TRACCE DI STORIA - Istituto Comprensivo di Palazzolo dello Stella

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IL PERIODO ROMANO 28 Come le altre vie romane, la via Annia era costruita in gran parte da glarea stratae ed era ricoperta da basoli, delle grosse pietre irregolari, solo in prossimità dei centri urbani più rilevanti. La via Annia venne utilizzata fino al periodo tardo imperiale. Cronache del tempo riferiscono che, nel corso del IV d.C, numerosi imperatori vi transitarono per condurre i propri eserciti a difendere il confine orientale dell’Impero. Lungo il suo tracciato, coincidente in parte con quello della strada statale n. 14 (nel territorio di Carlino, Muzzana e Palazzolo), sono state rinvenute alcune necropoli, che fanno riferimento al costume romano di seppellire i morti lungo le strade. Palazzolo dello Stella: il castrum sulla via Annia e il porto romano sullo Stella Anche a Palazzolo dello Stella ci sono stati alcuni ritrovamenti archeologici significativi nei pressi dell’antico tracciato della via Annia. Tutti i resti, a partire da quelli scoperti nel XIX secolo, testimoniano un’origine romana dell’insediamento abitativo e commerciale. Ad opera di alcuni volenterosi ricercatori fu rinvenuto a Palazzolo il miliare di Costantino, una pietra miliare cilindrica ritrovata sulla riva occidentale del fiume Stella e addossata ai resti di un antico ponte romano. Essa riportava alcune scritte e l’indicazione della distanza tra Palazzolo ed Aquileia, da percorrere lungo la via romana. Il miliare è dedicato all’imperatore Costantino e risale al 312 d.C. Il castrum romano Ma è soprattutto la struttura urbanistica del centro di Palazzolo che ha suggerito agli esperti che l’origine del paese possa risalire al periodo in cui l'esercito romano raggiunse quest'area, rendendola un nucleo ben organizzato e difeso. La gestione del territorio era resa allora efficiente grazie alla precisione del piano urbanistico romano, definito castrum. Esso era un reticolato di strade ed edifici protetto da fossati e da una cinta muraria. I fortilizi romani erano organizzati con funzioni strategiche lungo le due vie che dividevano il castrum in quattro grandi rettangoli, a loro volta suddivisi da altre vie in aree più piccole. Le due direttrici principali erano chiamate cardo e decumano maximus, e partivano da quattro porte che erano disposte una per lato. Le vie
si incrociavano poi al centro del forte, dove era presente una piazza (forum) circondata dagli alloggi degli ufficiali di rango più alto, come i tribuni militari e i prefetti. Attorno alle restanti vie si affacciavano altri servizi di utilità pubblica e strategica militare. Spesso i forti erano posti a ridosso delle mura che proteggevano i confini dell'Impero romano ed erano collegati agli altri castra da speciali strade protette da terrapieni che correvano a pochi metri dal vallo, le quali permettevano un celere spostamento di truppe e messaggeri. A Palazzolo il castrum era formato da 5 vie verticali e da 10 vie orizzontali connesse all'adiacente e importante asse viario della via Annia. Il castrum romano sovrapposto alla planimetria attuale di Palazzolo dello Stella Nella zona fuori dall’attuale centro storico, in prossimità del fiume Stella, sono stati ritrovati i resti sommersi del ponte della via 29 IL PERIODO ROMANO Annia: due piloni, posti a 23 metri di distanza, costruiti con blocchi di pietra e laterizi su un terrapieno racchiuso da una palizzata di legno. In questo nucleo urbano, parzialmente decentrato verso sud-ovest, i resti del ponte ed altre strutture rinvenute (parti di edifici con funzione di magazzini) fanno riferimento ad una vasta area portuale, dotata di strutture ad uso commerciale. Anche oggi Palazzolo dello Stella si caratterizza per due principali aspetti: se da un lato il paese si trova su un’importante via di collegamento terrestre, la strada statale n. 14, dall’altro esso rimane collegato al mare grazie al fiume Stella, ancora in gran parte navigabile. In questo contesto, i ponti sono un segno architettonico del paesaggio urbano. Strutture funzionali nel passato e nel presente delle nostre comunità, essi hanno consentito e consentono tutt’oggi i rapporti e i contatti fra le popolazioni, favorendo l’evolversi delle civiltà.
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