scarica il pdf - Mese Sport
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Mens<strong>il</strong>e di critica e attualità sportiva - Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - F<strong>il</strong>iale di Siena www.mesesport.it<br />
maggio 2009 – n. 250 – 2 00 Euro<br />
Alice, meraviglia<br />
fra le meraviglie MPS e SIENA
Direttore<br />
Mario Ciani<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />
Paolo Corbini<br />
Direzione – Redazione – Fotolito<br />
Bernard & Co.<br />
Strada di Busseto 18 – Siena<br />
Tel. 05.77.28.53.74<br />
Fax 05.77.22.10.14<br />
E-ma<strong>il</strong>: redazione@mesesport.it<br />
editoriale<br />
Edito e stampato presso<br />
Arti Grafiche Ticci<br />
Loc. Pian dei Mori 278 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />
Tel. 05.77.34.92.22<br />
Fax 05.77.34.93.66<br />
Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430<br />
del 27.01.1983<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Corrado Bagella, Duccio Balestracci, Roberto Barzanti Mauro Bindi, Giancarlo Brocci, Andrea Bruschettini,<br />
Mario Ciani, Chiara Cicali, Vincenzo Coli, Stefano Fini, Em<strong>il</strong>io Giannelli, Daniele Giannini, Antonio Gigli,<br />
Mario Lisi, Luca Luchini, Augusto Mattioli, Francesco Oporti, Paolo Ridolfi, Roberto Rosa, Gigi Rossetti,<br />
Senio Sensi, Rudi Simonelli, Antonio Tasso, Luigi Toscano, Francesco Vannoni, Giacomo Zanibelli.<br />
Fotografie di Paolo Lazzeroni e Augusto Mattioli<br />
Collaborazione fotografica: Andrea Bruschettini, Bernard Chazine, Pietro Cinotti.<br />
In copertina: Alice Volpi<br />
Progetto grafico: Bernard Chazine<br />
250<br />
numero<br />
maggio 2009<br />
ANNO XXVII<br />
Senza parole<br />
Se non fosse per quello che è successo in terra d’Abruzzo, non<br />
avremmo difficoltà a definire lo scorso apr<strong>il</strong>e un mese decisamente<br />
positivo.<br />
Positivo per le nostre squadre – s’intende - e per lo sport senese<br />
in genere, argomento sul quale solitamente ci intratteniamo su<br />
queste pagine. Ma <strong>il</strong> pensiero di quella tragedia ci impedisce di<br />
accostare anche timidamente una soddisfazione effimera come<br />
la nostra ad un evento che ha sconvolto la vita, quando non l’ha<br />
tolta del tutto, di migliaia di persone.<br />
E pensare che tutto è successo nella notte di una domenica felicemente<br />
vissuta dalle nostre grandi e medie realtà, con i bianconeri<br />
che superano con ag<strong>il</strong>ità la Lazio e fanno un bel passo<br />
avanti verso la salvezza; la Mens Sana che passeggia sul campo<br />
reatino a poca distanza dai luoghi del sisma; la Virtus che conquista<br />
contro <strong>il</strong> Sant’Antimo uno storico secondo posto in stagione<br />
regolare; <strong>il</strong> basket femmin<strong>il</strong>e che va a vincere sul campo<br />
della capolista Pontedera; <strong>il</strong> Costone che si assicura una insperata<br />
terza posizione; <strong>il</strong> Cus volley che vede aprirsi nuovi orizzonti<br />
sia in campo masch<strong>il</strong>e che femmin<strong>il</strong>e; <strong>il</strong> tennis tavolo<br />
sempre più vicino ai propri obiettivi stagionali, ecc.<br />
Insomma sarebbe stata una bella giornata di sport in tutti i sensi,<br />
e forse non solo di sport, per una città che si identifica sempre di<br />
più in quel ‘paese delle meraviglie’ di cui la schermitrice Alice<br />
(Volpi) sta diventando la massima espressione a livello di discipline<br />
individuali e dove le meraviglie sono rappresentate dalle<br />
due punte di eccellenza Mens Sana e Robur.<br />
Certo non sappiamo se la giovane schermitrice cussina riuscirà<br />
a rinverdire i trionfi di Margherita Zalaffi, però le tre medaglie (di cui due d’argento e una di<br />
bronzo) con le quali è tornata dai recenti Campionati Europei Cadetti, under 17 - oltre al titolo<br />
italiano di categoria - confermano la bontà di una scuola di cui è stato un importante alfiere<br />
anche Davide Burroni.<br />
Detto questo, resta <strong>il</strong> fatto che se la data del 6 apr<strong>il</strong>e 2009 poteva entrare a pieno diritto nella<br />
piccola-grande storia di questa stagione come punto di snodo di tante situazioni, dopo <strong>il</strong><br />
dramma che si è abbattuto sulla gente abruzzese resterà per sempre una data di morte e basta.<br />
E nessun risultato sportivo potrà mai ribaltare questa triste realtà.<br />
P.S. <strong>Mese</strong>sport festeggia questo mese l’uscita del suo 250° numero. Un traguardo davvero storico<br />
per tutti noi e per l’editoria senese che mai era arrivata a tanto con una propria testata,<br />
presente in edicola da ben 26 anni. Numeri questi che danno benissimo <strong>il</strong> senso del tempo che<br />
passa, un tempo scandito dai diversi temi che lo sport di volta in volta ci propone, ma purtroppo<br />
anche da taluni eventi come quello che qui, nel nostro piccolo, abbiamo voluto ricordare.
Il Siena è salvo. Anzi no, ma potrebbe diventarlo<br />
già dal prossimo turno con <strong>il</strong> Palermo.<br />
Con buona pace di chi ha fatto del<br />
catastrofismo fino all’ultimo, sia pure giustificato<br />
in parte dalle due battute d’arresto che<br />
hanno intervallato le vittorie con Bologna e<br />
Napoli. In realtà quelle contro Chievo e Torino<br />
sono state due sconfitte che hanno sofferto,<br />
nel primo caso, di quella sindrome da<br />
vittoria esterna di cui a suo tempo avevano<br />
beneficiato gli stessi bianconeri a Catania, nel<br />
secondo di un atteggiamento così irrazionale<br />
rispetto alle potenzialità della squadra, da apparire<br />
perfino indisponente.<br />
Ma <strong>il</strong> Siena vero, per fortuna, non era né<br />
l’uno né l’altro. Forse è solo una questione di<br />
personalità – come lascia intendere lo stesso<br />
Stronati quando dice “mi sono stancato di<br />
questa vita da quart’ultimo posto” – nel<br />
senso che una volta raggiunto, o avvicinato,<br />
l’obiettivo principale, la tensione tende fatalmente<br />
a calare. E se è vero che poi è soltanto<br />
questo che conta davvero, resta <strong>il</strong> fatto che<br />
certe cadute di st<strong>il</strong>e andrebbero evitate. A<br />
prescindere. Contro <strong>il</strong> Chievo, ad esempio,<br />
non si possono mettere uno dietro l’altro 459<br />
passaggi (contro 306) e troppi cross (39 a<br />
17), ma soprattutto è inconcepib<strong>il</strong>e che si<br />
conceda all’avversario <strong>il</strong> 57% dei contrasti<br />
quando ci sono in gioco le sorti di un’intera<br />
stagione. Di Torino abbiamo già detto, anche<br />
se la passione e l’attaccamento di quelle<br />
poche decine di tifosi al seguito non meritava,<br />
oltre alla pioggia e al freddo, una prestazione<br />
tanto sciatta.<br />
Intendiamoci, nessuno ha mai inteso salvarsi<br />
senza soffrire, anche se c’è chi si è stupito<br />
di fronte a certe sconfitte quasi<br />
fisiologiche. Ma questa è un’altra cosa.<br />
Sono soprattutto certi comportamenti<br />
minimalisti a indispettire i tifosi, non le sconfitte<br />
patite contro avversari realisticamente<br />
più forti. Contro i quali spesso non basta<br />
neppure un…concorso di colpa per avere la<br />
3 calcio<br />
Manca solo la matematica certezza, poi per la Vecchia Robur<br />
sarà la definitiva consacrazione in A<br />
Sconfitti<br />
anche i catastrofisti<br />
Mario Ciani<br />
meglio, com’è successo anche con <strong>il</strong> Napoli.<br />
Bisogna che <strong>il</strong> Siena in queste circostanze<br />
garantisca <strong>il</strong> cento per cento delle proprie<br />
possib<strong>il</strong>ità e solo allora, con la complicità<br />
dell’avversario, può spuntare quei risultati<br />
che soprattutto quest’anno hanno legittimato<br />
la presenza e la permanenza in serie A<br />
per <strong>il</strong> sesto anno consecutivo.<br />
La doppia sconfitta di quest’ultimo mese,<br />
Dedicato a quelli che l’avevano detto<br />
È curioso. Non è che sia mai stato apertamente contestato (ci mancherebbe!), ma siccome si fa sempre<br />
più fondato rischio che l’anno prossimo sieda su una panchina più prestigiosa, tutti si sono improvvisamente<br />
accorti della bontà del lavoro svolto da Marco Giampaolo. Prima no.<br />
Fino ad oggi quella parte della tifoseria cosiddetta …s<strong>il</strong>enziosa, quella<br />
che non va in curva ma che non rinuncia a manifestare, sempre e comunque,<br />
<strong>il</strong> suo proverbiale mal di pancia per qualsiasi tecnico della Vecchia<br />
Robur, c’ha provato anche quest’anno ad inquinare <strong>il</strong> terreno dei<br />
rapporti fra ambiente e allenatore. Ma forse non è neppure <strong>il</strong> caso di definirla<br />
tifoseria. È piuttosto quella parte di opinione pubblica che, pur non<br />
frequentando abitualmente <strong>il</strong> Rastrello, sparge giudizi solo spirito di contraddizione.<br />
A parte <strong>il</strong> sacrosanto diritto di pensarla in modo diverso , se<br />
non fosse che talvolta sconfina nel grottesco.<br />
Il problema è che questo tipo di atteggiamento non è la prima volta che<br />
emerge, tanto è vero che in tempi diversi ne sono rimasti coinvolti tutti gli<br />
allenatori che in questi primi sei anni di serie A hanno guidato la navicella<br />
bianconera verso l’approdo della salvezza. Oppure ci siamo già scordati<br />
delle critiche e delle polemiche sui vari Papadopulo, De Canio e Beretta? Il<br />
tutto per poi dire, eventualmente: “Io l’avevo detto”.<br />
Ma quando qualsiasi persona di buon senso arriva a ‘sperare’ di perdere<br />
pur di dimostrare la validità delle proprie idee, vuol dire che ha toccato <strong>il</strong> fondo.<br />
Meglio loro che i bianconeri.
4 calcio<br />
non è bastata comunque a ridimensionare l’importanza dei successi<br />
contro Bologna e Napoli, di cui <strong>il</strong> primo ancora più funzionale del secondo<br />
ai fini della lotta per la salvezza. E se già in occasione del bliz<br />
di Catania un autorevole quotidiano sportivo aveva scritto che<br />
“Giampaolo può considerarsi l’artefice primo di questa piccolagrande<br />
rivelazione avviata verso una salvezza tanto anticipata quanto<br />
meritata”, quello in terra em<strong>il</strong>iana ha lasciato sbigottiti per praticità,<br />
cinismo e senso tattico. Una prova che, cementata dall’assetto forse<br />
più congeniale per i mezzi a disposizione di Giampaolo (quello con<br />
Zuniga e Del Grosso esterni di difesa con Portanova e Brandao in<br />
mezzo, del centrocampo a tre formato da Vergassola, Codrea e Galoppa,<br />
e di Kharja dietro alla coppia d’attacco Maccarone-Calaiò), ha<br />
inferto una svolta in senso positivo alla stagione dei bianconeri. Che,<br />
al di là dei legittimi timori, per la verità non è mai stata così poco a<br />
rischio come quest’anno. Basti pensare che <strong>il</strong> vantaggio dalla terz’ultima,<br />
dall’11a giornata in poi, non è mai sceso sotto i 5 punti (con<br />
l’eccezione di un +4 alla 18a), fino a salire fino a +11 alla 31a.<br />
Insomma una continuità di rendimento che premia non solo le<br />
scelte fatte dalla società in estate, ma anche le capacità di un tecnico<br />
costretto prima di tutto a vincere la diffidenza di quanti gli preferivano<br />
Beretta, e quindi di certo non agevolato nel suo lavoro. Un allenatore<br />
che <strong>il</strong> presidente Stronati ha fortissimamente voluto per sua<br />
libera scelta senza farsi influenzare da una piazza (e di questo <strong>Mese</strong>sport<br />
gli ha dato atto fin da subito, convinti com’eravamo che se doveva<br />
sbagliare era meglio lo facesse con la propria testa…), pronta –<br />
come tutte le piazze – a voltargli le spalle nel caso fosse andata male.<br />
E poi <strong>il</strong> successo sul Napoli, ultimo anello di una catena comprendente<br />
anche Roma, Fiorentina e Lazio (… aspettando Inter e Juventus).<br />
In vista del quale lo stesso Giampaolo aveva chiesto<br />
esplicitamente una prova d’orgoglio e di carattere. Risposte che sono<br />
puntualmente arrivate al di là dello stesso risultato finale, saldamente<br />
in mano ai bianconeri anche nei rari momenti di apparente difficoltà.<br />
Con una squadra rinnovata per cinque undicesimi (di cui solo Ficagna<br />
e Coppola erano le novità vere, oltre ai recuperati Curci, Zuniga<br />
e Maccarone), <strong>il</strong> Siena è apparso<br />
ispirato fin da subito, con un Kharja<br />
autore di un gol che non avrebbe sfigurato<br />
in…Real Madrid-Barcellona del<br />
giorno prima. E mentre Coppola dimostrava<br />
che senza tanti teatrini<br />
avrebbe potuto dare un contributo più<br />
continuo e concreto alla causa bianconera<br />
(importanti e puntuali i suoi recuperi<br />
a centrocampo) , Maccarone<br />
dava ulteriore lustro al suo girone di ritorno<br />
con un gol di rara bellezza<br />
(anche questo!) che impietriva <strong>il</strong> buon<br />
Navarro. Detto che <strong>il</strong> Napoli, fresco<br />
giustiziere dell’Inter, è stato di una pochezza<br />
disarmante, si tratta di stab<strong>il</strong>ire<br />
quale e quanto sia stato <strong>il</strong> merito dei<br />
bianconeri in quest’opera di ridimensionamento.<br />
Ma forse non è neppure<br />
importante.<br />
L’importante è che la Vecchia Robur<br />
ce l’abbia fatta un’altra volta, pur in<br />
mancanza della matematica certezza.<br />
Ma dopo aver atteso cento anni per<br />
meritarsi la serie A, figuriamoci se non<br />
sopravviveremo ad un’attesa di qualche<br />
giorno. Convinti sempre di più<br />
che se arrivare nella massima serie era<br />
un sogno, restarci (intanto) sei anni<br />
cos’è?
atuttocampo senio sensi<br />
ORGOGLIO BIANCONERO<br />
SUPERLEGA, MA A NOI<br />
CONVIENE?<br />
Rottura tra la Serie A e la Serie B. I grandi<br />
presidenti, stanchi di fare mutualità alla serie cadetta,<br />
hanno deciso una scissione che si dovrà<br />
concretizzare con l’arrivo del Commissario Straordinario<br />
della B e con <strong>il</strong> campionato 2010 –<br />
2011. Per noi, poveri mortali, non è troppo<br />
chiaro ciò che succederà, però si capisce che i<br />
soldi (tanti) in arrivo per i diritti televisivi saranno,<br />
dalla suddetta data, di quasi totale appannaggio<br />
della “A”. Si legge testuale dalla grande stampa:<br />
“la serie A ormai si rapporta con l’Europa, ha bisogno<br />
di eccellenza per vendere i propri diritti<br />
anche all’estero… La B è una specie di serie A<br />
degli anni cinquanta, felicemente provinciale….”.<br />
E ancora (riassumo): per la A del futuro ci dovranno<br />
quindi essere solo grandi club e che le<br />
provinciali rimangano in B o sotto! Anzi c’è chi<br />
prefigura che dal campionato suddetto siano solo<br />
due le squadre che retrocederanno, facendo intendere<br />
una “pulitura” contro le piccole; e allora<br />
per Chievo, Siena e poche altre sarà dura mantenere<br />
la serie superiore, piena d’oro. Ma, si sa,<br />
a Siena siamo bravi a vincere contro tutti.<br />
PORTE CHE VANNO<br />
E PORTE CHE VENGONO<br />
Sono quelle dell’incontro di calcio Juve-Lecce.<br />
Si è giocata a porte aperte dopo la “riammissione”<br />
del pubblico (in attesa di ulteriore sentenza)<br />
decisa dalla Corte di Giustizia della FIGC<br />
contro <strong>il</strong> giudice sportivo Tosel. Si tratta di una sospensiva<br />
che potrà rientrare quando saranno<br />
chiarite le motivazioni del primo giudice.<br />
Ci si riferisce alla squalifica…dei tifosi bianconeri<br />
che, a dire del calcio apicale, avevano offeso<br />
Balotelli nell’incontro con l’Inter al Comunale<br />
di Torino, macchiandosi di RAZZISMO.<br />
Al di là delle ridicole e contraddittorie sentenze<br />
e contro-sentenze di organi affini (e ancora<br />
non è finita), le offese a Balotelli non avevano<br />
niente di razzista. Erano solo espressioni – volgari<br />
quanto volete ma non con <strong>il</strong> marchio dell’odioso<br />
razzismo – contro un giocatore che deve<br />
ancora imparare a non provocare giocatori e<br />
pubblico ed a rispettare gli avversari. Il suo comportamento<br />
fu (e non è la prima volta) criticab<strong>il</strong>e<br />
e quello dei tifosi allo stesso modo. Ma confondere<br />
le offese per antipatia con quelle di razzismo<br />
ce ne corre. Lo stesso Mou, Mister dell’Inter,<br />
derubricò le offese e così fece <strong>il</strong> colored Seedorf<br />
(sponda M<strong>il</strong>an) dicendo che <strong>il</strong> provocatore fu<br />
Mario, tra l’altro italianissimo, e che anche altri<br />
giocatori sono spesso presi di mira (come Materazzi<br />
e Gattuso per la loro…veemenza). Quindi<br />
ristab<strong>il</strong>iamo le giuste proporzioni senza invocare<br />
“reati” mai commessi.<br />
MISTER DUE MILIARDI AL MESE<br />
Sono quelli, del vecchio conio, che porta a<br />
casa sua Ibrahimovic: 12 m<strong>il</strong>ioni di Euro netti all’anno<br />
per far vincere lo scudetto all’Inter. Niente<br />
da eccepire se, <strong>il</strong> grande campione, tra i più<br />
grandi visti in Italia ha deciso di cambiare aria.<br />
Forse non gli giova alla salute quella di M<strong>il</strong>ano,<br />
forse cerca la consacrazione in Europa e la sua<br />
squadra attuale non raccatta pallino fuori dal patrio<br />
suolo. Oppure la busta paga gli sembra un<br />
po’ leggerina…si sa in tempi di crisi.<br />
Ma sono fatti suoi e di chi gli corrisponde lo<br />
stipendiuccio, quasi una paghetta!!!!<br />
E lui cosa fa: siccome per settanta minuti gira<br />
in campo come un fantasma, sbagliando le cose<br />
più semplici (può accadere anche ai “mostri<br />
sacri”), <strong>il</strong> suo pubblico (gara con la Lazio) accenna<br />
a qualche fischio che, vista la compartecipazione<br />
al suo stipendio, è legittimo. Lui si<br />
incavola perché, forse, offeso per lesa maestà. Inventa<br />
un gol dei suoi (e li sa fare…) e poi zittisce<br />
i suoi contestatori con <strong>il</strong> classico gesto del dito sul<br />
naso e, non volendosi far mancare niente, ci aggiunge<br />
anche qualcosina di poco fine, ma molto<br />
chiaro, ritmando la mano all’altezza dei genitali.<br />
Bel colpo. E ora? La Società lo punirà con durezza,<br />
si pensava. Il Mister, invece, lo perdona<br />
subito dicendo che è stata una reazione a caldo.<br />
Il presidentissimo Moratti aggiunge che <strong>il</strong> ragazzo<br />
si è sentito colpito e non deve chiedere scusa a<br />
nessuno. Quindi niente multe, anzi quasi un incentivo<br />
a proseguire contro quei v<strong>il</strong>lani dei tifosi.<br />
Da leggere così: <strong>il</strong> calcio è davvero scuola di vita.<br />
Viva <strong>il</strong> fair play, viva l’educazione, viva chi riempie<br />
questi personaggi di soldi della comunità (almeno<br />
un pochi).<br />
Sotto, l’esultanza di Kharja dopo <strong>il</strong> gol agli azzurri<br />
MA NOI….SIAMO NOI<br />
Saremo piccini, saremo provinciali, saremo<br />
antipatici…ma siamo grandi. Non ce ne frega se<br />
non si viene citati per <strong>il</strong> nostro innato fair play:<br />
domandatelo ai tifosi, ad esempio, di Udine e<br />
Genoa eccetera che vengono a Siena a fare una<br />
gita di piacere. Domandatelo a chi gode della solidarietà,<br />
magari s<strong>il</strong>enziosa, che giocatori, società<br />
e tifosi bianconeri mettono in moto ad ogni evento<br />
grave. Per ultimo domandatelo ai ragazzi delle<br />
zone terremotate presenti sugli spalti del Franchi,<br />
in città, nelle Contrade ad apprezzare Siena e i<br />
senesi. E non si accendono i riflettori se a cinque<br />
giornate dal termine la Robur è praticamente<br />
salva (lo era anche, di fatto, due domeniche fa)<br />
compiendo un’impresa che grandi club…del nord<br />
ancora non hanno realizzato (né, tutti, realizzeranno)<br />
alla barba delle loro spese folli. Non si<br />
sono accesi, i riflettori, nemmeno per <strong>il</strong> gran gol<br />
di Karja, uno che ha preso la palla nella nostra<br />
area di rigore e, saltando come bir<strong>il</strong>li gli avversari,<br />
ha <strong>scarica</strong>to un tiro alla…Ibra!!! Se <strong>il</strong> gesto<br />
tecnico lo avesse fatto un big di una squadra big,<br />
i commentatori tv farebbero ancora gli straordinari<br />
per mostrarcelo. Nessuno parla di ‘miracolo<br />
Siena’ almeno come per anni hanno parlato di<br />
miracolo Chievo. Pazienza: a Siena ci piace essere<br />
antipatici a quelli delle stanze dei bottoni. E<br />
speriamo di continuare ad esserlo. Aggiungo solo<br />
(stavolta l’ho fatta lunga), in attesa di ritornarci:<br />
Grazie Ragazzi, Grazie Mister, Grazie Società<br />
(tutta: dal Presidente, ai suoi collaboratori, ai medici,<br />
ai magazzinieri, a chi pensa al campo…a<br />
tutti) per la gioia dell’ennesima serie A ormai, di<br />
fatto, conquistata. Ci basta questo. E la stima<br />
della gente che ama <strong>il</strong> calcio davvero. Al di sopra<br />
delle cupole, dei giochi di potere, degli arbitri incompetenti<br />
(?) dei guardalinee distratti. Noi siamo<br />
noi…e tali resteremo.
Dottor Jekyll e Mister Hide. L’eterna storia<br />
della doppia personalità che da sempre<br />
ha affascinato <strong>il</strong> genere umano, in<br />
questa ultima fase del campionato sembrava<br />
aver colpito in pieno la compagine<br />
bianconera. Così un grave tormento<br />
aveva ass<strong>il</strong>lato nelle scorse settimane i sostenitori<br />
della vecchia gloriosa Robur su<br />
quale fosse <strong>il</strong> vero Siena di questa stagione<br />
2008 – 2009. Quello spumeggiante, bello<br />
a vedersi, quadrato, organizzato alla perfezione<br />
che aveva strapazzato Lazio e Bologna<br />
(quest’ultima addirittura a<br />
domic<strong>il</strong>io), o quello impacciato, timido,<br />
arruffone, privo di mordente e rabbia agonistica<br />
capace di rivitalizzare non soltanto<br />
<strong>il</strong> br<strong>il</strong>lante Chievo (al Rastrello!), ma anche<br />
l’informe accozzaglia assemblata dal presidente<br />
Cairo al termine di schizofreniche<br />
faraoniche campagne acquisti?<br />
Dare una risposta sembrava diffic<strong>il</strong>e,<br />
anche se <strong>il</strong> br<strong>il</strong>lante campionato della<br />
compagine di Giampaolo, la salvezza raggiunta<br />
molto prima di quanto l’arida matematica<br />
potesse concedere e le<br />
prestazioni offerte giocando alla pari con<br />
tutte le “grandi” del campionato (anche<br />
quando <strong>il</strong> punteggio finale ci aveva penalizzati,<br />
come nella gara interna con <strong>il</strong><br />
M<strong>il</strong>an), ci portavano ad essere ottimisti.<br />
Fortunatamente la splendida prestazione<br />
offerta contro <strong>il</strong> Napoli, <strong>il</strong>lusosi di essere<br />
tornato grande dopo aver piegato i campioni<br />
d’Italia, ha tagliato la testa al toro,<br />
riconsegnandoci una formazione tonica,<br />
frizzante, piacevole a vedersi e abbastanza<br />
concreta, anche se ad un certo punto ha<br />
gigioneggiato in maniera eccessiva rimettendo<br />
i già rassegnati avversari in partita.<br />
Cosa era accaduto dunque nei due<br />
black out con Chievo e Torino che hanno<br />
rischiato di sciupare la bella immagine che<br />
<strong>il</strong> Siena è riuscito a conquistare al termine<br />
di un duro campionato e di creare qualche<br />
tensione con la tifoseria che, giustamente,<br />
pretende sempre <strong>il</strong> massimo<br />
impegno? La prima causa di queste due<br />
brutte prestazioni va ricercata senza dubbio<br />
nell’appagamento dei ragazzi dopo la<br />
trionfale trasferta di Bologna che voleva significare<br />
la quasi certa salvezza. Molto<br />
probab<strong>il</strong>mente la formazione di Giampaolo<br />
aveva abbassato <strong>il</strong> livello di attenzione<br />
ed affrontato i due importanti<br />
impegni senza la consueta concentrazione<br />
e cattiveria agonistica. Grave peccato, da<br />
non replicare, ut<strong>il</strong>e soltanto se servirà per<br />
<strong>il</strong> futuro, sia quello immediato (è obbligatorio<br />
terminare in maniera seria e dignitosa<br />
questo splendido campionato) sia,<br />
soprattutto, per la prossima stagione.<br />
L’analisi fatta sarebbe però troppo semplicistica<br />
se non analizzassimo anche<br />
l’aspetto tecnico. Volenti o nolenti, i due scivoloni<br />
con Chievo e Torino hanno coinciso<br />
con alcune gravi assenze dei bianconeri<br />
(Curci e Maccarone in ambedue le occasioni<br />
e Zuniga che si è aggiunto ai primi<br />
due nella trasferta in Piemonte). Apparentemente<br />
l’assenza del giovane portiere azzurro<br />
(Peruzzi è ormai divenuto un assiduo<br />
del Rastrello proprio per valutare le sue prestazioni,<br />
oltre a quelle di Galloppa) non<br />
sembrerebbe aver pesato perché non ci<br />
sono state dirette responsab<strong>il</strong>ità dei suoi<br />
due sostituti, ma la tranqu<strong>il</strong>lità che Curci riesce<br />
a conferire all’intera squadra con la sua<br />
autorevolezza e tranqu<strong>il</strong>lità non va sottovalutata.<br />
L’assenza di Zuniga (un vero piacere<br />
vederlo giocare!) ha limitato invece la spinta<br />
offensiva della squadra che, una volta in<br />
svantaggio, non è riuscita mai a rendersi<br />
pericolosa sulle fasce. Infine, sicuramente<br />
l’assenza più grave, a nostro parere fondamentale,<br />
quella di Maccarone. Senza <strong>il</strong> cannoniere<br />
la formazione bianconera perde<br />
totalmente profondità e pericolosità. Maccarone<br />
riesce a tenere alta la squadra, impegna<br />
per tutta la gara almeno due<br />
difensori, “affonda” ogni volta viene lanciato<br />
a dovere e, soprattutto, vede la porta<br />
7 calcio<br />
I bianconeri si confermano in Serie A per <strong>il</strong> settimo anno consecutivo...<br />
...a dispetto dei Santi<br />
Luca Luchini<br />
come nessun altro. La controprova l’abbiamo<br />
avuta con <strong>il</strong> Napoli. Se è vero che<br />
tutta la squadra ha giocato meravigliosamente<br />
bene, con veloci scambi rasoterra<br />
che hanno annich<strong>il</strong>ito gli avversari, con un<br />
centrocampo elegante ed aggressivo ed<br />
una difesa in grande spolvero, è altrettanto<br />
vero che Maccarone ha dimostrato quanto<br />
sia importante (bas<strong>il</strong>are?) la sua presenza<br />
per ottenere grandi risultati.<br />
Lo ricordino gli eterni scontenti, gli inguarib<strong>il</strong>i<br />
critici, pronti a gettargli la croce<br />
addosso nel momento in cui, pur impegnandosi<br />
al massimo (come sempre) e offrendo<br />
<strong>il</strong> suo valido contributo ai<br />
compagni, non riusciva a segnare.<br />
Il nuovo eccezionale miracolo calcistico<br />
bianconero, dunque, ora è davvero realtà.<br />
Onore al merito per mister Giampaolo<br />
che, dopo non pochi mugugni e sospiri di<br />
numerosi “nostalgici”, sembra finalmente<br />
essere riuscito a conquistare, come meritato,<br />
gli apprezzamenti e la stima di una<br />
piazza non fac<strong>il</strong>e. Onore anche alla dirigenza<br />
che, pure in questo caso fra assurde<br />
recriminazioni (le vicende private di Stronati<br />
a noi non devono interessare) e inut<strong>il</strong>i<br />
polemiche, ha messo in piedi un parco<br />
giocatori (adesso quasi tutto di proprietà)<br />
di indubbio valore, anche patrimoniale, e<br />
con interessanti prospettive future.<br />
Un grazie, infine, ai giocatori che con <strong>il</strong><br />
loro impegno, la loro ab<strong>il</strong>ità e la voglia di<br />
emergere hanno fatto ancora una volta<br />
grandi i colori di una piccola provinciale<br />
che, a dispetto dei santi, continua a restare<br />
nella massima serie dandoci enormi soddisfazioni.<br />
Con un’unica preghiera. Anche se<br />
la salvezza è raggiunta <strong>il</strong> campionato finirà<br />
fra quattro giornate. Onorate fino in fondo<br />
la maglia che indossate e la città che vi ha<br />
adottato con affetto e simpatia.<br />
Il gol<br />
di Maccarone,<br />
al volo, contro<br />
<strong>il</strong> Napoli
pallonate<br />
CON L’ABRUZZO IN MENTE<br />
INFORMAZIONE - Dall’11 apr<strong>il</strong>e 2009 <strong>il</strong> calcio italiano annovera,<br />
fra i tanti, un altro record. Commentando su Sky la sonora sconfitta dei<br />
rossoblu ad opera del Siena, nessuno dei cinque intervenuti (lo stesso Mihajlovic<br />
ed <strong>il</strong> suo intervistatore dallo stadio, più Sconcerti, Mauro e la<br />
D’Amico dallo studio ) ha mai citato <strong>il</strong> nome della squadra che così sonoramente<br />
aveva battuto i felsinei. L’unica cosa certa è che hanno perso per<br />
1-4 ma sull’identikit dei vincitori niente di niente. Ma <strong>il</strong> bello è che dopo <strong>il</strong><br />
2-1 sul Napoli si sono ripetuti tutti, compreso lo stesso Donadoni. Complimenti!<br />
CHI L’HA VISTO? - A Siena era arrivato nell’estate 2007 con la<br />
fama di aspirante sostituto di capitan Maldini al M<strong>il</strong>an (!), ma Leandro<br />
Grimi - esterno sinistro in prestito dal M<strong>il</strong>an - in bianconero si fermò giusto<br />
<strong>il</strong> tempo che rimase anche Mandorlini. Poi <strong>il</strong> ritorno in rossonero e da<br />
qui allo <strong>Sport</strong>ing Lisbona in prestito dove recentemente è tornato agli onori<br />
delle cronache per guida in stato di ebbrezza, arresto, patente ritirata per<br />
tre mesi e multa di 800 euro. È davvero <strong>il</strong> caso di dire che <strong>il</strong> Siena l’ha<br />
scampata bella!<br />
RECORD - Altri magari a queste cose non ci tengono, da noi sì: la<br />
squadra bianconera è l’unica ad aver preso finora un solo cartellino rosso<br />
(Maccarone alla prima giornata a Bergamo) fra tutte le squadre di serie<br />
A. Anche di ammonizioni nessuno ne ha prese di meno, appena 56.<br />
Come si vede, una squadra all’altezza dei suoi…tifosi, statisticamente i<br />
più corretti della massima serie.<br />
ROSETTI- Qualcuno si è positivamente meravigliato per la presenza<br />
col Chievo in casa del miglior arbitro al mondo (!), Rosetti. Noi ad esaltarci<br />
aspettiamo che lo mandino a dirigere <strong>il</strong> Siena quando deve affrontare<br />
Inter, M<strong>il</strong>an e Juve, magari in trasferta. Capito Collina?<br />
QUIZ .- . Cos’hanno in comune M<strong>il</strong>an e Inter nel contesto della polemica<br />
scoppiata in questi giorni fra Berlusconi e Moratti fra chi ha ricevuto<br />
più favori dagli arbitri? Il Siena, naturalmente. Che subisce due discussi rigori<br />
dai rossoneri (quello di San Siro che chiude <strong>il</strong> match e quello del Rastrello<br />
che lo apre), ed <strong>il</strong> gol decisivo di Maicon nella gara di andata con<br />
un intero…condominio in fuorigioco. Se non è par condicio questa!<br />
SOLIDARIETÀ - Certo fa un bell’effetto vedere nella curva degli<br />
ospiti tanti ragazzini, specie se provenienti dalle zone terremotate, invitati<br />
dalla società e dal Comune di Siena in collaborazione con le contrade. A<br />
dimostrazione che si può essere 15esimi in classifica e primi per solidarietà.<br />
Contesto nel quale si inserisce anche la consegna al sindaco di San<br />
Pio delle Camere (AQ) di un pulmino Oper Vivaro 2000 CDTI 120cv<br />
Combi a 9 posti frutto dell’apposita raccolta fatta dai club bianconeri e del<br />
contributo di calciatori e staff bianconero, Finanziaria Senese di Sv<strong>il</strong>uppo,<br />
Fondazione Mps e Auto Europa.<br />
RISULTATI E CLASSIFICA SERIE A<br />
27a giornata<br />
CATANIA-SIENA 0-3<br />
(Pt 10’ Maccarone; st 25’ Ghezzal, 45’ Jarolim)<br />
28a giornata<br />
SIENA-MILAN 1-5<br />
(Pt 6’ Pirlo (rig), 48’ Inzaghi; st 10’ Pato,<br />
17’ Maccarone, 26’ Inzaghi, 33’ Pato)<br />
29a giornata<br />
FIORENTINA-SIENA 1-0<br />
(St 27’ Mutu)<br />
30a giornata<br />
SIENA-LAZIO 2-0<br />
(Pt 25’ Calaiò; st 40’ Maccarone)<br />
31a giornata<br />
BOLOGNA-SIENA 1-4<br />
(Pt 6’ Calaiò, 11’ Portanova, 21’ Marazzina;<br />
st 17’ Ghezzal, 37’ Kharja)<br />
32a giornata<br />
SIENA-CHIEVO 0-2<br />
(Pt 22’ Pellissier; st 2’ Pellissier)<br />
33a giornata<br />
TORINO-SIENA 1-0<br />
(Pt 10’ Bianchi)<br />
34a giornata<br />
SIENA-NAPOLI 2-1<br />
(Pt 11’ Kharja, 25’ Maccarone; st 35’ Pià)<br />
Classifica: Inter 77; M<strong>il</strong>an 70; Juventus 66; Fiorentina 61;<br />
Genoa 60; Roma 53; Palermo 52; Cagliari 49; Udinese 48;<br />
Lazio 47; Atalanta 44; Napoli 42; Sampdoria 41; Siena e<br />
Catania 40; Chievo 35; Torino 30; Bologna 29; Lecce 28;<br />
Reggina 27.
febbre alta antonio gigli<br />
CONSIGLI PER IL MERCATO<br />
CUORE BIANCONERO<br />
La netta vittoria con <strong>il</strong> Napoli sancisce che un<br />
campionato capolavoro sta per giungere al traguardo.<br />
Ma visto che siamo tifosi e anche scaramantici,<br />
vogliamo aspettare la matematica per<br />
festeggiare e parlare d’altro, per esempio di<br />
aspetti su cui, a volte, i mass media nazionali sorvolano.<br />
Stiamo parlando, per esempio, del<br />
grande cuore dei tifosi del Siena. Nel fine settimana<br />
precedente la gara con <strong>il</strong> Napoli, circa ottanta<br />
ragazzini abruzzesi, abitanti di paesi colpiti<br />
dal terremoto, sono stati ospiti della nostra città.<br />
Hanno visitato le contrade di Chiocciola e Tartuca,<br />
sono stati ospiti insieme a coetanei senesi<br />
allo stadio. La solidarietà bianconera non si è fermata<br />
qui. Nel corso della partita, infatti, la raccolta<br />
di fondi delle settimane precedenti, alla<br />
quale hanno collaborato fattivamente i club bianconeri<br />
dei Fedelissimi, Val d’Arbia, Corrente<br />
Bianconera e Curva Robur, ha fatto sì che al sindaco<br />
di uno di paesi più colpiti, San Pio delle Camere,<br />
fosse consegnato un pulmino che sarà<br />
ut<strong>il</strong>issimo per i bisogni dei terremotati. Un piccolo<br />
gesto nel mare della solidarietà, ma particolarmente<br />
importante in quanto ha visto protagonisti<br />
i tifosi di calcio, a volte troppo vituperati, e perché<br />
concreto, vero, da toccare con mano. Fatto questo<br />
di non secondaria importanza. Non è la<br />
prima volta che episodi del genere accadono,<br />
giacché in passato i tifosi senesi hanno contribuito<br />
alla realizzazione di pozzi in Africa, a conferma<br />
della diversità positiva dei supporter bianconeri.<br />
IL FUTURO<br />
SI COSTRUISCE ADESSO<br />
È in questo periodo di fine stagione che si gettano<br />
le basi per <strong>il</strong> prossimo campionato. Ovviamente<br />
è diffic<strong>il</strong>e azzardare cosa succederà di<br />
concreto, noi possiamo solo consigliare o esporre<br />
i nostri sogni, senza dimenticare che siamo <strong>il</strong><br />
Siena e non <strong>il</strong> Barcellona. L’intelaiatura della<br />
squadra, mister compreso, c’è, e ha buone probab<strong>il</strong>ità<br />
di durare ancora qualche anno, pur sopportando<br />
alcune cessioni necessarie per motivi di<br />
b<strong>il</strong>ancio. Crediamo che diffic<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> colombiano<br />
Zuniga possa rimanere in bianconero, viste<br />
le richieste, ma crediamo anche che possa essere<br />
ceduto per una cifra adeguata al valore. Per <strong>il</strong><br />
giovane Brandao <strong>il</strong> discorso è diverso. Le sue ottime<br />
prestazioni hanno svegliato l’interesse di<br />
molti osservatori, ma <strong>il</strong> Siena può tranqu<strong>il</strong>lamente<br />
resistere e aspettare magari un anno in più, aumentandone<br />
<strong>il</strong> valore. Le colonne Portanova, Vergassola<br />
e Maccarone saranno ancora assi<br />
portanti del Siena 2009, questa è una certezza.<br />
Tra Codrea, Coppola e Galloppa forse uno dovrà<br />
lasciare la maglia del<br />
Siena, ma l’acquisto di<br />
giovani talenti come<br />
Genevier potrebbero<br />
compensare una partenza<br />
(non di più,<br />
però). In attacco resta<br />
da capire <strong>il</strong> futuro di<br />
Calaiò, mentre ci sarà<br />
da sostituire un elemento<br />
prezioso come Frick in<br />
scadenza (come Jarolim).<br />
Ghezzal a rigor di logica,<br />
dovrebbe rimanere.<br />
Anche per lui fioccheranno<br />
le richieste, ma un anno in più<br />
non potrebbe che fa bene alla punta esplosa quest’anno<br />
in arrivo dalla serie C1. Un altro capitolo<br />
importante sarà quello del portiere. Tutto dipende<br />
da cosa vorrà fare la Roma di Curci, mentre sia<br />
Elle che Manitta dovrebbero lasciare Siena, salvo<br />
ripensamenti. Questi sono solo alcuni spunti,<br />
prendeteli come volete, l’importante è credere assolutamente<br />
che non ci sarà una smob<strong>il</strong>itazione,<br />
noi ne siamo certi.<br />
STAMPA BIANCONERA<br />
In apr<strong>il</strong>e ha compiuto trent’anni Il Fedelissimo,<br />
la testata dell’omonimo club. Il fatto è stato festeggiato<br />
adeguatamente da tutte le componenti<br />
del tifo e della società. Non poteva essere altrimenti,<br />
visto l’impegno che viene profuso da Nicola<br />
Nat<strong>il</strong>i e c. per pubblicare una testata che si<br />
è ritagliata un vero e proprio spazio nel mondo<br />
editoriale cittadino. Sempre libero e indipendente,<br />
<strong>il</strong> Fedelissimo ha tenuto aggiornati i tifosi<br />
sin dal lontano 1979, da quando gli avversari<br />
avevano nomi e carature ben diverse. Il più<br />
grande merito, però, è di essere riusciti a durare<br />
per trent’anni. Non è fac<strong>il</strong>e per nessun giornale,<br />
figuriamoci per una pubblicazione dove<br />
<strong>il</strong> volontariato è la caratteristica<br />
principale. In<br />
bocca al lupo per altri<br />
trent’anni e anche di<br />
più.
CANALE CHE VAI, PARTITA CHE TROVI<br />
di Mario Lisi<br />
11<br />
Una volta (anni 60 o giù di lì, tanto per intenderci)<br />
l’attesa di una partita in eurovisione era<br />
davvero tale, nonostante che poi le immagini<br />
comparissero sui nostri antid<strong>il</strong>uviani teleschermi come<br />
provenienti da un altro pianeta, f<strong>il</strong>trate com’erano da<br />
una sorta di leggera nebbiolina che tutto sfocava. E,<br />
come se non bastasse, spesso le riprese in diretta si alternavano<br />
a corpose interruzioni annunciate da un serioso<br />
cartello mentre l’audio del telecronista era<br />
disturbato costantemente dal rumorio del tifo in sottofondo,<br />
quasi una bolgia indistinta. Tuttavia è così che ci<br />
sono diventati fam<strong>il</strong>iari stadi come <strong>il</strong> Santiago Bernabeu<br />
di Madrid o <strong>il</strong> vecchio Wembley londinese e con<br />
essi le magie di Suarez e Corso, di Sivori e di Altafini.<br />
Più in generale, in quell’epoca di rari e spartani divertimenti,<br />
le partite in TV (fossero di serie A o di<br />
Coppa Campioni, di un mondiale o di un campionato<br />
europeo) esercitavano un fascino tutto particolare sull’appassionato<br />
di calcio; era, infatti, come se nel salotto<br />
buono di casa si materializzasse un piccolo stadio personale<br />
in bianco e nero per serate che <strong>il</strong> primo timido<br />
avvento del colore rese ancor più elettrizzanti quanto la<br />
fantozziana prospettiva di sedersi davanti al video con<br />
cena a base di frittata, boccale di birra e “rutto libero”.<br />
Tutto ben diverso, insomma, dal calcio che oggi<br />
passa a più non posso <strong>il</strong> variegato convento televisivo,<br />
fatto di vere e proprie overdosi di pallone per spettatori<br />
sempre più sazi e perciò distratti e annoiati: calcio nostrano,<br />
spagnolo ed inglese, Bundesliga e<br />
campionati sudamericani, Under 21 e Under<br />
19, tornei giovan<strong>il</strong>i e calcio femmin<strong>il</strong>e, gratis<br />
ed a pagamento, in chiaro e in digitale..., insomma<br />
canale che vai, partita che trovi.<br />
Certo le immagini non sono più quelle rigorosamente<br />
standardizzate di un tempo, lo<br />
spettacolo (peraltro quando si può definire veramente<br />
tale...) è ora fruib<strong>il</strong>e da m<strong>il</strong>le angolazioni<br />
diverse, con spreco di replay e attenzioni<br />
verso particolari prima del tutto trascurati o<br />
ignorati come, ad esempio, l’espressione degli<br />
occupanti delle panchine, gli atteggiamenti<br />
del pubblico più colorito, magari perfino <strong>il</strong><br />
cane poliziotto a bordo campo con la lingua<br />
di fuori o <strong>il</strong> “vaffa” del titolato campione in<br />
faccia all’arbitro.<br />
Ed al bombardamento di inquadrature e<br />
zoomate si accompagna ormai l’inevitab<strong>il</strong>e<br />
commento a più voci con <strong>il</strong> telecronista ufficiale,<br />
ridotto a mero presentatore di giocate e<br />
parate, affiancato dall’<strong>il</strong>luminato bla bla dell’esperto<br />
di turno, in genere un ex calciatore<br />
in doppiopetto e cravatta o più spesso un allenatore<br />
in temporaneo parcheggio. Quanta<br />
nostalgia però, nel sentire gli schiamazzi di<br />
Salvatore Bagni o le seriose argomentazioni<br />
di Sandro Mazzola, per <strong>il</strong> poco professionale<br />
ma umanissimo “Quasi gol!” del buon Niccolò<br />
Carosio e perfino, venendo ad anni più<br />
recenti, per quel triplice “Campioni del<br />
mondo!” urlato col cuore da Nando Martellini<br />
nella finale del Mundial di Spagna ‘82!<br />
Lo strappo epocale, insomma, si è ormai<br />
abbondantemente consumato e la partita in<br />
TV, come recentemente ha fatto notare anche un critico<br />
televisivo di prim’ordine come Aldo Grasso sulle pagine<br />
del “Corriere della Sera”, non è più limitata alla<br />
semplice copertura informativa dell’evento sportivo. Al<br />
giorno d’oggi essa è piuttosto un prodotto da confezionare<br />
al meglio e da vendere come tanti altri, con <strong>il</strong> potenziale<br />
cliente (cioè lo spettatore) in veste di soggetto<br />
attivo dal momento che può scegliere di vedere la partita<br />
su questa o quella rete, pubblica o privata, secondo<br />
un’offerta sempre più diversificata per dovizia di immagini,<br />
taglio del commento e disponib<strong>il</strong>ità di approfondimenti<br />
pre e post gara. Il discorso, ovviamente, si<br />
può estendere per analogia a diversi altri sport.<br />
Senonché ai benedici effetti della cosiddetta concorrenza<br />
ed alla innegab<strong>il</strong>e libertà di opzione goduta dal tifoso<br />
si accompagnano anche negativi effetti collaterali<br />
che sono da un pezzo sotto gli occhi di tutti come i continui<br />
litigi per la spartizione dei diritti televisivi, a cui<br />
non sono estranee nemmeno certe turbolenze interne<br />
alla Lega, con gli scomodi e mal frequentati stadi italiani<br />
che nel frattempo appaiono desolatamente semivuoti;<br />
fino al famigerato progetto, carezzato da taluni<br />
potenti del nostro calcio, per una Serie A alla quale partecipino<br />
solo squadre di grandi città, ricchi bacini di<br />
utenza per l’imperante mercato calcistico televisivo.<br />
Progetto a cui proprio la nostra beneamata Robur,<br />
per fortuna, non si è per ora stancata di mettere, anno<br />
dopo anno, <strong>il</strong> bastone tra gli ingranaggi. •
Il presidente neroverde interviene con una lettera sul caso che lo<br />
vede coinvolto con <strong>il</strong> San Miniato<br />
“Io, accusato per colpa<br />
e non per dolo”<br />
La formazione<br />
degli Allievi<br />
Regionali<br />
vittoriosi<br />
ad Ischia<br />
12 calcio<br />
Gent<strong>il</strong>e Direttore,<br />
Riguardo agli articoli apparsi sulla<br />
stampa locale e nazionale, afferenti a vicende<br />
che hanno interessato <strong>il</strong> calcio giovan<strong>il</strong>e,<br />
in merito ad alcune ‘scritture<br />
private’ su giovani calciatori, dove viene<br />
accostato <strong>il</strong> mio nome a quello del G.S.<br />
San Miniato da me presieduto, mi preme<br />
precisare quanto segue:<br />
Innanzitutto sono orgoglioso del<br />
metodo da me adottato, un metodo formato<br />
da buoni costumi e da sani principi<br />
che mi hanno sempre distinto e dato<br />
grandi soddisfazioni in cariche Istituzionali<br />
ricoperte dal sottoscritto in passato.<br />
Quello che ho fatto, cioè, scritto e fotocopiato,<br />
di cui vengo incolpato, l’ho voluto<br />
e dovuto fare al solo scopo di<br />
amministrare con la massima trasparenza<br />
una Società all’epoca in grave crisi<br />
finanziaria.<br />
L’ho fatto anche per non deludere le<br />
aspettative dei rappresentanti delle maggiori<br />
Istituzioni senesi per la stima e la fiducia<br />
riposte in me per gestire e<br />
amministrare con serietà e onestà una Società<br />
che per Siena è sempre stata <strong>il</strong> fiore<br />
all’occhiello, sia dal punto di vista della<br />
serietà e della qualità dei suoi tecnici, sia<br />
dal punto di vista organizzativo nello<br />
svolgere l’attività calcistica giovan<strong>il</strong>e indirizzata<br />
al solo scopo di far fare esperienza<br />
formativa caratteriale, senza speculare<br />
sulla pelle dei ragazzi, dove vincere o perdere,<br />
per <strong>il</strong> G.S. San Miniato, deve servire<br />
ai giovani solo a far crescere loro in momenti<br />
di aggregazione e di amicizia.<br />
Adottando questo metodo (i risultati<br />
amministrativi apparvero subito evidenti,<br />
e lo sono ancora oggi) sapevo di disattendere<br />
alcune norme federali e, sia pure<br />
con la contrarietà del segretario generale<br />
e del D.S. Tosoni, ho sottoscritto, in perfetta<br />
sintonia con <strong>il</strong> direttore amministrativo<br />
Del Gaudio, documenti atti solo ed<br />
esclusivamente a mettere a conoscenza la<br />
dirigenza della Società di un impegno morale<br />
assunto fra due Società sportive,<br />
come ho dichiarato verbalmente nel corso<br />
delle indagini preliminari al Procuratore<br />
Federale Dr. Steno Nencini di Firenze.<br />
Oltretutto adottare questo sistema<br />
serve anche a sgomberare qualsiasi<br />
ombra di intrallazzi o di accordi <strong>il</strong>leciti che<br />
possono dare adito a sospetti<br />
di ogni genere che,<br />
purtroppo, affliggono<br />
ancora oggi <strong>il</strong> mondo del<br />
calcio in generale.<br />
Infatti, se non avessi<br />
firmato quella scrittura,<br />
non onorata dalla Società<br />
Valdarbia, cosa<br />
avrebbero sospettato<br />
oggi i genitori dei ragazzi<br />
e l’opinione pubblica<br />
sul comportamento<br />
del G.S. San Miniato?<br />
Gli stessi genitori dei ragazzi in questione,<br />
prima di firmare la lista, furono<br />
messi a conoscenza di una scrittura privata<br />
dove si precisava che, pur figurando<br />
un trasferimento definitivo, in realtà non<br />
era che un ‘prestito’ per un anno, col diritto<br />
di riscatto da esercitare da parte di<br />
quella Società entro i termini stab<strong>il</strong>iti nella<br />
scrittura medesima (31 maggio 2008).<br />
Altra precisazione: i genitori erano a<br />
conoscenza del valore della cifra del riscatto<br />
del cartellino, cioè l’equivalente del<br />
premio di preparazione stab<strong>il</strong>ito dalle<br />
norme federali, circa 1900,00 euro e,<br />
sono sicurissimo, mai avrebbero immaginato<br />
che la Società Valdarbia, non<br />
avendo esercitato <strong>il</strong> diritto di riscatto, e<br />
quindi senza alcun diritto, potesse chiedere<br />
loro la somma di euro 6000,00 per<br />
lasciare liberi i propri figli di andare a giocare<br />
altrove.<br />
L’unico addebito che mi è stato attribuito,<br />
per colpa e non per dolo, è quello di<br />
non aver depositato la scrittura in Lega,<br />
tutta qui la colpa mia e di conseguenza<br />
del San Miniato!<br />
Grazie per l’ospitalità<br />
Luigi Toscano<br />
Presidente G.S. San Miniato<br />
Ora <strong>il</strong> calcio<br />
è anche donna<br />
Il calcio senese di vertice si arricchisce di una<br />
nuova…costola: quella femminle.<br />
Con <strong>il</strong> successo per 3-0 sul campo del Salento, in Campania,<br />
la formazione bianconera m<strong>il</strong>itante in serie B, ha<br />
conquistato infatti con due turni di anticipo la serie A2.<br />
Partita con ambizioni di salvezza, la squadra guidata da<br />
Roberto Volpi pian piano ha acquisito la convinzione nei<br />
propri mezzi ed all’altezza della nona giornata di ritorno<br />
ha centrato l’insperato traguardo. A due turni dal termine,<br />
<strong>il</strong> Siena femmin<strong>il</strong>e guida la classifica con 46 punti, seguita<br />
dall’Atletic Montaqu<strong>il</strong>a a 36.
QUANDO PASSAVA IL GIRO<br />
di Roberto Barzanti<br />
13<br />
Una storica immagine<br />
del Giro del ‘54 con<br />
Fausto Coppi all’uscita<br />
di Porta Camollia<br />
Questo Giro d’Italia del Centenario mi pare un bel<br />
po’ scombinato. Il percorso non mi piace proprio.<br />
Se per essere “rivoluzionari” bisognava rivoluzionare<br />
la geografia e disegnare un itinerario a rovescio le trovate<br />
paiono piuttosto lambiccate. Che fascino potrà avere<br />
la parata di squadre nella cronometro inaugurale al Lido di<br />
Venezia, tra <strong>il</strong> Des Bains e l’ Excelsior dal pacchiano orientalismo?<br />
E perché chiudere con una cronometro individuale<br />
destinata a non cambiar nulla nella classifica ai Fori Imperiali<br />
quasi si dovessero tessere le lodi della Romanità come<br />
ai “bei” tempi? . In questo Giro capovolto non mi ci ritrovo.<br />
Torriani non l’avrebbe fatto. Figurarsi <strong>il</strong> Vesuvio al posto<br />
del Mortirolo, e <strong>il</strong> quatto Appennino marchigiano al posto<br />
delle aguzze Dolomiti e in mezzo M<strong>il</strong>ano con una tappa<br />
tutta chiusa nel labirinto cittadino. Quel ch’è peggio è che<br />
non passa da Siena. Quando eravamo ragazzi – son consentiti<br />
ricordi senza lacrime? – stavamo in attesa. Appena<br />
usciva la comunicazione ufficiale del percorso via a compulsar<br />
la “Gazzetta” sperando che transitasse da Siena o almeno<br />
in prossimità. La carovana era un bel vedere.<br />
S’andava ai bordi della strada ed era una gara ad acchiappare<br />
caramelle e ninnoli vari, volantini pubblicitari e bandierine<br />
colorate, cartoline pronte per l’autografo. Non era<br />
frequente che <strong>il</strong> Giro passasse dalle nostre parti, ma talvolta<br />
capitava ed era una festa. Nel ’48 gran volata allo stadio,<br />
che allora era anche velodromo, con Leoni trionfante.<br />
Questo Giro del Centenario toccherà Firenze in<br />
provenienza dal Lido di Camaiore e poi via da Campi<br />
Bisenzio alla volta di Bologna. La Toscana la sfiora<br />
appena: arriverà nel capoluogo – che non riesce a esserlo<br />
– <strong>il</strong> 22 maggio, alla tredicesima tappa e poi se<br />
ne andrà quasi avesse paura curvando verso nord.<br />
Sarà la trentesima volta che i girini rendono omaggio<br />
alla città gigliata. Alfredo Martini ha evocato l’anno<br />
che più gli è rimasto dentro, <strong>il</strong> 1946: “Si vedevano<br />
ancora le rovine prodotte dalla guerra. Passammo tra<br />
le macerie. Nella tappa che da Montecatini puntava<br />
su Prato, vinse Leoni e poi ci fu la Prato-Bologna<br />
vinta da Coppi”. I nomi delle città si confondono con<br />
quelle dei campioni. L’epica fa tutt’uno con <strong>il</strong> paesaggio.<br />
E ovunque in vetrina specialità e tradizioni,<br />
come in una Fiera nazionale.<br />
La tappa più memorab<strong>il</strong>e ospitata a Siena è,<br />
forse, a mio modo di sentire, quella del 19 maggio<br />
1952: la terza di quel Giro, <strong>il</strong> quarto vinto da<br />
Coppi. La partenza con raduno nel Campo e <strong>il</strong> via<br />
da Porta Romana fu uno spettacolo. Mi è capitato di<br />
rievocarlo con Emore Baglioni che del ciclismo senese<br />
è l’anima e <strong>il</strong> patriarca. Nella stanza che possiede<br />
in via de’Servi si può visitare un piccolo<br />
museo alla buona, pieno di cimeli da far invidia ai<br />
collezionisti appassionati. Tra le fotografie e le pagine<br />
esposte ecco quella che riporta la cronaca di<br />
quella mattina del 20 maggio. La tappa l’aveva<br />
vinta Bev<strong>il</strong>acqua, Nino Def<strong>il</strong>ippis in rosa. Coppi si<br />
era dovuto affacciare a più riprese dal balcone del<br />
Continental (dove alloggiava con la sua squadra)<br />
proprio come aveva dovuto fare, decenni prima,<br />
Gabriele D’Annunzio. E giù applausi a non finire.<br />
La partenza all’indomani era fissata a Porta Romana,<br />
in mezzo ai paggi di Contrada e allo sventolio<br />
dei vess<strong>il</strong>li. Il sindaco tardò ad abbassare la<br />
bandierina perché i girini si erano fatti prendere dal<br />
clima paliesco: tutti a indossare i berretti e a provarsi a<br />
stamburare.<br />
L’episodio più curioso riguarda Hugo Koblet che si<br />
dava arie di divo ed era ammiratissimo dalle ragazze. Prima<br />
della partenza Hugo era solito fare un’abbondante colazione.<br />
E così fece. Prese posto ad un tavolo della Speranza<br />
e con metodica calma ingurgitò con eleganza – così per ridere<br />
– un pantagruelico menu: quattro bicchieri di latte,<br />
quattro uova al burro, mezzo pollo lesso e una bistecca al<br />
sangue con contorno di asparagi. “La folla – riferisce lo<br />
scrupoloso cronista – ha sottolineato ogni portata con <strong>il</strong> suo<br />
stupito ‘buon appettito’”. Altra benzina rispetto al doping<br />
che oggi d<strong>il</strong>aga. La tappa fu funestata da un incidente terrib<strong>il</strong>e.<br />
Orfeo Ponsin, della Frejus, scendendo velocissimo<br />
lungo la Merluzza, presso Madonna di Bracciano, fu sbalzato<br />
di sella e sbatté violentemente la fronte contro un albero.<br />
Morì sul colpo. Prima di partire aveva detto alla<br />
fidanzata: “Quest’ anno voglio finirlo <strong>il</strong> Giro, andrò cauto<br />
fino a Roma. Poi tenterò le mie carte, per prendermi, se mi<br />
riesce, una vittoria di tappa”. Il sogno di Orfeo, con quel cognome<br />
squ<strong>il</strong>lante che più veneto non si può – era nato a<br />
San Giorgio in Bosco, presso Padova, in una famiglia contadina<br />
– si infranse contro un albero maledetto, lungo la<br />
Cassia. Il Giro è stato teatro di stupende imprese e di<br />
enormi fatiche, di ingenue gioie e brucianti delusioni.<br />
Quanti nomi son scritti nell’albo centenario! •
Quando in televisione c’era un incontro di Mike Tyson lui era<br />
lì, incollato al tubo catodico, a tifare e stringere i pugni per <strong>il</strong> campione<br />
(almeno sul ring) americano; s’immedesimava in lui e seduto<br />
sul divano emulava <strong>il</strong> combattimento.<br />
Cresciuto qualche anno, Luigi Allegrini si presenta alla corte<br />
di David Borgogni, ex pug<strong>il</strong>e della Box Gold Gym ed oggi apprezzato<br />
allenatore, e nel 2004 firma <strong>il</strong> suo esordio a San Giusto<br />
di Prato nella categoria 51 Kg (per passare poi a quella superiore<br />
dei 54 Kg), mentre l’anno successivo taglia <strong>il</strong> suo primo importante<br />
traguardo classificandosi secondo ai Campionati Italiani<br />
juniores.<br />
Purtroppo la carriera del giovane è stata condizionata da una<br />
serie di infortuni spesso capitati fuori dal ring, in specie incidenti<br />
stradali, che non gli hanno permesso di fare, come si dice, f<strong>il</strong>otto:<br />
tutte le volte che doveva affrontare, dopo una precedente vittoria,<br />
un avversario “di categoria”, ha dovuto sempre rinunciare per i<br />
motivi sopradetti. Anche di recente, precisamente a marzo, in<br />
Germania, nel corso del primo incontro in maglia azzurra, si è<br />
infortunato addirittura alla prima ripresa (rottura del pollice della<br />
mano destra proprio all’attaccatura del metacarpo), ma continuando<br />
stoicamente a combattere fino al termine.<br />
A dicembre del 2005, dopo <strong>il</strong> secondo posto ai Campionati<br />
Italiani juniores, vince <strong>il</strong> suo primo incontro per K.O. contro un<br />
pug<strong>il</strong>e croato, Nikola Cagali, nel corso di una riunione a livello internazionale.<br />
Dopo aver collezionato numerosi successi, nel<br />
2007 viene convocato dalla Federazione Pug<strong>il</strong>istica Italiana a<br />
Colleferro per la selezione al ‘Guanto d’oro’ alla quale partecipano<br />
i migliori 8 pug<strong>il</strong>i di ogni categoria. Dai vari incontri esce poi<br />
l’atleta che verrà premiato con <strong>il</strong> prestigioso premio.<br />
Allegrini risulta in quella occasione la rivelazione del torneo,<br />
perché dopo aver battuto due grandi nomi dell’ambiente pug<strong>il</strong>istico<br />
arriva in finale contro Nicola Cipolletta (reduce da diversi<br />
incontri disputati in nazionale come juniores), e perde per soli 3<br />
punti, due dei quali derivanti da un richiamo ufficiale per aver abbassato<br />
la testa (ma cè da dire che Cipolletta era 15cm più basso<br />
dell’Allegrini). Quindi tutto sommato perde per un solo punto!! Ma<br />
al cronista della Rai, tale… Nino Benvenuti, non sfugge la prova<br />
del senese, esaltato a gran voce per le spiccate doti tecniche e<br />
atletiche.<br />
Ed infatti Luigi ci riprova l’anno dopo, nel 2008, ancora selezionato<br />
dalla Federazione dopo una br<strong>il</strong>lante stagione caratte-<br />
14 boxe<br />
Chi è <strong>il</strong> giovane pug<strong>il</strong>e premiato dal Gruppo<br />
Stampa quale ‘Personaggio <strong>Sport</strong>ivo 2008’<br />
La ‘noble art’ senese<br />
si r<strong>il</strong>ancia con<br />
Luigi Allegrini<br />
rizzata da 5 vittorie (di cui una anche per K.O), su sei incontri disputati.<br />
E questa volta non delude le aspettative né del suo allenatore,<br />
che ben conosce le potenzialità del ragazzo, né degli<br />
addetti ai lavori. Dopo aver incontrato e battuto Pio Antonio Nettuno,<br />
che dal 2009 è diventato professionista, e <strong>il</strong> già cinque volte<br />
campione italiano El Adibi Mohamed Alì, s’impone infatti nella finale<br />
su Galvagno, che su 38 incontri contava due sole sconfitte,<br />
e conquista l’ambito trofeo.<br />
A fine anno dicembre si tengono intanto a Bologna gli incontri<br />
clou della stagione, ovvero gli assoluti d’Italia, e dopo la bella<br />
affermazione al ‘Guanto d’oro’, Luigi si sente pronto per confermarsi<br />
a certi livelli, ma a causa di un brutto incidente automob<strong>il</strong>istico<br />
è costretto giocoforza a dare forfait.<br />
Partecipa quindi di diritto agli assoluti d’Italia che nel 2008 si<br />
tengono a M<strong>il</strong>ano: della sua categoria, i 54 Kg, sono in nove a<br />
prendervi parte, ma lui, appena arrivato, è costretto a salire subito<br />
sul ring (mentre le altre categorie riposano) per di più contro<br />
un avversario, tale Vittorio Parrinello, primo ai Campionati Mondiali<br />
M<strong>il</strong>itari con la divisa dell’Esercito, che ha la meglio ai punti<br />
e pone fine all’avventura tricolore dell’allievo di Borgogni con<br />
grande rammarico di tutti.<br />
Ma la tenacia è la marcia in più di Luigi, che riprende ad allenarsi<br />
con grande impegno e sacrificio, tanto da meritarsi la<br />
chiamata, nel gennaio scorso, di Francesco Damiani, c.t. della<br />
nazionale italiana, che lo invita a partecipare agli allenamenti programmati<br />
nella sede di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi, uno<br />
“stage” della durata di ben quindici giorni.<br />
E due mesi più tardi la prima apparizione in maglia azzurra<br />
nel dual match “Italia – Germania”, a Wittenhofen in Germania,<br />
immeritatamente perso ai punti, 13 a 15, con una decisione contestata<br />
dallo stesso pubblico di casa (quattro dei cinque arbitri<br />
erano tedeschi), oltre che da uno stupito Maurizio Stecca, forte<br />
del fatto che alla terza ripresa Allegrini era in vantaggio di quattro<br />
punti.<br />
Attualmente <strong>il</strong> giovane pug<strong>il</strong>e senese vanta uno score di 34<br />
incontri con 19 vittorie, 6 pareggi e nove sconfitte all’attivo. Dopo<br />
l’operazione presso <strong>il</strong> C.T.O. di Firenze, da qualche giorno ha ripreso<br />
a frequentare la palestra e ad allenarsi in vista del prossimo<br />
incontro in luglio alle V<strong>il</strong>le di Corsano, località in cui abita.<br />
Visti i risultati raggiunti in brevissimo<br />
tempo e considerata la<br />
giovane età, <strong>il</strong> Gruppo Stampa Autonomo<br />
di Siena ha deciso di<br />
“scommettere” e premiare questo<br />
ragazzo con <strong>il</strong> riconoscimento di<br />
‘<strong>Sport</strong>ivo dell’anno’. Infatti nel<br />
corso della conviviale prevista per<br />
l’otto maggio presso l’Orto dè<br />
Pecci, gli verrà consegnato <strong>il</strong> Sanese<br />
d’Oro che tutti ci auguriamo<br />
sia di buon auspicio per un futuro<br />
“roseo ed azzurro” dell’atleta senese<br />
d’adozione.<br />
Chiara Cicali<br />
Sotto, Allegrini in mezzo a<br />
Damiani e Borgogni
Tra Pasqua e Pentecoste c’è <strong>il</strong> cambio di stagione. Arriva <strong>il</strong> tempo di metter mano<br />
al guardaroba e riporre gli abiti pesanti: questione d’abitudini, di ritmi e tendenze.<br />
Lo sport, a Pentecoste, deve ancora dare <strong>il</strong> meglio: emettere i suoi verdetti, premiare<br />
<strong>il</strong> lavoro di un anno o evidenziarne valutazioni meno fortunate. Per questo la sua<br />
essenza non può vivere di mode. E se <strong>il</strong> naturale cambio di stagione riguarda periodicamente<br />
volti e programmi nel ciclico rinnovamento dei suoi organi, l’abito che lo sport<br />
deve saper ‘indossare’ non consente molte variazioni sul tema: va confezionato su misura<br />
e cucito con <strong>il</strong> f<strong>il</strong>o dei valori, la puntigliosità degli insegnamenti etici ed educativi; l’occhio<br />
attento di una cultura condivisa.<br />
Il compito del Coni è sim<strong>il</strong>e a quello dello st<strong>il</strong>ista di punta, impegnato a perfezionare<br />
un prodotto finito che possa piacere, entusiasmare e ‘catturare’ la passione del pubblico,<br />
non soltanto come spettacolo da ammirare, ma anche e soprattutto quale patrimonio di<br />
crescita civ<strong>il</strong>e e sociale da promuovere.<br />
Il Comitato Provinciale di Siena ha fatto da sempre, per storia, tradizione e appunto<br />
cultura, di questi principi le proprie priorità. Il suo ruolo di coordinamento tra le diverse<br />
anime di un territorio tanto vasto ed eterogeneo richiede lo sforzo costante per un’ offerta<br />
sportiva che sappia incontrare esigenze diverse.<br />
“Il grande lavoro di squadra – afferma <strong>il</strong> presidente Roberto Montermini – che tutto<br />
<strong>il</strong> Comitato ha saputo realizzare in occasione della recente inaugurazione ufficiale dei<br />
nuovi locali, avvenuta <strong>il</strong> 18 apr<strong>il</strong>e scorso alla presenza di Maurizio Romano rappresentante<br />
del Coni Nazionale, Ernesto Rabizzi ex presidente del Comitato Regionale Toscano<br />
e accreditato di un’ ultratrentennale m<strong>il</strong>itanza nella famiglia Coni; degli assessori<br />
allo sport della Provincia e del Comune di Siena Giorgio Del Ciondolo e Massimo Bianchi,<br />
insieme al dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Luigi Sebastiani e all’avvocato<br />
senese Massimo Carignani presidente provinciale del Coni di Terni, col quale intercorrono<br />
ottimi rapporti di collaborazione tradotti nell’appuntamento canonico della ‘Staffetta<br />
dell’Amicizia’ e in altre manifestazioni che ne consolidano i valori fondanti”.<br />
“Tutti concordi – riprende Montermini – nel ribadire la completa unitarietà di intenti<br />
e collegialità di obiettivi di tutte le istituzioni territoriali di riferimento con <strong>il</strong> Coni Provinciale,<br />
dove passione e competenza, nello spirito autentico di uomini e donne di sport,<br />
sanno integrarsi appieno per garantire quotidianamente e per molte ore al giorno, spazi<br />
ed opportunità al servizio dell’intero movimento, con risultati soddisfacenti sotto ogni<br />
punto di vista”.<br />
La partecipazione assidua di moltissimi addetti ai lavori a tutte le iniziative promosse<br />
dal Comitato, così come le occasioni di incontro e di confronto scaturite dalla<br />
continua interazione fra le molte identità sportive presenti, attestano la viva e tangib<strong>il</strong>e<br />
esigenza che tale realizzazione è andata a colmare.<br />
“Siamo davvero euforici per l’entusiasta risposta corale che la nuova collocazione<br />
ha ricevuto. In questo momento conosciamo le potenzialità logistiche ed organizzative<br />
che i nostri ambienti possono esprimere: ben 14 federazioni vi hanno concentrato la<br />
loro operatività e, nel rispetto dei propri elementi identificativi, rappresentano gli anelli<br />
di una catena diventata ormai supporto fondamentale al lavoro del Comitato”.<br />
Sullo slancio di questo importante approdo, <strong>il</strong> Coni di Siena è pronto a ‘tuffarsi’ nella<br />
16cinque cerchi<br />
L’inaugurazione ufficiale della nuova sede del Coni provinciale,<br />
occasione unica per un b<strong>il</strong>ancio di metà anno<br />
Primo: crescere uomini veri<br />
e sportivi autentici<br />
fase decisiva della stagione guardando con rinnovata fiducia alle prossime impegnative<br />
scadenze in calendario.<br />
“I nostri programmi sono naturalmente legati all’attività scolastica: in questo senso<br />
possiamo dire – evidenzia Montermini – di aver realizzato tutti i progetti che avevamo<br />
messo in cantiere relativamente all’anno in corso e che entro la fine delle lezioni troveranno<br />
<strong>il</strong> loro compimento”.<br />
Un’opera a tutto tondo che, oltre ad allargare <strong>il</strong> ‘raggio d’azione’ del Coni ormai<br />
estesa alla totalità del territorio, dimostra l’ottimizzazione gestionale tra le risorse disponib<strong>il</strong>i<br />
e i progetti finanziati, ad ulteriore riprova della convergenza tecnica e strategica di<br />
una ‘squadra’ brava a razionalizzare le proprie energie.<br />
“Mi riferisco, ad esempio, alle manifestazioni finali del progetto giocosport ‘Il Bambino<br />
sceglie lo <strong>Sport</strong>’, intorno al quale abbiamo elaborato un interessante questionario<br />
rivolto ai bambini, dei quali abbiamo voluto captare stimoli e motivazioni, ma in special<br />
modo ai loro genitori per cogliere la r<strong>il</strong>evanza e le peculiarità che del progetto essi avevano<br />
percepite - che ci vedranno in tutti gli istituti comprensivi del capoluogo e della provincia<br />
non solo per un’occasione di festa, bensì come esempio di sinergia ed effettiva<br />
reciprocità del binomio, rafforzata dalla particolare sensib<strong>il</strong>ità da parte di tutto <strong>il</strong> corpo docente<br />
col quale ci siamo relazionati”.<br />
“Proseguendo sul f<strong>il</strong>one sport-scuola, non dobbiamo dimenticare, tra gli appuntamenti<br />
istituzionalmente previsti, i Giochi della Gioventù, la Giornata Provinciale dello<br />
<strong>Sport</strong> per tutti, l’ultima domenica di maggio. Così come <strong>il</strong> progetto che avremmo in animo<br />
di concludere denominato ‘Asma e sport in età pediatrica’ con la collaborazione ed <strong>il</strong><br />
coordinamento della Prof.ssa Mirella Strambi; e, ancora, l’intenzione di sensib<strong>il</strong>izzare la<br />
pubblica opinione sul terreno del risparmio energetico, aspetto di interesse generale ma<br />
per <strong>il</strong> momento solo marginalmente sentito, eppure sfida di grande r<strong>il</strong>ievo per la stessa<br />
sopravvivenza del nostro Pianeta”.<br />
Un’altra post<strong>il</strong>la molto attuale e non meno importante alla voce ‘impegni’ del Coni<br />
senese, riguarda la normativa inerenti alla tenuta del Registro delle Società <strong>Sport</strong>ive.<br />
“La particolare attenzione che la tematica richiede, comporta un lavoro cap<strong>il</strong>lare e<br />
qualificato nell’interesse di tutti i sodalizi; per questo siamo consapevoli della necessità<br />
di approfondire le conoscenze giuridico-legali annesse alla corretta gestione di tale strumento<br />
e stiamo definendo un incontro con tutti gli incaricati da tenersi a breve, che riteniamo<br />
possa essere ut<strong>il</strong>e a fornire le giuste direttive del caso”.<br />
Non sarà certo un finale di stagione semplice, quello che <strong>il</strong> Comitato Provinciale del<br />
Coni si appresta ad affrontare: al solito, si preannuncia, invece, <strong>il</strong> normale tour de force<br />
di questo periodo. Ma la consapevolezza di un ‘gioco’ comune sostenuto dall’instancab<strong>il</strong>e<br />
entusiasmo che la causa dello sport, come ‘vocazione’ collettiva sa imprimere, porta<br />
a Roberto Montermini la tranqu<strong>il</strong>lità di chi crede nel proprio lavoro.<br />
“Come componenti di un organismo dirigenziale – conclude <strong>il</strong> presidente – abbiamo<br />
<strong>il</strong> dovere di proporre e suggerire, attraverso lo sport, dei precisi ‘input’ che consideriamo<br />
culturalmente validi per le giovani generazioni e per quelle che verranno. I frutti della ‘semina’<br />
non saranno forse immediati, ma se innaffiamo <strong>il</strong> terreno col getto di questi principi,<br />
potremo coscienziosamente dire di aver fatto crescere uomini veri e sportivi autentici”.<br />
Francesco Vannoni<br />
Tre immagini relative alla<br />
cerimonia di inaugurazione
Non accenna a concludersi l’anno più bello nella storia del<br />
rugby senese. Dopo aver chiuso <strong>il</strong> secondo campionato di serie C1<br />
in modo molto diverso dal primo (sei vittorie e un pareggio quest’anno,<br />
soltanto sconfitte la stagione precedente), Banca Cras Cus<br />
Siena ha messo in cantiere una serie di appuntamenti dedicati alla<br />
promozione della pallaovale fra i giovani ed i giovanissimi, cercando<br />
di far conoscere loro i valori e la bellezza di questo sport.<br />
In primo luogo è maturata l’idea di modificare la formula della<br />
Coppa Aido, che per la terza edizione in programma <strong>il</strong> 31 maggio<br />
al campo dell’Acquacalda, mantiene la sua natura di grande festa<br />
del rugby senese, ma si trasforma in un torneo a 7 giocatori per<br />
squadre Under 15. Una novità che qualifica ancora di più l’appuntamento<br />
voluto dalla sezione provinciale di Siena dell’Associazione<br />
Italiana per la Donazione di Organi tessuti e cellule, peraltro impegnata<br />
quest’anno in un progetto denominato “Aido e sport”, che<br />
l’ha vista presente anche a gare podistiche come “Siena di corsa<br />
con i paracadutisti” e la “Scarpinata di Ravacciano”, al Meeting<br />
“Città di Siena” di nuoto e al torneo di calcio femmin<strong>il</strong>e “Violante di<br />
Baviera”, in corso di svolgimento sul campo di San Miniato.<br />
E sarà anche un modo per chiudere in bellezza <strong>il</strong> primo campionato<br />
– debutto assoluto - giocato dalla formazione Under 15 di<br />
Banca Cras Cus Siena, allenata da Adrian Bielsa, che si è conquistata<br />
sul campo la fama di “eroica” per la sua capacità di tener<br />
testa ad ogni avversario, pur essendo costretta a giocare quasi<br />
sempre in inferiorità numerica, con solo dodici elementi (causa<br />
vari infortuni durante l’anno) contro quindici avversari. Vincenti o<br />
sconfitti, i bianconeri sono sempre usciti dal campo fra gli applausi<br />
degli appassionati e degli avversari, per la disciplina tattica, l’agonismo<br />
sempre abbinato alla correttezza, lo spirito sportivo con cui<br />
hanno onorato l’incontro fino al fischio finale, anche quando <strong>il</strong> passivo<br />
era diventato pesante.<br />
E se negli anni scorsi, la Coppa Aido rappresentava <strong>il</strong> momento<br />
di chiusura della stagione, quest’anno <strong>il</strong> rugby senese prosegue<br />
invece la sua attività anche a giugno, con un nuovo evento,<br />
che è sicuramente destinato ad avere successo. Si tratta del<br />
primo Torneo di rugby per Contrade, che si terrà sempre al campo<br />
dell’Acquacalda a metà giugno e per <strong>il</strong> quale si sta ipotizzando<br />
una formula curiosa e accattivante: quella di schierare tre squadre<br />
in rappresentanza dei Terzi in cui è divisa la città di Siena.<br />
Questo Torneo sarà aperto ai giovanissimi con età compresa fra<br />
9 e 13 anni, anche qui a sottolineare <strong>il</strong> grande successo registrato<br />
durante l’anno dal minirugby di Banca Cras Cus Siena, i “Tigrotti”<br />
(questo <strong>il</strong> nome che hanno scelto) allenati da Roberto Bartolomucci,<br />
capaci già alla prima stagione di vincere un quadrangolare<br />
sul campo di casa e un concentramento regionale a Sesto<br />
Fiorentino. Così come ha saputo farsi onore, a livello regionale, la<br />
17 rugby<br />
Si preannuncia un’estate di grandi eventi<br />
per la promozione della palla ovale fra i giovani<br />
Quando la mèta<br />
non è solo fare punti<br />
Under 13 guidata da Luca Scarpelli, che ha pagato la minore<br />
esperienza rispetto ai pari età di altre squadre, ma ha messo in<br />
luce diversi giocatori con tecnica individuale e capacità tattica. A<br />
livello Under 11 i bianconeri non hanno potuto sempre schierare<br />
un numero di giocatori sufficiente ad avere una propria squadra,<br />
e – come si usa in campo rugbystico – hanno “prestato” i propri<br />
ragazzi ad altre squadre, permettendo loro di scendere in campo<br />
e fare una preziosa esperienza.<br />
Alla fine di agosto, invece, Siena ospiterà un grande evento<br />
nazionale, anch’esso rivolto ai giocatori delle giovan<strong>il</strong>i. Diego Dominguez,<br />
uno dei più grandi giocatori italiani di sempre, grande<br />
amico di Siena e della squadra del Cus, ha scelto la nostra città<br />
per un “Camp” estivo che porta <strong>il</strong> suo nome e che è una specie di<br />
stage per i giovani più promettenti del rugby italiano. Per un’intera<br />
settimana, sotto l’occhio delle telecamere di Sky, i ragazzi avranno<br />
come insegnanti tecnici e giocatori della nazionale.<br />
Si è infine messa già in moto anche la macchina organizzativa<br />
per la seconda edizione del Torneo nazionale Under 17 che si giocherà<br />
a settembre sul campo di Sovic<strong>il</strong>le e che grande successo ottenne<br />
lo scorso anno per la presenza di società leader a livello<br />
nazionale, come Petrarca Padova (vincitore del torneo), Parma e<br />
Calvisano, oltre alle toscane Firenze, Prato e Siena. Quest’anno<br />
potrebbe addirittura essere presente anche la Tablada Argentina,<br />
che in quel periodo è in tournée in Italia, ovvero la squadra in cui<br />
ha iniziato a giocare proprio Diego Dominguez.<br />
Roberto Guiggiani
La ginnastica artistica, da sempre fiore all’occhiello della<br />
polisportiva biancoverde, ha trovato finalmente la sua stella:<br />
si chiama Giulia Leni e di lei in passato questa rivista si è<br />
già interessata in occasione delle sue prime performance<br />
agonistiche. A guidarla nel suo percorso formativo è Beatrice<br />
Vannoni, figura di spicco dell’universo mensanino, nonché<br />
punto di riferimento per tante giovanissime allieve che<br />
nel tempo si sono cimentate in questa diffic<strong>il</strong>e disciplina.<br />
Giulia, che ha compiuto da poco i 14 anni, è una ragazzina<br />
molto attiva, disponib<strong>il</strong>e, quotidianamente impegnata<br />
con la sua insegnante a raggiungere <strong>il</strong> massimo dei risultati,<br />
pur consapevole della tortuosità del cammino che deve ancora<br />
percorrere. I suoi allenamenti sono quasi maniacali,<br />
duri, spesso ripetitivi nella ricerca di quella perfezione che<br />
forse neppure esiste, ma che ogni atleta tende sempre ad<br />
inseguire. Se necessario anche per un’intera carriera. Peraltro<br />
riesce ad eseguire esercizi molto diffic<strong>il</strong>i con una leggiadria<br />
ed una posatezza nei movimenti che non passano<br />
inosservati agli esperti del settore.<br />
Pur allenandosi negli impianti della Mens Sana, l’allieva<br />
della Vannoni gareggia da non molto in serie A1 per la società<br />
Brixia Brescia, dove è seguita dal famoso tecnico Enrico<br />
Casella e dove è impegnata, assieme alle compagne di<br />
squadra, nella conquista del titolo italiano. Fra queste l’azzurra<br />
Vanessa Ferrari, la prima ginnasta italiana capace di<br />
vincere una medaglia d’oro ai Mondiali di ginnastica artistica.<br />
Per quanto più grande di Giulia, l’è iridata ed oggi vice campionessa<br />
d’Europa nel corpo libero, costituisce<br />
uno stimolo naturale in più per la nostra<br />
atleta della quale la sua istruttrice dice: “E’<br />
una strada dura da perseguire, piena di<br />
sacrifici e rinunce, ma la motivazione<br />
di Giulia è forte e pur tra m<strong>il</strong>le difficoltà<br />
si riesce ad andare avanti”.<br />
La giovane ginnasta, che di recente<br />
si è esibita al palasport<br />
nell’intervallo di Montepaschi-Cibona<br />
di<br />
Euroleague riscuotendo<br />
un convinto<br />
e prolungato applauso,<br />
ha vinto <strong>il</strong> titolo<br />
italiano allieve nel 2007 e si è classifica in buona posizione<br />
nella categoria juniores nel 2008. Sicuramente è non<br />
19 polisportiva<br />
Si sta facendo onore la giovane ginnasta<br />
mensanina compagna di squadra della<br />
Campionessa del Mondo Vanessa Ferrari<br />
Il sogno nel cassetto<br />
di Giulia Leni Giacomo Zanibelli<br />
solo la miglior ginnasta toscana ed una delle più valide promesse<br />
italiane, ma con la sua allenatrice si è posta come<br />
traguardi principali la partecipazione ai prossimi Mondiali<br />
2011 ed alle Olimpiadi di Londra 2012. Traguardi del tutto<br />
alla portata della mensanina, ben consapevole delle proprie<br />
capacità e soprattutto sostenuta da uno spirito di sacrificio<br />
non comune per una ragazzina di questa età.<br />
Dunque una bella soddisfazione per lei, per Beatrice<br />
Vannoni, sempre pronta a supportarla in ogni momento, per<br />
la stessa Mens Sana 1871 ma anche per l’intera città che<br />
proprio nello sport femmin<strong>il</strong>e ha raccolto finora i risultati più<br />
prestigiosi: da Laura Perinti a Margherita Zalaffi, da Cristina<br />
Cerpi a Cristina Giulianini.<br />
Ed a conferma,<br />
una volta di più, che<br />
gli sport di squadre di<br />
vertice non soffocano,<br />
anzi stimolano,<br />
la nascita di nuovi personaggi<br />
anche a livello<br />
individuale e in sport diversissimi<br />
da loro.<br />
In alto a destra: Giulia (al centro)<br />
con Vanessa Ferrari (a destra)<br />
Sotto: sul podio dei Campionati<br />
Italiani Allievi con la sua allenatrice<br />
Beatrice Vannoni<br />
Nelle altre immagini,<br />
momenti di gara
zapping vincenzo coli<br />
TEMPI DURI PER IL CRETINO AL ‘FRANCHI’<br />
Diciamo la verità: al mondo non c’è<br />
popolo più incline del nostro a fustigarsi<br />
sulle cose più sciocche, e ad autoassolversi<br />
allegramente rispetto a<br />
questioni davvero importanti. ‘Italiani<br />
brava gente’ è uno slogan inventato<br />
dalla pubblicistica nazionale, mica ce<br />
l’ha attribuito <strong>il</strong> resto del mondo: chiedete<br />
se sono d’accordo i somali soffocati<br />
dalle armi chimiche mussoliniane<br />
nella guerra coloniale del ’36. Vedere<br />
per credere alla voce razzismo. Secondo<br />
alcuni osservatori è un fenomeno<br />
impossib<strong>il</strong>e in una terra di<br />
emigranti, povera gente che ha provato<br />
sulla propria pelle come sa di sale<br />
<strong>il</strong> pane altrui. Ma la memoria storica<br />
non è <strong>il</strong> nostro forte, e allora non dobbiamo<br />
meravigliarci se alla partita<br />
della domenica una curva intera, non<br />
quattro bischeri isolati, insulta un giocatore,<br />
oltretutto italiano, perché ha la<br />
pelle scura. La Juventus è stata giustamente<br />
punita con la squalifica dello<br />
stadio (ed aver fatto ricorso è una<br />
mossa che svaluta la figura del presidente<br />
Cobolli Gigli: dov’è finito lo st<strong>il</strong>e<br />
bianconero?) e aspettiamo la prossima<br />
puntata in un qualsiasi stadio di qual-<br />
siasi località italiana, striscioni deliranti<br />
e cori grondanti idiozia. Non c’è dubbio<br />
– lo suggerisce la legge dei grandi<br />
numeri – che stadi e palazzetti siano<br />
frequentati costantemente da schiere<br />
poderose di imbec<strong>il</strong>li, ma generalizzare<br />
non è giusto, e può capitare di incontrare<br />
sensib<strong>il</strong>ità e intelligenza dove<br />
meno te le aspetti.<br />
Un’altra legge, quella della prevalenza<br />
del cretino dimostrata in un famoso<br />
libro da Fruttero & Lucentini,<br />
sembra proprio non valga a Siena,<br />
dove le tifoserie, sia del calcio che del<br />
basket, sono vibranti, fantasiose nell’arte<br />
dello scherno e dell’insulto, ma<br />
non menano le mani e sostanzialmente<br />
si mostrano rispettose dell’etnia di chi<br />
scende in campo. Non dimentichiamoci<br />
<strong>il</strong> premio fair play vinto l’anno<br />
scorso dalla Robur. Vogliamo raccontarci<br />
la solita favola bella per cui Siena<br />
è un’oasi di civ<strong>il</strong>tà? In qualche caso<br />
siamo stati costretti a dubitare, ma stavolta<br />
fa piacere segnalare la sostanziale<br />
serenità del contesto, e rubricarla<br />
come prova a discarico. Insomma al<br />
‘Franchi’ si può andare ancora con la<br />
famiglia. Non siamo ai livelli del cal-<br />
cio inglese o del football americano<br />
dove si tifa per la propria squadra e<br />
non contro quelle altrui, e nemmeno<br />
possiamo confrontarci con la passione<br />
caliente della Spagna, dove ci si reca<br />
allo stadio – esperienza personale al<br />
Camp Nou di Barcellona – col sorriso<br />
sulle labbra, non esistono reti di recinzione<br />
e anche di fronte a un arbitraggio<br />
scadente, come quello che ha<br />
penalizzato i blaugrana nella prima<br />
semifinale di Champions league contro<br />
<strong>il</strong> Chelsea, nessuno si agita più di<br />
tanto. E soprattutto non esiste la drammatizzazione<br />
dei media, non si vedono<br />
negli studi televisivi accolite di<br />
addetti ai lavori anziani e prostatici<br />
che urlacchiano senza ritegno nel sottolineare<br />
alla moviola lo sgambetto che<br />
poteva cambiare <strong>il</strong> risultato. Quando<br />
arbitro fischia, diceva <strong>il</strong> grande Boskov,<br />
partita finita è. E fino alla prossima,<br />
aggiungiamo noi, si pensa ad<br />
altro, ci si dedica a moglie o fidanzata<br />
o ai figli, si guarda un f<strong>il</strong>m, si legge un<br />
libro, si va a un concerto, si frequenta<br />
amici, si lavora, perfino. Se <strong>il</strong> lavoro<br />
c’è. Poi, è chiaro, può essere la mancanza<br />
di qualità della vita (disoccupazione,<br />
analfabetismo di ritorno,<br />
assenza di luoghi di aggregazione e<br />
di occasioni culturali, violenza urbana)<br />
a convogliare sugli spalti di stadi e palasport<br />
la paura del futuro, e a trasformarla<br />
in una brutta bestia. Ma quello è<br />
un problema sociale che va affrontato<br />
con soluzioni politiche, non bastano gli<br />
interventi della forza pubblica e le<br />
sventagliate di Daspo.<br />
Balotelli e Zoro, due giocatori diversi per due squadre<br />
diverse (Inter e Messina), ma una ‘colpa’ in comune:<br />
essere neri.
Alice Volpi, protagonista ai Campionati del Mondo giovan<strong>il</strong>i svoltisi in Irlanda<br />
del Nord, a Belfast, dove la giovane fiorettista cussina conquista tre medaglie in<br />
altrettante gare sfiorando la vittoria del titolo mondiale individuale under 20 dopo<br />
una gara entusiasmante condotta in maniera estremamente matura per la sua<br />
età.<br />
L’atleta del CUS Consum.it, classe 1992, aveva ottenuto oltre alla scontata<br />
convocazione nella prova “Cadette”, under 17, la fiducia del C.T. e del Consiglio<br />
Federale anche per la prova individuale e per quella a squadre della categoria<br />
superiore, gli Juniores (in Italia i “Giovani”), cioè gli under 20, categoria in cui del<br />
resto capeggiava con pieno merito in ranking nazionale.<br />
Bella prova anche per l’altra atleta cussina Gaia Fratini, coetanea di Alice,<br />
convocata a rappresentare l’Italia nella prova di spada “Cadette” che, con una<br />
prestazione di elevato livello, ha conquistato <strong>il</strong> 6° posto finale fermata ad un<br />
passo dalla zona medaglie dalla compagna di nazionale, Cam<strong>il</strong>la Batini, campionessa<br />
d’Italia in carica, poi medaglia di Bronzo.<br />
Nel dettaglio della prova “Cadette”, Alice Volpi, dopo aver conquistato al termine<br />
del girone di qualificazione la prima posizione del tabellone di eliminazione<br />
diretta, superava senza problemi nel primo incontro la ceca Bimova (15-2), mentre<br />
nel tabellone da “16” durava non poca fatica ad avere la meglio sull’ostica cinese<br />
Yun Shi (15-13); l’ingresso in zona medaglie non era mai in discussione<br />
con la cussina che si imponeva per 15/7 sulla russa Alekseeva.<br />
In quel momento la lunga pausa che prevedeva la cerimonia di apertura dei<br />
campionati, la tensione e l’emozione giocavano un ruolo fondamentale per la senese<br />
che nella semifinale contro la statunitense Kiefer non riusciva ad esprimersi<br />
ai suoi livelli finendo per perdere 7-15. Alice conquistava comunque <strong>il</strong> bronzo, la<br />
sua prima medaglia in un Mondiale, mentre l’oro veniva successivamente assegnato<br />
per <strong>il</strong> secondo anno consecutivo alla statunitense Prescod impostasi per<br />
15 a 6 sulla connazionale Kiefer.<br />
Passano tre giorni e la cussina è di nuovo in pedana per la prova individuale<br />
under 20; Alice dopo essere uscita dai gironi di qualificazione senza sconfitte, si<br />
collocava al 9° posto del tabellone di eliminazione diretta da “64” atlete.<br />
Poi un susseguirsi di incontri e vittorie impressionanti per arrivare alla finale iridata<br />
con la Volpi che superava nell’ordine: la ceca Sabartova (15/4), la polacca<br />
Rygielska (15/2), la francese Thibus (15/5), la statunitense, campionessa del<br />
mondo under 17 solo tre giorni prima, Prescod (15/10) e la compagna di nazionale<br />
Batini, (15/1).<br />
Nella finale per <strong>il</strong> titolo, allo scadere delle tre frazioni da tre minuti, <strong>il</strong> punteggio<br />
delle due atlete finaliste si fermava in perfetta parità, 9/9, e, nel minuto<br />
supplementare la russa Kazhikina (classe 1990) trovava <strong>il</strong> tempo giusto per anticipare<br />
di pochissimo l’attacco della più giovane avversaria, tanto che la stoccata<br />
decisiva veniva assegnata dopo <strong>il</strong> ricorso alla moviola da parte dell’arbitro che visionava<br />
le immagini rallentate prima di esprimere <strong>il</strong> proprio, corretto, giudizio.<br />
Per Alice una bellissima medaglia d’Argento in una gara dove sono emerse<br />
in maniera chiara quelle potenzialità che collocano la schermitrice cussina fra le<br />
migliori interpreti giovan<strong>il</strong>i internazionali della specialità. Dopo altri tre giorni è la<br />
volta della prova a squadre e per Alice Volpi è ancora medaglia: un altro Argento<br />
alle spalle degli Stati Uniti che nella finale per <strong>il</strong> titolo hanno superato le azzurre<br />
per 45-40.<br />
La formazione italiana composta dalla cussina e dalla solita Batini, Olga Calissi<br />
(Livorno) e Valentina De Costanzo (Roma), era giunta alla finale dopo aver<br />
superato negli ottavi la Gran Bretagna (45-20), nei quarti la Corea del Sud (45-<br />
22) ed in semifinale la Francia proprio grazie ad una incredib<strong>il</strong>e frazione della<br />
fiorettista senese che nei tre minuti dell’assalto ribaltava letteralmente <strong>il</strong> risultato,<br />
che vedeva sotto le azzurre per 8-20, rif<strong>il</strong>ando alla francese Zouari un parziale<br />
di 16-3.<br />
L’Italia andava quindi in vantaggio di una stoccata, 24-23, e l’incontro da<br />
quel momento in poi restava saldamente in mano a Volpi e compagne che chiudevano<br />
la sfida sul 45-34,<br />
Qualche dettaglio anche della prova di Gaia Fratini nella spada Cadette dove<br />
la cussina al termine del girone eliminatorio con 5 vittorie ed una sola sconfitta<br />
si collocava al 9° posto del tabellone di eliminazione diretta da 64 atlete.<br />
La cussina superava nell’ordine: Lim (15-10) di Singapore, Ivchenko (15-<br />
13) e Pantelyeyeva (15-4) entrambe ucraine; infine cedeva, come già detto, alla<br />
compagna di squadra Batini (11-15).<br />
Grande soddisfazione alla fine nel team italiano che ha messo a segno una<br />
storica tripletta conquistando nell’ordine la leadership nel medagliere, <strong>il</strong> maggior<br />
numero di medaglie e la Coppa delle Nazioni per <strong>il</strong> terzo anno consecutivo. In totale,<br />
sono state 16 le medaglie vinte (4 ori, 5 argenti e 7 bronzi), distribuite quasi<br />
equamente nelle due categorie (7 tra gli Under 17 e 9 tra gli Under 20), oltre che<br />
nelle tre diverse armi.<br />
Prima della manifestazione iridata si era svolta a Bari la seconda prova di<br />
qualificazione ai Campionati Italiani Assoluti, che aveva visto Lorenzo Bruttini e<br />
Vieri Vannoni nella spada ed Alice Volpi nel fioretto qualificarsi direttamente per<br />
21 scherma<br />
Alice Volpi ritorna dai Campionati del Mondo<br />
Giovan<strong>il</strong>i con tre medaglie mentre Gaia Fratini<br />
conquista un br<strong>il</strong>lante sesto posto<br />
Il Cus protagonista<br />
a livello iridato Daniele Giannini<br />
le finali del campionato del centenario che si terranno a Tivoli (Roma) nel primo<br />
week-end di giugno. La Volpi, con una prestazione che prelude a quelle poi viste<br />
a Belfast, conquista <strong>il</strong> bronzo cedendo 14-15 alla bustocca Erba in forza alle<br />
Fiamme Gialle.Nella spada masch<strong>il</strong>e Lorenzo Bruttini centra la finale ad otto ed<br />
è fermato solo dal “poliziotto” Gabriele Magni; bene anche Vieri Vannoni che nella<br />
classifica finale delle due prove è sedicesimo rientrando così fra i 24 atleti ammessi<br />
direttamente agli assoluti.<br />
Degli altri cussini in gara Gaia Fratini nella spada,Giorgia Zizzo e Fabio Miraldi<br />
nel fioretto ottengono direttamente l’ammissione alla fase finale della Coppa<br />
Italia in programma a fine maggio a Rovigo.<br />
Nella fase regionale della Coppa Italia svoltasi a Carrara ottengono la qualificazione<br />
alla fase nazionale anche Irene Crecchi ed Erik Peruzzi rispettivamente<br />
al 2° ed 8° posto nel fioretto, Alice Volpi vincitrice nella spada insieme alle<br />
altre cussine Eleonora Pieracciani, 3ª, Lucia Cetoloni, 6ª, e Martina Bancheri,<br />
16ª; qualificato anche Giovanni Cerretani, 23° nella spada masch<strong>il</strong>e.<br />
Gli under 14 della sezione scherma del CUS sponsorizzati da Banca CRAS,<br />
hanno ottenuto buoni risultati nella seconda prova del trofeo nazionale under 14<br />
di fioretto e spada conquistando un argento, due bronzi e tre finalisti.<br />
Nella prova di spada, svoltasi a Salerno, Lorenzo Toracca nella categoria<br />
“Maschietti” ha centrato la medaglia d’argento che gli ha permesso di conquistare<br />
<strong>il</strong> Trofeo di categoria dopo che nella prima prova aveva conquistato l’oro.<br />
Finale anche per Valentina Soldati, 5ª, mentre nei precedenti turni di eliminazione<br />
diretta delle altre categorie si erano fermati Sergio Caoduro, S<strong>il</strong>via Menchiari,<br />
Rachele Rosso, Verdiana Simpatico, Elena Ferrini, Virginia Simpatico e<br />
Bernardo Rosseti.<br />
Prova di fioretto a Bolzano dove nella categoria “Bambine” si registra <strong>il</strong><br />
bronzo per Flavia Monaci e l’8ª posizione per Maddalena Valacchi. Bronzo anche<br />
per la “Giovanissima” Elena Biagiotti e, nei “Giovanissimi”, buona prestazione di<br />
Dimitri Tarantino 7° classificato.<br />
Buone prove anche dagli altri piccoli cussini in gara; Lorenzo Giannini, Sofia<br />
Monaci, Bernardo Crecchi Andrea Sperduti, Alessio Leone, Lorenzo Capra e<br />
Francesco Pacciani.<br />
Ancora under 14 con la 24ª edizione della coppa M° Perone, gara nazionale<br />
di fioretto organizzata a Piombino.<br />
Nella categoria “Maschietti” vittoria per Lorenzo Toracca che ha condotto<br />
tutta la gara con autorevolezza. Nelle “Bambine” oro per Flavia Monaci che nella<br />
finalissima ha sconfitto 10-4 la ligure Pisano,<br />
Nelle varie categorie finale ad “8” raggiunta anche da Lorenzo Capra, Elena<br />
Biagiotti e Bernardo Crecchi.<br />
Fuori dalle finali ma spesso con buone prestazioni Maddalena Valacchi, S<strong>il</strong>via<br />
Menchiari, Carlotta Peri, Francesco Pacciani, Carlo Alberto Stortini, Lorenzo<br />
Giannini e Ferdinando Picciolini, Sofia Monaci. Debutto infine in una gara ufficiale<br />
per le prime lame Maria Vittoria Pennisi che ha centrato la finale classificandosi<br />
8ª e Jago Peloquin 12° classificato.<br />
Sempre in campo giovan<strong>il</strong>e, si è<br />
svolto a Carrara un trofeo riservato alla<br />
categoria “Allievi” (1995 – 1996) che<br />
ha visto, nella spada, la vittoria di Valentina<br />
Soldati e, nel fioretto, <strong>il</strong> bronzo<br />
di Bernardo Crecchi e <strong>il</strong> 7° posto di<br />
Sofia Monaci.<br />
Concludiamo con la 6ª prova Master<br />
svoltasi a Torino con i tre senesi<br />
partecipanti tutti sul podio: Argento per<br />
Fabio Miraldi (over 40) e Franco Dei<br />
(over 50) nelle rispettive prove di fioretto<br />
e Bronzo per F<strong>il</strong>ippo Carlucci<br />
(over 40) nella sciabola.
22 ciclismo<br />
Cresce la curiosità intorno al ‘Giro Bio’ che nelle<br />
intenzioni dovrebbe ridare credib<strong>il</strong>ità a questo sport<br />
Perché nessuno dica<br />
che non ci ha provato<br />
Certo, pensare di riorganizzare <strong>il</strong> Giro d’Italia<br />
d<strong>il</strong>ettanti (o Under 27 che dir si voglia) a distanza<br />
di 3 anni dall’ultimo fallimento è stato esercizio di<br />
somma presunzione. Perchè anche le edizioni<br />
2004 e 5 erano perite di morte violenta; e perchè<br />
d<strong>il</strong>ettanti, in questo caso, non significa solo la<br />
qualifica tecnica dei ciclisti che vi parteciperanno<br />
ma soprattutto lo status dei promotori, organizzatori<br />
sedicenti armati quasi soltanto di velleità<br />
ideali e incosciente passione.<br />
Il 12 giugno, comunque, partirà questo “Giro<br />
Bio”, che nel numero scorso abbiamo in sintesi<br />
presentato e che, strada facendo (questa sì una<br />
nota lieta) sta crescendo in interesse e curiosità<br />
e sta assemblando uno staff medico-scientifico di<br />
ben 47 laureati volontari, allettati dagli stimoli futurib<strong>il</strong>i<br />
di una avventura sportiva del tutto nuova.<br />
Perchè <strong>il</strong> ciclismo, <strong>il</strong> Grande Ciclismo visto<br />
che si parla di un Giro che conta un albo d’oro<br />
con nomi tipo Moser, Battaglin, Baronchelli, Casagrande,<br />
Pantani, Simoni, Di Luca, ha accettato<br />
di mettersi a nudo. Perchè la FCI, dai suoi presidenti<br />
Di Rocco e Martini, dal suo commissario<br />
Ballerini alle sue strutture tutte, quella medica in<br />
Giancarlo Brocci<br />
primis, hanno deciso che erano maturi i tempi di<br />
uno scatto in avanti.<br />
“Ricordate che abbiamo tanti debiti da pagare<br />
al nostro grande pubblico” ebbe a dire <strong>il</strong> mitico Alfredo<br />
al cospetto dei direttori sportivi, non tutti<br />
convinti che i panni si sarebbero dovuti sciacquare<br />
in pubblico, sporchi o consunti che fossero.<br />
168 atleti tutti a mangiare e dormire assieme;<br />
“come facenti parte della stessa squadra”<br />
sintetizzò <strong>il</strong> dott. Luigi Simonetto, medico della<br />
FCI che assieme al nostro Marco Bonifazi coordinerà<br />
<strong>il</strong> lavoro di ricerca, tutto volto a dimostrare<br />
al mondo che si può fare sport duro e di vertice in<br />
modo naturale.<br />
Di certo l’iniziativa promette di avere addosso<br />
tanti occhi, molti dei quali non proprio di addetti ai<br />
lavori ciclistici.<br />
Ma ciò detto, uno degli slogan che hanno<br />
convinto le ben 39 società italiane a far domanda<br />
di partecipazione (saranno ammesse solo le 20<br />
migliori) è stato quello di un obiettivo impagab<strong>il</strong>e:<br />
arrivare al traguardo del 21 giugno (Gaiole in<br />
Chianti l’ultimo striscione) e poter dire: <strong>il</strong> ciclismo<br />
ci ha provato, gli altri sport cosa fanno?<br />
Perchè <strong>il</strong> vituperato ciclismo, fino a questo<br />
ambizioso, contiamo rivoluzionario, “Giro Bio”, ha<br />
comunque tentato di guardare all’interno delle<br />
sue piaghe, provando almeno a curarle se non a<br />
scattivirle. Di certo è lo sport più consapevole dei<br />
suoi limiti di credib<strong>il</strong>ità.<br />
Ma qui vogliamo aprire, in modo obbligatoria-<br />
mente succinto, una finestra sul nostro vizio di<br />
sportologi a (quasi) 360 gradi; meglio dire sportof<strong>il</strong>i,<br />
chè qualcuno potrebbe chiosare sulle nostre<br />
ulteriori presunzioni.<br />
Un ematocrito serio fatto nel calcio, esami del<br />
sangue veri, si pensa non abbasserebbero di un<br />
bel pò quella frenesia che rende inguardab<strong>il</strong>i un<br />
sacco di partite? Si trova solo la cocaina del (povero?)<br />
Carrozzieri ma qualcuno che facesse<br />
un’analisi logica dei vari cicli e ricicli dovrebbe trovare<br />
poca connessione tecnica fra, i troppi diversi<br />
tipi di rendimento di inizio campionato e quell’infinità<br />
di partite che per un’ora hanno un andamento<br />
e che per la restante mezza sono proprio<br />
un’altra cosa, tra quando pare che si decida di caricare<br />
e quando si può allentare <strong>il</strong> morso dei soliti<br />
(poveri?) cavalli. Che si infortunano a mezze<br />
rose per volta, che faticano sempre più, assieme<br />
ai loro tendini, a portarsi dietro muscoli da circo<br />
Barnum. Tennisti? Hanno fatto piangere <strong>il</strong> (povero?)<br />
Federer a forza di rispondere a qualsiasi<br />
traiettoria, a ributtare di là con potenza ormai bionica<br />
ogni tipo di pallina. Detto che <strong>il</strong> pug<strong>il</strong>ato finì<br />
col “mostro” Tyson, che <strong>il</strong> rugby, giustamente decantato<br />
per principi di antica nob<strong>il</strong>tà, sta ora visib<strong>il</strong>mente<br />
adattandosi alla botta di celebrità e si<br />
gonfia; non solo d’orgoglio, credo.<br />
L’atletica ve la risparmio: della Marion Jones<br />
e dei suoi uomini abbiamo saputo, così come<br />
della fine (39, magnifici anni) di Flo Griffith: andrebbero<br />
sepolti con lei i suoi imbattib<strong>il</strong>i record.<br />
Non cito tutti i prodigi partoriti dalla Balco e dal<br />
suo laboratorio e, soprattutto, mi ha preoccupato<br />
lo sbarco in Giamaica di quel Conte (un altro, non<br />
quello del Bari...) che ne era <strong>il</strong> Cagliostro; <strong>il</strong> tutto<br />
è successo poco prima che i magnifici e simpatici<br />
caraibici, magari anche straordinari atleti naturali,<br />
si mettessero a vincere ogni cosa e non solo<br />
con Bolt.<br />
Del nuoto ho sentito in una recente riunione <strong>il</strong><br />
serbo Cavic (battuto di un pelo da Phelps nei 100<br />
farfalla olimpici) dal vivo e quando ho visto le<br />
spalle di quel francese del record sub judice (le<br />
spalle, non <strong>il</strong> costume) son stato propenso a credere<br />
anche a lui: “in 5 nuotatori su 900 abbiamo<br />
accettato analisi del sangue facoltative. Troppo fac<strong>il</strong>e<br />
barare”.<br />
In una breve prefazione richiestami per un bel<br />
libro sul doping, mi era capitato di scrivere che <strong>il</strong><br />
ciclismo si merita le nostre penultime energie; incertezze<br />
ne avevo poche, ora nessuna.
Festa della Liberazione o Festa della Libertà? Chissà<br />
come continueremo a chiamarla quella del 25 apr<strong>il</strong>e, ma per<br />
quanto ci riguarda la nostra scelta l’abbiamo già fatta. E non<br />
poteva essere che nel solco di quella storia ben documentata<br />
non solo nei libri ma anche nella memoria collettiva e<br />
soprattutto nella Costituzione. Con buona pace di chi ha proposto,<br />
con una tempistica abbastanza sospetta, un improbab<strong>il</strong>e<br />
cambio di nome.<br />
E così, vada come vada, anche nel 2010 <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e a<br />
Siena si continuerà ad organizzare <strong>il</strong> Meeting della Liberazione.<br />
Al massimo potremmo soprannominarlo della “esplosione”,<br />
un’esplosione di gioia, di potenza, di allegria dopo i<br />
fantastici gesti atletici visti in questa edizione 2009.<br />
Come definire diversamente l’esuberanza di Elisa Palmieri<br />
che di fronte al pubblico di casa lancia finalmente <strong>il</strong><br />
martello al nuovo personale di 64,13m, quinta italiana di<br />
sempre nella storia?<br />
Oppure come non sottolineare con <strong>il</strong> medesimo termine<br />
la contagiosa allegria di un campione come Nicola Vizzoni<br />
che, venuto a Siena per inaugurare la stagione estiva, esce<br />
dal campo con un impressionante 77,99m, lui che dall’argento<br />
olimpico di Sidney 2000 è abituato da sempre ai<br />
grandi palcoscenici e non certo al nostro piccolo contesto<br />
provinciale.<br />
E poi ancora le corse, i salti e i lanci dei tanti bambini<br />
delle categorie esordienti, che, privi di stress e tensioni,<br />
hanno gettato in gara solo l’entusiasmo del traguardo da raggiungere,<br />
sotto gli occhi attenti – ma non esaltati - di genitori<br />
e tecnici.<br />
Tutto questo è stato <strong>il</strong> Meeting della Liberazione 2009,<br />
un evento fortunatamente baciato da uno splendido sole che<br />
ha accolto al meglio i quasi 600 iscritti. Come sempre gli organizzatori<br />
(<strong>il</strong> comitato provinciale dell’Uisp e la Terrecablate<br />
Uisp Siena) hanno cercato di tirare fuori <strong>il</strong> meglio, fornendo<br />
un campo gara pulito nell’immagine e ben ordinato. Il resto,<br />
come dicevamo, lo hanno fatto gli atleti scesi in gara, dai più<br />
giovani fino ai più anziani. Tanto <strong>il</strong> pubblico presente in tribuna,<br />
forse grazie anche a un gradito ospite, quel nome già<br />
citato, Nicola Vizzoni, che ha calamitato l’attenzione degli<br />
appassionati senesi dell’atletica, ripagandoli con una serie di<br />
lanci di notevole livello tecnico. I lanci hanno forse fornito le<br />
migliori prestazioni della giornata, visto che oltre ai già citati<br />
Palmieri e Vizzoni, sono da annotare <strong>il</strong> 17,02m di Salvatore<br />
Iaropoli (Virtus Lucca) nel peso allievi; i 45,63m di Carolina<br />
Vita (Atletica Massa Carrara) nel disco femmin<strong>il</strong>e; e infine i<br />
63,05m con cui Yohannes Chiappinelli (Terrecablate Uisp<br />
Siena) si è aggiudicato la gara del vortex ragazzi. Le buone<br />
prestazioni assolute sono giunte anche da altri eventi in programma,<br />
come i 110hs dove Sergio Castronovo (Libertas<br />
Catania) si è imposto in un notevole 14”46; i 3000m femmin<strong>il</strong>i,<br />
gara particolarmente combattuta, che ha visto la vittoria<br />
in 9’49”68 di Margherita Magnani (CUS Bologna); i 400m<br />
masch<strong>il</strong>i dove, tra gli oltre 40 partecipanti, ha primeggiato<br />
l’atleta di casa, <strong>il</strong> ventenne F<strong>il</strong>ippo Costanti, che -dopo quasi<br />
un anno di assenza dalle gare, causa fastidiosi e ripetuti infortuni<br />
- ha corso vicino al personale in 49”32.<br />
Oltre ai risultati – la cui panoramica completa sarebbe<br />
quasi inesaurib<strong>il</strong>e – è bene ricordare la presenza a bordo<br />
campo di Nicola S<strong>il</strong>vaggi, ex direttore tecnico della nazionale,<br />
che a fine competizione è stato abbracciato con vigore<br />
dalla sua nuova allieva, Elisa Palmieri, la senese in forza all’Esercito,<br />
che da pochi mesi si è trasferita ad Ascoli per al-<br />
23atletica leggera<br />
Nessun cambio di nome per la riunione<br />
che <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e ha calamitato a Siena<br />
oltre 600 atleti da tutta Italia<br />
Sì, sarà Meeting<br />
della Liberazione<br />
anche nel 2010 Andrea Bruschettini<br />
lenarsi con nuovi stimoli<br />
con l’esperto allenatore<br />
azzurro.<br />
Insomma, per fortuna<br />
o capacità degli organizzatori<br />
(supportati come<br />
sempre dalla Fondazione<br />
Monte dei Paschi di<br />
Siena, e nell’occasione<br />
da Moto Fabbris, dal<br />
gruppo agroalimentare<br />
Casa Toscana e da Terrecablate),<br />
<strong>il</strong> Meeting della<br />
Liberazione 2009 è andato<br />
in archivio nel migliore<br />
dei modi ed anche<br />
per <strong>il</strong> prossimo anno <strong>il</strong> 25<br />
apr<strong>il</strong>e a Siena si continuerà<br />
ad organizzare <strong>il</strong><br />
Meeting della Liberazione,<br />
senza innovative<br />
distinzioni linguistiche….<br />
Ma prima di arrivare al<br />
prossimo anno, ci sarà da<br />
concentrarsi sulla stagione<br />
estiva appena alle<br />
porte, iniziata appunto a<br />
Siena, e proseguita già <strong>il</strong><br />
giorno successivo ad<br />
Aulla, dove ha esordito la<br />
quattrocentista di Bettolle Chiara Bazzoni, cimentandosi<br />
(con vittoria) nei 300m, corsi in 40”6.<br />
Insomma, tutto lascia presagire una buona stagione all’aperto<br />
per l’atletica leggera senese.<br />
Due immagini dell’ultimo<br />
Meeting della Liberazione
24 tennistavolo<br />
Stagione da incorniciare per <strong>il</strong> terzo sport di<br />
vertice della nostra città<br />
L’Abcd della Libertas<br />
Adeyemo e Boyadzhiev,<br />
punte di diamante della<br />
Libertas<br />
Corrado Bagella<br />
La stagione volge ormai al termine, manca soltanto una<br />
giornata alla conclusione dei campionati, ma i giochi sono praticamente<br />
già fatti. È tempo di consuntivi, quindi, e, preliminarmente,<br />
possiamo affermare senza tema di smentita che l’annata<br />
2008/2009 è stata per la Libertas Siena senz’altro eccezionale.<br />
Il quinto posto in A/1 femmin<strong>il</strong>e, le promozioni in A/2 e B/1 masch<strong>il</strong>i<br />
sono i risultati più prestigiosi conseguiti dalle squadre senesi,<br />
ma anche <strong>il</strong> secondo posto, a pari merito con la Fortitudo<br />
Bologna, della B femmin<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> terzo della C/1 masch<strong>il</strong>e ed <strong>il</strong> secondo<br />
della D/1 regionale fanno da degno corollario e contribuiscono<br />
a rafforzare la posizione della società fra le prime otto<br />
d’Italia.<br />
Nel campionato di A/1 femmin<strong>il</strong>e restano da disputare i playoff<br />
per la conquista dello scudetto, ma a questa fase la Montepaschi<br />
Libertas non è direttamente interessata, essendo<br />
riservata alle prime quattro squadre classificate; fra queste, le<br />
corazzate Ster<strong>il</strong>garda, Castel Goffredo e San Donatese sono in<br />
pole position per la finale. Peraltro, all’inizio dell’anno, l’ingaggio<br />
della cinese Wang Yu e le conferme di Armine Makinyan ed<br />
Anna Brzan erano state finalizzate allo svolgimento di un campionato<br />
tranqu<strong>il</strong>lo, lontano dalla zona retrocessione, pronti, se<br />
possib<strong>il</strong>e, a sfruttare le occasioni favorevoli per l’inserimento nel<br />
gioco dei play-off. Ma <strong>il</strong> progetto ha trovato da subito enormi difficoltà,<br />
a seguito del grave infortunio al ginocchio sinistro della<br />
Brzan, per cui coach Francesco Cosci ha dovuto fare a meno di<br />
lei per tutto <strong>il</strong> girone di andata, sostituendola, di volta in volta,<br />
con Eleonora Francini, Barbara Medaglini e Giada Ferri. E così,<br />
malgrado gli ottimi risultati della Wang Yu, attualmente n. 2 nelle<br />
classifiche delle straniere in Italia, e di Armine Makinyan, che<br />
ha messo in campo tutta la sua esperienza ed <strong>il</strong> suo grande<br />
cuore, la Montepaschi ha dovuto affrontare tatticamente diverse<br />
partite con l’obiettivo minimale del pareggio. Certo è che, nel girone<br />
di ritorno, con <strong>il</strong> recupero alla piena efficienza della Brzan,<br />
la Montepaschi ha collezionato 2 vittorie e 3 pareggi: un ruolino<br />
di marcia sicuramente da play-off, ma ormai la situazione era<br />
decisamente compromessa ed <strong>il</strong> quinto posto finale va accolto<br />
come <strong>il</strong> miglior risultato oggettivamente raggiungib<strong>il</strong>e.<br />
In B/1 masch<strong>il</strong>e, la Montepaschi ha vinto <strong>il</strong> girone, con due<br />
punti di vantaggio sul Ravenna e può altresì contare sul risultato<br />
favorevole negli scontri diretti. La promozione in A/2 giunge perciò<br />
dopo appena un anno di purgatorio in B/1, per merito soprattutto<br />
del capitano Fatai Adeyemo, che ha registrato uno<br />
score di 41 incontri vinti e 2 persi, con una percentuale di rendimento<br />
del 95%. In tanti incontri Adeyemo ha rappresentato la<br />
sicurezza, la garanzia quasi di poter partire dal 3 a 0 in favore<br />
e, con questa certezza, i compagni di squadra hanno saputo<br />
imporsi anche su avversari più avanti di loro nelle classifiche<br />
nazionali. Alessandro Cerretti, per <strong>il</strong> suo tipo di gioco, ha trovato<br />
talvolta difficoltà con i nuovi materiali imposti dalla Federazione;<br />
Angelo Teatino, superati i problemi di allenamento, ha finito in<br />
netto crescendo l’annata; ma chi ha stupito di più è stato un ritrovato<br />
Francesco Amidei, tornato agli alti livelli di una volta e<br />
con una serie di risultati positivi, particolarmente nel girone di ritorno,<br />
si è attestato su una percentuale finale del 67% .<br />
La formazione di B/2, sponsorizzata FAM, ha letteralmente<br />
dominato <strong>il</strong> campionato, dall’alto di una superiorità schiacciante<br />
ed ha conquistato matematicamente la promozione in B/1, con<br />
largo anticipo. Per rendere meglio l’impressione dello strapotere<br />
della FAM Libertas, basti citare alcuni numeri: 17 le vittorie consecutive<br />
dall’inizio del campionato (manca soltanto l’ultimo impegno<br />
casalingo contro <strong>il</strong> Ferrara, per completare l’en plein); 49<br />
le partite vinte dal capitano Nikolay Boyadzhiev, unico atleta imbattuto<br />
dei campionati nazionali; 6 i punti di distacco sulla seconda<br />
(Modena), e 12 quelli sulla terza (Fortitudo Bologna).<br />
Peraltro, la promozione in B/1 non rientrava nelle ambizioni iniziali<br />
della FAM Libertas, ma è andata via via maturando in virtù<br />
di un ruolino di marcia entusiasmante, che ha frantumato le avversarie,<br />
premiando infine la formazione più forte e meritevole.<br />
Oltre a Boyadzhiev, merita una citazione particolare lo junior Lorenzo<br />
Becucci, <strong>il</strong> quale, dall’inizio del campionato, ha realizzato<br />
notevoli miglioramenti tecnico-tattici, tanto che adesso scende<br />
in campo senza alcun timore reverenziale, con la giusta convinzione<br />
di potersela giocare alla pari con tutti gli avversari:<br />
prova ne sia, l’alta percentuale di rendimento (61%) registrata.<br />
Altri protagonisti del successo FAM sono stati Fabio Parronchi<br />
e Francesco Cosci, i quali, nei momenti cruciali del torneo,<br />
hanno saputo tirare fuori <strong>il</strong> meglio del loro repertorio conquistando<br />
punti rivelatisi decisivi.<br />
Riguardo al secondo posto ottenuto dalla squadra di B femmin<strong>il</strong>e<br />
abbiamo detto, ma occorre precisare che ai play-off parteciperà<br />
la Fortitudo Bologna, per <strong>il</strong> risultato favorevole degli<br />
scontri diretti. Una vera disdetta per Eleonora Francini, Barbara<br />
Medaglini e Giada Ferri, che avrebbero meritato la soddisfazione<br />
di potersi confrontare con avversarie decisamente alla<br />
loro portata.<br />
Nel campionato di C/1 masch<strong>il</strong>e la Libertas, partita con<br />
l’obiettivo di mantenere le posizioni, ha finito con <strong>il</strong> conquistare<br />
la terza piazza. Merito soprattutto del giovane Fabio Petreni, in<br />
costante miglioramento, che, specialmente nel girone di ritorno,<br />
ha spesso ottenuto triplette di notevole significato, pervenendo<br />
ad una percentuale finale del 76%. Altri punti fermi della squadra<br />
sono stati Massimo Ferri (con un rendimento del 62%),<br />
Marco Buonazia e Claudio Doldo.<br />
Una citazione, infine, per la formazione arrivata seconda in<br />
D/1. Con tale piazzamento, Francesco Lorenzini, Lorenzo Lippi,<br />
Carlo Petreni e Andrea Marzi hanno acquisito <strong>il</strong> diritto di partecipare<br />
ai play-off per la promozione in C/2, l’ultimo traguardo<br />
stagionale che, ne siamo certi, faranno di tutto per non lasciarselo<br />
sfuggire.
La società di fronte alla concreta<br />
possib<strong>il</strong>ità di salire in B1 con la<br />
squadra femmin<strong>il</strong>e e in B2 con<br />
quella masch<strong>il</strong>e<br />
Che sia<br />
<strong>il</strong> ‘New Deal’<br />
del Cus? Francesco Vannoni<br />
Ci sono numeri importanti, storie sportive piene di fascino e tanta voglia di lavorare<br />
per <strong>il</strong> futuro dietro i successi che, nell’ultimo biennio, hanno r<strong>il</strong>anciato fortemente<br />
le sorti della pallavolo in casa Cus. La stagione che sta per concludersi resterà<br />
negli annali della società del presidente Gotti: la crescita generale della sezione ha<br />
di fatto permesso che le sue due maggiori espressioni potessero riproporsi per le<br />
posizioni che contano nei rispettivi tornei di riferimento.<br />
Infatti, mentre la squadra masch<strong>il</strong>e guidata da Raimondo Della Volpe ha già acquisito<br />
la matematica certezza del primo posto nel campionato di serie C, raggruppamento<br />
regionale a 14 squadre con un percorso praticamente perfetto di oltre venti<br />
vittorie consecutive, quella femmin<strong>il</strong>e, neopromossa in serie B2 e impegnata a confrontarsi<br />
con 16 formazioni sull’asse Tosco-Ligure-Em<strong>il</strong>iano, ha staccato <strong>il</strong> biglietto<br />
per l’accesso ai play-off, dove potrà giocarsi le proprie chance e provare a ripetere<br />
un altro storico ‘doppio salto’.<br />
Non è ancora tempo di b<strong>il</strong>anci: per definire meglio i contorni della stagione agonistica<br />
in corso è necessario attendere l’esito dei ‘prolungamenti’, ma proiettandosi<br />
verso la post-season, la soddisfazione di Fabrizio Becatti, direttore tecnico del volley<br />
femmin<strong>il</strong>e cussino, è quella di tutto <strong>il</strong> sodalizio.<br />
“Siamo molto contenti del lavoro svolto in questi ultimi anni e dei traguardi raggiunti,<br />
dopo un periodo diffic<strong>il</strong>e nel quale comunque non sono mancati l’entusiasmo<br />
e <strong>il</strong> proposito di risalire a livelli più consoni per questi colori”.<br />
La promozione in B2 della squadra femmin<strong>il</strong>e, ottenuta lo scorso anno dopo due<br />
‘scivoloni’ consecutivi dalla serie B1 alla C, ha gettato le fondamenta di una ‘ricostruzione’<br />
che sembra aver imboccato la strada giusta e al cui consolidamento i risultati<br />
attuali daranno senz’altro la meritata continuità; così come lo strapotere dei<br />
ragazzi di Della Volpe, avvalora una f<strong>il</strong>osofia vincente ormai ritrovata.<br />
E anche se per i maschi <strong>il</strong> cammino sulla strada della promozione dovrà passare<br />
attraverso uno spareggio da disputare contro la vincitrice di un altro girone, cullare <strong>il</strong><br />
sogno della B2 non è certo proibito.<br />
“Scaramanzia a parte, lo speriamo davvero – riprende Becatti – non soltanto dal<br />
punto di vista societario, ma anche nell’interesse di tutto <strong>il</strong> movimento pallavolistico senese.<br />
Nella nostra realtà la pallavolo soffre, almeno per la dimensione masch<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> predominio<br />
di altre discipline come <strong>il</strong> calcio e <strong>il</strong> basket: la popolarità, la forza trainante e la<br />
ricca tradizione su cui possono contare <strong>il</strong> rettangolo verde ed <strong>il</strong> parquet, anche considerando<br />
la portata dei successi che Robur e Montepaschi hanno colto in questi anni<br />
portando Siena ai vertici, catalizzano inevitab<strong>il</strong>mente le preferenze dei giovani e dei<br />
giovanissimi che si affacciano alla pratica sportiva e riducono in modo considerevole <strong>il</strong><br />
‘bacino’ entro <strong>il</strong> quale, anche le altre società della provincia come Poggibonsi,<br />
Castelnuovo Berardenga, Sinalunga e Montepulciano, possono ‘reclutare’<br />
nuove leve. In tal senso abbiamo definito una sinergia con la Virtus<br />
Poggibonsi per poter costruire la formazione under 18 che partecipa<br />
anche al campionato di Prima Divisione”.<br />
“L’auspicio è quello di stimolare interesse intorno ad una disciplina<br />
per la quale – è bene ricordarlo, Siena ha già calcato, seppure in un passato<br />
molto lontano, <strong>il</strong> palcoscenico della serie A e aumentare <strong>il</strong> numero<br />
attuale di 50 tesserati. Di contro, le 190 giocatrici evidenziano, invece, la<br />
numerosa e fiorente ‘ala’ femmin<strong>il</strong>e di una sezione che conferma la tendenza<br />
di un volley ‘in rosa’ ”.<br />
Passa anche da qui, <strong>il</strong> ‘new deal’ marchiato Cus, disegnato dalla<br />
paziente programmazione di tecnici e dirigenti nel pieno rispetto di ruoli<br />
e funzioni, dove le conoscenze individuali diventano patrimonio comune<br />
da portare al servizio del progetto.<br />
Uno dei principali artefici della ‘nuova era’ si chiama Gu<strong>il</strong>lermo Caceres,<br />
<strong>il</strong> tecnico argentino al quale l’amico Fabrizio Becatti aveva chiesto<br />
di risollevare le sorti cussine e con alle spalle una lunga e prestigiosa<br />
esperienza vissuta anche come ex allenatore della Figurella Firenze<br />
25 volley<br />
negli anni della serie A.<br />
A lui si deve <strong>il</strong> ritorno delle ‘citte’ cussine in B2 e l’ottimo campionato che le ragazze<br />
stanno disputando nella categoria superiore.<br />
La chiamata della ‘sua’ federazione, che ha deciso di affidargli la nazionale argentina<br />
femmin<strong>il</strong>e juniores, ha costretto Caceres a concludere la collaborazione con<br />
<strong>il</strong> Cus proprio sul più bello: prima della fine della stagione regolare e con l’entusiasmante<br />
traguardo dei play-off già in tasca, ma nella certezza di aver creato i migliori<br />
presupposti per lo sv<strong>il</strong>uppo e la crescita del materiale tecnico a disposizione.<br />
“Ci dispiace moltissimo aver dovuto rinunciare alla trascinante carica emotiva e<br />
alla grande competenza di Gu<strong>il</strong>lermo; speriamo di potergli far visita nel suo paese.<br />
Siamo consapevoli che l’opportunità offertagli è di quelle da non rifiutare: per quanto<br />
ci riguarda lo ringraziamo calorosamente per le gioie sportive che ci ha regalato, ma<br />
anche e soprattutto per lo spessore delle sue qualità umane dimostrate dentro e fuori<br />
dal campo, nello st<strong>il</strong>e di un comportamento assolutamente esemplare”.<br />
“Il mio ruolo di direttore tecnico – puntualizza poi Fabrizio – prevede la definizione<br />
delle proposte ut<strong>il</strong>i a stab<strong>il</strong>ire <strong>il</strong> calendario stagionale dell’attività e la scelta<br />
delle competizioni alle quali prender parte, richiede anche <strong>il</strong> monitoraggio costante<br />
di un’altra risorsa imprescindib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> sistema Cus, <strong>il</strong> settore giovan<strong>il</strong>e: società come<br />
la nostra devono saper valorizzare <strong>il</strong> vivaio come garanzia di un futuro fatto ‘in casa’,<br />
nell’intento di ottimizzare <strong>il</strong> risultato sportivo con <strong>il</strong> budget di cui possiamo disporre”.<br />
Tre squadre masch<strong>il</strong>i: Under 18, Under 14 e Under 13 e ben otto compagini femmin<strong>il</strong>i,<br />
di cui cinque squadre che, oltre al relativo campionato di categoria, partecipano<br />
anche alle divisioni provinciali.<br />
Le ragazze dell’Under 16 A protagoniste assolute in Prima Divisione, dove<br />
hanno vinto la fase provinciale raggiungendo le finali regionali e potrebbero guadagnarsi<br />
<strong>il</strong> diritto di andare a Jesolo, sede delle finali nazionali dal 4 all’8 giugno, concludendo<br />
una stagione largamente positiva in modo addirittura eccezionale.<br />
L’Under 16 B e l’ Under 14 capaci di ben figurare in Terza Divisione, l’ Under 13<br />
e l’Under 12 (quest’ultime guidate da Fabrizio Becatti responsab<strong>il</strong>e anche dei tre corsi<br />
CAS). Un’ulteriore conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, dell’efficacia ricettiva<br />
di una ‘mission’ la cui sostanza trova compimento, specie a livello giovan<strong>il</strong>e, nel<br />
‘totem’ di valori sociali e educativi che del Cus costituiscono la storia e caratterizzano<br />
la tradizione.<br />
In alto la squadra di B2 e<br />
sotto le formazioni Under 16<br />
in occasione della<br />
finale provinciale
Terrel McIntyre, miglior play<br />
d’Europa per <strong>il</strong> secondo anno<br />
consecutivo<br />
2004<br />
2007<br />
2008...<br />
Il poker è servito?
28 basket<br />
Le polemiche create ad arte alla vig<strong>il</strong>ia dei play off non scalfiscono minimamente la serenità del gruppo<br />
MPS, forte delle proprie certezze<br />
■ Mauro Bindi<br />
Tempo di attesa, tempo di preparazione.<br />
Stoppata la rincorsa alle Final Four di Euroleague<br />
da parte del Panathinaikos di Obradovic<br />
(laureatosi Campione d’Europa e autentica ‘bestia<br />
nera’ per Ettore Messina ed <strong>il</strong> suo Cska) la<br />
Montepaschi, comunque presente a Berlino<br />
con <strong>il</strong> suo piccolo grande condottiero Terrel Mc<br />
Intyre, ancora una volta sul tetto d’Europa a livello<br />
individuale e con la nidiata degli juniores<br />
a confermare la qualità del progetto senese, ha<br />
affrontato un mese tra i più particolari della sua<br />
stagione. Archiviata con grandissimo anticipo<br />
la pratica relativa al primo posto in classifica,<br />
l’obiettivo primario è stato rappresentato dalla<br />
necessità di “pareggiare” lo stato di forma fisico<br />
di chi nel corso della stagione, per infortunio<br />
o semplice stress da super impegno,<br />
aveva accusato un calo di rendimento rispetto<br />
ai propri standard.<br />
Con un occhio rivolto ai playoff, ne è venuto<br />
fuori un turn over tutt’altro che preventivato,<br />
ma che è stato gestito con la consueta<br />
razionalità e soprattutto con lo spirito di chi<br />
comunque non vuole far venire meno <strong>il</strong> proprio<br />
impegno.<br />
Necessità di non lasciarsi alla spalle coni<br />
d’ombra e soprattutto tanta professionalità,<br />
alla quale forse non si è nemmeno tanto abituati<br />
nello sport italico, rimane <strong>il</strong> fatto che<br />
desta, per lo meno stupore, vedere associato,<br />
in una fase totalmente ininfluente per la squadra<br />
senese, <strong>il</strong> nome della Montepaschi a polemiche<br />
così piene di acredine, come quelle<br />
generate dalla vittoria dei bianco-verdi sul<br />
campo della Virtus Bologna.<br />
L’emblema di quella partita non è <strong>il</strong> fallo<br />
fischiato a Mc Intyre sullo scadere del match<br />
e che ha visto l’arbitro Mattioli a fare una<br />
marcia indietro sbagliata, ma comunque lecita<br />
per i tempi tecnici nei quali si era materializzato<br />
quel fischio, ma bensì l’errore volutamente<br />
cercato da Stonerook dalla lunetta dopo<br />
<strong>il</strong> primo libero sbagliato e la beffa del rimbalzo<br />
preso da Kaukenas che ha impattato una<br />
gara tutta in salita per Siena.<br />
In quella azione ci sta tutta la differenza tra<br />
una squadra che finora ha sempre dimostrato<br />
una convinzione assoluta nei propri mezzi,<br />
unita alla capacità di saper sfruttare ogni chance<br />
che le viene offerta, rispetto a chi invece trova<br />
giustificazioni alle proprie sconfitte, senza guardarsi<br />
dentro. Il livore nei confronti della Montepaschi<br />
è tanto ingiustificato, quanto<br />
incomprensib<strong>il</strong>e perché dare una lettura delle<br />
vittorie senesi in chiave di presunti vantaggi arbitrali,<br />
non trova nessun riscontro in un vantaggio<br />
che anno dopo anno è sempre più abissale<br />
rispetto al resto del gruppo.<br />
Solo la considerazione che in tre anni di<br />
gestione Pianigiani <strong>il</strong> totale delle sconfitte sia<br />
pari a 8, con un record di 88 vinte su 96 partite<br />
giocate, rende veramente troppo fleb<strong>il</strong>e <strong>il</strong> grido<br />
levatosi principalmente a Bologna su questo<br />
presunto scandalo arbitrale.<br />
Si è parlato di tradizione, di investimenti<br />
traditi in nome di un pernicioso vantaggio<br />
concesso alla Mens Sana, ma <strong>il</strong> vero scandalo<br />
è pensare che passato e soldi giustifichino una<br />
sim<strong>il</strong>e richiesta, visto e considerato che ad investire<br />
non ci pensano solo a Bologna e che<br />
quanto a tradizioni anche altri potrebbero pretendere<br />
condizioni di vantaggio.<br />
Il problema è che rode vedere Siena primeggiare<br />
in campo, tra i tavoli dove si decidono<br />
le sorti del basket italiano ed europeo,<br />
insomma con una marcia in più rispetto al<br />
resto del movimento.<br />
Quello che sorprende è che invece di inneggiare<br />
ad una squadra che ha fatto e continua<br />
a fare <strong>il</strong> proprio dovere dal primo<br />
all’ultimo impegno, anche quando la logica<br />
renderebbe accettab<strong>il</strong>e pure qualche caduta di<br />
tensione, si cerca di intorpidire le acque per<br />
creare intorno alla Montepaschi un clima sempre<br />
più pesante, proprio alla vig<strong>il</strong>ia dei playoff.<br />
È questo <strong>il</strong> rischio più tangib<strong>il</strong>e di questo<br />
momento e cioè che alla fine si crei una sorta di<br />
prevenzione al contrario nei confronti senesi,<br />
che troverebbe la sua più deleteria espressione<br />
nella fase culminante della stagione e che invece<br />
di sedare gli animi, contribuirebbe a rinfocolare<br />
ulteriori polemiche. Tecnicamente,<br />
visto che sotto accusa viene messa costantemente<br />
la difesa senese, non troviamo appigli<br />
giustificab<strong>il</strong>i a certe argomentazioni.<br />
La Montepaschi ha un assetto difensivo<br />
che ha trovato un suo equ<strong>il</strong>ibrio tra campionato<br />
ed Eurolega, è un sistema la cui qualità è<br />
riconosciuta trasversalmente in questi due tornei<br />
così diversi per impatto fisico e tecnico,<br />
in più nel corso di questi anni ha assim<strong>il</strong>ato<br />
tempistiche e movimenti tali, per cui parlare<br />
ora di una colpevole connivenza arbitrale è<br />
una vera eresia tecnica.<br />
Il rispetto è un qualcosa che in qualsiasi<br />
sport si conquista sul campo e questo è quanto<br />
avvenuto a Siena nel corso di questi anni. La<br />
sudditanza, se è giusto parlare in questi termini<br />
rispetto alla Montepaschi, è legata non<br />
tanto al presunto potere, ma alla capacità di<br />
proporre livelli di gioco che si adeguano perfettamente<br />
al modello di basket che tecnicamente<br />
viene gestito a livello arbitrale.<br />
Siccome la tesi di accusa parte dalla considerazione<br />
che soprattutto in chiave difensiva<br />
alla Montepaschi viene concesso di tutto, occorre<br />
andare al di là delle valutazioni viziate<br />
da troppo pressappochismo.<br />
Un basket quello senese certamente fisico,<br />
di contatto, ma che non eccede nell’ut<strong>il</strong>izzo<br />
delle mani, con degli interpreti assolutamente<br />
unici nel panorama del basket europeo come<br />
Stonerook e Sato ed un intimidatore come Eze<br />
che pochi possono dire di avere.<br />
Una difesa dove non si percepisce come<br />
un problema la misura sotto taglia di Mc Intyre<br />
o Finley, cosa che invece non possono<br />
dire ad esempio a Bologna con Boykins e<br />
dove giocatori non riconosciuti come grandi<br />
difensori, come ad esempio Kaukernas e Lavrinovic,<br />
sono cresciuti moltissimo, tanto da<br />
essere interpreti non secondari di uno scacchiere<br />
difensivo della squadra che rimane tale,<br />
a dispetto dei suoi interpreti in campo.<br />
Insomma ci troviamo di fronte ad argo-
mentazioni frag<strong>il</strong>i, come sono i nervi di chi le<br />
pronuncia. L’augurio, rivolto principalmente<br />
al proprietario bolognese Sabatini, è che la<br />
vittoria nell’Eurochallenge riesca a mitigare<br />
la rabbia inglobata in questi anni passati ad<br />
organizzare manifestazioni senza riuscire a<br />
portare a casa nulla in termini di vittorie sportive.<br />
Può sembrare una battuta, ma un fondo<br />
di verità c’è e se Sabatini vuol continuare a<br />
recitare <strong>il</strong> ruolo di colui che in campo cerca di<br />
evitare rischi più grossi (vedi <strong>il</strong> suo intervento<br />
pro Minucci nella gara di Bologna), sarà bene<br />
che da qui alle prossime settimane faccia<br />
grande opera di persuasione sui suoi tifosi, per<br />
evitare che un’eventuale sfida Montepaschi-<br />
La Fortezza non diventi qualcosa di diverso<br />
di un evento sportivo. Una cosa è certa: Siena<br />
non ha nessun motivo per portare qualsiasi<br />
sfida su binari diversi da quelli strettamente<br />
sportivi e in questo ambito sono gli altri che<br />
devono preoccuparsi.<br />
Per una Montepaschi che si può occupare<br />
di definire secondo le migliori modalità <strong>il</strong> proprio<br />
piano di attacco ai playoff, con un unico<br />
rischio, quello del farsi travolgere dalla monotonia<br />
di un lavoro caratterizzato da nessun<br />
impegno ufficiale per quindici giorni a cavallo<br />
delle Final four di Berlino, quindi palesemente<br />
distante dal ritmo vertiginoso con <strong>il</strong><br />
quale si è disputata la stagione finora e con <strong>il</strong><br />
quale si concluderà, <strong>il</strong> resto del gruppo degli<br />
inseguitori (Roma, Teramo, Bologna, M<strong>il</strong>ano,<br />
Treviso) invece dovrà lottare fino alla fine<br />
della regular season per accaparrarsi la migliore<br />
posizione. E questo contribuisce ad aumentare<br />
<strong>il</strong> peso di un percorso già molto<br />
impegnativo per tutti. Intanto diciamo bravi a<br />
Teramo, che raggiunti i playoff per la prima<br />
volta nella sua storia, lo fa addirittura contestando<br />
ad avversari sulla carta più agguerriti<br />
la seconda posizione, in un lotto che, più che<br />
nelle passate stagioni, si presenta omogeneo<br />
in termini di competitività.<br />
Questa è sicuramente la novità più importante<br />
dei prossimi playoff, perché escludendo<br />
forse le ultime due squadre della possib<strong>il</strong>e griglia<br />
finale, Cantù e Biella, per <strong>il</strong> resto è possib<strong>il</strong>e<br />
assistere a serie molto ravvicinate in<br />
termini di valore assoluto.<br />
Intanto lo staff tecnico senese ha tirato<br />
fuori l’ennesima valida intuizione, portando <strong>il</strong><br />
gruppo lontano da Siena per 4 giorni. Un diversivo<br />
importante per superare i rischi sopra<br />
ricordati e che dimostrano come uno dei valori<br />
più significativi che contraddistinguono la<br />
Montepaschi, è la capacità di vivere ogni momento<br />
del proprio impegno partendo da una<br />
reale felice condivisione della vita in comune.<br />
Un fatto tanto evidente quanto non scontato<br />
e che assume una importanza non secondaria<br />
quando soprattutto all’interno si possono<br />
creare situazioni complesse come nel caso di<br />
Domercant, messo spalle al muro nei confronti dei suoi problemi<br />
di carattere fisico e quindi anche di rendimento, ma che<br />
ugualmente non è stato <strong>scarica</strong>to né dallo staff tecnico, né<br />
tanto meno dal resto del gruppo, che anzi ha dimostrato in<br />
più di una occasione di cercarlo con insistenza per fargli ritrovare<br />
quella confidenza con le proprie caratteristiche che<br />
non possono essere scomparse nel giro di pochi mesi.<br />
Il giocatore ha lavorato pesantemente a livello fisico in<br />
questo periodo. L’obiettivo è ritrovare forma e soprattutto convinzione,<br />
perché anche Siena non può prescindere dall’ottimale<br />
apporto di tutti i suoi effettivi e l’ex Dynamo Mosca è un<br />
fattore che finora ha inciso relativamente, ma quando l’ha fatto<br />
è risultato decisivo come a Bologna in Coppa Italia, e questo<br />
potrebbe essere <strong>il</strong> momento per riscattare una stagione oggettivamente<br />
sotto tono.<br />
Anche perché rimane la considerazione di fondo che dall’inizio<br />
dei playoff alla loro conclusione, potrebbero intercorrere<br />
la bellezza di ben 17 partite. Una pura follia che si porta<br />
dietro una miriade di incognite, una su tutte quella degli infortuni.<br />
Per cui avere l’intero organico al massimo delle proprie<br />
potenzialità, è condizione indispensab<strong>il</strong>e per affrontare con<br />
convinzione l’atto finale del campionato.<br />
Partiamo quindi per realizzare un fantastico grande slam<br />
tutto di marca italiana e per costruire una nuova pagina della<br />
storia del basket italiano, qualora arrivasse <strong>il</strong> terzo scudetto<br />
consecutivo. Che sembra roba da fantascienza, ed invece può<br />
essere semplice realtà in un orizzonte dove ormai i sogni hanno<br />
contorni sempre più concreti. •<br />
ERRATA CORRIGE<br />
A parziale rettifica di quanto<br />
pubblicato nel numero scorso (e<br />
per quanti collezionano la nostra<br />
rivista), si ripropongono i<br />
risultati conseguiti dalla Montepaschi<br />
nei quarti di finale dell’ultima<br />
Euroleague:<br />
Gara-1<br />
PANATHINAIKOS ATENE-MONTEPASCHI SIENA 90-85<br />
Gara-2<br />
PANATHINAIKOS ATENE-MONTEPASCHI SIENA 79-84<br />
Gara-3<br />
MONTEPASCHI SIENA-PANATHINAIKOS ATENE 53-72<br />
Gara-4<br />
MONTEPASCHI SIENA-PANATHINAIKOS ATENE 84-91<br />
Risultato finale:<br />
PANATHINAIKOS ATENE BATTE MONTEPASCHI SIENA 3-1
vista da lontano rudi simonelli<br />
PARAGONI IN LIBERTÀ ASPETTANDO L’ULTIMO ATTO<br />
Nicholas Cage, nel bel mezzo di uno dei suoi<br />
f<strong>il</strong>m più interessanti, the Fam<strong>il</strong>y Man, recita un dialogo<br />
dove si dichiara tifoso dei NJ Nets, e del suo<br />
scudiero Keith Van Horn. Catturo quell’immagine<br />
per prendere da quei Nets spunti di pensiero.<br />
Passati i momenti gloriosi degli anni 70 con<br />
Doctor J, i Nets, dopo un breve periodo di successi<br />
legato alla vita prematuramente spezzata di<br />
Drazen Petrovic, ritrovarono momenti interressanti<br />
proprio all’inizio degli anni 2000 con Keith<br />
Van Horn. La seconda squadra di New York ha<br />
disputato due finali NBA consecutive, nel 2002 e<br />
nel 2003, ed una semifinale epica con i Detroit<br />
Pistons nel 2004. In quei tre intensi anni, due dei<br />
suoi uomini chiave, <strong>il</strong> già citato Keith Van Horn e<br />
<strong>il</strong> lungo Kenyon Martin furono ceduti a seguito di<br />
alcune partite chiave di quei playoffs nelle quali<br />
essi furono al di sotto delle aspettative. Ma la loro<br />
cessione, in particolare quella di Kenyon Martin,<br />
non costituì un ritocco vincente, bensì, rivista a<br />
posteriori, la fine di un ciclo.<br />
Oggi la MPS potrebbe trovarsi di fronte ad<br />
una situazione sim<strong>il</strong>e. Una sensazione mi ha portato<br />
a questo paragone quando ho osservato, durante<br />
i quarti di finale di Euroleague più la gara<br />
di Bologna, come in 4 partite Terrel Mc Intyre<br />
abbia avuto 27.7 di media punti partita, corrisposto<br />
al fatto che l’unica partita in cui non ha<br />
fatto almeno 20 punti sia stata gara 3 (13 punti<br />
segnati) , che guarda caso è stata l’unica a non<br />
avere avuto storia, visto <strong>il</strong> dominio imbarazzante<br />
dei greci. Come già spiegato su questo mens<strong>il</strong>e,<br />
non ci sono particolari obiezioni al fatto che una<br />
squadra possa avere solidi equ<strong>il</strong>ibri e organizzazione<br />
di gioco pur avendo un cannoniere da 25<br />
ppg, ma nel caso della MPS, come ormai in tutte<br />
le squadre di alto livello europeo, non sembra<br />
questa situazione una componente della normale<br />
visione di gioco dei suoi atleti. Insomma qualcosa<br />
sembra essere cambiato in corsa senza che fosse<br />
previsto. Già Luca Chiabotti sulla rosea aveva presagito<br />
questo quando, commentando la gara che<br />
diede l’accesso della MPS ai quarti, venerdì 6<br />
marzo scrisse “ McIntyre, (29 punti) trascina Siena<br />
in un primo quarto senza respiro. Gioca praticamente<br />
da solo...” La realtà e chè Terrel è uno straordinario<br />
playmaker, in grado di fare assist<br />
stupendi che innescano i compagni sia sulle ali<br />
che sotto canestro, come di realizzare in contropiede,<br />
in uno contro uno, da tre punti sia in transizione<br />
che in esecuzione di schemi, insomma<br />
completo e coinvolgente, che però ama equ<strong>il</strong>ibrare<br />
<strong>il</strong> gioco con i suoi compagni. Questa improvvisa<br />
ed eccessiva dipendenza dai suoi punti,<br />
mi ha portato a prendere in cosiderazione un arco<br />
di 6 partite importanti che va da Bologna Virtus di<br />
Coppa Italia passando attraverso le 4 gare di Eurolega<br />
per ritornare a Bologna Virtus di campionato,<br />
per vedere quali situazioni abbiano portato<br />
<strong>il</strong> play senese a sobbarcarsi questi straordinari,<br />
come e se si siano rotti certi automatismi.<br />
Ecco quindi i risultati dell’analisi: Domercant,<br />
br<strong>il</strong>lante nella semifinale e finale di Coppa<br />
Italia è poi praticamente scomparso nelle altre<br />
partite, tranne una breve apparizione in gara 3<br />
col Pana. Sato, dopo l’incredib<strong>il</strong>e gara uno di<br />
Atene non è più arrivato neppure una volta in<br />
doppia cifra, viaggiando a 7 ppg. E sebbene<br />
come in gare del tipo gara-4 abbia fatto regolarmente<br />
i suoi 33, 34 minuti in campo, ha giocato<br />
praticamente alla Cannavaro, solo per la<br />
difesa. Stonerook ha fatto 2 su 7 da tre in gara<br />
1, 1su 5 in gara 2, 1 su 4 in gara 3 ed infine 0<br />
su 4 in gara 4, cioè 4 su 20(!!!) lui che tira molto<br />
bene da tre. In contrasto ha avuto le due doppie<br />
doppie vincenti contro la Virtus, 10 punti e 14<br />
rimbalzi in Coppa, 16 punti e ancora 14 rimbalzi<br />
nel ritorno di campionato<br />
Kaukenas è stato disastroso in Coppa Italia,<br />
poi statisticamente si è ripreso segnando con<br />
continuità a 15,00 ppg nelle restanti partite, ma<br />
tirando solo col 42% dal campo, lui che spesso<br />
tira da molto vicino all’anello, se escludiamo la<br />
gara-2 di Atene dove peraltro segnò in contropiede<br />
primario. Lavrinovic dopo l’infortunio è<br />
rientrato con la commovente gara vinta ad Atene<br />
ma poi e stato travolto dalla negatività generale,<br />
3 su 18 (!!!) fra gara-3 e 4 e trasferta a Bologna,<br />
lui uno dei migliori tiratori del campionato.<br />
Queste mancanze offensive possono aver determinato<br />
un aumento nel senso di responsab<strong>il</strong>ità<br />
sentito da TMac, ma al di là di questo è fac<strong>il</strong>e individuare<br />
come la delusione potrebbe coglierci<br />
visto l’alto numero di elementi chiave che sono<br />
mancati quando non dovevano, e va capita la bravura<br />
di Pianigiani nell’insistere sul lavoro di recupero<br />
come ha fatto contro Avellino, <strong>il</strong> giorno del<br />
recupero di uno splendido Domercant, <strong>il</strong> giorno<br />
dell’insistenza nel far giocare Kaukenas, <strong>il</strong> giorno<br />
dello spazio date nelle rotazioni a Luca L. un ra-<br />
gazzo che con più grinta potrebbe far parte dei<br />
cambi naturali richiesti in questa squadra.<br />
Ma l’importante non sarà compiere un’errore<br />
sim<strong>il</strong>e a quello dei Nets: i prossimi playoffs permetteranno<br />
di dare altre opportunità, non affrettiamo<br />
giudizi, come fatto anche da Massimo<br />
Oriani sulla Gazzetta di lunedì 20 apr<strong>il</strong>e quando<br />
ha scritto “Siena ha 18 punti di vantaggio ..ma è<br />
uscita abbastanza nettamente nei quarti in Eurolega:<br />
è una grande squadra ma non grandissima”…<br />
Ho già voluto dimostrare nel numero<br />
scorso come questa MPS non è propriamente l’Inter<br />
del basket (dominante in Italia ma perdente in<br />
Europa, mi dicono i colleghi di lavoro) perché<br />
probab<strong>il</strong>mente non è arrivata a Berlino per una,<br />
dicasi una, strana e misera partita persa a Zagabria,<br />
dopo aver abbondantemente dominato<br />
molte gare anche in Euroleague. Fosse arrivata a<br />
Berlino, non vedremmo manifeste certe riserve da<br />
parte della stampa nei confronti di una squadra<br />
che negli ultimi tre anni sta vincendo un numero<br />
impressionante di partite.<br />
Però ricordiamoci una cosa: c’è anche un giornalista<br />
come Claudio Limardi, che dopo la trasferta<br />
a Bologna di Apr<strong>il</strong>e in campionato ha scritto:<br />
“Se Siena non perde quan do sta sotto praticamente<br />
39 minuti, an che di 12, quando alcuni<br />
uomini - segna tamente Lavrinovic e ancor di più<br />
Do mercant - sono in serata negativa, quan do ha<br />
problemi di falli, quan do mai potrà perdere?” Un<br />
bel riconoscimento.<br />
Ripartire con questa tenacia, con questa mentalità<br />
è quello che sembra Pianigiani stia facendo.<br />
Questo brutto calendario della Lega, (troppo<br />
tempo perso, per me le finali finiscono troppo in<br />
là e la gente pensa al mare), comunque ci permetterà<br />
di riavere uomini che si giocheranno la<br />
“seconde chance”. È giusto.
tiri liberi antonio tasso<br />
FINALMENTE NON CI SARÀ PIÙ TEMPO DI ANNOIARSI<br />
È vero: sarebbe stato meglio, ma parecchio<br />
parecchio meglio, essere qui a scrivere di Berlino<br />
e delle emozioni provate nella Halle delle finali a<br />
quattro anziché girarsi l’anima per trovare spunti<br />
interessanti capaci di riempire la pagina che –benevolmente-<br />
da vent’anni <strong>il</strong> direttore mi riserva<br />
ma…. tant’è!!<br />
Altre sono le Capitali andate alle… Finalone:<br />
la “terza Roma”, capitale di tutte le Russie, guidata<br />
da quello Zar italiano che, da qui in avanti,<br />
sarà <strong>il</strong> caso di smettere di offendere e fischiare<br />
ogni volta che arriva al Palasclavo; la Città del<br />
Partenone, culla di tutte le civ<strong>il</strong>tà e di tutte le divinità,<br />
che (esagerata!!) di squadre a Berlino ce<br />
n’ha portate addirittura due e una di queste –<strong>il</strong><br />
Pana- esageratamente ricca ed esageratamente<br />
antipatica e per questo si potrà tranqu<strong>il</strong>lamente<br />
continuare ad offenderne e fischiarne l’ineffab<strong>il</strong>e<br />
allenatore ogni volta che tornerà dalle nostre<br />
parti!!; e poi la Capitale della Catalogna,<br />
con i suoi assi, <strong>il</strong> suo sole e i suoi<br />
soldi che, di tutte, ci è forse la più simpatica<br />
perché ci ricorda la nostra prima, incredib<strong>il</strong>e<br />
e… sfortunata (?) ( no, direi<br />
rubata dal piedino sulla riga di un altro<br />
simpaticone a nome Bulleri) Finale di Eurolega.<br />
Anche noi s’era Capitale ( l’ultimaprima<br />
di Venezia- a cedere la sua libertà<br />
allo straniero ) ma è passato tanto tempo<br />
da quel 1555….<br />
E poi, a dirla tutta, non ci saremo andati<br />
con la prima squadra ma i giovani di<br />
Giulio Griccioli, quelli che rappresentano<br />
<strong>il</strong> fiore all’occhiello del grande lavoro<br />
svolto, per tutto <strong>il</strong> movimento, dalla Mensana<br />
“che nel cuor ci sta” , a Berlino<br />
c’erano e hanno lottato da pari a pari con<br />
tutta la crema della pallacanestro giovan<strong>il</strong>e<br />
europea.<br />
Unica squadra italiana!<br />
E c’è ancora chi ha <strong>il</strong> coraggio di dire<br />
che Ferdinando Minucci non investe nei<br />
giocatori italiani??!!... o trovatene un’altra<br />
di società che, come la Mensana, possa<br />
mettere in mostra un settore giovan<strong>il</strong>e competitivo<br />
con le grandi realtà europee….<br />
Ma poi, vi siete scordati di Lui??!!<br />
Il nostro mitico… “nano” T-Mac è entrato, ancora<br />
una volta, nell’Olimpo del canestro… e noialtri,<br />
alla fin fine, siamo arrivati fra le prime<br />
“otto” del vecchio continente… Roba da niente???<br />
Sì, va bene: “ A Siena –come dice <strong>il</strong> Brocchi<br />
della Giraffa- un siamo secondi a nessuno! “ ma,<br />
ogni tanto, diamoci una regolata!<br />
In fin dei conti, in Italia, la più … “vicina” è<br />
staccata di diciotto punti: Vi sembrasse po’o!..<br />
Ne conosco tanta di gente che, ormai da<br />
tempo, sopporta di malanimo lo striscione ed <strong>il</strong><br />
conseguente mezzo minuto di s<strong>il</strong>enzio della<br />
Curva per le “Sue Tigri”.<br />
E va be’…. Di questi tempi, l’anno scorso a<br />
Madrid, la polizia spagnola non ci andò leggera<br />
e c’è ancora tanta gente che ricorda quegli attimi<br />
di tensione, di paura e di randellate a tutto spiano<br />
nel bel mezzo delle Finali di Eurolega.<br />
Ma per una parte degli spettatori che siedono<br />
sui gradoni del palamensana e che, qualche<br />
volta, assistono annoiati all’ennesima vittoria<br />
della PianigianiBanchi- Band sarebbe ormai <strong>il</strong><br />
caso di “farla finita” col ricordare cose capaci<br />
solo di esacerbare gli animi.<br />
“Ma che vogliono, quelli del Commandos?-<br />
Basta con questa sceneggiata! Facciano <strong>il</strong> tifo e non<br />
smettano di cantare! Siamo venuti per <strong>il</strong> basket !”.<br />
L’ho sentita spesso questa litania ripetuta da<br />
quelli che “c’erano a Sant’Agata, c’erano a<br />
Vigna di Valle, erano amici di Cosmelli e di Zat-<br />
teroni e a Bologna contro la Gamma andarono<br />
in venti, trenta, quaranta pullmans….”<br />
Dio che noia questi ragazzi sudati e scamiciati!<br />
Ma che esempio si dà a tutta l’Italia? Via,<br />
via…bisogna crescere senno non si diventerà mai<br />
una “grande” come Varese, M<strong>il</strong>ano, Bologna…<br />
Già, Bologna!!<br />
Virtus, naturalmente, perché quelli della Fortitudo<br />
(e mi dispiace per tutto l’impegno del sempre<br />
“buon” Cesare Pancotto) ormai sono alla<br />
canna del gas e mi sa tanto che o mettono mano<br />
al portafoglio e comprano <strong>il</strong> titolo da quelli di Rieti<br />
oppure, l’anno venturo, la giratina qui a Siena<br />
‘un ce la fanno di certo.<br />
Grandi e di classe come la Virtus, quindi… e<br />
basta con le sceneggiate da ragazzi!<br />
Già, “grandi”, ma intanto staccati di diciottopunti<br />
da noialtri…. Grandi ma dopo aver mischiato<br />
qualche anno fa le carte in tavola con<br />
l’accorpamento di Castelmaggiore…<br />
Grandi?!?...<br />
Forse perché non gradiscono in tribuna <strong>il</strong> Presidente<br />
della Federazione, che per <strong>il</strong> solo fatto di<br />
chiamarsi Meneghin avrebbe diritto di sedersi a<br />
vita dove gli pare?<br />
Grandi?!?...<br />
Forse perché un giorno sì e l’altro pure la tifoseria<br />
di Casalecchio ha <strong>il</strong> sangue alla bocca fin<br />
dalla palla a due ed è convinta (forse per esperienze<br />
proprie ormai passate) che Siena goda di<br />
protezioni e favori arbitralfederali?<br />
Grandi?!?...<br />
Forse perché un giorno tagliano un giocatore,<br />
l’altro lo reintegrano e l’altro ancora lo licenziano?<br />
O forse perché minacciano di<br />
licenziare l’allenatore? O ritirano la<br />
propria candidatura alle finali di<br />
Coppa Italia quando non riescono a<br />
vincerla?<br />
Grandi?!?...<br />
Forse perché <strong>il</strong> loro “non tesserato”<br />
proprietario ne fa e ne dice di<br />
cotte e di crude negli spogliatoi dove<br />
non dovrebbe stare, minacciando<br />
anche a mezzo stampa una giornata<br />
di “disubbidienza” dei tifosi?<br />
Grandi?!?....<br />
Forse sì, solo per una cosa: che<br />
dopo aver minacciato tutti e tutto<br />
dagli arbitri alla Federazione all’ultimo<br />
usciere della lega questo signore<br />
(un ganzo, alla fin fine) riesce<br />
addirittura a farsi ridurre la squalifica<br />
del campo ad una multa…<br />
Grandi?<br />
No, guardate: preferisco le nostre<br />
“piccole” e provincialissime tigri<br />
della Curva Nord e se loro stanno<br />
“in s<strong>il</strong>enzio” diamoci da fare noialtri,<br />
e smettiamola di ….annoiarci!!<br />
Siamo ormai arrivati al dunque: scattano i<br />
play off ed ancora una volta siamo di gran lunga<br />
davanti a tutti gli altri.<br />
Da settimane i giornali e le tivvù si sbracciano<br />
per trovarci un avversario degno di questo<br />
nome… Roma è in crescita, M<strong>il</strong>ano è al completo,<br />
Bologna è pronta, e poi ci potrebbe essere la sorpresa<br />
Treviso …<br />
Ci potrebbe, ci dovrebbe, magari….se ne<br />
parlerebbe a lungo.<br />
Io ci credo po’o: per me, c’è solo la Mensana!<br />
E comunque la caccia è aperta: come diceva<br />
quello? “Come sei, sei… alle nove dietro <strong>il</strong> pagliaio!!”<br />
Noi ci siamo da tre anni!!<br />
Ci si r<strong>il</strong>egge alla fine!
RISULTATI E CLASSIFICA SERIE A1<br />
18a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-BANCA TERCAS TERAM 99-80<br />
19a giornata<br />
CARIFE FERRARA-MONTEPASCHI SIENA 75-103<br />
20a giornata<br />
GMAC BOLOGNA-MONTEPASCHI SIENA 67-63<br />
21a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-LOTTOMATICA ROMA 93-88<br />
22a giornata<br />
PREMIATA MONTEGRANARO-MONTEPASCHI SIENA 70-81<br />
23a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-ANGELICO BIELLA 76-62<br />
24a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-AIR AVELLINO 4-68<br />
25a giornata<br />
SOLSONICA RIETI-MONTEPASCHI SIENA 54-69<br />
26a giornata<br />
SCAVOLINI PESARO-MONTEPASCHI SIENA 90-100<br />
27a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-ELDO CASERTA 91-75<br />
28a giornata<br />
LA FORTEZZA BOLOGNA-MONTEPASCHI SIENA 86-89 DTS<br />
Classifica: Siena 54; Roma e Teramo 36; M<strong>il</strong>ano e Virtus Bologna 34;<br />
Treviso 32; Biella e Cantù 28; Avellino, Pesaro e Ferrara 24;<br />
Montegranaro e Caserta 22; Rieti e Fortituto Bologna 18; Udine 12.<br />
33 basket<br />
Marco CXarraretto, guardia
PARTONO I PLAY OFF: SI RIGIOCA IL CACIO GIÀ VINTO<br />
di Duccio Balestracci<br />
35<br />
Il basket è lo sport più impietoso; se preferite, <strong>il</strong> più<br />
sadico. Fai un campionatone, arrivi davanti alle altre<br />
di una caterva di punti, ti spolmoni a vincere a rotta<br />
di collo e quando arrivi in fondo ti battono una pacca<br />
sulla spalla e ti dicono “o bravo nini: ora si comincia a<br />
far sul serio”.<br />
È la legge spietata dei play off: si guarda la classifica<br />
della regular season a un soffio dalla sua fine e si resta<br />
strab<strong>il</strong>iati. Fra la Montepaschi Mens Sana e le inseguitrici<br />
non c’è un distacco. C’è una voragine. Al momento<br />
in cui stiamo scrivendo (29 apr<strong>il</strong>e: festa di santa Caterina<br />
dell’Oca) i biancoverdi viaggiano con 18 punti di<br />
distacco dalla seconda, avendo perso una sola partita (e<br />
come avranno fatto, contro quella Fortitudo-Bologna<br />
che annaspa per non retrocedere, lo sanno solo loro e <strong>il</strong><br />
Padreterno), e quand’anche ne perdessero una o più<br />
d’una di quelle che rimangono da giocare (mano sinistra<br />
al gioiello di destra subitissimo! persone eventualmente<br />
impedite dalla fisiologia si arrangino come possono in<br />
modalità suppletive ed equivalenti) sarebbe stata comunque<br />
una stagione da favola, di quelle che non rientrano<br />
soltanto negli annali di una società e di una città,<br />
ma che reclamano a buon diritto <strong>il</strong> loro posto nella storia<br />
del basket italiano di tutti i tempi.<br />
Fosse accaduto nel calcio, poniamo, la prima squadra<br />
sarebbe già da tempo in vacanza ai tropici, e in<br />
campo scenderebbero la Primavera o, addirittura, i Pulcini.<br />
Invece, adesso, c’è da ricominciare da capo. Il rito<br />
gladiatorio dei play off pretende sangue (metaforico, per<br />
fortuna), adrenalina a m<strong>il</strong>le fino all’ultimo, ansia e timore<br />
e tremore fino all’ultima sirena. In altri sport in<br />
cui sono previsti i play off, peraltro, quando <strong>il</strong> distacco<br />
è così marcato, nemmeno si procede e si riconosce la<br />
vittoria ex lege a chi ha vinto così tanto. Nel basket è<br />
diverso. Purtroppo e per fortuna.<br />
Purtroppo. Perché alla fine di una stagione mai vista<br />
prima – come questa – tutto quel che ti sei guadagnato<br />
è <strong>il</strong> vantaggio del fattore campo e del testa-coda che ti<br />
permette di affrontare per prime le squadre peggio piaz-<br />
zate. Poi, però, te la vedi di nuovo con quelle che ti<br />
hanno inseguito e lì è una tombola. Basta una giornata<br />
no e lo stesso fattore campo si ribalta (qualcuno ha ancora<br />
imbarazzanti tracce fisiologiche sull’abbigliamento,<br />
che nessun Vanish né Ariel è riuscito a<br />
rimuovere del tutto, lasciate dalla reazione di puro terrore<br />
che colse gran parte di noi – in altro campionato –<br />
quando una sconfitta in play off regalò <strong>il</strong> fattore campo<br />
alla squadra che poi, per fortuna, fu debitamente sculacciata<br />
in corso d’opera). Basta che la resa di qualche<br />
giocatore si abbassi rispetto agli standard abituali perché<br />
tutta la fatica di un anno possa rischiare di essere rimessa<br />
in discussione. Se non è sadismo questo; se non<br />
è circense eccitazione gladiatoria, ditemi voi cos’altro è.<br />
A monte di tutto questo, poi, ad aumentare <strong>il</strong> dispetto<br />
per quest’invenzione, c’è anche la consapevolezza che<br />
i play off fanno cassetta e che tutto questo accrocco è inventato<br />
anche (non solo: ma anche) per allungare <strong>il</strong><br />
campionato; moltiplicare le dirette televisive; far girare<br />
un altro bel po’ di quattrini. È la dura legge del basket,<br />
ragazzo: o così o pomì.<br />
E per fortuna. Perché i play off spettacolarizzano <strong>il</strong><br />
campionato; lasciano aperte le porte dello scudetto a più<br />
squadre, anche quando ce n’è una (ma è la nostra! ci<br />
pensate? stiamo parlando della Mensanina di Sienina!<br />
ma ve ne rendete conto gente?) che cannibalizza <strong>il</strong> campionato<br />
stesso. Insomma, quelli di Roma, di Bologna, di<br />
M<strong>il</strong>ano o di Teramo, senza i play off, avrebbero già cominciato<br />
ad andare al mare, la domenica. Invece sono<br />
ancora lì a guardare come va a finire, perché fino all’ultimo<br />
secondo <strong>il</strong> campionato di basket non finisce.<br />
Senza dire che l’invenzione dei fottutissimi play off, insieme<br />
all’assenza del pareggio (ma che s’aspetta a introdurre<br />
questa norma anche nel calcio? di che s’ha<br />
paura?), ha anche l’altro merito di rendere più diffic<strong>il</strong>i<br />
le combine: quando dai anche all’ottava la teorica possib<strong>il</strong>ità<br />
di arrivare al tricolore, aggiustare un campionato<br />
è parecchio, ma parecchio arduo.<br />
E allora prendiamola con f<strong>il</strong>osofia. Facciamo davvero<br />
finta che finora s’è scherzato perché tutto comincia<br />
adesso. Pianigiani l’ha già detto (e figurati se <strong>il</strong> Gatto<br />
di Lornano poteva dire qualcosa di diverso...): adesso<br />
arriva <strong>il</strong> bello, e col bello ci sarà da ridere poco e penare<br />
parecchio.<br />
Rassegnatevi gente: le farmacie hanno già fatto una<br />
scorta supplementare di ansiolitici: ricordatevi di dare <strong>il</strong><br />
codice fiscale, almeno un altr’anno le potete <strong>scarica</strong>re<br />
dalle tasse.•
36 basket<br />
In attesa di affrontare le finali nazionali Under 19<br />
(presente anche la Virtus), i giovani biancoverdi si fanno onore a Berlino<br />
Sfortunati, ma gli unici<br />
fra le quattro migliori<br />
■ Stefano Fini<br />
La formazione<br />
Under 19 al completo.<br />
Ingrosso è <strong>il</strong> secondo<br />
da destra in alto<br />
Momento importante per <strong>il</strong> basket giovan<strong>il</strong>e<br />
senese che possiamo collocare in una<br />
fase di passaggio, di breve transizione temporale,<br />
racchiusa fra <strong>il</strong> coronamento del lavoro<br />
svolto nella prima parte della stagione e<br />
l’introduzione alla seconda che terminerà con<br />
le finali nazionali delle varie categorie. Questo<br />
periodo intermedio fra le due fasi è iniziato<br />
<strong>il</strong> 19 apr<strong>il</strong>e con <strong>il</strong> Basket Ball<br />
Generation Day, l’ultimo evento della stagione<br />
“BBG” che ha radunato negli impianti<br />
sportivi senesi (Pala MensSana, Pala Giannelli,<br />
Pala Chigi, Pala Costone) più di 3.000<br />
persone fra ragazzi, istruttori, dirigenti e genitori;<br />
atto conclusivo di un evento di primaria<br />
importanza nazionale per <strong>il</strong> movimento,<br />
che ha visto la Montepaschi ampliare <strong>il</strong> proprio<br />
raggio operativo e coinvolgere, oltre alle<br />
realtà cestistiche della Toscana e dell’Umbria,<br />
anche quelle del Piemonte, del Veneto e<br />
dell’Em<strong>il</strong>ia Romagna.<br />
Questa fase che si è conclusa <strong>il</strong> 3 maggio<br />
con la partecipazione della Montepaschi al<br />
Nike Junior Tournament di Berlino, dove le 8<br />
migliori formazioni giovan<strong>il</strong>i europee si sono<br />
incontrate in concomitanza ed a coronamento<br />
delle Final Four di Euroleague. Nel bel mezzo<br />
di questi due avvenimenti si sono disputate<br />
due “partite chiave”, una per la Mens Sana e<br />
l’altra per la Virtus, che hanno consentito alle<br />
due formazioni senesi di qualificarsi anticipatamente<br />
per le finali nazionali Under19. Due<br />
belle partite, combattute, incerte nel punteggio,<br />
con momenti di bel gioco e soprattutto con<br />
<strong>il</strong> gusto finale della vittoria, riportata contro la<br />
Fortitudo Bologna (93/85) da parte della Mens<br />
Sana e contro la Trenkwalder Reggio Em<strong>il</strong>ia<br />
(78/74) dalla Virtus Siena.<br />
Fase anche di riflessione, che ci permette<br />
di formulare un teorema, se non matematico,<br />
sportivo: <strong>il</strong> movimento cestistico senese con<br />
al vertice la Montepaschi Mens Sana non solo<br />
si conferma ma migliora rispetto alle altre realtà<br />
nazionali ed europee. La nostra non è una<br />
considerazione o una formulazione di parte<br />
ma, come tutti i teoremi che si rispettino, ha<br />
una sua implicazione logica. A Berlino, per<br />
l’Eurolega, c’erano le 4 “migliori” del basket<br />
europeo (Cska, Panathinaikos, Olympiacos,<br />
Barcellona), nessuna di queste aveva una formazione<br />
giovan<strong>il</strong>e che le rappresentasse al<br />
Junior Tournament; ampliando <strong>il</strong> raggio osservativo,<br />
passando alle migliori 8 europee,<br />
constatiamo che solo la Montepaschi Mens<br />
Sana è l’unica ad avere una squadra junior di<br />
pari valore.<br />
Questo significa che nel basket continentale<br />
dei grandi numeri la piccola Siena,<br />
tale per dimensione urbanistica e per risorse<br />
economiche che questa impiega in rapporto<br />
alle altre, è la prima in Europa. È la regina<br />
d’Europa. Prima nell’ottimizzazione delle<br />
stesse, e poi risorse, nel saperle distribuire<br />
non solo a beneficio della prima squadra ma<br />
anche del proprio settore giovan<strong>il</strong>e. Senior<br />
(prima squadra) ed junior, entrambe nelle<br />
otto migliori d’Europa, nessun’altra è riuscita<br />
a fare altrettanto.<br />
Agli Under18 della Montepaschi di Giulio<br />
Griccioli, al pari della prima squadra di<br />
Simone Pianigiani, dopo <strong>il</strong> raggiungimento<br />
delle Final Eight, è mancata un po’ di fortuna<br />
per poter fare ancora meglio: qualche infortunio<br />
di troppo, qualche elemento non al massimo<br />
della condizione, <strong>il</strong> sorteggio non<br />
favorevole delle squadre da affrontare.<br />
A Berlino i giovani biancoverdi hanno<br />
vinto con i padroni di casa dell’Alba (82/76)<br />
e perso contro l’Unicaja Malaga (71/83) e<br />
contro i riconfermati campioni dell’Fmp di<br />
Belgrado (61/78). La vittoria contro gli spagnoli<br />
avrebbe rappresentato <strong>il</strong> “top”, come<br />
sottolinea coach Giulio Criccioli: “Se avessimo<br />
vinto contro Malaga sarebbe stato un<br />
successo, così abbiamo dimostrato di essere<br />
al livello delle altre”. In effetti la vittoria sull’Unicaja<br />
Malaga avrebbe proiettato la squadra<br />
senese ai vertici dell’Olimpo e la cosa<br />
sarebbe stata possib<strong>il</strong>e se Metreveli e Iannuzzi,<br />
i due lunghi, non si fossero infortunati<br />
contemporaneamente nel momento conclusivo<br />
della gara, dopo <strong>il</strong> recupero causato da<br />
una partenza ad “handicap”, nel momento del<br />
sorpasso e della probab<strong>il</strong>e vittoria.<br />
Come nel caso della prima squadra,<br />
anche i giovani si sono trovati lungo <strong>il</strong> percorso<br />
di avvicinamento alla finale la squadra<br />
più forte, quella che poi ha vinto <strong>il</strong> titolo europeo,<br />
<strong>il</strong> Panathinaikos per i senior e l’Fmp<br />
Belgrado per gli junior; e questo non ha certo<br />
favorito tale percorso di avvicinamento.<br />
Nell’Olimpo del basket Tiche , divinità<br />
greca della fortuna, ci ha voltato le spalle ma<br />
non ha importanza; i risultati raggiunti sono<br />
ugualmente ottimi e tutto serve per imparare,<br />
fare esperienza e migliorare.<br />
A conclusione di questa fase intermedia<br />
della stagione senese e mensanina in particolare<br />
sono arrivati i riconoscimenti, i premi;<br />
come Terrell Mc Intyre è stato premiato ed<br />
inserito nell’ All Euroleague First Team anche<br />
<strong>il</strong> giovane Tommaso Ingrosso è entrato nel<br />
miglior quintetto dell’ Euroleague Nike Junior<br />
Tournament , insieme a Musli e M<strong>il</strong>ijenovic<br />
dell’ Fmp, e Valanciunis e<br />
Peciukevicius del Lietuvos Rytas, seconda finalista.<br />
Tommaso nell’arco di tutte le partite<br />
del Torneo ha totalizzato solamente 21 punti;<br />
a riprova che nel basket “mettere la palla dentro”<br />
non sempre è la cosa più importante<br />
come ci dimostra, assai bene, nella prima<br />
squadra capitan Stonerook •
Campionato terminato, “avventura”<br />
play off conclusa. Ricominciamo ripartendo<br />
da…. tre come <strong>il</strong> mitico Troisi (da<br />
zero sarebbe ingeneroso verso una squadra<br />
che ha comunque lottato pur con i limiti<br />
più volte rimarcati in questi mesi.<br />
Ricominciare per sv<strong>il</strong>uppare subito un<br />
progetto finalmente vincente per <strong>il</strong> basket<br />
femmin<strong>il</strong>e senese. Non vogliamo ripercorrere<br />
le ‘tappe’ del campionato appena<br />
trascorso; dovremmo ut<strong>il</strong>izzare troppa<br />
statistica ripetendoci in “litanie” numeriche<br />
anche se repetita juvant ; una sola osservazione<br />
in merito al b<strong>il</strong>ancio finale che<br />
parla di 15 partite perdute e solo 11 vittorie:<br />
nella sostanza dovrebbe essere <strong>il</strong> peggiore<br />
risultato ‘storico’ della squadra<br />
dopo la promozione in A2 conseguita nell’anno<br />
2000.<br />
Questo non è un giudizio sulla squadra<br />
o sulla guida tecnica, assolutamente<br />
no! I giudizi sono ‘sentenze’ che portano<br />
soltanto polemiche e risentimenti, mentre<br />
una riflessione pacata e costruttiva è<br />
la base per analizzare le ‘criticità’ (numerose)<br />
e le cose positive (numerose anch’esse)<br />
registrate in questo lungo tour<br />
appenninico dominato dalla “nemica”<br />
Pontedera.<br />
Per onore di verità è giusto aggiungere<br />
qualche aggettivo alla statistica in<br />
particolare per le quindici sconfitte subite<br />
alcune delle quali maturate nei minuti finali<br />
con episodi al limite dell’incredib<strong>il</strong>e;<br />
ha ragione coach Fattorini quando afferma<br />
che mancano almeno tre/quattro partite<br />
“quasi vinte” che avrebbero permesso al<br />
team costoniano rosa di posizionarsi nella<br />
parte più alta della classifica.<br />
Abbiamo parlato di progetto esclusivamente<br />
per contribuire con qualche mattoncino<br />
alla causa comune, ripartendo<br />
appunto da …tre, in primis dal settore<br />
giovan<strong>il</strong>e linfa indispensab<strong>il</strong>e per avere<br />
un futuro da grandi protagonisti; poi dalla<br />
presenza attiva all’interno delle scuole senesi<br />
(che poi è l’altra faccia della medaglia<br />
giovani) per implementare l’interesse<br />
verso uno sport spesso catalogato (erroneamente)<br />
come<br />
masch<strong>il</strong>e mentre la pallacanestro<br />
nasce in una scolaresca americana, oltre<br />
un secolo fa, alla pari fra ragazze e ragazzi.<br />
Terzo punto, questa è una nostra fissazione<br />
ormai quasi ‘storica’, (ci permettiamo<br />
di ripeterla con rispetto ) circa la<br />
possib<strong>il</strong>ità di costruire una squadra “di-<br />
37 basket<br />
Uscita al primo turno dei play off,<br />
per la squadra femmin<strong>il</strong>e del Costone<br />
inizia ora <strong>il</strong> periodo di riflessione<br />
L’APF<br />
ricomincia<br />
da tre<br />
■ Francesco Oporti<br />
versa” a livello d’impostazione globale,<br />
cioè con minore vocazione perimetrale,<br />
meno veloce ma più strutturata sotto <strong>il</strong><br />
ferro. Una squadra impostata sulla fisicità<br />
e sulle giocate per le atlete dai tanti centimetri,<br />
chiaramente senza trascurare<br />
l’apporto delle play (oggi in troppe occasioni<br />
indispensab<strong>il</strong>i per la vittoria finale).<br />
Il basket che abbiamo definito, sicuramente<br />
con qualche imprecisione tecnica,<br />
“verticale” e quasi sempre <strong>il</strong> modulo vincente<br />
in A2, e <strong>il</strong> campionato appena trascorso<br />
ne costituisce ulteriore dimo strazione.<br />
Ricominciare per pensare in grande.<br />
Le donne e gli uomini con idee e voglia di<br />
grandi progetti non mancano, le risorse<br />
nemmeno. Forza pallacanestro femmin<strong>il</strong>e!<br />
Siena vuole raggiungere questo obiettivo,<br />
un canestro da tre diffic<strong>il</strong>e.Possib<strong>il</strong>e.•<br />
Grazie per <strong>il</strong> tuo sorriso, Jenny<br />
Una serenità che ti contagiava. Jenny De Angelis,<br />
la “s<strong>il</strong>enziosa Jenny” (questo era <strong>il</strong> nome di ‘battaglia’<br />
nel mitico dream team costoniano 2004/2005)<br />
che entrava in partita con entusiasmo anche per pochi<br />
minuti, che tirava da tre ben oltre la linea, che timidamente<br />
leggeva gli articoli che la nominavano.Il terrib<strong>il</strong>e<br />
terremoto nella<br />
sua bella terra<br />
d’Abruzzo ha fatto<br />
salire la nostra Jenny<br />
nel parquet del cielo<br />
con la maglia numero<br />
sei; la notte è un po’<br />
più lunga ma <strong>il</strong> suo<br />
sorriso resta per sempre<br />
luminoso.<br />
Ciao Jenny<br />
Kristina Vengryte
38 basket<br />
Ancora impegnata nelle semifinali con Ferentino,<br />
la squadra di B<strong>il</strong>leri non vuol sentir parlare di promozione<br />
Virtus,<br />
un obiettivo alla volta<br />
■ Augusto Mattioli<br />
Indipendentemente da come andranno<br />
i play off (al momento la squadra di Marcello<br />
B<strong>il</strong>leri è impegnata ancora con Ferentino<br />
nelle semifinali al meglio delle<br />
cinque partite) si può<br />
dire che anche questa<br />
stagione sportiva è stata<br />
decisamente positiva<br />
perché ha confermato<br />
che la Virtus è una società<br />
solida e ben organizzata.<br />
Una ricchezza<br />
per <strong>il</strong> basket di casa nostra e che tra qualche<br />
settimana concorrerà con la Mens<br />
Sana per la conquista dell’ennesimo scudetto<br />
giovan<strong>il</strong>e.<br />
Ma una ricchezza<br />
che forse dovrebbe essere<br />
maggiormente apprezzata<br />
da chi segue <strong>il</strong><br />
basket cittadino. A partire<br />
dallo sponsor. Nella<br />
prima partita delle semifinali<br />
con Ferentino<br />
c’era al palasport della<br />
Mens Sana un buon pubblico<br />
richiamato dall’importanza<br />
dell’evento, ma<br />
nessun rappresentante<br />
dello sponsor Consum.it.<br />
La Virtus è arrivata<br />
alle semifinali dei play<br />
off con Ferentino battendo,<br />
nonostante l’as-<br />
senza di Marcante per squalifica e qualche<br />
problema fisico per Tomasiello e <strong>il</strong> giovane<br />
Cournooh, molto impegnato anche<br />
nella Mens Sana avendo <strong>il</strong> doppio tesseramento,<br />
<strong>il</strong> Levoni Potenza, una squadra che<br />
si è dimostrata meno arrendevole di<br />
quanto si pensava all’inizio dei play off.<br />
L’impegno con Ferentino è indubbiamente<br />
più diffic<strong>il</strong>e come si è potuto vedere<br />
nelle partite giocate sia a Siena che in trasferta.<br />
I laziali infatti costituiscono una<br />
squadra solida, ben costruita che ha dietro<br />
una società che punta in alto. Come sottolinea<br />
anche <strong>il</strong> presidente virtussino Fabio<br />
Bruttini. Lo si è visto in particolare nel secondo<br />
incontro che i rossoblù<br />
hanno giocato in trasferta. Ferentino<br />
ha vinto in maniera molto<br />
netta ma l’82 a 61 è maturato solo<br />
nell’ultimo quarto della partita.<br />
Prevedere come finirà questa<br />
sfida è roba da indovini. Si tratta<br />
di due squadre che comunque si<br />
equivalgono. Del resto lo dimostra<br />
anche la classifica della prima fase<br />
del campionato: 34 punti per la<br />
Virtus, 34 per Ferentino precedute<br />
ambedue da Latina.<br />
La strada per arrivare alla possib<strong>il</strong>ità<br />
di essere promossi in Lega<br />
Due è ancora molto lunga, a causa<br />
di una complicata formula di questa<br />
fase finale del campionato.<br />
“Non faccio neanche un pensierino<br />
alla promozione”, risponde<br />
Bruttini alla nostra provocazione.<br />
“Ora viviamo alla giornata. I nostri<br />
obiettivi li abbiamo raggiunti.<br />
Certo se riusciamo a giocare come<br />
sappiamo con Ferentino possiamo<br />
farcela”.<br />
La squadra di B<strong>il</strong>leri ne ha certo<br />
le possib<strong>il</strong>ità. Tra l’altro, come abbiamo<br />
spesso sottolineato, <strong>il</strong> gruppo<br />
virtussino proprio nei momenti più impegnativi<br />
dà sempre <strong>il</strong> meglio di sé. •
40 basket<br />
Come per la squadra femmin<strong>il</strong>e, finisce qui l’avventura del Costone<br />
in Serie C dopo uno straordinario recupero<br />
Ma la Consum.it<br />
non riparte da zero<br />
Si chiude a Gara-3 dei quarti di finale<br />
con una rocambolesca sconfitta interna<br />
dopo 2 tempi supplementari e con un tiro<br />
sul f<strong>il</strong> di sirena, l’avventura della Consum.IT<br />
Costone nei play off della Serie C<br />
D<strong>il</strong>ettanti. Un ep<strong>il</strong>ogo amaro che di certo<br />
non cancella una stagione eccellente sotto<br />
tanti punti di vista.<br />
La squadra costoniana ha infatti terminato<br />
al terzo posto la stagione regolare<br />
frutto di un crescendo rossiniano iniziato<br />
alla fine del girone d’andata e mantenuto<br />
in tutto quello di ritorno.<br />
La squadra di Zanotti & Naldini è risultata<br />
la miglior difesa del girone addirittura<br />
tra le prime cinque di tutta la serie C<br />
Nazionale: gli allenatori sono riusciti ad<br />
amalgamare <strong>il</strong> gruppo con tanto lavoro,<br />
um<strong>il</strong>tà e spirito di sacrificio.<br />
Durante la stagione è stato evidente <strong>il</strong><br />
miglioramento del collettivo ma anche dei<br />
singoli; molto interessante anche <strong>il</strong> progressivo<br />
inserimento di alcuni giovani che<br />
hanno potuto fare esperienze nella prima<br />
squadra acquisendo maturità ed esperienza.<br />
La società gialloverde è ora attesa da<br />
un periodo di riflessione e di lavoro per<br />
pianificare <strong>il</strong> Costone 2009/2010; c’è sicuramente<br />
la voglia di fare tesoro dello<br />
spirito costruito in questi mesi, ripartendo<br />
quindi dal tanto lavoro buono fatto e cercando<br />
di aggiungere quei tasselli che possano<br />
portare la squadra della Piaggia a<br />
scalare la classifica ed a recitare un ruolo<br />
da protagonista anche nei play off. •<br />
Camp estivi al Costone 2009<br />
“Un’estate per vivere insieme,<br />
un’occasione per crescere”<br />
Finisce la scuola, inizia<br />
l’estate e ritornano i Camp<br />
estivi al Costone. Anche<br />
quest’anno l’Associazione<br />
Costone, in collaborazione<br />
con l’Apf Costone e l’As<br />
Costone, organizza per <strong>il</strong><br />
mese di giugno dei camp<br />
estivi a cui potranno partecipare<br />
bambine e bambini<br />
dai 5 ai 12 anni di età (anni<br />
1996-2004). L’intera attività<br />
si terrà presso lo storico Ricreatorio,<br />
fac<strong>il</strong>mente raggiungib<strong>il</strong>e<br />
da Fontebranda tramite la risalita meccanizzata.<br />
Questi i periodi di svolgimento: 1° turno: dal 15 al 19 giugno, 2° turno: dal 22<br />
al 26 giugno, 3° turno: dal 6 al 10 luglio, con orario 8,30-17,30. La quota di iscrizione<br />
è di 125 euro, comprensiva dei pasti (colazione, pranzo, merenda) e della<br />
copertura assicurativa. Il programma giornaliero delle attività (dalle ore 8,30 fino<br />
alle ore 17,30) prevede animazione, tempo libero, esercizi, giochi, gare e tornei con<br />
relative premiazioni, momenti formativi; previste anche uscite per brevi gite o<br />
giornate da trascorrere in piscina.<br />
Le iscrizioni, insieme alla quota di partecipazione e al certificato medico, dovranno<br />
pervenire entro <strong>il</strong> 5 giugno alla segreteria del Costone, tel. 0577 42073 (orario<br />
15-19), oppure alle responsab<strong>il</strong>i Masciulli Lucia: 339 5427055, Galasso Rosy:<br />
320 6986762, Corbini Laura: 338 8679870. Tra gli animatori saranno presenti<br />
anche istruttori qualificati e tesserati Fip. Gli impianti sportivi del Ricreatorio del<br />
Costone rimarranno, per i suddetti periodi, riservati in via esclusiva ai partecipanti<br />
ai camp estivi.
41 solidarietà<br />
Alcuni ospiti di V<strong>il</strong>la Rubini e de La Mimosa, invitati<br />
da Siena e Mens Sana a due pomeriggi diversi<br />
Anche da anziano è bello<br />
In questa città può succedere davvero di tutto, oltre che di più. Mentre in altre realtà si disputano partite<br />
a porte chiuse per i più svariati motivi e più recentemente per ragioni di razzismo, a Siena può succedere,<br />
al contrario, che certi luoghi siano frequentati non solo da chiunque, giovani ed anziani quindi,<br />
ma che questi ultimi siano addirittura invitati dalle rispettive società.<br />
È successo, per quanto riguarda <strong>il</strong> Siena, in occasione del vittorioso incontro con la Lazio del 5<br />
apr<strong>il</strong>e scorso, esperienza felicemente replicata <strong>il</strong> 19 al palasport per Montepaschi-Caserta.<br />
Nonne e nonni provenienti dai due centri anziani del Comune di Siena e gestiti dal Consorzio Archè,<br />
V<strong>il</strong>la Rubini e La mimosa, hanno sostenuto in modo educato e civ<strong>il</strong>e i propri beniamini in maglia bianconera<br />
e biancoverde, trasmettendo loro una energia insospettata, ancorché sprigionata da persone<br />
con un’età variab<strong>il</strong>e fra gli 80 e i 90 anni.<br />
Accompagnato dalla coordinatrice dei due Centri Raffaella Luchini, dalla volontaria Antonia Banfi e<br />
dall’educatrice Antonella Vanni, <strong>il</strong> gruppo di anziani ospiti del Siena hanno così trepidato, gioito ed infine<br />
esultato per un risultato che potrebbe rivelarsi decisivo per la permanenza dei bianconeri in serie<br />
A. Un dettaglio con risvolti anche scaramantici quindi, visto che quella era la prima volta di questi atipici<br />
ed emozionati tifosi seduti sui gradoni del vecchio Rastrello.<br />
Non meno felice è stata l’esperienza vissuta al palasport in occasione di Montepaschi Siena-Eldo<br />
Caserta. Con i suoi colori, le sue voci ed i suoi canti, è stato uno spettacolo che ha risvegliato l’attenzione<br />
e la partecipazione di questi ospiti un po’ speciali, orgogliosi alla fine di aver contribuito anche<br />
loro a creare intorno alla squadra di Pianigiani un singolare entusiasmo, oltre ad aver arginato, per<br />
quanto possib<strong>il</strong>e, quello dei tanti tifosi campani al seguito dei propri beniamini.<br />
Dunque due ‘uscite’ decisamente originali per <strong>il</strong> gruppo di anziani di V<strong>il</strong>la Rubini e de La Mimosa,<br />
rese possib<strong>il</strong>i grazie alla disponib<strong>il</strong>ità delle due società che non si sono limitate ad agevolare l’accesso<br />
e l’uscita dai rispettivi impianti, ma offerto un supporto logistico di prim’ordine.<br />
Collaborazione così preziosa e spontanea, da indurre la coordinatrice del Centro a ringraziare singolarmente<br />
i due sodalizi attraverso le figure del direttore generale bianconero Roberto Zanzi, e del presidente<br />
della Montepaschi Basket Ferdinando Minucci. Che ora, però, devono sentirsi moralmente<br />
impegnati a dare un minimo di continuità a questa bella ed apprezzata iniziativa.
Il direttore tecnico della scuola M° Roberto Benocci, 5°Dan<br />
di Shotokan e Renshi di GoshinDo, allievo diretto del M°Hiroshi<br />
Shirai, con cui persegue costantemente <strong>il</strong> suo perfezionamento<br />
tecnico culturale, è arbitro nazionale e membro della<br />
commissione tecnica nazionale.<br />
Svolgendo un ruolo di prim’ordine nella formazione dei<br />
quadri tecnici federali FIKTA in qualità di corresponsab<strong>il</strong>e del<br />
collegio docenti e coordinatore dell’attività di ricerca avanzata<br />
nel Karate, in collaborazione con LAFAL ( Laboratorio di Anatomia<br />
Funzionale dell’Apparato Locomotore dell’università di<br />
M<strong>il</strong>ano) e <strong>il</strong> dipartimento di Fisiologia e Neuroscienze dell’università<br />
di Siena.<br />
Il M°Benocci è affiancato nell’insegnamento e nell’organizzazione<br />
dal M° Laura Massai, anche lei 5°Dan Shotokan e<br />
Renshi di GoshinDo, arbitro nazionale e allieva diretta del<br />
M°Shirai. La sua funzione è fondamentale per l’associazione<br />
senese, docente ISEF e specialista nell’insegnamento ai bambini<br />
e ragazzi, dirige personalmente anche i corsi agonisti che,<br />
da oltre un decennio, hanno raggiunto un livello veramente<br />
ragguardevole piazzandosi sempre nelle zone di vertice in<br />
competizioni di ogni sorta.<br />
Completano l’organigramma tecnico dello Shinan Karate<br />
Kai <strong>il</strong> prezioso e insostituib<strong>il</strong>e contributo degli istruttori federali<br />
e assistenti: Daniele Girelli, 4°Dan, responsab<strong>il</strong>e tecnico del<br />
Gruppo Karate Buonconvento e Monteroni, affiancato dall’istruttore<br />
federale Antonio Massai, 3°Dan, e dall’assistente<br />
Roberta Tommasi, 2°Dan. L’istruttore federale Simone Sestini,<br />
3°Dan e l’aspirante istruttore Domenico D’Auria, 2°Dan, entrambe<br />
impegnati nella sede centrale di Viale Toselli a Siena.<br />
L’anno 2009 non poteva esordire meglio che con la presenza<br />
a Siena nel mese di gennaio del grande maestro Hiroshi<br />
Shirai per lo svolgimento dello stage annuale di GoshinDo.<br />
Oltre 100 selezionati atleti e maestri si sono impegnati per<br />
ben tre ore in una lezione esemplare, in cui venivano punto<br />
per punto analizzati e sviscerati dal maestro aspetti tecnici dei<br />
Kata di Goshindo quali: la postura, la dinamica e la transizione,<br />
la respirazione e l’atteggiamento mentale, nonché le svariate<br />
soluzioni tattiche applicate all’autodifesa, secondo i rigorosi<br />
principi delle arti marziali del Budo. È proprio la conoscenza<br />
profonda e l’autenticità di tali principi che <strong>il</strong> maestro Shirai possiede<br />
a far emergere sempre nelle sue lezioni quella particolare<br />
e magica atmosfera di entusiasmo e voglia di apprendere,<br />
frutto di oltre 50 anni di insegnamento, studio e ricerca, collocati<br />
nell’ambito di una continuità storica nella cultura delle antiche<br />
arti marziali che, come Giapponese della vecchia<br />
generazione, ha ereditato direttamente dai propri maestri.<br />
Dopo questo buon augurale esordio ed una adeguata e<br />
ben periodizzata preparazione specifica la squadra agonistica<br />
dello Shinan, cominciava entusiasta nelle sue innumerevoli<br />
trasferte a mietere risultati mediamente in tutte le categorie.<br />
Per <strong>il</strong> secondo anno consecutivo l’asd Shinan Karate Kai<br />
di Siena si aggiudica l’ambita coppa della Befana, <strong>il</strong> prestigioso<br />
trofeo regionale di Karate Tradizionale, che ha coinvolto<br />
un folto gruppo di società Toscane.<br />
L’associazione senese partecipava alla gara con 28 atleti,<br />
di cui ben 22 hanno raggiunto posizioni di podio permettendo<br />
alla società di realizzare <strong>il</strong> più alto punteggio ed aggiudicarsi<br />
di nuovo la coppa che per un anno era stata conservata<br />
presso i locali di Viale Toselli e di nuovo rimessa in palio.<br />
43 associazionismo<br />
Un anno ricco di iniziative e di r<strong>il</strong>evanti risultati tecnici quello dell’Associazione Shinan Karate Kai<br />
Uno spicchio di Sol Levante<br />
in Viale Toselli<br />
È poi la volta di una importante selezione di due atleti cintura<br />
nera senesi al trofeo Masina di Bologna, gara ad invito, di<br />
altissimo livello tecnico, in cui un nostro atleta riesce ad entrare<br />
nella diffic<strong>il</strong>issima finale che vedeva in pedana atleti di<br />
straordinaria levatura della nazionale Italiana.<br />
Da ricordare che a novembre 2008 vi erano già stati risultati<br />
importanti con la conquista di 4 primi posti, 4 secondi e 4<br />
terzi ai campionati Toscani, per cui quattro atleti nell’individuale<br />
e la squadra serie A di diritto si qualificano per i nazionali<br />
FIKTA di Casale Monferrato.<br />
Non mancano poi le partecipazioni alle varie gare negli enti<br />
di promozione che hanno visto ai regionali Aics imporsi i nostri<br />
atleti con ben tre primi classificati, due secondi e due terzi.<br />
Lo stesso vale per <strong>il</strong> trofeo regionale Carnevale, svoltosi a<br />
Strada in Chianti, che ha visto protagonista lo Shinan Karate<br />
Kai con 5 primi, 5 secondi e 6 terzi posti nelle categorie dei<br />
bambini e ragazzi.<br />
Cinque atleti cinture nere vengono poi selezionati nella<br />
rappresentativa Toscana per <strong>il</strong> trofeo delle regioni FIKTA a Salsomaggiore,<br />
importante gara nazionale per le categorie giovan<strong>il</strong>i<br />
e due di loro si piazzano al quarto posto nel<br />
combattimento libero.<br />
Nelle molte gare regionali i nostri atleti fanno esperienza<br />
agonistica specifica riportando sempre risultati di primo piano<br />
come al trofeo regionale<br />
FIKTA di Forte dei Marmi in<br />
cui ben 2 oro, 3 argento e 2<br />
bronzo sono stati i piazzamenti<br />
ottenuti.<br />
Anche la gara regionale<br />
cinture marroni e cinture colorate,<br />
delle categorie preagonisti<br />
e agonisti, svoltasi a<br />
Capannori (Lucca), ha visto la<br />
compagine senese conquistare<br />
2 oro, 3 argento e 3<br />
bronzo.<br />
Un altro risultato di r<strong>il</strong>ievo<br />
è quello riportato al trofeo regionale<br />
FIKTA under 14 svoltosi<br />
a Lucca, con un totale di 4<br />
secondi classificati e 6 terzi.<br />
Infine <strong>il</strong> risultato recente<br />
più importante, quello riportato<br />
ai regionali cinture nere FIKTA<br />
di Strada in Chianti con ben 5<br />
primi posti, 7 secondi e 4 terzi<br />
e ben 7 atleti qualificati per i<br />
nazionali di Bassano del<br />
Grappa Tra i primi Tommaso<br />
Montisci, Francesco Chiavoni,<br />
Veronica Rossi (Kata e Kumite)<br />
e la squadra di Kumite masch<strong>il</strong>e d’Auria, Montisci, Marchi,<br />
secondi Domenico d’Auria, F<strong>il</strong>ippo Belli (Kata e Fukugo),<br />
Francesco Chiavoni (Kumite), Daniele Migliaccio (Kumite e Fukugo),<br />
la squadra di Kata masch<strong>il</strong>e Belli, Chiavoni, Meli, terzi<br />
Francesco Cerretani, Francesco Marchi (kata e kumite), Domenico<br />
d’Auria (Fukugo).<br />
Due gruppi di giovani atleti
44sport per tutti<br />
Cosa c’è alla base del progetto educativo<br />
che ispira l’edizione 2009 di Estate <strong>Sport</strong><br />
In vacanza con la Uisp<br />
Paolo Ridolfi<br />
Si avvicina l’estate e, soprattutto per i più piccoli, <strong>il</strong> banco<br />
di scuola sembra sempre più scomodo, <strong>il</strong> livello di attenzione<br />
si abbassa e lo sguardo si sposta sempre più dalla cattedra<br />
verso la finestra. Per molti bambini senesi si avvicina <strong>il</strong> momento<br />
di Estate <strong>Sport</strong>.<br />
Anche quest’anno l’appuntamento storico organizzato<br />
dalla Uisp si ripete anche se con modalità di iscrizione leggermente<br />
diverse. Le adesioni saranno infatti raccolte direttamente<br />
presso <strong>il</strong> comitato Uisp di Siena (per informazioni<br />
ed iscrizioni telefonare allo 0577271567 o spedire una ma<strong>il</strong><br />
a uispsiena@uisp.it). Come ogni anno si partirà alla metà di<br />
giugno fino alla fine di agosto con le attività articolate in 5<br />
turni e con la possib<strong>il</strong>ità di scegliere <strong>il</strong> full time (mattina e<br />
sera) o <strong>il</strong> matineè (solo la mattina).<br />
Per chi non conosce <strong>il</strong> progetto si tratta di un percorso<br />
educativo attraverso lo sport ed <strong>il</strong> gioco che si svolge tra <strong>il</strong><br />
“pratone”, le piste e le pedane del camposcuola di via Avignone,<br />
la piscina di piazza Amendola e le escursioni al mare<br />
o al fiume. Il tutto supportati da educatori specificatamente<br />
formati. Estate <strong>Sport</strong> è sinonimo di attività sportiva (atletica<br />
e nuoto) che si sv<strong>il</strong>uppa attraverso <strong>il</strong> gioco. In questo contesto<br />
è fac<strong>il</strong>e per i ragazzi arricchire <strong>il</strong> proprio bagaglio di conoscenze<br />
motorie e sensoriali. Mettere assieme in uno<br />
stretto rapporto lo sport ed <strong>il</strong> gioco consente di dare stimoli<br />
e far crescere i ragazzi. <strong>Sport</strong> e gioco con Estate <strong>Sport</strong> diventano<br />
sinonimi, come dovrebbe essere, ma come troppo<br />
spesso non è, anche a livello dei più piccoli. Apprendere le<br />
basi dell’atletica leggera è una esperienza indimenticab<strong>il</strong>e<br />
per tanti bambini che poi, nel corso della giornata, proseguono<br />
i giochi in piscina in un circuito nel quale non ci si annoia<br />
mai. Il venerdì c’è poi l’escursione, si sale tutti insieme<br />
in autobus e si va al mare o al fiume. Anche qui si gioca e ci<br />
si muove tutti insieme negli stupendi contesti naturali della<br />
nostra provincia. Alla sera, raccontano i genitori, nessuno fa<br />
storie per andare a letto ed i sonni sono molto , molto profondi.<br />
Gia molte sono le iscrizioni giunte al comitato, c’è<br />
tempo fino al 15 maggio per confermare la propria adesione.<br />
A proposito di contesti speciali la Uisp organizza a Casa<br />
Giub<strong>il</strong>eo, sul Montemaggio, altre attività estive per minori.<br />
La più famosa è quella del “Bosco fuori tempo” che si sv<strong>il</strong>uppa<br />
in quattro turni di una settimana ciascuno durante i<br />
quali operatori specializzati accompagneranno i partecipanti<br />
in un percorso tematico del quale si conosce solo l’inizio. Saranno<br />
poi gli stessi ragazzi, che, con gli operatori, sv<strong>il</strong>upperanno<br />
e porteranno avanti <strong>il</strong> tema con giochi vari costruzioni<br />
di temi e realizzazione di scenari. È così che attorno a Casa<br />
Giub<strong>il</strong>eo potranno sorgere castelli, nascere mostri, apparire<br />
strani marchingegni, tutti destinati ad essere popolati e<br />
mossi dai bambini. Anche la notte del Bosco Fuori tempo si<br />
anima. Tra gli alberi, all’interno di percorsi appositamente<br />
studiati, i bambini andranno in cerca di mostri e di tesori,<br />
guarderanno le stelle tutti insieme sdraiati sul prato al caldo<br />
delle coperte, poi, al mattino, si sveglieranno e troveranno<br />
sempre qualche sorpresa. A qualcuno è capitato<br />
di svegliarsi con strani punti rossi sul viso che,<br />
grazie ad una pozione magica, sparivano in un<br />
attimo. Anche i genitori, per recuperare i propri<br />
bimbi, dovranno misurarsi in giochi divertenti per<br />
poi partecipare tutti assieme alla festa di fine<br />
turno.<br />
A Casa Giub<strong>il</strong>eo i posti sono limitati, qui si sta<br />
insieme giorno e notte e la ricettività è di una ventina<br />
di ragazzi per turno. Le informazioni e le iscrizione<br />
si raccolgono presso la Uisp ai numeri ed agli<br />
indirizzi già indicati.<br />
Sempre a Casa Giub<strong>il</strong>eo, per due settimane, si<br />
svolgerà <strong>il</strong> “Summer Camp”, una opportunità per<br />
imparare l’inglese senza spostarsi troppo da casa.<br />
Infatti i ragazzi saranno coinvolti in giochi ed attività<br />
di vario tipo da operatori madrelingua che comunicheranno<br />
con loro strettamente in inglese. Il tutto in<br />
un contesto naturalistico ed ambientale indimenticab<strong>il</strong>e.<br />
Anche al summer camp si sta insieme tutto<br />
<strong>il</strong> giorno, si dorme e si mangia a Casa Giub<strong>il</strong>eo in<br />
un full immersion di inglese nei boschi del Montemaggio.<br />
Iscrizioni presso la Uisp.<br />
La novità di quest’anno è costituita, alla fine di agosto,<br />
da un soggiorno mirato al ritorno a scuola. Un modo per riabituarsi<br />
all’apprendimento scolastico dopo le vacanze ed attutire<br />
in qualche modo <strong>il</strong> trauma del primo giorno di scuola.<br />
Maggiori informazioni su tutte le iniziative sono disponib<strong>il</strong>i<br />
sul sito del comitato WWW.uispsiena.it.