se voi foste capace di conquistare Rosa, ammesso che dovessimo scartare la prima e la seconda ipotesi. CARLO - (ridendo) Se fosse così, Rosa non mi sfuggirebbe, don Bartolomeo. BARTOLOMEO - Tentate, allora. CARLO - (scandendo le parole) Voi mi permettereste di conquistare Rosa? BARTOLOMEO - Vi rifiutate ora? CARLO - Mi rifiuto? Non credo a me stesso. E… e… voi che farete? BARTOLOMEO - (dopo averlo fissato negli occhi) Feci un sogno tempo fa…! CARLO - Raccontate. BARTOLOMEO - Io credo ai sogni… e… voi? CARLO - Mai come in questo momento. Raccontate… m’interessa molto. BARTOLOMEO - Sognai che eravamo seduti qua, io e voi, come adesso. Io vi parlavo <strong>del</strong>la terra da acquistare e voi… di mia moglie. Ad un tratto concludemmo: l’una vale l’altra purché le cose… si facciano con una certa cautela. Voi impegnaste la vostra parola: “Non crediate di togliermela per sempre”, dissi io. “Non dubitate”, diceste voi, “si tratta di soddisfare un semplice capriccio… d’accordo?” “D’accordo”, risposi io. Mi cedeste, in cambio, i cinque ettari di terra con regolare contratto… e il sogno finì! Ma… si è trattato di un sogno! CARLO - (insinuante) E… se diventasse realtà? Se accettassi? (prende di tasca un foglio e lo mostra a Bartolomeo) Ecco la carta <strong>del</strong>la zona che vi interessa. (Bartolomeo lo prende subito e subito inforca gli occhiali per osservarla attentamente) Guardatela. Dove sta la crocetta vi è compresa la casa colonica. In ottime condizioni. In tutto otto vani, con stalla, portico, fienile, porcile… l’anno scorso, nella zona, ci feci fare anche due pozzi artesiani. C’è acqua quanta se ne vuole. È una terra benedetta. Sarà la vostra ricchezza. Accettate? BARTOLOMEO - (dopo un attimo di pausa dice deciso) Accetto. (rimette in tasca gli occhiali) CARLO - Allora ecco il contratto. (lo mostra) Intanto firmerò il compromesso. Domani andremo dal notaio. (Bartolomeo non risponde) Don Bartolomeo, siete pentito? Se non volete, per carità, non se ne fa niente. Queste sono cose <strong>del</strong>icate e si capisce che uno ci deve pensare. Ci volete pensare? BARTOLOMEO - Don Carlo, voi non farete scandali? CARLO - Se ve lo prometto… BARTOLOMEO - Voi capite che quello che sto per fare è enorme e lo faccio solo se la bocca resta cucita e se vi dimostrate uomo di parola: di parola! CARLO - Contateci. Firmo? BARTOLOMEO - Non mi farete restare solo? Ho un’età e Nunzia è vecchia. CARLO - Vi ho già promesso che la vostra famiglia resterà intatta. Don Bartolomeo, che interesse avrei a suscitare uno scandalo? E Rosa stessa? Una donna maritata è sempre una donna maritata e non penserebbe mai a rovinarsi scioccamente la reputazione. Firmiamo il compromesso? BARTOLOMEO - Rosa non deve sapere niente. CARLO - Niente. Neanche l’aria… BARTOLOMEO - Neanche… se non ci riuscirete? CARLO - D’accordo. Firmiamo. BARTOLOMEO - Un mese di tempo… CARLO - Va bene, un mese. BARTOLOMEO - Trascorso il quale, se non ci riuscirete, lascerete in pace la mia casa. CARLO - D’accordo. BARTOLOMEO - Intanto, io entro subito in possesso di ogni bene. CARLO - Immediatamente. BARTOLOMEO - Non ci riuscirete. E avrete fatto un pessimo affare. Di questo ne sono sicuro. Rosa non cede. CARLO - Ci tento. BARTOLOMEO - Rosa, oltre ad essere una moglie onesta, mi rispetta. CARLO - Rischio. (entra Elisa) Intanto abbozziamo il compromesso. ELISA - Papà… BARTOLOMEO - Che vuoi? ELISA - La zia si sente meglio. BARTOLOMEO - Mi fa piacere. ELISA - Io… volevo sapere di quella lettera che ti ha portato Vittorio… egli vorrebbe sapere… BARTOLOMEO - Vattene; ho da fare. ELISA - Ma Vittorio… BARTOLOMEO - Ho da fare, ti ho detto. Si tratta di una cosa importante. Te ne vai? (Elisa rientra) Scrive- 20
te: (Carlo scrive mentre Bartolomeo detta) “Io sottoscritto, Conte Carlo Palazzolo, in data 15 settembre, eccetera… dichiaro che con questo compromesso…” SIPARIO 21