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L'AMICO DEL DIAVOLO - Pane del cielo

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vidiata… e più per te che per me.<br />

BARTOLOMEO - Mi pare che tu stia esagerando. Cosa vorresti, insomma? Che io spendessi tutto in un<br />

giorno? Quel poco che ho me lo voglio guardare perché è sangue mio. Qualcuno lavora, in questa casa? No.<br />

Solo io, io solo che ho il peso di tutta la famiglia sulle spalle. (entra Nunzia)<br />

ROSA - Ma sei ben sicuro di averla una famiglia? Hai pensato, se, per caso, tu non l’abbia mai avuta, o se,<br />

avendola, tu non la stia perdendo? No, tu non ce l’hai la famiglia perché non la vuoi! E per denaro volevi far<br />

sposare Elisa con quel deficiente! Sì! Si è saputo! È stato detto in giro: il signor Milone ti dava i milioni perché<br />

tu costringessi nostra figlia a sposare suo nipote. Ma non ti è riuscito! (esce)<br />

BARTOLOMEO - Hai sentito, Nunzia? Io, barattare la felicità di mia figlia. Tu non ci credi, vero?<br />

NUNZIA - Tutte malelingue, in questo paese: ma non prendertela tanto. Hai la faccia bianca bianca… prenditi<br />

un bicchierino di liquore. Ti ristora.<br />

BARTOLOMEO - E Vittorio?<br />

NUNZIA - Non so. C’è una tale confusione stamattina, che chi ha avuto il tempo di badare a lui?<br />

BARTOLOMEO - Hai sentito?… È stanca forse. Pensa di lasciarmi. Dopo tanti anni?<br />

NUNZIA - Dice per dire, per sfogarsi.<br />

BARTOLOMEO - Per sfogare che cosa? Quello che è necessario non le manca. Chiama una sarta, domani, e<br />

le farò fare un bel vestito, un cappotto, e poi le comprerò un paio di scarpe e anche un cappello. Che ne dici?<br />

NUNZIA - Le farai piacere.<br />

BARTOLOMEO - Quanto mi costerà un vestito?<br />

NUNZIA - Secondo la qualità <strong>del</strong>la stoffa. Trentamila lire.<br />

BARTOLOMEO - Tanto?<br />

NUNZIA - Anche ventimila.<br />

BARTOLOMEO - Meglio ventimila, tanto, la stoffa è tutta uguale, si tratta di un bollo o di una marca. E le<br />

scarpe, e il cappello?<br />

NUNZIA - Ventimila, pressappoco.<br />

BARTOLOMEO - E sono quarantamila. E il cappotto?<br />

NUNZIA - Pesante?<br />

BARTOLOMEO - Pesante?! Ha il vestito sotto.<br />

NUNZIA - Credo sulle trentamila…<br />

BARTOLOMEO - E sono settantamila. (pausa) Settantamila lire! Le faccio un bel vestito pesante. Quanto<br />

mi può costare?<br />

NUNZIA - Cinquantamila lire.<br />

BARTOLOMEO - E le scarpe e il cappello?<br />

NUNZIA - Ventimila.<br />

BARTOLOMEO - E sono settantamila. No, non posso spendere una cifra simile. Le faccio un bel cappotto<br />

pesante. Quanto mi può costare?<br />

NUNZIA - Una cinquantina di migliaia di lire.<br />

BARTOLOMEO - E le scarpe e il cappello?<br />

NUNZIA - Ventimila…<br />

BARTOLOMEO - …e sono settantamila. Insomma, vuoi per forza farmi spendere settantamila lire? (deciso)<br />

Non le faccio niente. Roba ne ha, e sarebbe uno spreco di soldi. Poi, con quello che mi ha detto poco fa…<br />

GIOVANNI - (entrando dal fondo) C’è il signor Fortunato, il farmacista.<br />

BARTOLOMEO - Fallo entrare. (Giovanni esegue)<br />

NUNZIA - Vado a chiedere ad Ortensia se può riceverlo. (esce)<br />

BARTOLOMEO - (a Fortunato) La settimana scorsa Ortensia si è messa a letto dopo una crisi nervosa. Ieri<br />

ebbe una specie di collasso. Nella notte le è venuta la febbre, temperatura altissima, trentanove e tre linee.<br />

FORTUNATO - Trentanove e mezzo, via.<br />

BARTOLOMEO - No, trentanove e tre linee, perché volete aumentare senza ragione. Sempre ingiustificati<br />

sciupii. (rientra Nunzia)<br />

NUNZIA - Non vuol essere visitata. Dice che si sente bene. Non ha voluto aprirmi la porta.<br />

BARTOLOMEO - Allora andatevene, Fortunato.<br />

FORTUNATO - Ma i soldi <strong>del</strong>la vettura? Centocinquanta lire…<br />

BARTOLOMEO - Perché avete preso la vettura? Vi permettete certi lussi…<br />

FORTUNATO - Ho creduto che il caso fosse urgente…<br />

BARTOLOMEO - Che urgente! Mettetemi in conto le centocinquanta lire, ma visitatemi gratis Giovanni,<br />

Velina e Nunzia. (a Giovanni) Chiama Velina.<br />

GIOVANNI - Velina?…<br />

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