il 23 agosto 1912, e sepolto nel cimitero di<br />

Romarzollo.<br />

1007. P. Cipriano, Pietro Terza dalla Valle in Val Badia, nato il 3 agosto 1880,<br />

vestì l'abito religioso alle Grazie di Arco il 12 ottobre 1899, dopo aver frequentato gli<br />

studi ginnasiali; emise i voti solenni il 10 dicembre 1903; fu ordinato sacerdote il 17<br />

aprile 1906; sofferente di polmoni, fu posto di famiglia a Cavalese e quelle arie gli<br />

ridonarono alquanto le forze, ma la malattia fu inesorabile; fu a Bressanone, ai bagni a<br />

Strugnano e Rovigno per curarsi, ma fu tutto inutile; fu anche operato all'ospedale di s.<br />

Chiara di Trento per subire la trapanazione dell'esofago, ma morì prima dell'intervento<br />

l'11 dicembre 1912.<br />

1008. Fra Fabiano, Lorenzo Giammoena da Varena, nato il 4 dicembre 1860,<br />

vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Cles il 12 novembre 1883<br />

e poi come fratello iniziò il noviziato a Trento il 25 novembre 1884; emise i voti solenni<br />

il 29 novembre 1888; fu assiduo questuante; nel 1911 era nel convento di Borgo a<br />

335


disposizione del P. Ministro provinciale; però dovette essere ricoverato nell'infermeria<br />

di Trento dove morì il 9 gennaio 1913 per enfisema polmonare. "Religioso che lavorò<br />

molto a pro dei conventi come cercatore; negli ultimi tempi raccolse molte elemosine<br />

per la chiesa nostra di Pergine e per il Collegio Serafico di Povo, specialmente fra le<br />

popolazioni tedesche di cui conosceva la lingua".<br />

1009. P. Leopoldo, Egidio Vinante da Trento, fratello di fra Silvestro (+1912), nato<br />

il 16 ottobre 1845, vestì l'abito serafico a Cles il 2 giugno 1863; emise i voti solenni il<br />

17 settembre 1867; fu ordinato sacerdote il 18 ottobre 1868; fu eccellente predicatore;<br />

fu eletto Guardiano alcune volte; fu anche eletto definitore; dopo il lungo suo lavoro<br />

sacerdotale fu posto di famiglia a Trento nel 1911, dove poi morì il 10 gennaio 1913. Si<br />

dilettava nel fare intarsi, dei quali restano quelli degli altari maggiori di Trento, Pergine,<br />

e Mezzolombardo.<br />

1010. P. Policarpo, Simone Deromedis da Mechel, fratello del P. Amando<br />

(+1897), nato il 27 dicembre 1838, vestì l'abito francescano a Cles il 20 ottobre 1858;<br />

emise i voti solenni il 7 novembre 1862; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1863; dopo<br />

essere uscito due tre volte dalla <strong>Provincia</strong>, ritornò nel 1899; mentre era di famiglia a<br />

Pergine fu colto da colpo apoplettico e morì il 27 settembre 1913. "Religioso instabile e<br />

un pò turbolento... del resto laborioso, si portava volentieri in cura d'anime a confessare<br />

e celebrare...".<br />

1011. Fra Clemente, Lodovico Caviola da Carano, nato il 7 ottobre 1894, entrò nel<br />

Collegio serafico di Villazzano e poi vestì l'abito serafico alle Grazie di Arco il 10<br />

ottobre 1909 come chierico; fece la professione semplice il 29 ottobre 1910; dovette<br />

interrompere gli studi causa malattia polmonare, per cui nel marzo 1913 fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento, dove morì il 21 maggio 1913.<br />

1012. P. Massimiliano, Celestino Ochner da Pergine, nato il 15 giugno 1835, vestì<br />

le sacre lane francescane a Cles il 16 giugno 1859; emise i voti solenni il 16 giugno<br />

1863; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1863; fu Guardiano, maestro dei novizi; mentre si<br />

portava a Susà di Pergine per celebrare la s. Messa fu colpito da paralisi lungo la strada<br />

la domenica 27 giugno 1909; soccorso fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove poi<br />

lentamente dovette soccombere il 5 dicembre 1913.<br />

1013. Fra Callisto, Giovanni Pasquin da Tuenno, nato il 12 luglio 1834, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale a Borgo Valsugana il 17 dicembre<br />

1858 e poi come fratello iniziò il noviziato alle Grazie di Arco il 20 dicembre 1861;<br />

emise i voti solenni il 4 gennaio 1866; passò di convento in convento facendo il cuoco;<br />

da Mezzolombardo nel 1913, con l'automobile dell'onorevole Bonfiglio Paolazzi, fu<br />

ricoverato nell'infermeria di s. Bernardino perché colpito da paralisi ed ivi poi passò al<br />

Signore il 26 dicembre 1913. "Anche nella sua vecchiaia, cascante e quasi sfinito di<br />

forze se lo vedeva sempre assiduo al lavoro della cucina e alle preghiere del coro".<br />

1014. Fra Pietro, Felice Benigni da Vezzano, nato il 23 ottobre 1856, vestì l'abito<br />

serafico dapprima come Terziario commensale a Trento il 2 maggio 1877 e poi come<br />

fratello iniziò il noviziato il 2 maggio 1877; emise i voti solenni il 4 maggio 1882; fu<br />

questuante, cuoco e portinaio in vari conventi; causa malattia dovette essere ricoverato<br />

336


nell'infermeria di Trento alla fine di agosto 1908, dove rimase fino alla morte avvenuta<br />

il 4 maggio 1914. "Fu di buon esempio, anche nella sua infermità si occupava<br />

nell'incatenare corone e nel questuare pel convento, nella città di Trento".<br />

1015. Fra Benvenuto, Giovanni Ioriatti da Sternigo di Piné, nato il 17 ottobre<br />

1839, vestì l'abito religioso prima come Terziario commensale a Rovereto il 21 luglio<br />

1860 e poi come fratello iniziò il noviziato il 13 giugno 1862; emise i voti solenni il 13<br />

giugno 1866; fu sempre impiegato nell'ufficio di portinaio in vari conventi del Trentino;<br />

vecchio e ammalato da Arco fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove rimase fino<br />

alla morte avvenuta il 30 agosto 1914. "Religioso di preghiera, di animo mite, laborioso<br />

e ben educato...".<br />

1016. Fra Leone, Fedele Cainelli da Sopramonte, nato il 13 settembre 1883, vestì<br />

l'abito religioso dapprima come Terziario a Borgo Valsugana il 15 settembre 1904, poi<br />

come fratello iniziò il noviziato a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 9 settembre<br />

1909; era di convento a Rovereto quando venne richiamato sotto le armi il primo agosto<br />

1914; il 23 settembre fu inviato in Galizia con il suo reggimento; da allora non si seppe<br />

più nulla; qualcuno disse che morì sul campo nel novembre 1914.<br />

1017. Fra Narciso, Egidio Bruseghini da Lizzanella, nato il primo settembre 1835,<br />

vestì l'abito serafico prima come Terziario commensale a s. Bernardino di Trento il 28<br />

ottobre 1858 e poi come fratello iniziò il noviziato a Rovereto il 19 ottobre 1860; fece la<br />

professione solenne il 18 novembre 1864; fu subito impiegato nella nostra infermeria di<br />

Trento fino al 1898; con fra Nazario Zanotelli prestò la sua opera di infermiere anche al<br />

vescovo di Trento Benedetto de Riccabona; fu poi anche sagrestano a Trento; il 29<br />

novembre 1910 solennizzò il 50° di vita religiosa; alla fine del 1913 dovette ritirarsi in<br />

infermeria di Trento perché malandato in salute, dove morì il 14 febbraio 1915.<br />

1018. P. Marco, Luigi Morizzo da Borgo Valsugana, fratello del P. Maurizio, nato<br />

29 agosto 1849; studiò privatamente i primi cinque corsi ginnasiali e il sesto nel<br />

ginnasio vescovile di Trento; seguì l'esempio del fratello e vestì l'abito serafico il 9<br />

dicembre 1868; emise i voti solenni il 19 novembre 1872; fu ordinato sacerdote il 29<br />

dicembre 1872; fu benemerito nel riordinare le biblioteche della <strong>Provincia</strong> francescana e<br />

l'archivio diocesano, per il quale rimarrà sempre ricordato dagli studiosi per aver messo<br />

a loro disposizione quell'immenso fondo storico; chiamato a Roma per riordinare<br />

l'archivio dell'Ordine, fu colpito da arteriosclerosi e dovette ritornare a Trento dove poi<br />

chiuse la sua vita il 24 maggio 1915; compilava anche il Catalogus cleri con annotazioni<br />

storiche per tutte le chiese dei singoli paesi; per la nostra <strong>Provincia</strong> è soprattutto<br />

benemerito per la compilazione della cronaca provinciale contenuta in quattro grossi<br />

volumi in foglio dall'anno 1210 fino al 1906. Lasciò molti altri manoscritti e operette<br />

stampate.<br />

1019. Fra Giustino, Carlo Maestranzi da Giustino in Rendena, nato il 13<br />

settembre 1891, fu uno dei primi alunni del nostro collegio di Villazzano aperto nel<br />

settembre del 1906; vestì l'abito serafico come chierico alle Grazie di Arco il 18 aprile<br />

1907; proseguì poi gli studi ginnasiali a Rovereto, dove fece la professione solenne il 20<br />

gennaio 1913; colpito purtroppo da tubercolosi, dovette interrompere gli studi, che<br />

riprese poi ma per poco, perché dovette essere ricoverato nell'infermeria a Trento dove<br />

337


pure morì santamente il primo luglio 1915. Fu sepolto senza suono delle campane,<br />

causa la guerra...<br />

1020. P. Valeriano, Marco Bertagnolli da Fondo, nato il 10 giugno 1841, dopo<br />

aver frequentato i primi quattro corsi di ginnasio a Trento, vestì l'abito francescano a<br />

Santa Maria delle Grazie di Arco il 28 settembre 1859; fece la professione solenne il 2<br />

maggio 1864; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1864; fu insegnante di grammatica e<br />

teologia dogmatica e morale, Guardiano, definitore, segretario provinciale; fu ricoverato<br />

per la terza volta nell'infermeria di Trento nel 1909, dove sorpreso da idropisia passò al<br />

Signore l'8 novembre 1915.<br />

1021. P. Luigi, Federico Pezzei da Trento, nato il 22 marzo 1861, vestì l'abito<br />

religioso il 4 ottobre 1878 alle Grazie di Arco; fece la professione solenne il 10<br />

novembre 1882; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1884; fu a Roma segretario del<br />

Procuratore generale della Riforma nel 1894 e vi rimase un anno; fu eletto anche<br />

Guardiano; causa la guerra dovette partire da Rovereto e ritirarsi a Mezzolombardo,<br />

dove colpito da polmonite passò al Signore il 6 dicembre 1915. "Religioso intelligente,<br />

di buon cuore, prestò l'opera sua indefessamente a bene delle anime".<br />

1022. Fra Michele, Sebastiano Piazzi da Cavalese, nato il 10 settembre 1856, vestì<br />

l'abito serafico prima come Terziario commensale a Trento il 16 novembre 1889, poi<br />

come fratello iniziò il noviziato a Borgo Valsugana il 21 novembre 1890; fece la<br />

professione solenne il 23 novembre 1894; anche come secolare era sarto di professione,<br />

arte che esercitò nei conventi; mentre era ad Alle Grazie di Arco fino dal 1912, fu<br />

sorpreso da nefrite e dovette soccombere l'11 dicembre 1915. "Religioso buono e<br />

laborioso, nella sua dolorosa malattia paziente e rassegnato...".<br />

1023. P. Cornelio, Bartolomeo Torresani da Rumo, nato il 19 luglio 1872, vestì<br />

l'abito religioso alle Grazie di Arco il 17 settembre 1887; fece la professione solenne il<br />

primo agosto 1893; fu ordinato sacerdote il primo agosto 1895; fu insegnante,<br />

Guardiano; mentre si trovava di famiglia a Mezzolombardo, fu sospettato di essere<br />

fiancheggiatore degli italiani, per cui fu confinato nel convento di Schwaz in Austria,<br />

dove poi passò al Signore il 15 dicembre 1915. Al suo funerale vi furono moltissimi<br />

profughi italiani colà confinati.<br />

1024. Fra Paolo, Luigi Antoniazzi da Cavalese, nato il 27 febbraio 1862, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale alle Grazie di Arco l'8 ottobre<br />

1883 e poi come fratello iniziò il noviziato ancora ad Arco l'8 novembre 1884; fece la<br />

professione solenne il 29 novembre 1888; nel 1898 andò a Roma in servizio al Collegio<br />

dei Penitenzieri di s. Giovanni in Laterano; nel 1903 fu ad Alessandria d'Egitto e di lì in<br />

Terra Santa chiamato da quel Custode; rimase fino al 1909, anno in cui tornò in<br />

<strong>Provincia</strong>, destinato a Trieste; dopo un altro viaggio missionario in Egitto, tornò a<br />

Trento nel 1915 malandato in salute, per cui fu ricoverato nell'infermeria, dove il 2<br />

febbraio 1916 passò al Signore.<br />

1025. P. Ambrogio, Vigilio Pasolli da Ville di Giovo, fratello del P. Bonifacio, nato<br />

il 27 ottobre 1849, vestì l'abito serafico il 18 novembre 1868 nel convento di Cles;<br />

emise i voti solenni il 19 novembre 1872; fu ordinato sacerdote il 29 dicembre 1872; fu<br />

338


eletto definitore, varie volte Guardiano; allo scoppio della guerra nel 1915 pensò bene di<br />

ritirarsi lontano dai rumori, nella casa di suo fratello Saverio a Verla di Giovo; dopo un<br />

ricovero al s. Chiara dovette soccombere il 7 maggio 1916, all'ora legale 10,30. Fu<br />

sepolto nel cimitero di s. Bernardino.<br />

1026. P. Gregorio, Tommaso Gabos da Dres, frazione di Cles, nato il 5 luglio<br />

1839, vestì l'abito religioso alle Grazie di Arco il 6 dicembre 1859; fece la professione<br />

solenne il 16 dicembre 1863; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1864; nel gennaio 1874<br />

partì missionario in Argentina; ritornò dopo aver molto lavorato, nel settembre 1884,<br />

per visitare la madre ottuagenaria e poi ripartì per la sua missione; venne poi per trattare<br />

l'offerta alla nostra <strong>Provincia</strong> del Collegio di Rio Quarto, ma senza effetto; nel ritorno<br />

portò con sé il P. Guido Depeder da Sardagna; nel settembre del 1891 tornò a Trento e<br />

fu messo di famiglia a Rovereto; ma nell'ottobre del 1892 tornò alla sua missione fino<br />

1897, nel qual anno ritornò definitivamente alla sua <strong>Provincia</strong> trentina; dopo aver<br />

lavorato in vari conventi e dopo aver celebrato il 50° di sacerdozio nel luglio del 1914,<br />

moriva a Mezzolombardo il 17 agosto 1916. "Di carattere dolce ed affabile, egli era<br />

tutto a tutti cui giovava col consiglio, incoraggiava colla parola e invitava col sorriso in<br />

lui abituale...".<br />

1027. Fra Vito, Guglielmo Veronesi da Prada di Brentonico, nato il 5 febbraio<br />

1849, vestì l'abito religioso prima come terziario commensale a Rovereto il 18 marzo<br />

1874 e poi come fratello iniziò il noviziato il 18 marzo 1875; fece la professione<br />

solenne il 18 marzo 1879; prima di farsi frate aveva lavorato come domestico, come<br />

operaio a Verona ed in altri paesi ed anche sulle ferrovie dell'Istria; si prestò come<br />

portinaio anche nel Collegio di s. Antonio a Roma; nel 1896 veniva mandato in servizio<br />

nel Collegio di Quaracchi presso Firenze; nel 1904 ritornava in <strong>Provincia</strong>; durante la<br />

guerra 1915-1916 si era trattenuto col P. Felice Zanei nel convento disabitato delle<br />

Grazie, dove anche moriva il 20 agosto 1916 e sepolto nel cimitero di Varignano. "Di<br />

carattere mite e ben educato... di statura alta, asciutto della persona ma di costituzione<br />

sana".<br />

1028. P. Paolino, Paolo Zampiero da Castello Tesino, nato il 28 febbraio 1856,<br />

vestì l'abito serafico a Rovereto l'8 novembre 1873; fece la professione solenne il 14<br />

febbraio 1878; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1881; per breve tempo fu maestro nel<br />

probandato di Scutari in Albania; fu eletto Guardiano ed anche definitore; nel settembre<br />

del 1913 dovette essere ricoverato nell'infermeria di Trento, ormai impotente a reggersi<br />

in piedi, colpito anche da paralisi per cui non poteva parlare, e lì passò al Signore il 2<br />

novembre 1916.<br />

1029. P. Egidio, Federico Degasperi da Sardagna, nato il 13 gennaio 1880, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie di Arco il 10 ottobre 1895; emise i voti<br />

solenni il 7 febbraio 1901; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1903; il 7 novembre 1907<br />

accompagnò il P. Anselmo Rosat a prendere possesso del santuario della Beata Vergine<br />

della Visione di Strugnano nell'Istria; nella predicazione della Pentecoste fatta a Rabbi<br />

nel 1916 contrasse i germi della malattia che lo condusse al sepolcro; fu subito<br />

ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì consunto dalla tubercolosi il 10 marzo<br />

1917.<br />

339


1030. Fra Fedele, Primo Serra da Pellizzano, nato il primo gennaio 1892, entrò nel<br />

collegio serafico di Villazzano nell'aprile del 1907 per iniziare gli studi ginnasiali; vestì<br />

l'abito serafico alle Grazie di Arco, come chierico il 9 settembre 1909; fece la<br />

professione solenne a Rovereto il 26 novembre 1913; durante la settimana Santa del<br />

1913 fu mandato a Cappella di Lavarone ad assistere alle funzioni, durante il viaggio a<br />

piedi da Caldonazzo in mezzo alla neve, contrasse i germi della tubercolosi; da<br />

Mezzolombardo dove causa la guerra era di famiglia, fu portato in carrozzella dai<br />

condiscepoli all'infermeria di Trento dove poi morì il 26 giugno 1917, alla vigilia degli<br />

Ordini maggiori.<br />

1031. Fra Biagio, Nicolò Zanotelli da Cembra, nato il 6 dicembre 1856, vestì<br />

l'abito di s. Francesco prima come Terziario commensale a Cavalese il 2 agosto 1879 e<br />

poi come fratello iniziò il noviziato a Cles il 3 agosto 1880, ma l'anno del noviziato lo<br />

compì alle Grazie di Arco; fece la professione solenne il 7 agosto 1884; il 29 marzo<br />

1892 partiva per la missione nell'Epiro, precisamente a Gianina, dove dimorò alcuni<br />

anni col nostro P. Antonio Gennara; malandato in salute tornò in <strong>Provincia</strong> il 19<br />

dicembre 1898; nel 1906 era di famiglia a Rovereto, da dove ammalato fu ricoverato per<br />

breve tempo nell'infermeria di Trento; nel giugno 1913 di nuovo gravemente ammalato<br />

fu riportato da Mezzolombardo nell'infermeria, dove rimase fino alla morte avvenuta<br />

per tubercolosi polmonare il 25 dicembre 1917.<br />

1032. P. Odilone, Francesco Nagler da La Valle in val Badia, nato il 15 giugno<br />

1883, vestì l'abito serafico alle Grazie di Arco il 29 settembre 1901; emise i voti solenni<br />

il 18 dicembre 1905; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1908; gracile di salute fu<br />

ricoverato nell'infermeria di Trento nell'autunno 1917 e poi morì nella cella "attigua al<br />

segretariato provinciale" il 14 gennaio 1918 "per tubercolosi intestinale".<br />

1033. Fra Gentile, Valerio Barbolini da Tesero, nato l'11 gennaio 1890, vestì<br />

l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Cles il 13 giugno 1908, poi<br />

come fratello iniziò il noviziato a Santa Maria delle Grazie di Arco il 19 giugno 1911;<br />

fece la professione semplice il 20 giugno 1912; dopo un breve periodo come cuoco a<br />

Trento fu chiamato al servizio militare e dichiarato abile il 14 dicembre 1914 si<br />

consegnò a Bressanone il 16 gennaio 1915; alla fine di luglio partì per la Galizia; il 4<br />

settembre 1915 veniva ferito da una palla nemica che gli trapassò il petto da banda a<br />

banda; dopo una notte in quelle condizioni e alleggerito del danaro che portava in sé<br />

poté portarsi in un vicino ospedale militare; da un ospedale di Vienna passò in uno di<br />

Innsbruck; passò a Wels come istruttore delle reclute; fu anche addetto alla cancelleria<br />

di un cappellano militare e poi nel novembre 1917 destinato al fronte trentino<br />

sull'altipiano dei Sette Comuni, come lavoratore; la sera dell'8 luglio 1918 cadeva<br />

trafitto da una fucilata al capo e sepolto a Mandriollo cogli onori militari.<br />

1034. P. Luciano, Celestino Dalpiaz da Terres, fratello del P. Placido, nato il 22<br />

aprile 1885, vestì l'abito serafico ad Arco il 29 settembre 1901; emise i voti solenni il 25<br />

giugno 1906; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1910; si impegnò nell'insegnamento<br />

teologico e nella predicazione; fu stroncato dalla malattia detta "spagnola" che infierì<br />

nel dopoguerra, la mattina del 17 ottobre 1918, assistito dai fratelli P. Placido e don<br />

Giuseppe.<br />

340


1035. P. Martino, Angelo Gianotti da Faedo, nato il 23 marzo 1890, vestì l'abito<br />

religioso ad Arco il 24 marzo 1905; emise i voti solenni il 20 aprile 1911; fu ordinato<br />

sacerdote il 7 luglio 1912; fu mandato al Collegio di s. Antonio in Roma a studiare<br />

diritto canonico; allo scoppio della guerra con l'Italia ritornò in <strong>Provincia</strong> col<br />

penitenziere P. Edoardo Nesler l'11 maggio 1915; insegnò teologia ai nostri chierici<br />

sfollati prima a Caldaro e poi a Telfes, dove rimase per due anni; ai primi di settembre<br />

1917 ritornò coi suoi chierici e fu posto nel convento di Mezzolombardo; colpito dalla<br />

"spagnola" come il P. Luciano, morì il 26 ottobre 1918.<br />

1036. P. Costantino, Bartolomeo Gottardi da Cembra, nato il 16 giugno 1845,<br />

vestì l abito serafico il 23 marzo 1861 a Santa Maria delle Grazie di Arco, dopo aver<br />

subito nel convento di Rovereto l'esame di ammissione relativo agli studi fatti; emise i<br />

voti solenni il 4 luglio 1866; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1868; fu insegnante, eletto<br />

Guardiano, segretario provinciale e Ministro provinciale per due trienni (1885-1891) e<br />

dopo eletto Custode; fu Visitatore in varie Province dell'Italia; a Trento il 7 luglio 1918<br />

celebrò il 50° di sacerdozio; il 14 febbraio 1919 fu trovato morto nella sua cella a s.<br />

Bernardino.<br />

1037. P. Enrico, Giovanni Battista Menapace da Campo Tassullo, nato il 27<br />

marzo 1839, vestì l'abito serafico nel convento di Cles il 22 maggio 1858; emise i voti<br />

solenni il 24 maggio 1862; fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1862; fu insegnante di<br />

teologia; partì poi per la missione di Albania nel settembre 1874; insegnò anche nelle<br />

scuole di Scutari; dopo 23 anni di missione ritornò in <strong>Provincia</strong> nel 1897; dopo vari<br />

soggiorni nei conventi, celebrò il 50° di sacerdozio ad Arco il 25 luglio 1912; si ritirò<br />

nell'infermeria di Trento alla fine del 1913; morì il 2 agosto 1919 "per paralisi<br />

all'esofago".<br />

1038. Fra Luigi, Daniele Boschetti da Povo, nato il 2 ottobre 1843, vestì l'abito<br />

serafico prima come Terziario commensale a Trento il 21 settembre 1866 e poi come<br />

fratello iniziò il noviziato a Pergine il 12 novembre 1867; fece la professione solenne il<br />

13 novembre 1871; era sarto di professione; passò in vari conventi ad esercitare la sua<br />

arte sartoria per i confratelli; colpito da tubercolosi nell'inverno del 1919 dovette<br />

ritirarsi nell'infermeria di Trento, dove il 12 novembre 1918 solennizzò il 50° di<br />

professione; passò poi al Signore il 12 aprile 1920.<br />

1039. P. Dionisio, Eugenio Volcan da San Lugano, nato il 21 settembre 1848, vestì<br />

l'abito serafico a Cles il 20 ottobre 1865; emise i voti solenni il 20 ottobre 1869; fu<br />

ordinato sacerdote il 12 novembre 1871 a Bressanone; fu eletto Vicario, Guardiano; nel<br />

1912 fu collocato di famiglia a Cavalese, dove rimase fino alla morte avvenuta il 3<br />

luglio 1920 per cancro e tubercolosi.<br />

1040. P. Davide, Bartolomeo Faustini da Grumes, nato il 7 dicembre 1843, vestì<br />

l'abito serafico il 23 marzo 1861 a Santa Maria delle Grazie di Arco; emise i voti<br />

solenni il 20 aprile 1865; fu ordinato sacerdote il 3 febbraio 1867; nel giugno del 1881<br />

partì per il Brasile insieme ai suoi genitori che si erano ivi rifugiati dopo aver perduto<br />

ogni loro avere; esercitò il ministero pastorale in mezzo agli emigrati fino al 1888<br />

quando ritornò in <strong>Provincia</strong> il 24 settembre. Ritornò in Brasile chiamato dai suoi vecchi<br />

parrocchiani, pur rimanendo unito alla nostra <strong>Provincia</strong>; quando stava per imbarcarsi e<br />

341


tornare in patria, ormai sfinito, dovette fermarsi a Bahia nel convento dei francescani,<br />

dove rese l'anima al Signore il 2 agosto 1920.<br />

1041. Fra Gioachino, Giacomo Bridi da Mattarello, nato il 23 settembre 1855,<br />

vestì l'abito serafico prima come Terziario e poi a Rovereto iniziò il noviziato come<br />

fratello il primo marzo 1877; emise i voti solenni il 7 marzo 1881; fu compagno di<br />

mons. Nicola Marconi in Albania nel 1891 e vi rimase fino al 1911; fu assistente di<br />

mons. Marconi quando ritornò definitivamente in Italia; colpito da polmonite doppia,<br />

rese l'anima Dio l'8 aprile 1921. "Fu di animo mite, sempre sorridente, pulito, bene<br />

educato, Religioso di grande pietà e preghiera".<br />

1042. Fra Atanasio, Eucherio (o Emanuele?) Tonidandel da Fai, nato 29 ottobre<br />

1897; nell'aprile del 1910 entrò nel Collegio di Villazzano; il 2 settembre 1914 vestì<br />

l'abito serafico alle Grazie di Arco come chierico; causa la guerra dovette partire da<br />

Arco il 26 maggio 1915 coi condiscepoli e maestro e portarsi a Cles dove compì l'anno<br />

del noviziato; il 30 ottobre 1918 emise la professione solenne; nell'agosto del 1920 fu<br />

posto a Trento e qui si ammalò e fu ricoverato nell'infermeria, dove causa tubercolosi<br />

polmonare con meningite, dovette soccombere, morendo santamente il 3 luglio 1921.<br />

1043. P. Cirillo, Gaspare Larcher da Cavareno, nato il 28 luglio 1839, vestì l'abito<br />

serafico nel convento di Cles il 30 ottobre 1858; emise i voti solenni il 7 novembre<br />

1862; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1863; fu insegnante, Guardiano. Malandato e<br />

vecchio fu ricoverato nell'infermeria e lì cessava di vivere il 20 ottobre 1921. "Religioso<br />

che incarnò lo spirito francescano vivendo di preghiera e di lavoro. Visse anche alla<br />

poesia francescana amando come s. Francesco e coltivando i fiori e gli uccelli e<br />

cantando in versi vernacoli gli avvenimenti che più colpivano il suo animo gentile".<br />

1044. P. Simone, Alessandro Bortolamedi da Roncogno, nato l'8 gennaio 1871,<br />

vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 17 settembre 1889; emise<br />

i voti solenni il 17 settembre 1893; fu ordinato sacerdote l'11 luglio 1897; fu due volte<br />

ricoverato nell'infermeria; fu richiesto come cappellano militare di Campo dei cosiddetti<br />

Bersaglieri immatricolati della valle di Fiemme; per gli strapazzi militari dovette essere<br />

ricoverato nell'infermeria di s. Bernardino di Trento nel 1921, dove morì santamente il 7<br />

ottobre 1922 per una malattia polmonare.<br />

1045. P. Francesco, Valentino Fontanari da Pergine, nato il 5 marzo 1859, vestì<br />

l'abito serafico a Rovereto l'11 aprile 1874; emise i voti solenni il 5 marzo 1880; fu<br />

ordinato sacerdote il 19 marzo 1882; fu insegnante di teologia, nell'agosto del 1900 fu<br />

eletto Ministro provinciale; più volte eletto Guardiano; fu anche Custode; fu anche<br />

cappellano delle carceri di Trento; colpito dal cancro ancora nel 1919, passò al Signore<br />

a Trento il 22 gennaio 1923.<br />

1046. Fra Celso, Giovanni Battista Rigotti da Vigo di Ton, nato il 25 giugno<br />

1868, vestì l'abito serafico prima come Terziario e iniziò il noviziato ad Arco il 9 luglio<br />

1895 e il 25 agosto 1898 fece la professione solenne a Cavalese; era cuoco; dovette<br />

lasciare il convento di Borgo causa la guerra nel 1915 ed abitare in una casa della<br />

Borgata; ebbe una vicenda tragicomica registrata nella cronaca; nel 1920 fu di famiglia<br />

a Cles sempre come cuoco; la sera del 3 marzo fu trovato morente nella sua stanza e le<br />

342


cure non valsero a farlo riprendere, cosicché spirò il 4 marzo 1923. "Fu Religioso buono<br />

e laborioso e bravo nel suo ufficio di cuoco, sempre di buon umore...".<br />

1047. P. Celestino, Angelo Torresani da Mione di Rumo, nato il 22 settembre<br />

1860, vestì l'abito francescano nel convento di Santa Maria delle Grazie presso Arco il<br />

13 maggio 1879; emise i voti solenni il 17 maggio 1883; fu ordinato sacerdote il 14<br />

giugno 1885; fu Guardiano maestro dei novizi, definitore ed anche definitore generale<br />

nella primavera del 1906; fu ottimo predicatore tenne varie Missioni al popolo; nel<br />

gennaio 1922 ebbe un colpo al cuore e fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove<br />

moriva improvvisamente il 22 aprile 1923.<br />

1048. P. Eugenio, Luigi Betta da Castello di Fiemme, nato il 15 novembre 1894,<br />

dopo aver frequentato per 4 anni il ginnasio nel nostro Collegio di Villazzano, vestì<br />

l'abito religioso ad Arco il 5 settembre 1912; emise i voti solenni il 23 ottobre 1917; fu<br />

ordinato sacerdote il 6 giugno 1920; minato dalla tubercolosi dovette essere ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento dove morì santamente il 2 giugno 1923.<br />

1049. P. Tito, Giovanni Battista Tabarelli da Terlago, nato il 7 dicembre 1845,<br />

vestì l'abito serafico a Cles il 27 aprile 1865; emise i voti solenni il 20 ottobre 1869; fu<br />

ordinato sacerdote il 2 luglio 1871; fu Guardiano in vari conventi; nel 1923 fu posto di<br />

famiglia a Cavalese e lì si aggravò il mal di cuore; chiese il Viatico e la sera del primo<br />

novembre 1923 passò al Signore.<br />

1050. P. Cipriano, Carlo Dalpiaz da Terres, nato il 15 febbraio 1894, fu allievo del<br />

Collegio serafico di Villazzano per quattro anni e il 6 settembre 1913 iniziò il noviziato<br />

ad Arco; emise i voti solenni il 7 marzo 1918; fu ordinato sacerdote il 30 gennaio 1921;<br />

ammalatosi fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove poco dopo passò al Signore<br />

paziente e rassegnato, il 27 dicembre 1923.<br />

1051. P. Placido, Agostino Dalpiaz da Terres, nato il 18 giugno 1882, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 14 ottobre 1897; emise i voti solenni<br />

il 23 giugno 1903; fu ordinato sacerdote il 17 settembre 1905 a Padova; fu eletto anche<br />

Guardiano, fu catechista a Trieste, insegnante nei nostri conventi; mentre faceva la<br />

predicazione quaresimale a Cles fu colpito da appendicite, ma nonostante l'operazione<br />

dovette soccombere e morì santamente il 15 marzo 1924.<br />

1052. Fra Ruffino, Giacomo Pederzolli da Stravino, nato il 19 febbraio 1879, vestì<br />

l'abito serafico come chierico nel 1894, ma subito tornò al secolo; rivestì l'abito<br />

religioso il 9 settembre 1902 come fratello; il 24 settembre 1906 fece la professione<br />

solenne a Pergine; richiamato alle armi il 20 maggio 1915, ritornò dall'esercito<br />

nell'ottobre del 1918; fece il cuoco nei conventi; mentre era di famiglia a Rovereto nel<br />

1923 si ammalò e nel dicembre fu ricoverato nell'infermeria di Trento, dove morì<br />

santamente il 30 marzo 1924. Era fratello di fra Giovanni.<br />

1053. P. Bernardino, Carlo Refatti da Pergine, nato il 27 novembre 1851, vestì<br />

l'abito religioso a Cles il 18 novembre 1868; emise i voti solenni il 19 novembre 1872;<br />

fu ordinato sacerdote il 21 dicembre 1874; fu eletto varie volte Guardiano; nel maggio<br />

del 1896 partì per la Custodia di Terra Santa; fu Guardiano e parroco nel convento di s.<br />

343


Caterina ad Alessandria, per sei anni discreto della Custodia; morì il 22 giugno 1924 per<br />

arteriosclerosi al Cairo.<br />

1054. Fra Alessio, Federico Nardelli da Cadine, nato il 5 agosto 1843, vestì l'abito<br />

serafico alle Grazie di Arco il 24 maggio 1865; fece il cuoco, il portinaio, l'ortolano ecc.<br />

Allo scoppio della guerra fra l'Austria e l'Italia dovette emigrare presso i nostri frati a<br />

Milano nel 1916; ritornò a Trento nel 1919; mentre si trovava di famiglia a Borgo<br />

Valsugana, nell'agosto del 1920, vecchio e ammalato, dovette ritirarsi nell'infermeria di<br />

Trento, dove morì il 13 ottobre 1924.<br />

1055. P. Ruggero, Federico Covi da Ronzone, nato il 7 aprile 1877, vestì l'abito<br />

francescano a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 20 ottobre 1892; emise i voti<br />

solenni il 26 aprile 1898; fu ordinato sacerdote il 20 maggio 1900; nel novembre 1903<br />

partì per la missione cinese ad Hankow, ricevendo con altri il crocifisso dal <strong>Provincia</strong>le<br />

genovese; lavorò molto con intelligenza, apprezzato dai Prefetti apostolici per 22 anni;<br />

morì dopo aver subito un'operazione all'ernia, il 25 gennaio 1925.<br />

1056. Fra Placido, Gerolamo Nardelli da Cadine, fratello del P. Geremia e di fra<br />

Alessio, nato il 24 novembre 1847, vestì l'abito serafico prima come chierico e poi come<br />

fratello iniziò il noviziato, il 27 agosto 1868 ad Arco; emise i voti solenni il 12<br />

settembre 1872; passò di convento in convento come cuoco, portinaio, ortolano ecc. Nel<br />

1925, malandato in salute e vecchio da Rovereto fu ricoverato nell'infermeria di Trento<br />

dove morì per "tisi intestinale" il 4 settembre 1925.<br />

1057. Fra Salvatore, Tito Zeni da Spormaggiore, nato il 27 settembre 1857, vestì<br />

l'abito serafico come fratello a Cles il 20 maggio 1880; fece la professione solenne il 28<br />

maggio 1884; passò nei vari conventi sempre servizievole, come cuoco, questuante,<br />

ortolano ecc. Ai primi di aprile 1888 partì per la missione dell'Albania; ritornò in<br />

<strong>Provincia</strong> il 13 gennaio 1892; riprese il suo servizio nei conventi e mentre era a Borgo<br />

Valsugana dall'agosto 1921, fu trovato morto nel suo letto il 16 novembre 1925.<br />

1058. Fra Sebastiano, Angelo Paolazzi da Cembra, nato il 2 maggio 1856, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario, a Rovereto nel 1879 e iniziò il noviziato come<br />

fratello a Rovereto il 31 luglio 1880; il 7 agosto 1884 fece la professione solenne; era<br />

sarto di professione, e come tale servì i suoi frati, anche come infermiere esperto; fu<br />

anche presente nell'ospizio al cimitero di Trento; poi si ritirò nell'infermeria di s.<br />

Bernardino, dove morì il 12 febbraio 1926.<br />

1059. Fra Agnello, Giacomo Defrancesco da Panchià, nato il 30 agosto 1880, vestì<br />

l'abito serafico come Terziario commensale nel marzo 1905 a Pergine, dopo aver fatto il<br />

servizio militare dal 1901 al 1904; poi ad Arco iniziò il noviziato nel 1909; fece la<br />

professione solenne il 9 dicembre 1918; nel 1909 fu destinato al Collegio serafico di<br />

Villazzano dove poté esercitare la sua arte di fornaio; causa la guerra fu richiamato alle<br />

armi e partì il primo agosto 1914, portandosi ad Hall dove fu aggregato ad una<br />

compagnia di sanità; fu anche al fronte galiziano il 22 settembre 1914 e per gli strapazzi<br />

si ammalò, ma rimessosi alquanto fu destinato al fronte trentino sugli altipiani di<br />

Folgaria e Lavarone e sul Pasubio. Ritornò in convento il 3 novembre 1918; il 9<br />

dicembre 1918 poté fare la professione solenne a Cavalese; dal 1919 fino alla morte fu<br />

344


questuante del pane nella città di Trento; morì santamente il 2 aprile 1926. Si veda la<br />

breve vita scritta dal P. Riccardo Varesco.<br />

1060. Fra Stefano, Giuseppe Valle da Terragnolo, nato il 15 ottobre 1851, vestì<br />

l'abito serafico, prima come Terziario commensale a Rovereto nel 1874, poi come<br />

fratello iniziò il noviziato pure a Rovereto nel 1875; emise i voti solenni il 15 dicembre<br />

1879; era sarto di professione, che esercitò anche in convento; nel 1922 fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento perché ammalato e vecchio e lì passò al Signore il 13 giugno<br />

1926.<br />

1061. P. Antonio, Giuseppe Gennara da Priò, nato l'11 aprile 1841, vestì l'abito<br />

serafico il 24 marzo 1862; emise i voti solenni il 5 aprile 1866; fu ordinato sacerdote il<br />

16 giugno 1867; partì per la missione di Albania il 21 ottobre 1887, come insegnante a<br />

Scutari nelle scuole elementari; ritornò in <strong>Provincia</strong> nell'ottobre 1898; nel 1912 fu posto<br />

di famiglia a Trento e nel 1919 si ritirò nell'infermeria, dove morì improvvisamente il<br />

25 ottobre 1926; aveva un tumore al fegato. Ebbe la gioia di vedere l'esercito italiano<br />

entrare a Trento!<br />

1062. P. Isidoro, Giovanni Tomasi da Povo, nato il 28 settembre 1865, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 4 ottobre 1885; emise i voti solenni il<br />

12 novembre 1889; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1891; fu insegnante ai chierici<br />

ginnasiali; fu eletto anche Guardiano; nel 1925 fu posto a Pergine, da dove fu ricoverato<br />

all'infermeria di Trento alla fine dell'anno seguente, e dove poi morì il 10 agosto 1927.<br />

1063. Fra Lino, Enrico Scarpa da Fornace, nato il 2 settembre 1873, dovette fare il<br />

servizio militare fra i bersaglieri per 14 mesi; fu per qualche tempo domestico nel<br />

convento di Rovereto e poi vestì l'abito serafico dapprima come Terziario commensale,<br />

poi come fratello iniziò il noviziato a Borgo Valsugana il 9 novembre 1898; emise i voti<br />

solenni a Cles l'11 dicembre 1902; fu per i vari conventi attento questuante, portinaio e<br />

più di frequente cuoco; anche lui dovette andare in guerra sul fronte galiziano addetto<br />

alla Croce Rossa; poi fu portato sul fronte trentino; a guerra finita, riprese poi il suo<br />

lavoro in convento come cuoco a Trento; colpito da un male, creduto semplice influenza<br />

alla fine di marzo del 1928, fu invece necessario ricoverarlo all'ospedale di s. Chiara a<br />

Trento dove morì il 7 aprile 1928.<br />

1064. Fra Umile, Pio Sighel da Canzolino, nato il 24 ottobre 1905, entrò nel nostro<br />

Collegio Serafico di Villazzano nel 1919; ma non essendo adatto alla studio, chiese di<br />

essere vestito come fratello, vestì dapprima il saio come Terziario commensale a<br />

Rovereto il 22 ottobre 1920 e poi come fratello iniziò il noviziato a Cles il 14 ottobre<br />

1921; dovette poi fare il servizio militare nell'esercito italiano per 18 mesi a Casale<br />

Monferrato e poi a Firenze: erano esentati dal servizio militare solo i sacerdoti. Di<br />

ritorno dal servizio militare; venne destinato al Collegio serafico di Campo Lomaso; ma<br />

ben presto si manifestò di una malattia polmonare per cui dovette essere ricoverato<br />

all'infermeria di Trento, sperando in una guarigione. Rinnovò i suoi voti semplici il 27<br />

settembre 1922 a Trento dove era stato trasportato il convento di noviziato 281 . Dopo la<br />

281 Nel 1922, col permesso della Santa sede si poté avere nella <strong>Provincia</strong> un secondo noviziato per i<br />

fratelli nel convento di s. Bernardino di Trento, trasportandolo da Cles.<br />

345


professione, il 7 novembre 1922 tornò nel convento di Cles; morì nel convento di s.<br />

Bernardino di Trento il 9 maggio 1928.<br />

1065. P. Giordano, Giuseppe Casagrande da Pergine, nato il 30 gennaio 1863,<br />

vestì l'abito francescano alle Grazie di Arco il 19 giugno 1879; emise i voti solenni il 7<br />

febbraio 1884; fu ordinato sacerdote l'11 luglio 1886; il 18 settembre 1891 partì<br />

missionario per la Cina, lavorando in tale servizio per 36 anni; fu poi chiamato dal<br />

Ministro generale ad insegnare la lingua cinese a s. Antonio in Roma, agli aspiranti<br />

missionari; scoppiata la guerra contro l'Austria tornò nel Trentino; il 16 novembre 1919<br />

ripartì per la Cina col P. Benvenuto Bianchi; ammalatosi dopo tante traversie, fu<br />

ricoverato nell'ospedale ad Hankow, dove morì il 15 maggio 1928. Fu un grande<br />

missionario!<br />

1066. P. Domenico, Francesco Leonardi da Mechel, nato il 27 gennaio 1851, vestì<br />

l'abito serafico a Cles il 18 novembre 1868; emise i voti solenni il 19 novembre 1872; fu<br />

ordinato sacerdote a Bressanone il 26 luglio 1874; esercitò il suo ministero sacerdotale<br />

nei vari conventi della <strong>Provincia</strong>; nel 1921 fu posto di famiglia a Trento, dove morì il 31<br />

maggio 1928.<br />

1067. P. Giovanni Pio, o Giampio, Giuseppe Zanoner da Moena, nato il 20<br />

dicembre 1867; vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 31<br />

ottobre 1889; emise i voti solenni il 31 giugno 1892; fu ordinato sacerdote il 10 luglio<br />

1892; fu insegnante di fisica e matematica a Rovereto; dal 1903 fu per sei anni a Roma<br />

nella Curia generalizia come "scrittore"; tornò a Trento nel 1909; causa la guerra<br />

dovette partire da Borgo Valsugana verso Milano, da dove ritornò nel 1919; fu anche<br />

nel convento di Trieste; fu eletto anche Guardiano; assalito da un tumore mentre era a<br />

Rovereto, morì il primo dicembre 1928.<br />

1068. Fra Prospero, Gaetano Pisetta da Cortesano, nato il 5 dicembre 1853, vestì<br />

l'abito serafico come novizio a Borgo il primo ottobre 1877; emise i voti solenni a<br />

Trento il 9 novembre 1878; passò di convento in convento come portinaio, ortolano,<br />

questuante ecc. Nel 1919, a Cles, mentre stava irrorando gli alberi da frutto fu colpito da<br />

paralisi al braccio e alla mano sinistra, per cui fu condotto nell'infermeria di Trento,<br />

dove rimase col suo disturbo fino alla morte avvenuta il 27 dicembre 1928. Ottimo<br />

Religioso, ordinato e puntuale nei suoi compiti conventuali.<br />

1069. P. Bonifacio, Giuseppe Pasolli da Ville di Giovo, fratello del P. Ambrogio,<br />

nato il primo aprile 1861, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il<br />

26 novembre 1879; emise i voti solenni il 30 novembre 1883; fu ordinato sacerdote il 14<br />

giugno 1885; fu Guardiano, maestro dei novizi, definitore; passò all'infermeria di Trento<br />

nell'agosto 1927, dove rimase fino alla morte avvenuta il 5 gennaio 1929.<br />

1070. Fra Zeffirino, Luigi Ruaz da Livinallongo, nato il 25 novembre, dopo aver<br />

compiuto il servizio militare per tre anni, vestì l'abito serafico come Terziario alle<br />

Grazie di Arco il 5 agosto 1907; dopo il triennio di terziariato iniziò il noviziato come<br />

fratello il 17 agosto 1910; dopo i voti temporanei passò al Collegio serafico di<br />

Villazzano, ma nell'agosto del 1914 fu richiamato al servizio militare causa la guerra;<br />

passò in diversi luoghi e ritornò nel 1918, fermandosi a casa sua per aiutare una sorella;<br />

346


poi tornò in convento il 3 novembre 1919; il 25 novembre 1920 fece la professione<br />

solenne; era sarto di professione e come tale lavorò sempre nel convento di s.<br />

Bernardino a Trento come capo sarto; colpito da paratifo fu segregato nell'infermeria,<br />

dove fu anche colpito dalla polmonite, e passò al Signore il 17 febbraio 1919. "Fu un<br />

fratello laboriosissimo e buono, industrioso sarte di professione, ma che accudiva con<br />

premura ad altri uffici; amava coltivare le api, conosceva anche la lingua tedesca...".<br />

1071. P. Valerio, Valerio Sommavilla da Moena, nato il 20 aprile 1872, vestì<br />

l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 18 giugno 1887; emise i voti<br />

solenni il 4 maggio 1893; fu ordinato sacerdote il primo settembre 1895; nel dopo<br />

Pasqua del 1905 si recò in Germania, a Düsseldorf per preparate al precetto pasquale gli<br />

emigrati italiani cola residenti; nel ritorno si fermò a Monaco per migliorare la sua<br />

conoscenza della lingua tedesca; nel 1915 si portò a Monaco e nel convento di Landshut<br />

come cappellano dei prigionieri italiani colà internati; tornò in <strong>Provincia</strong> nel 1920 e<br />

continuò il suo ministero nei conventi; nel maggio del 1928 dovette ricoverarsi<br />

nell'infermeria di Trento perché colpito da paralisi progressiva che lo portò alla morte il<br />

30 marzo 1929.<br />

1072. Fra Damiano, Illuminato Biasiori da Piscine, nato il 28 gennaio 1856;<br />

emigrò nell'America del Sud, dove si diede alla coltivazione della canna da zucchero<br />

ottenendo notevoli guadagni; tornato nel Trentino distribuì i suoi guadagni a favore di<br />

opere pie del suo paese e vestì l'abito serafico dapprima come Terziario il 9 maggio<br />

1890, poi iniziò il noviziato come fratello il 12 maggio 1891; emise i voti solenni il 21<br />

maggio 1895; passò in quasi tutti i conventi del Trentino con incarico di cuoco e<br />

portinaio; fu pure aiutante nella nostra infermeria di Trento; era laborioso e servizievole;<br />

morì a Trento il 25 gennaio 1930<br />

1073. P. Nicola, Ferdinando Marconi da Trento, nato il 18 maggio 1842, vestì<br />

l'abito religioso il 19 ottobre 1858; emise i voti solenni il 7 novembre 1862; fu ordinato<br />

sacerdote l 2 luglio 1865; si dedicò al ministero sacerdotale nei vari conventi; l'8<br />

settembre del 1879 partì missionario in Albania, precisamente a Scutari; eletto vescovo<br />

di Pulati, fu consacrato alla Verna il 7 maggio 1891; colpito da polmonite, chiese di<br />

essere esonerato, e venne a Trento il 2 gennaio 1911; esercitò il suo ministero<br />

episcopale quale aiutante di molti vescovi italiani; morì in fine nell'infermeria di s.<br />

Bernardino di Trento il 9 aprile 1930. Per maggiori notizie rimando al lungo necrologio<br />

del P. Fulgenzio Guardia nella cronaca citata all'inizio.<br />

1074. Fra Giuliano, Francesco Ciola da Caldonazzo, nato il 7 febbraio 1858, vestì<br />

l'abito religioso prima come Terziario commensale nel convento di Arco il 30 marzo<br />

1885, poi come fratello iniziò il noviziato a Rovereto il 7 aprile 1886; emise i voti<br />

solenni a Trento il 17 maggio 1890; fece il cuoco e poi aiutante infermiere a Trento fino<br />

al 1895; tornò ancora come infermiere a Trento; nel settembre 1905 andò come<br />

infermiere nel collegio di s. Antonio a Roma e ritornò in <strong>Provincia</strong> nel maggio 1928,<br />

quasi impotente, e si fermò nel convento di Trento prestando la sua opera secondo le<br />

sue possibilità; morì il 15 gennaio 1931.<br />

1075. Fra Andrea, Alfonso Coslop da Ville di Giovo, nato il 23 marzo 1872,<br />

dovette fare il servizio militare come bersagliere per 14 mesi; vestì l'abito serafico prima<br />

347


come Terziario commensale ad Arco il 17 maggio 1895, poi come fratello iniziò il<br />

noviziato a Rovereto il 20 maggio 1896; emise i voti solenni temporanei il 12 giugno<br />

1897 e quelli solenni a Trento il 21 giugno 1900; si prestò come infermiere; il primo<br />

agosto 1914 fu richiamato militare e rimase sotto le armi fino a guerra finita; riprese il<br />

suo servizio come infermiere fino alla fine del 1930; colpito da carcinoma al ventricolo,<br />

dovette soccombere il 30 gennaio 1931. Fu un Frate modello sotto tutti gli aspetti.<br />

1076. Fra Fedele, Teofilo Armellini da Olle di Borgo Valsugana, nato il 16 marzo<br />

1848, vestì l'abito serafico, prima come Terziario commensale a Trento il 27 ottobre<br />

1865 e poi come fratello iniziò il noviziato il 29 dicembre 1866; emise i voti solenni a<br />

Borgo Valsugana il 3 gennaio 1871; passò di convento in convento come cuoco,<br />

portinaio, ortolano ecc. Colpito da paralisi nel febbraio del 1931, fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento, dove morì il 14 febbraio 1931. "Fu sempre buon frate, sincero<br />

e di buon criterio, gioviale ecc."<br />

1077. P. Agostino, Augusto Degasperi da Sardagna, nato il primo febbraio 1891;<br />

fu uno dei primi alunni del Collegio serafico di Villazzano e vestì l'abito serafico ad<br />

Arco il 18 aprile 1907; emise i voti solenni l'11 aprile 1912; causa la guerra dovette<br />

andare prima a Caldaro e poi a Telfes coi condiscepoli e insegnanti; ritornarono nel<br />

1917 a Mezzolombardo; fu ordinato sacerdote a Innsbruck il 29 aprile 1917; arrivò nella<br />

missione cinese il 3 giugno 1929; il 30 novembre fu preso dai briganti ma riuscì<br />

miracolosamente a fuggire; morì poi di vaiolo a Singchow (Cina), il 19 aprile 1931.<br />

1078. Fra Guglielmo, Guglielmo Scartezzini da Seregnano, nato il 22 ottobre<br />

1846, vestì l'abito religioso dapprima come Terziario commensale a Rovereto il 24<br />

maggio 1870, poi come fratello iniziò il noviziato il primo giugno 1871; emise i voti<br />

solenni a Pergine il 9 giugno 1875; aveva tentato di andare in missione ma dovette<br />

ritornare per due volte di ritorno causa malattia; prestò il suo lavoro nei vari conventi<br />

come gli chiedeva l'obbedienza; nel 1916 si ritirò nell'infermeria di Trento, dove rimase<br />

fino alla morte avvenuta il primo settembre 1931.<br />

1079. P. Eusebio, Enrico Dallarosa da Canzolino, nato il 14 luglio 1871, vestì<br />

l'abito religioso il 19 ottobre 1887 a Cles; fece la professione solenne il 28 luglio 1892;<br />

fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1894 nella chiesa di s. Bernardino a Trento; nel 1900 e<br />

1901 fu studente di teologia biblica a s. Antonio a Roma ed ottenne il titolo di lettore<br />

generale; continuò a insegnare teologia ai nostri chierici; durane la guerre 1915-1918<br />

dovette riparare a Milano partendo da Borgo; fu più volte Guardiano; da Montesanto<br />

passò nel 1930 all'infermeria di Trento, dove morì il 20 aprile 1932.<br />

1080. Fra Gervasio, Massimino Battisti da Telve di Sopra, nato il 7 maggio 1860,<br />

vestì l'abito serafico dapprima come Terziario ad Arco il 6 luglio 1891; poi come<br />

fratello iniziò il noviziato l'8 luglio 1892; il 14 luglio 1896 emise i voti solenni; fu nei<br />

vari conventi incaricato come portinaio, cuoco, questuante, ortolano ed anche<br />

infermiere; dopo aver servito così i suoi confratelli, fu ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento nel 1931 dove poi concluse la sua vita il 7 luglio 1932. "Fra Gervasio fu un<br />

ottimo fratello per grande spirito religioso, sempre laborioso, cordiale, rispettoso e di<br />

edificazione, e aperto a tutti".<br />

348


1081. P. Nazario, Ferdinando Barcatta, nato a Rovereto dove il padre, oriundo da<br />

Valfloriana, era postino, il 3 giugno 1872; vestì l'abito religioso a Cles il 9 novembre<br />

1888; fece la professione solenne il 7 giugno 1893; fu ordinato sacerdote il 12 luglio<br />

1896; dopo aver lavorato in diversi conventi, l'11 febbraio 1933, fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento dove chiuse i suoi giorni il 6 aprile 1933; oltre il lavoro nel suo<br />

ministero pastorale, si dedicò alla pittura, illustrando con la sua arte molte chiese e<br />

cappelle del Trentino 282 .<br />

1082. P. Ernesto, Luigi Delvai da Carano, nato il 24 maggio 1896, nel settembre<br />

1908 entrò nel Collegio di Villazzano e poi vestì l'abito serafico ad Arco il 5 settembre<br />

1912; emise i voti solenni il 23 ottobre 1917; fu ordinato sacerdote il 6 giugno 1920; fu<br />

insegnate nel collegio di Villazzano, poi passò rettore in quello di Campo Lomaso nel<br />

1926; era un bravo insegnante di latino; dopo aver sofferto molto per il male ad un<br />

orecchio, per cui subì anche un intervento chirurgico, dovette essere ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento, dove morì il 16 maggio 1933.<br />

1083. Fra Bernardo, Pietro Demattio da Cavalese, Diacono, nato il 24 ottobre<br />

1880, vestì l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 25 ottobre 1895;<br />

emise i voti solenni il 29 ottobre 1901; fu ordinato Diacono, ma non volle accedere al<br />

sacerdozio, rimanendo tale fino alla morte. Fu richiamato alle armi nell'ottobre 1917; al<br />

suo ritorno dalla guerra passò di convento in convento prestando il suo servizio richiesto<br />

dall'obbedienza; ricoverato nell'infermeria causa tubercolosi, morì il 15 giugno 1933.<br />

"Fu un buon religioso, si occupò nei conventi come sagrestano..."; figlio di un pittore, si<br />

dilettava anche lui in qualche lavoro di decorazione per il convento e per la chiesa.<br />

1084. P. Ippolito, Giovanni Ianes da Povo, nato il 14 luglio 1866, frequentò il<br />

ginnasio imperiale nella sezione tedesca di Trento; nel 1884 ottenne di entrare fra i<br />

Cappuccini di Trento, ma presto ne uscì; incontratosi poi col compagno di scuola<br />

Giovanni Tomasi (poi P. Isidoro) che studiava per entrare nel convento dei francescani,<br />

si unì a lui ed insieme furono vestiti dell'abito religioso ad Arco il 4 novembre 1866;<br />

emise i voti solenni il 12 novembre 1889; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1891; fu<br />

insegnante di lingua latina ai nostri chierici; causa la guerra dovette anche lui portarsi ad<br />

Hall; fu eletto anche definitore; dal 1919 rimase sempre a Rovereto come insegnante nel<br />

nostro liceo; dopo la giubilazione dall'insegnamento, si fermò nel medesimo convento<br />

fino alla morte avvenuta il 30 gennaio 1934.<br />

1085. P. Serafino, Pietro Inama da Coredo, nato il 2 aprile 1864, vestì l'abito<br />

religioso ad Arco il 17 settembre 1879; emise i voti solenni il 13 giugno 1885; fu<br />

ordinato sacerdote il 24 aprile 1887; dopo un breve soggiorno nella <strong>Provincia</strong><br />

francescana di Bari come insegnante, tornò in <strong>Provincia</strong>; fu Guardiano varie volte;<br />

Presidente nel santuario di Strugnano, superiore a Gorizia ecc. Nel 1933 fu di famiglia a<br />

Cles dove morì il 30 aprile 1934. Fu ottimo Religioso e sacerdote. Ebbe cura del TOF di<br />

cui lasciò una breve, ma interessante storia manoscritta.<br />

1086. P. Beniamino, Giuseppe Cristofolini da Canzolino, nato il 23 settembre<br />

1865, vestì l'abito serafico alle Grazie di Arco il 5 novembre 1881; emise i voti solenni<br />

282 Cfr. Bollettino parrocchiale s. Marco, settembre 1940, p. 74-79; vedi p. 155 della cronaca del P.<br />

Fulgenzio all'anno 1933; cfr pure Studi Trentini di Scienze Storiche (1934), p. 98.<br />

349


il 12 agosto 1887; fu ordinato sacerdote il 28 dicembre 1888; fu di convento a<br />

Strugnano e a Trieste lavorando anche in molti conventi trentini; passò poi<br />

all'infermeria di Trento dove morì il 23 ottobre 1934.<br />

1087. Fra Onorato, Giuseppe Viola da Cavedago, nato il 23 dicembre 1853, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale il 31 ottobre 1879; avea fatto lo<br />

spazzacamino in antecedenza; iniziò poi il noviziato come fratello a Mezzolombardo il<br />

3 novembre 1880; emise i voti solenni il 20 novembre 1884 a Pergine; fece quasi<br />

sempre il questuante nei vari conventi; ottimo Religioso passò poi all'infermeria di<br />

Trento dove anche chiuse la sua vita operosa il 25 dicembre 1934.<br />

1088. P. Urbano, Luigi Agostini da Denno, nato il primo marzo 1881, vestì l'abito<br />

francescano ad Arco l'11 aprile 1896; emise i voti solenni il 6 marzo 1902; fu ordinato<br />

sacerdote il 15 novembre 1903; fu Guardiano, maestro dei chierici, insegnante di<br />

teologia, segretario provinciale, definitore, Custode; nel 1932 fu eletto Guardiano nel<br />

convento di Mezzolombardo, dove anche morì il 4 febbraio 1935; fu però sepolto nel<br />

cimitero del convento di s. Bernardino di Trento. Soffrì per molto per i calcoli al fegato,<br />

causa probabile della sua fine. Ottimo Religioso e sacerdote in tutti i sensi. Sulla porta<br />

della sua cella aveva scritto come monito ai numerosi visitatori: "Mihi patientia tibi<br />

discretio".<br />

1089. P. Ugolino, Giuseppe Costa da Caldonazzo, nato il 19 marzo 1873, vestì<br />

l'abito serafico il 19 gennaio 1892 a Santa Maria delle Grazie di Arco; emise i voti<br />

solenni il 30 aprile 1896; fu ordinato sacerdote l'11 luglio 1897; il 25 settembre 1900 si<br />

recò come missionario insieme col vescovo di Pulati mons. Nicola Marconi,<br />

nell'Albania, dove rimase lavorando con zelo e buon frutto per ben 23 anni; ritornato in<br />

<strong>Provincia</strong> venne eletto varie volte Guardiano; il 22 novembre 1935 fu colpito da paralisi<br />

mentre era di convento a Borgo Valsugana, per cui venne trasferito all'infermeria di<br />

Trento, dove morì il primo aprile 1936.<br />

1090. P. Flaviano, Giacomo Torresani da Mione di Rumo, nato il 20 dicembre<br />

1877, vestì l'abito religioso ad Arco l'11 febbraio 1893; fece la professione solenne il 4<br />

luglio 1900; fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1901; durante la guerra 1915-1918 si portò<br />

a casa sua col permesso dei superiori; andava tutti i giorni a visitare il vice podestà di<br />

Trento, dott. avv. Menestrina, che aveva disertato dall'esercito e si era rifugiato a Mione<br />

di Rumo, in un nascondiglio sicuro. Dopo la guerra continuò il suo ministero<br />

sacerdotale in vari conventi; nel 1935 fu trasferito da Montesanto alla nostra infermeria<br />

di Trento causa la paralisi che lo aveva colpito, e lì morì il 17 aprile 1936. Ottimo<br />

Religioso e sacerdote.<br />

1091. Fra Giovanni, Giuseppe Pederzolli da Stravino, nato il 28 settembre 1880,<br />

dopo aver prestato servizio militare si sentì chiamato alla vita religiosa e vestì l'abito<br />

serafico dapprima come Terziario commensale il 3 novembre 1905, poi come fratello<br />

iniziò il noviziato il 27 febbraio 1909 nel convento delle Grazie di Arco; emise i voti<br />

solenni il 19 novembre 1919; allo scoppio della guerra fu richiamato al servizio<br />

militare, e a guerra finita tornò in convento; svolse i compiti di portinaio, cuoco,<br />

questuante ecc.; fu operato all'intestino mentre si trovava nel convento di Trieste, ma il<br />

male si trasformò in peritonite che lo portò alla morte avvenuta il 27 ottobre 1936.<br />

350


"Religioso, buono, laborioso e interessato pel convento...". Era fratello di fra Ruffino<br />

(+1924).<br />

1092. Fra Salvatore, Ferdinando Paterno, nato il 12 marzo 1917 a Verzuolo<br />

(Cuneo), dove i genitori si erano trasferiti causa la guerra da Spera; frequentò il ginnasio<br />

nel Collegio di Villazzano e poi vestì l'abito religioso come chierico studente ad Arco il<br />

27 luglio 1933; emise i voti semplici il 28 luglio 1934 e poi proseguì gli studi a<br />

Rovereto, dove fu trovato morto nel suo letto l'8 dicembre 1936.<br />

1093. Fra Giuliano, Giuseppe Dellai da Pergine (alle Fornaci), nato il 26 febbraio<br />

1921, dopo un breve periodo di studio nel Collegio di Villazzano, vestì l'abito religioso<br />

dapprima come Terziario a Campo Lomaso il 9 marzo 1935, poi come fratello iniziò il<br />

noviziato il 22 settembre 1936 alle Grazie di Arco; dopo una operazione d'appendice<br />

fatta d'urgenza, dovette soccombere il 14 gennaio 1937. "Era un novizio pacifico,<br />

laborioso e devoto...".<br />

1094. P. Felice, Luigi Zanei da Bus di Pergine, nato il 24 marzo 1866, vestì l'abito<br />

religioso a Santa Maria delle Grazie di Arco il 6 ottobre 1882; emise i voti solenni il 12<br />

agosto 1887; fu ordinato sacerdote il 28 dicembre 1889; fu eletto Guardiano e svolse il<br />

suo dovere di sacerdote nei vari conventi; nel 1934 fu posto nell'infermeria di Trento,<br />

dove morì il 15 luglio 1937.<br />

1095. P. Graziano, Fiorenzo Leonardelli da Mezzocorona, nato il 24 ottobre 1912,<br />

dopo lo studio nei collegi di Villazzano e Campo Lomaso, vestì l'abito serafico ad Arco<br />

il 2 agosto 1928; emise i voti solenni 26 ottobre 1933; fu ordinato sacerdote il 28 giugno<br />

1936; il 18 ottobre del 1936 partì per la Cina col nuovo vescovo mons. Raffaele<br />

Cazzanelli; rapito dai comunisti in lotta con i regolari, fu trovato morto, fucilato il 24<br />

luglio 1937. Per maggiori notizie si veda il volumetto di Paolo Dalla Torre stampato nel<br />

2007.<br />

1096. Fra Quirico, Nicolò Weber da Masi di Vigo di Ton, nato il 20 maggio 1856,<br />

vestì l'abito serafico come Terziario a Mezzolombardo il 6 novembre 1886, poi come<br />

fratello iniziò il noviziato fece la professione semplice ad Arco dopo il noviziato il 28<br />

novembre 1888; emise i voti solenni a Cles il primo dicembre 1891; fu occupato quasi<br />

sempre nel delicato ufficio di portinaio; nel 1936 fu portato nell'infermeria di Trento,<br />

dove morì il 19 settembre 1937.<br />

1097. Fra Gaetano, Bartolomeo Moggioli da Povo, nato il 30 gennaio 1861, vestì<br />

l'abito serafico prima come Terziario a Mezzolombardo il 5 settembre 1882, poi come<br />

fratello iniziò il noviziato pure a Mezzolombardo dove emise i voti semplici il 22<br />

settembre 1884 e quelli solenni il 27 settembre 1887; fu anche per poco tempo<br />

missionario in Cina e poi in Terra Santa da dove tornò in <strong>Provincia</strong> il 25 marzo 1901;<br />

nel 1902 partì poi per la missione di Assiut nell' Alto Egitto e ritornò nel 1906; fu cuoco<br />

e questuante a Trento, ma poi dovette essere ricoverato nell'infermeria nel 1935, dove<br />

morì il 4 novembre 1937.<br />

1098. P. Paolo, Ambrogio Viola da Cavedago, nato il 14 giugno 1865, fratello di<br />

fra Onorato (+1934), vestì l'abito religioso in Arco l'11 settembre 1880; emise i voti<br />

351


solenni il 3 febbraio 1887; fu ordinato sacerdote l'8 luglio 1888; fu eletto Vicario,<br />

Guardiano in vari conventi; fu cappellano dell'ospedale civico di Trento dal 1912 al<br />

1919; l'8 febbraio 1938 fu ricoverato nell'infermeria di Trento e morì quasi<br />

improvvisamente il 13 febbraio 1938. Ottimo Religioso e sacerdote.<br />

1099. Fra Egidio, Francesco Dalcastagné da Torcegno, nato il 27 luglio 1858,<br />

vestì l'abito serafico come Terziario a Pergine il 31 agosto 1885 e poi come fratello<br />

iniziò il noviziato il 4 settembre 1886; emise i voti solenni il 18 settembre 1890; servì i<br />

vari conventi come cuoco, ortolano, questuante, portinaio secondo l'ubbidienza. Il 21<br />

ottobre 1937 fu ricoverato nell'infermeria di Trento dove morì santamente il 10 ottobre<br />

1938.<br />

1100. P. Vittorino, Valentino Toller da Pergine, nato il 30 maggio 1878, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 21 febbraio 1894; emise i voti<br />

solenni il 10 agosto 1899; fu consacrato sacerdote l'11 aprile 1903; fu eletto Vicario e<br />

Guardiano, benemerito dei suoi confratelli; mentre si trovava nel suo paese a visitare il<br />

fratello infermo, fu colpito da un malore che lo portò alla tomba il 21 dicembre 1938.<br />

1101. Fra Giovanni, Ferruccio Devigili da Ceola di Verla, nato l'11 maggio 1922,<br />

dopo un breve soggiorno nel collegio serafico di Villazzano, non sentendosi adatto agli<br />

studi, fu vestito come fratello il 15 gennaio 1938 a Trento; nell'agosto fu messo di<br />

convento ad Arco per iniziare il noviziato, ma colpito da infezione intestinale, fu<br />

ricoverato nell'ospedale civile, dove però poco dopo morì il 4 febbraio 1939. Cfr. P.<br />

Remo Stenico, Momenti di vita, capitolo Ceola di Giovo.<br />

1102. P. Roberto, Costante Gabos da Cles, nato il 12 dicembre 1861, vestì l'abito<br />

serafico in Arco il 10 dicembre 1878; emise i voti solenni il 27 dicembre 1882; fu<br />

ordinato sacerdote il 14 giugno 1885; nel 1887 partì come missionario a Zimbi<br />

nell'Albania dove aveva uno zio appartenente alla <strong>Provincia</strong> dei Frati Minori<br />

dell'Umbria; ritornò in <strong>Provincia</strong> nel 1897; causa la guerra da Borgo dovette portarsi a<br />

Milano, presso il suo fratello Stimmatino Padre Pio; causa qualche frase che suonava<br />

male, fu confinato in Sardegna, dove rimase fino alla morte avvenuta a Cagliari il 29<br />

marzo 1939.<br />

1103. P. Epifanio, Emanuele Graiff da Romeno, nato il 26 febbraio 1869, vestì<br />

l'abito serafico in Arco il 22 marzo 1884; emise i voti solenni il 17 marzo 1890; fu<br />

ordinato sacerdote il 28 febbraio 1892; passò in vari conventi come Vicario o<br />

Guardiano; fu anche a Trieste; nel 1932 fu di famiglia a Cles fino alla morte avvenuta il<br />

15 aprile 1940. Ottimo superiore, predicatore, riordinatore di archivi, amante delle<br />

nostre biblioteche conventuali ecc.<br />

1104. Fra Valentino, Costante Piazza da Mori, nato il 24 ottobre 1878, vestì l'abito<br />

religioso dapprima come Terziario commensale a Santa Maria delle Grazie di Arco il 13<br />

gennaio 1912; il primo agosto del 1914 fu richiamato alle armi; ritornato venne vestito<br />

come fratello ad Arco il 19 febbraio 1919; il 28 febbraio 1923 emise i voti solenni a<br />

Rovereto; fu quasi sempre questuante; ammalatosi fu ricoverato nell'infermeria di<br />

Trento dove morì il 19 ottobre 1940 per tubercolosi intestinale. Buon Religioso di<br />

carattere allegro.<br />

352


1105. Fra Pellegrino, Pietro Gremes da Caldonazzo, nato il 29 giugno 1865, vestì<br />

l'abito serafico prima come Terziario commensale a Rovereto il 29 marzo 1893, poi<br />

come fratello iniziò il noviziato il 6 aprile 1894 nel convento di Arco; il 17 maggio<br />

1898 emise i voti solenni; fu cuoco, questuante, portinaio ed anche infermiere nei vari<br />

conventi; nonostante avesse 50 anni fu richiamato alle armi e prestò servizio dal 20<br />

maggio 1915 al 18 luglio 1917; colpito da paralisi, il 15 ottobre 1940 fu trasferito<br />

nell'infermeria, dove morì il 27 ottobre dello stesso anno. Fu Religioso molto buono,<br />

caritatevole e paziente e di carattere semplice.<br />

1106. P. Anselmo, Lorenzo Rosat da Cles, nato il 27 dicembre 1857, vestì l'abito<br />

serafico a s. Rocco di Rovereto il 20 settembre 1873; emise i voti solenni il 13 febbraio<br />

1879; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1881; fu maestro dei chierici, Guardiano,<br />

definitore, Ministro <strong>Provincia</strong>le, Visitatore generale ecc. Benemerito per la fondazione<br />

del Collegio serafico di Gabbiolo-Villazzano; morì nell'infermeria di Trento il 31 agosto<br />

1941. Gli incarichi svolti dimostrano la validità di questo francescano.<br />

1107. P. Gerolamo, Agostino Torresani nato a Cravegna (NO) dove il padre<br />

faceva il segantino, ma era oriundo da Mione di Rumo, il 25 maggio 1874, nipote dei<br />

due Padri fratelli Celestino e Cornelio; vestì l'abito francescano in Arco il 23 ottobre<br />

1890; emise i voti solenni il 6 giugno 1895; fu ordinato sacerdote il 5 giugno 1898; fu<br />

insegnante di teologia, Guardiano, definitore, Guardiano nel Monastero di s. Chiara di<br />

Napoli per un triennio; dal 1932 era di famiglia a Mezzolombardo, dove morì il 21<br />

settembre 1941. Teneva un diario dal 1920...<br />

1108. P. Bonaventura, Carlo Dalnodar da Fondo, nato 19 ottobre 1877, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie il 12 agosto 1893; emise i voti solenni il 27<br />

ottobre 1898; fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1901; fu catechista a Trieste e a<br />

Strugnano, Guardiano ecc. mentre era di convento a Cles fu colpito da ulcera o tumore<br />

all'esofago, e dopo vari trattamenti inutili fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento<br />

dove passò al Signore il 29 marzo 1942; fu Religioso di carattere gioviale, bonario, che<br />

spirava confidenza in tutti, laborioso e di sacrificio...".<br />

1109. Fra Sisto, Enrico Prati, da Dasindo, nato il 13 settembre 1921, dopo aver per<br />

qualche tempo studiato nel Collegio di Villazzano, vestì l'abito francescano come<br />

Terziario nel 1935, poi come fratello iniziò il noviziato iniziò il noviziato il 15 ottobre<br />

1936 ad Arco; emise i voti semplici il 22 dicembre 1937; fece il sarto, sagrestano e<br />

specialmente il cavallaro, strapazzando la salute già poco forte; mentre era di famiglia a<br />

Campo Lomaso fu colpito da una forma polmonare e fu ricoverato nell'ospedale di<br />

Borgo Valsugana dove morì il 5 maggio 1942.<br />

1110. Fra Masseo, Francesco Sottoriva da Vallarsa, nato il 27 ottobre 1859, vestì<br />

l'abito francescano dapprima come Terziario il 20 ottobre 1882, poi come fratello iniziò<br />

il noviziato ed emise i voti semplici il 10 novembre 1883 e quelli solenni il 12<br />

novembre 1886; fece il cuoco, il portinaio ecc in vari conventi; ormai vecchio fu poi<br />

ricoverato nell'infermeria di Trento, dove morì santamente il 10 maggio 1942.<br />

353


1111. Fra Tullio, Giulio Rossi da Centa, nato 16 maggio 1922, vestì l'abito serafico<br />

come chierico a Santa Maria delle Grazie di Arco il 2 agosto 1940; emise i voti semplici<br />

il 3 agosto 1941; morì a Rovereto il 4 settembre 1942.<br />

1112. Fra Eugenio Dallapè da Stravino, nato il 27 maggio 1876; vestì l'abito<br />

religioso come fratello l''11 giugno 1900; emise i voti solenni il 18 giugno 1904; fece<br />

per molto tempo il questuante per la costruzione della chiesa di Trieste; ritornò a Trento<br />

nel 1940; il 25 agosto 1941 fu ricoverato nell'infermeria di s. Bernardino a Trento, dove,<br />

dopo lunga malattia, morì il 6 novembre 1942.<br />

1113. Fra Riccardo, Gioachino Pedrotti da Savignano, nato il 22 febbraio 1921,<br />

vestì l'abito serafico il 21 dicembre 1936 ad Arco; emise i voti solenni nel reparto<br />

tubercolotici di s. Chiara a Trento il 12 agosto 1942, dove morì il 29 novembre 1942.<br />

1114. P. Norberto, Quintilio Sardagna da Trento, nato il 10 aprile 1872, vestì<br />

l'abito religioso a Cles il 9 novembre 1888; emise i voti solenni il 20 aprile 1893; fu<br />

ordinato sacerdote l'11 luglio 1897; nel settembre 1904 partì da Trento per la missione<br />

in Alto Egitto: fu a Kerch per apprendere la lingua arabica, poi a Luxor, indi nel 1906<br />

nella nuova missione ad Armant lungo il Nilo, dove lavorò per 9 anni; fece da guida al<br />

romanziere Ugo Mioni; conobbe l'egittologo Ernesto Schiapparelli; internato durante la<br />

guerra 1914-1918, si prestò come cappellano nel campo di concentramento a Ras-el-Tisi<br />

e di Lidi Bishr; ormai debilitato da tante fatiche tornò a Trento nel 1926, facendosi<br />

propagatore delle missioni anche mediante due suoi opuscoli; dall'agosto 1939 era di<br />

famiglia nell'infermeria di Trento, dove morì il 16 gennaio 1943.<br />

1115. P. Camillo, Luigi Libardi da Levico, nato il 7 dicembre 1863, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 5 marzo 1880; emise i voti solenni<br />

l'11 dicembre 1884; fu ordinato sacerdote il 2 gennaio 1887; nel giugno 1888 si portò<br />

come missionario a Pulati in Albania, dove lavorò per 45 anni; tornò in <strong>Provincia</strong> nel<br />

1933 e nel 1942 fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento, dove morì il 26 febbraio<br />

1943; lasciò un volume di cronache e tre volumi a stampa.<br />

1116. P. Enghelberto, Remo Pomarolli da Ville di Giovo, nato il 20 giugno 1916,<br />

fece il ginnasio nei nostri Collegi Serafici di Villazzano e Campo Lomaso e iniziò il<br />

noviziato ad Arco il 2 agosto 1932; emise i voti solenni il 10 febbraio 1938; fu ordinato<br />

sacerdote il 16 giugno 1940; fu insegnante ed assistente nel Collegio di Villazzano; fece<br />

strapazzi nell'andare ad assistere il vecchio padre, salendo anche in bicicletta da Lavis<br />

alle Ville; nel luglio 1942 lo assalì la febbre causa malattia polmonare; fu ricoverato nel<br />

reparto speciale a s. Chiara di Trento, dove assistito dalla mamma e dai suoi frati, passò<br />

santamente al Signore il 21 giugno 1943.<br />

1117. P. Erminio Panizza da Spormaggiore, nato l'11 novembre 1894, dopo aver<br />

frequentato il ginnasio nel Collegio di Villazzano vestì l'abito serafico ad Arco il 5<br />

settembre 1912; emise i voti solenni il 23 ottobre 1917; fu ordinato sacerdote a Roma il<br />

15 agosto 1920, dove aveva frequentato i due ultimi corsi di teologia e stava<br />

preparandosi per andare alla missione di Cina, verso la quale partì il 2 marzo 1921; fu<br />

molto attivo e zelante; ricuperò il corpo del P. Graziano Leonardelli; ritornato in<br />

<strong>Provincia</strong> per un breve periodo di riposo nel 1938, non poté ritornare in Cina causa la<br />

354


guerra; e a causa di uno scoppio di mine restò morto nel convento di Gorizia il 2 ottobre<br />

1943.<br />

1118. Fra Narciso, Fortunato Refatti da Viarago, nato il 21 febbraio 1899, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario commensale il 16 marzo 1922, poi come<br />

fratello iniziò il noviziato ad Arco il 14 ottobre 1922, dove pure emise i voti solenni l'11<br />

novembre 1926; fu in vari conventi come cuoco e portinaio; ferito mortalmente nello<br />

scoppio che uccise il P. Erminio, fu ricoverato nell'ospedale di Gorizia, dove però<br />

dovette soccombere il 15 ottobre 1943.<br />

1119. P. Francesco Saverio, Enrico Rigotti da Mezzolombardo, nato il 7 giugno<br />

1867, vestì l'abito serafico ad Arco il 24 settembre 1884; emise i voti solenni il 4 ottobre<br />

1888; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1891; dal 1906 al 1912 fu missionario in Terra<br />

Santa; per 4 anni fu cappellano dei nostri profughi a Mitterndorf, ritornando nel 1919;<br />

da Mezzolombardo, dove risiedeva dal 1935, fu ricoverato nell'infermeria di Trento,<br />

dove morì il 3 giugno 1944.<br />

1120. P. Sisinio, Carlo Rampanelli da Spormaggiore, nato il 18 maggio 1885, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie di Arco il 29 settembre 1901; emise i voti<br />

solenni il 25 giugno 1906; fu ordinato sacerdote il 9 luglio 1911; dal 1916 al 1918 fu<br />

vicario curaziale a Ravina poiché il curato don Mansueto Mazzonelli era stato internato<br />

in Austria; mentre era a Trieste di convento rimase ucciso durante un bombardamento<br />

avvenuto sulla città e la chiesa del convento il 10 giugno 1944.<br />

1121. P. Fortunato, Giovanni Vender da Rumo, nato il 3 maggio 1889, vestì<br />

l'abito serafico ad Arco il 10 maggio 1904; emise i voti solenni il 10 ottobre 1910; fu<br />

ordinato sacerdote il 7 luglio 1912; seguì i profughi trentini durante la guerra 1915-1918<br />

a Suben in Austria e poi in Boemia; ritornò coi profughi a metà febbraio 1919; nel 1921<br />

fu di famiglia nel convento nostro di Trieste via Rossetti (e Chiadino), campo del suo<br />

lavoro, come superiore, parroco, definitore, commissario ecc. fino alla sua morte<br />

avvenuta tragicamente per il bombardamento del 10 giugno 1944.<br />

1122. Fra Pio, Angelo Miorandi da Castellano, nato il 6 novembre 1895, vestì<br />

l'abito serafico come Terziario il 18 febbraio 1914, poi iniziò il noviziato come fratello<br />

il 24 giugno 1919; emise i voti solenni il 30 luglio 1923; mentre era a Trieste di<br />

convento rimase ucciso durante il bombardamento che colpì la città e la chiesa del<br />

convento il 10 giugno 1944.<br />

1123. Fra Michele, Giuseppe Bait da Losizza di Gorizia, nato il 3 marzo 1901,<br />

vestì l'abito serafico come Terziario nel nostro convento di Gorizia il 7 settembre 1933 e<br />

come fratello iniziò il noviziato a Trento il 18 giugno 1934; fece la professione solenne<br />

a Gorizia il 20 giugno 1938; era a Trieste dal 1939 e morì sotto il bombardamento come<br />

i confratelli precedenti il 10 giugno 1944. Ora il paese natale appartiene alla Slovenia.<br />

1124. P. Liberato, Pietro Carli da Vigo Lomaso, nato il 20 settembre 1864, vestì<br />

l'abito religioso a Mezzolombardo il 9 novembre 1880; emise i voti solenni il 28<br />

dicembre 1885; fu ordinato sacerdote il 25 settembre 1887; cappellano nelle carceri di<br />

Trento nell'anno 1894-1895; fu eletto Vicario e Guardiano, passando di convento in<br />

355


convento per il suo ministero pastorale come predicatore; nel 1943 si portò nel convento<br />

di Campo Lomaso causa i bombardamenti su Trento, e poi nel convento delle Grazie di<br />

Arco, dove morì il 26 agosto 1944.<br />

1125. P. Sofronio, Francesco Kozlevcar da Stichna provincia di Lubiana in<br />

Slovenia, nato il 14 ottobre 1886, vestì l'abito serafico come membro della <strong>Provincia</strong><br />

Francescana di s. Croce di Slovenia il 22 ottobre 1903; emise i voti solenni l'8 dicembre<br />

1907; fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1910; nel 1926 era stato mandato al Santuario di<br />

Montesanto come aiutante dei nostri Padri per i pellegrini sloveni e vi rimase fino<br />

all'evacuazione del Santuario avvenuta alla fine di aprile 1944; si portò nel Santuario di<br />

Strugnano, dove morì improvvisamente il 5 settembre 1944. Non faceva parte della<br />

nostra <strong>Provincia</strong>, ma ebbe i suffragi come i membri della stessa.<br />

1126. P. Benedetto, Agostino Svaldi da Montesover, nato il 14 gennaio 1877, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie di Arco il 18 agosto 1892; emise i voti<br />

solenni il 17 maggio 1898; fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1901; fu Guardiano,<br />

direttore del Terz'Ordine Francescano e procuratore delle Missioni nei vari conventi; dal<br />

1942 si trovava di famiglia a Cavalese ed ivi morì l'8 ottobre 1944.<br />

1127. P. Ermenegildo, Valentino Bonavida da Lundo, nato il 10 giugno 1885,<br />

vestì l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 13 dicembre 1904;<br />

emise i voti solenni il 28 dicembre 1908; fu ordinato sacerdote il 6 luglio 1913; fu<br />

Curato di Campo Lomaso dal 1922 al 1935 e fu lui a preparare il rientro dei Frati nel<br />

concento di Campo dal quale erano stati espulsi nel 1810! Dal 1935 era custode del<br />

cimitero di Trento e mentre si avviava al rifugio antiaereo di Piazza Venezia fu colpito<br />

da infarto e morì sulla strada il 13 dicembre 1944.<br />

1128. P. Carlo, Costantino Mich da Carano, nato l'11 gennaio 1887, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 10 luglio 1902; emise i voti solenni il<br />

23 gennaio 1908; fu ordinato sacerdote il 9 luglio 1911; assiduo al pulpito e al<br />

confessionale, predicò anche esercizi spirituali, Quaresime, tridui ecc. Mentre si trovava<br />

in confessionale nel convento di Mezzolombardo, morì d'infarto la sera del giorno di<br />

Natale 1944.<br />

1129. Fra Gabriele, Leopoldo Campestrini da Torcegno, nato l'11 settembre,<br />

1868, vestì l'abito religioso prima come Terziario a Santa Maria delle Grazie presso<br />

Arco nel 1890 e poi iniziò il noviziato come fratello il 21 maggio 1891; emise i voti<br />

solenni il 29 maggio 1895; si prestò al servizio dei confratelli come cuoco, portinaio,<br />

questuante ecc. Fu dichiarato abile al servizio militare e il 3 novembre 1916 dovette<br />

consegnarsi al comando a Linz ecc. Ne fu congedato il 3 luglio 1918; dopo tanti lavori<br />

nei singoli conventi, dovette ricoverarsi nell'infermeria di Trento il 17 dicembre 1944,<br />

dove morì il 20 gennaio 1945. "... era un religioso di stampo antico, fedele alla<br />

consegna, ordinato in tutte le sue cose e di molta preghiera”. "Di statura alta, macilento,<br />

di costituzione sana, ma acciaccoso dopo la grande guerra 1914-1918". Lasciò un<br />

grazioso manoscritto relativo alle semine nell'orto di Cles e Pergine intitolato, Pagine di<br />

fra Gabriele, Trento, Biblioteca san Bernardino MS 484 (anni 1897-1901)".<br />

356


1130. P. Costantino, Lodovico Amort da Bronzolo, nato il 21 settembre 1900,<br />

vestì l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 9 settembre 1920; aveva<br />

frequentato il ginnasio e due corsi liceali nel ginnasio vescovile; studiò la teologia nel<br />

Collegio di s. Antonio a Roma; emise i voti solenni il 9 settembre 1924; fu ordinato<br />

sacerdote il 9 agosto 1925; nel 1927 si portò a Londra per imparare l'inglese; il 14 aprile<br />

1928 partì da Brindisi per la Cina, dove rimase nella nostra missione fino al 1936; nel<br />

1940 fu posto di famiglia a Cavalese; sospettato di collaborazionismo con i partigiani<br />

venne arrestato dai tedeschi il 27 novembre 1944 e portato in campo di concentramento<br />

di Mauthausen-Gusen, dove morì il 2 marzo 1945.<br />

1131. P. Germano, Tosolini da Fondo, nato il 3 settembre 1866, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 14 ottobre 1882; emise i voti solenni<br />

il 19 ottobre 1887; fu ordinato sacerdote l'8 settembre 1889; fu Guardiano, Definitore,<br />

Ministro provinciale nei due trienni 1909-1912 e 1912-1915; insegnante di teologia,<br />

segretario provinciale ecc. "... fu di carattere mite, bonario, ornato di semplicità<br />

francescana e di una fede viva e praticante...". Nel 1943 si ritirava nella nostra<br />

infermeria di Trento dove moriva santamente il 4 aprile 1945.<br />

1132. P. Cesario, Nicolò Fonda da Pola in Istria, nato il 24 settembre 1902, vestì<br />

l'abito francescano a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 12 settembre 1919; emise i<br />

voti solenni il 16 giugno 1928; fu ordinato sacerdote il primo luglio 1928; fu catechista<br />

nei nostri conventi della Venezia Giulia; morì a Gorizia l'8 aprile 1945 rimasto sotto i<br />

detriti del rifugio colpito da un bombardamento.<br />

1133. Fra Casimiro, Giovanni Iobstraibizer da Fierozzo, nato il 31 dicembre<br />

1911, vestì l'abito religioso come fratello a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 2<br />

settembre 1933; emise i voti solenni il 5 maggio 1938; visse in vari conventi facendo<br />

specialmente il portinaio; trovandosi di convento a Cavalese fu arrestato dai tedeschi<br />

come aiutante dei partigiani il 27 novembre 1944 e fu rinchiuso del Lager di<br />

Flossenburg nel Brandeburgo, e poi in quello di Leimeritz, dove morì di stenti il 18<br />

aprile 1945. "... fu un buon Religioso, ubbidiente, amante della preghiera ed<br />

esemplare...".<br />

1134. Fra Sisinio, Giulio Odorizzi da Mechel, nato il 2 ottobre 1928; dopo i corsi<br />

ginnasiali nel Collegio Serafico di Villazzano, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle<br />

Grazie il 4 ottobre 1944 283 ; colpito da emorragia polmonare fu ricoverato nel sanatorio<br />

del Clero di Arco il 30 aprile, dove poi morì il 19 giugno 1945.<br />

1135. Fra Giuseppe, Rodolfo Sustercic da Pliscovizza di Gorizia, nato il 12<br />

maggio 1912, vestì l'abito religioso come fratello a Santa Maria delle Grazie presso<br />

Arco il 23 settembre 1932 e fece la professione solenne il 25 novembre 1936;<br />

dall'agosto del 1934 fino alla morte rimasse nei due conventi di Montesanto e Gorizia,<br />

come sacristano; morì a Gorizia il 30 agosto 1945 per meningite tubercolare. "Era<br />

divoto, pronto all'ubbidienza, pieno di sacrificio per il bene del convento, servo buono e<br />

fedele da tutti amato e stimato". Ora il paese natale appartiene alla Slovenia.<br />

283 Era mio condiscepolo, vestito il 4 ottobre perché dovette attendere di compiere i 16 anni prescritti<br />

per iniziare il noviziato; gli altri suoi condiscepoli avevano iniziato il noviziato il 3 settembre 1944.<br />

357


1136. P. Lodovico, Luigi Goier da San Genesio (BZ), nato il 21 luglio 1878, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 9 novembre 1896; emise i voti<br />

solenni il 29 novembre 1900; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1903; fu maestro dei<br />

novizi, insegnante nel Collegio Serafico di Villazzano; pregato dalla Curia vescovile di<br />

Trento il P. Lodovico seguì i nostri profughi ammalati di s. Chiara partiti in 150 da<br />

Trento il 29 maggio 1915 verso Salisburgo, dove vi trovarono altri 150 ammalati<br />

dell'ospedale di Rovereto; seguì anche i nostri profughi in Boemia ecc. Tornò a Trento<br />

ai primi di febbraio 1919; perché in possesso della lingua italiana fu richiesto dalla<br />

<strong>Provincia</strong> dei Frati Minori di Bolzano come cooperatore a Bolzano e in seguito a Lienz<br />

e san Candido; morì a Bressanone il 15 febbraio 1946.<br />

1137. Fra Severino, Luigi Moser da Madrano, nato il 13 agosto 1891, vestì l'abito<br />

serafico come fratello a Santa Maria delle Grazie il 22 ottobre 1921, dopo aver militato<br />

nell'esercito austriaco durante la guerra 1914-1918; emise i voti solenni il 6 luglio 1926;<br />

fu in vari conventi come portinaio, questuante, ma soprattutto come cuoco. Nel febbraio<br />

del 1946 si aggravò il disturbo dell'ernia che si strozzò e fu portato a Tesero dove fu<br />

operato, ma subentrò la peritonite e morì il 27 febbraio 1946. "In convento era quieto,<br />

laborioso, paziente, servizievole con tutti i confratelli...".<br />

1138. Fra Ivo, Pio Luchin da Mezzocorona, nato il 14 novembre 1926; dopo il<br />

ginnasio nei nostri due Collegi di Villazzano e Trento, vestì l'abito serafico a Santa<br />

Maria delle Grazie presso Arco il primo agosto 1943 e fece la professione semplice il 2<br />

agosto 1944; si ammalò nell'aprile del 1945 e fu ricoverato nel sanatorio del Clero in<br />

Arco, ma quando si aggravò fu trasportato nella nostra infermeria di Trento, dove morì<br />

il 24 marzo 1946.<br />

1139. P. Pacifico, Carlo Zini da Cavareno, nato il 27 aprile 1881, vestì l'abito<br />

religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 17 settembre 1896; emise i voti<br />

solenni il primo maggio 1902; fu ordinato sacerdote il 3 maggio 1905; studiò dogmatica<br />

nel Collegio di s. Antonio a Roma; fu insegnante a maestro dei chierici; fu definitore e<br />

custode; colpito da malore a Mezzolombardo, fu necessario portarlo a Trento per tentare<br />

un'operazione, che non ebbe luogo per la situazione dell'ammalato; fu portato<br />

nell'infermeria di san Bernardino, dove morì il 26 novembre 1946. Fu una figura<br />

eccezionale: vedere in Acta <strong>Provincia</strong>e, gennaio 1947, il discorso del P. Claudio<br />

Dorigoni e la relazione del Ministro provinciale.<br />

1140. Fra Gerardo, Beniamino Pisetta da Cortesano, nato il 26 ottobre 1864,<br />

fratello di fra Prospero (+1928), vestì l'abito serafico come fratello il 9 febbraio 1891;<br />

fece la professione solenne il 12 febbraio 1895; nei vari conventi coprì l'incarico di<br />

cuoco e portinaio; negli ultimi anni si ritirò nella nostra infermeria di Trento prestandosi<br />

come poteva per qualche servizio; morì santamente il 4 febbraio 1947.<br />

1141. P. Antonio, Francesco Rosat da Cles, nato il 13 novembre 1876, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 16 novembre 1891; fece la<br />

professione solenne il 19 novembre 1897; fu ordinato sacerdote il 20 maggio 1900; fu<br />

lettore di teologia, maestro di canto nel Collegio serafico di Villazzano; fu anche nella<br />

residenza del cimitero di Trento; direttore anche della rivistina del TOF "Squilla di vita<br />

358


serafica". Il 13 giugno fu trasportato all'infermeria di s. Bernardino, dove morì il 25<br />

giugno 1947.<br />

1142. P. Vito, Alessio Penasa da Tuenno, nato il 19 febbraio 1882, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 7 luglio 1900; emise i voti solenni il<br />

16 dicembre 1904; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1907; fu insegnante nel Collegio<br />

di Villazzano; maestro dei chierici a Trento; dopo una prima operazione chirurgica<br />

subita a Cles, si ricoverò nella nostra infermeria e dopo un altro intervento al s. Chiara<br />

di Trento dovette soccombere il 4 luglio 1947. Ottimo Frate e insegnante.<br />

1143. P. Leonardo, Silvio Pinter da Pergine, nato il 7 febbraio 1879, vestì l'abito<br />

religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 21 febbraio 1894; emise i voti<br />

solenni il 31 gennaio 1901; fu ordinato sacerdote l'11 aprile 1903; si dedicò alla cura del<br />

TOF, cappellano all'ospedale della Maddalena a Trieste, primo Frate custode al cimitero<br />

di Trento, cappellano al monastero di s. Chiara a Napoli; colpito da un tumore al fegato<br />

fu ricoverato nell'infermeria di Trento il 29 luglio 1947, dove anche morì il 30 agosto<br />

1947.<br />

1144. P. Guido, Bartolomeo Depedri da Sardagna, nato il 30 gennaio 1866, vestì<br />

l'abito religioso a Mezzolombardo il 23 febbraio 1881; emise i voti solenni il 3 febbraio<br />

1887; fu ordinato sacerdote il 24 febbraio 1889; il 2 dicembre 1889 partì per l'Argentina<br />

come missionario, ed operò in vari luoghi; morì poi a Buenos Aires il 25 settembre<br />

1947. Si veda il fascicolo stampato che tratta della sua vita e attività.<br />

1145. Fra Simone, Giuseppe Oss da Zava di Pergine, nato il 20 luglio 1884, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario nel 1907, ma nel 1910 se ne tornò a casa;<br />

ritornato vestì l'abito serafico come fratello a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 24<br />

giugno 1927; emise i voti solenni il 20 luglio 1931; fu nei vari conventi facendo il<br />

cuoco e il questuante; mentre si trovava di famiglia a Borgo Valsugana, si portò a Zava<br />

a visitare un fratello infermo, ma sulla strada del ritorno fu colpito da sincope cardiaca e<br />

rimase morto: era il 23 novembre 1947. Fu trovato da un passante il giorno dopo.<br />

1146. P. Alberto, Basilio Battisti da Cavareno, nato il 24 febbraio 1875, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 26 novembre 1890; emise i<br />

voti solenni il 27 febbraio 1896; fu ordinato sacerdote il 5 giugno 1898; fu insegnante di<br />

teologia e predicatore nei vari conventi assegnatigli dall'ubbidienza; fu direttore del<br />

TOF per vari anni; fu anche eletto Guardiano; mentre si trovava di famiglia a Cavalese,<br />

il 4 novembre 1947 fu trovato assiderato sul pavimento della sua cella causa una caduta;<br />

si pose a letto ma passò al Signore il 20 dicembre 1947.<br />

1147. Fra Amedeo, Domenico Vettori da Piscine, nato il 20 giugno 1864, vestì<br />

l'abito religioso dapprima come Terziario a Rovereto l'11 aprile 1891 e poi come fratello<br />

iniziò il noviziato a Pergine il 20 aprile 1892; emise i voti solenni il 30 maggio 1896;<br />

lavorò per molti anni nel lanificio del convento di Pergine; sospeso definitivamente tale<br />

laboratorio, si prestò come questuante e portinaio; nel dicembre del 1946<br />

dall'infermeria, intasata di ammalati, fu trasferito a Cavalese, ma senza impegni di sorta<br />

data la sua età e lì morì improvvisamente il 31 marzo 1948.<br />

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1148. Fra Tranquillino, Giuseppe Montibeller da Roncegno, nato il 23 giugno<br />

1874, vestì l'abito serafico dapprima come Terziario a Rovereto il 17 settembre 1904 e<br />

poi come fratello iniziò il noviziato nel convento di Pergine il 17 settembre 1907; fece<br />

la professione solenne il 17 settembre 1914; lavorò nei conventi come cuoco, portinaio<br />

ecc. Allo scoppio della guerra fu richiamato alle armi e il primo agosto 1914 partì dal<br />

Collegio di Villazzano, ma per disturbi fisici fu congedato; richiamato fu dichiarato<br />

abile e ancora il 24 maggio 1916 partì per Wels; fu in Volinia, Moravia e Vienna e di<br />

nuovo a Wels; ritornò poi in Volinia come cocchiere e vi rimase fino al 4 novembre<br />

1918; il 10 novembre era già in convento a Mezzolombardo; dal 1923 al 16 aprile 1948<br />

fu di famiglia a Borgo Valsugana come questuante e portinaio; sofferente di calcoli al<br />

fegato e impossibilitato ad essere operato, fu trasferito nell'infermeria nostra di Trento,<br />

dove morì il 17 aprile 1948. "... fratello veramente simplex, rectus ac timens Deum...".<br />

1149. Fra Mansueto, Giovanni Viola da Cavedago, nato il 9 novembre 1859, vestì<br />

l'abito religioso, dapprima come Terziario a Rovereto il primo settembre 1882, poi<br />

iniziò il noviziato come fratello nello stesso convento il 28 febbraio 1884; emise la<br />

professione solenne il 6 marzo 1888; fu nei vari conventi del Trentino come cuoco,<br />

questuante e soprattutto ortolano; dopo alcuni anni passati nell'infermeria di Trento,<br />

morì il 17 aprile 1948.<br />

1150. P. Guido, Carlo Bolzanin da Grumo, nato il 28 novembre 1910, entrò nel<br />

Collegio di Villazzano nel 1923 e poi a Campo Lomaso, da dove partì per vestire l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 3 agosto 1927; emise i voti solenni il<br />

primo dicembre 1931; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1934; aperta nell'autunno del<br />

1934 la Scuola superiore a s. Chiara di Napoli per preparare i nostri insegnanti per il<br />

ginnasio-liceo, scelse lo studio della fisica e matematica e partì per Napoli il 27<br />

dicembre 1934; si fermò tre anni e concluse i suoi studi con la tesi di laurea; tornato in<br />

<strong>Provincia</strong> fu destinato insegnante nel nostro liceo di Rovereto, dove brillantemente<br />

insegnò le sue materie ai nostri chierici liceali; fu eletto anche definitore, e si diede<br />

anche alla predicazione; causa tubercolosi renale gli era stato levato a Padova un rene<br />

nel 1943; ma questo non migliorò la sua salute, e dovette soccombere il 26 maggio<br />

1948.<br />

1151. P. Ambrogio, Giuseppe Liberi da Madrano, nato il 5 luglio 1905, frequentò<br />

il ginnasio nel nostro Collegio di Villazzano e vestì l'abito serafico il 9 settembre 1920 a<br />

Santa Maria delle Grazie presso Arco; emise i voti solenni il 27 giugno 1929; fu<br />

ordinato sacerdote il 7 luglio 1929; fu rettore al Collegio di Villazzano e poi a quello di<br />

Campo Lomaso dopo la morte del P. Ernesto Delvai; nel 1944 fu incaricato come<br />

maestro dei chierici teologi a Pergine e poi ai chierici liceali di Rovereto nel 1945; una<br />

operazione al ventre non diede risultati positivi e il Padre passò al Signore nell'ospedale<br />

s. Chiara il 2 giugno 1948.<br />

1152. P. Eugenio, Silvio Weber da Mezzocorona, nato il 23 novembre 1914, dopo<br />

aver frequentato i cinque corsi ginnasiali nel Collegio di Villazzano, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il primo agosto 1931; emise i voti<br />

solenni il 9 luglio 1936; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1939; era un bravo<br />

predicatore; ma il suo desiderio era il lavoro nelle missioni; partì da Trento il 21<br />

gennaio 1948 con altri quattro confratelli per la Cina, e arrivò a Kichow alla metà di<br />

360


aprile 1948; poco tempo dopo fu colpito da infezione intestinale che lo portò alla morte<br />

il 12 luglio 1948; gli altri quattro confratelli, pure colpiti dallo stesso male, se la<br />

cavarono. Era fratello del P. Cipriano, pure missionario in Cina (+ a Trento 1996);<br />

aveva anche tre sorelle suore.<br />

1153. P. Odorico, Luigi Dallagiovanna da Bolentina in valle di Sole, nato il 31<br />

maggio 1872, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 3 ottobre<br />

1889; emise i voti solenni il 14 novembre 1893; fu ordinato sacerdote l'11 luglio 1897;<br />

fu per molti anni nei nostri conventi della Venezia Giulia, come cooperatore e<br />

catechista; fu Vicario parrocchiale a Pregasina e Cologna; era industrioso meccanico;<br />

costruì un telaio per confezionare i cingoli per i nostri sai francescani, un tornio in<br />

legno; sempre pronto a fra funzionare la centralina elettrica del convento di Arco;<br />

festeggiò il 50° di sacerdozio a Santa Maria delle Grazie l'11 luglio 1947, fu colpito poi<br />

da paralisi, e munito dei Santi Sacramenti, passò al Signore il 6 settembre 1948.<br />

1154. Fra Marino, Amedeo Barbetti da Mezzana, nato il 28 febbraio 1877, vestì<br />

l'abito religioso come Terziario il 29 aprile 1901, e come fratello iniziò il noviziato il 9<br />

settembre 1902; emise i voti solenni il 15 novembre 1906; allo scoppio della guerra nel<br />

1914 fu dichiarato abile al servizio militare e partì dal convento di Cles il 14 novembre<br />

1915 e fu addetto a lavori di carbonaio per diverso tempo; alla fine della guerra tornò in<br />

convento a Mezzolombardo il 16 novembre 1918, partendo da Rubissof in Volinia; fu<br />

poi questuante del pane e alla cura dell'orto del convento dove risiedeva; nel 1948<br />

dovette ritirarsi in infermeria a Trento causa un cancro al fegato, ed ivi chiudeva la sua<br />

laboriosa vita religiosa il 15 settembre 1948.<br />

1155. P. Marcello, Gregorio Tonini da Valfloriana, nato il 5 marzo 1885, vestì<br />

l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie il 22 ottobre 1900; emise i voti solenni il 26<br />

giugno 1906; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1910; come cooperatore e catechista fu a<br />

Strugnano e a Trieste dal 1913 al 1919; a Trieste dal 1924 al 1933; colpito da paralisi<br />

progressiva si ritirò nell'infermeria di Trento nel 1945, dove per due anni fu quasi<br />

immobile e poi passò al Signore il 4 marzo 1949.<br />

1156. Fra Agnello, Giuseppe Pavsic da Salona d'Isonzo, nato il primo marzo 1869,<br />

vestì l'abito serafico nella <strong>Provincia</strong> di s. Croce di Slovenia il 31 ottobre 1894; passati i<br />

conventi della Venezia Giulia appartenenti alla sua <strong>Provincia</strong>, restò nella nostra e fu<br />

incorporato nel 1945; prestò servizio nei conventi di Gorizia, Strugnano e Montesanto;<br />

reso impotente fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento, dove morì il 10 aprile<br />

1949. Ora il paese natale appartiene alla Slovenia<br />

1157. P. Giuseppe Maria, Giuseppe Degasperi da Sardagna, nato il 24 marzo<br />

1875, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie di Arco il 12 agosto 1893; emise i<br />

voti solenni il 19 agosto 1897; fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1901; fu maestro dei<br />

novizi; destinato superiore dei Frati che andarono a fondare il nuovo convento di<br />

Trieste; fu eletto anche definitore, Guardiano; mentre era a Cavalese fu arrestato dai<br />

tedeschi il 27 novembre 1944 con gli altri due confratelli, di cui sopra, e posto nel<br />

campo di concentramento di Bolzano, dal quale fortunatamente poté uscire alla fine<br />

della guerra; oberato dal lavoro della predicazione fu colpito dalla malattia che lo<br />

361


costrinse a ricoverarsi nella nostra infermeria di Trento il 22 agosto, dove pochi giorni<br />

dopo morì, precisamente il 3 settembre 1949.<br />

1158. P. Silvio, Bartolomeo Rizzoli da Cavalese, nato il 14 marzo 1876, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 18 agosto 1892; emise i voti<br />

solenni il 17 maggio 1898; fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1901; nel 1915 predicò il<br />

mese di maggio e non potendo tornare al suo convento di Borgo Valsugana si portò a<br />

Cavalese, dove quel capitanato a fine anno gli ordinò di partire da Cavalese; non avendo<br />

obbedito fu prelevato da un gendarme e condotto a Innsbruck e poi nel convento<br />

francescano di Telfs, da dove partì e nel settembre 1918 si rifugiò nel convento di<br />

Mezzolombardo; fu assiduo predicatore e confessore; fu eletto anche Guardiano; nel<br />

1949 si trovava di convento a Pergine ed ivi morì il 30 ottobre 1949.<br />

1159. P. Edoardo, Francesco Nesler da Cortina d'Ampezzo, (poi domiciliato a<br />

Malosco e detto da Malosco), nato il 13 ottobre 1865, vestì l'abito serafico a Santa<br />

Maria delle Grazie presso Arco il 13 ottobre 1887; emise i voti solenni il 19 ottobre<br />

1887; fu ordinato sacerdote il 28 dicembre 1888; fu insegnante di teologia dal 1891 al<br />

1912; poi fu chiamato come penitenziere ordinario nella Basilica di Giovanni in<br />

Laterano a Roma fino al 1915; ritornò a Trento allo scoppio della guerra fra l'Italia e<br />

l'Austria; fu Custode, definitore, segretario provinciale, addetto al Terz'Ordine<br />

Francescano di cui fu Commissario visitatore provinciale dal 1903 al 1905; il 18<br />

febbraio 1949 fu condotto nella nostra infermeria di Trento perché ammalato e lì rese<br />

l'anima al Signore il 29 agosto 1950.<br />

1160. P. Casimiro Zadra da Tres, nato il 20 ottobre 1874, vestì l'abito serafico a<br />

Santa Maria delle Grazie presso Arco il 15 febbraio 1892; emise i voti solenni il 4<br />

marzo 1896; fu ordinato sacerdote il 20 maggio 1900; fu predicatore zelante,<br />

Guardiano; a Rovereto festeggiò il 50° di sacerdozio il 21 maggio 1950; dovette poi<br />

essere ricoverato nell'infermeria di Trento il 16 aprile 1951, dove rese l'anima al Signore<br />

il 6 maggio 1951.<br />

1161. P. Gaetano, Michele Monsorno da Carano, nato il 13 dicembre 1875, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco l'11 febbraio 1893; emise i voti<br />

solenni il 17 maggio 1898; fu ordinato sacerdote il primo luglio 1901; fu cappellano<br />

all'ospedale di s. Chiara dal 1922 al 1925; custode al cimitero di Trento dal 1925 al<br />

1932; fu anche a Trieste; cappellano dei profughi trentini di Romarzollo, Arco,<br />

Oltresarca, durante la guerra 1914-1918; fu anche in Boemia dove in vari gruppi vi<br />

erano 600 trentini e 200 istriani; ritornò a Trento con i profughi il 2 febbraio 1919;<br />

soffriva di mal di cuore e mentre si trovava di famiglia a Cavalese, morì il 3 giugno<br />

1951.<br />

1162. P. Emilio, Giuseppe Chiocchetti da Moena, nato il 20 settembre 1880, vestì<br />

l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 10 ottobre 1896; emise i voti<br />

solenni il 29 ottobre 1901; fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1903; laureatosi in filosofia<br />

insegnò nel nostro liceo di Rovereto e poi alla Università cattolica di Milano, dopo aver<br />

ottenuto la Libera licenza; colpito da encefalite nel 1931, si ritirò a s. Rocco di<br />

Rovereto, dove insegnò nel nostro liceo e mentre si trovava a Moena per le ferie estive,<br />

362


lo raggiunse sorella morte il 27 luglio 1951. Scrisse molte opere e articoli (40) di<br />

carattere filosofico; si vedano i numerosi scritti sulla sua attività e sul suo pensiero.<br />

1163. P. Faustino, Giuseppe Sardagna da Trento, nato il 6 febbraio 1881, vestì<br />

l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 17 settembre 1896, dopo aver<br />

frequentato due corsi nel ginnasio tedesco di Trento; era fratello del P. Norberto; emise i<br />

voti solenni il 6 marzo 1902; fu ordinato sacerdote il 15 novembre 1903; fu anche a<br />

Trieste come catechista: insegnò greco, tedesco e matematica nel Collegio serafico di<br />

Villazzano dal 1934; fu anche eletto definitore; nel marzo del 1949 dovette ritirarsi<br />

nell'infermeria di Trento, dove morì santamente il 10 febbraio 1952.<br />

1164. P. Angelo, Ernesto Molinari da Cavalese, nato il 23 marzo 1879, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 15 luglio 1894; emise i voti solenni il<br />

21 giugno 1900; fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1903; era stato a Roma nel Collegio<br />

di s. Antonio a studiare teologia dommatica dal 1902 al 1904, ma il suo ideale era la<br />

pittura, per cui abbandonò lo studio di Roma; per il suo desiderio di poter frequentare<br />

uno studio serio circa l'arte pittorica, poté andare a Milano nel 1911 e studiò sotto la<br />

direzione del pittore trentino Alcide Campestrini; si portò anche a Venezia per lo stesso<br />

motivo; lavorò molto nel decorare le nostre chiese conventuali e chiese parrocchiali e<br />

cappelle, dandosi anche alla predicazione e all'ascolto delle confessioni nel tempo<br />

libero; fino dal 1938 si trovava di convento a Cles ed ivi morì il 29 febbraio 1952.<br />

1165. P. Maurizio, Giovanni Battista Bagozzi da Castello Condino, nato il 19<br />

luglio 1894, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 9 settembre<br />

1909; emise i voti solenni il 4 agosto 1915; fu ordinato sacerdote il 26 luglio 1917 a<br />

Bressanone perché il vescovo di Trento era confinato; colpito da encefalite non poté<br />

soddisfare il suo desiderio di andare missionario in Cina; fu assistente nei Collegi di<br />

Villazzano e Campo Lomaso; maestro dei chierici a Rovereto, custode del cimitero a<br />

Rovereto dal 1946 e fino al 1949 cappellano nelle carceri di Rovereto; ebbe molto a<br />

soffrire da tedeschi che pretendevano svelasse il segreto confessionale; il 30 dicembre<br />

1951 fu condotto nella nostra infermeria, dove poi passò al Signore sereno e tranquillo il<br />

5 aprile 1952. Si veda il racconto della sua avventura coi tedeschi in P. Remo Stenico, I<br />

Frati Minori a san Rocco di Rovereto, pp. 421-423.<br />

363


1953-<br />

Dalla cronaca di vari cronisti<br />

CAPITOLO IV<br />

Le notizie di questo capitolo sono state ricavate dalla cronaca provinciale<br />

continuata, fino al 1960, dai Padri Cristoforo Endrizzi ed Emilio Caldera e dalle notizie<br />

dei Frati defunti pubblicate sulle "Acta <strong>Provincia</strong>e", integrate dai vari cataloghi sullo<br />

stato personale dei Frati della <strong>Provincia</strong> degli anni 1889, 1894, 1928, 1939, 1954,<br />

1959, 1967, 1973, 1979, 1085, 1991, 1997 ecc.<br />

1166. P. Eletto, Albino Detoffoli da Trento, nato il 2 febbraio 1866, vestì l'abito<br />

serafico il 23 febbraio 1881 a Santa Maria delle Grazie presso Arco; emise i voti solenni<br />

il 3 febbraio 1887; fu ordinato sacerdote il 24 febbraio 1889; fu ingegnante, maestro dei<br />

Chierici, Guardiano, prefetto degli studi, cappellano delle carceri, definitore; nel 1945<br />

fu designato presidente dell'infermeria di Trento, dove anche chiudeva la sia vita<br />

operosa il 26 gennaio 1953.<br />

1167. P. Pietro d'Alcantara, Bernardino Gregori da Andogno nel Banale, nato il<br />

7 febbraio 1887, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 13<br />

dicembre 1904; emise i voti solenni il 26 dicembre 1908; fu ordinato sacerdote il 6<br />

luglio 1913; passò la sua vita quasi sempre nel convento di s. Bernardino di Trento,<br />

apprezzato portinaio e confessore; nel 1951 fu colpito da paralisi perdendo la favella,<br />

che poi in parte ricuperò; fu in seguito ricoverato nell'infermeria e morì il 15 luglio<br />

1953.<br />

1168. P. Pasquale, Giacomo Valentini da Tenna, nato il 9 gennaio 1893, dopo aver<br />

studiato nel Collegio vescovile, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso<br />

Arco il 23 erbario 1909; emise i voti solenni il 16 aprile 1914; fu ordinato sacerdote il<br />

29 aprile 1917; fu insegnante nel Collegio di Villazzano, maestro dei chierici; fu<br />

Guardiano a Castagnevizza e predicatore nei vari del Friuli; nell'inverno del 1942 il<br />

Ministro generale lo chiamò come soprintendente alla costruzione della nuova casa<br />

generalizia a Roma e rimase fino al 1950; poi fu soprintendente alla costruzione del<br />

Cenacolo francescano in Assisi e vi rimase fino all'autunno del 1953; ammalatosi a<br />

Verona mentre tornava ad Assisi, fu portato a Trento il primo dicembre 1953 nella Casa<br />

di cura delle Camilliane ed ivi morì il 15 dicembre 1953.<br />

1169. P. Accursio, Emanuele Moser da Bus, nato il 29 dicembre 1869, vestì l'abito<br />

religioso il 19 ottobre 1887 a Cles; fece la professione solenne il 29 ottobre 1891 a<br />

Pergine; fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1894. Nella sua vita si distinse per una<br />

speciale abilità nella coltivazione degli alberi da frutto nel convento di Pergine; morì a<br />

Levico il 14 gennaio 1954.<br />

1170. P. Fulgenzio, Pietro Guardia da Canzolino, nato l'8 febbraio 1871, vestì<br />

l'abito serafico il 19 ottobre 1887; emise i voti solenni il 4 febbraio 1892; fu ordinato<br />

sacerdote il 25 luglio 1894; fu più volte Guardiano, fu Ministro provinciale, Visitatore<br />

generale; compilò la Cronaca della <strong>Provincia</strong>, intitolata I Francescani nel Trentino,<br />

continuazione di quella del P. Morizzo, dal 1907 al 1953 in 5 volumi in foglio; morì nel<br />

convento di Mezzolombardo il 29 marzo 1954.<br />

364


1171. Fra Clemente, Agostino Daves da Capriana, nato il 26 gennaio 1869, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario il 18 maggio 1895 e poi come fratello iniziò il<br />

noviziato il 18 maggio 1896; emise i voti solenni il 18 settembre 1900; fu anche<br />

richiamato alle armi nel 1914; dopo una vita dedita al servizio dei confratelli come<br />

ortolano e questuante, fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento il 28 agosto 1953<br />

ed ivi passò al Signore l'8 agosto 1954.<br />

1172. P. Vincenzo, Romano Girardini da Samoclevo, nato il 15 luglio 1884, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 6 aprile 1900; emise i voti<br />

solenni il 25 giugno 1906; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1909; passò la sua vita<br />

religiosa quasi sempre nei conventi della Venezia Giulia; era a Strugnano dal 1945 fu<br />

colpito da broncopolmonite che lo portò alla morte il 12 gennaio 1955 e sepolto a<br />

Pirano.<br />

1173. P. Modesto, Luigi Caldini da Lasino, nato il 28 settembre 1886, vestì l'abito<br />

religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 10 maggio 1904; emise i voti solenni<br />

il 13 maggio 1908; fu ordinato sacerdote il 7 luglio 1912; durante la guerra 1914-1918<br />

fu a Schwaz e ad Hall coi profughi trentini; fu insegnante di teologia, definitore,<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le nel 1941, Guardiano varie volte, anche a Trieste; Custode nel<br />

1953; ammalato di cancro fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento il 27 settembre<br />

1954, e lì morì serenamente il 31 gennaio 1955. Ottimo Frate e sacerdote, zelante ed<br />

entusiasta.<br />

1174. P. Giacomo, Giuseppe Girardelli da Besagno, nato il 25 agosto 1886, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 10 luglio 1902; emise i voti<br />

solenni il 23 ottobre 1907; il 6 aprile fu ordinato sacerdote a Roma, dove si trovava per<br />

terminare i corsi di teologia nel Collegio di s. Antonio. Nel 1913 partì missionario per al<br />

Cina insieme ai confratelli veneti nel Vicariato apostolico dell'Hupé Orientale; si portò<br />

poi coi nostri missionari nella diocesi di Kichow; rimase sulla breccia per circa 38 anni,<br />

ma causa i comunisti dovette lasciare la Cina e si portò nel convento di<br />

Mezzolombardo, dove poi passò al Signore il 19 marzo 1955.<br />

1175. P. Adriano, Francesco Visentin da Cavareno, nato il 12 novembre 1881,<br />

vestì l'abito serafico il 20 settembre 1897; emise i voti solenni l'11 dicembre 1902; fu<br />

ordinato sacerdote il 17 aprile 1906; fu valente predicatore, richiesto in tutti i paesi<br />

specialmente per le Missioni al popolo; il primo ottobre 1915 fu internato a Katzenau<br />

per sospetti politici irredentistici; rientrò in Italia il 28 dicembre 1918 e riprese la sua<br />

itineranza come predicatore; ammalato di cuore venne ricoverato nella nostra infermeria<br />

di Trento, dove morì il 16 settembre 1955.<br />

1176. P. Romano, Vittore Aldegheri da Cavalese, nato il 6 marzo 1879, vestì<br />

l'abito religioso l'11 ottobre 1894; emise i voti solenni il 3 maggio 1900; fu ordinato<br />

sacerdote il 25 maggio 1902; nell'aprile del 1915 venne arrestato e incarcerato a<br />

Mezzolombardo per cinque mesi (per affari relativi all'asilo di Roveré della Luna),<br />

quindi venne trasferito nelle carceri di Innsbruck (accusato di complicità e abuso<br />

d'ufficio). In seguito venne internato a Katzenau, poi trasferito nel convento di<br />

Bruckmuhl. Ritornò in patria il 9 dicembre 1918; durante questo soggiorno fu abile<br />

365


disegnatore di apprezzate mappe dei nostri conventi. Morì a Cavalese il 13 dicembre<br />

1955.<br />

1177. Teodosio, Giovanni Sighele da Miola di Piné, nato il 14 aprile 1891, vestì<br />

l'abito religioso il 19 agosto 1908; emise i voti solenni il 20 gennaio 1913; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 aprile 1917; fu Guardiano, nel 1932 eletto Custode e nel 1935 Ministro<br />

provinciale fino al 1941; fu anche Visitatore; nel 1942 eletto Commissario della<br />

<strong>Provincia</strong> francescana della Calabria; Guardiano a Cles e in fine a Villazzano; morì per<br />

infarto a Villazzano il 29 gennaio 1956, sepolto nel nostro cimitero di s. Bernardino di<br />

Trento.<br />

1178. P. Samuele, Alessio Gius da Malosco, nato il 6 settembre 1883, vestì l'abito<br />

serafico il 12 novembre 1902; emise i voti solenni il 15 novembre 1906; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1909; fu insegnante di lettere nel nostro ginnasio e liceo;<br />

cappellano militare di riserva, nel 1914 si portò a Innsbruck e col suo reggimento passò<br />

in Galizia; prestò servizio come cappellano d'ospedale dopo il suo rientro dal fronte per<br />

malattia nel 1915; per le sue idee nazionaliste venne deposto da cappellano e confinato<br />

nel convento di Bressanone, dove rimase fino alla liberazione; fu assunto dall'esercito<br />

italiano come interprete per la lingua tedesca nell'ospedale di Bressanone, dove rimase<br />

fino al settembre 1919; rientrò in convento a Trento il 23 settembre 1919 decorato della<br />

Croce al merito sacerdotale di seconda classe con nastro bianco e rosso; nel 1920 andò<br />

missionario a Costantinopoli; rientrato a Trento nel 1922, lo troviamo come archivista<br />

nel comune di Riva del Garda dal 1923 al 1926; nel 1926 è inviato a Larnaca e nel 1928<br />

a Cipro in dipendenza di Terra Santa; nel 1942 viene trasferito in Kenia e in Uganda;<br />

rientrò a Cipro nel 1946; dal 1950 al 1953 è di posto alle Beatitudini e finalmente a<br />

Sephoris, presidente del locale Ospizio di Terra Santa, dove morì il 6 aprile 1956.<br />

1179. P. Silverio, Oreste Pomarolli da Verla di Giovo, nato il 23 gennaio 1883,<br />

vestì l'abito serafico il 29 settembre 1901; emise i voti solenni il 25 giugno 1906; fu<br />

ordinato sacerdote il 10 luglio 1910; il 28 maggio 1916, causa la guerra, è costretto a<br />

seguire la gente del Tesino evacuata in Toscana; fu anche a Firenze, quindi in Sicilia, a<br />

Licodia Eubea nel convento dei PP. Cappuccini, quindi assieme ai profughi passò in<br />

Piemonte, poi a Milano, a Baccanello dove si offrì come predicatore e questuante;<br />

rientrò a Trento il 4 aprile 1919; fissò le sue ricerche negli archivi parrocchiali<br />

compilando l'elenco dei preti in cura d'anime di tutte le parrocchie e curazie del<br />

Trentino, in tre grossi volumi, con un quarto volume di indici; in questo lo possiamo<br />

considerare un continuatore del P. Giangrisostomo Tovazzi; morì a Trento il 3 giugno<br />

1956.<br />

1180. P. Udalrico, Silvio Deluca da Grigno, nato 16 maggio 1869, vestì l'abito<br />

serafico il 4 ottobre 1885 a Santa Maria delle Grazie di Arco; emise i voti solenni il 29<br />

settembre 1890; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1892; fu cappellano militare durante<br />

la guerra 1914-1918 nel settore delle Valli di Non e Sole; buon predicatore e confessore<br />

assiduo; già da tempo ricoverato nella nostra infermeria di Trento, passò al Signore il 5<br />

ottobre 1956.<br />

1181. P. Valeriano, Valerio Leoni da Nogaredo, nato il 12 febbraio 1902; dopo il<br />

ginnasio nel Collegio di Villazzano vestì l'abito religioso a Santa Maria di Arco il 7<br />

366


gennaio 1922; fece la professione solenne il 14 settembre 1929; fu ordinato sacerdote il<br />

29 giugno 1930; dal 1932 al 1952 fu missionario in Cina, dove per lunghi anni resse il<br />

Distretto di Maching e negli ultimi anni fu Procuratore della diocesi di Kichow; fu di<br />

famiglia anche a s. Romedio, ad Arco come vicemaestro dei novizi e cappellani dei<br />

sanatori; morì improvvisamente a Santa Maria delle Grazie il 28 ottobre 1956.<br />

1182. P. Remigio, Angelo Martinelli da Centa, nato il 10 aprile 1884, vestì l'abito<br />

religioso il 29 settembre 1901; emise i voti solenni il 25 giugno 1906; fu ordinato<br />

sacerdote il 10 luglio 1910; lavorò nei vari conventi; mentre si trovava a Borgo<br />

Valsugana il 14 settembre 1956 fu operato per un tumore allo stomaco nell'ospedale di<br />

s. Lorenzo, ma dovette soccombere il giorno primo novembre 1956, giorno di Tutti i<br />

Santi.<br />

1183. P. Riccardo, Eugenio Varesco da Panchià, nato il 4 novembre 1872, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 17 settembre 1889; emise i<br />

voti solenni il 7 settembre 1893; fu ordinato sacerdote il 12 luglio 1896; fu assiduo<br />

predicatore e confessore; ebbe parte nella fondazione dell'Istituto Famiglia Materna di<br />

Rovereto col P. Emilio Chiocchetti; appassionato di matematica, filosofia e scienze in<br />

genere, si dilettava nella lettura; da molti anni viveva a Rovereto dove poi anche morì il<br />

12 dicembre 1956.<br />

1184. Fra Raffaele, Carlo Amman da Tübingen, nato il 21 novembre 1881, vestì<br />

l'abito serafico nella <strong>Provincia</strong> dalmata di s. Gerolamo il 12 maggio 1904; emise i voti<br />

solenni il primo gennaio 1909; prestò il suo servizio a Zara, Orbe, Ovelic, Capodistria<br />

come cuoco e sagrestano; dopo gli sconvolgimenti della guerra 1914-1918 fu<br />

incorporato nella nostra <strong>Provincia</strong> nel 1924; passò poi nei conventi del Trentino come<br />

cuoco e questuante; nel 1948 ormai affaticato si ritirò nella nostra infermeria di Trento,<br />

dove rese l'anima al Signore il 14 dicembre 1956.<br />

1185. P. Ilario Zeni da Grumo, nato l'11 giugno 1881, vestì l'abito serafico a Santa<br />

Maria delle Grazie presso Arco il 17 settembre 1896; emise i voti solenni il 12 agosto<br />

1902; fu ordinato sacerdote il 3 maggio 1905; ottimo religioso, concluse nel silenzio la<br />

sua esistenza; aveva studiato diritto canonico, ma sopravenuta una malattia non poté<br />

darsi all'insegnamento; "era colpito da una specie di dissociazione mentale. Studiò e<br />

scrisse (fu un grafomane) per tutta la vita. Lasciò molti manoscritti dove sono evidenti i<br />

segni della sua malattia...". Fu per molti anni degente nell'infermeria di Trento, dove<br />

passò al Signore il 9 agosto 1957.<br />

1186. P. Valentino, Carlo Lodovico Zanoner da Moena, nato il 10 agosto 1891,<br />

vestì l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 18 agosto 1907; emise i<br />

voti solenni il 12 dicembre 1916; fu ordinato sacerdote a Bressanone il 26 luglio 1917;<br />

lavorò come sacerdote in aiuto alle parrocchie e curazie del Trentino, caritatevole verso<br />

gli ammalati; ricoverato nella nostra infermeria, passò al Signore l'8 novembre 1957.<br />

1187. P. Orazio (anche Angelo Orazio), Vigilio Dellantonio 284 da Moena, nato il 9<br />

ottobre 1877, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco l'11 febbraio<br />

284 Si firmava anche Dell'Antonio.<br />

367


1893; emise i voti solenni il 25 ottobre 1898; fu ordinato sacerdote il primo giugno<br />

1901; fu insegnante preparato e apprezzato di letteratura italiana nel Collegio di<br />

Villazzano e nel nostro liceo di Rovereto; per le sue idee di italianità fu internato a<br />

Schwaz nel 1915; ritornato si diede all'insegnamento dei nostri giovani, che continuò<br />

per 49 anni! Scrisse la bella storia della <strong>Provincia</strong> francescana trentina; scrisse pure<br />

articoli storico letterari; fu anche eletto definitore, prefetto degli studi ecc. Morì nel<br />

convento di Rovereto il primo gennaio 1958.<br />

1188. Fra Rocco, Giulio Levri da Cologna del Varone, nato il 19 maggio 1881,<br />

vestì l'abito religioso dapprima come Terziario nel convento di Trento il 17 febbraio<br />

1907, poi come fratello iniziò il noviziato sempre a Trento il 12 novembre 1908; emise i<br />

voti solenni il 19 novembre 1919; causa la guerra era stato chiamato alle armi e fu ad<br />

Hall, in Galizia e sul fronte dell'Isonzo come attendente; tornato dalla guerra visse in<br />

alcuni conventi trentini e poi passò Trieste dove rimase 30 anni come questuante per i<br />

Fratini dei due collegi serafici ed anche per i liceali e teologi; ammalato di cancro fu<br />

ricoverato nell'infermeria di Trento, dove morì serenamente il 26 gennaio 1958. Frate<br />

semplice, buono, generoso e devoto.<br />

1189. P. Giampietro, Carlo Matuella da Mezzolombardo, nato il 30 luglio 1869,<br />

vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 24 settembre 1884; emise<br />

i voti solenni il 29 settembre 1890; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1892; nel 1904 fu<br />

missionario nell'Alto Egitto per due soli anni; era ricercato come confessore e<br />

predicatore; posto in infermeria di Trento dove moriva il 31 gennaio 1959.<br />

1190. P. Federico, Nazario Kosic da Campello d'Istria, nato 9 aprile 1908; vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 2 settembre 1924; emise i voti<br />

solenni il 14 luglio 1929; fu ordinato sacerdote il 3 luglio 1932; dal 1934 fu missionario<br />

in Cina e ne fu espulso nel 1952; fu di famiglia a Trieste e la sua motoretta, che usava<br />

per portare aiuto ai bisogni della città, fu la causa della sua morte; infatti in un incidente<br />

perse la vita il 25 febbraio 1959.<br />

1191. P. Basilio, Enrico Galletti da Vigo Cavedine, nato il 5 dicembre 1881, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presse Arco il 10 ottobre 1898; emise i voti<br />

solenni l'11 dicembre 1902; fu ordinato sacerdote il 26 giugno 1907; fu predicatore<br />

ricercato, Guardiano in vari conventi, sempre attento al bene dei suoi confratelli; arguto,<br />

cronologo minuzioso quasi pedante; passò al Signore mentre si trovava nel convento di<br />

Campo Lomaso, il 22 aprile 1959.<br />

1192. Fra Serafino, Giuseppe Zuech da Arsio di Brez, nato il 21 marzo 1917, vestì<br />

l'abito religioso come chierico il 27 luglio 1933 con il nome di Quirico; non avendo<br />

stoffa per lo studio, iniziò come fratello il suo secondo anno di noviziato il 20 dicembre<br />

1935 assumendo il nome di Serafino; emise i voti solenni il 27 dicembre 1939; passò la<br />

sua vita in servizio dei suoi confratelli andando alla questua nei vari paesi; fu colpito da<br />

squilibrio mentale e fu ricoverato nello stabilimento di Castiglione delle Stiviere e morì<br />

per tubercolosi il 21 giugno 1959.<br />

1193. Fra Giulio, Annibale Bergamo da Nanno, nato 13 gennaio 1887, vestì l'abito<br />

serafico come Terziario il 9 maggio 1905 a Santa Maria delle Grazie presso Arco, come<br />

368


fratello iniziò il noviziato il 18 maggio 1908; emise i voti solenni il 18 dicembre 1919;<br />

durante la guerra 1914-1918 prestò servizio militare nella sanità fino al 1918; fu per<br />

moltissimi anni questuante del pane nella città di Trento offrendo la sua semplicità e<br />

buon esempio; morì nella nostra infermeria di Trento il 27 luglio 1959.<br />

1194. P. Vittore, Michele Moser da Bus di Pergine, nato il 27 aprile 1865, vestì<br />

l'abito serafico il 6 ottobre 1882; emise i voti solenni il 12 agosto 1887; fu ordinato<br />

sacerdote il 28 dicembre 1889; non avendo abilità per la pastorale, si dedicava a lavori<br />

manuali nel convento; visse molti anni nella nostra infermeria di Trento, dove passò al<br />

Signore il 3 dicembre 1959.<br />

1195. P. Clementino Ceol da Cavalese, nato il 22 aprile 1884, vestì l'abito serafico<br />

a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 12 ottobre 1899; emise i voti solenni il 18<br />

dicembre 1905; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1906; fu definitore, maestro dei<br />

chierici; predicò molto e lavorò molto per il Terz'Ordine Francescano; venne nella<br />

nostra infermeria di Cles avendosi spezzato un femore e lì poi passò al Signore il 16<br />

gennaio 1960.<br />

1196. Fra Diego, Matteo Chimini da Bogliaco di Gargnano, nato il primo giugno<br />

1878, vestì l'abito serafico come Terziario il 4 agosto 1900 e poi iniziò il noviziato<br />

come fratello il 7 settembre 1901; emise i voti solenni il 12 dicembre 1905; fu cuoco,<br />

sarto, infermiere a Trento; da alcuni mesi si trovava nella nostra infermeria di Trento<br />

quando sorella morte lo raggiunse il 4 febbraio 1960.<br />

1197. Fra Bernardino, Basilio Costantini da Fossa prov. dell'Aquila, nato il 15<br />

maggio 1887, vestì l'abito serafico come Terziario il 20 marzo 1909 e poi iniziò il<br />

noviziato come fratello il 29 febbraio 1912; durante la guerra 1915-1918 fu internato<br />

perché italiano; il 7 novembre accompagnò in Italia un gruppo di prigionieri e lui fu<br />

precettato al servizio militare come guardia dei prigionieri austriaci! Emise i voti<br />

solenni il 13 giugno 1919; fu per breve tempo in Cina e 12 anni in Terra Santa; fu buon<br />

Frate prestandosi anche come sagrestano: morì improvvisamente nella nostra infermeria<br />

di Trento il 9 marzo 1960.<br />

1198. P. Benvenuto, Giuseppe Bianchi da Mori, nato il 30 ottobre 1895, frequentò<br />

gli studi nel Collegio vescovile e nei nostri Collegi e vestì l'abito religioso il 5 settembre<br />

1911 a Santa Maria delle Grazie presso Arco; emise i voti solenni il 12 dicembre 1916;<br />

fu ordinato sacerdote il 12 maggio 1918; partì missionario in Cina ancora nel 1919<br />

unendosi ai veneti e poi passò nella nostra missione di Kichow; fu espulso dalla Cina<br />

insieme a mons. Ceol nel 1952; in seguito fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento<br />

dove morì il 7 aprile 1960.<br />

1199. P. Cecilio, Giuseppe Zanon da San Bernardo di Rabbi, nato il 16 giugno<br />

1907, dopo aver frequentato gli studi nel Collegio di Villazzano, vestì l'abito religioso a<br />

Santa Maria delle Grazie presso Arco il 13 agosto 1923; emise i voti solenni il 29 luglio<br />

1928; fu ordinato sacerdote il 28 giugno 1931; fu insegnante nei nostri Collegi serafici,<br />

catechista a Trieste, organista apprezzato; morì improvvisamente mentre all'organo<br />

accompagnava una s. Messa de Requiem nella nostra chiesa, il 27 aprile 1960.<br />

369


1200. Fra Lorenzo, Pietro Ianes da Dovena, nato il 7 dicembre 1876, vestì l'abito<br />

serafico dapprima come Terziario il 27 settembre 1898, poi iniziò l'anno di noviziato il<br />

16 dicembre 1899; emise i voti solenni il 29 dicembre 1903 nel convento di Cles; fu in<br />

vari conventi come cuoco, portinaio e questuante; ammalato di cancro fu ricoverato<br />

nell'infermeria nostra di Trento, dove morì il giorno 8 luglio 1960.<br />

1201. P. Damaso, Celestino Casolla da Varone, nato il 29 luglio 1892, vestì l'abito<br />

serafico a santa Maria delle Grazie presso Arco il 24 settembre 1908; emise i voti<br />

solenni il 26 novembre 1913; fu ordinato sacerdote il 26 luglio 1917; fu in vari conventi<br />

della <strong>Provincia</strong>; nel 1948 gli fu assegnato il compito di custode al cimitero di Trento,<br />

dove morì il 29 luglio 1960.<br />

1202. P. Luigi, Adamo Asson da Mezzolombardo, nato il 10 giugno 1901, vestì<br />

l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 20 ottobre 1917 dopo il<br />

ginnasio frequentato nel collegio di Villazzano; emise i voti solenni il 28 febbraio 1928;<br />

fu ordinato sacerdote il 14 febbraio 1926; fu per molti anni nei nostri conventi di<br />

Trieste, Gorizia e Montesanto; fu ottimo predicatore; Guardiano a Cles e a Trento;<br />

mentre si trovava nel convento di Pergine come maestro del V° corso dei nostri<br />

neosacerdoti, nel 1960 fu colpito da emorragia cerebrale per cui fu ricoverato<br />

nell'ospedale di Levico, dove poco dopo morì il 14 ottobre 1960.<br />

1203. P. Raffaele, Ruggero mons. Cazzanelli da Corné di Brentonico, nato il 4<br />

dicembre 1881, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 20<br />

settembre 1897; emise i voti solenni l'11 dicembre 1902; fu ordinato sacerdote il 20<br />

giugno 1907; fu assistente ai collegiali nel Collegio Serafico di Villazzano dal 1909 al<br />

1915; dal 1915 al 1918 fu prefetto degli alunni dell'Istituto di s. Ilario di Rovereto<br />

profughi a Standhof presso Ora; nel 1922 partì missionario in Cina; nel 1932 è eletto<br />

prefetto apostolico, poi Vicario apostolico nel 1936 e il 10 maggio consacrato vescovo<br />

titolare di Gindaro, nel duomo di Trento; ritornato dalla Cina si ritirò, ma ancora molto<br />

attivo, nel convento di Santa Maria delle Grazie presso Arco, dove morì l'8 novembre<br />

1960. Si vedano le pubblicazioni relative a questo Padre.<br />

1204. P. Daniele, Alfredo Gosetti da Fiavé, nato il 13 settembre 1895, dopo il<br />

ginnasio frequentato nel nostro Collegio di Villazzano, vestì l'abito religioso a Santa<br />

Maria delle Grazie il 5 settembre 1911; emise i voti solenni il 12 settembre 1916; fu<br />

ordinato sacerdote il 12 maggio 1918; fu in vari conventi Guardiano, predicatore ecc.<br />

eletto anche definitore, durante il quale ufficio morì improvvisamente mentre si era<br />

recato a Santa Maria delle Grazie per il funerale di mons. Cazzanelli, il 9 novembre<br />

1960.<br />

1205. Fra Teofilo, Lorenzo Gatti da Castellano, nato il 9 dicembre 1914, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco l'11 agosto 1931; emise i voti<br />

solenni a Trento il 16 settembre 1937; fu in vari conventi come cuoco e ortolano e nel<br />

1941 venne di famiglia a Trento come cuoco e ortolano; morì all'ospedale di s. Chiara il<br />

23 gennaio 1961.<br />

1206. P. Clemente, Giuseppe Bonetti da Pracorno di Rabbi, nato il 9 giugno 1907,<br />

vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 13 agosto 1923; emise i<br />

370


voti solenni il 4 gennaio 1930; fu ordinato sacerdote il 3 luglio 1932; dopo un breve<br />

periodo passato a Montesanto fu posto di famiglia nel nostro convento di Trieste dove<br />

rimase fino alla morte, avvenuta nell'ospedale della città il 13 marzo 1961.<br />

1207. P. Eligio, Arcangelo Malfatti da Spormaggiore, nato il 23 agosto 1885, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 29 settembre 1901; emise i<br />

voti solenni il 16 gennaio 1906; fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1910; si laureò in<br />

teologia a Friburgo in Svizzera ed insegnò teologia biblica per 30 anni nel nostro studio<br />

teologico di Trento; fu segretario provinciale; mentre era Guardiano a Mezzolombardo<br />

fu colpito da infarto, male che si ripeté e allora fu ricoverato nell'infermeria, dove passò<br />

al Signore il 5 luglio 1961.<br />

1208. P. Lodovico, Giuseppe Zorzi da Ziano, nato il 28 aprile 1913, vestì l'abito<br />

religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 2 agosto 1928; emise i voti solenni il<br />

26 aprile 1934; fu ordinato sacerdote il 27 giugno 1937; sempre insegnante di disegno e<br />

letteratura italiana nel nostro Collegio di Villazzano, tranne una breve parentesi nel<br />

Collegio di Campo Lomaso (1948-1955); era anche fotografo; colpito da tumore ai<br />

polmoni fu tentato un ricovero all'ospedale di Borgo Valsugana per sottoporsi alla cura<br />

del cobalto, ma non ottenne alcun risultato e ivi morì il 24 settembre 1961.<br />

1209. P. Leone, Giovanni Tozzi da Trento, nato il 19 febbraio 1878, vestì l'abito<br />

serafico il 20 febbraio 1893; emise i voti solenni il 13 giugno 1899; fu ordinato<br />

sacerdote il primo giugno 1901; passò la sua vita in attività pastorale; aveva una ottima<br />

voce e cantò un numero infinito di Messa de Requiem nei nostri conventi; nel 1960 fu<br />

ricoverato nella nostra infermeria di Trento, dove passò al Signore il 14 dicembre 1961.<br />

1210. P. Mauro, Albino Mottes da Fai, nato il primo ottobre 1906, dopo il ginnasio<br />

nel collegio di Villazzano, vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco<br />

il 18 agosto 1923; emise i voti solenni il 18 luglio 1929; fu ordinato sacerdote il 28<br />

giugno 1931; fu Guardiano più volte, definitore, lavorando per i suoi confratelli in vari<br />

campi; nel 1961 fu ricoverato a Villa Bianca di Trento ma il tumore ai reni era ormai<br />

irreversibile; fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento ed ivi morì il 5 marzo 1962.<br />

1211. P. Ireneo, Giuseppe Benini da Gavazzo, nato il 28 settembre 1878, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 4 ottobre 1893; emise i voti<br />

solenni il 25 ottobre 1899; fu ordinato sacerdote il primo giugno 1901; fu eletto<br />

definitore, più volte Guardiano, Vicario; fu maestro dei novizi, educatore della nostra<br />

gioventù; passò gli ultimi anni a Santa Maria delle Grazie presso Arco, dove l'avevo<br />

avuto come maestro di noviziato nel 1944-1945; da pochi mesi ricoverato nella nostra<br />

infermeria di Trento, passò al Signore il 12 marzo 1962.<br />

1212. P. Ciro, Italo Ferrari da Tiarno di Sopra, nato il 28 marzo 1909, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 3 agosto 1927, dopo aver frequentato<br />

il ginnasio nel Collegio di Villazzano; emise i voti solenni il 9 agosto 1931; fu ordinato<br />

sacerdote il 2 febbraio 1935 ad Hankow in Cina dove si era recato come missionario<br />

prima di terminare gli studi teologici; ritornò in Italia nel 1943 dove fu bloccato dalla<br />

guerra; ne approfittò per laurearsi in diritto canonico e missionario a Propaganda Fide;<br />

colpito dal cancro all'addome abbandonò il santuario di s. Romedio e si ritirò a Borgo<br />

371


Valsugana per sottoporsi al cobalto; mentre era ammalato riuscì a terminare la stesura<br />

della tesi di laurea che tratta della vita e opera di mons. Antonio Maturi, stampata<br />

postuma. Morì a Trento il 21 agsoto 1962.<br />

1213. P. Teodorico, Alessandro Asson da Romeno, nato il 6 novembre 1871, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 9 novembre 1887; emise i voti<br />

solenni il 10 novembre 1892; fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1894; fu valente<br />

predicatore in gioventù; fu chiamato a collaborare all'edizione delle opere di s.<br />

Bonaventura nel Collegio di Quaracchi presso Firenze; scrisse molto, lasciando svariati<br />

manoscritti; fu per 20 anni cappellano delle carceri di Trento; stimato predicatore di<br />

esercizi spirituali; uomo di memoria poderosa, semplice, che non ammetteva l'esistenza<br />

della bugia...; fu quasi sempre di convento a s. Bernardino di Trento, e morì<br />

nell'infermeria il 13 novembre 1962.<br />

1214. P. Cirillo, Giulio Scaramuzza da Palù di Giovo, nato il 23 agosto 1923, vestì<br />

l'abito serafico dopo aver frequentato il ginnasio a Villazzano, il 2 agosto 1940; emise i<br />

voti solenni il 15 luglio 1945; fu ordinato sacerdote il 13 marzo 1948; dal 1950 fu<br />

missionario in Bolivia, dove morì annegato in un fiume a Tin Tin il 17 dicembre 1962.<br />

1215. P. Onorio, Giuseppe Matordes da Castello di Fiemme, nato il 7 febbraio<br />

1902, dopo aver frequentato il ginnasio a Villazzano, vestì l'abito serafico a Santa Maria<br />

delle Grazie presso Arco il 3 ottobre 1918; aveva dovuto fare il servizio militare, perché<br />

non vi era ancora il concordato del 1929; emise i voti solenni il 28 ottobre 1924; fu<br />

ordinato sacerdote il 14 febbraio 1926; predicatore ascoltato e richiesto, macchietta in<br />

società; innamorato della montagna; passò di convento in convento sempre pronto<br />

all'obbedienza; nel 1962 era stato operato all'addome (cancro?) e non si era più rimesso<br />

nonostante il suo soggiorno nella nostra infermeria, dove dovette poi soccombere nella<br />

notte fra il 21 e il 22 gennaio 1963.<br />

1216. P. Massimiano, Vigilio Iachemet da Ville di Giovo, nato il 26 febbraio 1925;<br />

dopo aver frequentato il ginnasio nel collegio di Villazzano, vestì l'abito serafico a<br />

Santa Maria delle Grazie il 17 agosto 1942; emise i voti solenni il 30 marzo 1948; fu<br />

ordinato sacerdote il 13 marzo 1949; impegnato nel ministero sacerdotale; mentre si<br />

trovava di convento a Rovereto fu colpito da polmonite che lo portò alla morte avvenuta<br />

il 14 marzo 1963.<br />

1217. P. Mariano, Carlo Zeni da Nusbaum in Svizzera, nato l'8 febbraio 1876, i<br />

genitori erano di Grumo, per cui è detto sempre da Grumo; vestì l'abito francescano il<br />

23 febbraio 1895 a Santa Maria delle Grazie presso Arco; emise i voti solenni il 9<br />

marzo 1899; fu ordinato sacerdote l'11 aprile 1903. Il cronologo P. Claudio Dorigoni<br />

scrive: "Un grande cuore che ha cessato di battere, una bella mente che s'è spenta, una<br />

santa vita di sacerdote e di francescano che s'è chiusa nel tempo per aprirsi<br />

nell'eternità". Ebbe i più alti e delicati incarichi della <strong>Provincia</strong> francescana trentina:<br />

rettore nel Collegio di Villazzano; maestro dei chierici, definitore; Guardiano, due volte<br />

Ministro provinciale ecc. Favorì le missioni, permise ai nostri chierici di affrontare<br />

l'esame di maturità statale ecc. Dal 1952 era ricoverato nell'infermeria di Trento e ivi<br />

morì il 15 maggio 1963.<br />

372


1218. P. Vigilio, Urbano Dematté da Vigolo Vattaro, nato il 13 gennaio 1894, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 9 settembre 1909; emise i voti<br />

solenni il 19 maggio 1915; fu ordinato sacerdote il 26 luglio 1917; studiò diritto<br />

canonico e si laureò a Roma; fu Ministro <strong>Provincia</strong>le nei Capitoli del 1929 e 1932; nel<br />

1936 andò missionario in Cina da dove rientrò nel 1952; fu ivi superiore regolare e<br />

Vicario generale della diocesi di Kichow; nel 1952-1953 fu Visitatore provinciale della<br />

Fondazione di Tarata in Bolivia; nel 1954 fu Visitatore nella provincia romana; e nel<br />

1955 in quella Toscana; nel 1954 era stato eletto per la terza volta Ministro provinciale<br />

ma dovette dare le dimissioni per malattia; mentre si trovava come Padre spirituale dei<br />

chierici a Rovereto, morì improvvisamente il 20 novembre 1963.<br />

1219. P. Adolfo, Italo Grazzi da Cavrasto, nato il 17 febbraio 1910, vestì l'abito<br />

serafico dopo aver frequentato il ginnasio nel nostro Collego di Villazzano, il primo<br />

agosto 1926; emise i voti solenni il 13 maggio 1931; fu ordinato sacerdote il 18 giugno<br />

1933; il 14 novembre 1937 fu inviato come cappellano militare in Libia con il 66°<br />

Reggimento Fanteria "Verona" della divisione Sabratha in A.I.S., poi passato al 5°<br />

Artiglieria d'Armata sempre in Africa da dove rientrò il 10 novembre 1938 e collocato<br />

in congedo; il 5 dicembre 1939 riprende il servizio all'ospedale militare di Bolzano;<br />

sfugge alla cattura fascista... e venne collocato in congedo il 6 maggio 1945; il 2 agosto<br />

1954 fu insignito della Croce al merito di guerra; morì improvvisamente a Verona il 31<br />

dicembre 1963.<br />

1220. P. Augusto, Roberto Simeoni da Salorno, nato il 16 febbraio 1909, vestì<br />

l'abito serafico dopo aver frequentato il ginnasio a Villazzano, il 24 giugno 1920; emise<br />

i voti solenni il 24 giugno 1930; fu ordinato sacerdote l'8 agosto 1932; ancora giovane<br />

sacerdote partì missionario in Cina e vi rimase fino all'espulsione negli anni Cinquanta;<br />

si portò poi in Bolivia ma vi rimase poco; tornato in <strong>Provincia</strong> lavorò secondo il suo<br />

ministero sacerdotale lo richiedeva; ricoverato nella nostra infermeria di Trento, morì di<br />

collasso circolatorio il 12 marzo 1964.<br />

1221. P. Patrizio, Riccardo Zini da Cavareno, nato il 26 novembre 1880, vestì<br />

l'abito religioso il 23 febbraio 1895; emise i voti solenni il 14 gennaio 1902; fu ordinato<br />

sacerdote il 3 maggio 1905; innamorato del canto gregoriano si portò nell'abbazia di<br />

Chiari in Lombardia per apprendere il canto gregoriano secondo la riforma di Solesmes<br />

e fu istruttore dei nostri chierici e di tanti cori parrocchiali; era anche organista;<br />

sofferente di calcoli ecc. non superò l'operazione causa l'età e morì nella nostra<br />

infermeria di Trento il 14 maggio 1964.<br />

1222. Fra Feliciano, Domenico Mora da Bezzeca, nato il 10 maggio 1879, vestì<br />

l'abito serafico dapprima come Terziario a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 13<br />

novembre 1923 e poi iniziò l'anno del noviziato il 22 maggio 1924; emise i voti solenni<br />

il 5 giugno 1928; era stato pastore sui monti del suo paese, impossibilitato a farsi<br />

sacerdote per ragioni familiari; dovette fare la guerra 1915-1918; passò la maggior parte<br />

della sua vita religiosa come questuante a Campo Lomaso; ma ormai vecchio e pieno di<br />

acciacchi fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento dove morì serenamente il 7<br />

giugno 1964.<br />

373


1223. P. Eustachio, Giuseppe Morelli da Canezza, nato il 5 ottobre 1877, vestì<br />

l'abito serafico il 27 febbraio 1894; emise i voti solenni il 27 ottobre 1898; fu ordinato<br />

sacerdote il 5 luglio 1903; visse per molti anni nel convento di Pergine, dove fu<br />

direttore e coordinatore dei lavori durante la costruzione della chiesa del convento<br />

(1905-1908); fu predicatore vivace e appassionato e valente micologo; morì a Pergine il<br />

20 luglio 1964.<br />

1224. P. Umberto, Camillo Sicher da Coredo, nato il 28 settembre 1897, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 2 settembre 1914; emise i voti<br />

solenni il 30 ottobre 1918; fu ordinato sacerdote il 29 gennaio 1922; fu chiamato a<br />

Roma come impiegato alla Procura delle Missioni, poi economo della Curia generalizia<br />

e del Collegio di s. Antonio; indi passò a Quaracchi; ritornò in <strong>Provincia</strong> ammalato di<br />

cancro, che lo portò alla tomba mentre era nella nostra infermeria di Trento, il 19 agosto<br />

1964.<br />

1225. P. Ferdinando, Giovanni Battista Fontana da Vigolo Vattaro, nato il 12<br />

dicembre 1885, vestì l'abito serafico il 18 giugno 1901; emise i voti solenni il 10<br />

gennaio 1907; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1909; passò la sua vita esemplare di<br />

francescano in servizio dei confratelli anche come superiore amato e rispettato;<br />

ricoverato alle Camilliane di Trento per emorragia cerebrale, non si riprese più e passò<br />

al Signore il 28 settembre 1964.<br />

1226. Fra Martino, Silvio Maffei da Biacesa, nato il 10 settembre 1914, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 12 marzo 1934; emise i voti<br />

solenni il 15 marzo 1938; fratello amante della fatica, di ottimo spirito religioso; fu lui<br />

ad introdurre una piccola tipografia che poi passò a Villazzano a favore del foglietto dei<br />

Fratini; minato dall'asma fu ricoverato nella nostra infermeria e lì morì l'8 agosto 1965.<br />

1227. P. Giovanni Evangelista, Alberto Gianordoli da Lasino, nato il 24 ottobre<br />

1930, vestì l'abito serafico dopo aver frequentato il ginnasio nei nostri Collegi, il 26<br />

agosto 1947 a Santa Maria delle Grazie presso Arco; emise i voti solenni l'8 settembre<br />

1953; fu ordinato sacerdote il 15 luglio 1956; si portò ben presto nella nostra missione<br />

di Bolivia dove per un incidente in motocicletta, passò al Signore a Cochabamba<br />

(Bolivia) il 30 settembre 1965.<br />

1228. P. Fedele, Enrico Dellantonio da Moena, nato 29 marzo 1902, vestì l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 15 novembre 1920; emise i voti<br />

solenni il 16 luglio 1927; fu ordinato sacerdote il primo luglio 1928; nel 1930 fu per<br />

breve tempo missionario in Cina; fu eletto definitore provinciale nel 1948; Commissario<br />

provinciale del TOF dal 1941 al 1945 e dal 1948 al 1951 quando venne eletto<br />

Commissario generale del TOF a Roma dal 1951 al 1954; era valente predicatore; morì<br />

a Cles il 16 aprile 1966.<br />

1229. P. Teofilo, Carlo Trottner da Vigo di Fassa, nato il 25 gennaio 1883, vestì<br />

l'abito serafico il 23 ottobre 1902; emise i voti solenni il 16 gennaio 1907; fu ordinato<br />

sacerdote il 9 luglio 1911; trascorse la via religiosa quasi esclusivamente nei conventi<br />

della Venezia Giulia: Trieste, Strugnano, Idria, Monte Santo e ancora a Trieste dal 1952<br />

374


fino alla morte avvenuta a Trieste il 5 maggio 1966; fu sepolto nella tomba dei Frati al<br />

cimitero di s. Anna.<br />

1230. Fra Agostino, Ferdinando Miorandi da Castellano, nato l'8 giugno 1912,<br />

vestì l'abito serafico il 27 febbraio 1932; emise i voti solenni il 19 maggio 1936; passò<br />

di convento in convento come cuoco, ortolano, questuante; passò gli ultimi anni<br />

nell'infermeria di Trento continuando la sua opera di ricuperi vari; passò al Signore il 5<br />

maggio 1966.<br />

1231. P. Giovanni Battista Delfauro da Livinallongo, nato il 23 febbraio 1890,<br />

vestì l'abito serafico il 18 aprile 1907; emise i voti solenni l'11 aprile 1912; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 aprile 1917; prestò il suo servizio sacerdotale nell'umiltà e nel silenzio;<br />

ricoverato nell'infermeria fu colto da emorragia o trombosi cerebrale e cessò di vivere il<br />

16 maggio 1966.<br />

1232. P. Ladislao, Luigi Rosat da Cles, nato il 21 dicembre 1882, vestì l'abito<br />

serafico il 15 febbraio 1898; emise i voti solenni il 29 dicembre 1903; fu ordinato<br />

sacerdote il 17 aprile 1906; arricchì le nostre biblioteche di libri lavorando anche al loro<br />

riordinamento; fu rettore e insegnante a Villazzano, a Cles e a Mezzolombardo, maestro<br />

dei novizi dal 1932 al 1938; fu eletto anche definitore, prefetto degli studi, ricercato<br />

confessore dalle suore. Morì a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 2 febbraio 1966.<br />

1233. Fra Vitale, Albino Spagnolli da Isera, nato 24 febbraio 1879, vestì l'abito<br />

serafico come Terziario l'11 maggio 1903 e poi iniziò il noviziato come fratello il 4<br />

ottobre 1904; emise i voti solenni il 3 giugno 1909; spese tutta la sua vita nel lavoro per<br />

i confratelli, come cuoco ortolano, questuante; lavorò molto nei conventi della Venezia<br />

Giulia; a Montesanto preparava la cena per i tedeschi e la mangiavano i partigiani!!<br />

Ormai vecchio si ritirò nell'infermeria di Trento ove passò serenamente al Signore il 14<br />

gennaio 1967.<br />

1234. P. Stefano, Giuseppe Tomaselli da Wolfurt (Austria), ma da genitori di<br />

Samone, nato il 9 marzo 1892, vestì l'abito serafico il 9 settembre 1909; emise i voti<br />

solenni il 26 novembre 1913; fu ordinato sacerdote il 26 luglio 1917; con ottima<br />

intelligenza, memoria di ferro, ottimismo innato, fu educatore e insegnante nei nostri<br />

Collegi; colpito da emorragia cerebrale a Villazzano, fu subito portato all'ospedale di s.<br />

Chiara, ma poco dopo cessava di vivere: era il 3 giugno 1967.<br />

1235. P. Ugolino, Rinaldo Dellantonio da Predazzo, nato il 7 settembre 1920, vestì<br />

l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 30 luglio 1937; emise i voti<br />

solenni il 20 maggio 1942; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1944; era fratello del P.<br />

Teodoro; insegnante di lingua tedesca nel nostro collegio di Villazzano, la malattia non<br />

gli permise di accettare l'incarico di insegnante di lingua tedesca nell'Istituto superiore<br />

di s. Chiara a Napoli; negli anni Sessanta fu cappellano degli emigrati in Germania;<br />

morì in sanatorio ad Arco il 19 giugno 1967.<br />

1236. P. Alfonso, Massimiliano Valentini da Tuenno, nato il 5 maggio 1882, vestì<br />

l'abito serafico il 20 settembre 1897; emise i voti solenni il 7 maggio 1903; fu ordinato<br />

sacerdote il 17 aprile 1906; predicò in svariate chiese del Trentino; fu insegnante in<br />

375


diversi istituti a Trieste; soggiornò poi per molti anni a Mezzolombardo e quindi si ritirò<br />

nella nostra infermeria di Trento, dove serenamente passò al Signore il 26 giugno 1967.<br />

L'anno prima aveva celebrato il 60° di sacerdozio.<br />

1237. P. Ugo, Siro Tomasi da Villamontagna, nato il 28 aprile 1909, vestì l'abito<br />

serafico il primo agosto 1926, dopo aver frequentato il ginnasio a Villazzano; emise i<br />

voti solenni il 9 agosto 1931; fu ordinato sacerdote il 18 giugno 1933; visse quasi<br />

sempre nel convento collegio di Villazzano, come insegnante e assistente, sempre<br />

pronto anche nella direzione delle anime; colpito da male incurabile, nonostante<br />

un'operazione al S. Chiara di Trento, dovette andare incontro a sorella morte nella<br />

nostra infermeria di Trento il 5 agosto 1967.<br />

1238. P. Marco, Giulio Vanzetta da Ziano, nato il 22 dicembre 1901; compiuti gli<br />

studi ginnasiali nella scuola pubblica, entrò direttamente al noviziato vestendo l'abito<br />

serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 9 settembre 1920; emise i voti solenni<br />

il 26 maggio 1925; fu ordinato sacerdote il 14 febbraio 1926; fu insegnante di morale<br />

nel nostro studio teologico di Trento; Guardiano; fu per molti anni rettore del Collegio<br />

di Villazzano e lì fu colpito da tumore alla gola; ricoverato al S. Chiara di Trento cessò<br />

di vivere il primo dicembre 1967.<br />

1239. Fra Felice Frachesen da Roveré della Luna, nato il 23 giugno 1887, vestì<br />

l'abito serafico prima come Terziario il 28 aprile 1911 e poi come fratello iniziò il<br />

noviziato il 22 maggio 1924; emise i voti solenni il 27 novembre 1919; durante la<br />

guerra fu in servizio alla Croce Rossa e poi come attendente del cappellano militare; fu<br />

per molti anni questuante nella residenza del cimitero di Trento e per quasi 30 anni<br />

questuante e sagrestano nel convento di Cles; il 17 gennaio del 1968 fu ricoverato<br />

nell'infermeria di Trento dove rese l'anima a Dio il giorno 19. Frate ottimo, servizievole,<br />

rispettoso e laborioso.<br />

1240. Fra Gervasio, Ferruccio Fratton da Telve di Sopra, nato il 20 febbraio<br />

1919, vestì l'abito serafico il 20 aprile 1934; emise i voti solenni il 29 marzo 1941.<br />

"Buon fratello che aveva lavorato per molti anni nei nostri conventi come cuoco.<br />

Sempre pronto umile servizievole con tutti...". Morì nella nostra infermeria causa un<br />

tumore alla trachea, il 7 febbraio 1968.<br />

1241. P. Massimino Ghetta da Vigo di Fassa, nato il 28 maggio 1895, vestì l'abito<br />

serafico il 5 settembre 1912; emise i voti solenni il 23 ottobre 1917; fu ordinato<br />

sacerdote il 6 giugno 1920; fu valente predicatore di quaresime e Missioni al popolo; fu<br />

cappellano all'ambasciata italiana a Berlino subito prima della guerra del 1940-1945.<br />

Lavorò molto per l'Opera Fratini e Missioni; colpito da tumore allo stomaco nel 1965 e<br />

dopo operato, dovette farsi ricoverare e morì all'ospedale delle Camilliane di Trento il<br />

27 novembre 1968.<br />

1242. P. Attilio, Olindo Cozzio da Mortaso, nato il 28 marzo 1927, vestì l'abito<br />

serafico dopo aver frequentato il ginnasio nel collegio di Villazzano, il 3 settembre<br />

1944; emise i voti solenni il 14 luglio 1949; fu ordinato sacerdote il 9 marzo 1952;<br />

missionario in Canada e poi in Bolivia; per malattia tropicale morì a Cochabamba<br />

(Bolivia) il 31 gennaio 1969.<br />

376


1243. P. Paolino, Isacco Bassetti da Trento, nato il 6 novembre 1901, vestì l'abito<br />

serafico il 12 novembre 1919; emise i voti solenni il 16 giugno 1928; fu ordinato<br />

sacerdote il primo luglio 1928; passò la sua vita sacerdotale quasi sempre a Gorizia e<br />

Montesanto, apprezzato organista e cantore; predicava e confessava in lingua slovena;<br />

passò poi diversi anni a Mezzolombardo; colpito da un tumore all'addome fu ricoverato<br />

nella nostra infermeria di Trento dove morì serenamente il 21 febbraio 1969.<br />

1244. P. Goffredo, Beniamino Frasnelli da Laives, nato il 21 settembre 1910, vestì<br />

l'abito serafico il 2 agosto 1928; emise i voti solenni l'11 settembre 1932; fu ordinato<br />

sacerdote il 27 giugno 1937; svolse la sua attività sacerdotale in vari conventi; fu<br />

chiamato come cappellano militare: il 28 ottobre 1941 fu a Livorno presso un ospedale<br />

da campo; nel 1942 nel campo di concentramento di Treviso-Monigo; nel giugno del<br />

1942 è al 57° Battaglione a Bracciano; il 7 marzo 1943 fu trasferito all'ospedale militare<br />

"Regina Elena" a Firenze; il 15 marzo 1943 al campo internati civili di Visco (UD); fu<br />

collocato in congedo il 31 maggio 1945; continuò il suo servizio pastorale ancora in vari<br />

conventi; morì a Mezzolombardo il 25 febbraio 1969.<br />

1245. P. Anastasio, Enrico Bertò da Spormaggiore, nato il 6 marzo 1923, vestì<br />

l'abito serafico il 2 agosto 1940; emise i voti solenni il 15 luglio 1945; fu ordinato<br />

sacerdote il 13 marzo 1948; dopo un soggiorno nel convento di Borgo Valsugana, fu di<br />

famiglia nella custodia del cimitero di Trento; morì il 25 aprile 1969.<br />

1246. P. Dario, Siro Sardo 285 da Trieste, il 12 maggio 1909, vestì l'abito serafico il<br />

15 dicembre 1925; emise i voti solenni il 18 maggio 1930; fu ordinato sacerdote il 18<br />

giugno 1933; molto attivo come predicatore e direttore del Terz'Ordine Francescano;<br />

morì mentre era Guardiano del convento di Borgo Valsugana il 19 giugno 1969.<br />

1247. Fra Bernardino, Elio Calliari da Marazzone (Bleggio Superiore) ma nato a<br />

Verona il 3 novembre 1931, vestì l'abito serafico il 26 luglio 1949; emise i voti solenni<br />

il 12 dicembre 1954; passò in vari conventi con incarico di questuante; morì<br />

improvvisamente a Premione (Banale) il 26 settembre 1969. Per desiderio dei parenti fu<br />

sepolto nel cimitero della Quadra (Bleggio Superiore).<br />

1248. P. Fiorenzo, Angelo Leonardelli da Faedo, nato il 13 gennaio 1911, vestì<br />

l'abito serafico il 5 dicembre 1926; emise i voti solenni il 16 gennaio 1932; fu ordinato<br />

sacerdote il 18 agosto 1934; dopo aver lavorato dimorando in vari conventi, fu colpito<br />

da neoplasia alla gola, sopportata con grande pazienza e buon esempio; da una ventina<br />

di giorni ricoverato alle Camilliane di Trento, morì il 5 dicembre 1969. Per desiderio dei<br />

parenti fu sepolto nel cimitero di San Michele all'Adige, dove si era trasferita la sua<br />

famiglia.<br />

1249. P. Giulio Daldoss da Cavedago, nato il 9 maggio 1883, vestì l'abito serafico il<br />

12 ottobre 1899; emise i voti solenni il 2 agosto 1904; fu ordinato sacerdote il 29 giugno<br />

1908; predicò molto e diresse le anime sulla via della vita cristiana; scrisse molto e<br />

pubblicò diversi libri; fu per 30 anni cappellano assai benemerito delle suore della Sacra<br />

285 Con decreto della Prefettura di Trieste in data 15 novembre 1934 venne cambiato il cognome di<br />

Sardoc (sic) in Sardo; nel nostro Catalogus Fratrum Minorum del 1928 il cognome è segnato Sardos.<br />

377


Famiglia di Castelletto di Brenzone sul Garda; ricoverato nella nostra infermeria di<br />

Trento, morì il 2 agosto 1970.<br />

1250. P. Bernardo, Decimo Anesini da Pergine, nato il 16 settembre 1915, vestì<br />

l'abito serafico il 27 luglio 1933; emise i voti solenni il 10 marzo 1938; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1941; curò soprattutto il TOF per tanti anni e poi si dedicò alla<br />

propaganda per le missioni dal 1953 al 1971; morì per infarto a Sopramonte dove si<br />

trovava per la predicazione quaresimale il 26 marzo 1971.<br />

1251. P. Alessandro, Luigi Bebber da Mezzolombardo, nato il 28 marzo 1885,<br />

vestì l'abito religioso il 6 aprile 1900; emise i voti solenni il 25 giugno 1906; fu ordinato<br />

sacerdote il 10 luglio 1910; fu in vari conventi della <strong>Provincia</strong>, Guardiano a Cles ed a<br />

Rovereto; morì all'ospedale di Mezzolombardo per collasso cardiaco il 3 aprile 1971.<br />

1252. P. Giorgio Donei da Moena, nato il 20 gennaio 1894, vestì l'abito religioso il<br />

19 agosto 1908; emise i voti solenni il 19 maggio 1915; fu ordinato sacerdote il 26<br />

luglio 1917; si laureò in teologia presso l'Università Lateranese di Roma nel 1922;<br />

ricoprì l'incarico di maestro dei chierici liceali, catechista a Trieste dal 1925 al 1938;<br />

Commissario provinciale del TOF nel 1947; direttore nazionale della Gioventù<br />

Antoniana e Opere Antoniane di Roma dal 1948 al 1953; Guardiano, parroco a Gorizia<br />

dal 1956 al 1963; morì all'ospedale di s. Chiara di Trento il 14 novembre 1971; sepolto<br />

a Moena.<br />

1253. P. Ubaldo, Eugenio Mottes da Fai, nato l'11 novembre 1907, vestì l'abito<br />

serafico il 13 agosto 1923; emise i voti solenni il 18 luglio 1929; fu ordinato sacerdote il<br />

28 giugno 1931; fu rettore nel Collegio di Villazzano e Campo Lomaso; Ministro<br />

provinciale, Custode, definitore, maestro dei chierici liceali, Guardiano ecc. Morì<br />

d'infarto a s. Camillo di Trento il 4 dicembre 1971.<br />

1254. Fra Pietro, Lino Romeri da Fai, nato il 19 maggio 1909, vestì l'abito serafico<br />

come Terziario il 13 giugno 1923, poi come fratello iniziò il noviziato il 22 maggio<br />

1924; emise i voti solenni il 24 giugno 1930; in quasi tutti i conventi della <strong>Provincia</strong><br />

ricoprì l'incarico di cuoco. Morì per infarto a Cles il 17 febbraio 1972.<br />

1255. Fra Nazario, Giuseppe Maffei da Biacesa, nato il 10 novembre 1909, vestì<br />

l'abito religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 21 ottobre 1933; emise i voti<br />

solenni il 22 ottobre 1934; fu questuante in quasi tutti i conventi della <strong>Provincia</strong>; dal<br />

1958 era questuante del pane in città di Trento; il 21 aprile 1972 fu ricoverato al s.<br />

Chiara di Trento ed ivi passò al Signore il 24 maggio 1972. Fu sepolto a Biacesa.<br />

1256. Sebastiano, Tullio Coller da Roveré della Luna, nato il 28 settembre 1913,<br />

vestì l'abito serafico a Santa Maria delle Grazie presso Arco il primo agosto 1929; emise<br />

i voti solenni l'8 novembre 1934; fu ordinato sacerdote l'11 giugno 1938; fu Guardiano a<br />

Campo Lomaso e a Villazzano; nel 1949 partì missionario in Honduras per poco tempo<br />

e poi in Bolivia, dove morì per incidente automobilistico il 17 luglio 1972.<br />

1257. P. Amedeo, Olivo Donini da Molveno, nato il 19 ottobre 1917, vestì l'abito<br />

religioso a Santa Maria delle Grazie presso Arco il 28 luglio 1934; emise i voti solenni<br />

378


il 20 ottobre 1938; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1942; fu Guardiano alla Madonna<br />

delle Grazie di Arco, rettore nel collegio di Campo Lomaso e curato del paese; nel 1949<br />

andò missionario in Bolivia; morì il 31 luglio 1972 a Cochabamba per le ferite riportate<br />

nell'inacidente automobilistico in cui perse la vita il P. Sebastiano.<br />

1258. Fra Angelo Ferrai da Telve Valsugana, nato il 14 gennaio 1910, vestì l'abito<br />

serafico il primo ottobre 1938; emise i voti solenni il 25 ottobre 1942; fu questuante ed<br />

aiuto cuoco nei conventi del Trentino; morì per embolia polmonare nell'ospedale civile<br />

di Verona il 28 ottobre 1972.<br />

1259. P. Natale Francesco Braito da Carano, nato il 19 settembre 1898, vestì<br />

l'abito serafico il 2 settembre 1914; emise i voti solenni il 23 ottobre 1919; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 gennaio 1922; acquisì il titolo di lettore generale avendo frequentato dal<br />

1922 al 1925 la facoltà teologica a s. Antonio di Roma studiando storia ecclesiastica,<br />

che poi insegnò per dal 1932 al 1954, anno in cui fu posto come Guardiano a Trieste; fu<br />

anche maestro dei chierici durante il suo insegnamento; fu sei anni presidente<br />

dell'Istituto di Studi Superiori di s. Chiara a Napoli (1957-1963); nel maggio del 1971 fu<br />

ricoverato nella nostra infermeria. Morì all'ospedale di s. Chiara il 27 novembre 1972.<br />

Fu sepolto nel cimitero di Carano.<br />

1260. P. Narciso, Giovanni Volcan da San Lugano, nato il 2 agosto 1896, vestì<br />

l'abito serafico il 5 settembre 1912; emise i voti solenni il 19 ottobre 1917; fu ordinato<br />

sacerdote il 6 giugno 1920; fu insegnante nel nostro liceo di Rovereto e poi di teologia<br />

nei vari conventi dotati di studio teologico; fu Guardiano, custode del cimitero di<br />

Rovereto; nel gennaio 1973 dovette ritornare nella nostra infermeria di Trento e morì al<br />

s. Chiara il 12 febbraio 1973.<br />

1261. P. Lorenzo, Giovanni Battista Ferrai da Telve, nato l’8 settembre 1896,<br />

vestì l'abito serafico il 2 settembre 1914; emise i voti solenni il 30 ottobre 1918; fu<br />

ordinato sacerdote il 29 gennaio 1922; fu Guardiano in vari conventi; segretario ed<br />

economo provinciale; definitore, benemerito assistente del TOF, fondatore della nuova<br />

testata “Squilla di Vita Serafica”, rivista per il TOF. Morì per infarto a Borgo<br />

Valsugana il 23 febbraio 1973.<br />

1262. P. Bernardino, Giuseppe Rocca da Larido nel Bleggio Superiore, nato il 20<br />

ottobre 1896, vestì l'abito religioso il 5 ottobre 1912; emise i voti solenni il 23 ottobre<br />

1917; fu ordinato sacerdote il 6 giugno 1920; nel 1922 partì come missionario in Cina<br />

aggregandosi poi alla nostra missione di Kichow, dove fu anche superiore regolare; fu<br />

espulso nel 1952; fu maestro dei chierici, cappellano di Villa Bianca e Villa Igea; fu<br />

eletto anche guardiano; nel 1968 si ritirò nella nostra infermeria di Trento dove morì<br />

l'11 aprile 1973.<br />

1263. P. Iginio, Orlando Dagostin da Daiano, nato il 15 maggio 1915, vestì l'abito<br />

religioso il 2 agosto 1930; emise i voti solenni il 19 maggio 1936; fu ordinato sacerdote<br />

l'11 giugno 1938; fu cooperatore a Trieste; cappellano militare in Albania e Iugoslavia e<br />

poi prigioniero in Germania dal 1943 al 1945; è stato missionario in Honduras e Bolivia<br />

fino al 1958; parroco a Pelugo dal 1961 al 1965; morì per trombosi cerebrale<br />

all'ospedale di Cavalese il 30 luglio 1973.<br />

379


1264. P. Guglielmo, Basilio Endrizzi da Fai, nato il 26 giugno 1896, vestì l'abito<br />

religioso il 6 settembre 1913; emise i voti solenni il 7 marzo 1918; fu ordinato sacerdote<br />

il 30 gennaio 1921; dal 1924 al 1947 fu sempre nel santuario di Montesanto, animatore<br />

della ricostruzione del medesimo; definitore, Guardiano, curato all'ospedale civile di<br />

Gorizia, Priore a s. Romedio ecc. Morì per infarto all'ospedale di Gorizia il 18 settembre<br />

1973.<br />

1265. Fra Enrico, Luigi Pecoraro da Telve, nato il 13 maggio 1901, vestì l'abito<br />

serafico il 17 luglio 1925; emise i voti solenni il 22 novembre 1930; dal 1926 al 1968 fu<br />

presente in quasi tutti i nostri conventi come questuante, cuoco, portinaio, falegname<br />

ecc.; nel 1968 fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento ed ivi morì per diabete e<br />

tumore intestinale il 26 settembre 1973.<br />

1266. Fra Fabiano, Natale Anesini da Pergine, nato il 25 dicembre 1913, vestì<br />

l'abito serafico il 16 aprile 1929; emise i voti solenni il 3 gennaio 1935; fu cuoco e<br />

questuante in quasi tutti i nostri conventi trentini; morì per tumore all'ospedale di<br />

Mezzolombardo il 25 gennaio 1974.<br />

1267. P. Tarcisio, Angelo Erlicher da Coredo, nato il 27 settembre 1895, vestì<br />

l'abito serafico il 6 settembre 1913; emise i voti solenni il 7 marzo 1918; fu ordinato<br />

sacerdote il 30 gennaio 1921; fu insegnante nel nostro liceo, nei collegi di Villazzano e<br />

Campo Lomaso; fu per molti anni padre spirituale nel collegio di Villazzano dal quale<br />

nel 1973 si ritirò nella nostra infermeria di Trento, ed ivi passò al Signore il 9 aprile<br />

1974.<br />

1268. Fra Agnello, Edoardo Furlan da Trieste, nato il 20 ottobre 1904, vestì l'abito<br />

serafico il 21 agosto 1928; emise i voti solenni il 25 agosto 1932; fu direttore della<br />

sartoria provinciale e dal 1952 al 1968 fu anche fondatore e direttore della sezione<br />

Gioventù Francescana di Azione Cattolica nel convento di s. Bernardino di Trento;<br />

venne trovato morto nella sua cella il 13 ottobre 1974.<br />

1269. P. Teodoro, Giovanni Battista Dellantonio da Predazzo, nato il 25<br />

novembre 1907, vestì l'abito serafico il 2 settembre 1924; emise i voti solenni il 14<br />

luglio 1929; fu ordinato sacerdote il 3 luglio 1932; fu insegnante nel collegio di Campo<br />

Lomaso; cappellano militare in Piemonte ed Albania dal 1939 al 1943; prigioniero in<br />

Germania dal 1943 al 1945; missionario in Argentina dal 1949 al 1954; dal 1955 visse<br />

sempre nel convento di Cles dove ebbe l'incarico di direttore della Scuola biennale<br />

commerciale dell'Università popolare trentina, sezione di Cles, con sede nella Casa s.<br />

Francesco dal 1963 al 1970. Morì di infarto a Cles il 19 dicembre 1974.<br />

1270. P. Raimondo, Vittorio Tonidandel da Fai, nato il 29 settembre 1896, vestì<br />

l'abito serafico il 2 settembre 1914; emise i voti solenni il 19 febbraio 1919; fu ordinato<br />

sacerdote il 9 luglio 1922; dopo aver lavorato nel campo pastorale, nel 1935 fu<br />

ricoverato nel manicomio di Pergine, dove rimase per circa 40 anni; nell'ottobre del<br />

1974 fu accolto nella nostra nuova infermeria di Trento, dove morì per marasma senile<br />

il 24 dicembre 1974. "Caso pietoso veramente. Voglia il Signore concedergli il premio<br />

380


per un calvario così tremendo lì dove la ragione ritorna e nonostante una vita così<br />

paurosamente provata potrà lodarlo per sempre".<br />

1271. P. Angelico, Albino Boschetto da Carano, nato il 12 gennaio 1898, vestì<br />

l'abito religioso il 6 settembre 1913; emise i voti solenni il 9 luglio 1919; fu ordinato<br />

sacerdote il 26 marzo 1921; fu missionario in Cina dal 1921 al 1948 nella diocesi di<br />

Kichow affidata alla nostra <strong>Provincia</strong>; dopo l'espulsione andò in Bolivia dal 1949 al<br />

1958, nel qual anno si ritirò nel convento di Cavalese, dove morì per infarto il 27<br />

gennaio 1975.<br />

1272. Fra Venanzio, Giuseppe Zambelli da Volano, nato il 22 maggio 1912, vestì<br />

l'abito religioso il 23 maggio 1927; emise i voti solenni il 28 maggio 1933; fu in vari<br />

conventi come cuoco e questuante; infermiere a Trento dal 1938 al 1944; nel convento<br />

collegio di Villazzano dal 1949 al 1960, nel qual anno passò a Rovereto lavorando per<br />

la costruzione di quello studentato; poi dal 1962 a Trento, indi nell'infermeria<br />

provinciale, dove morì il 25 luglio 1975.<br />

1273. P. Beniamino, Daniele Hvala da Battaglia (GO), nato il 12 dicembre 1927,<br />

vestì l'abito religioso il 4 ottobre 1945; emise i voti solenni il 23 luglio 1950; fu ordinato<br />

sacerdote il 19 marzo 1953; fu parroco a Pregasina dal 1956 al 1969; cappellano<br />

nell'ospedale civile di Gorizia; morì per emorragia cerebrale all'ospedale di Pergine il 22<br />

settembre 1975.<br />

1274. P. Ermanno, Erminio Franzoi da Mezzolombardo, nato il 3 febbraio 1898,<br />

vestì l'abito religioso il 17 ottobre 1914; emise i voti solenni il 19 febbraio 1919; fu<br />

ordinato sacerdote il 29 gennaio 1922; si laureò in lettere classiche e glottologia nel<br />

1926 presso l'università cattolica di Lovanio in Belgio; insegnò nel nostro liceo di<br />

Rovereto dal 1926 al 1937; dal 1937 al 1968 fu docente presso l'Istituto Superiore di<br />

lettere e Scienze s. Chiara di Napoli, nel quale fu anche preside dal 1939 al 1958; nel<br />

1968 si ritirò poi nel convento di Mezzolombardo, dove morì all'ospedale civile il 26<br />

novembre 1975.<br />

1275. P. Michelangelo, Michele Zulian da Soraga, nato il 28 settembre 1897, vestì<br />

l'abito religioso il 2 settembre 1914; emise i voti solenni il 30 ottobre 1918; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 gennaio 1922; svolse il suo ministero sacerdotale con semplicità ed<br />

esattezza nei vari conventi assegnati dall'obbedienza; nel 1973 si era ritirato nella nostra<br />

infermeria di Trento, dove morì il 5 aprile 1976.<br />

1276. P. Ottavio, Arturo Carotta da Folgaria, nato il 20 novembre 1921, vestì<br />

l'abito serafico il 31 luglio 1938; emise i voti solenni il 26 novembre 1942; fu ordinato<br />

sacerdote il 20 giugno 1945; conseguì la licenza in teologia presso il Pontificio, Ateneo<br />

Antoniano di Roma e lettore in lettere classiche presso l'Istituto Superiore di Scienze e<br />

lettere s. Chiara di Napoli; insegnò nel collegio di Villazzano dal 1952 al 1960 e nel<br />

nostro liceo di Rovereto dal 1960 al 1971; fu maestro dei chierici liceali, definitore,<br />

prefetto della formazione; morì nel convento di Rovereto per infarto il 13 settembre<br />

1976.<br />

381


1277. P. Rodolfo Ceschini da Storo, nato il 13 luglio 1912; il 16 marzo 1940<br />

contrasse matrimonio religioso a Rodi con Delfina Gastaldo; il 23 marzo 1966 ottenne<br />

la sentenza definitiva di separazione legale; il 13 febbraio 1969 gli viene concessa la<br />

facoltà di entrare nell'Ordine; il 12 febbraio 1973 ottiene la dispensa dall'irregolarità del<br />

canone 987, § 2, con possibilità di accedere agli Ordini sacri; fece la professione<br />

solenne il 4 ottobre 1974; fu ordinato sacerdote il 21 settembre 1975 dopo aver ottenuto<br />

la dispensa dall'irregolarità; era in pensione come capitano di lungo corso nella marina<br />

mercantile; causa incidente stradale mentre andava a Pergine avvenuto il 13 ottobre<br />

1976 all'altezza del Rio Farinella, fu ricoverato in gravi condizioni al s. Chiara di<br />

Trento, dove cessò di vivere il 22 ottobre 1976.<br />

1278. Fra Masseo, Florindo Pellizzari da Condino, nato il 30 ottobre 1912, vestì<br />

l'abito religioso il 21 marzo 1943; emise i voti solenni il 6 dicembre 1947; prestò con<br />

diligenza il suo servizio nei vari conventi della <strong>Provincia</strong> francescana; morì nella casa di<br />

Riposo di Condino per infarto il 29 marzo 1977.<br />

1279. P. Costanzo, Alberto Sicheri da Stenico, nato il 3 settembre 1896, vestì<br />

l'abito serafico il 2 settembre 1914; emise i voti solenni il 30 ottobre 1918; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 gennaio 1922; fu insegnante nei nostri studi ginnasiali di Villazzano,<br />

Campo Lomaso, Cles e nel nostro liceo di Rovereto; fu Guardiano a Strugnano, Priore a<br />

s. Romedio; curato di Campo Lomaso: fu istruttore di cori parrocchiali; ormai vecchio<br />

si era ritirato nella nostra infermeria di Trento, dove morì per collasso cardiocircolatorio<br />

il 16 settembre 1977.<br />

1280. P. Urbano, Beniamino Degasperi da Novaledo, nato il 6 ottobre 1921, vestì<br />

l'abito serafico il 31 luglio 1938; emise i voti solenni il 25 ottobre 1942; fu ordinato<br />

sacerdote il 2 dicembre 1945; la sua vita sacerdotale fu spesa nel ministero della parola<br />

di Dio, annunciata con passione e competenza in moltissimi paesi del Trentino ed anche<br />

fuori del medesimo; morì per incidente automobilistico avvenuto sulla strada della valle<br />

di Sole, l'11 ottobre 1977.<br />

1281. P. Gregorio, Tullio Nicoletti da Vigolo Vattaro, nato il 4 settembre 1918,<br />

vestì l'abito religioso il 7 agosto 1935; emise i voti solenni il 28 settembre 1939; fu<br />

ordinato sacerdote il 29 giugno 1943; fu custode al cimitero di Trento, Guardiano in vari<br />

conventi; parroco a Gorizia e a Campo Lomaso; assistente del TOF; morì all'ospedale di<br />

s. Chiara di Trento il primo marzo 1978.<br />

1282. P. Raimondo, Luigi Sperandio da Ronco Cainari, nato il 15 marzo 1942,<br />

vestì l'abito serafico il 13 settembre 1959; emise i voti solenni il 28 novembre 1965; fu<br />

ordinato sacerdote il 25 agosto 1968; fu assistente al collegio di Villazzano; cooperatore<br />

a Mezzolombardo; missionario in Corea dal 1973; stanco tornò a Trento il 27 gennaio<br />

1978 e dopo una breve sosta a Villazzano si sentì male e fu ricoverato a s. Chiara e<br />

venne operato d'urgenza, ma dovette andare al Signore il 2 marzo 1978, senza conoscere<br />

la causa del suo male.<br />

1283. P. Elia, Alberto Briccio da Tauchen (Vienna), ma oriundo da Nomi, nato il 6<br />

ottobre 1908, vestì l'abito serafico il 2 settembre 1924; emise i voti solenni il 4 gennaio<br />

1930; fu ordinato sacerdote il 3 luglio 1932; svolse la sua attività di insegnante nei<br />

382


nostri collegi serafici di Villazzano e Campo Lomaso; mentre era di famiglia a Campo<br />

Lomaso fu ricoverato all'ospedale di Tione e ivi morì il 16 dicembre 1978.<br />

1284. Fra Gioacchino, Guido Bernardi da Trento, nato il 17 febbraio 1904, vestì<br />

l'abito religioso l'8 novembre 1927; emise i voti solenni il 16 aprile 1932; svolse i<br />

compiti assegnatigli dall'obbedienza a Trieste, Strugnano, Arco, Pergine ma soprattutto<br />

a Rovereto dove si fermò per 34 anni come questuante, ortolano ecc. fu ricoverato alla<br />

clinica Solatrix dove morì il 7 marzo 1979 per enfisema polmonare.<br />

1285. P. Luciano, Carlo Susmel da Trieste, nato il 26 novembre 1904, vestì l'abito<br />

religioso il 12 novembre 1919; emise i voti solenni il 27 dicembre 1925; fu ordinato<br />

sacerdote il primo luglio 1928; fu insegnante nei nostri collegi di Villazzano e Campo<br />

Lomaso, Guardiano, definitore, Ministro <strong>Provincia</strong>le; curato di Campo Lomaso, parroco<br />

a Trieste (1947-1951; 1954-1969); morì al s. Camillo di Trento l'11 giugno 1979.<br />

1286. Fra Bonaventura, Egidio Offer da Serso, nato il 6 aprile 1899, vestì l'abito<br />

serafico il 9 gennaio 1919; emise i voti solenni il 18 gennaio 1923; fu in vari conventi<br />

come cuoco e maestro per i giovani fratelli; morì al s. Camillo di Trento il 13 luglio<br />

1979.<br />

1287. P. Osvaldo, Antonio Agostini da Bedollo, nato il 27 novembre 1921, vestì<br />

l'abito serafico il 17 agosto 1941; emise i voti solenni il 9 marzo 1946; fu ordinato<br />

sacerdote il 13 marzo 1949; dal 1954 fu collaboratore nell'Ufficio missionario<br />

diocesano; dal 1971 cappellano della casa di riposo di Trento fino alla morte avvenuta<br />

per infarto cardiaco il 16 luglio 1979.<br />

1288. P. Filiberto, Alfredo Cimadom da Vigolo Baselga, nato l'8 novembre 1906,<br />

vestì l'abito religioso il 13 agosto 1923; emise i voti solenni il 14 settembre 1929; fu<br />

ordinato sacerdote il 29 giugno 1930; si laureò in filosofia all'Ateneo Antoniano di<br />

Roma nel 1934; fu insegnante di filosofia nel nostro liceo di Rovereto fino al 1970<br />

tranne alcune parentesi; per un breve periodo durante la guerra fu cappellano militare;<br />

dal 1958 al 1965 fu a servizio della <strong>Provincia</strong> francescana dell'Immacolata Concezione<br />

di New York. Morì al s. Chiara di Trento il 24 agosto 1979.<br />

1289. P. Romedio, Davide Vegher da Sanzeno, nato il 29 agosto 1888, vestì l'abito<br />

serafico il 10 settembre 1903; emise i voti solenni il 2 settembre 1909; fu ordinato<br />

sacerdote il 7 luglio 1912; fu Guardiano, maestro dei novizi e dei chierici; moltissimi<br />

anni di convento a Trento fu assiduo al confessionale; ricoverato nella nostra infermeria<br />

morì ultra novantenne il 6 febbraio 1980.<br />

1290. P. Bruno, Riccardo Zanol da Capriana, nato il 9 novembre 1906, vestì l'abito<br />

serafico il 13 agosto 1923; emise i voti solenni il 29 dicembre 1927; fu ordinato<br />

sacerdote il 28 giugno 1931; si dedicò alla predicazione e alla confessione, specialmente<br />

delle anime consacrate nei paesi del Trentino e fuori; dopo un incidente automobilistico,<br />

dal 1972 passò i suoi ultimi anni nella nostra infermeria di Trento, dove morì il 13<br />

marzo 1980.<br />

383


1291 Fra Guglielmo, Carlo Zalla da Menas, nato il 16 aprile 1916, vestì l'abito<br />

serafico il 23 settembre 1932; professione temporanea il 24 settembre 1933; Terziario<br />

od oblato dal 1938; lavorò assiduamente come questuante e come cuoco in vari<br />

conventi; da parecchi anni era di famiglia a Trento come ottimo aiutante cuoco; e lì<br />

morì per infarto il 6 aprile 1980.<br />

1292. Fra Luigi, Ottavio Feller da Besenello, nato il 7 luglio 1914, vestì l'abito<br />

religioso il 18 novembre 1929; emise i voti solenni il 13 luglio 1935; nel 1951-1952 fu<br />

missionario in Bolivia; tornato in <strong>Provincia</strong> fu caritatevole portinaio, cuoco e tutto fare<br />

in vari conventi. Morì all'ospedale di s. Chiara in Trento il 28 maggio 1980.<br />

1293. P. Ruggero, Settimo Paldaof da Centa, nato il 26 febbraio 1909, vestì l'abito<br />

serafico il 13 agosto 1925; emise i voti solenni il 24 giugno 1930; fu ordinato sacerdote<br />

il 3 luglio 1932; u missionario in Cina dal 1932 al 1952; fu Guardiano, presidente<br />

dell'infermeria, direttore spirituale dei chierici; dal 1972, risiedendo a Trento si portava<br />

come confessore nella casa madre delle Piccole Suore della sacra Famiglia a Castelletto<br />

sul Garda, dove morì per infarto il 29 luglio 1980.<br />

1294. P. Leopoldo Sandri da Faedo, nato il primo agosto 1897, vestì l'abito serafico<br />

il 6 settembre 1913; emise i voti solenni il 21 novembre 1918; ordinato sacerdote il 30<br />

gennaio 1921; fu insegnante di eloquenza nello studio teologi di Trento quasi<br />

ininterrottamente, dal 1932 al 1952; fu eletto anche Guardiano; dal 1972 era ricoverato<br />

nell'infermeria; morì al s. Chiara di Trento per broncopolmonite il 9 agosto 1980<br />

1295. P. Virgilio, Emilio Larcher da Cavareno, nato a Gizingen (Vorarlberg) il 22<br />

febbraio 1912, vestì l'abito serafico il 3 agosto 1927; emise i voti solenni il 9 marzo<br />

1933; fu ordinato sacerdote il 3 febbraio 1935; aveva frequentato l'Istituto Superiore di<br />

scienze e lettere s. Chiara di Napoli dal 1937 al 1940: mentre era insegnante di latino<br />

nel nostro liceo di Rovereto frequentò l'università di Padova dove si laureò in lettere<br />

classiche nel 1947 e insegnò nel nostro liceo fino al 1975; fu anche definitore; mentre<br />

era di famiglia a Cles morì all'ospedale civile della borgata per trombosi cerebrale il 10<br />

agosto 1980.<br />

1296. P. Cristoforo, Emilio Endrizzi da Cavareno, nato il 18 maggio 1919, vestì<br />

l'abito religioso il 7 agosto 1935; emise i voti solenni il 14 luglio 1941; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1943; nel 1950 si laureò in lettere presso l'università Cattolica di<br />

Milano e da quell'anno fino al 1974 insegnò nel nostro liceo di Rovereto e dal 1974<br />

nelle magistrali statali; mentre scendeva da Cles con l'automobile uscì di strada nel<br />

paese di Taio e rimase morto il 28 agosto 1980.<br />

1297. P. Rodolfo, Alfonso Valcanover da Castagné Santa Caterina, nato il 18<br />

maggio 1895, vestì l'abito religioso il 5 settembre 1912; emise i voti solenni il 23<br />

ottobre 1917; fu ordinato sacerdote il 6 giugno 1920; dal 1920 al 1924 frequentò<br />

l'università Cattolica di Lovanio laureandosi in scienze; fu insegnante nel nostro liceo di<br />

Rovereto dal 1924 al 1933 dove era stato anche maestro dei chierici e Guardiano; dal<br />

1933 al 1961 fu professore al Pontificio Ateneo Antoniano di Roma, facoltà di filosofia;<br />

ritornato in <strong>Provincia</strong> fu di famiglia a Pergine; colpito da collasso cardiocircolatorio fu<br />

ricoverato al s. Chiara di Trento, dove passò al Signore il 31 agosto 1980.<br />

384


1298. P. Floriano, Silvio Michelon da Valternigo di Giovo, nato il 30 settembre<br />

1906, vestì l'abito serafico il 2 settembre 1924; emise i voti solenni il 14 luglio 1929;<br />

ordinato sacerdote il 3 luglio 1932; missionario in Cina dal 1936 al 1952 nella diocesi di<br />

Kichow affidata alla nostra <strong>Provincia</strong>; fu l'ultimo superiore regolare della nostra<br />

missione di Kichow; fu poi procuratore provinciale delle Missioni dal 1954 al 1972;<br />

presidente dell'infermeria dal 1954 al 1966; morì nella nostra infermeria di Trento il 30<br />

settembre 1980.<br />

1299. P. Pancrazio, Guglielmo Potrich da Terragnolo, ma nato a Gladbeck in<br />

Westfalia, diocesi di Essen, il 25 maggio 1913, vestì l'abito serafico il 2 agosto 1930;<br />

emise i voti solenni il 4 agosto 1934; ordinato sacerdote l'11 giugno 1938; fu cappellano<br />

militare nel IX Alpini Battaglione Vicenza dal 1943 al 1945; l'8 settembre 1943 fu<br />

deportato in Germania; ritornò nel 1945; fu Guardiano a Borgo Valsugana dal 1946 al<br />

1950; dal 1952 al 1979 fu cappellano degli emigrati italiani in Belgio; poi fu posto di<br />

famiglia a Rovereto, dove morì per infarto il 20 dicembre 1980.<br />

1300. P. Tito, Alessandro Graif da Cles, nato il 29 ottobre 1908, vestì l'abito<br />

serafico il 2 settembre 1924; emise i voti solenni il 4 gennaio 1930; fu ordinato<br />

sacerdote il 3 luglio 1932; fu soprattutto un ottimo predicatore; fu anche insegnante nel<br />

collegio di Campo Lomaso; cappellano militare sul fronte francese e greco-albanese dal<br />

1940 al 1942; fu archivista provinciale dal 1948 al 1958; amava trascrivere documenti<br />

antichi, disegnando i segni notarili con perizia; possedeva una calligrafia elegante; gli<br />

ultimi anni li passò nel convento di Cles, da dove fu ricoverato al s. Chiara di Trento,<br />

dove morì il 24 gennaio 1981.<br />

1301. Fra Gentile, Celestino Cappello da Borgo Valsugana, nato il 7 settembre<br />

1909, vestì l'abito serafico il 22 ottobre 1924; emise i voti solenni il 22 novembre 1930;<br />

si prestò nei vari conventi come cuoco, questuante e sagrestano; nel 1974 ricevette dal<br />

vescovo di Trento il mandato di ministro straordinario dell'Eucaristia; ricoverato nella<br />

nostra infermeria di Trento, morì per trombosi cerebrale il 24 gennaio 1981.<br />

1302. Fra Ruffino, Uberto Andreatta da Bosentino, nato il 31 dicembre 1913,<br />

vestì l'abito religioso il 10 febbraio 1930; fece la professione solenne il 3 gennaio 1935;<br />

nei nostri conventi fu quasi sempre incaricato della cucina. Morì all'ospedale civile di<br />

Cles il 21 giugno 1981.<br />

1303. P. Aurelio, Palmazio Romeri da Fai, nato il 3 agosto 1908, vestì l'abito<br />

serafico il 13 agosto 1923; emise i volti solenni il 4 gennaio 1930; fu ordinato sacerdote<br />

il 3 luglio 1932; dal 1933 al 1971 fu insegnante nel nostro Collegio; fu eletto anche<br />

Guardiano; fu per un anno cappellano degli Alpini Battaglione Val di Fassa; morì per<br />

tumore all'ospedale s. Chiara di Trento il 24 giugno 1981.<br />

1304. Fra Umile, Luigi Biasi da Castagné Santa Caterina, nato il 2 giugno 1911,<br />

vestì l'abito religioso il primo marzo 1930; emise i voti solenni il 26 aprile 1934; fu in<br />

tanti conventi con mansioni varie; dal 1950 continuò il suo servizio ai confratelli nella<br />

nostra Missione di Bolivia; morì per infarto ad Aiquile il 10 ottobre 1982.<br />

385


1305. P. Giamamria, Cleonte Buffa da Cinte Tesino, nato il 27 febbraio 1913,<br />

vestì l'abito serafico il 2 agosto 1930; emise i voti solenni il 4 agosto 1934; fu ordinato<br />

sacerdote l'11 giugno 1938; svolse il suo ministero sacerdotale sul pulpito e nel<br />

confessionale nei vari conventi assegnatigli dall'ubbidienza; morì per tumore<br />

nell'ospedale civile di Borgo Valsugana il 23 novembre 1982.<br />

1306. P. Davide, Silvio Zamboni da Calliano, nato il 15 ottobre 1911, vestì l'abito<br />

religioso il 29 settembre 1927; emise i voti solenni l'8 novembre 1932; fu ordinato<br />

sacerdote il 3 febbraio 1935; fu missionario in Cina dal 1936 al 1952 nella diocesi di<br />

Kichow affidata alla nostra <strong>Provincia</strong>; dopo l'espulsione dalla Cina si fermò a S.<br />

Antonio a Roma addetto alle Missioni francescane dal 1952 al 1962; economo del<br />

collegio di Grottaferrata dal 1962 al 1970; addetto alla parrocchia dell'Immacolata e<br />

cappellano di ospedale a San Francisco negli USA dal 1970 al 1975; ricoverato nella<br />

nostra infermeria si spense lentamente fino a che sorella morte lo colse il 17 dicembre<br />

1982.<br />

1307. P. Massimiliano, Guido Calliari da Romeno, nato il 9 giugno 1912, vestì<br />

l'abito religioso il primo agosto 1929; emise i voti solenni il 6 agosto 1933; fu ordinato<br />

sacerdote il 27 giugno 1937; fu missionario in Bolivia dal 1950 al 1954; cappellano<br />

della clinica s. Maria e del Ricovero di Cles dal 1966 al 1983; fu Commissario<br />

provinciale e assistente zonale del Terz'Ordine Francescano; morì al s. Camillo di<br />

Trento il 2 gennaio 1984.<br />

1308. P. Ignazio, Giuseppe Zanol da Capriana, nato il 30 luglio 1890, vestì l'abito<br />

serafico il 18 aprile 1907; emise i voti solenni l'11 aprile 1912; fu ordinato sacerdote il<br />

26 luglio 1917; fu missionario in Cina dal 1922 al 1949 nell’Hupeh, diocesi di Kichow<br />

affidata alla nostra <strong>Provincia</strong>; dopo l'espulsione fu due anni in Bolivia dal 1950 al 1952;<br />

morì ricoverato all'ospedale s. Chiara di Trento il 4 febbraio 1984.<br />

1309. P. Egidio, Italo Reich da Spormaggiore, nato il 4 settembre 1907, vestì<br />

l'abito religioso il 13 agosto 1923; emise i voti solenni il 18 luglio 1929; fu ordinato<br />

sacerdote il 28 giugno 1931; catechista e cooperatore nei conventi di Trieste, Strugnano<br />

e Gorizia; cappellano militare dal 1940 al 1945; cappellano degli emigrati dal 1945 al<br />

1954; tornato in <strong>Provincia</strong> si dedicò alla predicazione, curando anche i suoi Alpini e<br />

prigionieri di guerra e cappellani; morì per infarto nel convento di Rovereto il 18<br />

gennaio 1985.<br />

1310. P. Cornelio, Castore Bellante da Cavalese, nato il 19 aprile 1903, vestì<br />

l'abito serafico il 12 novembre 1919; emise i voti solenni il 17 settembre 1928; fu<br />

ordinato sacerdote il 30 settembre 1928; svolse il suo ministro pastorale nei vari<br />

conventi; per 21 anni fu custode presso il cimitero di Trento; morì al s. Camillo di<br />

Trento il 19 aprile 1985.<br />

1311. P. Emanuele, Carlo Chiettini da Sorni di Lavis, nato il 5 febbraio 1910,<br />

vestì l'abito religioso il 3 agosto 1927; emise i voti solenni il 9 agosto 1931; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1934; si laureò in teologia a s. Antonio a Roma, dove poi si<br />

fermò come professore dal 1939 al 1980; insegnò pure nella Pontificia Università<br />

Lateranese dal 1949 al 1959; penitenziere e padre dei poveri; morì improvvisamente nel<br />

386


Collegio di s. Antonio il 25 aprile 1985. La santità della sua vita è descritta<br />

magistralmente nel volume scritto dal P. Enrico Recla intitolato "P. Emanuele Chiettini<br />

un francescano autentico", Trento 1991, pp. 240 ill.<br />

1312. Fra Carlo, Eugenio Pisoni da Madruzzo, nato il 29 giugno 1919, vestì l'abito<br />

serafico il 25 maggio 1935; emise i voti solenni il 30 giugno 1940; fu questuante,<br />

portinaio, sacrista in vari conventi, specialmente a Rovereto dal 1944 al 1959 e a<br />

Gorizia dal 1960 alla morte avvenuta all'ospedale civile di Gorizia il 23 giugno 1985.<br />

1313. P. Paolo Tomaselli da Tomaselli di Strigno, nato l'11 gennaio 1941, vestì<br />

l'abito religioso il 13 settembre 1959 assumendo il nome di Ivo che smise nel 1973;<br />

emise i voti solenni il 28 novembre 1965; fu ordinato sacerdote il 25 agosto 1968; dal<br />

1968 al 1977 fu promotore delle vocazioni; direttore dell'infermeria di Trento dal 1977<br />

al 1981; superiore e Priore di s. Romedio dal 1981; morì per incidente a s. Romedio l'8<br />

agosto 1985.<br />

1314. P. Giuseppe Cao da Peio, nato il 26 agosto 1932, vestì l'abito serafico il 2<br />

agosto 1951; emise i voti solenni il 30 ottobre 1955; fu ordinato sacerdote il 17 luglio<br />

1960; fu cappellano a Villa Igea e a Villa Bianca a Trento dal 1961 al 1970; cappellano<br />

all'ospedale di Mezzolombardo dal 1970 al 1975; Guardiano a Mezzolombardo dal 1975<br />

al 1978; mentre era di convento a Santa Maria delle Grazie presso Arco fu ricoverato<br />

all'ospedale civile dove cessò di vivere il 4 giugno 1986.<br />

1315. P. Severino, Giuseppe Piva da Castagné Santa Caterina, nato il 25 gennaio<br />

1915, vestì l'abito serafico il 27 luglio 1933; emise i voti solenni il 10 marzo 1938; fu<br />

ordinato sacerdote il 29 giugno 1941; prestò il suo servizio pastorale in varie fraternità,<br />

soprattutto nel convento di Santa Maria delle Grazie presso Arco per 26 anni, addetto al<br />

confessionale; morì all'ospedale di s. Chiara di Trento il 21 settembre 1986.<br />

1316. P. Gerolamo, Lino Marietti da Bieno, nato il 12 febbraio 1926, vestì l'abito<br />

religioso il primo agosto 1943; emise i voti solenni il 23 luglio 1950; fu ordinato<br />

sacerdote il 24 agosto 1952; cappellano all'ospedale di Cles dal 1956 al 1966; a Roma<br />

Clinica Madonna della Fiducia per due anni; a Villa Igea e Villa Bianca a Trento<br />

dall'ottobre 1971 fino alla morte avvenuta improvvisamente a Villa Igea il 6 novembre<br />

1986.<br />

1317. P. Paolo, Camillo Donati da Calceranica, nato il 5 ottobre 1923, vestì l'abito<br />

religioso il 2 agosto 1940; emise i voti solenni il 15 luglio 1945; fu ordinato sacerdote il<br />

13 marzo 1948; fu insegnante al corso pastorale a Cles e cappellano dell'ospedale civile;<br />

fu Guardiano a Cavalese; assistente provinciale del Terz'Ordine Francescano dal 1967 al<br />

1975 con una straordinaria attività per i pellegrinaggi, molto seguiti ed apprezzati; fu<br />

eletto anche definitore per sei anni; Vicario parrocchiale di Luserna dal 1981 alla morte<br />

avvenuta al s. Chiara di Trento il 20 gennaio 1987.<br />

1318. P. Marino, Aldo Donini da Molveno, nato il 31 gennaio 1919, vestì l'abito<br />

religioso il 28 luglio 1934; emise i voti solenni il 14 luglio 1941; fu ordinato sacerdote il<br />

29 giugno 1942; assistente e insegnante al collegio di Villazzano, insegnante al liceo di<br />

387


Rovereto dal 1947 al 1960; Guardiano a Cles e a Pergine dal 1972 al 1978; morì<br />

all'ospedale s. Camillo di Trento il 9 aprile 1987.<br />

1319. Fra Alfonso Baruchelli da Bosentino, nato il primo maggio 1900, vestì<br />

l'abito serafico il 25 giugno 1919; emise i voti solenni il 9 luglio 1923; passò in vari<br />

conventi come sagrestano e sarto; dal 1933 al 1981 fu a Roma al Collegio s. Antonio<br />

addetto all'ufficio Missioni Francescane fino al 1974, poi in biblioteca; tornato in<br />

<strong>Provincia</strong> si fermò a Trento, ricoverato poi nella nostra infermeria, dove morì il 2<br />

maggio 1987.<br />

1320. P. Martino, Mario Pasolli da Ville di Giovo, nato il 2 novembre 1910, vestì<br />

l'abito religioso il 2 agosto 1928; emise i voti solenni l'11 settembre 1932; fu ordinato<br />

sacerdote il 28 giugno 1936; dal 1936 al 1952 fu missionario in Cina nella diocesi di<br />

Kichow affidata alla nostra <strong>Provincia</strong>; dopo l'espulsione fu cappellano degli emigrati in<br />

Belgio dal 1956 al 1979; dal 1979 fu di famiglia a Mezzolombardo dove morì in<br />

quell'ospedale civile il 4 agosto 1987.<br />

1321. P. Celestino, Asterio Barchetti da Faedo, nato il 19 maggio 1909, vestì<br />

l'abito serafico il 3 agosto 1927; emise i voti solenni il 10 settembre 1931; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1934; fu Guardiano in vari conventi; vicerettore e rettore al<br />

collegio di Villazzano per molti anni; cappellano alla clinica s. Maria di Cles dal 1953 al<br />

1966; dal 1975 di famiglia a Santa Maria delle Grazie presso Arco fino alla morte<br />

avvenuta all'ospedale di Arco il 17 agosto 1987.<br />

1322. P. Stanislao, Antonio Rigon da Arsiero (VI), nato il 25 agosto 1909, vestì<br />

l'abito serafico il 26 ottobre 1928; emise i voti solenni l'8 novembre 1932; fu ordinato<br />

sacerdote il 18 giugno 1933; fu maestro dei chierici liceali a Rovereto; segretario<br />

provinciale; delegato Opera Fratini; addetto alla segreteria generale a Roma ecc. Dal<br />

1967 fu di convento a Mezzolombardo; ricoverato nella nostra infermeria di Trento<br />

passò al Signore il 22 agosto 1987.<br />

1323. P. Giacomo, Lino Selvi da Sant'Ambrogio in Val Pollicella, nato l'11 maggio<br />

1938, vestì l'abito serafico il 28 agosto 1956; emise i voti solenni il 16 settembre 1962;<br />

fu ordinato sacerdote il 27 giugno 1965; si laureò presso il Pontificio Ateneo Antoniano<br />

a Roma; dal 1976 svolgeva la sua attività pastorale ad Agropoli a servizio del vescovo<br />

di Vallo della Lucania; morì ad Agropoli (Salerno) il 27 settembre 1987. Si veda la<br />

monografia relativa alla sua straordinaria vita.<br />

1324. P. Candido, Agostino Carli da Canzolino, nato il primo febbraio 1909, vestì<br />

l'abito serafico il 30 luglio 1925; emise i voti solenni il 24 giugno 1930; fu ordinato<br />

sacerdote il 3 luglio 1932; dal 1932 al 1951 fu missionario in Cina nella diocesi di<br />

Kichow; dopo l'espulsione dalla Cina fu in Bolivia nella Prelatura di Aiquile dal 1951 al<br />

1977; dopo un soggiorno nei conventi di Pergine e di Borgo Valsugana si ritirò nella<br />

nostra infermeria di Trento, e morì al s. Chiara di Trento il 30 settembre 1987.<br />

1325. Fra Giacomo, Giovanni Mervic da Idria (Slovenia), nato il 27 agosto 1921,<br />

vestì l'abito religioso il 23 gennaio 1937; emise i voti solenni il 29 agosto 1942; dal<br />

1938 fu sempre nel convento di Trento come sarto, portinaio e poi dal 1948 questuante<br />

388


del pane in città; ricoverato nella nostra infermeria morì poco dopo il 23 ottobre 1987.<br />

Al funerale la città fu presente in modo straordinario.<br />

1326. P. Rosario, Agostino Ceol da Cavalese, nato il 5 novembre 1924, vestì l'abito<br />

serafico il primo agosto 1943; emise i voti solenni il 30 marzo 1948; fu ordinato<br />

sacerdote il 18 febbraio 1951; fu missionario in Bolivia dal 1954 al 1979; cappellano<br />

dell'ospedale di Cavalese ecc. Morì nel convento di Cavalese il 29 novembre 1987.<br />

1327. P. Achille, Giorgio Rossi da Montesover, nato l'11 dicembre 1915, vestì<br />

l'abito religioso il 2 agosto 1932; emise i voti solenni il 19 febbraio 1938; fu ordinato<br />

sacerdote il 16 giugno 1940; dopo essere stato Guardiano a Campo Lomaso e a Borgo<br />

Valsugana dal 1942 al 1949, fu a Roma addetto alla segreteria generalizia dell'Ordine<br />

dal 1949 al 1954, poi addetto alla segreteria dell'Ateneo Antoniano dal 1954 al 1958,<br />

passò alla biblioteca dell'Antoniano pure a Roma dal 1958 al 1988; dal 1954 al 1988<br />

prestò il servizio religioso alla comunità dei Fratelli custodi delle Catacombe di<br />

Domitilla; morì a Roma nella clinica s. Camillo di Tor Pignatara il 7 marzo 1988. Fu<br />

sepolto nel cimitero del suo paese.<br />

1328. Fra Prospero, Giovanni Pecoraro da Telve Valsugana ma nato a Bludenz<br />

(Vorarlberg) il 6 novembre 1907; vestì l'abito religioso come Terziario il 20 gennaio<br />

1936, poi come fratello iniziò il noviziato il 3 gennaio 1945, emise i voti solenni il 4<br />

gennaio 1949; prestò il suo prezioso servizio molti anni nel Collegio di Villazzano; poi<br />

a s. Romedio e dal 1963 nel convento di Cles ed ivi morì nell'ospedale civile l'8 aprile<br />

1988.<br />

1329. P. Sergio, Eustachio Sittoni da Viarago, nato il 20 maggio 1920, vestì l'abito<br />

religioso il primo agosto 1939; emise i voti solenni il 20 maggio 1944; fu ordinato<br />

sacerdote il 16 febbraio 1947; studiò all'Antoniano di Roma dal 1947 al 1950, dove<br />

conseguì la licenza in diritto canonico; fu insegnante nello studio teologico di Trento dal<br />

1950 al 1973; fu anche maestro dei chierici, definitore, parroco di Palù del Fersina dal<br />

1972 al 1982; dal 1984 risiedeva nella nostra infermeria di Trento; morì al s. Camillo il<br />

13 settembre 1988.<br />

1330. P. Carlo, Dante Sartorazzi da Pilcante, nato il 16 febbraio 1927, vestì l'abito<br />

serafico il 4 ottobre 1945; emise i voti solenni il 23 luglio 1950; fu ordinato sacerdote il<br />

19 marzo 1953; fu assistente al Terz'Ordine Francescano; addetto al Centro Nazionale<br />

dell'OFS dal 1963 al 1969; Priore a s. Romedio dal 1975 al 1981; Guardiano di<br />

Cavalese dal 1987; ricoverato all'ospedale civile della Borgata passò poco dopo al<br />

Signore il 20 febbraio 1989. Pubblicò molto sulla rivista del TOF o dell'OFS come si<br />

dice ora.<br />

1331. P. Alessio, Giuseppe Pederiva da Soraga, nato il 4 agosto 1920, vestì l'abito<br />

religioso il 31 luglio 1938; emise i voti solenni il 17 settembre 1942; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1945; fino al 1966 si dedicò con profitto alla predicazione;<br />

colpito da malattia, "portò con perfetta letizia la sua croce"; passò alcuni anni nella<br />

nostra infermeria di Trento, dove passò al Signore il 6 maggio 1989.<br />

389


1332. P. Claudio, Rinaldo Dorigoni da Gazzadina, nato il 23 marzo 1914, vestì<br />

l'abito religioso il primo agosto 1931; emise i voti solenni il 6 agosto 1935; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1939; conseguì la licenza in teologia con specializzazione in<br />

Sacra Scrittura presso il Pontificio Ateneo Antoniano di Roma, insegnando tale materia<br />

nel nostro studio teologico dal 1943 al 1971; bibliotecario provinciale ecc. Prestò il suo<br />

servizio pastorale per molti anni a Mosana e Verla di Giovo e poi celebrò per molti anni<br />

la s. Messa domenicale al Corpo dei Vigili del Fuoco di Trento. Passò al Signore nella<br />

nostra infermeria di Trento il 23 luglio 1989.<br />

1333. P. Ferruccio, Orazio mons. Ceol vescovo di Kichow da Daiano, nato il 26<br />

luglio 1911, vestì l'abito religioso il primo agosto 1926; emise i voti solenni il 25 agosto<br />

1932; fu ordinato sacerdote il 17 marzo 1934; eletto vescovo il 10 giugno e consacrato il<br />

26 settembre 1948; dal 1934 al 1952 fu missionario in Cina; agli arresti domiciliari<br />

nell'agosto 1951; carcerato e condannato a morte il 25 ottobre 1951; espulso dalla Cina<br />

il 23 dicembre 1952; dal 1955 missionario dei cinesi in Perù; vicario episcopale di Lima<br />

per i cinesi dal 1966 al 1983, fondatore del "Colegio chino-peruano Juan XXIII".<br />

Dall'aprile 1983 risedette nella nostra infermeria dove passò al Signore il 23 giugno<br />

1990.<br />

1334. P. Antonio Rosso da Pirano in Istria, nato l'11 febbraio 1904, vestì l'abito<br />

serafico il 22 novembre 1925 assumendo il nome di Sisto, che smise nel 1973; emise i<br />

voti solenni il 25 novembre 1929; fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1929; fu<br />

missionario in Cina dal 1930 al 1941. In USA frequentò per 4 anni i corsi alla Columbia<br />

University di New York ed ottenne il dottorato di ricerca; insegnò per 10 anni filosofia e<br />

storia dell'Oriente alla Catholic University of America di Washington; addetto a Sinica<br />

Franciscana all’Antoniano di Roma dal 1954 dal 1986; dal settembre 1986 ricoverato<br />

nella nostra infermeria di Trento, passò al Signore al s. Chiara il 18 luglio 1990.<br />

1335. P. Vittorino, Lino Barcatta da Barcatta di Valfloriana, nato il primo<br />

novembre 1921, vestì l'abito serafico il primo agosto 1939; emise i voti solenni il 20<br />

maggio 1944; fu ordinato sacerdote il 16 febbraio 1947; Si diplomò "Lettore generale in<br />

lettere classiche" presso il Pontificio Istituto Superiore di Scienze e Lettere s. Chiara in<br />

Napoli, frequentando dal 1947 al 1951; insegnò latino e greco nel nostro Collegio di<br />

Villazzano dal 1951 al 1971; cessata l'attività scolastica, fu in servizio a Trieste dal<br />

1971 al 1984; dal 1984 era ricoverato nella nostra infermeria di Trento; morì al s. Chiara<br />

il 13 dicembre 1990.<br />

1336. P. Bernardino, Onorino Dossi da Corné di Brentonico, nato il 9 marzo 1927,<br />

vestì l'abito serafico il primo settembre 1943; emise i voti solenni il 30 marzo 1948; fu<br />

ordinato sacerdote il 18 febbraio 1951; diplomato come Lettore generale in pedagogia<br />

presso l'Istituto pedagogico francescano di Grottaferrata (Roma), svolse il suo servizio<br />

educativo nel collegio di Campo Lomaso dal 1953 al 1957, maestro dei chierici liceali a<br />

Rovereto, vicerettore nel collegio di Villazzano dal 1960 al 1963; in seguito prestò la<br />

sua attività pastorale nei vari conventi della <strong>Provincia</strong>; fu cappellano presso la casa<br />

madre dell'Istituto Piccole Suore della Sacra famiglia a Castelletto dal 1965 al 1971; dal<br />

1983 era ricoverato nella nostra infermeria di Trento, direttore di un gruppo di<br />

preghiera; morì al s. Chiara il 16 maggio 1991.<br />

390


1337. P. Isidoro, Cipriano Bertolas da Lover, nato il 27 giugno 1916, vestì l'abito<br />

serafico il primo agosto 1931; emise i voti solenni il 16 settembre 1937; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1939; prestò il suo ministero pastorale in vari conventi; fu vicario<br />

parrocchiale a Trieste, parrocchia della Beata Vergine delle Grazie dal 1942 al 1957; poi<br />

dal 1974 al 1987; nel 1990 partì dal convento di Pergine dove era Vicario e fu<br />

ricoverato nella nostra infermeria di Trento dove passò al Signore il 21 giugno 1991.<br />

1338. P. Pompeo Rigon da Telve Valsugana , nato il 24 dicembre 1926, vestì l'abito<br />

religioso il 3 settembre 1944; emise i voti solenni il 23 luglio 1950; fu ordinato<br />

sacerdote il 9 marzo 1952; dal 1954 fu missionario in Bolivia, dove fu anche Vicario<br />

generale della Prelatura; morì improvvisamente a Cochabamba il 19 settembre 1991.<br />

1339. P. Fabiano, Attilio Sommavilla da Moena, nato il 9 maggio 1915, vestì<br />

l'abito serafico il 2 agosto 1930; emise i voti solenni il 16 settembre 1937; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1939; si dedicò all'assistenza delle fraternità del TOF; catechista<br />

a Borgo Valsugana e a Gorizia; cappellano all'ospedale civile di Gorizia; dal 1984 era di<br />

famiglia a Trento, dove anche passò al Signore il giorno di Natale 25 dicembre 1991.<br />

1340. P. Romano Capra da Borgo Valsugana, nato l'11 gennaio 1929, vestì l'abito<br />

serafico il 26 agosto 1947 assumendo il nome di Serafico, che smise nel 1973; emise i<br />

voti solenni il 6 settembre 1953; fu ordinato sacerdote il 15 luglio 1956; prestò il suo<br />

servizio pastorale in vari conventi; ottimo predicatore di Missioni al popolo; assistente<br />

al TOF, catechista, cappellano dell'ospedale di Mezzolombardo; morì all'ospedale della<br />

Borgata il 12 ottobre 1992.<br />

1341. P. Remo Busana da Cinte Tesino, nato il 24 novembre 1934, vestì l'abito<br />

serafico il 10 settembre 1953 assumendo il nome di Faustino, che smise nel 1973; emise<br />

i voti solenni il 13 dicembre 1959; fu ordinato sacerdote il 15 luglio 1962; fu insegnante<br />

al Collegio di Villazzano, vicario parrocchiale e catechista a Cavalese e a Trieste dal<br />

1967 al 1978; Guardiano; parroco di Campo Lomaso; curato di Stumiaga; dal 1984 in<br />

servizio nella nostra parrocchia di Trieste, dove morì all'ospedale Cattinara il 24<br />

settembre 1993.<br />

1342. P. Flavio, Elio Trettel da Predazzo, nato il 16 ottobre 1927, vestì l'abito<br />

serafico il primo agosto 1943; emise i voti solenni il 14 luglio 1949; fu ordinato<br />

sacerdote il 18 febbraio 1951; frequentò il corso di eloquenza-pastorale a Grottaferrata<br />

dal 1951 al 1954; svolse la sua attività pastorale nel Trentino e a Bologna; missionario<br />

in Bolivia, in California, nell'Utah e Nevada; morì causa incidente automobilistico<br />

presso Fresno (California) il 15 gennaio 1994.<br />

1343. P. Placido, Lino Gottardi da Rovereto, nato il 17 gennaio 1913, vestì l'abito<br />

serafico il 2 agosto 1930; emise i voti solenni il 4 agosto 1934; fu ordinato sacerdote<br />

l'11 giugno 1938; svolse la sua attività pastorale in vari conventi trentini; catechista a<br />

Opicina dal 1939 al 1954; fu a Gorizia e di nuovo Trieste dal 1970 fino alla morte,<br />

avvenuta però mentre si trovava di passaggio presso parenti a Rovereto, il 5 febbraio<br />

1994.<br />

391


1344. P. Innocenzo, Giulio Groff da Pergine, nato il 5 settembre 1911, vestì l'abito<br />

serafico il 2 agosto 1928; emise i voti solenni l'11 settembre 1932; fu ordinato sacerdote<br />

il 27 giugno 1937; fu in vari conventi trentini e poi a Trieste quasi ininterrottamente dal<br />

1943 al 1989, sempre presente in chiesa o in sacrestia; dal 1989 era ricoverato nella<br />

nostra infermeria di Trento; morì al s. Camillo il 25 giugno 1994.<br />

1345. P. Erminio, Walter Pizzinini da Selva Gardena, nato il 30 settembre 1925,<br />

vestì l'abito religioso il 3 settembre 1944; emise i voti solenni il 23 luglio 1950; fu<br />

ordinato sacerdote il 19 marzo 1953; curò sempre il Terz'Ordine; vice maestro dei<br />

novizi e cerimoniere di mons. Raffaele Cazzanelli; da Cavalese passò a Campo Lomaso<br />

fino al suo ricovero al s. Chiara di Trento dove morì il 9 settembre 1994; fu sepolto a<br />

Campo Lomaso.<br />

1346. P. Arcangelo, Francesco Tabarelli da Faedo, nato il 21 settembre 1913,<br />

vestì l'abito serafico il 26 ottobre 1928; emise i voti solenni il 22 settembre 1934; fu<br />

ordinato sacerdote in Cina il 14 marzo 1937; era partito per la Cina ancora studente di<br />

teologia nel 1936, dove rimase fino all'espulsione nel dicembre 1948; nel 1951 partì<br />

missionario per la Bolivia dove svolse una intensa attività spirituale e materiale; fu<br />

anche alcalde (sindaco) della città di Aiquile; colpito da grave malattia ritornò in<br />

<strong>Provincia</strong> e fu ricoverato nella nostra infermeria nel marzo 1994; ed ivi serenamente<br />

passò al Signore il 9 ottobre 1994.<br />

1347. P. Venceslao, Felice Sustercic da Pliscovizza di Comeno (GO), nato il 31<br />

dicembre 1924, vestì l'abito serafico il primo agosto 1943; emise i voti solenni il 30<br />

marzo 1948; fu ordinato sacerdote il 18 febbraio 1951; dal 1952 al 1994 fu missionario<br />

in Bolivia, dove ebbe molti incarichi, come Guardiano, Vicario generale ecc. Morì a<br />

Cochabamba il 29 novembre 1994.<br />

1348. P. Nicola, Rocco Monegatti da Peio, nato il 2 maggio 1914, vestì l'abito<br />

religioso il 2 agosto 1930; emise i voti solenni l'11 maggio 1935; fu ordinato sacerdote<br />

l'11 giugno 1938; conseguì la laurea in diritto canonico all'Antoniano di Roma nel 1942;<br />

insegnò poi nel nostro studio teologico dal 1942 al 1954; cappellano del Sanatorio di<br />

Mesiano dal 1945 al 1947; maestro dei chierici teologi; definitore, Guardiano poi a<br />

Pergine; fu anche cappellano del Convalescenziario INAIL "Villa Rosa" dal 1957 fino<br />

alla morte avvenuta nell'infermeria di Trento il 13 maggio 1995.<br />

1349. P. Antonio, Lucio Spangaro da Trieste, nato il 31 ottobre 1928, vestì l'abito<br />

religioso il 26 agosto 1947; emise i voti solenni il 12 ottobre 1953; ordinato sacerdote il<br />

15 luglio 1956; fu segretario particolare del <strong>Provincia</strong>le, segretario di Curia, Vicario<br />

parrocchiale, collaboratore delle Pia Opera Fratini e Missioni, ottimo predicatore; dal<br />

1977 degente nella nostra infermeria, dove morì il 29 luglio 1995.<br />

1350. P. Dionisio, Silvio Scartezzini da Sacco, nato il 18 gennaio 1906, vestì l'abito<br />

religioso il 24 agosto 1922; emise i voti solenni il 18 luglio 1929; fu ordinato sacerdote<br />

il 29 giugno 1930; prestò il suo servizio pastorale nei vari conventi; fu anche in Calabria<br />

dal 1947 al 1950; custode del cimitero civico di Rovereto dal 1958 fino al ricovero nella<br />

nostra infermeria di Trento nel 1992, dove morì il 7 novembre; 1995.<br />

392


1351. Fra Gustavo, Luigi Vettori da Verla di Giovo, nato il 21 giugno 1926, vestì<br />

l'abito religioso il 3 settembre 1944; fece la professione semplice il 6 dicembre 1945;<br />

dopo aver iniziato il liceo a Rovereto fu colpito dalla tbc; dopo un anno all'ospedale,<br />

passò tutta la sua vita nell'infermeria di Trento; curava un piccolo negozio di<br />

devozionali, addetto pure alla quotidiana registrazione dei dati dell'osservatorio<br />

meteorologico, fino alla sospensione del servizio per mancanza di spazio avvenuta nel<br />

1992 per la costruzione della cappella nell'ex studentato; fra Gustavo morì all'ospedale<br />

s. Chiara di Trento il 3 maggio 1996. Sepolto a Verla di Giovo.<br />

1352. P. Cipriano, Ottavio Weber da Mezzocorona, nato il 22 marzo 1909, vestì<br />

l'abito serafico il 30 luglio 1925; emise i voti solenni il 24 giugno 1930; fu ordinato<br />

sacerdote l'8 agosto 1932; ancora diacono nel 1932 partì per la nostra missione di<br />

Kichow in Cina e lì fu ordinato sacerdote; rimase in Cina fino all'espulsione avvenuta<br />

nel 1951; fu poi in vari conventi; cappellano dell'ospedale di Cavalese dal 1961 al 1984;<br />

ricoverato nella nostra infermeria nel febbraio 1993, vi morì il 14 luglio 1996.<br />

1353. P. Flaviano, Ettore Dellagiacoma da San Martino di Castrozza, nato il 31<br />

marzo 1921, vestì l'abito religioso il primo agosto 1939; emise i voti solenni il 20<br />

maggio 1944; fu ordinato sacerdote il 16 febbraio 1947; si diplomò come lettore<br />

generale in Lettere presso l'Istituto Superiore di Scienze e lettere s. Chiara in Napoli nel<br />

1951; insegnò nel nostro collegio di Villazzano dal 1951 al 1971; fu eletto definitore,<br />

Guardiano a Cavalese e a Trento; dal 1993 era di famiglia a Rovereto, dove morì il 4<br />

novembre 1996.<br />

1354. P. Tommaso, Giuseppe Chiocchetti da Moena, nato il 13 luglio 1910, vestì<br />

l'abito religioso il 3 agosto 1927; emise i voti solenni il 9 agosto 1931; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1934; nel 1936 partì come missionario nella nostra diocesi di<br />

Kichow in Cina, dalla quale fu espulso nel 1950; fu a Campo Lomaso; dal 1954 al 1963<br />

a Rovereto cappellano dell'Opera Famiglia materna; ad Arco come Guardiano fino al<br />

1966; ritornò a Rovereto cappellano dell'Opera Famiglia Materna fino al 1993; dal 1956<br />

al 1987 cappellano anche della Casa circondariale; morì nella nostra infermeria di<br />

Trento, dove si era ricoverato, il 5 novembre 1996.<br />

1355. P. Ferdinando Stancher da Castelfondo, nato il 22 gennaio 1921, vestì<br />

l'abito religioso come fratello il 17 novembre 1936; emise i voti solenni il 20 maggio<br />

1942; fece il suo servizio in vari conventi; nel 1949 partì come missionario in Bolivia;<br />

negli anni 1971-1974 compì gli studi teologici presso l'Istituto Superior de Estudios<br />

Teologicos di Cochabamba e fu ordinato sacerdote il 21 giugno 1975 a Castelfondo da<br />

mons. Giacinto Eccher Prelato di Aiquile in Bolivia; svolse poi il suo ufficio pastorale<br />

fino alla morte avvenuta a Cochabamba il 17 novembre 1996.<br />

1356. P. Giacinto, Giuseppe mons. Eccher da Castagné san Vito, nato il 19 aprile<br />

1912, vestì l'abito serafico il primo agosto 1929; emise i voti solenni il 6 agosto 1933; fu<br />

ordinato sacerdote il 27 giugno 1937; eletto vescovo l'11 dicembre 1961, consacrato il<br />

primo aprile 1962; fu insegnante e assistente nel collegio di Villazzano; insegnante e<br />

vice maestro e maestro dei chierici a Rovereto dal 1939 al 1945; maestro dei novizi ad<br />

Arco dal 1945 al 1951 e poi dal 1954 al 1957; definitore (1957-1959); dal 1957 fu in<br />

Bolivia delegato provinciale della fondazione trentina e poi Prelato della Prelatura<br />

393


nullius di Aiquile dal 1961; concluse il suo servizio episcopale nel 1986; continuò però<br />

a rimanere attivo in Bolivia fino all'agosto del 1993 quando fu ospitato nella nostra<br />

infermeria di Trento, dove concluse la sua vita laboriosa il 10 gennaio 1997.<br />

1357. P. Albino, Francesco Fontana da Faedo, nato il 12 marzo 1910, vestì l'abito<br />

serafico il primo agosto 1926; emise i voti solenni il 13 maggio 1930; fu ordinato<br />

sacerdote il 18 giugno 1933; assistente nei nostri Collegi; cappellano dell'Ospedale<br />

militare di Sommacampagna (VR) nel 1941; cappellano militare a Rodi dal 1942 al<br />

1944; prigioniero di guerra in Germania dal 1944 al 1945, in compagnia del Guareschi<br />

di don Camillo e Peppone; nel 1948 iniziò il suo servizio di cappellano al sanatorio "F.<br />

Filzi" di Mesiano fino alla chiusura del 1973; dal 1975 al 1984 nella casa del custode<br />

del cimitero di Trento; dal 1984 a Trento e poi dal 1992 nell'infermeria provinciale di s.<br />

Bernardino fino alla morte avvenuta il 3 aprile 1997.<br />

1358. P. Mario, Attilio Levri da Fiavé, nato il 3 marzo 1912, vestì l'abito serafico il<br />

3 agosto 1927; emise i voti solenni il 9 marzo 1933; fu ordinato sacerdote il 3 febbraio<br />

1935; durante il corso teologico frequentò pure il liceo musicale di Trento, studiando<br />

teoria musicale, solfeggio, setticlavio e organo; dal 1939 al 1946 studiò presso il<br />

Pontificio Istituto di Musica sacra a Roma, ottenendo nel 1941 il magistero in musica<br />

sacra con la tesi Il canto gregoriano presso la cattedrale tridentina. Note storiche dalle<br />

origini al sec. XIX ; ottenne il dottorato presso lo stesso Istituto nel 1946 con la tesi Un<br />

patrimonio trentino di melodie liturgiche. Appunti di storia musicale della <strong>Provincia</strong><br />

francescana di s. Vigilio (Trento) 286 ; nel 1957 ottenne il magistero in direzione di cori e<br />

musica corale al Conservatorio di Bolzano; nel 1966 frequentò un corso di<br />

composizione (contrappunto e fuga) presso il Conservatorio di Udine; nel 1967 corso di<br />

perfezionamento in direzione di coro al Conservatorio di Arezzo; nel 1965 aveva<br />

ottenuto l'abilitazione all'insegnamento della musica nelle scuole. Infatti fu insegnante<br />

nella scuola media di Ponte Arche dal 1961 al 1970; insegnante alla scuola media di<br />

Prabi nel 1970; insegnante alle scuole medie di Ponte Arche, Pieve di Bono, Spiazzo e<br />

Villazzano dal 1971 al 1979. Era stato pure insegnante di canto e direttore di coro nelle<br />

nostre scuole e chiese di Villazzano, Trento e Rovereto. Fu abile pubblicista e<br />

compositore di musica sacra e profana: si conoscono 50 articoli pubblicati su varie<br />

riviste; un centinaio di composizioni o armonizzazioni di musiche sacre ed oltre 120<br />

composizioni o armonizzazioni di canzoni della montagna. Fu fondatore, istruttore e<br />

direttore di molti cori parrocchiali e della montagna; partecipò a concorsi nazionali per<br />

cori della montagna ottenendo lusinghieri risultati. Non mi dilungo oltre ma rimando,<br />

per notizie più abbondanti, alla pubblicazione fatta a più mani in suo onore in occasione<br />

del 60° di sacerdozio. Non si deve dimenticare la sua attività di sacerdote, sempre<br />

pronto e preparato, sia nella predicazione che nel confessionale nei vari conventi dove<br />

l'ubbidienza lo chiamava. Fu anche curato di Comano dal 1977 al 1979; parroco di<br />

Lundo dal 1979 al 1984; fu di famiglia a Campo Lomaso fino alla morte che avvenne<br />

però al s. Chiara di Trento il primo novembre 1997; fu sepolto a Campo Lomaso.<br />

1359. P. Fabio Dall'Aglio da Villanova del Ghebbo (Rovigo), nato il 19 maggio<br />

1926, vestì l'abito religioso il 25 agosto 1946 assumendo il nome di Arturo che smise<br />

nel 1973; emise i voti solenni il 15 luglio 1951; fu ordinato sacerdote il 14 marzo 1954;<br />

286 Trento, Biblioteca san Bernardino MS 781.<br />

394


dal 1956 al 1996 fu missionario in Bolivia con brevi periodi in <strong>Provincia</strong>, come<br />

catechista a Gorizia, Vicario parrocchiale a Milano, parroco di Montagne nel 1971-<br />

1972; rientrò definitivamente in <strong>Provincia</strong>, ricoverato all'infermeria di Trento, dove<br />

morì il 13 novembre 1997.<br />

1360. P. Enrico, Alfredo Recla da Smarano, nato il 21 novembre 1913, vestì l'abito<br />

serafico il primo agosto 1931; emise i voti solenni il 13 luglio 1936; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 luglio 1939; si laureò in teologia all'Ateneo Antoniano in Roma nel<br />

1943; insegnò nel nostro studio teologico dal 1943 al 1956; fu definitore, Ministro<br />

provinciale, definitore generale, segretario generale dell'Ordine dal 1973 al 1982; dal<br />

1984 era degente nella nostra infermeria di Trento, dove chiuse la sua vita terrena al s.<br />

Chiara il 25 gennaio 1998. Fu autore della storia del suo paese e della vita del P.<br />

Emanuele Chiettini, come dissi sopra.<br />

1361. P. Emiliano, Emilio Grigoletti da Nomi, nato il 17 agosto 1923, vestì l'abito<br />

religioso il primo agosto 1939; emise i voti solenni il 3 settembre 1932; fu ordinato<br />

sacerdote il 16 febbraio 1947; fu insegnante di lingua tedesca nel collegio di Villazzano<br />

dal 1958 al 1976, frequentando in estate corsi di studio del tedesco, conseguendo a<br />

Düsseldorf il diploma di Berlitz; sostituiva anche i nostri cappellani degli emigrati in<br />

Germania durante l'estate; dal 1976 svolse la sua attività pastorale curando la<br />

formazione di cori per le celebrazioni liturgiche; ritiratosi nella nostra infermeria<br />

provenendo dal convento di Trento, poco dopo, minato da male incurabile, passò al<br />

Signore l'8 giugno 1998.<br />

1362. Fra Donato, Bruno Bonenti da Bondo, nato il 25 ottobre 1910, vestì l'abito<br />

religioso il 12 aprile 1927; emise i voti solenni il 28 ottobre 1931; factotum, ma anche<br />

sarto; infermiere a S. Bernardino dal 1942 al 1956; definitore due trienni dal 1969 al<br />

1975; dal 1960 al 1993 fu di famiglia a Villazzano; dal 1995 ricoverato nella nostra<br />

infermeria, dove morì l'11 agosto 1998.<br />

1363. P. Filippo, Antonio Piffer da Mosana di Giovo, nato il 13 ottobre 1913, vestì<br />

l'abito serafico il 2 agosto 1930; emise i voti solenni l'8 novembre 1934; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 luglio 1939; dal 1940 al 1950 fu catechista a Trieste; poi missionario il<br />

Bolivia e poi come cappellano degli emigrati in Argentina dal 1953 al 1957, in Canada<br />

dal 1958 al 1962 e in fine in Germania dal 1961 al 1990; dal 1992 era ricoverato nella<br />

nostra infermeria di Trento, dove lentamente si spense e raggiunse il Signore il 29<br />

agosto 1998.<br />

1364. P. Camillo Paris da Trento, nato l'8 giugno 1912, vestì l'abito religioso il 3<br />

agosto 1927; emise i voti solenni il 13 giugno 1932; fu ordinato sacerdote il 3 febbraio<br />

1935; dal 1935 al 1947 passò di convento in convento a svolgere il suo mandato<br />

pastorale; dal 1940 al 1942 fu cappellano militare anche in Russia; dal 1948 al 1970 fu<br />

presso la Curia generalizia a Roma, nella procura e dal 1951 al 1970 presso la segreteria<br />

delle Missioni e nello stesso tempo, dal 1949 al 1970, cappellano dell'ospedale s. Carlo;<br />

cappellano ospedaliero a Gorizia, dal 1970 al 1972 e a Riva del Garda dal 1973 al 1979;<br />

dal 1979 al 1988 fu di famiglia a Gorizia e poi a Rovereto; negli ultimi mesi fu<br />

ricoverato nella nostra infermeria, dove chiuse la sua vita terrena il 16 febbraio 1999.<br />

395


1365. P. Domenico, Bruno Trentini da Villazzano, nato l'8 marzo 1912, vestì<br />

l'abito serafico il 2 agosto 1928; emise i voti solenni il 9 marzo 1933; fu ordinato<br />

sacerdote il 28 luglio 1936; dal 1936 al 1939 fu missionario in Cina; dal 1951 in<br />

Bolivia, dove svolse il suo servizio con diversi incarichi; dal 1993 era nell'episcopio di<br />

Aiquile; morì a Cochabamba il 23 aprile 1999.<br />

1366. P. Ottone, Mario Tonetti da Mezzocorona, nato il 2 febbraio 1912, vestì<br />

l'abito serafico il 3 agosto 1927; emise i voti solenni il 9 marzo 1933; fu ordinato<br />

sacerdote il 3 febbraio 1935; fu insegnante di musica ai nostri chierici di Trento e di<br />

Rovereto dal 1936 al 1941; dal 1941 al 1952 organista e catechista a Trieste; segue un<br />

corso di armonia con Tomasini a Firenze, proseguito poi con Vito Levi a Trieste. Si<br />

perfeziona nel contrappunto, la fuga e la strumentazione sostenendo l'esame medio e di<br />

diploma presso il Conservatorio "G. Rossini" di Pesaro, alla presenza di Riccardo<br />

Zandonai. Si diploma anche negli studi pianistici al Conservatorio "B. Marcello" di<br />

Venezia. A Trieste è responsabile artistico dell'Accademia triestina di Santa Cecilia; al<br />

"B. Marcello" conseguì il diploma di canto corale e direzione di coro. Ottiene poco<br />

dopo l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole statali medie superiori e insegna per<br />

quattro anni a Milano (1952-1956); nel 1956 assume l'incarico di insegnante presso la<br />

Civica di Rovereto; nella scuola media di Avio (1958-1959); nella scuola media di Mori<br />

(1959-1962); all'Istituto Magistrale "Filzi" di Rovereto dal 1962; nel 1960 fondò a<br />

Rovereto il celebre coro intitolato a Lodovico Grossi da Viadana. Alla Scuola Civica<br />

Musicale di Rovereto insegnerà dal 1956 al 1977 storia della musica e l'armonia<br />

complementare; ebbe poi l'incarico della direzione di detta scuola dal 1962 al 1977;<br />

nell'anno 1964-1965 ebbe l'incarico di alta composizione nel Conservatorio "G.<br />

Rossini" di Pesaro. Fu compositore quasi esclusivamente di musica religiosa in parte<br />

stampata: Messe, mottetti, il Natale, oratorio sacro manoscritto 1965; la Trilogia<br />

Petriana ed. Zanibon 1966; Passio s. Petri Apostoli, oratorio sacro manoscritto (1971);<br />

Cantico di Frate Sole ed. Zanibon 1972 per canto e pianoforte; Conversio s. Pauli<br />

Apostoli, oratorio sacro manoscritto (1973); Discessio s. Pauli Melita ab insula, oratorio<br />

sacro manoscritto (1977); Cantico di Frate Sole per assoli, coro e orchestra, ed. Cipriani<br />

1990. Per altre composizioni vedi l'opuscolo stampato in occasione dei suoi 80 anni per<br />

cura del Comune di Rovereto 287 . Dal 1956 al 1999 fu di famiglia a s. Rocco di Rovereto;<br />

nel medesimo anno 1999 fu ricoverato per poco tempo nella nostra infermeria di Trento,<br />

dove morì il 16 agosto 1999 e fu sepolto a Mezzocorona.<br />

1367. P. Valerio, Angelo Zoara da Noarna, nato il 18 dicembre 1912, vestì l'abito<br />

serafico il primo agosto 1929; emise i voti solenni il 26 dicembre 1933; fu ordinato<br />

sacerdote il 27 luglio 1937; passò di convento in convento svolgendo il suo servizio<br />

pastorale con zelo; dal 1953 al 1966 fu di famiglia a Mezzolombardo; vice promotore<br />

delle vocazioni dal 1953 al 1972; fu curato a Favrio e Stumiaga; dal 1982 al 1993 fu di<br />

famiglia a Mezzolombardo; poi passò nella nostra infermeria, dove si addormentò nel<br />

Signore il 5 dicembre 1999.<br />

1368. P. Arturo Valentini da Tenna, nato il 17 febbraio 1926, vestì l'abito religioso<br />

il primo agosto 1943 assumendo il nome di Alfredo che smise nel 1973; emise i voti<br />

solenni il 14 luglio 1949; fu ordinato sacerdote il 18 febbraio 1951; fu in vari conventi<br />

287 Cfr. Ottone musicista per l'80° compleanno, Rovereto 1992.<br />

396


addetto all'OFS, catechista e cappellano dei profughi a Gorizia; dal 1960 al 1969<br />

Guardiano a Mezzolombardo e a Cles; dal 1969 al 1987 a Trieste Vicario e cooperatore;<br />

dal 1987 al 1999 fu di famiglia nei conventi di Pergine e Borgo Valsugana; ricoverato in<br />

infermeria, poco dopo si spense il 13 dicembre 1999.<br />

1369. P. Cleto, Egidio Bonelli da Cavalese, nato il 30 gennaio 1918, vestì l'abito<br />

serafico il 27 luglio 1933; emise i voti solenni il 9 marzo 1939; fu ordinato sacerdote il<br />

29 giugno 1941; conseguì il titolo di Lettore generale in scienze naturali presso il s.<br />

Chiara di Napoli; si occupò con passione allo studio della botanica; insegnò nelle nostre<br />

case di formazione a Villazzano e a Cles e nel nostro liceo di Rovereto dal 1948 al<br />

1972; fu poi di famiglia a Cavalese fino al 1993, anno in cui fu ricoverato nella nostra<br />

infermeria di Trento, dove morì serenamente il 15 dicembre 1999.<br />

1370. Fra Pasquale, Emilio Furlan da Locavizza di Aidussina (Slovenia), nato il<br />

30 settembre 1921, vestì l'abito serafico il 17 maggio 1940; emise i voti solenni il 31<br />

gennaio 1946; prestò il suo prezioso servizio in vari conventi, anche della Venezia<br />

Giulia, come cuoco, sacrestano, ortolano, falegname ecc. Dal 1972 al 1987 fu cuoco a s.<br />

Bernardino di Trento; e dal 1987 al 2000 fu di famiglia a Santa Maria delle Grazie<br />

presso Arco; dopo pochi giorni di ricovero nella nostra infermeria di Trento, passò al<br />

Signore il 21 aprile dell'anno 2000.<br />

1371. P. Geremia, Ernesto Zalla da Menas in Val di Sole, nato il 30 gennaio 1918,<br />

vestì l'abito serafico il 18 luglio 1934; emise i voti solenni il 2 febbraio 1939; fu<br />

ordinato sacerdote il 29 giugno 1942; visse sempre nel convento di s. Bernardino, tranne<br />

la parentesi del suo guardianato a Cavalese (1945-1948); definitore per un sessennio;<br />

dal 1958 al 1978 direttore del TOF; il suo prezioso servizio di cappellano delle carceri<br />

di Trento si protrasse per 40 anni dal 1948 al 1987; cavaliere della Repubblica<br />

nell'aprile 1969 e Ufficiale al merito della Repubblica italiana nel 1976; dal 1987<br />

sempre disponibile tutti i giorni, tranne la domenica, al servizio del confessionale,<br />

essendo di famiglia ancora a Trento fino alla morte, avvenuta al s. Chiara il 20 giugno<br />

dell'anno 2000.<br />

1372. Fra Martirio Bonenti da Bondo, fratello di fra Donato, nato il 29 giugno<br />

1916, vestì l'abito serafico il 14 luglio 1931; emise i voti solenni l'8 luglio 1937; dopo<br />

20 anni di prezioso servizio nei vari conventi, fu colpito da grave malattia, che lo<br />

costrinse per molti anni all'ospedale; venne poi ricoverato nella nostra infermeria di<br />

Trento, dove morì il 4 agosto dell'anno 2000.<br />

1373. P. Bonifacio, Arturo Bolognani da Vigo Cavedine, nato il 9 aprile 1915,<br />

vestì l'abito serafico il 2 agosto 1930; emise i voti solenni il 7 maggio 1936; fu ordinato<br />

sacerdote l'11 giugno 1938; svolse molti incarichi: direttore del TOF, assistente alla<br />

Croce Rossa Americana nel 1945; segretario della POA fino al 1948; pioniere della<br />

missione nell'Honduras e poi in Bolivia; missionario degli emigrati negli USA;<br />

benemerito di aver fatto conoscere i due gesuiti P. Eusebio Chini da Segno e P. Martino<br />

Martini; lasciò scritti e ricerche sull'emigrazione della gente trentina; rientrato in<br />

<strong>Provincia</strong> continuò il suo lavoro pastorale; dal giugno 1997 era ricoverato nella nostra<br />

infermeria di Trento, dove anche chiuse la sua vita francescana operosa il 19 novembre<br />

dell'anno 2000.<br />

397


1374. P. Graziano, Tullio Avi da Vigo di Piné, nato il primo giugno 1919, vestì<br />

l'abito religioso il 31 luglio 1938; emise i voti solenni il 17 settembre 1942; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1945; fu missionario in Bolivia dal 1949 al 1953, anno in cui<br />

dovette ritornare in <strong>Provincia</strong> causa malattia; si interessò sempre delle Missioni; dal<br />

1975 era di famiglia a Pergine; accettò con serenità il male che lo colpì; dopo poco<br />

tempo del suo ricovero nella nostra infermeria, morì il 19 gennaio 2001. Sepolto nel<br />

cimitero di Pergine.<br />

1375. Fra Placido, Pio Battisti da Besenello, nato il 20 ottobre 1911, vestì l'abito<br />

religioso il 9 luglio 1927; emise i voti solenni l'11 dicembre 1932; coprì numerosi uffici<br />

con zelo e competenza; cuoco, riparatore di pianoforti; molti anni fu infermiere a<br />

Trento; si prestò a raccogliere fondi per i nostri collegi Serafici di Villazzano e Campo<br />

Lomaso e per le Missioni; morì nella nostra infermeria il 29 agosto 2001.<br />

1376. P. Diego, Luigi Michelon da Valternigo di Giovo, nato il 27 gennaio 1920,<br />

vestì l'abito serafico il 31 luglio 1938; emise i voti solenni il 17 settembre 1942; fu<br />

ordinato sacerdote il 29 giugno 1945; subito dopo l'ordinazione sacerdotale partì per la<br />

missioni di Cina, ma causa la persecuzione comunista dovette rientrare in <strong>Provincia</strong>;<br />

tornò per ben presto in Oriente in Giappone e poi nella Corea del sud, dove svolse la sua<br />

attività caritativa e pastorale per i lebbrosi del villaggio Sacro Cuore di Sanchong;<br />

rientrò in <strong>Provincia</strong> nel 1995 e fu posto di famiglia a Mezzolombardo, dove continuò il<br />

suo lavoro pastorale; causa ictus fu ricoverato nella nostra infermeria, dove poco dopo<br />

rese l'anima al Signore il 5 novembre 2001.<br />

1377. P. Benedetto, Giovanni Gratton da Tarvisio, nato il primo luglio 1926, vestì<br />

l'abito serafico il 4 ottobre 1945; emise i voti solenni il 4 ottobre 1952; fu ordinato<br />

sacerdote l'8 agosto 1954; fu parroco, cooperatore parrocchiale, Guardiano, maestro dei<br />

chierici teologi; dal 1967 fu sempre di famiglia a s. Rocco di Rovereto pronto a dare una<br />

mano nei vari incarichi conventuali; apprezzato e consultato osservatore meteorologico;<br />

morì a s. Rocco il 28 novembre 2001.<br />

1378. Fra Salvatore, Marino Donini da Molveno, nato il 15 agosto 1918, vestì<br />

l'abito serafico il 20 marzo 1935; emise i voti solenni il 16 agosto 1939; fu portinaio e<br />

questuante soprattutto mentre era di famiglia a Rovereto; nel 1978 si ammalò e fu<br />

ricoverato nella nostra infermeria di Trento, dove fu assistito nel lungo tempo della sua<br />

infermità fino a che il Signore lo chiamò a sé il 19 gennaio 2002.<br />

1379. P. Salvatore, Carlo Piatti da Canzolino, nato il 27 gennaio 1921, vestì l'abito<br />

religioso il 31 luglio 1938; emise i voti solenni il 17 settembre 1942; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1945; andò subito all'Ateneo Antoniano di Roma frequentando la<br />

facoltà di teologia con specializzazione della teologia morale, laureandosi nel 1949;<br />

insegnò questa materia nel nostro studio teologico di Trento dal 1949 al 1973; nel 1978<br />

fu posto di famiglia a Pergine per essere più vicino alla vecchia madre; pur<br />

interrompendo il servizio religioso a tempo pieno, non si fermò a riposare, ma trovò nel<br />

filone storico il motivo per continuare il suo servizio verso gli altri portando a<br />

conoscenza la storia della comunità del Bus, Madrano, Palù del Fersina, Canale, la<br />

storia del convento, tre volumi relativi alla storia di Pergine ecc. Dopo un breve ricovero<br />

398


nella nostra infermeria di Trento, mori il 3 marzo 2002 e fu sepolto nel cimitero di<br />

Pergine.<br />

1380. Fra Vittorio Cavosi da Terlano, nato il 2 maggio 1920, vestì l'abito religioso<br />

il 22 settembre 1936; emise i voti solenni il 20 maggio 1942; fu quasi sempre incaricato<br />

della questua, soprattutto mentre si trovava nel convento di Pergine per i periodi 1937-<br />

1939; 1946-1958; 1962-1966; a Cavalese nei periodi 1958-1962; 1969-1993; soggiornò<br />

poi a Rovereto ormai debilitato ma pronto a fare quello che poteva dal 1993 al 2001,<br />

quando fu ricoverato nella nostra infermeria, dove morì serenamente il 14 giugno 2002.<br />

1381. P. Ezio Comina da Peio, nato il 26 febbraio 1932, vestì l'abito religioso il 7<br />

settembre 1949 assumendo il nome di Marcello, che smise nel 1973; emise i voti<br />

solenni l'11 aprile 1955; fu ordinato sacerdote il 13 luglio 1958; conseguì il titolo di<br />

Lettore generale al s. Chiara di Napoli e dal 1962 al 1965 fu insegnante nel collegio di<br />

Villazzano, al nostro liceo di Rovereto dal 1965 al 1968; fu Guardiano di Arco dal 1969<br />

al 1972; insegnante di religione all'Istituto magistrale a Cles fino al 1981; cappellano<br />

dell'ospedale di Mezzolombardo fino al 1993; poi all'ospedale di Cavalese, dove fu<br />

colpito da male incurabile, per cui dovette essere operato e poi degente nella nostra<br />

infermeria di Trento, dove morì il 16 giugno 2002.<br />

1382. Fra Giuseppe Furlan da Padernello (Treviso), nato il 28 gennaio 1929, vestì<br />

l'abito serafico il 9 settembre 1950; emise i voti solenni il 12 dicembre 1954; passò di<br />

convento in convento come questuante; dal 1981 al 1987 fu aiutante cuoco a s.<br />

Bernardino di Trento; poi fu posto di famiglia nel convento di Cles, dando il suo<br />

contributo fraterno agli ospiti del convento ed ai forestieri, cioè al "popolo delle mele".<br />

Ormai impotente, fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento e morì il primo<br />

dicembre 2002.<br />

1383. P. Enghelberto, Mario Dalpiaz da Denno, nato il 9 luglio 1925, vestì l'abito<br />

religioso il primo agosto 1943; emise i voti solenni il 14 luglio 1949; fu ordinato<br />

sacerdote il 18 febbraio 1951; fu cappellano dal 1963 al 1994 presso l'«Istituto Villa<br />

Maria della Misericordia» di Lenzima; di famiglia a Santa Maria delle Grazie, morì<br />

improvvisamente il 4 gennaio 2003.<br />

1384. P. Agostino, Vito Donini da Molveno, nato il 6 dicembre 1919, vestì l'abito<br />

serafico il 30 luglio 1937; emise i voti solenni il 20 maggio 1942; fu ordinato sacerdote<br />

il 29 giugno 1942; fu insegnante e assistente a Villazzano e a Campo Lomaso;<br />

collaboratore parrocchiale in U.S.A. a Toronto, Boston, New York, Brooklin, Mount<br />

Vernon, Downsview; morì a Toronto il 19 gennaio 2003 e sepolto a Molveno il 31<br />

gennaio 2003.<br />

1385. P. Felice, Ugo Masera da Besenello, nato il 12 novembre 1922, vestì l'abito<br />

serafico il primo agosto 1939; emise i voti solenni il 20 maggio 1944; fu ordinato<br />

sacerdote il 16 febbraio 1947; dal 1947 al 1952 fu assistente de Fratini di s. Pasquale;<br />

dal 1952 al 1960 operò come tipografo nella tipografia nostra di Trento e poi di<br />

Villazzano; fu assistente provinciale alla "Piccola Famiglia"; catechista a Casa Gioia a<br />

Castelletto (VR) dal 1967 al 1971; archivista provinciale dal 1972 al 1998; fu poi di<br />

399


famiglia a Campo Lomaso, apprezzato istruttore del coro parrocchiale e organista. Fu<br />

trovato morto nella sua stanza il 30 gennaio 2003; sepolto a Campo Lomaso.<br />

1386. Fra Silvano, Alfredo Battisti da Telve Valsugana, nato il primo agosto 1934,<br />

vestì l'abito serafico il 28 ottobre 1952; fece la professione di voti temporanei il 29<br />

ottobre 1953; passò la sua vita religiosa facendo il fratello questuante con umiltà; dal<br />

1978 era ospite nella nostra infermeria di Trento, obbligato ad una dialisi settimanale,<br />

fino alla morte avvenuta il 25 luglio 2003.<br />

1387. P. Andrea, Pio Vergin da Lavarone Cappella, nato il 17 settembre 1913,<br />

vestì l'abito serafico il primo agosto 1931; emise i voti solenni il 6 agosto 1935; fu<br />

ordinato sacerdote il 29 giugno 1939; fu Guardiano molte volte nei vari conventi della<br />

<strong>Provincia</strong>; eletto anche definitore; nel tempo libero si interessava di fotografia, e fece<br />

anche l'ortolano negli ultimi anni passati nel convento di Pergine; morì nell'infermeria<br />

di Trento il 12 ottobre 2003 e sepolto a Lavarone Cappella.<br />

1388. P. Giusto, Giovanni Santorum da Varone, nato il 25 febbraio 1921, vestì<br />

l'abito serafico il 31 luglio 1938; emise i voti solenni il 17 settembre 1942; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 giugno 1945; fu Commissario provinciale del TOF dal 1951 al 1959;<br />

Guardiano e maestro dei chierici; cappellano alla Casa di Riposo di Trento (1981-1987),<br />

all'ospedale civile di Mezzolombardo (1975-1981), all'ospedale civile di Arco (1987-<br />

1990); ospite da molti anni nella nostra infermeria di Trento, morì l'8 febbraio 2004.<br />

1389. P. Silvestro, Mario Sartori da Verla di Giovo, nato il 3 marzo 1927, vestì<br />

l'abito religioso il primo agosto 1943; emise i voti solenni il 30 marzo 1948; fu ordinato<br />

sacerdote il 18 febbraio 1951; dal 1951 al 1965 fu di famiglia a Trieste; poi andò<br />

missionario in Bolivia, dove lavorò in umiltà operosa fino alla morte avvenuta a<br />

Cochabamba il 21 marzo 2004. Fu sepolto a Totora.<br />

1390. Fra Vito, Guido Cavagna da Pilcante, nato il 24 agosto 1915, vestì l'abito<br />

religioso il 31 agosto 1931; emise i voti solenni il 24 settembre 1936; era<br />

soprannominato " 'l semplice", perché aveva spesso sulla bocca tale termine, riferendosi<br />

a situazioni o a persone; ma non era un modo di dire offensivo; fu questuante nei vari<br />

nostri conventi: dal 1934 al 1947 fu di aiuto nella Residenza del cimitero di Trento,<br />

dove ne fu ammirata la sua carità durante i bombardamenti del 2 settembre 1943 e 13<br />

maggio 1944; dal 1956 al 1993 fu fraterno assistente infermiere nella nostra infermeria<br />

di Trento; vi ritornò nel 2001 come degente e vi rimase fino alla morte avvenuta il 25<br />

ottobre 2004.<br />

1391. P. Francesco, Antonio Guadagnini da Predazzo, nato il 26 novembre 1936,<br />

vestì l'abito religioso il 10 settembre 1953; fu ordinato sacerdote il 15 luglio 1962; fu<br />

per due periodi Priore a s. Romedio (1963-1972; 1996-2000); durante il suo Priorato<br />

curò il decoro delle strutture dell'edificio, eseguendo notevoli e fondamentali interventi<br />

di manutenzione; ma in primo piano vi erano sempre i pellegrini; per molti anni<br />

cappellano alla Casa di Risposo a Trento (1987-1993); fu Guardiano a Trento (1972-<br />

1981; 1993-1996), a Pergine (1984-1987) e a Mezzolombardo (2000-2004) dove morì a<br />

il 25 ottobre 2004.<br />

400


1392. Fra Mario Svaldi da Bedollo, di Romano e Ida Mattevi, nato il 15 maggio<br />

1942; frequentò le scuole medio-ginnasiali a Villazzano (1956-1962); vestì l'abito<br />

serafico ad Arco il 18 settembre 1962; nel 1969 chiese ed ottenne di andare missionario<br />

in Bolivia ed emise i voti solenni a Tarata l'8 dicembre 1969; dal 1971 al 1975<br />

frequentò l’istituto Superior de Estudios teologico di Cochabamba; ricevette l'Ordine<br />

del diaconato il 22 aprile 1976 dal suo vescovo mons. Giacinto Eccher. Era iscritto alla<br />

Viceprovincia di s. Antonio. Svolse la sua attività in vari luoghi della nostra Missione:<br />

Tarata-TinTin-Mizque-Aquile-Pocona-Tortora-Pocona, dove offrì il suo servizio con<br />

generosità come catechista e operatore pastorale. Dal 1992 al 2004 fu Vicario a Cuevo<br />

Camiri, dove collaborò al progetto Abapò, per giungere infine a Iguembe, ultima sua<br />

dimora. Morì improvvisamente a Iguembe e la sua morte si fa risalire alla sera del 20<br />

dicembre 2004.<br />

I Frati trentini hanno voluto ricordare fr. Mario Svaldi con una Messa di suffragio<br />

nella chiesa di Bedollo, suo paese natale nel pomeriggio del 27 dicembre 2004.<br />

Il rito era presieduto dal fratello P. Pierluigi ofm che tenne anche l’omelia.<br />

Il P. <strong>Provincia</strong>le, p. Germano Pellegrini all’inizio del rito presentò la figura del<br />

confratello missionario. Erano presenti il parroco del paese con altri sacerdoti.<br />

Numerosi i religiosi venuti dai vari conventi.<br />

1393. P. Donato, Giuseppe Calovi da Mezzocorona, di Luigi e Carolina Weber,<br />

nato il 6 gennaio 1924; vestì l'abito francescano il 17 agosto 1941; emise i voti solenni il<br />

6 marzo 1947; ordinato sacerdote il 13 marzo 1949. Prestò il suo servizio religioso e<br />

sacerdotale in vari conventi, soprattutto ad Arco, Rovereto e dal 1985 nella residenza<br />

del cimitero di Trento. Ricoverato al s. Chiara il primo luglio, vi morì il seguente 3<br />

luglio 2005.<br />

1394. P. Eriberto, Giovanni Baldi da Telve Valsugana, di Giuseppe e Anna Giusti,<br />

nato il 29 settembre 1924; vestì l'abito serafico ad Arco il 17 agosto 1941; emise i voti<br />

solenni il 9 marzo 1946; sacerdote il 13 marzo 1949. Era iscritto alla <strong>Provincia</strong> di s.<br />

Antonio in Bolivia, dove era missionario dal dicembre del 1962; morì a Cochabamba il<br />

5 agosto 2005.<br />

1395. P. Bonaventura, Erardo Feller da Besenello, di Clemente e Domenica Bridi,<br />

nato il 7 febbraio 1929, vestì l’abito serafico ad Arco il 5 ottobre 1946; emise i voti<br />

solenni il 15 luglio 1951; sacerdote il 14 marzo 1954. Frequentò lo studio superiore di<br />

Napoli diplomandosi in lettere classiche; insegnò nei nostri studentati fino al 1972; poi<br />

esercitò la sua azione pastorale in vari conventi soprattutto nella Custodia del cimitero<br />

civico di Trento; dal 1991 fu sempre Vicario nel convento di Campo; ricoverato nella<br />

nostra infermeria di Trento, pochi giorni dopo rese l’anima Dio il 24 dicembre 2005.<br />

1396. P. Fausto Giovannini da Mezzocorona, di Luigi ed Enrica Oberheller, nato il<br />

25 agosto 1923, vestì l’abito di s. Francesco ad Arco il 17 agosto 1941 col nome di<br />

Gaudenzio, che smise nel 1973; emise i voti solenni il 9 marzo 1946; sacerdote il 13<br />

marzo 1949. Dopo le prime esperienze pastorali a Pergine e Borgo, esercitò il suo<br />

ministero pastorale come cappellano e catechista a Cles per moltissimi anni; fu anche<br />

cappellano della Casa di Riposo pure a Cles; nel 2002 fu ricoverato nella nostra<br />

infermeria di Trento dove morì il 2 gennaio 2006.<br />

401


1397. P. Lino, Silvio Micheletti da Vervò, di Michele ed Agata Paternoster, nato il<br />

20 ottobre 1919; vestì l’abito di s. Francesco ad Arco il 30 luglio 1937; emise i voti<br />

solenni il 20 maggio 1942; sacerdote il 29 giugno 1944. Dopo un breve periodo in Cina<br />

dal 1948 e alcuni mesi in Vietnam, si stabilì nel 1953 a Tokyo, dove svolse il compito di<br />

parroco, maestro degli studenti francescani per cinque anni, maestro dei novizi per<br />

dodici; direttore della scuola di lingua giapponese e poi ancora parroco; morì il 4<br />

febbraio 2006. Era iscritto alla <strong>Provincia</strong> dei ss. Martiri Giapponesi in Giappone.<br />

1398. P. Bruno Giordani da Pedersano, di Sisinio ed Emilia Linardi, nato il 23<br />

maggio 1923, vestì l’abito serafico ad Arco il 17 agosto 1941 prendendo il nome di<br />

Nazario, che smise nel 1973; emise i voti solenni il 9 marzo 1946, sacerdote il 13 marzo<br />

1949. Dopo gli studi superiori a Grottaferrata, all’Università Cattolica di Milano,<br />

all’Ateneo salesiano di Torino, dove si specializzò in filosofia, pedagogia e psicologia,<br />

fu insegnate a Grottaferrata dal 1956 al 1968; all’Antonianum di Roma dal 1968 al<br />

1994; al suo rientro in <strong>Provincia</strong>, continuò per qualche anno l’insegnamento nel<br />

seminario diocesano e in Istituti religiosi. Morì a Napoli l’11 febbraio 2006, assistito<br />

dalle Suore francescane dei Sacri Cuori; fu sepolto a Pedersano suo patria, il 14<br />

febbraio 288 .<br />

1399. P. Renzo Gaiardoni da Riva del Garda di Bartolomeo e Maria Santorum nato<br />

il 10 ottobre 1923; vestì l’abito serafico ad Arco il 2 febbraio 1940 prendendo il nome<br />

di Fernando, che lascerà nel 1973; professione solenne 15 luglio 1945; ordinato<br />

sacerdote il 13 marzo 1948. Frequentò l’università di Monaco di Baviera; poi insegnò<br />

per alcuni anni presso la scuola delle Piccole Suore della Sacra Famiglia a Castelletto di<br />

Brenzone; poi per 35 anni dedicò il suo ministero agli emigrati in Germania<br />

(Aschaffenburg); nel 2001 ritornò in <strong>Provincia</strong>. Morì a Loreto, Casa S. Francesco, alla<br />

fine di una settimana di esercizi spirituali, il 7 aprile 2006.<br />

1400. P. Silvano, Lionello Zanella da Valle San Felice di Anselmo e Apollonia<br />

Zanella; nato il 28 giugno 1914; vestì l’abito serafico 01.08.1929; professione solenne<br />

13.07.1935; sacerdote 27.06.1937. Fu per 4 anni cappellano militare (1942-1944). Poco<br />

dopo partì per la Bolivia dove visse per 44 anni e fu tra i fondatori della Missione<br />

Trentina e della Prelatura con piena disponibilità a servire il Vangelo nei fratelli più<br />

piccoli e più poveri. Rientrato nel 1994 visse a Rovereto e poi ad Arco. Morì il 26<br />

giugno 2006 sul monte Stivo (Arco).<br />

1401. Fra Cornelio, Francesco Sinigoj da Montespino (Slovenia) di Giovanni e<br />

Francesca Lojk; nato 28.04.1920; vestì l’abito serafico 17.05.1940; professione solenne<br />

08.12.1946. Per tutta la vita si è diviso fra i compiti di questuante e di sacrestano,<br />

amando accudire alla chiesa, dove volentieri si fermava a pregare. Fu buon frate minore,<br />

di poche parole ma lieto e capace di farsi amare dalle persone che visitava chiedendo la<br />

carità per il sostentamento dei collegi serafici e per le missioni. Gli ultimi anni li ha<br />

trascorsi in Infermeria, dove morì il 27 giugno 2006.<br />

1402. Fra Tullio Battisti, da Besenello di Basilio e Maria Noriller, nato 04.08.<br />

1921; vestì l’abito serafico il 21 dicembre 1936 col nome di Andrea, che smise nel<br />

288 Per maggiori notizie e per le sue pubblicazioni cfr. Notizie di Famiglia, 177, pp. 116-120.<br />

402


1973; emise la professione solenne il 4 agosto 1943. Passò la vita francescana lavorando<br />

in varie Fraternità della <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio testimoniando la povertà e l’umiltà<br />

specie con la questua. Ha avuto sempre sete di conoscere la Parola di Dio specie dopo il<br />

Concilio Vaticano II e ha dimostrato in più di 24 anni di malattia in infermeria la<br />

perfetta letizia nel sopportare dolori e debilitazione progressiva. Morì nell’infermeria di<br />

Trento il 7 settembre 2006.<br />

1403. P. Gabriele, Carlo Oberberger da Valfloriana, di Giovanni e Costanza<br />

Tomasini, nato 10.12.1914; vestì l’abito francescano 0.1.08.1931; emise i voti solenni<br />

09.07.1936; ordinato sacerdote 20.06.1939. Trascorse i primi trentanni di vita religiosa<br />

e sacerdotale in vari conventi della <strong>Provincia</strong> e poi per quasi 40 anni nel convento di<br />

Mezzolombardo. Ebbe la grazia di lavorare con predilezione l’orto, e la campagna, oltre<br />

il servizio ordinario della chiesa. Testimoniò semplicità, laboriosità e attenzione alle<br />

persone. Morì serenamente nella nostra infermeria di Trento il 10 settembre 2006.<br />

1404. P. Cherubino, Romano Ferrai da Telve Valsugana, di Serafino e<br />

Ermenegilda Sartori, nato il 19 dicembre 1920; vestì l’abito serafico il 20 dicembre<br />

1935; emise i voti solenni il 20 maggio 1942; ordinato sacerdote il 19 dicembre 1943.<br />

Fu parecchi anni in America fra gli italiani come cappellano e parroco; fu Guardiano a<br />

Pergine a Borgo Valsugana. Ritiratosi nella nostra infermeria di Trento, si spense nel<br />

Signore il 14 marzo 2007.<br />

1405. P. Raffaele, Remo Centi da Gavardo (BS), di Ferruccio e Maria Zigliani,<br />

nato 03.06.1920, entrò nel noviziato il 30 luglio 1937; emise i voti solenni il 20 maggio<br />

1942; ordinato sacerdote il 29 giugno 1944. Esercitò il suo ministero a Trieste, in<br />

Calabria, a Roma a servizio del TOF e a Toronto in Canada a servizio degli emigrati<br />

italiani. Tornato in <strong>Provincia</strong> svolse molte mansioni nei conventi trentini. Ebbe molto<br />

interesse per gli studi filosofici: benemerito di aver ordinato il materiale relativo al<br />

filosofo francescano trentino P. Emilio Chiocchetti. Dopo alcuni anni nel convento di<br />

Cavalese, dovette ritirarsi nella infermeria di Trento, dove passò al Signore il giorno<br />

dopo Pasqua, 9 aprile 2007.<br />

1406. P. Giulio Ioriatti da Sternigo (nato a Pergine), di Luigi e Rosa Dallafior;<br />

nacque il 16 luglio 1944, vestì l’abito serafico il 18 settembre 1962 assumendo il nome<br />

di Basilio, che smise nel 1973; fece la professione solenne il 19 luglio 1970; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 agosto 1971. Esercitò il suo servizio pastorale in alcuni conventi; fu<br />

penitenziere a Roma durante l’anno Santo 2000. Vi ritornerà negli anni 2003-2005<br />

come penitenziere nella basilica di s. Antonio. Di convento a Mezzolombardo, morì<br />

tragicamente nei dintorni di Fai scendendo dal monte Fausior, dove aveva celebrato la s.<br />

Messa per gli amici della montagna, il primo maggio 2007.<br />

1407. P. Eugenio, Luigi Giuseppe Trepin da Cles, di Giuseppe e Angelina Zanon;<br />

nacque il 12 aprile 1929, vestì l’abito religioso il 27 agosto 1948; fece la professione<br />

solenne il 29 novembre 1954; ordinato sacerdote il 14 luglio 1957. Fu infaticabile<br />

predicatore (oltre 100 Missioni al popolo); dal 1981 sollecito cappellano nelle cliniche<br />

di Trento Villa Igea, Villa Bianca e poi al s. Lorenzo di Borgo Valsugana; dopo un<br />

brevissimo ricovero nella nostra infermeria di Trento vi morì il 23 maggio 2007.<br />

403


1408. P. Atanasio, Giovanni Bonetti da Cavedine, di Giuseppe e Maria Alice<br />

Conti, nacque il 31 marzo 1922, vestì l’abito francescano il primo agosto 1939; fece la<br />

professione solenne il 20 maggio 1944; fu ordinato sacerdote il 16 febbraio 1947.<br />

Svolse la sua attività pastorale nella redazione del foglietto vocazionale e missionario<br />

“Oggi Fratini. Domani apostoli”, che lo diresse dal 1947 fino al 2005. Ricoverato nella<br />

nostra infermeria di s. Bernardino, passò al Signore il giorno 30 maggio 2007.<br />

1409. P. Eusebio, Giocondo Vittorio Sartori da Verla di Giovo, di Eugenio e<br />

Germana Sartori, nacque il 12 ottobre 1915; iniziò il noviziato il 2 agosto 1932; emise i<br />

voti solenni il 19 febbraio 1938; fu ordinato sacerdote il 16 giugno 1940. Si laureò in<br />

filosofia all’Antonianum di Roma; fu per molti anni insegnante al liceo di S. Rocco di<br />

Rovereto; fu presente poi a s. Romedio e a Cles. Ricoverato nella nostra infermeria di<br />

Trento, vi compì il novantesimo anno nel 2005 e ivi passò pure al Signore il giorno<br />

della ss. Trinità 3 giugno 2007.<br />

1410. P. Fausto Meneghelli da Riva del Garda, di Luigi ed Ernesta Andreasi,<br />

nacque il 16 gennaio 1943, iniziò il noviziato il 17 settembre 1961 prendendo il nome di<br />

Daniele, che smise nel 1973; emise i voti solenni il 19 luglio 1970; fu ordinato<br />

sacerdote il 29 agosto 1971. Fu impegnato nella pastorale soprattutto verso gli<br />

ammalati, i poveri e i carcerati e nel servizio ordinario nei vari conventi; fu Guardiano a<br />

Borgo Valsugana. Causa l’aggravarsi del suo male contro cui aveva per tanti anni<br />

combattuto, dal suo convento di Pergine fu ricoverato nella nostra infermeria di Trento,<br />

dove pochi giorni dopo passò serenamente a Padre il 12 giugno 2007.<br />

1411. P. Gioacchino, Ernesto Moser da Madrano di Ernesto e Agnese Conci, nato<br />

il 20 dicembre 1928; entrò nel noviziato il 25 agosto 1946; emise i voti solenni il 15<br />

luglio 1951; ordinato sacerdote il 14 marzo 1954. Fu per molti anni animatore<br />

vocazionale dedicandosi a seguire i ragazzi che intendevano entrare nei nostri collegi<br />

serafici. Fu missionario in Bolivia dal 1980 per alcuni anni; poi a Hongkong e quindi in<br />

un lebbrosario in Corea che dovette quasi subito abbandonare e ritornare a Trento causa<br />

malattia; di nuovo in Bolivia, ma per poco tempo; dovette rassegnarsi a ritornare a<br />

Trento costretto da una malattia depressiva, che lo impegnò per molti anni. Ricoverato<br />

nella nostra infermeria di Trento, dopo pochi anni ritornò al Signore mercoledì 19<br />

settembre 2007.<br />

1412. P. Martirio, Celestino Seppi da Ruffré di Giuseppe e Felicita Seppi, nato il 6<br />

novembre 1923; entrò nel noviziato il 16 settembre 1940; emise i voti solenni il 15<br />

luglio 1945; ordinato sacerdote il 13 marzo 1948. Fu maestro dei novizi; soggiornò nel<br />

convento delle Grazie di Arco per molti anni; si ritirò poi nell’infermeria di Trento; il 9<br />

marzo celebrò il 60° di ordinazione sacerdotale con altri cinque suoi condiscepoli; il 24<br />

marzo, cessò di vivere all’ospedale s. Chiara di Trento il lunedì di Pasqua 2008.<br />

1413. P. Fabio, Agostino Biasi da Castagné San Vito, di Massimino ed Elisa<br />

Gretter, nato il 6 luglio 1934; entrò nel noviziato il 9 ottobre 1952; emise i voti solenni<br />

il 26 aprile 1959; fu ordinato sacerdote il 16 luglio 1961. Conseguì la laurea in Teologia<br />

pastorale; si dedicò ad assistere l’OFS nel Trentino e poi dal 1971 fino alla morte fu<br />

cappellano degli emigrati in Germania a Stuttgart, Rastatt, Wolfsburg e Hagen; morì ad<br />

404


Hagen per infarto la notte del 12 luglio 2008, alla vigilia del suo ritorno definitivo in<br />

<strong>Provincia</strong>; fu sepolto a Trento, nel nostro cimitero di San Bernardino il 17 luglio 2008.<br />

1414. P. Guido Bressanini da Scurelle di Mario e Amalia Terragnolo, nato l’8<br />

novembre 1923; entrò nel noviziato il 2 agosto 1940, assumendo il nome di Epifanio e<br />

nel 1973 riprese il nome di Battesimo Guido; professione solenne il 15 giugno 1945;<br />

sacerdote il 13 marzo 1947. Fu impegnato nell’assistenza sociale alla POA di Trento;<br />

svolse servizio pastorale a Trieste e a Gorizia; parroco a s. Rocco di Rovereto. Morì a<br />

Trento il giorno 8 ottobre 2008.<br />

1415. P. Giuliano, Antonio Birti da Baselga di Piné, ma originario di Lavarone, di<br />

Attilio e Doralice Hueber, nato il 28 giugno 1916; entrò nel noviziato il 28 luglio 1934;<br />

emise i voti solenni il 16 agosto 1938; fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1942. Fu<br />

presente in vari conventi della <strong>Provincia</strong>; fu insegnante di religione s Strugnano<br />

nell’Istria e a Gorizia; cappellano delle carceri a Rovereto; fu anche parroco; poi<br />

presente nel convento di Cles agendo nella pastorale popolare, dove morì a Cles il<br />

giorno 8 maggio 2009.<br />

1416. P. Ermete, Lino Rauzi da Cloz, di Arcangelo e Maria Flor, nato il 5 aprile<br />

1912; entrò nel noviziato il primo agosto 1929; emise i voti solenni il 6 agosto 1933; fu<br />

ordinato sacerdote il 27 giugno 1937. Fu per 60 anni parroco di Mavignola nelle<br />

Giudicarie. Morì a 97 anni all’ospedale di Tione il 21 maggio 2009.<br />

1417. Fra Egidio, Antonio Sersa da Trieste, di Antonio e Angela Doriguzzi, nato il<br />

21 settembre 1924; compì gli studi elementari a Trieste e quelli ginnasiali in Piemonte:<br />

nel 1944 entra tra i Frati trentini come Terziario e vent’anni dopo, il 19 febbraio 1965,<br />

vestì l’abito francescano; emise i voti solenni il 13 marzo 1969. Prestò il suo servizio<br />

alla comunità con umiltà e precisione a Rovereto, Villazzano, Cavalese, Arco, Trieste,<br />

Mezzolombardo. Aveva una cultura più che ordinaria, tanto che fu incaricato anche<br />

come cronista del convento; dal 1975 al 1998 ebbe l’incarico di vicebibliotecario della<br />

Biblioteca San Bernardino. Dal 1998 prestò il suo servizio nel convento di<br />

Mezzolombardo; nel 2006 venne ricoverato nell’infermeria di Trento: doveva essere un<br />

breve soggiorno, ma che si tramutò invece in soggiorno definitivo; sempre attento al<br />

decoro della chiesa e della liturgia. Il 31 maggio 2009 rese serenamente l’anima a Dio.<br />

1418. P. Vincenzo, Renato Mori da Biagioni (BO), di Giuseppe e<br />

Filomena Gaggioli, nato l’11 maggio 1936; vestì l’abito serafico il 22<br />

agosto 1955; emise i voti solenni il 9 luglio 1961; ordinato sacerdote il 27<br />

giugno 1965. Fu di famiglia Villazzano (1966-1967); Santa Maria delle<br />

Grazie (1968-1971). Con l’anno 1972 iniziò il suo lungo soggiorno come<br />

cappellano presso l’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia a<br />

Castelletto sul Garda, dove chiuse la sua vita laboriosa e preziosa il 24<br />

settembre 2009. Venne sepolto al suo paese d’origine il 28 settembre.<br />

1419. P. Lanfranco Tabarelli da Faver, di Paolo ed Emma Nardin,<br />

nato il 19 marzo 1943; vestì l’abito serafico il 17 settembre 1961<br />

405


prendendo il nome di Edmondo, ma nel 1973 riassunse il nome di<br />

Battesimo; emise i voti solenni il 15 aprile 1968; ordinato sacedote il 29<br />

agosto 1971. Missionario in Uganda e poi in Madagasgar dal Morì a<br />

Soavantanina in Madagasgar il 10 marzo 2010.<br />

NB. Manca il numero 419!!!<br />

46 non Trentini; 390 trentini non appartenenti alla <strong>Provincia</strong><br />

406


APPENDICE<br />

I. - Indice dei cognomi dei Frati Minori della <strong>Provincia</strong> <strong>Tridentina</strong> di San Vigilio e<br />

nomi dei loro paesi d’origine, anche di quelli non incorporati nella stessa, ma nati<br />

nel Trentino: 1643-2010.<br />

a Prato o semplicemente Prato nei<br />

documenti .......................................62<br />

a Prato P. Felice da Pergine................62<br />

Acquistapace P. Francesco da Borgo<br />

Valsugana .....................................266<br />

Adami fra Marcello da Vigne...........286<br />

Agostini P. Gaspare da Monclassico 258<br />

Agostini P. Osvaldo da Bedollo .......383<br />

Agostini P. Urbano da Denno...........350<br />

Ala ....13; 107; 263; 284; 322; 457; 459;<br />

464<br />

Albaredo ...........................................329<br />

Albasini da Bolentina .......................465<br />

Albertini da Borgo Sacco ........ 466; 467<br />

Albiano ...................... 72; 276; 298; 327<br />

Aldegheri P. Romano da Cavalese ...365<br />

Aldeno ............................. 179; 278; 306<br />

Alessandrini fra Cornelio da Civezzano<br />

......................................................190<br />

Aliprandini fra Michele da Preghena275<br />

Aliprandini P. Accursio da Preghena285<br />

Aloisi P. Luca da Vigo Lomaso........119<br />

Altrei................................ Vedi Anterivo<br />

Alzano (BG) ............................ 297; 312<br />

Amman fra Raffaele da Tübingen ....367<br />

Amort P. Costantino da Bronzolo ....357<br />

Amorth P. Giovanni Pietro da Anterivo<br />

......................................................259<br />

Ampezzo........................ 7; 12; 313; 459<br />

Andogno ...........................................364<br />

Andrea da Trento, fratello ..................11<br />

Andreatta fra Ottone da Bosentino ...321<br />

Andreatta fra Ruffino da Bosentino .385<br />

Andreis P. Giovanni Francesco da<br />

Mechel ..........................................274<br />

Anesini fra Fabiano da Pergine ........380<br />

Anesini P. Bernardoda Pergine.........378<br />

Angeli da Cloz......................... 464; 468<br />

407<br />

Angeli fra Severino da Borgo<br />

Valsugana .................................... 330<br />

Angelini P. Andrea da Trento.......... 180<br />

Anterivo ................................... 259; 272<br />

Antoniazzi fra Paolo da Cavalese.... 338<br />

Anzelini da Besenello...................... 458<br />

Appiani fra Pietropaolo da Bergamo 293<br />

Arco ..6; 14; 18; 20; 197; 452; 453; 454;<br />

455; 456; 457; 459<br />

Armani P. Pietro Marcellino da Ballino<br />

....................................................... 62<br />

Armani P. Pietro Marcellino da Tenno<br />

..................................................... 259<br />

Armani P. Ubaldo da Ballino............. 74<br />

Armellini fra Fedele da Olle di Borgo<br />

Valsugana .................................... 348<br />

Arnoldi fra Alessio da Tuenno ............ 6<br />

Arnoldi P. Cipriano da Tuenno........ 286<br />

Arnoldi P. Daniele da Denno........... 291<br />

Arsiero (VI) ..................................... 388<br />

Arsio e Vasio ................................... 164<br />

Arsio P. Giovanni Grisostomo Conte<br />

d'Arsio e Vasio............................. 164<br />

Asola (MN)...................................... 300<br />

Asson P. Luigi da Mezzolombardo . 370<br />

Asson P. Teodorico da Romeno ...... 372<br />

Avancini P. Agostino da Brez ......... 210<br />

Avi P. Graziano da Vigo Piné.......... 398<br />

Avio .....71; 91; 101; 457; 459; 460; 461<br />

Azzolini fra Timoteo da Lavarone... 137<br />

Bacca fra Lorenzo da Mocenigo...... 122<br />

Baciletti P. Abbondanzio da Pellizzano<br />

..................................................... 154<br />

Baggia fra Pasquale da Terzolas...... 312<br />

Bagolini già Paolini fra Giovanni<br />

Udalrico da Cles ............................ 62<br />

Bagolino................................... 148; 178<br />

Bagozzi P. Maurizio da Castello<br />

Condino........................................ 363


Bailoni fra Lorenzo da Vigolo Vattaro<br />

......................................................308<br />

Bailoni P. Gioachino da Vigolo Vattaro<br />

......................................................305<br />

Bailoni P. Pasquale da Vigolo Vattaro<br />

......................................................315<br />

Bait fra Michele da Losizza di Gorizia<br />

......................................................355<br />

Baitella P. Basilio da Madrano (+1892)<br />

......................................................321<br />

Baiti P. Gaudenzio da Trento ...........289<br />

Baiz da Primiero ...............................462<br />

Baldi fra Quirino da Telve................315<br />

Baldi P. Eriberto da Telve ................401<br />

Baldironi P. Daniele da Cavalese .....249<br />

Baldracchi fra Ilarione da Prezzo .....149<br />

Baldracco......................Vedi Baldracchi<br />

Balducci P. Andrea da Prezzo (+1801)<br />

......................................................277<br />

Balduzzi P. Andrea da Prezzo (+1737)<br />

......................................................133<br />

Ballino ......................................... 62; 74<br />

Balzarini da Tione ............................461<br />

Bampi di Civezzano .................. 75; 289<br />

Bampi P. Ignazio da Bampi di<br />

Civezzano .......................................75<br />

Banale ...............................................456<br />

Banco............................... 466; 467; 469<br />

Banco e USA ....................................468<br />

Barater P. Massimo da Albaredo......329<br />

Baratieri ............................. Vedi Barater<br />

Baratter .............................. Vedi Barater<br />

Barbetti fra Marino da Mezzana.......361<br />

Barbi P. Alfonso Maria da Cembra ..215<br />

Barbi P. Bernardo da Mechel ...........246<br />

Barbi P. Simon Pietro da Cembra.....142<br />

Barbolini fra Gentile da Tesero ........340<br />

Barcatta da Valfloriana.....................468<br />

Barcatta di Valfloriana .....................390<br />

Barcatta P. Nazario da Rovereto.......349<br />

Barcatta P. Vittorino da Barcatta di<br />

Valfloriana....................................390<br />

Barchetti fra Elzeario da Faedo ........334<br />

Barchetti P. Celestino da Faedo........388<br />

Barco di Albiano...............................283<br />

Barisella P. Accursio da Tione .............8<br />

Barisella P. Aurelio da Tuenno ..........81<br />

Baruchelli fra Alfonso da Bosentino 388<br />

408<br />

Baselga di Bresimo.......................... 289<br />

Baselga di Piné ........ 263; 290; 297; 405<br />

Bassano............................ 136; 292; 293<br />

Bassetti fra Modesto da Santa Massenza<br />

..................................................... 270<br />

Bassetti P. Paolino da Trento........... 377<br />

Battaglia (GO) ................................. 381<br />

Battaiola da Bolentina...... 464; 465; 467<br />

Battaiola P. Valentino da Bolentina. 326<br />

Battisti fra Gervasio da Telve di Sopra<br />

..................................................... 348<br />

Battisti fra Marco da Villa Lagarina 295<br />

Battisti fra Nazario da Portolo di<br />

Canezza........................................ 300<br />

Battisti fra Placido da Besenello...... 398<br />

Battisti fra Silvano da Telve ............ 400<br />

Battisti fra Tullio da Besenello........ 402<br />

Battisti P. Alberto da Cavareno ....... 359<br />

Battisti P. Francesco Saverio da Fondo<br />

..................................................... 276<br />

Battocchi P. Ciriaco da Lazise......... 283<br />

Battocletti fra Ruffino da Lavis ....... 309<br />

Battocletti P. Damaso da Cavareno . 332<br />

Bazzanella P. Vittorio da Piscine..... 468<br />

Beada fra Giovanni Gottardo da<br />

Mezzocorona.................................. 64<br />

Bebber P. Alessandro da<br />

Mezzolombardo ........................... 378<br />

Beber......................... Vedi anche Weber<br />

Beber fra Ruffino da Cognola.......... 188<br />

Bedollo............................. 159; 383; 401<br />

Bellante P. Cornelio da Cavalese..... 386<br />

Belleni P. Ernesto da Cles ............... 102<br />

Benamani detto Fattamano P. Antonio<br />

da Trento........................................ 14<br />

Benedetti da Borgo Valsugana ........ 457<br />

Benedetti fra Adamo da Malcesine.. 263<br />

Benigni fra Pietro da Vezzano......... 336<br />

Benigni P. Giustino da Vezzano...... 315<br />

Benini P. Antonio da Gavazzo detti<br />

Boroi ................................................ 7<br />

Benini P. Ireneo da Gavazzo ........... 371<br />

Benvenuti fra Michele da Lundo ....... 18<br />

Benvenuti P. Placido da Villa Lagarina<br />

..................................................... 306<br />

Beozzo P. Giordano da Aldeno ....... 306<br />

Bergamo........................... 288; 293; 303<br />

Bergamo fra Giulio da Nanno.......... 368


Berlanda fra Marino da Madrano .....321<br />

Bernabè fra Fabiano da Viarago.......317<br />

Bernabè fra Gaetano da Viarago ......301<br />

Bernabè fra Gentile da Viarago........331<br />

Bernabè P. Clemente da Ischia di<br />

Pergine..........................................323<br />

Bernardi dal Banale ..........................456<br />

Bernardi fra Gioachino da Trento.....383<br />

Bernardi fra Vigilio da Calavino ......122<br />

Bernardi P. Bernardo da Zambana ...306<br />

Bernardini P. Apollinare da Scanna .328<br />

Bernardo fra d'Ampezzo.......................7<br />

Bertagnolli P. Floriano da Fondo .....162<br />

Bertagnolli P. Pietro d'Alcantara da<br />

Fondo............................................326<br />

Bertagnolli P. Valeriano da Fondo ...338<br />

Bertagnon P. Eugenio da Strigno .......69<br />

Bertamini da Pratosaiano..................464<br />

Bertamini P. Ermenegildo da Vignole<br />

d'Arco ...........................................319<br />

Berti fra Ilario da Cavedine ..............273<br />

Berti fra Serafino da Cavedine .........293<br />

Bertò P. Anastasio da Spormaggiore377<br />

Bertolas P. Isidoro da Lover.............391<br />

Bertolasi da Cles...............................462<br />

Bertolasi P. Filippo Maria da Cles ...256<br />

Bertoldi da Pergine ...........................462<br />

Bertoldi fra Giuliano da Sant'Orsola 317<br />

Bertoldi fra Leone da Lavarone........225<br />

Bertoldi P. Aquilino da Cles...............93<br />

Bertoldi P. Aurelio da Arco................18<br />

Bertolini P. Giovanni Maria da Cles 175<br />

Bertolini P. Luigi da Pergine ............273<br />

Bertolini P. Ubaldo da Vermiglio.....282<br />

Bertoloni fra Abbondanzio da Botticino<br />

(BS)...............................................310<br />

Bertoni detti Grillo P. Amadio da<br />

Pergine..........................................115<br />

Bertoni detti Grillo P. Raimondo da<br />

Pergine..........................................118<br />

Bertuzzi P. Basilio da Albiano .........276<br />

Besagno ................... 132; 365; 460; 468<br />

Besenella da Pergine.........................455<br />

Besenella P. Gioachino da Pressano.277<br />

Besenella P. Giovanni Pio da Pressano<br />

......................................................199<br />

Besenello ....67; 93; 223; 384; 398; 399;<br />

401; 402; 458<br />

409<br />

Betta P. Bonifacio da Malgolo........... 91<br />

Betta P. Claudio da Cavalese............... 8<br />

Betta P. Eugenio da Castello di Fiemme<br />

..................................................... 343<br />

Betta P. Sigismondo da Cagnò ........ 261<br />

Bezzeca.................................... 274; 373<br />

Bezzecca .......................................... 160<br />

Biacesa..................................... 374; 378<br />

Biagioni (BO) .................................. 405<br />

Biancar fra Felice da Lavis.............. 214<br />

Bianchetti P. Teodoro da Gavazzo .. 266<br />

Bianchi P. Benvenuto da Mori......... 369<br />

Bianchi P. Raffaele da Lardaro........ 291<br />

Bianchi P. Tommaso da Bergamo ... 303<br />

Bianchini P. Filippo da Vigolo Vattaro<br />

..................................................... 333<br />

Biasi fra Faustino da Schlicht (Baviera)<br />

..................................................... 323<br />

Biasi fra Umile da Castagné Santa<br />

Caterina........................................ 385<br />

Biasi P. Fabio da Castagné San Vito 404<br />

Biasi P. Ippolito da Sfruz................. 286<br />

Biasi P. Pasquale da Rovereto ......... 176<br />

Biasi P. Stefano da Sfruz ................. 292<br />

Biasioni P. Ferdinando da Pergine... 294<br />

Biasiori fra Damiano da Piscine ...... 347<br />

Bieno................387; 458; 460; 464; 465<br />

Bigoni fra Pio da Canneto Pavese ..... 71<br />

Birti fra Giuseppe da Pergine .......... 281<br />

Birti P. Giuliano da Baselga di Piné 405<br />

Birti P. Pietro Antonio da Rovereto. 100<br />

Bissaldi fra Santo da Calliano.......... 244<br />

Bludenz (Vorarlberg)....................... 389<br />

Bogliaco................................... 311; 369<br />

Bolderer fra Alessandro da Canezza 180<br />

Boldini P. Eugenio da Roncone....... 130<br />

Bolech P. Placido da Miola di Piné . 181<br />

Bolentina..........326; 361; 464; 465; 467<br />

Bolognani P. Bonifacio da Vigo<br />

Cavedine ...................................... 397<br />

Bolognani P. Giustino da Vigo<br />

Cavedine ...................................... 328<br />

Bolognano.................................... 9; 456<br />

Bolzanin fra Ilario da Verla di Giovo<br />

..................................................... 302<br />

Bolzanin P. Guido da Grumo........... 360<br />

Bolzanin P. Ilario da Verla di Giovo 318<br />

Bolzanini..........................Vedi Bolzanin


Bolzano...............................................17<br />

Bombarda P. Pietro Regalato da Cares<br />

......................................................287<br />

Bonadiman fra Ambrogio da Cles....152<br />

Bonati da Riva del Garda .................458<br />

Bonavida P. Ermenegildo da Lundo.356<br />

Bondo ...................................... 395; 397<br />

Bonelli fra Arcangelo da Carano........13<br />

Bonelli fra Francesco da Cavalese......92<br />

Bonelli P. Benedetto da Cavalese.....264<br />

Bonelli P. Cleto da Cavalese ............397<br />

Bonenti fra Donato da Bondo...........395<br />

Bonenti fra Martirio da Bondo .........397<br />

Bonetti P. Atanasio da Cavedine ......404<br />

Bonetti P. Clemente da Pracorno di<br />

Rabbi.............................................370<br />

Bonfanti P. Giammaria da Cembra ..280<br />

Boniati da Vigalzano ........................458<br />

Boniati fra Lodovico da Vigalzano ..165<br />

Boniati P. Francesco da Vigalzano...153<br />

Boninsegna P. Venceslao da Predazzo<br />

......................................................298<br />

Bonomini da Primiero ......................458<br />

Bontadi fra Dositeo da Varignano....156<br />

Bontadi P. Giacomo da Varignano...189<br />

Bordato fra Prospero da Torcegno....312<br />

Bordiana .................................. 261; 289<br />

Borghesi P. Costanzo da Mechel......309<br />

Borgo ................................................462<br />

Borgo Valsugana ....11; 77; 82; 98; 119;<br />

128; 160; 186; 214; 224; 242; 243;<br />

244; 246; 254; 258; 259; 264; 265;<br />

266; 267; 275; 278; 281; 285; 291;<br />

313; 330; 333; 337; 385; 391; 452;<br />

453; 454; 456; 457; 458; 459; 460<br />

Borgogna ..............................................6<br />

Boroi da Gavazzo .............................454<br />

Boroi fra Pietro da Gavazzo ...............10<br />

Bortolamedi P. Simone da Roncogno<br />

......................................................342<br />

Bortolotti fra Felice da Trento............58<br />

Bortolotti P. Candido da Drena ........333<br />

Bortolotti P. Ignazio da Volano........110<br />

Borzaga P. Cirillo da Ronzone .........213<br />

Boschetti fra Luigi da Povo..............341<br />

Boschetti P. Adelpreto da Rovereto .295<br />

Boschetto P. Angelico da Carano.....381<br />

Boschi P. Giovanni Pio da Volano ...266<br />

410<br />

Bosco di Civezzano ......................... 305<br />

Bosentino ......................... 321; 385; 388<br />

Bosini da Predazzo .................. 460; 461<br />

Boso da Castello Tesino .................. 458<br />

Bossi Fedrigotti da Borgo Sacco ..... 468<br />

Bott da Banco .................................. 466<br />

Botterini ...........................Vedi Butterini<br />

Bottesi P. Gaspare da Campo LOmaso<br />

..................................................... 288<br />

Botticino (BS).................................. 310<br />

Bozzetta fra Ruffino da Moena........ 280<br />

Braito fra Leone da Varena................ 64<br />

Braito P. Natale da Carano .............. 379<br />

Brasavola P. Accursio da Avio.......... 91<br />

Braus fra Antonio da Castello Tesino<br />

..................................................... 229<br />

Brentara.............................Vedi Brentari<br />

Brentari P. Adalberto da Smarano... 121<br />

Brentonico...11; 80; 270; 323; 454; 456;<br />

460<br />

Brenzone sul Garda.................. 268; 313<br />

Bresceri da Pergine.......................... 458<br />

Brescia ............................................. 299<br />

Bresciani fra Giovanni da Vigne di<br />

Arco ............................................. 274<br />

Bresimo............................ 147; 282; 301<br />

Bressanini P. Guido da Scurelle ...... 405<br />

Brez.......................................... 210; 368<br />

Briccio P. Elia da Tauchen (Vienna) 382<br />

Bridi fra Gioachino da Mattarello.... 342<br />

Brigadue fra Sebastiano da Trento .. 314<br />

Bronzolo .................................. 216; 357<br />

Brunati P. Massenzio da Tenno....... 258<br />

Brunelli fra Marco da Rango ........... 282<br />

Bruni P. Floriano da Tuenno ........... 331<br />

Bruni P. Giovanni Tommaso da Borgo<br />

Valsugana .................................... 267<br />

Bruni P. Vittore da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 264<br />

Brunico ............................................ 174<br />

Bruseghini fra Narciso da Lizzanella337<br />

Buffa P. Giammaria da Cinte Tesino386<br />

Bus di Pergine.................. 351; 364; 369<br />

Busana P. Remo da Cinte Tesino .... 391<br />

Butterini fra Romualdo da Condino .. 94<br />

Cadine......162; 323; 324; 329; 335; 344<br />

Cadrobbi fra Romedio da Vigo Piné 324<br />

Cadrobbi fra Silvestro da Vigo Piné 309


Cadrobbi P. Antonio da Piné ............307<br />

Cadrobbi P. Epifanio da Vigo Piné ..317<br />

Cagnò................................................261<br />

Cainelli fra Leone da Sopramonte....337<br />

Calavino................................... 122; 460<br />

Calceranica .............................. 152; 387<br />

Calcinato (BS) ..................................117<br />

Caldes ...................................... 123; 283<br />

Caldini P. Modesto da Lasino ..........365<br />

Caldonazzo ...................... 347; 350; 353<br />

Calegari fra Baldessare da Cles........106<br />

Calliano.............. 12; 191; 244; 262; 386<br />

Calliari fra Bernardino da Verona ....377<br />

Calliari fra Ubaldo da Cavrasto........151<br />

Calliari P. Masimiliano da Romeno .386<br />

Calovi P. Donato da Mezzocorona...401<br />

Calovini P. Floriano da Fondo..........300<br />

Campello d'Istria...............................368<br />

Campestrini fra Gabriele da Torcegno<br />

......................................................356<br />

Campi P. Francesco Felice da<br />

Campodenno.................................281<br />

Campi P. Nicolò da Cles ..................288<br />

Campitello ....................... 457; 461; 465<br />

Campo Lomaso........................ 275; 288<br />

Campo Tassullo ....................... 322; 341<br />

Campodenno...................... 94; 281; 334<br />

Camposilvano (Vallarsa) ......... 262; 268<br />

Campregher P. Simon Pietro da Lavis<br />

......................................................317<br />

Canali P. Domenico da Verona ........311<br />

Canali P. Valentino da Castione.......276<br />

Canazei ............................ 465; 466; 467<br />

Candido da Rovereto ........................461<br />

Candioli P. Fulgenzio da Nogaredo..314<br />

Canepele fra Salvatore da Vigolo<br />

Vattaro ..........................................311<br />

Canezza.....98; 180; 188; 255; 263; 329;<br />

335; 374<br />

Canneto Pavese...................................71<br />

Canuso da Praso ...............................456<br />

Canzo Val Badia...............................107<br />

Canzolinio.........................................345<br />

Canzolino.287; 348; 349; 364; 388; 398<br />

Cao P. Giuseppe da Peio ..................387<br />

Capollini fra Vito da Bezzeca...........159<br />

Cappelletti fra Marcello da Mattarello<br />

......................................................308<br />

411<br />

Cappelletti fra Mattia da Trento ...... 288<br />

Cappelletti P. Cherubino da Trento . 177<br />

Cappello da Borgo Valsugana ......... 456<br />

Cappello fra Gentile da Borgo<br />

Valsugana .................................... 385<br />

Capra fra Ginepro da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 264<br />

Capra P. Giovanni Vincenzo da Borgo<br />

Valsugana .................................... 214<br />

Capra P. Romano da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 391<br />

Capra P. Vincenzo da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 119<br />

Capriana................... 365; 383; 386; 468<br />

Caprini fra Mansueto da Posina (VI)310<br />

Caproni fra Bartolomeo da Pannone 244<br />

Carano.......13; 105; 267; 306; 314; 336;<br />

349; 356; 362; 379; 381<br />

Carelli fra Damiano da Magras.......... 90<br />

Cares ................................................ 287<br />

Carli Amadio da Villamontagna........ 67<br />

Carli P. Candido da Canzolino ........ 388<br />

Carli P. Liberato da Vigo Lomaso... 355<br />

Carlin fra Berardo da Viarago ......... 334<br />

Carlina fra Marco da Crosano............ 93<br />

Carlini fra Michele da Viarago........ 286<br />

Carmellini da Arco .......................... 454<br />

Carneri P. Fortunato da Cles.............. 74<br />

Carniola.............................................. 57<br />

Caro de da Trento ............................ 460<br />

Carotta P. Ottavio da Folgaria ......... 381<br />

Casagrande fra Pietro da Nogaré ..... 124<br />

Casagrande fra Umile da Bedollo.... 159<br />

Casagrande P. Giordano da Pergine 346<br />

Casagrande P. Giovanni Battista da<br />

Nogaré.......................................... 128<br />

Casagrande P. Giovanni Francesco da<br />

Nogaré.......................................... 116<br />

Casagrande P. Ilario da Bampi di<br />

Civezzano .................................... 289<br />

Casez................................................ 294<br />

Casolla P. Damaso da Varone ......... 370<br />

Cassina P. Gabriele da Trento ......... 161<br />

Cassina P. Gerolamo da Trento ....... 256<br />

Cassina P. Simone da Mezzolombardo<br />

..................................................... 155<br />

Castagné...6; 7; 193; 230; 285; 295; 299<br />

Castagné San Vito.................... 393; 404


Castagné Santa Caterina . 327; 384; 385;<br />

387<br />

Castelfondo.......................................393<br />

Castellano ........ 175; 325; 355; 370; 375<br />

Castello Condino ..............................363<br />

Castello di Fiemme.................. 343; 372<br />

Castello Tesino ...8; 229; 339; 454; 456;<br />

457; 458; 459<br />

Castione ............................................276<br />

Cattani fra Angelo da Spormaggiore320<br />

Cattani fra Giovanni da Termon.........69<br />

Cattarozzo fra Bruno da Telve..........154<br />

Cattoni fra Quirico da Cavedine.......318<br />

Cattoni P. Bernardo da Cavedine .......74<br />

Cavagna fra Vito da Pilcante............400<br />

Cavalese....8; 19; 61; 92; 153; 155; 181;<br />

206; 250; 262; 264; 274; 284; 318;<br />

327; 338; 349; 362; 363; 365; 369;<br />

386; 389; 397<br />

Cavareno.146; 290; 322; 332; 342; 358;<br />

359; 365; 373; 384; 468<br />

Cavazzini P. Ferdinando da Rovereto 20<br />

Cavedago .318; 350; 352; 360; 377; 469<br />

Caveden fra Teofilo da Avio ............101<br />

Cavedine ...74; 240; 273; 281; 293; 319;<br />

404<br />

Caviola fra Clemente da Carano.......336<br />

Cavosi fra Vittorio da Terlano..........399<br />

Cavosi P. Bernardino da Sfruz .........308<br />

Cavrasto................................... 151; 373<br />

Cazzanelli P. Raffaele vescovo da<br />

Corné di Brentonico .....................370<br />

Cazzano ............................................460<br />

Cazzuffi ................................... 452; 453<br />

Celledizzo .........................................103<br />

Cellentino .........................................270<br />

Cembra .....96; 142; 215; 247; 268; 280;<br />

310; 317; 318; 329; 331; 340; 341;<br />

344<br />

Cemi P. Stanislao da Tuenno............151<br />

Cencini P. Francesco Maria da Arco197<br />

Ceniga...............................................455<br />

Ceniga P. Bernardino da Rovereto ...270<br />

Centa........291; 312; 320; 354; 367; 384<br />

Centi P. Raffaele da Gavardo (BS)...403<br />

Ceol Clementino da Cavalese...........369<br />

Ceol P. Ferruccio vescovo da Daiano<br />

......................................................390<br />

412<br />

Ceol P. Rosario da Cavalese............ 389<br />

Ceola di Giovo................................. 352<br />

Cera P. Diodato da Pergine.............. 239<br />

Cerana P. Candido da Favrio di Ragoli<br />

..................................................... 296<br />

Cerimoniale 1742, notizie................ 204<br />

Ceschi da Borgo Valsugana............. 460<br />

Ceschi fra Giovanni da Borgo<br />

Valsugana ...................................... 11<br />

Ceschini da Arco.............................. 454<br />

Ceschini P. Modesto da Lasino ....... 296<br />

Ceschini P. Riccardo da Varone ........ 61<br />

Ceschini P. Rodolfo da Storo........... 382<br />

Cheller P. Giacomo da Roveredo ...... 70<br />

Cheller P. Martirio da Rovereto......... 70<br />

Chemotti da Tione ........................... 460<br />

Chemotti fra Antonio da Lasino ...... 134<br />

Chiappani P. Benigno da Villa Banale<br />

..................................................... 114<br />

Chiarano........................... 225; 287; 455<br />

Chiettini P. Emanuele da Sorni di Lavis<br />

..................................................... 386<br />

Chimini fra Diego da Bogliaco di<br />

Gargnano...................................... 369<br />

Chinati fra Rocco da Por.................. 182<br />

Chini fra Aurelio da Segno.............. 327<br />

Chini P. Egidio da Segno................... 68<br />

Chiocchetti P. Emilio da Moena...... 362<br />

Chiocchetti P. Tommaso da Moena. 393<br />

Chiocco fra Antonio da Castagné........ 6<br />

Chiocco P. Martino da Castagné ......... 7<br />

Chiusole P. Antonio Maria da Rovereto<br />

..................................................... 290<br />

Chiusole P. Giovanni Michele da<br />

Rovereto....................................... 261<br />

Chiusole P. Sisto da Rovereto ......... 258<br />

Cimadom P. Filiberto da Vigolo<br />

Baselga......................................... 383<br />

Cimonati P. Massimiliano da Trento112<br />

Cimone............................................. 132<br />

Cinte Tesino............................. 386; 391<br />

Ciola fra Giuliano da Caldonazzo.... 347<br />

Ciolli P. Bernardo da Samoclevo..... 278<br />

Cipriani P. Santo da Brentonico ........ 80<br />

Cipriano P. da Terragnolo................ 461<br />

Cis...................................................... 92<br />

Civezzano ........................ 190; 289; 298<br />

Clauser fra Raimondo da Romallo .. 283


Clementel da Fai...............................465<br />

Clementi P. Clemente da Cles ............59<br />

Cles .......59; 62; 70; 72; 74; 80; 93; 102;<br />

106; 114; 118; 121; 124; 152; 157;<br />

175; 245; 256; 272; 275; 280; 285;<br />

287; 288; 289; 292; 294; 309; 319;<br />

324; 327; 331; 334; 352; 353; 358;<br />

375; 385; 403; 461; 462; 464; 467<br />

Cloz.................................... 65; 405; 468<br />

Cobelli P. Adelpreto da Lizzana.......270<br />

Coella P. Lodovico da Pergine ...........59<br />

Coellato P. Enrico da Trento ..............99<br />

Cofler fra Andrea da Rumo ..............100<br />

Cognola.......80; 90; 188; 262; 308; 310;<br />

312; 313<br />

Cogolo ..............................................463<br />

Colle fra Antonio da Ampezzo...........12<br />

Coller P. Sebastiano da Roveré della<br />

Luna..............................................378<br />

Cologna del Varone..........................368<br />

Comai fra Timoteo da Riva del Garda<br />

......................................................262<br />

Comano...............................................71<br />

Comasine ............................................20<br />

Comina P. Ezio da Peio....................399<br />

Comper P. Ilario da Besenello..........223<br />

Conci P. Riccardo da Nogaré ...........229<br />

Concini P. Celestino da Lavis...........196<br />

Condino ............. 94; 382; 456; 457; 459<br />

Coredo .....212; 237; 326; 349; 374; 380<br />

Coret P. Gasparo da Cembra ..............96<br />

Corné di Brentonico ................ 370; 390<br />

Corradini fra Giovanni da Mollaro.....67<br />

Corradini fra Ruperto da Vigolo<br />

Baselga .........................................261<br />

Cortesano................................. 346; 358<br />

Cortina d'Ampezzo ...........................362<br />

Coslop fra Andrea da Ville di Giovo347<br />

Costa di Pergine................................307<br />

Costa di Vigalzano .............................98<br />

Costa P. Ugolino da Caldonazzo ......350<br />

Costantini fra Bernardino da Fossa<br />

(L'Aquila) .....................................369<br />

Costasavina................................ 12; 313<br />

Covelo...................................... 286; 294<br />

Covi P. Ruggero da Ronzone ...........344<br />

Covi P. Venanzio da Fondo..............319<br />

Cozza da Rovereto............................462<br />

413<br />

Cozzio P. Attilio da Mortaso ........... 376<br />

Cramerotti fra Silvestro da Villa<br />

Lagarina ....................................... 283<br />

Creti P. Giovanni da Vigne.............. 160<br />

Creto Pieve di Bono........................... 79<br />

Cristani P. Serafino da Rallo ............. 79<br />

Cristelli fra Cosma da Pergine......... 109<br />

Cristofolini P. Bernardino da Canzolino<br />

..................................................... 349<br />

Cristoforo da Novo Mesto, Padre ...... 57<br />

Crosano.............................................. 93<br />

Cunevo............................................. 326<br />

Curtolo P. Crescenzio da Feltre....... 290<br />

Cusone ......................................... 57; 65<br />

Cuzzi da Vione ................................ 460<br />

Da Ponte P. Prosdocimo da Padova. 304<br />

Da Prà .................................. Vedi Daprà<br />

Dagani P. Arcangelo da Bagolino ... 148<br />

Dagostin P. Iginio da Daiano........... 379<br />

Daiano...................................... 379; 390<br />

Dalcastagné fra Egidio da Torcegno 352<br />

Dalceggio da Telve.......................... 464<br />

Dalceggio P. Cesare......................... 464<br />

Daldoss P. Giulio da Cavedago ....... 377<br />

Daldosso fra Bernardino da Terragnolo<br />

....................................................... 10<br />

Dallafior fra Feliciano da Cavalese . 318<br />

Dallagiovanna P. Odorico da Bolentina<br />

..................................................... 361<br />

Dall'Aglio P. Fabio da Villanova del<br />

Ghebo (Rovigo) ........................... 394<br />

Dallago P. Arcangelo da Cles.......... 275<br />

Dallapè fra Eugenio da Stravino...... 354<br />

Dallapè fra Massenzo da Stravino ... 301<br />

Dallapiccola fra Salvatore da Serso... 65<br />

Dall'Armi P. Eusebio da Cavedine .. 240<br />

Dall'Armi P. Flaviano da Trento...... 117<br />

Dallarosa P. Eusebio da Canzolino.. 348<br />

Dallarosa P. Giovanni Giuseppe da<br />

Canzolino..................................... 287<br />

Dallatorre P. Giovanni da Flavon .... 267<br />

Dallatorre P. Giovanni Evangelista da<br />

Mezzana....................................... 325<br />

Dalle Mule P. Simon Pietro da Cembra<br />

..................................................... 247<br />

Dalle Piazze fra Angelo da Ortisé ... 294<br />

Dall'Olio fra Gaetano da Borgo<br />

Valsugana .................................... 128


Dalmonego fra Matteo da Pressano....69<br />

Dalnodar P. Bonaventura da Fondo..353<br />

Dalpiaz da Terres..............................463<br />

Dalpiaz P. Cipriano da Terres...........343<br />

Dalpiaz P. Enghelberto da Denno.....399<br />

Dalpiaz P. Filippo Neri da Terres.....277<br />

Dalpiaz P. Luciano da Terres ...........340<br />

Dalpiaz P. Placido da Terres.............343<br />

Dalponte ............... Vedi anche Da Ponte<br />

Dalponte P. Gerolamo da Vigo Lomaso<br />

........................................................96<br />

Dalponte P. Stefano da Vigo Lomaso<br />

......................................................257<br />

Dalprà .................................. Vedi Daprà<br />

Dalprà P. Doroteo da Borgo Valsugana<br />

......................................................224<br />

Dalprà, anche Dal Prà.................... Vedi<br />

Dalsasso da Borgo)...........................459<br />

Dalvit P. Alberto da Grumes ............269<br />

Dalvit P. Giovanni Pio da Grumes ...315<br />

Dambel ............................ 325; 466; 468<br />

Daone................................................258<br />

Dapor fra Macario da Lizzana..........258<br />

Daprà P. Innocenzo da Ziano ...........257<br />

Daprà P. Leopoldo da Moena...........467<br />

D'Arsio.................................. Vedi Arsio<br />

Dasindo.................................... 259; 353<br />

Daves fra Clemente da Capriana ......365<br />

De Biasi .......................Vedi anche Biasi<br />

De Carli ................................. Vedi Carli<br />

De Fiori P. Dionisio da Vigne ............18<br />

Defant fra Vitale da Terlago.............281<br />

Defrancesco fra Agnello da Panchià 344<br />

Defrancesco P. Francesco Maria da<br />

Panchià .........................................282<br />

Degara P. Davide da Tiarno di Sotto296<br />

Degara P. Giangiacomo da Tiarno di<br />

Sotto..............................................292<br />

Degara P. Tommaso da Tiarno di Sotto<br />

......................................................281<br />

Degasperi fra Lodovico da Sardagna316<br />

Degasperi P. Agostino da Sardagna .348<br />

Degasperi P. Atanasio da Sardagna..280<br />

Degasperi P. Egidio da Sardagna .....339<br />

Degasperi P. Giuseppe da Sardagna.361<br />

Degasperi P. Placido da Sardagna ....311<br />

Degasperi P. Urbano da Novaledo ...382<br />

414<br />

Degiampietri fra Omobono da Anterivo<br />

..................................................... 272<br />

Degiampietro da Anterivo ............... 463<br />

Degiampietro fra Agnello da Masi di<br />

Cavalese....................................... 309<br />

Delfauro P. Giovanni Battista da<br />

Livinallongo................................. 375<br />

Delladio da Ala................................ 464<br />

Dellagiacoma P. Flaviano da San<br />

Martino di Castrozza.................... 393<br />

Dellagiacoma P. Giovanni Antonio da<br />

Moena .......................................... 302<br />

Dellagiacoma P. Giovanni Francesco da<br />

Moena .......................................... 299<br />

Dellagiacoma P. Giovanni Pio da<br />

Moena .......................................... 303<br />

Dellagiacoma P. Giuseppe Maria da<br />

Predazzo....................................... 284<br />

Dellagiacoma P. Orazio da Moena .. 257<br />

Dellai fra Giuliano da Pergine ......... 351<br />

Dell'Antonio................ Vedi Dellantonio<br />

Dellantonio P. Fedele da Moena...... 374<br />

Dellantonio P. Orazio da Moena ..... 367<br />

Dellantonio P. Teodoro da Predazzo 380<br />

Dellantonio P. Ugolino da Predazzo 375<br />

Deluca P. Udalrico da Grigno.. 310; 366<br />

Delvai P. Ernesto da Carano............ 349<br />

Delvai P. Gaetano da Carano........... 314<br />

Dematté fra Adamo da Vigolo Vattaro<br />

..................................................... 333<br />

Dematté fra Giacinto da Povo.......... 334<br />

Dematté P. Vigilio da Vigolo Vattaro<br />

..................................................... 373<br />

Demattio fra Bernardo da Cavalese. 349<br />

Demattio P. Bernardino da Carano.. 306<br />

Demichei fra Raffaele da Cles......... 324<br />

Demozzi P. Silvio da Sardagna ....... 321<br />

Denno.......219; 262; 291; 305; 350; 399<br />

Deromedi P. Bonaventura da Romeno<br />

....................................................... 94<br />

Deromedis P. Amando da Mechel... 324<br />

Deromedis P. Policarpo da Mechel . 336<br />

Detassis P. Bonaventura da Trento.. 321<br />

Detoffoli P. Eletto da Trento ........... 364<br />

Devigili de Kreuzenberg P. Serafico da<br />

Mezzolombardo ........................... 274<br />

Devigili fra Giovanni da Ceola di Giovo<br />

..................................................... 352


Divina P. Maurizio da Borgo Valsugana<br />

........................................................82<br />

Donati da Val di Sole .......................462<br />

Donati P. Paolo da Calceranica ........387<br />

Donei P. Giorgio da Moena..............378<br />

Donei P. Lattanzio da Moena ...........288<br />

Dongilli da Tenno.............................461<br />

Donini fra Salvatore da Molveno .....398<br />

Donini P. Agostino da Molveno.......399<br />

Donini P. Amedeo da Molveno ........378<br />

Donini P. Marino da Molveno..........387<br />

Dorigati fra Matteo da Maderno di<br />

Cognola.........................................273<br />

Dorigato fra Vittore da Tesino............17<br />

Dorighi da Borgo Valsugana ............459<br />

Dorighi fra Leonardo da Pergine......145<br />

Dorigoni P. Claudio da Gazzadina ...390<br />

Dorna fra Valentino da Vigo Rendena<br />

......................................................278<br />

Dossi P. Bernardino da Corné di<br />

Brentonico ....................................390<br />

Dovena..............................................370<br />

Drena ................................................333<br />

Dres.......................................... 339; 467<br />

Dro............................................. 10; 295<br />

Dusetti P. Antonio Maria da Cavareno<br />

......................................................146<br />

Dusini P. Cirillo da Cles...................292<br />

Dusini P. Giuseppe da Cles ..............289<br />

Dusini P. Pietro Paolo da Cles..........118<br />

Eccel fra Vitale da Frassilongo.........320<br />

Eccher fra Angelo da Frassilongo ....278<br />

Eccher fra Domenico da Frassilongo257<br />

Eccher fra Fedele da Castagné..........299<br />

Eccher fra Valentino da Folgaria........62<br />

Eccher P. Giacinto vescovo da Castagné<br />

San Vito ........................................393<br />

Eiler P. Giorgio da Langen (Bregenz)<br />

......................................................303<br />

Eiterer P. Giovanni Nepomuceno da<br />

Kauns (Val Venosta) ....................319<br />

Eller fra Filippo Neri da Trento........152<br />

Eller P. Urbano da Tres ....................268<br />

Endrizzi da Cavedago.......................469<br />

Endrizzi P. Cristoforo da Cavareno..384<br />

Endrizzi P. Guglielmo da Fai ...........380<br />

Erlicher P. Tracisio da Coredo .........380<br />

Facchinelli da Pergine ......................461<br />

415<br />

Facchinelli detti Tanelli fra Bartolomeo<br />

da Susà........................................... 62<br />

Facchini fra Domenico da Mala ...... 288<br />

Facchini fra Martino da Lavis.......... 259<br />

Facchini fra Rocco da Villazzano.... 324<br />

Faccin da Bieno ............................... 464<br />

Faccio da Borgo Valsugana............. 458<br />

Fadanelli fra Isidoro da Cadine........ 162<br />

Faedo334; 341; 377; 384; 388; 392; 394<br />

Fai ...334; 342; 371; 378; 380; 385; 465;<br />

466; 469<br />

Faida di Piné ............................ 310; 315<br />

Fantini P. Lodovico Ingenuino da<br />

Cusone ........................................... 57<br />

Fantini P. Pietro Paolo ....................... 65<br />

Fassan fra Bartolomeo da Valda...... 327<br />

Fattamano ......................Vedi Benamani<br />

Fattori fra Berardo da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 244<br />

Fattori P. Sebastiano da Trento........ 158<br />

Faustini P. Davide da Grumes ......... 341<br />

Faver ........................................ 331; 405<br />

Favrio del Lomaso ............................... 9<br />

Favrio di Ragoli ............................... 296<br />

Fedel P. Fedele da Miola di Piné..... 325<br />

Federici da Sfruz.............................. 463<br />

Federici fra Santo da Sfruz .............. 294<br />

Federici P. Federico da Sfruz........... 311<br />

Federici P. Paolo da Nanno ............. 134<br />

Fedrigotti de Bossis P. Tobia Arcangelo<br />

da Sacco....................................... 111<br />

Fedrizzi da Sfuz ............................... 465<br />

Felder fra Geremia da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 246<br />

Felder P. Maurizio da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 275<br />

Felder P. Pietro Damiano da Borgo<br />

Valsugana .................................... 281<br />

Feller fra Luigi da Besenello ........... 384<br />

Feller P. Bonaventura da Besenello. 401<br />

Feltre................................................ 290<br />

Fenner P. Zaccaria da Roveré della<br />

Luna ............................................. 166<br />

Ferdinando d'Ampezzo)................... 459<br />

Ferrai fra Angelo da Telve............... 379<br />

Ferrai fra Desiderio da Borgo<br />

Valsugana .................................... 259<br />

Ferrai P. Cherubino da Telve........... 403


Ferrai P. Lorenzo da Telve ...............379<br />

Ferrari da Vigolo Vattaro .................468<br />

Ferrari fra Biagio da Poia .................286<br />

Ferrari P. Ciro da Tiarno di Sopra ....371<br />

Ferrari P. Felice da Pannone.............316<br />

Ferrari P. Pietro Antonio da Sacco ...278<br />

Ferrari P. Quirico da Poia.................101<br />

Festi P. Giampietro da Noarna .........299<br />

Fezzi P. Giacomo Antonio da Borgo<br />

Valsugana .....................................284<br />

Fiavé ................................ 267; 370; 394<br />

Fiemmozzi P. Venceslao da Pressano<br />

......................................................256<br />

Fiera di Primiero........................ 94; 286<br />

Fierozzo ..................................... 93; 357<br />

Filippi fra Gottardo da Albiano ........327<br />

Filosi P. Isidoro da Praso..................155<br />

Fiorentini da Borgo Valsugana.........458<br />

Fiorio fra Benvenuto da Brenzone sul<br />

Garda ............................................268<br />

Fioroni P. Epifanio da Roncone .......276<br />

Flavon ...................................... 267; 462<br />

Folgaria.............. 62; 300; 381; 456; 462<br />

Fonda P. Cesario da Pola..................357<br />

Fondo......135; 162; 271; 276; 282; 300;<br />

311; 319; 326; 338; 353; 357<br />

Fontana P. Albino da Faedo .............394<br />

Fontana P. Ferdinando da Vigolo<br />

Vattaro ..........................................374<br />

Fontanari fra Bernardino da Serso....129<br />

Fontanari fra Claudiano da Serso .....308<br />

Fontanari P. Francesco da Pergine ...342<br />

Fontanari P. Vittore da Costasavina .313<br />

Foppiano di Vallarsa.........................301<br />

Forer P. Casimiro da Calliano ..........262<br />

Forer P. Giacomo Antonio da Calliano<br />

......................................................191<br />

Foresti P. Raffaele da Praso..............228<br />

Fornace .............................................345<br />

Forni di Sotto (Friuli) .......................320<br />

Foroni Vedi anche Dalponte e Guglielmi<br />

Fossa (L'Aquila) ...............................369<br />

Frachesen fra Felice da Roveré della<br />

Luna..............................................376<br />

Franceschetti Narciso Felicissimo da<br />

Strada Val di Bono) ......................460<br />

Franceschi da Predazzo ....................463<br />

Francesco da Tesino, Padre ..................8<br />

416<br />

Francesco Maria da Borgo............... 462<br />

Franch P. Atanasio da Cloz ............... 65<br />

Franchini fra Giacomo da Sover...... 132<br />

Francia ............................................... 13<br />

Franzoi P. Ermanno da Mezzolombardo<br />

..................................................... 381<br />

Frasnelli fra Diego da Mollaro ........ 304<br />

Frasnelli P. Goffredo da Laives....... 377<br />

Frassilongo......190; 257; 277; 278; 320;<br />

329<br />

Fratton fra Gervasio da Telve.......... 376<br />

Frisanco P. Pasquale da Pergine ...... 333<br />

Froner P. Carlo da Canezza ............... 98<br />

Froner P. Giovanni Evangelista da<br />

Roveda ......................................... 297<br />

Fruet fra Benvenuto da Vignola ...... 306<br />

Fumanelli fra Antonio da Sabbionara<br />

d'Avio........................................... 184<br />

Fumanelli P. Giuseppe Andrea da Ala<br />

..................................................... 284<br />

Furlan fra Agnello da Trieste........... 380<br />

Furlan fra Giuseppe da Padernello<br />

(Treviso) ...................................... 399<br />

Furlan fra Pasquale da Locavizza di<br />

Aidussina (Slovenia).................... 397<br />

Furlan P. Ireneo da Torcegno .......... 321<br />

Furlanelli P. Agostino da Povo........ 306<br />

Gabellini fra Romedio da Cles ........ 114<br />

Gabos da Cles .......................... 464; 467<br />

Gabos P. Claudio da Trento............. 262<br />

Gabos P. Emilio da Cles .................. 464<br />

Gabos P. Gregorio da Dres .............. 339<br />

Gabos P. Roberto da Cles ................ 352<br />

Galletti P. Basilio da Vigo Cavedine368<br />

Gallinari da Cles .............................. 467<br />

Galvagni da Rovereto ...................... 461<br />

Galvagni P. Serafico da Rovereto.... 139<br />

Gamboni ...........................Vedi Brentari<br />

Gandino............................................ 306<br />

Gansluckner P. Ireneo da Ried<br />

(Zillerthal-Austria)....................... 303<br />

Garavetti fra Giovanni Paolo da Borgo<br />

Valsugana .................................... 254<br />

Garbari P. Davide da Vezzano......... 307<br />

Garber da Lavis................................ 462<br />

Gardolo .................................... 464; 467<br />

Gardumi fra Ognibene da Arco ........... 6<br />

Gardumi P. Lodovico da Arco........... 14


Gasperetti fra Gentile da Cembra .....318<br />

Gasperetti P. Cirllo da Trento...........304<br />

Gasperotti fra Marco da Pomarolo ...261<br />

Gatti fra Teofilo da Castellano .........370<br />

Gaun P. Giovanni Capestrano da<br />

Salorno..........................................242<br />

Gavardo (BS)....................................403<br />

Gavazzo ....7; 9; 10; 266; 371; 454; 455;<br />

463<br />

Gazzadina ................................ 184; 390<br />

Gazzoli da Tenno..............................456<br />

Gazzoli P. Marcello da Calcinato (BS)<br />

......................................................117<br />

Gelmi P. Ildefonso da Borgo Valsugana<br />

......................................................258<br />

Gennara P. Antonio da Priò..............345<br />

Gennari fra Lorenzo da Orzano di<br />

Civezzano .....................................290<br />

Gennari P. Innocenzo da Orzano di<br />

Civezzano .....................................287<br />

Gentilini P. Francesco Albano da<br />

Vezzano ........................................309<br />

Gerardi da Arco ................................455<br />

Gerardi fra Ferdinando da Innsbruck .68<br />

Gerio P. Casimiro da Pergine ...........284<br />

Ghedi (BS)........................................299<br />

Ghetta P. Massimino da Vigo di Fassa<br />

......................................................376<br />

Ghezzi fra Bruno da Daone ..............258<br />

Ghezzi fra Vigilio da Fondo .............311<br />

Giacomelli da Predazzo....................463<br />

Giacomoni fra Abbondanzio da Povo<br />

......................................................332<br />

Giacomoni P. Mattia da Oltrecastello di<br />

Povo..............................................173<br />

Giacomozzi fra Mansueto da Segonzano<br />

......................................................287<br />

Giacomuzzi fra Valerio da Ziano .....273<br />

Giammoena fra Fabiano da Varena..335<br />

Giampietri................. Vedi Degiampietri<br />

Gianordoli P. Giovanni Evangelista da<br />

Lasino ...........................................374<br />

Gianotti P. Martino da Faedo ...........341<br />

Giarollo P. Remigio da Presson........183<br />

Gibellini da Cles ...............................462<br />

Gigli fra Teofilo da Bezzeca.............274<br />

Gilberti P. Patrizio da Terlago..........195<br />

417<br />

Giongo P. Giuseppe Maria da Trento<br />

..................................................... 321<br />

Gionta fra Innocenzo da Celledizzo 103<br />

Giordani fra Egidio da Pedersano.... 307<br />

Giordani fra Salvatore da Stumiaga. 160<br />

Giordani P. Bruno da Pedersano...... 402<br />

Giosele fra Cosma da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 243<br />

Giosele fra Valentino da Borgo<br />

Valsugana .................................... 160<br />

Giovanelli P. Giovanni Antonio da<br />

Carano.......................................... 105<br />

Giovanni dalla Borgogna, Terziario .... 6<br />

Giovannini P. Fausto da Mezzocorona<br />

..................................................... 401<br />

Girardelli P.Giacomo da Besagno ... 365<br />

Girardi da Trento ............................. 465<br />

Girardi P. Francesco Solano da Canezza<br />

..................................................... 263<br />

Girardini P. Ignazio da Samoclevo.. 328<br />

Girardini P. Vincenzo da Samoclevo365<br />

Gislimberti fra Leone da Terlago .... 289<br />

Gislimberti P. Antonio da Lavis .......... 9<br />

Giudicaria .................................... 7; 453<br />

Giuliani da Besagno......................... 468<br />

Giuliani da Dambel.......................... 468<br />

Giunipero ..........................Vedi Ginepro<br />

Gius P. Samuele da Malosco ........... 366<br />

Giustino............................................ 337<br />

Gladbeck (Wesfalia) ........................ 385<br />

Gobbi fra Biagio da Pannone........... 313<br />

Godenzo....................... 10; 13; 198; 457<br />

Goier P. Lodovico da San Genesio (BZ)<br />

..................................................... 358<br />

Goio P. Lodovico da Rovereto ........ 261<br />

Gorno fra Pasquale da Trento.............. 7<br />

Gosetti P. Daniele da Fiavé ............. 370<br />

Gottardi da Meano ........................... 466<br />

Gottardi fra Mauro da Sevignano .... 299<br />

Gottardi fra Salvatore da Vervò....... 281<br />

Gottardi P. Alessandro da Nave San<br />

Rocco ........................................... 326<br />

Gottardi P. Costantino da Cembra... 341<br />

Gottardi P. Gaetano da Rovereto..... 275<br />

Gottardi P. Placido da Rovereto ...... 391<br />

Gotti P. Bonaventura da Alzano (BG)<br />

..................................................... 297<br />

Gozzaldi fra Masseo da Denno........ 291


Gozzaldi P. Alessandro da Denno ....305<br />

Gozzer fra Masseo da Fierozzo ..........93<br />

Graff P. Udalrico da Trasp (Tirolo)..273<br />

Grafinger fra Claudiano da Borgo<br />

Valsugana .......................................98<br />

Graif P. Tito da Cles.........................385<br />

Graiff P. Epifanio da Romeno ..........352<br />

Grandi P. Felice da Canezza.............255<br />

Graser P. Ippolito da Nosellari .........237<br />

Grassi P. Leonardo da Milano ..........322<br />

Gratton P. Benedetto da Tarvisio .....398<br />

Grauno ..................................... 281; 463<br />

Graziadei da Trento ..........................456<br />

Graziola fra Francesco da Pedersano107<br />

Grazzi P. Adolfo da Cavrasto...........373<br />

Gregori P. Pietro d'Alcantara da<br />

Andogno .......................................364<br />

Gremes fra Pasquale da Centa..........291<br />

Gremes fra Pellegrino da Caldonazzo<br />

......................................................353<br />

Gresta................................................457<br />

Gretter fra Pietro da Castagné ..........295<br />

Grieser fra Lorenzo da Merano ........128<br />

Grigno...................................... 310; 366<br />

Grigoletti P. Emiliano da Nomi........395<br />

Grillo.................................. Vedi Bertoni<br />

Grisenti P. Eusebio da Baselga di Piné<br />

......................................................290<br />

Gritti P. Illuminato da Cles...............280<br />

Grober P. Baldassare da Canezza.....188<br />

Groff P. Innocenzo da Pergine .........392<br />

Grumes .................... 269; 314; 315; 341<br />

Grumo.............................. 360; 367; 372<br />

Guadagnini P. Francesco da Predazzo<br />

......................................................400<br />

Guadagnini P. Giuseppe Maria da<br />

Predazzo .......................................313<br />

Guardia P. Fulgenzio da Canzolino..364<br />

Guardini fra Mansueto da Tione.......239<br />

Guella da Pranzo...............................465<br />

Guella P. Pietro Giuseppe da Riva del<br />

Garda ............................................248<br />

Guelmi fra Berardo da Trento ............91<br />

Guelmi P. Fortunato da Trento.........278<br />

Guelmi P. Leopoldo da Scanna ........108<br />

Guglielmi Vedi anche Dalponte e Foroni<br />

Guglielmi fra Cipriano da Vezzano....65<br />

418<br />

Guglielmi P. Bartolomeo da Favrio nel<br />

Lomaso ............................................ 8<br />

Hader P. Enrico da Trento ............... 188<br />

Helt fra Clemente da Trento .............. 72<br />

Hiniz P. Edoardo da Rovereto ......... 253<br />

Holzhauser P. Illuminato da Borgo<br />

Valsugana .................................... 186<br />

Hvala P. Beniamino da Battaglia (GO)<br />

..................................................... 381<br />

Iachemet P. Massimiano da Ville di<br />

Giovo ........................................... 372<br />

Ianes fra Lorenzo da Dovena........... 370<br />

Ianes P. Ippolito da Povo................. 349<br />

Idria (Slovenia) ................................ 388<br />

Iellici P. Apollinare da Tesero......... 267<br />

Iellici P. Prosdocimo da Cavalese ... 284<br />

Iellici P. Venanzio da Tesero........... 267<br />

Inama da Banco ....................... 466; 467<br />

Inama da Chemmerer (Wyoming USA)<br />

..................................................... 468<br />

Inama P. Antonio da Fondo............. 271<br />

Inama P. Serafino da Coredo........... 349<br />

Innsbruck ............................. 10; 68; 185<br />

Insegna fra Giulio da Livo............... 218<br />

Insommo fra Gioachino da Ospedaletto<br />

......................................................... 9<br />

Iob fra Diego da Cunevo.................. 326<br />

Iobstraibizer fra Casimiro da Fierozzo<br />

..................................................... 357<br />

Iobstraibizer fra Vitale da Serso ...... 327<br />

Iori fra Giulio da Nanno .................... 70<br />

Ioriatti fra Benvenuto da Sternigo ... 337<br />

Ioriatti P. Giulio da Sternigo............ 403<br />

Ioriatti P. Pietro Regalato da Baselga di<br />

Piné .............................................. 296<br />

Ioris fra Costantino da Mezzolombardo<br />

..................................................... 281<br />

Ioris P.Giovanni Nepomuceno da<br />

Mezzocorona................................ 264<br />

Ippoliti P. Giuseppe Ippolito da Pergine<br />

..................................................... 222<br />

Ippoliti P. Ippolito da Pergine............ 83<br />

Ischia da Arco.................................. 455<br />

Ischia di Pergine .............................. 323<br />

Isera.................................. 276; 375; 454<br />

Joriatti ................................. Vedi Ioriatti<br />

Kaiselitz P. Francesco da Rovereto . 261<br />

Katznigg P. Fortunato da Innsbruck 185


Kauns (Val Venosta) ........................319<br />

Keller P. Melchiore da Cles..............272<br />

Keller P. Romedio da Cles ...............287<br />

Keller P. Vincenzo Maria da Cles ....285<br />

Keller P. Vito Antonio da Cles.........292<br />

Kinzberger P. Barnaba da Transacqua di<br />

Primiero ........................................266<br />

Kolb fra Romualdo da Monaco ........218<br />

Kosic P. Federico da Campello d'Istria<br />

......................................................368<br />

Kozlevcar P. Sofronio da Stichna<br />

(Lubiana) ......................................356<br />

La Valle in val Badia........................340<br />

Laives ...............................................377<br />

Lana ..................................................327<br />

Laner P. Vincenzo da Pergine ..........324<br />

Langen (Bregenz) .............................303<br />

Larcher P. Cirillo da Cavareno.........342<br />

Larcher P. Virgilio da Cavareno.......384<br />

Lardaro ............................ 149; 152; 291<br />

Largaiolli da Presson ........................457<br />

Larido Bleggio Superiore .................379<br />

Lasino ...................... 134; 296; 365; 374<br />

Lauton da Canazei ................... 465; 467<br />

Lavarone .......................... 137; 225; 463<br />

Lavarone Cappella............................400<br />

Lavis ...9; 147; 196; 214; 257; 259; 309;<br />

317; 462<br />

Lazise....................................... 279; 283<br />

Lazzari fra Donato da Tesero .............72<br />

Lazzari fra Vigilio da Pergine ............13<br />

Lazzeri da Capriana..........................468<br />

Legos di Ledro..................................301<br />

Lenzi fra Diego da Pergine.................12<br />

Leonardelli fra Nazario da Montagnaga<br />

di Piné...........................................266<br />

Leonardelli P. Fiorenzo da Faedo.....377<br />

Leonardelli P. Graziano da<br />

Mezzocorona ................................351<br />

Leonardi P. Domenico da Mechel ....346<br />

Leoni P. Valeriano da Nogaredo ......366<br />

Levico ........................................ 89; 354<br />

Levido Pieve di Bono .........................58<br />

Levri fra Rocco da Cologna del Varone<br />

......................................................368<br />

Levri P. Mario da Fiavé....................394<br />

Levri P. Norberto da Fiavé ...............267<br />

Libardi P. Camillo da Levico ...........354<br />

419<br />

Libera da Avio ................................. 457<br />

Liberi fra Antonio da Aldeno .......... 179<br />

Liberi fra Giovanni Battista............. 278<br />

Liberi P. Ambrogio da Madrano...... 360<br />

Livinallongo............................. 346; 375<br />

Livo.................................................. 218<br />

Lizzana............................. 258; 270; 304<br />

Lizzanella......................................... 337<br />

Locavizza di Aidussina (Slovenia) .. 397<br />

Loli P. Stefano da Roncone ............... 90<br />

Longhi..................................Vedi Longo<br />

Longo P. Giovanni Francesco da<br />

Varena.......................................... 241<br />

Longo P. Nazario da Tesero ............ 124<br />

Lorengo P. Bonaventura da Caldes . 283<br />

Lorengo P. Illuminato da Malé........ 461<br />

Lorenzi P. Michelangelo da Rovereto<br />

..................................................... 287<br />

Lorenzoni da Cles............................ 467<br />

Losizza di Gorizia............................ 355<br />

Lover................................................ 391<br />

Luca P. Eleuterio da Mezzocorona.. 270<br />

Luca primo dalle Giudicarie, Padre..... 7<br />

Lucchi da Gardolo ........................... 467<br />

Luchi da Romallo ............................ 465<br />

Luchin fra Ivo da Mezzocorona....... 358<br />

Luciani da Primiero ......................... 463<br />

Luna P. Fulgenzio da Bagolino ....... 178<br />

Lundo......................................... 18; 356<br />

Lunelli P. Giacinto da Torchio ........ 282<br />

Luserna ............................................ 315<br />

Lutterini P. Basilio da Stenico......... 161<br />

Lutterotti fra Abbondio da Dro........ 295<br />

Lutti fra Mansueto da Povo ............. 100<br />

Lutti P. Candido da Poia.................. 269<br />

Macario da Venezia, Padre................ 11<br />

Maderno di Cognola ........................ 273<br />

Madrano.....61; 309; 321; 358; 360; 404<br />

Madruzzo ............................. 8; 156; 173<br />

Madruzzo P. Gerardo da Cles.......... 245<br />

Madurelli P. Francesco Massenzo da<br />

Arco ............................................... 20<br />

Madurzzo ......................................... 387<br />

Maestranzi fra Giustino da Giustino 337<br />

Maffei da Cles.......................... 461; 462<br />

Maffei fra Martino da Biacesa......... 374<br />

Maffei fra Nazario da Biacesa ......... 378<br />

Maffei P. Carlo Antonio da Cles ..... 118


Magnago fra Vito da Pergine .............72<br />

Magras ................................................90<br />

Magrograssi P. Ambrogio da Bogliaco<br />

......................................................311<br />

Maistrelli P. Ambrogio da Denno ....219<br />

Mala..................................................288<br />

Malacarne P. Angelico da Trento.......80<br />

Malanotti P. Carlo Antonio da<br />

Samoclevo ....................................259<br />

Malcesine..........................................263<br />

Malé......................................... 461; 463<br />

Malesardi fra Emanuele da Volano ..328<br />

Malfatti P. Eligio da Spormaggiore..371<br />

Malfatti P. Ignazio da Trento............283<br />

Malgolo...............................................91<br />

Malosco ................................... 362; 366<br />

Manfredini P. Vittorio da Preore ......270<br />

Manfroni P. Pietro Antonio da Caldes<br />

......................................................123<br />

Manica P. Aniceto da Castellano......175<br />

Manincor P. Anacleto da Casez........294<br />

Mantovani da Borgo Valsugana .......457<br />

Maoro fra Abbondio da Viarago ......132<br />

Maoro P. Bartolomeo da Portolo di<br />

Canezza.........................................262<br />

Maoro P. Valentino da Pergine ........112<br />

Marai P. Luigi da Pozzolengo ..........314<br />

Marazzone (Bleggio Superiore)........377<br />

Marchel fra Giuliano da Sant'Orsola 300<br />

Marchel fra Serafino da Sant'Orsola.322<br />

Marchel P. Filippo da Sant'Orsola....295<br />

Marchel P. Ippolito da Sant'Orsola...316<br />

Marchetti da Trento ..........................460<br />

Marchi da Varignano........................456<br />

Marchi P. Bonifacio da Varignano.......7<br />

Marchi P. Crisogono da Calceranica 152<br />

Marchiori ....................... Vedi Melchiori<br />

Marcolla fra Lorenzo da Vigo di Ton<br />

......................................................323<br />

Marconi P. Nicola da Trento vescovo<br />

......................................................347<br />

Marietti P. Gerolamo da Bieno.........387<br />

Marinelli fra Marino da Comasine .....20<br />

Marinelli P. Paolo da Bresimo..........282<br />

Marinelli P. Patrizio da Trento .........115<br />

Marini da Val di Sole ..................... Vedi<br />

Marini fra Giosafat da Lizzana.........304<br />

420<br />

Marini P. Teodoro da Mocenigo di<br />

Rumo............................................ 105<br />

Martignoni da Trento....................... 462<br />

Martinelli P. Adriano da Lardaro..... 149<br />

Martinelli P. Daniele da Centa......... 312<br />

Martinelli P. Pietro Paolo da Lardaro<br />

..................................................... 152<br />

Martinelli P. Remigio da Centa ....... 367<br />

Martini P. Francesco Antonio da<br />

Predazzo....................................... 298<br />

Martini P. Giorgio da Predazzo ......... 75<br />

Martinolli P. Bonifacio da Ossana... 253<br />

Marzadri fra Sisinio da Por.............. 261<br />

Marzani fra Leopoldo da Trento...... 256<br />

Marzani P. Isidoro da Villa Lagarina<br />

..................................................... 282<br />

Marzari da Vigolo Vattaro............... 463<br />

Marzari fra Modesto da Vigolo Vattaro<br />

..................................................... 320<br />

Masera P. Felice da Besenello......... 399<br />

Masi di Cavalese.............. 296; 309; 320<br />

Masi di Vigo di Ton................. 322; 351<br />

Masotti P. Francesco da Rivoltella<br />

Veronese ...................................... 290<br />

Massimiliani fra Pasquale da<br />

Brentonico.................................... 270<br />

Massone d'Arco ............................... 132<br />

Matordes P. Onorio da Castello di<br />

Fiemme ........................................ 372<br />

Mattarello................................. 308; 342<br />

Mattei fra Quirico da Campo Lomaso<br />

..................................................... 275<br />

Matuella P. Giampietro da<br />

Mezzolombardo ........................... 368<br />

Maturi P. Antonio da Pinzolo, vescovo<br />

..................................................... 168<br />

Mazzini P. Alberto da Civezzano .... 298<br />

Mazzonelli P. Alfonso Maria da<br />

Terlago......................................... 316<br />

Mazzoni fra Antonio da Tione......... 139<br />

Meano ..............265; 458; 459; 460; 466<br />

Mechel ....246; 274; 309; 319; 320; 324;<br />

328; 336; 346; 357; 462<br />

Megni fra Claudiano da Cellentino.. 270<br />

Melchiori da Bieno .................. 464; 465<br />

Melchiori fra Diego da Nomi .......... 269<br />

Melchiori P. Carlo da Trento............. 19<br />

Melchiori P. Guglielmo da Cavalese. 61


Menapace P. Enrico da Campo Tassullo<br />

......................................................341<br />

Menas in Val di Sole ............... 384; 397<br />

Meneghelli P. Fausto da Riva del Garda<br />

......................................................404<br />

Menegoli P. Bonifacio da Madrano....61<br />

Meneguzzer P. Desiderio da Cles.....334<br />

Meneguzzer P. Giorgio da Cles........294<br />

Menestrina da Sopramonte ...............467<br />

Menestrina fra Gioachino da Trento...61<br />

Merano..............................................128<br />

Merighi da Nago...............................467<br />

Merighi fra Claudiano da Rovereto..332<br />

Mervic fra Giacomo da Idria (Slovenia)<br />

......................................................388<br />

Mezzana........................... 169; 325; 361<br />

Mezzocorona ....64; 109; 116; 124; 231;<br />

264; 270; 285; 351; 358; 360; 393;<br />

396; 401<br />

Mezzolombardo...... 155; 273; 274; 279;<br />

281; 325; 355; 368; 370; 378; 381;<br />

464<br />

Mezzotedesco .......... Vedi Mezzocorona<br />

Mich P. Carlo da Carano ..................356<br />

Micheletti P. Agostino da Terres......328<br />

Micheletti P. Lino da Vervò .............402<br />

Micheli P. Casimiro da Cles poi da<br />

Trento .............................................80<br />

Michelon P. Diego da Valternigo di<br />

Giovo ............................................398<br />

Michelon P. Floriano da Valternigo di<br />

Giovo ............................................385<br />

Micheluzzi da Canazei .....................466<br />

Miclet fra Luca da Terres .................283<br />

Milani P. Celestino da Brenzone sul<br />

Garda ............................................313<br />

Milano...............................................322<br />

Miller fra Carlo da Bolzano................17<br />

Miller P. Gottardo Antonio da Cles..272<br />

Miola di Piné ................... 181; 325; 366<br />

Mione di Rumo........................ 350; 353<br />

Miorandi fra Agostino da Castellano375<br />

Miorandi fra Pio da Castellano.........355<br />

Mocenigo di Rumo .................. 105; 122<br />

Moena .....128; 257; 280; 288; 299; 301;<br />

302; 303; 312; 313; 323; 331; 346;<br />

347; 362; 367; 368; 374; 378; 391;<br />

393; 465; 467<br />

421<br />

Moggioli fra Gaetano da Povo......... 351<br />

Molet da Pergine.............................. 463<br />

Molinari P. Angelo da Cavalese ...... 363<br />

Molinari P. Francesco Salesio da Trento<br />

..................................................... 267<br />

Mollaro ...................................... 67; 304<br />

Molveno.............11; 378; 387; 398; 399<br />

Monaco ............................................ 218<br />

Monclassico ..................................... 258<br />

Monegatti P. Nicola da Peio ............ 392<br />

Monsorno P. Gaetano da Carano..... 362<br />

Montagna P. Antonio da Dro............. 10<br />

Montagnaga di Piné ......................... 266<br />

Montagnolli fra Giovanni Maria da<br />

Chiarano............................... 225; 287<br />

Monte P. Bartolomeo da Rovereto .... 71<br />

Montesover ...................... 294; 356; 389<br />

Montespino (Slovenia)..................... 402<br />

Montibeller fra Tranquillino da<br />

Roncegno ..................................... 360<br />

Montibeller P. Pietro Paolo da<br />

Roncegno ..................................... 285<br />

Mora fra Feliciano da Bezzeca ........ 373<br />

Morandi fra Antonio da Tesino ........... 9<br />

Morandini da Bieno ......................... 460<br />

Moranduzzo da Castello Tesino ...... 457<br />

Moratti P. Anselmo da Pellizzano ... 263<br />

Moreletti fra Michele da Portolo di<br />

Canezza........................................ 305<br />

Morelli fra Giovanni da Comano....... 71<br />

Morelli P. Clemente da Trento ........ 264<br />

Morelli P. Eustachio da Canezza..... 374<br />

Mori .................123; 267; 352; 369; 457<br />

Mori P. Vincenzo da Biagioni (BO) 405<br />

Morizzo P. Marco da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 337<br />

Morizzo P. Maurizio da Borgo<br />

Valsugana .................................... 333<br />

Mortaso............................................ 376<br />

Mosana di Giovo.............................. 395<br />

Mosaner fra Cristoforo da Lavis...... 147<br />

Moser fra Alessio da Madrano ........ 309<br />

Moser fra Aniceto da Costa di<br />

Vigalzano....................................... 98<br />

Moser fra Felice dalla Faida di Piné 315<br />

Moser fra Santo dalla Faida di Piné. 310<br />

Moser fra Severino da Madrano ...... 358


Moser P. Accursio da Bus di Pergine<br />

......................................................364<br />

Moser P. Gioacchino da Madrano ....404<br />

Moser P. Vittore da Bus di Pergine ..369<br />

Mott da Primiero...............................464<br />

Motter fra Martino da Tenna ............300<br />

Mottes P. Mauro da Fai ....................371<br />

Mottes P. Ubaldo da Fai ...................378<br />

Mozzi P. Eugenio da Bassano ..........293<br />

Nagler P. Odilone da La Valle in val di<br />

Badia.............................................340<br />

Nago ........................ 277; 332; 466; 467<br />

Nanno ................................ 70; 135; 369<br />

Nardelli fra Alessio da Cadine..........344<br />

Nardelli fra Fedele da Meano ...........265<br />

Nardelli fra Placido da Cadine..........344<br />

Nardelli P. Geremia da Cadine.........323<br />

Nardin fra Valerio da Faver..............331<br />

Nave San Felice....................... 251; 265<br />

Nave San Rocco ...............................326<br />

Neri P. Filippo Neri da Vicenza .......305<br />

Nesler P. Edoardo da Cortina<br />

d'Ampezzo ....................................362<br />

Nicati P. Crisogono da Levico............89<br />

Nicoletti P. Gregorio da Vigolo Vattaro<br />

......................................................382<br />

Nicolli da Trento...............................456<br />

Nicolodi fra Elzeario da Cembra......318<br />

Nicolussi fra Nicola da Luserna .......315<br />

Noarna ..................................... 300; 396<br />

Nodari fra Andrea da Pelugo............303<br />

Nogaré ..................... 116; 124; 128; 229<br />

Nogaredo ................................. 314; 366<br />

Nome di battesimo<br />

ripreso nel 1973 ................................4<br />

sostituito con altro al noviziato.........4<br />

Nomi ................ 225; 252; 269; 316; 395<br />

Noriglio............................ 293; 319; 322<br />

Nosellari ...........................................237<br />

Novaledo...........................................382<br />

Nusbaum (Svizzera) .........................372<br />

Oberberger P. Gabriele da Valfloriana<br />

......................................................403<br />

Oberrauch da Trento.........................468<br />

Obrelli fra Valerio da Foppiano di<br />

Vallarsa.........................................301<br />

Ochner fra Severino da Bosco di<br />

Civezzano .....................................304<br />

422<br />

Ochner P. Massimiliano da Pergine. 336<br />

Odorizzi fra Sisinio da Mechel........ 357<br />

Odorizzi fra Vittorio da Mechel ...... 328<br />

Odorizzi P. Vittorio da Mechel........ 319<br />

Offer fra Bonaventura da Serso ....... 383<br />

Ognibeni P. Pietro Paolo da Centa .. 320<br />

Olle di Borgo Valsugana ................. 348<br />

Oltrecastello di Povo........................ 174<br />

Ongher fra Gottardo da Gandino ..... 306<br />

Orion fra Masseo da Grumes........... 314<br />

Ortisé................................................ 295<br />

Orzano di Civezzano................ 287; 290<br />

Ospedaletto .......................................... 9<br />

Oss fra Simone da Zava di Pergine.. 359<br />

Ossana.............................................. 253<br />

Osset P. Antonio dalla Francia .......... 12<br />

Pachinger P. Damaso da Brunico .... 174<br />

Pacifico da Pressano, fra.................... 68<br />

Padergnone ...................................... 466<br />

Padernello (Treviso) ........................ 399<br />

Padova.............................................. 304<br />

Paldaof P. Ruggero da Centa........... 384<br />

Pallanch da Fai................................. 466<br />

Palù di Giovo ........................... 195; 372<br />

Paluselli P. Benedetto da Ziano....... 295<br />

Pancheri P. Carlo Felice da Baselga di<br />

Bresimo........................................ 289<br />

Pancheri P. Gregorio da Bordiana ... 261<br />

Pancheri P. Mariano da Bordiana .... 289<br />

Pancheri P. Tommaso da Bresimo... 147<br />

Panchià......93; 265; 282; 299; 308; 344;<br />

367<br />

Pancrazi da Pracorno ....................... 463<br />

Pandini P. Pietro d'Alcantara da<br />

Rovereto....................................... 265<br />

Pangrazzi.................. Vedi vedi Pancrazi<br />

Panizza P. Erminio da Spormaggiore<br />

..................................................... 354<br />

Panizza P. Filippo da Mezzocorona. 285<br />

Pannone.................... 244; 273; 313; 316<br />

Panzoldo P. Francesco Antonio da<br />

Rovereto......................................... 97<br />

Paolazzi fra Sebastiano da Cembra.. 344<br />

Paoli fra Giammaria da Roveda....... 310<br />

Paoli fra Giovanni Nicolò da Trento 258<br />

Paoli fra Giuseppe da Pergine.......... 332<br />

Paoli P. Bernardino da Sant'Orsola.. 162<br />

Paoli P. Cesario da Mezzolombardo 279


Paoli P. Ferdinando da Sant'Orsola ..277<br />

Paolin da Primiero ............................463<br />

Paolini.............................. Vedi Bagolini<br />

Paris P. Camillo da Trento................395<br />

Parisini.............................. Vedi Parisino<br />

Parisino P. Bernardino da Storo .........89<br />

Parisotto fra Prospero da Telve ........292<br />

Parolari P. Atanasio da Rovereto......325<br />

Parolini da Banco .............................469<br />

Parolini P. Sisinio da Sanzeno..........327<br />

Parone P. Silvestro da Trento ...........240<br />

Partel fra Corrado da Panchià...........308<br />

Partel P. Damaso ..............................319<br />

Pasini fra Angelo da Gavazzo ..............9<br />

Pasini fra Giovanni Battista da Vigne 13<br />

Pasini fra Leonardo da Vigne ...........216<br />

Pasini P. Emanuele da Riva del Garda<br />

......................................................282<br />

Pasolli P. Ambrogio da Ville di Giovo<br />

......................................................338<br />

Pasolli P. Bonifacio da Ville di Giovo<br />

......................................................346<br />

Pasolli P. Martino da Ville di Giovo 388<br />

Pasquin fra Callisto da Tuenno.........336<br />

Passerini fra Donato da Varignano...298<br />

Passerini P. Domenico da Besagno ..132<br />

Passerini P. Felice Valentino da<br />

Rovereto .........................................70<br />

Passerini P. Lodovico da Varignano.324<br />

Pasteter da Primiero..........................463<br />

Pastorini P. Giuseppe da Fiera di<br />

Primiero ........................................286<br />

Paterno fra Salvatore da Verzuolo....351<br />

Paternoster P. Cipriano da Mechel ...320<br />

Paur fra Placido da Cavalese ..............19<br />

Pavillo...............................................307<br />

Pavsic fra Agnello da Salona d'Isonzo<br />

......................................................361<br />

Pecoraro fra Enrico da Telve............380<br />

Pecoraro fra Prospero da Telve ........389<br />

Peder fra Benedetto da Pavillo .........307<br />

Pederiva P. Alessio da Soraga ..........389<br />

Pederiva P. Bonifacio da Pozza di Fassa<br />

......................................................315<br />

Pedersano.107; 156; 280; 307; 317; 402<br />

Pederzini detti Pisetta P. Carlo da<br />

Albiano .........................................298<br />

423<br />

Pederzini fra Innocenzo da Castellano<br />

..................................................... 325<br />

Pederzolli fra Giovanni da Stravino 350<br />

Pederzolli fra Ruffino da Stravino... 343<br />

Pedot fra Umile da Grauno.............. 281<br />

Pedrini fra Vito da Cognola............. 312<br />

Pedrini P. Alberto da Trento............ 116<br />

Pedrotti fra Egidio da Cavedine....... 281<br />

Pedrotti fra Fedele da Cognola ........ 310<br />

Pedrotti fra Riccardo da Savignano . 354<br />

Pedrotti P. Davide da Cognola........... 90<br />

Peio .......................... 387; 392; 399; 462<br />

Pellegrini fra Giulio da Dambel....... 325<br />

Pellegrini P. Simon Pietro da Palù di<br />

Giovo ........................................... 195<br />

Pellizzano................. 154; 165; 263; 340<br />

Pellizzari fra Masseo da Condino.... 382<br />

Pellizzari P. Vigilio da Trento ......... 261<br />

Pelosi fra Pacifico da Ronzo............ 258<br />

Peloso............................................... 457<br />

Pelugo .............................................. 303<br />

Penasa P. Vito da Tuenno................ 359<br />

Perempruner fra Liborio da Rovereto<br />

..................................................... 264<br />

Perezzoli fra Abbondio da Lazise.... 279<br />

Perghem fra Silverio da Nomi ......... 252<br />

Perghem P. Giovanni Giuseppe da<br />

Nomi ............................................ 316<br />

Pergher P. Sebastiano da Proves...... 256<br />

Pergine ....12; 13; 17; 59; 62; 72; 83; 98;<br />

109; 112; 115; 118; 145; 176; 185;<br />

222; 239; 273; 281; 284; 293; 294;<br />

324; 332; 333; 336; 342; 343; 346;<br />

351; 352; 359; 378; 380; 392; 455;<br />

458; 459; 461; 462; 463; 465<br />

Perini P. Nazario da Piedicastello...... 62<br />

Perugini P. Stanislao da Nago ......... 277<br />

Peterlini fra Silvestro da Terragnolo 304<br />

Petroi.................................. Vedi Petrolli<br />

Petrolli fra Benvenuto da Cimone detto<br />

da Massone .................................. 132<br />

Petrolli fra Gerolamo da Volano...... 154<br />

Pettena P. Lattanzio da Moena ........ 280<br />

Pezzei fra Giuseppe da Spessa di Badia<br />

..................................................... 258<br />

Pezzei P. Luigi da Trento................. 338<br />

Pezzi fra Donato da Campodenno ... 334


Pfeifer P. Andrea da Prato allo Stelvio<br />

(Prad) ............................................314<br />

Piano in Valle di Sole .......................274<br />

Piatti P. Salvatore da Canzolino .......398<br />

Piaz ...................................... Vedi Piazzi<br />

Piazza da Primiero............................462<br />

Piazza fra Donato da Predazzo .........247<br />

Piazza fra Stanislao da Predazzo ......192<br />

Piazza fra Valentino da Mori............352<br />

Piazzi fra Damiano da Predazzo.......242<br />

Piazzi fra Leonardo da Tesero..........288<br />

Piazzi fra Michele da Cavalese.........338<br />

Piazzi fra Raffaele da Tesero..............92<br />

Piccinini detti Malpaga P. Eusebio da<br />

Cognola...........................................80<br />

Piedicastello........................................62<br />

Pieri da Pergine.................................458<br />

Pieve di Bono .......... 455; 460; 461; 462<br />

Piffer P. Filippo da Mosana di Giovo<br />

......................................................395<br />

Pilati fra Andrea da Campo Tassullo322<br />

Pilati fra Faustino da Tassullo ..........302<br />

Pilcante .................................... 389; 400<br />

Pini P. Carlo Felice da Trento ..........279<br />

Pintèr P. Leonardo da Pergine ..........359<br />

Pinzolo..............................................168<br />

Pirano-Slovenia ................................390<br />

Piscine.............................. 347; 359; 468<br />

Pisetta fra Gerardo da Cortesano......358<br />

Pisetta fra Prospero da Cortesano.....346<br />

Pisetta P. Carlo Antonio . Vedi Pederzini<br />

Carlo Antono<br />

Pisetta P. Diodato da Albiano.............72<br />

Pisoni fra Carlo da Madruzzo...... 8; 387<br />

Pisoni fra Gioachino da Madruzzo ...156<br />

Pisoni P. Atanasio da Madruzzo.......173<br />

Piva P. Eugenio da Canezza .............329<br />

Piva P. Ferdinando da Castagné Santa<br />

Caterina.........................................327<br />

Piva P. Maurizio da Castagné...........285<br />

Piva P. Severino da Castagné Santa<br />

Caterina.........................................387<br />

Pizzini fra Isidoro da Ala..................107<br />

Pizzini P. Aniceto da Isera................276<br />

Pizzini P. Antonino da Rovereto ......260<br />

Pizzini P. Domenico Nicolò da Ala..263<br />

Pizzinini P. Erminio da Selva Gardena<br />

......................................................392<br />

424<br />

Platner fra Cipriano da Trento ......... 211<br />

Pliscovizza di Comeno (GO)... 357; 392<br />

Plotzer P. Giacinto da Rovereto....... 219<br />

Poda da Flavon+ .............................. 462<br />

Poia .......................... 101; 109; 269; 286<br />

Pola (Istria) ...................................... 357<br />

Pola P. Geremia da Borgo Valsugana<br />

..................................................... 291<br />

Polam P. Teodoro da Vigo di Fassa. 307<br />

Poli da Storo .................................... 456<br />

Poli P. Giacinto da Besenello ............ 67<br />

Poli P. Giovanni Pietro da Besenello. 93<br />

Pomarolli fra Giovanni da Pressano .. 72<br />

Pomarolli P. Enghelberto da Ville di<br />

Giovo ........................................... 354<br />

Pomarolli P. Floriano da Trento ...... 258<br />

Pomarolli P. Silverio da Verla di Giovo<br />

..................................................... 366<br />

Pomarolo.......................................... 261<br />

Ponte P. Innocento da Trento............. 57<br />

Ponte P. Pietro da Trento................... 18<br />

Por.................................................... 261<br />

Por Pieve di Bono .................... 182; 220<br />

Portolo di Canezza........... 262; 300; 305<br />

Posina (VI)....................................... 310<br />

Potrich P. Pancrazio da Gladbeck<br />

(Wesfalia) .................................... 385<br />

Povo 100; 121; 174; 306; 332; 334; 341;<br />

345; 349; 351<br />

Povoli fra Giovanni della Croce da<br />

Cadine.......................................... 324<br />

Pozza di Fassa.................................. 315<br />

Pozzi P. Damiano da Ala................... 13<br />

Pozzolengo....................................... 314<br />

Pracorno........................................... 463<br />

Pracorno di Rabbi ............................ 371<br />

Prad.................... Vedi Prato allo Stelvio<br />

Prada di Brentonico ......................... 339<br />

Pradazzo.......................... Vedi Predazzo<br />

Prade di Primiero ............................. 323<br />

Prandini da Ala ................................ 457<br />

Prandini fra Sisinio da Roncone ........ 91<br />

Prandini P. Bartolomeo da Roncone 203<br />

Prandoni da Ala ............................... 457<br />

Pranzo .............................................. 465<br />

Praso ................................................ 456<br />

Praso Pieve di Bono................. 155; 228<br />

Prati fra Sisto da Dasindo ................ 353


Prato allo Stelvio (Prad) ...................314<br />

Pratosaiano (Arco)............................464<br />

Predazzo ...75; 192; 242; 247; 257; 284;<br />

298; 313; 375; 380; 391; 400; 461;<br />

463<br />

Predelli P. Antonino da Trento.........193<br />

Preghena .......... 129; 262; 275; 286; 461<br />

Preghenella P. Valerio Evangelico da<br />

Preghena .......................................129<br />

Prenner P. Giuseppe da San Paolo di<br />

Appiano ........................................122<br />

Preore................................................270<br />

Pressano.68; 69; 72; 199; 256; 277; 295<br />

Presson Valle di Sole........................183<br />

Prezzo ........................................ 95; 277<br />

Prezzo Pieve di Bono............... 133; 149<br />

Prighel fra Egidio da Viarago.............67<br />

Primiero ................... 458; 462; 463; 464<br />

Priò ...................................................345<br />

Pross fra Abbondanzio da Sacco ......280<br />

Prosser fra Fortunato da Noriglio .....293<br />

Prosser P. Fortunato da Noriglio ......322<br />

Prosser P. Teodoro da Noriglio ........319<br />

Proves ...............................................256<br />

Prugger P. Bonaventura da Lavis .....257<br />

Pruner fra Anselmo da Trento ..........312<br />

Pruner fra Casimiro da Frassilongo..329<br />

Pruner fra Cosma da Frassilongo .....277<br />

Pruner fra Tommaso da Frassilongo.190<br />

Pruner P. Aurelio da Trento..............145<br />

Quaresima fra Giosafat da Tuenno...284<br />

Quaresima P. Antonio Maria da Tuenno<br />

......................................................269<br />

Radaelli fra Giovanni Grisostomo da<br />

Bergamo .......................................288<br />

Rallo .......................................... 79; 137<br />

Rampanelli P. Sisinio da Spormaggiore<br />

......................................................355<br />

Rango................................................282<br />

Rasa P. Valeriano da Tierno di Mori270<br />

Rauta fra Leonardo da Pergine ...........97<br />

Rauzi P. Ermete da Cloz...................405<br />

Ravagni fra Faustino da Cadine........329<br />

Ravagni fra Giovita da Cadine .........335<br />

Ravanelli P. Gerardo da Barco di<br />

Albiano .........................................283<br />

Ravazzone................................ 220; 453<br />

Recla P. Enrico da Smarano .............395<br />

425<br />

Redento d'Ampezzo......................... 459<br />

Redolfi P. Angelo Orazio da Moena 313<br />

Redolfi P. Giovanni di Dio da Borgo<br />

Valsugana .................................... 264<br />

Refatti fra Narciso da Viarago......... 355<br />

Refatti P. Bernardino da Pergine ..... 343<br />

Refatti P. Maurizio da Pergine......... 185<br />

Reich P. Egidio da Spormaggiore.... 386<br />

Revò......................................... 256; 272<br />

Riccabona P. Eugenio da Cavalese.. 262<br />

Riccabona P. Prospero da Riva del<br />

Garda............................................ 157<br />

Riccamboni Da Riva Del Garda ...... 451<br />

Ricci da Godenzo............................. 457<br />

Ricci P. Flaviano da Cembra ........... 268<br />

Ricci P. Luca da Godenzo ................. 10<br />

Ricci P. Stefano da Godenzo ............. 13<br />

Ried (Zillerthal-Austria) .................. 303<br />

Rigon P. Pompeo da Telve .............. 391<br />

Rigon P. Stanislao da Arsiero (VI).. 388<br />

Rigotti fra Celso da Vigo di Ton ..... 342<br />

Rigotti P. Agostino da Vigo di Ton. 282<br />

Rigotti P. Carlo Bonaventura da<br />

Rovereto....................................... 226<br />

Rigotti P. Francesco Saverio da<br />

Mezzolombardo ........................... 355<br />

Rigotti P. Quirico da Godenzo......... 198<br />

Rigotti P. Samuele da Mezzolombardo<br />

..................................................... 325<br />

Riolfatti fra Feliciano da Pedersano 156;<br />

280<br />

Riva del Garda ..66; 157; 248; 262; 276;<br />

282; 402; 404; 451; 452; 453; 454;<br />

455; 458<br />

Rivoltella Veronese ......................... 290<br />

Rizzi da Bieno.................................. 458<br />

Rizzi da Cavareno............................ 468<br />

Rizzoli fra Pacifico da Cavalese...... 153<br />

Rizzoli P. Gaudenzio da Cavalese... 181<br />

Rizzoli P. Silvio da Cavalese........... 362<br />

Robol P. Serafico da Vallarsa.......... 329<br />

Robusti P. Gerolamo da San Felice di<br />

Salò ................................................ 90<br />

Rocca P. Bernardino da Larido........ 379<br />

Rocchi P. Gregorio da Bassano detto da<br />

Trento........................................... 136<br />

Romallo............................................ 283


Romedio dalla Valcamonica, Terziario<br />

........................................................17<br />

Romeno...................... 94; 352; 372; 386<br />

Romeri da Fai .................. 465; 466; 469<br />

Romeri fra Pietro da Fai ...................378<br />

Romeri P. Aurelio da Fai..................385<br />

Romeri P. Paolino da Pergine.............17<br />

Roncegno........................... 62; 285; 360<br />

Ronco Cainari...................................382<br />

Roncogno..........................................342<br />

Roncone..................... 91; 130; 203; 276<br />

Roner fra Fortunato da Canezza .......335<br />

Ronzo................................................258<br />

Ronzone........................... 213; 344; 454<br />

Rosà da Nago....................................466<br />

Rosa fra Teofilo da Legos di Ledro..301<br />

Rosat P. Anselmo da Cles ................353<br />

Rosat P. Antonio da Cles..................358<br />

Rosat P. Ladislao da Cles .................375<br />

Rosati da Bolognano....................... Vedi<br />

Rosati P. Girolamo da Bolognano ........9<br />

Rosi P. Gaudenzio da Borgo Valsugana<br />

........................................................77<br />

Rosi P. Leopoldo da Borgo Valsugana<br />

......................................................242<br />

Rosmini P. Ambrogio da Rovereto ..178<br />

Rossi fra Tullio da Centa..................354<br />

Rossi P. Achille da Montesover .......389<br />

Rossi P. Cirillo da Revò ...................272<br />

Rossi P. Giovanni Antonio da Piano in<br />

Valle di Sole .................................274<br />

Rosso P. Sisto da Pirano...................390<br />

Rotweiler fra Berardo .........................10<br />

Roveda..................................... 297; 310<br />

Roveré della Luna............ 166; 376; 378<br />

Roveredo..........................Vedi Rovereto<br />

Rovereto ...20; 70; 71; 97; 99; 100; 139;<br />

176; 178; 206; 219; 226; 253; 256;<br />

258; 260; 261; 263; 264; 265; 266;<br />

267; 270; 272; 274; 275; 287; 290;<br />

295; 297; 325; 332; 349; 391; 452;<br />

453; 455; 456; 459; 461; 462; 468;<br />

469<br />

Ruaz fra Zeffirino da Livinallongo...346<br />

Ruffini P. Emanuele da Pellizzano...165<br />

Ruffré....................................... 275; 404<br />

Rumo ................. 69; 100; 338; 343; 355<br />

426<br />

Runggaldier P. Gregorio da Santa<br />

Cristina di Val Gardena ............... 297<br />

Rusca P. Giovanni Angelo da Borgo<br />

Valsugana .................................... 265<br />

Sabbionara d'Avio............................ 184<br />

Sacchet da Gavazzo ......................... 463<br />

Sacco........................ 111; 278; 280; 392<br />

Sala P. Gerolamo da Forni di Sotto<br />

(Friuli).......................................... 320<br />

Salazer fra Luca da Revò................. 256<br />

Salona d'Isonzo................................ 361<br />

Salorno..................................... 242; 373<br />

Salvadori P. Alessandro da Riva del<br />

Garda.............................................. 66<br />

Salvadori P. Marino Antonio da Mori<br />

..................................................... 267<br />

Salvini fra Egidio da Por.................. 220<br />

Samoclevo........110; 259; 278; 328; 365<br />

Samone ............................................ 375<br />

San Bernardo di Rabbi..................... 369<br />

San Felice di Salò .............................. 90<br />

San Genesio (BZ) ............................ 358<br />

San Lugano .............................. 341; 379<br />

San Martino di Cstrozza .................. 393<br />

San Michele all'Adige...................... 182<br />

San Paolo di Appiano ...................... 122<br />

Sandri P. Leopoldo da Faedo........... 384<br />

Sandri P. Paolo da Bresimo ............. 301<br />

Sannicolò P. Giuseppe Maria da<br />

Rovereto....................................... 267<br />

Santa Cristina di Val Gardena ......... 297<br />

Santa Massenza................................ 270<br />

Sant'Ambrogio val Pollicella ........... 388<br />

Santo da Brentonico, fratello ............. 11<br />

Sant'Orsola......163; 277; 295; 300; 316;<br />

317; 322<br />

Santorum P. Giusto da Varone ........ 400<br />

Sanzeno.................................... 327; 383<br />

Sardagna .280; 311; 316; 321; 339; 348;<br />

361<br />

Sardagna da Trento.......................... 460<br />

Sardagna P. Dionigio da Trento....... 136<br />

Sardagna P. Norberto da Trento ...... 354<br />

Sardagna P.Faustino da Trento........ 363<br />

Sardo P. Dario da Trieste................. 377<br />

Sarnonico ......................................... 176<br />

Sartora P. Liduino da Rovereto ....... 206


Sartorari P. Francesco Maria da Verona<br />

......................................................291<br />

Sartorazzi P. Carlo da Pilcante .........389<br />

Sartori da Pergine .............................465<br />

Sartori fra Onofrio da Costasavina .....12<br />

Sartori P. Anselmo da Trento ...........144<br />

Sartori P. Eusebio da Verla di Giovo404<br />

Sartori P. Serafino da Verla..............248<br />

Sartori P. Silvestro da Verla di Giovo<br />

......................................................400<br />

Savi fra Agnello da Poia...................109<br />

Savignano .........................................354<br />

Sbetta P. Crescenzio da Borgo<br />

Valsugana .....................................278<br />

Scaia P. Abbondanzo da Levido.........58<br />

Scalfi fra Michele da Cles ................121<br />

Scalfi P. Stefano Nicolò da Fondo ...135<br />

Scalfi P. Vigilio da Fondo ................282<br />

Scalvini .................................. Vedi Luna<br />

Scanna...................................... 108; 328<br />

Scaramuzza P. Cirillo da Palù di Giovo<br />

......................................................372<br />

Scari P. Giovanni Battista da<br />

Mezzolombardo............................272<br />

Scarpa fra Lino da Fornace...............345<br />

Scartezzini fra Guglielmo da Seregnano<br />

......................................................348<br />

Scartezzini P. Dionisio da Sacco ......392<br />

Schaser P. Candido da Mezzocorona124<br />

Schaser P. Tobia da Mezzocorona....116<br />

Schlicht (Baviera).............................323<br />

Scremin fra Francesco da Bassano ...292<br />

Scurelle .............................................405<br />

Sega fra Alessio da Avio ....................71<br />

Segno ......................................... 68; 327<br />

Segonzano.........................................287<br />

Selva Gardena...................................392<br />

Selvi P. Giacomo da Sant'Ambrogio<br />

Val Pollicella ................................388<br />

Sembenico P. Giovanni Paolo da Mori<br />

......................................................123<br />

Seppi P. Adriano da Ruffré ..............275<br />

Seppi P. Martirio da Ruffré ..............404<br />

Serbati P. Michele da Rovereto..........99<br />

Seregnano .........................................348<br />

Serra fra Fedele da Pellizzano ..........340<br />

Sersa fra Egidio da Trieste................405<br />

Serso ..........65; 129; 276; 308; 327; 383<br />

427<br />

Sesso P. Francesco Saverio da Verona<br />

..................................................... 305<br />

Sevignano ........................................ 299<br />

Sfruz284; 286; 292; 294; 308; 311; 323;<br />

463; 465<br />

Sgritta fra Taddeo da Pergine .......... 176<br />

Sicher P. Pietro Regalato da Coredo<br />

............................................. 237; 326<br />

Sicher P. Umberto da Coredo .......... 374<br />

Sicheri P. Costanzo da Stenico ........ 382<br />

Sieff P. Corrado da Tesero............... 235<br />

Sighel fra Umile da Canzolino ........ 345<br />

Sighel P. Ernesto da Cavalese ......... 155<br />

Sighel P. Fulgenzio da Cavalese...... 274<br />

Sighel, anche, Sighele...................... 274<br />

Sighele P. Teodosio da Miola di Piné<br />

..................................................... 366<br />

Silvestri da Malè.............................. 463<br />

Simbenelli fra Martino da Zoano<br />

Valcamonica .................................. 97<br />

Simeoni P. Augusto da Salorno....... 373<br />

Simoncelli da Cles ........................... 464<br />

Sinigoj fra Cornelio da Montespino<br />

(Slovenia)..................................... 402<br />

Sittoni P. Lodovico da Mezzorocona231<br />

Sittoni P. Sergio da Viarago ............ 389<br />

Slaifer fra Valentino da Brentonico. 323<br />

Smarano ................................... 122; 395<br />

Sommariva fra Corrado da Moena .. 331<br />

Sommavilla P. Fabiano da Moena... 391<br />

Sommavilla P. Giuseppe da Moena. 312<br />

Sommavilla P. Lodovico da Moena. 301<br />

Sommavilla P. Pacifico da Moena... 323<br />

Sommavilla P. Valerio da Moena.... 347<br />

Sonna da Mechel.............................. 462<br />

Soppelsa da Ziano............................ 468<br />

Sopramonte.............................. 337; 467<br />

Sopraponte ....................................... 467<br />

Soraga ...................................... 381; 389<br />

Soraruf da Campitello...................... 465<br />

Soriani P. Alessandro da Rovereto .. 272<br />

Soriani P. Angelico da Rovereto ..... 263<br />

Sorni di Lavis................................... 386<br />

Sosi P. Pietro d'Alcantara da Cognola<br />

..................................................... 313<br />

Sottoriva fra Masseo da Vallarsa..... 353<br />

Sottruis P. Guglielmo da Canzo Val<br />

Badia............................................ 107


Sover.................................................132<br />

Sozer ..................................Vedi Schaser<br />

Spagnolli fra Vitale da Isera .............375<br />

Spangaro P. Antonio da Trieste........392<br />

Sparapani P. Paolino da Preghena ....262<br />

Spera .................................................351<br />

Sperandio P. Raimondo da Ronco<br />

Cainari ..........................................382<br />

Speranza P. Mariano da Volano .......230<br />

Spessa ..................................Vedi Pezzei<br />

Spessa di Badia.................................258<br />

Spormaggiore .288; 320; 344; 354; 355;<br />

371; 377; 386<br />

Sportelli fra Giovanni da Cavedine ..293<br />

Springhetti fra Anacleto da Cavareno<br />

......................................................322<br />

Stabè Cassina....................................256<br />

Stancher P. Ferdinando da Castelfondo<br />

......................................................393<br />

Steiner P. Giovanni Battista da Borgo<br />

Valsugana .....................................313<br />

Stenech fra Simone da Pressano.......295<br />

Stenico ..........161; 279; 382; Vedi anche<br />

Stenech<br />

Sternigo.................................... 337; 403<br />

Stichna (Lubiana) .............................356<br />

Stoffella P. Bartolomeo Maria da<br />

Camposilvano (Vallarsa) ..............262<br />

Stoffella P. Massimiliano da<br />

Camposilvano (Vallarsa) ..............268<br />

Stolff fra Pacifico da Rovereto .........297<br />

Stoppa fra Giangrisostomo da Vicenza<br />

......................................................290<br />

Storo .................................. 89; 382; 456<br />

Stozzoni P. Giovanni Cristoforo da San<br />

Michele all'Adige..........................182<br />

Strada in Val di Bono .......................460<br />

Stravino.................... 301; 343; 350; 354<br />

Strigno ................. 69; 72; 166; 387; 453<br />

Stroppa fra Antonio da Telve .............17<br />

Stumiaga ...........................................160<br />

Suitner da Rovereto ..........................468<br />

Sulliani................................Vedi Soriani<br />

Susà di Pergine ...................................62<br />

Susmel P. Luciano da Trieste ...........383<br />

Sustercic fra Giuseppe da Pliscovizza di<br />

Comeno (GO) ...............................357<br />

428<br />

Sustercic P. Venceslao da Pliscovizza di<br />

Comeno (GO) .............................. 392<br />

Svaldi fra Mario da Bedollo ............ 401<br />

Svaldi P. Benedetto da Montesover. 356<br />

Tabacco fra Giuseppe Maria da<br />

Vallanzasca.................................. 108<br />

Tabarelli da Trento ......................... 454;<br />

Tabarelli fra Diego da Terlago ........ 108<br />

Tabarelli P. Arcangelo da Faedo ..... 392<br />

Tabarelli P. Arcangelo Maria da<br />

Tassullo........................................ 293<br />

Tabarelli P. Lanfranco ..................... 405<br />

Tabarelli P. Michelangelo da Tassullo<br />

..................................................... 319<br />

Tabarelli P. Tito da Terlago............. 343<br />

Taglialacqua fra Santo da Molveno... 11<br />

Tagliapietra fra Gervasio da Volano 240<br />

Tait da Mezzolombardo................... 464<br />

Tait fra Placido da Mezzolombardo 279<br />

Tambosi fra Agostino da Serso........ 276<br />

Tarvisio............................................ 398<br />

Tassullo.................... 293; 302; 319; 325<br />

Tauchen (Vienna) ............................ 382<br />

Taufer P. Vigilio da Prade di Primiero<br />

..................................................... 323<br />

Tavonati P. Romedio da Denno....... 262<br />

Tecini P. Lorenzo da Sarnonico....... 176<br />

Tedeschi da Rovereto ...................... 469<br />

Telani P. Martino da Rovereto......... 266<br />

Telve .17; 154; 292; 315; 376; 379; 380;<br />

389; 391; 400; 401; 403; 464<br />

Telve di Sopra.................................. 348<br />

Tenaglia fra Benigno da Spormaggiore<br />

..................................................... 288<br />

Tenaglia P. Fabiano da Nave San Felice<br />

..................................................... 251<br />

Tenaglia P. Francesco Pancrazio da<br />

Nave San Felice ........................... 265<br />

Tenna ............................... 300; 364; 396<br />

Tenno ....................... 258; 259; 456; 461<br />

Terlago.....109; 195; 281; 289; 316; 343<br />

Terlano............................................. 399<br />

Termon............................................... 69<br />

Terragnoli da Borgo Valsugana456; 457<br />

Terragnolo..........10; 304; 345; 385; 461<br />

Terres .......277; 283; 328; 340; 343; 463<br />

Terza P. Cipriano da Valle in Val Badia<br />

..................................................... 335


Terzi fra Vito da Pannone.................273<br />

Terzi P. Camillo da Alzano (BG) .....312<br />

Terzolas ............................................312<br />

Tesero ...72; 89; 92; 106; 124; 192; 235;<br />

267; 288; 340; 466<br />

Tesino ........................................ 8; 9; 17<br />

Tezze.................................................459<br />

Tiarno di Sopra .................................371<br />

Tiarno di Sotto................. 281; 292; 296<br />

Tierno di Mori ..................................270<br />

Tione.................... 8; 139; 239; 460; 461<br />

Toller P. Vittorino da Pergine...........352<br />

Tolomeotti P. Barnaba da Samoclevo<br />

......................................................110<br />

Tomaselli P. Paolo da Tomaselli di<br />

Strigno ..........................................387<br />

Tomaselli P. Stefano da Wolfurt<br />

(Austria)........................................375<br />

Tomasetti da Trento..........................461<br />

Tomasi fra Bernardino da Villa di Ponte<br />

di Legno..........................................65<br />

Tomasi fra Lorenzo da Trento..........258<br />

Tomasi fra Vincenzo da Sfruz..........284<br />

Tomasi P. Alessio da Varignano ......269<br />

Tomasi P. Isidoro da Povo................345<br />

Tomasi P. Mauro da Baselga di Piné263<br />

Tomasi P. Stefano da Cognola .........308<br />

Tomasi P. Ugo da Villamontagna ....376<br />

Tomazzolli P. Costanzo da Cles.......327<br />

Tommasini fra Pacifico da Valfloriana<br />

......................................................291<br />

Tonelli P. Vigilio da Nago................332<br />

Tonetti fra Benigno da Masi di Vigo di<br />

Ton................................................322<br />

Tonetti P. Ottone da Mezzocorona...396<br />

Tonidandel fra Atanasio da Fai ........342<br />

Tonidandel P. Atanasio da Fai..........334<br />

Tonidandel P. Raimondo da Fai .......380<br />

Tonina fra Gervasio da Vigolo Baselga<br />

............................................. 290; 318<br />

Tonina P. Davide da Vigolo Baselga257<br />

Tonina P. Giovanni Damasceno da<br />

Vigolo Baselga .............................283<br />

Tonina P. Patrizio da Vigolo Baselga<br />

......................................................288<br />

Tonini da Padergnone.......................466<br />

Tonini P. Leonardo da Montesover ..294<br />

Tonini P. Marcello da Valfloriana....361<br />

429<br />

Tonioli P. Raimondo da Ala ............ 322<br />

Torbole............................................. 453<br />

Torcegno.................. 312; 321; 352; 356<br />

Torchio............................................. 282<br />

Torelli fra Cosma da Fiavé .............. 267<br />

Torelli P. Elzeario da Rovereto ....... 256<br />

Torresanelli P. Giovanni Evangelista da<br />

Stenico ......................................... 279<br />

Torresani P. Celestino da Rumo ...... 343<br />

Torresani P. Cornelio da Rumo ....... 338<br />

Torresani P. Flaviano da Mione di<br />

Rumo............................................ 350<br />

Torresani P. Gerolamo da Cravegna<br />

(NO)............................................. 353<br />

Torresani P. Marcello da Tassullo... 325<br />

Torresani P. Romedio da Cles ......... 157<br />

Tosolini P. Germano da Fondo........ 357<br />

Tovazzi fra Raimondo da Volano.... 328<br />

Tovazzi P. Giangrisostomo da Volano<br />

............................................. 280; 316<br />

Tovazzi P. Massimo da Volano....... 292<br />

Tozzi P. Leone da Trento................. 371<br />

Transacqua di Primiero.................... 266<br />

Trasp coirense nel Tirolo................. 273<br />

Travaglia............................Vedi Travaia<br />

Travaia P. Giovanni Angelo da Trento<br />

....................................................... 97<br />

Trener fra Ambrogio da Nomi......... 225<br />

Trentini fra Rocco da Povo.............. 121<br />

Trentini P. Domenico da Villazzano 396<br />

Trento. 7; 11; 18; 19; 57; 58; 61; 63; 72;<br />

80; 91; 94; 97; 99; 112; 115; 116;<br />

117; 131; 136; 144; 145; 147; 152;<br />

158; 161; 178; 180; 188; 193; 211;<br />

241; 256; 258; 261; 262; 264; 265;<br />

267; 276; 278; 279; 283; 288; 289;<br />

304; 311; 312; 314; 316; 321; 326;<br />

335; 336; 338; 347; 354; 363; 364;<br />

371; 377; 383; 395; 451; 452; 453;<br />

454; 455; 456; 457; 458; 459; 460;<br />

461; 462; 465; 468<br />

Trepin P. Eugenio da Cles ............... 403<br />

Trepin P. Marcellino da Cles........... 309<br />

Trepin P. Nicolò da Cles.................... 70<br />

Tres .......................... 223; 268; 362; 467<br />

Trettel P. Flavio da Predazzo........... 391<br />

Trieste ..............377; 380; 383; 392; 405<br />

Troilo ........................... Vedi Zaccheletti


Trotter fra Ginepro da Fiera di Primiero<br />

........................................................94<br />

Trottner P. Teofilo da Vigo di Fassa 374<br />

Tübingen...........................................367<br />

Tuenno..6; 81; 151; 269; 284; 286; 331;<br />

336; 359; 375; 456<br />

Turcato P. Francesco da Trento..........11<br />

Turcato P. Giorgio da Trento..............94<br />

Turrini fra Ruffino da Vò d'Avio......102<br />

Vagnotti P. Gerolamo da Asola (MN)<br />

......................................................300<br />

Vaia fra Pacifico da Masi di Cavalese<br />

......................................................320<br />

Vaia P. Angelo Ignazio da Carano ...267<br />

Valcamonica .......................................17<br />

Valcanover fra Alessio da Castagné.230<br />

Valcanover fra Pietro da Castagné ...193<br />

Valcanover P. Rodolfo da Castagné<br />

Santa Caterina...............................384<br />

Valda........................................ 327; 329<br />

Valentini P. Alfonso da Tuenno .......375<br />

Valentini P. Antonio Maria da Trento<br />

......................................................316<br />

Valentini P. Arturo da Tenna............396<br />

Valentini P. Filippo da Rallo ............137<br />

Valentini P. Pasquale da Tenna ........364<br />

Valentini P. Rocco da Calliano...........12<br />

Valentino da Val di Ledro, fratello.......6<br />

Valer fra Bernardino da Trento ........311<br />

Valfloriana....... 291; 349; 361; 403; 468<br />

Vallanzasca.......................................108<br />

Vallarsa.................................... 329; 353<br />

Valle di Bono........................... 455; 459<br />

Valle di Ledro.......................................6<br />

Valle di Non ............................ 453; 457<br />

Valle di Sole ...456; 457; 458; 459; 461;<br />

462<br />

Valle fra Stefano da Terragnolo .......345<br />

Valle fra Valentino da Folgaria ........300<br />

Valle Giudicaria............... 454; 455; 457<br />

Valle in Bal Badia.............................335<br />

Valle San Felice................................402<br />

Valternigo di Giovo................. 385; 398<br />

Vanzetta P. Marco da Ziano .............376<br />

Vanzo fra Bartolomeo da Masi di<br />

Cavalese........................................296<br />

Varena................................ 64; 241; 335<br />

Varesco fra Agnello da Panchià .......265<br />

430<br />

Varesco fra Nicolò da Panchià .......... 93<br />

Varesco P. Accursio da Moena........ 128<br />

Varesco P. Riccardo da Panchià ...... 367<br />

Varignano ...7; 156; 189; 269; 298; 324;<br />

455; 456; 458<br />

Varone........................ 61; 168; 370; 400<br />

Vasio................................................ 164<br />

Vasselai fra Feliciano da Panchià.... 299<br />

Vecellio da Meano........................... 459<br />

Vegher P. Romedio da Sanzeno ...... 383<br />

Vender fra Nicolò da Rumo............... 69<br />

Vender P. Fortunato da Rumo ......... 355<br />

Venezia .............................................. 11<br />

Venturini P. Giovita da Ghedi (BS). 299<br />

Verber da Dambel............................ 466<br />

Vergin P. Andrea da Lavarone Cappella<br />

..................................................... 400<br />

Verla di Giovo 248; 258; 302; 318; 366;<br />

393; 400; 404<br />

Vermiglio......................... 261; 282; 463<br />

Verona...................... 291; 305; 311; 377<br />

Veronesi fra Felice da Covelo ......... 294<br />

Veronesi fra Vito da Prada di<br />

Brentonico.................................... 339<br />

Veronesi P. Amando da Covelo....... 286<br />

Vervò ....................................... 281; 402<br />

Verzuolo (Cuneo) ............................ 351<br />

Vescovi P. Giorgio da Vermiglio .... 261<br />

Vescovi P. Giuseppe Vigilio da<br />

Mezzocorona................................ 109<br />

Vettorelli fra Claudiano da Strigno.... 72<br />

Vettori fra Amedeo da Piscine......... 359<br />

Vettori fra Gustavo da Verla di Giovo<br />

..................................................... 393<br />

Vezzano .............65; 307; 309; 315; 336<br />

Viarago .....67; 132; 258; 286; 301; 317;<br />

331; 334; 355; 389<br />

Vicentini fra Marino da Volano....... 295<br />

Vicenza .................................... 290; 305<br />

Vicenzo...........................Vedi Vincenzo<br />

Vichbaider P. Daniele da Trento ..... 136<br />

Vidman ............................ Vedi Widman<br />

Vigalzano......................... 153; 165; 458<br />

Vigne................................ 453; 454; 455<br />

Vigne d'Arco 13; 18; 160; 216; 274; 286<br />

Vignola di Pergine ... 265; 294; 302; 306<br />

Vignole d'Arco................................. 319<br />

Vigo Cavedine ................. 328; 368; 397


Vigo d'Anaunia...........Vedi Vigo di Ton<br />

Vigo di Fassa ................... 307; 374; 376<br />

Vigo di Ton...................... 282; 323; 342<br />

Vigo Lomaso ............. 96; 119; 257; 355<br />

Vigo Piné ......... 307; 309; 317; 324; 398<br />

Vigo Rendena ...................................278<br />

Vigolo Baselga257; 261; 283; 288; 290;<br />

318; 383<br />

Vigolo Vattaro 273; 305; 308; 311; 315;<br />

320; 333; 373; 374; 382; 463; 468<br />

Villa Banale ......................................114<br />

Villa di Ponte di Legno.......................65<br />

Villa Lagarina.......... 282; 283; 295; 306<br />

Villamontagna ........................... 67; 376<br />

Villanova del Ghebo (Rovigo) .........394<br />

Villazzano................................ 324; 396<br />

Ville di Giovo .338; 346; 347; 354; 372;<br />

388<br />

Vinante fra Silvestro da Trento ........335<br />

Vinante P. Leopoldo da Trento.........336<br />

Viola fra Mansueto da Cavedago .....360<br />

Viola fra Onorato da Cavedago........350<br />

Viola fra Ruffino da Cavedago.........318<br />

Viola P. Paolo da Cavedago .............351<br />

Vione ................................................460<br />

Visentin P. Adriano da Cavareno .....365<br />

Visintainer da Cles ...........................462<br />

Visintainer fra Mario da Vignola di<br />

Pergine..........................................265<br />

Visintainer fra Odorico da Vignola di<br />

Pergine..........................................294<br />

Visintainer P. Marcellino da Cles.....124<br />

Vivenzi P. Carlo da Brescia..............299<br />

Vò d'Avio..........................................102<br />

Volani fra Pasquale da Volano ...........67<br />

Volano ......67; 101; 110; 154; 230; 240;<br />

266; 273; 280; 292; 295; 316; 328;<br />

381; 461<br />

Volcan da Tesero..............................466<br />

Volcan P. Dionisio da San Lugano...341<br />

Volcan P. Narciso da San Lugano....379<br />

Wassermann fra Rocco da Pergine...293<br />

Weber fra Casimiro da Costa di Pergine<br />

......................................................307<br />

Weber fra Giulio da Vignola di Pergine<br />

......................................................302<br />

Weber fra Quirico da Masi di Vigo di<br />

Ton................................................351<br />

431<br />

Weber P. Cipriano da Mezzocorona 393<br />

Weber P. Eugenio da Mezzocorona. 360<br />

Weber P. Ferdinando da Bronzolo... 216<br />

Weber P. Vittorio da Cavalese......... 206<br />

Wichbaider................... Vedi Vichbaider<br />

Widman P. Nicolò da Coredo.......... 212<br />

Wieser P. Carlo da Lana .................. 327<br />

Wolfurt (Austria) ............................. 375<br />

Zaccheletti P. Eustachio da Trento .. 131<br />

Zadra fra Giovanni Antonio da Tres 223<br />

Zadra P. Casimiro da Tres ............... 362<br />

Zadra P. Giovanni Battista da Cis...... 92<br />

Zalla fra Guglielmo da Menas ......... 384<br />

Zalla P. Geremia da Menas in Val di<br />

Sole .............................................. 397<br />

Zambaiti detti Landini P. Gregorio da<br />

Trento............................................. 62<br />

Zambaiti P. Francesco Albano da<br />

Trento........................................... 276<br />

Zambaiti P. Pietro Baldassare da Trento<br />

..................................................... 265<br />

Zambana .......................................... 306<br />

Zambelli fra Celestino da Volano.... 101<br />

Zambelli fra Venanzio da Volano.... 381<br />

Zambelli P. Ermenegildo da Volano 273<br />

Zambelli P. Pietro Damiano da<br />

Ampezzo...................................... 313<br />

Zamboni da Vigolo Vattaro............. 463<br />

Zamboni P. Damaso da Vigolo Vattaro<br />

..................................................... 273<br />

Zamboni P. Davide da Calliano....... 386<br />

Zampiero P. Paolino da Castello Tesino<br />

..................................................... 339<br />

Zancanari fra Masseo da Gazzadina 184<br />

Zandonai P. Isidoro da Pedersano ... 317<br />

Zanei P. Felice da Bus di Pergine.... 351<br />

Zanella Da Dres ............................... 467<br />

Zanella P. Giuseppe Antonio da<br />

Ravazzone.................................... 220<br />

Zanella P. Silvano da Valle San Felice<br />

..................................................... 402<br />

Zanetti P. Ignazio da Trento ............ 316<br />

Zanghellini P. Leopoldo da Strigno. 166<br />

Zanini P. Giacomo da Trento........... 326<br />

Zanol P. Bruno da Capriana............. 383<br />

Zanol P. Ignazio da Capriana........... 386<br />

Zanon P. Cecilio da San Bernardo di<br />

Rabbi............................................ 369


Zanon P. Gaudenzio da Cles ............331<br />

Zanone P. Giovanni Pio da Moena...346<br />

Zanoner P. Valentino da Moena.......367<br />

Zanoni da Arco .................................454<br />

Zanoni fra Gervasio da Campodenno.94<br />

Zanoni fra Michelangelo da Varone.168<br />

Zanotelli fra Biagio da Cembra ........340<br />

Zanotelli fra Modesto da Cembra.....329<br />

Zanotelli fra Nazario da Cembra ......317<br />

Zanotelli P. Benedetto da Cembra....331<br />

Zanotelli P. Flaviano da Cembra ......310<br />

Zanotti P. Benedetto da Prezzo...........95<br />

Zatelli P. Angelo Maria da Trento....262<br />

Zattoni da Tres..................................467<br />

Zava di Pergine.................................359<br />

Zendron fra Evaristo da Valda..........329<br />

Zeni fra Salvatore da Spormaggiore.344<br />

Zeni P. Ilario da Grumo....................367<br />

Zeni P. Mariano da Nusbaum (Svizzera)<br />

......................................................372<br />

Zeni P. Raffaele da Tesero .................89<br />

432<br />

Zenoniani P. Zenone da Trento ....... 147<br />

Ziano 257; 273; 283; 295; 371; 376; 468<br />

Zini P. Lorenzo da Cavareno........... 290<br />

Zini P. Pacifico da Cavareno ........... 358<br />

Zini P. Patrizio da Cavareno............ 373<br />

Zoano Valcamonica........................... 97<br />

Zoara P. Valerio da Noarna ............. 396<br />

Zorrer P. Pietro Crisologo da Rovereto<br />

..................................................... 274<br />

Zorzi P. Angelo Ignazio da Tesero.. 106<br />

Zorzi P. Apollinare da Ziano ........... 283<br />

Zorzi P. Giovanni Antonio da Tesero<br />

..................................................... 192<br />

Zorzi P. Lodovico da Ziano............. 371<br />

Zottele fra Pietro da Roncegno.......... 62<br />

Zucchelli de Tressa P. Francesco Borgia<br />

da Riva del Garda ........................ 276<br />

Zuech fra Serafino da Brez.............. 368<br />

Zulberti fra Timoteo da Creto............ 79<br />

Zulian P. Michelangelo da Soraga... 381


II. - Elenco alfabetico per nome dei Frati defunti della <strong>Provincia</strong> <strong>Tridentina</strong> di s.<br />

Vigilio dei Frati Minori: 1643-2010.<br />

Abbondanzio Bacilletti P. da Pellizzano<br />

Abbondanzio Bertoloni F. da Botticino<br />

(BS)<br />

Abbondanzio Giacomoni F. da Povo<br />

Abbondanzio Pros F. da Borgo Sacco<br />

Abbondanzio Scaia P. Levido di Bono<br />

Abbondio Girardi F. da Fornace di<br />

Pergine<br />

Abbondio Lutterotti F. da Dro<br />

Abbondio Maoro F. da Viarago<br />

Abbondio Perezzolli F. da Lazise (VR)<br />

Accursio Aliprandini P. da Preghena<br />

Accursio Barisella P. da Lione<br />

Accursio Brasavola P. da Avio<br />

Accursio Moser P. da Bus<br />

Accursio Varesco P. da Moena<br />

Achille Rossi P. da Montesover<br />

Adalberto Brentara P. da Smarano<br />

Adalpreto Boschetti P. da Rovereto<br />

Adalpreto Cobelli P. da Lizzana<br />

Adamo Benedetti F. da Malcesine (VR)<br />

Adamo Dematté F. da Vigolo Vattaro<br />

Adiuto Franzoni F. da Bagolino (BS)<br />

Adolfo Grazzi P. da Cavrasto<br />

Adriano Martinelli P. da Lardaro<br />

Adriano Seppi P. da Ruffré<br />

Adriano Visentin P. da Cavareno<br />

Agapito Da Prà P. da Tesero<br />

Agnello Defrancesco F. da Panchià<br />

Agnello Degiampietro F. da Cavalese<br />

Agnello Furlan F. da Trieste<br />

Agnello Pavsic F. da Salona (Slovenia)<br />

Agnello Savi F. da Poia<br />

Agnello Varesco F. da Panchià<br />

Agostino Avancini P. da Brez<br />

Agostino Barisella P. da Tuenno<br />

Agostino Ceol P. da Cavalese<br />

Agostino Degasperi P. da Sardagna<br />

Agostino Donini P. da Molveno<br />

433<br />

Agostino Furlanelli P. da Povo<br />

Agostino Micheletti P. da Terres<br />

Agostino Miorandi F. da Castellano<br />

Agostino P. dalla Slesia<br />

Agostino Rigotti P. da Vigo Anaunia<br />

Agostino Tambosi F. da Serso<br />

Alberto Battisti P. da Cavareno<br />

Alberto Dalvit P. da Grumes<br />

Alberto Mazzini P. da Civezzano<br />

Alberto Pedrini P. da Trento<br />

Albino Fontana P. da Faedo<br />

Alessandro Bebber P. da<br />

Mezzolombardo<br />

Alessandro Bolderer F. da Canezza<br />

Alessandro Gottardi P. da Nave s.<br />

Rocco<br />

Alessandro Gozzaldi P. da Denno<br />

Alessandro Salvadori P. da Riva<br />

Alessandro Soriani P. da Rovereto<br />

Alessio Arnoldi F. da Tuenno<br />

Alessio Moser F. da Madrano<br />

Alessio Nardelli F. da Cadine<br />

Alessio Pederiva P. da Soraga<br />

Alessio Sega F. da Avio<br />

Alessio Tomasi P. da Varignano<br />

Alessio Valcanover F. da Castagné<br />

Alfonso Baruchelli F. da Bosentino<br />

Alfonso M. Barbi P. da Cembra<br />

Alfonso M. Mazzonelli P. da Terlago<br />

Alfonso Valentino P. da Tuenno<br />

Amadio Bertoni P. da Pergine<br />

Amadio Carli P. da Villamontagna<br />

Amando Deromedis P. da Mechel<br />

Ambrogio Buonadiman F. da Cles<br />

Ambrogio Coella P. da Pergine<br />

Ambrogio Liberi P. da Madrano<br />

Ambrogio Magrograssi P. da Bogliaco<br />

(BS)<br />

Ambrogio Maistrelli P. da Denno


Ambrogio Pasolli P. da Ville di Giovo<br />

Ambrogio Rosmini P. da Rovereto<br />

Ambrogio Trener F. da Nomi<br />

Ambrogio Waiz F. da Trento<br />

Amedeo Donini P. da Molveno<br />

Amedeo Vettori F. da Piscine<br />

Anacleto Manincor P. da Caséz<br />

Anacleto Springhetti F. da Cavareno<br />

Anastasio Bertò P. da Spormaggiore<br />

Andrea Angelini P. da Trento<br />

Andrea Balducci P. da Prezzo<br />

Andrea Balducci P. da Prezzo<br />

Andrea Cofler F. da Lanza di Rumo<br />

Andrea Coslop F. da Ville di Giovo<br />

Andrea F. da Trento<br />

Andrea Nodari F. da Pelugo<br />

Andrea Pfeifer P. da Prato allo Stelvio<br />

(BZ)<br />

Andrea Pilati F. da Tassullo<br />

Andrea Vergin P. da Lavarone Cappella<br />

Andrea Zanoni P. da Arco<br />

Angelico Boschetto senior P. da Carano<br />

Angelico Malacarne P. da Trento<br />

Angelico Soriani P. da Rovereto<br />

Angelo Cattani F. da Spormaggiore<br />

Angelo Dalle Piazze F. da Ortisé<br />

Angelo Eccher F. da Frassilongo<br />

Angelo Ferrai F. da Telve<br />

Angelo Ignazio Vaia P. da Carano<br />

Angelo Ignazio Zorzi P. da Tesero<br />

Angelo Maria Zatelli P. da Cognola<br />

Angelo Molinari P. da Cavalese<br />

Angelo Orazio Redolfi P. da Moena<br />

Angelo Pasini F. da Gavazzo<br />

Angelo Piombazzi P. da Creto<br />

Angelo Turri F. da Dasindo<br />

Aniceto Manica P. da Castellano<br />

Aniceto Moser F. da Costa di Vigalzano<br />

Aniceto Pizzini P. da Isera<br />

Anselmo Leonardi P. da Ceniga<br />

Anselmo Moratti P. da Pellizzano<br />

Anselmo Pruner F. da Trento<br />

Anselmo Rosat P. da Cles<br />

Anselmo Sartori P. da Trento<br />

Antonino Chirmer P. da Trento<br />

Antonino Predelli P. da Trento<br />

Antonio Benini P. da Gavazzo<br />

Antonio Cadrobbi P. da Vigo Piné<br />

434<br />

Antonio Chemotti F. da Lasino<br />

Antonio Chiocco F. da Castagné<br />

Antonio Colle F. da Ampezzo<br />

Antonio Fattamano P. da Trento<br />

Antonio Fumanelli F. da Avio<br />

Antonio Gennara P. da Priò<br />

Antonio Gislimberti P. da Lavis<br />

Antonio Inama P. da Fondo<br />

Antonio Liberi F. da Aldeno<br />

Antonio M. Chiusole P. da Rovereto<br />

Antonio M. Quaresima P. da Tuenno<br />

Antonio M. Rosat P. da Cles<br />

Antonio M. Valentini P. da Trento<br />

Antonio Maini F. da Pannone<br />

Antonio Marchi P. da Varignano<br />

Antonio Maria Dusetti P. da Cavareno<br />

Antonio Mazzoni F. da Tione<br />

Antonio mons. Maturi P. da Pinzolo<br />

Antonio Montagna P. da Dro<br />

Antonio Morandi F. da Pieve Tesino<br />

Antonio Osset P. (francese)<br />

Antonio Piloso F. da Castello Tesino<br />

Antonio Pizzini P. da Rovereto<br />

Antonio Raus F. da Castello Tesino<br />

Antonio Rosso P. da Pirano (Istria-<br />

Slovenia)<br />

Antonio Spangaro P. da Trieste<br />

Antonio Stroppa F. da Telve di<br />

Sopra<br />

Apollinare Bernardini P. da Scanna<br />

Apollinare Creti P. da Chiarano<br />

Apollinare Iellici P. da Tesero<br />

Apollinare Pedrotti P. da Cognola<br />

Apollinare Zorzi P. da Ziano<br />

Aquilino Bertoldi P. da Cles<br />

Arcangelo Bonelli F. da Carano<br />

Arcangelo Dallago P. da Cles<br />

Arcangelo Degano P. da Bagolino<br />

(BS)<br />

Arcangelo M. Tabarelli P. da<br />

Tassullo<br />

Armando Veronese P. da Covelo<br />

Arturo Valentini P. da Tenna<br />

Atanasio Bonetti P. da Cavedine<br />

Atanasio Degasperi P. da Sardagna<br />

Atanasio Franch P. da Cloz<br />

Atanasio Parolari P. da Rovereto


Atanasio Pisoni P. da Madruzzo<br />

Atanasio Tonidandel P. da Fai<br />

Atanasio Tonidandel P. da Fai<br />

Attilio Cozzio P. da Mortaso<br />

Augusto Simeoni P. da Salorno (BZ)<br />

Aurelio Agostino Barisella P. da<br />

Tuenno<br />

Aurelio Bertoldi P. da Arco<br />

Aurelio Chini F. da Segno<br />

Aurelio Pruner P. da Trento<br />

Aurelio Romeri P. da Fai<br />

Baldassare Antonio Grober P. da<br />

Canezza<br />

Baldassare Callegari F. da Cles<br />

Barnaba Kinzberger P. da<br />

Transacqua<br />

Barnaba Stefani P. da Chiarano<br />

Barnaba Tolomeotti P. da Samoclevo<br />

Bartolomeo Caproni F. da Pannone<br />

Bartolomeo Facchinelli F. da Susà<br />

Bartolomeo Fassan F. da Valda<br />

Bartolomeo Guglielmi P. da Favrio<br />

Bartolomeo M. Prandini P. da<br />

Roncone<br />

Bartolomeo Maffei F. da Massone<br />

Bartolomeo Maoro P. da Portolo di<br />

Canezza<br />

Bartolomeo Monte P. da Rovereto<br />

Bartolomeo Stoffella P. da<br />

Camposilvano<br />

Bartolomeo Vanzo F. da Cavalese<br />

Basilio Baitella P. da Madrano<br />

Basilio Baitella P. da Madrano<br />

Basilio Bertuzzi P. da Albiano<br />

Basilio Galletti P. da Vigo Cavedine<br />

Basilio Lutterini P. da Stenico<br />

Benedetto Bonelli P. da Cavalese<br />

Benedetto Gratton da Gradisca<br />

Benedetto Paluselli P. da Ziano<br />

Benedetto Peder F. da Pavillo<br />

Benedetto Sardagna P. da Trento<br />

Benedetto Svaldi P. da Montesover<br />

Benedetto Zanotelli P. da Cembra<br />

Benedetto Zanotti P. da Prezzo<br />

Beniamino Cristofolini P. da Canzolino<br />

435<br />

Beniamino Hvala P. da Battaglia-<br />

Bainsizza<br />

Benigno Chiappani P. da Villa Banale<br />

Benigno Guarienti P. da Trento<br />

Benigno Tenaglia F. da Spormaggiore<br />

Benigno Tonetti F. da Masi di Vigo<br />

Benvenuto Bianchi P. da Mori<br />

Benvenuto Fiorio F. da Brenzone (VR)<br />

Benvenuto Fruet F. da Vignola<br />

Benvenuto Ioriatti F. da Sternigo<br />

Benvenuto Petrolli F. da Cimone<br />

Benvenuto Vivaldi F. da Varignano<br />

Berardo Carlin F. da Viarago<br />

Berardo Fattori F. da Borgo Vals.<br />

Berardo Guelmi F. da Trento<br />

Berardo Perpruner F. da Folgaria<br />

Berardo Rottweiler F. da Innsbruck<br />

Bernardi Gioacchino F. da Trento<br />

Bernardino Calliari F. da Marazzone<br />

Bernardino Cavosi P. da Sfruz<br />

Bernardino Ceniga P. da Rovereto<br />

Bernardino Costantini F. da Fossa (AQ)<br />

Bernardino Dal Dosso F. da Terragnolo<br />

Bernardino Demattio P. da Carano<br />

Bernardino Dossi P. da Corné di<br />

Brentonico<br />

Bernardino Fontanari F. da Serso<br />

Bernardino Paoli P. da Sant’Orsola<br />

Bernardino Parisino P. da Storo<br />

Bernardino Refatti P. da Pergine<br />

Bernardino Rocca P. da Quadra<br />

Bernardino Tamè P. da Flavon<br />

Bernardino Tomasi F. da Ponte di<br />

Legno<br />

Bernardino Valer F. da Trento<br />

Bernardo Anesini P. da Pergine<br />

Bernardo Barbi P. da Mechel<br />

Bernardo Bernardi P. da Zambana<br />

Bernardo Catoni P. da Cavedine<br />

Bernardo Ciolli P. da Samoclevo<br />

Bernardo Demattio F. da Cavalese<br />

Bernardo F. da Ampezzo<br />

Biagio Ferrari F. da Poia<br />

Biagio Gobbi F. da Pannone<br />

Biagio Zanotelli F. da Cembra<br />

Bonaventura Dalnodar P. da Fondo<br />

Bonaventura Deromedi P. da Romeno<br />

Bonaventura Detassis P. da Trento


Bonaventura Duroni P. da Trento<br />

Bonaventura Feller P. da Besenello<br />

Bonaventura Gotti P. da Alzano (BG)<br />

Bonaventura Lorengo P. da Caldés<br />

Bonaventura Nocher P. da Borgo Vals.<br />

Bonaventura Offer F. da Serso<br />

Bonaventura Prugger P. da Lavis<br />

Bonifacio Betta P. da Malgolo<br />

Bonifacio Bolognani P. da Vigo<br />

Cavedine<br />

Bonifacio Marchi P. da Varignano<br />

Bonifacio Martinolli P. da Ossana<br />

Bonifacio Menegoli P. da Madrano<br />

Bonifacio Pasolli P. da Ville di Giovo<br />

Bonifacio Pederiva P. da Pozza di Fassa<br />

Bruno Cattarozzo F. da Telve<br />

Bruno Ghezzi F. da Daone<br />

Bruno Giordani P. da Pedersano<br />

Bruno Zanol P. da Capriana<br />

Callisto Corradini P. da Monclassico<br />

Callisto Pasquin F. da Tuenno<br />

Camillo Libardi P. da Levico<br />

Camillo Paris P. da Trento<br />

Camillo Terzi P. da Alzano (BG)<br />

Candido Bortolotti P. da Drena<br />

Candido Carli P. da Canzolino<br />

Candido Cerana P. da Ragoli<br />

Candido Lutti P. da Poia<br />

Candido Schaser P. da Mezzocorona<br />

Carlo Antonio Maffei P. da Cles<br />

Carlo Antonio Malanotti P. da<br />

Samoclevo<br />

Carlo Antonio Pisetta P. da Albiano<br />

Carlo Bonaventura Rigotti P. da<br />

Rovereto<br />

Carlo Carli F. da Villamontagna<br />

Carlo Felice Pancheri P. da Baselga di<br />

Bresimo<br />

Carlo Felice Pini P. da Trento<br />

Carlo Froner P. da Canezza<br />

Carlo Maorina P. da Spormaggiore<br />

Carlo Melchiori P. da Trento<br />

Carlo Mich P. da Carano<br />

Carlo Müller F. da Bolzano<br />

Carlo Pisoni F. da Madruzzo<br />

Carlo Pisoni F. da Madruzzo<br />

Carlo Pisoni P. da Madruzzo<br />

Carlo Sartorazzi P. da Pilcante<br />

436<br />

Carlo Vivenzi P. da Brescia<br />

Carlo Wieser P. da Lana (BZ)<br />

Casimiro Forer P. da Calliano<br />

Casimiro Gerio P. da Pergine<br />

Casimiro Iobstraibizer F. da Fierozzo<br />

Casimiro Micheli P. da Cles<br />

Casimiro Pruner F. da Frassilongo<br />

Casimiro Weber F. da Costa di<br />

Vigalzano<br />

Casimiro Zadra P. da Tres<br />

Cecilio Zanon P. da San Bernardo di<br />

Rabbi<br />

Celestino Barchetti P. da Faedo<br />

Celestino Concini P. da Lavis<br />

Celestino Milani P. da Castello di<br />

Brenzone (VR)<br />

Celestino Pruner P. da Borgo Vals.<br />

Celestino Torresani P. da Mione<br />

Celestino Zambelli F. da Volano<br />

Celso Rigotti F. da Vigo Anaunia<br />

Cesario Fonda P. da Pirano (Istria-<br />

Slovenia)<br />

Cesario Paoli P. da Mezzolombardo<br />

Cherubino Cappelletti P. da Trento<br />

Cherubino Ferrai P. da Telve<br />

Cherubino Ippoliti P. da Pergine<br />

Cipriano Arnoldi P. da Tuenno<br />

Cipriano Dalpiaz P. da Terres<br />

Cipriano Guglielmi P. da Vezzano<br />

Cipriano Paternoster P. da Mechel<br />

Cipriano Platner F. da Trento<br />

Cipriano Terza P. da La Valle<br />

(Badia)<br />

Ciriaco Battocchi P. da Lazise (VR)<br />

Cirillo Borzaga P. da Ronzone<br />

Cirillo Dusini P. da Cles<br />

Cirillo Gasperetti da Trento<br />

Cirillo Larcher P. da Cavareno<br />

Cirillo Rossi P. da Revò<br />

Cirillo Scaramuzza P. da Palù di<br />

Giovo<br />

Ciro Ferrari P. da Cles<br />

Claudiano Fontanari F. da Serso<br />

Claudiano Grafingher F. da Borgo<br />

Vals.


Claudiano Megni F. da Cellentino<br />

Claudiano Merighi F. da Rovereto<br />

Claudiano Vettorelli F. da Strigno<br />

Claudio Beffa P. da Cavalese<br />

Claudio Dorigoni P. da Gazzadina<br />

Claudio Gabos P. da Trento<br />

Clemente Bernabè P. da Ischia<br />

Clemente Bonetti P. da Pracorno<br />

Clemente Caviola F. da Carano<br />

Clemente Clementi P. da Levico<br />

Clemente Daves F. da Capriana<br />

Clemente Helt F. da Trento<br />

Clemente Morelli P. da Trento<br />

Clementino Ceol P. da Cavalese<br />

Cleto Bonelli P. da Cavalese<br />

Cornelio Alessandrini F. da<br />

Civezzano<br />

Cornelio Bellante P. da Cavalese<br />

Cornelio Sinigoj F. da Montespino<br />

Cornelio Torresani P. da Mione<br />

Corrado Partel F. da Panchià<br />

Corrado Sieff P. da Tesero<br />

Corrado Sommariva F. da Moena<br />

Cosma Cristelli F. da Pergine<br />

Cosma Giosele F. da Borgo Vals.<br />

Cosma Pruner F. da Frassilongo<br />

Cosma Torelli F. da Fiavé<br />

Costantino Amorth P. da Bronzolo<br />

(BZ)<br />

Costantino Gottardi P. da Cembra<br />

Costantino Iori F. da<br />

Mezzolombardo<br />

Costanzo Borghesi P. da Mechel<br />

Costanzo Sicheri P. da Stenico<br />

Costanzo Tomazzolli P. da Cles<br />

Crescenzio Curtolo P. da Feltre<br />

Crescenzio Sbett a P. da Borgo Vals.<br />

Cristoforo Ceschini P. da Trento<br />

Cristoforo Mosaner F. da Lavis<br />

Cristoforo P. da Novo Mesto<br />

(Iugoslavia)<br />

Damaso Battocletti P. da Cavareno<br />

Damaso Casolla P. da Varone<br />

437<br />

Damaso Pachinger P. da Brunico<br />

(BZ)<br />

Damaso Partel P. da Cles<br />

Damaso Zamboni P. da Vigolo<br />

Vattaro<br />

Damiano Biasiori F. da Piscine<br />

Damiano Carelli F. da Magràs<br />

Damiano Mielli F. da Tiarno di<br />

Sopra<br />

Damiano Piazzi F. da Predazzo<br />

Damiano Pozzi P. da Ala<br />

Daniele Arnoldi P. da Denno<br />

Daniele Baldironi P. da Cavalese<br />

Daniele Dorfner P. da Rovereto<br />

Daniele Gosetti P. da Fiavé<br />

Daniele Martinelli P. da Centa<br />

Daniele Wichbaider P. da Trento<br />

Dario Sardo P. da Trieste<br />

Davide Degara P. da Tiarno di Sotto<br />

Davide Faustini P. da Grumes<br />

Davide Garbari P. da Vezzano<br />

Davide Pedrotti P. da Cognola<br />

Davide Tonina P. da Vigolo Baselga<br />

Davide Zamboni P. da Calliano<br />

Deodato Odilone Pisetta F. da<br />

Albiano<br />

Desiderio Ferrai F. da Borgo Vals.<br />

Desiderio Lazzari F. da Roncogno<br />

Desiderio Meneguzzer P. da Cles<br />

Diego Andreolli F. da Rovereto<br />

Diego Chimini F. da Bogliaco (BS)<br />

Diego Frasnelli F. da Mollaro<br />

Diego Iob F. da Cunevo<br />

Diego Lenzi F. da Pergine<br />

Diego Melchiori F. da Nomi<br />

Diego Tabarelli F da Terlago<br />

Diodato Cera P. da Pergine<br />

Dionisio de Fiori P. da Vigne<br />

Dionisio Sardagna P. da Trento<br />

Dionisio Scartezzini P. da Sacco<br />

Dionisio Volcan P. da San Lugano<br />

Domenico Canali P. da Verona<br />

Domenico Eccher F. da Frassilongo<br />

Domenico Facchini F. da Mala<br />

Domenico Focel F. da Pergine<br />

Domenico Leonardi P. da Mechel


Domenico Nicola Pizzini P. da Ala<br />

Domenico Passerini P. da Besagno<br />

Domenico Sala P. da Tiarno di Sopra<br />

Domenico Trentini P. da Villazzano<br />

Donato Bonenti F. da Bondo<br />

Donato Calovi P. da Mezzocorona<br />

Donato Lazzari F. da Tesero<br />

Donato Passerini E da Varignano<br />

Donato Pezzi F. da Campodenno<br />

Donato Piazza F. da Predazzo<br />

Doroteo Dalpra P. da Borgo Vals.<br />

Dositeo Bontadi F. da Varignano<br />

Edoardo Hiniz P. da Rovereto<br />

Edoardo Nesler P. da Malosco<br />

Egidio Chini P. da Serso<br />

Egidio Dalcastagné F. da Torcegno<br />

Egidio Degasperi P. da Sardagna<br />

Egidio Giordani F. da Pedersano<br />

Egidio Pedrotti F. da Cavedine<br />

Egidio Prighel F. da Viarago<br />

Egidio Reich P. da Spormaggiore<br />

Egidio Salvi F. da Por<br />

Egidio Sersa F. da Trieste<br />

Eletto Detoffoli P. Da Trento<br />

Eleuterio Luca P. da Mezzocorona<br />

Elia Briccio P. da Nomi<br />

Eligio Malfatti P. da Spormaggiore<br />

Elzeario Barchetti F. da Faedo<br />

Elzeario Nicolodi F. da Cembra<br />

Elzeario Torelli P. da Rovereto<br />

Emanuele Chiettini P. da Sorni di Lavis<br />

Emanuele Grassi P. da Cognola<br />

Emanuele Malessardi F. da Volano<br />

Emanuele Pasini P. da Riva<br />

Emanuele Ruffini P. da Pellizzano<br />

Emiliano Grigoletti P. da Nomi<br />

Emilio Chiocchetti P. da Moena<br />

Enghelberto Dalpiaz P. da Denno<br />

Enghelberto Pomarolli P. da Ville di<br />

Giovo<br />

Enrico Coellato P. da Trento<br />

Enrico Hader P. da Trento<br />

Enrico Menapace P. da Tassullo<br />

Enrico Pecoraro F. da Telve<br />

Enrico Recla P. da Smarano<br />

Epifanio Cadrobbi P. da Vigo Piné<br />

Epifanio Fioroni P. da Roncone<br />

Epifanio Greiff P. da Romeno<br />

438<br />

Eriberto Baldi P. da Telve<br />

Ermanno Franzoi P. da Mezzolombardo<br />

Ermenegildo Bertamini P. da<br />

Pratosaiano<br />

Ermenegildo Bonavida P. da Lundo<br />

Ermenegildo Zambelli P. da Volano<br />

Ermete Rauzi P. da Cloz<br />

Erminio Panizza P. da Spormaggiore<br />

Erminio Pizzinini P. da Selva Gardena<br />

Ernesto Belleni P. da Cles<br />

Ernesto Delvai P. da Carano<br />

Ernesto Moser P. da Madrano<br />

Ernesto Sighel P. da Cavalese<br />

Eugenio Bertagnon P. da Strigno<br />

Eugenio Beffa P. da Castello di Fiemme<br />

Eugenio Boldini P. da Roncone<br />

Eugenio Dallapé F. da Stravino<br />

Eugenio Mozzi P. da Bassano<br />

Eugenio Piva P. da Canezza<br />

Eugenio Riccabona P. da Cavalese<br />

Eugenio Trepin P. da Cles<br />

Eugenio Weber P. da Mezzocorona<br />

Eusebio Dall’Armi P. da Cavedine<br />

Eusebio Dallarosa P. da Canzolino<br />

Eusebio Grisenti P. da Baselga di Piné<br />

Eusebio Piccinini P. da Cognola<br />

Eusebio Sartori P. da Verla di Giovo<br />

Eustachio Morelli P. da Canezza<br />

Eustachio Zacchelletti P. da Trento<br />

Evaristo Zendron F. da Valda<br />

Ezio Comina P. da Peio<br />

Fabiano Anesini F. da Pergine<br />

Fabiano Bernabè F. da Viarago<br />

Fabiano Gianmoena F. da Varena<br />

Fabiano Sommavilla P. da Moena<br />

Fabiano Tenaglia P. da Nave s. Felice<br />

Fabio Biasi P. da Castagné San Vito<br />

Fabio Dall'Aglio P. da Ghebbo<br />

Faustino Biasi F. da Sfruz<br />

Faustino Pilati F. da Tassullo<br />

Faustino Ravagni F. da Cadine<br />

Faustino Sardagna P. da Trento<br />

Fausto Giovannini P. da Mezzocorona<br />

Fausto Meneghelli P. da Riva del Garda<br />

Fedele Armellini F. da Olle<br />

Fedele Dellantonio P. da Moena<br />

Fedele Eccher F. da Castagné<br />

Fedele Fedel P. da Miola di Piné


Fedele Nardelli F da Meano<br />

Fedele Pedrotti F. da Cognola<br />

Fedele Serra F. da Pellizzano<br />

Federico Federici P. da Sfruz<br />

Federico Kosic P. da Campello<br />

(Slovenia)<br />

Felice a Prato P. da Pergine<br />

Felice Biancari F. da Lavis<br />

Felice Ferrari P. da Pannone (Gardumo)<br />

Felice Frachesen F. da Roveré della<br />

Luna<br />

Felice Grandi P. da Canezza<br />

Felice Moser F. da Faida<br />

Felice Passerini P. da Rovereto<br />

Felice Veronesi F. da Covelo<br />

Felice Vittorio Bortolotti F. da<br />

Trento<br />

Felice Zanei P. da Bus<br />

Feliciano Dallafiore F. da Cavalese<br />

Feliciano Mora F. da Bezzecca<br />

Feliciano Riolfatti F. da Pedersano<br />

Feliciano Riolfatti F. da Pedersano<br />

Feliciano Vassellai F. da Panchià<br />

Ferdinando Biasioni P. da Pergine<br />

Ferdinando Cavazzini P. da Rovereto<br />

Ferdinando Fontana P. da Vigolo<br />

Vattaro<br />

Ferdinando Gerardi F. da Innsbruck<br />

Ferdinando Paoli P. da Sant’Orsola<br />

Ferdinando Piva P. da Castagné<br />

Ferdinando Stancher P. da<br />

Castelfondo<br />

Ferdinando Weber P. da Bronzolo<br />

(BZ)<br />

Filiberto Cimadon P. da Vigolo<br />

Baselga<br />

Filippo M. Bertolasi P. da Cles<br />

Filippo Marchel P. da Sant’Orsola<br />

Filippo Neri Dalpiaz P. da Terres<br />

Filippo Neri Heller F. da Trento<br />

Filippo Neri Neri P. da Vicenza<br />

Filippo Panizza P. da Mezzocorona<br />

Filippo Piffer P. da Mosana di Giovo<br />

Filippo Valentini P. da Rallo<br />

Fiorenzo Leonardelli P. da Faedo<br />

439<br />

Flaviano Dall’Armi P. da Trento<br />

Flaviano Dellagiacoma P. da San<br />

Martino di Castrozza<br />

Flaviano Ricci P. da Cembra<br />

Flaviano Torresani P. da Mione<br />

Flavio Trettel P. da Predazzo<br />

Floriano Bertagnolli P. da Fondo<br />

Floriano Bruni P. da Tuenno<br />

Floriano Callovini P. da Fondo<br />

Floriano Michelon P. da Valternigo<br />

Floriano Pomarolli P. da Trento<br />

Floriano Zanotelli P. da Cembra<br />

Fortunato Carneri P. da Cles<br />

Fortunato Guelini P. da Trento<br />

Fortunato Katznig P. da Innsbruck<br />

Fortunato Prosser F. da Noriglio<br />

Fortunato Prosser P. da Noriglio<br />

Fortunato Roner F. da Canezza<br />

Fortunato Vender P. da Corte di<br />

Rumo<br />

Francesco Acquistapace P. da Borgo<br />

Vals.<br />

Francesco Albano Gentilini P. da<br />

Vezzano<br />

Francesco Albano Zambaiti P. da<br />

Trento<br />

Francesco Ant. Trentini P. da Trento<br />

Francesco Antonio Martini P. da<br />

Predazzo<br />

Francesco Antonio Panzoldo P. da<br />

Rovereto<br />

Francesco Baroni P. da Rovereto<br />

Francesco Bonelli F. da Cavalese<br />

Francesco Boniati P. da Vigalzano<br />

Francesco Borgia Zucchelli P. da<br />

Riva<br />

Francesco Dusini P. da Cles<br />

Francesco F. da Innsbruck<br />

Francesco Felice Campi P. da<br />

Campodenno<br />

Francesco Fontanari P. da Pergine<br />

Francesco Graziola F. da Pedersano<br />

Francesco Guadagnini P. da<br />

Predazzo


Francesco Kaiselitz P. da Rovereto<br />

Francesco M. Cencini P. da Arco<br />

Francesco M. Costa P. da<br />

Castenédolo<br />

Francesco M. Defrancesco P. da<br />

Panchià<br />

Francesco M. Sartorari P. da Verona<br />

Francesco Masotti P. da Rivoltella<br />

(BS)<br />

Francesco Massenzo Madurelli P. da<br />

Arco<br />

Francesco P. da Innsbruck<br />

Francesco P. da Tesino<br />

Francesco Pancrazio Tenaglia P. da<br />

Nave s. Felice<br />

Francesco Salesio Molinari P. da<br />

Trento<br />

Francesco Saverio Battisti P. da Fondo<br />

Francesco Saverio Rigotti P. da<br />

Mezzolombardo<br />

Francesco Saverio Sesso P. da<br />

Verona<br />

Francesco Scremin F. da Bassano<br />

Francesco Solano Gerardi P. da<br />

Canezza<br />

Francesco Turcato P. da Trento<br />

Fulgenzio Candioli P. da Nogaredo<br />

Fulgenzio Guardia P. da Canzolino<br />

Fulgenzio Luna P. da Bagolino (BS)<br />

Fulgenzio Senspergher P. da<br />

Folgaria<br />

Fulgenzio Sighel P. da Cavalese<br />

Gabriele Campestrini F. da Torcegno<br />

Gabriele Cassina P. da Trento<br />

Gabriele Oberberger P. da<br />

Valfloriana<br />

Gabriele Perugino: vedi Perugini<br />

Gabriele Perugini P. da Varignano<br />

Gaetano Bernarbè F. da Viarago<br />

Gaetano Dall’Olio F. da Borgo Vals.<br />

Gaetano Delvai P. da Carano<br />

Gaetano Gottardi P. da Rovereto<br />

Gaetano Moggioli F. da Povo<br />

Gaetano Monsorno P. da Carano<br />

Gaspare Agostini P. da Monclassico<br />

440<br />

Gaspare Bottesi P. da Campo<br />

Lomaso<br />

Gaspare Coreth P. da Cembra<br />

Gaspare Rosmini F. da Rovereto<br />

Gaudenzio Baiti P. da Trento<br />

Gaudenzio Rizzoli P. da Cavalese<br />

Gaudenzio Rosi P. da Borgo Vals.<br />

Gaudenzio Terragnolo P. da Trento<br />

Gaudenzio Zanon P. da Cles<br />

Gentile Barbolini F. da Tesero<br />

Gentile Bernabé F. da Viarago<br />

Gentile Cappello F. da Borgo Vals.<br />

Gentile Gasperetti F. da Cembra<br />

Gerardo Madruzzo P. da Cles<br />

Gerardo Pisetta F. da Vigo Meano<br />

Gerardo Ravanelli P. da Barco di<br />

Albiano<br />

Geremia Felder F. da Borgo Vals,<br />

Geremia Nardelli P. da Cadine<br />

Geremia Pola P. da Borgo Vals.<br />

Geremia Zalla P. da Menas (Valle di<br />

Sole)<br />

Germano Tosolini P. da Fondo<br />

Gerolamo Cassina P. da Trento<br />

Gerolamo Dal Ponte P. da Vigo Lomaso<br />

Gerolamo Giosele P. da Pieve Tesmo<br />

Gerolamo Petrolli F. da Volano<br />

Gerolamo Robusti P. da Salò (BS)<br />

Gerolamo Sala P. da Forni di Sotto<br />

(UD)<br />

Gerolamo Torresani P. da Mione<br />

Gerolamo Vagnotti P. da Asola (MN)<br />

Gervasio Battisti F. da Telve di Sopra<br />

Gervasio Fratton F. da Telve<br />

Gervasio Tagliapietra F. da Volano<br />

Gervasio Tonina F. da Vigolo Baselga<br />

Gervasio Tonina F. da Vigolo Baselga<br />

Gervasio Zanoni F. da Campodenno<br />

Giacinto Dematté F. da Povo<br />

Giacinto Eccher mons. da Castagné San<br />

Vito<br />

Giacinto Lunelli P. da Torchio<br />

Giacinto Plotzer P. da Rovereto<br />

Giacinto Poli P. da Besenello<br />

Giacomo Antonio Fezzi P. da Borgo<br />

Vals.<br />

Giacomo Antonio Forer P. da Calliano<br />

Giacomo Bontadi P. da Varignano


Giacomo Bontadi P. da Varignano<br />

Giacomo Cheller P. da Rovereto<br />

Giacomo Franchini F. da Sover<br />

Giacomo Girardelli P. da Besagno<br />

Giacomo Mervic F. da Idria (Slovenia)<br />

Giacomo Selvi P. da Sant’Ambrogio<br />

Valpolicella<br />

Giacomo Tanella F. da Rumo<br />

Giacomo Zanini P. da Trento<br />

Giammaria Buffa P. da Cinte Tesino<br />

Giangrisostomo Tovazzi P. da Volano<br />

Ginepro Adami F. da Pomarolo<br />

Ginepro Capra F. da Borgo Vals.<br />

Ginepro Trotter F. da Fiera di Primiero<br />

Gioacchino Bailoni P. da Vigolo<br />

Vattaro<br />

Gioacchino Bernardi F. da Trento<br />

Gioacchino Besenella P. da Pressano<br />

Gioacchino Bridi F. da Mattarello<br />

Gioacchino Insonno F. da Ospedaletto<br />

Gioacchino Menestrina F. da Trento<br />

Gioacchino Moser da Madrano<br />

Gioacchino Pisoni F. da Madruzzo<br />

Giordano Beozzo P. da Aldeno<br />

Giordano Casagrande P. da Pergine<br />

Giorgio Donei P. da Moena<br />

Giorgio Eiler P. da Langen (Austria)<br />

Giorgio Martini P. da Predazzo<br />

Giorgio Meneguzzer P. da Cles<br />

Giorgio Turcato P. da Trento<br />

Giorgio Vescovi P. da Vermiglio<br />

Giosafat Marini F. da Lizzana<br />

Giosafat Quaresima F. da Tuenno<br />

Giovanni Andrea Borghesi P. da Cles<br />

Giovanni Andrea Cattani F. da Termon<br />

Giovanni Angelo Baldironi P. da<br />

Cavalese<br />

Giovanni Angelo Rusca P. da Borgo<br />

Vals.<br />

Giovanni Angelo Travaglia P. da Trento<br />

Giovanni Antonio Dellagiacoma P. da<br />

Moena<br />

Giovanni Antonio Giovanelli P. da<br />

Carano<br />

Giovanni Antonio Rossi P. da Piano di<br />

Commezzadura<br />

Giovanni Antonio Zadra F. da Tres<br />

Giovanni Antonio Zorzi P. da Tesero<br />

441<br />

Giovanni Battista Casagrande P. da<br />

Nogaré<br />

Giovanni Battista Castelrotto P. da<br />

Strigno<br />

Giovanni Battista Delfauro P. da<br />

Livinallongo (BL)<br />

Giovanni Battista Libera F. da Aldeno<br />

Giovanni Battista Libera P. da Avio<br />

Giovanni Battista Pasini F. da Vigne<br />

Giovanni Battista Poli P. da Besenello<br />

Giovanni Battista Scari P. da<br />

Mezzolombardo<br />

Giovanni Battista Steiner P. da Borgo<br />

Vals.<br />

Giovanni Battista Zadra P. da Cis<br />

Giovanni Boschi P. da Volano<br />

Giovanni Bressano F. da Vigne<br />

Giovanni Ceschi F. da Borgo Vals.<br />

Giovanni Corradini F. da Mollaro<br />

Giovanni Creti P. da Vigne<br />

Giovanni Cristoforo Stozzoni P. da San<br />

Michele a/A.<br />

Giovanni da Borgogna F.<br />

Giovanni da Capestrano Gaun P. da<br />

Salorno<br />

Giovanni Damasceno Tonina P. da<br />

Vigolo Baselga<br />

Giovanni della Croce Pederzolli F. da<br />

Stravino<br />

Giovanni della Croce Povoli F. da<br />

Cadine<br />

Giovanni Devigili F. da Ceola di Giovo<br />

Giovanni di Dio Redoffi P. da Borgo<br />

Vals.<br />

Giovanni Evangelista Dallatorre P. da<br />

Mezzana<br />

Giovanni Evangelista Froner P. da<br />

Roveda<br />

Giovanni Evangelista Torresanelli P. da<br />

Stenico<br />

Giovanni Francesco Andreis P. da<br />

Mechel<br />

Giovanni Francesco Casagrande P. da<br />

Nogaré<br />

Giovanni Francesco Dellagiacoma P. da<br />

Moena<br />

Giovanni Francesco Longhi P. da<br />

Varena


Giovanni Giacomo Degara P. da Tiarno<br />

di Sotto<br />

Giovanni Gianordoli P. da Lasino<br />

Giovanni Giuseppe Dallarosa P. da<br />

Canzolino<br />

Giovanni Giuseppe Perghem P. da<br />

Nomi<br />

Giovanni Gottardo Beada P. da<br />

Mezzocorona<br />

Giovanni Grisostomo D’Arsio P. da<br />

Arsio<br />

Giovanni Grisostomo Radaelli F. da<br />

Bergamo<br />

Giovanni Grisostomo Stoppa F. da<br />

Vicenza<br />

Giovanni Grisostorno Strauz P. da<br />

Borgo Vals.<br />

Giovanni Grisostomo Tovazzi P. da<br />

Volano<br />

Giovanni Longhi P. da Pressano<br />

Giovanni M. Bertolini P. da Cles<br />

Giovanni M. Bonfant P. da Cembra<br />

Giovanni M. Montagnoli F. da Chiarano<br />

Giovanni M. Montagnoli P. da Chiarano<br />

Giovanni M. Paoli F da Roveda<br />

Giovanni Matteo Dallatorre P. da<br />

Flavon<br />

Giovanni Michele Chiusole P. da<br />

Rovereto<br />

Giovanni Morelli F. da Comano<br />

Giovanni Nepomuceno Eiterer P. da<br />

Kauns (Austria)<br />

Giovanni Nepomuceno Joris P. da<br />

Mezzocorona<br />

Giovanni Nicola Paoli F. da Trento<br />

Giovanni Odorico Paoli F. da Cles<br />

Giovanni Paolo Degregori P. da<br />

Pondaso (Malé)<br />

Giovanni Paolo Garavetti F. da Borgo<br />

Vals.<br />

Giovanni Paolo Sembenico P. da Mori<br />

Giovanni Pietro Amorth P. da Anterivo<br />

Giovanni Pietro Festi P. da Noarna<br />

Giovanni Pietro Mattuella P. da<br />

Mezzolombardo<br />

Giovanni Pio Besenella P. da Pressano<br />

Giovanni Pio Dalvit P. da Grumes<br />

442<br />

Giovanni Pio Dellagiacoma P. da<br />

Moena<br />

Giovanni Pio Zanoner P. da Moena<br />

Giovanni Pomarolli F. da Pressano<br />

Giovanni Sportelli F. da Cavedine<br />

Giovanni Tomaso Bruni P. da Borgo<br />

VàIs.<br />

Giovanni Volani P. da Volano<br />

Giovita Ravagni F. da Cadine<br />

Giovita Venturini P. da Ghedi (BS)<br />

Girolamo Marietti P. da Bieno<br />

Giuliano Bertoldi F. da Sant’Orsola<br />

Giuliano Birti P. da Baselga di Piné<br />

Giuliano Ciola F. da Caldonazzo<br />

Giuliano Dellai F. da Fornace di<br />

Pergine<br />

Giuliano Marchel F. da Sant’Orsola<br />

Giulio Bergamo F. da Nanno<br />

Giulio Daldoss P. da Cavedago<br />

Giulio Insegna F. da Livo<br />

Giulio Iori F. da Nanno<br />

Giulio Ioriatti P. da Sternigo (nato a<br />

Pergine)<br />

Giulio Pellegrini F. da Dambel<br />

Giulio Weber F. da Vignola<br />

Giuseppe Andrea Fumanelli P. da Ala<br />

Giuseppe Antonio Dusini P. da Cles<br />

Giuseppe Antonio Zanella P. da<br />

Ravazzone<br />

Giuseppe Betta P. da Rovereto<br />

Giuseppe Birti F. da Pergine<br />

Giuseppe Cao P. da Peio<br />

Giuseppe Furlan F. da Padernello di<br />

Paese (TV)<br />

Giuseppe Maria Dellagiacoma P. da<br />

Moena<br />

Giuseppe Gardumi F. da Arco<br />

Giuseppe Gesti F. da Caneve d’Arco<br />

Giuseppe Ippolito Ippoliti P. da Pergine<br />

Giuseppe M. Degasperi P. da Sardagna<br />

Giuseppe M. Giongo P. da Trento<br />

Giuseppe M: Guadagnini P. da<br />

Predazzo<br />

Giuseppe M. Sannicolò P. da Rovereto<br />

Giuseppe M. Tabacco F. da Ceppo<br />

Morelli (NO)<br />

Giuseppe Paoli F. da Pergine<br />

Giuseppe Pastori P. da Fiera di Primiero


Giuseppe Prenner P. da Appiano (BZ)<br />

Giuseppe Sommavilla P. da Moena<br />

Giuseppe Pezzei F. da Spessa Val Badia<br />

Giuseppe Sustercic F. da Pliscovizza<br />

(Slovenia)<br />

Giuseppe Vigilio Vescovi P. da<br />

Mezzocorona<br />

Giustino Benigni F. da Vezzano<br />

Giustino Bolognani P. da Vigo<br />

Cavedine<br />

Giustino Maestranzi F. da Giustino<br />

Giusto Santorum P. da Varone<br />

Goffredo Frasnelli P. da Laives (BZ)<br />

Gottardo Antonio Miller P. da Cles<br />

Gottardo Filippi F. da Albiano<br />

Gottardo Ongher F. da Gandino (BG)<br />

Graziano Avi P. da Vigo Piné<br />

Graziano Leonardelli P. da<br />

Mezzocorona<br />

Gregorio Gabos P. da Dres<br />

Gregorio Nicoletti P. da Vigolo Vattaro<br />

Gregorio Pancheri P. da Bordiana<br />

Gregorio Rocchi P. da Bassano<br />

Gregorio Runggaldier P. da Santa<br />

Cristina (BZ)<br />

Gregorio Zambaiti P. da Trento<br />

Grisogono Marchi P. da Calceranica<br />

Grisogono Nicati P. da Levico<br />

Guglielmo Endrizzi P. da Fai<br />

Guglielmo Melchiori P. da Cavalese<br />

Guglielmo Scartezzini F. da Seregnano<br />

Guglielmo Sottruis P. dalla Val Badia<br />

Guglielmo Zalla F. da Menàs<br />

Guido Bolzanin P. da Grumo<br />

Guido Bressanini P. da Scurelle<br />

Guido Depedri P. da Sardagna<br />

Gustavo Vettori F. da Verla<br />

Iginio Dagostin P. da Daiano<br />

Ignazio Bampi P. da Civezzano<br />

Ignazio Bortolotti P. da Volano<br />

Ignazio Ghirardini P. da Cles<br />

Ignazio Malfatti P. da Trento<br />

Ignazio Zanetti P. da Trento<br />

Ignazio Zanol P. da Capriana<br />

Ilario Baldracco F. da Prezzo<br />

Ilario Berti F. da Cavedine<br />

Ilario Bolzanin F. da Vena<br />

Ilario Bolzanin P. da Vena<br />

443<br />

Ilario Casagrande P. da Bampi di<br />

Civezzano<br />

Ilario Comper P. da Besenello<br />

Ilario Dai Dosso F., da Vermiglio<br />

Ilario Zeni P. da Grumo<br />

Ildefonso Gelmi P. da Borgo Vals.<br />

Illuminato Gritti P. da Cles<br />

Illuminato Holzhauser P. da Borgo<br />

Vais.<br />

Illuminato Tomasi P. da Varignano<br />

Innocenzo Da Pra P. da Ziano<br />

Innocenzo Gennari P. da Orzano di<br />

Civezzano<br />

Innocenzo Gionta F. da Celledizzo<br />

Innocenzo Groff P. da Pergine<br />

Innocenzo Pederzini F. da Castellano<br />

Innocenzo Ponte P. da Trento<br />

Ippolito Biasi P. da Sfruz<br />

Ippolito Graser P. da Nosellari<br />

Ippolito Ianes P. da Povo<br />

Ippolito Ippoliti P. da Pergine<br />

Ippolito Marchel P. da Sant’Orsola<br />

Ireneo Benini P. da Gavazzo<br />

Ireneo Furlani P. da Torcegno<br />

Ireneo Gansluckner P. da Ried (Austria)<br />

Isidoro Bertolas P. da Lover<br />

Isidoro Fadanelli F. da Cadine<br />

Isidoro Filosi P. da Praso<br />

Isidoro Marzani P. da Villa Lagarina<br />

Isidoro Pizzini P. da Ala<br />

Isidoro Tomasi P. da Povo<br />

Isidoro Zandonai P. da Pedersano<br />

Ivo Luchin F. da Mezzocorona<br />

Ladislao Rosat P. da Cles<br />

Lattanzio Donei P. da Moena<br />

Lattanzio Pettena P. da Moena<br />

Leonardo Dorighi F. da Pergine<br />

Leonardo Grassi P. da Milano<br />

Leonardo Pasini F. da Vigne<br />

Leonardo Piaz F. da Tesero<br />

Leonardo Pintèr P. da Pergine<br />

Leonardo Rauta F. da Zivignago<br />

Leonardo Tonini P. da Montesover<br />

Leone Bertoldi F. da Lavarone<br />

Leone Braito F. da Varena<br />

Leone Cainelli F. da Sopramonte<br />

Leone Gislimberti F. da Terlago<br />

Leone Tozzi P. da Trento


Leopoldo Guelmi P. da Scanna di Livo<br />

Leopoldo Marzani F. da Trento<br />

Leopoldo Poloni P. da Trento<br />

Leopoldo Rosi P. da Borgo Vals.<br />

Leopoldo Sandri P. da Faedo<br />

Leopoldo Vinante P. da Trento<br />

Leopoldo Zanghellini P. da Strigno<br />

Liberato Carli P. da Vigo Lomaso<br />

Liborio Menestrina F. da Sopramonte<br />

Liborio Perenpruner F. da Rovereto<br />

Liduino Sartora P. da Rovereto<br />

Lino Scarpa F. da Fornace di Civezzano<br />

Lino Micheletti P. da Vervò<br />

Lodovico Boniati F. da Vigalzano<br />

Lodovico Coella P. da Pergine<br />

Lodovico Degasperi F. da Sardagna<br />

Lodovico Gardumi P. da Arco<br />

Lodovico Goier P. da San Genesio (BZ)<br />

Lodovico Goio P. da Rovereto<br />

Lodovico Ingenuino Fantini P. da Pieve<br />

di Bono<br />

Lodovico Passerini P. da Varignano<br />

Lodovico Sittoni P. da Mezzocorona<br />

Lodovico Sommavilla P. da Moena<br />

Lodovico Zorzi P. da Ziano<br />

Lorenzo Bacca F. da Mocenigo<br />

Lorenzo Bailoni F. da Vigolo Vattaro<br />

Lorenzo Ferrai P. da Telve<br />

Lorenzo Gennari F. da Orzano di<br />

Civezzano<br />

Lorenzo Gretter F. da Castagné<br />

Lorenzo Grieser F. da Merano<br />

Lorenzo Ianes F da Dovena<br />

Lorenzo Marcolla F. da Vigo Anaunia<br />

Lorenzo Tecini P. da Sarnonico<br />

Lorenzo Tomasi F. da Trento<br />

Lorenzo Zini P. da Cavareno<br />

Luca Aloisi P. da Vigo Lomaso<br />

Luca Miclet F. da Mechel<br />

Luca P. dalle Giudicarie<br />

Luca Ricci P. da Godenzo<br />

Luca Salazer F. da Revò<br />

Luciano Dalpiaz P. da Terres<br />

Luciano Susmel P. da Trieste<br />

Luigi Asson P. da Mezzolombardo<br />

Luigi Bertolini P. da Pergine<br />

Luigi Boschetti F. da Povo<br />

Luigi Feller F. da Besenello<br />

444<br />

Luigi Marai P. da Pozzolengo (BS)<br />

Luigi Pezzei P. da Trento<br />

Luigi Sperandio P. da Ronco Cainari<br />

Macario Da Por F. da Rovereto<br />

Macario Franceschi F. da Predazzo<br />

Macario P. da Venezia<br />

Mansueto Caprini F. da Pòsina (VI)<br />

Mansueto F. da Sarentino (BZ)<br />

Mansueto Giacomozzi F. da Segonzano<br />

Mansueto Guardini F. da Tione<br />

Mansueto Lutti F. da Povo<br />

Mansueto Trentini F. da Telve<br />

Mansueto Viola F. da Cavedago<br />

Marcellino Armani P. da Ballino<br />

Marcellino Micheli P. da Vion di Torra<br />

Marcellino Trepin P. da Cles<br />

Marcellino Visintainer P. da Cles<br />

Marcello Adami F. da Vigne<br />

Marcello Cappelletti F. da Mattarello<br />

Marcello Gazzoli P. da Calcinato (BS)<br />

Marcello Tonini P. da Valfloriana<br />

Marcello Torresani P. da Tassullo<br />

Marco Battisti F. da Villa Lagarina<br />

Marco Brunelli F. da Rango<br />

Marco Calma F. da Crosano<br />

Marco Gasperotti F. da Pomarolo<br />

Marco Morizzo P. da Borgo Vals.<br />

Marco Vanzetta P. da Ziano<br />

Marco Zambelli F. da Volano<br />

Mariano Pancheri P. da Bordiana<br />

Mariano Speranza P. da Volano<br />

Mariano Zeni P. da Grumo<br />

Marino Barbetti F. da Mezzana<br />

Marino Berlanda F. da Madrano<br />

Marino Donini P. da Molveno<br />

Marino Marinelli F. da Comasine<br />

Marino Salvadori P. da Mori<br />

Marino Vicentini F. da Volano<br />

Mario Levri P. da Fiavé<br />

Mario Svaldi F. da Bedollo<br />

Mario Visintainer F. da Vignola<br />

Martino Chiocco P. da Castagné<br />

Martino Facchini F. da Lavis<br />

Martino Gianotti P. da Faedo<br />

Martino Maffei F. da Biacesa<br />

Martino Motter F da Tenna<br />

Martino Pasolli P. da Ville di Giovo<br />

Martino Simbinelli F. da Zoanno (BS)


Martirio Bonenti F. da Bondo<br />

Martirio Cheller P. da Rovereto<br />

Martirio Seppi P. da Ruffré<br />

Martirio Tellano da Rovereto<br />

Massenzio Brunati P. da Tenno<br />

Massenzo Dallapè F. da Stravino<br />

Masseo Gozzaldi F da Denno<br />

Masseo Gozzer F. da Fierozzo<br />

Masseo Orion F. da Grumes<br />

Masseo Pellizzari F. da Condino<br />

Masseo Sottoriva F. da Sant’Anna<br />

(Vallarsa)<br />

Masseo Zancanari F. da Gazzadina<br />

Massimiano Iachemet P. da Ville di<br />

Giovo<br />

Massimiliano Calliari P. da Romeno<br />

Massimiliano Cimonati P. da Trento<br />

Massimiliano Ochner P. da Pergine<br />

Massimiliano Stoffella P. da<br />

Camposilvano<br />

Massimino Ghetta P. da Vigo di Fassa<br />

Massimo Baratter P. da Albaredo<br />

Massimo Tovazzi P. da Volano<br />

Matteo Dalmonego F. da Pressano<br />

Matteo Dorigati F. da Cognola<br />

Mattia Cappelletti F. da Trento<br />

Mattia Giacomoni P. da Oltrecastello<br />

Maurizio Bagozzi P. da Castello<br />

Condino<br />

Maurizio Divina P. da Borgo Vals.<br />

Maurizio Felder P. da Borgo Vals.<br />

Maurizio Morizzo P. da Borgo Vals.<br />

Maurizio Piva P. da Castagné<br />

Maurizio Refatti P. da Pergine<br />

Mauro Gottardi F. da Sevignano<br />

Mauro Mottes P. da Fai<br />

Mauro Tomasi P. da Baselga di Piné<br />

Melchiore Keller P. da Cles<br />

Michelangelo Dalmonego F. da<br />

Pressano<br />

Michelangelo Lorenzi P. da<br />

Rovereto<br />

Michelangelo Tabarelli P. da<br />

Tassullo<br />

Michelangelo Zanoni P. da Varone<br />

Michelangelo Zulian P. da Soraga<br />

445<br />

Michele Aliprandini F. da Preghena<br />

Michele Bait F. da Losizza<br />

(Slovenia)<br />

Michele Benvenuti F. da Lundo<br />

Michele Carlini F. da Viarago<br />

Michele Moreletti F. da Canezza<br />

Michele Piazzi F. da Cavalese<br />

Michele Scalfi F. da Cles<br />

Michele Serbati P. da Rovereto<br />

Modesto Bassetti F. da Santa<br />

Massenza<br />

Modesto Caldini P. da Lasino<br />

Modesto Ceschini P. da Lasino<br />

Modesto Marzari F. da Vigolo<br />

Vattaro<br />

Modesto Saibanti P. da Rovereto<br />

Modesto Zanotelli F. da Cembra<br />

Narciso Bruseghini F. da Lizzanella<br />

Narciso Refatti F. da Viarago<br />

Narciso Volcan P. da San Lugano<br />

Natale Braito P. da Carano<br />

Nazario Barcatta P. da Valfloriana<br />

Nazario Battisti F. da Canezza<br />

Nazario Leonardelli F. da<br />

Montagnaga<br />

Nazario Longo P. da Tesero<br />

Nazario Maffei F. da Biacesa<br />

Nazario Perini P. da Piedicastello<br />

Nazario Zanotelli F. da Cembra<br />

Nicola Campi P. da Cles<br />

Nicola mons. Marconi da Trento<br />

Nicola Nicolussi F da Luserna<br />

Nicola Pintarelli F. da Viarago<br />

Nicola Trepin P. da Cles<br />

Nicola Varesco F. da Panchià<br />

Nicola Vender F. da Mocenigo<br />

Nicola Widmann P. da Coredo<br />

Norberto Levri P. da Fiavè<br />

Norberto Sardagna P. da Trento<br />

Odilone Nagler P. da La Valle<br />

(Badia)<br />

Odorico Dallagiovanna P. da<br />

Bolentina


Odorico Visintainer F. da Masetti di<br />

Pergine<br />

Omobono Degiampietri F. da<br />

Anterivo (BZ)<br />

Onofrio Sartori F. da Costasavina<br />

Onorato Viola F. da Cavedago<br />

Onorio Matordes P. da Castello di<br />

Fiemme<br />

Orazio Betta P. da Cavalese<br />

Orazio Dellagiacoma P. da Predazzo<br />

Orazio Ferruccio Ceol mons. da<br />

Daiano<br />

Osvaldo Agostini P. da Bedollo<br />

Ottavio Carotta P. da Mezzomonte-<br />

Folgaria<br />

Ottone Andreatta F. da Bosentino<br />

Ottone Tonetti P. da Mezzocorona<br />

Pacifico F. da Pressano<br />

Pacifico Pelosi F. da Ronzo<br />

Pacifico Rizzoli F. da Cavalese<br />

Pacifico Sommavilla P. da Moena<br />

Pacifico Stolff F. da Rovereto<br />

Pacifico Tommasini F. da<br />

Vaifloriana<br />

Pacifico Vaia F. da Masi di Cavalese<br />

Pacifico Zini P. da Cavareno<br />

Pancrazio Potrich P. da Terragnolo<br />

Paolino Bassetti P. da Trento<br />

Paolino Romeri P. da Pergine<br />

Paolino Sparapani P. da Preghena<br />

Paolino Zampiero P. da Castello<br />

Tesino<br />

Paolo Antoniazzi F. da Cavalese<br />

Paolo Donati P. da Calceranica<br />

Paolo Federici P. da Nanno<br />

Paolo Marinelli P. da Bresimo<br />

Paolo Sandri P. da Bresimo<br />

Paolo Tomaselli P. da Strigno<br />

Paolo Viola P. da Cavedago<br />

Pasquale Baggia F. da Terzolas<br />

Pasquale Bailoni P. da Vigolo<br />

Vattaro<br />

Pasquale Biasi P. da Rovereto<br />

Pasquale Frisanco P. da Pergine<br />

446<br />

Pasquale Gorno F. da Trento<br />

Pasquale Gremes F. da Centa<br />

Pasquale Massimiliani F. da<br />

Brentonico<br />

Pasquale Valentini P. da Tenna<br />

Pasquale Volani F. da Volano<br />

Patrizio Ballo P. da York<br />

(Inghilterra)<br />

Patrizio Gilberti P. da Terlago<br />

Patrizio Marinelli P. da Trento<br />

Patrizio Tonina P. da Vigolo Baselga<br />

Patrizio Zini P. da Cavareno<br />

Pellegrino Gremes F. da Caldonazzo<br />

Pier Damini: vedi Pietro Damiano<br />

Pierbattista Galvagni P. da Villa<br />

Lagarina<br />

Pietro Antonio Birti P. da Rovereto<br />

Pietro Antonio Ferrari P. da Borgo<br />

Sacco<br />

Pietro Antonio Manfrom P. da Caldés<br />

Pietro Antonio Valcanover F. da<br />

Castagné<br />

Pietro Baldassare Zambaiti P. da Trento<br />

Pietro Benigni F. da Vezzano<br />

Pietro Boroi F. da Gavazzo<br />

Pietro Casagrande F. da Nogaré<br />

Pietro Crisologo Zorrer P. da Rovereto<br />

Pietro d’Alcantara Bertagnolli P. da<br />

Fondo<br />

Pietro d’Alcantara Gregori P. da<br />

Andogno<br />

Pietro d’Alcantara Pandini P. da<br />

Rovereto<br />

Pietro d’Alcantara Sosi P. da Cognola<br />

Pietro Damiano Felder P. da Borgo<br />

Vals.<br />

Pietro Damiano Zambelli P. da<br />

Ampezzo<br />

Pietro Giuseppe Guella P. da Riva<br />

Pietro Gretter F. da Castagné<br />

Pietro Marcellino Armani P. da Ballino<br />

Pietro Marcellino Armani P. da Tenno<br />

Pietro Paolo Appiani F. da Bergamo<br />

Pietro Paolo Dusini P. da Cles<br />

Pietro Paolo Fantini P. da Pieve di Bono<br />

Pietro Paolo Martinelli P. da Lardaro


Pietro Paolo Montibeller P. da<br />

Roncegno<br />

Pietro Paolo Ognibeni P. da Centa<br />

Pietro Ponte P. da Trento<br />

Pietro Regalato Bombarda P. da Cares<br />

Pietro Regalato Ioriatti P. da Baselga di<br />

Piné<br />

Pietro Regalato Sicher P. da Coredo<br />

Pietro Regalato Sicher P. da Coredo<br />

Pietro Romeri F. da Fai<br />

Pietro Zottele P. da Roncegno<br />

Pio Bigoni F. da Canneto (PV)<br />

Pio Miorandi F. da Castellano<br />

Placido Battisti F. da Besenello<br />

Placido Benvenuti P. da Villa Lagarina<br />

Placido Bolech P. da Miola di Piné<br />

Placido Cristofolini F. da Madrano<br />

Placido Dalpiaz P. da Terres<br />

Placido Degasperi P. da Sardagna<br />

Placido Donati P. da Trento<br />

Placido Gottardi P. da Rovereto<br />

Placido Nardelli F. da Cadine<br />

Placido Paur F. da Cavalese<br />

Placido Tait F. da Mezzolombardo<br />

Policarpo Deromedi P. da Mechel<br />

Pompeo Rigon P. da Telve<br />

Prosdocimo Da Ponte P. da Padova<br />

Prosdocimo Iellici P. da Cavalese<br />

Prospero Bordato F. da Torcegno<br />

Prospero Grandi P. da Borgo Vals.<br />

Prospero Parisotto F. da Telve di Sopra<br />

Prospero Pecoraro F. da Borgo Vals.<br />

(nato a Bludenz)<br />

Prospero Pisetta F. da Cortesano<br />

Prospero Riccabona P. da Riva<br />

Quirico Catoni F. da Cavedine<br />

Quirico Ferrari P. da Poia<br />

Quirico Mattei F. da Campo Lomaso<br />

Quirico Rigotti P. da Godenzo<br />

Quirico Weber F. da Masi di Vigo<br />

Quirino Baldi F. da Telve<br />

Raffaele Amman F. da Tübingen (D)<br />

Raffaele Bianchi P. da Lardaro<br />

Raffaele Centi P. da Gavardo (BS)<br />

Raffaele Demichei F. da Cles<br />

Raffaele Foresti P. da Praso<br />

Raffaele mons. Cazzanelli da Corné<br />

Raffaele Piazzi F. da Tesero<br />

447<br />

Raffaele Zeni P. da Tesero<br />

Raimondo Bertoni P. da Pergine<br />

Raimondo Salvaterra F. da Romallo<br />

Raimondo Tonidandel P. da Fai<br />

Raimondo Toniolli P. da Ala<br />

Raimondo Tovazzi F. da Volano<br />

Remigio Giarollo P. da Presson di<br />

Dimaro<br />

Remigio Martinelli P. da Centa<br />

Remo Busana P. da Cinte Tesino<br />

Renzo Gaiardoni P. da Riva<br />

Riccardo Ceschini P. da Varone<br />

Riccardo Conci P. da Nogaré<br />

Riccardo Pedrotti F. da Savignano<br />

Riccardo Varesco P. da Panchià<br />

Roberto Gabos P. da Cles<br />

Rocco Chinati F. da Por<br />

Rocco Facchini F. da Villazzano<br />

Rocco Levri F. da Cologna<br />

Rocco Trentini F. da Povo<br />

Rocco Valentini F. da Calliano<br />

Rocco Wasserman F. da Pergine<br />

Rodolfo Ceschini P. da Storo<br />

Rodolfo Valcanover P. da Castagné s.<br />

Caterina<br />

Romano Aldegheri P. da Cavalese<br />

Romano Capra P. da Borgo Vals.<br />

Romedio Cadrobbi F. da Vigo Piné<br />

Romedio F. dalla Valcamonica<br />

Romedio Gabellini F. da Cles<br />

Romedio Keller P. da Cles<br />

Romedio Tavonati P. da Denno<br />

Romedio Torresani P. da Cles<br />

Romedio Vegher P. da Sanzeno<br />

Romualdo Botterini F. da Condino<br />

Romualdo Kolb F. da Monaco di<br />

Baviera<br />

Ruffino Andreatta F. da Bosentino<br />

Ruffino Battocletti F. da Lavis<br />

Ruffino Beber F. da Cognola<br />

Ruffino Bozzetta F. da Cavalese<br />

Ruffino Pederzolli F. da Stravino<br />

Ruffino Turrini F. da Vo’ d’Avio<br />

Ruffino Viola F. da Cavedago<br />

Ruggero Covi P. da Ronzone<br />

Ruggero Paldaof P. da Centa<br />

Ruperto Corradini F. da Vigolo Baselga


Salvatore Canepele F. da Vigolo<br />

Vattaro<br />

Salvatore Dallapiccola F. da Serso<br />

Salvatore Donini F. da Molveno<br />

Salvatore Giordani F. da Stumiaga<br />

Salvatore Gottardi F da Vervò<br />

Salvatore Paterno F. da Spera<br />

Salvatore Piatti P. da Canzolino<br />

Salvatore Zeni F. da Spormaggiore<br />

Samuele Gius P. da Malosco<br />

Samuele Rigotti P. da Mezzolombardo<br />

Santo Bissaldi F. da Calliano<br />

Santo Cipriani P. da Brentonico<br />

Santo F. da Brentonico<br />

Santo Federici F. da Sfruz<br />

Santo Moser F. da Faida<br />

Santo Tagliapietra F. da Molveno<br />

Sebastiano Brigadue F. da Trento<br />

Sebastiano Colle P. da Ampezzo<br />

Sebastiano Coller P. da Roveré della<br />

Luna<br />

Sebastiano Fattori P. da Trento<br />

Sebastiano Paolazzi E da Cembra<br />

Sebastiano Pergher P. da Provés<br />

Serafico Capra P.: vedi Romano Capra<br />

Serafico Devigili P. da Mezzolombardo<br />

Serafico Galvagni P. da Rovereto<br />

Serafico Robol P. da Parrocchia di<br />

Vallarsa<br />

Serafino Berti F. da Cavedine<br />

Serafino Cristani P. da Rallo<br />

Serafino Inama P. da Coredo<br />

Serafino Marchel F. da Sant’Orsola<br />

Serafino Sartori P. da Verla<br />

Serafino Zuech F da Brez<br />

Sergio Sittoni P. da Viarago<br />

Severino Angeli F. da Borgo Vals.<br />

Severino Moser F. da Madrano<br />

Severino Ochner F. da Bosco di<br />

Civezzano<br />

Severino Piva P. da Castagné s.<br />

Caterina<br />

Sigismondo Betta P. da Cagnò<br />

Silvano Battisti F. da Telve Valsugana<br />

Silvano Zanella P. da Valle s. Felice<br />

Silverio Cramerotti F. da Villa Lagarina<br />

Silverio Perghem F. da Nomi<br />

Silverio Peterlini F. da Terragnolo<br />

448<br />

Silverio Pomarolli P. da Verla<br />

Silvestro Anderlini P. da Mori<br />

Silvestro Baroni P. da Trento<br />

Silvestro Cadrobbi F. da Vigo Piné<br />

Silvestro Sartori P. Da Verla di Giovo<br />

Silvestro Vinante P. da Trento<br />

Silvio Demozzi P. da Sardagna<br />

Silvio Rizzoli P. da Cavalese<br />

Simon Pietro Barbi P. da Cembra<br />

Simon Pietro Campregher P. da Lavis<br />

Simon Pietro Dalle Mule P. da Cembra<br />

Simon Pietro Pellegrini P. da Palù di<br />

Giovo<br />

Simone Bortolamedi P. da Roncogno<br />

Simone Cassina P. da Mezzolombardo<br />

Simone Oss F. da Zava di Ischia<br />

Simone Stenech F. da Pressano<br />

Sisinio Marzadri F. da Por<br />

Sisinio Odorizzi F. da Mechel<br />

Sisinio Parolini P. da Sanzeno<br />

Sisinio Prandini F. da Roncone<br />

Sisinio Rampanelli P. da Spormaggiore<br />

Sisto Baldo P. da Trento<br />

Sisto Chiusole P. da Rovereto<br />

Sisto Prati E da Dasindo<br />

Sofronio Kozlevcar P. da Stichna<br />

(Slovenia)<br />

Stanislao Cemi P. da Tuenno<br />

Stanislao Perugini P. da Nago<br />

Stanislao Piazza F. da Predazzo<br />

Stanislao Rigon P. da Arsiero (VI)<br />

Stefano Biasi P. da Sfruz<br />

Stefano Da Ponte P. da Vigo Lomaso<br />

Stefano Loli P. da Roncone<br />

Stefano Nicola Scalfi P. da Fondo<br />

Stefano Ricci P. da Godenzo<br />

Stefano Tomaselli P. da Samone<br />

Stefano Tomasi P. da Cognola<br />

Stefano Valle F. da Terragnolo<br />

Taddeo Sgritta F. da Pergine<br />

Taddeo Tamanini E da Calceranica<br />

Tarcisio Erlicher P. da Coredo<br />

Tellani: vedi Tellano<br />

Teodorico Asson P. da Romeno<br />

Teodoro Bianchetti P. da Gavazzo<br />

Teodoro Dellantomo P. da Predazzo<br />

Teodoro Marini P. da Mocenigo<br />

Teodoro Polam P. da Vigo di Fassa


Teodoro Prosser P. da Noriglio<br />

Teodosio Sighele P. da Miola di Piné<br />

Teofilo Caveden F. da Avio<br />

Teofilo Gatti F. da Castellano<br />

Teofilo Gigli P. da Bezzecca<br />

Teofilo Rosa F. da Legos<br />

Teofilo Trottner P. da Vigo di Fassa<br />

Timoteo Azzolini F. da Lavarone<br />

Timoteo Comai P. da Riva<br />

Timoteo Zulberti F. da Creto<br />

Tito Graif P. da Cles<br />

Tito Tabarelli P. da Terlago<br />

Tobia Arcangelo Fedrigotti P. da Borgo<br />

Sacco<br />

Tobia Schaser P. da Mezzocorona<br />

Tommaso Bianchi P. da Bergamo<br />

Tommaso Chiocchetti P. da Moena<br />

Tommaso Degara P. da Tiarno di Sotto<br />

Tommaso Pancheri P. da Bresimo<br />

Tommaso Pruner F. da Frassilongo<br />

Tranquillo Montibeller F. da Roncegno<br />

Tullio Battisti F. da Besenello<br />

Tullio Rossi F. da Centa<br />

Ubaldo Armani P. da Ballino<br />

Ubaldo Bertolini P. da Vermiglio<br />

Ubaldo Calliari F. da Cavrasto<br />

Ubaldo Mottes P. da Fai<br />

Udalrico Deluca P. da Grigno<br />

Udalrico Deluca P. da Grigno<br />

Udalrico Graff P. da Trasp (Engadina<br />

Svizzera)<br />

Ugo Tomasi P. da Villamontagna<br />

Ugolino Costa P. da Caldonazzo<br />

Ugolino Dellantonio P. da Predazzo<br />

Umberto Sicher P. da Coredo<br />

Umile Biasi F. da Castagné s. Caterina<br />

Umile Casagrande F. da Bedollo<br />

Umile Olivieri P. da Tenno<br />

Umile Pedot F. da Grauno<br />

Umile Sighel F. da Canzolino<br />

Urbano Agostini P. da Denno<br />

Urbano Degasperi P. da Novaledo<br />

Urbano Eller P. da Tres<br />

Valentino Battaiola P. da Bolentina<br />

Valentino Canali P. da Castione<br />

Valentino Doma F. da Vigo Rendena<br />

Valentino Eccher F. da Folgaria<br />

Valentino F. dalla val di Ledro<br />

449<br />

Valentino Giosele F. da Borgo Vals.<br />

Valentino Maoro P. da Pergine<br />

Valentino Piazza F. da Mori<br />

Valentino Slaifer F. da Brentonico<br />

Valentino Valle F. da Folgaria<br />

Valentino Zanoner P. da Moena<br />

Valeriano Bertagnolli P. da Fondo<br />

Valeriano Leoni P. da Nogaredo<br />

Valeriano Rasa P. da Tierno<br />

Valerio Evangelista Preghenella P. da<br />

Preghena<br />

Valerio Giacomuzzi F. da Ziano<br />

Valerio Nardini F. da Faver<br />

Valerio Obrelli F. da Foppiano<br />

Valerio Sommavilla P. da Moena<br />

Valerio Tabarelli P. da Cembra<br />

Valerio Zoara P. da Noarna<br />

Venanzio Covi P. da Fondo<br />

Venanzio Iellici P. da Tesero<br />

Venanzio Zambelli F. da Volano<br />

Venceslao Boninsegna P. da Predazzo<br />

Venceslao Fiemozzi P. da Pressano<br />

Venceslao Sustercic da Plizcovizza<br />

(Slovenia)<br />

Vigilio Balducci P. da Prezzo<br />

Vigilo Bernardi F. da Calavino<br />

Vigilio Dematté P. da Vigolo Vattaro<br />

Vigilio Ghezzi F. da Fondo<br />

Vigilio Lazzari F. da Pergine<br />

Vigilio Pellizzari P. da Trento<br />

Vigilio Scalfi P. da Fondo<br />

Vigilio Taufer P. da Prade<br />

Vigilo Tonelli P. da Nago<br />

Vincenzo Capra P. da Borgo Vals.<br />

Vincenzo Capra P. da Borgo Vals.<br />

Vincenzo Girardini P. da Samoclevo<br />

Vincenzo Laner P. da Pergine<br />

Vincenzo M. Keller P. da Cles<br />

Vincenzo Mori P. da Biagioni<br />

Vincenzo Tommasi F. da Sfruz<br />

Virgilio Larcher P. da Cavareno<br />

Vitale Defant F. da Terlago<br />

Vitale Eccel F. da Frassilongo<br />

Vitale Iobstraibizer F. da Serso<br />

Vitale Spagnoli F. da Isera<br />

Vito Antonio Keller P. da Cles<br />

Vito Capollini F. da Bezzecca<br />

Vito Cavagna F. Pilcante


Vito Magnago F. da Pergine<br />

Vito Pedrini F. da Cognola<br />

Vito Penasa P. da Tuenno<br />

Vito Terzi F. da Pannone<br />

Vito Veronesi F. da Prada<br />

Vittore Bruni P. da Borgo Vals.<br />

Vittore Divina P. da Borgo Vals.<br />

Vittore Dorigato F. da Castello Tesino<br />

Vittore Fontanari P. da Costasavina<br />

Vittore Moser P. da Bus<br />

Vittorino Barcatta P. da Valfloriana<br />

450<br />

Vittorino Toller P. da Pergine<br />

Vittorio Cavosi F. da Spormaggiore<br />

Vittorio Manfredini P. da Preore<br />

Vittorio Odorizzi F. da Mechel<br />

Vittorio Odorizzi P. da Mechel<br />

Vittorio Sartori F. da Telve<br />

Vittorio Weber P. da Cavalese<br />

Zaccaria Fenner P. da Roveré della<br />

Luna<br />

Zeffirino Ruaz F. da Livinallongo (BL)<br />

Zenone Zenoniani P. da Trento


III. - Francescani nati nel Trentino non incorporati nella <strong>Provincia</strong> <strong>Tridentina</strong> di s.<br />

Vigilio dei Frati Minori, esclusi i Conventuali dopo la separazione289 .<br />

Offro un elenco dei Frati Minori nati nel Trentino dall'inizio dell'Ordine. Dopo la<br />

separazione tra Osservanti e Conventuali, riporto solo quelli dell'Osservanza e della<br />

susseguente Riforma. Questo per un motivo di fonti a disposizione. La fonte principale<br />

è il Necrologio della <strong>Provincia</strong> Veneta curato dal P. Ulderico Vicentini290 . Alla fine vi<br />

sarà l'indice onomastico dei paesi d'origine. Per brevità metto il segno + per indicare<br />

morto. L’espressione da Trento non sempre sta ad indicare la città, ma anche i paesi del<br />

circondario della stessa o addirittura del Trentino, da cui sono originari.<br />

Fra Pellegrino da Trento, primo Frate Minore del Trentino. Nella festa di s. Michele<br />

del 1221 frate Cesario tenne un discorso al clero e frate Barnaba al popolo. Alla cui<br />

predicazione era presente un cittadino di Trento, uomo ricco, che conosceva la lingua<br />

tedesca e italiana, di nome Pellegrino, il quale, dopo aver rivestito i frati con nuove<br />

tuniche esterne ed interne, e dopo aver venduto e distribuito ai poveri tutti i rimanenti<br />

suoi beni, fu ricevuto all'Ordine 291 .<br />

P. Pacifico Riccamboni da Riva del Garda, + a s. Francesco di Riva 29.1.1250 (?).<br />

P. Alperio da Trento, compare in un atto notarile rogato il 19 ottobre 1276 nel convento<br />

francescano di s. Fermo Maggiore di Verona 292 .<br />

P. Prosperino da Trento fu guardiano nel convento del Santo di Padova nel 1279-1280 e<br />

1284-1285 293 .<br />

P. Boninsegna da Trento era guardiano a s. Francesco, testimone in un atto del 31<br />

gennaio 1280; nel 1304 era inquisitore a Vicenza 294 .<br />

P. Raimondino da Trento è presente in un atto notarile rogato il primo ottobre 1284 nel<br />

convento francescano di Monselice (PD) 295 .<br />

P. Bonaventura da Trento: il 16 giugno 1301 è presente nel convento di s. Lorenzo di<br />

Vicenza 296 .<br />

P. Pellegrino da Trento 1302. I frati Minori Bonomino da Goito e Pellegrino da Trento<br />

testimoni in un atto relativo ad una causa col Capitolo 297 .<br />

P. Stefano da Trento compare in un atto testamentario rogato il 12 gennaio 1330 nel<br />

convento francescano di s. Fermo Maggiore di Verona 298 .<br />

289 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino, IV, pp. 391-392.<br />

290 Vicentini Ulderico OFM, Necrologio dei Frati Minori della <strong>Provincia</strong> Veneta di s. Antonio di<br />

Padova, Venezia 1954.<br />

291 Cfr. pure: Giordano da Giano OFM, Chronica, in Analecta franciscana I, Quaracchi (FI) 1885, p.<br />

8, n. 20. In quel periodo si trovano nei documenti due persone di Trento col nome Pellegrino: Pellegrino<br />

della Porta o Portella di cui si hanno notizie nel 1198 e 1218; Pellegrino di Aduino, che compare a Trento<br />

nel 1202 e 1214; Stenico Remo OFM, I Frati Minori a Trento, p. 549.<br />

292 Sartori Antonio OFMConv., Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana, II/2, p.<br />

2108, n. 28.<br />

293 Sartori Antonio OFMConv., Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana, III/1, p.<br />

640, n. 150.<br />

294 Stenico Remo OFM, I Frati Minori a Trento, p. 549.<br />

295 Sartori Antonio OFMConv., Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana, II/1, p.<br />

1021, n. 7.<br />

296 Sartori Antonio OFMConv., Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana, II/2, p.<br />

2397, n. 10.<br />

297 AST, archivio del principato vescovile di Trento, sezione latina, capsa 44/10; Morizzo Marco<br />

OFM, I Francescani a Trento, vol. I, p. 12.<br />

451


P. Biagio da Trento, vescovo suffraganeo per più vescovi di Trento (1348-1366) 299 .<br />

P. Bartolomeo da Trento, presente in un documento del 1307 300 .<br />

P. Enrico da Trento presente in un documento del 1307. 301 .<br />

P. Giovanni fu Roberto da Trento era presente a Imola negli anni 1385, 1389, 1392;<br />

come guardiano di Imola nel 1394 302 .<br />

P. Matteo da Borgo: notizia in un documento del 20 ottobre 1427 anno in cui era<br />

Ministro provinciale della <strong>Provincia</strong> di s. Antonio di Venezia; fu professore di Sacra<br />

Scrittura 303 .<br />

P. Giangrisostomo da Arco, + a s. Spirito di Feltre 09.02.1444.<br />

P. Stanislao da Trento, + 6.9.1448 a Revere.<br />

P. Giovanni Marco Cazzuffi da Trento, presente a Trento nel 1478.<br />

P. Bartolomeo da Trento, seconda metà del sec. XV 304 .<br />

P. Teobaldo da Trento, + 21.9.1480 a Santa Maria delle Grazie di Conegliano, lettore<br />

emerito, custode provinciale.<br />

P. Faustino da Rovereto, + a s. Giobbe di Venezia 12.02.1483.<br />

P. Giuliano da Arco, + a s. Maria delle Grazie di Arco 29.08.1483, fu insegnante e<br />

oratore.<br />

P. Lodovico da Trento: notizia della sua presenza a Portogruaro nel 1486.<br />

P. Atanasio da Trento, + a s. Spirito di Feltre 04.09.1487.<br />

P. Venceslao da Trento, + 25.8.1489 a s. Gerolamo di Asolo, attuale guardiano, lettore<br />

emerito, custode provinciale.<br />

P. Nicolò da Trento,+ 16.4.1487 a S. Spirito di Feltre.<br />

P. Venceslao da Trento, Guardiano, insegnante, Custode, + a s. Gerolamo di Asolo<br />

25.8.1489.<br />

P. Basilio da Trento, + 20.2.1490 a s. Francesco di Mantova.<br />

P. Pietro da Trento, + 1.1.1496 a s. Francesco della Vigna di Udine.<br />

P. Francesco da Trento, + 13.2.1496 a S. Spirito di Feltre.<br />

P. Giacomo da Trento, + 15.2.1496 a s. Francesco di Mantova.<br />

P. Ottaviano da Trento, + 21.11.1497 a S. Spirito di Feltre.<br />

P. Enghelberto da Trento, + 27.9.1498 a S. Maria delle Grazie Arco: lettore emerito,<br />

custode prov.<br />

Fra Bonaventura da Riva, + s. Maria di Gesù di Treviso 23.02.1498, chierico.<br />

P. Gervasio da Trento, + 15.10.1499 a S. Maria delle Grazie Arco.<br />

P. Bonaventura da Riva del Garda, +a s. Maria del Gesù di Treviso 09.06.1500.<br />

P. Giovanni Antonio da Arco, + a s. Maria delle Grazie di Valdagno 15.08.1500.<br />

P. Valentino da Trento, + 7.10.1501 a S. Maria delle Grazie di Arco.<br />

P. Erimberto da Trento, + 12.11.1501 a S. Maria delle Grazie di Arco: lettore emerito,<br />

predicatore celeberrimo.<br />

P. Massimo da Trento, + 26.11.1501 a S. Maria delle Grazie di Arco.<br />

298<br />

Sartori Antonio OFMConv., Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana, II/2, p.<br />

2111, n. 69.<br />

299<br />

Cfr. Tovazzi Giangrisostomo OFM, Episcoparium quadruplex, 1782, Trento, BSB MS 107, p.<br />

332. 300 AST, archivio del principato vescovile di Trento, sezione latina, capsa 62/24b.<br />

301 AST, archivio del principato vescovile di Trento, sezione latina, capsa 62/24b.<br />

302 Gaddoni Serafino OFM, Documenta ad historiam trium Ordinum s. Francisci in urbe Imolensi,<br />

in Archivum Franciscanum Historicum, 5 (1912) 558-564.<br />

303 Trento, Biblioteca comunale, Archivio Magistrato Consolare, MS 1615,<br />

304 Cfr. Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 37.<br />

452


P. Giacomo Pozi da Borgo Valsugana, figlio di Bartolomeo, tonsurato il 10 marzo 1497;<br />

ordinato sacerdote il 21 maggio 1502 305 .<br />

P. Alessio da Arco, + a s. Maria delle Grazie di Valdagno 15.09.1502.<br />

Fra Francesco dalla Val di Non, + a s. Maria del Gesù di Treviso 11.10.1504.<br />

P. Bartolomeo da Trento, + 12.1.1506 a Trento, s. Bernardino: illustre per santità e<br />

miracoli; ebbe culto per un secolo e mezzo; detto venerabile.<br />

Fra Filippo da Sant'Orsola, + a s. Francesco della Vigna a Venezia 29.09.1507.<br />

P. Leonardo da Trento, + 31.12.1508 a S. Maria delle Grazie di Conegliano: definitore<br />

prov.<br />

P. Gregorio da Trento, + 26.10.1509 a s. Francesco di Mantova.<br />

P. Benedetto da Arco, + a s. Maria del Gesù di Treviso 21.11.1509.<br />

P. Francesco da Riva del Garda, + a s. Giobbe di Venezia 08.04.1510.<br />

P. Eustacchio da Trento, + 28.8.1510 a S. Maria delle Grazie di Conegliano: definitore<br />

provinciale.<br />

P. Gundisalvo da Trento, + 1.10.1510 a s. Bernardino di Trento.<br />

P. Ermenegildo da Trento, + 4.2.1511 a S. Maria del Gesù Treviso.<br />

P. Fabiano da Trento, + 24.8.1511 a S. Spirito di Feltre.<br />

P. Giovanni da Rovereto, + a s. Francesco di Padova 26.02.1511.<br />

Fra Bernardino da Torbole, * a s. Maria delle Grazie di Arcarotta 02.07.1511.<br />

P. Francesco da Rovereto, + a s. Francesco di Mantova 19.05.1512.<br />

Fra Abbondio da Arco, + a s. Spirito di Feltre 08.11.1512.<br />

P. Desiderio da Trento, + 19.9.1513 a s. Gerolamo di Asolo.<br />

P. Gregorio da Ravazzone, + a s. Gerolamo di Asolo 14.12.1513.<br />

P. Bonifacio da Trento, + 12.3.1514 a s. Francesco di Mantova.<br />

P. Gerolamo da Trento, + 20.11.1515 a S. Maria delle Grazie di Arco: attuale<br />

guardiano.<br />

P. Serafino Cazzuffi da Trento, + a S. Bernardino di Trento 7.4.1518 306 .<br />

P. Bernardino da Trento, + 9.5.1518 a s. Bernardino di Trento.<br />

P. Giambattista da Trento, + 29.3.1518 a s. Francesco della Vigna di Udine.<br />

P. Giampietro da Trento, + s. Francesco della Vigna di Venezia 29.03.1518.<br />

P. Gerolamo da Strigno, + a s. Bernardino di Trento 15.12.1522.<br />

P. Antonio da Val di Non, + a s. Bernardino di Verona 24.10.1525.<br />

Fra Diego da Vigne,+ a s. Bernardino di Trento 22.04.1625.<br />

P. Bartolomeo da Giudicaria, morì a s. Bernardino di Trento 15.05.1529, definitore<br />

provinciale.<br />

Fra Adeodato da Arco, + a s. Bernardino di Trento 27.10.1532, chierico.<br />

P. Rainaldo da Trento, + 23.9.1533 a s. Bernardino di Trento.<br />

P. Basilio da Trento, + 20.8.1535 a S. Spirito di Feltre: definitore provinciale; distinto<br />

per singolare pietà e virtù.<br />

P. Ognibene da Trento: guardiano a s. Bernardino nel 1536.<br />

P. Giovanni da Trento, + 19.11.1537 a S. Spirito di Feltre; custode provinciale.<br />

P. Leopoldo da Trento, + 21.8.1539 a s. Bernardino di Trento.<br />

P. Pace Bonaventura da Trento, figlio di Cristoforo da Gandino 307 : nel 1529 era vicario a<br />

s. Bernardino. Nel 1561, 1562 era confessore sostituto delle Clarisse di s. Michele 308 .<br />

305<br />

AST, archivio del Principato vescovile, capsa 43/72: Jacobus Bartholomei Pozi de Burgo Ausugi<br />

professus monasterii s. Francisci de Tridento.<br />

306<br />

Vicentini Ulderico OFM, Necrologio: dove è scritto da Casufis!<br />

307<br />

Si scrive anche Pase, Pasi.<br />

453


P. Bernardino da Trento, + 16.7.1540 a S. Spirito di Feltre: attuale guardiano.<br />

P. Zeffirino da Trento, + 28.10.1540 a S. Spirito di Feltre.<br />

P. Antonio da Trento, + 1.11.1540 a s. Bernardino di Verona.<br />

P. Cherubino da Trento, +21.12.1542 a s. Bernardino di Verona.<br />

P. Gottardo da Trento, + 6.9.1543 a s. Francesco di Mantova.<br />

P. Atanasio da Trento, + a s. Rocco (?) di Rovereto 02.06.1545.<br />

P. Eleonoro da Arco, + a s. Spirito di Feltre 26.10.1545.<br />

P. Romualdo da Arco, + a s. Spirito di Feltre 03.11.1549.<br />

P. Giannantonio da Trento, + 7.8.1549 a S. Spirito di Feltre.<br />

P. Comoro Cristoforo da Trento: viveva a Trento nel 1551 (Tovazzi, Specimen<br />

Chronicorum).<br />

P. Serafino Carmellini da Arco, amanuense, presente alle Grazie di Arco nel 1556; il<br />

Morizzo lo dice vivente anche nel 1606 309 .<br />

P. Francesco da Borgo Valsugana, + a s. Francesco di Mantova 13.11.1568.<br />

P. Angelo da Trento, + a s. Francesco di Mantova 12.12.1568.<br />

P. Leonardo da Trento, + 9.8.1573 a S. Spirito di Feltre.<br />

Fra Ottavio Tabarelli da Trento, + a s. Bernardino di Trento 15.06.1575, chierico.<br />

Fra Gerolamo da Ronzone chierico, + a s. Francesco di Mantova 16.12.1577.<br />

P. Vittore da Castello Tesino, morto nel 1579 310 .<br />

P. Giovanni dalla valle Giudicaria, + in luogo, giorno e mese ignoti, nel 1580.<br />

P. Cristoforo da Arco, + a s. Maria delle Grazie di Valdagno 29.05.1580.<br />

P. Bartolomeo da Arco, + in luogo, mese e giorno incerto nel 1582.<br />

P. Michele da Arco, + in luogo, mese e giorno incerti, 1582.<br />

P. Giambattista da Riva del Garda, + 28.12.1584 in luogo incerto<br />

P. Matteo da Castello Tesino, morì nel 1586 311 .<br />

P. Bartolomeo dalla valle Giudicaria, + all'Aracoeli di Roma 24.11.1588; grande<br />

teologo.<br />

P. Leopoldo da Trento, + 6.2.1590 a S. Maria delle Grazie di Conegliano.<br />

P. Antonio della Giudicaria delli Oliveri da Campo Lomaso, notizia nel 1590 (Arco VI<br />

191).<br />

P. Michele da Trento, + 17.3.1596, d'anni 45, a s. Francesco della Vigna di Venezia.<br />

P. Bernardino Zanoni da Arco, Guardiano a Innsbruck, a Trento, Visitatore della<br />

<strong>Provincia</strong> tirolese di s. Leopoldo; + a s. Bernardino di Trento 14.09.1598.<br />

Fra Bartolomeo da Arco, + a s. Francesco della Vigna di Venezia 18.09.1598.<br />

P. Francesco da Isera Minore Osservante, vivente nel 1600 312 .<br />

Fra Sante da Brentonico, + a s. Bernardino di Trento 27.04.1607.<br />

P. Antonio da Arco, + a s. Francesco di Mantova 15.09.1609.<br />

P. Lodovico Boroi da Gavazzo, + a s. Bernardino di Trento 10.11.1609.<br />

P. Francesco Ceschini 313 da Arco, + a Pergine 28.01.1610.<br />

P. Bonaventura da Vigne di Arco, + in Ungheria dove era Visitatore generale<br />

17.02.1609 314 .<br />

308 Per il testamento e codicillo vedi: Morizzo Marco OFM, I Francescani a Trento, vol. I, pp. 45-<br />

46. 309 Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, pp. 95 e 103; Stenico Remo, I Frati Minori a Santa<br />

Maria delle Grazie presso Arco, pp.570-571.<br />

310 Vicentini, Necrologio.<br />

311 Vicentini, Necrologio; cfr, 13 dicembre.<br />

312 Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, 95.<br />

313 Il Necrologio veneto scrive: Cecchini.<br />

454


P. Giuseppe da Arco, + a s. Bernardino di Trento 25.03.1611.<br />

P. Cherubino dalla Valle Giudicaria, +24.01.1613.<br />

Fra Bernardino dalla Valle Giudicaria, + a s. Maria delle Grazie di Conegliano<br />

14.11.1613, chierico.<br />

P. Pier Paolo da Trento, + 29.9.1613 a S. Croce di Bagolino.<br />

P. Elzeario da Trento, + 18.10.1613 a s. Bernardino di Verona.<br />

Fra Ferdinando dalle Giudicarie, + a Rovereto 04.11.1613 315 .<br />

P. Antonio Perini da Ceniga, predicò nella cattedrale di Trento nella quaresima del<br />

1595; insegnante di teologia ecc., + a Padova 11.12.1613 316 .<br />

P. Vigilio dalla Valle Giudicaria, , + in Baviera 06.01.1615.<br />

P. Gabriele da Arco, + in Calabria 06.02.1616 317 .<br />

P. Ambrogio da Trento, + 19.6.1616 a s. Francesco di Mantova.<br />

P. Gianfrancesco da Arco, + a s. Francesco di Padova 13.05.1616 (?).<br />

Fra Pacifico da Vigne, + a s. Bernardino di Trento 12.02.1617.<br />

P. Pietro da Gavazzo, + a Roma 24.11.1618.<br />

P. Paolo da Rovereto, + a s. Giobbe di Venezia 12.05.1619.<br />

P. Raffaele (Giambattista) Ischia da Arco, chierico; vestì l'abito religioso 05.07.1607 a<br />

17 anni; + a s. Maria delle Grazie di Valdagno 29.9.1620 318 .<br />

P. Giuseppe da Chiarano, + a s. Bernardino di Trento 20.07.1620.<br />

P. Carlo da Gavazzo, + alle Grazie di Arco 26.02.1624 319 .<br />

P. Gregorio da Gavazzo, + a s. Maria delle Grazie di Arco 26.02.1624.<br />

P. Gregorio da Arco, + s. Maria delle Grazie di Arco 29.03.1624.<br />

P. Bartolomeo da val di Bono, + a s. Bernardino di Trento 17.06.1624.<br />

P. Giambattista dalla valle Giudicaria, + a s. Maria delle Grazie di Arco 20.09.1624.<br />

P. Bonaventura de Gerardi da Arco, + a s. Bernardino di Trento 25.12.1627 320 .<br />

Fra Andrea (Giovanni di Andrea) Besenella (Bisinello) da Pergine, + a s. Francesco di<br />

Castelfranco 19.05.1628. Era sarto 321 .<br />

P. Francesco da Riva del Garda della <strong>Provincia</strong> di s. Antonio di Venezia, + a s. Pietro in<br />

Montorio di Roma 19.02.1629 322 .<br />

Fra Pascasio da Trento, + 12.8.1629 a Roma, s. Francesco a Ripa. Fratello laico addetto<br />

agli infermi, nel cui ufficio fu esemplare per carità. Era incorporato nella <strong>Provincia</strong><br />

romana.<br />

P. Paolo da Arco, + a s. Bernardino di Trento 09.10.1629.<br />

P. Benedetto da Varignano, + alle Grazie di Arco 9.4.1629<br />

Fra Marcello da Varignano, + a s. Bernardino di Trento 3.10.1629<br />

Fra Leopoldo da Pieve di Bono 323 , 16.01.1630 324 .<br />

314 Tovazzi, Variae inscriptiones tridentinae, Trento 1994, n. 645.<br />

315 Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 109.<br />

316 Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 108.<br />

317 Vicentini, Necrologio.<br />

318 Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 114.<br />

319 Cfr. Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 39.<br />

320 Gerardini in Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 39 in<br />

margine di mano del Morizzo.<br />

321 Tovazzi, Compendium diplomaticum, III, n. 630, p. 336, in margine.<br />

322 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 40 in margine di mano<br />

del Morizzo.<br />

323 Il Necrologio del Vicentini scrive: Leonardo da Tuenno.<br />

324 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 40 in margine di mano<br />

del Morizzo; Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 111.<br />

455


P. Francesco da Brentonico, + a s. Spirito di Mantova 17.05. 1630.<br />

P. Bernardino da Rovereto, + a s. Carlo di Padova 18.10.1629.<br />

P. Bernardino (Paolo) Graziadei da Trento, vestito 1.5.1610, + 16.12.1630 a Rovereto<br />

colpito dalla peste mentre assisteva tali ammalati 325 .<br />

Fra Mansueto (Giacomo) Bernardi 326 dal Banale, vestito in Asola 18.5.1605, + alle<br />

Grazie di Arco 22.4.1630.<br />

P. Basilio da Storo, + a s. Maria delle Grazie di Arco 04.10.1631.<br />

Fra Alessio da Tuenno, + a s. Bernardino di Trento 17.01.1636, chierico.<br />

Fra Antonio da Condino, + a s. Bernardino di Trento 11.02.1638.<br />

P. Cornelio Gazzoli da Tenno, + a s. Bernardino di Trento 16.12.1638.<br />

Fra Ginepro (Antonio) Nicolli da Trento, + 18.6.1639 a Trento, s. Bernardino. Era stato<br />

vestito nel 1607 a s. Pietro Viminario.<br />

P. Liberato da Trento, + 12.1.1640 a s. Bernardino di Verona.<br />

Fra Giovanni da Arco, + a s. Bernardino di Trento 03.02.1640.<br />

P. Francesco da Castello Tesino, + a Pergine 29.02.1641.<br />

P. Pietro Paolo Poli da Storo, della <strong>Provincia</strong> degli Osservanti di Bologna, viveva nel<br />

1595 327 .<br />

Fra Ottavio Tabarelli da Trento,+ 15.6.1642 a s. Bernardino di Trento: chierico.<br />

Fra Giovanni da Arco, + a s. Bernardino di Trento, 03.02.1640.<br />

P. Agostino da Arco, + a s. Giobbe di Venezia 30.06.1641, d'anni 63.<br />

P. Gerolamo (Bernardino) Marchi da Varignano, vestì l'abito serafico 10.04.1610; nel<br />

1587 era Guardiano a Innsbruck; morì a s. Bernardino di Trento 23.03.1641.<br />

P. Gerolamo Rosati da Bolognano, + alle Grazie di Arco nel marzo del 1624 328 .<br />

Fra Paziente da Val di Sole, + a s. Maria delle Grazie di Conegliano 21.05.1642.<br />

P. Agostino da Folgaria, + a Santa Maria delle Grazie di Arzignano 18.11.1644.<br />

Fra Vittorio Cappello da Borgo Valsugana, ritornò nella <strong>Provincia</strong> veneta dopo il 1646,<br />

essendo allora di famiglia nel convento di Borgo Valsugana 329 .<br />

P. Cherubino Canuso da Praso, + a s. Spirito di Cattaro 19.11.1648, d'anni 42; prefetto<br />

apostolico della missione in Albania 330 .<br />

Fra Alessio da Trento, + 26.12.1648 a s. Carlo di Padova: chierico.<br />

Fra Francesco da Bolognano, + a s. Francesco di Castelfranco 12.01.1649.<br />

P. Innocenzo da Bolognano, + a s. Maria del Gesù di Treviso 17.09.1649.<br />

325<br />

Il Necrologio veneto del P. Vicentini registra la morte del P. Bernardino da Rovereto come<br />

avvenuta il 18 ottobre 1630 nel convento di s. Carlo di Padova!!! Il Tovazzi aveva trascritto brevemente i<br />

nomi dei frati trentini presenti nel Necrologio veneto, e dice che un Padre Bernardino da Rovereto era<br />

morto a Padova il 18 ottobre 1629 e non nel 1630: Specimen chronicorum <strong>Provincia</strong>e <strong>Tridentina</strong>e sancti<br />

Vigilii Ordinis Fratrum Minorum Seraphici P. S. Francisci strictioris Observantiae Reformatorum,<br />

Trento, BSB MS 73, pp. 45-46. -Il Tovazzi dice pure che era da Trento e morto a Rovereto il 18 dicembre<br />

1630; che aveva professato la Regola di s. Francesco da 15 anni, un mese e 17 giorni; che l'ufficio di<br />

confessore l'aveva ricevuto sette anni prima: Fratologio Vigiliano, Trento, BSB MS 71, p. 325.<br />

326<br />

Cfr. Tovazzi, Compendium diplomaticum, n. 615 (“fratre Mansueto de Bernardis de Dasinto<br />

plebis Boni (sic) tridentinae dioecesis”!) Il Necrologio veneto lo dice morto il 26 e da Bonal invece che<br />

da Banale:<br />

327<br />

Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 40.<br />

328<br />

Cfr. Morizzo I Francescani nel Trentino, I, p. 130; Martini Francesco Antonio OFM, Cenni<br />

storici, Trento, BSB MS 353, p. 39.<br />

329<br />

Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, pp. 135 e 136.<br />

330<br />

Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 40; Vicentini,<br />

Necrologio.<br />

456


Fra Francesco Terragnoli da Borgo Valsugana, vestì l'abito francescano il 17 ottobre<br />

1636, nella Custodia veneta dei Riformati e alla separazione della <strong>Provincia</strong> di s.<br />

Vigilio rimase in quella Veneta. Morì a s. Maria delle Grazie di Valdagno il 7 luglio<br />

1650 331 .<br />

Taialacqua Sante (Bartolomeo) da Val di Non, vestì l'abito religioso ad Arco<br />

26.05.1657; + a s. Carlo di Padova 10.11.1651.<br />

P. Lamberto da Trento, + 13.11.1653 a SS. Trinità di Polcenigo.<br />

Fra Bernardino da Trento, + 17.10.1656 a S. Spirito di Mantova.<br />

P. Giuseppe da Trento, + 21.8.1656 a s. Giobbe di Venezia.<br />

P. Faustino da Campitello, + a s. Maria degli Angeli di Ostiglia 10.09.1655.<br />

P. Antonio da Arco, + a Borgo Valsugana 01.05.1657.<br />

Fra Luca Ricci da Godenzo , +a s. Spirito di Mantova 30.09.1657.<br />

Fra Andrea da Trento, + settembre 1658; terziario commensale.<br />

Fra Luca da Mori, + missionario a Luserna (Piemonte) 17.01.1658.<br />

P. Bernardo dalla val di Sole, + a s. Bernardino di Trento 27.09.1659.<br />

P. Illuminato (Giovanni) Largaiolli da Presson, nato 14.07.1600; noviziato 29.06.1624;<br />

+ a s. Maria del Gesù di Treviso 15.11.1659.<br />

Fra Filippo Gobbi da Gresta, + a s. Bernardino di Verona 19.10.1661, d'anni 63.<br />

Fra Aurelio da Trento, + 3.8.1662, d'anni 28 a s. Bernardino di Verona.<br />

P. Vittorio da Condino, + a s. Bonaventura di Bassano 02.03.1663.<br />

P. Benedetto da Borgo Valsugana, morì a s. Bernardino di Verona il 9 ottobre 1663 332 .<br />

P. Angelo (Gasparo) Peloso da Castello Tesino, vestì l'abito francescano a Borgo<br />

Valsugana il 2 agosto 1624, già sacerdote secolare; era pio, prudente e zelante;<br />

ritornò nella <strong>Provincia</strong> veneta dopo il 1643; morì a s. Spirito di Feltre l'11 maggio<br />

1664 333 .<br />

P. Bonaventura (Simone) Benedetti da Borgo Valsugana, nato 10.06.1621; vestì l'abito<br />

religioso 29.05.1644; sacerdote 29.05.1645; morì a s. Bonaventura di Venezia<br />

02.12.1666.<br />

P. Egidio Moranduzzo da Castello Tesino, della <strong>Provincia</strong> Veneta, morì a s.<br />

Bonaventura di Venezia il 10 gennaio 1667 334 .<br />

Fra Sebastiano dalla valle Giudicaria, + a s. Carlo di Padova 02.07.1668.<br />

Fra Michele (Marco) Prandini o Prandoni da Ala, nato nel 1609, vestì l'abito religioso<br />

05.06.1636 a Treviso; professione 05.06.1637; nel 1646 passò alla <strong>Provincia</strong> Veneta<br />

partendo da Arco; + a s. Carlo di Padova 18.07.1668.<br />

Fra Pietro Mantovani da Borgo Valsugana, vestito come chierico il 16 maggio 1634<br />

d'anni 17; nell'atto della vestizione detto Pietro da Borgo Valsugana e in quello della<br />

professione Frater Petrus de Tridento de Burgo; morì in s. Carlo di Padova il 18<br />

novembre 1668 335 .<br />

P. Pietro (Carlo) Mantovani da Borgo Valsugana, nato 1617, vestì l'abito religioso<br />

16.05.1634; morì a Padova 18.11.1668.<br />

Fra Gaspare Libera da Avio, + a s. Carlo di Padova, 01.02.1670.<br />

331 Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 134.<br />

332 Vicentini, Necrologio.<br />

333 Vicentini, Necrologio; Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 136.<br />

334 Parla di lui anche Giovanna Maria della Croce nel libro III della sua vita, capo X dalla pagina<br />

mihi 94. l 1638: P. Egidio Moranduzzo da Castello Tesino; Il Vicentini, Necrologio, lo mette come<br />

defunto a Pergine il 29 febbraio 1641.<br />

335 Vicentini, Necrologio; cfr pure Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 136.<br />

457


Fra Nicolò Bresceri da Pergine, + a s. Carlo di Padova 16.05.1670, Terziario.<br />

P. Giuliano da Trento, + 7.12.1670 a S. Maria delle Grazie di Mantova.<br />

P. Odoardo da Trento, + a s. Giovanni Battista di Camposampietro 07.06.1671.<br />

Fra Ginepro Rizzi da Bieno, morì nel convento di s. Bonaventura di Venezia il 17<br />

novembre 1672, d'anni 55, esempio di "penitenza ed orazione estatica" 336 .<br />

P. Agostino Bonomini da Primiero: notizia 27 maggio 1576 337 .<br />

P. Bernardino dalla Val di Sole, + a s. Bernardino di Trento 21.09.1676.<br />

Fra Faustino da Bieno, morì nel convento di s. Antonio di Verona il 4 novembre 1677,<br />

chierico.<br />

Fra Taddeo (Giovanni) Bonati da Riva del Garda, nato nel 1601, vestì l'abito religioso<br />

04.10.1627; + a s. Giuseppe di Vicenza 21.12.1678.<br />

P. Carlo (Domenico) Bosio (Boso) da Castello Tesino, figlio di Antonio, nacque il 15<br />

gennaio 1599; vestì l'abito serafico il 29 novembre 1619 nella Custodia veneta di S.<br />

Antonio dei Riformati; nel 1635 fu Guardiano a Trento e anche nel 1645 quando<br />

dopo essere stato eletto Defìnitore della nuova <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, protestò con<br />

50 frati trentini, contro l'erezione di quella. Si ritirò nella sua vecchia <strong>Provincia</strong> e<br />

dopo una vita lunga e virtuosa passò al Signore il primo maggio 1679 nel convento<br />

di s. Bonaventura di Venezia 338 .<br />

Fra Giovanni Paolo (Lorenzo) da Varignano, nato 11.08.1613; vestizione 01.06.1440;<br />

morì a s. Spirito di Mantova 18.08.1679.<br />

Fra Giovanni Battista (Andrea) Boniati da Vigalzano, nato il 13 gennaio 1642; vestì<br />

l'abito francescano nella <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio il 9 ottobre 1662; passò poi a Napoli,<br />

ma morì nel convento di s, Isidoro a Roma nel settembre del 1679 339 .<br />

Fra Mansueto (Giovanni Battista) Anzelini da Besenello, nato 14.12.1632; vestì l'abito<br />

serafico 03.05.1660; morì a Santa Maria del Gesù di Treviso 26.05.1680.<br />

Fra Egidio de Pieri da Pergine, nato nel 1618, entrò nell'Ordine del Frati Minori<br />

Riformati della <strong>Provincia</strong> Veneta il 28 sett. 1639 prendendo il nome di Egidio. Nel<br />

1643 optò per rimanere nella <strong>Provincia</strong> Veneta e morì a s. Maria del Gesù di Treviso<br />

il 17 gennaio 1681 340 .<br />

Fra Cornelio (Matteo) Faccio da Borgo Valsugana, nato il 20 settembre 1619; vestì<br />

l'abito ad Asolo il 23 maggio 1638; mentre era di convento a Trento, dopo il 1648<br />

ritornò nella <strong>Provincia</strong> veneta; morì a s. Antonio di Verona il 7 novembre 1681<br />

d'anni 63 341 .<br />

Fra Bernardino da Meano Terziario, morì a s. Antonio di Verona 02.01.1685 d'anni 78.<br />

P. Serafico (Giovanni Stefano) Fiorentini da Borgo Valsugana, nacque il 9 ottobre<br />

1608; vestì l'abito serafico a Bassano il 2 giugno 1628; fu presidente del convento di<br />

Cles durante la costruzione del medesimo (1638-1639); rimase poi nella vecchia<br />

<strong>Provincia</strong> Riformata veneta di s. Antonio, dove nel 1649 e 1677 fu eletto Definitore;<br />

morì a s. Bonaventura di Venezia il 24 luglio 1685. Raccolse molte notizie spettanti<br />

la <strong>Provincia</strong> di s. Antonio 342 .<br />

336<br />

Vicentini, Necrologio.<br />

337<br />

AST, Notai di Trento, Iob Iob, protocollo 1575-1577.<br />

338<br />

Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 133.<br />

339<br />

Cfr. Piatti Salvatore OFM, Pergine. I suoi frati e il convento, Trento 2000, pp. 680-681.<br />

340<br />

Cfr. Piatti Salvatore OFM, Pergine. I suoi frati e il convento, Trento 2000, p. 680; il P. Vicentini<br />

nel suo Necrologio scrive Pietri.<br />

341<br />

Vicentini Necrologio dei Frati Minori della <strong>Provincia</strong> Veneta di s. Antonio di Padova, voll. 2,<br />

Venezia 1954; Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 136.<br />

342<br />

Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 134.<br />

458


P. Agostino da Avio, + a s. Antonio di Legnago 01.02.1687.<br />

P. Bonaventura da Arco, + a s. Maria del Gesù di Treviso 03.06.1687.<br />

Fra Carlo da Rovereto, + a s. Antonio di Legnago 24.10.1687.<br />

P. Agapito da Trento, + 2.11.1687 a s. Carlo di Padova.<br />

P. Feliciano Maccari da Trento, + 18.10.1688, d'anni 75, a s. Carlo Padova.<br />

P. Francesco da Castello Tesino, a Pergine 29.02.1688, d'anni 48.<br />

Fra Michelangelo da Trento, + 3.10.1689 d'anni 23, a s. Giobbe di Venezia,.<br />

P. Francesco Vecellio da Meano, + a s. Maria del Gesù di Treviso 01. 01.1688.<br />

P. Francesco da Castello Tesino, morì in s. Carlo di Padova il 6 febbraio 1688, d'anni<br />

49. Apparteneva alla <strong>Provincia</strong> Veneta di s. Antonio dei Riformati 343 .<br />

P. Angelico (Leonardo) Dorighi da Borgo Valsugana, nato nel 1626, vestì l'abito<br />

religioso nel 1641; morì a s. Maria del Gesù Treviso il 14 dicembre 1689; era stato<br />

confessore delle monache di s. Chiara di Napoli 344 . Il P. Maurizio scrive che nel<br />

1683 era definitore della <strong>Provincia</strong> Riformata di s. Antonio di Venezia.<br />

Fra Ginepro da Borgo Valsugana, della <strong>Provincia</strong> Veneta di s. Antonio, morì a s. Maria<br />

del Gesù di Treviso il 4 gennaio 1690 345 .<br />

P. Giusto da Condino, + a s. Carlo di Padova 13.04.1690.<br />

P. Gianfrancesco da Avio, nel Peloponneso 06.05.1690.<br />

Fra Bernardino da Ala, + a s. Francesco della Vigna di Venezia 22.07.1692, d'anni 73.<br />

Fra Giambattista da val di Bono, + a ss. Salvatore di Gerusalemme 02.11.1693, dove era<br />

missionario.<br />

P. Giacinto da Trento, + a s. Maria degli Angeli a Cologna Veneta 04. 01.1694.<br />

Fra Giovanni Battista da Tezze, + a s. Giobbe di Venezia 27.03.1694, d'anni 34.<br />

P. Giambattista da Trento, + 4.1.1694 a Cologna Veneta, S. Maria degli Angeli.<br />

P. Giuseppe Francesco (Lodovico Bernardino) Dalsasso da Borgo, nato ai 6 maggio<br />

1658, vestito nella <strong>Provincia</strong> di s. Antonio il 28 ottobre 1676; + nella Morea il 14<br />

maggio 1694.<br />

Fra Antonio da Val di Sole, della <strong>Provincia</strong> Riformata di Venezia, +a s. Bonaventura di<br />

Venezia 01.03.1695.<br />

P. Giambattista da Pergine, + a s. Bernardino di Verona 20.02.1695.<br />

P. Carlo Emmanuello da Val di Buono cioè da Prezzo, Pietro Zoina (o Zoini), battezzato<br />

li 4 marzo 1664, vestito in Cles con un altro li 17 maggio 1681, essendovi<br />

Guardiano il P. Francesco da Cles e maestro il P. Maurizio dal Borgo Vicario.<br />

Partito poi dalla <strong>Provincia</strong>, si portò nel regno di Napoli, ed essendo lettore attuale di<br />

teologia nella <strong>Provincia</strong> de’ sette martiri o sia nella Calabria ultra, mentre una volta<br />

udiva la sera la ripetizione de’ suoi studenti, restò morto dal battocchio della<br />

campana caduto dal campanile; in Calabria 16 maggio 1695 346 .<br />

P. Celestino da Avio, + a s. Maria degli Angeli di Cologna Veneta 20.06.1695.<br />

P. Ferdinando d’Ampezzo missionario in Albania, della <strong>Provincia</strong> Riformata di Venezia<br />

+16 giugno 1695.<br />

P. Redento d’Ampezzo della <strong>Provincia</strong> Riformata di Venezia, + a Revere 17 settembre<br />

1695.<br />

343<br />

Vicentini, Necrologio.<br />

344<br />

Morizzo Maurizio OFM, Cronaca di Borgo, III, Trento, BSB MS 284, c. 13 e c. 33; Vicentini,<br />

Necrologio.<br />

345<br />

Vicentini, Necrologio.<br />

346<br />

Cassina, Memorie istoriche, Trento, Biblioteca san Bernardino MS 368, all’anno 1695.<br />

459


P. Carlo Bosini da Predazzo, della <strong>Provincia</strong> Riformata d'Austria, + a Vienna<br />

06.01.1696, battezzato il 6 aprile 1668 col nome di Martino 347 .<br />

P. Giovanni Antonio Marchetti da Trento, + 4.9.1697 a Villafranca Veronese, in casa<br />

del nipote, per apoplessia.<br />

P. Giacomo Sardagna da Trento, + 12.12.1697 a Padova, s. Carlo: della nobile famiglia<br />

Sardagna (anni 76): lettore di teologia, espositore della Sacra Scrittura nella<br />

cattedrale di Treviso; scrittore dell'Ordine 348 .<br />

P. Agostino da Trento, + 20.2.1698 a Mantova, s. Francesco: lettore sessennale.<br />

P. Sigismondo (Clemente) Ceschi da Borgo Valsugana, nato 19 gennaio 1643; vestì<br />

l'abito religioso il 3 giugno 1660; fu più volte Guardiano nella nostra <strong>Provincia</strong>, ma<br />

il 18 aprile 1698 fu iscritto nella <strong>Provincia</strong> dei Riformati della Marca; morì a<br />

Fossombrone nell'aprile del 1700 349 .<br />

P. Narciso Felicissimo (Giambattista) Franceschetti da Strada Val di Bono, nato il 28<br />

febbraio 1639, vestito a Cles il 6 maggio 1658; fu Guardiano in Arco; nel 1674 partì<br />

dalla <strong>Provincia</strong> di s. Vigilio e si fece Osservante della <strong>Provincia</strong> di Candia, e come<br />

tale morì nel convento di s. Spirito a Venezia circa il 1700.<br />

Fra Giuseppe da Brentonico, + a s. Bernardino di Verona 21.06.1701.<br />

Fra Giuseppe da Trento, + 21.9.1701 a s. Francesco di Vittorio Veneto.<br />

P. Ambrogio da Cazzano, + a s. Bernardino di Verona 30.04.1702, d'anni 60.<br />

P. Bartolomeo de Caro da Trento, + 15.12.1702, d'anni 74 a s. Francesco della Vigna di<br />

Venezia.<br />

Fra Giandomenico da Avio, + a s. Bernardino di Verona 25.01.1703.<br />

P. Paolo da Calavino, + a s. Maria degli Angeli a Cologna Veneta 12.02.1703.<br />

P. Eugenio da Trento, + 22.4.1704 a S. Maria degli Angeli di Ostiglia.<br />

P. Ferdinando da Trento, + 27.4.1704 a S. Maria degli Angeli di Ostiglia.<br />

P. Innocenzo Cuzzi da Vione, + a s. Antonio di Verona 13.03.1705, d'anni 75.<br />

P. Serafico da Borgo Valsugana, morì in s. Carlo di Padova il 14 aprile 1706 d'anni<br />

40 350 .<br />

Fra Giambattista da Trento, + a s. Maria dei Miracoli di Cologna Veneta 12.02.1707.<br />

P. Antonio Chemotti da Tione, +a s. Maria del Gesù di Treviso 30.08.1707.<br />

Fra Prospero da Borgo Valsugana, morì a s. Bonaventura di Bassano il 16 aprile 1710 351 .<br />

Fra Faustino Cornelio da Borgo Valsugana, della <strong>Provincia</strong> Veneta, morì a s. Spirito di<br />

Mantova il 4 giugno 1712 352 .<br />

Fra Domenico da Avio, + a s. Bernardino di Verona 18.01.1713, d'anni 42.<br />

P. Vigilio da Calavino, +a s. Francesco di Pergine 14.6.1713.<br />

Fra Salvatore da Trento, + 18.6.1713 a S. Maria del Gesù di Treviso.<br />

Fra Lorenzo da Meano, Terziario, + a Santa Maria del Gesù a Treviso 26.11.1713.<br />

P. Placido da Pieve di Bono, + a s. Francesco della Vigna a Venezia 11.01.1714.<br />

Fra Lodovico da Besagno, + a s. Francesco di Padova 06.9.1715.<br />

P. Leone (Giovanni Angelo) Morandini da Bieno; nato il 3 gennaio 1642 e vestito<br />

dell'abito serafico nella <strong>Provincia</strong> Veneta il 5 maggio 1660; morì a s. Francesco di<br />

Vittorio Veneto il 13 novembre 1716 353 .<br />

347 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 42.<br />

348 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, agli anni 1644 e 1697.<br />

349 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 283.<br />

350 Vicentini, Necrologio.<br />

351 Vicentini, Necrologio.<br />

352 Vicentini, Necrologio.<br />

460


P. Cipriano da Terragnolo Minore Riformato del Ritiro della <strong>Provincia</strong> romana; vestito<br />

nel Ritiro di s. Bonaventura il dì 16 settembre 1687; morì a Roma nel Ritiro di s.<br />

Bonaventura il 15 agosto 1717. Per maggiori notizie Vedi Morizzo Marco, I<br />

Francescani nel Trentino I, p. 371.<br />

P. Illuminato Lorengo da Malé, + a s. Bonaventura di Venezia 04.02.1718, d'anni 70.<br />

Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino I, pp. 374-375.<br />

Fra Bartolomeo da Mori, morì a s. Francesco di Padova 06.10 1718 d'anni 44.<br />

P. Felice da Trento, + 27.2.1721 a s. Francesco di Mantova.<br />

Fra Leonardo da Trento, + 11.8.1725 d'anni 82, a s. Francesco della Vigna di Venezia.<br />

P. Pietro M. da Pieve di Bono, + a s. Giobbe di Venezia 02.03.1726, d'anni 32.<br />

P. Amadio da Trento, + a s. Francesco della Vigna di Venezia 15.03.1727, d'anni 87.<br />

P. Pietro da Avio, + a s. Bernardino di Verona 26.02.1728, d'anni 72.<br />

P. Emmanuele de Pretis da Cagnò della <strong>Provincia</strong> tirolese; professo solenne il 23<br />

ottobre 1685 a Schwaz; lettore, predicatore, maestro dei novizi ecc. Morì a Caldaro<br />

in concetto di santità il 15 gennaio 1729 (Greiderer)<br />

Fra Diego da Campitello, + a s. Francesco di Mantova 18.01.1730.<br />

P. Ignazio da Volano, + s. Bonaventura di Venezia, 03.02.1730, d'anni 36.<br />

P. Francesco Antonio Tomasetti da Trento, + ad Avio in casa paterna 25.10.1730, d'anni<br />

53.<br />

P. Michelangelo da Avio, + a s. Bernardino di Verona 01.05.1731 d'anni 28.<br />

P. Giambattista da Pieve di Bono, + a s. Giobbe di Venezia 05.02.1731, d'anni 74.<br />

P. Amando Facchinelli (Sebastiano Antonio Fortunato) da Pergine, + a s. Francesco di<br />

Padova 24.12.1731, d'anni 72 354 .<br />

P. Francesco Antonio da Pieve di Bono, + a s. Francesco della Vigna di Venezia<br />

20.11.1733, d'anni 64.<br />

P. Antonio da Preghena, + a s. Maria degli Angeli di Ostiglia 23.04.1734.<br />

P. Bernardino Candido da Rovereto, + a s. Bernardino di Verona 27.07.1736, d'anni 77.<br />

Fra Antonio da Avio, + a s. Francesco di Mantova 08.11.1737.<br />

Fra Francesco da Pieve di Bono, + a Motta di Livenza 08.01.1738.<br />

Fra Giuseppe da Val di Sole, + a s. Bonaventura di Venezia 17.03.1738, d'anni 85.<br />

Fra Giuseppe M. Galvagni da Rovereto, + a s. Antonio di Verona 30.12.1738, d'anni 83.<br />

Fra Leonardo Balzarini da Tione, + a s. Antonio di Verona 24.02.1739.<br />

P. Antonio M. Dongilli da Tenno, + a s. Francesco di Cittadella 09.04.1740, d'anni 56.<br />

Fra Domenico da Campitello, + a s. Francesco di Mantova 26.02.1742.<br />

P. Domenico Maffei di Cles, della <strong>Provincia</strong> Riformata romana, + a Roma<br />

10.05.1742 355 . Vedi Morizzo, vol. II, p. 125 in margine; P. Benedetto Spila da<br />

Subiaco, Memorie storiche della <strong>Provincia</strong> Riformata Romana, Milano, 1890-1896,<br />

vol. III, p. 69, a cui si rimanda.<br />

P. Cesare Antonio da Trento, +20.9.1746, d'anni 50 a s. Bernardino Verona.<br />

P. Ambrogio Bosini da Predazzo, fratello del P. Carlo e della stessa <strong>Provincia</strong> d'Austria,<br />

+ a Lanzendorf 08.06.1749.<br />

P. Giambattista da Pieve di Bono, + a s. Giobbe di Venezia 05 02.1731, d'anni 74.<br />

Fra Vincenzo M. da Rovereto, + a s. Maria delle Grazie di Piove di Sacco 08.03.1751.<br />

353<br />

Morizzo, I Francescani nel Trentino, I, p. 442; Vicentini, Necrologio dei Frati Minori della<br />

<strong>Provincia</strong> Veneta di s. Antonio di Padova, voll. 2, Venezia 1954.<br />

354<br />

Vicentini, Necrologio; cfr. anche Piatti Salvatore OFM, Pergine. I suoi frati e il convento, Trento<br />

2000, p. 681.<br />

355<br />

Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 42.<br />

461


Fra Giuseppe da Folgaria, + a s. Biagio di Vicenza 01.04.1751.<br />

P. Bonaventura Baiz da Primiero della <strong>Provincia</strong> Riformata Veneta, morì a s. Carlo di<br />

Padova il 16 luglio 1753, d'anni 70 356 .<br />

Fra Gianfrancesco da Folgaria, + a s. Francesco di Mantova 06.04.1756.<br />

Fra Angelo da Pieve di Bono, + a s. Francesco della Vigna di Venezia 29.01.1758,<br />

d'anni 93.<br />

P. Francesco M. Maffei da Cles, fratello del P. Domenico, membro anche lui della<br />

<strong>Provincia</strong> romana Riformata, + a s. Francesco a Ripa in Roma, oltre ottantenne, il<br />

3.11.1759 357 .<br />

Fra Giacomo da Trento, + 23.6.1761 a S. Maria del Gesù di Treviso, terziario.<br />

Fra Dario Martignoni da Trento, + 24.3.1762 d'anni 72, a S. Maria del Gesù di Treviso.<br />

P. Vigilio Bertoldi da Pergine, + a s. Gerolamo di Asolo 20.11.1762, d'anni 47.<br />

P. Francesco Maria da Borgo, lettore di filosofia nella <strong>Provincia</strong> Romana, morto il 12<br />

dicembre 1765.<br />

P. Giuseppe Piazza da Primiero, della <strong>Provincia</strong> Veneta, morì a s. Maria del Gesù di<br />

Treviso il primo novembre 1767 358 .<br />

P. Angelo Cozza da Rovereto, + a s. Bernardino di Verona 07.04.1771, d'anni 78.<br />

Fra Pasquale Poda da Flavon, + a s. Maria del Gesù di Treviso 09.11.1771, d'anni 71.<br />

P. Donato Maria Donati dalla valle di Sole, , membro della <strong>Provincia</strong> Riformata di<br />

Roma, missionario in Albania. Viveva nel 1774 359 .<br />

Fra Gerolamo Garber da Lavis, Minore Riformato della <strong>Provincia</strong> romana, + a s.<br />

Francesco a Ripa in Roma 17.01.1774, d'anni 80 (rifiutato dalla nostra <strong>Provincia</strong><br />

perché soffriva di male agli occhi!) 360 . Nel 1746 era aiutante sacristano in s.<br />

Giovanni in Laterano 361 .<br />

Fra Domenico Marini da Val di Sole, + s. Francesco di Rovigno 02.01.1776 d'anni 47.<br />

P. Anastasio Sonna di Mechel, Minore Riformato nel ritiro di s. Bonaventura di Roma;<br />

viveva anche nel 1776; nelle sue lettere cita i seguenti sui 362 :<br />

P. Melchiore da Cles, vivente nel 1776 363 .<br />

Fra Simone Gibellini da Cles, vivente nel 1776 364 . Forse Gabellini?<br />

P. Filippo Bertolasi da Cles, vivente nel 1776 365 .<br />

Fra Tommaso Visintainer da Cles, vivente nel 1776 366 . Nel Ritiro di s. Bonaventura di<br />

Roma 367 . Il 27 ottobre 1797 il P. Tovazzi manda una lettera a fra Tommaso a Roma;<br />

356 Vicentini, Necrologio.<br />

357 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 42 di mano del Tovazzi;<br />

Morizzo, I Francescani nel Trentino II, p. 243 in margine.<br />

358 Vicentini, Necrologio.<br />

359 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 41.<br />

360 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 42, di mano del<br />

Morizzo.<br />

361 Cfr. Spila Benedetto da Subiaco, Memorie della Riformata <strong>Provincia</strong> romana, vol. III, p. 199.<br />

362 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 43, di mano del<br />

Morizzo.<br />

363 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 43, di mano del<br />

Morizzo.<br />

364 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 43, di mano del<br />

Morizzo.<br />

365 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 43, di mano del<br />

Morizzo.<br />

366 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 43, di mano del<br />

Morizzo.<br />

462


nel margine scrive: “Ha 70 anni di età. Pervenne a Trento li 2 luglio 1798. Egli è di<br />

cognome Visintainer di Cles. Cessò di vivere in Cles li 18 febbraio 1799” 368 .<br />

Fra Corrado Degiampietri da Anterivo della <strong>Provincia</strong> Riformata di Venezia +<br />

01.01.1777).<br />

Fra Giuseppe Antonio Paolin da Primiero, della <strong>Provincia</strong> Veneta, morì in s.<br />

Bonaventura di Venezia il 28 luglio 1778, d'anni 70 369 .<br />

P. Giacomo da Arco del Ritiro della Riformata <strong>Provincia</strong> romana; entrò nel Ritiro il 13<br />

maggio 1751; fu missionario in Albania, Guardiano del convento di Vicovaro; morì<br />

a Roma nell'infermeria del convento di s. Bonaventura il 26 agosto 1784 all'età di 50<br />

anni 370 .<br />

Fra Damaso Sacchet da Gavazzo, + a s. Carlo di Padova 20.12.1786, d'anni 89.<br />

Fra Bartolomeo da Cogolo, morì a s. Francesco di Schio 02.05.1790.<br />

Fra Agostino Moena da Primiero, della <strong>Provincia</strong> Veneta, morto in s. Bonaventura a<br />

Venezia l'11 settembre 1790, all'età d'anni 78 371 .<br />

Fra Diego Luciani da Primiero, + a s. Bonaventura di Venezia 21.09.1799, d'anni 66.<br />

Fra Sigismondo Pasteter da Primiero, della <strong>Provincia</strong> Veneta, morì a s. Carlo di Padova<br />

il 6 marzo 1801, d'anni 77 372 .<br />

Fra Mariano Molet da Pergine, + a s. Carlo di Padova 27.12.1804, d'anni 85.<br />

Fra Pietro da Vermiglio, + a s. Maria degli Angeli di Ostiglia 01.09.1809.<br />

P. Pietro da Lavarone, durante la soppressione napoleonica si fece prete e morì a<br />

Vicenza 20.07.1814.<br />

P. Carlo M. Franceschi da Predazzo, membro della <strong>Provincia</strong> riformata romana; nato il<br />

9 febbraio 1761 e battezzato col nome di Simone, entrò nell'Ordine francescano nel<br />

1787; missionario nell'Arcipelago greco; era ancora vivo nel 1814 373 .<br />

P. Gabriele Pancrazi da Pracorno, missionario in Africa, + di colera a Marzug (?) in<br />

Egitto 01.08.1865, d'anni 32 374 .<br />

P. Eletto Giacomelli da Predazzo, +a s. Michele all'Isola di Venezia 10.10.1865, d'anni<br />

27.<br />

P. Cherubino Dalpiaz da Terres della <strong>Provincia</strong> Riformata di Brescia; vestito a Rezzato<br />

il 21 dicembre 1857; morì a Terres nel 1867 d'anni 30, dopo malattia improvvisa.<br />

P. Elzeario Silvestri da Malé, missionario apostolico, morì a Bisa (Albania) 12.01.1880,<br />

d'anni 40.<br />

P. Vigilio Federici da Sfruz, vestì l'abito religioso nella <strong>Provincia</strong> Picena di s. Maria<br />

Lauretana, incorporato nel Collegio di Tarata il 2 luglio 1853 (ex expeditione P.<br />

Fataut), morì a Tarata (Bolivia il 4 settembre 1884.<br />

Fra Bonaventura Zamboni da Vigolo Vattaro, + al ss. Salvatore di Gerusalemme<br />

03.10.1890, d'anni 70, per 20 anni missionario in Terra Santa.<br />

Fra Modesto Marzari da Vigolo Vattaro, + a s. Bernardino di Trento come ospite<br />

28.10.1890; era della <strong>Provincia</strong> Riformata Veneta.<br />

Fra Rocco Zanot da Grauno, + a s. Pancrazio di Barbarano 04.03.1891, d'anni 76.<br />

367 Tovazzi, Epistolario III, lettera 1028, pag. 1930.<br />

368 Tovazzi, Epistolario III, lettera 1169, pp. 2109-2110.<br />

369 Vicentini, Necrologio.<br />

370 Morizzo, I Francescani nel Trentino III, p. 85 in margine.<br />

371 Vicentini, Necrologio.<br />

372 Vicentini, Necrologio.<br />

373 Martini Francesco Antonio OFM, Cenni storici, Trento, BSB MS 353, p. 42.<br />

374 Vicentini, Necrologio.<br />

463


Fra Roberto Simoncelli da Cles, chierico, + a s. Maria dei Miracoli a Motta di Livenza<br />

09.01.1892, d'anni 31.<br />

P. Emilio Gabos da Cles, zio del nostro P. Roberto, nato il 24 dicembre 1819, vestì<br />

l'abito religioso nella <strong>Provincia</strong> Serafica dei Frati Minori dell'Umbria nel 1842; fu<br />

ordinato sacerdote il 21 settembre 1842; missionario nella Missione d'Albania; nel<br />

1849 si portò nella Prefettura della Serbia, dove lavorò per 43 anni; nel 1870 fu<br />

eletto pro prefetto e cavaliere dell'imperatore Francesco Giuseppe I; ebbe dalla<br />

Congregazione romana la licenza di esercitare la medicina, che gli permise di<br />

avvicinare tantissimi bambini bisognosi anche del battesimo; morì a Jakova il 30<br />

ottobre 1892 375 .<br />

P. Cesare (Giuseppe) Dalceggio da Telve Valsugana, nato l’11 ottobre 1821; vestì<br />

l’abito francescano nella <strong>Provincia</strong> Riformata di Ancona; ordinato sacerdote nel<br />

1849; fu missionario in Cina; morì dove morì il 2 agosto 1871 e sepolto nell’Hunan.<br />

P. Serafino Battaiola da Bolentina, nato 17.01.1836, vestizione nel 1853; fu Ministro<br />

provinciale della <strong>Provincia</strong> veneta per 5 volte; + s. Bernardino di Verona<br />

08.02.1899 376 .<br />

P. Pacifico Tait da Mezzolombardo, + a s. Michele di Venezia 11.04.1909, d'anni 28.<br />

Fra Mariano (Quirino) Delladio da Ala, figlio di Pietro e Caterina Bruner, nato<br />

25.12.1881; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 30.01.1901; Terziario; + a Okna<br />

(Galizia) 12.05.1915, d'anni 27.<br />

Fra Pancrazio (Giuseppe Francesco) Bertamini da Pratosaiano (Arco), Terziario, nato<br />

15.03.1877, vestì l'abito serafico nella <strong>Provincia</strong> Veneta come Terziario 20.03.1897,<br />

poi iniziò il noviziato come fratello il 19.02.1907; emise i voti solenni 20.04.1914.<br />

morì al s. Cuore di Gesù a Saccolongo 09.07.1962.<br />

P. Alberto (Pietro) Mott da Primiero, figlio di Cristoforo e Maddalena Dalla Piazza,<br />

nato 05.07.1886; vestì l'abito francescano nella <strong>Provincia</strong> di Venezia 17.09.1901:<br />

professione 17.09.1902; visse per 16 anni nella missione di Costantinopoli dove<br />

morì il 2 giugno 1926, d'anni 40.<br />

P. Francesco (Giacinto) Melchiori da Bieno, figlio di Pietro e Sibilla Zanghellini, nato<br />

21.10.1862; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta di s. Francesco 02.10.1878;<br />

professione 04.10.1882; sacerdote 25.03. 1885; fu ordinato vescovo il 21 novembre<br />

1921 e poi divenne titolare della sede vescovile di Durazzo; morì in Albania a<br />

Miloti-Delbinishti il 31 ottobre 1928, d’anni 66 377 .<br />

P. Mario Luchi da Gardolo, + a s. Michele all'Isola 14.01.1936, d'anni 68.<br />

P. Domenico (Giuseppe) Faccin da Bieno, figlio di Giuseppe e Maddalena Tognoli, nato<br />

20.03.1865; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta Veneta di s. Francesco, 01.04.1880;<br />

professione 15.08.1884; sacerdote 21.09.1887; Lettore di teologia a Vienna: fu<br />

cappellano militare nella guerra 1915-1918; insegnante di filosofia nell'Ateneo<br />

romano di s. Antonio; maestro dei novizi ecc. morì a Venezia (s. Michele in Isola) il<br />

20 luglio 1936, d'anni 71 378 .<br />

P. Costantino (Lodovico) Angeli da Cloz, figlio di Bernardo e Rosa Wegher, nato<br />

25.01.1886; vestizione nella <strong>Provincia</strong> di s. Tommaso del Piemonte 16.09.1901;<br />

professione 04.10.1905; sacerdote 11.06.1911; morì a Trino Vercellese 25.03.1953.<br />

375 Cfr. Acta Ordinis Fratrum Minorum, Roma 1892, p. 235.<br />

376 Cfr. Morizzo, I Francescani nel Trentino, IV, p. 374.<br />

377 Vicentini, Necrologio.<br />

378 Vicentini, Necrologio.<br />

464


P. Eletto (Gaetano) Melchiori da Bieno, figlio di Luigi e Domenica Zanghellini, nato<br />

10.01.1865; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta di s. Francesco, 02.10.1880;<br />

professione 08.12.1884; sacerdote 21.09.1887; morì a s. Francesco di Rovigno il 27<br />

gennaio 1937, d'anni 72 379 .<br />

P. Giustino (Antonio) Girardi da Trento, figlio di Lorenzo e Anna Albertini, nato<br />

13.02.1868; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 01.09.1883; professione 17.09.1889;<br />

sacerdote 20.09.1890;+ ai ss. Vito e Lucia di Vicenza 08.07.1939 d'anni 71; fu<br />

missionario in Albania.<br />

P. Costanzo (Natale) Albasini da Bolentina, figlio di Pietro e Maddalena Zeni, nato<br />

08.10.1864; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 25.11.1879; professione 12.11.1884;<br />

sacerdote 24.04.1887; lettore generale di teologia; + a s. Francesco della Vigna di<br />

Venezia 22.04.1940, d'anni 76.<br />

P. Teofilo (Andrea) Battaiola da Bolentina, figlio di Domenico e Domenica Battaiola,<br />

nato 15.10.1874; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 19.11.1889; professione<br />

16.01.1894; sacerdote 20.04.1897; + a s. Bernardino di Verona 16.10.1940, d'anni<br />

66.<br />

P. Valeriano Clementel da Fai, + in Asmara (Eritrea) 22.5.1941, d'anni 31 (cappellano<br />

militare prigioniero degli inglesi).<br />

P. Giacomo da Campitello, morto a 33 anni causa bombardamento aereo, a Codroipo-<br />

Zompicchia il 22.09.1944.<br />

P. Guglielmo (Vigilio Enrico) Fedrizzi da Sfruz, figlio di Vigilio e Maria Biasi, nato<br />

08.07.1875; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 25.11.1890; professione 08.12.1894;<br />

sacerdote 07.08.1898;+ a s. Antonio di Gemona 18.05.1945, d'anni 70.<br />

Fra Ignazio (Giovanni) Sartori da Pergine, figlio di Francesco e Margherita Fontanari,<br />

nato 09.12.1856; vestizione 04.08.1892; professione solenne nella <strong>Provincia</strong> Veneta<br />

28.01.1909; + al s. Cuore di Saccolongo 14.11.1945, d'anni 89 380 .<br />

P. Adolfo Soraruf da Campitello, al s. Cuore di Saccolongo 20.07.1946, d'anni 35.<br />

Fra Benedetto Agostini da Fai, figlio di Giuseppe e Teresa Bettin, nato 15.04.1667;<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 12.09.1894; professione 11.12.1898. + a s.<br />

Francesco di Padova 22.10.1947, d'anni 80.<br />

P. Samuele (Domenico) Sommavilla da Moena, figlio di Domenico e Lucia Chiocchetti,<br />

nato 09.05.1873; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 11.11.1889; professione<br />

08.12.1894; sacerdote 19.09.1896; missionario in Cina; + a s. Francesco di Padova<br />

25.10.1953, d'anni 80.<br />

P. Ambrogio (Giovanni) Guella da Pranzo, figlio di Giovanni e Filomena Guella,nato<br />

03.02.1878; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 10.06.1897; professione 15.07.1901;+<br />

al s. Cuore di Saccolongo 15.01.1954, d'anni 76 (era stato nostro novizio).<br />

P. Candido (Efrem) di Basilio Romeri e Candida Agostini da Fai, nato 14.09.1908,<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 17.09.1923, sacerdote 19.09.1931; morì al s.<br />

Cuore di Gesù di Saccolongo 25.09.1979.<br />

Fra Giustino (Giovanni) Luchi da Romallo, Terziario, appartenente alla <strong>Provincia</strong><br />

Francescana Toscana; morì nel convento di s. Francesco a Fiesole 29.07.1985.<br />

P. Ottavio Lauton da Canazei della <strong>Provincia</strong> Veneta; fu per 32 anni cappellano degli<br />

operai italiani in Belgio; morì al s. Cuore di Saccolongo il 6 gennaio 1991 d'anni<br />

83 381 .<br />

379 Vicentini, Necrologio.<br />

380 Vicentini, Necrologio; Morizzo, I francescani nel Trentino, IV, p. 392.<br />

381 Vicentini, Necrologio: Supplemento.<br />

465


P. Matteo Micheluzzi da Canazei, della <strong>Provincia</strong> Veneta, morì al s. Cuore di<br />

Saccolongo il 28 febbraio 1993, d'anni 84 382 .<br />

P. Gottardo (Decimo) Gottardi di Giovanni e Maria Saltori, da Meano, nato 19.09.1913,<br />

vestizione 18.09.1929, sacerdote 03.07.1938; morì a Lonigo s. Daniele l’8.04.2005.<br />

P. Sisinio (Alessandro) Inama di Gabriele e Rosa Albertini da Banco (Sanzeno), nato<br />

09.12.1908; alunno della <strong>Provincia</strong> Veneta; vestizione 12.12.1923, professione<br />

solenne 10 dicembre 1929; sacerdote 10.07.1932; morì a Saccolongo s. Cuore il<br />

15.05.1999.<br />

P. Carlo (Alberto) Bott da Banco di Sanzeno, di Angelo e Emma Blasiol, nato il 29<br />

gennaio 1910; alunno della <strong>Provincia</strong> Veneta; morì al s. Cuore di Saccolongo il 7<br />

luglio del 1992 d'anni 82 383 .<br />

P. Alessandro (Carlo) Bott da Banco di Sanzeno, di Angelo e Emma Blasiol, nato l’8<br />

dicembre 1905; noviziato 8 novembre 1921; professione solenne 12 dicembre 1926;<br />

sacerdote 24 giugno 1929: alunno della <strong>Provincia</strong> Veneta; morì a Pordenone,<br />

ospedali civili, il 30.05.1987.<br />

P. Fiorenzo (Augusto) Pallanch da Fai della Paganella, di Beniamino e Maria Perlot,<br />

nato 16 febbraio 1914; noviziato nella <strong>Provincia</strong> veneta di s. Antonio, 18 settembre<br />

1929; emise i voti solenni il 22 gennaio 1936; ordinato sacerdote 3 luglio 1938.<br />

Morì all’ospedale civile di Padova il 13.05.1976.<br />

Fra Ermete Pallanch da Fai della Paganella, Terziario, di Ezechiele e Silvia Pallanch<br />

nato 28 agosto 1912; vestito nella <strong>Provincia</strong> veneta di s. Antonio il 14 luglio 1967.<br />

Morì a Saccolongo, s. Cuore il 14.10.1985.<br />

Fra Casimiro (Igino) Romeri di Raffaele e Enrica Bettin da Fai, nato 19.07.1903,<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 17.11.1924: professione solenne 08.12.1928; + a<br />

Saccolongo 14.10.1994.<br />

Fra Basilio (Ezechiele) di Basilio Romeri e Candida Agostini da Fai, nato 11.01.1910,<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 17.09.1926; professione solenne 08.02.1931: morì<br />

a Saccolongo s. Cuore 24.09.1982.<br />

P. Daniele (Paolino) Romeri di Casimiro e Lina Endrizzi da Fai , nato 08.11.1912,<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 18.9.1929, sacerdote 04.07.1937, + a Tokyo<br />

07.07.2000.<br />

P. Emilio (Camillo) di Emilio Romeri e Maria Tonidandel da Fai, nato 17.12.1936,<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 16.09.1955, sacerdote 21.06.1964.<br />

P. Raffaele (Camillo) di Raffaele Romeri e di Enrica Bettin da Fai, nato 14.07.1908,<br />

vestizione 18.09.1924, appartenente alla <strong>Provincia</strong> dell'Immacolata (USA),<br />

sacerdote 10.07.1932; morì a Toronto (Canada) il 06.11.1978.<br />

P. Aldo (Mario) di Arduino Tonini e Giuseppina Poli da Padergnone, nato 04.05.1929,<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 07.09.1947, sacerdote 26.6.1955.<br />

P. Vittore (Augusto) di Battista Verber e di Luigia Pigarella da Dambel, nato<br />

29.07.1921, vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 16.09.1938, sacerdote 13.04.1947.<br />

P. Celso (Pio) di Germano Volcan e di Erminia Zeni da Tesero, nato 19.11.1914,<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 11.03.1932, sacerdote 16.07.1940.<br />

P Maurizio (Giuseppe) di Antonio Rosà e Dorotea Piva da Nago, nato 18.11.1888;<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 20.11.1903; sacerdote 13.08.1911; vescovo<br />

11.07.1946; l’8.8.1961.<br />

382 Vicentini, Necrologio: Supplemento.<br />

383 Vicentini, Necrologio: Supplemento.<br />

466


P. Vigilio Lorenzoni da Cles, vestito nella <strong>Provincia</strong> Serafica delle Stimmate di s.<br />

Francesco della Toscana. nel 1861 era nel Collegio di Potosì e da lì nel 1872 passò<br />

nel Collegio di Tarata nel 1872.<br />

P. Francesco (Albino) Menestrina da Sopramonte figlio di Luigi e Brigida Segatta, nato<br />

11.06.1872; vestì l'abito serafico nella <strong>Provincia</strong> Serafica di Assisi 16.05.1880;<br />

professione solenne 16.05.1884; sacerdote 21.09.1884; morì 27.10.1949.<br />

P. Giuseppe Maria (Battista) Zattoni da Tres, figlio di Giovanni Battista e Maddalena<br />

Maccani, nato 06.10.1825; vestì l'abito nella <strong>Provincia</strong> Serafica di Assisi<br />

01.06.1842; professione solenne 01.06.1843; sacerdote 05.01.1849. Missionario<br />

apostolico ed ex Definitore.<br />

P. Emilio (Riccardo) Battaiola da Bolentina, figlio di Domenico e Domenica Battaiola,<br />

nato 02.11.1872; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 15.11.1888; professione<br />

07.12.1892; sacerdote 25.07.1895; missionario in Terra Santa; morì a 92 anni a<br />

Saccolongo s. Cuore il 30.08.1964.<br />

P. Cornelio (Giovanni Battista) Lauton da Canazei , figlio di Antonio e Caterina<br />

Soraruff, nato 31.07.1874; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 04.12.1890;<br />

professione 08.12.1894; sacerdote 10.08.1897; + al Frassino 24.06.1950.<br />

P. Giacomo (Antonio) Merighi da Nago, figlio di Valentino e Domenica Bolognani,<br />

nato 10.08.1879; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 11.10.1896; professione<br />

08.12.1900; sacerdote 10.08.1903; nel 1907 si portò negli USA assistente agli<br />

emigrati italiani; nel 1918 fu eletto Commissario provinciale della <strong>Provincia</strong><br />

dell'Immacolata di New York; morì come attuale parroco a New York 20.04.1926.<br />

P. Leopoldo (Giovanni Battista) Daprà da Moena, figlio di Simeone ed Elisabetta Pozzi,<br />

nato 16.06.1868; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 01.09.1883; professione<br />

17.09.1889; sacerdote 20.09.1890; + a s. Michele i Isola (VE) 06.03.1919.<br />

P. Mario (Augusto) Lucchi da Gardolo, figlio di Marco e Maria Anesi, nato 14.05.1868,<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 12.09.1885; professione 17.11.1889; sacerdote<br />

24.09.1892; +a s. Michele in Isola (VE) 14.01.1936.<br />

P. Celestino (Ermenegildo) Menestrina da Sopramonte, figlio di Celeste e Giuditta<br />

Cappelletti, nato 07.08.1868; vestizione nella <strong>Provincia</strong> di Milano 30.03.1887;<br />

professione 10.05.1891; sacerdote 23.08.1892.<br />

P. Ugolino (Bernardo) Gabos da Cles, figlio di Francesco e Domenica Barisella, nato<br />

31.08.1868; vestizione nella <strong>Provincia</strong> di Milano 02.11.1884; professione<br />

12.11.1888; sacerdote 12.04.1891.<br />

P. Leonardo (Francesco) Gallinari da Cles, figlio di Carlo e Orsola Dallaporta, nato<br />

02.09.1871; vestizione nella <strong>Provincia</strong> di Milano 06.05.1888; professione<br />

07.05.1892; sacerdote 24.08.1895.<br />

P. Romedio Inama di Gabriele e Rosa Albertini da Banco (Sanzeno) da Banco di<br />

Sanzeno, della <strong>Provincia</strong> Veneta, nato nel 1914; missionario in Cina, + all'ospedale<br />

di Dolo 09.09.1949 di anni 35, religione 19, sacerdozio 11.<br />

P. Serafino (Costante) Zanella da Dres, figlio di Bartolomeo e Teresa Pancheri, nato<br />

01.04.1872; vestizione nella <strong>Provincia</strong> di Milano 12.08.1892; professione<br />

05.03.1896; sacerdote 21.07.1897; lettore generale di teologia; morì a Busto Arsizio<br />

08.09.1954 384 .<br />

384 Cfr. Zanella Gino-Calufetti Abele OFM, Serafino Zanella, Arco (TN), 2004, pp. 96, ill.<br />

467


P. Ermenegildo (Angelo) Angeli da Cloz, figlio di Bernardo e Rosa Wegher, nato<br />

17.08.1878; vestizione nella <strong>Provincia</strong> piemontese 05.05.1896; professione<br />

11.09.1900; morì nel convento della Madonna degli Angeli a Torino 07.02.1920.<br />

Fra Egidio (Antonio) Lazzeri da Capriana, figlio di Antonio e Lucia Lazzeri, nato<br />

17.04.1854; vestizione in Terra Santa 24.09.1889; professione solenne 01.11.1893;<br />

morì a Gerusalemme 03.03.1919.<br />

Fra Stanislao (Giovanni Battista) Ferrari da Vigolo Vattaro, figlio di Domenico e Maria<br />

Bridi, nato 27.06.1845; vestizione in Terra Santa 18.10.1890; professione solenne<br />

23.10.1894; morì a Gerusalemme 11.07.1911.<br />

Fra Maurizio (Maurizio) conti Bossi Fedrigotti da Sacco, figlio di Federico e<br />

principessa Leopoldina Lobkowitz, nato 30.11.1867; vestizione nella <strong>Provincia</strong> di s.<br />

Bernardino in Austria 23.10.1899; professione 25.10.1900; fu eletto Ministro<br />

<strong>Provincia</strong>le; commissario di Terra Santa; morì a Vienna il 26 maggio 1931 385 .<br />

Fra Grisanto (Vigilio) Rizzi da Cavareno, figlio di Giuseppe e Francesca Nessler, nato<br />

25.06.1864; vestizione nella <strong>Provincia</strong> Tirolese 04.04.1892; professione solenne<br />

07.04.1896; morì a Bolzano 13.05.1934.<br />

P. Odilone (Sebastiano) Oberrauch da Trento figlio di Giacomo e Anna Riedmüller,<br />

nato 08.04.1844; vestizione nella <strong>Provincia</strong> tirolese 25.08.1862; professione<br />

28.08.1866; sacerdote 14.10.1866; morì ad Hall 23.03.1909.<br />

P. Raffaele (Giuseppe) Suitner da Rovereto, figlio di Giovanni e Teresa Lener, nato<br />

14.08.1839; vestizione nella <strong>Provincia</strong> tirolese 25.08.1859; professione 21.09.1863;<br />

sacerdote 06.10.1863: morì a Caldaro 05.04.1906.<br />

P. Fabiano (Martino) Barcatta da Valfloriana figlio di Antonio e Maria Barcatta, fratello<br />

del nostro P. Nazario, nato 29.03.1868; vestizione nella <strong>Provincia</strong> tirolese<br />

25.08.1885; professione 16.08.1889; sacerdote 03.05.1891. Missionario in Albania;<br />

morì a Schwaz 25.11.1954.<br />

Fra Servolo (Giorgio) Soppelsa da Ziano, figlio di Giovanni e Maria Bartel, nato<br />

12.09.1864; vestizione nella <strong>Provincia</strong> tirolese 26.08.1895; professione 27.08.1899;<br />

morì a Reutte 03.02.1956.<br />

P. Bonaventura (Bonaventura) Giuliani da Besagno, figlio di Francesco e Margherita<br />

Pesati, nato 28.01.1876; vestizione nella <strong>Provincia</strong> di s. Bernardino in Austria<br />

19.10.1891; professione 19.10.1895: sacerdote 26.02.1899. In Argentina.<br />

P. Vittorio, Antonio Bazzanella da Piscine, nato il 9 settembre 1892, vestì l'abito<br />

serafico il 5 settembre 1912; emise i voti solenni il 23 ottobre 1917; fu ordinato<br />

sacerdote il 6 giugno 1920; dal 1920 al 1930 fu a Strugnano; nell'agosto del 1930<br />

partì per gli Stati Uniti in servizio della <strong>Provincia</strong> dell'Immacolata di New York e vi<br />

fu incardinato nel 1933; operò fra gli emigrati italiani a San Francisco; fu sempre<br />

vicino alla sua <strong>Provincia</strong> madre, anche con offerte; morì per infarto a San Francisco<br />

il 28 aprile 1975.<br />

P. Martirio (Amerigo) Inama da , di Rodolfo e Anna Endrizzi, nato il 31 dicembre 1906;<br />

noviziato 17 settembre 1923; professione solenne 19 settembre 1929; sacerdote 10<br />

luglio 1932; alunno della <strong>Provincia</strong> Veneta; morì al sacro Cuore di Gesù di<br />

Saccolongo 02.05.1976, d'anni 70, di vita religiosa 52, di sacerdozio 44.<br />

P. Innocenzo Giuliani da Dambel, alunno della <strong>Provincia</strong> Veneta; fu Guardiano e<br />

maestro dei chierici: morì nel convento del ss. Cuore di Gesù di Saccolongo<br />

14.04.1985, d'anni 77, di vita religiosa 59, di sacerdozio 52.<br />

385 Lungo necrologio in Acta Ordinis Fratrum Minorum 1931, pp. 253-254.<br />

468


P. Luca (Fiorello) Parolini da Banco, di Orlando e Giuseppina Inama, nato 22 settembre<br />

1913; alunno della <strong>Provincia</strong> Veneta, vestizione 17 settembre 1928, professione<br />

solenne 10 gennaio 1935; sacerdote 4 luglio 1937: morì.<br />

P. Salvatore Endrizzi da Cavedago, alunno della <strong>Provincia</strong> Veneta; fu missionario in<br />

Abissinia; morì nel convento del ss. Cuore in Saccolongo, 21.12.1987, d'anni 77, di<br />

vita religiosa 59, di sacerdozio 51.<br />

P. Roberto Romeri da Fai, alunno della <strong>Provincia</strong> Venata, morì a Saccolongo il<br />

14.01.1994, d'anni 91, di vita religiosa 75, di sacerdozio 65.<br />

P. Roberto (Matteo) di Basilio Romeri e Candida Agostini da Fai, nato 27.06.1903,<br />

vestizione nella <strong>Provincia</strong> Veneta 31.10.1919, sacerdote 21.07.1929; + a Saccolongo<br />

14.01.1994.<br />

Fra Casimiro Romeri da Fai, alunno della <strong>Provincia</strong> Veneta, morì 14.10. 1994 a<br />

Saccolongo all'età di anni 91, di vita religiosa 70.<br />

P. Daniele, Paolino Romeri da Fai, alunno della <strong>Provincia</strong> Veneta; per 13 anni<br />

missionario in Cina e per 47 in Giappone; morì nell'ospedale cattolico Seibo di<br />

Tokio, 07.07.2000, all'età di 87 anni, di vita religiosa 70, di sacerdozio 63.<br />

P. Giovanni Ignazio Nepomuceno Tedeschi da Rovereto della <strong>Provincia</strong> Riformata di s.<br />

Leopoldo (Innsbruck); posseggo solo la notizia che celebrò la prima Messa nella<br />

chiesa di s. Rocco dei Francescani di Rovereto nel 1739 386 .<br />

386 Cfr. Morizzo Marco, I Francescani nel Trentino, II, p. 106 in margine.<br />

469


Sommario<br />

Prefazione ..................................................................................................................... 3<br />

Capitolo I .......................................................................................................................... 6<br />

Dall'opera del P. Gerolamo Cassina ............................................................................. 6<br />

CAPITOLO II............................................................................................................... 256<br />

P. Marco Morizzo: 1773-1906. ................................................................................ 256<br />

CAPITOLO III ............................................................................................................. 331<br />

Dalla cronaca provinciale continuata dal P. Fulgenzio Guardia dal 1907 al 1952... 331<br />

CAPITOLO IV ............................................................................................................. 364<br />

Dalla cronaca di vari cronisti.................................................................................... 364<br />

APPENDICE ................................................................................................................ 407<br />

I. - Indice dei cognomi dei Frati Minori della <strong>Provincia</strong> <strong>Tridentina</strong> di San Vigilio e<br />

nomi dei loro paesi d’origine, anche di quelli non incorporati nella stessa, ma nati nel<br />

Trentino: 1643-2010................................................................................................. 407<br />

II. - Elenco alfabetico per nome dei Frati defunti della <strong>Provincia</strong> <strong>Tridentina</strong> di s.<br />

Vigilio dei Frati Minori: 1643-2010......................................................................... 433<br />

III. - Francescani nati nel Trentino non incorporati nella <strong>Provincia</strong> <strong>Tridentina</strong> di s.<br />

Vigilio dei Frati Minori, esclusi i Conventuali dopo la separazione........................ 451<br />

Sommario ................................................................................................................. 470<br />

470

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