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La terapia dell'ansia e della depressione nell'anziano - E-Noos.It

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22<br />

NÓOς<br />

C. VAMPINI - C. BELLANTUONO<br />

LA TERAPIA DELL’ANSIA E DELLA<br />

DEPRESSIONE NELL’ANZIANO<br />

Nella tabella VIII sono riassunte le principali indicazioni che la ricerca e l’esperienza<br />

clinica suggeriscono per un impiego razionale delle BDZ negli anziani.<br />

Ansiolitici non benzodiazepinici<br />

Buspirone. Il buspirone viene considerato un agonista parziale <strong>della</strong> serotonina<br />

e l’effetto ansiolitico deriva, probabilmente, da una riduzione <strong>della</strong> trasmissione<br />

serotoninergica nel SNC. I pochi studi clinici effettuati sulla popolazione<br />

anziana documentano un’efficacia ansiolitica equivalente a quella<br />

delle BDZ ed un profilo di tollerabilità caratterizzato in genere da minore<br />

sedazione 11 . L’esperienza clinica è, comunque, assai ridotta e non consente<br />

di trarre alcuna conclusione sulle indicazioni e controindicazioni di questo<br />

composto negli anziani. A differenza delle BDZ, la latenza di azione ansiolitica<br />

di questo farmaco risulta di alcune settimane e non consente, ovviamente,<br />

un controllo immediato degli stati d’ansia acuti; pertanto, il buspirone<br />

risulta inadatto nei pazienti per i quali si ritiene che una risoluzione <strong>della</strong> sintomatologia<br />

ansiosa debba avvenire in tempi brevi 16 . Analogamente a quanto<br />

riportato negli adulti giovani, nel 10% <strong>della</strong> popolazione anziana si è osservato<br />

un peggioramento dell’ansia nel corso delle prime settimane. Tra gli<br />

effetti indesiderati riportati con una certa frequenza e spesso causa di interruzione<br />

del trattamento con BSP sono segnalati: sonnolenza, nausea, vertigini e<br />

cefalea; con minore frequenza sono stati anche riportati, irritabilità, insonnia,<br />

nausea e parestesie.<br />

Tabella VIII. Indicazioni per l’impiego delle BDZ nell’anziano.<br />

1. Prescrivere solo la dose minima efficace e limitare la durata del<br />

trattamento<br />

2. Utilizzare preferibilmente BDZ a breve emivita (alprazolam, lorazepam,<br />

oxazepam) o ultrabreve (es. triazolam)<br />

3. Evitare di prescrivere BDZ a pazienti confusi o dementi<br />

4. Valutare una possibile interazione tra BDZ e sostanze depressogene<br />

del SNC (quali alcool, prodotti da banco contenenti antistaminici,<br />

ecc.). Tale interazione può indurre eccessiva sedazione, confusione<br />

mentale, comportamento disinibito o agitazione<br />

5. Durante un ricovero ospedaliero, prescrivere BDZ con cautela a<br />

soggetti anziani in <strong>terapia</strong> con ipnotici, sedativi non benzodiazepinici,<br />

analgesici o narcotici<br />

6. Nelle sindromi ansiose ad andamento cronico (DOC, DAP, GAD)<br />

dove sono considerati di scelta gli SSRI, le BDZ possono essere utili<br />

all’inizio del trattamento a scopo ansiolitico e/o come ipnoinducenti.

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