RITUALE CISTERCENSE - Monastero di San Domenico Abate
RITUALE CISTERCENSE - Monastero di San Domenico Abate
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Dio la grazia <strong>di</strong> raggiungere il fine specifico del noviziato stesso. Questo rito, <strong>di</strong> sua natura, dev’essere sobrio<br />
ed essenziale, riservato abitualmente ai membri della comunità. Deve aver luogo fuori della Messa.<br />
.<br />
6. Segue la prima professione, con la quale il novizio, emettendo i voti temporanei, promette<br />
<strong>di</strong>nanzi a Dio e alla Chiesa <strong>di</strong> seguire i consigli evangelici secondo la Regola <strong>di</strong> san Benedetto. L’emissione dei<br />
voti temporanei si fa in Capitolo; se le circostanze lo richiedessero, si può fare durante un’Ora dell’Ufficio Divino<br />
o anche durante la Messa, ma senza alcuna solennità particolare.<br />
Se talora, per vali<strong>di</strong> motivi e secondo le Costituzioni, ha luogo la rinnovazione della professione temporanea, si<br />
fa davanti a tutti in Capitolo, o almeno davanti al Superiore alla presenza <strong>di</strong> testimoni.<br />
7. Trascorso il tempo stabilito dalle norme giuri<strong>di</strong>che, si emette la professione solenne, con la quale il<br />
monaco si consacra per sempre al servizio <strong>di</strong> Dio e della Chiesa. La professione perpetua è segno dell’unione<br />
in<strong>di</strong>ssolubile <strong>di</strong> Cristo con la Chiesa, sua sposa .<br />
Il rito della professione perpetua si svolge molto opportunamente durante la Messa, con la dovuta solennità e<br />
con il concorso <strong>di</strong> tutta la comunità e del popolo. Le parti del rito sono:<br />
a) La domanda del can<strong>di</strong>dato, che non si omette mai.<br />
L’omelia o allocuzione, con cui viene illustrato al popolo e al can<strong>di</strong>dato il valore della vita<br />
monastica cistercense.<br />
L’interrogazione, in forma semplice o invece più estesa, rivolta dall’abate al can<strong>di</strong>dato,<br />
per chiedergli se è <strong>di</strong>sposto a consacrarsi a Dio e a praticare la carità perfetta, secondo la<br />
Regola <strong>di</strong> <strong>San</strong> Benedetto e le Costituzioni dell’Or<strong>di</strong>ne.<br />
La preghiera <strong>di</strong> tutti i presenti, o fatta in silenzio o in forma litanica che è insieme<br />
supplica rivolta a Dio Padre e domanda <strong>di</strong> intercessione della santissima Vergine Maria e<br />
<strong>di</strong> tutti i santi.<br />
La professione, emessa <strong>di</strong>nanzi alla Chiesa, all’<strong>Abate</strong>, ai fratelli e al popolo. Dopo <strong>di</strong> essa il neoprofesso ne<br />
depone la cedola sull’altare e intona il versetto “Accoglimi,Signore”.<br />
La solenne bene<strong>di</strong>zione o consacrazione del neoprofesso, con la quale la Madre Chiesa conferma, me<strong>di</strong>ante la<br />
consacrazione liturgica, la professione religiosa e prega il Padre celeste che effonda sul neoprofesso i doni dello<br />
Spirito <strong>San</strong>to. Essa può anche cominciare dalla richiesta <strong>di</strong> pregare per lui che il neoprofesso rivolge a ciascuno<br />
dei fratelli.<br />
La consegna della cocolla, che è l’abito monastico, come segno esterno della perpetua consacrazione a Dio<br />
Il rito della professione perpetua durante la Messa è presieduto secondo le Costituzioni nei monasteri maschili<br />
dall’<strong>Abate</strong>, in quelli femminili dall’<strong>Abate</strong> che ne è il Padre Imme<strong>di</strong>ato. Se in qualche caso il Vescovo <strong>di</strong>ocesano<br />
presiede (per delega dell’<strong>Abate</strong> o del Padre Imme<strong>di</strong>ato) a una professione perpetua in monastero, dopo l’omelia<br />
interroga il can<strong>di</strong>dato rivolgendogli le domande in<strong>di</strong>cate da questo Rituale, anche se poi la professione verrà<br />
emessa <strong>di</strong>nanzi all’<strong>Abate</strong> o all’Abbadessa che la riceve.<br />
8. Questi riti, data la loro <strong>di</strong>versa natura, esigono ciascuno una celebrazione propria; si devono pertanto<br />
assolutamente evitare sovrapposizioni <strong>di</strong> riti nel corso della medesima azione liturgica.<br />
FORMULARI DELLA MESSA NEL RITO DELLA PROFESSIONE RELIGIOSA<br />
Per la professione solenne e per la professione temporanea quando le circostanze ne richiedessero la celebrazione<br />
durante la Messa, è bene <strong>di</strong>re una della Messe rituali “Nella professione dei religiosi”: Nell’occorrenza<br />
però <strong>di</strong> una solennità o <strong>di</strong> una domenica <strong>di</strong> Avvento, <strong>di</strong> Quaresima, <strong>di</strong> Pasqua, si <strong>di</strong>ce la Messa del giorno, con-