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lo sento. Eppure questo “lo sento” tende a diventare una sorta<br />
di equivalente di “lo vedo e lo so”.<br />
Naturalmente non sto assumendo le difese di una sim<strong>il</strong>e<br />
nozione del conoscere, ma vorrei cercar di render conto della<br />
nozione di <strong>in</strong>tuizione che tende ora a diventare dom<strong>in</strong>ante<br />
nella tematica di Schopenhauer. È come se, di fronte allo<br />
spettacolo di un ruscello che seguendo i percorsi più svariati<br />
scende a valle o delle forme delle nubi che sp<strong>in</strong>te dal vento si<br />
vanno facendo e rifacendo, sentissi che <strong>in</strong> questa mutevole<br />
molteplicità si afferma una vicenda unica e immutab<strong>il</strong>e. Questo<br />
“sentire” può essere un’autentica “esperienza vissuta” e<br />
nello stesso tempo qualche cosa che mostra anche un vero e<br />
proprio modo di atteggiarsi di fronte alla realtà. In Schopenhauer<br />
questo aspetto lo si coglie con particolare evidenza non<br />
appena le immag<strong>in</strong>i or ora citate diventano immag<strong>in</strong>i del<br />
mondo umano, quando “<strong>il</strong> ruscello che scorre giù tra i sassi, i<br />
gorghi, le <strong>in</strong>crespature e gli spruzzi, i caprici delle schiume”<br />
diventa immag<strong>in</strong>e della storia umana, con tutta la ricchezza<br />
dei suoi eventi, la loro varietà e differenza.<br />
“Nelle molteplici forme della vita umana, e nell’<strong>in</strong>cessante mutare<br />
degli avvenimenti non si può considerare come permanente ed<br />
essenziale se non l’idea” (M., § 35, p. 221). E ciò significa, più<br />
chiaramente: “Il significato vero degli avvenimenti è quello di essere<br />
un alfabeto che permette di leggere l’idea dell’uomo” (p.<br />
211).<br />
In queste “molteplici forme della vita umana” la molteplicità<br />
è solo apparente, ci troviamo di fronte a varianti di uno stesso<br />
modello, ad un carattere immutab<strong>il</strong>e. Il term<strong>in</strong>e di carattere<br />
appare per molti versi appropriato per <strong>in</strong>dicare l’identità<br />
dell’idea ed esso suggerisce a Schopenhauer un’espressiva<br />
analogia con la Commedia dell’arte.<br />
I personaggi della Commedia dell’arte – Pantalone, Arlecch<strong>in</strong>o,<br />
Colomb<strong>in</strong>a – sono appunto caratteri, e questi si