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L'AMICO DEL DIAVOLO - Pane del cielo

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ROSA - Anche a voi, don Carlo.<br />

CARLO - Grazie. Buongiorno Velina.<br />

VELINA - (cerimoniosa) Buongiorno. Vi volete accomodare?<br />

CARLO - Se la signora Rosa lo permette.<br />

ROSA - Perché no? Accomodatevi. Mi dispiace di non essere in ordine… (alludendo al suo abbigliamento)<br />

CARLO - Poco male. Voi siete sempre bella. E vostro marito?<br />

ROSA - È di là. Lo faccio chiamare.<br />

CARLO - Lasciate stare. Non posso trattenermi che pochi minuti.<br />

VELINA - Volete una tazzina di caffè? Un po’ ce n’è rimasto… (fa per andare, ma ritorna) Non è possibile!<br />

Il padrone si è ripresa la chiave <strong>del</strong> lucchetto <strong>del</strong> rubinetto <strong>del</strong>l’acqua in cucina.<br />

CARLO - Ha messo il lucchetto al rubinetto <strong>del</strong>l’acqua in cucina?<br />

VELINA - …a quello <strong>del</strong> lavatoio, a quello <strong>del</strong>lo sciacquatoio…<br />

ROSA - (interrompendola) In verità si consumava troppa acqua, e cara come la fanno pagare… la casa è<br />

grande, e ce ne vuole…<br />

VELINA - Già: è come dice la signora. Siccome il padrone tiene molto all’economia <strong>del</strong>la casa…<br />

CARLO - Lo so, la sanno tutti. Ero venuto per dirgli che in giornata mandi Giovanni alla mia tenuta. Gli darò<br />

una coppia di fagiani <strong>del</strong>la mia riserva: ho già avvisato il fattore.<br />

ROSA - Grazie.<br />

VELINA - I fagiani sono i tacchini?<br />

ROSA - Se sono fagiani non possono essere tacchini. Il fagiano è una cosa e il tacchino un’altra.<br />

CARLO - Sai come si cucinano i fagiani, Velina?<br />

VELINA - No, perché di fagiani non ne abbiamo mai cucinati. Fagioli sì, spesso, ma fagiani…<br />

CARLO - Prima di tutto, lasciarli ben frollare.<br />

VELINA - Che significa frollare?<br />

CARLO - Farli ammorbidire all’aria. (entra Giovanni dal fondo e fa per andare verso la stanza di Bartolomeo,<br />

ma vedendo don Carlo resta ad ascoltarlo) Poi, spennarli…<br />

GIOVANNI - (sottovoce, a Velina) Che cosa?<br />

VELINA - (sottovoce) I fagiani! Ci sta spiegando come si cucina il fagiano.<br />

CARLO - Poi lo si pulisce dalle interiora… lo si mette intero nel tegame e una buona dose di condimento ne<br />

completa la preparazione: burro, olio, sale, rosmarino…<br />

GIOVANNI - Senza aglio?<br />

CARLO - A chi piace… lo mette.<br />

GIOVANNI - (facendo l’acquolina in bocca, con tono di voce debolissimo) Io ce lo metterei.<br />

CARLO - Bravo, metticelo!<br />

GIOVANNI - Va bene…<br />

CARLO - Poi si fa rosolare bene, bene da tutte le parti e lo si lascia cuocere a fuoco lento, prima coperto, poi<br />

scoperto a fuoco ancora più lento. Man mano che cuoce si aggiunge nel tegame ancora un po’ di olio e burro.<br />

Il burro si deve spalmare sul corpo <strong>del</strong>la bestia in modo che penetri nella pelle, che è poi la parte più gustosa<br />

a mangiarsi. Per assicurarsi <strong>del</strong>la giusta cottura è facilissimo: si fa la prova <strong>del</strong>la forchetta; la si infila con <strong>del</strong>icatezza<br />

nella parte più carnosa, petto o coscia: se ritirandola esce senza difficoltà il fagiano è cotto. Come<br />

lo si serve? Tagliato a pezzi, come il pollo spargendovi sopra il sugo, un pizzico di pepe, e il piatto è pronto.<br />

(Giovanni, che aveva seguito con estrema attenzione il discorso di don Carlo, a questo punto cade in terra<br />

svenuto)<br />

VELINA - (soccorrendolo) Mio Dio, questo è svenuto. (a don Carlo) Ha ragione, poverino. Glielo avete cucinato<br />

sotto il naso, quel fagiano.<br />

CARLO - Su, Giovanni, su, su!<br />

BARTOLOMEO - (di dentro) Giovanni!<br />

ROSA - (andando all’uscio e parlando verso l’interno) Viene, viene, Bartolomeo.<br />

CARLO - Su, su, Giovanni!<br />

GIOVANNI - (riavendosi. Si alza barcollando sostenuto da Velina) Eh…?<br />

ROSA - Ti chiama il padrone.<br />

GIOVANNI - (con fiato mozzo) Vado… vado… eccomi, padrone… stavo cucinando… stavo lavorando…<br />

come è saporito, il fagiano. Non l’avevo mai mangiato. (esce barcollando)<br />

VELINA - Permette, vado in cucina a pulire i cardi per la minestra di oggi. (esce)<br />

CARLO - (a Rosa) Vado in città per alcuni affari: sarò di ritorno dopodomani. Vi dispiace?<br />

ROSA - Voi siete padrone di restare, di partire, di fare quello che meglio vi garba.<br />

CARLO - Se posso mi tratterrò meno. Non riesco a stare lontano da voi.<br />

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