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L'AMICO DEL DIAVOLO - Pane del cielo

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BARTOLOMEO - Intanto, dov’è il mio denaro? Fuori, o vi faccio arrestare tutti!<br />

ROSA - (entrando) Elisa, dove sei stata?<br />

ELISA - (le si avvicina) Mamma…<br />

VITTORIO - Vi spiegherò, zia Rosa, una ragazzata a fin di bene.<br />

BARTOLOMEO - (forte) Fuori il mio denaro! Dov’è?<br />

VITTORIO - Eccolo. (glielo dà) Il vostro denaro! Sappiate che né io né mio padre, né Elisa, vorremmo una<br />

sola lira <strong>del</strong> vostro denaro. Elisa sarà mia moglie, come è vero che mio padre sarà salvo.<br />

BARTOLOMEO - (agguanta il denaro e se lo stringe al petto mentre grida con quanto fiato ha in gola) Ladro!<br />

Ladro: tu e tuo padre: tutti e due ladri!<br />

VITTORIO - (lo supera con tono di voce e continua) Elisa verrà con me… Non ho tempo da perdere.<br />

ELISA - Vengo con te. (Vittorio esce rapido per il fondo)<br />

ROSA - No, tu verrai con me. (a Bartolomeo) Non porterò nulla con me perché non ho nulla da portare. Resta<br />

solo, con la miseria <strong>del</strong>la tua ricchezza. (esce con Elisa)<br />

NUNZIA - (entrando seguita da Fortunato) Qui… qui… Si è sentito male, fategli qualche cosa, la solita iniezione.<br />

FORTUNATO - Ora si vedrà. Intanto fate scaldare un po’ d’acqua. I rubinetti sono aperti o no?<br />

GIOVANNI - Sul fuoco c’è la pila con l’acqua.<br />

FORTUNATO - Intanto mettiamolo a letto. (aiutato da Giovanni conduce Bartolomeo via con tutta la sedia<br />

dov’è seduto)<br />

NUNZIA - (prendendo il portafogli e il sacchetto) Questi soldi… maledetti… maledetti… (esce di scena)<br />

VELINA - Quello ci ha i sette spiriti, come i gatti. Addio! Vado a fare la valigia. Vieni via anche tu, altrimenti<br />

ci rimetterai la pelle.<br />

GIOVANNI - Velina! Ha dimenticato la chiave nella serratura <strong>del</strong>la dispensa.<br />

VELINA - Già…<br />

FORTUNATO - (entra con espressione grave, seguito da Nunzia che piange sommessamente) Vado a chiamare<br />

il medico per la constatazione <strong>del</strong> decesso. Nessuno lo tocchi. (resta a scrivere qualche cosa nel suo<br />

taccuino)<br />

NUNZIA - (affranta) Ecco qua. Una casa e una famiglia distrutta per sempre. Ah! Il prete. Almeno che lo<br />

benedica… (esce piangendo)<br />

GIOVANNI - Don Fortunato? Beh?<br />

VELINA - Che gli è successo?<br />

FORTUNATO - Una sincope. Pace all’anima sua. Nessuno lo tocchi. (esce per il fondo)<br />

GIOVANNI - Morto! Ci credi?<br />

VELINA - Mah!<br />

GIOVANNI - (si accosta alla dispensa e l’apre con cautela. Immediatamente dall’interno squilla il solito<br />

segnale. Impauriti i due si nascondono a lato <strong>del</strong>la dispensa. Pausa. Il segnale suona a lungo. Giovanni con<br />

circospezione si avvicina cauto alla porta di Bartolomeo, origlia un attimo, poi con gioia grida) È morto!…<br />

Velina, è morto! (corre alla dispensa e con avidità mangia quello che trova imitato da Velina)<br />

SIPARIO<br />

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