30.05.2013 Views

scarica il pdf - Mese Sport

scarica il pdf - Mese Sport

scarica il pdf - Mese Sport

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Mens<strong>il</strong>e di critica e attualità sportiva - Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - F<strong>il</strong>iale di Siena www.mesesport.it<br />

maggio 2009 – n. 250 – 2 00 Euro<br />

Alice, meraviglia<br />

fra le meraviglie MPS e SIENA


Direttore<br />

Mario Ciani<br />

Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />

Paolo Corbini<br />

Direzione – Redazione – Fotolito<br />

Bernard & Co.<br />

Strada di Busseto 18 – Siena<br />

Tel. 05.77.28.53.74<br />

Fax 05.77.22.10.14<br />

E-ma<strong>il</strong>: redazione@mesesport.it<br />

editoriale<br />

Edito e stampato presso<br />

Arti Grafiche Ticci<br />

Loc. Pian dei Mori 278 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />

Tel. 05.77.34.92.22<br />

Fax 05.77.34.93.66<br />

Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430<br />

del 27.01.1983<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Corrado Bagella, Duccio Balestracci, Roberto Barzanti Mauro Bindi, Giancarlo Brocci, Andrea Bruschettini,<br />

Mario Ciani, Chiara Cicali, Vincenzo Coli, Stefano Fini, Em<strong>il</strong>io Giannelli, Daniele Giannini, Antonio Gigli,<br />

Mario Lisi, Luca Luchini, Augusto Mattioli, Francesco Oporti, Paolo Ridolfi, Roberto Rosa, Gigi Rossetti,<br />

Senio Sensi, Rudi Simonelli, Antonio Tasso, Luigi Toscano, Francesco Vannoni, Giacomo Zanibelli.<br />

Fotografie di Paolo Lazzeroni e Augusto Mattioli<br />

Collaborazione fotografica: Andrea Bruschettini, Bernard Chazine, Pietro Cinotti.<br />

In copertina: Alice Volpi<br />

Progetto grafico: Bernard Chazine<br />

250<br />

numero<br />

maggio 2009<br />

ANNO XXVII<br />

Senza parole<br />

Se non fosse per quello che è successo in terra d’Abruzzo, non<br />

avremmo difficoltà a definire lo scorso apr<strong>il</strong>e un mese decisamente<br />

positivo.<br />

Positivo per le nostre squadre – s’intende - e per lo sport senese<br />

in genere, argomento sul quale solitamente ci intratteniamo su<br />

queste pagine. Ma <strong>il</strong> pensiero di quella tragedia ci impedisce di<br />

accostare anche timidamente una soddisfazione effimera come<br />

la nostra ad un evento che ha sconvolto la vita, quando non l’ha<br />

tolta del tutto, di migliaia di persone.<br />

E pensare che tutto è successo nella notte di una domenica felicemente<br />

vissuta dalle nostre grandi e medie realtà, con i bianconeri<br />

che superano con ag<strong>il</strong>ità la Lazio e fanno un bel passo<br />

avanti verso la salvezza; la Mens Sana che passeggia sul campo<br />

reatino a poca distanza dai luoghi del sisma; la Virtus che conquista<br />

contro <strong>il</strong> Sant’Antimo uno storico secondo posto in stagione<br />

regolare; <strong>il</strong> basket femmin<strong>il</strong>e che va a vincere sul campo<br />

della capolista Pontedera; <strong>il</strong> Costone che si assicura una insperata<br />

terza posizione; <strong>il</strong> Cus volley che vede aprirsi nuovi orizzonti<br />

sia in campo masch<strong>il</strong>e che femmin<strong>il</strong>e; <strong>il</strong> tennis tavolo<br />

sempre più vicino ai propri obiettivi stagionali, ecc.<br />

Insomma sarebbe stata una bella giornata di sport in tutti i sensi,<br />

e forse non solo di sport, per una città che si identifica sempre di<br />

più in quel ‘paese delle meraviglie’ di cui la schermitrice Alice<br />

(Volpi) sta diventando la massima espressione a livello di discipline<br />

individuali e dove le meraviglie sono rappresentate dalle<br />

due punte di eccellenza Mens Sana e Robur.<br />

Certo non sappiamo se la giovane schermitrice cussina riuscirà<br />

a rinverdire i trionfi di Margherita Zalaffi, però le tre medaglie (di cui due d’argento e una di<br />

bronzo) con le quali è tornata dai recenti Campionati Europei Cadetti, under 17 - oltre al titolo<br />

italiano di categoria - confermano la bontà di una scuola di cui è stato un importante alfiere<br />

anche Davide Burroni.<br />

Detto questo, resta <strong>il</strong> fatto che se la data del 6 apr<strong>il</strong>e 2009 poteva entrare a pieno diritto nella<br />

piccola-grande storia di questa stagione come punto di snodo di tante situazioni, dopo <strong>il</strong><br />

dramma che si è abbattuto sulla gente abruzzese resterà per sempre una data di morte e basta.<br />

E nessun risultato sportivo potrà mai ribaltare questa triste realtà.<br />

P.S. <strong>Mese</strong>sport festeggia questo mese l’uscita del suo 250° numero. Un traguardo davvero storico<br />

per tutti noi e per l’editoria senese che mai era arrivata a tanto con una propria testata,<br />

presente in edicola da ben 26 anni. Numeri questi che danno benissimo <strong>il</strong> senso del tempo che<br />

passa, un tempo scandito dai diversi temi che lo sport di volta in volta ci propone, ma purtroppo<br />

anche da taluni eventi come quello che qui, nel nostro piccolo, abbiamo voluto ricordare.


Il Siena è salvo. Anzi no, ma potrebbe diventarlo<br />

già dal prossimo turno con <strong>il</strong> Palermo.<br />

Con buona pace di chi ha fatto del<br />

catastrofismo fino all’ultimo, sia pure giustificato<br />

in parte dalle due battute d’arresto che<br />

hanno intervallato le vittorie con Bologna e<br />

Napoli. In realtà quelle contro Chievo e Torino<br />

sono state due sconfitte che hanno sofferto,<br />

nel primo caso, di quella sindrome da<br />

vittoria esterna di cui a suo tempo avevano<br />

beneficiato gli stessi bianconeri a Catania, nel<br />

secondo di un atteggiamento così irrazionale<br />

rispetto alle potenzialità della squadra, da apparire<br />

perfino indisponente.<br />

Ma <strong>il</strong> Siena vero, per fortuna, non era né<br />

l’uno né l’altro. Forse è solo una questione di<br />

personalità – come lascia intendere lo stesso<br />

Stronati quando dice “mi sono stancato di<br />

questa vita da quart’ultimo posto” – nel<br />

senso che una volta raggiunto, o avvicinato,<br />

l’obiettivo principale, la tensione tende fatalmente<br />

a calare. E se è vero che poi è soltanto<br />

questo che conta davvero, resta <strong>il</strong> fatto che<br />

certe cadute di st<strong>il</strong>e andrebbero evitate. A<br />

prescindere. Contro <strong>il</strong> Chievo, ad esempio,<br />

non si possono mettere uno dietro l’altro 459<br />

passaggi (contro 306) e troppi cross (39 a<br />

17), ma soprattutto è inconcepib<strong>il</strong>e che si<br />

conceda all’avversario <strong>il</strong> 57% dei contrasti<br />

quando ci sono in gioco le sorti di un’intera<br />

stagione. Di Torino abbiamo già detto, anche<br />

se la passione e l’attaccamento di quelle<br />

poche decine di tifosi al seguito non meritava,<br />

oltre alla pioggia e al freddo, una prestazione<br />

tanto sciatta.<br />

Intendiamoci, nessuno ha mai inteso salvarsi<br />

senza soffrire, anche se c’è chi si è stupito<br />

di fronte a certe sconfitte quasi<br />

fisiologiche. Ma questa è un’altra cosa.<br />

Sono soprattutto certi comportamenti<br />

minimalisti a indispettire i tifosi, non le sconfitte<br />

patite contro avversari realisticamente<br />

più forti. Contro i quali spesso non basta<br />

neppure un…concorso di colpa per avere la<br />

3 calcio<br />

Manca solo la matematica certezza, poi per la Vecchia Robur<br />

sarà la definitiva consacrazione in A<br />

Sconfitti<br />

anche i catastrofisti<br />

Mario Ciani<br />

meglio, com’è successo anche con <strong>il</strong> Napoli.<br />

Bisogna che <strong>il</strong> Siena in queste circostanze<br />

garantisca <strong>il</strong> cento per cento delle proprie<br />

possib<strong>il</strong>ità e solo allora, con la complicità<br />

dell’avversario, può spuntare quei risultati<br />

che soprattutto quest’anno hanno legittimato<br />

la presenza e la permanenza in serie A<br />

per <strong>il</strong> sesto anno consecutivo.<br />

La doppia sconfitta di quest’ultimo mese,<br />

Dedicato a quelli che l’avevano detto<br />

È curioso. Non è che sia mai stato apertamente contestato (ci mancherebbe!), ma siccome si fa sempre<br />

più fondato rischio che l’anno prossimo sieda su una panchina più prestigiosa, tutti si sono improvvisamente<br />

accorti della bontà del lavoro svolto da Marco Giampaolo. Prima no.<br />

Fino ad oggi quella parte della tifoseria cosiddetta …s<strong>il</strong>enziosa, quella<br />

che non va in curva ma che non rinuncia a manifestare, sempre e comunque,<br />

<strong>il</strong> suo proverbiale mal di pancia per qualsiasi tecnico della Vecchia<br />

Robur, c’ha provato anche quest’anno ad inquinare <strong>il</strong> terreno dei<br />

rapporti fra ambiente e allenatore. Ma forse non è neppure <strong>il</strong> caso di definirla<br />

tifoseria. È piuttosto quella parte di opinione pubblica che, pur non<br />

frequentando abitualmente <strong>il</strong> Rastrello, sparge giudizi solo spirito di contraddizione.<br />

A parte <strong>il</strong> sacrosanto diritto di pensarla in modo diverso , se<br />

non fosse che talvolta sconfina nel grottesco.<br />

Il problema è che questo tipo di atteggiamento non è la prima volta che<br />

emerge, tanto è vero che in tempi diversi ne sono rimasti coinvolti tutti gli<br />

allenatori che in questi primi sei anni di serie A hanno guidato la navicella<br />

bianconera verso l’approdo della salvezza. Oppure ci siamo già scordati<br />

delle critiche e delle polemiche sui vari Papadopulo, De Canio e Beretta? Il<br />

tutto per poi dire, eventualmente: “Io l’avevo detto”.<br />

Ma quando qualsiasi persona di buon senso arriva a ‘sperare’ di perdere<br />

pur di dimostrare la validità delle proprie idee, vuol dire che ha toccato <strong>il</strong> fondo.<br />

Meglio loro che i bianconeri.


4 calcio<br />

non è bastata comunque a ridimensionare l’importanza dei successi<br />

contro Bologna e Napoli, di cui <strong>il</strong> primo ancora più funzionale del secondo<br />

ai fini della lotta per la salvezza. E se già in occasione del bliz<br />

di Catania un autorevole quotidiano sportivo aveva scritto che<br />

“Giampaolo può considerarsi l’artefice primo di questa piccolagrande<br />

rivelazione avviata verso una salvezza tanto anticipata quanto<br />

meritata”, quello in terra em<strong>il</strong>iana ha lasciato sbigottiti per praticità,<br />

cinismo e senso tattico. Una prova che, cementata dall’assetto forse<br />

più congeniale per i mezzi a disposizione di Giampaolo (quello con<br />

Zuniga e Del Grosso esterni di difesa con Portanova e Brandao in<br />

mezzo, del centrocampo a tre formato da Vergassola, Codrea e Galoppa,<br />

e di Kharja dietro alla coppia d’attacco Maccarone-Calaiò), ha<br />

inferto una svolta in senso positivo alla stagione dei bianconeri. Che,<br />

al di là dei legittimi timori, per la verità non è mai stata così poco a<br />

rischio come quest’anno. Basti pensare che <strong>il</strong> vantaggio dalla terz’ultima,<br />

dall’11a giornata in poi, non è mai sceso sotto i 5 punti (con<br />

l’eccezione di un +4 alla 18a), fino a salire fino a +11 alla 31a.<br />

Insomma una continuità di rendimento che premia non solo le<br />

scelte fatte dalla società in estate, ma anche le capacità di un tecnico<br />

costretto prima di tutto a vincere la diffidenza di quanti gli preferivano<br />

Beretta, e quindi di certo non agevolato nel suo lavoro. Un allenatore<br />

che <strong>il</strong> presidente Stronati ha fortissimamente voluto per sua<br />

libera scelta senza farsi influenzare da una piazza (e di questo <strong>Mese</strong>sport<br />

gli ha dato atto fin da subito, convinti com’eravamo che se doveva<br />

sbagliare era meglio lo facesse con la propria testa…), pronta –<br />

come tutte le piazze – a voltargli le spalle nel caso fosse andata male.<br />

E poi <strong>il</strong> successo sul Napoli, ultimo anello di una catena comprendente<br />

anche Roma, Fiorentina e Lazio (… aspettando Inter e Juventus).<br />

In vista del quale lo stesso Giampaolo aveva chiesto<br />

esplicitamente una prova d’orgoglio e di carattere. Risposte che sono<br />

puntualmente arrivate al di là dello stesso risultato finale, saldamente<br />

in mano ai bianconeri anche nei rari momenti di apparente difficoltà.<br />

Con una squadra rinnovata per cinque undicesimi (di cui solo Ficagna<br />

e Coppola erano le novità vere, oltre ai recuperati Curci, Zuniga<br />

e Maccarone), <strong>il</strong> Siena è apparso<br />

ispirato fin da subito, con un Kharja<br />

autore di un gol che non avrebbe sfigurato<br />

in…Real Madrid-Barcellona del<br />

giorno prima. E mentre Coppola dimostrava<br />

che senza tanti teatrini<br />

avrebbe potuto dare un contributo più<br />

continuo e concreto alla causa bianconera<br />

(importanti e puntuali i suoi recuperi<br />

a centrocampo) , Maccarone<br />

dava ulteriore lustro al suo girone di ritorno<br />

con un gol di rara bellezza<br />

(anche questo!) che impietriva <strong>il</strong> buon<br />

Navarro. Detto che <strong>il</strong> Napoli, fresco<br />

giustiziere dell’Inter, è stato di una pochezza<br />

disarmante, si tratta di stab<strong>il</strong>ire<br />

quale e quanto sia stato <strong>il</strong> merito dei<br />

bianconeri in quest’opera di ridimensionamento.<br />

Ma forse non è neppure<br />

importante.<br />

L’importante è che la Vecchia Robur<br />

ce l’abbia fatta un’altra volta, pur in<br />

mancanza della matematica certezza.<br />

Ma dopo aver atteso cento anni per<br />

meritarsi la serie A, figuriamoci se non<br />

sopravviveremo ad un’attesa di qualche<br />

giorno. Convinti sempre di più<br />

che se arrivare nella massima serie era<br />

un sogno, restarci (intanto) sei anni<br />

cos’è?


atuttocampo senio sensi<br />

ORGOGLIO BIANCONERO<br />

SUPERLEGA, MA A NOI<br />

CONVIENE?<br />

Rottura tra la Serie A e la Serie B. I grandi<br />

presidenti, stanchi di fare mutualità alla serie cadetta,<br />

hanno deciso una scissione che si dovrà<br />

concretizzare con l’arrivo del Commissario Straordinario<br />

della B e con <strong>il</strong> campionato 2010 –<br />

2011. Per noi, poveri mortali, non è troppo<br />

chiaro ciò che succederà, però si capisce che i<br />

soldi (tanti) in arrivo per i diritti televisivi saranno,<br />

dalla suddetta data, di quasi totale appannaggio<br />

della “A”. Si legge testuale dalla grande stampa:<br />

“la serie A ormai si rapporta con l’Europa, ha bisogno<br />

di eccellenza per vendere i propri diritti<br />

anche all’estero… La B è una specie di serie A<br />

degli anni cinquanta, felicemente provinciale….”.<br />

E ancora (riassumo): per la A del futuro ci dovranno<br />

quindi essere solo grandi club e che le<br />

provinciali rimangano in B o sotto! Anzi c’è chi<br />

prefigura che dal campionato suddetto siano solo<br />

due le squadre che retrocederanno, facendo intendere<br />

una “pulitura” contro le piccole; e allora<br />

per Chievo, Siena e poche altre sarà dura mantenere<br />

la serie superiore, piena d’oro. Ma, si sa,<br />

a Siena siamo bravi a vincere contro tutti.<br />

PORTE CHE VANNO<br />

E PORTE CHE VENGONO<br />

Sono quelle dell’incontro di calcio Juve-Lecce.<br />

Si è giocata a porte aperte dopo la “riammissione”<br />

del pubblico (in attesa di ulteriore sentenza)<br />

decisa dalla Corte di Giustizia della FIGC<br />

contro <strong>il</strong> giudice sportivo Tosel. Si tratta di una sospensiva<br />

che potrà rientrare quando saranno<br />

chiarite le motivazioni del primo giudice.<br />

Ci si riferisce alla squalifica…dei tifosi bianconeri<br />

che, a dire del calcio apicale, avevano offeso<br />

Balotelli nell’incontro con l’Inter al Comunale<br />

di Torino, macchiandosi di RAZZISMO.<br />

Al di là delle ridicole e contraddittorie sentenze<br />

e contro-sentenze di organi affini (e ancora<br />

non è finita), le offese a Balotelli non avevano<br />

niente di razzista. Erano solo espressioni – volgari<br />

quanto volete ma non con <strong>il</strong> marchio dell’odioso<br />

razzismo – contro un giocatore che deve<br />

ancora imparare a non provocare giocatori e<br />

pubblico ed a rispettare gli avversari. Il suo comportamento<br />

fu (e non è la prima volta) criticab<strong>il</strong>e<br />

e quello dei tifosi allo stesso modo. Ma confondere<br />

le offese per antipatia con quelle di razzismo<br />

ce ne corre. Lo stesso Mou, Mister dell’Inter,<br />

derubricò le offese e così fece <strong>il</strong> colored Seedorf<br />

(sponda M<strong>il</strong>an) dicendo che <strong>il</strong> provocatore fu<br />

Mario, tra l’altro italianissimo, e che anche altri<br />

giocatori sono spesso presi di mira (come Materazzi<br />

e Gattuso per la loro…veemenza). Quindi<br />

ristab<strong>il</strong>iamo le giuste proporzioni senza invocare<br />

“reati” mai commessi.<br />

MISTER DUE MILIARDI AL MESE<br />

Sono quelli, del vecchio conio, che porta a<br />

casa sua Ibrahimovic: 12 m<strong>il</strong>ioni di Euro netti all’anno<br />

per far vincere lo scudetto all’Inter. Niente<br />

da eccepire se, <strong>il</strong> grande campione, tra i più<br />

grandi visti in Italia ha deciso di cambiare aria.<br />

Forse non gli giova alla salute quella di M<strong>il</strong>ano,<br />

forse cerca la consacrazione in Europa e la sua<br />

squadra attuale non raccatta pallino fuori dal patrio<br />

suolo. Oppure la busta paga gli sembra un<br />

po’ leggerina…si sa in tempi di crisi.<br />

Ma sono fatti suoi e di chi gli corrisponde lo<br />

stipendiuccio, quasi una paghetta!!!!<br />

E lui cosa fa: siccome per settanta minuti gira<br />

in campo come un fantasma, sbagliando le cose<br />

più semplici (può accadere anche ai “mostri<br />

sacri”), <strong>il</strong> suo pubblico (gara con la Lazio) accenna<br />

a qualche fischio che, vista la compartecipazione<br />

al suo stipendio, è legittimo. Lui si<br />

incavola perché, forse, offeso per lesa maestà. Inventa<br />

un gol dei suoi (e li sa fare…) e poi zittisce<br />

i suoi contestatori con <strong>il</strong> classico gesto del dito sul<br />

naso e, non volendosi far mancare niente, ci aggiunge<br />

anche qualcosina di poco fine, ma molto<br />

chiaro, ritmando la mano all’altezza dei genitali.<br />

Bel colpo. E ora? La Società lo punirà con durezza,<br />

si pensava. Il Mister, invece, lo perdona<br />

subito dicendo che è stata una reazione a caldo.<br />

Il presidentissimo Moratti aggiunge che <strong>il</strong> ragazzo<br />

si è sentito colpito e non deve chiedere scusa a<br />

nessuno. Quindi niente multe, anzi quasi un incentivo<br />

a proseguire contro quei v<strong>il</strong>lani dei tifosi.<br />

Da leggere così: <strong>il</strong> calcio è davvero scuola di vita.<br />

Viva <strong>il</strong> fair play, viva l’educazione, viva chi riempie<br />

questi personaggi di soldi della comunità (almeno<br />

un pochi).<br />

Sotto, l’esultanza di Kharja dopo <strong>il</strong> gol agli azzurri<br />

MA NOI….SIAMO NOI<br />

Saremo piccini, saremo provinciali, saremo<br />

antipatici…ma siamo grandi. Non ce ne frega se<br />

non si viene citati per <strong>il</strong> nostro innato fair play:<br />

domandatelo ai tifosi, ad esempio, di Udine e<br />

Genoa eccetera che vengono a Siena a fare una<br />

gita di piacere. Domandatelo a chi gode della solidarietà,<br />

magari s<strong>il</strong>enziosa, che giocatori, società<br />

e tifosi bianconeri mettono in moto ad ogni evento<br />

grave. Per ultimo domandatelo ai ragazzi delle<br />

zone terremotate presenti sugli spalti del Franchi,<br />

in città, nelle Contrade ad apprezzare Siena e i<br />

senesi. E non si accendono i riflettori se a cinque<br />

giornate dal termine la Robur è praticamente<br />

salva (lo era anche, di fatto, due domeniche fa)<br />

compiendo un’impresa che grandi club…del nord<br />

ancora non hanno realizzato (né, tutti, realizzeranno)<br />

alla barba delle loro spese folli. Non si<br />

sono accesi, i riflettori, nemmeno per <strong>il</strong> gran gol<br />

di Karja, uno che ha preso la palla nella nostra<br />

area di rigore e, saltando come bir<strong>il</strong>li gli avversari,<br />

ha <strong>scarica</strong>to un tiro alla…Ibra!!! Se <strong>il</strong> gesto<br />

tecnico lo avesse fatto un big di una squadra big,<br />

i commentatori tv farebbero ancora gli straordinari<br />

per mostrarcelo. Nessuno parla di ‘miracolo<br />

Siena’ almeno come per anni hanno parlato di<br />

miracolo Chievo. Pazienza: a Siena ci piace essere<br />

antipatici a quelli delle stanze dei bottoni. E<br />

speriamo di continuare ad esserlo. Aggiungo solo<br />

(stavolta l’ho fatta lunga), in attesa di ritornarci:<br />

Grazie Ragazzi, Grazie Mister, Grazie Società<br />

(tutta: dal Presidente, ai suoi collaboratori, ai medici,<br />

ai magazzinieri, a chi pensa al campo…a<br />

tutti) per la gioia dell’ennesima serie A ormai, di<br />

fatto, conquistata. Ci basta questo. E la stima<br />

della gente che ama <strong>il</strong> calcio davvero. Al di sopra<br />

delle cupole, dei giochi di potere, degli arbitri incompetenti<br />

(?) dei guardalinee distratti. Noi siamo<br />

noi…e tali resteremo.


Dottor Jekyll e Mister Hide. L’eterna storia<br />

della doppia personalità che da sempre<br />

ha affascinato <strong>il</strong> genere umano, in<br />

questa ultima fase del campionato sembrava<br />

aver colpito in pieno la compagine<br />

bianconera. Così un grave tormento<br />

aveva ass<strong>il</strong>lato nelle scorse settimane i sostenitori<br />

della vecchia gloriosa Robur su<br />

quale fosse <strong>il</strong> vero Siena di questa stagione<br />

2008 – 2009. Quello spumeggiante, bello<br />

a vedersi, quadrato, organizzato alla perfezione<br />

che aveva strapazzato Lazio e Bologna<br />

(quest’ultima addirittura a<br />

domic<strong>il</strong>io), o quello impacciato, timido,<br />

arruffone, privo di mordente e rabbia agonistica<br />

capace di rivitalizzare non soltanto<br />

<strong>il</strong> br<strong>il</strong>lante Chievo (al Rastrello!), ma anche<br />

l’informe accozzaglia assemblata dal presidente<br />

Cairo al termine di schizofreniche<br />

faraoniche campagne acquisti?<br />

Dare una risposta sembrava diffic<strong>il</strong>e,<br />

anche se <strong>il</strong> br<strong>il</strong>lante campionato della<br />

compagine di Giampaolo, la salvezza raggiunta<br />

molto prima di quanto l’arida matematica<br />

potesse concedere e le<br />

prestazioni offerte giocando alla pari con<br />

tutte le “grandi” del campionato (anche<br />

quando <strong>il</strong> punteggio finale ci aveva penalizzati,<br />

come nella gara interna con <strong>il</strong><br />

M<strong>il</strong>an), ci portavano ad essere ottimisti.<br />

Fortunatamente la splendida prestazione<br />

offerta contro <strong>il</strong> Napoli, <strong>il</strong>lusosi di essere<br />

tornato grande dopo aver piegato i campioni<br />

d’Italia, ha tagliato la testa al toro,<br />

riconsegnandoci una formazione tonica,<br />

frizzante, piacevole a vedersi e abbastanza<br />

concreta, anche se ad un certo punto ha<br />

gigioneggiato in maniera eccessiva rimettendo<br />

i già rassegnati avversari in partita.<br />

Cosa era accaduto dunque nei due<br />

black out con Chievo e Torino che hanno<br />

rischiato di sciupare la bella immagine che<br />

<strong>il</strong> Siena è riuscito a conquistare al termine<br />

di un duro campionato e di creare qualche<br />

tensione con la tifoseria che, giustamente,<br />

pretende sempre <strong>il</strong> massimo<br />

impegno? La prima causa di queste due<br />

brutte prestazioni va ricercata senza dubbio<br />

nell’appagamento dei ragazzi dopo la<br />

trionfale trasferta di Bologna che voleva significare<br />

la quasi certa salvezza. Molto<br />

probab<strong>il</strong>mente la formazione di Giampaolo<br />

aveva abbassato <strong>il</strong> livello di attenzione<br />

ed affrontato i due importanti<br />

impegni senza la consueta concentrazione<br />

e cattiveria agonistica. Grave peccato, da<br />

non replicare, ut<strong>il</strong>e soltanto se servirà per<br />

<strong>il</strong> futuro, sia quello immediato (è obbligatorio<br />

terminare in maniera seria e dignitosa<br />

questo splendido campionato) sia,<br />

soprattutto, per la prossima stagione.<br />

L’analisi fatta sarebbe però troppo semplicistica<br />

se non analizzassimo anche<br />

l’aspetto tecnico. Volenti o nolenti, i due scivoloni<br />

con Chievo e Torino hanno coinciso<br />

con alcune gravi assenze dei bianconeri<br />

(Curci e Maccarone in ambedue le occasioni<br />

e Zuniga che si è aggiunto ai primi<br />

due nella trasferta in Piemonte). Apparentemente<br />

l’assenza del giovane portiere azzurro<br />

(Peruzzi è ormai divenuto un assiduo<br />

del Rastrello proprio per valutare le sue prestazioni,<br />

oltre a quelle di Galloppa) non<br />

sembrerebbe aver pesato perché non ci<br />

sono state dirette responsab<strong>il</strong>ità dei suoi<br />

due sostituti, ma la tranqu<strong>il</strong>lità che Curci riesce<br />

a conferire all’intera squadra con la sua<br />

autorevolezza e tranqu<strong>il</strong>lità non va sottovalutata.<br />

L’assenza di Zuniga (un vero piacere<br />

vederlo giocare!) ha limitato invece la spinta<br />

offensiva della squadra che, una volta in<br />

svantaggio, non è riuscita mai a rendersi<br />

pericolosa sulle fasce. Infine, sicuramente<br />

l’assenza più grave, a nostro parere fondamentale,<br />

quella di Maccarone. Senza <strong>il</strong> cannoniere<br />

la formazione bianconera perde<br />

totalmente profondità e pericolosità. Maccarone<br />

riesce a tenere alta la squadra, impegna<br />

per tutta la gara almeno due<br />

difensori, “affonda” ogni volta viene lanciato<br />

a dovere e, soprattutto, vede la porta<br />

7 calcio<br />

I bianconeri si confermano in Serie A per <strong>il</strong> settimo anno consecutivo...<br />

...a dispetto dei Santi<br />

Luca Luchini<br />

come nessun altro. La controprova l’abbiamo<br />

avuta con <strong>il</strong> Napoli. Se è vero che<br />

tutta la squadra ha giocato meravigliosamente<br />

bene, con veloci scambi rasoterra<br />

che hanno annich<strong>il</strong>ito gli avversari, con un<br />

centrocampo elegante ed aggressivo ed<br />

una difesa in grande spolvero, è altrettanto<br />

vero che Maccarone ha dimostrato quanto<br />

sia importante (bas<strong>il</strong>are?) la sua presenza<br />

per ottenere grandi risultati.<br />

Lo ricordino gli eterni scontenti, gli inguarib<strong>il</strong>i<br />

critici, pronti a gettargli la croce<br />

addosso nel momento in cui, pur impegnandosi<br />

al massimo (come sempre) e offrendo<br />

<strong>il</strong> suo valido contributo ai<br />

compagni, non riusciva a segnare.<br />

Il nuovo eccezionale miracolo calcistico<br />

bianconero, dunque, ora è davvero realtà.<br />

Onore al merito per mister Giampaolo<br />

che, dopo non pochi mugugni e sospiri di<br />

numerosi “nostalgici”, sembra finalmente<br />

essere riuscito a conquistare, come meritato,<br />

gli apprezzamenti e la stima di una<br />

piazza non fac<strong>il</strong>e. Onore anche alla dirigenza<br />

che, pure in questo caso fra assurde<br />

recriminazioni (le vicende private di Stronati<br />

a noi non devono interessare) e inut<strong>il</strong>i<br />

polemiche, ha messo in piedi un parco<br />

giocatori (adesso quasi tutto di proprietà)<br />

di indubbio valore, anche patrimoniale, e<br />

con interessanti prospettive future.<br />

Un grazie, infine, ai giocatori che con <strong>il</strong><br />

loro impegno, la loro ab<strong>il</strong>ità e la voglia di<br />

emergere hanno fatto ancora una volta<br />

grandi i colori di una piccola provinciale<br />

che, a dispetto dei santi, continua a restare<br />

nella massima serie dandoci enormi soddisfazioni.<br />

Con un’unica preghiera. Anche se<br />

la salvezza è raggiunta <strong>il</strong> campionato finirà<br />

fra quattro giornate. Onorate fino in fondo<br />

la maglia che indossate e la città che vi ha<br />

adottato con affetto e simpatia.<br />

Il gol<br />

di Maccarone,<br />

al volo, contro<br />

<strong>il</strong> Napoli


pallonate<br />

CON L’ABRUZZO IN MENTE<br />

INFORMAZIONE - Dall’11 apr<strong>il</strong>e 2009 <strong>il</strong> calcio italiano annovera,<br />

fra i tanti, un altro record. Commentando su Sky la sonora sconfitta dei<br />

rossoblu ad opera del Siena, nessuno dei cinque intervenuti (lo stesso Mihajlovic<br />

ed <strong>il</strong> suo intervistatore dallo stadio, più Sconcerti, Mauro e la<br />

D’Amico dallo studio ) ha mai citato <strong>il</strong> nome della squadra che così sonoramente<br />

aveva battuto i felsinei. L’unica cosa certa è che hanno perso per<br />

1-4 ma sull’identikit dei vincitori niente di niente. Ma <strong>il</strong> bello è che dopo <strong>il</strong><br />

2-1 sul Napoli si sono ripetuti tutti, compreso lo stesso Donadoni. Complimenti!<br />

CHI L’HA VISTO? - A Siena era arrivato nell’estate 2007 con la<br />

fama di aspirante sostituto di capitan Maldini al M<strong>il</strong>an (!), ma Leandro<br />

Grimi - esterno sinistro in prestito dal M<strong>il</strong>an - in bianconero si fermò giusto<br />

<strong>il</strong> tempo che rimase anche Mandorlini. Poi <strong>il</strong> ritorno in rossonero e da<br />

qui allo <strong>Sport</strong>ing Lisbona in prestito dove recentemente è tornato agli onori<br />

delle cronache per guida in stato di ebbrezza, arresto, patente ritirata per<br />

tre mesi e multa di 800 euro. È davvero <strong>il</strong> caso di dire che <strong>il</strong> Siena l’ha<br />

scampata bella!<br />

RECORD - Altri magari a queste cose non ci tengono, da noi sì: la<br />

squadra bianconera è l’unica ad aver preso finora un solo cartellino rosso<br />

(Maccarone alla prima giornata a Bergamo) fra tutte le squadre di serie<br />

A. Anche di ammonizioni nessuno ne ha prese di meno, appena 56.<br />

Come si vede, una squadra all’altezza dei suoi…tifosi, statisticamente i<br />

più corretti della massima serie.<br />

ROSETTI- Qualcuno si è positivamente meravigliato per la presenza<br />

col Chievo in casa del miglior arbitro al mondo (!), Rosetti. Noi ad esaltarci<br />

aspettiamo che lo mandino a dirigere <strong>il</strong> Siena quando deve affrontare<br />

Inter, M<strong>il</strong>an e Juve, magari in trasferta. Capito Collina?<br />

QUIZ .- . Cos’hanno in comune M<strong>il</strong>an e Inter nel contesto della polemica<br />

scoppiata in questi giorni fra Berlusconi e Moratti fra chi ha ricevuto<br />

più favori dagli arbitri? Il Siena, naturalmente. Che subisce due discussi rigori<br />

dai rossoneri (quello di San Siro che chiude <strong>il</strong> match e quello del Rastrello<br />

che lo apre), ed <strong>il</strong> gol decisivo di Maicon nella gara di andata con<br />

un intero…condominio in fuorigioco. Se non è par condicio questa!<br />

SOLIDARIETÀ - Certo fa un bell’effetto vedere nella curva degli<br />

ospiti tanti ragazzini, specie se provenienti dalle zone terremotate, invitati<br />

dalla società e dal Comune di Siena in collaborazione con le contrade. A<br />

dimostrazione che si può essere 15esimi in classifica e primi per solidarietà.<br />

Contesto nel quale si inserisce anche la consegna al sindaco di San<br />

Pio delle Camere (AQ) di un pulmino Oper Vivaro 2000 CDTI 120cv<br />

Combi a 9 posti frutto dell’apposita raccolta fatta dai club bianconeri e del<br />

contributo di calciatori e staff bianconero, Finanziaria Senese di Sv<strong>il</strong>uppo,<br />

Fondazione Mps e Auto Europa.<br />

RISULTATI E CLASSIFICA SERIE A<br />

27a giornata<br />

CATANIA-SIENA 0-3<br />

(Pt 10’ Maccarone; st 25’ Ghezzal, 45’ Jarolim)<br />

28a giornata<br />

SIENA-MILAN 1-5<br />

(Pt 6’ Pirlo (rig), 48’ Inzaghi; st 10’ Pato,<br />

17’ Maccarone, 26’ Inzaghi, 33’ Pato)<br />

29a giornata<br />

FIORENTINA-SIENA 1-0<br />

(St 27’ Mutu)<br />

30a giornata<br />

SIENA-LAZIO 2-0<br />

(Pt 25’ Calaiò; st 40’ Maccarone)<br />

31a giornata<br />

BOLOGNA-SIENA 1-4<br />

(Pt 6’ Calaiò, 11’ Portanova, 21’ Marazzina;<br />

st 17’ Ghezzal, 37’ Kharja)<br />

32a giornata<br />

SIENA-CHIEVO 0-2<br />

(Pt 22’ Pellissier; st 2’ Pellissier)<br />

33a giornata<br />

TORINO-SIENA 1-0<br />

(Pt 10’ Bianchi)<br />

34a giornata<br />

SIENA-NAPOLI 2-1<br />

(Pt 11’ Kharja, 25’ Maccarone; st 35’ Pià)<br />

Classifica: Inter 77; M<strong>il</strong>an 70; Juventus 66; Fiorentina 61;<br />

Genoa 60; Roma 53; Palermo 52; Cagliari 49; Udinese 48;<br />

Lazio 47; Atalanta 44; Napoli 42; Sampdoria 41; Siena e<br />

Catania 40; Chievo 35; Torino 30; Bologna 29; Lecce 28;<br />

Reggina 27.


febbre alta antonio gigli<br />

CONSIGLI PER IL MERCATO<br />

CUORE BIANCONERO<br />

La netta vittoria con <strong>il</strong> Napoli sancisce che un<br />

campionato capolavoro sta per giungere al traguardo.<br />

Ma visto che siamo tifosi e anche scaramantici,<br />

vogliamo aspettare la matematica per<br />

festeggiare e parlare d’altro, per esempio di<br />

aspetti su cui, a volte, i mass media nazionali sorvolano.<br />

Stiamo parlando, per esempio, del<br />

grande cuore dei tifosi del Siena. Nel fine settimana<br />

precedente la gara con <strong>il</strong> Napoli, circa ottanta<br />

ragazzini abruzzesi, abitanti di paesi colpiti<br />

dal terremoto, sono stati ospiti della nostra città.<br />

Hanno visitato le contrade di Chiocciola e Tartuca,<br />

sono stati ospiti insieme a coetanei senesi<br />

allo stadio. La solidarietà bianconera non si è fermata<br />

qui. Nel corso della partita, infatti, la raccolta<br />

di fondi delle settimane precedenti, alla<br />

quale hanno collaborato fattivamente i club bianconeri<br />

dei Fedelissimi, Val d’Arbia, Corrente<br />

Bianconera e Curva Robur, ha fatto sì che al sindaco<br />

di uno di paesi più colpiti, San Pio delle Camere,<br />

fosse consegnato un pulmino che sarà<br />

ut<strong>il</strong>issimo per i bisogni dei terremotati. Un piccolo<br />

gesto nel mare della solidarietà, ma particolarmente<br />

importante in quanto ha visto protagonisti<br />

i tifosi di calcio, a volte troppo vituperati, e perché<br />

concreto, vero, da toccare con mano. Fatto questo<br />

di non secondaria importanza. Non è la<br />

prima volta che episodi del genere accadono,<br />

giacché in passato i tifosi senesi hanno contribuito<br />

alla realizzazione di pozzi in Africa, a conferma<br />

della diversità positiva dei supporter bianconeri.<br />

IL FUTURO<br />

SI COSTRUISCE ADESSO<br />

È in questo periodo di fine stagione che si gettano<br />

le basi per <strong>il</strong> prossimo campionato. Ovviamente<br />

è diffic<strong>il</strong>e azzardare cosa succederà di<br />

concreto, noi possiamo solo consigliare o esporre<br />

i nostri sogni, senza dimenticare che siamo <strong>il</strong><br />

Siena e non <strong>il</strong> Barcellona. L’intelaiatura della<br />

squadra, mister compreso, c’è, e ha buone probab<strong>il</strong>ità<br />

di durare ancora qualche anno, pur sopportando<br />

alcune cessioni necessarie per motivi di<br />

b<strong>il</strong>ancio. Crediamo che diffic<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> colombiano<br />

Zuniga possa rimanere in bianconero, viste<br />

le richieste, ma crediamo anche che possa essere<br />

ceduto per una cifra adeguata al valore. Per <strong>il</strong><br />

giovane Brandao <strong>il</strong> discorso è diverso. Le sue ottime<br />

prestazioni hanno svegliato l’interesse di<br />

molti osservatori, ma <strong>il</strong> Siena può tranqu<strong>il</strong>lamente<br />

resistere e aspettare magari un anno in più, aumentandone<br />

<strong>il</strong> valore. Le colonne Portanova, Vergassola<br />

e Maccarone saranno ancora assi<br />

portanti del Siena 2009, questa è una certezza.<br />

Tra Codrea, Coppola e Galloppa forse uno dovrà<br />

lasciare la maglia del<br />

Siena, ma l’acquisto di<br />

giovani talenti come<br />

Genevier potrebbero<br />

compensare una partenza<br />

(non di più,<br />

però). In attacco resta<br />

da capire <strong>il</strong> futuro di<br />

Calaiò, mentre ci sarà<br />

da sostituire un elemento<br />

prezioso come Frick in<br />

scadenza (come Jarolim).<br />

Ghezzal a rigor di logica,<br />

dovrebbe rimanere.<br />

Anche per lui fioccheranno<br />

le richieste, ma un anno in più<br />

non potrebbe che fa bene alla punta esplosa quest’anno<br />

in arrivo dalla serie C1. Un altro capitolo<br />

importante sarà quello del portiere. Tutto dipende<br />

da cosa vorrà fare la Roma di Curci, mentre sia<br />

Elle che Manitta dovrebbero lasciare Siena, salvo<br />

ripensamenti. Questi sono solo alcuni spunti,<br />

prendeteli come volete, l’importante è credere assolutamente<br />

che non ci sarà una smob<strong>il</strong>itazione,<br />

noi ne siamo certi.<br />

STAMPA BIANCONERA<br />

In apr<strong>il</strong>e ha compiuto trent’anni Il Fedelissimo,<br />

la testata dell’omonimo club. Il fatto è stato festeggiato<br />

adeguatamente da tutte le componenti<br />

del tifo e della società. Non poteva essere altrimenti,<br />

visto l’impegno che viene profuso da Nicola<br />

Nat<strong>il</strong>i e c. per pubblicare una testata che si<br />

è ritagliata un vero e proprio spazio nel mondo<br />

editoriale cittadino. Sempre libero e indipendente,<br />

<strong>il</strong> Fedelissimo ha tenuto aggiornati i tifosi<br />

sin dal lontano 1979, da quando gli avversari<br />

avevano nomi e carature ben diverse. Il più<br />

grande merito, però, è di essere riusciti a durare<br />

per trent’anni. Non è fac<strong>il</strong>e per nessun giornale,<br />

figuriamoci per una pubblicazione dove<br />

<strong>il</strong> volontariato è la caratteristica<br />

principale. In<br />

bocca al lupo per altri<br />

trent’anni e anche di<br />

più.


CANALE CHE VAI, PARTITA CHE TROVI<br />

di Mario Lisi<br />

11<br />

Una volta (anni 60 o giù di lì, tanto per intenderci)<br />

l’attesa di una partita in eurovisione era<br />

davvero tale, nonostante che poi le immagini<br />

comparissero sui nostri antid<strong>il</strong>uviani teleschermi come<br />

provenienti da un altro pianeta, f<strong>il</strong>trate com’erano da<br />

una sorta di leggera nebbiolina che tutto sfocava. E,<br />

come se non bastasse, spesso le riprese in diretta si alternavano<br />

a corpose interruzioni annunciate da un serioso<br />

cartello mentre l’audio del telecronista era<br />

disturbato costantemente dal rumorio del tifo in sottofondo,<br />

quasi una bolgia indistinta. Tuttavia è così che ci<br />

sono diventati fam<strong>il</strong>iari stadi come <strong>il</strong> Santiago Bernabeu<br />

di Madrid o <strong>il</strong> vecchio Wembley londinese e con<br />

essi le magie di Suarez e Corso, di Sivori e di Altafini.<br />

Più in generale, in quell’epoca di rari e spartani divertimenti,<br />

le partite in TV (fossero di serie A o di<br />

Coppa Campioni, di un mondiale o di un campionato<br />

europeo) esercitavano un fascino tutto particolare sull’appassionato<br />

di calcio; era, infatti, come se nel salotto<br />

buono di casa si materializzasse un piccolo stadio personale<br />

in bianco e nero per serate che <strong>il</strong> primo timido<br />

avvento del colore rese ancor più elettrizzanti quanto la<br />

fantozziana prospettiva di sedersi davanti al video con<br />

cena a base di frittata, boccale di birra e “rutto libero”.<br />

Tutto ben diverso, insomma, dal calcio che oggi<br />

passa a più non posso <strong>il</strong> variegato convento televisivo,<br />

fatto di vere e proprie overdosi di pallone per spettatori<br />

sempre più sazi e perciò distratti e annoiati: calcio nostrano,<br />

spagnolo ed inglese, Bundesliga e<br />

campionati sudamericani, Under 21 e Under<br />

19, tornei giovan<strong>il</strong>i e calcio femmin<strong>il</strong>e, gratis<br />

ed a pagamento, in chiaro e in digitale..., insomma<br />

canale che vai, partita che trovi.<br />

Certo le immagini non sono più quelle rigorosamente<br />

standardizzate di un tempo, lo<br />

spettacolo (peraltro quando si può definire veramente<br />

tale...) è ora fruib<strong>il</strong>e da m<strong>il</strong>le angolazioni<br />

diverse, con spreco di replay e attenzioni<br />

verso particolari prima del tutto trascurati o<br />

ignorati come, ad esempio, l’espressione degli<br />

occupanti delle panchine, gli atteggiamenti<br />

del pubblico più colorito, magari perfino <strong>il</strong><br />

cane poliziotto a bordo campo con la lingua<br />

di fuori o <strong>il</strong> “vaffa” del titolato campione in<br />

faccia all’arbitro.<br />

Ed al bombardamento di inquadrature e<br />

zoomate si accompagna ormai l’inevitab<strong>il</strong>e<br />

commento a più voci con <strong>il</strong> telecronista ufficiale,<br />

ridotto a mero presentatore di giocate e<br />

parate, affiancato dall’<strong>il</strong>luminato bla bla dell’esperto<br />

di turno, in genere un ex calciatore<br />

in doppiopetto e cravatta o più spesso un allenatore<br />

in temporaneo parcheggio. Quanta<br />

nostalgia però, nel sentire gli schiamazzi di<br />

Salvatore Bagni o le seriose argomentazioni<br />

di Sandro Mazzola, per <strong>il</strong> poco professionale<br />

ma umanissimo “Quasi gol!” del buon Niccolò<br />

Carosio e perfino, venendo ad anni più<br />

recenti, per quel triplice “Campioni del<br />

mondo!” urlato col cuore da Nando Martellini<br />

nella finale del Mundial di Spagna ‘82!<br />

Lo strappo epocale, insomma, si è ormai<br />

abbondantemente consumato e la partita in<br />

TV, come recentemente ha fatto notare anche un critico<br />

televisivo di prim’ordine come Aldo Grasso sulle pagine<br />

del “Corriere della Sera”, non è più limitata alla<br />

semplice copertura informativa dell’evento sportivo. Al<br />

giorno d’oggi essa è piuttosto un prodotto da confezionare<br />

al meglio e da vendere come tanti altri, con <strong>il</strong> potenziale<br />

cliente (cioè lo spettatore) in veste di soggetto<br />

attivo dal momento che può scegliere di vedere la partita<br />

su questa o quella rete, pubblica o privata, secondo<br />

un’offerta sempre più diversificata per dovizia di immagini,<br />

taglio del commento e disponib<strong>il</strong>ità di approfondimenti<br />

pre e post gara. Il discorso, ovviamente, si<br />

può estendere per analogia a diversi altri sport.<br />

Senonché ai benedici effetti della cosiddetta concorrenza<br />

ed alla innegab<strong>il</strong>e libertà di opzione goduta dal tifoso<br />

si accompagnano anche negativi effetti collaterali<br />

che sono da un pezzo sotto gli occhi di tutti come i continui<br />

litigi per la spartizione dei diritti televisivi, a cui<br />

non sono estranee nemmeno certe turbolenze interne<br />

alla Lega, con gli scomodi e mal frequentati stadi italiani<br />

che nel frattempo appaiono desolatamente semivuoti;<br />

fino al famigerato progetto, carezzato da taluni<br />

potenti del nostro calcio, per una Serie A alla quale partecipino<br />

solo squadre di grandi città, ricchi bacini di<br />

utenza per l’imperante mercato calcistico televisivo.<br />

Progetto a cui proprio la nostra beneamata Robur,<br />

per fortuna, non si è per ora stancata di mettere, anno<br />

dopo anno, <strong>il</strong> bastone tra gli ingranaggi. •


Il presidente neroverde interviene con una lettera sul caso che lo<br />

vede coinvolto con <strong>il</strong> San Miniato<br />

“Io, accusato per colpa<br />

e non per dolo”<br />

La formazione<br />

degli Allievi<br />

Regionali<br />

vittoriosi<br />

ad Ischia<br />

12 calcio<br />

Gent<strong>il</strong>e Direttore,<br />

Riguardo agli articoli apparsi sulla<br />

stampa locale e nazionale, afferenti a vicende<br />

che hanno interessato <strong>il</strong> calcio giovan<strong>il</strong>e,<br />

in merito ad alcune ‘scritture<br />

private’ su giovani calciatori, dove viene<br />

accostato <strong>il</strong> mio nome a quello del G.S.<br />

San Miniato da me presieduto, mi preme<br />

precisare quanto segue:<br />

Innanzitutto sono orgoglioso del<br />

metodo da me adottato, un metodo formato<br />

da buoni costumi e da sani principi<br />

che mi hanno sempre distinto e dato<br />

grandi soddisfazioni in cariche Istituzionali<br />

ricoperte dal sottoscritto in passato.<br />

Quello che ho fatto, cioè, scritto e fotocopiato,<br />

di cui vengo incolpato, l’ho voluto<br />

e dovuto fare al solo scopo di<br />

amministrare con la massima trasparenza<br />

una Società all’epoca in grave crisi<br />

finanziaria.<br />

L’ho fatto anche per non deludere le<br />

aspettative dei rappresentanti delle maggiori<br />

Istituzioni senesi per la stima e la fiducia<br />

riposte in me per gestire e<br />

amministrare con serietà e onestà una Società<br />

che per Siena è sempre stata <strong>il</strong> fiore<br />

all’occhiello, sia dal punto di vista della<br />

serietà e della qualità dei suoi tecnici, sia<br />

dal punto di vista organizzativo nello<br />

svolgere l’attività calcistica giovan<strong>il</strong>e indirizzata<br />

al solo scopo di far fare esperienza<br />

formativa caratteriale, senza speculare<br />

sulla pelle dei ragazzi, dove vincere o perdere,<br />

per <strong>il</strong> G.S. San Miniato, deve servire<br />

ai giovani solo a far crescere loro in momenti<br />

di aggregazione e di amicizia.<br />

Adottando questo metodo (i risultati<br />

amministrativi apparvero subito evidenti,<br />

e lo sono ancora oggi) sapevo di disattendere<br />

alcune norme federali e, sia pure<br />

con la contrarietà del segretario generale<br />

e del D.S. Tosoni, ho sottoscritto, in perfetta<br />

sintonia con <strong>il</strong> direttore amministrativo<br />

Del Gaudio, documenti atti solo ed<br />

esclusivamente a mettere a conoscenza la<br />

dirigenza della Società di un impegno morale<br />

assunto fra due Società sportive,<br />

come ho dichiarato verbalmente nel corso<br />

delle indagini preliminari al Procuratore<br />

Federale Dr. Steno Nencini di Firenze.<br />

Oltretutto adottare questo sistema<br />

serve anche a sgomberare qualsiasi<br />

ombra di intrallazzi o di accordi <strong>il</strong>leciti che<br />

possono dare adito a sospetti<br />

di ogni genere che,<br />

purtroppo, affliggono<br />

ancora oggi <strong>il</strong> mondo del<br />

calcio in generale.<br />

Infatti, se non avessi<br />

firmato quella scrittura,<br />

non onorata dalla Società<br />

Valdarbia, cosa<br />

avrebbero sospettato<br />

oggi i genitori dei ragazzi<br />

e l’opinione pubblica<br />

sul comportamento<br />

del G.S. San Miniato?<br />

Gli stessi genitori dei ragazzi in questione,<br />

prima di firmare la lista, furono<br />

messi a conoscenza di una scrittura privata<br />

dove si precisava che, pur figurando<br />

un trasferimento definitivo, in realtà non<br />

era che un ‘prestito’ per un anno, col diritto<br />

di riscatto da esercitare da parte di<br />

quella Società entro i termini stab<strong>il</strong>iti nella<br />

scrittura medesima (31 maggio 2008).<br />

Altra precisazione: i genitori erano a<br />

conoscenza del valore della cifra del riscatto<br />

del cartellino, cioè l’equivalente del<br />

premio di preparazione stab<strong>il</strong>ito dalle<br />

norme federali, circa 1900,00 euro e,<br />

sono sicurissimo, mai avrebbero immaginato<br />

che la Società Valdarbia, non<br />

avendo esercitato <strong>il</strong> diritto di riscatto, e<br />

quindi senza alcun diritto, potesse chiedere<br />

loro la somma di euro 6000,00 per<br />

lasciare liberi i propri figli di andare a giocare<br />

altrove.<br />

L’unico addebito che mi è stato attribuito,<br />

per colpa e non per dolo, è quello di<br />

non aver depositato la scrittura in Lega,<br />

tutta qui la colpa mia e di conseguenza<br />

del San Miniato!<br />

Grazie per l’ospitalità<br />

Luigi Toscano<br />

Presidente G.S. San Miniato<br />

Ora <strong>il</strong> calcio<br />

è anche donna<br />

Il calcio senese di vertice si arricchisce di una<br />

nuova…costola: quella femminle.<br />

Con <strong>il</strong> successo per 3-0 sul campo del Salento, in Campania,<br />

la formazione bianconera m<strong>il</strong>itante in serie B, ha<br />

conquistato infatti con due turni di anticipo la serie A2.<br />

Partita con ambizioni di salvezza, la squadra guidata da<br />

Roberto Volpi pian piano ha acquisito la convinzione nei<br />

propri mezzi ed all’altezza della nona giornata di ritorno<br />

ha centrato l’insperato traguardo. A due turni dal termine,<br />

<strong>il</strong> Siena femmin<strong>il</strong>e guida la classifica con 46 punti, seguita<br />

dall’Atletic Montaqu<strong>il</strong>a a 36.


QUANDO PASSAVA IL GIRO<br />

di Roberto Barzanti<br />

13<br />

Una storica immagine<br />

del Giro del ‘54 con<br />

Fausto Coppi all’uscita<br />

di Porta Camollia<br />

Questo Giro d’Italia del Centenario mi pare un bel<br />

po’ scombinato. Il percorso non mi piace proprio.<br />

Se per essere “rivoluzionari” bisognava rivoluzionare<br />

la geografia e disegnare un itinerario a rovescio le trovate<br />

paiono piuttosto lambiccate. Che fascino potrà avere<br />

la parata di squadre nella cronometro inaugurale al Lido di<br />

Venezia, tra <strong>il</strong> Des Bains e l’ Excelsior dal pacchiano orientalismo?<br />

E perché chiudere con una cronometro individuale<br />

destinata a non cambiar nulla nella classifica ai Fori Imperiali<br />

quasi si dovessero tessere le lodi della Romanità come<br />

ai “bei” tempi? . In questo Giro capovolto non mi ci ritrovo.<br />

Torriani non l’avrebbe fatto. Figurarsi <strong>il</strong> Vesuvio al posto<br />

del Mortirolo, e <strong>il</strong> quatto Appennino marchigiano al posto<br />

delle aguzze Dolomiti e in mezzo M<strong>il</strong>ano con una tappa<br />

tutta chiusa nel labirinto cittadino. Quel ch’è peggio è che<br />

non passa da Siena. Quando eravamo ragazzi – son consentiti<br />

ricordi senza lacrime? – stavamo in attesa. Appena<br />

usciva la comunicazione ufficiale del percorso via a compulsar<br />

la “Gazzetta” sperando che transitasse da Siena o almeno<br />

in prossimità. La carovana era un bel vedere.<br />

S’andava ai bordi della strada ed era una gara ad acchiappare<br />

caramelle e ninnoli vari, volantini pubblicitari e bandierine<br />

colorate, cartoline pronte per l’autografo. Non era<br />

frequente che <strong>il</strong> Giro passasse dalle nostre parti, ma talvolta<br />

capitava ed era una festa. Nel ’48 gran volata allo stadio,<br />

che allora era anche velodromo, con Leoni trionfante.<br />

Questo Giro del Centenario toccherà Firenze in<br />

provenienza dal Lido di Camaiore e poi via da Campi<br />

Bisenzio alla volta di Bologna. La Toscana la sfiora<br />

appena: arriverà nel capoluogo – che non riesce a esserlo<br />

– <strong>il</strong> 22 maggio, alla tredicesima tappa e poi se<br />

ne andrà quasi avesse paura curvando verso nord.<br />

Sarà la trentesima volta che i girini rendono omaggio<br />

alla città gigliata. Alfredo Martini ha evocato l’anno<br />

che più gli è rimasto dentro, <strong>il</strong> 1946: “Si vedevano<br />

ancora le rovine prodotte dalla guerra. Passammo tra<br />

le macerie. Nella tappa che da Montecatini puntava<br />

su Prato, vinse Leoni e poi ci fu la Prato-Bologna<br />

vinta da Coppi”. I nomi delle città si confondono con<br />

quelle dei campioni. L’epica fa tutt’uno con <strong>il</strong> paesaggio.<br />

E ovunque in vetrina specialità e tradizioni,<br />

come in una Fiera nazionale.<br />

La tappa più memorab<strong>il</strong>e ospitata a Siena è,<br />

forse, a mio modo di sentire, quella del 19 maggio<br />

1952: la terza di quel Giro, <strong>il</strong> quarto vinto da<br />

Coppi. La partenza con raduno nel Campo e <strong>il</strong> via<br />

da Porta Romana fu uno spettacolo. Mi è capitato di<br />

rievocarlo con Emore Baglioni che del ciclismo senese<br />

è l’anima e <strong>il</strong> patriarca. Nella stanza che possiede<br />

in via de’Servi si può visitare un piccolo<br />

museo alla buona, pieno di cimeli da far invidia ai<br />

collezionisti appassionati. Tra le fotografie e le pagine<br />

esposte ecco quella che riporta la cronaca di<br />

quella mattina del 20 maggio. La tappa l’aveva<br />

vinta Bev<strong>il</strong>acqua, Nino Def<strong>il</strong>ippis in rosa. Coppi si<br />

era dovuto affacciare a più riprese dal balcone del<br />

Continental (dove alloggiava con la sua squadra)<br />

proprio come aveva dovuto fare, decenni prima,<br />

Gabriele D’Annunzio. E giù applausi a non finire.<br />

La partenza all’indomani era fissata a Porta Romana,<br />

in mezzo ai paggi di Contrada e allo sventolio<br />

dei vess<strong>il</strong>li. Il sindaco tardò ad abbassare la<br />

bandierina perché i girini si erano fatti prendere dal<br />

clima paliesco: tutti a indossare i berretti e a provarsi a<br />

stamburare.<br />

L’episodio più curioso riguarda Hugo Koblet che si<br />

dava arie di divo ed era ammiratissimo dalle ragazze. Prima<br />

della partenza Hugo era solito fare un’abbondante colazione.<br />

E così fece. Prese posto ad un tavolo della Speranza<br />

e con metodica calma ingurgitò con eleganza – così per ridere<br />

– un pantagruelico menu: quattro bicchieri di latte,<br />

quattro uova al burro, mezzo pollo lesso e una bistecca al<br />

sangue con contorno di asparagi. “La folla – riferisce lo<br />

scrupoloso cronista – ha sottolineato ogni portata con <strong>il</strong> suo<br />

stupito ‘buon appettito’”. Altra benzina rispetto al doping<br />

che oggi d<strong>il</strong>aga. La tappa fu funestata da un incidente terrib<strong>il</strong>e.<br />

Orfeo Ponsin, della Frejus, scendendo velocissimo<br />

lungo la Merluzza, presso Madonna di Bracciano, fu sbalzato<br />

di sella e sbatté violentemente la fronte contro un albero.<br />

Morì sul colpo. Prima di partire aveva detto alla<br />

fidanzata: “Quest’ anno voglio finirlo <strong>il</strong> Giro, andrò cauto<br />

fino a Roma. Poi tenterò le mie carte, per prendermi, se mi<br />

riesce, una vittoria di tappa”. Il sogno di Orfeo, con quel cognome<br />

squ<strong>il</strong>lante che più veneto non si può – era nato a<br />

San Giorgio in Bosco, presso Padova, in una famiglia contadina<br />

– si infranse contro un albero maledetto, lungo la<br />

Cassia. Il Giro è stato teatro di stupende imprese e di<br />

enormi fatiche, di ingenue gioie e brucianti delusioni.<br />

Quanti nomi son scritti nell’albo centenario! •


Quando in televisione c’era un incontro di Mike Tyson lui era<br />

lì, incollato al tubo catodico, a tifare e stringere i pugni per <strong>il</strong> campione<br />

(almeno sul ring) americano; s’immedesimava in lui e seduto<br />

sul divano emulava <strong>il</strong> combattimento.<br />

Cresciuto qualche anno, Luigi Allegrini si presenta alla corte<br />

di David Borgogni, ex pug<strong>il</strong>e della Box Gold Gym ed oggi apprezzato<br />

allenatore, e nel 2004 firma <strong>il</strong> suo esordio a San Giusto<br />

di Prato nella categoria 51 Kg (per passare poi a quella superiore<br />

dei 54 Kg), mentre l’anno successivo taglia <strong>il</strong> suo primo importante<br />

traguardo classificandosi secondo ai Campionati Italiani<br />

juniores.<br />

Purtroppo la carriera del giovane è stata condizionata da una<br />

serie di infortuni spesso capitati fuori dal ring, in specie incidenti<br />

stradali, che non gli hanno permesso di fare, come si dice, f<strong>il</strong>otto:<br />

tutte le volte che doveva affrontare, dopo una precedente vittoria,<br />

un avversario “di categoria”, ha dovuto sempre rinunciare per i<br />

motivi sopradetti. Anche di recente, precisamente a marzo, in<br />

Germania, nel corso del primo incontro in maglia azzurra, si è<br />

infortunato addirittura alla prima ripresa (rottura del pollice della<br />

mano destra proprio all’attaccatura del metacarpo), ma continuando<br />

stoicamente a combattere fino al termine.<br />

A dicembre del 2005, dopo <strong>il</strong> secondo posto ai Campionati<br />

Italiani juniores, vince <strong>il</strong> suo primo incontro per K.O. contro un<br />

pug<strong>il</strong>e croato, Nikola Cagali, nel corso di una riunione a livello internazionale.<br />

Dopo aver collezionato numerosi successi, nel<br />

2007 viene convocato dalla Federazione Pug<strong>il</strong>istica Italiana a<br />

Colleferro per la selezione al ‘Guanto d’oro’ alla quale partecipano<br />

i migliori 8 pug<strong>il</strong>i di ogni categoria. Dai vari incontri esce poi<br />

l’atleta che verrà premiato con <strong>il</strong> prestigioso premio.<br />

Allegrini risulta in quella occasione la rivelazione del torneo,<br />

perché dopo aver battuto due grandi nomi dell’ambiente pug<strong>il</strong>istico<br />

arriva in finale contro Nicola Cipolletta (reduce da diversi<br />

incontri disputati in nazionale come juniores), e perde per soli 3<br />

punti, due dei quali derivanti da un richiamo ufficiale per aver abbassato<br />

la testa (ma cè da dire che Cipolletta era 15cm più basso<br />

dell’Allegrini). Quindi tutto sommato perde per un solo punto!! Ma<br />

al cronista della Rai, tale… Nino Benvenuti, non sfugge la prova<br />

del senese, esaltato a gran voce per le spiccate doti tecniche e<br />

atletiche.<br />

Ed infatti Luigi ci riprova l’anno dopo, nel 2008, ancora selezionato<br />

dalla Federazione dopo una br<strong>il</strong>lante stagione caratte-<br />

14 boxe<br />

Chi è <strong>il</strong> giovane pug<strong>il</strong>e premiato dal Gruppo<br />

Stampa quale ‘Personaggio <strong>Sport</strong>ivo 2008’<br />

La ‘noble art’ senese<br />

si r<strong>il</strong>ancia con<br />

Luigi Allegrini<br />

rizzata da 5 vittorie (di cui una anche per K.O), su sei incontri disputati.<br />

E questa volta non delude le aspettative né del suo allenatore,<br />

che ben conosce le potenzialità del ragazzo, né degli<br />

addetti ai lavori. Dopo aver incontrato e battuto Pio Antonio Nettuno,<br />

che dal 2009 è diventato professionista, e <strong>il</strong> già cinque volte<br />

campione italiano El Adibi Mohamed Alì, s’impone infatti nella finale<br />

su Galvagno, che su 38 incontri contava due sole sconfitte,<br />

e conquista l’ambito trofeo.<br />

A fine anno dicembre si tengono intanto a Bologna gli incontri<br />

clou della stagione, ovvero gli assoluti d’Italia, e dopo la bella<br />

affermazione al ‘Guanto d’oro’, Luigi si sente pronto per confermarsi<br />

a certi livelli, ma a causa di un brutto incidente automob<strong>il</strong>istico<br />

è costretto giocoforza a dare forfait.<br />

Partecipa quindi di diritto agli assoluti d’Italia che nel 2008 si<br />

tengono a M<strong>il</strong>ano: della sua categoria, i 54 Kg, sono in nove a<br />

prendervi parte, ma lui, appena arrivato, è costretto a salire subito<br />

sul ring (mentre le altre categorie riposano) per di più contro<br />

un avversario, tale Vittorio Parrinello, primo ai Campionati Mondiali<br />

M<strong>il</strong>itari con la divisa dell’Esercito, che ha la meglio ai punti<br />

e pone fine all’avventura tricolore dell’allievo di Borgogni con<br />

grande rammarico di tutti.<br />

Ma la tenacia è la marcia in più di Luigi, che riprende ad allenarsi<br />

con grande impegno e sacrificio, tanto da meritarsi la<br />

chiamata, nel gennaio scorso, di Francesco Damiani, c.t. della<br />

nazionale italiana, che lo invita a partecipare agli allenamenti programmati<br />

nella sede di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, uno<br />

“stage” della durata di ben quindici giorni.<br />

E due mesi più tardi la prima apparizione in maglia azzurra<br />

nel dual match “Italia – Germania”, a Wittenhofen in Germania,<br />

immeritatamente perso ai punti, 13 a 15, con una decisione contestata<br />

dallo stesso pubblico di casa (quattro dei cinque arbitri<br />

erano tedeschi), oltre che da uno stupito Maurizio Stecca, forte<br />

del fatto che alla terza ripresa Allegrini era in vantaggio di quattro<br />

punti.<br />

Attualmente <strong>il</strong> giovane pug<strong>il</strong>e senese vanta uno score di 34<br />

incontri con 19 vittorie, 6 pareggi e nove sconfitte all’attivo. Dopo<br />

l’operazione presso <strong>il</strong> C.T.O. di Firenze, da qualche giorno ha ripreso<br />

a frequentare la palestra e ad allenarsi in vista del prossimo<br />

incontro in luglio alle V<strong>il</strong>le di Corsano, località in cui abita.<br />

Visti i risultati raggiunti in brevissimo<br />

tempo e considerata la<br />

giovane età, <strong>il</strong> Gruppo Stampa Autonomo<br />

di Siena ha deciso di<br />

“scommettere” e premiare questo<br />

ragazzo con <strong>il</strong> riconoscimento di<br />

‘<strong>Sport</strong>ivo dell’anno’. Infatti nel<br />

corso della conviviale prevista per<br />

l’otto maggio presso l’Orto dè<br />

Pecci, gli verrà consegnato <strong>il</strong> Sanese<br />

d’Oro che tutti ci auguriamo<br />

sia di buon auspicio per un futuro<br />

“roseo ed azzurro” dell’atleta senese<br />

d’adozione.<br />

Chiara Cicali<br />

Sotto, Allegrini in mezzo a<br />

Damiani e Borgogni


Tra Pasqua e Pentecoste c’è <strong>il</strong> cambio di stagione. Arriva <strong>il</strong> tempo di metter mano<br />

al guardaroba e riporre gli abiti pesanti: questione d’abitudini, di ritmi e tendenze.<br />

Lo sport, a Pentecoste, deve ancora dare <strong>il</strong> meglio: emettere i suoi verdetti, premiare<br />

<strong>il</strong> lavoro di un anno o evidenziarne valutazioni meno fortunate. Per questo la sua<br />

essenza non può vivere di mode. E se <strong>il</strong> naturale cambio di stagione riguarda periodicamente<br />

volti e programmi nel ciclico rinnovamento dei suoi organi, l’abito che lo sport<br />

deve saper ‘indossare’ non consente molte variazioni sul tema: va confezionato su misura<br />

e cucito con <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o dei valori, la puntigliosità degli insegnamenti etici ed educativi; l’occhio<br />

attento di una cultura condivisa.<br />

Il compito del Coni è sim<strong>il</strong>e a quello dello st<strong>il</strong>ista di punta, impegnato a perfezionare<br />

un prodotto finito che possa piacere, entusiasmare e ‘catturare’ la passione del pubblico,<br />

non soltanto come spettacolo da ammirare, ma anche e soprattutto quale patrimonio di<br />

crescita civ<strong>il</strong>e e sociale da promuovere.<br />

Il Comitato Provinciale di Siena ha fatto da sempre, per storia, tradizione e appunto<br />

cultura, di questi principi le proprie priorità. Il suo ruolo di coordinamento tra le diverse<br />

anime di un territorio tanto vasto ed eterogeneo richiede lo sforzo costante per un’ offerta<br />

sportiva che sappia incontrare esigenze diverse.<br />

“Il grande lavoro di squadra – afferma <strong>il</strong> presidente Roberto Montermini – che tutto<br />

<strong>il</strong> Comitato ha saputo realizzare in occasione della recente inaugurazione ufficiale dei<br />

nuovi locali, avvenuta <strong>il</strong> 18 apr<strong>il</strong>e scorso alla presenza di Maurizio Romano rappresentante<br />

del Coni Nazionale, Ernesto Rabizzi ex presidente del Comitato Regionale Toscano<br />

e accreditato di un’ ultratrentennale m<strong>il</strong>itanza nella famiglia Coni; degli assessori<br />

allo sport della Provincia e del Comune di Siena Giorgio Del Ciondolo e Massimo Bianchi,<br />

insieme al dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Luigi Sebastiani e all’avvocato<br />

senese Massimo Carignani presidente provinciale del Coni di Terni, col quale intercorrono<br />

ottimi rapporti di collaborazione tradotti nell’appuntamento canonico della ‘Staffetta<br />

dell’Amicizia’ e in altre manifestazioni che ne consolidano i valori fondanti”.<br />

“Tutti concordi – riprende Montermini – nel ribadire la completa unitarietà di intenti<br />

e collegialità di obiettivi di tutte le istituzioni territoriali di riferimento con <strong>il</strong> Coni Provinciale,<br />

dove passione e competenza, nello spirito autentico di uomini e donne di sport,<br />

sanno integrarsi appieno per garantire quotidianamente e per molte ore al giorno, spazi<br />

ed opportunità al servizio dell’intero movimento, con risultati soddisfacenti sotto ogni<br />

punto di vista”.<br />

La partecipazione assidua di moltissimi addetti ai lavori a tutte le iniziative promosse<br />

dal Comitato, così come le occasioni di incontro e di confronto scaturite dalla<br />

continua interazione fra le molte identità sportive presenti, attestano la viva e tangib<strong>il</strong>e<br />

esigenza che tale realizzazione è andata a colmare.<br />

“Siamo davvero euforici per l’entusiasta risposta corale che la nuova collocazione<br />

ha ricevuto. In questo momento conosciamo le potenzialità logistiche ed organizzative<br />

che i nostri ambienti possono esprimere: ben 14 federazioni vi hanno concentrato la<br />

loro operatività e, nel rispetto dei propri elementi identificativi, rappresentano gli anelli<br />

di una catena diventata ormai supporto fondamentale al lavoro del Comitato”.<br />

Sullo slancio di questo importante approdo, <strong>il</strong> Coni di Siena è pronto a ‘tuffarsi’ nella<br />

16cinque cerchi<br />

L’inaugurazione ufficiale della nuova sede del Coni provinciale,<br />

occasione unica per un b<strong>il</strong>ancio di metà anno<br />

Primo: crescere uomini veri<br />

e sportivi autentici<br />

fase decisiva della stagione guardando con rinnovata fiducia alle prossime impegnative<br />

scadenze in calendario.<br />

“I nostri programmi sono naturalmente legati all’attività scolastica: in questo senso<br />

possiamo dire – evidenzia Montermini – di aver realizzato tutti i progetti che avevamo<br />

messo in cantiere relativamente all’anno in corso e che entro la fine delle lezioni troveranno<br />

<strong>il</strong> loro compimento”.<br />

Un’opera a tutto tondo che, oltre ad allargare <strong>il</strong> ‘raggio d’azione’ del Coni ormai<br />

estesa alla totalità del territorio, dimostra l’ottimizzazione gestionale tra le risorse disponib<strong>il</strong>i<br />

e i progetti finanziati, ad ulteriore riprova della convergenza tecnica e strategica di<br />

una ‘squadra’ brava a razionalizzare le proprie energie.<br />

“Mi riferisco, ad esempio, alle manifestazioni finali del progetto giocosport ‘Il Bambino<br />

sceglie lo <strong>Sport</strong>’, intorno al quale abbiamo elaborato un interessante questionario<br />

rivolto ai bambini, dei quali abbiamo voluto captare stimoli e motivazioni, ma in special<br />

modo ai loro genitori per cogliere la r<strong>il</strong>evanza e le peculiarità che del progetto essi avevano<br />

percepite - che ci vedranno in tutti gli istituti comprensivi del capoluogo e della provincia<br />

non solo per un’occasione di festa, bensì come esempio di sinergia ed effettiva<br />

reciprocità del binomio, rafforzata dalla particolare sensib<strong>il</strong>ità da parte di tutto <strong>il</strong> corpo docente<br />

col quale ci siamo relazionati”.<br />

“Proseguendo sul f<strong>il</strong>one sport-scuola, non dobbiamo dimenticare, tra gli appuntamenti<br />

istituzionalmente previsti, i Giochi della Gioventù, la Giornata Provinciale dello<br />

<strong>Sport</strong> per tutti, l’ultima domenica di maggio. Così come <strong>il</strong> progetto che avremmo in animo<br />

di concludere denominato ‘Asma e sport in età pediatrica’ con la collaborazione ed <strong>il</strong><br />

coordinamento della Prof.ssa Mirella Strambi; e, ancora, l’intenzione di sensib<strong>il</strong>izzare la<br />

pubblica opinione sul terreno del risparmio energetico, aspetto di interesse generale ma<br />

per <strong>il</strong> momento solo marginalmente sentito, eppure sfida di grande r<strong>il</strong>ievo per la stessa<br />

sopravvivenza del nostro Pianeta”.<br />

Un’altra post<strong>il</strong>la molto attuale e non meno importante alla voce ‘impegni’ del Coni<br />

senese, riguarda la normativa inerenti alla tenuta del Registro delle Società <strong>Sport</strong>ive.<br />

“La particolare attenzione che la tematica richiede, comporta un lavoro cap<strong>il</strong>lare e<br />

qualificato nell’interesse di tutti i sodalizi; per questo siamo consapevoli della necessità<br />

di approfondire le conoscenze giuridico-legali annesse alla corretta gestione di tale strumento<br />

e stiamo definendo un incontro con tutti gli incaricati da tenersi a breve, che riteniamo<br />

possa essere ut<strong>il</strong>e a fornire le giuste direttive del caso”.<br />

Non sarà certo un finale di stagione semplice, quello che <strong>il</strong> Comitato Provinciale del<br />

Coni si appresta ad affrontare: al solito, si preannuncia, invece, <strong>il</strong> normale tour de force<br />

di questo periodo. Ma la consapevolezza di un ‘gioco’ comune sostenuto dall’instancab<strong>il</strong>e<br />

entusiasmo che la causa dello sport, come ‘vocazione’ collettiva sa imprimere, porta<br />

a Roberto Montermini la tranqu<strong>il</strong>lità di chi crede nel proprio lavoro.<br />

“Come componenti di un organismo dirigenziale – conclude <strong>il</strong> presidente – abbiamo<br />

<strong>il</strong> dovere di proporre e suggerire, attraverso lo sport, dei precisi ‘input’ che consideriamo<br />

culturalmente validi per le giovani generazioni e per quelle che verranno. I frutti della ‘semina’<br />

non saranno forse immediati, ma se innaffiamo <strong>il</strong> terreno col getto di questi principi,<br />

potremo coscienziosamente dire di aver fatto crescere uomini veri e sportivi autentici”.<br />

Francesco Vannoni<br />

Tre immagini relative alla<br />

cerimonia di inaugurazione


Non accenna a concludersi l’anno più bello nella storia del<br />

rugby senese. Dopo aver chiuso <strong>il</strong> secondo campionato di serie C1<br />

in modo molto diverso dal primo (sei vittorie e un pareggio quest’anno,<br />

soltanto sconfitte la stagione precedente), Banca Cras Cus<br />

Siena ha messo in cantiere una serie di appuntamenti dedicati alla<br />

promozione della pallaovale fra i giovani ed i giovanissimi, cercando<br />

di far conoscere loro i valori e la bellezza di questo sport.<br />

In primo luogo è maturata l’idea di modificare la formula della<br />

Coppa Aido, che per la terza edizione in programma <strong>il</strong> 31 maggio<br />

al campo dell’Acquacalda, mantiene la sua natura di grande festa<br />

del rugby senese, ma si trasforma in un torneo a 7 giocatori per<br />

squadre Under 15. Una novità che qualifica ancora di più l’appuntamento<br />

voluto dalla sezione provinciale di Siena dell’Associazione<br />

Italiana per la Donazione di Organi tessuti e cellule, peraltro impegnata<br />

quest’anno in un progetto denominato “Aido e sport”, che<br />

l’ha vista presente anche a gare podistiche come “Siena di corsa<br />

con i paracadutisti” e la “Scarpinata di Ravacciano”, al Meeting<br />

“Città di Siena” di nuoto e al torneo di calcio femmin<strong>il</strong>e “Violante di<br />

Baviera”, in corso di svolgimento sul campo di San Miniato.<br />

E sarà anche un modo per chiudere in bellezza <strong>il</strong> primo campionato<br />

– debutto assoluto - giocato dalla formazione Under 15 di<br />

Banca Cras Cus Siena, allenata da Adrian Bielsa, che si è conquistata<br />

sul campo la fama di “eroica” per la sua capacità di tener<br />

testa ad ogni avversario, pur essendo costretta a giocare quasi<br />

sempre in inferiorità numerica, con solo dodici elementi (causa<br />

vari infortuni durante l’anno) contro quindici avversari. Vincenti o<br />

sconfitti, i bianconeri sono sempre usciti dal campo fra gli applausi<br />

degli appassionati e degli avversari, per la disciplina tattica, l’agonismo<br />

sempre abbinato alla correttezza, lo spirito sportivo con cui<br />

hanno onorato l’incontro fino al fischio finale, anche quando <strong>il</strong> passivo<br />

era diventato pesante.<br />

E se negli anni scorsi, la Coppa Aido rappresentava <strong>il</strong> momento<br />

di chiusura della stagione, quest’anno <strong>il</strong> rugby senese prosegue<br />

invece la sua attività anche a giugno, con un nuovo evento,<br />

che è sicuramente destinato ad avere successo. Si tratta del<br />

primo Torneo di rugby per Contrade, che si terrà sempre al campo<br />

dell’Acquacalda a metà giugno e per <strong>il</strong> quale si sta ipotizzando<br />

una formula curiosa e accattivante: quella di schierare tre squadre<br />

in rappresentanza dei Terzi in cui è divisa la città di Siena.<br />

Questo Torneo sarà aperto ai giovanissimi con età compresa fra<br />

9 e 13 anni, anche qui a sottolineare <strong>il</strong> grande successo registrato<br />

durante l’anno dal minirugby di Banca Cras Cus Siena, i “Tigrotti”<br />

(questo <strong>il</strong> nome che hanno scelto) allenati da Roberto Bartolomucci,<br />

capaci già alla prima stagione di vincere un quadrangolare<br />

sul campo di casa e un concentramento regionale a Sesto<br />

Fiorentino. Così come ha saputo farsi onore, a livello regionale, la<br />

17 rugby<br />

Si preannuncia un’estate di grandi eventi<br />

per la promozione della palla ovale fra i giovani<br />

Quando la mèta<br />

non è solo fare punti<br />

Under 13 guidata da Luca Scarpelli, che ha pagato la minore<br />

esperienza rispetto ai pari età di altre squadre, ma ha messo in<br />

luce diversi giocatori con tecnica individuale e capacità tattica. A<br />

livello Under 11 i bianconeri non hanno potuto sempre schierare<br />

un numero di giocatori sufficiente ad avere una propria squadra,<br />

e – come si usa in campo rugbystico – hanno “prestato” i propri<br />

ragazzi ad altre squadre, permettendo loro di scendere in campo<br />

e fare una preziosa esperienza.<br />

Alla fine di agosto, invece, Siena ospiterà un grande evento<br />

nazionale, anch’esso rivolto ai giocatori delle giovan<strong>il</strong>i. Diego Dominguez,<br />

uno dei più grandi giocatori italiani di sempre, grande<br />

amico di Siena e della squadra del Cus, ha scelto la nostra città<br />

per un “Camp” estivo che porta <strong>il</strong> suo nome e che è una specie di<br />

stage per i giovani più promettenti del rugby italiano. Per un’intera<br />

settimana, sotto l’occhio delle telecamere di Sky, i ragazzi avranno<br />

come insegnanti tecnici e giocatori della nazionale.<br />

Si è infine messa già in moto anche la macchina organizzativa<br />

per la seconda edizione del Torneo nazionale Under 17 che si giocherà<br />

a settembre sul campo di Sovic<strong>il</strong>le e che grande successo ottenne<br />

lo scorso anno per la presenza di società leader a livello<br />

nazionale, come Petrarca Padova (vincitore del torneo), Parma e<br />

Calvisano, oltre alle toscane Firenze, Prato e Siena. Quest’anno<br />

potrebbe addirittura essere presente anche la Tablada Argentina,<br />

che in quel periodo è in tournée in Italia, ovvero la squadra in cui<br />

ha iniziato a giocare proprio Diego Dominguez.<br />

Roberto Guiggiani


La ginnastica artistica, da sempre fiore all’occhiello della<br />

polisportiva biancoverde, ha trovato finalmente la sua stella:<br />

si chiama Giulia Leni e di lei in passato questa rivista si è<br />

già interessata in occasione delle sue prime performance<br />

agonistiche. A guidarla nel suo percorso formativo è Beatrice<br />

Vannoni, figura di spicco dell’universo mensanino, nonché<br />

punto di riferimento per tante giovanissime allieve che<br />

nel tempo si sono cimentate in questa diffic<strong>il</strong>e disciplina.<br />

Giulia, che ha compiuto da poco i 14 anni, è una ragazzina<br />

molto attiva, disponib<strong>il</strong>e, quotidianamente impegnata<br />

con la sua insegnante a raggiungere <strong>il</strong> massimo dei risultati,<br />

pur consapevole della tortuosità del cammino che deve ancora<br />

percorrere. I suoi allenamenti sono quasi maniacali,<br />

duri, spesso ripetitivi nella ricerca di quella perfezione che<br />

forse neppure esiste, ma che ogni atleta tende sempre ad<br />

inseguire. Se necessario anche per un’intera carriera. Peraltro<br />

riesce ad eseguire esercizi molto diffic<strong>il</strong>i con una leggiadria<br />

ed una posatezza nei movimenti che non passano<br />

inosservati agli esperti del settore.<br />

Pur allenandosi negli impianti della Mens Sana, l’allieva<br />

della Vannoni gareggia da non molto in serie A1 per la società<br />

Brixia Brescia, dove è seguita dal famoso tecnico Enrico<br />

Casella e dove è impegnata, assieme alle compagne di<br />

squadra, nella conquista del titolo italiano. Fra queste l’azzurra<br />

Vanessa Ferrari, la prima ginnasta italiana capace di<br />

vincere una medaglia d’oro ai Mondiali di ginnastica artistica.<br />

Per quanto più grande di Giulia, l’è iridata ed oggi vice campionessa<br />

d’Europa nel corpo libero, costituisce<br />

uno stimolo naturale in più per la nostra<br />

atleta della quale la sua istruttrice dice: “E’<br />

una strada dura da perseguire, piena di<br />

sacrifici e rinunce, ma la motivazione<br />

di Giulia è forte e pur tra m<strong>il</strong>le difficoltà<br />

si riesce ad andare avanti”.<br />

La giovane ginnasta, che di recente<br />

si è esibita al palasport<br />

nell’intervallo di Montepaschi-Cibona<br />

di<br />

Euroleague riscuotendo<br />

un convinto<br />

e prolungato applauso,<br />

ha vinto <strong>il</strong> titolo<br />

italiano allieve nel 2007 e si è classifica in buona posizione<br />

nella categoria juniores nel 2008. Sicuramente è non<br />

19 polisportiva<br />

Si sta facendo onore la giovane ginnasta<br />

mensanina compagna di squadra della<br />

Campionessa del Mondo Vanessa Ferrari<br />

Il sogno nel cassetto<br />

di Giulia Leni Giacomo Zanibelli<br />

solo la miglior ginnasta toscana ed una delle più valide promesse<br />

italiane, ma con la sua allenatrice si è posta come<br />

traguardi principali la partecipazione ai prossimi Mondiali<br />

2011 ed alle Olimpiadi di Londra 2012. Traguardi del tutto<br />

alla portata della mensanina, ben consapevole delle proprie<br />

capacità e soprattutto sostenuta da uno spirito di sacrificio<br />

non comune per una ragazzina di questa età.<br />

Dunque una bella soddisfazione per lei, per Beatrice<br />

Vannoni, sempre pronta a supportarla in ogni momento, per<br />

la stessa Mens Sana 1871 ma anche per l’intera città che<br />

proprio nello sport femmin<strong>il</strong>e ha raccolto finora i risultati più<br />

prestigiosi: da Laura Perinti a Margherita Zalaffi, da Cristina<br />

Cerpi a Cristina Giulianini.<br />

Ed a conferma,<br />

una volta di più, che<br />

gli sport di squadre di<br />

vertice non soffocano,<br />

anzi stimolano,<br />

la nascita di nuovi personaggi<br />

anche a livello<br />

individuale e in sport diversissimi<br />

da loro.<br />

In alto a destra: Giulia (al centro)<br />

con Vanessa Ferrari (a destra)<br />

Sotto: sul podio dei Campionati<br />

Italiani Allievi con la sua allenatrice<br />

Beatrice Vannoni<br />

Nelle altre immagini,<br />

momenti di gara


zapping vincenzo coli<br />

TEMPI DURI PER IL CRETINO AL ‘FRANCHI’<br />

Diciamo la verità: al mondo non c’è<br />

popolo più incline del nostro a fustigarsi<br />

sulle cose più sciocche, e ad autoassolversi<br />

allegramente rispetto a<br />

questioni davvero importanti. ‘Italiani<br />

brava gente’ è uno slogan inventato<br />

dalla pubblicistica nazionale, mica ce<br />

l’ha attribuito <strong>il</strong> resto del mondo: chiedete<br />

se sono d’accordo i somali soffocati<br />

dalle armi chimiche mussoliniane<br />

nella guerra coloniale del ’36. Vedere<br />

per credere alla voce razzismo. Secondo<br />

alcuni osservatori è un fenomeno<br />

impossib<strong>il</strong>e in una terra di<br />

emigranti, povera gente che ha provato<br />

sulla propria pelle come sa di sale<br />

<strong>il</strong> pane altrui. Ma la memoria storica<br />

non è <strong>il</strong> nostro forte, e allora non dobbiamo<br />

meravigliarci se alla partita<br />

della domenica una curva intera, non<br />

quattro bischeri isolati, insulta un giocatore,<br />

oltretutto italiano, perché ha la<br />

pelle scura. La Juventus è stata giustamente<br />

punita con la squalifica dello<br />

stadio (ed aver fatto ricorso è una<br />

mossa che svaluta la figura del presidente<br />

Cobolli Gigli: dov’è finito lo st<strong>il</strong>e<br />

bianconero?) e aspettiamo la prossima<br />

puntata in un qualsiasi stadio di qual-<br />

siasi località italiana, striscioni deliranti<br />

e cori grondanti idiozia. Non c’è dubbio<br />

– lo suggerisce la legge dei grandi<br />

numeri – che stadi e palazzetti siano<br />

frequentati costantemente da schiere<br />

poderose di imbec<strong>il</strong>li, ma generalizzare<br />

non è giusto, e può capitare di incontrare<br />

sensib<strong>il</strong>ità e intelligenza dove<br />

meno te le aspetti.<br />

Un’altra legge, quella della prevalenza<br />

del cretino dimostrata in un famoso<br />

libro da Fruttero & Lucentini,<br />

sembra proprio non valga a Siena,<br />

dove le tifoserie, sia del calcio che del<br />

basket, sono vibranti, fantasiose nell’arte<br />

dello scherno e dell’insulto, ma<br />

non menano le mani e sostanzialmente<br />

si mostrano rispettose dell’etnia di chi<br />

scende in campo. Non dimentichiamoci<br />

<strong>il</strong> premio fair play vinto l’anno<br />

scorso dalla Robur. Vogliamo raccontarci<br />

la solita favola bella per cui Siena<br />

è un’oasi di civ<strong>il</strong>tà? In qualche caso<br />

siamo stati costretti a dubitare, ma stavolta<br />

fa piacere segnalare la sostanziale<br />

serenità del contesto, e rubricarla<br />

come prova a discarico. Insomma al<br />

‘Franchi’ si può andare ancora con la<br />

famiglia. Non siamo ai livelli del cal-<br />

cio inglese o del football americano<br />

dove si tifa per la propria squadra e<br />

non contro quelle altrui, e nemmeno<br />

possiamo confrontarci con la passione<br />

caliente della Spagna, dove ci si reca<br />

allo stadio – esperienza personale al<br />

Camp Nou di Barcellona – col sorriso<br />

sulle labbra, non esistono reti di recinzione<br />

e anche di fronte a un arbitraggio<br />

scadente, come quello che ha<br />

penalizzato i blaugrana nella prima<br />

semifinale di Champions league contro<br />

<strong>il</strong> Chelsea, nessuno si agita più di<br />

tanto. E soprattutto non esiste la drammatizzazione<br />

dei media, non si vedono<br />

negli studi televisivi accolite di<br />

addetti ai lavori anziani e prostatici<br />

che urlacchiano senza ritegno nel sottolineare<br />

alla moviola lo sgambetto che<br />

poteva cambiare <strong>il</strong> risultato. Quando<br />

arbitro fischia, diceva <strong>il</strong> grande Boskov,<br />

partita finita è. E fino alla prossima,<br />

aggiungiamo noi, si pensa ad<br />

altro, ci si dedica a moglie o fidanzata<br />

o ai figli, si guarda un f<strong>il</strong>m, si legge un<br />

libro, si va a un concerto, si frequenta<br />

amici, si lavora, perfino. Se <strong>il</strong> lavoro<br />

c’è. Poi, è chiaro, può essere la mancanza<br />

di qualità della vita (disoccupazione,<br />

analfabetismo di ritorno,<br />

assenza di luoghi di aggregazione e<br />

di occasioni culturali, violenza urbana)<br />

a convogliare sugli spalti di stadi e palasport<br />

la paura del futuro, e a trasformarla<br />

in una brutta bestia. Ma quello è<br />

un problema sociale che va affrontato<br />

con soluzioni politiche, non bastano gli<br />

interventi della forza pubblica e le<br />

sventagliate di Daspo.<br />

Balotelli e Zoro, due giocatori diversi per due squadre<br />

diverse (Inter e Messina), ma una ‘colpa’ in comune:<br />

essere neri.


Alice Volpi, protagonista ai Campionati del Mondo giovan<strong>il</strong>i svoltisi in Irlanda<br />

del Nord, a Belfast, dove la giovane fiorettista cussina conquista tre medaglie in<br />

altrettante gare sfiorando la vittoria del titolo mondiale individuale under 20 dopo<br />

una gara entusiasmante condotta in maniera estremamente matura per la sua<br />

età.<br />

L’atleta del CUS Consum.it, classe 1992, aveva ottenuto oltre alla scontata<br />

convocazione nella prova “Cadette”, under 17, la fiducia del C.T. e del Consiglio<br />

Federale anche per la prova individuale e per quella a squadre della categoria<br />

superiore, gli Juniores (in Italia i “Giovani”), cioè gli under 20, categoria in cui del<br />

resto capeggiava con pieno merito in ranking nazionale.<br />

Bella prova anche per l’altra atleta cussina Gaia Fratini, coetanea di Alice,<br />

convocata a rappresentare l’Italia nella prova di spada “Cadette” che, con una<br />

prestazione di elevato livello, ha conquistato <strong>il</strong> 6° posto finale fermata ad un<br />

passo dalla zona medaglie dalla compagna di nazionale, Cam<strong>il</strong>la Batini, campionessa<br />

d’Italia in carica, poi medaglia di Bronzo.<br />

Nel dettaglio della prova “Cadette”, Alice Volpi, dopo aver conquistato al termine<br />

del girone di qualificazione la prima posizione del tabellone di eliminazione<br />

diretta, superava senza problemi nel primo incontro la ceca Bimova (15-2), mentre<br />

nel tabellone da “16” durava non poca fatica ad avere la meglio sull’ostica cinese<br />

Yun Shi (15-13); l’ingresso in zona medaglie non era mai in discussione<br />

con la cussina che si imponeva per 15/7 sulla russa Alekseeva.<br />

In quel momento la lunga pausa che prevedeva la cerimonia di apertura dei<br />

campionati, la tensione e l’emozione giocavano un ruolo fondamentale per la senese<br />

che nella semifinale contro la statunitense Kiefer non riusciva ad esprimersi<br />

ai suoi livelli finendo per perdere 7-15. Alice conquistava comunque <strong>il</strong> bronzo, la<br />

sua prima medaglia in un Mondiale, mentre l’oro veniva successivamente assegnato<br />

per <strong>il</strong> secondo anno consecutivo alla statunitense Prescod impostasi per<br />

15 a 6 sulla connazionale Kiefer.<br />

Passano tre giorni e la cussina è di nuovo in pedana per la prova individuale<br />

under 20; Alice dopo essere uscita dai gironi di qualificazione senza sconfitte, si<br />

collocava al 9° posto del tabellone di eliminazione diretta da “64” atlete.<br />

Poi un susseguirsi di incontri e vittorie impressionanti per arrivare alla finale iridata<br />

con la Volpi che superava nell’ordine: la ceca Sabartova (15/4), la polacca<br />

Rygielska (15/2), la francese Thibus (15/5), la statunitense, campionessa del<br />

mondo under 17 solo tre giorni prima, Prescod (15/10) e la compagna di nazionale<br />

Batini, (15/1).<br />

Nella finale per <strong>il</strong> titolo, allo scadere delle tre frazioni da tre minuti, <strong>il</strong> punteggio<br />

delle due atlete finaliste si fermava in perfetta parità, 9/9, e, nel minuto<br />

supplementare la russa Kazhikina (classe 1990) trovava <strong>il</strong> tempo giusto per anticipare<br />

di pochissimo l’attacco della più giovane avversaria, tanto che la stoccata<br />

decisiva veniva assegnata dopo <strong>il</strong> ricorso alla moviola da parte dell’arbitro che visionava<br />

le immagini rallentate prima di esprimere <strong>il</strong> proprio, corretto, giudizio.<br />

Per Alice una bellissima medaglia d’Argento in una gara dove sono emerse<br />

in maniera chiara quelle potenzialità che collocano la schermitrice cussina fra le<br />

migliori interpreti giovan<strong>il</strong>i internazionali della specialità. Dopo altri tre giorni è la<br />

volta della prova a squadre e per Alice Volpi è ancora medaglia: un altro Argento<br />

alle spalle degli Stati Uniti che nella finale per <strong>il</strong> titolo hanno superato le azzurre<br />

per 45-40.<br />

La formazione italiana composta dalla cussina e dalla solita Batini, Olga Calissi<br />

(Livorno) e Valentina De Costanzo (Roma), era giunta alla finale dopo aver<br />

superato negli ottavi la Gran Bretagna (45-20), nei quarti la Corea del Sud (45-<br />

22) ed in semifinale la Francia proprio grazie ad una incredib<strong>il</strong>e frazione della<br />

fiorettista senese che nei tre minuti dell’assalto ribaltava letteralmente <strong>il</strong> risultato,<br />

che vedeva sotto le azzurre per 8-20, rif<strong>il</strong>ando alla francese Zouari un parziale<br />

di 16-3.<br />

L’Italia andava quindi in vantaggio di una stoccata, 24-23, e l’incontro da<br />

quel momento in poi restava saldamente in mano a Volpi e compagne che chiudevano<br />

la sfida sul 45-34,<br />

Qualche dettaglio anche della prova di Gaia Fratini nella spada Cadette dove<br />

la cussina al termine del girone eliminatorio con 5 vittorie ed una sola sconfitta<br />

si collocava al 9° posto del tabellone di eliminazione diretta da 64 atlete.<br />

La cussina superava nell’ordine: Lim (15-10) di Singapore, Ivchenko (15-<br />

13) e Pantelyeyeva (15-4) entrambe ucraine; infine cedeva, come già detto, alla<br />

compagna di squadra Batini (11-15).<br />

Grande soddisfazione alla fine nel team italiano che ha messo a segno una<br />

storica tripletta conquistando nell’ordine la leadership nel medagliere, <strong>il</strong> maggior<br />

numero di medaglie e la Coppa delle Nazioni per <strong>il</strong> terzo anno consecutivo. In totale,<br />

sono state 16 le medaglie vinte (4 ori, 5 argenti e 7 bronzi), distribuite quasi<br />

equamente nelle due categorie (7 tra gli Under 17 e 9 tra gli Under 20), oltre che<br />

nelle tre diverse armi.<br />

Prima della manifestazione iridata si era svolta a Bari la seconda prova di<br />

qualificazione ai Campionati Italiani Assoluti, che aveva visto Lorenzo Bruttini e<br />

Vieri Vannoni nella spada ed Alice Volpi nel fioretto qualificarsi direttamente per<br />

21 scherma<br />

Alice Volpi ritorna dai Campionati del Mondo<br />

Giovan<strong>il</strong>i con tre medaglie mentre Gaia Fratini<br />

conquista un br<strong>il</strong>lante sesto posto<br />

Il Cus protagonista<br />

a livello iridato Daniele Giannini<br />

le finali del campionato del centenario che si terranno a Tivoli (Roma) nel primo<br />

week-end di giugno. La Volpi, con una prestazione che prelude a quelle poi viste<br />

a Belfast, conquista <strong>il</strong> bronzo cedendo 14-15 alla bustocca Erba in forza alle<br />

Fiamme Gialle.Nella spada masch<strong>il</strong>e Lorenzo Bruttini centra la finale ad otto ed<br />

è fermato solo dal “poliziotto” Gabriele Magni; bene anche Vieri Vannoni che nella<br />

classifica finale delle due prove è sedicesimo rientrando così fra i 24 atleti ammessi<br />

direttamente agli assoluti.<br />

Degli altri cussini in gara Gaia Fratini nella spada,Giorgia Zizzo e Fabio Miraldi<br />

nel fioretto ottengono direttamente l’ammissione alla fase finale della Coppa<br />

Italia in programma a fine maggio a Rovigo.<br />

Nella fase regionale della Coppa Italia svoltasi a Carrara ottengono la qualificazione<br />

alla fase nazionale anche Irene Crecchi ed Erik Peruzzi rispettivamente<br />

al 2° ed 8° posto nel fioretto, Alice Volpi vincitrice nella spada insieme alle<br />

altre cussine Eleonora Pieracciani, 3ª, Lucia Cetoloni, 6ª, e Martina Bancheri,<br />

16ª; qualificato anche Giovanni Cerretani, 23° nella spada masch<strong>il</strong>e.<br />

Gli under 14 della sezione scherma del CUS sponsorizzati da Banca CRAS,<br />

hanno ottenuto buoni risultati nella seconda prova del trofeo nazionale under 14<br />

di fioretto e spada conquistando un argento, due bronzi e tre finalisti.<br />

Nella prova di spada, svoltasi a Salerno, Lorenzo Toracca nella categoria<br />

“Maschietti” ha centrato la medaglia d’argento che gli ha permesso di conquistare<br />

<strong>il</strong> Trofeo di categoria dopo che nella prima prova aveva conquistato l’oro.<br />

Finale anche per Valentina Soldati, 5ª, mentre nei precedenti turni di eliminazione<br />

diretta delle altre categorie si erano fermati Sergio Caoduro, S<strong>il</strong>via Menchiari,<br />

Rachele Rosso, Verdiana Simpatico, Elena Ferrini, Virginia Simpatico e<br />

Bernardo Rosseti.<br />

Prova di fioretto a Bolzano dove nella categoria “Bambine” si registra <strong>il</strong><br />

bronzo per Flavia Monaci e l’8ª posizione per Maddalena Valacchi. Bronzo anche<br />

per la “Giovanissima” Elena Biagiotti e, nei “Giovanissimi”, buona prestazione di<br />

Dimitri Tarantino 7° classificato.<br />

Buone prove anche dagli altri piccoli cussini in gara; Lorenzo Giannini, Sofia<br />

Monaci, Bernardo Crecchi Andrea Sperduti, Alessio Leone, Lorenzo Capra e<br />

Francesco Pacciani.<br />

Ancora under 14 con la 24ª edizione della coppa M° Perone, gara nazionale<br />

di fioretto organizzata a Piombino.<br />

Nella categoria “Maschietti” vittoria per Lorenzo Toracca che ha condotto<br />

tutta la gara con autorevolezza. Nelle “Bambine” oro per Flavia Monaci che nella<br />

finalissima ha sconfitto 10-4 la ligure Pisano,<br />

Nelle varie categorie finale ad “8” raggiunta anche da Lorenzo Capra, Elena<br />

Biagiotti e Bernardo Crecchi.<br />

Fuori dalle finali ma spesso con buone prestazioni Maddalena Valacchi, S<strong>il</strong>via<br />

Menchiari, Carlotta Peri, Francesco Pacciani, Carlo Alberto Stortini, Lorenzo<br />

Giannini e Ferdinando Picciolini, Sofia Monaci. Debutto infine in una gara ufficiale<br />

per le prime lame Maria Vittoria Pennisi che ha centrato la finale classificandosi<br />

8ª e Jago Peloquin 12° classificato.<br />

Sempre in campo giovan<strong>il</strong>e, si è<br />

svolto a Carrara un trofeo riservato alla<br />

categoria “Allievi” (1995 – 1996) che<br />

ha visto, nella spada, la vittoria di Valentina<br />

Soldati e, nel fioretto, <strong>il</strong> bronzo<br />

di Bernardo Crecchi e <strong>il</strong> 7° posto di<br />

Sofia Monaci.<br />

Concludiamo con la 6ª prova Master<br />

svoltasi a Torino con i tre senesi<br />

partecipanti tutti sul podio: Argento per<br />

Fabio Miraldi (over 40) e Franco Dei<br />

(over 50) nelle rispettive prove di fioretto<br />

e Bronzo per F<strong>il</strong>ippo Carlucci<br />

(over 40) nella sciabola.


22 ciclismo<br />

Cresce la curiosità intorno al ‘Giro Bio’ che nelle<br />

intenzioni dovrebbe ridare credib<strong>il</strong>ità a questo sport<br />

Perché nessuno dica<br />

che non ci ha provato<br />

Certo, pensare di riorganizzare <strong>il</strong> Giro d’Italia<br />

d<strong>il</strong>ettanti (o Under 27 che dir si voglia) a distanza<br />

di 3 anni dall’ultimo fallimento è stato esercizio di<br />

somma presunzione. Perchè anche le edizioni<br />

2004 e 5 erano perite di morte violenta; e perchè<br />

d<strong>il</strong>ettanti, in questo caso, non significa solo la<br />

qualifica tecnica dei ciclisti che vi parteciperanno<br />

ma soprattutto lo status dei promotori, organizzatori<br />

sedicenti armati quasi soltanto di velleità<br />

ideali e incosciente passione.<br />

Il 12 giugno, comunque, partirà questo “Giro<br />

Bio”, che nel numero scorso abbiamo in sintesi<br />

presentato e che, strada facendo (questa sì una<br />

nota lieta) sta crescendo in interesse e curiosità<br />

e sta assemblando uno staff medico-scientifico di<br />

ben 47 laureati volontari, allettati dagli stimoli futurib<strong>il</strong>i<br />

di una avventura sportiva del tutto nuova.<br />

Perchè <strong>il</strong> ciclismo, <strong>il</strong> Grande Ciclismo visto<br />

che si parla di un Giro che conta un albo d’oro<br />

con nomi tipo Moser, Battaglin, Baronchelli, Casagrande,<br />

Pantani, Simoni, Di Luca, ha accettato<br />

di mettersi a nudo. Perchè la FCI, dai suoi presidenti<br />

Di Rocco e Martini, dal suo commissario<br />

Ballerini alle sue strutture tutte, quella medica in<br />

Giancarlo Brocci<br />

primis, hanno deciso che erano maturi i tempi di<br />

uno scatto in avanti.<br />

“Ricordate che abbiamo tanti debiti da pagare<br />

al nostro grande pubblico” ebbe a dire <strong>il</strong> mitico Alfredo<br />

al cospetto dei direttori sportivi, non tutti<br />

convinti che i panni si sarebbero dovuti sciacquare<br />

in pubblico, sporchi o consunti che fossero.<br />

168 atleti tutti a mangiare e dormire assieme;<br />

“come facenti parte della stessa squadra”<br />

sintetizzò <strong>il</strong> dott. Luigi Simonetto, medico della<br />

FCI che assieme al nostro Marco Bonifazi coordinerà<br />

<strong>il</strong> lavoro di ricerca, tutto volto a dimostrare<br />

al mondo che si può fare sport duro e di vertice in<br />

modo naturale.<br />

Di certo l’iniziativa promette di avere addosso<br />

tanti occhi, molti dei quali non proprio di addetti ai<br />

lavori ciclistici.<br />

Ma ciò detto, uno degli slogan che hanno<br />

convinto le ben 39 società italiane a far domanda<br />

di partecipazione (saranno ammesse solo le 20<br />

migliori) è stato quello di un obiettivo impagab<strong>il</strong>e:<br />

arrivare al traguardo del 21 giugno (Gaiole in<br />

Chianti l’ultimo striscione) e poter dire: <strong>il</strong> ciclismo<br />

ci ha provato, gli altri sport cosa fanno?<br />

Perchè <strong>il</strong> vituperato ciclismo, fino a questo<br />

ambizioso, contiamo rivoluzionario, “Giro Bio”, ha<br />

comunque tentato di guardare all’interno delle<br />

sue piaghe, provando almeno a curarle se non a<br />

scattivirle. Di certo è lo sport più consapevole dei<br />

suoi limiti di credib<strong>il</strong>ità.<br />

Ma qui vogliamo aprire, in modo obbligatoria-<br />

mente succinto, una finestra sul nostro vizio di<br />

sportologi a (quasi) 360 gradi; meglio dire sportof<strong>il</strong>i,<br />

chè qualcuno potrebbe chiosare sulle nostre<br />

ulteriori presunzioni.<br />

Un ematocrito serio fatto nel calcio, esami del<br />

sangue veri, si pensa non abbasserebbero di un<br />

bel pò quella frenesia che rende inguardab<strong>il</strong>i un<br />

sacco di partite? Si trova solo la cocaina del (povero?)<br />

Carrozzieri ma qualcuno che facesse<br />

un’analisi logica dei vari cicli e ricicli dovrebbe trovare<br />

poca connessione tecnica fra, i troppi diversi<br />

tipi di rendimento di inizio campionato e quell’infinità<br />

di partite che per un’ora hanno un andamento<br />

e che per la restante mezza sono proprio<br />

un’altra cosa, tra quando pare che si decida di caricare<br />

e quando si può allentare <strong>il</strong> morso dei soliti<br />

(poveri?) cavalli. Che si infortunano a mezze<br />

rose per volta, che faticano sempre più, assieme<br />

ai loro tendini, a portarsi dietro muscoli da circo<br />

Barnum. Tennisti? Hanno fatto piangere <strong>il</strong> (povero?)<br />

Federer a forza di rispondere a qualsiasi<br />

traiettoria, a ributtare di là con potenza ormai bionica<br />

ogni tipo di pallina. Detto che <strong>il</strong> pug<strong>il</strong>ato finì<br />

col “mostro” Tyson, che <strong>il</strong> rugby, giustamente decantato<br />

per principi di antica nob<strong>il</strong>tà, sta ora visib<strong>il</strong>mente<br />

adattandosi alla botta di celebrità e si<br />

gonfia; non solo d’orgoglio, credo.<br />

L’atletica ve la risparmio: della Marion Jones<br />

e dei suoi uomini abbiamo saputo, così come<br />

della fine (39, magnifici anni) di Flo Griffith: andrebbero<br />

sepolti con lei i suoi imbattib<strong>il</strong>i record.<br />

Non cito tutti i prodigi partoriti dalla Balco e dal<br />

suo laboratorio e, soprattutto, mi ha preoccupato<br />

lo sbarco in Giamaica di quel Conte (un altro, non<br />

quello del Bari...) che ne era <strong>il</strong> Cagliostro; <strong>il</strong> tutto<br />

è successo poco prima che i magnifici e simpatici<br />

caraibici, magari anche straordinari atleti naturali,<br />

si mettessero a vincere ogni cosa e non solo<br />

con Bolt.<br />

Del nuoto ho sentito in una recente riunione <strong>il</strong><br />

serbo Cavic (battuto di un pelo da Phelps nei 100<br />

farfalla olimpici) dal vivo e quando ho visto le<br />

spalle di quel francese del record sub judice (le<br />

spalle, non <strong>il</strong> costume) son stato propenso a credere<br />

anche a lui: “in 5 nuotatori su 900 abbiamo<br />

accettato analisi del sangue facoltative. Troppo fac<strong>il</strong>e<br />

barare”.<br />

In una breve prefazione richiestami per un bel<br />

libro sul doping, mi era capitato di scrivere che <strong>il</strong><br />

ciclismo si merita le nostre penultime energie; incertezze<br />

ne avevo poche, ora nessuna.


Festa della Liberazione o Festa della Libertà? Chissà<br />

come continueremo a chiamarla quella del 25 apr<strong>il</strong>e, ma per<br />

quanto ci riguarda la nostra scelta l’abbiamo già fatta. E non<br />

poteva essere che nel solco di quella storia ben documentata<br />

non solo nei libri ma anche nella memoria collettiva e<br />

soprattutto nella Costituzione. Con buona pace di chi ha proposto,<br />

con una tempistica abbastanza sospetta, un improbab<strong>il</strong>e<br />

cambio di nome.<br />

E così, vada come vada, anche nel 2010 <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e a<br />

Siena si continuerà ad organizzare <strong>il</strong> Meeting della Liberazione.<br />

Al massimo potremmo soprannominarlo della “esplosione”,<br />

un’esplosione di gioia, di potenza, di allegria dopo i<br />

fantastici gesti atletici visti in questa edizione 2009.<br />

Come definire diversamente l’esuberanza di Elisa Palmieri<br />

che di fronte al pubblico di casa lancia finalmente <strong>il</strong><br />

martello al nuovo personale di 64,13m, quinta italiana di<br />

sempre nella storia?<br />

Oppure come non sottolineare con <strong>il</strong> medesimo termine<br />

la contagiosa allegria di un campione come Nicola Vizzoni<br />

che, venuto a Siena per inaugurare la stagione estiva, esce<br />

dal campo con un impressionante 77,99m, lui che dall’argento<br />

olimpico di Sidney 2000 è abituato da sempre ai<br />

grandi palcoscenici e non certo al nostro piccolo contesto<br />

provinciale.<br />

E poi ancora le corse, i salti e i lanci dei tanti bambini<br />

delle categorie esordienti, che, privi di stress e tensioni,<br />

hanno gettato in gara solo l’entusiasmo del traguardo da raggiungere,<br />

sotto gli occhi attenti – ma non esaltati - di genitori<br />

e tecnici.<br />

Tutto questo è stato <strong>il</strong> Meeting della Liberazione 2009,<br />

un evento fortunatamente baciato da uno splendido sole che<br />

ha accolto al meglio i quasi 600 iscritti. Come sempre gli organizzatori<br />

(<strong>il</strong> comitato provinciale dell’Uisp e la Terrecablate<br />

Uisp Siena) hanno cercato di tirare fuori <strong>il</strong> meglio, fornendo<br />

un campo gara pulito nell’immagine e ben ordinato. Il resto,<br />

come dicevamo, lo hanno fatto gli atleti scesi in gara, dai più<br />

giovani fino ai più anziani. Tanto <strong>il</strong> pubblico presente in tribuna,<br />

forse grazie anche a un gradito ospite, quel nome già<br />

citato, Nicola Vizzoni, che ha calamitato l’attenzione degli<br />

appassionati senesi dell’atletica, ripagandoli con una serie di<br />

lanci di notevole livello tecnico. I lanci hanno forse fornito le<br />

migliori prestazioni della giornata, visto che oltre ai già citati<br />

Palmieri e Vizzoni, sono da annotare <strong>il</strong> 17,02m di Salvatore<br />

Iaropoli (Virtus Lucca) nel peso allievi; i 45,63m di Carolina<br />

Vita (Atletica Massa Carrara) nel disco femmin<strong>il</strong>e; e infine i<br />

63,05m con cui Yohannes Chiappinelli (Terrecablate Uisp<br />

Siena) si è aggiudicato la gara del vortex ragazzi. Le buone<br />

prestazioni assolute sono giunte anche da altri eventi in programma,<br />

come i 110hs dove Sergio Castronovo (Libertas<br />

Catania) si è imposto in un notevole 14”46; i 3000m femmin<strong>il</strong>i,<br />

gara particolarmente combattuta, che ha visto la vittoria<br />

in 9’49”68 di Margherita Magnani (CUS Bologna); i 400m<br />

masch<strong>il</strong>i dove, tra gli oltre 40 partecipanti, ha primeggiato<br />

l’atleta di casa, <strong>il</strong> ventenne F<strong>il</strong>ippo Costanti, che -dopo quasi<br />

un anno di assenza dalle gare, causa fastidiosi e ripetuti infortuni<br />

- ha corso vicino al personale in 49”32.<br />

Oltre ai risultati – la cui panoramica completa sarebbe<br />

quasi inesaurib<strong>il</strong>e – è bene ricordare la presenza a bordo<br />

campo di Nicola S<strong>il</strong>vaggi, ex direttore tecnico della nazionale,<br />

che a fine competizione è stato abbracciato con vigore<br />

dalla sua nuova allieva, Elisa Palmieri, la senese in forza all’Esercito,<br />

che da pochi mesi si è trasferita ad Ascoli per al-<br />

23atletica leggera<br />

Nessun cambio di nome per la riunione<br />

che <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e ha calamitato a Siena<br />

oltre 600 atleti da tutta Italia<br />

Sì, sarà Meeting<br />

della Liberazione<br />

anche nel 2010 Andrea Bruschettini<br />

lenarsi con nuovi stimoli<br />

con l’esperto allenatore<br />

azzurro.<br />

Insomma, per fortuna<br />

o capacità degli organizzatori<br />

(supportati come<br />

sempre dalla Fondazione<br />

Monte dei Paschi di<br />

Siena, e nell’occasione<br />

da Moto Fabbris, dal<br />

gruppo agroalimentare<br />

Casa Toscana e da Terrecablate),<br />

<strong>il</strong> Meeting della<br />

Liberazione 2009 è andato<br />

in archivio nel migliore<br />

dei modi ed anche<br />

per <strong>il</strong> prossimo anno <strong>il</strong> 25<br />

apr<strong>il</strong>e a Siena si continuerà<br />

ad organizzare <strong>il</strong><br />

Meeting della Liberazione,<br />

senza innovative<br />

distinzioni linguistiche….<br />

Ma prima di arrivare al<br />

prossimo anno, ci sarà da<br />

concentrarsi sulla stagione<br />

estiva appena alle<br />

porte, iniziata appunto a<br />

Siena, e proseguita già <strong>il</strong><br />

giorno successivo ad<br />

Aulla, dove ha esordito la<br />

quattrocentista di Bettolle Chiara Bazzoni, cimentandosi<br />

(con vittoria) nei 300m, corsi in 40”6.<br />

Insomma, tutto lascia presagire una buona stagione all’aperto<br />

per l’atletica leggera senese.<br />

Due immagini dell’ultimo<br />

Meeting della Liberazione


24 tennistavolo<br />

Stagione da incorniciare per <strong>il</strong> terzo sport di<br />

vertice della nostra città<br />

L’Abcd della Libertas<br />

Adeyemo e Boyadzhiev,<br />

punte di diamante della<br />

Libertas<br />

Corrado Bagella<br />

La stagione volge ormai al termine, manca soltanto una<br />

giornata alla conclusione dei campionati, ma i giochi sono praticamente<br />

già fatti. È tempo di consuntivi, quindi, e, preliminarmente,<br />

possiamo affermare senza tema di smentita che l’annata<br />

2008/2009 è stata per la Libertas Siena senz’altro eccezionale.<br />

Il quinto posto in A/1 femmin<strong>il</strong>e, le promozioni in A/2 e B/1 masch<strong>il</strong>i<br />

sono i risultati più prestigiosi conseguiti dalle squadre senesi,<br />

ma anche <strong>il</strong> secondo posto, a pari merito con la Fortitudo<br />

Bologna, della B femmin<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> terzo della C/1 masch<strong>il</strong>e ed <strong>il</strong> secondo<br />

della D/1 regionale fanno da degno corollario e contribuiscono<br />

a rafforzare la posizione della società fra le prime otto<br />

d’Italia.<br />

Nel campionato di A/1 femmin<strong>il</strong>e restano da disputare i playoff<br />

per la conquista dello scudetto, ma a questa fase la Montepaschi<br />

Libertas non è direttamente interessata, essendo<br />

riservata alle prime quattro squadre classificate; fra queste, le<br />

corazzate Ster<strong>il</strong>garda, Castel Goffredo e San Donatese sono in<br />

pole position per la finale. Peraltro, all’inizio dell’anno, l’ingaggio<br />

della cinese Wang Yu e le conferme di Armine Makinyan ed<br />

Anna Brzan erano state finalizzate allo svolgimento di un campionato<br />

tranqu<strong>il</strong>lo, lontano dalla zona retrocessione, pronti, se<br />

possib<strong>il</strong>e, a sfruttare le occasioni favorevoli per l’inserimento nel<br />

gioco dei play-off. Ma <strong>il</strong> progetto ha trovato da subito enormi difficoltà,<br />

a seguito del grave infortunio al ginocchio sinistro della<br />

Brzan, per cui coach Francesco Cosci ha dovuto fare a meno di<br />

lei per tutto <strong>il</strong> girone di andata, sostituendola, di volta in volta,<br />

con Eleonora Francini, Barbara Medaglini e Giada Ferri. E così,<br />

malgrado gli ottimi risultati della Wang Yu, attualmente n. 2 nelle<br />

classifiche delle straniere in Italia, e di Armine Makinyan, che<br />

ha messo in campo tutta la sua esperienza ed <strong>il</strong> suo grande<br />

cuore, la Montepaschi ha dovuto affrontare tatticamente diverse<br />

partite con l’obiettivo minimale del pareggio. Certo è che, nel girone<br />

di ritorno, con <strong>il</strong> recupero alla piena efficienza della Brzan,<br />

la Montepaschi ha collezionato 2 vittorie e 3 pareggi: un ruolino<br />

di marcia sicuramente da play-off, ma ormai la situazione era<br />

decisamente compromessa ed <strong>il</strong> quinto posto finale va accolto<br />

come <strong>il</strong> miglior risultato oggettivamente raggiungib<strong>il</strong>e.<br />

In B/1 masch<strong>il</strong>e, la Montepaschi ha vinto <strong>il</strong> girone, con due<br />

punti di vantaggio sul Ravenna e può altresì contare sul risultato<br />

favorevole negli scontri diretti. La promozione in A/2 giunge perciò<br />

dopo appena un anno di purgatorio in B/1, per merito soprattutto<br />

del capitano Fatai Adeyemo, che ha registrato uno<br />

score di 41 incontri vinti e 2 persi, con una percentuale di rendimento<br />

del 95%. In tanti incontri Adeyemo ha rappresentato la<br />

sicurezza, la garanzia quasi di poter partire dal 3 a 0 in favore<br />

e, con questa certezza, i compagni di squadra hanno saputo<br />

imporsi anche su avversari più avanti di loro nelle classifiche<br />

nazionali. Alessandro Cerretti, per <strong>il</strong> suo tipo di gioco, ha trovato<br />

talvolta difficoltà con i nuovi materiali imposti dalla Federazione;<br />

Angelo Teatino, superati i problemi di allenamento, ha finito in<br />

netto crescendo l’annata; ma chi ha stupito di più è stato un ritrovato<br />

Francesco Amidei, tornato agli alti livelli di una volta e<br />

con una serie di risultati positivi, particolarmente nel girone di ritorno,<br />

si è attestato su una percentuale finale del 67% .<br />

La formazione di B/2, sponsorizzata FAM, ha letteralmente<br />

dominato <strong>il</strong> campionato, dall’alto di una superiorità schiacciante<br />

ed ha conquistato matematicamente la promozione in B/1, con<br />

largo anticipo. Per rendere meglio l’impressione dello strapotere<br />

della FAM Libertas, basti citare alcuni numeri: 17 le vittorie consecutive<br />

dall’inizio del campionato (manca soltanto l’ultimo impegno<br />

casalingo contro <strong>il</strong> Ferrara, per completare l’en plein); 49<br />

le partite vinte dal capitano Nikolay Boyadzhiev, unico atleta imbattuto<br />

dei campionati nazionali; 6 i punti di distacco sulla seconda<br />

(Modena), e 12 quelli sulla terza (Fortitudo Bologna).<br />

Peraltro, la promozione in B/1 non rientrava nelle ambizioni iniziali<br />

della FAM Libertas, ma è andata via via maturando in virtù<br />

di un ruolino di marcia entusiasmante, che ha frantumato le avversarie,<br />

premiando infine la formazione più forte e meritevole.<br />

Oltre a Boyadzhiev, merita una citazione particolare lo junior Lorenzo<br />

Becucci, <strong>il</strong> quale, dall’inizio del campionato, ha realizzato<br />

notevoli miglioramenti tecnico-tattici, tanto che adesso scende<br />

in campo senza alcun timore reverenziale, con la giusta convinzione<br />

di potersela giocare alla pari con tutti gli avversari:<br />

prova ne sia, l’alta percentuale di rendimento (61%) registrata.<br />

Altri protagonisti del successo FAM sono stati Fabio Parronchi<br />

e Francesco Cosci, i quali, nei momenti cruciali del torneo,<br />

hanno saputo tirare fuori <strong>il</strong> meglio del loro repertorio conquistando<br />

punti rivelatisi decisivi.<br />

Riguardo al secondo posto ottenuto dalla squadra di B femmin<strong>il</strong>e<br />

abbiamo detto, ma occorre precisare che ai play-off parteciperà<br />

la Fortitudo Bologna, per <strong>il</strong> risultato favorevole degli<br />

scontri diretti. Una vera disdetta per Eleonora Francini, Barbara<br />

Medaglini e Giada Ferri, che avrebbero meritato la soddisfazione<br />

di potersi confrontare con avversarie decisamente alla<br />

loro portata.<br />

Nel campionato di C/1 masch<strong>il</strong>e la Libertas, partita con<br />

l’obiettivo di mantenere le posizioni, ha finito con <strong>il</strong> conquistare<br />

la terza piazza. Merito soprattutto del giovane Fabio Petreni, in<br />

costante miglioramento, che, specialmente nel girone di ritorno,<br />

ha spesso ottenuto triplette di notevole significato, pervenendo<br />

ad una percentuale finale del 76%. Altri punti fermi della squadra<br />

sono stati Massimo Ferri (con un rendimento del 62%),<br />

Marco Buonazia e Claudio Doldo.<br />

Una citazione, infine, per la formazione arrivata seconda in<br />

D/1. Con tale piazzamento, Francesco Lorenzini, Lorenzo Lippi,<br />

Carlo Petreni e Andrea Marzi hanno acquisito <strong>il</strong> diritto di partecipare<br />

ai play-off per la promozione in C/2, l’ultimo traguardo<br />

stagionale che, ne siamo certi, faranno di tutto per non lasciarselo<br />

sfuggire.


La società di fronte alla concreta<br />

possib<strong>il</strong>ità di salire in B1 con la<br />

squadra femmin<strong>il</strong>e e in B2 con<br />

quella masch<strong>il</strong>e<br />

Che sia<br />

<strong>il</strong> ‘New Deal’<br />

del Cus? Francesco Vannoni<br />

Ci sono numeri importanti, storie sportive piene di fascino e tanta voglia di lavorare<br />

per <strong>il</strong> futuro dietro i successi che, nell’ultimo biennio, hanno r<strong>il</strong>anciato fortemente<br />

le sorti della pallavolo in casa Cus. La stagione che sta per concludersi resterà<br />

negli annali della società del presidente Gotti: la crescita generale della sezione ha<br />

di fatto permesso che le sue due maggiori espressioni potessero riproporsi per le<br />

posizioni che contano nei rispettivi tornei di riferimento.<br />

Infatti, mentre la squadra masch<strong>il</strong>e guidata da Raimondo Della Volpe ha già acquisito<br />

la matematica certezza del primo posto nel campionato di serie C, raggruppamento<br />

regionale a 14 squadre con un percorso praticamente perfetto di oltre venti<br />

vittorie consecutive, quella femmin<strong>il</strong>e, neopromossa in serie B2 e impegnata a confrontarsi<br />

con 16 formazioni sull’asse Tosco-Ligure-Em<strong>il</strong>iano, ha staccato <strong>il</strong> biglietto<br />

per l’accesso ai play-off, dove potrà giocarsi le proprie chance e provare a ripetere<br />

un altro storico ‘doppio salto’.<br />

Non è ancora tempo di b<strong>il</strong>anci: per definire meglio i contorni della stagione agonistica<br />

in corso è necessario attendere l’esito dei ‘prolungamenti’, ma proiettandosi<br />

verso la post-season, la soddisfazione di Fabrizio Becatti, direttore tecnico del volley<br />

femmin<strong>il</strong>e cussino, è quella di tutto <strong>il</strong> sodalizio.<br />

“Siamo molto contenti del lavoro svolto in questi ultimi anni e dei traguardi raggiunti,<br />

dopo un periodo diffic<strong>il</strong>e nel quale comunque non sono mancati l’entusiasmo<br />

e <strong>il</strong> proposito di risalire a livelli più consoni per questi colori”.<br />

La promozione in B2 della squadra femmin<strong>il</strong>e, ottenuta lo scorso anno dopo due<br />

‘scivoloni’ consecutivi dalla serie B1 alla C, ha gettato le fondamenta di una ‘ricostruzione’<br />

che sembra aver imboccato la strada giusta e al cui consolidamento i risultati<br />

attuali daranno senz’altro la meritata continuità; così come lo strapotere dei<br />

ragazzi di Della Volpe, avvalora una f<strong>il</strong>osofia vincente ormai ritrovata.<br />

E anche se per i maschi <strong>il</strong> cammino sulla strada della promozione dovrà passare<br />

attraverso uno spareggio da disputare contro la vincitrice di un altro girone, cullare <strong>il</strong><br />

sogno della B2 non è certo proibito.<br />

“Scaramanzia a parte, lo speriamo davvero – riprende Becatti – non soltanto dal<br />

punto di vista societario, ma anche nell’interesse di tutto <strong>il</strong> movimento pallavolistico senese.<br />

Nella nostra realtà la pallavolo soffre, almeno per la dimensione masch<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> predominio<br />

di altre discipline come <strong>il</strong> calcio e <strong>il</strong> basket: la popolarità, la forza trainante e la<br />

ricca tradizione su cui possono contare <strong>il</strong> rettangolo verde ed <strong>il</strong> parquet, anche considerando<br />

la portata dei successi che Robur e Montepaschi hanno colto in questi anni<br />

portando Siena ai vertici, catalizzano inevitab<strong>il</strong>mente le preferenze dei giovani e dei<br />

giovanissimi che si affacciano alla pratica sportiva e riducono in modo considerevole <strong>il</strong><br />

‘bacino’ entro <strong>il</strong> quale, anche le altre società della provincia come Poggibonsi,<br />

Castelnuovo Berardenga, Sinalunga e Montepulciano, possono ‘reclutare’<br />

nuove leve. In tal senso abbiamo definito una sinergia con la Virtus<br />

Poggibonsi per poter costruire la formazione under 18 che partecipa<br />

anche al campionato di Prima Divisione”.<br />

“L’auspicio è quello di stimolare interesse intorno ad una disciplina<br />

per la quale – è bene ricordarlo, Siena ha già calcato, seppure in un passato<br />

molto lontano, <strong>il</strong> palcoscenico della serie A e aumentare <strong>il</strong> numero<br />

attuale di 50 tesserati. Di contro, le 190 giocatrici evidenziano, invece, la<br />

numerosa e fiorente ‘ala’ femmin<strong>il</strong>e di una sezione che conferma la tendenza<br />

di un volley ‘in rosa’ ”.<br />

Passa anche da qui, <strong>il</strong> ‘new deal’ marchiato Cus, disegnato dalla<br />

paziente programmazione di tecnici e dirigenti nel pieno rispetto di ruoli<br />

e funzioni, dove le conoscenze individuali diventano patrimonio comune<br />

da portare al servizio del progetto.<br />

Uno dei principali artefici della ‘nuova era’ si chiama Gu<strong>il</strong>lermo Caceres,<br />

<strong>il</strong> tecnico argentino al quale l’amico Fabrizio Becatti aveva chiesto<br />

di risollevare le sorti cussine e con alle spalle una lunga e prestigiosa<br />

esperienza vissuta anche come ex allenatore della Figurella Firenze<br />

25 volley<br />

negli anni della serie A.<br />

A lui si deve <strong>il</strong> ritorno delle ‘citte’ cussine in B2 e l’ottimo campionato che le ragazze<br />

stanno disputando nella categoria superiore.<br />

La chiamata della ‘sua’ federazione, che ha deciso di affidargli la nazionale argentina<br />

femmin<strong>il</strong>e juniores, ha costretto Caceres a concludere la collaborazione con<br />

<strong>il</strong> Cus proprio sul più bello: prima della fine della stagione regolare e con l’entusiasmante<br />

traguardo dei play-off già in tasca, ma nella certezza di aver creato i migliori<br />

presupposti per lo sv<strong>il</strong>uppo e la crescita del materiale tecnico a disposizione.<br />

“Ci dispiace moltissimo aver dovuto rinunciare alla trascinante carica emotiva e<br />

alla grande competenza di Gu<strong>il</strong>lermo; speriamo di potergli far visita nel suo paese.<br />

Siamo consapevoli che l’opportunità offertagli è di quelle da non rifiutare: per quanto<br />

ci riguarda lo ringraziamo calorosamente per le gioie sportive che ci ha regalato, ma<br />

anche e soprattutto per lo spessore delle sue qualità umane dimostrate dentro e fuori<br />

dal campo, nello st<strong>il</strong>e di un comportamento assolutamente esemplare”.<br />

“Il mio ruolo di direttore tecnico – puntualizza poi Fabrizio – prevede la definizione<br />

delle proposte ut<strong>il</strong>i a stab<strong>il</strong>ire <strong>il</strong> calendario stagionale dell’attività e la scelta<br />

delle competizioni alle quali prender parte, richiede anche <strong>il</strong> monitoraggio costante<br />

di un’altra risorsa imprescindib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> sistema Cus, <strong>il</strong> settore giovan<strong>il</strong>e: società come<br />

la nostra devono saper valorizzare <strong>il</strong> vivaio come garanzia di un futuro fatto ‘in casa’,<br />

nell’intento di ottimizzare <strong>il</strong> risultato sportivo con <strong>il</strong> budget di cui possiamo disporre”.<br />

Tre squadre masch<strong>il</strong>i: Under 18, Under 14 e Under 13 e ben otto compagini femmin<strong>il</strong>i,<br />

di cui cinque squadre che, oltre al relativo campionato di categoria, partecipano<br />

anche alle divisioni provinciali.<br />

Le ragazze dell’Under 16 A protagoniste assolute in Prima Divisione, dove<br />

hanno vinto la fase provinciale raggiungendo le finali regionali e potrebbero guadagnarsi<br />

<strong>il</strong> diritto di andare a Jesolo, sede delle finali nazionali dal 4 all’8 giugno, concludendo<br />

una stagione largamente positiva in modo addirittura eccezionale.<br />

L’Under 16 B e l’ Under 14 capaci di ben figurare in Terza Divisione, l’ Under 13<br />

e l’Under 12 (quest’ultime guidate da Fabrizio Becatti responsab<strong>il</strong>e anche dei tre corsi<br />

CAS). Un’ulteriore conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, dell’efficacia ricettiva<br />

di una ‘mission’ la cui sostanza trova compimento, specie a livello giovan<strong>il</strong>e, nel<br />

‘totem’ di valori sociali e educativi che del Cus costituiscono la storia e caratterizzano<br />

la tradizione.<br />

In alto la squadra di B2 e<br />

sotto le formazioni Under 16<br />

in occasione della<br />

finale provinciale


Terrel McIntyre, miglior play<br />

d’Europa per <strong>il</strong> secondo anno<br />

consecutivo<br />

2004<br />

2007<br />

2008...<br />

Il poker è servito?


28 basket<br />

Le polemiche create ad arte alla vig<strong>il</strong>ia dei play off non scalfiscono minimamente la serenità del gruppo<br />

MPS, forte delle proprie certezze<br />

■ Mauro Bindi<br />

Tempo di attesa, tempo di preparazione.<br />

Stoppata la rincorsa alle Final Four di Euroleague<br />

da parte del Panathinaikos di Obradovic<br />

(laureatosi Campione d’Europa e autentica ‘bestia<br />

nera’ per Ettore Messina ed <strong>il</strong> suo Cska) la<br />

Montepaschi, comunque presente a Berlino<br />

con <strong>il</strong> suo piccolo grande condottiero Terrel Mc<br />

Intyre, ancora una volta sul tetto d’Europa a livello<br />

individuale e con la nidiata degli juniores<br />

a confermare la qualità del progetto senese, ha<br />

affrontato un mese tra i più particolari della sua<br />

stagione. Archiviata con grandissimo anticipo<br />

la pratica relativa al primo posto in classifica,<br />

l’obiettivo primario è stato rappresentato dalla<br />

necessità di “pareggiare” lo stato di forma fisico<br />

di chi nel corso della stagione, per infortunio<br />

o semplice stress da super impegno,<br />

aveva accusato un calo di rendimento rispetto<br />

ai propri standard.<br />

Con un occhio rivolto ai playoff, ne è venuto<br />

fuori un turn over tutt’altro che preventivato,<br />

ma che è stato gestito con la consueta<br />

razionalità e soprattutto con lo spirito di chi<br />

comunque non vuole far venire meno <strong>il</strong> proprio<br />

impegno.<br />

Necessità di non lasciarsi alla spalle coni<br />

d’ombra e soprattutto tanta professionalità,<br />

alla quale forse non si è nemmeno tanto abituati<br />

nello sport italico, rimane <strong>il</strong> fatto che<br />

desta, per lo meno stupore, vedere associato,<br />

in una fase totalmente ininfluente per la squadra<br />

senese, <strong>il</strong> nome della Montepaschi a polemiche<br />

così piene di acredine, come quelle<br />

generate dalla vittoria dei bianco-verdi sul<br />

campo della Virtus Bologna.<br />

L’emblema di quella partita non è <strong>il</strong> fallo<br />

fischiato a Mc Intyre sullo scadere del match<br />

e che ha visto l’arbitro Mattioli a fare una<br />

marcia indietro sbagliata, ma comunque lecita<br />

per i tempi tecnici nei quali si era materializzato<br />

quel fischio, ma bensì l’errore volutamente<br />

cercato da Stonerook dalla lunetta dopo<br />

<strong>il</strong> primo libero sbagliato e la beffa del rimbalzo<br />

preso da Kaukenas che ha impattato una<br />

gara tutta in salita per Siena.<br />

In quella azione ci sta tutta la differenza tra<br />

una squadra che finora ha sempre dimostrato<br />

una convinzione assoluta nei propri mezzi,<br />

unita alla capacità di saper sfruttare ogni chance<br />

che le viene offerta, rispetto a chi invece trova<br />

giustificazioni alle proprie sconfitte, senza guardarsi<br />

dentro. Il livore nei confronti della Montepaschi<br />

è tanto ingiustificato, quanto<br />

incomprensib<strong>il</strong>e perché dare una lettura delle<br />

vittorie senesi in chiave di presunti vantaggi arbitrali,<br />

non trova nessun riscontro in un vantaggio<br />

che anno dopo anno è sempre più abissale<br />

rispetto al resto del gruppo.<br />

Solo la considerazione che in tre anni di<br />

gestione Pianigiani <strong>il</strong> totale delle sconfitte sia<br />

pari a 8, con un record di 88 vinte su 96 partite<br />

giocate, rende veramente troppo fleb<strong>il</strong>e <strong>il</strong> grido<br />

levatosi principalmente a Bologna su questo<br />

presunto scandalo arbitrale.<br />

Si è parlato di tradizione, di investimenti<br />

traditi in nome di un pernicioso vantaggio<br />

concesso alla Mens Sana, ma <strong>il</strong> vero scandalo<br />

è pensare che passato e soldi giustifichino una<br />

sim<strong>il</strong>e richiesta, visto e considerato che ad investire<br />

non ci pensano solo a Bologna e che<br />

quanto a tradizioni anche altri potrebbero pretendere<br />

condizioni di vantaggio.<br />

Il problema è che rode vedere Siena primeggiare<br />

in campo, tra i tavoli dove si decidono<br />

le sorti del basket italiano ed europeo,<br />

insomma con una marcia in più rispetto al<br />

resto del movimento.<br />

Quello che sorprende è che invece di inneggiare<br />

ad una squadra che ha fatto e continua<br />

a fare <strong>il</strong> proprio dovere dal primo<br />

all’ultimo impegno, anche quando la logica<br />

renderebbe accettab<strong>il</strong>e pure qualche caduta di<br />

tensione, si cerca di intorpidire le acque per<br />

creare intorno alla Montepaschi un clima sempre<br />

più pesante, proprio alla vig<strong>il</strong>ia dei playoff.<br />

È questo <strong>il</strong> rischio più tangib<strong>il</strong>e di questo<br />

momento e cioè che alla fine si crei una sorta di<br />

prevenzione al contrario nei confronti senesi,<br />

che troverebbe la sua più deleteria espressione<br />

nella fase culminante della stagione e che invece<br />

di sedare gli animi, contribuirebbe a rinfocolare<br />

ulteriori polemiche. Tecnicamente,<br />

visto che sotto accusa viene messa costantemente<br />

la difesa senese, non troviamo appigli<br />

giustificab<strong>il</strong>i a certe argomentazioni.<br />

La Montepaschi ha un assetto difensivo<br />

che ha trovato un suo equ<strong>il</strong>ibrio tra campionato<br />

ed Eurolega, è un sistema la cui qualità è<br />

riconosciuta trasversalmente in questi due tornei<br />

così diversi per impatto fisico e tecnico,<br />

in più nel corso di questi anni ha assim<strong>il</strong>ato<br />

tempistiche e movimenti tali, per cui parlare<br />

ora di una colpevole connivenza arbitrale è<br />

una vera eresia tecnica.<br />

Il rispetto è un qualcosa che in qualsiasi<br />

sport si conquista sul campo e questo è quanto<br />

avvenuto a Siena nel corso di questi anni. La<br />

sudditanza, se è giusto parlare in questi termini<br />

rispetto alla Montepaschi, è legata non<br />

tanto al presunto potere, ma alla capacità di<br />

proporre livelli di gioco che si adeguano perfettamente<br />

al modello di basket che tecnicamente<br />

viene gestito a livello arbitrale.<br />

Siccome la tesi di accusa parte dalla considerazione<br />

che soprattutto in chiave difensiva<br />

alla Montepaschi viene concesso di tutto, occorre<br />

andare al di là delle valutazioni viziate<br />

da troppo pressappochismo.<br />

Un basket quello senese certamente fisico,<br />

di contatto, ma che non eccede nell’ut<strong>il</strong>izzo<br />

delle mani, con degli interpreti assolutamente<br />

unici nel panorama del basket europeo come<br />

Stonerook e Sato ed un intimidatore come Eze<br />

che pochi possono dire di avere.<br />

Una difesa dove non si percepisce come<br />

un problema la misura sotto taglia di Mc Intyre<br />

o Finley, cosa che invece non possono<br />

dire ad esempio a Bologna con Boykins e<br />

dove giocatori non riconosciuti come grandi<br />

difensori, come ad esempio Kaukernas e Lavrinovic,<br />

sono cresciuti moltissimo, tanto da<br />

essere interpreti non secondari di uno scacchiere<br />

difensivo della squadra che rimane tale,<br />

a dispetto dei suoi interpreti in campo.<br />

Insomma ci troviamo di fronte ad argo-


mentazioni frag<strong>il</strong>i, come sono i nervi di chi le<br />

pronuncia. L’augurio, rivolto principalmente<br />

al proprietario bolognese Sabatini, è che la<br />

vittoria nell’Eurochallenge riesca a mitigare<br />

la rabbia inglobata in questi anni passati ad<br />

organizzare manifestazioni senza riuscire a<br />

portare a casa nulla in termini di vittorie sportive.<br />

Può sembrare una battuta, ma un fondo<br />

di verità c’è e se Sabatini vuol continuare a<br />

recitare <strong>il</strong> ruolo di colui che in campo cerca di<br />

evitare rischi più grossi (vedi <strong>il</strong> suo intervento<br />

pro Minucci nella gara di Bologna), sarà bene<br />

che da qui alle prossime settimane faccia<br />

grande opera di persuasione sui suoi tifosi, per<br />

evitare che un’eventuale sfida Montepaschi-<br />

La Fortezza non diventi qualcosa di diverso<br />

di un evento sportivo. Una cosa è certa: Siena<br />

non ha nessun motivo per portare qualsiasi<br />

sfida su binari diversi da quelli strettamente<br />

sportivi e in questo ambito sono gli altri che<br />

devono preoccuparsi.<br />

Per una Montepaschi che si può occupare<br />

di definire secondo le migliori modalità <strong>il</strong> proprio<br />

piano di attacco ai playoff, con un unico<br />

rischio, quello del farsi travolgere dalla monotonia<br />

di un lavoro caratterizzato da nessun<br />

impegno ufficiale per quindici giorni a cavallo<br />

delle Final four di Berlino, quindi palesemente<br />

distante dal ritmo vertiginoso con <strong>il</strong><br />

quale si è disputata la stagione finora e con <strong>il</strong><br />

quale si concluderà, <strong>il</strong> resto del gruppo degli<br />

inseguitori (Roma, Teramo, Bologna, M<strong>il</strong>ano,<br />

Treviso) invece dovrà lottare fino alla fine<br />

della regular season per accaparrarsi la migliore<br />

posizione. E questo contribuisce ad aumentare<br />

<strong>il</strong> peso di un percorso già molto<br />

impegnativo per tutti. Intanto diciamo bravi a<br />

Teramo, che raggiunti i playoff per la prima<br />

volta nella sua storia, lo fa addirittura contestando<br />

ad avversari sulla carta più agguerriti<br />

la seconda posizione, in un lotto che, più che<br />

nelle passate stagioni, si presenta omogeneo<br />

in termini di competitività.<br />

Questa è sicuramente la novità più importante<br />

dei prossimi playoff, perché escludendo<br />

forse le ultime due squadre della possib<strong>il</strong>e griglia<br />

finale, Cantù e Biella, per <strong>il</strong> resto è possib<strong>il</strong>e<br />

assistere a serie molto ravvicinate in<br />

termini di valore assoluto.<br />

Intanto lo staff tecnico senese ha tirato<br />

fuori l’ennesima valida intuizione, portando <strong>il</strong><br />

gruppo lontano da Siena per 4 giorni. Un diversivo<br />

importante per superare i rischi sopra<br />

ricordati e che dimostrano come uno dei valori<br />

più significativi che contraddistinguono la<br />

Montepaschi, è la capacità di vivere ogni momento<br />

del proprio impegno partendo da una<br />

reale felice condivisione della vita in comune.<br />

Un fatto tanto evidente quanto non scontato<br />

e che assume una importanza non secondaria<br />

quando soprattutto all’interno si possono<br />

creare situazioni complesse come nel caso di<br />

Domercant, messo spalle al muro nei confronti dei suoi problemi<br />

di carattere fisico e quindi anche di rendimento, ma che<br />

ugualmente non è stato <strong>scarica</strong>to né dallo staff tecnico, né<br />

tanto meno dal resto del gruppo, che anzi ha dimostrato in<br />

più di una occasione di cercarlo con insistenza per fargli ritrovare<br />

quella confidenza con le proprie caratteristiche che<br />

non possono essere scomparse nel giro di pochi mesi.<br />

Il giocatore ha lavorato pesantemente a livello fisico in<br />

questo periodo. L’obiettivo è ritrovare forma e soprattutto convinzione,<br />

perché anche Siena non può prescindere dall’ottimale<br />

apporto di tutti i suoi effettivi e l’ex Dynamo Mosca è un<br />

fattore che finora ha inciso relativamente, ma quando l’ha fatto<br />

è risultato decisivo come a Bologna in Coppa Italia, e questo<br />

potrebbe essere <strong>il</strong> momento per riscattare una stagione oggettivamente<br />

sotto tono.<br />

Anche perché rimane la considerazione di fondo che dall’inizio<br />

dei playoff alla loro conclusione, potrebbero intercorrere<br />

la bellezza di ben 17 partite. Una pura follia che si porta<br />

dietro una miriade di incognite, una su tutte quella degli infortuni.<br />

Per cui avere l’intero organico al massimo delle proprie<br />

potenzialità, è condizione indispensab<strong>il</strong>e per affrontare con<br />

convinzione l’atto finale del campionato.<br />

Partiamo quindi per realizzare un fantastico grande slam<br />

tutto di marca italiana e per costruire una nuova pagina della<br />

storia del basket italiano, qualora arrivasse <strong>il</strong> terzo scudetto<br />

consecutivo. Che sembra roba da fantascienza, ed invece può<br />

essere semplice realtà in un orizzonte dove ormai i sogni hanno<br />

contorni sempre più concreti. •<br />

ERRATA CORRIGE<br />

A parziale rettifica di quanto<br />

pubblicato nel numero scorso (e<br />

per quanti collezionano la nostra<br />

rivista), si ripropongono i<br />

risultati conseguiti dalla Montepaschi<br />

nei quarti di finale dell’ultima<br />

Euroleague:<br />

Gara-1<br />

PANATHINAIKOS ATENE-MONTEPASCHI SIENA 90-85<br />

Gara-2<br />

PANATHINAIKOS ATENE-MONTEPASCHI SIENA 79-84<br />

Gara-3<br />

MONTEPASCHI SIENA-PANATHINAIKOS ATENE 53-72<br />

Gara-4<br />

MONTEPASCHI SIENA-PANATHINAIKOS ATENE 84-91<br />

Risultato finale:<br />

PANATHINAIKOS ATENE BATTE MONTEPASCHI SIENA 3-1


vista da lontano rudi simonelli<br />

PARAGONI IN LIBERTÀ ASPETTANDO L’ULTIMO ATTO<br />

Nicholas Cage, nel bel mezzo di uno dei suoi<br />

f<strong>il</strong>m più interessanti, the Fam<strong>il</strong>y Man, recita un dialogo<br />

dove si dichiara tifoso dei NJ Nets, e del suo<br />

scudiero Keith Van Horn. Catturo quell’immagine<br />

per prendere da quei Nets spunti di pensiero.<br />

Passati i momenti gloriosi degli anni 70 con<br />

Doctor J, i Nets, dopo un breve periodo di successi<br />

legato alla vita prematuramente spezzata di<br />

Drazen Petrovic, ritrovarono momenti interressanti<br />

proprio all’inizio degli anni 2000 con Keith<br />

Van Horn. La seconda squadra di New York ha<br />

disputato due finali NBA consecutive, nel 2002 e<br />

nel 2003, ed una semifinale epica con i Detroit<br />

Pistons nel 2004. In quei tre intensi anni, due dei<br />

suoi uomini chiave, <strong>il</strong> già citato Keith Van Horn e<br />

<strong>il</strong> lungo Kenyon Martin furono ceduti a seguito di<br />

alcune partite chiave di quei playoffs nelle quali<br />

essi furono al di sotto delle aspettative. Ma la loro<br />

cessione, in particolare quella di Kenyon Martin,<br />

non costituì un ritocco vincente, bensì, rivista a<br />

posteriori, la fine di un ciclo.<br />

Oggi la MPS potrebbe trovarsi di fronte ad<br />

una situazione sim<strong>il</strong>e. Una sensazione mi ha portato<br />

a questo paragone quando ho osservato, durante<br />

i quarti di finale di Euroleague più la gara<br />

di Bologna, come in 4 partite Terrel Mc Intyre<br />

abbia avuto 27.7 di media punti partita, corrisposto<br />

al fatto che l’unica partita in cui non ha<br />

fatto almeno 20 punti sia stata gara 3 (13 punti<br />

segnati) , che guarda caso è stata l’unica a non<br />

avere avuto storia, visto <strong>il</strong> dominio imbarazzante<br />

dei greci. Come già spiegato su questo mens<strong>il</strong>e,<br />

non ci sono particolari obiezioni al fatto che una<br />

squadra possa avere solidi equ<strong>il</strong>ibri e organizzazione<br />

di gioco pur avendo un cannoniere da 25<br />

ppg, ma nel caso della MPS, come ormai in tutte<br />

le squadre di alto livello europeo, non sembra<br />

questa situazione una componente della normale<br />

visione di gioco dei suoi atleti. Insomma qualcosa<br />

sembra essere cambiato in corsa senza che fosse<br />

previsto. Già Luca Chiabotti sulla rosea aveva presagito<br />

questo quando, commentando la gara che<br />

diede l’accesso della MPS ai quarti, venerdì 6<br />

marzo scrisse “ McIntyre, (29 punti) trascina Siena<br />

in un primo quarto senza respiro. Gioca praticamente<br />

da solo...” La realtà e chè Terrel è uno straordinario<br />

playmaker, in grado di fare assist<br />

stupendi che innescano i compagni sia sulle ali<br />

che sotto canestro, come di realizzare in contropiede,<br />

in uno contro uno, da tre punti sia in transizione<br />

che in esecuzione di schemi, insomma<br />

completo e coinvolgente, che però ama equ<strong>il</strong>ibrare<br />

<strong>il</strong> gioco con i suoi compagni. Questa improvvisa<br />

ed eccessiva dipendenza dai suoi punti,<br />

mi ha portato a prendere in cosiderazione un arco<br />

di 6 partite importanti che va da Bologna Virtus di<br />

Coppa Italia passando attraverso le 4 gare di Eurolega<br />

per ritornare a Bologna Virtus di campionato,<br />

per vedere quali situazioni abbiano portato<br />

<strong>il</strong> play senese a sobbarcarsi questi straordinari,<br />

come e se si siano rotti certi automatismi.<br />

Ecco quindi i risultati dell’analisi: Domercant,<br />

br<strong>il</strong>lante nella semifinale e finale di Coppa<br />

Italia è poi praticamente scomparso nelle altre<br />

partite, tranne una breve apparizione in gara 3<br />

col Pana. Sato, dopo l’incredib<strong>il</strong>e gara uno di<br />

Atene non è più arrivato neppure una volta in<br />

doppia cifra, viaggiando a 7 ppg. E sebbene<br />

come in gare del tipo gara-4 abbia fatto regolarmente<br />

i suoi 33, 34 minuti in campo, ha giocato<br />

praticamente alla Cannavaro, solo per la<br />

difesa. Stonerook ha fatto 2 su 7 da tre in gara<br />

1, 1su 5 in gara 2, 1 su 4 in gara 3 ed infine 0<br />

su 4 in gara 4, cioè 4 su 20(!!!) lui che tira molto<br />

bene da tre. In contrasto ha avuto le due doppie<br />

doppie vincenti contro la Virtus, 10 punti e 14<br />

rimbalzi in Coppa, 16 punti e ancora 14 rimbalzi<br />

nel ritorno di campionato<br />

Kaukenas è stato disastroso in Coppa Italia,<br />

poi statisticamente si è ripreso segnando con<br />

continuità a 15,00 ppg nelle restanti partite, ma<br />

tirando solo col 42% dal campo, lui che spesso<br />

tira da molto vicino all’anello, se escludiamo la<br />

gara-2 di Atene dove peraltro segnò in contropiede<br />

primario. Lavrinovic dopo l’infortunio è<br />

rientrato con la commovente gara vinta ad Atene<br />

ma poi e stato travolto dalla negatività generale,<br />

3 su 18 (!!!) fra gara-3 e 4 e trasferta a Bologna,<br />

lui uno dei migliori tiratori del campionato.<br />

Queste mancanze offensive possono aver determinato<br />

un aumento nel senso di responsab<strong>il</strong>ità<br />

sentito da TMac, ma al di là di questo è fac<strong>il</strong>e individuare<br />

come la delusione potrebbe coglierci<br />

visto l’alto numero di elementi chiave che sono<br />

mancati quando non dovevano, e va capita la bravura<br />

di Pianigiani nell’insistere sul lavoro di recupero<br />

come ha fatto contro Avellino, <strong>il</strong> giorno del<br />

recupero di uno splendido Domercant, <strong>il</strong> giorno<br />

dell’insistenza nel far giocare Kaukenas, <strong>il</strong> giorno<br />

dello spazio date nelle rotazioni a Luca L. un ra-<br />

gazzo che con più grinta potrebbe far parte dei<br />

cambi naturali richiesti in questa squadra.<br />

Ma l’importante non sarà compiere un’errore<br />

sim<strong>il</strong>e a quello dei Nets: i prossimi playoffs permetteranno<br />

di dare altre opportunità, non affrettiamo<br />

giudizi, come fatto anche da Massimo<br />

Oriani sulla Gazzetta di lunedì 20 apr<strong>il</strong>e quando<br />

ha scritto “Siena ha 18 punti di vantaggio ..ma è<br />

uscita abbastanza nettamente nei quarti in Eurolega:<br />

è una grande squadra ma non grandissima”…<br />

Ho già voluto dimostrare nel numero<br />

scorso come questa MPS non è propriamente l’Inter<br />

del basket (dominante in Italia ma perdente in<br />

Europa, mi dicono i colleghi di lavoro) perché<br />

probab<strong>il</strong>mente non è arrivata a Berlino per una,<br />

dicasi una, strana e misera partita persa a Zagabria,<br />

dopo aver abbondantemente dominato<br />

molte gare anche in Euroleague. Fosse arrivata a<br />

Berlino, non vedremmo manifeste certe riserve da<br />

parte della stampa nei confronti di una squadra<br />

che negli ultimi tre anni sta vincendo un numero<br />

impressionante di partite.<br />

Però ricordiamoci una cosa: c’è anche un giornalista<br />

come Claudio Limardi, che dopo la trasferta<br />

a Bologna di Apr<strong>il</strong>e in campionato ha scritto:<br />

“Se Siena non perde quan do sta sotto praticamente<br />

39 minuti, an che di 12, quando alcuni<br />

uomini - segna tamente Lavrinovic e ancor di più<br />

Do mercant - sono in serata negativa, quan do ha<br />

problemi di falli, quan do mai potrà perdere?” Un<br />

bel riconoscimento.<br />

Ripartire con questa tenacia, con questa mentalità<br />

è quello che sembra Pianigiani stia facendo.<br />

Questo brutto calendario della Lega, (troppo<br />

tempo perso, per me le finali finiscono troppo in<br />

là e la gente pensa al mare), comunque ci permetterà<br />

di riavere uomini che si giocheranno la<br />

“seconde chance”. È giusto.


tiri liberi antonio tasso<br />

FINALMENTE NON CI SARÀ PIÙ TEMPO DI ANNOIARSI<br />

È vero: sarebbe stato meglio, ma parecchio<br />

parecchio meglio, essere qui a scrivere di Berlino<br />

e delle emozioni provate nella Halle delle finali a<br />

quattro anziché girarsi l’anima per trovare spunti<br />

interessanti capaci di riempire la pagina che –benevolmente-<br />

da vent’anni <strong>il</strong> direttore mi riserva<br />

ma…. tant’è!!<br />

Altre sono le Capitali andate alle… Finalone:<br />

la “terza Roma”, capitale di tutte le Russie, guidata<br />

da quello Zar italiano che, da qui in avanti,<br />

sarà <strong>il</strong> caso di smettere di offendere e fischiare<br />

ogni volta che arriva al Palasclavo; la Città del<br />

Partenone, culla di tutte le civ<strong>il</strong>tà e di tutte le divinità,<br />

che (esagerata!!) di squadre a Berlino ce<br />

n’ha portate addirittura due e una di queste –<strong>il</strong><br />

Pana- esageratamente ricca ed esageratamente<br />

antipatica e per questo si potrà tranqu<strong>il</strong>lamente<br />

continuare ad offenderne e fischiarne l’ineffab<strong>il</strong>e<br />

allenatore ogni volta che tornerà dalle nostre<br />

parti!!; e poi la Capitale della Catalogna,<br />

con i suoi assi, <strong>il</strong> suo sole e i suoi<br />

soldi che, di tutte, ci è forse la più simpatica<br />

perché ci ricorda la nostra prima, incredib<strong>il</strong>e<br />

e… sfortunata (?) ( no, direi<br />

rubata dal piedino sulla riga di un altro<br />

simpaticone a nome Bulleri) Finale di Eurolega.<br />

Anche noi s’era Capitale ( l’ultimaprima<br />

di Venezia- a cedere la sua libertà<br />

allo straniero ) ma è passato tanto tempo<br />

da quel 1555….<br />

E poi, a dirla tutta, non ci saremo andati<br />

con la prima squadra ma i giovani di<br />

Giulio Griccioli, quelli che rappresentano<br />

<strong>il</strong> fiore all’occhiello del grande lavoro<br />

svolto, per tutto <strong>il</strong> movimento, dalla Mensana<br />

“che nel cuor ci sta” , a Berlino<br />

c’erano e hanno lottato da pari a pari con<br />

tutta la crema della pallacanestro giovan<strong>il</strong>e<br />

europea.<br />

Unica squadra italiana!<br />

E c’è ancora chi ha <strong>il</strong> coraggio di dire<br />

che Ferdinando Minucci non investe nei<br />

giocatori italiani??!!... o trovatene un’altra<br />

di società che, come la Mensana, possa<br />

mettere in mostra un settore giovan<strong>il</strong>e competitivo<br />

con le grandi realtà europee….<br />

Ma poi, vi siete scordati di Lui??!!<br />

Il nostro mitico… “nano” T-Mac è entrato, ancora<br />

una volta, nell’Olimpo del canestro… e noialtri,<br />

alla fin fine, siamo arrivati fra le prime<br />

“otto” del vecchio continente… Roba da niente???<br />

Sì, va bene: “ A Siena –come dice <strong>il</strong> Brocchi<br />

della Giraffa- un siamo secondi a nessuno! “ ma,<br />

ogni tanto, diamoci una regolata!<br />

In fin dei conti, in Italia, la più … “vicina” è<br />

staccata di diciotto punti: Vi sembrasse po’o!..<br />

Ne conosco tanta di gente che, ormai da<br />

tempo, sopporta di malanimo lo striscione ed <strong>il</strong><br />

conseguente mezzo minuto di s<strong>il</strong>enzio della<br />

Curva per le “Sue Tigri”.<br />

E va be’…. Di questi tempi, l’anno scorso a<br />

Madrid, la polizia spagnola non ci andò leggera<br />

e c’è ancora tanta gente che ricorda quegli attimi<br />

di tensione, di paura e di randellate a tutto spiano<br />

nel bel mezzo delle Finali di Eurolega.<br />

Ma per una parte degli spettatori che siedono<br />

sui gradoni del palamensana e che, qualche<br />

volta, assistono annoiati all’ennesima vittoria<br />

della PianigianiBanchi- Band sarebbe ormai <strong>il</strong><br />

caso di “farla finita” col ricordare cose capaci<br />

solo di esacerbare gli animi.<br />

“Ma che vogliono, quelli del Commandos?-<br />

Basta con questa sceneggiata! Facciano <strong>il</strong> tifo e non<br />

smettano di cantare! Siamo venuti per <strong>il</strong> basket !”.<br />

L’ho sentita spesso questa litania ripetuta da<br />

quelli che “c’erano a Sant’Agata, c’erano a<br />

Vigna di Valle, erano amici di Cosmelli e di Zat-<br />

teroni e a Bologna contro la Gamma andarono<br />

in venti, trenta, quaranta pullmans….”<br />

Dio che noia questi ragazzi sudati e scamiciati!<br />

Ma che esempio si dà a tutta l’Italia? Via,<br />

via…bisogna crescere senno non si diventerà mai<br />

una “grande” come Varese, M<strong>il</strong>ano, Bologna…<br />

Già, Bologna!!<br />

Virtus, naturalmente, perché quelli della Fortitudo<br />

(e mi dispiace per tutto l’impegno del sempre<br />

“buon” Cesare Pancotto) ormai sono alla<br />

canna del gas e mi sa tanto che o mettono mano<br />

al portafoglio e comprano <strong>il</strong> titolo da quelli di Rieti<br />

oppure, l’anno venturo, la giratina qui a Siena<br />

‘un ce la fanno di certo.<br />

Grandi e di classe come la Virtus, quindi… e<br />

basta con le sceneggiate da ragazzi!<br />

Già, “grandi”, ma intanto staccati di diciottopunti<br />

da noialtri…. Grandi ma dopo aver mischiato<br />

qualche anno fa le carte in tavola con<br />

l’accorpamento di Castelmaggiore…<br />

Grandi?!?...<br />

Forse perché non gradiscono in tribuna <strong>il</strong> Presidente<br />

della Federazione, che per <strong>il</strong> solo fatto di<br />

chiamarsi Meneghin avrebbe diritto di sedersi a<br />

vita dove gli pare?<br />

Grandi?!?...<br />

Forse perché un giorno sì e l’altro pure la tifoseria<br />

di Casalecchio ha <strong>il</strong> sangue alla bocca fin<br />

dalla palla a due ed è convinta (forse per esperienze<br />

proprie ormai passate) che Siena goda di<br />

protezioni e favori arbitralfederali?<br />

Grandi?!?...<br />

Forse perché un giorno tagliano un giocatore,<br />

l’altro lo reintegrano e l’altro ancora lo licenziano?<br />

O forse perché minacciano di<br />

licenziare l’allenatore? O ritirano la<br />

propria candidatura alle finali di<br />

Coppa Italia quando non riescono a<br />

vincerla?<br />

Grandi?!?...<br />

Forse perché <strong>il</strong> loro “non tesserato”<br />

proprietario ne fa e ne dice di<br />

cotte e di crude negli spogliatoi dove<br />

non dovrebbe stare, minacciando<br />

anche a mezzo stampa una giornata<br />

di “disubbidienza” dei tifosi?<br />

Grandi?!?....<br />

Forse sì, solo per una cosa: che<br />

dopo aver minacciato tutti e tutto<br />

dagli arbitri alla Federazione all’ultimo<br />

usciere della lega questo signore<br />

(un ganzo, alla fin fine) riesce<br />

addirittura a farsi ridurre la squalifica<br />

del campo ad una multa…<br />

Grandi?<br />

No, guardate: preferisco le nostre<br />

“piccole” e provincialissime tigri<br />

della Curva Nord e se loro stanno<br />

“in s<strong>il</strong>enzio” diamoci da fare noialtri,<br />

e smettiamola di ….annoiarci!!<br />

Siamo ormai arrivati al dunque: scattano i<br />

play off ed ancora una volta siamo di gran lunga<br />

davanti a tutti gli altri.<br />

Da settimane i giornali e le tivvù si sbracciano<br />

per trovarci un avversario degno di questo<br />

nome… Roma è in crescita, M<strong>il</strong>ano è al completo,<br />

Bologna è pronta, e poi ci potrebbe essere la sorpresa<br />

Treviso …<br />

Ci potrebbe, ci dovrebbe, magari….se ne<br />

parlerebbe a lungo.<br />

Io ci credo po’o: per me, c’è solo la Mensana!<br />

E comunque la caccia è aperta: come diceva<br />

quello? “Come sei, sei… alle nove dietro <strong>il</strong> pagliaio!!”<br />

Noi ci siamo da tre anni!!<br />

Ci si r<strong>il</strong>egge alla fine!


RISULTATI E CLASSIFICA SERIE A1<br />

18a giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA-BANCA TERCAS TERAM 99-80<br />

19a giornata<br />

CARIFE FERRARA-MONTEPASCHI SIENA 75-103<br />

20a giornata<br />

GMAC BOLOGNA-MONTEPASCHI SIENA 67-63<br />

21a giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA-LOTTOMATICA ROMA 93-88<br />

22a giornata<br />

PREMIATA MONTEGRANARO-MONTEPASCHI SIENA 70-81<br />

23a giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA-ANGELICO BIELLA 76-62<br />

24a giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA-AIR AVELLINO 4-68<br />

25a giornata<br />

SOLSONICA RIETI-MONTEPASCHI SIENA 54-69<br />

26a giornata<br />

SCAVOLINI PESARO-MONTEPASCHI SIENA 90-100<br />

27a giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA-ELDO CASERTA 91-75<br />

28a giornata<br />

LA FORTEZZA BOLOGNA-MONTEPASCHI SIENA 86-89 DTS<br />

Classifica: Siena 54; Roma e Teramo 36; M<strong>il</strong>ano e Virtus Bologna 34;<br />

Treviso 32; Biella e Cantù 28; Avellino, Pesaro e Ferrara 24;<br />

Montegranaro e Caserta 22; Rieti e Fortituto Bologna 18; Udine 12.<br />

33 basket<br />

Marco CXarraretto, guardia


PARTONO I PLAY OFF: SI RIGIOCA IL CACIO GIÀ VINTO<br />

di Duccio Balestracci<br />

35<br />

Il basket è lo sport più impietoso; se preferite, <strong>il</strong> più<br />

sadico. Fai un campionatone, arrivi davanti alle altre<br />

di una caterva di punti, ti spolmoni a vincere a rotta<br />

di collo e quando arrivi in fondo ti battono una pacca<br />

sulla spalla e ti dicono “o bravo nini: ora si comincia a<br />

far sul serio”.<br />

È la legge spietata dei play off: si guarda la classifica<br />

della regular season a un soffio dalla sua fine e si resta<br />

strab<strong>il</strong>iati. Fra la Montepaschi Mens Sana e le inseguitrici<br />

non c’è un distacco. C’è una voragine. Al momento<br />

in cui stiamo scrivendo (29 apr<strong>il</strong>e: festa di santa Caterina<br />

dell’Oca) i biancoverdi viaggiano con 18 punti di<br />

distacco dalla seconda, avendo perso una sola partita (e<br />

come avranno fatto, contro quella Fortitudo-Bologna<br />

che annaspa per non retrocedere, lo sanno solo loro e <strong>il</strong><br />

Padreterno), e quand’anche ne perdessero una o più<br />

d’una di quelle che rimangono da giocare (mano sinistra<br />

al gioiello di destra subitissimo! persone eventualmente<br />

impedite dalla fisiologia si arrangino come possono in<br />

modalità suppletive ed equivalenti) sarebbe stata comunque<br />

una stagione da favola, di quelle che non rientrano<br />

soltanto negli annali di una società e di una città,<br />

ma che reclamano a buon diritto <strong>il</strong> loro posto nella storia<br />

del basket italiano di tutti i tempi.<br />

Fosse accaduto nel calcio, poniamo, la prima squadra<br />

sarebbe già da tempo in vacanza ai tropici, e in<br />

campo scenderebbero la Primavera o, addirittura, i Pulcini.<br />

Invece, adesso, c’è da ricominciare da capo. Il rito<br />

gladiatorio dei play off pretende sangue (metaforico, per<br />

fortuna), adrenalina a m<strong>il</strong>le fino all’ultimo, ansia e timore<br />

e tremore fino all’ultima sirena. In altri sport in<br />

cui sono previsti i play off, peraltro, quando <strong>il</strong> distacco<br />

è così marcato, nemmeno si procede e si riconosce la<br />

vittoria ex lege a chi ha vinto così tanto. Nel basket è<br />

diverso. Purtroppo e per fortuna.<br />

Purtroppo. Perché alla fine di una stagione mai vista<br />

prima – come questa – tutto quel che ti sei guadagnato<br />

è <strong>il</strong> vantaggio del fattore campo e del testa-coda che ti<br />

permette di affrontare per prime le squadre peggio piaz-<br />

zate. Poi, però, te la vedi di nuovo con quelle che ti<br />

hanno inseguito e lì è una tombola. Basta una giornata<br />

no e lo stesso fattore campo si ribalta (qualcuno ha ancora<br />

imbarazzanti tracce fisiologiche sull’abbigliamento,<br />

che nessun Vanish né Ariel è riuscito a<br />

rimuovere del tutto, lasciate dalla reazione di puro terrore<br />

che colse gran parte di noi – in altro campionato –<br />

quando una sconfitta in play off regalò <strong>il</strong> fattore campo<br />

alla squadra che poi, per fortuna, fu debitamente sculacciata<br />

in corso d’opera). Basta che la resa di qualche<br />

giocatore si abbassi rispetto agli standard abituali perché<br />

tutta la fatica di un anno possa rischiare di essere rimessa<br />

in discussione. Se non è sadismo questo; se non<br />

è circense eccitazione gladiatoria, ditemi voi cos’altro è.<br />

A monte di tutto questo, poi, ad aumentare <strong>il</strong> dispetto<br />

per quest’invenzione, c’è anche la consapevolezza che<br />

i play off fanno cassetta e che tutto questo accrocco è inventato<br />

anche (non solo: ma anche) per allungare <strong>il</strong><br />

campionato; moltiplicare le dirette televisive; far girare<br />

un altro bel po’ di quattrini. È la dura legge del basket,<br />

ragazzo: o così o pomì.<br />

E per fortuna. Perché i play off spettacolarizzano <strong>il</strong><br />

campionato; lasciano aperte le porte dello scudetto a più<br />

squadre, anche quando ce n’è una (ma è la nostra! ci<br />

pensate? stiamo parlando della Mensanina di Sienina!<br />

ma ve ne rendete conto gente?) che cannibalizza <strong>il</strong> campionato<br />

stesso. Insomma, quelli di Roma, di Bologna, di<br />

M<strong>il</strong>ano o di Teramo, senza i play off, avrebbero già cominciato<br />

ad andare al mare, la domenica. Invece sono<br />

ancora lì a guardare come va a finire, perché fino all’ultimo<br />

secondo <strong>il</strong> campionato di basket non finisce.<br />

Senza dire che l’invenzione dei fottutissimi play off, insieme<br />

all’assenza del pareggio (ma che s’aspetta a introdurre<br />

questa norma anche nel calcio? di che s’ha<br />

paura?), ha anche l’altro merito di rendere più diffic<strong>il</strong>i<br />

le combine: quando dai anche all’ottava la teorica possib<strong>il</strong>ità<br />

di arrivare al tricolore, aggiustare un campionato<br />

è parecchio, ma parecchio arduo.<br />

E allora prendiamola con f<strong>il</strong>osofia. Facciamo davvero<br />

finta che finora s’è scherzato perché tutto comincia<br />

adesso. Pianigiani l’ha già detto (e figurati se <strong>il</strong> Gatto<br />

di Lornano poteva dire qualcosa di diverso...): adesso<br />

arriva <strong>il</strong> bello, e col bello ci sarà da ridere poco e penare<br />

parecchio.<br />

Rassegnatevi gente: le farmacie hanno già fatto una<br />

scorta supplementare di ansiolitici: ricordatevi di dare <strong>il</strong><br />

codice fiscale, almeno un altr’anno le potete <strong>scarica</strong>re<br />

dalle tasse.•


36 basket<br />

In attesa di affrontare le finali nazionali Under 19<br />

(presente anche la Virtus), i giovani biancoverdi si fanno onore a Berlino<br />

Sfortunati, ma gli unici<br />

fra le quattro migliori<br />

■ Stefano Fini<br />

La formazione<br />

Under 19 al completo.<br />

Ingrosso è <strong>il</strong> secondo<br />

da destra in alto<br />

Momento importante per <strong>il</strong> basket giovan<strong>il</strong>e<br />

senese che possiamo collocare in una<br />

fase di passaggio, di breve transizione temporale,<br />

racchiusa fra <strong>il</strong> coronamento del lavoro<br />

svolto nella prima parte della stagione e<br />

l’introduzione alla seconda che terminerà con<br />

le finali nazionali delle varie categorie. Questo<br />

periodo intermedio fra le due fasi è iniziato<br />

<strong>il</strong> 19 apr<strong>il</strong>e con <strong>il</strong> Basket Ball<br />

Generation Day, l’ultimo evento della stagione<br />

“BBG” che ha radunato negli impianti<br />

sportivi senesi (Pala MensSana, Pala Giannelli,<br />

Pala Chigi, Pala Costone) più di 3.000<br />

persone fra ragazzi, istruttori, dirigenti e genitori;<br />

atto conclusivo di un evento di primaria<br />

importanza nazionale per <strong>il</strong> movimento,<br />

che ha visto la Montepaschi ampliare <strong>il</strong> proprio<br />

raggio operativo e coinvolgere, oltre alle<br />

realtà cestistiche della Toscana e dell’Umbria,<br />

anche quelle del Piemonte, del Veneto e<br />

dell’Em<strong>il</strong>ia Romagna.<br />

Questa fase che si è conclusa <strong>il</strong> 3 maggio<br />

con la partecipazione della Montepaschi al<br />

Nike Junior Tournament di Berlino, dove le 8<br />

migliori formazioni giovan<strong>il</strong>i europee si sono<br />

incontrate in concomitanza ed a coronamento<br />

delle Final Four di Euroleague. Nel bel mezzo<br />

di questi due avvenimenti si sono disputate<br />

due “partite chiave”, una per la Mens Sana e<br />

l’altra per la Virtus, che hanno consentito alle<br />

due formazioni senesi di qualificarsi anticipatamente<br />

per le finali nazionali Under19. Due<br />

belle partite, combattute, incerte nel punteggio,<br />

con momenti di bel gioco e soprattutto con<br />

<strong>il</strong> gusto finale della vittoria, riportata contro la<br />

Fortitudo Bologna (93/85) da parte della Mens<br />

Sana e contro la Trenkwalder Reggio Em<strong>il</strong>ia<br />

(78/74) dalla Virtus Siena.<br />

Fase anche di riflessione, che ci permette<br />

di formulare un teorema, se non matematico,<br />

sportivo: <strong>il</strong> movimento cestistico senese con<br />

al vertice la Montepaschi Mens Sana non solo<br />

si conferma ma migliora rispetto alle altre realtà<br />

nazionali ed europee. La nostra non è una<br />

considerazione o una formulazione di parte<br />

ma, come tutti i teoremi che si rispettino, ha<br />

una sua implicazione logica. A Berlino, per<br />

l’Eurolega, c’erano le 4 “migliori” del basket<br />

europeo (Cska, Panathinaikos, Olympiacos,<br />

Barcellona), nessuna di queste aveva una formazione<br />

giovan<strong>il</strong>e che le rappresentasse al<br />

Junior Tournament; ampliando <strong>il</strong> raggio osservativo,<br />

passando alle migliori 8 europee,<br />

constatiamo che solo la Montepaschi Mens<br />

Sana è l’unica ad avere una squadra junior di<br />

pari valore.<br />

Questo significa che nel basket continentale<br />

dei grandi numeri la piccola Siena,<br />

tale per dimensione urbanistica e per risorse<br />

economiche che questa impiega in rapporto<br />

alle altre, è la prima in Europa. È la regina<br />

d’Europa. Prima nell’ottimizzazione delle<br />

stesse, e poi risorse, nel saperle distribuire<br />

non solo a beneficio della prima squadra ma<br />

anche del proprio settore giovan<strong>il</strong>e. Senior<br />

(prima squadra) ed junior, entrambe nelle<br />

otto migliori d’Europa, nessun’altra è riuscita<br />

a fare altrettanto.<br />

Agli Under18 della Montepaschi di Giulio<br />

Griccioli, al pari della prima squadra di<br />

Simone Pianigiani, dopo <strong>il</strong> raggiungimento<br />

delle Final Eight, è mancata un po’ di fortuna<br />

per poter fare ancora meglio: qualche infortunio<br />

di troppo, qualche elemento non al massimo<br />

della condizione, <strong>il</strong> sorteggio non<br />

favorevole delle squadre da affrontare.<br />

A Berlino i giovani biancoverdi hanno<br />

vinto con i padroni di casa dell’Alba (82/76)<br />

e perso contro l’Unicaja Malaga (71/83) e<br />

contro i riconfermati campioni dell’Fmp di<br />

Belgrado (61/78). La vittoria contro gli spagnoli<br />

avrebbe rappresentato <strong>il</strong> “top”, come<br />

sottolinea coach Giulio Criccioli: “Se avessimo<br />

vinto contro Malaga sarebbe stato un<br />

successo, così abbiamo dimostrato di essere<br />

al livello delle altre”. In effetti la vittoria sull’Unicaja<br />

Malaga avrebbe proiettato la squadra<br />

senese ai vertici dell’Olimpo e la cosa<br />

sarebbe stata possib<strong>il</strong>e se Metreveli e Iannuzzi,<br />

i due lunghi, non si fossero infortunati<br />

contemporaneamente nel momento conclusivo<br />

della gara, dopo <strong>il</strong> recupero causato da<br />

una partenza ad “handicap”, nel momento del<br />

sorpasso e della probab<strong>il</strong>e vittoria.<br />

Come nel caso della prima squadra,<br />

anche i giovani si sono trovati lungo <strong>il</strong> percorso<br />

di avvicinamento alla finale la squadra<br />

più forte, quella che poi ha vinto <strong>il</strong> titolo europeo,<br />

<strong>il</strong> Panathinaikos per i senior e l’Fmp<br />

Belgrado per gli junior; e questo non ha certo<br />

favorito tale percorso di avvicinamento.<br />

Nell’Olimpo del basket Tiche , divinità<br />

greca della fortuna, ci ha voltato le spalle ma<br />

non ha importanza; i risultati raggiunti sono<br />

ugualmente ottimi e tutto serve per imparare,<br />

fare esperienza e migliorare.<br />

A conclusione di questa fase intermedia<br />

della stagione senese e mensanina in particolare<br />

sono arrivati i riconoscimenti, i premi;<br />

come Terrell Mc Intyre è stato premiato ed<br />

inserito nell’ All Euroleague First Team anche<br />

<strong>il</strong> giovane Tommaso Ingrosso è entrato nel<br />

miglior quintetto dell’ Euroleague Nike Junior<br />

Tournament , insieme a Musli e M<strong>il</strong>ijenovic<br />

dell’ Fmp, e Valanciunis e<br />

Peciukevicius del Lietuvos Rytas, seconda finalista.<br />

Tommaso nell’arco di tutte le partite<br />

del Torneo ha totalizzato solamente 21 punti;<br />

a riprova che nel basket “mettere la palla dentro”<br />

non sempre è la cosa più importante<br />

come ci dimostra, assai bene, nella prima<br />

squadra capitan Stonerook •


Campionato terminato, “avventura”<br />

play off conclusa. Ricominciamo ripartendo<br />

da…. tre come <strong>il</strong> mitico Troisi (da<br />

zero sarebbe ingeneroso verso una squadra<br />

che ha comunque lottato pur con i limiti<br />

più volte rimarcati in questi mesi.<br />

Ricominciare per sv<strong>il</strong>uppare subito un<br />

progetto finalmente vincente per <strong>il</strong> basket<br />

femmin<strong>il</strong>e senese. Non vogliamo ripercorrere<br />

le ‘tappe’ del campionato appena<br />

trascorso; dovremmo ut<strong>il</strong>izzare troppa<br />

statistica ripetendoci in “litanie” numeriche<br />

anche se repetita juvant ; una sola osservazione<br />

in merito al b<strong>il</strong>ancio finale che<br />

parla di 15 partite perdute e solo 11 vittorie:<br />

nella sostanza dovrebbe essere <strong>il</strong> peggiore<br />

risultato ‘storico’ della squadra<br />

dopo la promozione in A2 conseguita nell’anno<br />

2000.<br />

Questo non è un giudizio sulla squadra<br />

o sulla guida tecnica, assolutamente<br />

no! I giudizi sono ‘sentenze’ che portano<br />

soltanto polemiche e risentimenti, mentre<br />

una riflessione pacata e costruttiva è<br />

la base per analizzare le ‘criticità’ (numerose)<br />

e le cose positive (numerose anch’esse)<br />

registrate in questo lungo tour<br />

appenninico dominato dalla “nemica”<br />

Pontedera.<br />

Per onore di verità è giusto aggiungere<br />

qualche aggettivo alla statistica in<br />

particolare per le quindici sconfitte subite<br />

alcune delle quali maturate nei minuti finali<br />

con episodi al limite dell’incredib<strong>il</strong>e;<br />

ha ragione coach Fattorini quando afferma<br />

che mancano almeno tre/quattro partite<br />

“quasi vinte” che avrebbero permesso al<br />

team costoniano rosa di posizionarsi nella<br />

parte più alta della classifica.<br />

Abbiamo parlato di progetto esclusivamente<br />

per contribuire con qualche mattoncino<br />

alla causa comune, ripartendo<br />

appunto da …tre, in primis dal settore<br />

giovan<strong>il</strong>e linfa indispensab<strong>il</strong>e per avere<br />

un futuro da grandi protagonisti; poi dalla<br />

presenza attiva all’interno delle scuole senesi<br />

(che poi è l’altra faccia della medaglia<br />

giovani) per implementare l’interesse<br />

verso uno sport spesso catalogato (erroneamente)<br />

come<br />

masch<strong>il</strong>e mentre la pallacanestro<br />

nasce in una scolaresca americana, oltre<br />

un secolo fa, alla pari fra ragazze e ragazzi.<br />

Terzo punto, questa è una nostra fissazione<br />

ormai quasi ‘storica’, (ci permettiamo<br />

di ripeterla con rispetto ) circa la<br />

possib<strong>il</strong>ità di costruire una squadra “di-<br />

37 basket<br />

Uscita al primo turno dei play off,<br />

per la squadra femmin<strong>il</strong>e del Costone<br />

inizia ora <strong>il</strong> periodo di riflessione<br />

L’APF<br />

ricomincia<br />

da tre<br />

■ Francesco Oporti<br />

versa” a livello d’impostazione globale,<br />

cioè con minore vocazione perimetrale,<br />

meno veloce ma più strutturata sotto <strong>il</strong><br />

ferro. Una squadra impostata sulla fisicità<br />

e sulle giocate per le atlete dai tanti centimetri,<br />

chiaramente senza trascurare<br />

l’apporto delle play (oggi in troppe occasioni<br />

indispensab<strong>il</strong>i per la vittoria finale).<br />

Il basket che abbiamo definito, sicuramente<br />

con qualche imprecisione tecnica,<br />

“verticale” e quasi sempre <strong>il</strong> modulo vincente<br />

in A2, e <strong>il</strong> campionato appena trascorso<br />

ne costituisce ulteriore dimo strazione.<br />

Ricominciare per pensare in grande.<br />

Le donne e gli uomini con idee e voglia di<br />

grandi progetti non mancano, le risorse<br />

nemmeno. Forza pallacanestro femmin<strong>il</strong>e!<br />

Siena vuole raggiungere questo obiettivo,<br />

un canestro da tre diffic<strong>il</strong>e.Possib<strong>il</strong>e.•<br />

Grazie per <strong>il</strong> tuo sorriso, Jenny<br />

Una serenità che ti contagiava. Jenny De Angelis,<br />

la “s<strong>il</strong>enziosa Jenny” (questo era <strong>il</strong> nome di ‘battaglia’<br />

nel mitico dream team costoniano 2004/2005)<br />

che entrava in partita con entusiasmo anche per pochi<br />

minuti, che tirava da tre ben oltre la linea, che timidamente<br />

leggeva gli articoli che la nominavano.Il terrib<strong>il</strong>e<br />

terremoto nella<br />

sua bella terra<br />

d’Abruzzo ha fatto<br />

salire la nostra Jenny<br />

nel parquet del cielo<br />

con la maglia numero<br />

sei; la notte è un po’<br />

più lunga ma <strong>il</strong> suo<br />

sorriso resta per sempre<br />

luminoso.<br />

Ciao Jenny<br />

Kristina Vengryte


38 basket<br />

Ancora impegnata nelle semifinali con Ferentino,<br />

la squadra di B<strong>il</strong>leri non vuol sentir parlare di promozione<br />

Virtus,<br />

un obiettivo alla volta<br />

■ Augusto Mattioli<br />

Indipendentemente da come andranno<br />

i play off (al momento la squadra di Marcello<br />

B<strong>il</strong>leri è impegnata ancora con Ferentino<br />

nelle semifinali al meglio delle<br />

cinque partite) si può<br />

dire che anche questa<br />

stagione sportiva è stata<br />

decisamente positiva<br />

perché ha confermato<br />

che la Virtus è una società<br />

solida e ben organizzata.<br />

Una ricchezza<br />

per <strong>il</strong> basket di casa nostra e che tra qualche<br />

settimana concorrerà con la Mens<br />

Sana per la conquista dell’ennesimo scudetto<br />

giovan<strong>il</strong>e.<br />

Ma una ricchezza<br />

che forse dovrebbe essere<br />

maggiormente apprezzata<br />

da chi segue <strong>il</strong><br />

basket cittadino. A partire<br />

dallo sponsor. Nella<br />

prima partita delle semifinali<br />

con Ferentino<br />

c’era al palasport della<br />

Mens Sana un buon pubblico<br />

richiamato dall’importanza<br />

dell’evento, ma<br />

nessun rappresentante<br />

dello sponsor Consum.it.<br />

La Virtus è arrivata<br />

alle semifinali dei play<br />

off con Ferentino battendo,<br />

nonostante l’as-<br />

senza di Marcante per squalifica e qualche<br />

problema fisico per Tomasiello e <strong>il</strong> giovane<br />

Cournooh, molto impegnato anche<br />

nella Mens Sana avendo <strong>il</strong> doppio tesseramento,<br />

<strong>il</strong> Levoni Potenza, una squadra che<br />

si è dimostrata meno arrendevole di<br />

quanto si pensava all’inizio dei play off.<br />

L’impegno con Ferentino è indubbiamente<br />

più diffic<strong>il</strong>e come si è potuto vedere<br />

nelle partite giocate sia a Siena che in trasferta.<br />

I laziali infatti costituiscono una<br />

squadra solida, ben costruita che ha dietro<br />

una società che punta in alto. Come sottolinea<br />

anche <strong>il</strong> presidente virtussino Fabio<br />

Bruttini. Lo si è visto in particolare nel secondo<br />

incontro che i rossoblù<br />

hanno giocato in trasferta. Ferentino<br />

ha vinto in maniera molto<br />

netta ma l’82 a 61 è maturato solo<br />

nell’ultimo quarto della partita.<br />

Prevedere come finirà questa<br />

sfida è roba da indovini. Si tratta<br />

di due squadre che comunque si<br />

equivalgono. Del resto lo dimostra<br />

anche la classifica della prima fase<br />

del campionato: 34 punti per la<br />

Virtus, 34 per Ferentino precedute<br />

ambedue da Latina.<br />

La strada per arrivare alla possib<strong>il</strong>ità<br />

di essere promossi in Lega<br />

Due è ancora molto lunga, a causa<br />

di una complicata formula di questa<br />

fase finale del campionato.<br />

“Non faccio neanche un pensierino<br />

alla promozione”, risponde<br />

Bruttini alla nostra provocazione.<br />

“Ora viviamo alla giornata. I nostri<br />

obiettivi li abbiamo raggiunti.<br />

Certo se riusciamo a giocare come<br />

sappiamo con Ferentino possiamo<br />

farcela”.<br />

La squadra di B<strong>il</strong>leri ne ha certo<br />

le possib<strong>il</strong>ità. Tra l’altro, come abbiamo<br />

spesso sottolineato, <strong>il</strong> gruppo<br />

virtussino proprio nei momenti più impegnativi<br />

dà sempre <strong>il</strong> meglio di sé. •


40 basket<br />

Come per la squadra femmin<strong>il</strong>e, finisce qui l’avventura del Costone<br />

in Serie C dopo uno straordinario recupero<br />

Ma la Consum.it<br />

non riparte da zero<br />

Si chiude a Gara-3 dei quarti di finale<br />

con una rocambolesca sconfitta interna<br />

dopo 2 tempi supplementari e con un tiro<br />

sul f<strong>il</strong> di sirena, l’avventura della Consum.IT<br />

Costone nei play off della Serie C<br />

D<strong>il</strong>ettanti. Un ep<strong>il</strong>ogo amaro che di certo<br />

non cancella una stagione eccellente sotto<br />

tanti punti di vista.<br />

La squadra costoniana ha infatti terminato<br />

al terzo posto la stagione regolare<br />

frutto di un crescendo rossiniano iniziato<br />

alla fine del girone d’andata e mantenuto<br />

in tutto quello di ritorno.<br />

La squadra di Zanotti & Naldini è risultata<br />

la miglior difesa del girone addirittura<br />

tra le prime cinque di tutta la serie C<br />

Nazionale: gli allenatori sono riusciti ad<br />

amalgamare <strong>il</strong> gruppo con tanto lavoro,<br />

um<strong>il</strong>tà e spirito di sacrificio.<br />

Durante la stagione è stato evidente <strong>il</strong><br />

miglioramento del collettivo ma anche dei<br />

singoli; molto interessante anche <strong>il</strong> progressivo<br />

inserimento di alcuni giovani che<br />

hanno potuto fare esperienze nella prima<br />

squadra acquisendo maturità ed esperienza.<br />

La società gialloverde è ora attesa da<br />

un periodo di riflessione e di lavoro per<br />

pianificare <strong>il</strong> Costone 2009/2010; c’è sicuramente<br />

la voglia di fare tesoro dello<br />

spirito costruito in questi mesi, ripartendo<br />

quindi dal tanto lavoro buono fatto e cercando<br />

di aggiungere quei tasselli che possano<br />

portare la squadra della Piaggia a<br />

scalare la classifica ed a recitare un ruolo<br />

da protagonista anche nei play off. •<br />

Camp estivi al Costone 2009<br />

“Un’estate per vivere insieme,<br />

un’occasione per crescere”<br />

Finisce la scuola, inizia<br />

l’estate e ritornano i Camp<br />

estivi al Costone. Anche<br />

quest’anno l’Associazione<br />

Costone, in collaborazione<br />

con l’Apf Costone e l’As<br />

Costone, organizza per <strong>il</strong><br />

mese di giugno dei camp<br />

estivi a cui potranno partecipare<br />

bambine e bambini<br />

dai 5 ai 12 anni di età (anni<br />

1996-2004). L’intera attività<br />

si terrà presso lo storico Ricreatorio,<br />

fac<strong>il</strong>mente raggiungib<strong>il</strong>e<br />

da Fontebranda tramite la risalita meccanizzata.<br />

Questi i periodi di svolgimento: 1° turno: dal 15 al 19 giugno, 2° turno: dal 22<br />

al 26 giugno, 3° turno: dal 6 al 10 luglio, con orario 8,30-17,30. La quota di iscrizione<br />

è di 125 euro, comprensiva dei pasti (colazione, pranzo, merenda) e della<br />

copertura assicurativa. Il programma giornaliero delle attività (dalle ore 8,30 fino<br />

alle ore 17,30) prevede animazione, tempo libero, esercizi, giochi, gare e tornei con<br />

relative premiazioni, momenti formativi; previste anche uscite per brevi gite o<br />

giornate da trascorrere in piscina.<br />

Le iscrizioni, insieme alla quota di partecipazione e al certificato medico, dovranno<br />

pervenire entro <strong>il</strong> 5 giugno alla segreteria del Costone, tel. 0577 42073 (orario<br />

15-19), oppure alle responsab<strong>il</strong>i Masciulli Lucia: 339 5427055, Galasso Rosy:<br />

320 6986762, Corbini Laura: 338 8679870. Tra gli animatori saranno presenti<br />

anche istruttori qualificati e tesserati Fip. Gli impianti sportivi del Ricreatorio del<br />

Costone rimarranno, per i suddetti periodi, riservati in via esclusiva ai partecipanti<br />

ai camp estivi.


41 solidarietà<br />

Alcuni ospiti di V<strong>il</strong>la Rubini e de La Mimosa, invitati<br />

da Siena e Mens Sana a due pomeriggi diversi<br />

Anche da anziano è bello<br />

In questa città può succedere davvero di tutto, oltre che di più. Mentre in altre realtà si disputano partite<br />

a porte chiuse per i più svariati motivi e più recentemente per ragioni di razzismo, a Siena può succedere,<br />

al contrario, che certi luoghi siano frequentati non solo da chiunque, giovani ed anziani quindi,<br />

ma che questi ultimi siano addirittura invitati dalle rispettive società.<br />

È successo, per quanto riguarda <strong>il</strong> Siena, in occasione del vittorioso incontro con la Lazio del 5<br />

apr<strong>il</strong>e scorso, esperienza felicemente replicata <strong>il</strong> 19 al palasport per Montepaschi-Caserta.<br />

Nonne e nonni provenienti dai due centri anziani del Comune di Siena e gestiti dal Consorzio Archè,<br />

V<strong>il</strong>la Rubini e La mimosa, hanno sostenuto in modo educato e civ<strong>il</strong>e i propri beniamini in maglia bianconera<br />

e biancoverde, trasmettendo loro una energia insospettata, ancorché sprigionata da persone<br />

con un’età variab<strong>il</strong>e fra gli 80 e i 90 anni.<br />

Accompagnato dalla coordinatrice dei due Centri Raffaella Luchini, dalla volontaria Antonia Banfi e<br />

dall’educatrice Antonella Vanni, <strong>il</strong> gruppo di anziani ospiti del Siena hanno così trepidato, gioito ed infine<br />

esultato per un risultato che potrebbe rivelarsi decisivo per la permanenza dei bianconeri in serie<br />

A. Un dettaglio con risvolti anche scaramantici quindi, visto che quella era la prima volta di questi atipici<br />

ed emozionati tifosi seduti sui gradoni del vecchio Rastrello.<br />

Non meno felice è stata l’esperienza vissuta al palasport in occasione di Montepaschi Siena-Eldo<br />

Caserta. Con i suoi colori, le sue voci ed i suoi canti, è stato uno spettacolo che ha risvegliato l’attenzione<br />

e la partecipazione di questi ospiti un po’ speciali, orgogliosi alla fine di aver contribuito anche<br />

loro a creare intorno alla squadra di Pianigiani un singolare entusiasmo, oltre ad aver arginato, per<br />

quanto possib<strong>il</strong>e, quello dei tanti tifosi campani al seguito dei propri beniamini.<br />

Dunque due ‘uscite’ decisamente originali per <strong>il</strong> gruppo di anziani di V<strong>il</strong>la Rubini e de La Mimosa,<br />

rese possib<strong>il</strong>i grazie alla disponib<strong>il</strong>ità delle due società che non si sono limitate ad agevolare l’accesso<br />

e l’uscita dai rispettivi impianti, ma offerto un supporto logistico di prim’ordine.<br />

Collaborazione così preziosa e spontanea, da indurre la coordinatrice del Centro a ringraziare singolarmente<br />

i due sodalizi attraverso le figure del direttore generale bianconero Roberto Zanzi, e del presidente<br />

della Montepaschi Basket Ferdinando Minucci. Che ora, però, devono sentirsi moralmente<br />

impegnati a dare un minimo di continuità a questa bella ed apprezzata iniziativa.


Il direttore tecnico della scuola M° Roberto Benocci, 5°Dan<br />

di Shotokan e Renshi di GoshinDo, allievo diretto del M°Hiroshi<br />

Shirai, con cui persegue costantemente <strong>il</strong> suo perfezionamento<br />

tecnico culturale, è arbitro nazionale e membro della<br />

commissione tecnica nazionale.<br />

Svolgendo un ruolo di prim’ordine nella formazione dei<br />

quadri tecnici federali FIKTA in qualità di corresponsab<strong>il</strong>e del<br />

collegio docenti e coordinatore dell’attività di ricerca avanzata<br />

nel Karate, in collaborazione con LAFAL ( Laboratorio di Anatomia<br />

Funzionale dell’Apparato Locomotore dell’università di<br />

M<strong>il</strong>ano) e <strong>il</strong> dipartimento di Fisiologia e Neuroscienze dell’università<br />

di Siena.<br />

Il M°Benocci è affiancato nell’insegnamento e nell’organizzazione<br />

dal M° Laura Massai, anche lei 5°Dan Shotokan e<br />

Renshi di GoshinDo, arbitro nazionale e allieva diretta del<br />

M°Shirai. La sua funzione è fondamentale per l’associazione<br />

senese, docente ISEF e specialista nell’insegnamento ai bambini<br />

e ragazzi, dirige personalmente anche i corsi agonisti che,<br />

da oltre un decennio, hanno raggiunto un livello veramente<br />

ragguardevole piazzandosi sempre nelle zone di vertice in<br />

competizioni di ogni sorta.<br />

Completano l’organigramma tecnico dello Shinan Karate<br />

Kai <strong>il</strong> prezioso e insostituib<strong>il</strong>e contributo degli istruttori federali<br />

e assistenti: Daniele Girelli, 4°Dan, responsab<strong>il</strong>e tecnico del<br />

Gruppo Karate Buonconvento e Monteroni, affiancato dall’istruttore<br />

federale Antonio Massai, 3°Dan, e dall’assistente<br />

Roberta Tommasi, 2°Dan. L’istruttore federale Simone Sestini,<br />

3°Dan e l’aspirante istruttore Domenico D’Auria, 2°Dan, entrambe<br />

impegnati nella sede centrale di Viale Toselli a Siena.<br />

L’anno 2009 non poteva esordire meglio che con la presenza<br />

a Siena nel mese di gennaio del grande maestro Hiroshi<br />

Shirai per lo svolgimento dello stage annuale di GoshinDo.<br />

Oltre 100 selezionati atleti e maestri si sono impegnati per<br />

ben tre ore in una lezione esemplare, in cui venivano punto<br />

per punto analizzati e sviscerati dal maestro aspetti tecnici dei<br />

Kata di Goshindo quali: la postura, la dinamica e la transizione,<br />

la respirazione e l’atteggiamento mentale, nonché le svariate<br />

soluzioni tattiche applicate all’autodifesa, secondo i rigorosi<br />

principi delle arti marziali del Budo. È proprio la conoscenza<br />

profonda e l’autenticità di tali principi che <strong>il</strong> maestro Shirai possiede<br />

a far emergere sempre nelle sue lezioni quella particolare<br />

e magica atmosfera di entusiasmo e voglia di apprendere,<br />

frutto di oltre 50 anni di insegnamento, studio e ricerca, collocati<br />

nell’ambito di una continuità storica nella cultura delle antiche<br />

arti marziali che, come Giapponese della vecchia<br />

generazione, ha ereditato direttamente dai propri maestri.<br />

Dopo questo buon augurale esordio ed una adeguata e<br />

ben periodizzata preparazione specifica la squadra agonistica<br />

dello Shinan, cominciava entusiasta nelle sue innumerevoli<br />

trasferte a mietere risultati mediamente in tutte le categorie.<br />

Per <strong>il</strong> secondo anno consecutivo l’asd Shinan Karate Kai<br />

di Siena si aggiudica l’ambita coppa della Befana, <strong>il</strong> prestigioso<br />

trofeo regionale di Karate Tradizionale, che ha coinvolto<br />

un folto gruppo di società Toscane.<br />

L’associazione senese partecipava alla gara con 28 atleti,<br />

di cui ben 22 hanno raggiunto posizioni di podio permettendo<br />

alla società di realizzare <strong>il</strong> più alto punteggio ed aggiudicarsi<br />

di nuovo la coppa che per un anno era stata conservata<br />

presso i locali di Viale Toselli e di nuovo rimessa in palio.<br />

43 associazionismo<br />

Un anno ricco di iniziative e di r<strong>il</strong>evanti risultati tecnici quello dell’Associazione Shinan Karate Kai<br />

Uno spicchio di Sol Levante<br />

in Viale Toselli<br />

È poi la volta di una importante selezione di due atleti cintura<br />

nera senesi al trofeo Masina di Bologna, gara ad invito, di<br />

altissimo livello tecnico, in cui un nostro atleta riesce ad entrare<br />

nella diffic<strong>il</strong>issima finale che vedeva in pedana atleti di<br />

straordinaria levatura della nazionale Italiana.<br />

Da ricordare che a novembre 2008 vi erano già stati risultati<br />

importanti con la conquista di 4 primi posti, 4 secondi e 4<br />

terzi ai campionati Toscani, per cui quattro atleti nell’individuale<br />

e la squadra serie A di diritto si qualificano per i nazionali<br />

FIKTA di Casale Monferrato.<br />

Non mancano poi le partecipazioni alle varie gare negli enti<br />

di promozione che hanno visto ai regionali Aics imporsi i nostri<br />

atleti con ben tre primi classificati, due secondi e due terzi.<br />

Lo stesso vale per <strong>il</strong> trofeo regionale Carnevale, svoltosi a<br />

Strada in Chianti, che ha visto protagonista lo Shinan Karate<br />

Kai con 5 primi, 5 secondi e 6 terzi posti nelle categorie dei<br />

bambini e ragazzi.<br />

Cinque atleti cinture nere vengono poi selezionati nella<br />

rappresentativa Toscana per <strong>il</strong> trofeo delle regioni FIKTA a Salsomaggiore,<br />

importante gara nazionale per le categorie giovan<strong>il</strong>i<br />

e due di loro si piazzano al quarto posto nel<br />

combattimento libero.<br />

Nelle molte gare regionali i nostri atleti fanno esperienza<br />

agonistica specifica riportando sempre risultati di primo piano<br />

come al trofeo regionale<br />

FIKTA di Forte dei Marmi in<br />

cui ben 2 oro, 3 argento e 2<br />

bronzo sono stati i piazzamenti<br />

ottenuti.<br />

Anche la gara regionale<br />

cinture marroni e cinture colorate,<br />

delle categorie preagonisti<br />

e agonisti, svoltasi a<br />

Capannori (Lucca), ha visto la<br />

compagine senese conquistare<br />

2 oro, 3 argento e 3<br />

bronzo.<br />

Un altro risultato di r<strong>il</strong>ievo<br />

è quello riportato al trofeo regionale<br />

FIKTA under 14 svoltosi<br />

a Lucca, con un totale di 4<br />

secondi classificati e 6 terzi.<br />

Infine <strong>il</strong> risultato recente<br />

più importante, quello riportato<br />

ai regionali cinture nere FIKTA<br />

di Strada in Chianti con ben 5<br />

primi posti, 7 secondi e 4 terzi<br />

e ben 7 atleti qualificati per i<br />

nazionali di Bassano del<br />

Grappa Tra i primi Tommaso<br />

Montisci, Francesco Chiavoni,<br />

Veronica Rossi (Kata e Kumite)<br />

e la squadra di Kumite masch<strong>il</strong>e d’Auria, Montisci, Marchi,<br />

secondi Domenico d’Auria, F<strong>il</strong>ippo Belli (Kata e Fukugo),<br />

Francesco Chiavoni (Kumite), Daniele Migliaccio (Kumite e Fukugo),<br />

la squadra di Kata masch<strong>il</strong>e Belli, Chiavoni, Meli, terzi<br />

Francesco Cerretani, Francesco Marchi (kata e kumite), Domenico<br />

d’Auria (Fukugo).<br />

Due gruppi di giovani atleti


44sport per tutti<br />

Cosa c’è alla base del progetto educativo<br />

che ispira l’edizione 2009 di Estate <strong>Sport</strong><br />

In vacanza con la Uisp<br />

Paolo Ridolfi<br />

Si avvicina l’estate e, soprattutto per i più piccoli, <strong>il</strong> banco<br />

di scuola sembra sempre più scomodo, <strong>il</strong> livello di attenzione<br />

si abbassa e lo sguardo si sposta sempre più dalla cattedra<br />

verso la finestra. Per molti bambini senesi si avvicina <strong>il</strong> momento<br />

di Estate <strong>Sport</strong>.<br />

Anche quest’anno l’appuntamento storico organizzato<br />

dalla Uisp si ripete anche se con modalità di iscrizione leggermente<br />

diverse. Le adesioni saranno infatti raccolte direttamente<br />

presso <strong>il</strong> comitato Uisp di Siena (per informazioni<br />

ed iscrizioni telefonare allo 0577271567 o spedire una ma<strong>il</strong><br />

a uispsiena@uisp.it). Come ogni anno si partirà alla metà di<br />

giugno fino alla fine di agosto con le attività articolate in 5<br />

turni e con la possib<strong>il</strong>ità di scegliere <strong>il</strong> full time (mattina e<br />

sera) o <strong>il</strong> matineè (solo la mattina).<br />

Per chi non conosce <strong>il</strong> progetto si tratta di un percorso<br />

educativo attraverso lo sport ed <strong>il</strong> gioco che si svolge tra <strong>il</strong><br />

“pratone”, le piste e le pedane del camposcuola di via Avignone,<br />

la piscina di piazza Amendola e le escursioni al mare<br />

o al fiume. Il tutto supportati da educatori specificatamente<br />

formati. Estate <strong>Sport</strong> è sinonimo di attività sportiva (atletica<br />

e nuoto) che si sv<strong>il</strong>uppa attraverso <strong>il</strong> gioco. In questo contesto<br />

è fac<strong>il</strong>e per i ragazzi arricchire <strong>il</strong> proprio bagaglio di conoscenze<br />

motorie e sensoriali. Mettere assieme in uno<br />

stretto rapporto lo sport ed <strong>il</strong> gioco consente di dare stimoli<br />

e far crescere i ragazzi. <strong>Sport</strong> e gioco con Estate <strong>Sport</strong> diventano<br />

sinonimi, come dovrebbe essere, ma come troppo<br />

spesso non è, anche a livello dei più piccoli. Apprendere le<br />

basi dell’atletica leggera è una esperienza indimenticab<strong>il</strong>e<br />

per tanti bambini che poi, nel corso della giornata, proseguono<br />

i giochi in piscina in un circuito nel quale non ci si annoia<br />

mai. Il venerdì c’è poi l’escursione, si sale tutti insieme<br />

in autobus e si va al mare o al fiume. Anche qui si gioca e ci<br />

si muove tutti insieme negli stupendi contesti naturali della<br />

nostra provincia. Alla sera, raccontano i genitori, nessuno fa<br />

storie per andare a letto ed i sonni sono molto , molto profondi.<br />

Gia molte sono le iscrizioni giunte al comitato, c’è<br />

tempo fino al 15 maggio per confermare la propria adesione.<br />

A proposito di contesti speciali la Uisp organizza a Casa<br />

Giub<strong>il</strong>eo, sul Montemaggio, altre attività estive per minori.<br />

La più famosa è quella del “Bosco fuori tempo” che si sv<strong>il</strong>uppa<br />

in quattro turni di una settimana ciascuno durante i<br />

quali operatori specializzati accompagneranno i partecipanti<br />

in un percorso tematico del quale si conosce solo l’inizio. Saranno<br />

poi gli stessi ragazzi, che, con gli operatori, sv<strong>il</strong>upperanno<br />

e porteranno avanti <strong>il</strong> tema con giochi vari costruzioni<br />

di temi e realizzazione di scenari. È così che attorno a Casa<br />

Giub<strong>il</strong>eo potranno sorgere castelli, nascere mostri, apparire<br />

strani marchingegni, tutti destinati ad essere popolati e<br />

mossi dai bambini. Anche la notte del Bosco Fuori tempo si<br />

anima. Tra gli alberi, all’interno di percorsi appositamente<br />

studiati, i bambini andranno in cerca di mostri e di tesori,<br />

guarderanno le stelle tutti insieme sdraiati sul prato al caldo<br />

delle coperte, poi, al mattino, si sveglieranno e troveranno<br />

sempre qualche sorpresa. A qualcuno è capitato<br />

di svegliarsi con strani punti rossi sul viso che,<br />

grazie ad una pozione magica, sparivano in un<br />

attimo. Anche i genitori, per recuperare i propri<br />

bimbi, dovranno misurarsi in giochi divertenti per<br />

poi partecipare tutti assieme alla festa di fine<br />

turno.<br />

A Casa Giub<strong>il</strong>eo i posti sono limitati, qui si sta<br />

insieme giorno e notte e la ricettività è di una ventina<br />

di ragazzi per turno. Le informazioni e le iscrizione<br />

si raccolgono presso la Uisp ai numeri ed agli<br />

indirizzi già indicati.<br />

Sempre a Casa Giub<strong>il</strong>eo, per due settimane, si<br />

svolgerà <strong>il</strong> “Summer Camp”, una opportunità per<br />

imparare l’inglese senza spostarsi troppo da casa.<br />

Infatti i ragazzi saranno coinvolti in giochi ed attività<br />

di vario tipo da operatori madrelingua che comunicheranno<br />

con loro strettamente in inglese. Il tutto in<br />

un contesto naturalistico ed ambientale indimenticab<strong>il</strong>e.<br />

Anche al summer camp si sta insieme tutto<br />

<strong>il</strong> giorno, si dorme e si mangia a Casa Giub<strong>il</strong>eo in<br />

un full immersion di inglese nei boschi del Montemaggio.<br />

Iscrizioni presso la Uisp.<br />

La novità di quest’anno è costituita, alla fine di agosto,<br />

da un soggiorno mirato al ritorno a scuola. Un modo per riabituarsi<br />

all’apprendimento scolastico dopo le vacanze ed attutire<br />

in qualche modo <strong>il</strong> trauma del primo giorno di scuola.<br />

Maggiori informazioni su tutte le iniziative sono disponib<strong>il</strong>i<br />

sul sito del comitato WWW.uispsiena.it.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!